Assemblea della Confcooperative 1996

Sale
Alla base c'era un meccanismo di sviluppo che intanto produceva ricchezza in quanto dava occupazione a larghi strati di popolazione che a loro volta entravano nel circuito del benessere
Mentre oggi avanza un meccanismo che produce ricchezza e riduce l'occupazione
L'antico circolo congiuntura negativa disoccupazione ripresa aumento dell'occupazione non si ripete
Nella storia del capitalismo anche questa sarà soltanto una fase ma va governata in modo da affrettarsi ad uscirne
Ieri parlavamo di una società composta da due terzi di cittadini dentro il sistema ed economicamente appagati
Gli scricchiolii di oggi mostrano il passaggio come dice l'economista Samuelson ad una società dei tre terzi da una parte i garantiti dall'altra gli esclusi e in mezzo a quelli a rischio
Su quanto e come lo Stato debba intervenire nell'economia ci sono posizioni legittimamente diverso
Ma se la politica non assume come propri obiettivi l'occupazione la diffusione dello sviluppo l'equilibrio sociale abdica al proprio compito arrangiatevi è una parola d'ordine non pronunciata ma sottintesa in molti discorsi
E noi non possiamo accettarla
Il nostro scopo lo scopo della cooperazione lavorare contro la paura del domani per costruire iniziative economiche per i cittadini esclusi per quelli a rischio
Questo Paese ha bisogno di fare della solidarietà non un limite ma il contenuto della propria ambizione
Per questo noi proponiamo la Società italiana di costruire solidarietà e lavoro attraverso lo strumento principe della cooperazione
L'economia ha vissuto anni di ripresa vivace Colombo novantacinque che ha prodotto sviluppo confermando la validità delle scelte fondamentali di politica economica del Governo ci sono stati però lati oscuri ed è facile constatare che sono proprio quelli non equilibrati dall'intervento dello Stato
Se il prodotto interno lordo è aumentato del tre per cento del reddito procapite delle famiglie e diminuito dell'uno e mezzo per cento
Presi voi incremento di occupazione nelle attività terziarie compensa solo una frazione della perdita complessiva
Ed è noto che il livello di Dio e della disoccupazione ancor più preoccupante per la sua di Stream distribuzione diseguale che porta picchi quasi incredibili in alcuni territori c'è un'Italia che sta in seria anziché gioca l'ultima partita dei play-off
Il nord ha il tre per cento circa di disoccupazione mentre il Sud si avvicina al ventidue per cento con punte di disoccupazione giovanile e femminile oltre il cinquanta per cento
Diventa un imperativo allora allargare la base sociale dei cittadini produttivi che accettano su di sé la sfida imprenditoriale nei settori dei servizi del turismo delle piccole piccolissime impresa
Oltretutto anche dal punto di vista dei conti pubblici è una strada obbligata per trasformare destinatari di sussidi in contribuenti
L'economia e la società del Mezzogiorno hanno pagato un prezzo pesante
Per il Sud si è prodotta la politica degli incentivi virtuali tanti sulla carta ingigantiti nell'immaginario di chi coltiva un in un antimeridionalismo pochi e nessuno nella realtà
Nel nuovo tipo di intervento troviamo il rischio di una riedizione moderna degli incentivi a pioggia e di un tipo di selezione che invece penalizzati le imprese più piccole e più fragili più bisognose
Non mi soffermo su tutti i dati economici noti in questi anni
Il governo Dini consegno un lavoro ben avviato
I risultati raggiunti ancora insufficienti ma rilevantissimi rispetto al passato nell'imbrigliare l'inflazione dipendono dalla grande assunzione di responsabilità delle rappresentanze sindacali e imprenditoriali nelle scelte del novantadue e del novantatré in quegli anni l'associazionismo imprenditoriale e sindacale ha supplito alla debolezza della politica è offerto un puntello decisivo l'azione delle istituzioni
Aggiungo
Che si sarebbe potuto fare di più
E si potrà fare di più se alla concertazione possono messe in grado di partecipare in modo non solo formalmente ma sostanzialmente paritario tutte le forze economiche e sociali del nostro Paese
Invece il privilegio d'un solo settore quello industriale semplifica forzatamente e impoverisce la concertazione
Penso soprattutto la questione del lavoro sulla quale si contrappongono due punti di vista
Quello sindacale che a volte sembra inseguire sulla difensiva le proposte della controparte ma fatica ad abbandonare l'eccesso di regolamentazioni
E quello dell'industria che vorrebbe convincere il Paese a dare una adesso a mano libera come rimedio miracoloso per la disoccupazione
Per andare oltre si dia ascolto nuove voci la piccola e media impresa e lavoro autonomo la cooperazione le nuove professioni
Il nuovo governo agisca subito con una manovra anche robusta per far capire che non si vuole convivere con il deficit che l'inflazione deve continuare la discesa che i tassi vanno spinti al ribasso
Solo condizioni che giovano ugualmente ai conti pubblici e a quelli dell'impresa
E l'economia si tira dietro la palla al piede della pubblica amministrazione la fedeltà dei cooperatori alle istituzioni è scritta nella storia del movimento del nostro movimento
Eppure mai come in questi anni cresce l'insofferenza verso lo Stato e dal canto suo allo Stato a patto di tutto per non farsi amare dai cooperatori
Questi rapporti sono segnati dall'opposto alla di ciò che noi vorremmo chiediamo equità rapidità efficienza otteniamo arbitrio lentezza e inefficienza
L'ordinamento delle competenze della pubblica amministrazione verso le cooperative incredibilmente arcaico
Occorre delegificare semplificare ammodernare
Occorre che la pubblica amministrazione concorre a creare le condizioni per promuovere lo sviluppo della cooperazione del quale gli altri adempimenti sono accessori e dialoghi con le organizzazioni più rappresentative nel rispetto della libera associazione
Con il nuovo governo vorremmo riprendere il dialogo già avviato con l'attuale ministro per valutare se le condizioni migliori per l'azione pubblica verso le cooperative
Si possono realizzare meglio presso il ministero del lavoro oppure se debbono cercare altre soluzioni
Il fantasma dell'abuso d'ufficio puoi oltre che sconsigliare le cattive azioni spesso portato mettere anche le azioni buone e dovute l'azione della magistratura avuto purtroppo anche altri effetti collaterali indesiderati
Non mi riferisco solo al blocco dei lavori pubblici che ha portato una diffusa paralisi in particolare di un intero settore che accenna ora appena timidamente a riprendersi
Penso anche al costume in basso nelle pubbliche amministrazioni locali delle gare al massimo ribasso per la fornitura di servizi alle persone
Cercare il prezzo minimo anziché quello congruo rispetto alla qualità necessaria
Oltre ad andare a detrimento di queste comprime il mercato verso l'illegalità e finisce con il premiare chi disattende norme contrattuali obblighi previdenziali qualità e sicurezza
E dunque è urgente che legislatore produca nuove regole per consolidare gli effetti benefici e neutralizzare quelli involontari e dannose
Riproporremo al governo
E alle forze politiche il nostro contributo alle grandi scelte e alle linee di azione fondamentali per modernizzare lo Stato e proseguire nel risanamento
Riformare la struttura statuale per noi significa un'applicazione coerente coraggiosa del principio di sussidiarietà oggi coerente anche con i principi dell'Unione Europea
Alle istituzioni alle strutture amministrative centrali dello Stato vanno riservate solo i compiti che non possono essere esercitati meglio dalle regioni
E così per le regioni nei confronti degli enti locali minori arricchendo le responsabilità di ogni livello e di ogni istituzione nell'ambito di una nuova coscienza di solidarietà e di responsabilità
Unendo nello stesso organo la mano che spende a quella che preleva
Una prospettiva di porte decentramento regionale locale o se si preferisce di federalismo cooperativo non si costruisce dentro città murate a difesa
Si realizza solo con un'assunzione di responsabilità di ciascuna comunità al proprio interno e verso le altre
Ma non solo
Il principio di sussidiarietà significa pure che la mano pubblica amici non deve usurpare compiti
Che possono essere meglio svolte da impresa cooperative mutue associazioni in una parola dalla società civile
L'inadeguatezza dell'organizzazione fiscale non è solo un limite per il gettito nelle casse dello Stato
Diventa discredito delle istituzioni intralcio all'iniziativa economica semi di discordia ed invidia sociale
Tagliare le spese o aumentare il prelievo è una falsa alternativa
Può chiedere meglio uno Stato che utilizza con giustizia ed efficienza le risorse ricevute
Bisogna sanare la frattura nella società italiana tra chi subisce un prelievo certo è coerente e corrente e chi si muove sul terreno in cui l'evasione è possibile
A volte tollerata raramente contrastata in modo adeguato
è indispensabile una politica volta a non aumentare poi a riassorbire gradualmente la prole Lapo la pressione fiscale
A combattere l'evasione in modo efficace lineare realistico a semplificare gli adempimenti per i contribuenti
Gli interventi contro l'usura sono necessari per colpire patologie soffocanti per le attività economiche
Ma una legge anti usura varata in tutta fretta e sotto la spinta delle mozioni non basta per sconfiggere il fenomeno
Le banche di credito cooperativo che da oltre un secolo combattono istituzionalmente l'usura
Facilitando l'accesso al credito di milioni di persone sono da tempo portatrici di proposte che vanno al di là degli aspetti penali e puntano a prevenire il ricorso agli usurai
Occorre procedere poi sulla strada di politiche che migliorino l'efficienza del sistema bancario
Appena meno il costo eccessivo del denaro intollerabile e paralizzante per le piccole e medie impresa e nelle aree meridionali completi noi potentino la Rete delle cooperative di garanzia fidi
La questione dello sviluppo si lega a quella di una grande riforma della formazione professionale finora spesso usata come un ammortizzatore del sottosviluppo anziché come propulsore dello sviluppo
La professionalità sul lavoro un tempo serviva per decenni ora regge solo per qualche anno
E insieme occorre un grande impegno per rinnovare la qualità dell'istruzione e dell'educazione perché una preparazione moderna e aggiungo selettiva
Ci apre alla competizione integrazione mondiale all'abbraccio sereno di una società multietnica
Se c'è una cosa che unisce poi il sistema dell'impresa il sistema Paese e l'esigenza di investire nella crescita e nell'ammodernamento delle grandi infrastrutture da almeno dieci anni il nostro Paese non investe seriamente
E come alla fine di ogni cura oggi occorre togliere l'ingessatura del dopo Tangentopoli e passare ad una politica dell'ambiente compatibile con lo sviluppo e che non si limiti ad impedirlo
Bisogna intraprendere quelle grandi opere infrastrutturali che oggi non consistono solo in cemento che solo un segno influente di fiducia e di testimonianza visibile di responsabilità verso il futuro
Ci vuole un terreno fertile per il proprio proliferare di nuove impresa
E questo terreno e la democrazia economica
Per un Paese che dipende così tanto dalle piccole-medie impresa che ha così tanto lavoro da creare che a squilibri territoriali così gravi da colmare la questione della democrazia economica è urgente e vitale
E qui la politica incontra due prove esaltanti e decisive per il nostro futuro
La prima al mercato bisogna dare regole giuste e moderne bisogna dare la certezza della loro equanime applicazione
Il mercato è uno strumento utile
Ma abbandonato a se stesso traligna produce accessi riduce la concorrenza travolge le esigenze del benessere sociale della qualità della vita
è una verità che solo chi potrebbe approfittare di questo scenario finge di ignorare
Come ha ricordato recentemente Giovanni Paolo secondo occorre trovare una con cui inconveniente punto di equilibrio tra le esigenze della libertà economica che non può essere ingiustamente penalizzata
E quella cultura della Rete delle regole che da una parte garantisca i benefici della leale competizione dall'altra si pone a tutela dei diritti del lavoro e primo fra essi del diritto al lavoro per tutti
Devono essere equilibrate le opportunità delle piccole imprese rispetto alle grandi il groviglio burocratico asfissiante per la piccola impresa più che per la grande va disboscamento
Bisogna superare l'iniquità che vede aiuti pronti quando è in difficoltà la grande impresa mentre il piccolo imprenditore suoi dipendenti pagano le crisi di persona
E poi la seconda prova la politica azioni positive per espandere la democrazia economica
Cioè misure più efficace per facilitare la nascita di nuove iniziative economiche innovatrice competitive compensando i vincoli strutturali come nel caso delle imprese cooperative
Le cooperative devono essere valorizzate attivamente come il varco più adatto per le persone e per i gruppi sociali che vogliono entrare nel mercato
Senza esseri animati armati di grandi capitali diede vita familiari di alleanze imprenditoriali
Il genio della cooperazione quello di affrontare le esigenze economiche e sociali della vita nell'elemosina andò assistenza né con un prelievo protervo individualismo è un grande talento che la nostra società deve mettere maggiormente a frutto
Le scelte
Di privatizzazione laddove questo non pregiudica interessi vitali del Paese devono essere attuate senza sostituire monopoli pubblici con monopoli privati
Ma dando spazio a una crescente pluralità di soggetti imprenditoriali diversi per dimensione per tipologia per forma giuridica
La riorganizzazione dello Stato sociale senza ridurre i livelli di protezione può avvenire desta attualizzando molti servizi soprattutto con la promozione e l'agevolazione difforme solidaristica e mutualistica autogestite dagli interessati
E in questo quadro si colloca il punto sull'evoluzione delle cooperative
Come stanno a quattro anni di distanza le nostre cooperative
La valutazione d'insieme positiva anche se si può fare di meglio
Da un lato da un largo campione delle maggiori in prese emerge un aumento del fatturato del nove due per cento anche se con andamenti assai discordanti nel territorio aumento tra il novantaquattro e novantacinque
Il capitale sociale se cresciuto nello stesso anno del sei per cento ma il patrimonio netto se cresciuto ben più sensibilmente
Sebbene sia una intatto il capitale investito è migliorato anche il rapporto tra capitale investito e patrimonio netto mentre si mantiene costante il rapporto tra ricavi e capitale investito
Il saldo della gestione finanziaria stabile l'incidenza del saldo della gestione finanziaria sul fatturato si attenua lievemente
Si contrae amici invece leggermente la base sociale delle cooperative del campione
Le previsioni per il novantasei sono improntate maggiore cautela pur confermando una tendenza di crescita
Si palesa una cooperazione a due velocità fenomeno che avevamo già rilevato e commentato nell'assemblea del mille novecentonovantatré
C'è una cooperazione forte e che si rapporta ancora
Ed una cooperazione fragile che stenta ad irrobustirsi
Nel complesso le cooperative hanno imparato e hanno imparato anche da dure lezioni che nel metodo cooperativo solidarietà ed efficienza non sono alternative o stanno insieme o insieme cantano
La nuova cultura di impresa incrementato la redditività
Anche i dati del ministero della delle finanze
Confermano che la percentuale delle cooperative con reddito positivo tende a crescere mentre nello stesso periodo si è registrato un calo tra le società di capitali
Nel periodo anche le società cooperative con perdite sono aumentate dal trentacinque al trentanove per cento registrando una certa polarizzazione dei risultati dei risultati di gestione
Negli stessi anni le società di capitali hanno visto un analogo aumento delle società con perdita
Ma anche un cavallo di quelle con utili
è un dato che da solo fa giustizia definitiva di ogni pregiudizio sulla capacità dei cooperatori di autogestire PC a te antecedentemente le loro impresa
Fra le cooperative che noi rappresentiamo
Le imprese redditizie raggiungono per l'esercizio novantaquattro il ventisei per cento come risulta inequivocabilmente dal versamento obbligatorio del tre per cento dell'utile fondi di mutualità
Una considerazione specificamente una trasformazione che investe una parte importante del movimento cooperativo
Nella il si riscontra
La tendenza ad esternalizzare alcune funzioni e attività in società di capitali
C'è il pericolo è stato osservato che in prospettiva si determini un'alterazione sostanziale del gruppo cooperativo
Ci comporta la constatazione che queste scelte avvengono solitamente con discussioni approfondite con un ampio coinvolgimento dei soci
Ma la prudenza amici non è mai troppa
C'è da chiedersi se la maggiore attrattività di capitale che si otterrebbe per questa via
Derivi da vincoli insormontabili della cooperativa o se non nasconda un deficit di educazione cooperativa nei soci che si illudono nel cercare altrove soluzioni che potrebbero trovare scavando in casa propria
Oltretutto già citato alcuni dati non esiste nessuna certezza miracolosa che le società di capitali abbiano il reddito garantito
Questi anni hanno coinciso con la prima esperienza di attuazione della legge cinquantanove
Ma le norme più innovative sulla capitalizzazione sono state finora poco utilizzate
Intanto le cooperative anziché a remunerare il capitale continuano a remunerare e molto bene il socio Banca
Il rapporto con la politica come ho già detto ha segnato profondamente il quadriennio
Non serve a rievocare diffusamente i due assalti all'ordinamento della cooperazione a conclusione del primo prolungato braccio di ferro
Che è stato un confronto duro e rischioso i nostri interlocutori avevano cominciato a comprendere e apprezzare le nostre ragioni
Abbiamo salvaguardato i capisaldi dell'ordinamento non ci siamo sottratti a contribuire per la nostra parte dei conti pubblici con il gettito ricordiamolo di un'imposta patrimoniale straordinaria oggettivamente esosa sulla maggior parte dei settori cooperativi
Ancora più importante dell'aver preservato i pilastri dell'ordinamento è stata la scelta da noi compiuta di non rimanere acquattati in una trincea in una posizione di ostinata ma statica difesa
Anzi abbiamo aperto una nuova fase di elaborazione legislativa
I due tronconi di legislatura che si sono susseguiti nel quadriennio hanno portato con sé anche altri problemi e altri risultati
Il frutto più significativo è la riforma del testo unico delle casse rurali e artigiane che con la nuova denominazione di banche di credito cooperativo trovano rafforzamento dell'identità cooperativa
Il nuovo vincolo mutualistico dell'esercizio prevalente del credito verso i soci l'aggancio della base sociale in una poche categorie professionali ma al territorio di competenza delle banche di credito cooperativo l'allargamento dei vincoli operativi la possibilità di partecipare a società cooperative solo tra i cardi tiri nel nuovo quadro normativo che sta già dimostrando la sua vitalità
Dal rapporto tra la cooperazione di credito e le altre cooperative possiamo aspettarci sinergie maggiori
La stretta e leale collaborazione dei gruppi dirigenti nazionali non può farci trascurare la separatezza che il dato prevalente sul territorio
Sviluppare l'integrazione è un traguardo indispensabile per confermare la vitalità della funzione sociale di tutto il movimento cooperativo
Sul piano fiscale oggi
Paradossalmente il costo di costituzione e gestione di una società cooperative anche maggiore che per le altre società di capitali
Così ai potenziali cooperatori arriva un messaggio dissuasivo
Importante
Per mettere in contatto la promozione cooperativa con quella complessiva delle economie locali
E l'aver sancito nella riforma delle camere di commercio la presenza della cooperazione seppur minima in tutti i Consigli camerali senza escludere una rappresentanza maggiore dove la nostra porta ai più rilevante
Ora un nuovo terreno di promozione
Si apre
Di promozione cooperativa si apre con l'istituzione della piccola società cooperativa
Un obiettivo coltivato a lungo e del quale il governo Dini ha saputo cogliere la validità
Si apre così alla proposta cooperativa
Voglio dire voglio aggiungere
Che è stato colto certamente dal governo nella sua interezza
Ma voglio anche qui ringraziare il ministro Treu è soprattutto il sottosegretario lavoro avvocato Grassi
Che sui temi del lavoro cooperativo della piccola società cooperativa in particolare si sono dimostrati attenti e disponibili
Si apre così alla proposta cooperativa il campo delle microimprese
Le piccole società cooperative hanno cominciato a nascere ma la norma va consolidata con la conversione in legge del decreto istitutivo e perfezionata riducendo ancora il numero dei soci da cinque attraente
Norme rilevanti sul piano settoriale si sono registrate per le cooperative di produzione e lavoro
Ma è assai più elevato il numero dei provvedimenti abortiti per l'anticipato scioglimento delle Camere che potete leggere
Si tratta di un elenco molto parziale di provvedimenti sulla cui elaborazione le nostre iniziative di rappresentanza e tutela avevano già inciso positivamente quasi sempre a prezzo di battaglie difficili
Ma di questo lavoro impegnativo vanificato dei suoi risultati diretti rimane un patrimonio di proposte che offriremo alla nuova legislatura
Gli anni da cui veniamo hanno visto anche espandersi l'impatto delle istituzioni europee sulla legislazione nazionale e regionale
La costituzione della sezione europea dell'Alleanza cooperative internazionale con una nostra agguerrita partecipazione la prosecuzione del nostro impegno delle organizzazioni cooperative settoriale
La ristrutturazione in comune con la lega delle cooperative dei rispettivi uffici di Brussel per farne uno strumento comune più efficace sono le prime risposte alle esigenze crescenti
Ha segnato il passo l'emanazione degli statuti di società cooperative di mutua europea nonostante l'impulso dato ultimamente a Siviglia nell'autunno scorso dalle conferenze europea dell'economia sociale
Il governo italiano sta sviluppando un'ulteriore azione per superare gli ostacoli finora non rimossi che dovrebbero culminare in un apposito convegno europeo che si terrà tra un mese a Cagliari
Il quadriennio che è stato ricco di impegni è stato ricco di impegni risultati anche sul piano delle relazioni sindacali
Dopo l'accordo tra governo e parti sociali del luglio novantadue che portò all'abolizione della scala mobile Confcooperative ha partecipato l'accordo del luglio novantatré sulla politica dei redditi e sul costo del lavoro
Ma numerosi altri accordi interconfederali sono intervenuti in questo periodo
A livello interconfederale sono in corso confronti sul socio lavoratore che di cui parlerò dopo e sulla istituzione di fondi pensione derivanti da contrattazione collettiva abbiamo rinnovato otto contratti nazionali di settore e sono in corso le trattative per rinnovo degli altri contratti nazionali
Sul fronte nelle possibilità di credito le difficoltà delle cooperative persistono
Non è esagerato affermare che non esiste credito agevolato per la cooperazione agli ostacoli nell'accedere ai nuovi strumenti di incentivazione spesso col per una scarsa considerazione delle loro caratteristiche strutturali delle cooperative si aggiunge la sostanziale paralisi del Pont opera
Ci auguriamo che copre credito trasformata in Spagna
Nella quale perdura la nostra partecipazione confermi una prospettiva di rilancio strategico imperniato su nuove funzioni per assecondare l'evoluzione finanziaria delle cooperative
Sulle innovazioni organizzative acquista valore quanto siamo riusciti a fare in questi anni in questi quattro anni soprattutto su sei fronti
La qualità della base sociale la coerenza delle regole la flessibilità delle soluzioni organizzative la compattezza dell'organizzazione settoriale il consolidamento di alcune strutture territoriali l'attuazione della legge cinquantanove
A partire dalla scelta di istituire soglie di qualità per diventare e rimanere socio di Confcooperative la base sociale si è ridotta di numero mai diventata più densa senza perdere affatto di rappresentatività
C'è vitalità aggregativa non solo nei settori innovativi
Ma anche in quelli tradizionali
E questo è un dato nuovo che porto con tre mila cinquecento nuove visioni nel quadriennio
L'attuazione del protocollo d'intesa con la CISL
Il cui significato politico va al di là del dato organizzativo e marca i proficui rapporti di collaborazione avviato la graduale confluenza graduale delle cooperative del Che nasca
L'attuazione di criteri di flessibilità nella configurazione delle strutture organizzative sul territorio ha portato alla costituzione di alcune unioni interprovinciali
Di conseguenza il numero delle strutture territoriali che ammontava nel novantuno centoundici ora accento di cento strutture è una tendenza che non vogliamo alimentare perché riteniamo che il punto di prima aggregazione di assistenza e rappresentanza debba continuare ad incentrarsi sull'unione provinciale
è stato completato il nuovo assetto delle federazioni di settore passate da quindici a otto e che ha dato complessivamente buona prova
E proseguito lo snellimento della struttura confederale la cui dimensione del quadriennio è stata ulteriormente ridotta di oltre il venticinque per cento
Questa ristrutturazione necessaria e la quale devono seguire altre scelte di innovazione organizzativa ha coinciso con una fase di impegni crescenti dell'organizzazione
E dobbiamo dare atto a tutto il personale della dedizione che ha consentito a Confcooperative di operare ancora con successo ed è giusto in questa occasione manifestare la mia la vostra gratitudine al segretario generale durante il corso del mandato
Durante il corso del mandato e soprattutto nelle assemblee provinciali e regionali che hanno preceduto questa assise e maturato un largo
E oso dire epocale epocale avvicendamento della dirigenza con il settanta per cento di nuovi presidenti di Confcooperative locali
A livello confederale abbiamo costituito il fondo mutualistico previsto dalla legge gestito senza fini di lucro da Fondo Sviluppo S.p.A.
La mancanza di precedenti la novità dello strumento hanno prima ritardato l'avvio poi suggerito di praticare una gestione prudente non senza risultati dei quali dobbiamo ringraziare il presidente e il consiglio di amministrazione
Ritengo che la nuova fase dovrà avere questi quattro caratteri non risposte episodi che ma progetti ancorati a scelte strategiche di sviluppo sostegno alla promozione svolta dalle strutture territoriali
Forte orientamento all'occupazione con la creazione di nuove impresa impulso ad attività formative di alto profilo
E rivolgiamoci ora al futuro del nostro impegno
In un racconto si legge di un professore di filosofia che sale in cattedra per una lezione sulla vita
Togliere alla Cattolica dalla cartella un grande foglio bianco con una piccola macchia d'inchiostro nel mezzo
E chiede agli studenti che cosa vedono una macchia d'inchiostro risponde qualcuno
Bene continua il professore così sono gli uomini
Vedono soltanto la macchia anche la più piccola e non il grande stupendo foglio bianco che la vita
Così oggi per le cooperative
Si vogliono vedere le macchie di inchiostro e non si pensa quali grandi risorse sono per il Paese
Le cooperative
Le cooperative sono un motore di crescita economica e sociale perché sono innanzitutto un fatto di promozione umana
Ma questo non può farlo qualunque cooperazione
Può farlo solo una cooperazione vera autentica e senza macchina
C'è stata un'epoca nella quale vi era un riconoscimento per la formula cooperativa come tale quasi che l'abito facesse il monaco
Di conseguenza qualunque iniziativa e per qualunque motivo assumesse l'ambito della forma giuridica della società cooperativa si estendevano i relativi benefici peraltro spesso sopravvalutati
Questa epoca cari amici è finito
E stato un'epoca felice
Forse
Ma conteneva i semi di difficoltà che sarebbero emersi in seguito sotto il manto della cooperazione si sono annidati interessi ricami distorti che ne hanno diluito la credibilità e hanno attirato su di essa attenzioni antagonistiche
Qual è stato il punto comune nelle posizioni dei leaders politici che abbiamo che ha incontrato Confcooperative tale contratto Confcooperative il ventuno marzo
L'epoca che si apre vedrà il riconoscimento della funzione sociale delle cooperative e la valorizzazione del loro ruolo se esse effettivamente visibilmente sapranno esercitare la loro missione
Creare occupazione fare efficienza suscitare sviluppo e fare tutto ciò con caratteri di autentico solidarismo
L'autenticità per noi
E quella dell'applicazione fedele e vitale dei principi sanciti e anche recentemente aggiornati a Manchester dall'Alleanza cooperative internazionale
Noi raccogliamo queste sfide
Le raccogliamo perché la politica ci sfida sul nostro terreno ci sfidano assolvere più coerentemente più efficacemente proprio la missione originaria è ancora attuale della cooperazione c'è il problema della sincerità e coerenza delle forze politiche che hanno interloquito con noi
Ma questo problema e l'oggetto della nostra sfida alla politica
Vi propongo amici delegati di accettare
Vorrei dire solennemente queste sfide
Vi propongo cioè a partire da questa Assemblea di confermare e rilanciare il nostro impegno per creare lavoro per diffondere innovazione ed efficienza per promuovere sviluppo per costruire reti di autentica solidarietà produttiva ed è un impegno che si divide in due grandi capitoli la nascita di nuove cooperative e lo sviluppo di quelle esistenti
Nuove cooperative nascono una parte rilevante delle cooperative hanno i violenti è stata costituita negli ultimi dieci anni
Sono più del trenta per cento
è un dato significativo se si considera che le cooperative sono spesso longeve
Ma le difficoltà di promozione si sono accentuate perché sono più alte le barriere all'entrata
Perché si sono operati guasti all'immagine della cooperazione perché si è innalzata la soglia di qualità e fattibilità progettuale che noi stessi che il movimento stesso sita di conseguenza sosteneva ad esempio un gruppo di giovani nella creazione di una cooperativa e un impegno che trascende la buona volontà e comporta costi che sopravanzano le comuni possibilità le difficoltà che ho indicato identificano però i punti nei quali dobbiamo far breccia per dare successo la promozione
E poi dobbiamo individuare
I settori e le tipologie di maggiore fattibilità
Sono i campi delle microimprese finalmente accessibili con il nuovo strumento della piccola società cooperativa delle cooperative sociali soprattutto se si incentivi tra l'apertura di un mercato per i loro servizi
Degli altri spazi che si aprono con la ristrutturazione dello stato sociale in particolare nell'ambito socio sanitario
Diane particolari come in montagna
Dove la strada e aperta dalla recente intesa con l'unione nazionale delle comunità montane
Dobbiamo alzare il tiro della nostra iniziativa nel campo manifatturiero dei servizi all'impresa che quello per il quale ci si può valere di più rilevanti incentivi in quelli della testata l'ideazione di servizi pubblici e della valorizzazione e gestione del grande patrimonio di beni culturali e ambientali
Nel turismo nella distribuzione e nell'agricoltura
Bisogna poi riproporre a molti piccoli imprenditori e lavoratori autonomi la soluzione cooperativa per fronteggiare la nuova competizione sottrarsi a un destino di chiusura e di progressiva marginalità
Alla base c'è la scelta rinnovata di considerare la promozione come un compito prioritario inderogabile delle strutture territoriali
Rammento eremo al nuovo governo che non t'al dettato costituzionale la disponibilità di risorse pubbliche è simbolica
Sta entrando il presidente del consiglio onorevole di
Non è solo sulle nuove cooperative che può gravare il compito di fare sviluppo e occupazione
Anzi bisogna che le nuove riconoscono da quelle esistenti la concretezza di una prospettiva di sviluppo
All'origine di questo mandato nell'assemblea del novantadue formulammo una sorta di decalogo cercammo cioè di indicare chiaramente alle cooperative le scelte comportamenti necessari per imboccare la strada dello sviluppo
Quelle indicazioni si sono fatte Strama
E ha avanzato l'aggiornamento del metodo imprenditoriale si è intensificata la partecipazione dei soci nelle grandi scelte nelle imprese nei gruppi più rilevanti sono vagliate da una discussione approfondita
E stata maggiormente perseguita l'efficienza delle gestioni si registrano i primi risultati nel dimensionamento più congruo dell'impresa
E cresciuta l'apertura alla internazionalizzazione si diffonde rapidamente soprattutto in alcuni settori la messa in qualità delle aziende
Sono indicazioni collaudate positivamente che non hanno esaurito la loro funzione che riproponiamo per attuarle in modo più diffuso e maturo
Gli anni trascorsi suggeriscono però due integrazione la prima
Oltre che con la capitalizzazione da parte dei cooperatori l'ampliamento dei mezzi propri deve vedere una ricerca più matura di apporti Esterni
Sia che vengono dalla Rete delle stesse cooperative sia che vengono dal mondo del credito
La seconda la seconda integrazione bisogna mettere a punto e diffondere la pratica della redazione di un bilancio sociale
Per documentare visibilmente la specificità della missione aziendale cooperativa
Il carattere mutualistico della gestione l'intensità della partecipazione dei soci
L'impegno nell'educazione cooperativa
Il contributo alla comunità locale in cui la cooperativa Opera sono aspetti che devono essere valorizzate comunicati come parte integrante della vita dell'impresa questo è il bilancio sociale
Alle Unioni provinciali di base che direttamente o attraverso i centri servizi assistono tecnicamente gran parte delle cooperative chiediamo di interpretare questa funzione con l'obiettivo di aiutare l'impresa elaborare da attuare programmi di sviluppo progressivo
E questo del resto l'impostazione che anima
Il progetto di sovvenzione globale nel territorio dell'Obiettivo uno dove tra l'altro ci proponiamo di istituire o potenziare centri cooperativi di servizio
Non per limitarsi all'assistenza tecnica e alla gestione ordinaria ma con il servizio principe di collaborare con le cooperative per darle forma per dare forma loro programma di sviluppo aziendale
Queste saranno le nostre sfide le nostre risposte alle spinte
Ma per vincere queste sfide non ci illudiamo che bastino le nostre forze le nostre forze attuali
In più di un'occasione abbiamo già detto che non sempre non tutto ciò che si chiamò viene chiamata cooperativa rientra a buon diritto in questa prospettiva il favore nello Stato deve persistere rafforzarsi verso le cooperative meritevoli per l'effettiva funzione sociale che svolgono la Costituzione dispone insieme per le cooperative sia il polmone dello stato sia idonei controlli di conseguenza al venir meno e all'atto ho letto noir si delle agevolazioni o degli incentivi anche i controlli che diventano ingiustificati vanno attenuati o rimossi
E si oggi solo un peso burocratico e un costo per le cooperative del quale le altre società sono indenni
E assurdo poi che le cooperative associate a Confcooperative vengono puntualmente ispezionate e che quelle che si sottraggono alla solidarietà associativa
Penso per perseguire fini meno autentici nella stragrande maggioranza dei casi sfuggono ad ogni controllo dello Stato
La situazione attuale non può essere tollerata
C'è squilibrio grave tra gli oneri per le cooperative i benefici corrispondenti per gran parte di essa
Cioè squilibrata la responsabilità chiesta noi alle associazioni e il carente rispetto per la loro azione
C'è intollerabile squilibrio tra la pretesa di Necci più di vita delle associazioni e lo Stato che giudica mentre dà il cattivo esempio di inefficienza
C'è squilibrio demagogico tra ciò che la vigilanza può e deve fare le aspettative e pretese rivolte adesso
Le procedure ministeriali per i provvedimenti conseguenti alla vigilanza peggiorano in lungaggini dunque serve una riforma coraggiosa della vigilanza
O la vigilanza è ancora giustificata e allora va subito ammodernata sul modello dei maggiori Paesi europei Germania in testa
Oppure essa va eliminata o ristretta ad alcuni casi perché se cadono le sue finalità essa rimane una inutile e illiberale vessazione le cooperative
Anche l'obbligo della certificazione va ridimensionato perché tocca cooperative per la cui dimensione economica risulta clamorosamente ingiustificato
L'onere della certificazione che non corrisponde a benefici o all'acquisizione di facoltà operative a oggi un effetto discriminatorio
Occorre andare oltre poi la legge cinquantanove nella ricerca di soluzioni che favoriscono la capitalizzazione delle cooperative
La nostra posizione rimane quella di privilegiare l'auto con muratura di capitale da parte dei soci cooperatori perché la strada maestra che rinsalda è corresponsabile la compagine sociale e rafforza la convergenza di obiettivi tra soci e cooperative
Ma dovremo anche far tesoro delle prime esperienze per rilanciare per perfezionare lo strumentazione socio lavoratore de Soto sovventori e delle azioni di partecipazione cooperativa
E dovremmo rivolgerci all'obiettivo di studiare uno specifico mercato dei capitali cooperativi compatibile con le finalità e le strutture delle società cooperative
