"Quale futuro per il Piemonte" org. dal Gruppo Piemontese della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro

Non è che siamo
Autorizza signore e signori cari colleghi rivolgo a tutti il più cordiale benvenuto e un saluto alle tante personalità che hanno voluto giustificare la loro assenza
Ringrazio i colleghi Cavalieri del lavoro che hanno accettato di discutere un tema che ci tocca tutti da vicino e cioè il futuro dell'economia piemontese
Un grazie al professor Mario Deaglio che introdurrà la giornata dal direttore della Stampa Ezio Mauro che modererà una tavola rotonda del pomeriggio
Quindici anni fa il Piemonte era noto agli statistici come la regione del dieci per cento tale era in media il contributo che l'economia piemontese forniva alla produzione della ricchezza nazionale
Allora il Piemonte era secondo solo alla Lombardia come quantità di reddito prodotto
Negli ultimi anni il quadro è peggiorato il Piemonte ha perso peso economico e nella graduatoria delle regioni che producono maggior ricchezza in assoluto o per abitante è stato superato dal merito e dall'Emilia Romagna
La Lombardia mantenuto sostanzialmente in Farinazzo la sua leadership solo rigori ha subito un declino paragonabile a quello del Piemonte
Il Piemonte perde anche abitanti ma non è solo un fatto piemontesi nella stessa situazione sono anche le altre regioni del nord e del centro
Nell'area piemontese tuttavia il declino demografico assume un rilievo inferiore solo a quello della Liguria
L'unico fattore di contrasto all'evoluzione negativa della popolazione piemontese è il segno positivo del movimento migratorio dovuto diversamente dal passato
Al saldo della regione con l'estero sono di più quelli che arrivano che quelli che escono e non sono extracomunitari
Dopo aver subito più di altre regioni degli effetti della recessione anche il Piemonte dimostra ora notevole capacità di cogliere le opportunità della ripresa nelle imprese cresce l'utilizzo della capacità produttiva produttiva sono ripartiti gli investimenti l'esportazione stanno viaggiando ad un ritmo superiore a quello medio nazionale
Anche sul fronte del lavoro si segnala una forte ripresa assunzione soprattutto nell'industria ed un rientro consistente di lavoratori dalla cassa integrazione guadagni la o ancora esiste
In questa fase viene quindi spontaneo chiedersi se la ritrovata vitalità dell'economia piemontese sia sufficiente a fugare i timori di un lettino irreversibile della nostra regione
è questo l'interrogativo di fondo del nostro convegno e sono convinto che gli interventi di molto autorevoli oratori sapranno chiarire le reali prospettive del Piemonte
Mi sia consentito esprimere il mio punto di vista sul tema che chiama in causa direttamente l'imprenditore chi lamenta il declino economico e industriale di Torino e del Piemonte raramente tiene conto del ruolo straordinario che la nostra Regione esercitato sulla trasformazione industriale del Paese
Per due secoli il Piemonte ha trainato con le altre aree dinamica del nord Italia lo sviluppo nazionale contribuendo in misura determinante a guidare l'azione verso l'integrazione con l'Europa
L'industria l'esperienza imprenditoriale del lavoro industriale rappresentano un fattore di eccezionale continuità nella storia della Regione che ha ben pochi eguali nelle altre aree di più antico sviluppo
La crescita piemontese attratto avvio oltre duecento anni fa dalle attività tessili dai settori della sete della lana però allargarsi progressivamente ad altre realtà dalla meccanica fino all'elettronica
Nel corso di questo processo le forze attive del Piemonte hanno sempre mostrato di capitalizzare le acquisizioni precedenti per poi riversare o delle nuove pratiche produttive
In questo modo non solo un ingente patrimonio industriale non è andato disperso ma ha dimostrato di sapersi a rigenerare rivitalizzare e di riuscire a reggere il confronto con la concorrenza internazionale
Certo oggi la presenza quantitativa nell'impellente oltre nel tessuto economico e sociale del Piemonte
Non è più grande come quella di un tempo i nostri impianti industriali spesso tra i più moderni e sofisticati del mondo tendono a essere intensità di capitale sempre più alta e dunque a risparmio di lavoro
è perciò impensabile che l'industria possa assolvere ancora e da sola alla funzione di volano occupazionale che ha svolto trenta o quarant'anni fa
La vistosa crescita dei redditi che si è verificata nel secondo dopoguerra è stata una stagione irripetibile
La capacità del Piemonte di produrre ricchezza può essere testimoniata per quel periodo se vogliamo con un solo dato
Quello relativo al saldo attivo dell'immigrazione che tra il mille novecentocinquantadue e il mille novecentosessantanove è stato di oltre ottocento mila unità
Se poniamo la nostra Regione paragone delle altre aree storica dell'industrializzazione europea ci accorgiamo che il confronto e volge a vantaggio nostro il Piemonte non è certamente come la incassai regione della Gran Bretagna che ha segnato il declino della presenza industriale così come per fortuna la qualità della vita di Torino e del Piemonte rimane pur sempre superiore a quella di Manchester
Nel nord dell'Inghilterra si è assistito alla scomparsa pura e semplice di attività industriali tradizionale non alla grande metamorfosi produttiva che contraddistingue il Piemonte contemporanea
Ma il paragone si può estendere anche ad altre aree solitamente indicate fra quelle più dinamiche è vero che livornese ha saputo far fronte al declino delle l'industria riuscendo a preservare la propria posizione economica
Tale mutamento però è avvenuto con lo spostamento del baricentro dell'economia locale dall'industria al settore terziario finanziaria
In Piemonte invece si fanno progetti per il futuro delle industrie queste considerazioni naturalmente non vogliamo negare i problemi complessi che ha dinanzi a sé la nostra regione la minaccia del declino di una perdita di competitività competitività del nostro apparato industriale de e sempre essere presente dinnanzi agli operatori che come peraltro ai loro concorrenti internazionali
Tuttavia uno sguardo alla nostra storia dovrebbe renderci consapevoli soprattutto delle chance che in campo industriale Piemonte accumulato e sulle quali può contare per il proprio rilancio a condizione che non si giudica il mantenimento di una forte identità industriale con un handicap piuttosto che come una risorsa fondamentale
Molti ritengono che il Piemonte domani sarà una regione con meno industria o se si vuole con l'identità industriale meno spiccate che nel passato e nel presente
Sono convinto che questo tema ritornerà anche nel dibattito di oggi personalmente ritengo che si tratti di Marchesi non dimostrata e difficile da sostenere anche sul piano empirico
Ad onta di tutte le previsioni una fase di ripresa e che stiamo attraversando rivela la vitalità e il dinamismo dell'industria piuttosto che quella del terziario infatti l'occupazione se l'occupazione nel terziario afferma
E in questo comparto invece l'industria dà segnali positivi
A tutt'oggi ha risolto la quindi largamente confermate l'identità e la vocazione industriale di Torino e del Piemonte che non paiono scalzato e dall'assenza di nessun'altra attività economica
L'industria sarà ancora la protagonista dell'innovazione
Non solo per la dinamica di crescita che essa soltanto può attivare ma per l'attenzione che cattivo catalizza su di esse
Inventando e sperimentando nuovi modelli di produzione e di organizzazione del lavoro via via estendibile ad altre realtà
E settore
Sta diventando di moda portare ad esempio modelli alternativi di sviluppo come in quel giorno testi Italia è un esercizio a mio giudizio parzialmente retorico
Il Piemonte e il suo capo nuovi in particolare non ha niente da invidiare rispetto a quell'esperienza anzi possono mettere sul piatto punti di forza che non trovano discorso in altre aree
Mi riferisco in particolare alla continuità di fattori produttivi che si è sempre rivelata una garanzia per il superamento dei periodi di crisi e l'avvio di nuove fasi di sviluppo
Il convegno indietro mi avvio alla conclusione non ha solo lo scopo di analizzare il problema intende fornire indicazioni sulle strategie di sviluppo per la nostra regione
Da questo punto di vista sono convinto che la strada il progresso del Piemonte debba passare anche attraverso l'Europa del due mila
A questo tema abbiamo dedicato la tavola rotonda del pomeriggio ma credo che il tema dell'Europa ritornerà anche negli interventi della mattinata
Penso ad esempio al contributo che l'amico Sergio Pininfarina potrà dare sul tema dell'alta velocità che nonostante il notevole impegno profuso sembra ancora in una fase di stallo
Il caso dell'alta velocità ad esempio emblematico di come lo sviluppo del Piemonte abbia bisogno anche talvolta soprattutto di un folto salto culturale
Non dobbiamo dimenticare che storicamente l'intensificazione dei rapporti con l'Europa
Ha scandito le tappe fondamentali dello sviluppo e dell'ammortizzazione della modernizzazione del Piemonte esporti trafori collegamenti aerei trasporti e così via via ove questo legame si attenuarsi o addirittura si interrompesse la nostra regione sarebbe davvero condannata al declino
Vi ringrazio per l'attenzione
Ma prima di dare la parola al nostro primo oratore professor Mario Deaglio penso sia doveroso un augurio per tutti noi in questo momento tanto difficile e non trasparente che vive il nostro Paese
Nessuna interpretazione ma un augurio che pensa possa essere condiviso da tutti
Che il buon senso prevalga nelle prossime ore che precedono la riapertura dei mercati finanziari in Europa e nel mondo e qualora questo non avvenisse per tutti si faccia strada almeno l'istinto di conservazione
La parola al professor Deaglio
Io ringrazio il Cavaliere va a letto per questo vibrato l'intervento detta questa privato divorata chiusa dell'intervento
Non posso che notare che questo convegno del gruppo piemontese della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro appare singolarmente tempestivo oggi si colloca poco oltre la fine di una lunga e difficile ondata recessiva che ha duramente penalizzato questa Regione e in particolare l'area torinese
Si colloca nelle prime fasi di una ripresa che ha dato ossigeno a un malato grave
Che proprio oggi propone i sabati lavorativi l'industria dell'auto che sono un ottimo segno se pensiamo che un anno fa in quest'epoca si proponevano cassa integrazione riduzioni di occupazione
Tutto questo permette di guardare al futuro della regione con meno concitazione con più tranquillità
Ma non va dimenticato centro che oggi che alle notizie favorevoli del settore dell'auto si affiancano quelle allarmanti del settore
Quindi non illudiamoci non diciamo belle parole piuttosto parliamo chiaro
Il futuro che dobbiamo affrontare si colloca sullo sfondo di un passato recente di crisi strutturale
Si colloca in un momento in cui tutti i meccanismi che avevano assicurato una prosperità crescente al Piemonte funzionano meno dico
Se mi consentite una piccola notazione personale credo di essere stato uno dei primi a lanciare l'allarme nel mille novecentottantanove l'Italia si preparava i campionati del Mondiali di calcio e tutti si cullava almeno un falso ottimismo
La produzione industriale toccava a nuovi massimi
E a quel tempo sulla base di indicatori statistici parlare di un'ora grigia di questa città e di questa regione
I miei strumenti di analisi mi mostravano i segni di una malattia grazie
Questo allarme fu accolto con una bordata di voci contrarie molti i piemontesi eminenti mi accusarono come minimo di scarso patriottismo
Devo dire con tranquillità professionale ma anche con l'amarezza di un piemontese di aver azzeccato le previsioni il Piemonte dalla regione del dieci per cento già ricordato Cavaliere Valetto
E scesa interni quantità la perdita di peso dinamismo del Piemonte è sotto gli occhi di tutti
E anche questo è uno dei motivi del convegno di questa mattina quindi cerchiamo di guardare in maniera spassionata a questa regione
Possiamo farlo anche se siamo in prossimità delle elezioni regionali perché questa una sede che al di fuori e al di sopra nel dibattito politico perché non mi risulta che nessuno e quelli che sono seduti a questo tavolo sia candidato a qualche carica nelle prossime e questo ci dà un certo distacco è una certa libertà di parola
E quindi possiamo esaminare con calma il problema che ci sta davanti
Da economista che continua a occuparsi soprattutto di analisi strutturali io vedo nel futuro del Piemonte due grandi pericoli che vanno affrontati il primo è di tipo demografico evoluzione demografica non favorevole che si osserva nella realtà italiana cioè l'aumento del numero degli anziani la diminuzione del numero dei giovani
La conseguente necessità di processi redistributivi molto pesanti
Presenta in Piemonte caratteristiche più accentuate della media nazionale in alcune aree abbiamo tassi di natalità rapporti anziani giovani che sono superiori di un terzo alla media nazionale
In alcune aree si osserva un diradamento del tessuto sociale per cui le istituzioni indispensabili alla vita parlo di valli alpine per esempio ma non soltanto nelle valli alpine si stanno dilatando al punto da & necessaria una riorganizzazione del territorio estremamente importante
Quindi abbiamo sostanzialmente se appena guardiamo al di là delle contingenze in cui ancora ci sono problemi di forte disoccupazione utile
Se vogliamo avere sviluppo in questa regione in tempi lunghi dovremmo avere immigrazione
Ma non un'immigrazione qualsiasi dovremmo avevo l'immigrazione di una certa quantità di una certa qualità
Se non avremo quello dal o dieci per cento siamo già passati all'otto continueremo attendere
Ma questa è una panoramica notte
Si dà purtroppo meno importanza ad alcuni elementi qualitativi del aspetto demografica forse non tutti sanno che i livelli di scolarità in Piemonte sono scesi al di sotto della media nazionale
L'investimento nell'istruzione superiore che pure è molto migliorato negli ultimi anni è ancora scarso
E non possiamo non notare in un ambiente come questo di fronte numerosi imprenditori come nella vicina Lombardia gli imprenditori abbiano con notevole sforzo creato un'università nuova totalmente privata fortemente indirizzata ai valori del mercato dello sviluppo del progresso tecnico in Piemonte si è fatto molto ma secondo me occorre fare ancora molto su questa strada perché ci possono essere iniziative di peso paragonata e purtroppo non ci stupisce di vedere che ormai una consistente emigrazione netta di giovani universitari e di giorni laureati
Penso altre parti d'Italia ed Europa queste segno cieco molto più che non l'evoluzione demografica il fatto che noi creiamo i giovani e poi questi vanno altrove
è un segno preoccupante
Che non abbiamo curato a sufficienza abbiamo un capitale umano in questa regione
Cerchiamo di qualificarlo e di notte
Un secondo pericolo strutturale e quello che definirei la disarticolazione del Piemonte
E cioè la prospettiva di una progressiva perdita di quell'unità culturale basata su una lunga storia condivisa
Su una realtà economica di particolare dinamismo di particolare unitarietà regionale che hanno caratterizzato il Piemonte da moltissimo tempo
Già l'area del Novarese gravita sulla Lombardia ma l'attrazione lombarda si risente molto più a ovest una serie di servizi di terziario avanzato vengono forniti alle imprese piemontesi da fuori Regione e così come i nostri giovani vanno a lavorare fuori abbiamo che le nostre imprese per molti servizi vanno fuori Regione all'interno del Piemonte poi si osserva una ristrutturazione marcata di aree economiche minori
Si perde cioè ossia c'è il pericolo che si perda quel senso di unitarietà così raro nella realtà italiana per cui Torino è stato sempre il centro non soltanto politico amministrativo ma anche economico con funzioni di direzione che si riverberava no su tutta la rete
Qui osserviamo delle realtà anche molto interessanti qualcuna anche molto dinamica
Credo che la signora Cerutti novarese si rappresenterà con la sua relazione alcune caratteristiche di questa notiamo in particolare nel Piemonte meridionale che era per molto tempo la zona povera la zona in qualche modo meno dinamica dei segni importanti trattiamo crescite il nell'Albese nel cuneese e simili
Ma quello che forse rischiamo di perdere e l'unitarietà dell'economia piemontese e su questo credo che in questa sala siamo tutti piemontesi abbiamo tutti questa storia condiviso alle spalle dovremmo fare una appropriata riflessione
A fronte di questi problemi gravi ci sono gli elementi positivi
Io direi che il primo elemento positivo la solidità di fondo del Piemonte
Per questo se il Cavaliere valletto me lo consente
Ritengo fuorviante il confronto con l'emergenza noi non siamo l'abbiamo fatto l'Italia
The mediante sono state un'appendice della storia inglese in cui per caso qualcuno messo le industrie provvede ma da noi con le industrie sono venute su un tessuto sociale storico che affonda le sue radici molto conta ed è proprio in questo richiamo alla storia secondo me che noi dobbiamo trovare le vere forme della assiro
E questa reazione che cosa deve ma deve essere e qui abbiamo già molti senso l'industria che in qualche modo da inventa se stesse
Lo può fare con l'aiuto della parte senza la banca sarà difficile farlo
E quindi ascolteremo con estremo interesse l'intervento del dottor Arcuti che non è soltanto presidente dell'hip QT è un banchiere piemontese che conosce la realtà dell'economia piemontese inside altri Nord tutte le parti possibile
E lo possiamo fare con le infrastrutture e sentiremo e dall'ingegner Sergio Pininfarina
Qualche cosa che ascoltiamo con molto interesse su questo problema che un po'un problema esistenziale del Piemonte una condizione necessaria anche se purtroppo da sola non sufficiente che è quello del eterno dell'isolamento di questa identità
Che si definisce in rapporto ad altre cose con le quali siamo collegati
Quindi l'importanza che questi collegamenti assurdi
E lo sentiamo anche questa è una invenzione nella riaggregazione distende di settori industriali e per questo sono estremamente importante quello che ci dirà l'ingegner De Benedetti
Il quale opera in uno dei settori in cui queste tendenze alla reinvenzione alla riaggregazione
Si manifestano in maniera info
Insomma l'impressione è che qui si giochi una partita
Che va anche molto al di là delle dei confini regionali in fondo in Piemonte in questi anni noi stiamo cercando di capire che cosa vuol dire all'industria nel due mila che cosa vuol dire essere industria cosa vuol dire essere una società industriale nel momento in cui le fabbriche
Acquistano un altro modo di funzionare nel momento in cui le imprese si posizionano sui mercati mondiali nel momento in cui i settori produttivi cambiano di dimensioni cambiano di confini nel momento in cui gli obiettivi delle società cambia ecco in tutto questo noi siamo in prima linea i cambiamenti che si fanno qui in una delle regioni di più antica industrializzazione del mondo sono cambiamenti che influenzeranno molto di più della storia perché
Fatta questa premessa io comincerei col dare la parola alla signora tele Cerutti Novarese presidente delle Officine meccaniche Cerutti
Signore
Quando il nostro presidente chiesto questi
Ho subito evidente quanto il tema da trattare si presentasse interessante ma anche molto ampio
Ho pensato che mi sarebbero state di utilità le esperienze dell'azienda alla cui vita ho partecipato e partecipo da tanti anni
A capo di un gruppo metalmeccanico
Nato dalla tradizione industriale della nostra regione
Ma fin dal suo nascere proiettato verso l'estero con un forte tasso di esportazione
Soprattutto nei paesi maggiormente industrializzati
Permettetemi una breve premessa personale
La nostra impresa tuttora carattere strettamente familiare
Opera in un settore legato alla stampa
Per cui le mie riflessioni partiranno da questo mondo che rappresenta una parte determinante della mia vita
I nostri proteasi progressivi dividere in due grandi aree
Trattative per la stampa di periodici cataloghi quotidiani
E nota attive per la stampa e trasformazioni di materiali per l'industria dell'imballaggio
Le prime sono caratterizzate da sofisticate tecnologie alta velocità
Larghezze di stampa sempre più ampie avanzati sistemi elettronici
Elevata spinta alla robotizzato Simone
Le seconde servono a quel mondo dell'imballaggio che incorpora vaste applicazioni i cui effetti sinergici compongono altre realtà industriali legati ai primi di largo consumo
E nella mia memoria l'espressione che mio marito all'inizio degli anni Sessanta disse quando decise di lanciare la nostra impresa anche nel settore di rotative per la stampa di prodotti dell'imballaggio il mondo sarà in palla
Oggi l'attuale importanza e l'alta potenzialità di questo settore sono sotto gli occhi di tutti noi
Partendo quinto da questa nostra realtà industriale che opera soprattutto nei mercati internazionali permettetemi di espormi qualche mia considerazione sul futuro del Piemonte
Il tema a tutta prima potrebbe sembrare riduttivo
Che senso ha considerare aspetti e problemi di una regione in questo nostro tempo di interdipendenza fra le nazioni e fra i continenti
Potrebbe svilupparsi in modo totalmente autonomi il Piemonte in una se non fosse parte dell'Italia e dell'Europa no non potrebbe credo che il titolo e il tipo del nostro convegno ci invitano a riflettere sul contributo che noi imprenditori piemontesi siamo in grado di offrire per lo sviluppo industriale e per il progresso sociale
Sviluppo e progresso di tutti
E allora se questo è il tema dobbiamo chiederci quali sono le nostre caratteristiche quale le nostre peculiarità quali sono le qualità che appartengono per così dire alla piemontesi Tana
Di cui noi siamo esponente
Se guardiamo alla situazione generale della nostra regione vediamo che nel corso del novantaquattro si sono consolidati i segnali di ripresa dell'economia piemontese
Lo dimostrano i dati dell'Osservatorio sul mercato del lavoro della Regione Piemonte
Nei primi nove mesi dell'anno se ha avuto un aumento del quaranta per cento degli avviamenti al lavoro nell'industria rispetto allo stesso periodo del novantatré diminuisce il corso alla cassa integrazione nel semestre maggio ottobre novantaquattro il calo è stato del trentasette e cinque per cento
Negli ultimi anni la maggior parte dei posti di lavoro perduti è stata a Torino
Ora sia a Torino e soprattutto nelle altre province piemontesi il saldo tra nuove assunzioni e licenziamenti è vicino allo zero
Dimostrazione d'una profonda trasformazione della realtà industriale della nostra regione con un rafforzamento dei poli decentrati
A questo proposito può essere interessante rilevare come quasi la metà del decentramento produttivo
Rimanga circoscritta nell'aria piemontese mentre poco più del quaranta per cento varate in direzione delle rimanenti regioni italiane e solo il dieci per cento si è interessato verso l'estero
E dopo aver individuato queste nostre caratteristiche dobbiamo ancora chiederci che cosa possiamo fare per preservarle per accentuarne
Proverò a rispondere a qualcuna di queste domande
Mi sembra indiscutibile
Che la prima caratteristica dello spirito piemontese sia la capacità di essere imprenditori di avere torto organizzative e una giusta propensione al rischio in misura sufficiente per creare impresa
La cura dell'immagine dei nostri prodotti nel mondo la serietà e la tenace proseguire i risultati
Ecco l'imprenditorialità
Se non l'avessimo non saremmo una delle regioni più industrializzate Italia e non saremmo qui oggi per riflettere sui nostri problemi e sulle nostre esperienze
Il Piemonte
A uno sviluppo ben equilibrato nei più diversi settori quello tessile
Da quello meccanico quello grafico all'informatica da quello bancario all'agricoltura all'industria del freddo a quell'alimentare al terziario al turismo che sono le attività di sviluppo più recenti
E piemontese e più grande gruppo industriale l'istanza e piemontese il primo gruppo di Elettronica Informatica
Per la stesse maturità del nostro sistema siamo stati tra i primi in Italia a industrializzare cioè molte nostre aziende hanno alle spalle varie vicende di finite di successi
Ma questo spirito imprenditoriale che la nostra prima ricchezza non è privo di rischi poiché anche la maturità ai suoi pericoli talora la presenza di grandi gruppi può anche comportare qualche freni uno per l'iniziativa privata d'altra parte abbiamo la fortuna in Piemonte che ci è stata risparmiata la presenza dello Stato imprenditore
Una fortuna che ci siamo guadagnati
Dobbiamo pensarci dobbiamo proteggerla impedendo alle aziende mature di adagiarsi
L'andamento dell'economia caratteristiche dei mercati e criticità delle competizione sono per l'imprenditore oggetti di confronto quotidiano
