Presentazione del volume: "La Russia e l’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Dalla neutralità alla firma del Patto di Londra" di Giulia Bianchi (Mimesis, Milano-Udine 2023).

Allora buona sera buona sera tutti i presenti in sala e a quanti sono a quanti sono collegati ci stanno seguendo l'AIMA saluto particolarmente gli studenti della facoltà di Scienze politiche della dell'università dell'Università la Sapienza di di Roma
Oggi con grande piacere ospitiamo il volume la Russia l'intervento dell'Italia nella prima guerra mondiale dalla neutralità alla firma del Patto di Londra è stato pubblicato da Mimesis nel due mila ventitré l'autrice Giulia bianchi
Che appunto ringraziamo per la disponibilità a appunto a per la disponibilità che ci ha dato per rappresentare questo questo libro che nonostante parli un tema riguarda una una storia si è svolta a più di un secolo fa però a molti rimandi con con l'attualità non foss'altro perché comunque la Russia è impegnata in un in un conflitto e l'Italia
Anche se da parte di organizzazioni che stanno in qualche modo come l'Unione europea ma che stanno finanziando allo stesso modo i la il conflitto seppure indirettamente quindi è un libro di storia che però investe anche molto l'attualità
Ne parliamo con la professoressa Ceriano con la professoressa giusti seguiremmo l'ordine che avete visto nella nella locandina
Voglio specificare che non avete visto le le copie del volume qui qui fuori sulla sul nostro solito Panconi né Fondazione ma semplicemente perché il volume
è stato pubblicato è un'edizione open access per cui sul sito di Mimesis è scaricabile gratuitamente le contee consultabile per la totalità
In formato PDF assolutamente gratuito
Senza perdere ulteriore ulteriore tempo cedo immediatamente la parola la professoressa Giovanna Scigliano la professoressa
Ordinario di Storia contemporanea del dipartimento gli studi umanistici dell'Università Federico secondo di Napoli
Gli interessi specialistici della professoressa avvertono principalmente intorno alla storia politica intellettuale della Russia
Za ristagna nel periodo compreso tra le grandi riforme di Alessandro secondo e le rivoluzioni del mille novecentodiciassette
Parliamo senz'altro di una esperta di dei temi di cui di scorriamo questa questa sera prego professoressa Grazia
Grazie per la presentazione buonasera a tutti
è un piacere per me essere qui ospite della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice
E grazie anche al professor Rumi che Letta che diciamo mi ha invitato direttamente che responsabile scientifico dell'Unità
Del primo e due mila ventidue dell'Unità la sapienza Eastern Europe Between lasciando queste grazie per avermi invitato a parlare di un libro appunto il libro di Giulia bianche del quale Matteo napoletano ci ha parlato adesso che io ho molto apprezzato quindi insomma
è un bel libro è un libro di peggio è un libro che io consiglio vivamente
Perché l'autrice giovane ma è a secondo me è una studiosa anche a suo modo molto matura
Giulia bianchi ricostruisce con accuratezza e precisione e con una scrittura scorrevole
Le relazioni italo russe nei mesi cruciali che vanno dallo scoppio della Prima guerra mondiale e dalla iniziale neutralità italiana ai negoziati
Che sfociano nel Patto di Londra dell'aprile mille novecentoquindici con il quale l'Italia si impegna entrare in guerra entro un mese al fianco delle potenze
Dell'intesa
L'autrice fonda la sua ricerca su un bagno accurato di un'ampia gamma di fonti fonti di archivio fonti a stampa edite fonti edite carteggi memorie diari
Sia russe che italiane
E accompagna questo scavo negli archivi
Con una ricognizione ampia che secondo me è una è un anche questa un un elemento di pregio della letteratura secondaria ad ampio spettro italiana russa e internazionale
L'autrice insomma è pienamente consapevole della necessità di collocare lo scavo d'archivio
All'interno di ampi vasti dibattiti storiografici e e questo si vede per tutto il libro la consapevolezza storiografica che accompagna la parte analitica è questo secondo me è un ulteriore motivo di di di Belgio del lavoro lo scavo negli archivi russi dal mio punto di vista particolarmente significativo
Perché come appunto la Bianchi sottolinea nell'introduzione sul versante russo per la verità si è accumulato nel corso del ventesimo secolo
O ritardo storiografico si era accumulato nel corso ventesimo secolo ritardo storiografico dovuto innanzitutto alla marginalizzazione in qualità di guerra imperialistica dello zarismo della prima guerra mondiale
E al suo scivolamento nella categoria della s'avvita viavai una cioè vale a dire della guerra dimenticata dal mille novecentonovantadue in poi si è avuto un rovesciamento e la prima guerra mondiale divenuta un tema di primo piano
è accaduto nella storiografia russa ma è accaduto anche nella storiografia internazionale innanzitutto anglo americana posto al mille novecentonovantuno
E al punto che la prima guerra mondiale è stata adottata come nuovo spartiacque storico che incorpora ormai la rivoluzione in un più ampio continuum di crisi
è questo passo rinnovamento storiografico ha prodotto una messe di opere significative insomma che delle quali adesso naturalmente non parleremo
Nella storiografia russa anche il tema è divenuto di nuovo centrale già durante gli anni Novanta ma ha ricevuto un potente impulso quando nella seconda decade del ventunesimo secolo
Vi è stata una spinta forte proveniente dai vertici nella Federazione russa
Allora e Cuper o della dimensione patriottica
Del conflitto e sono state sostenute e finanziate ricerche collettive e individuali che sono poi culminate nella celebrazione del centenario e nel due mila quattordici
E viene quindi ecco un ulteriore elemento di di pregio del libro che siamo qui presentando esso si colloca pienamente in questa nuova e stimolante temperie storiografica posso mille novecentonovantuno e al tempo stesso però
Va a coprire un ambito che per stessa ammissione degli studiosi russi rimasto ancora relativamente poco diffuso dato cioè quello dei rapporti politico diplomatici la Russia zarista con una media potenza come evitarli
C'è ancora un altro aspetto che mi sembra un punto di forza del libro la solidità del background storico sul quale la ricostruzione si si appoggia
Le prime pagine del del lavoro quindi stiamo parlando del primo capitolo ripercorrono le tappe salienti delle relazioni italo russe negli anni che precedono la guerra e in verità questo libro
A mio avviso andrebbe letto insieme al libro che il giovane abbia anche ha pubblicato l'anno prima nel due mila ventidue
Intitolato Russia Italia nella diplomazia della Belle Époque in quel lavoro l'autrice ricostruiva il percorso delle relazioni italo-russa nel periodo compreso tra accordo di Racconigi
Nell'ottobre mille novecentonove e lo scoppio appunto della prima guerra mondiale
L'autrice metteva in evidenza che premesse favorevoli al riavvicinamento politico diplomatico tra Italia impero zarista erano state la nomina di svolti a ministro degli esteri Russia durante la prima rivoluzione russa
E legami di parentela tra le case regnanti dei Savoia ed era Madoff ma poi anche diciamo c'è un punto di svolta che secondo me molto importante per capire tutto anzi non secondo me secondo ormai diciamo tutta la storiografia e della crisi divampata del mille novecentootto nove
Nei Balcani scaturita dall'annessione asburgica della Bosnia Erzegovina
Una crisi che costituisce un momento decisivo per l'intensificazione dei contatti tra Italia e Russia
Perché perché come dire vi è una condivisione di fondo a questo punto tra questi Paesi così diversi per status per dimensioni anche tutto sommato operare a e cioè la condizione della percezione di un nemico che è molto dinamico nei Balcani in quegli anni che è appunto l'impero austro-ungarico di nemico di un interlocutore cominciamo non chiamiamolo proprio nemico ma insomma diciamo di un competitore eh
Questa forse la parola più corretta
Con quell'accordo di Racconigi i due Paesi si impegnavano a mantenere lo status quo nei Balcani a promuovere in caso di inevitabilità di mutamenti soluzioni ispirate dal principio di nazionalità sostegno agli Stati balcanici e non dell'espansione di terze potenze chiaramente qui l'allusione chiara l'Austria Ungheria
E inoltre riconoscere benevolmente rispettivi interessi in due aree sotto sovranità ottomana negli stretti per la Russia e nelle regioni di Tripolitania e Cirenaica dell'Italia
Poi appunto il libro prosegue con un'analisi accurata coi delle diverse crisi Montini momenti di snodo internazionale diverse crisi che si succedono no cioè la la la guerra italo-turca del meno centoundici
L'annessione Tripolitania Cirenaica del Doge la prima e la seconda guerra balcanica
La creazione dell'Albania e via discorrendo
Le conclusioni alle quali perveniva Giulia Bianchi nel suo libro erano che Italia russi appunto avevano un obiettivo comune arginare l'espansione dell'impero austro-ungarico nei Balcani
Questa convergenza che si collocava in un'atmosfera complessiva di cordialità e simpatia reciproca e che trovava riscontro anche in nelle rispettive opinioni pubbliche o almeno in parte i DS
Non poteva però e qui la Bianchi fa un'analisi molto sottile di tutti i passaggi non poteva però tradursi in una vera intesa politica
Dal momento che in diversi erano agli ordini di priorità nelle politica essere dei due Paesi in particolare riguardo alla promozione delle rivendicazioni nazionali nei popoli slavi nell'area balcanica
E quindi come dire il nodo viene al pettine precisamente su questo punto che poi il cuore del libro che noi siamo presentando
L'autrice mostra come nel nuovo contesto internazionale
Cioè il contesto internazionale definito dallo scoppio del conflitto della prima guerra mondiale alla generica simpatia connessa all'individuazione di un nemico comune
Subentrano le difficoltà concrete che sono connesse proprio alla prospettiva di una eventuale sconfitta smembramento dell'Impero austro-ungarico stesse
