"Internazionalizzazione dell'economia e ruolo delle Piccole e Medie Imprese Europee" conferenza internazionale organizzata dall'Aspen Institute Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1996 presso Palazzo Felicini e Hotel Baglioni nota: della conferenza sono state registrate solamente la sessione inaugurale e quella conclusiva

A tutti
Iniziamo i lavori
Ringrazio l'onorevole Filippo Cavazzuti per essere qui con noi
La sua vastissima esperienza di studioso di politico ed ora di membro di governo certamente porterà a questo consesso un contributo rilevante prima di dargli la parola e di dare la parola a me stesso dobbiamo sentire i risultati dei gruppi di lavoro che si sono riuniti sia ieri pomeriggio che questa mattina nell'ordine parlerà Giulio Tremonti Gianmaria Gros spietato Aldo Fumagalli Tommaso quattrini infine la l'intervento di Filippo Cavazzuti
No anzi parlo prima io perché mi hanno insegnato che il governo parla per ultimo così nessuno replica questo è il principio me l'hanno insegnato in Banca d'Italia quindi aspetto cosa così uno non non è tentato di commentare di interventi do la parola Giulio Tremonti
No io devo tirare le conclusioni delle vostre conclusioni grazie
No sono sono chiaramente fuori gioco quindi farà una esposizione molto approssimativa molto poco sistematica
Il fenomeno di cui ci occupiamo qui ci siamo compatti la fiscalità e comunque la struttura giuridica
Della piccola media impresa
Come dire
Politicamente cruciale se andate a vedere i
Il testo degli interventi fatti per esempio dai leader sa socialdemocratici tedeschi nei congressi politici voi trovate
La centralità del tema della piccola e media impresa e del suo regime civilistico e fiscale sembra strano ma il tema importante e rilevante dei discorsi di Scharping e Lafontaine è questo la piccola media impresa e il suo regime perché perché la piccola e media impresa sta nel mezzo di due grandi fenomeni uno è la crisi della grande industriale la crisi del Big Business e l'altro lato della crisi del lavoro dipendente
Il punto dove si trovano gli effetti della crisi della grande industria e della crisi del lavoro dipendente la fine della fabbrica alla fine del lavoro dipendente è la piccola media impresa quindi un punto cruciale
E in effetti i numeri che vediamo sono estremamente importanti quanto pesa sulla produzione e sull'occupazione piccola media impresa lo vediamo adesso
Rispetto a questa realtà gli ordinamenti giuridici sono abbastanza spiazzati sono abbastanza in ritardo nonché ignorino questi fenomeni ma non le trattano nella dimensione in funzione della dimensione danza che oggettivamente hanno
Noi abbiamo
Tentato di organizzare i nostri lavori su questa matrice ci siamo occupati della piccola e media impresa primo abbiamo cercato di definire la secondo abbiamo cercato di guardare questa realtà dal punto di vista della gestione e dal punto di vista della successione
Generazionale o del passaggio dal punto di vista legale dal punto di vista fiscale dal punto di vista domestico cioè la legislazione dei singoli Stati
Qui soprattutto dell'Italia e dal punto di vista comunitaria questo è il criterio su qui abbiamo organizzato i nostri lavori e più o meno le conclusioni sono queste primo
In sede comunitaria c'è una visione Chiara e razionale del problema
In sede comunitaria cosa non frequente o non sempre sicura ma certamente su questa materia c'è una concreta realistica intelligente visione del fenomeno
Nelle legislazioni interne la visione presente ma un po'più discontinua e cioè dire non c'è una razionalità strutturale interna alle singole legislazioni tutti più o meno si rendono conto che c'è il problema che va gestito che va in qualche modo ha trattato
Ma una superiore sistematica razionalità nel trattamento di questa materia si trova soprattutto nelle raccomandazioni comunitarie
Le raccomandazioni comunitarie sono
Ordinate ha due obiettivi il primo è tentare di togliere in malefici che insistono sulla piccola e media impresa secondo indicare quali potrebbero essere i benefici
Allora cosa si deve togliere o cosa sarebbe opportuno che fosse tolto ridotto sono
Le barriere di ingresso che sono barriere legali di costo legale di complicazione legale e contabili di costo
Della compliance la raccomandazione molto forte nel senso di offrire alle strutture di piccola e media impresa dei regimi legali e contabili
Poco costosi in termini economici e in termini grosso modo di tempo che si perde di incertezza
Perché che l'incidenza dei costi contabili e legali è regressiva il costo della compliance a sulla grande impresa pesa per percentuali relativamente modeste
Sulla piccola e media impresa pesa regressiva mente con percentuali molto più elevate
A parità di adempimento o di routine contabile la grande impresa all'ammortizzando i grandi numeri la piccola impresa rischia di essere soffocata
Noi abbiamo verificato che i costi di compliance sono spesso una ragione di moria delle imprese cioè a dire uno dei fattori per cui le imprese
Nascono i poi muoiono quindi con un ciclo di vita minimo muoiono in culla sono i costi di compliance i costi contabili e in ogni caso questa pesantissima che segreta quindi l'idea è di togliere i malefici consistenti in costi di regime legale contabile fiscale eccessivamente elevati semplificare aiutare questo tipo di attività
Seconda raccomandazione quella di eliminare o ridurre il peso delle imposte di successione
Il problema della successione non è un problema della grande dimensione economica che essendo istituzionale a temporale una grande società per azioni non muore mai
Il problema si pone in termini drammatici e per la piccola e media
Impresa dove il ciclo di vita dell'impresa evidentemente animale perché è legato alla vita del imprenditori
In sede comunitaria la raccomandazione non più che raccomandazione perché in questa materia non c'è un potere diretto di intervento d'incidenza la comunità è puramente morale razionale il ruolo è nel senso di attenuare il peso dell'imposta sulle successioni questo significa un passaggio politico molto importante cioè la fine della idea che l'imposta sulle successioni uno strumento per fare redistribuzione
è un'idea storica
Che si è consolidata nel tempo il fatto che già in sede comunitaria si raccomandi l'attenuazione o la eliminazione dell'imposta sulle successioni indica un cambiamento radicale di orientamento
Non più l'imposta come ragione per redistribuire la ricchezza o dirigistica mente per mandare hip patrimoni di impresa dalla mano pubblica al mercato
Lì la constatazione del fatto che il costo di applicazione dell'imposta
è superiore ai vantaggi fosse lo Stato prende del gettito ma la crisi di liquidità di equilibrio finanziario che si produrrebbe nell'impresa oggetto di successione e genererebbe effetti negativi
Licenziamenti crisi dell'impresa effetti negativi superiori a quelli positivi in termini di gettito quindi in sede comunitaria la raccomandazione eliminare l'imposta di successione
E in più sempre in termini raccomandazione la tendenza nel senso di favorire la capitalizzazione di piccole medie nel senso di usare la leva fiscale per favorire la progressiva crescita di queste realtà
Queste sono le considerazioni comunitarie dal punto di vista
Interno del nostro ordinamento e una rassegna di quello che avviene all'estero c'ha portato da noi a queste conclusioni
Sicuramente
In Italia ci sono
Fenomeni di disincentivo causato dalla complessità legale e contabile e fiscale
Il nostro sistema è oggettivamente molto complesso
Abbiamo con una certa piacere verificato che ci sono a complessità notevoli anche negli altri ordinamenti ma nel nostro le complessità sono oggettivamente evidenti e spesso preclusive
I regimi di
Favore per lo sviluppo per il l'ingresso nel mondo dell'impresa per la gestione e la piccola media piccola dimensione sono insufficienti quindi la raccomandazione la prospettiva è nel senso delle semplificazioni di regimi per rimuovere costi che sono
Causa o di effetti mal Tulliani la moria delle imprese oppure di effetti di costo regressivo cioè costano troppo soprattutto i piccoli
Abbiamo detto i Catto che nelle programmi politici dei Titti anche in Italia c'è ormai la rinuncia all'uso dell'imposta di successione come strumento di redistribuzione della ricchezza o come strumento di spinta verso l'ingresso nel mercato più o meno le forze politiche hanno staccato la spina su questo punto
Né il programma del governo se corrisponde al programma dell'Ulivo c'è scritto drastica riforma dell'imposta sulle successioni nel programma del Polo c'è l'idea che l'imposta deve essere tout-court eliminata e in effetti il dato è molto curioso e l'imposta di successione in Italia un gettito di settecento miliardi considerando che siamo cinquantotto milioni e che le imposte progressiva vuol dire che in Italia o non muore nessuno muoiono tutti poverissimi
In realtà e una struttura di imposta molto inefficiente nel senso che viene sistematicamente aggirata ma il costo economico sociale organizzativo i fattori di vischiosità che sono troppi dei meccanismi di aggiramento è elevatissimo
Distorce la struttura e la vita di molte imprese di molte famiglie verso un risultato del gettito che oggettivamente quasi simbolico
La raccomandazione o comunque la considerazione che abbiamo fatto è propria stessa nel senso che lo Stato non prende niente e perde molto lasciando in piedi uno spauracchio di imposte
Dare benefici
In questo momento
Il sistema fiscale italiano non prevede benefici per la piccola e media impresa
Non ci sono regimi di favore nel senso della capitalizzazione della piccola e media impresa
Noi riteniamo che per lo Stato sia un buon investimento quello di favorire la capitalizzazione questo è un aspetto di concerto rilievo
Però è una scelta politica che va fatta indipendenza della politica generale che il governo intende seguire
Noi siamo convinti del fatto che le agevolazioni fiscali o quello che è emerso nella nostra unione che le agevolazioni fiscali sono un buon investimento sia per la piccola e media dimensione che per la quotazione
Noi riteniamo che anche incentivi per la quotazione sono un buon investimento per il governo
Però è una decisione politica nel dettaglio tecnico e qui faccio il proprio il verbale delle considerazioni che poi abbiamo fatto
Questo primo
La definizione di piccola e media impresa che sta nelle raccomandazioni comunitarie a nostro parere abbastanza imprecisa e comunque in parte irrazionale
Grosso modo si dice che è piccola e media impresa nelle raccomandazioni quella che ha duecentocinquanta dipendenti
Questo è il plafond duecentocinquanta dipendenti o un fatturato sotto gli ottanta miliardi
Questi sono in un
Noi riteniamo che riferimento così basso al numero dei dipendenti sia inefficiente in un'area economica l'Europa nella quale si vuole creare occupazione
Probabilmente è un numero che può essere visto verso l'alto
La scelta sul fatturato è una scelta discrezionale i e quindi abbastanza razionale fa senso uno può di ottanta miliardi a una scelta
Crediamo assolutamente irrazionale invece il criterio negativo sedie cioè se tu hai meno dei cinquecentocinquanta dipendenti
Sì ai meno di ottanta miliardi fatturato a sei piccola media impresa ma cessi di essere piccola e media impresa se nel tuo capitale c'è un terzo che ha più del venticinque per cento
Questo ci sembra questo fattore diciamo limitativo a questa scelta antiabuso ci sembra che penalizzi lo sviluppo delle imprese perché chi è partecipato
