"Welfare dal risarcimento alla promozione" Conferenza Nazionale sulla riforma dello Stato Sociale org. dalla CGIL

Anche se non si ammalò
Come si dice il nome però
I
Va be'anche daremmo procedere in questo modo
E dare la parola Alfiero Grandi ieri sera aveva soprasseduto però li chiamiamo le introdurre dopodiché
Ivan Cavicchi e per il il gruppo introdotto da da Stefano Rodotà
Il col patriarca per il gruppo introdotto dal medesimo
E Trentin
Proporranno ai nostri interlocutori
Possono anche salire
Non rese Lotito
Al presidente dell'INPS
In genere Biglia
Il senso della discussione che abbiamo svolto
Siamo in ritardo
Io dò iniziò vi chiedo scusa chiedo
Ai presenti almeno di
Nel mettersi sull'attenti perché partire e do la parola Alfiero Grandi
Lo ha fatto
Anche Bruno Trentin e l'introduzione quindi
Mi sento più in grado di farlo anch'io
Facendo una dichiarazione iniziale su un altro argomento
Voi entrando più nel merito dei problemi oggetto di discussione
Bruno ad un certo punto sulla questione dell'esito dei referendum del dibattito interno al sindacato compreso quello interno alla CDL
Ha ricordato giustamente un intervento veramente inaccettabile
Vita Pepe che
Io assimilo abbastanza cara dice che non è esattamente la figura più simpatica di questa fase politica per l'atteggiamento che ha avuto nei confronti del dibattito interno alla CGIL
Dico la verità la cosa che a me ha colpito di più però non è tanto il tentativo di indurre un regolamento di conti interno al dibattito al sindacato cercando evidentemente di divaricare le posizioni tra CGIL CISL UIL e dentro la CGIL
Io ho pensato che era veramente un intervento offensivo verso il gruppo dirigente della CGIL in particolare del segretario generale
Perché non riesco a immaginare una discussione interna alla nostra organizzazione nei termini come in qualche modo cerca di provocarlo il presidente della Confindustria
Noi abbiamo sicuramente delle idee diverse su alcuni punti insieme a tante che invece abbiamo comuni
Ma la discussione tra di noi è e resto una discussione politica una discussione in cui quando ci sono diversità si manifestano come tali con tutta tranquillità
I nostri organi dirigenti sono capaci di decidere all'unanimità o a maggioranza e quando la decisione c'è questa viene rispettata come abbiamo dimostrato anche in occasione della discussione in materia di pensioni durante la consultazione dei lavoratori
Penso veramente che ci sia qualcosa di molto malevolo in questo atteggiamento peloso nei confronti della discussione interna in questo chiedere conto della discussione interna all'organizzazione
Ho già avuto occasione di farlo io desidero rifaccio questa mattina
Io non solo sono personalmente solidale verso Sergio Cofferati per queste pressioni inaccettabili che avere vengono dall'esterno
Ma non ho nessuna difficoltà a ribadire che la CGIL continuerà a discutere senza per questo esprimere nulla che possa essere rottura di solidarietà nel suo gruppo dirigente
Se vogliono continuare su questo terreno facciano pure è una responsabilità solo loro che per quanto mi riguarda non dico per più di tanto
Per ciò che riguarda la questione dello Stato sociale che il vero oggetto di discussione che meriterebbe di essere affrontato evidentemente con tutta tranquillità
Io condivido l'ispirazione di fondo dell'introduzione di Bruno Trentin cioè l'esigenza di avere la forza di affrontare i punti di crisi dello stato sociale è stato ribadito ancora ieri da due relazioni molto importante dal dibattito che ne è seguito
Evidenza cioè di non fermarsi ad una difesa in materia di stato sociale
Ma di cercare di avere un ipotesi di rinnovamento forte
Io devo dire la verità su un punto non sono d'accordo con Macciotta su un'ispirazione che ha visto ciò che esiste in Italia oggi dello stato sociale come una sorta di frutto di politiche alla Pomicino io so che in questo c'era una evidentemente una
Come dire una forza polemica quindi So bene che Macciotta non la pensa così ma io per la verità non riducono stato sociale che esiste al frutto della politica clientelare nella Democrazia cristiana perché come hanno spiegato da Rodotà agli altri
Anche il conservatore Bismarck che nel momento in cui si è dovuto misurare con i primi avvilita atto sociale poi ha dovuto fare i conti con una risposta che era anche un intervento utile almeno per quella fase come risposta ai problemi della società di allora
Quindi io non arriverei a dire che tutto male
Mi basta dire che c'è una crisi che va affrontato
E non affrontare questa crisi sarebbe evidentemente negativo perché non affrontare questa crisi vorrebbe dire esporsi ai tagli ad una politica senza sbocco in definitiva ad un atteggiamento difensivo come tutti gli atteggiamenti difensivi se va bene
Portano a scontare una riduzione dello Stato sociale
Però io sono assolutamente d'accordo sull'ispirazione che occorre avere un'idea di ricostruzione dello stato sociale
E sono anche d'accordo che al di là di discussione che si possono essere l'atteggiamento tenuto in materia di pensioni in qualche modo il
La spia l'indicazione
Che è meglio stare in campo con una proposta anche quando questa fa discutere crea problemi anche quando gli esiti sono evidentemente sempre oggetto di discussione piuttosto che prendere atto o discutere sulle proposte via
Perché questi evidentemente significa che il sindacato la CGIL la CISL e la UIL le singole organizzazioni che non dicono sempre le stesse cose che spesso non dicono le stesse cose nemmeno i singoli membri dell'organizzazione
Nel momento in cui si pongono il problema di disegnare un idea di equilibrio dello stato sociale poi perfettibile poi misurabile nei rapporti di forza poi che deve fare i conti con le condizioni economiche sociali concrete del Paese evidentemente
Escono da una concezione tutto sommato subalterna perché il vero punto dell'epoca di Bismarck di tante epoche successive la subalternità del mondo del lavoro
Nei confronti delle proposte una subalternità che non è un giudizio di valore a volte anche la subalternità ha ottenuto grandi risultati difensivi
Oggi però sentiamo il bisogno di spostarci il più possibile in un'idea progettuale dicono idea in sostanza in cui
Il delineare l'equilibrio sociale di questo Paese deve tenere conto per quanto è possibile del peso del ruolo del mondo del lavoro e della capacità del mondo del lavoro di disegnare un nuovo equilibrio di carattere generale che tenga conto della tematica dei diritti su cui ci ha parlato
In modo largamente condivisibile Stefano Rodotà
Quindi progettualità non subalternità idea di insieme
E devo dire che ritengo molto importante illa tono di di approccio con cui è stato affrontato in particolare
Ieri la questione diciamo vitale del problema cioè la possibilità di delineare uno stato sociale in grado di avere anzitutto le condizioni finanziarie per potere regge
E qui ci sono stati degli spunti anche di grande interesse nella discussione
Io la penso così
Oggi c'è di fatto una ristrutturazione dello stato sociale nei suoi diversi elementi redistribuzione o taglio
Che parte essenzialmente da un attacco di natura finanziaria
Attraverso leggi finanziarie successive è stata condotto una politica di tagli che alla fine ha non solo sconvolto ma peso a mutare la qualità dello stato sociale
O noi riusciamo ad affrontare il problema dal lato anzitutto della disponibilità delle risorse che evidentemente questione che sta in un rapporto dialettico con le esigenze e gli obiettivi non c'è dubbio
Non dobbiamo fare un ragionamento da uovo di gallina cosa nasce prima però non c'è dubbio che la condizione finanziaria una condizione assolutamente essenziale
Allora se vogliamo evitare che l'apologia dei tagli diventi la condizione in qualche modo surrettizio non sempre dichiarata per lo sconvolgimento dello stato sociale
In cui il taglio è meno importante di quello che succede nell'equilibrio perché è importante il taglio di incidere sulla carne viva di una condizione sociale ma poi alla fine ci si trova con uno squilibrio tipico le persone le pensioni
La logica dei tagli e ha portato al di là di tutto ad una squilibrio dell'assetto previdenziale che in ogni caso richiedeva la definizione di un nuovo equilibrio
Togliere dei pilastri d'un edificio significa mettere in pericolo la stabilità in qualche modo la logica dei tagli a questa efficacia e questo risulta
Quindi politica finanziaria
Una politica finanziaria che oggi per come viene affrontata vedi l'esempio Documento di programmazione economica e finanziaria che il Governo ha presentato
Noi dobbiamo cercare di mettere in discussione sapendo che è difficile non è una cosa complicata non non voglio affatto dire se è difficile anzi sia facile anzitutto in un presupposto
Se voi vi leggete attentamente in quel documento vedrete che la l'interessi sul debito pubblico sono una costante voi vi ricordate il dibattito salario variabile indipendente dibattito che non ci ha mai coinvolto più di tanto ma qualcuno lo immagino così bene la variabile indipendente oggi sono gli interessi sul debito pubblico
Interessi sul debito pubblico per gli effetti che hanno sullo stato sociale sull'insieme della finanza sulla capacità di ridisegnare le qualità dello sviluppo evidentemente hanno delle conseguenze molto forte ora io penso che sia dal punto di vista finanziario anzitutto necessario se si vuole parlare seriamente di stato sociale
Cominciare con il mettere in discussione la politica finanziaria dello Stato
E non lasciare che il tema risanamento sia soltanto sugli elementi che riguardano ad esempio lo stato sociale o le politiche di sviluppo
So bene che gli spazi di movimento in campo di politica del debito e in particolare degli interessi è questione che presenta delle enormi difficoltà
Ma un conto sono le difficoltà un conto è dare per scontato che non può essere altro che così
Perché altrimenti sia una risposta assolutamente debole e alla fine rimane soltanto la via e la logica dei tagli non subalternità vuole dire mettere in discussione anche i presupposti da queste parti sarà molto difficile
Ragionare di Italia ad esempio la sanità se l'unica strada che a destra e quella semplicemente di tagliare la spesa e non anche rimettere in discussione la sua composizione la sua ripartizione a partire dagli interessi sul debito pubblico
Così per quanto riguarda il problema io credo che noi dobbiamo cercare di porre nell'ambito della dello stato sociale
E io questo condivido abbastanza cose che ho sentito ancora ieri soprattutto ieri pomeriggio dobbiamo identificare una diversità di fonti di alimentazione perché lo stato sociale nato essenzialmente per via contributiva per una fase poi diventato via via generale quindi per via fiscale o per via di generalizzazione contributiva a seconda dei casi
Ma non è detto che le fonti di finanziamento devono essere le stesse Peroni settore per ogni campo i comunque sicuramente per molti di questi aspetti identificabile un mix
Forme di intervento generale e forme dica di natura contributiva io penso che non ci debba essere una giustapposizione ho tutto per via contributiva ho tutto per via fiscale attraverso la solidarietà generale
I settori sono molto diversi richiedono risposte diverse a seconda della graduatoria dei diritti a cui inevitabilmente ogni società storicamente determinata nel tempo in cui esiste deve mantenere ben ferma la questione degli obiettivi per i quali si rimane insieme si lavora si produce e si vive
La questione degli obiettivi a me pare una questione ineliminabile
Gli obiettivi cambiano sia come priorità sia come loro equilibrio e composizioni interno e di conseguenza evidentemente cambiano le esigenze anche dal punto di vista genera
Io temo che alcune questioni noi diamo però troppo per scontato siano cambiate nella loro composizione ad esempio mi piacerebbe che avessimo sulle questioni dello stato sociale una maggiore sottolineatura degli elementi della povertà
Gli elementi della povertà sono poco presenti nella nostra discussione l'emarginazione distratti crescente della popolazione anzitutto per l'esclusione dal lavoro ma non solo per l'esclusione dal lavoro e non solo per ragioni di reddito è questione che oggi è presente
Come una delle conseguenze della fase di ristrutturazione del sistema economico e sociale
Per l'altro Paese ma per tanti aspetti anche dall'Europa
Con le cose che ha ricordato poi Ascoli
Che non è che costi di meno semplicemente costa di più magari in guardie armate da mantenere nella cinta in cui si vive
Quindi c'è bisogno di rideterminare gli obiettivi di avere chiarezza da questo punto di vista e di riuscire a determinare come si raggiungono gli obiettivi sia per via contributiva ci sono elementi di solidarietà che possono essere ripartiti nell'ambito di aree sociali e quindi per via contributiva altri invece che necessariamente hanno un carattere generale di finanziamenti
Io qui vedo un limite ad esempio della accordo e quindi anche della riforma delle pensioni di cui si dà si sta discutendo
Ma non tanto nel perché questo sia un tema che bisogna per forza discutere in occasione di questo disegno di legge che questa riforma io posso accettare senza particolari tranne il fatto
Che oggi discutiamo della riforma delle pensioni a valle dell'accordo governo sindacati e sulla base di quel che oggi alla discussione in Parlamento
Questo può essere il modo in cui affrontiamo un primo modulo un primo capitolo dei problemi
Trovo però che la questione del finanziamento di un nuovo riassetto del finanziamento del sistema previdenziale sì un termine eliminabile che diventerà ove non risolto e mi pare difficile che si è risolto in questa fase il capitolo numero uno da affrontare nei prossimi mesi
Fine dall'ammonizione l'anno prossimo quest'altra hanno voglio dire il tema sicuramente può avere una diluizione diversa perché dipende molto anche da come sarà il quadro politico il futuro della legislatura per carità
Però vorrei che noi scrivessimo con lettere molto ferme l'obiettivo che occorre una riforma dalla politica contributiva in relazione al sistema previdenziale
Bertinotti quando ha portato via le carte dagli uffici della CGIL ha portato via anche la proposta di una riforma contributiva cinquanta per cento sulla salario lordo e cinquanta per cento sul valore aggiunto d'impresa
Qualcuno ha immaginato che questo fosse una proposta di Fausto Bertinotti no questa una proposta della CGIL e per quanto mi ricordo di parti consistenti del movimento sindacale
Io non vorrei che per il solo fatto che oggi magari ci viene proiettato una luce d'altre parte dimenticassimo che questa è la nostra proposta
Personalmente penso che passare da una politica di contribuzione calcolata sul salario lordo del lavoratore ad una politica che carica i contributi anche sul valore aggiunto di impresa e quindi sulle macchine sia necessario anzi vitale
Di fronte al décalage defiscalizzazione a cui la comunità europea ci ha costretto che entra al novantanove vedrà il Mezzogiorno sostanzialmente con lo stesso carico contributivo del Nord
Una politica di occupazione nel Mezzogiorno anche bisogno della leva di una riforma contributi
Ecco perché penso che questa questione dobbiamo porre
Non ho nessuna velleità risoluzione immediata di tutti gli aspetti dei problemi dico solo che questa questione una volta chiusa questa partita pensioni dal momento che non entrata è il problema che dobbiamo porci e porci con grande forza
Così vorrei discutere un'altra questione la cosiddetta presunta oggettività delle scelte finanziarie
Le scelte finanziarie sono molto meno oggettive di quanto sembri no ci sono scelte finanziarie che vengono fatte dandogli un giudizio di valore positivo e scelte finanziarie che vengono fatte dando ad esse un giudizio di valore negativo
Una semplice presa d'atto mi sembra francamente un po'poco
Vorrei discutere
La priorità delle scelte finanziarie e quanto meno metterle tra di loro in equilibrio
Può darsi che qualcuno pensi che avendo raggiunto la soglia dei cinquanta e comincia ad avere delle fissazione però ne sono convinto e quindi mi dispiace ma la ribadisco
Fintanto a meno che qualcuno non mi convince che è sbagliato
L'ipotesi di finanziamento della previdenza complementare che viene ipotizzata a secondo me il bisogno di un punto di equilibrio
Oggi si ipotizza una previdenza complementare due per cento di F R due per cento il denaro fresco due per cento viene dall'impresa adeguatamente defiscalizzato in tutti e tre i punti per favorire il Prodi la procedura della previdenza complementare benissimo
Faccio osservare che sempre nel documento di programmazione economica del Governo ma anche nella relazione al disegno di legge del governo sulla previdenza
è previsto che una una quota del trenta trentacinque per cento circa di lavoratori usufruirà della previdenza complementare in che in altri termini vuol dire
Che quel tanto di miliardi e non sono pochi che vanno a finanziare e ad incentivare la previdenza complementare verrà per ciò che riguarda l'area dei lavoratori dal cento per cento dei lavoratori nel suo offriranno il trenta trentacinque per cento quarantacinque
E come noi sappiamo gruppo vorranno quelli al Salario un po'più alto che si possono permettere anche un certo al tamponamento e saranno in maggiore difficoltà quelli a salario più basso e delle aree meno protetti
Io penso che noi dobbiamo fare una proposta in cui ci sia la possibilità di usare questi contributi anche a favore dell'altro sessanta sessantacinque per cento
E non so immaginare null'altro che la facoltà del lavoratore riprendere uno due punti del suo Tfr emetterlo ad accrescimento nel contributivo della sua aliquota per migliorare la sua tensione future
