Conferenza regionale sugli scenari dello sviluppo della Lombardia promossa dal Consiglio regionale della Lombardia 2-7 marzo 1998, presso l'Aula del Consiglio regionale

Buongiorno a tutti voi credo che possiamo senz'altro iniziare
Questa nostra settimana questa nostra settimana dedicata come sapete a gli scenari dello sviluppo una conferenza che è stata voluta e promossa dal Consiglio regionale della Lombardia
Io vorrei iniziare
Facendo vivere al Cuneo brevissime riflessioni su quello che ha voluto dire quello che vuol dire queste giornate di riflessioni ed incontri
Tanto vorrei prima di tutto sono salutare che ci onora con la sua presenza al ministro degli Affari regionali il onorevole Bassanini
Presidente della Giunta per regionale l'onorevole Formigoni e poi vorrei
Comprendere in un saluto generale tutte le autorità presenti nazionali e locali che con la loro presenza
Onoro no questo inizio di lavoro
Io voglio ricordarvi quante volte nel nostro lavoro di pubblici amministratori nei quotidiani dibattiti che abbiamo nelle sedi istituzionali quelle informali ci scappa a volte di commentare ma forse bisognerebbe fermarsi un attimo e riflettere sul nostro futuro
Pure diciamo avvenuto al momento di volare un po'più alto e di uscire dall'oggi dalla congiuntura
Oppure a volte ci diciamo dobbiamo immaginare cosa dobbiamo fare oggi per essere in sintonia con una società migliore domani una società che in parte c'è ma che in parte è ancora da costruire
Ecco queste sono le riflessioni le domande a cui vogliamo cercare di rispondere con a queste giornate di lavori
Uno stimolo questo condiviso e
Fatto proprio da tutto l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale condiviso
Dal presidente della Giunta e da tutta la giunta che insieme a noi ha collaborato per la realizzazione di questi lavori di queste giornate
Credo che tra l'altro sia un momento importante questo per la vita dalla nostra assemblea legislativa che si trova alla metà del proprio cambino e che è giusto che si interroghi
Per il prossimo futuro sia in termini amministrativi per i prossimi due anni di lavoro che concluderanno la legislatura di questa assemblea regionale sia per i prossimi per l'impostazione del lavoro che vedrà la nostra Lombardia affrontare i temi del terzo millennio
Devo dire che
Tra l'altro questo
Appuntamento a una unicità così come l'abbiamo voluto lo interno dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale
Ha un'unicità rispetto ad altri appuntamenti del genere non mancano gli uffici studi non mancano i settori politici e culturali del Paese che si confronto non si raffronto non rispettano a scenari futuri
Però in genere se ci pensate bene questi temi vengono affrontati da un'ottica
Che necessariamente di parte dalla parte in cui stanno con gli uffici studi quel centri culturali quelle parti politiche amministrative
Noi come Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale
Ho il piacere di a vere qui com'era vice presidente Marilena Adamo abbiamo voluto invece che fossero altri nella loro indipendenza scientifica e di ricerca ad affrontare questi temi per noi li abbiamo affrontati all'università
Abbiamo solo voluto chiamare sia uomini che hanno compiti amministrativi all'interno della Regione sia che hanno compiti istituzionali
Di alto livello nazionale per cui il ministro Bassanini ministro Turco ministro Bersani che saranno presenti in questo dibattito a raffrontarsi con noi
Raffrontarsi con noi in piena libertà
Devo dire che purtroppo manca qualche altro politico di livello
Istituzionale che rappresenti magari l'opposizione presidente io al governo nazionale ma le persone che hanno invita da noi invitate purtroppo non hanno potuto darci la loro disponibilità per impegno precedenti penso per esempio professor Tremonti ha dato
Io devo anche ringraziare e vicepresidente del Parlamento europeo Guido Podestà che alla fine di queste giornate sarà presente insieme a noi per verificare i nostri temi con il metro dall'integrazione europea
E soprattutto due lombardi che saranno presenti il presidente della Confindustria Giorgio Fossa segretario generale della CGIL Sergio Cofferati
Che sì confronteranno con voi sui temi dell'economia e col lavoro
Dovrei fare tanti altri ringraziamenti non posso allungare troppo la lista per non annoiarmi devo dirvi che un ringraziamento particolare non possono farlo ai colleghi della Giunta regionale uno per tutti vicepresidente Alberto Zoli zero in rappresentanza anche degli altri che vedo presenti
E presidenti delle province e i sindaci che oggi ci onorano con la loro presenza qui
Devo leggervi anche alcuni messaggi nove le leggo tutti perché sarebbero troppo lunghi
Che ci sono arrivati rileggerò dire diciamo il più significativi a questa che sono arrivati per mancare l'interesse che ha sollevato questa nostra iniziativa anche fuori dalla nostra Regione
Presidente del Senato Nicola Mancino ci scrive che in occasione dalla Conferenza regionale
Desidero far giungere a lei caro Presidente relatore da tutti presenti nel mio assoluto sentito ed affettuoso
Unitamente all'augurio di buon lavoro
L'iniziativa costituisce indubbiamente un'occasione importante per mettere a fuoco i problemi di una delle regioni più attive dinamiche nel quadro delle profonde trasformazioni istituzionale economiche in atto
Delineando scenari e prospettive di sviluppo
Con cordiale saluto e così via un particolare messaggio si è arrivato dal presidente alla Camera deportati dei deputati Luciano Violante con cui noi abbiamo una consuetudine di lavoro perché come sapete in Italia esiste una un ente che si chiama la Conferenza Stato Regioni dentro la quale stanno i presidenti delle giunte rappresentanti per cui degli esecutivi che si raffrontano sul governo sui temi dal Governo del nostro Paese e non esiste un altro organismo simile ma esiste di fatto un lavoro continuo e concreto che noi svolgiamo
Assemblee legislative delle regioni con un'assemblea legislativa nazionale che appunto la Camera dei deputati ed il Senato e con cui abbiamo insieme diverse diverse iniziative
L'onorevole Violante ci scrive
Impegni istituzionali precedenti assunti non mi consentono purtroppo di partecipare lavori dalla Conferenza regionale della Lombardia che si apre oggi a Milano
Desidero comunque ringraziarla per il suo cortese invito e manifestarle tutto il mio apprezzamento per un'iniziativa che per ampiezza e profondità dei temi in discussione testimoniano lo sforzo consapevole della Regione Lombardia di operare per la definizione delle scelte strategiche di intervento per lo sviluppo economico sociale culturale e civile del proprio territorio
Vostro lavoro contribuisce inoltre a dare una risposta positiva alla necessità che la politica torni ad assumere pienamente nel nostro Paese la responsabilità che esso ruolo le impone e questo del resto un passaggio fondamentale per la modernizzazione del Paese la tradizionale democrazia dalla rappresentanza deve essere integrata da una forte capacità di scelta e di decisione
Abbiamo una società veloce dinamica e dotata di una sua vigoria straordinaria abbiamo un sistema politico lento farraginoso ed incerto
La differenza fra l'una e l'altro diventa limitazione dei diritti dei cittadini minore competitività dell'impresa è difficoltà della pubblica amministrazione di soddisfare adeguatamente i diritti e bisogni individuali
Questo sistema penalizza al Paese danneggia le famiglie le impresa incrina il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni danneggia la credibilità di tutte le assemblee rappresentative
La costruzione di una moderna democrazia decidente richiede anzitutto lo spostamento dei luoghi della decisione dal centro dello stato dei luoghi più vicini alla vita dei cittadini
Nel quadro di un nuovo assetto di equilibrio tra i poteri dello Stato e di un nuovo rapporto tra istituzioni e partiti politici
Occorre inoltre garantire non solo la tempestività della decisione ma anche la sua qualità assicurando una legislazione snella coerente e chiara
è necessario costruire un'amministrazione che lavoro non per procedure ma per obiettivi ed in questa direzione a mio avviso si muove la riforma della pubblica amministrazione che il Governo sta realizzando sulla base delle leggi Bassanini
Approvate dal Parlamento l'anno scorso occorre infine assicurare insieme al principio di decisione il principio di responsabilità
Per la prima volta dopo una discussione durata circa vent'anni le assemblee parlamentari sono chiamati oggi a discutere le regole del nuovo sistema istituzionale
Si tratta di una tappa fondamentale che rende finalmente concreta la volontà delle forze politiche dei cittadini e di riorganizzare gli strumenti e l'ordinamento dello Stato
Mantenendo fermi i valori costituenti che rifondarono il patto di cittadinanza tra il quarantasei e quarantotto
Le mie attuali responsabilità mi impediscono così dice Violante di pronunciarmi sulle specifiche soluzioni ma non vi mi impediscono di sottolineare alcuni importanti principi innovativi
Viene costituzionalizzato il principio di sussidiarietà vengono introdotti il principio dalla responsabilità di ciascun ente territoriale in rapporto alle competenze ed il principio dell'autonomia finanziaria l'obiettivo è quello di passare da una democrazia verticale nella quale diversi livelli istituzionali Stato Regione Provincia e Comune sono legate tra loro da un rapporto di tipo piramidale ad una democrazia orizzontali
In cui ciascun ente soggetto attivo che rende i singoli cittadini al Paese nel suo complesso i servizi necessari per vivere costruire progredire il federalismo alla forma di Stato che consente di realizzare questo obiettivo attribuendo alle Regioni funzioni di indirizzo di programmazione e di legislazione ed alleggerendo le dal fardello di funzioni amministrative e di gestione
Che ha riprodotto a livello regionale molti difetti del centralismo centrale
La Regione Lombardia insieme le altre regioni è chiamata a confrontarsi su un nuovo assetto dell'autonomia è contenuto nel progetto di riforma costituzionale sono certo che la conferenza che si apre apre oggi
Saprà costituire anche da questo punto di vista un prezioso contributo per tutti coloro che da diverse posizioni istituzionale politico sociali sono chiamati a realizzare l'obiettivo della modernizzazione del nostro Paese
Esprimo lei a tutti i partecipanti i miei migliori auguri di buon lavoro con lo spiccio che ci siano presta nuove occasioni di incontro
Vi è infine un messaggio
Del ministro Lamberto Dini
Che ci dice intendo rivolgere un soluto tutti i partecipanti al convegno scenario dello sviluppo nell'ambito della Conferenza regionale la Lombardia un appuntamento di grande importanza di sicuro interesse sia per gli argomenti trattati sia per la numerosa e qualificata
Partecipazione
Il tema di modello di sviluppo delle regioni più avanzate nostro paese della Lombardia in particolare così come quello del loro progresso economico scientifico tecnologico culturale
Costituisce una sfida difficile ambiziosa per l'Italia impegnata ad assicurarsi l'ingresso nella moneta unica Traverso rigore l'oculatezza delle proprie politiche di bilancio in un'epoca in cui il mondo industrializzato si confronta con la mutata divisione internazionale del lavoro il sistema Italia soprattutto attraverso la rete delle piccole e medie imprese chiamato a reagire con prontezza
Nell'era della globalizzazione la parola chiave competitività da realizzare attraverso uno sforzo di flessibilità e di efficienza al quale le imprese sono chiamata a dare il contributo principale
Al governo spetta il compito di creare le premesse perché l'iniziativa imprenditoriale sposò svilupparsi attraverso lo snellimento dei legami burocratici la liberalizzazione del mercato del lavoro
La semplificazione delle procedure l'eliminazione di troppi vincoli che frenano l'impresa
In questo ambito nel ministero degli Affari esteri pur nella consapevolezza che non esistono ricette facili
Intende cooperare strettamente con le aziende italiane nella sperimentazione di nuovi modelli di promozione accompagnando le attività imprenditoriali verso l'estero con tutti gli strumenti promittenti diplomatici economici finanziari
Di cooperazione allo sviluppo di cui dispone in modo che l'azione pubblica e privata possono congiuntamente dirigersi verso il comune obiettivo di promuovere verso l'estro
Verso l'estero al nostro sistema paese
E anche attraverso consensi autorevoli come quello che oggi si inaugura a Milano che tale obiettivo può essere raggiunto in tal senso intendo quinto formularle i più sinceri auguri per il suo accesso alla piena riuscita dell'importante iniziativa
Insieme al mio cordiale saluto a tutti i partecipanti
Devo dire che nella direzione auspicata da questa lettera e cioè che il sistema pubblico si faccia
Promotore di quelle grandi che poi contribuiscono anche allo sviluppo sociale economico e culturale dei nostri paesi
Ministro Dini non sa che anche col suo aiuto e con l'aiuto naturalmente dei suoi funzionari io ho avuto il piacere venerdì scorso di firmare a Mosca
Un patto di collaborazione tra le assemblee legislative delle Regioni italiane di cui pro-tempore sono presidente nazionale con
Le regioni della confederazione russa
Fatto che per il momento un patto punto di scambi culturali di informazioni e di raffronto tra le istituzioni ma che naturalmente come sempre poi può diventare un importante veicolo di conoscenza di amicizia e di lavoro comune
Io vorrei solo trattenervi due minuti per dirvi quali sono i nostri obiettivi proprio non più di due minuti
Che abbiamo voluto porci dinanzi con queste giornate
I nostri punti di riferimento nel progettare questa iniziativa sono stati chiare intanto realizzare un atto di servizio intorno
Alta al lavoro interno lavoro di questa Assemblea legislativa
Conoscere per decidere un motto molto usato
Moto di qualunque sede istituzionale che fa leggi regole norme non servizio che abbiamo considerato opportuno estendere non solo ai novanta
Consiglieri regionali della Lombardia ma i cinquanta mila pubblici amministratori di questa Regione coloro suoi undici Province oltre mille cinquecento comuni
E con la sua forte articolazione di enti consorzi aziende di servizio auto
Un numero di pubblici amministratori di questo tipo e a tutti però anche quegli operatori professionali privati che realtà partecipano alla problematica degli interessi generali con loro lavoro la loro creatività e i loro progetti
Diciamo che questo spirito di servizio si poggia su tre requisiti essenziali la necessità di indagare con la migliore approssimazione scientifica possibile
Riguardo al professor De Maio
C'è un grande responsabile di questo lavoro come presidente dell'IReR
Le tendenze strutturali della nostra società
Una popolazione io vi ricordo dell'ordine di quella dell'Ungheria un'economia che equivale a quella del Belgio un patrimonio di beni culturali stimato equivalente a quello dalla Spagna
Una necessità di indagare per avere una valida base conoscitiva che sia considerata sapere comune per assumere oggi nei prossimi immediati i tempi decisioni importati
Secondo dei requisiti di questo mostro lavoro quello di rilanciare nel nostro ragionamento politico amministrativo la centralità della cultura dello sviluppo
Perché questa che disegna al vero ruolo delle regioni nel quadro di quel complesso riassetto dell'organizzazione istituzionale
Su cui tra l'altro caro ministro non poco incidono anche i suoi attuale provvedimenti e dei nuovi equilibri tra Stato Città e Territorio
E infine
Ritrovare nello scenario complessivo del nostro appuntamento con il nuovo secolo un profilo di autonomia è possibile necessarie che sia concepito non in astratto
Ma coniugato con tutti i temi che interessano la gente lavoro infrastrutture servizi la convivenza la qualità sociale ambientale la fertilizzazione d'impresa la competitività la solidarietà ecco queste sono le tre ragioni di indagine che hanno costituito il punto di partenza il senso della richiesta lire e alle università lombarde
Di estrarre dai cassetti del laboratorio e ciò che oggi è materia di indagine e ciò che oggi solo terreno di ipotesi nessuno la palla di vetro per darci oggi le cifre della nostra economia due mila e dieci o al due mila e quindici figuriamoci se si può oggi disegnare con esattezza il profilo politico istituzionale di un torto territorio crocevia di sicuri altre importanti cambiamenti
Pur tuttavia molti dati sono oggi allineabili recuperabili e ridisegnati
Purché le istituzioni lo considera una cosa utile una cosa su cui puntare i riflettori
Una cosa non solo adatta a studenti e professori limitata le aule universitarie ma anche a data agli operatori del processo di sviluppo per cambiare tutti almeno un poco la percezione dei problemi e il disegno delle priorità
Ma ci rendiamo conto che questa modifica non si può fare solo su base regionale ma senza una solida valutazione di queste basi e non si fa in Italia nemmeno sensato Progetto direi definizione delle proprie delle priorità nazionali
Abbiamo appena letto il messaggio del presidente della Camera dei deputati
Che già precedentemente aveva avuto la cortesia di riconoscerci questa pronti primogenitura incontro più tribù IRE cioè con la cultura del territorio ad uno schema di ragionamento sulle prossime priorità nazionali che comunque saranno guardate non potranno prescindere dai radicamenti delle identità locali dalla tradizione reali
Lo schema dei nostri lavori
Beh dopo questa seduta di apertura a cui abbiamo l'onore di avere la partecipazione degli onorevoli previsto Bassanini e Presidente Formigoni
Credo che sia noto a tutti voi venti conferenze
Con fornitura di dossier per argomentare documentare le analisi è un'ora e mezza di messa a fuoco dei temi di prospettiva cui preliminarmente contribuiranno qualificati di scarsa inviare a pubblica e privata
E chiaro a tutti che il vero tema sotteso a tutte le sedute quello dell'interdipendenza
Dirlo è facile cogliere in essi un po'meno
Ma è questa la chiave interpretativa di un tema più generale senza governo dei nessi si fa solo gestione dei servizi non si interviene sui fattori strutturali dello sviluppo
Questi mezzi questi nessi non sono solo puramente disciplinare stiamo parlando di una complessa realtà politiche di interessi evidentemente
Non di un'equazione a tavolino dunque ciò può collegare a volte può anche dividere e può anche produrre conflitti e non lo scenario dello sviluppo
Stanno naturalmente racchiusi tutti i conflitti possibili noi oggi siamo contenti al di là dei confronti politici della scelta di schieramento dei diversi programmi di governo che ci sia una base comune diciamo metodologica per ragionare sull'agenda delle priorità del rapporto tra risorse del territorio e deve essere quella di considerare superato il modello piramidale dello stato provvidenziale quello di immaginare la cultura dalla competizione al centro della relazione pubblico-privato
Quella di offrire prima di tutto chiarezza sulle regole sugli strumenti a disposizione per costruire modelli di partecipazione questa sintesi è anche alla base di ciò che sta per trasformare vecchi assetti organizzativi e vecchi equilibri intra istituzionali
Che anche qui possiamo riferirci alle leggi Bassanini
Prima che a quanto sta succedendo alla Bicamerale che è ancora difficilmente misurabile nel suo Jesi
Noi siamo pronti a questi negoziati siamo pronti a questo dialogo che in altre sedi oltre che naturalmente queste istituzionale stiamo sulla già svolgendo a tutto campo
Ma crediamo freneticamente che perlustrare insieme ciò che prevedibilmente ci attende dietro l'angolo sia un contributo utile per aprire tali Nicosia anti guardando non solo alla politica e profili giuridici ma anche le attese della gente le tendenze spontanee del sistema e profili culturali ed economici di società più aperta anche se magari più in crisi
Bene io devo rinnovare di nuovo ringraziamento a tutti per essere qui ricordo ancora il piacere di avere il rappresentante i presidenti delle nostre undici amministrazioni provinciali che hanno voluto accogliere l'invito anche un po'simbolico di stare insieme a noi per l'apertura dei lavori
Rinnovo l'invito fatto già ai in conferenza stampa ai nostri media non chiede per sé in modo troppo drammatizzato dov'è la notizia
Ci aiutino ad indagare certamente con il senso dare notizia ciò che racconto di un futuro già cominciato ciò che è atteso a nostra e probabilmente anche del loro stessi elettori soprattutto di tutti i nostri cittadini
Grazie buon lavoro a tutti noi
A questo punto mi spetta di fare la parola per un soluto al professor Paolo Sorbi vicepresidente dell'Iran
Poi
Gentile signore e signori porto il saluto questa mattina dell'Istituto regionale di ricerca della Lombardia
Chi ha predisposto e supportato per incarico della presidenza del Consiglio regionale della Lombardia tutto il programma per la conferenza regionale
Sugli scenari di sviluppo della Lombardia
Questo appuntamento è molto importante anche per il nostro istituto ci misuriamo effettivamente sulle tendenze e i cambiamenti dello sviluppo lombardo abbiamo invitato i relatori a delineare le principali tendenze dell'economia e della società lombarda collegate strettamente alle ineludibili questioni istituzionali che voi sapete che si pongono anche a livello locale tutto questo
Lo abbiamo fatto con il contributo progettuale e scientifico di tutto il complesso sistema universitario della Lombardia
Ringrazio il professor Campiglio che è stato me che e membro del nostro comitato scientifico ed è stato il punto di coordinamento di tutte
Invito i collegamenti con i vari relatori ringrazio anche il nostro direttore dell'istituto dottor carioca il dottore Raffaello Vignali che ha coordinato insieme con il dottor binario tutto il collegamento con il professor Campiglio
Peraltro dei relatori sono anche membri del nostro comitato scientifico e questo mostra in concreto lo stretto collegamento tra il nostro istituto di ricerca
Il cui presidente voi lo sapete bene il professor De Maio e lo stesso rettore del Politecnico e le università lombarde
Il filo se si può dire così che sottende tutte le relazioni individuato nella velocità dei cambiamenti quindi se si può dare questo messaggio iniziale ovviamente da verificare nel dibattito e nella discussione e la dinamica della velocità
Il futuro voi sapete dai sociologi dalla comunità della ricerca sociale e individuato o come una merce rara
Ho come anche un valore o come tutto sommato la possibilità anche di essere effettivamente
In orientamento con i processi della globalizzazione internazionale certamente la velocità delle dinamiche e dei mutamenti tecnologici produttivi economici istituzionali la questione che noi cerchiamo di vedere come fino che sottende tutte le relazioni esaminare bene il fattore tempo questa accelerazione
E delineare o meglio tentare di delineare quello scenario della Lombardia nel quadro europeo evidenziando i dati che sono già oggetto oggi affidabili previsioni buon lavoro
Bene a questo punto la parola al nostro ospite onorevole ministro Bassanini prego
Questo mentre
No io ringrazio dell'invito
Do interpreto come l'invito a portare un saluto
A spiegare rapidamente le ragioni dell'attenzione dell'interesse che
Il governo non può non avere potere i risultati
Ed era questa
Importante conferenza regionale
Purtroppo gli impegni della giornata non mi consentono
Cercherò poi di come dire di fare tesoro
Del Complesso degli atti delle relazioni che il presidente Morandi avrà la cortesia di DR
Io penso che la ragione fondamentale di questo interesse e che noi abbiamo bisogno
Abbiamo bisogno di regioni Forti di regioni e di autonomie locali ed istituzioni locali Forti
Consapevoli capaci di rappresentare uno dei punti cardine il punto cardine della il pilastro della riforma
Della modernizzazione del nostro sistema amministrativo
E per essere forti occorre naturalmente
Essere consapevoli di quale la situazione e di quali sono i scenari del futuro
Le ragioni per cui abbiamo bisogno di regioni forti a Regione Lombardia e la più grande la più importante del Paese quindi
Sì è forte la Regione Lombardia può rappresentare un modello
E un esempio per tutte le altre sono credo presto riassunte ricordate
So di fare a questo punto delle considerazione delle riflessioni abbastanza scontate e ma e banali
Che anche a me è capitato di ripetere in altre sedi ma credo che debbano essere ugualmente ripetute
La prima ragione è che la globalizzazione
è una grande opportunità ma anche una grande difficilissima sfida per il nostro Paese
La globalizzazione dell'economia dei mercati della finanza ma come sappiamo anche la globalizzazione degli scambi culturali delle problematiche ambientali
Nella competizione globale
Ogni Paese
Nel suo impresse
I suoi cittadini
Essi misure hanno
Con le proprie capacità proprio ingegno
Le ha proprio
Spirito d'intrapresa
Ma
Portandosi dietro per così dire
Fattori
Favorevoli o fattori negative
Il sistema istituzionale amministrativo può essere
Un coefficiente positivo o può essere un coefficiente negativo
In Italia e complessivamente ancora un fattore negativo
Lo dico nonostante sappiamo tutti che in Italia vi sono anche cose che funzione hanno
Isole di eccellenza nel sistema istituzionale e amministrativo
Ma per l'appunto questo non è il livello medici
E diffuso
E qui
E qui c'è la sfida fondamentale della
Ammodernamento
Del nostro sistema istituzionale e del nostro sistema
E del nostro sistema amministrativo
Che si gioca su molti terreni
Eliminare
Vincoli
Impacci
Carichi burocratici non necessaria
Che non rispondono a ragioni
Rilevanti
Di interesse generale
Regole vincoli impacci carichi burocratici che non hanno una finalizzazione Diretta con la garanzia dei diritti e delle libertà dei cittadini
Con la
Garanzia degli interessi generali della collettività
Che comprimono inutilmente
Le iniziative
Dei cittadini delle imprese
Che limite hanno la competizione
E gli effetti positivi che dalla competizione derivano in termini di efficienza
Di ammodernamento
Di spinta verso la razionalizzazione dei fattori ed Herzog la qualità
Nella attività dei cittadini e delle impresse
Dare garanzie di stabilita
Danno vantaggi competitivi i sistemi istituzionali amministrativi stabile
Che danno certezze
Mai
Cittadini agli operatori economici
Danno garanzie di competitività i sistemi istituzionali e amministrativi che sanno decidere rapidamente
Come oggi ha richiesto nel mondo della globalizzazione nel mondo delle
E nella e nella società dell'informazione
Che sanno assicurare
Sistemi formativi e educativi aggiornati moderni
Che sanno
Ammodernare il sistema delle infrastrutture
Necessarie per la crescita necessarie per lo sviluppo
Che sanno garantire insieme
La qualità della vita
E l'equilibrio dell'ecosistema
Che sanno assicurare
Un insieme alle condizioni della crescita e dello sviluppo un grado elevato di coesione e di pace sociale che a sua volta una dei fattori uno dei fattori della crescita e dello sviluppo
E che sanno produrre tutto questo con costi contenuti con costi ridotti
Intendo non solo in termini di finanza pubblica
Ma anche in termini di costi per i cittadini per l'impresa e talvolta il costo della virgolette burocrazia
Cioè di sistemi amministrativi antiquati obsoleti inefficienti intrusivi invadenti
è molto più alto
In termini di ostacolo alla crescita che impone il costo delle pubbliche amministrazioni sui bilanci dello stato e degli enti pubblici
Io sono convinto che in un Paese nel quale confrontato con i Paesi dell'OCSE
Noi abbiamo sotto questo profilo statistiche aggiornate e assai sofisticati in un Paese nel quale il costo delle pubbliche amministrazioni in termini di prodotto interno lordo non è superiori alla media anzi è come deve essere visto che abbiamo un carico dovuto lo stock del debito pubblico maggiore degli altri paesi è inferiore alla media
Il problema
Non è più tanto di ridurre ulteriormente
Il costo
Delle amministrazioni pubbliche in termini di finanza
Ma è quello di
Relaziona netta razionalizzarlo le ammodernarle Ernie qualificarle
In modo che costituiscono un coefficiente positivo della crescita
E non un coefficiente negativo
Ma per far questo bisogna cambiare lotti
Da ministro Ezio Oni autoreferenziali
Amministrazioni invece che si pongono davvero al servizio dei cittadini
E delle imprese
Sono stato contestato recentemente in televisione per aver detto dei cittadini e delle imprese
Ma se vogliamo affrontare davvero lo dico ai contestatori se vogliamo affrontare davvero
Il problema del lavoro dell'ordine della disoccupazione così come quello della crescita economica e civile del Paese
Bisogna che il nostro sistema amministrativo crei condizioni favorevoli alla crescita e gli investimenti delle imprese
Che poi creano posti di lavoro e occupazione
Garantendo nel contempo tutte le condizioni e le compatibilità a partire da quelli ambientali
Che sono a loro volta a ben vedere e in prospettiva anch'essi condizioni della crescita civile e anche economica di un Paese
Insieme con questo
Noi dobbiamo
Vincere una affrontare una seconda sfida
Che la sfida della crescente travolgente complessità delle società contemporanee
Questa sfida non si vince
Continuando a difendere un modello accentrato e burocratico di organizzazione dei poteri pubblici
La sfida della crescente complessità richiede una forte divisione del lavoro e delle responsabilità tra le istituzioni
Da Bruxelles fino all'ultimo comune
Dell'ultima provincia d'Italia
La divisione del lavoro e delle responsabilità in un sistema fortemente incentrato sul principio di sussidiarietà
E insieme sulla leale cooperazione fra le istituzioni
Se il potere i e le competenze si concentrano al centro inevitabilmente si perde di efficienza nel mondo della competizione globale e nei sistemi economici territoriali che innanzitutto si creano condizioni favorevoli alla competizione la competizione globale
Le condizioni ambientali favorevoli si creano nei sistemi economici territoriali
Questa è la ragione per cui per la prima volta vero Roberto per la prima volta cominciamo a progettare concretamente un trasferimento consistente alle regioni e alle amministrazioni locali di poteri nel settore dell'economia
I poteri che consentano di intervenire sulle condizioni di crescita e di sviluppo dei sistemi economici territoriali e dei loro protagonisti
La terza sfida io voglio insistere su questo anche se rispetto alle precedenti questa riflessione venerdì la vedo meno diffusa e quindi meno scontata
La terza sfida e quella del moderne tecnologie della società dell'informazione anche queste sono una grandissima opportunità una grandissima risorsa ma anche una grande sfida da una parte impongono lo diceva la lettera del il presidente della Camera eletta presidente Morandi da una parte impongono istituzioni e amministrazioni molto più veloci
Molto più veloci
Oggi come sappiamo
Io uso uso sempre questo questo riferimento questo esempio perché
A me ha colpito molto e me ne scuso alcuni loro lo hanno già sentiti
Nel mille novecentoventinove la grande depressione americana impiegò più di un anno a trasferire i suoi effetti sul continente europeo
Oggi sono passati settanta
Oggi basta basta che crolli l'indice Nikkei uno che si apra una crisi finanziaria in Messico
E bisogna subito
Non un anno e mezzo dopo non un mese dopo no una settimana dopo adottare contromisure
I tempi sono oggi molto più compressi ma
Queste nuove tecnologie offrono anche strumenti potentissimi
Al lavoro delle istituzioni e delle amministrazioni strumenti impensabili fino a qualche anno fa
E vorrei dire soprattutto una cosa consentono molto più facilmente che non in passato di costruire un sistema istituzionale e amministrativo basato su una forte applicazione del principio di sussidiarietà
Un sistema di tipo federale
Sistemi federali come sa come sappiamo hanno vantaggi esaltati
Ma le nuove tecnologie dell'informazione e consentono di ridurre gli svantaggi
E di quindi far emergere in prima fila essenzialmente i benefici di un sistema istituzionale pluralistico decentrato di tipo federale
Perché mentre fino a qualche decennio fa per assicurare il coordinamento e la compatibilità tra decisioni assunte da soggetti istituzionali diversi nell'ambito delle loro responsabilità
Era inevitabilmente necessario riportare in alto al centro che poi sia Roma Bruxelles il centro interessa poco in questa sede necessario riportare in altro momento della decisione finale
E quindi gerarchizzare insiste
Oggi questo non è più necessario
Oggi anche se il sistema si costruisce su una forte diffusione
Dei poteri e delle responsabilità di decisione oggi con le moderne
Tecnologie telematiche informatiche possibile ad ogni centro di decisione di verificare oltre che avere come dire una informazione molto più sofisticata
Non solo sui dati della realtà su cui si interviene ma anche subito strumenti a disposizione per intervenire ma possibile verificare
In tempo reale la compatibilità
Con le decisioni con le scelte con i programmi assunti nell'ambito delle loro competenze delle loro responsabilità da altri soggetti istituzionali amministrativi
E quindi è possibile effettivamente costruire un sistema fortemente di decisioni fortemente articolate
Sul territorio
Senza che questo comporti
Lo scardinamento delle esigenze di coordinamento o di compatibilità
Di
Garanzia degli interessi generali
Interessi generali della nazione gli interessi generali dell'Europa nel quale ormai siamo vi talmente inseriti come la nazione più grande alla quale alla quale apparteniamo
E proprio per questo allora la scommessa sul quale sulla quale giochiamo
Una delle Carte fondamentali dell'ammodernamento del nostro sistema istituzionale amministrativo si può vince
Io so
Me lo sono sentito ripetere tante volte che normalmente un sistema federale
Nasce dal dal basso per così dire
Nasce
Collegando fede Rando soggetti che partono come soggetti indipendenti Scano
E qualcuno ha usato questo per contestare
La scelta verso la riforma federale che
La maggioranza delle forze politiche a grande maggioranza delle forze politiche italiane ha fatto ha sottoposto agli elettori
Che a giudicare dai risultati anche delle ultime elezioni è stata approvata dalla maggioranza degli elettori
Ma credo che questa obiezione sottovaluti due cose una sono i processi e cui ho accennato
E lui un sono i processi e qui c'è nato e la seconda cosa e che in Italia sia di fronte più che in altri Paesi non possiamo paragonarci alla Francia
Senza sapere quali sono le differenze tra il sistema italiano e quello francese che in Italia you di altri paesi il centralismo ha fallito
Che allora quando per esempio mi si dice ma
Se noi assegniamo la gestione del catasto
Agli enti locali
Chi succederà le guardiamo quali sono le condizioni attuali del catasto
Gestito centralmente
Noi dobbiamo vincere questa scommessa per vincere questa scommessa
Dobbiamo procedere
Che io vorrei dire io io ho finito vorrei dire che dobbiamo procedere con grandissima determinazione
Io so che sarebbe assolutamente ragionevole affrontare con più gradualità
Con tempi più lunghi
Con maggiore ponderazione l'insieme delle riforme
Del nostro sistema istituzionale amministrativo che stiamo affrontando in questo momento
Ma non abbiamo tutto il tempo non abbiamo questo tema
Abbiamo troppi ritardi decenni di ritardi rispetto ai Paesi più moderni e più avanzati del mondo e con questi noi ci dobbiamo misurare no con i Paesi emergenti
Se noi ci dovessimo misurare con su nella competizione globale con i Paesi emergenti del Terzo del Quarto Mondo sul terreno di quei tipi di produzioni
Che si fanno in quel Paese avremmo già perso avremmo già perso non ci dobbiamo misurare con i paesi più moderni più avanzati che hanno sistemi istituzionali amministrativi più volte
Coly e carichi burocratici per i cittadini e per le imprese con questi ci dobbiamo misurare
E poiché i tempi della competizione non li stabiliamo noi
Non li stabiliamo noi siamo già in questa competizione
Non dobbiamo attuare una grande impegnativa complessa riforma del nostro sistema istituzionale e amministrativo in tempi irragionevolmente Brezzi
D'altra parte cari amici
Due anni fa veniva considerato impossibile irragionevolmente dovrebbe l'obiettivo di risanare o di avviare il risanamento della finanza pubblica in modo da rientrare nei parametri di Maastricht
Per in mille novecentonovantasei del mille novecentonovantotto veniva considerato impossibile
Che era un obiettivo che richiederà tempi più lunghi
Bene o male
Con il sacrificio di tanti
La grandissima maggioranza degli italiani
Con un impegno non solo del governo ma anche dei dei governi regionali dei governi locali
Perché qui
Vicepresidente Zorzoli vi potrà spiegare quanto hanno dovuto tirare la cinghia
Non solo il Governo ad Ahmed le amministrazioni regionali le amministrazioni provinciali le amministrazioni le amministrazioni comunali
Con un impegno eccezionale ci stiamo riuscendo
E allora io dico dovere fare nel giro di due o tre anni perché più tempo non abbia
Una grande e complessiva rivoluzione del nostro sistema istituzionale amministrativo
Può sembrare irragionevole comporterà anche che essi faranno degli errori
Li correggeremo
Però questo l'ASPI questa è la sfida che noi dobbiamo affrontare
L'altro giorno inaugurando la conferenza la prima conferenza nazionale sulla formazione nel settore pubblico dei nelle amministrazioni pubbliche
Il Presidente del Consiglio il ministro del Tesoro lo hanno ripetuto con parole nettissimo
Dobbiamo andare avanti senza guardare in faccia nessuno
Ci saranno resistenze ci saranno proteste ci saranno ostacoli ci certo punto pc raccomanda
Chi ci raccomanda prudenza
Però questa è la strada su cui dobbiamo andare ma
E tenendo insieme questi aspetti
Liberalizzazione
Eliminazione di vincoli non necessaria una frustata di competizione
Al nostro Paese
La nostra economia è pronta più di quello che non si dica qualche volta ad affrontarla persino nel Mezzogiorno
Persino nel Mezzogiorno
Semplificazione
Eliminiamo le regole non necessarie
Semplifichiamo i procedimenti di decisione
Eliminiamo autorizzazioni dicendo se nulla osta non strettamente necessari per tutelare interessi reali
Diritti dei cittadini certo anche i diritti sociali evidentemente diritti dei cittadini
Ma ce ne sono tante che non rispondono a nessuno ragione di vero interesse pubblico
Eliminiamo
Attività pubbliche la gestione pubblica e di attività che possono essere molto più convenientemente utilmente
Svolte
Da mercato dai privati dal terzo settore
Dall'associazionismo
Consentendo così di concentrare le risorse pubbliche sulle funzioni essenziali
Delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche per fare meno ma farlo molto meglio non avremmo uno stato uno Stato più leggero e qui stato siamo tutti regioni province comuni e comunità montane camere di commercio
Università e quant'altro
Avremo uno Stato più leggero e più snello ma non per questo meno efficace anzi più efficaci
Nel garantire davvero i diritti le libertà dei cittadini pari opportunità tutti
E naturalmente anche
Per i più deboli
Gli strumenti per affrontare
Le difficoltà della vita
Perché useremo meglio le risorse pubbliche
In maniera più mirata in maniera più razionale
Una grande operazione di ridistribuzione
Delle compiti e delle responsabilità quindi dei poteri e delle risorse secondo il principio di sussidiarietà
Comunico momentanea montane Province e Camere di commercio Reggio
In questo
Come dire
Si sta la gloria ma c'è una sfida per tutti
Se lavoreremo bene
Una
Riforma impegnativa una serie di riforme ciascuno deve essere in grado di affrontare la sua
La Regione Lombardia lo sta facendo io ho partecipato ultima volta che son venuto a Milano ovvero il presidente Formigoni ho partecipato a una conferenza dei dei dirigenti dell'amministrazione regionale
Una
Una serie di grandi riforme
Del nostro dell'organizzazione
Delle regole di funzionamento
Dei processi da reingegnerizzazione dei processi
Del nostre strutture dei nostri apparati amministrativi
Io sono colpito
Nel vedere che ci sono fortissimi resistenze ad estendere
All'ultimo
All'ultimo fortino
Del vecchio sistema burocratico ricorda che ormai si applicano nelle Regioni nelle Province e dei Comuni nelle camere di commercio
