Forme e scopi della pena legale: crisi o palingenesi?

Ok un saluto a tutti i presenti
A chi ci sta seguendo anche streaming dal canale del Senato
Oggi siamo qui riuniti
Per presentare anche grazie appunto l'intervento di vari autorevoli colleghi relatori un volume del Professore Giovanni Fund Aka che penso sappiate
Professore emerito di diritto penale presso l'Università di Palermo il libro intitolato punizione edito dal Mulino all'inizio di quest'anno
Io darei subito la parola al magnifico rettore di UNITELMA sapienza il professor Bruno a botta sa la vice presidente del Senato Rossomando ci ha detto che arriverà fra qualche minuto però direi di cominciare i lavori dando appunto per l'indirizzo di saluto di apertura la parola al professor Botta prego
Beh così si sente
Va innanzitutto ringrazio il professor Moggi lo ignora così come tutta l'organizzazione
Per questa giornata perché unita alla Sapienza si muove ovviamente a trecentosessanta gradi in diverse direzioni ovviamente per far sì che si possono tutti quanti crescere insieme io sono diventato rettore qualche mese fa son stato dalla Sapienza una vita ovviamente siccome avevamo pensato di farmi fare questa esperienza
Ho iniziato incontrando delle versioni di altissima qualità e ho avuto la fortuna di poter partecipare a tanti eventi ne avete la presentazione di un libro sempre qualche cosa di interessante voglio dire che io sono un chimico che si occupa di antitumorali tanto per far capire che abbastanza lontano tranquillo che fanno i nostri colleghi giuristi ed economisti
Però io sono un grande curioso che è stata la fortuna voglio dire o in qualche modo Line in forza della mia vita
E perciò sono attratto da ciò che conosco meno del ciò che conosco poco e sono tratto ovviamente da ciò che mi viene in qualche modo presentato non ho letto il libro mi è stato presentato in grandi linee ma sicuramente lo leggerò perché sono stati incuriositi innanzitutto Susta incuriosito del curriculum ed essenzialmente dall'esperienza personale dal fatto benché Autori questo rapporto con i detenuti
E devo dire che questo mi fa ripercorrere alcuni passaggi della vita voglio dire
Perché in alcuni momenti per così come mi è stato presentato il Lincoln Autore fa riferimento e fa quasi
Domanda se stesso voglio dire per quello che riguarda la cosiddetta pena per come ci si dovrebbe comportare perché cosa dovrebbero essere
Le carceri e fa tutto un'analisi critica ad una serie di situazioni
Condivido appieno perché ripercorre un momento con la la mia vita ripercorro la mia vita perché per anni mi sono occupato voglio dire non tanto giovane comunque quando scoppio la il DS così come quando ci fu
Il caso cominciavano la tossicodipendenza nel in maniera molto intensa
Uno si accorgeva del problema nel momento in cui il problema ce l'aveva dentro casa
Deterrà semplice ovviamente perché non aveva questo problema
Dettare le condizioni suggerire dire come uno si sarebbe dovuto comportare
Però voi improvvisamente nel momento in cui una gioiosa al problema naturalmente
Si domanda se stesso che cosa può fare e questa è la stessa cosa per quanto riguarda la questione della della detenzione voglio dire naturalmente senza entrare nel dettaglio torno a dire perché non lo metto in mano dato uno sguardo sempre perché la mia curiosità mi porta a guardare
Perché naturale che la prima cosa che ne vogliamo quando quando qualche cosa ci viene fatta viene fatta da una persona cara che si parla subito della questione della pena si guarda subito al fatto se la pena detentiva oppure può soddisfare qualche cosa noi stessi io questo non lo so ma non perché essenzialmente il dolore che noi abbiamo se qualche cosa è avvenuto avvenuto noi personalmente non è semplice ho letto qualche cosa di Agnese Moro siccome ovviamente sono giovanotto mi ricordo tutto il percorso norme ricordo il rapimento e non a caso avremo una giornata proprio sul rapimento Moro anche UNITELMA sapienza e per cui si è vero che sono stati processati sono stati condannati il qualche modo
Agnese Moro dice io sono uscita più o meno soddisfatto però poi mi pongo la domanda era quello che io volevo voglio dire che ci poniamo anche la domanda la pena che detentive alla pena
Serve a qualche cosa davvero
Mi torna in mente anche un altro passaggio
Io c'ho un figlio sacerdote e giovane ventinove trent'anni e quando si dice appunto di doveva saperlo ascoltare e dove il potere mettere qualcuno in condizione di poter capire l'errore che ha commesso
Se insomma sono parole è semplice dio Sole però come facciamo che cosa quali strumenti offriamo per la cosiddetta di educazione noi comuni del ma sapienza in qualche modo ci muoviamo ci muoviamo nelle carceri dovranno recuperare ovviamente
Ragazze e ragazzi ma che hanno commesso
Diciamo reati così non così come quelli che sono riportati in qualche modo Mellin
Per cui proviamo a fare il cosiddetto uno opera di rieducazione
Ma chi rieducato
è in grado di rieducare chi insegna in grado di insegnare questo è uno dei delle domande di e mi sono posto durante la mia vita in cui ho insegnato chimica organica fine anni all'estero la stessa cosa
Sono io in grado di poter dare qualche cosa sono entrato di poter mettere gli studenti di in condizione di poter capire appieno quello che dico
Per cui e naturale io leggerò questo link ed è naturale che io la ringrazio tutti ringrazio perché siamo colleghi in qualche modo perché perché
Miniera in modo di imparare qualche cosa e come ho detto mi dà il modo di capire
Un pochino di più quello che dovrebbe essere la cosiddetta anche l'aspetto cosiddetto rieducativo grazie di nuova generazione tutto
Ringrazio il magnifico rettore per queste parole appunto introduttive che prevenzione il modo migliore di cominciare questo nostro in centro
Ora e nell'attesa del arrivo della vicepresidente del Senato io mi limiterei anch'io qualche cenno introduttivo
Per dare un po'le linee azione fondamentale della discussione di oggi provare indicare quello che a mio avviso ho trovato di particolarmente significativo in questo volume che oggi abbiamo il piacere di presentare
Giovanni Fiandaca è chiaro che non è oggi l'occasione per ripercorrere i lineamenti di questa fulgida figura di giurista
Però ecco ci tengo anch'io a segnalare come ha fatto il rettore che nel testo secondo me trovate anche indicati i tratti essenziali di questa figura
Perché credo uno degli elementi più affascinanti di questo volume sia proprio rappresentato dai passaggi anche di tenore autobiografico e più in generale il fatto che le riflessioni scientifiche dell'autore risultano sempre intrecciate con il suo ricco percorso accademico professionale ed umano
E quindi libro pagine di questo libro restituiscono anche oltre all'immagine dello studioso costantemente dedito alla ricerca l'esponente anche della penalistica civile per così dire impegnato a far sentire la sua voce fuori anche delle mura dell'Accademia
E il giurista come dice il professor Fiandaca anche in quei Tato dal dubbio che chi studia insegna Diritto penale positivo finisca in qualche modo per legittimare il sistema dei reati e delle pene così come
Credo che affiori anche l'umanista a tutto tondo come si racconta nel libro professor Fiandaca da ragazzo rinvii leggono tra la scelta delle lettere
Della medicina in particolari psichiatria e poi optò per la Facoltà giuridica credo che però questa vocazione genetica poi l'abbia abbia con dotto il professor Fiandaca coltivare sempre anche la passione per saperi Esterni all'ambito giuridico in senso stretto
Poi troviamo nelle pagine finali dell'epilogo del volume anche descritta pagina mi avviso bellissime proprio l'esperienza di garante
Dei diritti dei detenuti per la Sicilia e dove credo il professor Fiandaca ma ce lo dice lui stesso ecco spleen queste esperienze è stato messo bruscamente di fronte alla realtà al divario
Tra le teorie professate come docente universitario la realtà empirica non senza chiaramente contraccolpi anche sul piano morale ed emotivo
Poi si staglia l'uomo anche con le inevitabili fratture a volte dolorosa della vita qui credo che professor Fiandaca nell'evocare alle tocchi delle punte l'intensità espressiva che devo dire sono rare almeno nella produzione scientifica di genesi professorale
è un libro e in questo senso vengo anche mi lego alle collega le parole del rettore che e destinato una parte ampia i destinatari non solo a specialisti del diritto del diritto penale in particolare
Destinato agli studenti agli operatori penitenziari magistrati legislatore ma anche al cittadino comune perché il libro è scritto in un Lessico comprensibile
Che rifugge come diceva il professor Fiandaca dal giuridiche S e quindi anche dei relativi tecnicismi
Per quanto riguarda la struttura del libro segue una direi un filo logico ineccepibile perché parte della nella prima appunto parte Spada il gioco di parole da un'analisi del fenomeno punizione
In senso a trecentosessanta gradi cioè nei vari contesti giuridico morale religioso scolastico domestico poi si focalizza sulla pena legale quella che subiamo noi appunto penalista in particolare
Come punizione istituzionalizzata e qui c'è una direi una sintesi magistrale nel ripercorre tutte le principali teorie della Prina dei vari versanti non solo appunto penalistico in senso stretto ma filosofico antropologico criminologico sociologico pedagogico questo perché corrisponde ad una convinzione profonda dell'autore che riprende anche da un criminologo scozzese Garlanda e cioè che in sostanza occorra un approccio integrato la pena
Che faccia interagire di vari saperi scientifici e quindi restituisca quella che è la politica Menzio analita della pena come come fenomeno anche la pena appunto legale
E quindi qui Fiandaca ci invita a non cadere nel ingenuo riduzionismo cioè di ricercare un significato univoco isolato al fenomeno punitivo
Occorre ricercare speso un equilibrio tra Bari anche funzioni anche nelle diverse fasi del fenomeno punitivo
E dalla difficoltà di trovare un equilibrio soddisfacente discende dice Fiandaca anche il perenne senso di insoddisfazione del penalista
Quindi il libro tocca anche domande fondamentali perché si punisce sono le locande voglio dire basilari che si riportano anche abrogare gli inizi della riflessione su queste tematiche
E oggi ce ne occupiamo in un'epoca che riconosciamo tutti di crisi della pena ma è una crisi che non è che nata oggi voglio dire affonda le sue radice
In problemi che sono ormai risalenti
Quindi qui è interessante del volume quando Fiandaca analizza le varie teorie lettere classica diciamo con cui analizziamo la funzione della pena quindi la teoria retributiva le varie teorie preventive prevenzione generale prevenzione speciale
Evidenziando sia le potenzialità che il limite con riferimento alle teorie preventive e qui c'è un'apertura forte al sapere empirico criminologico perché preso Fiandaca ci evidenzia come mancano dei riscontri certi univoci circa la capacità preventiva della pena e spesso ci si accontenta di supposizioni di senso comune
La seconda parte che dedicata alla pena nell'orizzonte della giustizia penale contemporanea qui Fiandaca dedica una grande attenzione alla finalità rieducativa della pena a cui la Costituzione come sappiamo attribuisce una priorità
Sul piano assiologica
E e qui da secondo me interessante che Fiona che evidenzi la sotto perché il costituente ha scelto la finalità rieducativa della pena perché enunciato solo questa finalità non perde
Prendere posizione a favore dell'uno dell'altra teoria scientifica ma perché questa teoria
è coerente proiezione sul versante specifico dei delitti e delle pene della più generale ispirazione personalistica solidaristica che connota l'intero sistema costituzionale cito testualmente un passo del libro
E quindi come intenderà dall'educazione qui ci dà un'indicazione chiara il professor Fiandaca cioè non deve essere ovviamente intesa come una intento di far convertire una conversione interiore del detenuto o del del condannato ma con un'offerta una forma di ausilio e di di forme di ausilio di opportunità al condannato affinché
Posso avere un'altra chance chance appunto che lo separino dalla precedente scelta per il reato
E quindi questo implica anche la rinuncia a qualunque in posizione quattro IVA questo ormai un punto fermo nella riflessione penalistica chiaro poi ci sono gli autori dei reati economici non possiamo pensare di questo caso di ricorrere a dei trattamenti che puntino a eliminare i deficit di socializzazione
Perché sono grata di soggetti magari già ben integrate e quindi qui la educazione si colora di un significato più ampio e cioè come acquisizione da parte del condannato di una disposizione comportamentale incline al rispetto della legalità esteriore
Oggi e diffusa la consapevolezza ma anche qui non è una acquisizione recente lo evidenzia anche il professor Fiandaca già dei primi dell'Ottocento abbiamo brani scritti che sostengono l'incapacità del carcere così come lo conosciamo
Oggi la situazione è un po'migliorata sicuramente rispetto decenne secoli passate
E con c'è una forte con sapienza dell'incapacità del carcere così come di rispondere a questa finalità del due
Prima della pena
E sicuramente il presule Laganà tratto conferma dalla sua esperienza di garante
Perché il paradosso che noi conosciamo è qui
Ci troviamo ad affrontare come penalisti anche accademici e che da un lato viene denunciata la crisi della pena in parla della pena carceraria però vediamo con e questa pena carceraria in tempi di populismo politico che sfocia anche in un populismo penale
Che non tende a recedere sopravvive tende anzi ad espandersi
E qui vorrei evidenziare il questa appunto mia breve premessa anche un paradosso che stiamo vivendo in questi in questi anni abbiamo puntato molto su delle misure sanzione alternativa al carcere
E però quello che vediamo che se queste sanzioni oggi vengono utilizzate queste misure alternative c'è un numero le statistiche parla di novanta mila soggetti novanta mila persone
A cui sono state applicate misure alternative ecco questo aumento delle misurata e non sta determinando un decremento nell'utilizzo della pena carceraria
C'è aumento no contemporaneamente infatti abbiamo oggi di nuovo dei tassi elevati di carceri Zazie o non sovraffollamento
Si aggiunge anche una quota di persone che sanno in una sorta di limbo quindi abbiamo novanta mila persone a cui si aprivano misure o penalty errati nel sessanta mila che passa detenuti altri novanta mila soggetti che sono i così detti liberi sospese
Cioè soggetti che hanno subito un appello una condanna a una pena sotto un certo livello e che attendono le decisioni del magistrato di sorveglianza senza passare per il carcere come oggi preveda normativo novanta mila persone che attendono un loro destino
Quindi anche un grave tasso di in effettivi tra questa è la ragione della crisi che noi avvertiamo profondamente e questa sensazione di crisi della giustizia penale tradizionale ci porta a vedere a ricercare nuove frontiere
è una delle frontiere che oggi è più a più attira l'attenzione degli studiosi ma anche delle disegnatore è la giustizia riparativa questo è un altro tema fondamentale trattato nel volume
Giustizia riparativa sapete che legislatore la riforma carta del decreto legislativo centocinquantaquattro due mila ventidue ha previsto dei a regolamentato modo organico questi nuovi strumenti in particolare la mediazione come strumento di giustizia riparativa che e qui il professore evidenza anche le diverse concezioni di riparazione una riparazione più materiale risarcimento
Appunto eliminazione delle conseguenze dannose reato ma una ristorati Justice l'accezione
Magari anglosassone l'idea che appunto la giustizia debba servire a fare incontrare l'autore del reato la vittima allora
Recuperare un rapporto a superare le ferite determinate la frattura determinata dal reato ecco qui la posizione presa dal Fiandaca è improntata direi non ad uno scetticismo aprioristico non ho un pessimismo radicale ma direi è improntata a una catena cautela problema attizza
Che io sento di condividere l'abbiamo parlato varie volte ho preso cioè mi pare che questo approccio sia un un approccio realistico nella misura in cui non nega le potenzialità dalla giustizia riparativa ma evita anche in questo caso quella tendenza a coltivare magari delle illusioni di panacea di le formule magiche risolutive di strumenti alternativi risolutivi che poi magari rischiano di rimanere deluse anche perché non vengono affrontati i nodi della novità
Che ci si profila dinanzi
E quindi qui c'è per esempio delle pagine a mio avviso utile se mi avvio a concludere questa mia introduzione in cui canta che credo è stato tra i pochi ad evidenziare sin da subito il problema di rendere conciliabile come rendere conciliabile la giustizia riparativa con la finalità rieducativa della pena non è affatto scontato questo dato
Chiaro e ne potremmo dire il soggetto che riparare si riconcilia qualche modo seria e dura ma non tutti si trova nelle condizioni di essere avviati allo stesso modo a questi percorsi cioè penso soprattutto a chi oggi popola le gli istituti penitenziari
Cioè sono quelle le persone più diciamo e si si può profilare si può immaginare o l'avvio ad un percorso di giustizia riparativa molti casi e lecito nutrire dei dubbi
E quindi agenzia riparativa non deve diventare un alibi per legittimare come dire la disattenzione proprio a coltivare politica di rieducazione
Ecco qui concludo dicendo che a mio avviso Fiandaca c'è un aspetto che è molto importante che il metodo che Luís
Utilizzarne l'affrontare questioni così delicate così
Diciamo fondanti proprio del del del sistema penale no come il la giustificazione della pena le modalità di pena più adeguata anche alle finalità costituzionale direi che è un metodo di realismo critico
C'è in questo metodo metodo che ci mette al riparo da un pericolo sempre incombente nella scienza penale e cioè in forte divario rischio di un divario appunto tra l'idee professate e la realtà quindi il rischio di cadere un idealismo è un realismo critico che però al contempo non sfocia in un eccesso di realismo che magari rischia di degenerare in nichilismo cioè in sostanza non credere in nulla ecco c'è un bilanciamento tra l'approccio che guarda la realtà ma anche voglio dire la fiducia che si possano migliorare ecco io questo devo dire la verità l'ho colto
In maniera in maniera chiara nelle pagine di questo volume quindi voi capirete perché oggi sono lieto di poter pedoni dare un'opportunità a tutti voi di ascoltare tramite le parole dei autore i relatori che interverranno anche diciamo loro considerazioni
Sulle tesi che sono sviluppate nel volume
Bene io vi ringrazio per aver ascoltato appunto questa mia premessa introduttiva e seguendo l'ordine degli interventi direi a questo punto nell'attesa appunto di rivela presidente Rossomando di partire con il reato grazie
Bene allora io seguire quest'ordine diciamo potremmo seguire l'ordine alfabetico però il professor Mezzetti credo abbia anche un problema personale io lo ringrazio per aver nonostante questo lo è oggi
Voluto onorare l'impegno preso essere qui con noi e quindi io darei se siete d'accordo subito la parola al professor Mezzetti per il suo intervento e poi dopo seguiremo l'ordine gli altri Renato grazie
Grazie a Vincenzo
Ricordo presso l'ordine o penale a Roma
Grazie Vincenzo io
Intanto ti ringrazio per l'invito che mai fatto
Questo anche diciamo cornice prestigiosa di presentare un volume
Che
Secondo me alla sua importanza perché rimette al centro di tutto il dibattito il problema
Non solo
Della pena dal punto di vista penalistico
E quindi da questo punto di vista tutti dobbiamo essere grati a a Giovanni Fiandaca d'aver richiamato l'attenzione di tutti noi su questo profilo
