Le strategie di politica industriale dell'Enel di Franco Tatò

Radio radicale continuiamo a parlare delle aziende dell'impresa di Stato o comunque a capitale pubblico che dovrebbero il condizionale è d'obbligo essere privatizzate che nel frattempo fanno andare avanti numerose strategie di cosiddetta politica industriale abbiamo ora i nostri microfoni Benedetto Della Vedova della segreteria nazionale del Movimento dei Club Pannella Riformatori Benedetto ieri intervista del il ministro dell'industria Pierluigi Bersani proprio su queste questioni delle privatizzazioni della cosiddetta politica industriale oggi intervento nuova intervista dell'amministratore delegato di ENEL Franco Tato
Direi di cominciare Program argomentazioni dell'amministratore delegato dell'ente elettrico dell'ente elettrico di Stato il quale difende nel cosiddetto intervista al Sole ventiquattro per così dire le ragioni innanzitutto della decisione dell'ENEL di costituire con ENI il primo produttore privato tra virgolette di energia elettrica nel nostro Paese e e preannuncia tra l'altro nuove iniziative in questo di questo tipo anche negli altri campi di atti ita dell'ente in cene per la produzione di energia e non solo allora innanzitutto l'argomentazione del l'amministratore delegato
Tatò dice bisogna evitare che bisogna assolutamente evitare che i dei privati sovvenzionati grazie ai pressi fissi possono comprarsi delle centrali ENEL e che magari sono vendute a basso prezzo a causa delle direttive
Europee che impongono in questi dismissioni tutti questi pezzi ma guai innanzitutto e nelle dei vini hanno dato luogo o a un accordo per creare il secondo gruppo pubblico
Riproduzione di energia elettrica perché il privato tra una società che nasce fifty-fifty tra due società pubbliche non c'è nulla se poi in passato questi la venderanno collocheranno non la maggioranza del capitale ma col o che l'hanno il capitale delle quote di controllo sul mercato ne riparleremo ad oggi l'unica cosa registrabile e la creazione del secondo gruppo pubblico di produzione di energia elettrica quei
Vedo che Tatò dice circa
Fatto che esiste un mercato sotto il registro dei produttori sovvenzionati di energia e che questo finirebbe per creare potrebbe finire per creare delle storture
Nell'allocazione delle risorse il fatto che questi abbiano fatto profitti per acquistare abbiano fatto profitti vendendo l'energia ad alto prezzo all'ENEL e magari con questi profitti potrebbero acquistare gentlemen è vero ma tanto sa benissimo che la potenza di fuoco dell'ENEL non deriva certo dalla sua capacità di mercato ma deriva da un aspro il monopolio che per trent'anni ha consentito all'Inter di fare il bello e il cattivo tempo sul mercato dell'Energia dal reticolo utenze delle grandi utenze quindi
Credo che schiere è giusto quello che dice Tatò sui degli autoproduttori ma dovrebbe ricordarsi che l'ENEL non è che a questa potenza di fuoco ripeto per meriti propri manico spese il monopolio
Proprio su questo tanto per fare l'avvocato del diavolo stesso dato
Dice mi pare appunto perché abbiamo costruito questo centrali con le i soldi degli italiani col delle bollette non possiamo permetterci né di spenderle
Al primato sovvenzionato cioè questo voglio dire sotto tutta questa intervista sotto il profilo squisitamente manageriale
E perfetta credo e d'altra parte Nicchio io voglio mettermi a segnare attuato come si gestisce un'azienda
Il problema che i presupposti di queste operazioni di
Aggressiva politica industriale sono presupposti che nascono dagli abusi monopolistici la potenza di fuoco dell'ENEL e dell'ENI nasce da posizioni abusi di tipo di carattere di carattere monopolista iper sovvenzionato dallo Stato l'ENI sappiamo come è nata l'ENEL sappiamo come è nata e come ha vissuto di e come ha vissuto in questi trent'anni
Uno potrebbe anche come implicitamente fa registrare il fatto ricettatore circolare con soddisfazione questo salto di qualità nella gestione delle imprese pubbliche cioè dallo lo sbracamento delle partecipazioni statali all'aggressività alla competenza la managerialità dei progetti industriali delle nuove partecipazioni statali
Io registro invece questo fatto con preoccupazione perché nel nel
Ecco proprio sul tu dici registrato con preoccupazione tanto per citarne nuovamente appunto l'intervista l'amministratore delegato rene Luís dice nel frattempo dobbiamo comunque gestito la società al meglio
Per valorizzarla c'è chi dice finché le nelle statale non può entrare nella telefonia non ancora ascoltato una buona ragione sul perché
La buona ragione e che se vogliamo andare si è parlato appeso tra parlato di thatcherismo una settimana fa quando serviva se vogliamo andare verso massetto dell'economia antimercato
