"Impresa Italia: dalle regioni verso l'Europa" seconda Consulta nazionale del commercio e dell'artigianato promossa da Alleanza Nazionale presso l'Hotel Ergife, in Via Aurelia 619

Buongiorno a tutti pregherei i colleghi di alzassero in piedi per osservare un minuto di silenzio
In segno di lutto per la strage
Dell'altro ieri del Cermis
Ho Bortolo come buon segno dello solidarietà grazie
Anche lui di ringraziarlo e ti siamo vicini a un attivo a tutti i cittadini per questa tragedie che purtroppo ha colpito un solo due Regioni ma credo che abbia colpito tutto il nostro Paese
Allora iniziamo i lavori volevo ricordare alcuni abissi così poi procederemo secondo il programma
Questa mattina come voi sapete boh dopo il saluto che il presidente il commissario dalla Provincia di umori Francesco Storace farà avremo la relazione introduttiva più vigore Mario contento che il coordinatore nazionale cui subito le politiche economiche poi avremo una relazione gli onorevoli
Pietro Armani il dirigente nazionale del settore bilancio poi siano inattesa dell'onorevole Cristina siano Muscardini che dovrà fare una relazione importantissimo su tutto per quanto riguarda l'attuale situazione a livello europeo il culturali la cultura dell'innovazione che noi dobbiamo avere poi già la prima Paolo Rotundo ha già qui ci sono alcuni dei dei partecipanti saluto l'amico assessore Roberto Caruso già vediamo che c'è il moderatore il giornalista del Tempo tuttora Umberto Mancini
Poi alle dodici e quindici vi sarà una reazione per l'amico onorevole Giovanni Gianni Alemanno che vige in versione del dipartimento
Direi iniziative sociali problemi del lavoro
E poi fino all'una e mezzo dovremmo tentare così di di coordinare una serie di interventi che gli amici come al solito faranno anche quest'anno come era prima
Consulta voi sapete che molti amici che vengono da fuori Roma quasi tutti vengono da fuori Roma
Partendo la mattina cui vari aerei non si trovano in perfetto orario per cui ecco vedere che mano mano che si parla vengono gli amici evidentemente parlavo poco fa sia con contento che costo Lace
Evidentemente un'altra hanno organizzeremo gli orari del convegno in modo tale che si riesca a essere un po'più tutti precisi comunque
Quello di oggi non è una manifestazione direi di massa quella di oggi invece un confronto come dicevo nella nell'invito e un confronto una giornata di studio serrato su problematiche
Che interessano noi tutti anche in vista di Verona è una linea di politica economica che dobbiamo a vere nell'affrontare questa globalizzazione dei mercati e soprattutto entrando in Europa io come lo scorso anno se voi siete d'accordo per i lavori della giornata ci susseguite in un po'però vorrei a un amico
Di sempre che voi tutti conoscete dare la presidenza di questo convegno all'amico onorevole Gaetano Rasi se siete d'accordo credo che
Per cui pregherei vietano di venire qui nel tuo posto iniziare i lavori proprio te attraverso la tua diligenza di questi lavori
Allora grazie caro Mazziotti per aver meno
Proposto grazie a voi per aver accolto
La presidenza di questo convegno che mi onora
E che cercherò di svolge renda in maniera adeguata all'importanza
Dei compiti di questo convegno è il secondo convegno questo testimonia la continuità della azione che l'amico Mazzocchi e tutti coloro che con Luigi collaborano
Alle attività della Consulta
Che danno luogo ormai vediamo ad incontri e scambi ma che nel corso dell'anno
L'hanno anche luogo ad azioni parlamentari e di stampare i ad elaborazioni di indirizzi di così rilevante impegno e anche di rilevante ripercussione sulla pubblica opinione
Le recenti vicende
Che a sorpresa ci hanno vista abbiamo visto che il governo ha richiesto tramite una legge improvvida ancora di più
Richiedono la mobilitazione dei lavoratori autonomi e quindi in particolare dei commercianti e degli artigiani alleanza nazionale particolarmente sensibile in questo campo
Che che considero naturalmente come si dice della struttura portante della nostra economia il tessuto connettivo di un sistema che ha bisogno proprio di queste attività diffuse sul territorio per sviluppare il tutto il resto della economia la fase di passaggio è difficile la fase di passaggio è estremamente anche interessante banalizzata perché passiamo dalla dimensione nazionale alla dimensione europea è il titolo di questo convegno dimostra come si sia centrato questo problema non voglio prendere tempo naturalmente
E prego il commissario provinciale di Roma
Per Alleanza nazionale l'onorevole Francesco Storace di prendere la parola per il saluto grazie
Grazie presidente della Sea chiedo scusa per la luce oggi politologo e con il cuore con il cervello chiude Colombo
Io
Dico all'amico onorevole Mazzocchi un doppio grazie per l'utilizzazione di questo convegno nel portare il saluto della situazione ero davanti al suo personale voglio dire perché ringrazio Bazzocchi
E e concordo con lui poi oggi l'onere necessario far comunque quello congiunto di Gesù era presente il presidente Fini delle giunte
Lo dicesse sul ribasso ma quello che ci serve un discorso di qualità la proposta politica
E io penso che questo approccio al problema del commercio in questa maniera
Posso essere utile se anche soprattutto se pubblicheremo gli atti dei lavori di oggi
Perché vedete c'è la necessità di far capire agli operatori ma non solo gli operatori ma anche ai consumatori e questa battaglia non è a tutela di qualche privilegio
E allora lo ringrazio Mazzotti perché dimostra in maniera evidente alla pubblica opinione con il risalto che potrà avere domani sui media questa nostri questi nostri lavori potranno avere sui media questi nostri lavori
Che un convegno di questo genere poteva fare solo Alleanza nazionale permettetemi non apparire presuntuoso lo si doveva fare a Roma
Spiegherò tentò di spiegare entrambi i motivi Alleanza Nazionale
Partito che crede nella battaglia a tutela del lavoro autonomo è una lunga tradizione quella che ci vede protagonisti delle battaglie a fianco dei lavoratori autonomi
E quindi non abbiamo bisogno di Ladysmith trasformismi per i sostenere con forza le ragioni del mondo del commercio
Anche le stesse tesi di Verona letali ci avviciniamo a passi velocissimi verso la scadenza di fine mese dimostrarono il rigore scientifico che caratterizzerà la loro che è stato impostato quanto è fondamentale la piccola impresa in questo nostro Paese nel contesto europeo siamo la nazione europea non si europea
Che ha il maggior numero di piccole imprese con il minor numero di dipendenti paziente l'azienda
Il che vuol dire che prima di parlare di logiche altre rispetto al contesto nazionale con la realtà nazionale bisogna fare i conti e allora al liberalizzatori all'amatriciana come ministro Bersani
Per arrivare forte un segnale di chissà che in questo Paese quanto vale quanto rende quanto produce la piccola impresa ed è per questa questa una delle ragioni
Per cui Alleanza Nazionale sa che questo problema va affrontato con rigore ma anche con capacità di proposta
E dei vostri interventi ci attendiamo un contributo fondamentale oltre che dalle tavole rotonde perché a Roma io sono grata dove Mazzocchi
Per aver accettato penso di poter dire anche con entusiasmo la mia proposta di affianca lavoro alla guida della Federazione di Roma come vice commissario
Perché c'è la necessità che era anche un segnale di rilievo di profilo a quelle categorie del lavoro autonomo quindi non solo il commercio ma anche alle professioni
Che hanno necessità di essere rappresentata e quindi Alleanza Nazionale anche come grande orecchio del cittadino che trova ascolto nelle nostre sedi politiche e istituzionali
Per Roma abbiamo iniziato per primi lo dico non per vanteria Walter dato statistico diciamo così
Questa battaglia sul decreto Bersani non abbiamo esitato a dare del criminale a un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio la piccola impresa
E a Roma siamo impegnati anche un'altra grande battaglia a livello regionale vedi questo voglio ringraziare due nostri consiglieri regionali Andrea Augello e Francesco Aracri
Che stava riuscendo a trasformare una legge regionale che parte con il disegno della maggioranza tutela della grande distribuzione e concluderà il proprio percorso con incentivi per la ristrutturazione a favore del piccolo commercio grazie alla proposta politica e alla decisione del gruppo di Alleanza Nazionale
Si prevedeva attraverso l'attivazione di un fondo perché la finanziaria regionale
Mutui tra cinque dieci anni a tassi inferiori a quelli delle banche
Fino a centocinquanta milioni ma lo sto a dilungarmi dei particolari certo è che abbiamo il dovere di farla questa battaglia ma poi avremo anche il dovere e qui sta il punto dell'organizzazione del partito di un partito serio di spiegare poi commercianti come cambia la loro vita attraverso l'introduzione di nuove leggi quindi trasformeremo anche la Federazione di Roma spero che questo esempio sia seguito in tutta Italia i nostri circoli anche il Sportello dei diritti del cittadino o del commerciante per capire come si può andare avanti nella vita quella girandola di leggi che esista
Il decreto Bersani se mi soffermerò pochissimo in questo mio breve intervento alla partenza l'ha detta
Però Bersani è un atto che pare impossibile a discutere anche se va dato merito ai nostri rappresentati in Parlamento a cominciare proprio dallo storico Tonino Mazzocchi
Di stare facendo il diavolo a quattro per cercare entro la data di scadenza per cui poi sarà definitivo di poter modificare le cose che non vanno
Dobbiamo anche ricordare a Chieri sembra travolto dall'orgia di comunicazione per cui qui siamo entrati in Europa con la liberalizzazione dei negozi capire come si è arrivati a questo provvedimento va spiegata
Anche perché abbiamo le ragioni della coerenza la nostra parte io ricordo il programma del Polo del novantasei lo ricordo anche a qualcuno che finge di dimenticarlo che proclama del Polo prevedeva pianificazione del sviluppo commerciale da parte di Regioni e Comuni
Prevedeva le specializzazioni attraverso le tabelle merceologiche diceva esattamente il contrario di quello che sta facendo il ministro Bersani
Cioè non dobbiamo fermarci noi dobbiamo passare per conservatori ma dobbiamo spiegare che prima di fare la rivoluzione bisogna capire qual è il contesto in cui ci muoviamo
E quella legge la legge Bersani decreto Bersani parte da un atto di prepotenza politica istituzionale perché non più tardi di un anno e mezzo fa disertando il Parlamento contro le leggi delega
Che il governo alcun governo faceva
In cui il governo cercava di impossessarsi di poteri e ci è riuscito per evitare di discutere in Parlamento i cordoni che riguarda le categorie e che questo decreto è figlio della Finanziaria novantasei
Con cui con cinquantaquattro delle che ci costrinse all'Aventino per protestare contro la mancata discussione in Parlamento oggi la vediamo i frutti vedremo i frutti anche con gli ordini professionali
Vedremo i frutti di questa operazione terroristica da parte dell'esecutivo contro il Parlamento sostanzialmente eversiva probabilmente anticostituzionale
Raccogliamo i frutti di quelle scelte scellerate di Romano Prodi
E degli uomini che stava a Palazzo Chigi bene anche nel merito il decreto Bersani e probabilmente ce lo chiedono all'esperienza in questo settore opera ma che nel merito il provvedimento Bersani è chiaramente un atto contro il commercio io vivo alla realtà di Roma
E quando leggo una cifra di trecento metri quadri beh cerco di pensare che cosa vuol dire
Chi di voi viene da fuori conosce molti monumenti di Roma conosce sicuramente il Pantheon nel Pantheon son seicento metri quadri trecento arrivati a metà Pantheon quale sviluppo commerciale possiamo garantire a questa città se mettiamo questi limiti
Trecento metri quadri a Roma e il doppio della media dei negozi la città allora bisogna essere sei quando si affrontano queste questioni capire chi sia dall'altra parte
Non si può pensare
Che non si non ci sia e non si scatenino reazioni quando si riduce il valore della licenza commerciale a carta straccia
Quando contro gli interessi dei consumatori si abolisce ogni specializzazione del commercio per cui gli valse il titolo della mezzo che giorni fa un esempio
Efficace potremo entrare nel negozio comprare un ombrello incompiuta senza capire se il commesso si intende di ombrello di computer
Non c'è programmazione
Ci sarà meno lavoro perché la campagna di comunicazione a sostegno del decreto Bersani ci ha fatto capire che domani saremo tutti più felici
Tutti potrebbe aprire negozi ed è capitato anche nei nostri ambienti di sentire ad alcune dice ma insomma provvedimento anch'io onorevole Ragioneria aprire un negozio perché vi ribellate
Perché se oggi di essere commerciante diventato ed assunti Astico perché c'è poco lavoro perché può rendere santo di vero perché c'è contrazione dei consumi se ci saranno più negozi prenderai ancora di meno a chi prenderà la merce
Allora a che serve questa liberalizzazione appunto all'amatriciana come lo chiama patto per gettare fumo negli occhi oppure magari saremo costretti faccio finta di essere anch'io commerciale
A lavorare di più perché si dice che bisogna allungare gli orari sarà anche giusto sarà anche molto europeo però le colture contemporaneamente avremo i nostri dipendenti dello potranno lavorare più di trentacinque alla settimana perché il governo liberalizzatore fa dirigista sull'orario di lavoro
Queste contraddizioni vanno denunciati
Queste contraddizioni varo denunciati ed è questo l'abbiamo tentato di inizia da fare a Roma davvero anche tutta Italia per portare al centro delle questioni politiche
Sul podio professioni sul lavoro autonomo sul mondo del commercio comunque un problema che abbiamo di fronte e che mi abrogatela questo convegno si possa cominciare a trovare soluzione a prospettare soluzioni Perissich penso
Alla grande compiuta la questione fiscale vero dramma del commercio alla questione la flessibilità del lavoro altro dramma del commercio
Si dice non è una battuta che è più facile sposato due più utile sposarsi che assumere qualcuno perché dal matrimonio poi fuggire e dico una bestemmia da lavoratori dai assunto e se quel lavoratore non lavora tenute ritenere allora vedete sono queste le questioni di sostanza che un Governo realmente dirigista che un Governo ostaggio del sindacato non potrà mai affrontati
Non a caso il governo concerta tutto con il sindacato triplici sta non concerta nulla con le associazioni che rappresentano il mondo del commercio è una scelta politica è una scelta ideologica di questo governo che noi dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze
Solo dirigisti
Dal punto di vista del commercio perché impongono delle regole anche se fanno finta di liberalizzare solo dirigisti per quel che riguarda su il provvedimento sulle trentacinque ore e tutto quello che sanno domanda dell'economia Caro Mazzocchi io concludo il mio intervento di saluto che non deve essere un comizio ma deve essere semplicemente un atto di carta nei confronti dei lavori di questa Consulta dico che è una battaglia che comunque si può vincere
Schierarsi a difesa di questo blocco sociale un atto meritorio da parte di Alleanza Nazionale che dobbiamo crederci dobbiamo farla questa battaglia voi avete detto che dall'opposizione le battaglie politiche non si possono vincere
Abbiamo avuto tutti quanti insieme alla soddisfazione poche settimane fa quando nella Dellera di massimo fulgore dell'Ulivo però siamo riusciti ad abbattere il bastione della RAI si possono vincere le battaglie anche dall'opposizione la federazione romana dato disposizione
Grazie onorevole Storace per questo intervento così lucido così competente così espressione di quella che è la realtà di Roma che è uno specchio anche di altre quindi diciamo diffusissime realtà ora prendiamo l'onorevole Manlio Contento di prendere la parola
L'onorevole Contento come voi sapete e coordinatore nazionale per le politiche economiche incarico recentemente conferitogli dal presidente Fini con grande o orgoglio che la mia generazione vede uomini come contento assumere incarichi così delicati così impegnativi così bisognosi di nuove fresche energie io mi riconosco personalmente anche scusate questo accenno personale il Contento come colui che porterà avanti una grande bandiera una grande idea e quindi oggi richiede quindi con voi
Il battesimo del del suo primo intervento in campo economico non è il primo intervento in campo politico già lì i suoi primi
Passi sono stati così centrati così opportuni così tempestivi oggi è la prima volta che affronta in pubblico problemi economici in questa Assemblea prego onorevole Contento grazie della tua presenza
Consentitemi di ringraziare l'amico Gaetano Rasi perché ha voluto mettermi a mio agio e lo ha fatto come è suo costume nel modo migliore consueto e quindi per me
Un onore aprire ufficialmente i lavori di questo convegno perché ho l'impressione che in questo Paese tutti continuino a ritenere le piccole e medie imprese come il punto centrale di ogni attenzione in materia legislativa
E come punto di riferimento dello sviluppo economico dei settori anche occupazionali
Ma in verità poi quando l'intervento legislativo
Va ad incidere negativamente nei confronti di queste strutture produttive vediamo immediatamente la differenza tra le premesse teoriche
è in realtà l'applicazione concreta come recenti episodi che sono stati richiamati dal collega amico Storace hanno evocato la vostra memoria
Ma il compito mio oggi è quello di aprire questo convegno con delle questioni che vengono poste sul tappeto e che dovranno consentire anche il dibattito sui temi più importanti dello sviluppo della politica economica nel nostro Paese
E allora io non posso partire da uno dei concetti che oggi sono messi in discussione e che devono essere punto di riferimento per ogni analisi ai fini poi delle proposte concrete questo aspetto dato ormai dalla perdita di potere del concetto della sovranità nazionale
Nel nostro Paese chi pensa che si possa ormai intervenire sotto il profilo normativo con provvedimenti che non tengono conto dell'importanza dell'Unione europea e quindi delle decisioni delle direttive che quegli organismi sovranazionali adottano
è evidentemente in ritardo ed è soprattutto in difficoltà allorché ritenga che il quadro nazionale sia l'unico punto di riferimento per determinare le scelte di politica legislativa anzi sono proprio i principi dell'unione europea
E lo saranno tra breve anche gli aspetti dell'unione monetaria ad imporre delle conseguenze all'interno dei quadri nazionali ivi compreso il nostro sia per quanto riguarda gli aspetti di qui a poco monetari sia ancor prima per quel che concerne le scelte di orientamento e di principio della politica legislativa
E allora è evidente che in un quadro di liberalizzazione del piccolo commercio che riguarda badate bene tutti i paesi europei non era pensabile non dover fare i conti anche nel nostro Paese con una prospettiva riformatrice che andasse verso quei concetti
Il dramma qual è
Il dramma è che ancora una volta non si è voluto tener conto della realtà sociale produttiva italiana
Ma si è voluto automaticamente porre a ridosso della larghissima platea mi riferisco ovviamente alla produzione e a quell'pongo dei commercianti che rappresenta un settore non indifferente nel nostro mondo economico si è voluto dicevo porre a ridosso di questo mondo una scelta che in questo momento politicamente poco intelligente
Lo è perché ancora una volta vuole uniformi Zare sull'intero territorio nazionale delle regole e dei principi che in realtà dovrebbero essere essa affidati al potere alla regolamentazione del livello locale
Vedete il paradosso di quello a cui stiamo assistendo è che in un sistema che ormai infranto le barriere i confini e che riesce a dialogare in termini di competizione tra il prese
Addirittura a livello mondiale che riesce ad abbattere frontiere vincoli per quanto riguarda i trasferimenti finanziari tanto per citare un esempio
Nel preciso istante in cui quindi aumenta la competizione di carattere economico tra le imprese produttive
Che cosa fa il nostro Paese continua a non comprendere che gli unici margini operativi per costruire un sistema che regga e aumenti la competizione
Non sono più quelli di accentrare le decisioni ma di fare in modo pur nell'ambito di un contesto di principio che queste decisioni sia taglino alla realtà locale e questo è uno degli aspetti che Alleanza nazionale intende sottolineare proprio in questa sede
Perché perché non è sufficiente cari amici parlare della competizione in termini economici se non si affronta la vera questione ad avviso della destra politica che oggi sul tappeto
Quella cioè della competizione istituzionale che cosa significa competizione istituzionale significa Lura ritardi risposte in una società aperta a seconda di quelle che sono le realtà territoriali che vengono poste appunto in competizione
Se io oggi dovessi dare una risposta al ministro Bersani circa le prospettive di analisi errate da cui muove il suo provvedimento la prima cosa che gli direi è domandarsi come mai di fronte alla sua proposta di liberalizzazione immediata e non graduale così come Alleanza nazionale propone non abbia considerato quello che è accaduto negli ultimi cinque anni per quanto concerne la mortalità delle imprese commerciali
Com'è pensabile di rispondere in quei termini che tutti conosciamo senza aver analizzato a sufficienza il percorso che dal novantadue al novantasei compreso ha portato alla chiusura di circa duecentoquaranta mila esercizi commerciali
In un Paese in cui l'offerta commerciale rispetto ad altri Paesi europei per continuare nell'esempio è la più alta d'Europa altro elemento che pochi conoscono
Nel confronto tra l'offerta distributiva italiana e l'ottanta distributiva degli altri Paesi europei e della media soprattutto il nostro paese registra il tasso di presenza più alto tra esercizi commerciali e abitanti
Quindi allorché si dice che la liberalizzazione in realtà aprirà completamente la strada la possibilità di fare impresa ben io invito il signor ministro a spiegare prima come mai abbiamo assistito alla chiusura di circa duecentocinquanta mila esercizi commerciali in cinque anni
Qual è la risposta cari amici
Che non è sufficiente liberalizzare nei termini in cui abbiamo fatto riferimento sei in verità
Now liberalizziamo la giungla normativa che oggi impedisce all'attività imprenditoriale di esplicarsi se non creiamo ed è questo il messaggio che parte fino a questo momento da Alleanza Nazionale
Nella dialettica politica nel confronto politico che è necessario se non creiamo uno statuto vero e proprio della piccola impresa se non
Intelligentemente apriamo le porte ad una normativa agile semplice soprattutto sotto il profilo fiscale
Che consenta ai piccoli imprenditori di poter continuare senza doversi confrontare ogni giorno con le alchimie giuridico e molto spesso anche tributarie di un ministro come rischio
Io chiedo alla platea di coloro che sono operatori commerciali
Se hanno avuto la disavventura in queste ultime ore in questi ultimi giorni
Di provare sulle loro spalle le prime avvisaglie dell'anno primo dell'era rischia delle riforme tributarie e allora sapranno cosa ha prodotto
Questa modifica normativa vedendo non soltanto le file al di fuori dell'ufficio del registro ha proposto della semplificazione
Ma vedendo anche quello che è successo con le prime battute nei decreti che dovevano regolamentare i versamenti dell'imposta sul valore aggiunto
E allora io credo di poter tranquillamente affermare che oggi il vincolo più grosso nei confronti della possibilità di fare impresa il vincolo più grosso nei confronti della possibilità di ampliare l'offerta di lavoro e quindi di aumentare l'occupazione in questo Paese viene paradossalmente proprio dallo Stato e non da lei in paese è uno Stato che non attenzione per i problemi di chi lavora e soprattutto cari amici
Non attenzione
Per i problemi del lavoro autonomo
Già qualcuno ricordava prima di me il nostro Paese rispetto sempre agli altri Paesi europei registra il numero più alto di attività cosiddette libere siano esse di professionisti siano esse
Gli artigiani o dei commercianti cioè di piccoli imprenditori
Ebbene questa ricchezza
Non può che fare la differenza rispetto ad altri Paesi dell'Unione europea e questa ricchezza non può essere immediatamente messa in discussione con la mancanza di attenzione a cui facevamo riferimento oggi vedette
Le grosse aziende proprio per la competizione che va crescendo sempre di più
Sono in difficoltà nell'assicurare l'occupazione a livelli costanti proprio perché vengono messe in discussione dal fatto che tanto per fare degli esempi interi settori di una catena
Produttiva possono essere tranquillamente trasferiti con maggiori vantaggi da parte di imprenditori addirittura all'estero e allora che cosa resta a questo paese se non affidarsi alla fantasia e soprattutto alla mobilità
A quella flessibilità che non è soltanto
Un aspetto giuridico che noi poniamo all'attenzione del dibattito politico oggi ma che è soprattutto l'unica risposta concreta che si sa dare
Ad un problema ovviamente grave come quello dell'occupazione cominciamo a creare impresa cominciamo a fare in modo che nelle scuole e nelle università
Non togliendo ovviamente sapere che resta il punto di riferimento della nostra civiltà soprattutto
Culturale ma cominciamo soprattutto a dialogare con il mondo dell'impresa per fare in modo che chi esce con una mentalità per voler investire nel suo futuro e magari per voler accettare un rischio difficile come quello che è l'inserimento nell'attività autonoma possa farlo avendo dei punti di riferimento e allora questo è un altro messaggio che la piccola impresa le associazioni di categoria non possono dimenticare dobbiamo far crescere gli imprenditori in questo Paese perché far crescere imprenditori significa fa crescere occupazione
Mentre non è più pensabile che ad assicurare l'occupazione come vorrebbe Bertinotti sia un modello sociale che ormai esaurito come quello delle grandi aziende come quello delle grandi imprese che purtroppo condizionano ancora oggi le scelte politiche
Penalizzando invece altre categorie come quelle degli artigiani dei commercianti a quella riservata la parità di trattamento se io dovessi sotto il profilo politico identificare un altro aspetto che contraddistingue questo governo di centro sinistra nei comportamenti e nella sua parzialità
Non potrei certo dimenticare lo ricordava l'amico Storace la differenza ripercorsi quando a porre il problema
è il sindacato è l'associazione che rappresenta i lavoratori diventato ormai partito politico omogeneo alla maggioranza che regge il nostro Paese beh in quel caso si aprono le porte e quindi viene coltivazione e quindi vi è un percorso che porta ad una uscita di carattere normativo
Che è consensuale
Non vi può essere nessuna decisione senza l'apporto da un lato della Confindustria in quella materia ma soprattutto senza l'accordo con i sindacati che rappresentano oggi uno dei centri di potere più importanti per le scelte di politica legislativa
Decreto Bersani ma come mai
Sotto questo profilo nessuno ha pensato di assicurare quella stessa a parità di condizioni e le associazioni di categorie che rappresentano il mondo del commercio come mai il governo ha saltato completamente non solo le associazioni di categoria in quell'occasione ma addirittura la Camera la Commissione attività produttive che si stava avviando verso un percorso di liberalizzazione concordato con le associazioni di categoria che prevedeva sostanzialmente un innesto graduale di questo tipo di liberalizzazione che ovviamente è uno degli aspetti all'esame e all'attenzione della discussione politica di questo momento come mai questa differenza di trattamento
Beh io non vorrei e qui un aspetto politico lo devo sottolineare in questa apertura dei lavori non vorrei che certi atteggiamenti
Vedi appunto la risposta del cosiddetto decreto Bersani nei confronti del mondo commerciale derivassero da atteggiamenti tenuti dalle associazioni di categoria anche recentemente e che non erano perfettamente in linea non solo con la politica del governo di centro sinistra ma con gli atteggiamenti per la maggioranza di centro sinistra e non vorrei quindi che è in vendita
L'assunzione di questi provvedimenti scavalcando il Parlamento rappresentasse davvero una risposta estremamente preoccupante nei confronti di categorie produttive e di lavoro che assicurano il loro apporto alla ricchezza nazionale
E che soprattutto non sono in grado in questo momento di affrontare con serenità
Il loro futuro
Ecco allora cari amici che avviandomi alla conclusione
L'aspetto della competizione istituzionale che Alleanza nazionale lancia in questo convegno si riassume sostanzialmente all'interno del titolo di questo convegno che è quello dell'impresa italiana che accomuna tutti i destini nostri dei lavoratori e anche di chi non lavora
E che vede sostanzialmente la risposta dei sistemi in questo caso quelli regionali ma più in concreto quelli dell'autonomia e mi riferisco in larga misura le amministrazioni comunali come protagonisti dello sviluppo del nostro Paese
E allora ancora una volta non possiamo non sottolineare l'errore di fondo fatto da una riforma come quella annunciata del commercio
Che invece di trasferire i poteri regolamentari alle amministrazioni comunali magari nell'arco di una liberalizzazione di principio da raggiungere gradualmente
In un arco triennale come propone Alleanza Nazionale
E indica una misura che vale per tutti i Paesi e per tutte le realtà spogliando anche i sindaci di quei poteri che vengono reclamati da larga parte dell'opinione pubblica per essere più vicino ai cittadini e quindi ancora una volta voi avete la differenza
Precisa e specifica tra la destra politica
Che spingendo i confronti delle Autonomie perché le autonomie sono al centro del sistema del nuovo motore di risposta
Alle domande di chi vuol fare impresa e quindi ricco di chi vuol aumentare la ricchezza di questo Paese e una visione sotto il profilo pubblicistico
Che apre con il concetto di liberalizzazione senza porsi problemi della realtà sociale
E che in verità rappresenta l'ennesima cartina di tornasole nei confronti di decisioni perfettamente centraliste che vogliono omologare situazioni diverse mettendo sullo stesso piano realtà che sono e che meritano risposte completamente diverse
è questa l'essenza del messaggio politico e si apre con questo convegno l'attenzione nei confronti delle categorie produttive l'attenzione nei confronti del mondo dell'artigianato nei confronti del mondo del commercio
L'attenzione nei confronti dei piccoli produttori passa attraverso il sistema cominciò a snellire la burocrazia comincino acconsentire che a livello regionale soprattutto a livello comunale siano effettivamente coloro che vivono in prima linea a determinare l'esigenza delle categorie
E a maturare interventi regolamentari o di carattere normativo in funzione di quella che è la realtà sociale se arriveremo a questo aspetto allora noi potremmo consentire anche e concludo di dare un contenuto diverso alla democrazia che oggi viene posta in discussione
Oggi voi sapete che in un sistema che accelera nelle decisioni nella rapidità nell'affrontare problemi che ogni giorno diventano sempre più assillanti bene
In questo contesto diventa estremamente importante poter contare su classi dirigenti efficienti
Bene io ritengo che nella valorizzazione delle autonomie
E nella capacità dell'autonomia di interpretare non solo la voglia di cambiamento ma soprattutto la necessità di risposte del mondo produttivo del mondo del lavoro si gioca il futuro del terzo millennio del concetto di democrazia
Tanto più quelle classi dirigenti saranno in grado di far crescere la ricchezza e tanto più quindi gli indicatori statistici di quelle autonomie saranno in grado di riflettere la capacità di chi le amministra tanto più il voto rappresenterà effettivamente la possibilità di dare contenuto alla democrazia del terzo millennio
Tantomeno questa capacità sarà delegata a livello di sistema di autonomia e quindi a livello di sistema periferico
Tanto più la nostra difficoltà ad identificare precisi criteri che possono appunto portare alla scelta delle classi dirigenti vera vanificata credo che proprio sotto questo profilo si giochi la scommessa del futuro di fronte alle preoccupazioni che la globalizzazione apre agli interrogativi magari inquietanti che il piccolo commerciante o il piccolo artigiano si trova a dover verificare dentro se stesso da io credo che la risposta più importante della destra politica sia proprio questa
La competizione istituzionale insieme alla competizione economica
Perché cari amici
Soltanto ritornando ai principi della destra politica si possono dare risposte concrete alle attese del mondo del lavoro
La meritocrazia e tra questi principi e allora ha capacità di imprenditori deve corrispondere capacità di classi dirigenti se non arriviamo a sposare questi concetti allora vorrà dire che la scommessa e il confronto non solo a livello di Unione europea
Ma anche a livello internazionale per il nostro Paese sarà perso e siccome la destra politica non accetta che un mondo come il nostro della produzione del lavoro italiano
Che ha disegnato anche in epoche passate la civiltà del made in Italy che ha consentito il confronto con la sua capacità di mettere a profitto la cultura del nostro mondo e anche quindi la cultura d'impresa
Posso soccombere credo che la strada sia obbligata
Aiutateci allora a difendere non tanto gli interessi di una categoria ma soprattutto l'interesse del nostro Paese grazie
Io credo che le aspettative siano state soddisfatte
E che questo nostro leader oggi veramente in questa sala ha avuto quel Battesimo di cui non aveva bisogno ma che noi volentieri gli diamo
E i due punti centrali quello dell'imprenditore professionista e non di improvvisatore a professionale
E quell'altro concetto del ma competizioni istituzionale considerata come il decentramento di compiti complessi che formano classe dirigente adeguate alle esigenze
Diversificate nei territori siano concetti importanti che costituiscono la base di un orientamento politico
Ora noi
Abbiamo come il tema
L'economia sociale di mercato e globalizzazione lo tra da un eminente economista del nostro Paese che abbiamo l'orgoglio di avere nelle nostre stile e che un parlamentare che si occupa del bilancio voi sapete che la sessione di bilancio del nostro Parlamento impegna l'ultima parte dell'anno ed infatti egli è reduce ancora dalle battaglie con con tanta competenza a
Diciamo assolto nell'ambito del Polo e soprattutto di Alleanza Nazionale prego il professor Armani onorevole professor Armani di prendere la parola grazie Gaetano
Ma io comincerei anche per prepararmi allarmarsi se di Verona
A riesaminare la posizione che Alleanza nazionale ha avuto nei confronti dell'Unione politica economica e monetaria europea
Lo ricorderete l'assemblea costituente del novantaquattro e le tesi di Fiuggi del novantacinque
Noi fumo critici
Circa quell'appuntamento l'appuntamento con la moneta unica non perché fossimo contrari
All'unificazione monetaria europea ma essenzialmente perché vedevamo i rischi che un Paese con un alto debito pubblico
Paese che ancora centoventitré per cento rispetto al PIL del proprio debito pubblico e con tutta una serie di capitale sociale accumulato inferiore rispetto quindi parlo soprattutto di infrastrutture rispetto agli altri Paesi della Comunità europea
Si trovava ad affrontare un appuntamento che unico nella storia
