Incontro - confronto fra CGIL e il Forum del terzo settore org. presso la sede della CGIL nazionale

Diciamo
Ci sono più interessati a chiacchierare tra di loro Carovigno cosa cominciare
Questa riunione è stata voluta dalla CGIL perché il rapporto tra sindacato e terzo settore
Ha avuto in questi ultimi tempi secondo noi anche delle contraddizioni e forse delle cose poco chiare che poi magari anche di in riunioni ristrette ci siamo eritema
Credo che noi non possiamo di fronte ormai alle soglie di una discussione vera e riaperta sulle questioni del welfare non chiarire esplicitamente qual è il nostro rapporto è quali sono gli interessi reciproci nel mantenere un rapporto comune rispetto appunto al al ruolo del terzo settore
E alla sua partecipazione da protagonisti nel pensiamo che abbiamo scritto anche nel nostro documento nella riforma del quale fa pur dentro
Regole che noi vorremmo discutere con voi ma che ci sembrano però essenziali perché il terzo settore sia veramente una risorsa per tutti
Invece che un punto di difficoltà organizzativa o impropriamente in alcuni casi persino un punto che apre una competizione tra lavori cosa
Emergono Remo assolutamente evitare perché siamo convinti che in questa fase non ci serve competere tra lavori ma ci serve allargare il lavoro dei lavori e che questo debba essere un obiettivo comune
La relazione a questo nostro incontro per dare un po'le linee che noi proponiamo la discussione la farà
Gigi Agostini che ha sempre seguito per la CGIL il rapporto con il terzo settore le conclusioni alla fine l'etica d'assaggio che appunto sta scendendo grazie
Diceva giustamente
Siamo questo momento di riflessione di confronto
Tra di noi deve servirà deve servire questa almeno è l'augurio che ci facciamo sia chiarire
Io dico anche ad approfondire e a consolidare
Un punto di vista che pur nelle reciproche funzioni anche autonomie debba diciamo produrre poi di risultati rispetto anche alle scadenze che ci attendono
Tutti noi siamo convinti diciamo e la materia anche di del della del del confronto politico che siamo in un momento cruciale della situazione della situazione politica
Ma
è chiaro che questo sì e almeno per quanto riguarda noi ah va collocato diciamo per dargli anche la profondità di campo necessaria questa discussione in un vero e proprio passaggio d'epoca rispetto alla alla situazione più generale che stiamo attraversando
Quindi io molto sinteticamente proverò a fissare alcune diciamo a proporre la discussione alcune coordinate
Alcuni temi più che coordinate che ci sembrano essenziale rispetto al e diciamo al al modo di procedere immediato ma io direi in particolare alle ha un modo di procedere immediato che stia dentro la prospettiva più e generale e più anche strutturata
C'è una una una prima questione che o il quadro diciamo lo scenario il quadro più teorico
è indubbio che il diciamo la la la la rivoluzione digitale in corso sta modificando un po'tutte le tutte le questioni sia in termini di
Diciamo di struttura economica e quindi il rapporto tra bisogni consumi occupazione
Sia anche in termini di struttura di struttura sociale
Leggevo tempo fa un documento di un sociologo inglese sulla struttura sociale dell'Inghilterra che è uscita diciamo da questa cura thatcheriana
Questo sociologo sostanzialmente ripartiva la popolazione inglese in tre grandi blocchi c'è un trenta per cento di deboli lui diceva c'è un trenta per cento di precari invece in quanto avverte un quaranta per cento di privilegiati
Privilegiati non soltanto che si sentono tale privilegiati anche perché sono inseriti nel circuito nel circuito siamo di sviluppo il della del del paese
Solo questi dati io penso che corrispondono abbastanza alla verità
Ci mettono di fronte a dei problemi di diciamo di rilevanza e di novità quasi quasi assoluta
In primo luogo questo questi dati e ci fanno toccare con mano quanto pesa la esclusione sociale
Ormai come fenomeno
Qui ce da discutere da discutere parecchio perché è evidente che l'affermarsi
Dell'esclusione sociale in cit
Diciamo in societari che tutto sommato
Tende a modificare
A mio giudizio anche l'idea stessa di cittadinanza o il modo come noi abbiamo affrontato il tema della cittadinanza nell'ultimo nell'ultimo secolo
Qui
Il grande teorico lo ricordo Marcial diceva appunto che non ci troveremmo ci si ci saremmo trovati in questo secolo all'affermazione dei diritti sociali e ragionando un po'interlineare
Si passava dei diritti civili dei diritti politici mille idee diciamo il Duemila sarebbe stato il secolo dei diritti sociale
E certamente marcia ragionava con una avendo davanti una struttura della società molto
Mo'diciamo quella classica
In cui il rapporto diciamo la cittadinanza era più il rapporto tra chi stava sotto chi stava sopra nella gerarchia sociale
E non invece il rapporto tra chi sta dentro e chi sta fuori come oggi di fatto noi tocchiamo con mano e lo tocchiamo tocchiamo questo fenomeno come un fenomeno crescente
Il secondo aspetto
Riguarda il
Quello che no Tore che cita un momento fa Gramsci uni chiama e il processo di innovazione sociale
C'è come in società molto comunque diciamo tentò che hanno una crescita anche se limitata comunque in crescita come si modifica
La la struttura non soltanto la struttura dei consumi dei bisogni e quindi dei consumi ma anche come si modifica il modo attraverso cui i consumi tengono soddisfatti
Questo introduce con molta precisione il il tema della rivoluzione digitale che stiamo che stiamo vivendo
E come da dal modo come si affronta la questione del del consumo può derivare dei consumi può derivare una entità di problemi enormi al movimento sociale al movimento della sinistra al movimento sindacale e a tutti
Perché è evidente che la prima fase in cui dei bisogni di Bari si passava i bisogni voluttuari e appunto la prima fase oggi il tema del come si affronta si risponde alla nuova gamma dei consumi di questo poi si parla quando si parla dei bisogni e dei consumi di prossimità e modifica
Indiretto a diciamo a ritroso anche i sistemi di offerta proprio in virtù della tecnologia della rivoluzione tecnologica e delle potenzialità che la rivoluzione tecnologica offre alla alla modificazione dell'Offerta non è un caso che tutti gli economisti d'impresa oggi parlano della miniaturizzazione delle forme d'impresa e la miniaturizzazione le forme di impresa è possibile proprio ragionando di offerta
Dal fatto che la rivoluzione digitale mette a disposizione in questi centri di elasticità un coefficiente di potenzialità che nella storia passata noi non aveva e l'altro punta ancora e questo del rapporto pubblico e privato come si modificano i termini di questo rapporto per cui in definitiva ecco rispetto a a questo primo il primo blocco di temi io penso che per noi si tratta di scegliere tra
Il il lavorare per l'affermazione di una foto difforme di economia sociale auto organizzata e auto gestionali che oggi per la prima volta in virtù anche della rivoluzione digitale possono essere permesse con diciamo senza scontrarsi con il il il il principio cardine di economisti classici è chiara l'economia cara diciamo il mercato che era l'economia di mercato assunta della della pura competizione della cura con potenzialità e questo può diventare un'impresa possibile e anche economica non soltanto possibile diciamo con dei connotati sociali molto forti che in qualche misura si riportano alle all'asta all'origine della storia del movimento del movimento operaio
Ma anche senza violare quello che è stato uno dei cardini delle polemiche in tutto il Novecento tra il le varie forme di economia quella pianificato quote di mercato quella pianificate non aveva appunto
In sé il il principio del calcolo del calcolo economico del calcolo economico razionale
Quindi questo primo punto io penso che sia molto importante perché
E essenziale io penso se vogliamo dare al nostro rapporto
Appunto quella profondità di campo sapere dove si va e quali forze mettiamo a disposizione per l'affermazione di un o diciamo di un modello di organizzazione sociale di relazioni tra le persone che risponde io penso alla nuovi degna di cittadinanza
E anche alla ispirazione storica del del movimento operaio do molta importanza
A a questo primo aspetto perché penso come come i vecchi che ad un come diceva il vecchio che al mulino acqua corrispondeva un certo tipo di organizzazione sociale al mulino ma pure un altro tipo di organizzazione sociale e io penso alla rivoluzione digitale può corrispondere un altro tipo di organizzazione sociale
Cioè una potenza che in passato non avevamo quindi e essenziale i io ritengo che questi temi nella discussione sul terzo settore nella discussione del rapporto tra organizzazioni sindacali nebbioso Inter manca la sinistra emergano con una grande forza per sapere appunto qual è la rotta dove dove qual è la stella polare qual è il il diciamo che il progetto sociale a cui insieme si può
Compartecipare proprio perché si può convergere sulle sue finalità
La seconda questione riguarda la crisi dello stato sociale
E la la duplicità almeno di queste delle ragioni di questa crisi
C'è sicuramente un problema che riguarda le risorse ma c'è anche un problema che riguarda e in gran parte la burocratizzazione delle grandi forme di organizzazione
Il
Diciamo la domanda che ci deriva da questa analisi
Ci pone
Diciamo le le l'enorme problema di come si ristrutturano le forme di protezione sociale nella diciamo nella data situazione e una situazione data che tende a tornare a trasformarsi con con diciamo veramente con la velocità degli stivali delle sette leghe
E come su questa su questa dimensione noi ragioniamo sia sull'Offerta siano adduceva domanda che sulle risorse qui incontriamo quello che io definirei il quadro normativo
Il quadro normativo necessario
Un primo passo in avanti sostanziale mi sembra essere stato realizzato con lo diciamo con
Con Bassanini mi pare che
Re ripensare la maglia istituzionale
Come è stata presentata come Stanca ormai affermata sia un un punto essenziale per
Appunto uno strumento essenziale per la costruzione di queste detti più di nuove forme di economia sociale e comunitari
Il punto
Altrettanto importante questo chiamiamolo così che la legge Visco noi come CGIL abbiamo detto sia la legge delega la cosa mi pare che abbia anche pesato diciamo nella bilancia delle forze adesso si tratta di tradurre in pratica questa delega
E qui c'è la prima questione non si capisce bene
Come questa commissione lavori va be sempre una commissione però
Io penso che il rapporto con i vari interlocutori la commissione bisognerebbe che lo tenessero
Venire perché lo tenesse per non arrivare a degli show davano in cui alla fine uno dei punti diciamo e messo di fronte al al direi di sì poi dire in ordine magari si obtorto collo
Odio dei no anche con molto con molto dispiacere
Il
Tutti voi penso abbiate letto le polemiche sulle sui giornali
Qui ce
Per quanto riguarda il la CGIL l'esigenza che venga fuori con molta nettezza il profilo per quanto riguarda le ONLUS e anche il profilo per quanto riguarda le associazioni sapendo che noi ci troviamo di fronte alla scommessa politica che non può essere
Diciamo vissuta con come dice stamani con la logica del sospetto noi abbiamo bisogno io penso di definire con molta nettezza ma anche di un'apertura di credito di
Una
Volontà se pensiamo che l'obiettivo a cui lavorare era quello che io dicevo all'inizio
C'è un punto che riguarda ha ha il terzo punto che riguarda il il controllo e nove anche altre volte abbiamo detto che mi saremmo contrari a un tipo di controllo come quello che era stato istituito diciamo con quarantasette quarantotto per cui erano le associazioni che si in qualche misura sia otto controllavano ma che questa authority se sì deve fare
E un'authority che ha il compito non soltanto del controllo ma anche il compito della promozione della del dell'essere diciamo una specie di di moto di motore d'avviamento e di propulsione dell'insieme dell'insieme del processo
Un altro punto essenziale e la legge quadro sull'assistenza
Un altro punto essenziale in termini di quadro normativo è la legge quadro sullo sport sulla società dilettantistiche
Un altro punto ancora ma che abbia fatto iniziativa proprio l'altro ieri questa sulle fondazioni
Qui si tratta diciamo di un'operazione dico soltanto due parole un'operazione che sia diciamo di ordine sociale sia di ordine economico io diressi anche di ordine di pulizia politica preghi questo meccanismo delle fondazioni e il meccanismo di una casta di una casta sociale
E penso che oggi più di ieri dovremmo dire che bisogna liberare rapidamente le fondazioni dalle banche
Per permettere alle fondazioni di tornare ad essere quelle che erano le banche all'inizio del secolo le casse di risparmio diesel secoli cioè strumenti di finanziamento delle esigenze delle collettività locali ma discutendo su come devono essere dirette le forme le le fondazioni discutendo sì quale su quali devono essere gli statuti delle fondazioni
Che ci deve essere chi non ci deve essere e soprattutto qual è la ricongiunzione come veniva detto tra le autonomie locali
In senso classico e le autonomie locali funzionali e quindi quali sono i contesti territoriali da da rimettere da rimettere in circolazione in connessione e in connessione reciproca
C'è quest'altro punto importantissimo che riguarda la legge quadro sul consumo
Se si va a ad una appunto se si lavora attorno a questa idea della economia sociale
Essenziale che il consuma sfacciato abbia
La possibilità di affermarsi di bilanciare di di bilanciare anche l'affermarsi dell'associazione delle imprese e delle imprese sociali noi penso che dovremmo evitare di trovarci di fronte ad un'offerta che in qualche misura anche si minimamente concentrata è comunque concentrata ed una domanda che è assolutamente atomizzata
E si crea una simmetria che io penso che dovremmo sapere curare e battere e battere un anticipo
C'è l'ultima questione che io aggiungo è quella della managerialità sociale
Ed è veramente qui inverosimile che il sistema universitario italiano il sistema degli struzzi italiana non metta in campo un progetto regione per regione di formazione di quadri che possono essere spesi
Appunto sul terreno della managerialità sociale
Queste forme di economia sociale non stanno in piedi non soltanto se non hanno risorse ma anche se non riescono a tradurre nella loro cellula costitutiva l'idea di l'esigenza le relazioni comunitarie che sono poi l'ispirazione di fondo
Di queste di queste forme c'è quindi un problema che riguarda una specie di sistema di accumulazione delle risorse umane e materiali alle spalle dell'economia sociale che può essere affrontato mi pare
Tutte qui tutte queste proposte sono sono di davanti a noi
E e hanno bisogno di momenti di approfondimento e direi anche le una coalizione di forze per poter essere affermate e poi per poter dare dei risultati positivi
Vi dico soltanto la legge quadro sul consumo ce la direttiva comunitaria e c'è una coalizione di interessi che impedisce la trasformazione di questa direttiva comunitaria in una legge quadro nazionale ci sono diverse leggi regionali ci sono però non sono tante leggi regionali non fanno una legge un quadro nazionale tanto più se poi queste leggi regionali sono in gran parte leggi del centro nord del Paese
Diciamo di una parte essenziale ma comunque sempre di una parte del del paese
Il
La terza questione riguarda
Gli aspetti chiamiamolo lui così di sindacali che di lavoro
Io devo dire subito che
I rapporti che la CGIL intende
Intrattenere sono rapporti con il forum del terzo settore
Noi pensiamo che sia stata una operazione di grande intelligenza
Quella della costituzione del Forum
Che abbraccia tante forze
E e e che abbia fatto diciamo emergere il forum come un interlocutore politico
L'azionario
Quindi a differenza per esempio di altri noi pensiamo che
Sia essenziale che
Il forum si rafforzi come soggetto
Come soggetto che ovviamente
A Roma ha ha rapporti con cui tendini tendiamo teniamo ad avere rapporti positivi ma che è chiaro che trasforma è anche un soggetto del diciamo del panorama politico del Paese una discussione
Che si apre su tutti i capitoli dello dello stato sociale e non solo
Con una sua con una sua soggettività
Quindi proprio partendo da questa valutazione
Pensiamo che potrebbe essere enormemente positivo che sui punti di diciamo sulla direzione di marcia
Diventasse possibile la definizione di un vero e proprio protocollo che fissi i punti cardine
Papà a partire dalla dalla differenza dell'autonomia dei singoli soggetti
Ma anche da dal dai punti di convergenza e quindi fissando appunto una una direzione fissando in momenti anche di rapporto
C'è una seconda questione un'altra questione che riguarda il lavoro
E noi pensiamo che qui incontriamo
Diciamo tre quattro grandi questioni questi la prima
E qui sta degli appalti al ma al al massimo ribasso
E come siccome in gran parte oggi queste forme di attività che sicuramente dovranno allargarsi però vivono all'ombra della
Della pubblica amministrazione
E necessario qui arrivare a definire delle forme di appalti tipo che
Stabiliscano appunto una un comun denominatore a livello a livello nazionale ed evitino questa specie di corsa alle alle al massimo ribasso che poi la la la la diciamo il l'involucro la via attraverso cui passano anche al diciamo processi profondi i precarizzazione delle condizioni delle condizioni di lavoro
C'è la questione delle socio lavoratore
E io e c'è la questione delle volontario e c'è la questione del lavoratore tout-court
