28 AGO 2024
intervista

Pensioni. Intervista a Chiara Saraceno

INTERVISTA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 16:44 Durata: 19 min 5 sec
A cura di Enrica Izzo
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Distorsioni di un sistema pensionistico ormai inadeguato ai cambiamenti nel mondo del lavoro.

La riforma Dini introdusse un elemento di equità attraverso il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo.

Ma nel frattempo sono aumentati flessibilità, contratti a tempo determinato, part-time spesso involontario.

Il risultato è una carriera lavorativa discontinua, con bassi salari.

Il rischio di generare futuri anziani poveri.

Queste categorie di lavoratori non possono permettersi di creare fondi pensione integrativi: il secondo pilastro previsto dalla riforma Dini per loro non è
praticabile.

Dubbi di legittimità sul prelievo obbligatorio sul Tfr, che comunque presuppone che si sia dipendenti.

Anche le aziende sono tendenzialmente contrarie.

Un sistema pensionistico poco trasparente e sottoposto a cambiamenti continui.

Per scongiurare il rischio di creare una generazione di poveri anziani si potrebbe seguire un modello già esistente in Danimarca, Svezia e Olanda: una pensione universale, uno 'zoccolo minimo', da sommare alla pensione contributiva ed eventualmente ad un fondo integrativo.

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