Eirenefest 2024. Guerre e media. Il diritto di essere informati

Buongiorno buongiorno a tutti Graziani del festival di di ospitare sui
In questa bellissima locali sono una temperatura accettabile straordinaria poteva andarci peggio
E siamo qui come ripieno bavaglio in questo incontro tra i media il rapporto di media con la cittadinanza e il lavoro di giornalisti in luoghi di conflitto umano che nel territorio nazionale arrivino bavaglio una rete principalmente composta da giornalisti ma anche di attivisti di responsabili istituzionali in cui portiamo avanti delle delle battaglie in cui
Venga
Rivendicato l'articolo ventuno della Costituzione che la libertà di essere informati che la libertà di informare e quindi però parlarne bene di tutto quello che che sta portando avanti la lite no bavaglio passo la parola subito Marino bisturi è tra i fondatori della della rete no bavaglio insieme a Rodotà dal due mila e quindici e lasciate insomma raccontare
Grazie a tutti grazie al Canada e grazie degli organizzatori
Perché parlare oggi di media perché parla di informazione
In realtà è una è una necessità che non è legata al momento contingente oggi si scoprono tante tanti allarmi perché c'è un governo di destra
Governo Mellone premiere per cui s'tutti siamo spaventati per quello che sta succedendo perché c'è un continuo manca nella mente dalla Costituzione
Che porterà delle conseguenze indubbiamente sulla vita di tutti noi di domani
A livello sia di espressione di chi e di espressione del dissenso quello che è successo gli studenti quello che succede sita
Chiaro lo sappiamo tutti ma questa situazione legata in modo particolare poi alla narrazione di quello che succede una situazione che non nasce oggi
Nasce da parecchio tempo
E e appunto la rete no bavaglio comincerà a Clara nasce nel due mila quindici con un appello scritto assieme del professor Rodotà perché c'erano c'era anche allora una situazione emergenziale legata all'informazione stava passando le decreto
Che doveva proibire la pubblicazione delle intercettazioni
Giudiziaria intercettazioni telefoniche legate le inchieste giudiziarie allora c'era un governo era un governo non di destra c'era Renzi
Da allora la situazione non era affatto migliorata anzi possiamo dire che nel nostro Paese è peggiorata in modo esponenziale e in modo di India mediaticamente opposto a quello che so è successo in Europa dove dove invece
Con qualche due mesi fa è stato approvato un Regolamento che appunto da diciamo
Fissa dei principi cardine per la libertà dell'informazione in tutti i Paesi dell'Unione europea
Cosa non funziona esempio in Italia
Innanzitutto c'è c'è un un una crisi strutturale che di per sé a distrutto quello che poteva essere diciamo disse il le roccaforti diciamo dell'informazione in Italia
Decine di testate hanno hanno chiuso si sono persi
Centinaia migliaia di posti di lavoro negli anni di nelle varie testate tutto questo impoverito sicuramente alla libertà la libertà di tutti i cittadini di poter scegliere come dove informarsi
Poi c'erano i seggi c'è una una realtà che è molto legato a diciamo alla chi fa informazione
Che fine fa una formazione sempre più ricattabile è sempre più ricattabile che perché e legato a un lavoro che sempre più povero si parla quasi di un sottoproletariato dell'informazione perché i colleghi che iniziano oggi a scrivere sui giornali vengono pagati pochissimo con prospettive di
Di regolarizzazione quasi quasi zero c'è un una condanna perenne a un precariato un pre una condizione di precariato che rende sicuramente più debole chi fa informazione più ricattabile
L'altra questione invece proprio legata invece alle norme che non sono mai state Fazio in Italia che sono quelle del legate alla alla diffamazione cioè da Formai de sono quasi
In quindici anni che si parla di una riforma dalla diffamazione che dovrebbe andare
Nel senso di fare anche deterrenti rispetto a quelle che vengono chiamate le cause temerarie cause temerarie e quando praticamente tu fai l'articolo citi magari un imprenditore un politico è quello che fa una causa di risarcimento danni per
