War Room COM - Il bene comune

Bentornati bentornati a uomini comma il nostro appuntamento settimanale con le novità e le tematiche della comunicazione nato dal lavoro di Enrico ci stai
Quante volte c'è toccato in sorte di ascoltare i discorsi sull'Italia superpotenza culturale e sui giacimenti immensi del patrimonio artistico il petrolio razionale per utilizzare un'altra metafora molto diffusa
Presente in quello che a volte non per caso veniva chiamato il bel paese tutto assai fondato naturalmente anche se non con le caratteristiche con i quali viene presentato da una certa retorica politica certo meglio di tutta una serie di opinioni in materia compendiabili attraverso la famigerata espressione dell'allora ministro Giulio Tremonti secondo il quale con la cultura non si mangia ma questo approccio economicistico alla fine teca due volte
Per un verso perché la cultura bene comune come vedremo con gli ospiti di questa puntata seppure all'insegna del Cuny distinguo per l'altro poiché a queste dichiarazioni con le debite eccezioni e una sala punto oggetto della conversazione di oggi non corrispondono fa atto risultati adeguati e la Fondazione della Cultura in un grande sistema produttore di occupazione qualificata e di benessere diffuso rimane purtroppo sulla carta utile più per lo storytelling di qualche politico
Un nodo fondamentali riguardanti il pubblico vale a dire il numero limitato di fruitori gratis o a pagamento dei servizi culturali
Un problema cronico che l'Italia ma che va estendendosi frutto di un'ennesima pessima mutazione antropologica anche ad altri paesi occidentali tradizionalmente dotati di un'opinione pubblica più incline ai consumi culturali
E così vengono giustificati i mancati finanziamenti nuovo pubblico non parte in cultura si potrebbe dire o per usare le parole molto competenti degli autori del libro di cui stiamo per parlare
Il così la cultura spaccati di tutti a partire dall'articolo nove della nostra Costituzione ma nei fatti e nella testa nel cuore del portafoglio di Bocchi rispetto ad altre priorità altri Investimenti altri consumi
Ma anche quel poco consumo comunque la valenza essenziale
E va considerato piuttosto come una forma di lievito per incrementare il numero di persone l'entità delle risorse da destinare a questo ambito affinché si realizzi per l'appunto anche il precetto costituzionale della cultura universale
Un tema di democratizzazione ancorché non di populismo ma ci torneremo di un tema molto attenzionato come sapete
Nelle nostre volume in linea anche con il paradigma dell'accessibilità totale che indica nella sua prefazione al libro Massimo sa
Direttore generale di musei presso il ministero della cultura consumo citato molte volte il libro di cui parleremo a punto vi presento gli autori che sono felicissimo di accogliere nella nostra War Concurrent comma a partire da Christian Grieco a cui do il benvenuto buongiorno
Buongiorno evolve grazie per essere qui con noi non ha bisogno di particolari presentazioni il professor Christian Grey quei direttore del Museo Egizio di Torino
E io do il benvenuto a una persona a cui dare del tu per una lunga consuetudine per onorare l'intera sua amicizia che la professoressa Paola Dubini
Poi gela tutti a tutti Massimiliana eccentrici pervenuta Paola professoressa di Menelik all'Università Bocconi notissima economista della cultura e di l'economia diciamo così materiale
Christian Greco e Paola Dubini e sono autori del Libro la cultura e di tutti pubblicato dai Gea
Comincerei Paola poche volte chiedendo di ieri
E un buon dati quei dati che che tu conosci benissimo e che sostanziano il titolo e la tesi del vostro libro ovvero che la cultura per come stanno le cose per come sono i numeri non è di
In quale senso con quali numeri qual è il pubblico e la platea che ha consuma per l'appunto cultura nel nostro Paese con quali caratteristiche
Sì se noi guardiamo alle statistiche di Eurostat se guardiamo le statistiche Istat che sono un po'i riferimenti a livello nazionale livello europeo