Dal momento che nel contributivo in questa riforma c'è una cosa molto importante ed è la rivalutazione all'intero Prodotto interno lordo della contribuzione accantonata a fini previdenziali
Io non capisco perché quell'aliquota non posso diventare il trentaquattro trentacinque con una contribuzione volontaria Individuale magari anche un anno sì e un anno no perché tanto si contano i contributi per quello che sono
Che il singolo lavoratore decide di versare usufruendo indifferentemente o della previdenza complementare o della previdenza generale
è una atto di libertà e anche una facoltà che potrebbe riequilibrare il venire da tutti per essere sostanzialmente utilizzato da pochi
Anche questa non è questione che è necessario sia risolta tutta e subito a me piacerebbe che fosse stata affrontata però non anche su questi non faccio drammi
Si può temporali issare l'importante che la discussione riconosca che questo è un problema ci sono altre ipotesi per risolvere la questione benissimo io non ho nessun problema nessuna affezione alle tecniche con cui risolvere la questione
Mi interessa però che il punto di ragionamento politico sia effettivamente affrontato nell'ambito di una reale pari opportunità
Che se fosse reale pari opportunità vorrebbe dire che chi sta fino a trenta milioni a un incentivo doppio di chi magari sta cento milioni
Nel farsi forme di miglioramento della propria prospettiva previdenziale che poi sia complementare o generale in questo momento mi interessa fino a un certo punto
Prodotta nella relazione che ha fatto ieri ha richiamato una cosa che io condivido molto ed è l'ultimo capitolo di cose che volevo dire Valle annuncio molto rapidamente
Ha molto centrato sul rapporto di delusione o di disaffezione come viene chiamato tra le forme di pagamento e i risultati dello stato sociale nei diversi campi
In questo senso io penso che ieri sera D'Alessio è stato ascoltato ad esempio da pochi intimi e questo mi dispiace anche se gli atti quando saranno pubblicati daranno modo ai più disattenti di leggere le cose molto importanti che ha detto
Riprendendo un concetto di Rodotà e anche di altri
Sul tema funzionamento dei servizi e qui c'è veramente un problema di svolta che noi non siamo riusciti fino ad oggi ad affrontare adeguatamente
Io sono assolutamente d'accordo sul fatto che ci siano forme di controllo da parte dei cittadini sui servizi in modo tale che le forme di controllo organizzate dallo Stato dalle comunità locali abbiano un interlocutore con il quale controllare gli esiti finali effettivi
Ma non c'è dubbio che il tema funzionamento dei servizi quelli direttamente di parte pubblico quelle che la parte pubblica deve controllare che funzionano secondo gli standard indifferentemente come ci ha ricordato ieri D'Alessio
è questione che oggi noi non riusciamo ad affrontare adeguatamente questo provoca due questioni assolutamente inaccettabili
Che sono bombe sotto qualunque Stato sociale il primo che i più poveri che non hanno alternative che alla cattivo funzionamento o al inesistente funzionamento dei servizi
E i più ricchi se ne vanno
Se ne vanno nel privato
Il che vuol dire tornare al di là di tutti i discorsi che possiamo fare all'assistenza ai poveri
Se questo noi non vogliamo dobbiamo sfondare il tema funzionamento dei servizi forme di controllo
Forse quando abbiamo immaginato di partire dalla riforma del lavoro pubblico abbiamo anche sopravvalutato le sue potenzialità
Io per la verità mi sono sempre sforzato di dire che partivamo di lì ma non non non saremmo arrivati alla riforma della pubblica amministrazione di servizi del loro funzionamento
Forse oggi debbo perfino io che pure sono stato sempre molto prudente ridimensionare le aspettative
Oggi non solo è sotto attacco la riforma del rapporto di lavoro pubblico ma è largamente insufficiente noi dobbiamo lanciare un'offensiva a tutto campo sul tema funzionamento della pubblica amministrazione rapporto tra risultati i giudici del lavoro
Capacità di funzionamento diverso
Dobbiamo ripensare a questo tema e avere il coraggio di fare anche delle rotture più profondo di quanto non abbiamo fatto se dobbiamo rompere l'ampia
Rompiamo anche con parte di lavoratori ma dobbiamo rompere non può andare avanti così
Altrimenti lo smantellamento dello Stato sociale prima di tutto passa di qui
E quindi il tema che mi pare questo
Convegno per questa conferenze Ramacci consegna è l'esigenza di avere alla ripresa in autunno possibilmente in chiave unitaria come io spero
Una proposta che sulla questione funzionamento dei servizi della pubblica amministrazione lancia un'offensiva a tutto campo
Anche perché se l'unico aspetto che compare la politica del assurda sostanzialmente di repressione indifferente di quelli che lavorano bene di quelli che lavorano male che la l'unica politica da qualche anno a questa parte il futuro sarà un disastro
Quindi c'è bisogno di una politica positiva ce lo ha ricordato anche per offrire
Secondo punto io sono assolutamente d'accordo con Bruno e anche con il modo come l'ha ripreso Rodotà che la politica istruzione formazione richiede un progetto
Ora nella relazione di Bruno questo a un grande peso
Nei nostri discorsi soprattutto nei programmi nelle conferenze programmatiche nei seminari c'è un discreto peso nella nostra pratica nulla
Diciamo la verità su questa questione noi siamo sostanzialmente assenti
Ci occupiamo magari di formazione professionale di formazione e lavoro ci occupiamo un po'di contratto scuola quando come adesso scoppiano dei problemi non piccoli
Noi non abbiamo un progetto del sindacato che parta dal diritto all'istruzione fino alle idee su come queste strutture dovrebbero funzionare ci vuole un progetto
è una proposta una piattaforma un programma chiamato e lo come cedente riparati
Ci vuole una svolta da questo punto di vista perché altrimenti ce la raccontiamo io poi non sono d'accordo con una cosa che ho sentito ieri Rodotà ha detto una cosa giustissima io lo condivido
L'ha detto in modo semplice e qualcuno l'ha un po'snobbata dice mio figlio paga troppo poco per le tasse che potrebbe pagare di accesso Scolari assolutamente ragione
I figli e dei lavoratori non riescono ad andare a scuola più di quanto ci andavano anzi forse ci vanno pure di meno soprattutto quelli degli strati più bassi e comunque non si laureano si diploma no c'è un esodo scolastico nelle aree del Mezzogiorno spaventoso ce l'ha ricordato Bruno
E soprattutto a Roma si pagano le stesse tasse qualunque reddito sia così cominciamo a dire cose concrete non è che racconta una roba nel cielo nell'empireo una cosa di drammatica concretezza
Con cento milioni di reddito o con venti milioni di reddito le tasse sono esattamente uguali
Perché se non dato a fare un'Assemblea
Organizzata da Tempi moderni recentemente all'Università insieme su questa cosa
Il dato è venuto fuori in termini estremamente chiare
Non c'è un'iniziativa del sindacato neanche a Roma su questa cosa
Non mi risulta che noi abbiamo una piattaforma CGIL CISL UIL per affrontare il problema fosse anche solo dal lato delle tasse universitarie
Lavoro
Anche qui c'è un punto molto forte anche qui non è che si possa dire le battute in poco in poche parole però io la voglio dire una cosa
Cioè noi dobbiamo fare una svolta per finanziare da non lavoro a lavoro dai prepensionamenti che non sono entrati in questo momento ma che sono drammatici perché accanto ai dieci mila delle Ferrovie noi ne stiamo di fatto avallando dieci mila negli autoferrotranvieri
E malgrado tutti i tentativi di dire proviamo almeno prima di vedere se c'è qualche posto nella pubblica amministrazione dal momento che c'è il blocco delle assunzioni in modo che vediamo di pagare gente perché non lavori questo stato sociale funziona per pagare gente perché non lavori
Mobilità lunga disoccupazione speciale forme varie di sostegno al reddito prepensionamenti adatti
Riusciamo poi punti a capo non si riesce a fare in ventiquattro ore riusciamo a fare una transizione moderati Sima dal vecchio al nuovo
Per fare una transizione moderati sì ma dal vecchio al nuovo significa ad esempio prendere seriamente in mano la politica di riduzione d'orario di lavoro
Per fare il lavoro che noi abbiamo discusso nel congresso della CGIL temo che il fatto che le ha fatto un'importante intesa unitaria sia stato un modo come un altro per appiattirci la discussione sopra
Ora la questione riduzione d'orario a in questo momento due corni precisi a livello dei contratti nazionali di lavoro ormai la partita è chiusa per qualche anno abbiamo la contrattazione aziendale e le leggi che possono incentivarlo
Orario legale e fondo per la riduzione degli orari questi sono i due corni che dobbiamo prendere in mano altrimenti sono chiacchiere
Politica dello salari lavoro significa questo
Politica di trasformazione degli strumenti da sostegno al non lavoro a sostegno del lavoro significa avere un'idea di come riconvertire gradualmente oltre che di ricomporre rendere tra di loro integrale questa questione
So bene che questo non basta ci sono tante altre cose però credo che questa questione dovrebbe essere affrontata se raffrontata con molta forza
Allora dei problemi dello Stato sociale io penso che vadano affrontati come vedete io non parlo di pensione se non per una c'erano veri pensione ne abbiamo parlato tanto
Ne parleremo ancora la partita è tutt'altro che finita abbiamo tante sede per parlare di pensioni mi pare francamente che in questa sede dovremmo anzitutto parlare
Delle parti di cui parliamo di meno ad esempio dell'appuntamento molto rischioso che riguarda il tema della sanità tra poco
Creare le condizioni perché ci sia una nostra iniziativa in grado di affrontare il tema emarginazione che un tema molto delicato e molto forte ho visto che lo ha ripreso patriarca la relazione
Anche se patriarca far polemiche come molto aspre però questo non mi impedisce di vedere che ha detto una cosa giusta nella sua relazione
E di riprendere cioè il rischio che la Società dei due terzi o società pagata a seconda di come lo vogliamo chiamare oggi condanni una parte importante della società italiana l'emarginazione permanente questo tema il sindacato non lo può reggere non lo può accettare
Perché a questo corrisponderebbe una deriva neo corporativa del sindacato e delle sue classi più forti quelle che si possono meglio difendere
Per questo io penso che noi dobbiamo creare le condizioni perché nei prossimi giorni questa conferenza di programma aperta da un'importante relazione con una mole di opinione di contributi di grandissimo rilievo
Venga tradotta in una proposta che in una piattaforma in una capacità di iniziativa del sindacato della CGIL ed unitario
Grazie allora cambiamo il programma siccome
Abbiamo appurato anche dal numero dei lucidi presenti che il presidente dell'INPS a una comunicazione come dice lui
Poi con dati ebreo le tecniche gli diamo a la la parola quindi gli altri
Vengono dopo la parola al presidente dell'INPS professor biglie
Ringrazio dell'invito io volevo affrontando il discorso dello stato sociale ripercorre un po'con voi le strategie
Si comincia a mettere le strategie del
Dovrebbero vedersi
Almeno spero
Ma allora dovrebbero
Non c'è
Come le pecore con voi le strategie dello stato sociale instabili punti di forza i punti di debolezza ed abile poi le tendenze dal due mila due mila dieci dei problemi non risolti
Oggi e abitudine parlar male dello stato sociale ecco io cercherò visi parlarne bene ecco perché ne sono convinto
Sì perché i numeri risultati indicano quali sono i nella politica di redistribuzione
Quali sono i successi e il ruolo che ha avuto nel consenso della società il sistema pensionistico questo video l'idea cinquantadue novantacinque
Qual è l'importo medio del trattamento minimo di pensione che in lire e novantacinque quindi guarda l'ultima colonna passa da cento mila a seicento mila proposito discutere seicento mila e poco ma diciamo che nella realtà si è moltiplicato per sei il
Trasferimento di ricchezza a livello del del lavoratore
E indica mente così pare importante fare vedere l'andamento delle pensioni di vecchiaia anzianità
La prima fase del dall'altare in Italia è stato caratterizzato da grandissima evasione glielo chiediamo l'evasione totale
Ricostruzione diari di guerra portato in classe di lavoratori a scoprire chi andava nota di pensione con pochi anni di contributi per cui nella realtà
Le pensioni pagate ero essenzialmente pensioni al minimo o pensione di invalidità voi vedete che le vigenti del sessantotto superiore al minimo erano solo il trentotto per cento nel novantaquattro liquidiamo il settantaquattro per cento
Le prese dal minimo nel
Sessantotto erano cinquantasei per cento oggi siamo al sedici per cento questo vi dice e l'evasione degli anni cinquanta sessanta la grande ricostruzione grandi settori edilizia agricoltura evasione e voglio totale del sistema vai
E questo direi chiaramente sopportato Boy ha dato a vedere chi ha pagato questa assistenza cioè l'integrazione al minimo e le persone di invalidità chi lo stesso ma la Palio comandi voi vedrete
Gli autonomi nel settantuno il novantotto per cento erano al minimo oggi sono soltanto un per cento superiore al minimo ora l'un per cento oggi sono al cinquantatré per cento vai
Questo vi dice come nella realtà il sistema di welfare assorbito funzione di assistenza ma nella realtà più che assistenza era pagare pensioni in cambio al minimo o peggio di malavita in cambio di una evasione totale
E questa vita anche le pensioni di invalidità dicevo si arriva voi vi ricordate l'età di pensionamento o sessanta anni ho quindici anni o cinque anni con l'invalidità da molte pessima dinanzi valida guardate che era un pensioni di lavoratori che non avevano i quindici anni
A questo punto e la dimensione questa guardate che nella settantuno lavoratori dipendenti su cento pensioni di vecchiaia ottantotto erano di valenza oggi sono quarantaquattro ma lo stesso vale agli artigiani centoquarantasette
Di validità rispetto al centro di vecchiaia guardate l'ottantuno gli artigiani duecentottantanove tre pensieri validità rispetto modifica
Oggi siamo invece a settanta presso il centro di pensiero commercianti cinquantatré su cento di vecchia
Il discorso dei coltivatori diretti è un discorso anche qua voleva vedete di enorme esplosione cioè l'invalidità e le pensioni al minimo come surrogato di una passione totale
Il governatore di cui non si capiscono i conti dell'INPS ecco poiché nell'invalidità se sia stato qualche gioco evidente ma non pensiamo pensare dimensione di cinque milioni
La crisi dei lavoratori agricoli dell'agricoltura una crisi vorrei ricomprare poi questo digestivo la crisi non studiata non vista scaricato sull'alcol bibita previdenziale
Se voi vedete le prestazioni
Del lavoratori agricoli coltivatore diretto i lavoratori dipendenti
A livello di pagare contributi pagano circa due mila e quattrocento miliardi
Nel novantaquattro le prestazioni sia per l'integrazione al minimo sia per procedere previdenziale hanno bisogno di un finanziamento di trenta mila miliardi quindi questa la dimensione pagano due mila cinquecento miliardi prendo un trenta mila miliardi il deficit patrimoniale novantasei mila miliardi che è stato ridotto a sessantasei mila per un intervento dello Stato questo la mappa
Dell'agricoltura che vorrei ricordiate perché la mappa numero ma Paloma può venire anche a mio avviso del settore loro Prodi perché
Ecco previsione l'numero delle pensioni Previtali della rivalità che son calate nel novantacinque tre milioni e sette ma nella realtà sono stato l'uscita di quei lavoratori che non avevano il quindici anni di contributi siamo arrivati l'ottantacinque milioni e cinque milione due
Quindi questa è la fase diamo fino agli anni Ottanta
La crisi
E del l'evasione totale quindi una ricostruzione fatta chiaramente
A basso costo vede negli anni invece ottanta novanta malata l'azienda ecco questo è il grafico indica quali sono i lavoratori interessati e processi di cassa integrazione disoccupazione e mobilità
Voi vedete che fino agli anni Settanta si viaggia su una
Numero di testi circa trecento mila quindi quasi tradizionale quasi quasi standard si va a ottocento mila negli anni di del del di crisi di ciò che petrolifero che vuol dire lo choc della riprogettazione di processi industriali
Ecco voglio fare vedere l'ha dato del novantaquattro ecco guardate bene novantaquattro novantaquattro noi stiamo avendo uno sciocco di ricostruzione di progetti io dico grazie al CIPE cioè grazie ai computer se mai grazie alla competizione globale
E la cosa più pericolosa mio avviso e di questa curva del novantaquattro non e ancora una curva Di Carlo ma a mio avviso rischia di esserlo pur non corri sviluppo giradischi Emo una crisi badate bene grafici le le pendenze una crisi ancora maggiore
Per quel di quella che abbiamo avuto nell'istruzione dei processi produttivi
Egli è poi lo affronterò a mio avviso la connessione fra il sistema di welfare sistema di progetto del sistema Paese di modello industriale
Ecco questo vi dice negli anni settanta la dimensione del problema
Le ore di interventi di cassa integrazione sessantotto il complesso di Orvieto e milioni stiamo andando negli anni novanta e novantaquattro per cento mila trecento milioni quattrocento ventidue milioni questo vita l'idea della dimensione della crisi strutturale profonda del nostro settore industriale
E questa crisi non è soltanto la cassa integrazione prepensionamenti la mobilità io aggiungo due altre variabili dossier sono le pensioni di anzianità i prepensionamenti
Dice Orlandi poco fa
Noi abbiamo prepensionamenti nel settore autoferrotranvieri lo sappiamo già che arrivano le ferrovie
Sappiamo già che era alle porte ci compro notazione