Al ventisei per cento cessa di essere piccola media impresa e questa irrazionale perché quell'apporto di capitale può essere il fattore di spinta per lo sviluppo
Per evitare abusi la la normativa è in realtà troppo limitativa senta sommata l'eccezione in una regola il cui costo di applicazione a nostro parere e costoso va rimosso quel vincolo
Perché anche partecipazioni più significative a capitale non escludono la qualificazione di piccola e media impresa questo è un fattore sul quale siamo
Sicuramente critici
Abbiamo notato che l'Italia nei sistemi fiscali europei è l'unico che non ha una base di esclusione dal regime IVA cerco di essere più chiaro in Italia basta vedere la partita IVA basta essere anche minimi per avere la partita Iva essere impedito IVA
Negli altri ordinamenti e ci sono delle fasce di fatturato comunque delle soglie sotto le quali non sia Iva pur essendo commerciante artigiano o professionista
Questo significa che abbiamo una proliferazione fosse eccessiva dei soggetti di pensiamo che sia nazionale anche per l'Italia mettere un minima un plafond sotto il quale non pur essendo operatori economici non si è soggettiva
Troppi soggettiva rendono il sistema troppo complesso troppo rumoroso
Questo però abbiamo notato non significa che il numero delle partite Iva italiano diventa uguale a quello tedesco numero partite IVA italiano conformemente alla struttura della nostra economia e comunque elevatissimo
Noi abbiamo cinque virgola due milioni di partite Iva in Germania sono circa due milioni se mettiamo un massimale si scende da cinque virgola due a qualcosa supponiamo a quattro e mezzo ma certamente restiamo il doppio della Germania che ha molti più abitanti di noi ma questo è un punto molto importante
Abbiamo notato che l'applicazione dell'Iva in un sistema amministrativo non efficiente genera dei problemi
Di crediti d'imposta in Italia molti vanno a credito d'imposta e questo dipende dalla inefficienza del sistema
Se uno è grande a delle strutture finanziarie che gli consentono o di evitare la formazione o di realizzare i crediti d'imposta se uno ha il piccolo soffre molto più di queste realtà allora una delle ipotesi peraltro abbastanza adimento USA è nel senso di spingere almeno una parte delle imprese a regimi di determinazione della cassa
Che invece che per competenza che sono oggettivamente poco rigorosi dal punto di vista ideale ma sono più coerenti con la struttura materiale della realtà nella quale le imprese si trovano quindi una delle raccomandazioni e di pensare a a spingere fuori dalla competenza verso la cassa una buona parte
Di queste attività si eviterebbero molti inconvenienti e va aggiunto i sistemi per casa sono enormemente più semplici
Siamo stati molto bravi abbiamo fatto tutta una serie di considerazioni molto specifiche su
Sulle Benci sul transfer pricing abbiamo dato particolare rilievo a uno strumento che ci sembra per la sua flessibilità perfettamente coerente con la piccola e media impresa che già ieri
Che e quella specie di contratto che può unire in una sinergia più intese interessate Allo sviluppo della propria attività abbiamo notato notevoli inefficienze di questa struttura societario contrattuale più contrattuale che societaria perché già ieri non è una società che tipicamente comunitari
Questo è un punto sul quale fermiamo molto l'attenzione
Infine grazie al contributo di analisi del professor Weigmann abbiamo considerato più specificamente lei strutture giuridiche abbiamo
Analizzato i fattori che portano alla scelta di una piuttosto che nell'altra struttura giuridica e abbiamo confrontato il nostro sistema giuridico con gli altri sistemi giuridici notando notevoli particolarità tipiche del nostro è forti differenziali rispetto a quello degli altri
Ordinamenti infine e chiudo ci siamo a lungo intrattenuti sulla struttura del trust
Che fuori dalla nostra tradizione giuridica abbiamo importato per via di trattato
Quindi accessibile da parte di cittadini di residenti dell'Italia pure essendo strumento struttura giuridica che
Fuori dalla nostra tradizione pensiamo che possa avere un qualche interesse per la continuazione della proprietà della piccola media impresa
Che possa in in teoria aveva dello in concreto ci sono notevoli difficoltà fiscali che ancora precludono l'utilizzo a fini di successione nella parte della piccola media impresa di questo strumento e con questo più o meno
Grazie
Il giudizio spetta la sala ma sono rimasto molto
Impressionato della estensione dei temi trattati anche della concretezza delle conclusioni
Nel rapidamente Giulio e siccome non no forse mi è sfuggito Salvo in un punto siccome uno dei quesiti erano esistono delle difficoltà per l'applicazione delle direttive europee qual è stata la risposta
Che non esistono né salvo dire questi queste barriere non tariffarie che AN l'esatto no
Noi abbiamo visto le direttive come uno dei fattori di diciamo di costo e di complicazioni a di costo nella la considerazione che abbiamo fatto e che d'altra parte ha fatto la stessa commissione che si è imposta un criterio di revisione delle direttive
Noi riteniamo che l'ho già legislativa che ha caratterizzato tutti gli ordinamenti giuridici occidentali l'Italia in particolare sia stata ulteriormente alimentata
Dalla normativa di fonte comunitaria che spesso è strumentale agli interessi o alle logiche della grande industria
Che usarla direttiva anche come veicolo di affermazione di prodotti o di ingresso su certi mercati è certamente drammaticamente costosa per la piccola media impresa italiana sopra
Quindi prestino ereditari delle vostre conclusioni non è solo il governo italiano ma anche la commissione erogare nostra conclusione l'Alitalia è stata che i dieci comandamenti sono scritti in cinquanta parole e hanno funzionato il Padre nostro
Il sul piano morale come non ha funzionato e son centocinquanta parole la direttiva sulle caramelle son ventidue mila parole
Va bene
E dobbiamo a Bologna abolire il decalogo o la direttiva sulle caramelle
No l'esame
Bene la parola e a raspi Etro raccomando ai rapporteur di non superare i quindici minuti
Però ovviamente se hanno bisogno di qualche minuto in più non sarò severissimo vi ricordo che il secondo tavolo parla della finanza per lo sviluppo e l'internazionalizzazione in questo caso Gross Pietro parla rapporteur e per se stesso
Grazie presidente
La la sfida è notevole
Perché la partecipazione a questa tavola rotonda è stata vivissima ricca di contenuti e quindi non è facile sintetizzare tutto in quindici minuti dedicherò pochissimo spazio all'analisi e più tempo alle proposte che sono emersa dalla tavola rotonda l'analisi sostiene che la finanza
è particolarmente importante in questa fase per le piccole e medie imprese perché da un lato ne condiziona la crescita è forse uno dei fattori più condizionanti per la loro crescita dall'altro
E necessario modificare gli strumenti finanziari che le piccole e medie imprese ad operano perché il tipo di crescita che esse hanno di fronte richiede strumenti non tradizionali in larga misura strumenti diversi da quelli che stanno adoperando inoltre la nostra analisi ci ha portato a ritenere
Che le imprese che maggiormente si trovano a disagio
Per quanto riguarda la funzione finanziaria il rapporto con i mercati finanziari
Sono proprio quelle che concentrano al loro interno le maggiori possibilità di crescita del sistema nei prossimi anni e cioè le imprese che di per sé sono in forte crescita e quindi sentono maggiormente razionamento finanziario
Le imprese che stanno affrontando momenti di discontinuità organizzativa quindi riorganizzazione delle funzioni aziendali internazionalizzazione dell'impresa
Le imprese giovani di recente creazione o le imprese con forte innovazione che quindi sono giovani come business
E infine una categoria particolare le imprese che affrontano dei momenti di discontinuità imprenditoriale quindi sostituzione dell'imprenditore passaggio generazionale ma anche
Variazione della compagine dei soci problema drammatico dell'uscita di alcuni dei soci
Perché il disagio non la funzione finanziaria
I punti che sono stati i più citati sono la scarsa capitalizzazione un punto notissimo ma qui c'è un circolo vizioso tra scarsa capitalizzazione
Bassa redditività dell'impresa difficoltà di rimediare alla scarsa capitalizzazione attirando nuovo capitale di rischio
L'altro punto è l'eccesso di debito a breve qui è stato messo in rilievo non abbiamo avuto il vantaggio di godere di una partecipazione di associati esteri dell'Aspen Institute alla nostra tavola rotonda è un partecipante tedesco ci ha fatto notare che mentre nelle nostre piccole medie imprese risulta che il settantacinque per cento del debito a breve
In Germania dove peraltro le piccole e medie imprese sono meno indebitate quindi quelle italiane solo il cinquanta per cento del debito e a breve
Ma questo elevato indebitamento
E anche il frutto
Si intreccia in un circolo vizioso è il frutto
E la conseguenza di una commistione fra la gestione dell'azienda e la gestione della famiglia
Perché questo elevato debito onestamente molte imprese non se lo meritano se si guardano i bilanci se lo meritano le famiglie
Merito tra virgolette in senso bancario se lo meritano le famiglie e la banca fa credito alla famiglia gli interessi li paga l'impresa quindi il la commistione non è solo dal lato dalla banca mai dall'alto del fisco che tollera e incoraggia questo comportamento
Peraltro la banca a anche altre responsabilità perché quando cerca di far credito un poco più all'impresa che non alla famiglia chiede all'impresa di investire in mattoni
E ci ha detto un imprenditore che ha dato un notevole contributo alla nostra tavola rotonda a me dei mattoni non frega niente vorrei aprire delle filiali all'estero ma mi tocca metter su anche qualche mattone per far contenta la banca
Veniamo alle proposte
Io ho cercato di
Condensato le in dieci punti
Ma sono punti che scoppiano nelle cuciture qualcuno avrebbe trarrebbe vantaggio da essere espanso
Queste proposte in sostanza si possono raggruppare sotto un'unica del denominazione trasformare completamente il mercato della finanza di impresa
E forse ci è stato detto più che di mercato sarebbe bene parlare di mercati
Mercati per essere più tecnici e per capire che l'impresa deve avvicinarsi a mercati che essa sia in grado di distinguere nelle loro diverse finalità nei loro diversi contenuti e attori
Ed essere più libera di muoversi dentro questi mercati e di scegliere fra essi mentre oggi l'impresa proprio per quanto dicevo prima
Sembra prigioniera di una scelta fra un'insufficiente limitato capitale di rischio
E un esorbitante anche se è razionato capitale di credito bancario avrebbe le vie è il primo punto la prima proposta è proprio questa
La un aprire un nuovo rapporto con
I mercati finanziari attraverso due vie che sono state principalmente descritte nell'ambito di una tavola rotonda e che possono apparire
Tra loro in competizione ma che non ci sono sembrate completamente incompatibili una prima via è quella della cosiddetta Haussmann cioè banca di riferimento la banca che conosce tutto dell'impresa
Che
La aiuta l'impresa a valutare i suoi progetti
E che quindi è profondamente consapevole delle possibilità di successo dei rischi di questi Progetti
E che quindi non si limita a fornire all'impresa una parte della liquidità di cui ha bisogno ma da anche supporto nella valutazione da supporto manageriale