Regole di responsabilità
Di flessibilità
Certo di separazione tra politica e amministrazione ma la separazione tra politica e amministrazione non può significare
L'inamovibilità e l'irresponsabilità dei dirigenti al contrario significa responsabilità dei dirigenti dell'amministrazione sulla base dei risultati
Con la garanzia che si sarà giudicati dai risultati
Ma che poi si risponde di questi risultati si è premiati
Ossia al limite licenziati o o passati ad incarichi meno impegnativi
Una grande cooperazione che insieme dobbiamo condurre di ammodernamento tecnologico delle nostre menti amministrazione di formazione la Rete unitaria delle amministrazioni pubbliche
Una grande operazione di riqualificazione professionale e tecnica
Del personale delle pubbliche amministrazioni abbiamo bisogno di una nuova leva di dirigenti presi anche dall'e sterno con contratti anche con contratti a termine ma abbiamo bisogno anche
Di riqualificare dirigenti e dipendenti pubblici ci sono
Lo sappiamo tutti ci sono risorse importanti
Nel nostro nelle nostre pubbliche amministrazioni
Ci sono risorse importanti non valorizzato
Che non sono messe in condizione di esprimersi
Di dare il meglio
Bisogna liberarli dalle catene dall'ingessatura e di vecchie regole vecchie procedure
Di un sistema amministrativo che ancora considera il modello organizzativo Piramidal gerarchico burocratico come il migliore anzi tendenzialmente per molta mi stazione come l'unico che era legge consente di adottare
Cancelliamo
Il vecchio totem di origine napoleonica per cui quello è il modello unico
Le amministrazioni devono essere libere come le aziende private di scegliere il modello organizzativo e gestionale
Più confacente alla loro missione
è una sfida anche questo si può sbagliare
Si può sbagliare sì sì sbagliarsi sic si cambierà
Sì campione
E per tutto questo
Noi abbiamo bisogno
Abbiamo bisogno che regioni ed enti locali
Siano in condizioni di affrontare positivamente questa scritta
Queste anche la ragione per la quale con qualche forzatura facendo qualche salto
Abbiamo cominciato prima ancora di delineare il quadro complessivo della riforma a togliere
Una serie di vincoli
Sull'organizzazione
Sulla gestione del personale degli enti locali sui controlli amministrativi
Prima ancora che si delineasse restante quadro della riforma
Ma naturalmente non ci si può fermare qui
è ovvio che insieme ai nuovi Poteri alle nuove competenze le nuove responsabilità dovranno arrivare risorse
Risorse finanziarie patrimoniali
Risorse umane
Alle regioni e agli enti locali
E il
Il quadro normativo e per certi scherzi preciso per altri va completato
Il quadro normativo e preciso nel senso che si dice in modo netto
Che
Ieri le risorse finanziari e patrimoniali e umana che lo Stato e gli enti pubblici nazionali hanno impiegato finora poi dobbiamo però
Dobbiamo vedere cosa vuol dire fino vuol dire nell'ultimo anno vuol dire né ultimi tre anni attualizzando i primi due vuol dire questo è un altro punto da chiarire che sarà opportuno chiarire
Queste risorse devono essere ridistribuite tra gli enti locali e le regioni
In correlazione con le funzioni e responsabilità che verranno a loro attribuite
Come e altra questione non irrilevante
Per i comuni
Il parlamento lo ha stabilito
In modo chiaro con un meccanismo che a regime salvo una breve fase transitoria
Ora un meccanismo di basato sull'autonomia
Sull'autonomia tributaria
Degli enti locali
Attraverso la partecipazione a un tributo a larga base come l'IRPEF con la possibilità di una manovra della aliquota del e da lì quota di partecipazione entro un minimo è un massimo
Per le regioni
Il come
Non è ancora stabilito
E lo dovremmo fare
Ah ma insieme con questo bisognerà che
Entriamo nell'ottica assolutamente fondamentale su cui vi chiedo di riflettere l'ottica di un sistema federale basato su una larga applicazione del principio di sussidiarietà
Richiede
Che le amministrazione
Di come dire di dimensione territoriale maggiore
Assumano come il loro compito fondamentale quello di offrire strumenti di lavoro e di collaborazione tra le amministrazioni
Più più decentrate sul territorio
Tra i compiti fondamentali delle amministrazioni dello Stato
Le poche che resteranno per l'esercizio delle funzioni nazionali
E delle amministrazioni regionali ci sia quello di offrire strumenti di lavoro ai comuni alle Comunità montane
La stessa cosa vale per le Province
Non basta assegnare risorse occorre anche dare ai comuni soprattutto i Comuni piccoli
I comuni piccoli sono soprattutto al Nord
E soprattutto ai comuni che hanno minori capacità organizzative minori professionalità e questi sono soprattutto al sud del Paese occorre dare a queste amministrazioni comunali strumenti strumenti di lavoro
Alla vecchia logica di un sistema piramidale gerarchizzata uno
Si deve sostituire un principio basato sul principio di sussidiarietà sulla ha sulla leale cooperazione tra istituzioni ciascuna delle quali ha un suo ambito
Di responsabilità e di decisione assolutamente autonoma
Ma questo richiede anche che appunto si offrano strumenti di lavoro nel momento nel quale attuando io credo una innovazione che avrà importanza decisiva
Per lo sviluppo per la crescita del Paese
Abbiamo proposto per ora trentuno dell'il trentuno di marzo diventerà legge
Abbiamo proposto una forte semplificazione
Di tutti i procedimenti di localizzazione realizzazione ampliamento riconversione di impianti produttivi
Identificando nel comune l'amministrazione che rappresenta l'interlocutore
Dell'impresa degli investitori
E che si assume il compito di coordinare il procedimento garantendo tempi certi
Due mesi nel caso degli impianti più semplici e dove l'imprenditore corre il rischio dell'autocertificazione
Dieci mesi nel caso massimo degli impianti più Complessi che hanno maggiore impatto sul territorio
Abbiamo fatto una scelta che a mio avviso era per certi versi obbligata perché il Comune
E l'ente di governo del territorio
E al Comune spetta rilasciare le concessioni
Edilizi governare gli strumenti urbanistici ma i Comuni la gran parte dei Comuni non ce la possono fare sei come abbiamo previsto non potranno avvalersi davvero
Di strumenti di collaborazione da parte delle istituzioni di dimensione geografica e organizzativa maggiore
Che devono non solo cooperare ma i quali comuni possono affidare la gestione dell'istruttoria
Di questi di questi procedimenti
Così avremo realizzato un importante progresso perché come tutti sappiamo oggi una delle ragioni che scoraggia Investimenti italiani e stranieri nel nostro Paese
Una delle regioni non l'unica ma è una di quelle non secondarie
E la complicazione delle procedure d'incertezze sui tempi necessari
Per passare dal momento nel quale
Sì decide di volere effettuati di volere realizzare un nuovo impianto produttivo al momento nel quale effettivamente questo impianto entra in produzione
Anche quando si intende localizzarlo in un'aria che già dal punto di vista urbanistico territoriale destinato a impianti Prodi anche anche in quel caso a maggior ragione se si intende
Con ragioni che ovviamente devono essere valutate dai poteri pubblici si intende come dire proporre una variazione degli strumenti territoriali urbanistici
Quindi la scommessa può essere vinta se le Regioni e gli enti locali
Saranno in grado di compiere questo salto di qualità
Dobbiamo tutti lavorare perché questo si realizzi
Io penso che la Regione Lombardia
In questo ha un ruolo fondamentale la regione più grande del Paese nell'area più sviluppata del Paese
Può rappresentare un modello un esempio
Lo può fare
Costruendo insieme
Con Province e Comuni Comunità montane camere di commercio con gli enti territoriali della Lombardia un progetto comune
E naturalmente
Perché questo avvenga
è necessario che ci siano anche tutte le basi conoscitive
Credo che questa conferenza abbia sotto con questo profilo una grande importanza
Perché consente di conosce
Di approfondire la conoscenza della realtà della regione e delle prospettive di sviluppo della regione delineando né i possibili scenari
Queste sono le ragioni per cui
Per me ma credo di poter dire per il governo
Questa conferenza ha grande importanza e queste sono le ragioni per cui io mi auguro vi auguro che abbia grande Successo che produca grandi risultati grazie
Non spetta certo me chiosare nessuna
L'intervento alla relazione che ministro Bassanini ha voluto farsi mi preme solo sottolineare una cosa che l'intervento del ministro Bassanini e quella lettera che nove opposto alla vostra attenzione dell'onorevole Violante presidente dalla Camera dei Deputati dimostrano sempre di più come in fondo
Chi fa politica a livello regionale oggi si trova molto più spesso d'accordo che nel passato con chi fa politica responsabilità istituzionali a livello centrale e questo credo che sia un dato molto
Importante e positivo per il futuro del nostro Paese per le riforme che si stanno attuando
Piccolo particolare una parte dell'intervento del ministro mi ha fatto ricordare una mia dimenticanza
Nei ringraziamenti precedenti
Un ringraziamento al tutti coloro che lavorando per l'amministrazione del Consiglio Regionale commessi impiegati dirigenti direttori generali hanno contribuito fa costruire questo evento e credo che la quantità e la qualità della vostra presenza sia il premio migliore al loro lavoro
A questo punto la parola all'onorevole Formigoni e il presidente della Giunta regionale della Lombardia
Grazie presidente Morandi
Io voglio iniziare questo mio
L'intervento
Ringraziando otto innanzitutto ringraziando
Il Consiglio regionale lombardo per questa iniziativa nei confronti del quale voglio esprimere a nome mio personale dell'intera Giunta l'apprezzamento
Tanto più significativo perché questa è una iniziativa svolta in collaborazione con lire e che prevede la collaborazione anche delle nove università lombarde a testimonianza viva di una
Integrazione di responsabilità
E di sapere di saggezza accumulata che credo
Esempio importante che possa essere imitato
è assolutamente interessante oltre che utile per la nostra attività di amministratori pubblici ragionare insieme su quelle che possono essere gli scenari futuri che si delineano per la Regione Lombardia all'interno del Paese Italia all'interno dell'Europa
Credo in particolare che sia un dovere
Istituzioni come la nostra
Quelle di capire meglio per fronteggiare al meglio i cambiamenti che si vanno delineando fili visto altrimenti è quello di perdere contatto con la realtà
Di non percepire più o di percepire almeno ieri i problemi che di volta in volta emergono e conseguentemente di essere in meno abili ed efficaci nel disegnare le soluzioni necessarie
Io credo che entrando più strettamente su un piano politico
Non possiamo non constatare come a un cambiamento delle condizioni esterne e cioè del sistema sociale e produttivo
Come sponde oggi
Anche un mutamento soprattutto in questo momento in questo momento in particolare un mutamento specifico del quadro istituzionale ed è l'insieme delle regole da cui dipendono le modalità attraverso cui coloro che governano prendono decisioni di pubblica utilità
Si è aperta nel nostro Paese
Negli ultimi anni una fase costituente
Che invita tutti a confrontarci con un rinnovato quadro di regole attraverso le quali funzioneranno le istituzioni all'ingresso nel terzo millennio
Nel due mila faremo o per lo meno è auspicabile e altamente probabile
Che aveva un insieme di regole istituzionali diverso e tutti ci auguriamo migliore rispetto a quello esistente oggi
In questo contesto di riforme istituzionali io voglio dirlo
Al ministro prima che per altri impieghi lasci quest'Aula
Si inserisce l'opera intensa e significativa di decentramento amministrativo e di riforma della pubblica amministrazione
Avviata già da alcuni governi precedenti penso all'opera del ministro Cassese del ministro Frattini
E oggi perseguita dal ministro Bassanini
Opera che riveste un ruolo di particolare rilievo e di grande interesse per l'insieme delle regioni italiane
E degli enti locali province comuni comunità montane
Ed è proprio su questo tema dunque te voglio soffermarmi nel corso del mio intervento anche perché evidentemente come presidente della regione
Sono particolarmente interessato come concretamente sta cambiando la fisionomia la forma e il contenuto dell'istituzione regionale
è indubbio infatti che le due leggi che prendono il nome
Appunto dal ministro Bassanini
In particolare la legge cinquantanove ma in misura minore anche la legge centoventisette entrambe del novantasette
E i decreti legislativi attuativi sia quelli già emanati sia quelli in fase di emanazione su quali aperto al confronto tra lo Stato e le Regioni
Avranno come sensibile conseguenza l'emergere di una regione diversa io credo molto diversa da quella cui siamo abituati
E che ancora oggi siamo chiamati a governare
D'altra parte la presenza qui accanto
Al ministro Bassanini anche del presidente del consiglio regionale Morandi che rappresenta l'Assemblea legislativa regionale e quindi l'organo al quale competerà
Infine la decisione in merito ai provvedimenti legislativi regionali di recepimento delle leggi Bassanini
E un'occasione anche questa stimolante per approfondire questa tematica
E dunque le mie riflessioni si rivolgono idealmente entrambe con alcune sottolineature indirizzate talvolta lunotto volta all'altro di questi miei due principali interlocutore
Al ministro insisto rivolgo innanzitutto il riconoscimento di un lavoro svolto con perseveranza al fine di attuare un reale non soltanto teorico rinnovamento della macchina amministrativa statale
In gran parte a lui va il merito di aver trasformato un dibattito che da tempo era presente nel Paese in una serie di concreti provvedimenti legislativi e amministrativi
Talvolta la Regione Lombardia ha manifestato il proprio disaccordo sui contenuti di specifici atti e ne sono una dimostrazione taluni ricorsi alla Corte costituzionale che abbiamo presentato tuttavia uno condividendone nella loro totalità i contenuti non ne possiamo disconoscere e non ne disconosciamo affatto l'importanza
Chiarito questo io vorrei dialetticamente mette in evidenza
Un punto in particolare di divergenza che riscontro nell'impostazione del governo regionale e in quella del governo nazionale appunto su quale col ministro Bassanini abbiamo più volte
Dialogato sia in pubblico sia in privato ma su quale credo che sia opportuno che il dibattito non solo e non tanto tra di noi ma nel Paese nella regione nel Paese dibattito si approfondisca
Anche in vista del disegno riformatore al quale il parlamento è accinto e su quale Parlamento dovrà dare la parola definitiva quindi e anche il Parlamento nazionale che assuma questo punto come mito locutori ideale
Dicevo una differenza di impostazione
Una differenza che ha incerto contenuto sostanziale
La nostra più forte convinzione infatti quella che si debba favorire la realizzazione di una vera autonomia delle realtà locali
Ed è in questa direzione ch'io auguro il Parlamento Fade vada con decisione
Mentre talvolta abbiamo avuto l'impressione che il Governo l'autonomia preferisse il decentramento è questo anche il motivo per cui su alcuni punti particolari della legge cinquantanove ci siamo opposti il nostro obiettivo era e resta quello di promuovere un diverso approccio alla risoluzione di problemi che però non è un approccio topo da un ma un approccio bottom-up
Noi pensiamo cioè che la riforma
Si possa non si possa limitare ad una redistribuzione di potere di funzioni amministrative dall'alto verso il basso e quindi in ultima istanza appunto in un decentramento ma ci aspettiamo che la riforma definitiva quale sarà varata con il contributo del Parlamento
La riforma definitiva dei raccoglie la sfida di una modificazione profonda dello stato della pubblica amministrazione
In particolare riorganizzando i poteri dal basso
Ponendo alla base del sistema non i livelli istituzionali ma la società nelle sue articolazioni i cittadini singoli e aggregati nelle variegate espressioni sociali economiche culturali della società civile
Soltanto dopo a nostro avviso si collocava le istituzioni a cominciare dagli enti locali Comuni Comunità montane province e regioni fino allo Stato centrale
Per dare il massimo spazio a questa autonoma capacità di risposta della società civile
E anche su questo il dibattito in corso al Parlamento sul principio di sussidiarietà poco seguito dall'opinione pubblica saluto il ministro
Filippo
Dicevo che anche su questo punto il dibattito in corso proprio in questi giorni se non in queste ore in Parlamento sul principio di sussidiarietà è significativo di questi punti di vista differenti che si confrontano
Per dare il massimo spazio a questa autonoma capacità di risposta della società civile
Occorre il più possibile consentire reali ambiti di autonomia alle istituzioni che sono più vicine ai cittadini
In modo che ha un problema analogo ma mai identico che si pone e diversi punti del territorio nazionale si possa dare una risposta diversa
Autonomia federalismo e possibilità di dare risposte diverse
Che quindi in qualche modo si pongono in competizione tra di loro
Non abbiamo e non dobbiamo avere paura che all'interno di un Paese democratico ci possono essere disposte diverse ha problemi analoghi a seconda delle caratteristiche del territorio
E della volontà dei cittadini che democraticamente si esprime in quei territori
E quindi dare risposte diverse a problemi analoghi che si pongono a Bolzano a Milano a Firenze a Napoli a Palermo e beninteso anche a Busto Arsizio o a Mantova o a Brescia
Talvolta abbiamo avuto invece la sensazione che la strada scelta dal governo forse un'altra
Quella cioè di realizzare un decentramento amministrativo anche serio ma concettualmente e culturalmente legato ad un'impostazione diversa da quella che ho appena illustrato
E cioè l'impostazione che ritiene esistano comunque prima le esigenze dello Stato centrale a cui competono come per diritto naturale una serie di funzioni
Che poi possono essere mi vien da dire Magnani meramente conferite alle sue articolazioni periferiche quasi che il principio di sovranità risiedesse tutto e soltanto nello Stato centrale e che non esistesse un altrettanto forte principio di sovranità nelle comunità locali
In questa idea
Noi non ci riconosciamo riteniamo che la società venga prima dello Stato
Perché le società differenti abbiano pari diritti dello stato e questo non solo in senso astratto
Ma concretissimo vi sono delle organizzazioni sociali penso ad esempio alcune biblioteche nella nostra città di Milano che esistono da secoli oppure le università
Oppure gli ospedali nati dall'esperienza del volontariato tutte istituzioni
Che hanno una loro autonomo origine che si radica nella loro storia secolare e che lo Stato deve rispettare così come la regione con la Provincia e Comune devono rispettare ed aiutare
E al fine di stimolare un disegno di riforma più coerente con la propria idea di autonomia che la Regione Lombardia ha assunto posizioni critiche in alcuni sedi istituzionali
Questo lo dico
Che ripetendo la convinzione che le leggi Bassanini rappresentino comunque un'occasione da non perdere
Consideriamo infatti lo scenario prefigurato da queste leggi in ogni caso migliore di quello attuale e non abbiamo l'intenzione di perdere questa opportunità ma di sfruttarla meglio
Bisogna dunque che il gioco sia leale
Che lavoro comuni Stato-Regioni è stato Autonomie locali vada fin nel dettaglio per verificare la coerenza delle scelte concrete con le affermazioni di principio
Anche qui mi riferisco a cose molto concrete
Il ministro Bassanini una volta di più lo sa
La sua assenza non gli fa perdere nulla nelle mie osservazione ma anche il governo
Lo sa e lo deve sapere
Che le regioni tutte le regioni italiane non accetteranno mai un trasferimento di competenze che si riduca la delega di ciò che lo Stato non è più in grado di sostenere per l'onerosità dei costi o per la complessità organizzativa
Una sorta di patata bollente che viene passata dallo Stato alle Regioni magari da queste ultime alle Province e così via
Evidentemente non potremo accettare che la partita si risolva in una sorta di scaricabarile verso il basso di una serie di competenze ormai insostenibili non sarebbe una cosa seria
Io so che questa non è l'intenzione del ministro ma è un rischio comunque che voglio denunciare proprio al fine di evitarlo perché poi ognuno di noi si trova a governare una macchina amministrativa complessa
E non bastano le più corrette intenzioni personali a fare in modo che i processi siano coerenti con quello che ciascuno di noi anche in posti di responsabilità pensa ed esiste
Ci misureremo concretamente con il governo quando si discuterà dei trasferimenti delle risorse e dei trasferimenti del personale dei trasferimenti delle strutture che devono accompagnare il trasferimento delle funzioni delle competenze
Ahimè le prime avvisaglie a questo riguardo non sono rassicuranti
L'impressione è che
La Regione non soltanto la Lombardia le regioni più che un complesso di risorse adeguate avranno un deficit
Trasferito dallo Stato alle Regioni che poi le Regioni dovranno spartire
In maniera dolorosissima con gli enti locali
Evidentemente non è pensabile che alcune funzioni che costavano enormemente dallo Stato possano da domani essere gestite dalle Regioni a costo zero
So bene che nella legge Bassanini è contenuto il principio che anche stamattina il ministro ha ripetuto sul quale si è impegnato principio secondo cui lo Stato si impegna a trasferire le risorse con le quali fino a oggi gestiva quelle funzioni
Ma abbiamo ahimè l'impressione anche qui concretissima che questo principio possa essere facilmente disatteso nel caso concreto
Anche a causa di una certa incapacità sia dei meccanismi centrali dello Stato i ministeri sia di altri enti pensiamo le Ferrovie dello Stato
Incapacità di fare i conti con alcuni casi di reperire i dati stessi su cui fare i conti
Noi non vogliamo che il trasferimento si trasformi in un problema in più
E neppure pensiamo che sarebbe un modo serio di risolvere il problema quello di dare agli enti locali alle regioni ad esempio alcuni poteri di tassazione che oggi non esistono
Perché in questo caso a ribellarsi sarebbe per i cittadini
Che subirebbero la beffa di un decentramento o di un federalismo a costi moltiplicati ma sarebbero anche le istituzioni le regioni e gli enti locali unanimemente concordi nella respingere questa impostazione e d'altra parte
In un gioco drammatico che mi auguro non capiti evidentemente Chievo coppe che esorcizzare
Non vorrei che noi eventualmente possibilità delle regioni degli enti locali a gestire adeguatamente queste competenze e una carenza oggettiva di risorse venga poi usata strumentalmente per dire che il federalismo non funziona
Questo è un equivoco su quale bene sollevare il velo da subito proprio per ragionare riflettere assieme e per mettere insieme le volontà positive di tanti che nelle diverse posizioni amministrative si trovano dal Governo alle regioni agli enti locali
Infine c'è un ultimo aspetto sul quale voglio tirare l'attenzione ed è quello di poteri sostitutivi fa due giorni mercoledì quattro marzo
Scade il termine per l'approvazione della legge consigliare di recepimento del decreto legislativo nel caso dell'agricoltura
Ed è già stata annunciata da parte del ministro la volontà di usare i poteri sostitutivi
Sono perfettamente consapevole che i poteri sostitutivi questa volta devono essere usati
Non usarli ora significherebbe per il governo creare un precedente che renderebbe difficile usare il seguito
Tuttavia
Dobbiamo essere tutti altrettanto consapevoli che il potere sostitutivo e soprattutto la brevità delle scadenze imposte non aiutano a fare il bene delle leggi che sono necessarie in sé ma che saranno tanto più utili quanto più saranno leggi ben fatte
Noi qui in Lombardia abbiamo avviato un lavoro che ha coinvolto che sta coinvolgendo tutti i Comuni le Province le autonomie funzionali le associazioni rappresentative degli enti locali descrivere con loro i testi normativi di recepimento delle leggi nazionali
Il nostro percorso ha previsto la costituzione di un tavolo di confronto che si riunisce con cadenza mensile e di cui proprio oggi al termine
Di questo mio intervento e dei in un paio di successivi si svolge il secondo incontro abbiamo chiamato questo tavolo
Tanto per non peccare di fantasia tavolo Bassanini
E abbiamo previsto la partecipazione dei presidenti di tutte le province lombarde dei sindaci dei comuni capoluogo dei presidenti di ANCI un cioè e guerre PL
Il presidente di Unioncamere e questo tavolo mensile si articola poi una serie di tali dei tavoli tecnici organizzati per area tematica coordinati dagli assessori competenti
Lo scotto e quello lo abbiamo detto con chiarezza al due febbraio inaugurando il tavolo Bassanini lo scopo è quello di concordare il più possibile i testi legislativi regionali di recepimento tale esecutivo regionale degli esecutivi
Provinciali e comunali per poi sottoporre questo accordo al dibattito del Consiglio regionale perché evidentemente sarà il Consiglio regionale che emanerà la legge di recepimento
è un lavoro complesso che proprio per questo richiede e richiederà del tempo
Tanto più che si dovrà aggiungere il tempo del dibattito negli organismi rappresentativi costituzionalmente garantiti che rappresentano il potere legislativo regionale appunto il Consiglio regionale a cui idealmente mi rivolgerò tra poco
è per questo che affermo che i poteri sostitutivi in capo al governo se utilizzati sistematicamente
E se le rende un po'il rischio di quell'inganno che denunciavo prima eccelle rischio che la volontà prevalente non è quella di aumentare gli ambiti di autonomia ma soltanto di articolare diversamente i poteri
Il problema dei nuovi poteri che le regioni non si può risolvere con eventuali sanzioni da parte del governo ma attraverso un rapporto costruttivo e collaborativo con i vari lì che livelli dei poteri locali
Peraltro qualora il meccanismo di poteri sostitutivi dovesse essere sistematicamente utilizzato al governo le regioni poi ci troveremmo costretti a fare lo stesso nei confronti di province di comuni e il meccanismo diventerebbe o il KGB di diventare rovinoso non è affatto questo la strada che abbiamo intenzione di Poe dico di percorrere noi crediamo al valore di questo Angloma produttivo lavoro insieme è un impegno serio ma non possiamo permetterci in Lombardia di rischiare di arrivare impreparati
Se Roma non scherza e fa bene Milano dove a scherzare ancora meno
Per questo abbiamo chiesto e torno a chiedere la collaborazione di tutti innanzitutto dal Consiglio regionale
Ma anche più che mai dei rappresentanti delle Autonomie locali e funzionali
Che abbiamo coinvolto del nostro lavoro e al quale una volta di più torno a dire che siamo impegnati a giocare tutto me stesso
Nel costruire insieme questo volto nuovo della nostra regione nel costruire e nel costruire insieme
A consiglio regionale io voglio dire che sono sicuro che è pronto ad impegnarsi in un lavoro
Anche a tappe forzate previste dalle rispettare le scadenze e farà fino in fondo la sua parte
Facciamo tutti insieme in modo che le leggi arrivino nei tempi stabiliti e siano il più possibile buone leggi
Presidente Morandi dunque alla vicepresidente Adamo per lui ma attraverso di loro all'intero Consiglio regionale io rivolgo dunque un invito non consentiamo per quanto possibile che eventuali lentezze procedurali attivino al potere sostitutivo del Governo
Gioverebbe a ciò procede insieme rapidamente alle varie riforme di cui discutiamo da tempo la riforma dello Statuto del Regolamento di tutti quegli atti che velocizzano i risultati a favore dei cittadini
Anche da questo si vedrà la capacità della Lombardia delle sue istituzioni della sua società civile delle sue espressioni politiche di darsi regole nuove
Mostrando a chi è scettico magari dichiarando il contrario che il federalismo non è una teoria ma che ha una necessità almeno per regioni come la nostra
E per questo che abbiamo iniziato a percorrere la strada che vogliamo percorrere fino in fondo di una forte alleanza con gli enti locali
Perché una Lombardia divisi in questo momento sarebbe una Lombardia più debole al contrario e chiudo dimostriamo tutti insieme
Di essere capaci di darci nuove regole dando spazio il più possibile alla originalità e alla specificità e alla specificità lombarda tesse ancora una volta all'avanguardia dell'intero Paese grazie
Ringrazio
L'onorevole Formigoni che c'ha voluto portare un saluto non tanto tradizionale ma un contributo concreto ai nostri lavori e direi che in questa carrellata di responsabili istituzionali anche se non avevamo previsto all'interno del nostro programma mi sembra giusto dare la voce sa un rappresentante delle province lombarde e cioè il dottor alambicco Livio Tamberi Presidente della Provincia di Milano
Il presidente volanti che saluto come saluto il Consiglio regionale
Per questa anche se improvvisata ma gradita possibilità di porgere un saluto in questa sede
A lui al Presidente Formigoni
A tutto il Consiglio
L'Unione delle province lombarde è un organo previsto da una legge
Che opera in un quadro di coordinamento dell'azione così come l'ANCI per i comuni dall'azione delle Province ed è un interlocutore
Della regione in questo momento della Giunta perché come il presidente Formigoni ha annunciato di sopra sei il secondo incontro sulla appunto l'attuazione dalla Bassanini
Quindi anche se improvvisato però otto aspetto formale io volevo inserire due concetti che sono fondamentali che riguardano i rapporti fra la Bassanini e soprattutto fra chi la Bassanini o deve regolamentare la Regione e gli enti locali in particolare le province vi sono rapporti per i problemi appunto istituzionali e poi c'è una considerazione sulla parte finanziaria ed economica
Che questi inducono il nostro problema è quello relativo che è una premessa una premessa non ancora verificata lo abbiamo detto anche al tavolo di cui parlava Formigoni
Dell'attuazione della centoquarantadue specialmente per la parte urbanistica perché abbiamo bisogno di snellezza di velocità diceva il ministro aveva bisogno anche di qualche decisione regionale
La normativa riguardante i piani territoriali di coordinamento per esempio essenziale
Perché sul discorso delle infrastrutture per i problemi di vasta area oggi ci sono carenze
Che la Unione Province ha cercato di evidenziare in particolare per quanto riguarda le comunicazioni
Stradali ferroviarie la mobilità con un documento che è già stato oggetto d'attenzione anche da parte delle commissioni consiliari ma che non si deve limitare a quello perché un documento di stimolo oltre che di proposta concreta peraltro molto condiviso
Vi è un problema di rapporti finanziari all'interno delle deleghe già dato alle pochissime delle che già batte riguardanti i trasferimenti certi che debbono arrivare riguardo a funzioni io cito sempre la delega sulla pesca per la quale la tassa viene pagata
Lo cito per esempio presidente alla tassa viene pagata alla Regione con un bollettino che porta a centotrenta mila pescatori nella mia provincia la provincia di Milano a versare quattro miliardi e passa e su questo il trasferimento dalla Regione alla Provincia che deve dare il servizio è di duecento e passa milioni
Un ventesimo questo significa che la Provincia deve mettere di suo due miliardi per consentire lo svolgimento dalla pesca questi sono fatti che io cito sempre perché sono riguardanti il tempo libero ma vi sono argomenti molto più importanti che vanno regolamentati questi rapporti finanziari devono trovare la Regione e le regioni pronte
In uno scambio ex ante sulla Finanziaria regionale così come fa il governo l'ha citato prima il ministro Bassanini questo rapporto con le regioni e noi abbiamo aggiunto così con qualche cenno con le Province e Comuni che sono stati sa Lazzati
Con la Finanziaria nazionale
Nella fase del dialogo abbiamo potuto esprimere perlomeno le nostre impressione al governo è assurdo che non lo possiamo fare nei confronti della Regione ex ante specie sui temi delle belle idee
Si assume qualche decisione assurda come quella sulle biblioteche recentemente prese va be'ma la per la riforma Bassanini la riforma positiva
Dobbiamo tenere conto della necessità di non interrompere l'azione che gli enti locali che le Province in particolare stanno svolgendo e non danneggiare gli effetti dell'azione amministrativa con delle fermate siamo molto preoccupati
Che dopo la discussione avvenuta nella commissione è stato regioni enti locali
Si vedano in così il ricorso che prima il presidente Formigoni ha ricordato ricorsi alla Corte costituzionale riguardanti appunto i decreti è una questione di metodo dice il presidente Formigoni noi diciamo una questione sostanziale anche di rapporti
Perché le Province i Comuni non possono adire direttamente alla Corte costituzionale
Non è che dobbiamo cercare un pretore per poterlo fare qualora vi siano dei contrasti
Le regioni stanno io mi consentite la parola colpendo quasi impallina Ando tutti i decreti per motivi di principio ma allora a cosa serve la discussione preliminare
Ecco questo che ci preoccupa è una preoccupazione forte perché va a toccare temi quali quelli dell'occupazione della
Dell'avvio di nuove procedure come quella dei Centri lavoro che in provincia di Milano abbiamo attivato in raccordo con le associazioni imprenditoriali destinazione sindacali le associazioni locali
Dell'attività economiche e che sono l'inizio di una di una riforma nel collocamento di una riforma nella individuazione del lavoro da parte dei lavoratori che questo lavoro non hanno più il momento in cui il la fattore tempo non viene più considerato come uno dei fattori economici riguardo alla sistemazione della masse di lavoratori cito l'Ansaldo di questi giorni e oltre due mila che perdono il loro posto tutti insieme e che hanno bisogno perlomeno di un po'di tempo quella conversione verso attività
Dove r collocarli o riconvertirsi incerto cosa scambia non cambia con la scambiano Lombardia
Quella parola scambia è molto importante noi siamo una fase in cui non dobbiamo perdere tempo e chiudo Presidente
Non è improvvisata questa cosa risultato di un concentrato di cose che ci siamo detti con i presidenti delle Province che abbiamo detto al presidente Formigoni stamattina saranno ripetute
Come premessa di un rapporto che lui auspica nuove ospitiamo positivo per la Bassanini ecco che cosa scambia l'economia lombarda oggi scambia l'intelligenza imprenditoriale
Che trova nuove soluzioni nuovi lavori nuovi prodotti che sono nei nostri comuni i nostri paesi
All'origine di questo miracolo che tutti gli stati europei invidiano a partire dagli svedesi che ho in ufficio aspettarmi che chiedono questo i governatori svedesi sono diversi quelli che sono venuti la piccola e media impresa come fa è cosa da io credo che questo sia il tema di fondo e questo incide molto sulle possibilità per gli anni due mila di cui parlavate prima questa fase di transizione
Deve fare un altro miracolo il miracolo di non perdere
Quella volontà quella propensione al lavoro tipica di queste agente di questa nostra terra
Compresa quella dei maestri delle fabbriche quelle che facevano l'apprendistato si tratta di avere l'intelligenza di collocare all'interno le prospettive queste grandi capacità che un tempo venivano espresse da imprenditori e da maestre del lavoro e che sono la forza anche di questa rinascita lombarda
Ecco altrimenti sarà la decadenza dalla statistica c'avete dato la popolazione cala invecchia bisogna far sì che i giovani abbiano presto la possibilità di aver lavorò per poterlo cambiare ma spesse volte vi è la difficoltà a trovare il primo lavoro
E allora l'impegno delle Province
Oggi può essere insieme a quello dei Comuni quello di essere fattori di produzione come teorizzava no
Alcuni di esperti anche nostra università milanesi alludo al professor De Maria e lavori che ha fatto per la Costituente
Quando dicevano che l'ente locale fattore di produzione si riesce a dare quei servizi quelle spinte lasciando la libertà di impresa quelle spinte per poter creare lavoro
Lavorò per imprenditori e lavoro per i lavoratori sono quelle infrastrutture sono quei servizi sono quelle che oltretutto spiccate e che credo dobbiamo dare nuove certamente non può dare g direttamente la Regione è questa la grande contestazione che debbo portare qua
Devono dare gli enti locali le Province e i Comuni attraverso un coordinamento programmatico della regione e una legislazione sempre più aggiornata anche sui temi dell'economia
Altrimenti a cosa servono le Province a cosa servono anche comuni
Perché alla fine se non servono più le Province non servono più comuni a cosa servono le regioni e noi vogliamo il contrario esatto di vogliamo che i Comuni e le Province all'Inter la Regione siano gli operatori e i motori di queste economie con questo grazie presidente è un po'improvvisato ma credo che i temi di fondo li abbiamo trattati
Ringrazio per avermi dato la parola
Grazie da lei anche la parola anche qui però lo saluto come questo penso che sarà pieno di contenuti all'onorevole Torchio che rappresenta l'ANCI dalla Lombardia
Per cui i nostri comuni
Grazie presidente
Io
Penso che oggi
L'istituzione si ponga
Questo interrogativo in sostanza con questa iniziativa
Così carica
Di significati se cioè possiamo pensare di celebrare le Idi di marzo del centralismo quello statale quello regionale
Se in questa sala che ha visto i gonfaloni di tanti Comuni
In posizione di autonomia e anche di protesta
Nei confronti della regione si possa cominciare unito nuovo di sinergia e di messa in rete delle comuni risorse
Sì quindi all'Oscar ma attivismo classico che vede la prevalenza degli enti locali su un versante politico nazionale opposto a quello di governo
Stella Regione noi invece riusciamo a fare saltare finalmente questa contrapposizione e a realizzare ambrosiana mente una politica tende opportunità etene concretezze
Perché quando andiamo in Europa e il nostro rappresentante permanente all'Unione Europea ambasciatore Cavalchini
Sia dignità la regione Basilicata
Come l'elemento di maggiore sviluppo nei rapporti e nella specie sarà di quelle risorse che sono assegnate a noi come Lombardi sicuramente viene un certo rossore
Perché evidentemente solo il trentotto per cento di quanto l'Unione europea mette a nostra disposizione siamo in grado di spendere questo è un problema
Tutti riguarda la Regione riguarda le Province riguardanti comuni e una tirata d'orecchie al sistema che non è in grado in sostanza di recuperare progettualità velocità di spesa e quindi capacità di intrapresa
Quando assistiamo ad un'impostazione che anche oggi per le politiche interne portuali e di sviluppo dei trasporti in una regione collassata
Mettono ancora il più piccolo dei Comuni nelle condizioni vi si diceva prima con il Comune il sindaco di Bergamo di bloccare qualsiasi possibilità di crescita e di sviluppo e quindi il blocco anche per le risorse dei fondi
Europei e statali che sono messi a disposizione per crescere nella nostra capacità infrastrutturale questo è uno al discorso di resa noi dobbiamo quindi al di là delle grandi tematiche
E certamente all'interno del concetto della sussidiarietà
All'interno del concetto della collaborazione della sinergia
Rompere le bardature che hanno impedito in questi anni di realizzare un sistema all'altezza dei tempi della nostra economia diversamente la nostra economia il nostro sistema si collocherà
Al di sopra e oltre quella che è la realtà e la rappresentazione degli enti locali questo riguarda anche al nostro interno
La realizzazione di possibilità di patti territoriali
Quando qualche organo regionale di controllo blocca le delibere dei Comuni che vogliono intervenire in economia bisognerebbe chiedersi se risparmiando magari qualche vitello o qualche dipendente costoro riescono a determinare delle risorse per degli sviluppi per degli Investimenti se poi alla fine si debbono trovare in una condizione di punizione
Rispetto ad una nuova forma di impostazione dei bilanci e delle risorse locali poi invece debbono trovare le strade aperti e questo avviene oggi nella civilissima Lombardia
