Il dibattito su informazione e televisione dagli anni '70 ad oggi L'acquisto di Italia 1 e Rete 4 da parte di Berlusconi; Il ruolo di Radio Radicale come rete di servizio pubblico ; La giurisprudenza della Corte Costituzionale in materia radiotelevisiva; Le vicende della legge Mammi'; Le manovre per evitare i referendum; Il decreto sulla par condicio

Radio radicale
Nostro microfono Paolo vigevano deputato riformatore con lui ci vogliamo occupare di informazione l'argomento di stretta attualità ma che da molto tempo al centro dell'attenzione degli radicali prima dei riformatori ora buon giorno Paolo
Il dibattito in materia radiotelevisiva ha avuto inizio intorno alla metà degli anni Settanta il seguito alle due sentenze della Corte costituzionale
Nel settantaquattro del settantasei sull'etere e con la l'approvazione della legge s'numero centotré nel mille novecentottantacinque in materia di riassetto del servizio pubblico a RAI allora in quale contesto diventare hanno svolto il proprio ruolo nella nell'ambito di quella che era la definizione allora dell'assetto radiotelevisivo dal punto di vista legislativo quali sono state le proposte principali in materia di informazione dei radicali
Se ci riferiamo ai primi anni Settanta il all'abolizione dei radicali era è l'obiettivo politico che c'erano cose da cui far perdere il monopolio della RAI sull'informazione radiotelevisiva
E fu determinante la posizione del Partito Radicale
Nel conseguimento delle sentenze della Corte costituzionale quella del settanta cinque e la legge centotré però non è connessa a queste sentenze quello che fondamentale fu la sentenza dell'allora presidente Sandulli conseguente alla alla vicenda di Telebiella era una delle prime emittenti via cavo allora e la Corte costituzionale di allora apri alla possibilità anche per i privati accedere al diritto ad informare attraverso mezzo radiotelevisivo
E la campagna regali in quegli anni fu proprio quella di far perdere il monopolio della monopolio della RAI
Che all'epoca controllata totalmente nei primi anni Settanta dalla Democrazia cristiana
E che con uno schieramento che poi fu ampio impegnata su questo obiettivo e la posizione però dei radicali fu determinante nel ottenere col primo risulta
Ecco momento molto importante non lo sviluppo dell'assetto televisivo Italia rappresentata dalla nascita delle tv locali grosso modo nel periodo che va dal settantacinque all'ottantacinque a giudizi di alcuni il mondo politico italiano ha la responsabilità di aver abbandonato a se stessa per molto tempo
Quelle quella realtà di non aver regolamentato con la realtà per quale ragione a tuo giudizio pratiche
Fattori sono molteplici da una parte avevamo la democrazia cristiana che mirava alla conservazione proprio controllo sulla
Dall'altra il Partito Comunista Italiano che
Quindi tutto il decennio dal settantacinque ottantacinque fu sostanzialmente contrario al a sostenere l'emittenza radiotelevisiva privata e scrive schierato a totale difesa del settore Pubblico
In una difesa che di fatto significava una
Volontà di controllo del settore pubblico senza consentire una concorrenza del del settore privato nei confronti di un'area
Questa è un'epoca letteralmente quella che va dal settantacinque ottantacinque
Che va a dalla settantacinque e la data della sentenza della Corte costituzionale
L'ottantacinque è la data del cosiddetto decreto Berlusconi poi trasformato in un anziché decreto Craxi divenuto poi Craxi Berlusconi
Il questi due estremi vanno cioè dalla sentenza di liberalizzazione delle trasmissioni alla a autorizzazione alla trasmissioni su scala nazionale delle emittenti radio televisive ottantacinque infatti le reti di Berlusconi vengono oscurate dal pretore di Torino
Il decreto legge del governo Craxi Xi autorizzata la prosecuzione delle trasmissioni e su scala nazionale
E non solo per le emittenti di Berlusconi ma per tutte le altre mete
Il decreto in Parlamento non ottiene i requisiti di necessità rigide urgenza previsti dall'articolo settantasette della Costituzione
