"Piccola industria in Europa per competere" org. dalla Confindustria - Comitato Piccola Industria (Brescia, 14-15 marzo '87, Palazzetto E.I.B.)

Ore soddisfazione personale che oggi do inizio ai lavori di questo importante convegno la nostra associazione ha fortemente voluto questa manifestazione confermando con ciò il dinamismo di una città e di una provincia che intendono mantenere il ruolo di protagonisti dello sviluppo economico e civile di questo Paese
E per questa ragione che voglio ringraziare Mario Casoni presidente Dalla Piccola industria di Confindustria
E Giorgio Fossa presidente di Confindustria per aver condiviso Brescia quale sede di un'iniziativa di tale respiro che ci consente di festeggiare nel migliore dei modi cento anni dalla nostra associazione
Il filo conduttore che si dipanerà nelle zone negli autorevoli interventi di questo pomeriggio per l'Europa vista come occasione irrinunciabile di sviluppo per la piccola industria
Ma non si tratta dei soliti dibattiti sul valore e di significato dalla moneta unica
Noi imprenditori viviamo quotidianamente le contraddizioni di un di un Europa ancora divisa per non dare il nostro pieno ed incondizionato appoggio al progetto che mira ad unirla monetaria mentre prima e politicamente poi
La scelta di svolgere qui a Brescia a questo convegno non è stata casuale
Il sistema delle piccole e medie imprese bresciane è un esempio rappresentativo della vitalità economica italiana dalla capacità del made in Italy di stare sui mercati internazionale
Nel mille novecentonovantasei l'export bresciano ha sfiorato i quattordici mila miliardi di lire con un incremento di oltre il dieci per cento sul mille novecentonovantacinque
Una dinamica nettamente superiore alla media nazionale e ottenuta in condizioni particolarmente difficili per il forte apprezzamento della lira e per il poco confortante andamento dalla domanda nei mercati europei
A questi ultimi e soprattutto Rio orientato all'export bresciano
I mercati dell'Unione europea infatti occupano oltre i due terzi delle vendite oltre frontiera contro una quota di poco superiore al cinquanta per cento per la media nazionale
Un dato questo che rende ancora più importante per la nostra economia la realizzazione dalla moneta unica che vuol dire definitiva consacrazione del mercato unico e la sua immunizzazione dai rischi che vengono dall'instabilità dei cambi
Dicevo che il sistema produttivo bresciano rappresentativo del sistema produttivo dell'intero Paese
La grandissima maggioranza è costituito da aziende di dimensioni ridotte nel settore manufatturiero oltre il novanta per cento delle unità locale a meno di venti dipendenti
Inoltre le piccole e medie imprese bresciane sono aziende familiare
Per numerosità con le quasi ottanta mila unità produttiva Brescia tra le province più dinamiche d'Italia e come recita con un'azienda ogni sette abitanti si colloca nella media del cosiddetto nord est
Questo sistema industriale piccolo e familiare è stato spesso oggetto di critica ma i fatti hanno dimostrato che questo modello è vincente
La capacità competitiva delle piccole e medie industrie e basata su una innovazione incrementale fatta di continue migliorie ai prodotti ai processi all'organizzazione di grande attenzione al fattore umano e alla sua formazione di capacità di adattamento alle nuove opportunità proprio per questo
E difficilmente classificabile ma estremamente efficace
Certo l'era della globalizzazione aperto nuovi scenari e propone nuove sfide
Cui potremo far fronte solo con lo sviluppo tecnologia ricerca innovazione apertura contributi esterni sia manageriale che finanziare saranno gli strumenti per compiere il salto di qualità
La mia opinione e che queste evoluzioni sono già innato il cambiamento è proprio dalla nostra cultura
Il sistema la piccola impresa dunque è una storia di successo
Ed è un successo cui la nostra gente
Condivide i benefici se è vero com'è vero che oltre il quarantasette per cento dalla popolazione attiva bresciana opera nell'industria così come è altrettanto vero che nella nostra provincia si può registrare la pressoché piena occupazione
Le piccole e medie imprese sono il mezzo attraverso cui si sono realizzati e tuttora si realizzano i sogni di indipendenza e di benessere di decine di migliaia di ex lavoratori dipendenti
E questa è la vera democrazia economica e l'affermazione nella realtà di un sostanziale uguaglianza delle opportunità ma la nostra città e la nostra provincia non sono solo questo
Cultura formazione attenzione ai processi di modernizzazione sono fenomeni vivi testimoniati dalla crescita dell'università
Dall'affermazione del nostro istituto di formazione di sport due mila dal dinamismo dalla Camera di Commercio nel rinnovato impegno dell'economia e delle istituzioni per rilanciare infrastrutture e servizi all'impresa ci sono su questo proprio segnali positivi che noi ci auguriamo aprono una stagione di concretezza di cui sentiamo grande bisogno
Creare le condizioni per la diffusione di questo nodo modello economico sociale che Brescia fortunatamente condividere con altre province italiane per la sola garanzia di sviluppo e benessere nessun intervento esterno estemporaneo nessun vertice nessuna supplenza dallo Stato potrà produrre gli stessi positivi perfetti
E allora riprendiamo il cammino fatto di entusiasmo di voglia di fare di qualità politica di programmazione che negli anni cinquanta e sessanta ha portato al riscatto di questo Paese cerchiamo in questi valori le ragioni dalla nostra crescita e del nostro contributo alla costruzione dell'Europa unità l'affermazione di questi principi peraltro non è ancora divenuta vera e profonda condivisione di valori ne è testimonianza la frequenta per la frequente avversione nei confronti del profitto le molteplici manifestazioni di condanna quasi morale nei confronti degli utili aziendale credo sia ora di finirla e di riconoscere che il livello dei profitti è quello che è determinato dalle condizioni di mercato e dalla capacità delle singole impresa e quindi è sempre un livello economicamente appropriato
E cresce anche ora di riconoscere al profitto d'impresa il ruolo chiave insostituibile di molla di ogni iniziativa economica e quindi del benessere e dello sviluppo
Per questo io mi associo a tanti colleghi nel chiedere che le politiche economiche e fiscale di questo governo non limitino le capacità di crescita dell'impresa pregiudicando con ciò le motivazioni e l'intraprendenza degli imprenditori di oggi e di quelli di domani perché questa forza rappresenta una grande ricchezza dal paese
Il convegno di oggi e la prosecuzione logica di quanto la piccola industria di Confindustria ha sottolineato a Torino due anni or sono
Allora dicemmo che il sistema Paese Italia era penalizzante per le industrie in genere e per le piccole in particolare una ricerca che presentammo allora dimostrò che eravamo in coda a tutti i partners europei e che solo la capacità e il dinamismo pressoché inesauribili di tanti piccoli industriale erano valsi a tenere il nostro Paese nel numero di quelli più industrializzati
Oggi a due anni di da quell'appuntamento ci troviamo a ridiscutere i temi della competitività del sistema mentre ci accingiamo con grande convinzione ad integrarsi in un nuovo Stato dimensioni continentali
Ma dobbiamo essere consapevoli che se in Europa mostriamo le nostre forze non possiamo portarci le nostre debolezze nelle nostre arretra tre arretratezze
Quanto determinano allora in materia di carenza di infrastrutture di eccessivo costo del denaro di rigidità del mercato del lavoro di pressione fiscale insostenibile non appartiene più solo all'area delle nostre esigenze ma fa e farà sempre parte
Sempre più parte di una cultura europea
Il nostro Paese deve riuscire a coniugare le regole con lo sviluppo perché solo così le piccole imprese e l'industria in genere potranno esprimere al massimo tutte le loro potenzialità
Potranno non solo farci entrare ma soprattutto facile stare da protagonista in Europa nuovo grande paese che saprà contrapporre il suo modello di sviluppo a quello americano e asiatico
Nulla potrà essere più rilevante né in Italia né a Brescia vorrei concludere con un auspicio siamo entrati in questo convegno con la convinzione profonda per l'Europa sarà una grande occasione d'investimento sociale culturale politico ed economico e che rilascerà nel tempo grandi benefici
L'auspicio e che dal dibattito che avremmo oggi con tanti colleghi con i più alti esponenti del Governo con il leader dell'opposizione e con le parti sociali sì posso uscire convinti e consapevoli che L'Europa che vogliamo
E che vogliamo fortemente è quella delle libertà del lavoro della concorrenza e dal mercato grazie
Credo che adesso ci sia il saluto del sindaco Martinazzoli che però non vedo eccolo era nascosto al podio prego espresse
Il dato da un saluto grato e coordinare le autorità Aldo organizzatore del convegno
Ai partecipanti al convegno
Così significativa così rilevante nella vita della nostra città
è significativo anche per la ragione che gli ha portato qui
Nell'occasione della celebrazione di un secolo di vita
Del primo sodalizio dell'associazione degli imprenditori bresciani
Avremmo voluto accoglierli in un ambiente
Più consono alla qualità cittadino
Speriamo di poterlo fare in una prossima occasione
In un qualche nuovo anniversario non necessariamente tra un secolo
Credo che stiamo su questa strada
E credo insieme che le cifre eloquente che gli ha offerto il presidente Saccone
Vi dicano esattamente la forza della potenzialità virtù di questa città e di questa provincia sono il risultato il frutto di una lunga storia dalle avventure del sapendo che trascende
Una storia che è stata grande
Tutte le volte che i bresciani sono stati capaci di coniugare l'assunzione del rischio dalla novità
Con la fedeltà all'origine e dalle radici certo abbiamo problemi ma credo che possiamo dire poiché di questo parlerete
Che questa geografia come altra geografia italiana non è il problema di entrare in Europa
Questa geografia e c'era una geografia europee e se mai il problema di capire come siamo capace di assumere una sfida che altrimenti ci respingere ben dietro
Che si debba fare l'Europa a me pare una necessità se mai l'interrogativo talvolta angoscioso che tutti ci poniamo a che cosa fare dell'Europa quanto l'avremmo fatta
Io penso che sull'orizzonte
Della globalizzazione l'Europa unita sia l'unica risorsa che il capitalismo europeo e dalla sfida planetaria per garantire il suo valore il suo merito la sua peculiarità come andare in Europa questo il tema che dibatte rette
Certamente avendo presenti le difficoltà e le complessità il contrasto che stia città intorno a questo itinerario
Io credo che i piccoli imprenditori italiani abbiano ragione
Quando chiedano per essere competitivi in questa nuova veste storica avventura
Uno Stato meno impiccione
Credo che forse conviene a dir la verità intervenire esauriente occorrerebbe meno intermediazione dello Stato meno fisco e meno agli occhi e dunque meno barocco
Una diminuzione di quel tasso di colesterolo burocratico che minaccia di infarto la vita della nazione
E che spesso rende impotenti anche le risorse strepitose e per merito abitante ci sono in tanti luoghi di questo Parks
Allora ecco l'augurio conclusivo
Che forse con un poco di presunzione
Io mi sentirei di fare
In una chiacchiera inconcludente ininterrotto che sembra lasciare tutti sulle stesse posizioni
Ciascuno consapevole solo delle proprie ragioni e dei torti altrui
Mi piacerebbe che il convegno bresciano
Avesse questo coraggio della verità
Sapendo che la verità ma possono pronunciare solo quelle che hanno il coraggio di sopportarla per gli altri perse
Ci sono io parole del convegno i convegni sono fatti di parole
Però ci sono le parole che non contano niente
Le parole che contro
Generalmente le prove che contano sono quelle che costano per se stessi e per gli altri mi piacerebbe dicevo
Io all'esito di questo dibattito sarà sicuramente acceso
Una parola un gesto un'idea un orientamento in qualche misura potesse uscire in un tempo nel quale il Paese
Ha bisogno di trovare fiducia in se stesso e nel suo futuro fosse vista occorre anche per questo profitto anniversario che celebrano gli amici industriale di Brescia la storia di un secolo una storia lunga anche per le istituzioni e per le associazioni e questa storia è grande come dicevo prima per la ragione che rispetta la sua verità ci sono tanti modi di celebrare l'anniversario gli uni quelle inutili sono i modi del rimpianto che alludono alla decadenza
Gli altri quelli di utile sono in modo e che assumono
Dalla lettura del passato il coraggio che fu ricchi diede l'inizio dei padri fondatori un'eredità che essa è stata tramandata non certo perché la gestisce i nostri come degli inutili avrà e con questi sentimenti che avrò il convegno buon lavoro e se mi permettete come sindaco non accetta mi auguro anche spero che ciascuno di voi porti nel suo cuore un buon ricordo di Brescia dei bresciani
Grazie al sindaco Martinazzoli o non è stato un semplice saluto di circostanza ma anche un incoraggiamento è una sfida
Alla platea
A questo punto do la parola al dottor Mario Casoni
Vicepresidente la Confindustria che esporrà le tesi della piccola industria sono base di questo dibattito
Autorità signori signore colleghi
Prometto due cose
Non farò l'analisi della situazione economica
Non cadano nella tentazione di uscire dal mio ruolo di rappresentanti delle oltre cento mila piccole industrie aderenti al sistema Confindustria
Assicuro però che tratterò il tema dell'Europa
Alle commenterò sul modello di sviluppo del nostro Paese
Affronterò le condizioni necessarie ma non sufficienti per fare sviluppo
Individua le condizioni specifiche che occorre assicurare alle imprese perché continua a dare in Italia unità e forte l'importante contributo che sin qui hanno dato
Sono questi per tutti i colleghi per me personalmente obiettivi sui quali ci si deve muovere ora e subito
Gli ho promesso che non fanno analisi della situazione economica tutte le analisi infatti indipendentemente dalla loro qualità scontano un fatto importante
Guardano l'innovazione dei mezzi piuttosto che mi Fini
Ora il subito è indispensabile che il nostro Paese rifletta sui fini dello sviluppo
E certamente non è un caso che due anni or sono a Torino Giorgio Fossa dove presidente della Piccola industria concludeva il suo intervento dicendo
Quella dello sviluppo è una strada che o si percorre tutti insieme o non si percorre
Oggi io dico chiaro forte
Che parlare di strumenti non serve se tutti insieme non siamo d'accordo sui modelli di sviluppo della nostra società
Comporre gli interessi non mediabili
Compiere scelte anche dolorose sul breve ma indispensabili per il futuro è compito della politica
Noi oggi ribadiamo la supremazia della politica
Di quella politica che considera bene pubblico ciò che soddisfa gli interessi generali della collettività e non ciò che viene offerto posseduto dallo Stato o dagli enti pubblici
Ed è per questo che guardiamo con grande interesse i lavori della Bicamerale
Ai lavori del ministro Bassanini
All'evoluzione delle posizioni di tutti i partiti politici con il forte auspicio che si abbandonino definitivamente
Pratiche conservative di un finto potere e ci sia diteci sa mente verso una politica che decide bene ed in fretta cose bene pubblico
Ci sono aspetti del bene pubblico sui quali le forze sociali possono dare attraverso la concertazione un contributo significativo ed indispensabile
Ma in ogni caso ribadisco la scelta deve essere della politica
Un solo esempio per tutti il sistema pensionistico
Confindustria espresso con chiarezza qual è il punto di vista tecnico
Oggi la politica deve dire con chiarezza al Paese
Se è giusto far pesare sulle generazioni future delle sette sbagliate
Terribilmente sbagliate sulle quali porrei subito è possibile intervenire ma è una scelta politica
Gli ho promesso che non sarei caduto nella tentazione di uscire dal mio ruolo di rappresentante delle piccole industrie italiana non voglio cui dire come si deve mettere sotto controllo la spesa pubblica
Voglio e devo dire che le imprese non possono più continuare a sostenere l'indebitamento dello Stato
Non voglio qui dire come sistema bancario debba recuperare velocemente efficienza
Voglio e devo dire che all'impresa e non possono più continuare a finanziare questa inefficienza sopportando un costo del denaro che negli ultimi anni è diminuito di mezzo punto ogni volta che i tools è stato ridotto di un punto
Voglio invece parlare del contributo che il sistema delle piccole industrie ha dato anche recentemente allo sviluppo del Paese
L'occupazione reticoli in Paesi a partire dal mille novecentonovantacinque è tornata a crescere sensibilmente in alcuni settori che più caratterizzano il modello di specializzazione italiana
Quali quelli del cuoio dell'abbigliamento della meccanica
La quota di fatturato e spaventata si aggira tra il trenta ed il quaranta per cento
Sono valori superiori a quelli riscontrati nell'impresa e di maggiori dimensioni
è il risultato della capacità delle piccole e medie imprese industriali di soddisfare in modo flessibile la domanda adattando la produzione alle mutevoli esigenze della clientela adeguandola rapidamente all'andamento ciclico
A fronte di questi dati positivi a un tratto di debolezza costituito dalla difficoltà a crescere perché mancano economie di scala
Pisano carenze nell'assetto istituzionale del mercato del lavoro
Vi è una scarsa qualità dei servizi pubblici
Soprattutto ci troviamo in presenza di un'amministrazione pubblica guidata da procedure tipiche di una società agricola
Io assicurato all'inizio che avrei trattato il tema dell'Europa
Lo farò non per discutere se conviene o no perché considero questo è un'argomentazione superata
L'Italia
Dal Trento a Caltanissetta d'Aosta numero e già in Europa
Lo è stata sin dal mille novecentocinquantasette lo è oggi come membro effettivo ed attivo del grande mercato unico
Nessuno però si deve illudere di poter stare fuori dalla moneta unica pretendendo di stare dentro il mercato unico
Adottare l'euro significa la fine di un'era
L'era dell'inflazione delle svalutazioni del salario variabile indipendente del debito pubblico dell'espansione dello stato dell'economia
è un mutamento epocali addirittura genetico e per questo che la piccola industria quando parla di Europa non può parlare di costi ma di Investimenti
Investimenti che devono rilasciare i rendimenti nel breve nel medio nel politico e nel sociale per i cittadini e per le imprese insomma per la trasformazione della nostra società
Gli ho detto in apertura che avrei fatto riferimento al modello di sviluppo dal nostro Paese
Cinquant'anni or sono la nostra società era fondata su tre pilastri
Lo Stato democratico e rappresentativo
Lo stato sociale il mercato e le sue efficienza
La democrazia parlamentare si è trasformata in partitocrazia
Stato sociale e pubblica amministrazione hanno assunto i connotati di uno statalismo burocratico soffocante inefficiente
Nel mercato entrato prepotentemente lo Stato facendo prevalere con la forza i suoi particolari interessi di gestore
I cittadini di soggetti economici hanno sviluppato una capacità di adattamento Chiappero ha messo per alcuni ha facilitato la loro vita fatta di compromessi e di mediazione di basso livello
I cittadini e le imprese
I buoni cittadini e le buoni in paese
Oggi hanno bisogno anzi chiedono un nuovo modello di sviluppo
In questo modello lo Stato rispetti in anticipo tutti i vincoli di bilancio
Opera attraverso una pubblica amministrazione che lavora per obiettivi e aiuti a chi ne ha veramente bisogno
In questo modello lo Stato rispetto all'economia ha il coraggio di fare scelte prioritarie non collusivi e e che ripeto abbiano come unico obiettivo il bene comune
In questo modello lo Stato rispetta puntualmente la parola data con tempi coerenti con quelli dell'economia
Dopo l'Europa e dopo il modello di sviluppo vi avevo detto che avrei parlato delle condizioni che considero necessarie per consentire all'impresa che di continuare a dare il proprio contributo al Paese
Sono condizioni dei benedire lo che sono necessarie ma che da sole non bastano
Mi riferisco a cultura scuola pubblica amministrazione
La cultura di insieme di valori di conoscenze che reggono la società
Nella nostra cultura vi sono ancora consistenti correnti di pensiero
Che fanno riferimento alla distribuzione di ricchezza
Senza preoccuparsi che si può distribuire solo ciò che si produce
Per troppo tempo in Italia questa concezione avuto la prevalenza trovando una risposta nello spaventoso debito pubblico
Cuore subito è indispensabile che soprattutto coloro che sono più dotati testimonio direttamente che il nostro futuro è strettamente legato all'allargamento della base produttiva e che se le quarantadue imprese che in Italia nascono ogni ora vi si sia lasciata vivere tutte diventeremo un Paese con una dinamica di sviluppo ineguagliabile
Ora il subito però tutti dobbiamo capire che servono gli strumenti ma che ancor più servono le convinzioni mentali
Nella scuola per esempio il nostro paese è il fanalino di coda
Occorre passare dalle parole ai fatti
Noi vogliamo come solennemente affermato nell'accordo sul lavoro del ventiquattro settembre novantasei che lo zero trenta per cento del monte salari versato dalle imprese non vada più a coprire i costi di enti e società di formazione che nulla hanno a che vedere con l'impresa
Ma si è direttamente destinato alle imprese attraverso meccanismi automatici che ne favoriscano l'utilizzo da parte delle piccole imprese
Le piccole imprese italiane molte temo senza saperlo
Versano oltre quaranta miliardi per la formazione ma non beneficiano di nessun sostegno quando devono realizzare iniziative formative per i loro dipendenti
Se è vero che la piccola impresa e la leva decisiva del sistema produttivo italiano
E se è vero che la scuola la formazione costituiscono uno dei più importanti fattori di competitività di ogni sistema paese
è indispensabile una svolta che riqualifichi l'intero sistema di formazione italiana facendo leva proprio sulle piccole imprese
Quando si parla di pubblica amministrazione
Si parla del braccio operativo dello Stato
In questo senso va esaltata la dignità degli uomini che lavorano della pubblica amministrazione
Ai quali chiediamo di essere i primi interpreti dei valori culturali dello Stato moderno
Ma così come quando occorrono troppe parole per spiegare un valore stiamo implicitamente ammettendo che ciò di cui parliamo non è un valore così la pubblica amministrazione deve prendere coscienza che la chiarezza e la semplicità sono valori
Se i dieci comandamenti sono scritti in cinquanta parole e sono compresi da tutti non si possono impiegare ventidue mila parole per scrivere la direttiva sulle caramelle
Ma se cultura scuole pubbliche amministrazione sono condizioni necessarie da sole non sono sufficienti
Gli ho preannunciato che avrei sottolineato le condizioni specifiche che potrebbero consentire alle imprese
Di sviluppare il contributo che hanno dato sino ad oggi
Da qualche anno girando per il mondo ci siamo accorti che anche le attività più semplici negli altri paesi si compiono con minor dispendio di energie
Il fatto forse ancor più grave ci siamo accorti che fuori dall'Italia
L'imprenditore Piccolo o grande che sia viene accolto come un attore economico in grado di mettere insieme i fattori di produzione e quindi capace di produrre ricchezza
Credetemi e psicologicamente molto importante sentirsi considerati e non tollerati
Ma di questo ne parleremo domani mattina
Oggi vorrei richiamare la vostra attenzione quella del governo su quelle che sono le tre aree sulle quali occorre agire fare bene e renderle più moderne
Mi riferisco al mercato del lavoro
La finanza il fisco sono schiave sulle quali sì di decidere ora e subito
Ridurre gli strappi del mercato del lavoro significa affrontare il tema della disoccupazione
Creare le condizioni perché gli investimenti siano remunerativi è importante ma non basta se le piccole industrie non hanno la possibilità di impiegare con flessibilità il fattore lavoro
Il governo di sindacato hanno una grande responsabilità
Entrambi parlano di flessibilità con è un facile con la convinzione che attraverso uno due leggi
Si possano regolare in modo nuovo o meglio si possa imbrigliare in modo diverso apparentemente più moderno il mercato del lavoro
La questione è molto semplice se vogliamo preservare la tanto decantata flessibilità della piccola industria
Dobbiamo consentire che quando c'è lavoro la piccola industria possa assumere esattamente per il tempo in cui c'è il lavoro
Tutto ciò che è fuori da questo concetto è una banda è una bardatura normativa che adesso l'effetto di tenere sempre più fuori dal mercato del lavoro i giovani che non vi sono ancora in trance
Basta con la tutela di chi già lavora
Pensava di utilizzo dei giovani significa far lavorare le imprese quando c'è lavoro
Significa allargare la base produttiva significa aumentare la ricchezza del Paese
Tutto il resto sono chiacchiere demagogiche
La piccola industria recentemente fatto proposte coraggiosi ed i nostri colleghi del Mezzogiorno hanno fatto altrettanto nella stessa direzione
Dare flessibilità la piccola industria in materia di lavoro e una richiesta nostra ma non solo nostra se il governatore della Banca d'Italia
Esattamente trenta giorni orsono a pochi chilometri da qui ha sentito il bisogno di elogiare il comportamento delle piccole industrie chiarendo testualmente
Che la flessibilità del salario dell'impiego del fattore lavoro difende anzi può accrescere il livello occupazionale
Guardiamo con grande preoccupazione nuove leggi che regolino in brindisino questa flessibilità
è veramente strano dichiarare di voler andare verso un sistema con più ampi margini di liberalizzazione mentre si agisce né i fatti ponendo ulteriori vincoli ed ulteriori limitazioni
Come si può giudicare diversamente un provvedimento come quello della subfornitura che unica in Europa non solo non è in linea con gli elettori orientamenti comunitari
Ma discriminando fra committente pubblico e committente privato e decisamente in conflitto con la disciplina della libera concorrenza
La secondaria dopo il mercato del lavoro sulla quale si deve agire ora e subito e quelle della finanza
L'esigenza della piccola industria di finanziare l'innovazione di prodotto e di processo
L'internazionalizzazione la crescita prima sempre insoddisfatta affinché il nostro mercato dei capitali sarà così ingessato
Bisogna e uscire ora e subito da questo dilemma del prigioniero nel quale perdono tutti in paese e paese al più si salva ma ancora per poco il sistema bancario
Le banche finanziano sono le imprese che presentano garanzie senza curarsi della qualità dei progetti di investimento
Al di là dei vecchi discorsi sulla propensione al rischio del sistema bancario
Ci sarebbe da chiedersi
Come mai le piccole industrie sono sottocapitalizzate se poi riescono in modo consistente a farsi finanziare presentando garanzie reali
Entra in gioco una politica fiscale dissennata
Che per anni ha penalizzato il profitto privilegiando la rendita
Che ha reso più conveniente investire gli utili in titoli di Stato anziché nell'impresa
Ma non basta uscire da questo dilemma perché ora subito occorre avviare azioni per modernizzare il mercato dei capitali facendo entrare senza condizionamenti intermediari di investitori istituzionali che sappiano raccogliere risparmio a lungo termine ed indirizzando verso il capitale di rischio dell'impresa
Lo sviluppo di un eterno di un moderno mercato dei capitali
Avrà implicazioni dirette sul rapporto banca incarichi impresa che al momento salvo rari casi e ancora scudiero Tisato e penalizzante per le imprese
Un mercato del lavoro flessibile ed un mercato dei capitali moderno sono certamente utili ma non raggiungerebbero gli Obiettivi di sviluppo se non si agisse ora e subito sul sistema fiscale
Andare in Europa significa rispettare i parametri ma significa anche arrivare certe verso politiche economiche sostenibili e convergenti
Tutti i Paesi infatti devono perseguire il risanamento dei loro bilanci con misure sostenibili dalle situazioni economiche convergenti che vadano cioè nella stessa direzione
Tutti i Paesi stanno infatti riformando le pensioni e cercano di ridurre la pressione fiscale
E l'Italia
E sotto gli occhi di tutti che le politiche del governo vanno in direzione esattamente opposta
Maggiori contributi maggiori ticket l'ingiusta prelievo sul TFR e quant'altro si sentì in giro sono manovre odiose
Che servono esclusivamente a finanziare ma non a ridurre la spesa pubblica
Il trenta novembre dell'anno scorso il ministro Visco annunziato con tono perentorio mentre ancora si discuteva la Finanziaria che escludeva una manovra bis in primavera tutti possiamo sbagliare ma perché fare affermazioni così perentorie che hanno conseguenze sui mercati sui cittadini e sulle imprese
Il Presidente del Consiglio nel suo programma elettorale
Ha annunciato che i primi due anni non ci sarebbe stata una grave di tasse e che nei due successivi sarebbero diminuite
Tutti possono sbagliare