E poi basta sentire un po'alcuni settori industriali e cominciamo a vedere dei problemi drammatici in questa
Ecco le pensioni di anzianità grande dibattito io lascio a voi allusione politica
Lo tenete conto che le pensioni vigenti dal primo gennaio novantaquattro uscite di anzianità sono un milione quattro le pensioni che hanno oggi ancora di quel milione quattro un'età inferiore all'età di vecchiaia sono circa ottocento mila
Allora abbiamo ottocento mila cassa integrati mobilità disoccupati no e dall'altra pensione d'anzianità altri ottocento mila cioè questo uno stato che uso nella politica del lavoro usa e getta
Perché pensa di poi di avere ottocento mila cassintegrati in mobilità prepensionamenti d'altra parte c'è dominatrice del sanitario quindi sono un milione e mezzo presa che non facciano niente e totalmente assurdo quindi questa il serbatoio dell'economia sommersa
Economia sommersa più quindi vuol dire il problema dalla contribuzione e quindi devo valutare e quindi della struttura del prelievo
Prego
I prepensionamenti invece erano momento di crisi dell'industria
Quaranta mila miliardi abbiamo liquidate trecentosettantacinque mila ad oggi
Questo mi spiega
La grande dibattito quando io ogni tanto faccio il dibattito ormai non è più di moda sulle pensioni di invalidità il tiro fuori rivalità dell'azienda perché questo è un punto cioè le pensioni d'anzianità
Non so molte volte dovute al lavoratore che vuole uscire molte volte l'azienda che spinge per uscire perché nella realtà
è una riduzione a carico della collettività l'organico
Questo indica il l'andamento strutturale dell'occupazione l'agricoltura che scende al sette quattro rispetto al venti l'industria dal trentanove al trentatré e altre attività da quaranta a cinquantanove
Io confronto lo poi questi dati col modello giapponese con gli altri modelli questo però vi fa vedere come nella realtà ne stiamo avendo due grosse cadute le industrie e ancora l'agricoltura
E questo è un punto a mio avviso molto importante che indicano le
L'andamento siamo i tassi di attività vuol dire la popolazione attiva il tasso di disoccupazione voi vedete in Italia le a molto altro dieci otto rispetto a Francia e Giappone
Guardate o e qui c'è il il tasso di il l'occupazione maschi e femmine e per attività economica agricoltura industria e altre attività
C'è una tipologia molto importante da vedere fra l'Italia e Giappone
Se voi vedete noi abbiamo una struttura in agricoltura
Chiede l'otto cinque
In Giappone e quella più vicino a noi del sei e sette
Abbiamo l'industria di trentadue tre contro un ventotto del Regno non Needle venticinque degli Stati Uniti venticinque ventinove della Francia e Giappone trentaquattro e quattro quindi noi in termini di struttura di occupazione siamo più simile al Giappone degli altri paesi
Però e questo è l'unica simile che abbiamo
Perché rispetto al Giappone abbiamo una grossa differenza non abbiamo l'export del Giappone che spiega quella percentuale molto alta dall'industria rapporto basta avviare la produzione automobilistica rapporto fra noi giapponesi
Non abbiamo leale
Di sviluppo tecnologico parlo dei cantieri direi ai computer
Abbiamo un'agricoltura che chiaramente non compete con quella giapponesi quindi nella realtà noi abbiamo una struttura analoga ma la struttura a cui noi prenderemo e quello che la Francia o quella dei quello dei servizi
Questo è è ancora più diciamo evidente il salto settantaquattro da settantaquattro novantuno l'Italia quando ha perso Ingri colture industria
Guardate tuttavia il rapporto fra Italia e Francia noi dovremo ancora perdere tre punti in Revolt dura dobbiamo ancora perdere parecchi punti nell'industria
E abbiamo terziario che chiaramente non a livello qualitativo scientifico degli altri paesi
Quindi questo è direi il nostro scenario
Sul quale faremo quello che è una considerazione sul discorso del progetto
Collegamento fra un welfare è stato
Ecco questo è un punto a mio avviso quindi
Punti di crisi desidero futuro
Una tendenza ancora una percentuale ancora di uscito nel settore industria agricoltura molto alta rispetto ai Paesi europei
Non giustificata rispetto alla alla capacità competitiva del Giappone che può mantenere con le strutture proporzionali perché ha una politica industriale di tipo totalmente diverso
Un punto drammatico coi dati del novantadue ma sono nato di quelle del novantacinque che riguardano il discorso delle agevolazioni contributive
Il grafico successivo vedrà vederlo mentre strappare vedere questo noi abbiamo fra sgravi defiscalizzazioni qualcosa come cinquanta mila miliardi
Maggior parte dei quali spariranno dal più di due anni
Direttiva CEE
Quindi dopodomani se parliamo di processi industriali di processi contributi quindi noi non soltanto abbiamo l'espulsione della manodopera dall'agricoltura all'industria
L'abbiamo maggio il giorno che dovrà riprogettare le convenienze industriali perché sgravi nel Mezzogiorno spariscono
Ho tendono a sparire o vanno sotto regola c'è non più regole nostro vola far vedere però una cosa divertente
Nella sua tragedia
Quando neghiamo agevolatore contributivi quindi parlo dell'INPS
Voi avete agevolazioni contributive nell'agricoltura al centro nord per circa quasi quattro mila e tracce quattro milioni apre attesta
Mentre invece voi avete nel Mezzogiorno una riduzione di un milione e tre
Ecco questo vi dice
Quali sono le strategie formale rispetto a quel che si dice in politica cioè se è vero che l'agricoltura e la vocazione del Mezzogiorno e dobbiamo lanciare ecco questo sono le strutture
Di incentivazione dell'agricoltura ufficiale del nostro paese domato stesso vale ad esempio ci dovremmo chiedere perché il credito a quei
è una tabella che fa vedere come nella realtà stesso fatto per lavoro o per gruppi di Lampard gruppi di pressione e non certamente come strategia complessiva
Ecco questo mi dà l'idea delle del totale frange colazione fiscale riduzioni contributive fra circolazione discreti azioni sgravi la pioggia totale e di cinquantatré mila miliardi
Qui bisogna cominciare a mettere nella differenziale dello stato sociale perché se parliamo di assistenza questa chiaramente assistenza l'azienda l'assistenza lavoratori
Ecco
Io adesso due Lucidi è una cosa è una conclusione
Ho toccato tre fasi la fase
Diciamo delle nozioni totale la sua ricaduta sulle pensioni minime sulle pensioni di invalidità e quindi il carico dell'assistenza pagata all'interno del suo sistema
La fase del boom delle industrie e la crisi dell'agricoltura che ha portato novanta mila miliardi vige crisi patrimoniale
La terza fase che l'assistenza della ristrutturazione dei processi comune espulsione di fatto fra pensioni d'anzianità prepensionamenti e cassa integrazione sotto l'età pensionabile dell'ordine di un milione e mezzo è un milione sei
Il quarto punto l'ultima fase ecco noi abbiamo questo scenario un'industria che competente che e sporche continuerà a espellere lavoratori basta pensare a Mirafiori e Melfi
Io e mio centottantotto avevo già sollecitato l'autorità di governo a studiare il discorso dell'IVA del valore aggiunto
Perché è chiaro che chi viene dall'indulto sa perfettamente che ormai tutta l'industria sta diventando l'indulto di processo e tutti sanno che l'industria di processo il l'occupazione tende a essere trascurabile
Quindi è un'azienda capita intese
Poi abbiamo in Italia invece due altri punti primo a differenza degli altri paesi
Noi abbiamo una perdita di settore industriale
Voi sapete che noi oggi siamo in una struttura di competizione per la sua provenienza come dice Kissinger quindi l'automobile forse vince ma certamente ben per sui computer risorto alla nautica il nucleare
Qui noi abbiam perso la chimica fine farmaceutica quindi noi abbiamo perso settori industriale che sono invece quelli che giustificano quel livello occupazionale in Giappone
E poi abbiamo una crisi di quello che io chiamo un settore di quasi industria cioè le ferrovie le poste
Le aziende pubbliche i trasporti
Cioè quelle chiaramente contro l'hanno spento
Se questo è lo scenario su questo il punto
Allora voi abbiamo una fase di Progetto
Che è indispensabile nel nostro Paese
Il gol di lei così voi vedete questo capitolo dice molto chiaramente questo grafico vi dice come nella realtà
Il sistema avrà entrate di questo livello ma le uscite vanno sulla tendenza ben diverso cioè andiamo a interni di flussi di cassa da settantadue mila miliardi a centoventotto mila guardate io non corro messo qua le sentenze della Corte costituzionale ma anche una sberla
Di quattro mila miliardi all'anno in più minimo quindi questi soldati chiaramente
Per difetto
Se questo sistema io direi che i punti di fondo da progettare
Solo di questo tipo primo
Il mezzogiorno e le infrastrutture del sistema Paese noi dobbiamo riprogettare le convenienze economiche che sostituisca le convenienze di sgravi del Mezzogiorno altrimenti mezzogiorno se per degli sgravi e non a infrastrutture moderne
Parlo delle telecomunicazioni parlo del l'imposta del del Telemarket rimpallo di tutte le strutture anche bancarie chiaramente va verso il disastro
Secondo il discorso che faceva trentenne la sua relazione il terzo settore cioè nuove forme di servizi e di produzione
Ma nuove forme di servizi di produzione difficilmente nascono se non c'è un progetto di sistema globale cioè questo è un punto a mio avviso del Paese nel quale se noi non abbiamo un progetto di sistema globale difficilmente a mio viso impossibili modo impossibile il mercato copre questo Beppe
Di cultura ma nella realtà abbiamo visto a cominciare dalla Grande depressione ruoli diversi dall'altra
Il welfare e fin quando c'è stata la grande pressione è stato un punto di fondo per lo sviluppo e quindi la domanda dei consumi un welfare che è stato tre strategico del consenso dello sviluppo del nostro modo nostro Paese
Per la redistribuzione del reddito quando c'è stato il boom oggi il vero punto di crisi come più soltanto nel fare il punto di crisi e lo sviluppo
Che abbisogni di altri input rispetto alla semplice domanda di consumi tradizionali che sono indotti dall'altra
E quindi la sfida nuova sta infrastrutture della pubblica amministrazione
E il progetto
Direi bilanciamento di nuovi metodi di finanziamento parlo del progetto è Nancy cioè dell'attività progettate e autofinanziate
E con tristezza ne cito uno solo l'automazione del gioco del Lotto cioè questo Paese non ha fatto altri progetti ma il progetto che molto efficiente ha già dieci mila e terminale consiste nella promozione del gioco del Lotto
I nomi terminò mila terminali tutte italiane un flusso di cassa di oltre cinque mila sei mila miliardi l'anno che tende andare verso i venti mila miliardi che tra l'altro Piera tutti gli altri giochi quindi ecco questo è il progetto a Nancy
Tipico brillante
Del nostro paese e poi l'ultimo punto il problema della pubblica amministrazione
Perché perché lo stato di inefficienza la polverizzazione
Non è neutrale rispetto a questi problemi che noi avremmo che voi vedete in questo grafico le case le la
I segmenti azzurri blu
Sono la spesa nei prossimi anni per l'assistenza voi vedete che l'assistenza a Roma è bloccata non cresce più
Perché perché grossa parte l'assistenza eran pressione al minimo integrazione bisogna almeno che non ci sono più
Quindi tutta l'assistenza sarà invece l'assistenza per la crisi dell'occupazione cioè gli ammortizzatori sociali noi non abbiamo più assistenza pensionistica perché non c'è più l'evasione totale se l'evasione parziale malgrado vaticanisti in quanto non c'è più
Quindi avremo un calo ricorda trenta mila miliardi a che tende a zero per l'integrazione al minimo aveva una crescita degli ammortizzatori sociali perché in crisi il modello di sviluppo me vi sono sempre più in crisi
Ma qualche va in crisi il modello di previdenza che voi vedete ha bisogno di questi di questi finanziamenti
Ultimo punto problema del problema impropria del prelievo e il problema della pubblica amministrazione non sono neutrali rispetto a un mantenimento del welfare e quindi il punto centrale oggi di un welfare che viene visto il o come momento redistributivo di giustizia come un momento di traino dello sviluppo del Paese rimane il momento di giustizia ma non è più un momento di traino di sviluppo del Paese
Il momento di sviluppo del Paese non può che nascere dal nuove tecnologie dai nuovi valori nuove domande da un terzo mercato progettato livello complessivo di sistema Paese
Dal recupero di strutture produttive che abbiamo perso ma certamente non soltanto trovando di consumo di ugual far che se rimane così come non può che chiamare razziatori tradizionali ma i settori tradizionali non potranno che spendere vago
Bene la ringraziamo
Il presidente dell'INPS
E allora
Noi adesso inasprire successione dovremmo avere Ivan Cavicchi che dovrebbe riassuma le questioni della prima
Sessione patriarca
E poi Trentin
E chiedo Hoch collaborazione tutte e tre
Sul piano della sintesi
La parola ai bancari climaticamente trentina ha esordito
Lanciando l'idea di riforma strategica dello stato sociale
Per cui vi propongo di riassumere la discussione introdotta dalla relazione di Rodotà in sette punti strategici più che
Fare l'indice di una serie di proposte anche pratiche che sono venute il primo punto strategico mi pare che possano essere riassunto così proprio a partire dalla relazione di Rodotà
Cioè la necessità di ripensare il sistema di Welfare State
I sistemi di sicurezza sociale a partire non più è solamente da un'idea di diritto formale ma ridiscutendo il diritto formale per un diritto sostanziale
Cioè il diritto misurabile in qualche in qualche misura
La seconda il secondo punto strategico e che questa reimpostazione dell'idea di diritto che ci veniva proposta dalla discussione in pratica e mi pare che ci sia molto accordo su questo
Punta a ricollocare il diritto tra due dimensioni che fino adesso sono state molto squilibrate una è la dimensione dalla cittadinanza
E un'altra è la dimensione della persona
Intendo per dimensioni dalla cittadinanza una cosa come dire che nobilita
Concetti che me lo stato sociale pragmatico di tutti i giorni hanno ben altra peraltro significato in genere il criterio che si usa per redistribuire São sociale per esempio non la cittadinanza ma il bacino d'utenza che è ben altra cosa
Però una cosa è certa che questa idea di unicità di specificità di singolarità della persona a volte straordinariamente sacrificata in queste dimensioni collettive e comunitari allora il secondo punto è trovare le compatibilità tra un'idea di cittadinanza è un'idea di singolarità e di individualità del bisogno il terzo punto
è una critica all'interpretazione del diritto che è venuta nella pratica corrente in modo particolare a partire dai sistemi sanitari
Ero tutta proponeva un'idea molto interessante diceva sostanzialmente che dovremmo cominciare a ragionare in termini di generalità differenziata
Cioè un concetto nuovo di universalità che significa un concetto selettivo che non vuol dire discrimina Tivo
Che significa un concetto che interviene mirando
Per conoscenze un esempio tanto per farmi capire l'esempio dei farmaci fino a due anni fa tutto ciò che veniva prodotto dall'industria veniva
Veniva consumato dal cittadino
Da qualche tempo lo Stato ha distinto differenziato farmaci con comprovata utilità terapeutica da farmaci privi di utilità terapeutica e ha riproposto un universalismo selettivo che ha dato di più
Ha dato più qualità e ha fatto risparmiare cinque mila miliardi quindi quando parliamo di selettività
Non dobbiamo immediatamente cadere nell'equivoco di interpretare questa parola come un concetto discrimine attivo
Va ripensato quindi un universalismo indifferenziato
Ma va ripensato anche una vecchia idea di equità cioè una un'equità come sapete l'equità è un principio di giustizia distributiva finora non abbiamo distribuito in alcuni settori lo stato sociale
Diciamo con criteri di perequazione territoriale per bacini d'utenza ecco ma non abbiamo e ancora adesso non siamo riusciti a distribuire risorse quindi a pratiche
è un'idea di equità in rapporto al bisogno in rapporto alla domanda alla domanda effettiva e dal momento che siamo ospiti della dei pensionati voglio ricordarlo la significatività del soggetto anziano oggi sta nel fatto che c'è una domanda che implica dei processi di riconversione profonda nell'allocazione delle risorse
Se noi continueremo a finanziare ospedali come le finanziamo dieci anni fa questa specificità dell'anziano non viene colta è evidente che per cogliere questa specificità bisogna riconvertire gli anziani non vogliono posti letto vogliono assistenza domiciliare qualcos'altro
L'altra critica che viene da questa riformulazione del diritto e che i servizi nella nostra esperienza
Di stato sociale sono organizzati secondo norme cioè la loro preoccupazione a essere conformi a delle norme ma non sono mai o quasi mai organizzati secondo bisogni secondo domande
Questo è quello che descrive la famosa autoreferenzialità che di cui si parlava anche nell'intervento di grandi proprio poco tempo fa l'autoreferenzialità eh preoccuparsi di essere conforme ha delle regole burocratiche pagando anche il prezzo di essere difforme ad un bisogno sociale questo è il paradosso che c'è all'interno di questo stato sociale in modo particolare per quanto riguarda la la sanità e infine il discorso dei modelli di finanziamento parlare di diritto sostanziale coniugare la cittadinanza
Con l'idea di persona quindi l'idea comunitaria con un'idea di individualità implica un ripensamento dei modelli di finanziamento
Ed è qui il senso secondo me politico grosso non solo della fiscalizzazione