Io penso che questo blocco di questioni noi dobbiamo riprenderlo a partire dalle dalle
Dal tipo di managerialità sociale che siamo in grado di di di affermare
Tra queste quattro figure ce l'aveva ci deve c'è una relazione talmente stretta e talmente definita anche dalla dimensione che o se riusciamo ad aprire e diciamo una politica sull'insieme
E oppure diversamente il rischio e quello di una divaricazione altro che relazioni comunitarie all'interno delle varie associazioni fa delle varie impresa sociali
Abbiamo processi di divaricazione più divaricazione crescente io insisto ancora sulla questione della managerialità sociale e di come
Si possa mettere mano a dei master di managerialità sociale sta cosa non può essere soltanto della Luiss o di qualche facoltà bene ben orientata qui c'è bisogno che le varie le varie strutture universitari regionali e nazionali mettono in campo una vera e propria un vero e proprio Progetto un vero e proprio progetto
Che che sfornite
Persone che hanno anche l'attitudine mentale diciamo proprio anche il contatto psicologico con le cose che devono fare non si può andare avanti soltanto con quello che passa il convento ce l'ambizioso il progetto deve essere così
Ambizioso
Come il socio lavoratore non lo si può considerare una specie di piccola azionista come
Della della della della grande impresa c'è un punto su cui
Sarà bene approfondire
La discussione perché è evidente che i nodi si possono scegliere a partire da come si sceglie il nodo di fondo che il campo di intervento i campi di intervento la dimensione di queste forme di intervento
Le relazioni interni tra tutte le figure sociali all'interno della struttura della struttura piumino tipica che deve intervenire
Su questi su questi campi in particolare con l'emersione di questi nuovi bisogni di Cristo nuove forme di e infine c'è il problema del rapporto con il pubblico tradizionalmente tradizionalmente inteso
Il
Le cose che che test pensiamo che è facile constatare io l'altro ieri ero a Palermo il compagno raccontavano come a Palermo abbiamo quattro tipi di giardinieri
Abbiamo il giardiniere che dipendente comunale abbiamo il giardiniere che della corte della cooperativa abbiamo il giardiniere
Che dei lavori socialmente utili e poi abbiamo un quarto di giardiniere che dovrebbe essere la del giardiniere dei lavori di pubblica di pubblica utilità
D'altra parte abbiamo un blocco del turn over da molti anni della struttura pubblica per cui nei fatti
Ma il fatto di
E il rapporto diciamo la diciamo la ristrutturazione anche della pubblica amministrazione
E certamente passa per la legge ventinove ma passa poi surrettiziamente per un processo che un processo sostanzialmente di esternalizzazione di di attività e e e di ricorso a alle alle forme anche più spurie di attività
Qualcuno persino dice che tutto quello che è avvenuto di innovativo ma in termini neutri in questi anni e passa attraverso questo che ci ha specie di situazione per cui da una parte abbiamo il blocco del turnover dall'altra abbiamo il proliferare di queste forme di interventi
Forme di intervento che sicuramente
Marcano ormai tutto il territorio nazionale e se è vero che per quanto riguarda la cooperazione sociale siamo arrivati ad una situazione che vede quasi cento mila cento mila la diciamo lavoratori più o meno più o meno coinvolti
Ora è evidente che noi
Dobbiamo riflettere molto bene
E io penso che questo la questo rapporto abbia bisogno anche di un metodo per essere affrontato recentemente abbiamo fatto un un seminario con un convegno sulla questione la psichiatria e lei era emerso dalla discussione un modo di affrontare i problemi che io considero molto utile anche ai fini di regolare di regolare questi rapporti
Lì si diceva che il superamento dell'ospedale psichiatrico doveva vedere
L'affermarsi di una specie di patto territoriale tra le varie forze appunto la cooperazione sociale il sindacato le istituzioni le associazioni familiari che a partire dalla diciamo dalla volontà di superare appunto il manicomio realizzassero le condizioni appunto patti locali che permettessero
Diciamo la la territorializzazione in quel caso della
Della psichiatria stesse
Io penso che un metodo così ci permette due risultati importanti
Un primo risultato e quello di riuscire a
Diciamo a utilizzare
Nel concreto quest'idea dei piani di sviluppo civile di cui parlava Ruffolo anche qualche qualche tempo fa
E quindi i patti territoriali non soltanto come patti di reindustrializzazione ma anche come Patti che intervengono su tutta la la diciamo il sistema di relazioni sociali egli organizzazioni sociali della città
E secondo per questa via riuscire a realizzare anche forme di controllo sociale perché è evidente che nel momento in cui a livello di di singoli territori di singole città si dà il via a questi diciamo accanto a con questo metro a questo sistema di rapporti il il modo come si regola che il rapporto pubblico-privato esce dalle catacombe o esce anche dalla irregolarità o esce anche dalle piccole convenienze
E quindi anche da un processo diciamo sociale sostanzialmente sregolato
Tende ad affermarsi invece come un processo che a ragion veduta con il le la partecipazione di tutti i soggetti si mette in campo e ha una sua idea di anche di
Programmazione e quindi di controllo degli affetti sia sociali che economici che anche in termini di occupazione che questi processi sociali inevitabilmente inducono
Dicevo di Palermo
Orlando il sindaco Orlando in sei sette in negli ultimi sette otto mesi ha realizzato delle operazioni che pare portino a quasi mille seicento mila ottocento nuovi occupati
Evidente che un conto è realizzare questa operazione con un confronto preventivo discusso verificato è un conto
Procedere
A mosca cieca procedere propria fari a fari spenti questo Ascom effetto finale sicuramente una scienza di l'assenza di di qualsiasi forma di controllo sociale ma ha soprattutto poi al suo interno una divaricazione crescente tra i vari momenti della funzione pubblica e quindi del ruolo delle istituzioni e del ruolo anche delle varie autonomie a partire
Dal sindacato stesso
Io penso che chiudo su queste tre questioni su questi tre grandi blocchi se
Penso che sarebbe necessario un
Un confronto a fondo anche perché Chuck spettano ad appuntamenti di tale rilevanza che
Un siamo una convergenza un procedere anche in termini convergenti tra movimento sindacale o almeno tra la CGIL e le forze che sono organizzate nelle terzo settore
Possesso non fatto enormemente positivo
Un fatto che può dare e determinare anche risultati rilevanti sia sul tema sul terreno della qualità sociale che anche sul sul terreno appunto della cittadinanza che sul terreno anche di un'occupazione non puramente precaria e non puramente occasionale
Intanto
E nemmeno questa discussione qui oggi cioè sindaca nel suo insieme ci sono il segretario repubblica estremista dei pensionati CISL UIL regionali è presente anche il Dipartimento contrattazione cui era
Se reale Francesca Santoro
Perché non stiamo discutendo appunto di un punto particolare come si fa a vola a valorizzare anche il lavoro del terzo settore quindi un rapporto con la contrattazione
Per cui il confronto a questo punto aperto ci sarà soltanto una piccola modificazione il programma perché Sergio Cofferati ci deve lasciare verso le dodici e mezza quindi gli daremo la parola a un certo punto il PAI le conclusioni le farò io
Apriamo il dibattito
Sì a ci deve lasciare con sei occorre non volere proprio
Sembrava un po'faccia a faccia
Sì
Come si è evoluto a folle Rossi di Torino
Da tempo alle sentenze da tempo facciamo questo dibattito sull'economia sociale io partire dal concetto però che diamo economia sociale perché mi pare che un po'nel nostro paese insomma compone il dibattito spesso poi perdiamo un po'il senso almeno nella storia per cui possiamo pensare l'economia sociale se caratterizzato il terzo settore
Negli ultimi vent'anni nel nostro Paese io parto da una delle primissime esperienze che se fatta a Torino ma che è diventata anche un po'un simbolo che la nuova cooperativa
Gigi conosce benissimo l'Anna Di Mascio e tutta questa esperienza che venne fatta rispetto alla psichiatria cito questo perché proprio parlando anche con lana Dimascio intestata una dei fondatori
Di questa esperienza ci dicevamo alcuni giorni fa che ci pare che oggi nel terzo settore alcuni principi che avevano un po'ispirato all'esperienza iniziale dell'economia sociale in Italia si stiano perdendo un po'del tutto
O comunque siano molto confusi
In che senso sicuramente la cooperativa insomma l'associazione
Di deve fare una serie di interventi che noi definiamo nel sociale che hanno per scopo la mutualità e tutto ma all'inizio di questa esperienza molto si era ragionato su percorsi di emancipazione dei soggetti
A me pare che questi percorsi di emancipazione dei soggetti si stiano un po'perdendo
Faccio degli esempi sempre rispetto alla mia realtà la realtà torinese però anche confrontandomi con altri amici e colleghi o compagni mi pare che la situazione sia un po'simile in tutt'Italia
Allora se noi pensiamo a delle cose pur meritevoli fatte per esempio nella nostra città quale decidere che il Comune di Torino dava degli appalti e non da poco e stiam parlando di circa sedici miliardi Rispetto al verde pubblico e tutto rivolti a soggetti deboli
Cosa ottima meritevole prevedeva però un percorso che con questi soggetti deboli si costruisse non solo il fatto che sapevano tagliare l'erba nelle scuole
Cosa che hanno fatto l'han fatta anche bene al di là dei problemi poi di conflitto coi cittadini iniziali perché l'ex detenuto Poleschi tossico tagliava l'erba ma rispetto a loro rispetto alla loro emancipazione che passaggio c'è stato per lo più per lo più le posso dire quasi nessuno dal proprio come sindacato ci siam trovati in mezzo a una situazione di questo tipo ne c'abbiamo un centro d'ascolto sulle tossicodipendenze il disagio sociale a Torino già una banca dati
Quindi di ex detenuti ex tossicodipendenti interessati a percorsi di inserimento al lavoro e nei giorni in cui c'è stato questo appalto siamo stati presi d'assalto da tutte le cooperative
Che senza chiedere nulla ci chiedevano unicamente viste di detenuti o di ex tossicodipendenti per non perdere gli appalti
Ma voglio dire ma le interessate proprio tutte quasi le cooperative questo fenomeno perché si son trovate appunto schiacciate da un lato c'è la necessità di prendere l'appalto pena se no che non sopravvivere della cooperativa
E dall'altro il fatto che probabilmente con questi soggetti non avevano nemmeno instaurato dei rapporti la io credo che un primo grande tema che noi dovremmo sviluppare soprattutto con gli amici del terzo settore o con chi dentro
L'impostazione dell'economia sociale si colloca in una dimensione che sia quella certo di una serie di servizi che per la loro stessa natura sono sociali ma soprattutto di percorsi di autorganizzazione e di crescita dei soggetti
Per cercare di fare un po'di ordine stabilirne regole ma soprattutto riprendere percorsi che veda né insieme l'emancipazione dei soggetti la formazione di questi soggetti se no davvero non raccontiamoci bugie
Diventa da un lato assistenzialismo
Che prima veniva fatto coi cantieri lavoro e che viene ancora fatto eh coi lavori socialmente utili
E adesso si fa attraverso la cooperazione sociale oltre tutto poi con belle forme di sfruttamento se non c'è un percorso di emancipazione
Nel terzo settore secondo me si scontrano leggevo prima nel quaderno del Dipartimento si parla di tre ipotesi quella caritatevole e quella sull'autorganizzazione secondo me comunque nella sintesi grosse ne abbiamo due ipotesi che si scontrò da un lato chi tenti pensa che il Terzo settore appunto sia la nuova forma dell'assistenzialismo degli anni novanta perché poi non dimentichiamoci è che tutte queste cooperative o per lo più dipendono comunque dagli enti pubblici
Cioè non c'è stato anche perché manca tutto ragionamento sulle fondazioni
Quindi una nuova forma di assistenzialismo peraltro con i veli poi invece di sfruttamento sui soggetti molto più alti questione del socio lavoratore
L'ha già detto prima Gigi nella relazione una questione fondamentale che se noi non superiamo ci sta aprendo delle contraddizioni enormi penso solo alla contraddizione per cui apparì giornate lavorate
Da un disoccupato soggetto debole in un ente pubblico pensiamo che abbia fatto quattro mesi nell'ente pubblico
Tutti voi sapete rimane iscritto al Collocamento se questi quattro mesi li ha fatti come socio lavoratore in una cooperativa perde qualunque tipo di diritto e di iscrizione al Collocamento una quindi
Abbiamo peraltro un contrasto forte anche in termini legislativi su questa questione del socio lavoratore non va poi dimenticato sempre sul socio lavoratore sempre parlo di esperienze nella nostra zona ma che mi risultano più estese
Vengono stabilite delle quote per essere socio che vuol dire per poter lavorare
Perché poi di quello si tratta altissime si parla anche di milioni insomma quindi e un po'discutibile questa questione va affrontata con a conoscenza invece o ci si scontrano appunto due ipotesi un'ipotesi che ha visto anche ottimi scritti insomma da Marco Revelli Arquati
Anche una certa parte dei centri sociali sono stati coinvolti io credo la nostra stessa impostazione e di alcune cooperative io direi soprattutto primo stile tipo la nuova cooperative da altre che vedono appunto in questo dei percorsi di emancipazione dei soggetti credo dei percorsi quindi strettamente collegati di formazione
All'interno di queste cooperative di partecipazione di democrazia di impresa
Perché l'altro problema è questo che tipo di democrazia c'è all'interno delle cooperative cioè se io sono socio in che modo posso far valere il mio socio se non rientra nella logica che ci ricordava Gigi del piccolo azionista schiacciato
Quindi un altro problema enorme di democrazia e invece c'è tutto un altro settore
Che non è mica minoritaria e forse io direi e maggioritario dentro la cooperazione sociale che c'ha un'altra idea e dell'idea che almeno secondo me non è spesso almeno il rispetto anche in altri uffici vertenze ci troviamo ormai confrontati tutti i giorni
Però io credo che la seconda impostazione che quell'appunto che vede una nuova forma per prendere i soldi dallo Stato quindi una nuova forma di assistenzialismo che a vecchia spetti della carità
E che a nuovi e spetti di sfruttamento tramite l'abbassamento dei costi non fa solo un danno ai lavoratori coinvolti ma fa un danno anche a quello che io chiamerei terzo settore invece solidale
E che lavora per l'emancipazione perché lo costringe poi pensiamo né una di nuovo ricito la nuova cooperativa che si è sempre rifiutata
Proprio perché ha un percorso democratico al suo interno con i soci di applicare un contratto purtroppo anche da noi firmato sul salario d'ingresso i problemi che si è trovata poi rispetto al mercato
Perché le altre invece lo fermavano poi la nuova cooperativa come altre cooperative han continuato a dire no io non posso ai soggetti deboli da una doppia bastonata e quindi non hanno mai applicato anzi ci hanno richiamato in più convegni anche a Torino
Un convegno a livello europeo che avevamo fatto presso il British avevano richiamati a ripensare un attimo alle cose
Che avevamo firmato
Sicuramente io credo noi dobbiamo entrare a pieno titolo in questo dibattito e anche col Forum capire
Su cosa discutiamo a Torino per esempio si sta costituendo il forum sul terzo settore ma i primi segnali che ne abbiamo date che vogliamo aprire una discussione su questi temi alla sicuramente vedere insieme su quali blocchi di interesse comune ci possiamo muovere che può essere tutto il ragionamento delle fondazioni ed altro ma due però stabilire una serie di diritti certi dentro queste cooperative e soprattutto io insisto questo ragionamento della democrazia della democrazia interna e dei percorsi
Di emancipazione seno davvero rischiamo di avere avuto un atteggiamento iniziale che ha avuto comunque sindacato rispetto al terzo settore che era di rifiuto tout court
E oggi rischiamo al contrario di appiattirci e tutto quello che fa il terzo settore ci va bene
Citava prima Gigi era questione di Palermo ma non è mica solo Palermo e dove ormai abbia situazioni che la stessa figura professionale che fa le stesse identiche cose spesso nello stesso luogo di lavoro
Penso di nuovo alle scuole a Torino riceve trattamenti riversa allora anche lì una regola minima ce la dobbiamo ad perché se no veramente una cosa che fa a pugni cioè che la gente non capisce che giustamente i lavoratori non capiscono
Ma io credo che la materia e immensa ma appunto dobbiamo entrare molto nel merito di queste cose e non far finta che tutto appunto il terzo settore sia uguale sapere che c'è uno scontro in atto molto forte
E un'ultima questione di preoccupazione cognizione faccia una dichiarazione sul giornale in cui credo adesso non mi ricordo quale dei nostri ministri comunque chiedeva del terzo settore sia i tavoli negoziali rispetto allo stato sociale
Io su questo sono molto preoccupato
Son molto preoccupato
Perché un'esperienza che abbiamo già visto in Belgio che la Confederazione europea dei sindacati ha criticato duramente
Molto preoccupata per chi in Belgio ci siamo trovati apprendo su una questione del genere che al tavolo negoziale oltre ai sindacati adesso si convoca anche di non si chiamerà Forum del terzo settore si chiamerà commesse io credo che anche di ruoli vadano distinti