Perché noi abbiamo vissuto esperienze di unificazione monetaria con accompagnate dall'unificazione politica anzi come conseguenza di unificazioni politiche
Le stessi Stati Uniti d'America
Hanno come voi sapete iniziato come confederazione sono finiti come Unione come integrazione intorno a uno governo federale
Unificando le monete dura con la realtà fra loro disomogenei nei vari Stati sono fra loro disomogenei e ci fu una guerra civile
La guerra civile americana che consentito proprio l'unificazione definitiva in questo Paese
Abbiamo avuto un'esperienza italiana
Nel mille ottocentosessantuno siamo diventati Stato nazionale unitario
Unificando tutti i tight tutte gli Stati preunitari
Unificando i debiti degli Stati preunitari all'interno del debito dello Stato italiano che venne assunto dal Piemonte in quanto la la diciamo lo Stato egemone diventava il Piemonte sosta il Regno di Sardegna
E a quel punto così come il Piemonte tra l'altro il più indebitato perché aveva sostenuto i costi delle guerre indipendenza Hillary debito piemontese si annegò
Nei debiti insieme ai debiti degli Stati preunitari ma ci fu unificazione politica e nonostante questa unificazione politica oggi ancora abbiamo la divaricazione fra nord e sud del Paese tra mezzogiorno e centro no
Quindi nonostante che gli si sia fatta una politica di trasferimenti integrazione di economie di trasferimenti di bilancio
E a ormai più di cento anni di esperienza nonostante questo c'è stata divaricazione anzi noi oggi lamentiamo anche alla vigilia del nostro ingresso nell'Unione monetaria
La mettiamo che queste divaricazioni fra nord e sud del Paese
Ci sono addirittura accentuate
Il tasso di disoccupazione che in media in Italia è del dodici e cinque per cento
Nel Mezzogiorno è del trenta per cento addirittura nell'ambito della occupazione giovanile abbiamo punte del cinquanta per cento
è vero che c'è il lavoro nero ma nonostante il lavoro nero è capì il frutto e la conseguenza cioè non soltanto al Centro-Nord ma soprattutto al mezzo nel Mezzogiorno è conseguenza proprio di queste distorsioni quindi
è la prima volta nella storia del mondo che si riunisce in un'unica realtà
La potestà di battere moneta perché questa è una delle manifestazioni più elementari della sovranità i battere moneta senza unificazione politica anzi con una profonda divaricazioni perché non ce lo dobbiamo nascondere
All'interno dei paesi che aderiranno per primi
Alla unione o economica e monetaria profonda divaricazione di strategie politiche la Germania vuole allargarsi verso est
Non ci preoccupiamo giustamente dei paesi del Mediterraneo anche perché da questi verrà un flusso migratorio
Le tesi di Verona hanno analizzato approfonditamente quest'aspetto un flusso migratorio
Che nasce dal cavo dalla nostra natalità dell'invecchiamento nel nostro Paese
E quindi di fronte a queste due strategie né quale prevarrà
Eh io ve lo dico francamente siamo fra Esperti Amici io non sono sicuro che una volta unificata la moneta si vada verso un'unificazione politica
Perché l'esperienza che ne stiamo vivendo anche i continui e continue uscite dei ministri olandesi o ministri tedeschi sulla affidabilità dell'Italia una volta entrata nella moneta unica o nella fase di rientro nella moneta unica
Sono una dimostrazione della competizione che questo appuntamento della moneta unica creerà fra Stati nazione di non è vero che gli stati nazione cessano di esistere ma anzi si accentua ancora di più tranquilla competizione fra Stati nazione ci saranno i più forti
Che prevalgono sui più deboli
Non è un caso che recentemente un nostro grande gruppo assicurativo nazionale le Assicurazioni Generali hanno avuto un flop gigantesco nella qui tentativo di scalare una grande società di assicurazione francese
Ed è stato il governo francese che addirittura favorito l'ingresso di un grande gruppo tedesco all'alleanza
Appesa ad acquisire questo gruppo assicurativo francese quindi questo è un esempio se ne potrebbero fare tantissimi compresa la spettabile figata che ha avuto quando ha tentato di acquisire la legata ai minerali Perrier gli hanno dato una botta in testa
E ha dovuto rinunciare anzi ha dovuto cedere alla Danone perfino le proprie e attività alimentari che erano collocate nell'i fille quindi stati nazione che diventano sempre più aggressivi più grossi prevalgono sui più deboli da qui tutta una serie di indicazioni
Perché
Una grande crisi economica che potesse venire fuori per esempio una crisi di deflazione come quella ventinove trentatré e non è escluso che ci possa essere perché in questo momento
Nonostante l'alto livello del dollaro abbiamo il crollo del costo delle materie prime a livello internazionale
Quindi c'è dichiarazioni non del presidente dell'ENI di Bernabei che dice appunto attenzione che il rischio può essere una deflazione mondiale stava di fronte ad una crisi di questo tipo
L'unificazione monetaria reggerà oppure ognuno se ne sitter ritorneranno a determinare le divaricazioni ognuno se ne andrà per i fatti suoi
Come nella realtà degli Stati nazione che si contrappongono uno all'altro in competizione e non è affatto detto che il punto d'arrivo sia l'unificazione politica come non certamente auspichiamo perché il problema quale è quello che io competere sui fondi che la comunità europea mette a fattor comune
E e quindi abbiamo davanti a me e assessori regionali
E bisognerà lei anzi amici perché e poiché gli aiuti di Stato non saranno più possibili
E ci saranno imposti dei veicoli Patto di stabilità e non c'è dubbio che di fronte a questa prospettiva le nostre regioni ciascuna e naturalmente aiutate dal Governo nazionale speriamo che il Governo nazionale abbia la capacità di difendere gli interessi nazionali e anche attraverso le proprie ragioni la accesso delle Regioni ai fondi e comunitari ed Eric ci sarà una lotta terribile
Per acquisirsi i fondi affatto messi a fattor comune perché saranno gli unici a disposizione
Di fronte a un Paese che ce l'ha detto Ciampi anche se non è un programma un piano definito di fronte a un Paese che avrà per scendere dal centoventitré per cento del rapporto debito pubblico PIL al sessanta per cento avrà bisogno di dodici anni se va bene secondo me di trenta e se e durante questo periodo doveva mantenere un avanzo primario del cinque sei per cento rispetto al PIL e voi capite che questo significa allo stato attuale significa che la pressione fiscale resta immutata
Certo l'avanzo primario si può ottenere anche tagliando le spese e soprattutto razionalizzando la spesa pubblica ma finora finora questo governo è stato capace solo di aumentare la pressione fiscale
E voi sapete che l'IRAP ci aspetta nei prossimi mesi
Quindi di fronte a questa prospettiva da un lato non sappiamo dove andremo a finire quindi è un punto interrogativo gigantesco una gran forza politica se lo deve porre questo problema
Dall'altro dobbiamo riscoprire i nostri interessi nazionali
L'incidente del Trentino dimostra come la nostra sovranità illimitata dal punto di vista militare
E a
Nella competizione tra stati nazione all'interno della unione economica e politica economica e monetaria europea
E quindi voi capite questo significa che non è soltanto un problema di quote latte ma è un problema di rivedere tutta la politica agricola in modo che la nostra agricoltura non sia la Cenerentola nel sistema economico italiano come è stato finora perché finora si è difeso soltanto a noi interesse della grande industria
E non a caso la FIAT e Hopa ottenuto il provvedimento sulla rottamazione
Mentre le sulle quote latte non sia ottenuto il rimborso
Integrale come di agli allevatori avevano chiesto
Bisognerà quindi anche difendere la gradualità
Della da un lato dell'aggiornamento e dell'adeguamento delle nostre infrastrutture alla media comunitaria incidenti sui treni sono una dimostrazione che noi per anni non abbiamo investito
Nel settore ferroviario e quindi e quindi dovremo porci questo problema ma d'altra parte se abbiamo il vincolo di bilancio e del debito pubblico i soldi dove li prendiamo
E qualcuno dice il cioè il project financing ma il project financing
Io non c'ero stato che da un'integrazione concavo che i privati vanno a investire dei soldi saranno garanzia dei ritorni tariffari adeguati quindi non prendiamoci in giro
Non prendiamoci in giro amici
E quindi c'è un problema
Di grande modificazione del nostro Paese accelerata rispetto ai tempi che ci siamo illusi si potevano rispettare e c'è un problema
Di revisione del nostro rapporto
Con il mondo del lavoro
Il problema della flessibilità del lavoro si parla tanto di flessibilità beh da un lato c'è la battaglia contro le trentacinque ore per legge e quell'anno e la faremo certamente la Confindustria
Sta battendosi in questo senso se vi sarà una legge certamente bisognerà promuovere un referendum per abolirla
E tra l'altro nel momento in cui si determinati per legge le trentacinque ore dall'altro lato si paralizzano gli orari commerciali quindi siamo proprio alla contrapposizione
I buoni e i cattivi buoni sono i lavoratori di Brescia di Bertinotti ai cattivi sono il lavoro autonomo i commercianti gli artigiani e così via
Quindi
Dobbiamo affrontare questo problema ma come si affronta per si dice ma noi potremmo adottare l'economia sociale di mercato che è stata introdotta in Germania negli anni Cinquanta
E che è sostanzialmente fondata sulla concertazione di tutto fra imprenditori sindacati e governo
Ma questa economia sociale di mercato il cosiddetto modello renano è in crisi anche i giornali
Perché in Germania dal momento che la Germania si è unificata è diventata di ottanta milioni di abitanti si è trovata in corpo i Länder della ex DDR per un certo periodo di tempo ha scaricato il costo della riunificazione su tutti noi perché idea i tassi d'interesse imposti dalla Bundesbank Bundesbank
A livello europeo sono il frutto rispetto unicamente a un paese come l'Italia che aveva il problema del suo debito pubblico sono il frutto e quindi il frutto della del trasferimento di una parte del costo della riunificazione tedesca carico di tutti i membri della comunità europea questo non l'abbiamo nascondercelo
Ma poi naturalmente questo fatto ha portato certamente al Trattato di Maastricht alla brava riduzione dell'inflazione al patto di stabilità ma non ha risolto il problema della dice occupazione nella stessa Germania a tassi di disoccupazione molto vicini ai nostri idealità della ex DDR hanno un anno disoccupazione media di oltre il venti per cento quindi quasi vicini a quelli del Mezzogiorno
Allora l'economia sociale di mercato
Resta ben poco certo noi non è che siamo contro per principio la concertazione e ma però amici mai vorremmo che nel momento in cui si discute la revisione della seconda parte della Costituzione
Si applicasse anche l'articolo trentanove
Che fa parte della prima parte della Costituzione ed il riconoscimento giuridico dei sindacati perché noi vogliamo conoscere
Anzitutto quanti sono gli iscritti e quali sono gli iscritti alla CGIL e ne sappiamo che oltre il cinquanta per cento gli iscritti a CGIL sono pensionati e quindi con quale titolo
La concertazione fra governo Confindustria sindacati
Mette al centro la triplice sindacale quando oltre il cinquanta per cento del principale sindacato per non parlare della tre dei tre sindacati rappresentato da pensionati
Con quale diritto questi dei sindacati possono siglare i contratti nazionali di categoria di lavoro
Per tutti i sindacati compresi gli autonomi che sono i parenti poveri messi da una parte come parente povero e la la con fatti rispetto alla Confindustria quanti sono gli iscritti le imprese iscritte che pagano i contributi alla Confindustria non lo sappiamo
Perché naturalmente non essendoci applicato l'articolo trentanove queste la Confindustria come la triplice sindacale sono associazioni di fatto e quindi un anno obbligo di presentare bilanci di presentare gli iscritti verificare in Assemblea abbiamo soltanto il ministro Bassanini che ha introdotto col principio per il pubblico impiego in base al quale la maggiore età sente attività e stabilità
Diciamo dal principe secondo le deleghe sindacali però come voi sapete solo una volta discutibili perché non verificate non verificate in termini effettivi ufficiali quindi il problema della concertazione non poche affrontarsi a fronte dell'applicazione dell'articolo trentanove che vedi caso la triplice sindacale non vuole applicare perché non vuole far sapere quant'è il suo bilancio
Che pare sia di due mila miliardi
Quindi questo è un aspetto il problema dei contratti collettivi se noi di fronte alla integrazione europea dobbiamo difendere le nostre produzioni per evitare che e Michelino all'estero con la qualità dei prodotti con le tecnologie e con la qualificazione professionale
Se noi dobbiamo far questo dobbiamo fare in modo che il contratto di lavoro nazionale non sia più non ma abbia più spazio per fare spazio i contratti di mestieri contratti territoriali i contratti addirittura ristabilimento
Questo fatto io l'appropriata la partecipazione e certamente un aspetto della concertazione importante
La partecipazione quindi con i sette milioni di partite Iva
è stato già risolto nel quadro delle piccole e medie imprese sia commerciali e industriali che artigiani che delle libere professioni è stata una trattenuta aggiunto perché c'è un rapporto stretto fra la partita IVA cioè l'imprenditore e i dipendenti
Allora a questo punto il problema si concentra soltanto nelle grandi Nunzio ma le grandi industrie tutto sommato se ne fregano perché la FIAT Ciabatti fatto già sapere
Pendenti ancora i vantaggi della concerne la rottamazione che le prossime macchine costruita in Polonia e così via in Brasile cioè altrove e allora il problema è fermo fare in modo che il contratto nazionale non esista più
Quando noi abbiamo combattuto noi ogni decreto nel legislativo Bersani sul commercio
Per ci siamo battuti contro la liberalizzazione degli orari siamo stati accusati di essere difensori di interessi corporativi non a caso la Confindustria si è schierata con i suoi giornali su questa linea
Non a caso Marco Tronchetti Provera grande guru dalla Confindustria a condannato questi eccessi di difesa corporativa dei commercianti
Ma Di Grazia
Come facciamo a liberalizzare gli orari
Se abbiamo indipendenti dei commercianti anche dei piccoli commercianti legati al contratto degli abiti del commercio in base al quale stessi
Per poter aumentare l'orario del reo devono incassare degli straordinari e chi paga gli straordinari come si fa
A mantenere i costi della distribuzione commerciale del piccolo commercio adeguati al livello dei ricavi se in seguito all'imposizione del contratto nazionale dei commercialisti si deve pagare gli straordinari bisogna cancellare il contratto dei commercianti degli abiti del commercio cancellarlo completamente liberalizzare totalmente il rapporto di lavoro nel settore del commercio magari limitandolo soltanto alla grande distribuzione due effettivamente il rapporto datore di lavoro lavoratore è di dimensioni tali che può essere regolamentato dal contratto nazionale ma per il resto va liberalizzato tutto
E quindi dobbiamo Abbott abbattere questo questo contratto di lavoro che è un elemento negativo per il nostro sistema e che è un elemento fondamentale per rendere efficiente una liberalizzazione del commercio
Quindi vedete gli appuntamenti che noi abbiamo sono appuntamenti molto importante
Sono appuntamenti epocali
Che noi avremmo voluto graduare nel tempo che siamo costretti ad accelerare di fronte ad incognite che ancora esistono che non dobbiamo nasconderci che allora e allora ecco che la difesa degli interessi nazionali diventa un fatto importantissimo
Occorre che questo Paese si svegli
Che recuperi la sua capacità di battere i pugni sul tavolo europeo e nonna vere due commissari diciamolo francamente
Qui come quello più importante spesso compete gli interessi tedeschi perché il signor Mario e spesso occupare gli interessi tedeschi
O comunque essendo stato consigliere d'amministrazione della FIAT degli interessi della grande industria
Non l'abbiamo visto battersi per il problema delle quote latte italiane
Ecco che quindi dobbiamo riformare il nostro sistema di occorre che la destra
Studia questo governo a riscoprire gli interessi nazionali a difenderli con Energia e con determinazione grazie
Ma grazie professor Armani per questo intervento che ha spaziato sulle varie problematiche in cui si inserisce il problema che ci riguarda e che appunto quello diciamo del commercio e dell'artigianato cioè dell'attività del lavoro autonomo
Che non può essere liberalizzata ossee nel ma Desio momento non si rimandi
Sì non si liberalizza anche il sistema dei contratti collettivi i vincoli dei contratti sono in contrasto con diciamo un eccesso anche di libertà nella l'orario delle attività
Commerciali e artigianali
Nella responsabilità che hanno i piccoli e medi imprenditori del commercio
E dell'artigianato di fronte a l'equilibrio dei costui che non può essere mantenuto nell'arco condizione attuale condizione appunto che vede
Rivedere il concetto di economia sociale di mercato e nel medesimo tempo deve tener presente i problemi della globalizzazione e mi si comunica che l'onorevole cristiana moscardini deputato al Parlamento europeo non è ancora giunta da Bruxelles per cui
Nella auspicare che possa giungere più tardi e comunque nel corso del convegno
Noi preghiamo i componenti della tavola rotonda che tratterà il tema verso l'autonomia delle regioni quali politica per il commercio e l'artigianato di prendere posto qui al tavolo
Della presidenza
Ecco prego prendere posto di assessori onorevole Caruso onorevole Corsaro di consiglieri regionali Balboni e Marconi prego anche di prendere posto all'arrivo all'avvocato Leopoldo faccio di che e dirigente nazionale per i problemi dell'artigianato e prego poi di prendere il mio posto il moderatore il dottor Umberto Mancini giornalista del tempo che appunto coordinerà i lavori di questa tavola rotonda buon lavoro agli amici della tavola rotonda
Storace
Insomma se invece
Ma
Qui io Balboni
Di
Facciamo
Allora direi di entrare subito nel vivo del dibattito chiedendo una testimonianza e un giudizio a chi opera a contatto con la realtà commerciale e in qualche misura conosce bene i problemi del settore chiedendo a gli assessori e i consiglieri regionali quali sono gli strumenti che e le autonomie locali possono mettere in campo per rilanciare il settore sia dell'artigianato sia commerciale anche alla luce le nuove del decreto del ministro sul commercio e della Bassanini che prevede appunto il decentramento di alcune funzioni e deve ripartire dalla mia sinistra per cui dal senatore Caruso
Sì per piacere mi chiedono di escluso spendere tutti i telefonini se no abbiamo dei problemi di di audio grazie
Un cordiale buongiorno a tutti la ringrazio dottor Mancini così come con gratitudine ringrazio l'onorevole Mazzocchi che ci ha chiamato a questo secondo appuntamento
è tanto importante la riunione di oggi
Soprattutto alla luce della
Emergenza in formazione che so nel regioni del Sud o noi dobbiamo affrontare quotidianamente
Anzi alla luce della disinformazione che nelle regioni del Sud ora dobbiamo frontale quotidianamente
E per un attimo voglio riprendere l'intervento ha fatto l'onorevole Storace nel saluto che ha portato a nome della Federazione romana
Consapevole della necessità che i nostri circoli Gico di Alleanza Nazionale siano organizzati come sportello informativo lì nelle zone dove operano per portare come sportello informativo
Le proposte lì dove siamo di opposizione Movimento politico di opposizione oppure come sportello informativo delle azioni di governo lì dove siamo momento di maggioranza e partito di maggioranza come accade nella mia regione la regione Calabria credo che non si può a partire per la ripresa economica soprattutto nelle regioni del Sud me lo consentiranno gli amici del Nord o più conoscenza e consapevolezza delle regioni del Sud o che sono quelle attualmente più inglesi
Che io immagini il percorso politico amministrativo dalla mia regione dalla Regione Calabria
Credo che come dicevo prima non si può affrontare nessun tipo di sviluppo economico
Delle attività economiche e produttive se non si parte dal credito
Credo che non è mai stato sviluppato nella nostra regione
E che ci ha visto protagonisti nella regione Calabria della creazione di nuovi strumenti per il credito ritengo che anche le altre regioni se non l'hanno già fatto possono sfruttare le opportunità
Ci vengono anche dai fondi comunitari per un intervento sul credito e noi in gara beviamo già attualizzato i compiti di secondo grado che ci consentono di intervenire attraverso un momento di garanzia
Per il ripianamento dei debiti a breve delle categorie interessate
Novità e in Calabria abbiamo inserito anche
Sul ripianamento dei debiti a breve la categoria dei commercianti il settore del commercio che è stato fino a questo punto a questo momento dimenticato un settore del commercio
Non è presente nemmeno sull'intervento dei fondi comunitari M spiagge che non è presente l'onorevole Muscardini ma certamente farò in modo di fargli rilevare questi interesse che ci sono la regione sotto di proporre una rimodulazione sugli interventi comunitari per inserire anche il settore commercio che finora è stato è stato emarginato dicevo prima della ristrutturazione
Del credito che abbiamo operato in Calabria
Attraverso tre momenti decisionali per quanto riguarda la l'industria quanto riguarda l'artigianato e per quanto riguarda il il commercio
Attraverso la finanziaria regionale
Una creatura che abbiamo trovato ma che al di là reimmettere ci sono alcuni miei amici calabresi che lo sanno bene al di là di intervenire su quello che era il settore della finanziaria regionale
Ha ritenuto rimettere i propri fondi in Botto per tentare di fare sopravvivere il consiglio di amministrazione quesiti e la realtà che abbiamo trovato abbiamo trasformato la finanziaria regionale
E in una finanziaria di intervento
Dando la possibilità di interviene nelle imprese con i prestiti partecipativi un altro momento importante dell'intervento pubblico nei confronti del settore economico e produttivo che altrimenti non avrebbe possibilità di essere risanato
Soltanto per un attimo poiché ho trattato dell'artigianato voglio rivolgermi a quello che il decreto Bersani che credo che sia il il l'oggetto e il soggetto principale del convegno di oggi
Soprattutto nelle realtà meridionali io credo che sarà stravolgente il decreto Bersani se fosse così posto quindi approvato per così per come è stato proposto noi viviamo una realtà c'è un corpo sociale
Completamente diverso dalla realtà delle altre regioni d'Italia
Quindi è l'applicazione integrale per cui per cui per come è stato proposto del decreto Bersani stravolgerebbe tutto e quindi porrebbe anche in discussione la poca politica concreta che siamo riusciti a fare eh ma arginare o permettere in condividere azioni di non nuocere quella
Quel corpo della malato della della società calabrese o di tante altre
Società della regione meridionale che mi riferisco alla delinquenza alla microcriminalità o la macro criminalità
Noi stavamo tentando così come anche le altre regione vite le altre regione meridionale di rimuovere questi grossissimo ostacoli che impediscono la crescita di qualsiasi attività produttiva aver liberalizzando così con il decreto Bersani avere liberalizzato quello che la possibilità ricreare nuovi punti di commercio non soltanto ha vanificato questa nostra iniziativa
Iniziativa che si è sviluppata anche nell'aver creato fondi antiusura e antiracket e la realtà meridionale le conoscete tutti
Questa liberalizzazione dei punti di commercio avrà vanificato questo comportamento e l'amministrazione regionale ha tentato di fare nei confronti alla propria terra
E io un po'come mi nonché mi dissocio però beh quella dalle regioni verso l'Europa io avrei e propongo all'onorevole Mazzocchi che il prossimo il prossimo anno
Dovrebbe esserci incluso anche o l'altro aggettivo alla
A questa cosa la terza consulta Guevara
Perché credo che le opportunità che possono nascere nelle regioni del Sud do
La possibilità di sviluppo dell'economia della produzione e dell'occupazione in una regione del Sud passa soltanto attraverso la ricerca di nuovi mercati io credo che al di là delle enunciazioni che abbiamo finora fatto
Dovrebbe essere impegno di Alleanza Nazionale
Di portare in maniera concreta
La possibilità di espandere la commercializzazione dei nostri prodotti sulle aree del Mediterraneo l'abbiamo fatto soltanto adesso soltanto come enunciazione dobbiamo sviluppare un progetto
Io come assessore alle attività produttive della Regione Calabria ho già iniziato
A fare sviluppare questo tipo di di programma dobbiamo necessariamente trovare nuovi mercati per la collocazione dei nostri le nostre prodotte vorrei soltanto ricordare per un attimo e concludo
L'economia del nord-est d'Italia delle regioni del nord est d'Italia non è un'economia che ci viene dalla dal sei Coletti storia economica
Ricordo che negli anni Sessanta vedevano le regioni del Nord Est credo ancora più in crisi di come sono attualmente le regioni del Sud
Hanno compiuto un miracolo le regioni del Nordeste con la loro fantasia trovando i mercati europei le regioni del Sud o per compiere con lo stesso miracolo quindi tale diventare dalla negatività che oggi esista nelle regioni del Sud fare diventare positività non può che essere fatto attraverso il Nuovo Mercato che il mercato del Mediterraneo grazie
Grazie
Dal sud al nord vorrei chiedere e credo che sia più opportuno più utile passarci microfono qui senza andare al palco così possiamo anche intervenire tutti
Vorrei chiedere come vivono le regioni del Nord che abbiamo due due esponenti questo problema futuro
Della criminalità che potrebbe infiltrarsi attraverso la liberalizzazione selvaggia del commercio che abbiamo due autorevoli esponenti da lei la parola consigliare regionale Pietro Macconi la Lombardia dirlo suo Mignone su questo problema che è molto sentito
Credo che questo fenomeno da noi e non sia così presente direi che il problema non si pone per la criminalità
In quanto la criminalità tutti i mezzi per inserirci nel mercato anche attualmente evidentemente non aspetterà di incerto la liberalizzazione delle licenze per poter aprire negozietto di riciclare e via e via e via a parte che è già molte attività
Oggi sono di fatto liberalizzate se escludiamo i i prodotti di largo e generale consumo la liberalizzazione del commercio esiste
Pur con
Diciamo pur sottoponendosi diciamo così a un minimo di pratiche burocratiche per cui io credo che questo di almeno da noi non dovrebbe favorire più di tanto diciamo la la criminalità che ha ben altri mezzi per il quale sarà il il problema principale a suo avviso ma quello che io reputo più dannoso diciamo così per il decreto Bersani sono la destrutturazione di tutti i negozi di o delle attivo delle piccole attività diciamo della media per riferire soprattutto un'esplosione
Dei supermercati perché c'è un passaggio che severo sarebbe estremamente pericoloso che riguarda per esempio le medie strutture di vendita
Acquistando cioè questo decreto stabilisce di fatto che con l'acquisto di due licenze di piccole attività siano essi alimentari
Che non alimentari
Sia il diritto attenzione non la possibilità ma sia il diritto di aprire un supermercato con spazi di vendita fino al due mila metri quadri
Equivale a dire che tutte le realtà delle delle periferie delle zone ancora densamente abitate che hanno comunque ancora un tessuto commerciale abbastanza vivo
Saranno occupate diciamo da queste invasione di supermercati soprattutto i paesi cioè i Paesi che sono la vecchia legge avevano
Diciamo avevano dei limiti molto forti per esempio al di sopra né con la vecchia legge al di sopra dei quattrocento metri quadri era d'obbligo chiedere il permesso in Regione
Con questi solo dispositivo legislativo in effetti noi avremo l'esplosione della media distribuzione come viene chiamata dal decreto
Con evidentemente una moria enorme di attività io mi immagino questo avete fatto un calcolo sulla
L'impatto occupazionale
Cioè ci sono aiuto dei contatti con le organizzazioni di categoria per quantificare il danno eventuale se ci
Ci sarà bene io mi auguro che l'azione politica dei nostri parlamentari a livello nazionale riesca a modificare diciamo queste gravissime storture all'interno del decreto
Però non abbiamo ancora diciamo sposiamo solo a livello di ipotesi e difficile
Quantificare però io mi immagino come in tutte le rivoluzioni e questa è una rivoluzione legislativa che i morti i feriti si conteranno
A migliaia cioè questa come tutte le rivoluzioni che piacciono tra l'altro ai nostri avversarie si chiamano adesso di sinistro comunisti che dir si voglia con tutte le loro rivoluzioni hanno sempre fatto morti feriti tutto il genere penso che anche questo produrrà
Una serie notevole di morti e feriti con un danno occupazionale enorme e con un danno sociale no
Billè ha parlato ieri di duecento mila miliardi licenze a rischio
Sentiamo magari anche anche il suo collega su questo tema
Il bando per quanto riguarda i commercianti se io credo che il pericolo più grave sia proprio questo la liberalizzazione
Sotto i trecento metri quadrati farà sì che soprattutto in zone
E dove c'è il problema del lavoro dell'occupazione e io vengo da
Una regione considerata ricca da questo punto di vista anche Elio Veltri l'Emilia Romagna Magna consigliere Conte l'Emilia Romagna però io vengo da una provincia come quella di Ferrara che è un po'considerata il sud dell'Emilia Romagna abbiamo livelli di disoccupazione
Che viaggiano oltre il doppio della media regionale sul dodici per cento in città addirittura nel basso ferrarese sul venti per cento ora è prevedibile che questa massa di disoccupati
Che non riescono a trovare lavoro anche perché
Molto spesso si tratta di persone non qualificate o comunque di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro già una certa età
Beh è prevedibile che costoro cercheranno di a valersi
Della facoltà della SARS che questa legge gli offre di aprire un piccolo negozio di tentare la sorte tanto non hanno niente da perdere
Quindi è prevedibile nell'immediato che magari gli esercizi commerciali di piccole dimensioni aumenteranno
Ma nello stesso tempo è prevedibile che sul medio termine
Questa concorrenza che certamente danneggerà i piccoli perché la grande distribuzione non corre certamente rischi di essere messa in crisi dalla concorrenza del piccolo commercio bene questo comporterà inevitabilmente poi che a chiudere saranno molti ma molti di più di quanti non sia già successo io voglio ricordare che parlo della regione Emilia Romagna per effetto dell'impatto della grande distribuzione
In Emilia Romagna nell'ultimo anno e mezzo sono date dalla Confcommercio noi abbiamo perduto quattordici mila posti di lavoro un'altra delle favole che ci raccontano
è proprio questa no che la grande distribuzione crea posti di lavoro è assolutamente falso la grande distribuzione in realtà sposta il reddito
Dal lavoro indipendente ma che è pur sempre letto da lavoro
A profitti perché nella grande esecuzione i lavoratori sono lavoratori dipendenti hanno un salario fisso per cui il il profitto non è più costituito dal reddito del lavoratore dipendente ma è costituito dal profitto come tutti sappiamo le fece da poi i profitti del sito di investirli dove gli fa più comodo
In Emilia Romagna il piano regionale commerciale prevedeva e prevede tuttora qualcosa come cinquantaquattro centri o ipermercati di grandi dimensioni
A tutt'oggi ne sono stati realizzati trentatré
Ebbene ho qui la relazione del il rapporto della Fondazione Agnelli sull'Emilia Romagna del giugno novantasette ma che fa riferimento già a un dato del novantasei
E già nel novantasei e questa rapporto
Dice chiaramente che ormai in Emilia Romagna il modello della distribuzione ha raggiunto la saturazione
Ecco ciò nonostante voi sapete Emilia Romagna chi la fa da padrone soprattutto la Coppa
E comunque la cooperazione a Coconut che si ebbene ciò nonostante noi in Consiglio regionale abbiamo presentato una proposta di moratoria questa proposta è stata respinta
Pensate un po'hanno votato a favore tutti i gruppi presenti in consiglio tra nel PDS però l'anno il PDS rappresenta da solo il cinquantun per cento dei voti il PDS da solo
A respinto questa proposta di sospensione di ulteriori autorizzazioni a ipermercati e centri commerciali pur avendo invece contro tutte le altre forze politiche l'Alleanza Nazionale fino ai popolari fino addirittura a Rifondazione comunista singolare questa cosa non è singolare
Eric fa sorridere perché comunque
Quando noi vediamo nel nuovo progetto Bersani no che e viene offerta ai commercianti quasi come contraltare di questa liberalizzazione viene offerta la moratoria per dodici o sedici mesi nel nella nella concessione di nuove autorizzazioni
Beh e l'Emilia Romagna dove questa legge nata perché questa legge che oggi viene proposta
Nemmeno l'approvazione del parlamento perché si è saltato il dibattito in Parlamento
Non è stato assolutamente discussa con le organizzazione commerciale come abbiamo letto tutti quanti sui sui giornali delle dichiarazioni giustamente risentite allarmate dei rappresentanti di Confcommercio
E di Confesercenti beh questa legge la scritta la Coppa
Questa è la legge che la Coppa aveva preparato
Per l'Emilia Romagna e che grazie al fatto che il presidente dell'Emilia Romagna Bersani e poi diventato misto indusse Arian portato sul tavolo e gli ha detto caro ministro ci devi fare un favore queste una legge che va senz'altro a favore della grande distribuzione e nelle regioni del Nord la grande distribuzione eh
Appunto la Coppa
E non va certamente invece a favore dei piccoli e metri commercianti che rappresentano una grande risorsa per questa nazione bisogna avere il coraggio di dirlo si parla tanto di Europa mi consente fa questo ragionamento si parla tanto di Europa ma noi siamo avanti
Nei confronti dell'Europa su sul possibilità di dare servizi qualificati e di qualità a milioni e milioni cittadini penso agli anziani dei centri storici penso
Alle donne con bambini piccoli che non possono prender la macchina fare dieci quindici chilometri per andare a fare una grande spesa e hanno bisogno di servizi di qualità la specializzazione una
è una ricchezza
Garantita dai piccoli esercizi commerciali quindi non è detto che l'Europa sia sempre avanti rispetto a nove no Ernst Nolte qualche tempo fa l'intervista detto guardate che parlate tanto gli Stati Uniti d'America
Agli Stati Uniti d'America da un punto di vista della qualità della vita sono e della e della richiesta sociale sono enormemente indietro rispetto all'Europa non sono avanti né di questi modelli vanno anche secondo me sfrattati ecco quindi a un certo punto
La grande distribuzione che dal Nord
In Emilia Romagna
I che più del cinquanta per cento della della quota della distribuzione è in mano alla grande alla grande distribuzione il cui solo come devo fare per tentare di trovare una soluzione una mediazione fra le esigenze diciamo del del mercato e quelle che poi sono le esigenze dell'occupazione ma sono magari mi sembra ma io credo che prima di tutto bisognerebbe avere riguardo agli interessi dei consumatori
Non è affatto vero che la grande disillusione fa l'interesse del consumatore abbassa i press
Perché la grande distribuzione così come si sta disegnando oggi in Italia porterà certamente se non ha già portato a una situazione di oligopolio di monopolio di poche grandi Società e in questo campo che siano Coop cooperative o che sia uscita privati
E tutti sanno che quando si crea una situazione in cui la concorrenza non c'è più ed è a operare sul rialzo dei prezzi è è facilissimo ecco