Noi vediamo che il nostro Paese non brilla per partecipazione culturale non brilla per investimenti in cultura
E brilla per alcune problematiche di tipo sociale come per esempio la più alta percentuale in Europa i ragazzi che non sono impiegati non studiano e non lavorano e quindi che si chiamano fuori
Questi di diciamo di fronte a questi a questi numeri
E se poi andiamo a guardare il verticali quindi che cosa succede nei musei nelle biblioteche negli acquisti di giornali di libri etc noi vediamo una una sensazione di affanno
Quanto evidente che non c'è perché in realtà chi consuma chi partecipa chi è parrocchie del mondo culturale mondi della cultura in realtà è importantissimo esibissi mo'e quindi il senso del nostra della nostra conversazione è proprio quella di dire
La cultura
è di tutti e quindi dobbiamo trovare i modi per perché effettivamente sia così per evitare una distrazione collettiva anche dal nostro punto di vista è gravissima non solo per i mondi della cultura ma per le nostre democrazie e lo e lo vediamo tutti i giorni
Su questo tema grazie a un populismo M trasformazioni anche dal punto di vista della mancata fruizione di cultura della nostra società civile della nostra vita pubblica
Ritorneremo dopo ma giro la domanda che Christian greco in questo senso dal suo Osservatorio di direttore di una straordinaria risorsa culturale di questo Paese che il secondo museo egizio del pianeta dopo il dopo quello del Cairo
E che veramente osservato con grande attenzione visite arato potremmo dire tantissime azioni qual è la sua valutazione rispetto invece al mercato culturali italiani generale
Concordo come con la professoressa Dubini tra l'altro o un dato nuovo che ne è emerso poche settimane che non abbiamo tutto includere nel libro però va proprio nella direzione di quelle parole prima Paola
Abbiamo fatto un nuovo servendo al Museo egizio dopo tutte le politiche culturali di apertura
Quindi articolo formazione architettoniche che stiamo facendo demonizzato
A festeggiare il bicentenario con la visita del Presidente della Repubblica ma laici porterà nel due mila venticinque ad avere una nuova chiazza un nuovo centro urbano che vorrà lavorare in comunione manchi in parallelo il Musée oppresso da per un luogo sicuro di ritrovo dove memoria compositive si possano incontrare
Con tutte le operazioni che noi stiamo facendo nel mi ricordo una Museo Egizio andata e ritorno in cui grazie a una
Finanziamento di Cassa depositi e presti siamo andati letteralmente a prendere i ragazzi che vivono in realtà difficili con i loro insegnanti apportarvi qui abbiamo fatto un sorelle
Non solo per vedere come è composto il pubblico che arriva al Museo egizio allora se escludiamo quello che io a volte con parole forti chiamo i deportati o per i ragazzi che sono obbligati a venire al Museo egizio
E non possono dire nulla perché la scuola che riceve il portale per fortuna contro di loro ove sono anche molto concreti via se ci prendiamo la popolazione adulta dell'azione emerge che più del settanta per cento dalla popolazione adulta ha una laurea magistrale superiore
Siccome sappiamo che purtroppo quello nel quale erano ma laurea magistrale non costituiscono la maggioranza la popolazione italiana ma sono attorno al trenta per cento questo significa che noi continuiamo ad avere una fetta enorme
Di non pubblico consola solo il fatto che questo panorama non è solo italiano ospitato al Museo egizio il direttore del Prado farlo Mier o o ho avuto qualche settimana fa
La presidente direttore del nucleo e anche loro hanno notato questo quindi c'è un problema come diceva la professoressa Dubini
Particolare dell'Italia per politicamente molto più incentivante per una funzione culturale che sia più allargata ma c'è un problema o è anche molto grande come diceva la professoressa Dubini