Chi dovrà poi gestire questo pezzo di stato sociale ha rinnovato non può essere al tempo stesso che faremo anche la negoziazione su questi ma ne negoziazione rimane al sindacato
Che poi avrà tutti i rapporti contratto settore conclusivo
Ma se noi pensiamo a una nuova figura in più al tavolo negoziale io credo che sia molto complicato e metta in discussione diverse cose proprio rispetto ai nostri lavoratori ai nostri iscritti dei vari settori dei settori più coinvolti grazie
Questa delinea di oggi
Un fatto importante che credo dobbiamo cercare di sfruttare al meglio
E allora dobbiamo innanzitutto dirci che siamo in tutta questa fase
Noi abbiamo saputo parlarsi in trincea intrecciare insieme diciamo
Azioni unitarie
Consapevoli che
Al di sotto o al di sopra secondo delle prospettive di questa unità rimanevano problemi questioni irrisolte un confronto avverto
Che non può restare aperto in eterno che al quale dobbiamo dare una prospettiva
Diciamo credibile di
Una prospettiva credibile che consente il sindacato alla Forum del terzo settore alle organizzazioni del terzo settore
Di identificare i problemi e le questioni che ci stanno di fronte che non possiamo rinvia
Io andrò diciamo molto rozzamente sui punti ma per cercare appunto di evocare questa discussione
Che abbia
Noi diciamo insieme difesa dello stato sociale
Difeso dello stesso se c'è
Diciamo insieme
Che vogliamo costruire insieme la dimensione del terzo settore
Il mercato non profitta dell'economia sociale
Di cui ci parlava agosto
In tutti questi anni che bisogna avere dire il coraggio di dire di no all'innovazione distruttiva che
Gli anni ottanta e i primi anni novanta hanno portato se
Rispetto a tutta la partita dello Stato sociale
Questi sono diciamo il paletto ai quali aggiungiamo l'impegno sul terreno del lavoro sulla considerazione
Del lavoro come l'obiettivo centrale
Al quale agganciare
La progettazione dello stato sociale
E sul quale costruire diciamo una prospettiva di avanzamento delle condizioni della cittadinanza che non si risolve nella dimensione lavoristica del lavoro abbia nel lavoro su elemento fondamentale di differimento
Diciamo tutte queste cose qui
E poi diciamo
Che
Il terreno dell'innovazione sociale il nostro territorio di azione nostro territorio di iniziative
Diciamo questo magari le organizzazioni del terzo settore lo dicono do maggiore enfasi
Identificandosi con questa dimensione dell'innovazione sociale
Credo che sia peraltro questo un fatto
Abbastanza incontestabile sul terreno diciamo del proiezione positiva che si vuol fare della dimensione di questa di questa realtà di questi insiemi di soggetti così come l'ha fatto Luigi Agostini questo
E ancora di più vero per il sindacato che parte da una condizione diciamo di pieno di piena identità di in pieno inserimento di pieno riconoscimento è alto riconoscimento nel sistema dicendo che si è venuto a costruire e allora vediamo quali sono i punti però da approfondire diciamo dentro tutte queste dichiarazioni
Dentro tutte queste dichiarazioni comuni
Perché dobbiamo capire lo diceva l'intervento precedente
Sul corso discutiamo io aggiungo bisogna capire cosa faccia perché non basta capire su cosa discutiamo capire anche concretamente su cose che cosa facciamo quali che risposte diamo se riusciamo a darle
Prendiamo alcune questioni
Tutti insieme diciamo che noi non vogliamo che diciamo lo sviluppo del mercato
Non profit delle organizzazioni non profit di terzo settore debba avere un carattere meramente sostitutivo
Dove la presenza del del Pubblico
Carattere sostitutivo all'interno di vari comparti dello stato sociale
Questo è un affermazione nella quale ci riconosciamo
E però dobbiamo guardarci dentro questa osservazione perché altrimenti rischiamo di dribblare alcune questioni che non ci ha concesso dribblare
Per esempio dobbiamo capire se questo ragionamento è compatibile con una prospettiva di allargamento dell'offerta di servizi
Della quale diciamo c'è una esigenza palpabile per drammatica in talune aree del paese
E cioè dobbiamo capire
Che cosa intendiamo
Quando siamo pensiamo ad un carattere non sostitutivo dell'intervento pubblico
Ma siamo di fronte ad un'offerta ridotta di servizi sia quantitativamente che qualitativamente in tante aree del paese
Progettare l'allargamento dell'offerta di servizi a quale prospettiva di sviluppo dell'economia sociale corrisponde il punto interrogativo possiamo pensarci insieme
è un tema della nostra discussione e non porta solo il Mezzogiorno parlo delle grandi realtà metropolitane in senso generale
Parlo per esempio anche di quei comuni come il mio Perugia e nel quale il mantenimento dei servizi che abbiamo offrono costruito nei decenni e oggi diventato un peso diciamo di grandissimo livello
E oltre il quale disse insieme andare ad un ulteriore allargamento
Rispetto alle domande che pur in una realtà di quel genere vengono vengono
Che cosa significa questa discussione sul carattere sostitutivo quando affrontiamo il tema dalla pubblica amministrazione
E perché non c'è il problema soltanto diciamo di non sostituire c'è il problema della crisi della pubblica amministrazione
Della sua capacità sul terreno qualitativo e quantitativo a fornire servizi
Che non sono rispondano alla nuova domanda e alle emergenze
Ma che rispondano anche al mantenimento degli standard che le osservazioni che faceva l'intervento precedente diciamo rispetto al terzo settore alla e al tradimento
In corso d'opera degli spiriti originari esserino se rivolta alla pubblica amministrazione Dio ce ne scampi e liberi
Vediamo anche questo tipo di problema molto serio diffuso
Che ha un una sua dimensione robusti sì
C'è un problema poi che riguarda la ridefinizione degli indirizzi culturali
Delle finalità di talune
Prestazioni di servizio
Che o corrispondono a schemi che sono invecchiati
O diciamo rilevano oggi diciamo la loro erronea
Costruzione originaria
E faccio riferimento tutto il tema della dell'istituzionalizzazione è qualcosa che si vende il terzo settore Koch è qualcosa che diciamo induce
Un problema di trasformazione delle strutture dei servizi così come sono oggi di fronte al fallimento di talune impostazione di fronte al rischio che una diciamo autori produzione
Dei servizi della pubblica amministrazione finisca per tradire attutito i valori
Da cui si è partiti i gli obiettivi politici sociali da cui si è partiti
O che comunque ricorsi contro la realtà sociale
Che viviamo le sue contraddizioni le sue domande
E infine la questione del mercato del lavoro
La questione del mercato del lavoro perché su questo ci ritornerò alla fine
Per la dimensione della pubblica amministrazione ci dice anche un altro fatto che concerto
Schema
Di organizzazione del lavoro
Ma che non si affronta la concorrenza non si affronta la capacità concreta di rispondere a domande reali con risposte efficienti
E c'è una questione anche di Ciampi schema dell'organizzazione della il modulo per l'organizzazione del lavoro che riguarda questo questa questione
Quindi dico vedete diciamo tutti che lo sviluppo del terzo settore mercato non profit non deve avvenire con carattere sostitutivo
Rispetto alla presenza del pubblico in tanti comparti dello stato sociale sotto a questa questione ci stanno tante cose che debbono essere approfondite si tratta di capire di che cosa discutiamo e che cosa facciamo rispetto ai problemi concreti ho cercato di identificherà
Così come la questione del mercato del non profit
La generale questione del mercato del non profit
Perché
Diciamo noi tutti siamo consapevoli che questa realtà diciamo ineluttabilmente andrà crescendo ebbra andrà affermandosi
E che come dicevamo l'altra mattina in CGIL deve diciamo costruire quel cuscinetto
Che consente
Diciamo allo stato sociale di Terri
Di riprodursi positivamente
Riproduzione positivamente nelle condizioni
Di ristrettezza della spessa
Nelle quali nelle quali ci troviamo
Allora diciamo se noi vogliamo assicurare uno sviluppo concreto regolare
Tra
Del mercato non profit
E anche qui
Io non ricorro
Diciamo alle alle filastrocche di di di o alle favole di Rodari promessa come fa Cofferati
Però anche qui il terreno dell'innovazione sociale il terreno nostro e qui c'è tutto da innovare perché c'è una legislazione che è assolutamente carente è una sede di una legislazione che diciamo ci serve a poco o a niente ogni volta che la affrontiamo
Senza un disegno generale
Ci introduce difficoltà studi avuto riproduce le difficoltà le vicende che abbiamo in questi giorni
In questi giorni sono mica dobbiamo dovuto affrontare questioni sulle Onlus
Sul Regolamento generale del commercio
Sulla miriade di questioni che si sono poste che sono al centro delle polemiche quanta dimostrano che senza una legislazione organica
Che ne finisca in paletti di che cosa deve essere può essere il mercato non profit in Italia i suoi soggetti le sue dinamiche interne
E noi andiamo incontro d'una soluzione d'una situazione
Diciamo molto figlia dell'esperienza della politica del sistema di potere democristiano dal quale proveniente
Molto fine di quella roba lì
A una politica frantumata
O la politica occasionali Stryker
A una politica fatta di soggetti i soggetti leggi leggine
Che non di finisse per niente la la la dinamica di un progetto forte al quale indirizzo allora
Agostini diceva una serie
Una serie di cose che io condivido ma anche qui cerchiamo di centrare alcune questioni fondamentali è possibile fare insieme una battaglia di carattere legislativo cioè di volta all'ottenimento di alcuni capisaldi legislativi io dico fino alla
Riforma del Codice civile ma
Alcune questioni essenziali
In Italia
Differentemente dall'alto da altre realtà quelle anglosassoni in particolare quella americana che tanto diciamo discutiamo sia come parametro di riferimento sia come parametro di distanziamento perché abbiamo una struttura del non profit che in partenza è diversa
In partenza diverso abbiamo un grande patrimonio associativo abbiamo un grande patrimonio cooperativo
Ci poniamo il problema di come affrontare un ulteriore rafforzamento di questo patrimonio
O no ulteriore livello di definizione di riconoscimento a livello legislativo
Di ridurre i margini per cui attraverso forme di questo genere la loro astrazione la loro diciamo collocazioni indifferenziata nella nel nel nel mercato che Siva
A determinare possano essere foriera questa sì
Come dire di imboscamento di risorse e di lavoro precario di prestazioni di carattere
Regolare a tutti i livelli possiamo porci questo problema insieme
Sulla questione delle risorse possiamo porci il problema che lo sviluppo di un settore non profit per definizione e nella realtà privo di capitalizzazione
Senza avere alle spalle una politica organica
Questi è di essere al servizio diciamo
E di flussi di risorse che provenienti dal privato provenienti dal pubblico dei processi di privatizzazione che vanno avanti possono condizionare fortemente questa realtà possiamo avere un progetto
Insieme di come si costruisce l'afflusso delle risorse nello sviluppo di questa di questa realtà e possono essere le più diverse
Certamente come dire affrontare il tema delle fondazioni bancarie andando in ordine sparso fra semplicemente ridicole controproducente
Abbiamo discusso l'altra mattina
Ma affrontare altri temi detassazione di scopo suo a livello regionale che sarà punto dei terreni su cui si affermerà in modo distorto non distante federalismo
Oppure diciamo partite diverse come per esempio la liberalizzazione delle donazioni o di quant'altro che non può essere affidata semplicemente diciamo
A dei provvedimenti ad hoc di carattere fiscale mi riferisco anche alle Onlus da questo punto di vista c'è bisogno di un intervento legislativo di di carattere generale
E infine sul terreno del lavoro e qui c'è un punto essenziale sul quale bisogna che ci mettiamo d'accordo io non lo affronti in termini scientifici trasformi in termini molto
Pratici
La questione lavoro nero lavoro regolare
Un un diciamo un versante sul quale io sono convinto ci troviamo profondamente uniti e il punto più difficile è un altro è capire che
In questo mondo alberga no
Un ambito di prestazione
Nella quale diciamo la frontiera mobile tra lavoro volontario
E lavoro retribuito
è è essa stessa
Diciamo la frontiera sulla quale matura una specifica professionalità che non potrebbe maturare al di fuori di questo tipo di collocazione
Altrimenti tutto quello che diciamo in termini di servizi di prossimità di reciprocità eccetera e cenni ventuno definizioni astratte che non si cala nella realtà
Qui addirittura diciamo maturano differenze le quali significa richiamava Agostini anche dei processi di formazione di queste professionalità che nascono all'interno di movimenti di cittadinanza che si traducono in forme associative e poi si traducono essi diciamo consolidano in forme cooperative un procedimento complesso
Con tanto complesso da essere reale però cioè la realtà
E noi dobbiamo ricercare diciamo la strutturazione di questa realtà
Ma non affogando la
Semmai valorizzando la questo è il tema che noi abbiamo che abbiamo di fronte né allora in fondo a questo ragionamento
Appunto fatto molto
Con la città io credo che se noi vogliamo dare credibilità alla parola d'ordine il terzo settore nel nostro Paese o io preferisco dire il mercato non profit nel nostro Paese lo vogliamo costruire insieme
Questo non è un impegno di seconda categoria
Non è qualcosa che possiamo fare a piè di lista
Questo deve essere il frutto di un progetto vero e consapevole tra sindacato movimento cooperativo associazionismo nel nostro Paese perché queste sono le origini che il nostro Paese a questa dimensione di mercato
Fuori da questo noi andiamo ad una sconfitta e abbiamo comunque ad una dimensione reso di ciò che si costruirà e che si costruirà sicuramente
E che si costruirà sicuramente
Allora come dire io avverto un rischio
Il rischio è che alla dimensione del terzo settore diciamo da parte del sindacato il movimento cooperativo adesso lasciatemi
Prendete la veramente per battuta grazie
Si faccia un po'come la Germania Francia non guardano all'Italia su nell'ambito della comunità della moneta europea sono una serie infinita di Sarmi esami che non finiscono mai
Con qualche cifra truccata da una parte e dall'altra
Io credo che dobbiamo andare a mettere di più i piedi nel piatto della nostra discussione
E che dobbiamo andare a cercare di più le sinergie di Progetto e di azione comune possibile
Fermo restando che diciamo un'altra cosa da valutare di quello che abbiamo alle spalle
Che al di là delle dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano
Siamo sia quelle infatti che sia quelle
Dicevo volte
A contrastare l'eccessiva enfasi
Ecco un processo di autonomia reale di questi soggetti è cresciuto
In termini strutturali interni rappresentati
Che la dimensione della rappresentanza sociale della cittadinanza
Non possano essere diciamo semplicemente ristretta
Nella dimensione lavoristica è un altro dato della realtà inoppugnabile
E allora ovviamente
Noi dobbiamo fare uno sforzo per far convergere per legare insieme questa inerzia politica democratica nel nostro Paese
E qui il problema io sono molto sensibile alle obiezioni che Cofferati fa sulla questione della concertazione riferimento al governo sul tema dello stato sociale
E io non mi pongo tanto il problema diciamo del tipo di negoziazione
Che potrà avere il sindacato potranno avere le organizzazioni di terzo settore col governo in merito allo stato sociale questa ci sarà sicuramente non c'è che nel si certamente il sindacato André chiedo il permesso a nessuno ma nemmeno viceversa
Questa ci sarà sicuramente il problema è se noi abbiamo un ragionamento comune noi
Su quello che ha un tavolo a quattro a tre a sedici a ventiquattro ad una
Vogliamo portare dentro questo confronto dentro questo confronto
Credo che questo sia il nodo principale che noi dobbiamo dobbiamo affrontare altrimenti diventa una discussione astratta sul numero delle gambe sul numero delle seggiole che stanno al tavolo una discussione che non appassiona
Nessuno serie la discussione sulle modalità del confronto
Che non ci esponga a rischi
Come dire di cooptazione dentro una discussione non nostra
Altrettanto serve il fatto
Che diciamo
Non è che si possono o fare un'operazione di veto contro
Contro ciò che non si può vietare
Un confronto tra governo e soggetti il sindacato il terzo settore gli imprenditori ci sarà
Il problema è che cosa hanno insieme e portiamo dentro questo confronto e io credo che questo sia un fatto assolutamente essenziale
La sua
Grazie davvero alla CGIL per questa occasione era ora che ci trovassimo con questo respiro
Spero che sia l'inizio di un percorso
Il quadro tracciato da Gigi come sempre un quadro molto condivisibile
E quindi mi consente di
Starci dentro tagliando un ragionamento sulle cose che mi stanno più a cuore quello su cui c'è più da discutere forse
Un primo punto riguarda lo scenario io sono molto d'accordo con lui le modifiche della struttura economica la modifica della struttura sociale
Stanno presentando un quadro nel quale le trasformazioni del lavoro e le trasformazioni dei sistemi di stato sociale vanno nel senso di una rapida e progressiva
Di un rapido e progressivo superamento delle vecchie forme di regolazione delle vecchie forme d'delle vecchie strategie dalla cittadinanza
Porre la questione dell'economia sociale qui non so perché tra la con il tipo di di delinea mento che hai fatto tu sull'economia sociale quella consentito da Polito cembalo scarto