L'interesse italiano a completare il processo risorgimentale incorporando territori italiani ancora sotto l'Austria
E la volontà di impedire che all'eventuale declino nostro ungarico subentrasse in Adriatico una nuova egemonia la cui proiezione sarebbe stata inevitabilmente su scala mediterranea finiva per scontrarsi
Con l'interesse russo a tutelare gli interessi delle popolazioni slava e dei Balcani nell'ottica del mantenimento di una influenza russa nell'area non dimentichiamo che le guerre balcaniche si erano concluse con uno smacco per la Russia
Che la Russia aveva definitivamente perduto la Bulgaria da questo punto di vista che dopo la seconda guerra balcanica si era definitivamente allontanata
Dalla Russia per tutte le note questioni appunto perché poi la Bulgaria la il diciamo il sogno di Grande Bulgaria si infrange no pur avendo dato la Bulgaria nella prima guerra balcanica un'ottima prova milita
Da adesso i Balcani poi nell'ottica russa sono connessi e ci siamo levati per usare un sistema integrato no il problema dei Balcani il problema del Mar Nero degli e quindi degli stretti e quindi il problema dello sbocco al Mediterraneo
Lo era allora qui mi riallaccio alle cose
Che ha detto Matteo Napolitano della sua introduzione in qualche modo lo è ancora oggi perché poi le costanti geopolitica non si improvvisano
Dal mio punto di vista è particolarmente interessante naturalmente voi capite il mio punto di vista che è parziale perché diciamo per le mie competenze
E più spostato sul versante russo inevitabilmente del che io sono una sugli USA della Russia
Quindi diciamo è chiaro che noto soprattutto queste cose
Ecco è molto interessante la ricostruzione di tutte le difficoltà interne al ministero degli esteri russo nella firma nel preparare l'accordo nel portarlo a casa
Stigmi esosa zona otto avviene molto attaccato perché considerato troppo indulgente nei confronti delle pretese italiane
Ed emergono le differenze di sensibilità all'interno dell'establishment russo e questo ci riconduce a una questione che secondo me meriterebbe
Approfondimenti storici che non so se e quando verranno cioè la questione dell'importanza del panslavismo
Io direi meglio del panna neo islamismo
Lo definirei più correttamente così durante i primi due anni soprattutto di partecipazione dell'impero zarista alla prima guerra mondiale
Ed è molto in
Pesante nel leggere quali sono le posizioni di del principe Grigory Tubes coi in merito meno disponibile a fare concessioni all'Italia è convinto che la tutela gli interessi e le popolazioni esame dei Balcani
Fosse un compito al quale l'impero zarista non poteva abdicare pena la perdita dello status di grande potenza
Se si va a studiare la propaganda di guerra che accompagna il primo anno del di guerra dell'impero zarista si potrà apprezzare quanto questo filone sia presente bisogna stare attenti polizza Zonosca dirama il panslavismo alla fine non esisteva questa frase è un'esagerazione ma è la visione di chi aveva l'incarico
Istituzionale perché in realtà mi sembra che il dibattito sulla politica diciamo zarista risale alla guerra russo dunque nel mille ottocentosettantasette settantotto in realtà il panslavismo è una forza presente
Che ciclicamente a delle ondate di sostegno nell'opinione pubblica ma naturalmente c'è una tradizione gelosamente custodita dai responsabile del dicastero degli Esteri che considera questa pressione come una pressione indebita
Che si muove secondo logiche differenti e e questo è interessante però lo stesso Sanzo non fu poi è e lo vediamo per esempio sulla questione dei distretti di Costantinopoli che pure la l'autrice a un certo punto tratta anche se di striscio
Anche se la zona otto dovrà fare i conti con il problema che nella nuova guerra totale
Il la mobilitazione dell'OPEC propagandistica dell'opinione pubblica decisiva soprattutto quando il massacro continua come dire c'è bisogno di costruire consenso a fronte delle immense perdite e quindi Borrelli come dire dopo la prima famiglia fiammata neo Pals lava questa diciamo la mia lettura pannello slavo neo parlava come la vogliamo definire in realtà poi l'epicentro di questa mobilitazione patriottica con il concorso di Sanzo uno off diventa la questione di Costantinopoli
Però questa è una questione che si sviluppa nel corso della guerra e quindi quelle interpretazioni che dicono che l'impero zarista si muove completamente sin dall'inizio per prendere gli stretti e Costantinopoli sono come l'autrice del resto illustra
Punta perché sempre ricostruendo ecco c'è un'altra cosa sono diciamo poco fondata c'è stato un dibattito storiografico negli ultimi anni su questo ecco un altro ostacolo sa che mi piace della ricostruzione di Giulia bianchi
è che tiene conto di una cosa che secondo me molto importante
Quando vai a ricostruire una posizione in qualsiasi posizione che sia individuale che sia di un'istituzione di uno Stato collettiva in un periodo di cambiamenti rapidi come una guerra
Devi tener conto della rapidità dei cambiamenti è inutile che prendi un momento
E lo cristallizza i e poi lo progetti su tutto il processo che è quello che purtroppo ahimè fanno molto spesso diciamo le interpretazioni superficiali perché le posizioni cambiano
Il contesto cambia e questo può aver la guerra sul fronte orientale che è una guerra che non rimane lì immobile come accade sul fronte occidentale per tanto tempo
Ma è una guerra che vede nella primavera estate del mille novecentoquindici uno sfondamento devastante da parte degli Imperi centrali e in particolare della Germania
Sul diciamo a danno della Russia e quindi questo cambia molte carte in tavola la il primo cambiamento avviene a valle dell'ingresso in guerra dell'Impero ottomano alla fine di ottobre del mille novecentoquattordici
E e quindi diciamo nel libro si vede anche l'intreccio tra il tema dei rapporti con l'Italia e le questioni che vengono a maturazione gli accordi su Costantinopoli
Che precedono la disastrosa diciamo avventurano
Negli angoli francesi in quella zona
E e poi tutte le riflessioni che si intrecciano al vertice dell'impero zarista perché è chiaro che man mano che la guerra diventa più dura la visione del politico e la visione dei vertici delle forze armate
Non diciamo sono in in frizione sempre maggiore ai vertici delle forze armate chiederanno per un anno intero nel mille novecentosedici
Di uscire Dixie di firmare la pace separata con l'Impero ottomano ma naturalmente questo la politica non lo poteva concedere insomma e quindi diciamo anche questo tema è un è un tema molto interessante
Va bene io credo di di potermi fermare per il momento e quindi insomma non posso che dire bene di questo libro
Perché ci fa come dire tra l'altro per il caso Rousseau
è molto utile perché alla fine in Italia quando si fa dibattito sull'impero zarista
Che è già un dibattito per pochi adepti diciamo però quando pure si parla di l'impero zarista in Italia si affrontano per lo più altri temi
Questi temi qui non non sono proprio conosciuti e quindi a partire dalla sottoscritta imparato tantissime cose leggendo questo libro e quindi le consiglio la lettura tutti grazie
Ringraziamo la professoressa Cignaroli
Direi che ha già messo sul tavolo parecchie parecchie tematiche di cruciali mentre parlava veniva in mente che appunto sono ci sono tutte le premesse sostanzialmente per per quelle dinamiche poi nel secondo dopoguerra esplodono completamente nei rapporti tra l'Italia e e l'Unione Sovietica
Quindi abbiamo già direi molti curato dall'autrice molti elementi di di discussione
Cedo subito la parola la professoressa giustifica professoressa ordinario di Storia contemporanea
Nel dipartimento di Economia aziendale dell'Università D'Annunzio di Chieti Pescara tra i suoi molteplici interessi di ricerca si segnalano ai fini solo di di questo incontro soprattutto i rapporti diplomatici
Politici e commerciali tra l'Italia e l'Unione Sovietica con particolare attenzione agli anni attenti e trenta tematiche a cui a dedicato anche recentemente un libro che è stato premiato
Con con il premio Acqui
Quindi prego professoressa ma ringrazio
Niente
Grazie Matteo grazie per l'invito piace stare qui dove abbiamo già presentato al punto relazioni pericolose mi riaggancio un po'a quello che ha detto Giovanna libero devo dire anche a me è piaciuto tantissimo perché va come diceva Giovanna colmare una lacuna che quella sullo studio dei rapporti fra l'intero zarista le potenze neutrali che si ricavano neutrali come l'Italia in particolare il passaggio critico per il paese che è stato quello dalla neutralità all'ingresso in guerra con con l'intesa
Mi vorrei soffermare su alcuni punti che riguardano un po'la storiografia già cenato tu ma i concetti di sicurezza
Di sicurezza collettiva che vengono poi riproposti nella politica estera russa e sovietica ritroviamo poi nell'epoca della nel parlerò meglio dello stalinismo che che sono concetti che si determinano poi certe scelte che vediamo oppure oggi no nella politica internazionale
E che portano quindi a quello che la azione militare
E la geografia sì parliamo di geografia questione Balcani stretti è vero che non è determinante soltanto la questione degli stretti nell'ingresso in guerra della Russia
Ma importante anche il ruolo della Turchia al bombardamento
I primi bombardamenti che fece la Turchia contro la Russia dal Mar Nero nell'ottobre quattordici ventisette ventotto ventinove ottobre Borg bombardando alcune città tra cui Odessa Sebastopoli oggi oppure si trovano in quelle circostanze drammatiche
E quindi poi vedremo se articolare anche una specie di dibattito se quella è stata la provoca diciamo la provocazione con lo Stato la Russia in guerra oltre che interessa e che ha avuto che aveva l'impero zarista che ha sempre avuto e che avrà anche nel periodo diciamo voce del Brasile bolscevico stalinista verso i Balcani e verso l'Adriatico perso il Mediterraneo
Dunque quindi come essi si vede in questo libro che molto approfondito una Giulia fa una ricerca importante nei vari archivi che ho visitato anch'io come Gandalf ogni impero della politica estera sul scusare l'archivio della politica estera dell'impero