Occorre poi disciplinare modernamente per tutti i settori in armonia con gli altri Paesi europei l'istituto del ristorno
Affinché i soci possono beneficiare effettivamente dei risultati della cooperativa e adempiere agli obblighi fiscali in linea con gli altri soggetti dei settori di rispettiva attività
E necessario estendere la normativa del ristorno alle cooperative di tutti i settori
E oggetto del ristorno dovrebbe essere solamente l'avanzo di gestione derivante dall'attività mutualistica con i soci
Occorre poi disegnare per i Consorzi di secondo e terzo grado dove i soci non sono più uomini e donne ma società
Un assetto più elastico che consenta di optare per un regime con meno vincoli e corrispondentemente per un regime fiscale più severo
Nei Consorzi noi proponiamo una disciplina di voto proporzionale al contributo mutualistico e al capitale sociale una distribuzione più avanti più ampia di utili al socio
Come ho già ricordato e doveroso di abbassare le barriere all'entrata stabilendo un regime fiscale migliore per le cooperative di nuove recente costituzione
E tale anche da compensare il costo della vigilanza che grava sulle cooperative non sulle consimili societaria altra forma giuridica
Nuove cooperative piccole cooperative cooperative operanti in settori marginali costituiscono quella maggioranza del nostro mondo per le quali l'agevolazione fondamentale e ormai pressoché unica
Rimane inefficace
Infatti l'Inter stabilità degli utili destinati alle riserve indivisibili si concretizza come beneficio solo in presenza di un reddito positivo e diciamolo pure consistente è una facoltà questa di accantonare gli utili esenzione fiscale alla quale corrisponde è bene sempre ricordarlo indivisibilità perenne tra i soci delle Riserve così costituite
Questa caratteristica strutturale del regime fiscale delle cooperative è un baluardo
Ben volentieri siamo disposti a discutere su come individuare meglio le cooperative che necessitano di questo regime e lo meritino
La strada che noi abbiamo indicato e l'aggancio gli ordinamenti cooperativi degli altri Paesi europei che premiano la mutualità
E il fatto che l'Unione Europea si avvia ad assumere l'impegno di una mora armonizzazione fiscale complessiva e non solo delle imposte dirette ci pare che confermi la fondatezza e la lungimiranza della nostra scelta
Lo sviluppo delle cooperative fortemente condizionato anche da alcuni nodi settoriali
Due particolarmente le associazioni dei produttori nel settore agroalimentare e la disciplina del socio lavoratore delle cooperative di produzione e lavoro in quelle sociali
La cooperazione fortemente interessata l'affermazione del nostro paese di un associazionismo Grigolo autentico e moderno
I produttori necessitano di un governo complessivo ma reale dell'offerta agricola che continua ad essere polverizzate debole sul mercato
Eppure l'esperienza italiana è ancora deludente
Da un lato le associazioni della gran parte dei casi sono di fatto inattiva
Dall'altro si è perpetuato malinteso ruolo dello strumento associativo che spesso ha mortificato disconosciuto la cooperazione
è una situazione paradossale
Perché i produttori cooperatori hanno contribuito realmente a suo tempo alla nascita delle associazioni miste e oggi costituiscono una componente rilevante ed a volte maggioritaria delle associazioni dei produttori riconosciute
Da cui la scelta di Confcooperative di indicare alle imprese aderenti di assumere anche il ruolo di associazioni dei produttori nei casi in cui sussistano i requisiti e le condizioni
Ma questa non è una scelta che vogliamo fare contro
Noi chiediamo
E tu sei preposte aggravato la contraddizione di un groviglio normativo ormai inestricabile
Basti dire che l'INPS da un lato a seguito di due sentenze della Corte costituzionale può trovarsi a dover rimborsare diverse centinaia di miliardi di versamenti non dovuti al Fondo di garanzia Tfr
E dall'altra lo stesso INPS continua persecutoria mente ad aggredire cooperative pretendendo somme spropositate ancor più certamente non dovute
La Brignone contenzioso previdenziale il garbuglio normativo che la giurisprudenza fa progressivamente a pezzi svantaggiato gravemente le cooperative rispetto ad altri tipi di società e intollerabile
Ed è intollerabile che da un lato si impongono le cooperative oneri sociali previdenziali e dall'altro esse vengono escluse dal ammortizzatori sociali Dusty tutti di flessibilità eccetera
La nostra proposta in larga parte già condivisa delle altre centrali cooperative che confidiamo venga condivisa anche dal sindacato si incentra sull'obiettivo di una soluzione organica
Abbandonando il metodo dei rattoppi e dei compromessi
E l'avvio di un'iniziativa legislativa per le attività dal l'avvio di un'iniziativa legislativa per le attività non profit che apprezziamo
Iniziativa legislativa che è stata promossa dal ministro Fantozzi
Che voglio qui ricordarlo a tutti i cooperatori non solo su questo argomento ha dimostrato sensibilità verso il movimento cooperativo di questo dobbiamo ringraziarlo
Interroga il non profit anche la cooperazione un punto accerto la crescita del terzo settore o del privato sociale lo del non profit e cioè di un complesso di iniziative private solidaristiche non lucrative a nel movimento cooperativo un alleato sicuro
Una società nella quale possono vivere e svilupparsi le nuove attività non profit e anche una società dove possono vivere e svilupparsi le cooperative e viceversa
C'è chi dice che il Terzo settore comprende tutta la cooperazione c'è chi dice che la esclude tutta c'è chi dice che ne comprende una parte il perimetro del terzo settore non va tracciato frettolosamente
Il riconoscimento del terzo settore non può avere il contraccolpo di respingere in secondo piano le cooperative pressando le a confondersi con il resto delle imprese private non mutualistica
E neppure si può accettare che la cooperazione tragga la sua legittimazione dall'essere una delle forme del non profit e non già dall'essere cooperazione
Contrapporre da un lato una cooperazione che opererebbe solo a vantaggio dei soci e dall'altro organismi cooperativi e non che opererebbero solo nell'interesse generale della comunità è una semplificazione rudimentale che fa torto agli uni e agli altri
I soci cari amici di una cooperativa sono forse strani alla comunità locale o non sono invece quella comunità in azione per affrontare le proprie esigenze
Un organismo che si dedica persone svantaggiate non raggiunge forse l'obiettivo più pieno quando i beneficiari della sua azione come nelle cooperative ne diventano essi stessi soci
Cioè raggiungono lo stesso grado di corresponsabilità e dignità dei promotori
Allora impostazioni parziali porterebbero un impoverimento complessivo dell'identità e delle prospettive di queste aree
E infine il non profit va preservato ricordiamolo dagli interessi dei grandi gruppi industriali e finanziari bancari e dal pericolo dell'uso strumentale affini elusivi del non profit
Per essi vale il motto che ogni terra e patria per il più forte
Cari delegati per vincere la sfida è necessaria un'organizzazione battagliera che cresca nella qualità delle proposte
Più battagliera perché raramente accade che le istituzioni si facciano carico della soluzione di un problema reale solo perché gli viene correttamente rappresentato l'autonomia e il presupposto di questa determinazione
L'autonomia che vuol dire primato della lealtà verso i nostri soci non comporta lo sradicamento dai valori che c'è alimentato abbiamo già detto e lo confermiamo che l'unica nostra fedeltà
Esternarlo diremo domani nuovamente al cardinale Sodano è alla dottrina sociale della Chiesa
L'autonomia non deve diventare però solitudine anzi si nutre di confronti di alleanze
A queste dobbiamo dedicare un'attenzione specifica
I rapporti con le porte storicamente più vicine alle quali stiamo stabilmente collegati la comunanza d'ispirazione
O da attività vanno alimentate con la capacità di condividere lealmente obiettivi comuni
Non dobbiamo però fa sbiadire il senso della differenza cooperativa
Le vicende degli ultimi anni ci hanno reso consapevole che un movimento cooperativo più unito sarebbe più forte l'obiettivo dell'unità e condiviso da tutti e credo da quasi tutti sinceramente
Noi oggi possiamo semplicemente confermarlo senza molte parole non dovendo persuadere di ciò né noi né altri
Sul percorso da intraprendere per raggiungere l'obiettivo le posizioni di questi anni si sono diversificate
E si sa che le false partenze da lontano nel tempo il traguardo
Nel confermare l'obiettivo è giusto precisare le nostre convinzioni sui tempi e sulle condizioni e sulle modalità ci sono in Italia numerosi casi di pluralismo organizzativo del mondo sindacale anti in tutti i settori il pluralismo e la regola in essa il governo quando deve mettere in piedi il tavolo della concertazione
E ci saranno delle buone ragioni se autentici progetti unitari nel mondo sindacale ed imprenditoriale stentano a prendere forma dovunque
Non sa capi non si capirebbe perché solo per le cooperative questo travaglio dovrebbe essere facile e scontato
Abbiamo chiarito con grande franchezza le condizioni per lo imprescindibili
E che riguardano l'autonomia le innovazioni legislative l'applicazione del metodo cooperativo
Su questi temi non si può nascondere l'esistenza di situazioni ancora distanti tra le varie organizzazioni cooperative
Il constatarlo non significa affatto sottoporre alcuno ad un esame di idoneità
In questi anni abbiamo rifiutato l'ipotesi intermedia dei partire federativo
Queste soluzioni compromissorie non sono affatto indispensabili per iniziative comuni non garantiscono il completamento del processo dell'unità organica
Rischiano di aggiungere sovrastrutture rituali situazioni che al contrario hanno bisogno di semplificare per concentrare energie sull'essenziale
Non è dunque riproponiamo il traguardo dell'unità organica senza diversione senza compromessi senza le tappe intermedie parziali
Dobbiamo costruire una casa comune di una cooperazione
Che come recita al primo punto la dichiarazione sull'identità cooperativa dell'Alleanza cooperative internazionale si organizza senza discriminazioni sessuali sociali razziali politiche o religiosa
Se si convenisse
Se si convenisse
Che il processo è più agevole partendo da una delle case esistenti noi metteremmo a disposizione Confcooperative
E quando ovviamente una famiglia si allarga pure la casa deve essere ampliate ristrutturate in modo che i vecchi e i nuovi abitanti siano e si sentano tutti ugualmente a casa propria
La condizione più importante forse quella decisiva riguarda in conclusione nuovi cioè due milioni e mezzo di donne e di uomini soci delle nostre cooperative che noi tutti qui oggi rappresentiamo le cooperative non sono un sistema ricco di risorse finanziarie di una sola cosa il movimento cooperativo abbonda e sono i cooperatori
E allora le nostre strategie per il futuro saranno meglio fondate più probabilmente vincenti se il loro Pulcro sarà nel valorizzare la risorsa cooperativa
Diciamo spesso che la cooperativa è un'impresa che si differenzia dalle altre per la centralità dell'uomo nella sua struttura nel suo funzionamento
Perché in essa non comandano i capitali ma gli uomini e i capitali rimangono solo un fattore sebbene molto necessario anzi necessari in misura crescente ma questa virtù forse cadiamo nella tentazione di considerarla una via obbligata e quindi anche un limite
Rischiamo di pensare che la democrazia in azienda è bella ma faticosa che processi decisionali molto partecipati fluttuano responsabilità ma sono lenti
Rovesciamo risultò risolutamente il nostro atteggiamento
E ne cooperatori che noi dobbiamo eccelle
Proviamo a immaginare che cosa potrebbe significare la crescita sociale professionali imprenditoriale costante è costante di due milioni e mezzo di cooperatori secondi diversi itinerari che ciascun settore esige e consente educazione cooperative formazione degli imprenditori cooperativi vi propongo che siano il fulcro del lavoro futuro
Nei dibattiti delle assemblee territoriali abbiamo constatato che cresce la consapevolezza del ruolo della formazione dunque il futuro della cooperazione si costruisce nelle persone
Si costruisce a partire dall'educazione cooperativa dei giovani nelle scuole
Valorizzando e attuando con grande serietà il proprio il protocollo che Confcooperative ha sottoscritto con il ministero della pubblica istruzione nel marzo novantacinque che un altro dei buoni regale del governo Dini
Si costruisce rivolgendoci ai giovani senza occupazione per proporgli di cercare solidarietà e lavoro nella formula cooperativa
Si costruisce con la formazione imprenditoriale dei giovani amministratori affinché la freschezza e l'ambizione dell'età si arricchiscano di conoscenze nuove si corre scontri si costruisce puntando a raggiungere progressivamente tutto l'universo dei cooperatori
E infine e infine il futuro della cooperazione si costruisce con la formazione di noi stessi cari delegati e proprio quando si è al vertice delle proprie strutture quando non ci sono altri davanti a noi dalla cui esperienza alimentarsi che diventa più importante organizzarsi per imparare
Un'organizzazione impara attraverso i propri dirigenti crescesse crescono i propri dirigenti insegna e soci nuove strade di sviluppo se i suoi dirigenti vogliono e sanno insegnare
E in questa fine di millennio di cambiamenti profondi e repentini a volte imprevedibili davanti a un futuro di scenari mutevoli
Un futuro però che non dobbiamo subire ma concorrere ad orientare abbiamo cari delegati la responsabilità di crescere perché con lui cresca il mondo cooperativo che rappresentiamo grazie
Ringrazio il presidente Marina per la sua relazione come sempre posta ed incisiva ne avremo modo di discutere nelle prossime due nei prossimi due giorni intanto abbiamo accolto con un grande applauso del Presidente del Consiglio onorevole professor Lamberto Dini chiedo che onora la nostra Assemblea e alla sua presenza e lo pregherei
Grazie
Signor presidente signori delegati signore e signori
Partecipò con particolare piacere a questa Assemblea
Ho sempre ritenuto che il sistema della cooperazione svolga nel nostro Paese un ruolo di assoluto rilievo
Esso introduce nel sistema economico una flessibilità che è assolutamente necessaria affinché tutte le occasioni di sviluppo vengano accolte
Dà sostanza ai principi di partecipazione attiva del mondo del lavoro alla conduzione delle aziende
Rappresenta soprattutto in alcune regioni uno strumento fondamentale per assicurare la coesione sociale
Anche in prospettiva la cooperazione appare in grado di contribuire a quella crescita dei posti di lavoro
Essenziale per ridurre una disoccupazione ancora troppo troppo elevata
Usciamo da una campagna elettorale in cui anche i temi dell'economia sono stati oggetto di controversia fra i diversi contendenti
Come spesso avviene non solo in Italia durante le competizioni elettorali si è guardato più allo scontento che a quanto di utile il Paese sta riuscendo a fare
Più ai punti di debolezza che punti di forza della nostra economia
Io vorrei ricordare che l'Italia viene da un anno nel quale ha registrato uno dei tassi di crescita del prodotto più elevati dell'ultimo periodo
E uno dei più elevati fra quelli registrati dai Paesi industrializzati
Ricordare che abbiamo avviato un ciclo espansivo degli investimenti industriali che contribuirà a rendere permanenti i vantaggi di competitività guadagnati con la svalutazione del cambio
Che soprattutto grazie alla collaborazione delle parti sociali abbiamo contenute il tasso di inflazione e lo stiamo facendo ripiegare verso valori più prossima a quelli degli altri Paesi industrializzati
Che abbiamo registrato avanzi di bilancia dei pagamenti dica entità eccezionale che ci condurranno entro pochi anni ad azzerare il debito netto estero del Paese
Anche sul fronte del debito pubblico il novantacinque è stato un anno di svolta con i provvedimenti adottati dall'inizio dell'anno gli obiettivi di riduzione del deficit sono stati perfettamente centrati
Il fabbisogno dello Stato si è ridotto in misura consistente il saldo primario cioè l'avanzo che lo Stato realizzerebbe se non a dovesse pagare gli interessi sul debito cupo obbligo è stato superiore a sessanta mila miliardi più di tre volte quello del novantaquattro nessun altro Paese ha un avanzo primario così ingente
La crescita del debito pubblico rispetto al prodotto nazionale che fino a ieri pareva i resti IRNA prestabile si è fermata per la prima volta dal mille novecentottanta
Tutto ciò viene ampiamente riconosciuto a noi come successi innegabili dalla comunità internazionale e anche dai mercati finanziari
E tutto ciò è stato ottenuto adottando misure il più possibile eque né culturali
Non si è ricorsi a misure temporanee ad anticipi di entrate o differimenti dispensa che migliorano il bilancio di un anno solo a spese di quello successivo
Non si sono inventati imposte una tantum poco efficaci e poco durature si è ridotta la spesa in tutti i settori
Nel lungo termine il problema più grave era rappresentato dalla spesa delle per le pensioni
Il vecchio sistema previdenziale era insostenibile lo Stato faceva i lavoratori ai futuri pensionamenti promesse che non sarebbe stato in grado di mantenere perché più esistevano ingiustizie sperequazioni dovuta alla presenza di regimi differenziati per categoria di lavoratori
Questo ottobre questo problema sembrava intrattabile invece lo si è risolto
La riforma delle pensioni è il risultato di un confronto duro ma costruttivo con le parti sociali il nuovo sistema realistico è uguale per tutti
Esso è basato su un meccanismo che ne garantisce la sostenibilità nel lungo periodo i giovani sanno che le nuove pensioni per quanto meno generose del di quelle teoricamente promesse in passato saranno effettivamente pagati
D'altra parte si sono tutelate le aspettative maturate dai lavoratori più anziani e sono rimaste intatte le pensioni di coloro che avevamo lasciato l'attività
Se al se allarghiamo l'orizzonte scopriamo che nel corso degli ultimi tre anni l'Italia ha ridotto la spessa delle pubbliche amministrazioni al netto degli interessi
Di oltre tre punti percentuali rispetto al prodotto lordo
Si tratta di un risultato che ha pochi confronti nel mondo e che si pone molta al di là della media europea
Contrariamente a quanto avviene spesso fermato dai commentatori disinformati la spesa pubblica italiana è più bassa e non più alta
Di quanto lo siano i Paesi con i quali ci confrontiamo sui mercati internazionali
Il nostro problema non è dunque legato all'entità della spesa pubblica tuttavia abbiamo due gravi problemi il cui non possiamo farci carico
Dal punto di vista quantitativo siamo presi dal peso dei debiti contratti in passato
Che ci costringono a sopportare un onere per interessi che assorbe oltre un decimo del prodotto lordo contro una media dei principali Paesi inseriti europei inferiore alla metà della nostra dunque mentre offriamo ai cittadini servizi misurati in termini di spesa inferiori ricchi
Rispetta quanto offrono e pubblica amministrazione degli altri paesi siamo costretti a operare prelievi simili a quelli operati da tali Paesi
Dal punto di vista qualitativo spesso i nostri servizi appaiono più scadenti a causa di un'organizzazione e di sistemi di decisione e controllo inefficienti
E a tutti evidente che a questi problemi non si trova una soluzione con interventi miracolistiche
Occorre un azione di governo di lunga lena
Sul piano quantitativo occorre per proseguire lungo il percorso di rientro già tracciato
La spesa deve essere contenuta non già con interventi di tagli drastici che richiederebbero di distruggere lo Stato sociale di produrre una nuova conflittualità ingovernabile
Bensì attraverso un atteggiamento persevera ante che riduca gli sprechi e stimoli anche attraverso il contenimento degli stanziamenti e delle assunzioni recuperi di efficienza sul piano qualitativo occorre agire sul sul organizzazione meccanismi di decisione di controllo della pubblica amministrazione con un'azione di riforma di semplificazione
Che abbia come obiettivo principale il recupero dell'efficienza e il miglioramento qualitativo dei servizi prestati ai cittadini
Su questo terreno ritengo che un contributo decisivo possa derivare dall'attuazione di un ampio decentramento che potrà giungere fino a disegnare uno stato a struttura federale
In Europa si sta finalmente affermando il principio della sussidiarietà
E cioè ogni potere deve essere assegnato all'inverno a livello di governo più basso compatibile con la sua natura
In questo modo l'azione di governo può essere meglio adattata alle esigenze locali
Gli amministratori portano una responsabilità più immediata delle proprie azioni di fronte ai cittadini
Lo stesso principio deve essere applicato a livello nazionale
Si deve dunque provvedere ce le rammento celermente a trasferire alle Regioni ai Comuni quelle specifiche attribuzioni che sono più appropriate cominciando con l'attuale le deleghe di poteri previste nella ultima legge finanziaria
Quel trasferimento dei poteri via commentare la responsabilità finanziaria delle Regioni e dei Comuni
Il principio del federalismo fiscale deve essere applicato ampiamente il buongoverno richiede che ci sia il il collegamento più chiaro possibile tra decisioni sulle spesse e decisioni sulle entrate
Ai governi locali si deve trasferire la titolarità delle imposte con cui si finanziano e il potere di alzare o abbassare le aliquote i trasferimenti dal governo centrale devono mantenere il solo una funzione di riequilibrio fra Regioni più e meno ricche sulla base di regole chiare trasparenti ed è regioni e Comuni
Regioni e comuni debbano essere messi così di fronte alle proprie responsabilità
Più alte sono le spense più elevate saranno le tasse da far pagare ai propri conti potente ed elettori
Non vi è modo migliore per selezionare i programmi effettivamente necessari ridurre gli sprechi e ostacolare la corruzione
L'altra questione di assoluto rilievo da risolvere per avviare un migliore rapporto fra lo Stato e i cittadini è la questione fiscale
Eliminare le duplicazioni lei razionalità i costi inutili
Semplificare la struttura dell'imposizione cancellando decine di micro imposte immotivate inefficaci
Questo è un concreto programma di governo di cui il ministro delle Finanze Fantozzi ha accennato anche durante le ultime settimane
Il lavoro è già stato avviato in queste ultime quest'ultima domanda numerose tasse inutili sono già stati aboliti
I modelli per il pagamento delle imposte sulle attese sono stati drasticamente semplificati
Con l'effettiva avvio degli studi di service settore si stanno ponendo le basi per una riforma strutturale dell'imposizione sui redditi da impresa e da lavoro autonomo
Il nuovo sistema a cui si sta arrivando con il contributo delle associazioni di categoria è più incerto più semplice e più ecco
Non si dovrà più ricorrere a condoni o altre misure straordinarie spesso immorali e alla lunga controproducenti
Risanamento della finanza pubblica e riforma fiscale non sono però sufficienti
Abbiamo anche bisogno di una serie politica che avvii assoluzione il problema della disoccupazione
Neppure la recente ripresa economica è stata finora in grado di creare posti di lavoro in misura sufficiente
E ampiamente nota la crisi che investe tutti i Paesi dell'Occidente
In termini economici e in termini occupazionali la disoccupazione a livello europeo ha raggiunto la cifra di diciotto milioni di persone e si stima che il numero degli esclusi sia ancora molto più elevato
Si è assistito negli ultimi anni ad un processo che per un verso sta conducendo ad un'accentuata diminuzione dei precedenti standard di welfare e che peraltro ha generato la grave crisi occupazionale in atto
Il dibattito già sviluppatosi negli ultimi mesi ma particolarmente vivace in queste settimane e concentrate in modo specifico su come conciliare le esigenze di competitività delle imprese
Resi ineludibili dalla globalizzazione dei mercati
Con l'esigenza di salvaguardare i principi di solidarietà sociale sul quale sono costituiti i nostri Stati
è diffusa l'opinione che sia in atto una profonda trasformazione nel mondo del lavoro e che nel futuro il sistema produttivo non genererà nuovi posti di lavoro salariato a tempo indeterminato
Nell'industria e nel pubblico impiego
Tali da rimpiazzare tutti quelli che saranno perché sono stati perduti negli ultimi anni
Occorrono quindi risposte di carattere strutturale che dovranno prevedere oltre la flessibilizzazione del mercato del lavoro anche un mutamento del modo di ragionare di pensare di lavorare
Con minori certezze ma con una maggiore voglia di rischiare di inventare il proprio lavoro occorre una grande attenzione
Infatti l'insieme costituito dalla scarsità delle risorse e contemporaneamente dalla contrazione dell'occupazione
E dalla difficoltà per i giovani di inserirsi nel mondo del lavoro
è un insieme di condizioni che non soltanto presentano forti elementi di ingiustizia
Ma che rischiano di far saltare la civile convivenza nei nostri Paesi esposti anche alla pressione rappresentata dal flusso immigratorio
L'Europa ha un piano contro la disoccupazione
Che prevede tra l'altro misure per rendere più flessibile ed efficiente il mercato del lavoro l'Italia ha fatto la sua parte nel Piano di azione concordato
Sindacati e imprenditori si sono assunte le proprie responsabilità
Il Governo ha presentato due disegni di legge che anche attuando gli accordi raggiunti tra le parti sociali semplificano le assunzioni tra l'altro superando il monopolio pubblico del collocamento
Favoriscono forme di impiego più flessibili commi lavora a tempo parziale a tempo determinato
E migliorano il sistema della formazione professionale
Il governo anche completato una riforma organica dell'intervento nel Mezzogiorno
Si è creato un sistema coerente di incentivi automatici che hanno il vantaggio di essere trasparenti di dare certezza agli operatori di non prestare il fianco a degenerazioni abusi
Per queste sue caratteristiche il nuovo sistema di aiuti è particolarmente adatto alle piccole e medie imprese pur nel quadro stringente della finanza pubblica si sono trovate risorse significative da destinare al Mezzogiorno
Soprattutto si è cercato di sblocca are tutti quei fondi europei che a causa di ostacoli organizzativi o burocratici giacevano inutilizzati da anni e rischiavano di andare perduti
Ma nelle aree depresse del Paese tutto questo non basta
Occorre attraverso una vera e propria alleanza per il lavoro giungere a un accordo tra imprenditori sindacati enti pubblici per realizzare in aree ben determinante iniziative di sviluppo trainanti
L'alleanza dovrà poi tradursi in accordi locali concreti
Le impresse anche le imprese cooperative
Si impegneranno a realizzare nuove iniziative capaci di creare occupazione i lavoratori accetteranno in cambio forme di flessibilità dell'impiego e del salario
Lo Stato gli enti locali realizzeranno le infrastrutture entro tempi brevi e certi e coordineranno l'utilizzo dei fondi disponibili
Altri Paesi europei dove il problema della disoccupazione altrettanto grave ante anche se non così drammatico e drammaticamente concentrato come in Italia stanno adottando iniziative simili
Nel campo della concertazione fra le parti sociali l'Italia oggi molti buoni esempi da offrire
Sono lontani i tempi della conflittualità esasperata e permanente
Gli accordi sulla politica dei redditi hanno tenuto anche dopo la svalutazione della lira evitando al Paese il rischio del riaccendersi di una spirale inflazionistica incontrollabile
Sulla questione della flessibilità del lavoro l'atteggiamento di sindacati e imprenditori e molto più costruttivo di un tempo
L'una e l'altra parte hanno rinunciato al suo luogo vuoti a rigidità ideologiche
Inoltre ormai in tutta l'Europa i governi hanno preso coscienza del fatto che il maggior contributo allo sviluppo dell'occupazione verrà dalle piccole e medie imprese
L'Italia ha da tempo sperimentato forse più di ogni altra al mondo
Quanto un sistema di piccole e medie imprese dinamiche sia decisivo al fine di equilibrare la bilancia dei pagamenti di dare flessibilità all'intero sistema economico di accrescere l'occupazione
Dobbiamo ora utilizzare meglio questo patrimonio di imprenditorialità e di spirito di iniziativa
Tutto l'apparato pubblico nazionale e locale deve porsi come obiettivo fondamentale quello di non ostacolare Manzi di favorirla lo sviluppo della piccola e media impresa
Occorre una nuova solidarietà
Il sistema Paese deve fronteggiare tale situazione con caratteristiche di innovazione e con il concorso di tutti
Il movimento cooperativo per propria intrinseca natura e destinata ad essere uno dei protagonisti di tale nuova solidarietà
E sembra quasi tornare alle sue origini che hanno visto in Italia nascere ottocento anni fa le prime cooperative
Costituite per fronteggiare una società com'con marcati elementi di egoismo
Coprire gli spazi lasciati vuoti dall'arretramento dello stato sociale e creare risposte al bisogno di lavoro di tanti
Sono due campi nei quali il movimento cooperativo può e deve impegnarsi a dare risposte rapide e concreti
La cooperazione ben si presta a rappresentare una sorta di ponte tra la filosofia del posto di lavoro sicuro e a tempo indeterminato e la logica del fai da te
Il governo ha creduto e crede alla possibilità
Che il mondo cooperativo possa dare un significativo contributo alla creazione di impresa e di posti di lavoro
Il rifinanziamento della legge quarantaquattro per l'imprenditorialità giovanile e della legge quarantanove Marcora per i cassintegrati e i lavoratori di aziende in crisi ne sono un esempio
Desidero ricordare anche come il Governo da me presieduto nel suo concreto agire
Abbia tenuto costantemente conto delle esigenze del mondo della cooperazione ricorda anzitutto il provvedimento sulla cosiddetta piccola cooperativa che ha previsto la possibilità di costituire una cooperativa con soli cinque soci
Si tratta di un provvedimento da tempo richiesto dal mondo della cooperazione e che costa contribuisce ad accrescere la flessibilità di un modo di un modulo organizzativo che proprio della flessibilità fa una delle proprie ragioni di vantaggio competitivo
Ricordo inoltre il disegno di legge sulle organizzazioni non lucrative di utilità sociale
Si tratta di un procedimento di un progetto fra i più avanzati in Europa
Che è oggetto di studio i numerosi Paesi e che fra l'altro darà concrete risposte a quella parte importante del mondo della mutualità che tende alla solidarietà e all'altruismo
E mi auguro che il nuovo Parlamento vorrà riprendere quel disegno di legge e condurlo velocemente in porto
Ovviamente evito di citare i molti provvedimenti di dettaglio che insieme ai due appena citati dimostrano come abbiamo inteso porci di fronte al fenomeno della cooperazione dare risposte concrete ai profondi cambiamenti alle specifiche esigenze
Che venivano dal mondo dell'economia sociale in perfetta aderenza ai principi affermati dall'articolo quarantacinque della nostra carta costituzionale
Altro può essere fatto per dare risposta alle procure problematiche sottolineate stamani dal Presidente Marino nella sua relazione
Non ho dubbi che il governo che si formerà nei prossimi giorni contiene ora manifestare verso il mondo della cooperazione la stessa attenzione lo stesso impegno dimostrato nell'ultimo anno
Per parte sua il sistema della cooperazione deve impegnarsi fortemente per contribuire in maniera concreta
Alla soluzione dei problemi occupazionali del Paese particolarmente nel Mezzogiorno
La cooperazione deve tra l'altro appoggiare concretamente l'azione del governo nel campo delle politiche attive del lavoro ad esempio nell'evoluzione dei lavori socialmente utili a forme di impresse anche piccole e piccolissime e a forme di lavoro associato in grado di stare autonomamente sul mercato
I settori dei servizi all'impresa dei servizi socio sanitari e di assistenza al personale alle famiglie
Dei servizi ricreativi culturali e turistici sono tutti i campi nei quali è lecito attendersi importanti risultati proprio dal sistema della cooperazione sarà anche questo un modo per attuare le linee di sviluppo dell'occupazione decise in sede europea e che attualmente vedranno impegnati
Il presidente Santer e la presidenza italiana dell'Unione Europea
Però rimango convinto che il nostro Paese può porsi grandi obiettivi di benessere e civile e di sviluppo economico
E non dubito che saremo in grado di raggiungere questi obiettivi se ciascuno di noi ciascuna componente sociale non farà venir meno il proprio impegno
E se sapremo produrre uno sforzo coordinato finalizzata all'interesse generale
A questi fini il contributo del mondo della cooperazione sarà essenziale
Ritengo che il tutto il Paese debba riconoscere i vostri meriti e incoraggiare il vostro impegno grazie
Grazie al presidente del Consiglio dall'intervento svolto
E il Presidente Marino darà zeri prima come uno ogni anno
Ai nostri illustri ospiti delle assemblee
Omaggiata c'è un omaggio uno dei prodotti delle nostre cooperative nostre ventun mila cooperative
Questo è l'anno della ceramica le quindi alla presidente del consiglio
Ministri
Hanno diciannove avevano fatto
Felici i nostri cooperatori la loro presenza
Presentiamo questo omaggio formuliamo questo maggio questo dono
Grazie
Questo
Ringrazio dalla presenza imprese vi ringrazio il Presidente Marino tutti voi
Sia io che i ministri qui presenti vi ringraziamo veramente tanto non meritavamo tutto questo
Noi siamo stati e credo che continueremo a essere vogliamo essere al servizio del Paese grazie
Ringraziare anche l'affresco
Il professor onorevole Fantozzi ministro delle finanze del il ministro dell'industria professor Bertotto
Io spero che abbiano voluto ama buona accoglienza qui grazie
Bene allora prende la parola ora il ministro del consideravano secondo Serrano sì appunto la possibilità di
Certo certo dottoressa dilatazione spiega a fondo do la parola al signor ministro del lavoro la previdenza sociale
Attenzione perché c'è una scossa elettrica nel nel microfono è vero che il clima è molto attento ma non pensavo che fosse elettrico
Grazie grazie per l'invito e anche per concedermi un po'del nostro tempo io vorrei dire due parole fare una riflessione breve con voi
Come no non solo i miei non tanto come ministro competente e ai meritevoli vigilante ma come anche come uno che da danni a
Professionalmente per interesse culturale seguito il mondo cooperativo
Il presidente Dini ha già
Indicato via già indicato riprendendo anche alcune considerazioni del presidente Marino il quadro generale in cui voi operate in cui si pongono anche le proposte che è molto coerentemente come sempre devo dire perché ha già un potere di tempo che Ségolène vostra Assemblea avete proposto io vorrei fare
Tre o quattro sottolineature che che sono proprio delle sottolineature perché la materiale che avete molto ampio la relazione di Marino del convincente ampia allora la prima sottolineatura riguarda né mi pare giusto che si cominci di qui i valori cooperativi
Vedete e
Non non non sto a parlarne in in in sé perché lì sì li conoscete le Elío evidente
Per attuarli ma mi pare di dover sottolineare che oggi in questo momento della dello sboom dell'evoluzione che economica e sociale alcuni di questi valori assumono una importanza particolare ma anche una una delicatezza particolare e
Vedete ad esempio questo
Della
Partecipazione e della capacità di e i singoli associati ad esprimere
Attività economiche è un punto particolarmente un punto ASP originario della commissione
Del mondo cooperativo ma è particolarmente importante in questo momento perché vedete io
Riflettendo anche e vedendo anche
Esperienze di altri Paesi
Credo che
Questa fase dell'economia
Che ha bisogno di flessibilità che ha bisogno
Di competitività che ha bisogno di innovazione tecnologica tutto giusto
Ha però bisogno molto di più che in passato o comunque agli con intensità
Forte di coesione di coesione sociale
Il le analisi che si fanno dalle mi pare da chi è attento
Indica che il successo
Delle formule produttive che hanno avuto maggiore
Rendimento è sì nella flessibilità
Appunto nell'innovazione ma è anche nella creazione di organizzazioni produttive ESP interne all'impresa
E sociali Esterne che favoriscano
La convergenza degli sforzi
La coesione Priebke può essere appunto partecipazione dentro nell'impresa e coesione sociale attorno all'impresa anche il famoso l'attenzione che adesso si presta alle piccole e medie imprese italiane
All'area dei a certe aree della penisola e il Nord Est ma non solo al Nord Est questa attenzione mette in luce che non è solo un fatto ne dite che non lo Gia e neanche di appunto di flessibilità è un fa è un una combinazione
Che ha però dentro come punto fondamentale anche economicamente decisivo questo che io non so bene come indicare ma che indico come coesione partecipazioni interni all'impresa e attorno e attorno
Una rete una sistema che favorisca la coesione bene questo questi valori queste
Metto di anche di organizzare l'economia la società trovano Inc nel mondo cooperativo da sempre un punto di forza e sono in questo momento decisive
Lo ha detto anche presidente Dini si può anche rovesciare in in negativo questa Società questa economia così violentare nella sua innovazione ha bisogno di essere temperata dall'equilibrio sociale
Dagli eccessi