Mi scuso con gli altri relatori per aver voluto prendere la parola per primo ma un problema personale purtroppo non non mi consente di trattenermi e inizio proprio dal titolo di questo volume punizione rete poi anche sul piano grafico declinato in un certo modo sottrarre su tre
Su tre ricche come se già
Dal punto di vista plastico sì volesse in qualche misura far capire che il problema un problema pluri dimensionale
Perché dico questo perché nelle parti iniziale del volume Giovanni Fiandaca
Fa una
Affermazione che sembra quasi un una riflessione con se stesso
Dice dopo aver percorso tanti anni da
Accademico da scienziato del diritto penale
Ho ritrovato una necessità di ripete dalle fondamenta tutto la ius puniendi tutto il sistema penale
Perché questo tipo di riflessione ulteriore come se adesso guardasse le stesse cose che aveva studiato per tanti anni
Gli derivasse da un nuovo Prisma rispetto al quale lui guardare con rinnovata attenzione al problema che era quello della sua esperienza di garante per i detenuti peraltro in una area geografica molto problematica peraltro
Come sapete dov'è il problema
Carcerato in Italia
A parte le pronunce su cui forse
Vittorio Manes potrà intrattenermi più e meglio di me del restituzioni europee sovranazionali hanno richiamato l'attenzione anche rispetto allo stato del sistema carcerario italiano su questo
Naturalmente in più punti il volume di Giovanni Fiandaca richiama anche con dati che gli derivano dalla sua esperienza
Di garante di rivisitare tutto il sistema punitivo guardandolo dal punto di vista della sua effettiva applicazione
Fin dall'inizio cioè il volume mette in risalto questo tema cioè
C'è un profilo relativo alla analisi teorica
Potremmo dire quasi scientifica del problema
Che non nasce
Solo e non nasce per primo sul versante prettamente penalisti come è già stato richiamato dal collega Vincenzo Mongiello ma che Luís intravede ai primordi quasi della civiltà della speculazione scientifica
Tanto che già nelle pagine
E che dedica l'introduzione del volume fa una specie di confessione dice io
Sono un giurista che si è affermato come docente di diritto penale
Ma che ha avuto sempre la tentazione in tutta la sua carriera di andare a guardare oltre l'orticello del diritto penale per interessarmi anche dell'interazione che il sistema penale a rispetto alle questioni giusti lo Sophie che sociale sociali sociologiche
Direi anche psichiatriche e quindi sostanzialmente dice questo tema mi ha consentito di avviarmi per i sentieri che mi sono più congeniali quelli che sono più congeniale alla mia
Un modo di vedere il diritto penale quindi di rivedere tutto il sistema penale che riguarda sostanzialmente poi il punto di vista terminale cioè di qual è la sanzione tipica che deriva dall'applicazione delle disposizioni ma attraverso un excursus che mi posso acconsentire un approccio direi multidisciplinare quindi quindi la premessa di tutto il suo ragionamento è che questo è un tema
Che non può che essere affrontato sul piano molti disciplinare quindi da questo punto di vista forse
Da questa candidatura sarà sbagliata Melo vista così
L'utilizzazione di un termine che apparentemente è un termine più generico ma che invece lui utilizza per dire non stiamo in questo frangente in questo passaggio storico solo a parlare della pena intesi in senso tecnico
Per come la vedono i penalisti parlo di punizione
E qui richiamo il passaggio che giustamente enfatizzava il collega Morgillo per cui tutta una prima parte molto interessante da dire che con
Una serie una sequenza di suggestioni che passano dal diritto inteso in senso stretto alla sociologia alla psicologia criminale alla psichiatria forense si potrebbe dire a tutta una serie di altre scienze e a un certo punto anche al sistema scolastico
Declina tutto una serie di possibili accezione del termine punizione da distinguere concettualmente anche sul piano contenutistico dal termine invece tecnico a cui siamo abituati noi penalisti di pena
E lo fa attraverso un excursus anche storico molto complesso e e direi molto
Serrato perché nel giro di poche pagine riesce a diciamo così a
Far sì che vi sia una sorta di progressione nello sviluppo
Che il concetto di punizione da un certo unti stati interdisciplinare di pena avuto nel pensiero giusti lo so fine qui chi mi pare di cogliere la prima suggestione perché in questo libro a me è piaciuto molto per le suggestioni per i motivi di riflessione che in continuazione
Rivolge al lettore
E cioè che la sensazione sia questa che lungi dal considerare che il concetto di pena intesi in senso tecnico addirittura anche intenso
Diciamo legislativo legale possano derivare da una riflessione tutta interna al dibattito penalistico
Invece mi pare di aver colto che la si fa rito nascere lo si fa in qualche modo risalire al dibattito
Scientifico di tipo giusti ma nemmeno giusto probabilmente anche puramente filosofico
E a un certo punto del suo sviluppo argomentativo
Fiandaca diceva insomma da un certo punto di vista la questione relativa a una dicotomia che ha sempre affannato tutti quanti penalisti cioè quella di intendere le funzioni della pena da tutti sta preventivo piuttosto che repressivo retributivo in qualche misura aveva già impegnato i filosofi greci dell'antichità perché riesce in qualche misura mettere in non dico in contrapposizione ma insomma in una posizione diciamo dialettica l'iniziale riflessione
Di Platone degli suoi dialoghi con consolidati da una parte del sistema presenzialista regola l'atto mettendo in luce come da una parte si cerca immediatamente di mettere in luce come la funzione della punizione sia quella di tipo preventivo mentre dall'altra parte dopo una certa riflessione ci si sposta invece sul piano puramente repressivo e questo dialogo continuo tra prevenzione
E repressione cadenza
Tutto una serie di passaggi del libro che in qualche modo danno un significato a tutto un dibattito filosofico che si è
Sviluppato in seguito e mi piace su questo sviluppo che l'unità di tutta la prima parte del volume molto interessante devo dire perché
è un volume che richiama l'attenzione non non solo dal punto di vista dello specialista di diritto penale ma del dello studioso in genere
Ma senza però scadere in una attività che possa essere così generica perché in realtà i passaggi sono passaggi serrati ma puntuali
Procedendo con queste suggestioni io
Ho segnato alcuni passaggi che mi sono assembrati veramente significativi per far comprendere anche come l'approccio progressivo che Fiandaca dal termine e al Concetta la nozione di punizione
Correlata a quella di pena che invece più propriamente una nozione familiare al penalista
L'età un prima di tutto un concetto di tipo filosofico e quindi ritorna al tema della dicotomia prevenzione e repressione
Poi
C'è un'immagine che mi ha colpito che subito dopo sottolinea questo suo excursus iniziale
E cioè fa riferimento al Panopticon di te Jeremy Bentham e alla
All'immagine del carcere perché collega il problema della pena della punizione al luogo dove questa sanzione viene scontata
Come un sistema ripetendo appunto le parole di Bentham ma a struttura cosiddetta circolare
E cioè una struttura nella quale tutti i detenuti sono anche sul piano sociale osservati dall'esterno dal sorvegliante diciamo così
E senza però avere la possibilità coloro che subiscono questa punizione inteso in senso lato ho appena in senso stretto invece di avere la possibilità a reciproca di poter loro controllare invece il sorvegliante che da un qualche punto di vista a questa specie di occhio orwelliano verrebbe da dire cioè di osservatore costante puntiglioso che dà l'idea proprio della del soggetto che non dico sta in una posizione di
Finché tormenta in qualche modo il soggetto che sottopassa la polizia ma che comunque
Anche dal punto di vista dell'osservazione dei suoi minimi movimenti lo lo tiene sotto strettissima e continua sorveglianza
E l'aveva pure richiamato nella sua efficace densa introduzione il professor Mongiello passa poi ad un'altra suggestione che mi ha colpito e fa riferimento questa volta l'opera di deride Garland appena e società moderna e qui da una definizione dello sviluppo ulteriore che sempre occorre cercare di rintracciare tra il concetto di pena sul piano tecnico certo di punizione sul piano invece chiamiamo così filosofiche sociologico come istituzione sociale complessa questo la definizione di Garland
Complessa a tal punto da apparire Poli dimensionale
E qui
Questo passaggio io l'ho trovato fondamentale perché
Sul punto Giovanni Fiandaca dice
Lo sviluppo concettuale che ha avuto il tema della pena e della punizione non ha consentito di arrivare ad una risultato che dia una certa acquiescenza dal punto di vista della dibattito anche dell'attenzione che sia sulla decifrazione di questo tipo di di concetto per cui sostanzialmente e io non posso che essere d'accordo con lui dice si è sedimentata nel tempo una sorta di posizionamento quasi
Potremmo dire di sintesi per cui la pena in particolare ma appena senso tecnico per come questa viene ricostruita dal punto di vista dell'approccio giusti lo so fico da cui deriva il concetto
Non può che essere intesa vista questa tensione continua tra questi due poli in cui si dibatte il concetto di pena prevenzione retribuzione in una dinamica assolutamente polifunzionale
E da questo punto di vista mi piace fare un parallelo con una posizione che aveva preso il mio diciamo antico maestro professor Vassalli il quale aveva sulla pena l'intesa in senso tecnico questa volta una cosiddetta visione che Dio definire il sincretismo dica
In una nota prolusione quella che aveva dettato dalla cattedra di diritto penale dell'Università della Sapienza di Roma nel mille centosessanta quando era stato chiamato dall'Università di Napoli
Perché doveva succedere al suo stesso maestro Delitala che dopo un solo anno alla Sapienza ha pensato bene di ritornare a Milano lui aveva ripreso il posto
Ha preso il posto alla Sapienza di Delitala in una importante produzione che ricordo aveva il nome di funzioni e insufficienze della pena del mille novecentosessanta
Proprio in quella circostanza sul piano questa volta invece puramente tecnico Vassalli
Utilizza il concetto di penna intese in senso sin cladistico per dare una sorta di lettura complessiva di tutto il sistema penale
Non solo quello prettamente o esclusivamente relativo alle sanzioni ma proprio anche dal punto di vista delle comminatoria di tali di carattere generale delle previsioni di legge delle cause di non punibilità i tutta una serie di istituti che in qualche misura influiscono sulla infezione già in astratto della pena sulla pensabili ITA della impossibile erogazione della pena e lei declina seconda delle loro specifiche finalità
In un senso o nell'altro arrivando a concludere che la pena ha una funzione politica Enzio Nale perché a seconda del tipo di istituto rispetto al quale noi guardiamo il problema noi possiamo
Ricostruirne la finalità in un senso o nell'altro in maniera diversificata e qui mi pare e mi sembra di poter collegare sia pure di una
Diciamo Rizzo onte più vasto quelle in cui si pone Fiandaca che effettivamente c'è un certo rendimento superiore nella politica insularità della pena rispetto alle teorie chiamiamole puro quelle comunque che in qualche misura guardano all'uno o all'altro soltanto delle funzioni classiche a cui vengono che vengono attribuite
Di qui
Il riferimento alla tema già toccato dal collega Mongiello della dimensione costituzionale allora della pena
Qui ci sono delle pagine molto intense che Fiandaca dedica al significato recondito del terzo comma dell'articolo ventisette della Costituzione
Rispetto a questo tema io ho individuato un punto che a me sembra nevralgico
E che in qualche misura ci riporta cura l'attualità perché nei vari passaggi molto significativi consequenziali tra di loro
Se andate a un dato momento
A un passaggio che per me rimane cruciale cioè fa riferimento alla questione che la nozione di pena che si ricava in termini generali dal terzo comma dell'articolo ventisette va circoscritta nella cornice del concetto che lui dice di proporzione Oddi proporzionati sa
E mi piace pensare che
Anche declinato in maniera più moderna come proporzionalità o diciamo proporzione intese in senso lato questo tema ha formato oggetto lo dico perché c'è anche il collega Vittorio Manes che può condividere con me la riflessione della prossima assemblee diciamo scusate al prossimo convegno nazionale dei professori di diritto penale che si svolgerà a Bologna nel mese di novembre che riguarda proprio il problema della declinazione del profilo della proporzionalità in tutto il sistema penale
Queste riflessioni di Fiandaca mi sembrano ma adeguata e molto penna strutturata ouverture di tutto questo problema
Lui concentra l'attenzione sul tema dell'emersione del concetto di proporzionate sa dal terzo comma dell'articolo ventisette
E ma poi
Fa un altro passaggio secondo me significativo
Guardando il tenore della disposizione a un certo punto nell'isola un segmento
E afferma
Il profilo relativo al tema della raccordo della nozione di pena con la Costituzione con la finalità rieducativa della pena a una sua declinazione da parte del legislatore costituzionale ben precisa che una impostazione dice lui tendenziale perché di una parte della disposizione del terzo comma
Richiama giustamente all'attenzione forse in tanti anni nessuno aveva riflettuto con così con questa profondità sul profilo sul sul tema e cioè che il legislatore costituzionale dice che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato
Quindi deve in qualche misura essere predisposta sul piano astratto per avere poi una sua concreta applicazione in un modo si potrebbe dire asintoticamente finalizzato a farsi che Possa essere rieducativa ma che questa è una sorta di aspirazione che in qualche misura da tutto il sistema
Della penalità può sul piano della sua approccio costituzionale può essere desunto ma che non è un approdo definitivo perché effettivamente poiché declina tutto una serie di notevoli difficoltà che in concreto e qui c'è il passaggio dal dal piano della previsione astratta dal piano della speculazione intellettuale a quello dell'applicazione pratica in cui giustamente diciamo la mia esperienza di
Garante per i diritti detenuti ma ha fatto vedere tutti questi problemi sul piano della loro concreta applicazione
E quindi sul tradimento che il lo stesso dettato costituzionale ha avuto dal punto di vista dall'applicazione in concreto della rieducazione del condannato che sconta una suo notevole deficit dal punto di vista proprio delle strutture di applicazione della pena che non consentono di approdare ad un livello ad un Nievo che sia dignitoso sul piano della recupero del condannato di una sua risocializzazione di una suo
Recupero dal punto di vista sociale
E qui
Procediamo di nuovo per ulteriori
Suggestioni richiama la figura l'opera di Émile Durkheim
Che scrive una serie di tutti quanti puntualmente citati da Giovanni Fiandaca di scritti a cavallo tra l'Ottocento e Novecento posizionati storicamente dal mille ottocentonovantacinque mille novecentoquattro
In cui sembra che Durkheim cominci a sviluppare un concetto di prevenzione che sia non solo relativo alla prevenzione generale ma che lo quarti dal punto di vista della prevenzione generale positiva
Cercano di distinguerla invece dalla sua declinazione in termini di
Prevenzione generale negativa
E qui
La prevenzione generale positiva
Deve svolgere una funzione che ha un preciso scopo di orientamento pedagogico e socioculturale
Qui recupera proprio in pieno il pensiero di Tulkarem ma
Qual è il passaggio il terrore che occorre però avere un approccio relativistico al problema perché tutti questi profili di carattere teorico scontano il loro staticità in momenti in cui specialmente si rispetto al sistema italiano non consentono in concreto il raggiungimento di quegli scopi che il giudice il il
Legislatore costituzionale si era prefissato perché ci sono delle difficoltà delle delle problematiche appunti stavo strutturale verrebbe da dire Nappi di deficit strutturale dei luoghi in cui la pena che era scontata tanto che dice giustamente forse sarebbe il caso che la prevenzione non Possa in qualche misura essere ricondotta alla restrizione fisico spaziale del carcere ma debba trovare una sua sfogo in tutta una serie di sanzioni Xstrata trattamentali cioè che consentano da fin dall'inizio un recupero del soggetto anche dal punto di vista fisico della sua libertà di movimento tanto più che il lo stato del sistema calcio italiano non consente delle previsioni diverse da queste
Ancora e questa era stato pure richiamato nella intervento da dal collega Mongiello
Occorre relativizzare pure la funzione dal vera rispetto al tipo di destinatario una cosa ci sono i delinquenti comuni che sono molto inclini alla recidiva
Altro è il trattamento sanzionatorio che occorre riservare per esempio a tutta la categoria dei crimini dei colletti bianchi
E qui mi piace ricordare pure una nota riflessione criminogene fece tempo fa Sutherland nel
Cercare in qualche misura di dare una connotazione ai criminali cosiddetti del tuo dei colletti bianchi che quasi sempre si tratta sono dei soggetti delinquenti primari già socializzate anzi fortemente solo il salì già di rispetto ai quali il paradigma della cosiddetta risocializzazione recupero sociale diventa qualche cosa talvolta anche di difficilmente spendi
Quindi da questo punto di vista
La parte diciamo centrale di tutto il volume qui mi avvio cura la conclusione del mio intervento
Si apre con quello che lo stesso Giovanni Fiandaca chiama il cahier de doléances
Ampio cahier de doléances che fa riferimento a tutta una serie di profili problematici di questa situazione diciamo così delle finalità della pena che però si scontrano con le le le la dura realtà del trattamento sanzionatorio per come in concreto viene applicato
E allora è come se ci fosse una specie di scontro immanente tra due ordinamenti uno formale che prevede tutta una serie di garanzia che si scontra invece con uno materiale che che richiama l'attenzione tutti quanti i tempi alla dura realtà della possibilità in concreto di far scontare la pena in un modo tale però da recuperare il soggetto che la sta scontando perché possa essere di socializzare
E qui si fa riferimento ad un sistema informale che a un funzionamento dice giustamente già dei Fiandaca fatto di negoziazioni di compromessi di tutta una serie di forme di accomodamento costante che devono in qualche misura trovare la giusta dimensione tra la lo sviluppo teorico del duo il problema è la sua applicazione in concreto
E questo fa riferimento in un'altra immagine molto significative ma colpita ad un passaggio di della riflessione di fuoco quando questi parla di una specie di camera oscura della legalità
Cioè di una previsione della legalità che che consente una serie di disquisizioni sul concetto di pena che però poi dopo si scontra con la dura realtà del sistema con cui in concreto la pena viene applicata e qui questa anche una profilo molto interessante che sviluppa nel volume Giovanni
Un è un tema che mi ha molto interessato perché non è il solo un tema criminologico ne parli parla anche temi proprio puramente psichiatrici cioè lui fa riferimento a un certo punto al concetto di cosiddetto contagio criminale cioè al fatto che coloro che scontano la pena in quelle condizioni
Non solo non possano essere riso socializzate ma scontano invece un tale deficit per cui in concreto la pena diventa dei socializzante e da questo punto di vista io se posso insistere sul punto direi che questo aspetto che socializzante dato anche dal sistema
