Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Un giorno da radio radicale buongiorno da Roberto Spagnoli per ritrovate per ritrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì ventidue agosto del due mila ventiquattro
Torniamo in onda dopo qualche settimana di pausa estiva e torniamo in onda riparlando di integrazione europea dei Balcani occidentali
Open Balkan un passo sbagliato nella giusta direzione questo il titolo di un articolo pubblicato su Osservatorio Balcani Caucaso balcanica o coso punto org
Se eseguite passaggio Sud-Est e avete sentito parlare di Hogan by car perché ce ne siamo occupati varie volte
Pensata come alternativa alla cooperazione
Unione Europea l'iniziativa promossa da Serbia Albania Macedonia del Nord si prefiggeva di creare un mercato comune regionale per permettere la libera circolazione di merci servizi capitali e persone ma se è fallita e dei motivi del suo fallimento e scrive appunto Sava Mirkovic e questo articolo pubblicato due giorni fa il venti
Agosto l'iniziativa open banca nota anche come Minisci anche Renata come un progetto di cooperazione regionale tra tre Paesi dei Balcani occidentali Albania Macedonia del Nord e in Serbia
Di fronte allo stallo del processo di allargamento i leader dei Paesi dei Balcani occidentali non riuscendo a mantenere le promesse di un futuro europeo fatte cittadini si sono trovati a dover affrontare una situazione particolare
La prospettiva europea della regione se pur non del tutto perduta appariva decisamente ridimensionata dalle affermazioni dei più alti funzionari dell'Unione Europea secondo cui l'unione doveva riformarsi prima di accettare nuovi membri
Così come dice l'articolo di Sala Mirko dice che poi prosegue dopo lo stop all'allargamento annunciato nel due mila e quattordici dall'allora presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker ai Balcani occidentali è stato offerto un premio di consolazione il cosiddetto processo di Berlino
Anche di questo abbiamo parlato molte volte da passaggio a sud-est un'iniziativa di cooperazione regionale promossa dalla Germania
Si è trattato dell'ennesimo trasferimento di responsabilità un progetto di cooperazione ideato all'interno dell'Unione europea e poi affidato i Balcani occidentali che lo dovevano implementare sviluppare ulteriormente
Open banca non voleva essere l'esatto contrario un progetto autoctono sviluppato da il leader dei Balcani occidentali desiderosi di mostrarsi capaci di promuovere la cooperazione regionale
L'iniziativa è stata lanciata nell'ottobre del due mila diciannove con una dichiarazione firmata a Novi Sad dai leader dei tre Paesi coinvolti a cui sono seguite altre due dichiarazioni congiunte firmati a Tirana e o Reed
L'idea era quella di creare un mercato comune simile a quello dell'Unione Europea per permettere la libera circolazione delle merci e dei servizi dei capitali e delle persone insomma le cosiddette quattro libertà
Ognuno dei paesi coinvolti ha percepito i possibili vantaggi dell'iniziativa a modo suo e qui arriviamo a uno dei dei dei punti della questione
Analizzata appunto da Sava a Mirko vice
Per l'Albania
L'apertura del confine con il Kosovo avrebbe permesso agli albanesi di entrambi i Paesi di godere delle quattro libertà senza alcun vincolo
La Serbia invece auspicava una distensione nei rapporti con il Kosovo in quella che avrebbe potuto essere vista come una normalizzazione informale delle relazioni tra i due Paesi
Infine per la Macedonia del Nord l'iniziativa avrebbe rappresentato un'occasione per riconquistare slancio politico nel contesto regionale
Dopo che gli accordi di Prespa e il conseguente cambio di nome del paese avevano lasciato l'amaro in bocca alla popolazione e all'élite politiche locali
Gli accordi con la Grecia che appunto hanno risolto il contenzioso sul nome ufficiale della Macedonia che da allora si chiama appunto Macedonia del Nord
Prosegue Sava Savani Ercoli certo
Nonostante l'entusiasmo iniziale oggi l'iniziativa open banca non sembra ormai giunta ad un punto morto le ragioni di questo fallimento sono molteplici
L'insuccesso è in parte legato alla struttura stessa del progetto promosso principalmente dal presidente serbo Aleksandar Vučić