Che sta accanto a quello della Federazione Russa adesso quasi inaccessibile almeno quello della Federazione
Non ci consente non ci consentono più di citarlo perché siamo un Paese in un amico però gli altri come i Galasso ad esempio questo importantissimo archivio di Mosca dove sono raccolti anche documenti
Allungo secretati idee cartelle
Speciali di Stalin in modo Toffac negli anni e Beria per gli anni successivi quelli della dell'Unione Sovietica ma anche fondi a cui si è rivolta insomma che ha studiato Giulia quindi veramente molto interessante come diceva Giovanna anzitutto queste le relazioni sono state tra l'Italia e la Russia complesse
Come emerge poi nello studio che ho fatto per il periodo successivo
E caratterizzare per fondamentalmente da alti e bassi da momenti di crisi che erano determinati dagli interessi momentanei come diceva Giovanna cioè la politica cambia gli interessi del momento
Terzo alcuni territorio verso l'egemonia su alcuni territori perché uno dice l'Italia assai in un certo punto del Mediterraneo occidentale le armi si è così lontana che siano altre zo in altra una zona così diverse eppure loro temono ingresso vogliono ma allo stesso tempo temono l'ingresso dell'Italia in guerra perché l'Italia sarebbe stata l'unica mandare una flotta verso il Mediterraneo orientale mentre la Francia e la Gran Bretagna sarebbero rimaste lì a interessarsi di questo fronte occidentale
Più mo'più immobile no a quello nulla di nuovo fu introduzione del centrale rispetto a questa mobilitate c'è invece ad essa perché il territorio a destra rimane sempre più complesse o anche nel futuro rispetto la prima guerra mondiale
Allora come diceva già Giulia nel precedente libro nel quale ci si può ricollegare però necessario il per dette questo libro un completamento di Russia Italia nella diplomazia della Belle Époque dove si dà dove l'autrice Dana
Ampio spazio anche alla questione balcanica alla nascita dell'Albania Lupoi per l'Italia avrà un interesse fondamentale tante che dice l'Albania se la contumacia al satira poi i lavori se la prenda sta Albania anzi tra parentesi l'Albania a un un rapporto un po'particolare con la Russia e pago riunioni sovietica ad esempio io ho potuto notare i miei studi sulla seconda guerra mondiale che la le informazioni sull'Albania
Venivano raccolte tramite la Jugoslavia che spesso poteva pure modificare questi dati cioè il Cremlino non è che chiedeva direttamente agli albanesi pur avendoli un forte partito comunista guidato da Foggia e poi un movimento nazionalista che verbali con l'età però loro chiedevano perfino a chiedere ai riti Chini agli jugoslavi questa una cosa un po'una caratteristica che però si dimostra anche l'atteggiamento e ce lo conferma in questo atteggiamento che hanno per l'Albania che poi ci hanno detto infine il futuro che era la sua creatura no quindi l'interesse dell'Albania si compie
Attraverso poiché nel ventisei ci sarà il protettorato e poi l'invasione come sapete il trentanove quindi tornando alla prima guerra mondiale
Giustamente comici a Giovanna c'è stato un po'un oblio in Unione Sovietica in particolare la storiografia sovietica
E anche quella bolscevica quella dell'arresto FSR prima che nel ventidue se stessa Repubblica Socialista Federativa russa era il primo nome che prendeva queste entità statuale che pone il ventidue a dicembre si trasforma in Unione Sovietica
L'interesse della prima guerra mondiale a differenza di noi della nostra storiografia sia cent'diciamo è scarso lei lo conferma un ritardo con cui mi storici russi si sono occupati del tema
Nella lingua oppure se ne vediamo come viene chiamata la la prima guerra mondiale noi chiamiamo la Grande Guerra per me è stato un momento importante la storia del Paese come scrive
Giulia come dice poi Sonnino saranno sostengono anche il patto raccordo opporci ci torniamo assalto fondamentale per la storia dell'Italia
E quindi abbiamo esaltato questa guerra che è stata dal punto di vista italiano una guerra giusta
I suoi morti eroi perché è servita per l'obiettivo principale di costruì completare l'unità nazionale e poi avevamo anche altri obiettivi che erano quelli della sicurezza nazionale ritorna ma il concetto della sicurezza
La sicurezza italiana non era solo il confine settentrionale come dice bene Giulio amante del Mediterraneo
E questo spiega la conquista della Libia da parte di Giolitti nell'undici dodici guerra fatta contro i turchi contro l'impero ottomano che sono come diceva quindi come scrive Giulia diceva Giovanni appunto
E il nemico principale in quella nel Mediterraneo mentre sulla terraferma sono gli austroungarici quindi c'è questa questo non più nemico nella zona Mediterraneo del Medicare il tutto il Mediterraneo
Perché non ci dimentichiamo che nel momento dell'ingresso in guerra sollecitare l'italiano anche la Gran Bretagna perché la Gran Bretagna s'era che L'Unità dita
Alia completino questo Paese lo rafforzi per contrastare la potenza francese che sta nel Mediterraneo quindi i suoi figli sono stati molto lenti cioè dopo novantuno novantadue iniziato un'attenzione verso la prima guerra
Mentre la seconda guerra mondiale ha monopolizzato la memoria e continua mobilizza fortemente tant'è che come sappiamo si chiama di delicati accennava Enac cioè la grande guerra patriottica
Per uno invece la grande guerra e la prima guerra mondiale per la quale noi abbiamo tanti memorie tanti monumenti tanti eh che non esistono della seconda guerra mondiale
Quindi i morti la seconda guerra mondiale che io ho studiato prigionieri come morti sono morti dimenticati non eroi perché la guerra l'abbiamo perse perché era una guerra di aggressione quindi la ricostruzione è stata così invece nella Lucian Sonia e post sovietica sebbene ci sia attualmente russa un forte recupero dell'imperialismo zarista per via agganciarsi al passato nota anche venti passati della costruzione dei valori russi
C'è stata una il vero Messia della seconda guerra mondiale perché l'Unione sovietica è stata attaccata proditoriamente come dicono
Si sapeva che comunque ci sarebbe stato una lo scontro finale fra le due potenze nazista e comunista nell'Unione Sovietica Germania e Unione Sovietica
Nel quarantuno quindi questa raccolta di documenti di cui parla Giulia che era impone dei money nessuna Rodinia tra scene di poco per realismo cioè le relazioni internazionali all'epoca dell'integralismo si interrompe
Che avrebbe dovuto raccogliere catalogare i documenti del periodo offerse mille ottocentosettantotto il diciassette si interrompe per l'inizio dell'operazione Barbarossa
Che i russi non sia spesso viene etici Salem non si aspetta si aspettava ma forse lui
Come è stato dimostrato pensava che lo scontro ci sarebbe stato il quarantadue quindi le commemorazioni sono molto forti per quanto riguarda la seconda guerra mondiale al contrario nostro
Nella questione appunto delle motivazioni che spingono l'Italia quindi i ecco per far riferimento prima vi accennavo problema linguistico no i Paesi che prima gli attuali Stati indipendenti che prima non sono parte della nell'Unione Sovietica stanno cercando di sganciarsi
Dalla Russia dalla Federazione in qualche modo da cui comunque continuano a dipendere per varie ragioni commerciali e non solo
Presento istanza saune dove sono state quest'anno per la seconda volta il caso Astana sta cercando innanzitutto di perché l'elemento nazionale in questo libro è molto forte l'elemento che determina poi la prima guerra mondiale Visconti la situazione dei Balcani
Per fare un esempio no della della lingua
I Casati non usano più grande guerra patriottica cioè per loro la guerra quella guerra gli del quarantuno quarantacinque dell'Unione Sovietica è la seconda guerra mondiale come diciamo noi
Per dire che loro non la sentono come patriottica sebbene intasati abbiamo dato molte vittime
Per questa guerra quindi ero una una cosa per perché parole hanno un senso queste parole le ritroviamo nel concetto di vittoria mutilata quindi mi sposto un po'sull'Italia poi alle Russia
Perché questa guerra poi genera una insoddisfazione
Non giustificata perché il Patto di Londra era preciso e si riagganciava anche la proposta stanzona sto scegliendo molto interessanti queste figure diplomatiche
Che dimostra ancora una volta come sebbene Sansone a scambiarsi rinnovo come dicevi pure tu il giudizio anche sull'Italia quale proposta fare per fare intervenire l'Italia conviene o non conviene le gerarchie militari ovviamente sono favorevoli perché l'ingresso dell'Italia avrebbe Tel determinato l'apertura di un fronte al sud come succede che avrebbe alleggerito il fronte resta quindi giustamente militari pensano che questo vada bene
Però Sansone assai incerto e questa incertezza solo i Balcani
Oltre che il rischio dei distretti perché loro cercano di capire come cerca di fare Carlotti in quell'incontro che ha contro Berlusconi quali sono le intenzioni della Russia verso la Turchia perché anche noi avevamo delle posizioni con la Turchia
E che nel Mediterraneo orientale che ritornano col fascismo perché il fascismo come non fanno politica estera così diversa da questa nei liberali
Quindi per vediamo che in questa situazione balcanica che quella più calda
Le guerre balcaniche poco prima la nascita di nuovi Stati aspirazioni nazionalistiche la perdita comincia Giovanna della Bulgaria la nascita poi di quello che sarebbe ignote trovati dei serbi parte degli sloveni
E la l'Italia che cerca di porsi in quell'area o nel Mediterraneo come potenza egemone
Per cento restante che nella proposta ecco Sansonna fanno figura molto interessante come lo è il capo di cancelleria di stanzona fa questo madri Kilpatrick io si pronuncia così credo per che dei nomi Shilling dove si scrive questa proposta però badando molto all'interesse dei serbi
Quindi la Serbia a o per i russi per i sovietici poi ha un significato importantissimo cioè e e quindi Piaggio grafica ci sposiamo azioni Balcani perché è sempre stato considerato una specie di trampolino di ponte verso l'Adriatico