Può entrare nel capitale di rischio
Sappiamo che le banche possono entrare per il quindici per cento oggi nel capitale di rischio delle imprese
Che è un po'poco visto che le imprese sono sottocapitalizzate allora questo significa una necessità di affiancare eventualmente a questo capitale di rischio altre forme di
Contributo al finanziamento che non cadano sempre solo nei due poli estremi del capitale
Completamente di rischio e del credito a breve deresponsabilizzato
Ma ovviamente la strada della Haus Banca significa dare addio alla pratica dei fidi multipli della ripartizione deresponsabilizzazione del credito
E che può anche essere promosso dal centro
Perché da un lato si può chiedere alle banche di coprire
In qualche modo patrimonialmente il rischio
Sia pure nominale che si assumono concedendo fidi che poi non vengono ascoltati
Dall'altro può essere una strada che viene spinta attraverso strumenti di mercato perché se le banche applicassero una commissione di stand-by sui fidi non utilizzati si ridurrebbe
Il fenomeno dei fidi multipli
Un rischio non bancario che presenta la strada da Laus banca
è quello di mettere l'impresa nelle mani di questa banca di riferimento quindi in un mercato poco concorrenziale come attualmente quello bancario potrebbe ulteriormente aumentare lo squilibrio di potere contrattuale tra la banca
E l'impresa d'altra parte ci è stato detto
In Germania
La più efficace delle banche che
Lavorano con le piccole e medie imprese non è una a Osvaldo
D'altra parte ancora c'è stato detto le imprese piccole sono tantissime quindi
Non è facile immaginare come il sistema bancario soprattutto con l'italiano sarebbe in grado di far consulenza
A ciascuna di esse e sempre in Germania ci è stato detto sono troppi quelli che guadagnano aiutando le piccole e medie imprese sono almeno settecento sarebbe meglio aiutarle direttamente anziché far guadagnare quelli che dicono di aiutarle
D'altro lato un rapporto di questo tipo potrebbe riducendo il rischio di insolvenza che forse la principale voce di costo del sistema bancario italiano anche ridurre il costo dell'indebitamento la via alternativa è quella dei mercati anglosassoni cioè una ripartizione dei
Compiti in una ripartizione dei ruoli fra tre grandi gruppi di soggetti gli investitori le banche
Che però debbono essere specializzate per funzioni
E chiamiamole così delle strutture di mercato il cui ruolo è quello di far circolare i capitali e le informazioni tutte e due le cose devono circolare sulla Rete
Capitalia informazioni senza una miscela sinergica di questi due fattori la funzione di investimento di finanziamento non viene svolta quindi la funzione di allocazione
Come far crescere questi mercati beh qui le proposte sul tappeto non sono nostre abbiamo esaminato le le proposte in corso che sono quella di del mette in e quella europea dell'Islam
Quale scegliere tra le due ci è sembrato che la scelta anche in questo caso dovrebbe essere affidata al mercato
Perché in sostanza una rete se deve far circolare informazioni e capitali è in competizione con altre reti e alla fine chi vince chi fa circolare le informazioni di migliore qualità
Da la maggiore quantità di accessi a operatori
E più efficiente nella valorizzazione
Delle aziende che vengono collocate e nella tutela del risparmio che affluisce a queste reti
Certo che anche qui una proposta concreta molto specifica è quella di spingere le imprese andare su questo mercato si dice le imprese italiane non vanno sul mercato perché
Per esempio non vogliono far sapere i loro affari
Ci sono otto mila imprese manifatturiere italiane che hanno fatto certificare il loro bilancio
Sono solo duecentoventi le imprese di tutti i tipi che sono quotate nella Borsa italiana e non sono neanche il doppio di quelle che erano quotate all'inizio del secolo
Questo dà un'idea del divario tra ciò che le imprese sono disposte a fare otto mila si fanno certificare e ciò che il mercato e lo spazio che il mercato da loro
Si capisce che
Ci vogliono anche degli operatori su questo mercato abbiamo parlato dei fondi del ruolo che i fondi svolgono nel potenziamento del mercato
è stato fatto presente che negli Stati Uniti i fondi pensioni gestiscono sei mila miliardi di dollari
I fondi comuni tre mila miliardi di dollari che le imprese quotate negli Stati Uniti producono l'ottanta per cento del prodotto lordo
In Italia questa situazione
Non
Non è pensabile non è pensabile per esempio un fenomeno
Sia pure solo proporzionale rispetto a quello italiano negli ultimi tre anni negli Stati Uniti mille nuove imprese quotate hanno raccolto centotrenta mila miliardi di lire
Dal mercato
Forse però la situazione migliorerebbe se per esempio la legge sui fondi pensione che da nove mesi è ferma in attesa di attuazione trovasse
Questa famosa attuazione quindi questa è una proposta che giriamo al governo e al Parlamento
I mercati hanno bisogno di informazione si diceva un'altra proposta quindi è di promuovere un sistema di circolazione delle informazioni il rating il rating è uno strumento che permette di ridurre il rischio misurando la quindi ridurre l'incertezza riconducendo la un rischio misurato secondo determinate scale
Il
L'uso del rating per esempio per ridurre il rischio di portafoglio degli investitori istituzionali
Comune in altri sistemi sì auspica che venga introdotto anche da noi bisogna un un ulteriore proposta è quella di spingere le imprese entrare su questi mercati
Per esempio
Modificando la legge che prevede una riduzione dell'IRPEG per tre anni per le imprese che si quotano questa legge dovrebbe diventare scorrevole cioè tre anni
Di riduzione dell'IRPEF qualunque sia il momento in cui l'impresa entra in quotazione non a partire dal novantacinque e significa una
Progressiva uscita di efficacia della legge stessa
Se si vuole che questi operatori questi investitori che investono in capitale di rischio funzionino bisogna metterli a parità di condizioni con un iter gli altri sistemi per lo meno europei
Gli operatori del settore ci dicono
Siamo stufi di dimostrare ai mercati che otteniamo lo stesso margine lordo sui nostri investimenti che quindi non siamo meno bravi degli altri quando poi il Roe netto d'imposta che riusciamo a dare agli investitori ci mette fuori mercato a questo punto ho spetti a mo'di operare o smettiamo di operare in Italia la conclusione
è non è proprio identica ma non è felice in nessun caso Sesto punto sesto proposta
Smettere di penalizzare il capitale di rischio siamo contenti di apprendere che il Governo si propone di agire in questa direzione siamo meno contenti di sentire che si propone di farlo non subito
Il capitale di rischio trasferire capitale di debito capitale di rischio probabilmente non siamo degli esperti di tassazione di finanza pubblica ma probabilmente è un'operazione a costo zero perché si tratta di trasferire del debito apparente sotto forma di capitale con un miglioramento dei processi di allocazione
Una suggerimento la settima proposta che ci viene da un altro partecipante non italiano dell'Aspen Institute è creare degli operatori finanziari per investire in capitale di rischio
Il specifici per il Family business l'impresa familiare si trova spesso nella condizione di dover ricorrere a questo tipo di operatori opero questioni di continuità Della famiglia imprenditoriale o per questioni di uscita e quindi di necessità di liquidare alcuni soci è un momento nel quale parte del valore dell'impresa va perduto perché difficilmente queste imprese riescono a farsi riconoscere al mercato il reale valore
Notava proposta che in realtà è un gruppo di proposte riguarda l'internazionalizzazione nostro tema era finanza per l'internazionalizzazione lo sviluppo ma certamente sull'internazionalizzazione abbiamo raccolto
Molteni contributi
Abbiamo dovuto constatare che gli investimenti diretti italiani all'estero sono cresciute diminuiti negli ultimi anni l'asportazione della lira li ha resi più difficili
Nel novantacinque sono stati più o meno al livello del novanta nel novantacinque gli investimenti tedeschi diretti all'estero sono cresciuti circa del cinquanta per cento rispetto all'anno prima
Abbiamo bisogno di aiutare le imprese con strumenti specifici per l'investimento diretto all'estero
Per esempio comma
Modalità di finanziamento che allineino il costo del denaro per questo tipo di finanziamento rispetto agli investimenti che le stesse imprese praticano nel nostro Paese oppure che lo allineino ove più favorevole con i tassi di interesse che sono presenti sui mercati esteri
Dobbiamo usare meglio i fondi per la cooperazione il settantasette per cento di questi fondi oggi viene versato dal governo italiano ad agenzie internazionali
Del cui operato noi non siamo praticamente in grado di Giovanni ci sarebbe meglio tenutasi in un modo più diretto
La saccente vorremmo che la SACE smettesse di occuparsi del rischio commerciale che la Sace si occupi esclusivamente del rischio politico
E che però quando si tratta di rischio politico sia in grado di dare risposte on line vogliamo vedere sul monitor se domani possiamo mandare un agente un montatore in Iran oppure no vogliamo che la SACE sia in grado di fu finanziare operazioni piccole e rapide e non solo operazioni grandissime lontane nel tempo a rischio altissimo o a perdita quasi c'è per contro naturalmente non è che il credito commerciale debba essere escluso chiediamo che il credito commerciale possa essere oggetto di un'assicurazione ordinaria e quindi si sviluppi un'attività di assicurazione ordinaria
Nei confronti dei crediti commerciali all'estero
Nono punto e questo di nuovo un macro punto
Vogliamo aprire un tavolo tra le imprese piccole medie e sistema bancario
Un tavolo su cui discutere tutta una serie di problemi sistema bancario è il principale operatore dei mercati finanziari anche lo Stato se vuol collocare i suoi titoli ricorre essenzialmente alle banche
Ma noi vorremmo che per le imprese piccole medie diventasse un fornitore un fornitore
Più o meno come gli altri che la smettesse di fornirci esclusivamente il credito a breve un credito a breve
Per il quale non ci dà nessuna garanzia rispetto a potenziali richieste minacce di richieste di rientro immediato vorremmo che ci desse decisioni rapide a fronte delle richieste
Come avviene anche in paesi
Lontani ed emergenti soprattutto vorremmo che si passasse dalla valutazione della famiglia o dell'azienda intesa come coacervo di garanzie alla valutazione dei progetti
Progetti aziendali
Naturalmente questo richiede un'apertura che le piccole e medie imprese devono
Essere pronti a dare le otto mila che si sono certificate sicuramente sono pronti a darlo
Richiede strumenti manageriali come Baggio
Ma richiede che il sistema bancario si metta in grado di valutare i progetti ed eventualmente di offrire una funzione di come nel giorno in
Qualche banca si sta attrezzando le piccole imprese sono
Disposte ad accettare questa chiamo la tra virgolette ingerenza
E vorremmo che i tassi delle piccole e medie imprese tassi che le dico piccole medie imprese pagano sui finanziamenti non fossero così diversi da quelli che pagano le grandi capi comprendiamo che il costo di gestione di tanti crediti piccoli
Può essere un pochino più alto del costo di gestione del credito grande
Ma oggi la media è di dieci virgola cinque come tasso per le grandi e di tredici virgola cinque come tasso per le piccole non crediamo che questo divario sia giustificato