Centinaia migliaia di di euro o anche venti mila euro ma capite bene che per un collega che magari guadagna cinque o dieci euro al pezzo e poi deve deve
Deve affrontare una causa che vive costerà quindici mila euro anche se la vince
Non può fare il è impossibile fare mestieri d'informare in queste condizioni
Noi ci siamo illusi che in qualche modo in questi anni ci potesse essere una convergenza almeno di determinate forze politiche potessero sanare questo grappe per quanto riguarda la necessità di essere tutelati né confini anche ricchi fare informazione di fatto non abbiamo riscontrato Lecce
Una unione quasi trasversale di un partito che non ha un partito del bavaglio in Italia che periodicamente mette delle norme sempre più restrittive per quanto riguarda la pubblicazione
è sempre soprattutto degli atti giudiziari all'ultima emendamento Costa che è passato anche lì era una persona non del
Delle gole del della maggioranza ma fa parte diciamo in quella che teoricamente dovrebbe essere l'opposizione ma che comunque ha invece avevo hanno votato erano ha fatto approvare questa questa norma che proibisce la pubblicazione di atti fino a quando non l'inchiesta diciamo nella fase preliminare non finì non finisce per cui si crea una sorta di nebbia
Rispetto diciamo un'informazione corretta su quello che succede pensata in Liguria sempre no tutto quello che abbiamo colto saputo conosciuta attraverso la pubblicazione degli atti che non deve dentro le la
La l'ordinanza di custodia cautelare quella roba che non si potrebbe più pubblicare se non per estratto per sintesi
E questo chiaramente crea diciamo uniti un un un impoverimento un deficit di informazione rispetto ai cittadini
Perché non si vuole perché non si vuole diciamo mettere mano questa questa questa cosa qui che la diffamazione ma perché non conviene perché non conviene soprattutto i politici
Evidente è evidente che e sia un un giornale uno c'è un'informazione che ti può in qualche modo raccontare tutti i fatti emana fatti soprattutto che vengono commessi da fastidio dà fastidio dà fastidio a tutti in modo trasversale quindi c'erano anche delle delle ipotesi di riforma che era interessante come quelle del ritenete del del senatore De Nicola se non sbaglio di RC Chiara cinque stelle il momento in cui poteva esserci anche io una convergenza di di forze politiche potevano fare una far passare un una riforma che di fatto non c'è stato è stata poi abbandonata dimenticate un cassetto fondamentalmente cosa si diceva ed è quello che oggi noi assieme a tante altre realtà a partire dalla Federazione la stampa l'ordine giornalisti articoli amici articolo ventuno libera informazione tutte queste realtà ossigeno per l'informazione tutte queste realtà che noi riteniamo importanti che esistano riteniamo importante che ho di lavorarci assieme senza mettere di Campello sul nulla sul nessuno proprio per fare rete per quello
Per quello che possiamo le cosa prevedeva un deterrente per cui se una persona ti denuncia e ti chiede diciamo
Beh vi è venti mila euro
Nel momento in cui si stabilisce che quella dice quella Creek in querela
è una querela diciamo
Fatta comportarsi seriamente per presidenzialisti
La metà deve essere risarcita diciamo al al querelato è un deterrente diciamo che intelligente per evitare appunto quelle vere che poi sono queste deleghe querele che sono fanno sono pure le minacce che ti appunto bavaglio dentini zittiscono per forza perché considerate che poi tutti le imprese editoriali quando ci sono quelle di un certo tipo sono tenute accantonare i soldi per poi eventualmente
E pagare no i danni
Questa è un po'la situazione poi l'altra situazione quella legata invece alla condizione dei singoli giornalisti
E alle minacce
Ma questo o il tema delle minacce riguardo al giornalismo ma non solo
Pensate soltanto che ancora oggi c'è una signora di più i novant'anni nonché costretta andare in giro con la scorta
Liana Segre