Le condizioni socio economiche politiche che caratterizzano lo spazio temporale che stiamo vivendo richieda no un ripensamento sostanziale
Sia per quanto riguarda il processo che per quanto riguarda il prodotto
Da uno studio fatto dall'Unione industriale di Torino risulta infatti che i tre quarti dell'impresa esaminate hanno introdotto almeno innovazione di processo
Dal novanta in poi mentre tale percentuale scende al cinquanta per cento nel caso delle innovazioni di prodotto
Generalmente l'innovazione di processo è legata a raggiungimento di una migliore efficienza aziendale grazie alla riduzione di costi che la nuova funzione produttiva consente mentre l'ovazione di prodotto eleganza alla possibilità documentare i prezzi finali fintanto che il nuovo prodotto non viene imitato o diventa obsoleto
Oggi si parla molto di azienda corta
Cioè di forme di organizzazione aziendale in senso orizzontale piuttosto che verticale con il Trattato esperimento di responsabilità imprenditoriale a più livelli
A mio parere questi concetti queste tendenze sono degni della massima attenzione l'instabilità dei mercati porta variazioni continue rapite alle quali bisogna far pronto con grande flessibilità per essere in grado di dare risposte tempestive ed efficaci
Oggi la grande evoluzione in atto delle aziende richiede rapidità nelle decisioni pronto adattamento alla variabilità conoscenze capacità di leggere e interpretare le esigenze dell'azienda EDF e mercati
Poi c'è la capacità tecnologica della nostra regione noi piemontesi oltre allo spirito imprenditoriale abbiamo il bernoccolo tecnologico sarà che siamo precise sarà che siamo curiosi sarà che ci piacciono le macchine i ritrovati dell'ingegneria
A questo proposito non posso dimenticare mio suocero il cavaliere del lavoro Giovanni Cerutti fondatore dell'azienda che all'inizio della nostra avventura passava le nottate sotto le rotative per scoprirne i punti deboli
Oggi il progresso tecnologico ci incalza
Non si ha successo se non si è continuamente aggiornati e se non sia e possibilmente un pasto almeno davanti agli altri
Oggi in questa sede chiediamoci che cosa si può fare per essere sempre all'avanguardia
Gli investimenti per la ricerca nell'ambito delle singole aziende sono importanti
La ricerca tecnologica incide notevolmente sui costi aziendali
Ma un'azienda vuole per che vuole mantenere un mercato non può anche dei momenti di mercato debole non continuare ad investire nella ricerca
E come sono solito dire teneva in evidenza due regole essenziali fantasia e flessibilità
Quindi efficienza contenimento di costi organizzativi flessibilità capacità di risposte adeguate in funzione delle richieste di mercato velocità riduzioni di tempo intercorrente fra progettazione e commercializzazione
Riduzione dei tempi decisionali in genere
Efficacia ottenere i massimi risultati di innovazione di penetrazione ottimizzando le risorse organizzative
Per realizzare questi obiettivi è molto importante creare inoltre strutture che preparano adeguatamente le nuove generazioni al lavoro di impresa
Alla scuola il compito di avvicinare la cultura alla realtà
Creare strutture miste capacità di ricerca istituire consorzi università impresa e infine attenere un continuo contatto con il mondo del lavoro
E qui non possiamo nasconderci che ciò che fa lo Stato in Italia non è sufficiente
Dobbiamo intervenire anche noi industriali dobbiamo integrare dobbiamo supplire
A Casale per esempio in una realtà di dimensione medio piccola
La Ceruti e d'intesa con la pubblica amministrazione ed altri gruppi imprenditoriali e finanziari della nostra provincia attivato una nuova sede della Scuola di amministrazione aziendale dell'Università di Torino
Che ha avuto fin dall'inizio successo di adesione e partecipazione
Queste iniziative però non sono sufficienti dobbiamo approfondire il problema della preparazione professionale
Forse sarebbe utile creare strutture permanenti piccole e agili per incrementare i rapporti che già esistono con le scuole professionali e con l'università per la fondazione di scuole per il lancio di corsi speciali
Non sarebbe male credo dare anche un'occhiata quel che si fa negli Stati Uniti
Facendo parte del consiglio d'amministrazione di una fondazione americana attiva nel campo della formazione grafica ho avuto modo di occuparmi da alcuni anni del rapporto fra specifico università americane ed europee
Gli americani hanno da tempo affrontate il problema dell'interscambio tra industria e università tra impresa e scuola
Se si considera please ferimento di nuove leve adeguatamente preparati e nelle nostre aziende il contributo a questo settore dovrebbe essere visto come un investimento importante per il futuro
Ho citato la capacità imprenditoriale della nostra gente l'organizzazione del lavoro li impagina i nostri prodotti nel mondo e l'esigenza di esplorare nuovi prodotti e nuovi mercati
Vorrei ora porre l'accento sulla richiesta di una maggiore sensibilizzazione dello stato ai problemi dell'export
Per semplificare per esempio l'iter burocratico e sull'esigenza di vincere minore occupazione da me loro occupazione di nell'industria a causa della tecnologia dell'impresa sempre più spinta
Quest'ultimo punto ci impone doverosa considerazione anche sul mondo del lavoro
Penso che con i nostri collaboratori il dialogo debba essere possibile e continuo
Un colloquio sincero ed attivo con le maestranze sui problemi dell'azienda sulla difficoltà del mercato è un aspetto che bisogna approfondire
Penso infatti che raggiungerà in molti risultati migliori sensibilizzando maggiormente i nostri collaboratori
Sui vari problemi aziendali mettendo in evidenza questi valori responsabilità trasparenza orientamento ai risultati che Inter centralità della risorsa umana
Nel dare prova di fiducia dovremmo ottenere fiducia saranno alle maestranze più esigenze quando le cose andranno bene sì certa anche questo è probabile
Considerando i presupposti a cui abbiamo accennato
E tenendo ben presente i problemi dei momenti difficili ai quali può andar incontro un'azienda dovrebbe essere possibile raggiungere un'intesa giusta equilibrata
Il nostro impegno di imprenditori ci impone inoltre di alzare lo sguardo orti muri aziendali e guardarci intorno
Oggi lo Stato attraversa acque pro Cellos
Non intendo dire certo che le azioni le aziende debbano sostituirsi allo Stato
Ma un maggiore intervento dell'iniziativa privata in molti casi sarebbe auspicabile
Dicevo dianzi e quanto sia essenziale proprio il progetto presso tecnologico ma sappiamo che di un progresso tecnologico non sempre aiuta un po'presso tecnologico non sempre aiuta l'occupazione
Spesso a proporre effetto contrario di Gucci posti di lavoro
Come imprenditori e possiamo trarne un vantaggio un vantaggio indispensabile per rimanere competitivi sui mercati dal punto di vista sociale dobbiamo preoccuparci alle i disoccupati oltre ad essere assorbiti da un aumento di natalità imprenditoriale e favorito da una crescita dell'impresa già esistente potremmo essere indirizzate addestrate di qualificati per nuovi lavori
Ricordiamo per esempio che l'Italia e anche il nostro Piemonte ha grandi possibilità nel settore terziario del turismo un immenso patrimonio artistico da tutelare e conservare imprenditori e mostrandoci sensibile a questi sentenza sono già stati promotori di Valentini inziative in questo settore
Anche l'agricoltura è oggetto di profonda attenzione per l'importanza sempre maggiore che deve avere nell'economia della nostra regione e in quella nazionale a questo proposito le risorse necessarie per finanziare interventi strutturali andranno sempre più ricercate tra le opportunità offerte dall'Unione Europea
In funzione di ciò gli organismi regionali dovranno sviluppare la propria capacità di disegnare e coordinare progetti realistici e ben radicati nel territorio da prenderà anche in considerazione per il problema occupazionale e la crescente scelta di abitare nelle nostre campagne anziché nelle grandi città per esempio il Monferrato sotto questo aspetto e oggi oggetto di sviluppo e interesse notevole
Ed ora vorrei concludere con uno sguardo molto al futuro
Le imprese oggi stanno diventando più agguerrite verso la concorrenza esterna e si stanno proiettando sui mercati mondiali con prodotti e tecnologie rinnovate
Lavoriamo insieme per creare un'immagine di efficienza e di rigore
Lasciatemi pertanto ribadire un concetto che è sempre stato determinante per me
Sono convinta che quello che serve al futuro del Piemonte per superare il momento di crisi che stiamo attraversando
è innanzitutto fiducia nel futuro
Una fiducia che valuta le difficoltà le necessità dell'impresa una fiducia che dedica gli sforzi a creare una realtà nella quale i giovani preparati potranno esplicare loro migliore attitudine dedicare i loro sforzi ad ottenere un mondo capace di realizzare le nostre aspirazioni grazie
Io ringrazio la signora Cerruti per questo intervento
Anche perché esperienze come la sua ci spiegano perché l'Italia in realtà se un Paese meraviglioso
Abbiamo questo connubio di solidità di radici e di persistenza di valori che si sposa a un ambito che diventa mondiale
E questo credo che l'abbiano in pochi Paesi al mondo e avviene nel momento in cui giustamente continuiamo a lamentarci da carenze strutturali che però e in qualche modo superiamo affinché le cose andranno così
Nonostante le tempeste valutarie eccetera questo Paese riuscirà ad andare tenta sono estremamente interessanti anche gli accenni che lei ha fatto all'esperienza di trasferire esperienze universitarie ignare in aree periferiche del Piemonte che non diventano più periferiche il Piemonte in realtà a un patrimonio di diversità
Che deve essere valorizzato improvvisamente ci accorgiamo per esempio che Torino un centro mondiale dell'antiquariato non sempre stata ma solo adesso comincia a essere valorizzata se facciamo una lista dei settori e delle nicchie in cui abbiamo qualcosa di da dire a livello mondiale io credo caricano almeno un ardente ma qui ci vuole qualche altra cosa qui ci vuole la Banque
Perché noi possiamo valorizzare le diversità e i patrimoni di questa Regione è necessario questa materia prima un posta non poteva essere perché il credito e da questo volentieri ceto la parola al dottore corti
No per capire esattamente
Il problema del Piemonte passaggio dal novantadue al novantatré nero al novantaquattro di ripresa
Mi piace richiamare una poeta dialettale dell'Ottocento l'Angelo Brofferio che cercava di spiegare
Che cosa significa effettivamente bugie ardente
E cioè il termine esatto della resistenza militare
Al nemico per pochi sostanzialmente partire il nulla rinascita diceva appunto più passi un'frange uscita salpò salvare Sarre allena storia foresta che noi voce umana allora
Se il termine non è quello dell'immobilismo ma è quello del dinamismo perché la forza deve essere espressa sempre nell'attacco
Poiché Deaglio mi fa a un certo momento cambiare un po'la mia relazione che era impostato su un altro tratto ed era il tratto di quello che può essere lo sfruttamento di altre attività che in Piemonte sono trascurate
Mi permetto di
Rientrare sul tema
Che offre Deaglio partendo però da un principio che un capitale di un qualsiasi Paese composto di capitale produttivo ricchezza reale delle famiglie infrastrutture sociali
Che si sviluppano in funzione del dinamismo del capitale umano
E quindi il contesto per poter funzionare consentire sviluppo a mio giudizio in questo momento deve imboccare la via maestra che porta a Maastricht i noti del Pinorì del debito pubblico disavanzo debbono essere affrontati e risolti
E quindi i responsabili della Repubblica presenti
E e futuri debbono partire da un assunto che l'impegno e quello di accumulare il capitale necessario a creare benessere piuttosto che dispensare benessere senza preoccuparsi delle sue fonti
Quindi non mi soffermo sul problema della produzione il tema sull'industria che è già stato
Abbondantemente considerato vi sono poi e due inter i protagonisti di questa mattina industriali e la tavola rotonda del pomeriggio
E vorrei portare semplicemente un contributo contributo sul problema delle infrastrutture conditio sine qua non per dare un'accelerata lo sviluppo e portarci alla competitività del due mila allo stesso livello delle regioni europee più concorrenti
Perché
Questo settore
Praticamente in Piemonte contrasta
Con quanto invece il Piemonte rappresenta se le imprese del Piemonte contribuiscono per oltre il quaranta per cento alla KTM alla capitalizzazione delle borse della Borsa di Milano e si tratta di imprese che hanno superato con successo la sfida della recessione e che c'ero io oggi si presentano con rinnovata potenzialità di sviluppo sui mercati internazionali
Altra questione e invece la dotazione delle infrastrutture che il Piemonte presenta fatta cento la dotazione delle infrastrutture dell'Area Franco germanica che quella con la quale noi dobbiamo praticamente
Porto il tema sulle infrastrutture
Perché
Lunga
In economicità il professor Savona che a esaminato quali possibilità dello sviluppo di sviluppo effettivamente si presentino al Paese Italia ha quantificato il divario
Del fabbisogno finanziario italiano per colmare il gap infrastrutturale a circa cinquecento sessanta mila miliardi
Allora avevo detto della di del della carenza del Piemonte che non appare se noi esaminiamo di vario tra dotazione di infrastrutture del Piemonte e della Unione europea perché stimabile soltanto in due punti circa
Però
Quindi a novantotto su cento ci stiamo ma se noi poniamo la il confronto Germania Francia e Benelux il gatto infrastrutturale sale invece a circa ventidue punti e quindi siamo a settantotto su cento che cosa sta significa che in termini di fabbisogno finanziario necessaria a consentire la copertura del divario inferocito infrastrutturale
Se euro un problema di allineamento all'Europa
Sono sufficienti otto mila miliardi e quindi sono bruscolini se invece dobbiamo confrontarci tra dotazione Piemonte quella dell'Unione Europea noi saliamo a cento sette miliardi che in linea colpire il rappresenta attualmente l'ottanta un per cento del PIL del Piemonte e quindi anche se spalmato su dieci anni
E piuttosto una strada impervia che deve essere affrontata per essere per al conseguire il risultato
Che cosa però sostanzialmente presenta il Piemonte
Di forse un'area di possibile Riserva per lo sviluppo
Risparmia interno della Regione per in Piemonte in percentuale al PIL risultava nel novantadue e del novantatré abbiamo scarsi significati pari al ventisei per cento
Il dato è forse inferiore a quello della Lombardia ma sicuramente uno dei più alti d'Italia
Io poi vorrei soffermarmi e questo è un dato che purtroppo le statistiche italiane poco portano sulla differenza tra risparmio interno lordo e investimenti lordi e tale differenza per precisare rappresenta il saldo commerciale
Cioè un saldo commerciale positivo significa che nell'area considerata vengono ha reso vengono generate risorse in eccedenza rispetto a quelle consumate o utilizzate ai fini di investimento interno
In questo senso
Viene ad esprimere la capacità potenziale del sistema a destinare maggiori rise risorse agli investimenti interni
O in altri termini a intensificare il processo interno di accumulazione di capitale nel rispetto del vincolo di equilibrio della bilancia commerciale
E parlando di bilancia commerciale cioè il saldo delle transazioni con l'esterno parlo di Paesi esteri ma anche altre regioni italiane noi abbiamo un saldo positivo di dieci mila cinquecento miliardi
Ciò significa che il sistema produttivo piemontese
Appare potenzialmente in grado di sostenere un processo di ulteriore accumulazioni Interna di capitale pari a dieci mila cinquecento miliardi l'anno senza alterare l'equilibrio della propria bilancia commerciale
Quindi la disponibilità delle risorse aggiuntive
E superiore al fabbisogno finanziario richiesto al Piemonte per colmare il divario di infrastrutture il covo di unione europea
E comunque e coincide vedi caso con il fabbisogno finanziario annuale richiesta al Piemonte per colmare in dieci anni il gap infrastrutturale
Quindi esiste in Piemonte un'eccedenza di risorse sugli impieghi interni tale da consentire un'intensificazione del processo di accumulazione di capitale
E rimane e rimane soltanto da verificare se tale possibilità possa essere sostenuta anche sul piano finanziario
E qui vorrei richiamarmi ad un punto che ben tutti conoscono ma tra i primi quindici gruppi bancari del Paese per consistenza dell'attivo
Troviamo tre gruppi bancari con sedi in Piemonte il San Paolo con oltre duecentocinquanta mila miliardi di attività
Che al primo posto il gruppo Cassa di risparmio di Torino con circa cinquanta mila miliardi di attivo
Undici undicesimo decimo undicesimo gruppo bancario del parte del Paese e il Gruppo Banca Popolare di Novara con oltre quarantuno mila miliardi di attivo
Considerando l'insieme delle banche con raccolta a breve termine a fine dicembre novantatré
Il Piemonte in Piemonte si raccoglievano depositi per circa ottanta mila miliardi e si impiegavano fondi per cinquantatré mila miliardi con un saldo di depositi sugli impieghi di circa ventisette mila miliardi
Ora qui cinquantatré mila miliardi delle imprese e qui vorrei spendere nulla
Chiede un contributo se effettivamente riuscì riuscisse a
Fare diminuire
I tassi sul mercato italiano cosa che ovviamente avvenuta nel novantatré ma nel novantaquattro purtroppo siamo torni in versione diversa
Semplicemente due punti significherebbero per le imprese mille miliardi per nuovi investimenti per possibilità di collocamento sul mercato internazionale
Allora il Ritter rapporto impieghi depositi e normale no il nostro sessantasei per cento quando è ottantotto per cento Plinio Lombardia non nel nord perché in Lombardia direi che cento per cento circa e settantanove nell'intero Paese
Doi poi abbiamo sostanzialmente ha ridotto effettivamente questa percentuale
Io mi sono sempre chiesto anche quando operava a Torino se in Piemonte vi fosse riluttanza agli investimenti
Esaminando questo problema da un altro osservatorio e preciso
Il mio e pensiero
Personale cioè opinabile in quanto la statistica su questo tema è piuttosto carente però personalmente mi sentirei di affermare che in questo parametro ovvie molta virtuosità
Virtuosità delle imprese che puntano più al rafforzamento del dei mezzi propri per la soluzione dei problemi dell'investimento che sull'indebitamento
Siamo cioè molto vicini al sistema tedesco sui ratios mezzi propri investimenti fissi cioè siamo vicini a quello che il parametro virtuoso europeo
Allora questi ventisette mila miliardi come beni impiegarli sulle iniziative che possono sorge e passiamo dal mercato creditizio al mercato dei capitali però la norma della banca universale che è stata adottata con all'inizio del mille novecentonovantaquattro per tutte le banche italiane dovrebbe portare le banche non dico ad invadere i campi finanziari ma sostanzialmente ad essere protagoniste attive anche dei mercati dei capitale
E qui sul mercato dei capitali come dicevo beh noi abbiamo un
Una capitalizzazione delle imprese piemontesi e nelle imprese piemontesi
Bisogna anche inserire stette Telecom perché sostanzialmente sono nate qui hanno ancora le sedi legali qui e con molta probabilità ne cambierà l'azionariato quanto prima per cui un ritorno all'ovile finanziario potrebbe anche essere ipotizzato
Allora se questi gruppi raggiungono oltre i centodieci mila miliardi di capitalizzazione si può pensare ad una forza chiamiamola propulsiva di tutto il sistema che dal Piemonte potrebbe praticamente trovare nuovo nuova
E vorrei aggiungere
E poi tre volte in un altro tema
Che se poi noi pensiamo che le infrastrutture
Su un porre il problema delle infrastrutture possa essere risolto solo dai dai privati penseremo una cosa assurda e dobbiamo quindi ovviamente coinvolgere come è stato quasi sino ad oggi l'amministrazione pubblica
Che ovviamente manca di
Risorse anzi
Le risorse sono state per un certo momento rallentate sappiamo che il settore degli investimenti su questo terreno negli ultimi due o tre anni non solo ha balbettato ma a trovato notevoli difficoltà
Allora che cosa possiamo chiedere a coloro che guidano
La cosa pubblica in Piemonte beh un po'perché il processo di privatizzazioni è stato avviato
A livello italiano perché non lo si avvia anche in Piemonte ci sono aziende municipalizzate
Che ovviamente non troverebbero compratori sul mercato ma ci sono aziende come la all'azienda elettrica alle nell'azienda Energia municipale di Torino che potrebbe essere un pezzo di di grande significato così come
Se anche una segnalazione la l'azienda che distribuisce gas nell'ambito del Vercellese
Da considerare inoltre che il sistema recentemente è stato mutato
Facciamo il caso dell'ICI che indubbiamente prima se non veniva pagata lasciava tranquille le tasche dei contribuenti ma poi che viene pagata in un certo senso può essere sfruttata per il cinquanta per cento in funzione delle coperture
Della sensibile riduzione dei trasferimenti statali ma per il cinquanta per cento potrebbe essere tre messa come leve regge per avviare attività creditizia e finanziamento di operare e questo vorrei dire
E un fatto da
Riconsiderare
E mantenendo sempre il principio imperativo investimenti e non trasferimenti
Vi è poi da considerare che siamo nelle amministrazioni pubbliche
Una delle più virtuose ma esiste ancora un rapporto tra spense in conto capitale spesi in correnti
Che stanno tra il quarantasette contro il sessantacinque per cento e quindi si impone una riduzione come minimo pari al cinque per cento delle spese correnti perché questo consentirebbe di liberare
Le risorse per il finanziamento di opere infrastrutturali quindi per concludere anche sull'argomento delle amministrazioni locali una potenziale disponibilità di risorse finanziarie
Reperibile attraverso operazioni di privatizzazione di aziende parziale utilizzazioni
Con il regge dell'ICI ricomposizione della spesa a favore degli investimenti in conto capitale porta ad una cifra che potrebbe essere valutato sui tre mila miliardi
Quindi dette queste cifre non vorrei aver rincaro nato fra percentuali e cifre ma il tema comportava questa questa conseguenza e quindi le cifre confermano che una accelerata sulla via dello sviluppo possa essere conseguita attraverso gli investimenti in infrastrutture e poi io penso che l'amico Carlo De Benedetti sì dirà molto su quelle che possono essere le autostrade telematiche che ovviamente hanno da essere inserite in questo in questo quadro
Vorrei poi aggiungere che questa parte deve essere fortemente considerata perché anche l'Unione Europea caldeggia
Il
L'investirli investimento come mezzo di lotta per la disoccupazione
Quindi le allocazioni di capitale sia con disponibilità delle imprese sia con risorse dei risparmiatori avvengono in funzione dei rendimenti e quindi occorrerà anche osservare
Che su tutto questa trasformazione per quanto concerne le infrastrutture il regime delle tariffe deve essere ovviamente
Rivista
E quindi concludo dicendo non mancano le risorse il capitale umano eccellente mi sembra che vi sia tanta volontà di fare terminerà e quindi con il Brofferio con tace perché Abu giovamento
Grazie
Ringrazio il dottore Gotei mi sembra che in qualche modo le risposte all'interrogativo del convegno cominciato in linea insomma
Le risorse imprenditoriali ci sono le risorse finanziarie si sono il dottor Curti indica un punto di attacco che sono le amministrazione pubbliche l'uso delle risorse finanziarie che da queste amministrazioni pubbliche viene fatto
è abbastanza importante in questo contesto che proprio poche settimane fa il Comune di Torino abbia dopo un suo fortissimo dibattito deciso
Di trasformare in società per azioni e quindi ora in un'ottica di possibili privatizzazioni future quattro aziende municipalizzate
Quindi anche questo è un segno di speranza su questa nota chiuderei la prima parte della mattinata abbiamo siamo in perfetto orario per un coffee break di una ventina di minuti dopodiché riprendiamo con le relazioni e i successivi interventi grazie
Partita questa pausa del caffè possiamo riprendere l'esame di questo nostro futuro piemontese avevo detto prima che avevamo costruito due pezzi di questo possibile futuro
Io adesso darei la parola all'insegna Carlo De Benedetti il quale come sappiamo opera in un settore industriale innovativo estremamente aperta al futuro
Ed è stato a mente radicata in Piemonte
Quindi sarà interessante sapere da lui come come si reinventa questo questa Regione
Nel prossimo futuro prego ingegnere per grazie signor giudice non è un qualificazione ed è estremamente difficile perché credo che quello dei mestieri
Mestieri più difficili che ci sia oggi per fare nel fare per fare l'imprenditore quello per settore
Di cui mi occupo certamente