Il discorso degli orari è un discorso che massacra i piccoli merito Marciante rispetto alla gran distribuzione che può avvalersi di odio di un di una più di un numero di dipendenti tale da consentirgli anche un turnover o comunque una certa rotazione
Ma la cosa più grave secondo me è che anche in questa legge non si sia assolutamente inserito una principio di valutazione non soltanto di impatto ambientale
A fianco dell'impatto ambientale a mio modesto parere bisognerebbe inserire una valutazione spero che i nostri rappresentanti in Parlamento nelle comiche nella commissione che supera comunque del di discutere questo progetto ne tengono conto bisogna inserire anche una valutazione di impatto socioeconomico
Di questi grandi centri
Impoverire i centri storici far morire i centri storici distruggere
Quelli che sono i veri centri commerciali naturali delle nostre città che sono i centri storici è siccome un delitto prima ancora che economico e quindi occupazionale che non dimentichiamo che il commercio in Italia rappresentato il più grande ammortizzatore sociale
A costo zero per la collettività che sia mai esistito credo nella storia dell'Occidente andrebbe studiato questo sistema
Non non distrutto andrebbe offerto come modello anche quei sistemi iper liberisti io iper capitalistiche non appartengono alla tradizione e la cultura mediterranea la presa una cultura europea io
Mi sono un po'stufato di sentir parlare sempre di liberismo di idee e di principi liberali quando poi invece si contrabbanda
Queste misure che non sono né liberali e forse non sono nemmeno liberiste ma sono misure da far West e mi risulta che il mercato da sempre per essere libero ha bisogno di regole il mercato per proteggere i deboli nei confronti dei forti ha bisogno di regole chiare poche certe certo meno burocrazia
Siamo d'accordo nello spurgo sburocratizzare siamo anche d'accordo nel liberalizzare i piccoli esercizi ma è già così
Già oggi i piccoli esercizi in via e non sono più contingentati
Ma abolire il rec vuol dire distruggere anche una enorme potenzialità professionalità che c'è nella nostra società annullare da un giorno all'altro con un decreto
La grande professionalità che magari con tradizioni di famiglie contraddizioni
Anche addirittura in certi casi secolari di famiglie che sono dedicate al commercio e alla qualità e alla specializzazione nel commercio è secondo me un errore gravissimo qui si spaccia per provvedimento liberale ciò che invece tutt'altro è un provvedimento atteso a rafforzare e a garantire un monopolio in Italia della grande distribuzione perché in Italia grande distribuzione significa soprattutto al nord grandi cooperative rosse che con questo provvedimento potranno espandersi al sud
Perché se al nord la quota in mano la quota di mercato in mano gran distribuzione ormai supera il cinquanta per cento al Sud arriva al venti per cento o poco più questo provvedimento garantirà la colonizzazione non soltanto economica
Ma addirittura culturale addirittura nel modo di vita perché ormai consumiamo tutti le stesse cose mangiamo tutti la stessa merendina al mattino che sia abiti a chi è il suo oppure che sia abiti a Messina dobbiamo mangiare tutti
Le stesse cose vestire tutti uno stesso modo comportarci tutti
Nell'identica maniera ecco questo siccome e il grande pericolo e credo che questa legge spero di sbagliarmi spero di essere smentito dai fatti ma temo che questa legge porterà a questi risultati grazie
Borrelli vorrei toccare ora altro aspetto del del convegno l problema dell'artigianato alla luce della Bassanini e vorrei sentire corsaro della regione Lombardia vi faccio tutti su questa diciamo rivoluzione in arrivo con nuove responsabilità che andranno agli enti locali in tema di artigianato partirei dal da corsaro che che sia un po'di questo problema sì
Io devo dire
Sulla questione della Bassanini
Vi sono probabilmente dei fraintendimenti e probabilmente anche delle
Prese di posizione
Non del tutto condivisibile anche da parte di alcuni operatori del settore in particolare l'Ovidio anche per quale motivo
Da parte delle associazione di categoria che pure sono importanti che sono purché pure sono un chiaro punto di riferimento per la ricerca di dell'individuazione di quelli che sono gli ordini di priorità di intervento politico supporto
Delle delle imprese artigiane so che già nel convegno di oggi è prevista nel pomeriggio la partecipazione ai massimi livelli di rappresentatività delle delle associazioni nazionali
Della delle imprese artigiane ma vorrei Senghor Ray lanciare qualche qualche segnale qualche segnale di attenzione particolare momento dalla nostra esperienza dall'esperienza
Regionale in Lombardia noi abbiamo un tessuto che sull'artigianato
Investe molto nebbia molto e duecentocinquanta mila impresa in Regione Lombardia iscritte agli albi provinciali dell'artigianato
Con ottocento mila addetti coinvolti nelle nel nell'operatività quotidiana delle imprese artigiane con la capacità di queste imprese di produrre oltre il venti per cento del PIL regionale quindi un un'ossatura particolarmente importante di un sistema economico di una regione che fa proprio del suo primato economico un un vanto ma anche una capacità di traino di in molte parti del Paese allora
Su questo abbiamo individuato la necessità di istituire a livello regionale un assessorato esclusivamente rivolte problemi d'artigianato e crei credo anzi sono abbastanza certo di essere in questo momento l'unico assessore regionale in Italia esclusivamente dedicato ai problemi della delle imprese artigiana
Per noi la necessità di collaborare con le associazioni di categoria e quindi di stabilire degli ordini di priorità di intervento è stato il passaggio principale di un'azione politica
Che muoveva da una considerazione fondamentale anzitutto dalla ricchezza del tessuto economico di riferimento per i per i numeri che ho appena esposto
E in secondo luogo anche
Per il fatto che bene o male se si parla di strumenti di interventi pubblici a supporto delle attività imprenditoriali ed economiche non si può non tenere conto della limitatezza delle risorse finanziarie
Che tutte le amministrazioni pubbliche hanno e che in particolare le regioni hanno e che sempre più le Regioni avranno se avranno
Serra sbocco il il progetto di riforma di detti delegificazione di Bassanini che attenzione sta trascorrendo un sacco di deleghe in capo alle regioni senza tale luogo agli adeguati trasferimenti finanziari perché le Regioni abbiano le disponibilità per eseguire un po'il problema che hanno sottolineato tutte le a società ricorrere anche questa prova che hanno sottolineato le le le associazioni ma il motivo per cui io non sono d'accordo
Sulla sulla impostazione sulla risoluzione che propongono le associazioni e perché la conclusione cui vengono le le associazioni è radicalmente opposte a quelle che secondo me sarebbe necessario sviluppa cioè le associazioni dicono voi date alle Regioni un sacco di bene che senza dargli i quattrini beh allora noi preferiamo che sia lo Stato a continuare a gestire queste deroghe il discorso è proprio l'inverso il discorso è consentire alle regioni chiedere che vengano svolte vengano gestite dalle stesse a dare anche per mezzo dei trasferimenti e per mezzo dell'avvio di una di una forma di federalismo fiscale che la nocciolo base per il quale le autonomie regionali le amministrazioni regionali hanno la la possibilità per tramite di autonomia impositiva che non sia aggiuntivo ma che sia sostitutiva a quella nazionale centrale abbiano la possibilità di sviluppare i loro interventi
Se no se no gli interventi politici possono essere solo nella misura di intervenire
Sulla struttura che già non è poco che che che già che già vuol dire molto sulla struttura del sistema economico senza la parte la possibilità di partecipare finanziariamente noi almeno a livello regionale lombardo abbiamo cominciato a operare in questo modo
Ponendoci tre obiettivi fondamentali d'intervento in materia di agevolazioni all'accesso al credito delle delle imprese artigiane
Il il problema della formazione quindi della maggio della crescita della maggiore competitività del tessuto imprenditoriale artigiano lombardo
In attesa di confrontarci con tutte le realtà europee ed extraeuropee e il problema della commercializzazione perché questi i tre colleghi beh
Perché esporre tutti i giorni che l'artigiano che ha certamente nella ridotta dimensione della propria impresa una qualità perché questo gli dà la possibilità di essere più snello più flessibile di di attuare proprio sistema imperiale come già la fantasia dall'altro lato ha certamente anche una forte limitazione
Perché ha poco potere contrattuale
Tutti i giorni succede che il piccolo artigiano che si rivolge alla banca per avere cinquanta milioni di credito si sente chiedere
Beh se voi cinquanta milioni di credito mi devi dare o del rogito della tua casa oppure mi devi portare sessanta milioni di titoli di Stato senza capire che l'Artigiancassa per i titoli di Stato e dell'intestino e cinquanta la propria azienda
E disinveste senza senza senza rischiare un piano di ammortamento compra oneri fiscali e con con richieste di garanzia
Che sono assolutamente sproporzionate rispetto al tessuto imprenditoriale ancora da poco più avuto successo dell'acquisizione all'impresa artigiana della società a responsabilità limitata
Unipersonale ma nella stragrande maggioranza dei casi ancora oggi in Italia le imprese artigiane sono imprese familiari sono riprese comunque sotto forma di società di società di persone e quindi non sono patrimoni ventuno sono patrimonializzate nelle loro strutture
Andare dal punto di vista del circuito bancario a chiedere una forte dotazione di garanzia significa esporre l'artigiano in modo assolutamente di di sleale concorrenza nei confronti della grande impresa
A rischi propri che egli stesso non è in grado non è in grado di di di di sopportare quindi abbiamo cercato di fare una legge che sia in grado insieme al sistema camerale insieme all'associazione di categoria e loro consorzi fidi di mettere a disposizione delle imprese artigiane tramite fondi di garanzia tramite fondi abbattimento tassi per tramite fondi di rotazione delle risorse che siano appetibile che siano concorrenziale rispetto a quello che offre il mondo bancario
Non perché riteniamo di poterci sostituire ci mancherebbe altro mondo bancario a per offrire un'alternativa che induca il mondo bancario tramite convenzione che abbiamo così talmente studiato a entrare nel circolo
La scommessa che dobbiamo vincere è quella di convincere il sistema bancario che egli stesso può fare nel suo conto economico più reddito
Ampliando il numero delle imprese artigiane che possono riferirsi al sistema bancario rispetto che andare a chiedere alla singola impresa artigiana che non è in grado di rispondere un numero spropositato tipi di di garanzie e un Tricase dei tassi di interesse che non sono che non sono perseguibili o su questo approfitto della presenza dell'onorevole Mazzocchi per dire
Attenzione non facciamoci superare e non diamo e non diamo errata sensazione di avere dimenticato alcuni cavalli di battaglia
Sul problema della gestione più corretta del sistema bancario in Italia io credo che Alleanza nazionale debba tornare ad alzare la voce
Non abbiamo paura a dire che il sistema bancario in Italia così come ha gestito oggi è semplicemente il primo gradino istituzionalizzato del fenomeno d'usura così come non abbiamo paura di dire
Siccome non abbiamo paura di e mi ha fatto piacere Kundry particolare parte ecco del contenuto dell'intervento dell'onorevole Armani sulla sulla descrizione che han fatto della scarsa rappresentatività del delle organizzazioni sindacali dei lavoratori
Che il novantacinque per cento dei rappresentanti dell'Associazione sindacale dei lavoratori sono dei cialtroni che non hanno né arte né parte
E che stanno cercando semplicemente di tirare alla meglio
Millantando una rappresentatività che non hanno perché l'artigianato ancora si regge in piedi perché lì non ci sono entrati
Attenzione difendiamo gli artigiani dall'ingresso dell'associazione dei loro del del dei sindacati dei lavoratori teniamoli fuori questi cialtroni perché se no anche lì il cancro che ha oramai avviluppato tutto il Paese andrà a svilupparsi anche l'unica parte sana economica del del del Paese che è rimasto
A questo proposito il problema del credito un problema centrale sentiamo subito l'avvocato faccio che cosa si può fare per sbloccare una situazione ormai come dire incancrenita la mancanza di credito la mancanza di capacità del mondo bancario di finanziare i progetti di sviluppo di piccole e medie aziende
Guarda è un problema fondamentale ma il problema è che si ricollega anche all'inizio dell'intervento dell'onorevole Corsaro perché l'artigianato un problema di fondo ha sempre avuto un problema di fondo Grondona per un interlocutore istituzionale
Non lo ha mai avuto a livello di interfaccia a livello centrale non l'ha mai soprattutto avuto a livello regionale per cui quello che e accaduti Lombardia e quello che rappresenta l'assessore
All'artigianato in Lombardia e in realtà l'unica
Dopo l'istituzione
E quello che dicevi tu a una risvolto anche e soprattutto nei confronti del sistema creditizio perché
Ma perché che l'artigianato si faccia in Regione e che il tentativo di riportare le competenze dell'artigianato a livello statuale quindi a livello accentrato sia una realtà ineludibile credo che si evidenza tale da non poter più vari e dei sostenitori in senso contrario
Il problema di fondo uguale e che questa questo avamprogetto di decreto legislativo in realtà ha una funzione di tipo diversa ha una funzione addirittura tragica per l'artigianato che quello di dismettere d'artigianato
Dismettere l'artigianato come fatto locale quindi come fatto privo di un rilievo nazionale
Eliminando soprattutto il problema complementare quello cioè della possibilità per le Regioni e anche qui regioni che hanno un assessorato specifico dell'artigianato di far fronte a cui occorre cioè al finanziamento
Ora il problema del credito che con un competenze specifiche un'attenzione specifica può essere risolta a livello regionale
Non potrà più essere risolto neanche a livello regionale qualora come Dio più dettagliatamente nel pomeriggio ma soprattutto per la presenza e per la responsabilizzazione delle confederazioni che saranno presenti
Qualora questo decreto avesse attuazione immediata perché perché scomparirebbe l'Artigiancassa con cui degli assessorati e con cui le regioni tre facce note scomparirebbe anche la stessa possibilità di incentivazione
Ora è evidente che il problema del credito va a al mio episodi svolto soprattutto a livello legislativo a livello legislativo centrale oltre che regionale perché è un fenomeno strano esisteva un articolo della Costituzione che l'articolo quarantasette
Che demanda legislatore ordinario di provvedere
Non solo alla regolamentazione manca il coordinamento dell'attività creditizia leggi che tendano a regolamentare il credito
Nel senso di realizzare una politica di incentivi per di incentivazione verso il Progetto e non verso la garanzia reale
Quindi di tenere in considerazione la progettualità e non il problema di una di una garanzia di tipo economico di tipo imprenditoriale per non non esistono non esistono e non esiste neanche all'interno
Dove scrisse Artigiancassa e una disponibilità ad erogare il credito in questi termini
Quindi il problema è un problema di erogazione nei confronti del Progetto nei confronti della progettualità che certamente non esiste dal punto di vista pratico con questo sistema creditizio e con questa impostazione
Interventi delle regioni sono state cosa fare nel concreto cioè cosa può fare alleanza nazionale per cambiare le cose per stimolare il Governo a cambiare
La legge credo che la l'aspetto fondamentale sia quello di proseguire in una politica propositiva vale a dire nella formazione così come avevo fatto di proposte di legge che consenta o meglio inducano il sistema creditizio a far fronte a questo tipo di esigenze
Per la quale e che qui c'è una coordinamento di legislazioni nazionali e di legislazioni regionali se la competenza passa alle Regioni che cosa avremo avremo una legislazione a macchia di leopardo
Perché ci sono quelle regioni che possono essere più sensibili come la Lombardia che tenderanno a tenere presente questa problematica altre regioni con esempi il Lazio
In cui si creano invece dimostri che sono antitetici rispetto alle esigenze dei creditori sono ad esempio nell'anzi sarà arrivata l'Unionfidi vale a dire si tenterà di sostituire quelli che sono i Confidi è qui che sono le cooperative artigiani garanzia
Con una struttura regionalizzata di natura pubblica che tenderà ovviamente ad erogare il credito con dei criteri non propriamente progettuali
Definiamola così in senso intimistico
Quindi il
La mia preoccupazione è questa che la realizzazione di la regionalizzazione che si arrivi a una ulteriore deregulation c'era una ulteriore mancanza di regole di coordinamento per cui avremo un artigianato più strutturali artigianato più forte che quello del Settentrione
Che comunque potrà dire degli interlocutori sensibili
Ma perché giocato meno forte meno strutturato che quello del Meridione in cui invece l'assenza di un interlocutore sensibile potrà dare gli effetti ancora peggiori
Allora cerchiamo di concludere allora telegraficamente ai vari rappresentanti tre proposte concrete per rilanciare commercio artigianato di maniera prodotte grafica partendo dall'Emilia Romagna
Dunque tre proposte la prima rimpetto e quella di fissare un tetto massimo alla grande distribuzione all'interno di Baccini di commercio
Cioè la Regione dovrebbe individuare un bacino di commercio e stabilire che abita in questo per cerco Mère ciò per dire il venticinque il trenta per cento massimo sia assegnato alla grande distribuzione e una volta raggiunto questo tetto non si possano più dare permessi di questo genere
La seconda proposta è quella di come dicevo prima stabilire non soltanto una valutazione di Pat di impatto ambientale per questi grandi centri ma anche una votazione d'impatto socioeconomico
Cioè vedere se queste grandi centri vengono inseriti all'interno di realtà sociali che possano subire da questi centri un degrado comunque un impoverimento
Questo in particolare perché ad esempio in alcune città
Abbiamo notato che e questi grandi ipermercati vengono costruiti praticamente dentro le mura stesse della città o comunque nelle mediati Issey ma e periferia io credo che questi grandi centri commerciali se devono essere proprio costruiti debba essere previsto che siano costruiti distanti
Dalla grande città
Dalle città ed eccentrica e storici in particolare non soltanto per problemi natura urbanistico di viabilità ma proprio per l'impatto negativo che hanno sul sul piccolo medio commercio dei centri storici che ripeto secondo me è una ricchezza non soltanto in termini sociali occupazionali ma anche in tema di tradizione di cultura e quindi di qualità della vita di civiltà ecco io ho in mente soluto queste due proposte la terza proposta potrebbe essere quella ad esempio penso alla legge per il piccolo commercio nei centri storici che ha fatto l'Emilia Romagna ma c'è una cosa pochi mesi fa a cosa
Anche entro certi limiti è condivisibile c'è l'Emilia Romagna ha fatto una legge per incentivare nei centri storici l'ammodernamento la riqualificazione dei centri urbani e ha previsto all'interno di queste misure anche incentivi contributi a quei commercianti che decidano di riqualificare i loro locali le loro attività
Però e voglio dire con una attenzione esclusiva a al discorso urbanistico ai e al disco al limite dell'arredo urbano ma senza tenere in alcun conto invece il concetto di impresa e io rovescerei il discorso direi riqualifichiamo le in prese all'interno di centri urbani quindi mettiamo al primo posto
La capacità di queste piccole e medie imprese di creare posti di lavoro di rimanere sul mercato di funzionare come dicevo prima da questi grandi potenti ammortizzatori sociali che ripeto come poche altre nazioni noi abbiamo e sarebbe un peccato perdere soprattutto in un momento di grave crisi come questa
Perfetto grazie sentiamo
Chiama Lombardia infine per quanto riguarda la grande distribuzione da noi è stato approvato recentemente un grosso il nostro contributo una legge sulla grande distribuzione
A mio parere molto valide equilibrata che che non solo valuta come diceva l'amico consigliere Balboni l'impatto ambientale ma anche l'impatto Cucuzza occupazionale suddividerei suddivideva adesso bisognerà rivederla forse un attimino in rapporto al nuovo decreto legislativo comunque è una cosa molto recente
Suddivideva il territorio in una session in in tante zone omogenee in cui venivano fatte valutazioni
Diciamo così di vario genere comunque abbastanza complesse che intendevano appunto a delimitare questo
De delimitare la presenza della grande distribuzione che doveva anche essere definita nei suoi livelli massimi di presenza da questo punto di vista la Lombardia ha fatto il suo dovere si tratta poi di vedere adesso come quali implicazioni potrà vedere diciamo questo decreto legislativo in merito alla legge appena approvata però io credo che il problema vero sia quello di fare una politica una politica attiva esistono vari comparti del settore del commercio parlando sempre di piccola distribuzione esiste commercio fisso esiste anche l'ambulantato
Io credo che il modello che offre l'ambulantato sia un modello che debba essere molto molto attentamente e valutato anche e soprattutto diciamo dai gli operatori a posto fisso perché né per poter riprodurre diciamo i meccanismi che rendono ancora così appetibile questo tipo di attività ecco per quanto riguarda l'ambulantato ecco si propone si propone una maggiore attenzione alla maggiore cura
Al costituire delle strutture più moderne cioè diciamo così parafrasi amo dei supermercati vanno forte supermercati mettendo intendo coperti diciamo attrezzati adeguati che diventino dei veri centri
Di aggregazione commerciale
E questa è una politica che potrebbe essere fatta
è una diventa diventa nel difficile proporre su larga scala però si può in questo coinvolgere le stesse associazioni gli stessi operatori commerciali in quanto come diceva onorevole Armani soldi non ce ne non ce ne danno sezione porteranno via
Per cui si tratta di vedere quali sono in effetti le possibilità reali concrete di intervenire nel costituire questi luoghi che devono necessariamente essere pubblici per dare un posto dove esitare le proprie merci ha dei costi dei costi molto bassi varrebbe la pena visto che c'è l'assessore al Commercio del Comune di Milano valutare per esempio
Le aree di un'industriale dismesse al posto di farne dei centri commerciali tra grande distribuzione valutarle una ricollocazione in termini dei piccola distribuzione lo stesso discorso si può e si deve fare per questo è una politica credo
Che abbiamo molto in cui diciamo molto a parte l'abbia non solo la programmazione regionale ma proprio l'attività dei singoli
Dei sindaci che comunque gli assessori a detti alla partita è quella della promozione attiva delle vie commerciali
Cioè si tratta di imparare adesso si tratta si tratterà anche di trovare il sistema per costringere e da un certo punto di vista i commercianti a trovare una forma di unione che permetta loro di promuovere unitariamente
E diciamo le loro aprire e io credo che se promossi adeguatamente né possano competere con la grande distribuzione senza grandi problemi
Questo evidentemente richiede tempo io ritengo che i tre anni che sono richiesti sono troppo pochi non si può pretendere di fare correre uno che è appena convalescente
Dalla chemioterapia per restare in tema tema Di Bella cioè
Per cui credo che occorrerebbe molto più tempo prima di innescare diciamo di permettere l'agibilità a questo decreto poi rimane rimane la politica del credito
Che purtroppo anche queste limitata dalle scarse disponibilità finanziarie che la Regione può mettere a disposizione ad ogni buon conto può essere una buona occasione per intervenire come noi abbiamo presente stiamo discutendo in questi giorni una politica sul credito al commercio
Presentata tra l'altro da Alleanza Nazionale e ce n'è un'altra presentata anche dalla giunta Marrazzo non sarà presentato questo
Né questo progetto di legge che è molto innovativo che permette appunto oltre al credito per ragioni normali che del che che competono alle attività anche per l'innovazione
E e via e via e via
Però credo che bisogna proprio intervenire e cioè se vogliamo porre rimedio dobbiamo proprio intervenire nel fare una politica attiva
Non è più una politica indiretta non è più sufficiente per risolvere a mio parere il problema della piccola distribuzione grazie grazie alleghiamo anche altra cosa puntualizzare
Per rispondere rispondere
Così funziona rispondere alla domanda precisa erano i tre punti le tre ricette sull'artigianato beh sulla prima di sensibilizzazione di una politica rinnovata del credito già parlato prima anche se il requisito per esempio sviluppare in relazione a quanto diceva facciamo tutti
Una una disamina più attenta di quello
Che davvero ci dobbiamo ci possiamo attendere fenomeno Artigiancassa col perché Lotito in casa è stata inglobata quella che nelle che ci ha dato più dimostrazioni di sapere sviluppare delle curiose operazioni oltre oceano piuttosto
Che di essere attenta alla politica alla politica della piccola impresa di Cosa Nostra ma questo
è un discorso che meriterebbe un convegno apposito
Il secondo argomento è la seconda ricette senz'altro e mi rifaccio a quanto diceva anche in tema di commercio l'amico Marconi incentivazione alla politica della commercializzazione dell'internazionalizzazione
Noi vediamo in una stagione di crisi perenne ci sono sempre meno soldi siamo nel Paese con il più alto calo demografico che si registra il mondo quindi abbiamo sempre meno mercato in casa
Dobbiamo immaginare e costruire per le nostre imprese di piccole dimensioni che non ne hanno la capacità strutturale dimensionale
Prima cercare di immaginare e costruire percorsi di presenza nei mercati esteri perché siamo convinti che la capacità competitiva delle nostre imprese sia in grado di affermarsi anche se confrontata con le capacità
Competitive delle imprese
Da Oltralpe quindi immaginare la creazione di consorzi di Società di strutture anche partecipazione pubblica che sia in grado di analizzare la domanda di confrontare la domanda
Degli altri paesi con le offerte che possono essere immaginate da casa nostra e su questo costruire presenze integrate e già studiate delle nostre imprese all'estero
Il terzo passaggio
E la terza ricetta e concludo
E già scritta gestita nella nella relazione presentata dal presidente Fini per la conferenza programmatica di Verona
La terza ricette semplici dobbiamo vincere le prossime elezioni assestare una bella pedata nel sedere al ministro Visco e il rischio di un sistema fiscale che non si demenziale dicono che abbia
Sessanta secondi per riproporre quando forse un po'più ampiamente avevo nell'ultimo intervento avevo esplicitato nel mio primo intervento
La prima proposta e quella soprattutto il momento in cui c'è questa crisi del del settore commercio tentare di fare inserire che è stata esclusa dai fondi comunitari anche il settore commercio uno dopo settore che è stato escluso dalla dalla possibilità di assistenza in questo settore
Perciò il secondo impegno costante anche soprattutto da parte di Alleanza Nazionale del proseguire sulla politica che attualmente stanno svolgendo nelle regioni al governo del Polo attraverso soprattutto anche gli assessori Alleanza nazionale che hanno la delega per le attività economiche e produttive proseguire nella politica del credo che e L'Unità possibile eccetera la anche l'opportunità di creazione di nuovi impresa
E l'unico modo per lo sbocco occupazionale in Calabria che in controtendenza scusate se parlo della mia regione né quella dopo l'esperienza e in controtendenza a livello nazionale negli ultimi due anni da quando chiede la gestione del Polo delle Libertà
Alla alla Regione Calabria
C'è una nato una nascita di impresa superiore alla mortalità uso unità e ne nelle nelle regioni e regioni italiane
Terza e credo che la più importante ho detto prima che mi auguravo che dalla terza consulta il prossimo anno
Ci potrà essere scritto insieme all'Europa anche mediterraneo e la ricerca di nuovi mercati dobbiamo farlo con molto impegno io mi sto già attrezzando la Regione Calabria proprio dobbiamo tutti insieme se pubblici se è possibile soprattutto fare una conferenza delle regioni meridionali
Per potenziare al massimo questo progetto della dei nuovi mercati nei paesi del Mediterraneo avremmo uno sbocco notevolissimo per la nostra produzione che produzione di qualità
E che soprattutto ci consentirà provvede aumentare l'occupazione grazie grazie a tutti grazie agli intervenuti a grazie a voi che ci avete ascoltato con tanta attenzione
E
Io pregavo gli amici di Pratesi perché adesso c'è dopo la relazione dell'onorevole Alemanno poi ecco aprire un dibattito quindi altre cose vedo che saluto con piacere tanti assessori del commercio presenti ecco poi fino all'una e mezzo valore mezzo esatte chiudiamo i lavori perché altre cose sopra Dio
Adesso
O facciamo una cosa se
Ecco allora facciamo una cosa cinque minuti proprio di intervallo però poi perché altrimenti con l'UE Alemanno
Non so se voi vedete che sia più funzionale cinque inutili intervallo Greenpeace
Ben poca presa ora
No voi omaggia allora presidente prego
Purtroppo
Gli argomenti messi all'ordine del giorno sono impegnativi e il compito della presidenza è quello di far rispettare di orari
Quindi adesso siamo giustamente nei tempi e quindi prendiamo l'onorevole Alemanno
Di voler intervenire a trattare il tema i Consigli camerali come strumento di rappresentanza sociale il problema è estremamente stimolante fa parte di un dibattito che viene molto da lontano e che può essere estremamente interessante nell'affrontarlo oggi che c'è questa Ingo evoluzione in corso l'onorevole Alemanno e dirigente nazionale del Dipartimento iniziative sociali
E problemi del lavoro prego onorevole Alemanno grazie USA scusa Alemanno un momento io prego gli amici che sono insalata di volersi sedere
E coloro che hanno
Motivo di intrattenersi di spostarsi nel corridoio Sorondo ecco per cortesia se possono gli amici spostarsi il corridoio oppure in fondo sala per evitare che le loro voci attraverso i microfoni della presidenza o dell'oratore sul podio si diffondano sulla nella sala grazie prego Alemanno grazie
Dunque
Io credo di dover partire in questa breve relazione
Da quello che il lavoro della Bicamerale
Perché
Dietro ai grandi temi
Che di riforma costituzionale che sono discussi e che sono provvede la forma lo Stato la forma di governo e quant'altro
C'è un altro grande tema che purtroppo i mass media hanno trattato poco macchie è una delle grandi battaglie su cui si potrà in qualche modo intravedere la forma della Costituzione italiano del futuro
E questo tema è il tema delle rappresentanze sociali
Che sostanzialmente si articola articolo su due grossi capitolini una quella del destino del Consiglio nazionale economia e del lavoro
E l'altro e quella del destino delle camere di commercio accenno solo brevemente che non è questo il tema sulla questione del Consiglio nazionale economia e del lavoro per sottolineare che cosa che noi abbiamo assistito durante la quale a Bicamerale una sorta di benedizione
Che ha portato alla scomparsa la cancellazione della che nel dal testo costituzionale non un mezzo purtroppo interpellato in prima persona da alcuni esponenti di Forza Italia
E che ha trovato subito a un grande accoglienza a sinistra in particolare dal presidente la Bicamerale Massimo D'Alema
Nonostante il parere di tutte le associazioni di categoria e non solo di sindacati e Confindustria ma anche la Confcommercio Confartigianato e quant'altro
Praticamente si è voluto si era voluto cancellare questo organismo dal testo costituzionale attenzione qua non si tratta di fare difesa di ufficio del CNEL come si è manifestato fino adesso
Perché sappiamo tutti che il CNEL per lunghi anni è stato una strutturate lamenta pletorica priva di capacità di rappresentanza effettiva una sorta di così cimitero degli elefanti per persone di seconda o terza fila delle varie organizzazioni di categoria
Però bisogna riconoscere che negli ultimi tempi sulla spinta del presidente De Rita il che è riuscito a vere dei ruoli effettivamente operativi in particolare per la stipula dei patti territoriali
Avendo un ruolo di accompagno di istruttoria di questi patti territoriali che hanno travolto il punto di raccordo
Bene dopo questo blitz ad una commissione bicamerale sull'impegno di Alleanza Nazionale
Dei popolari di una parte del PDS se è riuscito a recuperare e il considerazione del Corriere lavoro è rientrato nel testo costituzionale ed entrava però una forma menomata perché ha perso
Alcuni capoversi rispetto al testo principale e quindi sostanzialmente si tratteranno e lavoro della del delle camere e cercare di inquadrare il maggiormente in termini più chiari il discorso però qual è il problema
Dalle considerazione col mio lavoro che poi vale anche per il ragionamento di non fare sull'età nel commercio il problema è quello di dare riconoscimento dalla Costituzione non solo agli individui
Alle realtà territoriali allo Stato già quella forma di federalismo territoriale che è stato tratteggiato la bozza D'Onofrio ma si tratta sostanzialmente di dare riconoscimento a quelle che sono le rappresentanze sociali
Ovvero tutta quella capacità delle persone delle Impresa & le realtà presenti una società civile o di organizzarsi e di a vere tramite associazioni una capacità di rappresentanza e di dialogo con le istituzioni non solo ma anche una capacità di queste rappresentanze sociali di assumere delle parti rilevanti nella gestione del bene comune cioè nella gestione del bene pubblico
Questo discorso e importante non solo perché una cultura partecipativa fa parte da sempre del codice genetico alla destra politica italiana
Ma perché se noi guardiamo la linea di sviluppo del governo Prodi ma vediamo che in questa linea di sviluppo ritroviamo il Progetto di una sinistra liberale però voglio dire con questo progetto la sinistra liberal
Voglio dire che sostanzialmente se noi leggiamo i vari passaggi e le varie aspetti significativi e progettuali del governo e questo vale anche e soprattutto per il colore per il decreto Bersani sul commercio
Non vediamo c'è una volontà di delegittimare di smontare
Tutte quelle che sono le strutture intermedie ci sono fa il singolo cittadino e lo Stato
Il governo Prodi in si insegue un progetto di individualismo di massa
Che distruggendo quelli che sono la realtà dei corpi intermedi e soggetti sociali in termini di faccia in modo che da un lato il se il singolo cittadino e dall'altro lato dei poteri forti le strutture burocratiche
Che organizzano questi cittadini senza un ruolo della società civile organizzata
Romano Prodi all'indomani del decreto Bersani sul commercio
Che tipico esempio di questa logica perché va a delegittimare la stessa concettuali categoria dei commercianti ha dichiarato smonteremo la società italiana pezzo a pezzo
Dichiarando che dopo questo attacco al mondo del commercio sarebbe stata la volta gli ordini professionali sarebbe stata la volta delle altre categorie proprio perché c'è questa volontà di livellamento