Ma il primo ministro è personaggio troppo accorta e sensibile ai mercati
Per per non capire che se il capo del governo si impegna la Direzione ci sono conseguenze pesanti in economia
Escludo che le dichiarazioni dei nostri governanti siano fatte per motivi dice al televisivo
Ma allora mi chiedo e vi chiedo se non sia giunto il momento che il Governo parli di meno ed agisca di più
D'altra parte quando agisce lo fa in modo incomprensibile per usare uno il femminismo
Come ci si può come ci può chiedere di programmare investimenti se ad un quarto dell'anno non sappiamo quanto inciderà l'Iraq o se calpestando il diritto vengono rimessi in discussione eventi contabili che appartengono a bilanci già chiusi
Il governo vuole maggiori entrate del fisco
Ha una strada obbligata deve favorire l'allargamento della base produttiva preoccupandosi di non far morire le quarantadue imprese che nascono ogni ora del giorno e della notte in Italia
Ora e subito deve annunciare che ci sarà un alleggerimento della pressione fiscale e dove subito deve far pagare le tasse a chi non le paga e sia chiaro che questo argomento non ci tocca perché le nostre industrie vivono a soli anzi la concorrenza sleale di chi non paga contributi sociali e tasse è un addebito che poniamo con forza sul tavolo del governo
Autorità
Signori signori colleghi
Ho detto mantenuto la promessa di non dilungarmi analisi della situazione economica ed ho fatto attenzione a parlare di ciò che riguarda direttamente dei Tories
Ho detto che noi riteniamo che la politica stessa debba assumere l'alto compito di effettuare scelte che tengano conto del bene collettivo nel medio periodo
Ho indicato in cultura scuola e pubblica amministrazione le condizioni necessarie ma non sufficienti per fare sviluppo
Mi sono soffermato sulle caratteristiche che il mercato del lavoro quello dei capitali di sistema fiscale devono avere per rendere il nostro contesto almeno comparabile con quelli nei quali competono i nostri concorrenti
Il mercato è ormai globale
Come sanno le imprese anche piccole che vi si affacciano e tutti hanno ormai consapevolezza che si produce dove e più convenienti
Noi vogliamo Evolo vogliamo fortemente continuava a produrre in Italia forte e unità
Ma perché ciò accada perché l'economia torni a crescere
Perché agli imprenditori che ricomincino ad avere fiducia ad investire
Perché i giovani siano sempre più attirati dal lavoro più che da un effimero posto di lavoro
Perché i giovani non pensino al futuro come ad un periodo nel quale dovranno pagare i debiti contratti dei loro padri
E necessario a collegare il nostro Paese alla sponda sana di uno sviluppo sostenuto sul piano reale ed equilibrato sul piano finanziario
Ora e subito dobbiamo costruire il futuro a nostro e dei nostri figli
Non si può rinviare ancora grazie
Ringraziamo mai occasione per il suo intervento
Canzoni nella sua relazione introduttiva ha parlato di tre aree sulle quali è urgente
Intervenire subito
Mercato del lavoro
Finanza e fisco e proprio di finanza e fisco ci occuperemo nelle successive due
Piccole tavole rotonde che precederanno eseguiranno l'intervento del presidente della FIAT Cesare Romiti cominciamo con la finanza d'impresa
E io chiamerei subito
Il dottor Domenico Barberio che presidente da piccola input imprese la Puglia fa sfoggio del suo intervento non vi spaventate dal di qua da questo scenario la piccola industria non ha fatto un colpo di Stato nonostante ci sia una vacca rappresentazione da realismo socialista prego
Grazie buon pomeriggio a voi tutti
Per la piccola industria entrare in Europa e soprattutto restarci vuol dire avere uguali opportunità rispetto all'impresa degli altri Paesi partner le possibilità per le piccole aziende di competere con efficacia sui mercati internazionali si giocano anche su un rinnovato sistema finanziario
La mia è un'azienda di piccole dimensioni e spesso provo la sensazione di essere alla guida di una Ferrari che non riesce ad accelerare
E come se ci fosse qualcosa che le impedisse ricorrere a pieni giri e come sa la benzina non arrivassero alla Camera scoppio
La benzina qui penso sono le risorse finanziarie
L'ostacolo che vedo è un mercato finanziario che non funziona
Il nostro sistema finanziario dunque
E ancora ben lontano dal grado di efficienza e di diffusione di comportamenti innovativi che connotano quello degli altri Paesi europei
Da qui la necessità di una profonda riflessione per individuare nuove modalità operative ed organizzative che abbiano carattere propulsivo e di sostegno allo sviluppo economico ed alla crescita aziendale
Nella nell'introdurre il dibattito sulla finanza di impresa mi soffermerò su alcuni aspetti di particolare interesse per le piccole aziende
Ciò è tanto più necessario in quanto Italia presenta una struttura produttiva sotto molti aspetti differente da quelle degli altri Paesi europei
E per la quale piccola industria stati indicare una realtà la cui tipologia aziendale caratterizzata da semplicità organizzativa
Da cronica sottocapitalizzazione
Conseguente al profilo familiare che loro la proprietà in definitiva da una diffusa debolezza sul piano finanziario
Da questa particolarità tutta italiana e dalla conseguente eccessiva dipendenza dal credito bancario dobbiamo portarti ire per affrontare il nostro tema
Intendiamo pertanto offrire il nostro contributo per individuare un percorso che consenta la creazione di un vero e proprio sistema di finanza d'impresa visto nell'ottica dalla piccola impresa
Occorre prima di tutto di tutto metterà le aziende minori nelle condizioni materiale culturali di poter realmente accedere a nuovi mercati finanziari
Per raggiungere questo traguardo un'impresa ha bisogno di sostegni in grado ride votarla da un sistema basato esclusivamente sul credito bancario alla vera e propria finanza
Un sistema creditizio può più attento sul versante dei servizi può costituire un'occasione importante per consentire alle piccole imprese di sviluppare una cultura finanziaria attualmente ancora insufficiente
Il primo passo da compiere pertanto quello di modificare profondamente il rapporto Banca Impresa oppure per meglio dire rapporto impresa banca come ha già detto questa mattina un mio collega
Esso deve essere basato su non più sulla latente conflittualità che oggi lo caratterizza ma fu un clima di maggiore fiducia reciproca
Il mondo bancario infatti può dare un contributo importante allo sviluppo equilibrato della struttura finanziaria dell'impresa quale requisito fondamentale per consentire l'accesso agli strumenti finanziari disponibili sul libero mercato
Ma che cosa dobbiamo intendere per finanza di impresa
Quali soluzioni lo possono essere più congeniale alle aziende di piccole dimensioni
Si può ipotizzare una specie di agenzia bancaria che si proponga quale tutor delle piccole impresa ne valuti i fabbisogni finanziari e individui le fonti più opportuno coordinando per esempio finanziamento ordinari finanziamenti agevolati a livello nazionale e comunitario compartecipazione a capitale da parte dei fondi chiusi
Penso valga la pena di riflettere sulle modalità organizzative di una simile struttura sulla sulle professionalità che devono essere coinvolte sulle caratteristiche che l'azienda devono possedere per accedere a tali servizi
Pur tuttavia anche l'impresa specie quelle più dinamiche e con maggiore propensione alla crescita dimensionale
Si pongono seriamente il problema dello spostamento del loro baricentro finanziario dal debito al capitale
Esistono già alcuni strumenti di finanza innovativa che possono svolgere un ruolo essenziale
Mi riferisco ai fondi chiusi che a tre anni di distanza dalle disposizione che Marco che ne consentirono l'istituzione risultano ancora il numero del tutto insufficiente mi riferisco inoltre alla cambiale finanziaria
Che per le modalità eccessivamente restrittive che Maria ne regola un accesso rischiano di rimanere Strumendo inefficace per la gran parte delle piccole industrie mi riferisco infine ai fondi pensione che possono assumono un ruolo importante come investitori istituzionali Nava raccolta del risparmio a lungo termine sembra che non vengono imposti vincoli assurdi che privilegino il collocamento dei titoli pubblici
Sono strumenti utili per diffondere una diversa cultura finanziaria aziendale ma che vanno ben tarati sulle caratteristiche del nostro sistema industriale per renderli effettivamente accessibili alle imprese
Ci aspettiamo quindi dal dibattito che seguirà utili indicazioni su quelle che sono le condizioni normative è operative necessarie per superare gli attuali ostacoli e per assicurare a questi strumenti finanziari la più larga diffusione
Occorre tra l'altro se si vuole veramente modificare il profilo del nostro sistema finanziario
Che la parte dal governo ed al Parlamento si ponga attenzione al trattamento fiscale per non condizionare pesantemente le scelte dei risparmiatori è bella impresa sono ben note le distorsioni generati finora dalla disparità di trattamento fiscale che ha penalizzato investimenti produttivi e necessario pertanto avviare con urgenza una politica fiscale Gallini nostro paese alle situazioni da tempo esistenti negli altri Paesi
C'è un'ultima questione che bisogna chiarire
Merito nell'ottica dalla piccola industria intendo alludere al dibattito sulla partecipazione delle banche a capitale dalle aziende o sull'approdo delle stesse alla quotazione di borsa
Mobilitare è organizzare il risparmio nazionale per offrire nuova linfa al sistema delle imprese garantendo lo adeguatamente è un obiettivo primario
Governo e forze economiche interessate devono perseguire con costanza e determinazione
Sono però a questioni da cui la piccola impresa anche la più dinamica è lontana ed estranea per struttura aziendale societaria culturale
Per questo ritengo utile che l'attenzione non sia concentrata esclusivamente o essenzialmente in queste direzioni
La piccola industria anche altre esigenze mi auguro possono venire in questa giornata interessanti indicazioni per la loro soluzione grazie per l'attenzione
Presidente della piccola industria della Puglia già introdotto il tema di questa nostra prima
Tavola rotonda sulla finanza d'impresa la finanza come è stato detto e uno dei principali vincoli alla crescita
Per le piccole e medie imprese non soltanto le piccole e medie imprese
La struttura di queste appare troppo legata al debito in particolare al debito a breve termine e troppo poco al capitale di rischio nel materiale lo dico preparato per questa occasione vi sono due dati che vorrei leggere che credo siano estremamente interessanti che sono tratti dall'indagine del Mediocredito centrale
Salito tali sia crescente al diminuire della dimensione nel novantacinque ad esempio si va da un rapporto tra il sessanta virgola due per cento tra debiti finanziari avrebbe i debiti finanziari totale per le imprese più grandi fino a valori superiori al settantacinque per cento
Per le piccole elementi un altro dato che credo sia interessante per introdurre questa tavola rotonda sempre pagato indagine del Mediocredito
Cioè rileva che sempre i dati sono dal novantacinque un differenziale di oltre due punti percentuali tra le imprese più piccole quelle maggiori per quanto riguarda gli oneri finanziarie
A questa la prima tavola rotonda
Partecipano e sono qui alla mia destra alla mia sinistra il professor Gian Maria Gros spirito che docente di economia industriale università
Di Torino e il professor Marco vitale che fra le tante cose che fa è anche presidente della il film cioè dell'associazione che riunisce in Merchant banking
Quindi diciamo i nostri due spetti si dividono il versante dei rapporti con il mondo creditizio versante invece della finanza più innovativa
E del capitale di rischio
Prima di dare la parola luogo per una brevissima introduzione che spero contenuta nel massimo in dieci minuti che trae spunto da quello che ha detto Casoni nella relazione introduttiva
Mi devo poi avvertire che ci saranno tre domande svolte dalla mondo della piccola impresa direttamente ai nostri due aspetti
Prego professore lo spirito
Abbiamo sentito prima che l'impresa si sente come un motore a cui non arriva la benzina perché il sistema creditizio non dà abbastanza finanziamento
La domanda è ma perché la benzina dovrebbe venire dall'esterno e l'autofinanziamento autofinanziamento pesa per il cinquantanove per cento
Nelle imprese italiane censite dalle l'indagine del Mediocredito centrale e non è una percentuale eccessivamente elevata se si pensa che è ancora più alta negli Stati Uniti ma l'autofinanziamento è una modalità sana fisiologica finanziare un business che cresce i profitti di oggi servono per finanziare gli investimenti di domani e così ci si assicura che l'investimento non vada fuori misura e che non si continua a investire laddove i profitti non ci sono
Questo è il fondamento dell'impresa privata ma non sempre un business a una sua evoluzione fisiologica il caso tipico e quando si deve saltare da un mercato nazionale a un mercato continentale che è quello di cui ci occupiamo oggi in questo convegno significa dover assumere talvolta una taglia dimensionale
Vicina a quella dei concorrenti significa avere predisporre delle reti commerciali che mancavano in alcuni Paesi significa investire in una qualità di prodotti che in altri mercati può essere richieste in modo diverso da quello del mercato
Tradizionale infine talvolta significa anche rivedere l'assetto imprenditoriale per renderlo meno dipendente dalla presenza e la persona fisica dell'imprenditore questi evoluzioni richiedono una entità di risorse che è commisurata all'obiettivo e non alla redditività del business preesistente
Quindi il vincolo dell'autofinanziamento può ridurre la possibilità di investimento al di sotto delle necessità dell'obiettivo con il rischio che l'investimento stesso finisca in una perdita del valore che in esso è stato immesso
Come rompere questo vincolo io li terrei sulla parte delle fonti di finanziamento che riguarda il vincolo di debito
E quindi principalmente al sistema finanziario esistente che fa perno largamente sulle banche l'indagine che ho citato prima dottor De Bortoli ci dice che oltre a questo il cinquantanove per cento di
Autofinanziamento c'è un ventuno per cento che viene dalle banche un quattordici per cento che viene dalla società di leasing e poi il resto sono briciole
è importante il ruolo del leasing per le imprese più piccole tra dieci e venti addetti arriviamo al venticinque per cento degli investimenti
Che cosa ci dice questa quota del leasing ci dice una cosa essenziale che più le imprese piccole più il finanziatore di credito
Cerca di nomi impegnarsi nella valutazione del suo debitore
Mario impegnarsi nella valutazione del bene che a torto o a ragione richiederlo garantisca ritiene o garantista più del debitore
Siamo in presenza di una diffusa incapacità del sistema finanziario ma diciamolo pure essenzialmente del sistema bancario di valutare la controparte la incapacità che è di solito il sintomo di un mercato inefficiente
Retata inefficiente quello che non essendo in grado di distinguere contratti buoni dai contratti cattivi
Alza il prezzo in modo da garantirsi che i contratti cattivi vengano uguali i costi dei contratti cattivi vengono ugualmente coperti questo è un'inefficienza che si traduce in un progressivo peggioramento del mercato più impressi sono iniqui
Più i contraenti cercano altre fonti per esempio l'autofinanziamento più gli operatori che rimangono sul mercato sono essenzialmente gli operatori non buoni quelli che danno origine alle sofferenze
La conclusione è che la prima riforma che le imprese industriali devono chiedere al sistema bancario è quella di migliorare la sua capacità di gestione dell'informazione è vero che nel sistema bancario ci sono delle inefficienze
A tutto tondo cioè eccesso di personale
Ma e il danno più grave che deriva il sistema produttivo dal sistema bancario non è l'inefficienza nei posti di lavoro a mio avviso è l'inefficienza nella gestione dell'informazione
Capacità di valutare i progetti come è stato detto prima il presidente Casoni e non i proponenti dei Progetti non i patrimoni dei proponenti dei progetti
Ma per arrivare a questa capacità le banche hanno bisogno di una collaborazione da parte delle imprese
Informazione vuol dire
Capacità di avere elementi sul reale andamento attuale e sulle prospettive di questi famosi progetti che si dovrebbero valutare e in questo le imprese hanno una parte di responsabilità circa la carenza di informazioni in cui il sistema bancario opera una parte di responsabilità
Che risiede nella cattiva qualità delle informazioni che le imprese normalmente forniscono all'e sterno
Anche sotto la spinta e questo è un altro tema su cui voglio sorvolare sotto la spinta di un sistema fiscale che induce l'impresa con tante forme di pressione essere poco trasparenti nella loro informazione
Quindi vorrei concludere almeno questo primo intervento sottolineando il legame che esiste tra efficienza del sistema bancario
Capacità di finanziamento delle imprese e
Organizzazione del sistema fiscale dei rapporti tra fisco è impresa il miglioramento della gestione dell'informazione può venire solo attraverso un allentamento
Dell'attenzione che esiste tra fisco imprese che consenta miglioramento dell'informazione societaria e da questo punto di vista è essenziale che il mercato il mercato dei finanziamenti sviluppi degli intermediari
Che mettano a disposizione di diversi operatori in modo specializzato un'informazione oggettiva e professionalmente qualificata
Vorrei citare tra gli operatori che possono dare questo tipo di informazione le agenzie di rating
Che hanno proprio come scopo istituzionale quello di fornire informazioni sulla capacità di ripaga mento del debito e quindi sulla solidità dei titoli rappresentativi di debito delle imprese che vengono messi sul mercato
Questo perché
Se da un lato il limitarsi all'autofinanziamento dal credito bancario
è un vincolo dal quale le imprese si debbono liberare bisogna ricordarsi che non esiste un'unica alternativa difficile
E brillante rappresentata dal capitale di rischio per arrivare a un capitale di rischio collocato direttamente presso i risparmiatori ho collocato presso investitori istituzionali
è necessario far crescere un informativa un'informativa sull'andamento dell'impresa che può essere aiutata
A svilupparsi anche attraverso la diffusione dei titoli rappresentativi del debito
Che allora a mio avviso sono più semplici come primo passo di collocamento in quanto hanno una struttura certa un rendimento garantito e una rischiosità che può essere valutata anche dall'esterno
Grazie a quest'ora
Aggiungerei prima di dare la parola al professor vitale anche un'ovvia considerazione che accertamento implicita nelle parole Posocco spiedo che uno scenario come quello mi ha configurato
Difficilmente attuabile in una situazione la quale un sistema creditizio largamente pubblico e autoreferenziale che tende in qualche modo difendersi perché vedremo anche alla prova della riduzione dei tassi di interesse che sarà estremamente interessante dal punto di vista della gestione aziendale
Chiedo al professor vitale di grazie
Le mie considerazioni si ricorrono alla cosiddetta finanza per lo sviluppo
Ed è difficile parlare
Seppur brevemente di questo tema senza incrociarlo con quello fiscale
Cedo per ciò scusa in anticipo a coloro che dovranno trattare il tema fiscale se di qualche
Modo di il voto era un pochino il loro canto
Diritto alla con qualche immagine che spero che venga proiettata ecco la prima immagine non si vede bene la la devo descrivere la copertina averne credibile stress la più grande la più diffusa di destra giapponese
Che è tutta dedicata a un collage di volti dalla piccola impresa del nord Italia
Va dedicata specificamente al Nord Italia
è un grande reportage schede e intitolato impariamo ad Alitalia
E nel contenuto va dentro a fondo
In tante
Piccole imprese del Nord
E in tante zone dal Comasco Carpi
E sostiene alla fine a questa tesi
Che cosa dobbiamo imparare dall'Italia da questo sistema di imprese italiane noi giapponesi dobbiamo imparare la qualità
Io le porta il reportage finisce
Il successo
Il reportage finisce con questa parole
Sia in Giappone sia in America ci si domanda se non si trovi Norditalia
Il modello originario dei metodi di gestione della qualità anche ricoprivano un ruolo dominante nella prossima epoca è una bolla di grandissimo interesse fatto con grandissima serietà
Se parto da qui non è per fare un panegirico sulla piccola media impresa italiana ma per sottolineare la sua importanza assoluta come è stato ricordato e per esprimere convinzione che si è perfino i giapponesi
Che non hanno mai capito niente dell'Italia produttiva hanno incominciato a capire l'Italia
Allora non è escluso che prima o poi di questo valore se ne accorga anche la scrittrice Prodi Visco Bertinotti
Grazie
La seconda immagine che proietto
Forse è più comprensibile
è una scala dei prelievi fiscali sui livelli di impresa
Dopo che sarà realizzata la riforma fiscale tedesca nel mille novecentonovantotto novantanove con questa riforma la Germania si pone al centro
Il primo posto indiscusso a livello mondiale e saldamente conquistato tenuto dall'Italia
E no no no ma dentro le maglie vagliare se no dovrete padre valido però è un fatto non poté elevata rimane un fatto triste
è un fatto drammatico
Dobbiamo piangere
E dobbiamo però riflette
Che non è un fatto casuale
L'Italia è l'unico Paese al mondo
Chi è dopo la caduta del comunismo mandato al governo nel Periodo del post comunismo la cultura comunista saldamente radicata radici cubane in mano ha una classe di intellettuali e accademici e li fresche e questo non può essere altro che questi risultato loro devono fare codesto
Allora io dico e lo dico anche alla a chi continua a ripetere dobbiamo volessero tutti insieme per fare la pace essere uniti che non è possibile
Una società moderna va avanti attraverso il conflitto
Come Bertinotti conosce molto bene
E e qui bisogna far queste due Italia che aveva presentato le prime due immagini c'è guerra
C'è quella di interessi ma ancor prima di culture di metodi di notizie
Quelli che ma cosa c'entra questo con la finanza dello sviluppo e centra signori io non posso parlare seriamente della finanza dello sviluppo se non parto brevemente da qui perché il nostro mestiere
E la mia personale sforzo in trent'anni di attività professionale e di sostituire l'intermediazione finanziaria del mercato
All'intermediazione finanziaria dello Stato
Fino a che noi noi ci batteremo
Culturalmente politicamente con grande forza per questo processo
Non sarà mai possibile
Risolvere in modo corretto il sistema dell'intermediazione finanziaria del marchio del mercato
Anche se il progetto oggi passi avanti ne abbiamo fatti abbiamo creato tante cose nell'ottantaquattro l'ultimo paese al mondo Biancato i fondi aperti ma fu una battaglia fu quasi un colpo di mano
è un caso che noi abbiamo la legislazione più rigida più arretrata più becera sui fondi chiusi grande strumento ai fini dei temi di oggi
Non è un caso
è un caso che l'introduzione di ognuno di questi strumenti da noi è una battaglia campale
Non è un caso perché ognuno di questi strumenti sottrae ruolo potere e finanza
A chi abbia il senso della sua cultura e dei suoi interessi l'intermediazione finanziaria dello Stato
Allora su questi due moderne di bisogna combattere civilmente seriamente con le idee
Ma bisogna essere molto molto fermo
Perché
L'Italia dell'oppressione fiscale all'Italia del numero uno mondiale sul raggio d'impresa non è casuale
è frutto di tutto questo
Io credo però che nonostante tutto
Anche se oggi
L'Italia spagnola esca quella del Spagna del Seicento non quella di oggi e dell'oppressione fiscale sembra vincente io credo che alla fine a vincere all'impresa per un motivo semplice
Perché fuori dall'impresa non c'è vita oggi nel mondo di oggi
E questo vale nel Nord come nel Sud
E vorrei fare qualche piccolo episodio del studio da molti anni son molto impegnato nel Sud per passione perché mi piace e vorrei ricordare al presidente della Puglia
E che la sua terra a Espresso uno dei campioni mondiali dello sviluppo d'impresa un piccolo imprenditore che nel mille novecentottantacinque faceva cento miliardi di fatturato
Che adesso nell'ultimo miti in chiusura in mano e gelato ha fissato l'obiettivo dei due mila miliardi di fatturato che è quotato a New York
E che è un fenomeno mondiale e che dà lavoro a tre mila persone in Puglia Santeramo al Colle paesino senza strade senza banche senza niente allora quando c'è l'imprenditoria il Progetto
Il capitale si incontra lei sa che a un certo punto
Questa impresa lanciata in modo straordinario da da un Progetto
E beh il vecio il capitano
Il capitale di sviluppo e di rischio è andato a Santeramo in Colle
E ha sottoscritto una parte di quote del signor Natuzzi e queste quote le ha fatte
Quotare a New York Pasquale Natuzzi Sant'Eramo in Colle Bari
Allora quando c'è Lara opachi si incontra nonostante tutto nonostante Visco nonostante tutto
E posso fare un altro esempio una delle più grande realizzazioni vere del sud degli ultimi dieci anni è stata la vita data per la prima volta al porto di Gioia Tauro
Che è ancora sui libri è considerato uno Laba morta no è un porto vivo importante anche lì il capitale di rischio è andato
E aiutato quel grande imprenditore che ha creato quel progetto che era un ligure emigrato dal giovane in Inghilterra decide purtroppo è morto però anche lì il capitale andato
Capitale che non ha più bandiere
Perché il progetto di Gioia Tauro est come quello di Natuzzi è stato bocciato da società di investimento milanesi
Ed è stato sottoscritto da Società soprattutto Natuzzi da Società di matrice americana inglese
Perché il fondo cesti e Mina quello che ha investito il Mattozzi e io ho degli amici milanesi che si mangiano le mani allora la ragnatela del capitale dello sviluppo oggi esiste
è importante e risponde quasi a tutte le necessità quando ci sono
L'ultima cosa che voglio dire
Perché io sono stato qualche giorno fa qualche tempo fa a Napoli a parlare dei giovani
E a parlare dell'imprenditoria giovanile io sono nella Società intensivi esordire che sviluppa piccole imprese nel Sud di Giovanni risulta classe ottocento vere
Non si dà mai solo capitale sì da capitale tutoraggio capitale guida capitale sostegno queste la formula
E sabato prossimo andrò a Corleone a parlare ai giovani di Corleone
Sugli stessi temi a Corleone c'è un sindaco giovane eroico
Corleone non è una prova Couto bellissimo Paese in una zona stupenda e andiamo a parlare a quei giovani queste che in questo modo con cui parliamo qui l'altra sera a a casa mia a Milano il sentiero di Corleone
Era umiliato
Da questi provvedimenti di questo governo che si accinge un'altra volta a fare l'elemosina dei ai giovani
Qui ci sono imprenditori meridionali e sanno come l'elemosina ha distrutto antropologicamente un'intera categoria di tutti i giovani
I siciliani sanno che questo provvedimento di Prodi in Sicilia è già in vigore da circa otto dieci anni
Alla Sicilia è costato mille cinquecento miliardi ma il costo vero e che un'intera generazione di giovani siciliani non ha più cercato lavoro
Allora io vi assicuro che il capitale anche per il Sud cioè ma non miracolosamente
Bisogna mettere in cantiere e cinque anni al Methodist lavoro duro forsennato unendo le competenze unendo capitale competenze lavorando dove c'è ce n'è tanto anche lì
Spirito imprenditoriale e questa è la nostra risposta
Quindi io mi chiamo fuori da chi dice
Le banche fanno i prestiti solo
Su garanzie reali non è
Non è più vero
Così come non è più vero che un imprenditore di Santeramo accoglie che fa cinque miliardi fatturato non trovi di incontro con capitale se lo vuole
Siamo Progetto forte e convincente
Ma certamente e quindi metto l'ultima
Lucido
Quella la l'altra immagine dobbiamo lavorare
Beh non appare abbiamo fatto l'immagine il cui facevo vedere che a seconda del ciclo d'impresa
Ecco vedete c'è l'impresa deve iniziale c'è il Progetto
Ce lo start-up
C'è lo sviluppo c'è l'espansione c'è la maturità a ogni livello di questa impresa c'è e ci devono essere delle risposte finanziarie diverse all'inizio
è difficilissimo in tutto il mondo
Il presidente Clinton approvato un Progetto
Che assicura dei finanziamenti agevolati alle micro imprese americane
Soprattutto le micro imprese che nascono i grandi centri urbani
Che devono essere risanati per valore di mille cinquecento miliardi tollera
E la motivazione è molto interessante
è stata queste microimprese non hanno accesso al credito bancario
E bisogna essere realisti non possono averlo
E allora siccome in un Paese di democrazia economica
Chiunque ha un progetto d'impresa microeconomico che sia deve avere accesso servizio finanziario
Ecco che è corretto che dei fondi federali subentrino questa necessaria la curva del sistema bancario
Parlo delle micro imprese delle imprese in via di nascita
Non sempre il denaro pubblico e cattivo per l'amor di Dio danaro pubblico può essere prezioso