Quando Tito occupa Trieste scrive a Stalin dicendogli che Trieste gliela offre la Jugoslavia loro gliela offrono come su un piatto d'argento come porto dell'Unione Sovietica sull'Adriatico
Finché non c'è la voltura del quarantotto quindi questa diciamo questa questo auspicio no questa desiderio di soddisfare i serbi è fondamentale determina certe scelte dei russi tant'è che quando propongono
Alitalia e l'Italia che aveva ben vengano i guerra recita in cambio che dite così otteniamo
Tutto quello che conquistano la anche Valona quindi l'Albania tenetevela pure sta Albania e quale però la possibilità che la Serbia possa avere accesso al mare e di Dalmazia non si parla
Quindi quello che poi non riesce nel Patto di Londra che questa cosa concetto di vittoria mutilata alla fine non aveva granché senso
Però è un altro elemento che ci dimostra quanto fossero unite le due guerre
E la prima e la seconda guerra mondiale e quanto abbia creato un paradosso la prima guerra mondiale perché vediamo che alla fine
Questa guerra agli Stati vincitori che sono tutti Stati liberali Italia uno Stato liberale
Non determinano la linea politica dell'Europa e il paradosso di questa guerra che nascono invece stati con regimi autoritari e totalitari compresa l'Italia perché c'è un problema nazionale forte che diventa nazionalismo
Che però Sica gancio al mille ottocentosettanta Marche la prima guerra mondiale scatena nuovamente
La questione del patto coi man mano con la chiusura mi ricollego se vogliamo rimanere sulla geografia sulla missione gli stretti che è una questione è vero che non è determinante ma importantissima
Perché la questione degli stretti quando una visione attaccata la Turchia la la missiva si rende conto l'impero di essere debole in quel territorio il problema il Mar Nero la sicurezza a sud della Russia e poi con quindi questa sicurezza come si ottiene con il controllo del posto quindi l'ingresso nel mare da Zoff e Dardanelli quindi arrivare nel Mediterraneo
Le bombe arredamento della Turchia dalla spinta alla Russia anch'ed era una sua le sue decisioni future per la sua politica internazionale
E non è un caso che ad un'altra parentesi questo è un tema così caldo che dopo la firma del patto Molotov Ribbentrop del trentanove inizia una serie di incontri ai più alti livelli cioè parliamo di molotov fra Ribbentrop continue trattative affinché Stalin chiede va bene io entro nella vostra triplice formando una quadruplice alleanza
Potentissima nove sarebbe arrivato fino al al Pacifico però in cambio cosa voglio il controllo degli stretti sul Bosforo controllo sul Bosforo sui Dardanelli e alcuni porti del Mar Nero
Quindi questa questione degli stiletti è determinante perché lì tra un certo mondo dire no la questione sovietica non è facilmente risolvibile è vero che Stalin aveva questo questa abitudine no di di alzare la posta a questo un suo stile vedere dove sono disposti ad arrivare cosa sono disposti a darne questi qui è ovvio che Hitler fare a rispondere ma quella è una zona di interesse italiano che poi non era una zona solo interessi tagliamo anche tedesco però ed è una storia vecchia
Cioè da lì partiva questo interesse dell'Italia verso la Turchia quindi mi ha molto incuriosito quell'incontro di che Carlotti fa contro Berlusconi
E che cerca appunto di di capire di quali fossero le intenzioni con la Turchia perché poteva essere una questione italiana perché il nemico nel Mediterraneo era proprio l'Impero ottomano
Ecco per concludere la questione della propaganda ecco se di essa sola sono fatto pensare per per la sua abilità in realtà coi a grandi ministri commissari come litri nostro Ciceri mie prime litri no bisogna dire che la Russia all'Unione Sovietica hanno avuto sempre dei ministri degli Esteri di livello cioè sì venivano scelti sempre quelli che hanno una certa esperienza o nella Santa Sede con mensa sono fa oppure che erano stati a Londra Washington cioè persone che conoscevano benissimo l'Occidente con sono la lingua e e li ritroviamo poi iniziate Cicelyn è stato prima ministro degli Esteri
Dopo la rivoluzione fino a voi quando diventato Unione Sovietica quindi commissario agli Esteri sostituito dall'hit dei maxi Maxima dici fino che poi è stato ministro fino allo scoppio la guerra fino a Molotov fa quindi personaggi importantissimi che hanno fatto scelte che determina anche quello che ha prodotto la Teoria della sicurezza collettiva proprio Pietrina fa cioè lui dice dobbiamo garantire la sicurezza all'Unione Sovietica
Questo determina ha determinato e determina oggi certe scelte
Con cosa si intende per sicurezza quali sono i limiti noi confini punti dove vedere dove arrivare alla l'insicurezza dove c'è sicurezza oppure no
E quindi la pressione degli stretti importantissima il Mar Nero è importantissimo e ce l'ha dimostrato questa guerra
Poi questa questione volevo chiedere a a Giulia libro appunto di cogliere bellissimo mi ha illuminato su tante cose ho trovato molte connessioni con la politica sovietica Point che alla fine come dicevi tu Giovanni e tutto si ripete non è che cambi poi angiografia quella e e la questione del patto segreto no di questo tentativo pure addirittura di poste da tagliare l'adesione l'associazione diciamo dell'Italia l'intesa dopo la firma del Patto di Londra
Eppure Sonnino mi pare noioso Salandra non so se ministro degli esteri lo stesso lo scritto in cui lo dichiara lo descrive il Patto di Londra come il patto di dimostrazione dell'autonomia
Dell'Italia cioè come un patto importantissima realtà
Non è stato anzitutto spontaneo ecco usata la sponda in italiano è stato così facilmente cioè c'è stato un movimento
Neutralista molto forte Giolitti era contraria alla guerra cioè si pensava si potesse arrivare anche una soluzione diplomatica no come si spera sempre che non c'è stata
Quindi si vede che la richiesta era alta per ottenere risultati era bisognerà necessario favorire nobile
Mio nonno ha fatto quella guerra fra l'altro l'Adamello e questa segretezza determinato pure l'approccio del presidente Wilson verso l'Italia perché sempre perché o adombrata questa scelta dalla segretezza perché il patto è stato un patto segreto in tasca sono tornati con questa firma diciamo per cui il Parlamento è stato messo da parte nostra vede lo sappiamo bene quindi è stata una cosa difficile
Wilson poi ha preferito inseguito dopo la prima guerra mondiale accordare più cioè consentire alle acconsentire alle richieste alle stanze di croati serbi sloveni piuttosto che l'Italia invitati quindi questo ha pesato pure cioè qual è la sua idea su queste la segretezza non è stato voltagabbana perché l'Italia si appella l'articolo quattro della Triplice lo poteva fare benissimo
Combattere poi a fianco dell'intesa
Che ha comportato delle responsabilità questo ce lo dimostra il fatto che avessero chiesto di boss datare associazione all'intesa quindi non è stato un momento facile giusto questo non lo possiamo dire di Stato spero vedendo le varie sfaccettature varie angolazioni è una è stato una cosa appunto complessa per il Paese quindi niente io ringrazio per questo bel libro perché ho imparato tanto
E quindi ecco ci sono delle sollecitazioni era proprio questo il rapporto fra patto sicurezza e il problema della sicurezza quindi se effettivamente l'attacco turco ha determinato le scelte poi della Russia e dell'intero verso con la guerra
Ringraziamo sul suo giusto il mio glamoo
Tanti di tre anni
Sulla sul tavolo e mi sembra ce ne siano un paio diciamo dirimenti insomma sono emersi da entrambe
Lei esposizioni che abbiamo abbiamo ascoltato un appunto è matematica metodologica c'è anche una percezione di questo problema in ambito storiografico e poi si è riversato chiaramente nelle memorie nelle memorie pubbliche il problema della della della sicurezza russa che è un problema
Vitale tanto che poi in fondo anche il trattato di Rapallo che poi hanno trattato quasi di disperazione per quell'isolamento internazionale
Risponde è un richiamo questa esigenza ovvero che anche a molti lo avevano lo avevano capito e interpretato in questo modo un esempio
Un esempio proprio uniti
Che aveva capito che aveva detto attenzione perché la Russia più viene isolata meno si farà isolare andrà a cercare contatti con chi ha isolato
Alla alla pari alla alla al pari della sua nella sua posizione quindi mi pare che questi due temi cioè la tematica metodologia quella sulla sicurezza siano i temi preponderanti e che tornano nelle varie fasi della della storia russa prima poi sovietica quindi non ci resta che ascoltare
L'autrice giuria Bianchi ricercatrice in Storia delle relazioni internazionali all'Omnitel ma Sapienza di Roma la sua attività di ricerca si è vi è appunto allo studio soprattutto della della politica estera storia della politica estera italiana e della storia internazionale della sia in diverse epoche storiche come Stato più volte ricordato anche della dalle relazioni dalle relazioni precedenti prego Giulia riprende la parola e grazie ancora
Forse guardi sarò sugli
Se è vero proprio
Buonasera a tutti ringrazio innanzitutto la Fondazione Spirito notava il professor Ungari però insomma avere ospitato la presentazione di questo libro oltre che la professoressa filiale la professoressa giusti
Per avere insomma
Letto il il libro ed essersi profuse in così tanti spunti io ora spero di di riuscire a raccoglierli tutti e di non disperderle
Allora direi che
Il filo conduttore che io
Ho trovato che mi ha accompagnato durante le mie ricerche sulla storia dei rapporti tra Italia e Russia devo dire che Hassan prestato alla fine il Mediterraneo
E mi sembra che sia tornato molto anche ai nei vostri interventi già questa attenzione per il Mediterraneo non mi ha mai abbandonata mi ha sempre accompagnato in tutta la documentazione che ho letto da entrambe le parti
E in questo devo dire che e in questo senso che i Balcani gli stretti sono sempre stati tenuti insieme io mi riferisco spesso a Balcani stretti ma perché sono gli stessi russi a continuare a riferirsi sempre insieme ai Balcani gli stretti e questa in qualche modo penso si faccia capire