è un problema che poi va al di là della fruizione culturale vera e propria significa anche quando siamo in grado di fare in modo o di sviluppare un pensiero critico lei citava articolo nove della Costituzione che citiamo più volte anche nel volume meglio cita anche l'articolo tre punto due della Costituzione perché Musei possono essere
Anche in quei luoghi
Che riescono a rimuovere gli ostacoli per lo sviluppo armonico della personalità
Cioè la dimensione materiale è una dimensione più materiale attualmente che riguarda la cultura la seconda dimensione quella più materiale che è estremamente importante e strategica e in realtà che al centro dell'attenzione almeno apparente
Di tanta parte della politica contemporanea e la sua capacità di produrre economia Economia della cultura perché perché la cultura ci segnala gli economisti che mi rivolgo naturalmente a Paola Dubini è un bene
Allora come possiamo definire questo bene che caratteristiche ha e nella tipologia delle classificazioni che lui commissionate per l'appunto dove si colloca
Sì allora è un bene è una risorsa ma è una risorsa che alcune caratteristiche e per cui bene dobbiamo fare qualche avere qualche cautela intanto è un è un bene
Un po'privato un po'pubblico e non è solo un po'privato un po'pubblico a seconda di chi lo possiede di chi è se se se è sotto la giurisdizione di un ente pubblico o di una Fondazione
E quindi privato ma perché gli usi le funzioni che sono sono contemporaneamente un po'private un po'pubbliche
E e su questo gioco ci sono un po'o i fraintendimenti per esempio quando di quando lei già citato prima quando diciamo che il petrolio dell'Italia e che quindi il modo per estrarre valore
Cammell are truppe in una prospettiva turistica
Poi è un bene per il quale finché non l'hai provato finché non lo hai che è stato non riesce a giudicare il valore siti dicono che ci sono gli Egizi che è importantissimo che sono sono pieni di gioielli e di cose meravigliose
Ma fino a quando non è stato provato l'idea di conoscere il valore
Non c'è
Non solo anche quando l'hai provato riconoscere che la il provato e e quindi e ha prodotto qualcosa per e è qualche cosa non scontato gli economisti chiamano nel primo caso il bene di merito come l'istruzione la cultura molto simile all'istruzione è bene averla ma mentre mentre sì ma c'è un obbligo e andare a scuola
E e e così anche quando Lai provata hai bisogno di verificare hai bisogno dia fidarti
Ecco
Noi quello che diciamo nel libero è che non dobbiamo risolvere un bisogno di cultura ne dobbiamo accendere un desiderio perché è questo il modo perché effettivamente questo questo valore si dispieghi tenendo conto delle caratteristiche che a questa risorsa
A parte il fatto se posso dire ancora una cosa che se davvero è una risorsa che crea valore economico ma perché lo deve creare solo con il turismo
Ma perché non lo deve creare attraverso tutta quell'enormità di competenze che si attivano e che si sviluppano e che vediamo nei meravigliosi allestimenti del Museo Egizio tanto per fare un esempio
Di saperi i saperi che hanno a che fare con la ricerca con il restauro con lo studio dei materiali con lo studio delle tecniche
Ma perché solo turismo
Visto che abbiamo Christian Greco coautore del libro qui con noi io vorrei un focus sul Museo Egizio in questo senso diceva Paola che illa che i beni culturali non può essere solamente un motore di turismo ma deve essere anche una scintilla motore in grado di accendere il desiderio
Però nel caso di Torino città che ha suo che sta vivendo da tempo una serie di difficoltà economiche in uso oggi c'è anche un formidabile piccolo attore sia ciclo si qualifica importanti che vanno per l'appunto anche i veri giudizio quei costano entrare contaminarsi con le altre
Bellezze culturali della città di Torino in che modo funzione il polo culturale che lei ha costruito e che ha rinnovato profondamente intorno al Museo egizio e qual è la sua valutazione anche rispetto all'idea del turismo culturale