E solo un mese dopo a seguito del accordo sulla RAI in base al quale il conto del consiglio di amministrazione base allo stesso decreto e tra con una quota privilegiata con una una quota predeterminata l'opposizione cioè al Partito Comunista Italiano
Allora il Partito comunista italiano in questo modo con cui sta la Terza Rete televisiva e dare il via a alla a e consente l'autorizzazione a Berlusconi prosegue le proprie trasmissioni su scala nazionale cioè si passa dalla liberalizzazione sessantacinque alla spartizione dell'ottantacinque del tra i tre partiti
Determinante il Partito Comunista Italiano della RAI per consentire la prosecuzione della trasmissioni delle emittenti private non solo quelle della di Berlusconi ma di tutte le età cioè la chiusura del periodo del decennio avviene con il la con il sancire per legge la spartizione politica del settore pubblico Demetra Partito Comunista Italiano Partito Socialista Italiano che consente Istria cioè finalmente al termine del decennio si è arrivati a individuare il bandolo che della matassa che non aveva fino allora consentito di andare a stabilire delle regole per l'emittenza privata
E il l'equilibrio si trova con un privato che ha tre reti da una parte e dall'altra un altra hit ripartita tra i tre partiti
Maggiormente rappresentativi che avevano occupato tutti di ogni spazio della politica e della vita sociale di questo Paese
Il disinteresse del decennio precedente e quindi determinato dalla assenza di questo equilibrio e dalla il punto storico dell'ottantacinque è anche la conversione del Partito comunista italiano alla una volta conquistata una fetta consistente di RAI acconsentire la autorizzazione della crescita del settore privato quindi ad accettare il principio del doppio del regime
Con l'obbligo prima
In tutto il decennio così era avvenuto che fino a che non si è andato consolidando il settore privato fino a che non si è determinato un equilibrio tra settore privato il settore pubblico i partiti sono stati a guardare
Per capire denaturato per impedire che attraverso una legge si costituisse un settore che non potevano controllare e dall'altra per garantirsi il controllo della RAI in questo modo
Impedendo la crescita e lo sviluppo di un settore privato che fosse in qualche potesse in qualche modo mette in discussione il coro poteri
Ecco tornando un attimino indietro un passaggio fondamentale di questa vicenda sia quando Silvio Berlusconi già proprietario di Canale cinque
Acquistata Italia ITA Rusconi Italia uno e Retequattro da Mondadori come si arriva a questa posizione di forza del gruppo Fininvest che certo non era partito da una posizione di vantaggio rispetto agli altri gruppi editoriali
Ma questa vicenda valletta più che dalla sotto profilo di Berlusconi nel frattempo aveva già acquisito Italia uno appunto oltre che Canale cinque va letta come una vicenda interna al gruppo Mondadori l'Espresso
Cioè all'epoca il retta Retequattro che era proprietà di Caracciolo e
Controllata dalla Mondadori aveva rischiava di
Per le perdite che subiva PPI stabilizzare sul piano economico l'intero gruppo fondatore
E si decise di
Liberare per dire diventerebbe Rete quattro
Con un'operazione era data la vetta più per un tentativo di arrivare alla conquista da parte di spie il gruppo Scalfari De Benedetti del della Mondadori
Contro i vecchi proprietari che in un in chiave controlli la famiglia Mondadori che non è la chiave di
Un assetto del settore televisivo che all'epoca era ancora in parte sottovalutato
Veniamo da un periodo del grossi scontri editoriale della vicenda sì appena conclusa la vicenda
Rizzoli quindi la vicenda P due tutto quella fase storica nostro paese in cui agli accordi di spartizione del mercato
Della carta stampata sono ancora preminenti rispetto allora assetto del mercato televisivo e quindi la lotta è molto più alta di per la conquista del potere del sette della carta stampata gravi Zuliani di Ligresti dei grossi gruppi finanziari
Dell'ENI lambito la carta stampata e
Che porterà popoli da una parte il gruppo Agnelli accorre al controllo delle audizioni e dall'altra al gruppo Caracciolo De Benedetti allora contro Scalfari al controllo del gruppo Mondadori che