Guardata dagli eccessi di egoismo e di squilibrio credo che questo valore
A ascendenze
Storiche da voi da debba essere oggi ripensato e reso
Ancora più operativo proprio perché
La sfida è a livelli molto alti seconda osservazione che vorrei fare a sottolineatura di cose dette l'importanza del settore
Per l'occupazione
Si è si è detto anche questo ma
Vedete non è solo perché
Certo uno dei punti fondamentali è che il lavoro sarà sempre di più un lavoro con caratterizzazioni autonome
Si dice non è che si che passi passa immediatamente dal lavoro subordinato al lavoro autonomo
C'è però una crescente
I vitalità dell'autonomia nel lavoro e quindi la creazione di lavoro sarà sempre di più creazione di lavoro con caratteristiche di autonomia però se si sottolinea solo questo
Si rischia di dare una visione un po'caricaturale del futuro io credo che occorra occorra tenere me distingue che tipo di lavoro autonomo non immaginiamo non credo che si possa immaginare
Un lavoro autonomo fatto di a Toni
Disse individui quasi fossero tutti liberi professionisti
Questa è una versione sbagliata dello sviluppo nuovo dell'occupazione e viceversa se vogliamo dare fondamento a questa prospettiva a cui io credo e anche rare quelli però dobbiamo immaginare appunto un'evoluzione verso un lavoro autonomo ma che sia
Sempre più inserito in in reti di centri produttivi e quindi questa l'importanza dei che c'è
Lo sviluppo dell'occupazione e dell'occupazione duratura non dell'occupazione falsamente autonoma che vuol dire precaria io sono per la flessibilità ma non per la flessibilità selvaggia
Sono per l'autonomia ma non per l'isolazionismo
E quindi vedete anche ora e sempre per tornare i modelli di successo delle nostre aree economiche sì lei successo non è dovuto al fatto solo che ci sono piccole imprese tra di loro
Vitali e isolate ma il fatto che queste sono in Rete
E di più che queste reti di impresa e sono ha sostenuto e da reti di tipo associativo Linda e di comunità locali questo è il punto fondamentale
E allora e allora anche un po'con una volta un movimento che è di per sé attento a queste cose perché associazione e perché il inserito in comunità noto locali è un ingrediente fondamentale per la crescita di un lavoro
Che sia sostenibile vero
L'altra l'altra questione che voglio sta rapidamente
Sottolineare ma già stata detta
I l'area di sviluppo del lavoro in futuro sarà sempre di più un'area
Non bus industriale si dice sì di servizi ma cuore specificare ancora di più
E l'area di quei lavori
Di quei lavori diciamo in senso lato di cura di manutenzione
Opera ma che richiedono un tipo di lavoro particolare in cui
Il sono settori in cui si è
Spesso a cavallo tra il profit e non profit tra l'imprenditorialità privata tradizionale e il tipo di imprenditorialità che voi avete e sono tipi di lavoro che per loro come se vuol permettetemi questa espressione Datura richiedono una coinvolgimento e una una atteggiamento di tipo collaborativo intenso e siccome sappiamo tutti ed è stato detto
Le difficoltà del Welfare pubblico la necessità che ci sia una combinazione nuova tra
Una lo stato sociale che riesce con fatica a far fronte ai bisogni crescenti di di di assistenza e invece una area di intervento in questi settori privata bene si dice questo e ma la combinazione può essere virtuosa solo se questo assecondare sarà un'area dove il privato è organizzato su un modello di tipo in senso lato associativo
Partecipativo o se volete cooperativo senso
Queste sono sottolineature per dire che la sfida è concreta specifica non sono discorsi generici questi le condizioni credo per
Per generali ecco
Era vincere questa sfida anche dell'occupazione io credo ci sono stato detto anche un attimo fa
Si è avviato il risanamento economico finanziario anche se c'è ancora molto da fare e credo anche che sia giusto
Sottolineare un quella condizione fondamentale che e la stabilità politica bene questo queste condizioni ci impongono impongono a tutti di dare ora attenzione particolare a un quell'alleanza per il lavoro che la priorità deve essere la priorità
Del prossimo governo qualunque sia la sua composizione e così l'ultimo punto su cui vorrei un po'più specifico
Raccogliere alcune provocazioni anche riguarda le condizioni specifiche per il mondo cooperativo che
Devono realizzarsi affinché si sia in grado di fare questa di dare questo contributo su fronti voli molto difficili
Una prima io che vorrei sottolineare che c'è nel nella relazione presente Marino che vorrei sottolineare
Di più e sono le condizioni interno le condizioni interne del mondo Coop
Io sono sufficientemente credo a a conoscenza delle nostre dinamiche
Ho una forte simpatia per quello sputo sto da da molto per quello che state facendo per potermi permettere una critica
Vedete non basta dire appunto che voi avete la dimensione giusta che siete
Con questa Statuto
Operativo perché non sappiamo che non necessariamente tutto il piccolo è bello e democratico
E
E la la prova che il vostro piccolo e il vostro associativo è effettivamente democratico e partecipato deve essere data
Continuamente
E allora c'è un bisogno anzitutto di uno sforzo è vero che voi chiedete a ragione di essere liberati da da intralci
Che da
Pesi burocratici
La delegificazione è un problema che riguarda anche voi e su questo non c'è dubbio ma questo sì
Fa si farà
Mi auguro nel mentre migliorerà il grado di autoregolazione interno a posto
E autoregolazione vuol dire o c'è un accenno ci sono accenni giusti nella relazione
Migliorare i controlli di qualità nell'accesso migliorare i controlli di qualità nell'accesso
Migliorare la formazione soprattutto l'avete detto soprattutto la formazione gestionali in Italia c'è poca formazione gestionali in genere se voi guardate lei quote nella formazione di tutte le formazioni o parliamo e la formazione pubblica che spesso come dire a livelli di carenze ancora più gravi ma anche la formazione delle grandi aziende relazioni più moderne vedete che c'è una carenza di formazione gestionale rispetto l'isola formazione tecnica o con la formazione generica di tipo due importanti in questo secondo punto terzo punto
E i propri strumenti di vigilanza e di controllo
Perché è vero che si può parlar male della vigilanza pubblica adesso poi discuteremo abbiamo cominciato il discorso quale deve essere poi anche il ruolo del ministero del lavoro se deve essere un ruolo come Stato attualmente a tutto tondo se ci può essere competenza di qualcun altro parliamo non non ho mai avuto una concezione da da dare da confini del anzi però ecco questo al vostro interno
Perché la cooperazione come detto presidente Marini sia senza Macchia e vera c'è molto da fare
Per quanto riguarda l'ultima cosa invece le iniziative le cose esterne io vorrei sottolineare anzitutto un punto e Lost quello che lo Stato può fare il pubblico per voi non è solo di liberarmi dall'INPS Ciampi che non è poco cioè di del regolare
E quello ed anzitutto di prendermi sul serio come interlocutori io credo che su questo qualcosa si si si sia fatto è vero che c'è storicamente è stato anche nella concertazione sociale un pregiudizio industrialista per cui si il peso di confederazioni storiche dell'industria è stato maggiore ma credo che negli ultimi tempi l'attenzione e l'intensità della consultazione della concertazione con le altre espressioni del mondo imprenditoriale sono aumentate né e in e quindi compresa
La la vostra io credo Cuccu quindi che la certamente ma intensificato il lo scambio concertativo anche con le vostre organizzazioni e la però la cosa che deve fare lo Stato qui compiuti fosse che altrove è oltre che di idee regolare
L'inutile il dannoso è di promuovere e qui c'è una lista di di cose che dobbiamo fare ne ha ne sono stati con le sono state fatte è stato ricordato quello che abbiamo fatto sulla piccola cooperativa sulla legge quarantaquattro
C'è stato anche una cosa non da poco che ha dato un contributo chiarimento del alla questione del socio lavoratore a proposito dei fondi pensione che era una vecchia questione resi come i fondi pensione riteniamo siano importanti per lo sviluppo futuro abbiamo ricominciato a dare un chiarimento
Altre cose molte molte sono da fare io personalmente credo che la lista sia quella che c'è nella relazione sia quasi tutta pertinente
Mi pare che quindi a cominciare dalla riforma della vigilanza pubblica del sistema di certificazione parlo delle cose che riguardano più da vicino la competenza storica
Faccio è di chiarimento della posizione socio lavoratore e questa è una questione
Complicatissima l'abbiamo cominciata istruire
Io mi auguro che troveremo insieme qualche soluzione perché qui siamo tra Scilla e Cariddi
Veramente tra Scilla e Cariddi o ci si butta troppo dalla parte del lavoro subordinato o si sta è una zona in un limbo in cui
Può grandi inalare succedere di tutto quindi sinceramente qui l'istruttoria è a buon punto per quanto mi riguarda so che anche voi come Coppi Moving come vari gruppi cooperative sette avanti però credo che occorre fare uno sforzo ulteriore
Nel
Io moda lei molta importanza per finire a
La legge organica sul non profit di cui è stato detto qui credo veramente che sia fondamentale se riteniamo che quello che si è detto sul bisogni sociali sulle attività per farvi fronte siano elementi centrali
Il l'orizzonte europeo importante vero che ci sono Fazi si fatica ad andare verso una iniziativa europea sugli statuti però noi riteniamo che sia
Sia un elemento di promozione fondamentale perché l'orizzonte anche per le cooperative ormai europee dove abbiamo questa conferenza fra un mese e cercheremo di impegnarci siamo impegnati con presidenza italiana
Certo ci sono molte molte difficoltà ma credo che questa sia una un impegno prioritario e da ultimo ricordo perché non è stato è stata appena accennato che siccome la la nascita di nuove cooperative è importante lo ha detto anche Marino
Noi siamo impegnati avevamo in sospeso devo dire anche col ministro Fantozzi con molti interlocutori di ripensare gli incentivi per la creazione di nuove iniziative imprenditoriali
Particolarmente di dimensione piccola e associati avevamo in cantiere l'avevamo quasi pronta
Noi non dimentichiamo le lei può promesse e riteniamo di rilanciare e poi speriamo che qualcuno le raccolga grazie
Grazie signor ministro
E ho trovato una platea molto attenta paga fatto dei punti critici sulla nostra organizzazione e consigli che ci è andata terremo sempre alta in considerazione grazie signor ministro
Allora dalla parola al professor Giuseppe De Rita presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
Un nostro cercava amico e intimo conoscitore per la cooperazione
Sì
Voglio
Aggiungere alle parole del Presidente che è un caro amico e proprio come D'Amico
A volte giustamente spera fra i cooperatori certo senso è quello che ci aspettiamo oggi dal suo intervento
Grazie Marino e a tutti voi di avermi invitato ancora una volta a una vostra iniziativa questo che in questo caso la vostra assemblea
C'era un grande direttore d'orchestra e sigari toscani
Il quale ogni volta che qualche solista o qualche cantante andava per proprio conto e aspettava che l'orchestra lo seguisse urlava in una sorta di Anglona ma anglo Emiliano non voglio accompagnarle
Nel senso che non voleva sostenere il ritmo del solista il direttore d'orchestra uno che impone la sua volontà altri direttori
Penso soltanto a Carlos Kleiber invece dicono che bisogna fare musica insieme più che imporre la volontà del direttore ecco io fra i due sono un accompagnatore
Non sono un diretto non sono un orchestratore non sono uno che impone la sua volontà a un'assemblea l'accompagna
E così il compagno anche la lunga strada del cooperazione italiana la lunga strada che ruota tutta per tutto per i venticinque anni che lo seguiva sul problema dell'identità e cosa è la cooperazione contro sono i cooperatori consono sono nuove centrali cooperative
Ho sentito da Marino che il settanta per cento di voi dei presidenti annuo
Quindi molti penseranno che io sia un vecchio nostalgico ma devo ricordare che nel settantasei quando in questa stanza
Facemmo la conferenza nazionale sulla cooperazione i due relatori che pagavamo Romano Prodi e Di Livio su questo argomento c'entrammo tutta la nostra riflessione sull'identità
Prodi oggi fa un altro mestiere fa più il direttore alla Toscanini io continuo a fare il direttore che accompagna che riflette
Allora vediamo momentino riflettere su che cosa su quale identità c'è oggi nella cooperazione e da dove viene l'identità della cooperazione
Vent'anni fa quando facemmo la conferenza i più vecchi di noi se lo ricordano e il problema dell'identità e si giocava fra l'identità singola dell'azienda all'identità del movimento l'identità della centrale
L'azienda cooperativa allora cominciano a diventare azienda usciva dal bordo dal bozzolo di un qualcosa di informe aveva i suoi problemi di Bilancio i suoi problemi di organizzazione i suoi problemi di formazione
E di consulenza organizzativa
Dall'altra parte però c'era una forza del movimento dell'identità del movimento
Che invece era tutta legata non annegare ma a sussumere la logica dell'aziendalizzazione cioè dell'identità aziendale all'interno di un movimento
Aperto al mondo avverto la solidarietà aperto alla coesione sociale diremmo oggi al vivere insieme
E dall'altra parte nel settantasei lo ricorderete c'era invece l'identità delle centrali che tendevano sostanzialmente ad accentrare compiti da holding all'interno della centrale Steps
I presidenti di allora vi ricordate tutti da Galletti a Badioli aprirono questa cultura della holding e nel settantasei tutti quanti noi ragionavamo su questo punto anche Romano Prodi e dicevano che ragione ragionammo su questo punto dovevamo fare triangolazione fra queste tre identità
Un'identità antica rappresentata come voi tutti sapete anche all'interno del movimento da personaggi di grande livello tipo vecchi che diceva Nagy Lippi la nostra identità e nel sociale nei valori e nell'umanità di ciascun cooperatore un'identità aziendale istiga che in quel momento cresceva fortemente perché era il confronto con la realtà effettiva la realtà degli anni settanta che è una realtà di fortissimo peso del momento aziendale e con identità
Dice entrambe che invece andava verso una logica di Holden
Valgono ancora oggi queste identità
Nella lettura della relazione di Marino avrete visto che ci sono c'è c'è un po'di di questo percorso tranne forse l'ultima cioè la centrale come ordine gli han le altre due identità acceso identità aziendale e l'identità di movimento il tentativo di rispettare magari attraverso il riferimento a Manchester l'identità di movimento rinvenimento socio puntura ma al tempo stesso l'esigenza di andare pesantemente su una logica aziendale
Perché la logica aziendale da identità e quindi la formazione cooperativa l'educazione degli imprenditori che il Bilancio il fisco la capitalizzazione
Il si oscilla questa volta sostanzialmente su questa doppio binario
Non c'è più forse l'identità delle centrali
Non c'è più se non come coagulo di identità che vengono dal basso che vengono dall'azienda e che vengono dal movimento
La domanda che mi posso che mi faccio io che faccio naturalmente anche a voi vi basta questa doppia identità
Vi basta queste identità mancia speriamo diciamo così da dal dal riferimento all'ultimo proclama un manifesto di Manchester
E l'identità aziendale siamo delle aziende ossia amo delle organizzazioni di grazie
Mi basta proprio vi basta detto in maniera un po'più brutale per difendervi da una etero definizione dell'identità che qui in questi anni è stata perfida sul piano giornalistico sul piano politico sul piano giudiziario
Basta dire siamo un insieme di aziende a forte ispirazione cristiana o di lunga di lungo meccanismo solidale umano
Per resistere all'attacco che certamente c'è stato potrebbe non esserci con un altro governo ma c'è comunque nella dimensione giornalistica dell'attacco all'identità cooperativa
Personalmente ritengo di no accompagna forse sbaglio però se se il mio mestiere da da quando del lavoro è quello di accompagnare non di sopra ordinarne la gente vi devo dire guardate non vi basta
Non vi basta dire siamo un gruppo di aziende che ha delle ispirazioni morali umane di un certo tipo
E non vi basta naturalmente le ma ancor meno vi basterebbe ritornare a fare la centrale holding perché a questo punto vice chinano immediatamente perché e in fondo lei è stato il punto di attacco di pensare che lì c'era una holding politica o politica o economica politico affaristica politica
Tangenti sia eccetera eccetera
Quindi il problema è che delle tre gambe del di di de della vostra storia
Da me accompagnata negli ultimi venticinque anni una e inservibile e due sono deboli
Questa è il punto colossale nel del del ragionamento che vorrei fare oggi con però bisogna tentare di capire cosa significa identità oggi se l'identità oggi viene sostanzialmente dall'interno viene dal rapporto di configurazione della relazione Stella
Io capisco benissimo
E se fosse il vostro presidente devo fare
Che i l'appeal maggiore va dato all'identità interno
La storia l'azienda la cultura comune i valori comuni la dottrina sociale della Chiesa come forza ispiratrice
Ma vorrei ricordare una frase di Heidegger che dice l'identità non è nel soggetto ma è nella relazione
Ed entità non viene dal mondo in cui ci si guarda dentro
In cui ci si guarda ai propri valori alla propria storia la propria capacità di mappare in movimento ma il modo in cui sire i lacci relazioniamo con l'esterno vale per me singolarmente vale per un grande movimento come siete voi
La mia identità non è data dal come mi sono guardato allo specchio facendomi la barba questa mattina
E quindi identità è quella che sta che sto vivendo con voi cercando di entrare in relazione con voi questa è la mia identità
Allora se il la domanda che mi dovete porre l'identità non è nel soggetto o non è soltanto nel soggetto cioè nella storia della dimensione aziendale dei valori che portate ma sta nella relazione dove sta
Il cambiamento di relazione che ha cambiato in questi venti anni la vostra posizione
Quali nuovi relazioni si sono scoperte oggi all'interno del mondo cooperativo
Certo vent'anni fa c'era una relazione politica particolare il collateralismo con la DC o col predittivo comunista interessava poco
C'era una capacità di rapporto con lo Stato relativamente tranquillo non c'era all'epoca di ex sottosegretario Manfredi Bosco grandi tensione
Con il ministero c'era una certa tendenza ad avere un rapporto da grande holding quasi da grande impresa ed alcuni dei dei movimenti dei movimenti delle operazioni di Badioli di Galletti erano tutti indirizzati verso grande impresa finanziarie pro siderurgiche i più vecchi se lo ricorderà
C'era una relazione e effettiva verso est
Oggi questa relazione dove sta
Ed è così sicura com'era allora
La relazione con la politica non è più così sicuro come l'ora il collateralismo è finito
Non c'è più certo se l'ispirazione in Terna la dottrina sociale della Chiesa ma nella relazione verso l'esterno cioè verso le forze politiche al collateralismo non c'è più non c'è più per voi non c'è più per la lega non c'è più neppure per
L'associazione
Così come non c'è più questa dimensione tranquilla con il potere statuale
Dal fisco alla vigilanza alla addirittura ai rapporti con l'INPS sul socio lavoratore la dimensione conflittuale molto più di vent'anni fa
Non può più essere un stare nello stesso accampamento no sì sì Conflict
Quindi il rapporto di relazione quello da cui viene la vostra identità è una è un rapporto che ha cambiato totalmente le stelle polari è stato politici collateralismo partiti che c'erano
Ancora cinque anni fa
Quindi il problema è di capire dove stanno le relazioni fondamentali quelle che arricchiscono la vostra rapporto con l'esterno e quindi arricchiscono e fanno la seconda gamba dell'identità che viene dal di dentro io non metto in discussione l'identità che viene dal di dentro lo sempre apprezzata non sarei qua se non mi sentissi parte di questa lunga eredità di identità che viene dal di dentro ma l'eredità che viene dalla relazione dove sta
Io direi che è stata questa sostanzialmente in quattro boh
Il primo punto sta nel rapporto che bisogna ricominciare instaurare fra l'azienda cooperativa il mondo cooperativo e la dimensione di mercato
Siamo in un periodo di mercato ma il mercato come lo si affronta lo si affronta una forte aziendalizzazione privatizzazione eccetera o lo si raffronta attraverso modelli di economia sociale dove l'azienda cooperativa può avere un senso
L'offerta che il mondo cooperativo fa al sistema economico italiano d'oggi è un sistema è uno Ferris insistiamo nel mondo dalla privatizzazione del mercato del e dell'aziendalizzazione spento siamo portatori di una cultura diverso
Io credo che bisognerebbe avere anche l'orgoglio di dire non faremo portatori di modelli Renatino di modelli atlantici ma per carità però che qui ci sia nelle vostre teste nella vostra classe dirigente nella nei nei in coloro che fanno la cooperativa piccolo o grande che sia che ci sia un modello interno di un sistema che non sia solo di mercato ma sia di mercato e coesione sociale sia di mercato reti dimensione solidale del del modo di pensare l'economia che non sia soltanto economia occidentale capitalistica Massi economia sociale ma è questo ero discorso che va elaborato per carità noto io per primo
E ancora tanto fumoso a Bruxelles ne parlano tanto ma non si giunse stringe mai nulla che sia concreto molto spesso viene identificato con il modello renano però questo è chi porta oggi in Italia avanti un modello che sia di contrasto rispetto al modello puramente di mercato aziendalistico e privatistico
Del del sistema economico italiano siede fra i pochi che possono portarla avanti
Secondo
Cosa significa oggi il tipo di rapporto che avete col sistema di impresa
Per anni il sistema d'impresa era una grande impresa è ancora nel settantasei settantasette quando facemmo la prima conferenza il riferimento era diventiamo se entrambe per contrastare il peso dalla grande impresa
Oggi il sistema è tanto piccola e piccolissima impresa e tanto artigianato e tanto piccoli piccole industrie tanto commercio piccolo e medio e tanto terziario professionale piccolo piccolissimo
E nella cooperazione a quel punto non può vivere soltanto sulla sua orgoglio di essere impresa
Deve essere il più vicino al lavoro indipendente al lavoro autonomo deve in qualche modo magari scendendo dei nove cinque per fatti con la cooperativa ma Dini diventare ancor più molecolare
Ma diventar più molecolare in un mondo molecolare che significa in termini di identità
Significa essere dentro una logica di accettazione di un sistema che oggi di piccola media impresa
E star dentro la cultura della piccola e media impresa
Star dentro il rapporto con la Confartigianato come sta dentro il rapporto con la quarantaquattro la genitivo l'arma una legge Marcora organismo dopo il
L'ASPI la promozione d'impresa
L'identità viene dall'economia sociale l'identità è viene dall'accettazione di essere piccola impresa e stare dentro la piccola impresa
Terzo Mondo di rapporto di relazione con l'estremismo una dimensione locale
La dimensione locale che oggi una dimensione di coesione sociale lo diceva si apre molto acutamente sia in parte il Presidente del Consiglio è una dimensione inedita della società italiana d'oggi vera coesione sociale Lucca né che poi questo avvenga con il patto territoriale
Del del del del nel Mezzogiorno avvenga con dei patti specifici fatti con l'Uncem nella montagna al nord avvenga attraverso accordi locali fra
Operatori economici per sviluppare la realtà locale lo appende istituzionalizzata nel richiamo in commercio
Come ha indicato Marino a me interessa poco quello che importa e che li Danti identità piene dello stare pienamente
Nella dimensione locale
E quante identità che viene dall'esterno e quella di fare coalizione
Non è più pensabile immetterle singola impresa né per le cooperative e neppure per le grandi centrali pensare che l'identità venga da una proprio orgoglioso isolamento lo diceva anche tre Lupoli bisogna fare coalizione il capitalismo moderno lo sviluppo moderna frutto dalla coalizione ma con chi si fa coalizione con la piccola impresa con le realtà locali con chi si fa concertazione
Marino stesso dice mai più la concertazione di vertice fra i grandi i tre sindacati e Confindustria mai più poi si va a vedere l'ultima Napoli e una trattativa e fra i tre
Organizzazioni sindacali a Confindustria sul salario minimo
Ma questa conto se non si riesce a far concertazione a livello locale bisogna farlo a livello centrale a livello centrale bisogna fare in determinata misura meccanismi di concertazione e spingere la concertazione
Allora se è vero tutto questo scusate la lunghezza del discorso allora il problema qual è e che se la vostra identità negli ultimi anni ha perso quella specie di di dei tre cantoni che ha ha su cui ha vissuto per molti anni cioè l'aziendalizzazione la cultura movimenti istiga del passato il la la centrale cooperativa come holding l'appena sarà persa secondo me non solo perché una delle tre gambe è saltata ma anche perché gli altri due si sono modificate
Rapidamente
Allora oggi qual è il punto il punto cruciale che la realtà fondamentale di questa mondo cooperativo vive di un'identità interna di un'identità Este
L'identità interno è quella che conosciamo tutti quella tra azienda del rapporto con il fisco del rapporto con l'INPS del socio lavoratore del del del della promozione della del della capitalizzazione del Bilancio sociale se volete tutte cose che sono state ma che come vedete la dimensione aziendale diventa più compatta meno avventurosa addirittura e si diventa sempre più azienda ormai si dà scontato per scontato il sì sì azione
Addirittura rispetto ai problemi del Bilancio tradizionale valgono nella relazione di Marino di più il di gli elementi di un bilancio sociale
Quindi la cultura interna dell'azienda e del mondo cooperativo diventa un diventa un qualcosa che ruota intorno alla dimensione aziendale e in parte soltanto rispetta ispirazioni di valori che in qualche misura abbiamo ormai tutti per scontata e non non fanno più identità in maniera forte
Dove viene l'identità niente antifumo viene dalla relazione lì l'identità non è nel soggetto ma nella relazione
Ed è la relazione che in qualche misura stabilite nasce tante con la nuova navigazione politica senza collateralismi e senza e senza intrise ipoteche spera ma con il modo in cui siete portatori di un modello economico diverso al quello capitalistico tradizionale cioè un modello di economia sociale dal modo in cui siete portatori con altri di un modello di piccola impresa che il modello italiano oggi dal modo in cui siete portatori di una coesione sociale attiva a livello locale cioè fare fatto in sul in sul territorio per fare coesione sociale dal modo in cui fate correzione
A livello nazionale
Allora se questo è vero
Dove sta
Il punto di responsabilità di questa di questa nuova identità di questa identità da costruire faticosamente nella storia dei prossimi per lo dico con grande durezza sta nell'associazione
è il soggetto collettivo che in qualche modo elabora l'identità non è nella storia del movimento nella singola azienda cooperativa è che il soggetto collettivo che oggi detta l'identità che sperimenta ridenti vale per il sindacato del
Nel luglio novantatré che ha detto o del o della riforma delle pensioni che è stato rovinato offrire all'i propri iscritti una diversa identità rispetto a quella passata
Ogni vale per la Confartigianato di Spallanzani vale la Confcommercio oggi di di di di Cerroni sono i soggetti collettivi che diventano i principi dell'identità corretti
Non sono la storia del movimento interpretata magari da qualche vecchio profeta come me
Non sono la la l'aziendalizzazione molecolare importante per la vitalità ma non importante per la cultura complessiva dell'identità sono le sfide di relazione esterna che vengono gestite dall'associazione
Che vengono gestite dal soggetto collettivo di qui la responsabilità vostro
Non sono venuto a a a a chiamare la figlia alla condiscendenza con la compiacenza di quello che avete fatto negli anni difficili gli ultimi quattro anni
Credo che vi si debba chiamare a questa responsabilità il settanta per cento di voi e nuovo
Ricordo che una volta non vostro consiglio nazionale in Sicilia a guardare la stava dicendo vedo troppe teste bianche o per l'altra
Oggi posso dire non ce ne sono tante
Significa che c'è in qualche modo una giovinezza dei quadri che però a cui bisogna dare un mandato che non è soltanto il mandato di rappresentanza dal basso
Di meccanismi e potere i valori esigenze interne e anche il mandato di elaborare una relazione verso le stelle una relazione verso il modello una reazione verso la politica
Una relazione verso le decisioni errate
Relazione verso la coesione sociale locale una relazione verso le possibili coalizioni Dallera
Questa è la responsabilità che questa classe dirigente rinnovata si così rapidamente negli ultimi tre o due o tre anni sente di dover avere almeno io penso che debba aventi
Sapendo una cosa sola
Che per fortuna tutti quanti siamo convinti che oggi il sistema italiano non è più un sistema centrato un sistema dove si sbatte la testa contro un'amministrazione un ministro un Presidente del Consiglio in Parlamento è una rete di potere il sistema Italia
Locali e periferici i politici e di autonomia funzionale è una rete di poteri e quindi avere un nucleo di cento nuovi dirigenti del di un soggetto collettivo capace di fare nuova offerta non è soltanto un andare nell'imbuto verso un confronto politico molto spesso negli ultimi anni non ha dato molto ma significa stabili che qui c'è una rete di potere che collegandosi da altre reti di potere può diventare qualcosa che assenso
La realtà italiana questa la mia riflessione periodico ogni tre di garantisco continuerò a venire ai vostri tipi di convegni ma quando ove sia naturalmente invitato ma quello che è importante è che non non perdiate il filo rosso dell'identità sappiate che l'identità ha un passato ma anche un futuro il futuro fondamentale è quello che si costruisce entrando in relazione con tutto quello che ci circonda purtroppo
Questo è un Paese
Che non si guarda più in turno non si guarda più avanti si guarda indietro si guarda l'ombelico dobbiamo avere il coraggio di guardarci intorno reti di cominciare a guardare avanti grazie
Grazie di nuovo vorrei dare la parola
Al primo ospite d'onore Raffaele Morese segretario John torte alla generale aggiunto dalla CISL
è evidente
Ringrazio di avermi invitati a prendere la parola
La frequentazione ormai assidua con Marino non non mi lasciava dubbi la sua relazione sapevo che sarebbe stata ricca quindi largamente condivisibile
Ci tengo a intervenire su alcune questioni che sono dalla nostra prospettiva nel sistema degli insiemi vedendo nel sistema dell'insieme delle relazioni fra la CISL e la Confcooperative aveva due punti di contatto le relazioni sindacali e il fatto che la CISL aveva nel suo DNA una vocazione a organizzare cooperative
Le relazioni sindacali s'sono relazioni che evolvono come qualsiasi altro al rapporto fra soggetti contrattuali quindi io su questo non ho molto da sottolineare se non come dirò più avanti una maggiore coinvolgimento nella dibattito su come portare questo Paese verso una condizione di più diffuso e più equo permesso
La seconda quella dalla nostra vocazione a rappresentare anche il lavoro fatto in cooperazione che era segnato da una fase di competizione poi da un protocollo che come ha detto nella relazione il presidente sta evolvendo verso una vera integrazione
Sarebbe banale però pensare che questa cosa
Ha questo significato soltanto noi abbiamo scelto questa opzione fatta questa Scelta
Perché pensiamo che nella prospettiva
Le relazioni tanto per stare nel tema dei di De Rita le relazioni fra un soggetto come la CISL e soggetto come la Conf cooperativa sta dentro la grande trasformazione dell'organizzazione del lavoro
Non lo so se come dice Treu il lavoro dipendente sono declinante francamente questo non lo so perché e lì i modelli sono sempre però è chiaro che nella storia individuale nella storia di un Paese sta la le dinamiche
Sul lavoro saranno sempre più intensa e la singola persona come il sistema vivrà di lavori
E l'organizzazione e la divisione del lavoro implicherà che ci siano tanti soggetti io penso che la grande prospettiva su cui bisogna lavorare che i soggetti non siano il lavoro dipendenti lavora autonomo il lavoro cooperativo non siano a compartimenti stagni
Questa è l'opzione abbiamo scelto quindi di maggiormente integrarci con il nostro pezzettino di attività di cooperazione no per come dire ridisegnare dei confini
Ma per accrescere un'alleanza fra modi diversi di essere soggetti del lavoro in maniera tale da presentarci in con delle proposte delle politiche che lavoro dipendente lavoro autonomo e lavoro cooperativo si realizzi questo sta avvenendo in mezzo a delle conflittualità con il lavoro autonomo forse ancora più ancora un po'più acute ma che si stanno stemperando ma che io considero decisivo per dare ai singoli agli uomini e alle donne di domani la certezza che siccome vivranno di lavori e non di un lavoro solo per cui nessuno è predestinata esserlo lavoratore dipendente per tutta la vita un lavoratore autonomo per tutta la vita
Possa vivere in un sistema dove queste tante forme di lavoro siano tutte le realizzate in situazioni di omogeneità di sicurezza omogeneità di condizioni di realizzabilità
Proprio per questo io insisto molto
Su aspetti di progettualità comune da realizzare in maniera tale da evitare quegli incidenti alla Tremonti
Per cui dovendo fare una Finanziaria cerca di mettere gli uni contro gli altri tentando a quel punto di guadagnare qualche contrari queste cose possono succedere la vita
Ma sono anche il frutto di un'assenza di di di di proposta costruita assieme che invece considero decisi
Siamo noi dobbiamo esso orgogliosi di quello che abbiamo fatto in questi tre anni vedo i soggetti sociali di questa società hanno tenuto in piedi
Diciamocelo francamente i governi tecnici
Governi senza maggioranza che se ne andavano a cercare giorno per giorno e se lei ha esseri sotto tutti cercare perché hanno avuto dei soggetti sociali sindacati la la la Confindustria con voi Confartigianato e le confermo
Lei con il sistema cooperativo come soggetti positivi nel supplire a quello che manca le dobbiamo essere orgogliosi di essere stati partecipi di quella lunga lista che ha fatto qui Dini
Perché se la quella lista è stata fatta è stata fatta perché ci siamo dati tutti quanti da fare perché si realizzasse quella cosa
Quella fase è finito con questa elezione
La politica ritorna nelle mani dei partiti
Da una parte e dall'altro di speriamo stabilita
Perché la stabilità ci fa uscire anche dalla da una situazione dove dovevi fare progettualità nell'emergenza dove vivi
Fare la riforma delle pensioni a carattere strutturale in una situazione di emergenza possiamo pensare in grande
E io in questo sollecito noi dobbiamo essere soggetti di democrazia economica e di uno sviluppo di una democrazia economica vera attenzione in questi tre anni
Io ho incontrato poteri forti ed escludente
Non solo forti perché quelli devono essere forti ma escludenti
è tutto e e l'hanno potuto fare perché la politica era troppo debole e la nostra capacità di incidenza era quella che che ho detto prima
Noi abbiamo bisogno di rendere questo Paese effettivamente democratico sotto il terreno della economia in maniera tale che quella che che chiedeva Tiziano Treu la coesione sociale si realizzi effettivamente
La democrazia economica sarà il terreno credo di maggior omogeneità d'intervento fra di noi
Sarà quella della costruzione dello Stato leggero come dice Prodi e quindi con una ridimensionamento sia in chiave di federalismo solidale sia in chiave di razionalizzazione della dalla cosa pubblica creerà degli spazi
Di iniziativa e di servizi
Come dire riconsegnati al mercato ma questo mercato chi è
E quindi questo è il terreno vero
Dove si può la cooperazione a spazi enormi e noi favoriremo questa tendenza
Favoriremo la tendenza anche alla creazione di quell'area di no profit
Su cui è bene arrivare a un chiarimento comune il disegno di legge Fantozzi è un punto di riferimento non credo che sia una cosa ancora accettabile per tutti
Perché quello può essere un forellino nel quale si infila chiunque si infilano anche i cosiddetti poteri forti ed escludente
E noi questo non lo dobbiamo consentire non lo dobbiamo consentire
Quindi noi dobbiamo guardare in positivo alla legge sul non profit impositiva all'espansione di tutto l'associazionismo che si può impegnare specie nelle attività di servizio ma mantenendo attenzione alla dimensione del fenomeno
Perché da una cosa fatta con la più grande sensibilità perché tutti noi conosciamo che ha fatto quel disegno di legge oltre Fantozzi pure quello che ci sta dietro e quello che ci ha lavorato di son degli amici carissimi
Che avere però parliamoci DIA io vedo il foro nel quale si può infilare cose delle travi tremenda
Penso anche alla necessità di dare credibilità e forza la cooperazione togliendolo dal ghetto del lavoro del ministero del lavoro lo dico piatto piatto
Perché non è colpa di nessuno né di Trevor né di galloni rende stalli ma oggi se deve avere un ruolo tutta l'area dalla cooperazione del non profit non può stare al ministero del lavoro