E allora noi dobbiamo avere ben chiaro questo perché come io qua permettetemi una punta squisitamente voglio ho sottolineato più volte l'alternativa a questo progetto della sinistra liberale
Non può essere quella di insistere in maniera magari più esacerbata sulla logica liberista e basta
Perché su questa loggia poi purtroppo abbiamo registrato anche dopo il decreto Bersani personaggi come Antonio Martino come Ritossa come Vertone cioè esponenti estremi di questa logica applaudire il decreto Bersani dicendo peccato che un decreto così liberista non è stato fatto non può non fu fatto durante il governo Berlusconi
Quindi di fronte al Progetto la sinistra liberale la risposta che è e deve essere una risposta badate bene antistatalista cioè non può essere una risposta di tipo difendiamo il vecchio Stato sociali difendiamo le vecchie logiche di ingerenza dello Stato mai spostato in essere quella di schierarsi in maniera determinata con la società civile organizzata ovvero con tutte quelle strutture che spontaneamente nascono dal corpo la società civile
E che ha presento l'organizzarsi dei produttori delle categorie dall'era alta anche esistono e che in qualche modo esprimo quelle che sono le chiamiamole pure minoranze attive che operò dentro il contesto sociale
Noi dobbiamo essere come alternativa dovranno Prodi dobbiamo essere i rappresentanti di quelle forme di categoria per fornire associazioni che sono e le vere i veri nemici i veri oggetti d'attacco del Governo Prodi e di quello che lui rappresenta quindi lasciateci lavorare sulle libertà degli individui su libertà d'impresa ma sulle libertà di queste realtà associative che possono caricarsi sulle spalle tanti aspetti responsabile gestione del bene comune
è un esempio ed Eva quindi al tema classico di questo fatto ed evoluzione che lentamente si sta registrando all'interno delle camere di commercio
E voi sapete con la legge nel novantatré con la riforma il novantatré le camere di commercio ci sono gradualmente trasformato
Si sono hanno assunto impartiva per quanto riguarda i consigli camerali una logica di Alto rappresentante voi sapete che il presidente delle camere di commercio non è più nominato dal prefetto ma viene eletto dall'interno ai Consigli camerali
Voi sapete questi consigli camerali progressivamente stanno chiedendo di assume un compito di rappresentanza sociale
Perché la presentando le varie categorie imprenditoriali che sarà presente sul territorio vanno a rappresentare non solo in generale questa forza dei produttiva ma anche soprattutto quella capacità di articolarsi poi nel ceto medio a propria di quella di quella realtà delle piccole impresa di cui parliamo tanto
Che è soltanto mentre qui si organizzano si ritrova mettono anche dei punti di rappresentanza sintetica come i Consigli camerali possono far sentire la loro voce anche in opposizione ai poteri forti
Anche la posizione a quei poteri che poi controlla stampato al controllo gli organi d'informazione e poi contro la progettualità sociale in termini generali
è chiaro che in questo processo di evoluzione lo dico francamente siamo a una stazione intermedia perché io francamente penso che anche il meccanismo di passare dalle associazioni per individuare rappresentanza così camerali e tutto sommato insufficiente devo dire francamente
Nessuno se non senta che si sono registrate dei principi lottizzazione la definizione consigli Camera delle presidenze e consigli camerali per cui abbiamo visto magari le varie associazioni concertare che
Una certa Camera di Commercio si leggeva il tal presidente vicino una certa parte politica e magari dall'altra parte va ad un'altra su un altro versante Polito ci stanno ancora questi principi Giacco mutamento che probabilmente possesso superati gradualmente
Se si va a un principio di elezione diretta dei Consigli camerali iscritte alle Camere di commercio per levare alta delle categorie
Debbono poter in futuro con la riforma elegge la rappresentanza i Consigli camerali Mania tale cioè di avere una rappresentanza il più democratico e più diretta possibile
Però nonostante questo le associazioni e quindi ti nella situazione si ritrova hanno trovato una forma espressiva forma sintetica se a questo si aggiunge
Che marciava verso il progetto sportello unico
In cui nelle camere di commercio le singole impresa e posso trovare un unico interlocutore per tutte le gli eventi e burocratici tutte le difficoltà di quel più potesse evocato anche nelle precedenti relazioni
Noi vediamo che sostanzialmente questa realtà può diventare una cosa non soltanto di rappresentanza ma anche un fatto operativa che accompagni la piccola media impresa nella difficile
Ma oggi la di rapporto con quello che è la realtà delle pubbliche la pubblica amministrazione
E vedete
Questo questo tipo di rapporto questo tipo di legame che si può stabilire è un legame che si può sviluppare anche su altre dimensioni
Perché le Camere di commercio con la struttura dell'Unioncamere e colleghi servizi collegati si stanno sforzando diventare interlocutori per la gestione dei fondi europei cioè di potere in qualche modo aiutare la realtà
Vedete la realtà delle cose amministrative dell'impresa a dialogare con quelle che sono l'altro aspetto difficile dell'utilizzo dei fondi europei e della possibilità di non andare ancora una volta a perdere queste possibilità
Di utilizzo ora tutto questo
è stato recepito
Nel nuovo testo costituzionale riconoscendo dignità
Alle cosiddette autonomie funzionali però sono le autonomie funzionali Petroni e pensare sono proprio essenzialmente le camere di commercio è le università
Alle autonomie funzionali viene riconosciuto una potere sussidiario quanto alle autonomie territoriali
Per cui sostanzialmente quasi pale sussidiarietà oggi si tende a pensare a parlare soltanto la sussidiarietà che c'è fra Stato Regione Provincia Comune
Ma in realtà nella costruzione del nuovo testo costituzionale il principio di sussidiarietà viene apprezzato anche a presto
A questa realtà delle autonomie funzionali quindi Pecile sua sacralità dei riconosciuto
Anche nei confronti delle Camere di commercio
E si riconosce cioè che le Camere commercio solo uno della rappresentanza dei corpi intermedi funzionali cioè possono porsi tra cittadino e Stato
Proprio per rappresentare in maniera prediletta che agganciata al territorio esigenza degli individui quelle che sono le possibilità di rappresentanza previous possono essere problemi diritti le degli sviluppi economici e sociali del cittadino
Allora vedete questa questo canale questa strada
Come deve essere spinta come teste interpretato come deve essere seguita io credo che noi dobbiamo sale essere in grado di fare un grande lavoro
Di Saint Germain Toda compagno di dialogo con queste strutture perché se noi riusciamo a sviluppare questo terreno avremo una rappresentanza la sussidiarietà
E anche una capacità di articolarsi l'autonomia territoriale che non sarà più soltanto legata a quelle che sono gli Enti locali classici
Perché attenzione parliamoci chiaro
Se noi guardiamo la realtà degli enti locali ma ed è questa al cittadino approdato a molto di più di quello che offre lo Stato
è una retorica imposta in parte dalla pressione leghista ridire se noi vediamo poteri alle Regioni migliora una tradizione cittadina ma questo non è vero perché poi se la guardiamo le varie realtà regionali vediamo le varie realtà regionali sono sostanzialmente e rappresento sapientemente gli stessi equilibri politici e c'è lo Stato che differenza c'è
Fa un Consiglio regionale
Qualsiasi o anche in Consiglio regionale Assago speciale e lo Stato da un punto di vista di effettiva rappresentanza del cittadino ci ritroviamo di fronte inevitabilmente è dinamite classiche dei partiti la patina c'è e quant'altro
Ma se gli enti locali al Monte Bianco hanno una capacità di collegarci con questa autonomia funzionale apriamo altri canali di partecipazione che non passava per i partiti la passione per le associazioni e passerà per rappresentanza di interessi reali
Bene allora lì anche gli enti locali trovano forme diverse ampia nuova capacità di rappresentanza del cittadino di collegare cittadino e istituzione che è un grande problema
Il grande il grande vuoto la grande frattura da cui è nata poi tutto il lavoro con cui ci stiamo misurando ormai da due anni di riforma costituzionale i superamenti di polveri Tangentopoli partitocrazia e quant'altro
Quindi questo lavoro di accompagno dove fare si dica e compagno di dialogo le realtà del del delle delle camere di commercio per far sì che sostanzialmente noi individuiamo la strada per fare il pontiere
Questa realtà cioè indica un nuovo testo di riforma che va ad attuare il nuovo testo costituzionale ma soprattutto vede nella capacità da parte di chi rappresenta o realtà di governo o realtà politiche una capacità d'individuare quali sono i differenti ambiti
Una capacità d'individuare progettualità perché se noi oggi immaginiamo che lo Stato liberi sempre nuovi spazi all'economia e alla socialità
Ecco questo spazio che viene liberato non possiamo pensare che sia semplicemente magicamente risotto soprattutto nelle aree depresse dalle dinamiche del mercato punto e basta
Ci è necessario trovare dei luoghi e delle dei punti di sintesi che permettono di aiutare e di regolare il mercato e questo se non la fa lo Stato se non lo fanno i poteri forti se lo fanno
E influenze più o meno scure presso la nobili o realtà che sono presenti nel campo sociale devono poterlo fare le rappresentanze sociali
Questa è la grande sfida che abbiamo di fronte la grande sia per dare alla prospettiva del nostro Paese un superamento reale di quella che è stata la vecchia logica statalista dell'etologia di ingerenza la vecchia logica delle burocrazie che s'impongono sul cittadino
Ed un pesce seguire la strada di quella Cittadinanzattiva terrà il cittadino se in qualche modo colto e coinvolte tutte le faceva le dimensioni
Cittadino capace di esprimersi nelle questioni generali quei referendum con l'elezione diretta del presidente della Repubblica come le rappresentanze dei partiti ma cittadino anche in grado di di essere rappresentato di essere di avere capacità di espressione anche quelle che sono le proprie ambiva però le proprie realtà specifiche le realtà in cui ha competenza per esprimere meriti poi spire interesse di leggi che può esprimere
Indicazioni precise
Concludo dicendo questo io voglio citare una
Una frase
Citata da il presente la Bicamerale D'Alema
Che dice la necessità di riconoscere la precedenza sostanza la persona umana rispetto allo Stato e D'Alema che parla
Deve trovare
Una necessario socialità di tutte le persone le quali sono dette destinata a completarsi perfezionarsi a vicenda innanzitutto in varie comunità intermedie
Disposte secondo un naturale gradualità familiari territoriale professore religiose e quindi per tutto ciò in cui delle comunità non bastino per tutto ciò che mi ricorda non basta la sala per contanti nello stato successivamente sussidiariamente
Io sono convinto parla sempre D'Alema
Cioè oggi questi principi possono essere fatti propri dalla sinistra
Certo sono principi che non hanno origine nella nostra cultura ma saper riconosce le ragioni degli altri è una virtù da un difetto eccetera ecco attenzione
D'Alema pur essendo rappresentante di quel progetto da cui sono partito e c'è rappresentato da si sta liberato riconosce
Dignità e ruolo alle comunità intermedie
Sarebbe assurdo sarebbe veramente un grave errore se la destra è una destra che riesce in qualche modo a vedere le varie dimensioni accoglierà la cavalla Potenza operativa del mercato e nel contempo riconosce la
Cioè l'Italia la persona umana e della società civile ecco sede casacca con la destra dimenticasse
Questa cultura e questa immagine della partecipazione sarebbe grave se non si utilizzassero questi strutture questa realtà per dare sostanza alloggiata comunità nazionale
Quindi io credo che a Verona credo che nel prossimo mese ma credo posporlo soprattutto nel territorio noi dobbiamo accogliere questo discrimine da un lato un Governo i poteri forti
E interpretò oggetto di una sinistra libera dall'altro lato uscita civile organizzata che cerca interlocutori politici e che spesso non li trova
L'interrogatorio poi ci si costruiscono se il partito riesce a interfacciarsi corde organizzazioni di categoria veramente e su questo Mazzotti vari procedura ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro
Da forse spazio a quelle che sono le autonomie funzionali in cui l'eccezione di categoria possono esprimere e possono rappresentare il bene comune grazie
Grazie onorevole Alemanno per questa interessante carrellata con questi spunti sociologici così stimolanti Kaye veramente ci portano a considerare un a funzione della destra moderna
Non in senso individualista ma appunto facendo riferimento a quei corpi intermedi che sono così essenziali per il progresso della società civile il l'amico Mazzocchi il gol e porgere un saluto particolare
Ma soltanto brevissimamente io intervenuto poco fa lo saluto grande amicizia e per la sua grande disponibilità al dottor Gonario Nieddu presidente nazionale CNR che oggi parteciperà insieme al dottore Ivano Spallanzani addotto Giacomo Basso ha un'interessantissima tavola rotonda lo stesso tempo voglio ringraziare perché la prima volta credo che nella storia di Alleanza nazionale avviene questo l'ambasciata americana la sezione economica potuto inviare un rappresentante come spettatore a questo convegno spesso interesse da parte dell'ambasciata americana lui è molto grave ringraziamo il dottor Franco Calise qui presente ultimissimi
Ultimissime cose vuol dire proprio tutti comunicazioni e che l'ufficio di segreteria mi dice
Il partecipanti non hanno un tutti restituito l'iscrizione questo serve anche perché questa volta come questa mattina diceva l'amico Storace verrà stampato un libro per quale dei lavori di questo interessantissimi incontro romano e Behrami mandarlo soprattutto in in via ordinaria coloro che hanno partecipato a questo convegno ultimissime cosa alla fine del degli interventi di questa mattina che si prevedono entro mezz'ora tre quarti d'ora
Tutti coloro che vogliono partecipare sopra ad un una colazione posso andare a vedere Jackson incassa per ritirare un uomo che è stato già convenzionato un buono pasto diciamo e per con un prezzo di convenzionato di ventisei mila lire questo per evitare sopra di pagare di più questo che parla di cittadini molto chiare adesso prego consigliano i nostri lavori bene allora
Abbiamo la parte riservata alle comunicazione e al di interventi purtroppo per queste ragioni di tempo non potremmo dare la parola a più di sei persone per cui avendo già non la per le comunicazioni previste dell'assessore Tricoli
Del Bilancio Sicilia e dell'assessore Gamba Milano assessore commercio e artigianato
Ecco io vorrei che i restanti interlocutori si iscrivessero tenendo presente che non possiamo o dare you di cinque minuti a ciascuno Caffaro prego prego l'assessore Tricoli di voler prendere la parola
Grazie
Devo dire subito che sono intervenuto con grande interesse
Poiché probabilmente le ragioni diciamo di questa protesta di fronte a questo provvedimento dive del ministro Bersani sfuggono ai non addetti ai lavori e credo che oggi anche se ovviamente
Sono per certi versi un addetto ai lavori
Oggi credo di avere capito ancora di più le ragioni della protesta di Alleanza Nazionale
Ragioni sicuramente fondate ragioni che ovviamente devono essere divulgate nella maniera opportuna ai ai cittadini a coloro i quali evidentemente hanno traggono al commercio le risorse per la propria esistenza
Per la resistenza della propria famiglia e dobbiamo anche però capire quali devono essere gli strumenti attraverso cui noi intendiamo effettivamente contrapporci a questo a questo decreto da tante parti contestato ecco per quella che è la mia esperienza è quella che è la mia conoscenza su due versanti sicuramente quello fiscale quello del credito credo di potere dare un contributo fattivo a questi lavori
Per quanto riguarda il fronte fiscale io credo che la la situazione peggiore di quella che è attualmente non poteva essere e questo decreto probabilmente non soltanto aggrava ma probabilmente rende decisamente comatoso lo stato del commercio proprio perché si aggiunge a quello che un provvedimento legislativo che appunto tra pochi giorni vedrà una circolare attuativo che quello sull'IRAP
è chiaro che una imposta come l'Iraq perché penalizza particolarmente il commercio particolarmente l'artigianato proprio per quella famigerata impossibilità di dedurre gli interessi passivi dalla base imponibile dell'IRAP
è un uno strumento che si aggiunge alla all'attuale decreto Bersani per decretare la morte di migliaia di decine di migliaia di piccole imprese il motivo
Il motivo per cui la Regione Siciliana proposto il ricorso alla corte costituzionale avverso l'IRAP è proprio quello di salvaguardare il proprio tessuto economico
Costituito nella sua interezza non in parte e magari anche in parte poi importante come nel Settentrione
Dalla dalla dalla dal commercio dall'artigianato ma intorno alla sua totalità dal commercio e l'artigianato perché la introduzione dell'IRAP in Sicilia
Più che in ogni altra parte d'Italia avrebbe comportato appunto la scomparsa di migliaia decine di migliaia di piccole imprese gli artigiani ed i commercianti
La battaglia contro l'IRAP è ancora in itinere con Pietro Armani abbiamo studiato appunto
Lo avrete già preso sicuramente ai giornali dai gli strumenti e dei mezzi di gravame abbia dei ricorsi alle alle Commissioni tributarie che in tutta Italia potremmo fare proprio per cercare di bloccare questi questo questo strumento che avrebbe delle ripercussioni nefaste sul nostro sistema economico e non sul nostro sistema sul nostro tessuto imprenditoriale
Altrimenti altrimenti se questo strumento giuridico non sarà possibile attuarlo avremo effettivamente una situazione talmente al collasso dar renderci conto che probabilmente dovremo agire per vi è ancora più più pesanti per imporre al Governo quanto meno una modifica di questo decreto il secondo versante è sicuramente quello quello del credito
Io vorrei però subito dire una cosa il sistema bancario è quello che nei secoli si è formato un sistema bancario che ha di mira sì il profitto da un lato il profitto dell'azienda ed è questo che ovviamente e la impresa bancaria intende perseguire ma anche sotto il profilo della vigilanza della Banca d'Italia
L'unica preoccupazione è quella di tutelare il depositante quindi il terzo punto che è quello dell'interesse dell'azienda ad avere un approvvigionamento di danaro sul mercato
è un interesse che non mira attualmente tutelato cioè dire noi oggi ci troviamo di fronte a una situazione in cui i poteri forti da un lato le banche dall'altra la Banca d'Italia tutelano interessi che non solo convergenti con quella del commerciante dall'artigiano e del del piccolo imprenditore e allora quale la strada non quella utopistica ma quella reale per riuscire
A
A uscire da questa morsa
è l'unica strada che io vedo è anche alla luce del fatto che oggi però male i tassi interessi sono scesi e quindi non è quello il principale problema del comma tante non è più il tasso d'interesse che non è più diciotto il venti per cento di una volta ma è sicuramente più basso è quello della garanzia reale e allora la garanzia reale
Alla garanzia reale che l'imprenditore che il commerciante non può prestare si può sostituire soltanto un sistema come quello per esempio dei Consorzi fidi che vengono finanziarie vengono capitalizzati dalle Regioni dai Comuni dallo Stato dalle Province
E che a quel punto diventa il garante del prestito che l'azienda che di credito fa al piccolo commerciante
Ecco è una di quelle iniziative insieme a Stefano Santoro
Che è responsabile in Sicilia del commercio stiamo studiando che è quello di immediatamente perché la legge già noi l'abbiamo fatta di immediatamente capitalizzare questi consorzi fidi e rendere efficace sul territorio la possibilità che l'imprenditore badare approvvigionarsi di danaro sul mercato finanziario è che la garanzia di venga prestata naturalmente dietro
Uguale a quello di tutto il sistema bancario
Né più né meno è pur non avendo un merito creditizio perché è chiaro che si tratta di un'azienda che presta denaro a chi abbia i requisiti stabiliti per legge quindi a tutti coloro i quali ne fanno richiesta preso denaro
Non ci sono grandi sofferenze nell'ambito del sistema delle arti gelato al commercio per un semplice motivo penna la il settore che è andato in crisi negli ultimi anni è quello dell'edilizia a cui rimane estraneo il commerciante imprenditore e l'artigiano
E allora io vi dico che non soltanto il sistema del consorzio fidi che presta le garanzie è un sistema effettivamente realizzabile ma anche un sistema che non costa niente all'erario perché avendo un sistema di sofferenze che adesso se poi linea certo ma capitalizzato
Beh allora è un problema che non
E comunque è l'unico è l'unico sistema è l'unico sistema da da perseguire io quindi credo che andare su questa strada sia L'Unità da un lato una forte opposizione all'IRAP come strumento di vessazione nei confronti delle piccole imprese dagli artigiani
Dall'altro incentivazione in questi i sistemi di garanzie reali da presa dalla banca fermo dare la possibilità a chi ha un'idea chiara un progetto di avere i soldi per realizzarlo grazie
Grazie assessore pericoli per questo intervento adesso prego di prender la parola l'assessore Gamba
E gli dà un particolare
Saluto dichiarando perché granché uno dei giovani di grande promessa e che segue una tradizione familiare a me particolarmente cara prego avvocato gamba grazie professor grazie Milano Gambale
Io ho seguito con con grande interesse gli interventi le relazioni che si sono alternate questa mattina e credo che forse al di là anche della volontà del Mazzocchi che ha voluto anche quest'anno organizza are questo importante convegno quest'ultimo sia diventato ancora più attuale proprio per la coincidenza ritengo inizialmente non preventivata con questo provvedimento di cui tutti stiamo parlando e che giocoforza monopolizza in questa situazione
Gli argomenti e i discorsi
Che siamo costretti sotto un certo aspetto a fare in relazione alle politiche del commercio e dell'artigianato
E io credo che anche per rispondere seppur aggiungere alcune risposte a quelle che sono state date nella nella tavola rotonda alle domande del del moderatore che chiedeva che cosa fare in ordine ad una tutta una serie di problemi
Io credo che la prima risposta debba essere proprio in questi giorni quella di non deflettere da un impegno
Nei confronti di Del Neri in ordine alla alla lotta al al contrasto di questo provvedimento che ancora a livello di schema
Di decreto legislativo perché a al di là degli aspetti che forse hanno più catalizzato l'attenzione dell'opinione pubblica anche in base all'otto modo di presentare la parte la stampa
Di provvedimenti anche complessi sulla sulla sponda sulla scorta di di slogan che poi finiscono per semplificare in modo irrazionale tutti tutta la complessità dei problemi ecco credo che invece si debba continuare incentivare anche la parte di Alleanza Nazionale questa azione di contrasto perché in questo provvedimento oltre al discorso della liberalizzazione
Di cui già si è molto parlato questa mattina vi sono delle insidie per certi versi ancora più gravi che vanificano in buona sostanza molte di quelle necessità che ricordava testé l'onorevole Alemanno quando parlava della vecchia del dell'opportunità di tutelare queste strutture che si frappongono fra il cittadino indigni individuo e lo stato e che segnatamente riguardano le categorie e allora per chi come chi vi parla si trova poi si è trovato si troverà a dover gestire poi in prima persona questi processi sulla scorta di provvedimenti assunti e catapultati dall'alto alcune cose vanno certamente dette e segnalo però perché è opportuno che questo si sappia
Che anche nelle nelle sedi istituzionali dove sono stati coinvolti con molto ritardo i comuni lanci ma anche le riunioni relative delle degli assessori al Commercio delle grandi città italiane
E che come tutti possono immaginare salvo chi vi parla e l'assessore Di Bari che peraltro non ha avuto occasioni partecipare sono tutti quindi rappresentanti dell'Ulivo ebbene anche costoro hanno dovuto dopo una quasi obbligatoria dichiarazione d'intenti di solidarietà con le linee guida del provvedimento da parte del governo
In qualche modo concordare su tutta una serie di pesanti censure che se fossero tutte accolte nel nel provvedimento definitivo lo stravolgerebbero in modo tale da renderlo completamente diverso da come si è sino adesso ha palesato e allora ci sono alcuni aspetti che io qui segnala questa assemblea che certamente andrebbero ulteriormente approfonditi ma che sono ulteriori elementi e sottolineature sulle quali l'azione di di Alleanza Nazionale così come dei suoi esponenti impegnati nelle varie realtà istituzionali a cominciare presente dalle sedi come quella che si tornerà questo pomeriggio della Conferenza Stato Regioni a cui io stesso parteciperò ecco voglio dire che non si deve deflette da questo da questa iniziativa perché dopo quando questo provvedimento sarà ai se sarà definitivo il passo successivo per Alleanza nazionale per tutte e gli operatori e le categorie le associazioni che concordano con noi su queste su queste linee guida sarà il momento di prevedere a livello propositivo tutte le iniziative tutti e tutti gli incentivi che in questa in questo decreto non ci sono e che sono moltissimi gli aspetti dicevo su cui soffermarsi sono oltre alla liberalizzazione incontrollata l'abolizione di una serie di tutele per il consumatore perché poi anche questo che credo debba essere in certi casi enfatizzato alla all'elemento di una alla presenza di una serie di di prove di disposizioni che consentirebbero una liberalizzazione ancora più ampia come il famigerato comma quinto dell'articolo otto che sicuramente proprio da Mazzocchi bene ben ricorda che in qualche modo consentirebbe sulla base di semplici accorpamenti di licenze precedenti di arrivare a delle espansioni incontrollate sino a due mila metri di superficie degli esercizi commerciali completamente
Sottratte al controllo non solo dei Comuni ma anche delle regioni a una un un provvedimento di presunta moratoria circa la la l'insediamenti della grande distribuzione che come è stato più volte ricordato dovrebbe portare ad almeno diciotto mesi il blocco del rilascio delle delle nuove autorizzazioni per i grandi centri commerciali e che viceversa però trova poi un limite che secondo me vanificherebbe completamente l'intendimento pur condivisibile di una previsione di esame delle domande pendenti entro centottanta giorni badate bene non dall'entrata in vigore del provvedimento ma dal sedici gennaio mille novecentonovantotto quindi data già con abbondantemente passata
Entro centottanta giorni le Regioni dovrebbero esaminare
Appena di silenzio assenso si noti bene tutte le domande pendenti ecco io faccio un solo esempio che proviene dalla dalla mia regione dalla Lombardia
Che conosce bene l'assessore Corsaro che prima ha partecipato alla tavola rotonda in Lombardia che è la regione dove a più alta densità di centri commerciali d'Italia
Sono attualmente esistenti superfici totali per un milione settecento mila metri quadri
Le domande pendenti attualmente quindi prima del sedici gennaio novantotto solo pari a superfici per un milione quattrocento mila metri quadri di superficie
Il che vuol dire che se la Regione non avrà la possibilità non riuscirà o soltanto in parte potrà visti termini molto ristretti
Esaminare queste domande c'è il forte pericolo che una grandissima parte di queste di queste autorizzazioni vengano rilasciate di fatto sostanzialmente e le dimensioni lei le indicazioni numeriche Codato credo siano sufficientemente significative del circa la la gravità della del problema e per continuare ancora con soltanto due esempi è stato fatto mi pare giustamente un cenno anche al al commercio ambulante ecco con dei Brady tratti di penna sono state tolte o aggiunte piccole paroline che possono diventare determinanti nella nello sviluppo e nelle consegne nella gestione successiva di questi problemi
Un problema gravissimo a Mila no ma in molte città dell'Italia settentrionale
E che si conca piena molto con la l'aspetto relativo alle politiche dell'immigrazione è quello della lotta all'abusivismo commerciale una piaga l'abusivismo commerciale che ormai sta portandolo un grandissimo contributo agli aspetti negativi che sono responsabili di quelle enormi di Queen degli enormi numeri di chiusure di esercizi di cui si parlava all'inizio della mattinata
Ebbene è stato tolto alla proposta del provvedimento
La parola confisca fra quelle relative alle sanzioni che possono essere applicate per le violazioni del del provvedimento ecco togliere un po'una questa parola vuol dire rendere vanno qualunque tipo di intervento sanzionatori nei confronti di chi evidentemente non ha nessuna solvibilità
E allora
Due richieste per finire
Una ribadito impegno perché ancora il provvedimento non è definitivo e credo che un'azione congiunta ciascuno per la propria parte possa perlomeno arrivare a limitare i danni e dall'altra a partire dal dalla convegno di di Verona una maggiore sinergia fra le forze di Alleanza Nazionale del settore quindi fra i le varie componenti che sono qui riunite questa mattina perché si possa lavorare come dicevo la parte propositiva successiva a questa battaglia
Che credo proprio in questo momento debba essere considerata fondamentale grazie
Grazie assessore Gamba la parola ad Alfonso Pagnoni consigliere comunale di fanno con una preghiera di rimanere entro i cinque minuti per poter consentire anche agli altri di intervenire grazie
Presidente sarò telegrafico innanzitutto corre l'obbligo di completare la mia carta d'identità
Oltre a essere consigliere comunale costrutto consiglio ti fanno fanno in provincia di peso nelle Marche
Sono anche consigliere nazionale e membro di giunta della Federcalcio laico il commercio
Sono anche presidente del Sindacato provinciale Di Pietro della e sindacato carta librai membro di giunta della Confcommercio provinciale
Quindi chi vi parla è un commerciante Cocciante che intende dare testimonianza e sensazione per quelle che sono verso il per i nostri confronti dall'altra categoria commercianti
Questa Renesto decreto legge Bersani
è stato già detto
Qui stamattina che l'ossatura lo scheletro
Dell'economia italiana
è il commercio
E nel commercio io intendo puntualizzare sono le medie e piccole imprese commerciali
Come ci sentiamo noi all'indomani di questa decreto legge
Questo decreto legge che ci toglie tutto
Voi pensate che la maggioranza delle delle piccole imprese commerciali sono a conduzione familiare o seni familiare
Quando si apre si è aperto le cose commerciale
Di piccole dimensioni poi
Ente sia fatto alcun pensiero un pensiero positivo allorquando per ragioni anagrafiche l'azienda dovesse essere ceduta visto e considerato che la voto autonomo non percepisce liquidazione di sorta
Qual era la possibilità di integrare la misera pensione che i commercianti hanno quella di poter rendere nell'azienda con il patteggiamento cambiamento senz'altro la massa di tanti sacrifici personali di competenza
E di serietà sul lavoro
Adesso ci viene negato con la Anarchia che vorrebbe immettere Bersani abolendo le licenze commerciali
Lo diceva mentre la Confcommercio ci battiamo e ci batteremo affinché questa legge venga annullata o modificata
E in Progetto e lo dirà stasera il mio precedente nazionale vile che ci sarà un Tour purtroppo verrà fatta con un pullman e la cosa non gli aggrada molto per mi fa ricordare un altro pullman
Ma comunque avremo dei raduni per quanto riguarda ogni regione in alcuna diciassette dove dimostreremo
Tanta nostra volontà di combattere per quello in cui crediamo e per combatte per la sopravvivenza anche economica
Prima è stato detto dall'intervento tenore Storace
Che come Ciampi non voglio privilegi solo accordo con lui ma certamente la nostra dev'essere una lotta che userò un termine forse un po'disuso corporativa
Io mi vergogno di dire che l'otto quando l'otto per la Confcommercio e per la categoria dei librai
Come fosse la corporazione siamo corporazioni del lavoro come lo sono i lavoratori dipendenti certamente la CGIL CISL UIL difendono diritti corporativi prima dobbiamo certamente vergognarci l'ho detto in tante occasioni dirci che la nostra è una è una lotta corporativa
Dobbiamo difenderci
Ovviamente
L'altra fase negativa
E questo governo con questo decreto legge e quella di voler
Incentivare indirettamente la proliferazione dei grandi centri commerciali
I centri commerciali che hanno già dato una bella mazzata allora alla piccola e media impresa non danno certamente un servizio di qualità come è stato già detto perché la professionalità del commerciante
Che è dovuta anche per anni di di di lavoro dico anche di sacrificio io sono un librarie un canto libraio dirigo un'azienda la quarant'anni
E questa azienda mi proviene dalla nonna di mio nonno quindi fra due anni la mia azienda compirà centocinquant'anni quindi tutto questo varrebbe disperso nel nulla vicino dove siete otto punto per ragioni economiche ed è la situazione attuale
E stava andando verso quella spiaggia
Realmente la recessione economica e non è una favola è una realtà io a tocco con mano ogni giorno
Di tutto questo patrimonio di competenza perché ovviamente acquistare un libro facile farlo anche in un grande mercato ce ne sono spesi via migliaia con sconti stranissimi
Ma andare liberi e farsi consigliare da Livaja ben diverso e aver fiducia dalla competenza del libraio questo importante tutto questo andrà disperso
Io concludo perché il termine il presidente mi guarda prodotto
No dicendo che se è l'intenzione di questo governo eliminare fisicamente la piccola e media impresa che lo dica apertamente che abbia il coraggio da parte mia posso dire il governo Prodi è un governo da rottamare rottami amore
Grazie presidente Tagliamento adesso l'onorevole Mazzocchi da una saluto a a una personalità in sala
Desidero salutare l'onorevole Roberta Angelilli deputato europeo che è venuto a poco fa io la ringrazio è una nostra ragione deputato europeo e membro della Commissione lavoro e dell'imprenditoria giovanile
A livello di comunità europeo a Roberta Angelilli tra le altre cose
E l'autrice di un provvedimento relativo alle aree metropolitane si è battuto anche ultimamente proprio come si gioiello di ringraziamo Roberta e ci auguriamo che nel corso della giornata possano tuffare un intervento di questo incontro in questo convegno grazie Loquenzi
Allora la parola a Roberto Cernilli della regione Emilia
Per un intervento del prego anch'io di contenere nei cinque minuti Balzacco abbiamo andiamo sì verso la io ringrazio il presidente ci sono Luigi salmerino Roberto regione Emilia Romagna io ho fatto una sintesi siccome voglio portare un contributo tecnico a questa Consulta una sintesi di un documento molto più corposo che sta oggi facendo girare nelle varie città dell'Emilia Romagna in quanto responsabile della Consulta commercio artigianato per cui l'autorizzo precedente se supera i termini mi tolgo la parola non ho nessun problema no
Bene
Direi che dopo dopo tutto quello che succede sui sedici gennaio il Consiglio dei ministri tanto tuonò che piovve insomma questa era una cosa che effettivamente ci si aspettava
Perché il governo Prodi diciamocelo chiaramente non è come Governo Berlusconi dice cosa facciamo facciamo la riforma delle pensioni al primo invito di Stroppa troviamo oltre un milione di pensionati a Roma questo è un governo che va fino in fondo e le cose le fa