Potenzialità prospettive e così via però al momento di grande difficoltà infatti diceva un sindacalista qualche giorno fa quali l'unico mestiere peggiore del mio il suo ecco ma al di fuori e al di là di questo ne conosce
Allora veniamo al
Al tema
Mi scuserete se la prende un po'da lontano
Sul quale futuro per il Piemonte
E mi scusate se anche se a confronto con i miei collegi cavaliere del lavoro che mi hanno preceduto e che hanno presentato delle relazioni
Molto molto direi stimolanti come certamente ha fatto tre Cerutti anche come testimonianza diurna volontà capacità animo imprenditoriale che veramente straordinario o come con la professionalità di Arcuti io invece parlerò
Molto più
Diciamo come mia abitudine a ruota libera cercando però di inquadrare un momento
Il discorso che ci facciamo qui che regionale che che ha un tema che non dimentico e cioè quale futuro per il Piemonte non per un'altra cosa
Nel contesto però di quello che sta capitando del mondo perché francamente credo che questa che è sempre stato una ragione aperta ed accorta anche nelle epoche passate storicamente e si è sempre proiettata anche come con regione che pure nella sua in qualche modo apparente chiusura è sempre stata molto aperta all'internazionalità
Allora se uno vuole porsi il contro la domanda di quale futuro per il Piemonte che è il tema che c'è stato proposto dal nostro Presidente per questo convegno porsi anche un momento e cercare di capire che cosa sta succedendo nel mondo
Pone in termini macroeconomici in termini
Direi di
Fattori che ne modificano in maniera
Completa ed irreversibile
Il direi i paradigmi economici ma anche i paradigmi sociali
Ora ci sono due fattori in questo momento
Stanno creando le condizioni per un cambiamento che sarà molto superiore a quanto sono stato è stato il cambiamento associato con la rivoluzione industriale
Questi due fattori sono uno di natura prettamente tecnologica non vi voglio annoiare
Lei era qui in Italia e l'altro di natura diciamo sociopolitica
Il primo si chiama digitalizzazione
Non voglio ripeto entrare in tecnicalità ed annoiarvi rimane semplicemente pensate ad un fenomeno in base al quale tutto quello che noi vediamo sentiamo scriviamo
Si trasforma in un unico chiamiamolo oggetto che può essere letto manipolato
Nello stesso modo cioè immagini voce dati suoni sono tutti trasformarsi in ne e in una unità che si chiama Digipietra questo deriva il nome di digitalizzazione
Tale per cui non c'è più distinzione tra questo
Nell'ottica della loro trasmissione
Se la loro manipolazione
Della loro ricezione
Ora questo è una rivoluzione colossale di cui ripeto non voglio entrare nell'ambito tecnico però quando voi pensate che ognuno di noi ha sempre diviso
Quello che vede da quello che scende da quello che lei dice
Forse tradotto in questo modo può anche a chi come non si intende di tecnologia essere evidente qual è il livello di trasformazione epocale rispetto al quale noi siamo confrontarti
Perché ripeto è di questo che si tratta
L'altro fenomeno della globalizzazione c'è una parola di cui ci riempiamo abbastanza la bocca tutti i giorni
E la globalizzazione significa semplicemente che a partire dal mille novecentottantanove non ci sono più frontiere nel mondo
Diciamo soprattutto nel mondo economico ma direi tutto sommato anche nel mondo del movimento delle persone
Se noi pensiamo che stiamo parlando di qualcosa che è solo di sei anni fa l'ottantanove ci pare che ormai i tempi della storia ci appaiono siderale quando li guardiamo in retrospettiva
Così come ci ha così quando poi cerchiamo di numerarli in termini di anni ci appaiono ridicole
Ecco sei anni fa il mondo dal fiume Elvas Shanghai era comunista
Oggi non c'è più
Questo una un fatto un evento storico che acconsentito
Privo di ogni altra cosa questo concetto di globalizzazione
Ecco questa accoppiata tornano fuori un attimo sulla globalizzazione sull'impatto che Cristo ha sulle nostre società in Europa
Ed evidentemente anche sulla nostra società in Piemonte di cui che è ovviamente speriamo che continuino a esso nei limiti in cui l'Italia rientrerà nell'Europa speriamo che continui a essere parte dell'Europa
Questi ritornò sul concetto di globalizzazione però questa accoppiata di questi due fenomeni straordinari che sono peraltro
In qualche modo totalmente di sconnessi che però è invece si in qualche modo si eccitano si direbbe se fossero dei manieristi a vicenda
Determinano flussi rinforzano diciamo a vicenda determinano a mio parere quattro conseguenze
Che ci toccano tutti ma che toccano in particolare
Il tessuto industriale ed economico
Il primo è la modalità che il contenuto dello sviluppo industriale
Che sarà sempre più basato sull'immateriale anziché sul materiale cioè il centro della Società nel quale noi entriamo
Sarà ripreso rappresentato dall'intelligenza dal sapere tallonato dagli skinheads
Che non più come tradizionalmente è stato
Né dalle materie prime neppure dalla tecnologia
La tecnologia è stata una caratteristica
Di una certa fragile l'ultima te la rivoluzione industriale oggi la tecnologia è diventata per usare una parola americana commodity sui processi contro
Il problema è l'uso di una tecnologia con l'acquisto e la tecnologia
Stato anche questo grande mito
Sta scomparendo
E quando dico modalità il contenuto dello sviluppo industriale intendo dire
Proprio che in una regione che accarezza me chiaramente forte vocazione industriale come il Piemonte che non deve e non può ignorarlo
Perché questo nuovo mondo non deve affatto far trascurare le forze che abbiamo e sulle quali dobbiamo invece far leva cioè la vocazione industriale di questa Regione
Però ecco la modalità e il contenuto di questo gruppo industriale tendono a cambiare completamente
Seconda conseguenza la divisione internazionale del lavoro
Di nuovo fra loro irreversibile dovuto a questa accoppiata di cui ho detto prima
Anche su questo tirò due parole dopo però è una cosa che ci pare anche troppo evidente e cioè nei limiti in cui mettiamo nel circolo attraverso la globalizzazione centinaia di migliaia di lavoratori che ne erano fuori
E li integriamo all'interno dei nostri prodotti
Non semplicemente nell'iter dei nostri consumi
Che è una cosa diversa interne nostri prodotti
Perché se vuoi montata un'automobile un televisore un computer situate dentro AN pezzi infatti qui se la trenta enne pezzi fatti a Taiwan e Malesia Indonesia in Cina
Che vuol dire sostanzialmente che noi abbiamo dei nostri lavoratori che lavorano la mano che abbiamo delle fabbriche la
Ma sinceri integriamo nei nostri prodotti del contenuto di lavoro che viene eseguito in altre parti del mondo è un fenomeno irreversibile
Ma che ha naturalmente delle conseguenze sulla divisione internazionale del lavoro
La terza conseguenza è quella di disegnare una nuova geografia economica
Che già si delinea voglio dire tutti parlano del boom del far East
Dell'estremo non siamo della della Regione nel Sud-Est dell'Asia
Beh ecco è ma è interessante sapere che
Come di mi diceva
Al Gore sabato scorso a Buccella
Che facciamo colazione dice ma lei lo sa che in Malesia ci sono più cellulari
Che
In tutti gli Stati Uniti
Telefonico indicano quanto Obama così perché la mancanza di infrastrutture fisiche
Ha fatto sì che questo Paese che Abu Omar tu in modo straordinario negli ultimi anni abbonato su una tecnica assaltando una saltando un passo della tecnologia che sono stati carri
Ecco questo per dare un'idea che questo vuol dire un ridisegno di una geografia economica
E l'ultimo e perché si crea una delle delle diverse condizioni nel rapporto territorio impresa su cui poi credo vorrei
Trattenermi anche su questo punto un momento perché credo che quando uno si chiede quale futuro per il primo d'altronde altri relatori l'hanno già detto dell'importanza anche in particolare Arcuti si tratta soffermato sulla necessità che le attività locali oggi collegate le pubbliche amministrazioni facciano parte di questo chiamiamolo
Di questa nuova fase di sviluppo che abbiamo davanti lui ne ha parlato con l'ottica del banchiere io parlo non sono assolutamente d'accordo con lui prima di tutto secondo dico
Ecco Bava visto anche perché oggi esistono per effetto di questi due fenomeni di DC zero zero digitalizzazione globalizzazione anche le condizioni per un diverso rapporto territorio intreccio
Ecco questo fenomeno che ho cercato di evocare con queste due
Con queste due diciamo forze inarrestabili
Perché sono inarrestabili Verona ragionamento se volete banale
E cioè che sono essendo una rivoluzione che è basata sul che ha al suo centro motore leader all'intelligenza umana ma il cervello
Anche una caratteristica fondamentale e che non si può fermare alle dogane
O comunque
Io sono un grande ammiratore oltre che un grande amico di Shimon Peres
Non mi diceva Massa la pace è stata resa possibile da questo fonda un altro
Perché tu alla frontiera può emettere un metal detector col quale poi fermare
Un'arma propria o impropria ma quello che non può informare alla frontiera sono le idee
Che è stato d'appoggio altronde l'informazione la trasmissione dell'informazione è stato brutalmente l'elemento più dirompente nell'accelerazione del crollo dell'impero sovietico
Così come certamente è stato secondo me con piena dando piena ragione a Peres la la ragione per cui a un certo momento si è dovuta a fare la pace non è che si è voluto faranno pace si è dovuto fare la traccia
Ecco questa questo è che noi stiamo vivendo una fase evolutiva
è una fase rivoluzionaria
E pensare che questa sia un'evoluzione della nostra società industriale come l'abbiamo conosciuta come le persone ormai purtroppo
In età pensionabile come me l'hanno vissuto
Non è così cioè
Noi abbiamo vissuto un'epoca di grandi trasformazioni che sono state ricordate prima Chirac prosciugare il sia anche in un un bellissimo
Flash sulla famiglia passata fatto da tre deceduti quando parlava di suo suocero che andava sotto le macchine a vedere
A vedere cosa c'era che non funzionano
Ecco noi abbiamo vissuto
L'evoluzione della tecnologia l'applicazione della tecnologia
Alle cose non fatte
La grande trasformazione dall'automobile presente
Ma all'interno di un oggetto noto
Che in oggetto nato cent'anni fa
E quindi abbiamo vissuto parlo la mia generazione in una evoluzione dell'esistente
Ecco ci siamo confrontati non con una corruzione ma con una rivoluzione
E la ragione per cui è rivoluzione perché a Messina simpatica la parola o perché alcuno per alcuni pensino che mi si è sempre e non mi è simpatico
Ma
Ma è un dato di fatto dovuto
Ad una semplice constatazione
Rivoluzionario tutto quello che cambia la vista non solo delle imprese e della società ma degli individui
E questo è un una rivoluzione allora perché quando noi questo questa accoppiata di due di questi due eventi uno tecnologico e l'altro socio politico cambia
Lo dimostra cambierà soprattutto il nostro modo di vivere
A livello in prese di sua scelta eh laici ma anche di individui
E così essendo rivoluzionaria
E non è l'evoluzione
Ed è qualcosa di simile alla rivoluzione industriale
Che abbiamo vissuto alla fine del secolo scommesse con lo scorso intensificata alla fine del secolo scorso poi attraverso le scoperte dei primi decenni di questo di questo secolo ma è molto di più
E vi dico perché a mio parere molto di più della precedente rivoluzione industriale per tre motivi
La pervasività e la trasversali rischi trasversalità
Di queste
Sì questa tecnologia cioè pervasività vuol dire che parlo in questo momento dell'informatica ecco non c'è attività economica e devo dire francamente ormai quasi attività anche individuale che non sia in qualche modo pervasa a diversi livelli dall'informatica
Certamente tutte le attività manifatturiere l'automobile in primo luogo
E direi trasversale perché lo dico trasversale vuol dire che privata i telai meccanici
Alle macchine mettere Cerutti
All'organizzazione di un comune di una comunità di una banca quindi è totalmente per lasciare attraverso qualsiasi attività economica che come sempre ovviamente generata dall'uomo
E quindi questa sua caratteristica di pervasività e trasversalità non ha mai avuto nessuna rivoluzione industriale precedente
Perché per esempio la macchina a vapore se voi pensate o con l'invenzione delle tre città del telefono hanno certamente ha toccato un milione di persone di individui di i redditi
Ma non hanno mai avuto la capacità di
Per evasione trasversalità come la rivoluzione nella quale siamo entrati
La seconda ragione la rapidità
Cioè la velocità
Recita una caratteristica del nostro tempo
Carlo è in politica lo è in economia
Basta vedere come ci è sembrato che quando del loro nel mille novecentottantasette
Ha lanciato
L'idea dell'Europa del novantadue sembrava una frontiera
Molto distante nel tempo poi
Abbiamo visto come nell'arco di un periodo così breve di cinque anni un fenomeno straordinario come il collasso del comunismo nell'ottantanove abbia modificato i parametri stessi di quella nuova frontiera che era stata apposta all'Europa
Tutto ci sembra ce lo guardiamo cessione constatiamo estremamente lacerante credo che quando
Gorbaciov diceva che una delle caratteristiche del nostro tempo e l'accelerazione della storia dicesse una grande verità
E lo dico perché sì senza voler fare dell'elaborazione quel considerando anche che
Io sono abbastanza dal bosco maltempo penso che debba essere anche limitato e quindi non mi voglio intrattenere troppo
Lo dico citando anche solo numero quindici anni fa esistevano nel mondo due milioni di computer quindici anni fa figlio dei figli che hanno già più del doppio di quell'età
E oggi ce ne sono centocinquanta milioni
Se c'è stato assolutamente così quando è nata l'automobile o quando è nato il telefono non c'è stata questa rapidità per cui una nuova invenzione ha avuto in questo livello di velocità implicita
L'anno scorso sono stati su questi centocinquanta milioni di computer nel mondo all'usciere accelerazione
Scozia ripeto la parola implicita è ancora più veloce perché l'anno scorso sono stati venduti cinquanta milioni di computer nel mondo per la prima volta stati venduti più computer che automobile nel mondo
E dico questo solo per dare un'idea che l'accelerazione
E ancora
è solo l'inizio
D'altronde prendiamo l'altro esempio adesso che i giornali che hanno sempre ignorato completamente il fenomeno di internet parlano tutti
Beh ecco in due-tre anni internet acquisito quaranta milioni di utenti
Fenomeno spontaneo non programmato nessun governo nominato da finanziamenti pubblici acquisito quaranta milioni di utenti in due tre
è quaranta milioni di utenti è un numero che passasse rivoluzione industriale hanno messo decenni a perquisire a livello mondo
Con investimenti colossali investimento ininterrotto è stato praticamente nullo
E quindi c'è veramente un queste queste tre fattori che ho cercato di ricordare pervasività e attraverso la vendette trasversali Rita rapidità
E l'ultimo è il concerto dirette
Cioè mentre in fondo le altre invenzioni industriali erano dei fatti isolati a se stanti la macchina a vapore
L'automobile
Nottola scoppia
Il telefono la radio
E allora i fatti isolati di persone
Questo è un fatto questa questa nostra rivoluzione che stiamo vivendo ha questa caratteristica di rette
Cioè di interconnessione di cui interne presenterà un esempio che non ha avuto nessuna precedente grande
Rivoluzione industriale
Però proprio per questo concetto di rete
Una importanza enorme
Quello di cui io personalmente modestamente con le mie modestissime forse cerco di fare cioè spingere verso la liberalizzazione delle infrastrutture discorso di tipo politico
è un discorso che diciamo la conseguenza logica del ragionamento che ho fatto fino adesso le infrastrutture devono essere liberalizzata e Perù per consentire lo sviluppo di questo nuovo grande rivoluzione
Che è basata su un concetto dirette
è un problema di essere contro o a favore dei monopoli semplicemente che è una cosa obsoleta il non liberalizzare quando dico liberalizzare intendo essere chiaro prima liberalizzare e poi privatizzare
Sarebbe assolutamente scellerato pensare di privatizzare prima di avere liberalizzato
Naturalmente
Uno può dire ma rispetto a questo nuovo mondo eguali che molte persone ce lo pongo in particolare in Francia
Ma
Poi alla fine non diventeremo schiave di qualcun altro non so dell'America che poi farà accorrere al suo software che sia il suo film che sia tutto sommato per quello che non è materiale
Che fa la corte correre il materiale su queste infrastrutture liberalizzati
è ovvio che il rischio c'è ma è una domanda secondo me abbastanza stupida
Perché
Non esiste
Possibilità di fermare
L'ingegno umano
C'è un provato in tanti ci ha provato perfino la chiesa
Se non c'è riuscita la Chiesa non ci riesce nessun
Non è possibile
Cioè l'ingegno umano è una di quelle cose che per fortuna
Non ha limiti nella sua capacità di espansione di perversione
D'altronde la cosa che ci distingue dalle altre elementi vivente
E poi se guardiamo alla storia
Io l'ho già detto in altre occasioni quindi mi ripeterò a me piace molto una frase di De Gaulle
Che
Le ripeto sempre ai miei amici americani quando mi dicono ma voi volete in qualche modo costruire una fortezza
Per i gol che come ognuno di voi certamente essa era un grandissimo uomo è stato un grandissimo leader politico
Del gol diceva le fortezze sono state costruite nella storia sempre per essere prima assediate e poi conquista
E se ci pensate un attimo qualsiasi fortezze può venire in mente nella vostra storia di avere voce visitato non ce n'è uno che non sia stata conquistata di Fortezza
è la fine naturale che fa una fortezza nel momento stesso in cui viene concepita
E quindi l'attitudine difensiva non è un'attitudine semplicemente diciamo intellettuale o morale o anche uno spirito diciamo così più imprenditoriale o di nuova frontiera che può spingere qualcuno a dire
Ma accetto la sfida
Come il pongo in difesa non esiste semplicemente non esiste
Cioè non si può difendersi
Soprattutto nel momento in cui non si tratta di bloccare delle merci
Si tratterebbe di bloccare l'iter perché è una contraddizione di termini ovviamente
D'altronde non ci hanno provato e ci hanno provato anche
Tanti anni fa
I contadini
Quando l'ho visto ricominciato a vedere arrivare
I telai meccanici all'interno
A prima meccanizzazione dei telai
All'interno delle famiglie dei contadini perché come sapete in quelle possiamo parlando del Settecento ce l'hanno contadini lavoravano nel polo delle donne che pure se lavoravano i campi però avevano un un mestiere chiamiamolo così un attività accessorie che era quella poi di tessere
Manualmente a caso soprattutto nei periodi d'inverno quando le giornate sono più corte durante durante le stagioni
Più fredde
Quando iniziò la iniziò la mela prima meccanizzazione dei telai
I contadini
Si infuriarono
E la parola sabotatore
Deriva dalla
Parola Chabod che in francese o anche un valdostano vuol dire zoccolo in zoccoli di legno che avevano i contadini ecco i loro Chabod
Tavano dei grandi colpi di Sorbo contro i telai per cercare di distruggere questa novità un po'che che sconvolgeva le loro regole di vita familiare
Ecco allora per fortuna oggi
Non è che si può pensare di usare nei sabot
Ma neanche le Timberland nei confronti nella nostra testa nella nostra intelligenza
E quindi sono fenomeni ripeto inarrestabile toccare dobbiamo capire come convivevano OSCE compiva
Naturalmente i Co questo perché anche la globalizzazione ha dei costi
Così come non c'è nessun pasto gratis per nessuno
Anche la globalizzazione ha grandi costi
Uno dei costi alla disoccupazione
In alcune aree del mondo mi sono riferito prima alla ridistribuzione geografiche a livello mondiale del lavoro
Nel questo non c'è dubbio noi abbiamo integrato se è vero che la che la occupazione del mondo diminuito l'occupazione al mondo e commentate normalmente
Abbiamo semplicemente integrazione all'interno ripetono dei nostri consumi con qualcuno per insomma dei nostri prodotti
Centinaia di migliaia di lavoratori che erano come non Frisone
Erano in Cina dal malese va nell'Indonesia erano anche nel parzialmente dall'estero euro e che abbiamo integrato
E come tale l'occupazione globale aumentati se agente CIA dislocata
E in questo dislocamento non c'è nulla
Di frena abile
Perché
Nel momento in cui noi integriamo queste
Queste le centinaia di migliaia di lavoratori
Facciamo grande servizio
Alla competitività della nostra impresa in realtà tra la nostra economia del grande ciclo di deflazione che abbiamo vissuto negli ultimi tre quattro anni
Che ha consentito compreso l'Italia ha consentito di non avere una ripresa di inflazione nonostante una machismo notazione della Lega
è dovuto anche a questo fine
E cioè di aver integrato all'interno del nostro la dei nostri prodotti del lavoro a costo infinitamente più basso
E inevitabilmente più basso perché espresse da società
Confrontando i costi di una nostra fabbriche in Germania con una fabbrica in Cile speriamo che terra di costo del lavoro abbiamo un rapporto che all'incirca uno a quindici
A favore ovviamente dalla Cina io penso qualche volta quando sento i discorsi che devo dire francamente non condivido qualche mio collega industriale anch'c'è una dovrebbe ridurre il costo del lavoro certamente bisogna mettere sotto controllo la tornare Evoluzione del costo del lavoro questo è sicuro allora le cose che hanno fatto i governi Amato e Ciampi che hanno così tanto tratto beneficio in questo Paese
Ma non è pensabile che s'questo possa bloccare la globalizzazione e le sue conseguenze sull'occupazione perché se per esempio i sindacati tedeschi diventassero matti domani mattina ci proponesse un dieci per cento di riduzione dei salari il rapporto che invece di essere uno quindici sarebbero una tredici virgola cinque
Credo che certo medio di una quindicina non cambia il paradigma del problema economico non cambia nulla
Per cui
A del cortile è uno di questi costi se non lo si capisce
è una disoccupazione che anziché diventare temporary diventa strutturale come in Europa oggi io no oggi noi con diciotto milioni di disoccupati
Perché il problema dell'Europa
E non è un problema demagogico dire queste cose il problema perché a un certo punto a oltre un certo livello di disoccupazione c'è la delegittimazione della classe dirigente dello Shakhtar sia essa politica industriale sindacare la più importante
Basta non sta più insieme oltre un certo livello di disoccupazione
Quale sia non c'è un numero magico per dirlo però certamente noi con l'undici per cento dei disoccupati in Europa siamo ad un livello limite non so dirle se aggiungono magico del dodici aprile di rilevante siamo comunque a un livello limite nel tasso di disoccupazione sostenibile da una società
E allora il problema di nuovo di porsi non c'era
Pensando di poter reggere fittizie barriere intorno all'euro ma di capire dov'è che possiamo farlo io
Per uscire da una disoccupazione strutturale che sarà certamente attenuata da una ripresa economica ma non sarà che minimamente fermata da una replica certamente chiunque pensi che una ripresa della dell'economia anche a livelli di tassi di più gruppo del PD importanza sotto il tre più tre e mezzo Fossa riassorbire questo viso composizione è assolutamente confonde
Non c'è alcun dubbio
Coloro io credo che la disoccupazione un uno dei dei segnali delle lampadine più importanti per capire che o noi accettiamo la grande sfida
Ti questo Shift di questo sport saggio di questo spostamento dalla società industriale
Verso quella che si chiama Società dell'informazione
Oppure ci troveremo Dida di fronte ad uno scoppio nella nostra società proprio per il livello di disoccupazione non più temibile
Il che naturalmente comporta una ridefinizione del ruolo economico dovrà rilasciare e quando dico ruolo economico delle diverse aree non mi riferisco solo alle macroregioni Far East asiatico l'America Latina nordamericano l'Europa ma mi riferisco anche fatti più regionali prima il presidente sì mi fanno dire che il tempo stringe ragione cerco di chiudere
Quando quadretto ha detto prima che io non ero d'accordo che esistesse un c'è un contrapposizione tra lo sviluppo del nord est dell'Italia del Nord Ovest sì sì non sarà d'accordo ma esiste
Cioè voglio dire qua abbiamo qual è lo sviluppo della costa adriatica lo sviluppo dalla costa tirrenica esiste
Poi possiamo non essere d'accordo però insomma abbiamo constatato e allora quale e veramente se non mi dilungo sto un po'troppo adesso devo chiudere velocemente e quindi prego mancherà poca logica la mia premessa visto che circa stringerò sulla concluso la mia conclusione abbastanza semplice io credo che ci sia oggi un modo d'altronde molto di moda in America io credo sia molto applicabile anche da noi che finché Global and ex Lacan che solerte vuol dire appunto pensa alla globalizzazione pensa interi globalizzazione se non hai capito che s'è capito nulla