Non conta la fonte di finanziamento e conta l'impiego se per dare mille miliardi di elemosine non farlo lavorare un po'di giovani è un delitto se per aiutare a decollare delle microimprese dove c'è bisogno di creare questo tessuto
è importantissimo
Perché anche noi questo tessuto non l'avevamo quando sono nato a Napoli dopo l'avviso di sapere cosa gli ho detto gli ha raccontato come era Monticelli Brusati dal mille novecentocinquanta
Per tirargli su il morale per dire che anche lui c'era solo il lavoro della vite
Io ricordo io c'ero dagli autori
Anche noi l'avevamo la luce elettrica
E allora gli ho detto si sono napoletani a me mettiamoci insieme ci mettiamo dieci anni quindici anni ma e questa è la risposta
A questa risposta a questi politiche attuali tagliano la testa le gambe e la speranza il cuore
Quindi noi siccome siamo
Degli intermediari che lavorano per la creazione di un sistema ci battiamo in questa direzione per le imprese più sviluppate io sono molto d'accordo e vede i primi segnali che nell'ambito delle banche si stanno creando del disposto porsi sportelli specialisti per queste micro imprese è una cosa che io raccomando
L'ho vista incerte banche francesi funziona molto bene
Per le medie imprese
Dice il gruppo
La ragnatela del capitale di rischio offerto oggi su base europea
Grandissimo e qui forse proiettiamo l'altra immagine che ti dà l'idea di questa ragnatela e oggi le medie imprese italiane
Sono giudiziaria carte da chi offre capitale di sviluppo
C'era la la la rissa pietra accedere a queste differenze io che sono un po'specialista di queste imprese ciò alla cosa dei merci avvenga internazionale che richiedono indifferente presentare quelli mi fai parlare
Sono ricercatissimo perché sono medie imprese di grande qualità imprenditoriale a livello mondiale riconosciuto da tutti
E poi
Sulle medie imprese che stanno andando decisamente verso lo sviluppo c'è certamente e io sono sostenitore di questo ed è una grandissima utilità interna
C'è l'apertura al mercato mobiliari
La Fia fu quotata nel mille novecento tre io ho tradotto in lire ad oggi gli spezzoni di bilancio che si usavano allora ho ricostruito un'azienda che faceva allora circa dieci miliardi di fatturato tanta lire di oggi quando si vota
è un fatto nuovo nella media impresa razionale questa tendenza ad aprirsi al capitale incomincia a emergere con grande forza
Io non ho mai sentito così vivo come oggi questo disponibilità questo interessa
A questo si oppone
Una legislazione assolutamente inadeguate
Non posso dirvi qui ma ho dato un dossier agli organizzatori dove per l'ennesima volta
Questa inadeguatezza viene spiegata è documentata errato come altezza fuori discussione perché noi vogliamo essere solo come i tedeschi comuni francesi come gli inglesi niente di stravagante
Stravaganti sono i nostri ministri
No no queste soluzioni quali sono le soluzioni normali banali che bisogna avere i fondi chiusi tutto il mondo si sa cosa s'come devono essere per funzionale bene in Italia
Allora abbiamo alcuni passaggi importantissime
Mettere a punto due tra istituzioni
Introdurre vere misure che aiutino odierno una spallata forte a questa nuova disponibilità della media impresa cresciuta ad aprirsi al mercato finanziario come mai avuto questa tendenza
E qui ci vuole edita amiamo la politica come si diceva prima ma la politica non che fanno i politici perché i politici da solenne fanno una politica
Non animata dalla
Il corpo sociale
E allora questi politici bisogna esporre con grande forza pretendere
Questi strumenti che non sono stravaganze ma sono strumenti di un'economia moderna di mercato
Grazie al cielo
Dalla presidenza Abete in poi noi abbiamo sempre trovato in Confindustria un grande partner su questi temi
Il mio specie la mia speranza è la mia convinzione che questa azione debba stringersi ancora di più debba diventare più decise
Più determinante
Un po'più in lana grazie
Grazie professor vitale
A questo punto
Ci sono tre interventi brevissimi tre domande che verranno poste ai nostri due relatori da parte di rappresentanza e piccole industrie
Chiederei subito ha già credo Comazzi di fare il suo intervento
Mi raccomando la brevità perché i tempi sono molto stretti
No un attimo non la sentiamo
E ecco quasi sempre grazie dell'opportunità che mi si dà io non ho nell'occhio del professor vitale quindi farete forse un bagno di monotonia per sollevare
Questo rischio io vorrei fare riferimento a un tema che a mio avviso è molto importante per la piccola industria e che in qualche modo si riallaccia a due frasi che sono state dette in precedenza
La prima nell'intervento del presidente
Della piccola di Brescia con cui mi complimento cerchiamo nei valori la regione della crescita del dopoguerra
E
Una seconda frase che mi è molto piaciuta
Del sindaco Martinazzoli quando dice coniugare il rischio della novità
Con le loro radici riferendosi agli industriali bresciani ecco io credo che molto di questo si avvia Cini all'argomento su quale vorrei fare una sottolineatura
E questo è l'argomento nella innovazione che è molto importante che secondo me è un denominatore comune vicino a mio avviso è uno dei fattori estremamente fondamentale che devono essere tenuti presenti e per i quali io credo che i piccoli imprenditori hanno pressione di presentare un cahier de doléances lo sviluppo non si fa senza innovazione questo l'impresa e di tutte le dimensioni lo sanno molto bene
Mi riferisco sia l'innovazione di prodotto che di processo
E all'innovazioni che fanno compiere alle aziende un salto verso una frontiera tecnologica più alta e la posizione o no ad un livello competitivo migliore
Si tratta di quelle innovazioni
Dietro alle quali si situa la ricerca e la capacità di farlo arrivare all'impresa
Ma mi riferisco anche alle piccole innovazioni quotidiane
Al di novazione ordinaria quella che non si vede ma che fa la differenza
E che forse è l'attore e il parametro fondamentale in ciascun di quelle aziende che ogni sette abitanti animano la realtà socio economica del Bresciano
Anche in questo caso l'investimento innovazione è quasi totalmente finanziato dal risparmio dell'azienda
Con la riduzione drastica del credito agevolato
Che io chiamo in molti casi indennizzo per una disfunzione del sistema Paese
Le grandi difficoltà di accesso agli incentivi le prese le imprese non solo non hanno nello stato un alleato ma non ce l'hanno neppure nel mercato del credito
Se è possibile anche se non pacifico che le banche finanza in un progetto di espansione in nuovi mercati
Un progetto commerciale è certamente molto difficile quasi impossibile che si possa assistere al finanziamento dell'innovazione
Credo che sia arrivato il momento in cui il sistema bancario debba allargare il proprio orizzonte e comprenda più a fondo che il processo di sviluppo del sistema produttivo dell'economia del Paese si fonda anche sull'innovazione
Ed anche questo è a mio avviso uno degli aspetti primari di un ingresso decoroso del nostro Paese in Europa grazie
Grazie se può gentilmente passare il microfono a Pierfrancesco Pacini la sua domanda poi i nostri grato intervengono alla fine
Grazie
Le piccole imprese hanno bisogno di strumenti finanziari agili e di facile accesso
Da qui la domanda che io rivolgo ai nostri ai protagonisti di questa tavola rotonda come rilanciare la cambiale finanziaria questo perché c'è un e la cambiale finanziaria uno strumento in o nato circa tre anni fa
Noi speravamo tanto in questo nuovo strumento finanziario poi i risultati sono stati scarsissimi
Un altro dei punti di debolezza nella della gestione finanziaria della piccola impresa è rappresentato anche dallo scarso ricorso a finanziamenti a medio termine
Cioè Jacques saper scegliere credito a breve per la gestione credito a medio degli Investimenti ma purtroppo non sempre a questo avviene con grande chiarezza questa sarebbe una domanda che io riserverei per la seconda tornata se c'è ma intanto posto il problema
Torniamo alla alla cambiale finanziaria
Le cambiali finanziarie solo degli strumenti e finanziari molto in utili sarebbero molto utili alle piccole intese perché non sono non vanno a fronte di una transazione commerciale
Ma sono ha pronte diretto di un finanziamento cioè da debitore accredito ore
Il sono H a breve termine da tre a dodici mesi per importi che variano ma comunque non non inferiore a cento milioni sulla carta nella realtà gli ho verificato che gli importi sono sempre superiori per lo meno al miliardo
Il punto però negativo che forse ha ha un po'bloccato della crescita di questo strumento la e la diffusione di questo strumento sono le garanzie perché per le aziende non quotate è prevista una garanzia la necessità di una garanzia bancaria che raggiunga almeno il cinquanta per cento nei casi che io ho esaminato però di fatto la garanzia bancaria è sempre stata pari al cento per cento
Comunque e se io ho un po'vorrei pro molto brevemente esaminare quelli che sono i punti di debolezza della del perché la base la la cambiale finanziaria non sa secondo me non sa perché le banche non hanno interesse a parità di rischio
Preferiscono gli impieghi diretti anziché le fideiussioni perché il rischio è lo stesso lo si hanno numeri un minor guadagno e poi sempre nelle banche mancano le risorse umane pratico sul suo sito mancano le risorse umane finalizzate a questo tipo di servizi per cui di fatto le Lacandia le finanziaria e poco utilizzata
Ora si era parlato anche di escludere dall'obbligo
Garanzia bancaria
Di escludere dall'obbligo della garanzia bancaria le imprese dotate di una valutazione positiva
Da parte di una società di rating questo naturalmente darebbe dei criteri oggettivi e non soggettivi sottoposta la valutazione degli singoli istituti di credito
Però per me non è questo il problema il problema è quello appunto di e cercare di far sì che le banche si attivino di più per valorizzare questo strumento finanziario
Perché per me l'intermediazione delle banche rimane necessaria per mettere in contatto debitore e creditore altrimenti sarebbe difficile sarà difficile cerca trovare un che un'impresa creditrice
E e che sa dove andare per cercare il proprio debitore quindi l'intermediazione delle banche secondo me è un elemento necessario grazie
Grazie
è la volta di Giovanni Vietri
Ma io non vorrei in nel brevissimo tempo che o disposizione perché credo che siamo un po'fuori fuori tempo massimo accantonare per un attimo l'aspetto del capitale di rischio quindi metterlo un attimo la parte e rimettere un attimo in discussione il tema del capitale di debito questo non perché lo ritenga secondario ma perché sono molto convinto che mentre il primo riguarda in qualche modo le imprese un po'più evolute quelle più disponibili a confrontarsi con l'esterno ad accettare in qualche modo come dire un socio terzo in qualche modo da essere un po'più rigorose sul piano formale il capitale di debito il capitale di finanziamento riguarda tutte le imprese in modo distinto e credo in modo particolare poi le piccole imprese
E il capitale poi di debito e anche molto importante perché credo che se ben gestito e ben erogato coi rappresenti anche la premessa per la migrazione verso soglie più alte di capitale di capitali di rischio
Però credo che quando si parla di capitale di debito si parla troppe troppo spesso di costi elevati e credo che sia molto vero si parla troppe volte di formule
Finanziare non sempre rispondente alle esigenze e alle soluzioni dei problemi dell'impresa e si parla poco invece dell'accesso al credito spesso che è un accesso sostanzialmente limitato la sistema bancario
Prima il professor pro spie tra fatto analisi molto lucida e per questo mi piace ritornarci un attimo in modo un po'più determinato sopra
Oggi paradossalmente le imprese pagherebbero ancora di più di quello che già pagano
A condizione però di avere come di un accesso non limitante non ostativo alla fonte finanziaria stesse
Invece oggi il il problema è esattamente come dire
Opposto a questa situazione il sistema esprime un sostanziale limite è un costo molto alto allora
Qui cerco di entrare nel merito e poi come dire di chiedervi anche un un conforto
Lei l'ha detto prima professori ne sono molto convinto questo non deriva soltanto da come dire una politica restrittiva dall'offerta di moneta non deriva soltanto da aspetti restrittivi delle variabili macro economiche delle dello scenario generale ma dalla sostanziale incapacità del tessuto umano delle banche cioè del degli omini di banca di valutare da un lato le qualità dell'imprenditore e dall'altro la bontà dei progetti anche correnti dell'impresa e lo schema potrebbe essere io intermedio il credito
Non riesco a valutare gli elementi necessari per cui abbandono il criterio formale e vado a stimare esclusivamente la garanzia che l'impresa può offrire a livello reale o livello a livello personale
Ora questo sistema credo che sia un sistema che non può essere più accettato dal sistema General del del Paese perché crea una interdizione l'accesso è un costo più elevato e la conferma come dire del potere interdittivo delle banche che strozza la crescita delle imprese stesse sul lato ordinare non sul lato comiche straordinarie allora
E possibile ipotizzare un pro con una come dire una forma di progetto che riveda questo sistema io sono pienamente d'accordo le imprese dovranno migliorare la qualità di porsi e di porre in qualche modo però sulla torre imprese il problema come dire facilmente riconducibile sul piano formativo ma sua delle banche che facciamo cioè dobbiamo curare una sorta di mutazione genetica degli ioni di banca ove possibile invece augurarsi qualcos'altro pene grazie vi è piena ci sono le risposte
Spero calligrafica
Cominciamo dal professor spiega
Concentrerei
Quindi sulle domande che hanno riguardato il capitale di debito a a partire da quest'ultima
E credo che il modo più rapido per abbozzare una risposta sia quello di descrivere come viene fatto un rating perché questo ci permette di capire quale può essere la risposta
Ora un rating non è una valutazione del patrimonio dell'azienda né del patrimonio dell'imprenditore ma è una valutazione della capacità dei flussi finanziari che l'agenda l'azienda general di restituire i debiti si esamina quindi a partire dai conti tutta la il retroterra che questi conti genere cioè la posizione competitiva dell'azienda la sua tecnologia di produzione la tecnologia dei suoi prodotti ma anche l'organizzazione manageriale che consente di tenere sotto controllo questi fenomeni e che quindi può comportare dei rischi di perdita di questo controllo sia per quanto riguarda la tecnologia sia per quanto riguarda la gestione delle reti di vendita
E anche la gestione dei cambi dei prezzi dei listini eccetera
Tutto questo
Porta a poter dare una valutazione della attendibilità della garanzia che l'azienda da di poter restituire i debiti per i quali è messo dei titoli è importante rilevare che questa valutazione
Fatta in questo modo così professionale con accesso a tutti i documenti interni dell'impresa
E data da un'agenzia che non ha prestato una lira l'azienda
E che non mai presterà una lira che non dà consigli di investimento quindi c'è la totale garanzia per il pubblico che l'agenzia non ha interesse a influenzare la propria valutazione
A differenza di quello che avverrebbe se la valutazione come spesso accade venisse data da una banca la quale banca anche fatto credito all'impresa e quindi ha tutto l'interesse a dire che le imprese solvibile perché se altri ne fanno credito i suoi crediti saranno più tutelati
è stato fatto cenno dal dottor Pacini alla questione delle cambiali finanziarie certo cambiali finanziarie sono il primo strumento con il quale si riesce disintermediata
Il credito nel senso che i risparmiatori direttamente investono i loro risparmi presso le imprese
Ad un costo che o o meglio ad un rendimento che diventa interessante per il risparmiatore rispetto a titoli alternativi quando il costo per l'impresa apre Dietrich è ancora molto basso rispetto ai ai canali di finanziamento intermediati
è per questo che dico attenzione che se si vuole sviluppare ci vogliono sviluppare forme di finanziamento di capitale di rischio
Può essere conveniente affianco sviluppare questi tipi di finanziamenti che cominciano a far crescere nel pubblico la capacità di valutare le aziende e soprattutto fanno crescere questi operatori professionali che hanno come scopo quello di dare una valutazione oggettiva del merito di credito di prenditori presso i quali l'agenzia valuta attrice non corre nessun rischio e non ha nessun interesse
Il tema potrebbe essere sviluppato andando più in là e cioè parlando anche di innovazione a cui faceva riferimento dove Comazzi perché uno dei motivi per i quali non ce ne sono tanti ma uno dei motivi per i quali e il finanziatore difficilmente entra nel finanziamento di attività di innovazione e che queste aggiungono alla rischiosità tipica di tutte le attività di impresa
L'interrogativo su qual è la possibilità di successo dell'innovazione che l'impresa si propone di realizzare ecco ma anche questo è un interrogativo che non va a finire nell'incertezza totale
Gli operatori devono mettersi in grado gradualmente di valutare le possibilità di successo anche dei processi di innovazione
E vi sono delle dei tentativi per esempio in Danimarca già sono stati sviluppati da agenzie di rating tecnologico naturalmente radente ecologico non si propone di dare o una misura del grado di successo probabile di un'innovazione ma semplicemente di valutare l'allineamento rispetto allo stato dell'arte di ciò che le imprese si sta proponendo di fare e questa è già una conoscenza molto superiore a quello della quale dispongono normalmente gli operatori finanziari ora queste nuovi strumenti operativi aprono due campi di intervento
Uno che spetta alle banche le banche da un lato hanno una grande sovrabbondanza di personale per attività che sono praticamente già virtualmente cancellate dall'informatica
Rispetto a questi che sono i servizi di cui industria bisogno per entrare in Europa servizi di assistenza all'innovazione tecnologica servizi di valutazione dei progetti anche anche a vantaggio dell'imprenditore non solo a vantaggio dei terzi investitori dall'altro lo stesso sollecitazione va nei confronti degli operatori pubblici perché se non per il rating finanziaria certamente per reti in tecnologico per l'assistenza all'innovazione tutti i paesi europei dispongono di agenzie pubbliche che aiutano le imprese a trasferire le conoscenze tecnologiche che in genere vengono sviluppati in ambiti di ricerca e a trasformarle in idee aventi valore economico dentro l'impresa e questo trasferimento non è facile ma soprattutto è un trasferimento che avvantaggia tutta la collettività e quindi in tutti i Paesi europei e non solo nei Paesi europei
Al una parte delle risorse pubbliche una parte delle risorse della politica industriale prendono la forma di investimenti nel trasferimento tecnologico presso le imprese
Questo è una sollecitazione che la politica si pone la politica industriale italiana e che penso dovrà essere colta nell'ambito del riordino degli enti della politica industriale a cui il governo sta mettendo mano
Solo che rapidamente le risposte perciò vitale segno telegraficamente sui due temi che si collegano più alla finanza di sviluppo cioè il medio termine all'innovazione
E sul medio termine dobbiamo ricordare che praticamente vent'anni che è meglio viene si è spento per ragioni di mercato non si può fare meglio te quando danaro costa venti per cento giudizi o avere anche il quindici quindi quella che era stata uno dei grandi strumenti dello sviluppo dalla piccola impresa danno negli anni cinquanta e sessanta sia esaurito perché ai mercati
E l'inflazione e la politica generale aveva chiuso oggettivamente non quello strumento ma le condizioni perché questo strumento ci potesse essere ecco io credo che questo scenario sierico non credo che sappiamo tutti si è ricostituito e spero in modo stabile
Parlando Brescia sei sette mesi fa su un tema simile ricordavo che per la prima volta in Europa dopo tantissimi anni erano state fatte delle missioni a trent'anni
Ricordavo che a quei trent'anni erano state sottoscritte tante diverse mise nero degli italiani
Edizione la regola di non sono cretini così hanno capito dove va il mondo di fatti
Già sottoscrivendo questi titoli di un anno fa hanno trovato grande investimento vado da un blitz perché invitasse isolati ancoraggio e tutt'incitavo questo
Su questa sponda su questa su quest'onda anche le amministrazioni pubbliche veramente a arbitrale nel finanziamento di mercato col progetto emersi perché il mercato oggi offre quindi io credo che abbiamo davanti un periodo positivo
Per la riattivazione del medio termine industriale anche all'impresa minore
Questo accentuato dal fatto che il medio termine un certo senso sì esteso a un una molteplicità di soggetti non più agli enti specialisti e basta le banche normali possono devono anche loro
Avventurarsi in questo campo qua e si stanno preparando
I miracoli non li fa nessuno
Le banche non sono assolutamente preparate per questo
Salvo rarissime eccezioni
Però si stanno preparando io quello che vedo dall'interno vedo un processo dinamico e quindi anche queste cose noi dobbiamo leggere in modo dinamico
Io credo che fra cinque anni avremo davanti un sistema di medio termine
Vasto articolato adatto a tutte le circostanze ecco minori ho maggiori specializzazioni agli me
Al mamme al nord
Perché io quando sento queste cose penso agli imprenditori del Sud che devono lavorare senza più un sistema bancario
Qui da noi io vedo un'articolazione positiva che ci darà in breve risposte tranquillizzanti
Alla al debito di finanziamento per lo sviluppo sull'innovazione e sull'innovazione per la piccola impresa io qui ritorno
A quella che ho detto prima ci sono dei momenti e non a caso citato quella piano Clinton i cui i fondi non i contributi delle Morosin detonazioni ma il fonti di finanziamento
Pubblici sono indispensabili perché sono su quegli interventi dove il mercato non può dare risposta non vedo risposta al finanziamento dell'innovazione dalla piccola impresa da parte del mercato
Vogliamo dire c'era una volta per tutte piantiamo dei e allora però siccome come ha ragione Cleto tutti che io voglio fare impresa hanno diritto a operare i finanziamenti bisogna creare dei fondi ad hoc
Che adesso siano riconducibili alla funzione pubblica che a un dei suoi interessi più lungimiranti di più lungo periodo e qualche esempio l'abbiamo anche avuto no certi fondi e mi hanno funzionato vanno fatti
La risposta agli importante di farli seriamente che funzionano bene che siano ad alimentazione
Non c'è altra risposta
Grazie
Grazie professor vitale concludiamo questa prima parte
Con questa tavola rotonda sulla finanza di impresa io ringrazio sulla vita sulla Pietro
Invito gli otto Cesare Romiti presente la FIAT fa svolge nella sua relazione
Cari amici e cari colleghi
Sono ormai molti anni che ho il piacere prima ancora che l'opportunità di partecipare a questo vostro incontro plenario l'incontro in cui la piccola industria si riunisce e discute dei problemi del momento
Io credo molto nel confronto e nel dialogo fra gli imprenditori credo nella discussione dei problemi riguarda reali anche per cercare soprattutto per cercare le possibili soluzioni ai problemi stessi
E ancora più importante mi pare e confrontarci e dibattere i nomi Into come questo che è un momento difficile un momento di difficoltà pesanti per la nostra economia lo testimoniano non solo la modestissima o quasi nulla crescita del prodotto interno lordo
Ma anche l'andamento della produzione industriale il livello critico degli investimenti e soprattutto il continuo aggravarsi della situazione occupazionale
Purtroppo l'Italia
In termini di sviluppo il fanalino di coda dell'Europa
L'Europa che nei confronti delle altre grandi aree geografiche del mondo quella che in questo momento soffre di più in termini di sviluppo e l'Italia e la fanalino di coda di questa Europa
Alla luce di questa situazione anche oggi come è sempre avvenuto nel passato il nostro ritrovarci qui nella nostra casa comune confindustriale non ha niente di rituale
è piuttosto un'occasione periti riportare all'attenzione dell'opinione pubblica e della classe politica
La centralità del problema dello sviluppo
Di uno sviluppo che ha nell'industria il vero fattore di attivazione e di moltiplicazione
Potrebbe sembrare una grande banalità una cosa ovvia ma purtroppo così non sembra DIGOS che dovrebbe essere ovvia proprio pensando alla realtà delle nostre imprese
Perché laddove la piccola industria e più presente più articolata
Più organizzata sistema e più radicata nel territorio come abbiamo anche sentito oggi pomeriggio lì c'è anche crescita economica
E con la crescita ci sono minori tensioni sociali minori in sicurezza e diciamolo pure non c'è sfiducia nel futuro
Semmai cioè come un senso di irritazione e di frustrazione
Di fronte alle tante possibilità che si potrebbero accogliere per fare di più per fare meglio
Ma che non è possibile accogliere perché troppi ostacoli di natura fiscale normativa infrastrutturale lo impediscono
Oggi pomeriggio il sindaco di Brescia ha paragonato tutte queste difficoltà a un colesterolo sempre più invadente che minaccia gli infarti l'infarto del sistema economico
Per altro verso ci sono intere aree intere regioni e penso al Mezzogiorno
Che ancora non possono contare su questo ha consolidato tessuto come qui nel nord dell'Italia di imprenditoria Lizza e perciò fanno sempre più fatica a colmare il divario che le l'asse le separato dal resto del Paese
E ad andare incontro alle legittime speranze di lavoro di tanti disoccupati in particolare di tanti giovani
Certo
In queste aree la grande impresa può dare un contributo importante per favorire lo sviluppo
Ma oramai lo conosciamo bene nessuna grande impresa può surrogare il ruolo al tempo stesso economico ma anche sociale
Che ha lo spirito imprenditoriale diffuso così come è diffuso qui nel nord del Paese
Non voglio dirle queste cose e non voglio che pensiate che voglio parlarvi per una captatio benevolentiae che sarebbe fuori luogo
Io voglio rilevare semplicemente un dato di fatto
Il valore di un'esperienza che continua ad essere esemplare nel mondo
E anche Marco vitale poc'anzi ce ne ha dato coro la dimostrazione parlandoci Titti anche il Giappone ha scoperto questa ricchezza dell'Italia
E l'esperienza di un sistema imprenditoriale che dimostra una grande capacità di crescita una grande capacità di conquista di posizioni sui mercati mondiali
è un sistema che con grande modernità sacca coniugare la naturale predisposizione all'agilità e alla flessibilità delle imprese con una notevole capacità di aggregazione
Con quel modo di lavorare in cui si mescolano competizione partnership
Così tipico per esempio dei distretti industriali
Sta in queste doti il punto di forza riconosce il punto di forza riconosciuto e devo dire anche invidiato dell'industria italiana
Queste cose sono certamente a voi non note marci no
Ma insomma non dobbiamo mai stancarci di far conoscere di far capire quale grandissimo potenziale di dinamismo sociale economiche produttivo Fisia tuttora in Italia
Certo si tratta di un potenziale che occorre non solo valorizzare ma che occorre soprattutto far crescere perché non è affatto detto che ciò che ha funzionato fino ad oggi si è in grado di funzionare così anche domani
Il mondo e voi lo sapete sta cambiando
Cambia sempre più rapidamente sotto i nostri occhi
I mercati stanno conoscendo straordinarie trasformazioni e la competizione continua dimentica intensificarsi
Ormai il confronto competitivo non ammette zone franche
Fortissime quindi l'esigenza di adeguarsi ai cambiamenti del mercato e della domanda per non restare indietro in fatto di tecnologia organizzazione del lavoro efficienza presenza internazionale
Questa esigenza di non arrestarsi ai traguardi raggiunti di andare sempre avanti di giocare d'anticipo e ormai propria di qualsiasi impresa in qualsiasi comparto produttivo in salotto
Davvero non credo che su questo versante esista oggi la benché minima differenza fra grande e piccola impresa
Abbiamo tutti lo stesso identico problema dobbiamo migliorare costantemente la nostra capacità di competere
Di competere a livello globale qualunque sia il prodotto che fabbrichiamo qualunque sia il nostro mercato
Questa è dunque la sfida che attende gli imprenditori e di cui gli imprenditori si fanno carico ma restano aperte altre sfide
Quelle che riguardano il contributo a una maggiore competitività complessiva dell'economia che deve venire dal paese
E qual è il fondamentale contributo che noi ci aspettiamo se non una forte generale concorda determinazione a rilanciare lo sviluppo
Oggi finalmente di questa necessità
Dopo le polemiche dei mesi scorsi si torna a parlare non solo da noi ma in tutta Europa
E se ne torna a parlare perché la cronaca quotidiana non fa altro che registrare le tensioni sociali anche l'inasprimento della disoccupazione sta provocando del nostro continente
E mi riferisco ai fatti francesi e ai fatti tedeschi di questi giorni
Ma se è molto seria la situazione dell'Europa accordi più lo è la nostra del nostro Paese dal momento che la disoccupazione italiana si trova pressoché tutta concentrata in un'unica area che è appunto il Mezzogiorno