Che questo sia dovuto al fatto che la penisola balcanica così come la penisola della Crimea e forse questo ci fa riflettere anche sull'oggi vogliano dire esattamente questo è il Mediterraneo
Per la Russia e ovviamente da italiani siamo tutti abituati a proiettarci nel Mediterraneo forse per l'Italia questa è una cosa più immediata perché sappiamo che il nostro Paese è immerso
In questo mare però la penisola balcanica la penisola di Crimea se li guardiamo dal punto di vista della Russia e ciò che porta nel Mediterraneo in Mediterraneo per gran parte della storia penso che forse questo non è finito che che valga anche adesso è sempre stato
Insomma ma perché volesse fare che cosa questa ossessione per il Mediterraneo
Latte
Molto tempo il Mediterraneo ha rappresentato quello che era il centro la vitalità politica economica sociale delle del mondo forse anche a questo dobbiamo questa proiezione da parte della Russia
Oltre che anche per per ragioni di sicurezza qui poi insomma arriveremo e in questo forse io dal mio diciamo dal mio punto di vista o Lecco il panslavismo russo quindi
Io sono portata diciamo a leggere il panslavismo da un punto di vista forse molto basso che quello poi delle della politica estera quindi l'aspetto politico diplomatico con cui i russi si sono riferiti alla al panslavismo e quindi anche quando Tubes coi quando oggi sento dire da da Rubens coi che la Serbia i Balcani i popoli slavi dei dei Balcani che poi vuol dire i popoli slavi dell'Adriatico quindi del Mediterraneo
Sono legati alla Russia da un rapporto che non solo culturale ma anche se statuale
Penso che questa questo suo riferirsi all'idea che perdere la loro tutela equivalga per la Russia perdere lo status di grande potenza voglia dire
La perdita del del Mediterraneo e quindi dell'Europa per per i russi
Che è anche il motivo che spinge i russi alla fine a fare una cosa molto rischiosa che è quella di entrare in guerra
Di e nella prima guerra mondiale
Di entrare in guerra Sante un rischio diverse perché ci si entra e non si sa mai sì se nasce vincitori convinti questo per la Russia tra l'altro aveva delle implicazioni ancora più importanti perché lo si entra in una guerra
Che era nata da quelli che vengono chiamati anche dalla storiografia no agli irredentismo insoddisfatti i nazionalismi insoddisfatti ma la Russia entra in guerra da intero multinazionale qual era
E quindi è una scommessa che la Russia fa con se stessa che l'interno russo fa consiste esso
Quindi
è in questo senso che io sono portata anche alleggerire il panslavismo per per la Russia ciò che è stato il panslavismo per la politica estera della della Russia
E a questo si lega anche il tema di Costantinopoli
No dicevamo anche che tutto il dibattito storiografico che c'è intorno agli obiettivi di guerra della Russia su Costantinopoli anche io devo dire leggendo i documenti quindi
Leggendo ciò che illusi stessi scrivevano mi è sembrata che ci sia stata sicuramente una involuzione rispetto alla politica che hanno tenuto nei confronti dell'Impero ottomano
Perché il tentativo iniziale tra in realtà per lungo tempo
Anzi già da campo la Russia e ma questo non solo il ministero degli Esteri manco stesse gerarchie militari insomma gli stati maggiori dell'esercito e della marina si erano resi conto che la situazione ormai era della Russia si era molto complicata soprattutto dopo che i giovani turchi avevano avviato tutta quella politica di riarmo
Anche navale e si erano avvicinati all'Impero tedesco
Quindi quando nel mille novecentoquattordici gli scoppia la guerra e all'interno di questa guerra si inasprisce la crisi dei rapporti tra nell'Impero Russo e l'Impero ottomano la Russia già in una posizione diciamo difensiva
E quindi trovo difficile sostenere che la Russia sia intrallazzi entrata in guerra un il preciso obiettivo di conquistare iscritti mi sembra che questo obiettivo che poi è sempre stata una speranza
Di riuscire a conquistarli
Con le armi
Sia maturata nel corso del conflitto e a partire proprio dal momento in cui all'interno ottomano che entra in guerra
Allora una volta che i tentativi iniziali che prima vengono fatti dalla diplomazia russa sono quelli della diplomazia inglese e della diplomazia francese cioè cercare in tutti i modi di convincere i turchi a restare neutrali
Nel momento in cui questo non riesce e inizia allora la guerra a quel punto si l'obiettivo diventa allora il programma Massimo
Cercare di di conquistare le e tra l'altro sì possiamo dire che anche sotto questo punto di vista una volta scoppiata la guerra da parte russa si è sempre stato un po'la consapevolezza di non essere comunque in grado di farcela da soli quindi la campagna dei Dardanelli serviva esattamente a queste tanto è vero che quell'accordo di Costantinopoli
Del del marzo del mille novecentoquindici per un'ipotetica che loro si recano di ottenere quindi di riuscire a mettere per iscritto veramente un'ipoteca che alla fine della guerra
Bistecche Costantinopoli andranno agli alla Russia
E lì diciamo forse il il grande spartiacque nella storia dei rapporti angolo russi sono esseri riusciti a convincere i Britanni sia accedere molto malvolentieri immagino con quale stato d'animo su questa su questa questione dopo secoli ovviamente dire di di politica fatta
In senso opposto quindi per quanto riguarda la sicurezza anche qui e l'elemento della sicurezza io penso che appartenga alla storia di qualsiasi Stato
Che voglia diciamo di sia riuscire a mantenersi indipendente cioè difficile dirsi indipendentisti non sia in grado in qualche modo di riuscire a garantire la sicurezza del proprio territorio
E ovviamente la sicurezza del proprio territorio passa della sicurezza dei confini e quindi e questo è un elemento diciamo che non solo nella prima guerra mondiale ma penso in generale nella storia abbia accumulato Sartori la la Russia e l'Italia
Anche l'Italia come giustamente diceva la professoressa giusti ha fatto una parte degli obiettivi di guerra dell'Italia nella Prima guerra mondiale era ottenere una garanzia di sicurezza dei propri confini chiara il confine alpino certamente Mara l'Adriatico
Sì ma se pensiamo che cos'è l'Italia è difficile scindere la sicurezza dell'Italia dal Mediterraneo
E in questo senso quindi anche il Mediterraneo orientale
Certo rientra anche questo e l'Albania anche Zadra spesso evocata e anche lì è una storia interessante la saga dell'Albania in mezzo
All'Italia cioè guardata dal punto di vista delle relazioni italo russi perché è un ponte diciamo la prova del nove e del funzionamento di questa intesa che era stata diciamo raggiunta a Racconigi
Perché in realtà l'obiettivo dell'Italia della Russia in Albania
Non sempre ha coinciso quindi l'elemento che coincideva era ovviamente il Comune interasse ad arginare la prestanza dell'Austria Ungheria
Però anche questo è stato diciamo che il seguito in maniera diversa
Perché l'interasse dell'Italia forse soprattutto all'inizio era sempre stato quello di affiancare l'Austria Ungheria da una posizione più solida
E questa posizione ci solida e gliela dava in parte l'accordo con la con la Russia quindi quell'altro nemico dell'Austria Ungheria però l'Italia ovviamente aveva il problema di di di non lasciare troppo spazio alla Russia e questo mi veniva in mente anche rispetto quando si parlava dell'Inghilterra
Quindi dell'intera serie l'Inghilterra aveva ad ottenere l'ingresso in guerra dell'Italia che era in funzione mi è sembrato anche di argine nei confronti della stessa Russia tanto è vero che durante i negoziati per il Patto di Londra tria Viani promessa all'Italia su proposta dei britannici non certo dei dei dei russi quindi sta sempre ovviamente poi loro sì sanno e anche qui perché ci stanno e perché
è sempre stato mi sembra sì in una dal dal mille novecentoquattordici Cinquini dallo scoppio della guerra interasse della Russia vere una Italia
Prima neutrale perché questo in qualche modo dava una garanzia soprattutto dal punto di vista delle operazioni belliche sono all'idea di la potete essere certi che l'Italia non avrebbe dato supporto alla Germania all'Austria Ungheria nelle operazioni che erano al confine con la Russia quindi che l'Italia non andassi a mandare truppe in Galizia in Slesia e anche che il l'Italia con la sua flotta
Non contribuisse no insieme la flotta della Triplice Alleanza e ricordiamo sempre che diciamo la flotta dei riescano
Non era cosa da poco
E non mi ricordo più perché lo stavo dicendo
A addirittura ero partita dall'Albania
Queste relazioni ombre
Da ero perché realtà resta
Le relazioni si sposta continuamente i patti bilaterali saranno caratteristici tutto il periodo successivo oramai si allearono Salerno l'altro d'altro ah sì alle ronde Iseo ci alzeremo oggi e questo è tipico
Tra l'altro poi il riconoscimento come adesso dal mio libro riconoscimento della
L'Unione Sovietica parti vitali fatto anche per controbilanciare Lazio franco britannico in quel momento c'era un asse franco britannico prima hanno e non certo servì anche nella Cina e la Russia
Comunque ritagliata in poco tempo tuttofare Italia poteva fare qualcosa contro la Francia come potenza egemone in quel momento questo speravano inglesi secondo me più quelli una Russia potevamo poco se non spingere la flotta
Come un rischio altissimo no però verso verso i Dardanelli in fondo oggi sì ma anche diciamo avevi in mente una costruzione del mondo post bellico in cui Hatria se non ci fossero ius e tra l'altro ecco a proposito di questo l'altro elemento che mi colpiva leggendo la documentazione come da tra il ministero degli esteri russo e le alte gerarchie dell'esercito si sia stata sempre sintonia
Da questo punto di vista quindi anche i negoziati che vengono fatti nel Patto di Londra sono sempre accompagnati da uno scambio da una consultazione
Perché in realtà anche le gerarchie dell'esercito che erano quelli che avevano ben presente l'importanza che l'intervento in guerra dell'Italia avrebbe avuto