Economia sociale l'economia che si occupa della mancipi azione e dell'autorganizzazione i soggetti deboli o l'economia sociale e quella nuova forma di regolazione del mercato
E di riorganizzazione delle forme di protezione sociale che ha delineato tu perché è chiaro che le tra le due ottiche la seconda è compresa nella la prima è compresa nella seconda ma sicuramente non coincidono
Io penso che in campo oggi è questo problema
Una una delle strategie di regolazione del mercato e di salvaguardia del programma dello stato sociale in forme nuove
Attraverso un sistema pubblico che non è statale ma che mette insieme
Forme statali e forme socializzate stiamo parlando di strategia di socializzazione del welfare non di privatizzazione l'alternativa non è che restino salvaguardate le forme statali attuare l'alternativa una privatizzazione selvaggia
Un recupero serve una recupero selvaggio di flessibilità di non tutte labilità delle nuove forme del lavoro e del e quindi di distruzione della cittadinanza democratica come insieme l'abbiamo costruita
E chiaro che economia sociale molto di più di terzo settore il terzo settore è uno dei soggetti dell'economia sociale
Non c'ho il tempo di sviluppare ma credo che su questo forse con Gigi l'abbiamo fatto spesso vale la pena di ragionare perché se per caso fosse questa la prospettiva allora io vedo solo un grandissimo interesse a un'alleanza strategica tra sindacato Terzo Settore per la costruzione di questa economia sociale
Seconda questione le il problema di quale regolazione io direi di quale transizione perché qui stiamo ragionando di un processo che ancora in gran parte da pensare da costruire insieme
Rispetto al quale le forme attuali del terzo settore sono ancora del tutto immatura
Anche perché una vera nuova economia sociale nascerà quando ci sarà un sistema di soggetti un sistema di regole una dinamica che gli consentirà di svilupparsi in forma non prima quindi è troppo facile marcare oggi le nostre debolezze le nostre contraddizioni ma è questo il problema
Ho il problema di essere insieme costruttori di un nuovo sistema
Di uno nuovo forma di economia avevano la forma di di della cittadinanza e penso sia questa la questione stiamo discutendo
E no che noi come mi sento dire spesso dal sindacato stiamo favorendo la flessibilizzazione selvaggia il lavoro nero per favore non scherziamo
Questo mi sembra diciamo così pronta allora se l'oggetto è questo affrontiamo questa questo questa parte della questura sulla transizione è del tutto evidente
Cosa che non mi convince proprio per chiarire io sono un'associazione che soltanto nel livello nazionale a tre contratti tre rappresentanze sindacali e cinque sindacati quindi
Non so di che stiamo discutendo quando dite che siamo
Sì se qualche evidentemente che il Nucleo tutela e
Qualche volta mi trovo la CGIL dall'altra parte del tavolo e quindi
Soldi che parlo ecco
Mai avrei chiesto
Quindi non è questa la questione ma la logica del contratto e del conflitto industriale ma siamo sicuri che quella che serve per questo per questo ragione per questo tipo di di di nuova costruzione io penso di no
C'è solo una questione di salvaguardare e tutelare i diritti del lavoro o c'è forse la questione di mettere in campo un nuovo ragionamento sulla qualità di questo lavoro
Parlo della CGIL sudori lo ripeto continuamente
Essendo io un cattolico e che probabilmente una biografia che lo ha portato a fare i confronti seriamente col marxismo ma la differenza tra lavoro come merce lavoro come attività sociali ci riguarda ancora o no e siamo sicuri che le forme della sua regolazione siano le stesse
Io penso di no anche su questo penso che nel momento in cui è in campo un lavoro non mercificata che ha come fine suo
La la all'utilità sociale e lo sviluppo della società e non l'arricchimento dell'imprenditore bisogna porsi qualche problema di diverso da quello che ci si è posto nella situazione precedente
Penso che ci sia un grande bisogno di trasparenza un grande un sistema di garanzie
Visibile
E quindi cioè si debba attraversare se anche questi questo tipo di lavoro con con un sistema di garanzie ma che non sono quelle tradizionali del contratto dove c'è un imprenditore dall'altra parte c'è una rappresentanza del lavoro che che ha interessi asimmetrici antagonismo quelli dell'impresa
Penso
Allora forse anche qui troviamo dei luoghi di arbitrato di trasparenza
Non credo che non vale per tutto perché anche le forme del lavoro dentro l'economia sociale andranno da lavoro dipendente regolare fino al socio Coop
Lavoratore fino a delle forme volontarie bisognerà trovare un modo di attraversare questo settore quando le nuove forme
Più pattizie che contrattuale
Più di garanzia di euro e via web di autoregolamentazione che di conflitto di vecchio tipo
Credo che siamo un po'indietro su questo forse apriamo
Si parlava di contrattazione apriamo un un un tavolo del quale si discute nel merito anche un po'di questo in termini
Quel che è sicuro credo non abbiamo nessun interesse a mantenere un'opacità
Dei rapporti di lavoro che ci sono al nostro interno abbiamo interesse esattamente opposta abbiamo interesse a valorizzare la qualità e il contenuto come dire autorizzativo del lavoro non è una nostra rete comune aspirazione
Sarebbe paradossale che il sindacato ci spinge invece proprio come dire a una vecchia simmetria quando il problema che ha dato il tentare di ricomporre contenuti qualità e finire il lavoro
Non è una buona sfida da giocarsi insieme questa
Questo mi conduce all'ultimo punto quindi diciamo siccome nel merito posso molto d'accordo sulle cosa che ha già detto anche Giampiero ma anche proprio sull'impostazione che ha dato Gigi D'Agostino
Terzo settore sindacato so che il nostro accordo con la CISL ha provocato un qualche scompiglio nonostante io avessi seguito un percorso come dire anche di comunicazione con l'insieme del sindacato
Vorrei chiarire dare rassicurare tutti che non è stato un tentativo di frantumare il il settore
Forse è stato una scelta di sparigliare qualche carta in un momento in cui il rapporto tra terzo settore sindacato andava su canali molto scontati è un po'marginali
Ma chi di voi ha letto quell'intesa sa che al primo punto di quell'intesa c'è
Il problema di una costruzione di nuovo soggetto unitario sindacale e di un rapporto unitario alleanza strategica tra l'insieme del terzo settore e l'insieme del sindacato
Penso che poi a nostra pratica quotidiana dica che è così
Oltre le biografie personali che dovrebbero rassicurare che non stiamo costruendo qualche cosa di strano
Ma al di là di questo
Adesso voi proponete questo protocollo d'intesa io arrivo a dire questo protocollo d'intesa se riusciamo a farlo finalmente fare tutto il sindacato il terzo settore dove c'è ancora la via maestra
Tuttavia se a vostra volta giocate una carta per sparigliare io non mi opporrò
Pallonaro
No
Faccia in fretta
Ma una discussione che ha per Gigi
Dico guarda due problemi che io credo sia utile
Tenere distinti
Anche se sono strettamente collegati
La questione dello sviluppo del terzo settore su una società che sta cambiando e ci cambierà sempre di più
E quindi anche guardare non rispetto all'oggi ma anche rispetto al domani al due mila e oltre e le questioni quotidiane di oggi
Però credo che sarebbe sbagliato
Non vedere anche non fare un ragionamento come documento sindacale come CGIL di prospetti
Una prospettiva hanno una vita
Che cambia ad un lavoro che cambia
Di una gestione la vita negli orari ignorati del lavoro elevati della vita negli orari della città
Dimensione anche delle tensioni
Una lavoro
Si è sempre più
Frastagliato sempre più complicato che chiede una domanda da un lato di tutela ma anche dall'altro lato di partecipazione
E di contare di più in questo tipo di
Cile di faccenda
Nuovi bisogni che emergono nuove domande culturali e di vita di gestione della città ma anche nuovi bisogni che per esempio più evidente di tutti è l'aumento della vita per gli anziani nuove esigenze che questo pretermine eccetera
E quindi ancora giovamento
Di mettere un modello diverso di economia sociale di partecipazione che vada al di là
Delle cose come il sfondo è conforme oggi
Immaginiamo anche nelle realtà che oggi richiamo costruire una ripresa economica sociale come il movimento cooperativo
Io credo che al momento sindacale su questo non solo si deve misurare ma anche
Essere promotore non c'è storia
E qui c'è una differenza quella riprenderò conferenza strategica
Comprendente la CIR che io credo non sia giusto nel nascondere né sottacere soprattutto difficile
Ma poi c'è l'oggi
Ecco
Io ho apprezzato molto l'opera parole nel che ha detto Passuello
Penso che la speranza facendo una virtù
Cristiana
Non sia solo nelle acque ma in tutte le organizzazioni
Che a questo si richiamano però i segni dei tempi non sono questi non possiamo non dirci cristiani mondo io non ho problemi i segni dei tempi non sono queste
Mi pare che si stia costruendo un blocco
Neo corporativo non per costituire un nuovo patto l'uomo partito dei cattolici ma per costruire questo sì
E non solo rispetto alle cose nei
Col col terzo settore contrariato ma anche rispetto ad altri sindacati autonomi che di fatto si misura da come l'obbligo potente per entrare a per caso della politica
Ecco a me pare che questo sia una cosa
Che non sia accettabile che ci sia da discutere
Carta posta anche da far saltare perché non corrisponda un modello di sindacato che non è solo quello della CGIL
Ma non al modello anche sembra capo della CIR di grandi addirittura se torniamo indietro modello del sindacato italiano l'inizio del nostro secolo
Che certo aveva degli aspetti di costruzione del momento l'economia sociale contratti ma che distingueva il ruolo per ruolo sicuramente no rapporto col potere politico fortemente di ecco perché la scelta che Gigi propone anche la CGIL propone di rapporto con l'insieme del Foro e non con singoli straccetti
E non solo una risposta a un disegno che non ci convince ma anche un'idea e qui poi mentre fra poco sui tavoli tavolini ma di riconoscimento di un interlocutore sociale
Nel confronto su queste questioni più in generale sulle questioni
Del welfare
Proprio nella misura in cui infittire questa struttura unica in quel momento sindacale si confronta con questo titolo unica nel suo insieme allora anche le questioni del tavole della rappresentanza che noi non riteniamo esaustive all'interno al movimento sindacale credo FIP
Ma poi c'è anche logico Uffugo
Alloggi
Qui c'è un modo storico sono influenza
E la discussione molto dal barman mente la seguente
La spesa rimane così come tendenzialmente aumento si riduce
Questo è il punto su cui peraltro non siamo chiari
E guardate anche sul passaggio con le strutture private
Parlo delle strutture private in quel così non offendo nessuno
Sparare il problema non è ad una riduzione della spesa ma dura trasferimento dispersa
In cui si riducono i diritti e quello che si dai lavoratori per aumentare i profitti dalla struttura privata così ieri la sanità privata non sempre
E delle due Nella Salute e del due c'è un aumento di spesa
La legge lombarda provoca un aumento di spesa come tutti gli altri come quello che è avvenuto in altri Paesi in America compresa quel tipo di moda
E allora dobbiamo discuterà appunto
Fu un ragionamento che parte dal mantenimento della spesa così come e in una prospettiva ovviamente dopo ma perché cerco eventualmente e l'ampliamento da lavoro trovare risorse per aumentare
Perché vedete
C'è una questione che a me francamente non convince
Ed è quella
Di appunto mettere all'interno del terzo settore momento comparativo tutto
Compreso le fondazioni bancarie
E terzo settore non sono potrebbero aiutarlo ma non fanno e il movimento cooperativo non sono
E allora quando si pentono impone di
Far gestire i venti ospedali d'eccellenza peraltro inviati anche invii invidiate anche dall'Inghilterra Telecom osservata
Dove calato un processo di pre-apertura rapporto lavoro c'è già stato
Alle fondazioni bancarie
Mascherando dal terzo settore si fa un'affermazione
Di privatizzare alcune scelte decisive di ivi comprese le scelte degli delicatissime come le questioni della bioetica e della ricerca
Perché in questo cena come sono le venti il venti ospedali d'eccellenza d'Italia non gli ospedali che non funzionano
Quelli d'eccellenza
E io non credo che nessuna struttura del terzo settore è in grado di gestire folla vini Francavilla con l'altro
La Banca di Roma si
E allora la chiarezza io sul sul non sostitutivo io sul costitutivo suo ragionamento che faceva creare prego Agostini ma che sviluppava Racine medio sono d'accordo c'è un problema sicuramente certamente di capire quali quali questioni devono essere garantite
Una struttura pubblica
Quali possono essere ampliate dei servizi e quali non ci sono e sono necessarie
Penso una cosa banale le cosiddette badanti
Adesso di notte negli ospedali dice sono un problema che portano via centinaia di mila lire al giorno a gente che non era e che è una cosa che la struttura pubblica mai potrà fare e che sono un elemento di
Ma al governo ma anche un elemento di
Di robaccia insomma poi alza diciamo così insomma
Ma ce ne sono altre e ci sono anche strutture
Che vanno in possono essere ampliate nel Mezzogiorno ma anche la beffa al problema di capire quali non possono essere sostituiti e io penso che ci siano alcuni diritti la nascita la vita la morte
Risoluzione che debbono essere rigorosamente garantito
Ma di questo credo non si tratti per in questo appunto si interessano altre strutture
E allora il ragionamento è vago verso la fine
E quello appunto i legare terzo settore qualità dei servizi non fosse più utilità è quello di fare un ragionamento appunto fu l'ampliamento dell'occupazione in questo settore ambiente beni culturali un ragionamento sulle convenzioni
Questo è il nodo convenzioni tange garantiscono i diritti dell'utenza e garantiscono diritti uguali
Diritti
Non retribuzione diritti all'insieme dei lavoratori
Convenzioni col pubblico
Formazione
Regole d'intervento rispetto a una logica di mercato che colpisce le strutture del terzo settore la cooperazione siamo dell'attualità fatto dolorose premiando quello che della qualità non l'hanno fatto o addirittura non so nemmeno del terzo settore cooperative ma son cose mascherato
Ecco allora che io credo che il patto che possiamo fare lo stiamo facendo di concordare le convenzioni insieme con le strutture pubbliche così come quello di concordare la legislazione io sono d'accordo sono due cose già esposto e vanno fatti
L'altra struttura formazione
Formazione come accesso formazione come il viluppo corruzione
L'ultima questione che volevo porre anche le telefonate ma poi vorrei erogherà
Però preoccupa questa storia delle figure stesso la parete o sono sette non contate sette che fanno lo stesso argomento
C'è copre pubblico cooperativo terzo settore volontariato puro lavori socialmente utili fare forme di precariato addirittura a Napoli e Rossetto ma che il problema è di non di pensare di ridurre a una il problema è di dichiaranti era una griglia che a tutti di allora la possibilità e con due parametri diritti dell'utenza che il primo diritti minimi garantiti per tutti
Che forte di costituzionale non sono e che oggi non sempre sono garantiti
L'ultima questione
Noi siamo interessati a questa è una democrazia sociale
Ma ora la questione del socio lavoratore il primo impegno rispetto alla democrazia d'impresa che cambia
Io terminò con la battuta
Da tempo e sarà nemico Iovine impresa camicie per forma è una battuta di queste ore
Se noi valorizziamo socio lavoratore
Se ne facciamo un elemento di partecipazione di democrazia all'interno dell'impresa
No o è così
E allora si può vedere le forme in questo si materializza ma allora che senso ha
Se è così compartecipe trovare le forme per cui si colpisce l'assenteismo dove si dopo cinque giorni di malattia o e partecipe onore partecipò
Bisogna che anche noi qualche volta mettiamo ordine nelle nostre coste io penso che la strada partecipazione una strada che ci interessa
Su questo tutti dobbiamo fare
Dei passi e passi alla qualità e tentare di contribuire a un confronto anche aspro ma che può proseguire convenzione legislazione sono le cose di strumenti come categoria siamo disponibili a dare un contributo
So bene che
In ogni caso
Bravi sego anche lo schema che hanno usato i compagni prima di me così
Semplifichiamo un po'e ragionamenti per questo vi chiedo scusa dal dalla dall'approssimazione
Che sarà inevitabili tanto poi sono argomenti sui quali bisognerà tornare io spero che questa
Sia l'inizio di una discussione fra di noi
Posso proseguire
Auspica abilmente addirittura in una sede unitaria
Tranquillizzo Franco nessuna intenzione di sparigliare
E nessuna preoccupazione particolare se qualcuno desse preoccupato per quel che è stato scritto e non noi francamente però
Come si vince rientra nella sfera delle reciproche autonomie no le sue eventuali sparigliare sarebbe utile cercare poi ci ritornano rapidamente un attimo di di definire uno schema di protocollo unitariamente va da sé che se questa cosa non sarà resa praticabile perché l'opinione degli altri sarà diversa dalla nostra lei non vorremmo sottrarci
Dalla ricerca alla ricerca di una Dino possibile soluzione che riguardi la CGIL sapendo che ha carattere oggettivamente diverso da un'ipotesi che coinvolgesse invece fin dall'inizio e CGIL CISL e UIL
Protocollo che dovrà avere
Un centro focale non assai diverso da quello che invece legittimamente