E dal primo ministro albanese Edi Rama quindi da due leader politici disposti ad appoggiare iniziative regionali solo se possono trarne benefici sul piano della politica Interna
Secondo open banca non è mai riuscito a coinvolgere altri Paesi della regione come Montenegro Bosnia-Erzegovina Kosovo che anzi sono rimasti scettici nei confronti dell'iniziativa gli hanno preferito partecipare al processo di Berlino
Terzo i cambiamenti geopolitici provocate dall'aggressione russa all'Ucraina hanno spinto l'Unione europea a fare un'inversione di marcia nella politica di allargamento nel marzo di quest'anno infatti ricorda giustamente Mirko vice
L'Unione europea ha deciso di avviare i negoziati di adesione con la Bosnia Erzegovina qualche mese prima anche Moldavia e ucraina hanno ricevuto il via libera all'apertura dei negoziati
Il rilancio del processo di allargamento ha fatto passare in secondo piano lì iniziative come open Balkan concepite come un'alternativa alla cooperazione promossa dall'unione europea
Allo stesso tempo il rinnovato impegno politico dell'Unione europea nei confronti dei Balcani occidentali aria attualizzato la questione della cooperazione regionale e tratto ne parleremo tra poco con un altro articolo sul su questo questa era la cooperazione regionale
Il processo di integrazione europea prosegue l'articolo non può prescindere dal dialogo e dalla ricerca di soluzioni ad alcune questioni con cui lei società post belliche come quelli jugoslavi e inevitabilmente si confrontano
Una revisione del processo di Berlino chiaramente finalizzata all'integrazione dei Balcani occidentali all'Unione Europea potrebbe essere un buon punto di ripartenza
Fissando un traguardo preciso
Il processo di Berlino riuscirebbe a trasformarsi dall'ennesima iniziativa paternalistica ideata dei burocrati da fuori in un progetto abbracciato con entusiasmo dei paesi dei Balcani occidentali
è un segnale positivo in questa direzione nota Mirko diceva il fatto che nel due mila e ventitré il summit annuale del processo di Berlino si è svolto a Tirana
A differenza degli anni precedenti cui ad ospitare il vertice sono stati i Paesi dell'Unione europea qualche anno fatato fuorché la volta dell'Italia a Trieste
Pur essendo per lo più simbolico questo cambiamento ricalca una delle poche idee che l'iniziativa open banca ne è riuscita a promuovere con successo
Cioè quella di mettere in chiaro che si tratta di un progetto coerente con protagonisti gli attori locali e con al centro l'idea del mercato comune regionale ed europeo
Il piano allineamento dei Balcani occidentali alla politica estera e di sicurezza comune dovrebbe essere un requisito imprescindibile per l'avanzamento della Regione verso l'Unione Europea evitando così che la Russia sfrutti le faide interne alla Regione
Tale allineamento si rende necessario nell'attuale fase di riassetto dell'ordine globale in cui l'Unione europea non può permettersi di avere al suo interno un altro leader come Obama
L'attuale congiuntura geopolitica dunque come si avvia a concludere restava Mirko vice si è rivelata cruciale per il rinnovato impegno dell'Unione europea nei confronti dei Balcani occidentali ma anche per la fine del progetto open Balkan
Pur fallendo nel raggiungere la maggior parte degli obiettivi prefissati o per Banca è riuscito in parte a colmare il vuoto politico e strategico creato sì come conseguenza della cosiddetta fatica d'allargamento il premier albanese e dirama ha affermato che iniziativa open Banca ha raggiunto il suo scopo inviando così un chiaro messaggio che l'Albania si sta focalizzando su altre priorità
Il futuro della cooperazione regionale nei Balcani occidentali passa dunque da un chiaro progetto di integrazione europea promosso da Brussel e privo di teatralità e giochi politici come quelli messi in atto dai leader balcanici durante l'esperimento opera vacanti
Ecco l'ho letto integralmente questo articolo di Sava Mirkovic pubblicato due giorni fa il venti agosto sul sito internet di osservatorio balcanica o caso la carica coso contorno perché appunto
Mette appunto fa un punto importante sul processo di integrazione europea dei Balcani
Occidentali open banca non passo sbagliato nella giusta direzione questo il titolo
Dell'articolo in cui si parla anche del del della cooperazione regionale della caducità del suo futuro