Concorrenziale pluralistico aperto certo dobbiamo impedire che il mercato dell'economia italiana
Per l'economia italiana venga occupato da due tre grandi tratta che occupano tutti i settori più importanti più vitali più dinamici della economia italiana telecomunicazioni energia
Erano proprio scusa se te l'intero proprio su questo punto a qualcuno potrebbe dire ma non è meglio che ce ne siano tre o quattro di questi grossi paste purché purché invece uno solo se il club degli amici di Mediobanca
No io credo che sarebbe meglio averne di più magari con delle integrazioni di carattere internazionale piuttosto che avere da una parte Mediobanca e la FIAT e dall'altra parte quello che s'per quello che a mio avviso sta prendendo forma cioè un grande una specie di grande conglomerata nelle mani del ministro del tesoro e presumibilmente da suo figlio direttore generale
Mario Draghi che sta estendendo il proprio potere sui settori vitali dell'energia e delle telecomunicazioni con delle potenzialità Sinead g che micidiali una potenza di fuoco lo ripeto per l'ennesima volta da far impallidire la famiglia Agnelli perché qui abbiamo sotto uno spesso padrone il monopolio per nel degli anni passati e degli anni futuri delle telecomunicazioni il monopolio della Energia abbiamo una presa in cioè nel settore bancario Diretta attraverso BNL Banco di Napoli e comunque il settore bancario larga misura pubblica ecco e a partire da queste posizioni che ripeto sono state costruite non per le capacità dei manager che hanno gestito questo Società negli anni passati pensiamo al Banco di Napoli tanto per capirci ma sono state costruite grazie all'assistenza statale all'intervento diretto statale e alle leggi che ne garantivano il monopolio che a partire da queste posizioni
Si scatena una guerra industriale economica senza risparmio di colpi da parte di questo tratta a mio a viso si va nella direzione opposta di quella dall'affermazione della libertà di mercato della pluralità dei soggetti e della concorrenza perché ripeto se e né lei mi aspetto si mettono assieme per fare strategie industriali sinergiche aggressive sbaraglia hanno sicuramente il campo e non faranno nascere nessun tipo di forte di iniziativa economica in questo Paese in questo senso l'intervista ritratto ripeto teoricamente perfetta probabilmente non affronta il nodo politico cioè che in questi mesi in quest'anno di di governo e sotto la gestione del ministro del Tesoro Ciampi si sta
Potenziando il potere pubblico nell'economia italiana quindi tu non se è d'accordo col ministro Bersani quando dice tra
Privatizzazioni vendere al meglio a tutto spiano e politica industriale
Ma io aspetto di vederla la terza via non voglio fare il processo alle intenzioni però neanche pretendere che tutto passi sotto silenzio che queste posizioni che l'ENEL che vuole entrare nella cellula Lerna il telefono mi Tatò dice ma non riesco a capire non riesco a trovare un motivo per cui ENEL non debba partecipare alla gara per essere il secondo il terzo gestore della telefonia cellulare e il secondo gestore della telefonia fissa
Perché semplicemente secondo me non ha alcun senso dallo sotto il profilo degli interessi generali che l'unico padrone cioè Ciampi sia abbia la prima società dei telefonini della telefonia fissa e la seconda nel caso in cui lei nel divenisse questo secondo soggetto abbia il prezzo abbia la proprietà della prima rete di telefonia mobile e eventualmente della terza rete di telefonia mobile poi magari l'ENI a sua volta di proprietà di Ciampi
Diventerà concorrerà per avere parte nella gestione dei servizi dei servizi di telecomunicazioni e pertanto questo non è un motivo sufficiente per frenare tentare di frenare questa avanzata delle ruppe statali nell'occupazione dell'economia dei servizi pubblici d'francamente mi sembra che probabilmente non ci capiamo può darsi che abbia ragione lui però a me
Sembra così lampante ripeto se problema è sì ma tanto dopo venderemo come nel caso dell'energia elettrica facciamo noi secondo il secondo produttore e pregherei loro di non chiamarlo privato fintanto che resta pubblico perché altrimenti se le parole valgono anche per le loro esatto contrario la capacità di comunicare si azzera fanno Messico se e tutto questo non ha non deve destare per il sospetti e delle resistenze in chi crede che il modello di economia che si debba fermare in Italia un Europa sia quello competitivo concorrenziale
E privato beh francamente allora probabilmente non c'è modo di capire bene ti ringraziamo ringraziamo Benedetto Della Vedova della segreteria del momento in cui Pannella Riformatori buon ascolto come sempre da Radio radicale