Non ed è risalito sulla lettura piuttosto il cuore chiave emittenza radiotelevisiva all'epoca Retequattro era un elemento destabilizzante del gruppo Mondadori e quindi veniva liberarsene per consentire con questo la la scalata del gruppo Mondadori da parte di scarpe
Ecco invece tornando per la vostra attenzione sull'evoluzione legislativa in materia prettamente televisiva negli anni nell'alla fine degli anni ottanta arriva la legge Mammì viene approvata la legge Mammì del mille novecentonovanta
E legge che agisci molti fotografa una situazione che si era sviluppata lasso di tempo precedente e legge venne salutata da qui in maniera diversa da coloro che adesso né progresso la la attaccando venivano cosa cc in merito
Ma il la legge Mammì in realtà fotografa quanto dicevo prima la situazione determinatasi col decreto Berlusconi o Craxi Berlusconi cioè quello dell'ottantacinque
Il infatti la legge Mammì non è che la traduzione di norma di quell'accordo cioè da una parte
Individuato l'equilibrio sul fronte rare con la tripartizione tra i tre partiti nel Partito comunista italiano quadri socialisti democrazia cristiana dall'altra si dà il via libera alla
Costituzione aveva l'autorizzazione al gruppo
Fininvest di proseguire come soggetto che controlla alle tre reti
Il
Settore privato nazionale
Con in tre righe che ovviamente sono i tre tele più e quindi di fatto si arriva un controllo su sei reti tra quelle Codice e quello chiaro
Il la situazione che si determina in questo modo
Non è che una conseguenza di quella accordo tra i partiti del mille novecentottantacinque
E chi si è potuto realizzare grazie al fatto che l'imprenditore privato Berlusconi nel frattempo è riuscito a costituire un e a organizzare il con la sua attività il settore privato
Con coniando su quel settore ovviamente le risorse
Che noi inimmaginabili nella solo dieci anni prima o anche meno che aveva costituito un soggetto direttamente concorrente della RAI
Ma alcun concorrenza con la RAI era di fatto una concorrenza solo parzialmente
Solo parzialmente affidiate accetti le regole di mercato
E una bipartizione del mercato piloti diffusione nazionale sul piano televisivo villa con il quale BP bipartizione che di fatto garantiva
Perché non sorgessero ulteriori concorrenti nei confronti della RAI quindi elementi di anomalia l'intero mercato privato e quindi consentiva una certa stabilità
Per la RAI
E assicura in questo modo anche per i grandi partiti per i tre maggiori partiti la possibilità di avere un efficace controllo sull'arresto
Ecco alla luce di una RAI che come da quel da quanto di si evince fortemente lottizzata fortemente controllata dalla presenza dei partiti si inserisce invece era in che modo si inserisce acuti Tizio
Il radio radicale il ruolo di radio radicale che Ricci di non poche persone è stata l'unica emittente che ha svolto un reale servizio pubblico per i cittadini
Ma radio radicale ha ha attraversato diverse fasi di
Chiamiamola obiettivo editoria
La prima fase era direttamente conseguente condanna quelli che non sa delle battaglie degli anni Settanta nei confronti del servizio pubblico e soprattutto quelle la nostra posizione di brio radicale alla fine degli anni settanta quando si costituì la terza rende televisiva pubblica
La posizione nostra all'epoca era e la terza Rete pubblicano dovesse essere un ulteriore campo di conquista per partiti e va be'quelli che non è bande organizzate dei
Dai partiti per la conquista e l'occupazione dell'informazione pubblica dovessero essere una rete di servizio e alle secondo obiettivo proprio la trasmissione delle sedute parlamentari
Una rete regionalizzata trasmettesse le sedute dei consigli regionali consentendone una crescita completamente diversa da quella che si presenta
Sviluppando in questi
Anni negli anni e dovesse radio radicale una dimostrazione di come il servizio pubblico avrebbe dovuto comportarsi di fatto si è assistito da una parte alla degenerazione
Progressiva del servizio reso dalla RAI
Che sempre di più le disponibilità anche apertamente con protervia alle
Richieste dei partiti e quindi e sempre di meno all'obiettivo di svolge il proprio servizio ne sono testimonianza lei