E allora parliamo della cooperazione regionale restiamo sul sito internet di Osservatorio Balcani in Caucaso andiamo un articolo è stato pubblicato il ventisei luglio
Di di Angela ma di Balcani occidentali cooperazione fuori dal ghetto
Cancella mai di ha intervistato Anna Cristina Osca fondatrice e presidente del think-tank e stima con sede a Bitola in Macedonia del Nord e ricercatrice della Fondazione greca egli a me pare e con lei evidenziano Amati a ne ha parlato di sfide potenzialità della cooperazione regionale nei Balcani occidentali e perché questa proprio la prima domanda è proprio quella che valutazione dare dell'attuale situazione della cooperazione regionale dei Balcani occidentali e risponde Anna
Prestino ska nel gli ultimi due decenni la cooperazione regionale dei Balcani occidentali sia sempre più intensificata tanto che oggi non vi ha una sola area in cui non sia presente un'iniziativa More o un'organizzazione di cooperazione regionale
Oltre alla società civile
E alle amministrazioni locali la cooperazione coinvolge anche le imprese e il mondo accademico non sono però del tutto convinta che l'aumento quantitativo delle iniziative sia sempre stato accompagnato da un salto di qualità
Ci sono tante nuove iniziative che cercano di generare un impatto positivo spesso però diversi progetti attività si sovrappongono e non sempre riescono a produrre gli effetti desiderati e a creare legami più stretti tra i Paesi nonostante alcuni progressi compiuti su questo fronte servono dunque ulteriori sforzi per ottimizzare la cooperazione in modo da incoraggiare iniziative capaci di produrre un impatto sociale ossia di raggiungere risultati tangibili che cittadini e riesco ad associare alla cooperazione regionale
Inoltre prosegue il più avanti Anna prestino ska
Occorre impegnarsi per estendere la cooperazione all'intera area balcanica ci sono diverse iniziative regionali a cui partecipano i sei Paesi dei Balcani occidentali mancano però progetti capaci di coinvolgere anche altri Paesi come Grecia Bulgaria Croazia Slovenia Romania
Dobbiamo superare l'idea che i Balcani occidentali sia una sorta di ghetto extra Unione europea
Tale cambio di prospettiva contribuirebbe non solo all'euro all'europeizzazione dei Balcani occidentali ma anche al superamento dei disaccordi tra alcuni Paesi candidati e Stati membri dell'Unione europea
Come quelli tra Macedonia del Nord e Grecia tra Bulgaria Macedonia del Nord tra Albania e Grecia tra Serbia Croazia quindi dice ancora anziché focalizzare la cooperazione esclusivamente sui Balcani occidentali ci dobbiamo impegnare per instaurare e rafforzare i legami in tutta la regione balcanica altrimenti rischiamo di assistere al moltiplicarsi di iniziative con un numero di partecipanti ridotto come open Balkan appunto
Che potrebbe alimentare il rancore tra i Paesi esclusi e quindi minare la cooperazione regionale
Poi l'intervista va avanti Gentiana Amati chiede ad Anna Cristina Oscar di sul ruolo della società civile ma più avanti chiede di spiegare nel dettaglio alcune delle principali proposte avanzate nel report Dell'Atti intenti stima per accelerare il processo di integrazione europea e risponde Anna questi nasca
L'Unione Europea può portare avanti il progetto di allargamento senza mettere a repentaglio il proprio funzionamento interno
Siamo favorevoli all'estensione del sistema di voto a maggioranza qualificata tutti gli ambiti pur essendo consapevoli che si tratta di una questione complessa legata ad un più ampio dibattito riguardante il processo decisionale del Consiglio dell'Unione Europea
E per questo punto il sente anche in questo report propone un percorso graduale propone una maggiore flessibilità per esempio del processo decisionale questo contribuirà ad accelerare l'integrazione europea dei Balcani occidentali
L'accelerazione non deve però andare a scapito della qualità perché il percorso stesso è una garanzia della capacità dei Paesi candidati di attuare le riforme necessarie e allinearsi all'Unione Europea insistiamo affinché la Commissione europea definisco un'agenda più ambiziosa con ulteriori raccomandazioni che scadenze intermedie e qui Cristina scaffale esempio della il caso della Croazia che ha condotto i negoziati sulla base del cosiddetto parte una reato per l'adesione