E quindi un monito a noi tutti per andare in sostanza oltre a superare lo scontro e la contrapposizione
Il non Partia sette mila miliardi di fatturato delle aziende pubbliche locali ma come è possibile allora
Non superare quella contrapposizione ideologica nazionale tra il pubblico e il privato e dire che già oggi qui
Si fa la sinergia tra il pubblico e il privato e non c'è il problema di violentare la Costituzione perché qui ci sono degli imprenditori anche pubblici che s'hanno saputo fare il loro mestiere
E che le posizioni di principio di uno scontro frontale tra liberalismo e socialismo non hanno più la ragione di esistere
Quando in Europa oramai anche la rappresentazione delle forze politiche si sviluppa all'interno dei due grandi schieramenti che si differenziano solo per pochissimi spazi e guarda caso magari governo contraddittoriamente all'interno dei loro Paesi rispetto i filoni originari del liberismo o del socialismo democratico e allora da superamento anche di queste vicende certo attraverso uno Stato decentrato
Quello che avviene nelle ferrovie probabilmente oggi con questo eccesso di centralismo se si fosse proceduto e si si vuole procedere ad un recupero di quella che è la dimensione regionale
Quando abbiamo centinaia di stazioni presidiate che stanno andando ora e vengo e che assomigliano sempre di più a tutti quei contenitori urbani e rurali vuoti che nella nostra regione ci troviamo di fronte viene da chiedersi
Se questo sistema così come per l'economia per l'agricoltura per le quote latte di un accentramento su Roma abbia giovato invece richieda che noi ci mettiamo davvero
A lavorare in sinergia per realizzare delle risposte certo vi sono dei segni nuovi l'affidamento del catasto l'affidamento di una serie di deleghe scomode anche per quanto riguarda direi la raccolta
Delle risorse e anche delle imposte delle tasse i comuni non si tirano indietro rispetto a questo opportunità immaginiamo che servano a velocizzare
Le nostre relazioni i nostri rapporti con l'Europa anche per i dati che accennava il presidente prima nella sua relazione rispetto ad altre nazioni ad altri paesi di medio-grande entità che la Lombardia al suo interno somma quindi noi pensiamo di potere celebrare le Idi di marzo del centralismo sia di quello statale che di quello regionale che noi immaginiamo quindi dare tutta la nostra disponibilità dei nostri uomini anche all'interno della macchina degli enti locali per cercare di portare avanti insieme questi scenari di sviluppo per la nostra regione grazie
Grazie onorevole no
Onorevole Torchio e
Ora vorrei dire iniziamo la parte
Importante dal nostro lavoro dopo aver svolto quale istituzionale con la parola al professor Alberto Quadrio Curzio
Dell'Università Cattolica di Milano che credo tutti quanti conosciate non ha bisogno e presentazioni
Una relazione che ebbe col titolo abbiamo voluto dare le nuove regole istituzionali e politiche dell'Europa dico subito che poi io farei svolgere immediatamente alla relazione anche al professor Martinelli raccogliendo poi contributi al termine della relazione da parte delle persone che si sono sette interessate a portare un contributo questa mattina
Primi fra tutti io ricordo dottor Bassetti al dottor Presutti e poi tutti gli altri prego prego professor quattro grazie presidente
Ringrazio molto per l'invito e
Premetto che come intellettuale
Anche sulla base di un'esplicita richiesta degli organizzatori di questo importante convegno svolgerò una critica costruttiva
Quindi con molta libertà e con un po'di provocazione
Dovrò altresì abbreviare molto il mio intervento e spero di riuscire a farlo in un modo abbastanza coerente
Perché le autorevoli personalità che mi hanno preceduto stamane
A Dida del loro ruolo istituzionale hanno toccato molti temi che io avrei voluto toccare non penso proprio che l'Assemblea sia disposta a risentire argomenti già esposto
Vorrei partire da una considerazione di principi e la storia contano se poi come tutti dobbiamo fare delle applicazioni non dobbiamo dimenticare i principi della storia
E sotto questo profilo dobbiamo tenere conto che
Come tutti sappiamo e ardita dei meriti che certamente questo governo ha conseguito sotto il profilo del risanamento macro finanziario
L'entrata da stabile permanenza dell'Italia nell'Unione europea ancora una questione in gran parte aperta non certo l'entrata nell'Euro che fatto scontato ma all'entrata nel sistema istituzionale europeo è ancora una questione in gran parte aperta ed è su questo tema che io costruirò la mia relazione ripeto molto abbreviata e quindi probabilmente con qualche incoerenza
è già stato detto ripetutamente questa mattina
Ed è stato detto in modo molto diverso da Bassanini e da Formigoni
Che le autonomia e dovranno essere redistribuite in parte verso l'alto a favore dell'Unione Europea in parte verso il basso a favore delle regioni e delle municipalità
In sostanza ci dovrà essere un federalismo territoriale del quale si parla più propriamente in questi periodi
Ma non dimentichiamo ed è stato anche accennato che al federalismo territoriale si deve affiancare un federalismo funzionale dove autorità indipendenti articolazioni Terna società dovranno essere dotate di una forte autonomia rispetto ai tradizionali poteri di un sistema democratico ormai nessuno crede più che i poteri storici e centrali degli Stati nazionali europee potranno servire se non profondamente aggiornati modificati e snelliti in un sistema di poteri articolato dell'Unione Europea
E tutti sappiamo che la sfida dei mercati globali è una sfida molto complessa che porti in sei grandi potenzialità ma anche grandi potenziali elementi di instabilità
Vorrei ricordare due punti dicevo prima la storia conta sembra che in Italia l'Europa si scopra oggi
In realtà l'Italia ha dato un grandissimo contributo alla costruzione europea e in un certo senso rattrista quando si vede per esempio la relazione sugli articoli del Titolo sesto della commissione bicamerale che si rifà alla tradizione risorgimentale italiana e alla posizione Icco europeista dell'Italia nella tradizione risorgimentale si dimentica completamente
Il contributo che all'Europa notato Einaudi De Gasperi e Spinelli che sono stati tre Candy europeisti italiani quelli che hanno fondato l'Italia nella a quei tempi Comunità europea del carbone e dell'acciaio e poi Comunità economica europea e via discorrendo
E vorrei ricordare questi tre grandi europeisti italiani
Che hanno una concordanza di punti di vista incredibile a proposito di Unione europea Einaudi nel mille novecentoquarantasette all'Assemblea costituente diceva chiaramente
Il nemico numero uno della civiltà europea e della prosperità e il mito della sovranità assoluta degli Stati non basta predicare gli Stati Uniti d'Europa
Quel che importa e che i Parlamenti di questi minuscoli Stati quali compongono la divisa Europa rinuncino ad una parte della loro sovranità a Prodi un Parlamento nel quale siano rappresentati eccetera eccetera
De Gasperi va esattamente sulla stessa linea da un lato affermando che la prima condivisione di poteri non potrà che essere limitata ma che tutte le confederazioni sono nate con una condivisione imitata i poteri e dall'altro affermando l'importanza di una mentalità europea
E Spinelli che era un noto federalista riteneva tuttavia che la collaborazione tra i federalisti funziona visti fosse essenziale per poter arrivare all'Unione Europea e per posizionare nella stessa ditta
Devo dire che mi ha molto deluso come già accennavo prima il fatto che in sede di relazione in Commissione bicamerale non si faccia nessun accenno a questi tre personaggi che hanno fondato l'Italia nell'Unione Europea
Che si faccia invece un astratto riferimento all'Europa e al Risorgimento italiano
Cosa che non ha alcuna pertinenza con l'Europa di oggi
La seconda osservazione che vorrei fare riguarda il ruolo della economia e di quello che io chiamo il costituzionalismo economico europeo nella costruzione dell'Unione europea stessa
Non vi è dubbio che la scelta principale fatta dagli europeisti sia stata quella di puntare a un sistema federale o confederale innanzitutto attraverso la creazione di un sistema economico e monetario unificato
L'economia politica è diventata il centro della costruzione europea e si è generato un vero e proprio processo in parte costruito in parte accettato dai fatti di costituzionalismo economico europeo
Io credo che l'Unione si è andata costruendo per un concorso di forse non previsto in molti casi
Forze che si sono espressi certamente con quelle decisioni dei governi molto più che dei Parlamenti in tutta Europa degli Stati membri
In organi dell'Unione soprattutto la commissione ma non dimentichiamo si è andata costruendo anche per il contributo di operatori economici e di circoli intellettuali
Molto importante sia l'uno che l'altro e non ultimo anche di banche centrali
Quindi il costituzionalismo economiche europeo emerso non da un disegno organico ma da una specie di convergenza di forze di soggetti tutti tesi ad un fine che era sentito come un fine assolutamente necessario
Naturalmente sappiamo che questo dato luogo anche a critiche abbastanza
Grossolane cioè la costruzione di un'Europa dei banchieri e dei mercanti categorie peraltro rispettabilissime
Ma che certamente non esauriscono l'ideale la costruzione europea sappiamo bene che a fianco di un'identità economiche monetarie aveva un'identità di cittadinanza politica sociale e via discorrendo e che tutti i trattati ripercorrono
L'affermazione di queste identità quindi non si riduce certamente a banchieri e mercanti
Ma veniamo rapidamente a due punti
Messi in evidenza a proposito di economia e di costituzionalismo economico europeo dal Trattato di Maastricht il quale riprende in modo coerente tutti precedenti trattati dell'Unione Europea
Trattate rimaste dice che l'Europa l'Unione Europea vuole promuovere un progresso economico e sociale equilibrato e sostenibile segnatamente mediante la creazione di uno spazio senza frontiere interni il rafforzamento della coesione economica e sociale
E l'instaurazione di un'unione economica e monetaria che comporti alla fine una moneta unica
A fianco di questo abbiamo detto il trattato individua anche un'identità di cittadinanza europea un'identità politica e un'identità sociale
Ma innanzitutto fissa un'identità economica e monetario
E a questo proposito enfatizza molto il ruolo di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza
Punto che viene di nuovo re infatti iniziato dal trattato di Amsterdam mille novecentonovantasette che pure a fianco di questo mette la finalità evidente di un elevato livello di occupazione
Ma dunque un elevato livello di occupazione da ottenere attraverso crescita e competitività del sistema europeo e non certo da ottenere attraverso politiche di impronta più o meno dirigistica
Che qualcuno ancora anche in Europa continua a
Ma di già
Ed ancora sotto questo profilo vorrei ritornare ad alcune riflessioni che fece Spinelli
Quasi quarant'anni fa a proposito del confronto tra il modello americano il modello europeo Spinelli scriveva il modello costituzionale americano
Scusate la nella creazione degli Stati Uniti d'America l'unità economica fu facilmente realizzata perché quell'economia erano liberiste
Con un minimo di intervento statale sicché l'unificazione consisteva nell'avere una moneta unica un sistema doganale unico rispetto ai Paesi terzi
Un commercio intracomunitario libero da frontiere ben più complesso sarà il problema della unificazione economica europea in quanto le sue economie nazionali sono caratterizzate
Da un profondo e continuo intervento del potere politico in campo monetario finanziario commerciale industriale e del lavoro
Questi interventi hanno determinerà nato e determineranno economie rigide e non facilmente integrabili
Ora io rileggo questo brano di Spinelli perché come dirò tra poco di tutte queste riflessioni che i trattati europei hanno cercato di incorporare e sono riusciti ad incorporare il che non significa che abbia incorporato la realtà economica europea
Nella riforma costituzionale incorso in Italia in questo momento non si tiene nessun conto
E proprio per questo io vorrei arrivare senza passare attraverso l'altra grande identità monetaria e finanziaria che non dimentichiamo collega euro vuol portare anche a due elementi fondamentali
Stabilità dei prezzi e bassi tassi di interesse che sono la condizione essenziale per avere una crescita economica forte noi veniamo in tutta Europa da venti anni
I tassi d'interesse troppo alti che hanno penalizzato fortemente gli investimenti
E se non si riesce a mantenere una stabilità dei prezzi durevole non sarà possibile un abbassamento consistente dei tassi d'interesse e quindi una dinamica forte attraverso una dinamica degli investimenti soprattutto così come non voglio soffermarmi sono ampiamente sviluppati nella mia relazione sui problemi dei livelli occupazionali che in Europa sono drammatici ma che derivano anche certamente da una da uno squilibrio fondamentale cioè di una spesa pubblica che è stata squilibrata che ha raggiunto livelli insostenibili soprattutto nel settore sociale per una popolazione che invecchia continuamente sottraendo risorse che potevano andare investimenti produttivi
E facendo salire la pressione fiscale sul lavoro e i tassi di interesse
La disoccupazione europea non è esclusivamente una disoccupazione per scarsa crescita delle componenti strutturali molto gravi e molto preoccupanti
Ma vorrei venire rapidamente
Alla parte conclusiva della mia relazione ripeto tratte in via molto riassuntiva perché
Il tempo è poco l'Assemblea certamente già stanca
Ormai in Italia ci sono due parole passepartout federalismo e sussidiarietà con quelle due parole si va dovunque una specie di passaporto universale un lasciapassare che non è assolutamente questionati né
Ebbene ma io vorrei chiedermi tutti sappiamo esattamente che cosa significano federalismo federalismi e sussidiarietà
Bene io credo che ci siano ancora molte cose da mettere in chiariamo e vorrei fare due brevissimi commenti a questo proposito sulla base dei quali commentare la riforma costituzionale in corso
Non voglio portare via spazio all'amico e collega Martinelli che parlerà di sussidiarietà
Non vorrei necessariamente fare due brevi commenti innanzitutto dobbiamo ricordarci che questo principio di sussidiarietà richiamato come vedremo due volte nella Costituzione prossima ventura italiana a delle origini multiple
Dai valori della persona della famiglia dei corpi sociali intermedi secondo la dottrina sociale cattolica dai valori della libertà individuale del mercato secondo le dottrine liberali
Ed ai valori di divisione verticale dei poteri secondo le dottrine democratiche
Sembra noi e non solo a noi che la riflessione cattolica abbia insistito sempre molto sul principio di sussidiarietà anche quando questa non era molto in a oggi e certamente lo ha fatto dall'angolatura che dicevo prima
Che non è una angolatura onnicomprensiva
In ogni caso tra federalismo e sussidiarietà vi sono molti punti di intersezione
Oserei dire che questi due grandi termini concetto queste due grandi categorie ideali politiche ed anche economiche
Si collocano tra due confini
Da un lato e si esplicano un H una carica di garantismo accordando né i rapporti tra entità istituzionali e sociali una preferenza a quelle minori da supplire solo in quanto inadeguate
Ma da un altro lato e si esplica un una carica di efficienza attribuendo riconoscendo rispettando i poteri e ruoli di quei soggetti che meglio possono svolgere una funzione o perseguire durevolmente un fine
Ed è proprio da ciò che derivano i diversi livelli di governo europeo nazionale regionale municipale funzionale ed anche non dimentichiamolo diversi livelli di libertà
Iniziativa privata impresa mercato corpi sociali intermedi terzo settore e così via nonché articolate relazioni tra loro
E quindi bisogna stare molto attenti a seconda che si parli di sussidiarietà e di federalismo in senso verticale su livelli di governo o anche in senso orizzontale pubblico privato mercato libertà di intrapresa
Gli economisti
Limitano spesso e malamente a mio avviso il principio di sussidiarietà al problema di chi debba raccogliere le tasse ed effettuare le spese per beni e servizi pubblici nonché il regolare il settore privato
Affermando che queste funzioni dovrebbero essere decentrate al massimo e qui a mio avviso molti economisti commettono un errore grave
Perché confondono decentramento con applicazione del principio di sussidiarietà che è un principio di autonomia e in taluni casi addirittura di sovranità non è
Decentramento
E quindi anche gli economisti io credo devono rivedere molto la loro impostazione su questo principio
Se queste sono delle affermazioni astratte che in qualche modo dovrebbero chiarire che cos'è il principio di sussidiarietà sappiamo che dal punto di vista concreto la più chiara affermazione di questo principio si trova proprio nei trattati dell'Unione Europea
Ed è il principio stesso affermato sotto due profili non dimentichiamolo quello dei rapporti tra uni oneri e cittadini e quello dei rapporti tra Stati e Stati unione quindi sono due le applicazioni del principio di sussidiarietà
Nel preambolo del Trattato di Maastricht si parla del principio di sussidiarietà per i rapporti tra unione e cittadini
E nell'ambito dell'articolo tre bis si parla di questo principio per i rapporti tra unione estati sono due differenti e complementari applicazioni del principio di sussidiarietà medesimo
E queste applicazioni si estendono poi anche i rapporti tra unione Stati e regioni nel campo del Trattato di Maastricht ed anche del Trattato di Amsterdam successivo
Ma detto questo vorrei arrivare rapidamente la mia conclusione con alcune riflessioni sulla Italia ed Europa
In fondo
Tant'è vero tutti gli italiani sono europeisti a parole
Sentimentalmente in modo declamatorio ma poi quando ci misuriamo sui fatti probabilmente la situazione è piuttosto diversa
Io vorrei ricordare che
La Costituzione italiana del mille novecentoquarantasette che peraltro ha grandissimi meriti non trattava di Europa
Per improntata a criteri che si possono dire tranquillamente sta tal dirigisti e pubblicistico lavoristi non conteneva principi né di federalismo di sussidi né di sussidiarietà
Io sono un economista e quindi mi posso permettere queste affermazioni così radicali che certamente non sarebbero consentite un giurista
Il quale attraverso l'interpretazione evolutiva certamente ritrova alcuni nella Costituzione italiana del quarantasette sia la federalismo che la sussidiarietà e magari una forte affermazione dell'autonomia del mercato
Io non credo che sia così io credo che quella Costituzione probabilmente il meglio di quanto si poteva fare in quell'epoca storica abbia generato un ibrido una specie di terza via dove malgrado le limitazioni modello burocratico e centralista
E pubblicista dirigista lavorista prevaleva su quello del mercato e delle Autonomie e quindi non c'era il principio di sussidiarietà
Non voglio ripercorrere qui la Costituzione italiana l'ho fatto in molti miei studi ma so bene come tutti voi che non si parla mai di mercato non si parla di concorrenza si parla solamente una volta l'impresa e paradossalmente lo si fa quando si parla di esproprio appare così molto debole quel fatidico l'iniziativa economica privata è libera dell'articolo quarantuno
Che si continua oggi a richiamare per dimostrare che la nostra una costituzione economica decisamente improntata alla democrazia di mercato io non sono convinto che sia così
In ogni caso comunque si voglia interpretare la nostra costituzione economica
Non dobbiamo dimenticare che nel nostro sviluppo economico di questi cinquant'anni si sono delineate due grandi tendenze
Da un lato le grandi imprese pubbliche e private le grandi banche pubbliche lo Stato hanno dato luogo a quella che si può definire una collusione oligopoli Istica e molto alla quale molto hanno contribuito anche i sindacati
Questa è stata segnata talvolta da momenti di volute espansione dello Stato come nel caso di nazionalizzazione dell'energia elettrica che per controllare un monopolio privato invece di spingere verso il mercato alla concorrenza
Lo comunitario in un monopolio pubblico e altre volte è stata espansa dalle dissesto di imprese private per le quali il fallimento era vietato sia per convenienza dell'imprenditore che per quello dell'occupazione
Che veniva quindi trasformati in occultamento della disoccupazione e da un altro lato completamente diverso
Vi è stata la dinamica delle piccole e medie imprese che sono nate e hanno dovuto pacificamente combattere contro lo Stato e la burocrazia per affermare la propria identità che le ha portate rapidamente ad operare nel mercato internazionale
Dando avvio quel modello di localismo globali sono che sono i distretti produttivi italiani i quali è stato detto poc'anzi anche dal presidente della Provincia rappresentano ormai
Una tipologia unica al mondo direi che sono la vera espressione della società civile della creatività imprenditoriale italiana
Ma tutto questo non è stato certamente questa seconda parte non è stato il risultato della spinta di politiche pubbliche per nulla anzi direi che
La costituzione del quarantasette sembra addirittura negare la validità di questa tipologia di sviluppo economico basata sui distretti e sulle piccole e medie imprese quando all'articolo quarantasette
Fa quell'affermazione sconcertante che lo Stato favorisce l'accesso del risparmio ai grandi complessi produttivi del Paese
Sembrerebbe dunque per esclusione che il risparmio non debba accedere ai piccoli complessi produttivi denominati nella terminologia dell'economista impresa e qui invece in qualche modo oscurati da una denominazione complesse abbastanza incomprensibile di complesso produttivo
E io credo che questo dualismo abbia anche giocato un ruolo straordinariamente negativo nel dualismo territoriale tra centro nord e sud ma non voglio ripercorre i cinquant'anni della storia economica italiana
Se non altro perché troppo tempo ci vorrebbe ma un accenno vorrei fare vorrei fare alla riforma fiscale dell'inizio degli anni settanta
Che è stato un altro grande contributo all'accentramento e a quella forma di oligopolio collusivo di cui dicevo prima la riforma dell'inizio degli anni Settanta espropriato di qualunque potere fiscale
Gli organi inferiori dando corso quel meccanismo di accentramento redistribuzione che io credo abbia molto inciso negativamente
Sullo sviluppo della finanza pubblica italiana
Naturalmente un elemento va detto in tutta questa dinamica abbastanza cento centralista i governi italiani hanno però fatto qualcosa di positivo non hanno mai sbagliato una grande scelta europea
Se noi ripercorriamo questi cinquant'anni tutti i governi anche i più inconcludenti le scelte europee le hanno fatte tutte correttamente ed è probabilmente l'influenza io credo molto grande dei alcuni nostri costituenti ed alcune grandi personalità di cui io ho ricordato prima Einaudi De Gasperi e Spinelli ma anche di molte altre
Ma veniamo adesso da ultimo alla Costituzione italiana del novantasette novantotto e anni seguenti
Non voglio entrare nel merito se un'assemblea parlamentare possa fare un'efficace riforma costituzionale o se questa possa essere fatta esclusivamente da un'assemblea costituente
Il dibattito è aperto su questo punto voglio però dire con molta franchezza
Che io sono convinto che la Costituzione italiana andava riformata integralmente perché nei principi fondamentali nella parte prima sono assenti quei principi di federalismo sussidiarietà
E Dini entità economico finanziaria che caratterizzano sia la dinamiche istituzionale che la dinamica fattuale europea questi non sono solamente aspetti di ordinamento ma sono aspetti che riguardano principi fondamentali
E le loro conseguenze su diritti e doveri dei cittadini quindi io sono convinto che non sarà possibile dare una base costituzionale sicura dell'Italia in Europa senza rivedere la prima parte della Costituzione
Io penso che se questo fosse stato fatto l'Italia sarebbe stato il primo paese europeo ad adeguare la propria costituzione a quella europea
E avrebbe fatto così un salto qualitativo formidabile in avanti rispetto agli altri Paesi dell'Unione questo non è stato fatto e questo è un prezzo che noi pagheremo nel futuro
Due brevi commenti allora a proposito di Italia ed Europa prima e poi di federalismo
Si dice che questa Costituzione ci porterà la alla seconda Repubblica non lo so e non voglio neanche discuterlo
Colpisce però che bisogna arrivare al Titolo sesto e giustamente l'articolo centoquattordici per trovare tre striminziti articoli a proposito di Europa
Vuol dire allora che ci sono ben cedi sento tredici argomenti più importanti di cui trattare prima di parlare dell'Italia in Europa
Io credo che sarebbe stata invece è legittimo attendersi quanto meno che andando verso un modello europeo in una specie di preambolo a questa seconda parte della Costituzione fossero chiaramente posti in evidenza i principi europei istituti a cui l'Italia volevi ispirarsi
Vorrei farvi notare per confronto anche se sempre nelle relazioni annesse agli atti della Bicamerale sembra che i confronti non siano necessarie forse neppure opportuni perché ci vuole una specie di creatività costituzionali italiana
Vorrei farvi notare che la Costituzione con la Legge fondamentale meglio della Repubblica federale tedesca del quarantanove già nel suo preambolo
Afferma che il popolo tedesco addotta la sua legge fondamentale per salvaguardare la propria unità nazionale statale per la pace
E quale membro equiparato nei diritti di un'Europa unita già nel preambolo della Costituzione tedesca sta scritto Europa unita e poi prosegue affermando chiaramente il fondamento federalista della Repubblica tedesca
Con riferimento al fatto che i tedeschi nei Laender hanno conseguito la libera autodeterminazione l'unità e la libertà della Germania naturalmente questo discorso si commetterebbe a quello che faceva prima Formigoni o non ricordo se Bassanini
Sul federalismo dall'alto il federalismo dal basso
Ma vorrei anche notare che la modifica costituzionale tedesca del mille novecentonovantadue derivante dal trattato di Maastricht
E una risoluzione costituzionale dei due rami del parlamento tedesco
Afferma in modo chiarissimo quei principi dell'Unione economica e monetaria europea che non sono neppure sfiorati dalla riforma costituzionale italiana
E persino una Costituzione centralista come quella francese ha avuto un ritocco dopo il Trattato di Maastricht per tenere conto degli elementi di unione economica e monetaria derivanti dal Trattato di Maastricht stesso nulla di tutto ciò nella Costituzione italiana del novantasette
Che nei tre articoli centoquattordici e centoquindici e centosedici dopo l'annunciato generale di principio sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel rispetto dei principi di democrazia e di sussidiarietà
Si dedica ai rapporti tra Governo e Parlamento e a un vaghissimo ruolo delle regioni per le decisioni relative all'Unione Europea
Manca qualsiasi riferimento all'Unione economica e monetaria ai principi di mercato e di concorrenza mentre il ruolo delle regioni come dicevo poc'anzi risulta molto vago
In particolare con riferimento alla concorrenza e al mercato
La proposta fatta in sede di mi camerale di includere tali principi è stata respinta così confermando il precedente indirizzo sta tal dirigista in quanto il richiamo ai principi di mercato e di concorrenza è stato detto
Senza i limiti previsti dall'articolo quarantuno della Costituzione avrebbe alterato l'equilibrio costituzionale italiano quindi il problema è stato considerato ed è stato respinto
Leggendo poi la relazione della Bicamerale a commento dei tre articoli sull'Europa si trova questa come molto sconcertante o per sbadataggine o forse anche per mancanza di conoscenza sufficiente è scritto nella relazione
Con gli articoli centoquattordici centoquindici e centosedici la commissione bicamerale ha inteso dare piena copertura costituzionale al processo di unificazione europea
Collocandosi da un lato nel solco della tradizione europeisti che connota la nostra cultura politica fin dal Risorgimento
E dall'altro lungo una strada già percorsa negli ultimi anni da molti Paesi dell'Unione il che come abbiamo visto non è vero
Perché la strada percorsa soprattutto dalla Germania è completamente diversa da quella che stanno percorrendo i costituzionalisti italiani
Che è poi una lunga serie di argomentazioni che ha come suo punto centrale questo non si possono costituzionalizzare dei principi che non sono principi ma sono semplicemente delle regole in continuo cambiamento
E allora io vorrei porre i nostri costituenti la seguente domanda
Nella trattato dell'unione europea nella costituzione formale e materiale europea
Il riferimento al mercato in riferimento alla concorrenza il riferimento alla moneta unica
Il riferimento ad altri elementi fondamentali che sono presenti nella costituzione tedesca sono continuamente mutevoli forse ciò significa che noi potremmo un giorno andare verso un sistema collettivista
Qual è la domanda che noi dobbiamo porre a questi costituenti
Io credo che la domanda minima che si debba porre bicamerali Istia di fare un confronto articolato con le altre costituzioni europee e soprattutto con la stazione tedesca
Ma anche con quella francese che hanno tenuto conto meglio Dinoi dei principi introdotti dall'Unione Europea
Dovrei adesso intrattenermi sui rapporti tra Italia federalismo e sussidiarietà ma certamente questo sottrarrebbe troppo tempo al collega Martinelli
Ma anche qui in Breve vorrei chiedere un confronto tra l'articolo centosedici della Costituzione italiana prossima ventura e l'articolo ventitré due della Costituzione tedesca a proposito di federalismo e di sussidiarietà
Devo dire che il confronto è abbastanza sconcertante così come a proposito di federalismo funzionale vorrei chiedere un confronto tra l'articolo centodieci della prossima ventura Costituzione italiana sull'autonomia della banca centrale
Che l'articolo ottantotto della Costituzione tedesca sulla rete autonomia della banca centrale tedesche anche qui troviamo una differenza enorme
Tra l'altro il nostro articolo prossimo venturo centodieci non fa minimamente Simone della Banca centrale europea Carey assorbirà la banca centrale italiana mentre Chiara la menzione nell'articolo ottantotto della Costituzione tedesca
In conclusione io ho l'impressione che
La riforma costituzionale italiani in corso incorpori solo in piccolissima parte del tutto insufficiente i principi dell'Unione Europea
Che non tenga conto delle variazioni costituzionali che altri Paesi soprattutto la Germania hanno introdotto dopo il mille novecentonovantadue sì questa mia valutazione certamente provocatoria espresse anche in modo radicale
Fosse vera dobbiamo veramente interrogarci se l'Italia stia andando in Europa al di là degli indubbi successi conseguiti da questo governo per il risanamento macro finanziario
E concludo quasi tutti i governi italiani dal novantadue ad oggi e quello incarichi in modo davvero eccezionale come nessuno due anni fa avrebbe prefigurato io stesso scrissi molti articoli scettici
Hanno fatto delle scelte europee per il risanamento macro finanziario e ormai la nostra partecipazione all'euro dal primo gennaio novantanove sembra indiscutibile
Altre innovazioni i governi hanno fatto verso una democrazia economica europea privatizzazioni tentativo di liberalizzare le regole del Corporate Governance e anche una linea di sburocratizzazione che io non ho ancora approfondito a sufficienza ma certo sembra interessante
L'Italia però sappiamo non è fuori pericolo centoventi per cento del debito su PIL ce lo ricorda tutti i giorni
Ma io credo che l'Italia non sia fuori pericolo anche perché non ha fatto ancora una grande innovazione di sistema che non può essere fatta a mio avviso da un governo quale che esso sia un governo rimane un potere esecutivo e come tale non può fare le grandi innovazioni di sistema
Sarebbe uno stravolgimento delle regole della democrazia
E quindi i meriti di questo governo non debbano essere letti sulla sua capacità o incapacità di fare l'innovazione di sistema che non compete al governo stesso
Compete alla classe politico partitica sia essa di maggioranza che di opposizione che a mio avviso in questo momento sta però mancando la sua storica occasione con la riforma costituzionale in corso perché non riesce a fare
L'innovazione di sistema
E io credo che non riuscirà a fare questi innovazione perché non vuol mettere parte a quella prima parte scusate la ripetizione i principi fondamentali della Costituzione italiana
Senza la quale non si può chiudere un periodo di nostra storia istituzionale quella del con
Enza di questa grandezza istituzionale economica e sociale che l'Unione europea
Una costituzione non è eterna e la storia assegnati alla mente i limiti delle costituzioni e quindi bisogna prenderne atto senza offesa ai nostri costituzionalisti che certamente hanno fatto molto io credo che ci si trovasse la forma non so quale per poter tracciare un nuovo crinale sulle preferenze degli italiani permettere chiaramente in evidenza chi sia Italo europeo e chi sia centralista pubblicista solo due opzioni
Entrambe probabilmente legittime dal punto di vista di chi le sostiene
Vorrei ricordare agli Euro federalisti in particolare e sono molti
Che il modello tedesco rimane un modello di riferimento fondamentale ma anche dopo le recenti novità per la Scozia e per il Galles anche il modello britannico sta diventando molto interessante
Ho l'impressione che le più forti affermazioni del principio il federalismo e sussidiarietà con le loro estensioni vengano proprio da una ricomposizione di un modello anglo tedesco che si fa adesso delineando e che un modello nuovo
Al di là della maggiore omino simpatia che la Gran Bretagna verso l'Unione europea
Il modello costituzionale italiano come si fa delineando non ha nulla a che fare con questi due mottetti
è un semplice cambiamento di un ordinamento della Repubblica che viene denominata Repubblica federale
E che mi chiedo per concludere comma possa essere questa denominazione colta senza cambiare l'articolo uno della Costituzione stessa
Perché se la nostra Costituzione diventa federale bisogna anche cambiare l'articolo uno della Costituzione
La mia impressione è che si vada verso una diversa articolazione verticale dei poteri che col federalismo poco che fare come dimostra il fatto che non vi è una seconda camera come in tutti i Paesi federali esiste
E questi strani accorgimenti del Senato integrato della conferenza Governo-Regioni non è certamente sostitutiva di una seconda camera quella delle Regioni o quelle eventualmente delle regioni
E delle municipalità per questo io credo che l'Italia in Europa non sia ancora saldamente collocata
Malgrado i grandi progressi macro finanziari conseguiti in questi ultimi due anni grazie
Ringrazio professor Quadrio Curzio mi spiace anche per il tali e che ha dovuto portare ho visto la sua relazione ma che potremmo vedere interamente dalla stesura scritta
Per le cose che ci ha voluto dire
Con direi grande schiettezza
E darei subito la parola al professor Alberto Martinelli
In relazione al titolo il principio di sussidiarietà all'opera nuove forme di autonomia
Prego
Il microfono
Una volta sola
Bene anch'io seguirò l'esempio del mio amico Alberto Quadrio Curzio e ridurrò il tempio della mia relazione appresi quarantacinque minuti certo sicuramente di scendere sulla mezz'ora
E la mia relazione ha nel titolo due parole Caracciolo ora la o passepartout qua vogliamo definirle
E però ritengo che sia opportuno tutte le volte ci troviamo di fronte a concetti praticamente popolare fare uno sforzo particolare per una chiarificazione concettuale
E quindi né riflettere su principi di sussidiarietà e Autonomie mi sembra importante proprio per la popolarità di questi concetti naturalmente io scelgo un punto di vista che selettivo e specifico sia per il mio approccio disciplinare che sociologiche politologico sia perché anch'io come Alberto Quadrio come è già stato richiesto
Formulerò dei giudizi
Che nella relazione sono argomentate in una prelazione agli trenta minuti probabilmente risulteranno meno argomentati di quanto non siano nel testo scritto
Inoltre penso anche di soffermarmi su quegli aspetti che sono già stati in parte richiamati da Quadrio per consentire anche che la discussione avvenga in modo omogeneo
Il principio di sussidiarietà inizia da questo poi formulerò le mie critiche al progetto di revisione costituzionale in corso
E la mia valutazione delle leggi Bassanini uno e due quindi parlerò della cooperazione interistituzionale e poi valuterò questi processi di riforma alla luce di due grandi processi in corso l'unificazione europea l'interdipendenza globale dell'economia
I principi di sussidiarietà indubbiamente ha conosciuto una fortuna straordinaria in questi anni e la ragione è quella già richiamata da Quadrio e perché è coerente
Con le principali culture politiche che sono oggi presenti nei Paesi europei
Quella cattolica acqua ragia esimo anno è ovvio
Ma anche cioè il principio del valore della persona ma anche quella democratica il principio dell'autogoverno e cittadini e del loro controllo sulle decisioni dei loro rappresentanti
E quella liberale il principio della libertà individuale responsabile sia nell'arena politica che nel mercato
Ieri gli obiettivi diciamo che ci vogliono realizzare richiamandosi ai principi di solidarietà di sussidiarietà sono già stati anche ben menzionati si vuole garantire i cittadini di tutte le entità
Sociali istituzionali minori prevedendo la delega entità maggiori sono nel caso l'inadeguatezza delle prime vi si vuole migliorare l'efficienza e l'efficacia delle scelte collettive collocando il livello di decisione il più vicino possibile al cittadino ma anche insieme a questo per contemperare quanto detto al livello che risulta più adeguato
Per prendere la decisione
E sia stato richiamato va distinta una suoi sussidiarietà in senso orizzontale da una società in senso verticale
La prima riguarda soprattutto la distinzione tra poteri pubblici e privati e la sfera libera iniziativa autonoma dell'individuo
La seconda riguarda invece il il criterio di ripartizione delle competenze e delle responsabilità ai vari livelli di governo
La mia relazione riguarda sul conto l'accezione verticale anche sei appunto sono assolutamente consapevole anche della accezione orizzontale
I principi di solidarietà e coerente con una serie di processi che sono oggi in atto nella società italiana quale altra società sviluppate
E diciamo questione tra loro molto diverse di cui dibattiamo
In questi mesi
Dallo sviluppo delle potenzialità del cosiddetto terzo settore complementare allo Stato al mercato dall'attuazione delle politiche sociali
Alla privatizzazione di imprese e banche
A controllo statale alla concertazione dal Governo con le organizzazioni di rappresentanza di interessi nella formazione delle politiche sociale dalla politica industriale suo tutte manifestazioni di questo principio di sussidiarietà orizzontale allora però ripeto la mia attenzione riguarda soprattutto l'accezione verticale cioè la distribuzione delle competenze della responsabilità fra i vari livelli particolare fra Stato regioni Enti locali di autonomia e fugge
In questo senso il principio di sussidiarietà è un principio fondamentale del federalismo è già stato ricordato
In base ad esso si decide e si amministra al livello più prossimo al cittadino riservando ai livelli superiori soltanto ciò che non può essere decisa amministrato con efficacia al livello inferiore o che riguarda compiti che devono essere svolte in modo centralizzato nell'interesse del Paese
Nella progetto di revisione costituzionale
Ci sono molti elementi che sì cioè ci sono richiami espliciti al principio di sussidiarietà e ci sono una serie di proposte di riforma che vanno sicuramente nella direzione del federalismo richiamo perché sono noti soprattutto i principali il superamento delle identificazioni della Repubblica come comunità nazionale con lo Stato come apparato centrale di governo