L'ultimo punto
Che in realtà sono due punti molto specifici
Basta con Unicredito agevolato discrezionale
è uno strumento di politica industriale che non ci interessa più
Noi abbiamo bisogno di sviluppare dei progetti
Nell'internazionalizzazione nell'innovazione nello sviluppo dell'impresa questi progetti devono essere svolti rapidamente
Devono essere valutati su base di certezza la discrezionalità e i tempi di decisione del credito agevolato discrezionale quindi lasciamo da parte gli strumenti automatici la Sabatini eccetera ma gli strumenti discrezionali tipici
Sono incompatibili con i progetti che noi dobbiamo sviluppare quindi non ci interessano
L'ultimissimo sotto punto di questo è diteci che cosa dobbiamo fare con l'euro
Perché la euro ci sarà
Noi oggi stiamo facendo in qualche caso dei contratti di durata decennale e non sapendo che cosa succederà li facciamo in dollari questo risultato
Ma come faremo i bilanci fra qualche anno
Andremo chiedo al commercialista probabilmente forse se cominciate a dircelo adesso
Ci aiuta grazie
Gross Pietro natura relazione dimostra con quanto impegno questo gruppo ha lavorato
Non vorrei anche qui che mi sia perso mi sia distratto in un punto sul Venture Capital è stato detto qualcosa di precisa
Sul Venture Capital estratto detto c'è stato un interesse sino nel Nuorese forse mi è rimasto tra le di Perilli un minuto nel giusto e a molti altri sul dentro casa
Una delle principali è che naturalmente questi strumenti trovano il punto più critico la loro applicazione nella cosiddetta fase di exit
Se non ci sono i mercati per legge difficile che lo strumento si sviluppi l'altra è la tassazione
L'ha detto grazie
Adesso la parola al terzo rapporteur Aldo Fumagalli vi rammento che lui ci esporrà le conclusioni del gruppo di lavoro su impresa risorse umane
Raccomando sempre i quindici minuti
Bene io vorrei intanto ringraziare moltissimo tutti i partecipanti al mio tavolo è stata una discussione molto interessante molto proficua ringrazio tutti per l'impegno ringrazio i quattro relatori che ricordo che hanno parlato che sono Gabriele Albertini Gianfilippo Cuneo Fabrizio Paolo barca evocato Moreira
Ringrazio i nostri due amici stranieri che erano con noi Norman Jackson amministratore della quantità Business visti Winchester de Mickie
Delegato per i rapporti europei della se cedere che il Gruppo Giovani imprenditori francese proprio grazie particolare Antonio Canino di metodo rosso con il quale abbiamo cercato di predisporre l'affidamento e qualche slide
Che cerca di illustrare un po'le conclusioni a cui siamo arrivati
La domanda che abbiamo così posto sul tavolo è stata questa
Che cosa direste a un piccolo medio imprenditore europeo da un lato e di che cosa di resta un policy maker italiano europeo dall'altro
Per dare dei suggerimenti in tema di politica sulle risorse umane il tutto nell'interesse della piccola media azienda il tutto in un'ottica di internazionalizzazione di sfida all'internazionalizzazione questa la domanda
Allora io però qui una premessa
Che è emersa nella discussione fatta su tre punti
Poi parlerò di alcuni vincoli esterni
E alcuni vincoli interni che sarebbero da superare per favorire una politica di risorse umane migliore
E poi alcune opzioni specifica alcune proposte specifiche alcune linee d'azioni specifiche su cosa fare la premessa è questa primo
Parliamo di piccola media impresa e risorse umane attenzione internazionalizzarsi
Significa stare attenti che vi sono grosse diversità tra piccole e medie aziende mettere tutto uno insieme a volte può creare degli equivoci
Secondo che internazionalizzarsi significano solo logicamente esportare ma oggi e in proiezione futura sempre più insediamento sul territorio attraverso già intenso acquisizioni investimenti dirette
E significa avere chiaro il concetto che occorre un sistema di collegamento a rete tra la piccola o media azienda e altre piccole e medie aziende o istituti o fornitori o clienti o consulenti c'è un lavoro di collegamento a rete perché la piccola azienda Possa mettersi sul mercato con un valore aggiunto superiore
A quello che potrebbe mettere sul mercato con suo prodotto da sola
Terza premessa dobbiamo incominciare a ragionare in termini di mercato domestico come quel mercato relativo ai clienti che oggi forniamo quindi se oggi grammi la mia azienda fornisce di fatto esporta e fornisce novanta per cento della sua produzione fuori d'Italia
Ma di fatto di questo novanta per cento l'ottanta per cento è in Europa l'Europa è un mercato domestico la sfida dell'internazionalizzazione per quella azienda e la sfida di andare su mercati non ormai da ritenere domestici pesano tre premesse che sono emerse di scenario direi
Passiamo un attimo i vincoli e alle opportunità diamogli dedicato alcuni vincoli Esterni all'impresa
Che rendono difficile o che rendono problematico il problema della valorizzazione delle risorse umane
Primo anche qui è emersa la debolezza di una politica fiscale che sia a livello italiano e anche a livello europeo
Non favorisce a volte penalizza la possibilità per la piccola media è impresa in senso lato di crescere i di internazionalizzarsi
Ma anche con specifico riguardo alle risorse umane di investire di essere spinta investire in questo settore
Secondo abbiamo una scuola e università soprattutto in Italia ma anche nostro amico francese l'ha più volte sottolineato anche a livello europeo
Con scarso taglio e vocazione internazionale
E quindi abbiamo degli studenti potenziali lavoratori in piccole e medie aziende che non hanno già un'impronta European International oriented
Terzo c'è uno scarso rapporto tra la ricerca e le nuove tecnologie col mondo delle piccole e medie imprese e siccome innovare significa partire dalla ricerca
Se c'è uno scarso rapporto tra ricerca e mondo delle aziende diventa un vincolo da superare
Quarto CEO ancora una cultura soprattutto in Italia ancora su abbastanza diffusa
Qui ho scritto anche industriale perché non trova la parola giusta realtà è quanto meno non consapevole dell'importanza dell'impresa come fatto importante di per sé per lo sviluppo di un Paese
E infine anche qui è già stato detto legificazione normative sia a livello c'è e poi soprattutto in Italia
Eccessivamente burocratiche nei confronti soprattutto delle piccole e medie aziende e anche qui con un collegamento alla formazione delle risorse umane
Con degli affetti negativi
Vediamo dei vincoli interni però anche al mondo dell'impresa
è insomma che l'imprenditore i piccoli e medi imprenditori si devono interrogare
Primo abbiamo una cultura imprenditoriale spesso ancora padronale tra virgolette
E poco aperta almeno il tempo coperta la a valorizzare l'impresa come insieme di persone che fanno l'impresa tanto quanto sono motivate tanto quanto hanno spazi di creatività e di espressione di se stessi azienda al servizio delle persone che la fanno non persone al servizio dell'azienda in senso padronale secondo un vincolo di una scarsa formazione internazionale del management attuale sono dichiarazioni da prendere con le dovute cautele non è estremizza enti ma tendenzialmente c'è una scarsa formazione professionale del management e nelle piccole e medie aziende spesso anche degli imprenditori cinquanta per cento degli imprenditori interrogati in una recente intervista
Non parlavano un'altra lingua oltre all'italiano di piccoli medi imprenditori
Scarsa cultura internazionali in genere lingua ma anche abitudine a viaggiare a confrontare culture a confrontarsi con altre esperienze quarto elemento vincolo come limite strutturale nelle piccole e medie aziende a riguardo la struttura finanziaria
è emerso fortemente anche parlando di risorse umane perché se io non ha una struttura finanziaria adeguata o no no risorse umane capaci di porsi questo problema e di aiutare la piccola impresa risolverlo diventa un handicap grosso per l'internazionalizzazione
E infine una politica di formazione delle risorse umane spesso enunciata
Dichiarata declamata ma non praticata spesso nelle imprese troppo spesso parliamo di formazione diciamo che voglia fare informazione ma poi di fatto nei fatti non la si fa o la si fa in maniera sbaglia
Vediamo però le opportunità che un approccio positivo a questo tema può portare l'opportunità sono elevate per le piccole-medie aziende perché potrebbero aiutare una politica di risorse umane intelligente a valorizzare la creatività
La flessibilità a favorire proprio quell'esperienza di collegamento in Rete i distretti di fatto sono una massimizzazione di una capacità interrelazionali e di risorse umane su un Progetto sul territorio
Opportunità per un uso intelligente della consulenza
E per la valorizzazione delle forze giovani su cui bisogna saper puntare avendo anche il dovuto coraggio di farlo
E veniamo le proposte
Abbia una serie di proposte per il superamento dei vincoli Esterni all'impresa
Bene primo internazionalizzazione dell'insegnamento
Sia la ceche l'Italia spendano per formare i futuri imprenditori i futuri manager con un taglio internazionale
Incominciamo in Italia a fare lezione non esita in inglese incominciamo a spendere un po'di soldi CEE per mandare studenti dalla Francia all'Inghilterra dall'Inghilterra all'Italia dalla Germania al Belgio facendogli fare stage
In azienda
Secondo riformare l'orientamento professionale e questo è molto importante per l'Italia dando una vocazione più pragmatica una vocazione più aperta al alle esperienze
Diciamo anche Inter Inter comunitaria tra paese e paese
Sul problema delle lauree brevi emerso un flash perché qualcuno diceva lavora per può essere un fatto importante per anche stimolare una crescita culturale molta gente si ferma Alice alla scuola professionale magari spesso sono gli stessi imprenditori padre che dicono ben in azienda non perder tempo perché cinque anni l'università non me lo posso permettere facciamo la Lara Breve però attenzione la laurea breve se non ha la possibilità dopo i due anni di Laura Breve in un momento anche secondo della vita professionale di di prendere la lava definitiva diventa una ghettizzazione e a rischia un fallimento grosso quindi la ora breve sì ma con possibilità di una sua completamento del ciclo diversità ma che tende i valori d'impresa
Sia per favorire meglio una percezione positiva dell'impresa
Sia per valorizzare meglio le persone a mio avviso insomma all'interno nuove tecnologie l'utilizzo delle nuove tecnologie nella formazione sia del proprio personale
Interno all'azienda sia del personale ad esempio pubblico che deve operare in favore delle piccole e medie aziende modelli formativi vicini alle attese spesso sono troppo estranei alle appesi alle necessità semplificazione del sistema normativo già stato detto incentivazione
A chi incentivi a chi si internazionalizzare non ci sono inibiti in Europa
Grossi interventi di supporto
Alla formazione c'è qualcosa come programma come Giobbe il programma giova dà la possibilità di coprire il cinquanta per cento dei costi di formazione in caso di Giò in Belgio Rodi acquisizione di un'azienda in alcuni Paesi
E poco altro in realtà la possibilità di stimolare una formazione vera seria ben fatta
In in questi in questi casi diventa un elemento strategico spesso questi incentivi
Magari sono anche troppo elevati quantitativamente ma troppo burocraticamente avvicinabile ottenibili magari meno ma incentivi ma per il piccolo me dipende lettore in tempi molto rapidi e senza una necessità burocratica
