Critica e militanti

Buon giorno da critica militanti a un secolo dall'omicidio Matteotti caratteri della società italiana che gli sono costati la vita si confermano indenni ci non solo perché al Governo abbiamo pezzi di un'estrema destra più o meno pittoresca mente fascista già ante non solo perché nel palazzo romano in cui Matteotti abito i condomini hanno rifiutato una lapide in cui si ricordava
Che è stato ucciso da mano fascista ma perché anche le culture politiche prevalenti nell'Italia repubblicana hanno faticato e faticano ancora a fare i conti con l'azione
Del deputato socialista in modo degno cioè senza ritoccare la domestica la smussare quel suo Iavicoli che sbattono contro le loro colpe storiche vediamo perché con l'aiuto di un saggio edito ora da Donzelli è firmato da Massimo Salvadori l'antifascista Giacomo Matteotti l'uomo del coraggio
Che in appendice offre anche una cronaca in presa diretta del giugno ventiquattro firmata da Andrea Caffi alcuni scritti del politico e brani di lettere da lui scambiate con la moglie Velia
Salvadori ripercorre la vicenda di Matteotti sottolineando che è stato un riformista rivoluzionario sia si è opposto al massimalismo
Agitatori e infine impotente ma non è assimilabile neppure al moderatismo compromissorio di Turati
Questo giurista colte già atto subito impegnato in un rapporto stretto con le leghe di lavoratori agricoli del suo Polesine mostra la sua intransigenza quasi protestante dirà Gobetti già davanti alla Grande Guerra cui si oppone con più nettezza del suo partito
Prevede infatti che porterà un secondo conflitto mostruoso e di lì a poco proporrà agli Stati Uniti d'Europa
Nel primo dopoguerra eletto alla Camera nel biennio rosso e poi nero insiste su rivendicazioni radicali ma puntuali
Mette in guardia dall'illusione di palingenesi e promuove lo sciopero come strumento mirato non come assalto indefinito e dunque fatalmente
Destinato a confondere depotenziare il movimento proletario
Matteotti commisura i mezzi ai fini consapevole che il prezzo della demagogia lo pagano sempre i più deboli vuole emancipare le classi oppresse dosando con rigore pragmatismo la lotta aperta il richiamo al diritto
E gli interventi sulla scuola rifiuta di consegnare le masse agli autocrati della rivoluzione alla minoranza
Ci sionista del Partito comunista d'Italia i suoi capi Machiavelli CIPE come alcuni socialisti alcuni popolari e liberali non considerano il fascismo un vero avversario
Quanto conosciamo noi esattamente della rivoluzione russa si chiede con precoce saggezza
Nel mille novecentoventidue le sue posizioni di costano l'espulsione dal Psi
Con Turati Treves se altri forma allora il partito socialista unitario di cui diventa segretario e che alle elezioni del mille novecentoventiquattro raccoglie il maggiore consenso a sinistra
Ma nel celebre fatale discorso alla Camera del trenta maggio Matteotti chiede la luna l'annullamento di queste elezioni denunciando le violenze imbroglio squadristi svolgendo un'analisi lucidissima malgrado gli insulti che affronta con prontissima ironia e chiamando i colleghi a una difesa comune delle istituzioni liberali da quasi tutti sottovalutate o sfruttate solo strumentalmente
Il dieci giugno verrà rapito e ucciso da una banda fascista legata ai massimi esponenti del Governo la sua morte cambierà la posizione di Luigi Einaudi a smuovere a dal pessimismo inattivo Salvemini il quale comprende che Matteotti è stato in fondo un suo alter-ego capace a differenza di lui di sopportare pienamente le responsabilità quotidiane della politica
Ma l'omicidio purtroppo conferma anche la debolezza delle opposizioni che si ritirano dal Parlamento con l'Aventino anziché è rivitalizzare ciò che resta della democrazia
Ecco dunque da dove viene la storia di Giacomo Matteotti ucciso dai fascisti lasciato solo dai liberali complice Vignali
Disprezzato e mistificatoria i comunisti questa fusione delle tare nazionali nel suo destino tragico spiega perché fino a oggi non si sia quasi mai
Reso omaggio con verità alla sua figura una figura che rinnovò la Seconda Internazionale evitando lo schematico nichilismo che dà lavoro agli intellettuali sofisti quali
Mitizzare o Gramsci ma in Gramsci ci sono elementi di teoria della prassi politica che possono essere anime utilizzati dalla destra estrema in Matteotti no
Matteotti vede nel fascismo la giustizia privata la mafia del capitalismo parassita ma la mafia anche un tipo di rete trasversale in Italia doppiezza estremismo che oggi diremmo rosso-bruno
Culto della violenza di clan sono ovunque poco prima di morire rivolgendosi alla direzione del partito comunista al segretario del su affermava senza mezzi termini
Voi siete comunisti per la dittatura e per il metodo della violenza delle minoranze noi siamo socialisti e per il metodo democratico delle libere maggioranze non c'è quindi nulla di comune tra noi e poi quei comunisti ricordiamo la seconda delle convenienze riscrive erano la storia in modo diverso anno dopo anno prima calunniando i socialisti come fossero alleati dei fascisti poi invocando un fronte unificato
Matteo ottime c'è stato un socialista rispettoso dei fatti e non parolaio impeccabile nel demistificare la propaganda di regime anche come esperto di economia perciò era inattaccabile se non con la violenza
Qualunque professione tendenza politica abbia in Italia rischia la vita ricordiamolo prima di tutto chissà e vuole leggere correttamente i bilanci Notarbartolo Matteotti Ambrosoli Falcone a risentirci venerdì prossimo