Ciò che la cronaca constata sono gli effetti negativi di una politica economica che ha troppo confidato troppo confidato in un risanamento condotto per via quasi esclusivamente fiscale
E troppo pochi invece ha avuto il coraggio di mettere mano alla riduzione della spesa corrente
Eppure
L'esperienza già fatta da altri Paesi basterebbe riflettere sui casi della Gran Bretagna dell'Irlanda dell'Olanda avrebbe dovuto servire di monito
In sostanza laddove il riequilibrio del bilancio pubblico è stato perseguito tagliando le spese si sono raggiunti al tempo stesso due risultati
Quello del risanamento e contemporaneamente quello dello sviluppo
Al contrario laddove sia cresciuta la pressione fiscale senza toccare le spese
La crescita non è andata avanti si è arrestata e non si è migliorata sostanzialmente la situazione del bilancio
Sono presenti qui oggi due importanti ministri di questo governo
E per le notizie che appaiono sui giornali sembra che nella prossima manovra che il Governo si accinge a varare
Ci sia anche una prelievo del cosiddetto TFR sembra anche in misura molto notevole
So che i nostri rappresentanti confindustriali hanno già fatto presente agli uomini di governo l'assoluta iniquità di un provvedimento del genere se fosse preso
Ma oltre l'iniquità il fatto che verrebbero a privarsi le aziende di fondi importanti che consentono loro appunto di svilupparsi e di progredire di contrastare la concorrenza
Fondi che verrebbero a mancare e di cui sono e di cui soffrirebbero particolarmente le piccole imprese
Credo
Mi riesce difficile poi pensare come alla primavera dell'anno prossimo quando i nostri conti saranno sottoposti al vaglio della Comunità europea
Per l'ingresso appunto nella moneta unica
Come una soluzione di debito nei confronti dei dipendenti italiani possa essere considerata una diminuzione è un contributo alla riduzione del rapporto fra il deficit
Dato che ci sono qui due eminenti ministri io voglio rivolgere loro la preghiera di riflettere molto molto prima di dare il via a un provvedimento che segnerebbe una allontanamento del mondo produttivo italiano dalla classe di governo in questo momento
Proprio perché abbiamo sotto gli occhi questi esempi
Proprio perché sappiamo che ogni cura tempestiva e adeguata fatica a guarire prima il malato non ci sentiamo di ribadire che non si può continuare a girare attorno al problema dei nodi strutturali della finanza pubblica
Posta ponendo all'infinito il momento in cui affrontare un passaggio che comunque è ineludibile il cui momento dovrà avvenire
Si tratta certo di affrontare una sfida molto impegnativa
è la sfida del cambiamento profondo del nostro sistema non solo delle regole che lo governano ma anche delle mentalità anche nostre anche nostra che lavoriamo in azienda ma anche di tutti i cittadini
Una mentalità nei comportamenti nelle aspettative nei confronti del deal come dovremmo fare quando saremo entrati in un'Europa con la moneta unica
è quella sfida che mi sono permesso di richiamare recentemente a Napoli e poi nei giorni scorsi a Barcellona in un convegno di un circolo economico spagnolo quella della reinvenzione dobbiamo metterci in testa
Che è un modo di vivere e di operare che sarà completamente di fare diverso da quello a cui eravamo abituati
Dobbiamo quindi reinventare il modo con cui si affrontano i problemi della nostra società della quale appunto ho avuto occasione recentemente appunto di riparlare
è solo se saremo capaci di questa reinvenzione non ti correggere non ti ritoccare ma direi inventare
Ripensare anche il nostro approccio mentale psicologico alla realtà del mondo d'oggi
Che potremmo partire per riprendere un cammino di crescita robusta dell'economia e per dare una risposta positiva ma sana al problema dell'occupazione
Un problema questo dell'occupazione che tutti a parole pongono in cima alla lista delle priorità ma che purtroppo resta l'ultimo dei fatti concreti
Io già dall'agosto scorso in occasione di un mio intervento a Rimini e di occasioni di puntare il dito su questo problema del nostro Paese appunto quello della disoccupazione e dei modi per entrare in Europa
E l'ho avuto per alcuni mesi una gran quantità di critiche se non di di leggi
Oggi vedo ma non lo dico con compiacimento
Oggi vedo che quel problema è diventato il problema centrale del nostro paese ma problema centrale lo era anche un anno fa ad agosto quando appunto io de avevo accennato
Allora
Se si vuole
Porre rimedio a questo problema non si può andare avanti con i per ipocrisia
Bisogna rendersi ben conto che se l'Europa ha perso nove cioè quasi un milione di posti di lavoro nel corso di questi anni novanta
Nello stesso periodo negli Stati Uniti incerto il Paese certamente più avanti dal punto di vista della struttura con amiche industriale ecco negli Stati Uniti se ne sono creati di posto di lavoro nello stesso periodo bene dieci milioni
Allora non è vero se questo è accaduto non è vero che la disoccupazione è un male incurabile
è l'inevitabile conseguenza dello sviluppo tecnologico della globalizzazione o anche un destino ineluttabile della società contemporanea no non è vero
Questi sono solo alibi sono alibi per cercare di non affrontare i problemi come a volte sembrano un alibi la ricerca di soluzioni nuove
Guardiamoci in faccia in realtà non c'è nulla da inventare le selezioni sono già state trovate ed applicate in tante parti del mondo
Tranne che nell'Europa continentale e in Italia e in Italia fatte eccezioni come dicevo prima per la Gran Bretagna la di Mangia Danimarca l'Olanda e l'Irlanda
E certamente non ecco la riduzione dell'orario che si allenta la morsa della disoccupazione
Non è con la fissazione di una sorta di salario amministrato a livello centrale e valido in qualunque soluzione che si creano nuovi posti di lavoro o che si permette all'economia sommersa di emergere
Non è che bloccando l'introduzione di forme di impiego diverse da quelle a vita che riusciamo a restituire una fondata ragione di fiducia ai giovani alle donne le strade sono ben altre
Passano prima di tutto per la riforma della spesa a cominciare da quella pensionistica ed è un punto sul quale anche se non la si vuol parlare ci si dovrà arrivare e più tardi ci si arriva e più costerà
Passano
Per una ripresa di quel processo di privatizzazioni e metto il dito in particolare privatizzazioni delle banche e dei servizi di pubblica utilità
Che è ormai fermo da oltre un anno e che potrebbe immettere forti dosi di efficienza e di competitività nel nostro sistema
Passano per una pubblica amministrazione
Che finalmente comincia a lavorare come si deve che venga organizzata per corrispondere alle esigenze di cittadini ed imprese e non a quelle dei suoi dipendenti e
Molto più in questo caso vale proprio il verbo reinventare lì non si può correggere bisogna reinventare la nostra pubblica amministrazione partendo dalla base
Questi K sono per una riduzione del carico fiscale che sta soffocando l'economia la recente vicenda degli incentivi nel settore automobilistico è in un certo senso esemplare voglio dare atto qui al ministro Bersani presente
Perché so che un uomo di governo che si è battuto per questa misura
Una misura che sta dimostrando che a essa ha un costo zero per lo Stato
Che anzi comporterà addirittura dei benefici
E che è capace di far crescere di oltre il venti per cento la produzione di ridurre sensibilmente la cassa integrazione di creare parlo per noi oltre due mila posti luoghi di lavoro
Credo che esperimenti del genere andrebbero estesi ad altri settori produttivi
E poi
Naturalmente la strada dello sviluppo e di una ripresa dell'occupazione passa anche e dico anche per la liberalizzazione del mercato del lavoro
Non possiamo tenere in carica e incatenato questo mercato incatenato a norme che si riferivano a a una realtà che oggi non esiste più
Dobbiamo arricchirlo di tutta la gamma di strumenti già ampiamente diffusi negli altri Paesi che possono renderlo più flessibile in termini di rapporti di salario di luogo
E ci sarà da affrontare anche il problema dei costi
Voglio farmi solo un esempio l'esempio dell'accordo interconfederale del luglio mille novecentonovantatré
è una questione sulla quale troppo spesso vediamo contrapporsi due atteggiamenti quello dei denigratori e quello di chi lo difende a spada tratta e in toto
Io credo che invece l'unico modo corretto e serio per affrontare il problema sia quello di guardare a quali risultati quell'accordo ha portato e per quanto riguarda i risultati e si ci dicono
Che anche se il suo l'aumento derivante dal contratto nazionale dei metalmeccanici e dei chimici è in linea con l'inflazione il solo aumento derivante dalla dal contratto nazionale
L'applicazione dell'accordo nel suo insieme comprendendo giustamente nell'accordo anche i contratti integrativi aziendali
Produce una crescita del costo del lavoro in Italia attorno al sedici per cento nel triennio novantasei novantotto
Rispetto a un'inflazione programmata nello stesso periodo dell'otto virgola sei per cento e quindi il doppio per il Mezzogiorno dove si aggiunge anche l'effetto della defiscalizzazione degli oneri sociali va ancora peggio lì il costo del lavoro aumenta nello stesso periodo nei tre anni del ventitré per cento
Allora diciamocelo non chiudiamoci gli occhi dobbiamo dire chiaramente che si tratta di costi inflazionistici
Eppure tutti parti sociali quindi anche noi e Governo sono concordi nel ritenere che questi contratti nazionali e aziendali sono stati fatti in coerenza con l'accordo del luglio mille novecentonovantatré
E in ogni caso
Questo è stato l'unico modo in cui in centinaia di imprese
E in due fra i maggiori comparti dell'industria il metalmeccanico il meccanico e il chimico le parti sono riuscite a dare concreta applicazione a quell'accordo
Ma allora
Se le cose stanno così
Se l'applicazione coerente dell'accordo del luglio novantatré Gender aumenti dei costi di queste dimensioni i risultati non mi sembrano conformi ai fini e agli obiettivi che l'accordo del novantatré si proponeva o meglio dimostrano che quell'accordo non funziona quando si ha a che fare con un obiettivo e un vincolo di inflazione che si colloca come noi stiamo collocandoci sarai l'uno e il due per cento annuo
Che è almeno tre volte più basso di quando fu sottoscritto il accordo del mille novecentonovantatré
Non compete a me dire che cosa serva per migliorarlo perché appare incerto e che andrà rivisto e ridefinito e di fronte a questa esigenza suffragata dai dati di fatto non ci fu si possono accettare posizioni di chiusura dogmatica non si può dire è un accordo che non va ridiscusso e che non va riesaminato
Questi sono i veri problemi che dobbiamo superare in Italia i dogmatismi delle ipocrisie
Questi sono i veri malanni perché gli uni e le altre producono solo immobilismo Rizzardi e false speranze
E invece io credo che bisogna cominciare a dire la verità a dirla tutta e subito con coraggio anche guardandoci in faccia crudelmente
La verità è che non possiamo continuare a rimandare la trasformazione che insieme strutturale e culturale del nostro sistema
Perché gli unici risultati del rinvio sarebbero l'avvitamento della crisi una crescente emarginazione di tanti giovani dal lavoro la rottura dei legami fra nord e sud e allora e allora mettiamo finalmente da parte la demagogia abbiamo delle sfide da superare e sono sfida severe
Ma non cediamo per questo al pessimismo e alla sfiducia il traguardo del rilancio dello sviluppo non è impossibile
E noi diciamo ai rappresentanti del governo oggi qui presenti che su questa strada noi saremo a fianco del Governo se questa strada il Governo vorrà imboccare
Certo il cambiamento deve vincere tante resistenze ma credo che possa contare su una grande maggioranza di cittadini che invece credono alla sua necessità
Perché sia pure che sia davvero finalizzata a un obiettivo chiaro ha un obiettivo concreto di modernizzazione lasciatemelo ripetere di reinvenzione del nostro sistema
Di riaccensione di una Fiamma di una speranza in cui i cittadini possono guardare con fiducia e alla cui visione possano anche sopportare temporaneamente dei gravi sacrifici
Il mondo dell'industria da parte sua saggia facendo della reinvenzione del suo modo di operare la via maestra per effettuare per affrontare la competizione globale
Proprio per questo continua ad essere un grande elemento di forza dell'economia italiana
Proprio per per questa sua vita Lizza perché sulla capacità di crescere di irrobustirsi noi nonostante tutte le difficoltà e nonostante l'intensità del confronto competitivo dobbiamo guardare fiduciosi al futuro
E specialmente qui in terra di Brescia dove la piccola industria giustamente ha voluto celebrare la sua al all'Assemblea la sua assemblea questa questa terra e queste industrie e questi imprenditori ci dimostrano che tutto è possibile nel senso del miglioramento ed è la fiducia per il futuro
Come ho già detto in altre occasioni e alla politica che spetta oggi di raccogliere la sfida della reinvenzione
Nell'Italia e nell'Europa potranno fare molti passi Nanni avanti si affideranno il proprio avvenire soltanto a strette misure contabili si affideranno il proprio avvenire soltanto alla misurazione
Dei cosiddetti parametri
Molti invece potranno fare
Se recuperando la capacità progettuale la fantasia e con la fantasia l'accensione come dicevo di quella speranza che deve essere vista da tutti i cittadini
Che può venire solo da grandi visione politiche solo alla politica spetta di far questo capace appunto di rilanciare il ruolo del lavoro e il ruolo della produzione
Questa secondo il mio parere è la vera sostanza della sfida europea che poi la sostanza della sfida mondiale a cui l'Europa l'Italia e le nostre imprese sono esposte
Cambiare per progredire e per progredire tutti dei più poveri ai più ricchi grazie
Ringraziamo il dottor Romiti concludiamo questa prima parte ringrazio ancora questo vitale
Toh Saccone che invito ad accomodarsi in platea
E intanto invito
Per grazie
Prossima tavola rotonda che si era dedicato alla fiscalità
Giovanni lasagne Antonio D'Amato Raffaello Lupi Vito Tanzi
Ecco noi abbiamo l'esigenza di riprendere
Quindi di prendere posto
Dunque il tema
E la successiva tavola rotonda la fiscalità
Tanto per il dottor Giovanni lasagna vicepresidente la piccola industria se vuole nel frattempo accomodarsi
Podio
Tanto io mi presento i partecipanti a questa parte che precede l'intervento del ministro Visco e del ministro Bersani intorno alle sei
Con me
Ci sono Raffaele Lupi che ordinario tributario
All'università di Tor Vergata a Roma Vito Tanzi ex direttore degli Affari fiscali del Fondo monetario internazionale
Antonio
D'Amato il consigliere incaricato per il Mezzogiorno di Confindustria
Per
Guadagnare tempo e per dare un diverso è più agevole ordine ai nostri lavori dopo il dottor lasagne aprire i nostri rappresentanti la piccola industria di fallo intervento di porre le domande ai relatori che parleranno il fondo quell'otto per grazie
Buon pomeriggio a tutti migliaia milioni di individui lavoro no producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarla in un certo parli scoraggiarli e la vocazione naturale che li spinge non soltanto la sete di danaro il gusto l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare acquistare credito ispirare fiducia a cliente ed è sempre più vaste ampliare gli impianti abbellire le sedi costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che i guadagni se così non fosse non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda approdi dono tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso Utility gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi Luigi Einaudi
Questo passo che credo riempie di orgoglio ogni imprenditore
è stato a mio avviso interpretato da chi governa la cosa pubblica ed ha bisogno di introitare danaro senza alcuna fatica in questo modo
Lasciamo pure che questi individui
Facciano tutte queste assurde fatiche
Perché noi attraverso il fisco diventiamo alla fine di ogni esercizio soci di maggioranza prelevando il sessantatré per cento per reddito prodotto
Ma non basta
Se l'impresa non ha reddito e Tanzi è in passivo a differenza di tutti gli altri soci non ci sentiamo impegnati minimamente a contribuire TAR risollevare le sorti dell'azienda
Ci troviamo di fronte ad un socio non voluto e prepotente che si comporta con regole del gioco da lui fissate e suscettibili sempre in maniera unilaterale di variazione
Questa situazione è un'anomalia tutta italiana che danneggia gravemente il sistema produttivo
Sistema che in Italia ha creato ricchezza per tutto il Paese e quindi per tutti gli individui
Il fisco deve abbandonare questa avesse Tieste di esattore e deve recuperare la sua funzione di strumento di politica economica
In questa prospettiva una riforma della fiscalità d'impresa dovrebbe realizzare tre obiettivi virtuosi
Sostenere lo sviluppo degli investimenti rafforzare la struttura patrimoniale finanziaria dell'impresa per farle competere meglio nell'economia globalizzata
Semplificare i sistemi attuale
Cominciamo dal primo obiettivo
La pressione fiscale deve necessariamente diminuire
Il contenimento del disavanzo pubblico deve essere perseguito con interventi strutturali sui meccanismi di spesa e favorendo la crescita dell'economia il livello delle entrate tributarie o deve essere sostenuto soltanto dall'allargamento della base imponibile senza mettere in discussione i meccanismi fondamentali del prelievo sulle imprese come la deducibilità di costi essenziali al loro funzionamento e che sono riconosciuti come tali in tutti i Paesi industrializzata
Il governo ha varato con le norme di delega contenute nel provvedimento collegato alla Finanziaria un vasto progetto di riforma della fiscalità
I criteri che delineano il campo di Hutter attuazione di questa riforma sono tuttavia molto generali e non ci consentano ancora di dire se siamo veramente sulla strada giusta
Veniamo al secondo obiettivo che ho io ho individuato e che si sostanzia nel contributo che il fisco può dare al sistema delle imprese per rafforzarne la competitività
Le imprese italiane saranno più competitive se sarà rafforzata la loro struttura finanziaria
L'attuale income tax è un'innovazione positiva che in altri Paesi rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo delle imprese
Anche in questo caso però non sappiamo ancora come verrà attuata e quali aliquote saranno scelte il terzo obiettivo e quello della semplificazione
Occorre diminuire il numero dei tributi lire è un contributo alla semplificazione ma in questo caso gli è grande grande grande incertezza
L'imposta crea forti effetti redistributivi poi che penalizza le imprese indebolito indebitate nonché quelle in perdita o con utili Bax
Lire determina un prelievo rigido rispetto alle variazioni degli utili e quindi colpisce pesantemente le imprese nei periodi di congiuntura difficile inoltre l'addizionale regionale non dovrà essere aggiuntiva rispetto all'aliquota che assicura la parità di gettito per scongiurare il rischio che la pressione fiscale complessiva cresca
In sostanza l'aliquota massima tollerabile dal sistema non dovrebbe superare il quattro per cento
Ma semplificazione del fisco oltre alla riduzione del numero dei tributi significa anche semplicità nei rapporti tra fisco e contribuenti
Occorrono meno norme minori gli adempimenti minori controlli formali minori sanzioni non collegate ad evasioni d'imposta
Il fatto che le modifiche alle disposizioni fiscali vigenti venissero concentrati in una sola volta nel corso dell'anno e con applicazione noi quattro retroattiva
Sarebbe un ottimo segnale di buona volontà del fisco di migliorare il rapporto con le imprese
Ma dal rapporto fisco impresa è un fattore importante la certezza del diritto e dei comportamenti le imprese devono poter conoscere tempestivamente l'interpretazione delle norme
E se un determinato comportamento sia o meno in contrasto con le norme fiscali
Infine non posso non richiamare l'attenzione su una disfunzione del fisco italiano che è diventata talmente dilagante per generare nelle imprese e nell'opinione pubblica una sorta di rassegnazione mi riferisco al rimborso dei crediti d'imposta abbiamo
Detto fin troppe volte che lo Stato deve onorare i propri debiti con la stessa puntualità con cui si esige i crediti dai contribuenti
è ora di passare dalle parole ai fatti estendendo il principio più semplice che esista
Che è quello della compensazione tra debiti e crediti di imposta contributivi
Signor ministro delle Finanze che ho il piacere di avere di fronte a me
L'impegno europeo che il nostro Paese vuole mantenere e per i quali tutti stiamo affrontando duri durissimi sacrifici lo si fa anche rifondare andò il patto fra contribuente è stato quel patto secondo il quale ciascun contribuisce alla cosa comune per incentivare così lo sviluppo e la crescita della società civile grazie dell'attenzione
Grazie al dottor lasagne a questo punto allora chiederei direttamente ai rappresentanti della piccola industria di fare lo intervento di rivolgere le domande ai nostri tre ospiti che poi risponderanno compiutamente nel finale di questa seduta
Chiederei innanzitutto a Aldo per Luzi di intervenire speriamo che a temi che offrono
Non ce la se possiamo microfono grazie
Spendono seduzione va bene
Questo mio intervento rivolto e gli esperti che siedono al tavolino ma guardando il ministro delle finanze
Professor Cisco
Perché il messaggio è principalmente diretto a Luigi
Voglio parlare in questa sede di legge Tremonti
Peraltro tramontata non se ne parla più
Di dual in contatto s'è di una considerazione finale che la piccola impresa deve fare su tutte quante queste tasse
Sarò rapido come sono Radini gli interventi dei piccoli imprenditori nelle loro aziende
Tutti gli industrali e non solo questi riconosco la legge Tremonti un grande merito
Il suo successo ha dimostrato che il fisco intelligente e pagante per tutti
Vediamo i numeri
Nel mille novecentonovantacinque non solo ci ha avuto un boom negli investimenti ma anche un forte aumento di utili
Tanto che gli incassi IRPEG e i loro sono aumentati del venticinque per cento nel mille novecentonovantasei
Sarebbe molto opportuno che un provvedimento simile alla Tremonti
Entrasse in modo strutturale nella normativa fiscale del nostro Paese qui c'è stata abbandonata anzi non se ne parla proprio più c'è una legge buona e quindi chi governa dopo l'abbandona non si capisce perché
è stata introdotta no duale in contatto
Parte questo sillogismo inglese che significa doppia tassazione
E quindi è poco comprensibile ma insomma per ha poi spiegato
Certo è importante che il governo sappia che come emerge dalle prime analisi fatte sul testo della relativa delega risultò un provvedimento di portata molto modesta e tale da non essere un valido stimolo allo sviluppo degli investimenti
E della ricapitalizzazione
I delegati consegna al ministero delle finanze un potere illimitato
Nel riconoscere o meno gli effetti agevolativi della Dual incontro cioè non riteniamo che poi che esiste una forbice che va dal dodici al cinque al ventisette per cento
Insiste abituato a portare gli indici sempre più in alto citassimo di più di quello che noi prevediamo i gravi gli esperti han previsto una tassazione minima del diciotto per cento spero che venga confermato addirittura ridotta sepsi
Altra conseguenza la legittima che l'amministrazione finanziaria ad esercitare una improvvisazione di controllo sulla correttezza delle operazioni sul capitale compiuto dalle società
Cioè teniamo un'indebita ingerenza da parte dell'amministrazione finanziaria nella definizione della capitale che noi andiamo ad impiegare nell'impresa
E peraltro probabile che le due il contante entri in vigore a partire dal mille novecentonovantotto come avvenuto il ieri soltanto ieri dal premier aveva preparato un intervento sull'IREP io non posso più fare
Perché scatta al primo gennaio del mille novecentonovantotto
Qui sì c'è l'urgenza che il Governo emani un provvedimento specifico per incentivare gli investimenti e l'occupazione
Come è possibile pensare che in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo le imprese possano da sole continuare a fare i sviluppo e creare occupazione mentre stanno sostenendo il peso del rallentamento delle economie mancare di rispetto alla prima liberiamo prima oggi dalle pregare di riduca il suo intervento che se non ci vi perdete visivo credo che quello sia un tema che merita molta attenzione grazie si grazie
Sempre con
Una preghiera di concisione brevità Savoca Rinaldi prego
Vorrei parlarvi della nota stazione dell'automazione dale
Non ha un titolo ma io metterei semplificazione fiscale
Il ministero una recente circolare esplicativa numero trentasette barra è del tredici due novantasette ha precisato a che rientrano le previsioni deducibilità al cinquanta per cento le sole spese d'impiego delle auto aziendali cioè quelle necessarie per l'utilizzo del bene
Pertanto sono deducibili al cinquanta per cento le quote ammortamento i canoni di leasing locazione noleggio e spese carburanti e lubrificanti
Sono deducibili al cento per cento le spese di manutenzione riparazione le spese di custodia le spese di assicurazione la tassa di possesso i pedaggi autostradali
E se un meccanico ripara il cambio e cambia che l'olio riparazione al cento per cento ed oli al cinquanta per cento
Be che rientrano tra le auto attende alle interessate dal nuovo provvedimento o tra le autovetture anche gli autoveicoli ad uso promiscuo aventi massa complessiva a pieno carico non superiore a tre virgola cinque tonnellate
O quattro virgola cinque tonnellate se a trazione elettrica o a batteria
Sarà un tram
Destinati al trasporto di persone e di cose capace di contenere al massimo nove posti no non è un tram
Ci per i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti del mille centonovantasei
Uso aziendale personale l'importo a considerare il principe Rfid ed ad evitare non andrebbe determinato sulla base delle nuove regole trenta per cento di chilometri quindici mila Atari facile
Norma applicabile dal mille novecentonovantasette bensì sul costo specifico sostenuto nell'azione a tali veicoli
L'eventuale addebito al dipendente per l'uso personale del veicolo sulla base di tariffe Aci dovrà essere considerato al lordo dell'IVA e pertanto qualora l'importo addebitato al dipendente
Ad ordo dell'IVA sia pari al valore che sul piano sulla base della percorrenza convenzionale
Dalla tariffe Aci non si avrà principe Harry per il dipendente
Veicoli utilizzati dei trentenni promiscuamente per l'uso aziendale l'uso personale dipendente deducibile per l'impresa l'eccedenza rispetto a tale valore dei costi sostenuti all'impresa relativamente a tale vicoli an deducibile
Se trattasi ridicoli non di lusso non superiore a due mila benzina due mila cinque Riise il valore dell'uso personale trenta per cento di chilometri quindici mila tariffati concorre a formare il reddito del dipendente ed è deducibile per l'impresa
L'eccedenza rispetto a tale valore dei costi sostenuti all'impresa relativamente a tale veicoli e deducibile al cento per cento
Poiché la percorrenza sto finendo convenzionale tariffe Aci al trenta per cento per chilometri quindici mila è determinata sulla base annua di principe NT o l'importo
Ad evitare il dipendente deve essere ragguagliato al periodo dell'anno durante il quale al Vehicle dipendenti viene concesso l'uso promiscuo del veicolo
Nell'ipotesi principe fine della ritenuta alla fonte il suddetto importo deve essere suddiviso quote mensili e per periodi paga qualora i diversi dal mese
Infine è da ricordare se come quando sopra non bastasse che per la determinazione del Prix cibernetico dell'imposta da addebitare al dipendente il datore di lavoro dovrà attenere conto anche degli aggiornamenti e tariffe Aci intervenuti nel corso dell'anno
Immaginate poi che cosa succede se il veicolo è stato acquistato con le agevolazioni la legge Tremonti
Se volete con lei vada avanti ma credo che sia ormai chiaro che siamo in piena semplificazione fiscale in Francia per lo stesso problema hanno messo una tassa i due milioni per ogni automatica dalle e basta
Forse in Francia non avevo ben chiaro il significato di semplificazione fiscale
Allora grazie
Vicepresidente della piccola che continuando così venga assunto di diritto tra i tecnici ministeriali dal professor Visco
A questo punto chiamo deve riguadagnare Giulio Cesare guardie eco allora vado veloce il fisco italiano non è mai stato attento
Allo sviluppo delle imprese soprattutto negli anni o italiani ottanta da quando cioè è esploso il debito pubblico scopo del Fisco è stato quello firmano corso manovra di legge fiscale sulla G. fiscale di tappare i buchi in una logica assolutamente congiunturale ma se è vero che oggi fisco pensa alla propria revisione che sta lanciando alcuni segnali importanti che ci fanno beh in un suo cambiamento qui tra i pezzi delle illuminista da morire mi chiedo come sia possibile anche solo pensare di introdurre una normativa
Vorrebbe
Che imporrebbe all'impresa fino a dieci miliardi di fatturato di pagare il proprio contributo sulla base di una presunzione di reddito mi riferisco evidentemente a studi di settore