Moran prima ancora che ci fosse un tutto diciamolo bordello diciamolo tutto l'orrore di Israele del di Gaza tutto quindi tutto quest'altra fa fase storica dal senso che nel nostro Paese c'è qualcosa che non funziona non funziona
Giornalisti che vivono sotto scorta sono almeno una ventina nel nostro Paese proprio
Sono minacciati sia da gruppi di estrema destra come Paolo Berizzi esempio come e ha invece dalla malavita organizzata sono moltissimi colleghi
Poi ci sono almeno quattrocento circa quattrocento colleghi che invece vivono con uno sotto protezione aveva di diverso il proprio perché hanno ricevuto minacce da personaggi la malavita per cui c'è una esigenza di tutelare
I loro spostamenti la loro vita privata questa è la situazione no una situazione che
Sicuramente delinea un malessere una malattia e la malattia dell'informazione in Italia grazie
Come fa parte appunto del del dell'indicazione che non appare molto più avanti rispetto al nostro Paese ce l'ha dimostrato proprio su perché il nuovo Regolamento diciamo europeo sulla libertà di informazione
Da dicembre fissa dei cardini ora quella proprio la lotta alle querele temerarie serate
Le chiamano
E che appunto in proibita ogni singolo Paese dell'Unione a provvedere poi l'altro tema forte che nuovo Trattato qui ma evidente che in questa come in questo contesto è ancora più
A rischio è quello della della funzione della funzione pubblica del servizio pubblico e la RAI
Anche lì
La censura dentro la RAI non nasce col governo Maroni
Oggi e più facile di denunciarlo forse
Però nasce con una riforma che la riforma che porta il nome di Renzi
Che ha consentito proprio la militarizzazione occupazione militare di tutti i posti più importanti dell'informazione all'interno della RAI
Questo comporta sicuramente poi a cascata un una autocensura anche di chi ci lavora dentro un condizionamento che va oltre alla situazione chiaramente al precariato ecco quel se parliamo di alto e parliamo di poteri forti politici che all'interno di un'azienda
Editore ha della più importante azienda intagliare evitare che la RAI condiziona l'informazione del nostro Paese
L'attacco di malattie marciano anche qualche cura il Freedom Diakité è che questo provvedimento europeo cambierà qualche cosa
Nel nostro ordinamento un suo anche nel territorio nazionale per quanto riguarda proprio la stampa e niente
Credo però che è un impegno che stiamo portando avanti a di ridurre la linea di demarcazione tra quello che è il lavoro del giornalista e la cittadinanza dare per scontato voi come dire immaginari che è qualcosa di lontano uno una casta al giornalismo e anche un po'ridurre in briciole quello che è l'attenzione pubblicano il bene pubblico
Il bene comune ecco l'informazione
E lavoro del giornalista e di tutti i componenti è che fanno parte dell'informazione
Sono anche
Fonte e soprattutto
Una ragione di conoscenza non le verso quel cittadino non tutti dobbiamo essere necessariamente a conoscenza di tutto quello che accade ma il lavoro del giornalista è proprio quello no di riportare quello che accade alla persona che incontriamo per strada le istituzioni
E su questo c'è un lavoro fondamentale che è quello dell'agenzia di stampa che magari non non tutti hanno in considerazione perché siamo abituati magari a leggere quotidiani ancora qualcuno lo fa qualcuno lo fa ma sicuramente anche sociale aiuta la divulgazione però l'agenzia di stampa alla fine
Sono tutti quei colleghi che stanno sul pezzo come si dice e che riportano l'attenzione
Sulle fra i drammatici TAC ma anche qualche volta si fa anche cronaca rosa insomma non là dove non è che facciamo una vita bruttissima di tutti i giorni
Nella divulgazione oggi si parla tanto no della il diritto di dire informare ed essere informati mappali Riccio voltiamo magari da quali oltre al tra parte e quanto è difficile oggi a essere un giornalista di agenzia di stampa lo chiedo a nostrana polacche di prestanza tribune questa punto ittiche questa agenzia di stampa internazionale che si occupa di Esterina
Ce ne Ecuador e fa un lavoro straordinario perché avvicinò alla cittadinanza sempre