Che lo voglio ricordare significa dare a ciascuno secondo il proprio bisogno e prendere da ciascuno secondo il proprio reddito ma anche tutta l'idea di federalismo fiscale che è un'idea che si avvicina di più accogliere questa dimensione collettiva e individuali
Infine la quarta cosa è che lo ricordava grandi parlando della della riforma della pubblica amministrazione che l'unica strada per andare oltre un diritto formale quindi l'unica strada per agire un diritto sostanziale e quello di misurare il diritto con i risultati
Non esiste un diritto senza risultati
E quello di misurare il diritto con criteri nuovi che sono l'efficacia dei risultati
Io posso distribuire risorse secondo i criteri noti del bacino d'utenza senza cogliere risultati risultati di salute risultati di promozione perché probabilmente la distribuzione che mette in atto non cogliendo la domanda alla fin fine non produce risultati auspicati
Ecco da qui viene fuori
Come dire la linea strategica di fondo di questa terza conferenza programmatica che ha riassunto un po'dal titolo uno lo stato sociale oltre la riparazione in sostanza lo Stato sociale che promuove ecco questo è direi un punto di discontinuità molto grande ma ciò significa questo passaggio dalla riparazione alla promozione
Significa in sostanza l'affermazione di tre grandi valori che erano presenti molti interventi nella discussione fatta il primo e il valore della domanda ripensare lo Stato sociale sul valore della domanda
Il secondo è sul valore dell'obiettivo
Cioè il valore dello scopo io non promuovo nulla se non agisco per obiettivi la riparazione non agisce per obiettivi la riparazione agisce per necessità la cura è una necessità la prevenzione è una possibilità quindi il terzo valore quello di pensare lo Stato sociale per possibilità e non solo per necessità e ho chiuso dicendo questo che voi capite che tutto ciò
Riformulare ridiscute
Un paradigma di stato sociale che è quello che comunemente nel linguaggio comune che abbiamo tutela
L'idea di tutela è un paradigma di controllo cioè un guardare qualcuno un tener sotto controllo
In un'idea di promozione e la tutela fa acqua da tutte le parti non basta più non basta più uno Stato sociale che tiene sotto controllo un ordine sociale che tiene sotto controllo delle contraddizioni che si chiamano malattie che si chiamano differenti aspettative di vita
Quindi l'idea di promozione è un'idea che costruisce non è un'idea che controlla
E questo a cascata era presente in moltissimi interventi in vario modo e per vari ambiti significa faccio l'elenco tanto per citarne riconversione di stato sociale verso altro Stato sociale l'esempio degli anziani e uno tra i tanti ma anche il rapporto tra prevenzione riparazione è una un altro esempio nuove priorità di spesa
è inutile spendere per cose che non sono domandate
No da quella che io definisco i diritti sprecati perché non ci sono solo gli sprechi le inutilità si sprecano diritti
Lo dicevo nel mio intervento l'altro giorno il ventisette per cento dalla gente va a fare le analisi non ritira i risultati per esempio
E questa è una spesa oltre che un diritto sprecato ed infine ho veramente concluso una nuova contrattazione nel pubblico impiego una nuova contrattazione nei sistemi di lavoro del welfare perché lavorare per scopi lavorare per tutele e promozione significa riconvertire i comportamenti professionali per i nuovi scopi dello stato sociale
Grazie IVA
Anche spero che Stefano si
Altrettanto sintetico
No no per non incorrere
Una reprimenda
Devo dire che la riunione
Per assurdo
La questione poste nella sessione del finanziamento
E poste anche adesso verrà
Lucida esposizione di biglie
Evidenziano un dato se volete paradossalmente l'inutilità della discussione
Attorno a finanziamento dell'welfare
Se questa non è profondamente connessa alle scelte politico sociali e di solidarietà che stanno dietro al welfare
Ieri noi abbiamo sentito ipotesi se volete che paradossalmente
Coprono tutto lo spettro delle ipotesi possibili sul finanziamento
Visco ha argomentato in maniera molto lucida l'idea che tutto sommato
Un sistema di welfare posta
Definire le risorse
Se volete a prescindere dalla costruzione del sistema dei diritti
Nel senso che c'è un livello di di prelievo che può essere stabilito
Come
Attribuzione della quota parte di prodotto interno lordo
A i pensionati oppure alla sanità oppure a un altro
Struttura dei diritti il problema quindi è quello
Mentre appunto abbiamo sentito anche qui l'ipotesi di differenti
Di una più forte correlazione invece dalla struttura del finanziamento al sistema dei diritti
Lasci sciogliere queste ipotesi significherebbe come dire scegliere
Qual è l'assetto del welfare la mediazione sociale che c'è dentro un sistema di welfare
Diverse tutte le ipotesi finanziari possano essere messe in campo tutte le ipotesi di modifica del finanziamento possano essere messi in campo va a finanziare il welfare
Non è finanziare la costruzione di un ponte in realtà e definire appunto un sistema di patto sociale fra coloro che pagano a coloro che prendono
E quindi non si può prescindere dalle caratteristiche specifiche del welfare
Stress
Altra questione che poneva Macciotta la richiamata stamattina
Alfiero ma questa è una questione storica nella discussione di questi anni anche nel sindacato
Il vecchio e il nuovo riguardo perché c'abbiamo
Intreccia in realtà
Un patto sociale
Mediato
Dalle strutture di governo che hanno
Che hanno
Definito l'assetto del patto sociale politico degli ultimi vent'anni e quindi quanto risentono di quelle quanto risentono invece della forza delle rivendicazioni di un movimento sindacale operaio che essi che ha proposto una questione di assetto diverso del welfare
Anche qui qui ovviamente le le posizioni abbiamo sentito
Possono essere differenti a me sembra che dobbiamo riflettere un po'più attentamente sul fatto che
Il Welfare dello stato sociale sempre innanzitutto un patto fra interessa fra settori sociali il patto può essere spesso esplicito o implicito
Il patto esplicito che evocava anche a Moretti nella proposta provocatoria esplicitiamo il modello di solidarietà tutti lavoratori sappiano quante
Il peso di tutto il costo del lavoro tutte le retribuzioni
A una prova no è una proposta proposta che può essere considerata estrema diciamo così estrema va bene
Ma provocatoria rispetto all'attuale assetto del del del prelievo d'accordo Prodi appunto un lavoratore dipendente avrebbe esposto come insomma un operaio metalmeccanico invece di una retribuzione lorda attorno appunto a due milioni circa avrebbe posto una retribuzione lorda di torna quattro milioni
Per tre milioni e mezzo carne questo sarebbe appunto la differenza
Il problema che questo però significa ipotizzare che il costo del lavoro gli oneri sociali sulla la sul salario pagati dall'impresa siano salario mancato qui io mi permetto di riprende la cosa che ho detto nell'introduzione spesso sono salario mancato non di quel lavoratore ma di altri lavoratori
E quindi probabilmente dovremmo attribuire una parte di questo prelievo altri quelli che nel mercato del lavoro non ci sono
O quelli appunto che subiscono buon infatti il ricatto nel mercato del lavoro che non riesce a dare che lo consente di dare diritti acquisiti il sommerso l'evasione di lavoro nero
Il lavoro precario eccetera
Allora poi c'è un patto implicito nel nello stato sociale che passa anche all'interno del definanziamento il patto implicito in questi anni tutte le cose che non sono stati esplicitati in questi anni poi hanno presentato il conto
Ed è vero che quindi il tipo di solidarietà automatica non esplicitata mille
Nella nella struttura definanziamento provoca oggi dei problemi enormi
Ma questo è stato il gioco classico di questi anni nel senso che il patto sociale è stato esplicitato con quando conveniva socialmente elettoralmente è rimasto sotterraneo quando non conveniva né elettoralmente né socialmente né a livello di consenso questo il problema oggi queste questioni
Esplodono
In maniera rilevante io penso che la questione del finanziamento non si scioglie se prima non si riesce a
Consolidare un'idea diversa di assetti della mediazione sociale in questo senso c'aveva ragione Betty leone
Che ha in modo esplicito indicato come sulle pensioni appunto parliamo forse troppo dimensioni ma perché nei fatti nelle pensioni nel sistema italiano e questo veniva fuori anche nella relazione di vigliaccheria ricordiamo trattava una parte solo delle pensioni quelle del lavoro
Dipendente privato
In realtà su quelle si scarica e si è scaricata sul sistema pensionistico nell'economia italiana appunto una buona parte la grande maggioranza degli interventi del welfare questo nel bene ma non solo del welfare
Ma degli assetti economici
Rapporto che faceva adesso Biglia fra il problema del finanziamento il problema delle stazioni e l'assetto economico di una società e quindi i suoi problemi di sviluppo in realtà devono essere posti al centro
è vero che se risolviamo come diceva Betty leone se risolviamo la questione solamente in termini di un patto di solidarietà che una volta toglie uno e poi mette a lato e non poniamo la questione di come si rapporta Rossella Brescia dello sviluppo all'assetto dello stato sociale quindi modelli di finanziamento non possono avere come riferimento solamente l'idea che ci sia che ci siano delle risorse più o meno infinite
Dalle quali appunto togliere una parte più o meno crescente in rapporto appunto la forza che ci annuale le organizzazioni che vogliono aumentare la copertura del Welfare
E invece se non poniamo in modo chiaro una connessione fra struttura definanziamento problemi nella crescita Setti la crescita economica e dello sviluppo io penso che appunto
Le questioni che poneva Betti che tutto sommato ci ritroveremo sempre a discutere solo di un modello di solidarietà implicita all'interno del mondo del lavoro dipendente solo di quale trade-off raccordo fra pensioni gli altri interventi ce lo troveremo di fronte negli ottimi nel nei prossimi anni quindi in questo senso devo dire che la questione della ricerca dovrebbe andare avanti ma qui
Dobbiamo più l'idea di una cosa perché c'è una ricerca ma c'è anche una necessità di iniziativa economica e politica a breve
Questo è il punto centrale nel senso che se non si connette questa ricerca repressioni
Più vicine a noi
Alle scelte che dobbiamo fare alcune scelte possono comprometterne le altre la questione adesso di avviene con evidenza fuori la questione fiscale
Il problema del finanziamento ma la questione fiscale quale livello di progressività è possibile ipotizzare che si cumuli no livelli di progressività sia sulle prestazioni che sulle che sul prelievo
Perché guardate in questi anni professore andato
Avanti è fatto in realtà quando abbiamo messo dei livelli di progressività sulle prestazioni e quindi c'era un accesso differenziata le prestazioni in rapporto al costo delle stazioni in rapporto ai livelli di reddito a parte le deformazioni per cui per cui nell'università quindi prendevano le borse di studio pagavano meno imposte appunto i figli solamente degli lavoratori autonomi va be ma a parte questa contraddizione ovviamente enorme c'è un problema di contemperamento è andato avanti dall'ATO fiscale un processo di riduzione dell'aggressività
Per cui quello che le classi a Jihad hanno perso in qualche modo sul costo delle prestazioni l'hanno recuperato sul terreno della ma questo era ovvio perché non si può cumulare un livello di progressività
Rilevante in modo in modo non esplicito senza avere una capacità di consenso sociale di neutralizzazione delle spinte corporative e questo è il punto che c'abbiamo ancora avanti che questa riforma delle pensioni che cominci affrontare in modo
Chiaro comunque comincia a mettere con un balletto in una direzione di una strega appunto positiva
Venne grazie per
è una parola Bruno Trentin
Ma questa conferenza
Io mi permetto di considerarlo un poco una bottiglia un messaggio in una bottiglia
Lanciata nel mare del movimento sindacale delle sue strutture
Sperando che con il tempo anche se il tempo renne
Essa Prodi sulle rive di un dibattito impegnato e più unitario
Capace di una visione complessiva che mi sembra oggi ancora carente
Di tutte le organizzazioni sindacali
A questo scopo
Cercheremo tra l'altro di tradurgli lavori di questa conferenza e i lavori dei seminari che l'hanno preceduti in un libro bianco sulla riforma dello Stato sociale
Che tenteremo di presentare come un contributo al congresso
In altre sedi credo
Sarà necessario riflette come CGIL sulle ragioni
L'interesse di un impegno così squilibrato delle nostre strutture dei nostri gruppi dirigenti
Di fronte ad un'iniziativa come questa
Credo che lo sciopero dei trasporti dei trasporti in modo particolare non spiega tutto
Neanche l'assenza della Federazione dei trasporti al nostro dibattito
Anche perché ha avuto visto un modo di occuparsi in questi giorni quindi Kenya anche come quella delle pensioni molto diversi dall'imbarbarimento corporativo del conflitto sociale
Al quale assistiamo nel settore dei trasporti
Io formulo una una prima ipotesi in ogni caso
Su questa partecipazione certamente carente e alla nostra conferenza da parte di tante strutture del
Una difficoltà persistenti e del sindacato
Di impadronirsi di una tematica di rilevanza centrale
Come la riforma dello Stato sociale
Valutando la nella sua interezza
E nelle sue interrelazioni interni
Noi come
Ha fatto in modo molto brillanti professor Biglia
Siamo stati mossi in questa iniziativa da una volontà di difesa dello stato sociale
E di quello che ha rappresentato anche nella vita della democrazia italiana in questi quarant'anni
Difesa nella consapevolezza di una sua crisi che del resto Elia documentato anche in modo molto preciso
Una crisi che si espresse anche nella funzione di surroga che ha dovuto assumere sempre più Linus per esempio rispetto alle l'accusa latitanza e degli altri intercettori di intervento
Dello stato nell'economia nelle politiche dell'occupazione
Una funzione di suo che ha dovuto assumersi il costo di profondi contraddizioni anche nel comportamento dello Stato nel suo insieme
Contraddizioni che
Lo segnalo diventò non soltanto di carattere finanziario ma rischiano di diventare di carattere sociale e politico
Penso alla
Decisione che secondo me dobbiamo difendere di un superamento graduale delle pensioni di anzianità
Con il permanere di forme di pensionamenti
Che prescindono dall'anzianità di lavoro
E che sono generalmente elargiti in base a criteri
Discrezionali per una minoranza di lavoratori come sono i prepensionamenti
Non credo che possano reggere una riforma del sistema pensionistico del tipo di quella la quale ci siamo impegnati con i sindacati con il permanere
Di questa ferita nella nozioni di solidarietà di istituti come quelli del prepensionamento
Ne vogliamo una costruire volevamo anche avanzato delle proposte in questa conferenza ter una riforma capace di difendere i valori essenziali solidarietà che possono nel ventesimo alla fine del ventesimo secolo legittimare ancora il welfare
Non solo in termini di distribuzione di redditi ma sempre più
In termini di e distribuzione di servizi di servizi alle persone di servizio alla collettività
Infatti il vero limiti
Dell'accordo delle pensioni
Che come ho detto una relazione ritengo costituisca
L'unico approdo possibile di questa lunga vicenda
E ancora quello o è soprattutto quello di essere una un intervento ancora settoriali
Rispetto ad una rete di interesse di servizi che non può che essere risanata nella sua interezza
Per approdare ad un sistema stabile di tutela sociale fondata sulla promozione
E questo limite
Si riflette
In un comportamento del sindacato che rischia con il tempo di diventare davvero esiziale
Quello di essere vincolato ad un continuo gioco di rimessa di fronte all'interventi che di volta in volta i governi assumerò
Quando le finanze pubblico entro in difficoltà
Di fronte ad un intervento sul sistema pensionistico oggi domani di fronte a un intervento nel settore della sanità
Dopodomani di fronte a nuove misure sul mercato del lavoro
Noi siamo condannati se non diamo una svolta a giocare di rimessa di volta in volta di fronte a questa emergenza non parlo dell'istruzione perché in questo caso com'è stato ricordato risultiamo ancora affetti da un mattone attornia totale e quindi anche quando è rimesso in questione
L'intervento dello Stato in questo settore il sindacato ha dimostrato il più basso tasso di reattività
In ogni caso credo che dobbiamo considerare
Questa conferenza come
Un contributo è una provocazione insieme
Ma prima tappa di ricerca
Che è stata incentrata su tre su quattro opzioni fondamentali
La prima è stata quella di assumere il Welfare State nelle sue interrelazione oggettive
Non si tratta di una questione oziosa di definizione
O di un tentativo di
Mutare
Le frontiere dell'intervento dello Stato sociale
A secondo delle preferenze o delle opzioni ideologiche di qualcuno
Fra previdenza sanità mercato del lavoro istruzione e formazione
Si sono create con il tempo non solo nelle politiche ma soprattutto nei fatti
Delle interrelazioni profonde dei condizionamenti reciproci
Nella disponibilità delle risorse negli affetti che hanno la loro gestione su la vita delle persone il lavoro delle persone l'occupazione delle persone la loro tutela complessi
Ribadisco qui
Quello che ho detto nella relazione che mi pare fosse ampiamente dimostrato illustrato dall'esposizione del professor Biglia
La distinzione è sacrosanta dal punto di vista della trasparenza contabile
Fra previdenza e assistenza
Un'assistenza che dovrebbe diventare sempre più promozione politica attiva
In modo particolare nel mercato del lavoro sacrosante dal punto di vista contabile diventa assolutamente fuorviante se si pensa di costruire su questo distinzione