Per cui bisogna Rin serrare le fila e portare avanti un discorso veramente convinto e concreto altrimenti avremmo fatto soltanto delle chiacchiere in giro la prima sostanziale differenza tra il progetto del governo le proposte di danza nazionale ma quando ci si attendeva soprattutto l'eliminazione del Rex uno strumento unico
Che per quanto imperfetto a selezionare all'ingresso almeno per certi aspetti morali chi intende rilevare avviare un'attività questo da domani in poi cioè da quando verrà approvato il decreto legislativo persone Bersani basta una sola comunicazione al sindaco per poter avviare un pochino tutta la tipologia di esercizio
Nel resto le scuse per adesso le farmacie generi di monopolio che secondo me è ancora per poco insieme alle edicole vedremo come andrà a finire
Inoltre noi chiedevamo e continuiamo a chiedere vista soprattutto l'esperienza registrate in Emilia Romagna e in particolare a Ferrara con un raddoppio di ipermercato derivato a venti mila metri quadrati
E l'apertura di un ipermercato accorato lo dicevo stamattina il consigliere Balboni siamo la provincia più povero di tutta la regione ma abbiamo la più alta incidenza a livello europeo per quanto riguarda moderne strutture distributive ogni mille abitanti
Il decreto Bersani contrariamente alla proposta che era stata formulata di moralizzare per almeno quattro anni cinque anni l'arbitro lascio l'autorizzazione
Limite al massimo a dodici diciotto mesi il tempo necessario partire soltanto è una proforma evitare un contenti però non c'è assolutamente da meravigliarsi e qui vorrei aprire una piccola parentesi perché riteniamo c'è ancora un tipo una prese in giro perché dal quattordici febbraio novantasette di un altro gruppo regionale
E Manzotti Enea corrente in quando ha ripetuto l'iniziativa a livello parlamentare ha presentato un progetto di legge in Regione per chiedere conto del blocco della moratoria
Trasmesso contemporaneamente all'Antitrust perché prendesse atto della situazione oligopolistico accoppo Konaté che si è venuta a creare la nostra regione
E almeno di sospendere un dico d'infarto muore anche se il Consiglio di Stato proprio l'altro giorno ha emesso una sentenza che non si possono non si può derogare contro i limiti massimi previsti dalla Regione
Bene dal quattordici febbraio mille novecentonovantasette cioè un anno esattamente un anno fa noi non abbiamo avuto nessunissima risposta
Tuttavia la cosa veramente incomprensibile in questo decreto che sicuramente non mancherà di sollevare dubbi anche di legittimità costituzionale e perché per i commercianti ed esercenti a posto fisso
Sparisce il Reich Piscitelli via così a una giungla competitiva mentre per le attività commerciali ambulanti all'articolo ventotto si legge che i posteggi sono dati in concessione per dieci anni e già questo e un gran regalo
Ma soprattutto che l'esercizio dell'attività di cui al comma uno ambulante con posteggio o in forma itinerante
Ed è soggetta ad apposita autorizzazione rilasciata a persone fisiche o a società di persone regolarmente costituite secondo le norme vigenti questo che cosa vuol dire
Quelli che si scatenerà una guerra tra poveri tra il commercio a posto fisso del commercio ambulante perché lo dice il rapporto fisso non vale assolutamente niente
All'incenso ambulante per andare ad occupare quello specifico sparso in quella piazza in quel mercato tu devi comperarla esplicitamente da quel soggetto che la ritiene altrimenti non puoi fare niente
Procedendo all'esame dell'articolato si legge ancora l'articolo cinque comma sei i requisiti professionali che occorrono per esercitare l'attività allora a l'aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio Bini aver esercitato un proprio per almeno due anni nell'ultimo quinquennio un'attività di vendita oppure essere stato iscritto al rec nell'ultimo quinquennio allora ci si domandi dice
Allora potevo rimanere il Recco e visto che al comma otto uno stesso articolo si legge le regioni stabiliscono le modalità di organizzazione la durante le materie del corso professionale che deve essere tenuto e saranno considerati in via prioritaria le camere di commercio per effettuare questi corsi non poteva rimanere in vita e Rex
E trasferire un'eventuale fase di controllo a livello regionale non si sa perché all'articolo sei vengono legati gli obiettivi che la programmazione pubblica intende perseguire molti di questi sono stati letteralmente come diceva già di nuovo il consigliere Balboni stamattina
Sono stati letteralmente copiati credetemi dal quadro di riferimento regionale la programmazione urbanistica commerciale dell'Emilia Romagna ha votato nel mille novecentottantanove
Dove si dice
E bisogna rispettare l'impatto territoriale ambientale
Ma dove soprattutto c'è la salvaguardia dei centri storici favorire gli insediamenti commerciali atte a recuperare le piccole e medie imprese già operanti sul territorio interessato
Anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e reali e con facoltà di provvedere forme di incentivazione questo Piparo differimento la regione Emilia Romagna lo prevede va bene sette anni
E non è mai stato applicato
Pisana piantarci come la l'Emilia-Romagna e la regione laboratorio per tutto quello che sta avvenendo in in Parlamento perché l'IRAP era da noi dei cassetti già da quattro cinque anni
Perché ci sarà una prossima legge che andrà in approvazione in regione Emilia Romagna sarà quella di quella costituzione di fondi chiusi
Per drenare liberalizzare risorse di quelle che sono le proprietà degli enti locali il limite all'incirca affaccendati quotare in Borsa se l'esperimento passerà in Emilia-Romagna vedete che a distanza di un anno passerà anche a livello nazionale
Allora tornando alla questione sono ancora assume ancora più il sapore della beffa quanto alla alla lettera c del comma tre si dice che le Regioni provvederanno altresì alla programmazione di insediamenti
Tenendo conto delle caratteristiche dei centri storici al fine di salvaguardare la presenza e le attività commerciali artigianali in grandi svolge un servizio di vicinato
Di tutelare gli esercizi aventi l'allarme storico ed artistico e ascoltate bene evitare il processo di espulsione delle attività commerciale ed artigianale cosa che invece è avvenuto i dati sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti che vengono rimarginate
Ogni volta ogni anno l'articolo sette definisce le modalità per aprire trasferì ampliare l'esercizio commerciale fino a trecento metri quadrati di superficie di vendita basta dall'alto di una torcia basta la comunicazione vi rendete conto quanta gente può effettivamente entrare in commercio
Piccoli sistemi di controllo piano le nostre ricerche alla nostra legislazione finché ricordo soprattutto la legge sul sulla sulla privacy
Finché non si riuscirà ad individuare chi è che ha aperto quel determinato negozio tenete conto di quanti tira spariscono ogni anno sulle autostrade
E di quanti forti ci sono
Ma quando sarà scoperta ed è veramente quel soggetto all'icona vedere Cosimo valeva solo gli avevate ancora chiusa almeno cinquanta mila volte insomma ecco
Solo in tre
Sono in tempo
Predefinito come la prego di concludere in quell'anno allora mi avvio subito alle conclusioni perché ripeto è una cosa estremamente tecnica nella portarle in giro che occorrono minimo tre quarti d'ora poteva illustrare agli operatori non voglio imposto agli atti
Al ai politici soprattutto Maglio perdono per renderli consci di quello che stanno attraversando ecco l'unica cosa unica consolazione se mi consente una battuta con la quale vorrei chiudere
Ci portano ad esempio sempre gli altri modelli fino a poco tempo fa erano gli Stati Uniti abbiamo la rappresentante della dell'ambasciata degli Stati Uniti e che erano i modelli da imitare
Da qualche tempo a questa parte sulla distribuzione era la Francia la Germania adesso di colpo il modello da imitare è diventato Liquid terra
Scusatemi tanto ma se l'Inghilterra dobbiamo imita non potevamo imitava anche con la decisione di non entrare nell'euro visto che non eravamo preparati per poter entrare nell'euro o scusate mi dà anche un'altra cosa infettare miscele che sia l'unico Paese al mondo forse non so se sia l'Australia che dove le macchine si dicono a sinistra
Tutti gli altri Paesi spavalda a destra abbiamo sbagliato anche noi in questo c'avevamo de qua c'è qualcuno che e unico S San Vito estrema grazie
Allora nell'ultimo intervento e di Roberto Petri e commissario della federazione di Ravenna
Chiedo scusa se vi rubo gli ultimi cinque minuti di questo mio intervento comunque che prettamente tecnico farò avere un pro memoria a Tonino Mazzocchi perché posso aiutarlo nella nostra battaglia contro questa deregulation di carattere commerciale
La mia testimonianza viene dalla esperienza venticinquennale come operatore del credito ebbene con questo tipo di intervento
Di e deregolamentazione completa praticamente le attività commerciali medie e piccole
Avrebbero inaccessibilità al credito in fatto il sistema infatti il sistema bancario nel momento in cui esamina un Bilancio di un'attività commerciale e considerasse questa attività commerciale e affidabile o meno come principi base a il valore della licenza e l'avviamento cioè la professionalità a meno che poi non ci siano i soliti mattoni alle spalle
Con questo intervento praticamente si impedisce al nuovo al giovane imprenditore commerciale o artigianale si impedisce alle strutture familiari più fragili di accedere al credito e quindi di conseguenza sì incentiva l'usura
è un'esperienza che io ho fatto in tutte le parti d'Italia in cui sono state ho cambiato tre istituti di credito arrivando a un certo livello di direi di responsabilità
E ho notato che il sistema bancario opera esclusivamente con questi principi questa quindi vuole essere una testimonianza è una segnalazione attenzione togliendo il valore alla licenza togliendo la professionalità di fatto in un sistema frammentato come quelli italiano si impedisce di accedere al credito
Quindi sono perfettamente d'accordo sulle segnalazioni che sono state fatte precedentemente circa uno la necessità di cambiamento di mentalità da parte del sistema bancario
A avvicinandoci a quelle che sono le mentalità più moderne quindi finanziando anche i progetti scegliendo su quella che può essere la professionalità e il progetto di iniziare una nuova impresa e sono perfettamente d'accordo con l'amico quindi Tricoli
In soprattutto nel Centro-Nord iniziative di questo genere già ci sono per il potenziamento dei Consorzi fidi che possano sostenere attraverso i fondi di dotazione di Regioni Province e Comuni inizio di nuove attività questa voleva essere soltanto una testa di Mani Anza e una segnalazione farò avere un promemoria all'amico marzo grazie
Grazie per questo intervento che conclude la mattinata e che veramente interessante per l'osservazione che ci fa un esperto del credito e quindi un elemento diciamo ulteriore di approfondimento
Ripeto che ecco dice hanno opportuno andare alla vessazioni incassa per ritirare
Il foglio di convenzione relativo al pasto all'apprezzo speciale riservato ai convegnisti no io riprendiamo i lavori alle tre e mezzo precise prego di essere presenti che abbiamo un pomeriggio di estremo interesse che sarà concluso come è noto con l'intervento del presidente di AN Gianfranco Fini buon appetito a tutti
Doppio pomeridiana
Saluto
Il presidente del gruppo parlamentare al Senato il senatore Maceratini che ci onora della sua presenza
In questa seconda parte
Della nostro convegno la prima parte dopo le relazioni iniziali abbiamo avuto una tavola rotonda
E un dibattito
Che e si è concluso alle tredici e trenta
Ora riprendiamo con l'intervento dell'avvocato Leopoldo faccio appello
Dirigente nazionale l'Ufficio problemi artigianato
E poi avremo una tavola rotonda
Coordinata dal giornalista
Stefano Sassi e con la presenza di illustri ospiti che già saluto lì indossava già alcuni dottor basso
Ora la parola l'avvocato faccia ottiche una politica di sviluppo per l'artigianato prego avvocato grazie
In occasione della prima Conferenza Nazionale dell'Artigianato nel tentativo di delineare quelli che possono essere i contenuti e gli aspetti fondamentali di una politica concernente il settore
Temo anzitutto ad evidenziare come anziché parlare di una politica riguardo avente ad oggetto l'artigianato sarebbe stato più opportuno parlare di una politica per l'artigianato
Questo per qualificare se non altro il rispetto di un principio costituzionale quello del secondo comma dell'articolo quarantacinque della Costituzione
Che prevedeva per il legislatore ordinario e quindi per le forze politiche che esprimono il Parlamento un obbligo preciso di tutela e di sviluppo dell'artigianato
Parlammo altresì la necessità di passare dalla attenzione verso il comparto alla considerazione del comparto
Attenzione perché ma perché se togliamo quel primo faro di luce che fu la legge istitutiva dell'Artigiancassa in attuazione di quel principio costituzionale
Nei successivi quarant'anni di tutela e di sviluppo dell'artigianato è davvero difficile che si possa parlare ma è ancora più difficile poter riscontrare qualche elemento legislativo concreto
Portammo quindi la necessità di parlare di una considerazione
Perché ritengo che fosse necessario considerare che un milione e trecentotrenta mila imprese fossero una realtà fondamentale nel il comparto economico fossero una realtà altrettanto fondamentale sotto l'aspetto sociale sotto l'aspetto occupazionale
Non mi chiediamo che il comparto assembla qualche cosa come circa tre milioni di occupati ed ha un ruolo altrettanto importante nel contesto economico perché partecipa alla formazione del prodotto interno lordo con una percentuale che supera il dodici per cento
Riteniamo però che ora a distanza di un anno e mezzo dalla prima conferenza nazionale dalla attenzione e alla considerazione occorre fare un passo ulteriore in cominciare a parlare di conservazione
E di conservazione perché da perché se facciamo riferimento a quello che era a quello che è stata una espressione probabilmente illuminante del Presidente del Consiglio
Quello di voler arrivare allo smembramento di questo Paese pezzo per pezzo è facile rendersi conto di come questo smembramento abbia provocato quantomeno una distinzione tra pezzo per pezzo
Nel senso che esiste ormai una un contrasto di fondo un contrasto forte dei tanti economico tra la grande impresa commerciale o industriale e un certo tipo di occupazione che quello invece ai livelli apicali minimi di questa grande impresa
E la realtà economica che decide da una contrapposizione ma deve una integrazione tra la grande impresa e le piccole e medie imprese e una integrazione nel mondo del lavoro
Ma c'è quindi questa dicotomia voluta questa dicotomia forzata questo contrasto tra la grande impresa da una parte la realtà delle piccole e medie imprese dall'altra che contro una legge economica nati naturale e spontanea dell'integrazione
Pone comunque l'accento su una tendenza di questo governo e una tendenza di questa politica governativa quella di favorire il grande quella di favorire la grande concertazione d'impresa epica di favorire l'occupazione all'interno dell'impresa
Sia in derivazione in coincidenza ovviamente di una di un forte condizionamento ideologico che proviene dall'esterno del Governo ma che ampiamente recepito dal governo
E sia perché comunque riferimento a quel tipo di ideologia via quel tipo di condizionamento ideologico fa sì che da parte del governo ci sia una propensione naturale interfacciare con grande ah interfacciare con grande a livello di impresa perché le imprese grandi siano esse industriali o commerciali come sta avvenendo adesso con la grande distribuzione si controllano meglio e quindi si piegano meglio alla politica del governo
E sia perché l'occupazione che la fascia apicale minima
Di queste grandi prese commerciali o industriali sono quelle che più facilmente sono condizionabile assemblabili da parte delle confederazioni dei lavoratori dipendenti e quindi della CGIL CISL e UIL la i sindacati confederali
E del resto lo sforzo che questi sindacati confederali stanno attuando stanno cercando di attuare
Per arrivare ad una sorta di monopolio del mondo del lavoro lo si stanno vivendolo sia di pubblico sia vissuto in termini ancora più pratici in termini ancora più drammatici in un settore particolare quale quello dei patronati
Cori degli enti di assistenza sociale nei confronti dei lavoratori autonomi che stanno vivendo un momento estremamente se avete drammatico in cui la tendenza è quella di far sì che esistano solo esclusivamente i patronati dei lavoratori dipendenti e questo io vorrei rammentare un impegno legislativo efficacissimo e competentissimo del senatore Bonatesta ed il senatore Maceratini che si sono fatti portavoce di una proposta di legge
Fortemente innovativa nel settore in cui considerate che per la prima volta viene inserito un concetto
Quello che l'assistenza sociale non debba essere patrimonio esclusivo di lavoratore dipendente ma debba essere una garanzia a favore di tutti i cittadini perché per cinquant'anni abbia avuto una normativa in tema di assistenza sociale
Che prevedeva specificamente un concetto quello dell'assistenza dovuta al lavoratore dipendente quasi fosse una guarentigia quasi fosse una sorta di competenza funzionale specifica che lo Stato dovesse dare a questa particolare categoria disattendendo completamente quelle medesime esigenze che a livello di impresa si hanno nella fase ad esempio di avviamento oppure nella fase in cui gli imprenditori ma l'intento di imprenditori singoli imprenditori mono cellulare l'imprenditore di tipo familiare si avvia verso l'attenzione oltre a questo quello che vorrei rammentare e la profonda differenza che esiste nella realtà delle piccole e medie imprese rispetto alla grande impresa nel concetto stesso di imprenditore
Abbiamo visto che stiamo vivendo una sorta di dicotomia strana quella di un contrasto che nella realtà economica non esiste perché in realtà economica esiste l'integrazione non esiste l'antinomia
E allora il concetto che noi vorremmo introdurre è il concetto di piccolo e medio imprenditore come connotato è caratterizzato da un elemento fondamentale all'interno dell'impresa che quello della professionalità dell'imprenditore questo concetto di professionalità da imprenditore dovrebbe condurci alle soglie ormai del terzo millennio
Ad introdurre una forte innovazione a contrapporre allo statuto dei lavoratori che ormai ha creato una sorta di giurisprudenza normative sindacale un concetto diverso quello dello statuto dell'imprenditore uno strano dell'imprenditore in cui sia anzitutto fissata la necessità di svicolare la piccola e media impresa dal vassallaggio nei confronti della grande impresa
Siano fissati dei punti fondamentali quale quello della liberazione del piccolo imprenditore
Della piccola e media impresa dal vassallaggio nei confronti di fattori esterni condizionanti lo sviluppo dell'impresa che non fanno parte non sono dovuti al mercato in cui l'impresa opera uno statuto degli imprenditori di cui sia garantito al lavoro autonomo
Una dignità e una par condicio una pari opportunità nei confronti di lavoro dipendente che attualmente non esiste
Uno statuto degli imprenditori in cui vengano considerate le condizioni di sviluppo dell'impresa
Per compete rimane adeguata non soltanto nel mercato interno ma anche soprattutto in un mercato europeo che decide il valore del fatturato delle piccole e medie imprese ammontare a circa il settantacinque per cento del valore complessivo
Nel contempo abbiamo anche la possibilità di vedere il lavoro subordinato non prende la forma del lavoro apicali minimo Pini del lavoro di di sviluppo della grande impresa a livello di base cede dell'inquadramento minimo
Ma consideriamo quella che è la diversa figura della lavoratore dipendente all'interno tra piccola e media impresa
Un lavoratore in cui assumono elementi Corno tanti due caratteristiche la professionalità del lavoratore e la finalità del lavoro all'interno dell'impresa volta la qualità del lavoro spesso e quindi alla qualità della produzione
Se riusciamo a fissare questi due concetti fondamentali anche nella legislazione concernente il settore beh vedremo che riusciremo ad affrancare lo stesso lavoratore dipendente dalla garanzia nei confronti dell'impresa dalla dipendenza nei confronti dell'impresa una dipendenza non più dovuta soltanto alla tutela di ordine quantitativo perché antistorico inattuale parlare di trentacinque ore parlati di difesa di lavoratore dipendente sotto il profilo dell'impegno quantitativo del lavoro dell'impresa
E non valorizzare invece un altro elemento che è garanzia di mobilità che è garanzia di flessibilità
Che garanzia di affrancazione del lavoratore stesso dalla dipendenza all'impresa che è quello della professionalità e quello della qualità del lavoro che sono tutti elementi che danno il consento la caratteristica della mobilità e della flessibilità ma ripreso di fondo che si augura nel parlare di conservazione d'artigianato e che questo trasferimento delle funzioni amministrative dallo Stato agli enti locali alle regioni
Sia realtà così come formulato nel presupposto come formulato ma una politica di dismissione da parte del Governo nei confronti dell'artigianato relegato a un fatto meramente locale
Relegata a un fatto e qui è veramente agghiacciante leggere i termini con cui viene presentato il presupposto concettuale ed economico su cui avviene il trasferimento delle funzioni agli enti locali
Un artigianato e un'imprenditoria artigiana e non è degna dell'attenzione del Governo nazionale dal punto di vista dello sviluppo economico e dell'incentivazione
è chiaro che al di là di quello che ora vedremo sotto gli aspetti pratici sotto gli aspetti fattuali delle conseguenze del trasferimento dallo Stato alle Regioni
è il presupposto che non è accettabile non è accettabile dal punto di vista politico e qui ci sono i rappresentanti delle confederazioni credo lo sia ancor meno dal punto di vista sindacale
L'essere considerati dal punto di vista politico dal punto di vista economico un fattore prettamente locale
Ma le conseguenze sono altre non sono solo di ordine politico generale sono anche di ordine pratico perché se questo decreto legislativo che dovrebbe peraltro il dieci febbraio credo essere barato
Avesse una efficacia immediata
Le conseguenze sarebbero devastanti dal punto di vista dell'artigianato sotto due profili fondamentalmente sotto il profilo delle cosiddette leggi di incentivazione
Secondo argomento e secondo seconda conseguenza devastante è la conseguenza che questa attuazione avrebbe nei confronti del credito agevolato che come voi sapete è gestito dall'Artigiancassa
Perdendo in ordine i due aspetti è evidente che trasferendo le competenze funzionali e quindi le funzioni di gestione delle leggi di incentivazione dallo Stato alle Regioni
Si attua in fondo quello che la Costituzione già prevedeva al di là di ipotesi di decentramento e al di là di ipotesi di federalismo e al di là della considerazione di fondo normale oggigiorno che siano le Regioni a doversi occupare di questa realtà come quella dell'impresa artigiana dato di fatto scontato a cui nessuno intenderebbe più ora porre un freno
Ma occorre vedere però la gradualità con cui sono avviene per evitare che questa immediatezza del trasferimento porti le conseguenze che ora vado a rinuncia
è evidente che se fate il conto totale delle leggi sulle incentivazione andiamo a parlare qui c'ho dati di qualche cosa come seicento sessantadue miliardi erogati in un anno
Quali sono le regioni che nel loro complesso hanno disponibilità finanziarie tali da far fronte in maniera adeguata all'evocazione di seicentosessantadue miliardi in forme di leggi di incentivazione e c'erano stamattina l'assessore Corsaro c'erano altri assessori
Quali sono le regioni che hanno oggi già varate leggi di incentivazioni con stanziamenti di bilancio pari ai seicentosessantadue miliardi in un anno che sono previsti da leggi di incentivazione nazionale
E non ci si venga a dire come previsto nel decreto legislativo meglio
Nella Mann decreto che esiste una possibilità di trasferimento da parte dello Stato e regioni attraverso la quota dell'accisa sulla benzina
Di una quota parte superiore a parte il fatto che esiste una legge che evidentemente nell'emanazione di questo decreto legge viene obliterato a non considerata non conosciute
Che la trecentosessantacinque del settantasei che vieta il trasferimento dallo Stato alle Regioni finalizzato a un determinato scopo di utilizzazione
Ma anche se non vogliamo considerare questo è evidente che l'attuazione di questo decreto non complementari Zagato dalla trasferimento della fiscalizzazione della capacità di imposizione fiscale alle Regioni
Avrebbe ed farebbe venir meno tutte quelle incentivazioni sotto forma di crediti di imposta di cui si può attualmente giovare il comparto oltre questo e andando più specificamente nel settore Artigiancassa avremo un risultato che potrebbe apparire paradossale chi come me ha partecipato
A tutta quell'operazione che è stata vista dalle forze sindacali come il salvataggio dell'Artigiancassa per quello che poteva essere in quel momento e dalle forze politiche anche come l'accettazione
Da una finalizzazione dell'Artigiancassa a favore delle imprese artigiane si vorrebbe ora l'Artigiancassa svuotata del credito agevolato se non si pone rimedio nei termini in cui ora dirò
E quindi praticamente sarebbe una banca di tipo ordinario che rientrerebbe nel patrimonio complessivo della BNL che avete acquisito questi due mila cinquecento miliardi ne potrebbe disporre come meglio crede in una fusione più vasta col Banco di Napoli linea perché questo ma perché l'Artigiancassa opera mediante una convenzione con il ministero del Tesoro di ordine decennale se trasferiamo alle Regioni queste competenze la convenzione che fine fa
Occorrerà quindi consentire alle singole Regioni questo mi appare evidente il tempo tecnico necessario ma soprattutto il presupposto giuridico perché questi enti locali possano attivare il loro stessi
Delle convenzioni per gestire questi fondi a parte la considerazione di prima sulla reperibilità dei fondi stessi e allora ecco la necessità di un emendamento e qui onorevole Mazzocchi e il senatore Marini
Sono presenti insieme al professor Grassi sono sicuro che se ne terrà conto la necessità di introdurre l'articolo cinque dopo l'espressione risorse proprie coalizione di fondo
Quella della necessità di far sì che alle regioni siano trasferiti anche i diritti e gli obblighi derivanti dalle convenzioni in essere
Anziché quella espressione generica che nulla dice nulla fa dal punto di vista delle conseguenze di ordine giuridico quell'espressione fatti salvi gli atti organizzativi
E dice molto poco perché si son fatti salvi gli atti organizzativi ma non si trasferiscono le convenzioni non si raggiunge ovviamente risultato
Questa è una è uno dei primi aspetti ma l'aspetto fondamentale è quello di consentire attraverso una moratoria della durata nel tempo quindi attraverso una dilatazione fino al due mila quattro alla scadenza decennale
L'attivazione della convenzione poter riuscire a rendere ancora concrete operante quel polmone finanziario che è stato alla base del credito agevolato per le imprese artigiane e andando oltre via via nomi anche la conclusione per consentire all'inizio
La tavola rotonda
Vorrei comunque far presente che questi concetti questo contenuto fondamentale per la politica d'artigianato e quello che passa ridare alla piccola e media impresa
La condizione di svilupparsi il realizzare ancora quella capacità competitiva che le è proprio grazie
Grazie avvocato faccia qui per questo lucido puntuale intervento
Ora noi passiamo
Alla tavola rotonda sul tema l'artigianato verso l'Europa complementarità o autonomia
A questa tavola rotonda in questa tavola rotonda intervengono il dottor Ivano Spallanzani che arrivato fresco presidente nazionale della Confartigianato e che ringraziamo per la partecipazione il dottor Gonario Nieddu il presidente nazionale
Della Confederazione nazionale dell'artigianato e
Il dottor Giacomo Basso segretario generale della casa confederazione Houghton
Modererà il collega Stefano Sassi giornalista economico del TG uno ecco prego gli oratori di prendere posto noi ci spostiamo i lati
Forse viene
Sembrando buona sera
Allora innanzitutto vi vorrei ripresentare fisicamente
Qui intervenuti a questa tavola rotonda alla mia destra presidente della Confartigianato dotto Spallanzani
Alla mia sinistra
Più
Mio costume quando faccio queste cose
Voglio dirvi che cos'è l'artigianato perché tutti lo sappiamo ma in realtà nessuno lo sa
Quanto meno che cosa rappresenta in Italia questo settore se ne parla tanto
Le cronache giornalistica tutti i giorni sono piene di qualche cosa che riguarda questo settore ma che cos'è l'artigianato in Italia che cosa rappresenta
Qualche dato forse ci spiega meglio
Be'consideriamo il nostro sistema produttivo sistema produttivo italiano
Bene il sesso il novantasei per cento delle imprese italiane
A meno di venti addetti
Cioè praticamente tutto il sistema produttivo italiano se non è artigiano quantomeno e piccola impresa
In questo contesto le imprese artigiane sono dati novantasei
Un milione e ottocento mila
Considerando quindi che cosa sviluppano sviluppando non meno di tre milioni di addetti
In Italia l'impresa artigiana e al primo posto
E anche rispetto all'euro
Cioè in nessun altro Paese europeo c'è una densità artigianale come in Italia
Le imprese artigiane concorrono gli ultimi dati disponibili al dodici per cento del prodotto interno lordo
Pensate che in Germania coprono il nove virgola sei per cento in Francia il cinque virgola uno per cento
E sport
Coprono circa il venti per cento
In Germania solo il sei per cento
In Francia solo il tre per cento
Occupano il sedici per cento
Del totale dell'occupazione in Italia
Le imprese artigiane in Italia fanno oltre trecento mestieri quindi l'idea che noi abbiamo di questo settore deve cambiare
Perché in questi trecento mestieri cerchi tutto
Dal falegname
Dal sarto ma c'è anche chi opera nel so pure
Per la telematica
C'è veramente di tutto
C'è anche un'idea per certi versi è sbagliato e non si pensa che l'artigianato in Italia sia soprattutto un settore di servizi non è assolutamente così
La stragrande maggioranza delle imprese artigiane sono manifatturiere quindi producono
C'è un dato che ho trovato che è veramente incredibile
E cioè il cinquantatré per cento dei prodotti nuovi italiani che compaiono sul mercato cioè oltre la metà vengono da imprese artigiane basta questo per far capire che cosa rappresenta in questo Paese
Il settore dell'artigianato
Non voglio dare altri numeri
Abbiamo capito
Mi chiedo in questo contesto che cosa si fa per l'artigianato e con i Presidenti che abbiamo qui deve più grossa confederazione artigianale possiamo dibattere questo considerando una cosa
Il governo ha varato
Lo scorso autunno la legge finanziaria
Che dal dal lato delle entrate aveva una manovra di quattro mila cinquecento miliardi di lire
Di questi quattro mila cinquecento miliardi di lire circa il un terzo trenta per cento grossomodo arriverà dalle tasche degli artigiani
Perché questo perché per esempio è stato deciso che una parte dei contributi che allora avevano sul loro fondo venisse spostato ai fondi della oratori dipendenti sostanzialmente c'è stato uno spostamento di circa mille duecento miliardi cento il senatore parla di esproprio penso che non la pensano uguale
Di mille duecento miglia hanno avuto mente dei contributi nonostante ciò negli ultimi giorni abbiamo sentito
Anche per bocca del presidente del Consiglio Prodi degli attacchi pesantissimi a questa categoria e più in generale alla categoria dei lavoratori autonomi
E hanno detto di tutto per gli evasori fiscali
Ai corporativi insomma chi più ne ha più ne metta
Allora io chiederei cominciando da Spallanzani
Perché dice questo clima parliamo di un clima c'è una nei confronti dell'artigianato
Ma
Il clima e non è un clima che c'è da oggi un clima che c'è l'ottantotto vantato ringrazio naturalmente viaggio nazionali guidato da questo incontro promettendo Tosap tutti i parlamentari amici deputati o senatori col quale abbiamo avuto sempre un'ottima collaborazione
Devo dire il clima che ho già da tempo perché è una cosa che costituente già aveva previsto dal mille novecentoquarantasette quando ho presentato l'emendamento la legge provvedo a tutto e lo sviluppo l'artigianato approvato Romita
Dall'assemblea costituente che rimane perché addirittura viene valorizzato perché fino a cinquantacinque ci cambiano vincolati cinque rimane e perché perché anche il costituente ha visto quello che era possibile a patto che il mondo capitanato poteva subire devo ancora ringraziare tutto il Parlamento della Repubblica la carrabile puntati
Perché ci ha salvato che queste è un esempio che ha salvato dalla questione del tortellino i tortellini sembra tutti i dati e immagini fidati perché la grande industria naturalmente deve vendere i tortellini industriali tortellini fatto a mano che avrebbero creato problemi a quattro mila imprese artigiane non devono esistere perché è chiaro dobbiamo produrre noi prodotto da otto Corigliano quello fatto viene fatto ma abbiamo contro la grande industria
Perché la grande industria o riprendere il nostro mercato dovevo prendere tutti prodotti falsificati dall'altro lato se premuto contro tra virgolette il sindacato con il sindacato non riesce a governare i noti due tre quattro cinque sei sette opera libertà la motivazione free
Non costituente da previsto questo aveva chiesto una specifica tutela che poi nel nel tempo si vede sempre più affievolita e dimenticata non c'è rimasto l'Artigiancassa
Europa a parte la questione del Regio misurazione che penso erogato facciate l'AVEPA lato e poche altre cose quando invece abbiamo questi dati e che sono tre milioni e cento mila persone che lavoro nel nostro mondo un sesto della popolazione attiva del Paese eclettico potrei dire massima stima rispetto di tutti forse un quarto un terzo della popolazione produttiva del Paese
Questa solida
Beh noi vediamo che lo stanziamento in favore della piccola impresa circa l'uno per cento tutti grandi stanziamenti vanno alla grande industria perché c'è naturalmente la strumentalizzazione dell'evasione fiscale
E il solito discorso devo dire per la verità che sono due tre anni che non si azzardano più perché hanno visto che ci sono cinquecento mila miliardi di PIL nascosto e allora vado a vedere i sommersi questo una polemica che lasciamo stare
Per un Paese che ha venticinque venticinque trentacinque per cento di prodotto interno lordo nascosto non credo che non nascondono tutti quelli che hanno la partita Iva e che sono visibile ma credo che i tanti che non nascondono sono quelli vero
E chissà forse fare investimenti all'estero ma che sono totalmente nascoste
Io volevo dire caro Carossa sì credo a pressare io mi sono letto il documento non so se era faccio parte l'argomento
Circa la conferenza programmatica di Alleanza Nazionale
Io devo dire che sono d'accordo in asilo con le prime tre parole che vengono dette in questo documento che dici inquietudine incertezza insicurezza
Dobbiamo tutti i dati positivi va benissimo tutte città però devo dire che il sistema imprenditoriale italiano cioè questo c'è come essere non so quando si entra nel pulmino quando si strinse Vallario porto così scende dall'aereo non si sa dove a pigliare non ci si sa e non si sa dove il pool ma se va detto se la sinistra non si capisce niente allora uno dice voglio ma va sospetto che vedo come cioè diciamo in disequilibrio