Grazie tante
In effetti come giornalisti di presenza noi ci definiamo vedi attivisti in nel senso che siamo un po'una via di mezzo tra giornalisti o almeno operatori dell'informazione ma anche attivisti e quindi io faccio sempre un po'questo esempio quando riferiamo di una manifestazione spesso e non solo perché partecipiamo ma a volte l'abbiamo anche organizzata c'è stato un flash mob bellissima Milano domenica scorsa che si ripeterà che ha avuto un successo è stato organizzato da un venerdì alla domenica
Molto forte con questa immagine della gente che si buttava per terra coperta dai lenzuoli con la sirena cioè come per far vivere alla gente cosa significa stare sotto un bombardamento
Chi ha partecipato mi ha detto che è stata veramente un'esperienza molto forte no questo è un esempio
E quindi già questo questo punto mi sembra molto importante sicuramente ce ne sono altre come presenza
Di agenzie o di nudi a grandi piccolino riporta Radiocor piuttosto che appunto siti on line eccetera che hanno un po'questa impostazione cioè seguire quello che succede dalla cosa più piccola di quartiere ai grandi temi internazionali però da questo punto di vista di partecipazione
Rispetto al tema su cui si sta parlando adesso tanto
Di che adesso sta venendo fuori in un modo eclatante ma c'era anche il prima che è quello della manipolazione della disinformazione
Credo che adesso oltre all'orrore di tutto quello ma anche sta succedendo dal sette ottobre in poi e che sappiamo che viene da molto più lontano
Una cosa credo che va sottolineata il livello spudorato di manipolazione cioè venuto fuori che questa inchiesta famosa del New York Times sulle nefandezze di Hamas era tutta inventata
Piuttosto che i bambini decapitate piuttosto che tutti gli orrori successivi e pongo dice Madonna del New York Times non doveva essere il tempio della correttezza giornalistica quindi figuriamoci tutti gli altri
I allora
Davanti a questa situazione il fatto di essere come presenta così vicini a
Chi liberamente fa le cose che ci ha aiutato molto perché abbiamo intensificato quella che era per noi una diciamo un filone anche molto facile da seguire che avere le fonti dirette e quindi in alcuni casi più facile perché magari sono veramente vicino a noi e quindi se parliamo di non so lei accampate degli studenti andiamo a intervistare gli studenti o magari a volte siamo proprio lì
Però anche in situazioni più lontane a questo punto è molto facile arrivare alle fonti dirette io ho trovato presenze o una
E qui ce n'è tantissimi esempi faccio faccio questo esempio perché è indicativo
Gli studenti della Colombia University che son quelli che hanno iniziato tutta questa ondata hanno una profilo Twitter in cui c'è un x
In cui c'è di tutto
Allora dagli trovi non solo quello che sta succedendo lì ma
Da lì arrivi a non so quante altre fonti e scoprì che le cose assolutamente inediti e di cui non parla nessuno con foto condividono con testimonianze eccetera
Lo spesso quello che succede in Israele e Palestina ci sono un sacco di gruppo interessantissimi ieri sera abbiamo presentato questo libro sui combattenti golpista che una organizzazione di israeliani e palestinesi
Insieme che ex militari che a questo punto fanno azioni invece non violente
Ci siano gli obiettori i giovanissimi de Mesa botte israeliani a diciassette anni vanno in prigione perno una volata
E lui abbiamo fatto un'intervista al coordinatore di questa
Di questa organizzazione quindi anche quando sono molto lontani
Attraverso magari poi tutta una serie di contava eccetera ci arrivi a queste persone e dare voce ai protagonisti diretti Tita un'immagine assolutamente diversa da quella
Che viene propinata non sono proprio le bugie più spudorate ma anche magari cosa che non si saranno per cui diciamo la la la cosa che sembra tutti gli israeliani sono a favore della guerra bene
Per lo meno che una grande maggioranza lo sia però ci sono delle minoranze attivissime coraggiosissimo nel perché insomma a diciassette anni andare in una prigione militare