Al di là delle battute le ACLI possono fare in con questo o con quell'organizzazione sindacale il merito oggettivamente diverso ed è importante che questa diversità venga confermato quello che credo sia invece importante utile e tentare di costruire insieme dispersi nell'economia sociale
Perché io credo che nel futuro ma in un futuro ravvicinato
Questa dimensione sia la dimensione destinato oggettivamente ad emergere
Che sia utile che emerga
Che avrà bisogno come tutte le dimensioni nuove
Nel mentre nasce il leader definiti con precisione quali sono i soggetti che vi operano e quali sono le regole
Alle quali sono chiamati del socio
E noi partiamo da condizioni
Assai diverse da quelle di altri Paesi che hanno fatto invece sulla interessante dell'economia sociale o forse più propriamente del mercato no-profit qualche passo in avanti più consistente di quello che fin qui è stato possibile allora
Partiamo a condizioni diverse per le ragioni che ricorda viaggio c'è una storia
Di associazionismo che risale nella notte dei tempi
Ci sono forme associative che addirittura precedono anzi aiutano la nascita dell'organizzazione sindacale
Noi siamo siamo nati come come evoluzione di rappresentanza
Delle Società di mutuo soccorso che non erano esattamente con relazioni sindacali e poi l'associazionismo si è sviluppato sia ramificato e ha mantenuto soprattutto un carattere visibile importante nel corso di un secolo
C'è una storia
Anomala che non esiste in altri Paesi europei ma altrettanto significativa
Del movimento cooperativo
Variamente definito ma anche questo nasce come frutto dalla trasformazione di una parte dell'industria dell'industria dopo una crisi violenta come quella post bellica ma ha delle radici a una cultura a presenza anche economiche rilevantissime che poteva dire c'è un sindacato
Anch'esso con caratteri molto particolari
Non un sindacato di mestiere di categoria ma un sindacato confederale
I valori del sindacalismo confederale avvicinano oggettivamente la sfera di azione e di iniziativa di questi tre
Grandi soggetti
Bisogna vedere se siamo in grado di camminare insieme di aiutarla costruzioni confini dell'economia sociale di stabilire le regole di fissare con precisione quali sono i soggetti io credo molti sono le potenzialità del terzo settore
Credo che queste potenzialità possono esplicarsi oggettivamente prima nella direzione della lo stato sociale e poi contemporaneamente
E in quella del lavoro perché una quota di lavoro è nello stato sociale esiste anche uno spazio di lavoro per attività
Più strettamente produttive che non riguardano la sfera delle tutele diritti sulle quali la storia cooperativa sie lungamente esercitata anzi sono all'origine
Della storia cooperativa le cooperative rinascono sostanzialmente o comunque si rafforzano come
Messo in comune di sforzo di di risorse per superare le difficoltà di una crisi industriale
Non si parlava di reindustrializzazione all'epoca
La scommessa vinta soprattutto in alcune aree fu quella di sostituire all'industria
Bellica l'attività cooperativa nel settore della produzione
Ora che cosa bisogna fare perché questo processo Carlini perché arrivi a qualche risultato intenderci
Non tanto sulle
Sul punto da da Proto finale perché mi pare che su questo le discussioni sono state fin qui ripetute
Sostanzialmente convergenti no dobbiamo guardare forse con più precisione ad aspetti che non casualmente sono emersi in una fase successiva son quelli che riguardano appunto il carattere dei soggetti
E le regole nelle quali questi soggetti sono chiamati ad operare perché ci sono delle sinergie importanti c'è il rischio di qualche sovrapposizione c'è rischio oggettivo che in corso d'opera cambi la natura dei soggetti senza che i soggetti lo scelgano
Volontariamente responsabilmente e questo riguarda tutti anche il sindacato
Perché là dove
L'attenzione sindacale si è spinta più avanti
Qualche volta questa attenzione perché non sufficientemente regolata già introdotto elementi di alterazione del carattere del ruolo del sindacato che personalmente non condivido fanno parte come sapete della discussione
E sono un pezzo importante della dialettica sindacale credo che alcune delle ipotesi che oggi cerca di praticare la CISL alla fine siano esattamente il il portato di questa di questa discussione più generale
Abbiamo bisogno tutti credo di norme
Legislative per distinguere di campi di iniziativa e i ruoli di rappresentanza
Questo vale per tutti i soggetti che operano nel terzo settore
La delega scade non a legge
Comunque serve
Io credo che sia importante avevo una soluzione che consente di distinguere esattamente rappresentanze funzioni
Soprattutto per i soggetti che sono più strutturati
E che hanno avuto nel corso di questi decenni i comportamenti virtuosi che sono notti
Anche voi
Parlo ad esempio in esplicito di Archie e di ACLI dovete temere
Secondo me l'aggressione di strutture di soggetti che hanno obiettivi diversi da quelli che voi avete sempre pratica
Il mercato e inevitabile io dico giusto
Anche nell'attività di terzo settore il mercato ha bisogno di regole la prima regola dalla quale partire è la certezza della rappresentanza
Poi ovviamente quando penso al sindacato torna ad una cosa tanto caro alla CGIL
Non si regge per la pratica contrattuale di questi decenni
Se non si arriva rapidamente ad uno strumento che consente di riconoscere per via legislativa e non soltanto per via pattizia
I criteri certi della rappresentanza
La validità erga omnes degli atti contrattuali che noi rivendichiamo si giustifica solo in quanto sia anche se il risultato della pratica di soggetti che sono riconosciuti e legittimati dà il consenso
Gli scritti e di lavoratori
Senza una legge temo che anche la rappresentanza sindacale che pure di gran lunga più consolidata
Di quanto non lo sia una parte delle delle della rappresentanza di terzo settore posso andare incontro alle intoppi e dagli incidenti di percorso ciclabile
Poi
Credo che
In ogni caso una norme legislative siano utili
Quando i soggetti interessati
Chiedono per esercitare la loro attività
Un intervento pubblico un contributo pubblico
Che si è di natura fiscale
O di qualsiasi altra natura
E indispensabile
Che l'accesso a risorse dello Stato venga regolato sulla base dei criteri certi di rappresentanza
Vale per tutti
Poi per ognuno di questi tre blocchi associazionismo cooperazione sindacato ci sono e esigenze che dicevo in larga misura convergenti poi ci sono aspetti specifici se posso dire guardando al mondo del terzo settore dall'esterno
E se penso soprattutto a quella parte di attività che in qualche modo è connessa anche al sindacato trovo indispensabile per noi
Utile per voi una distinzione esplicita tra l'attività di volontariato e quella l'opposto
Anche se qualche sovrapposizione sarà inevitabile
Però è utile fa bene alla salute distinguere le due cose
Noi abbiamo una discussione aperta con le nostre strutture
Di di rappresentanza degli anziani
Perché nell'attività volontaria
Esiste già una condizione di reddito risolta
Per la persona che presta la sua attività
Nel no profit è inevitabile il lavoro salariato poi ne discuteremo in un altro momento perché il quesito tanto fascino anche di carattere teorico ma l'idea di Franco che la regolazione del lavoro verità possa cambiare funzione in ragione della finalità del lavoro
Confesso che non mi convince
Nelle distinzione che bisogna ricercare
C'è ora ma in maniera evidente
Il bisogno di di di di tutelare anche una quota consistente di lavoro strutturato
Dagli effetti di possibile dumping sociale uso un termine Poro volante ma
Per non sparare col cannone ad un uccellino però guardate che quando si introducono alcuni criteri nel mercato del lavoro e si aprono delle falle in verità inizialmente
C'è un pulcino ma se poi sia il pulcino di una gallina di uno struzzo difficile dirlo all'inizio soprattutto all'osservatore un po'distratte può diventare un un animale piuttosto piuttosto robusto con con tutti i rischi che di norma comporta poi fare i conti
Con delle con con degli animali di quelle dimensioni
I fatti sono lì davanti agli occhi di tutti
Si citava prima l'esempio di Palermo faceva Agis
Noi abbiamo l'esempio di tanti altri Comuni meno consistenti di Palermo però il tentativo in atto è quello utilizzare una parte di lavoro che oggi non è strutturato per sostituire del lavoro strutturato
Intendiamoci so cos'è strutturata in una struttura
Io credo che il primo elemento di distinzione per noi irrinunciabile sono i diritti delle persone
Poi si potrà discutere all'infinito di quali sono i valori retributivi ma qui non siamo ad una disputa che pure qualche elemento di delicatezza ce l'ha perché altera le condizioni di mercato
Che riguarda le dinamiche salariali delle persone coinvolte no siamo ad una cosa molto più seria e che viene prima e la sospensione dei diritti
Ora siccome noi siamo quelli che fanno la battaglia insieme su questo credo non abbiamo disparità di opinioni perché il lavoro nero venga portato all'emersione regolarizzato
E abbiamo introdotto anche sul piano contrattuale
Soluzioni di gradualità nel riconoscimento dei valori che regolano il mercato quello che non abbiamo mai immaginato si debba fare e chi anche per i diritti ci sia una sorta di gradualità o peggio ancora permanga la sospensione
Si può graduare la dinamica delle retribuzioni di una persona ma i suoi diritti devono essere riconosciuti immediatamente guai se non fosse così ecco noi vediamo questo pericolo abbiamo indicato quali sono i fenomeni e gli ambiti
Bisogna bisogna avere io credo anche qui regole certe e attenzione sensibilità perché non ci siano forme di utilizzo
Delle attività che già sono disponibili
Nel nel terzo settore che si basano sostanzialmente sulla sospensione o sulla negazione dei diritti delle persone che sono coinvolti
Non parliamo come ovvio in prevalenza del lavoro volontario parliamo del lavoro salariato che c'è nelle attività di non profit
Voi bisognerà regolare tutto ciò
E non basta la legge ci vorrà il contratto
Come quando dove e chi è argomento che affronteremo successivamente ma non è possibile che esistano condizioni di evasione contrattuale come quelle che ci sono e sono molto diffuse
Guardate che la mancanza di questa normativa porta ad una conseguenza che laddove tutto era regolato si aprono delle falle visibili consiste noi siamo ad una polemica anche vivace
Con il movimento cooperativo che siccome sta su quel mercato
Nel quale agiscono soggetti che non hanno regole come pensa di risolvere la sua partita cancellando le regole che fino a qui a rispetta
E dietro la polemica sul socio lavoratore c'è la polemica sui diritti e le condizioni materiali di riconoscimento della retribuzione del socio lavoratore
Tant'è che come sapete
Vengono messi a repentaglio dei trattamenti di fine rapporto i valori i valori dei minimi contrattuali e i relativi diritti
Questo è il lo stato dell'arte per nulla confortante anzi
Molto serio e preoccupante però di questo si tratta non si sta fermi in queste condizioni
O si regolarizza tutto oppure è inevitabile che quello che era regolato finisca oggettivamente con l'arretrato
L'ultima cosa
Alla penultima aperto non secondo sul protocollo di qualcosa poi riporta questo però e che si sia per questo spazio come
è evidente e auspicabile che riguarda l'economia sociale
Per i soggetti che vi operano
è indispensabile stabilire come dicevo
Regole ma anche i criteri di rappresentanza e funzioni
Impropriamente ma ben vengano le polemiche quando servono a chiarire questa discussione che c'è stata tra di noi seppure no ravvicinata
Sul carattere della del confronto sul Welfare
Con il governo ripropone esattamente questo tema
Io non ho nessuna obiezioni anzi lo trovo
Del tutto ragionevole che il Governo discuta con le organizzazioni del terzo settore
Il problema è come e di che cosa
Io credo che la riorganizzazione di un servizio debba essere discussa con la rappresentanza sociale che Allo stato e l'unica legittimata
Addio negoziare o a confrontarsi dove il termine negoziato è
Eccessivo materie di questa natura altra cosa invece poi decidere
Chi interviene
Per risolvere
Le esigenze che sono state prospettate i bisogni che vanno affrontati ai quali bisogna dare non ha risposto
I nostri compiti di rappresentanza non sono uguali e guardate che se si mette intorno allo stesso tavolo soggetti che hanno funzioni diverse
L'unico risultato negativo per entrambi e dieci usano
Si usano mettendoci in contrapposizione per deciderà assenti che vanno invece discussi liberamente e senza condizionamenti
E non può essere dato da qui la nostra polemica anche con altre organizzazioni sindacali non con le organizzazioni del terzo settore
Che ci sia un soggetto che contemporaneamente soggetto contrattuale e gestore di un'attività o di un servizio
Perché vedi Franco la preoccupazione che io rispetto ad alcune tendenze in campo esattamente queste
Vale ad esempio per la previdenza complementare
La CGIL ha scelto mi pare che poi anche le norme di legge si siano alla fine orientata in questa direzione di non partecipare in alcun modo alla gestione dalla previdenza complementare
Intanto perché cose di quella natura vanno fatte da soggetti che hanno capacità conoscenza e professionalità indiscussa
Ed è bene non azzardare dei rischi ma voi perché è fondamentale che è un tratto di democrazia il quale non si può contravvenire distinguere la funzione negoziale da quella del gestore
Perché se invece c'è confusione o sovrapposizione non toglieremo mai dalla testa di nessuno che sta fuori di noi ci osserva che noi facciamo delle scelte non perché sono coerenti e utili
Ma perché portano un vantaggio a chi le determine
Ecco perché secondo me nel caso dello stato sociale la distinzione è indispensabile come sapete addirittura ho detto pubblicamente credo che sia di qualche utilità
Non sottoporre le materie dello stato sociale ad una verifica
Come come si suole dire con gli strumenti con le dinamiche dalla concertazione quella triangolare che va bene per la politica dei redditi la trovo molto più a rischio e contraddittorie per quanto concerne i problemi dello dello dello stato sociale questo non vuol dire che su quel tema il governo non discuta anche con voi
Per carità quello che il governo non deve fare se cercasse di farlo troverebbe una contrarietà da parte nostra e quello di tenere insieme soggetti che hanno funzioni e compiti diversi perché a quel punto davvero non c'è più una discussione
Ci sarebbe un'altra cosa
Che può assumere addirittura carattere Toni sgradevoli perché può puntare ad una contrapposizione improprie tra i soggetti sono seduti in quel momento intorno al tavolo a Visco
L'ultima cosa riguarda il protocollo parte ho detto
Io credo che in questo caso bisogna tentare di vedere se di nuovo la ci abbia provato mi pare che non abbiamo fatto grandi passi in avanti ma rete notiamo se la cosa è fattibile unitariamente perché il va assolutamente privilegiato io credo un rapporto tra le tre confederazioni che le associazioni terzo se non sono cose possibile
La CGIL farà la sua parte quello che deve stare al centro del protocollo nel quale discutere tra di noi è un vincolo
Una volta distinti ruoli che quello di discutere preventivamente tra di noi quando nell'esercizio autonomo della nostra rappresentanza affrontiamo argomenti che comunque intervengono sulla sfera di interesse dell'altro
Poi le dinamiche dei rapporti con le imprese oppure con
Le imprese della scusate le fondazioni perché saranno quelli immagino i soggetti prevalenti
Tra qualche tempo oppure il governo per la parte che lo riguarda i singoli ministeri resteranno resteranno esercitati
Secondo la tradizionale pratica di di autonomia nostra però se dobbiamo discutere di stato sociale che se abbiamo un protocollo che ci vincola a ragionare tra di noi prima
Voi saprete quali sono le opinioni del sindacato avrete la possibilità di discuterle analogamente noi faremo dei vostri rimaste orientamenti poi ognuno se gestirà i suoi i suoi rapporti ma non all'oscuro delle intenzioni dell'altro
Se per caso su alcuni temi dovessimo riscontrare applicando il protocollo discutendo nel protocollo che c'è l'opportunità di iniziative comuni si decide anche insomma una sorta di vincolo a parlare prima delle cose che serve fare in modo tale che quando si fanno non producono degli elementi divaricazione che si possono evitare ci possiamo risparmiare mi rendo conto che sono argomenti questi temi che emergono oggi non non erano presenti all'inizio ma forse inevitabile precorso nel quale progressivamente le cose si evidenziano che ma la mano ci mette di fronte qualche passo in avanti possibile ma anche qualche difficoltà più se se ne parla come da quando questa mattina se continueremo a farlo le condizioni per uscire dal proprio paese
Io
Io quindi compagni
Abbiamo vinto
Guido pannelli dovrà
Gli per il vino
Auguri
Dunque gli interventi di classi medie Passuello mi consentono di risparmiare sia tempo che argomenti
E del resto le cose che ha per ha detto
Cofferati Nerozzi la stessa relazione di Agostini hanno posto comunque molta materia alla discussione io mi limito ad affrontare velocemente alcune questioni la prima che veniva ripresa anche nell'intervento di di Cofferati
Lo scambio tra aiuto pubblico regolazione mettiamoci d'accordo su un punto qual è il esattamente allo Stato delle cose per quanto riguarda il riconoscimento e il sostegno alle realtà del Terzo Mercato
Per io ho l'impressione che sia in un qualche modo diffuso un'idea che non corrisponde alla realtà
La realtà