Ma poi agisci localmente felici sulle tue cori credo che questa accoppiata sia la necessità vincente per affrontare questa da un lato la globalizzazione dall'altra la regionalizzazione del mondo
Ma c'ero al massimo è scemo lasciatemelo dire una cosa
Ecco nel momento in cui il mondo si globalizzata
La gente individui se io stesso sento una grande necessità di trovare le mie radici
Cioè sino a quando io sono al livello nazionale posso anche in qualche modo trascurare nemmeno a mia la dichiarazione
Ma nel momento in cui vengo disperso nel mondo globale
Dal momento in cui il mio villaggio diventa villaggio globale
On disperato bisogno di ritrovare una compensazione interna
Che sia in qualche modo unico vincolo alla mia
La mia origine quando senza fare discorsi politici italiani avevano parlati
Federalismo cioè ma quello che è certo che in tutto il mondo
C'è una ricerca di nuovo alla ancoraggio territoriale che è una specie di Bilancio naturale
Come tutte le cose che riguardano l'uomo che tendono poi a ribilanciare sì tra questa globalizzazione e la necessità della regione allora scusate concludo Piemonte
Ma io credo prima di tutto che valga per il Piemonte quello che vale per tutte le regioni del mondo cioè non si possono solo più ricercare competitività con operazione dall'alto
Ma soprattutto Coop anche ci vogliono operazione dall'alto ma soprattutto con l'operazione bottom-up cioè che vengano dalle imprese dal territorio
E quindi io credo che anche per il Piemonte valga il fatto ripartire dalle competenze che abbiamo tale risorse che il nostro territorio purché ci muoviamo in una prospettiva di globalizzazione
Cioè credo che anche per noi
Non c'è nulla da distruggere di quello che abbiamo non c'è nulla di penalizzare di quello che abbiamo che sarebbe assolutamente un'operazione ma assolutistiche suicida
Ma sarebbe anche un'operazione assolutamente priva di prospettiva
Se non vedessimo come utilizzare queste fantastiche risorse che abbiamo che sono state ricordate tra i miei colleghi qui intorno alla tavola prima
In questo territorio dalle realtà industriale importantissimi che abbia questi territorio
Non le vuole non le facessimo
Muovendosi in questa prospettiva di globalizzazione cioè per me anche per il Piemonte uguale veramente
Questo concetto d'altronde corrisponde anche alla nostra storia
Alla nostra Alti Studi del passato
In un in un passato che aveva dimensioni territoriali ben diverso da quello attuale io penso Cinq obolo ex Knockouts valga anche molto bene per il Piemonte scusate mi sono De Pace il mio tempo
Sta ingegnere De Benedetti andate perse il suo tempo ma certamente ci ha dato un inquadramento globale ci ha prospettato questo futuro di digitalizzazione globalizzazione
In cui conviene che collochiamo il Piemonte e non possiamo collocarlo come una fortezza
Una delle condizioni perché il Piemonte non sia una fortezza e quindi una fortezza destinata a essere assediata che conquistata perché abbia delle collegamenti con le stelle
Quindi questa ossessione piemontese quei collegamenti ricordiamoci che mentre si faceva il Risorgimento si costruiva il tunnel del Moncenisio
Le armate piemontesi vincevano la seconda guerra di indipendenza e si scavavano le gallerie
Della ferrovia che andava a Genova e poi continua a volte eccetera quindi abbiamo sempre questa costante di comunicazione che è importante nella nostra storia in quest'ottica darei la parola l'ingegner Sergio Pininfarina
Grazie
Io voglio subito ringraziare il presidente vale per avere preso l'iniziativa di questo convegno a me sembra molto utile che di Cavaliere del lavoro confrontino le loro opinioni sulle concrete possibilità di rilancio del Piemonte
E sono incerto che da questa giornata di studio usciranno dell'interessanti spunti costrutti
Voglio fare anche una premessa
è ovvio che il futuro della nostra regione dipende da una concomitanza di fattori esempio la stabilità politica
L'efficienza della pubblica amministrazione
La competitività dell'impresa e lo sviluppo della ricerca la formazione professionale ed universitaria la politica fiscale
Fattori che hanno una dimensione che non è solo regionale
Ma e anche nazionale ed internazionale
Quando accettai l'invito del presidente a partecipare a questo convegno
Convenimmo ti avrei trattato un tema specifico
Il ruolo delle infrastrutture di trasporto per lo sviluppo futuro del Piemonte
Si tratta certo di un tema circoscritto
Ma che a mio giudizio costituisce uno dei fattori strategici
Sul quale dovrà contare la nostra regione per rafforzare la sua competitività
Da sempre il Piemonte ha svolto un ruolo storico fondamentale
In particolare nell'ultimo secolo ha svolto un ruolo trainante nello sviluppo economico tecnologico e sociale del nostro Paese
La nostra regione è stata tra le prime in Italia e in Europa industrializzata sì
E ciò in ragione della vocazione imprenditoriale
E di una diffusa cultura pragmatica delle sue genti
Attenti alle novità scientifiche
Traducibili in iniziative produttive
Per i primi impianti imprenditori piemontesi
Fin da sette ottocento
Il viaggio di lavoro nelle vicine regioni francesi svizzere
E poi anche in Germania e Gran Bretagna era un evento normale
Che noi ritroviamo frequentissimo nelle loro Biografia
L'ambizione di mettersi al passo con le economie più moderne
Con l'obiettivo di raggiungere in qualche caso di superarle si è mantenuta fino ad oggi
Lasciatemi a questo proposito ricordare il caso dell'accordo promosso nell'ottantasei dalla Federazione degli industriali piemontesi
Con le comunità imprenditoriali delle regioni con altri Svizzera romanda Catalogna e Baden Württemberg
Al fine di confrontare mettere a frutto le reciproche esperienze
Accordo che ancora oggi è funzionante e vitale
E commenta dimenticare inoltre la tempestività per citare i due casi più noti con la quale la FIAT e l'Olivetti hanno adottato sin dai primi decenni del secolo i più moderni modelli di organizzazione del lavoro
Basati sull'esperienza maturata nelle visite americane dei loro fondatori
E come dimenticare tutti quei piccoli e medi imprenditori piemontesi
Che nei decenni scorsi hanno saputo prima imparare da esperienze più volute
E poi molto spesso raggiungerle
Collocandosi con i loro prodotti su livelli di eccellenza tecnologica
Lo spirito imprenditoriale piemontese si è tradotto in un robusto tessuto industriale
Per numerose ragioni e tra esse l'avvedutezza di coloro i quali hanno realizzato per tempo quella rete di trasporti che ha collegato la nostra regione con il resto dell'Italia con l'Europa
Ne sono testimonianza la Rete ferroviaria piemontese
Promossa con eccezionale lungimiranza da Cavour
E poi quella italiana promossa dei primi governi unitari ancora d'impronta piemontese
Per non parlare dei primi trafori ferroviari alpini come quelli del Frejus pensati promossi e progettati
Da quei primi nuclei di imprenditori che si riunivano nel secolo scorso nei locali della vecchia camera di commercio di Torino
Allora l'Unione industriali non era ancora nato
Tutto ciò acconsentito alle nostre produzioni di raggiungere i mercati più lontani
E alle persone quella mobilità indispensabili al funzionamento di una moderna società industriale
Volgendo ancora per un attimo lo sguardo alla storia recente
è significativo ricordare che fino a un paio di decenni orsono
La crescita della dotazione infrastrutturale del Piemonte
E soprattutto i collegamenti stradali e ferroviari transalpini avevano preceduto in larga misura
Lo sviluppo economico della regione
Divenendone un vero e proprio fattore propulsivo
Purtroppo negli anni più recenti la situazione si è capovolta
Alla crescente richiesta di infrastrutture di trasporto moderne ed efficienti l'Offerta e appartata è apparsa drammaticamente inadeguata
Io credo di poter affermare che la progressiva marginalizzazione del Piemonte
Nella rete dei trasporti italiani ed europei sia stato uno dei fattori all'origine della nostra perdita di posizioni fra le regioni italiane
Che negli ultimi anni ci hanno fatto retrocedere nella graduatoria nazionale relativa al prodotto interno lordo pro-capite dal terzo all'ottavo posto
Il Piemonte infatti è una delle regioni italiane che ha maggiormente risentito della recente crisi economica
E che oggi è una fase della ripresa fatica a ricandidarsi come un'area di attrazione di nuovi investimenti
Le cospicue risorse finanziarie che vengono create dalle forze economiche della nostra regione
Sono superiori a quelle che in esse vengono investite
I motivi di questo fenomeno negativo sono complesse
Ma dovremmo trarre insegnamento da quelle aree sistema come quella lombarda ed io Nese
Per limitarci alle più vicine
E sono riuscita a trovare una loro specifica fisionomia
è una loro specifica capacità di attrazione proprio i due esempi citati sono la testimonianza che tra i fattori all'origine del nostro declino c'è sicuramente la progressiva marginalizzazione del Piemonte nella rete dei trasporti italiani ed europee
Le infrastrutture di comunicazione esistenti non sono più in grado di sormontare con efficienza richiesta gli ostacoli delle barriere naturali che circondano il Piemonte
Si pensi ad esempio al ritardo del completamento dei collegamenti autostradali con la Francia
All'inadeguatezza dei collegamenti aerei
All'insufficienza dei collegamenti ferroviari
Il rilancio della nostra regione può tendente avvenire quindi anche attraverso la realizzazione di grandi opere infrastrutturali di comunicazione
Esse costituiscono un importante fattore di competitività per il sistema industriale
E provocano la messa in moto di quella sequenza favorevole che conduce allo sviluppo economico e quindi all'occupazione
La carenza infruttuosa infrastrutturale del Piemonte
è grave soprattutto se confrontata con l'elevato grado di apertura della nostra industria verso l'est
Il Piemonte ha una quota percentuale delle esportazioni sul prodotto interno lordo regionale di circa il venticinque per cento tra le mani tra i maggiori del Paese anche se negli ultimi due anni abbiamo sfruttato la spinta all'export meno di altre regioni
Quali ad esempio in Veneto ed Emilia
Tuttavia la nostra regione continua a essere tra quelle maggiormente interessate al traffico internazionale
Per quanto riguarda i flussi di merci tra il nostro paese d'Europa attraverso l'arco alpino la nostra regione è seconda solo alla Lombardia
I traffici attraverso il Frejus sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni
E attualmente soddisfano un quinto del traffico merci ferroviario internazionale
Queste intenso traffico rende necessario migliorare il sistema delle infrastrutture di trasporto regionale
L'accordo di programma fra Regione Piemonte il Governo ha stipulato nel novantaquattro
Ha destinato quattordici mila miliardi per la ripresa e l'accelerazione degli investimenti in questo settore
Ma molti interventi
Stenta no decollare
Altri rimangono non concluse
Mi riferisco in primo luogo a completamento dell'autostrada del Monte Bianco
Qui sono terminati i lavori nel tratto Osto Moshe
Mentre per quanto riguarda il tratto mancante fino a Courmayeur
I lavori sono stati bloccati da un ricorso presentato da un gruppo di ambientalisti
Questo non consentirà di rispettare il termine del novantasei per il completamento di un'opera appesa da quasi vent'anni
Ancora più grave è il caso dell'importante traforo autostradale delle Alpi Marittime
Sulla necessità del quale esiste da tempo il consenso reciproco di Italia e Francia e che è destinato a collegarsi con la direttrice Cuneo Asti
è necessario che i lavori inizino al più presto e che i mille miliardi previsti per l'opera siano resi effettivamente disponibili all'Anas
Da ultimo ma non meno importante
è il raddoppio della Torino Savona
In considerazione dell'importanza dei rapporti economici tra Piemonte e Liguria
Questa arteria non potrà essere completata nemmeno entro novantasei
Perché non si possono prevedere i tempi per il tratto Fossano Mondovì per il quale mancano i finanziamenti
E anche rientra l'attraversamento di Millesimo non sarà pronto prima di tre o quattro anni
Per quanto concerne il miglioramento dei collegamenti nell'Alta Valle di Susa
I prossimi campionati del mondo di sci del novantasette rappresentano una grande occasione
Non solo per ridisegnare la visibilità la viabilità della zona
Ma anche per dare maggiore visibilità esterna del Piemonte
A tale fine
E già giudicare positivamente la creazione di un'inedita procedura di commissariamento che dovrebbe assicurare lo svolgimento dei lavori previsti nei tempi stabiliti
Voglio infine ricordare l'importanza di realizzare opere che migliorino l'accessibilità della fascia pedemontana
Che coinvolgano tra l'altro le nuove province di Biella del Verbano Cusio Ossola e assicurino il collegamento tra Ivrea e Vienna
Per quanto riguarda il trasporto aereo la nuova aerostazione il Torino Caselle consente grandi potenzialità di crescita per il trasporto sia dei passeggeri sia di merci
Essa infatti permetterebbe di raddoppiare il traffico annuo portandola oltre tre milioni di passeggeri e con un livello di Confort rade quattro
Ma deve per sfruttare le sue potenzialità in ambito internazionale attivare più numerosi collegamenti
E così recuperare l'ampia quota di traffico merci generato delle aziende piemontesi che oggi è inoltrato su altri avevo porti italiane ed europee
A questo punto vorrei soffermarmi sul trasporto ferroviario
Che come sapete da qualche anno seguo con particolare attenzione
Nella mia qualità di presidente insieme al sindaco Castellani
Del comitato promotore dell'alta velocità ferroviaria Dione Torino-Milano Venezia Trieste
Io voglio subito dirvi che a mio parere nei prossimi anni il Piemonte si giocherà gran parte della sua forza competitiva sulla capacità di diventare uno dei nodi europei della futura Rete ferroviaria continentale ad alta velocità
Molte difficoltà tuttavia ostacolano ancora la sua realizzazione
Paradossalmente proprio l'espressione alta velocità non c'ha giovato
Essa deriva dal famoso TGV trarrà Vitesse che così grande successo Couto in Francia
Ma questa denominazione alta velocità ha però favorito nel nostro Paese una visione distorta di questa nuova infrastruttura
Molti hanno pensato a un mezzo di trasporto degli riservato a pochi ricchi passeggeri
Nulla di più sbagliato
Alta velocità significa mobilità di persone e cose
Su linee costruite secondo di odierni standard tecnologici
E quindi capaci di far transitare treni passeggeri oltre duecentocinquanta chilometri ora e merci a centosessanta chilometri all'ora
Queste velocità consentono elevate ponte inizia a vita e quindi la possibilità di un'effettiva concorrenza con le altre modalità di trasporto ma soprattutto l'alta velocità significa il quadruplicamento delle linee e vuol dire quindi liberare le linee attuali lasciandole completamente a disposizione del trasporto locale merci e pendolari
Negli ultimi vent'anni l'aumento della domanda di trasporto passeggeri e merci si è ripartito in modo assai diseguale tra le diverse modalità
Riversando sì in particolare sul sistema stradale ed autostradale che ha visto raddoppiare il traffico merci e passeggeri
è invece rimasta praticamente stazionari alla quota di trasporto su rotaia
Attualmente in Italia si concentra sulla strada l'ottantacinque per cento della domanda passeggeri e l'ottanta per cento della domanda merci sono percentuali che non hanno eguali fra i Paesi più industrializzati d'Europa
Dove questo squilibrio esiste ma in misura assai minore
Nel dicembre del sessanta la comunità europea ha deliberato la realizzazione di una rete ferroviaria continentale
Con caratteristiche di alta velocità ponendola fra i suoi obiettivi strategici
Questa decisione e dovute in primo luogo alla consapevolezza che il processo di integrazione economica e sociale europeo necessità di questa nuova infrastruttura di trasporto che avvicinerà in misura eccezionale i diversi stati membri
Contribuendo inoltre alla diminuzione dello squilibrio fra traffico su rotaia estratta
A tutto ciò si aggiunga che il mezzo di comunicazione ferroviaria e quello meno inquinante più sicuro
Dal libro verde dell'Unione Europea risulta infatti che soltanto il quattro per cento delle emissioni nocive deriva dal trasporto ferroviario
E che la mortalità per incidenti e di gran lunga inferiore rispetto alle altre modalità
E per darvi ancora un altro esempio il suolo occupato da una rete ferroviaria a doppio binario
A parità di merci e persone trasportate circa un terzo dello spazio occupato da un'autostrada
E ciò è importante
Se si considera che le infrastrutture di trasporto hanno un impatto generalmente permanente e spesso irreversibile sull'ambiente
Non va dimenticato che il sistema complessiva dei trasporti sarà frattanto più vantaggio dagli interventi di miglioramento del sistema ferroviario
Quanto più questi saranno coordinati con quelli degli altri mezzi di trasporto
Secondo i principi dell'intermodalità e naturalmente delle regole del mercato
Il futuro delle comunicazioni
Dovrà essere infatti di tipo intermodale
Dove la modalità stradale quella ferroviaria ed aerea dovranno razionalmente integrarsi
Ciò approderà a un maggiore equilibrio tra i diversi mezzi
Con beneficio della sicurezza e dell'ambiente con maggiore efficienza complessiva e con una loro migliore più gradevole utilizzazione da parte di tutti gli utenti
In questo approccio intermodale un ruolo di eccezionale rilievo
Assume il ruolo di eccezionale rilievo il progetto d'alta velocità ferroviaria Progetto che come dicevo prevede il quadruplicamento delle principali direttrice ferroviaria del Paese
O si è la linea Trieste Venezia Milano Torino Lione lungo la direttrice est-ovest
Milano Genova e Milano Napoli Dongola direttrice nord-sud
Per comprendere il rilievo eccezionale di questo progetto
Noi dobbiamo confrontarlo idealmente con eventi del passato quali passaggio dal binario singolo a doppio binario
O in tempi più recenti al varo della rete autostradale italiana
Si pensi all'impatto sociale ed economico dell'Autostrada del Sole
L'alta velocità avrà delle conseguenze di portata eguale se non superiore
Io sto parlando di uno dei progetti più ambiziosi degli ultimi decenni
Per entità di investimenti
Quasi quaranta mila miliardi di lire e tecnologie utilizzate
Che ha il duplice obiettivo di ridisegnare in modo efficiente ed integrato l'intero sistema dei trasporti nazionale nonché di metterci al passo con i paesi più sviluppati e dell'Unione Europea
Non posso non ricordare anche rilievo occupazionale
Duecentocinquanta mila occupati in sette anni
Questo progetto si sta realizzando con la partecipazione per il sessanta per cento del totale di capitali privati
Questa partecipazione rappresenta una significativa novità in senso privatistico in un campo che tradizionalmente di esclusiva azione statale
E nel contempo costituisce una garanzia della volontà di adottare criteri di economicità nella gestione dell'opera
In questo ambito assume particolare rilievo la direttrice ferroviaria est-ovest
Trieste Tarvisio Milano Torino Lione
Perché attraverserà le regioni più industrializzate del Paese
Che producono circa il sessanta per cento del prodotto interno lordo nazionale e realizzano globalmente il sessantasette per cento del traffico merci e passeggeri italiano
Essa inoltre raccoglie il ventisei per cento del traffico globale comunitario merci e passeggeri
Contro percentuali e sei minori delle altre due direttrici est-ovest nostre concorrenti a nord delle Alpi
Diciotto per cento della Parigi Bruxelles Colonia Berlino quattordici per cento della Parigi Strasburgo Stoccarda Vienna
Il Piemonte rappresenta l'elemento chiave di questa direttrice
Perché con una tratta Torino-Lione d'Italia si collegherà alla Rete europea ad alta velocità verso Sud Ovest in direzione Marsiglia Barcellona verso nord ovest in direzione Parigi euro trentadue
Per darvi un'idea concreta si potrà andare da Torino-Lione in un'ora e mezzo contro le attuali quattro ore a Parigi in tre ore e mezzo contro le attuali sei ore e venti minuti
A Londra i circa sei ore contro le attuali ore nove e trenta questo dopo la realizzazione dell'euro trentadue
In particolare la Torino-Lione rappresenta un'infrastruttura di vitale importanza per la nostra regione che potrebbe così ristabilire la sua centralità in ambito europeo
è significativo che i documenti comunitari definiscano la Torino-Lione l'anello mancante della Rete Europea
Perché la sua assenza pregiudica oggi e a maggior ragione in futuro tutto il disegno europeo di Rete ferroviaria integrata fra diversi paesi
Il potenziamento di questa linea consentirà inoltre i più che raddoppiare la capacità di trasporto di sistema ferroviario tra i due versanti delle altre ciò è importante
Se si considera la critica situazione nella quale versano i collegamenti alpini ferroviaria e stradale ormai prossimi alla saturazione
Attualmente attraverso i valichi alpini passano cento milioni di tonnellate di merci che raddoppieranno entro i primi anni del Duemila
Mentre l'attuale collegamento ferroviario Torino-Lione raggiungerà la saturazione entro fine decennio a tutto ciò va aggiunto l'effetto propulsivo sulle attività industriali e sull'occupazione
In particolare la visione Torino-Milano significa un investimento capace di dare lavoro a circa cinquanta mila occupati nell'arco di otto senza contare le attività di servizio indotto
Ma qual è la reale situazione dell'alta velocità in Italia
Si può dire che è soddisfacente per la direttrice Milano Napoli
Infatti Roma-Napoli è ormai in fase di costruzione dalla scorsa primavera
Le tratte Milano Bologna Firenze hanno concrete possibilità di concludere le conferenze dei servizi nei prossimi giorni e aprire i cantieri entro questa si è invece molto più indietro per le diverse tratte della est-ovest che più ci interessa no e che toccano le Regioni industrialmente più sviluppate del Paese
Per le tratte a destini nano e per la Milano Genova sogni in corso le sono le fasi progettuali
Ma non sono stati deliberati i due specifici finanziamenti
Per quanto riguarda infine la Torino-Lione
Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha deciso nel dicembre scorso di inserirla fra i quattordici progetti transeuropee
Infrastrutturali prioritari che potranno godere del contributo finanziario della stessa comunità se
Se saranno cantierabili entro il mille novecento per novantasei
Per tale motivo ai governi di Italia e Francia nel dicembre scorso hanno deciso di avviare la progettazione esecutiva della nuova linea ed è stato costituito un gruppo europeo di interesse economico JJ
Composto dalle ferrovie italiane e francesi
Per approfondire gli aspetti tecnici economici e finanziari della linea e in particolare della sua sezione internazionale
Costituita dal tunnel di base fra Susa e sei già deboli di ben cinquantaquattro chilometri
La tratta Torino-Lione al valore soprattutto se essa potrà incontrare a Torino la rete italiana ad alta velocità
E quindi è necessario superare presto gli ostacoli che ancora si frappongono alla realizzazione della Torino-Milano
Il ritardo nell'avvio dei lavori della Torino-Milano unica tratta della direttrice est-ovest già finanziata danneggia infatti in modo assai grave anche l'avanzamento del progetto della Torino-Lione
Che interesse avrebbero infatti i francesi
A realizzare rapidamente il nuovo team dell'attraverso le Alpi
Se arrivati nel territorio italiano non potessero usufruire di una rete ferroviaria ad alta velocità verso il sud del Paese verso l'est europeo
E quindi indispensabile chiudere la conferenza di servizi della Torino Milano al più presto e consentire l'apertura dei cantieri entro quest'anno
Come certamente sapete
Il programma dell'alta velocità anche degli accaniti oppositori
E ciò è dovuto a mio parere ad una insufficiente informazione
E necessario pertanto dare risposte serie e approfondite
Alle preoccupazioni di quelle popolazioni che hanno una visione ingiustamente drammatica dell'impatto ambientale dell'alta velocità sul territorio
Penso soprattutto agli abitanti della valle di Sciuscià
E qui è bene dire chiaramente che l'alta velocità va fatta e può essere fatta nel più rigoroso rispetto delle condizioni di vita degli abitanti della valle
Anche perché le tecnologie esistenti ci consentono di mitigare tutti gli effetti negativi sull'ambiente
Si deve però anche dire che con la nuova linea si aprono delle grandi opportunità a vantaggio delle popolazioni valsusini nelle
In primo luogo si libera la linea ferroviaria tradizionale a favore di un più efficiente traffico pendolare turistico
In secondo luogo si riduce drasticamente il traffico di veicoli industriali e quindi l'inquinamento atmosferico
Ed infine è possibile cogliere quest'occasione per affrontare il riassetto urbanistico di molti comuni che sono oggi attraversati dall'infrastruttura ferroviaria