L'adozione di specifici piani di azione in collaborazione con i Paesi candidati sostiene restino ska in questa intervista regionali potrebbe contribuire a velocizzare il processo andrebbero definiti anche alcuni traguardi intermedi e i Paesi che li raggiungono dovrebbero tenere in cambio incentivi concreti per l'adesione stimolando così un circolo virtuoso inoltre bisogna aumentare la capacità della Commissione europea
Ma anche dei Paesi candidati la Commissione dovrebbe destinare maggiori risorse alla politica di allargamento considerando che negli ultimi anni il numero di Paesi che hanno aperto i negoziati di adesione aumentato in modo significativo
Anche i Paesi candidati dovrebbero stanziare maggiori risorse e farne il miglior uso possibile dando priorità alla riforma della pubblica amministrazione spina dorsale del processo di adesione
Quanto alla società civile penso che debba essere maggiormente coinvolta una politica di allargamento in modo da poter mettere a disposizione le proprie competenze e partecipare al monitoraggio l'elaborazione dei rapporti ombra sul processo negoziale
Ecco ho letto alcuni passaggi di questa intervista giganti a Ramadi ad Anna Cristina ska fondatrice e presidente del think-tank e stima che ha sede ma c'era del Nord ricercatrice per la fondazione greca ed a me pare ha provato a Couto delle sfide e delle potenzialità della cooperazione regionale nei Balcani occidentali
Nell'ambito del processo di integrazione europea l'articolo è stato pubblicato il ventisei luglio scorso sul sito internet di osservatorio balcanica o caso lo trovate pur su Balcani calco sul punto Organ
Una delle questioni cruciali sicuramente per quanto riguarda l'Unione europea ma anche i Paesi in particolare dei Balcani occidentali che sono coinvolti nel processo di integrazione quello della immigrazione l'appunto per l'Unione lo europea la male altrettanto per i Balcani
Sia i Paesi che fanno parte Unione europea sia quelli che hanno in corso il processo di integrazione e qui a il discorso ovviamente ci porta alla rotta balcanica e c'è un articolo pubblicato il diciannove agosto un articolo di Stefano Giantin sul Piccolo di Trieste
Che parla del crollo della rotta balcanica i rintracci il dei migranti sono calati il settantacinque per cento
E ma c'è il Friuli-Venezia Giulia gli arrivi sono più che dimezzati ma questo punto scrive l'articolo di Giantin e grazie alla sospensione del di Schengen e al peso della vigilanza rafforzata nei vari Paesi
Un'analisi
Sì dettagliata di questo di questo del dei flussi appunto lungo la rotta balcanica la stanno conducendo due
Due studiosi soli professori triestini mica e Hume Kant e secondo i quali la rotta balcanica non sia prosciugata perché sono i confini più rigidi che la rendono invisibile
Intrami segnano professore geografia uno a Trieste l'altra Bologna e stanno lavorando a un progetto di ricerca europeo per mappare il fenomeno sul campo e resto sempre sul
Ma sul Piccolo di Trieste
L'articolo di Stefano gelatine al diciannove agosto il giorno dopo c'è questo articolo appunto omicidi Valeria Pace che sente appunto i professori Dragan Hume che e Claudio mica
E l'irrigidimento dei confini a eventualmente portato ad aumentare l'invisibilità della rotta un un percorso già difficilmente fotografabile con dati quantitativi per la sua stessa natura
Per il professore Hume che i dati Frontex diffusi attorno a Ferragosto quindi con appunto
Un calo del settantacinque per cento di rintracci lungo la rotta non sono facilmente commenta vedi perché non sappiamo come sono stati raccolti inoltre i numeri da soli non riescono a fotografare la complessità della rotta
Certo scrive
La Valeria Pace
Dal confronto con altri dati perché esistono sul fenomeno è possibile riscontrare che effettivamente ci sia un calo ma è difficile individuare a cosa esso sia dovuto esattamente la l'organizzazione teatrale per l'emigrazione delle nazioni unite ad esempio raccoglie
Dati sulle registrazioni dei migranti nei campi dei Balcani occidentali nel due mila e ventidue erano state censite centonovantadue mila presenze oltre centosessanta mila nel due mila ventitré aggiunto a Mila ventiquattro invece il dato era sulle ventiquattro mila presenze