L'idea che si sta diffondendo è quella di una sorta di paradiso fiscale una sorta di di oasi felice nella quale si stanno o lasciando diciamo costruendo aiuti sostegni prebende eccetera
La realtà esattamente un'altra drammaticamente un altro
Deve che viviamo in un Paese nel quale siamo in ritardo rispetto alla legislazione di tanti altri Paesi di quasi un secolo
Che
è arrivato buon ultimo a normare alcune cose e in maniera spesso frammentarie segmentata
Che alcune delle leggi solo del novantuno quindi pochi anni fa come quella sul volontariato la cooperazione sociale sono per larga parte inapplicate pensiamo a tutta la vicenda dei centri di servizio cioè sono intervenute subito le norme di burocratizzazione diciamo per esempio l'iscrizione agli albi e altre cose tutta la parte di sostegni e di aiuto quella fiscale quella appunto di sostegno legata ai centri di servire la nascita di gente servite eccetera a sei anni di distanza
è inesistente osta cominciando adesso a muovere i suoi primi passi
Il più ci troviamo con una serie di importanti dichiarazioni d'intenti incassati in questi anni in quei soprattutto in questi quest'ultimo anno e mezzo da parte del governo della maggioranza
A favore diciamo di una crescita di uno sviluppo di una presenza del terzo settore del nostro Paese a fronte di una
Crescita che comunque diciamo con fatica e tenacia queste realtà hanno rappresentato determinato e una serie di comportamenti che drammaticamente stanno andando in un'altra direzione
Batteva nell'arrivo uno dietro l'altro combinazione
Cadono tutti nello stesso periodo dalle frequenze dall'aumento delle dei costi per le frequenze radio per le ambulanze
Che praticamente le associazioni pagano così come paga Berlusconi l'occupazione dell'etere allo stesso prezzo
All'aumento del centodieci per cento delle tariffe postali per quanto riguarda la spedizione dei mezzi di comunicazione diciamo in una situazione che non brilla per l'attenzione della informazione sociale
Alla questione del decreto interministeriale a attuativo di una legge del novantuno che sbuca con sei anni di distanza che riguarda i ministri
Dell'industria dell'interno della sanità in cui sostanzialmente per una Peter la piccola parte che che riguarda il mondo associativo
Sostanzialmente per conta perpetua la logica dei condoni cioè
Prevedendo l'iscrizione arreca e tutte le norme adesso collegato c'è paragonando equiparando completamente le realtà circoli istigati ai pubblici esercizi di fatto che cosa si dice quei finti circoli quelle finte associazioni che sono nate spesso anche su iniziativa e accondiscendenza degli enti pubblici per aggirare le norme sul poco pubblici esercizi dei piani merceologiche eccetera
E che sono finalizzate esclusivamente diciamo l'attività commerciale sono prontamente diciamo disponibile ad adeguarsi perché era quella la vera finalità e si colpisce duramente
Un tessuto che di quasi venti mila realtà se non di più nel nostro Paese
Che è costruito su base democratica in cui l'aspetto del circo del bar Ray puramente accessorio diciamo ausiliare di un'attività più generale e che in cui i presidenti ovviamente non fanno quello per attività e per mestiere ma fanno o fanno ben altro
La questione delle Onlus del riordino degli enti non commerciali avrebbe seguito probabilmente tutta la vicenda
Della commissione Zamagni e di come si sviluppa io comincio a pensare dato che non credo ad una schizofrenia nel governo tra le dichiarazioni e diciamo l'operatività e spero non si tratti solo di improvvisazione cioè della inesperienza di chi si appresta a governare per la prima volta un Paese complicato come l'Italia che non ci sia addirittura diciamo in questa contestuale contestualità degli eventi è in questo meccanismo un po'perverso U un remare contro di apparati e di struttura diciamo ministeriali che francamente diciamo dovrebbero preoccupare soprattutto rispetto alla vicenda
Diciamo al alla congruità tra le decisioni e le scelte politiche del governo di questa maggioranza e la sua capacità di renderle operative
Concreto io qui lancia un allarme e chiedo al sindacato che dalla CGIL ennesimo su queste cose
Si può ragionare insieme si può accogliente anche voi diciamo il punto di passaggio nel quale siamo e come si può o operare oppure no
La seconda questione vuole affrontare riguarda il giudizio positivo che è stato espresso qui sull'esperienza
Del formula Agostini e dallo stesso Cofferati eccetera io
Vorrei dire che che anche su questo comincia ad esserci un po'una strana situazione per tanti anni siamo stati abituati in un qualche modo a a sentirci dire ma siete una realtà frammentata ognuno la vuole in un modo piuttosto che in un altro ma perché non provate a mettervi insieme adesso che abbiamo cominciato questo processo di aggregazione di unità
Cominciano a ad alzarsi Pierini che riconobbe però il terzo settore una cosa così complessa così complicata in cui convivono cose così diversa che francamente diciamo bisogna distinguere bisogna capire bene
Che cosa c'è dentro allora bisogna mettersi d'accordo spesso queste cose sono state dette dalle stesse persone in epoche diverse allora forse si tratta di mettersi d'accordo io credo che sia un fatto importante il processo unitario che siamo riusciti ad avviare come Forum esperienza
Unica
Che segna diciamo un superamento definitivo di subalternità e collateralismi di un'altra fase della storia di questo paese una crescita di soggettività politica culturale di autonomia di tante associazioni di tante
In realtà
E credo che questo diciamo sì sia un fatto importante soprattutto in un panorama nel quale per tanto tempo ci siamo sentiti ripetere
Della necessità dell'unità sindacale spesso annunciata e mai
Costruita o unità del movimento cooperativo anch'esso spesso evocata e mai realizzato il fatto che si sia costruito su un territorio in una situazione diciamo un progetto di questo genere credo che sia assolutamente importante proprio per questo allora sul sul tema bella rappresentanza
Se questo è il processo che siamo riusciti a costruire da inviare via io io credo che le cose certamente vadano meglio definite precisata perché su questo si è sviluppato discussioni dibattiti è stato addirittura ferendo per quanto riguarda la parte sindacale
C'è un problema ovviamente più generale ma
Il forum non vuole rappresentare altro che diciamo da un lato le associazioni che ne fanno parte rompendo l'allargarsi può rappresentare da un lato e associazioni che lo compongono che lo comporranno dall'altro una serie di soggetti sociali dei cittadini che oggi non non riconducono esclusivamente la loro identità
Nel lavoro e quindi diciamo costruiscono o non ha accesso alla cittadinanza anche attraverso altre forme o rivendicano diritti in altri campi
E che guarda caso sono stati in un qualche modo organizzati io tutelate in un qualche modo rappresentati da molte delle realtà del terzo atto cittadini o tematiche pensiamo all'ambiente o possibili ovviamente non è esclusiva pertinenza delle associazioni ambientaliste ma le quali avanzano e rivendico diciamo un certo ruolo noi abbiamo detto che fin dalla assemblea costitutiva del Forum quella del novembre novantacinque che
L'esperienza del Forum individuava diciamo nel rapporto con il sindacato con il movimento cooperativo un la possibilità di un al anzi la necessità di un'alleanza strategica non abbiamo mai creduto diciamo una sorta di equidistanza tra queste realtà Chicco in qualche modo sono poi l'anima di un della costruzione di un un'economia sociale in questo Paese che ancora è fragile non esiste
Rispetto al mercato profitto all'impresa dà lezione a Lecce
Il paradosso al quale assistiamo e che oggi e di questo vorrei che ne fossimo tutti consapevoli consapevoli però che nei confronti del terzo settore cioè un'attenzione una disponibilità all'accordo all'ascolto in un qualche modo anche la messa in campo di strumenti operativi da parte dell'impresa for profitto da parte non voglio discutere qui motivo le motivazioni retropensiero quali altri
Il giornale della Confindustria e così via
Molto maggiore che non do quanto emerge dal sindacato dalla dal movimento cooperativo
E allora di Jacko eviterei diamo di non consumare questa disponibilità questa assoluta convinzione alla necessità di costruire alleanze convergenza rispetto boia dinamiche concreta che vanno diciamo in un'altra direzione per esempio
Qui ci sono anche
Rispetto alle prospettive che enunciava nero
E ci sono delle battaglie concrete che bisogna verificare decidere se fare o non fare una di queste riguarda le fondazioni bancarie una battaglia da fare fra sei mesi o fra un anno si sta discutendo la legge belga
Presentata dal governo o sulle fondazioni bancarie
Lì
Una delle prime senza entrare nel merito di tutte le questioni ma una sicuramente esiste cioè la distinzione funzionale che queste realtà
Devono avere le fondazioni bancarie potranno fare tutto all'interno dei del futuro o mercato sociale che sarà occupato altro settore o no o dovranno avere un ruolo specifico e particolare potranno essere fondazioni operative
Quindi diciamo che in un qualche modo gestiscono direttamente si costruiscono un non profit a propria immagine e somiglianza oppure sono io fondazioni erogatrici e in un qualche modo in grado di controllare poi che vengano spesi bene i soldi che erano ma insomma con una specifica corrente certi questa questione dobbiamo de discutere decidere adesso altrimenti i treni passano e a prescindere delle discussioni ideologiche che ne facciamo si delinea un certo tipo di verso l'autore a un altro diciamo fuori la
Fuori dalle nostre dalle nostre volontà
Sulla questione del Guelfa Vespa è stato detto io credo che il problema sia quello di non affrontare appunto e noi non l'abbiamo mai fatto il problema dell'Uefa dal lato dei posti siamo da tra quelli che da tempo
Sono convinti che bisogna aumentare e qualificare la spesa sociale dentro questa produrre una forte innovazione rispetto diciamo alle aree di tutela del modo in cui queste
Tutele vengono esercitate
L'ultima cosa che voglio dire riguarda questa del lavoro che tema ovviamente delicato o e complicato
Io credo che ci sia da avviare una ricerca e anzi una ricerca sia in corso sulla quale dobbiamo lavorare senza brandire diciamo a distanza le nostre certezze che non possono esistere forse non ci sono
Io sono molto d'accordo con me con l'impostazione che Passuello provava a dare qui è
Voglio chiudere leggendo velocemente in un panorama dell'informazione che spesso diciamo mortificante per usare un termine gentile
E tra l'altro proprio sull'Unità che su questi temi invece particolarmente sorda e cieca
Un è uscito un un'inchiesta nel Diario della Settimana della settimana scorsa su alcuni quadri della FIAT che dice non siate mandati via hanno cominciava a lavorare dopo un periodo di tempo in un'impresa sociale e secondo me questa inchiesta forse neanche consapevolmente già ha fatto emergere uno dei dati che dovrebbe essere oggetto di questa riflessione di questo ragionamento
E allora si capisce quale sforzo abbiano fatto questi impiegati uomini e donne che dopo decenni passati a fare straordinari in azienda
Si vergognavano di essere in cassa integrazione che ancora non si rassegna all'idea della pensione oggi si trovano a lavorare gomito a gomito con i professionisti dell'assistenza gente che sembra venire da un altro mondo invece viene solo alle case popolari di via Artom cento metri più in là
Dopo trentadue anni a Mirafiori quasi un anno passato a cucire a fare la babysitter nati ha dovuto ricominciare daccapo
I primi mesi non capivo bene cosa fosse lavorare in questa cooperativa quel che ti colpiva subito era la simpatia la disponibilità un modo di lavorare sereno così diverso dalla FIAT eppure caotico
Però mi ci sono voluti almeno sei mesi per capire che cosa volesse dire a lavorare in una cooperativa sociale lavorare in una cooperativa sociale l'impegnare noi non soltanto impiegare il nostro tempo e quindi il contatto umano quello che mi era mancato prima nelle tappe successivo imparato ad averlo
Mi sto Pete mi stupivo di come questi ragazzi potessero essere sempre disponibili verso tutti il mondo del disabile dello svantaggiati io non l'avevo mai conosciuto mentre qui mi sono trovata piano piano ad accettarle a capirli a vederli adesso a dialogare
Nel mondo dove vivevo prima questa parte della società è sempre marginata non la si conosce e bello scoprire che si può parlare con una persona capirne l'umanità la simpatia e quello che è capace di fare tutto questo l'ho scoperto qui
Qui non ci sono colletti bianchi e tute Bucci sono soci cooperativa ragazzi di venticinque trenta anni che mandano avanti progetti di inserimento lavorativo gente che per quaranta ore alla settimana guadagni un milione trecento mila lire e il mondo alla rovescia
C'era anche un po'di orgoglio licenzio eravamo appena stati basi battuti fuori da quel signore viva e a un certo punto abbiamo avuto l'opportunità di poterci esprimere di fare qualcosa
E dire che fino al novantaquattro prima di venire a lavorare qui le cooperative sociali o le vedevo un po'come uno zoppo che aiuto un cieco indietro fino a Nader cambiato idea Ezio non ha più paura di passare davanti alla fine ecco forse diciamo da questa storia così particolare può partire
Una ricerca sulle questioni del lavoro che secondo me possono portarci lontano grazie
Sì sinteticamente perché anche per loro
Comunque credo che sia essenzialmente nella divaricazione sempre crescente che c'è tra la scarsità di risorse economiche disponibili
E la una domanda il diversificarsi dei bisogni invece della domanda qualche volta si era addirittura richiede una personalizzazione dei servizi che si inserisce uno spazio sempre maggiore per il terzo settore
Il modo però comunque si occupa questo spazio può essere assolutamente diverso non possiamo ignorare
Che un versante disinteresse molto forte c'è verso il Terzo settore visto come una modalità e occasione di contenimento della spesa non di perseguimento di quell'obiettivo
Comunque di qualificazione anche del sistema di servizi e non solo
Noi pensiamo invece che il terzo settore possa essere un'occasione importante non solo di ampliamento delle possibilità occupazionali su questo versante sporco modalità nuove e quant'altro
Ma come anche una necessità di un'interazione di e integrazione di risorse finanziarie ma anche umane per ottimizzare massimizzare gli Investimenti che si fanno nel settore sociale sia dal punto di vista economico che dal punto di vista anche lì appunto e quindi la discussione intorno al fatto che è sostitutivo del pubblico cioè io non la vedo un po'così come qui è stato affrontato io non credo che sia una questione di sul terzo settore sostitutivo un un sostitutivo del pubblico la questione credo che sia un po'più complessa perché è chiaro che si tratta di una nuova forma di gestione che larga parte sostituisce o forme di gestione della la modalità di gestione dell'istituzione pubblica ma è anche di come il pubblico si rapporta con questo nuovo soggetto
E di e quali sono quindi le regole che presiedono a questo nuovo rapporto faccio un un esempio la sostituzione dal punto di vista della gestione non può significare la dismissione da parte del pubblico cioè non può significare la delega
Rispetto a quel servizio quindi che il pubblico non ha più neanche la responsabilità rispetto ai cittadini della qualità e dell'erogazione di queste bizze
Cambia la modalità con cui quel servizio viene erogato cambiano i soggetti che gestiscono queste vizio ma non può dal mio punto di vista cambiare la responsabilità che rimane comunque dell'istruzione pubblica rispetto alla programmazione ma anche alla qualità del servizio al fatto che quel servizio possa essere universalmente fruito nelle modalità diverse di di accesso eccetera da parte di tutti i cittadini soprattutto quando riguardano alcune prestazioni che sono essenziali del sistema delle tutele sociali rimane quindi questa funzione di costruire un sistema nuovo di regole in questi rapporti che si devono si devono costruire nella costruzione appunto di questo nuovo sistema che vede interazione di soggetti diversi non soltanto il pubblico il privato ma anche il privato anche il privato sociale
è necessario quindi anche però con una distinzione all'interno di questi soggetti io non trovo contraddittoria come ha detto gli uomini che mi ha preceduto
La richiesta da una parte di una organizzazione di questi soggetti molto atomizzarsi molto frammentati e dall'altra quello però di una chiarimento sulla natura di questi soggetti
Non sono uguali le associazioni di volontariato dalle fondazioni che possono essere rappresentati all'interno del Forum io credo che non si fa un buon servizio a nessuno soprattutto ai soggetti
Più deboli fra virgolette che sono rappresentati all'interno del fondo se non c'è identità
E diversità e non si chiarisce qual è la diversità di questi di questi soggetti l'associazionismo per esempio dall'impresa non profit dal dal settore cooperativo
Ecco allora necessita una legge io la definisco una legge quadro per capirci in questo settore ma qualcosa che ridisegni profili associativi dei vari soggetti la natura democratica anche dei soggetti cioè come si sviluppa la natura la vita associativa che
La vita democratica di soggetti la partecipazione di quanti costituiscono questi soggetti il loro radicamento territoriale