La situazione di sicurezza non sappiamo come andrà a finire la storia abbiamo gli imprenditori che non ce la fanno che vanno le sommerso quelli invece che possono vanno all'estero l'altro giorno era vigevano ci sono gli artigiani che vanno falesia in Tunisia erano stato costa dieci mila lire
Ricevono sessanta mila come costo di produzione eccetera
E quelli che restano stanno a vedere che cosa succede c'è questo questa insicurezza incertezza e inquietudine
E c'è un sentimento che non lo notiamo girando per l'Italia poi tutte le cose tante cose che sono state dette qui in questo documenti trovano perfettamente
Naturalmente con Pordenone c'è un passaggio dove dice pro possiamo presidiati gli scopi teoricamente più belli dell'universo ma se non abbiamo strumenti e mezzi sufficienti opportuni Doni congruenti
Per i loro perseguimento il passaggio dalla teoria e la pratica rimarrà lettera morta al queste perfetto
Perché e ci sono tutta una serie di diritti dati i lavoratori tutta la questione a tutela dell'ambiente e la questione del decreto legislativo Ronchi la questione della seicentoventisei la questione della quattrocentonovantaquattro la questione della privacy che sono tutte leggi contro l'occupazione
Facciano quello che vogliono però un diritto che è quello della sicurezza al cento per cento benissimo è un diritto
Il diritto della il diritto è vero che la donna del regime attuale beati l'ultima cioè la costituzione di Giove
La la tutela della famiglia già però è modus in rebus ora cioè lei questi diritti non possono mai essere esplicitati perché quelli che devono godere di questi diritti che sono già occupati nel modo quelli che invece che sono disoccupati che solo al suo donne potranno mai perché nessuno li assumerà mai allora se noi creiamo dei diritti che non possono essere perché nessuno nessuno cioè non c'è più la compatibilità della legislazione italiana con la sopravvivenza dell'impresa
Non c'è più abbiamo i trovare l'equilibrio è inutile andare a dire d'intesa tutelerà bici DRG pareti assume lotta era stato già risolto e chi va di chi assume che crea occupazione fiori Martino
Chiedo come si faceva la creiamo noi piccoli paesi lo dice anche il presidente del Consiglio devo dirlo dei papà
Alice solo artigiani piccoli imprenditori e ecco e cooperazione può creare occupazione in questo Paese ma quando ci troviamo e devo dire che noi siamo rimasti meravigliati che per la questione dei borse lavoro vengono escluse le aziende al di sotto di due dipendenti
E gli autoriparatori guarda caso al di sotto dei cinque perché sappiamo chi deve farlo autoriparatori questo Paese allora si esclude il novantasette per cento delle imprese artigiane ma cerco di novantasette imprese artigiane poi dicono che sono gli artigiani che devono fare occupazione c'è una contraddizione palese decide l'occasione non si fa
Non si fa finché rimane una legge che la centootto sua giusta calore ma so che ha fatto è vero sono amiche facciamo questa battaglia non hanno ancora capito che finché non si può licenziare non sia su dalla natura capito continuo valore allora e che crei lascino i tre milioni disoccupati in Italia
Quando è vero quando la legge seicentoventisei l'ottanta per cento burocrazia il venti per cento nello sicurezza l'hanno fatta perché c'erano l'hanno fatto il signore di medico al massimo stime rispetto di tutti ognuno deve fare il suo lavoro perché i medici gli avvocati commercialisti non avendo lavoro perché è stato sbagliato la programmazione scolastiche in questo Paese dovevano essere messi a carico del sistema produttivo per trovare lavoro
Maroni sistema produttivo è caricato di ulteriori spese
E allora anche per la seicentoventisei è scattata la l'equazione più dipendenti più rischio meno dipendenti meno rischio contro l'occupazione anche questa rete tutta una serie di leggi contro l'occupazione e poi che dice dice l'Europa dice anche gli altri hanno questi problemi mica vero
Non abbiamo scopa solitari perché l'abbiamo voluta
Perché la Germania con basi Martino rispetto ripeto a una Anita richiama testo diverso la nostra perché qui ci sono dei passaggi in questo in questo modo vedi la creatività la fantasia del popolo italiano
Le nostre peculiarità le capacità che abbiamo di di di di mandare prodotti temo foto trova ce l'abbiamo solo noi quando il dottor Sassi parlava delle innovazioni abbiamo il sessanta per cento di domande di brevetti
Al ministero dell'industria richieste da aziende al di sotto di dieci dipendenti
Sembra che la nostra gente da sud a nord a Capo Passero aspra a Bormio la ma io poi conosco a di giro per l'Italia per tutto l'anno societario che ha titolo per la voglia di lavorare anche nel Mezzogiorno impressionante
Non possono dire ma è un problema europeo è sbaglia il problema della disoccupazione italiana voleva italiana perché siamo noi che facciamo le leggi sbagliate in contrasto con l'occupazione e io credo che e e allora insomma bisognerà pur che e ci si renda conto verrebbe bisognare cominciare a essere realisti e non si può come dice giustamente il vostro testo beh pensare avere solo e soltanto dei diritti e non comprendere che l'impatto delle leggi sul sistema dello sviluppo occupazionale
Italiano e pioniera considerato prima di emanare le leggi che era una cosa che ho pensato bisogna fare infine il Parlamento sta legiferando bene noi vi diciamo poi dopo il Parlamento non ha per l'ascolto non ascolta
E le cose che si possono se voi fate questa legge al cento mila disoccupati in più
Voi non la fate ci fate un'altra rete cento mila occupati in più
P ora se qua e fare in Inghilterra sapere invece non si sono resi conto che tutta una serie di limitazioni avuto gli impatti negativi c'è un altro finisco subito sa c'è un abilissimo passaggio qua li ho finito
C'è un passaggio di che parla della natalità della della natalità bene ai novecento novantuno novantadue da quando il governo Amato ci ha massacrato poi voleva parlare è calata natalità è diventato anche un problema di ordine sociale artigiani commercianti professionisti fanno più figli
Perché diceva hanno che ce la fa fare dotta e nell'ospitata fra ecco questo allora il problema economico è vietato problematiche sociali piantato antico problema sopra la pari violata attenti anche queste questioni usa
Nieddu volevo sapere se avevate dell'ACN a il processo democratico in forte crisi
Gli ho tre figli e spero di non essere un artigiano in controtendenza oppure mi viene qualche dubbio che tra le affermazioni di del mio collega Spallanzani ma io volevo intanto ringraziare per questo invito a questa giornata di lavoro a questa tavola rotonda alla quale io partecipo molto volentieri sono venuto purtroppo ha avuto non la possibilità di stare qui tutta la mattina ma una parte della mattinata molto volentieri perché la e l'ho spinto da una curiosità io non ho problemi a dire non è molto otto non mi succede molto spesso di avere una platea
A di questo tipo per confrontarmi no perché io la rifiuti ma per una serie di situazioni spero che di qui in avanti non ci sia più questo tipo di problemi che ho fatto sempre molto volentieri perché sono di vista sono venuto qui spinto dalla curiosità ho detto voglio sentire un po'che che aria tira voglio sentire un po'che tipo di ragionamenti si fa voglio sentire un po'qual è l'approccio rispetto a questa situazione rispetto a questo mondo
Perché io credo che sassi quando è partito con l'apertura
Della tavola rotonda o se è stato casuale la sua apertura e cioè quando ha detto vi dico cosa dell'artigianato perché c'è questa tipo di sensazione Pest convinzione
Io credo sia stato giusto questo tipo di apertura perché credo che sia importante capire il contesto nel quale si svolgano le questioni
E allora glielo sintetizzo con una affermazione che può sembrare anche abbastanza forte ma che secondo me la realtà dei fatti ed è quella da qui bisogna partire se vogliamo concretamente porsi obiettivi di un certo tipo
E allora noi abbiamo vissuto per qualche decennio
E spero che si possa dire che non viviamo più in un contesto di quel tipo dove in qualche modo è stato volutamente ignorato il mondo o dell'artigianato e della piccola e media impresa nel suo insieme badate bene io sono della convinzione che qui le responsabilità
Di questo fatto risiedono su probabilmente non equamente distribuite ma comunque distribuite sufficientemente come responsabilità sia sul piano governato Susy chi è ha fatto opposizione in questo Paese in qualche modo la scelta che ci doveva essere un soggetto che rappresentava il mondo dell'impresa è un soggetto che rappresentano il mondo del lavoro tagliando fuori la parte fondamentale tagliando fuori coi numeri a cui sarà si faceva riferimento
è una scelta chiara che è stata fatta di una scelta che oggi il Paese paga
Paga il Paese lo ha pagato negli anni lo sta pagando ulteriormente oggi rischia di pagarlo ancora di più perché c'è un elemento secondo me ancora più grave ecco da dove
Si muoveva a cui anche la mia curiosità di capire di sentire di cercare di recepire che tipo di ragionamento veniva fatto io credo che oggi si parli di artigianato ed è di piccola impresa lo sappiamo tutti
Da qualsiasi parte si apre i giornali si parla di questo secondo dibattiti si parla di questo al Parlamento Pavan di questo da tutte le parti si parla di questo una grande preoccupazione che spesso mi trovo a dover riscontrare e che mi pare che parlando tutti di queste siano pochi quelli che hanno capito di cosa si sta parlando
Questo è l'elemento di forte preoccupazione
E allora ho paura di pagare lo stesso prezzo di quando sono stato ignorato oggi che si parla di me non sapendo di cosa si parla perché spesso noi ci troviamo a confrontarci e a misurarci anche con leggi che vengano fatte con indicazione dove io penso che tutto sommato può darsi che non ci sia più nemmeno quella volontà repressiva nei confronti di questo mondo
Ma si rischia di legiferare di far le cose di trovare le soluzioni o di dare soluzione rispetto ai problemi e questo mondo esprime non conoscendo questo mondo c'è troppa gente che pensa che l'artigianato si fermi soltanto a restauratore pure importante di questo di quell'opera d'arte oppure alla classico tradizionale ciabattino oppure al negozietto di questo o di quell'altra cosa Latisana se ben altre cose
Evidente soprattutto nei numeri che venivano fatti o no voglia di entrare in quei numeri perché va fatto sassi correttamente e credo che in qualche modo i numeri ogni qualvolta vengano buttati lì in una discussione poi siano elemento di forte riflessione per tutti quelli che li sentono perché c'è necessità di affrontare questo io credo che oggi stiamo giocando una partita molto importante dove anche qui certo nelle sono diversi il nelle responsabilità rispetto ai ruoli che ogni forza al ruolo che ogni forza politica sia di al di governo ossia di opposizione
Però io credo che noi dobbiamo o tentare di non corre quel rischio importante che è quello di in qualche modo di non avere la consapevolezza di cos'è questo mondo io continuo a chiamare amo chiamarlo un sistema imprenditoriale
Perché il nostro è un sistema imprenditoriale fatto di artigianato di piccole e piccolissime e di medie imprese che comunque in questo Paese ha rappresentato una risposta di carattere economico ma anche una risposta di carattere sociale
Da questo punto di vista è stato questo ed è questo l'articolata allora nel momento in cui noi pensiamo di trasportare il nostro bagaglio di potenzialità ciò che abbiamo in Europa quando si parla di imprenditori e quando si parla di economia spesso si pensa di portare in Europa
Ciò che assomiglia di più
Alla imprenditorialità l'apprendista editoria tedesca a quella francese a quella insomma dell'Europa quasi vergognandosi del nostro sistema imprenditoriale
Io credo che noi dovremmo vivere invece questo sistema imprenditoriale come una ricchezza di questo Paese perché questo ha rappresentato con tutti i suoi difetti con tutti i suoi limiti con tutte le sue problematiche ma ha rappresentato questi sono numeri che determinano questo sono i fatti che detenevano per allora io credo che noi in Europa dobbiamo portarci ciò che siamo e non ciò che vorremmo essere
Ciò che siamo perché quello che noi siamo poi alla fine sarà importante anche per l'Europa anche perché poi in un contesto più ampio la competizione si allarga si allarga in un contesto che va oltre i confini europei
E allora noi in Europa non abbiamo la possibilità di competere utilizzando strumenti che consentono di abbattere il costo del lavoro per esempio pagando duecento mila lire un dipendente come succede in larga parte del resto del mondo
Allora gli elementi di competitività risiedono nell'elasticità nella capacità di chiede di crescita e di sviluppo di adeguamento alle situazioni che questo modello imprenditoriale italiano ha ed è questo che servirà anche all'Europa ed è questo secondo me che noi dobbiamo portare l'Europa vivendo appunto come un elemento di positività e non come un elemento di negatività
Credo che esso rispetto ai tempi che abbiamo noi abbiamo un percorso troppo lungo da fare
è un percorso troppo lungo da fare lo si può percorrere in un modo solo
Se tutto in qualche modo cerchiamo di fare nostro pezzetto di strada
E se tutti cerchiamo di portarlo sul pezzo di contributo consapevole che comunque la partita e ci stiamo giocando
è una partita di grande importanza e che rischia di compromettere non dico definitivamente ma per i prossimi anni futuro economica e sociale di questo Paese però da qui la responsabilità è di tutti comprese le organizzazioni di categoria
E su questo stiamo ragionando su questo vorremmo ragionare
Va bene va bene
Va bene
Facciamo parlare d'oro dopo parliamo noi
Basso le confederazioni in che modo si pongono il problema dell'Europa siete pronti
Penso di sì
Sarebbe
Allora anch'io ringrazio alleanza nazionale
Questa iniziativa che non non mi sembra abbia molte analogiche
Sinceramente in altri ambiti e quindi per l'artigianato è sicuramente un'opportunità in particolare qui ringrazio presidente Maceratini e l'onorevole Mazzocchi al quale c'è una spenderà collaborazione presidente Rasi senatore Bonatesta già insomma tutti tutti di notabili del del partito ben presente la domanda è molto è molto pertinente gialle la la prolusione di Stefano percorse l'artigianato penso che l'abbia penso che l'abbia delineata con dati statistici più che sufficienti inutile sciorinati meno lesti a ripeterla io io comunque mi ero fatto dare di mio bel compitino qua la gli ultimi dati dell'Unioncamere
Possono essere utili anche se le statistiche valgono quanto il pollo di Trilussa lo sappiamo ma comunque penso che che possano essere utili l'Europa io una forte sentendo questi dati i tuoi Stefano ancora di più una sensazione che forse tante resistenze perché se questo governo si vanta di una l'ho visto anche ieri sera si vanta di di successi è quello della possibilità di interno roba che potrebbe essere una cosa realizzabile stando agli ultimi dati anche se io
No scarti aerei tentativi di sgambetto dell'ultima ora da qualsiasi parte possano provenire sappiamo poi forse da dove provengono
Ma ho la sensazione che bene sentendo questi ultimi dati che ha che ha così bene le incantato Stefano Sassi
E paragonandoli soprattutto a quelli della Germania della Francia
Spicca nettamente la la il contrasto tra quella che è la valenza significato il ruolo dell'artigianato in italiani della piccola impresa e quello che in questi altri Paesi aveva non vorrei anzi probabilmente è così
Fini ha chiaramente è una domanda retorica che le resistenze che ancora si frana un ingresso in Italia in Europa
Siano proprio relazionate al fatto che da noi c'è questa formidabile capacità di adeguamento delle nostre piccole imprese dell'artigianato in particolare al mercato
Cane siamo duttili noi cambiamo rapidamente e facilmente
Nel nel nostro la nostra anche capacità di competizione la nostra capacità di adattarsi ricambiare manufatto di cambiare tipo di di Polo oggi anche di artistica o a o artigianale mentre nelle altre imprese delle delle altre nazioni in particolare la Germania che ha un'economia più o meno come la nostra se guardiamo Licari macro economici questo non avviene
Quindi probabilmente è proprio la paura della dell'Italia in questo senso di questa concorrenza di queste nostre piccole imprese dell'artigianato
Nel contesto europeo che tiene anche i nostri diciamo vicini in condizione di fare resistenza un ingresso in Italia dell'Italia in Europa e questo diventa ancora di più paradossale perché lo se confrontato al fatto che in Italia
Anzi che valorizzare perché sillogismi automatica anziché valorizzare questa nostra possibilità questa nostra capacità questa nostra il formidabile task force di imprese artigiane la si penalizza colpi a colpi legislativi diceva bene prima faccio ottimi
Ma ed è nel recente non c'è stata uno un solo provvedimento eccetto i piccoli risultati che abbiamo ottenuto in Finanziaria un solo provvedimento che teso a valorizzare quello che è questa nostra questa nostra peculiarità questa nostra capacità io credo che sia sintomatico in questo senso anche la vicenda ultima delle trentacinque ore
Io ho sentito e siccome Lelli mi hanno il mio amico Sergio D'Antoni
Fare una dichiarazione il giorno di di ingresso del Carnevale i primi di gennaio quindi non io credevo sinceramente non scherzo del Carnevale e se eventualmente si dovesse applicare lo scherzo di Carnevale avessi dovesse applicare la legge delle trentacinque ore dovrebbe essere applicata anche alle aziende con meno di quindici dipendenti
Io ho detto che qualcuno ha detto anche a quelle di meno i cinque dipendenti a quel punto ho detto che sono solo lo stesso Lega Navale meno scherzo di pessimo gusto perché sinceramente si muove
Vuole veramente Simone veramente penalizzare ulteriormente oltre a tutti i problemi che già abbiamo qui fa ciò che ha fatto una relazione splendida perché ha elencato tutte le varie problematiche era cui anche l'ultima veramente paradossale dove sia la cena Confartigianato hanno preso una posizione come noi molto dura la sua Bassanini l'eventuale localizzazione sesso ci vogliono dare anche la patente DS luminosa pensa di essere una realtà una forza una qualche cosa solamente locale
Quindi a questo punto credo che con le con le trentacinque ore applicate alla centootto da un lato non puoi licenziare senza giusta causa dall'altro si assume i veri metterti nella condizione che un artigiano che lavora mediamente tra le cinquanta e le sessanta ore settimanali quando va bene
Si trova invece ad avere un dipendente che dovrebbe lavorare trentacinque ore date anche questa è una cosa possibile abbiamo la sei due sei dove noi siamo partiti con cinque anni di ritardo rispetto agli altri sanno solo gli artigiani come come come i presidenti qui presenti che fanno anche questo per hanno anche anche questo tipo di problema cosa è costato adeguare
I così rapidamente quelle alla normativa questa normativa così così drastica tutte
Tutte le proprie infrastrutture
E quindi vediamo cosa può essere cosa può essere a colpire G. Isla vivi quindi da un lato noi abbiamo un potenziale enorme l'Europa e si teme per questo dall'altro invece di valorizzarlo si penalizza e questo non solo avveniva nella cosiddetta Prima Repubblica ed era delittuoso perché tutto sommato ci con c'entravamo in un'economia nazionale ma diventa addirittura suicida
Masochista nella Seconda Repubblica quando si vuole come obiettivo primario raggiungere l'Europa e competere con questa
Quanto riguarda mi ha avvio rapidamente alla alla alla alla conclusione questo primo intervento per qua c'è un altro aspetto che riguarda il sud che viene spesso e volentieri trascurato il centro sud io dico diceva rendiamoci conto di che cosa è l'artigianato e qui i dati ecco ce l'ho io che cosa significa l'artigianato nel Centro Sud allora l'artigianato nel Centro Sud significa qualche cosa come e questo è veramente clamoroso perché io non non credevo neanche cinquecentonovantatré mila novecentonovantacinque imprese di produzione al centro sud
E significa anche qualche cosa come circa trecento mila imprese di servizi allora voi pensate solamente a una città come Roma io ricordo sempre che il giorno che fummo ricevuti da tutto il governo impari imparata tutto tutto quanto eravamo noi tre dell'artigianato dei due del commercio
Da Ciampi al presidente del Consiglio uscì il famoso titolo del Messaggero penserebbe parecchio ricordano dice una raffica di aumenti voce era sotto il problema Lista Dario Rivolta è come pensare solamente che cosa vuol dire una città come Roma
Il problema di di se eventualmente con questa penalizzazione tutto un Architto tra un mondo artigiano dovesse scomparire dovesse improvvisamente perché non non più in condizioni di operare dovesse essere messo messo in condizione di sparire io penso che ci sarebbe non solo un verde un vera una vera e propria ieri sera ho sentito ho sentito la trasmissione Porta a porta a parlare del disagio sociale del Nord
Ai anzi ma sapere che cosa io che giro il Sud perché la riorganizzazione più rappresentativa in quelle in quelle zone ma sapete cos'è il disagio sociale del Sud
Ma sapete che cosa vuol dire prendere un treno da Palermo a Messina dove o funzione al bagno funzionava luce
Ma sapete che cosa significa le strade del sud e cosa vi nidificano i ragazzi nelle piazze principali le nostre città del sud che a trentacinque anni sarà ancora al bar a giocare a carte
Ma altro che disagio sociale del Nord se non ci fosse l'artigianato al su il sud esploderebbe questa è la verità e nessuno la tiene in considerazione
E anche forse anche questo è un pochino colpa non dico di tutti ma di parte dei mass media
Che continuano a se certamente a dare importanza un disagio che c'è che va comunque politica alla quale va comunque data una risposta politica
Ma sicuramente non tengono in considerazione un disagio che c'è al Sud dove c'era effettivamente una situazione che vota disoccupazione porta anche veramente al pauperismo alle alle difficoltà di tutti i giorni grazie
Abbiamo sentito da basso adesso qual era realtà del Sud però per la verità vorrei aggiungere una cosa che l'artigianato
Eh sì una componente fondamentale di tutto il Paese però stranamente come sempre in Mezzogiorno secondo basti considerare che le più alte concentrazioni di imprese che già ne sono nell'ordine nelle Marche
Che la Regione che ha più artigianato seguita dal Veneto
E poi dall'Emilia Romagna comunque il Sud e ultimo proprio su questo tema chiederei la speranza di questo che vuol dire che in Europa anche le imprese artigiane entreranno quelle del Nord non quelle del sud
Ma il suo tra delle grandi potenzialità
Pellicce
Abbiamo diviso Craxi partivano dalla terra carattere innanzitutto poi dalla terra
C'erano tutte le altre attività adesso ne su dobbiamo il turismo
Penso che sia il sessanta settanta per cento del patrimonio artistico culturale del Mezzogiorno
Io a lodare la mano ai miei amici di Palermo di Lecce di Foggia di Matera
E quando do la mano agli artigiani da hanno le mani ruvide gente che vuole lavorare
Il nostro mondo è diviso
Le nostre confederazioni non abbiamo mai avuto nessun scontro tra nord e sud
Credo che stiamo facendo anche un'opera dal punto di vista istituzionale
Quando incontro inoltre filiale di Bergamo con quelli di San Piero Patti come è venuto recentemente in provincia di Messina sul né Prodi gli occhiali di Bergamo capiscano
Che i loro colleghi fanno lo stesso mestiere hanno bisogno hanno gli stessi problemi e chiedono cosa possiamo fare per voi per dargli una mano non ci sono divisioni nostro mondo
Coesione sociale c'è un bellissimo passaggio nel vostro testo il nostro mondo celle del grande rapporto tra datore di lavoro artigiano e proprio dipendente un rapporto inter familiare interpersonale
La nostra gente parla con la gente del momento di stabilità e dicevo di coesione sociale più sulla grande potenzialità però cosa succede bisogna dare una ma questi fanno da Roma prego
Al di là l'ho visto anche nel testo le grandi infrastrutture che mancano mancano le piccole infrastrutture ci sarà quindici sicuramente qualcuno di Grottaglie dal mille novecentosettantanove che pro tagli e non li fanno gli insediamenti artigiani non sanno più come fare una grande ricchezza
La gente che lavora cinque metri sotto terra con le macchine a gas l'abbraccio non si può ma di come fate parte no
A Matera abbiamo il venti vedete artigiani che lavorano nei Sassi una grande cultura grande tradizione come fanno a rispettare le leggi tutta una serie di lady bisogna che ci siano delle tornerà come si fa a creare occupazione io capisco i lavori socialmente utili che sono questioni che riguardano l'ordine pubblico più che il creare lavoro perché altrimenti succede c'è la sua abitazione ma come si tratti
Creare lavoro sempre naturalmente con lavoro dipendente in sono solo a questo lavoro dipendente mito tutto il mondo dice che va verso il lavoro indipendente per sul lavoro intorno l'occupazione dice in America si è creata per trentun milioni di persone gli ultimi dieci anni le aziende al di sotto dei quattro dipendenti
E allora c'è una resistenza perché nel momento in cui si incentiva il cosiddetto lavoro intorno mucche dispregiativa la parola autonome perché sa dottor quel sono quelli delle un cavallo o quelli che tiro ripulito indagati ma lo diciamo per comodità lessicale
Allora Pepe perché gli autonomi sono autonomia anche di testa e l'ho ricevuto neanche di testa non vanno tanto bene forse meglio mantenere uno che fa il lavoro socialmente utile che un dipendente in un'azienda artigiana perché può darsi che cambi Palermo
Però ci sono tutta una serie di questionari come facciamo a creare come a nostro avviso si potrebbe creare lavoro nel Mezzogiorno intanto cercare di far nascere nuovi presi come si farà nasce poi prese non certo con il prestito d'onore che si deve passare sotto i propri di Stato per sapere se i propri progetti giusto no allora bisogna che sia invece il discorso diretto defiscalizzare i ragazzi che li sull'attività per tre anni
La prima cosa poi ragazzo quando è partito che ha fatto un'azienda dopo due anni o tre anni quando l'azienda c'è già ed è dimostrabile che di preso d'onore perché sappiamo che risulti decreto del Mezzogiorno fanno quattro cinque sei sette punti in più rispetto agli atti e che poi ne tutor ci sono dei problemi è anche vero che sappiamo poco belli e e per far sì che questa gente non si rivolga a quelli che poi li sfruttino
Poi c'è la questione della del lei pensati in subito bisognerebbe immediatamente cambiare la legge sulla Borsa lavoro permettere che tutte le aziende anche artigiani possono assumere subito più a farlo subito
Immediatamente ma come sotto i due dipendenti no tutte le aziende artigiane quelle che sono commerciali possono sumeri mediatamente
Allora possibile che abbiano nel Mezzogiorno cinquecento mila imprese artigiane e quattrocento mila diciamo anche che uno su quattro ed sono difficili capisco questi Capri ma uno su dieci posso solo una persona e assume quaranta mila ragazzi del Mezzogiorno
Sono tutte poi e poi ci sono c'è il problema c'è questo grave problema che abbiamo della gente che non sa più come fare a lavorare allora o certe leggi dello Stato rimangono delle grida manzoniane perché non sono applicabili al Mezzogiorno o se invece non devono rimanere grida manzoniane vengono applicate tutte mezzogiorno mi chiude
E se mi chiude mi chiude nella legalità e allora ma della illegalità e allora aumenta la massa di denaro che gira nelle legalità aumenta anche la criminalità
E allora bisogna essere tolleranti la legge d'essere ripeto compatibile con la sopravvivenza dell'azienda ce lo chiude l'azienda aziendale il sommerso e dopo diceva le facce e poi facciamo eletti per fare emergere il sommerso quando ne abbiano altro che fanno di tutto per fare sommergere quelli che sono emersi ci sono solo tutte
La Confalone cioè allora c'è ci deve essere ci deve essere una compatibilità con la sorpresa di questo grande valore che al nostro Paese che viene così e messo sei pare che c'abbiamo rottamazione era queste robe e poi rottamazioni faccia una parentesi vanno all'Istat fa vedere solo le aziende sopra i cinquecento dipendenti
L'Istat non sa che l'abbiamo trenta mila autoriparatori Cannes lavora quaranta per cento rispetto a prima non lo dice ma lo sa
Farlo forse lo sanno ma fanno finta di non saperlo e allora anche qui ci sono delle Magdalene delle mistificazioni per quanto riguarda la questione dei dati e allora la questione è quella Dio ve lo dico voi non so quale sia l'attuabilità
Ciò tattica padroni a Napoli a Salerno in giro per l'Italia del Mezzogiorno che devono essere acquisiti
Perché se uno vuole lavorare nella legalità deve andare a lavorare nel posto dove c'è legalità perché il proprio ambiente illegale
Se si applica la seicentoventisei a tutte le altre leggi per poter Dallapè perché non sanno dove andare a lavorare a Messina c'è un casino che Falerii che non poter girare l'elica perché non ci sta più di andare a fare a Napoli
E allo tutte queste cose devono essere Totti
Ma non c'è il PPI abbia vicini proprio all'occupazione circoli si poneva il turismo s'intende più di me il presidente Bile
Ma se si parte dal turismo come facevo l'Ifi giocati su una volta dall'agricoltura si bardature turismo nasi dallo inventivo elettricista nasce il ponte dell'idraulico bisogna rubinetto non asiatico imprese fai Lupinetti allora si crea tutto un o un un si crea tutto un convola
Già ci sono alcune cose che possono essere fatte subito ad esempio perché il governo ha recepito devo dare atto al ministro Visco quella delle dei dieci milioni di credito d'imposta per il primo assunto agli otto milioni fino a sessanta milioni abbiamo suggerito noi quello fatto positivo non è pubblicizzato tanto mi auguro che sposava
L'altra questione sbagliatissime Aviva stare attenti e io anche sono in contrasto col era il dottor D'Antoni di ridurre gli stipendi ed era una foggia che fotografa il tornitore a Foggia non può prendere meno di ore fattore a Sondrio perché si va a spaccare l'Italia non è il momento adeguato di fare queste robe se si vuole agevolare il Mezzogiorno si agevola i contributi migliore riflessi no pagando meno gli operai solo un errore si spacca l'Italia cambiare poi sarà mi rispondano
Ma tanto milioni seicento mila lire c'è la patologia gli danno un milione farà la busta paga un milione e sei ma se un domani essendoci la patologia di fare la busta paga un milione dall'ottocento mila lire
E c'è traccia in per patologia c'è alla realtà nebbiolina naturalmente ripristinare le gabbie sono gli oneri riflessi che bisogna ridurre io credo che è per quanto riguarda se si potessero fare certo noi possiamo fare soltanto noi possiamo fare soltanto saluti senatore possiamo fare soltanto la nostra quota parte circa la questione dell'operazione ma io credo l'altro giorno dicevamo anche ministro del lavoro che se finalmente ci ascoltassero io credo che possiamo dare per l'occupazione e il Mezzogiorno una grande ma se ci ascoltassero perché lo facciamo a fin di bene non ci sono questioni corporazioni non c'è questione di niente noi diciamo finché andate avanti con tutte queste leggi burocratiche
Finché fatemi le leggi che sono euro contro i sistemi Pretoria del paese di fatto se pur tutelino vogliono tutelare i lavoratori
Tebe i lavoratori avranno capito prima tutti i diritti però i lavoratori non saranno lavoratori perché continuano a girare nel via del Corso perché non verranno occupati al sistema produttivo italiano sono diretti potenziali che non sarebbero mai non sono mai diritti che possono essere gestita perché rimarranno disoccupati al c'era trovare la via di mezzo la compatibilità della legislazione anche della dell'ambiente
I rifiuti della presunta al mercato lavoro con la supervisione di aziende fino che non c'è questo equilibrio l'occupazione questo Paese non si risolverà ma
Niente abbiamo capito fare impresa in questo Paese è un terno al lotto
Insomma non è comunque facile
Ecco come CN a voi vi siete dati da fare parecchio recentemente per favorire quanto meno l'aggregazione degli artigiani per renderle delle entità forti ecco questo vale per tutto il territorio che cosa avete fatto che cosa potete fare
Da lei ha ragione nel premette dalla sua domanda una questione come quella terno al lotto sicuramente le difficoltà del fare impresa risiedono nel analisi nelle considerazioni che facevamo anche prima
Noi abbiamo fatto alcune scelte rispetto a questo noi ma io credo si possa dire il mondo della rappresentanza dell'artigianato io amo meno distinguere o per lo meno sono più orientato in futuro a distinguere il meno possibile fra le organizzazioni di rappresentanza
Il mio obiettivo credo sia l'obiettivo comune di tutti noi
è quello di raggiungere un unico soggetto della rappresentanza del mondo dell'artigianato e della piccola impresa
Così ci sarà meno problemi per collocare a destra a sinistra o al centro come qualcuno non mi ha detto quando ho finito la prima parte dell'intervento prima
Non è questo il problema noi ci siamo misurati rispetto alla necessità del fare impresa con una habitat di difficoltà enorme nel quale voglio dire i numeri che citavo prima dimostravano appunto questo fatto che
Lo abbiamo fatto cercando di privilegiare l'aggregazione delle imprese perché così come rafforzativo per le imprese le lo stare insieme nella
Nel difendere nel tutelare i propri interessi attraverso le organizzazioni di categoria indifeso proprio di una situazione così grave analogamente io credo che lo stesso ragionamento lo si possa fare anche rispetto a misurarsi nel contesto economico voglio dire quindi fare impresa e farlo cercando di aggregare il più possibile è stata una risposta di difesa
Oggi io credo che non sia più necessario perlomeno abbiamo che sia sempre meno necessario dello stare insieme per difendersi da qualche cosa ma credo che sia ulteriormente importante aggregare imprese per fare qualche cosa non per difendersi da qualche cosa
Io su questo ho una mia impostazione è una mia valutazione che numero confrontato a grandissimi livelli ma che credo bisogna incominciare a confrontare e allora il modo dello stare insieme della piegare le impresse che abbiamo utilizzato fino a oggi è stata una risposta voglio dire che in qualche modo ha dato nei suoi aspetti di positività
Rispetto voglio dire alla difesa dalle situazioni a cui facevo riferimento prima
Ma di fatto il meglio il metodo di aggregazione di imprese utilizzato fino a oggi proprio perché difensivi Stylo rispetto a e non proiettato in avanti è stata anche un modo che in qualche modo a creato strutture imprenditoriali di carattere consortile non solo nello stesso tempo però ammazzato capacità imprenditoriale di un sacco di imprenditori che si mettono insieme
Ed è un elemento è che questo sul quale io credo che dobbiamo riflettere probabilmente giusto è giunto il momento voler la necessità del guardare avanti di pensare a sistemi di aggregazione dello stare insieme delle imprese che siano più rispondenti alle necessità e agli obiettivi che dobbiamo fare testi un terreno ulteriore sul quale tutti indistintamente abbiamo bisogno di misure
Anche perché se è vero il ragionamento che facevamo prima
Che c'è la necessità di portare in Europa un modello imprenditoriale come quello italiano fatto in questo modo che molto meglio è esportabile non in senso di copiare il tipo di modello imprenditoriale ma esportabile nel senso esportare la capacità di misurarsi e di competere