Non non ce la fa
La sua dimensione troppo
Intercategoriali la sua dimensione a tutti quei problemi che sollevava Marino
Noi dobbiamo puntare abbiamo la possibilità di avere un governo che possiamo pensare a medio termine
Dobbiamo proporre lo e lo possiamo fare assieme al nuovo governo Prodi di fare presso la Presidenza del Consiglio un vero e proprio dipartimento per la cooperazione il no profit dove si fa progettualità e cambiamento su questi e se ha ragione De Rita nel dire che nel sistema di relazione per dare credibilità all'attività di cooperazione non bisogna guardare alla singola cooperativa ma l'associazione tutta la legislazione è il contrario
Per cui accumulate miliardi ed è la piccola cosa accumulate dei miliardi per lo sviluppo dalla cooperazione che adesso russa
Perché l'associazione non può usare
E queste è proprio una una barra zero l'unico soggetto che può accelerare far crescere una sensibilità cooperative l'associazione ma i soldi che sono accomunati dalle cooperative a questo fine possono essere usati solo dall'esito è impossibile
Non l'hanno mandata serie infatti non li spendete
Allora c'è da rivedere tutta la legislazione fiscale organizzativa cioè bisogna riprogettare
Nel dossier che noi presenteremo appunto
Al governo Prodi in testa c'è una sola parola occupazione
Cosa difficilissima da realizzare
Difficilissima per fare un patto territoriale al Cnel per una piccola provincia del sud d'Italia si si impiegano un mese Sinesi Nesi Nesi un lavoro defatigante per creare lavoro allora la cosa più decisiva è quella di mettere in sinergia tutto le nostre capacità di intervento
Noi vi garantisco non faremo un accordo solo con la Confindustria noi vogliamo che al tavolo dalla trattativa sui problemi dell'occupazione ci siano tutti i soggetti capaci di creare occupazione
E si sia noto attiguo e i convitati di voi non siete fra quei confida derivino tutti quei convitati di pietra che e
Seppur noi facessimo tutti assieme un accordo potrebbero impedirlo io penso al sistema bancario
Deve stare pure il sistema bancario ha urtato da trattativa sull'occupazione perché per noi decisivo guardare nelle palle degli occhi
Chi poi che il cordone lo tira in un modo o nell'altro perché se no ne possiamo pure Sd arenarci possiamo pure finanche promettere che i nuovi assunti pedica nel cinque per cento in meno dal salario era
è poi sarò mangia il sistema creditizio noi abbiamo lavorato barriera di Prussia e questo non è consentito
Allora dobbiamo essere tutti quanti allo stesso tavolo coinvolge tutti quanti giocare la stessa partita
Perché sia chiaro io non sono preoccupato
Delle parole di Bossi
Io sono preoccupato del fatto che per la prima volta perché Bossi interpretare un un sentimento vero ma breve arte non cavalca verso Roma Breva cavalca verso Francoforte quindi ciò il problema ornato io c'è il problema che per la prima volta io sono meridionale per la prima volta nella storia del sud d'Italia
Ci sono giovani che arrivano a trent'anni e non sanno che cos'è la parola fatica
A me impressione
Perché queste candidata non credere nello Stato a non credere al navale legalità a non credere
Nella positività dell'essere società crede che è meglio essere nell'illegalità nella delinquenza nella criminalità e perché mi deve stare a sentire
Io temo questo mio padre non aveva i diritti Diogo che ho io è che ha avuto mio figlio ma la parola fatica l'ha conosciuta prestissimo
E poi non aveva i diritti
No c'è il rischio che siano i diritti e non e non si conosce la parola fate in questo non non si regge alla lunga non si regge e vi assicuro che con la massa di giovani che ieri stava al concerto del primo maggio che ne facciamo tradizionalmente a piazza San Giovanni
è una massa di giovane dalle disponibilità imprevedibili imprevedibile ne vedo a quelli non li possiamo solo offrire musica
Sarà un modo di linguaggio cerchiamo con quello che di fare prima dirvi di vederli e si avvicini ma non li possiamo solo offrire musica a quelli dobbiamo offrire musica è un po'divertito
E siccome io non credo che il futuro possa essere assistenza il futuro deve essere solo lavoro per questo tutti quanti dobbiamo lavorare una stessa direzione grazie
Grazie al segretario generale aggiunto a Raffaele Morese
E dà la parola Paolo Miccoli inni presidente dalla Confederazione contratto indiretti
Un ringraziamento particolare un complimento alle presidente marito
Marino ha un'ottima relazione
Profonda attenta
Una relazione non condivisa da un soggetto diverso
Ma condiviso da un cooperatore della prima battuto che potrei fare noi del mondo della Coltivatori diretti in particolare ci sentiamo non nella cooperazione
Ma la cooperazione quindi siamo all'interno di un sistema
Dove ancor più il tipo di azienda che rappresentiamo l'azienda familiare ha bisogno del callo collegamento vero dei servizi Pieri delle risposte vere che la cooperazione
E il mondo associazionistico può dare per questo motivo l'attenzione nostra e un'attenzione particolare che
E nell'offrire gli uomini che contribuiscono contea gestire la Confederazione europea nell'offrire la progettualità complessiva e nel dare un contributo anche all'impegno dell'organizzazione
Come sa il presidente in queste ultime mesi abbiamo a lungo tentato di costruire vedo l'amico Spallanzani
Il quarto gambo del tavolo del famoso tavolo altre
Tentato di costruire non siamo ancora non abbiamo ancora raggiunto l'ottimizzazione degli a risultati che vogliamo contrapporre mi rivolgo anche a Morese abbiamo interessi reali a confrontarci
Con il mondo del lavoro
Per riaffermare l'interesse che comunque la piccola e media impresa non rappresentiamo l'impresa familiare i lavoratori autonomi e quindi la mi nella piccola e media impresa sono in grado di rappresentare
Dopo aver ascoltato la tua ampia relazione sono con anche convinto che a quel tavolo la cooperazione c'è ci deve essere l'avevamo già anticipato tra di noi la necessità della presenza credo che questo sia il momento per definire fino in fondo che all'interno di quell'organismo complesso che poi tre amici un tipo di raccordo di collegamento che in qualche misura posso esercitare quello quella pressione necessaria di rappresentanza reale degli interessi e delle risposte in una clima di comunque di concertazione globale che vorremmo adottare con il governo e del Parlamento ecco la risposta non può che essere una risposta positiva
Anche se
Alcune piccole puntualizzazione vorrei farle sulla relazione tu
Di rendere conto
Hai assunto la responsabilità di definire il problema della successione il prodotto è un problema particolare mi rivolgo all'assemblea chiedo venia è un problema prettamente agricolo quindi ciò che non a tutti può interessare ma un problema talmente delicato che credo opportuno affrontare
In assemblea
L'associazione di prodotto che nasca solo all'interno della cooperazione ho l'impressione che nasca una successione di prodotto che in qualche misura possiamo definire uno diceria
Come momento associativo e uno di serie B e come sede finissimo che il momento associativo poi alla fine del percorso a due velocità definiamo noi quella che è la velocità che ci fa più comodo perché per le risposte che troviamo per l'organizzazione che troviamo sul territorio è un'altra velocità
Io credo che questo non sia interesse del Paese quello che è l'interesse del Paese è quello di trovare insieme
I punti di convergenza perché altrimenti io posso dimostrare nei fatti che dove abbiamo anche scelto di delegare alla cooperazione la totale gestione della struttura del prodotto
Non ha funzionato lo spesso allora cosa dovrei dire alla fine del percorso sono trovare in me stesso perché mi sento all'interno dell'organizzazione quelle deficienze che in qualche misura
Vanno superate
Di fronte all'agricoltura che cambia quindi abbiamo la necessità di a formare insieme di affrontare insieme il momento associativo la risposta che in termini associativi possiamo dare i percorsi associativi che dobbiamo dare ecco perché abbiamo bisogno non di definire e questo vale in tutto il sistema della cooperazione un progetto che valga per una parte della cooperazione e mi rivolgo ancora di più
All'amico Marino nel indicare i progetti globali
Molto spesso noi siamo tendenzialmente portati diceva prima Morese io sono del Sud ma io posso dire e sono altrettanto del nord siamo tentati di dare una risposta secondo le valutazioni di maggiore convenienza che noi abbiamo di fronte a noi il rapporto alle varie esigenze abbiamo in alcune zone del Paese una cooperazione efficientissima
E tendiamo più chi è a indicare la stessa cooperazione lo stesso progetto le stesse indicazioni ad alcune zone deboli del Paese
A far correre sempre di più quella cooperazione abbandonando altri tipi di realtà di territorialità che diventano esplodenti di fronte a quello che sta accadendo nel Paese in rapporto alla politica il confronto che possiamo avere con la politica
E alla nascente necessità indicata dal governo di essere soggetti attivi anche in termini occupazionali mi rivolgo rispetto al modo per il Sud
Una cooperazione forte
Emiliano-romagnola citando la con nome e cognome è ancora più forte se riesce a trasmettere questo messaggio insieme
Tutti insieme anche al sud se riusciamo a trainare quell'elemento di grande forza di grande verticalità che quella cooperazione a per indicare un progetto complessivo il Sud
è un patrimonio inestimabile del nostro Paese e nel settore dell'agricoltura
Dell'artigianato del turismo è una risposta fortissima ma dobbiamo progettare insieme un percorso comune dobbiamo indicare le linee vincenti dove alcuni hanno vento il percorso indicato ecco perché per noi è importante allora non creare le due velocità non fermarci molto spesso come d'altra parte lo facciamo quello intermedio organizzativi quasi soddisfatti della nostra organizzazione
Ma fare quel quella solidarietà vera reale che è accanto all'economicità d'impresa e questo non possiamo mai disconosciuto per cambiare le regole ma soprattutto per concertare come il Governo la nuova progettualità che interessa il Paese che anche una risposta forte ai settori di nostra competenza l'ultima considerazione
Accanto a questo diciamo che in termini organizzativi avete fatto dei passi dal gigante sul territorio
E tutti noi l'abbiamo accompagnato abbiamo assistito alle assemblee all'organizzazione
Ognuno di noi si farà carico di accompagnare questa fase perché per la parte agricole mi riferisco solo a quella
Non abbiamo ancora di fronte a noi
Alcuni grandi problemi che non dobbiamo mai dimenticare la mondializzazione dei mercati ed è un problema ed è un un quadro che troviamo davanti a noi la politica comunitaria gli ostacoli le difficoltà la burocratizzazione
Stiamo attenti Marino Dino diventare anche noi soggetti burocratici sopra le nostre istituzioni perché c'è una tendenza mi rivolgo anche alla mia organizzazione non solo agli altri quindi un tessuto che va semplificato se vogliamo
Creare la volontà e il desiderio da parte della nostra gente di continuare a produrre ad andare avanti ma anche gestire questa grande trasformazione
Allora una battuta va fatta che io mi preme perché a me preme di fare e faccio sempre costantemente in questi ultimi mesi
E la politica comunitaria nel suo complesso che noi mettiamo un po'in discussione la politica di rendita o di reddito nel suo complesso è una politica che privilegia l'impresa o che privilegia la rendita fine a se stesso è un tipo di politica che comunque noi dobbiamo accompagnare perché l'arma vincente che voi sempre avete gestito in qualche misura e quella filiera agroalimentare che anche occupazione che anche sviluppo che anche posti di lavoro
Che è una risposta forte in un Paese dove l'agricoltura può e deve essere una grande risorsa del Paese tutto ciò con parte di un patrimonio
Anche culturale che è patrimonio della Confcooperative e della stessa coltivatori diretti credo che è un patrimonio che nelle che Remo sempre di più
Perché non ci si è lei che non solo gli interessi e gli ideali ma ci lega soprattutto l'uomo l'uomo imprenditore che il punto di riferimento delle nostre grandi famiglie grazie a voi
Dell'Assemblea
Alla intervento dell'amico Paolo Nicolini sottolinea il desiderio di una sempre viva collaborazione fra la Confcooperative da coltivatori diretti sulla scia di quanto è abbondantemente venuto anche in passato sotto la presidenza dell'amico
Bianco
Adesso alla parola Ivano Spallanzani Presidente della Confartigianato
Cronica
Presenta storica stop sono venuto anche l'altra volta trovare un'altra
Al posto grazie acciaio
Ti ringrazio Marino
Varenne è un amico
Ci troviamo di tanto
E naturalmente l'ultima volta ci siamo trovati dal bolognese perché
Ed è Saba prodittatore credo che sia che il carro di colleghi di Toulouse d'altra parte dall'Emilia Romagna luci troviamo un po'Teramo decolli Gavoi posti un po'tipici per noi ma io voglio ringraziarti per l'invito
Ringrazio agli amici di il presidente con me alle al clero che ci vediamo spesso
Lega tutti voi per l'invito e per le cose anche che sono state dette tutti
I punti fondamentali della tua relazione con le quali con la quale naturalmente relazione concordo
Abbiamo una cosa in comune
Innanzitutto abbiamo un articolo dalla Costituzione
E l'articolo quarantacinque voce del primo comma non siamo il secondo
Dietro quegli articoli c'era
La dottrina sociale della Chiesa c'era l'allora monsignor Montini
C'era il valore della persona umana
L'esplicitazione della persona umana nel lavoro c'erano quei valori ci sono ancora ricordare ancora valido
L'articolo quarantacinque io non becca di una grande esperienza per la sulla questione la cooperazione però ho visto sentito natura l'azione che ti chiedi se ancora rispettato quell'articolo per la cooperazione e non ci chiediamo se ancora rispettato quell'articolo per quanto riguarda l'artigianato secondo comma non ce ne accorgiamo non ce ne accorgiamo
Ma il discorso è quello che è stato detto in seguito anche i problemi che ci sono nel Paese discorso fondamentale guru del lavoro
è quasi deve sempre tornare i capisaldi ai fondi agli elementi fondanti la costituzione a Repubblica e bisogna stare attenti perché l'ho massimo rispetto di tutti i parlamentari
E di questo Parlamento quella Costituzione la scritta della gente che voleva bene al Paese partiti De Gasperi Togliatti lo scrittore di Hainaut vive adesso andare cambiare quando poi sento certi sistemi noi emilianoromagnoli che abbiamo avuto certi fatti nelle nostre zone
Presidenzialismo o semipresidenzialismo ecco
E così abbiamo un concerto tutti i poteri al Parlamento ci mancherebbero a cominciamo avere qualche timore lo abbiamo qualche timore che si vada a toccare anche qualche parte fondamentale della Costituzione specie la parte valoriale della Costituzione la Repubblica e ritorniamo all'articolo uno Repubblica
Democratica fondata sul lavoro
Ma adesso purtroppo anche qui è stata cambiata quella parte non è più il lavoro che mai come per inteso e quarantotto quarantanove da quella gente che ha fatto l'Italia che cos'è che ha che milioni di persone che si sono messe intimano hanno così rischiato in proprio
Fatto gli artigiani insomma cefali cooperatori e hanno fatto i commercianti hanno fatto i piccoli imprenditori adesso purtroppo ci siamo accorti che viene tutelato più lavoro finto del lavoro vero
E ci siamo accorti che quell'articolo massimo rispetto di tutti ma le cose le vediamo e quell'articolo è diventato la rete la la la repubblica democratica fondata sul lavoro virgole dei dipendenti virgola specie pubblici
Questo ci pare che abbia avuto questo tipo di variazione
Col massimo ovviamente rispetto per quel settore pubblico che lavoro precede la gente che fa il proprio lavoro con con anche con senso dello Stato con gli impegni civili con i principi purtroppo di allora il lavoro vero colpito non è premiare loro degli operai e punito quando si parla di riduzione o dei minimi salariali e ha detto bene prima il dottor Morese
équipe parliamo dell'uso dei minimi Saviano e propria da poco gli operai Pharaoh milioni e mezzo al mese cioè da vergognarsi io non so quando a fine d'artigianato vara la celebre era vergognarsi dal milione e mezzo un operaio che lavora otto giorni al mese
Per e pagare un milione seicento mila lire di contributi riflessi oggi diamo meno agli operai dove c'è Audiard nell'opera di andare a vedere la lettura delle banche
E il problema del Mezzogiorno si diamo di meno gli operai con la Banca di Valpreda per cento quando si è risolto niente allora la e bisogna andare a vedere quelli che sono i problemi
Ben diverse però ecco De subissare in un ambiente che dopo ce ne dicono quattro
Ma la ce la questura grande industria narra di due o tre casi sempre inferiore ai nostri allora loro con i minimi salariali ecco i minimi è vero con gli stipendi ridotti carbonaio lo sempre e chi viene penalizzato le Caprice atipico in vani bagagli farli quindici venti
Ho abbiamo detto l'altra sera e un Paese sulle montagne ed ero della Sicilia San Piero Patti si arriva anche al trenta per cento
Cosa c'entravano
In in USA sono dei delitti
Dei problemi sono dei problemi che vanno al di là di non pagare la gente di non valorizzare quello che il lavoro vero
Poi c'è lavoro vero
Degli artigiani
Ma c'è l'articolo quarantuno della Costituzione libertà economica
E ci chiediamo ci sono ancora libertà economica
Se noi vediamo la nostra azienda sette ci chiediamo esistono con libertà economiche non ci accorgiamo che quasi qua ci sono più
Tra le rigidità del mercato del lavoro
Tra le leggi tipo la seicentoventisei nessun hanno fatto una sull'edilizia che ne roba da matti ellenica rifare addirittura recepiscono le norme europee se le norme europee dice andati cinquanta Lorin i tagli sono diciamo più bravi più andare dice allora delle cose logico più lavorare
C'è la questione della direttiva macchine
Abbiamo le leggi sull'ambiente non ne parliamo poi avete do tutti le questioni fiscali allora ci chiediamo se in questo Paese c'è ancora la possibilità di potersi mettere in proprio se c'è questa volontà sette e quello che il rischio di impresa la grande volontà all'età volontà la creatività la fantasia la voglia di lavorare la nostra gente
Se è ancora così e sostenuta dalla legislazione ci pare di no perché è una guerra continua
Noi abbiamo avuto l'impressione in questi ultimi anni e dico in quindici anni
Che si sia forse involontariamente per non conoscenza del sistema produttivo italiano per sopravvalutazione di alcuni sistemi di Hardy alcuni metodi di un metodo poi quella della concertazione a tre che ci ha creato tre milioni già occupati
Ecco non si è avuta conoscenza delle grandi potenzialità della piccola imprenditoria dell'artigianato e credo che possedesse una grande risorsa
è come se in Arabia Saudita avessero chiuso i i i pozzi di petrolio dice avete la creatività voi italiani ritiriamo tutto una serie di problemi perché non potete sviluppare la vostra creatività
Che è anche una violenza sull'uovo una violenza sulla persona umana la quale di fronte burocratismi dopo fare un mestiere che vorrebbe far questo solo alcune
Delle cose che volevo che volevo dire e cioè quella alla quale ha già fatto riferimento il presidente il presidente Nicolini sulla questione della quarta gamba del tavolo
Caro bigodini Decaro Marino io sono naturalmente contento ma ha detto anche il dottor Cerroni di poter parlare anche a nome della Confcommercio lo ringrazio non c'è il presidente Bile oggi
Quando aver ovvero piccolini abbiamo pensato alla quarta gamba del tavolo abbiamo capito che c'erano delle difficoltà
E sai perché perché il tavolo a tre piedi è sempre pari vanno sempre d'accordo
A quattro piedi può darsi che vali di sole meglio che scavano i tre perché così siamo sempre pare diamo sempre d'accordo
Ecco ci auguriamo è vero che così anche a cercheremo è vero di farlo restare in piedi anche intanto a quattro componenti e psiche seguirebbe il principio a quattro componenti a quattro
Zampe o cambia diciamo gambe del tavolo che probabilmente può anche darsi che non sia così pari come era prima apre perché è attempati a tre per motivi fisici
Ecco ci auguriamo che sia pari anche a quattro
Non lo vogliamo togliere spazio a nessuno la massima stima del del sindacato i lavoratori ci mancherebbe la Confindustria ovviamente il governo ecco ma io credo che questo discorso dell'Alleanza per lavoro se si vuole attenuare la drammaticità
E in base anche gli esempi passati e abbiamo i tre milioni di disoccupati io credo che debbano anche venire ascolta le nostre componenti dell'operazione agricoltura il commercio e l'artigianato e la nostra parte certamente la faremo
E per quanto sugli orari sto Paese e concludo speriamo che vada tutto bene ma io credo che la nostra gente sappia che chi sa lavorare non deve avere paura probabilmente devo aver paura e quelli che mettono i timbri Salute grazie
Grazie ringrazio io l'anno perché è sicuro che era il movimento cooperativo il monito che operativo e Confcooperative arriverà questo tavolo se avviene se faremo
Questo accordo con una livella
Ti assicuro che non siamo assolutamente fuori vive nello
Prima di dare la parola
Altro eccessivo
Iscritto a parlare vorrei ricordarvi dovresti avere tutti ricevuto
Un annuncio un biglietto di comunicazione in occasione della registrazione da la vostra presenza qui all'Assemblea
Che dice che domani mattina alle ore dieci
Il cardinale Angelo Sodano segretario di Stato di sua Santità Giovanni Paolo secondo rivolgerà alla nostra Assemblea un messaggio augurale a nome anche del Santo Padre
Naturalmente siamo tutti invitati ad essere puntualmente presenti in questa sede
è iscritto a parlare
L'avvocato Nino Galloni direttore generale per la Cooperazione al ministero del lavoro produrre
Spesso mi hanno fatto avvocato
In genere
Bene
Sono contento di vedere che tanti temi
Vengono affrontate in questa sede questa è una buona premessa per quel lavoro che abbiamo di fronte consentitemi allora rapidamente di di affrontarne qualcuno anche per capire quale sarà la mia agenda prossima anche se ci sono due di questi temi che non mi competono come funzionario dello Stato come direttore generale della cooperazione però
Ne parlo lo stesso perché ormai mi sento dentro mi sento dentro la famiglia
E allora il primo tema e quello dell'unità del movimento cooperativo
è un obiettivo che ci chiede la base perché io giro tutta l'Italia e sento che c'è questa volontà da parte dei cooperatori
Di tutte le associazioni
è un'esigenza obiettiva di rappresentanza e di rappresentatività perché qui si parla di tre centrali di quattro centrali forse addirittura sembra parlare di cinque Pisa invece
E diverso parlare di rappresentanza del movimento cooperativo dietro la quale non ci siano forze che vanno in direzioni diverse ma un'unica forza che spinge in una direzione costruita insieme
è un problema di immagine perché è vero quello che ha detto De Rita che e necessaria una soluzione di tipo associativo però è anche vero che la vera troppo guardato al nostro interno e troppo poco al rapporto con l'esterno ha fatto sì ha contribuito a fare sì che l'immagine della movimento cooperativo non sia quella giusta
Non sia quella giusta e questa è una cosa di cui mi dolgo estremamente perché mi rendo conto quanti quanto la cooperazione abbia fatto rischia facendo per il nostro Paese
E tuttavia l'immagine di cui godono le associazioni e il movimento cooperativo non è quella giusta è un problema da risolvere alzando il tiro come cercherò
Come cercherò di dire e organizzandoci in modo nuovo in modo cioè di rispondere a questa grande esigenza della
Della immagine
E poi c'è un problema di forza ovviamente e non sto qui a sottolinearlo ma dietro tutto ciò e allora ha un senso la rivisitazione del discorso della vigilanza c'è il problema di come
Rivisitare questa importantissima funzione
Perché da una parte è vero ci sono tante in prese non cooperative che ricevono
Contributi pubblici ben maggiori di quelle che riceve contributi il movimento cooperativo
Perché sicuramente se noi facciamo un bilancio tra quello che il movimento cooperativo riceve dallo Stato e quello che il movimento cooperativo dallo Stato e alla comunità noi abbiamo che il movimento cooperativo da molto di più di quello che riceve dallo Stato
Molte imprese soprattutto di grandi dimensioni invece che hanno ormai perduto la loro funzione sociale perché espellono quella manodopera che poi difficile da inserire e non assorbono più questa stessa mano d'opera che è poi difficile da inserire
Ebbene queste grandi imprese che ricevono grandi contributi grandi incentivi grandi quattrini dalla comunità non subiscono nessun tipo di
Nessun tipo di controllo queste un giusto campo di riflessione
Però non ci dimentichiamo che la vigilanza sul movimento cooperativo non è una vigilanza di tipo repressivo non è principalmente una vigilanza di tipo repressivo è una sorta di revisione è una sorta di controllo di autocontrollo del movimento cooperativo al quale sono sottratte lei imprese controllate al ministero del lavoro che deve esercitare questa vigilanza invece lui nei confronti della delle cooperative non non aderenti e allora mi chiedo quanto la mancanza di unità del movimento cooperativo contribuisca al fatto che a titolo di esempio lo lo cito
La metà e a volte oltre la metà delle nuove cooperative che si costituiscono non aderisce a nessuna centrale cooperativa
Guardate che è una cosa che a me questa più che piacere fa paura
Perché mi rendo conto che noi siamo chiamati a gestire un qualche cosa per il quale non s'per la quale non siamo completamente attrezzati in quanto amministrazione e tuttavia stiamo facendo degli sforzi di cui il principale ve lo dico con chiarezza riguarda la vigilanza
Noi vogliamo rivisitare questa funzione insieme con voi insieme con le centrali
Per vedere di collegarla meglio con tutta l'attività promozionale
Noi abbiamo fatto due esperimenti il primo in parte da soli e in parte con le principali centrali cooperative nel Mezzogiorno
E abbiamo visto che possono nascere cooperative sane operative e funzionali
E andiamo a vedere cosa sul territorio la gente in grado di fare di produrre in io a condizioni di mercato e cerchiamo di dargli una mano con piccolissimi interventi
Questa cosa sta dando dei risultati se fosse generalizzata con la collaborazione tra centrali cooperative ministero eccetera eccetera potrebbe dare dei grossi risultati
Ma che cosa significa rivisitare la funzione di vigilanza
Significa secondo me considerare che quei due mila ispettori di cooperative di cui quasi mille cinquecento formati durante la la mia ormai triennale esperienza
Alla direzione generale della cooperazione non devono essere visti come dei poliziotti che conquistò le stellette vengono nelle cooperative a distruggere e a creare dei problemi
Ma devono al contrario essere visti come dei promotori un aiuto
Dei Revisori controllori del bilancio verificatori di certe situazioni che soprattutto nelle piccole imprese non reggono perché è inutile che queste piccole imprese piccole cooperative paghino fior di contributi se poi non hanno
In cambio con servizio adeguato
Ma per rivisitare la funzione ispettiva in questo senso cioè in termini anche di promozione occorre che collaboriamo e la collaborazione secondo me presuppone tre passaggi
Il primo passaggio è l'eliminazione delle cooperative morte delle cooperative che non esistono delle cooperative che non operano
E questo è un problema che riguarda molto le cooperative del ministero ma riguarda purtroppo anche le cooperative delle associazioni ci sono molte cooperative
Ma non diciamo fasulle diciamo che non operano e allora bisogna se sono solo nel sonno dobbiamo
Differenziare le situazioni perciò dobbiamo parlare collaborare perché vedete gli interventi repressivi sono facili
Si prende una decisione una mattina direttore generale si alza dice oggi farò così e manda una circolare in giro no non si può più operare in questo modo lo sappiamo benissimo ma collaborare e dialogare significa che capiamo quale tipo di cooperative debbono essere definitivamente cancellate
Perché non non sono operative non lo saranno mai operative perché sono una zavorra che non ci possiamo permettere neanche in termini di immagine e per ottenere questo risultato bisogna che collaboriamo centrali e direzione generale questo è il primo punto il secondo punto è qui chiamo in causa anche il sindacato è quello di colpire le cosiddette cooperative spurie che sono una piccolissima minoranza qui c'è un'attività di interposizione illegale di manodopera fatta da anche da cooperative che spesso spesso si realizza con la collaborazione degli enti locali
E dobbiamo approfondire questa tematica dobbiamo affrontarla anche in chi chi lo deve fare in sede politica perché questo è una grosso problema perché qui costa storia di abbassare il costo del lavoro la flessibilità costola volo flessibilità alla fine si arriva a dire va bene
Si danno in appalto a Rea ribasso in in affidamento al ribasso a cooperative a sei sette mila lire ora gestione di servizi ma siamo matti
Noi dobbiamo farci portatori di una cosa del genere ma per carità
Secondo punto
Ho qui è una serie di punti strategia del movimento cooperativo beh amici parliamoci chiaramente
Qui il movimento cooperativo italiano diciamocelo ma andiamo fino in fondo alla forza di candidarsi alla gestione di importanti servizi come ad esempio quello sanitario
Che dovranno faccio solo come esempio che dovranno essere privatizzati cioè non gestiti più direttamente dallo Stato ma che non è sensato non so quanto sia più o meno sensato
Farli gestire ad imprese che hanno il profitto il lucro come come obiettivo insomma se io debbo andare
E da un medico che mi dice se mi devo tagliare la pancia o meno
Ma io debbo sapere primo che l'operazione sia necessaria e non finalizzata al fatto che Luís guadagni nella sua clinica privata grazie a un'operazione che magari non è necessaria e questa sicurezza un'impresa finalizzate al profitto non me la dà d'altra parte semi presenta un ospedale magari ho bisogno di un'operazione nome la fanno perché ci sono grandi liste di attesa eccetera eccetera
Allora è chiaro che la via per gestire questi importantissimi servizi sociali come ad esempio la sanità non può essere né quella del privato di profitto che ha la sua legittimazione in altri in altri campi
Se è vero che non è non può più essere quella della gestione del pubblico che adesso prendiamo per buona questa definizione non sempre esatto ma adesso la prendiamo per buono almeno in una certa parte del nostro paese non è abbastanza efficiente
Allora dobbiamo fare delle scelte precise in questo senso
Il movimento cooperativo può rivendicare la gestione di importanti servizi perché è in grado di farlo perché con quasi cento mila miliardi di fatturato con mille seicentocinquanta miliardi di utili signori amici si può fare si può rivendicare
Io sono solo un piccolo funzionario lo posso suggerire questo tipo di di politica di iniziativa ma chi ha potere politico che ha responsabilità deve rendersi conto di questa situazione io da economista e da funzionario posso solo suggerire queste vie
Secondo discorso riguarda le donne
C'è ormai una contraddizione insanabile nelle imprese speculative nelle imprese a fine di profitto tra produzione e riproduzione le donne subiscono delle situazioni di emarginazione debbono firmare
Delle dimissioni in bianco quando vengono assunte insomma sono cose inaccettabili
Però l'impresa finalizzata al profitto ormai avviata su un sentiero di estremizzazione della efficienza finanziaria che non ha niente a che vedere con l'efficienza produttiva o meglio una cosa diversa dall'efficienza produttiva per cui c'è un solo tipo di impresa dove ci si può rendere compatibile
Il momento della produzione il momento della riproduzione e anche il momento del tempo libero per una donna che abbia una famiglia e che abbia dei figli che voglia lavorare all'esterno della famiglia perché mi sembra che questa sia un'acquisizione importante fondamentale della nostra epoca
E il movimento cooperativo le imprese sociali le imprese cooperative quindi sono la sede dove le donne si possono organizzare e gestire il loro tempo in modo tale di rispettare quelli che sono i vincoli del mercato della competitività dell'impresa da una parte e dall'altro la liberazione di tempo da dedicare ad altre cure
Del Mezzogiorno qualche cosa ho accennato prima stavo ripetente Amm a Morese quello che ho cercato di dire in tutte le lingue in tutti i modi anche alle autorità politiche e via dicendo
Nel Sud la caratteristica fondamentale è una miriade di piccoli produttori nell'ambito dell'economia sommersa che forniscono merci e anche in parte servizi alle grandi in prese del Nord
Sì sì adesso alle grandi imprese del nostro cioè abbiamo un grande sommerso di piccoli produttori dipendenti dalle grandi imprese
Allora mi chiedo se il movimento cooperativo non possa candidarsi
Nell'ambito di una gestione nuova di tutto il problema della disoccupazione della mobilità del sud cosa che può fare
A costituire consorzi cooperative e e comunque atto attività tali da consentire a questi piccoli produttori di diventare imprenditori cioè di conquistare di dialogare con i mercati di sbocco e di non essere semplicemente dei momenti dipendenti delle attività di vendita delle grandi imprese che comprano a basso costo e quindi con bassi salari
I i prodotti li etichetta no e li li esportano cioè mi chiedo se questa non può essere una strategia fondamentale per il Paese per il movimento cooperativo
Un altro settore importante e mi dispiace che sia andato via De Rita e quello della cultura
Ma quale veicolo pensate economico possa esserci per lo sviluppo della cultura
Pensiamo ai musei pensiamo alla riorganizzazione di tutta una serie di attività di valorizzazione dell'ambiente del patrimonio dell'archeologia eccetera eccetera se non fuori da una struttura da una ipotesi da un'organizzazione di tipo cooperativo
Sesto e qui di nuovo esco dal mio dal mio ambito ma consentitemelo ogni tanto lo faccia
Il discorso delle alleanze c'è sicuramente nel campo della politica fiscale
E non solo nel campo della politica fiscale dei rapporti con le banche altre cose di cui poi dirò on ter Reno di alleanza con le piccole intese
E con l'artigianato
è una cosa importantissima secondo me che noi studiamo meglio tutta queste tutte queste potenzialità queste possibilità
Non possiamo guardare solo hanno gli stessi dobbiamo
Vedere questi valori questi principi calati nell'ambito dell'economia per formare un modello alternativo di impresa che già c'è perché è quello della cooperazione rispetto all'impresa capitalistica proporlo in tante altre occasioni dove è possibile così
Ora
Esperienze di Working Baia otto di management buy out tutto ciò che è anche non è esattamente cooperazione ma che ci possa essere vicino dal punto di vista culturale dal punto di vista delle alleanze queste fondamentale per rompere quell'isolamento perché purtroppo nell'ambito delle piccole imprese nell'ambito dell'artigianato
Siamo visti apporto non lo sappiamo ma gli altri non so quanto lo sappiamo come quelli che non pagano le tasse tutte queste sciocchezze qua
Ma finché non creiamo un discorso più ampio nei quali si spieghino quali sono i rapporti col fisco delle varie tipologie di impresa Memnone usciamo né come immagine né come potenzialità
Diciamo così politica all'interno di questo io inserirei discorso che faceva Morese su un cambiamento cioè questo lo decidono i politici che vogliamo fare
Un ministero dell'economia non della grande impresa adesso scusate l'espressione che certo non è non è operativa e per capirci con l'artigianato le cooperative le piccole imprese che fanno determinate scelte in termini di reinvestimento del profitto a monte e in modo irreversibile ecco questa potrebbe essere un'idea perché bisogna anche stare attenti rispetto a quello che diceva prima Morese di non cadere dalla padella nella brace
Perché è vero che il ministero del lavoro delle volte non ha guardato a questa sua importante competenza con la dovuta attenzione tante volte sono stato il primo io a lamentarmi di quelli che potevano essere stati i rapporti con l'autorità politica
Però è anche vero che qui abbiamo una struttura abbiamo un'organizzazione che in certi momenti è stata anche utile al movimento cooperativo allora stiamo attenti a non finire in un ministero dove magari verremmo schiacciati annullati completamente perché il
Presidente della della Confartigianato non ha ricordato quanta gente si occupa al ministero dell'industria degli artigiani uno due funzionari
Eh beh mica è possibile che un milione e mezzo di artigiani non abbiano nessun riferimento non abbiano una un una loro una loro sponda a livello politico a livello della dell'amministrazione stiamo attenti a non finire alla stessa maniera
Sì sì ho finito l'ultima cosa riguarda due cose le riguarda le banche
è bene sì esistono banche
Cooperative
Che sono portatrici di una finanza non dico alternativa perché forse la parola grossa
Ma diversa valida vera cioè che danno i prestiti a tassi di interesse possibile agli artigiani alle cooperative e alle piccole imprese ho visto esperienze di questo tipo qui a Roma ne ho viste nel parco nazionale dell'Abruzzo
E vi posso garantire che quando la barca funziona l'intervento pubblico non serve a niente le imprese nascono e si sviluppano da sole in modo adeguato questa è una cosa fondamentale