Cioè la separazione delle due grandi accezione del termine è stato lo Stato come comunità tutti noi e lo Stato invece come sistemazione no il rovesciamento dell'impostazione attuale nel ripartire le competenze legislative tra Stato e regioni perquisite eliminato si delimitano in modo rigoroso le competenze esclusive dello Stato e quelle diciamo concorrenti e si lascia tutto il resto in via di principio
A gli enti minori l'attribuzione ogni regione del potere che finire con proprio statuto i principi fondamentali di organizzazione di funzionamento questi sono i gli elementi fondamentali e però ci sono molte critiche qui forse la parte si dedica
In primo luogo l'elenco delle materie attribuite allo Stato appare troppo esteso
Rispetto a quello delle materie che richiedo una legislazione concorrente io sono tra coloro che propongono di ridurre la parte delle materie di esclusiva competenza dello Stato e di ampliare quella dichiarazione concorrente mi rendo conto perfettamente questo crea degli altri problemi ma sono convinto di questo
Nel rapporto sul federalismo che abbiamo pubblicato la Fondazione Rosselli quale federalismo per l'Italia
L'avevamo proposto un metodo diverso nella distribuzione delle competenze legislative
Con richiamo ai tre principali modelli di federalismo duale concorrente competitivo avevamo cioè cercato di dimostrare che si dovrebbe partire dalla natura delle politiche pubbliche che si vogliono realizzare per definire qual è il tipo di federalismo più idoneo
Ad esempio la politica fiscale richiede un riparto di competenze che sia fondato sul consenso o la ricerca del consenso di un accordo tra governo centrale governi regionali
La politica industriale per conto richiede un federalismo e tipo competitivo che prevede interventi autonomi
Paralleli complementare in parte concorrenti tra i diversi livelli di governo che ad esempio la politica di beni culturali invece richiedo federalismo duale in cui le competenze a
E curiosamente distribuite tra lo Stato che spettava fondamentale funzione di tutela a presso le sovrintendenze le regioni svolgo la funzione di valorizzazione del patrimonio culturale
E Autonomie aziende museali con compiti di gestione quindi il principio nostra diverso già guardare alle politiche pubbliche in base a questi scegliere il tipo di federalismo
L'impostazione invece del prete diceva costituzionale eccessivamente centralistica soprattutto se si tiene conto che l'articolo cinquantotto contiene un comma che un comma passepartout
Che prevede comunque la potestà legislativa statale per la tutela di imprescindibili interessi nazionali e questo
Può essere usato con discrezione oppure essere usato in modo da ampliare ulteriormente le competenze che sono riservate a livello statale
Ma le preoccupazioni più serie francamente riguardano anche se non è la mia materia specifica il cosiddetto federalismo fiscale cioè le norme in materia fiscale
C'è l'affermazione di principio dell'autonomia finanziaria di entrata e di spesa delle regioni e degli enti locali e questo è molto positivo
E però mi sembra che questa sia contraddetta
Dalla normativa che prevede
La partecipazione delle Regioni alla base imponibile del gettito fiscale non alla scusate la partecipazione al gettito non ha la base imponibile Presiccia frontale la partecipazione al gettito non alla base imponibile e quindi sembrerebbe difficile in questa impostazione prevedere
Autonomi tributi regionali che siano sostitutivi cattura mettono in aggiunta time c'è stato detto è una beffa ma sostitutivi di una aliquota dell'Iraq cioè la partecipazione al gettito e non alla base imponibile esattamente il percorso è stato seguito con le regioni a statuto speciale esperienza che sarebbe bene dimenticare e cercare di non ripetere
La norme concernenti la struttura la funzione del Senato sono già state criticate l'ultima parte della relazione di Quadrio Curzio anch'io ritengo che se vogliamo un sistema federalistico dobbiamo avere con la seconda Camera che quella appunto federale e questa diciamo sorta di composizione che multa
Non garantisce assolutamente che autonomie locali
Mi sembra anche estremamente sintetico e parco quasi en passant il riferimento alle aree metropolitane altra questione che io ritengo molto importante e che andrebbe invece richiederebbe una normativa ben più precisa
E infine è sicuramente inadeguata la parte che riguarda la partecipazione autonomie locali alle istituzioni dell'Unione europea punto su cui tornerò ed è stato pure toccato da quadri
La mia relazione poi procede valutando le così dette leggi Bassanini e il testo del decreto attuativo recentemente emanato
Di questo si è già parlato molto anch'io
Dopo un giudizio sostanzialmente positivo ritengo che si tratti di leggi molto importanti con occasione storica da non perdere anch'io però sottolineo che le maggiori perplessità riguardano proprio la determinazione delle risorse
Soprattutto finanziaria che debbono essere conferite alle regioni e agli enti locali per svolgere questi nuovi impegnativi compiti anche qui le critiche riguardano sia le modalità del calcolo la spesa storica
Può andar bene in via di principio bisogna essere molto precisi su che cosa questo significa e sicuramente anche qui ritorna il mio discorso la mia critica a non prevedere almeno per il momento mi ha fatto piacere sentire ministro Bassanini che ha detto su questo non si è ancora deciso quindi non esclude la possibilità che ci sia una possibilità di partecipazione alla base imponibile da parte federalismo regionale in onda al gettito con aliquote sostitutive
Tributi che sono sotto il tiro a parte
Però ripeto il giudizio è senz'altro positivo anche se altri problemi esistono esiste il problema sicuramente
Anche della dei poteri sostitutivi questo pure è già stato richiamato
I tempi devono essere definiti mi fa piacere che queste leggi siano leggibili date perché nel passato c'erano le leggi poi decreti attuativi non seguivano quindi è bene porre dei limiti precisi è chiaro che non essere limiti come ricordato Formigoni che
Di anno la possibilità di una concertazione anche che bisogna trovare un giusto equilibrio tra queste due esigenze
Infine c'è sicuramente il problema di un'eccessiva frammentazione dei comuni italiani sono otto mila centodiciannove un po'troppi allora se proprio
Appalta la nostra tradizione del nostro codice genetico e non si possono superare certi campanilismi che io ritengo solitamente eccessivi
Bisogna assolutamente sviluppare le associazione di Comuni la gestione in comune di servizi la dedica tenda istruttori in certe materie a livelli superiori e così via altrimenti diciamo non ci possono essere le condizioni
Per realizzare quell'autonomia che pure tutti vogliamo
Questo introduce nella mia relazione al tema della collaborazione inchiostro interistituzionale è stato richiamato qui principio della leale collaborazione che devo dire che
Non c'è dubbio questo è uno strumento fondamentale per migliorare il governo locale soprattutto per
I cosiddetti servizi di area vasta
Guardano sanità istruzione infrastrutture trasporti ambiente
Perché coinvolgono attori pubblici e privati molto diversi per dimensioni strategie modelli organizzativi culture istituzionali e qui devono essere gestiti attraverso reti complesse
Il coordinate da attori che sappiano gestire queste reti complesse ed è l'aspetto che più preoccupati
A questo riguardo gli accordi di programma già introdotti dalla centoquarantadue novanta sono uno strumento fondamentale però in questi anni devo dire che le ricerche che hanno analizzato il grado di utilizzo dell'accordo di programma mostrano che questo è uno strumento ancora troppo poco utilizzato utilizzato in modo non sufficiente ancora inadeguato
I vantaggi di questa
Accordi di programma sia una forma verticale di accordo tra livelli di governo ce l'ha la forma orizzontale di accordo tra pubblico e privato
Ed è contribuiscono sono il fatto di contribuire a diffondere una cultura della collaborazione tra attori diversi
L'interesse collettivo stimolare capacità progettuali valorizzarle dovunque si trovino reperire risorse per cofinanziare Grandi Progetti che non possono essere Rizzati singolarmente da nessuno dei soggetti coinvolti stemperare conflitti di competenza
E anche direi gestire questa difficile fase di transizione
In cui vengono delegate decentrate compensi gestionale di enti locali
In cui io ritengo anche si debbano avviare le aree metropolitane
Però ripeto gli accordi di programma fino realizzato sono troppo pochi troppo limitati faccio un solo esempio tra quelli che porto pericolo riguarda più da vicino lasciamo molto orgogliosi come Università degli Studi di Milano di aver realizzato su un accordo di programma con il ministero
Per la realizzazione di quale che sarà la secondo resta riso eliminando la Bicocca una progetto analogo anche siccome esiti diversi al Politecnico alla polizia
E però qui ad esempio la partecipazione della Regione
E del Comune di Milano non c'è stata o è stata troppo ridotta e questo ha fatto sì che alcune fondamentali realizzazione infrastrutturale sia il ritardo audio sarebbe stato molto meglio se dall'inizio ci fosse stato un coinvolgimento maggiore
Faccio poi un riferimento molto rapide l'autonomia funzionali camere di commercio e diversità che ritengo il cui ruolo ritengo fondamentale
Questo riguarda come sappiamo le leggi Bassanini hanno già introdotto alcune innovazioni molto significative anche in questo campo parlo per l'università importante ne facciamo lo stesso tipo di critiche vengono fatte dalla Regione
L'importante è che questi nuovi compiti si accompagnino alla possibilità di reperire nuove risorse cioè l'autonomia finanziaria di gestione delle risorse produrli personale deve accompagnare i nuovi compiti altrimenti la progettazione peggiora
Se ci vengono date nuove responsabilità ma continuiamo avere vincoli sulla possibilità di assumere il personale docente e non docente e sulla base di dati reperire altri social tra quelle che vengono appunto a noi conferite dal governo centrale è chiaro che la situazione peggiore
Ed ecco l'ultima parte della mia relazione quindi rimango Visco rimanere nella mezz'ora
Che
Cerca di valutare di compiere una doppia valutazione cioè cercare di valutare come il processo
Di creazione di nuove autonomie in atto sia attraverso la il progetto di revisione costituzionale sia che è diciamo di più ampio respiro ma anche di più incerto esito
Sia attraverso le leggi Bassanini che invece sono di più modesto profilo istituzionale ma sicuramente P realizzazione o immediato comunque più rapida
Se valutare se queste innovazioni siano coerenti risultino adeguate ai due grande a due grandi processi economici e politico-culturali pieno svolgimento e cioè il processo di costruzione dell'Unione Europea depresso di competizione nel mercato globale
Come sappiamo l'Unione europea attualmente un'unione sopranazionale di Stati sovrani
Che perseguono strategie politiche comuni sopra tutto in campo monetario economica e sociale
L'adozione della moneta unica dubbiamente comporterà un'accelerazione e una intensificazione del processo di integrazione poiché sottraendo competenze assai importante gli Stati nazionali vedete ancora dalla moneta retribuito alla Banca centrale europea ridurrà la discrezionalità ricoveri nazionale decidere le politiche di bilancio e ritengo anche questo un aspetto meno il prime ovvio secondo in meno
Osservato contribuirà laico a diffondere la consapevolezza di un interesse comune che di un comune destino tra i cittadini dei vari Paesi dell'Unione
Quando i membri i paesi Diversi odiare diverse si accorgono di essere sottoposti alle stesse autorità
Che di di governo e coloro politiche incidono sui loro interessi le loro condizioni di vita sentono anche una maggiore identità di condizione
E però la trasformazione dell'attuale Unione sovranazionale
In un vero e proprio stato Stato federale potrà avvenire
Solo valorizzando le Autonomie e potenziando l'autogoverno delle macroregioni e delle grandi aree metropolitane euro
Io ritengo che l'Europa delle patrie logo dei padri
Dini derivazione gollista
è una concezione che necessariamente si arresta alla dimensione dell'Unione sovranazionale
Mentre l'Europa delle Regioni è una concezione che consentì di andare oltre quando parlo di Regione permettetemi intendo anche gli enti locali non voglio dire ogni volta regioni comuni
Non sono un politico quindi per fortuna provvisorio di Consiglio e tutte le volte di citare tutti
E invece la concezione di consente di andare oltre in questo procioni fichi azione e arrivare io me lo auguro a un'unione politica gli Stati Uniti d'Europa
In questo senso il principio di sussidiarietà affermato dal Trattato di Maastricht costituisce veramente uno dei principi fondamentali sono addirittura il principio fondamentale per l'Unione europea
Il processo da di revisione la produzione italiana non può non essere coerente con tale principio
Non cito gli articoli del trattato già citati da Quadrio Curzio
Ma anch'io mi soffermo sugli articoli centoquattro e centoquindici centosedici
Anche perché anch'io ritengo che questi articoli siano una risposta troppo ridotta troppo timida a queste esigenza di adeguare la nostra Costituzione
Al processo d'unificazione europea in particolare gli ho avanzato delle proposte
Al comitato che oggi ha recepito le varie proposte di emendamento e poi opinioni e pareri a nome appunto del gruppo che ha stilato questo rapporto sul federalismo io ho proposto che l'articolo centoquindici almeno
Stabilisca che le Camere approvano le politiche comunitarie proposto dal governo in attuazione agli indirizzi decisi nelle sedi istituzionali dell'Unione Europea
P che concorrono nei modi indicati i rispettivi regolamenti e lo svolgimento le funzioni assegnate ai Parlamenti nazionali per l'attività legislativa dell'Unione Europea espliciti riferimenti
E nel centosedici
Ho proposto che si stabilisca che nelle materie di esclusiva competenza regionale il Senato nomini un proprio rappresentante naturalmente io penso USA e NATO Camera
Vedere io Camera delle Autonomie locali
Che affianchi il governo e i rapporti con gli organi dell'Unione Europea
E che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano nelle materie di loro competenza i modi stabiliti dalla legge partecipino anche con proprie rappresentanze come fanno i lender tedeschi come
Organi di governo locale gli altri Paesi
Nelle sedi comunitarie la formazione degli atti comunitarie provvedono loro attuazione esecuzione infine preso a modello di nuovo dalla costituzione tedesca
Che le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nelle materie di loro competenza possono con l'assenso del governo trasferire potestà loro spettanti organizzazioni regionale transfrontaliere anche questo per consentire accordi di questo tipo
Il fine
Secondo il giudizio di adeguatezza con riferimento a questa volta al processo di globalizzazione in atto
Anche qui è un'altra parola come principio serietà e autonomia lui queste parole che soddisfatte molto popolare in tempi rapidi ma che significano molte cose diverse pievese precise
I personaggi globalizzazione e allo stesso tempo l'intensificazione di un processo che è ben noto perché plurisecolare e il processo di internazionalizzazione dell'economia
Con una crescente interdipendenza tra attività produttive finanziarie
Crescente mobilità tre sui confini di beni servizi persone capitali ma in parte è un processo qualitativamente diverso
Ha fatto cenno
Bassanini in precedenza
Processo conseguenza l'evoluzione informatica delle nella televisione le telecomunicazioni che comporta una compressione del tempo e dello spazzino è una progressiva erosione dei confini e indebolimento delle barriere all'entrata
Con la necessità di rinuncia porzioni di sovranità da parte degli stati nazionali
Quindi il ridimensionamento degli Stati nazionali sia dall'alto
Parte dall'Unione Europea ma anche delle organizzazioni internazionale delle imprese transnazionali sia dal basso da parte delle Autonomie regionali e locali
Si accompagna al potenziamento del ruolo di alcune grandi regioni di alcune grandi città
In queste entità grandi regioni grandi città sono oggi in competizione per acquisire posizioni chiave nel sistema di interdipendenze globali
Divenendo di centri nervosi e svolgendo le funzioni pregiate nel campo
Ricerca scientifica Istruzione Superiore della Sanità dalla finanza dei servizi all'impresa tra comunicazione e così via
Ora
L'area metropolitana milanese
E promette all'interno intera Lombardia
Possono competere con successo in questo sistema globale
Ne hanno le risorse umane
Tecniche strutturali materiali
Culturali
A condizione però che siano assenti istituzionali idonei a valorizzare tutte le potenzialità le famose Autonomie sia private che pubbliche
E a condizione che sappiano collaborare superando divergenze ideologiche conflitti politici cioè superando le logiche di schieramento politico
Così da collegare
Mettere in Rete un altro termine si usa molto oggi le risorse necessarie e però ripeto l'alleanza tra regione i comuni province enti locali e assolutamente necessaria a questo riguardo
Questo è una
Posta talmente importante che veramente di fronte a questo rimangano com'è ovvio le identità le differenze la competizione politico-elettorale ma di fronte a questo è necessario trovare la collaborazione necessaria
Naturalmente però questo richiede anche maggiori conoscenza di maggiore competenze affinamento delle competenze e le conoscenze da parte della classe dirigente politico amministrativa queste istituzioni
E però anche io lo cito sempre ma è fondamentale un maggiore impegno civile una maggiore partecipazione dei cittadini
E solo in questo modo che potremo vincere la scommessa federalistica contro questa cultura del centralismo che ancora molto forte nel Paese aldilà delle dichiarazioni è ancora molto forte
E quindi io
Concludo dicendo che questa scommessa federalistica oggi condizione attuale assetto italiana può essere vinta ma richiede ancora un cammino abbastanza incerto
Il complesso che richiede l'impegno di tutti noi la mia ultima battuta è proprio l'ultima che
Il per diciamo
Valorizzare
Questo per aiutare questo processo è necessario investire di più
Nella conoscenza e una conoscenza sistematica di questi processi soprattutto in una fase come questa in cui vivendo una stagione di forte innovazione politico istituzionale assolutamente necessario analizzare gli effetti le conseguenze previste ma anche gli effetti non previsti di certe decisioni è assolutamente fondamentale quindi investire di più e una conoscenza sistematica ed è necessario anche orientare cercare di contribuire a un dibattito pubblico che contribuisca a sviluppare una cultura dell'autonomia perché se questa nomina si diffonde ulteriormente quella famosa scommessa federalista don la vinciamo grazie
Bene grazie
Cioè un reato di stringere
Labico Martinelli anche per l'opera di sintesi fatta anche qui avrei andiamo alla relazione scritta credo che sia molto importante anche questa affermazione finale perché tra sentire i nostri relatori sembrerebbe che non ci dovrebbero essere problemi in un federalismo compiuto da portare a termine la nostra relazione invece evidentemente altrove non si pensa così allora io
Moltissime persone che hanno chiesto di intervenire io l'idea sarebbe di finire al massimo per le tredici e quindici
Per cui io chiamerei ad intervenire le seguenti persone scegliendo le tra a coloro che si sono iscritti devo dire tre privi e che poi sono rappresentativi da alcune realtà l'ingegner Presutti interverrà mercoledì quando c'è un argomento che mi sta più a cuore per portare il suo contributo
Se il dottor Piero Bassetti presidente di Unioncamere qui ci credo farebbe tutti quanti il piacere sentire le cose che ha da dire sia riguarda c'è poi l'onorevole Giovine che è stato qui fino da questa mattina per cui un membro del Parlamento nazionale e cioè l'amico Roberto vitali presidente dell'ISAE che era qui fino a un momento fa che in questo momento invece è scomparso e poi c'è una DC erano il sindaco e vedo che è riapparso appena chiamato vitali e e poi i c'era un sindaco o di Bergamo di Lodi acuito la scelta chi crede di intervenire la darei la parola alla dottor Piero Bassetti prego
Per i tempi io lascio la vostra discrezione capacità di sintesi seri riusciamo a fare questi quattro cinque interventi dovremmo stare tra i cinque dieci minuti
Grazie io dico subito che ho risposto all'invito e mi sento cui più come ex presidente direzione Centrosim qualunque altra Russes però ho risposto con entusiasmo
E devo dire che le ragioni di questo entusiasmo sono state confermate Phoebe la fatica dei nostri lavori di stamattina perché ritengo come diceva adesso Martinelli che stiamo entrando finalmente come del resto sembrava che fossimo entrati negli anni settanta in una fase di ripensamento radicale che avrebbe bisogno d'avviso ed ha un gran bisogno tutti riflessioni
Perché se dovessi dire stamattina si aveva nettissima l'impressione che per carenza di riflessione
C'è disordine nella prassi
E questo mi sembra il quadro le relazioni hanno direttamente o indirettamente contribuito ad affermarlo bastava notare il radicale dissenso tra la posizione del ministro la posizione del presidente della Regione Lombardia
E la convergenza nella preoccupazione dei due relatori diciamo accademici
Io sono però convinto che pure essendoci bisogno di riflessione
Dobbiamo renderci conto che siamo una svolta epocale in cui non possiamo partire dalla riflessione sociologico politologico economica
Ma abbiamo alcuni problemi a monte di natura culturale pura per esempio per fare un esempio io sono convinto che in questa riluttanza a mollare il centri il centralismo
C'è l'arcaicità di una visione del soggetto che è quella ancora cartesiana non a caso la Francia prodotti centralismi più efficienti
Di fronte alla sfida al soggetto che per esempio l'approccio della compressione del tempo e dello spazio e reticolare propone noi noi come persone eccome
Istituzioni persone siamo sfidati a diventare nodi anziché essere centri o terminali
E questa è una sfida terribile perché e l'accordo di programma
Era basato sulla gerarchia per questo dall'accordo dalla centoquarantadue stenta a non funzionare quando tu trasformi
Un accordo da accordo diciamo regolato da un principio di gerarchia di otto retta a un accordo regolato dalla coi dalla convergenza di tipo reticolare
è stato indetto da Bassanini che i mezzi di informazione moderni consentono la codeterminazione delle decisioni in tempo reale ma questo vuol dire una una modificazione dei ruoli dei soggetti
La fine della gerarchia della gerarchia tra i soggetti ora per esempio
Non c'è dubbio che il principio di sussidiarietà è il e interpretato ma lo era anche nelle visioni organiche pur sempre all'interno di una certa visione della gerarchia mentre la governance per esempio il lauto collocazione che è il sistema del mercato
Funzionerà fuori da schemi gerarchici
Quindi quando le istituzioni imboccano le regole del mercato le procedure del mercato non si rendono conto che nelle nel mercato
Il principio dell'auto con l'operazione l'interesse non è l'integrazione nella nella visione dell'autorità come invece nell'ambito delle delle istituzioni
Allora io credo io volevo presterà Pilo solleverò solo tre punti molto schematici secondo me ci sono tra i temi sotto il tutti evocati globalizzazione
Riorganizzazione del territorio cioè significato dalla parola territorio
E funzionalismo e quindi per esempio differenza tra città e campagna che sono radicalmente mutati
Quando noi facciamo le battaglie per la Regione
Il rapporto città campagna
E i problemi di organizzazione del territorio erano radicalmente diversi da quelli di oggi
Oggi basta guardare la demografia
Quella che è ritenuta fuga che non è affatto fuga ricollocazione no è una dimensione che modifica radicalmente i contenuti di una funzione di governo del territorio
Il oggi il territorio paradossalmente non si governa più governando le mappe vedi tutto il discorso sull'urbanistica si governa governando le funzioni
E questo Mostar riportando il potere che in politica la dimensione irrinunciabile nella città
Piuttosto che nella mediazione città campagne
Quindi il tema della dell'istituto regionale il suo radicale ripensamento
Il problema di riposizionare lente regge onde nei riguardi dell'ente città il comune tu produrre il grande comune e di scoprire la dimensione vera dell'area metropolitana
Come rapporto di funzioni città e di funzioni fruizione del territorio è un tema fondamentale primo secondo tema
L'apparizione dell'e popolazioni di impresa
Cioè l'impresa come soggetto stavate nel tratto è stato citato
Noi eravamo abituati a concepire la politica come la politica de dove la popoli il popolo era popolo di persone
L'idea di a vere sei milioni di partite Iva ma che in realtà sono seminari in prese no erano diversione assente
Ora l'impresa non si organizzano e la sua convivenza
Come si organizzano le persone l'impresa è di per sé unto un ruolo di coordinamento di fattori alcuni territoriale alcuni mobili alcuni personali
E quindi esprime dimensioni come il distretto è stato citato che non sono analoghe nella loro essenza ai comuni o alla Regione
No
E non sono nemmeno analoghi ai soggetti dell'autonomia funzionale e mi ha fatto piacere sentirlo evocare stamattina Università e Camera di Commercio battaglia
Illustra constatava stamattina che tutto l'itinerario di queste istituzioni io personalmente l'ho percorso emette e ne traggo molta soddisfazione dal Comune prima e dopo
La Regione l'esperienza del Parlamento delle camere di commercio ma non c'è dubbio che le istituzioni come l'università istituzione del sapere no la Camera di Commercio istituzione dell'impresa
Sono organizzazione funzionali che non hanno ancora S. ecco la battaglia che noi avevamo fatto per esempio a livello di di diritti in parte riuscito ad introduzione del ruolo delle Camere di commercio cioè non ci sono Police
L'universitas studiorum era una polis degli studenti o degli studiosi l'universitas Mercatorum dovrebbe esserlo ma ancora non lo è
E quindi la dimensione politica di queste funzioni che il governo di queste funzioni teme che tra l'altro intacca il contenuto della democrazia per la quale noi pensiamo sempre al voto riferito a delle costituirsi di tipo territoriale
Cioè il problema della democraticità del governo delle polis funzionali cioè la democrazia dell'università non è la stessa democrazia del comune
E la democrazia dell'Europa non può essere la stessa democrazia degli Stati nazionali democrazia agganciata la constituency del territorio nazionale mentre la dimensione dell'Europa è una dimensione prevalentemente funzionale almeno l'Europa nasce funzionale non nasce neanche federale paese mai sarebbe confederale più procedere
E questo ci porta la terza alla terza problematica che quella vera della globalizzazione
La globalizzazione è una parola sciacqua bocca
Ma in realtà dietro c'è un concetto epocale cioè la globalizzazione nasce da un'innovazione
Tecnologica che compri innovazioni tecnologiche comprimono il tempo e lo spazio quindi due categorie fondamentali della cultura umana
E nasce intorno al concetto dirette
Non più intorno al concetto di cento oggi gli Stati Uniti annaspano nel tentativo di proporre il mantenimento di un'idea di centro nella globalizzazione riproponendo schemi da intero
La battaglia dell'ONU era battaglia di fare valere è un approccio reticolare in alternativa un approccio imperiale per dire no e lo stesso succede nell'organizzazione delle multinazionali
Le multinazionali non aspirano più a una monismo centrale ma accettano di collocarsi in modo reticolare in tutto il fenomeno dell'outsourcing la redistribuzione delle risorse eccetera ora ecco e mi fermo qui
Con queste i cambiamenti nell'ambito della globalizzazione
Nei campi o del rapporto cita campagna e quindi deve e nell'ambito del rapporto politica Autonomie funzionali che tiene portano semmai certi dati del Medioevo cioè del feudo come che era più simile al discorso funzionale di quanto non fosse lo Stato nazione legato al territorio ecco
In questo quadro io credo che noi dobbiamo porci nel Norditalia con consapevolezza e senza cadere in complessi di inferiorità il problema del ruolo di RAI grande area
Che secondo me adesso non vogliamo per utilizzare terminologie che danno in perse che la dimensione padana
No perché Torino Milano-Verona
Sono una grande area metropolitana che si compara se Michael Norden reggerà Amsterdam razziando la più ricca aree la più forte grande area regionale d'Europa la la prima o la seconda area d'Europa ecco
Quindi Presa di coscienza di questa dimensione non lasciarla a dibattiti diciamo di tipo secessionisti Coco impadronì elenco prenderne possesso impositivo primo punto secondo punto
Ristrutturare il rapporto cita Campania e quindi Regione regione Area metropolitana concretamente ecco dove l'area metropolitana di Milano l'area metropolitana e non è neanche il mito e non è neanche il triangolo
Ma è questa galassia che sorvolando la si vede fisicamente sopra Mina terza dimensione la democrazia dell'impresa e cioè il problema di come la popolazione delle in prese si raccorda con la soggettività politica e non soltanto degli interessi
Con queste sfide lo sviluppo non può che essere come si diceva uno sviluppo di ricerche e di dibattito critico grazie
Ringrazio
Contro il Piero Bassetti perché con la consueta lucidità io mi ricordo quanto tanti anni fa quando mi sono iscritto suo Club due mila come già allora dice nasce disegnare se o aiutasse a disegnare gli scenari di venti trent'anni dopo subito
Allora darei la parola troppo otto punto l'onorevole Umberto Giovine prego
Raccomando anche L'Unità brevità
Se da una parte questa disparità può farci piacere come Lombardi certamente molto preoccupante a livello nazionale
Il dibattito sulle riforme istituzionali che appena cominciato alla camera vola molto basso seppure vola è un dibattito che non tiene conto come è stato giustamente ricordato dal corso Quadrio Curzio degli elementi europei
L'Europa continua a essere un'appendice continuare su un elemento di politica estera perché come tale trattato per partiti come tale è trattato quindi anche dal Parlamento
E soprattutto manca realmente una volontà costituente ora questa mattina sono foto molto interessato parla precisa netta affermazione del ministro Bassanini quando ha ricordato va esigenza di quella che è stata poi chiamato principio di sussidiarietà orizzontale perché cioè laddove certe funzioni possono essere svolte dall'impresa diciamo dal settore privato
Così debbano essere il resto invece in modo che le istituzioni si occupino di quello per cui sono state eletti i loro rappresentanti
Perché questo principio chi era inserito in una emendamento al primo comma dell'articolo cinquantasei già passato in discussione la settimana scorsa non è stata accettata è stato accantonato
Se ci fosse passioni direi perché non convince il suo partito ad accettare il principio che egli stesso qui ha espresso perché subito all'accetta e siamo stati costretti ad accantonare un punto che deve invece fondamentale lo recupereremo però questo già vi dà un idea la divisione fra coloro che realmente vogliono un cambiamento istituzionale e coloro che a questo cambiamento resistono passa attraverso gli schieramenti politici
Soltanto Rifondazione comunista ha presentato un suo progetto alternativo dichiarato così di essere conto
La preoccupante frequenza e diffusione del termine federalista esorcizzato fino a non più di tre anni fa
La preoccupante pre questo governo usato dalle più improbabili personalità della politica già dimostra che siamo in una nuova fase di conformismo oggi bisogna dire di essere federalisti
Per chi poi
Sia stato come nel caso migliore di pochi altri inserito nel suo disonorato nativa di anni è la cosa non provoca nessun sentimento di gioia
Dice presso a poco commossi nel commento questi qui non sono federalisti qui ti fanno finta perché non è possibile che fino a tre anni fa tutti si accodano le dichiarazioni che venivano sino al Quirinale contro il federalismo
E ora sono a favore si capisce che poi l'uso del termine diventa assolutamente
Soggettivo
Ed ecco allora altro manterrà
Il principio di sussidiarietà pochissimi vanno assimilate il prossimo Quadro Curzio ha il merito oltre che di averlo tramite studiato a rivedere diffuso perché per esempio il primo documento ufficiale italiano nel quale se ne fa menzione la il documento della della commissione Giustizia e Pace della della ci si ambrosiana che uscito sono pubblicato due anni fa usato persino con la campagna elettorale per dire perché era in più indicava in modo molto chiaro il recupero di dignità istituzionale da parte di Comuni e Province pressioni
Anche questo principio questo recupero importantissimo di un concetto totalmente estraneo agli italiani che lo Stato è una delle istituzioni
è ora entrato in modo perverso
Si passa ad una demagogia di segno opposto per cui nell'articolo cinquantacinque appena approvato
Che passerà alla storia per aver stabilito che a Roma la capitale d'Italia ma nel primo comma si dice della Repubblica diviso in Comuni provinciale metropolitane regioni
In questo modo dando un colpo mortale al federalismo
Perché anziché applicare la dignità istituzionale nel concreto della normativa la si mette nel punto in cui l'entità territoriali che punti che che dovrebbero formare questa presunta ma non reale virtuale
Repubblica federale
Vengono elencati
E il nome esiste un ordinamento federale nel quale vi siano ottomila e passa soggetti tanti sono i comuni di cui sette mila e passa sotto ai quindici mila abitanti questo e io voi politica canne dibatteva ma cambia
Un imbroglio è un vero e proprio imbroglio e oggi non esiste un deputato di destra di sinistra che alzandosi non faccio appello al principio di sussidiarietà
Stiamo andando al disastro istituzionale
Tra lo sgomento di quei pochi come purtroppo è lo stesso conoscendo un po'la materia sono costretti a richiamare continuamente all'entità dei fatti
Personaggi in rete al di là della della della buona fede che ripeto non hanno assimilato i principi del federalismo e che pretendono di applicarli allora è chiaro
Che di questo passo non andremo non solo a nessuno di forma istituzionale perché effettivamente modificando solo secondo apparve così mi sono ciò sarebbe illusorio
Manderemo a far credere o si cercherà di far credere agli italiani che realmente si è fatto una Costituzione più vicino all'Europa
Concordo in tutto con la critica ha fatto qui oggi alla relazione su quella parte su quei tre striminziti articoli ma si penserà persino che abbiamo fatto la Costituzione federale mancando viceversa quel fondamentale elemento di dualità di stabilire a chi vanno ascritti Poteri
Territorialmente alternativi in qualche modo dialettici rispetto a quelli del governo presunto fedele
è chiaro che non si può fare è una battaglia di retroguardia cioè cercare di limitare i danni
è chiaro che bisogna insistere il principio dice cibo orizzontale venga accettato e con questo altri elementi ma l'impianto
Della ma chi è prodotto dalla Bicamerale eccome viene e l'atteggiamento dei partiti nel discutono in questa prima fase a Montecitorio eh aggiudicarsi completamente negativo addirittura si rischia chi
Quel tanto di decentramento amministrativo che tale a Costituzione vigente che può essere applicato in Italia
Il venti a inserito in una presunta costituzione federale che il federale nome ma che anzi finisce per confondere anziché chiarire i criteri federalisti porti alla fine ha maggiori danni quindi io credo che le regioni come la Lombardia e quindi encomiabile d'iniziativa preso da considerato Lombardia su questo tema
Debbano spingere fortemente non soltanto come giustamente ha detto Formigoni per sostenere nel cui merito la legge cinquantanove e altre
Gli interessi del delle regioni ma anche per partecipare in modo più attivo
Anche con critiche pesanti a quanto sta avvenendo a Montecitorio e più in là avverrà a Palazzo Madama perché le segreterie dei partiti precondizione a questo ad ora non sono sensibili
Grazie
Mi hanno detto che tra allevare istituti diamo la parola all'IRES dal professor Bruno dente prego
Grazie io ho accettato con piacere l'invito del presidente partecipare questa conferenza non solo per rappresentare ovviamente un istituto di ricerca che opera a Milano ma soprattutto perché credo che il tema che ci è di fronte oggi nel suo nella relazione di Quadrio Curzio di Martinelli oltre che nelle precedenti discorsi
Ci debba fare riflettere telegraficamente su due cose
La prima che forse nella polemica politica di cui per esempio il relatore che mi ha preceduto altri legittimamente fatto forse non si coglie una cosa che mi pare ci fosse nell'intervento per esempio
Di Piero Bassetti e cioè che federalismo e sussidiarietà non sono più o meno buoni sono inevitabili
Nel senso che semplicemente non esiste più
E forse questo quello di cui i nostri costituenti non si rendono conto la possibilità di costituire appunto attraverso una costituzione la società politica e civile la società politica e civile nell'epoca della globalizzazione semplicemente preesiste
A alle scelte alle scelte istituzionali e quindi si può per cercare di opporsi
Si può ritardare un processo ma poi alla fine non si va da nessuna parte nel senso che alla fine il pluralismo implicito Nella disse nella distribuzione dei poteri economici dei poteri culturali eccetera diventa necessariamente un pezzo del sistema politico il secondo punto assolutamente ovvio incerti detto qui dal ministro Bassanini è che in questa situazione non abbiamo soltanto un sistema istituzionale che non riflette questa complessità ma abbiamo la pubblica amministrazione che poteva sicuramente male che costa troppo
Non alle professionalità giuste
Che soprattutto agisce e questo è il punto su cui vorrei attirare la vostra attenzione in una maniera terribilmente uniforme
Agisce attraverso un uso degli strumenti giuridici e amministrative come se quelli fossero il modo di governare
Ecco se possiamo dirla con uno slogan io credo che abbiamo bisogno di un sistema istituzionale che sia più complesse che sia più complesso è meno complicato più complesso perché deve tenere conto delle cose che sono state dette
Anche nel corso di questa mattina e meno complicato perché evidentemente non c'è bisogno e non c'è senso nel definire regole eccessive questo probabilmente porterebbe a un discorso che non voglio qui fare sul sul processo di riforma costituente in atto
Che non è una riforma costituente insomma cioè che non tende a costituire e neanche a riconoscere niente ma che tende a mettere delle regole più o meno giuste insomma riferimento che faceva prima Alberto Martinelli a Città metropolitane
O è troppo e troppo poco insomma probabilmente troppo secondo me pelle se dovessi dare un giudizio quello che c'è e anche e anche troppo però soprattutto seppero potremo modificare tra cinquant'anni in su ma il oppure troppo poco cioè nel nel senso che non riesce a al muoversi su questo invece su una cosa finale vorrei attirare la vostra attenzione
Proprio l'esistente proprio questo fatto e cioè da un lato che il federalismo inevitabile perché la diffusione dei poteri è inevitabile è già avvenuta e dall'altro che bisogna trasformare fortemente i nostri modi di amministrare
Comporta la necessità di fare nascere la struttura di integrazione il problema dell'integrazione diventa il modo in cui si governa e il problema dell'integrazione non è però e questo mi pare che lo riferisce lo dicesse prima
Piero Bassetti il problema del coordinamento integrazione non è un'altra parola del coordinamento che è un'altra parola se capita per programmazione secondo alloggi da del riformismo degli anni sessanta
Integrazione vuol dire modificare le condizioni di contesto in cui i soggetti che agiscono nel sistema politico istituzionale
Si muova integrazione vuol dire