Di approccio di gestione dell'incentivo che ne disincentiva l'utilizzo di far
Formazione accordi e Venture Capital la sono tre elementi su cui una politica anche europea di incentivazione sarebbe utile invece è capitato cosa vuole l'abbiamo visto come uno strumento indiretto di formazione di professionalità e di sviluppo dell'impresa perché perché di fatto il Venture Capital fatto come l'Inghilterra in America stimola
Studenti universitari ad esempio con buone idee a trovare capitali e a creare nuova impresa ma se emergono all'università avanzata sono già agli idee programmi e progetti tecnologicamente avanzati vicini all'internazionalizzazione già proiettati sul domani e quindi indirettamente alla formazione di una classe per editoriale
Futura una classe manageriale avanzata
E poi finalizzare la ricerca scientifica e tecnologica collegandola di più al mondo della piccola media impresa e viceversa dalla chiedendo la piccola media impresa anche un'apertura più maggiore verso verso l'università nelle scuole
Una diplomazia al servizio all'economia del Paese qui si parla di formazione di risorse che dovrebbero essere al servizio non solo della politica ma anche soprattutto dell'economia
Allora noi parlando dice Sace dicevamo occorrerebbe un maggiore coordinamento di forze che magari perseguono gli stessi obiettivi
Ma ciascuna per conto suo ambasciate uffici ICE uffici delle singole regioni uffici di alcune città uffici di associazioni spesso cerca di fare la stessa cosa però in maniera differenziata cerchiamo di trovare un tavolo di coordinamento ed evitare duplicazioni
Abbiamo sentito ieri mattina come in Germania hanno trovato a detta del presidente della piccola industria un equilibrio nel livello di livello di efficienza apparentemente invidiabile
Ancora tre slide
Recupero del valore del rischio verso quello della rendita più spazio al Mele agilmente questo entriamo già all'interno della lo stimolo agli imprenditori messaggio ai piccoli imprenditori pianificate bene la delega al ménage mentre delle responsabilità valorizzate i giovani investite sulle persone
Investite formazione vera fatte ricrescere altri fare dei corsi paté mandateli all'estero i manager i vostri figli
Guardate direi proprio che guardate lì fuori dai propri confini
è utile ottimizzare l'uso dei consulenti
L'azienda su l'impresa sono le persone che vi lavorano se queste persone
Non hanno un orientamento sul futuro andamento internazionale l'azienda non può pensare di internazionalizzarsi
Collegarsi per crescere abbiamo già accennato prima più conoscenza però anche dei mercati nell'antro insonorizzazione a consulenza può anche aiutare da questo punto di vista non essere impreparati nell'affrontare una nuova avventura seria di internazionalizzazione
Apertura nuovi modelli organizzativi all'interno dell'azienda
Che non è solo valorizzare il ménage mentre singolarmente ma è anche creare dei modelli ad esempio matriciale che possano di fatto favorire una una maggiore creatività dei singoli a una maggiore possibilità di lavorare in gruppo costruttore più piatte con una minore valorizzazione della gerarchia tout-court
Trasparenza e coinvolgimento informazione utilizzata come strumento di condivisione di un progetto d'impresa
Io posso aver la fiducia delle delle persone che lavorano con me se è chiaro dove stiamo andando dove vorremmo andare insieme ma perché questo sia chiaro delle sedi trasparenza sui numeri
Vivere all'estero importante e importare risorse dall'estero in Italia beh questo discorso abbastanza chiaro si commenta da sé l'ultima Sly
Valorizzazione dei management locali quando si fanno operazioni di acquisizione o di interrelazione con l'estero investimento sui giovani non aver paura soprattutto i piccoli imprenditori che spesso sono tendenzialmente un po'
Il milanese si direbbe fa sotto dove
Mai investire anche sui giovani da responsabilità puntare sui giovani e formazione permanente
Questi sono un po'gli spunti che sono emersi ricordo del tema precisa ora risorse umane abbiamo poi oggi affrontato il tema anche delle passaggio generazionale e qui e dato da un lato e della semplificazione normativa dall'altro solo due flash su problemi normativi a parte che è già stato detto prima e legislativi
C'è la necessità che si acquisisca anche una maggiore consapevolezza e conoscenza all'interno delle risorse umane di delle al piccole-medie aziende di nuovi problemi di carattere contrattualistico giuridico che emergono quando si devono andare affrontare
Avventure di carattere internazionale bisogna prepararsi bene
In parte con risorse interne da formare in parte con consulenze giuste prevenire certi problemi di carattere contrattualistica e così via significa evitare dei problemi molto più grosse e socievoli sorprese
C'è la necessità da questo punto di vista anche per favorire un discorso formativo
Di utilizzare schede di utilizzare una informazione semplificata rispetto a quanto oggi avviene oggi c'è l'abitudine di portare la formazione attraverso pacchi di carta formazioni non mirate spesso difficili da trovare
E infine sull'impresa familiare il passaggio generazionale qui è difficile perché portare a una conclusione univoca dire che ci sono state due tendenze di discussione una che di fatto dice l'esperienza dimostra che il passaggio generazionale dell'azienda dal padre al figlio a suoi familiari ha di fatto provocato più danni che benefici all'impresa come in Entità in sé
E che quindi non va in C incentivato anzi per assurdo in maniera provocatoria andrebbe disincentivato qualcuno dice se dovessi dare un messaggio imprenditore non pensare a dare a passare la tua azienda al figlio
Vendi la prima e fa il bene dell'azienda ebbene tuo e quello del figlio magari il figlio invece dargli la possibilità di fare la sua strada
Altra ipotesi invece è quella della valorizzazione della azienda familiare come portatrice di elementi positivi in sé indicava livello valoriale a livello di cultura d'impresa
Logicamente a certe condizioni probabilmente la via la conclusione finale che chiudo è quella di mezzo e cioè
Come sempre la verità simili o meno la
è chiaro che se a tutti i costi si vuole perseguire un passaggio generazionale dell'azienda
Di padre in figlio senza che che questo segua una logica di verifica di programmazione
E di reale confronto se chi prenderà in mano l'azienda la generazione successiva Primolo vuole sul serio secondo lo merita terzo alle possibilità di far bene
E allora in questo caso va perseguita forse questa strada se possibile o quanto meno non va disincentivato tra certo che se queste condizioni non ci sono molto meglio per l'azienda e per tutti che invece si segua un discorso di apertura l'azionariato diffuso di di venditore della Società di Menaggio e buy out ditemi voi quello che che volete
Ecco se sulla prima strada comunque allora i messaggi sono all'imprenditore forma lascia libertà di formazione a tuo figlio forti potrebbe venire a collaborare in azienda se viene a lavorare in azienda deve essere perché veramente lo vuole lo sente lo lo intesa lo loro interpreta secondo fallo formare ho finito
Farlo a formare all'estero farlo formare con esperienze in altre aziende e quando entra in azienda che faccia la sua gavetta in modo che chi deve preservare l'azienda lo meriti sul serio grazie
Grazie Fumagalli non so se ti si è inimicato gli imprenditori o i figli
Cosa servisse inimicato pittorico i figli di papà
Bene grazie i risultati della quarto del quarto tavolo sono esposti gasolio vorrei solo dire a scanso di equivoci io sono per la sua io sono per la seconda soluzione io sono per la valorizzazione e l'impresa familiare a certe condizioni era chiarissimo
Era solo una battuta di spirito
Tommaso quattrini che riferirà sul reti di comunicazione e strategia di partenariato
Grazie presidente anch'io come Aldo Fumagalli vorrei ringraziare i partecipanti al mio gruppo vorrei ringraziare soprattutto
Eminente esponente straniero che era con noi ringraziarvi signor Brabeck ringraziarlo anche per il signorile distacco con cui ha profondamente Giolito
Per la fortuna di trovarsi fra noi lui cieco il giorno della nostra sconfitta
La nazionale ieri sera
A parte questo
Siamo partiti naturalmente
Dalla
Dalle constatazioni fatte ieri mattina
Sull'internazionalizzazione a due vie sulla differenza del di un concetto di globalizzazione internazionalizzazione rispetto a un concetto di esportazione
Abbiamo abbastanza lungo esaminato come si sia verificata questa questa convergenza di tendenze che hanno portato a una realtà di reti di impresa deve e di impresa rette rispettivamente se lo prendiamo dalla parte delle piccole dalla parte delle grandi
E da questo punto di vista abbiamo quindi poi in questo contesto visto come le reti diventino un un elemento possano diventare siano un elemento fondamentale vadano valutate nella loro
Valenza strategica nella loro valenza organizzativa e nella loro implicazione fisica qui c'è una prima considerazione da fare parlando di piccole e medie imprese
Anche se ci sono moltissimi casi direi eclatanti grandi in cui questa internazionalizzazione o questa evoluzione è stata comprese attualizzata abbiamo i vari distretti abbiamo il discorso degli occhiali del Nord Est abbiamo l'esempio molto notevole essendo qui a Bologna della Bonfiglioli che direi molti di voi probabilmente conoscono e su cui non vorrei andare in dettaglio
Però sicuramente è stata rilevata una certa un certo distacco o forse una un
Diciamo una certa non comprensione generale di quello che sta accadendo c'è molto vissuto nella piccola e media impresa ma forse non moltissima razionalizzazione c'è una difficoltà a coniugare
Le l'istanza del contatto fisico che così tipica
Del piccola media imprenditoria forse soprattutto magari
In regioni come Romagna e Toscana e invece poi la necessità e l'opportunità e lo sfruttamento delle reti
Quindi un primo punto parlare di reti vuol dire anche introdurre una cultura dell'internazionalizzazione per quanto riguarda le reti
Per quanto riguarda cioè che cosa è per quanto riguarda innanzitutto cercare di dare un'intelligenza
A all'enorme massa di informazioni che viaggia in Rete e questa intelligenza vuoi per chi riceve queste informazioni voi per chi leda
Quindi retti richiedono formazione di personale richiedono probabilmente la presenza di punti nodali più intelligenti più selettivi
Più di sostegno di quello che non sia adesso
Cultura dell'internazionalizzazione dell'informazione e intelligenza nella gestione di questo vuol dire anche saper distinguere fra disponibilità
Delle informazioni disponibilità delle reti e controllo delle stesse
E io credo che globalmente anche se c'è stato un po'di dibattito su questo io credo che noi dobbiamo concludere per una tendenza verso l'intelligenza piuttosto che il controllo verso la capacità di selezionare piuttosto che controllare quindi filtrare in termini di controllo dell'informazione
Altro aspetto corollario di questo la disciplina d'uso
A vere la capacità di gestire le reti vuol dire avere una certa disciplina
Disciplina nella gestione di prodotti hardware e software vuol dire avere disciplina di metodologie
Perché effettivamente altrimenti la sovrabbondanza di informazioni di mezzi e strumenti dove ci sono dove arrivano può essere al limite contro produttiva
Un altro punto fondamentale
Parlando diretti e quindi nasce forse dal precedente è quello del diciamo dei costi delle reti