Perché non ci dimentichiamo che se si riesce a lavorare sull'efficienza interna delle banche sì che i tassi di interesse sui prestiti siano più bassi noi possiamo veramente rivendicare una politica del credito diversa perché oggi le piccole imprese le cooperative
Il ma soprattutto le piccole imprese l'artigianato pagano gli interessi anche per le grandi imprese perché quei tassi d'interesse così bassi che pagano le le le grandi prese non sono sufficienti a coprire i costi di gestione delle banche
E quindi a differenza viene pagata dalle piccola impresa era l'artigianato ed alle cooperative questa è una situazione insostenibile condizioni di crescita della disoccupazione e di non sufficiente sviluppo dell'occupazione
Tutti gli operatori tutti gli attori devono partecipare
Perché lo Stato soprattutto lo Stato leggero non ce la farà non ce la farà più a compensare l'efficienza delle banche
è necessario che ci siano dei soggetti finanziari sul territorio vicine alle agli altri enti che partecipano lo sviluppo e alla concertazione e alla concertazione locale che ci siano anche le banche che facciano la loro parte anche loro
Io ho finito con un ultimo messaggio che riguarda l'Europa noi abbiamo confuso in Europa i vincoli il debito pubblico il deficit pubblico l'inflazione eccetera eccetera che dobbiamo considerare li abbiamo conclusi con gli obiettivi
Ecco stiamo attenti perché gli obiettivi dell'Europa devono essere quelli della funzionalità dei servizi di un grado sufficiente di civiltà possibile dello sviluppo degli degli uomini delle donne e dei giovani
Della possibilità per un anziano di rivolgersi a un ospedale di essere curato questi sono i grandi obiettivi dell'Europa rispetto ai quali bisognerebbe fare una Maastricht dell'economia sociale delle cooperative per verificare quali Paesi presentano degli standard nella cura dei bambini della formazione dell'assistenza nel lavoro adeguati e non confondere questi grandi obiettivi della civiltà con quei vincoli monetari che dobbiamo rispettare che dobbiamo considerare ma che non sono altro che vincoli grazie
Azione
Adesso diamo la parola all'ultimo oratore della mattinata
Vorrei poi pregarvi di non sfuggire all'impegno di definire prima di chiudere la seduta della mattina alcune norme alcune decise di fare prenda cura decisioni che riguarda poi proseguire i lavori la parola al presidente dell'UNCI amico Luciano D'Ulizia
Caro Marino cari amici cooperatori ho accettato veramente di buon grado di partecipare alla vostra assemblea
Di portare
Saluto non formale un saluto ovvero da recuperatore a cooperatore dai governatori dell'undici ai cooperatori dalla concorrenti
Ma io credo che l'attenzione che stamattina abbiamo visto la nuova attenzione verso il movimento cooperativo verso la vostra centrale sia un'attenzione rivolta all'insieme della cooperazione
è un'attenzione importante
Sostanzialmente si dice
L'economia sociale tra le famiglie nell'economia sociale movimento cooperativo
Può essere
La soluzione
Può concorrere a risolvere i problemi del lavoro
Marino nella sua relazione
Sostanzialmente e io lo registro con molto piacere
Sottolinea questo ruolo
Questa capacità del movimento cooperativo della cooperazione di dare delle risposte serie e durature
Di solidarietà
Quindi riempiendo queste risposte anche di contenuti fortemente etici
E io direi anche di distinzione culturale
E allora di fronte a questo coro abbiamo sentito altre qui non li cito tutti i giorni ministri
Mio presidente del CNEL verità
Che sollecitano la cooperazione
Ad assumere questo ruolo importante che un ruolo dicevo prima culturale sociale di solidarietà
Un ruolo di grande rilievo
Marino risponde che occorre e io sono d'accordo con lui
Avere una strategia
Che semplifico
Un'unità cooperativa
E la
Confederazione se non ho capito male
Dalla sua disponibilità ad essere cassa comune
Io da cooperatore semplice e vengo dalla gavetta non non voglio sfuggire
Perché credo non voglio sfuggire alle questioni che sono sul tappeto ne voglio sfuggire alle domande ne voglio sottrarmi alle responsabilità ecco allora dico
Che siamo ormai tutti i conoscenti
Che ci sono le condizioni perché il movimento cooperativo assuma queste grandi responsabilità
Cioè di essere la parte dell'economia che si fa carico dei problemi della modernità
E chi assume su di sé la sfida per il lavoro la sfida per una nuova civiltà
La sfida per una nuova solidarietà
Su questo siamo tutti d'accordo
Non c'è centrale che non lo sia
Allora la proposta di Marino almeno scandalizza
Credo che non sia una
Proposta strumentale almeno così io lo interpreto
Se noi siamo le quattro centrali
D'accordo nelle strategie di fondo nel raccogliere quella che io definisco la sfida
Che viene apposta al movimento col
Ita
Far vedere che non viene solo una cultura di tipo capitalistico
Ma che vi è una cultura di tipo sociale cioè non vi è solo un'economia di Vibo capitalistico ma vi è un'economia di tipo sociale che noi rappresentiamo
Il contenitore non ha importanza
Dobbiamo però darci questa strategia questo programma di ampio respiro
Raccogliere le sfide che ci vengono dalla modernità e dalla Società allora caro Marino
Il resto il per me
Conta poco
Ma probabilmente come tu stesso più volte Vichy
I problemi
Sono più complessa
Ci sono delle perplessità
Sulla vera autonomia del movimento cooperativo
Ecco allora tutti insieme dobbiamo conquistarlo ma dobbiamo far sì che il movimento come sia veramente autonomo sia in grado di dialogare con le forze politiche e sociali in modo
Autonomo anche strategico per introdurre questa nuova cultura della solidarietà e dell'economia sociale allora se lavoreremo così caro Luigi permette io lungi sarà senz'altro disponibile
Io non voglio aggiungere
Che vi potrebbe Sr
Uno scopo strumentale non lo voglio nemmeno pensato
Amici della Confederazione amici cooperatori sappiate che la organizzazione cooperativa che io rappresento non vuole essere una semplice etichetta un qualche cosa che serve a qualcheduno vuole essere
Una forza cooperativa
Culturale prima progettuale e che dia concretamente un contributo all'evoluzione del sistema sociale economico Eneide in cui noi crediamo e che per fortuna hanno prevalso in questo Paese grazie del vostro lavoro e grazie della disponibilità
E per ultimo Vittorio Benedetti presidente nazionale dal momento che stiano lavoratori
Amici della Confcooperative presidente innanzitutto vorrei ringraziarvi per l'ospitalità e il Presidente Marino per l'ampia relazione nella quale ha toccato veramente dei temi fondamentali
Temi fondamentali che ineriscono soprattutto a quello che è il problema del lavoro senza nessun'altra etichetta se è vero che come sottolineato da Giovanni Paolo secondo nella lavori Mexès Chance
Il lavoro è una forma di cooperazione e particolarmente no pensi la cooperazione dell'uomo con l'opera creatrice di di quindi il cooperare è veramente il paradigma del lavoro in ogni sua manifestazione
Da quest'angolo visuale la totale sintonia che c'è fra la Confcooperative e il Movimento cristiano lavoratori per avere questa comune ispirazione alla dottrina sociale della Chiesa
Non può non essere altro che auspicio perché quelle che sono state delle collaborazioni da sempre di carattere personale di carattere individuale ma anche più organicamente concepite possano svilupparsi sempre più e possano quindi consentire di dare una visione di concerto oggi si parlava di direttori d'orchestra
Che finivano per accompagnare ecco dobbiamo tutti quanti cercare di accompagnare questo precetto veramente più elevato
Della cooperazione e intesa come forma
Massima di espressione del lavoro umano e forma nella quale si cala appieno
Lì i principi della solidarietà quella solidarietà
Che sono di soli principi che possano consentire in una situazione nella quale oggi vediamo tutti le testimonianze che già oggi sono state date sono state convergenti in questo punto di vista non poteva non essere altro che tali in cui lo sviluppo produttivo soprattutto per quanto riguarda le grandi imprese non si coniuga con lo sviluppo dell'occupazione ecco l'aver maggiormente presente questa dimensione della necessità di mandare avanti di pari passo di sviluppo economia e occupazione e quanto solo il mondo della cooperazione mondo ti lavoratori ispirati cristianamente possono portare avanti e quindi con questa auspicio che tutti quanti riusciamo portandoci dei nostri con esperienze portando quelle che sono le nostre iniziative le nostre capacità più grandi più piccole che siano progettuali di poter portare avanti
Questa Progetto di rinascita
Del nostro Paese in una situazione in cui la politica sembra potersi riappropriare interamente della direzione
E di quella che è la gestione della cosa pubblica questo è l'auspicio che mi sento in tutto cuore di poter fare alla diligenza vostra e ognuno di voi singolarmente grazie può
Grazie presidente
Ma era l'ultimo attore di stamattina
Devo procedere quindi al completamento degli adempimenti per praticamente di previsti la nomina della commissione verifica poteri che se necessario assumerà la funzione di un seggio elettorale
Io propongo
Quale presidente ignoti ieri in Presidente della Confcooperative di Cagliari
E i componenti Sergio Bonetti presidente di Confcooperative Lombardia
Olga Pegoraro presidente Confcooperative Veneto
Gatti Attinà stancato presidente Confcooperative Calabria
Il medico Fasano presidente di Confcooperative Campania e Maurizio Gardini presidente Confcooperative Emilia Romagna
Poi la commissione si avrà scrisse immensi
L'accordo la commissione si avvarrà dei seguenti funzionare i confederali coordinati da Anna Capponi Paolo abbagliante Roberto Vallotton Giuseppe Battistutti Antonio De Santis Luigino Marozzi su come nei fatti
Paolo Stoppa Spalletti Luciano Benetton mi è divisa vetta vicino
E poi subito passiamo anche alla nomina dei questori
Ruggero Lazzaroni presidente Confcooperative Lazio Mino Taricco presidente Confcooperative Piemonte chi è d'accordo grazie reca un'azione tutti d'accordo
Voglio comunicare inoltre per la commissione verifica potrà del potere l'orario in cui opera due maggio cioè oggi dalle quindici e trenta alle diciotto e trenta
Il tre maggio cioè domani dalle nove alle dieci
Propongo che le liste per le candidature dovranno essere presentate non oltre alle ore undici di venerdì tre maggio cioè domani
E ultimo
Si deve essere molto severi
Le richieste di intervento del cioè si dovrebbe fissare inderogabilmente in nove minuti i tempi previsti per ogni intervento lo so che è un pochettino accolto però
Cinque no cinque cene pare
Sette va bene io accetto prevosto ecco ma dazioni sette minuti poi qualche dono gara allora magari vediamo un minuto in più l'accordo ok va bene Mater come dicevo della resa un po'severo perché c'è un tanti interventi da fare per ragioni sono abbiamo dopo Pangea anche la mamma Tina però insomma ci vuole sempre del tempo che farà parlare liberamente
Cosa in
Sì affronto adesso andiamo in genere il buffet e accanto quindi la ripresa alle ore quindici in punto mi raccomando resoconto anelli intanto buon appetito e grazie
No
Avvocato possiamo sbagliare
Chiave
Doveva
La sessione pomeridiana M vedo ancora poca gente speriamo che venga
In ogni modo chi
Avrebbe Anna Scheda Fontana
Intervento pregato
Fitti si vota tra il primo volentieri
Così incominciamo spera un nella speranza che la gente
Vorrebbe prendere subito la parola al Ruggiero
Giacomo oggi
Presidente di Bari
Prego
Pubblico impiego primo
In un'intervista di qualche tempo fa
Karl Popper diceva che le nuove frontiere di una no non moderna democrazia industriale
Erano due
Più libertà e più salato
Più libertà per garantire una qualche forma di difesa contro lo strapotere dello stato e tu Stato per garantire contro l'abuso della libertà
Bene ha fatto il nostro presidente questa mattina a delineare alcuni elementi di tutela di rafforzamento dell'istituto dalla cooperazione
Più libertà perché in qualche modo dobbiamo porre un freno all'eccessiva
Pletora di controlli a quella che è la necessità di semplificare il sistema fiscale
A quello che in qualche modo e necessario garantire alla impresa la propria libertà di Crash di nascere di crescere e di svilupparsi nel tempo più stato perché credo che ne abbiamo bisogno di una moderna legislazione penso all'Antitrust pensano a tutela delle piccole e medie imprese
Penso anche alla tutela di tutte quelle aziende che operando in aree marginali indubbiamente svolgono una funzione pubblicistica che non può essere sottaciuto
Ecco perché è importante ricordare Karl Popper e ringraziare il presidente per le puntuali definizioni che ha fatto rispetto a queste problematiche
Ma io non dimentico di essere presidente di Unione provinciale del Sud e allora vorrei spendere qualche parola a favore del nostro Mezzogiorno tempo fa la comunità europea commissiono un'indagine
Ad una commissione che prese il nome poi dal suo coordinatore CCD che prese un nome
Che in qualche modo è suggestivo il costo della non Europa
Quello studio fu può in qualche modo e l'elemento genetico degli accordi di Maastricht
Perché appunto dall'analisi dei costi nella non Europa
Sì gettano le basi per la nascita della Unione europea
Parafrasando quel titolo mi piacerebbe immaginare che qualcuno si occupasse di uno studio che avesse per titolo il costo della novità
Perché in fondo noi abbiamo dei costi impropri che tutto il sistema economico nazionale paga soltanto per il fatto di non aver avuto la piena unificazione della dell'Ari italiani
E d'altro canto vorrei dirlo quello studiolo Pio evidenziò come le le aree che si erano più avvantaggiate erano le aree più sviluppate d'Europa
Allora io dico che in uno sforzo di solidarietà dove la solidarietà non deve essere intesa come una qualche forma di beneficenza
Ma come quell'incontro che nasce fra due soggetti uno più forte l'altro più debole soltanto perché vi è
Comunanza di interessi e reciproche convenienze
Allora io dico che si pone il problema di creare una rinnovata solidarietà fra il Nord ed il Sud per lo sviluppo armonico del nostro Paese cioè per recuperare tutti quei costi della novità
E allora caro presidente io mi permetterei di fare una proposta e concludo
Parafrasando un po'quello che il presidente Dini ha detto questa mattina quando ha parlato di un'alleanza per il lavoro io dico che una nuova frontiera di Confcooperative potrebbe essere quella entro cento giorni
Di aprire un tavolo di trattativa
Fra Confcooperative forse sociale lo ha detto il rappresentante della CISL al Molise e di governo per fare un grande patto per il lavoro avendo come soggetto centrale d'impresa cooperativa
Primo per lo sviluppo delle attività manifatturiere e di servizi secondo per la cooperazione sociale terzo per la cooperazione turistica quarto per la tutela dell'ambiente
Allora io credo che noi dovremo qui darci appuntamento qui fra quattro anni
Sarà il primo con il primo congresso del terzo millennio dell'era cristiana caro Presidente
Per vedere che cosa abbiamo fatto io non dico che con questo risolveremo i problemi della disoccupazione subito ma certamente avremmo dato un poderoso contributo alla risoluzione di questo problema grazie
Grazie presidente anche in tema sto nel tempo dei cinque minuti
Chi vorrebbe prendere la parola
Aspetta ancora bene
Richieste di intervento selezione
Prego
Grazie presidente
Vorrei anzitutto
Rallegrarmi con Luigi Marino la relazione che gli ha fatto
E che io pienamente condivido
Molti aspetti e soprattutto nel tessuto generale del ragionamento delle proposte Gingrich ha fatto
Tra gli interventi di questa mattina mi è parso poi molto interessante
Quello che ci ha detto De Rita
Perché indubbiamente il problema dell'identità resta un problema chiave così come quello della formazione così come quello della strategia per un congresso che voglia fissare le grandi linee di orientamento del lavoro in cui tutti impegnarci riconoscerci
Credo che
Sì
Indubbiamente è un discorso che merita una riflessione approfondita
Egli è partito dando per scontato direi che le ragioni interne della nostra solidarietà
Discorso che a mio parere richiede soprattutto in funzione della formazione dei quadri di una nuova classe dirigente un discorso molto sistematico molto approfondito
Ma la novità del suo ragionamento che riprendeva poi alcuni degli spunti fondamentali della relazione di Luigi Marino
Era volto a vedere come l'identità sì realizza anche in un tessuto coerente sì organico di relazioni con l'ambiente col quadro complessivo in cui le cooperative debbono lavorare
è un discorso che noi abbiamo visto moltiplicarsi trascinarci né i nostri congressi
Ma che forse non ha portato fino ad ora
Ad una visione precisato un inquadramento preciso di questo problema
L'intervento che abbiamo testé a ascoltato
Proponeva per esempio una tutto il movimento cooperativo e non solo la Confcooperative
Nella una questione grossa e cioè se è possibile
Per tutto il problema del Mezzogiorno e delle aree deboli dal punto di vista generale
Ipotizzare una strategia Poli Annalen con obiettivi precisi settoriali generali su cui concentrare il meglio delle nostre energie
Ecco io credo che sia un discorso che non dobbiamo lasciare passare così
Ma che merita veramente tutta la nostra attenzione
Io credo che in verità
Da questo punto di vista uno studio approfondito sistematico non l'abbiamo ancora compiuto io stesso me ne faccio carico perché le realtà cooperative
Con le quali nelle quali sono immerse
Da tempo si dice bisogna fare qualche cosa qualche cosa per il sud gemellaggi da cooperativa cooperative ma sono discorsi dei voli il problema è di affrontare il problema nella sua globalità
E credo che oggi il movimento cooperativo collegato anche con una realtà più larghe di quelle della nostra nazione potrebbe mettere a fuoco un disegno di questo genere
Sul piano della formazione
Voi sapete che io mi trovo sto passando la mano
Alla presidenza dell'Istituto Luzzatti
E che noi abbiamo cercato in questi sei anni
Da un lato di rimettere in piedi l'istitutore di qualificarlo di nuovo come un punto di riferimento nella riflessione scientifica e culturale riguardante il movimento cooperativo
Dall'altro riaggregare attorno al Luzzatti le menti più aperti più qualificate della scienza economica delle scienze sociali giuridiche
In modo tale da poter rovesciare un trend che vedeva sul piano dirò così Esterno il mondo scientifico in posizione antagonistica negativa nei confronti della cooperazione e il documento che abbiamo potuto mettere a punto
Che fra l'altro è firmato da Romano Prodi è stato firmato oltre un anno e mezzo fa varata Romano Prodi e lì a dimostrare che un passo importante ma ce ne sono ancora molti altri da fare è stato compiuto l'altro è essa ad altro intento è stato quello di aiutare il movimento cooperativo in generale
A darsi una nuova classe dirigente attraverso un iter
Predisposto
Sia in lauree brevi sia in corsi veri e propri post-laurea
Sia gli uni che gli altri inizieranno in alcuni centri del nostro Paese
In Emilia ma anche a vari alcune iniziative analoghe a Torino eccetera e lo sforzo è di dare un significato e uno spessore nazionale con la prossima stagione
Scolastica
Un tentativo
Dini collaborare con le associazioni che certo in prima in prima data battuta restano le principali responsabili non solo per la formazione dei quadri pare ma anche per il processo delicato di inserimento dei quadri in questo nel tessuto di rinnovamento di aggiornamento di avanzamento della nostra classe dirigente
Per quanto riguarda gli aspetti internazionali giustamente è stato messo l'accento
Sulla unificazione dei servizi a Brussel io vengo da da alcuni giorni passati ed alcune attività svolte insieme ho potuto misurare l'efficacia e la validità di questa iniziativa
Previsti attiva che ci sarà fra l'altro molto utile proprio per gestire quel convegno del sette otto e nove di giugno
Di cui ha parlato il ministro Treu questa mattina e che il ministero affidato proprio all'Istituto Luzzatti in collaborazione con le quattro associazioni nazionali
Vorrei terminare
Con una un brevissimo accenno alla dimensione non solo europea ma con lettera europea della responsabilità cooperativa
Nell'ultimo congresso io fui molto critico al riguardo nei confronti delle esperienze cooperative
Nei Paesi esterni alla Comunità europea
E cita i troppi alcuni casi dicendo l'andare a fare un albergo andare a fare una strana
Come cooperatori
Vincendo un appalto internazionale in questo o quel Paese
Può essere una cosa interessante però si va si torna alle cose restano dal punto di vista sociale e dello sviluppo cooperativo come erano prima
Io credo che noi dovremmo veramente porci il problema
Di come noi possediamo accanto a queste cose che certamente sono utili
Ma promuovere delle iniziative che facciano nascere movimento cooperativo
L'istituto Luzzatti d'accordo col nuovo organismo di rappresentanza unitaria europea sta predisponendo a questo riguardo un appuntamento internazionale per l'area mediterranea
Reso ancora più attuale dalle decisioni e dal programma decennale approvato a Barcellona
Credo che come massimo movimento in Europa perché questa è la realtà del movimento cooperativo italiano noi dobbiamo farci carico anche di questo
Non solo per una immagine ma per una realtà di solidarietà proclamata i vissuta che posso fare
Un passo in avanti a questa visione più larga a cui la realtà del mondo sempre di più chiama fra l'altro il movimento cooperativo vi ringrazio
Così si sente
La prossima richiesta Angie Giampiero Landucci presidente dell'Unione di Pisa
Ma il tempo assegnato mi pare che sia abbastanza contenuto per poter fare torto troppi discorsi del resto nell'azione di Marino stimolerebbe approfondire diversi ma io vorrei circoscrivere il mio intervento in tre aspetti che ritengo abbastanza importante
è stato detto nella relazione ma anche degli interventi qualificati ad alto livello che siamo di fronte a problemi nuovi
Scenari nuovi esigenze nuove
Bene in questo contesto credo che si aprono spazi nuovi anche per il nostro settore
E quindi si tratta di vedere come noi riusciamo a inserirci non certo come nel passato molto spesso avveniva nelle nostre realtà periferiche
Ruolo marginale quasi direi recuperato dalla bontà di qualcuno
Io credo che questa consapevolezza cioè della realtà che si presenta con particolari esigenze anche nel campo produttivo ma anche in quello sociale
Di articolare diversamente i processi produttivi
Sia per noi estremamente importante
Cioè cosa voglio dire gialle a l'industria anche di piccola e media dimensione
Cercano di alienare tutta una serie produzione ammonta a base dei sistemi produttivi
Quelli sono ovviamente opportunità che che potremmo cogliere perché la nostra esperienza
Le nostre capacità
Che abbiamo dimostrato ampiamente in questi anni anche recenti ecco ci titolano per poter concorrere
A pari dignità agli altri a a sviluppare un sistema che sia Quality qualitativamente più valido per reggere la competenza anche a costi minori io credo che queste flessibilizzazione siano opportunità che non possiamo trascurare
Ma cosa è che serve in modo particolare a me serve crede che serva la necessità di acquisire una mentalità della nostra indispensabilità
Cioè c'è bisogno di prende consapevolezza che noi degli scenari futuri possiamo contare dobbiamo contare
E dobbiamo non solo chiedere spazzi com'è stato giustamente chiesto a direi ai responsabili importanti del nostro Paese
Ma credo che sia la ci sia la necessità proprio di far maturare questa consapevolezza che siamo una forza abbiamo dimostrato di avere tutte le qualità per potere competere pari dignità degli atti appare dignità vogliamo esercitare il nostro ruolo
L'altro aspetto su cui io credo sia importante
Il riflettere e sulla sulla possibilità di articolare lo sviluppo nei territori in modo diverso da quello del passato
Cioè i limiti istituzionali a volte sono ristretti don non consentono di esprimere al meglio le potenzialità che un territorio più ampio contiene esempio si fanno si è fatto nel passato programmi e progetti di tipo provinciale o comunale ben le dimensioni istituzionali probabilmente se non in poche realtà non sono come dire tali da poter essere in grado di affrontare problemi del futuro
Ed allora io credo che ci sia la necessità come in tante parti del Paese sta avvenendo
Di allargare limiti istituzionali senza naturalmente pretendere di sconvolgere le istituzioni ma allargarli nel senso di creare progetti interprovinciali o interregionali
Ecco allora io credo che anche su questo versante ci sia la necessità di unire le nostre energie
E quindi lasciare come dire i i di schermi entro cui ci siamo organizzati per affrontare invece sulla base delle necessità che propone e impone in certa misura il mercato e quindi a livello di costi a livello di qualità a livello di di imprenditorialità che non delle piccole realtà e difficile poterli realizzare perché occorrono costi occorrono competenze e quindi la necessità d'ora di trovare progetti e proporre progetti entro cui ovviamente far confluire anche latte realtà
Ma noi ecco avendo già esperienze di questo tipo poter riproporre credo che sia un fatto molto importante d'accordo con le istituzioni e quindi
Ecco
Anche questo aspetto credo che sia un dato su cui riflettere provano la nostra esperienza noi notiamo che questo è un settore è una un ambito entro cui si può chiaramente ecco mettere insieme molte energie molte risorse molte possibilità per affermarci ancora di più
Un terzo elemento mi pare di poter cogliere nella riflessione che è venuta avanti anche dalle varie sottolineature anche affermazioni che sono fatte dai vari personaggi che si sono succeduti
Con la formazione professionale
E un dato fondamentale tutti quanti lo riconosciamo tutti quanti nel servizio sentiamo dire ecco però è stato anche detto che la formazione tradizionale non ha ha risolto il problema di questo Paese anzi addirittura direi che noi siamo in confronto ad altri paesi
In una situazione di estrema carenza e di non adeguatezza rispetto ai bisogni a fabbisogni che il sistema economica e sociale Profumo
E qui la necessità allora di fare un discorso di qualità
Che è quello soprattutto della non solo da professionalità della polivalenza professionale che oggi è indispensabile
Cioè col avere un operatore che possa essere utilizzabile è come lavoratore subordinato e come lavoratore tono ma come lavoro professionale come imprenditore
Ma anche e soprattutto un lavoratore che abbia la consapevolezza la personalità per affrontare il mercato
Perché oggi la scuola non ti dà a questo la formazione professionale forse ti professionalizzanti ma non ti dalla personalità per essere un imprenditore
E anche la famiglia tutto sommato non non è che crei una condizione una una mentalità vincente del giovane per cui diceva e affronta il mercato
Mettiti sul terreno della competitività fai vedere cosa vali no assolutamente le famiglie
Un genere cosa vado cercano il posto sicuro cercano de di piazzarlo al al riparo di ogni rischio oggi invece il mercato chiaramente richiede situazioni diverse gli scenari che abbiamo di fronte immagino no un lavoratore che può fare oggi l'imprenditore domani qualche altra cosa ecco ricatti conclude vengo subito concludo rapidamente
Ecco allora io credo che anche questo è un campo è un campo su cui ci possiamo candidare come direi come formatori in questo senso perché nella cooperativa si impara tutto s'impara a far lavoratore viene dipendente si impara a fare il gestore si impara a fare l'imprenditore si para pronto l'autonomo
Errore vive sola scuola penso che possano essere all'altezza
Io
Tanto per fare per arrivare al concreto siccome noi sappiamo benissimo che molti soldi della formazione professionale verranno destinati a stage o a iniziative che formano il soggetto mettendo di fronte ai sonagli come dire al lavoro alle sue responsabilità io credo che noi potremmo in un rapporto con le regioni che avranno ancora maggiori poteri e con le Province ecco candidarci come è strutture formative che danno al giovane dello scenario che si presenta tutti i requisiti che oggi nella scuola formazione professionale e nelle altre realtà gli hanno dato grazie
Grazie presidente
Prossimo l'attore Alberto sull'anni dalla presidenza del non Mione di Milano
Attese sta arrivando
Vado per Flash e cinque punti
Se poi ci si capisca lo stesso il primo flash è questo
Una questione
In Terna organizzativa
Che ho respirato a livello di provincia di Milano che riporto qui perché penso sia giusto
Ed è questa
La necessità che gli appuntamenti delle federazioni
Possano svolgersi prima degli appuntamenti unitari dell'organizzazione dell'associazione cioè spesso e sovente il dibattito che emerge all'interno dei congressi di federazione
Emerge fa emergere una serie di problemi concreti ai quali questo momento c'è il momento assembleare unitario può dare solo delle risposte politiche puntuali e precise
Perché sappiamo benissimo che la nostra forza è sì da una parte la forza dei settori ma dall'altra parte la forza unitaria della rappresentanza unitaria che abbiamo ecco quindi io ripensare la nostra modalità organizzativa e ribaltare nuovamente il discorso
Penso che sia uno degli argomenti da tenere in considerazione secondo
Punto
Lo dico in termini di
Così di di di di stimolo accettano un po'le provocazioni che stamattina Marino dava anche a De Rita ecco stimola un po'anch'io cioè noi dicevamo stamattina all'interno della nostra organizzazione settanta per cento da classe dirigente cambiato
Qualcuno stamattina diceva sono sparite le teste bianche le teste calde
Io dico provocatoriamente non vorrei che fossero cambiati queste settanta per cento
Perché c'è stata una rotazione nel senso che siccome uno non può stare più di due mandati nello stesso posto in cui è c'è una rotazione uno scambio ma alla fine sostanzialmente sono le stesse persone che girano sempre
Lo dico in termini provocazione qui lo lascio
Ecco sperando sperando di non essere immediatamente che a questo punto annoverato tra i ragazzini arroganti
Nel senso che io ragazzine comincia a non essere più ventenne e per quanto riguarda l'arroganza ben penso che nessuno all'interno di questa sala se possono locande ci sarebbe probabilmente c'è comunque sempre un po'di passione che ci motiva al fatto di partecipare
E di partecipare quotidianamente
Perché al di là del problema dei congressi c'è il problema della vita feriale all'interno della nostra esperienza e cooperative il problema di gestirle quotidianamente con tutti i problemi che ciascuno di noi sa nel rapporto con i soci nelle difficoltà e in quant'altro
E veniamo fuori anche stamattina dalle dalle pagine della relazione di Marino beh penso che non possa esser limitato a questo
Altro punto del terzo
La questione del decentramento io dico anche qui il federalismo e decentramento mi va benissimo così come è stato tratteggiato stamattina sempre nella relazione cioè qui non si tratta di dire Skardy mi amo
La associazione se no andremo conto anche ai suggerimenti dell'accompagnatore Vérité che ho seguito attentamente qui non si tratta di dire scombina molto tutto però si tratta di dire
Passiamo ora stiamo passando speriamo di passare presto da un federalismo proclamato e noi al Nord qualcosa ne sappiamo
Proclamato
E nel quale tutti si ritrovavano però poi detto questo federalismo si diceva l'alfa e l'omega
Cioè c'era chi parlava di federalismo solidale e c'era chi passava al federalismo come secessionismo rottura dell'unità nazionale e quant'altro per cui c'era dentro tutto
Sembra che qualche segnale di attuazione concreta del decentramento ci sia stamattina veniva fatto riferimento non so da chi da Dini forse al fatto che nella Finanziaria dello scorso anno c'è quest'impegno per esempio nell'edilizia pubblica a trasferire a livello regionale e competenze
Allora se da questo punto di vista non abbiamo la capacità di attrezzarci proprio sul livello regionale
In termini di capacità
E di capacità anche legislativa perché livello regionale istituzionale a questa potenzialità di fare le leggi
Noi avremo sempre delle leggi fatte dai burocrati i quali burocrati hanno tutto come obiettivo tranne quello di lavorare di più e quindi far funzionare le cose meglio quarto punto il terzo settore io lo considero davvero strategico
Penso anche e mi riferisco sempre alla relazione del presidente stamattina che non ci venga chiesto dalle altre componenti del terzo settore o ragionamento di quello che è il terzo settore di venir meno a quella che è la nostra specificità e la nostra identità
Cioè penso che nel terzo settore giustamente come nella relazione mi sembrava fosse tratteggiato occorre entrarci come cooperazione con l'identità della cooperazione e sono convinto che questo non può che far bene
Quinto e ultimo punto è la dimensione finanziaria ecco io sono convinto che si complicano sempre di più le cose per cui questa dimensione è una dimensione che diventa sempre più angosciante
Io per esempio dico che l'esperienza delle casse rurali è un'esperienza che al mondo cooperativo che io conosco serve ben poco lo dico così in termini provocazione cioè io ho più facilità ad accedere al credito
E al costo del denaro con istituti bancari con i quali contratto virilmente che non con le Casse rurali allora chiedo che questo tema venga messo in discussione
Perché non possiamo più ritrovarsi dentro questi tipi di parametri
Ancora il fondo di sviluppo questo fondo di sviluppo che è una potenzialità ed è una potenzialità che in parte è bloccata
Perché non possiamo pensare gradualmente senza spaccare nulla e quant'altro di pensare a dei fondi e di fare delle proposte in questa direzione perché ci sia un decentramento dei fondi a livello regionale per esempio a livello lombardo
Noi abbiamo già verificato la disponibilità da parte del dell'istituzione Lombardia
Di addivenire ad un contributo anche regionale per fare un fondo di rotazione che ovviamente andrebbe nella logica sempre dell'intervento di Marino di rapportare sempre di più spessa
Era il capo alla fonte ecco penso che io torno a ripetere ho citato semplicemente cinque punti con la speranza che il nostro convenire qui sia un convenire nel quale davvero partendo dal fatto che ciascuno di noi sta qui con uno spirito che è l'autentico spirito cooperativo ci si riesca davvero a dare un minimo di scrolla Tina
Se no il rischio è che facciamo un bel convegno una bella parata tanti Bell interventi stamattina avevamo qui più di metà del governo quasi però poi alla fine i veri problemi delle cooperative e dei soci qui dentro emergono ben poco
Fine
Dell'intervento
Il possiamo parlare sa sarà pensando a tanto delegato regionale della Toscana
Buonasera a tutti
L'intervento del presidente quello gli altri Damiani mi hanno preceduto
Hanno toccato un po'tutti i punti salienti diciamo nel i problemi della cooperazione delle prospettive che
Chiamo
Io vorrei
Un attimino tornare su quelli che possono essere i due compiti importanti della cooperazione ma anche di tutti gli altri soggetti della società italiana
Penso che il nostro compito sia quello di garantire al tempo stesso uno sviluppo equilibrato della società italiana
Che la tenga
O che la porti
All'interno dell'economia europea politicamente ed economicamente
E che otto
Scusi
E che
Garantisca al tempo stesso una che credo che di questo abbiamo bisogno oggi una rifondazione dello Stato sociale
Credo che
A questo punto la missione ben definita
L'ha detto il presidente nella sua relazione forse e quasi inutile ripeterlo però abbiamo una missione che a questi obiettivi occupazione efficienza sviluppo solidarietà
Su questi ultimi due sviluppo tessuta solidarietà su questi due ultimi temi credo che noi tutti della cooperazione ci ritroviamo sono le caratteristiche della cooperazione quella dell'efficienza e della solidarietà cioè del lavorare creando e producendo qualcosa con questi due cara
E credo che
Dobbiamo oggi porsi anche il problema della
Di sviluppare un'integrazione della cooperazione questo è diciamo il grosso problema
Io vivo nell'Amia Regione Toscana ma lo vedo anche a livello nazionale lavoriamo a compartimenti stagni
A volte quello che fa un settore come federa vita azione nel quale io
Nel quale io lavoro non sa quello che fa un settore come federsolidarietà non non sa che fa un settore come Feder lavoro
E invece penso che qui bisogna trovare una giusta integrazione
Vado per esempio federa vita azione al mio settore
Abbiamo avuto poco fa una settimana fa un convegno che aveva come tema centrale l'occupazione
E i vincoli che ci sono l'occupazione sembra strano noci ci siamo sempre occupati di costruire case
E invece no come mai noi parliamo di occupazione
Bene ci sono delle connessioni
E quali sono ad esempio
Oggi l'ottanta per cento della popolazione italiana la casa in proprietà invece c'è un mercato della locazione che è bloccato questo mercato della locazione bloccato incide sul mercato della mobilità quindi
La mobilità del lavoro in Italia non esiste
Beh non ci siamo posti questo problema abbiamo fatto un passo avanti
E quindi abbiamo un altro obiettivo che non è più quello di garantire come nel passato un happy solamente quello di garantire come nel passato la casa a a i soggetti con redditi bassi no abbiamo l'obiettivo di creare un mercato della locazione diamo farà un crescere l'occupazione di eliminare tutti quei vincoli che impediscono la crescita dell'occupazione del reddito
Credo che per tutti gli altri settori ci sia spazio per produrre qualcosa di nuovo in questo in questa direzione