Non sono numeri piccoli ma indicano che esiste un certo declino anche se non sono noti i dati che riguardano chi non si ferma nei campi questo lo rileva il professore mica una delle spiegazioni che non ci diamo è che dal novembre del due mila e ventitré sono stati chiusi tutti i campi nella sede del Nord
Prosegue ancora il professore dunque è difficile dire se questi numeri corrispondano relativo declino della rotta con cambiamento del sistema di accoglienza e di conseguenza anche dei migranti che entrano nelle statistiche
Ma se si guarda i dati raccolti a Trieste dalla Rete
Delle associazioni che si occupano dei migranti in Piazza della Libertà sono abbastanza in linea con gli anni precedenti
Si passa qui sempre professor mica che parla si passa dai tredici mila presenze del nel ventidue
Sedici mila nel ventitré e oltre sei mila fino a luglio di quest'anno
Corrisponde ad una riduzione minima degli arrivi di circa il quindici per cento ovviamente rimarca invece professore un ex i dati si riferiscono sempre solo alle persone che vengono intercettate per alcuni passaggi così veloce che non vengono mai censiti
Passano solo un paio d'ore in piazza Libertà Trieste prima di prendere un treno
E un elemento che si sta riscontrando sul terreno afferma sempre Hume Ca'è che i tempi di percorrenza lungo la rotta si stiano riducendo i numeri appunto scrive Valeria Pace fanno fatica a raccontare la realtà della rotta Hume che mica dunque lo studiano grazie a dati qualitativi in un progetto di ricerca quinquennale finanziato con un con una densa di Granta dalle Roppi hanno resa circa Honsell organismo della Commissione europea che premia progetti di ricerca d'eccellenza
La ricerca che ha ha vinto due milioni e mezzo di euro di fondi
è coordinata dal professor mica che guida un team di ricerca internazionale all'Università di Bologna prevede un intensivo e prolungato lavoro sul campo lo lungo tutti i paesi attraversati dalla rotta
E si concluderà a ottobre del due mila ventisette con interviste ai migranti osservazioni
Nel team ci sono due ricercatrici che lavorano sulla Grecia una sulle isole dell'Egeo e l'altra sulla terraferma
Une Macedonia del Nord
Due in Bosnia e noi ci occupiamo di Trieste della Serbia prosegue vinca in realtà e dal due mila e sedici che studiamo la rotta
Il progetto intitolato
The game il nome che si dà appunto alla percorso della rotta balcanica ne abbiamo anche parlato da passaggio sul desta Suma una mappatura informale della del movimento dei rifugiati lungo la rotta balcanica
Il progetto vuole analizzare l'esperienza della rotta da parte dei migranti ruolo dei campi ma anche la sua dimensione geografiche geopolitica spiega Mika
La rotta infatti si trasforma continuamente a volte per effetto di decisioni prese dai governi a volte per decisioni prese dall'Unione Europea a volte perché i migranti stessi in autonomia si inventano in continuazione nuove articolazioni
Ad esempio nel due mila ventidue confini della Croazia sono diventati molto porosi e questo è corretto a questo è corrisposto un boom di arrivi a Trieste
Dal loro osservatorio l'inasprimento dei controlli e la militarizzazione dei confini hanno portato a far sparire i migranti dagli spazi pubblici lungo quasi tutta la rotta forse ad eccezione di Trieste
Ed anche a far venire progressivamente meno la possibilità di percorrere la rotta in autonomia ora quasi tutti si affidano a qualcuno che gli aiuti a continuare il loro viaggio in modo informale
Rendendo dunque la presenza dei migranti lungo la rotta invisibile ma anche esponendo le ha sempre maggiori rischi a diverse forme di violenza
Perché ho letto tutto questo articolo appunto quest'articolo pubblicato il ventuno e due giorni fa il venti agosto su il Piccolo di Trieste si parla appunto della ricerca condotta da da questo team guidato dal professor Claudio mica che è un geografo insegna geografico lista di Bologna e lavora anche il professor Braga numerica che anche Luciano profondità Università di Trieste l'ho letto perché si parla appunto delle riduzioni lo sentiamo dire
Nostro Governo pare di riduzione dell'arrivo dei migranti si parla solo del Mediterraneo ma non si parla quasi più della rotta