Costi delle reti
Possono essere elevati possono essere piccole S migliore ricordare che in realtà internet
Oggi come oggi non costa più di tanto
E opportunamente filtrato opportunamente selezionato è uno strumento che può dare moltissimo
Allora un'istanza è quella di razionalizzare
Internet e altre reti locali di collegare internet e altre reti locali in un modo in un modo organizzato in un modo che consenta di non ripetere le stesse cose costantemente e questo è un bando è uno dei vantaggi delle reti tutto può essere messo collegato in una rete e quindi non c'è nessun bisogno di ripeterlo ripetere più reti diversamente
In diversi ambiti e sicuramente uno spreco
Allora vanno collegati queste reti cercando di collegare quelli che possono essere alcuni degli attori primari e ne abbiamo già sentito parlare nel corso delle relazioni dei miei precedenti rapporteur collegare questi agenti primari in modo tale che ciascuno aggiunga il suo valore aggiunto il suo valore
E quindi l'università e quindi l'impresa e quindi le istituzioni ciascuno cercando di collegare e non di sovrapporre all'altro
Io credo che questo sia un punto molto importante e che trova delle realizzazioni anche importanti già presenti per esempio quello che è stato realizzato nella regione Toscana
E credo che da questo CIPE si possano trovare degli spunti notevolissime per quanto riguarda l'utilizzo e lo sfruttamento delle reti
Vorrei andare anti voto rapidamente abbiamo parlato di reti parliamo anche di strumenti diciamo di partenariato strumenti di sostegno abbiamo detto che le reti devono avere un un loro punto una loro sorgente intelligente un loro punto di ricezione intelligente
Da cui è fondamentale ed è già stato detto da Fumagalli ed altri è fondamentale l'aspetto della formazione aspetto della formazione che non è soltanto una istruzione all'utilizzo degli strumenti ma un utilizzo delle reti e degli strumenti ai fini della formazione come è già è stato detto questo noi senz'altro confermiamo quindi formazione è un primo punto fondamentale
Collegamento poi delle istituzioni centrali con le istituzioni locali e da questo punto di vista abbiamo constatato che in effetti ci sono oggi delle tendenze anche delle azioni da parte dell'Istituto del commercio estero per rendersi conto e collegarsi alle realtà regionali perché questo è un punto che è stato trattato anche ad altri questa mattina e vale quando si parla di reti di banche dati eccetera va preservata
La grande varietà delle
Ne ha delle nostre piccole e medie aziende non va Massi ficcata vanno costruiti e dati degli strumenti ma va preservata questa diversità quindi un punto forse buono per quelle che sono le tendenze dell'ICE abbiamo rilevato invece qualcosa di un po'limitato per quanto riguarda
E il
Bici nette né per quanto riguarda gli euro sportelli anche perché sembrano un po'limitati è un po'uno strumento che si ferma al momento dell'incontro
Ma poi quando si tratta di dare seguito il supporto di sostegno ci sembra che a questo punto ci sia una qualche carenza
E quindi direi
Riassumendo perché credo che i dettagli ci porterebbero un po'troppo lontano noi diciamo le le reti sono una realtà
Non solo inevitabile ma una grandissima opportunità possono essere sfruttate razionalizzate richiedono
Un livello di formazione sicuramente molto più elevato di quello che abbiamo oggi richiedono di essere razionalizzate ma lo possono essere senza grande difficoltà e senza grandi costi
Richiedono di essere flessibili e lo possono essere proprio per riuscire a coniugare al meglio la globalità di cui stiamo parlando nella flessibilità io presidente mi fermerei qui perché altrimenti avremo un po'lontano non so se ci sono domande
Grazie quattrini mi sembra che sia più che esauriente d'altronde compito di questa nostra tavola e quella di riassumere mandando dei precisi messaggi come ho già specificato da consegnare non solo al nostro governo ma in particolare alla Comunità europea anche perché il titolo dell'incontro
E qua mi assegnò la parola il titolo dell'incontro e di individuare il ruolo delle medie e piccole imprese europee quindi già questo era un verifica da fare se esistono le piccole e medie imprese europee
Nell'ambito del processo di globalizzazione delle economie ieri il presidente dello Aspen
Senatore Carlo Scognamiglio ha fatto un'esposizione molto articolata che si è poi riflessa in tutti i lavori come abbiamo sentito dei quattro rapporteur ma soprattutto all'inizio ha sottolineato il fatto
Che tra economie interne cioè la capacità dell'imprenditore ad organizzare la sua impresa
Ed economie esterne sta diventando preponderante questo secondo aspetto il problema
Unica della Geo economy cioè il fatto che la competizione sta diventando sempre più competizione di sistema quindi esterna le imprese più che competizione tra imprese
Se dovessi scegliere
Nelle relazioni della mattina di ieri un tema che mi ha particolarmente impressionato è che riguarda
La il nostro convegno non è tanto il fatto che Casiraghi ha sbagliato il gol quanto il fatto che Casoni ha dichiarato che le piccole imprese italiane hanno creato seicento mila posti di lavoro all'estero
Vedo oggi sui giornali che salvo Casoni stesso che nell'intervista
A Repubblica si è replicato i giornalisti non hanno sottolineato questo aspetto che a mio avviso importante e che dice che cosa e queste per quale motivo
L'Aspen a posto all'attenzione di questo illustre consesso la problematica perché vuole porsi come ponte tra gli interessi privati degli interessi collettivi d'altronde uno si organizza in associazione soprattutto culturale come l'Aspen per questi motivi
E questa informazione
Che avrebbe dovuto generare titoli sui giornali pari al gol mancato di Casiraghi
Che invece li ha avuti e lo scopo è quello di dimostrare che le piccole imprese sono capaci di creare posti di lavoro
Che è uno dei problemi principali ovviamente di questo Paese e dell'Europa
Il problema è per quali motivi non li creano in Italia e qua viene fuori
Il leit motiv della incontro
Del nostro incontro di questi due giorni ripetuto dai quattro ed apporterete lavori dei tavoli
Il discorso delle barriere non tariffarie
Il nostro caro amico nonché illustre funzionario internazionale Enzo Grilli direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale quando stava la Banca Mondiale ha fatto una ricerca dove riusciva quantitativamente a dare una stima affermando che è praticamente le barriere tariffarie
Si erano ridotte di circa siano ridotti in misura tale da determinare un risparmio nei costi di circa il quaranta per cento è una cifra
Rilevante questo dal dopoguerra in poi tutto il processo di liberalizzazione che ha portato alla costituzione del gatto e poi allo vuol Trade Organization ai vari accordi internazionali
Però anche dimostrato che l'abbattimento delle barriere tariffarie se accompagnato con l'innalzamento delle barriere non tariffarie per un pari a montare quindi un giudizio chiamiamolo negativo della globalizzazione si è trasformata la barriera
In dalla tariffa alla non tariffa e credo che il grande contributo che e di utilità come indicato Scognamiglio ieri speriamo che alla fine i governi usiamo il plurale
Traggano un qualche beneficio da questo nostro impegno sociale perché tutti noi siamo qui per un impegno nel sociale
Traggano beneficio dai risultati che ci hanno esposti i i vari rapporteur i risultati dei vari tavoli e le barriere anche se poi c'è stato un andamento orizzontale tra le varie tra i vari tavoli diremmo il primo tavola sottolineato le esistenze di barriere istituzionali
Allo svolgimento di un ruolo internazionale che sia di beneficio anche al nostro Paese il secondo tavolo ha sottolineato l'esistenza di barriere finanziarie
Il terzo tavolo di barriere culturali e il quarto tavolo di barriere informative
Con uno scambio particolare fra il secondo e il quarto tavolo perché per quanto riguarda la barriera finanziaria Gross Pietro ha riferito che il discorso circa lei informazioni sugli andamenti delle imprese
Era un informazioni fondamentali e qua vorrei fare a titolo personale
Il il e le le un commento sulle cause banche plauso va anche significa che non dici a tutti come fa
Come va la tua azienda e quindi non allarghi l'informazione ma lo dice a uno solo benissimo e un'approssimazione ma io dal punto di vista dell'efficienza dei mercati non la considero una grande rivoluzione penso però che rospi Etro
Cose però almeno qualcuno lo sa perché avendo fatto il banchiere sia in un'aria che aveva bisogno di sviluppo la Sardegna sia nella via breve esperienza alla Banca Nazionale lavoro beh posso dirvi che
Si ricorreva e lo ripeto sempre certe volte una forma mentre si ricorreva alle garanzie reali perché non si avevano informazioni sugli andamenti delle imprese
Insomma nel maggio di un anno si lavorava sui bilanci di due anni prima cioè nel novantasei il bilancio che ti presentavano gli uffici era del novantaquattro
Bene questo intanto per dire che in va be'questo è un discorso effettivamente da mettere appunto molto molto importante
Quindi se queste sono le quattro barriere principali che noi abbiamo individuato tutte effettivamente e creatrici di diseconomie esterne per la piccola industria
Noi dobbiamo stupirci se effettivamente le piccole e medie industrie soprattutto le piccole sono in grado di avere questo dinamismo questa capacità di superarle queste queste
Barriere e superarle brillantemente parlo delle italiane
A a livello internazionale a livello globale
Quando ieri o acqua et terzi pronuncia così sì ha detto che loro erano particolarmente interessati ai ciechi perché la loro frontiera con i cechi era di ottocento chilometri
Io certo
Capisco benissimo che lui ci stava mandando un messaggio come europei
Che la loro gravitazione non è più europea comunitaria ma direi si allarga e quando poi ci ha detto che loro ritenevano che l'euro sia fattore di instabilità sul marco e quindi era riguardato negativamente ci mandava un altro preciso secondo messaggio che tra l'altro risponde al quesito finale di te lo spiego però che dicono belle imprese vanno in dollari andate sui dollari perché l'Europa non ha ancora idee chiare di come farà la moneta unica e dopo che la farà non ha le idee chiare di come si comporterà nei confronti del dollaro Giovanna alla uno sa benissimo che ogni anno io a villa d'Este quello studio Ambrosetti
Io rivolgo i rappresentanti europei il quesito cosa state facendo per definire una politica del dollaro
E direi la più brillante
Risposta che mi è stata data da De Silguy due anni fa e abbiamo costituito una commissione di studio noi italiani sappiamo bene cosa significa costituire le commissioni di studio
Ma poi il dollaro è una moneta di riferimento perché è strutturalmente debole
Perché moneta di riserva adesso sarebbe lungo spiegargli il perché è una moneta di riserva sia strutturalmente debole perché la bilancia dei pagamenti di quel Paese deve buttare dollari nel sistema e quindi c'è un eccesso chiamiamola di offerta di questi dollari
Quindi farsi calcoli in dollari significa essere sempre molto cauti Neil ricavi dal valutazione
Quindi va benissimo
Per ora non si abbandoni questa strategia ma certamente una barriera è una barriera finanziari in questo caso sotto categoria di barriera
Valutaria ma certamente delle cose che abbiamo sentito pure essendo l'aspetto della base culturale