Chiudo ricollegandomi al problema finanziario
Che credo che sia importante
Noi ce ne siamo accorti
Abbiamo bisogno di attivare dei processi di accumulazione
Nei nostri Consorzi nel nostre cooperative per potere investire per poter creare nuove occupazioni nuovi prodotti per poter aprire nuovi nuovi settori
Quindi credo che vada messo mano oggi nel tempo più breve possibile a una riforma della legislazione della legge cinquantanove
Altrimenti perdiamo un treno
E perderlo adesso vuol dire rimanere un attimino dietro dietro gli altri soggetti che partecipano alla vita sociale
Un'altra cosa che volevo che con questa chiudo
E quella
Siamo sempre detti che il grosso margine di spazio della cooperazione e nel settore dei servizi cioè viene a mancare lo stato sociale bisogna rifondarono bisogna che i privati partecipano a questa nuova formulazione dello stato sociale
Beh io mi dico non dobbiamo solo farci le le relegare in questo settore in questo aspetto
Con la riforma delle camere di commercio noi siamo entrati di diritto quali rappresentanti di un settore produttivo ora abbiamo un nostro rappresentante all'interno delle camere di commercio bene noi siamo un settore come gli altri che non non si occupa solamente di servizi ma è un settore che produce beni
Credo che dobbiamo affermare con forza questa nostra capacità impraticabili conclude
Chiudo qui
Arrivederci
Grazie
Sette minuti son già passati
Il prossimo
Intervento sarà di Paolo Gunning presidente dell'Unione di Ferrara
Io Presidente non le darò la soddisfazione di invitarmi a chiudere perché finirò prima del tempo previsto e e sono sicuro sono sicuri ci pensate sono sempre
Amici delegati o unitamente al saluto dell'unione di Ferrara che ho il piacere di rappresentare intervengo a questa Assemblea per portare un piccolo contributo sui lavori
Odierni e quelli che concluderanno domani
Ha già fatto un quadro che io ritengo vi attivo della situazione in cui ci troviamo
Il momento è di straordinaria importanza per il futuro delle nostre aziende cooperative
E da tempo finita l'epoca nella quale diciamolo pure
Le cose nel bene e nel male
Andavano avanti un po'per forza di inerzia un po'perché la ruota girava così
E un po'perché dove non arrivavano le capacità intrinseche dei cooperatori
Arrivavano con casuale continuità provvedimenti salvifici e benefici tali da consentire la reiterazione dell'esistente
Credo amici che oggi abbiamo tutti la piena consapevolezza che questa era è completamente finita senza alcuna più possibilità di proroga
Ecco allora che diviene curioso oltre che doveroso chiedersi quale sarà il nostro futuro
Che ruolo avranno le cooperative italiane alla soglia del terzo millennio
E qui dalle varie espressioni si sprecano le risposte
I chiaroveggenti gli economisti politologi i pessimisti agli ottimisti
Coloro infine che ritengono che l'ultima svolta elettorale sancisca la garanzia di lunga vita per la formula cooperativa
Io personalmente più semplicemente ritengo che la cooperativa pur con tutte le sue irrinunciabili peculiarità le ha citate bene stamattina Marini in modo Panucci Pale la centralità dell'uomo anziché del capitale
è comunque una forma di impresa
E come tale vale se chi la gestisce la sa rendere efficiente e capace e si china rappresenti il sindacato di categoria riesce ad imprimere l'importanza di questo modello nei confronti delle istituzioni e nei confronti della politica
In altre parole intendo dire che noi abbiamo e dobbiamo essere attori e non con parenti e che il regista deve prendere ispirazione dalla nostra capacità o meno di essere artefici del nostro futuro
Nessuno in questo Paese potrà più sperare di ottenere una qualsiasi licenza se non è in grado e se non è in possesso dei requisiti per meritarlo
Dico proprio meritarmi la perché credo che il quadriennio che ci attende dopo questa Assemblea
Sì un periodo nel quale la scala del nella scala delle priorità prevarrà la meritocrazia mi è piaciuto stamattina l'esempio che Marino ha fatto parlando della cooperazione autentica senza macchia
C'è questa deve essere il nostro modello cui approcciarci per affrontare un futuro d'impresa
E allora concludendo noi cooperatori abbiamo il compito di dimostrare con l'eccellenza delle opere la solerzia del lavoro la serietà della vocazione al servizio cooperativo
E coloro che leggeremo alla guida dell'organizzazione avranno invece il più difficile compito di rappresentare all'esterno un'organizzazione che faccia sentire il proprio peso
La propria forza e le proprie idee
Con la convinzione ricordiamocelo che questo compito di rappresentanza sindacale sarà tanto più visibile e penetrante quanto più saranno le cose in fatti concreti che i nostri leader potranno raccontare di noi
Nella legislatura appena conclusa si il Presidente Marino avvalendosi di quanti lo hanno aiutato e sono stati diversi ha svolto questo ruolo di rappresentanza sindacale ai massimi livelli umanamente possibile
Credo che tutti noi dobbiamo essergli sinceramente grato
Ciò che lui ha fatto in questo quadriennio è certamente il doppio di quello che aveva fatto in precedenza ma mi dichiaro convinto che sia ancora la metà di quello che potrà fare nel futuro
Con pacata serenità
Coniugata con la più ferrea determinazione Marino ha saputo tenere alto altissimo il vessillo della cooperazione anche nei momenti difficili difficilissimi nei quali la cooperazione è stata versata da ogni parte
Potrei spendere
A lungo encomiabili parole a riconoscimento di questa grande capacità di dignitosa tenuta ma preferisco limitarmi a dire Grazia Marino per averci risvegliato l'orgoglio di essere cooperatori
Ringrazio il presidente di anche rimasta anche nel tempo per il cinque minuti
Il prossimo dalla presidenza dall'Agci bionda Fini
Io no ringrazio
Anche se l'orario che mi era stato comunicato era diverso ma non importa
Sono riuscito più o meno
A sostituire
Il mio Presidente che credo abbia già
Presentato dallo sponsor personali al vostro presidente del perché
Si era impegnato a rientrare oggi pomeriggio essendo notoriamente un un pendolare
Ho quindi il compito di portare il saluto
Della mia organizzazione e l'augurio veramente sincero e affettuoso
Per un ottimo proseguimento perché l'inizio mi pare
Del tutto favorevole positivo dei vostri lavori
Naturalmente mi associo alle valutazioni corali sulla relazione
Come sempre
Completa ed esauriente ricca soprattutto direi di regola io mi impegno ad approfondirla leggermente era il Cermenate
Anche per poi arrivare a delle critiche che quando abbiamo l'occasione di incontrarci
Significa non sempre elementi per un confronto divide e soprattutto di diciamo volontà di apporti
Rio riconosco al vostro presidente
Una coerenza quasi inflessibile con le sue idee
Da dalla tornata di di tre anni quattro anni a sta a parte da quando abbiamo cominciato a fare
Una serie di riunioni che abbiamo battezzato avviamoci lo dico così tra virgolette al percorso per l'Unità posto come lui diceva molto lealmente ma dico anche molto giustamente sentendolo perché io credo che l'abbia sempre sentito L'Unità resta un obiettivo che tutti quanti sentiamo sinceramente almeno quasi tutti sentiamo sinceramente
E dico che questa inflessibilità di coerenza con le sue idee
Si traduce negli indirizzi e negli orientamenti che propone alla vostra organizzazione
E che onestamente chi come me a la possibilità di avere rapporti quasi quotidiani
Abbastanza comunque frequenti con le vostre strutture se ritrova ad avere la percezione che esiste un indirizzo esiste una coerenza di comportamenti e onestamente questo io lo valuto come un fatto del quale in un certo senso sono anche invidioso
Naturalmente è fonte di stima perché significa che c'è una capacità di elaborazione c'è una capacità di comunicazione ma c'è anche una capacità non l'inflessibilità non credo che dipenda dalla capacità che polvere
Il vostro presidente di dare premi o attribuire sanzioni ma credo veramente della possibilità di comunicare convincere e rendere la gente
Rendere agli enti associati i dirigenti degli enti associati evidentemente consapevoli di indirizzi e orientamenti cosa che io ritengo nella mia organizzazione sia riuscita molto ma molto meno ed è un impegno che prima andando in taxi con il mio presidente
Dicevo bisogna che lo assumiamo
Ora
Dico che tutte le osservazioni e tutte le indicazioni che ha dato sui problemi e sul del movimento sono
Sono
Condivisibili sono sono esattamente con molta precisione identificati
E soprattutto un'altra capacità che intravedo nella relazione è quella di avere diagnosticato
I problemi in rapporto all'esperienza di tutto il movimento non solo del movimento
Ha derogato associato alla Confort e dirette
Il vostro presidente c'è anche poi una predilezione
Di diagnosticare valutare e verificare i problemi del movimento non associato ma questa è una vecchia sua predicazione
Che lo lega in rapporti di tipo ben preciso con la direzione generale
E anche di questo gli va dato merito perché tutto sommato
Un discorso che bisogna che qualcuno faccia
Ognuno dice va be'penso ai miei però bisogna che tutto sommato pensiamo anche in base a quello che ha detto De Rita stamattina
Ai non associati da nessun organizzazione anche questi a un certo momento avranno pure bisogno di risolvere il problema vero nostro identità
E anche loro se li troveranno nelle stesse condizioni nostre quindi bisogna trovare gli strumenti per aiutare anch'esso concludo collegando le ultime due affermazione che ho fatto
E a quel famoso invito di De Rita che ha mi ha lasciato un po'così nel senso della riflessione ma onestamente poi alla fine i risultati elettorali sono troppo vicini
Allora se ne fanno fitti accettano un po'no però De Rita aveva ragione dice
Costruiamo la nostra identità bisogna che non ce lo scordiamo per il futuro guardandoci attorno i rapporti con l'esterno
E per
E io non è che questo questa riflessione di verità non la colleghi immediatamente con quella che è la conclusione di del vostro presidente di Marino sul discorso della costruzione della casa comune bene io dico che e l'assoluzione da casa con
Ed è la soluzione che credo nessun dubbio vi sia che la mia organizzazione e in condizione di dimostrare la sua piena disponibilità
Naturalmente bisogna che tutti quanti ci Rimbaud Chiavone maniche bisogna che tutti quanti soprattutto partiamo un'opera per un'opera del genere con una completa lealtà
Di
Chiarezza trasparenza
E soprattutto forse
Forse grosso
La parola non la trovo un'altra perché sono il falso per poter comma
Sincerità di Fini riscoprì grazie
Grazie
Lontano
Il prossimo Luigi Manganiello Presidente della Confcooperative di Avellino e poi si prepari Giuseppe Mainardi
Porgo il saluto della Conf cooperative di Avellino
Da me rappresentata
Colgo l'occasione per salutare tutti i soci cooperatori delegati questo congresso nonché presidente Marino
Vicepresidente segretario generale
Il il presidente della dell'assise
Oggi si ripete
Come quattro anni fa un avvenimento storico l'avvenimento dell'Assemblea
Ecco l'Assemblea ecco che come ha definito il presidente Marino
Nelle assemblee provinciali diciamo è stata data questa definizione anziché della parola congresso anche se io sono legato alla a questo termine congresso perché congresso vola vorrà anche dire stimolo vola anche dire
Partecipazione sensibilità perché non battaglia perché ecco la motivazione deve essere qualcosa di importante
In una in una diciamo in una in una ricorrenza quale quella del del congresso
Quando sono arrivato qui veramente ecco ho avuto una una gioia nel vedere anche una bella coreografia caro Presidente Marino
Perché si presenta veramente questa sala si presenta veramente bene
E ha dato un tono proprio di di rinnovamento si è parlato del settanta per cento delle degli organi provinciali sono stati diciamo c'è stato un un rinnovamento ho visto che anche questa diciamo questa coreografia ha dato un tono veramente di di emotività diciamo a questa e questa questa manifestazione a questo congresso
Però ecco diciamo anche che bisogna affrontare caro Presidente alcune problemi che sono ancora diciamo sono appesi i problemi che ogni giorno noi viviamo le nostri sedi provinciali e quindi e noi che siamo i primi a stare in trincea dobbiamo anche dare delle risposte
Perché a me fa piacere molto la tenacità la caparbietà del presidente Marino perché e la base e deve essere un pochettino lo specchio delle allodole per la nostra attività in periferia
Il problema dell'INPS in un problema grossissimo il problema del socio lavoratore un problema grossissimo noi abbiamo degli atti
Continui come noi definiamo l'assalto alla diligenza una cosa inverosimile quindi noi dobbiamo assolutissimamente come con fu cooperativa trovare un rimedio a questa situazione ho visto che il ministro Treu
Si è dimenato in maniera brillante
Forse quasi pragmatica
Alla soluzione del problema del socio lavoratore del lavoro interi interinale e così via
Noi dobbiamo avere delle risposte dobbiamo avere delle certezze almeno per quello che è la nostra attività di promozione di sviluppo nel settore delle cooperative di produzione e lavoro nel settore delle cooperative di servizi e quindi questo problema
Deve essere risolto
Perché ecco ci sono molte diciamo
Molte strutture cooperativistiche che non aderenti alle organizzazioni di categoria che non versano propri conti blu i contributi all'INPS aprono soltanto la posizione e non e presentano i DM dieci ecco usando un termine tecnico diciamo solo come fatto di presentazione non versa i contributi
Noi non vogliamo arrivare a questo però se l'INPS continua con questi suoi attacchi purtroppo le nostre cooperative
Visto che la contribuzione se ben minima non non viene accettata allora tanto vale che non si verso il nulla quindi io mi auguro che questo problema che veramente ci assilla quotidianamente sia risolto
L'altra l'altra questione ancora il problema
Diciamo della dell'accesso al credito non abbiamo bisogno ecco di ecco che effettivamente si crea i maggiori sinergie con le Casse rurali proprio perché abbiamo bisogno che anche le piccole imprese
Le nostre imprese cooperative possono con facilità potere ottenere quello che gli è gli necessità per l'attività di funzionamento quindi il credito per noi una cosa indispensabile perché gravita intorno all'attività
Di finanziamento quindi di funzionamento delle delle nostre società quindi da queste questi sono i due elementi più importanti ecco che per quanto riguarda diciamo l'attività della nostra o dal nostro unione della nostra provincia che sebbene piccola però con grossi sacrifici cerca di di quotidianamente di andare avanti e soprattutto ci stiamo impegnando
A dare più visibilità al movimento perché la cosa più importante oggi con la presenza dei quasi diciamo la maggioranza del governo abbiamo dato una visibilità unica e questo è veramente qualcosa di di eccezionale perché effettivamente diciamo abbiamo avuto la possibilità ecco di di farci conoscere ancora meglio da parte dell'opinione pubblica quindi anche con la con la presenza del diciamo del Presidente del del Consiglio invierà soltanto diciamo un breve saluto e soprattutto ecco inviterei di nuovo presidente Marino ecco a seguire diciamo con molta attenzione queste
Problematiche perché sono per noi diciamo sono molto molto importanti per la nostra attività grazie
Intendiamo
Siamo Giuseppe Mainardi in presidente del Consorzio Constantin Vittorino e sette ettari Andrea blandi negata dalla Toscana
L'ampiezza della relazione di Marino fornisce molti spunti e stimoli
Che credo però nostro obiettivo poi è quello di riuscire a tradurre almeno in parte
Questi stimoli e questi spunti sul territorio dove operiamo dove lavoriamo
Io affronto due argomenti a questo proposito rispetto ai quali credo che sia necessario ma anche possibili le una iniziativa in un qualche modo coordinata tra il livello nazionale e il livello locale quello territoriale
Primo argomento in sintesi prova degli appalti
Delle tariffe della concorrenza
Che se non è stata citata in relazione e va detto che questo tema ricorre frequentemente nelle riunioni specie nel settore produzione lavoro ma anche in quello delle cooperative sociali laddove comunque
Bisogna fissare dei prezzi bisogna dare terminati servizi a certe condizioni
C'è una lamentela generale c'è un'insoddisfazione totale anche nel manufatturiero vigente nel settore edilizio eccetera
Va subito detto al riguardo che l'iniziativa lodevole del ministro del lavoro di qualche anno fa di pubblicare
Le tariffe minimi costi minimi ad esempio nel campo del pulimento delle pulizie
L'iniziativa lodevole che indicava a tutti i costi e quindi invitava a tenerne conto non adatto esiti
Perché nonostante queste o cooperative
Di tutte le centrale ma certamente anche della nostra
Non hanno tenuto conto e quindi poi si sono creati dei problemi di conflitto e di concorrenza tra cooperative
Ecco io credo che questo problema delicatissimo e che dimostra anche una scarsa ai etica
Di rispetto nell'associazione l'uno con l'altro
In qualche modo si dice facciamo perdiamo il lavoro facciamo l'attività e siccome il socio lavoratore non è per forza tenuto a guadagnare troppo siamo fare un top meno qualcosa
Ecco rispetto a questo credo che però ha una qualche iniziativa decisivo appresa secondo me bisogna che le creiamo o per lo meno cerchiamo di costituire un'autorità nostra al di là delle iniziative pubbliche di quello che ministero ha fatto altre cose possiamo studiamo utilità nostra Interna di auto limitazioni ad alcune scelte di tipo tariffario che vanno a detrimento dell'immagine la cooperazione a detrimento di gioco de de di nostri soci
Soprattutto credo sia necessario che questa autorità che può essere certamente grassa vitello al locale territoriale regionale ma anche con un aiuto a livello nazionale per determinate situazioni
Deve fornire anzitutto elementi di valutazione di verifica deve riuscire a riunire le persone in momenti in cui ci sono appalti in cui ci sono gare o periodicamente perché ce ne sono sempre e in qualche modo pertanto evita faccia strategia e questa autorità proprio perché parla l'interno con degli associati con dei Conte con delle strutture che sono collegate stati proprio associativo
Devo riuscire a fare anche uno sforzo dire no a determinate cose
Quando si dice criteri di selezione per l'ammissione ceto di valutazione credo che questo sia un tema importanti troppi sbandamenti non è qui il caso di riprenderli che noi dobbiamo e possiamo farlo e credo che la creazione di un'autorità
Di assunzione da parte delle presidenze
A livello territoriale e quindi provinciale quindi regionale possa essere utile gli amici in cui con una certa fermezza si assume questo problema secondo rapidamente questioni gruppo dirigente
Secondo tema citato nella relazione io credo che la partecipazione dei soci all'abitato la cooperazione diventerà sarà più ampia nella misura in cui la dirigenza dimostra capacità ma che cosa vuol dire
Essere cooperatori capaci oggi
Certamente io credo per esser compratore capace di diametri una serie di valori una somma di valori una somma di capacità operative una somma di capacità professionali la capacità manageriale complessiva
Però voglio anche dire che un manager un cooperatore capace un manager che sia che che venga solo mosso che sia comunque proiettato soltanto sul versante mercato
Fatto anche con correttezza di per sé non basta come non bastano le capacità tecniche che sono indispensabili senza di questo non c'è impresa
Credo che ci sono questi elementi il mercato la capacità di di reggere la K le capacità tecniche sono elementi essenziali ma di di per sé non sufficienti credo che occorra anche una figura di cooperatore che porti avanti alcuni ideali di fondo l'idea non è una cosa astratta credo che sia anche il senso del sociale di operare in una società di dare il contributo oggi c'è l'emergenza lavoro giustamente lo dicevano in tanti
Quindi una capacità di ideali in senso sociale
Il senso di associazionismo di stare dentro un'associazione per cui quando dovrà fare i pezzi non ci so solo io ma devo pur tener conto che sia sballo alcune cose danneggiò anche altri questo insieme sull'associazionismo e finisco dicendo
Perché no anche l'ancoraggio Marino Marie alla dottrina sociale della Chiesa che tu hai citato come unica condizione o come unico condizionamento come unico riferimento lasciando parti biologiche ogni altra cosa
Io credo e finisco qui che anche questo ancoraggio tra sociale la chiesa è un elemento importante io debbo dire anche per l'età che ho che sono un po'preoccupato perché la situazione interna che in con cooperative
Su questo profilo merita un'attenzione perché ci sono sbandamenti di natura non solo del mercato ma personale di Etica eccetera non voglio andare oltre
Credo che è un problema da porsi perché è un astuto un'associazione che non ha anche questi riferimenti questi ancoraggi credo che non è destinato a fare molta strada nel campo che io intendo del sociale e di tutti gli ideali di fondo
Finisco dando su un'informazione su questi in Piemonte
Grazie alla presidenza
Taricco e altri con altri amici siamo riusciti con la passione del lavoro di imbastire né ancora tutto da costruire ma abbiamo già fatto e gli incontri stiamo muovendo in questa direzione con la Pastore lavo degli incontri proprio di riflessione tra cooperatori su questi elementi essenziali
Che mi pare possono essere tratte dallo chiusa da chiese che quindi rappresenterebbe per noi un punto importante è un'iniziativa che segnalo come una delle strade
Per arricchire anche umanamente anche di valori i nostri cooperatori grazie
Grazie
Il prossimo sarà Andrea blandi negato dalla Toscana
Successivamente avvocato Ludovico Lavinia
Ringrazio il Presidente Marino per la relazione nel senso che la condivido pienamente
Spero che insieme con gli amici e Toscana si possa contribuire
Con forza per raggiungere gli obiettivi che in esse sono presenti io volevo strutturare a quattro punti
Stamani il Presidente del Consiglio
Ci ha detto che
Pubbliche amministrazioni non assumeranno cioè ridurranno il turnover si aprono quindi nove spazi soprattutto nei servizi alle persone soprattutto nell'aria anche socio sanitaria specificato e quindi invitava la cooperazione a essere presente svolgere un ruolo attivo tra le tante Urso
Ecco io su questo che volevo un attimino appoggiare nel cioè fra soffermare la riflessione
Di questo di questa Assemblea su un rischio che qualcosa di più di un rischio già oggi quello della marginalità nella quale come cooperazione rischiamo di
Di essere collocati perché perché già qualcuno stamani lo ha ricordato le pubbliche amministrazioni
Tendono a utilizzare le cooperative più che come un soggetto
Capace di risponde pienamente ai bisogni dico della collettività
Lo direi
Preferiscono come un soggetto capace di coprire quelli che sono le loro deficienze quindi come direi prestito di manodopera e quindi praticamente come un apporto e più o meno mascherato
Ma dove praticamente non c'è una effettiva un'effettiva la possibilità per la cooperazione di maturare di sviluppare una propria
Direi esperienza ecco di Offerta ecco di servizi autonoma questo rischio è un rischio multiorgano visto anche in altri settori quando non si sa come risolvere
Certe situazioni di crisi ecco si pensa subito spesso con frequenza alla cooperazione cioè quando non è possibile
Risolverla
Chiamando
Altri tipi di imprese cosa si fa proviamo a fare una cooperativa ecco questo è uno direi credo che tutti quanti più o meno le nostre regioni
Abbiamo soprattutto nelle aree in crisi e diamo visto sorgere numerose cooperative ma con con questo tipo dico di spirito quindi non tanto come direi proposta come proposta di un progetto
Quindi come capacità ricordi assumersi tramite la cooperazione tramite la cooperativa e quindi la cooperazione tramite il strumento d'impresa cooperativa
Di con la lei la la la la capacità dico di fare propri certi bisogni
E
Per cui io credo che su questo
Noi dobbiamo netting lavorare perché poi vengono fuori problemi che sentiamo prima con l'INPS no cioè praticamente metto in cui le cooperative vengono utilizzate
Perché costano meno tecniche dico anzi mettiamo le sempre più in concorrenza ogni anno ogni tre anni riusciamo sempre a tenere sotto controllo i costi evidente che poi dopo la la necessità di lavoro i bisogni di lavoro ha distrutto
Anche interessanti esperienze cooperative in grandissime città anche del no guardate in tante città del nord
E il ruolo la forza la presenza ne sia nel settore dei servizi alle persone piuttosto particolare dico settore dico
La maggior parte delle cooperative dico eh in una messe diciamo una gara ecco di questo tipo qua
Allora comunque credo sia importante sia a a livello regionale a livello nazionale ci ognuno con compiti ecco di differenti recuperare una una cioè recuperare quindi direi sviluppare la nostra proposta
Dove siamo noi che offriamo i servizi siamo neppure pensiamo siamo noi che diciamo no che Licci proponiamo e e quindi tra l'altro i servizi cioè dato che si dice la persona sono in in in in crescita e sviluppo credo che sia importante che le pubbliche amministrazioni dove sono in grado di gestire in proprio gestiscono in proprio
Dove non sono in grado di gestire in proprio acquisiscano i servizi all'esterno se son loro che devono acquisirli
Dico e o diversamente utilizzino la concessione utilizzino forme e dico di direi di affidamento che non sono quelle quelle attuali
E e qui c'è da far tutto un certo lavoro e che questo sì e lavoro che credo sia proprio e nostro dico dell'organizzazione lavoro politico un lavoro anche credo a livello normativo cioè si tratta di creare anche le condizioni perché oggi certi servizi vengono considerati come servizi alle persone commesse si dovessero acquisire scatolette scarpe ho altre cose di consenso dico o come si dovesse ristrutturare un un immobile c'è quindi come un bene Checco viene viene cioè viene preso di no non si considera che c'è
Non c'è un rapporto con delle persone non si considera dico che c'è tutto un insieme di di problemi di questioni per cui
La normativa che oggi viene utilizzata per e i lavori pubblici offrono più o meno lirico non può essere no utilizzata per altri servizi quindi credo che questo sia uno degli impegni che il il nuovo consiglio dovrà dovrà approvate a questo si collega strettamente preme del socio lavoratore e anche che bisogna Tino fare un po'chiarezza perché
Ma soprattutto con anche con i sindacati che oggi è soltanto un problema di INPS hanno per il fatto che l'INPS debba essere pagato ci mancherebbe altro INPS va pagato o c'è qualcosa di diverso ossia lo dico nelle questi problematico
Problema e che abbiamo non solo l'INPS ma anche l'ispettorato anche l'ufficio del lavoro c'è più uffici pubblici
Dove il primo funzionare che arriva nuovo soprattutto quelli nuovi vengono fuori con le cose più strane ma da provincia a provincia vengono fuori dice no né delle delle tutta una serie diciamo di di
Di
Il seguito del loro lavoro
Dell'ufficio giusto doveroso che devono fatte di vigilanza e di controllo vengono fuori dico anche delle assurdità
Allora io credo che sul problema del socio lavoratore
Noi dobbiamo un attimino e piaciuto confrontarci con gli stessi sindacati perché c'è una tendenza da parte del sindacato a entrare in cooperativa a fare tessere a
Praticamente dico in qualche maniera a voler vedere all'interno della cooperativa il rapporto tra il socio
è la stessa cooperativa come un rapporto di dipendenza né più né meno come lo vede l'INPS come rapporto di subordinazione
Cioè nel senso che fronti sono di tipo diverso ora qui è chiaro che per quanto riguarda quest'ultimo aspetto il problema e della stessa cooperativa nel senso che se in cooperativa non è maturato e la parte cioè non c'è la partecipazione non c'è il senso della cooperativa non c'è in possesso di questa esperienza
Di lavorare e insieme quindi di essere partecipe a un certo progetto dico se non c'è si pongono anche siti per i problemi sopruso ci sono anche tutte quelle tutele che devono esserci perché questa cooperativa non vuol dire
Essere in un in una in in uno spazio di lavoro senza regole tutt'altro
Però ecco il problema di fondo che io pongo sì quello di chiudere rapidamente dico per il fondo che io pongo è il proprio programma della subordinazione c'è qui c'è una normativa che proprio va costruita ex novo
Mi preme la subordinazione il problema del lavoro o tono ma io credo che qui va creato un altra situazione di scatole che non è nel pure me lavora tono neppure Matera subordinazione Easy money castrati su questi due polli ecco rischiamo dico di non costruire
Discorso uno
Sul problema rapido scusate dico della finanziamento che già Marino ostico son tacco che è importante io lo so che non sia importante tanto quello che le cooperative di credito possono fare per noi perché già altri hanno detto che si può ci si può rivolgere
A altri
Soggetti quanto quello che si potrebbe fare insieme dico no
E proprio perché non è il lavoro che manca e quando ci si rivolge alla alla al credito dico ci si rivolge perché sia dei progetti no di lavoro concreti reale deve realizzare
In questo quadro chiedo Marino di Marco credo che sia importante non credo che manchino le risorse già all'interno del movimento forse c'è c'è un problema di progettualità c'è un problema di organizzazione cioè invito dico il nuovo consiglio di presidenza a a trovare la strada per valorizzare le risorse che ci sono altre che le cooperative son disposti a mettere a disposizione per trovare delle soluzioni insieme con altri soggetti dico che
E ultima cosa rilascia scusate devo cementare la cattedrale pronunciamento è pregato di non si era la seguente è problema e problema della formazione che è stato posto cioè anche qui chiedo al consiglio di presidenza
Se e possibile se è possibile creare degli strumenti eccesso stamani stato parlato della fatica no cioè per dire che non si è abituati da Piccini a
E quindi non verrà fuori mai questo spirito d'impresa imprenditoriale cioè ora non non
Al di là delle iniziative dico che potremo promuovere nelle scuole per sviluppare questo spirito d'impresa io credo che ci vogliono degli strumenti per formare gli imprenditori soci delle cooperative e anche su questo direi che sia sul piano legislativo per quanto riguarda il nazionale che sul piano nel Polo operativa per quanti raggi regionale qualche progetto unitario cioè che in posa dello sviluppo sul territorio possa essere
Concretamente attuato scusate ferite
Se sofferta un pochettino però
Do la parola all'avvocato Ludovico alla vigna
Cose non sarebbe Giuseppe c'è anche del consigliere federazione
Come forse qualcuno tra voi Issa
Io sono magari indegnamente un consigliere nazionali uscente della Confcooperative
Dico questo non perché abbia la benché minima importanza la mia vicenda personale
Ma per giustificare il fatto che prendo la parola
Perché vorrei porgere con una sorta di saluto
Forse il canto del cigno
E
Per rispettare i tempi rigorosi
Saluto i riconoscimenti a Luigi Marino anche perché glielo fatti fuori
E quindi non vi ripeto
A me sembra che questa mattina
Il ciclico verità
Abbia anche questa volta però
Sottolineato con efficacia
Un punto fondamentale che è quello dell'identità non è una novità lo sapevamo già che è questo il problema
La cosa che mi ha colpito è che probabilmente gli è sfuggito
Che questi identità è stata definita ed anche ad altissimo livello
La dichiarazione di Manchester
E una dichiarazione che definisce l'identità cooperativa
Molto nettamente molto precisamente anche se in una forma tutto sommato abbastanza semplici
Allora il problema è che essendo definita l'identità cooperativa
Questi identità va poi gestita affermata difesa quando occorra nel rapporto con gli altri
Però il discorso non può fermarsi qui perché qualunque identità
Deve poi Taira mutarsi in regole che la presidiano
E che ne rendano disciplinato e Recco ogni etto
La fermata
Quando abbiamo stabilito che la cooperazione si identifica per alcuni caratteri costitutive fondamentali occorrono poi le norme che stabiliscono come in concreto questi caratteri costitutivi e fondamentali si esplicano nell'attività quotidiana
E allora io domando
Possiamo dire
Che la legislazione vigente in materia cooperativa
Rappresenta efficacemente adeguatamente
I caratteri costitutivi della cooperazione all'identità cooperativa quale risulta anche dalla dichiarazione di Manchester
E non direi
Per esempio il punto fondamentale del rapporto fra socio e cooperativa che non solo e il rapporto che racchiude la mutualità
Ma è un rapporto necessario per il funzionamento della cooperativa ecco questo rapporto e disciplinato in qualche modo Nomentana
Il Codice civile elenca una serie di cause di esclusione ma per esempio
Non indica come causa di esclusione il nord nel rapporto del socio con la cooperativa
Il recente statuto tipo
Delle ex Casse rurali banche di credito cooperativo ha fatto un timido passo avanti
Inserendo nello statuto una pausa statutarie vi esclusione del socio che non operi significativamente con la Banca di Credito Cooperativo dalla quale esso perché alterata l'aspetto mutualistico che motivo c'è che taluno sia socio di una cooperativa sapori non opera con questa cooperativa dalla quale esso
Altro esempio di non riverbero di non conseguenza normativa dei Caratti rivendica i tanti dalla cooperazione
E noi abbiamo una legislazione che prevede la distribuzione di dividendi
Peraltro a livelli molto alti
E il problema il dilemma dividendi o ristorni
Non è risolto nella nostra normativa vigente
Allora voglio dire non basta definire l'identità cooperativa
Perché una volta che le identità cooperativa sia definita per poterla poi gestire affermare ed eventualmente difendere nel rapporto con gli altri occorrono le regole che presso il pieno questa identità
Quindi sono emersi come era naturale logico giusto una serie di problemi dei quali la confederazione certo non mancherà di farsi carico
Però io voglio dare atto a Luigi Marino
Dia vere del resto gli è stato riconosciuto
Unanimemente collocazione voglio dirti che i meriti e l'impegno
Che tu hai messo nell'assolvimento del tuo mandato
Io proprio tenendo testimonianza sincera ti sono riconosciuti largamente con sincerità
Anche se forse non si tiene conto di un dato oggettivo e cioè che tu hai esercitato il mandato in una situazione estremamente difficile
Molto più difficile di quanto all'esterno non si sappia che non si creda è comunque in questa situazione coerentemente hai portato avanti il fondamentale discorso sull'unificazione cooperativa senza cedimenti
Senza compromessi con chiarezza fermezza e coerenza ma senza mai sottacere la rilevanza decisiva di questo problema e allora definizione dell'identità legata alla soluzione del problema dell'unità del movimento cooperativo la casa comune
Sono concetti che si legano perché sono precondizione per avere finalmente una normativa in materia cooperativa
Che non soltanto rappresenti la traduzione legislativa dei caratteri identificate dalla cooperazione
Ma assicuri alla gestione all'affermazione di questi caratteri le regole essenziali ed è indispensabile
Senza di che il futuro della cooperativa diventa molto confuso
Io sono assolutamente convinto che la cooperazione a un grande ruolo anche nell'avvenire
Non vorrei che le passioni mercantili stick è stato già accennato prevalessero sul resto
E mi augurerei i tempi nuovi
Aprono finalmente una stagione nella quale si possano arrivare ad avere delle regole nette chiare e precise che consentano alla comparazione
Di dare ancora il suo rilevanti insostituibile contributo per lo sviluppo del paese grazie
Grazie avvocato alla linea
Dalla favola Giuseppe Cheney consigliera della Federazione trentina dalle cooperative
Poi
Un saluto da parte della lega delle
Buona sera
Io sono intervenuto perché quadri stimolato da interventi precedenti
Un signore di Milano aveva un po'attaccato le casse rurali
E probabilmente attaccando le casse rurali era attaccato quelle del proprio Paese
Perché la Cassa Rurale è un ente molto legato al territorio nel Trentino da dove io vengo
Rappresentano diciamo l'ancora di sicurezza per tutta la popolazione di ogni Paese
è il luogo dove a cui si rivolge qualcuno quando ne ha bisogno per combattere l'usura e per tante altre cose è il posto dove Kim investe sul territorio va a cercare accredito
E proprio grazie a queste casse rurali
Il mondo cooperativo l'istituto è riuscito a mantenere nelle valli emarginate nelle periferie la gente che altrimenti sarebbe stata costretta ad emigrare e a portarsi verso il centro questa era una parentesi
Uno degli aspetti invece della relazione di Marino consentito stamattina
E che mi sembra sia stato poco toccato la cooperazione e i giovani
Cioè a un certo punto c i giovani conoscono la cooperazione il mondo celluloide Offerte l'opportunità di lavoro che rissa può offrire loro cosa fa la cooperazione per farsi conoscere
è conosciuta solo attraverso i giornali attraverso di scandali che spesso leggiamo
Questo è un aspetto secondo me che andrebbe venne diciamo osservato considerato e verso il quale occorrerebbe intervenire con iniziative concrete
Specialmente nelle scuole far conoscere i principi ideali di questo cooperazione
E attraverso loro la conoscenza della storia della cooperazione si potrebbe arrivare anche ad altre considerazioni a quella casa comune che l'obiettivo direi primo che noi che noi dobbiamo perseguire infatti con la cooperazione se nell'Emilia nacque presso i socialisti perciò gli operai verso il mondo rosso danno in acque presso imputati di campagna