Un'autosufficienza dei singoli settori di intervento dello stato sociale
Il secondo
La seconda opzione
Partiva dalla volontà di verificare
Sia la radice della crisi dello stato sociale in tutti i Paesi industrializzati non ci fosse la crisi del modello assicurativo
Che ne è stato il fondamento prima
Abbiamo cercato di evidenziare infatti che di fronte ad un altro principio dell'uguale ripartizione delle armi dei rischi
Sì sono subentrate nuove certezze
Nuove certezze per individui e gruppi sociali
In ordine alle condizioni di lavoro
Alle aspettative diverse di fitta anche dopo la pensione
Nuove certezze in termini di accesso all'istruzione alla qualificazione e alla salvaguardia delle condizioni di lavoro
Nuovi certezze in termini di probabilità di disoccupazione
E di diritto alla pensione nuove certezze in termini di
Capacità di difesa di fronte ai pericoli di malattia e di morte
Anche qui in relazione divaricazione delle opportunità sul fronte dell'occupazione dell'istruzione della tutela previdenziale
Questo pone un problema
Dell'esistenza di una divaricazione di divaricazione nuove fra le risorse disponibili uno stato sociale così come sono state distribuite
Nel modello che si è affermato nel dopoguerra
E la soddisfazione dei diritti universali non impiantati giorno per giorno
Che si rivela no
Impossibili da soddisfare
Da qui la necessità di una diversificazione dei servizi
Corrispondente alla diversificazione delle tutele e delle politiche di promozione
Per potere assicurare
Anche domani un'uguaglianza di opportunità di tutti i cittadini e dei lavoratori in primo luogo nell'accesso allo stato sociale
Terza opzione è che questa crisi del modello assicurativo
Se trova un fondamento
Nella realtà e non soltanto nei conti
Pone un problema di redistribuzione delle risorse in ordine a nuove priorità
E in relazione alla possibilità di assicurare un governo complessivo del welfare
In tutte le sue interrelazioni oggettive
Si prospetta
Così
Ed è la quarta opzione sulla quale abbiamo cercato di incentrare questo convegno un passaggio difficile certamente per la trasformazione lo stato sociale
Ma anche una grande opportunità
Un'opportunità per il movimento sindacale
Quello di proporre di promuovere un rapporto non solo passivo deduttivo fra crescita economica equilibrato e stato sociale
Non abbiamo soltanto tenuto in conto di la necessità di collocare una riforma dello stato sociale in un'ipotesi di crescita economica
Ma quello di
Di una relazione fra Stato sociale e crescita economica equilibrata
Che facesse assumere allo stato sociale un ruolo promozionale di grande rilevanza
Dall'assistenza promozione vuol dire anche ridisegnare uno stato sociale come strumento non il solo
Di una politica di piena occupazione
Mi pare importante della sottolineatura che Ruffolo ha potuto dare a questa tematica nella sua relazione di ieri
Una uno strumento di una politica di piena occupazione di qualificazione del lavoro come risorsa strategica
Anche nella competizione
Che si fa sempre più
Di carattere mondiale
Questo quadro si colloca un ruolo possibile il terzo settore
In un quadro di politica economica di politica attiva del lavoro e di programmi straordinari di occupazione di cui abbiamo formulato alcune ipotesi nella relazione
Ben consapevoli con il professor biglietti
L'integrazione di un terzo settore in una un welfare society tipo nuovo non sarà un passaggio spontaneo perché se c'è una cosa che il mercato allo stato attuale si rivela incapace di promuovere con i suoi mezzi e proprio quello di un settore inizialmente non profit che operi con lateralmente alle istituzioni dello stato sociale
Ecco il dibattito che c'è stato in questi tre giorni ha messo utilmente in luce il convergenze ma anche divergenze legittime
E anche se mi si consente resistenze e ritardi nella nostra riflessione e nelle nostre capacità propositiva
C'è stato un accordo in linea di massima o comunque una non confutazione dell'ipotesi che abbiamo portato sulla crisi del modello assicurativo
Ma forti reticenze a mio parere in nel trarre le conseguenze di questa constatazione
Per esempio in termini di finanziamento
Conseguente all'esistenza di intendere
Il valore il vantaggio ma il limite al tempo stesso del sistema contributivo come forma di finanziamento di uno stato sociale inteso in questa sua complessità interrelazione
Mi permetto di ricordare con tutti i vantaggi apportati dall'attuale ipotesi di riforma anche a Stefano Patriarca
Che vent'anni di contributi
Invece di quarant'anni di contributi
Se questa è la tendenza che rischia di caratterizzare il destino di molte persone nei prossimi decenni con un mercato del lavoro sempre più frammentato sono due cose diverse
Anche se il sistema contributivo il migliore di quello retributivo anche se non penalizza le retribuzioni più basse
Sono sempre vent'anni differenza che rischiano di approdare con il tempo a delle pensioni di sopravvivenza
Allo stesso modo il superamento necessario
Del sistema delle pensioni di anzianità per la loro
Per il fatto che non assumono non hanno ormai assunto
La caratteristica di lavoro la natura specifica delle prestazioni di lavoro
Non solo fra pubblico e privato ma all'interno del settore privato non cancella il fenomeno che lo stesso professor Miglio ci ricordava poco fa cioè la diversità dei lavori
E non può pensare di neutralizzare
Un fenomeno che opera già nei fatti cioè la politica da Ruini analisi selezione dell'impresa a danno dei lavoratori più anziani meno qualificati occupati mansioni usuranti quelli che abbiano o non abbiano la pensione di anzianità
Saranno espulsi dal mercato del lavoro o comunque dalle mansioni dare occupazione che occupavano precedentemente
Ecco perché
Forse sul finanziamento di una riforma dello Stato sociale abbiamo incontrato le maggiore
In maggiore difficoltà
Ne avevamo fornito alcuna indicazione su un sistema di finanziamento fondato su tre pilastri
Le politiche di risparmio che si possono realizzare nel sistema contributivo che
Punto di uno stato sociale
L'importanza crescente di una politica di solidità generale coperta dalla fiscalità
Questa è la condizione a nostro avviso per una redistribuzione delle risorse in ordine a priorità che sono mutate nel tempo
E che nascono che determina una crisi certamente fra le province esche attualmente sono distribuite e i diritti universali che noi dobbiamo tutelare io non ho condiviso alcuni accenni che sono stati fatti nel dibattito di ieri
Che una sorta di marxismo radicale fosse alla rovescia giungeva alla conclusione che quando non ci sono risorse non ci sono neanche diritti
Io credo che con un foro
Che alcuni diritti universali
Non certamente la dinamica delle retribuzioni come variabile indipendente
Ma il diritto al lavoro il diritto all'aspettativa di vita uguali
Il diritto a condizione di lavori degni di una persona
Istruita capace di produrre l'integrità fisica della persona il lavoro sono le variabili indipendenti
Rispetto alle quali vanno semmai oberate redistribuzione di risorse per garantire il loro rispetto
E i diritti
Affermati nella civiltà di un popolo nella sua costruzione pongono continuamente con le trasformazioni della società
Un problema di redistribuzione delle risorse e anche di ridistribuzione quindi della pressione fiscale
La questione se volete in termini molto grossolani
Il PM dalla lettura
Di uno dei lucidi professor degli anni
Ci illustrava
Se nel due mila dieci
Il finanziamento del sistema quello coperto dalle dei fabbisogni di cassa invece sappiamo che solo una parte dello stato sociale
Implicherà un passaggio dal sedici al venti e nove per cento
Delle entrate tributarie
Dello stato
Per garantire in termini di solidarietà generale l'attenuta di cassa dell'INPS
Beh io sarei interessato a sapere e lo eravamo anche nella giornata di ieri per quali strade
Si potrà conseguire questo obiettivo
Non avevamo formulato delle ipotesi
Quella sull'imposta sul valore aggiunto d'impresa
Quella sull'istruzione una contribuzione generali solidarietà la francese
E l'approfondimento del di una politica di imposte di scopo a livello locale sorrette da nuove forme articolate di democrazia di consultazione
Devo dire con rammarico che su queste ipotesi giusti o sbagliati che fossero
Nella giornata di ieri si è detto molto poco o pro poco
Ma soprattutto e concludo davvero
Io ho avvertito nel corso di questa nostro dibattito ricco di contributi anche di grandissimo rilievo
Una grande fatica una grande fatica che ognuno di noi
A ragionare in termini sistemici
E a superare una visione segmentata dello stato sociale
Una tendenza prevalente che si può capire per idioti suoni mestiere a identificare lo stato sociale con il sistema pensionistico
Magari alla ricerca di una sua a mio avviso impossibile autosufficienza normative finanziarie
Soprattutto perché la promozione di cui parliamo vuol dire dare forse meno redditizi e più servizi anche alle persone anziane
Non c'è stato quindi una risposta corale
A una delle proposte centrale che non avevamo avanzato in questa conferenza la priorità che deve assumere la riforma del sistema formativo in tutte le sue implicazioni nel bilancio dello Stato dalle politiche di finanziamento
Nell'azione rivendicativa del sindacato
E badate bene di fronte a questi nostri ritardi rischiano poi di avere ragione delle posizioni
Illuminate ma forse semplicistica e come quella del professor Prodi quando giunge alla conclusione né di fronte allo stato dell'economia nella società italiana bisogna tagliare pensioni perché la priorità delle priorità e l'istruzione e la formazione e io condivido con lui questo secondo giudizio
Penso che si possa trovare a condizione di avere una visione complessiva
Delle strade forse meno volontari per garantire per garantire sempre
Ecco questa difficoltà riflette ancora
Come io penso il l'esistenza e la persistenza di un sistema terroristico del lavoro anche all'interno del sindacato
La permanenza cioè di una separatezza di vecchi specialissimi chi si occupa di pensione chi si occupa di sanità chi si occupa di mercato del lavoro
Chi si occupa a tempo perso di promozione dei soggetti esclusi chi si occupa di handicappati Chissi occupando dei problemi nella scuola
Io penso che c'è anche questo nelle nostre difficoltà ENI nostri limiti eppure
Il sindacato che aspiri ad essere soggetto politico del potere superare e non a parole
Riunificare hanno e non sommando
I versi settori della sua politica rivendicativa
Unificando in un Progetto di una strategia fondata non sulla somma degli obiettivi
Ma su una loro ridefinizione qualitativa questo voleva dire passare dall'assistenza alla promozione e con l'adozione di nuove rigorose priorità su questo fronte penso che siamo ancora latitante
E che fino a quando lo saremo rischiamo malgrado noi
Di subire anche noi una corporativi dazione crescente dell'agire sociale
Io credo che si tratti di una grande questione congressuali anche per la CGIL
Che ha bisogno non soltanto di un programma ben ordinato né sui vari capitoli
Ma di un progetto di società
Che dia anima e unità ai suoi diversi programmi
Questo vuol dire se non è un gioco di parole il passaggio dal Welfare State avrà un welfare society
Siamo siamo alla fase conclusiva quindi vi è una parola Franco Lotito
Io ho letto con
L'attenzione necessaria
La relazione che ha svolto Bruno due giorni fa
Business
Io vi scorgono
Gli elementi persuasivi
Mi pare ribaditi nel conclusioni che egli ora pirata della ragionamento sul welfare
Dicevo gli elementi persuasivi
Di una piattaforma
Per una iniziativa del sindacato confederale
Che sia capace di andare oltre
Il settore lirismo di cui soffre la nostra stessa iniziative
Che ci faccio uscire
Malgrado le indubbie vittorie che abbiamo avuto nel corso di queste di questi mesi da una dimensione sostanzialmente difensiva
E che sia capace di andare perché no
Oltre
La battaglia per la riforma del sistema pensionistico
Ammesso naturalmente che questa battaglia possa ore a considerarsi conclusa
E dunque non tenendo nel dovuto conto
Ciò che in questo momento si prepara nella discussione
Il Parlamento sopra la proposta di riforma che il governo ha presentato dopo la sottoscrizione appunto con il sindacato
Io credo dunque la necessità che su questo terreno è così passi appunto dal diciamo da una visione da una pratica sostanzialmente difensiva qualcosa di più ad un tentativo d'uno sforzo di ricomposizione
Di una nostra strategia sulle questioni della riorganizzazione dello stato sociale di cui c'è assoluto bisogna
Ma su questo tornerò fra un attimo
Tornerò fra un attimo perché voglio dire e voglio aggiungere che
Ho letto la quella che potremmo definire la prefazione questa relazione
Le prime pagine
Non con attenzione
Ma con ammirazione
Con queste pagine infatti mi sembra che Bruno
Indichi un terreno di confronto
Unitario
Su cui sia possibile addentrarci essenza
Remore
Di organizzazione
E ancor di più senza vincoli di schieramento
C'è un gran bisogno
Di qualificare proprio in questo modo una difficile discussione
Che certamente dobbiamo affrontare
Proprio sul rapporto unitario
Dopo le vicende del dell'undici giugno
Ve ne è bisogno sotto il profilo che a me convince perché vedete dopo questi referendum
Anzi oserei dire grazie a questi referendum
Almeno a me
Appare sempre più chiara l'esistenza
Nel dibattito di cui facciamo tutti quanti parte
Ecco mi pare sempre più chiara l'esistenza
Di
Concezione dello ruolo e dell'agire del sindacato
Sostanzialmente alternative
Un dualismo
Sottolineato
E infatti Zagato
Da chi è già ricco dell'esito di questo referendum e in particolare dei referendum sul sindacato
Velare questo dualismo edulcorare nei contenuti
Io penso non serve
Non serve
Affidarci ad una possibile
Sempre possibile
éscamotage ricerca di una composizione formale o formalistica
Della problema che ora abbiamo di fronte penso non sia utile proprio
Nella prospettiva di una riqualificazione
Sempre necessaria
Dell'azione di un sindacato che voglia passare da una fase sostanzialmente difensiva ad una fase di grande
Intervento e di grande iniziativa
In avanti
Io penso dunque che ci sia la possibilità
Che questa vicenda referendaria avvenga utilizzate
Come si deve
Che venga cioè utilizzata come occasione utile
Ed insetti positiva
Proprio per questa necessaria opera
Di chiarificazione
Alla quale comunque io non voglio sottrarmi
E penso per questo che sia necessario
Chiarire noi stessi chiarire a me stesso
Quale
Giudizio quali analisi insomma che dire
Di un signore
Che presenta in Parlamento un piano di smantellamento in due mila e settecento punti del riforma
Pensionistica
Che il sindacato si è sforzato di realizzare certamente con limiti con problemi consapevole della necessità di operare perché no anche dei miglioramenti per via parlamentare
E dunque ritenendo che su questo terreno vi sia dice ancora del filo da tessere etero che dire
Di questa azione ripeto di smantellamento
Io posso dire solo una cosa
L'azione di questo signore oggettivamente
L'azione di un avversario del sindacalismo confederale
Ne debbo sono costretto apprenderne atto
E che dire poi di del signore che appunto l'uscita degli exit poll che dava per persi tutti e quattro i referendum sul sindacato brindano
Metaforicamente spero
Brinda però alla sconfitta del sindacato confederale
Prima
Anche qui debbo dire che debbo prendere atto che si schiera con gli avversari del sindacalismo confederale
E a me anche in questo caso non resta che prenderne atto
Ebbene io penso
Che
La denuncia
Di questi tentativi dovrebbe essere l'elemento forte di un dibattito su cui si ricostruisce fino in fondo L'Unità
Di CGIL CISL a cui io mi rifiuto di pensare che questa questo tema il tema di questo chiarimento di questa denuncia possa essere un tema che divide il sindacato come fa a dividerci perché ci deve dividere
Chi fra di noi può essere convinto che in questo momento c'è questa questo tentativo praticato
Che ha per obiettivo noi poi questa questo modo di fare il sindacato nel nostro Paese
E dunque non vedo in questo io
Un elemento che possa dividere il sindacato vedo in questo un elemento che invece può rafforzare le ragioni
Di un
Sindacato che sviluppa l'iniziativa così come l'abbiamo costruito nel corso di questi anni parlo cioè di quel sindacato confederale
Che con tutti i suoi limiti con tutti i suoi problemi con gli errori che ha commesso nel corso di questi anni ha però saputo sconfiggere
Le suggestioni autoritarie neanche troppo velate
Insiste nella drammatica transizione sociale e politica del Paese di questi anni
Parlo di un sindacato che ha portato circa due milioni e mezzo di lavoratori al voto
Per le rappresentanze sindacali unitarie
Parlo del sindacato delle lotte d'autunno
Che tutti quanti abbiamo vissuto con una intensa passione unitaria parlo del
Sindacato che a quelle notti ha saputo proporre uno sbocco uno sbocco concreto ripeto
Forse non compiuto dove forse occorre ancora correggere delle cose utilizzando la sede legislativa ma sicuramente ha fatto un grande e straordinario sforzo di questo sindacato aiuta
E penso che almeno per quanto io possa vedere questi risultati non sarebbero mai stati raggiunti a seguire l'idea di un sindacato
Di ispirazione sostanzialmente aziendalista
Anche se la predicazione di questo sindacato ricorre così come ricorre ad un
Ad un frasario fatto di
Scenari di contrapposizione sociale di classe
Su queste cose ripeto non ci possiamo considerare come soggetti destinati alla divisione
Purché lo vogliano
Così come penso non ci divide
L'idea
Di una
Legislazione di sostegno
Che renda del tutto aderente
La rappresentanza sindacale alla volontà democratica dei lavoratori
Volontà espressa liberamente che naturalmente segretamente