In sintesi nei prossimi mesi l'impegno del nostro comitato promotore in collaborazione con la Regione
E con la provincia di Torino si concentrerà la a favore della chiusura della conferenza di servizi della Torino-Milano
E affinché in Geie che è stato costituito per la Torino-Lione rispetti i tempi programmati dall'Unione Europea per la progettazione esecutiva
Così da rendere cantierabile l'opera entro il mille novecento e sessantasei
Cari colleghi e qui finisco
C'è ancora molto da fare per assicurare a questo nostro Piemonte
Un sistema ed infrastrutture di trasporto che sia almeno paragonabile a quello dei Paesi con i quali quotidianamente ci confrontiamo con i nostri prodotti
Lo statuto del gruppo piemontese dei Cavalieri del lavoro
Prevede esplicitamente fai sui fini e cito testualmente
Quello di tra virgolette contribuire allo studio la risoluzione di tutte le questioni nazionali interessanti l'economia lavora l'alta velocità è un'opera che avrà un valore epocale
Se essa importante per l'Italia per il Piemonte e vitale
Eviterà l'emarginazione della nostra regione ci permetterà di svolgere nuovamente una funzione di primissimo piano in Italia e in Europa
Molti ostacoli
Molta disinformazione si frappongono ancora alla sua realizzazione io son certo di potere contare sul vostro Conte sostegno i cittadini ed i Cavalieri del lavoro per raggiungere questo traguardo
Per adoperare un'espressione di Mario Deaglio
Una partita che stiamo giocando cosiddetto per il futuro del Piemonte è tutt'altro che persa noi possiamo ancora vincere grazie
Ringrazio l'ingegner Pininfarina questo importante documentato intervento che chiarisce tutta una serie di problemi sullo stato dell'arte relativa quest'opera per noi fondamentale che assume anche un valore simbolico insomma di quello che si vuole fare si può fare delle difficoltà che ci sono davanti io direi che con questi quattro interventi abbiamo dato al pubblico come dicono gli inglesi molto cibo per i nostri pensieri ecco possibile che questo cibo richieda parecchio tempo per essere assimilato ma può darsi che ci siano già adesso delle delle reazioni degli interventi quindi io
Darei la parola a chi la chiede su questa ampia panoramica che abbiamo toccato
C'è qualcuno
Si sente di prendere prego
Può venire accomodarsi
Di dire il proprio nome
Franco Sartorio
In questo
Contesto si è parlato molto di fare
Le cose che il Piemonte sa fare
Indubbiamente una vocazione del Piemonte
è quella dell'industria dei beni strumentali
C'è stato un tempo in cui il Piemonte produceva il quaranta per cento dei beni strumentali italiani
Un mestiere molto difficile
Anche perché per definizione
Alti e bassi
Che richiede molto amore molta attenzione
Bene questa questa attività
Io non tese sta svanendo
Sta svanendo per molte ragioni concorrenza estera
Ma anche perché indubbiamente
Dall'ultima crisi
Quasi tutte le aziende sono uscite abbastanza bastano anche se sono sopravvissuti
E lana ripresa attuale è una ripresa drogata drogata dalla valutazione e quindi bisogna stare attenti a destra ottimisti per il futuro
Sono d'accordo con l'ingegner De Benedetti quando dice che oggi non è importante la tecnologia avanzata quanto il know how ma anche il know how per fare la tecnologia avanzata
Qui c'è
Ma nonostante tutto quando leggiamo della dell'Italia per la sua struttura industriale leggiamo anche che è l'ultima delle sette
Nel settore della tecnologia avanzata
Bene qui in Piemonte c'è una tecnologia avanzata che c'è e potrebbe svilupparsi che è quella appunto dei beni strumentali
C'è qualche cosa da fare ricordo solamente una cosa che non è stata fatta è stata dimenticata
La legge per Lina la all'Inter in l'intrapresa giovanile
A quarantaquattro
Parla di Giovani fino a ventinove anni
Questo va bene in generale per tante altre attività attività di servizi per esempio anche per il software
Sia professionalmente maturi è risorta a ventisei ventisette anni
Ma per essere maturi
Per pensare a intraprendere nel settore dei beni strumentali occorre una maturità maggiore
Io ho iniziato la dea che avevo già trent'anni compiuti e pentita di averlo fatto in fretta perché avevo già una bella speriamo sta in direzione di dirigente alla figlia cosa rara bene dobbiamo pensare che per quanto riguarda i beni strumentali se l'Ulivo ce lo vogliamo uccidere se vogliamo prendere dare la speranza ai giovani intraprendere in questo settore occorre fare magari a livello regionale perché questo è tipico di questa Regione dei provvedimenti che consentano ai giovani imprenditori almeno fino a trentacinque anni di avere delle facilitazioni adeguate per pensare a intraprendere questa strada
Altrimenti sarà la grazie
Ringrazio l'ingegnere Sartori io se qualcuno dei relatori vuole intervenire sugli interventi può farlo
Ridotto ad Arcuti forse potrebbe avere qualcosa da dire su su questo settore sulle sue difficoltà su come se ne può uscire
Sì per dei beni strumentali insomma su quel
Pare che la una delle risposte fosse già implicita
Nella Chiara l'indicazione fatta dal tale genere De Benedetti
Cioè la tecnologia che finisce per essere un proprio sono raccordo con l'ingegner Sartorio che sicuramente questa questo settore
Trascurato chiaramente quel settimo posto
Che lui citava a a livello di ricerca tecnologia eccetera senz'altro il nostro Paese e
L'ha raggiunto perché è pur sempre il settimo posto ma il settimo dopo altri sei
Dalla così da un osservatorio può essere quello delimiti amministravo amministrato il fondo della ricerca mi sentirei di dire fare un un'affermazione
E vero che nelle nostre imprese le spese per la ricerca forse non sono in percentuali tali da competere con gli altri Paesi europei
Però è altrettanto vero che i nostri imprenditori hanno un'intelligenza di applicazione quindi di acquisto di ricerca dall'estero e di missione nel processo
Che forse gli stessi che inventano la tecnologia non sanno fare
E questo mi sembra possa essere
Veramente una risposta perché ci siamo forse anche un po'riempiti la bocca molte volte
Solo un necessario per assorbire queste spese diceva bene l'ingegner De Benedetti
Questi sono tutti Investimenti marciare gli altri
Ho le aziende sono in grado di assorbirle nel conto economico come spesa corrente altrimenti finiscono per diventare un insussistenza dell'attivo
Quindi questo
Un problema tutto aperto sicuramente il fatto dei beni strumentali che è sempre stata la punta di diamante dell'a rea chiamiamola tecnologica torinese e piemontese
Deve essere seguita in modo particolare degli imprenditori ci sono si danno tremendamente da fare
Ma è chiaro che sull'avvenire così come ci è stato delineato da Carlo De Benedetti un ripensamento sulle diverse strategie deve essere operato
Grazie qualche altro intervento
Ecco se non ci sono altri interventi io dare la parola a tappeto Diana presidente della Federazione nazionale
Dei Cavalieri del lavoro presidente lei questa mattina ha sentito molti accenni di patriottismo piemontese però avrà potuto constatare come questi accenni si collocano sempre
In un contesto molto chiaramente italiani
Grazie grazie anche per l'invito grazie al gruppo regionale dei Cavalieri del lavoro piemontesi per questa iniziativa che a me sembra estremamente utile ad appropriata momento nel quale le organizzazioni le aggregazioni partitiche
Hanno evidentemente perso di credibilità e di ascolto credo che tocchi a alle categorie imprenditoriali
Il compito di supplire a una mancanza di riflessione è una mancanza di proposte
A una mancanza di idee nel momento in cui viceversa il Paese ha grande bisogno
Di nuove di nuove soluzioni di nuove e più adeguate idee grazie dunque di questi per questa per quest'invito
Peraltro prendo la parola con qualche difficoltà prima di tutto perché avete ascoltato abbiamo ascoltato direi in maggiori responsabili maggiori esperti della economia piemontese e quindi per me è stato un piacere ascoltare loro ma avrei ben poco da aggiungere alle cose che da loro sono state dette
Una difficoltà in più perché è un ritardo aereo mi anche
Causato l'impossibilità di ascoltare l'intervento del collega Arcuti
E del collega Terje Cerutti orletto viceversa con interesse perché me l'aveva mandato cortesemente in anteprima l'intervento del presidente marito quindi intervengo diciamo senza aver ascoltato alcuni del degli interventi certamente interessanti che sono stati fatti stamane
Ho avuto peraltro molto intima interessa ad ascoltare Debenedetti l'amico Sergio Pininfarina
Ma una difficoltà in più derivata dal fatto che siamo ormai all'una che non vorrei profittare dei vostri succhi gastrici che per avere fatto una qualche esperienza anche elettorale in Piemonte e so bene che anti dati una certa ora non bisogna assolutamente andare quindi il mio tempo sarà brevi e il tempo di parola sarà brevissimo non vi preoccupate non profit erode la vostra pazienza
Vorrei fare soltanto alcune sottolineature probabilmente delle cose molto interessanti che sono state dette non ha titolo conclusivo ma proprio per quella riflessione alla quale il presidente professor De Angelo Cera
Invitato tutti
Una prima riflessione deriva dalla mia personale esperienza io sono tuttora Bonato e pago puntualmente l'abbonamento a un giornaletto che si chiama la voce di Bruce membro e quindi so tutto sul gli eventi anagrafici le nascite le morti i matrimoni e di questa piccola comunità di Bruce né Ingo e di quella vicina di Roasio
Sono abbonato a questo giorno ha detto da tempo in immemorabile praticamente da quando ho cominciato la mia attività professionale nella loro Congo Belga oggi Zaire dove ho cominciato a fare il coltivatori di caffè
E questo giornale era praticamente l'unico giornale in lingua italiana che arrivava puntualmente
E questo perché in quella regione allora davvero sperduta senza mezzi di comunicazione ed altro c'erano tanti emigrati piemontesi proprio di quella di quella zona dei di Proust membro di Roasio
I Cavalieri del lavoro quest'anno sono andati in Australia
Io non gli ho accompagnato il giornale che della rivista che vi è stata distribuita da una succinta cronaca di questo viaggio
Sono stato per conoscono Australia vi sono stato un paio di volte ho visitato il Queensland la zona tropicale dell'Australia
E in questa Regione ho trovato tanti piemontesi biellesi di seconda generazione erano arrivati di loro genitori come tagliatore di canna
Nei climi tropicali il lavoro di tagliare la canna e certamente il lavoro più infame più drammatico che si che si pone che si possa pensare di fare ebbene dal Piemonte allora partiva la gente per l'Australia per il Congo belga e per cercare lavoro
Sicché questa industrializzazione questo sviluppo che il Piemonte ha avuto che oggi viene chiamato maturo a tutto sommato malgrado quello che ci veniva ricordato degli dei grandi investimenti fatti fin dall'epoca del Risorgimento ha però un'origine abbastanza recente
Ha fatto delle cose meravigliose in pochissimi anni
E sì oggi queste cose sembrano quasi preistoria e perché davvero il passo del Piemonte è stato un passo accelerato dovuto alla tenacia la capacità della sua gente
Che abbiamo ancora una volta sperimentato quest'anno di fronte a quello evento luttuoso
Delle alluvioni abbiamo visto come ha reagito questa terra e questa gente e credo che questo sia tutto sommato l'aspetto più positivo sul quale noi possiamo contare per il futuro del Piemonte del quale noi oggi parliamo
Un futuro che è strettamente legato alle sorti
Dell'intero Paese indubbiamente non si può pensare a un futuro e uno sviluppo del Piemonte se non pensiamo al futuro allo sviluppo dell'intero Paese
E da questo punto di vista noi non possiamo non rallegrarci di quelli che sono dei fatti positivi che sono stati anche qui sottolineati il il risultato record della bilancia dei pagamenti dello scorso anno indubbiamente in gran parte dovuto alla svalutazione della nostra moneta ma non solo a questo anche altre monete hanno svalutato ma quell'economia non hanno avuto qui gli exploit che ha avuto viceversa l'economia italiana
Sicuramente sotto l'aspetto della produzione dell'aumento della produttività il nostro Paese ha conosciuto e conosce ancora in questi giorni delle situazioni del tutto favorevoli stiamo attraversando sotto il profilo economico una congiuntura indubbiamente favorevole di questa dobbiamo profittare possiamo approfittare
E però possiamo e dobbiamo profittarne
A condizione di mettere in ordine alcune cose in casa nostra
E di queste io credo tutti noi parliamo a tutti noi riflettiamo per cui non è possibile non per non parlarne oggi
Non per far campagna elettorale io sono fatto ormai il mio servizio civile come Sergio Pininfarina
E non ho alcuna intenzione dire presentarmi in una prossima competizione elettorale però credo che di queste cose anche i Cavalieri del lavoro anche la gli imprenditori debbano occuparsi preoccuparsi diceva giustamente deve delitti
Citando Shimon Peres che alle frontiere si possono fermare le armi con un metal detector non si possono fermare le idee
Non si possono fare ma neppure i danari
E il danaro e si dice come il coniglio appena sente qualche schioppettate nei dintorni si infila nella buca finché non è tranquillo non riesce fuori
E questa è la situazione che sta conoscendo il nostro Paese paese di grandi risparmiatori siamo ancora e dobbiamo essere fieri di questo tra i più grandi disegni di risparmiatori d'Europa anzi del mondo
E però purtroppo molto spesso il nostro risparmio
A differenza di quello che avviene in A e in altri Paesi va fuori
E questo è un fatto del tutto negativo
Ma non è un fatto che si può evitare
Semplicemente facendo dei rigidi controlli sulle esportazioni valutare bisogna evidentemente Torrent tornare a far sì che la gente abbia fiducia nell'avvenire del proprio Paese che abbia fiducia negli investimenti che va a fare e la fiducia non è una cosa che può essere comandata dall'alto fiducia qualche cosa che deve essere conquistata
Giorno per giorno
Ecco credo che questa sia la vera frontiera di fronte alla quale si trova il Piemonte si trova il resto di il resto d'Italia
Dobbiamo io credo in questi giorni tutti cercare di fare uno sforzo perché fra le parti politica e si arrivi ha un momento di tregua ha un momento di accordo
Perché possa far sia al più presto quella manovra economica che non è più sufficiente non lo era prima e non lo lo è ancora di meno adesso dopo quello che è successo nei giorni scorsi dire nelle ultime ore
Insufficiente forse ma certamente necessario urgente impellente andava fatta probabilmente già prima oggi già siamo in ritardo
Prima si fa e meglio è altrimenti rischiamo davvero che nei prossimi giorni la nostra munita perda ulteriormente dipeso perda ulteriormente di competitività nel nel comprende il contesto europeo Pininfarina si è molto riferito a questo contesto europeo da buon
Euro ex europarlamentare
Una una frase di De Benedetti mi ha preoccupato quando De Benedetti dice bisogna che l'Italia rientri nell'Europa dà già per scontato che noi siamo fuori dell'Europa
Io non so se siamo già fuori ma certamente siamo in una posizione assai difficile nella quale il nostro paese uno dei sei Paesi fondatori della Comunità economica europea firmatari del Trattato di Roma oggi a livello europeo viene guardato con sospetto quasi con diffidenza e con incredulità
Viene sta da molti punti di vista da molti osservatori posposto ad altri Paesi che sono entrati nell'Europa dopo di noi per esempio la Spagna
Perché quel fenomeno della emigrazione dal Sud
Verso il nord e ne specie verso il Piemonte Piemonte una delle regioni che ha avuto il ma la maggiore emigrazione dal Sud
Potrebbe ripetersi
Almeno entro certi limiti
Nella misura in cui essendo finalmente finite quella sciagurata impresa che si chiamavano le cattedrali nel deserto Ring investimenti assurdi che sono stati fatti in alcune zone dell'Italia meridionale e viene meno però anche un certo una certa possibilità di creare lavoro in questi in quelle zone per cui potrebbe anche di fronte all'allargarsi drammatico della forbice fra nord e sud potrebbe esserci a mio modo di vedere un pericolo di una ripresa di un fenomeno di un flusso immigratorio
Verso il Piemonte che se in passato ha potuto assorbire questa manodopera eccedentaria in altre regioni d'Italia oggi si troverebbe fortemente in difficoltà a continuare su un'azione di questo genere
E dunque quale futuro per per il Piemonte io credo che il Piemonte debba necessariamente investire ancora
In ricerca investire ancora
Tecnologia avanzata
Vero dice Debenedetti le tecnologie oggi si si acquistano all'estero come pure le materie prime
E però è anche vero che le tecnologie si acquistano a caro prezzo le materie prime costo no costò talvolta anche molto ecco nella nell'andamento della dell'inflazione
L'Istat in questi giorni ci valuta che l'inflazione è cresciuta di qualche punto ma siamo ancora io direi al di sotto dei livelli di guardia il quattro virgola tre per cento però è pur sempre un livello che deve farci drizzare le orecchie
Ma in questo quattro virgola tre per cento vi sono alcuni settori che sono cresciuti di più alcuni comparti che sono cresciuti di più
E uno di queste son certamente i servizi
Ma l'altro
L'alimentazione e qui dove probabilmente vi è stato un aumento più notevole dei prezzi del del costo della vita
E allora anche se mi rendo conto che sempre
Possibile l'acquisto all'estero anche di materie prime alimentari e che è stato una scelta fatta dal nostro Paese in passato si è detto meglio comprarlo all'estero piuttosto che produrre in Italia ad alti costi
Ecco quando però siamo costretti a comprare all'estero una buona parte del nostro fabbisogno alimentare lo compiamo in marchi non in dollari tetro copiamo in Europa
E il quaranta per cento dei nostri consumi proteici di di latte di Carmen vengono dall'estero e paga e sono pagati ma e allora questo spiega perché probabilmente questo settore
è cresciuto più degli altri
E allora e qui consentitemi io son contadino e quindi o una qualche diciamo una qualche buon motivo da far valere in un'Assemblea che è fatta prevalentemente da industriali credo che non si possa costruire una economia né in Piemonte né altrove
Su un tavolo zoppo
Ne ha parlato anche lettere Ceruti gliene sono grato bisogna che cresca anche la gamba della produzione agricola perché nella bilancia dei pagamenti italiani dopo il la prima voce che è il petrolio
Viene in legno
E poiché alla carne
E se noi non possiamo produrre più petrolio nel nostro Paese perché sciaguratamente non ne abbiamo possiamo produrre probabilmente più legno li pagavamo prima con l'amico Garrone possiamo produrre certamente più carne
Nessuno già condannato a essere deficitarie del quaranta per cento del nostro e dei nostri consumi dall'estero pensate che se solo in Italia vi fossero cinque Province come quella di Cuneo l'Italia sarebbe autosufficiente in materia di Carlo
Ecco perché io penso che anche su questo settore convenga fare una qualche riflessione anche in una regione prospera anche in una regione industrializzata quale qual è quella piemontese
E poi investire in ricerca
E investire in formazione se la nostra dire Società diventa una società sempre più brutta sempre più sviluppata sente più tecnologicamente avanzata
Se l'avvenire non è quella dei prodotti industriali maturi ma è quello dei prodotti industriali a più alto contenuto tecnologico a più alto valore aggiunto
è chiaro che occorre anche una classe dirigente una classe imprenditoriale preparata adeguata a queste nuove frontiere
E qui io credo che tutti noi abbiamo la responsabilità di fare la nostra parte non possiamo pensare che il tutto sia affidato soltanto allo Stato soltanto alle università statali credo che tutti noi abbiamo da spendere una qualche cosa in questo settore Confindustria ha fatto dei notevoli sforzi da Luisa è una straordinaria realizzazione ha dato e sta dando un un contributo non indifferente proprio la preparazione delle giovani leve
I Cavalieri del lavoro nel loro piccolo con la loro residenza universitaria hanno voluto dare anche loro un contributo modesto se vogliamo
Ma è pur sempre il lievito quello che fanno maturare la massa e credo che in questo campo ecco noi dobbiamo davvero preoccuparci tutti della formazione di coloro che sta avranno essere la classe dirigente di domani proprio perché questo nostro Paese
Questa vostra così bella regione possa dire con avvenire prosperò un futuro prospero all'altezza del suo passato e all'altezza del suo grande presente e vi ringrazio
Io la ringrazio il presidente Diana perché scrive ricordi del passato e queste considerazioni sul futuro questo chiude degnamente una mattinata estremamente stimolante interessante
Ricordo che ci aspetta un bel se la giù
Poi alle quindici avremo una tavola rotonda sul Piemonte l'Europa moderata da Ezio Mauro come Alberto Bolaffi Gaetano Di Rosa Gian Mario Rossignolo
E Vittorio Vallarino Gancia e dopo gli interventi i lavori saranno conclusi dall'avvocato Giovanni Agnelli grazie
Se volete prendere posto credo che ci sono ancora molte persone in piedi
Anche perché abbiamo degli orari il vostro presidente Cia fissati come sta
Allora intanto io vi ringrazio di di questo invito
Di di essere qui con voi che un invito che io considero rivolto alla stampa
E che in qualche modo vuole che la stampa sia qui per quello che la stampa rappresenta il Piemonte nella sua storia e addirittura proprio nella sua natura nella sua identità
La stampa voi sapete che
è ben cosciente di essere un giornale più multe se non lo considera affatto un limite
Credo che i momenti migliori della stampa nella sua storia e siano stati proprio quelli in cui ha saputo rappresentare in modo forte alcuni valori del Piemonte che proprio in quanto piemontesi sono dei valori canuto un peso nella storia del nostro Paese
E questo credo che lo sappiamo tutti noi che siamo qui si tratta soltanto di essere coscienti di questa identità che al giornale che si è formata ben prima che arrivassimo noi di conservarla di aggiornarla i tempi e di consegnarla intatta a chi verrà dopo
Tutti noi che lavoriamo già la stampa in questo momento quindi io vi ringrazio per per questo invito ai sei qui a discutere con noi anche se il mio compito è soltanto quello di moderare un dibattito con dei protagonisti
Dell'economia dell'impresa in settori diversi
Congrui Came ognuno specifico ma ognuno molto forte come come il Piemonte che possono quindi darci un'idea di quello che il presidente dico che può essere il futuro della nostra regione
Il vostro presidente c'era c'ha segnato come tema di discutere sul rapporto e sulle relazioni tra il Piemonte l'Europa
Quando ne abbiamo parlato la prima volta con Valetto era più di due mesi fa e non immaginavamo che il dibattito sarebbe caduto
In una giornata in cui bisognerebbe interrogarsi se non siamo ancora in Europa se potremo essere ancora in Europa
Alla fine di questa tempesta valutaria ne avete parlato con questa mattina che certamente va molto al di là dei confini del nostro Paese ma che chiama in causa
Con la fragilità dell'Italia con i rischi che ci sono chiama in causa proprio la nostra appartenenza ancora all'Europa di cui noi vogliamo far parte i rischi che ci sono di uscirne
Io penso che il Piemonte su questo
Sia probabilmente più avvertito
Tutti voi che rappresentate il mondo del lavoro soprattutto sia più avvertito sia più cosciente sia dei rischi
Che dell'opportunità
Che questo rapporto con l'Europa comportarci e dei rischi di uscirne che dell'opportunità positive io credo che lo sia più di altre parti dell'Italia proprio per un problema di vocazione
Per un problema di di vocazione naturale perché il rapporto con l'Europa fa parte della natura stessa del
Di questa terra di questa parte dell'Italia
E credo che a differenza probabilmente di altre regioni dell'Italia Piemonte se una zona
Dove la gente vuole avere gli standard di consumo e di vita europei
Vuole sa anche però che deve aprire dei valori europei e dei comportamenti europee perché le due cose non possono andare disgiunte credo che questa coscienza si appunto più forte qui la parte d'Italia dove noi viviamo che altrove
Bisogna però a questo proposito per sapere che ruolo Piemonte potrà giocare in Europa chiede sì per forza dobbiamo passare di lì ne parleremo oggi che ruolo il Piemonte a oggi in Italia il vostro presidente questa mattina
Ha ricordato come storicamente questa forse la regione del dieci per cento
Oggi i abbia parlato di tutti segni dalla
Dal gli andamenti produttivi al calo della popolazione che mettono in crisi questo questo rapporto con il resto del Paese però il problema
E anche appunto di immagine il problema e di peso complessivo che una Regione può avere sul resto dell'Italia io mi ricordo
Lo stupore quando c'è ancora undici anche la Presidenza del Consiglio
Di una colazione che ho avuto con lui quando diceva c'è una forte ripresa ormai cioè ci sono i primi segnali che la ripresa potrà essere forte noi i primi segnali li stiamo vedendo io venivo da Torino dove eravamo dentro una crisi