Nacque in un ambiente in un ambiente di gente che vi ha bisogno e i curati di campagna da noi dei movimenti operai nell'Emilia riuscirono ad affrancare questa gente ATAR a restituire loro la dignità ora attraverso questa conoscenza vediamo che cooperatore è uguale di qua e di là che noi che niente lo distingue perché allora oggi noi siamo distinti in tre quattro sindacati
Allora il mio intervento voleva esser questo voleva che ci fosse uno sforzo comune ma il primario prima di tutto quella dell'unificazione delle dei sindacati della cooperazione perché quando noi fossimo uniti allora saremo forti allora si può andare da Prodi o da chi per esso tutti uniti perché l'unione che fa la forza a trattare perché noi siamo stati bistrattate rispetto all'industria rispetto alle altre categorie perché non eravamo uniti
Questo è il con la il fondamento andando uniti probabilmente non avremo una forza enorme e non solo e saremo in grado di rappresentare tanta gente tutta la gente siamo due-tre milioni dei cooperatori possibile non abbiamo forza
E questo discorso grande che noi dobbiamo farsi
Un altro
Da
Questo è un fatto di mostarda dimostrare anche alla gente a dimostrare al politico che viene a contrattare con noi quando ti pare uno dei tasselli patrimoniali di quelle cose lì noi signori non andiamo mai a casa nessuno l'abbia e nemmeno in cassa integrazione
Non perdiamo sullo stato né si arrangiano sempre queste la cooperazione era questo il mio invito a unirvi il primo passo da fare quello di unificazione nella casa comune perché ci arricchisce l'esperienza degli arti arricchiscono anche noi le esperienze della lega l'esperienza e dà conto della lungi da Dante e io invito a questo passo quanto prima grazie
Iniziai divertenti una do la parola a Filippo Majani
Consigliere della lega delle cooperative dal presidente della presidenza inclusa vicepresidente e mi scuso
Signor presidente
Cofferati dice cooperatori dalla Confcooperative ma non sono
Come abbiamo ascoltato questa mattina
Con grande attenzione la relazione del presidente
Marino molte sono le questioni che egli ha posto anche in modo pregevole
E su alcune di queste non mancheranno nostre valutazioni nel mio pur breve intervento
E allora vorrei approfittando di questa occasione importante soffermarmi soprattutto su due questioni
Il lavoro e L'Unità cooperativa
Come cooperatori non possiamo dimenticare infatti che dal lavoro che la cooperazione trae origine il lavoro intenso con intreccio di imprenditorialità e socialità
Come aspirazione ad una società orientata alla solidarietà e allo sviluppo come risposta ai tanti bisogni sociali
Il lavoro quindi da salvaguardare da promuovere e l'anima della cooperazione una politica di sviluppo quindi attraverso un patto sociale tra governi enti locali sindacato imprenditori e quindi con la cooperazione che sappia aggredire la questione della disoccupazione cartina di tornasole per le politiche economiche del governo del paese in quanto ne verifica l'efficacia e quindi la credibilità la politica per l'occupazione va pertanto intesa come la risultante di tutte le politiche
E nel Mezzogiorno si pone come problema nel problema
Senza una politica di sviluppo veniva ribadito anche stamattina da diversi interventi nel Mezzogiorno anche la crescita del Nord
E del nord est risulterebbe fallace così come fallace illusorie sono le tesi di chi pensa che l'Europa ci si possa andare solo una parte del Paese
Importanti esito occupazionale devono quindi essere dati da una ripresa degli investimenti in infrastrutture che costituiscono un banco di prova per l'efficienza della pubblica amministrazione
Lo stesso deficit infrastrutturale italiano è stato recentemente quantificati in seicento mila miliardi in queste condizioni non solo non si va in Europa ma la grave dei costi per le merci italiane ne riduce progressivamente la competitività
E con convinzione quindi che anche noi dalla lega delle cooperative unitamente a voi tutti affermiamo Sr la promozione quindi di nuovi in prese di nuova occupazione un tratto peculiare della nostra attività
Fare impresa e soprattutto fare impresa cooperativa è l'ammissione moderna dalla cooperazione di questa affermazione non ci sfugge
Quindi il significato politico di apertura soprattutto a ceti sociali tradizionalmente lontani dalla cooperazione storica
Soprattutto di rinnovamento culturale e del senso di appartenenza di ridefinizione di un nuovo contratto sociale e con le istituzioni e con la politica
E a partire dall'assorbimento pieno ed efficace
Della creazione di nuova occupazione di nuove opportunità di sviluppo che la cooperazione deve affrontare alle necessarie innovazioni soprattutto nella disciplina cooperativa
Che questa legislatura è chiamata urgentemente a produrre e questo difatti un approccio politico e culturale che ci sembra più adeguato per affrontare le problematiche legislative relativa all'impresa cooperativa
Avviene presento l'impresa di Ranica che si rinnova nel rapporto soprattutto con i propri soci e soprattutto con l'ambiente esterno che può accedere a possibilità alle più diverse che può fruire di opportunità
E che assume oneri in un quadro di equità con le altre forme di impresa
I temi di prospettiva quindi non possono farci dimenticare comunque le urgenze prima fra le quali la soluzione a come è stata posta in diversi interventi anche oggi della questione del socio lavoratore
Il lavoro e comunque ho svolto nel corso di questi ultimi mesi ha prodotto al riguardo l'importante avvicinamento dalle originarie impostazioni delle quattro centrali cooperative
Il contenzioso con l'INPS gli incontri con il ministero del lavoro il dibattito parlamentare sul tema più complessivo dalla cooperazione hanno accelerato infatti i processi di approfondimento interni e Inter cooperativi
Le convergenze più significative si sono registrati intorno ad alcuni istituti conseguendo anche risultati positivi sul fronte governativo e parlamentare
Quali la piccola società cooperativa il lavoro interinale il part-time
Il non profit il regime previdenziale delle cooperative sociali la difesa del regime dei prestiti sociali
Attorno al tema molto più complesso della figura del socio lavoratore la riflessione comune ha consentito di approdare a un'ipotesi di definizione delle tutele da garantire sul piano remunerativo previdenziale e assistenziale
E a tal riguardo ci auguriamo che il nuovo copre governo possa prendere provvedimenti adeguati
Mi sembra quindi che si possa dire che contro cooperative e lega
Anche ascoltando soprattutto stamane la relazione di Marino
Condividono un comune progetto di rilancio e di rinnovamento dell'esperienza cooperativa in un quadro di profonde riforme economiche sociali istituzionali
Fermo restando ancora le diverse sensibilità frutto di storie diverse ma non lontane
E quindi lecito domandarsi perché in questi anni è cresciuta l'unità dazione fra le centrali cooperative senza però che i processi di unificazione abbiano fatto sostanziali passi in avanti
Tranne l'ufficio a Bruxelles
Unificazione sono avvenute nelle cooperative agricole nella cooperazione di consumo così come passi rilevanti
Ci sono avviate concretizzati in diversi comparti quali il settore dell'abitazione nel settore delle cooperative sociali
Non solo ma anche in diversi territori soprattutto in questi ultimi anni molte sono state le iniziative unitarie e in termini di programmi e in termini di una nuova approccio con la pubblica amministrazione
E allora
Andando alla conclusione si pone per tutti l'interrogativo di come procedere per una nuova alleanza dalla cooperazione italiana
Che certamente deve rifuggire da tentazioni centralistiche ma anche da chiusure aziendalistiche
E da egoismi seppur comprensibile a volte di gruppi dirigenti
Una cooperazione infatti che vive della fiducia pubblica avrà tanta più credibilità in quanto saprà essere più unita e ciò vale anche per tutte le altre organizzazioni sindacali e professionali
E allora
Procediamo ecco anche da parte nostra il nostro contributo avendo come obiettivo l'unità organica a ulteriori confronti
Su contenuti coinvolgendo territori aziende soci per esempio a cominciare dalla nuova legislazione cooperativa
Dalla porta promozione cooperativa che sempre più deve divenire un fattore qualificante per tutta la cooperazione per rafforzare e di conseguenza sempre più il ruolo della cooperazione diverse sono state le esperienze sulla promozione realizzate dalle rispettive centrale cooperative nel nord e nel Sud
Diverse sono le iniziative in essere della stessa nostra organizzazione e intensificheremo sempre di più la stessa avendo già pronti quarantacinque progetti in alcune regioni meridionali
Questo allora ci fa ben sperare come cooperatori del futuro della cooperazione la cui nuova missione la nuova identità e rinvigorimento dei valori e delle regole
Devono farci assumere una nuova responsabilità per il divenire sempre più un nuovo soggetto politico economico e sociale
Nei confronti non solo dei soci e dei cooperatori e delle cooperative IDC ma nell'interesse della corte detti vita e soprattutto delle nuove generazioni
E con questi sentimenti cari amici di solidarietà e con questi impegna a costruire insieme
E al più presto una cooperazione sempre più attraente che abbia auguriamo buon lavoro e risultati importanti che possono essere di utilità per voi per tutta la cooperazione e per il nostro Paese
Il tema
E chiamo Nicola Palmieri presidente andava
Creative di pesca
E successivamente Giuliano vecchi
è uscito
Allora
Lo vogliamo intanto prego l'intervento di Giuliano vecchi
Dove io faccio parte di quel testo o meno di un terzo di metterò cooperatori
Con i capelli bianchi
Che fanno un po'di fatica
Credo giustamente a farsi sentire
Soprattutto a stare nei sette minuti previsti io dovrei avendo la responsabilità europea del della
Del movimento cooperativo nella della Confederazione Elena Lea per adesso non di tutto il movimento cooperativo dovrei essere esperto
A dire molte cose in pochi minuti ma non ho ancora fatto esperienza sufficiente quindi farà una gran fatica a stare dentro il tempo che era previsto in ogni modo farò uno sforzo è stata richiamata qui
Pare che il problema dell'identità giustamente
L'amico alla via detto mense Stern l'ha definita
Tengo a precisare che emerge strafatto una parte del lavoro chiunque ha partecipato alle alle al dibattito di mense star preparatorio
E a mezzo Ester sa benissimo che è stato fatto solo un pezzo di strada c'è stata Riva è stata abbattuta la dichiarazione dei principi l'aggiornamento dei principi e dei valori di carattere orizzontale tra il la commissione preparatoria dei lavori si è impegnata a fare un lavoro che non è riuscita a finire per Manchester
Ma che è un impegno dei prossimi anni che è la ridefinizione la rilettura in termini moderni
Dell'ammissione delle cooperative nei vari settori e nei vari modelli in cui l'esperienza cooperativa sia storicamente applicata perché era tutti quelli che hanno partecipato a questo dibattito si sono resi chiaramente conto che la coperta per definire il movimento cooperativo che è diventato così articolata fatto esperienze così diverse
E diventa stretta la tiri da una parte scopre dall'altra quindi le le questioni di carattere generale danno un aiuto danno indirizzò riafferma non valori di fondo
Che sono importantissimi badate che l'alleanza dice che se si devono rispettare tutti i principi tutti e sette se non si rispetta non è che uno può dire io sono un bar bravo cooperatore Unione rispetto quattro
Però come sempre i principi sono una tendenza che europee si cerca di realizzarli ma fra il dire e il fare purtroppo c'è di mezzo la con la diciamo la coerenza della gente e così via quindi
Il problema fondamentale che davanti a tutti noi e quell'oggi di definire di sforzarsi di definire per rendere visibile l'identità cooperativa
E quella di fare il passo avanti e mi pare che la Confederazione sia sulla strada giusta cominciato denunciare questi problemi non si può difendere la cooperazione tutta nello stesso modo tutto uguale
Bisogna cominciare guardare modello per modello che risposta
E in grado di dare la cooperazione ai bisogni dell'uomo di oggi noi possiamo basarci solo sulle medaglie del passato vero sul su come siamo stati capaci di risolvere i problemi dell'uomo di ieri ieri l'altro quello dei nostri nonni quello della mia generazione ma la grande sfida è come ci presentiamo davanti ai giovani per esempio
Perché noi abbiamo rinnovato il settanta per cento dei nostri quadri ma sentiamo fa girare nelle nostre unioni giovani che si avvicina la cooperazione sono nuove cooperative di giovani sono abbiamo prenderne atto
E dobbiamo fare uno sforzo di unità abbiamo firmato questo protocollo col ministero quale io da una grandissima importanza sottolineo tutta questa parte della relazione di Marino che condivido
Ampiamente quindi se non ci avviciniamo i giovani noi non abbiamo materia prima per il futuro non esauriamo la cooperazione dei della della generazione vecchia
O della generazione che ha ha faxato una stagione d'oro nella nostra nel nostro Paese ma non sappiamo trasmetteranno sapremo trasmetterla ai giovani
E sotto questo profilo io debbo ancora una volta interloquire con De Rita mi dispiace successo vent'anni fa luglio amabilmente ricordato
Mi mi succedono delle cose strane con De Rita ci troviamo sempre dalle parti abbastanza opposte anche se la dialettica con lui estremamente interessante vent'anni fa lui era Paladino ed ero della della cooperazione presso la parola Holding è saltata fuori dopo non si parlava tanto di ultima in quella in quella conferenza Louie Prodi erano paladini di un grosso sforzo di visibilità imprenditoriale ad alto livello quindi un ruolo delle centrali cooperative che pilotavano questo questo questa concentrazione economica e io allora ero un modesto contraddittore
Che sottolineava come non si poteva dimenticare la parte della della della visibilità della capacità di di di far fronte ai bisogni della gente
Per la verità io ho sempre detto che il modello cooperativo e come la cui la persona umana vive su due gambe esce una Gambassi sviluppa troppo velata si sviluppa troppo poche risultate la scoliosi
E le cooperative devono avere sempre queste due componenti in equilibrio fra di loro
Ma oggi trovo verità più ne è parso non so se l'ho capito solo io così più portato a lodare la grande capacità del movimento cooperativo di essere presente nelle micro realtà molto più sfiduciato mi pare sui sulle e anche questo è un'esagerazione dalla parte opposta
Io sono davvero convinto che c'è un grande ruolo
Rinnovato nella presenza nel territorio del resto uno dei dei principi che mentre spera messi in evidenza con grande interesse
è il settimo principio che nuovo l'impegno verso la collettività locale delle cooperative
C'è sempre stata ma fra i principi non era così solennemente descritta io Marino sa che c'è un pallino io sono convinto che nel territorio il modello cooperativo può offrire
Per esempio all'imprenditoria minore delle zone più in ritardo di sviluppo un modello che è stato di grande successo nell'agricoltura in tutta Europa in gran parte del mondo
è stato di un successo un po'più limitato ma importante anche nel settore del del commercio al dettaglio per esempio che ha consentito a molti dettaglianti di essere protagonisti della trasformazione del settore coprotagonisti
Parlo del modello di cooperazione che si riferisce alla capacità di interagire di collegarsi a mente delle piccole imprese piccole e medie imprese nel territorio e di agire in modo sincrono con le autonomie locali quegli enti locali
De Rita avrebbe potuto citare qui l'esperienza che porta avanti il che nel dei patti territoriali
Io potrei ricordare che molte delle nostre cooperative su spinta molto intelligente della Confcooperative sono presenti per esempio nei progetti di che altro non sono che la capacità di offrire il modello cooperativo in coesione e in azioni di coesione fra di collaborazione fra il sistema delle piccole imprese nel territorio
Quindi non perdo molto più tempo per questa parte che anche perché i miei minuti stanno drammaticamente
Passando è vero ma lo e il la sfida anche nella macro realtà economiche
Del resto De Rita lo ha timidamente accennato ma quasi direi con con pessimismo quando ha detto quale sarà il nostro rapporto con il mercato riusciamo a cambiarlo sembrava quasi che dicesse e quasi impossibile e un'opera difficile
Come facciamo a mostrare alla alla collettività Ali di altri
Come siamo diversi nel mercato ecco qui bisogna andare settore per settore non si può dare una definizione generica bisogna vedere se le cooperative di consumo per esempio sono capaci di trasmettere un messaggio nuovo i consumatori di oggi
Le la la missione delle delle cooperative di consumo di cent'anni per far risparmiare due dire alla gente difendere il valore reale del salario
Oggi c'è altro ci sono dei paesi nel mondo in cui il ruolo della cooperazione di consumo è ancora questo ma il ruolo della cooperazione di consumo INEA in Europa non può più essere questo
Io credo che sia quello che giustamente qualche pensatore rilevato la definizione delle consumatori intelligente cioè fare di difendere il consumatore nel senso di educarlo a quello che è il suo vero interesse e non nell'interesse che sembra determinato da azioni pubblicitarie dal la tendenza quindi la differenza può essere qui la cooperazione agricola
La cooperazione agricola la sua di dalla la la sua missione di oggi non è più quella di ieri di far valere due soldi in più sul prodotto liquidato se fosse questa la missione se le scegliamo le subito le cooperative
La missione del settore il settore agricolo e quello di dare un po'di tranquillità ai produttori agricoli per fare dei programmi per il futuro quindi passa dà una risposta di Breve a una risposta strategica di lungo periodo
E così via
Però alla ridefinizione di queste missioni nuove della cooperazione richiede un nuovo modo di porsi nei confronti dell'interlocutore politico di piccola scala
Non possiamo parlarci da soli su queste cose ti le cooperative da sole non riescono a fare a dare un contributo grazie a cambiare le dico non basta che dell'ordine che Ari che ci sarebbero due o tre milioni di posti di lavoro in Europa
Nella nella né nelle attività di servizi alla persona se con questo mercato con queste remunerazioni del lavoro ci scontriamo con tutti
Se se risolviamo il problema del socio lavoratore riusciamo anche fa ma conti lo facciamo con interlocutore politico possiamo stabilire nuove regole di rapporto e nuove sfide
E allora possiamo misurare le sfide del movimento cooperativo in ragione delle sfide che sul piano in cui si verifica la nuova solidarietà di interessi tra la visione pubblica collettiva interesse generale della comunità e quello che è l'interesse sociale delle cooperative riescono a dimostrare di essere capace
Questa è la grande sfida e allora c'è su tutti e due i piani vorrei dire aderito cioè sul piano locale ma c'è anche sul piano di carattere generale
Non ho più tempo volevo fare un po'di propaganda la rappresentanza unitaria del movimento cooperativo
Perché consentitemi una ecco un minuto fuori fuori tempo insomma abbiamo se se il le due centrali cooperative pensano che avere costituito un ufficio a Bruxelles unitario
Per delegare a quattro gatti uno il presidio di una immagine da dare del movimento cooperativo italiano a Bruxelles abbiamo sbagliato tutto chiudiamo l'ufficio spendere risparmiamo dei soldi
E questo sforzo ha significato se capito dalla nostra base se capito dalle nostre unioni territoriali si è capito dalle nostre cooperative se non si lasciano soli in questo processo
Ottenere per esempio gli statuti delle cooperative europea per poi non fare cooperative transnazionali facciamo una figura pessime vero cioè noi facciamo una battaglia che credo di avanguardie io sento che siamo molto isolati quindi faccio un appello
Che questo impegno che abbiamo assunto che l'unico pezzo di unità che abbiamo costruito e sul quale fino adesso unità organica voglio dire non evitabile cooperative
E quindi è importante che funzioni bene tutti quelli che ti hanno dichiarato e applaudito quando hanno sentito
Questi afflati verso l'unità cooperativa
Di un diano una mano perché quel testo che si è fatto funzioni bene criticate ci se lavoriamo male ma soprattutto provocati sì a fare un servizio ovvero al movimento cooperativo in periferia grazie
Sì all'Assemblea dico che quando lei chi si rivolgeva la sua destra sul parlando delle cooperative di consumo si rivolgeva
A Barberini che il presidente le cooperative di consumo della lega che è qui presente insieme una ricca delegazione comprende oltre che Mariano che ha parlato Bonello
Grasso uccide go grazie
L'animo ragazzi vecchi anche scritta dato un po'troppo ma in ogni modo
Chiamo al fare io che Esterni delegato di Vicenza che subito dopo Felice Scalvini
Picardi si deve ti voglio assicurare che stanno dentro i limiti accordati mi
Direi che non si può non concordare con quella che è stata l'ampia e completa relazione fatta dal nostro presidente credo che possiamo anche essere d'accordo su quelle che possono essere i principi le prospettive i valori del nostro movimento io vorrei limitarmi solo qui a qualche spunto e qualche flash per quello che riguarda la relazione
Un primo discorso ecco solo un accenno quello che è stato fatto all'analisi della redditività ecco io credo ed credo in Dio niente di nuovo che evidentemente non è che le cooperative devono esser fatte in base non ai sì della Reddito
Ecco cooperativi si sa discesa Piediluco e soprattutto certe cooperative come quelle di produzione che hanno come scopo la remunerazione al miglior prezzo del prodotto conferito quindi diremo che Mannari dovrebbe essere integrate
Un altro discorso quelle controlli
Evidentemente io credo e qui è stato scaricato in parecchie fasi
Che queste cooperative sono gravati da controlli abbiamo e un collegio sindacale qui poi ci ritorno
In molte cooperative la revisioni poi c'è il discorso della vigilanza c'è un sovrapporsi di controlli con costi relativi direi che forse nessuno ha messo adeguatamente attenzione su quella che è il collegio sindacale l'abbiamo un organismo che però leggi
Prevede che debba fare i controlli della regolarità legali della fedeltà del Bilancio e vi pare poco
Ecco e dovrebbe essere già secondo me un organismo che svolge bene il suo compito dovrebbe già dare le dovute garanzie
Evidentemente forse bisogna anche qui fare un'analisi profonda cercare di intervenire per evitare il collegi sindacali di comodo o troppo condiscendenti
Quindi io vorrei che nel discorso della revisione pozze messo veramente particolare attenzione a questo organismo che se è previsto dalla legge perché quando succede qualcosa nelle cooperative e cioè la magistratura che indaga non è che mandi gli avvisi di garanzia alle riuscita di revisione o agli ispettori la vigilanza li manda ai componenti del collegio sindacale
Anche quel vecchio però in prima linea vengono e quelli del collegio sindacale
Fondo sviluppo
Ecco sono d'accordo anch'io qui vengo da una regione che ha dato dei segnali anche recentemente di autonomia forte
Che evidentemente è necessario è necessario istituire dei fondi regionali
Non solo ma bisognerebbe saper intervenire anche se con norme di legge per far sì che quello che è
Le plusvalenze le realizzazioni che essi attuando in fase di liquidazione di un'azienda potessero andare a beneficio della comunità locale abbiam parlato di cooperative come ne era entità locali ora che il risultato che il frutto del sacrificio della gente del posto ecco la gente fa fatica a capire che non venga da poi riversato a beneficio del Gebel post quindi qui chiedo altri quindici possa essere un intervento deciso un'altra cosa che credo sia giusto che ne dobbiamo avere anche un'informazione esatta di questa gestione cioè quanti sono i fondi piumino inutilizzati le erogazioni che vengono dati
Dato discorso affrontato molte quel discorso finanziario del credito
Ecco io vengo
Faccio parte del settore del
Cooperative di credito il presidente Assemblea ricordo città per questo ecco demo a parte quelli possono essere giustamente la scollinato il presidente gli interventi
Da parte del Governo per le agevolazioni finanziarie ecco qui c'è il discorso veramente del rapporto fra cooperativa
Cooperazione e cooperative di credito
Mi è spiaciuto evidentemente l'intervento non di quella rappresentata in Lombardia ecco sulle difficoltà che lui ha di rapporto con le cooperative di credito
Successivamente intervenuto del Trentino che anticamente sottolineato come in molte realtà questo rapporto è valido è opportuno sorti a livello centrale l'intesa fra
Un Federazione delle casse rurali delle ribadire cooperativo e Confcooperative e buona però dovremo anche cercare a livello locale
Di cercare di avvicinare di più e avere più intese fra cooperative di credito e l'altro mondo della cooperazione è chiaro che anche qui viviamo un momento difficile di concorrenza di competizione forte può darsi che si trovano altri istituti che vengono lusingati perché hanno i loro interessi vorrei che sapessi ma anche guardare
Al di là di quei processi l'interesse degli altri istituti
Ne è piaciuto anche il discorso del e qui credo che il futuro ci riserva quello di interessante sulla Prost problema del non profit
Ecco anche qui
Si sente già parlare di Banca Etica eccetto io credo che fra
Banche di credito cooperativo e queste entità che si propongono nel nuova
Nella nuova realtà
Ecco possiamo trovare dovremmo trovare delle intese perché perché i principi all'origine sono gli stessi quella della mutualità quello del della solidarietà e son questi veramente i principi ci credo su cui dovrà andare avanti l'altro movimento
Grazie dottor Crestani
Dice Scalvini per cortesia presidente di federsolidarietà
Dopo chiamo Gianni Breda vicepresidente delle unioni di Salerno
Qualche nota
Dopo
Una giornata intensa di riflessione
Una relazione di Luigi Marino
Rapsodica direi
Rapsodica
Piena di spuntini
E di notazioni
Credo un intervento importante del Presidente del Consiglio e credo che sia fondamentale che non è abbiamo coscienza che interventi come quelli che ha fatto stamattina il presidente del Consiglio come quello che ha fatto
Il ministro del lavoro
Non solo interventi occasionali sono frutto di quattro antipolitica Confcooperative sono frutto di quattro anni di politica
Della presidenza di Confcooperative
Non son cose che si inventano e di questo credo si debba dare atto innanzitutto
Luigi Marino io al suo Gruppo diretti al gruppo dirigente che la fiancata in questo in questa stagione di gestione di Confcooperative
Una serie di interventi successivi interventi di successivi
Io
Mi soffermerò su un paio di temi generale
Ho la sensazione dai vari interventi anche alcuni del pomeriggio mi hanno confortato in questa sensazione che oggi come movimento cooperativo viviamo una sorta di paradosso
La domanda cooperativa cresce
I dati che citava in relazione Luigi Marino circa il numero di nuove cooperative debbono essere interpretati tenendo conto che negli ultimi anni sono tramontati quasi tutte le occasioni di finanziamento per la costituzione nuova cooperazione altrimenti non serve quei dati hanno un valore particolare alla luce del fatto che non esiste
Più finanziamento specifico per nuova cooperazione in agricoltura non c'è non son ci sono più finanziamenti per cooperative di produzione e lavoro come l'approvi la cooperazione giovanile e e anche a livello a livello regionale sono tramontate tutta una serie di finanziamenti che son stati che hanno caratterizzato gli anni settanta
Quindi quella e domanda cooperativa reale non è drogata non è sollecitata da intervento pubblico e d'altro canto spinte la marginalizzazione alla penalizzazione del fenomeno cooperativo quindi una situazione paradossale che come voi mento cooperativo ci troviamo a gestire da un lato una oggettiva potenziale crescita del fenomeno cooperativo dall'altra
Forme di delegittimazione strisciante della nostra realtà complessiva vi sarà un motivo se tutto questo accade
Io ho una risposta cauta embrionale non
Convinta ma senza nessuna precisa pretesa di essere esaustiva
Ed è che questo processo di ristrutturazione fenomeno cooperativo si situa nel più complessivo pro cesso accelerato di ristrutturazione dei sistemi di produzione e di distribuzione
Di beni e servizi cioè del del fare economia nel nostro Paese ma nel nostro Paese
Innanzi in quanto inserito in una collina mondiale che sta subendo violentemente questo tipo di trasformazione e quindi il problema che stiamo vivendo come cooperazione
E quello di inserirci in questo processo di trasformazione e ridefinire
Il nostro modo di essere subendo spinte contrastanti che provengono da vari fronti e dobbiamo trovare una linea guida dobbiamo in qualche modo renderci conto ma ormai ce ne siamo resi conto tutti credo che è finito il periodo delle lento fluire di un del grande fiume di un sistema economico tutto sommato
Abbastanza stabilizzato e da cinque o sei anni e sarà così anche per i prossimi anni siamo entrati nelle rapide
Nelle rapide l'accelerazione del fiume dell'economia e della situazione sociale noi siamo al centro e dobbiamo governare la nostra navicella come tre spunti per c'è più stridente penso riuscire a stare nei tempi
Innanzitutto credo che serva un'idea forte e originale della cooperazione ripeto cose che qui sono già state accennate non mi dilungo il futuro credo non sarà della cooperazione ma delle cooperazioni lo diceva giusto un attimo fa Giuliano vecchi questo processo di ridefinizione sistemi di produzione di ridistribuzione impatta in modo diverso sulla cooperazione di produttori tipo l'agricoltura in parte in modo diverso sulla produzione i consumatori in parte in modo diverso sulla produzione di lavoratori
Il futuro
E sarà sempre di più di un fenomeno cooperativo
Con forti specificità settoriali in base alla missione specifica di quel comparto
E allora
Rispetto a questo dobbiamo riuscire a produrre idee forti e originale del modo di essere della cooperazione nei diversi comparti
Senza per questo frazionare l'unitarietà del movimento cooperativo
Senza perde la capacità di dialogare sia a livello territoriale sia a livello di macro sistema nazionale con la Società le forze politiche le forze economiche ma dovremo costruire politica di comparto e proposte anche legislative di comparto sempre più preciso sempre più nitido
Alcune partite che si giocano a questo livello sull'idea di una nuova cooperazione le ha già accennate stamattina Luigi Marino io le ne sottolineo soltanto tre citando le
Innanzitutto il problema del lavoro
Una partita decisiva su questo credo non dovremmo scaricare tutto l'onere solo sulla dirigenza nazionale futura ma in qualche modo dovremmo riuscire a costruire anche a livello locale sperimentazione
Secondo tema accennato forse un po'troppo brevemente nella tua relazione il tema della riforma consortile
Non possiamo affrontare le sfide di un economia evoluta e le sfide dei processi di accumulazione con un arnese vecchio qual è la formula consortile appiattita sul modello della cooperativa di primo grado
L'alternativa e scegliere forme di società per azioni che però l'esperienza ci insegna risultano con l'essere distorsivo
Terzo problema la fiscalità
Già è stato detto molto è stato detto detti oggetto di molte riflessioni io sottolinea un dato
Credo che la difesa dell'Inter si abilità degli utili non sia l'ultima spiaggia
Questo è già detto ma credo anche che il problema dell'ente a stabilità degli utili vada in qualche modo collegato al problema della remunerazione del capitale di rischio in sostanza cosa penso
Penso che possa essere ragionevole pensare non soltanto al problema della meritevolezza
Ma si possa essere ragionevole anche pensare che gli utili prodotti possono essere spaccati
Mantenuti in esenzione fiscale per quanto destinati a la quota destinata a riserva indivisibile permanente
E
Possa essere creato regime fiscale ad hoc più leggero per gli utili distribuiti ai soci che non superino il livello della ordinarie rendita finanziaria sostanzialmente un'assimilazione al regime della del remunerazione presto sociale chiudo con gli ultimi due punti
Affrontare questa situazione economica forte ma anche con un'organizzazione all'altezza se si vogliono fare politiche settoriali bisogna avere organizzazioni settoriali il tema delle federazioni
Se si vuole tenere insieme questo che nitrazione deve avere unioni regionali e unioni territoriali all'altezza
Su questo il bilancio di questi quattro anni
è un bilancio non è la parte di bilancio più brillante
Della passata gestione di Confcooperative per problemi oggettivi e credo anche per una limitata consapevolezza sul territorio di quanto fosse rilevante questo tipo di problema
Credo che i prossimi quattro anni debbano vedere il problema dell'organizzazione come punto focale
Come punto prioritario
Per riuscire ad affrontare ieri la stagione che abbiamo di fronte s'condivido completamente la parte finale della reale le relazioni Marino per quanto concerne l'investimento informazione per costruire questa partito
Bisogna però anche fare un investimento in unità è vero Luigi che ci sarà un motivo
Se gran parte delle organizzazioni di rappresentanza sindacale sono divise nel nostro Paese
Ma ci sarà anche un motivo se la più forte unità
La cosa la Confindustria e storicamente una struttura monolitica unitaria che al proprio interno avarie componenti a riuscita a superare anche il tentativo di spacca la traversa Inter Cinderella Story ha avuto ragione di questo stare a sua sostanzialmente riassorbito la piccola industria anche ultimamente e ed è quella che conta di più in questo Paese
Per concludere Stuto questo credo debba essere accompagnato anche da una coscienza dei nostri mezzi su questo l'unica notazione parzialmente critica sulla relazione di Luigi Marino
Il tema del terzo settore noi credo dobbiamo affrontarlo con la consapevolezza che il terzo settore in questo Paese è stato in larga misura promosso sviluppato da Confcooperative
Federsolidarietà di Confcooperative parlava e proponeva l'idea del terzo settore quando in Italia nessuno parlava di di dello sviluppo del terzo settore l'area del terzo settore che sta oggettivamente sviluppandosi in questo momento in questo Paese e l'aria della cooperazione sociale
Le altre delle altre are del terzo settore si sta prendendo coscienza quella che si sta sviluppando e l'aria imprenditoriale della cooperazione rispetto al terzo settore ne abbiamo la possibilità di essere soggetti potenti ebbero possibilità di essere noi
I poteri forti per usare un termine che non mi piace in qualche modo possono influire sul suo destino grazie
Dalla favola Gianni Breda vicepresidente dell'Unione di Salerno subito dopo Roberto Marcelli di Brescia
E chi
Ogni giorno è impegnato nelle
Attività di assistenza di promozione all'operazione la relazione del presidente Marino
Sole citerebbe proprio perché ricca di una serie di spunti di richiami di obiettivi
E di un programma praticamente a
Tradurre l'esperienza che facciamo sui nostri territori
All'interno di queste sollecitazioni della relazione ci pone ma questo significherebbe parlare qui molto di più quei cinque minuti che ci siamo dati
E pertanto io intendo
Fare due riflessioni su due punti forse un po'diversi ma praticamente che sicuramente sul territorio nel Mezzogiorno e in particolare quello della Campania dove dove opero
Sentiamo fortemente
E intanto questa riflessione sul socio lavoratore come risolvere i problemi socio lavoratore peraltro
è un pallino personale ma considerato che
In particolare ecco si parla di cooperazione nella piccola forse anche piccolissime impresa
Beh io preferirei chiamarlo socio imprenditore
Perché poi non significa comprende perché peraltro gli imprenditori in ogni caso è un laboratorio
Ma per dargli anche una dignità e una di responsabilità estremamente diversa non è un solo un fatto nominalistico all'interno della propria impresa
Per quanto riguarda tutto l'aspetto previdenziale si potrebbe è un una proposta forse anche un po'provocazione ma insomma in particolare per il Sud
Visto che il nostro impegno deve essere quello di creare occupazione e ci candidiamo con l'impresa cooperativa ad essere punto di riferimento essenziale direi della creazione di nuovo lavoro di nuova occupazione
Per cui di nuove impresa
Beh si potrebbe pensare ad una
Defiscalizzazione
Degli oneri e sociali per l'impresa cooperativa che crea nuovo lavoro
Ma in parallelo perché altrimenti rischieremmo di mettere in difficoltà e di non fare peraltro un'esperienza che io ritengo assolutamente necessaria pene comunque garantire i i diritti e di copertura fiscale presidenziale ai ai soci delle cooperative
Perché non realizzare in parallelo una forma di previdenza in forma associata
Meno onerosa di quella pubblica e perché no anche più remunerativa in termini di servizi prestati e sicuramente più attenta alle esigenze appunto dei lavoratori all'interno delle società cooperativa
Verifichiamolo cerca adesso per approfondire un aspetto del generale non basta un punto i cinque nuclei mi la fermo qui è uno solo una proposta un'indicazione molto generale ma che credo potrebbe essere utile riprendere naturalmente inservibile