Una legislazione di sostegno che renda
Perfettamente esigibili
Le intese sindacali
Che si raggiungono in materia appunto di rappresentanza a dividerci forse un'altra cosa ed allora di bene parlarne con grande schiettezza
Perché ci divide liti
Forse ditemelo voi poveri
Ci divide l'idea che il senatore Smuraglia a di una legislazione di sostegno
Così come ora
Tutta fondata
Sull'idea che
L'inveramento della democrazia sui luoghi di lavoro la si avrà solo quando sarà stato
Consumato
Il divorzio tra rappresentanze sindacali unitarie ed organizzazioni sindacali Esterna
Questo sì che è un problema
A me non convince l'idea di questo divorzio non ha mai convinto e questa è la ragione per la quale io ho sempre pensato che il nocciolo del posizione
Contenuta
Nelle elaborazioni in sé pregevoli perché no
Sostenute dal senatore Smuraglia fossero elementi su cui non era possibile
Trovare una composizione
Ora siamo di fronte ad un passaggio molto delicato
Molto complesso
So che ci sono anche delle scadenze
Conseguenze della azione referendaria
Ma io penso che se noi vogliamo utilizzare correttamente modo più efficace
Scadenze tempi brevi passaggi difficili
Occorre mettere su basi completamente nuove tutto quanto il tema della
Rappresentanza partendo s'intende
Dalla messa in valore dello straordinario contributo che la gli accordi interconfederali stanno portando al dispiegamento pieno di tutta quanta la capacità di presenza democratica del sindacato sui luoghi di lavoro
Cerchiamo di trovare una
Un modo per discutere pacatamente serenamente ma decisamente di queste di queste questioni
Altrimenti dei problemi certamente gli premorì diventeranno col passare del tempo diventeranno dei problemi sempre più consistenti allora approfittiamo di tutte le occasioni per discutere di queste cose
Convinto come sono
Che se questo sindacato vuole rilanciare una grande iniziativa sul terreno dello stato sociale di cui qui si è discusso nel corso di questi giorni
Condizione essenziale proprio che si produca grande sforzo ripeto in questo stava la ammirazione che
Con la quale io ho letto le parole di Bruno proprio perché penso che in questo modo di affrontare il problema tutte e tre le organizzazione
Avendo tutte e tre commesso come dire errori sottovalutazioni problemi possono discutere sapendo però che ci sono dei punti su cui
Necessariamente dobbiamo produrre uno sforzo davvero importante se vogliamo darci un traguardo ancora ancora più forte
Non v'è dubbio che dopo questo voto dell'undici giugno
Anche se l'elettorato non è stato chiamato a pronunciarsi sul problema dello stato sociale però l'idea dello stato sociale che noi abbiamo cercato di esprimere nella riforma pensionistica mi pare ancora più in pericolo
Penso pertanto che ne dovremo attrezzare una capacità di iniziativa sulla specifica questione che in questo momento
E all'esame del del parlamento e mi chiedo pertanto se non sia indispensabile
Che il sindacato faccia sentire immediatamente la sua voce su una questione io credo delicata e decisiva
Come quello della
Definizione dei tempi
Del approvazione del riforma uno dei cardini su cui si reggeva il patto che abbiamo conseguito con i lavoratori in queste difficili assemblee che tutti quanti abbiamo fatto nei luoghi di lavoro era che noi finalmente consentirà ma i lavoratori italiani di poter andare di nuovo in pensione dopo una lunga era di blocchi
Ora siamo di fronte ad una concreta eventualità e cioè che questo Parlamento per esaminare i tre mila e cinquecento emendamenti presentati e tutta la discussione che a questi e connesse e produca la prima lesione di quell'accordo e cioè lo slittamento del trenta giugno
La prevedibile conseguenza di un ulteriore allungamento della blocco io penso che questo sarebbe un punto
Che a indebolisce ancora di più
Il telaio che ai lavoratori hanno accettato e che hanno condiviso con noi sia pure con qualche sofferenza o con mille sofferenze comunque hanno accettato e allora io penso che noi dovremmo qui si dispiegare una nostra capacità di intervento di iniziativa ponendo la questione dei tempi della approvazione della riforma
E ancor di più ponendo la questione della
Del
Blocco nei confronti evitare fare uno sforzo per evitare un'iniziativa per evitare che il blocco Possa prose proseguire anche oltre
Il trenta giugno
Ad entrarci ora sul merito delle questioni che fanno parte che hanno fatto parte del dibattito diventa obiettivamente complesso perché si tratterebbe di scendere in un'argomentazione in argomentazioni molto
Molto importanti ma molto lunghe da scorgere io vorrei soltanto fare le seguenti rapidissime osservazioni conclusive e cioè che una grande la ripresa di una gara di una forte iniziativa del sindacato sul tema dello stato sociale che vedesse il sindacato compatto su questa strategia
Vede a mio avviso avere come cardini fondamentali qui credo di poter condividere le i contenuti del conferenza dei documenti che voi avete presentato deve
Sostanzialmente puntare a due importanti OP innanzitutto deve superare il
Quello che e di fatto è stato il carattere
Universale ed indiscriminato del principio della gratuità dei servizi sociali
Questo principio non ci consente più di reggere
In forma efficace i servizi e lo stato sociale
La seconda caratteristica che mi sembra vada sottolineata sia pure sinteticamente rapidamente che si non v'è dubbio che noi dobbiamo superare il carattere centralistico del funzionamento dello Stato sociale
Non risponde più alle esigenze alle aspettative l'articolazione delle aspettative dei cittadini dei lavoratori non riesce più a garantire
Quella cittadinanza che sicuramente lo stato sociale offrire ai cittadini ha offerto ed offre tuttora i cittadini
Per proprio perché la cittadinanza cambiato forma si articola non solo per soggetti sociali ma anche per spese specificità territoriali che noi non possiamo più non tenere conto di questa necessaria articolazione
Queste due questi due sport queste due sottolineature ci permettono a mio avviso di fare un'opera di maggiore concentrazione del nostro sforzo di ricerca io penso che uno Stato sociale moderno all'altezza delle aspettative che noi vogliamo suscitare debba a vere come
Punto di realizzazione due anche a questo a questo proposito due
Soggetti di riferimento
Innanzitutto deve
Favorire
Deve sviluppare
La ricerca di una saldatura generazionale che
è venuta meno nel corso degli ultimi anni e che ha fatto discutere non poco proprio nelle assemblee che abbiamo svolto sulle questioni pensionistiche i lavoratori e il sindacato con i lavoratori
Questo è l'elemento che sta mettendo davvero in crisi la capacità di sviluppare solidarietà fra le generazioni
Su cui noi abbiamo puntato tantissimo nel corso di questi anni come elemento di connessione di unità e di coesione del società operare uno sforzo per determinare una nuova saldature generazionale rifare un patto fra le generazioni a mio avviso è fondamentale e per questo mi convince l'indicazione che viene offerto a questo proposito quella cioè di usare le correzioni che vanno sicuramente affrontate sulla questione pensionistica per favorire una capacità di rapporto con i giovani ai quali deve essere offerto qualcosa insieme alla proposta di lavoro precario proprio in termini di copertura
Della sua condizione assicurativa e pensionistica penso che l'idea di contributi assicura di contributi figurativi che permetta al giovane di costruire la sua posizione pensionistica da subito
E come dire prescindendo dalla condizione di precario la quale viene sottoposto dal mercato del lavoro penso che possa essere un modo forti e duttile
Per mantenere e rafforzare questa saldatura fra le generazioni così come sono convinto che l'altro grande tema del di organizzazione di una forte iniziativa sul terreno dello stato sociale debba essere quello
Della lotta all'esclusione sociale
Io qui sono convinto però che la lotta contro l'esclusione sociale debba essere un tema che deve essere sviluppato non soltanto fornendo servizi e quindi ad esempio sviluppando così come viene detto nella relazione
Il terzo settore come settore di assistenza di tutela di cura sociale ma anche di promozione occupazionale
Io penso che questo tema debba essere strettamente connesso anche alla capacità di agire e di riorganizzare l'azione del sindacato sui luoghi di lavoro l'esclusione sociale comincia sopra i luoghi di lavoro così come sui luoghi di lavoro nasce il tema della precarizzazione del lavoro
Personalmente penso che il tramonto del fordismo e del terrorismo non abbia soltanto prodotto una trasformazione dei modelli di organizzazione del lavoro ma ahimè ha comportato anche ha portato con sé una evidente allentamento della capacità di tensione e di intervento del sindacato in termini di controllo dell'organizzazione del lavoro non siamo più in grado di esercitare funzioni di controllo
E quindi l'azione contrattuale sotto questo è il punto di vista sembra essere tutta quanta ripiegata nel corso di questi ultimi anni soprattutto nella azione di tutela del salario di fronte all'inflazione ora io penso che questo sia un fatto importante decisivo che va portato avanti
E tuttavia pensare che tutta la strategia contrattuale possa essere limitata a questo aspetto
Penso che sia troppo poco penso che occorra riprendere le tematiche della controllo dell'organizzazione del lavoro non come funzione dei contropotere del sindacato rispetto alla gestione azienda ma proprio come terreno sul quale giochiamo la partita della esclusione sociale della difesa degli strati deboli si tagliano
A vedere i grafici che prima illustrava il professor Biglia veneravano molto molto significativo sotto questo punto di vista quello che si riferiva all'andamento della cassa integrazione
Quel grafico mostrava due picchi il primo facce era riferito agli anni ottantuno ottantatré il secondo riferito agli anni novantadue novantaquattro novantuno novantaquattro il primo grafico mostra il picco della cassa integrazione dovuta ad una profonda eliminazione delle inefficienze dell'apparato produttivo all'interno delle aziende sia mandava via la gente perché c'erano delle inefficienze da superare
Il picco degli anni novantuno novantaquattro invece il picco della produttività vale a dire di impresa che hanno tagliato organici portando fino alle estreme conseguenze lo l'opera di recupero della produttività io penso che sia necessario che l'impresa sviluppino tutte le azioni necessarie per restituire efficienza e produttività ai sistemi e tuttavia ho l'impressione che su questo terreno vi sia il segno di una debolezza della nostra azione contrattuale e del nostro modo di controllare appunto l'organizzazione del lavoro che produce come conseguenza inevitabile il fatto che questo sindacato da quindici anni a questa parte non ha più una politica degli organici all'interno dell'impresa e quando non si ha una politica degli organici non ci si deve poi lamentare del fatto che c'è ci sono fenomeni di precarizzazione e di esclusione sociale
Dunque il terreno è molto importante e va va affrontato organicamente all'interno di questa grande sfida che noi possiamo oggi lanciare negli stessi per ridefinire
La questione dello Stato sociale del modo in cui esso deve essere disegnato nei prossimi anni se questa sfida siamo in grado di svilupparla tutti quanti insieme io penso che avremo
Superato anche queste difficoltà che in questo momento ci consegna il referendum dell'undici giugno questo è quello che io mi auguro
Grazie Franco la parola Raffaele Morese
Quando si fanno dibattiti come questi noi discussioni Boy dovendo prendere anche delle decisioni che riguardano soprattutto lo stato sociale c'è un momento in cui io non riesco a liberarmi di di un'immagine che mi ritorna ammette una debolezza terribile ed è l'immagine di una prima pagina di cuore
Verso la fine di ottobre che nel pieno delle nostre lotte sulle pensioni una prima pagina splendida
Aiuta lo Stato uccide un pensionato perché alla fine pro stessa eppure questa angoscia di trovare soluzioni sempre più difficili da confezionare e soprattutto da confezionare a partire dai nostri conservatorismo
Le difficoltà a ad accettare che dobbiamo
Innovare profondamente il Sud
Scelte che abbiamo costruito che ci sono consolidate anche nel nostro modo di ragionare di pensare e di agire e roba complicato lo diceva trentina la replica e l'essenza mi pare di tutta la sua relazione
Largamente condivisibile
Ma che ci sfida
Come siamo stati sfidati in questi mesi
Allora a riprenderci da dalla fine della sicurezza nell'egualitarismo e dell'universalismo del
Come criteri guida dello stato sociale
Sulla necessità di dover abbandonare alcune forme di tutela per aprire un re spazio ad altre forme di tutela
Sulla necessità inevitabile di maggiore rigore Novi pretendere maggiore rigore
Da uno stato sociale usato per mille usi usato in per per
Per rispondere a tante a tante esigenze e spesso trasformandosi in una Babele di ingiustizie anche
E che
Ovviamente ci pesa e pesa sempre più
Non solo con cultura mente ma anche poi finanziariamente io penso che
Per fare questa operazione
Non sono fra quelli che
Si dispera molto pentola sembra che le vie di uscita si possono sempre trovare però fra questa impostazione come la pensa la gente come e la cultura che va cambiata lo spazio e ancor meno
Non c'è niente da fare noi abbiamo bisogno di un lavoro culturale politico a più livelli che non è facile da realizzare
Se ovviamente noi non solo dobbiamo essere produttori dire ma di idee che abbiano conferenze
E io penso che questo lavoro non potrà essere fatto solo nel chiuso dalle dimensioni nazionali
C'è una dimensione europea delle questioni del Welfare State che ci coinvolgerà sempre di più non esiste la costruzione dell'Europa solo per via monetarista non esista
Se non con un irrobustimento di un'idea sociale dell'Europa
Chi siamo pochi per fortuna che frequentiamo l'esecutivo dell'accesso sa benissimo che almeno da quando lo fai quando io non abbiamo dedicato un minuto alle questioni delle pensioni
L'accesso nona all'argomento la questione
Delle pensioni dalla questione delle dalla quali dalla formazione della qualità dello stato sociale di come dovranno essere finanziati e organizzati quei minimi
Facciamo delle discussioni lunghissime per vedere se dobbiamo dare mandato al al segretario della CES per andare a discutere
Con lumi c'è
Del dei concedi
Parentali
Che è una cosa nobilissimo ovviamente ma come dire sembra facendo tutte le come i paragoni di di di interdire l'attività fra neanche un minuto dedicato alle pensioni e questo mi sembra che siamo ancora lontanissimi dal costruire tutte le condizioni perché questi cambiamenti si possano realizzare
Con una certa robustezza
Penso che l'altra linea da seguire è quella di un fortissimo decentramento di queste questioni riavvicinare le questioni dello stato sociale alla gente passare da un qualche esteta al Welfare Community
Far riappropriare la gente delle questioni del come si deve organizzare
Orientare
Finanziare il sistema previdenziale il sistema sanitario è sistemata la formazione sistema della qualità della vita delle città la tutela degli anziani Ivy league
Degli immigrati sicché sono tutti elementi di di una ridisegno dello stato sociale
Processo che ha bisogno di essere come dire vissuto costruito smontando situazione esistente
Non è troppo uno che è contrario alla alla crescita delle delle società non profit
Anzi ex senatore Agnelli e è stato un uno ha dato un marchio sempre non ce n'è uno che quando vai alle riunioni del tribunale per il malato non gli spiegai che il loro destino è questo
Che ci sarà un grande sviluppo del
Del terzo settore
Significa smontare pezzi dell'attuale struttura burocratica amministrativa e occupazionale nell'area dei servizi
Modificare con con grande
Come dire determinazione quello che abbiamo sotto gli occhi
Ed è un problema che parte ovviamente da casa nostra
Dal rapporto che noi abbiamo con quelli che noi rappresentiamo
E dai conservatorismi che ci ritroviamo nell'affrontare questo problema e questo ci riporta
A come noi dopo il dobbiamo in qualche modo costruire le condizioni di un consenso in una situazione di grande cambiamento e se però la linea deve essere
Quella di riuscire a rendere più efficace
Questo questa operazione di cambiamento e quindi condivido ovviamente quello che si dice a proposito dello sviluppo del terzo settore vuol dire avere un po'oggetto di Stato minimo
Che smonta alcuni pezzi attualmente esistenti dalla struttura statuale dalla struttura dalla pubblica amministrazione che apre spazi a un equilibrio fra chi Reed deve rimanere come nocciolo duro di responsabilità pubblica e che deve in qualche modo costruire le condizioni di controllo perché anche nelle il sistema
E si affida ai privati o al privato collettivo a forme cooperative di servizi sia in qualche modo sembra come dire
Tale da assicurare il servizio operazione non facile così come non è facile riuscire a combinare tutte le questioni relative al mercato del lavoro e alle prospettive rito non c'è sviluppo e non c'è sviluppo da occupazione senza crescita del sistema però
La discussione qui è molto
Come dire molto aperta
Lo scenario che delinea
Bruno trentenne lo scenario di una situazione di larghissima flessibilità nelle del sistema del mercato del lavoro futuro
Ma se la situazione che ci è stata da Billia delineata
Per tutti
Per la situazione degli anni che vanno dal novanta in avanti di una forte stabilità dell'area
Di quelli che sono in mobilità o in cassa integrazione più quelli che sono in prepensionamento
Quest'area si mantiene così
E in più avremo livelli di disoccupazione giovanile per la misura che noi abbiamo