Ancora presente nel del codice penale italiano del doppio binario che prevede l'accumulo delle Sant'nelle pene criminali intese in senso stretto con le misure di sicurezza e in cui la misura di sicurezza non precede ma invece segue l'applicazione della pena che a sua volta ha una sua precisa è una sua forse devastante capacità di dei socializzare e di allontanare il condannato dalla dalla realtà sociale tanto più che quando interviene poi a posteriori la misura di sicurezza in termini pedagogici e curativi forse troppo tardi perché il soggetto è stato irrimediabilmente dei socializzate quindi non si riesce più a re a recuperarlo in in questo senso queste pagine del volume sulla punizione
Di Giovanni Fiandaca io le raccomando come una riflessione molto profonda su a tutti questi temi del fallimento sostanzialmente della idea e della ideale potremmo dire della risocializzazione che in qualche misura potrebbero di spingere il dibattito verso una funzione puramente retributiva della pena e allontanarla invece da una funzione preventiva specialmente dal punto di vista della vendeva special prevenzione
Per concludo
Emergono pertanto nella riflessione dell'autore due tendenze opposte
Che sembrano tratteggiare ormai
Il presente il dibattito attuale sul tema della pena della punizione
Giustamente si fa riferimento ad una carattere contingente
Che si caratterizza per una deriva puniti vista dice Giovanni Fiandaca
Che ha il suo la sua origine la sua genesi in un populismo politico così viene letteralmente definito che diventa un la insomma la la chiave cosiddetta del di un principio repressivo ritorsivo di tutta la dinamica delle sanzioni penali
Questo tipo di deriva punitivi istante invece si contrappone ad un'altra più liberale forse più sensibile approccio al tema della pena che lui definisce come consapevolezza della necessità di riuscire in qualche misura ritornare al tema della pena classica con tutte le sue finalità che ci avevano consegnato i grandi filosofi del passato
E collega questo tema come è stato giustamente detto non mi ripeterò alle a due possibili alternative alla pena quello appunto dell'applicazione delle misure alternative alla detenzione
Ma nel senso appunto dell'alternatività dal punto di vista della scontare la pena in termini totalmente extra morali e non solamente in termini diciamo relativamente sostitutivi questo è il primo riflessione che fa la seconda quella della giustizia riparativa in cui mi pare di aver colto una differenza cioè quella che Giovanni Fiandaca indica in una sorta di binomio che si crea tra riparazioni intese in senso stretto da contrapporre la punizione
Da una parte è invece della restaurati di Justice cioè della giustizia riparativa dall'altra che Luís non vede come due
Facce della stessa medaglia ma come due versioni anche abbastanza diversificate della tentativo di conciliazione che bisogna cercare di stare tra autore del reato è vittima rispetto alla quale qualche dubbio io
Lo nutro per tutta una serie di reati che purtroppo stanno sotto gli occhi di tutti di recente mi riferisco in particolar modo a tutta la categoria dei crimini internazionali rispetto ai quali faccio fatica ad immaginare anche solo mentalmente come si possa cercare di approcciare al problema superarlo attraverso la giustizia riparativa
Vi ringrazio per l'attenzione
Grazie professor Mezzetti per questo profonde riflessioni io vorrei dire avevo ha premuto interloquire però visto che arrivata alla la vicepresidente del Senato Anna Rossomando che ringrazio ovviamente in assoluto per l'ospitalità che ci ha concesso
Per l'invito che voglio dire a può venire qui presidente
Intanto buongiorno a tutti un grazie veramente sincero perché è una discussione di cui abbiamo un grandissimo bisogno
Adesso un po'irritualmente e devo dire che quando studiavo sui testi professor Fiandaca mai avrei pensato di partecipa convegni in cui il come dire intervenivo in questa veste quindi sono anche un po'emozionata
Mi scuso anche perché dirà veramente pochi sempre le parole perché mai stiamo votando discutendo la riforma sul piano sul premierato quindi devo proprio
Come si direbbe fa devo Cattafi ottant'anni inascoltata
Ecco detto questo però ci tenevo anche perché mi occupo di questo io sono componente la Commissione giustizia e mi sono occupata tanto insieme anche molte persone che sono qui
Presenti di questi temi allora diciamo una cosa che discutere oggi
Del significato della pena della sua affettività quando registriamo la drammaticità della sequenza dei numeri di suicidi in carcere
Come dire particolarmente importante ma anche diciamo così pesante ci facciamo questa discussione perché sulla pena si discute da moltissimo tempo e insomma ed è anche da diverso tempo che dopo una serie di interventi del legislatore che aveva introdotto molti automatismi del del deprecabili diciamo così nella concezione
Dell'esecuzione della pena
Più e la discussione che si fa da molto tempo ai la prima diciamo questione però e che mi pare
Che noi ovviamente se discutiamo
Dei suicidi e quindi del una delle principali cause il sovraffollamento con tutto quello che si porta dietro sulla questione trattamentale la carenza di struttura di personale e di risorse
E via dicendo discutiamo giustamente dell'umanità della pena del trattamento la pena che è una questione importantissima sulla quale tra l'altro ci sono anche state molte pronunce europee e quindi anche come dire un po'uno stop and go della stessa legislazione italiana anche in relazione a queste pronunce
Europee però mi sembra che la questione diciamo anche l'approccio sì o se ho capito bene se ho colto bene da una prima lettura del libro
E che si vuole andare oltre nel senso che si vuole discutere l'impostazione in modo ovviamente anche moderno attento anche aperto anche diciamo con qualche provocazione
Con qualche diciamo paragone gioco molto diciamo molto forte
Sulla stesso fondamento della pena dice sulla punizione come risposta diciamo così al reato alla alla devianza allora io
La prima cosa che mi viene in mente che evidentemente abbiamo bisogno di fare questo anche perché appunto andando dentro le carceri a vario titolo
Facendo come dire contatti Speziani chi garante o chi fa le visite come parlamentari non ne facciamo molte chi anche professionalmente perché punto io tra l'altro sono anche un avvocato penalista
Come dire ai questo polso della situazione però appunto la questione e di affrontare
Una volta per tutte in un confronto molto molto aperte molto laico il fondamento della pena tra l'altro totalmente immerso collegato al diritto penale c'era il sistema del diritto penale
Questo sia concettualmente che filosoficamente
Perché noi siamo abituati discute della pena nel momento della esecuzione della pena e dice è stato somma comunque delle innovazioni importanti ma viviamo ancora
Sulle innovazioni degli anni Settanta questo obiettivamente e anche uno dei problemi e quindi il pregio di questa riflessione quello di provare
A rifondare in modo sistemico il concetto di pena mettendola anche la più in discussione come appunto è la risposta adeguata al crimine al fatto reato il concetto di punizione
Ecco io questo penso che sia un ma un atto molto coraggioso perché poi come dire alla base della progressiva disumanità azione della pena
Evidentemente c'è c'è un qualcosa che abbiamo alle spalle su un un concetto un sistema una cultura era forse in questi anni c'è qualche team come dire qualche
Non dico timidezza ma insomma forse il tema non affrontare in fino in fondo queste anche forse il vero ostacolo a poter diciamo un po'travolgere quelle che poi sono cioè qual è il risultato come dire a valle di questo è che allora poi si può dire che bisogna marcire in carcere che bisogna buttare via la chiave perché nel concetto di merci cioè un portato il discorso del perché allora
Probabilmente all'umanità della pena quando eventualmente deve essere scontata in carcere non ci possiamo arrivare se non mettiamo comiche se non ripensiamo all'impianto complessivo e quell'altra questione
Diciamo così di natura sociopolitica e la questione il valore simbolico che nell'era diciamo così dei populismi
Il come dire
Come che si dice l'elefante nel corridoio adesso non mi ricordo più come si dice comunque sarà comunque una cosa molto ingombra diciamo perché questa questione del del valore simbolico una eventualmente sul di diritto penale impatta moltissimo impatta molto anche sullo svolgimento diciamo sull'evoluzione della politica sul piega populista perché il populismo ha bisogno di singoli ha bisogno di identificare dei nemici è ha di fronte a questioni sociali gigantesche
La risposta appunto quella del reato questo
Un passato remoto un po'timore di metterla così perché c'è un po'come dire il pregiudizio che che appartiene a una certa diciamo parte politica culturale ma il problema come dire sempre sociale però oggi credo che come dire non non non non ci possono essere nessuna obiezione a questo perché il problema e che noi abbiamo una parte consistente diciamo da
Di chi come dire governo
Della politica che non si fa assolutamente lei lo di affermarlo cioè noi abbiamo avuto delle interviste del ministro Nordio dove ha detto molto chiaramente sul foglio
Che sappiamo tutti che le pene come cito virgolette che non che la l'aumento delle pene non ha nessuna efficacia dissuasiva però la politica deve dare dei segnali
Allora cioè questo come dire un impianto c'è penso che abbia molto a che vedere
Con con questo libro e poi altre due battute che faccio il concetto di proporzione e quindi di affettività ecco questo è concetto che ha avuto come dire una progressione cito
Per tutte l'ultimo una delle ultime sentenze della Corte costituzionale quando si è espressa sulla questione dell'affettività in carcere
Ha scritto una sentenza molto importante su una serie di punti e uno uno di questi punti
E quanto deve essere cioè che la pena non può essere inutilmente afflittiva e questa afflittività
Ovviamente non si ferma alle porte diciamo così che già purtroppo una realtà molto diffusa cioè come dire il bagno ogni il bagno come è fatta la cella con eccetera ma addirittura sulla questione della affettività e si collega un altro concetto che mi sono segnata dall'intervento Ca'
Preceduto la questione del contagio criminale e quindi la socializzazione o dei socializzazione cioè queste parole la Corte costituzionale con riferimento all'affettività in carcere ha proprio voluto agganciarsi a questa affermando
Che mantenere l'affettività in carcere elemento di socializzazione di reinserimento appena invece la destra Cerizza azione
E come dire lo straniamento della persona andando come dire a cogliere un aspetto che non è soltanto le condizioni più strettamente materiali ma quello dell'affettività quindi
Non siamo diciamo così all'anno zero siamo però con molte difficoltà perché appunto la politica vive
Ho una parte vive di questo e perché e molto più difficile molto più complicato mettere in discussione come dire dei modelli sociali o delle ingiustizie sociali che ovviamente per affrontarle
Devi andare come dire anche a un modello di società a un modello di sviluppo un modello di civiltà industriale e via dicendo diciamo che e più facile
Invece il diritto punto simbolico e da questo punto di vista però non siamo neanche l'anno zero perché
Oggettivamente con la riforma Cartabia se pur essendo stata approvata vivamente da una maggioranza molto molto ampia e quindi si non si è potuto fare magari più di quello che si sarebbe voluto però io credo che introdurre delle pene alternative al carcere già nel processo e sia stato sicuramente un passo avanti naturalmente il problema applicarlo
E capire come si può ovviamente incrementare queste sono un po'le cose così un po'di impeto su un libro che ovviamente rileggerò con me con più compra ancora più con ancora più attenzione ma credo che davvero
Convegno come oggi sia molto prezioso abbiamo bisogno di di fare questa cultura di condividerle anche quel po'di offrire un pensiero alternativo
Che sta nella civiltà giuridica ovviamente cioè non non dovrebbe stare almeno alcune però almeno alcuni se presupposti il sole che parte tanti in una parte politica dovrebbe stare
Nella nella civiltà giuridica insomma quando si difende molto si vuole evocare molto un'identità europea i popoli dell'Europa io ovviamente rinuncia alle sue identità
Però penso che una le identità conquistata anche a carissimo prezzo
In Europa sia questo di questo tipo di civiltà giuridica questi progressi che sono costati sicuramente anch'anche tanto insomma qualche rivoluzione c'è stata
Di mezzo e però siamo come dire a una curva pericolosa
Della storia insomma e quindi bisogna tenere gli occhi aperti e però abbiamo bisogno di fondamentali e sicuramente l'incontro di oggi ce ne offrirà qualcuno io vi ringrazio scappo mi tuffo nel premierato
Grazie veramente
Beh ringrazio la presidente Rossomando che avete colto dalle sue parole
Una sensibilità non comune forse ecco nell'agone politico
Per cui il per la questione penale
Ovviamente ha detto cose di gare importanti come diritto penale simboli ecco viene da dire
Diritto penale simbolico fu va forte in politica perché magari avvertito come poco STU sono in realtà molto lucrativo sul piano elettoralistico
Poi c'è anche un altro spunto importante tra i tanti penso anche al discorso della pena detentiva
C'è una totale disomogeneità applicativa e una vena di fatto indeterminata dei contenuti al di là della privazione della libertà e quindi anche questo può darsi
Da penitenze era penitenziario ha modo di concepire l'esecuzione da parte del singolo direttore veneziano e così via può cambiare anche la collettività di questa pena
E questo pure un problema e come penalizza dobbiamo porci perché abbiamo sempre consigliato l'esecuzione penale con qualcosa di distante dal nostro statuto scientifico invece lì che poi si realizza
Tutto il sistema noi si concretizzano anche le funzioni e le finalità della pena
Quindi grazie io proseguirei non solo a questo punto forse come anche ordine logico io farei parlare il professor Madness perché così diciamo chiudiamo da parte dei penalisti sostanzialista e poi ci avviamo alla seconda parte della discussione con professori amici colleghi che hanno svolto sempre rose caso di l'avvocato Irma Conti di del collega lassa sia svolgono anche la funzione di garante dei detenuti e quindi hanno anche quest'altra come dire proiezione che accoglie accomuna al professor Fiandaca almeno una parte del questa parte della l'esperienza del professor Fiandaca invece con il professor Vittorio male se continuiamo riflessioni Mancino di carattere più penali secondo stanziali e sego con la capacità che contraddistingue anche il collega amico Vittorio Manes come sapere professore ordinario di diritto
Penale dell'Orissa di Bologna e quindi a cui do la parola per il suo intervento grazie Vittorio per essere venuto
Essere proprio
No sono io che ringrazio
L'amico stimatissimo collega Vincenzo Moncilo per quest'invito
Perché per me è davvero un onore prendere parte alla presentazione del libro di uno dei più grandi maestri del diritto penale evidente che per la nostra generazioni di studiosi per me in particolare
è stato
Una figura di riferimento da sempre io ricordo
Il primo incontro con il professor Giovanni Fiandaca quando ancora per me era semplicemente una categoria dello spirito veleggiava tra agli a priori Cantiani e le monadi di Leibniz
No mille novecentonovantasette in Sicilia quando fu proprio lui a
Consentirmi di pubblicare il primo lavoro sull'abuso d'ufficio alla violazione di legge nel Foro Italiano che allora nella componente penalistiche era diretto appunto Gianni Celata
Quindi un profondo debito di gratitudine che mi lega Luís
Non solo perché è stato ed è un maestro straordinario di studi a un maestro di impegno civile
Penso alla sua esperienza istituzionale al Consiglio superiore penso alla sua esperienza più recente come garante uno straordinario didatta e soprattutto un modello umano
Quindi è un grande onore ma anche un onere perché non è facile presentare questo libro
Anche se dico subito che questo libro che è stato già devo dire squadernato
Dai nella introduzione molto ricca del professor un giglio e anche nelle ulteriori riflessioni che mi hanno seguito è un libro che affronta un tema di straordinaria complessità sfida la complessità ma lo fa con il Sir mossi in flex che solo i maestri hanno cioè lo fa compagine
Semplici semplificati e mai semplicistiche
Affronta un tema enormemente Complesso perché il problema della punizione il problema più intimamente politico che noi affrontiamo a che fare con la polis a che fare con la censura
Che la polis riserva a chi viola le leggi dell'Agorà
Non c'è concetto più politico del punire
Ma è anche un libro estremamente concreto perché le riflessioni che fa Giovanni Fiandaca nonostante siano estremamente profonde diciamo così ripercorrono poi gli itinerari concettuali più Complessi
Sulle tematiche affrontate non affondano mai non si spingono mai nel deserto di ghiaccio dell'astrazione è un libro estremamente concreto si misura con dei problemi
Lo fa peraltro stimolando questo credo che sia tornerò su questo punto la cifra più importante di questo saggio
Invitando costantemente alla riflessione cioè l'itinerario che conduce Giovanni Fiandaca non è mai una destinazione raggiunta un l'itinerario di un viandante che accompagna il lettore dotandolo di un bagaglio
Concettuale per affrontare questo problema
Parto dall'epilogo ma parto dalla fine
Perché vedete alla fine di questa sua riflessione
Il maestro Giovanni Fiandaca
Ci lascia con alcune considerazioni di sintesi che sembrerebbero così ondeggiare tra il disincanto e la rassegnazione invece non è così perché tutto il libro è attraversato da un afflato di ottimismo auto di chi alla scienza e l'esperienza dalla sua parte ma di che non abbandona mai la ragione per credere
A un mondo migliore
Parto dalla fine dall'epilogo dall'insoddisfazione che ci consegna l'autore quando si pone al cospetto dell'irriducibile problematici città del fenomeno punitivo con l'aggiunta peraltro del perenne sospetto che noi tutti che chiunque si occupi di diritto penale finisca poi per legittimare un sistema
Imperfetto per antonomasia
E all'incessante problematicità di una ricerca inesausta verso una legittimazione estremamente difficile da reperire
Questa inquietudine riflette del resto
Il destino della piena della sua legittimazione della sua giustificazione è una condizione perennemente insatura
E però vedete è un destino questo della punizione della pena
Le cui tribolazioni diciamo sono inversamente proporzionali alla fortuna che la pena ha avuto a tuttora e continuerà ad avere nel corso dei secoli
Potremmo dire contee o contro di te ma mai senza di te nessuna società nessun consorzio civile ma è riuscita ad abbandonare questo ossessione punitiva anzi questa diciamo tensione punitiva che nel corso dei secoli diventata un'ossessione punire una passione contemporanea hanno ci ha insegnato la Sociologia degli ultimi anni
è quasi un paradosso
Lo richiama lo stesso Fiandaca quando recupera alcuni passaggi di un filosofo Umberto curi
Fatichiamo a giustificare i motivi
Fatichiamo a rintracciare a monte le ragioni per cui ci ostiniamo a punire ma crediamo sistematicamente nell'ingenua convinzione che una maggior dose di penalità equivalga a una maggior livello di difesa sociale addirittura all'ingenua equazione che carcere equivalga maggiore sicurezza ciclicamente questa ossessione ritto
E in realtà è un atto di fede nulla di più
Questa
Adesione fideistica
Ha una risposta punitiva che non sappiamo né spiegare né giustificare si può spiegare solo vedette con le quelle ragioni retributive quelle componenti espressive tipiche della retribuzione che hanno a che fare con la psicologia del profondo cioè la pena è semplicemente uno strumento di catarsi collettiva che probabilmente diventa irrinunciabile per ogni società
La pena come il diritto penale e lo sappiamo bene c'è stato ricordato anche prima noi