Per esempio costruire sistemi di valutazione che implicano la riflessione su l'efficienza e l'efficacia di quello che si è fatto integrazione significa creare visioni condivise per il futuro perdente per definire mete comuni verso le quali andare integrazione significa costruire politica delle risorse umane
Per creare classi di funzionari i quali condividono certi valori questo vuol dire fare integrazione
Il governo nazionale e lo Stato centrale dovrebbe fare integrazione all'interno del sistema Italia la Regione dovrebbe fare integrazione all'interno all'interno del suo sistema e questa è evidentemente una sfida rispetta la cui abbiamo degli strumenti perché non siamo certamente l'anno zero e molti di noi se ne sono occupati nel passato però su cui c'abbiamo tutti moltissimo da imparare e rispetto ai quali tutto sommato consentitemi la riflessione come posso dire rivendicativa su chi spetta su anche a chi spetta a che cosa è tutto sommato abbastanza inadeguato occorre invece ma lo diceva anche prima Alberto Martinelli a chiusura del suo del suo intervento riuscire a capire che su questo terreno abbiamo tutti molto da imparare grazie
Non vedo in Aula sindaci che avevano chiesto intervenire allora ne approfittiamo per sentire l'amico vitali presidente dell'ISAE e col suo intervento poi chiudiamo la seduta Manotti mattutina chiedendo scusa a tutti gli altri che non ho potuto chiamare questa mattina direi che
Molto brevemente io ascoltavo già letto ma ho ascoltato con attenzione entrambe le relazioni con letto il rapporto col suo Martinelli abbiamo assistito scomparse mentre la sua presentazione sul tema
Devo letto prosciugarli occulto partono da alcune osservazioni
Che mi vengono dal aveva ascoltato una relazione dove la necessità forse di renderla più asciutta la resa più drammatica e più insomma a critiche più forte persino dalla lettura del testo prima e polemiche vorrei fare una domanda mi spiace che produce non ci sia che questo
I limiti dell'elaborazione della vita e del lavoro la Bicamerale sono del tutto evidenti
E sono del tutto evidenti su una questione su cui non c'è stata grande polemica dell'Europa nella questione europea non c'è stata grande premessa Tune i temi su cui meno a diciamo discusso
Si va dal merci forse da cento a zero cento alla giustizia
Ottanta al federalismo
Costante circa rapporto modo qui formi il Parlamento dice fatto andate a vederle pagine di giornale dedica terrose euro pochissimo
Posso anche dire di più con un po'di orgoglio morale
Che alla questione Europa aveva posto mano comunque modestia perché i limiti di allora non ho persino più forte
La regione Lombardia nel suo Progetto che facemmo nel negli anni novantatré novantaquattro novantacinque
Quegli articoli lavori attorno per gli articoli stima la proposta che fu presentata la prima Bicamerale che erano poco però erano sicuramente più coerenti del tre striminziti Artico definizione data questa mattina
Cosa voglio dire
Questa era la premessa per fare una domanda se ci fosse stato invece che un processo come questo
Eppure ha colpito ed è alimentata da grande attenzione
Politica se ci fosse stato il processo costituente
Attivato con l'elezione di un'Assemblea costituente noi avremmo avuto una maggiore capacità di elaborazione e i risultati sarebbero stati più soddisfacenti cioè e il creare un'Assemblea ad hoc avrebbe attivato una maggiore capacità di avrebbe costretto il costituente a fare fino in fondo il suo lavoro io non so rispondere più a questa domanda
Devo dire la verità io un po'di anni fa quando sentivo in questa ora come consigliere regionale non erano del tutto sfavorevole a un processo costituente
Mi sembrava necessario promuoverlo con le responsabilità
Proprio perché vedevo che la crisi politica che si era aperta con i vari fenomeni che vanno carburante gli interventi giudiziari
All'affermazione di certe forze alla crisi che ha fatto sedere sistemo sussiste su questo la verità
Poteva portare a casa non me mi sono poi lasciato abbastanza convincere dal non sostenere apertamente una tesi del genere proprio perché qualcuno mi ha fatto notare come anche assemblee costituenti
Soprattutto qualcuno anche qualche questi professore di diritto costituzionale piuttosto autore
Fatto notare che non sempre somma l'assemblea costituente produce questo risultato questo miracolo perché nel perché perché ci sia questa possibilità di costruire occorre scatti questa adeguatezza occorre diciamo una concorrenza di fattori pur nella e lo scontro
E in Italia di materia di scontro ce n'è in abbondanza mi sembra di momenti di riunione ce n'è abbondanza ciò io dico la verità mi sono raffreddato su il mito dalla Costituente per senso di responsabilità ciò ottenuto
Come altri
Che un processo così non fosse poi facilmente padroneggiare bile
E traggo dalla modestia dei risultati in un settore relativamente non al centro la polemica come quello dell'Europa
Contestuale con uno sforzo poi politico tipico del Governo io condivido molto la distinzione che aveva fatto professore la trovo molto produttivo tra innovazione di sistema ecco nonostante la contestualità delle due cose lei ha una buona politica di risanamento adesso non voglio fare propagandista del governo ne ha bisogno buoni avuto riconoscimenti eccetera una modesta elaborazione di un Parlamento
Il quale capisco non può fare ma c'è un po'di innovazione
Lo può fare come
Seconda cosa io credo che sia non non sia passato il tempo per poter influire perché ci siano e anche un'iniziativa come questa può essere finalizzata alla costruzione di importanti modifiche del testo
Io sono convinto che la sua e non faccio più parte all'Assemblea regionale proprio quel poco e capisco sono convinto che nell'assemblea ragionano statuti sui problemi che ha come tutte le Regioni potrebbe essere ancora il luogo ove e lavorare
Su temi di questa mattina qualcosa di più di un documento d'una semplice mozione
Durante il processo di discussione a Camera e Senato sono è possibile
No possibile pugliese politico che a me
Influire ragionare
Radunare una proposta che faccio senza nessun'autorità colto io nuove funzioni particolari
Ad esempio il veri quelli che siedono nel Parlamento i nostri parlamentari per esempio questa mattina dovrebbero devono tener conto di un di quello che esce da un libero ma interessante convegno come questo in termini prego da alcune cose proprio su sulla Bassanini per fare una proposta di lavoro
Io con ho visto o sentito Bassanini ho sentito
Io ritengo che la proposto di Bassanini che le due leggi
Il modo con cui sono state fatte annunciate
Fatte e poi in parte applicate perché adesso viene con la parte più importante quella delle regioni dei comuni
Colpiscono un difetto italico
Lei era stato scettico sull'Europa e credo che abbia molte regioni professore ma ci furono altri professore molto stimabili che quando Bassanini annunciò Prodi e passioni annunciarono il processo e poi del suo sotto il nome delle due leggi Bassanini
Riempirono i giornali con articoli di grande interesse che patriottici arrivo perché sono stati molto utili perché hanno detto guardate che succede come col seicentosedici quattrocentottantadue non ce l'ha fatta
I tempi sono troppo stretti e così via noi abbiamo visto proposto Bassanini ha fatto le due proposte si sono allungati solo i tempi
E non e i contenuti della Bassanini e quelle reali quelle pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale cedevole confrontate con i testi iniziali sono abbastanza corrispondente
Cioè a proposito di un concetto che questo mare stamattina è stato richiamato posso dire questo
Siccome io sono un po'diffidente sul concetto di sussidiarietà per la cultura da cui provengo abbiamo discusso qui
Devo dire che le due sussidiarietà USA verticali Bassanini uno quello presa e c'era questo
C'erano eccome come ricordava prima ricordo che in un'assemblea tenuto qui dal professor Pizzetti posso prefettizia ha fatto notare come questo era uno dei caratteri distintivi s'è vero si è un po'edulcorato
Adesso io ho avuto tempo non molto ma ho confrontato i decreti Citti con il testo della legge da cui originano non mi sembra che ci sia
Una edulcorare mento delle norme c'è solo ed è stato trasferito meno forse di quello che si poteva
Fare
Questo mi sembra beh questo è già molto per il nostro Paese adesso si apre la questione dovevano essere le Regioni i Comuni a fare nei corpi è stato sottolineato con grande ho concluso con grande forza
Lo scoglio su cui saltò su qualche i due scogli su cui sotto suo tempo seicentosedici una il centralismo regionale che tanto io ho fatto un più consigliere regionale che c'è
Che c'era forse era molto forte dovuto a una a una corte il primo c'è adesso non c'è più Bassetti ma tutti quelli che ah non ho visto cosa tutti quelle che accompagna scusa ma se tutti perché ti accompagnarono nell'avventura del Giornale degli anni settanta settantacinque tolte alcuni tra i quali non perché sei qui ma scrivo ascrivo Bassetti perché così era erano persone portatrici di una cultura sostanzialmente amministrativa io ricco sono invece non erano faccio parte dall'Assemblea la veniva da osservare ho studiato un po'quei documenti mi sono accorto che quelli pensavano al regione come un grande Comune
Io ricordo le cose che tu già dicevi persino sul superamento del territorio già allora ricordo benissimo però ricordo anche quanto la cultura tutti opposizione e no tutto incentrato su la regione con una grande per cui quale delega
Non si non riuscivano a pensare a un governo che fosse fatto Traverso poi vado tra su atti amministrativi attraverso Maneggio Righi cose concrete di contributi di di quelle che erano state per anni le Dante con cui avevano bene o male guida lo sviluppo di quest'area che pure c'era stata negli anni Cinquanta sessanta
Allora
Cedo domandarsi questa cosa è stata superata no secondo me no
Il sistema politico regionale
Locale che è ancora solo una semplice proiezione di quello nazionale per cui la legislazione si fa a Roma la fanno quelli di Roma e quando quelli di Roma ti selezionano
Chi selezionano in base alle tue capacità amministrativa ecco perché ti mandavano in Consiglio regionale come punto di passaggio può aiutare altre eccetera eccetera
Ce l'hai non rompiamo questo probabilmente anche le Bassanini che sono
Tentativo forte
Di andare oltre il decentramento anche se non possono rischiano di non riuscirci per cui secondo me occorre bisognava mettersi a lavorare subito prendendo il problema da un altro corno anche mentre si è in corso costo processum modesto costituente che alla modifica dei sistemi politici se conto e noi dobbiamo mettere a dura prova i partiti e i movimenti a cui apparteniamo
Nella nella capacità di rompersi i sistemi regionali il sistema il il federalismo anche dalla Bicamerale molte al modesto tuttavia un'innovazione in questo Paese ma non si realizzerà se non lavora
Ora la se non sarà contemporaneamente fatto costruito previsto assieme alla modifica del sistema politico complessivo
La proposta sulla Bassanini che se sia vera e si si riesce a realizzare superando centralismo regionale e frammentazione locale occorre organizzando la perché la frammentazione con la ricchezza organizzandola meglio
Può
Dare dei risultati e anticipare il federalismo se verrà accompagnata da una serie di misure volontarie dei comuni e guidata da leggi regionali qui c'è un punto morale secondo me in cui né questo né questa legislatura né quella precedente sono stati capaci è stato quello di dissodare il terreno per preparare la unione
Dei comuni per offrire ai Comuni della Lombardia strumenti che dal punto di vista giuridico statuti studiati ci son pieni di libri di come si fa
Però qui non abbiamo se non sbaglio ancora Progetti leggi iniziative quello io sono sotto il mediamente attento e mi è una critica che faccio la proposta e voleva fare la questua però la Bassanini ha sollevato tante speranze per esempio rispetto ai vecchi noi che vi ho fatto seicentosedici non c'era mica l'attenzione che c'è nelle categorie produttive ventiquattro ore non ci indicava l'attenzione alta ben fatta che dedica adesso ospitando cioè e seguendo
Bene io ritengo che per tre anni
Comuni province regioni dovrebbero mettere a disposizione pochissime risorse ma somme sedute si impose l'entrata per costruire per soli tre un osservatorio sull'applicazione della Bassanini ma non dovrebbe essere una cosa dove siedono i loro rappresentanti
Perché se no diventa un posto cui invece già stanno stanno già dovrebbe essere un osservatorio io ricorro io ha una formula quella una specie di autorità indipendenti dovrebbe essere sostenuta dalle associazioni dei consumatori associazioni imprenditoriali e sindacali e dai Comuni dalle Province e Regione però dovrebbe essere dirette poche persone competenti capaci non indipendenti che fanno ogni anno un rapporto che lancia iniziative di sostegno di informazione sulla tassa di perché in questo processo zoppo e concludo Paolo trovo che lo scudo
Che stamattina per un verso è stato fortemente criticato col argomenti di difficile difficili da contrastare
Una speranza però che l'unica vera questo sarà bassa perché siamo seri si realizza lui ci ritroveremo fra nel due mila e uno con un'amministrazione un po'più capace che realizzare anche la modesta previsione della Bicamerale
Senza quella trasformazioni nel due mila undici dovrà mi compete braghe di tela perché l'attuale amministrazione non è in grado di realizzare neanche il modesto regionalismo che abbia di cui abbiamo fuit fino
Data l'ora credo che non
Non sia il caso di intervenire sulle questioni dell'amico Vita lì che sono importante calzanti rispetto agli argomenti vi si sta mattina io ringrazio tutti voi che siete rimasti fino alla fine ma credo che ne valesse la pena dato i contributi che sono arrivati anche in questa ultima mezz'ora
Voi sapete che noi continuiamo per tutta la settimana compreso questo pomeriggio chi è interessato continuare la partecipazione grazie
Prendere posto diamo inizio al nostro incontro pomeridiano grazie
Da sabato
Se
Bene allora cominciamo
La
La seduta pomeridiana dopo che questa mattina abbiamo inaugurato con una carrellata di esponenti anche istituzionale i nostri lavori di questa settimana
Ormai comincia direi il ritmo ordinario della nostra conferenza con Cuesta con questo pomeriggio ovvero in un clima lontano dalle rivendicazioni e dalle preoccupazione degli attori istituzionali ma più nel clima di indagine scientifica sulla problematica del nostro sviluppo
Probabilmente un po'meno sotto i riflettori come è stata la seduta di questa mattina più dedicata appunto la politica l'attualità
Che però un clima che per noi il prezioso per la qualità complessiva dei lavori
Io vorrei subito sottolineare una cosa che gli autorevoli relatori del pomeriggio sono non solo professori radicati nelle nostre università credo che tutti quanti li conosciate da questo punto di vista ma anche esponenti esponenti impegnati nelle politiche nazionali
Professor Onida come presidente dell'ICE l'Istituto per il commercio con l'estero il professor Giarda come siete sottosegretario di Stato al Tesoro per cui credo che anche per queste ragioni dato che il loro tempo tra lavoro accademico lavoro istituzionale senz'altro l'IMI Tatoli ringrazio per il tempo che hanno dedicato preparare le loro relazioni e per la presenza questa conferenza
Questa mattina abbiamo percepito rilievo del confronto tra autonomie regionali e locali e dimensione dello Stato per regolare conflitti produrre sinergie per il governo delle prospettive questo pomeriggio il livello del confronto del nostro territorio si sposta anche direi comunque di più che questa mattina sul terreno internazionale
Anche se già questa mattina sia dal ministro Bassanini sia per esempio da Piero Bassetti che poi è intervenuto
è stato ricordato il fenomeno della globalizzazione questo pomeriggio direi che questa parola che è stata stamattina definita anche fin troppo abusata entra però in scena con maggiore protagonismo
Credo che con vedremo tutti come la globalizzazione
Non toglie certo responsabilità ma anzi aumentar principio di iniziative di coordinamento tra soggetti pubblici e privati per far fronte alle nuove regole della competizione
Lo scambio risanamento finanziario sono oggi pomeriggio i temi di indagine
La dimissione regionale un perimetro presente in entrambe queste realtà sono certo che relazione col col terremo ci ci aiuteranno disegnare con più chiarezza problemi e ruoli
Direi che come abbiamo fatto questa mattina eventuali interventi dopo le relazioni li chiameremo dopo averla ascoltata entrambe per cui vedono la parola primo relatore poi secondo così come dal prospetto di invito e prego coloro che eventualmente si vogliono iscrivere a parlare di farlo in modo tale che poi potranno intervenire per il tempo che avremo a disposizione questo punto la parola al professor Fabrizio Onida prego
Grazie presidente anche per avere ricordato l'altro cappello che in questo momento devo vestire oltre quello che ha annunciato nel programma cioè come economista da un lato e presidente di un istituto pubblico che si occupa di promozione e assistenza al sistema produttivo l'angolatura del mio intervento è sulla essendo su quella finestra di di osservazione che è costituita dal commercio internazionale degli investimenti internazionali
E su questo prima di di andare a ricordare alcuni elementi te di lettura della realtà
Attuale prospettica della Lombardia consentitemi di ricordare che questa importante finestra di osservazione come l'ho appena definita che sono i dati di scambi
Industriali una finestra sulla struttura dell'industria e sulla sua evoluzione incontra limiti crescenti dovuti alla ha ai seguenti fattori da un lato che in in primo luogo i così detti fattori produttivi che caratterizzano un po'tutta la latino ria del commercio internazionale sono sempre più o fattori diversificati il lavoro e la manodopera quando si parla di commercio internazionale tra Paesi ad alta abbondanza o scarsità di manodopera in realtà questa manodopera questo fattore produttivo è sempre più disomogeneo caratterizzato da diversi livelli di di qualifiche di di capacità di apprendimento e tra i fattori entrano anche elementi come la l'imprenditorialità diffusa la la capacità di ospitare nella produzione del sistema produttivo gli elementi di creatività e design
Ma non solo il lavoro e disomogeneo quindi rende difficile una
Una
Osservazione come dire
Un po'standardizzata stilizzata di questi fatti anche lo lo stesso capitale che è un fattore esplicativo tradizionale ovviamente sempre più eterogeneo dovuto alla all'evoluzione delle tecnologie all'obsolescenza tecnologica
Un esempio valga per tutti l'accumulazione di capitale fisso nei Paesi ex comunisti rappresenta sotto un profilo statistico
Un capitale una quantità di capitale fisso ma la sua capacità di produrre generare profitti e redditi e competitività e ovviamente era subordinata ed è subordinata dal ad un alto grado di obsolescenza quindi innanzitutto la varietà e la qualità dei fattori va studiata da vicino in secondo luogo tutto l'ambito di interpretazione degli scambi internazionali ha subito una evoluzione radicale alla luce delle
Ricerche delle teorie più moderne che hanno sottolineato come non esistano
Mercati perfetti i mercati dove l'allocazione avviene in base ad antichi teoremi classici e neoclassici ma sono mercati largamente imperfetti caratterizzati da differenziazione della domanda economie di scala
Ciò porta per esempio a ad una crescente specializzazione internazionale e quindi anche delle Regioni all'interno di sistemi nazionale internazionale che e sempre più per nicchie di prodotto per tipologia di prodotti più che per settori ma di nuovo quando osserviamo i dati statistici ci rende relativamente più difficile cogliere queste specializzazioni nelle nicchie e nei e nei prodotti così come questi mercati imperfetti e questa presenza di fenomeni di economie di scala porta alla rilevanza di elementi che nella
Nella teoria del tradizionale sono scarsamente presenti almeno scarsamente osservati dagli economisti puri mi riferisco alla all'asta struttura di mercato all'ambiente competitivo entro cui operano questi fattori al ruolo traente della domanda locale
E a tutti quei fattori che in un contributo ormai lontano comma significativo anche per gli economisti
è stato dato dal dall'economista consulente Michael Porter nel suo ormai noto volume sul vantaggio competitivo delle nazioni e dei paesi
Un ulteriore infine limite se vogliamo usare questi dati di commercio
Internazionale come finestra appunto di osservazione della struttura e della sua evoluzione e quando li caliamo a livello regionale
Il tema dalla mia relazione gli scambi dell'economia lombarda
Un ulteriore cautela dovuta non soltanto al fatto che le importazioni di una regione sono una realtà di scarsa significatività statistica notoriamente le importazioni entrano in un paese a secondo della dislocazione di alcune dogane o di alcuni intermediari importatori grossisti ma anche dal lato dell'esportazione perché proprio in quel processo di crescente specializzazione che dicevo prima vi sono
Diffusissimi i casi in cui ciò che una Regione afferma il produce raggiunge i mercati internazionali ma non come sport azione diretta di quella regione bensì attraverso come componente di prodotti più complessi
E assemblati a valle gli esempi possono moltiplicarsi all'infinito ma per darvene alcuni
Se
Le fibre sintetiche prodotte da impianti di Monte di sono ENI nel Mezzogiorno sono un elemento fondamentale nella che costituiscono fattore di competitività di del tessile e dell'abbigliamento di di regioni del Nord
I coloranti che per provengono dalla chimica fine che vanno nelle ceramiche di Sassuolo sono un elemento di che di competitività e di vantaggio che non si esprime in una esportazione diretta ma naturalmente in una fornitura interregionale
Gli assali che Carraro produce in Veneto per i trattori della FIAT New Holland non sono evidentemente esportazione diretta del Veneto ma diventa un'esportazione indiretta attraverso l'esportazione dei trattori medesimo non voglio tediarvi su questi su queste note diciamo se vogliamo metodologiche ma perché trovo importante che essendo diffusa la conoscenza e la l'osservazione di questi dati delle esportazioni e delle importazioni regionali ci sia una come dire un caveat interpretativo
Che cosa stia che cosa e con chi scambia con chi investe nel cono mia lombarda
Trovate nel dossier di tabelle che ho fatto distribuire una serie di elementi che Stoke ricordo telegraficamente per fotografare una situazione che
In sostanza vede le
A dire il primato della Lombardia come Regione
Esportatrice la Lombardia con col venti per cento circa del prodotto interno lordo italiano genere al trenta per cento delle esportazioni il che poco meno dell'intero Nord Est il Triveneto più l'Emilia Romagna
Più di tre volte dell'intero Mezzogiorno
Quattro Province lombarde Milano Bergamo Brescia Varese sono comprese tra le prime dieci regioni esportatrici faccio riferimento qui alle prime quattro tavole che trovate nel nel appendice dalla relazione
La Lombardia il valore massimo di export asportazione per occupato
E terza dopo il Friuli e il Piemonte come rapporto tra esportazione valore aggiunto dell'industria in senso stretto
Ed è che come richiamare anche più avanti la regione di gran lunga più rappresentativa dei flussi di investimento in entrata e in uscita
Questo primato è soggetto ad una tendenza di ridimensionamento la perdita di quota della Lombardia sul totale delle esportazioni italiane siamo ai primi nove mesi del novantasette mi pare al ventinove quattro per cento
Nel novantadue eravamo al trentuno virgola otto quasi il trentadue per cento
Tutto ciò avviene a a vantaggio a favore sostanzialmente di quella fascia che Giorgio foie chiamo il Nac Nordeste del centro quindi il Triveneto Emilia Romagna Marche e la Toscana e l'Umbria
Se guardiamo i mercati di sbocco la la Lombardia non ha delle forti differenziazioni rispetto alla composizione dei mercati di sbocco colpisce
Prevalentemente una minore peso ma questo rispetto al Nord Est dei paesi ex socialisti Nordeste sento una naturale area di avendo il Nord Est nei Paesi ex socialisti una naturale are gravi di gravitazione
L'analisi di questi dati statistici se osservate ad esempio la tavola sei può consentire approfondimenti circa singole regioni che sono in qualche misura proiettata verso particolari mercati poniamo il Veneto sul Nord America
La Toscana pure sul Nord America o come ho appena detto il Nord Est verso i Paesi ex comunisti
Ma sono divisione che riflettono prevalentemente alla composizione settoriale
La composizione settoriale per l'appunto quindi che cosa la Lombardia
Vede nel proprio portafoglio così di prodotti e tecnologie sinteticamente si può dire che la Lombardia una rispetto alle altre regioni italiane naturalmente una relativa specializzazione in settori che richiedono
Processi produttivi ad alta intensità di capitale
Come le chimico la metallurgia la gomma il tessile che non è un settore Lepore intensi per differenza dell'abbigliamento nonché i settori a forti elevata intensità di manodopera specializzate qualificata come la meccanica strumentale in genere le macchine per ufficio telecomunicazioni e quant'altro
Da un lato quindi a questa forte relativa diciamo specializzazione verso
Settori chiamiamoli di
Caratteristici di paesi a più alto reddito pro capite rispetto all'Italia dall'altro specularmente mostra una
Una relativa despecializzazione in due tipi di settori da un lato quelle che per ovvie ragioni storiche sono avocazione
Prevalente di regioni diverso e dalla Lombardia il caso del
E gli autoveicoli per il Piemonte o del vetro ceramica per l'Emilia e quant'altro ma anche di regioni che recentemente hanno ricevuto una maggiore sforzo di industrializzazione che sono stati oggetto di sforzi di tutta la redazione di proiezione internazionale in qualche modo sostituendo le produzioni tradizionali del nord Nord Ovest e in particolare della Lombardia
Questo è il caso della pelli e cuoio
In cui Veneto Toscana Campania hanno oggi una vocazione produttiva più più spinta il caso delle calzature il caso del legno mobilio
Queste osservazioni su il tessuto e sulla specializzazione settoriale ricevono conferma anche da dati di altra natura come i brevetti trovate nelle tabelle da quindici a diciotto una serie di elementi sulla relativa presenza e quindi specializzazione della Lombardia in settori come la chimica la meccanica elettrica non elettrica
Nonché l'all'importanza della Lombardia nel ruolo dei cosiddetti nuovi innovatori cioè le imprese che hanno brevettato negli anni recenti
Il brevetto è naturalmente un altro indicatore che va interpretato con molta tutela ma serve a cogliere gli elementi di evoluzione della struttura industriale
Se vediamo infine la la Lombardia come localizzazione di sistemi produttivi dei distretti
Le ricerche sono diverso una ricerca recente pubblicata anche nel rapporto che c'è sul commercio estero del novantasei
Individua venticinque sistemi produttivi costruiti a livello a livello provinciale i quali
Forniscono generano circa il venti per cento
Del economia lombarda sistemi produttivi che in parte hanno realizzato hanno registrato meglio quanto dicevo prima cioè una riqualificazione
Verso produzioni più a monte di componentistica o soprattutto di meccanica
Infine gli investimenti e gli investimenti in entrata e in uscita veto hanno anche qua trovate una documentazione nelle tavole
Da ventiquattro trentaquattro che questo tema penso verrà raccolto nella relazione di Guerci se non leggo male questo intenso calendario sul di relazione di questa settimana
E guardando gli investimenti come anticipavo prima la Lombardia emerge ancora di più come soggetto primario all'interno dall'economia italiana sia come regione di origine degli investimenti in uscita sia come Regione di destinazione
Utilizzando i dati trasforma Viotti insieme ai suoi collaboratori nell'ambito dalla ricerca biennale pubblicato perché nell'Italia multinazionale
Raccoglie ed elabora che sono vi ricordo dati relativi al agli investimenti diretti produttivi cioè quelli in cui avviene una qualche forma di attività manifatturiera quindi escludono gli investimenti di natura puramente terziaria
Sì al terziario delle industrie manifatturiere sia il terziario dei settori terziari ma con questa importante finestra che viene utilizzata dal gruppo di lavoro per far Mariotti abbiamo quanto ricordato la Lombardia che misurato in termini di addetti
Presso le partecipate estere di imprese italiane
Occupa il quasi la metà del quarantotto per cento detto in questa stima degli addetti al mille novecentonovantasei dal primo gennaio novantasei
In termini di investimenti in entrata il quarantanove per cento degli occupati in Italia delle imprese partecipate dall'estero
Quindi una posizione che precede di gran lunga l'Emilia Romagna il Veneto il Piemonte la Toscana
Anche qua la tendenza ottantasei novantasei ha visto guadagnare quota relativa sia per gli investimenti in entrate che per gli investimenti in uscita
Del del nord est oltre che di qualche regione centrale come l'Umbria Telemarket
Ora questo direi
Ho ho lasciato un sette di tavole appunto per soddisfare all'eventuale curiosità di chi non ha praticando abitualmente le varie fonti può forse trovare ideati per approfondire a piacere o ad entrare nei maggiori dettagli una relazione evidentemente
Intesa a produrre qualche riflessione i più interpretativa quale tipo di competizione futura mi si chiede
In se vogliamo due aspetti che possiamo sottolineare in positivo è da un lato il costo del lavoro il costo del lavoro in una visione di competizione con Euro all'Italia e la Lombardia in primis
Non non rappresenta un fattore che
Potremmo considerare come handicap ai fini di una con di una competizione a largo raggio con le regioni forti dell'Europa e con i concorrenti evidentemente parlo di una
Solidità di posizioni scontando che
Il governo dell'economia di cui abbiamo già sentito
Cenni stamattina e altri ne sentiremo ne sentirete garantisca una conduzione è un controllo dell'inflazione futura che
Tenga mantenga i livelli attuali del così detto cambio reale un cambio reale che si è assestato dopo le turbolenze tra il novantatré e novantacinque e che possiamo ritenere adeguato ad una regione dotata di e mano d'opera e di capitale con certe caratteristiche di modernità di
E di innovazione siamo in poche parole che il costo del lavoro non dovrebbe essere un elemento frenante nello sviluppo industriale di un Paese avocazione
Di manodopera qualificata di produzione diversificata come lo è la Lombardia
Dall'altro guardando un po'al movimento dei mercati internazionali l'emergere del soggetto asiatico come sia il principale nuovo concorrente negli anni novanta anche qua si può dire
L'hanno solo la Lombardia ma l'Italia
Beneficia dell'emergere del nuovo socio
Paesi rispetto alle regioni francesi o tedesche o inglesi verso le quali la produzione asiatica di componentistica elettronica ad esempio di macchine per ufficio
Elettronica di consumo
Sono obiettivamente una fattore di spiazzamento delle produzioni europee in questo senso il modello di specializzazione italiano in generale lombardo in particolare relativamente più
A Rita diciamo da questi effetti da questi fenomeni di spiazzamento faccio un'affermazione che andrebbe molto qualificato perché naturalmente vedendo in alcuni comparto in particolare si potrebbe dissentire da questa visione forse
Tracciabile di ottimismo ma voglio sottolineare che una Regione come la Lombardia in una riposizionamento competitivo delle Vecchia Europa della nuova Europa emergente dell'Asia emergente l'America Latina sta rientrando nel gioco non
Non è come dire penalizzata da una l'effetto di spiazzamento può invece avvalersi
Il voto
Proposto dalle prospettive che questi nuovi competitors
Presentano offrono all'evoluzione del mercato internazionale essendo questi nuovi competitors come
E noto forti forti clienti hanno fabbisogni di tecnologie leggere fabbisogni di infrastrutture
Alle quali la capacità d'offerto delle industrie italiane lombarde in particolare perfettamente attrezzato per rispondere
Se questi sono fattori come dire rassicuranti
Ci sono chiaramente fattore di debolezza di fragilità che vanno raccolti vanno gestiti in termini di strategie industriale in termini di politiche pubbliche
Da un lato per quanto riguarda i distretti etti distretto industriale di cui appena accennato i distretti lombardi hanno già fatto una certa riconversione alcuni di essi almeno
Permangono alcuni nodi di evoluzione del distretto come soggetto industriale competitivo
E mi riferisco alla importanza delle fasi di competitività a valle del processo manifatturiero innanzitutto
Dove i distretti industriali forti nella mi faccio io sono chiaramente meno attrezzati per affrontare tutto ciò che si chiama
Promozione diffusione e distribuzione assistenza al cliente le fasi a valle del del
Catena del valore
Per ragioni legate alla alla loro
Struttura frammentata e alla loro relativa minor forza nel costruire degli investimenti di natura terziarie
In secondo luogo è questi questi anelli della catena sono chiaramente quelli su cui non solo la Lombardia ma qual sia si a sistema competitivo moderno deve puntare
Al sapendo che la la pura capacità di produrre dei prodotti a a buona tecnologia e ad un corretto rapporto tra prezzo e qualità non basta a generare potere di mercato cioè a controllare
L'evoluzione della domanda e a penetrare i mercati sia quelli consolidati che quelli emergenti con opportuni e adeguati strumenti distributivi
Occorre anche per un distretto industriale diventare sempre più non solo fornitore esportatore ma diventare anche in qualche modo insider
Nei mercati emergenti per insider intendo imprese disposte
A concepire la strategia di internazionalizzazione in una logica che vede insieme l'esportazione tradizionale con forme di trasferimento di tecnologia di collaborazione industriale commerciale e giù giù fino alla classico investimento in joint-venture investimento di controllo
Di nuovo l'Italia in generale come noto è sesta nelle classifiche del commercio mondiale
Ma è Nona Decima nelle classifiche degli investimenti diretti internazionali che l'emergere di opportunità di mercati nuovi sottolinea ulteriormente questa
Debolezza questo ritardo diciamo nella crescita dell'Italia multinazionale i distretti da questo punto di vista hanno chiaramente più difficoltà di quanto non possono avere dei grandi gruppi
Cioè infine per i distretti ricordo l'importanza della ruolo svolto dalle imprese leader dall'impresa cioè che all'interno del distretto industriale rappresentano la proiezione maggiore verso i mercati lontani o difficili imprese leader che rappresentano già oggi dei fattori traenti ma che incontrano problemi di crescita legate alla ben nota problematica del evoluzione dell'impresa familiari della struttura finanziaria
Del rafforzamento finanziario
Per cui la scommessa di sopravvivenza di sviluppo dei distretti riposa in buona parte sulla capacità che questo ceto medio del sistema industriale italiano presente nei distretti più tradizionale a di
Adeguarsi alla ritmo di crescita dei mercati medesime e alle
Necessità di di competere come vere e proprie imprese multinazionali senza imprese leader anche i distretti di più antica tradizione artigianale di più sofisticata vocazione tecnica produttiva creativa nel nel design e nella moda senza imprese leader in grado di fare mercato di fare marchio di fare canali distributivi di fare quella che nel gergo si chiama l'immagine percepita del sistema
Senza questo ruolo traente
Delle riprese leader che non sono necessariamente una sola sono spesso
Un piccolo gruppo di impresa varia dimensione ma caratterizzate da questa logica è questa strategia di presenza come soggetti multinazionali senza queste dicevo anche i distretti di massima
Di massimo valore storico e tecnologico rischiano di non giocare il ruolo che richiesto naturalmente dalle aspettative dal livello qualitativo delle risorse
è un ruolo che non può chiaramente ridursi a quello di subfornitori o di venditori passivi rispetto ad un mercato che
Che ha evidentemente caratteristiche di tipo
Cioè di tipo oligopolistico
Vorrei avviarmi alla conclusione perché gli spunti di riflessione su questi scenari di evoluzione della Lombardia
Sono
Sono diverse le certamente non possono essere esauriti nella lettura di queste tendenze vorrei limitarmi a suggerire
Qualche riflessione sull'aspetto
Diciamo più delle politiche
Delle politiche di promozione dei sistemi produttivi di sostegno allo sviluppo industriale
Questo è un tema che
Nella logica di dell'intera Conferenza mi sembra d'importanza centrale il federalismo il decentramento amministrativo la costruzione di una
Fa di una politica economica articolata per livelli Autonomie non più dominata da una antica e obsoleta visione statalista coi centralista temi
Stamattina
Ad ad un livello assai più alto sono stati affrontati
Per lasciatemelo sottolineare da un lato che
Occorre
Riconfermare quanto i sostenitori della federalismo
E del decentramento giustamente vanno sottolineando hanno sottolineato in questi ultimi anni nel dibattito circa il rapporto tra politica tra politiche nazionali e politiche locali cioè innanzitutto che l'internazionalizzazione è un fenomeno che comincia dalle radici di casa quindi anche nei territori più caratterizzati da una struttura industriale più frammentata abbiamo sempre più una componente di crescita che non può non vedere nel commercio estero e addirittura negli investimenti internazionali la via obbligata
In altri termini il commercio estero comincia a casa propria l'internazionalizzazione e fortemente radicata anche nella piccola impresa che specializzandosi nella propria nicchia non può più solo intravedere delle prospettive di sviluppo locale ma deve essere in asse con con il mondo
Che altrettanto va a naturalmente condivisa pienamente condivisa la valorizzazione di questi distretti così diversificati e vocazione produttiva diversificate specializzata
Per non immaginare che un'azione di piano nazionale o programma promozionale come esiste
Nella legge di riforma dei licei come è sempre esistito nei piani di sviluppo del ministero del Commercio con l'estero sia una sorta di piano che si sovrappone o impone ai territori
Accantonato questa questa
Affermazione diciamo di coincidenza tra valorizzazione dei territori e internazionalizzazione e quindi lo l'opportunità che i territori gli enti locali il sistema camerale le Regioni le Province e i Comuni pensino sempre più in una chiave di il nostro sistema fa parte di una circuito
Che vede nel commercio internazionale la propria logico sviluppo
Occorre evidentemente chiedersi anche come queste politiche di sostegno come questi strumenti di supporto
Come l'utilizzo delle risorse
Pubblico-private perché anche il piano nazionale fatto di risorse pubbliche che poi vengono a combinarsi con contributi privati giungono a risultato che occorre garantire cioè a a questa proiezione a questa crescente messa in Presa Diretta tra i territori e
Mercati ad alto tasso di competitività ad alto tasso di innovazione
Occorre quindi assicurarsi che il gioco delle politiche decentrate delle Autonomie del risorse dedicate alla promozione del tessuto locale
Assicuri una coerenza innanzitutto ne sottolineo tre
Elementi su questi concludo
Innanzitutto sotto il profilo del potere di mercato
Non c'è azione promozionale
Efficace se non riusciamo a dare a questi soggetti imprenditoriali dalla piccola impresa al piccolo consorzio dal alle stesse imprese leader e dei distretti che giunga ai risultati attesi se non assicurandosi che queste imprese abbiano rilevanza abbiano potere di dialogo di negoziazione con le controparti che sono spesso non solo governi ma sono sistemi distributivi canali distributivi
Con parecchie barriere invisibili all'entrata per sfondare alle quali per presentarsi per superare le quali occorrono degli effetti di massa critica
Quindi c'è un problema di potere di mercato essere capaci di vendere al Bayer localizzato in Italia cosa molto diversa dall'essere capace di fare una strategia di penetrazione del made in Italy o del Made in Lombardy