E affrontare lo stigma totale cioè sei un traditore della patria i rifiuti adesso poi ti rifiuti
Arruolati nell'esercito dicendo chiaramente loro dicono io non voglio uccidere non voglio far parte di un'occupazione di un al di un genocidio lo dicono loro a questa parola genocidio che sembra così
Questi ragazzi
Giovanissimi la dicono tranquillamente e sono israeliani
Quindi diciamo questo un tema della delle fonti dirette mi sembra fondamentale e anche aiuta molto perché ludico e credo che forse condividiamo questa cosa come ok duro è un giornalista o un media prevista è uno ad uno operatore dell'informazione è una persona sensibile
Non è che questo sia un momento proprio che ti fa sentire di fermo cioè credo che è molto facile sentirsi impotente sgomento
Come dire Madonna cosa facciamo
Allora non è che la gravità della situazione sparisce però io lo dico sinceramente dopo aver intervistato questo ragazzo che potrebbe essere il presidio di punte
E che ha questo coraggio di dire io vado in prigione piuttosto che arruolarmi ti dà una speranza che o come conoscerei compatta di scolpire so o come tanti altri
Ti dà una speranza e ti fa vedere la situazione in un modo o meno catastrofico quindi diciamo che questo lavoro via andare alle fonti dirette dargli spazio
Non solo è corretto come informazione ma e anche delle difficoltà per loro perché finalmente trovano qualcuno che che gli dà spazio però anche per chi le parla questo è un punto l'altro punto che è molto semplice e credo che su questo io sono stata invitata da Marino partecipare alla rete no bavaglio da poco
Però mi è piaciuto molto già a me nome Rete mi piace sempre molto no
Perché ho trovato lo stesso spirito di questa iniziativa dei media attivisti che noi abbiamo come presenta avevamo lanciato qualche anno fa
Cioè davanti a questa situazione di strapotere informa di informazione per cui ci sono pochissimi gruppi che controllano i grani di media
è chiaro che è una corazzata contro un barchino però
Tanti balletti
Sì anche il meridiano
No no no no
Sono scuocere
Per cui diciamo che il farete il fatto di creare una rete di giornalisti indipendenti di media
Noi siamo volontari altri no però comunque che hanno lo stesso spirito
è importantissimo perché dove non arriva uno arriva quello dopo
I primi scusate
E quindi queste diciamo i due temi sono questi le fonti dirette
Cifarelli e presto ti permette di ad perlomeno di far conoscere una realtà che altrimenti rimane assolutamente oscurata
Grazie
Non potevamo no non potevamo esimerci dal dal parlare anche del Medioriente ecco saremmo stati anacronistici non ne hanno parlato e per questo e questo parliamo di Radio Bullets che questa questa radio indipendenti
Fondata con la direttrice Barbara Schiavon lì che è un'inviata di guerra ad Azzam presto che ma sarà un po'scomoda e da tempi oramai da fare tre voglio dire nasci così nasce così i e voglio essere un po'scomoda container realtà
Cosa ridere di più la cittadinanza per riuscire a questa questo genocidio annunci vergogniamo a dirlo lo diciamo forte e chiaro
Primo e poi quant'è importante in realtà sì con tutti nella negli incontri che fai a livello nazionale in tantissimi in tantissimi luoghi note ai festival alle scuole perché faccia anche questa questo lavoro di di andare i giovani ragazzi secondo me Tosap insegniamo ai giovani
La pace la dichiarazione resa i diritti umani la Costituzione io la rilancio forse dovremmo rileggerla noi noi adulti forse dovremo rivederla nuovi perché loro stanno avanti
L'Afghanistan
Le Palestina Gaza Caffa
Tutti i luoghi in cui cui se è stata come riportarli qua dei come provare boia
Dare una scossa una scossa losangelina e quant'è complicato
Ma dare una scossa alla società civile difficile perché non c'è lo spazio più nel mainstream
Radio Boulez che è una testata giornalistica nasce proprio perché io che avevo scritto scritto tutta la vita sono ventotto anni che faccio questo mestiere in zone di guerra
Nasce perché io non avevo più spazio sui giornali per il sui quali scrivevo da un Espresso Repubblica io ero quella delle storie tristi