Allora vituperio di rispondere ritorna quanto stava dicendo professoressa Dubini entro d'accordissimo
Innanzitutto cerchiamo di scindere livelli produzione culturale e di turismo
A io sono davvero lieto che l'attuale governo ma da governi chi si si è scisso nel nostro dicastero ministero della cultura e ministro del turismo che sono due cose separate
E che devono avere politiche assolutamente separate la cultura in primis perché un museo non esiste
Se non all'interno della sua collettività museo è quel luogo come nel biotech gli archivi alcuni la Repubblica demanda la conservazione della memoria io cambio questo dico la creazione di memorie ricollegandomi proprio quello che dice la professoressa Dubini perché non siamo o un luogo semplicemente un un visitatore dentro me siamo un attore culturale quindi
Noi sappiamo porgere sempre nuove domande alla cultura materiale che custodiamo per cercare di dare delle risposte sono risposte farmaceutiche le generazioni che verranno dopo che
Cambieranno e questa cosa meravigliosa
Però cultura oggetti di migliaia di anni fa continuano a parlare noi ci spingono a fare investimenti nuovi perché semplicemente il guardiano in un modo diverso
E il motivo per il quale fra vent'anni altro o argomento di cui bisognerebbe parlare di più in Italia quando sono statici
E gli allestimenti in Italia quando si modificano poco allora c'è un esempio in Europa dove
Lo accettazione culturale molto più attivati sono i Paesi scandinavi
In genere loro camion gli allestimenti ogni tredici anni in Italia in genere ogni ottantatré virgola cinque anni questo costituisce una differenza perché cambia proprio la nostra ontologia ci rende da spettatori passivi ad attori attivi nella produzione culturale
UNESCO ma alla sua risposta
Alla sua domanda dicendo anche mi colpì molto durante la pandemia quando si parlava della riapertura dei musei
Sottolineare come l'assenza di di Stato gli stranieri in Italia a causa delle restrizioni di viaggio inducesse alcuni a dire ma vale la pena di aprile musei come se ci fosse stato un corollario il grande facoltoso turista straniero e quindi sapremo se no altrimenti no allora se fosse così però parliamo anche del valore aggiunto che ne chiediamo ai Musei Paola conosce bene questo argomento per porre fine anche una oggetto di ricerca con lei noi continuiamo nei musei a chiedere un biglietto d'ingresso questo biglietto d'ingresso diciamo che
Può aver ormai una media anche italiano attorno ai quindici euro e è noi quindi quello che chiediamo per entrare nel museo sono quindi quelli questi quindici euro che sono tanti perché escludono parte di popolazione se venire con la famiglia eccetera richiedono una spesa importante
Pochi se invece si pensa ancora vogliamo valutare il nostro museo allora cerco di parlare fuori metà fra noi chiediamo un biglietto per aprire la porta per fare custodi
Non chiediamo invece di pagare quello che dovrebbe essere davvero il nostro copriva il povero farla nel cercare in cerca
L'estate la promuovere trovare modalità per ancorare questa ricerca nel tessuto sociale in cui essa è inserita io penso che in futuro dovremo lavorare molto su questo il Museo Egizio negli ultimi anni passato da quattrocentosessantasette mila visitatori a più di un milione
A parte che mi piacerebbe cercare di capire anche come dire possiamo riuscire a valutare la vista museale non solo in in ambito quantitativo ma soprattutto in ambito qualitativo perché questo dato
Non ci dice nulla ci dice sì quanti piedi sono entrati dal portone non ci dice cosa o in questa visita
Ampia abbia creato però ritengo anche che allora la voce dal punto di vista si potrebbe vedere come un risultato eccellente dall'altra io ritengo ancora un grande fallimento stavo riflettendo sul fatto che lui prossime scrivendo libri saltasse Shenzhou l'Egitto prendeva centoventi milioni di coppie