Un aspetto importantissimo diciamo che il piede stallo della statua amasse organizziamo solo il piede stallo e non ci mettiamo sopra una statua la visione non è molto elegante né molto interessante ma la statua certamente data dalle istituzioni quindi
Anche la finanza fa parte delle istituzioni
E se noi
Invece di confonderci le idee con il termine latino italiano istituzione che abbraccia tutto
Pigliamo il concetto di istituzione che ci è stato proposto dal Dukla smorza il premio Nobel dell'economia che il primo economista che è riuscito a introdurre nella logica economica le istituzioni lui chiama le istituzioni le regole del gioco
E le distingue dalle organizzazioni che sono il modo in cui le regole del gioco si implementano si attuano nella organizzazione quindi distingue quindi le istituzioni sono le regole del gioco ora
Il problema del piccolo imprenditore in generale quello di superare le barriere appunto perché le regole del gioco sono a Luís sfavorevoli e questo porta certe volte andare anche al di là della legalità su soprattutto
Soprattutto nel campo fiscale quindi
Questo convegno a un significato nel senso indicato dal nostro presidente dell'Aspen
Nel senso che ha indicato in particolare dove mettere le mani nelle regole del gioco io non me lo sto a ripetere basta prendere le liste dei vari rapporti perché noi troviamo tutte le le le regole del gioco nelle quali dobbiamo mettere le mani non lo so
Il
Dove finite
Tremonti a a appunto sottolineato il fatto di ridurre liminale imposta di successione il fatto se esistono o meno i benefici in particolare fiscali la definizione di media e piccola impresa che per della questa qualifica se la partecipazione dei terzi supera il venticinque per cento intendo queste e occorre uno sforzo sistematico legislativo per avere non solo un intervento di tipo fiscale ma per mettere in equilibrio tutte le varie dimensioni tutte le varie regole del gioco che
Consentono alle imprese e con un'ottica particolare al
Alla capacità di queste imprese di creare dei posti di lavoro
E in particolare creare dei posti lavoro da noi
La posizione posizioni possono essere due e a e ancora una volta mi discosto dalle risultati del rapporteur introduco considerazioni personali il governatore la Banca d'Italia Fazio ha detto a noi ci va benissimo che le imprese italiane
Facciano investimenti diretti all'estero
A condizione che le imprese estere facciano investimenti diretti in Italia allora le regole del gioco chiaramente devono essere regole del gioco come si propone lo ha spento almeno di tipo europeo che consenta uno scambio bilaterale
La risposta di Scognamiglio ieri era Frenda quindi a friendly
Che hanno riportato anche i giornali che io ritengo che certamente sia molto importante e questa è la base culturale che il discorso delle scambi reciproci
Sia un discorso che si basi sulla reciproca accettazione dei pregi e dei difetti di ogni popolo
E ieri l'intervento del nostro amico tedesco non mi ha molto incoraggiante tozzo a questo punto di vista mi spiace che lui non ci sia qui e quindi non senta questa mia direi prudente ovviamente
Garbato garbato richiamo
Oppure l'alternativa rispetta la soluzione di Fazio è creare all'interno del nostro Paese regole del gioco che siano regole del gioco che consentano alle piccole imprese di creare da noi questi posti di lavoro senza doversene andare
Fuori e qui
Sorge un problema molto importante che intendo sottolineare ma non approfondire che il problema della competizione fra reti sociali e ambientali qua la grande competizione non avviene più
Tra imprese più o meno efficienti sulle economie interne ma il fatto che alcuni paesi
Non offrono la rete di protezione sociale e quindi fanno uno sconto di almeno il trenta per cento sul costo del lavoro
Sul costo del lavoro stesso ma lasciamolo perdere non parliamo alla rete ambientale
E quindi a mio avviso la competizione globale si sta svolgendo in modo afferra cioè non è tra in prese più o meno efficienti ma tra sistemi più più o meno efficienti come sottolineato Scognamiglio e in particolare
Tra sistemi quali non hanno quella sensibilità sociale che hanno avuto i dieci Paesi industrializzati di fronte al benessere e le loro risorse quindi a questo punto di vista
Le regole del gioco devono comprendere anche la re la rete sociale
E se e chi non offre la rete sociale
Deve essere penalizzato
A mio avviso bisogna introdurre barriere tariffarie e voi sapete che la proposta è venuta dall'UNESCO per il lavoro minorile
Bene sappiate che dopo la rivoluzione americana gli stati che non accettarono la legislazione di tutela del lavoro minorile furono sottoposti a barriere tariffarie
Ottenendo che cosa ottenendo l'accettazione della legge di protezione per il per il nel lavoro minorile l'eliminazione delle barriere tariffarie io ritengo che questa sia una linea di movimento indispensabile
Anche per il nostro Paese ma soprattutto gestito a livello europeo perché guai se mettiamo le tariffe nuovamente in Italia Piero Fumagalli si rinizia daccapo con le rendite inefficiente che noi in questo convegno abbiamo voluto brillantemente
Eliminare
Io penso di avere non dico adempiuto completamente al mio compito ma per lo meno per mandato del messaggio un contributo al dibattito e quindi con molto piacere cedo la parola alla
Sottosegretario al Tesoro e Bilancio onorevole Filippo combattuti incluse nel
Ah non più neanche onorevole lentissimo attraversare allora il professor Filippo Cavazzuti che conclude i nostri lavori
Il dato ad ascoltare i rapporti questa mattina euro ringraziamento sincero
Voi sapete
Che
Il Governo in questi giorni impegnato nella predisposizione di alcune manovre di politica economica
E nella preparazione del Documento di programmazione economico-finanziaria
Questa coincidenza temporale
Mostra fa mi fa vivere questo incontro enormemente interessante Terme
Trasforma anche questo incontro però in un incontro Huawei io ho ascoltato
Spero di ricevere gli atti del convegno
Non sono in grado nel senso che non voglio reagire a molte delle
Proposte suggerimenti provocazione che sono state Offerte in questa occasione
Riassumerò dunque
Più come professore di questa università
Che non membro dei ancorché imposizione minore di questo governo
Cercherò di riassumere le cose che ho ascoltato in una
Brady illustrazione di alcune condizioni
Mi che a me paiono devono essere risolte per contribuire al problema di questa incontri cioè del ruolo del rilancio e dell'importanza delle piccole e medie imprese
Alla vostra intelligenza affido il compito di decodificare alcuni ragionamenti di carattere generale
Per vedere se vi trovate segni che possono in un qualche modo rispondere alle vostre aspettative dunque vi invito a un attività di Detectives e non vantando il privilegio che il Governo parla per ultimo e non risponde lascerò sola le vostre riflessioni questo compito di decodificare i segni nel mio ragionamento
Primo luogo mi pare che
Problema delle piccole nell'impresa richieda
Il mantenimento di una condizione esterna al nostro Paese
Che è una condizione di stabilita dei tassi di cambio dei prezzi
Credo che le piccole e medie imprese abbiano maggior problemi di una grande impresa vivere in condizioni di non prevedibilità di tasso cambio e inflazione
Fra le risorse di una piccola e media impresa non sono così grande per investire in quei parafarmacia che sono gli uffici finanza delle impresa è che ad Buono perennemente investire le loro intelligenze per cercare di coprirsi sul futuro sui rischi di cambio per coprirsi con strumenti via via più sofisticate immagino che sia un vantaggio di un tessuto di piccole e medie imprese di avere una politica economica che garantisce una prevedibilità o una stabilità dei prezzi dei tassi di cambio dei prezzi
D alle relazioni che reagiscono fra di loro
Dal professore di scienza delle finanze non posso altro che immaginare che data le condizioni di instabilità che una finanza pubblica i cui parametri non trovano riscontro in altri Paesi sia e il primo elemento che debba essere messo i
L'ordine per eliminare quantomeno nei mercati internazionali quella componente di rischio di instabilità del
Paese stesso che tramite i movimenti ricambio o i movimenti delle partite e finanziarie introducono un elemento di instabilità
Mi pare dunque che muoversi nel senso de i parametri indicati
Della l'accordo di Maastricht e di cercare di realizzare in tempi convenienti illa per la partecipazione a l'Europa
Sia una condizione Esterna che consente di togliere nelle preoccupazioni dei piccoli e medi imprenditori la Pro CUP l'azione di far fronte alle incertezze sui mercati dei cambi sui tassi di interesse e le relazione che fra queste esistono e i prezzi interno
Dico allora che la par con una però preme
Nel senso che questa partecipazione all'Europa a parer mio va vista in termini culturali diversi da come normalmente Than
Da ad essere presentata non prezzi che dobbiamo pagare per partecipare all'Europa meno dobbiamo pagare nessun prezzo io penso che noi dobbiamo cogliere questa occasione per risolvere i nostri problemi cioè io vedo la partecipazione all'Europa tutte Inc
Mini positivi non in termini di pagamento dei prezzi è un'occasione storica forse irripetibile per risolvere alcuni problemi nostri questo senso vedo in ciò un fatto posi
Tipo sarà l'Euro sarà qualcos'altro non mi non vado in queste direzione mi pare però che il adottare politiche economiche che in un qualche modo riducono volatilità
Dei cambi dei prezzi e dei tassi e per le reciproche interrelazione sia la condizione di un acconto sia necessario per una condizione esterna che consente alle imprese di muoversi con maggiore sicurezza
Rileggo anche le considerazioni di questa mattina in termini di tre condizioni interne che si devono verificare per consentire la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese
Le tre condizioni a parer mio sono si riassumono in tre linee di politica economica ed istituzionale che riguardano Lapo
L'etica nei riguardi del sistema bancario la politica nei confronti del mercato dei capitali la politica nei confronti delle quello che si chiamano le privatizzazioni
Realtà queste tre politiche che in via concettuale tendo distinte sono spesso intrecciate l'un l'altra dalla terza cioè la politica delle e privatizzazioni
Certo io condivido l'osservazione anche perché lo scritti in epoca non sospetta e dunque non posso smentirmi
Che si tratta di risolvere il problema storico dell'industria italiana che a tutti i livelli caratterizzato dalla sua debolezza finanziaria
Debolezza finanziaria che come è noto a tutti loro eh caratterizzata dalla prevalenza del capitale di debito avrete rispetti il capitale di rischio re e all'interno del capitale di
Dal e all'interno del capitale di debito del prevalere del capitale a brevissimo termine del debito a breve termine rispetto a quello e medio lungo
I problemi dunque della struttura della debolezza finanziaria del sistema italiano però
Credo che vadano risolte affrontando tutta una serie di problemi
Una di carattere anche culturale che dovrebbe tradursi in provvedimenti di tipo legislativo non so quando quel ma cioè l'idea che la ristrutturazione finanziaria di un'impresa non deve essere considerato un fatto eccezionale
Nella vita dell'impresa la ristrutturazione del passivo di un'impresa spessa dovrebbe essere considerata una situazione normale
Da qui dovrebbero essere dei provvedimenti legislativi che considero la ristrutturazione finanziaria fisiologica alla vita di un'impresa