Perché avrebbe impegnato avrebbe aiutato la Russia a vincere sul fronte terrestre e vera ciò che si rendeva necessario per potersi concentrare voi sugli sugli iscritti
Però nonostante questo questo riconoscimento che c'è sempre quando si tratta di negoziare le concessioni da fare all'Italia
Anche i militari dicono però dobbiamo concedere il meno possibile in Adriatico quindi anche quando si si rende conto che ormai bisogna arrivare al compromesso e concede almeno una parte della Dalmazia
La Dalmazia all'Italia quello che i militari dicono va bene però per carità che non si tocchi Cattaro
Per il passaggio della Serbia e stesso Adriatico sostanze si arriva non svolgo in Adriatico
Esatto
E
Lo stesso dibattito interno che c'è al ministero degli esteri che ha molto interessante
Da un po'all'idea del fatto che alla fine il Patto di Londra sia stato veramente un compromesso tra l'Italia e tra tra l'Italia e la Russia in questo un po'mi ha portato a riflettere sul fatto Patto di Londra è stato molto criticato di Russia ovviamente
E che con il Patto di Londra sia dovuto fare delle concessioni all'Italia d'altra parte l'unico modo quando si negozia quindi un compromesso grandi scontenti in due però a pensare a ciò che la Russia ha guadagnato rispetto a quello di cui aveva bisogno forse non è stato insomma
Stessa zona sposiamo uno rimproverarlo così tanto
A quel punto e ha condotto diciamo una politica che era tutta volta a negoziare con l'Italia
Del cui intervento c'era estremamente bisogno cercando di imporle un programma minimo rispetto a quelle che erano le concessioni dell'Italia quindi se vogliamo dal punto di vista di un diplomatico insomma
Una cosa intelligente da fare ovviamente al netto delle possibilità che si hanno e ultima cosa per quanto riguarda
La la segretezza delle del patto e tra mi viene da dire che in qualche modo tutti i patti sono segreti quindi anche quando finiamo dei dei dei trattati molto spesso un preambolo c'è una parte pubblica di quel trattato e poi la storia della diplomazia e piena di accordi segreti perché alla segretezza che fa funzionare l'accordo
Perché diciamo in alcun modo i russi si sarebbero potuti permettere di far sapere ai serbi che stavano lasciando all'Italia un pezzo di Dalmazia sarebbe stato
Sarebbe stato difficile e quindi è vero poi mi son e ricerche era di rivoluzionare tutto questo ma lo farà dopo da una posizione comunque di di critica di critica quella che era la la la diplomazia dell'al di là della vecchia Europa
Che però diciamo era stata la la diplomazia classica probabilmente lo è anche adesso
Nasce grazie insomma si accede al Parlamento Tomasi Paolo azioni molto complessa che
Nelle procedure di quell'accordo molto frequentato aveva
E clausole segrete va all'impatto si sapeva cioè Igli parte sciantosa appunto essere stati annessi all'Unione Sovietica solo quando sono state scoperte le carte quindi sono anche negli anni ottanta e gli anni Novanta
Tutti pazzi almeno hanno l'aspetto segreto grande impatto si sa cioè Sonnino che saranno governante intasca cioè non c'ho fatto firmare ritornare in Italia proprio in Parlamento ha detto di no cioè questo è il punto acquisisce spiegare a un Paese alla comunità internazionale indire così risponda
Io penso che forse è stata l'unica possibilità no che aveva in quel momento l'Italia non è esotiche però il metodo e il e lo dimostra il fatto della la richiesta di imposte da tagliare la cessione delle italiane di intanto Matteo tra loro non stanno facendo niente di sbagliato cioè
Guardandola triplice sì ma neanche guardando la Costituzione italiana perché in fondo lo Statuto Albertino non è lo quindi quello prevedeva il modo fosse spontanea non è una gestione che hanno fatto loro attraverso le cince la classe dirigente cioè la classe dirigente si Spike Lee c'era anche ovviamente il bisogno
La necessità di non far sapere troppo in anticipo agli alleati non agli alleati all'Austria Ungheria lance Mazza ai futuri nemici quindi anche quella insomma era un'esigenza che tra l'altro gli stessi cofirmatari del del Patto di Londra hanno riconosciuto con insomma una giusta osservazione la parte non so niente
Ti farò l'esattezza non dipendenti l'inglese è diventato un taglio come primo atto dei paesi paese no che era unito da poco che ancora non era
Compiuto nove futurista nazionale poi buone Chico fuori sì sì
Quelli indipendente riferito Nasten'niente male alla politica estera dell'Italia
Più che diciamo alla dinamica Parlamento però vedo non sappiamo sventrate Finzi cioè una cosa che voglio chiedere scusa quasi ci sono domande
Questa cosa che a propendere il rischio è interessante e il Corriere della Sera no
C'era nell'orario l'interventista perché ricorda il Corriere della Sera è un quotidiano interventista
E Amendola fa questa domanda sulla le volevo prepara essere come vantaggio dell'Italia nel caso in cui alle casse guerra
Poiché in Italia tra la e e i russi dicono che c'è troppa propaganda in Italia sulle disfatte dell'intesa ad alta voce la prima vittoria sulla mano avvenuta la parte che va bene diciamo
E però gli italiani dicono sì va bene vediamo quello che sa perdiamo nemmeno parliamo più lievi come va bene l'intesa
E chiedono però quale sia di divulgare anche che la Russia divulghi quale sia la situazione interna
Cioè l'Italia cioè c'è una percezione no che la situazione interna in Russia non sia poi così tranquilla da garantire che l'alleato russo futuro nel caso possa sostenere il conflitto perché il rischio c'è la l'intero
Sì è un impero che poi finisce coi vescovi altri due tra l'altro sì
Si trasforma in inglese la stravagante giornalistica
Nel mondo è la parte panchina che ho letto interessano molto pure il sondaggio contro vescovi quando Carlotti va a cercare come dicevo prima attestare un po'il terreno per la Turchia
E c'è tutta un'azione pure della Russia che fa molta attenzione a quello che scrivono i giornali italiani hanno fatto sempre così vuole in seguito quindi qual era la sua sede anzi manico escluso anche il Corriere sta posizione corrieri
è lì emerge bene niente
E importanza anche della stampa come mezzo di propaganda perché la propaganda passava attraverso la stampa e tra l'altro infatti San Giuliano che era il ministro degli Esteri diciamo più
Forse
Meno esplicito
Sempre molto cauto e aveva sempre avuto una grande disperazione rispetto alla alla da un lato alla disinvoltura con cui alcuni stessi membri del governo rilasciavano dichiarazioni ma anche rispetto ai contatti che i diplomatici avevano i diplomatici in particolare i russi avevano con
Con con la stampa e e
Sì sì sì sì quindi diciamo che la stampa è un un grande veicolo di propaganda che può essere utilizzata ovviamente da tutti quelli che poi hanno interessi in gioco quindi a volte la usa al governo e a volte la usano quegli altri
E i dati sono un tema che ritorna ma che forse ritorno sempre
Porsi anche oggi le cose non vanno poi tanto
Tanto diversamente sì
Non so se dal dal pubblico abbiamo qualche intervento domanda
Chiunque volesse pregato di veniva al microfono di modo che anche chi è
A casa si può si può ascoltare
Nel frattempo io avevo m'è venuta in mente una una domanda rivolgo Giulia ma in realtà posso rivolgere a tutte le relatrici qui al tavolo se parlando proprio di questa dimensione noi questa proiezione verso il Mediterraneo questa diciamo esigenza di avere un uno sbocco sul Mediterraneo
è venuto in mente si se c'è stato anche magari dal dall'analisi delle carte ma fase in cui i russi si sono sentiti
E percepiti anche più autenticamente europei oggi non credo sessantanove Popeye o meno non non lo so in realtà quindi questa so che non lo mando complessa però ecco cioè certo sta la domanda se se non ci sono interventi prego
Buona sera io anche ricollegandomi al discorso della dello Statuto Albertino puro sapere se era emerso una qualche interesse e coinvolgimento esplicito delle delle due corti si
A Roma è a Pietrogrado c'è stato un da parte della delle due le corti un qualcosa che ha potuto spingere i sequestratori
Punto dispetto magari alla all'istituto monarchico tra Francia e comunque è una repubblica non sappiamo quanto la Francia e la Russia avessero molte cose non in comune
Nella nella nell'impianto fino al pianto istituzionali mentre magari tra l'Italia e la Russia poteva essere un elemento di di di questione la l'elemento monarchico grazie
Se non c'è l'altro fra loro la la professoressa Cirigliano e poi
Come risponde dovuto sarà donata come volete voi abrogare o no
Io volevo dire una serie di cose innanzitutto perché punto diciamo Sosa dette molte cose interessanti al punto da da Maria Teresa Giusti Garavaglia Giulio Bianchi e comincia un attimo dalla questione che posso Matteo Napolitano
I russi si sentono europee io credo che i russi sentissero profondamente europei più che mai durante tutto l'impero zarista da Pietro il Grande in avanti
E
Diciamo penso che la questione per le élite russa intendo élite politiche élite intellettuali ti si sancì fosse proprio dubbio anzi sono come dire sposta possiamo dire che una delle linee interpretative della politica russa
In Europa in particolare tra settecento il Novecento e questo è accreditasse come una grande potenza europee
E naturalmente il punto di svolta in questo Pietro grande lo fa già lo fa tra l'altro con cui e poi Caterina seconda
Come dire segue la sua scia Caterina seconda apre il Ina Casa delle sue istituzioni dei suoi istruzioni che sono diciamo un momento importantissimo di questa trasferimento diciamo nell'Illuminismo in Russia con questa affermazione lapidaria
La Russia è una potenza europea
Che proprio diciamo un'affermazione una rivendicazione della volontà e quindi tutta la loro politica va lì poi quando si sviluppa la cosiddetta intellighenzia cioè il ceto intellettuale questo incidente rituale profondamente europea iniziato al punto da suscitare l'idea ilarità
Di alcuni intellettuali europei per esempio Carlo Marx ogni tanto arida che dici ma possibile ma anche i russi leggano traducano prima di tutti tutte le cose che vengono scritte in Germania e in Francia