La curiosità e la bonifica di Egitto enorme evidentemente faccio un check list contro di me non abbiamo ancora trovato la modalità per suscitare con la curiosità tutti io mi sto impegnando molto in prima persona lo stanno facendo i depuratori viaggiando molto per l'Italia all'estero per andare a raccontare il museo a raccontare quel desiderio
Di conoscenza di una storia che sembra lontana ma fa parte di noi stessi
E che a volte però viene percepita un po'polverosa
Disponibile solo per gli eruditi ecco dobbiamo far capire quello che musei parlano oggi noi parlano di tutti noi sono la nostra memoria collettiva e senza memoria non possiamo evitare il nostro passo sul presente e programmare il futuro io sono persuaso
Che se il museo
Verrà percepito con una parte vitale evidente all'interno della collettività sempre più turisti arriveranno ma il nostro obiettivo però è quello di operare all'interno del luogo in cui c'è bianco
Dopo aver ascoltato i suoi numeri mi domando cosa dovrebbero dire persone responsabili degli istituti culturali che si occupano che sto dei popoli italici preromani Piceni piuttosto che ciascuno o anche dei prossimi pure
A verbali Giuliano uno straordinario museo
Qualcuno si è più belli per il mondo Valle Giulia è un gioiello italiano vera possono benissimo ma è rispetto per Gaia questi numeri lei gioca Ciampi in Champions League e questa solamente è un dato di fatto è un merito in porta
E poi abbiamo preso che dall'Unità d'Italia ad oggi c'è stato un solo campione dell'allestimento meglio che i musei italiani questa totalmente induce molti a pensare
Di qui le strategie nel vostro libro fornito una serie di elementi di pars construens molto interessante e quindi comincia allora Paolo Dubini vorrei chiedere quali strategie si possono mettere in atto per cercare di rendere appunto la cultura di tutti nell'accezione costituzionale anche nell'accezione possiamo dire della mobilitazione cognitiva
Che non si parli costituenti con altre parole riteneva importante
Avrai notato le leggendo il libro che ne abbiamo diviso il la conversazione in tre in tre parti in una intitolata la cultura la seconda la cultura è è la terza la cultura e di tutti perché secondo noi nella riflessione che le tre parti che si si evita e si evitano corto circuito di occhi si evita banalizzazione essi riedita massificazione che è l'esatto contrario di quello perché noi auspichiamo e sottolineiamo
Allora
La e e nel verbo essere per noi la l'elemento cruciale è l'idea di appartenenza lo ha detto prima il direttore greco uno la l'idea che dobbiamo essere consapevoli che quello che che il patrimonio e le produzioni contemporanee ci sono parte Dinoi se siamo noi
E e questo va molto oltre il ragionamento su Kinetic proprietario perché quando facciamo un ragionamento su chi ne è proprietario entriamo in un nucleo pericolosissimo e comunissimo nel nostro Paese ma non solo con riferimento alla cultura che sintetizzerei con l'espressione vai avanti tu che a me viene da ridere
Per cui nei convegni si dice che c'è sempre il convitato di pietra perché noi siamo tutti d'accordo tutti bravi tutti pronti a sostenere la cultura ma invece quello che non è al tavolo no
Che sia effettivamente ma perché non ci pensa lo Stato ma perché non ci pensano le famiglie ma perché non ci pensano le intese ecco questa idea di appartenenza che è che non solo delle collezioni non solo delle tradizioni ma anche dei luoghi prima Christian Greco ha detto una cosa riguardo ai restauri al lavoro che sta facendo per il per per il bicentenario per il bicentenario
L'idea che i luoghi di cultura sono luoghi sicuri sono luoghi per noi sono luoghi nei quali noi dobbiamo sentirci a casa quindi questo lavoro di appartenenza e se noi guardiamo che cosa stanno facendo biblioteche teatri musei noi vediamo vediamo se desideriamo mettere lo sguardo perché l'offerta è un altro problema se ci lasciamo passare avanti il treno certo non lo vediamo ma noi vediamo nelle scelte di allestimento di organizzazione degli spazi nelle politiche di prezzo nella costruzione di percorsi di reti