Viviamo in questa illusione idealizzata per cui qualsiasi irritazione non dico problema irritazione sociale possa essere controbilanciato contrastato attraverso nuove iniezioni di penalità questa illusione figlia di una duplice finzione no
Che basti introdurre una qualche norma penale per attendersi gli effetti normativamente attesi che sistematicamente non si verificano e soprattutto che l'introduzione di un qualche nuovo reato non produca degli effetti collaterali che invece sistematicamente si verificano e perché vedete non è una riflessione solo teorica quella che ha apposto in connessione sempre di più l'overdose punitiva degli ultimi cinquant'anni con gli affetti
Che dolorosamente ci ricorda l'assillante intollerabile numero di suicidi in carcere
All'espansione del diritto penale in astratto chiamiamola over criminali Session fa seguito poi una o versante Massimo un'iniezione di pene comminate in concreto a cui poi fa seguito il tasso di sovraffollamento che oggi noi conosciamo love
Fare outing che è tornato a livelli tre Torreggiani siamo tornati a superare sessantuno mila unità di detenuti
Più o meno come precedentemente al due mila tredici quando la Corte europea dei diritti dell'uomo non devo certo ricordato in questa sede condanno l'Italia per violazione dell'articolo tre
Di quella norma di civiltà purtroppo dimenticata tornerò su questo punto che nell'articolo tre che è la prima parte dell'articolo ventisette comma terzo della Costituzione il principio di umanità della pena stato evocato
Ora tra la vicepresidente del Senato ci tornerò
Quindi dicevo paradossalmente non sappiamo come giustificare la pena però di diamo in un'epoca di splendore della pena di splendore della prevenzione generale anzi di splendore di quella
Messaggerie la simbolica così caro ormai ai partiti politici
Fu una celebrazione quasi quotidiana delle
Capacità delle valenze simboliche della prevenzione generale e Unicredito sempre più risicato limitato faticoso alla prevenzione speciale alla finalità rieducativa
Anzi a mio avviso vedette viviamo in un'epoca in cui le indicazioni precettive non solo programmatiche che la nostra Costituzione offre in materia di pena
Attraversano delle fasi decisamente intermittenti
La funzione rieducativa della pena che contrassegnati secondo sentimento dell'articolo ventisette comma terzo
A diciamo progressivamente ha avuto una valorizzazione sempre maggiore soprattutto da parte della Corte costituzionale
I principi costituzionali hanno una perenne eccedenza assiologica no una intrinseca capacità generativa riescono a partorire sempre nuovi principi così ha fatto la finalità rieducativa partorendo la proporzione
Partorendo il principio dell'individualizzazione del trattamento sanzionatorio partorendo il principio della progressività del trattamento sanzionatorio molto ancora potrebbe ricavarsi
Anzi secondo me si potrebbe arrivare addirittura a ricavare
A ricavare maestro
Un principio una presunzione di rieducabile intagliati ogni detenuto di ogni condannato che dovrebbe essere un ostacolo insuperabile dovrebbe far ritenere per esempio costituzionalmente sospetto ogni regime di ostatività
Ciascun reo
Si deve presumere come soggetto rieducabile
Perché vedete quella formulazione utilizzata dai costituenti a una formulazione che non dice le pene devono rieducare non arriva tanti non ha la perentorietà del comando
Non di Louis esce però neanche in una indicazione solo programmatica
Dicendo le pene tendono alla rieducazione no utilizza un sintagma molto più Complesso le tenebre tesi sono tende nere
Devono significa che quelle indicazione non è meramente programmatica mai vincolante precettiva e dipendere significa aderire a un paradigma di laicità della pena che non può arrivare sino a trasformarsi
In una forzosa palingenesi morale del Reno
Ecco perché devono tende a rieducare
Però dicevo c'è una parte a mio avviso e questa è la riflessione che vorrei provare
Con la quale vorrei provare a contribuire al dibattito così
Poderosa mente accompagnato da Giovanni Fiandaca c'è una parte della nostra Costituzione penale di questo principio così importante per la costituzione penale che è rimasta in ombra
Mi sentirei di dire che è rimasta dimenticata o forse ancora peggio che diamo quasi per scontata
Ed è la prima parte dell'articolo ventisette comma terzo
Le pene
Non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità
Quella che è l'architrave portante
Del sistema della punizione in uno stato di diritto quella che ricorda che non si può mai rispondere alla violenza
Con la violenza la brutalità con la brutalità alla crudeltà con la crudeltà
Quella che ricorda che un in una democrazia matura lo Stato deve avere sempre il coraggio di combattere il crimine con una mano legata dietro la schiena come diceva il grande presidente della corte suprema israeliano Aharon Barak
Questo principio di umanità
Se ricorda che lo Stato di diritto è tale solo se è capace di assoggettare se stesso ha dei limiti e il primo limite è proprio questo
Principio di umanità
Quello che stabilisce sancisce la diversità tra appena e fendente
Ecco io credo che questa prima parte sia stata profondamente dimentica noi come penalisti mi ci metto anch'io perdono il maestro perché ormai
Non abbiamo saputo coltivare questa
Profonda
Densità assiologica che deriva da questo articolo anche la Corte costituzionale ha valorizzato troppo poco questo questo principio questo principio che non è certo solo delle nostre costituzioni lo sapete perché
Rientrai ritorna ricorsivamente in tante carte dei diritti emendamento della costituzione americana hanno il divieto di credito alla National Partnership mente così come il Bill of Rights così come l'articolo tre della Convenzione europea dei diritti dell'uomo ma non è un problema didascalico di capire quante carte
Diciamo riproducono questo
Principio è la sua essenza e l'ex tossico del principio quello che interessa perché ci ricorda che lo Stato può unire ma non può mai prevaricare quel valore che non si acquista per meriti messo il può perdere per demeriti la dignità umana allora vedete a mia
La mia sommessa impressione che questo principio sia stato ampiamente dimenticato perché nonostante anche le coraggiose decisioni della corte costituzionale tale certamente quella sull'affettività in carcere
Dove però la stessa Corte Costituzionale avrete notato non fa richiamo la prima parte dell'articolo ventisette comma terzo nonostante quel principio fosse stato invocato dal rimettente nel prospettare la questione di costituzionalità
Invocando l'articolo tre della Convenzione la violazione dell'articolo centodiciassette
Ma ci dobbiamo chiedere questo principio e davvero rispettato questo cardine di civiltà è davvero rispettato oggi imita
Le nostre condizioni attuali dei penitenziari sono tali da poter dire che noi rispettiamo il principio di umanità
Il numero di suicidi
Diciamo così il bar taglio di una campana che ci ricorda che forse in Italia abbiamo abolito la pena di morte ma di pena si muore ancora eccome
E conforme al principio di umanità in regime perennemente emergenziale dell'articolo quarantuno bis
Che ormai si traduce di fatto in una tesi mortificazione affettiva
Che si può spiegare solo in chiave di pura neutralizzazione del reo mi verrebbe da dire difficoltà dunque di annullamento Verre
E conforme al principio di umanità volendo andare da tutt'altro settore
Questa assuefazione tutta italiana che abbiamo per pene infamanti pensate all'appena mediatica prima che sia celebrato un processo con devastazione gradazione ciclica dell'individuo che non sarà mai risarcito
Che è spinto ad attraversare un'autentica Khattab basi una discesa agli inferi dalla quale non far mai ritorno
Anche con la forza
Dovesse essere assolto allora vedete questo che si sono i grandi interrogativi credo che dovrebbero per esempio spingerci a
Coltivare tutte le nel le indicazioni che ci offre Fiandaca e persino a pro seguirle
Su altri versanti io penso che sia arrivato
Il tempo di declinare dall'articolo ventisette comma terzo un autentico diritto fondamentale ad una pena umana da riconoscersi a chiunque
Diritto rispetto al quale ogni soggetto istituzionale primo fra tutti lo Stato deve essere il primo garante il primo custode
E venendo meno a questo obbligo deve essere posto al cospetto delle proprie responsabilità come gli obblighi positivi di tutela declinabile dalla
Convenzione europea nella giurisprudenza della Corte ONU per i diritti dell'uomo però chiudo
Limitandomi a dire che
Questo libro
E a ringraziare ancora il professor Mongiello per quest'invito insegna molto soprattutto perché non ambisce ad insegnare nulla
Cioè non ambisce ad insegnare qualcosa di definito di compiuto di acquisito ma ambisce semplicemente a stimolare la riflessione a rimettere in discussione le nostre convinzioni più diffuse tanto comode e scontate quanto fallaci ci ricorda fondamentalmente
La punizione come problema in senso etimologico probabile in come ostacolo al cui cospetto diciamo
Siamo posti come ostacolo assiologica ecco e dico culturale che abbiamo sempre davanti anche nell'essi con quotidiano pensate alle Sico della politica che ad ogni piè sospinto
E bocca la castrazione chimica come risposta a pur gravi e turpi episodi di violenza dice quindi credo che sia
Un libro estremamente importante
E vi invito davvero allergico lingue
Ringrazio il professor Manes veramente per queste parole così profonde e consapevole
Veramente ci tengo a ripetere una frase che andrebbe scolpita no poste non gli uffici in ogni aula di giustizia in ogni luogo dignità umana è un valore che non si acquista per merito e non si perde per demerito questo ci dobbiamo sempre ricordare perché
Quando perdiamo questa consapevolezza si ritorna alla par varie si ricorda ai tempi voi contro quei tempi bui proprio per una prospettiva che tempi Buy possono sempre tornare il nostro costituente ha sancito quel quei principi che magari possono sembrare mette ideale la rieducazione
La dignità l'umanità della pena ma che sono un costante richiamo alle nostre coscienze
Quindi grazie veramente
Io proseguirei nella discussione a questo punto dare la parola all'avvocato Irma Conte
Che svolge anche il ruolo di partire all'ufficio del Garante nazionale i diritti delle persone private della libertà personale quindi da un po'di tempo Irma
Si dedica diciamo dedica la sua capacità destinata cominciato una ruolo veramente importante credo ci vorrà e un po'illustrare spiegare Cometti
Che ha coinvolto e come ti stai appunto impegnando in questa attività i problemi che sta incontrando nel ci fa molto
Cioè molto incuriosito interesse lo sapevo che conosce lo costrinse grossi grazie grazie a l'amico Vincenzo Modica il collega io vi chiederei di iniziare questo mio intervento con un minuto di silenzio perché ne stiamo parlando di quanta quaranta dei suicidi siamo parlando di punizione e stiamo parlando di tutti i nostri interventi finalizzati e detenuti grazie
Per rispondere alla domanda del professor Mongiello è amico
Diciamo in combinato disposto con il libro
Che ho apprezzato moltissimo professore due punti di partenza uno che io il professor Fiandaca l'ho studiato al corso di rito penale alla Sapienza quando Versilia dove soggiornare presso il siracusano e continua a studiarlo oggi da garante nazionale delle persone private della libertà personale
E questo lo faccio con nel senso che tra l'altro con un confronto ma chiavi critica sulle indicazioni che lui nell'epilogo professore
A voluto dare in merito al mandato di garante regionale che così egregiamente a diciamo rivestito
Ed allora parto da dalle immagini per dirvi in che cosa consiste il nostro ufficio la nostra funzione
Parto dalle immagini del recente Weekend vi venerdì sabato e domenica
Sono stato a Cagliari l'abbiamo visitato il trentanovesimo i trenta ma mesi trentottesimo e trentanovesimo istituto penitenziario Uta e poi la casa circondariale di Isa Renaissance
Nella casa circondariale di Serena se vi sono settecento ettari
Con novanta detenuti
Che vivono la dimensione educativa
Perché io non aggiungo alle eccellentissima parole del professor Mezzetti del professore e malessere del professor Mongiello nulla condivido tutto e loro troppo egregiamente l'hanno già diciamo proferite
Ma la funzione rieducativa della pena
E allora dobbiamo confrontarci se il detenuto il condannato che ha rotto il patto con la società infrangendo le regole
Ne possiamo dobbiamo recuperarlo dobbiamo dai di quella opportunità di chi vorrà primati del professor Mezzetti e se questo possiamo farlo
Tenendo in considerazione della dignità dell'uomo e della donna che non devono mai essere in nessun modo intaccare
E allora gli istituti penitenziari vivono una situazione noi siamo dal due mila sedici con queste dato drammatico dato dei suicidi Pino una situazione patologica cronica
Oggi quello che io vedo è un carcere mi grazie anche l'evoluzione al percorso che tutti noi abbiamo fatto al centro della società
Non più come è stato concepito sin dalla sua costruzione ai margini della società lontano dalla società
No carcere che vede le università si è detto prima il professore Fiandaca è stato uno dei ispiratori del che non può all'interno degli istituti penitenziari i poli universitari
E allora carcere che vede un momento di rieducazione di formazione a Torino asso Luzzo ho incontrato
Molti detenuti che si stava laureando il numero dei laureati è circa seicento sul territorio nazionale sono mille settecento iscritti all'università
E questa ha un altro dato positivo e allora la pena come punizione di educazione e recupero il carcere come genesi di qualcosa di nuovo e di positivo o il carcere come punizione retribuzioni oppressione
E in questo ovviamente in questo prima versante in questo primo
Primo parte in questo primo molo questa visione
Che affrontiamo il nostro mandato tra l'altro porta anche il saluto del Maurizio detto re e di Mario Serio
Con i quali condivide questa esperienza dal venticinque gennaio marchio che esperienza è un'assunzione di una responsabilità di una funzione particolarmente importante
E in questo modo continuerò a farlo continuerò a visitare istituti penitenziari per incontrare i detenuti e le detenute
E quando l'altro giorno ai Serena ASS
Dopo averli si sono avvicinati prima i due-tre detenuti eravamo nella biblioteca poi gli altri e poi altre ancora e poi alla fine siamo rimasti fino alle otto
Immersi nelle loro parole lo scambio
Molto attento tra l'altro e con una condivisione su quello che è il recupero io penso di portare in questo contesto così elevato
Il senso di tutto ciò che ne stiamo facendo Noè nel senso la società sta facendo che deve fare
Perché certo è un atto di fede anche su quello che noi avvertiamo e assumiamo ogni volta che entriamo istituì evidenziare i no quando anche
Il ventiquattro dicembre
Per me è un regalo di Natale importante è stato un detenuto a Rebibbia quindi ancor prima l'assunzione
Dell'incarico a Rebibbia perché ha detto che dopo una serie di andate e ritorno dal dentro e fuori dal carcere avevano la certezza che non sarebbe più rientrato perché ha imparato a fare il fornaio
E è uno dei dodici detenuti assunti da una società che ogni giorno produce pane per per Roma
E allora in questo modo
è una cura di particolare è una capacità critica che dobbiamo fare ed una cura dei particolari che deve contribuisce a farci avere una visione quella corretta quella centrale che poi risponde
All'architrave che il professor Manes parlava faceva riferimento all'articolo ventisette della Costituzione
Che è l'architrave proprio della nostra funzione ma non della mostra consegni garante i professori la nostra funzione della società
Perché la Costituzione evviva sia una società ogni giorno ne rende l'applicazione
I io no no moltissimo da dire
Sì non
Che oltre alla cura di particolare oltre interessarci del fatto da una ragazza detenuta l'altro giorno giovedì mi ha detto che se avesse avuto la liberazione gli anticipatari conosciuta sarebbe già uscita il giovedì io l'ho incontrata il sabato ne sarebbe uscita già giovedì
E allora noi tra l'altro come dice sempre il professor Serio assumiamo nostro mandato qua ma autonomia con indipendenza
Qui davanti è vicino a me c'era Anastasi aste vasta sia che lo fa da tempo
A nel Lazio
Ma moncone isola mentre allora solleciteremo legislatore saremo presi dietro quei principi costituzionali e cercheremo di consentire anche a un tribunale di sorveglianza che sul territorio nazionale
Una Plutino comma un parola voi spenderla per loro per i magistrati per il la polizia penitenziaria per i comandanti e le direzioni degli istituti penitenziari
Perché tutti
Svolgono nonostante tutto con il massimo in pietra e quando dico nonostante tutto nonostante una condizione ancora rudimentale se pensiamo all'informatizzazione del tribunale di sorveglianza vedo ecco vetro procuratrice aggiunta nel saluto che annuisce
Un'informatizzazione che non c'è e che rende tutto estremamente lento difficile e allora il tempo
La moneta con cui il detenuto Pagliuca il prezzo paga la sua pena con lo Stato e lo Stato non può nell'esigere il rispetto di spesa e quindi la forza esperimento della pena non può non esige dello dando però attenzione al tempo e rispondendo alle istanze
Che in questi incontri con i detenuti incontri peraltro tutti toccanti i primi quattro e non un pomeriggio in due giorni
Ci hanno portato il nome di armi a Maurizio detto era guardarci la mattina dire forse sono stati troppi perché
Ti porti un carico emotivo ma non è stato troppo perché di lì abbiamo cominciato a utilizzare questo carico emotivo come lei ama
Nel nostro svolgimento quotidiano alla bisogna rispondere con il tempo perché non si può attendere dal due mila sedici
A Torino
Ho dal due mila dieci non mi ricordo quale tribuna sorveglianza n non c'è non qui non ci sono colpe da darci
Qui c'è semplicemente una soluzione da portare perché altrimenti facciamo parte del problema grazie
Ringrazio veramente l'avvocato Irma Conti per aver condiviso S due esperienze prime esperienze che rivelano sicuramente l'importanza del ruolo che è assunto ma anche la passione con cui lo stai lo sta risorgendo
Per credo che veramente sia al vostro un ruolo fondamentale tua condivide con l'amico Stefano Anastasia Sophie andare aveva svolto per vari anni c'è il professor Fiandaca il garante non ha dei poteri di intervento diretto però anche dalle sue pagine traspare chiara l'importanza di questo di questo ufficio di questo ruolo
Importanza anche legata lo scortò il detenuto ha bisogno a volte proprio credo di è una persona cui potersi rivolgere di un ascolto di quell'attenzione
Che per me è uno delle bisogni fondamentali dell'essere umano dice per esempio una filosofa cui sono molto legato come si Montpellier la l'importanza dell'attenzione ecco quindi credo che voi avete innanzitutto questo ruolo e poi chiaramente la capacità di incidere persone Mimì delle compatibilmente con le possibilità concrete non dipende solo da voi però il credo che anche questo sia molto legato l'impegno la passione che voi dedicate sicuramente non è non possiamo più accettare questi tassi di carceri inserzione questo sovraffollamento la piaga dei Suicide inaccettabile forse ci deve fare anche riflettere sui mutamenti credo della nostra capacità proprio di essere umani anche di sopportare livello di sofferenza qui espone il carcere a cui un il carcere Spoleto individua forse una pena oggi veramente
Così come siete sperimenta la disumana nella misura in cui il livello di sopportazione di capacità di resistere alla sofferenza perché il carcere sofferenza ecco quel così sovrasta a volte delle persone e Positano duce in questo numero veramente aberrante dolorosissimo dei suicidi quindi questo credo che sia un elemento di riflessione passa per una serie di suicidi