Sono cioè sono proprio bulimici rispetto alla cultura europea c'era una fame d Europa quindi da questo punto di vista io credo che parlando dell'impero zarista diciamo su questo il proprio è un cartoon tratto suo costitutivo
Poi la questione
Allora per quanto riguarda sovietica io adesso non mi soffermo magari appunto Maria Teresa vorrà dire qualcosa perché naturalmente qui le cose cambiano da tanti punti di vista anche se io credo che possiamo dire che rimane un un pezzo del sistema Europa quanto meno dal punto di vista e invece vorrei dire una cosa sull'oggi perché mise
Però anche sull'oggi a questo punto diciamo così diciamo la contrapposizione che stiamo vivendo
E tale per cui sia dal punto di vista agli Europei che dal punto di vista dei russi c'è quasi un voler dire la Russia ormai fuori dall'Europa ai margini dell'Europa proiettata io ne ho sentite di tutti i colori e proiettata ormai verso l'Asia egli ha dice la Russia senza tutti e due i continenti europea sia questo per per geografia e anche per popolazione eh perché è una popolazione multietnica molto mista eccetera
Dopodiché a me sembra un dato abbastanza acquisito basta appunto quindi riallacciò le cose volevo dire prendendo spunto da una cosa molto importante che ha sottolineato Maria Teresa quella sulla tradizione dei ministri degli esteri
Il ministero degli esteri russi sono l'incarnazione di questa tensione verso l'Europa di questa profonda europeizzazione delle élite
E che differenza probabilmente la Russia dalla Cina che questo diciamo se non adesso volesse mettere diciamo sulla semplificazione accidente contro il resto del mondo no che adesso va di moda
Questo è anche il problema della Russia la Russia è Europa ma è anche molto altro
E questo naturalmente crea tanti problemi però adesso noi posso ferma su questo che io mi preoccupo proprio di questi temi quindi insomma diciamo non voglio non voglio deragliare invece mi riallaccio alla cosa importante che sottolinea riferisce proprio così questa è una tradizione molto molto debole
Della quale però vanno molto fieri è chiara dice appunto dal Congresso di Vienna in avanti quanto meno e che porta da alcuni diciamo momenti di tensione sistematiche all'interno del governo zarista
Cioè lo lo dico diciamo con parole semplici inizi degli esseri guardano dal con la puzza sotto al naso
Nel guai gli altri ministri in particolare dai ministri degli Interni ci sono diciamo in via riservata a danno dei giudizi perché loro sono i russi europei come del resto definivano saggio loro sono quelli occidentalizzata e sono quelli che e invece come dire il mese l'intenso dei rozzi no che sono legati a adesso lo so semplificando però davvero c'è questo senso molto orgoglioso di questa persona
E giustamente diceva Maria Cristina Pezzoli si trasmette anche durante pietoso Vieri per esso
Tu hai evocato Ciceri ma Cicelyn viene chiamato lì a firmare Brest-Litovsk perché perché i bolscevichi non vogliono mettere la firma sotto quel trattato così umiliante chiamano un diplomatico nella vecchia scuola per andare a mettere la firma sotto il trattato che sacrifica tutti quei territori è però la tradizione rimanevo a quanto meno negli anni Venti e molto valorizzata e i perché è una tradizione appunto che diciamo proietta la Russia dentro l'Europa in modo anche sofisticato perché così sono persone che sanno fare bene il loro lavoro e poi volevo dire tante altre cose per la verità
La questione degli stretti perché ritardi sia degli iscritti è importantissima
Io volevo diciamo quando ha detto quelle cose che permette di corsa volevo solo precisare che comunque la linea dell'ONU della dell'impero zarista nelle guerre balcaniche nel momento in cui entra in guerra
è ancora abbastanza la linea figli c'è il meglio che gli che la linea loro tradizionale meglio degli stretti rimangano nelle mani di una potenza debole leggi tradotto gli ottomani
E che non finiscano nelle mani di una potenza forte aggressiva che capace se noi diciamo voglio automatica mantenere come dire una forma di pressione o quanto meno di trattativa
Il problema è che lì le cose cominciano a cambiare quando arriva da da quando l'Imam Fontana Sanders viene nominato lì alla fine del tredici e pacchiano dei tedeschi nel quattordici ci sono luoghi i tedeschi diversamente
Arrivano dagli ebrei nella Breslau nel mare cioè lì a quel punto non ci stanno i tedeschi che si fa un po'e quindi diciamo la cosa comincia a cambiare però la politica estera USA rimane molto cauta su su questo sulla sterzata
Finché come dicevi tu non arrivano i bombardamenti ai costi dei diciamo alla fine di ottobre i bombardamenti diciamo degli ottomani
Quelli segnano l'inizio della guerra Davis ingresso la fine della speranza eletto mai se mantengano neutrale che viene coltivata da alcuni insensata mente perché voi si capiva che ci stanno gente destinando un po'di tempo e quindi diciamo questa speranza la coltiva qualcuno altri capiscono dove si sta andando però quelli si vede qual è il problema strutturale
La Russia aveva una debolezza sul piano militare navale
E e i programmi di riarmo si sarebbero completati nel mille novecentodiciassette
Questa è una delle considerazioni che sta nella testa e la Germania
Diciamo alla vigilia della guerra ci vogliono tre anni al completamento degli dei piani di riarmo e la debolezza sta principalmente sul mare che è una costante suturare l'impero zarista sul mare e debole da l'ha dimostrato
Con la guerra contro il Giappone ha dimostrato in tante occasioni
Per cui loro li Giuliano dice va bene insomma diciamo quelle è una scommessa che e quindi sono riluttanti a un certo punto quando capiscono che ci sono segnali positivi che vengono dalle potenze
Dell'intesa non sembra vero di poter cogliere questa questo questa che era poi lo il loro sogno più ardito no quello di arrivare a Costantino
E e quindi diciamo poi c'è anche una questione nel momento in cui comincia la guerra i distretti vengono chiusi per lo smercio del grano questo è Aayla pedofilo fa vedere tu lo lo usi e logiche in quell'anno è un problema importante perché quello contribuisce allo strangolamento commerciale dell'intero e quindi come dire ritorniamo alle questioni quindi si per loro importantissimo e come dire un'alternativa
Diciamo che la Russia ha trovato più recente alla alla possibilità di ad arrivare al alla tanto agognato mediterraneo che per loro è un mare caldo meridionale
Uno dei pochi che hanno a disposizione diciamo più o meno direttamente o indirettamente attraverso il Mar Nero è stato quello di fare una base in Siria
Che qualche modo Vacca eh
E e e anch'egli avesse certamente però insomma diciamo in questa logica in questa logica però la Siria diciamo ha avuto quel sia quella quel padrone poi volevo dire perché alla questione del panslavismo
Secondo me il giudice succede tutto quello che tu hai detto e poi c'è anche un'altra corsa nei in questa cosa del panslavismo
E sono gli obiettivi complessivi dichiarati dall'interno Zeri si sa quando entra in guerra
Poiché come hai detto tu quella è una scommessa molto rischiosa
E ricordiamoci che Stalin prima di essere assassinato nel mille novecentoundici e assassina abbia detto datemi vent'anni di pace di gambero la Russia magari vent'anni di pace infatti quando svolti si fa trascinare da sua meritata nella vicenda della Bose della verso imbufalito
è imbufalito naturalmente appunto emessi ed essere in Russia vanno per i fatti loro perché sentono che e la competenza e la loro però in quel caso solvibili aveva vietato di farsi impelagati in qualsiasi tipo di pro dico di di questione e le questioni principali a quel punto erano diventate quelle Kohlhaussen Ungheria
Fondamentalmente quindi la scommessa è molto rischiosa allora sulla spiegazione del perché le evitano se decidono di fare questa scommessa che poi sarà fatale per l'intero secondo me la migliore ricostruzione da Dominique Clemente
Nel libro che ha pubblicato che conoscitore raffinatissimo delle élite zariste davvero secondo me il migliore che c'è
E nel mio piccolissimo
Io ciò questa come dire questa lettera di Gregory sul vescovo il sempre lui nel mille il principe è uno dei terreni ed erano tre fratelli principi loro e il nuovo loro due il primo è morto durante la prima rivoluzione russa
Ma Dieni Gregory sono tutti e due dei protagonisti del neo larghissimo che la versione liberale del panslavismo
E nel mille novecentonove
Dopo la crisi di Bossi all'umiliazione subita dall'impero zarista formulo fra l'ultimatum e loro devono perché sta lì negli anni ha detto il non possiamo entrare in guerra dopo che il disastro
L'uso giapponese non possiamo quindi loro si tengono l'ultimatum della Germania
Scrive tombe scavate poi litiga col suo corrispondente che era un suddito austriaco di origine polacca un filosofo
Gli scrive questa cosa diciamo è una cosa la della gravità gli al signor figlia Song dice non si rendono conto
Perché noi adesso abbiamo dovuto ingoiare questo mediazione non potremmo ingoiare in futuro un ultimatum
E a me questa e questa cosa mi fa sempre molta impressione perché voglio diventato uno importante del ministero diverse però diciamo in parte anche dei venti attribuisce importanza non ha questa frase ma la logica
La logica era che anche se non si era pronti altri nomi altri bocconi amari nel teatro balcanico non si potevano più ingoiare pena la perdita di status da grande potenza secondo me questa è una cosa che fa capire molte cose della politica nella Russia di ieri
E anche oggi e anche oggi anche se la scommessa è molto rischioso
Poi cioè il panslavismo dicevo l'agile dire secondo me c'è anche un altro elemento ed è il fatto e quando l'Inter o meno era proprio perché la scommessa rischiosa deve dare degli obiettivi qualitativi elevati