A livello territoriale a livello settoriale
Nella relazione fra iniziative permanenti e temporanee uno sforzo costante di costruire appartenenza che secondo noi è un elemento estremamente importante del ragionamento
Costerà appartenenze dunque costruire democrazia e questo è un nodo diciamo che a volte è considerato più appartenente alla dimensione dello storytelling della retorica che alla dato di fatto
Soprattutto in un Paese che è da moltitudini serata stabilendo una sorta di dei mobilitazione collettiva quindi questo nesso e mi rivolgo Christian greco come lo si può sostanziare appunto attraverso le istituzioni culturali che ovvietà qualcuno ha proposto che le cose che diceva Paola in realtà non fanno sentire a casa il popolo metto naturalmente molto tra virgolette
Sono un uomo sofisticati appunto da tutelare in termini semplicemente di mura in termini di edifici ma che non riescono a essere davvero vi disse no no con la fruizione passiva qui lei peraltro faceva riferimento
Allora quel quell'accesso quella soglia
Che sembra escludere molte persone all'interno del museo è inutile che lo neghiamo esiste esiste nella percezione loro abbiamo battuto le barriere architettoniche ma nelle percezioni di Monti quel gradino esistere
Esisteva sto per la localizzazione dei luoghi della cultura che molto spesso sono localizzate all'interno gli edifici a undici nel centro cittadino in cui molte persone si sentono non parte
Di quella nazione nell'ora cioè solo un modo per cercare di di di di venire incontro alle persone ed è quello di uscire
Nel mio caso fuori dal museo usa il Rizzo ha intrapreso delle attività disturbi culturale andiamo nelle case di quartiere
Andiamo negli ospedali abbiamo nelle carceri guardi Antonio erano hutu un festival di tre giorni per iniziare i festeggiamenti del bicentenario
Per dirle poi quando le scelte cadono nel concreto potevano scegliere di fare delle grandi investimenti pubblicitari abbiamo deciso conteggiato quanto questo civili costare undici non regaliamo il museo per tre giorni alla città
Poi mi sono reso conto che non basta però perché un conto è dirlo non contrastato che io prima di fare questa cosa sono andato letteralmente a fare una menzione a quattrocentocinquanta ragazzi universitari dicendo venite per questi tre giorni sono noti denari pagato i ragazzi sono venuti sono venuti portano i loro amici sono si portano le loro famiglie nonne
Il padre abbiamo avuto un ventitré mila presenze in tre giorni a novembre con la neve conferendo la gente fuori per fare una fila proprio per quel senso di appartenenza di cui parlava Paolo Rubinho sto facendo delle attività invito regolarmente tutti i tassisti a venire qui a vedere i tassisti sono se principale ambasciatori
Invito gli operatori all'interno o o un degli hotel nonché per la prima volta ho fatto una cosa
Of o sin qui ho chiesto i ragazzi del liceo di aprire loro un canale tinto sul museo e in tre giorni ha avuto venti mila contatti Emilio come promesso loro non ci mette comunque perché devono esserlo raccontare ecco
Ricostruire quella appartenenza è fondamentale per lei ha ragione c'è ancora tantissimo da fare siccome quella soglia
Viene percepita l'unico modo per rompere questa narrazione del fatto che noi davvero usciamo e mi permetto anche di dire una cosa dobbiamo anche avere il coraggio di non trovare contrapposizioni fra fazioni l'una contro l'altra armata ma di dire
Non esiste necessariamente una memoria condivisa e lo dico da direttore di un museo che suscita Monte reazioni contrapposte
Da una parte questo museo quasi sentito italiano dall'altra c'è chi dice ma dovrebbero ritornare gli oggetti in Egitto quindi io
Sono proprio al culmine di questo allora ma cosa che cerchiamo di fare dire non esisto un bianco e nero esistono sensazioni diverse il muso però vi offre uno spazio neutro in cui poter esprimere le vostre opinioni e entrare a confronto opinione anche contrapposte non abbiamo invitato una artista contemporanea sarà Salam che ci porta fuori dalla nostra confuso che fa uno ci accusa sull'euro centrismo e quello che l'Europa ha fatto che messo in contrapposizione ognuno scritto da me