Del sistema moda o del sistema pelle o della meccanica
Strumentale lombarda in quei mercati che ricordavo prima e qui c'è un problema di coalizione
Vale a dire promozione locale significa anche incoraggiare le collaborazioni Inter territoriali interregionali interdistrettuale
Da dal dagli enti fieristici che devono coalizzarsi per ottenere maggior potere di negoziato rispetto ai grandi enti fieristici internazionale alle presenze all'emissione degli operatori
Che non possono immaginare di convincere gli interlocutori stranieri presentandosi totalmente in ordine sparso questo è già stato fatto molte volte
Che rischia di diventarlo di più se questo federalismo dell'azione promozionale non incoraggia delle dei collegamenti delle interazioni delle progettazioni
In comune
Il secondo aspetto dell'interconnessione che l'intero sistema che il sistema locale deve avere con una rete di informazioni
A livello di nuovo nazionale e internazionale il nuovo occorre consentire alla promozione dei sistemi informativi locali l'accesso ad una rete che non può che essere super regionale non può che essere nazionale continentale e mondiale
Ma non è solo un problema di interconnessione informatica è un problema anche di interconnessione di nuovo nella progettazione delle azioni promozionale
E infine una a razionalizzazione nell'uso delle risorse per quanto riguarda l'attività più meno di promozione se vogliamo ma più di supporto tecnico nel gergo chi assistenza
Alle imprese o i loro consorzi che decidono di fare azioni di marketing e di penetrazione dei singoli mercati in questo caso importante diventa cruciale il ruolo della rete estera
Della reti di supporto
Del reti di uffici che oggi rappresentata prevalentemente dalla rete diplomatica e della Rete ICE in una in svariate decine solo lì c'è un'ottantina di presenze
Al mondo la rete diplomatica ne ha ovviamente molto di più
La Rete come punto d'appoggio per rendere efficaci quelle azioni promozionali nonché il sostegno e l'aiuto tecnico alle imprese che decidono di provarci ad entrare
Immaginare di avere una sorta di politica di sostegno locale che va da riprodurre
Con micro reti internazionali tanti testi e di tante Regioni Province o camere di commercio centri estero è una prospettiva che ovviamente prima ancora del contribuente credo debba preoccupare tutti gli osservatori i consulenti diciamo di attività di promozione del made in Italy all'estero perché una frammentazione esasperata di questa presenza porterebbe a risultati ben scarsi rispetto al alle attesi grazie
Bene allora come facevo cordati
All'inizio
Diamo subito la parola al professor Piero Giarda per la sua relazione sul ruolo delle Regioni del risanamento finanziario facendo poi intervenire coloro
Che appunto hanno richiesto di portare il loro contributo grazie
Grazie Presidente
Credo di avere cambiato un po'il titolo della mia relazione anche se il tema che il trattore sostanzialmente lo stesso
Il voglio parlare della i rapporti diciamo tra la politica di bilancio e
In quella che ho definito essere una la questione regionale
La politica di bilancio negli ultimi anni ha ripetutamente trattato di regioni e degli enti locali
Le nozioni di decentramento trasferimento di funzioni federalismo fiscale autonomia tributaria sono spesso entrate negli obiettivi programmatici di questo e di precedenti governi
Il riordino dei rapporti finanziari tra centro e periferia assunto a partire dall'estate del mille novecentonovantadue significati che sono andati al di là del loro valore intrinseco per diventare strumentali alla politica di risanamento finanziario che il Paese ha intrapreso con decisione proprio a partire da quella data
Né i presupposti dell'azione di risanamento finanziario è spesso stata presente l'opinione che gli enti decentrati fossero stati o fossero responsabili per una parte dell'aumento dei disavanzi dei conti pubblici e per la scarsa controllabilità della dinamica della spesa
Un po'quindi per convincimento
Un po'perché sollecitata dagli organismi internazionali la politica di bilancio ha affrontato la questione della gestione finanziaria degli enti decentrati con numerosi provvedimenti e interventi
Che stanno gradualmente mutando il quadro nella struttura dei rapporti finanziari tra centro e periferia
è un po'paradossale fosse che riforme di natura strutturale siano state introdotte per il tramite
Della sessione di bilancio mai successo così con l'istituzione dell'ICI dell'IRAP con la devoluzione dell'accisa sulla benzina con il riconoscimento dell'addizionale IRPEF a regioni e accomuni
La sessione di bilancio arrestati in verità anche strumentale a riconoscere ai provvedimenti di trasferimento delle funzioni statali verso da periferia lo status di provvedimento collegato alla legge finanziaria
In entrambi i casi il processo di Bilancio è stato considerato come una garanzia per una rapida approvazione dei disegni di legge del governo da parte del Parlamento
L'idea che l'insoddisfazione con l'ordinamento finanziario delle Regioni
Trovasse
Un po'più origine nelle norme costituzionali in materia di finanza regionale l'articolo centodiciannove dell'attuale Costituzione
Ne è all'origine delle proposte di ben due Commissioni bicamerali ormai
Quella che aveva completato i suoi lavori nel mille novecentonovantadue è quello odierno le cui proposte sono in discussione alla Camera
Questi sviluppi positivi dicemmo degli riordino finanziario attraverso le politiche di bilancio si sono svolti tuttavia in un contesto
Dove gli obiettivi della politica finanziaria sono stati definiti in modo non del sempre non Ted tutto favorevole al sistema delle Autonomie
La necessità di ridurre il ricorso all'indebitamento in vista anche della convergenza verso i parametri di Maastricht
Ha portato all'introduzione di provvedimenti di riduzione dei trasferimenti erariali a Regioni ed enti locali
A un irrigidimento della struttura finanziaria nel sistema delle autonomie
Le misure previste nelle ultime leggi finanziarie sono state in qualche qualche volta anche tra di loro contraddittorie per esempio
Quelle assunte nel mille no per il mille novecentonovantasette novantotto sono andate in parte in controtendenza rispetto ad alcune misure che erano state adottate con la legge finanziaria per il novantasei
Hanno posto tutte queste misure complessi problemi di relazioni politico istituzionale tra centro e periferia
Che hanno avuto esiti positivi per la finanza pubblica italiana
Grazie forse al drammatico senso di urgenza di necessità che gli aveva motivati quello cioè di costituire i presupposti per l'ingresso del nostro Paese nell'Unione monetaria
Il problema regionale acquisito di recente dimensioni nuove carico di significato politico
Legate a diversi fatti elenco brevemente
Il primo
Il bilancio pubblico dovrà essere costruito sempre di più in presenza di un vincolo esterno
Dato dalle procedure definite dal patto di stabilità che diventato elemento costitutivo della nostra presenza nell'Unione
Secondo
L'emergere nelle regioni settentrionali di sentimenti autonomistici
Dove il risentimento anti fiscale si associa ad esigenze
Di maggiore decentramento di poteri pubblici
Terzo nelle zone meno ricca del Paese mezzogiorno in particolare sono venuti meno perché ritenuti impropri
Dal governo dell'Unione Europea alcuni strumenti tradizionali di sostegno dell'attività economica
Quarto
Dal dibattito nell'ora bicamerale ha mostrato come la definizione del nuovo assetto costituzionale sulla distribuzione dei poteri di spesa di tassazione sia tutt'altro che agevole
Con il rischio
Mi sembra abbastanza evidente
Dini non incidere se non in misura marginale sull'assetto
Fissato dall'attuale carta costituzionale
Le regioni del sistema delle Autonomie sembrano quindi essere un importante punto di svolta della loro vita al centro di problemi di fondo nel nostro Paese che ho richiamato alla questione settentrionale
La costruzione di un ordinato sistema di federalismo fiscale
Interventi di sostegno a favore delle aree nelle regioni meno sviluppate i rapporti con il governo dell'Unione monetaria
Si tratta di questioni tra di loro strettamente connesse che non credo di riuscire a trattare con una completezza che sarebbe richiesta
E con le implicazioni per la futura ricerca che l'ambizioso protocollo
Che ha definito le ragioni di questa conferenza assegnate il relatore
Come scusante lasciatemi dire che
Contrariamente allora il professor Onida da più di tre anni sono solo un professore a tempo parziale che insomma dovendoci occupare di tante cose pratiche ha perso un po'insomma di smalto analitico e quindi la mia relazione
Parlerà di problemi più non di ipotesi di futura ricerca
Il primo problema che mi pongo è quello della cosiddetta questione settentrionale
Nelle regioni settentrionali piene con crescente intensità proposta alla indisponibilità
Politico e culturale ad essere soggetti passivi di un circuito finanziario che preleva risorse dal contribuente a favore del governo centrale
Che a sua volta le redistribuisce tra aree territoriali e con criteri che sembrano privilegiare obiettivi di perequazione rispetto agli obiettivi di adattamento
Ai bisogni di Comunità e territori ad elevato livello di attività economica
Alta e la pressione politica ma anche forti sono le ragioni dell'efficienza economica che spingono verso una redistribuzione dei compiti pubblici di poteri di spesa di poteri tributari dal centro alla periferia
Per restituire responsabilità e dignità d'azione politica dei governi decentrati al sistema delle autonomie
La questione della corretta distribuzione tra diversi livelli di governo del potere tributario del potere di specie questione antica
Come la stessa teoria economica
Sarebbe facile fare riferimento alla Moss mese e al ruolo che ad essa nella ricchezza delle nazioni viene attribuito come criterio per realizzare un efficiente produzione di beni pubblici di essa si sono occupati di studiosi di tutti i Paesi attorno ad essa cambiamenti importanti avvengono continuamente con grande frequenza nei diversi paesi
Si tratta di un tema dove il ruolo della teoria dell'analisi economica sono importanti ma anche limitati
E certamente da ricordare che nel passato in Lombardia a Milano e altrove l'attenzione su questi temi è stata molto forte nelle università e negli istituti di ricerca
Conservo nelle mie carte dattiloscritti promossi dall'il sesso
Tre marzo del dire rete all'Isola
All'inizio degli anni sessanta che affrontano questioni di riforma della finanza locale di analisi del contenuto finanziario dell'articolo centodiciannove della Costituzione ancora prima dell'attuazione dell'ordinamento regionale
Conservo il ricordo di un grande interesse che per quanto mi riguarda associato i nomi di due professori della destra cattolica Giancarlo Mazzocchi e Feliciano Benvenuti
L'affermazione dei valori dell'autonomia della ricerca dell'appropriato livello di governo a cui attribuire responsabilità per specifiche decisioni pubbliche sono parte integrante della cultura di questa nostra Regione altrettanto dicasi per una visione dei rapporti fra Regioni ed enti locali che credo vada detto ha sempre privilegiato da un lato il ruolo della Regione dall'altro il superamento della frammentazione del sistema degli enti locali
A favore di organismi di area vasta capaci di dare risposte ai problemi di crescita e sviluppo di una grande città
La stessa nozione di area metropolitana
Credo nasca in Italia come prodotto culturale nella Milano di inizio anni Sessanta
La cultura riformista alla quale questa città e chi vi parla appartengono si trova oggi a riprendere il tema della buona distribuzione dei poteri tra centro e periferia o della costruzione di un sistema di federalismo fiscale
Sotto la spinta di argomenti che nulla hanno a che fare con i suoi fondamenti economici
In particolare
Sotto la spinta del un sentimento
Chiamiamolo così anti fiscale che per quanto possa essere connaturale al rapporto tra cittadino e Stato niente di strano in questo diventa inaccettabile quando esso assume il ruolo di strumento di aggregazione politica
Anche se l'interesse di oggi è troppo motivato dal risentimento organizzato contro l'elevato valore della precessione dal pressione fiscale e dall'errato convincimento
Che le regioni ricche paghino più tasse del dovuto
Per ragioni culturali alla base della tesi che il nostro è un Paese con un Governo centrale troppo forte invadente rimangono e giustificano interventi profondi di riforma
Non si può non ricordare che decentramento di poteri e di spese tributarie è stato oggetto di diversi provvedimenti
E che esso rappresenta una parte importante delle ipotesi di riforma delle Costituzione
Proposte dalla Commissione bicamerale ora in votazione alla Camera
La prima questione che credo vada discussa se sia possibile a realizzare qualche passo rilevante sulla strada del federalismo fiscale con la vigente Costituzione
La mia risposta a questa domanda è senz'altro positiva
La Costituzione vigente non impone ma certamente consistente di costruire un sistema di fare capi fiscale capace di dare una svolta significativa i rapporti tra centro e periferia
L'analisi dei contenuti delle proposte di riforma dell'articolo centodiciannove mostrano perché è un punto importante di un sistema di federalismo fiscale ormai acquisito al dibattito
Le regole di finanziamento dell'attività degli enti decentrati devono contemperare i due criteri ciascuno dei quali necessario dell'autonomia e della solidarietà
Ciò deve essere realizzato consentendo agli Enti collocati nelle aree a più alto reddito di finanziare le funzioni loro attribuite mediante prelievi diretti sulle collettività amministrate
Le risorse finanziarie
D'altro lato degli enti che operano nelle aree a più basso reddito devono essere integrate con trasferimenti finanziari diretti a perequare i livelli di attività
Regioni ed enti locali delle aree a più alto reddito dovrebbero quindi essere affrancate dal sistema dei trasferimenti erariali
L'autonomia finanziaria implica anche che la perequazione non può essere spinta fino a livellare su valori uniformi distesa o di prestazione tutto il territorio nazionale
Qualche differenza deve poter emergere per adattare le prestazioni alla domanda espressa dalle singole collettività
Come misurata dal loro reddito e quindi dalla loro capacità contributiva
è un compito della politica forse più che dell'economia definire quale sia il livello ammissibile di queste differenze
Un livello che deve essere regolato e tutelato della legge
Conto alla mia tributaria implica libertà di utilizzo delle aliquote
Implica la possibilità di fissare aliquote diverse tra di loro nei diversi punti del territorio
Quando si discute di questi temi nei progetti di riforma
Anche dai politici delle regioni settentrionali viene a volte un rifiuto all'ipotesi che l'autonomia tributaria possano richiedere aumenti delle aliquote
Tutti hanno in mente la struttura attuale dell'aliquota d'imposta cioè quasi tutti vedono con preoccupazione la possibilità che autonomia significhi aumento della pressione fiscale oltre i livelli attuali
Rimane aperto nel disegno di un sistema di federalismo fiscale la questione se l'equilibrio finanziario degli enti che operano nelle regioni più ricche
Debba essere realizzato anche con l'ausilio di compartecipazioni al gettito di tributi che rimangano erariali nella loro struttura compartecipazione al gettito alle basi imponibili Iva IRPEF dia qualche altro grande tributo nazionale
Questi proventi andrebbero ad aggiungersi ai due tributi oggi fondamentali per i sistemi di governo decentrati ICI per i comuni e IRAP per le regioni
Argomento avo sopra che un sistema di federalismo fiscale può essere costruito anche prima senza una riforma costituzionale
Sarebbe vede anziché ciò avvenisse
è improbabile che la nuova Costituzione posso seguire il modello tedesco con la precisazione degli strumenti tributaria attribuiti al sistema regionale e locale
Quindi la scelta degli strumenti tributari delle compartecipazioni al gettito dei tributi erariali e la definizione delle regole di perequazione
Dovrà sempre essere fatta utilizzando anche a Costituzione riformata la legge ordinaria
Il decentramento effettivo dei poteri tributari può quindi essere pienamente realizzato anche con la Costituzione vigente
Non c'è bisogno di aspettare la riforma dalla Costituzione bisogna dire anziché essere la riforma della Costituzione potesse basarsi su un assetto già stabilizzato di ripartizione dei poteri tributari
Molte delle difficoltà che la commissione bicamerale prima il Parlamento ora stanno trovando nella definizione degli articoli sul federalismo fiscale potrebbero essere superate
Costituente sta infatti in questi mesi cercando di riportare nella Costituzione problemi che solo una legge ordinaria più articolata diffusa di un testo costituzionale di un testo costituzionale sarebbe in grado di fare naturalmente un ordinamento di federalismo fiscale che forse utilizzando solo la Costituzione vigente non sarebbe un sistema completo
Gli mancherebbero ossia l'ampliamento delle competenze legislative sulle materie trasferite sottolineo nel parco l'aggettivo legislative
Qualcosa che la legge cinquantanove non sarà comunque in grado di fare sia il sistema di garanzie costituzionali che tuteli l'assetto finanziario da futuri interventi del legislatore ordinario
Questo è il punto veramente carente dell'attuale ordinamento costituzionale leggi e le regole di finanziamento di regioni ed enti locali possono essere sono state continuamente modificate dal legislatore
Un sistema di federalismo fiscale richiede non solo un assetto tecnico definito da un insieme di tributi e di formula di perequazione
Ma anche un sistema di garanzie costituzionali e di procedure cotture costituzionalmente definite che consentono al sistema di autonomia regionale di adattarsi ai mutamenti nella realtà economica e sociale
Secondo punto che ho sollevato è quello il problema regionale delle aree depresse
Problema delle aree depresse in larga parte concentrate nel Mezzogiorno costituisce oggi come molti anni fa il problema irrisolto del nostro Paese
Lo sviluppo così come misurato in termini di valore aggiunto per abitante si sta progressivamente estendendo verso mare che rientravano nella definizione tradizionale di mezzogiorno
Rimangono tuttavia aree estese dove i livelli di reddito prodotto ai tassi di disoccupazione sono stabilizzati su valori inaccettabili nel lungo periodo
Gli strumenti tradizionali di sostegno dei consumi e dell'attività produttiva stanno venendo gradualmente meno
Le politiche assistenziali almeno quelle di tipo generale tipo le pensioni di invalidità o l'eccesso di assunzione nei settori a più alta intensità di lavoro dei servizi pubblici
Sono state abbandonate nel processo di risanamento della finanza pubblica
Quelle di sostegno generalizzato all'attività produttiva tipo gli sgravi contributivi stanno venendo meno per i vincoli posti dall'azione comunitaria che le ha considerate come forme di distorsione della concorrenza
La politica di intervento nelle aree depresse rimane quindi affidate a strumenti più o meno selettivi di sostegno degli investimenti e delle nuove iniziative
Con gli strumenti previsti dalla legge quattrocentottantotto
Io per azione di mobilitazione dell'attività economiche in aree territorialmente delimitate con gli strumenti della programmazione guidata dal centro attraverso i cosiddetti patti territoriali e contratti d'area
Questi interventi sono assistiti da Prodi provvidenze che prendono la forma di sgravi contributivi ed agevolazioni fiscali di tipo selettivo dalla predisposizione di infrastrutture di sostegno all'attività di impresa
In tutte queste forme di intervento la guida di Indirizzo e sollecitazione
E affidate le imprese operanti sul territorio al sindacato all'iniziativa e alla saggezza della politica regionale e locale
L'interazione di queste forze con il centro che controlla i flussi di finanziamento e con l'Unione europea quando questa integra le risorse nazionali
Ha determinato procedure molto complesse soluzioni particolaristiche che non sembrano ancora in grado di produrre tutti i risultati attesi
La costruzione di una politica economica credibile per promuovere lo sviluppo della produzione laddove la produzione manca costituisce la sfida più importante per la professione degli economisti
La ricetta più provocatoria su questo tema è quella che fa riferimento alla differenziazione territoriale del costo del lavoro
Da realizzare non più attraverso la politica fiscale ma anche l'interventi proprio di mercato del lavoro
Salario sembra essere l'unica variabile macro economica
Che rimane in un mondo nel quale stabilità dei prezzi e dà uniformità europea della politica monetaria sono divenuti obiettivi sovranazionale
Nel contesto dell'Unione monetaria lo sviluppo lo svantaggio competitivo che caratterizza molte aree del Mezzogiorno
E che deriva dalla loro lunga storia di bassi tassi di crescita dell'economia locale e regionale
Non può che essere recuperato da un adattamento del costo del lavoro del salario monetario condizioni a mo'di lite e modalità di questo a chi per quanto tempo in quali aziende
E così via con le quali dare riconoscimento formale è un fatto che già divenuto realtà devono essere studiate
Da fattore endogeno esso dovrebbe o potrebbe diventare strumento di politica economica trasformarsi in fattore propulsivo per nuovi insediamenti di attività produttive
Quale posso debba essere il ruolo dei governi regionale in questa visione della politica economica non è facile dire resta il fatto che se le iniziative non vengono dalla periferia dalla Regione altre
Altri cioè il governo centrale dovrà mettervi mano
Anche perché i costi finanziari non possono che gravare sul governo centrale
Il terzo insieme di questioni dopo la questione estensione nelle quelle che riguarda
Le regioni meno sviluppate il terzo insieme di questioni che voglio trattare nasce dai rapporti tra la politica di bilancio nazionale e i condizionamenti posti dai trattati internazionali ai quali l'Italia aderito
Ricordo che tali vincoli sono variamente definiti in termini di saldi finanziari resi riferiti a valori percentuale di PIL
E includono anche quell'obiettivo tendenziale verso il pareggio di bilancio che incorporate nei patti di stabilità tre temi sono presenti
Primo con quali strumenti e procedure questi vincoli devono essere riportati verso il basso
Dall'Europa al governo nazionale alle regioni e agli enti locali
Secondo se e come i governi regionali debbono concorrere a definire le scelte con cui i vincoli esterni sui saldi di finanza pubblica saranno tradotti in interventi concreti di politica di bilancio Terzo quali implicazioni possono derivare da questi vincoli per la stessa nozione di autonomia alla quale siamo abituati a fare riferimento che riguarda i rapporti tra il centro e la periferia nazionale
La costruzione di un ordinato sistema di federalismo fiscale di cui ha trattato in precedenza deve essere resa compatibile
Con l'assunzione di responsabilità da parte degli organi decentrati per raggiungimento degli oggetti atti obiettivi adottati dal governo centrale dal Parlamento nazionale in materia di finanza pubblica
Per farsi un'idea della complessità di questo processo
Forse utile ripercorrere molto brevemente che cosa è stato fatto in questi ultimi due anni in materia di regolazione dei flussi finanziari tra centro e periferia
Le soluzioni adottate in questi due anni per definire il concorso di regioni ed enti locali al risanamento della finanza pubblica hanno dato luogo a molte critiche e discussioni
Nel governo in Parlamento in molte sedi istituzionali
Ne ho sinteticamente riassunto in un'appendice ma la mia relazione la quale rimando in sostanza però gli interventi hanno riguardato diversi aspetti
Primo tipo di intervento è stato quello di ridurre le disponibilità liquide sui conti di tesoreria
Regioni enti locali università
Avevano disponibilità liquide sul loro sul con chi allora intestati di tesoreria pari a circa cento mila miliardi di lire
Questa riduzione delle disponibilità liquide stato tenute al regolando il flusso dei pagamenti dal bilancio dello Stato presso tali conti
Le autorizzazioni di cassa sul bilancio dello Stato e conseguentemente i pagamenti a carico del bilancio dello Stato sono stati drasticamente ridotti
Si è trattato in verità di un intervento straordinario questa è una cosa importante da tenere presente che si esauriva probabilmente entro la fine di quest'anno o in qualche caso eccezionale entro la fine dell'anno prossimo
A partire quindi dal mille novecentonovantanove o per qualche comparto disteso al massimo a partire dal due mila autorizzazioni di cassa sul bilancio dello Stato e assegnazioni di competenza
Torneranno ad essere allineati su valori tra di loro similare come tradizionalmente avvenuto nel passato
Questi interventi come ho detto sono stati lungamente discussi e criticati ma la loro funzione è stata solo quel di restituire al Parlamento
La sovranità sul controllo dei flussi di spesa svuotando
Il va a far previste nelle disponibilità liquide dei conti di tesoreria
Il secondo tipo di intervento
Più pregnante è stato quello di regolare l'utilizzo delle disponibilità di tesoreria in qualche caso subordinando nel rispetto di vincoli di prelevamento rispetto ai valori registrati nell'anno precedente
Nella legge finanziaria di quest'anno però la procedura è stata profondamente inno fatta
Nel senso di arrivare a proporre per legge limiti massimi al fabbisogno finanziario che i diversi comparti di spesa regioni università Enti locali
Possono generare nel corso del non mille novecentonovantotto e degli anni successivi
Tali vincoli possono essere saranno estesi ancorché ai singoli enti componenti i diversi comparti
Le norme introdotte con il provvedimento collegato alla manovra finanziaria per il novantotto segnano una profonda innovazione nei rapporti finanziari tra centro e periferia che è bene non sottovalutare
Perché essi fanno esplicito riferimento obiettivi di fabbisogno finanziario definiti in termini di cassa
Si tratta di vincoli voglio sottolineare ancora l'importanza di questa affermazione che sono indipendenti dall'andamento degli stanziamenti di competenza sul bilancio dello Stato
Vincoli sostitutivi di quelli che sono incorporati nell'approvazione della legge di bilancio vincoli che sono finalizzati a realizzare obiettivi che per lo Stato e per l'intero settore pubblico sono fissati dalle regole proprie dell'unione monetaria definiti come sono in termini di cassa
Se a Bruxelles gli obiettivi della politica di bilancio per tutti i paesi aderenti all'Unione monetaria sono fissati in termini di cassa è sembrato inevitabile
Che altrettanto dovesse avvenire per tutte le diverse categorie di enti pubblici che concorrono alla formazione che l'indebitamento netto sul quale la posizione dell'Italia viene valutata una decisione sovrannazionale si sta quindi trasferendo gradatamente sui processi di decisione sui processi di bilancio degli enti periferici
Che saranno indotti portati costretti convinti
A modificare le proprie procedure di bilancio per costruirle con le stesse regole con le quali vengono costruite
A Roma
L'avvio di un'epoca forse anche di lunga durata dove i conti pubblici italiani saranno sottoposti al regime di valutazione previsto dal Patto di stabilità e crescita che che si è affiancato ai criteri di convergenza al Trattato di Maastricht ripropone con forza l'interrogativo su come saranno regolati nel nostro Paese i rapporti finanziari futuri tra centro e periferia
è da sottolineare perché i vincoli europei riguardano il saldo dei conti della pubblica amministrazione nel quale i singoli enti che compongono il settore pubblico ne entrano solo con le proprie spese finali e con le entrate proprie
Chiedere che venisse proiettato quel lucido che abbiamo fatto
Trattandosi di un conto consolidato i trasferimenti tra i diversi enti sono irrilevanti
E quindi utile guardare i grandi comparti di spesa pubblica attraverso i loro saldi computati al netto dei trasferimenti interni
Sono considerati
Stato enti previdenziali Regioni ed enti locali ipotizzando che le entrate delle regioni a statuto speciale siano in quanto compartecipazioni definite da legge costituzionale assimilabile ad entrate proprie
Sia che nel novantasette a fronte di un indebitamento complessivo
Del settore pubblico pari a cinquantatré mila miliardi lo Stato ha presentato un avanzo di centodue mila miliardi risultante da un saldo primario di duecentosettantadue mila miliardi e da interessi passivi per circa centosettanta mila
Mentre gli enti previdenziali hanno presentato uno squilibrio di settantacinque mila miliardi e il comparto Regioni ed enti locali di circa ottanta mila miliardi
Questi dati ripropongono un fatto molto noto la parte più cospicua delle entrate e raccolta a livello centrale
Una parte rilevante delle spese è gestita da Regioni ed enti locali gli enti previdenziali mostrano il disavanzo noto la questione su cui riflettere se questo assetto dove lo Stato centrale garantisce con propri mezzi la copertura dei disavanzi negli altri enti
Possa considerarsi un assetto finanziario stabile
Se esso si presti attenere dietro gli importanti cambiamenti che la politica di bilancio dovrà affrontare nei prossimi anni
La domanda è posto ovviamente in modo retorico
La risposta certamente negativa almeno per quanto riguarda il settore delle regioni e degli enti locali
Le relazioni finanziarie tra Stato centrale periferia si sono fino ad oggi misurate sull'entità dei trasferimenti erogati dal bilancio dello Stato
La legge finanziaria fissa fissa normalmente l'entità dei trasferimenti a favore di enti esterni
L'enfasi che le regole europee pongono sul disavanzo complessivo richiederà forse che anche i rapporti finanziari interni
Allo Stato
E questo un cambiamento non di poco conto
Esso richiede che si presti attenzione a voci del bilancio degli enti decentrati che finora non erano considerati come foci rilevanti per la programmazione finanziaria a livello nazionale
Cioè le specie degli enti spese finale degli enti e le loro entrate proprie
E la differenza tra queste due grandezze che definisce l'indebitamento netto rilevante per gli obiettivi europei
Supponiamo
Che il prossimo Documento di programmazione economica e finanziaria metto sono delle cifre docenti causa non assumendo in temi che per conto del governo fissi saldo programmatico per il mille novecentonovantanove a quarantacinque mila miliardi a fronte di un valore tendenziale di sessanta mila
In linea teorica esso dovrebbe indicare anche come la manovra correttiva si ripartisce tra centro e periferia come cioè una manovra correttiva andasse ad incidere su quei saldi che sono espressi in quella tabella
Sì Torre però poi le questioni in una fase ordinata di programmi di decisione finanziaria su a chi dovrebbe essere affidata la responsabilità per indicare e gestire gli obiettivi dei singoli comparti
Ci sarebbe responsabile per gli eventuali sconfinamenti
Sembra evidente come ho già detto che un sistema finanziario con squilibri settoriali così com'pronunciati come quelli che ho descritto non può ritenersi un sistema finanziario stabile
E ciò a maggior ragione e quando si consideri che l'entità delle spese degli enti decentrati è destinato ad aumentare a seguito del trasferimento di funzioni in applicazione della legge cinquantanove
Per i Comuni ricordo che è stato previsto che il trasferimento delle maggiori funzioni sarà finanziato con quote di partecipazione al gettito dell'IRPEF ripartite tra gli enti in relazione alla spesa storica niente di analogo è stato però previsto per il trasferimento di funzioni alle Regioni alle Province
Lo squilibrio tra spese finali entrate proprie sembra destinato ad aumentare
Piuttosto che diminuire man mano che si realizza il trasferimento di funzioni
Lo squilibrio è la mancanza di una precisa ripartizione delle responsabilità diviene più grave quando si considera che il due più importanti settori di spesa regionale sanità e trasporti
Non hanno un'adeguata legislazione finanziaria di sostegno capace di assorbire per intero i costi di produzione
Nel caso dei trasporti il recente provvedimento che ha spostato sulle regioni compiti in materia anche di trasporto su rotaia
Non è stato assistito da un'adeguata legislazione finanziaria
Nel mille novecentonovantasette il sistema di finanza regionale ha retto abbastanza bene ai vincoli della programmazione nazionale realizzando in termini generali gli obiettivi che erano stati indicati
Tuttavia il sistema regionale ha retto solo nell'aggregato
A livello di singola regione si sono avuti tassi di crescita degli effetti sull'indebitamento assai differenziati con alcuni casi di crescita dei fabbisogni finanziari inclusivi di quella sanità molto molto elevati
Chi avrebbe dovuto pagare
Se lo sconfinamento di qualche Regione avesse portato il Paese arpionare il vincolo del tre per cento
Il sistema delle Autonomie e ancora oggi troppo dipendente dai trasferimenti statali
A partire dal mille novecentonovantanove esso sarà controllabile in modo rigido dal centro attraverso dare regolazione delle erogazioni di cassa dal bilancio dello Stato il bilancio degli enti
I gradi di libertà per in diretti a sviluppare l'utilizzo delle risorse sarà costituito dall'aumento delle entrate proprie e come ho detto dal ricorso al debito
Il primo strumento a un tratto e proprie limitato dalla scarsa flessibilità disposizione dalla mancanza forse anche di una tradizione di gestione autonoma del tributi che caratterizza alcune regioni da una assuefazione alla consapevolezza che lo Stato prima o poi interverrà ripianare
Gli eccessi di spesa in settori cruciali
Il secondo strumenti del ricorso al debito fa ad agire direttamente sull'indebitamento del settore pubblico come è avvenuto nel novantasette
Dove i buoni risultati del comparto Regioni ed enti locali sul fronte del fabbisogno del settore statale sono stati in parte controbilanciati da un elevato ricorso all'indebitamento
Il sistema delle Autonomie deve partecipare alla fase di definizione degli obiettivi di finanza pubblica ed essere adesso corresponsabile per la loro realizzazione
La questione della partecipazione del sistema delle Autonomie alle scelte del governo centrale in materia di controllo dell'evoluzione dei flussi di finanza pubblica danni uno dei temi più controversi dei rapporti Stato-Regione
La situazione di emergenza in cui si sono trovati i governi che si sono succeduti negli ultimi sei anni è stata spesso utilizzata come giustificazione
Per avere solo informato Regioni ed enti locali sulle soluzioni adottate dal governo piuttosto che averle fatte partecipare fanno e partecipare alla loro scelta
E possibile che la situazione di emergenza Contini ancora per qualche anno ma è anche possibile
Che questa possa considerarsi un po'allentata la questione quindi se ci sarà spazio per un diverso sviluppo dei rapporti tra Regioni Enti locali ai governi centrali sul controllo della finanza pubblica
Se questo dovesse verificarsi è possibile che il terreno su cui è stata avviata la discussione sarà un terreno non molto conosciuto al mondo degli amministratori regionali e degli enti locali
Nel quale il mondo nel quale si tenderà a dare una definizione preventiva dei valori di indebitamento netto sia per il sistema delle Autonomie che per i suoi singoli componenti
Si tratta di un terreno con me appare evidente un po'ambiguo quando visto e valutato nel rispetto dei principi di autonomia proprio di quelle che abbiamo definito con un ordinato sistema di federalismo fiscale
Il terreno è ambiguo anche perché a un tavolo dove si dovessero discutere delle scelte il sistema delle autonomie si presenta oltre che come rappresentante di interessi che non sono sempre bene conosciuti dal governo centrale
Quelle propria delle materie riservate alla competenza regionale anche come uno dei gruppi di pressione che in sede di formazione del bilancio si presentano spesso per richiedere maggiori fondi
Gli organismi di rappresentanza del sistema dell'autonomia e spesso si trovano ad operare in situazioni similari di essere contemporaneamente portatori degli interessi del cittadino richiedenti di maggiori fondi
è evidente che questa contraddizione non potrà essere risolta fintanto che non saranno resi opzione che i dati riportati nella tabella uno
Che mostrano come tutti gli enti periferici nessuno escluso sono ancora finanziati da trasferimenti dal bilancio dello Stato e come l'entità del trasferimento a carico
Del contribuente generale sia ancora oggi una frazione cospicue superiore al quaranta per cento della spesa complessiva
Cosa resta in prospettiva dell'autonomia regionale se il sistema regionale dovrà muoversi in modo esplicito all'interno di vincoli che riguardano i suoi saldi finanziari
è evidente che se non viene puntato in modo radicale il quadro riferimento dell'ente di riferimento delle entrate tributarie
Le regioni con o senza l'Iraq continueranno ad essere quello che sono state finora condotto con l'aggravante che dovranno rendere conto e programmare ex ante i propri saldi finanziari
Una prospettiva questa che in assenza di poteri effettivi sulle entrate non promette nulla di buono
La condizione per mantenere anche in un assetto di più stabile rigoroso controllo dei saldi finanziari libertà di iniziativa legislativa
è necessario che venga superato lo schema di finanziamenti e illustrato nella tabella che ho presentato
Come ho argomentato in precedenza e ritorno su un punto fondamentale non c'è bisogno di attendere la riforma della Costituzione per costruire dal lato delle entrate proprie delle regole di perequazione
Un sistema di federalismo fiscale che coinvolga Regioni ed enti locali l'attuale Costituzione
Sottolineo ed insisto è perfettamente adeguata a produrre risposte anche di importante rilievo politico Suffren su questo fronte risposte forse non complete ma decisiva
Le Regioni hanno vissuto negli ultimi tempi anni forse non felici dal punto di vista dell'affermazione di un proprio ruolo pressate a volte da accuse di un inutilità nel centro nord di inefficienza nel Mezzogiorno
Titolare di potere significativo in settori qua dei trasporti alla sanità che sono tuttora dopo tanti anni senza precise regole di finanziamento
Con scarse risorse proprie che non consentono di sostenere l'iniziativa legislativa
Lo scenario dei prossimi anni per l'attività regionale sarà quindi ancora uno scenario a contenuto misto
Da un lato l'attuazione dei trasferimenti di funzioni ai sensi della legge cinquantanove porterà alimento al processo di decentramento istituzionale
Dall'altro i vincoli che la partecipazione all'Unione monetaria andrà progressivamente a precisare
Promette
Ho nasce intravedere se possibile ulteriori spostamenti del potere
Dalla periferia verso il centro
Nell'esprimere le conclusioni di questo mio intervento forse dovrei avere di fronte a un uditorio o uno in traslocatore diverso
Più ristretto forse solitamente meno ricettivi ai temi dello autonomia regionale
Il messaggio che voglio lasciare è però che la politica di bilancio e forse che anche la politica economica
Dovrebbero dare nei prossimi anni molta maggiore importanza alla questione regionale né i suoi due diversi aspetti che ho richiamato
Quello relativo alle politiche per le aree più deboli del Paese
E quello diretto ad avviare con coraggio un sistema di federalismo fiscale che si allinei alle indicazioni che la cultura economica politica istituzionale di questa Regione ha tante volte espresso nel passato
Due sono i principali ostacoli all'avvio fin da oggi tutti un ordinato sistema di federalismo fiscale il primo è costituito dalla stessa esistenza tra le materie di competenza regionale dell'assistenza sanitaria
Essendovi grande incertezza al centro e in periferia sulle regole efficienti tra adottare per il suo finanziamento
Si tratta però questa di una questione ineludibile perché il peso della spesa sanitaria costituisce una porta molto rilevante della spesa complessiva delle regioni
E sarebbe un federalismo fiscale zoppo