Numerose richieste che i presidenti della Camera Nilde Iotti Napolitano lo stesso Ingrao mi pare addirittura rivolsero allora miliardi di realizzare quello che in radio radicale svolge appunto insomma Parlamento la risposta della RAI sempre vari risposta dichiarativa e in modo spesso clamoroso per non parlare poi in quanto di comandare negli anni a trattato gli indirizzi delle su commissione di vigilanza più Landolfi sistematicamente quindi impedendogli anche in Parlamento potesse in qualche modo tutelare quegli spazi informativi di servizio pubblico che
La legge impone alla veste
Quindi
Radio radicale si è venuta a trovare una condizione in cui quello tira proprio obiettivo cioè di farsi tirare trasformasse la propria attività in attività di servizio diventava invece il proprio ruolo o principale cioè di sostituirsi alla RAI in quel servizio che darà il nonno era in grado di effettuare fino alla legge Mammì che nella quale viene introdotto un articolo che prevede che la RAI
Debba realizzare una quarta rete per analogamente verificare per la realizzazione di trasmissioni sedute parlamentari questo che è un
Temo l'obiettivo nell'attività di radio radicale di fatto viene di nuovo disatteso dalla RAI che ancora oggi non è in condizione di realizzare quel servizio tanto è vero che in via transitoria
Quel periodo triennio almeno per un triennio
La decreto legge salva RAI prevede che sia una emittente privata
E delinea la figura di radio radicale come emittente in questo rispondendo a quanto Parlamento aveva sancito dal nove ottobre mille novecentonovantatré applico una gara di appalto che viene realizzata
Per la produzione su dei parlamentari e dichiarando quindi da una parte l'impossibilità di raggiungere il servizio dall'altra riconoscendo poi a radio radicale il ruolo che si è conclusa
Ecco tornando invece alla materia televisiva come giudichi l'operato della Corte costituzionale che dal settantaquattro in poi recitato spesso un ruolo importantissimo per lo sviluppo dell'assetto radiotelevisivo
Ma per tutti gli anni settanta e fino al conta
Fino a tutto l'ottantaquattro ottantacinque
Perché
Se ruolo Della Corte costituzionale uno estremamente positivo ogni su questa materia
Perché addotto sempre delle sentenze che temevano a liberalizzare e ampliare il terreno dei diritti di attuazione dell'articolo ventuno della Costituzione attraverso il mezzo televisivo
Più recentemente io adesso non ho presente bene le ulteriori fu rinviato a costituzionale anche l'articolo nove del decreto Berlusconi
E su quel decreto serico grazie precedenti che la Corte costituzionale aveva costituito negli anni settanta si può alle volte ricorre conferma di quei principi
Il recentemente non mi pare meno criticabile la a
Sentenza della Corte Costituzionale recente con la quale si stabilisce che ha Berlusconi debbano essere attribuite
Non possono essere attribuite le tre reti
Televisive però
Il problema grave non intanto su nel merito della sentenza quanto nei tempi con questa sentenza viene adottato
Cioè si attende che Berlusconi diventi presidente del Consiglio per adottare pesante e questo fatto
Che dimostra come questa cosa corte costituzionale di fatto operi sulla base di input dei partiti piuttosto che a partire dalle proprie
Dal rispetto e dalla obiettivo di far rispettare e di verifica dei confronti la costituzione delle decidere vengono sottoposte
In questo caso si tratta della legge Mammì che peraltro fu denunciata da noi stessi che in senso approvazione rispetto alla bipartizione tra e settore privato anche perché la bipartizione che è avvenuta colori gialli tra
Settore privato era e e totalmente incapienza da fatte totalmente a danno dell'utenza televisiva locale e di quella radiofonica
In quanto
L'emittenza televisiva locale e quella radiofonica sono state travolte
Dallo scontro e avvenne durante il dibattito sulla legge Mammì tra partito della RAI e quello di Berlusconi chi erano i due partiti come si confronta all'interno del Parlamento
E l'obiettivo di battere Berlusconi già ai tempi da bambini era un obiettivo che è soprattutto il Partito comunista PDS si era dato