Fuori dai confini nazionali un sistema di aggregazione di imprese che invece di limitare la capacità dello sviluppo imprenditoriale dei singoli riesce nello stare insieme a valorizzarne invece la capacità imprenditoriale l'inventiva e questa ricchezza che anche questo patrimonio di questo Paese insomma e perché no quella dobbiamo trovare un sistema nuovo dello stare insieme un sistema nuovo che sia rispondente a questo tipo di obiettivo
Ce n'è bisogno perché ce n'è bisogno per confrontarsi appunto in un contesto molto più ampio credo che ci si debba su questo voglio dire meriti su questo sviluppare un grande ragionamento
Basso come potete essere insieme
Ma
In cauda venenum invece ma io io credo che noi mai come in questo ultimo forse al di là di quello che può essere nel messaggio proprio recentissimo che è arrivato
Con una diversa interpretazione come la chiamo io di un momento di proteste
Prima di Natale ma mai come in questi ultimi mesi in questi ultimi anni siamo insieme per lo meno a livello centrale certo al mondo della dell'artigianato è un mondo variegato voi sapete che le confederazioni non sono come le le le confederazioni dei lavoratori che sono accentrate perché da Roma Diana nulla vedono disposizioni verso la periferia noi siamo delle associazioni secondo grado quindi associamo delle realtà che sono a loro volta autonome sul territorio quindi qua e là sul territorio possono esserci dei problemi ma a livello centrale io credo che mai come in questi ultimi anni
Ci fosse ci sia una collaborazione che come ha detto anche molto giustamente Nieddu tende alla vedo che anche nel sindacato dei lavoratori hanno problemi ha sentito ieri il discorso di Larizza ma tende comunque alla raggiungimento di un'unica rappresentanza del mondo artigiano quindi ma la la cosa però che probabilmente non potrà sparire
Netta attraverso i messaggi dei dei mass media gamma che comunque è così certificare reale e sincera è una forma di collaborazione è una forma di di sicuramente di di unità che a portiamo avanti con con sincerità e con lealtà anzi lo lo abbiamo fatto anche a volte vincendo delle difficoltà proprio perché abbiamo voluto togliere uno degli alibi che il la classe politica in generale ma direi in particolare
I governi che si sono avvicendati dice andare in cui viene nel nel nel recente ma anche nel nel passato
Ci rimproveravano ci imputavano cioè il fatto che la la nostra rappresentante la Spezia spezzettata disunita e quindi che questo fosse anche un deterrente alla forza di pressione ma io volevo anche risponderemo su una cosa che tu mi hai mi ha rimarcato poi per per poi nel finale diretti forse quello che sotto sottacere nella domanda cioè non solo come volete stare insieme ma cosa volete fare che cosa ecco per raggiungere certi obiettivi
Io dico che del però volevo risponde sulla questione del Sud perché tu hai fatto un elenco molto giusto e parlato delle Marche nel Veneto mi pare che il Sud è all'ultimo posto ecco
Io penso che noi abbiamo un difetto però ci innamoriamo dei di modelli alle prima vedete andava di moda molto il modello americano adesso comincia a scricchiolare no dopo che magari oneri o fai un tot di anni e rompe una funivia oppure Karla Tucker nonostante gli appelli viene viene ugualmente dopo cento trent'anni uccisa una donna anche il fra a cosa forse non che non sulla quale non ci si è soffermati molto consenta come viene poi si passano si gira pagina e quindi fu adesso va di moda il modello nordico il modello L'Europa eccetera anche per l'Italia c'è un Nord o a voi per l'Europa noi siamo al sud
E quindi il Sud deve diventare
Deve andare
Chiedo scusa legali saluto affettuoso al presidente Fini mi sembra che in questo momento con me lo dico con la solita autonomia intellettuale in questo momento sia sia dando dimostrazione di una grande capacità di di muoversi nella difficoltà che si sono sono contingenti
Continua dicevo nel Cina moriamo di modelli per noi il Nord scritte va bene il nord è un modello da perseguire da trasportare al Sud io non credo che questo sia molto possibile perché al sud
C'è la necessità di sopravvive mentre al nord questa necessità e c'è la
Che anche giuste
Faccio anche l'ancor meno Stefano deserto tre ter U-Boot rubo il mestiere
Sì
Va be presidente Fini chiediamo
Europea accanto a vociare agraria allora vado
Rapidamente rapidamente voglio dire al sud c'è bisogno di sopravvivere io mi son fatto Cuillo sullo mia servirà anche in altri convegni nell'estate del già fatto rapidamente fare dall'ufficio fiscale rosso le scadenze fiscali che hanno gli artigiani
Al salutiamo anche presidente Billé
E me ne vanto delle competenze
Allora dicevo rapidamente le artigiani ci hanno il quindici di ogni mese
Versamento dell'acconto per dipendenti eccetera giorno diciotto liquidazione periodica dell'IVA trentuno gennaio Tosatto permanente il tre febbraio liquidazione e versamento ricordo dello sport venticinque marzo
Liquidazione e versamento Iva
Trentuno marzo seconda rata imposta sulla pubblicità trenta aprile Tosatto quindici maggio liquidazione io primo trimestre trentuno maggio io per filo CS esserne IRPEF pirata trenta giugno dichiarazione dell'erba sarà
Allora
Tante volte tante volte forse basterebbe basterebbe per permettere la sopravvivenza delle nostre imprese del Sud delle nostre imprese del Sud fare un qualcosa
Che non le so continui a versare in questa maniera ma per rispondere pertinentemente alla tua domanda cioè cosa fare per stare insieme cosa fate per cambiare così chiudo
Rapidamente ma mai pregato di fare cosa
Cosenti questo allora io sono oramai diversi anni che faccio che faccio il segretario fa che faccio il segretario di questa confederazione ho visto passare diverse l'ho ho visto anche le iniziative che unitariamente piombi o meno unitariamente abbiamo portato avanti abbiamo fatto grandi manifestazioni di piazza
Santi Apostoli Milano fece eleggere abbiamo fatto treni navi biciclette corridori che si passano il testimone di voto ed ho fuori del delle Olimpiadi proteste serrate contatti più o meno segreti con questo o quel dipendente con questo o quel senatore deputato eccetera eccetera nelle nei cenacoli vari lotti di pressioni abbiamo fatto tutto quello che era possibile immaginabile ora io penso che ci siano due cose siano rimaste parte continuare con queste iniziative con facciamo o prendiamo una bella Cavanna di una bella tenda la mettiamo sotto Palazzo Chigi ci mettiamo Nieddu Spallanzani al sottoscritto e siamo anche a fare lo sciopero della fame e quindi vediamo un attimo de che vediamo un attimo neanche che siamo abbastanza realistici anche viene il notoriamente Billotte Welle doti bellica che ripeto vere o facciamo qui insomma non credo che sia di affarismo e vera o perlomeno non c'è perché noi non siamo per il folklore ecco siamo per le cose no perché forse per dare per dare la la salute dell'artigiano ci sarebbe anche stato disponibilità massima voleva e io mi sono convinto di una cosa del novello ce lo diciamo sempre nelle nostre riunioni un po'anche se poi magari non lo esplicitiamo forse io dico una cosa che adesso non so se gli altri mondi io penso comunque per per l'esperienza personale deve l'unica arma vera seria che noi abbiamo per fare pressione e il blocco dei trasportatori
Questa è l'unica vera arma seria che preoccupa che preoccupa la classe politica ed il governo il problema è che noi abbiamo e qui c'è il dato noi abbiamo perché tutte le altre cose possano essere coso palliativi o addirittura interpretate come azione gattopardesca dove va be'facciamo bella figura e poi non raggiungiamo risultato
Il dato è quello che i trasportatori verso non lo trovo sub avete mai siano centocinque mila
Se non vado errato vicinanza poté quindi sono tanti Aci anche Venturi rifaccio sempre cura l'anchorman saluta che avventori Sergianni esercenti così fatto lo Chocolat fanno faresti Marco no
Ecco vendeva galere il blocco dei TIR vuol dire aver da è la vera e s'è unica sola arma di pressione se vogliamo cambiare le cose anche perché dei mille trecento miliardi
Ma il blocco non rallentamento che pure è una cosa importante può avere un significato negozi
Ma il blocco delle Rolla lo stop però il problema è che l'ascoltatore sono centocinque mila gli artigiani sono un milione ottocento mila come ha detto Sir siano ragione deve innanzitutto osé i problemi di un settore di di una categoria possono essere asportate tutti gli altri
Seconda cosa se c'è questa volontà perché quando trasportatore a delle commesse con la Barilla piuttosto e con qualche altra ditta Sen condizione di volersi fermare dal lungo e non pagare delle penali molto forti ma improba abbastanza serio da non sottovalutare la cosa importante è che
Comunque senza
Questo tipo di iniziativa è difficile ottenere le cose tant'è che dei mille trecento miliardi che è il nodo grosso sul welfare voi sapete che le nostre organizzazioni non hanno firmato l'Uefa
Laddove l'accordo sul welfare dei mille trecento miliardi di trasferimento tra virgolette diciamo trasferimento qualcuno l'ha chiamato detto esci pro
Nel destro dal fondo del sussidio dello Stato dal fondo gestione lavoratori artigiani al fondo gestione lavoratori dipendenti non se ne parla più
E questo è veramente uno scandalo perché non si fa non sto in questa maniera si affossa una categoria e si affossa soprattutto ora che la parte più debole della categoria che sono gli anziani grazie
Noi avremmo praticamente concluso siccome
Ho tre minuti ancora
E siccome è presente il presidente Fini io chiederei proprio per questa presenza al presidente Spallanzani il presidente niente
Ecco un segretario di partito oggi all'opposizione chissà domani che cosa chiede resti in una battuta rapidissimamente che cosa vorreste che accadesse domani mattina in Parlamento per rilanciare il nostro settore
Ma già ebbi modo una volta di parlare col presidente figlio ringrazio per la presenza dicendo che lo scontro vero in Italia
Non è destra sinistra Polo Ulivo nord sutura proiettare i toni dello scontro italiane tramonto lavoratori produttivi lavoratori produttivi tra i lavoratori occupati degli occupati non lavoratori questo dello scontro che c'è in Italia ecco io credo credo che come dire i lavoratori i lavoratori occupati non riescono più a sostenere gli occupati non lavoratori
Questo è lo scontro che c'è in questo Paese quello vero quello vero è uno scontro verticale allorché sostiene il mondo dei lavoratori della voi produttivi imprenditori operai fa parte agli operai
Per lo so poi modenese usiamo operai stilate prova dell'opera dagli operai degli artigiani commercianti agricoltori professionisti dipendenti pubblici che lavorano perché poi ci sono anche quelli che non lavoro
Chi sostiene il sistema produttivo sicuramente fa il bene del Paese e se fa il bene del Paese gli italiani sicuramente se ne accorgono e potere anche più consenso grazie
Clienti la mia richiesta Fini ma credo che sia richiesto che valga per tutti il segretario di partito non è quello di sostituirsi a rappresentare il nostro interesse li vorremmo rappresentare da soli vorremmo però che come rappresentante di questo mondo ci sia consentito di farlo
E quindi rompere in qualche modo quel sistema è quel meccanismo che ci ha tagliato fuori da queste questioni non ci stiamo trasformando ci siamo trasformati per questo
Abbiamo smesso di essere un sindacato tradizionale solo rivendicativo modo associazione di rappresentanza di interessi che ha scelto la strada e la concertazione
Bene concertare significa concertare sempre in qualsiasi momento e con tutti gli altri soggetti non concertare quando gli altri hanno deciso questo dovrebbe fare per noi
Grazie
Ma
Pagamento
A però grazie grazie
Poi dopo subito dopo
Guido Podestà antimissili
Diciamo
Vediamo
Facemmo ma mi ha parlato esponenti azzurri sì fino alla fine ma spero che prima dall'avvocato
La favola del dalla collinetta pagano
Allora le esigenze del lavoro ci obbligano a posporre stime una numero del nostro programma successivamente alla tavola rotonda
Naturalmente anch'io come presidente di questa convegno ringrazio per la presenza il presidente Fini
E tutti gli illustri rappresentanti e di categoria e del Governo qui presenti
La tavola rotonda
è uno dei momenti culminanti di questo secondo la convegno della consulta nazionale per il commercio e l'artigianato
Il titolo e globalizzazione del mercato
Fine o riscoperta del commercio tradizionale sono invitati alla tavola rotonda il senatore Umberto Carpi
Sottosegretario al ministero dell'industria tornato
Grazie senatore Carpi
è un assiduo libertà tu delle commissioni parlamentari al al Senato e alla Camera alle decime commissioni quelle che trattano problemi dell'industria del commercio e dell'artigianato e quindi abbiamo spesso scambi
Qualche volta abbiamo liti però il discorso volge sempre alla costruzione di qualche cosa di interessante per il nostro Paese per l'evoluzione della nostra economia prego pure di prendere posto al dottor Sergio Billè presidente nazionale della Confcommercio
Non ha bisogno di presentazioni ben conosciuto per la dinamismo col quale regge queste importante categoria nazionale prego pure il dottor Marco Venturi segretario generale della Confesercenti ad essere tra noi
Per partecipare a questa incontro confronto
Fa parte pure della tavola rotonda
Il l'altro onorevole Antonio Mazzocchi
Capogruppo di AN la Commissione attività produttive della Camera e responsabile per Alleanza Nazionale per il settore commercio e per l'artigianato
è veramente attivo nostro amico Mazzocchi e vai il merito di questo convegno come dei convegni precedenti come di attività così rivolte a sensibilizzare l'opinione pubblica affinché tanta parte attiva della nostra economia non sia sacri fissata come lo è in questi ultimi tempi in particolare attraverso delle iniziative del Governo moderatore Pietro Romano è un giornalista economico del secolo molto attento ai
I fatti che riguardano l'evoluzione della nostra economia e quindi particolarmente competente
Prego pertanto Romano ad voler prendere la parola e e diciamo coordinare la tavola rotonda
è casuale che e la seconda consulta del commercio dell'artigianato si sgorga all'indomani di uno degli eventi del delle decisioni del governo Prodi che forse hanno suscitato più polemiche che più discussioni vale quella riforma del commercio
Che dopo circa diciassette anni
Sostanzialmente ha visto un tentativo di nuovo inquadramento ma anche per evitare che questo fatto traumatico non lo dico in senso negativo ma rammarico perché per il settore commerciale avrà sicuramente dei risvolti di grande portata anche per i prossimi anni e casuale che quindi questa Consulta si svolga all'indomani di un fatto del genere ed è anche per evitare che il dibattito si concentri eccessivamente su questo punto che è un punto importantissimo fondamentale
Per il futuro della distribuzione italiana un un settore economico che interessa un milione e mezzo di famiglie che quindi non è assolutamente secondario anche se spesso viene sottovalutato perché come l'artigianato soffre soprattutto dei mezzi di comunicazione e soffre di una sottoposizione rispetto ad altri settori come per esempio la grande industria che per una serie di motivi
Economici e soprattutto politici a è indice sopra esposto prima essi informazione e commercio da da ridere però un milione e mezzo di famiglie a dei riflessi di carattere urbanistico e sociale che sono notevolissimi e non è anche nel momento in cui ci si avvicina
Alla moneta unica alla scadenza del novantanove non è sicuramente un settore che rispetto al tipo essere come dire coperte le posizioni e quindi volevo cominciare proprio con una domanda che per un attimo vada via dalla dal contingente su cui poi ritorneremo perché soprattutto i commercianti presenti in aula credo che siano interessati molto e attivamente a questo provvedimento alla al decreto Bersani di volo del commercio che riguarderà tutti loro in prima persona
è anche un attimo per uscire dalle quelle che saranno probabili polemiche contingenti dance altro che la prima domanda che vorremmo porgere al ai nostri relatori la mia domanda è quella alla vigilia del l'ingresso nella moneta unica e del mercato unico quali sono le possibilità le prospettive i pericoli che questa comporta al commercio
Mazzocchi
Ma io ritengo che
La tua domanda presuppone un'altra domanda perché quando e da questa mattina dall'altro anche con un qualificato alcuna qualifica la tavola rotonda gli assessori la Regione hanno hanno
Parlato su questo cioè entrare in Europa significa soprattutto aveva capacità di reggere una competitività di mercato e alla domanda che mi faccio e faccio ai miei interlocutori il commercio italiano ha la capacità
Di
Confrontarsi con il mercato europeo di competere con il mercato europeo o meglio nel cause di questi anni corso e nel caso di questi anni cosa si è fatto di legislatura con legislatore cosa ha fatto per offrire una giusta con la collocazione al sistema e al lavoro delle piccole e medie imprese commerciali
Io credo dice ho questa mattina in in un mio modestissimo articolo sul giornale del nostro partito il secolo
Che il nostro sistema delle imprese nel corso di questi anni
è stato arti processamento è caratterizzato da una contrapposizione ne parlava bene il presidente Spallanzani dalla contrapposizione tra grande e piccola impresa del tutto antitetica rispetto alla natura integrazioni invece che ci dovrebbe essere fra grande e piccola impresa
E questa contrapposizione però è stato anche il risultato
Politico legislativo che ha visto la grande impresa unica interlocutrice privilegiata e destinataria di una tornati normativa di carattere assistenziale statalista protettiva
E da qui provvedimenti si è stato accennato qui poco fa provvedimenti come la rottamazione
Come altri tipi provvedimenti una finanziaria che diciamocelo chiaramente unica in Europa
Che trasferisce le proprie risorse non in base al prodotto interno lordo ma inversamente proporzionale al prodotto interno lordo e perché se no dovremmo dire che poi che ed è stato detto in maniera qualificata
Poi che al prodotto interno lordo
Ecco con dire collabori in maniera quasi determinante l'artigianato il commercio dovremmo dire che allora che nelle varie finanziare a dovremmo avere questi trasferimenti dello Stato proporzionale mentre invece abbiamo visto come i trasferimenti dello Stato
Privilegio sempre la grande industria
Che forse quando Stalin attivo divide le prospiciente il proprio attivo con i familiari e quando sta in passivo fa capire poi su tutti noi attraverso la cassa integrazione allora io credo che
Decreto anche lo schema di decreto legislativo Bersani anche che poi lo diremo più la è una mistificazione della liberalizzazione perché liberalizzazioni mercato già c'è in Italia ci stiamo in una in una liberalizzazioni mercato credo che contribuisca pure a questo contrapposizione fra grande industria è piccola impresa e mica me lo consenta sottosegretario Carpi al quale sono legato da amicizia questo una cosa risaputa soprattutto stimo tanto la sua grande onestà intellettuale
Però questa è anche frutto di una politica della sinistra che vede colloquiare che si vede colloquiare con la grande realtà imprenditoriale occupazionale di questo Paese
Forse più facile da controllare consentimi Carpi anziché avere a che fare con piccoli imprenditori che hanno invece come presupposto di sviluppo la libertà l'autonomia di azione imprenditoriale l'assenza di indirizzi e di interventi condizionanti da parte dello Stato e da qui fuori discende il discorso il perché
Il fisco una politica del fisco in questi anni invece colpire in maniera proporzionale a grandi indusse ha colpito in maniera veramente vessatoria la piccola e media impresa il perché
Di un credito la cui responsabilità una politica del carico quindi espulsa vita diventa e determinante per la distruzione la piccola e media impresa in Italia ma ti dirò di più se noi andiamo in Ali analizzare UDC a bere questa mattina un assessore lombardo
Se questa ma se noi andiamo a esaminare gli articoli la della decreto-Bersani ci accorgeremo come togliendo la licenza commerciale togliendo l'avviamento l'avviamento professionale
E allora l'accesso al credito le banche come fanno a darlo
Noi in poche parole abbiamo tolto con questo decreto Bersani la possibilità ai piccoli commercianti dell'accesso al credito
E come è stato ricordato anche quelle battaglie che insieme alle confederazioni di artigiani commercianti abbiamo fatto come la normativa sul lavoro che ormai è ingessato il piccolo imprenditore lui da molto siamo sostenendo che non è pensabile
Diciamo imprese Italia verso l'Europa però ci dimentichiamo e diceva bene Spallanzani li andiamo a recepire sempre normative che peggiorano le piccole e medie imprese ma ci dimentichiamo esempio pratico che in Germania
Dite che hanno meno di venti dipendenti non gli si applica un licenziamento per giusta causa qua in Italia invece imprenditori che hanno pochi si divide pendenti
Hanno questa ingessatura e la nuova possibilità di assumere talvolta hanno la possibilità di assumere ma poi si fai il divieto di licenziare a tutto questo e mi avvio alla conclusione
Si aggiunge la mancanza direi inerzia di molti enti locali sui piani commerciali proiettati verso una razionalizzazione del sistema distributivo italiano
E guardare bene e poi la sua affronteremo in una seconda col in un secondo giro il decreto Bersani
Rivoluziona completamente il rapporto tra programmazione urbanistica e programmazione commerciale non prevede come noi abbiamo sostenuto e sosteniamo un da parte delle regioni in coordinamento un indirizzo un controllo di un sistema integrato fra grande e piccola distribuzione non a caso sì autore Carpi
Lei sa meglio di me l'abbiamo insieme esaminato in commissione il testo presenta all'Alleanza nazionale firma non solo il sottoscritto ma dire più autorevolmente a firma del presidente Fini quando noi dicevamo
Che per avviarci progressivamente lentamente
A una sempre maggiore professionalizzazione dei commercianti per renderli più competitivi era necessario prevedere delle superfici dei bacini superficie commerciale dove inizialmente gli era una presenza della grande distribuzione il trenta per cento ed era poi una presenza del commercio tradizionale che dovrà essere attraverso incentivi aiutato a professioni Zanzi sempre più ad associarsi informe
Che garantivano la produzione garantita una distribuzione ma soprattutto garantivano il consumatore stesso
Venturi
Sociali stube
Ma io credo se il primo pericolo per il commercio
Con l'entrata in Europa
è quello di
Un rapporto poco chiaro con le grandi strutture commerciali
Non sappiamo che ci sono dei paesi europei che hanno ormai una presenza di grande distribuzione che oltre le righe oltre le misure basta pensare che un solo gruppo in Finlandia contro le quaranta per cento del mercato
Tre gruppi controllano l'ottanta per cento del mercato in Francia e in Germania ci avviciniamo al settanta per cento di sei gruppi quindi la grande distribuzione ha creato condizioni di non concorrenza
C'ha creato tutte le condizioni di una situazione di oligopolio per cui anche i prezzi anche la vendita dei prodotti ci sono dei produttori che hanno un solo cliente una sola catena distributiva questo ancorché modo inquinato il mercato
Allora il modo per difendersi da questo è quello di stabilire delle regole certe
Delle regole che limitino
La presenza della grande distribuzione nel nostro Paese cioè nel senso che non ci non l'abbiamo mai sostenuto che non ci deve essere grande distribuzione ma sicuramente quello sviluppo incontrollato che in alcune regioni del nostro Paese
E il Veneto il Friuli il Trentino l'Emilia Romagna
Le Marche insomma hanno avuto informa impetuosa fanno in qualche modo frenate altrimenti ci troviamo le città del nostro Paese che sono desertificato e deserte che ci troveremmo il problema che questi altri Paesi sono trovati c'è la necessità di Lovere in qualche modo frenare quindi questo sviluppo e creare queste condizioni
Confesercenti sono tre anni che si fa la una battaglia per chiedere il blocco delle autorizzazioni dalla grande distribuzione
Tre anni di iniziative
Abbiamo fatto l'ultima è stata quella dei sacchetti
Per rispondere a quella sfida di propagandando rammenta assurda che la grande distribuzione ha fatto spendendo miliardi sui giornali
Proprio per in quel
Per impedire che in qualche modo venisse Pinzi sviluppasse
Quindi un'azione che condizionasse eccessivamente quindi la legge la nuova legge di riforma del settore commerciale abbiamo fatto altre iniziative come cento autobus in centro città abbiamo denunciato quindi questa pendenza prevaricante della grande distribuzione
Noi riteniamo che quindi vadano stabilite delle regole questo è il modo per frenare questo nome con la crescita della grande distribuzione italiana
Non a caso il pericolo della calata degli stranieri in Italia che è stato denunciato dalla grande distribuzione poi è stato praticato proprio dalla grande distribuzione basta pensare all'accordo Rinascente con Auchan che hanno portato quindi in casa
Catene straniere
Allora noi dobbiamo fare un'azione decisa delle regole certe su questo nel decreto governativo è stato accolto questo principio da dodici a diciotto mesi di blocco però ci sono una serie di punti del decreto che vanno decisamente modificati ne abbiamo denunciato che la liberalizzazione fino ai trecento metri quadri la definizione di orari non solo delle tredici ore giornaliere ma anche della questione relativa alle domeniche
In particolare
Il riferimento alle città d'arte alle località turistiche che praticamente possono aprire sempre una volta definite quali sono tutte le domeniche le attività commerciali ovviamente le imprese commerciali le imprese familiari non reggerebbe alla lunga questo regime mentre la grande distribuzione sarebbe in grado di garantire invece questa questa apertura costante
Questo meccanismo non va bene cioè le Regioni devono definire oltre che le località turistiche e le città d'arte che in Italia possiamo dire che sono una grandissima parte dei nostri dei nostri Comuni deve definire anche periodi turistici
Non va bene aver pensare al superamento di professionalità che i come il commercio deve comunque garantire
Nel senso che
Non non riteniamo corretta l'osservazione che dice ma il consumatore non va dal commerciante che non è professionalizzato perché prima che chiuda quel commerciante che non è professionalizzato passeranno anni lasciando come abbiamo detto uscire di bidoni che vengono date ai consumatori quindi bisogna agire per garantire questa professionalità quindi va recepito un meccanismo che garantisca la presto impressiona Rita del settore commerciale vanno date maggiori garanzie comunque al commercio al piccolo e medio commercio vanno date maggiori garanzie
In particolare i settori contingentati incombe mi riferisco all'alimentare all'abbigliamento che sono quelli più esposti
Abbiamo detto che bisogna agire su alcuni fattori bisogna garantire alcuni interventi un intervento è quello relativo alla quindici mesi che sono previsti dal decreto di per poter restituire lì la licenza e avere riceverà un indennizzo è un periodo troppo breve che va ampliato l'abbiamo chiesto che venga ampliato a tre anni
Altri interventi che possono essere fatti sono quelli relativi agli affitti
La questione degli affitti è diventato una delle questioni fondamentali vanno dati maggiori garanzie qui ci rivolgiamo soprattutto al Parlamento visto che è in discussione una riforma del delle locazioni vanno date risorse anche per la possibilità delle possibilità di acquistare anche gli immobili da parte dei commercianti cioè vanno date e garanzie di possibilità di rimanere sul mercato da parte della piccola e media impresa
Questi elementi ancora nel decreto non ci sono io credo che il governo debba prendere atto delle osservazioni e delle richieste di cambiamento di modifiche che sono state fatte la riforma va fatta questo lo sottolineo
Perché dire che con il vecchio regime tutto andava bene e non tenere conto che trecento settanta mila imprese commerciali hanno chiuso negli anni novanta
Vuol dire non a sapere non tenere conto di quello che realmente il settore subito corno calo dei consumi grande distribuzione che è cresciuta in maniera incontrollata in questi anni che hanno fatto chiudere
Centinaia di migliaia di impresa e quindi facciamo la riforma ma facciamo la misura della piccola e media impresa commerciale
La parola Billé
Grazie io momento prego prego prego in fondo alla strada
Per interventi è previsto successivamente qualche possibilità di parlare quindi adesso ascoltiamo gli oratori in programma grazie
Ma io vorrei cercare di allontanarmi dalla solida elencazione delle posizioni forse quasi liturgica quasi fosse una litania su ciò che dà su ciò che non va
Credo che una opportunità come questa che Alleanza Nazionale citare che credo vada colta appieno anche per la presenza del suo presidente debba servire come una opportunità appunto per valutare un tema che secondo me e destinato ma sempre più a crescere nel prossimo futuro il tema è quello della democrazia economica
Tema sul quale in una fase di grande trasformazione
Epocale non solo rallenta l'avvento del mercato unico ma direi anche tutto quello che sta accadendo in conseguenza della globalizzazione dei mercati dell'avvento delle corporation di un mercato quindi intarsi
Regole o non regole di forte mutamento dovrà trovare una sua valutazione politica una sua compensazione in un certo senso politica
Allora credo che abbia ragione Mazzocchi quando stamattina in apertura al convegno prescriva alcune cose che mi piace riproporre all'attenzione del vostro uditorio di questo rigurgito
Basterebbe pensare ai provvedimenti sulla rottamazione all'ultima recente decreto Bersani del commercio per renderci conto di come si vuole sempre più limitare l'autonomia del piccolo imprenditore per estraniare la lunga dalla partecipazione al mercato
Bene io credo che su questo noi oggi come associazione di riferimento di tutto il commercio dovremmo
Ragionare
E per tutto il commercio inutile dirlo dentro Confcommercio c'è anche la media dentro con fumé lascia grande distribuzione il problema del commercio lo si risolve tutto quanto insieme non lo si risolve con una politica di blocco che sicuramente sposta l'abbiamo sempre detto in questo mi riferisco sostanzialmente dalla posizione dall'amico Venturi
Sposta su altri versanti quello che ha prodotto i devastanti risultati di questi anni trecentosettanta mila imprese che hanno chiuse
Bloccare le licenze di fatto non è servito e l'abbiamo visto un anno a questa parte a assolutamente a far rallentare la chiusura licenze quel problema vero amici e far recuperare
Al commercio quello dose di efficienza quella dose di modernità che questo settore abbandonato a se stesso ha avuto non ha avuto ha avuto la possibilità di avere per venti anni
Fare interventi su un settore che doveva essere ammortizzatore sociale perché questo è stato il commercio nascondiamo cioè non nascondiamocelo un settore residuare al quale accogliere i fuoriusciti di altre categorie produttive
è sembrato fino a due anni fa fino adesso assolutamente inutile
Per cui si è lasciato al suo destino anche la distribuzione moderna italiana si è lasciato al suo destino la distribuzione cosiddetta grande distribuzione italiana che ormai non è più italiana e italo francese cominciamo col dire cioè non sul serio queste cose qui o italo tedesca
Si è lasciato soprattutto colpevolmente al al proprio destino quello che è l'ossatura il novanta per cento
Della forza
Del settore cioè la piccola interessa che ha bene o male in questi anni ho svolto una funzione sociale importantissima andiamoci a leggere le cifre caro Fini di come l'inflazione è stata contenuta e dove è stata contenuta di come
La parte che oggi viene a essere rimproverata come la peggiore parte nel settore distributivo quindi da spazzar via abbia consentito il raggiungimento
Degli obiettivi di controllo dell'inflazione andiamo a vederli come il Piccolo Coro commerciante del Mezzogiorno pur di stare sul mercato aria
Cercato di fare con grande dignità quello che il paese che
Andiamo a vedere di come tutto sommato il consumatore interroghiamo no oggi come oggi al di fuori ecco di questi
Portavoce spesso direi targati che io credo che il movimento consumerismo italiano debba crescere crescere velocemente
Per rappresentare veramente gli interessi tutto quanto il mondo i consumatori e non le ideologie che spesso ci sono dietro le associazioni dei consumatori
Di come appunto il consumatore tutto sommato abbia ancora con il settore un rapporto non conflittuale ma un rapporto basato su quel servizio che sempre più nel prossimo futuro dovrà esserci
Allora io credo che se tutto questo è vero
Pensare di utilizzare la cosiddetta liberalizzazione del commercio come oggetto sacrificale per accattivarsi Bruxelles o come oggetto sacrificale per non affrontare quello che il vero tema che in questo momento continua a essere non affrontato cioè una modernizzazione del Paese che passi attraverso privatizzazioni non concepite in provetti a tavolino per favorire amici degli amici ma effettive che guardino al mercato
E quanto di più ingiusto ci sia potuto cadere addosso rinunciare
Attraverso una presunta liberalizzazione a dare quel contenuto di efficienza che invece la piccola distribuzione quella che è insita in ogni centro urbano quello che insita in ogni Comune d'Italia sono otto mila comuni d'Italia
Abbandonando la se stesse perché liberalizzare come diceva prima con l'Assessore stamattina
Senza i requisiti professionali senza interventi di natura creditizie di alcun genere che la legge non prevede senza nessun rapporto di elasticità nella gestione di quelli che sono i costi aziendali compreso quello del lavoro
Significa di fatto abbandonare
Definitivamente il piccolo commercio a se stesso significa di fatto favorire non trecentosettanta mila fuori espulsioni di massa e di più nel prossimo immediato futuro con un sub ingresso anche se vogliamo o molto forte di giovani che s'commetteranno sulle coccio Mascot metteranno purtroppo e questo è il guaio perché io vedo che il commerciabile bisogno di un cambiamento di sangue io per primo sono convinto che il mercato se il mercato deve essere deve essere un mercato in entrata e in uscita
Con
Con
Tutti i crismi ma significa soprattutto fare scommettere oggi molta Jess sulla scommessa del negozio senza vere poi da quella scommessa alcun risultato questo è quello che ci preoccupa
Quando poi
A risultati acquisiti
A verrà quella che io chiamo la seconda ondata cioè avverrà quella azioni di razionalizzazione della piccola distribuzione a vantaggio dei soliti noti dei soliti capita udienze che dovranno essere negoziati e rendere più forti quelli ancora sono più forti ritorno al tema della democrazia economica
Non è un passaggio casuale questo della riforma
O della liberalizzazione avete visto come il Presidente del Consiglio abbia detto smonteremo questo Paese pezzo per pezzo dopo il commercio toccherà alle altre licenze toccherà alle altre professioni io credo che un cittadino italiano si debba interrogare su questo partendo da una considerazione innanzitutto non è consentito a nessuno Agnelli o Prodi che sia dire Montero questo Paese
Credo si va a chiedere si chiede il diritto di scontare questo Paese sia si vincono le elezioni e su questo e e lo si ottiene questo non c'era scritto nel programma dell'Ulivo non c'era scritto nel programma
Del del Polo la riforma del commercio non stava scritto da nessuna parte è una cosa che era urgente gara necessarie e la riforma con la liberalizzazione meno ancora e c'era scritto
Seconda considerazione