In cui cerco più contestuale però questo serve a chi viene
Di di riflettere e di capire che il museo poi musei io nasce ad Atene viene riproposto Alessandria d'Egitto proprio luogo in cui ci si incontrano per discutere non per un luogo in cui passivamente sessantanove gli oggetti
Il tema della pluralità delle memorie della neutralizzazione come sta dicendo lei della diciamo predisposizione ideologica è un tema assolutamente straordinario il purtroppo non abbastanza discusso all'interno del della del discorso pubblico dove avrebbe bisogno di riflessioni non semplicemente di appelli alla buona volontà che sono importanti oggi diciamo visioni che sono romanticamente indicatrice di una memoria che deve essere condivisa ma che appunto non accade allora proprio per questo in conclusione di questa nostra discussione davvero così interessante di chiederei di decostruire Duel bias due laiche sono molto presenti all'interno del nostro discorso culturale che rimandano appunto alla vostra indicazione
Peraltro la di costruzione di Baia se l'indicazione di un traguardo collettivo in questo caso dovrebbe essere compito della politica ma non sappiamo che la politica in tutt'altre faccende affaccendato e proprio perché tende invece inseguire sempre di più gli umori generali
Allora comincio da Paola Dubini edema il bias del contemporaneo Paolo Dubini ha lavorato tantissimo
Nella sua carriera sul tema delle arti contemporanee delle arti di vario genere c'è chi dice che il contemporaneo non è abbastanza italiano che il nostro Paese non ne ha le caratteristiche cosa fare per far sì che si superi quello che effettivamente in una parte significativa la nostra opinione pubblica rimane ancora uno stereotipo
è sempre stato vero che il rapporto delle arti si gioca sia su piani non economici che sul piani economici nel caso del contemporaneo dobbiamo essere assolutamente consapevoli che la dimensione economica la dimensione degli scambi di mercato è estremamente importante perché la
The contemporanea si commercia o sì colleziona e e oltre che si fa come attività di ricerca e di innovazione e di trasformazione e di questo dobbiamo essere consapevoli e sapere Peres e e pensare per esempio che probabilmente come si trattano le opere antiche rispetto a cui si tratta il lavoro contemporaneo no è cosa diversa altra cosa che se la contemporaneità chi ama continua produzione innovazione bisogna trovare in modi di costruire dei mercati del lavoro culturale inteso come i giovani artisti Giovanni
Musicisti i giovani i giovani che sono al massimo del loro potenziale al minimo della loro visibilità e conosce e riconoscibilità
Beh lì se riusciamo a mettere l'attenzione a mettere un pochino di risorse e a considerare queste persone come attori produttivi anche pur con le loro caratteristiche beh abbiamo dei ritorni incredibili
Massimo potenziale minima visibilità se investi bene fa il botto
E questo ce lo dice la parola parola di un economista e quindi a Mazzone per la quattro
Le crediamo completamente
Il totalmente ed Enrico invece ci ha raccontato la salveremo redditività che svolge al Museo egizio volevo chiedere di sfatare o di costruire appunto un altro maestri molto tipico anche di una certa cultura potremmo dire quasi antropologi anche semplicità antropologia di poco il profondo del nostro paese cioè l'idea che il bel paese sia un luogo di conservazione
Essendo un luogo di conservazione e noi dobbiamo essere sostanzialmente un museo a cielo aperto rispetto al quale qualunque intervento rischia invece di andare a decostruire degli elementi che sono elementi di lunga durata che hanno tenuti come tali quindi
La contaminazione col contemporaneo rischia di essere qualcosa da Paesi nordici ecco da Paesi scandinavi come lei che conosce benissimo per l'appunto ci ha raccontato di Stato questo cosa si può dire