Se nel nostro Paese il lavoro autonomo pesa sulla totalità degli occupati tre volte più negli Stati Uniti due volte più che in Francia nel Regno Unito
Questo sta a significare quanto diverso sia tipologie dei contribuenti italiani rispetto agli altri Paesi di questo ufficio ne deve tenere conto
Non sarà certo una presunzione di reddito e quindi garantendosi di un'entrata certa
Che il fisco italiano risponderà alle esigenze di crescita del nostro Paese ma soprattutto non risponderà alle esigenze di trasparenza di chiarezza dei contribuenti
Imporre a tutte le imprese fino a dieci miliardi di fatturato che equivale a dire alla stragrande maggioranza delle piccole imprese italiane un meccanismo presuntivo significa non tenere nella giusta considerazione
Quel diritto che ciascuna impresa a legittimamente di a vere con il fisco un rapporto diretto vedo in questa prospettiva il rischio di una forte incoerenze
Nel comportamento del fisco e un forte pericolo che il fisco italiano pensi di modernizzarsi mutuando
Pratiche nate e sperimentate in territori in aree dove la realtà sono molto diverse ma soprattutto dove la morfologia imprenditoriale e diversa dalla nostra grazie
Bene grazie a questo punto abbiamo raccolto alcuni spunti interessanti diamo la parola ai nostri spetti inizio chiamerei il professor Raffaello Lupi a intervenire ma prima di dargli la parola vorrei ricordare da dato mi sembra estremamente interessante compreso nella documentazione che vi è stata consegnata che riguarda la pressione fiscale italiana sulle imprese che è cresciuta per effetto dell'aumento dell'aliquota congiunta il perché ILOR
Dalla quarantasei virgola trentasette al cinquantatré virgola due per cento per effetto dell'indeducibilità dell'imposta locale sui redditi degli aumenti di aliquote
Legali arrivando ad un livello insopportabile insopportabilmente alto come peraltro era mostrato dalla tabella che prima professor vitale ce l'aveva esposto
Prego professor Lupi
In Italia forte c'è una sub cultura secondo cui gli imprenditori sarebbero una classe di privilegiati che deve pagare le tasse perché ministri e burocrati creino lavoro
In questa subcultura rientrano anche le affermazioni e i titoli dei giornali sull'evasione fiscale
Delle in paese secondo cui il sessanta per cento dei delle società dichiarerebbe ero pareggio perdita
Io credo che si debba fare piazza pulita di questi pregiudizi si debba dire che se per esempio prendiamo le in prese per fasce di fatturato e cioè prendiamo le imprese che operano per circa illa settanta per cento dei Soggetti siamo in una situazione di reddito imponibile quindi bisogna spazzare via questi luoghi comuni
Che avvelena no
I rapporti fra in paese e fisco
E danno il via ad una caccia alle streghe in cui vengono bruciati esclusivamente posti di lavoro
Una volta precisato questo credo che tutti a cominciare
Dai ministeri qui presenti si siano resi conto che i posti di lavoro non li creano i decreti legge ma li creano le impresa
Detto questo che cosa c'è che non va
Che non funziona né il fisco italiano e né i rapporti fra il fisco italiano e l'impresa
E qui la risposta
E purtroppo
Scoraggiante non c'è un un grave vizio di fondo del visto del fisco italiano che possa essere rimosso in un colpo solo
Per superare il malessere fiscale dei cittadini e delle impresa
La crisi del fisco italiano purtroppo dipende da un n mo'innumerevole serie di problemi particolari
Di questioni specialistiche di questioni tetti
Che dove la tecnica per troppi anni è stata considerata una cosa secondaria di dettaglio rispetto alla politica
I modelli astratti di imposte che abbiamo in Italia sono grosso modo corrispondenti ai modelli astratti di imposte che ci sono negli altri Paesi il male purtroppo è dentro come il colesterolo di cui parlava Mino Martinazzoli
E quindi non ci sono formule magiche per venirne fuori se ne può avvenire fuori esclusivamente in modo graduale
Un'altra formula magica di cui bisogna fare giustizia e la riduzione della spessa
Purtroppo la riduzione della Spesal
Non tiene conto che la gran parte della spesa pubblica italiana è composta di salari pensioni e interessi quindi non è un tram ma da cui si può scendere di colpo
Bisogna rientrare gradualmente in un atterraggio morbido
Con cui non si può
Confondere il problema fiscale il nostro fisco non è cattivo solo perché prende troppo il nostro Fisco è cattivo anche perché prende male
Anche se il nostro fisco prendesse di meno anche sia passassimo immediatamente alcune aliquote resterebbero tutte le complicazioni le contraddizioni le incertezze
E le paralisi che
Sono presenti in questo cattivo fisco su cui c'è tendenzialmente una concordia generalizzata
Un'altra formula magica che bisogna sfatare è quella del federalismo due anni fa parlavano tutti di federalismo sembrava che il federalismo fiscale fosse la bacchetta magica per risolvere la crisi fiscale italiana
Poi si va a vedere che quando un ministro tenta timidamente di inserire una forte imposta che da una leva fiscale alle Regioni
Ci sono mille complicazioni e mille incertezze perché è un intervento molto specialistico e molto sofisticato in realtà la mia opinione personale e che tutti ci accorgiamo che il fisco in Italia non funziona ma quando si va a cercare di capire perché il fisco purtroppo diventa un oggetto misterioso
La mia personale diagnosi è che ci sia un grosso deficit di tecnica nella soluzione dei problemi fiscali il ministero delle Finanze non riesce a governare la complessità del fisco di un Paese moderno
E qui mi ricollego a una chiave di lettura della crisi fiscale italiana molto diffusa che è quella della crisi della macchina amministrativa
Si dice la macchina amministrativa non funziona fino a che noi non riformeremo la macchina amministrativa
Il fisco non potrà migliorare
Questo è un diversivo inutile perché per riformare la macchina amministrativa dei quaranta mila dipendenti del ministero delle Finanze che applicano le imposte ci vorranno sette otto anni
Quello che però si deve fare e su cui forse c'è stata troppa indifferenza
è manovrare la macchina amministrativa di quei cento funzionari che scrivono le leggi fiscali come quelle di cui si parlava prima delle auto aziendali
è nella carenza di inventiva di fantasia
Nell'elaborazione delle leggi fiscali dove fantasia e la capacità di prevedere come funzioneranno queste leggi io non credo che agli inconvenienti di cui parlava l'imprenditore prima avesse bene pensato nessuno prima che la legge andasse sulla gazzetta ufficiale
Se ne sono accorti dopo i contribuenti quando gli è scoppiata in faccia quando si è capito che le macchine dei funzionari commerciali non avrebbero avuto una deducibilità al cento per cento
Non si è riusciti ad anticipare il problema e a governare la complessità non è vero che il fisco deve essere semplice il fisco di un Paese moderno di un Paese industrializzato è un fisco Complesso
Con le auto aziendali o Complesso con le grandi fusioni ed è invece un fisco semplice con le nonne con Lexie che devono pagare l'ICI noi partiamo da una situazione contraria in cui siamo
Inestricabile con le nonne con le zie che devono pagare l'ICI e invece siamo banali con le grandi operazioni societarie che sono la fiscalità dell'industria dell'impresa della globalizzazione dei mercati
Quindi alle mille disfunzioni che fanno la crisi del fisco italiano si risponde con la riforma profonda degli apparati legislativi con una riforma che si può fare
In tempi brevi di perché riguarda poche persone
E dove si impari a collaudare le leggi fiscali prima che badano sulla gazzetta ufficiale non dopo sulla pelle dei contribuenti
Detto questo due osservazioni
Sulle considerazioni che sono state fatte prima a proposito di pacchetto di idee leghe di dualità anta sorprese
Probabilmente è vero che certe cose ancora non si capiscono perché i nodi tecnici e specialistici e sofisticati di queste nuove normative in gran parte non credo che siano ancora stati definitivamente sciolti il disegno
Riformatore ispirato sicuramente dalla migliore buona volontà e a dal desiderio di operare per il meglio ma il deficit di tecnica è in agguato
Il rischia di minare i risultati
Ultimi dei provvedimenti
Forse ci vorrebbe più coraggio io percepivo una timidezza una valutazione di timidezza nell'intervento
Che mi ha preceduto a proposito della Dual income tax
Cioè si è detto che è un provvedimento trascurabile in termini di impatto sulle impresse e forse ci vorrebbe più coraggio
Effettivamente bisognerebbe liberarsi
Dai pregiudizi contabili prima credo Marco vitale affatto un riferimento importante alle pastoie contabili cioè all'esame puramente contabile
Delle misure che vengono prese in termini di bilancio ragionieristico forse bisognerebbe riuscire a mettere nel bilancio dello Stato anche l'incremento di sviluppo
E quindi di gettito fiscale
Che potrebbe derivare da provvedimenti coraggiosi di sgravi io liberandosi da un pregiudizio ragionieristico secondo cui queste cose lo sviluppo dell'economia quando si chiede
Ma quanta perdita di gettito da questa cosa
Lo sviluppo dell'economia non viene messo nel bilancio
Quindi bisognerebbe forzare un po'la mano sotto questo profilo come si fece e francamente esagerando al tempo della legge Tremonti e qui mi ricollego do la risposta a un'altra osservazione
Che mi ha preceduto
Non c'era dubbio che la pressione fiscale sulle riprese andasse ridotta non c'è dubbio che il cinquantatré per cento sugli utili reinvestiti è troppo
Mi chiedo se un provvedimento come quello che è costato cinque mila miliardi circa
E che spesso io sono un professionista poteva essere utilizzato tranquillamente comprando beni e poi rivendendo lì e prendendo sì tutta la agevolazione in casi in cui assolutamente l'investimento non era stato fatto compravo rivendevo
E prendevo nei primi tempi la agevolazione poi con Fantozzi fu corretta
Certe norme vanno utilizzate cercando di massimizzare gli Effetti in termini di sviluppo
Tremonti la Tremonti andava benissimo sul piano della filosofia purtroppo delle volte si è rivelata in pratica un colabrodo che per dare uno sviluppo
Probabilmente si significativo non lo metto in dubbio però ha lasciato sul campo ha lasciato sul campo un gettito che probabilmente
Sarebbe stato permesso
In modo
Più utile se la legge fosse stata fatta meglio
Se la Tremonti si fosse fatta in modo più mirato avrebbe provocato la stessa perdita di gettito
E probabilmente avrebbe creato più sviluppo quindi la critica non è una critica politica anche cui io parlo da tecnico
è una critica tecnica si sarebbe potuto avere più sviluppo perdendo quegli stessi cinque mila miliardi
Però sicuramente in quella circostanza ci fu coraggio
Nei confronti dello sviluppo
Un'ultima risposta sui parametri degli studi di settore
A proposito delle imprese con dieci miliardi di fatturato per carità questo è stato proposto per quanto mi consta pensando di fare un favore addirittura all'impresa
E sicuramente quella norma non si applica quando l'impresa e credo che siano tutte è in contabilità ordinaria per cui è uno equivoco
Che delle essere drammatizzato per cercare di riportare il confronto tecnico su quei binari di serenità che sono indispensabili per combinare qualcosa di buono grazie
Grazie professor Lupin prima di dare la parola ha promesso Vito stanze volevo ricordare altri dati che poi possono essere utili
Nella discussione la combinazione delle aliquote
E dei criteri di definizione dell'imponibile determinano per esempio in Italia un carico tributario sul reddito
Tanto salutiamo l'onorevole Silvio Berlusconi presidente di Forza Italia che ci ha raggiunto
Magari dopo il diamo di accomodarsi
Grazie se possiamo continuare
Io rinuncio quello che stavo dicendo intanto cade nel disinteresse più generale Enzo la parola al professor Vito Tanzi intanto con con l'onorevole Berlusconi siamo abituati a questi ingressi
E quindi lo di diamo il benvenuto intanto richiamo i colleghi fotografi e cineoperatori se ci possono scompare la parte qui davanti
E invitiamo professor Tanzi farsi coraggio cominciare
Posso
Vorrei forse dovrei cominciare col con ricordare che io vivo negli Stati Uniti da tanti anni infatti per essere preciso da quarant'anni reato lei vengo in Italia spesso seguo più o meno i sistemi fiscali del mondo
Ma non seguo precisamente esclusivamente il sistema fiscale italiano perché il il mio dipartimento si occupa di assistenza tecnica
A tutti i Paesi del mondo effettivamente quindi vedo il sistema fiscale italiano dovrà per tetti IVA che quella di un uno che di per fuori con non vede i dettagli ma vede il disegno generale e i problemi principali
Vuole incominciare con alcune osservazioni di carattere generale vorrei ricordare che dal mille novecentosessantacinque al mille novecentosettantasette la pressione fiscale in Italia non aumento affatto in quel periodo la spesa pubblica aumento ma la pressione fiscale non aumento
Poi dalla dalla tante verso l'ottanta i politici di allora scoprirono che che c'era un grosso problema macro economico un problema di deficit il scale in quel momento il debito pubblico dell'Italia era sessanta per cento del Pirellone
E cominciano a preoccuparsi e quinto mi ci ha dato in aumentare la pressione fiscale in Italia
E l'aumentar o no più o meno all'uno per cento per l'anno Pedio gli anni successivi queste un record mondiale non credo che ci sia stato nessun altro paese del mondo
Che dal mille novecentottanta in poi aumentato la pressione fiscale allo stesso livello come in Italia
Come si sa è di tre la pressione fiscale in Italia oggi e più o meno è una delle più alti del mondo e più alta di tutti i Paesi dei G7 eccetto per la Francia dove siamo molto vicino alla Francia
Eccetto per alcuni Paesi piccoli europei dei più piccoli e più alta di di tutti gli altri Paesi del mondo quindi l'Italia ha sfruttato l'immagine di manovra che aveva sul lato in positivo per correggere la situazione macroeconomica
La pressione
La pressione fiscale non dovrebbe crescere infatti sarebbe molto difficile farla crescere del d'ora in poi
Comunque la situazione macroeconomica non è ancora in equilibrio ci c'è un livello di al debito pubblico che rimane accenda venti per cento del e al Pirellone
C'è un deficit fiscale che rimane di non non si sa quanto da quattro a sette per cento più o meno sono degli impegni di Maastricht che bisogna ha
Bisogna
Come si dice
Incontrare
Comunque il problema quindi tutto questo vuol dire che a breve termine
E impossibile ridurre la pressione fiscale senza creare dei problemi macro economici
E questo in un certo punto è uno dei punti centrali che vorrei vorrei discutere e porrei menzionare che da da un punto di vista macro economico sarebbe impossibile alti giorno ridurre di parecchio o o ridurre significativamente la pressione fiscale
Ma dal punto di vista dell'efficienza dell'economia sarebbe molto utile farlo perché la la pressione attuale crea dei grossi problemi per per l'economia
A lungo termine la pressione fiscale si potrà ridurre solo se si dia tutore ridurrà la spesa pubblica e se la riduzione della spesa Saras sostenuta nel tempo
Comunque data la funzione attuale dello Stato dello Stato italiano sta lo stato sociale e l'addio
E la dinamica democratica sarà ci saranno grosse pressione per la spesa pubblica ad aumentarle presenta questa discussione sulle pensione dimentica che senza correggere il problema delle pensione il il al la spesa per la pensione aumenterà di parecchio meglio gli anni negli anni successivi quindi non è soltanto questione di diminuire va speso dall'attenzione di oggi
Per magari per incontrare per facilitare l'entrata Mastai ma il problema di correggere un un un problema che dinamicamente può essere molto serio
Soltanto una revisione sostanziale la funzione dello Stato nell'economia Choice cioè soltanto una riduzione dello Stato sociale
Potrà portare autonoma riduzione permanente nella spesa pubblica a breve termine è uno può ridurrà la spesa tagliando i i bilanci dei vari ministeri eccetera ma a lungo termine uno deve arrivi vedi rendere ripensare reinventare come si diceva prima Pap funzione dello Stato
Fino a quando tale radiazione non avverrà non sarà possibile a o prudente a ridurre la pressione fiscale
Ciò comporta che qualunque discussione sulla fiscalità in Italia non dovrebbe contemplare per il momento
Una riduzione della pressione fiscale a meno che non si assumete una riduzione della pressione fiscale
Porterebbe a una riduzione più rapida della spesa pubblica
Alcuni mi ricorda il ministro Martino quando era ministro diceva che magari se riduciamo le imposte oggi
La spessa la spesa verrà giù più più rapidamente queste un un consiglio che mi pare un poco pericoloso perché naturalmente ciò che va giù adesso si sta no non è che non è o automaticamente ma non è una ovvio che è una riduzione dell'est del delle entrate porta a una riduzione della speso
Nella cioè nella nel mondo in cui ci avviamo a il Mondo che è sempre più aperto è sempre più competitivo
Sarà progressivamente più difficile per l'Italia per ragioni tecniche piuttosto che politica mantenere il livello attuale di pressione fiscale cioè il quaranta più o meno quarantatré per cento per Pirlo
Bisogna ricordare che i Paesi con cui l'Italia dovrà competere prese di Paesi dell'Asia cioè ammende ci hanno cioè l'oppressione fiscale meno della metà dell'Italia
La Cina per esempio c'è una pressione più fiscale entro il dieci e il quindici per cento non si sa esattamente quando ma più o meno in questo livello qui c'è l'Italia cercherà di mantenere il livello attuale di pressione fiscale pagherà un prezzo sempre più alto in termini di efficienza economica qui in questo è il dilemma che la corrotto
Correzione macro economica dice non riducete Vespetta la la pressione fiscale l'efficienza dell'economia dice bisogna ridurre e quindi quale di questi due a Prati o Effetto non si sa
Infatti è probabile che l'aumento della pressione fiscale dopo gli anni ottanta sia stata la causa principale della riduzione del risparmio
Familiare come proporzione del del PIL che è avvenuto in questo periodo infatti è interessante vedere per i Paesi dell'OCSE i paesi dove la pressione fiscale aumentata sono proprio i Paesi dove il risparmio
è caduto i paesi dove non c'è stata grande grande di Dante variazione no a pressione fiscale sono quelli che hanno mantenuto più o meno il livello del Tel del risparmio quindi effettivamente le tasse più alte sono pagate con con la pressione fiscale con col col col con risparmio piuttosto che del consumo
Il forte aumento dalla pressione fiscale degli anni recenti ha sicuramente contribuito a creare inefficienze nel sistema produttivo del Paese
Per esempio gli investimenti produttivi e l'occupazione hanno sofferto a causa dell'aumento dalle imposte sul capitale ed a causa dell'incertezza creata da un sistema fiscale che era in continua metamorfosi
Se uno vede il sistema fiscale italiano a distanza da la nel nelle varie nelle proporzioni più importante non è molto diverso da quello degli altri Paesi per esempio l'imposta sul reddito delle persone fisiche contribuisce la stessa proporzione del reddito tributario che nella media dei Paesi industriali industriali le imposte che finanzia la sicurezza sociale sono né al totale simile ad altri paesi e lo stesso il caso delle imposte su beni e servizi ma ci sono aspetti che sono sono diversi dai dagli altri paesi per esempio le imposte sovente le persone giuridiche
Le imprese continuano
Contribuiscono più che nella gran parte degli altri paesi questa è una una un aspetto che è interessante in Italia e se uno legge se uno vede gli ultimi dieci quindici anni queste ad proprio la pressione che aumentata
Significativamente nei Paesi le le imposte sul sulla impresa
E adesso soltanto il Giappone Lussemburgo e mi pare un altro paese non mi ricordo quale c'è una pressione sulle imprese più alta che in Italia i datori di lavoro contribuiscono più che in altri Paesi ai contributi sociali
è l'Iva contribuisce molto meno di quanto dovrebbe o meno di moti paesi industrializzati
E quando il sistema fiscale visto da vicino che alcuni problemi alcune differenze di a da altri sistemi appaiono evidenti per esempio l'IRPEF l'imposta sul reddito delle persone fisiche e lontana dall'estro imposta generale sul reddito
Molti redditi hanno avuto un trattamento speciale creando grossi problemi di equità e di efficienza
L'IRPEF è diventato l'imposta sempre più pesante per coloro che non potevano evitarla l'idea di introdurre un attuale incantare s'con un'imposta progressiva ma da Ali quelle moderate per i redditi da lavoro e un'imposta proporzionale sui redditi da capitale uniti che merita sere considerazione
Ebbe vedo che il il tempo sta passando molto rapidamente fosse vorrei invece di di fare di continuare con la mia nota vorrei concludere con un commento di carattere più generale
Fino adesso si è cercato di modificare il sistema fiscale in Italia facendo ma modifiche marginali mi pare che ci sia il momento sia il momento sì arrivato di pensare una riforma impositiva radicale
Tale riforma non può farsi modificando al Maggi nel sistema attuale
C'è bisogno di formare integralmente tutto il sistema per per portarlo in linea con i sistemi dei paesi più avanzati in questo campo esperienze internazionale possono essere di grande aiuto in questa impresa finalmente vorrei concludere con un commento sull'amministrazione finanziaria siccome il il ministro ha visto e qui e Ottilia ho sempre avuto l'impressione non soltanto per l'amministrazione finanziaria ma te altre a terra oltre amministrazione nel dal governo che in Italia ci si è preoccupati chiude dei posti di lavoro
Che di quello che lei queste amministrazioni dovrebbero fare cioè quando se uno comincia a considerare la la modifica dell'amministrazione finanziaria la prima cosa che uno pensa ma che facciamo con tutti questi lavoratori naturalmente la funzione un'amministrazione non è quella di dare lavoro o di creare posti di lavoro
è quella di e quella di amministrare imposte nel modo più efficiente possibile
E il il mio non ho scritto che ho fatto un paio di di anni fa avevo scritto che un'amministrazione fiscale va concepita come un'impresa che produce un gettito fiscale questo prodotto può essere ma stilizzato se le risorse disponibili vengono applicate correttamente
Per concludere vorrei vorrei che il ministro avesse tutto il potere
Di fare tutti i campi che vorrebbe fare la nell'amministrazione incluso quello di francamente dirigenziale chiede che non sta facendo granché
E ingaggia recente
Ingaggiare gente di cui il ministro avrebbe avrebbe bisogno il ministro dovrebbe avere anche potere completo di muovere gente dove vuole
Per mi ricordo una per e questa è l'ultima l'ultima mi ricordo una discussione con un ministro del Tesoro alcuni anni fa
Che mi diceva diceva guardi io non c'ho messo nel Po neppure il potere di spostare una quadra da una porta del ministero all'altra porta
Se questo è vero probabilmente esagerava spero che sarà il generale ma se questo è vero
Allora il proprio uno dei problemi principali è proprio lì nonne nella nel disegno delle leggi che sembrano anche molto importante sono d'accordo con esso Lupi in questo ma il problema principale e il problema di amministrazione grazie
Grazie sorta
Allora concludiamo questa tavola rotonda con il dottor Antonio D'Amato
Grazie
Cari colleghi io desidero cogliere l'opportunità di avere qui con noi due importanti rappresentanti di questo governo visto le Finanze il ministro dell'industria
Che sono però interlocutori importanti perché sono fra i soggetti più come dire
Rappresentativi per ridare al nostro sistema capacità e possibilità di competere in un certo senso il futuro della nostra competitività e nelle loro mani e lo dico con la profonda convinzione che in un Paese moderno la leva fiscale e probabilmente lo strumento principale di politica industriale e questo governo ha iniziato con coraggio a mettere mano ad una riforma fiscale
Che è una cosa che non si fa tutti i giorni si fa ogni ventina d'anni ed è lo strumento col quale si disegna il futuro economico e produttivo del Paese
E quindi mi sembra importante cogliere questa opportunità di avere qui
Sia il ministro Visco che il ministro Bersani
Per porre qualche questione che a nostro modo vivere fondamentale
E che riguarda soprattutto la capacità di competere nel medio lungo periodo le nostre imprese
Tenendo conto come è stato ampiamente detto nel corso di tutti gli interventi precedenti che è una delle questioni fondamentali alle quali dobbiamo saper dare risposta
E la capacità di attrarre e produrre investimenti
E competere in un arena ormai sempre più aperta nella quale a uguale capacità di produzione di reddito le nostre imprese oggi sono tassate in maniera diversa rispetto ai Paesi con i quali competiamo
Per cui andiamo da un'Irlanda che tassa dieci per cento la Gran Bretagna che da San trentatré per cento il reddito d'impresa ad una media di prelievo fiscale in Europa del trentacinque per cento
A un prelievo fiscale invece nel nostro Paese sul reddito di impresa che sfiora il sessanta per cento il ministro Visco
Mi risponderà fra poco perché lo ha fatto qualche giorno fa a Napoli nell'assemblea dell'Anci che il reddito di impresa è passato al trentasette per cento e che Collina adesso ci sarà una revisione di questo carico
Ma la questione che io voglio appunto porre questa nel momento in cui cambiamo la base impositiva e lavoriamo non più sulla produzione del reddito ma sul valore aggiunto
Alla fine guardando il bottom line il prelievo sul reddito di impresa continua a essere insostenibile con degli impatti formidabili sulla nostra capacità di competere
Abbiamo difficoltà ha dato finanziarci rispetto ai nostri concorrenti internazionali perché loro naturalmente hanno più free capital da reinvestire
Abbiamo difficoltà ad andare in Borsa e quindi ad aprire un moderno un modello di sviluppo di un capitalismo che deve potenziati anche con strumenti alternativi e lo diceva vitale prima perché abbiamo minore capacità di soddisfare e il rendimento del nostro corre diventano nostri prese l'azionariato
E abbiamo soprattutto un peso che fa sì che nel nostro Paese insieme a qualche altra questione prima ricordata coste flessibilità del lavoro dotazione di infrastrutture Rende poco attraente il nostro Paese in termini di attrazione di capitali internazionali per cui di fatto non si investe le in Italia
E siamo gli ultimi della classe tra coloro i quali attraggono capitali a livello internazionale la Gran Bretagna negli ultimi dieci anni attratto più di duecentocinquanta mila miliardi di investimenti esteri sul totale degli investimenti interni
I paesi europei dalla Francia la Danimarca perfino la Grecia la Spagna il Portogallo attraggono tra l'otto e mezzo per cento di investimenti esteri sul totale degli investimenti fissi interni e l'Italia è più o meno due per cento
Quindi non conviene investire in questo Paese e questa è la questione fondamentale della quale dobbiamo parlare
Dicevo prima quando un governo mette mano alla riforma fiscale fa un atto di grande coraggio
Ma io credo che su questa questione abbiamo a questo punto il dovere
Di chiedere al Governo
E di avere il diritto di avere una chiara risposta da questo governo su quale Paese
Stiamo lavorando su quale posizionamento strategico e competitivo questo governo sta lavorando in buona sostanza
Alla fine di questo mandato e faccio questo ragionamento in una logica di pormi in un confronto i in una visione di una prospettiva di legislatura alla fine di questo mandato di governo quale Paese verrà restituito agli italiani
Un Paese nel quale le piccole imprese avranno finalmente la possibilità di crescere e di diventare più competitive o un Paese nel quale le piccole imprese saranno condannati a rimanere piccole
Un Paese nel quale le imprese avranno la possibilità di globalizzati o paese alle quali prese saranno globalizzate perché la globalizzazione non pone vie di mezzo o fai o la subisce
Avremo un Paese nel quale le risposte al lavoro saranno risposte produttive creando opportunità di lavoro vere o avere un Paese nel quale continueremo con provvedimenti tampone lavori socialmente utili e sperimentazione più o meno fantasiose
Avevo cioè un Paese nel quale finalmente avremo la capacità di essere protagonisti in un processo di crescita e di internazionalizzazione o un Paese nel quale verremo sempre più marginalizzati
Perché questa favola che si può continuare a contare in eterno sulle risorse forti e sane dell'imprenditoria piccole diffusa del nostro sistema
E una favola di incomincia ad esaurirsi perché in un processo forte di competizione o noi facciamo un salto di qualità e abbiamo veramente la capacità è un sistema che ci consente di crescere e di svilupparsi oppure nero su bianco allora siamo in una fase in cui
Si sa
Siamo in una fase in cui si stanno affrontando queste questioni e la mia domanda è questa Margot questo governo si pone in una prospettiva di posizionare strategicamente il nostro Paese il nostro sistema produttivo da qui a quattro anni