Basta cerchiamo di analizzare le cause resort perquisito un evento diciamo diventa una funereo calcolo che veramente mi deprime solamente
Nell'analizzare le cause ma dobbiamo considerare che sedici dei quarantatré su cd erano misure cautelari quindi inattesa di primo giudizio
Di primo giudizio era misura per allora
Quindi su questo ma è già abbiamo gli strumenti nel nostro ordinamento
Per poter far fronte e sedici sono sedici vite
Quindi anche la gradualità gradazione delle misure cautelari è un altro aspetto che va considerato e su
E ci sarà approvato Scalfaro parlerà grazie
Grazie ancora i vari quindi per continuità non posso che passare la parola all'amico e collega Stefano Anastasia che insegna filosofia al diritto oscurità Sapienza devo dire da quando anche soprattutto da quando è venuto in UNITELMA sapienza ciò ma fare proprio sia di questa sinergia che credo di sì arriveranno anche fruttuosa ecco Stefano perché abbiamo prove inventa inviato questo ciclo di seminari
Sulla riforma del penali in crisi credo che siamo arie dall'ottavo incontro uno degli incontri precedenti pure aveva partecipato professor Fiandaca è un grande diciamo anche ascoltò diciamo successo come dire del dell'iniziativa che ha avuto un grande la grande udienze
Era sua dedicato proprio al tema riparazione l'educazione
Ecco quindi credo che siano momenti riflessioni importanti per entrare nel vivo delle questioni che abbiamo di fronte che siamo chiamati ad affrontare e Stefano ha questa capacità appunto questa sensibilità da filosofo aperta la Sociologia diciamo di analizzare i problemi le questioni penali e svolge anche Louise volo di garante tenuti per la Regione Lazio in passato le fatto anche per la Regione Umbria Gaetano
E quindi credo che potrà gli arricchire il dibattito anche delle tue esperienze delle tue dei problemi che ha potuto riscontrare di persona gli atti la parola Stefano Grassi
Bene grazie grazie all'amico Vincenzo Moon Gillo
Per questo incontro diciamo che che stiamo facendo e per questo percorso che insieme stiamo facendo dentro dentro UNITELMA sapienza credo molto utile molto interessante per ciascuno diciamo anche da diverse prospettive disciplinari perché poi per noi interessata questo diciamo siccome vediamo le cose diciamo sì da un ambito da un ambito disciplinare diverso e su questo e su questo tornerò più avanti
Perché questione molto rilevante che mi chiama anche al confronto con con Giovanni Fiandaca con cui ho avuto il piacere di condividere tutti i suoi sette anni di garante
Dite inutile regione Sicilia io nel contempo ero garante per le regioni Umbria e Lazio sono stato portavoce della conferenza degli enti territoriali quindi la nostra frequentazione è stata prima e più che accademica è stata la frequentazione su sui fatti diciamo sì su che dobbiamo fare se c'è questo problema in quel carcere diciamo accorpando e ci telefonava no attacca era all'estero vedo vedo
è questa cosa diciamo così ci ha tenuti insieme per tutti per tutti questi acquisti e quindi mi fa veramente molto piacere oggi poter discutere di questo libro che io trovo un libro veramente importante a dispetto del
Del minimalismo con cui
Gioviane Giovanni Fiandaca lo presente hanno lo presenta come un libro di orientamento per i non specialisti quindi diciamo
Che certamente e e peraltro diciamo sì esattamente quello che è importante fare c'è parlare delle cose proprie non solo a quelli che già le sanno ma soprattutto a quelli che non vi saranno quindi è molto importante questo dal punto di vista ovviamente del
Della responsabilità civile dello studioso e la cosa fondamentale diciamo Marco
Però in questa diciamo nel presentare questo libro in questo modo c'è anche un tentativo in qualche modo
Presentandolo di mettere le mani avanti non entrerò proprio nel merito delle cose più dure perché voglio parlare ad altri non voglio parlare diciamo sì ai miei colleghi dice parco in questo secondo me CEI
Un minimalismo che nasconde invece l'importanza di importanza di Libero
L'importanza del libro secondo me nel modo con cui fa emergere chiaramente
Agli studiosi e al pubblico generale diciamo sì qua alle persone colte le persone che si prendono la briga di leggere un libro che non è una cosa diciamo
Ormai di grandissima diffusione nel nostro Paese che invece diciamo merita sempre merita sempre il suo spazio il suo tempo
Perché è un libro che racconta in maniera sincera
E l'insoddisfazione
Di uno studioso di quella vaglia
è stato detto da tutti io sono l'ultimo poterne parlare perché io sono semplicemente un collega di quella bassa cucina di cui ho detto diciamo si fa non altro e e quindi l'insoddisfazione che
Appunto Giovanni Fiandaca racconta rispetto al paradigma penalistico nella composizione dei conflitti all'interno della società di questo si tratta
E dico paradigma penalistico perché Gianni il titolo punizione c'è un diciamo così una cosa che sembra un maschera
Mento non è pena no ma ha un'accezione più ampia la punizione perché esplicitamente come già da qualcuno è stato detto
Giovanni Fiandaca tratta il problema della reazione ai fatti avversi non solo diciamo sì nell'ambito delle regole sociali della convivenza pubblica quella che è regolata poi diciamo sì dal dal diritto pubblico e dal diritto penale ma anche nella vita quotidiana dalla famiglia della scuola diciamo e quant'altro quindi questo
Questa cosa e quindi questo titolo questa punizione e insieme dice Mussi
Un mascheramento ma è anche il modo con cui si mette a fuoco
Come il paradigma penalistico in qualche modo pervade aree che sono Esterne ulteriori rispetto alla disciplina stretta del del diritto penale
E rispetta questa paradigma appunto
Giovanni Fiandaca sì interroga criticamente
Se appunto diciamo sì questo paradigma penalistico risponda diciamo sì abbia una efficacia risponda
Ai suoi scopi diciamo assolva ha una funzione progressiva ecco questo mi sembra
E si parte lo diceva bene prima il professor Manes si parte dal paradosso della pena che un po'è anche nel titolo del nostro incontro
E cioè di una pena che
Non è mai stata tanto viva
Come da quando ne abbiamo decretato la crisi
E l'Est questure da quando abbiamo detto che la pena è in crisi diciamo la pena a e diventata diciamo così una esplosione diciamo così di di manifestazioni appunto prima Vincenzo Mongi lo diceva
Abbiamo
Non solo i sessantuno mila le sessantuno mila persone in galera ma ne abbiamo sessantuno mila che sono in in esecuzione penale esterna venti mila che sono in misura processuale di messa alla prova ne abbiamo ora gli ultimi diciamo cifre di diciamo veramente
Stiamo a latticini che non so quanto siano fondati semplicità un po'
Queste sono sicurissime queste sono sicurissime certificate mensilmente dal Ministero Giustizia sul sito e mister giustizia quello che rimane incerto
E che nelle ultime quotazioni perché come come al mercato dice lutti e quotazioni sono arrivate come diceva prima Vincenzo a novanta mila sono i cosiddetti liberi sospesi sono i così detti liberi sospesa pongo
Possono se esposto alle niente rimane liberi sospesi senza termine diciamo ci sono
Novanta mila novanta mila queste sono le ultime cifre ora mi ricordo quale sia la fonte anche lo lo sentita recente quindi parliamo di un sistema diciamo così ora tra lasciando tutti gli altri ambiti di punizione che pure ci interesserebbero perché per esempio guardate che la discussione che si fa sul versante penale
Non è diverso da quella che si sta facendo sul versante educativo e scolastico
Di cui uno degli assi fondamentali della discussione pubblica e anche dell'idea di riforma dell'istituzione scolastica e la disciplina e la punizione
Lo lo registro soltanto non esprimo un giudizio diciamo però e così diciamo quindi il tema punizione è un tema che ha la sua
Diciamo attualità non solo diciamo sulla materia strettamente penalistica ma più in generale in tutti gli aspetti a cui faceva riferimento prima fa riferimento nel libro Giovanni Fiandaca però appunto
E il la dimensione della penalità nel nostro Paese se contiamo tutti questi sedimenti arriviamo a sessantuno mila sessantuno mila fanno centoventidue mila e altri venti mila e messa alla prova facciamo centoquarantadue mila e ci mettiamo i novanta mila libri sospesi
E arriviamo a duecento trentuno mila persone
Quando quando abbiamo dichiarato diciamo cito il libro che cita anche Giovanni Fiandaca quello di Luciano Eusebio fine anni Ottanta sulla pena in crisi quando abbiamo dichiarato che la pena è in crisi
In carcere abbiamo trenta mila persone
E misure alternative al carcere ne avevamo tre imita
Quindi siam passati da trentatré mila persone a duecentodieci mila persone questa è la grande trasformazione che è una grande trasformazione sociali non è una trasforma è una trasformazione a cui diciamo così in qualche modo il diritto Offredi sui suoi strumenti perché per accompagnare diciamo sì una domanda il punto vero intorno a cui credo ci dovremmo interrogare e diciamo sì da dove viene questa domanda sociale di punizione di controllo penale di quello che sia diciamo questo credo che sia
Il tema diciamo che ci ritorna punto da una riflessione sul paradosso paradosso della pena ed è un caso che Giovanni Fiandaca che inizia il suo libro con
Una ricostruzione delle teorie della pena legati alle filosofi e generali diciamo sì no da dai dai classici greci a
A tanti Hegel eccetera e non è un caso che poi alla fine lo stesso Giovanni Fiandaca scatta
Su la ricerca su che cos'è la pena in realtà e quindi alla fine arriva a condividere diciamo innanzitutto quella quella definizione di Daevid Garlanda cui si faceva riferimento prima della pena come istituzione sociale innanzitutto è una cosa che c'è diciamo siccome è una cosa che c'è e con cui dobbiamo fare i conti e dobbiamo fare i conti su con le dinamiche sociali che la motivano e la e la jamaicano diciamo
E questa credo anche ne discutevamo qualche giorno fa con l'amico Vincenzo Monti Cillo della di quella natura diciamo sì della pena come pene in bianco citiamo famoso libro non ancora pubblicato diciamo
Pena in bianco dice
Un libro non pubblicato ancora di più una spia il giovane studiosa con cui ci siamo confrontati va che devo fa c'è appunto di una pena che non definisce il suo contenuto
Rimane diciamo sì a definire uno spazio temporale sospeso oppure uno spazio temporale sottratto no la reclusione per un tempo di
E qualsiasi altra movenze a che pure c'è nell'ordinamento che e che vediamo diciamo sì nell'ordinamento è sempre una movenze le sanzioni sostitutive o qualsiasi altra misura alternativa
Sempre diciamo commisurata sul l'equivalente universale la moneta che il tempo della reclusione
Sempre diciamo così girato intorno al tempo della reclusione che non sappiamo che cos'è che in concreto che non viene definito che cos'è in concreto no rimane un tempo un tempo sospeso perché alla fine della pena possiamo fare solo come il poeta che diceva no che non
Tutto ciò che possiamo dire ciò che non siamo ciò che non vogliamo della pena noi possiamo solo dire ciò che non vogliamo che sia
Quella meravigliosa prima parte del nell'articolo ventisette comma tre della Costituzione a cui giustamente ci richiama il professor Mario esprima dice quello che noi non vogliamo che la pena sia
E poi i costituenti hanno fatto uno sforzo ulteriore e hanno detto
Devo non deve diciamo principio assoluto non può consistere in trattamenti contrari al senso d'umanità
E poi principio finalistico deve tendere alla rieducazione alla rieducazione del condannato no e quindi hanno imposto come del resto era nella cultura
Del tempo dei costituenti o almeno della loro parte maggioritaria seppure di diverso orientamento politico era quello appunto di pensare a un'utilità futura della pena in senso positivo per la persona che vi venisse vi venisse costretto e qui viene il problema della finalità rieducativa su cui siccome ne discutiamo diciamo sì voglio soffermarmi un altro
Perché la finalità rieducativa della pena
E obiettivamente rispetto a la natura oppure inespressa della pena cioè tutti quella ragioni in bianco che ci attende appena e diciamo innanzitutto io penso quello che dice di essere e cioè una pena
E innanzitutto una sofferenza questo diciamo sì la legge la Costituzione il Codici non lo scrivono ma se non fosse questo non esisterebbe l'intero sistema penale se non fosse innanzitutto una in frizione di sofferenza ed è il rispetto alla in frizione di sofferenza che la funzione rieducativa a diciamo così in qualche modo una regione controfattuale
è una forma discussi e un tentativo di dare un senso a una corsa che invece si presenta appunto
Con una dimensione prettamente essenzialmente negativa no una appunto infezione
Di di sofferenza
E il punto è che è una promessa di senso che diciamo e questa è l'esperienza che noi vediamo in opera non oggi io nella Regione Lazio Irma in Italia o Giovanni messo in sette anni in regioni Sicilia
Però dobbiamo dirlo diciamo sì nella esperienza storica della pena carceraria l'intento diciamo sì positivo eh
In larga larghissima per non dire quasi totalmente diciamo questi so misura soccombente
Non si manifesta nella realtà
E noi con questa cosa dobbiamo fare i conti
Perché anche la migliore teoria deve fare i conti con la realtà
E la realtà è che la finalità rieducativa della pena si realizza
Quando si mettono per esempio oggi nel contesto italiano quando si mettono in fila gli astri
Gli astri sono una persona abbastanza forte Risi di ente di suo
Con una qualche forma di sostegno e di relazioni sociali importante Esterna
Con un ambiente detentivo significativo compagni di detenzione che in qualche modo non no l'aiuto in un percorso
Un
Un personale penitenziario motivato un istituto penitenziario che abbia di risorse un territorio esterno all'istituto penitenziario che abbia le risorse un'assistenza legale qualificata
Un magistrato di sorveglianza sensibile
Quando si mettono in fila tutti questi astri
E nella mia esperienza ormai sono trentacinque anni che diciamo frequento diciamo quotidiana quasi quotidianamente il carcere nella mia esperienza questo si conta su
Nell'ordine vogliamo fare presta all'aglio del centinaia di casi in un anno in Italia diciamo ecco
Questo è diciamo questo ci dice di una diciamo così di una istituzione che se resta legato diciamo così al suo scopo rieducativo
E in qualsiasi altro ambiente il pubblico o privato che sia verrebbe semplicemente giudicata come fallimentare punto
Punto non c'è altra soluzione
Se tu c'hai un input di quanti sono le persone che entrano in carcere ogni anno in Italia quaranta quarantacinque mila persone signorsì e
Un Progetto rieducativo che sembra realizzarsi sembra perché poi ovviamente ci vorrà il tempo a capire se anche quello che ha trovato lavoro
E che ha avuto l'alternativa non commetterà più reati chi lo sa diciamo è una scommessa su cui nessuno
Può diciamo sino fidarsi
Però appunto se il risultato è che quella cosa produce cento duecento ma fossero pure mille persone che effettivamente hanno quel percorso magari è che abbiamo a che fare con istituzioni fallimentare
E non diciamo che non risponde dice sia quella ragione allora
Ciò detto io penso che è giusto fare come Giovanni fa ancora in questo libro come fa diciamo la penalistica la tradizione della penalistica civile italiana fidare sulla
Sulla finalità sulla finalità rieducativa
Ma appunto con questa diciamo capacità di scetticismo e non chiedendo alla rieducazione più di quanto la rieducazione posto effettivamente tale
La distinzione che prima ha fatto il professor rimanesse su primo è seconda parte del dell'articolo ventisette comma tre della Costituzione e credo che sia decisiva ed è la ragione per cui io chiamo diciamo sono solo io in Italia quindi la cosa non ha nessuna rilevanza dal punto di vista ovviamente diciamo sì del dibattito pubblico della dottrina
Io chiamo giurisprudenza umanitaria quella che afferma i diritti fondamentali della persona
In attuazione della prima parte dell'articolo ventisette comma tre della Costituzione
Anche quando per difetto culturale come il caso della corte costituzionale non è capace di pronunciarla questa cosa perché è vero questo non lo dice ma il di non ne la finalità rieducativa timballo e la dignità della persona
E l'umanità delle persone
E allora io dico che
Anche la appunto il la prima parte dell'articolo ventisette comma tre della Costituzione può giustificare tutta quella offerta trattamentale
Che noi riteniamo essenziale e che si giustifica perché nel momento in cui si assume
Prova spiegartelo così Giovanni se stesse se riesco diciamo sei momenti in cui si assume centrale la dignità della persona gli obblighi di
Come dire tutela dei diritti fondamentali e di come dire sostegno solidaristico che vengono l'articolo due dall'articolo tre della Costituzione
Valgono anche solo per il solo fatto che la persona non può essere sottoposto a trattamenti contrari al senso umanità e quella cosa già di per sé può giustificare l'offerta di sostegno sociale L'offerto di assistenza sanitaria anche l'offerta di opportunità formative e lavorative per il futuro
Il limite su cui noi tutti ci possiamo fermare se non vogliamo che la rieducazione si è invece
Il passaggio della nostra idea di educazione alla persona fisica destinataria di un intervento di un intervento penale
E quindi credo che questo sia il il passaggio che credo su cui bisogna tornare ancora sulla rilevanza di questo di dell'autonomia di quel primo principio del dell'articolo ventisette comma tre della Costituzione perché il rischio quale altrimenti ovviamente non è il rischio non è nelle migliori interpretazioni che dell'articolo ventisette comma tre della Costituzione possono dare
I nostri migliori penalisti diciamo no o i nostri migliori magistrati
Ma nelle cattive interpretazioni che invece possono essere date pure escludiamo i magistrati diciamo anche semplicemente nelle prassi amministrativa
Dove il il valore di una rieducazione arbitrariamente qualificata dall'operatore amministrativo se non da quello giudiziario
Valga a precludere la possibilità di un percorso trattamentale di un'evoluzione del percorso penale della persona condannata questo è diciamo sì
Il motivo per cui io credo noi dobbiamo dar valore a quel principio di di dignità diciamo e dobbiamo diciamo sia in qualche modo assumere e la finalità rieducativa per quello che cioè per una un impegno di prospettiva che la Costituzione da al legislatore e al legislatore al governo senza chiede di più di quello che essa Fossa possa dare questo credo che sia il punto con cui dobbiamo fare i conti dal punto di vista normativo poi c'è la grande questione a cui
E qui chiudo a cui Giovanni fa riferimento diciamo e mi piace in modo particolare il suo richiamo Almici e della Genealogia della morale no
Il minimo della feste della guerra che si manifesta nella come dire nell'ansia e nell'aspettativa e nella richiesta del sacrificio penale del sacrificio penale
E questa cosa è una cosa che resta diciamo sì come dire e dentro lì in ultimo del
Del marchingegno penalistico diciamo come l'avrebbe definito forse corda protestano però del marchingegno penalistico perché noi non possiamo mai dimenticare diciamo sì
Il l'ambiguità dell'origine del diritto penale trenta
Ci vuole di un diritto che come vuole la tradizione liberale e garantista diciamo sì nasce per frenare
Il potere di punire della vendetta no
Ma nascendo con questa idea diciamo sì intellettuale
Paradigma Beccaria no di cui spesso si dice nascendo da questa cosa il minimo della vendetta perché quello che si consuma dentro la pratica dell'esecuzione penale in quelle celle diciamo buie sordide che poi andiamo a vedere anzi è un rituale sacrificale
è un rituale sacrificale
E questa ambivalenza il diritto penale se la porta con sé ora questo non lo dico perché se ne possa fare a meno ma perché bisogna saper vivere diciamo sì