L'altro discorso è quello del credito
Bene e io sto facendo un'esperienza mi auguro che vada in porto positivamente
Noi abbiamo a disposizione in Campania sulla sovvenzione globale nel settore agricolo va be'visita centodieci miliardi
Da gestire con gli organismi di intermediari per l'appunto la sovvenzione globale in particolare il progetto già pronte Colosio nel campo zootecnico
Bene degli organismi intermediari sono praticamente costituiti fra soggetti privati e pubblici quelli privati in particolare istituti bancari beh perché non candidare che so io la la la una qualche Banca di credito cooperativo o perché no la sede centrale
E anche perché attraverso i fondi strutturali finanziamenti comunitari per la sovvenzione globale possibile attivare tutta una serie di esperienze le cosiddette di
Pratiche ingegneria finanziaria che consentono una serie di servizi finanziari molto utili molto a peraltro a tassi estremamente limitati ed è sicuramente
Momento di esperienza di una gestione dei fondi dei di di finanziamenti a favore dell'impresa ed è l'impresa cooperativa in questo caso perché poi la sovvenzione globale
Interviene soltanto nei confronti di progetti presentati da soggetti collettivi per cui cooperative consorzi di cooperative
Ecco se possiamo praticamente pensare anche a un impegno io devo dire telefonicamente ho preso anche contatti con il presidente della Federcasse che spero di incontrare oggi o domani
Ma indubbiamente per vedere di proporre in termini concreti in campagna
Basterebbe la partecipazione di un altro istituto bancario per costituire l'organismo intermediari dare immediatamente vita a un'iniziativa che prevede per i prossimi due anni tre anni
Un finanziamento
Nel settore agricolo zootecnia frutticolo per oltre trecento miliardi credo che questo Possa interessare le iniziative come dire che abbiamo presenti sul territorio vi ringrazio
Grazie
La parola a Roberto Marcelli presidente Conforti che Brescia
Si prepari Alessandro Coppola
O con mola
Intervengo come presidente del di Brescia e quindi mi sento particolarmente
Otto unità che contemporaneamente la interessano degli obiettivi degli strumenti che la classe dirigente espressa da questa assemblea dovrà assumere nei prossimi quattro anni
Il Presidente Marino e la dirigenza nazionale hanno giustamente posto grande attenzione negli ultimi tempi a due tipi di minacce che incombono sulla cooperazione
La prima minaccia e di tipo politico
Ne abbiamo constatato l'estensione contorni e potenzialità nella discussione delle due ultime leggi finanziarie
Settori di partiti di gruppi parlamentari dell'informazione delle istituzioni da tempo e sistematicamente attaccano le prerogative dell'impresa cooperativa e ne disconoscono la peculiare funzione sociale
L'articolo quarantacinque della Costituzione bontà loro giustificherebbe la sua benevolenza nei confronti di una cooperazione residuale ed economicamente irrilevante
La seconda minaccia invece è ben più grave della prima che di tipo culturale
Nel senso ampio di questa accezione
I valori che ispirano nuovo ed alimentano la cooperazione lo stesso pulsare delle innumerevoli esperienze cooperative
Rischiano di essere soffocati da una sorta di cappa di silenzio rotto qua e là solo dalle assordanti polemiche di una pubblicistica
Che disco prede enfatizza le deteriori tasse pur marginale
E sarà fuori dalla scuola
Dall'università dai circuiti virtuosi dall'informazione dell'informatica e della formazione
Da i gangli vitali dell'elaborazione culturale e politica dal sistema delle relazioni organico delle quali parlava verità questa mattina
E in prospettiva più grave è che essere ignorati da un programma di governo
Presto un vero Crabbe pericolo per la cooperazione e allora sia l'una che l'altra minaccia traggono la propria linfa da interessi forti e diffusi
Che perseguono l'obiettivo di omologare d'Impresa Sociale Cooperativa all'impresa privata di tipo capitalistico questo l'obiettivo
E nella relazione Marino ci sono alcuni spunti interessanti che però vanno tradotti rapidamente interazioni per attive programmatica sulla quale misurare la capacità e l'impegno dalla dirigenza il movimento e l'adesione dalle nostre cooperative
E allora allo stato nascente qualche piccola riflessione la cooperazione rappresentava una conquista nel nostro territorio
Che è vicino però trentina mitteleuropea i membri di ogni famiglia ambivano a diventare soci della cooperativa di consumo di lavoro la cassoeula e così via
Oggi molti giovani è stato detto prima
Non sanno che la cooperazione ha lottato contro il lavoro salariato
Per la dignità alla persona non si voleva accettare la vendita del lavoro a fronte di un salario e si inventavano le cooperative né padroni né operai ma soci lavoratori
Anche il valore dell'impresa e del rischio sembrano in declino nonostante l'autorevole riconoscimento delle insiti mica Centesimus annus
Una recente indagine ha segnalato e che molti figli di imprenditori non ambiscono subentrare nella responsabilità familiari ma invidiano l'attività del commercialista che lavora al servizio dall'impresa Papetti
E allora chi ambire a cooperare in un clima culturale in cui Gabriele Calvi definisce l'uomo moderno come un cavaliere rampante nel campo dei consumi e un cittadino inconsistente nel campo civile
E la sfido culturale ci impone di scongiurare l'ipotesi che anche il socio cooperatore diventi inconsistente
In particolare si registra nel nostro Paese uno scarto preoccupante tra la realtà del mondo cooperativo la riflessione teorica sul medesimo soprattutto in campo economico
Recentemente sono emerse idee pericolose per la cooperazione queste idee intaccano i principi vitali dell'esperienza cooperativa
E Milano alla base quei contenuti che dal ROS dell'in poi ne hanno caratterizzato il profilo morale il significato storico
E si impone una riflessione seria scientificamente robusta su questioni di fondo che vanno ben al di là dei soli aspetti fiscali e congiunturali della cooperazione le tre idee che l'economista Zamagni mette a fondamento della riforma dello stato sociale
Devono valere anche per il rilancio dalla cooperazione queste tre idee sono quelle di autogestione solidarietà e varietà
Autogestione significa autonomia individuale autonomia dell'impresa e dei soggetti sociali significa libertà e responsabilità e sono i valori tipici dall'impresa sociale
La solidarietà significa impegno nel progetto di trasformazione degli assetti istituzionali per renderli capaci di realizzare all'obiettivo dalla partecipazione
La varietà significa pluralismo di forme di impresa e di assetti proprietari sempre meglio dell'uniformità dalle stesse con queste idee Zamagni ci aiuta a raccogliere le sfide intellettuali lanciate contro l'impresa di tipo cooperativo e alcuni economisti sostengono che la storia ha fatto prevalere l'impresa capitalistica su quella cooperativa secondo queste teorie
La comunità dei soci cooperatori non esiste più perché si è autocorse altra lavoro salariato
Se invece il coinvolgimento dei soci rappresento un vantaggio competitivo è un fattore di modernità per le cooperative lo studio degli incentivi al lavoro dei soci una questione tanto importante quanto urgente
La seconda questione ineludibile è quella degli incentivi al risparmio individuale dei soci per finanziare gli investimenti dalla cooperativa
Ciò è già stato detto alcune cose verso sotto questo profilo quali meccanismi e quali riforme organizzative sono necessari per risolvere questi due problemi di fondo da Lorenzo cooperative
In esso il lavoro non è una merce la remunerazione al lavoro non è un prezzo di mercato decimo posto dell'utile prodotto attraverso l'adempimento del contratto sociale
La giungla delle interpretazioni sulla condizione socio lavoratore dipende dagli equivoci sul ruolo di questa figura che non è di confine tra imprenditore e lavoratore dipendente ma è altro è una terza cosa ben distinta da entrambi
E la Confcooperative non può lasciare che pochi esperti comma che l'avvocato Gualtiero ottimi per professione o ragione Melchiori per passione riflettono in solitudine su queste ambiguità e sulla necessità che si faccia chiarezza
Soltanto recentemente i passi fatti unitariamente per la difesa e la promozione del socio lavoratore lasciano sperare qualcosa di più
Contemporaneamente alle sfide o con un paio di minuti si presentano oggi dalle straordinarie opportunità per la cooperazione la famiglia resiste in Italia più che altrove come fondamento risorse primario dalla società
Va tutelato come bene pubblico comunità di vita come soggetto economico sociale spazio riproduzioni di consumo ma soprattutto come esperienza di valori
C'è la famiglia pulizie di solidarietà esse anche destinataria di servizi che soprattutto la cooperazione in grado di offrire il pullulare di volontariato di forme libera associative dimostrò l'esistenza di un valore sociale diffuso per la tutela dei diritti di cittadinanza e per il perseguimento dei fini di interesse generale dalla comunità
E lo stato sociale nato dalle Società di mutuo soccorso sviluppatosi in parallelo con l'orto alla cooperazione
Costituisce ancora un patrimonio da non disperdere ma da trasformare con profonde riforme basata sui principi di universalità e di solidarietà ed è da questi punti di forza
Che la cooperazione può giocare un ruolo strategico nel processo di trasformazione socio economica anche nella società postindustriale
Però se le cose stanno così
La classe dirigente che uscirà da questa assemblea deve essere in grado di affrontare le minacce culturale di guidarlo sviluppo dalla comparazione
L'elemento qualificante dell'esperienza cooperativa è sempre stata la dimensione morale e sociale e noi possiamo delegare questo contenuto alle sole risorse individuali assediata peraltro da un clima il secondo
Gli statuti delle prime cooperative prevedevano la destinazione del due cinque per cento degli utili a scopi educativi
Tale dimensione morale ha avuto una eccezionale rilevanza per la società civile e allora il primo obiettivo
La nostra classe dirigente sarà la formazione e l'informazione valoriale politica tecnica la ricerca la diffusa dalla cultura cooperativa con le nostre forze con quelle dell'organizzazione con quale della scuola dall'università creando nelle cooperative di base nel nostro sistema un clima positivo per i colori della cooperazione il secondo obiettivo quando la progettualità che deve svilupparsi sulla già meritevole azione di lobbying di promozione legislativa
Il terzo obiettivo è quello della diffusione della cultura della legalità l'hai detto Marino relatore questo è importantissimo
Il codice etico è comune a tutta la cooperazione autenticare costituisce il primo baluardo alla lotta contro i ricorrenti fenomeni di cooperazione spuri e allora la nostra organizzazione per raggiungere questi obiettivi noi siamo un sindacato di imprese e come tale Confcooperative devo operare con l'obiettivo primario della rappresentanza della tutela ed è la promozione delle cooperative dei soci cooperatori
Però dobbiamo collaborare tutti affinché col cooperative sia un'organizzazione efficace ed efficiente in tutto il territorio nazionale
Con una struttura articolata ma snella
Che sappiano interagire creare sinergie con le strutture provinciali regionali e settoriali
Già nel terzo dei rapporti sullo stato della nostra organizzazione si parlava di integrare al meglio tutte le parti e le funzioni del nostro organismo confederale
Ma l'organizzazione è fatta di intelligenza diffusa di cervelli che penso un insieme
E più di ogni altra struttura la sede centrale deve essere fatta di competenze strategiche
Dissensi vigili rivolti all'informazione interni al mondo esterno in cui ci si muove
Credo fosse Mannino a dire qualche anno fa che troppi organi e troppe riunioni sabbia non la democrazia decisionale nella quantità dei passaggi invece di far trasparire forti e netti gli snodi essenziali
Le Unioni regionali negli ultimi quattro a congressi abbiamo posto fiducia con sorti alterne nel regionalismo
I tempi sono maturi per un regionalismo autentico un federalismo solidale
La funzione del nostro regionali e di acquisizione relativamente alle cento ed è la meno percettibile da parte delle cooperative rispetto a quello dei due principali livelli organizzativi quello nazionale e quello provinciale in Lombardia ne abbiamo definito la funzione regionale come di cerniera tra la Provincia e la Confederazione e se questo vale per tutte le Regioni più grandi e per quelle a statuto speciale a maggior ragione vale per le cinque unioni regionali che funzionano come semplici Unioni provinciali o territoriali
Il dovere di non enfatizzare il ruolo delle Unioni regionali deriva dunque la volontà politica di non discriminare tra Regioni forti regioni piccole e deboli
L'Unione regionale raggiunge i suoi obiettivi se valorizza le Unioni provinciali e le articolazioni verticali dei settori la nuova stagione amministrativa rilancia una quantità di problemi importanti e delicati che interpellano il movimento cooperativo
Basti pensare ho finito alla riforma sanitaria e socio assistenziale alla formazione professionale alla riforma del mercato lavoro alle leggi sulla famiglia sulla mutualità e sulla e sull'associazionismo
Con tutta la propria organizzazione a Confcooperative deve sviluppare uno sforzo eccezionale per avviare concretizzare alcuni grandi progetti
Capaci di determinare notevoli opportunità per tutte le cooperative italiane alludo alla mutualità sanitaria la previdenza integrativa
E quindi generare ridefinire il ruolo di Assimoco riflette su questo rappresentanze promozione supporto dal settore non profit ne parlava Scalvini prima
Terziario avanzato dal attività artigianali obiettivi Fondo sviluppo e raccordi operativi non solo federativi
Con le banche di credito cooperativo decentramento e potenziamento delle strutture organizzative sindacali di servizio sul territorio e infine
Sempre in tema di strumenti non si può tacere sul problema delle quote associative
E sul dovere di farà crescere nelle nostre cooperative
Il vincolo di appartenenza alla Confcooperative
Oggi più che nel passato l'equilibrio di Confcooperative e vitale decisivo e ineludibile
E non lo si raggiunge nei con l'inseguimento di finanziamenti pubblici che sono in diminuzione persino delle regioni a statuto speciale
Ed è pure attraverso spartizioni più o meno sbilanciato delle quote associative in dimensione regionale
L'equilibrio economico organizzativo si costruisce definendo con precisione ruoli funzioni di Confcooperative dalle federazioni nazionali
Gestendo in rete progetti iniziative avvalendosi dei punti di eccellenza presenti sul territorio
Qualificando le strutture territoriali per introdurre economie di scala nella gestione di servizi sindacali recitativi di livello nazionale e regionale
Pagando per tutti cooperative di unioni regionali interamente e tempestivamente le quote associative
E Colico ho finito veramente lei non possiamo andare verso il futuro da prestarsi alle sfide che questo sottende senza far tesoro della testimonianza ma anche dei sacrifici di chi sia preceduto e avremo molti prezzi da pagare ma sul valore dell'esperienza cooperative sull'esperienza cooperativa come valore
Dovremo però essere intransigente
Un magnifico intervento un po'eccedente in tempi stabiliti io spero che chi seguirà non segua anche questo esempio in questa in questo senso quest'aspetto ecco anche se l'intervento era veramente notevole allora come ora
La Liguria
Presidente rigori si prepari Fasano
Sì presidente ricordo devo ricordare che
Dovrei invitarvi a non abbandonare Laura perché fra pochi minuti ci sono ancora
Interventi in tutto dovremo affrontare l'argomento delle modifiche statutarie che richiede la partecipazione adeguata da parte delegati ecco poi spero che una volta collaborazione possiamo anche fare abbastanza presto però l'argomento è tale che potrebbe
Richiedere sono una pianta attenzione una un po'di tempo quindi se ci mettiamo tutti con buona volontà riusciamo a farla cose nel tempo stabilito grazie prego la parola sì
Ma io sono una delle settanta mi sembra di capire che c'è stata una riduzione da centoundici a centodieci
Unioni provinciali cento scusa
Sono delle settanta facce nuove e anche per questo probabilmente vi devo chiedere scusa in ordine alle cose che andranno andrò a dire e come dire alle parole libertà che mi permettono di esprimere pur promettendo di non fare il Pierino
Ma io sono capitato in questa esperienza associativa a seguito come dire di un'esperienza personale io faccio l'avvocato so stato anche consulente della Confcooperative negli ultimi anni
Negli ultimi due anni ho vissuto l'esperienza forse un po'da centauro
Mezzo uomo mezzo bestie
Come è stato lavorato e debbo dire che io mi sono spogliato volentieri delle vesti di consulente perché
Giudico impegno e le parole che ha detto il presidente oggi e le cose che c'ha detto nei nei giorni che hanno preceduto da questa Assemblea
A titolo personale mi confortano nel senso che questo impegno che io andrò a dare come tutti gli altri compresi anche come quelli come Luciano Vecchi chi spero rinnoveranno il loro impegno
Potremmo dare un contributo utile valido ma la ragione di fondo e credo che il dottor De Rita stamattina mi abbia aiutato ulteriormente a chiarire a me stesso in questo percorso che mi sto apprestando a seguire è quella che sostanzialmente e io e poi entrata quadro portarti i saluti della nostra Presidente perché io mi siedo particolarmente a casa che oggi essendo membro del gruppo giovane associazione industriale Emma Marcegaglia devo dire io mi trovo particolarmente bene tra di voi perché
La nostra associazione rispecchia appieno quello che sono i miei principi
E e quelli che sono i principi che ispirano a mia formazione alla mia il mio operare quotidiano quindi c'è una ragione di fondo molto
Forte laddove poi si richiamando il problema dell'identità del nostro movimento cooperativo devo dire che io queste identità la trova forte in questo movimento
E così posso esprimere un giudizio anche da esterno in questo senso nell'esperienza che ho portato avanti in questi quattro cinque anni di collaborazione professionale credo che questa associazione il movimento cooperativo abbia delle risorse umane notevoli
Che non fanno assolutamente in che possono fare invidia associazione come la Confindustria o o da altre quindi sicuramente ci sono dei dati di di forte di forte positività così come credo che
Gli ultimi anni che sono stati particolarmente difficile sul piano generale della politica generale evidentemente hanno creato anche delle difficoltà al movimento cooperativo nel suo complesso hanno visto e di questo bisogna rendere neo eletto alla presidenza presente Marino
Un uno sforzo importante per fare emergere perché a me ve lo dico francamente tante volte quando parlo in Confindustria di Confcooperative nel passato mi si chiede ma che cos'è la Confcooperative
Oggi dopo tanti anni dopo questi ultimi anni di presidenza credo che questo sia maggiormente evidente all'estero anche la giornata di oggi
Lo lo testimonia
Tuttavia debbo dire che
Un punto mi pare molto importante l'esigenza di fare cultura di farla l'interno dall'associazione tra le intese e quindi di investire anche su noi stessi
Questo è un dato importante credo che la presenza oggi di Telepiù
E di verità siano un segno forte di questa volontà comunque di non fermarsi all'affermazione di carattere generale ma cercare nell'introspezione di capire quali sono i punti di crisi e quali sono i gli elementi che creano della difficoltà e quindi la la possibilità di superarlo
No per carità per una volta tanto mi sento svincolato dalla necessità di andare a trattare di temi tecnici specifici
Leggendo la prima e poi sentendo la relazione di Marino devo dire che ho avuto delle del degli spunti interessante che sul piano personale quando per esempio lui cita professore di filosofia e mi viene in mente un mio padre gesuita che presero e filosofia
Che un giorno l'interrogazione ci chiedeva ma secondo voi credo si riferisse accanto no forse e che il la filosofia dice che le più simile a un salame un prosciutto
Se io devo dire pormi la stessa domanda in ordine alla relazione di Marino io sicuramente non ho delle difficoltà a dire che sicuramente un prosciutto
Bello compatto con tutta una serie di elementi rispetto ai quali io debbo dire aderisco in pieno e in questo senso veramente mi limito soltanto a alcune sottolineature che reputo importanti
In particolare debbo dire che
Ci sono alcuni aspetti rispetto ai quali probabilmente utile soffermarci peraltro vi presento l'ha già fatto Ivo e alla promozione
Il problema promozione un problema serio è un problema che si collega anche rapporti che noi abbiamo quel discorso dell'imprenditoria giovanile qualcheduno
Come il presidente l'ha citato è un un punto assolutamente nodale la promozione deve essere fatto evidentemente a tutti i livelli a partire dalla famiglia molto spesso muore noi ci ci dimentichiamo la scuola e la famiglia
Ed ora e anche i rapporti con le associazioni
Un altro problema che mi pare assolutamente importante
è il problema dell'organizzazione noi come Liguria
No no vergogna a dire siamo in una condizione che anche a livello diciamo governativo comunitario è stata fortemente assimilata alle regioni Dietz di Obiettivo uno voi siete tutti delle persone esperte quindi sapete cosa mi riferisco
Stiamo portando avanti un difficile processo di riorganizzazione credo che se esiste come il ministro Theo ci ha riconosciuto una rete cooperativa una rete di di di solidarietà cooperativa questa debba come dire far sentire la sua presenza a tutti i livelli
Noi abbiamo in varie occasioni e siamo a disposizione per cercare di dare i nostri contributi
Operativi credo che un discorso di organizzazione debba far leva sulle capacità dei singoli che devono essere valorizzate e debbono essere comunque sottoposte a una verifica di controllo rispetto agli obiettivi
Raggiunti
Quindi quando il Presidente Marino nella sua relazione fa riferimento all'ottimo strumenti utili siano stime delle sovvenzioni globali
E che naturalmente viene applicato alle zone direttivo uno i e lo collega l'attività dell'organizzazione io immagino che in una qualche misura
Bisogna inventare degli strumenti che vadano a come dire coprire quelle carenze che sono presenti anche nel no nel nostro territorio anche se sicuramente più sviluppate meno penalizzato di quello del sud
O direi che non non non ho altro da aggiungere se non che sicuramente una ripresa e una maggiore attenzione
A quella che è una prendi condizione della della solidarietà cioè le essere io parlo in questo caso è riferendomi ai valori in cui tutti noi crediamo cristiani adulti che vuol dire come il Vangelo ci insegna servi di tutti anche piccoli tra gli altri credo che questa precondizione sia essenziale al fine di dare vera concretezza a quella che in cui noi tutti crediamo che quella che è la solidarietà grazie
La parola all'Enrico Fasano Presidente della Confcooperative Campania ci prepari Nicola Palmieri
Cari amici delegate caro Presidente
Mi ha preceduto qualche amico che la Campania ma a me comunque
Correva l'obbligo di dover sottolineare due cose
Innanzitutto mi associo a quello che diceva Scalvini
La migliore risposta la tua relazione
E a tutto quello che tu hai detto e scritto eccetera smesso da Bologna in Boy
L'abbiamo avuto con l'intervento del presidente Dini e con l'intervento del ministro Treu
Poi
Da meridionalista sono napoletano
Debbo che si sente debbo sottolineare che tu indipendentemente da quella che ho potuto dire o non dire come di accennavo prima
Nella relazione
Ah è dimostrata nei fatti di essere anche un uomo del Sud prima per le radici
Che sono del sud
E poi perché a medici esteri nell'ottobre del novantacinque
Desidero fare un Consiglio nazionale a Napoli per dare un segnale una svolta per l'attenzione di quanto cooperativa verso i problemi del Mezzogiorno
Gli amici consiglieri furono convocata a Napoli orrendo viene dono credo che ciò sia stato fatto ad Atene per un fatto turistico
Anche per quello
Ma essenzialmente perché intende evitare quel segnale
Segnale che noi abbiamo raccolto da tempo
Io sarò molto breve contrariamente meridionali
Cerco di essere non prolisso e pragmatico se mi riesce
Ne abbiamo seguito innanzitutto
In due anni e mezzo
Che ho avuto di conduzione dell'Unione regionale
Succedendo chiaramente
All'amico Costanzo che aveva già dato inizio a un'operazione di snellimento noi abbiamo seguita la politica dei pochi e buoni
Ecco anche in modeste i numeri
E ovviamente e questo non occasione per dire agli amici del nord e del centro così forti che non è certamente l'invidia
Però
Tu hai detto anche voi dovete trovare delle forze l'auto
Carmelino l'autoproduzione
Ebbene in Campania ci sono unioni piccole per oggi notevolmente rinnovate
Napoli ha rinnovato circa il cinquanta per cento della sua componente consiliari
Ma abbiamo delle strutture molto solide
Per i servizi perché il domani a mio giudizio di conto cooperative affidato essenzialmente ai servizi a favore delle cooperative specie tenuto conto di tutto alla nuova progettualità comunitaria e alla formazione
Per far questo c'era bisogno di strutture forti
Affidate a giovani capaci validi professionisti ed io posso dire a questa Assemblea di averne costruito un gruppo che veramente fra un'ora acconto come Riva Campania
Il cui riconoscimento di competenza è frutto anche di quanto oggi hanno asserito anche i sindacati nella regione Campania
Ora qual è la raccomandazione
E che la mutualità no testi un fatto astratto
Ma che ci sia effettivamente dalle esperienze degli Amici del Verde un'attenzione per il Sud
Per Napoli che sta facendo uno sforzo immane per vincere
Innanzitutto alla illegalità diffusa questo vale per la Campania vale per le altre regioni e tutto ciò si supera quella cultura
La cultura la formazione una visibilità delle nostre strutture negli organismi nel Mezzogiorno
Evitate Shiller duplicazioni
Noi siamo consapevole di avere una presidenza validissima un segretario generale che c'erano tutte le istruzioni necessarie e così gli amici della Federazione però c'è bisogno di una effettiva e concreta visibilità
Oltre a questi sforzi null'altro avremmo potuto fare
Diamo atto alla presidenza marine di averci dato degli indirizzi li abbiamo seguiti oggi debba raccogliere qualche frutto che pur riteniamo di meritare grazie
Grazie
La parola a Palmieri presidente conforme a dire Pescara si prepari Gambacorta di Avellino che è l'ultimo iscritto per il pomeriggio
Nicola Palmieri
è presente
Non c'è
Be adesso neanche Gambacorta
Di Avellino
Neanche Gambacorta di Avellino
Chiudiamo qui al
Chiudiamo qui per vedere nel dibattito pomeridiano che riprenderà domani mattina alle otto e trenta e adesso c'è notano
No nove
Beh io ho visto cattolica il programma ha detto ho letto il programma mi fa piacere mi fa piacere che il Presidente abbia constatato che è necessario chiudere stasera non troppo tardi
E che più opportuno domattina a cominciare un po'più tardi quindi domani alle nove riprende dibattito adesso puntualmente adesso ci dedichiamo
Rapidamente sia possibile alle modifiche statutarie
E prego
Il dottor Mannino
Segretario generale
Di rendersi disponibile
Per una breve illustrazione del proposte stesse io vorrei però dire due parole
Tocca all'Assemblea
Approva deliberare sulle modifiche statutarie
Proposte dal consiglio nazionale quindi noi non è che qui prendiamo iniziativa di da liberale modifiche statutarie nuove noi ci troviamo di fronte ad una proposta del consiglio nazionale sulla quale possiamo dire approviamo respingiamo o modifichiamo
Il Consiglio nazionale secondo le procedure previste dallo statuto a suo tempo insediò una commissione
Che ha lavorato raccogliendo anche le proposte di osservazioni delle le strutture territoriali settoriali
Ora Stanovoj però esaminare questa proposta e votare sulla medesima
Il segretario generale lì illustra adesso il significato di questa proposta e poi vedremo come procedere
La parola al dottor
Sono dicemmo
Allora di solito presentare le proposte di modifica statutaria è un compito molto impegnativo in questa occasione impegnativo sì per riguardo a voi ma quanto alla materia
Del contenuto delle proposte si tratta invece di cosa che forse potremmo dire un po'di poco conto
In realtà quando la commissione incaricata dal Consiglio nazionale
Che ricordava ora Tartaglini ha consultato le strutture territoriali e settoriali per raccogliere l'indicazione delle eventuali esigenze di modifica le segnalazioni sono state
Con ridottissime in numero e consistenza
Tanto che si sarebbe anche potuto soprassedere a presentare a questa Assemblea delle modifiche statutarie tuttavia poiché non si possono fare le modifiche statutarie tutti i giorni
Si insegnava possibilità lunghi intervalli si è preferito non perde l'occasione per fare anche quelle poche cose di perfezionamento di aggiornamento potremmo dire di manutenzione ordinaria
Del nostro statuto se voi avete davanti il testo potrete constatare che le modifiche proposte possono essere raggruppate in queste tipologie intanto esiste un'esigenza di sopprimere norme transitorie
Introdotte nella precedente Statuto e che interessavano solo la fase di prima applicazione del nuovo Statuto e il caso per esempio proprio dell'ultimo articolo dello Statuto tuttora vigente
Che con la celebrazione di queste che comporta delle norme che con la celebrazione di queste assemblee territoriali che si sono svolte nei mesi scorsi ai solito la sua funzione di norma transitoria la cui funzione è solito e che viene soppressa
Poi ci sono dei perfezionamenti volti a recepire delle prassi che si sono affermate nell'uso faccio due esempi quattro anni fa
Quando decidemmo la denominazione abbreviata delle strutture territoriali
Dicevano che si sarebbe detto Confcooperative di Milano Conf cooperative di Palermo Confcooperative di Ancona e così via nell'uso invece si è affermata l'abitudine di dire semplicemente Confcooperative Milano Confcooperative Palermo Confcooperative Ancona
E così via abbiamo in questo caso adeguato la norma a quella che era la prassi naturalmente invalsa per non avere uno scostamento
Ci sono un altro caso
Di adeguamento alla prassi quello dei punti dello Statuto in cui si dice che il Consiglio nazionale approva il Regolamento regolamento in senso generico può essere uno o più atti ma poiché nella prassi di questi quattro anni abbiamo dato vita una pluralità di regolamenti specialist c'è un regolamento generale un Regolamento delle adesioni e così via abbiamo ritenuto o opportuno precisare anche nello statuto che il così ottima prova i regolamenti no cioè una pluralità di atti distinti poi ci sono delle piccole esigenze di aggiornamento faccio anche qui due esempi
Sostituiamo le parole Comunità europea con le parole Unione Europea
Indichiamo accanto alla denominazione tradizionale delle casse rurali la nuova denominazione prevista dalla legge che stamattina presidente citava nella sua relazione che la denominazione di banche di credito cooperativo ci sono poi alcune esplicitazioni interpretative e alcuni perfezionamenti di tecnica normativa che soprattutto consistono nel togliere dallo statuto una serie di doppioni quando la stessa cosa era prevista in più articoli queste modifiche propongono di sopprimerla in uno o dei punti successivo al primo in modo che per ogni norma vi sia un unico punto dello Statuto
Che la richiama vi sono poi due modifiche di carattere sostanziale anche se queste derivano da esigenze funzionali la prima sono le uniche due non puramente di miglioramento formale del testo dello Statuto
La prima riguarda un modesto allargamento del consiglio di presidenza perché precedente la precedente impostazione del consiglio di presidenza era stata concepita
Quando ancora le federazioni erano più numerose erano quindici
Nel mondo nel momento in cui hanno raggiunto il massimo numero e quindi si dovrà comunque prevedere che solo una parte dei presidenti delle federazioni potessero realisticamente entrare a far parte
Del consiglio di presidenza ma avendo poi successivamente con las con i complessi celebrati dopo in maggior parte il congresso del novantadue compiuto la ristrutturazione delle federazioni portandole al numero complessivo di otto ci ha creato una situazione nella quale è abbastanza ragionevole normale che tutti i presidenti delle federazioni
Siano membri del consiglio di presidenza di fatto finiscono altrimenti per rimanerne esclusi solo due su otto due tre suo
Allora si è pensato di portare il numero dei membri elettivi del consiglio di presidenza diminuendo leggermente da diciotto a sedici ma aggiungendo a questi sedici come membri di diritto ai presidenti delle federazioni
Contemporaneamente nei sedici membri elettivi poiché nessuno dei sedici posti è più occupato da presidenti di federazione o menta anche la rappresentanza disponibile
Per i dirigenti delle strutture territoriali il risultato complessivo di questa che una delle due modifiche sostanziali ma ripeto l'unica significativa e un piccolo incremento numerico
Del consiglio di presidenza che porta una maggiore rappresentanza rappresentanza nel consiglio stesso sia delle federazioni nazionali sia delle strutture territoriali
La seconda modifica sostanziale ma ripeto meramente funzionale e quello di aver previsto anche alle lezioni di membri supplenti
Del collegio dei probiviri non erano previsti e quindi durante questi quattro anni ci siamo trovati in difficoltà fu far funzionare il collegio quando per qualche impedimento di varia natura uno dei membri si trovasse nella difficoltà di partecipare anche qui si tratta quindi di come dire colmare una una lacuna prevedendo che per il collegio dei probiviri come per il
Collegio con dei sindaci sia previsto il modo di far fronte ad eventuali vacanze che si determinassero tra i membri titolari
Io volevo credo che se voi siete d'accordo questa illustrazione nella quale non ho ho ricordato uno per uno tutti i punti di modifica ma Linneo richiamato alcuni esempi per indicare di che natura sono fermandosi fermandomi soltanto di lusso e nel medico l'unica sostanziale potrebbe essere sufficiente se però fosse ritenuto anche utile o necessario un'illustrazione punto per punto anche delle semplice variazioni grammaticali e lessicali della punteggiatura la numerazione degli articoli non ci sarebbe naturalmente difficoltà
Ringrazio il dottor Mannino
E adesso faccio una piccola riflessione
Vedo che
Appunto una stanchezza che lo si fa sentire quindi mi pongo il problema del quale procedura adottare per raggiungere alla deliberazione che è di competenza dell'Assemblea
Data la natura delle modificazioni
Che qui
Sono state presentate dal Consiglio nazionale e che il dottor Mannino ha spiegato
Che in buona parte sono come diceva del resto la circolare che notificava queste proposte avere strutture territoriale prima dell'assemblea esigenza di perfezionamento formale di aggiornamento terminologico di precisazione lessicale
Di limitazione di doppioni di rimozione di norme transitorie
Con l'unica eccezione della norma che amplia la dimensione del consiglio di presidenza
Per consentire la presenza di tutti i presidenti delle federazioni nazionali e una maggiore presenza delle Presidente Unione regionali
A me pare che si potrebbe evitare un dibattito sui singoli singole modificazioni cioè prendere in considerazione la proposta nel suo insieme a meno che non si chieda di procedere diversamente però io prima di far questo chiedo il vostro consenso
Quindi ritenete che si possa votare la proposta rassegnata dal consiglio nazionale di modifica statutaria nel suo insieme oppure dobbiamo procedere per esempio articolo per articolo cose del genere
Chi è favorevole alla proposta alla prima soluzione ciò la proposta di votazione complessiva alzi la mano
Contrari ecco mi pare uno no nessuno quindi mi pare che siete tutti d'accordo allora io pongo in votazione l'insieme delle proposte di modifica statutaria
Che qui sono state né presentate nel testo a voi distribuito rassegnate dal consiglio nazionale con la riserva che eventuale modificazione di congiunti
Congiunzione migliori plurali anziché singolari che possono essere ancora necessarie siano affidate alla presidenza nel testo definitivo pongo in votazione l'insieme delle modifiche e chiedo a chi è favorevole di alzare la mano
Benissimo che il contrario
Astenuti ecco approvato all'unanimità con ciò il mio compito esaurito doti amico Maggi e la possiamo dire che i lavori del pomeriggio sono qui terminati
Che cosa devono fare i signori delegati possono raggiungere
Rispettivi alberghi e ci vediamo domattina per le nove ricordandovi che dalle dieci a dovremo ascolteremo la parola del cardinale Sodano grazie
Ok
Ok venissero anche questa è fatta Lola Caterina dalla visione etica proprio cartellino fissa
Colleghi
Che non rientrino estensive spetterebbe l'indicazione
Mi piaceva
Prignano invece il ombreggiati bienni molto bene nostra casa centrale dove
Si
Rivali in ordine alla spesa amministrazioni sommaria
Libri
L'altra volta l'acconto un po'
Consistita stavolta e
Siamo sia
Dario ti prego di estremi lo stanco per favore condizionato
Purtroppo processo andava Brussa abbandonato no
Ancora queste cose ma c'è voglia di continuando il pareggio contro ma adesso parlandone con ciabattino augurando però dico io sarei pronto capace c'è una e e anche per il Milan magari