E perché quando noi andiamo a vedere questi rap così come si sta adesso disegnando il ministro Visco poi interverrà e quindi ci darà qualche indicazione Enria un provvedimento per esempio che colpisce le imprese che sono labour intensive e capitali intensi scusi particolarmente indebitati
E allora ci troviamo da un lato con misure di politiche industriali che premiano intime investimenti labour intensive Ministro Bersani la quattrocentottantotto favorisce investimenti che assorbano manodopera dall'altro lato ci troviamo invece con provvedimenti fiscali che puniscono impresa che sono solo una volta Levorin terzi
è una contraddizione importante dove vogliamo andare quale tipo di sviluppo economico e produttivo gli a volare per esempio al Mezzogiorno è una delle questioni quali l'ha dato una risposta c'è una seconda questione importante lire colpisce ad esempio le imprese indebitate
E cosa facciamo di quelle imprese che sono indebitate perché lo Stato non è efficiente puntuale nel pagare i propri impegni alle imprese
Come
Come vengono come vengono regolati i conti con quelle imprese che lavorano nelle infrastrutture quali prese che hanno fatto gli investimenti ad esempio nell'ambito la sessantaquattro gol investibili prese che hanno crediti dello Stato e con gli enti con istituzioni che non pagano che sono costretti a indebitarsi
E cosa faremo con quelle impresa che magari se passasse questa improvvida pure disposizione sul TFR dovranno indebitarsi a loro volta pagheranno il TFR e dovranno a loro volta essere passate nuovamente con l'Iraq allora
Io
Conosco e stimo il ministro Visco da molto tempo e sono convinto
Che non è certamente nelle sue intenzioni ma mi pare che questa sia una riforma che ha una forte connotazione ideologica
Mi pare che ci sia cioè qualche assunto di fondo sul quale bisogna fare chiarezza non è vero che ci sono in questo Paese imprese povere perché ci sono imprenditori ricchi non è vero che in questo Paese gli imprenditori continuano indebitare le loro imprese perché vogliono essere ricchi e vogliono mantenere i loro soldi in Bot e CCT dalle parti mie io sono uno del Mezzogiorno cioè in una parte del Paese l'industrializzazione la vista di recente gli imprenditori che sono veramente quelli che sorgono in azienda sono quelli anche si vantano di avere debiti perché sono quelli che partendo da zero si sono indebitati per investire per fare riprese e questa parte del Paese erano diversa dal resto dell'Italia dove molto spesso gli imprenditori rischiano tutto quello che hanno per far crescere lo riprese allora se questo
Se questo è vero la questione al nostro modo di vedere si pone in questi termini dobbiamo riposizionare competitiva mentre il sistema produttivo italiano dobbiamo ridare alle imprese e alle piccole imprese la capacità di crescere di competere questo ha fatto abbassando la pressione fiscale bisogna dirlo senza mezzi termini
Rendendosi conto che c'è sicuramente un problema di gettito e quindi come diceva prima il professor Tanzi da un lato ci sono le esigenze dell'economia reale che produce e che deve essere impresa competitiva
E d'altro lato ci sono l'esigenza di carattere macroeconomico del Paese che impongono dei vincoli importanti di cassa bene proprio per questo c'è una logica di legislatura
Proprio per questo lo chiediamo a questo governo un programma triennale nel quale ci dica signori fra tre anni il reddito di impresa calerà in questo modo perché nel frattempo con un serio incisivo programma di lotta all'evasione aumenteremmo il gettito in quest'altro modo
E quindi ridisegniamo un quadro di compatibilità e di prospettive per le quali finalmente si riprende a fare investimenti stili di Alonso la fiducia ma anche la capacità di competere nel medio-lungo periodo
E dico questo soprattutto con la consapevolezza che o noi ci muoviamo in questa direzione oppure le grandi questioni le grandi emergenze del Paese non le sapremo affrontare si è parlato a lungo sia nell'intervento del dottor Romiti sia l'intervento del
Dell'amico vitale anche di mezzogiorno e allora consentitemi di dire con molta chiarezza che da molto tempo gli imprenditori del mezzogiorno e la gente del sud
Non vuole assistenza siamo stati i primi a chiedere la cessazione dell'intervento straordinario e ancora oggi diciamo con molta forza che non vogliamo più soldi in cambio di svantaggi non vogliamo più gli svantaggi però e dal momento che gli svantaggi del Mezzogiorno sono quattro
Sono quattro perché ne siamo passati a una economia protetta ad un'economia esposta al mercato ma non di mercato allora di svantaggio Mezzogiorno sono quattro sono chiarissimi si chiamano criminalità infrastrutture flessibilità e costo del lavoro e fisco
E dal momento che finalmente questo Governo ha messo mano ad una riforma fiscale e per favore facciamo la per cortesia correntemente rispetto agli obiettivi di sviluppo e di competitività o con le dobbiamo rivolgerci è una questione che riguarda non solo il Mezzogiorno riguarda tutto il Paese
E attenzione le tensioni sono forti i lavori socialmente utili le sperimentazioni fantasiose non aiutano nessuno
Le risposte avere solo rimettere in moto il sistema produttivo italiano siamo come di fronte in un'azienda nella quale bisogna fare una scelta fondamentale il bilancio e in crisi facciamoli aggiustamenti abbellimenti finanziari cosmesi finanziario facciamo interventi strutturali
Probabilmente bisogna fare entrambi le cose però attenzione bisogna riprendere con una seria politica di investimenti e questo si fa tagliando spese correnti
Quell'Italia che commettere veramente posti di lavoro sul mercato e può creare prospettive di lungo periodo
Bene grazie
Al dottor D'Amato
Allora gli spunti gli stimoli le critiche le osservazioni e le provocazioni per i Ministeri Finanze sono stati numerosi e a questo punto invito al professor Visco a salire al podio
Grazie
Bene signori io intanto vi ringrazio per questo applauso di pura cortesia suppongo ma che comunque e ugualmente gradito
Devo dire
Io
Partecipato a parte dei lavori
Della serata e
Ho avuto qualche informazione circa alle
Un eh discussioni che voi avete fatto
In queste giornate anche riservatamente
E ho chiaramente percepito un'atmosfera che
Sicuramente non è sfavorevole a chi ha il compito di fare il ministro delle finanze
Ho anche saputo che su un questionario distribuito in cinque mila copie copioni esemplari tre mila hanno posto al primo punto il problema della pressione fiscale e del riforma finisca
Bene io penso che questa possedesse un'occasione poi altare ce ne sono ce ne saranno perché punto io spesso meno in conto con gruppi di industriali operatori economici i miei collaboratori vanno incontri con le categorie per punto chiarire
Le cose che si stanno facendo per spiegare per riuscire informazioni quindi comunque anche questa può essere l'occasione per cercherei di mettere un po'alcune
Elementi di chiarezza in un Grosso tentativo che il Governo sta facendo di riforma fiscale
Ora voi quella del nostro fisco l'odio detto dal professor Tanzi nasce al negli anni Settanta sul modello tipico che negli altri Paesi era in vigore
Da almeno dall'inizio del dopoguerra e in molti casi prima ancora cioè quindi nasce vecchio e nasce anche con una serie di deficienze intrinseca e cioè forte forte vantaggio fiscale per alcuni vestiti in particolare per irretiti da capitale entrati corre per gli interessi e Grande Toro così tollerabilità tolleranza nei confronti del dell'evasione fiscale del di tanti settori marginali allora delle dell'economia e sì va avanti così fino modo stanco fino alla fine degli anni ottanta
Quando cominciano una serie di interventi sotto la necessità di recuperare gettito che cominciano a distruggere anche la logica su cui quel sistema era impostato che avevamo che aveva una sua coerenza
Anche se discutibile fino che risaliva al mille novecentonovantadue quando il governo Amato nella situazione di crisi che
Lo al paese dove dovette affrontare di fatto distrugge il sistema fiscale italiano
Mi distrugge la logica cioè lì quello il momento in cui Lillo diventa in deducibile completamente
Dal dalle imposte sul reddito in cui viene introdotta l'imposta patrimoniale in cui vengono inseriti una serie di misure che di fatto pongono le premesse per quello che voi oggi lamentate cioè una fortissima incognito la pressione fiscale sulle imprese
Che improvvisamente da
Situazione in cui erano tassate meno che negli altri Paesi cominciano S. tassati di più degli degli che negli altri Paesi e si arriva quindi poi alla situazione alla situazione di attuale dove oggettivamente questo sistema fiscale non è più coerente con la natura e gli obiettivi di un Paese industriale mode
E allora quello che noi dobbiamo fare e che stiamo provando a fare partire appunto da questo necessita per rimettere rimettere in sesto nei tempi nei tempi necessari questa questa questione ora io
Lei che penso questo anche questo è stato detto dal dal professor Tanzi noi abbiamo dei vincoli
E il e i vincoli che noi abbiamo nel breve periodo
E quindi per questo anno l'anno prossimo sinceramente sono sono quelli di centrale uno un obiettivo un obiettivo che è quello che quello del dell'ingresso in Europa e quindi noi non possiamo rischiare particolarmente particolarmente sul conto del bilancio pubblico
è stato detto qui e io condivido che la cosa importante solo quando si contano si parla e controllo del bilancio e controllare le spese non solo e non solo aumentare o mantenere costante la pressione fiscale
Questo è sicuramente è sicuramente vero ma vorrei in a questo proposito fermo restando che c'è un problema di stabilizzazione della spesa previdenziale in questo Paese che il Governo intende affronta questo questo è stato detto è stato detto e sarà fatto perché se no altrimenti poi non si riusciva a non si riusciva ad ottenere
Ad ottenere
I risultati desiderati ma il governo si è comportato in questi mesi in modo da tagliare una parte molto rilevante delle spesso
Che sono estese per interessi guardate che la riduzione dell'inflazione da un lato la riduzione e la riduzione dei tassi interessi dall'alto porta un sollievo molto importante il bilancio ed evita
Incrementi fiscali o tagli di altre esperienze più importanti che altrimenti sarebbero necessarie questo io vorrei che sedessi percepisse esattamente che non è casuale questo fa parte di una strategia ed è in modo in modo per utile di riduzione della spesa attraverso il segretario dei tassi d'interesse il più indolore ed è anche quello più favorevole alle imprese perché questo poi ha portato alcune riduzione del tasso del tasso di sconto
Nello stesso tempo noi abbiamo impostato appunto una una riforma fiscale di qualche di qualche rilievo
In sostanza quello che noi facciamo e
Portare l'imposizione sui profitti a livello europeo
Cioè il momento in cui viene abolito Lillo viene abolita abolita l'imposta sul patrimonio netto delle imprese e viene abolita Licci attuale altre imposte modeste
Che oggi colpiscono i profitti noi riduciamo al margine la pressione fiscale sui profitti cioè su quella categoria di reddito di oltre venti punti
Questa non è poca cosa
Nello stesso tempo quando noi quando noi
Fiscali siamo completamente contributi sanitari
Faccia un atto prelazione cioè riduce riduciamo una parte della prelievo sul lavoro
E e quindi riduciamo corto lavoro su questo su questo vedete si possono fare c'è ci sa c'è una grande confusione una cosa molto semplici è molto semplice se noi prendiamo
Una serie di imposte che gravano su due Toffetti e lavoro
E a parità di gettito
Preleviamo stesso oggetti o su una base imponibile che comprende tutti i redditi
è un fatto aritmetico che i due reti iper tassati poi son passati di me su questo non non ci piove problema dove nasce problema nasce per essenzialmente quelle imprese in particolare nel Mezzogiorno che oggi hanno già una fiscalizzazione di contributi sanitaria abbondante solo che non bisogna dimenticare che nel giro di due anni con la fiscalizzazione verrebbe meno quindi noi stiamo anticipando creando le condizioni dare una risposta a una a una situazione che altrimenti sarebbe una penalizzazione micidiale per quelle imprese ed in più nella legge delega è previsto che ci saranno delle attenuazioni specifici per quei settori
Dove dove appunto il costo del lavoro ma non solo anche lì c'erano già una detassazione profitti e di questo si si terrà conto con aliquote con aliquote
Agevolate ridotto nello stesso tempo guarda che quella manovra quella imposta strettamente collegata con l'altro che noi cui abbiamo abbiamo introdotto e che è quella
Della cosiddetta Dual income Tax la quale cosa in cosa consiste consiste nel tassare i profitti Reggio l'impresa con due aliquote
Diverso una bassa che dovrebbe essere a rigore pari a quella applicata dedica capitare e pari a quella atta più bassa dell'imposta personale sul reddito
Che si applica allora in evento finanziario dell'l'investimento fatto con mezzi propri cioè tra trattiamo quindi
Il capitale investito come vengono trattati gli interessi capitale di debito quindi poniamo sulla stessa sulla stessa linea esattamente come poi veniva chiesto anche da settori e mondo delle imprese da molto tempo
E nello facendo facendo questo e ovvio che noi stiamo inserendo nel sistema un meccanismo di riduzione automatica della pressione fiscale sulle imprese
Perché
E il combinato disposto dell'evento e della Dual income tax è quello di spingere in paese a trasformare per quanto possibile debito il capitale proprio e così facendo si abbassa la pressione fiscale complessiva oltre che per i o macinare sui profitti
Questa è
La linea e questa è una misura strutturale non possiamo fare tutte le operazioni di detassazione di utili reinvestiti o altro ma questa è una molla molto più potente
Ed è permanente perché a regime verrà fuori che sui i profitti e elvetiche delle imprese saranno tassati molto di meno
Questo è l'unico modo con cui oggi noi possiamo impostare
Effettivamente una riduzione del carico fiscale sulle imprese che questa situazione sarà graduale corrispondeva all'otto al rientro anche dal disavanzo pubblico e dal debito e dal debito
Inoltre nuovi abbiamo anche cercato di
Tener conto di altre situazioni particolari
Spesso dal dal mondo dei prese sono venute richieste di creazione di di zone a bassa tassazione
Di solito si sbaglia si parla di zone franche no secondo una una tradizione diciamo più commerciale che produttiva che c'è nella cultura del nostro Paese bene nel legge finanziaria
Su mia iniziativa anche se poi la gestione non spetta al ministero del Bilancio noi abbiamo inserito la possibilità di avere nelle zone dell'Obiettivo uno europeo delle zone speciali tipi di tipo irlandesi
Cioè quindi a bassissima fiscalità
Quindi quindi adesso noi siamo nella fase in cui comincia una trattativa con la comunità
E Cat trattativa che non può che andare a buon fine per il fatto per il fatto che altre
Zone di questo genere sono state e con consentite alla ad altri paesi sempre la Francia trasformato in zona speciale in tema accorsi e non è quindi contiamo di avvio di arrivare purtroppo in queste zone a una tassazione una tassazione differenziate voi sapete appunto ci ha ricordato qui in in Irlanda nelle zone nelle tue zone speciali che ci sono lì la tassazione sui profitti al dieci per cento e poi ci sarà una tendenza cresce
La e emotivo quale
Il motivo è che noi pensiamo o che lo sviluppo del Mezzogiorno deve avvenire creando le condizioni da un lato le condizioni ambientali giuste per perché le imprese possono o vive e quindi si questo significa infrastrutture essenzialmente ordine pubblico
E dall'alto dare forti incentivi che possono attacca attivare e attivare investimenti nuovi
No esattamente come sul sono è accaduto in queste in queste zone e quindi poi da lì creare sinergie e un ulteriore allargamento allargamento del
Della produzione in quelle in quelle zone cioè quindi questo è un idea modello di sviluppo che a differenza di quello è stato seguito al dopoguerra
Con il fatto investimenti nella chimica nell'acciaio
è un modello coerente con la natura del nostro sistema economico
Mentre noi vediamo la storia sviluppo economico italiano dopoguerra questo è una storia di sviluppo di imprese piccole e medie che sono sono andate da nord verso Nord-Est da nord verso sud
Tant'è che loro se prendete una Regione come gli Abruzzi si può notare quello che ha significato aveva saputo crea in quella regione delle infrastrutture cioè essenzialmente per delle reti di trasporto
Oltre che appunto evidentemente anche delle condizioni di classe dirigente più consapevole che in altri che in altri settori qui si tratta di proseguire in questo sviluppo e le cose che il governo sta cercando di fare seguono una strategia precisa che
Chiaramente favorevole a questa diffusione delle dell'impresa
L'altra
Un'altra questione
Che fosse merita di di essere
Affrontata sono sono di altri aspetti poi della riforma fiscale qui sia
Polemizzato sul o comunque si son fatte richieste
Sulla
Problemi semplificazione dal
Bene guardate che una delle cose che sono in corso di attuazione
Consiste nel fatto di arrivare
Per una grande maggioranza di prese a una dichiarazione Unique
Che riunisca l'importo a valore aggiunto l'imposta sul reddito e i contributi sociali
Il che significa che noi abbiamo impostato le premesse tecniche
Per arrivare a una compensazione automatica di tutte crediti e debiti d'imposta
Vedremo poi i tempi i tempi di attuazione che non sono immediati che accanto a questo c'è lì una riorganizzazione del sistema di trasmissione dell'informazione tra centro e periferia per cui invece di avere le dichiarazioni dei redditi dopo quattro cinque anni
Come ha arriva adesso noi contro usando strumenti in altri Paesi sono ottimi strumenti informatici strumenti telematici agente contiamo di averle entro entro sei mesi così come
Non solo sono stati
Stata dato disposizione di non procedere ulteriormente a controlli formali inutili mai stato anche
In corso di preparazione un decreto delegato che riforma integralmente il sistema delle sanzioni e che eviterà domani che per sanzioni formali relativi che sono al contegno da ricevute si possono prendere imposte imposte per miliardi
E infine io
Vorrei ricordare
Che anche su settori specifici
Nei limiti ristrettissimi del bilancio che noi abbiamo non abbiamo cercato di dare delle incentivazioni
E su questa strada probabilmente continueremo e il il dottor uniti nel suo intervento ricordava l'incentivazione per la
Si tratta di una misura sicuramente utile che
Punto tutto con Ichino è andato via
Ma ricordarli semplicemente che se il ministro delle finanze non fosse stato più che d'accordo con quella misura quella misura non si sarebbe fatto
E comunque c'era una perplessità non solo mi fa le finanze di tutto il governo nei confronti di un intervento che poteva apparire
Volto a favorire un'unica impresa è un unico settore
E per questo noi lo abbiamo abbiamo cercato di accompagnarlo con altre con altre interventi né con favore della edilizia sicure i limiti modesti e a favore dell'agricoltura e su questa misure su queste cose noi penso che potremo continua
Tenendo presente tenendo presente che
Le è disponibilità i vincoli di bilancio non sono tali da consentire in questa fase delle misure eclatanti come insomma e è ovvio che se uno riduce le imposte modo secco prende un sacco di applausi
No
E ecco nove questa è stata una buona una bonaria
Vere venire Marco e ora ecco mi hanno detto il tipo di intervento che che hai fatto bene io ho ricevuto da Bajkal
Il comunale tra due settimane fa il progetto tedesco progetto tedesco di Faenza e quello italiano che una riforma in itinere
è un progetto che sarà discusso mediato il Parlamento e approvato forse l'anno prossimo quel progetto e realtà molto simile
Perché e lì c'è parità di gettito sulle in paese e la parità di gettito si fa in invece di fare come abbiamo fatto noi eliminando la sera di imposte e creandone una regionale abbassarli catanesi fa eliminando ammortamenti anticipati fondi rischi e tutta una serie di altre agevolazioni che sono molto robusto in Germania e alla fine il gettito lo stesso e l'aliquota fondamentale dell'imposta sulle società tedesche sarà del trentacinque per cento Tica quindi francamente francamente a me sembra che le cose non a caso non a caso che questo è il modello scientifico delle riforme fiscali in tutti i Paesi del mondo dal Milano centottantasei quando fu fatto con l'America
Quindi il paradigma è un imposte a larga base imponibile basse aliquote
E più neutrali possibili in modo da interferire il meno possibile col mercato questa è
E il il modello e il modello di imposta sul valore aggiunto sulle il sul
Detenere regionale e moderno mutuato non solo dalla lettura puntatrice letteratura scientifica sull'argomento ma ben sente che ci sono tutto è sempre gli Stati Uniti dove ci sono una serie di Stati
Che hanno questa imposta no come imposta sul sulle inglese
E e un discussione in questa direzione è aperta anche in Germania
Dove l'alternativa per la fiscalizzazione contributi sociali esattamente tra sostenitori di un importo di questo tipo e i sostenitori di invece aumento della tassazione sulle energie
E quindi e quindi appunto un approccio diciamo più più vero
La cosa paradossale che in Germania i moderati sono per l'imposta sul valore aggiunto le sinistre sono sono sull'altro versante ma questo e del tutto casuale
E infine io volevo all'ultima cosa che di cui volevo dar conto perché poi se non penso che questo sia anche il dovere di un ministro di un governo non sembra come questo è quello che noi stiamo facendo per l'amministrazione finanziaria qui sia professor Lupi che il campo sostanzia hanno detto giustamente che questo è il principale problema del fisco italiano
E non si può andare da nessuna parte
No per anche sposa varie forme bellissime se poi non ci sono gli uomini che sanno gestirlo vogliono gestirlo dico la la cosa finisce lì
E questa è un'impresa è un'impresa molto faticoso
Che però badate e Imax in atto
Tanzi ricordava quello che mi desume store pensoso fatto che non poteva spostare nessuno è sostanzialmente a b
Salvo il fatto che se uno riesce dimostra inadempienze continua ripeteva di funzionari allora lo può fare e questo io l'ho fatto in due casi importanti
L'ho fatto in due casi impotenti e soltanto per il primo ministro la Repubblica italiana
A mette a disposizione un dirigente generale di livello Bivongi dirigente degli originali veloci per inadempienza documentate che gli ho penso che esistevano anche anche a giudizio del TAR del del Consiglio di Stato
Nello stesso tempo è in corso una promozione di giovani che ci sono sono per il quarantenne quarantacinque
In alcune funzioni importanti che l'unica possibilità che noi abbiamo e quella di crea un meccanismo comune vostre aziende si cambia si cambiano i capi e si vede se riescono a galvanizzare e la la gente cioè a portarsi appresso
Della
Indipendenti ad aprire poi dei successi stiamo individuando obiettivi di lavoro
E procedure standard no per gli accertamenti eccetera e soprattutto noi ci avviamo a fare un'operazione definitiva
E c'è l'uscita del amministrazione finanziaria
Dal sistema del pubblico impiego o dal sistema pubblico noi stiamo per
Su questo sono d'accordo con la
La collega Bassanini cerchiamo per
Appunto alla stabiliva che il ministero delle Finanze un'azienda
Quello diceva con il suo taxi io lo dico a quindici anni cioè quella differenza degli altri ministeri
Il ministro delle finanze e un'organizzazione che non produce beni indivisibili ma prodotta al compito di riscuotere imposte ben definiti
E quindi può essere gestito con criteri aziendale
Naturalmente che e questo processo di stato rifinanziato centotrenta mila dipendenti
Sessantacinque mila civili e sessantacinque mila di militare e in più indirettamente a una serie di appalti
Che danno lavoro ad altre migliaia di persone nel settore bancario parabancario nel settore informatico e e sono quasi tutti appalti
Costosissimo
E e però nello stesso tempo è meglio aprire quegli apparati che non aveva strutture interne paralizzate che non che non non funzionante che in tutto questo va va rivisti
E devo dire noi lo stiamo facendo il Senato si approva sia si appresta ad approvare
La legge di privatizzazione Monopoli di Stato che noi avevamo un Paese che ancora siamo paese che ancora produce le sigarette col diritto amministrativo
E a e e abbiamo distrutto un'azienda di potenzialità e no no per adesso è molto e vi devo dire che io avevo fatto anche un decreto poi non è stato possibile dette largo perché per le note vicende ecco però dico molti di voi il fosso queste cose non le sanno non le seguono così come se voi pensate al futuro del demanio avuti al catasto anche in quel caso voglio che per pensare a un futuro
Di aziende private sono di organizzazione privatistica
Demanio o no non può che essere una grande agenzia chi gestisce il patrimonio pubblico dal Colosseo a alle altre cose che invece poi sì sì beh deve poter vendere
E mentre adesso e è una palude incredibile di di procedure amministrative c'è per cui non si riesce
Neanche accedere un vecchia rocca medievale a un a un comune che ne fa richiesta nel senso che si mettono in moto processi italico alla fine si paralizza
Bene signora io
Ho parlato detto più o meno le cose
Che volevo dire mi auguro di avere anche
Chiarito no qual è l'orizzonte la strategia e gli obiettivi che il che il Governo che il Governo si pone
Io sono anche fiducioso del fatto che
Via via che lavoro sull'amministrazione va avanti e che certe
Norme relative a sanzioni accertamenti eccetera vengono modificate noi possiamo cominciare ad aprire un recupero di evasione fiscale consistente
Anche questo a io mi sono sempre rifiutato di seguire le indicazioni di chi diceva di chi cerca di eludere il problema e le difficoltà del momento dicendo fate la lotta all'evasione
Con la lotta l'evasione è una cosa seria non è argomento di demagogia
E lotta all'evasione sull'accordo si fa con le capacità operative si fa con la conoscenza e questo e questo comincia appunto ad andare non dico a regime ma ha iniziato a e
E in questo servono gli studi di settore per le imprese minori che saranno a
Sono in corso rielaborazione saranno terminati per la fine per la fine dell'anno
La riorganizzazione dell'amministrazione e appunto anche la riforma fiscale perché noto che al abbassare le aliquote e e di per sé anche un disincentivo all'evasione
E questo non lo facciamo non solo per le imprese ma guardate che anche per le persone fisiche cioè noi abbassiamo l'aliquota dalle abbiano i minatori con la massa dell'IRPEF e quindi avremo l'aliquota massima
Della a quarantasei per cento
In Germania sono andati a quaranta
E io penso però che a regime noi dovremmo avere l'aliquota massima dell'IRPEF è uguale all'aliquota massima del leader perché l'aliquota base dell'IRPEF uguale all'aliquota base
Ad abbellire perché e a quella che colpirà i redditi da capitale
Questo questo
Il nostro a
Orizzonte supporto dal punto di vista dal punto di vista fiscale per il resto per il resto noi stiamo con
Molta fatica molta difficoltà e non ultima difficoltà che derivano dal fatto signore che e poi l'enorme quando si fanno devono andare in Parlamento e il Parlamento lavora con molta difficoltà in Parlamento si discute ci si confronta ci si scontra
E quindi ci vogliono tempi che noi dobbiamo assolutamente a predicare perché questo è un Paese
Che rischia di morire per incapacità di assunzione responsabilità etica tacita di decidere ora
Quindi questo e questo appunto appunto è quello che io mi accorsi comincia a fare sia col decreto sulle procedure sulle procedure per l'attuazione investimenti pubblici e sia sui regolamenti parlamentari
Cosa urgentissima sia poi con le riforme istituzionali a cui sta lavorando l'apposita l'apposita commissione
Io ma io vi ringrazio e mi scuso per il fatto di dover abbandonare subito questa vostra assemblea grazie
A questo punto stiamo la parola al ministro dell'industria Bersani
Il
Ministro Visco
Tanto ci lascia piazziamo
Io cerco di dire poche cose in tempi mi auguro molto molto rapidi venendo qui incontrando il sindaco di prese Martinazzoli è capitato di dirle come va lui m'ha risposto
Secondo i giorni
Come sempre le cose Martinazzoli l'hanno visto un po'nel profondo non solo in superficie o credo che sia vero che se molte incertezze se molto nervosismo
In giro
La cosa più importante da fare a mio avviso è quello di recuperare assieme un po'di linearità
Del percorso che questo Paese sta seguendo
Perché al di là del teatro nazionale quotidiano che si rappresenta sempre delle bufere le tempeste
Delle altalene indecifrabili per far rovina riscatto la strada che stiamo facendo faticosamente ma sostanzialmente ha una sua linearità
è una strada che ha un percorso segnato alle spalle io adesso dico una cosa sicuramente talmente ovvie però io credo che vada detta perché se no sembro la sorpresa perché in certi casi noi siamo il fanalino di coda su quel quarto questo Guaratto imitatori sviluppo
Rispetto ad altri Paesi europei ma noi abbiamo una storia alle spalle
Noi abbiamo un fardello da portare tutti
Tutti noi voi noi io credo desse la gente come voi insomma ecco