Questa contraddittorietà diciamo sì congenita del dello strumento penalistico e sapere che c'è lì da fare una battaglia giorno per giorno per i diritti della persona perché diciamo sì ci vuol poco
Che lo strumento di di limitazione del potere altrui dice Luigi ferraioli nel suo ultimo libro
L'ultima la più infelice delle garanzie e dei diritti delle persone e il diritto penale no
Ci vuol poco che l'ultima la più infelice delle garanzie si risolva nella prima la più crudele degli strumenti invece di repressione del della persona su questo c'è diciamo come dire c'è solo l'impegno intellettuale e civile di ciascuno di noi
La ragione per cui tutti noi facciamo qualche facciamo pressione l'università che sia in galera che sia nelle aule di tribunale sia dove abbiamo la possibilità di farlo grazie Giovanni
Classe io ringrazio veramente Stefano Anastasia per cui testi diciamo o con la forza l'opportunità di conoscere siamo quotidianamente anche in un dialogo costante vorrei aggiungere appunto però per brevemente prima di lasciare la parola l'ultimo l'intervento del le nostre appunto relatori il professor Scalfati giusto due considerazioni però per continuare questa dialettica Queen presenza
Da streghe un luogo diciamo esterno al nostro ateneo ma che fu appunto ripeto oggetto di confronto costante
Primo dato quello che tu hai fatto riferimento il numero crescente dei soggetti in qualche modo esposti all'esecuzione penale
Io credo che si stia avverando la profezia era facile da fare al mio viso quindici vent'anni fa mi ricordo pure io
La quindicesimo di anni fa dissi stiamo attenti che le pene intermedie alternativa al carcere che andiamo a elaborare rischiano soltanto di riprodurre un fenomeno che già in altri Paesi quelle penso agli Stati Uniti già si era verificato i gli anglosassoni parlano di usano l'espressione netto e quai des niente cioè ispessimento della Rete cioè l'idea che sostanza tu
Vagli a riempire tramite queste pene alternative dei vuoti di penalità senza intaccare erodere il carcere
Ecco quindi quello che sta verificando oggi che cos'è aumento del carcere tassi comunque di sovraffollamento diceva il professor Manes pre Torregiani
Omento esponenziale delle pene e misure alternative
E in più una serie di soggetti che in qualche modo sono esposti a questa scure penale effettiva non effettiva conversando in una ex in un contesto di penalità no ecco siamo arrivati diceva ha fatto i conti prima se fra la soglia duecentotrenta mila
è una media città
Dove vogliamo arrivare
Questa è la domanda che dovremmo fare ai nostri politici leggi sono ma direi anche alla Società noi come cittadini perché parlava giustamente diceva Stefano è un problema che trasformi la società quando c'è un numero così elevato di persone in qualche modo e sposta la scure penale
Dove vogliamo arrivare a una metropoli una metropoli penale a un milione di persone ma come pensiamo che possa sostenersi una situazione del genere non solo per i costi ma proprio per l'impatto che hanno i rapporti di relazioni sociali
Queste cose condizionando la vita delle persone no sappiamo benissimo e lo può dire benissimo processualista che svolge anche la versione forense che significa solo essere sottoposti a un procedimento penale che magari dura anni anni dieci quindici anni
Molti casi la vite devastata comunque condizionato profondamente
Quindi questo è un primo problema è dobbiamo porci siamo attenti che le famose alternative in realtà aggiungono aggiungono non riducono poi c'è il tema B della rieducazione servono l'abbiamo detto tante voci o siamo itinerante volta è chiaro che se noi possiamo raggiungere gli stessi risultati di un'offerta di riscatto di opportunità tramite richiamando il principio di dignità di umanità e così via
Io non sono legate alle parola mentre se risultato se non piace la parola l'educazione usiamole anche altro l'obiettivo deve essere quello io temo che il semplice richiamo al principio di umanità in chiave negativa le pene non devono essere disumane non sia sufficiente
Perché anche Beccaria era uno Mati umanità rissa non lo riconosciamo così però magari voleva il carcere a vita il lavoro coatto in sostituzione della pena di morte per lui quella era una pena più umana della pena di morte
Noi invece vogliamo la rieducazione c'è vogliamo che quella persona possa avere una postina di riscatto vero e quindi vuol dire che può far dell'infanzia anche una vita a prescinde dalla esecuzione umana della pena
Cioè come facciamo a contrastare la logica la vox populi che vuole a tutti i costi ancora all'ergastolo come pena
Se non hai la possiamo quanto gli appigli arte Alicata educazione potrei possiamo dire che l'ergastolo va contro la dignità perfetto però per altre persone non va contro la dignità percento è sbagliato se è stato disumano tu è giusto è una pena di quell'entità
La rieducazione invece è chiaramente confliggente perché come poi rieducare la persona che e che s'avvita in carcere che sa il sociale non è una rete non è pensabile no nega nella sua essenza
Quindi io penso ecco la a me quello che più mi fa paura ecco quando nella critica alla fine delle di obiettiva che io l'ho vista
Do la mia esperienza con un bastione contro gli eccessi no contro le derive punitivi sì come di una cosa a cui appigliarsi
Se noi eliminiamo la finalità rieducativa
Migliore o peggiore stessa penale queste se come la domanda
E lì proviamo a immaginare che non ci fosse stata quella parolina magica sarebbe migliorata
Pensiamo non solo alla fase dell'esecuzione ma anche alla minacce di tale pene sproporzionate io leggo la denuncia della violazione del principio proporzionalità anche separarti con sette comma tre
Commisurazione della pena anche lì la la finale di cattiva può incidere a abbassare la pena sotto il tetto della proporzione
Poi difficile da misurare ovviamente questa questa proporzione quindi io quello che temo di più
E e prendo atto del vedendo conto che chi vive quotidianamente questa realtà dei penitenziari sovraffollati che irridono la finalità rieducativa
Mi rendo conto che chi vive quella realtà non possa poi crederci più di tanto
Anche voglio dire a ragionevole normale come reazione
Però io ecco quello che temo è sempre che il disincanto si traduca in disimpegno perché questo è l'utilizzo strumentale opportunistico del disincanto che poi si traduce in disimpegno e ci porta ad aumentare la presenza in carcere diverse l'aumento diciamo i tassi di carcerazione proprio di quel carcere che diciamo che non è non è in grado di educare allora perché li riempiamo questi penitenziarie
E quindi il timore maggiore qual è e la famosa profezia negativa che siano davvero dico che non funziona e quindi chiaramente non lo faccio funzionare in modo tale che ho conferma della mia tesi di partenza ci sono esperienze anche più positive
Per esempio il caso di Bollate un istituto penitenziario che dà dell'opportunità maggiori è chiaro che non ebbe situazioni di via che come potrebbe essere un trattamento in extra murario però ci sono capaci nel carcere
Si scelgono anche i migliori questo è un po'il problema dovremmo avere situazioni diffuse e questo è un altro problema perché e questa è una disparità enorme di trattamenti Pino abbiamo un scarcera abbiamo tante pene della rivoluzione quindi questo diciamo ecco per
Ribadendo io condivido la la la la sensazione diciamo di disincanto che prova chi poi si vede chiaramente rivolgere dei detenuti che ti raccontano quotidianamente delle situazioni
Terribile
Diciamo questo volevo fa perché osasse continuare così favolosa riflessione comune grazie comunque veramente per il tuo intervento brillante che è stato penso molto utile anche per darci uno spaccato ulteriore
Della dei problemi della penalità ora abbiamo l'ultimo intervento programmato del professor dal fatidico ultimo ma come si dice in questi casi non ultimo per importanza perché l'unica voce del processo al penalista e quindi ci fa vedere i problemi che diciamo da tanto oggi da una prospettiva diversa
Vogliamo fare grosso due minuti di pausa no tanto che il tempo ce l'abbiamo abbiamo un'ora abbondante quindi facciamo cinque minuti giusto di pausa per i bisogni diciamo
Come ho anticipato prima
è il momento del professor Adolfo Scalfati che professore ordinario di diritto processuale penale dell'Università di Tor Vergata ed anche il presidente dell'associazione degli studiosi tra il processo penale Mino abbiamo lo cortina di sentire la massa al massimo livello diciamo l'opinione del professor penalizza
Grazie
Grazie Vincenzo Monti Grillo unità del Mar
E al Senato per averci ospitato in questa bellissima sala ma grazie soprattutto al professor Giovannini andare agli
Mi ha dato l'opportunità di rileggere tematiche che io come processo al penalista diciamo avevo un po'accantonato perché tutti i temi che riguardano presunzione l'avena sono tradizionalmente temi dei professori accademia di diritto penale dei filosofi del diritto
E naturalmente la letteratura amplissima fin dai tempi meno recenti fin dai tempi sono stati peraltro ricordati da coloro che mi hanno preceduto anche se nell'ambito delle nuove angolature che sono state sottoposte ad una focus su critico anche che non è soltanto diciamo un panorama ricognitivo e resistente libero i giovani fronda Fiandaca ma è anche un libro
E pieno ed Enzo peraltro chiarissimo e denso di riflessioni critiche anche verso le nuove tendenze per esempio il Neuro i libici Nismo Anglani abusivismo certo
E e poi la giustizia riparativa ma insomma
Certo
Come processo al penalista e quindi come fratello di direi unilaterale della genia dei penalisti senso e non sono un fratello Germano ammontano rispetto a coloro che hanno
Già già Chiarato prima mi occuperò dei temi che invece riguardano specificamente ma che incrociano in qualche modo però gli aspetti della sanzione penale
Ora le tematiche sul tappeto possono essere tante no le tematiche delle quali chiacchierare vorrebbero essere tante una di queste è stata prima accennata da Irma Conti che riguarda il profilo della sorveglianza il profilo dell'esecuzione in profilo penitenziario una disciplina complicatissima peraltro densa di interventi a parte la Corte costituzionale a metà strada talvolta dischetto ministra di quel diritto penale che non si estende anche agli questa disciplina cosa sia con una serie di interventi alla Corte la perizia Lupo Omo insomma non una serie di novità anche della giurisdizione iniziazioni gli aspetti che prima erano appannaggio esclusivamente
Dell'amministrazione vivaddio che però sconta dei problemi di natura strettamente pratica che non possono essere allontanati né meno da parte dello studioso perché insomma posso
Lo so normalmente tende a speculazioni natura teorica però coi un po'si allontana forse per o per vocazione si allontana la baia spetti pratiche sono inversamente interessante invece l'esperienza del professor Fiandaca è è un'esperienza che lo ha spinto e e in qualche modo indotto anche alla stesura di questo volume e che quindi è denso di profili anche applicativi
Beh i profili applicativi non so soltanto legati alla chiarezza è del dato normativo o alla complessità della dogmatico profili applicativi sono legati a tanti altri aspetti sono legati all'apparato
E l'apparato di sorveglianza diciamo la verità senza mezzi termini non funziona
I libri sospesi esistono in questo Paese senza mezzi termini sono legati all'apparato di sorveglianza che non funziona
Non funziona ma non funzionano perché i magistrati o ciò sufficientemente bravi e non funziona perché esiste tutto un apparato e l'amministrazione a cominciare dall'UEPE a fin cioè con l'Ufficio di esecuzione penale esterna e a finire con le cancellerie vorrei segreterie la procura generale dei carcerieri nel del della misura di sorveglianza che purtroppo cammina molto a rilento per carità
Esiste anche una particolare affollamento di richieste di istanze esiste anche però una penuria di magistrati evidentemente una tenore di uffici quindi
Si spendano soldi per risolvere problemi di carattere pratico che sono i primi a dover essere risolti prima ancora di sollevare questioni di natura generale mi riferisco naturalmente a legislatura non a coloro che studiano nuove
Ma potrei parlare anche di altri aspetti pure parlare per esempio dei profili che sono strettamente legati alla come dire all'aporia commisurati vale la pena tra diritto e processo
Nel senso che un conto è la pena prevista nella cornice edittale peraltro per molti versi criticabili altro Q
Tutto è il profilo coi strettamente applicativo presenti fattori giudiziari che influenza una commisurazione della pena il diritto al silenzio influenza comici azionabili
Pace
Può sembrare una cosa e l'altro uomo invece così uno che sta zitto durante tutto quanto il suo percorso giudiziario o però poi in qualche modo quella col suo sta zitto questo silenzio nonostante appartenga a uno diritti fondamentali influenza
L'applicazione della pena oppure quello che tende a mantenere una sua tesi difensiva durante tutto quanto il percorso giudiziario eh ostinatamente mantiene una sua tesi difensiva durante tutto il percorso giudiziario e quindi non merita le attenuanti generiche
E questi sono i fattori come dire natura giudiziaria che influenzò la commisurazione oppure la tendenza a alterare la effettività delle riduzioni dei riti premiali innalzando il tetto base della pena io ti debbo dare quindici anni ci arrivo a quindici anni aumento a vent'anni poi dopo faccia riduzione del terzo
Adesso cosa è cambiato tutti su tutti i giorni insomma sono sotto gli occhi di tutti non chiudiamo gli occhi di fronte a realtà del genere perché anche queste appartengono come dire alla tematica commessa ai profili critici della commisurazione
Certo c'è tutta tutta la problematica di difficile soluzione che attiene ma rapporto tra la commisurazione sanzionare quindi diciamo gli aspetti penalistici connessi alla discrezionalità applicative della pena
E le attenuanti processuali e qui siamo di fronte come dire ad una specie di criteri atipici inseriti nel nelle tra lei previsioni connesse alla commisurazione della pena la premialità è un fattore di rottura rispetto da agli aspetti commisura divi e conosciamo e che sono prese
Per l'articolo centotrenta del del Codice quindi anche questo va considerato e va considerato perché anche questo attiene come dire alla tematica degli smottamenti della pena sul versante con misure attivo
Ma io non mi voglio parlare di questo
Vi voglio parla di un'altra cosa
Giovanni Fiandaca mi ha risvegliato
Mary nessuno
Mi ha risvegliato
Una serie di riflessioni
Che muovono
Diciamo da i caratteri che solitamente ruotano intorno alla pena come
La sorveglianza la prevenzione la retribuzione
La proporzione sotto i profili li abbiamo sentiti che ruotano intorno tenendoti
E la mia domanda da processori stelle
Ma noi siamo sicuri
Che il diritto processuale penale o meno
Complessivamente le regole l'applicazione nel processo penale
Non svolga occulta mente queste funzioni
Occultamento e queste funzioni
Sembra un discorso sovversivo il mio come diritto processuale penale e uno strumento di accertamento e nato per accertare il fatto per applicare la norma
Uno strumento virtualmente capace c'ero e di dirimere la lite
Applicando la norma penale qualunque essa sia compresa la pena
Ma le cose non stanno così
No no le cose non stanno affatto così io invece ho tutta l'impressione che di fronte alla crisi strutturale applicativa e forse anche funzionale della pena
Ci sia una sostituzione del processo
Che l'anticipa
E vediamo come allora
Poi le repliche ride voi se questa è una crisi sovversivo
Vediamo come
Cominciamo col sorvegliare
Sorveglianza è un aspetto tipico dell'esecuzione appena bene sì sorveglia l'abbiamo detto prima
Signor degli anche quella pena extra muraria non soltanto oggetto che sta svolgendo
E ma questa sorveglianza comincia nei confronti dell'individuo anche non sottoposto a indagini durante le prime istigazione
Cosa voglio di lepre investigazioni sono una specie di limbo
Durante il quale la polizia giudiziaria comincia a svolgere accertamenti nei confronti di un soggetto
Perché c'è stato un'iscrizione sul registro delle notizie di atti non costituenti reato
C'è un registro delle notizie degli atti non costituenti reato
Arrivano esposti che sulle prime prima facie non appaiono di rilievo penale
Ma cominciano le prime istigazione
Comincia il controllo comincia il controllo attraverso l'osservazione occulta su una massa di dati su comportamenti su persone
Per verificare a volte per costruire Abel verificare la presenza della notizia di reato oggi il problema è ancora più acuminato
Perché questa maledetta o Benedetta secondo alcuni disciplina Cartabia non ha fatto altro che posticipare il momento di iscrizione sul registro delle notizie reato il nome la persona la quale il fatto può essere praticamente attribuito perché oggi l'iscrizione della notizia reato avviene quando emergono indizi a carico di un soggetto
Quindi prima che emergono indizi a carico un soggetto il nome novità del Salone iscritta e questo crea un momento diciamo di fluidità dal punto di vista investigativo
Che sfugge ad un criterio di strette termina Dezza sul versante dell'attività da compiere
Ma poi
L'intelligenza artificiale
Qui ci sono strumenti che sono in grado di
Comparare i furti milioni milioni di dati milioni mio gli incroci per non pensare alle banche dati della Direzione distrettuale antimafia
E lui con la cui diciamo operatività e indisciplinato nel senso che non è disciplinata non sappiamo bene esattamente come come funziona le tecniche di profilazione criminale
Sono tecniche che avvengono prima ancora della individuazione della notizia di reato
Forme attraverso forme di controllo dell'individuo da una massa di individui sui social network
Non sono forme di sorveglianza quel sono sorveglianza di massa
A volte sono sorveglianze specifiche di determinati soggetti quali sono già tra virgolette attenzionati altre volte sono sorveglianza di massa quindi il sorvegliare
Come dire su un aspetto e dovrebbe essere tipico della sanzione qui invece viene elaborato attraverso forme preprocessuale
E capitato l'informatico dove lo mettiamo
Il tatuatore informatico non quello disciplinato attenzione per captare le conversazioni le comunicazioni quell'altra parte del Cattadori informatico che non è disciplinata
Quello che riesce a fotografare tutto quello che c'è non lo smartphone addirittura riesce a fotografare tutto quello che viene digitato sulla tastiera
E tutto questo torno a dire non è disciplinato dalla normativa il capro dovrebbe servire soltanto o meglio la disciplina riguarda soltanto la parte delle comunicazioni
Ma tutta quest'altra parte non è disciplinata eppure viene usata anche se non è spendibile processualmente attenzione
Non ci importa che non è spendibile processualmente però la sorveglianza intervieni
La prevenzione
Qui si apre
Un capitolo che non finisce più
La prevenzione generale
Come avviene la prevenzione generale
Avviene a prevenzione generale che Fiandaca chiama negativa cioè la minaccia
Tutte le volte in cui c'è un pacchetto normativo che inasprisce che inasprisce le sanzioni pene amplia la le condotte punibili immediatamente c'è un riflesso di carattere processuale
I reati contro delitti contro la pubblica amministrazione esempio concreto delitti contro la pubblica amministrazione intercettazioni subito
Attenzione che ne facciamo le intercettazioni che le intercettazioni sono possibili anche come le facciamo nei confronti dei mafiosi
Quindi comincia una prevenzione generale attraverso la diffusione della notizia per cui l'autorità giudiziaria la possibilità e la capacità di entrare molto più facilmente nelle vite degli altri
L'impiego eterodosso di taluni mezzi investigativi
E Gene apre lezione
