La riforma Dini introdusse un elemento di equità attraverso il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo.
Ma nel frattempo sono aumentati flessibilità, contratti a tempo determinato, part-time spesso involontario.
Il risultato è una carriera lavorativa discontinua, con bassi salari.
Il rischio di generare futuri anziani poveri.
Queste categorie di lavoratori non possono permettersi di creare fondi pensione integrativi: il secondo pilastro previsto dalla riforma Dini per loro non è … praticabile.
Dubbi di legittimità sul prelievo obbligatorio sul Tfr, che comunque presuppone che si sia dipendenti.
Anche le aziende sono tendenzialmente contrarie.
Un sistema pensionistico poco trasparente e sottoposto a cambiamenti continui.
Per scongiurare il rischio di creare una generazione di poveri anziani si potrebbe seguire un modello già esistente in Danimarca, Svezia e Olanda: una pensione universale, uno 'zoccolo minimo', da sommare alla pensione contributiva ed eventualmente ad un fondo integrativo.
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