Ma veramente ne stiamo a pensare che il sistema sarà un sistema che reggerà senza osare di più nel pensare ad una forte redistribuzione del lavoro
In Olanda in Inghilterra ci sono studiosi vicino sono alle forze di sinistra si è che stanno discutendo seriamente su sei meno costoso dal punto di vista assistenziale
Finanziare
Una parte delle ore non lavorate per garantire il reddito ai lavoratori e fare riduzione generalizzata dall'orario di lavoro per assicurare che comunque almeno in parte tutti lavoro
Sono stata un altro convegno sembra organizzata no quella era organizzato da una da da da essere sindacato siano andate lei c'era uno dei giovani che hanno appiccicato alle alle pareti della
Della sala dove facevamo questo questo dibattito parlavamo delle rappresentanze non parlavamo del Welfare State avevano appiccicato un bollino blu un bigliettino soltanto salario sociale ai giovani
Ma che cosa sono state le pensioni di invalidità nel Mezzogiorno se non integrazione del reddito formativi di assicurare il reagì tacchi un lavoro non ce l'avevo era troppo pregare e perché si sono chiusi gli occhi
Oggi insopportabile situazione abbia insopportabili nei confronti dei finti ciechi dei finti Cha Trichet dei finti definiti Delfino
E che è che cos'è quella pretesa di quel giovane in quella sala che ha scritto salario sociale noi abbiamo sempre combattuto l'idea del sale sociale mai ma lo sento addosso perché quando uno arriva a venticinque trent'anni e non ancora sa qual è la parola fatica
Alla fine richiederà almeno i soldi
Almeno di gamba
E fin quando la famiglia reggere cioè e Pola supplenza non c'è più è chiaro che ci ritrova quanto costerà il sistema di assistenza che ha non ci conviene lui coniugarlo intermedi Rolling visione generale dell'idea di lavoro e di come si deve a redistribuire il lavoro
E quindi se una fetta dalla fiscalità deve essere in qualche modo investiti in questa direzione non può essere meglio reinvestita
Favor
Cita di innovazione ad evitare
Che la tendenza sia una tendenza furibonda i giovani non entrare lavoro e mai cinquantenne incominciano a entrare in in crisi perché
Lei grande impresa di BNA ha reso noto che non rende non vestirà più una linea in riqualificazione per chi ha più di cinquant'anni
Tirana ritiene
E che è chiaro che siamo in una situazione di così grande trasformazione di così grande cambiamento del della struttura dell'occupazione che dobbiamo probabilmente nei prossimi anni affrontare quali saranno le migliori politiche anche di intervento pubblico che ci assicurano però l'allargamento della partecipazione al lavoro della gente
Io credo che questo per Noemi e decisivo
E e quindi dovremmo sempre di più riuscire a costruire delle prospettive che ci fanno in qualche modo fare quei passi in avanti speriamo sempre nella direzione giusta
Avremo la finanziaria fra qualche giorno in discussione il punto di partenza di questa finanziaria e cinquanta per cento di riduzione di spese cinquanta per cento dei entrate
Sedici mila miliardi di riduzione di spesa da quando sono in Confederazione mi son sempre ritrovato a discutere che buona fetta di tutti dagli dalla spesa avvenivano sulle pensioni e trovavamo in modo definitivo
Se questa questo non è più oggetto di discussioni nelle finanziarie sedici mila miliardi sono drammatiche
Pompe quantità di miliardi da trovare di riduzione di spesa
Mi scappa da ridere apprezzare cosa ci proporranno per trovare sedici mila miliardi no ma io sono ma è inutile ma anche aspettare diciamo subì che Filctem filtri non funzionano
Non funziona non ci stanno sedici mila miliardi taglio dispensa non funzione quindi che si tolga dalla testa che bastano sedici mila miliardi di entrate da da trovare devono essere di più e proprio perché devono essere di più sarà altrettanto complicata affrontare questo questo discorso sapendo quant'è il rigido ormai prelievo fiscale su i redditi più sicuri ovviamente
E a e però questo attiene siccome la spesa
Il il taglio la sugli investimenti l'hanno già fatto l'anno scorso qui si tratta solo di che pensa manda i tagli sull'area della spesa sociale e quindi e questo sarà un elemento di grande difficoltà che ci porranno fra i piedi nei prossimi giorni io penso che dovremmo invece lavorare perché sulla questione fiscale non si facciano non si banalizzi come si tende a banalizzare la possibilità di trovare i soldi
Ci dovranno essere soluzioni immediate ma si dovrà lavorare su una riforma fiscale che passassero alla base poi
Di un federalismo vero fiscale che aiuti la UE
Ugual fattomi uniti
Che si sviluppi e sia utile funzionale a questo
Concludo dice che anch'ancora una volta dopo aver letto la relazione di tre né in sede di interventi
Io mi convenga da ridere che il sindacalismo italiano CGIL CISL UIL
Su che fare
Su quali priorità darsi quali contenuti realizzare il livello di unità che trova e buoni
Noi possiamo rassicurare i lavoratori italiani che sul fare avremo sì diversità di accenti
Ma alla fine
Essendo dei gruppi dirigenti non irresponsabili la capacità di rappresentarli tutti rappresentarli bene ce l'avremo San
Perché abbiamo costruito una convinzione del del nostro ruolo che non può essere banalmente contrattualistica o conflitto sognatori di conflittuali ismi come qualcuno dico Gilda però noi possiamo rassicurare i lavoratori italiani che ci occuperemo di queste cose
Con grande consapevolezza consente con l'idea di di un sindacato partecipativo sul fare GRA le difficoltà non deve
Certo ho visto in questi referendum una critica dell'opinione pubblica
In fondo noi siamo stati
Bastonate
Noi ci aspettavamo più riconoscenza dall'opinione pubblica mettiamola così
Per quello che avevamo fatto in questi anni no dai lavoratori che lavoratori sappiamo come la pensano come se abbia fatto la verifica sulle pensioni ma dall'opinione pur dai cittadini italiani ci aspettavamo più riconosce
In realtà ci hanno picchiato per troppa supplenza quindi siamo in una situazione
Dove nello stesso tempo ci chiedono di essere responsabili ma non di essere
Troppo invadente
Quindi una società piena di contraddizioni nel giudicarci
E che questo ce lo ritroveremo quanto più la politica quando più alla politica riassumerà il proprio peso tanto più questo problema rio ritornerà in equilibrio
Dove la nostra debolezza la nostra debolezza e sulla essa non ancora abbiamo idee chiare sulla essere non siamo in grado di rassicurare i lavoratori italiani sulla caratteristica che deve avere il sindacato
Sul suo modo di vivere decidere
Questo è il punto di debolezza che ci ha portato ad avere opinioni differenti su i referendum
Che ci porta a valutare curiosamente
In modo differente il risultato del referendum perché in fondo appartava botta sulle deleghe
In realtà
Dovrebbe Asprilla CISL a rammaricarsi che la CGIL
E invece ho sentito alto alti giudizi di sconfitta più dalla CGIL che dalla CISL noi abbiamo cercato di essere più come dire petti attenuante in queste salvo Umberto
Abbiamo abbiamo sul modo di esso che saremo io ve lo dico francamente non mi fido delle leggi che questo Parlamento ci porta perché dal Senato ci hanno consegnati due proposte di legge uno sulla delega e uno su sulla rappresentanza
Che è frutto di un Parlamento disattento e punitivo
Disattento appunto di fare introdurre una norma sulla delega dei pensionati che è quella che
Punitivo perché si è voluto metterà a legiferare con una minuziosità sulla rappresentanza
In maniera pesante attenzione attenzione
Ma che vuol dire il tre per cento per presentare una lista nel settore del commercio o nel settore dei metalmeccanici
O di costo diverso
Ma perché il Parlamento deve irrigidire così
Attenzione al fatta una trasposizione meccanica
Dei diritti dell'articolo ventidue dello Statuto dei lavoratori che erano assegnati alle rappresentanze sindacali lei singole rappresentante sindacale
A una trasposizione meccanica alle Rsu
Perché nessun referendum una trasposizione meccanica del referendum alle RSU quando nella nella legge trecento diceva che potevano attivarla solo se erano tutte d'accordo le RSA
Tutte d'accordo perché era un diritto di ciascun lavoro di ciascun sindacato formato in quell'azienda
Quando si trasferisce questa la RSV hanno U.I.C. mettono nei guai seri perché vuol dire due cose che l'unico modo per andata e lavoratore il referendum
E che a decidere se si fa il referendum e la RSV non siamo non è più questo sindacato generale che tende di mettere assieme interessi e valori che cerca sempre di trovare mediazioni
Questo gruppo dirigente dovrebbe andarsene a casa se il giudizio è che noi abbiamo fatto quattro grandi accordi e quattro grandi accordi sono stata accompagnati con forme di consultazione dei lavoratori una differente dall'altro
Perché se è frutto del caso meglio mandarci a casa
Perché vuol dire che non è un gruppo di Reggio
Se invece non è casuale il fatto che nel novantadue hanno deciso fondamentalmente le strutture anche per ragioni di stagionalità
Nel novantatré abbiamo fatto le assemblee comporta nel novantaquattro ha finito con l'applauso
L'accordo del primo mi dice e nel novantacinque abbiamo fatti il voto segreto fra i lavoratori
Se voi lo ritenete un fatto casuale mandate cerca casa se non lo ritenete un caso un fatto che la sua convenite allora che bene come io ritengo che bene che il sindacato mantenga
La sua caratteristica di essere una libera associazione fatta di lavoratori che liberamente aderiscono e decide il coinvolgimento di tutti i lavoratori lui decide come Luigi decide con non affidiamo la la legge perché ci incastro
Perché ci toglie la qualità del nostro assetto ci cambia
Io per questo penso che dobbiamo fare sul fare sul fare troveremo sembra perché per c'abbiamo questa dopo e questa DNA di capacità e sulla SR che dobbiamo spiegare ai nostri iscritti ai lavoratori
Quali sono le cose con con cui noi possiamo come dire rassicurare che il processo sarà sembra un processo democratica autonomo e capace di coinvolgere tutti
Perché che realizzando questo anche la discussione sull'unità sindacale finisce di essere una cosa grigia ripetitiva monotona oggi vedo ottimistica volontaristica come
Fa Sergio nell'intervista che andata ventiquattro
Io penso che l'unità sindacale
Ha bisogno di questi chiarezza ha bisogno di questi passaggi prima di poterla dichiara prima di poter come dire fanno il solo una questione affettiva una un appello ai sentimenti come tutti quanti siamo passati attraverso le vicende di questo sindacalismo di questi ultimi vent'anni questa impasse questa cosa e all'ordine del giorno io penso che avremo la anche la forza spero di non dover prendere solo atto che ci sono difficoltà ma di essere capace di superare le difficoltà è trovare le vie di uscita perché ai lavoratori noi continuiamo ad essere un punto di riferimento
Non solo difensivo ma anche di forte innovazione e di prospettiva
Raffaele Morese verso
Sergio Cofferati per l'ultimo intervento
Credo anch'io come ho detto prima di comparire sia questo è una prima occasione
A valle di un avvenimento peraltro rilevanti che ha riguardato proprio queste materie come l'accordo sulle pensioni
Per tornare riflettere tra di noi
Sulle questioni che
Sono riconducibili agli assetti alle dinamiche del welfare
Bisogna capire quali sono i processi in atto e poi come ovvio bisogna anche determinare
Orientamenti e scelte
In grado di indirizza le nostre politiche anche a breve perché avevo delle scadenze ravvicinate che hanno bisogno di essere discretamente orientati
In una situazione peraltro
Assai particolare
Come è noto di accelerazione dalla crisi del welfare
Accelerazione che ha delle ragioni interni del tutto evidente se ne è parlato a lungo ma che anche come ragioni indotte il bisogna che il paese ha
Ancora non risolto di risanamento dei conti pubblici
è evidente come la difficoltà
Che si incontrò oramai da
Alvaro di ogni finanziaria
Il reperire le risorse necessarie per costruire un punto di equilibrio in grado comunque di facilitare la diminuzione della spesa della del debito
Porta
Ad accostare sistematicamente anche quando non esistono ragioni interne evidenti il bisogno di ridurre la specie ai tagli alla spesa
Sono stati in più di una circostanza la conseguenza della difficoltà di agire in un sistema nel quale prelievo fiscale oramai a livelli che sono in linea o superiori a quelli della media europea sono state l'alternativa oggettiva che
Si è reso necessario praticare per trovare di volta in volta delle soluzioni
Io credo però che un se questo è stato l'effetto della crisi
Ed è stato il prodotto di un'emergenza non risolta
Non si possa procedere ulteriormente in questo in questo modo le conseguenze non soltanto sul carattere sulla qualità del welfare
Ma anche sulle condizioni materiali di milioni di persone rischiano di essere più socialmente insopportabile
Per questa ragione a me pare indispensabile che il sindacato nel suo insieme non soltanto alla CGIL lavori rapidamente per avere una visione d'insieme una visione che ci eviti i rischi che sono propri
Nelle forme della redistribuzione nella politica della solidarietà quando non si hanno coordinate precise per intervenire
Sui grandi temi che sono stati oggetto di discussione tra di noi con i nostri ospiti in questi in questi tre giorni
Per questo credo che sia di qualche utilità
Fare attenzione a tre blocchi di questioni
Che sono state introdotte lungamente analizzate
Che trovo in qualche modo prioritarie rispetto al resto degli argomenti che pure sono stati discussi
Il primo riguarda le condizioni di accesso al sistema al welfare
Come si dice
La costruzione di pari opportunità di utilizzo
Problema delicatissimo ben lontano dall'essere risolto anzi in qualche modo le vicende degli ultimi anni la crisi e la recessione in aggiunta alla costante instabilità
Del del bilancio dello Stato lo hanno accentuato il secondo proprio di questo che riguarda la necessità di un finanziamento stabile qualunque sia il modello di welfare al quale si fa riferimento è ovvio ma anche questo un problema non risolto che sia indispensabile
Avere a disposizione forme continuative e consistenti di finanziamento
Poi c'è la questione
Marginale all'apparenza e parallela rispetto a questi grandi blocchi di temi che io trovo invece molto esposto è particolarmente delicata
Nella quale peraltro i dati oggettivi si sommano a quelli
Al sentire comune dati soggettivi è quella del come si definisce il carattere del welfare cioè se il carattere dell'Uefa dev'essere prevalentemente di promozione di risarcimento
Perché questo è un tema che introduce nella nostra discussione
E poi spero anche l'adozione di politiche coerenti una questione che sta assumendo una visibilità rilevanti e quella del ruolo dei produttori in questa società
Finanziamento
E indirettamente condizioni di accesso perché credo che le due questioni non siano facilmente separati sono larga parte speculare ma io credo che per ragionare compiutamente del finanziamento del welfare sia soltanto indispensabile compiere una scelta
Con con una nettezza la decisione che sempre
Si impone in queste circostanze ma che forse non sempre dove abbiamo avuto lo sviluppo dell'economia è una base fondamentale per avere certezze sul
Sul mantenimento di un di un sistema di tutele esteso
Non so perché servono risorse
Ma perché senza sviluppo è impossibile avere io credo soprattutto in un Paese come il nostro ma vale anche per altri Paesi europei
Il necessario superamento degli squilibri territoriali
Non possiamo ignorare il fatto che una divisione così profonda
Tra le aree forti e le aree deboli il Mezzogiorno in primo luogo ma non solo quello cambia oggettivamente il rapporto tra milioni di cittadini al sistema delle tutele
Spesso le condizioni per quel faro offre sono intese utilizzati in maniera difforme tra queste aree tra i soggetti che vivono e lavorano dentro questa
E qualche volta le tutele hanno avuto un carattere sostitutivo e per questa ragione deformante delle esigenze dei bisogni
Che riguardavano invece direttamente il lavoro e reddito sono stati ricordati qui
Con dovizia di argomenti gli estremi di questa situazione deformante le pensioni di invalidità per il Mezzogiorno d'Italia sono state per tanti anni
Uno strumento che sostituiva il lavoro e reddito
Certo sono state utilizzate sulla base del prevalente consenso politico ma non possiamo ignorare che sono
State e in parte sono ancora anche se la dimensione quantitativa e quella che ricordava il professor Miglio questa mattina
Uno strumento di politica economica impropria
E sono state appunto esplicitamente utilizzate in alternativa
All'offerta di un reddito attraverso il lavoro
Comunque definito la guardate che c'è un estremo opposto nelle aree forti che andrebbe esaminato con analoga attenzione ed è quella che nel corso degli anni in ragione delle pressioni che sono venute in parte anche dal sistema produttivo dalle imprese ha finito con l'assumere la pensione di anzianità
Come forma di rendita che ha legittimato e dato costanza al lavoro nero
Sono la stessa faccia
Anzi sono due facce diverse dalla stessa medaglia ma sono entrambi elementi di distorsione del rapporto che si è determinato tra tantissimi soggetti e le condizioni offerte dall'UE
E che hanno portato e ritroveremo questa propensione ad una resistenza forte al cambiamento e alla riorganizzazione delle parti più esposte
Nel welfare in questa circostanza come ovvio
Il problema principale che abbiamo verificato nel corso di queste settimane quello del sistema previdenziale
Parla di finanziamento del welfare però presuppone anche aprire prima di tutto tra di noi e poi tentare di individuare degli orientamenti comuni una discussione alla ricerca di una nostra proposta che riguarda il fisco
E che riguardi insieme all'assetto fiscale l'assetto contributivo