Perché se così non fosse si negherebbe dal mio punto di vista una delle finalità di queste associazioni cioè quello di essere soggetti che nell'erogazione delle prestazioni sono maggiormente in grado di rispondere alla domanda che quel territorio esprime perché diventano associazioni che in un anno per esempio questa caratteristica di un effettivo radicamento su quel territorio di essere effettive espressione di quella realtà di quella realtà sociale beh allora richiusi riprodurremo un modello che quello che si cerca di superare cioè di un'offerta sostanzialmente centralizzata a prescindere dalla domanda che in quella determinata sede essi si esprime quindi e ha legato a questo poi naturalmente anche tutti gli interventi di sollecitazione di sì incentivazioni anche di quei settori cioè per questo io credo che almeno per quanto mi riguarda Inverness presso una qualche considerazione critica rispetto a interventi che per adesso incentivando ma attraverso la farci fare attraverso facilitazioni fiscali che quindi sono modalità di accesso anche risorse pubbliche a prescindere da queste regole a monte che sono invece di carattere più generale comunque di chiarimento che sono necessari per l'appunto per l'accesso a queste queste forme di incentivazione
Le due questioni quindi poiché si pongono una e che ho già accennato cioè quello di come si garantiscono i cittadini di come si garantiscono agli utenti di questo servizio perché al di là delle cose che poi diciamo in questo confronto io credo che sia molto importante anche per questo cioè non possiamo negare che poi nella realtà nella tra
Ti appaltati in queste forme molte sorti scontano un ulteriore e non sostenibile abbassamento di di qualità
E legata a questo c'è anche naturalmente perché io non lo vedo come questioni assolutamente distinte quelle della garanzia di chi invece presta occupazione presta lavoro all'interno di di queste forme ora io penso che il primo punto da aggredire regolamentari effettivamente sia proprio la figura del socio lavoratore cioè se questa se non si ridefinisce irride finiscono i diritti che sono in capo a questa figura diventa difficile anche andare a tutelare rape consolidare quelli che sono i diritti dei lavoratori
Di queste cooperative perché il punto debole effettivamente diventerebbe diventa quello cioè quindi credo che la priorità sia quella del socio lavoratore poi naturalmente di ridefinire questa figura e quali sono i diritti e poi naturalmente gli altri figure che all'interno ci lavorano e questo è possibile farlo anche chiarendo qual è il rapporto all'interno di queste forme di erogazione delle prestazioni di produzione di servizi tra il lavoro volontario che vi può essere e il lavoro effettivamente retribuito cioè non è necessariamente in contrapposizioni lavoro volontario con lavoro retribuito ma anzi una quota di lavoro volontario può essere occasione che vende produttive elemento di concorrenzialità positiva
Quella cooperativa quindi di una concorrenzialità che non si esplica come purtroppo avviene molte volte adesso soltanto sulla base di una minore costo del lavoro e quindi di un minore costo del servizio nel momento in cui viene viene erogato in quelle forme quindi una diversità in quel lavoro secondo me va riconosciuta ma la l'unica diversità che oggi viene riconosciuta non è accettabile perché esso è quella di una minore retribuzione quindi di minori diritti certo che non si tratta di uno stesso tipo di lavoro ci sono caratteristiche che vanno riconosciute anzi qualificate però la realtà qui oggi ci troviamo a fare i conti è un altro impegno del meno dignitosa di quella che è necessario affrontare l'ultima questione su cui volevo dire qualcosa è quello della rappresentanza che è anche una questione che ci fa discutere si fa molto discutere io credo che la radice della diversità della natura e della qualità della rappresentanza sia proprio nella natura della del del nostro tempo delle nostre organizzazioni
Cioè tutto il terzo settore a partire dal volontariato solo dico in questo modo quel nome sono legati rivestita anche che ci sono per terra se sei volontariato fino all'impresa non profit fino alla organizzazione cooperativa si pone su un versante di Offerta cioè sono associazioni che offrono producono gestiscono qualcosa
Il sindacato si pone su un altro versante che è quello di una organizzazione della domanda
Quindi si pone su un Bertante vinti discute il fabbisogno non di chi poi interviene nella modalità di soddisfazione di quel fabbisogno credo
Che si ecco nella in questa radice di rappresentanza assolutamente diversa che si affronta poi la discussione su perché c'è questa ci deve essere deve essere marcata questa distinzione fra i vari soggetti perché assolutamente diverso e il ruolo che vive che questi come come soggetti agiamo nella nella società quindi io credo che manca tenere questa distinzione anzi consolidarla significa anche rafforzare e rendere più trasparente e corrette le dinamiche sociali il confronto democratico che ci deve essere nella soluzione dei problemi anche in questa discussione impegnativa che bisogna affrontare sullo stato sociale
La prima considerazione e che comunque questa iniziativa con il quadro di apertura
De Agostini con gli interventi che ci sono stati in particolare poi con l'intervento di Cofferati
è un punto molto importante a mio avviso per ristabilire un rapporto più chiaro
Che al punto momenti come dire non più chiare di rapporto tra il terzo settore e
Il sindacato
Io dico il sindacato in generale perché io credo che condivido diciamo il modo con cui è stato posto qui il problema
Del tipo di relazione tra l'esigenza del tipo di relazione tra forme nel suo insieme il sindacato nel suo insieme come il punto che caratterizza il rapporto politico tra questi due soggetti e quindi da questo punto di vista io personalmente ritengo questa iniziativa un fatto anche per me molto importante anche per l'organizzazione che rappresenta rispetto a a fatti che stavano in qualche modo in qualche modo minando questa concezione del rapporto tra il forum e il sindacato
E quindi come dire il recupero di campo di questo di questa tipologia di rapporto prettamente politica da due soggetti
è la precondizione fondamentale no di costruire realmente una un confronto fino in fondo quindi io personalmente saluto molto cioè sono molto soddisfatta di questo perché credo abbia anche riaperto
Un attimo i giochi anche a soggetti che si sono sentiti fortemente in imbarazzo rispetto iniziative di parti sindacali di parte del Forum che rompevano acquista modalità sostanzialmente di rapporto
Considero anche le le considerazioni che sono state fatte qui molto interessante che fanno anche fare proprio un passaggio in avanti di percorso io credo che il percorso
E l'intenzione di fare una discussione seria su un protocollo anche qui con l'intenzione primi a di fare prima di tutto tentare di fare un po'di collo unitario
Sia un un dato di grande l'importanza che ribadisce questo approccio e la serietà di questa
Nella quale io mi trovo perfettamente
Detto questo io correvo introdurre un elemento io usciamo anche da stanotte da un lungo lavoro di messa a punto di un confronto col sindacato tra cooperazione sin il sindacato per il contratto
Che io ritengo nella sue complessità fasi difficoltà
Un una tappa molto importanti io vorrei socializzare in questo contesto il significato di questa pappa sia pure complessa che potrà portare anche resi non possono come dire soddisfare al cento per cento le parti
Ma che è stato un percorso vero
E non solo sul piano di un confronto contrattuale classico però io dico
Noi abbiamo creduto e crediamo all'importanza di un confronto contrattuale classico e quindi Nottola quando di come dire questo valorizzato questo aspetto ma perché soprattutto è stato accanto a questo un uomo momento importante per quella costruzione ho percorso di costruzione di regole in questo settore
Noi andiamo a configurare un rinnovo contrattuale della cooperazione sociale quindi della parte che più è chiamata in questo momento nel terzo settore da vivere
Chiarezza trasparenza e come dire forze di regole tutte trincerato graziosa ha bisogno proprio anche di forza di regole di svilupparsi e noi abbiamo costruito questo percorso con una cornice di volontarie Cipro Ca'di costruire una cornice anche di regole di cui noi consideriamo il contratto un punto importante questo è un contributo io credo che noi stiamo dando anche alle regole
Che il terzo settore dovrà darsi su questo come su altri terreni
E quindi volevo come dire in qualche modo portare in questo sforzo e credo che ne dovremo anche discoteche di contenuti uno che come dire non risolveranno comporranno come dire tutti i problemi e anche che che ci sono in questa in questa questione del rapporto tra regole generali e regole del lavoro ma credo che potranno dare un contributo un contributo appunto che va in questa direzione
Da una parte un'assunzione comune di impegno per portare in questo settore dei servizi alle persone e di e sviluppo dell'impresa sociale
Regole chiare e generali miranti alla qualità
Soprattutto alla qualità dei servizi e in temi stretta connessione a questo obiettivo le anche chiarezza di regole per i soggetti che operano in questo settore
Questa è una problematica che noi porremo
Alle istituzioni e con un impegno reciproco
Non credo che sia un percorso molto molto forte e chi ha dall'altra parte un aspetto di grande interesse da parte del sindacato che anche qui che è di riconoscimento di ruolo dietro a questa dopo come dire in questa cornice di impegno reciproco di riconoscimento di ruolo
In questa cornice di un soggetto come la cooperazione sociale in questo senso come attore da questo punto di vista non volevo portare perché credo che sia un un pezzo di ragionamento che interessino solo Neumann Teresa un percorso no più complessivo ed è anche io credo l'occasione per dire io mi ritrovo con chi qui apposto e mi sembra anche Cofferati ma anche altri esponenti un'esigenza che ne troviamo un percorso fatto di due livelli che sono i due livelli di confronto tra l'intero terzo settore i singoli soggetti del terzo settore e il mondo sindacale in questa in questo caso la CGD
Un confronto da una parte sui nodi strategici
E qui con la focalizzazione chiara traditori perché questo è il terreno di confronto al di là di tutte le cornici di quale economia sociale
E quale in che modo i soggetti quali Issey sono in campo in Italia non negli Stati Uniti non in altri Paesi
Metto in campo per costruire questa cosa che è considerato un patrimonio comune cioè è un obiettivo non è come dire una definizione sociologica
L'economia sociale che diciamo sa che vogliamo così sarà quella che che intendiamo così enormi
E questo è il primo punto di rapporto col sindacato e qui è chiaro che ci sono dei dei nodi di fondo perché credo che prima di tutto c'è la storia italiana dei soggetti tipici con Cofferati
Non è che c'è un'economia sociale generiche noi intendiamo in coerenza al soggetti quali si sono costruiti in Italia con queste caratteristiche alle quale vogliamo dare più forza e sviluppo è una collocazione più forte
Sia in relazione alle problematiche del welfare ma non solo debolezza
Dei problemi occupazionali ma non solo occupazionali ma anche di democrazia economica e di intervento di migliore e sviluppo di logiche di mercato
Con esigenze di socialità più anche in questo mercato questo è una cosa che io credo va anche oltre la questione del terzo settore
Vale a dire che la cornice però fondamentale anche per lo sviluppo del terzo settore se mi consentite
Io come cooperazione sociale credo mi sento da questo punto di vista come dire no soggetto attivo del terzo settore per quello che terzo settore anche di missione più dirette certamente sulla questione dello Stato sociale il terzo settore per quello che oggi e nel forum eccetera eccetera a come dire una prima sponda
Ma mi sentirei come dire molto a rischio se non ci fosse una cornice più forte che toccarsi tutte le leve tutti i soggetti in una settici al più forte
Che è quella di realizzare proprio per le crisi profonde strutturali di cui diceva bustina un tessuto forte dicono Sunia sociale di cui c'è da costo indire regole Soggetti obiettivi
Lo vogliamo come dire mettere al nell'agenda veramente no del nostro confronto io credo che questo è un punto secondo punto c'è una questione di rappresentanza
Ne e io vorrei e forse dell'Est non stammi a dirlo che rappresento più la parte imprenditoriale
Del terzo settore quella sì certamente più caratterizzata non esclusivamente però dal lato dell'offerta
Perché quella parte dico
L'azione sociale che aggrega e rappresenta un potrebbe rappresentare nelle nostre intenzioni
Quella come dire capacità anche di soggetti deboli di diventare come dire soggetti attori nell'occupazione e nella e sociale
Io credo che la vocazione naturale del terzo settori in particolare quale i suoi anche aggregato non può essere soltanto quella di essere una di proiettarsi verso questo obiettivo di allargamento dei dei di delle offerte
Scusate questo è un modo riduttivo di affrontare la questione dell'Errico della riforma del welfare
E anche una parte con la differenziazione del terzo del terzo settore io credo che una parte forno temo le del terzo settore si sente molto più non solo in questo campo nell'essere attore dell'Offerta
Ma in questa strategia di sviluppo chiamiamoli dei diritti di cittadinanza io dico ancora più concreto di aumentare il peso dei soggetti cittadini soprattutto di quelli più deboli
Nel concorrere a ridisegnare meccanismi obiettivi dello stato sociale
Questo è un pezzo fondamentale del terzo settore delle sue strategie quindi in questo senso si sente una rappresentanza che non può esserlo solo limitata l'offerta
Ma di questo bisogno di cittadini che gesto che esprimono associandosi
Di esprimere bisogni di Idi in termini anche di autorganizzazione c'è questa parte qui è una parte fondamentale che ha un suo profilo di rappresentanza oggi sarà Complesso visitarlo ma c'è non la possiamo come dire ritrito e perché si perde un senso fondamentale di quella strategia più ampio
Detto questo il secondo livello sono d'accordo decisivo come dire da una parte di assist di affrontare fino in fondo questi nodi di fondo dall'altro io credo c'è anche però un bisogno di concretezza cioè di affrontare le quotidianità come diceva qualcuno
La DC del contratto collettivo tra le quote di quotidianità credo che tra le quotidianità dobbiamo mettere un percorso sulle regole
Questa è la nostra quotidianità
Che riguardano sostanzialmente tutta la scala dei soggetti del terzo settore in relazione a due fattori
Uno in relazione al dato che o c'è un vogliamo costruire di soggettività di responsabilità sociale del terzo settore guardate questa è una partita tutta nuova nel nostro Paese non sono soltanto le regole del mercato degli appalti
è una re sono regole che il terzo settore si deve costruire per la sua credibilità di svolgimento di ruoli di responsabilità sociale
E questo io credo che qui dobbiamo accelerare un pochino più il passo lo dico più al terzo settore
Accanto c'è tutta la partita che riguarda più i soggetti che hanno che fare con il mercato e con l'offerta dei soggetti invece di accelerare ET contribuire più fortemente a quelle regole di cui si diceva prima di cui la consegna degli appalti uno dei tanti ma non solo
Vuole dire che a livello regionale stiamo facendo te dei percorsi in questo senso molto più di quello che non appaia a livello nazionale confrontandosi su queste cose io credo dobbiamo invece rendere più forte
Un ultimo punto credo che sia molto importante che noi in questo confronto sappiamo intrecciare anche con il sindacato ma non solo con il sindacato
Un percorso come dire che ci faccia confrontare su alcune importanti tappeti legislazione di settore su queste cose non solo per lo stato sociale ma anche per le questioni occupazionali
Ci sono partite su cui dobbiamo discutere
Insieme meglio ne abbiamo parlato nel contratto con i soggetti svantaggiati c'è tutta come dire le regole generali che riguardano tutta questa partita
E contemporaneamente le condizioni come dire tutta con la parte normativa di riordino oltre che di nuova normativa delle condizioni operative dei diversi soggetti
E credo che questa cosa va fatta contemporaneamente le due cose
In questa partita c'è una crucialità della discussione sul socio lavoratore io
Mi auguro che
Su questa discussione come dire si faccia poi una si arrivi ad un esito chi non sono trovi una mediazione al nostro interno ma apre un capitolo nuovo trovando in questo una nostra capacità originale il sindacato movimento cooperativo di mettere dei paletti paletti che non solo soltanto dal punto di vista di definire alcuni diritti comuni chiamiamoli così
Ma le condizioni perché questo soggetto che comunque ha delle specificità e relazione non solo la partecipazione ma le responsabilità che si assume possa addirittura avere come dire livelli e forme anche nuovi e aggiuntivi a quelle dei diritti comuni
Per aumentare salvaguardare il suo livello sostanzialmente di condizione lavorativa oltre che quella di socio
E qui credo che in questo messo no insomma gli elementi di diritto comune ed altre perché noi vorremmo il socio lavoratore avesse più Franzil mano di un normale lavoratori questo è l'obiettivo lo vogliamo costruire insieme no da questo punto di vista questo è il dato lo vogliamo costruire solo con i normali parametri paletti dei diritti che io ritengo fondamentali
O vogliamo anch'aprire su questo ecco una questione che attiene anche questa sì una concezione più avanzata