Balcanica ma appunto la riduzione poi non va letta così in senso assoluto ma va analizzata e l'analisi estremamente difficile ci racconta invece un'altra un'altra realtà
A proposito di immigrazione la la l'immigrazione ci porta poi alla questione della cittadinanza che
Tornata di attualità notazione adesso delle Olimpiadi con i successi delle nostre atlete i nostri atleti italiani ma figli di di immigrati
Ecco allora vi segnalo una da questo punto di vista un ragionamento sulla la cittadinanza e sulla difficoltà della della di ottenere la cittadinanza in Italia anche per chi è profugo in Italia una non ha un'intervista che è stata pubblicata lo scorso trenta aprile
Sempre su Osservatorio Balcani in Caucaso un'intervista di Nicole Corritore ai dirà mogli Circe
Che dirà Moggi c'è scrittrice traduttrice di libri dal bosniaco l'italiano arrivati in Italia quattordici anni scappata dalla Borsa in guerra era nata in Jugoslavia
Suo padre è una delle stato unanime è stata vittima del genocidio di Srebrenica oggi gli ramo Icc cittadine italiane bosniaca ma per a è stato un percorso molto molto lungo e questa intervista
Molto interessante racconta che poi la realtà rischi di dice a un certo punto
E dire a molti dice ricordo che quando scadeva il permesso
Permesso di soggiorno avevamo delle ricevute che attestavano la richiesta di rinnovo io ogni volta la dogana iniziamo giustificarmi tirando fuori tutte le carte possibili e immaginabili
Che mi portavo dietro la nostra vita era condizionata dal dover giustificare una volta perso lo status di rifugiato la nostra presenza in Italia
Mia madre doveva sempre avere un lavoro pena la perdita del permesso di soggiorno noi figli dovevamo o studiare o lavorare è appena finita la scuola l'università
Io ad esempio mi sono laureata in lingue e letterature straniere ed è una di quelle lauree in cui di solito ti orienti verso l'insegnamento ma in quanto straniera non poteva accedere concorsi pubblici per insegnare nelle scuole oltre ad essere un tutto diventato molto più complicato e lungo dal punto di vista burocratico di fatto non potevamo non avere un lavoro
Quando mi sono laureato dopo pochi mesi mi scadeva il peso di soggiorno e ho dovuto farmi assumere da amici che avevano un locale per poterlo rinnovare insomma da neo le ore alta nono avuto scelta
E dunque
Domandava Nicole Corritore psicologicamente molto pesante
Anche molto umiliante rispondeva
Invierà mogli Circe e stressante l'idea che dovevi continuamente giustificare il tuo essere qui senza parlare poi di tutti i diritti negati come quello di non poter votare dopo anni che vivevamo in Italia ed eravamo parte integrante della vita del Paese
Poi è arrivato il periodo in questa introdotto l'obbligo del rilascio delle impronte digitali per cui ad esempio mia nonna molto anziane con un glaucoma che la rendeva cieca e l'obbligato dalla questura a fare delle file infinite per prenderle le impronte
Pur essendo totalmente tracciabili entrati illegalmente in Italia con un progetto di accoglienza riconosciuto per anni la nostra presenza nel Paese
è sempre stata sotto una lente d'ingrandimento la parola giusta credo che sia proprio questa essere continuamente umiliati di fronte a un diritto che non può e mai ottenere e sono queste sono parole su cui bisogna meditare anche
A a coloro che dicono che la legge sulla cittadinanza
Va va bene così così come l'intervista è molto lunga
E leggo solo un altro passaggio quando Nicole correttore Chiarelli ramo ci dice ottenere la cittadinanza italiana psicologicamente che cosa ha significato per te
è una nozione che non sono riuscito a elaborare per molto tempo ho continuato ad avere tutta quella serie di Paure che si hanno quando i tuoi documenti la tua cittadinanza sono una fonte di problemi
Ad esempio non mi portavo mai dietro il permesso di soggiorno avevo paura di perderlo
Di essere fermata essere portati in caserma per cui mi capitava spesso di ritrovarmi in giro nel vedere magari carabinieri sentire
E sentire salire la paura di essere fermata questa paura ha continuato ad esistere per un lungo tempo anche dopo aver ottenuto la cittadinanza
Sì mi trovavo in un'altra città pensavo Dio ho lasciato a casa il permesso cosa faccio se mi fermano oppure all'aeroporto mi mettevo nella fila lunghissima dei cittadini extra-europei