Se non trattasse compiutamente anche del finanziamento di queste importanti attività
Il secondo è costituito da presenza nel della costituito dalla presenza nell'ordinamento regionale di regole finanziarie molte diverse per diverse regioni mi riferisco al contrasto molto forte che esiste oggi sul piano dell'ordinamento finanziario tra Regioni a statuto ordinario a regioni a statuto speciale
Infine richiamo la considerazione delle conseguenze sull'attività regionale sulla nozione stessa di autonomia finanziaria delle Regioni derivanti da una politica di bilancio rientrata al contenimento dei flussi indebitamento
In relazione soprattutto al carattere sovrannazionale del vincoli adottati
Si tratta di questioni che seppure ampiamente discusse anche in sede politica hanno prodotto errore risultati dei contenuti incerti
Poiché il rilievo politico futuro delle regioni dipende soprattutto dalla soluzione del loro problema finanziario forse si può concludere che su questi due temi c'è bisogno ancora di molto lavoro
Quel lavoro che questa conferenza voleva individuare credo anche stimolare grazie
Ma credo che le riflessioni che siano portate due professore sono già uno stimolo molto importante a cui tutti noi dovremmo cominciare a dare tumultuosa mente delle risposte aggiungere delle domande però spetta naturalmente a coloro che si sono prenotati per intervenire
Di contribuire a dare qualche risposta o formulare qualche domanda io inviterei per primo a parlare non vorrei
L'onorevole Garosci vicepresidente della commissione monetaria del Parlamento europeo ha lo inviterei a questo tavolo perché altrimenti e quel microfono non è in questo momento abilitato così
Sì no possiamo farlo ma è anche per che così l'Assemblea
Al piacere
Di conoscere di persona
Grazie prego la parola all'onorevole Garra grazie presidente secondo io scusa mentre dico adesso una cosa poi dopo un io molti richieste di intervento per cui l'idea che noi avevamo e che questi interventi avessero uno svolgimento Breve no diciamo con numero di persone che ha chiesto di intervenire dai cinque ai dieci minuti io vi segnalerò quando siamo verso l'ottavo minuto poi lascio alla vostra ho autodisciplina surf contro in Europa siete abituati a tre minuti tu mi hai fin troppo
Secondo le migliori abitudine al Parlamento europeo starò in pochi minuti anche perché sostanzialmente credo non si possa che condividere le valutazioni espresse dal professor Onida dal professor Giarda
Io credo per la mia funzione istituzionale di rappresentante del Parlamento europeo di a vere
L'obbligo quasi di di trovare il collegamento fra i due interventi estremamente precisi
Soprattutto nell'ottica di quale io ritorno e quale sarà nei prossimi mesi nei prossimi anni ritorno che le istituzioni europee daranno alle istituzioni regionali con tutti quelli che sono gli scenari evidentemente dello sviluppo al quale le Regioni sempre di più
Saranno chiamate a recitano un ruolo di protagonista vi sono due aspetti del professor Onida due frasi io posso vivere posso Giarda che riprendo da collegare Tosoni triste attualmente l'internazionalizzazione comincia dalle radici di casa e il professor Giarda nella sua relazione più evidentemente finanziaria amministrativa dice che per modificare le procedure nazionali si dovrà sempre più seguire lo scenario comunitario come vedete sono due aspetti che si incastrano fra di loro
Cioè andiamo insieme a dire che sempre più le decisioni verranno prese in sede comunitaria e sempre meno in sede nazionale
Per passare da questo grande salto qualitativo e quantitativo c'è solo una struttura che può resistere a un salto di questo ed è il territorio la Regione la Provincia e il Comune sostanzialmente la Regione perché evidentemente quella chi è più di qualunque altro ha il polso diretto del mercato
Ne abbiamo parlato di questa regione che scoprendo anche dei dati per me
Sconosciuti io non sapevo che la Regione Lombardia sapevo che la prima Regione che esporta in Italia ma non che avesse un fatturato superiore a quello di Piemonte e Veneto insieme
Sono tutte funzioni tutti scenari evidentemente che cambiano con il cambiare del mercato il mercato oggi si presenta si presentava sempre di più da somma di nazionali
A mercato unico anzi un mercato che come io stesso preferisco definire un mercato interno all'interno del quale si sposteranno uomini prodotti servizi denaro
Come se fosse un unico grande mercato mercato rito del quale scompaiono le frontiere l'accordo di Schengen legiferato ultimamente queste definitivi vincoli e vede spostarsi tutte le valutazioni anche di tipo finanziario amministrativo contabile
Su tutto questo scenario c'è un grande strumento un grande mezzo che accelerare i processi di conversione di cambiamento verso la direzione che ospitiamo ed è l'arrivo della moneta unica
L'euro ci obbligava volenti o nolenti a iniziare a ragionare in termini sempre più globali sempre più meno nazionali meno locali e comunitari
E questo vale evidentemente di più per regioni come la Lombardia regioni già transfrontaliera che hanno una vocazione interregionale da sempre
E chiedi Faenza di altre regioni come quelle del sud evidentemente avranno dall'arrivo dalla moneta unica degli immediati ritorni di mercato
Si tratta però di non aspettare la data del primo gennaio due mila due data obbligatoria di avvio dell'Euro ma bensì la data del primo gennaio novantanove data nella quale come sappiamo l'euro saggia munita di conto quindi ognuno di noi potrà staccare libretti di rassegno primo conto corrente eccetera in euro e quindi chi si muove in anticipo si muove meglio sul mercato mercato come Nicola Del Grosso l'unità è un mercato che si internazionalizzarsi lo palizzate passiamo da cinquanta milioni di cittadini consumatori a trecentosettanta milioni di consumatori cittadini-consumatori
Non possiamo perdere questa opportunità e non le possono per aver particolarmente alcune regioni come questo
In tutto questo scenario evidentemente
Dobbiamo rimettere a posto alcune dischi alcune discrepanze alcune variabili che sono stati tipicamente italiane di questi anni
Il concetto che spesso non so già come dire che sempre più dobbiamo uniformarci alla visione comunitaria e sacrosanta verità io aggiungo fortunatamente la verità
Perché arriveremo a dover prendere delle decisioni che sino ad ora alcuni governi nazionali nostro credo su tutti in Europa non ha voluto o non ha potuto prendere
Si vede ora obbligata a prenderle come decisive come conseguenza come decisioni di di scenari comunitari
Questa è dicevo fortunatamente una conseguenza positiva perché ripeto aveva cambiato quaranta governi in quarant'anni non ci ha dato la possibilità di programmare non dico a lungo termine ma a volte neanche a medio termine
Alcuni scenari di settori economici settori finanziari amministrativi del nostro Paese e di conseguenza le stesse regioni non hanno potuto pianificare di conseguenza
Verranno prese delle decisioni in parte sono già prese comunitarie che gli stati membri devono recepire automaticamente
Ma tutto questo dovrà avvenire con la partecipazione sempre più diretta delle regioni come sapete l'ultima delle istituzioni comunitarie nate e il Comitato delle Regioni piatta la regione del quale evidentemente fanno parte autorevoli membri di questo Consiglio regionale il Comitato regioni non è di fatto ancora più più che un'istituzione consultiva
Nella mia personale visione io non escluderei che lo stesso Comitato delle Regioni potesse diventare un domani che il Parlamento europeo ha più poteri una sorta di Senato del Parlamento europeo che come sapete composto solo da una campana
Che concorra cioè a riportare direttamente in sede comunitaria quelle che sono le necessità del territorio
Quelli sono e ci sta dirette dei cittadini delle categorie dei settori maggiormente esposte uno scenario di età ripeto da nazionale diventa comunitario
Il Comitato delle Regioni ha delle funzioni ben precise ha delle funzioni che vanno senz'altro aumentata nel
Perché va aumentato nel tempo la partecipazione diretta della regione dell'ente territoriale della costruzione europea
Insieme all'euro con l'euro conseguenza dell'Eur ci saranno tutta una serie di armonizzazioni tutta una serie di omogeneizzazione i che avverranno perfetto diretto dalla partenza della moneta unica
Se non partisse la moneta unica cosa che in questo momento non è più in discussione quello come sembra non esserci non essere la nostra presenza
Dicevo insieme la moneta unica partiranno obbligatoriamente nei mesi e negli anni successivi tutto l'asse di armonizzazione soprattutto fiscali ma anche operative pratiche
Pensate dalle dei tributi pensate a rapporti con le banche pensate qualunque altro settore l'Euro non è un comparto l'euro ha qualcosa di intersettoriale che va a toccare tutti i settori economici e sociali nei quali ci muoviamo il commissario Monti ha già fissato indicativamente nel due mila cinque il periodo di armonizzazione fiscale ad esempio dell'IVA
Dove secondo logica oggi non possiamo pensare di comprare questo prodotto al venti per cento in Italia ritrovare lo stesso prodotto al sedici per cento in Lussemburgo queste evidentemente
Non è compatibile nell'area
Di internazionalizzazione del mercato nel quale parliamo
Il professor Giarda ha citato correttamente nuovo scenario ripeto anche comunitario che prevede e già definito meno sovvenzioni o per meglio dire forse migliore sovvenzione ma comunque quantitativamente più contenute soprattutto i Paesi del Sud
Voi sapete che abbiamo in discussione proprio in queste settimane la cosiddetta Agenda due mila e il futuro la futura costruzione comunitari prevede l'ingresso di sei Stati membri nell'arco dei prossimi due lustri sei Stati membri che entrano sostanzialmente da paesi dell'Est
Sono Paesi evidentemente che hanno una necessità economica monetaria maggiore di quella degli attuali componenti l'Unione europea sono Paesi dunque che sottrarrà hanno risorse agli Stati membri che oggi non le usano correttamente
Un Paese come la Polonia o l'Ungheria o altri evidentemente si presenteranno al giorno entrano a Bruxelles e a Strasburgo con una lista di richieste di aspettative che in qualche modo vedrà diviso il bilancio comunitario non più fra quindici ma fra ventun Paesi chi perderà chi rinuncerà qualcosa nei Paesi come il nostro che ancora non usano correttamente tutti gli strumenti comunitari
Questo vale ripeto come il professor Giarda particolarmente per il Sud ma obbliga le Regioni del Nord evidentemente
A meglio far coabitare rapporti di autonomia fiscale e di solidarietà
Conclude dicendo che
In tutto questo questa nuova visione ci sono dei punti fermi dei punti fissi europei perché ripeto presteranno
L'obbligo dalla mia visione che dicono già fin d'ora Dino alle politiche assistenziali che sono un fenomeno come sappiamo tipicamente italiano
Bruxelles dice Dino al sostegno generalizzato come gli sgravi fiscali anche qui particolarmente nel Sud
E per fare un esempio immediato il diciotto di marzo discuteremo al Parlamento a Strasburgo io ne sono relatore la documento finale di chiusura dei duty free duty free
Come sapete devono cessare il trenta giugno novantanove perché in in evidentemente in evidente contrasto con la logica del mercato comune questa è uno questo è uno degli esempi di questa politica di omogeneizzazione soprattutto fiscale che l'unione europea deve indicare e sta fortemente perseguendo il commissario potuto responsabili questi problemi e il commissario Mario Monti
Ci dà ulteriori garanzie di qualità del risultato finale da raggiungere
Tutte queste funzioni rispetto va vanno riviste dall'istituzione in modo diverso da come sono state affrontate sinora ma modificato il rapporto sopruso finanziario fra centro e periferia ove fa centro periferia ripeto uno scenario che si allarga non più solo fra Roma e Milano ma Roma-Milano e Bruxelles
Questo scenario devi continuare a vederlo protagonista delle regioni e soprattutto rientra in questa regione
Molti non la pensano così io credo che però sia un processo inevitabile di conseguenza soprattutto qualitativa nessuno può mettere in discussione l'apporto che ha il territorio alla costruzione nazionale e comunitaria
Per cui dovrei fare un esempio molto facile c'è un fra i gruppi parlamentari dell'Unione del Parlamento europeo ci sono come sapete tutte le componenti c'è anche un gruppo che rappresenta i parlamentari eletti negli Stati membri antieuropeisti
Cioè coloro che nei paesi Stati membri di appartenenza non sono d'accordo l'Europa è come dire remano contro
Questo gruppo quinto sesto gruppo al Parlamento europeo con una trentina di deputati si chiama non a caso Europa delle nazioni
E non è certamente l'Europa delle Regioni quella invece per la quale tutti i lavori grazie
Grazie all'onorevole Rashid io direi di passare dalla comincia nel Parlamento europeo a una commissione della Parlamento dalla Regione Lombardia al collega Cerutti che è presidente della prima Commissione che si occupa appunto
Delle materie che stiamo frattanto soprattutto in termini di bilancio
Poi i si prepari il professor Capelli
Grazie presidente anche se l'accostamento fra le due Commissioni alquanto improprio visto quanto meno la dimensione economica
Crea qualche qualche differenza ma io ho sentito con attenzione le relazioni fatte dai professori questa mattina dai il professore di oggi pomeriggio
E mandato
L'esatta sensazione
O quanto meno mi hanno sollecitato a pensare che la Regione Lombardia debba in maniera
Ancora più
Vigorosa
Sostenere un'economia che competa che occupi
Direi che
Il problema che abbiamo di fronte è quello quindi di rilanciare il ruolo dalla dall'ente
E in un quadro istituzionale di tipo federale dire che ormai più nessuno mette in contestazione
Un ritorno alla l'ente locale di competenze importanti
E lente
Dire che ha la dimensione programmatoria più propria
Nell'ambito della gestione dei problemi economici sicuramente l'ente Regione noi qui come Regione Lombardia un qualche ragionamento per creare un modello di programmazione più snella più flessibile
Finalizzata su dei progetti specifici sui quali allocare in via prioritaria delle risorse
Una programmazione più diffuso e più pluralista che coinvolga l'elemento dall'ente locale coinvolga
La realtà di ceti intermedi dire che l'abbiamo l'abbiamo fatto quanto meno il percorso l'abbiamo iniziato con il piano regionale di sviluppo abbiamo individuato sedici Progetti
Abbiamo cercato e stiamo cercando di riorientare l'attività corrente
E quattro ambiti fondamentali di intervento che somma l'ambito istituzionale territoriale sociale ed economico
Trovano dicevo delle allocazioni di risorse in me
Non non non smisurate anzi direi decisamente insufficienti
Per sviluppare in concertazione con l'ente locale dicevo con gli enti intermedi una serie di iniziative
Siamo partiti dalla esame della situazione di fatto
Abbiamo verificato quali erano le tendenze di sviluppo parlo del settore economico dei prossimi anni abbiamo preso atto
Constatato verificato
La contrazione per la grande impresa
Pensiamo che il processo economico lombardo
Per la sua peculiarità ma direi che non è comunque distante dalla peculiarità della dimensione dell'impresa a livello a livello europeo dobbiamo abbiamo pensato di sviluppare il processo di affiancamento delle piccole e medie imprese abbiamo preso atto io qui oggi c'è confermato della supremazia economica della regione Lombardia rispetto al modello Italia prendendo pure atto di questo rallentamento che il Nord è Nord Ovest a nei l'intervento di sviluppo nei confronti di altre regioni d'Italia e soprattutto del Nord Est
Stiamo assistendo un processo di terziarizzazione per cui la Regione Lombardia forse per
Così per impossibilità
Sta attuando un processo di terziarizzazione c'è un processo di delocalizzazione del momento imprenditoriale
E di una di sviluppo della terziarizzazione forse questo è tipico anzi sicuramente tipico le società alta ad alte evoluzione economica e e tecnologica ma questo qualche preoccupazione comunque ce lo crea
Prendiamo atto con rammarico del problema del decremento dalla popolazione
E di tutto quanto ne consegue il fenomeno primo è il fenomeno dell'immigrazione non vista solamente come un fenomeno sociale che comunque esiste
L'ha vista anche come fa nome Lodi arricchimento di una situazione di un processo indispensabile di un fattore indispensabile quale fattore lavoro
Prendiamo anche atto dalla modesta entità degli investimenti pubblici e dalla e di rispetto al totale complessivo degli Investimenti nel nell'infrastrutture anche nell'economia
Per puntare su che cosa
Attraverso questo processo di selezione degli interventi prioritari gli obiettivi
Per puntare sulla affiancamento all'impresa
Nella suo processo di internazionalizzazione e di globalizzazione
Puntare sulla qualità
E sulla flessibilità del mondo del lavoro il primo processo dipende da noi
Dipende dalla capacità dalla Regione Lombardia di creare legge di creare un sistema tale che aumenti incrementi la qualità del lavoro mi riferisco la formazione professionale mi riferì col sistema
Delle università
Che
Seppure hanno avuto un processo di positivo negli ultimi anni però hanno ancora un ghetto
Rispetto alla alla alla lo standard medio europeo
Ma pur Brema Ture però della flessibilità del lavoro è un problema che dipende da strumenti da strutture dove agitazione la tournée nazionale
Che in una qualche misura anche se in movimento però si ritiene non ancora non ancora adeguata acconsentire questa trasformazione industriale
Doveva puntare sulla mobilità sulle infrastrutture un altro grosso problema caro Presidente che non abbiamo sappiamo quante righe perché lombardo rispetto anche qui alla media europea
Abbiamo una società che corre su due livelli la Società infrastrutturale anzi ne divenne Sutra strutturale che con il suo livello ancora molto basso e il livello invece tecnologico che sta Scola fondando puntiamo su una sburocratizzazione sulla semplificazione e puntiamo sulla sulla delegificazione
Abbiamo attuato politiche di sostegno all'impresa attraverso nuove leggi otto verso il potenziamento di leggi che abbiamo che tendano a una sostenere l'innovazione tecnologica ci di processo che di prodotto
Abbiamo cercato di incentivare il la la dimensione del distretto e qui il professore con Ida e CIA individuato chiaramente detto che non è assolutamente vero che questa evoluzione o dimensione dell'esportazione
Abbia penalizzato in maniera importante sostanziale le cosiddette i cosiddetti momenti economici maturi
Anche perché hanno avuto non loro e mi riferisco per esempio sistema del testo il Mephisto sistema del meccanico perché anch'essi hanno avuto la capacità di innovarsi sia le prove nel processo come prodotto
Abbiamo fatto oggi abbiamo introdotto momenti di agevolazione al credito l'altro giorno il giornale ha dato notizia di cinquecento e qualcosa miliardi messi a disposizione del sistema di piccole e medie imprese
Attraverso un accordo col sistema della della degli istituti di credito
Stiamo incentivando il sistema d'esportazione
Tanto per chiudere vorrei dire che dobbiamo comunque
Fare una vera e propria politica di promozione del nostro territorio
Siamo probabilmente ancora
Incapaci di formulare una politica di interventi globali
Tali da proporre il nostro territorio all'investitore straniero e anche qui abbiamo avuto alcuni adatti oggi che se da una parte ci confortano per dei primati che noi manteniamo dall'altra parte però ci fanno dire che qualche che qualche qualche situazione stiamo perdendo però Caro professore Giarda nella sua funzione importante di sottosegretario ci lasci dire Capella penalizzazione fiscale ancora tale per cui nonostante il sistema lombardo sia nell'ambito del Sistema europeo sistema importante sistema che offre molte alternative uno dei motivi per cui c'è un processo di delocalizzazione il project del sistema fiscale
Penalizzante un sistema fiscale soffocante
Perché molte nostre imprese stanno non solo mettendo aziende all'estero ma stanno mettendo gli uffici commerciali degli uffici e gli uffici di distribuzione mi Svizzera e questo non solamente per il problema del costo del lavoro comunque più alto in Svizzera ma per altri motivi che nel ben conosciamo grazie
Grazie collega Cerutti e dare la parola al professor Capelli
Prego si se
Gentilmente poi si prepara il dottor Sordi
Grazie presidente
In effetti come come giurista mi sento un po'un intruso in un consesso di gli economisti ma l'intervento dei due illustri relatori l'intervento dei dei due interventore in mi hanno suggerito un collegamento fra quanto è stato detto finora in effetti nel collegio di Parma il Collegio europeo stiamo cercando di operare una verifica sull'applicazione sistematica dalla normativa comunitaria nei ventiquattro settori nei quali questa si trova applicazione combinando anche adesso con il sistema di intervento da introduzione dell'Euro è il dieci di marzo facciamo una simulazione prevedere i quali possono essere
I l'impatto di questa introduzione soprattutto per la pubblica amministrazione
E in effetti ci siamo resi conto che l'applicazione sistematica di questa normativa che ha sconvolto in molti settori diciamo la struttura giuridica specialmente del nostro Paese portare degli effetti che fino a un certo punto non erano stati ben calcolati open previsti
Vediamo ad esempio quello che è successo nel settore degli appalti pubblici e quello che può derivare dall'applicazione dalla moneta unica nel settore particolare del project financing cioè dell'utilizzo di danaro privato per svolgere opere pubbliche
è chiaro che le preoccupazioni del professor Giarda quella di di avere disponibilità finanziarie a livello locale e a livello regionale anche dovuto al fatto che non ci sono disponibilità per effettuare investimenti per creare opere pubbliche in quanto mancano le disponibilità finanziarie
In Italia la possibilità di utilizzare disponibilità finanziarie per opere pubbliche
Disponibilità che vengono dei privati è stata lentissima per mille ragioni e ancora per incertezze di natura giuridica
Vediamo il caso dalla Città di Como questo tunnel che sta per essere costruito al di sotto della città per evitare un problema di traffico intenso
Avevano incontrato delle difficoltà notevole di ordine giuridico che sono state superate grazie a Dio non con la normativa comunitaria quindi guardiamo che effetto povera alla normativa comunitaria in tanti settori dove finora la disciplina nazionale aveva in creato ostacoli notevoli quindi con la normativa comunitaria si riesce ad ottenere finanziamenti privati per realizzare opere pubbliche ora la disponibilità finanziaria
Che potrà crescerà sì
Notevolmente se l'europa Successo indubbiamente perché queste questi flussi enormi della finanza internazionale che adesso naturalmente segue dei canali tutti suoi un po'come giocando al casino per ragioni ovvie perché questi sono degli investitori che devono recuperare anche delle somme anche minime per poter vivere perché hanno dispone hanno necessità di avere danaro per le le proprie funzioni ma in un mondo dove eventualmente dei il sistema dei diciamo finanziario dovesse essere un po'più Tranquillo dovuto al fatto che tre monete l'euro al dollaro lo niente dovessero effettivamente controllare il sistema monetario internazionale non è escluso che molte disponibilità finanziare canalizzate
Non periti diciamo i colpi di mano i tentativi di giocare con con le monete ma per canalizzati verso investimenti concreti possono trovare sbocchi
Specialmente nelle attività del collocamento dei finanziamenti privati per la Regione realizzazione di opere pubbliche
Molti comuni che si trovano in grosse difficoltà attualmente anche perché devono pagare dei tassi elevati per i prestiti ottenuti potrebbero giustamente avere delle disponibilità
A molto ai a tassi molto più favorevoli grazie a questo sistema è la moneta unica tenuto conto dalla sua stabilità potrebbe mettere questi comuni questi Enti pubblici in condizioni favorevole rispetto alla situazione attuale
Grazie grazie grazie professore
Allora avevo chiamato dottor Sordi vicepresidente della Camera di commercio poi chiederei alla dottor Giampiero Borghini
Prego
Sarò molto rapido
Non dimenticò che pur essendo vice presidente della Camera di Commercio membro di consiglio della sera della fiera di avere ed è altre cose rimango imprenditore per questo la mia prima più primo suggerimento domanda direi proposizione quella di imprenditore io
Sono i proiettori che si occupa di chimica di Elettronica di apparecchiature elettromedicali quelli meccanica
Le mie aziende operano in settori di nicchia
E comunque esportano dal sessanta all'ottanta per cento quello lo fanno da anni questo lo fanno danni che vuol dire che tecnologicamente dal punto di vista ricerca dello sviluppo
Dal punto di vista della collocazione dell'area nella quale operiamo
Anche se poi non siamo soltanto in Lombardia ma abbiamo delle delle filiali degli stabilimenti nel resto d'Italia e anche all'estero e quindi non si conoscono tanti solo in Lombardia ma il successo è indubbio
E allora tutto bene ma direi niente affatto
Perché in questo momento noi come tutta la nostra Regione andiamo a impattare in un fatto nuovo che è già stato citato abbondantemente che l'euro
L'euro ci piace in sostanza sta arrivando la dirittura e la Camera di commercio tra le prime come Amministrazione pubblica sta sta già testando le possibilità di per gli operatori di pagare in euro perché questo fra pochi mesi già potrà pretenderlo l'operatore
Ma noi ci rendiamo conto che l'euro è una gabbia cioè che per gli operatori pur dando dei vantaggi vede comunque l'Italia abbastanza arretrata il sistema bancario soltanto da poco si è messo in movimento su questa strada
Si sente ancora parlare di trentacinque ore e di altre cose strane in questo Paese ma voglio dire nel resto dell'Europa se queste cose non si fanno parte la Francia che a qualche punto di di di di di di di vantaggio nel percorso per l'arrivo queste benedette trentacinque ore ma se il resto nelle dell'Italia o del territorio dell'Europa
O del territorio di riferimento dell'euro queste cose non si fanno
Mi sembra che finiremo penalizzati non si può precedentemente pensare mai più in questo paese di scaricare sui prezzi di scaricare sulla svalutazione le nostre inefficienze
E questo vale anche per la mobilità per altre ma iniziative innovative nel settore pubblico abbiamo assistito al programma di di di della Mercedes per il lancio della che poi è stato un po'frenato lo voglio dire è stato un patto tra una società ed una regione che ha previsto determinate forme anche di lavoro in previsione di un contratto che la Mercedes sperava di rilevanza mondiale sicuramente vocalmente lo sarà quindi cura diritto una forma di lavoro collegata ad un contratto un patto sociale quella di cui Miccoli da si parlava trent'anni fa quando io ero presidente dei giovani e lei non era ancora nato forse Marco con Maiocchi e con gli altri che con Mazzocchi con gli altri ma gli occhi ed altri amici si discute
E allora voglio dire anche per la pubblica amministrazione anche per la Regione e anche per le le con tutto il il nuovo fermento della Bassanini della legge ventinove da cinquecentottanta per noi
Di quanto sta arrivando beh è una sfida anche per l'opinione puntella per la o per la funzione pubblica
Come saprà in nella misura in cui sapremo rispondere tutti insieme a questa nuova sfida che di carattere europeo
Che di un territorio assai più vasto di quello che era l'Europa di ieri beh allora tanto di tanto più noi potremo conservare il nostro successo tant'è vero che quando qua si parla di qualche passo indietro del Lombardia e di qualche passo avanti ed era già Nordeste io ritengo che che le regioni del Nord è stato in una volpe rossa valvola di scarico nella Slovenia per esempio in dubbio che ci sia un rapporto assai più legato tra l'esterno dove tra le realtà la regione nord est della Slovenia piuttosto che i Paesi addirittura limitrofi anche più in là Romania Ungari Ungheria
In forme di collaborazione molto interessante dal punto di vista economico piuttosto che quello tra nord e sud d'Italia come invece avrebbe dovuto essere e consolidarsi
Allora arrivando archi alla chiusura di questa vicenda io dico noi abbiamo delle grandi realtà lombarde di grande interesse nei quali fra l'altro io alle quali frantumati ho dedicato parecchie del mio tempo abbiamo una fiera di grandissima portata la più importante in Europa
La più importante una delle più importanti del mondo per visitatori per espositori abbiamo una reo porto fra i più moderni del mondo è il nuovo ab del d'Italia e la sera si è permessa di andare il lusso di andare
A
Concorrere a vincere per la privatizzazione di trentatré aeroportino argentina che sono la porta di un Paese che sono circa ventisette milioni di passeggeri quindi fra l'altro non molti in più di quelli che Linate Orio al Serio e Malpensa assommano tutti insieme
Ma sono è ed è un altro è una grossa sfida internazionale ed è la testimonianza che abbiamo in Lombardia una società attiva vivace che è riuscita a fare una legge denso di questa portata da avere un contratto che nei trent'anni che nei trent'anni di sfruttamento potrà essere circa dai venticinque ai trenta mila miliardi qui uno dei più grossi contratti che l'Italia abbia mai fatto all'estero naturalmente in collaborazione col degli altri soci
Abbiamo una camera di commercio estremamente vivace qui l'amico l'idea che si occupa dice da un po'di tempo ne se ne occupavano ancora più in prima che lui fosse incaricato della rivitalizzazione del riassetto dell'ICE la Camera di Commercio che lavora con licei nostri nostro cielo alla della promossa insieme a Leone di mondo impresa queste altre nostre attività di frontiera per l'Inter Lazio diserzione dell'impresa lavorano in piena attività con l'ICE il nostro sistema camerale Assocamerestero in molti casi molto vicino a voi io stesso viaggiando mondo cercato di favorire addirittura la presenza presso il liceo di alcuni di alcune Camere di commercio come a Mosca dove avete ospitato dalla nostra antenna
In previsione la nascita della Camera di Commercio italo-russa di origini italiane non russa l'amico Borghini se ne sta occupando insieme ha promosso e quindi ci sta dando una robusta mano abbiamo tutta una
Fare di più nel assistere tutto quanto esiste
Cioè tutte le i collegamenti mentre parliamo di Malpensa sappiamo già che i collegamenti con pensa non ci sono mentre parliamo di fiera sappiamo giacché siamo ingabbiati ancora in un piano in un accordo di programma che prevede un po'all'e sterno ma non sappiamo se potremo realizzare
Allora voglio dire la sfida che dal pubblico e che il pubblico deve raccogliere e quella dell'efficienza e quella dello sviluppare rapidamente tutto quanto manca e con il supporto
Assolutamente totale sul quale deve contare può contare da parte delle altre istituzioni che per loro natura poi sono forse un pochino più dinamiche la Camera di Commercio che almeno politica ma anche più di sei strutture di servizio in questo evidentemente a dei vantaggi sulla Regione
Ma caro presidente noi ci aspettiamo e siamo disponibili a collaborare per i prossimi mesi prossimi anni
Delle strutture di servizio e lo sviluppo di quanto manca
Affinché noi possiamo realmente continuerà a scambiare dalla Lombardia e non recarci in Repubblica Ceca che dà dei vantaggi piuttosto che in qualche altro paese del mondo
Dove siamo prontissimi ad andare non abbiamo nessun problema
Continuare a scambiare da qua grazie grazie passa
Allora ha chiesto di intervenire dottor Giampiero Borghini che credo sia qui soprattutto dalla sua veste di Consigliere ICE Marche va be'tutti sono ricordo come sindaco di Milano ma io voglio ricordarlo come presidente invece dal Consiglio regionale
La Lombardia
Sì grazie sì naturalmente farò riferimento la mia esperienza di amministratore dell'ICE e anche da due o tre anni
Un'attività professionale che svolgo di assistenza impresa soprattutto lombarde che che vogliono internazionalizzarsi il e quindi farò riferimento alla alla introduzione di Onida che ho trovato ovviamente molto interessante convincente certo alla la Lombardia che lui ci ha descritto una regione forte
Questo emerge tuttavia e dobbiamo sapere che è una regione forte relativamente perché se la misuriamo nel contesto del processo vero cioè forte come esportazione siamo più forti di altri
Se però ne mettiamo Lombardia sullo sfondo del processo economico mondiale che sta segnando la nostra epoca che è quello della internazionalizzazione
Molti elementi di debolezza invece emergono su questo sfondo che oltretutto è un processo economico che non ha solo conseguenze
Sull'economia ma anche sulle istituzioni perché tutto processo può di spinta alla regionalizzazione ha qui una delle sue diceva Lombardia
Comincia ad apparirci col così meno solida di come forse poteva essere certi segnali di relativo declino possono spiegarci in questo modo
Oltretutto io tengo molto sottolineare penso che lo si debba fare
Che si noi siamo forti come la Lombardia ma nel mondo nessuno conosce Lombardia quello che conta e deve essere a forzare otto non è il modello lombardo il modello Italia cioè quello che viene che noi dobbiamo promuovere con tutte le nostre energie e il sistema Italia il modello italiano perché questo è quello che nel mondo e conosciute conosciuto come per le sue specificità per i suoi pregi anche per qualche suo difetto ma è comunque quello che noi dobbiamo capire che va promosso con molta forza perché solo in questo contesto anche la Lombardia può conquistare posizioni più forte certo sistema Italia modello italiano
Dei punti di forza che sono riconosciuti di intelligenza del design la elasticità la flessibilità la grande fantasia
Che con rischi contro distingue italiane che fa impazzire tutti i nostri concorrenti perché non tenete conto che molta a volte per livore che si rivolge verso l'Italia e la totale incomprensione che tedeschi americani giapponesi centrale del fatto che questo Paese così sgangherato con politicamente instabile con una finanza sempre sotto esame che farebbe fatica ad entrare nell'euro e quant'altro poiché c'è un Paese che ha record di esportazione importanti che sfonda in mercati difficilissime che concorre
Con agguerritissimi avversarie riesce a farsi valere de il modello italiano è una cosa che ancora dobbiamo capire bene cos'è ma che assolutamente unica e peculiare ci sono i ponti forse sono i punti di debolezza che vanno illustrati se vogliamo capire come potenziare la nostra regione ci sono i dati macro no economici prima Sordi faceva giustamente riferimento al fatto che l'euro porrà a tutto il sistema industriale italiano e quindi anche quello lombardo
Una disciplina a cui non è ancora ci ha abituati non potremo più far leva sulla svalutazione strumentale dalla moneta saremo sempre più costretti a essere più bravi in altri settori organizzativi produttivi e quant'altro
Abbiamo difficoltà di tipo macro ma anche le difficoltà di tipo microstrutturale si pensi solo la debolezza del sistema finanziario italiano
Ormai tutti i grandi fatti anche che riguardano economia italiana di esportazione di aggancio con l'estero si vedono accompagnati a banche non italiane
Di recente la Breda ha fatto un importantissimo secondo me anzi importantissimo non solo secondo me contratto in Russia
E questo contratto di fornitura di mille autobus quindi ricche per la grande lavoro alle nostre aziende è stato reso possibile dall'intervento finanziario
Anche di costruzione del meccanismo finanziario dalla General Electric
E di converso anche di qualche banca italiana ma di le il peso maggiore lo porta questo sistema finanziario italiano internazionale rispetto al quale l'Italia come paese assolutamente indietro quindi sistema
Finanziario anche il sistema per quanto io condivido giustamente considerazioni sulla forza dalla Fiera di Milano ma il sistema fieristico italiano nel suo complesso a grosse debolezze e così e tante altre cose sistema assicurativo risolviamo sboccato perciò i tedeschi sono bravissimi a vendere i russi per forza che sono bravissimi arrivano con i carri armati ci hanno dietro assicurazione al cento per cento Governo li sostiene
Quando ci riusciamo noi lo facciamo in condizione di estrema difficoltà rispetto a loro quindi siamo parte del sistema Italia due esser molto avvertiti
E delle potenzialità di questo sistema e dei suoi limiti e di quanto come Regione Lombardia possiamo fare perché questi limiti vengano possibilmente possibilmente superati il tema di fondo secondo me non è a questo punto la promozione tra Lombardia è la internazionalizzazione dalla Lombardia
Cioè che cosa noi siamo in grado di fare per internazionalizzare il nostro il nostro territorio
La Regione secondo me ha qui un compito assolutamente decisivo pietra che che la ne parliate io mi rivolgo ai Consigli regionali contro che il presidente la legge parla molto chiaro noi dobbiamo rilanciare l'ICE e quindi dice se si predispone a riorganizzarsi come una grande agenzia nazionale al servizio del sistema Italia
Che ha terminali all'estero che non non hanno nulla da invidiare a quello di nessun altro paese al mondo per certi aspetti persino più articolato e data anche certe caratteristiche tipiche degli italiani noi per esempio rispetto ad altri credo mica posso confermare
In molti Paesi riusciamo ad aprire un rapporto una collaborazione con esperti locali che altri paesi non hanno per ragioni culturali questo una cosa molto tipica degli italiani che non riusciamo a fare
Però dice che si appresta a diventare sempre di più questo grande strumento a disposizione del sistema Italia abbisogna di riferimenti territoriale molto precisi la Regione Lombardia
Qui registra un un ritardo veramente notevole perché né credo che nessuna di questo momento in testa chiaro come la Regione Lombardia deve organizzarsi per fare la promozione
E la internazionalizzazione dell'arma della lombarde che non è uno può dire partecipare a fiere internazionalizzare questo territorio vuol dire avere delle politiche di promozione
Avere delle agenzie che operano sul territorio per un forte collegamento con con i nostri terreni con i nostri distretti quindi si apre un capitolo grosso spero che alla fine questa riflessione emerga qualche idea su questa a mio parere dovrebbe essere un'agenzia quella che la Regione costruisce non un assessorato
Che non è assolutamente in grado l'assessorato di fare l'internazionalizzazione questo mestiere molto molto difficile andrebbe affidato l'agenzia elastica aperto sotto forma non so quale aperto a tutti i protagonisti del processo
E quindi e quindi muoversi in questa direzione anche favorite dei processi di di di decentramento fiscale con il presidente Moratti siamo reduce da una visita durata due o tre giorni per altri motivi a Mosca
Mosca è un fenomeno assolutamente clamoroso nel mondo nel mondo di un territorio che per volontà del suo capo politico e quindi l'enorme importanza alla politica contrariamente a ciò che si pensa che i territori si promuovono meno hanno i politici devono avere dei leaders politici perché sono non si promuove ma accanto a queste opere Effetto di un processo anche secondo me addirittura eccessivo
Di decentramento e di federalismo fiscale
Perché lo Stato nazionale russo non è più in grado di controllare le risorse quindi finiscono tutte a Mosca Mosca anche questo momento una in fase di ripresa economica e di attività edilizia che e unica al mondo è veramente unico al mondo straordinario lì da vedere ma promozione interna sono azioni in guardia
In un contesto nazionale perché io sto pensando a mezzogiorno d'Italia che da questo processo di internazionalizzazione
Può solo guadagnare e ci farà anche vedere
I sorci verdi si si muove con decisione certo c'è una delle politiche se io penso che il governo italiano non è stato capace di fare non è capace di fare verso l'Albania e penso di importanza enorme che un territorio come quello albanese ha per le Puglie tutto il Mezzogiorno d'Italia