Le perquisizioni esplorative oggi la corte per fortuna dice che non si possono fare più sono state fatte fino a poco tempo fa le perquisizioni esplorative attenzione mai dei piccioni via che nasconda elementi indizianti della CIA per ricerca di un dato no esplorative e per i test di Piano Magic reggere spesso non metri prevenzione speciale cioè io
Intini introduco nella tua vita domiciliare
Per farti capire insomma che c'è una forza che ti sta in qualche modo controllando
La diffusione di Ariella Vidach anzi
Bisogna mediare avviso di garanzia
Esprime una un carica preventiva straordinaria
A volte abili dell'anziano è necessaria
Eppure viene inviato lo stesso e poi viene dato in pasto ai giovani non sa come finisce giornali ma finisce
E quei sono forme
Mediante le quali il processo assume una sua dimensione para punitiva
Non c'è dubbio sì entro meccanismo al quale non si esce più
E le misure cautelari
E non è valida
Le misure cautelari esprimono una doppia funzione una funzione diciamo preventiva e e qui è addirittura lo troviamo scritto nel Codice all'articolo duecentosettanta quattro lettera Cina dove si dice attenzione
Io ti metto in galera perché tu cui commettere comunque di Appiano vicino che tu come tour reato la stessa indole che significa che io do per scontato che ho accettato già il fatto che è oggetto di di procedimento perché altrimenti non saprei qual è l'altro reato alla stessa indole colo futuro insomma
Così sequestri sequestri preventivi funzioni di confisca sono tutti strumenti come dire che tendono in qualche misura ad anticipare l'apparato punitivo attraverso il processo perché vedete la pena nonostante sia minacciata e nonostante sia irrogata non funziona più
Soprattutto non funziona più nel senso che nell'immaginario collettivo non funziona più
La gente un Rizza guai il popolo con il sangue non ce l'ho da fare cioè voi esiste una dimensione interiore per cui la pena e vendetta e la pena in carcere va bene veneta vendette carcere
E quindi il carcere arrivare subito
Mi devo aspettare i tempi del processo e sono troppo lunghi
E quindi
Diciamo serpeggia un'idea
Comune secondo cui
L'applicazione della misura cautelare in fondo non è altro che la giusta misura della privazione della libertà nei confronti di un soggetto
Che ha commesso il fatto perché la gente a volte non sente neanche conto del invece del della circostanza che il processo nostro intercettamento
C'è un'aspettativa sociale al carcere
E questa aspettativa sociale al carcere viene soddisfatta soprattutto oggi attraverso il processo
E quante volte abbiamo sentito dire lo abbiamo però avuto Vergassola Just pulito passati vent'anni non va bene così
Io sono contratti Pomponio generale si è contraria a questa idea idea secondo la quale le pene Colari e le pene alternative al carcere non si sconta
Quindi qual è che si sconta sto carcere con la custodia cautelare
Questo è l'unico momento in cui la gente va in galera perché poi per il resto insomma ci sono mille mille strumenti viva Dio che esistono pagina mille strumenti di questo rapporto tra
Aspetti funzionali che dovrebbero essere tipici della sanzione nel momento in cui il fatto è stato accertato deve essere eseguito e anticipo mediante il processo fra ma comune
è un fenomeno che ormai
Inutile nasconderlo
Il processo diventa
In mezzo mediante il quale esercitare sulla aveva vendetta la punizione come dice Giovanni Fiandaca attraverso soprattutto il carcere non parliamo il sequestro preventivo funzione di confisca
Io faccio un sequestro preventivo perché ritengo che esistono le condizioni per la confisca di una misura di sicurezza quindi anticipo
La adozione a misure di sicurezza alla fase delle indagini preliminari
E la messa alla prova
Essa Nesta lavoro
A me pare uno strumento di prevenzione speciale la messa alla prova qui non si accerta nulla
L'unico che si accerta e che così dovrebbe accertare e che il programma della messa alla prova sia adeguato nei confronti del soggetto che in quel momento è sottoposto a procedimento penale
Si applica in ogni caso una forma punitiva perché la messa alla prova è una forma politica
Senza qui sia stata accertata nemmeno la responsabilità qui abbiamo addirittura un istituto processuale che prescinde completamente dai profili sostanziali si non è neanche previsto nel Codice penale previsto non tanto lì penso nel processo
Scopo deflattivo
Applicazione anticipata di una forma sanzionatoria non c'è dubbio perché obbligare una persona lavorare e a seguire un programma presso l'Ufficio di esecuzione penale esterna e sicuramente e analogo all'affidamento in prova al servizio ora ma che cambiamo va sotto questo profilo
Quindi vedete come il processo
E poi diciamo
L'idea della proporzione
L'idea che nasce Lavina
Rapporto d'avere fatto tra soggetti è fatto trovammo una pena sproporzionata non rieducabile era sproporzionato non va bene
Ma adesso queste della proporzione
Chi entra anche nel processo perché ci si è accorti del processo l'uso degli strumenti processuali è un uso distorto c'è un uso che non sempre diretto per finalità strumentali all'accertamento
Ma indiretto anche
Per finalità per le quali stiamo parlando cioè quelle di prevenzione quelle retributive
Corey sorveglianza
E allora si comincia a fare strada questa idea della proporzione tra strumento processuale e finalità da conseguire
Pensate
Quanto questi due momenti sonori il momento della pena
Della proporzione della l'aspetto la proporzione della pena
Intesa come rapporto proporzionato tra fatto gravità del fatto in dove il soggetto e piena scontare qui siamo di fronte ad un rapporto di produzione tra attività giudiziaria da compiere finalità da conseguire
Ed altro temi si dice sproporzionato quello che tu stai facendo
è un disagio è inutile che tu stai arrecando
è una pena in una punizione inutile
Quella che tu stai arrecando tu autorità giudiziaria potere giudiziario scaricando occorre che ci sia proporzione
Tutto questo
è oggetto di sviluppo della lettera dubbia Delay della giurisprudenza tedesca della giurisprudenza della corte le verifiche l'uomo adesso anche in parte della giurisprudenza della Corte costituzionale
Insomma
In apicibus
Corruzioni da del processo e proporzionalità della pena si toccano
E rispondo no ad una generale misure di equilibrio
Per evitare
Una deleteria supremazia
Delle tendenze depressive del processo
E confermano
Che talune figure
Prevenzione repressione sorveglianza oggi vanno studiate per scovare direi svelare i caratteri più o meno a
Culti
Sanzionatori più o meno occulti per l'intervento giudiziario
Intervento giudiziario che taluni impudicamente dal mio punto di vista continuano a chiamare strumento di lotta alla criminalità
Grazie
Ringrazio veramente questo Scalfati perché credo ecco la sua il suo intervento abbia confermato quanto fosse utile per avere una completezza di visione anche la prospettiva del processo appena sarà che c'ha evidenziato i tratti di involuzione inquisitoria del procedimento penale parlato di tendenza repressiva del processo e ci ha ricordato anche una realtà importante e cioè che molto una buona fetta di detenuti oggi
E di persone non condannato in via definitiva credo sia un terzo non so se fu una voragine un po'di figure più quindi sono teste quanta innovazione
Un terzo peraltro
Un terzo di persone che attendevano affollare le carceri che non sono condannato in via definitiva poiché svolge evidenziato questa funzione punitiva del processo che lo ne parlava anche Carnelutti una insomma che sa con sapienza che presto si appena prendeva va anticipare quella pena formale che arriva troppo tardi
Quelle prove poi c'è anche una pena che anticipa ancora prima quella informale mediatica diciamo e curata rincorsa ad anticipare diciamo no queste è una delle tragedie poi della realtà contemporanea
C'è prova della messa alla prova effettivamente questa misura su cui asso posso l'accento preso Scalfati credo che sta avendo un buon successo applicativo oggi la messa va quindi andrebbe aggiunta a quelle statistiche e abbiamo abbiamo detto prima
E poi stava la proporzione pure questo interessantissimo perché la proporzione che entra sui nel processo sugli esiti processuali
è un tema notevole penso anche al tematica dei sequestri oggi si parla di proporzione no è una proporzione rispetto ai fini poi vedo corso richiede annuisce
Grande esperto di proporzione e quindi dire che ecco il quadro è completo a questo punto non ci resta che ascoltare il maestro
Che ci ha convocato perché lui è il primo artefice di questo incontro perché se non avesse scritto questo libro non saremmo qui e quindi non possiamo che cedergli il palco e noi andiamo dall'altro lato
Grazie a tutti veramente verso il dibattito
Presidente fidato mi dice che è meglio di ore aziendale successiva
Dal libretto che io nonostante tutto anche se ne avete parlato molto
Continua a definire un libretto proviene da da Vincenzo Mongiello
Che è uno studioso valoroso del diritto penale
Che però io sul piano del rapporto personale ho scoperto soltanto in tempi più recenti
Però il carattere recente di di questo avvicinamento
Per certi versi forse acconsentì indo anche di approfondire una forma di intorno locuzione con noi tutti trame loro
Ora nell'esprimere anche un ringraziamento esprimo anche un certo disagio dice il professor giornata prova sempre dei saggi no perché il mio dubbio è non so se avete veramente ha parlato del mio libbre
Poco
Ho ovale o avete parlato di un libretto immaginario che voi supponete che io abbia scritto
Anche anche
Io sono convinto
Che opposizione o questo libro che questo libro abbia prodotto effetti e preterintenzionale cioè nel senso nel senso che io l'ho concepito
Quasi come common rail quasi con una intenzione di di occultamento rispetto anche ai colleghi al mondo dei colleghi e degli studiosi perché si temeva interna
Le mie intenzioni come intenzione del rotore devono quelli lo vogliono scrivere
Un libro che mette in evidenza aspetti problematici
Paradossali possiamo anche definire contraddittori del pulire nella realtà attuale soprattutto a beneficio dei non addetti ai lavori
Perché credo che U U uno dei dei problemi non secondari di fondo della condizione malata della giustizia prevale al nostro Paese
Si sia da ricondurre al perverso nevrotico conflitto fra politica e giustizia penale però che in questa perfetta e che in questa perverso interazione
Abbia anche una forma di corresponsabilità
Diciamo forma abbia una forma di corresponsabilità forme di ignoranza di incultura udire debba con la parte della gente comune no anche rispetto alla giustizia penale
Che è una istituzione di garanzia ma anche una macchina di potere particolarmente pericolose
Una macchina di potere particolarmente pericolosa anche soprattutto nel corso degli ultimi tre decenni ha voluto attribuito competenti anche per vero Reja da parte del del sistema politica e purtroppo debbo dire sistema politico populistica mento piantato ma non solo a destra come si tende a dire in questo periodo specialmente già dalle forze cosiddette progressiste che sta Nordisk forse che stanno riscoprendo
Formale di di garantismo un minimo di sensibilità garantista
è stata
Diciamo la giustizia penale caricata
Di funzioni improprie che la giustizia penale non è in grado di assolvere fino al punto ditemi covare il messaggio specialmente in alcuni momenti che chimiche la magistratura penale e possono assolvere un ruolo salvifico del democrazia
Ora tutto questo diciamo si basa
A mio avviso ma per non soltanto a mio avviso su equivoci fraintendimenti approcci superficiali al tema della giustizia pena
Quindi tutto questo però
E questo è un altro dei paradossi accanto alla valorizzazione alla tendenza una valorizzazione della giustizia penale come come potere salvifico
Non risulta che
Si parli di pena buon senso della tutela delle del del delle funzioni delle funzioni della pena che
Che ci si ponga
La lardo la domanda che ci si sia posti o ci sia continuati apporre la domanda sul senso del pulire
C'è stata una superficiale tendenza come sappiamo anche diffusa
E trasversalmente dal punto di vista sociale dal punto di vista politico a ritenere che le pene quanto più o rigoroso quanto più dura sono possono avere un effetto dissuasivo
Un affetto preventivo
Eccetera eccetera ora
Questo
L'interrogativo servono ma insomma non non senza voler promuovere
E stato
Particolarmente trascurato cioè l'interrogativo sul senso Montanile in in termini di interrogazione attualizzazioni Chéreau sul senso del pulire in questo momento storico
Io credo che sia stato in una certa misura anche trascurato
Dalla dottrina penalistica ufficiale se prendiamo
Dai libri accademici che si scrivono per i concorsi
Dove si tende a elaborare la idee Ussa
Che aggiungere qualche cosa di apparentemente nuovo boh
Per cui mi piace una sfumatura della prevenzione generale positiva in cui invece di vive
Con Jacobs a mi differenzio e aggiungo una parolina o un concertino leggermente diverso allora fuori dall'alto concetto logica accademica
Che spesso non approfondisce veramente nulla lascia il tempo che trova io credo che
Non ci sia più però non ci sia più posti anche da parte degli studios domande sul pulire in modo radicale così come
Le esigenze del tempo presente le sfide del tempo presente avrebbero giustificato
Ma il la doglianza di fondo a questo punto infarti Luigi ferraioli nella ieri abbiamo presentato alla sapienza l'ultima fatica Luigi Ferrajoli e è stato per tanto tempo considerato il maggiore filosofo del diritto italiano che ha anche ha dedicato molta attenzione a differenza di quanto hanno fatto tradizionalmente il filosofo del diritto molta attenzione al diritto tra e il nelle prime pagine di questo libro fa un rimprovero probabilmente anche esagerato alla dottrina penalista del senso di alpina penalistica a dedicato
Tantissima attenzione tradizionalmente alla teoria del reato alle doti
E invece
Donna Gemma non è vero lui dice non l'ha già toccato euro esagerato richiesta eterno alla Nocioni esce Pina però è vero anche se non dove che stiamo già delicati minore attenzione al versante della pesca
Da un lato perché gli stessi penalisti noi stessi integralisti abbiamo avvertito
Soprattutto nel corso degli ultimi decenni e continuano ad avvertire molto dei salti
Molta difficoltà e molto imbarazzo nervi prova per esempio il fatto che in un recente Manuale di diritto penale
A più mani
Diretto
Da
Carlo Enrico Parri euro ed esce dagli
Mi disse vediamo che vigono sulla tela prima pagina
Primo vino Lapenna è il grande cruccio
Del per la rivista consentono
E va be e avendo sì e il tuo grande gruccia intorno al frattempo Paolo
Che cosa hai fatto no oltre oltre oltre ad esprimere questo cruccio allora io mi chiedevo ma come mai in questo mio libretto
Il in cui non ho voluto parlare ai miei colleghi
E non ho voluto fare alcuno sforzo
Di prospettare un ateo una piccola teoria un nuovo che aggiunge qualche cosa al già detto ma se mi sono soltanto sforzato di mette in evidenza
Perché tutte le teorie che finora abbiamo elaborato non danno quel tipo di risposte appaganti
O o più appaganti rispetto ad altre eccetera dei coloni mette in evidenza come tutta la teoria della pena colgono soltanto alcuni aspetti e nessuna di questa
E nessuna di queste teorie è in grado di dare una risposta appagato consoni
Poi gli stilisti e questo lo dico soprattutto per gli esterni i non addetti ai lavori
Ma tutte le tutti gli scontri che noi al più parliamo tradizionalmente alla pena
Non è affatto detto
Che si trasformano
In funzione il reato di
Del pure
Ha funzione preventiva che quella più razionale che noi abbiamo sposato in particolare a partire dall'Illuminismo va due licenze finalmente dimostrabile a quanto l'applicazione delle pene osserva veramente in che quantità e in che modi a prevenire sia ci accontentiamo di una supposizione dissenso
Como
Assieme era un grande studioso tedesco e si
Sì ci accontentiamo di chi ogni è caso non è che siano in grado di sospendere per tre quattro cinque anni il funzionamento del sistema penale vediamo che succede dice lo non abbiamo il coraggio di farlo non è quindi
Ipotizziamo che si arrangi
Che sia ragionevole in qualche misura supporre che la minaccia l'applicazione all'Ape in aggiunta di altri fattori condizionanti possa in alcuni casi
Prevenire la commissione dei reati in quanti gazebo
Va bene l'udienza viene e il Po allievo prima annoverato
Il dice io ritengo in un in un suggestivo scritto
Anche dal titolo suggestivo recente non si può dimostrare che la pena serve veramente
Affine ad altri dice invece possiamo dimostrare perché a tutt'oggi esista la convenzione che alla sia necessario che c'è questa comprensione e io credo che in questo lui
In parte a Bianco quantomeno in parte ha ragione che questa convenzione poggia su elementi irrazionali su elementi mitologici
E su
Ha ragione di ordine psicologico
Perché la pena retributiva ha continuato
Ad essere visiva
E per certi versi sempre più allusiva
La realtà finanche odierna a dispetto di tutte le critiche a cui essa è stata sottoposta perché verosimilmente appena retributiva Povia sub pulsione emotiva
Su bisogna psicologici di rivalsa
Che sono stati messi in evidenza già d'Aristotele
Quale no nelle sue riflessioni sull'educazione sul pulire mette in evidenza ICI ma noi quando
Quando riceviamo un torto o siamo convinte di ricevere un torto di essere vittime di un'azione ingiusta da parte di qualcuno che proviamo proviamo idea proviamo rabbia e la prima cosa da sentiamo di fare quale compiere un atto ritorsivo nei confronti dell'Autosole Aldo che in qualche modo esprima no sofferenza qualche cosa di spiacevole per ricambiare il torto ora io
Ci sono stati studi di psicologia successivi nel tempo che hanno contribuito a spiegare come esistente resta base
E molti
Difficile a sradicare dai nostri cuori di essere normali
Cosa che talvolta ho ho provato pure io personalmente incerte incerta situazione e in particolare nella mia vita Ethics fronte alla domanda ti faceva poneva pur prima brillantemente
Stefano Anastasia dieci nei momenti in cui il coma esperti almeno come studio
Gli ultimi decenni presenta la pelle in crisi se il titolo che richiama pure il libro
Nel mio libro della piccola monografia di userebbe e dei primissimi anni novanta quindi sono passati trenta noi esperto diciamo ad aprile in crisi paghiamo di pene in crisi da dieci anni ma com'è che poi è esploso
Dice nonostante tutto la passione punitiva d'ispirazione prevalentemente populiste
Ma io ve lo spiego in termini di ve lo spiego cioè tento di darmi ancora spiegazioni interne di psicologia collettiva cioè di Psicologia sociale
Specialmente nei periodi di crisi e di difficoltà economica no in cui la gente più insoddisfatta
E tendono a diffondersi
Anche in vari strati sociali soprattutto però in quelli più disagiate
Che sono quelli che poi su cui fanno leva anche le forze politiche populiste tendono a diffondersi sentimenti di rabbia
Sentimenti di insoddisfazione
Sentimenti di ancora
Sentimenti di forma di risentimento
Invidia sociale
Ed è facile che questi sentimenti
Possano se alimentati anche da forze politiche interessate ad alimentarli
Possano essere possono trovare una facile via di canalizzazione tiene impulsi di tipo puniti
Quindi la
Non solo la la prevalenza ma ma ma la tendenza in che ad un Harding ad un incremento distanze oppure deve può essere allegata sfruttamento di pulsioni emotive
E di sentimenti di rabbia e di frustrazione eccetera che
Emergono specialmente in un periodo di crisi come sono stati i i periodi di crisi negli ultimi anni e che le forze politiche hanno interesse
A
Ad alimentare e ha sfruttare per regione di facile consenso sociale la cui la politica è il nome
Dagli onesti il mio contro i i i nuovi nemici sociali di turno ci fu un certo periodo dei nuovi nemici sociale torno erano presenti i criminali organizzati nei confronti dei quali non non è che dico che sono amici sociale percosse dei cose nei confronti dei criminali organizzati nei fenomeni richiamare da organizzati