Che come sapete tutti abbiamo proprio toccato con mano abbiamo visto i segni concreti di questa crisi
Io ho capito praticamente che nella mentalità del capo del governo vista da Roma in quel momento c'era una scissione non solo tra le due Italie faceva scissione all'interno del Nord
Che in precedenza non avevamo mai vissuto quei segnali di ripresa l'unico ed Eva tutte in un altro nord rispetto al Nord dove noi viviamo rispetto al Nord Piemonte
E per la prima volta ho capito che c'era quasi una forte voglia di considerare la capacità di ripresa la capacità di crescita la capacità di flessibilità che dimostrava tutto quel mondo in gran parte mitizzato ma in gran parte invece questi segnali sono veri che il mondo del Nordeste
E quindi questo comportava una sottovalutazione probabilmente vista da Roma dei problemi
Del nostro Nord
Della parte
Dove
Che ha rappresentato il problema vero del lavoro e dell'impresa della produzione in tutti questi anni nel nostro Paese loro non dove dovremo probabilmente riflettere lo abbiamo scritto anche una volta in un articolo di fondo sulla stampa si nord non sono diventati due oggi nel nostro Paese
E se questo per caso fosse vero
Se nell'immagine complessiva tra classe dirigente ma anche il ceto dirigente in senso più diffuso l'immagine che che ha della nostra parte del nord della nostra parte d'Italia non sia quella di un mondo più arcaico dove sistema della produzione è rimasto
In qualche modo legato a qualcosa di più antico di più vecchio dove mancano quelle condizioni
Che che hanno reso più facile saltare addosso i primi segnali di ripresa io credo invece che proprio per questioni di fondo che rappresentano i fondamentali la struttura la natura del nostro mondo del lavoro del nostro mondo la produzione
E che questioni di fondo che hanno che fare con la cultura col modo di essere
E questa parte dell'Italia sia invece ancora qui che si gioca la grande partita della produzione del lavoro e del futuro del nostro Paese e credo che se questo è vero allora noi tutti insieme
Che incline a ruoli diversi lavoriamo qui in Piemonte in qualche modo lavoriamo per il Piemonte dobbiamo avere oggi più di prima la coscienza che dobbiamo rendere il Paese avvertito di questo che la sfida della ripresa la sfida del rilancio
La sfida del futuro del nostro Paese si gioca ancora in gran parte qui
E che questa non fa parte di un mondo vecchio di un mondo antico ma che la vera partita ancora qui in gran parte nelle nostre mani naturalmente il primo modo di rispondere e fare intanto la nostra parte questo credo che sia un elemento caratteristico di per carattere di questa terra del nostro modo di pensare che vada ricordato anche oggi o io comincerei la nostra discussione gli ho detto che le persone che sono qui che conoscete benissimo
Chiede quindi non vi devo presentare rappresentano ognuno un punto di vista diverso io comincerei da Vittorio Vallarino Gancia vi ricordo soltanto due dati
Un'azienda che oggi ha novanta miliardi fatturato vende circa se se non mi sbaglio venti mila bottiglie meglio venti milioni di bottiglie scusi venti milioni sarebbe un po'poco forse non sarebbe qui
A questo tavolo venti milioni di bottiglie all'anno ma soprattutto un'azienda che ha un carattere piemontese molto forte in quanto in quanto è dal mille ottocentocinquanta
Che che opera nel
In nel nostro Paese e è nata Chivasso ed è stata fondata dal bisnonno di Vittorio Vallarino Gancia e credo che dal suo punto di vista luci posso anche parlare
Delle differenze che ci sono all'interno del Piemonte e e della possibilità all'interno del mondo del lavoro
Inteso unitariamente di scambio d'integrazione tra le aree del sud dare contadine e l'industria e quindi in qualche modo anche tra cita la campagna e se vogliamo tra il nord e il sud del Piemonte prego
Grazie
Nel mio intervento potrà sembrare serbe cafoni tema ma le mie radici dica nell'esame molto affezionato al Monferrato ma talmente innamorato da valanga sarà ovviamente dentato ad alcuni aspetti del problema del Sud Piemonte
Ringrazio Donatella Cerutti questa mattina c'è il nodo del problema agricolo che ringrazio il presidente Diana che anche voi ne parla stamattina
Per questo mi dà spunto per continuare su questo percorso dall'agricoltura
Con l'automazione era a bordo la robotica azioni vendute piemontese credo che lo metterà l'eccesso in mano d'opera nella nostra regione
A mio personale giudizio ritengo che si debba studiare dei provvedimenti
Almeno a livello regionale ma possibilmente anche a livello comunitario
Per favore per favorire l'accorpamento della piccola proprietà viticole inetti in un'entità più grandi in modo che i nostri contadini o i figli dei nostri contadini poco nuovi contadine di altre regione
Posso ritornare a nostre terre ottenendo giuste rimozione per il loro lavoro agricolo
L'approdo alcuni dati dalla proprietà media viticola oggi in Piemonte per età raggio tedio me e di meno di un metro per famiglia
E ovviamente per vivere una famiglia dei calcoli che vengono fatte riteniamo che Debora S. almeno quattro cinque o sei ettari quindi qui bisogna secondo noi prendere i provvedimenti affinché si riesca a riportare contadini a lavorare nella nostra zona dando la possibilità di fare questi accorpamenti e quindi questi sono discorsi perché a livello regionale vanno affrontate secondo me in modo molto seriamente
Altri dati nel mille novecentotrentuno gli ettari vitati erano centoquarantacinque mila
Si è passati ai cinquantacinque mila e tre abitanti del novantatré quindi vedete che riduzione vivi di cultura che abbiamo avuto gli addetti alla viticoltura piemontese nel settanta mila centosettanta euro oltre cento ICI sette mila persone nel novanta e son ridotte centocinquantuno questi dati sono ricavate del Censimento
Non abbiamo dati da sessanta settanta ma si pensa che l'esito sia stato anche superiore
L'abbandono del Pineto Piemonte dovuti soprattutto alla mancanza di manodopera ha creato nelle nostre valli un evidente abbandonò le colture tradizionali
Con le conseguenze che ormai tutti hanno ben presente dopo la recente alluvione nel mese di novembre
Le valli più colpite che sono quelle del Bormida del Belbo da Viotti nella del Tanaro
Nel quale hanno avuto in questi ultimi quarantacinque anni io personalmente ne ho visti cinque alluvione
Onestamente mi sembra un po'troppo
E credo che malgrado che ci siano moltissime leggi che regola la materia e forse troppe e troppo complesse SDO non responsabilità al più enti e quindi praticamente a nessuno
Ed è un dato di fatto che abbiamo visto prefetti inquisiti eccetera qui non si è mai capito non si capisce chi sono i responsabili di questa situazione che si è venuta a creare che vi è stata io sono vivo a Canelli è stata veramente una tragedia
Ho citato questi episodi per noi molto importanti per suggerire una conclusione se non vogliamo perdere nostri tradizione dove sul Piemonte
Se vogliamo poter contribuire allo sviluppo di tutto il Piemonte suggerisco le persone canotto Rita e il potere decisionale rivedere anche nove due sul Piemonte come persona è pronto a collaborare nel modo più totale Havelange di tutta la regione
Considerando anche gli aspetti riguardanti l'ambiente che l'agricoltura e secondo me sono staffetta troppo tempo trascurata
Grazie
Bene c'è un punto di vista molto diverso per l'esperienza professionale culturale diversa che quella di Alberto Bolaffi che l'amministratore unico un dell'Alberto Bolaffi c'è però erede della cosa di cui volevo però un attimo nella prima di lasciarci la parola un segno tutto torinese nel corpo nel cosmopolitismo di questo marchio e di questa famiglia con delizia ungheresi che allevano a Torino
Con questo questo ragazzo che il fondatore dell'azienda
Che nato a Gibilterra che al passaporto inglese che lo conserverà fino alla morte che parla benissimo torinese che alle spalle
Una famiglia che ha commercio di delle penne di struzzo commercio più più forte del Mediterraneo e che nel mille ottocentonovanta fonda questa casa appena cinquant'anni dopo la nascita del primo francobollo e Bolaffi mi diceva ieri in fondo il francobollo il vero antenato del fax del telefonino de qualcosa che ha permesso al mondo di poter comunicare
Per la prima volta di poter comunicare davvero e colora Bolaffi forse ci può dire qualcosa sulla capacità piemontese se esiste la capacità di inventare la capacità di esplorare se c'è una ricetta piemontese ha successo
Grazie anzitutto io mi scuso con voi se non ho trovato nulla di scritto ma Datura mi assento dopotutto contattare il direttore della Stampa in anticipo e sapendo che non avrei dovuto parlavi di francobolli per un quarto d'ora
Son rimasto qui a veleggiare sta male pensando che cosa potevo fare riferimento poi mi è venuto in mente che noi Julia monco nella misura piccola collana che si chiama centavo argomenti strani
Strani in quanto non molto dibattuti cerchiamo di parlare dell'uomo senza mediazioni ti do cento che va differenti sicuramente a quanto l'uomo è stato capace di fare e lo ha mi son fatto dare le bozze di questo libro
Allo Stato con embrionale che fosse potrà fare qualche riferimento che incuriosiva però il prima di di questo saggio che fui attinente col tema
Colgo una felice allusione che ha fatto il dottor Arcuti stamane definito il piemontesi bugiarda
Il riferimento è l'esatto però da parte di mio padre io avevo saputo di una diversa versione mio padre mi diceva che dopo la seconda guerra di Risorgimento
Con l'unità d'Italia i bravi marescialli piemontesi
Per inquadrare le truppe del neo Stato che tratta nelle tranquille continuamente ricevono bugiarde
Non muovetevi ai napoletani eccetera
Però poi le cose l'avvicendamento politico fatto sì che molti sottufficiali erano di origine meridionale dovrà inquadrare tutto il piemontese e per rivolgersi a questi nostri soldati dicevano
Permetto di sull'attente a Falcicchia faccia feroce e poi per metterli sul riposo dicevo ai facili da faccia fessa ora da questa allusione credo che in modo velato si possono fare riferimento a quanto si è sentito stamane non è che i piemontesi siano dei fessi però certamente sono fa i cittadini italiani quelli più preoccupati di quello che sta capitando
E quello che sta capitando se vogliamo sempre ricorrere al nostro Risorgimento c'è nessuna posizione diversa il Piemonte ha coagulato unità nazionale
Avevamo con cipiglio è una tradizione che non ce l'aveva in nessuno Stato di crisi esistenziale successivamente economica e oggi invece abbiamo un enorme complesso nei confronti dei nostri vicini
Il messaggio che molto inquinare quindi può essere cerco di essere sintetico non è ancora completato io fossero presenti pochi in modo un po'Tartu fatto per abbastanza compreso il titolo provvisorio e i perché del successo
E da un punto di vista completamente laico
Noi pensiamo partendo da un preconcetto monta un pregiudizio ma da un preconcetto di
Di direi di trovare riferimento è successo in tre elementi
Il sangue il prato e la fortuna
Beh il sangue vuol dire la nostra corrente genetica il nostro scendenti genetiche in modo casuale ci hanno dato la possibilità di essere più forti meno forti più intelligenti meno intelligenti
Questo Salvatore assolutamente inutile se non esista il prato il prato che cos'è che la famiglia
Gli esempi la scuola l'istituzione dello Stato che poi la fortuna la futura e
Ingrediente che può far sì che questi due elementi si possono esplodere e dare soddisfazione io credo che qui fa i presenti almeno a livello per l'etichetta noi abbiamo avuto
Soprattutto molta fortuna anche buon sangue dobbiamo ringraziare chi ci ha preceduto abbiamo anche tutti usufruito di un complicato
Questi questi elementi hanno fatto sì che il Piemonte
Abbia avuto abbia conosciuti successi in tutti i settori che noi conosciamo però la futura sembra mutare
Gli elementi Sangue pazzo successo hanno avuto un'evoluzione del corso dalla storia agli inizi sangue tatto dipendevano dalla geofisica
La fortuna anch'
Con l'evoluzione dei tempi il prato è stato l'elemento determinante fertilità significava animali possenti e uomini possenti
La forza del braccio contro la forza di chi è più debole
La fortuna
Dipendeva da una dimensione superiore carestia terremoti
Pestilenze cose del genere però color fonde dire della nostra civilizzazione
Il patto il sangue la futura sono stati elementi sempre indispensabili trovano multato un ruolo che componentistica auto soffrendo di un termine automobilistico
Il patto è diventato sempre più importante
Le correnti l'immigrazione ha fatto sì che certi popoli hanno avuto un'evoluzione intellettuale superiori agli altri il prato da puramente agricolo si è trasformato soprattutto un quarto industriale intellettuale la fortuna anziché Sergio fisica e sempre più diventata politica
Se il successo del Piemonte sino a ieri e soprattutto di peso da parato
Stamane le allusioni sono state numerosissime da De Benedetti acuti tutti hanno riferito lo sto Cavaliere Ceuta parlato in questo bellissimo esempio del marito che guardava sotto le barche quindi sangue piemontese nessuno mette in dubbio sangue dello Swatch ho pagato si è parlato molto presidente Diana riferito di questi piemontesi in Australia in Africa
E da uno degli esempi meno vogliosi così ovunque nel mondo io credo che se noi ci riferiamo a Piemonte oggi Piemonti domani dobbiamo basarci su questi elementi per parlare veramente di quali opzioni abbiamo ora luce dei fatti il sangue piemontese
Credo senza
Voglio di Campanini lo dico centrismo uno dei migliori del mondo lo rimane addirittura è stato migliorato
Io in un nostro saggio seppi questa collana molto poco noto parlavo dei no soldi ossia dei cittadini che sono nati che stanno per nascere a Torino finiti Pato del Sud e ma dov'è il nodo viceversa
L'uomo è un animale eletto ma l'allevamento per carità casuale dell'uomo può essere fatto esattamente a livello filosofo con quello del un bue da coscia o di un poco sale i piemontesi rimangono credo un elemento di forza dell'Italia il prato
Il prato piemontese soffre dei mali di tutti Prati devono
Dubbi sulla costituiti da sociale e morale etica
Ma diciamo che il Piemonte dispone ancora di esempi
Familiari universitari tecnologici industriali meraviglioso
Quello Carmen manca il Piemonte non solo al Piemonte e la futura che oggi e essenzialmente in chiave politica
E di gestione dello stato e quindi io penso quando il riferimento al Piemonte loro padre se ho fatto semplicemente in questi termini
Torino Lione le città limitrofe noi siamo gli esiliati dell'Europa in quanto abbiamo un'anima anche per l'insegnamento colpe non dimentichiamo che Napoleone
Ha dato al Piemonte i testi dei coloni glielo dicono delle capacità più strutturali che di mercato ne siamo abituati a essere disciplinate in questo momento siamo un po'smarriti io credo che il Piemonte non ha nulla da temere
Nei confronti anche in questi termini interessantissimi che aveva sentito stamane di globalizzazione di di cibernetiche imperante se
Continueremo a essere fortunati e a questa risposta non so cosa dirvi siamo tutti qui perplessi di quanto sta capitando speriamo che i più volte possa dispone di un'opportuna che si merita perché le capacità piemontesi
Possono essere paragonate al massimo livello con quelle di tutto il resto del mondo economico del mondo industriale anche del mondo tricot grazie
Bene leggera Gaetano Di Rosa Politecnico di Torino lo dico per dare un segno legato alla nostra città per una per un'impresa come la fata che opera in tutto il mondo credo a un un livello di esportazioni che sono l'ottantacinque novanta per cento stabilmente del fatturato Italia che ha mille duecento dipendenti
Cinquecento miliardi fatturato i che però è nata a Torino nel mille novecentotrentasei ingegnere
Mi scuso per la voce per una fastidiosa dal cielo
Vorrei fare una premessa Javier intervento questa mattina ho ascoltato con estremo interesse interventi tesi varia Mizzi relatori quali hanno disquisito
Su situazioni attuali
E in proiezione futura relativamente a Paesi evoluti
E industrialmente avanzati ai cosiddetti Paesi ricchi inventa il vento vuole richiamare l'attenzione su quell'altra parte del mondo
Quello più povero e affamato
Che comunque purtroppo esiste
Dove l'informazione è ancora trasmessa col tam tam
Il quale potrebbe stravolgere
E travolgere
L'aspetto per effetto della sua prolifera proliferazione
Il mondo civile è progredito
Che noi questa mattina abbiamo
Tutti insieme lo strato
Come possiamo reagire
Quali sono gli strumenti da attivare per heavy evitare questa immane calamità
L'abbinamento Europa Piemonte tema di questa tavola rotonda mi stimola esprimere alcune considerazioni che evidenziano una possibile concreta correlazione
Tra le due problematiche
E di cui in precedenti occasioni avevo avuto modo di esprimere il mio pensiero
La prima riguarda l'Europa che in considerazione della sua posizione geografica deve difendersi tra virgolette dalle possibile negative conseguenze dovuta all'instabilità politica
Economica dell'Est europeo
Assunto dalla sempre più preoccupante pressione migratoria
La seconda problematica si riferisce all'opportunità di arricchire da prevalenza era la prevalente monocultura
Metalmeccanica della regione con altre attività parallele al fine di adeguarsi meglio all'evoluzione
Rapida dei nostri tempi
Per motivi di tempo cercherò di esprimere in modo più conciso errati
Dopo lo sconquasso generato dal collasso del socialismo reale
I paesi europei sono stati impegnati a ridisegnare le rispettive economie fino ad allora conseguenti alla politica dei due blocchi contrapposti
Tra le priorità anche quella di sostenere in ogni modo l'introduzione lo sviluppo nei paesi dell'Est per economia di mercato per favorire la ripresa e quindi evitare o almeno limitare la migrazione verso Ovest di masse affamate senza lavoro
Per perseguire questi incentivi intenti sono stati destinati all'Est dai Paesi occidentali in primo luogo Germania e Italia consistenti aiuti economici sorta che altre aree di rischio
Accompagnate da rigide e canoniche condizioni del Fondo monetario le quali in realtà penso non abbiano abbiano arrecato più danni che benefici
Gli aiuti economici non condizionati dai donatori sono stati usati dai Paesi beneficiari dell'Est per acquistare essenzialmente prodotti alimentari delle dei consumi ora possiamo dire praticamente volatilizzati
I Paesi europei forse anche per interesse di determinate lobby non si sono posti a fornire all'Est pesce per migliaia di miliardi piuttosto che canne da pesca
Risultato
Oggi la sola Repubblica russa seguita di importare pagandole derrate alimentare per oltre venticinque miliardi di dollari all'anno pare ha ricavato della vendita del gas e del petrolio
Non avendo realizzato nulla
Che ne potesse portare gradualmente all'autosufficienza
Un autorevole personaggio russo nei confidava qualche settimana una fa che oggi a Mosca l'ottantacinque per cento dei prodotti alimentari e importato
L'investimento e locali orientati verso le famose canne da pesca rappresentati da macchine agricole impianti macchinari e tecnologie destinate all'agroindustria all'alimentare
Per ammontare impari anche a un solo un quinto del valore delle attuali importazioni annuali e per un numero di anni limitato sarebbero sufficiente a stroncare quasi completamente democrazia valutare
Permettendo di destinare il ricavato delle proprie ricchezze naturali al riassetto dell'economia interna e al Parlamento anche tempi lunghi dei debiti verso i Paesi europei
Conseguentemente perciò ripristino della fiducia e credibilità a livello internazionale
C'è da augurarsi che il governo russo russo riesca a per seguire questa linea come azienda
Nel nostro infinitamente piccolo stiamo dimostrando l'assoluta validità
Della Prodi tale approccio attraverso la pratica realizzazione di un ampio sistema integrato alimentare in un'area del centro della Siberia
L'Europa a sua volta attraverso le sedi appropriate dovrebbe sensibilizzare la controparte sull'opportunità di portare avanti con impegno questa strategia convincendo siesta stessa
Che il business dell'esportazione di derrate alimentari alla lunga non parka
Poiché contribuisce ad impedirne riassetto dell'economia europea dell'Est europeo
Altro grosso
Attesi cosa ad avere amici e aree d'influenza in quel continente
La mina vagante a poche miglia di mare dal nostri confini rappresentata da settecento milioni di africani
Nei prossimi trent'anni da un miliardo e mezzo
Conto i trecentocinquanta milioni di abitanti della Comunità europea rappresenta oggi un problema che penso non si possa risolvere erigendo umori per difendersi dall'invasione
Purtroppo e quello a cui oggi dobbiamo assistere considerando che addirittura dal ventisei marzo data che la per la libera circolazione delle persone
Tra i Paesi comunitari noi italiani che siamo stati tra i padri fonte promotori e fondatori dell'Unione Europea riceveremo la mortificazione se non avverrà un ripensamento della Comunità europea
Di doversi mettere in fila con gli extracomunitari ai confini dei Paesi europei poiché la legge Martelli è stata giudicata dalla comunità troppo permissiva in materia di immigrazione
Piuttosto che i poliziotti alle frontiere penso si dovrebbe considerare che oggi esistono strumenti che inizia e tecnologie
Che permettono di mantenere le popolazioni dei Paesi poveri e sottosviluppati nelle proprie aree nelle rispettive culture
Evitando di creare pericolose moltitudini di disadattati e di infelici
Questo è un dovere ed anche una necessità per i Paesi ricchi a meno che non ci si rassegni alla africani esazione del giorno
Dice Umberto Eco l'eminente filologo e attento osservatore dei nostri tempi i leaders politici europee non capiscono che immigrazione donne immigrazione
E che nel prossimo millennio ci saranno più mosche a Parisi Katarzyna
Una ragione che l'Africa si sposta e noi ci illudiamo di poter fermare questo spostamento
Oggi non si fa nulla per almeno ritardare questo processo c'è da augurarsi che finalmente i Paesi europei concordino una seria politica rivolta a fronteggiare con visore realistiche e adeguate la gravità estrema della situazione
Rappresentata dalla fame nel mondo ed ai conseguenti devastanti i flussi migratori
Che possono raggiungere proporzioni bibliche
All'inizio del prossimo millennio
Oggi nell'ambito della coppia di tavolo per noi italiani siamo emarginati
Sia per lo scarso peso alla nostra presenza nelle strutture comunitarie sia perché non siamo in grado di offrire risorse tecnico economiche e finanziarie concentrate monolitiche
Come gli altri Paesi ma procediamo come d'abitudine in ordine sparso e conflittuale
I francesi con la trasformazione distribuzione alimentare predominano così come i tedeschi con il forte settore delle banche nato ricco cosa è necessario predisporre per essere giudicati idonei a fornire un tangibile contributo
Quando l'attenzione dell'Europa dovrà inevitabilmente rivolgersi ai Paesi poveri e sottosviluppati al fine di rendere il più possibile autosufficiente
Per dare una risposta a questo interrogativo
Penso sia lecito è giustificato ricordare la nostra regione
Il Piemonte nella provincia di Torino in particolare dispongono di un prezioso patrimonio di cultura metalmeccanica
Che l'Europa ci invidia nata a Torino ai primi del settecento cultura che aveva permesso l'inizio
E lo sviluppo delle indossato mobili stecca tanto da rendere Torino protagonista a livello nazionale ed internazionale per quasi un secco purtroppo come sappiamo la produzione automobilistica e marcatamente ciclica
Anche se nessuno ne ha mai spiegato le motivazioni
Indipendentemente dalla capacità dalla volontà e dalla determinazione delle case automobilistiche di tutto il mondo
Si può obiettare che era ciclicità del settore è sempre esistita così come i fattori negativi che essa comporta
A mio avviso il superamento dei periodi di magra si presenterà in futuro sempre più difficile di difficile soluzione considerando i momenti rapide vorticosi degli segnali gli scenari in cui operiamo
Quale le motivazioni primo l'estrema fragilità finanziaria dell'indotto dell'auto in tutto il mondo per effetto delle trustee che riduzione di prezzo di acquisto dei loro prodotti come componentistica impianti macchinario
Eccetera praticati dalle case automobilistiche condizionati dalla necessità vitale di raggiungerà la competitività globale del prodotto finale
Secondo il nuovo modello industriale definito l'impronta show la rivoluzione di cui accennava questa mattina l'ingegner De Benedetti
Che gradualmente si pensa sostituirà quello della produzione di massa
Non garantirà più proprio per effetto della sua intrinseca impostazione
L'egemonia di determinate aree industriale orientate come potrebbe essere storico voi sporco o di tono