Perché abbiamo bisogno di passare da lì dall'Albania da quelle zone di se vogliamo andare nei Balcani con le strade col traffico trasferimenti di risorse quindi ci vuole una forte politica nazionale ci vuole una forte capacità dei territori di internazionalizzarsi dandosi delle strutture e specifiche ha dato a fare questo lavoro e credo che le regioni in questo hanno un ruolo primario
E la Lombardia è indispensabile che non tra tre anni ma tra un anno al più tardi sia in grado di dire come intende fare questo processo di interazioni stazione d'intesa con l'ICE che deve per forza ridimensionare la sua presenza in Italia e riqualificata
E questo è un atto politico
Che deve nascere da una riflessione come quella che si fa in questi giorni che hanno riflessione di tipo economico istituzionale anche scientifico se volete ma può e deve concludere con delle scelte di carattere politico
Grazie grazie
Mi trovo ritiene credono solito lucidità
Si è portato degli argomenti di era importantissima dare la parola al dottor Luciano Consolati ti direttore dal Consorzio ha sporto mettere al
Se dico bene promette
E poi si prepara il professor Mariotti
Lumet il nome solo un consorzio export e un'agenzia dare si occupa anche di export era solo una precisazione
Io cercherò di affrontare diciamo così il tema dell'internazionalizzazione partendo proprio dai distretti industriali essendo noi degli operatori all'interno dei distretti industriali seguiamo il nostro distretto chi è quello
Valtrompia Val Sabbia specializzato nei prodotti in metallo me ne seguiamo parecchi altri in Regione Lombardia
Sono state dette molte cose sui distretti anche sul fronte dell'internazionalizzazione stanno attraversando un periodo di grande moda oggi si parla dappertutto sono diventati diciamo di dominio pubblico sono passati dalla fase d'accademia la fase diciamo così più generale
Oggi distretti hanno di fronte due grosse sfide che sono già state citate globalizzazione di moneta unica questo significa che i nostri distretti sono posti sotto pressione su due fronti da un lato per quanto riguarda le sfide interne dall'altro per quanto riguarda appunto tutto quanto attiene le problematiche legate all'internazionalizzazione
Scolaro rapida mi in modo molto rapido i temi riguardanti le sfide interne per concentrarmi un attimino di più sull'internazionalizzazione
I distretti sono sono sono la patria diciamo il principale prodotto dei distretti è l'imprenditorialità non è un prodotto specifico piuttosto che un altro ma è questa carica imprenditoriale che mettono in campo
Alla luce di tutta una serie di modifiche che stanno intervenendo sul fronte burocratico amministrativo una delle caratteristiche di fondo che appunto questa sta cominciando a scontare una serie di problemi il turnover delle aziende all'interno dei distretti
E molto più limitato non c'è più con lo sviluppo tumultuoso può essere un bene può essere un male questo non lo sappiamo ancora ne stiamo prendendo atto per quanto riguarda poi alcuni punti di forza il tema già citato del del ManU sull'Manufacturing i distretti penso non abbiano per lo meno i nostri non abbiano grossi grossi problemi sono molto bravi nel produrre ciò che sanno fare
Sono un po'meno bravi diciamo così anche perché è un tema un po'diverso a ad affrontare quella che viene definita l'innovazione di prodotto ma anche da un punto di vista di diversificazione correlata alla matrice tecnologica del distretto
Quindi questi sono alcuni dei punti di fondi di di di attenzione su cui i distretti per quanto riguarda questi temi diciamo così stanno scontando una serie di problemi
Che mettono in campo un aspetto centrale anche per la fase che poi tratteremo di internazionalizzazione che cosa la gestione delle risorse umane
Una delle caratteristiche di fondo dei distretti si era detto soprattutto dei distretti lombardi e la forte qualificazione professionale delle delle delle maestranze oltre alla carica imprenditoriale che mettono in campo questo
Per certi versi è messo in discussione dal venir meno di alcune figure critiche per altri dall'evoluzione di queste di queste risorse umane ecco per quanto riguarda invece l'internazionalizzazione vado molto veloce per Flash perché il tempo è molto limitato i nostri stretti da sempre praticamente perlomeno dal dopoguerra sono sono al centro diciamo così dell'attenzione per quanto riguarda le loro performances sportive hanno sempre mantenuto delle quote di esportazione molto rilevanti
Il nostro distretto ha una quota variabile dal cinquanta sessanta per cento di export con punte in alcuni settori che toccano anche il novanta per cento
Quindi il problema dell'internazionalizzazione dal punto di vista dell'export è un problema diciamo così
Da tempo affrontato una sfida da tempo affrontata così come si era presentata per i nostri distretti oggi però la sfida cambiato ha cambiato natura cambiato qualità il problema non è tanto esportare ancora sui mercati tradizionali quanto dato che questi mercati tradizionali sono saturi perché operiamo su settori maturi dal punto di vista la domanda
Ora dato che questi mercati tradizionali sono saturi si tratta di entrare su nuovi mercati con potenziale di crescita più antiche sono i mercati in via di sviluppo
Su quei distretti e in particolare le imprese del D-Day distretti scontano una serie di di problemi legati alla loro natura stessa di piccole e medie imprese il professor unire citava la frammentazione eccetera eccetera
Questo è un problema perché diciamo così secondo noi
Non richiede più delle risposte singole da parte delle imprese ma richiede risposte collettive delle delle azioni diciamo orizzontali
Che mettono in campo la necessità di aprire all'interno dei distretti
Degli attori collettivi che si facciano promotori di queste come delle politiche che dicevo prima per esempio magari di ricerca e sviluppo di politiche di internazionalizzazione secondo le definizioni che venivano date dal dal professor Onida
Attualmente noi stiamo
Cogliendo due tendenze da un lato le imprese leader stanno cercando di internazionalizzarsi in modo ampio quindi non soltanto esportando ma con una presenza stabile all'estero joint venture eccetera eccetera
E qui scontano ancora una volta un grosso problema che è quello della disponibilità di risorse umane specificamente dedicate a queste a queste funzioni per un'impresa anche media un'impresa leader del distretto diventa difficile potere sapere persone da mettere a gestire una joint venture in Cina piuttosto che i russi e così via perché già le risorse di cui dispone sono talmente ridotte all'osso
Ordine proprio per una per un discorso di efficienza che difficilmente riesce a mettere in campo questa risorsa
Ora sarebbe interessante magari che sulla falsariga del pacchetto Treu per i ricercatori si potessero anche mettere in campo delle risorse specifiche per l'internazionalizzazione delle imprese perché questo è un tema importante che nel nei nostri distretti per esempio non trova riscontro neanche dal punto di vista profferte
Per quanto riguarda invece la la Rete diciamo della subfornitura qui siccome stiamo assistendo a questo fatto la la il processi di qualificazione imprese leader ha selezionato una rete dalla subfornitura
E quelli che sono riusciti ad inserirsi in questo processo sono in buona salute altri hanno qualche difficoltà e richiederebbero delle azioni promozionali per tutta la rete dalla subfornitura da inserire sulle reti lunghe dell'internazionalizzazione
E quindi anche in questo caso torna la necessità di questo di questo attore collettivo quindi per concludere se le analisi che ho sentito da da da parte del professor Onida sulla bollire sulle sui punti di debolezza dei dei distretti e quindi sulle azioni da perseguire sono condivisibili noi qui qualche osservazione
E dobbiamo profittare del fatto dalla presenza del presidente dell'ICE di un consigliere dell'ICE perché sì l'analisi sono condivisibili di azioni non le vediamo ancora
Per le nostre imprese lamentano una scarsa presenza dell'ICE sui diversi territori lamentano scusate ma anche una scarsa efficienza dei soggetti che si muovono
A scala internazionale dell'ICE e probabilmente sono in atto queste queste politiche di ridefinizione però non non se ne avvertono ancora i risultati
Un altro aspetto importante anche questo le imprese sono diciamo così sobbarcata da una serie di iniziative fatte da attori più diversi
ICE camere di commercio centri S.p.A. con rispetto di tutte questi questi enti ma che ciascuno alle sue politiche di internazionalizzazione del suo allora qui è chiaro che si rende necessario quanto meno magari in fase sperimentale proprio i distretti come elemento unificante di coordinare minimamente questi interventi
Ora cogliendo anche quanto sentivo prima dalla
Da da
Dal dottor Borghini io ritengo che sia importante per quanto riguarda le politiche di internazionalizzazione dei distretti avvicinarsi sempre di più alle imprese dei distretti
Quindi il decentramento non deve essere soltanto un decentramento di tipo come si può dire formale ma sostanziale vuol dire avere dei terminali vuol dire avere dei recapiti di qualsiasi tipo però coordinati all'interno dei territori dalla produzione
Trasferendo le persone perché solo stando a contatto con le piccole problematiche i fabbisogni ripetere i distretti che a nostro avviso si riescono a fare anche delle politiche di internazionalizzazione coerenti con i loro bisogni grazie
Parola al professor Mariotti e poi di si prepari Dottor Pezzotta
C'è ancora
Alcune considerazioni sulla relazione del professor Onida in particolare sui quesiti che lui ha posto per lo meno per iscritto nella relazione che ha distribuito e vorrei partire da alcune considerazioni nel merito appunto di questi quesiti
Il primo quesito anzi e diciamo i tre quesiti che sono fra di loro legati sono stati posti in particolare con riguardo all'internazionalizzazione produttiva cioè gli ha investimenti diretti esteri
Erosione della quota della Lombardia c'è posto che la Lombardia conserva largamente un primato misurato in vario modo
Si nota un processo erosivo comparativamente in particolare al Nord Est
Della relazione ci si interroga se questo significò una maggiore difficoltà ad aggredire nuovi mercati in particolare sui mercati
Dell'Europa orientale io ho a questo riguardo dò alcune formula con le opinioni sulla base delle esperienze delle ricerche svolte
Io non credo che si tratti di una difficoltà ad aggredire nuovi marcati perlomeno comparativamente alle imprese delle altre aree credo viceversa che si tratti di una diversa composizione della struttura industriale e dei servizi regionale che poi si riflette in una dinamica dite a me associazione di versa da quelle di altre aree non dimenticando che le altre aree stanno sviluppando un processo di convergenza verso la Lombardia
Partono da una situazione Ditano asseverazione relativamente contenuta Lombardia e senza metteva su come rimedio prese comparativamente dal tremare ad alta intensità di capitale
Fa delle scelte di internazionalizzazione marcatamente diverso
Prevalentemente non volte al fine di dei localizzare attività di produzione o soprattutto delocalizzano e quando si tratta di ricercare forza lavoro a basso costo U
Materie prime fa invece in generale o prevalentemente delle scelte più orientate al mercato
Questo significa in qualche modo che una serie di opportunità nati appunto dall'integrazione tra loro orientale ed ai processi
Di costruzione di un retroterra come quello sperimentato dal settore dell'industria leggera dell'area del Nord Est non s'non era hanno di fatto obiettivamente a non dico la portata ma non erano in grado di far fare sostanzialmente ha molta parte dell'industria lombarda un passo in avanti da un punto di vista dei vantaggi competitivi
Credo che a questo livello sia invece più che altro da approfondire un'altra questione cioè io credo che rispetto al ha un passato degli anni sessanta settanta la Lombardia abbia comparativamente
Una maggiore difficoltà a competere in settori basata sul basati sulla tecnologia e nelle attività basate sulle tecnologie non intendo con questi settori dell'alta tecnologia
Questo probabilmente potrebbe scaturire in modo più chiaro se si facesse una volta tanto cosa che obiettiva di cui mi assumo anche delle responsabilità per la mia parte ma credo che tutti le abbiano finalmente un'analisi dei processi trasudazioni integrata fra indusse servizi cosa che non è stata fatta
A livello nazionale non è stata fatta a livello regionale non è stata fatta da nessun organismo ne promossa da alcun organismo io credo che questo aspetto potrebbe essere un aspetto fondamentale per gettar luce su questa questione anche per evidenziare alcuni nessi alcuni diciamo momenti importanti
Di crescita dell'industria lombarda da un punto di vista appunto della sua capacità di competere internazionalmente
Un ragionamento simile si può fare per investimenti in entrata anche qui c'è Lombardia rimane una una Regione la regione di gran lunga maggiormente attrattiva i fattori di attrattività
Sono essenzialmente quelli citati nella relazione cioè vicinanza al corpo del Paese ai
Diciamo le attività di business fondamentali attorno a cui ruota la nostra economia economie Sterne economica cooperazione e riduzione dei costi informazione
Non certo sostanzialmente fattori legati e con alla diciamo elementi legati questo dei fattori o agli incentivi finanziari anche se a questo riguardo c'è un problema
Noto come dilemma del prigioniero cioè tutti ormai offrono ampiamente avevano internazionali gli incentivi finanziari quindi tiro sta al gioco biecamente esce dai meccanismi egli ha la possibilità di avere investimenti green field particolarmente rilevanti ma nuovamente io credo che esistono problema d'attrattività legato alla qualificazione nelle attività di produzione di attività produttive di servizi basati sulla tecnologia e intendo dire i servizi legati allo sviluppo applicativo delle grandi tecnologie già a partire con i materiali debito ecologia ma soprattutto le tecnologie dell'informazione ai nuovi servizi legati a questo settore
Credo che qui io devo dire obiettivamente sono ovviamente ampiamente d'accordo sugli interventi fatti riguarda le agenzie o comunque a azioni di promozione dei processi interna senza essere però credo che forse il problema sta un po'qui le radici cioè a dire credo che il problema sia quello di un recupero di qualificazione nell'ambito degli sviluppi applicativi legati la tecnologia da parte della nostra regione come ovviamente di altre parti d'Italia e qui esiste un problema di politica dei fattori su cui non posso soffermarmi a lungo sigla ovviamente dalle infrastrutture dalle reti la ricerca l'università vorrei sottolineare però un'importante che mi sembra forse non molto evidenziato dalle giornate organizzate dalla Regione che è il problema delle risorse umane ma visto in un ottico un pochettino particolare io vorrei dire noi parliamo spesso dei distretti e dell'imprenditrice Tardelli più stretti a me sembra che l'imprenditrice a dei distretti italiani si essenzialmente uno e prendi un'impresa imita quella base sociale
Nei in una serie di strati operai ed artigiani
Costretti a riprenditi vita è l'assunzione del rischio imprenditoriale da
Dal viso
Secondo il nostro principio che è il bisogno che aguzza l'ingegno
Credo che esista un problema rilevanti in Italia di un imprendibili tra che nasca in altri strati che ad un'altra base sociale e intendo dire l'imprevista
Legata ai tecnici ai professionisti
Ai docenti universitari
In sostanza a quel tessuto di ceto medio che obiettivamente qualifico le economie avanzate in particolare una regione una regione come quella lombarda che abbastanza inserito nei meccanismi di formazione e diciamo di questi strati su scala anche europea
Credo che non abbiamo in Italia un problema di sviluppare in questi strati una cultura del rischio e quindi di sviluppare quella creatività e tipica dei nostri distretti inviare che sono al che esse di fatto dei distretti perché i sistemi innovativi in tutto il mondo inclusi gli Stati Uniti Suma carattere fortemente localizzato i nuovi servizi telematici nuovi servizi multimediali si sviluppano essenzialmente in due tre are negli Stati Uniti non in tutti gli Stati Uniti
E la propensione al rischio lo sviluppo del Venture Capital la la formazione di nuove impresa dalla Microsoft in avanti nascono i sistemi fortemente localizzati dove esiste una cultura diffusa del rischio in questi strati
Io credo che la Lombardia di una grande opportunità quello di cercare di fare del la Regione che il fondo concentra sull'asse poi Milano-Torino al di là della visione puramente burocratiche istituzionale di fare una sperimentazione ed avere il coraggio di fare delle scelte anche selettivi dal punto di vista dell'investimento di risorse nel cercare di muovere questa leva
Perché credo che di fatto
Da un lato le tecnologie offre oggi offrano delle grandi opportunità lo sviluppo dei servizi nelle nuove direzioni dei tecnici dell'informazione la comunicazione
Dall'idea che la possibilità di lo sviluppo applicativo fortemente localizzate in senso territoriale fortemente basato sulle piccole dimensioni e sulla creatività imprenditoriale distratti tecnici
Dall'altro lato due abbiamo obiettivamente un tessuto di impresa
Di università di centri di ricerca di strutture di servizio che indubbiamente sono le più avanzati in Italia e certamente inserite nell'ambito del contesto europeo questo sì una direttrice molto importante
Grazie al professor Mario Ortiz
Meglio di diventare imprenditori
Tra Savino Pezzotta non so se è ancora qui perché io non ho il piacere di conoscere una mi sembra di no a questo punto il professor può la
Giancarlo Pola
Università Cattolica prego la parola poi al professor Nino Burani
Grazie saltare mi ero prenotato ma non conoscendo in anticipo le relazioni credo che dirò soltanto qualche banalità nel modo Giarda mi ha ricordato ecco partire da Giarda che ha ricordato come c'è questo sbilancio dei conti pubblici
Italiani che prevede che vede un più centodue mila miliardi di avanzo primario
Con dello Stato contrapposto a meno centosettanta mila miliardi di deficit pubblico cui corrispondono poi ancora a cui si associano dei disavanzi di meno settantacinque
De per le gli gli organi gli enti previdenziali e meno ottanta per le regioni il sistema delle regioni e degli enti locali
Mi pare d'aver capito che Giarda
Pongo a questo problema è giusto che nel sistema italiano il disavanzo vero
Si collochi ancora alla periferia in modo così massiccio intendendo per periferia la periferia funzionale degli enti previdenziali e la periferia regionale e locale
Ecco del sistema degli delle Autonomie
E mi pare di aver colto
Questo segnale beh potremmo tentare di spostare questi cinquantatré mila miliardi ottenerli comunque ammesso che siano in ineliminabili e i eventualmente averli in periferie dopodiché vuol dire spargere li centodue mila miliardi di avanzo primario tra questi due corpi e rinunciare lo Stato da alcune entrate
La Previti a e dare alla previdenza più entrate contributive e al gli enti locali più entrate quanto meno tributarie che compì che servano a
A pareggiare i loro disavanzi corposi il punto che fa e credo che sia del tutto del tutto del tutto verosimile apprezzabile questo modo di prospettare la cosa credo
Che sia incorra siamo siamo sotto l'effetto di un passato che l'ha prodotto a questa situazione e che e andiamo certamente in una direzione che tende a vederla sempre più eliminata
Quando avremo col Patto di stabilità lo zero per cento del PIL quando tendenzialmente non avremo più disavanzo si tratta allora di sapere e in che modo mantenere questo patto ha complessivamente ai vari livelli questo valore zero che sarà una sommatoria di un concerto di Autonomie locali e un con una presenza massiccia di un centro di un bilancio centrale e di una organi previdenziali
Io ho quindi devo vedo delle difficoltà effettivamente capisco anche questa preoccupazione questo zero per cento dovrà essere il frutto di concertazioni politiche notevoli come mi pare mi cosa stia accadendo in Germania dove col fa molta fatica
Ad ottenere dai lender e dalla complessa degli enti dei comportamenti virtuosi che non lo metto in eccessiva difficoltà rispetto al problema anche suo del due sette dello zio della della del deficit rispetto al PIL
Certamente dunque non bisogna illudersi in un sistema federale o verso il quale si vari tipo Pedrale avremo questo genere di difficoltà come ottenere una concertazione così ben organizzata da avere questo risultato che impegno perché l'impegno è un impegno nazionale naz e la nazione Italia che si presenta con una promessa dello zero per cento
E allora quando una periferia avrà con poteri fiscali tali da non dal da Ponte da pareggiare le spese
E Inter in linea tendenziali linea media
Bisognerà vedere chi veramente sosterrà il peso più gravoso del pareggio effettivo un centro che divide circa le metà delle risorse come in Germania quaranta quaranta per cento quaranta per cento delle risorse complessive
è una periferia che si teme e si tiene ancora il quaranta i clienti previdenza nei conventi
Certamente pongono dei problemi los sarà se e bisognerà vedere in che misura questo sforzo di pareggio sostanziale
Verrà tenuto dalle dalle dalle Autonomie verrà mantenuto come parte di un patto nazionale credo che sarà e che sarà il centro che dovrà dosare i né balances
Rispetto alle varie regioni
In modo tale da ottenere uno stregone qui un uno zero per cento complessivo ma ripartito sulle varie regioni in modo differenziato credo che il centro ancora una volta preleverà dalla Lombardia come sempre più risorse avrà un bel né balance negativo
Per rispetto a da a bilanci netti positivi presso le altre regioni meno dotate
E questo mi consente quindi poi c'è senza trucco toccare il tema del debito pubblico perché se sembra di rilevare come da noi si dia per scontato che il debito pubblico rimanga lì sostanzialmente gestito a livello centrale
Non so di esperienze che sono state tentate altrove il caso belga quello più noto dove la questione è stata aggirata ripartendo sollevarli autonomie territoriali ma il peso virtuale del debito rispetto alle attribuzioni di competenza delle risorse per cui si si tiene il debito ma in realtà si si privano si priva la periferia lo si toglie la periferia quel che sarebbe il costo del servizio
Del debito stesso in termini di mancate risorse è un altro problema grande mi pare che non non devo insegnare nulla che è stato in Germania difendere con i denti le nostre le virtù nazionali
E sono solo problemi che butto lì e ricordo e non per per spirito campanilista che prima di assente la sua relazione ero venuto qui con alcune
Vecchie idee idee nate da ricerche tu hai parlato di vecchie ricerche il sesta
Eccetera io farmi riferire a quella più recente dell'IReR che ho condotto rispetto alle regioni forti d'Europa comunque con c'è stato un confronto tra Lombardia Ronaldo alla Baviera
Eccetera e dove c'eravamo posti il problema di quale sperequazione
Ci fosse qualche anno fa sette otto anni fa ancora ma certamente ancora adesso i dati sono vecchiotti ma che ci ricordano sempre come le regioni forti di Paesi sin qui liberati
Lombardia in Italia Catalogna ente in Spagna soffrono
Per quasi quereli per perché intere per destino di una trattamento squilibrato in negativo rispetto alla media nazionale in termini in particolare in quel caso degli Investimenti
Sei sette per cento di investimento nazionale centrale la Lombardia cinque sei sette per cento la Catalogna con un quindici per cento di popolazione servita
Era in indubbiamente quindi questo queste situazioni squilibrate si contrappongono a te la situazione più equilibrate delle regioni altrettanto forti di paesi
Complessivamente più equilibrati Germania e Francia nel corpo quindi Baviera non soffriva di queste
Visitiamo privazioni come pure una una Île de France anch'essa certamente non meno dotata da anzi più dotata del resto del Paese
Due schemi di due due due in due modi di essere di un'Europa squilibrata
Dove non è perché per fare dei piagnistei inutile una Lombardia usciva certamente sofferente rispetta un trattamento centrale
Del rispetto al trattamento centrale tutte questi sono dati ormai passati rispetto alla interessantissima elaborazione che ha fatto Piero Giarda per cui mi però altro ricordo comunque che è che e questo è una una situazione di tuttora di valida certamente rispetto a dati aggregati nazionali mi trovo dovere in questo momento lavorare per la c'è su un tema del sul punto di sui bilanci e sui saldi regionali netti in Europa rispetto alla distribuzione delle risorse e sto facendo una simulazione sull'Italia bene se prendiamo un bilancio italiano
Di distribuzione regionale della del bilancio centrale a a diciamo privato delle delle ali più con un più diciamo più difficili da gestire come gli interessi e i trasferimenti ci fermiamo diciamo i primi trecento venti mila miliardi di bilancio centrale
Ebbene qui salta fuori chiaramente che una Lombardia
Da un undici per cento da un a uno sbilancio a parità di risorse impiegate di trentotto mila miliardi di di di di nella di risorse di unità e pari all'undici per cento del PIL regionale in altri termini
Sicuramente lo zoccolo duro del bilancio nazionale
In pareggio è uno zoccolo che poggia che poggia larghissimamente su le regioni più forti meno undici per cento in termini di PIL della Lombardia meno otto per cento dell'Emilia Romagna meno sei sette per cento del Veneto per trovare invece i più sedici più venti per cento delle regioni assistite
In altri termini questo squilibrio di prelievo e distesa
Che sicuramente vale come valore medio temo che sia stato rafforzato in questo risanamento dei conti pubblici italiani questo volo al margine io ho l'impressione non ho posto con la non posso
Portare dati che al margine negli ultimi tempi il valore medio dello sforzo lombardo sia stato ulteriormente accentuato
E probabilmente garbata la progressività della struttura del sistema tributario questo è fa un frutto della pura della meccanica della meccanica interna
Allora il mio messaggio è d'accordo siamo sicuramente pronti come paese nazione a portarci verso il patto di stabilità bisognerà certamente avere molta preoccupazione per bisognerà vedere di coordinarci molto bene perché nell'ambito della complessivo deficit nullo non siano chiesti sforzi eccessivi alle regioni che già veramente pagano in termini molto robusti su questa loro diciamo un comporta attraverso comportamenti non tanto virtuosi di per sé quanto legati alle dinamiche proprie della spesa pubblica e attenzione quindi a non fare gravare ulteriormente al margine questo sforzo su Soirée territoriali che danzano molto
Per concludere ma solo per dare un cenno
Questo tema e eleggere liberamente presente in altre letterature in altri contesti ricordo solo un titolo significativo di un contributo scientifico letto recentemente spagnolo che aveva appunto che diceva
Dovrebbe prudente anche Tomorrow attenzione non diamo pane troppo pane oggi per avere la fame domani questo
è possibile che possa e questa è possibile che sia una situazione
Che verso la quale magari ci si sta muovendo senza che nessuno voglia grazie grazie s'
Devo devo dire che ieri abbiamo letto sul giornale che Milano contribuisce circa per il quindici per cento del totale del gettito del dieci per cento all'INPS che va a sanare
Un piccolo buche Tino della previdenza con il due per cento dalla popolazione per cui
Teorico programmazione dei mi avviavo da questo punto di vista professore Buran prego
Buona sera
A io cercherò di affrontare una prospettiva un po'più lunga di quella che io chiamo di prete data dal professor Onida non perché quella del sorride non sia interessante naturalmente lo è
Non tuttavia nel breve periodo si possono cogliere degli aspetti strutturali di un'economia e anche di un Paese
Io ho cercato di farlo in diversi modi un modo e confrontare per esempio e la bilancia commerciale dell'Italia
Un Paese confrontabile per esperienza storia eccetera come la Germania
Negli ultimi sedici anni cioè dal novantuno dall'ottantuno novantasei quindici anni senso si nota una cosa molto interessante la bilancia commerciale italiana e quasi sempre nel rosso quando non lo è è in corrispondenza di svaluta azioni della lira cioè gli anni successivi alla soluzione della Riviera
Il la bilancia commerciale tedesca e sempre nel positivo nonostante la rivalutazione del marco ora quando io confronto a livello sistemico due sistemi produttivi di questo tipo e mi viene diciamo naturale concludere che ci sono dei forti impedimenti strutturali e lo sviluppo dell'Italia non si misura il successo di un Paese all'interno del Paese ma confrontandolo con sistemi competitivi fuori dal e io penso che questo sia necessario farlo se si vuole avere un orizzonte futuro su dove andare come interpretare certi fatti che stanno venendo in Italia
Da molto tempo
Uno degli aspetti una delle strozzature lo sviluppo naturalmente e il sistema finanziario ma non tanto per sovvenzionare
Le aziende o le promozioni ma per canalizzare denaro di acquisti denaro di rischio all'impresa uno dei problemi perché le imprese non si espandono uno che è stato detto mi sembra da Mariotti e che la tra diciamo la storia degli dei distretti dei piccoli imprenditori evidentemente non consente loro di andare oltre che ad una crescita non uno sviluppo una cresta di tipo incrementale
Quindi noi facciamo sempre le stesse cose facciamo mobili sedie cuoio o no siamo bravi a farlo infatti c'è un mercato però sono anche imitabili nel medio-lungo periodo quindi non si può certamente sbaglia fondare una strategia di sviluppo su queste produzioni tradizionali
Ora io nella mi ricordo che l'ottantuno sondato un convegno importante a Mila no si parlava di merce Ambente investment banking son passati diciotto anni stiamo ancora parlare di mente Merchant Bank investment banking c'è qualcosa che non funziona
Cioè c'è qualcosa che non funziona cioè non è possibile che lo Stato che la Regione che le Province sia a Bucchi il ruolo di investment banker Merchant Bank per distribuire soldi sovvenzionare le imprese mentre non c'è un sistema più efficace per fare c'è qualcosa che non funziona e va che va chiarito questo Lelli internazionalizzazione io mi sono fermato parecchi anni negli Stati Uniti se faccio la proporzione tra il numero di Best fresco negli Stati Uniti con duecento o settanta ottanta milioni di persone in proporzione Alitalia china cinquantacinque cinquantotto ne dovremo avere cinquanta vista scura a livello dalla Bocconi ma noi abbiamo abbiamo solo due tre
Questa è un indizio è chiaro che la cultura italiana non è internazionalizzata non si tratta solo del sistema dell'impresa
Si tratta di tutti i sistemi sociali vicino
Quindi c'è qualcosa che non funziona di molto profondo di reti antropologico se andiamo aperta di a vedere i sistemi gestionali dell'impresa e non solo quelli italiani la FIAT in primo piano vediamo che sostenesse la mente tradizionali vecchi la FIAT comincia adesso a mettere il naso fuori non si deve parlare assolutamente globalizzazione perché nessuno imprese italiane globalizzato
Globalizzazione una cultura produttiva che si innesta nel mondo noi non ce l'abbiamo
Ed è in Europa anche Cina poche tutto sommato insomma
Quindi e c'è il problema che ne dobbiamo frontale seriamente non solo nell'impresa e ma anche fuori dalle imprese
Io penso che sia molto importante questa considerazione mi è capitato uno studio sulla robotica alle che è uno delle pochi settori italiani ad alta tecnologia e fremente morirà perché l'tipo di strategia di sviluppo delle imprese giapponesi la fa fuori
E no e questi della robotica no problem naturalmente di tipo manageriale di equity e non crescono ora è di fronte a queste cose insomma c'è ben poco da discutere fare convegni qui si tratta di agire costruire investment bankers
E Merchant Bank anche originali una banca di sviluppo italiana con competenze professionali adatte per l'Italia in cui la la strategia e la finanza si uniscano per orientare i canalizzare il denaro verso obiettivi di sviluppo molto chiari io vi do solo l'impresa che dimostra per un progetto vincente nell'innovazione tecnologica nell'in transazione dell'impresa e nella crescita
Multinazionale
Così si va avanti si crea futuro altrimenti saremo qui fra vent'anni raccontarci ancora scusate le stesse cose
In tutto sto discorso poiché c'è un buco culturale enorme cioè manca la socio Psicologia delle organizzazioni non dico qui presente ma in Italia ma si sa che Roma sia ma è una delle cose più avanzate nei paesi anglosassoni
Si parla di leadership nel Paese anglosassone non abbiamo la leadership leadership e uno che vuoi perché guarda al futuro che porta gli altri nel futuro che lo guida non Luís voglio dirla leadership diffusa naturalmente no
Una persona totalità questa questa prove sembra che faccia schifo in questo Paese io onestamente non so se in che Paese stiamo vivendo mi siamo un Paese comunista e non in senso ideologico scrisse in salita
Dove tutti siamo uguali legale essere uguali ma non è assolutamente vero mito ha dimostrato che io ho visto anche fra le altre cose fra i suoi grafici che chi vince e che si differenzia
Che e e chi e la la meritocrazia in tutti i settori è fondamentale non perché si crea un'élite perché si trascina tutto il sistema
Vincente l'Irlanda è una prova concreta di questo di questo ma insomma io non so sondato a Palm Springs Palm Springs e fatta e in mezzo al deserto non c'è niente aspramente niente neanche un arbusto
Ci sono solamente cinquanta campi di golf tutti verdissimi
E stato possibile creare un una dissesti grande successo in mezzo al deserto nel siciliano siamo capaci di farlo ci sono un sacco
Non attraverso lo Stato che si sostituisce a perché non fa altro che perpetuare il passato ne dobbiamo andare una visione del futuro dove andrà
Farlo ci misuriamo verso sistemi hanno i concorrenti da tutti i punti di vista economico finanziario e culturale o si fa queste cose o non si sopravvive una questione di evoluzione grazie
A questo punto io nel ringraziare
Anche al professor durante il suo appassionato intervento debbo dire credo che professor Giarda nulla da aggiungere alle cose già dette chiedo alla professor Onida se vuole dipendesse pericolose va be'
Inutili qualche interessante
Sì ore credo che pochi rimasti interesse
Stare su due punti del l'imprenditore sul discorso del distretto e il discorso del rapporto tra promozione nazionale territorio sul distretto appare da quasi tutti gli interventi si è sottolineato che i fattori di forza tradizionale questa imprenditorialità diffusa questo modo di organizzare la produzione oggi incontro delle strozzature di questo eravamo già consapevoli lo diventiamo sempre più romano che si avvicina si cerca di capire le strategie di questi diversi discrete strozzature in termini di risorse umane è stato netto pensando
La successione
Una razionale ai quadri e ai tecnici
E qui la risposta non può che essere una qualche mobilitazione di formazione professionale di formazione in senso lato di nuovo congiungendo gli sforzi ed energie altrimenti moltiplichiamo i corsi di formazione
Livelli e non otteniamo un risultato che è quello di formare delle leve di cui quelle famose imprese leader sentono il bisogno quando sono le imprese leader anche quelle che cominciano a ad attrezzarsi per affrontare i mercati e quindi risorse umane seconda strozzatura Mariotti l'ha sottolineato come con forza il punto centrale del tuo intervento tra parentesi ti ringrazio di avere colmato la lacuna in relazione scritta io non ho voluto coprire per ragioni di tempo i vari temi il tu hai ricordato giustamente questo tema del terziario o dei servizi moderni legati alle nuove tecnologie corse comunque all'impiego di nuove tecnologie nei vari settori e questo è un discorso che appartiene alla di nuovo alla al rango della organizzazione tra università e istituzioni pubbliche e ovviamente vivacità del del settore privato il terzo aspetto l'aveva un po'più sottolineato io forse dicendo c'è una strategia di potere di mercato vale a dire il distretto incontrano strozzatura nel momento in cui meno capace di essere presente radicato sui mercati
Dalla passare dalla cultura della Fiera ammissione iniziativa amo di vetri allora strategia di essere sul mercato di avere una rete di agenti rappresentanti non necessariamente di filiali commerciale come una grande multinazionale a una rete che consenta di sensori che rilevano la doma anta che rilevano reazione dei concorrenti questo richiede qualcosa di che va molto al di là della tradizionale azione in cui lei le piccole imprese si adagiano che si collocano volentieri perché naturalmente gli si dà una mano
Nel partecipazione alla Fiera o alla
Commissione degli operatori queste tre strozzature richiedono ripeto con
Con impegno multilaterale ICE territorio qui ci sono o son d'accordissimo su quanto è stato ricordato credo dal consolati Lumet il ma non non Luisa non Daloui sono
Rendiamoci conto che spesso e volentieri la soluzione ideale quella verso cui integra ma rete nazionale ed una iniziativa locale
Si scontra contro l'Olbia coesistenza di visioni contrapposte di interessi contrapposti per farvi un esempio se qua quando andiamo a fare comunque a portare questo tema di come
Nella reti tali
Dice a livello territoriale questo grosso nodo anche la legge la legge di riforma dell'ICE ci chiede di farlo incontriamo visioni tra loro incompatibili una visione di tipo confindustriale associativa dice no no noi non voglia
Amo dice sul territorio ci siamo noi dice sì alle associazioni rappresentanze di categoria sono i vostri interlocutori
Legame diretto tra una programmazione nazionale Roma l'associazione di categoria
Il andiamo dai distretti i quali non sono normalmente beneficiari di quelle attività promozionali tradizionali dicono giustamente ma perché non venite da noi
Non non ci sentiamo
Dalle categorie e nemmeno dall'ente locale andiamo dall'ente locale la Regione discorso diventa accordi di programma con il ministero del Commercio con l'estero convenzioni per cofinanziare iniziative e di nuovo viene a mancare rapporto più qualifiche tante col territorio perché spesso li cofinanziamenti devo dirvi si riducono ad essere il finanziamento marginale di attività non di particolare livello tanto per essere schietti ecco allora a questo punto trova
Il modo
Di
Prosciugare la presenza inutile rende invece più in
Adoro il nostro la struttura alle risorse umane dice di andare sul territorio ma senza costruire tante piccole strutture inefficienti è una bella sfida tanto per usare il solito Terni ci stiamo provando Piero Borghini sa meglio di me quanto la dialettica sia difficile in questo in questo campo la mia personale Speranza anche perché io sono dentro così da rendere un servizio temporaneo nono come dire interessi dei politici e amministrativi
Permanenti questo tipo di compito che diciamo le cose come sono cioè portiamo ad evidenza le iniziative robuste interessati l'Innovative cerchiamo di scremare tutto ciò che sostanzialmente inerziale quel in in questa interazione abbiamo molti interlocutori a livello di Regione di alcuni centri estero alcuni i alcuni associazione territoriale che alcune camere a geometria variabile quindi puntiamo sulle
Le cose buone con quelli con cui siamo in grado di farlo e gli altri vediamo
Bene per una battuta professor Lars sono battute per rispondere all'intervento di Giancarlo scuola cito una battuta che non è mia ma è che è stata costruita dei siamo in in occasione dei dibattiti sulla fine
Non quest'ultima quella dell'anno precedente quando si discuteva dell'eurotassa no Valota secondo Gianni Marongiu che è autore di bellissimi libri sulla storia diciamo tra il sistema tributario italiano
Scuoteva e che l'unione monetaria a ripeteva la storia risorgimentale nell'euro tassa così come il Risorgimento italiano l'hanno fatto circa non più di trecento mila persone in tutti ali aperte che sono state coinvolte e tanta è la dimensione delle persone che hanno pagato l'eurotassa in modo significativo
Duecento mila delle quali probabilmente residenti non Bardini
Con tanti auguri e con tanto orgoglio per avere fatto l'azione
Grazie grazie nostri relatori grazie a
Comunque non significa