Non solo di relazioni sindacali ma di concezione anche di ruolo lavorativo io mi auguro che arriviamo su questo che una proposta che non è soltanto come dire appunto uno di di mediazione per arrivare ma a una proposta di differimento
In relazione a quelle tematiche che dicevamo prima
Come si può pure
No dei
Insomma con Brad
Tutti i nostri interlocutori sono intervenuti
Adesso abbiamo
Sottili
Arbore
Io non so se
Albergo
Se
Possiamo stringere possiamo da probabili Peter chiudere data anche la diciamolo
Dove a tarda pericoli ai pochissimi se se fossimo
San Cosimo abbiamo colloqui trentacinque chitarra centrista rapida benissimo possiamo fare così senza fare troppo violente con malizia
Ci troviamo nella prossima
Ma io io buoni pasto alla fine della per
Mediaticamente italiano dunque produrre buoni pasto uno c'è Gomorra racconta parte fondante
è giusto dire che appunto ci si prenota per la prossima volta perché questa discussione tra noi ormai dura da tanto tempo e devo dire che ogni volta che noi ci troviamo facciamo un piccolo passo avanti nel tentare di capirci anche tra linguaggi molto diversi
E mi pare però di dover dire che oggi siamo arrivati al cuore del problema che il lavoro e che cos'è il lavoro eccome si può definire c'è una diversità del lavoro nelle prese nell'impresa non profit e un quindi una diversità della rappresentanza del modo di rappresentarlo Passuello ce lo diceva in termini molto chiari
Ci diceva guardate probabilmente il contratto non è utile per un tipo di lavoro che non è un lavoro mercificata in questo diceva il lavoro del non profit è un lavoro particolare
Costanza ci dava un'altra risposta
Ci diceva no il contratto comunque è la regola da cui partire
è la regola tra l'altro condivisa il contratto perché il contratto è in qualche modo quel patto a cui alludeva Passuello cos'è un contratto se non un patto ed è una regola condivisa c'è una regola che ci si dà insieme quindi non una regola esterna quindi può essere il primo passo allora il contratto non è un dato negativo può essere l'elemento della regolazione sulla quale lavoriamo insieme
Chi rappresenta l'impresa e chi rappresenta il lavoro
Rimane una discussione dentro questo che io ritengo la strada da percorrere e cioè che ci sia una forma contrattuale
Anche per il lavoro non profit che questa forma contrattuale definisca appunto le regole la cornice e i diritti di chi esercita quel lavoro però rimane un problema che noi così non risolviamo
Ebbene che esistono lavori diversi
Che forse hanno bisogno di modi diversi di intendere il contratto e anche di essere valutati per lei questa discussione non è nuova perché io vengo la mia storia viene da una corte Goria come la funzione pubblica
Che ha sempre tentato di lavorare sulla differenziazione della contrattazione dentro un lavoro che tendeva ad avere sempre una relazione forte
Tra chi produce il lavoro e chi ne usufruisce tra operatore utente come diciamo noi
Ed un lavoro di finalità sociale quello della Funzione pubblica se che faccio l'impiegata in un ministero perché lavoro per una collettività sia che faccio l'infermiera in un ospedale dove lavoro per un bisogno quindi sono abituata a ragionare a questo ma devo dire noi il bandolo della matassa non l'abbiamo mai trovato
Ora il terzo settore citarlo che su questo e io credo che di oggi noi dobbiamo raccogliere questo appunto perché di ogni incontro mi piace vedere qual è il punto nuovo che
Che è emerso e e credo che dobbiamo ragionare di più su questo che forse il prossimo appuntamento ce lo potremmo dare il proprio su questo ragionamento come si rappresenta anche contrattualmente una diversità dell'amore come diversità del lavoro non significa diversità di diritti
Il che è questione molto intricata per il terzo settore dove l'intreccio tra lavoro volontario
E la voto diciamo salariato
Non è poi cioè dovrebbe essere forte in realtà noi abbiamo una tipologia di imprese non profit molto diverso
In alcune c'è un falso lavoro volontario in un altro c'è tutto un lavoro volontario è poi ci sono anche dei invece negli intrecci veri il modello o sul quale ammette lascerebbe lavorare è proprio quello dell'intreccio perché quello che rende una diciamo l'impresa non profit comuni impresa che può assumersi una responsabilità sociale è proprio un elemento che io trovo molto importante nella discussione che non quel faccia amo complessivamente dello stato sociale ed è è possibile
Che per l'impresa non profit trasformare il Donella gratuita in un fatto economico questo poi è il punto secondo me che distingue l'impresa non profit dall'impresa profit
Certo decidiamo una regola che è quella della non parte il non suddivisione degli utili eccetera Su questa regola
Noi abbiamo però poi mettiamo dentro tutto
Abbiamo detto dalle fondazioni alla cooperazione sociale non nel forum nella regola del non profit allora forse questa regola ma in qualche modo specificata con delle sotto elencazioni per capire io dico che c'è una parte di non profit che fa questo operazione che mettendo insieme volontariato non lavoro volontario il lavoro non volontario è obiettivo sociale tenta l'operazione che noi da tempo come sindacato diciamo necessarie
Dini stabilire un valore economico a qualunque tipo di lavoro di riproduzione sociale e quindi di mettere nel circuito economico anche la gratuità il dono è cosa secondaria per un sindacato cosa sulla quale non dobbiamo ragionare
Io penso che non solo dobbiamo ragionare ma che sta qui la chiave della riforma dello stato sociale
Guardate che sembra riduciamo ed in questo senso rispondo all'altra questione sulla quale però ci siamo molto interrogati già tra di noi che ci poneva Frassinelli quando diceva
L'anno burocratizzazione del lavoro è un punto che da un vantaggio al terzo settore
Io dico che la non burocratizzazione del lavoro è un del lavoro del lavoro pubblico è un punto che dovrebbe dare vantaggi al terzo settore al lavoro pubblico come l'abbiamo conosciuto fino ad oggi che è una cosa che interroga la funzione pubblica oltre che il Terzo settore appunto per il problema che che in qualche modo dicevo prima
Allora la riforma dello Stato sociale
Probabilmente parte da questo dall'idea nonché noi ci troviamo di fronte ad un'emergenza economica e che quindi dobbiamo tagliare la spesa sociale
Ma il fatto che avete detto tutti si è trasformata la società si è trasformata ma soprattutto si è trasformato il modello di redistribuzione della ricchezza
Che non è più tutto gestibile nel vecchio neanche col vecchio patto contrattuale attraverso il quale ridistribuiamo ricchezza
Cercando aumento salariale ma anche nuovi salari cioè occupazione probabilmente bisogna trovare nuove strade cioè agire sui consumi come diceva Gigi e agire sulla domanda
Per potere in qualche modo redistribuire la ricchezza attraverso a me non piace parlare di mercato sociale perché mi sembra che non sappiamo mai trovare il parole nuove che dobbiamo Sempre con con parole un po'ambigue descrivere realtà diverse però parlando il mercato sociale ci intendiamo tradì non sappiamo di che cosa stiamo parlando quindi siamo questa parola di mercato sociale
Allora probabilmente il problema di aprire un mercato sociale
Non è solo il problema di allargare l'offerta dei servizi è proprio di creare un nuovo tipo di economia in questo l'economia sociale ha un senso in quanto tenta di rompere la crisi che in questo modello di gestione del web farà oggi segna sia l'economia pubblica cioè l'economia puramente redistributiva sia l'economia privata cioè l'impresa che deve in qualche modo avere un processo cumulativo
è questa o noi rompiamo questo se è giusta l'idea che il Wi-Fi come forma di mediazione in quell'economia oggi è in crisi perché quel modello economiche quel modello redistributivo si è rotto
E allora il terzo settore l'economia sociale diventa il grimaldello che inserisce la contraddizione per superare quello oppure noi non capiamo l'interesse è forte
Che ci deve essere appunto nel sindacato per il terzo settore che poi questo e il legame che c'è tra terzo settore
E riforma dello stato sociale che va al di là delle cose che ci diciamo sempre c'è proprio un punto per vogliamo scommettere sull'inserimento di questa nuova forma di economia
Questo è il punto io credo che su questo noi come sindacato abbiamo abbiamo fatto dei passi avanti è il nostro rapporto è stato segnato da sospetti e inutile reciproci è inutile negarlo
Credo che su questo punto però specie al congresso abbiamo fatto dei passi avanti
Non abbiamo conquistato tutta l'organizzazione abbiamo culture stratificate culture che devono rispondere a tante cose anche interessi perché noi siamo un sindacato e quindi rappresentiamo che interessa
Per cui non vogliamo qui rappresentare l'idea di un sindacato che ormai ha sposato l'economia sociale certo ci siamo interrogati seriamente però anche al Congresso l'abbiamo fatto rispetto alla discussione
Del documento nostro sulla riforma del welfare oggi mi pare che ci sia una conoscenza diffusa anche grazie al lavoro
è stato fatto dal sindacato in questi piani di proporre incontri in tutte le regioni tra terzo settore sindacato di comunicazione di rapporto mi pare che ne siamo un passo avanti
E proprio perché siamo un passo avanti oggi vengono i nodi veri però al pettine che sono poi quelli e possiamo parlare di quelli forse senza sospetto che sono in qualche modo quelli che Sergio evidenziava qui
E che sono emersi che sono quali regole ci diamo chi parte quali sono i soggetti di questo mondo e come in qualche modo cd differenziamo anche la rappresentanza io su questo vorrei riflettere un po'di più mi sembra un po'schematica la risposta che ci diamo oggi
Perché io capisco la cosa che diceva abbastanza che il terzo settore non è tutto soltanto né spesso pensiamo quando pare proprio per la storia che abbiamo quando parliamo di terzo settore pensare immediatamente alla cooperazione la cooperativa a cooperativa classica non quella sociale
A quello che ha costituito e che ha costituito anche come supporto e forma economica fondamentale per le regioni del centro Italia
E quindi pensiamo ad un appunto a questa commistione strana che oggi sia creata perché questo tipo di economia oggi è molto simile all'economia dell'impresa quella diciamo classica che conosciamo
Tra il non profit alcun'altra cosa è vero che il non profit è anche un modo di scommettere sull'autorganizzazione sociale e quindi su una delle possibili forme di democrazia sulla quale la sinistra si sta organizzando da molto tempo
Io sono una di quelle più sospettose sull'autorganizzazione sociale mi confesso
Perché penso sempre che autorganizzazione sociale può portare a deresponsabilizzazione collettiva della collettività naturalmente mente il modello americano non è detto che tutto debba essere questo
Ma io mi confesso fa voi cioè non sono rari in quel però mi interrogo perché lo capisco che c'è questa radice che è una forma di democrazia non trascurabile in una democrazia complessa come la nostra
Perché altrimenti in una società complessa come la nostra o noi riusciamo a ragionare su queste forme di partecipazione oppure non rimane che il modello liederistico e perché è talmente complessa che se il modello è solo quello di come costruisco la democrazia di chi decide
è complicato
Quindi mi interrogo sul terzo settore sul rapporto tra terzo settore rappresentanza democratica anche su questo punto cioè io vorrei aprirla
Più a fondo questa discussione non mi basta dire che noi siamo rappresentanze sociali quindi in quanto tale legittimati a stare a un tavolo
E poi altri rappresentano al io credo che noi rappresentiamo una parte della società che è legata ma non solo al mondo del lavoro dipendente non solo perché abbiamo sempre avuto questa ambizione di essere soggetto politico ma che non possiamo disconoscere
Che esiste un'altra rappresentanza quello che non si può confondere la rappresentanza il terzo settore in quanto rappresentanza della società civile e il terzo settore in quanto rappresentanza della Bouquet sta nel terzo settore questo non si può confondere
Dopodiché io credo che al terzo settore vada riconosciuto una rappresentanza anche di questo desiderio di autorganizzazione sociale significa che dobbiamo fare un tavolo di concertazione io penso di no per la confusione che ci sarebbe
Penso invece che sia utile una cosa da da una parte e riconoscere che esiste una rappresentanza senza noi voler assumere questo spazio
E che è giusto che il governo tenga conto di questa rappresentanza e quindi che il terzo settore il Forum in questo caso che l'organizzazione un interlocutore governo
Credo che un tavolo di concertazione un'altra cosa e e e e potrebbe invece ingenerare molta confusione utile però in questa idea è intanto riconoscerci reciprocamente la parzialità anche abbiamo
Cioè io sindacato rappresento questa parte il lavoro dipendente io terzo settore rappresento
Anche un desiderio di organizzazione di autorganizzazione sociale dunque una parte della società civile e una parte di idea di cittadinanza
Qui si dovrei noi potremo discutere ore su che cosa significa cittadinanza retta sul lavoro o no qui è stata accennata da tutti io ve ne faccio grazia perché se no dovrei parlare mezz'ora
è evidente che per noi il sindacato questo è un discorso molto intrigante perché noi tendiamo a dire che in realtà il lavoro è l'unico strumento di vera inclusione sociale che poi la cosa a cui arriva anche il terzo settore perché a pali inserimento attraverso il lavoro quindi anche questo è un punto che apparentemente di differenziazione
All'idea che il lavoro sia fondamento dell'inclusione sociale in quanto il sistema di riconoscimento di utilità sociale anche su questo forse se approfondiamo vediamo che poi siccome arriviamo ad usare lo strumento lavoro per ora non siamo così distanti il problema è un altro il problema è se il lavoro è l'unico diritto di cittadinanza
E se il lavoro è solo un fatto economico o a un fatto di identità umana e quindi l'insieme di quelle altre cose che ci ricordava Iovine leggendo ci la cosa sul diario e che l'interrogazione esistono diverso un diverso sistema di
Tila Bureau Enti valori dei lavori
Allora io credo che se partiamo da questo e dal riconoscerci questa parzialità reciproca e un diritto reciproco comunque rappresentato allora ha senso che ne parliamo di questo patto o protocollo
Appena
Perché in questo senso il protocollo
Diventa una specie di affidamento tra il sindacato e il terzo settore a discutere come diceva Cofferati preventivamente
Delle cose comuni per capire quali sono i punti di vista reciproci e trovare se possibile dei punti comuni di iniziativa altrimenti la possibilità di riconoscerci appunto la reciproca parzialità e il reciproco campo d'azione
Noi non abbiamo agito sempre così la cosa non è semplice voglio dire tutta tutta la discussione sulla delle gare
Sulla fiscalità per il terzo settore è stata una cosa un po'complicata perché poi in realtà il problema della defiscalizzazione e dell'incentivazione del terzo settore che per noi passa necessariamente dalla definizione di quali settori del terzo settore si incentivano e con quali obiettivi
Perché questo è fondamentale se non vogliamo fare confusione
E però un dibattito che non ci ha visti veramente un po'di rimessa cioè qui possiamo fare noi delle delle voglio dire delle rivendicazioni nel senso che ne siamo stati sentiti come interlocutori che dovevano appoggiare un percorso dovevano velocizzarlo questo appoggio nell'abbiamo dato anche in una discussione complicata unitaria e voi lo sapete
Perché comunque non si chiudesse ogni strada negando dignità l'Adele da in finanziaria pur sapendo che quella da allegare una delega parziale che noi accettavamo l'opposto di quel che abbiamo sempre detto cioè che prima bisognava distinguere poi abbiamo accettato lì di dare questa ad elica perché pensavamo che in questa discussione così complicata fosse necessario cominciare e che quello era il punto che ci avrebbe permesso di cominciare di discutere veramente
Non è andata proprio così questa discussione io non so adesso come finirà si produrrà questo documento noi lo vedremo discuteremo su questo speriamo che su questo punto sia uno dei primi punti sui quali per esempio si possa mettere in atto
La nostra riflessione la vostra e poi fare agire questo protocollo per dirci insieme cosa pensiamo sulla legislazione ma su i i precisamente su su questa cosa e ci siano dei tavoli comuni da Enzo
A tavoli comuni di riflessione che ci saranno sicuramente rispetto al percorso nella discussione sul quale far uno sicuramente il tavolo sull'assistenza
Che presuppone una discussione tra di noi anche anche chiare quindi il protocollo può avere un senso nell'apertura di questo di questo tavolo particolare per cui io credo che questo sistema riconoscimento delle differenze anche nella rappresentanza sociale tra noi e voi
Riconoscimento
Delle delle parzialità e poi però dei TIR reciproci interessi che partono dall'interesse generale verso l'economia sociale
Perché questo poi è il punto che a noi interessa la discussione terzo settore ci portino a vita a ragionare insieme attraverso un protocollo io spero che l'incontro di oggi sia servito a chiarire questo e aprire per noi appunto quest'altra pagina di riflessione che può essere il prossimo appuntamento che ci diamo che relazione c'è tra il contratto e la diversità dei lavori
Grazie grazie
Il Consiglio davanti queste quindici di maggio sulla sfida
Tanto fare
Io buoni beffardo
Ricorda no
Giorni
Telefonicamente
Domattina
Ricordo e rimangono alcuni come