Rispetto ad altre zone che possono essere rappresentate anche Dario Fo Urali
Il grande successo
Dello stabilimento di Melfi per la produzione dell'appunto realizzato nel bel mezzo di una zona tutt'altro che di tradizione industriale ne rappresenta l'esempio più eclatante
D'altra parte se si pensa alla sempre più accanite feroce competitivi competitività su tutto quanto viene prodotto dalla spiga di grano AGEA compresa ovviamente chi indossa delle industrie quella dell'auto non è realistico porre condizionamenti geografici alle scelte strategiche che delle industrie mondiale dell'auto perché purtroppo oggi sono scelte il più delle volte legate alla sopravvivenza stessa delle industrie Terzo se si sconsiderata che la Toyota
Si è posta in questi ultimi tempi
Di qualche
Mese fa il traguardo di di ridurre del cinquanta per cento i costi nei prossimi tre anni
Possiamo forse rendersi conto di quanta strada in salita e di quanti problemi e sacrifici l'industria dell'auto è quella dell'indotto di tutto il mondo dovranno affrontare è superato
Da queste considerazioni a mio avviso emerge ancor più la necessità già in altre occasioni espressa di ricercare un settore di attività industriale da affiancare a quello tradizionale dell'indotto dell'auto sia al fine di maggiormente equilibrare la domanda del mercato
Nel settore metalmeccanico sia anche per prepararsi ad un futuro che sarà diverso dalla nostra Regione considerando quanto precedentemente ricordato relativamente alla flessibilità
Che sempre più l'industria dell'auto ha necessità
Quale settore oggi che in prospettiva può fare intravedere un più costante mantenimento della domanda anche in considerazione inevitabile impegno della comunità europea già ricordato
Un secolo fa la popolazione mondiale contavo un miliardo e mezzo ti persone
Oggi ne conta cinque e mezzo tra trent'anni Otto e mezzo nel due mila centocinquanta undici miliardi in duecento cinquant'anni aumenteremmo di otto volte
Con una percentuale di popolazione di origine europea
Che passa dal ventisei al quindici per cento
Considerando l'esplose l'esplosivo scenari e proiettando l'analisi al prossimo futuro tenendo anche in conto quanto abbiamo già Riker levato relativamente ai Paesi Inter Lester si aggiungono questo scenario il settore di sviluppo non potrà che essere quello dell'agro industria
E in tutte le sue ramificazione e dell'alimentare inteso come realizzazione di mezzi di lavoro e nuove tecnologie
Come agire
Certamente non copiare quanto già esiste nel vasto settore perché non potremo per rimanere buoni ultimi
è opinione degli e Sperti particolarmente del settore agricoltura e allevamento che si dovrebbero avviare ampi e specifici programmi di ricerca e sviluppo al fine di realizzare mezzi di lavoro adatti ai Paesi che si vogliono rendere autosufficiente
E no che attualmente non esistono sul mercato
Quali potrebbero essere i soggetti coinvolti
Ovviamente l'indispensabile determinante coinvolgimento della nostra grande Duster cittadina la FIAT sia per la specifica e ampia esperienza che già dispone nel settore dell'agricoltura
Delle energie alternative eccetera eccetera sia per il grande peso e prestigio a livello internazionale e conseguente credibilità e autorità presso gli organismi comunitari
Inoltre il coinvolgimento del Politecnico di Torino per formare i nuovi profili professionali
Orientati così come la facoltà di Agraria dell'Università di Torino per le conoscenze specifiche che dispone infine poi tutto il quel tessuto industriale della regione capace di individuare nella diversificazione una maggior sicurezza per il futuro delle proprie aziende
La seduta l'assenza in Piemonte di quasi totale
Di attività rivolte all'agro industria e alla all'alimentazione mi riferisco sembra i mezzi di lavoro perde
Settori del futuro secondo la mio per orientare l'opinione data parte giustificata filologi e dimostrata dal fatto che per esempio per la realizzazione di uno dei nostri ultimi contratti nel settore della pre-industriale
Comprendente la parte agricola allevamento trasformazione conservazione eccetera del valore di quattrocento miliardi
Soltanto il sei per cento si è potuta approvvigionare nella nostra regione
Ad esempio delle ottocento macchine e attrezzature agricole che facevano parte del contratto soltanto centocinquanta
Trattori e carretti elevatori ovviamente sia si sono potute acquistare su piazza
Chiaramente il suggerimento illustrati non vogliono rappresentare la panacea per risolvere le problematiche industriale della nostra regione
Ben lungi da questo pensiero
Per noi che giriamo il mondo per portare a casa lavoro
Che rappresenta stabilmente dal nostro gruppo l'ottantacinque novanta per cento del nostro fatturato consolidato Italia
Pensare di poterlo distribuire nella nostra regione sarebbe gratificante emotivo di intima soddisfazione grazie
Bene sentiamo l'ultimo intervento poi vediamo se ci sono delle domande per il quattro relatori che sono qui al tavolo
Gian Mario Rossignolo può portare un punto di vista su Torino sul Piemonte doppio
Sapete tutti che tra lei altri incarichi e anche il presidente amico spiega amministratore delegato della rimessa EK F ed è presidente amministratore delegato della Zanussi
Di Pordenone
E quindi insediato per gran parte della settimana per questioni di lavoro tra tra il Nordest e Nordovest e questo è il primo punto di vista primo differenziare attraverso quale può guardare il caso di Torino e del Piemonte e può guardare anche il rapporto tra Torino l'Europa tra il nord e il sud d'Europa in quanto rappresenta in Italia uno gruppo svedese che ha più di quarantacinque mila detti che più grande gruppo svedese in Italia e quindi il rapporto trae il nostro Paese la nostra realtà articolare il resto dell'Europa un signore grazie
Intanto vorrei chiedere scusa se la questi angolo visuale io credo le cose in Piemonte in modo un po'diverse da come vedete uno quanto ci vive dentro
Furore essendo radicato qua avendo studiato qui avendo passato gran parte della della mia vita in queste città che amo e in questa regione che adoro
Debbo dire che non non posso nascondere sarei veramente falso se lo facesse
Che ne ho viste in modo progressivo la la crisi e e ed il successivo declino d'altro canto non lo dico io solo credo che quando la comunità economica europea inserisce il Piemonte e molte aree addirittura del dell'aria di Torino come come zone in crisi
E quando vedo che e il la gli enti pubblici o populiste bisogna giocare tuttora plaude a questa a questo successo ecco francamente da piemontese che e che ha che ha visto crescere queste città e quest'area
Con le proprie forze senza chiedere niente a nessuno dando a molti facendo addirittura il il il la parte maggiore nello nell'unità del paese e soprattutto nelle professioni e delle delle del paese del mondo culla certo deduzione non la posso che provare di che vuol dire anche però che l'immagine che a questa Regione fuori eccellente incredibilmente eccellenti al mio viso maggiore di quella che solo poi le reali
Le reali fattualità le di inesistente
Addirittura credo che mutuiamo quelle che sono dei del o un passato dello schermo come una una una magnifica unico monumento che regge alle all'insidia il tempo presenta delle vestigia e che sono bellissime ma che nelle sospendere Cazzullo guardo un po'da vicino vede che le crepe stanno manifestando sì molto robusto
Non a caso non invento nulla so che il mio amico a letto non è d'accordo perché ho avuto anche modo di Titti di polemizzare sull'argomento
Io non credo che Leste che il nord nord-ovest sia meglio del nord est oggi il Nordovest è molto meglio del Nordest ma è meglio anche nelle classifiche
In il Nordest e meglio del mondo ma anche nelle classifiche
Se pensiamo che i il Piemonte è passato dal secondo posto in dieci anni al all'ottavo posto se pensiamo che tra Provincia di Torino è passata dal dal terzo posto al trentesimo posto nel nella nella curatoria del del reddito pro capite ecco debbo dire che bastano queste cifre per darsi la dimensione di quella che la la crisi di questa Regione
Ed è un una crisi che si messe in atto molti molti anni fa molti anni fa solo che criptato che ho una regione prospera con delle strutture molto robuste con una cultura antica come in tutte le famiglie ricche sostanzialmente i fatti si manifesta ma prima che poi se ne abbiano gli elementi e se ne verificò le conseguenze passa molto tempo io ricordo di aver fatto nel mio Novecento e sessantuno all'ora e perché ero giovane e è stato fatto a a Torino il primo studio là sulla Suire flussi finanziari della regione
E anzi dell'aria di Torino e sia di si è trovato allora
E che la Regione stava esportando stava esportando ricco di risorse finanziarie cent'nel nel momento in cui sia attrezzata per i invitare per raccogliere una serie di Muti migrati per di sviluppi industriali chi erano di quegli anni nella sostanza si è visto poi che la Regione non usava tutte le risorse che era in grado di trovare e sostanzialmente non aveva le capacità in periferia per mobilitate
Ma questo e anche nelle nei fatti di oggi ecco se prendiamo il dato di oggi il camion novecento e novantaquattro e pur non avendo i flussi finanziare credo che quello studio poi non è stato ripetuto in modo in modo costante ma ho ridato dei depositi nel novantaquattro enti in Piemonte ci si sono avuti settanta mila miliardi di depositi impieghi sono stati quarantanove mila miliardi con un gap di ventisette mila miliardi
I rapporti in piedi depositi in Piemonte pari a zero e sessantasei in Lombardia zero novantanove Nell alzo zero ottantasei in Emilia Romagna zero e ottantasette i invero otto zero e ottantotto
E la Regione che si permette ancora di aderire Risorse finanziarie adesso i gli sportelli bancari Manero stanza non ha non ha non appoggia eterna progettualità non ha imprenditorialità sufficiente
Per mobilitare tutte le risorse che invece su che sono create e che ovviamente vengono e destinate per la questione dei flussi finanziari verso altre aree più promettenti che hanno maggiore capacità imprenditoriale e vocazione all'utilizzo
Ma c'è un altro punto che spaventa ancor di più a a mio avviso per il Piemonte mi ricordo che privato del degli amici che han partecipato che ai né all'inizio degli anni settanta o fine anni anni sessanta sessanta un imprenditore torinese Ugo la persona di di a di altissimo livello e intellettuale oltre che con una vocazione all'interesse per la Regione parlo di Agostino canonica si riuniva a a Forte dei Marmi
In quell'epoca e con un certo numero di di persone internazionale dal dal presidente del del bar Stella a economisti dell'asse ma altre altri e eminenti studiosi sì faceva riflettere
Sull'evocazione sull'emissione del Piemonte comunista degli anni sessanta e allora uscì un documento dopo un seminario che che che fu fatto di in quell'epoca
Proprio nel nelle case nella casa di Canonica Torino aria di punta bene allora per queste ambizioni che allora si avevano credo che non si sono tradotti in realtà io francamente non vedo Torino Hardy punta vedo addirittura in Piemonte
Che passa tra le duecento regioni e europea nella seconda fascia di tra le seconde duecento non tra le prime tu duecento e questo è un fatto significativo
C'è un altro punto che mi preoccupa e scusate se vi dico prima le proposte e poi ti darò anche quelle che sono le le potenzialità che che non sono trascurabili Audisio
C'è un altro punto che sorprendente ed è la scolarizzazione delle della popolazione che vive in quest'area
Bene tra le aree del Nord certamente io credo che il Piemonte non voglio non posso non debba confrontarsi con altre aree
Eventuali deve fare dei raffronti con rari stanno oltre le Alpi
Ebbene devo dire che il grado di scolarizzazione in Piemonte ma in particolare nella città di Torino è diminuito notevolmente oggi noi formiamo giovani che sono dei qualificati in un momento in cui l'industria manifatturiera giustamente non poche espellere manodopera perché un è obbligatorio farlo nel momento in cui le le convenienze alla globalizzazione portano alla decolonizzazione industriale di attività manifatturiere come giustamente rilevava anche oggi De Benedetti
Beh il fatto che noi costruiamo una popolazione che ha un livello di di scolarizzazione e di prossimità limitata porrà dei problemi notevoli
Questo vi assicuro che non avviene in nella stessa misura in altri Paesi in alterare del paese di prego di considerare e di affrontare quello che è il livello di scolarizzazione che si raggiunge ad esempio in Friuli Venezia Giulia Regione molto più arretrata culturalmente storicamente rispetto al più volte ma che ha fatto passi incredibile
Allora la domanda è ma come mai come sono venute queste cose quando quest'area nella sostanza ha visto nasce l'attività e il industriali e e anche di servizio molto prestigiose e di grande significato economico non dimentichiamo che qui è nato il cinema Angelo cogliamo la RAI la stella Stipe
L'editoria e ci fecero un'attività editoriale importante la stessa televisione
Viene da queste parti centro di ricerca oggi nella televisione per per la Lattero per l'alta definizione e ancora localizzato a Torino ma debbo dire che a Torino per quanto riguarda le le attività che sono alternative alle attività manifatturiere noi abbiamo su più i simulacri di quello che è stato il inventato tutto è stato testato trasferito bene debbo dire che qualcuno ne avrà pure la responsabilità ecco noi non abbiamo pensato i nostri figli io sono convinto che non abbiamo pensato sufficientemente ai nostri figli sono convinto che una classe politica in definitiva che aveva vocazione a rendersi a atta a trovare consensi nel palazzo
Preme Eva perché si trasferì solo certe attività fuori dalla regione io credo che questo non posso più avvenire anzi credo che la classe di intelligente piemontese ed in particolare riferisco ai colleghi cavaliere del lavoro io credo che lo oggi devono riflettere dobbiamo tutti riflettere e chiederci se invece non vale la pena di tenersi quello che abbiamo il momento in cui sostanzialmente alcune prima di essere finalmente vengono fatte e non si può guardare a quello che era che era stato ed e di ripartire perché sono fortunatamente settori ad alto contenuto
Di futuro e sono settori ad alto valore aggiunto ad esempio a Torino abbiamo la sera classi alte concorse a te quella editoriale non quella automobilistica e e la Seap credo sia una azienda poco conosciuta che ha dei contenuti tecnologici importantissime e che nel momenti in cui si bada alla multimedialità posso giocare un ruolo di notevole livello a Torino abbiamo Roxette ecco l'Auxerre Techint centro di ricerca della stette quello che è rimasto della steppa lo che vale tornerà stette rimasto a Torino
Il c'è poi la sede legale che un simulacro vuoto e credo che quello che è andato a Roma il dato più per ragioni forse meno nobili di quelle che sono valide ragioni professionali per cui la stette invece sette è rimasta qua
Io credo che di lì si possa ripartire i torinesi debbono riflettere su quello che hanno e e nel momento in cui un settore e incipiente è in fase di notevole sviluppo parlo del settore della multimedialità che si tira dietro telecomunicazione televisione Elettronica computer eccetera avendo in quest'area localizzato delle competenze eccellenti credo che che oggi dobbiamo fare in modo che questo patrimonio posso trovare
La possesso e mantenuto da noi e posa trovare le le condizioni migliori per essere sviluppato anche in altre aree
Altre attività invece hanno avuto destini diversi non parlo della FIAT la FIAT credo che sia e fortunatamente l'unica realtà che si propone ancora i in Italia con una una strategia di globalizzazione
Se la FIAT deve fare il suo il suo mestiere credo lo faccia molto bene e e credo che abbia molte carte al suo arco per svilupparsi non solamente in Italia ma anche all'estro
Giustamente De Rosa carico ha riferito
Su quelle che sono le problematiche del settore automobilistico Arcari fra riflettuto sul fatto che è un settore che ciclico e quindi a domanda si crea crea degli effetti ciclici e quindi
Anche riflessi sull'occupazione che possono essere di alti e bassi ed euro che si rincorrono nel tempo
Ora io credo che il bilanciamento di questa attività molo culturale con altre attività sia un fatto fondamentale per questa Regione non possiamo più pensare che la FIAT abbia lei Soleil carico di quello che viene da queste parti pur essendo le grati per tutto quello che che può fare
Ed ha già fatto io credo che i piemontesi debbono invece da se stessi trovare le strade per a vere e degli sviluppi alternativi hanno dimostrato in passato di avere talenti
Professionali nel campo della della ricerca di gruppo è eccezionali hanno delle realtà corre esistenti che sono ammirate in tutto il mondo e pensate che mettere un giorno a Stoccolma alla prigione svedese mi veniva riferito del delle dell'elevatissimo livello tecnico che esiste in un centro sperimentale della RAI
Chiedo dove era questo ceto sperimentare presero sperimentale e a Torino Pavia sia l'unico nell'ambito della RAI che ha mantenuto ancora una competenza tecnica elevatissima che l'unico che ha competenza nell'arte di finzione ed è riconosciuta all'estero per quello che ero un'altra volta negli Stati Uniti tennis che mi si parlava di quello che viene fatto all'Auxerre di Torino nel campo della vita della digitalizzazione
E nel campo del compattamente di suoni ed immagini problemi di cui riferiva stamane Debenedetti bene Torino è in grado di fare queste cose PDA ha delle potenzialità incredibili
Ma se vuole ripartire io credo che debba puntare su una una su un investimento strategico di tipo globale
Avevo detto prima
Anche le popolazioni torinese invecchiata e avevo detto prima che si è anche dei professionalizzata
Alta mio viso abbiamo trascurato la nostra scuola abbiamo trascurato l'università
Io credo che se vogliamo attirare i giovani e dobbiamo attirare i giovani in queste città e necessaria è necessario offrire a questi giovani delle condizioni di residenza che sino adeguate a quelle che si trovano da altre parti
Ho saputo del raddoppio del Politecnico sono rimasto meravigliato nel vedere che questo voto più viene fatto al in modo come dire speculare dall'altra parte da dove esso è occhio pesto perché mi mi è sembrato un fatto strano
E mi è stato raccontato che questo è avvenuto perché molto comodo parecchi professori del politico che abitano a alla Crocetta che possono andare a lavorare vero del Politecnico
Ora io credo che scelte di questo tipo di tipo strategico e fondamentale dovrebbero richiedere una partecipazione ed ero dell'Arkansas evidentemente paese allorché si prendono le decisioni di tipo ben diverso mancare in scelte di questo genere è un fatto drammatico può creare degli effetti anche a lungo termine
Negativi non trascurabili
Mi auguro che cose del genere non avvengono più io credo che invece dobbiamo ritenere di concentrare le risorse in questi servizi in questo settore con la possibilità di usare sia il le risorse che vengono generate qui e sia eventualmente altre che si possono mobilitare con una capacità di come dire di DT invenzione finanziaria respiriamo Arcuti che è maestro e in queste cose
In cui credo che le risorse possono essere finalizzate a questi tipi di attività e trovate anche sul mercato mi ricordo che fine della guerra quando la città era distrutta
Si ebbe il coraggio da parte di qualcuno di fare il prestito Città di Torino ecco io credo che dobbiamo chiederci se per caso non vale la pena
Dato che oltretutto dobbiamo pretendere sia vero
Presto o tardi mi auguro una certa forma almeno di decentramento fiscale oggi il decentramento amministrativo di federalismo fiscale che quattro come come volete
Io credo che valga la pena di prendere autonomia anche così come sono state perdendo Napoli fra l'altro Bassolino pare che faccio un prestito città di Napoli
E che viene collocato fuori fuori Napoli io credo che se ci si fosse ci sono come ci sono delle idee e dei progetti da finanziare io credo che c'è la potenzialità per muoversi anche in questo campo grazie
Va bene abbiamo credo dieci minuti se ci sono le domande per i nostri relatori
Sono l'avvocato portino sono il presidente della Centrale del latte di Torino
Ho ascoltato soprattutto con un senso di velata malinconia il canto delle Langhe di Vallarino Gancia che per penso destinato all'insuccesso caro Vallarino è un canto è un'elegia la tua
Hai portato una testimonianza ma non credo che sarà ascoltata da nessuno invece più interessante per il settore che mi interessava personalmente e il discorso del dottor Di Rosa
E cioè di questo problema della centralità dell'Europa da un lato rispetto alla cosiddetta filmica di Zazie ione
E lì il discorso
Sarebbe ampio qui è una critica che io faccio in generale al congresso cioè l'Europa non può essere soltanto produzione scambi merci lire di valute
L'Europa è stata soprattutto cultura sono è stata sono state le reti sono state le cattedrali gotiche ed è stato il cattolicesimo
Insomma la all'Europa è un qualche cosa di diverso che soprattutto cultura se lo limitiamo soltanto all'economia credo che all'Europa sia un arido deserto resti un arido deserto
Però il problema fondamentale che come Centrale del latte mi interessa è questo delle soluzioni integrative rispetto alla monocultura della della dell'auto e c'è il concetto dell'agroalimentare
Ecco e quindi quell'invocazione le piccole e le medie in prese che lei ha fatto che comunque lei ha fatto realmente che è scritto anche
Nell'allenava cultura al Politecnico alla facoltà di Agraria in sostanza al ceto medio produttivo a quella che è la civiltà dei produttori
Io mi domando come queste a realtà della piccola e dalla media industria
Possa trovare ingresso sostanza io penso che oggi il discorso politico anche sia questo piccola e media industria contro quello che era stato invece un blocco storico di capitalismo di Stato di grande capitalismo internazionale delle grandi famiglie
E soprattutto di alleanza con questo blocco storico del sindacato o del sindacato per certe protezioni di Hare di Are privilegiate di carattere operaio ecco io
Sono per la piccola la media industria voglio il Piemonte della produzione Piemonte della fiducia il Piemonte dell'avvenire esordito voglio Piemonte dell'agroalimentare però mi domando ancora
Come può essere questo in futuro dell'agroalimentare quando l'agroalimentare è stato svenduto allo straniero quando l'ASL me è stata svenduta in secondo me in maniera assurda in maniera addirittura folle allo straniero a gruppi poco qualificati la Cirio De Rica tutti sappiamo quella che la storia Cirio di lirica Unilever eccetera soldi ovviamente in televisione si parla solo di par condicio e di cose non si parla di queste cose ma noi sappiamo che l'agroalimentare
In Italia è stato svenduto totalmente allo straniero io mi domando come possiamo inserire questa rivoluzione delle piccole e delle medie industrie il carattere alternativo dell'agroalimentare e come nel contesto di questa rivoluzione che è pacifica ma che necessaria e che presuppone una soluzione politica
Possiamo inserire il discorso e cioè l'elegia del canto dell'agricoltura del nostro amico
Vallarino Gancia è che è certamente un canto di un settore che in questi cinquant'anni è stato depresso svillaneggiato depauperato nel Piemonte
Che è certamente la situazione domanda lei piccola e media industria senz'altro ci dica cosa dobbiamo fare
Alle e agroalimentare senz'altro io sono d'accordo con lei come come possiamo fare quando l'agroalimentare è stato svenduto allo straniero
Gentile USA probabilmente sono stato frainteso quando ho parlato no quando ho parlato accennato sulla necessità di affiancare una attività parallela la berretta britannica della nostra regione mi riferivo
Alla produzione di mezzi di lavoro per creare in i centri eccetera poiché per fortuna non qui nei nostri paesi europei fame non ne abbiamo abbiamo tanti altri problemi ma questo veleno
E Sydney riferivo alla necessità di poter creare delle industrie piccole e medie e grandi guidate
Dalla dalle grande dalla grande nostra società torinese automobilistica da quanto riguarda il settore agricolo le delle delle energie alternative eccetera per poter creare i presupposti di mantenere nei lo nei loro paresi d'origine e delle loro culture le masse di
Di popolazione che per mancanza dei mezzi tutta la produzione agricola emigrano o migrano verso l'Europa e adesso anche dai paesi dell'Est verso lo fa lo stesso problema che abbiamo che abbiamo parliamo dell'Africa lo abbiamo anche nei paesi dell'Est europeo dove ho dato delle cifre di qual è la loro situazione
Alimentare per cui produrre cioè creare i presupposti ettari
Grazie ai pargoli questo potrebbe portare il lavoro che affiancare alla nostra cultura metalmeccanica quella anche dalla produzione di mezzi di lavoro per lavoro industriale