I fenomeni oramai degenerativi dell'evasione richiedono ma
Sollecito viene anche per ragioni di equità e di giustizia non soltanto per ragioni economiche
La riproposizione di una politica in grado di aggredire questi fenomeni degenerativi lo sollecita il governatore dalla Banca d'Italia non può restare
Sordo a questo sollecito in primo luogo il sindacato confederale ma come appare chiaro
Le scadenze che abbiamo di fronte a noi impongono l'individuazione di una rotta e primi atti compiuti e concreti in questa materia
Io credo che a cominciare dalla finanziaria per l'anno a venire per la discussione sul documento di programmazione economica e finanziarie che abbiamo avviato sia indispensabile
Ragionare tra di noi e pretendere di confrontarci con il governo sulla base di un'idea di riforma del sistema del prelievo fiscale
Parlare di riforma del fisco è molto impegnativo richiede tempo oltre che qualche idea
Però credo che nel sentire comune di milioni di persone oramai questo sì è un tema che ha
La sensibilità soggettiva
Che ha avuto nell'arco dei mesi passati la riorganizzazione delle pensioni e del sistema previdenziale e d'altro canto anche un'ipotesi di mantenimento dell'assetto della spesa sanitaria Cavese
Qualità e quantità di risorse da destinare che poi siano destinate centralmente o che siano le Regioni ad avere questo compito prioritario poco importa
Se vogliamo mantenere una qualità adeguata anche della spesa sanitaria il passare dal ridimensionamento della stessa alla fiscalizzazione degli oneri è indispensabile
Serve grande gradualità
Per le masse di risorse che vengono messe in discussione si ritorna ad una connessione stretta tra la qualità
Della tutela che voi difendere e i meccanismi che devi sollecitare per compensare i costi di questo
E la connessione con la riforma fiscale del tutto evidente noi siamo chiamati a compiere questo sforzo
Che non è di breve periodo anzi
E però ha bisogno di precipitare in primi atti compiuti in primi comportamenti coerenti nel scadenze più ravvicinate di discussione di politica economica
Ovviamente
Ragionando di finanziamento come vi dicevo si affronta indirettamente il prova delle condizioni di accesso le opportunità e le condizioni di accesso sollecito a loro volta indirettamente la questione del finanziamento anche individuale
Mi pare che si sia oramai davanti ad una fase esplicita di riorganizzazione del mercato del lavoro
Con delle ipotesi che tendono a riconoscere un po'pedestre mente i processi di frantumazione che sono in atto che a dare
Eccessivo rilievo di natura contrattuale con legislativa alle sollecitazioni che vengono dal sistema delle imprese
Noi dovremmo anche qui
Individuare quali sono le scelte di breve periodo e coordinate sulle quali collochiamo queste scelte
Il problema dalla conoscenza le questioni che riguardano l'istruzione
L'esigenza di avere un sistema formativo
Che genere gli effetti costanti e continuativi sono non più rinviabili nel tempo
Intanto perché la riorganizzazione di una parte del sistema produttivo impone l'uso di strumenti di risorse che oggi non sempre sono disponibili in maniera adeguata
E poi perché
Di fronte alle condizioni che si sono determinate sono a questo proposito davvero significativi
Illuminanti come si potrebbe dire dati che ricordava Bruno nella relazione e che riguardano le aspettative di vita dei vari Paesi europei
Avere un percorso costante
Che migliora le condizioni di conoscenza e di conseguenza il rapporto anche con il sistema delle tutele dei singoli cittadini e che migliora le condizioni di conoscenza di professionalità dei lavoratori per farli partecipare
Se non per farli restare marginale di un processo in relazione all'apparato produttivo mi pare sia indispensabile
Noi dobbiamo evitare di dare copertura oggettiva inconsapevole ad un modello di frammentazione
Che porta ad un lavoro senza diritti essenza tutte e che per questa ragione riduce anche la quantità di risorse che individualmente vengono destinate al finanziamento delle ore
Queste sono io credo le questioni che dovremmo tentare di razionalizzare poi di affrontare con qualche risposta compiuta in fretta
Le scadenze sono lì davanti agli occhi di tutti guardate che quando si consolida un sistema legislativo poi è difficile che venga modificato nel breve periodo
Così come quando prende corpo magari impropriamente anche un reticolo di norme contrattuali che rispondono delle condizioni oggettive specifiche ma che progressivamente possono portare al consolidarsi di un profilo che nega
Un'attuazione concreta e costante dei diritti anche lì risalire la china diventa molto molto difficile problematico
Poi c'è l'ultima questione che vi confesso
Trovo di particolare interesse bisognerà ritornarci
Bruno introdotto questo tema
Per nostra fortuna già nella discussione di Chianciano visto che l'ha ripreso nella relazione di questi giorni
Abbiamo avuto una verifica sul campo di quanto questo argomento sia dedicato e posso portare c'ha delle conseguenze
Non tutte positive nel rapporto tra milioni di lavoratori
E le organizzazioni sindacali
Per un verso questa condizione che abbiamo verificato è quella che determina l'interpretazione soggettiva del carattere dell'UE
Sarà per molti per lavoratori carattere prevalentemente promozionale se le nostre politiche saranno esplicite forti quelle
Destinata ad offrire pari
Opportunità a tutti dalla riunificazione del mondo del lavoro all'esercizio concreto della solidarietà
Le pare occasioni per tutti i percorsi formativi il rilancio di una nostra idea di politica dell'istruzione
Un intervento compiuto nostro anche sull'articolazione
Dei modelli e dei sistemi di comunicazione
Che hanno un peso rilevante
In questi processi sarà prevalente il carattere di risarcimento se il lavoro cambierà natura senza il nostro intervento diretto se cioè si passerà da un idea di riparazione ad una sorta di progressive strisciante rapporto negativo che porta a rifiuto
Io sono preoccupato dalle carattere che una parte della discussione che abbiamo avuto tra di noi con i lavoratori
Tu avuto nel corso di questi mesi
Ho trovato che nel discutere di tutele previdenziali
Troppe volte venissero introdotti in queste discussioni da parte nostra
I germi di una logica di una cultura che porta rifiuto del lavoro
E non alla valorizzazione dello stesso
Capisco comprendo un rapporto negativo con il lavoro da parte degli interessati
I lavoratori quando questo ha carattere particolarmente veloce
Che lo stesso approccio debba essere utilizzato dal gruppo dirigente lo trovo non solo sbagliato ma pericoloso
è però evidente alla luce di quel che è capitato nel corso delle ultime settimane delle verifiche che abbiamo avuto sul campo come abbia preso corpo un problema che riguarda in esplicito alla condizione di milioni di lavoratori
è prevalente e più visibile il problema del lavoro industriale ma non ci si riduce a quello
La trasformazione dei modelli organizzativi il passaggio dal fordismo alto io ti SMA apre questioni delicatissime alle quali non siamo ancora in grado di dare una risposta compiuto e sono
Esigenze che ci vengono sollevate nelle forme più
Diverse qualche volta improprie da tantissime persone uomini e donne che lavorano
Perché in questo passaggio il come la trasformazione avviene il cambio dei modelli organizzativi non è rilevante
Perché ricolloca diversamente nel processo produttivo il singolo lavoratore
E cambia la visibilità sociale del lavoro produttivo
Ci sarà pure qualche ragione
E non tutto può essere ricondotto ai problemi della redistribuzione e agli effetti che questo a sua reddito se nel discutere di previdenza ci siamo sentiti tante volte sollecitare
Orientamenti opinioni che non riguardavano la previdenza in senso stretto o se la previdenza è stata vissuta come sorta di risarcimento a delle condizioni penose che vengono ritenute il più delle volte immodificabile
Se si consolida questo sentire comune per noi
I problemi nel rapporto con i lavoratori sono destinati ad aumentare non abbiamo davanti grande tempo per cominciare ad intervenire in concreto
E abbiamo soprattutto una scadenza rilevante delicata ma decisiva quale quella dalla contrattazione nei luoghi di lavoro
La vicinanza della contrattazione la scelta degli argomenti gli strumenti che vengono adottati possono avviare positivamente la soluzione a questo problema
Se noi dovessimo saltare un'intera fase oppure se dovessimo adottare strumenti e politiche che non rispondono a questa esigenza
Si verrebbe a consolidare un rapporto oggettivo tra milioni di lavoratori e le imprese
E i mutamenti soprattutto in una fase di crescita verrebbero orientati attraverso l'uso
Delle risorse
La produttività che genera ricchezza assegnati esclusivamente alla discrezionalità dell'impresa
Che i modelli organizzativi cambino spesso attraverso l'uso del della retribuzione del salario è un dato di fatto e quando si vanno a leggere interpretare le condizioni retributive
Di alcuni settori produttivi di alcuni settori industriali e si noterà che lo scarto tra la retribuzione contrattata e quella di fatto è cresciuto sensibilmente nel corso di questi anni
Parlo dell'ultimo anno e mezzo si avrà la conferma di un processo
Che porta all'indebolimento del nostro potere contrattuale
Recuperare un controllo su queste dinamiche sulle forme della redistribuzione indispensabile ma lo si recupera soltanto se si ha un'idea alternativa quella in campo i modelli di distribuzione di poteri di regole nella gestione dei processi di riorganizzazione
In altro modo la flessibilità diventa un fatto compiuto gestito unilateralmente dalle imprese e subito
Con qualche forma di difesa di tutela esclusivamente retributiva da parte del sindacato io credo che questo sia il problema più delicato
E forse meno esplorato che in qualche modo si connette anche le questioni della
Dello stato sociale della sua riorganizzazione
Sono come vedete
Argomenti particolarmente impegnative assai delicati
Che devono impegnare non un'organizzazione ma l'insieme del sindacato confederale taglia
Io credo che ci sia bisogno di discutere molto
Lo avrà la CGIL al suo interno abbiamo le scadenze per poterlo fare gli organismi dirigenti fino al congresso
Ma c'è bisogno di discutere di queste materie di questi temi anche in sede unitaria
Ereditiamo dai referendum
Delle condizioni oggettivamente diverse
E parzialmente inattese
Rispetto a quelle di qualche
Settimana
Loro sono io credo che ci siano dei bisogni comuni
Un'analisi attenta di quel che è successo
Evitare il catastrofismo
Ma evitare anche di fingere che nulla capita
Renderci conto insieme delle motivazioni che hanno portato milioni di cittadini ad esprimere
Forse in una forma
Non compiuta
Ma da un lato un bisogno di maggior
Visibilità della democrazia interna a grandi organizzazioni confederali
E alla definizione di un rapporto più continuativo e sistematico di queste organizzazioni con loro
E dall'altro anche al permanere nella società italiana di una quota esplicita di ostilità c'è una componente reazionaria nevose referendari che non possiamo sottovalutare
E che si è scaricata
Sul primo soggetto sottoposto impropriamente ad una verifica il sindacato confederale
è in discussione il carattere confederale delle organizzazioni sindacali
La propensione di destra e di sinistra che lì si intravede è a rompere
Gli strumenti e i soggetti che utilizzano la solidarietà
Che rappresentano interessi generali
Non c'è un'ostilità al sindacato in quanto tale c'è un'idea di sindacato che noi non possiamo considerare praticabili in alcun modo
Il modello americano come viene definito il sindacato aziendalista
I processi che portano in quella direzione sono devastanti pericolosi
Sono comunque contrari alla storia delle grandi confederazioni italiane vanno non esorcizzato sì ma con battutine esplicito adottando le soluzioni che servono
A garantirci questa difesa
Navigando presumibilmente per un periodo anche in mare aperto senza grandi certezze io
Ne ho meno di altri
Però considerando con attenzione quali sono le priorità
Tra il nostro operare ravvicinato
Se è vero che esiste un problema relativo alla condizione di lavoro e di vita di milioni di persone
Che soggettivamente si sentono esposti guardate che definire il carattere della contrattazione di secondo livello e la certezza nei soggetti che esercitano questa contrattazione è una priorità alla quale bisogna dare risposte
Io contrariamente all'opinione che ha qui riconfermato Raffaele non credo all'autosufficienza
Io non penso che la strumentazione contrattuale sia sufficiente a dare certezze sul piano negoziale a riconoscere la rappresentanza ad offrire a tutti
Gli stessi diritti abbiamo fatto dei passi in avanti clamorosi importanti che anche significativi che peraltro ci dovrebbero tranquillizzare con
Le lezioni
Che hanno coinvolto oramai tantissimi lavoratori delle rappresentanze sindacali unitarie vengono da queste elezioni dei degli elementi di conforto di dovrebbero facilitare la discussione tra di loro
C'è una conferma esplicita al sindacalismo confederale
C'è una redistribuzione dei pesi della rappresentanza tra le tre grandi confederazioni che non porta ad alterazioni di sorta riconosce tutti
Nessuno scompare come qualcuno aveva teorizzato o forse sperato il che dice di una ricchezza di un pluralismo anche nella rappresentanza sindacale nel mondo del lavoro io credo che questo ci possa tranquillamente portare a definire insieme l'esigenza di avere certe delle regole contrattuali ma anche una legge esplicita di sostegno poi se il problema è il merito discutiamo dei contenuti della legge che si debba arrivare all'idea che si può fare a meno della legge lo trovo sbagliato
Così come non sottovaluterei francamente i problemi che si porranno nel rapporto soprattutto con la parte più frantumata e debole del mondo del lavoro in relazione
Alle questioni che sorgono che sono introdotte dai temi
Che
Erano stati proposti nella consultazione con il referendum numero sette quello sulla dedica e chiaro
Che anche lì ci sono problemi che riguardano il modo con il quale noi organizziamo il rapporto con i lavoratori e ci sono segnali espliciti di ostilità verso le confederazioni
Separiamo le due questioni però non chiudiamoci nella difesa dell'esistente non immaginiamo
Che l'esercizio di un diritto elementare come quello di poter aderire liberamente ad un'organizzazione sindacale possa essere tutelato soltanto per via contrattuale
Assegnare questo diritto al pendolo dei rapporti di forza è pericoloso
In una società che tende a frammentarsi nella quale molti
Impropriamente possono far ricadere sull'esercizio di questo diritto pensa da parte del sistema delle imprese la loro voglia di rivalsa di rivincita nei confronti del sindacalismo confederale
Non ci sono soluzioni
Credo ragionevolmente diverse da quelle che insieme avevamo ipotizzato e discussi
E che hanno bisogno senza dubbio di un forte ancoraggio
Contrattuale ma anche di un'esplicita tutela legislativa per garantire l'estensione e l'accesso a questi diritti da parte di
Se ne può discutere io credo che sia indispensabile discute dall'una e dall'altra vicenda capisco anche che prende corpo un'idea di sindacato e di collocazione del sindacato nella società
Non abbiamo fatto nel corso di questi mesi tanti passi in avanti
Sul piano dei rapporti unitari
Definendo sul campo empiricamente
Scelte che io credo siano entrati oramai nel sentire comune ragione Raffaele nell'arco di due anni quattro grandi accordi con sede interconfederali sono stati sottoposti in in forme diverse
Alla validazione degli interessati in qualche caso non li abbiamo neanche sottoporsi perché la cosa del primo dicembre non è stato sottoposto
A nulla se non al giudizio di una parte degli organismi dirigenti
Sostanzialmente gli organismi dirigenti nazionali
è chiaro che c'è questa discontinuità
La discontinuità rappresenta fine esplicito conferma la mancanza di regole date
Ma dopo una consultazione come quella che abbiamo fatto insieme
Sull'accordo per le pensioni credo che nel sentire comune di milioni di lavoratori e pensionati sia difficile
Tornare indietro
Io considero questa esperienza un'esperienza importante foriera di tanti elementi positivi
Nel risolvere tra l'altro uno dei temi che ci avevano visto
Almeno parzialmente
Portatori di opinioni diverse
Le questioni che le riguardano il rapporto la democrazia con la parte in democrazie che attiene al rapporto tra noi lavoratori pensionati alle forme di validazione dell'attività contrattuale
Da queste esperienze in concreto sul campo sia pure in pile che trovano elementi di sintesi rilevanti forse risolutivi non vedo per quale ragione non si possa fare la stessa capacità di arrivare ad una sintesi per quanto concerne l'altro aspetto
Non meno delicato non meno rilevante delle forme della rappresentanza
Raffaele dice che forse in questa circostanza questione peccato di ottimismo può darsi
Devo dire che trovo caro interessante discutere di unità
Quando questo non è una semplice sì è vocazione di un bisogno di milioni di lavoratori
Oppure non diventa
Quando è vaga e generica
Su una mozione degli affetti
L'unità è indispensabile ha come presupposto la definizione del merito sul quale si costruisce l'unità per questa ragione un po'paradossalmente lo ammetto a me pare che oggi le ragioni dell'unità siano più vicine di quanto non lo fossero qualche mese corso
In ogni caso le scelte nostre e le scelte che in qualche misura ci sono state imposte dall'esterno ci costringono a fare i conti e rapidamente con la sostanza di quello che può diventare un processo unitario
Io credo che le condizioni anche soggettive per fare insieme questa riflessione ci siano tutti
Grazie a voi autocarri che no
Costantemente partecipato
Presto