Attaccare come sta per essere attaccato tutto quanto un settore che quello tra libera professione della professione individuare in un certo senso in una fase di ristrutturazione del mercato può dare alla lunga alcuni risultati ma io credo che sarebbero fuorvianti per la tenuta democratica di questo Paese
Spesso la libera professione spesso le categorie dei commercianti degli artigiani dei liberi professionisti sono stati in questo Paese
Una categoria o una serie di categorie che hanno contribuito alla rinascita in senso democratico di questo Paese alla crescita in senso democratico di questo Paese
A vere un sistema diciamo a sovranità ridotta nella quale soltanto alcuni intermediano grandi interessi con il governo di turno significa ridurre le potenzialità democratiche di questo Paese
Allora io penso che quanto in queste settimane
Naturalmente sapendo benissimo che una legge noi aspettavamo la legge era urgente vero carpita leggera necessaria ma non questa legge
Quanto in queste settimane andiamo a dire quanto cerchiamo di trasferire a un'opinione pubblica che spesso è distratta che spesso fuorviata che spesso è anche in un certo senso in un sistema come quello italiano dove l'informazione a pochi precisi diciamo riferimenti può essere e di estrema difficoltà
E consentitemi di concludere questo primo intervento
Con un discorso che riguarda
Ancora una volta il concetto di licenza
Oggi Carpi mi ha rimproverato e l'ho detto delle cifre del tutto sbagliato io penso che replicherà io vorrei sapere quali sono le cifre però che contrappone a questo tipo di di ragionamento perché certamente la licenza rappresenta nello Stato patrimoniale della e aziende commerciali un quid con Twitter
Che insostituibile
Possiamo quantificare possiamo determinarlo ma certamente fa parte del settore
Patrimoniale di tutte le aziende non sono di quelle piccole dove come quinte e difficile da quantificare ma se andiamo a guardare quello che è il valore di di licenza nelle società o nel tutto il resto esso è
Messo a a bilancio
Allora credo che non dare riscontro su questo significa di fatto azzerare le aspettative e se vogliamo i diritti acquisiti di decine di migliaia di cittadini quelli
Per fortuna
La riforma del Welfare poteva anche lì migliorare
Al sottosegretario Carpi la parola ricordandogli che oltre più che alla provocazione iniziale dovrà rispondere ora anche alle domande che via via prima mazzo che poi soprattutto venture Billè gli hanno posto
Quanto va ad ovest il turismo
No no dunque
Veramente mi dispiacerebbe dover
Tralasciare una risposta puntuale alla domanda iniziale
Perché a me pareva giusta un'impostazione che ci consentisse diceva il moderatore prima di entrare nella polemica sul contingente
A un contingente molto particolare perché stiamo discutendo di un decreto legislativo deve diventare legge
Abbiamo un mese e mezzo due di tempo
O secondo il modello di quanto avvenuto per il decreto sui carburanti grandi polemiche iniziali ma poi un serio serrato confronto puntuale sui treni con le associazioni di categoria
In parlamento e siamo approdati a risultato di una le se direi pressoché unanimemente condivisa di riforma di quel settore distributivo è dal punto di vista del metodo una linea che vorremmo perseguire anche in questo caso ma prima di entrare nelle polemiche sui contenuti delle decreto legislativo su vicenza e non licenze eccetera
E la domanda che è stata fatta sull'Europa almeno una risposta puntuale la richiede
Perché il problema nostro oggi ma stava dentro o anche gli interventi divini ha proceduto salvo poi l'analisi dei motivi delle ragioni delle prospettive
Oggi in Europa
Le il modello di il modello las la distribuzione italiana non compete affatto
E nel suo complesso vecchia e debole
Lo è qui non c'è ed è stato detto giustamente
E un una piccola e media impresa inefficiente e una grande impresa commerciale
Forte capace invece di competere in Europa non è così i dati che i dati dicono che il nostro maggior maggior gruppo grande distribuzione è salvo il vero al venticinquesimo ventiseiesimo porta un compete affatto
Una ecco ciò è particolarmente grave per un motivo è grave per i consumatori è grave per i commercianti ma è grave per il sistema produttivo del Paese nel Complesso
Nel mercato di oggi
E strettissimo il rapporto tra sistema produttivo il sistema distributivo un sistema distributivo debole o sistema distributivo scollegato
Dalla grande produzione dalla produzione ma grande Pico della produzione nazionale è un elemento di grande debolezza
è stato ricordato che c'è già un tentativo avviato dei grandi potentati commerciali stranieri di chi decide di impadronirsi del sistema distributivo italiano e in corso ed è una preoccupazione seria
Seria non per il mondo del commercio
Ma essere sia per l'apparato produttivo nel suo complesso e almeno ha stupito che in tutto quest'ultimo anno e mezzo o due di discussioni sul tema sia stato estremamente
Nel estremamente del vuole non convinto spesso assente la voce e del mondo industriale
Devo dire per esempio che forse troppo poco la stessa Confindustria ha partecipato a questo dibattito nel quale secondo me molto aveva da dire
Quindi una situazione di effettiva debolezza democrazia economica ma efficienza economica sul tema della democrazia economica non le abbiamo delle soprattutto in questo Paese un problema di regole di regole che in certi settori sono assenti oppure legate nei settori gestore dell'economia oppure legate a una fase oggettivamente superata la fase per esempio monopolistica nelle settore per esempio della produzione di Energia dove c'è un problema di liberalizzazione assolutamente urgente quindi il problema di regole nuove oppure regole che sono sempre state denunciate come regole vecchie burocratiche dei subalternità dei settori produttivi a burocrazia di ogni tipo
Sul fatto che la legge in questione costituisse quella da superare legge del settantuno
Forse vecchia costituisse un elemento di grave freno
Alla riforma del settore c'è un consenso generale ci sono in Parlamento una ventina di disegni di legge
Era avviato un dibattito parlamentare
Con il consenso delle forze parlamentari che sotto lo stimolo fortissimo delle associazioni
Il governo
Inteso esercitare la delega
Prevista da Bassanini
E lo ha fatto
Con un decreto di liberalizzazione
Su cui io credo ci sarà modo di intervenire nel corso del dibattito ma una cosa vorrei dire subito in tema per esempio di licenze
Diciamo tutto
A parte il dissenso sulle cifre Mino viene dal fatto che la licenza come atto amministrativo in serie
Assume valore commerciale
Per ha fatto spesso che ne siano state restituite decine di migliaia negli ultimi anni
Mostra che c'è una crisi grave del settore e che laddove non c'è vitalità economica la vendibilità la il peso economiche il valore della licenza
E penso che azzerato tant'è vero che vengono restituite allora il problema è quello dell'avviamento
E di tutti quegli altri parametri che rendono una licenza un fatto realmente valido dal punto di vista imprenditoriale
Io vorrei dire che in realtà su chi ha le licenze ed è una delle critiche che ci vengono fatte dal punto di vista opposto questo decreto legislativo prevede semmai per chi ha la licenza
Dei vantaggi molto particolari rispetto al mercato che si va delineando perché prevedete perché già sul mercato e ha la licenza di poter utilizzare le nuove regole sulle metrature
Sulla possibilità di utilizzare senza forche caudine burocratiche nuove tipologie nuove e nuove tipologie merceologiche fino ad oggi precluse senza ulteriori passaggi burocratici quindi consente riposizionarsi sul mercato con l'assoluto vantaggio in tutta la fase di transizione questo è
No questo un fatto oggettivo previsto dalla legge questo fatto oggettivo previsto dalla legge allora
Ribadisco quanto pochi quanto pugni sulla formazione sulle e ripeto ancora sulle licenze sulla formazione
Vorrei che si alzasse una sola mano a dirmi che qualcuno può sostenere che la formazione così come oggi è qualcosa di realmente utile incisivo perché io ho sempre sentito denunciare esattamente il contrario da tutti
Proprio perché è concepita in modo burocratico e soprattutto di sbarramento
E non di supporto io devo dire che ritengo che il ruolo nel nuovo mercato delle associazioni sia assolutamente cruciale ma dall'essere nuovo osso ho sentito prima sparare a zero contro le burocrazie improduttive è vero ma io devo chiedere se devono ammodernarsi lo chiedo molto francamente perché come dire polemici gli altri sarà concessa anche a me fare una domanda polemica si debbono modernizzare si devono adeguare alle nuove caratteristiche produttive soltanto le burocrazie e le burocrazie sì ministeriali le burocrazie delle varie amministrazioni ma se si può dire le stesse burocrazie dei partiti o non anche le pur utilissime burocrazia delle associazioni ritrovare un ho un ruolo ruolo nel nuovo mercato per esempio costruendo un'idea della formazione funzionale a un mercato liberalizzato dove si entra senza sottostare alle Forche caudine ripeto della burocrazia sempre denunciate si entra per scelta imprenditoriale ci si sta per propria capacità la burocrazia sia avrà il solo compito con un bel salto nel rapporto tra cittadino e amministrazione di controllare se quella libertà e stata esercitata secondo le regole e dove allora è possibile organizzare una formazione una formazione che preveda la capacità per i piccoli pensieri per chi entra di adeguarsi a nuove tecnologie di creare condizioni produttive che consentano di stare sul mercato secondo secondo come dire
Una formula secondo una cultura che è quella del tutto prevalente negli altri Paesi no non vogliamo copiare nessuno una sei a perseguire modelli come quello francese una via italiana
Alla liberalizzazione del commercio sulla quale ignoti le forme andranno rese più incisive migliorati discutiamo mai spunti ricaduta essenziali quelli io credo che non possano essere non possano essere in discussione proprio perché noi abbiamo bisogno di fare quello che oggi non siamo in grado di fare di competere in Europa in questo settore
Era inevitabile che si parlasse del decreto Bersani forse del parlato troppo presto rispetto alle nostre aspettative in maniera troppo invadente allora parliamone veramente analizziamo le ricadute non tanto nei contenuti quanto in quello che era sua Filosofia Fedetto spesso da parte dei fautori di questo decreto che è un decreto che viene a favore della competitività e servirà a rendere il mercato più competitivo e anche più
Moderno in che senso e per chi Gaffuri di chi sarà più competitivo chiediamo alla presidente Billé
Piccolo accenno sulle burocrazie io credo che se il riferimento era la Confederazione generale italiana del commercio del turismo e dei servizi è un riferimento che rimando al mittente da quando noi abbiamo
Scoperto che essere anticamera dei ministeri o peggio ancora
Essere ricettacolo di un sistema che è uno dei partiti che spesso ha trasferito esuberi o o altre altri soggetti da raccomandare credo che abbiamo tratto definitivamente le nostre conseguenze mi dispiace doverlo di ma noi per primi come struttura centrale e alla sede di Roma ci siamo assottigliati di novanta unità le la ricerca dell'efficienza abbiamo l'abbiamo cercata continuiamo a cercarla quanto voi servizi che il sistema confederale produce in tutto il territorio c'è una evidente tutto il territorio nazionale non vi è dubbio che l'adeguamento alle necessità di un mercato sempre cambiato è sempre stato un imperativo categorico di tutta la nostra classe funzionaria
Andiamo a vedere come funzione e cosa andiamo a vedere quali sono le strutture che abbiamo sparse dappertutto da un istituto di ricerca a una università per il commercio a una scuola superiore per il turismo ha un K che forma addetti della distribuzione
A getto continuo quali regole diceva il problema vero è che non ci sono regole perché liberalizzazione significa assenza di regole significa lascia ma dal punto di vista amministrativo senza regole il commerciante che vuol tentare la all'avventura con un fatto più grave in più
Che dire che liberalizzazione del commercio è cosa diversa che liberalizzazione del mercato si liberalizza il commercio ma si lascia bloccato tutto ciò che c'è intorno al commercio si liberalizza il sistema della licenza
Abolendo né appunto il requisito che comunque ancora una volta è un quid che dibattito
Gli statistici e il ministero innanzitutto che dovrebbe sovrintendere al commercio che deve sorprendere dal commerciali quantificare perché lo stesso sottosegretario Carpi e mi fa piacere ha riconosciuto che nel discorso dello stato patrimoniale della piccola impresa la lisce bassa a un suo allo a un sua collocazione a quindi una sua aspettativa che deve essere quantificato allora dicevo non si liberalizza tutto ciò che c'è intorno alla alla professione del commercio andiamo a vedere qual è il sistema che regola i rapporti di lavoro noi buona dovremo andare velocemente ad assumere manodopera ex ma comunitaria quindi non soggetta ai contratti collettivi nazionali di lavoro altrimenti lo potevo liberalizzare alcunché andiamo a vedere quello che succede nei rapporti con tutto il resto della pubblica amministrazione abbiamo sentito basso poc'anzi leggerci quali sono la la quantità e la qualità degli adempimenti che un piccolo imprenditore deve deve a deve assoggettarsi vediamo che si sono quelli che sono e lo stesso riguarda il commercio non è che cambia la piccola impresa quale che essa sia e colpita allo stesso modo non dimentichiamolo diamo la necessità tuttora di a vere dei dipendenti o dei dipendenti si fa per dire part-time che si chiama consulente del lavoro che si chiamano ragioniere che si chiamano tutto è tutto un sistema che certamente non è stato liberalizzato da questo punto di vista non viene consentito all'imprenditore di fare quello che dovrebbe soltanto fare la ricerca del proprio mercato lo svolgimento del proprio ruolo sociale delle prima soddisfare a tutto questo insieme di cose che stanno intorno
Ma andiamo ancora oltre andiamo a vedere come
Una serie di regole che in questo momento o di equazioni non sono state sciolte di fatto riversi mai gli effetti più perverse sulla piccola impresa la mancata privatizzazione dell'ENEL sicuramente costa di più al piccolo imprenditore che non alla al anche impedito la mancata liberalizzazione di una serie di aspetti legati i al sistema delle telecomunicazioni qui ci vedremo di qui a qualche anno piovere addosso una copertura il commercio elettronico e non siamo nemmeno pensando percorso può essere anzi questa legge da questo punto di vista se vogliamo fare una legge italiana come diceva Carpi e un'occasione perduta scritta nel mille novecento novantotto scritta nel mille novecentonovantotto perché provate a vedere se un sistema come quello americano ma seduto a una serie non dico di barriere ma di elementi che consentono all'imprenditoria presenti in quel Paese di avere sul versante del commercio elettronico certezze maggiore di quello che invece non cita questo questo questo testo come è scritto ma guardiamo oltre che a questo a quello che è stato lo quello che lo Stato del Paese con una logistica che avvantaggia soltanto alcuni soggetti i soggetti forti non i soggetti piccoli con un sistema dei trasporti che esso parzialmente bloccato e basso il mio amico Spallanzani ne sanno qualche cosa che condizione diciamo Rocco il piccolo imprenditore a costi che sono quelli che sono allora guardiamo infine all'ultimo grande Aspet e Totti che è quello di un discorso che riguarda il credito che continua ancora una volta a essendo basato sul sistema delle garanzie reali sulla a non privilegiare alcun progetto ma lasciamo stare qua non ci sarà ma quel professionista che per senta il progetto perché e quello il concetto che prima l'assessore avevo detto aveva annunciato stamattina ma guardiamo l'ultimo aspetto che quello che ho
Che ha portato
Una persona responsabile come
Spazio a dire che
C'è un problema devastante per l'economia questo problema si chiama riciclaggio andiamo a vedere come esso impatterà in una sistema senza reti e come quello del liberalizzazione della piccola licenza già adesso vedete benissimo come la fedina penale certamente viene aggirata e gran parte della distribuzione commerciale vero Venturi e in mano soprattutto quella piccola e in mano agli amici degli amici mano
Ma gente che fa riciclaggio attraverso la distribuzione commerciale andare a vedere quello che succede quando il nostro Lazio nel vostro Lazio intorno a Roma vedete come già esiste una rete di Offerta commercialisti emotiva parallela in mano alla criminalità bene a questo che tipo di risposta come Fazio sollecita dicendo che il problema del riciclaggio e devastante che tipo di risposta
Viene dato in termini appunto di regole di mercato in temi di possibilità per un mercato sano che sanno vuole restare di potersi difendere da questa contaminazione da questa metastasi che sta credendo sempre più quel residuo di mercato sano eccetera sono tutti i quesiti tutti interrogativi Oscar moderatore che secondo me debbono trovare e non hanno ancora trovato una risposta nel testo Bersani
Chi meglio del sottosegretario Carpi allora può rispondere a questa nuova serie di domande alla quale io aggiungo ne aggiungo una personale
Se questa deregulation in un sistema bloccato può effettivamente perché la domanda iniziale a quale poiché Billè non ha risposto al suo uso parzialmente allargando quella stavolta il domani ceppo incrementare la competitività e quale competitività e che tipo di competitività perché se ne è parlato troppo ma
Qua non si è fregato quale sia in questi giorni di dibattito attorno al decreto Bersani
Ma
Intanto no ah no allora abuso questo intanto chiedo scusa al moderatore ma respingo oggi mi è stato attribuito sullo su un giornale tutto il pane per due volte nel termine deregulation
No io proprio per abitudine non uso termini nel mutuati da non operativa consente di dire tutto deregulation deregulation poi non detesto
Ma litigò deregulation mi serve anzi io l'ho usato però valutato per un motivo quando si è liberalizzato dal praticamente fino a cinquecento metri quadrati deve liberalizzazione e deregulation verista trecento metri quadrati
No no no no no no
No noi abbiamo bisogno semmai di altre regole altro discorso e la liberalizzazione l'adipe l'abitazione prevede se mai regole e regole severe questo e discorso totalmente diverso da un discorso di deregulation
Poi sul numero dei metodi ci possiamo mettere d'accordo possiamo discutere possiamo vedere perché c'è regione a regione ma è un'analisi rigoroso conservo crea sento
Sento che nel che nel de il decreto Bersani non avrebbe affrontato il problema complessivo di un sistema bloccato e troppo scarsamente liberalizzato dall'ENEL
Se non ho capito male al sistema delle telecomunicazioni
E ama all'apparato amministrativo adesso momento
No punto tutto questo non è stato affrontato ecco che il decreto Bersani liberalizza il commercio non liberalizzazioni adiacente al ecco
Allora se mi è consentito vorrei far porre alla consegna è incerto se è certo ci mancava pure allora ricorderò ricorderò e lo sanno bene alcuni dei presenti a questo tavolo che semmai è un forte impegno per restare al ministero in cui opero un lavoro di liberalizzazione proprio del sistema elettrico e non altri che sorrida fortemente sostenuto che è uno degli scandali peggiori
Nelle tipo di tariffe di oggi dicono nel sistema elettrico è quello che basso per la grande impresa particolarmente basso rispetto alla media europea per la grande impresa ma anche per la fascia sociale è incredibilmente alto e penalizzante per la piccola media impresa in particolare per l'artigianato questo è un punto devi mente ed è vero Better vero che ed è vero però è è vero che bisogna produrre un forte sforzo di liberalizzazione del sistema elettrico eh ma non lo si può dire quando si parla di commercio e poi quando si parla di liberalizzazione del sistema elettrico trovare fortissimi ostacoli in difesa di un sistema monopolistico e bloccato
E perché questo poi capita e per esempio per quanto riguarda la pubblica amministrazione è anche vero che il Governo studi e anche il vero è anche vero è perché è un sistema elettrico curioso dove gli stessi privati sono stati Miserere incentivati dall'ENEL nel sistema nel sistema monopolistico bloccati
Non c'è alcun dubbio che anche lì bisogna bloccare nel campo ne parliamo dobbiamo recepire una direttiva europea io concordo per esempio con quanto viene speso per esempio mia notificato sul problema della liberalizzazione del settore del gas c'è una direttiva europea la recepire stiamo recependo la come dire stiamo attuando i decreti legge l'ATP che ci vengono in questo momento delegati dal Parlamento per quanto riguarda il sistema elettrico c'è uno sforzo
Verso ci sarà una serie di altri decreti importanti anche questi da discutere ma che vanno in direzione del decentramento e della semplificazione amministrativa il nostro ministero stanca delegando dalle incentivazioni Arthur un'altra serie di di e e compiti che ha svolto fino ad ora centrali specialmente perché vero che tutto il sistema che va liberalizzato anche se poi se li avessimo anzi voi per il ipo ci sarebbe da discutere su un altro pericolo che io vedo all'orizzonte e che se potessimo discutere fuori dalla polemica del contingente potremmo culturalmente trattare quello in questo tipo di decentramento di un grave rischio di nuovi centralismi nuovi centralismi regionali rischio che io vedo non poco grave stante il fatto che le articolazioni regionali verso le quali noi stiamo al hanno legate alle regioni amministrative troppo scarsamente corrispondono alle aree micro produttive che si stanno determinando quindi con non pochi rischi da questo punto di vista quindi il e io mi chiedo il decreto che il decreto di liberalizzazione del commercio de de potersi inserire in un quadro di liberalizzazione più generale incontra il più assoluto consenso
Ma intanto non c'è alcun dubbio che se se sola introdurre se senso aveva introdurre una legge di riforma della quattro due sei o uno dei primi elementi era quello di elimina una serie di lacci lacciuoli limitazioni che non hanno riscontro
Ancora altro paese che poi questo lo si debba fare incerti i tempi che lo si debba fare tenendo forse maggiormente condono di talune caratteristiche della situazione del Paese quest'altro discorso ed è materia della discussione che stavo facendo ma non riesco a capire come nel discorso che viene svolto sulla situazione ardua e nel commercio debba poi debba poi come dire riscontrarsi una difesa che so io come è solito fare da alcune parti del re o delle tabelle merceologiche che a volte quattro volte sei a volte sette vedova il problema è una delle critiche sono salito piovere addosso più spesso non è questo il punto non è questo il punto così come il tema della il tema della formazione professionale e tema senza alcun dubbio di grande interesse ma ripeto non è un tema che possa costituire sbarramento all'entrata ma semmai funzionalità all'operatore sul mercato non lo sbarramento all'IPA all'entrata è l'unico punto di dissenso
Altrimenti sul luogo della formazione l'acconto eh totale citata di vedere c'è questo ruolo deve essere ripeto piccole sbarramento
Ora c'è un piccolo cambiamento e sui battelli foranei industriali però il lato del fatalmente accedo che c'è un piccolo cambiamento ma è un cambiamento però deve fare lo stesso schieramento perché l'intervento non sarà come previsto direttore Mazzocchi vada direttamente lì Gianfranco Fini
Innanzitutto ringrazio l'onorevole Mazzocchi per avermi
Ceduto il posto
Però io avendo ascoltato come era mio dovere del resto
Le argomentazioni
Ritengo almeno in questa sede di dover porre a mia volta qualche considerazione innanzitutto sfruttando uso un termine che poco si addice alla materia
La disponibilità e la presenza del sottosegretario Carpi che lo dico senza alcuna captatio benevolentiae
Va ringraziato perché si confronta con una platea che sicuramente non è tra le platee più sensibile al suo fascino e si confronta su una materia di
Che è una materia ostica per il rappresentante del Governo ovviamente ringrazio con altrettanta franchezza e sincerità anche
I rappresentanti delle categorie tutti in particolar modo Billè Venturi che sono al TAR allora
Io vorrei
Rinunciando poi alla replica perché tutto sommato il tema è stato più che sviscerato porre qualche considerazione anche in riferimento al mio ruolo di carattere squisitamente politico
Cominciando con una considerazione sulla quale mi pare che ci si debba davvero trovare tutti d'accordo in sede politica ma anche
Nell'ambito sociale
Vado per Flash perché non voglio appesantire
Liberalizzare il mondo del commercio è una necessità è stato detto è una necessità che ci viene imposta dall'Europa
Ma che cosa significa imposta dall'Europa non per arroganza dell'Europa nei confronti del sistema distributivo italiano
Non è che siamo in presenza di una sorta di congiura
Come qualche volta magari si sente dire l'Europa cattiva che strangola l'interesse nazionale forse lo può pensare chi non crede nell'organizzazione economica chi pensa che sia ancora possibile una politica economica autarchica chi ritiene che il futuro sia per davvero in un'integrazione economica poi noi aggiungiamo e non siamo da soli affiancata anche in tempi ragionevolmente brevi da una maggiore integrazione politica ma non c'è ombra di dubbio che qua
Così dice è una necessità che ci è imposta dall'Europa bisogna anche avere ben chiaro che non si tratta di una scelta contro l'Italia si tratta a ben vedere di una scelta che l'Europa ci chiede per certi aspetti ci
Pone nell'interesse dell'Italia
Perché è stato detto perché con il sistema
Informazione che chi è attualmente in Italia rischiamo di non essere competitivi per rendere più chiaro questo concetto che del resto mi sembra comunque chiaro in sé io non esito a paragonare
La necessità di procedere alla liberalizzazione del mondo del commercio ad un'altra necessità che in qualche modo ci è stata imposta dall'Europa ma non per cattiveria
Perché era anche nostro interesse quello di procedere ad una progressiva riduzione del rapporto deficit PIL o in termini più espliciti la necessità di togliere dal novero delle cose possibili per una classe dirigente la
Pratica dell'indebitamento pubblico tanto poi pagheranno le generazioni successive per finanziare Investimenti per mantenere un certo livello di solidarietà e quindi un certo modo di organizzare lo stato sociale
Passi che è stata seguita per anni e anni e non in tempi remoti ma in tempi anche molto recenti da numerosissimi governi della cosiddetta Prima Repubblica e tram di concetti possono Boy in qualche modo essere riassunti con una considerazione a prescindere dall'OPA dovevamo farlo prima o poi centravo procedere come stiamo procedendo ad una riduzione del deficit dovevamo procede
E ad una serie di interventi di riordino del rapporto tra la nostra società e l'assetto economico credo che nessuno si scandalizzi perché le associazioni di categoria in questo sono state molto molto chiare
Dovevamo procedere prima o poi anche a prescindere dall'Europa alla liberalizzazione del mondo col braccio perché per competere io ho sempre ben presente un'espressione molto felice di Monti il nostro commissario
Che per farsi capire anche da una platea che non è fatta di economisti di operatori ma anche
Di tantissimi cittadini che hanno poi tutto sommato anche il diritto di non sapere cosa sono i parametri di non sapere come funziona l'economia in altri Paesi del Vecchio Continente ha detto ecco l'ostensione felice noi nel momento in cui entriamo nella moneta unica ed iniziamo una competizione con i nostri partner rischiamo di farlo
Quella competizione con una gamba ingessata lasciando chiaramente capire che da che mondo è mondo se si partecipa ad una gara ma una gamba ingessata non solo non c'è possibilità di stare nel gruppo di testa ma si ha la certezza di essere di
In avanti ad arrivare buoni ultimi insisto su questo aspetto perché è un modo credo corretto per impostare a prescindere dal contingente la questione
Non dico molto alti non dico nulla sul Judi sì ho che Alleanza nazionale ha dato circa il come governo Prodi avvalendosi di una delega che aveva ricevuto dal Parlamento ha ritenuto opportuno procedere lungo la via della liberalizzati
Io nel mondo del commercio Polo aggiungo nulla perché Mazzocchin questo è stato chiarissimo perché conoscete le nostre posizioni dico soltanto ecco qui c'è una punta polemica che quando
Si mette in evidenza il grandissimo numero di licenze commerciali restituite bisogna anche se
In evidenza che sì certo possono esservi delle responsabilità connesse alle attuali normative che regolano il mondo del commercio mai
Io credo da profano da cittadino che la prima ragione consiste in un carico fiscale che rende ormai quasi inutile scaricare
Dissi mo'un piccolissimo passaggio polemico che non toglie nulla al resto del ragionamento
Così come voglio mettere in evidenza che
Pura
Enzo aggiungere nulla perché è già stato detto nel merito il giudizio che la destra date il modo con cui si è preceduta da parte del governo Prodi lungo quella via imposta l'OPA per necessità italiana questo vorrei che fosse ben chiaro abbiamo ritenuto fosse nostro dovere avanzare delle proposte proposte che sono molto ben precise e io mi auguro che per davvero il governo tenga conto non solo delle realtà
Toni che vi sono state ma anche delle proposte che sono state avanzate
Ma anche sulle proposte non spendo una parola perché vi sono morte il cuore il mio ragiona è un altro ed è quello che sembra
Ed ecco la domanda è qui perché ho chiesta Mazzocchi di darmi il vostro la domanda rappresentante del Governo
Liberalizzare il commercio era davvero l'unica urgenza per competere in Europa era la
Impellente necessità
Oppure in termini più chiari perché mi rendo conto che era necessario vere urgenze l'Italia e quindi esecutivo il governo Prodi aveva già fatto tutto quello che poteva e doveva fare per fare in modo che abbia alla competizione la gamba perdesse il gesso
Io rispondo di no perché perché l'Europa non ci chiede soltanto di liberalizzare il commercio cosa che chiede giustamente perché è interesse nazionale
Ci chiede
Una maggiore flessibilità nel e del mercato del lavoro sia in entrata sia in uscita anche qui vado sempre per flash perché poi parlo di cose che ben conosce ci chiede in modo quasi ossessivo un'autentica riduzione STU
Morale della spesa pubblica e magari giustamente è scettica di fronte ad aggiustamenti di bilancio che a volte Paglino differimenti dispensa è chiaro che se anziché spendere oggi si dice spenderemo fra tre anni si riduce il rapporto
Deficit PIL ma non è che si risolve il problema alla radice ci chiede
Di procedere in modo un po'più spedito lungo quella via delle privatizzazioni che agli occhi di economie di Paesi quindi europei che non hanno conosciuto la Stone piante della presenza della mano pubblica nell'economia italiana appaiono e anche giustamente per certi aspetti come una delle grandi urgenze di cui l'Italia ha perso
Non dico perché mi sposto davvero di essere molto molto più attivo l'Europa ci chiede una maggior funzionalità della pubblica amministrazione ed un sistema fiscale più europeo
Perché il governo potrebbe rispondermi ma stiamo provvedendo e con le tele che che Bassanini esercita e con il riordino del sistema fiscale cui sta mettendo mani il ministro Visco non entro ovviamente nel merito del giudizio
E noi diamo e sul riordino della pubblica amministrazione che Bassanini sta congegnato e nemmeno sul merito del valutazione sulla riforma del sistema fiscale li metto a parte limitandomi invece a porre le tre questioni che ho posto prima la flessibilità nel mondo del lavoro in entrata e in uscita la riduzione strutturale della spesa un'accelerazione in una politica ritardata di privatizza
E allora ecco la domanda polemica polemiche in termini politici perché il governo ha ritenuto di
Avvalersi di una delega per intervenire subito nella liberalizzazione del mondo del commercio facendolo come abbiamo detto in modo
Frettoloso addirittura selvaggio per alcuni e comunque nel merito secondo noi in modo sbagliato perché per una scena
La politica siccome io amo la politica faccio politica ritengo che la politica sia nonostante gli uomini politici una cosa seria non mi scandalizzo però attenzione cosa vuol dire una scelta politica
Carlo vuol dire ecco la stoccata polemica finale perché ci deve essere rispetto proprio ci deve essere anche il sale della contrapposizione altrimenti non si capisce poi che cos'è la destra che cos'è la sinistra
Scelta politica partendo da un dato il mondo del commercio rappresenta un blocco sociale che non è il blocco sociale di riferimento del centro sinistra
Chiaramente ancora
Il governo Prodi
Se il governo Prodi per mettere l'Italia in condizione di competere come dovere del governo fa
Avesse scelto un'altra diciamo urgenza anche ammesso che siano di pari necessità no prendiamo le iniezioni di flessibilità è evidente che vi sarebbe stato un forte contrasto con i sindacati ed in particolar modo con i tre sindacati maggiormente rappresentativi che stanno al tavolo della concertazione scelta politica cosa vuol dire vuol dire che fotografate in qualche modo il consenso espresso nel novantaquattro e nel novantasei e verificato che il mondo del commercio in qualche modo e più sensibile a torto o ragione non mi interessa alle tematiche diciamo del centrodestra dal Polo il governo conosce il la politica individua
Come urgente intervenire sulla mondo del commercio liberalizzando così come ci chiede l'Europa piuttosto che intervenire sulla flessibilità come ci chiede parimenti l'Europa sapendo bene il Governo che dice allo scontro con CGIL CISL e UIL o addirittura ritiene più importante o se volete più gente intervenire sulla liberalizzazione del mondo come del commercio piuttosto che dar vita quella riduzione strutturale della spesa
Poi vuol dire comparto della sanità e la previdenza come ormai tutti abbiamo capito che potrebbe determinare un calo di consenso politico visto che l'Ulivo ha costruito una ottima campagna elettorale vincente
Dicendo chiaramente attenti perché il centrodestra vuole ridurre il grado di solidarietà dello stato e quindi vuole intervenire togliendo alcune garanzie che lavoratore ha già concluso
E allora
Consapevole deve essere
Consapevole ovviamente
La politica italiana del fatto che si tratta di scelte
Che in qualche modo possono essere legittime in una chiave politica
Ma consapevolezza deve anche poi portare
Ed è qui in cauda venenum la maggioranza a porsi un promessa intima coerenza se vuole essere convincente
Intima coerenza in che cosa
Che per scelta politica si interviene su un po'
Sociale che in qualche modo Cisco presume o si sa collocato nell'area del Polo e per scelta politica al fine di liste di cucire una crisi si dà vita ad un accordo chiaramente anti europeo quale quello delle trentacinque ore allora sottosegretario che ha
Una
Il problema ecco e concludo davvero il problema se non è tutto qui io capisco ammiro come ho detto all'inizio il suo coraggio dai dalla platea ma capisco anche una certa difficoltà in cui oggettivamente anch'io al posto suo mi troverei
Ma credo che sia come si suol dire più giusto prendere in qualche modo il toro per le corna e dire anche se adesso poi spero che vi sia una risposta perché non potrà che negare il mio punto di partenza dai signori del commercio noi l'abbiamo fatto perché tutto sommato era meglio scontentare voi piuttosto che la CGIL la CISL e UIL era meglio scontentare voi
Piuttosto che far saltare per aria