Che guardano in faccia a nessun'altra realtà che pur di dare pur di danneggiare la Fininvest allora
Non si ci si curava non si curava al Partito Comunista vitamine già renitenza televisiva locale e quella radiofonica che di fatto poi sono state devastate dalle dalla mancanza della intervento legislativo che indirizzarsi al mercato perso la possibilità di resistenza quando parlo di esistenze tenore esistenza economicamente
Sostenibile
Verso un mercato che fosse agibile che fosse in condizione di sostenere Napolitano insorge a nostra proposta per esempio allora era che ciascun
Titolare di concessione nazionale televisiva dovesse obbligatoriamente essere titolare anche di un circuito di emittenti
Televisivi o tazze contitolare in quanto meno con la propria raccolta pubblicitaria dovesse obbligatoriamente alimentare dei Circuiti di emittenti locali a questo punto quasi veniva a creare
Un sistema che raccogliendo pubblicità nazionale in quantità consistenti debito tasse una parte per a limitare e non in modo assistenzialistico ma
In modo economicamente valido un mercato dell'emittenza locale che oggi di fatto invece enigmatiche secondo aspetto attività varie tappe
Piuttosto che di un mercato pubblicitario totalmente assorbito dalla RAI ed alla fine
Ecco invece a proposito dei referendum sulla legge Mammì
I riformatori hanno denunciato la volontà che ci sarebbe da più parti di voler evitare la consultazione sulle richieste ammesse dallo scorso gennaio vorresti spiegarci questa posizione
Amsa posizione chiara noi vogliamo che riprende in settembre sono convinti che di referendum siano un'occasione per sconfiggere il tentativo
Di chi ha assicurato quella legge Mammì
Oggi il Baltar nei contenuti
Oggi perché Berlusconi solo perché Berlusconi ha cambiato il proprio ruolo da imprenditore appena un uomo politico e a Presidente del Consiglio candidato alla presidenza del Consiglio
La non si può modificare le leggi in funzione di
Esclusivamente di dell'obiettivo di togliere o conquistare tutto del potere qualcuno di contestare il potere
Il problema è che le leggi vanno cambiate per riformare e la nostra proposta di ricevendo che è stato cassato dalla Corte costituzionale cioè di
Toldo il gettito pubblicitario alla RAI era una proposta che aveva l'unico obiettivo quello di consentire allora svolge la probabilità di servizio
Ci sono state fior di relazioni nelle Commissioni competenti alla Camera e cito una e la di Dematté nella quale ha dichiarato a chiare lettere come anche
Quel trenta per cento dell'introito complessivo della bilancio della RAI che è determinato dal gettito della pubblicità sia
Dei termini condizionamenti tali sulla programmazione della RAI da impedirne la possibilità di assolvere un ruolo di pubblico servizio cioè quello di dedicare il proprio obiettivo individuare proprio con l'obiettivo etico dell'azienda RAI quello del informazione del servizio pubblico piuttosto che quello della obiettivo commerciale e e quindi dell'ascolto in relazione
Agli hobbit adibiti commerciali che è l'elemento che viene sistematicamente utilizzato per non
Svolge l'attività di pubblico servizio
Quali poco dovrebbe essere prevedere perseguitata pagare quindi il problema a posizionò sapere cioè sui referendum è si vada sensato ferendo
Non solo ovviamente sul
Sulla materia televisiva
Proprio perché sono e preferito che possono essere battuti nei loro intenti
Di
Di fatto dibattere potere anziché riformare e per poi tornare a
Prendere in considerazione il tema della riforma della RAI come cardine della si spera la riforma del sistema dell'informazione
Ecco invece l'argomento di strettissima attualità è quello del decreto legge sulla par condicio
Devo ricordarci la posizione dei riformatori soprattutto in merito alla
Alla penalizzazione che questo decreto comporterebbe nei confronti dell'emittenza locale
Qui è un'altra legge decreto legge che esattamente figlia della logica dello scontro tra gruppi di potere tra i massimi gruppi di potere cioè di chi vuole
Tentare di eh a zittire o di togliere la possibilità di di di utilizzare il potere della operatore privato nazionale che anche operatore politico