Renzi ridotte se se uno approfondisce davvero la storia del nostro Paese capisce che la forza del nostro Paese è sempre stata quella di innovare est in prima linea rispetto all'innovazione culturale
Parlavo con un collega architetto che lavora negli Emirati in cui ovviamente di un quartiere norme e il paragone lui ha fatto detto mi sembra
Di rivivere quella che doveva essere Firenze nel Cinquecento cantieri ovunque che lasciava a bocca aperta ai visitatori perché lì si inventa un nuovo modo
Di creare uno spazio urbano di creare un paesaggio di incidere radicalmente in un tessuto che esso stesso era storico passa passeggiare in qualsiasi nostra città
Bene nel nel indovino in cui mi trovo in questo momento ad esempio ma anche nella Milano
Di volantini per vedere come l'elemento romano si innesta in quello medievale
Poi c'è Rinascimento in auto il Barocco imperante a Torino al neoclassicismo e si arriva fino a al Novecento improvvisamente abbiamo avuto quasi si accarezzava i nostri centri storici dicendo che l'intervento
Contemporaneo andrebbe a snaturare lo invece dobbiamo ripartire da lì ripartire da capire
Che il paesaggio un palinsesto in cui l'elemento antropico operato il proprio riflettendo su quello innestandosi su quello si può o cercare di stimolare nuova creatività anche la forza stessa che cita il patrimonio guardi quando ci fu un evento storico per me fondamentale nella storia dei musei mille settecentonovantadue Lacan Caleffi dunque a a breve c'è uno una cambiamento copernicano non è più la collezione del sovrano ma è la collezione della Repubblica francese la prima cosa che fanno è invitare gli artisti perché vadano a essere ispirati dalle ombre del passato per creare contemporaneità e allora ci sono delle spinte che non è nel nostro Paese dobbiamo o cercare di fare evolvere subito una è una battaglia di uno di quei nomi
Io non posso esimermi oggi che è quello del abbracciano innanzitutto certi con un siluro diamo la possibilità a tutti a all'industria culturale e creativa di riprodurre le immagini del nostro patrimonio culturale senza dover pagano continua il patrimonio culturale patina alla Repubblica e deve essere da stimolo per lo sviluppo creativo e cominciamo a fare
Calare
Di creatività per rendere innanzitutto
Più accoglienti e belli i luoghi in cui viviamo abbiamo paura di intervenire nei centri storici perché è un grande problema per le periferie nel nostro Paese abbiamo un grande potenziale enorme
Di giovani come diceva Paolo Oppini creatività non voglia di inventare ricreare ci sono degli esempi bellissimi
Ad esempio che si stanno svolgendo in Sicilia un po'in tutto il territorio nazionale partiamo da lì e capiremo il Co.Re.Com. possiamo anzi sarebbe un'opportunità incredibile nel nostro Paese
Cominciare a mettere al centro l'arte e l'architettura contemporanee nuovi che hanno assolutamente bisogno di riqualificazione di modo che la rinascita con il contemporaneo parte dai nuovi che adesso sembra un po'più abbandonati
Moltissime grazie a Kristian greco Paola Dubini per questa conversazione e un invito molto caloroso a coloro che ci hanno seguito a leggere il loro libro a quattro mani la cultura di tutti anche perché in curda ma in realtà era idea fondamentale che permea tutto questo libro né per l'interessante è che nella crisi delle culture politiche che vive questo Paese e non solo questo Paese c'è una vera cultura civica che ha che fare appunto corrida della cultura repubblicana c'è una cultura di tutti nell'accezione con tutti i distinguo molto sofisticati ma estremamente comprensibile interessanti che ci hanno raccontato nel senso che la cultura di tutti significa davvero la possibilità per il nostro Paese di riuscire a valorizzare quello che ha di ripensarsi e di dare più democrazia che la cosa di cui abbiamo bisogno grazie ancora e arrivederci a tutti quanti
Grazie