Possiamo ormai metterà nella storia la fase degli anni ottanta dall'ottanta novantadue
Siamo consegnato una vicenda
Che ha messo
L'assetto finanziario dello Stato
In una situazione ristrutturare gravissima
Un peso enorme oggi un impegno e norme di risanamento di convergenza diverso da quello di altri Paesi europee
E questi in quel periodo è avvenuto senza che almeno come dire il paese si patrimonializzarsi
Io posso lasciare anche dei debiti ai figli ma magari la su una casa
E questo Paese ancora deve davvero in grado di ammodernamento infrastrutturazione di riforma di riforma politiche riformiste pulsionale necessaria
Un periodo che ha ricordiamoci anche questo parliamo di industria chiari dimensionato
Ambizioni del nostro apparato finanziario e produttivo
Che ha avuto casi importanti significativi ma che ha avuto anche delle
Delle crisi di fallimento
Bisogna che ci ricordiamo che abbiamo alle spalle quegli anni nei quali la politica fiscale avvantaggiò
Dei settori non esposti alla conforto alla concorrenza
Si gonfia un terziario a produttività molto scarsa si incoraggia una dinamica inflattiva si caricò il disavanzo pubblico e si misero quintali di polvere sotto sotto il tappeto
Quel meccanismo
A sostanzialmente al confronto di altre situazioni europee indebolito la nostra struttura produttiva Secondo ha ridistribuito i redditi Manieri iniqua creando sul piano sociale dei problemi crescenti di divaricazione interna al corpo sociale
Terzo ha creato una disattenzione fiscale crescente e quindi in sostanza noi abbiamo siamo trovati alle mani tutti quanti una società più disuguale meno produttivi in senso relativo e nella quali sono alimentati delle le menti di frammentazione elementi di stabilità
Perché in quegli anni noi facciamo fine ottanta primi novanta abbiamo ha preso corpo quella quella incertezza i settori produttivi settori piccola impresa diffusa
Che ha andato luogo quale tipo di ha chiamato la questione settentrionale
Sono anni nei quali degli imprenditori della massa di imprenditori siamo un Paese da cinque milioni e mezzo di imprenditori nell'ammasso di imprenditori si è diffusa la sensazione che bisogna correre per rimanere fermi sostanzialmente bisogna sudare per rimanere fermi per non andare però andare indietro
Poi vi ha avuto la sua locazione se allentata la pressione per certi versi alcune aree alcuni settori ma questo non ha risolto dei problemi diciamo del groviglio che si era creato fra crisi la finanza pubblica e peso sul sistema produttivi poi novantadue comincio un'operazione difficile
Primi tentativi di stabilizzazione di risanamento che non hanno avuto anche questi una linearità sufficiente proprio avuto degli anni novanta quattro a Persico delle bolle inflattive ONU dei delle riprese dei tassi
E poi ecco mi pare che con l'obiettivo Europa chiamiamo Europa il nostro risanamento fondamentalmente con l'obiettivo Europa mi pare si sia messo in corso uno sforzo io dico anche coraggioso di dare un ritmo è una determinazione nuova al risanamento cercando di portare al il paese sulla sponda di una stabilizzazione duratura
Questa è la linea di fondo che secondo me resiste alla quotidianità
Delle tempeste delli cascatore dei problemi che che abbia
Io credo che anche il percorso di riforma che è necessario riforma generale sociale politica riforme nei settori comincia ad artisti e così via
Che ancora non ha effetti visibili non stiamo raccontare che stiamo per gergo no non ha effetti visivi però mi pare che si sia dato dei nuovi appuntamenti molto stringenti
Molto più impegnativi se vogliamo percorre io credo che questo giudizio Colazzo Bademer situazione mi pare quanto mi pare un po'grosso modo obiettiva
Ecco allora a me pare anche che il sistema dell'impresa e delle piccole e medie piccola posso capire bene
Le ragioni di questo percorso
Sia nella prospettiva immediata che appoggia quello di allentare la morsa del debito pubblico e dei tassi sull'apparato produttivo un tema che in questi anni ci siamo trascinati drammaticamente e che ha una pistola alla tempia per la piccola e media impresa
E sia nella posizione strategica di questo obiettivo
Io sono sicura ad esempio che queste politiche stabilizzazione venga percepito a differenza di costo compenso qualcuno magari il sinistro vale spiega percepita puro come una politica industriale nel senso di dire
Dobbiamo avere un futuro per i nostri tema d'impresa che non Abd Rita arzilla perché il nostro mondo sarà quello lì e dobbiamo entrati cercando di rimettere di rimettere Editore quindi un primo cerchio di politica industria
A questo punto il dibattito differenza alcuni mesi fa subiamo sentito che Commitee poc'anzi non è più Europa sì Europa nove se il dibattito Europa può sostanzialmente io però che sia un passo avanti perché qualche mese fa non era esattamente così
Possiamo concedere che allora forse anche giustificato Werder incertezza perché la mossa è stata anche un po'ora anche un po'azzardata e tuttavia mi pare che se oggi qualcuno dovesse scommettere qualcosa posto che amasse ci si arrivi i principali Paesi europei se arrivano magari si scommette più sul sì per l'Italia che sul no o su Fox
E quindi si dice come e ci si convinse a passo a passo perché ci si accorge anche che ogni qual volta viene messo in dubbio non da qui dalla Germania da qualche ambiente giornali svedesi ed il fatto che non ci sia magari un rinvio ad appuntamenti i primi a pagare siamo noi
Perché c'è una logica in questo perché noi abbiamo lì la nostra prospettiva per noi è un fatto cruciale
Allora naturalmente i problemi non esiste non finiscono mai come gli esami che non finiscono mai e adesso dice un opaco e qui si è aperto un dibattito ultimi due mesi posso futura nell'essere Gardens pazienti si parla francamente insomma e insomma si tende a dire c'è un altro modo verso lo dico chiaro c'è un altro modo c'è un altro modo voi puntate al risanamento c'è un'idea che si chiama fondamentalmente sviluppo per un anno
Io dico molto tardivamente francamente che se passasse nel senso comune di questo Paese l'idea che una cosa il risanamento ed altre lo sviluppo e un apposito isolamento e la preoccupazione non avremmo perso questo Paese questa di Oppini
Detto questo siccome nessuno è perfetto
E penso che sia fuori da ogni logica più governo partendo da essa perfetto
E si può sempre fare meglio e di più
Se ci sono proposte su queste si Cuba
Proposte per metterne in equilibro sforzo sul detti se lo sforzo sul PIL per dirla
Vediamo insomma
Vediamo quali altre sono
Ma sezione sì al dover della precisione
Non si può lasciare intendere che siano strade
Fa sì sì al dovere della precisione chiameranno novantasette sia nell'anno due mila Uto Ughi la Duse viandanti quest'anno qui
E allora certamente riforme strutturali sono necessarie dobbiamo farle stiamo mettendo le mosse per far
Non è che c'è una riforma strutturale che nel novantasette ti risolvi problemi zone critiche ce lo diciamo
Sappiamo che c'è da sollecita l'economia si può farlo con misure fiscali ma ci vuole una prudente copertura
Perché non possiamo permetterci sorpresa come ricordava poco fa Visco
Sappiamo che i consumi vanno tenuti a un livello Katy che non che non diciamo sia vittima però si continui confronti col novantadue io vedo sempre delle polemiche la tabella di confronto col novantadue dei consumi ma non c'è il novantadue perché lo Pino vanta due punto novantatré abbiamo Dhofar delle delle manovre colossali
Bisogna che siamo realisti se anche questi
Allora noi dobbiamo affrontare decisioni non semplici le decisioni difficili
Io so che ci siano dei presente già carico di siete state fatte io poi dal nostro punto di vista abbiamo fatto scelte che alla fine se faremo che questa prossima saranno propensi ad un anno cento mila miliardi
E certo non sono soli in e quando Ruskin barile anche quindici dieci nove otto e forse anche uno mille miliardi diventano un problema discuteremo
Io ho detto non si fanno principali posso sgomitato i primi incontri questione dell'impresa discuteremo in queste settimane cercheremo di appostarsi
In modo più ecco più realistico più sensato questo nuovo appuntamento
Discuteremo così rimessi non siamo un governo sento crisi diteci iter non siamo un governo e questa almeno questo siamo un governo che prima di far riprende alle sette ogni ministro va in giro a dire cosa farebbe Lori queste ossia ricordati tanti anni fa nel passato abbiamo visto questo lo non può essere io dico si discuterà col sistema dell'impresa
Naturalmente nessuno come dire
Falle interamente delle misure le misure servile ben bilanciate devo tenere conto i tanti aspetti gli aspetti che avete rappresentato sono aspetti che sono stati rappresentati e naturalmente li conosciamo ci sono altre attualmente situazioni altrettanto problematiche perché noi abbiamo veramente dopo l'anno che l'autore spalle
Siamo sempre soli di di Ascari barile del PD misure strutturali vanno fatte ma ripeto non ritengo diciamo da aprire a dicembre novantasette possono essere diciamo e tutto risolutivo anche se posso indicare attualmente rialzo di marzo utile questo sappiamo cosa vuol dire
Ora il nostro problema che quello certo di non strozzare quel tanto o poco che si muove in questo novantasette questo lo sappiamo
Lo sappia
Certo un rilancio del Coni e non pari non ipotizzabile in forme diciamo così significativi forme vivacissime tuttavia possiamo contare novantasette che in un contesto europeo che possono crearsi come vediamo qualche segno che le dinamiche positive che vanno incoraggiate panico rasati con misure di fiducia ne abbiamo fatte alcune su come ricordava Visco
Perché è anch'è una politiche fiscali questo delle diciamo fischio bonomia
Su alcuni Lardi consumi di basso su alcuni interventi settoriali
Abbiamo messo in moto sia di misure che io concepisco anche come i super occupazione qui consentitemi su questo punto
Quando abbiamo non mettiamo nel decreto l'occupazione ad esempio misure che riguardano la riattivazione di strumenti come presenta sabati sera semplicemente perché in Parlamento Senato la prossima settimana abbiamo diciamo accelerati i tempi in tempi rapidi e queste misure si faranno e saranno e son fatte apposta per dire al sistema le piccole vedi prese ecco cioè ci sono gli strumenti cerchiamo di tenere di di programmi di investimento così come non stiamo ragionando su un decreto e prevede snellimento di procedure perché riguarda gli investimenti e io ricordo a me stesso
Che quando fu fu presa in emergenza esatte misure ma poi funzionano possono essere le chiavi per mettere a regime le nuove acquisizioni cosa molto importante ma importantissimo
Così come si sta facendo cercarli fa passati siamo una linea sulla flessibilizzazione su nuove normative da quel lavoro che adesso al Senato che dovrebbe sbucare quindi e così come dico vitale pazza sosteniamo che i progetti ottimi della quarantaquattro questo governo fa che queste cose ora non è che noi stiamo facendo quello sul lavoro socialmente utile che fra l'altro io inviterei anche declinare in termini del secondo titolo di questa operazione di Palo del tirocinio e formazione per vedersi rese fare una cosa diciamo un pochino ecco cerchiamo di vedere Complesso l'impresa è lo strumento per fare occupazione l'impresa è il soggetto che può formazione
Dovrebbe esser chiaro no sulle femm più grossa eletti iniziativa azione noi sfidiamo noi no piccolo stavo dicendo di seguito della cerchia sulle stavo dicendo le più grosse Lezzi di sostegno all'occupazione
Quelle a maggior finanziamento
Passano a sostegno de progetti di investimento di impresa
Nel Mezzogiorno questo deve essere chiaro cifra la ma è quindi un ex inconsapevolezza e non si può impiccare diciamo così un proprio perché siamo il teatro politico una iniziativa Cerasi dell'occupazione a uno a uno di questi aspetto ecco lardo
Ancora due battute per dire semplicemente che questa stabilizzazione ci indurrà le riforme queste l'altro
Perché perché adesso abbiamo solo detto che ci vuole se saremo costretti a farlo sul fisco sul credito credo che si stringeranno di tempi un'iniziativa in questo campo
Sulla Bassanini che abbiamo acquisito io dico dalla settimana prossima ne siamo pronti cominciare a lavorare sulla questione
Semplificazione delegificazione riorganizzativi e così via
C'è un percorso di lavoro il Parlamento ha chiesto che vengano applicati dei capi solo finiti i lavori la Bicamerale faremo così
Ma sulla semplificazione lo sia di procedure possiamo metterci a lavorare domani mattina voleva socializzazione serie di prese per vedere se possiamo fare dei passi avanti cominciando semplificare qualcosa che svolge quindi riforme che vanno che vanno avanti
Questione
A mettere il piede la DIGOS come una delle delle più grandi riforme che possiamo fare la più grande politiche industriali che possiamo fare è la regolazione della Ri.Rei colazioni siamo alcuni mercati lo sviluppo di alcuni grandi settori con operazione di regolazione liberalizzazione
Si continua a dire Inghilterra e si dice ha avuto successo per la flessibilità sul lavoro ricco questo è una componente del del disegno ma ricordiamoci che in molti Paesi del mondo gettata a loro modo con loro ricette che possono essere criticabili non l'operazione che guarda l'infanzia l'internazionalizzazione apertura di mercati la regolazione dei mercati
Ecco su questo io credo che
Non si possa dire che siamo fare neanche qui sulle classifiche se guardiamo la privatizzazione poi o dura che ammettesse su questo tema e stampante cose non siamo gli ultimi della classe che stia secondo me il problema più grosso è invece l'apertura l'assetto di nuovi bisogna capire se pure è più grosso
E dove le spinte
Di tutti sono un po'più flebili
Perché certo che discutendo sappiamo bene che il problema non è solo sta sotto al al alla al minimo contrattuale per uno per uno che c'ha un minimo a un milione ma uno potrebbe dire ma quanto pago i trasporti quando Papi telefoni quanto pago l'energia quanto pago la o quanto pago queste cose
Però non si traduce in Pauline politica queste cose qui non si traduce in cuor suo vice tenenti riforma questo certamente e un problema e che si porta anche a a dire che attraverso questa via noi potremmo cercare anche con nuovi soggetti di affrontare la questione
Sulle quali grandi devono far da battistrada diceva Romiti non c'è coesione grandi e piccoli sì non c'è coesione grandi e piccoli però
C'è un problema
Questo Paese supera il suo futuro nella misura in cui riuscì a essere in qualche modo un protagonista non subalterno di una fase internazionalizzazione di globalizzazione
Se riuscirà a mescolare un po'le carte Senussia fa politica combinatoria sei pura fa strategia d'alleanza
Così e chi deve cominciare da dove si comincia a chi ha diciamo la forza per cominciare questo questo percorso pieno dobbiamo ricordi sui grandi sulla divisione del Paese a quelli che oggi si con servizio di monopolio a grandi strutture che possono dare una mano a questo Paese affrontare quella sfida lì che è la sfida
Diciamo a mio avviso a mio avviso o cruciale quindi uno sforzo comune
L'acquisto di fare diplomazie
Di prende la sostanza sulle sue responsabilità
D'Amato dicevano quale Paese vorreste io credo di potervi Ermanno meglio ma penso anche per come li quel prima di questo governo se fosse possibile paragonare cose piccole cose e normalmente più grandi che lo vediamo un po'certi chiaramente cioè se uno riuscisse
Questo Paese a metterlo su due binari solidi e a metterlo stabilmente non potessero Peo coi anche se lo mandano a casa perché ha valso per un po'secondo me avrebbe già fatto riso auto un buon risultato
Il solista visto lei non non deve prendere l'aereo per cui posso farle rubando venti secondi una domanda nel senso che da questo convegno è venuto fuori anche una potestà molto forte sul problema del Tfr delle misure che il governo sta prendendo
Ha detto una
Abbiamo avuto tutto una serie di appelli da parte della platea Romiti ha detto che sì al governo persisterà lungo questa linea si rischierà una frattura piuttosto profonda tra governo una parte sociale ecco
Mi stupisco doveva prendeva e quindi non ha potuto rispondere fosse laici poi rispondere
A questi interrogativi
Ci sono cose pesanti sono cose inaccettabili se si riesce a capire con che logica
In che contesto in che misura in che quadro si fanno le cose si dovesse essere compresi
Magari non condivisi io credo che non ci siano mai fratture irreparabili
Il problema è nessuno e come dire comincio da me nessuno naturalmente messo l'industria nessuno sottovaluta questo problema nessuno sottovaluta
Dobbiamo cercare di trovare una soluzione
Che Chianni
Al concorso per la misura in cui sarà necessario fare questa e questa questa manovra perché ripeto il la cifra non l'abbiamo ancora definita che chiama
E ci saranno guardi signora non esito a dire
Che mi stupirei che in una manovra di questo deve qui non ci fosse come prima operazione una riletture lettura anche dolorosa ulteriore delle famose spesi inutili
Inutili se son tante e papà chiuso andare che sulle spese vive cioè quelle che pelle che quelle che per no non soltanto in medicina verrebbe sicuro che se non mi faccia fare i paragoni con cos'è la spesa pubblica gli altri Paesi europei come siamo messi noi come l'avanzo primario dello Stato da noi del derby altro Stato danno in altri paesi europei come la posizione semplicemente non possiamo paragonarci perché ho detto abbiamo noi una storia particolare siamo messi particolarmente dei quali io mi auguro e la e bisogna lavorare per questo
Perché anche questa mano chiamiamo la manovrina anche questo appuntamento possa avere un tasso di credibilità di equilibrio tali da poter essere compreso sistema dell'impresa io non vengo a dire che in un quadro di codeste di sistema le riprese dico riso risulta diciamo in partenza esentato ecco questo non vengo non vengo dirlo perché mi sembra che disonesto ho detto mi pare una cosa più importante di questa che quale non aggiungo nulla perché ripeto c'è comunque un modo di lavorare che un governo dovrebbe mantenere gelosamente è quello insomma di decidere assieme però detto una qualche più importanti io credo che noi dobbiamo avere un rapporto diretto con i protagonisti pulito chiaro con le organizzazioni con rappresentanza degli interessi perché il confronto possa diciamo portare anche a far crescere soluzioni magari più diciamo più più accettabili penso delle prossime settimane questo quadro di rapporti ci sarà
Grazie ministro per la sua disponibilità per la sua cortesia
A questo punto da lei è una parola all'onorevole Silvio Berlusconi presidente di Forza Italia e quindi
Gli è andata bene perché avevo un discorso molto brutto molto preciso
Ma ve ne faccio grazia e passa invece tutta una serie di appunti
Che mi sono preso stando accanto al presidente Fossa ed ascoltando quando il i nostri rappresentanti del governo
Sono venuto qui da dirci intanto bisogna dire che il ministro Bersani
è un un grande Messaggero un ottimo ambasciatore per il governo perché con la sua bolognesità la sua bonomia la sua simpatia riesce a farci trangugiare anche delle cose amare
E
Fra l'altro si è dato ancora bella definizione parlando di cielo ce l'abbiamo un Churchill ai tortellini che non è malissimo ed è riuscito ed è riuscito
Anche a parlare finalmente cosa che non prevedeva certamente venendo qui di quella manovra del governo che in questi giorni visto che incalzano le elezioni amministrative il governo sembra avere proprio dimenticanza
Una manovra che si passa per manovrina quindici mila miliardi una ma lo propone una manovra importantissima soprattutto se la si manda Ila nel tempo perché per recuperare i quindici mila miliardi quando le misure per l'anno in corso si prendono
Verso o al al di là della primavera bisogna agire per molto di più di quindici mila miliardi sulla restante parte dell'anno
Quindi
Una prospettiva per chi lavora che è stata annunciata per questa manovra che certamente non può fare piacere che conferma ancora una volta come questo governo questa maggioranza guardi al sistema dell'impresa
Bersani è arrivato addirittura a dire del proprio governo nessuno eh perfetto
Quindi
Per creare qualcuno vorrebbe ministro per chi sta dall'altra parte facendo un durissimo lavoro di opposizione perché si lavora più che stare al governo e poi non si vedono risultati concreti
Non appare credibile per esempio quello che annunciato Visco crea ribadito c'è una strategia del Governo per la legislatura per i prossimi quattro anni
Non appare credibile perché la strategia del governo
Vi doveva durare
E quindi non c'è un governo da come non lo vediamo da dentro i palazzi romani Cheli per governare e lì per durare e e pur di durare accetta qualunque diktat divenga Gatti assilla vera golden share che Bertinotti
Golden share del vostro governo
Sono stato gentile ma che qualche volta ho detto che mi tiene al guinzaglio
Ed è quello che succede sempre tutte le volte che dopo tutte le polemiche ho visto che il ministro Visco scappatoia evidentemente aveva molta fretta di tornare a Roma per litigare con gli altri visti che da quando il questo Governo in carica ho contato ieri sera non ci credevo ma un un simpatico amico giornalista mi ha presentato una lista di tutte le polemiche in cui si è stato impegnato per la maggior parte del tempo questo governo e questa maggioranza sono cinquantaquattro se mi consente gliela mando così almeno magari si rassegnerà rasserena era pensando che gli hanno portato via davvero tanto tempo
Ora lei ha ricordato anche che quindi c'è una strategia a noi dall'opposizione appare difficile individuarla
Appare difficile
Perché tutto quello che sin qui è stato fatto più che a una strategia di risanamento della finanza pubblica e di rilancio dell'economia ci pare che questo la politica soprattutto fiscale più politica economica di questo governo
Parte da da quasi un antagonismo di una parte importante di questa maggioranza nei confronti delle imprese cioè nella politica passata nella finanziaria
Qui ci siamo posti fino in fondo ricorrendo anche a una misura grave in cinquant'anni di storia repubblicana mai una opposizione si era alzata dai banchi non votare la legge finanziaria l'abbiamo fatto responsabilmente perché ritenevamo e riteniamo che quella legge finanziaria e forse non solo contraria all'interesse del paese ma che attestasse anche un diritto
Del Parlamento e nel Parlamento dell'opposizione
Che è quello di controllare le decisioni del governo in materia fiscale il governo richiedendo al Parlamento la delega per tutta la materia fiscale ha praticamente impedito a noi
Di controllare le richieste
Del governo di fare cioè a nuovi la l'interesse dei cittadini di essere a difendere l'interesse dei cittadini bene noi abbiamo essendo all'opposizione visto come tutte le decisioni venivano discusse più che dentro il governo fuori dal governo
Come si dice si faceva nella Prima Repubblica venivano discusse magari prima con Rifondazione poi con i sindacati oppure prima con i sindacati poi con Rifondazione
Poi con le altre forze politiche della maggioranza e infine il Governo esibiva ciò che vari colloqui aveva riportato come decisione Esterno al sì dei propri Nicotera
Ecco questo è qualche cosa che ci preoccupa grandemente anche perché lei ha ricordato che la situazione attuale è una situazione pesante perché abbiamo tutti sulle spalle una pesantissima eredità
Quella di un debito pubblico straordinario centoventiquattro per cento e la nostra capacità di produrre ogni anno reddito
Bene ma forse vale la pena di ricordare
Che dal mille novecentottanta al mille novecentonovantatré il debito pubblico è riuscito
Nella straordinaria impresa di essere moltiplicato per otto volte
Ma che il novanta per cento delle leggi più sanguinose per la finanza pubblica sono state approvate con l'approvazione esplicita o con l'astensione da parte delle sinistre che voi rappresentate
Perché ora non potete stando al Governo scaricare su altri
La responsabilità e su questo posizioni di uomini nuovi che vengono dal mondo del lavoro la responsabilità di questo stato di cose
Il ministro Visco
Anche
Menato vanto di Successo del governo la caduta dell'inflazione la caduta del costo del denaro
Bene chi vive nel mondo dell'impresa
E di avviso contrario
Certo è bene che l'inflazione cada si abbassi ma non è assolutamente bene quando queste provocato da una terribile caduta della domanda interna
Allora l'inflazione cala come si abbassa la temperatura in un corpo sano va giù giù giù c'è la febbre trentasette a trentasei trentacinque trentaquattro rigor mortis signor ministro non vantaggio l'economia
è la stessa cosa succede
Se il costo del danaro sia bassa perché è caduta l'inflazione ma il costo del danaro è più caro per le aziende
Per il semplice motivo che l'inflazione per l'industria chi era al dieci per cento un anno fa oggi è praticamente allo zero all'uno per cento le imprese ancora pagani danaro di più e quindi nella realtà non hanno potuto non godono di un costo del danaro più basso
Per il resto
Beh per il resto io credo che la situazione dell'economia sia
Una situazione di cui ci dobbiamo tutti preoccupare
Anche perché abbiamo questo traguardo europeo di cui sentiamo dire
Che si ritiene assolutamente possibile noi dubitiamo molto di questo ma poi vediamo che non si fa nulla
Per arrivarci realmente noi come opposizione responsabile vedendo nell'entrata dell'Italia al primo turno
Dentro il sistema della moneta unica un fatto utile a tutto il Paese non essendo
Noi Forza Italia noi
Polo delle libertà e del buongoverno un partito o una coalizione di potere ma essendo un partito della gente soprattutto di quella gente che in Italia lavora e produce
Noi ci siamo messi a disposizione abbiamo detto se il governo risalirà
Si capirà che si deve ridurre la spesa pubblica
E contemporaneamente ridurre la pressione fiscale si aggira in quel modo mi saremo a disposizione per approvare anche la manovra per i conti del novantasette e anche l'eventuale anticipazione della finanziaria per il mille e novecento novantotto
Ma questo è in contrasto con ciò che il governo fa quotidianamente
Questa mattina abbiamo letto tutti quanti poi c'è stato un fermo un arresto che il Governo aveva deliberato
Con un decreto addirittura quello che si potrebbe chiamare
Un
Delitto di attendi tentato assistenzialismo dico io
Cioè una spesa che ci ha riportato indietro
Nel passato quali quasi una fuga nel passato una fuga ai tempi della cassa del Mezzogiorno
Un provvedimento di assistenzialismo che la dice lunga su come sia la cultura di questa maggioranza e di questo governo
Noi sappiamo bene da imprenditori quali siamo
Che nessun governo può creare
Lavoro produttivo
Si possono creare
Occupazioni finte occupazioni fasulle
Ma non occupazioni che producono
Mi sono ricordato sentendo quando veniva dicendo il ministro Visco quell'episodio
Di un osservatore occidentale che essendo in Cina ride a un certo punto che duecento persone con una vanga scavavano un fossato e che lì riposava un bulldozer
E loro lievissima perché fate lavorare
Questi duecento persone per fare il fossato quando con mezza giornata di lavoro del bulldozer raggiungerebbe lo scopo ma il suo accompagnatore lo corresse dice ma né lo vogliamo fare di Fossa
Noi vogliamo creare occupazione creare lavoro
E l'osservatore occidentale dissi allora toglietegli le vanghe dategli dei cucchiai
Creerebbe più occupazione e più a lungo ebbene questo la verità
Se i governi fossero in grado di creare occupazione non ci sarebbe stato il tracollo dei regimi dell'Est
Perché si sarebbero risolti quei problemi che invece sono risolutivi soltanto in un modo liberando lo sviluppo facendo lavorare le imprese dando alle imprese la possibilità di agire senza vincoli in modo da mettere in campo tutta la loro forza vitale il loro entusiasmo fra loro voglia di fare la loro capacità quel talento straordinario che noi italiani abbiamo in maggior misura rispetto a tutti gli altri Paesi dell'Occidente
Ed è questo che
Io volevo dire soprattutto
Nel discorso di cui ho fatto grazie perché Antonio D'Amato che non è più qui prima ha tracciato una fotografia mirabile e precise dello stato dell'arte del nostro sistema economico non voglio ripeterlo voglio soltanto dire
Che è un sistema economico che ha bisogno di svilupparsi sempre di più per reggere la sfida della modernizzazione deve naturalmente essere teso ad accogliere ad attirare capitali e imprese e deve essere teso naturalmente ancor di più a non far fuggire via da se stesso
Imprenditori impresa i capitali
Beh D'Amato ha ricordato bene puntualmente
Qual è oggi questa nostra situazione io vorrei aggiungere anche qualche cosa in più
Che cosa ha bisogno un imprenditore per lavorare dentro il sistema Columbia bisognerà certezza del diritto in Italia non c'è
Ci sono migliaia e migliaia di leggi leggine regolamenti inestricabile
E ha bisogno che questo diritto sia applicato da un sistema giudiziario che funzioni sapete bene quanto tempo ci vuole per avere una sentenza i parliamo soltanto per non parlare della giustizia penale di soltanto della giustizia civile
Ha bisogno poi che ci sia un sistema del lavoro mobile flessibile in Italia abbiamo tutti i record il costo del lavoro più caro