Arrivavo al controllo con il passaporto italiano e mi chiedevano scusi ma perché e ha fatto questa fila perché mi sembrava un privilegio
Che a lungo era stato di altri che non ha ancora non mi apparteneva ecco
Dice a un certo punto di Rameau incisi
Forse il più grande cambiamento psicologico è avvenuto quando finalmente dopo tantissimo tempo ho smesso di temere di non poter stare qui
Quando sia stranieri il rapporto con i controlli delle forze di polizia quelli passati delle dogane e così traumatico che ci si mette davvero parecchio tempo a liberarsene
Elvira Mui Circe scrittrice traduttrice
Arrivati in Italia quattordici anni scappava dalla guerra in Bosnia Erzegovina è diventata cittadina italiana e lo è anche cittadina bosniaca ma suo è stato un percorso lungo difficile
Faticoso anche umiliante stressante ecco
Io in questo questo questo questa intervista pubblicata lo scorso trenta aprile sull'Osservatorio Balcani e Caucaso Intervita in età Corritore da da da leggere proprio
Nel dire a molti su questioni di cittadinanza ecco adesso si parla molto di cittadinanza e di consiglio di leggere la questa questa intervista per riflettere anche e sull'assicurarlo alla realtà appunto e la cittadinanza
Chiudiamo con una nota più più leggera quando il calcio univa oltre i confini la storia della Balkan capo un articolo di Simone Mattesi pubblicato lo scorso due agosto sugli giorno al punto net
Non è stato nel mille novecentonovantaquattro andavi c'era l'ultima gara della Balkan capo una competizione che era stata dedicata alle squadre nazionali di club della penisola balcanica e che oggi potrebbe rinascere
Balkan capo Coppa dei Balcani
Scrive Simone maltese era questo torneo dedicato cui esclusivamente alle squadre la penisola balcanica della sua lunga storia cominciata in A centoventinove la competizione si trasformò più volte fino a sdoppiarsi
Con un'edizione dedicata alle nazioni è un'altra la quale invece per prendevano parte le squadre di club
Ecco per capire se la Coppa si giocasse ancora oggi
Dieci squadre sulle ventiquattro classificate la fase finale degli Europei in Germania partecipavano alla Balkan K Ungheria Albania Corazza Slovenia e Serbia con i colori dell'Ipost l'aria e poi ancora Polonia Romania Turchia e Slovacchia Repubblica Ceca che erano unite nella Cecoslovacchia con Bulgaria e Grecia assenti però euro ventiquattro
Il quadro delle squadre balcaniche sarebbe stato pressoché completo dando per buona la partecipazione dell'interezza su così larga al netto dell'assenza di vacanze gonna macellaio del Nord Montenegro e Kosovo che oggi rientrano nell'Uefa
Quella che per ampi tratti della sua storia è stata percepita come una competizione di serie B oggi avrebbe espresso a conti fatti quasi metà delle squadre finaliste agli ultimi Europei di calcio
Insomma anche in occasione del trentennale dell'ultima gara appunto nel novantaquattro un torneo che a suo modo scrive
E scrive Simone ma tesa fatti innamorare generazioni al calcio balcanico è stata lanciato una petizione perché era puntano questa di prendere in considerazione la creazione di una nuova competizione calcistica la Coppa dei Balcani
Per unire questi Paesi e promuovere l'unità nelle loro diversità gli e la pelle l'appello dice a un certo punto usare il calcio per unire una parte divisa del mondo un invito che conclude Simone Mattesi probabilmente ogni appassionato non può far altro che condividere sentendosi pervaso da quello straordinario brivido
Che sono lo sport è in grado di regalare
E appunto somma con queste note
Un po'leggere ma anche che hanno anche un un un risvolto politico ma per il futuro anche dei Balcani insomma chiudiamo
Questo nel supplemento settimanale di passaggio studente supplemento di giovedì ventidue aprile del due mila ventiquattro
Che riprende Sonata abbiamo ripreso dopo una pausa di qualche settimana una pausa estiva
Grazie per l'ascolto ci risentiamo domenica prossima venticinque agosto alle ventuno per una nuova puntata di passaggio sudata il nostro spazio dedicato alle notizie di approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
Grazie per averci seguito un saluto a Roberto Spagnoli è una buona giornata all'ascolto di radio radicale