Senza curarsi minimamente di quello che avviene in tutto il resto del settore informazione
Sintomatico il fatto che proprio Bassanini sostiene
C'era un bar Masi Bassanini o se era un Bassanini da solo aveva proposto un
Progetto di legge sostanzialmente identico a quello che è stato il decreto sulla par condicio dopo pochi giorni esce decreto sulla par condicio Bassanini lo attacca in nome della difesa l'emittenza locale
Quindi assistiamo a forme di trasformismo spudorato che
Sono possibili soltanto in un Richie in men che non ha possibilità di rivelare poi attraverso organi d'informazione che otorino in profondità soltanto superficialmente
Di rilevare poi quello che avviene
Da fino all'interno del parlamento come adeguato risale
Il
Decreto sulla par condicio la nostra posizione è di del decreto sulla par condicio si deve semmai mettere mano alla revisione della legge della regolamentazione conseguente già adottate pareti del saldo spenderli per le
Elezioni politiche ultime azioni politiche per evitare un ulteriore penalizzazione dell'emittenza locale che a questo punto viene tagliata totalmente fuori dal la possibilità di intervenire
Nella campagna elettorale sotto due profili e quello del mette a disposizione spazi nei confronti
Dei candidati per la campagna elettorale sia sotto l'altro profilo quello economico le campagne elettorali sono serve periodicamente sempre una fonte di risorse economiche per le emittenti locali
Che hanno vede già completamente tagliato il proprio mercato intanto tutta la pubblicità
Enorme percentuale da pubblicità assorbite dalla emittenza nazionale
E questo decreto ulteriormente aggravare la situazione della dei propri bilanci
Ecco per concludere non credi che dal dibattito in merito alla materia radiotelevisiva la par condicio
Emerga in qualche modo un risvolto fortemente illiberale cioè quello di richiede la presenza dello Stato in ogni singolo segmento di vita individuale
Ma
Il problema è che se leggi vengono adottate sempre per con la prospettiva di scongiurare pericolo o di
Sconfiggere una parte avversa lei leggi che Parlamento governo producono sono sempre dei mostri legislativi che arrivano appunto fino alle aberrazioni questo decreto sulla par condicio
In realtà il tutto balletto nell'ambito di uno scontro di potere lo scontro tra insidie
Che guarda in faccia i diritti dei cittadini non guarda in faccia al va bene del paese e alla crescita del sistema informativo di questo paese del ruolo se informati dovrebbe avere
E quindi si trova in una condizione in cui questi provvedimenti entrano che vanno letti all'interno di questo scontro e di questi giochi
Pericolosissimi che sono in atto
Il decreto sulla par condicio deve essere visto in stretta connessione con il la legge di riforma del Consiglio di amministrazione della RAI con il decreto salva RAI con la di referendum pendenti
E cioè dell'ambito di una partita di trattative che si tenta di realizzare
Tema attuale i diritti dei cittadini non vengono minimamente salvaguardati perché gli obiettivi sono tutta quindi la strada che diciamo debbano essere seguite è quella di
Andrà innanzitutto ai referendum perché non si deve tentare di sottrarre il referendum prima della loro scadenza ormai mancano poche settimane alla scadenza
Sono settimane pericolosissime perché per evitare il referendum sì possono arrivare si può arrivare a raccordi che possono passare sulla testa dei dei cittadini grazie formativo esclusivamente per conquistare fette di potere più non bisogna mollare assolutamente in questo momento evitare
L'approvazione del norma di riforma dell'OCM stazione era che serve soltanto
A destabilizzare il tentativo attualmente il reato di riforma da parte di riordino tanto bene da parte del nuovo consiglio d'amministrazione
Bisogna evitare che tende riuscirà a battere il decreto sulla par condicio disordine evitare e sì partita alla modifica delle leggi per evitare il referendum perché questo significherebbe di fatto sottrae i cittadini il diritto si potrebbe perché le vie di fatto
Che si sono realizzati degli accordi di compromesso che sarebbero estremamente pericoloso indiciamo Paolo vigevano
Grazie