Cioè l'intero si diciamo si propone come cioè non può andare in guerra solo per guadagnare dei territori va bene quel perché questo non non regge la legittimazione c'è una missione storica e la missione storica che viene squadernato fra e la missione storica dell'emancipazione dei popoli sotto senza Stato sottoposti al giogo tedesco e al gioco magiaro e poi anche al gioco turco quando la Turchia Enrico letta questa cosa viene squadernato in tutte le salse sia dei vertici politici che da vertici militari con una serie di appelli che poi fanno parte della competizione Inter imperiale durante la prima guerra mondiale cioè cercare di frantumare
Il contesto multietnico dell'impero rivale con il quale esse combattendo
Quindi secondo me da questo punto di vista diciamo questo ci aiuta a spiegare pure perché loro hanno tanta difficoltà a sacrificare gli interessi dei popoli balcanici no perché quando vanno comincia la guerra con la Sandrelli ai grandi i canali RAI cioè il il capo delle forze armate fa l'appello ai popoli oppressi dell'Austria Ungheria
E dice adesso arriviamo immaginiamo tutti quanti questa è la missione storica dell'impero zarista
Questa è una cosa che è passata un po'dimenticata perché naturalmente quel successo quello che è successo però non va sottovalutata soprattutto per il primo anno di due e poi comunque un'ultima cosa si sa zona off perfettamente ragione
Cioè le critiche che gli fanno sono anche secondo me abbastanza indusse però si leggono un in questa chiave che ti stavo dicendo e poi non ci non dobbiamo dimenticare che Sant'Onofrio
Appunto condivide con altri ministri degli esteri il destino dell'isolamento
In patria stanzona ossa
L'anno dopo nell'estate del mille novecentosedici viene licenziato Introbio Como
Per la questione polacca quindi ancora sul tema Neos Gualdo anzi sul tema dei temi del neo islamismo cioè il tentativo di ricucire la frattura profonda che c'è tra russi e polacchi
Quando ormai la poi i buoi sono già scappati dalla stalla perché la Polonia stava già sotto occupazione tedesca ma comunque se la zona servite diciamo ci tiene moltissimo a dire noi dobbiamo competere con gli Imperi Centrali
Dicendo ai polacchi che siamo noi i miei nonni tedeschi che gli possono dare l'autonomia ma anche molto ampia
E viene licenziato va in tutta sarda stile Rousseau va in vacanza cinque giorni quando torna non trova più il ministeriali si rimette Jurman che che il primo ministro lo fa fuori con il consenso anche di molti altri miniserie lo zar nel senso che non era niente affatto contento di dover fare queste concessioni diciamo alle rivendicazioni nazionali polacche
Va bene scusate ho parlato anche troppo
Mi fermo
Qualche nuovo mondo velocemente no voi finalmente anche Labolani sostenuta dalla Francia dall'alto in tutta quell'azione quindi Lozano e contro Saso naufraga appunto poi morirà Nizza lo coglie lineare con dopo la e sulla i russi si sente si sono europei mondo Mary si sentono europee sono europee
Mi è vero che la Russia per metà dagli Urali e poi Asia
E però anche nella tradizione letteraria pensiamo a Tolstoj Anna Karenina Guerra e pace dove parla un francese una carriera parla inglese questa aspirazione anzi questa ambizione no a sentirsi europei viaggino quindi interessi verso la cultura italiana francese inglese e quindi questo c'è molto più complessa la situazione in Unione Sovietica perché l'Unione Sovietica
è un uovo intero che indica può ingloba tutte queste Repubbliche che sono poi soprattutto le Repubbliche asiatiche musulmane quindi lì c'è un problema anche di religiosità no di religione l'approccio verso la religione
Però la la politica estera russa si sovietica anche una distanza si è sempre mossa verso l'Europa cioè cercare accordi firmare come dicevo prima parti bilaterali e quello che dicevi tu è molto interessante sul rapporto mise gli estremisti degli interni
Questo si vede meglio quando la diventa nuovo Sovietici dice quando comandano i soldi perché è vero che i ministri degli esteri sono molto più preparati un Milito
Di livello che non condivide le posizioni del Comintern perché a comandare voi all'INPS nel ministero degli Interni
E gli uomini del ministero degli Interni vengo dal partito comunista sono bolscevichi alzi bolscevichi e sono più indiretti
Parlando come diceva Giovanna questo è certo e spesso lei decisioni sono contrastanti
Anche sulle questioni propagandare il Comintern respinge per esempio per fare una certa propaganda e ministero degli esteri non è d'accordo anche nei rapporti con l'Italia del riconoscimento eccetera e apertura verso il fascismo ci sono delle percezione diverso e degli interessi e del Paese quindi questo sicuramente giusto
La questione invece delle tornando all'Europa i concetti le categorie sono cambiate storia essere così all'estero cosa dell'Ovest
Se no adesso parliamo di ingresso della Moldova nell'Unione Europea e della Georgia
Sono europei alla se sono europei georgiani sono europei i russi
O no quando c'era stata anche una discussione dico ricordiamo Pratica di Mare il due mila due di farli entrare nella NATO che purtroppo è andata a finire così tutta da ballare però adesso c'è una certa propaganda diciamo così da parte nostra
Che cerca di ribaltare un po'tutto quindi non c'è più in quella contrapposizione Est Ovest politica che c'era prima cioè un'Europa orientale Europa occidentale ora se noi diciamo che Giorgianni pare Paese cautelarsi con tutto il rispetto possa entrare in Europa
E allora gli reputiamo europei come abbiamo ritenuto europei ungheresi rumeni polacchi e qui quindi il panslavismo sei andato a far stringere una vogliamo fare tra l'isola e quindi è è un discorso eh io non esco ai fini seguito appiattito allora sono europei la risposta questa secondo me poi non so Giuliano come la certo Boy ai fini della politica estera internazionale le cose sono l'approccio diverso
Quindi non so cosa sì anche sulla missione storica un'ultima cosa che mi ha fatto molto è vero
Che i russi e coi sovietici hanno sempre cercato di divide et impera di dispiegare le forze nazionali all'interno degli altri imperi inventandosi la frase ci hanno chiamato loro
Questo è successo per la Polonia quando è stata invasa è successo per l'Ucraina il don basse c'hanno chiamato loro
Quando l'Armata Rossa entrata Belgrado nell'ottobre del quarantaquattro entrata uscita tra l'altro ricordiamoci che l'arrivo se l'avesse liberato praticamente da sé col fondi Tito dei dati anche dagli inglesi ma insomma i milioni di rubli dati dalla Russia poi il l'Armata Rossa entrata a Belgrado perché c'era stato un accordo fra Tito e Stalin
Che l'Armata Rossa sarebbe entrata e di uscita no per cui c'è se poi c'è stato quel problema della guerra fredda e la Jugoslavia non era né a destra mia sinistra esterne a Ovest però questa questo night motiva dobbiamo difendere i cugini serbi dobbiamo difendere gli slavi curati che ci hanno chiamato per giustificare le guerre questa è stato il votive della politica estera sovietica per giustificare interventi e guerre
Qui è la somma è stata
Sì sì ricordo ritrova
Inizia lei
Allora e per quanto riguarda panslavismo inizia nella storica assolutamente accogliendo l'impiego grazie
I russi sono europei da ne parlavamo prima del pedigree che avevano i ministri degli esteri russi e questo in qualche modo si dice che dove la Russia si collocava
E d'altra parte non c'è una sola pagina penso di un manuale di storia dell'Europa in cui non compaia la Russia da qualche parte poi come compaiano
Dalle alto davvero salario ovviamente
Nella storia delle relazioni internazionali ma penso non ci sia dubbio sul fatto che la Russia sì a parte del dell'Europa e poi sicuramente anche anche altro e nel corso del tempo anche la Russia a mi sono in qualche modo scelto a che cosa da ripreso Pozzi anche nel perseguire meglio alcuni quelli che hanno i loro obiettivi
Infatti anche a me infatti spesso punta sulla basta prendere il pranzo però prezioso non vuol dire che non è in primo luogo esatto sì sì prendendo nota ma il destino sono d'accordo
E la monarchia allora sì nel senso
Mi è sembrato che allora innanzitutto il rapporto tra i due monarchi tra Nicola secondo e Vittorio Emanuele terzo era molto buono
Avevano diciamo delle sintonie che penso fosse umane
Quindi una certa tendenza a vivere la vita di corte in un certo modo uno
Possiamo dirlo una comune antipatia nei confronti degli austriaci che è un elemento su cui infatti la diplomazia russa ha sempre insistito durante la sua politica di nel tentativo di allontanare di separare l'Italia dalla triplice alleanza
Per neutralizzare il pericolo della Triplice Alleanza che era poi quello che facevano gli alleati francesi e quindi in questo senso si è vero che la Francia era una repubblica e la Russia aveva alzato però questo non gli ha impedito di di allearsi e di rimanere alleati diciamo per per lungo tempo però ecco in questa politica
Di tentativo di neutralizzare l'appartenenza dell'Italia vicinanza dell'Italia ai due incarichi Germani si giocava molto anche la conoscenza di Russia sia vera e si apprezzava dell'anti tripli cinismo e dell'antipatia per gli austriaci che aveva Vittorio Emanuele casse un altro elemento di congiunzione era la corte montenegrina
Perché la Regina Elena ovviamente ma sappiamo tutti che era la figlia del del principio poi diventato Riedel del Montenegro ma aveva vissuto tutt'buona parte della sua vita si era era cresciuta alla corte russa
Parlava perfettamente russo sia lei che le sue sorelle alcune delle sue sorelle erano sposate con dei granduchi Romanoff
E e quindi questo era certamente una un elemento di congiunzione dopodiché ovviamente quando si è arrivati a discutere dell'Adriatico e del Patto di Londra anche ognuno dei due insomma e il re e il far facevano gli interessi della del proprio Paese quindi nessuno dei due come ha felice di dover fare compromessi questo sì
No io se non c'è altro ringrazio il pubblico numeroso intervenuto in sala ringrazio gli studenti della facoltà di Scienze politiche ancora una volta del professor Michele Etta
E a inizio mese arriverà la newsletter in cui daremo chiaramente informazione su quanto abbiamo in calendario per per il mese di dicembre quindi grazie ancora e buona serata