Deleghiamo soltanto alla magistratura la la cosiddetta lotta e pensiamo che per sconfiggere la mafia
Servono soprattutto soltanto ergastoli al quarantuno bis
Leggo
Non non finiamo di alimentare alla radice
Voi quei fenomeni di riproduzione no contro cui lo vorremmo lotta le forze politiche comincino a risanare adeguatamente certi quartieri popolari
Senta allegra del del Meridione e non soltanto dalla lesione
Che e probabilmente diciamo i risultati in termini di prevenzione posso ma d'altra parte a prevenzione sociale apprensione economico costa presuppone intelligenza competenze nel nel trovare progetti e programmi di risanamento soprattutto implica risorse ingenti viva il relatore molto più comodo delegare ai magistrati
Dicendo loro ET notificandogli e sono i salvatori della patria tempi eroici e di loro non c'è nessuno qualcuno cederebbe
Più o meno ingenuamente qualcuno purtroppo
Ha perduto la vita Roma come sappiamo ora
Troppo ricorso al giustizia per
Troppo ricorso alla giustizia penale Collina
Pene effettivamente applicate ma anche comprende disapplicate soltanto minacciate è anche con funzioni cripto punitive occulto più più occultamento e punitiva
Realizzate
Giù dal processo penale e da strumenti processuali
Ora il
La comprensione del processo penale svolge anche funzioni più o meno cripto punitive non è nuova
Una comprensione risalenti però una riflessione sistematica e veramente approfondite sulle funzioni fu più o meno cripto punitive o manifestamente punitive sul processo parallelo finora non si è mai fatta anche perché
Per fare una dobbiamo rimettere insieme due personaggi due due tipi di studioso che prima coesistevano insieme
E poi l'Accademia ha deciso per ragioni anche concorsuali dei separatamente escono i penalisti sostanziale e i professionisti Pera dei gol rimetterli insieme con un approccio integrato
Sarebbe una una cosa opportuno ora
Le cose da dire sono tante
Il
Umane principio di umanità Omo Renzo azione Pierluca azioni
Questo un punto per due importante
Che non costituisce oggetto di dibattito e approfondimento Esterno però fra noi
Assente
O c'è una corrente di pensiero garantisca
Che anche oltre che una corrente di pensiero ha una base sentimentale ed emotiva perché io credo che pochi argomenti come quello della pena anche negli studios
E negli addetti ai lavori sia condizionata non solo da preference cultura
Ma anche dai vissuti di ciascuno fino a me va però non piace quindi sono proprio istintivamente quindi sono poco punitivo per questo ad altri la pena piacere pioppi
Forse sono più paurosi hanno più bisogno di essere rassicurati tengono di più alla sicurezza personale interno o sono più incassò se quindi progressi e qui e qui intatti
Hanno l'impulso punitivo ce l'hanno più valore
Comunque c'è però un filone Nobile garantista di sinistra
Come c'è anche un filone diverso
Mettono al retributivo
E in questo i sinistri
E i vecchi destri tendono a convergere me piace per Stefano se ora solo ruolo vicino anche lei chiede a cui l'altra a a a cui
Al riduca il principio rieducativo l'obiettivo della rieducazione tutte le gli approcci di tipo correzionale di Nisticò riabilitativo
Non piaccia o no vengono considerate con l'antipatia
E per esempio un campione come studioso e Luigi Ferrario di cui abbiamo discusso Proietti
Che accentuano un garantismo Series di tipo liberarlo libertario quasi anarcoide che io ravviso in buona parte dei garanti dei detenuti
Una una una bellissima espressione Stefana esterasica
I quali
Hanno non in simpatia anzi procedere in antipatia
La rieducazione
Perché vede però nell'all'educazione intanto
Una pretesa dello stato di imporre al forma di
E per la bugia autorità
Che porterebbe necessariamente dietro
L'imposizione di vedute morali particolare dei sistemi di valori particolari in ogni caso forme di comunque un mutamento di con contrazione della lì della libertà di coscienza
E comma Alla fine a forma di lezione nella libertà persona
Da questo punto di vista ho però nell'ambito degli esperti in generale
L'antipatia questo è un filone culturale però l'antipatia verso la finalità rieducativa
E andata manifestandosi anche
Presso alcuni esperti di questione carcerati e anche più in alcuni magistrati di sorveglianza non tu
Sempre per il motivo
Per esempio in una in una recente intervista a a ristretti orizzonti il presidente
Il tribunale di sorveglianza di ieri
Diffidenza Bortolato
Parlando con la con la direttrice della rivista novantadue dice ormai scelto allora la riallocazione a molti non piace Pio dobbiamo sostituire la parola per l'operazione compera utile
Ma il contesto nel quale si discute ora sapete quale
Come promotori il cambiamento degli autori di reati di più metà organizzate
Allora questi la parola per vocazione o non piace
Però
Si chiedevano comma promuovere il cambiamento di personale
Io ricordo scusate
Se vi preoccupate dei cambiare disorientamento di personalità di questi
Mi pare che discutendo di volte cosa che può andare anche al di là di un problema di un rieducazione content allora togliamo le antipatie per le parole ove
Idiosincrasie e andiamo alla sostanza delle cose
Pongo Alfio un autore del reato di informazione e cultura mafiosa
Per detenerle nei confronti di Kostoris che l'applicazione della pena
Abbia avuto per dirla con Bortolato
Un senso utile che dobbiamo fare
Dobbiamo soltanto rispettarne i diritti fondamentali e la dignità umana
Il concetto di dignità umana
è uno dei concetti più ideologicamente e culturalmente condizione
Ma nel se poco fa si illuminava l'immenso parlando del principio di umanità che rispetta la dignità sì però chi vuol dire umanità ecco vuol dire e che a seconda delle premesse ideologica e culturale da cui un uomo per esempio Hegel riteneva che la pena retributiva rigorosa fosse un diritto dell'autore del reato perché era l'unica cosa che ne poteva rispettare la vignetta umana in quanto è stata di
Ora
Principio di umanità
Invece Stefano
Interpretato debitamente potrebbe arrivare a includere l'istanza educati
Nel senso dei trattare rispettare la la dignità dell'autore del reato rispettarne i diritti mondana da farlo sentire persona inclusa indi e integrante
Il mondo in un in un contesto di soddisfazione dei bisogni fondamentali
E quindi in una prospettiva di integrazione sociale che in qualche modo rimedi ai suoi deficit
Personale
Io credo che il principio di umanità
Per interpretarlo in questo modo
Presupponga anche tutti partiamo da da presupposti ideologici e da presupposti culturali che ci inducono a intendere l'umanità in questo modo
Io credo che è un modo di concede concerne di concepire il principio di umanità
Per diffuso
Sia quello di rapportare il senso di umanità al rispetto di una dignità personale
Però inteso in una prospettiva chiedono necessariamente comporta forme di sostegno e di ausilio sociale
Perché il rispetto della dignità al
Può anche consistere soltanto a secondo dei presupposti Dragons nuova
Nel rispetto della libertà di coscienza e nel rispetto dell'autonomia personale che ci sia anche necessariamente una componente solidaristica non mi pare mentre il principio educativo
Debitamente inteso aggiunge la dimensione solidaristica e poi c'è un altro problema fondamentale
Perché la Corte costituzionale finora non ha debitamente valorizzato il principio di umanità
E perché come diceva male se invece il principio di umanità si presterebbe a a essere a essere in futuro progressivamente interpretato e applicato in maniera più ricca e più comprensivi
C'è un problema grosso il principio di umanità va inteso
In senso sociologico o in senso deontologico
In senso normati
Perché se come la Corte Costituzionale cioè siccome la stessa Corte costituzionale non potrebbe ignorare
La dimensione sociologica del principio di uguaglianza
Alla sfera del quale si ritenne umano colono umano ciò che la maggioranza delle persone e non determinato momento storie concede romane non umano
Noi
Ci troveremmo oggi in modo se ci dovessimo affidare soltanto al principio di umana Edda
E se questo principio di umore giallo interpretarsi sino prevalentemente in senso maggioritario
Io non so se arriveremmo alla conclusione di potere trattare i soggetti in esecuzione di pena meglio di come finora
Li trattiamo
Un concerto deontologico di umanità rapportato a quelle condizioni ottimali cui faceva prima riferimento Stefano
Sarebbe corrisponderebbe alla ricostruzione oggi dominante anche la parte la Corte costituzionale del concetto di umanità
Nel dire queste cose però quindi nel sottolineare quello che a me pare ancora una
Una valida persistenza del principio rieducativo come principio costituì costituzionalizzato non ignoro
Che c'è il problema complessissimo le stabilire che cosa intendiamo oggi di educazione
Il dramma è che il difendere l'idea d'autunno cattivo da parte mia equivale a ignorare i rischi di torsione autoritaria di torsione indebita del principio del drogati
Non equivale a ignorare del che quel principio rieducativo
Ancora nobilmente iscritto nel testo formale della Costituzione
Non è mai Stato prese veramente sul serio nei decenni che ci separano dall'emanazione nella Carta costituzionale sito ai nostri giorni avvocato continua l'ho sentita
Manifestare un sincero diciamo una sincera adesione
All'obiettivo della locazione purtroppo però l'obiettivo dell'educazione come pochi altri si appresta avevamo si affrettò riuscì e a usi ipocrite
Nel senso che per prenderlo sul serio
Ho Rea innanzitutto un confronto una discussione approfondita su che cosa oggi dobbiamo intendere per educazione perché non è detto che abbiamo
Tutti le stesse idee e soprattutto
Essere consapevole della complessità dell'obiettivo dell'educazione
Significa da parte di ogni soggetto istituzionale o è un soggetto politico potenzialmente competente per un verso e di nuovi studiosi dall'altro
E significa dedicare al problema molta più attenzione molto più tempo
Volta pur riflessione volto e più impegno e molte più risorse di quanto non si faccia mi consenta di dire
In una situazione contingente
Nella quale
Di fronte a quarantaquattro sushi
E di fronte ai richiama e del Consiglio d'Europa ai richiama dei papà Francesco è a ai richiami del Fura di Bernardo martore
Questo governo a me interessa diverso di Seveso potrebbe essere anche extraterrestri diciamo questo questo governo
Ancora non più non riesce a prendere
Una posizione plausibile minimamente convincente
Non è
Non sarebbe neanche dal mio punto di vista
Un governo
Che si prefigge di parlare credibilmente
Perché il duca azioni
Il discorso il discorso può può può apparire o sgradevole
Ma il il discorso
Consiglio presenta ci sono alcune figure di direttore di carcere
Capaci di
Analisi di comprensione della realtà su cui lavorano
Che queste cose a differenza degli anni passati di anni passati in cui un direttore di carcere non aveva il coraggio o diciamo anche il coraggio morale nobili di esplicitare certe analisi per esempio se si legge un un libro prezioso senza sbagliare di nel senso ma senza senza senza sbarre Renzi Cosima Buccoliero che è stata per diversi anni direttrice anche a Bollate e ad altre in carcere
Se invece in in pochissime parole
Fintanto fine
Un direttore di carcere sarà valutato dal Ministero
Nel suo nuovo lavoro professionale quindi nella sua progressione di carriera
Per il livello di sicurezza che sarà riuscito a mantenere in carcere e per la capacità di evitare problemi
Nella gestione del carcere e mai si farà attenzione
A quanti sono a quanti a quanti soggette e a dei quanti sorgente riuscita promuove
La concessione di misure alternative oppure di percorsi trattamentali eccetera la
La il il la la precedenza netta
Accordare
All'obiettivo della sicurezza peraltro spesso è un obiettivo anche se anche misterioso perché non si capisce quando in questa sicurezza questo parla con la mia esperienza di Hera
Quale queste streghe sicurezza a cui si tende un altro problema
Il grande equivoco dei poliziotti penitenziari
A dovrebbero avere il doppio ruolo fronte
Dottor James dura da remoto e tutto il terrore nell'ordine alla sicurezza e alla dall'altro
Dei collaboratori delle progressioni trattamentale
Come sempre assorbe approviamolo contraddittorio nella percezione del detenuto non crearsi le difficoltà tali per cui il soggetto precluso avverte difficoltà a confidarsi allora
Tutte queste degli U su tutte queste cose noi dovremmo riflettere prima di pensare di potere
Riattivare io in maniera minimamente credibile
L'obiettivo della rieducazione carceraria
Meglio
Piuttosto che ne ho ancora un obiettivo fittissima ipocrita retorico Milano verso l'ora meglio non parlarne più e cercare
Di concentrarsi sul miglioramento nella tutela dei diritti fondamentali ma discorso che è più semplice fino a un certo punto
Perché anche ignora mentre il miglioramento della tutela dei punti fondamentali implica
Una destinazione di risorsa di grande rilievo sapienza uno dei problemi più grossi
Per la gestione dei disagi psicologici il libro dei soggetti in esecuzione di pena deriva dal fatto che noi chiediamo una mentre tutto il coraggio di psichiatri
Però troppe aveva il naso è palese
Le le competenze in materia tendono a detenere ugualmente chi non ci sono più giovane
Che si iscrivono alle specializzazione si chiami quindi il discorso ECU di una difficoltà
Enorme
E stato controllato che cosa i l'amministrazione penitenziaria e in effetti il fatto dal due mila diciassette da oggi da quando esistono i protocolli per la prevenzione dei suicidi su quanto di fatto è stato veramente realizzato nel carcere
Ora io credo
Che non soltanto dal versante della politica
Ma probabilmente anche dal versante vennero i professori e innanzitutto dal versante della magistratura
Maggiore attenzione al e non mi riferisco solo alla magistratura di sorveglianza mi riferisco più in generale i magistrati maggiore attenzione rispetto al problema della pena dovrebbe essere rivolto perché non siamo solo noi professori che non ci siamo dedicati con la dovuta attenzione al tema della peste
Non è soltanto il versante lavori
Il tema della pena viene poco affrontato anche dalla stragrande maggioranza
Ma
I quali dedicano come i professori come i professori fanno la maggior parte dei lavori
Lì dedicano all'arteria del reato e all'accertamento dei presupposti della responsabilità penale allo stesso modo la stragrande maggioranza
Dei magistrati dedica il grosso delle attenzioni
All'interpretazione da parte specie del reato alla prova per quando lo fa l'altro alla prova processuale eccetera eccetera cioè al momento
Di
Procedere
Al trattamento Poletti
La maggior parte del disco
Ho
Sulla base
Voi tariffari di ufficio
Nel proporre il proprio apre osé o al sentimento a a impulso
Con pochissima riflessione attenti non lo dico solo io c'è un bellissimo libro che alcuni di noi che alcuni di voi che ma per
Presumo che conosceva
Infine per A ora di Elvio Fassone
Libro meraviglioso in cui fa sognare una ricostruisce il rapporto personale la corrispondenza che che è riuscito a
A a intrattenere con una persona
Comunque rivela l'organizzato siciliano
Che lui aveva condannata all'ergastolo in Corte d'assise nel mille novecento ottantacinque
E con questo crimine organizzato fassona riuscì
Dopo la condanna a entrare in interlocuzione personale e a cercare di soccorrerlo dirama Carlo psicologi come questo qua alla fine
Ebbe
Un esito tragico la vicenda dei chi questo qua
Non tra loro più le incertezze
Dei giudizi successivi aveva sperato di potere avere benefici penitenziari non li ebbe insieme e si è suicidato
Ora in questo libro c'è una sintesi calma
Eloquente
Testimonianze di come i magistrati
Del tempo che i magistrati dedicano di solito solitamente
Alla determinazione del trattamento punitivo
Fa solo ricordare la la la camera di consiglio del precedente
Che precedette
La definizione del trattamento penale e quindi poi la condanna del Gaston fine appena ora a pagina quarantaquattro
Nelle pause
Si è affacciata qualche discussione
Più che altro la domanda sull'utilità di quello che stavamo facendo
L'eterno in Ray interrogativo sul perché si punisce
Che allarga la dimensione di quello apparve litigioso su chi sono io per giudicare
Ma eravamo sempre troppo stanchi
è troppo incalzati dalla voglia di concludere per addentrarci nei tormenti delle domande senza risposta
Ora
Fassona erano lo ha espresso
Conto ormai deve anche in maniera elevata
è realistico supporre che ci sia un buon numero di magistrati che
Procedano
Alla individuazione del trattamento penale che in teoria dovrebbe essere il più marginalizzato possibile in maniera superficiale essenza pensarci troppo
E credo che anche anche da questa sottovalutazione da questo superficialità
Derivi uno degli elementi importante di riscontro
Del fatto che
Non è detto che applicare pene
Sia sia veramente utile sia ragionevole
E sia che e che la gestione della bella no
In molti casi intenda al perseguimento di quegli scoprì per cui che noi in teoria attribuiamo al Poli
Dovremmo
Rieducare c'è un po'di Roma entrò in mente
Ciascuno nel suo campo
Per
Togliere la
Dalla mente
La parola
Il concetto
Di pena
Di Cunene probabilmente se noi infrante
All'emergere di problemi dei condotto invece era non desiderati di piccole emergenze dei mali sociali nuovi o grandi di nuovo emersi Oriana
Pensassimo che meramente la la tenda
Ho rischiato di fungerà più da Palermo via dal farmaco
E l'esperienza di garante mi ha consentito di avere conferma di quello che
Ho sempre più il suo posto nei decenni in cui ho fatto il professore
Cioè il giocoso alla giustizia penale
In molti casi
Provoca più danni individuali e sociali rispetto ai vantaggi
Che potrebbe perseguito
Se credo che se acquisissimo in misura maggiore questa consapevolezza potremmo in qualche misura
Diciamo contribuire a contrastare laddove malvagi o punitivo di cui siamo vittime contrastare lati emergente tendenza a punire comparazioni
Forse se questo libretto
Ha sollecitato tante del
Certamente l'iter di discussione ha finito con l'essere anche presentata in contesti università a prima presentazione fatta un collega Messina venisse
Ma forse io lo definirei le confusi e lo ebbe due confessione tarde di un penalista pentito stilisti
Sì sì sì mi ha detto Tom avevano obbedito i settori critici l'elenco dei consiglieri e in qualche misura vero però non non è proprio così il discorso è un po'più complicato forse però sì a seguirlo volle essere discusso anche da colleghi professori vuol dire che almeno una funzione la voterà per ricordare pure professore che esista un problema grosso
Che esiste un problema grosso di prevede punizioni e se sono riuscito
Avrebbe a dare un contributo alla riapertura dello discussione ma allora forse un terzo natura mi posso conciso consolare del fatto
C'è una certa coincidenza cioè intenso attori s'è in pensione premessa nove sei la organizzate una cosa ma dei Comuni Beverley ammetto
Il più per però scritta
E quindi io io lo guardo io lo guardo con molto degli altri
Se voi che l'avete detto
Ci avete trovati tutta questa cosa Andrea vuol dire che la mia intenzione in qualche modo sia
Però la cosa di cui
Vi ringrazio ulteriormente etiche sono sicuro
Che aveva e del sopravvalutato e che quindi e che quindi l'attenzione che avete delicato libretto
è motivata anche da un atteggiamento di particolare benevolenza nei miei confronti
Grazie veramente Kandrakar
Per questa lectio che ci ha donato
Grazie a tutti voi che avete partecipato per l'intero incontro consentì divi ringraziare anche Manuele Birritteri
Maria Giovanna Brancati perché con loro grazie al loro impegno è stato possibile organizzare questo incontro e quindi alla prossima occasione buona serata a tutti grazie per qualche c'è qualche copia del volume ovviamente non sono tutti presenti professore credo