Grazie scusi dottor signora vuole aggiungere una parte di risposta
Senta come il rappresentante di di capitale straniero e in questo Paese io francamente mi sorprendo che esistono ancora soprattutto a Torino
Un certo tipo di retaggio culturale che fa vedere il la svendita capitale straniero la svendita di tanti gruppi come un fatto così dannoso
Quello che a mio avviso va chiarito avete profitto non dopo episodico lei ma credo che
E lo si possa dire altre persone che la pensano nello stesso modo
Quello che va tenuto presente è che in un modo o nell'altro e io credo che sarebbe meglio certo se noi riuscissimo a conquistare il mondo partendo da Torino ma siccome credo sia improbabile si entra per farlo per tutti i settori
Io credo quello che è deleterio invece che una parte della nostra realtà produttiva rimangia fuori dai processi in atto che sono dei dei processi di globalizzazione ante i mercati a livello mondiale dove si può arrivare sui mercati in vari modi si può andar naturalmente comperando aziende dall'Italia fuori credo che sia non facile tanti ci hanno provato e hanno spesse volte dovuto rinunciare ma c'è anche il modo di integrarsi dall'estero e far parte di processi che invece sono a capitale straniero
Ora le debbo dire francamente e la mia esperienza meno confermai se vuole mostrare anche degli elementi di fatto
Che quando gli italiani e quando questa Regione si è interfacciata con gruppi stranieri si è interfacciata con successo e con e degli apporti delle ricadute sul tessuto economico sociale e locale di primissimo ordine
Le posso fare il caso della rive S. Kft era presente nell'ambito del gruppo è è secca pesche svedese una realtà che non solo vista come un'attività per conquistare il il il mercato nazionale a anzi le debbo dire che sempre di più facendo parte su questi sistemi a come si dice oggi decentrati armene Sven distribuito
Anche con responsabilità delegate vero alle stazioni diorite non sono neanche più che mai succedere ma sono chiamate parte di un network internazionale
Bene le devo dire questo è l'unico modo per non essere tagliati fuori e io invece sarei felicissimo e tutte le volte che vedo che chiede il capitale straniero
O comunque valido che viene da queste parti per integrare le nostre capita stia certo che a vantaggio se sono della gente che opera in un modo corretto
Per quello che e sono anche di affetti specifici locali quello che dannoso grave e a mio avviso e e studenti in modo permanente negli in potenzialità diritti il gruppo è di non rimanere sposati ecco questo è il vero il vero problema uno può sposare o essere sposato comunque ma quelli quello che è terribile nel mondo che e si presenta in futuro
Ed è rimanere con con lei almeno Sterea alta che non comunicano più vecchia del mondo si spediscono altro fuori dai processi ed euro che si si gruppo rock a livello globale
Altre domande
Prego
Buongiorno sono Savino Orizio piccolo imprenditore della provincia di Vercelli anzi sono il presidente dalla locale Unione industriale
Sono un piccolo industriale centinaia di dipendenti di un'azienda che ho creato ventiquattro anni fa sono piemontese anche se non sono torinese non sono completamente d'accordo
Con lo spirito
Di critica odi amarezza che ho sentito qui oggi secondo me sta venendo una cosa molto semplice il Piemonte ha conosciuto prima di altre regioni italiane questa dinamicità operativa preferì mi sta industriale
Ed è fatale che oggi sia nella sua maturità
Quella vende che ci hanno superato si fa per tirerò che hanno adesso quella rivoluzione che non abbia molto prima avranno anche loro la loro maturità
Il punto sta del non disperdere il nostro bagaglio di oggi e da qui ripartire per una nuova primavera
Mi chiamo Lignano
Io vorrei fare alcune considerazioni
Credo che i punti di forza del Piemonte che tutti abbiamo revocato
Partissero essenzialmente da due punti fondamentali
Lo stato sabaudo
L'amministrazione sicuramente è stato forse il primo Stato italiano darsi una formazione a darsi un'organizzazione
Credo che era perfettamente
Balli col confronto col Lombardo-Veneto
La cui organizzazione austriaca era sicuramente molto
Non credo che oggi il Piemonte possa dire di avere un amministrazione dello della regione nel suo insieme ma a tutti i livelli scendendo a livello comunale che fosse adeguato o che sia la risposta moderna a quello che era il loro e quindi nella storia aveva un primo punto di debolezza Secondo credo che Torino però la città di cultura più grossa cultura devo ricordare che l'Accademia delle Scienze era una cosa che primeggiava in Europa
Oggi mi sembra che siamo scesi notevolmente
E quindi il problema dedicate forza alla cultura alla formazione alla scuola all'università è un elemento fondamentale
Terza cosa
La necessità di creare sinergie
Il dottor Lucignolo
Ha citato due esempi di eccellenza
L'Auxerre e il centro di ricerca della carie
Sono veramente due centri di eccellenza ma non fanno sinergica lo porto solo come esempio in un momento della multimedialità in cui tutto il mondo cerca di fondere quello che sono le telecomunicazioni con la televisione e tutto questo mondo noi abbiamo due centri di eccellenza che appartengono alla fine ad un unico azionista che Vieri
E che non sono capaci di parlare fra di loro non si conoscono si ignora ecco in punto un esempio in cui è venuto a mancare la sinergia
E credo che se questa città e questa Regione vuol recuperabile lo spazio che ha perduto su queste strade nel ricordo dalla cultura passante
Della buona amministrazione e delle sinergie che profana deve battere il futuro il proprio cammino grazie
Credo che la risposta che la dovrebbero dare gli amministratori pubblici che che c'erano non sono più qui verrebbe degli altri impegni ma credo che il problema che lei ha sollevato c'è un problema reale e concreto altre domande
Allora si sono o comunque così da giungere poi credo che sia suonato qualche campanello d'allarme nonostante
Prima abbiamo abbiamo sentito dire che che qualcuno non è d'accordo con un'impostazione un tantino critica sulla situazione attuale credo che sia stato qualche campanello d'allarme per il presente e per il futuro
E che si è giusto così che sia giusto non aver fatto una discussione retorica e che metta luci soltanto gli aspetti positivi o le le tradizioni del passato che pure tutti abbiamo testimoniato tutti ricordiamo e che voi rappresentate in qualche modo però credo che da parte di tutti anche di quelli che hanno più sottolineato la precarietà della situazione come ad esempio Rossignolo ci sia stato un'attenzione forte alle potenzialità credo che
Come abitudine in questa parte d'Italia dove dove tutti viviamo
Tocchi a noi raccogliere queste potenzialità facendo di una nostra tanto nel nostro dovere perché non vadano disperse e credo che questo sia il modo migliore di anche di aiutare il Paese in una situazione che sicuramente non è semplice grazie
Perché io innanzitutto ringrazio il presidente l'avevo invitato
Fegato di concludere questa giornata
Che riguarda il futuro l'economia del Piemonte il ruolo del Piemonte in Italia e in Europa
Mi dispiace d'aver mancato qualche ruga che la sua riunione quindi non posso che riferirmelo alcuni dei punti di apertura e di chiusura in chiusura
Ho ascoltato la domanda fatta da un signore Rossignolo sono Agostino al pannello in cui domandava
E si preoccupava di certi investimenti stranieri in Italia dalla realtà
Per gli investimenti stranieri in un paese che uno si deve preoccupare quando non vengono non è che deve preoccuparsi quando vengono non è mai successo in nessun Paese che l'apporto di capitali e devo dire in un modo anche più inaspettato anche l'apporto di popolazioni nuove di immigrazioni alla lunga non si sia risolto in un arricchimento del Paese
Quando un'azienda
Viene in un Paese quello che è importante che non venga solo per comprare un mercato prevenire per sviluppare l'azienda locale deve venire
Per potenziare la ricerca e le venire potenzialmente per arricchire le esportazioni dal paese in cui è venuto io questo lo posso dire perché
E la mia non breve esperienza nel
E insediamenti nostri testi stranieri e quando non ci inseriamo in Paesi stranieri
In modo anche importante come Brasile Argentina Turchia o Polonia
Devo dire che il momento unico contrattuale l'unico momento negoziale momenti in cui ti insedi pediatra una volta che si è insediato in un Paese il Paese in cui si è insediato che è sovrano del divenire della tua azienda e complessivamente devo dire che investimenti stranieri in Italia sono stati cento di grosso aiuto allo sviluppo dell'economia italiana alla sprovvista Lizza azione dell'economia italiana ai vantaggi delle ricerche all'apertura dei mercati nuovi e se la solo per aggiungere a quanto così non l'avevo detto prima
Resto parliamo un momento di quella anche questa è stata la giornata di oggi
Ci siamo interrogati su quelle che sono le prospettive del Piemonte
Ci siamo chiesti
Quale futuro attende una Regione che da sempre tra i motori più potenti dell'economia italiana e che pure è stata messa a dura prova dalla crisi
Più grave è stata qui dall'eccezione rispetto alle altre aree industriali del Paese
E anche più lunghi i tempi che si sono impiegati per uscire si discute sulle ragioni di una crisi così intensa e così prolungato
Che ha fatto parlare dell'incipiente declino del volo economico della regione e di un passaggio di testimone nel contributo che può venire per lo sviluppo da quello che e il nostro mondo resta quello che è il Nord-Est dell'Italia
Mi pare che si debba dire questo
Quant'è avvenuto in questi anni in Piemonte trova spiegazione nel combinarsi di diversi fattori alcuni di carattere generale di più lungo periodo e altri più specifici e congiunturale
Tra i fattori di carattere generale ceto il più rilevante è stato il perdurare per troppi anni di un rapporto di cambio della lira insostenibile mentre la dinamica dei costi si manteneva più elevata rispetto ai nostri concorrenti
Questo fatto
Questo cambia il proprio diciamo reale della lira assicurato l'industria
Mettendoli in ginocchio soprattutto quelle componenti che operavano sui mercati internazionali più competitivi
Quando poi direi finalmente nell'autunno del novantadue il vincolo di cambio è saltato ci siamo trovati ad affrontare una congiuntura l'eccessiva pesante in tutta Europa
Ma ancor più pesante tostata per quel settore la metalmeccanica in cui più forte la specializzazione dell'economia piemontese e che da solo assorbe più della metà dell'esportazione di questa Regione
In questo settore
E soprattutto nel comparto auto motoristico il crollo della domanda nel suo principale mercato di sbocco quello europeo è stato di un'entità ed una violenza quell'inezia erano registrate dal dopoguerra
Nel novantatré
Il mercato e l'altro sceso del sedici per cento quello dei camion che veniva già da qualche anno di discesa terzo il ventuno per cento quello delle macchine per le costruzioni se Concato del ventisette per cento
è stato come se dalla geografia economica europea fosse scomparso per l'auto un mercato delle dimensioni di quello italiano o addirittura di quello tedesco per quanto riguarda i camion e le macchine industriali
Occorre anche dire
Che il livello del cambio al crollo della domanda internazionale non hanno penalizzato tutte le aree del Paese allo stesso modo diverse sono le specializzazioni e diversi sono i mercati avvenuto così che si sono determinate delle differenze nel ritmo di sviluppo Caliari e quindi realizzate del Paese
Alcune come quella nord-orientale hanno risentito meno delle difficoltà del momento essendo caratterizzate da intese medio piccole per loro natura più flessibili e potendo contare su mercati a dinamica più favorevole
Altri reati
Nelle quali tipo di prodotti richiede strutture più grandi tecnologie più complesse è un vasto sistema di relazioni fra intese hanno viceversa sofferto maggiormente
E questo è il caso del Piemonte per l'industria del Piemonte l'uscita dalla crisi ha dovuto comportare un impegno dura e difficile
C'è stato in primo luogo da affrontare una profonda ristrutturazione
La parola ristrutturazione si applica tante cose ma quando parliamo di ristrutturazione non ci riferiamo semplicemente all'adeguamento della produzione alle cadute della domanda
Ma soprattutto quell'intensa opera di riorganizzazione che è destinata a conseguire Accetti stabilmente più efficienti e una maggior competitività strutturale dell'azienda questo processo è interessato tutte le imprese le piccole le grandi che anche in questo caso una aggiunge hanno dimostrato come il nostro sia un sistema unitario un sistema differenziato nelle dimensioni ma integrato e omogeneo negli obiettivi e nei comportamenti
Ho sentito qualcuno parlare
Dice bisogna sviluppare le piccole e medie intese intese in antitesi alle grandi bisognerebbe sviluppare nel settore agroalimentare la verità è che le piccole e medie imprese si sviluppano contemporaneamente alle grandi non si può pensare
L'avevo una flotta fatta solo di piccole navi ci vuole la corazzata qualche altra da corazzata vengono a fare di meglio piccolo il tonnellaggio e tutto lo sviluppo integrato costa in secondo luogo ingenti risorse sono state concentrate nell'innovazione
Innovazione soprattutto nella metalmeccanica è un frutto che matura molto lentamente non richiede solo investimenti elevati gli uomini competenze e tecnologie ma anche tempi che per quanto possano essere ridotti che sono stati ridotti al massimo non possono essere compresi nell'arco di pochi mesi o di poche settimane
E questo duplice impegno la ristrutturazione e allo sviluppo
Che ha permesso all'industria piemontese di reggere l'urto della crisi e dieci avviarsi lungo un nuovo sentiero di crescita il cui cominciamo mai a vedere i primi risultati e questo anche in termini di occupazione
Risultati che solo in una certa misura possono essere attribuite al miglioramento generale della congiuntura per la gran parte derivano dalla crescita di competitività delle nostre imprese
Sono quindi la vitalità che la solidità del sistema produttivo che consentono al Piemonte riconfermare della sua tradizione di regioni industrie
Della regione industriale la dimensione economica dato che dall'industria proviene quasi il trentasei per cento del valore aggiunto interamente italiana del ventinove per cento
E nell'industria raccogliamo oggi il quaranta per cento dell'occupazione mentre nella media del Paese un terzo il trentatré per cento della regione industriale alla proiezione internazionale visto che era tra le altre regioni italiane la più alta propensione alle esportazioni come dimostra l'incidenza delle vendite all'estero risposte rispetto ha condotto interno lordo
Oggi praticamente
L'Italia
Nord Ovest e quella che ha incrementato le esportazioni maggiormente la relatività della media nazionale
Non meno rilevante poi e ruolo del Piemonte in termini di avanzamento scientifico e tecnologico qui si concentra oltre un quarto della spesa delle imprese manufatturiere italiani in attività di ricerca e sviluppo addirittura un terzo se ci riferiamo alla spesa delle sole imprese private
Un quarto d'ora speso un terzo di quelle private e chiedo anche che quel quarto e quel testo siano spese meglio di quello che si alla mediazione
Si tratta d'un dato significativo per l'entità ma ancor più per le prospettive che apre verso una progressiva evoluzione delle attività corruttive Inaki è sempre più qualificanti e a maggior valore aggiunto
E potendo contare su questa posizione di primato industriale che l'economia piemontese si affaccia un futuro di sviluppo che ci auguriamo evidentemente solido e duraturo
Tuttavia
Se grandi sono le potenzialità altrettanti altrettanto grandi sono i rischi che queste vengano sprecato dilapidata
è un discorso che non riguarda solo Piemonte questo ma tutto il Paese
Non da oggi infatti Italia chiamata un'impegnativa sfida di trasformazione di adeguamento agli standard delle economie più efficienti
Questa sfida for cercata nell'immediato dopoguerra ribadita col trattato di Roma del cinquantasette
Integrazione poi fece un salto in avanti verso la metà degli anni ottanta quando fu sottoscritto l'hanno urtato unico e si fece ancor più stringente con gli accordi di Maastricht
La rigida disciplina del cambio della lira decisa dai responsabili della nostra politica monetaria fu lo strumento utilizzato per far convergere l'inflazione italiana sui livelli europei
Più volte allora il governatore della Banca d'Italia i Bardi nelle sedi ufficiali la necessità di quella politica
E ancor più esplicito fu in molte conversazioni private
Quando affermo che il cambio forte la comune chiodo piantato nella roccia da cui l'attaccato una corda l'alternativa è
Usare la corda per scalare la montagna e tenere il passo con gli altri Paesi europei oppure per formare il cappio col quale lentamente ma inesorabilmente strozzare l'economia italiana
Scegliere l'uno o l'altra di queste strade ricadeva nelle responsabilità di tutti gli operatori di quelli economici ma soprattutto del Governo e del Parlamento dal momento che era nel settore pubblico che si ammiravano le maggiori differenze con l'Europa
Per parte loro le imprese industriali esposta al confronto internazionale abbiano già da tempo avviato un duro sforzo di miglioramento competitivo ma in larga parte dei servizi privati e nel settore pubblico questo miglioramento non è avvenuto negli stessi tempi con la stessa rapidità o con la stessa intensità
Non sottoposte al vincolo della concorrenza queste componenti del sistema economico hanno potuto scaricare di loro costi su tutti i cittadini e in particolare sulle altre imprese esportatrici
Che hanno così visto che gode della competitività così faticosamente conquistata
E la nostra economia
Abbiamo visto convivere due comportamenti differenti e divergenti
Il peso di coloro che procedevano più lentamente ha frenato la locomotiva dell'industria finendo per penalizzare lo sviluppo complessivo e di conseguenza l'occupazione
Sappiamo le ragioni di questa contraddizione e cioè il venir meno della capacità di gestione dell'innovazione da parte del sistema politico che non seppe imporre per tempo un salto di qualità all'intero Paese
Quella che abbiamo vissuto è storia nota di Lecce
La crisi valutaria del novantadue ha messo a nudo tutti i nostri militari e delle nostre debolezze a essa si sono aggiunte la crisi economica e quella politica che hanno portato a una rapida disgregazione dei partiti tradizionali e all'avvio di un profondo e sofferto di non rammento del sistema del personale dei politici
Certo oggi ci troviamo dal punto di vista dell'economia reale in una situazione ben diversa
La salute azione
Eliminato un determinante il fattore di penalizzazione e ha contribuito a ridare slancio al mondo produttivo che esporta e soprattutto a quello che per tenta l'ha saputo in carpenteria la strada e della riorganizzazione del rinnovamento
Per esigenza di fondo l'esigenza di modernizzazione del sistema Italia nella sua globalità
è ancora lì resta conseguendo vista
Non intendiamo dire che in questi anni convulsi non siano avvenute anche cose importanti
Qualcosa si è fatto sul terreno delle privatizzazioni anche se con molte cause molte incertezze lasciando indietro uno dei capitoli più rilevanti e cioè la piena restituzione al mercato del sistema bancario ancora oggi quasi totalmente in mano mi pare che lo sia al settantacinque ottanta e si tratta di una mano la cui pesa non sembra perdere di forze tutti anzi forse il contrario
Sotto la pressione di una crescente concorrenza internazionale dovuta dall'entrata in vigore del mercato unico si è iniziato il processo di ristrutturazione nel settore dei servizi e quindi
L'accordo sul costo del lavoro è stato l'espressione di una più coerente con l'etica dei redditi che ha immediatamente dato frutti tangibili in termini soprattutto di freno all'inflazione
Cresce la convinzione che non si possa più rinviare una riforma del sistema pensionistico anche se nell'esistenza un vero cambiamento sono state come è ovvio sono ancora forti
Dobbiamo avere la consapevolezza e quindi che siamo solo agli inizi del processo di risanamento
La velocità con cui siamo precedendo Artale troppo lenta
Il riacutizzarsi in questi giorni della crisi valutaria rende ancor più urgenti azioni rapide e incisive
Questo è l'imperativo che l'emergenza economica cinque senza voler entrare nei problemi di un confronto politico sempre più vasto e guardando solo le ragioni dell'economia dava lavora fiscale è indispensabile anche se non può essere di terze considerate risolutiva
Indispensabile per pagare il conto dei ritardi e delle pressioni che hanno portato Aspio Mario oltremodo la finanziaria che lo stesso presidente Dini come ministro del Tesoro aveva predisposto
Ma non è risolutiva dal momento che la nostra credibilità
Sui mercati dipende dall'attuazione di un programma di cambiamenti molto più confuse dobbiamo mettere mano in modo serio e con interventi strutturali al problema dell'eccesso di spesa pubblica
I sacrifici imposti dalla ma nove collettiva hanno risultati tanto più positivi quanto prima si farà la riforma del sistema previdenziale troviamo ridare slancio alle privatizzazioni che sono condizione essenziale non solo per migliorare i conti dello Stato ma soprattutto per accrescere l'efficienza complessiva del sistema dovrà ma e del mercato a tutti quei settori che ancora ne sono protetti dobbiamo rendere molto più efficiente l'allocazione di tutte le risorse con una maggiore concorrenza in particolare per quanto riguarda il mercato del lavoro
Occorre una più ampia flessibilità mentre le relazioni industriali devono evolvere verso forme piuttosto citati
In queste settimane c'è c'è addirittura accostato l'Italia Messico
Senza e profonda evidenti per solidità delle come ieri il tessuto sociale ci separiamo per quel Paese perché può succedere Alitalia in mancanza di un più radicale risanamento e il precoce esaurimento dell'attuale fase espansiva dunque
Nel momento presente non si può non essere preoccupati con molta cautela coordinava le prospettive future proprio perché non potremo aspettarci che tutti i nodi vengano sciolti rapidamente il mondo l'impresa sarà chiamato ancora volta crede alta la guardia rafforzare il suo impegno nella ricerca della competitività noi non intendiamo sottrarci a questo compito
E così come abbiamo disposto alla crisi che ha fermato il volo trainante dell'industria per l'economia italiana dedicheremo ogni nostra risorse capacità a consolidare e questa ripresa
Le aziende piemontesi in particolare sono poco interpretare ancora una volta un contributo importante allo sviluppo del Paese certo anche la nostra regione ai suoi problemi ci sono quelli di matrice antica che derivano dal suo sentire se dal suo essere considerato una regione in qualche modo periferica una regione che trova ancora difficoltà far valere il suo peso nel Paese a sollecitare le una beh diversa attenzione da parte delle autorità di dove
Ci sono poi dei problemi più specifici
Ad una migliore qualificazione della forza lavoro quello di un efficace raccordo con la rete delle grandi infrastrutture vorrei quello ancor il della mancanza di politiche locali capaci di sostenere gli sforzi dell'impresa e di mercato nuovi investimenti soprattutto dall'estero a tutto questo tuttavia viceconte propone la società di scale imbattuti voleva orgogliosa della sua cultura dell'organizzazione della concretezza del fare bene le cose coprono una sordina rievocazione all'avvocato può porre la volontà e l'impegno dei suoi tanti imprenditori persone che anche nei momenti più critici non si lasciano andare all'emozione passano affrontare le naturali oscillazioni delle colonie col rigore
La Regione
è tutto questo che continuerà
Un delle più avanzati del giovine
Perché questa è una
Regione europea non solo per i forti legami economici ancora del continente ma anche per la sua storia e per la sua cultura ed è
In questa dimensione e in questa prospettiva che continueremo a operare nell'interesse delle nostre in crisi dei nostri lavoratori e di
Tutto il paese grazie
La conclusi
Ora essi amavo
Che hanno partecipato ai lavori
Giura di questa già
Lo penso sia possibile
è una nota di soddisfazione per quanto abbiamo fatto
E da cento Ranza seppure teme per il futuro
Oggi non può esso
Oggi non può essere sicuramente considerato un punto di al
A Ugo
Da cosa abbiamo sentito il Piemonte si voglio sveglia
Stato di torpore che a Palese
Aree ad
Do quella vena di pessimismo che anche oggi
Ha fatto la sua comparsa più di una volta
Dare con tristezza le proprie ferite non produce frutti il pessimismo è una materia prima con la quale si costruisce nulla
Dare con più forza e serenità al nostro domani
E della ultima lunga crisi
L'abbiamo tenuto i pugni chiusi i denti stretti senza mai scoraggiarsi lo possiamo fare
Mini salita per questo nostro Piemonte