So che vado in una direzione difficile da esplorare ma forse tutta la legislazione sul fallimento dell'impresa fosse tutta una legislazione da rivedere
Forse è una legislazione che prevede che la normalità è che non ci sia bisogno della ristrutturazione finanziaria dell'impresa e che solo nel momento della crisi debba intervenire non lo so è una suggestione più cool
Orale Keo parlando con alcuni amici piuttosto però mi pare che delineare quanto meno cioè il problema mi pare opportuno sapere dove si dovrebbe tanta e poi evidente che un problema di ristrutturazione del passivo delle imprese beh è difficile farlo con
Mille cento istituti di credito se consideriamo istituti di credito anche le casse rurali ed artigiane e probabilmente il problema della perenne ristrutturazione del passivo dell'impresa e richiede è stato sottolineato da molte e approvato
Ore una ristrutturazione del sistema bancario medesimo
Una un sistema bancario molto più patrimonializzato
Un sistema bancario in grado di assumersi rischi del merito
Del credito da dare a una impresa probabilmente il problema della ristrutturazione finanziaria del sistema industriale va di pari passo con la ristrutturazione del sistema bancario
Sistema bancario che per come è caratterizzato nella condizione italiana richiede che si risolva il problema
Che va sotto il nome assoluto noto del rapporto fra aziende conferitarie e fondazioni proprietarie
Probabilmente muoversi nella direzione di separare le fondazioni dalle banche possedute
Per la premessa per potere consentire quel processo di patrimonializzazione e di concentrazione del sistema
Anca Rio che mi pare il prerequisito per potere ragionare di ristrutturazione del passivo delle impresa
Certo è un processo non semplice ma ho l'impressione che i discorsi che ho scritto la Faust banca la banca di riferimento
E
Tutto bene ma se queste banche di riferimento hanno la dimensione e la specializzazione non come imponeva la legge precedente alla nuova legge bancaria ma se riescono ad provare all'interno della legge bancaria quella specializzazione sul mercato noi lo corriamo un rischio che per effetto della legge bancaria che come sapete ha introdotto la nuova legge bancaria e come sapete ha introdotto l'anno la banca universale tutti i nostri stufi credito pensino di fare la banca universale cioè che tutti facciano tutto questo mi parrebbe una sciagura e mi augurerei invece che all'interno del mondo bancario ci siano banche out le GT ma anche dal mercato non dalla legge a essere vere e proprie banche universali ma che ci siano anche banche legittimate dal mercato probabilmente queste dimensioni più piccola che trovo una legittimazione imprenditoriale a specializzarsi
In alcune funzioni di finanza tutto ciò richiede evidentemente la riorganizzazione degli intermediari creditizi
Per un loro cui efficace collegamento fra i settori che producono risparmio notoriamente le famiglie e imprenditore di fondi notoriamente le imprese
è stato sottolineato che tutto ciò POR richiedere richiede necessariamente io condivido questo obiettivo che non solo una riorganizzazione del tema bancario ma ci debba essere una maggiore attenzione al capitale di
Io c'è l'altra faccia non è solo la ristrutturazione del capitale di debito ma è anche l'alce inflazione l'aumento del capitale di rischio nel finanziamento delle imprese qui gli strumenti sono i più diversi molti sono stati accennate
Alcuni di questi li condivido non vi dico quale alla vostra intelligenza fare uno sforzo di fantasia per cercare di capire quelli che condivido e quelli che semmai mi paiono in un secondo e momento il problema del capitale di rischio rimane comunque
Un fatto assolutamente centrale per il discorso della patrimonializzazione delle imprese ma il sospetto che il capitale di rischio richieda anche la Costituzione di un mercato del capitale di rischio che in Italia non esiste la nostra Borsa come è noto lo ricordava mi pare che lo spettro dice che ci sono solo duecentoventi aziende quotate e dunque un mercato sottile dove i prezzi non sono significativi e dove c'è un'abitudine di risparmiatori intermedi cari impresa che discorrere su quel mercato con animo Corsaro molto più attento al guadagno di capitale di breve periodo che non alla ricerca di investimenti di medio lungo periodo dunque c'è un fatto istituzionale ma c'è anche un fatto culturale di tutti coloro che operano sul mercato sottile che vanno sempre ogni volta ricordati tutti risparmiatori intermediari e in paese perché ognuno abbia il su nuovo nella attività di Sir Francis Drake sui mercati e corsa ritengo dovunque ritengo però che più che un problema di domanda sul mercato dei capitali ci sia un problema di Offerta nel senso che da noi
Ciò che si offre sul mercato spesso e poca merce e quella merce spesso avariata e che dunque lo sforzo della politica economica debba essere orientato ad aumentare l'offerta di prodotti finanziari credo a e che non posso aspettare ai privati assumersi l'onere di in stessi il re il mercato mobiliare ritengo che sia una funzione squisitamente pubblica quella di perseguire un bene collettivo che un mercato finanziario efficiente ISP essendo il mercato medesimo e non avendo particolare fantasia l'unica e vedere come ha fatto all'estero una con una buona politica di privatizzazione è una politica che consente dispersive un mercato mobiliare sul quale
Cerco noti fece distrarmi Darfur nata e tramite le trappole gli amici e dunque di in spesso ire è questo mercato per affinché i prezzi che su di essi si formano siamo prezzi economicamente significativi meno volatili e dove la ricerca del rendimento di lungo periodo sia sostituita alla la ricerca del capital gain di tipo speculativo
Se però la finanza a parer mio è importante credo che sia importante ai fini delle piccole e medie imprese aumentarne il numero soprattutto di quelle mentre
Non possiamo chiedere più di tanto che siano i privati a correre l'avventura di impresa credo che sia di nuovo compito di una politica pubblica farà in modo che una serie di impresa e nascoste sotto mono può
I legali che determinano situazioni di impresa e monopolistica verticalmente integrate e con tutte le caratteristiche delle imprese monopolistiche verticalmente integrate generalmente sono caratterizzate
Almeno è quello che abbiamo sempre scritto nei libri da prezzi elevati e qualità bassa si tratta di operare una buona politica di privatizzazioni nel settore delle public utilities non per perseguire
Il passaggio da un monopolio pubblico un monopolio privato ma come si legge nei buoni manuali per cogliere un'occasione per creare nuovi mercati nuovi imprenditori e quindi la creazione e per usare un'espressione
Più politica che altro dare una buona frustata di competitività a un sistema che competitività cerca di almeno come sistema industriale probabilmente a qualcosa da recupera
Una politica di privatizzazione non lo si fa con i proclami la si fa sapendo nella condizione che non si passa da un mercato dove l'impresa pubblica è il massimo di espressione di impresa regolata ma non si passa neppure Omer
Cato selvaggio questi settori sono settori assolutamente dedicati dove la funzione dell'impresa pubblica può essere sostituita da un'impresa privata regolata la quale deve avere ovviamente alcuni obblighi di servizio non è immaginabile che si possa passare si tratterà di definire allori prezzi le tariffe questo sui compiti delle autorità di regolazione ma dobbiamo assolutamente immaginare che non si può passare da un sistema
Laddove dove la concorrenza tende a non manifestarsi pienamente dobbiamo adottare strumenti di regolazione che in un qualche modo
Simbolino la concorrenza problema molto difficile come sapete dall'esperienza inglese quella raccomanda che è molto meglio
Aver aver non aver a che fare con i monopoli piuttosto che tentare di regolatori dopo una politica che evidentemente richiede impegno ma la creazione di nuove imprese faccio un esempio per tutte per esempio la Franchi che come è noto non brilla per volontà liberalizzatrice e di cui ha una tradizione della pubblica amministrazione di tipo di pianificazione delle dal prode economia nel settore delle telecomunicazioni ha fatto quello che si chiama l'attende sì De ha chiesto a tutti i cittadini francesi se erano interessati da devono Progetti che potevano essere utili a un processo di liberalizzazione o di rottura di un monopolio delle telecomunicazioni ha ricevuto oltre seicento project
I e in modo molto rapido ne ha selezionati i loro il il Regulatory francese cioè il direttore generale delle Poste ne ha regole ne ha se le io nati in breve termine mi pare circa duecento e sono duecento imprese che semplicemente la Francia cerca di far nascere in questo assetto ecco
Queste mi pare siano alcune condizioni di cornice
Che devono essere garantite perché il discorso delle piccole e medie imprese esca da un genere letterario come ogni tanto esso è stato
Stato sviluppato per potere diventare una linea di politica economica effetti
Però alla fine
Consentitemi di ieri terminare non con un'affermazione e con un dubbio che io rivolgo a loro che sono imprenditore e che quindi a no esperienza si chiede molto alla lavoro dipendente di adottare modelli culturali e di comportamento che
Su proiettano questi lavoratori in un mondo di maggiore incertezza rispetto le garanzie che almeno un modello europeo aveva richiesto
La domanda che io faccio primo se anche gli imprenditori hanno il coraggio di vivere in un maggiore mondo di incertezza Dio svolgerà la funzione sui c'è un prete ariana
Di imprenditori che innovano o scompaiono
E che quindi se sono in grado di è una domanda nome consentitemi ma se sono anche in grado di assumere non culturalmente
Il problema del lavoro
Nessuno chiede ovviamente imponibili di manodopera ci mancherebbe altro nessuno chiede di tornare in situazioni ma i nostri imprenditori ed è una domanda questa peraltro è una sede non politica è una sede dove i partecipanti hanno più atteggiamenti di tipo culturale a questi problemi
Ma siamo in grado di culturalmente affrontare
Il problema del lavoro dal punto di vista culturale non dal punto di vista della sua organizzazione che non sia il lavoro ad essere l'elemento su cui all'ultimo momento si scaricano tutte le nel
Se di una gestione imprenditoriale ripeto il problema non è né politico nelle CISL attivo è un problema culturale è un problema su cui una qualche riflessione io credo tutti assieme dovremmo fare grazie
E giunto il momento di chiudere i lavori i partecipanti si portano a casa il quesito del sottosegretario Cavazzuti Cavazzuti si porta a casa in una casa importante alla su Chigi le proposte e i quesiti dei partecipanti al convegno non resta che ringraziare ancora una volta gli ospiti che c'hanno onorato della loro presenza gli ospiti stranieri partecipanti italiani lacci tali Bologna Grecia offerto non solo degli spazzini dei palazzi dei dei pranzi e cene meravigliosi ma un clima invidiabile rispetto alle città da cui proveniva ammonì non posso ringrazia aree lo ha spento e che essendo io membro del consiglio sono corresponsabile dell'organizzazione in un qualche modo comunque penso che sia doveroso ringraziare coloro i quali hanno prestato l'organizzazione è stato un'organizzazione perfetta di stile e credo che sia condiviso da parte vostra questo riconoscimento che noi dobbiamo allo staff dello Aspen arrivederci a presto