Il minor numero di ore lavorative la maggiore brevità della vita
Di lavoro
Ha bisogno un sistema per essere competitivo
Di avere delle infrastrutture che siano pari all'infrastruttura degli altri paesi il deficit che ne abbiamo in infrastrutture non parliamo del sud
è certamente un deficit rilevante
Ha bisogno di una burocrazia che faciliti il lavoro dell'imprenditore e non chiedi credi vincoli trafile burocratiche adempimenti e le cifre le conosciamo tutti pagamento di undici giorni per le piccole imprese i più di cento adempimenti annuali
Quindi anche qui siamo ad un record negativo e infine ha bisogno di un fisco
Che sia
Parimenti conveniente rispetto agli altri sistemi o ancor più conveniente e qua come è stato efficacemente ricordato noi siamo veramente lontanissimi da qualcosa che possa attirare gli altri
Quando si parla
Di della percentuale di tassazione
Non si riflette a ciò che sta succedendo oggi
Nella realtà dei fatti c'è una regola generale che vale per tutte le imprese per tutti i Paesi una regola che dice che l'imprenditore quando fa il profitto deve naturalmente dare allo stato ciò che allo stato va dato dai a Cesare ciò che dice
E normalmente in tutti gli altri Paesi del profitto così tanto sudato del rischio nell'intrapresa lo Stato si prende un pezzo
Un terzo va per forza
Agli azionisti che altrimenti ritrarrebbero i loro capitali dall'impresa
E un terzo si impiega
Sempre dovunque per lo civili
Bene in Italia il fisco ci toglie due terzi non lascia nessuna possibilità di sviluppo alle nostre imprese
Può un sistema così fatto
Un sistema così fatto produce
Naturalmente le seguenti duplici conseguenza la prima
Respinge chi vorrebbe entrarci per portare dei capitali per fare impresa siamo il fanalino di coda per gli investimenti esteri in Europa
E questo è una cosa assolutamente grave ma ancora di più sempre di meno i grandi gruppi multinazionali mettono in Italia le loro basi produttive mandano in Italia i loro prodotti
Secondo
Sempre di più
Passa la voglia di lavorare
A chi non è ricchissimo ma non è più giovane viene voglia o di vendere l'azienda ma è difficile trovare chi se la compra o comunque di contenerla nella sua dimensione
E i più giovani più dinamici
Invece sono tesi spinti accerchiare altri sistemi più competitivi ad andare in Inghilterra ad andare in Irlanda ad andare nei Paesi dell'Est la dove tutte queste condizioni sono all'incontrario rispetto al nostro Paese
Che cosa succede
Quando questa è la situazione
Succede che lo sviluppo si ferma
Succede che l'economia si deprime
Succede che l'economia si ammala
Ma non di un guaio passeggero
Si ammala di una malattia cronica
E le malattie croniche sono difficili da guarire perché quegli imprenditori che se ne vanno quegli imprenditori che non arrivano quei capitali che se ne vanno quei capitali che non arrivano non ritorneranno più
E noi ci potremmo trovare altro che in Europa con la possibilità di restarci competitivi ci potremmo trovare fuori dall'Europa con davanti un futuro che tutto il contrario di quello che tutti noi invece ci auguriamo che sia
Che fare in questa situazione
Beh se fossimo al governo sappiamo benissimo cosa fare
Credo che la cura sia chiara le nostre ricette credo che ormai le conoscono tutti in pochi mesi di governo hanno
Dato il via a una nostra azione politica che ha portato risultati concreti permettetemi di ricordarli velocemente con una finanziaria i cinquanta mila miliardi di riduzione del deficit
Senza emettere una nuova imposta senza alzare le aliquote
Delle tasse esistenti
Siamo riusciti a far nascere nel novantaquattro trecento mila nuove imprese
Il pacchetto Tremonti è rimasto in vigore nel novantacinque ha determinato la nascita di altre nuove trecento mila nuovi imprese con un saldo attivo di oltre cinquanta mila imprese rispetto alle imprese che sono state costrette alla chiusura
Abbiamo aumentato del due punto due per cento il prodotto nazionale sono aumentate le entrate dell'erario
è diminuita per la prima volta dopo tantissimi anni la spesa pubblica
è diminuita di due punti la pressione fiscale
Ecco io credo che questa sia l'azione che un governo responsabile e consapevole della situazione della nostra economia ed è la grande imprenditorialità che per fortuna noi ancora abbiamo deve attuale
E quindi il nostro programma ove noi fossimo
Incaricati
Della responsabilità di governo sarebbe ancora quel programma un programma molto semplice detassare
Gli investimenti
Rivestiti di gli utili reinvestiti nell'impresa
Diminuire le aliquote e qui non è vero certo che bisogna essere prudenti ma storielle insegnarci che quando le aliquote sono giuste aumentano le entrate dell'erario
Ancora troppe volte io sento negare ciò che si vede se appena ci si guarda in giro in quei Paesi dove questo è stato fatto ieri si era parlato col ministro Martino che non ha detto professor Tanzi
Che bisognava ridurre le imposte ha detto che bisognava ridurre le aliquote rifacendosi proprio all'esperienza dall'amministrazione Reagan che in dieci anni passando da una tassazione massima sulle persone del settantadue per cento investendo il sette e il due passando al ventisei progressivamente naturalmente al ventisette per cento ha prodotto un raddoppio delle entrate dell'erario federale
Ma quello che è importante ha fatto sì che il cinque per cento degli americani più ricchi pagarsi il quarantasei punto nove per cento di tutte le imposte personali pagate dagli americani
Il che significa che se i cittadini che se gli imprenditori sentono che il Fisco chiede a loro la cosa giusta emergono tante cose che sono sommerse finalmente ci si libera
Da quella pressione obbligatoria perché certe volte per rispettare queste aliquote bisogna
Scegliere Trane evadere o il chiudere e questa è una realtà che tutti imprenditori soprattutto i piccoli imprenditori i piccolissimi imprenditori le imprese sanno
Al ministro Visco io vorrei
Ricordare
Quello che sta succedendo in questi ultimi tempi
Però loro di Mani pulite
Già naturalmente avuto fa tanti negative di di di di diritti di libertà calpestati e questa è la parte deteriore ma certamente ha prodotto delle cose assolutamente positive c'era un andazzo per cui gli imprenditori nei confronti delle
Ispezioni fiscali si erano ormai sottomessi alla prassi pressoché generalizzata di pagare una seconda tassa e quando l'altro giorno ho avuto occasione di stare a Milano per
La campagna elettorale del nuovo sindaco a contatto con molti piccoli imprenditori ed artigiani loro mi ricordavano che quando si trovavano in associazione si domandavano ma tu quanto riesce alla fine a pagare di tasse cosa paghi realmente
E si diceva pagavamo il trenta trentacinque per cento ed eravamo contenti
Adesso questo non è possibile nessuno si fida più allora si diceva arriverà la Guardia di Finanza e un bel guaio
Ma si sapeva
Che con la Guardia di Finanza forse c'è la possibilità di mettersi d'accordo
Adesso questo diciamo la verità perché questa è la realtà vera
Questo difficilmente succede non solo ma di trovi davanti dei gli esponenti la guardia finanza che sono tre volte più cattivi
Perché da un lato vedono che tu commercialista che tu direttore amministrativo guadagni dieci volte loro e magari loro si sentono anche più bravi dite
Ed è vero
Poi vogliono dimostrare a tutti gli altri che non fanno sconti a nessuno poi non so se sia una cosa che risponde realtà ma sembra che il ministro Visco per risanare le finanze dello Stato abbia incentivato la Guardia di Finanza a portare a casa più soldi possibile
E tutto questo è una miscela esplosiva che fa sì che molti piccoli imprenditori molti artigiani sono alla disperazione
E allora e allora bisogna andare decisi nella direzione di aliquote più giuste
Essendo sicuri che andando passo dopo passo verso un'aliquota finalmente giusta
Passo dopo passo saranno di più coloro che diventeranno buoni contribuenti che rispetteranno le aliquote ad aliquote giuste contribuenti onesti
E l'erario avrà soltanto da guadagnare da un percorso di questo genere
Ecco questo è quello che io credo si debba fare e naturalmente continuare anche sulla strada che avevamo intrapreso detassare
Il Capital viene
Detassare le imposte di successione ecco non è logico
Non è accettabile che quando un piccolo imprenditore viene lasci in eredità ai suoi figli un'impresa offende l'impresa dopo tanti anni di lavoro si veda Caravale di quasi il sessanta per cento quello che Riccardo
è un qualche cosa che non si accetta che non si può accettare
Fra gli atti bella amministrazione fiscale attuale
Credo che non mi sia sfuggita una circolare che dice che il valore delle in prese nelle successioni non deve essere valutato a valori di libro la deve essere valutato al valore che gli ispettori eviteranno sia il valore di mercato ecco credo
Che questo non dia un orizzonte incerto
A chi intraprende a chi lavora che vuole che il frutto del suo lavoro possa passare i suoi figli non c'è creazione nuova di ricchezza
Con il passaggio dall'azienda dal padre e figli una volta si ricorreva la possibilità di fare una donazione in titoli di Stato oggi anche questo ci è precluso
Ecco davvero l'entusiasmo di mostri imprenditori se pensano
Che quello che è il frutto del lavoro di tutta una vita sarà così ferocemente passato da dallo Stato quando passerà ai loro figli sentono veramente che questa è un'ingiustizia sentono venir meno la voglia di intraprendere e di lavorare
Che cosa
Dire di più da protagonista
Dell'opposizione
Dai banchi dell'opposizione e nei discorsi che si fanno con i rappresentanti della maggioranza io non dico che emerge realmente un disegno
Contro l'Italia che lavora contro l'Italia che produce contro il ceto medio certo Bertinotti si alza in Parlamento lo dice con chiarezza ceto medio che agli evaso che ha illuso finalmente è arrivato il momento che devi pagare
E sapete quali sono le sue ricette per dare lavoro a tutti dovremmo tutti lavorare di meno
Certamente quando lui impone i suoi diktat
C'è
Una partenza ideologica
Che ridetermina
Non è così
Per quanto riguarda tutti i protagonisti della maggioranza anzi le parole che molti di questi protagonisti pro feriscono
Sono parole che sanno di liberismo sono parole che li allontanano da certi massimalismi li fanno sentire come protagonisti di una socia al vera di una vera socialdemocrazia
Ma
Se dobbiamo guardare alle cose concrete
è difficile vedere per ora negli atti di questo governo
Un passaggio un seguito reale dei fatti a queste parole
E quindi quel che si percepisce guardando la realtà
Non è soltanto un disegno di una economia più piatta
E quindi più facile anche da controllare
Ma quello che impensierisce è un certo disegno
Sotterraneo direi
Ma molto concreto
Per cui nomina dopo nomina
Posto dopo posto
Questa maggioranza in particolare dentro la maggioranza il PDS
Occupa sistematicamente scientificamente tutte le istituzioni tutti i corpi dello Stato tutte le imprese del sistema dell'economia pubblica
A poco a poco
Ci si trova di fronte quasi a un muro che è difficile da scalare
Per sapere se si è ancora
In un sistema totalmente completamente libero
Sapete bene cosa succede nelle istituzioni lo stiamo qui a ricordarcelo da che parte sta il capo dello Stato con la corte costituzionale o Consiglio Superiore della Magistratura quali sono i ministeri occupati dagli uomini più forti del PDS
Quali sono gli uomini che sono stati messi lì soltanto col principio dell'organicità al partito nelle varie imprese pubbliche l'occupazione che è sotto gli occhi di tutti della televisione pubblica
Il lavoro dei giudici politicizzati
A poco a poco
Può succedere che un imprenditore si trovi nella situazione se vuole avere una concessione si vuole avere la licenza per aprire un negozio
Per costruire un capannone se vuole avere mantenuto il credito da un istituto del sistema delle banche pubbliche
Magari anche se vuole una sentenza giusta da certa magistratura
A non essere più completamente libero
Anzi
A doversi recare dagli uomini che il potere ha messo nei posti di potere
Con il cappello in mano
Con la faccia sorridente ma con la schiena curva
Succede già in molte parti d'Italia sono stato a Genova qualche tempo fa
Alcuni imprenditori avevano aderito ad un invito per una cena
Sono venuti
In meno di un terzo
E mi hanno detto stiamo facendo un atto ardito
Un atto di coraggio
E mi hanno fatto conoscere una lettera che ventuno imprenditori di cui molti che io conoscevo hanno scritto al presidente della regione rossa dicendogli praticamente siamo a disposizione
Erano diventati tutti uomini di sinistra no
A Genova
Dove la sinistra al porto al comune alla Provincia alla Regione
Se non stai da quella parte non lavori
E quindi
Ci si può trovare impercettibilmente giorno dopo giorno mese dopo mese
Di fronte a una situazione di conformismo costretto
In cui certo
Non si può dire che ci sia un regime violento non c'è invece un ordine politico sociale nuovo con caratteristiche sempre più di reversibilità
Un qualche cosa
Che è difficile che sarà difficile da cambiare prima qualcuno ha chiesto come arriverà questo Paese tra quattro anni alla fine della legislatura ve ne aggiungiamo un c'è anche questa preoccupazione
In quale ambiti di di di libertà
Arriveremo alla fine di questa legislatura
Vedete
Io so che molti di voi in questo momento stanno pensando che sto drammatizzano la situazione
Ma attenzione
La libertà in un Paese di grandi tradizioni democratiche come il nostro non è qualcosa che cade d'un colpo
Non è qualcosa che cambia da un giorno all'altro
Faccio un esempio una volta ve lo ripeto
Non è una corda tesa che d'un colpo si spezza è piuttosto come una corda che si allenta
Che si sfibra che si sfilaccia
Ed è
Realtà minore
Realtà condizionata
Realtà libertà in rissa
Insomma qualcosa che è estremamente lontano
Da quello per cui io personalmente sono scesi in campo ed Alitalia che io e sicuramente voi vorrei muovere e consegnare ai nostri figli nel prossimo futuro
Ed è per questa preoccupazione
Profonda
Che noi vi diciamo
E che io sommessamente
Trovo il coraggio di dire
Apriamo gli occhi
Chi
Facendo l'imprenditore ha sentito il dovere di fare qualcosa non solo per sé ma anche per il proprio Paese
Si è avvertito
Collabori
Con le proprie organizzazioni con le proprie categorie
A porre un fermo preciso
A chi ha responsabilità di governo a chi detiene il potere
Non possiamo vederci diminuire la capacità imprenditoriale
Non potremo non possiamo continuare a vedere che misura dopo misura si diminuisca la nostra capacità e possibilità di fare impresa
Non possiamo accettare che questo avvenga senza reagire
Italiani che lavorano gli imprenditori le loro laboriose maestranze sono gente paziente
Sono gente che certamente non ha per la testa di fare i blocchi stradali quindi fare azioni violente
Però di fronte a situazioni pericolose
Bene bisogna essere capace di assumere dei rimedi efficaci
Noi
E dico con me tanti che con generosità credete con tanta generosità perché sacrifici che ci vengono imposti da questa vita sono enormi la nostra qualità della vita è sprofondata nel peggio
Io sogno come un paradiso la mia attività di imprenditore crediamo sempre di aver lavorato tanto
Nulla di paragonabile con il lavoro che facciamo adesso e con l'angoscia che assiste il nostro lavoro perché noi continueremo a fare il nostro dovere
Di chi ha avuto sedici milioni di voti di chi sente di rappresentare l'Italia della gente che approvati in se stesse nel proprio spirito di libertà
La voglia Piero indicarci
Noi continueremo a fare questo nelle istituzioni in Parlamento ma è importante che anche voi protagonisti dell'Italia della che lavora
Nella vostra trincea ci stiate vicini
E di prepariamoci a fare ciò che spero non si dovrà fare
Per resistere a qualche cosa che potrebbe essere estremamente negativo estremamente pericoloso per noi tutti per il futuro del nostro Paese che invece tutti vogliamo restare dentro un ambito di libertà
Di giustizia di democrazia
I permessi oppure
Ringraziamo l'onorevole Silvio Berlusconi
Pregherei a questo punto il Cavalier Luigi Lucchini di salire per l'intervento conclusivo di questa giornata
Grazie
Per favore possiamo prendere posto
Signori
Cari colleghi
Ho avuto l'incarico
Detti rare le conclusioni su quanto oggi è stato detto qui in questo nostro l'incontro
E ascoltando i primi discorsi mi ero fatto
Avevo fatto delle considerazioni erano glielo così quando hanno parlato gli imprenditori
Quando hanno parlato i tecnici eccetera
Negli ultimi
Interventi ho notato che non potevo io certamente essere adatto a tirare le conclusioni
Sono una persona che
Si è sempre occupata di politica ma al di fuori dalla politica
E quindi penso che su questo argomento no no propriamente nulla da dire e poi sono anche consapevoli consapevole
Che le conclusioni su questi argomenti ultimi trattati penso che le tira ognuno di voi secondo i suoi criteri
Però
Qualche cosa penso
Di poterlo dire anche su questo argomento
Anche se
Almeno chi mi conosce sa che dirotta le cose che ho già detto tante volte che ho ripetuto tante volte
Perché nella vita ho cercato di avere una linea l'ho dimostrato in Confindustria e penso di averlo dimostrato anche dopo
Parlando oggi
Di piccole imprese in Europa per competere
Può significare significare indicare la rilevanza che attribuiamo all'approdo europeo
La grande occasione che abbiamo di operare in un futuro ormai prossimo
Nel più grande mercato del pianeta
In condizioni di pari opportunità rispetto ai concorrenti
Che traggono oggi il vantaggio
Di appartenere a dei sistemi forti
Dopo significare sottolineare l'importanza della piccola e media impresa nel sistema economico italiano
Il ruolo che essa ha svolto
Nel processo di consolidamento del nostro sistema industriale
Mentre la grande impresa segnava il passo
Garantendo al paese la capacità di competere e di reggere la sfida della globalizzazione
E può ancora significare parlare dall'uovo che il Governo i poteri pubblici
Devono svolgere
In relazione allo sviluppo economico dalle imprese
E l'appoggio più naturale quello rivendicativo
Che cosa serve alle industrie in particolare alle piccole industrie italiane per competere in Europa
Che cosa può e deve fare il governo del Paese
Per consentire loro di e servizi fin da subito dall'Europa dall'euro e quindi
La possibilità di competere alla pari
Il nostro che de doléances col tempo purtroppo si allunga
Un sistema di regole che sostengono lo sviluppo del nostro sistema industriale invece che deprime lo
Una macchina fiscale più equa e più efficace una burocrazia agire e non ostruzionistica
Un processo legislativo meno pletorico ed invadente
E queste doléances le abbiamo sentite in tutti gli interventi degli imprenditori oggi
Tuttavia credo
Che si renda opportuno un approccio un po'diverso al tema
Perché io ho l'impressione che non possiamo più limitarsi a magnificare il dinamismo della piccola e media impresa italiana dopo attardarci a denunciare tutto quello che non va
Accettare tutte le colpe sugli altri a puntare il dito su solo tante volte contro il Governo
Beninteso
Nell'Italia di oggi non mancano le ragioni per assumere entrambi gli atteggiamenti perché l'impresa e diffusamente se non un'anima mente riconosciuta il motore dello sviluppo
Ma la rivoluzione liberale
Si è compiuto soltanto nella dichiarazione di intenti
Finché la dottrina sociale della Chiesa reputa finanche la dottrina sociale della Chiesa reputa il capitalismo la migliore forma di organizzazione della società
E il mercato lo strumento più efficace
Per assicurare il benessere dell'uomo e distribuire le ricchezze
Ma le parole ai comuni convincimenti
Tardano ha tenuto un sì infatti in regola in comportamenti coerenti
Ho l'impressione però che alla fine sia il compiacimento li aveva edificato un sistema industriale diffuso e competitivo
Sia la richiesta pressante
Delle condizioni dello sviluppo rischino di tradursi in atteggiamenti sterili
Se non maturi hanno maggiore consapevolezza del nostro ruolo e delle nostre responsabilità
Noi dobbiamo essere orgogliosi dell'opera che abbiamo compiuto
Io sono un piccolo ex piccolo imprenditore di questa città terra di frontiera
Fra un modello di sviluppo fondato sulla grande impresa
è un nord est
Dove le medie e piccole imprese negli ultimi anni oltre allo sviluppo e al benessere diffuso
Hanno continuato a fornire al proprio retroterra sociale
L'immagine di un capitalismo che aveva una sua idea di società
L'intercambiabilità
Fra la figura dall'operaio è quella dell'imprenditore ha generato quella mobilità sociale che è una società ingessata non era più in grado di assicurare
Dobbiamo però crederci e chiederci se tutto ciò sia sufficiente
La parola d'ordine del sistema Italia non va dunque intesa come una rivendicazione esterna
Delle condizioni che sono necessarie per far crescere le imprese
Sistema Italia vuol dire che la dimensione industriale deve contenere al suo interno una una bussola
Un orientamento sul presente e sul futuro di questo Paese
Nella situazione attuale
Alle giuste e fondate rivendicazioni
Dobbiamo aggiungere una riflessione su noi stessi
Sul nostro ruolo
Sono al suo progetto di società oltre a chiederci che cosa il governo e la politica posso fare per noi
Dobbiamo chiederci che cosa noi possiamo fare per questo Paese
Più moderno più libero più prospero
Si va facendo strada fra molti autorevoli studiosi la tesi
Che nel capitalismo italiano dei nostri giorni manca manchi un'idea di società
E un rilievo che ci deve far riflettere
E il capito
Liberazione di energie di movimento dobbiamo tuttavia chiederti se ciò sia sufficiente se cioè oggi la classe imprenditoriale non debba avere una visione più ampia dei propri interessi cosa pensa il sistema imprenditoriale italiano sulle questioni più urgenti dal nostro
Paese
Qual è la sua idea sulle privatizzazioni sul fisco dalla scuola dai
Credito panno profitto tanto per citare alcune
Non si tratta di sapere qual è l'opinione del signor
Ruolo imprenditore piccolo o grande che sia perché ognuno di noi alle proprie convinzioni maturata in anni di lavoro e di esperienza che talvolta ci riesce a anche di far circolare negli ambienti associativi quel che qui preme e capire che cosa pensa il sistema imprenditoriale
Nel suo complesso qual è la sua visione generale si sarebbe detto un tempo
Con un espressione che ormai fuori moda e questo è il punto sono consapevole che si tratta di un compito difficile
Che presenta molte insiti
Prima fra tutte l'inclinazione spontanea che ognuno di noi ha perso una sorte di individualismo che insieme un bene quando il fattore è un far Torre che muove la nascita di fortunate iniziative imprenditoriali
Ed è un male quando impedisce di considerarci
Tutti insieme e non ognuno di noi singolarmente considerato per quel che realmente siamo e cioè una parte integrante
Della classe dirigente di questo Paese
Ma sono persuaso che possiamo farcela
All'interno del sistema industriale non mancano le energie
Le risorse i valori necessari
Per intraprendere uno riflessioni di questo tipo ed è per questo che ritengo go che noi dobbiamo fare uno sforzo aggiuntivo rispetto a quello von Mentana è di far bene il nostro mestiere di imprenditori
Avendo cioè una visione la unica dai nostri interessi
Una visione
Non limitata all'ottica localistica no mirata esclusivamente
Al la perseguimento di interessi più sì e sostanzialmente egoistici non orientate all'aggregazione dei diversi soggetti produttivi in unicamente in vista della salvaguardia del proprio particulare una visione
Che non te sì di racchiudere un'attività per sua natura aperta
Liberale qual è quella dell'impresa in steccati anacronistici strumentalmente mutuati Dallas follia o dalla geografia certo
Dobbiamo interpretare questo ruolo senza invasioni di campo i politici facciano il loro mestiere facciano perno su
Gettare per l'impresa tutto ciò che ad essa è indispensabile per svilupparsi per crescere per competere e noi imprenditori facciamo il nostro
La sensazione
E che gli industriali preferiscono una politica debole falsa è una sensazione infondato perché gli imprenditori sa
Hanno
Che senza una politica forte e autorevole consapevole delle proprie responsabilità in grado di salvare urtare l'Inter
S generale anche essi risulteranno più deboli
Perché una politica debole vuol dire
Un Paese debole nel confronto della competizione internazionale
Tuttavia
Nel
No no può chiederci
Di sottrarci alle nostre responsabilità per
Che esse valgono il confine tra le nostre fabbriche il nostro vantaggio competitivo dunque
è senz'dato lo straordinario sistema della piccola e media impresa
Un sistema che tanto contribuisce alle
Miglior rimboschimento del tessuto industriale e in definitiva alla ricchezza del Paese ma attenzione
Esso non ci assicura la permanenza fra i grandi perché la qualità di un marca
Cioè di un sistema paese si misura soprattutto sulla consistenza e sulla robustezza della struttura della grande impresa sarebbe allora
Utile è necessario che il sistema della piccola e media impresa trovasse opportunità e spazi di iniziativa
Illogiche più ampie e in questo paese esistono
Energie imprenditoriali a risorse finanziarie da incanalare in Progetti di respiro nazionale da cui finora esse sono rimaste escluse la grande industria deve riconoscere il vantaggio competitivo che deriva al Paese da un sistema diffuso di piccole e medie imprese etile aiutarlo ho a crescere se non vuole rischiare che questo patrimonio nazionale si disperda per altre vie bisogna inserire la piccola e media impresa italiana in un circuito vi corso
Il che significa renderla partecipe e protagonista di disegni indù Agli e finanziari di dimensione nazionale e internazionale ma
A anche collegarla a Circuiti dalla formazione di eccellenza perché per fronteggiare la sfida nella globalizzazione la piccola impresa avrà bisogno di cultura e capacità gestionali sempre più sofisticate
Oggi
La competizione globale che le imprese siano di poter vuole che le imprese siano adeguatamente capitalizzate possiedono una forte cultura manageriale siano aperti al mondo e non ripiegate su rendite di posizioni su questo fronte che non è fatto soltanto di elaborazione ma a di comportamenti concreti la piccola e grande industria devono spingere una grande alleanza sia pure con qualche Rove il sistema delle grandi imprese dimostra una Grande Fantasia è una grande capacità di ripensarsi di adeguarsi ai tempi e ai modi della competizione globale in questo senso va interpretata e anche la più recente
Operazione di aggregazione di pezzi importanti della nostra industria
In essa
Si fondono proficuamente lo spirito migliore del capitalismo farla con l'esigenza di stare sui mercati con una massa critica è una cultura gestionale che sono in grado di Conte
Intere
è stato un parto laborioso ma
Ne è venuto fuori una struttura industriale che rende più forte la presenza italiana in un ho dei settori di punta anche in quest'occasione l'impresa privata riuscita laddove la politica segna il passo le privatizzazioni la restituzione al mercato di impresa e di interi settori affini sottratti alla concorrenza e alla efficienza e che da essa deriva
Poteva essere una grande occasione di riforma della società oltre che uno strumento formidabile di politica industriale invece
Su questo terreno si registra un completo fallimento il processo di prima privatizzazione avviato nel novantadue
Si è ben presto a rinato e quando finora è stato compiuto difficilmente si può collocare in un ho oggetto di rafforzamento del nostro
Il tema industriale e finanziario e di allargamento dello detenuto democrazia economico se insistiamo su quei sull'argomento non è affatto per ragione ideologica
Ma ne
Di avidità e perché siamo persuasi che nel contesto italiano privatizzare significa anche bonificare il costume rompere l'intranet ci ho distratto
E assistenzialismo di politica e affari i partiti e clientele ed al ripristino dalla regola della competizione
Non ci guadagnerà solo l'apparato produttivo del Paese chi guadagna la e molto anche la morale collettiva
Che tornerà a rispettare i valori della responsabilità del lavoro del rischio specialmente dal rischio personale valori tutti
E imprescindibili in una corretta e Sanna etica moderna sono temi che abbiamo ricorda dato mille volte e che sia chiaro non ci stancheremo di ricordare
Ma bisogna è uscito dall'angustia e per rivendicazione corporativa sia chiaro è giusto chiedere un governo che ha l'ambizione durare cinque anni di dimostrare capacità progettuali di Tanzi il senso
Nella prospettiva perché un paese
Con un futuro incerto è un Paese con un presente
Più povero e più depresso ma nella costruzione dell'Italia dei nostri figli dobbiamo dare il nostro forte contributo
Questa e si
L'impresa in cui vale la pena
Impegnarsi quando avremo realizzato compiutamente questo sforzo aggiuntivo avremo ancora maggiore forza
A
Per richiamare gli altri alle proprie responsabilità e per chiedere loro di fare in chiaramente la propria parte grazie
E autori
Invece
Si
Scusate
Soltanto
Due parole per gli
Cavalier Lucchini ringraziare tutti quelli che sono i però che
Per ricordare che che l'appuntamento per domani nati
RAI per la seconda
Grazie per essere
Ma
Pur