Parlando di guerra non è che potevo trovare la talebana cubista
Anche se forse anche se non è detta e quindi ad un certo punto abbiamo creato questa testata con altre colleghe giornaliste perché gli esteri in Italia sono sempre stato un po'la la Cenerentola del giornalismo e invece noi ritenevamo che fosse una pagina importante della conoscenza di una società civile perché se non si sa cosa succede nel mondo e difficile poi prendere delle decisioni
E noi partiamo da quello che è un giornalismo puro fatto come si faceva una volta Stephani posti e si racconta quello che
Si vede le persone che si incontrano quello che succede
E poi lo si riporta a cui partendo da dei presupposti che sono correntezza competenza curiosità poco un giudizio e difesa sempre di quello che è più fragile noi non siamo mai stati dalla parte del potere
Mai abbiamo difeso le scelte politiche di nessuno perché il giornalista dovrebbe essere quello che è stato dalla parte dei più deboli e semmai lavora per far sentire la loro voce ed eventualmente cambiare la situazione cosa che in Italia è diventato sul ministeri ma quasi impossibile
E faccio due esempi uno e quello afgano ho raccontato l'Afghanistan per ventitré anni andandoci anche tra quattro volte all'anno fino che ovviamente c'erano gli Internazionali dalle organizzazioni ai militari
Poi nel due mila e ventuno si è spento riflettore perché chi se ne frega abbiamo distrutto le donne in Afghanistan consegnandole ai talebani gli americani ancora pagano settimanalmente i talebani
E c'è la più grossa a part-time in genere forse l'unica in questo momento al mondo dove le donne sono costrette a non andare a scuola dopo i dodici anni sono costrette a non lavorare non andare da un medico uomo
E nessuno più lo raccontava sui giornali non si trovava più spazio tranne quella finestra che c'è stata durante l'evacuazione poi si è spento quasi tutto
E noi invece abbiamo deciso che quello un po'perché comunque era diventato una seconda casa per me un po'perché era giusto semplicemente giusto continuare a raccontare queste persone un posto dove c'è il più alto tasso i suicidi femminili al giorno
Ha sì
E nel mondo e e quindi io continuo a tornarci anche dopo ma lo sa solo chi li ascolta o legge radio Bullets che è una testata on line
E e quindi il mio lavora oggi è non solo continuare a fare quello che facevo prima Bindi raccontare storie ma anche andare in giro nel promuovere questa questa realtà l'altro invece che forse ancora peggio rispetto a non raccontare più un posto ma in questo momento ci sono tantissime guerre nel mondo ci son tanti posti che non vengono raccontati danno invece cioè la mono tizia
Si parla prima solo di Ucraina e Russia poi si è parlato di Gaza
E e Israele
Ma quello che sta succedendo in Sudan
In Myanmar in Etiopia in Sudamerica adesso ne speriamo di andare a fine luglio a a vedere le elezioni in Venezuela con un altro posto strapieno di italiani che però nessuno e interessato spesso a raccontare
L'altro però caso che in qualche modo mi ha colpito particolarmente è stato quello appunto tra Israele e e Palestina vero è che tutti ne hanno parlato quindi non c'era bisogno che andassimo noi che cerchiamo un pochino le le storie un po'più di nicchia per farle sapere per farle conoscere
Ma in realtà quello che è successo con questo la narrazione che è stata fatta nel nel mainstream ma ha fatto sì che a un certo punto amici pochissimo la domanda cosa facciamo la permettiamo che si racconti una versione del tutto
Innaturale di quello che sta succedendo o proviamo andare giù e quindi ho chiesto chi ci
Che segue volete che vada a raccontare in questo caso la Cisgiordania perché Gaza non si può entrare i giornalisti internazionali non sono abbiam provato in tutti i modi ma non è possibile entrare però non è che in Cisgiordania non stia succedendo niente in questo in questi sette mesi sono stati sono pubblicati se non di più gli attacchi dei coloni sulle persone in RAI nei miei campi sfollati le uccisioni di persone agli arresti soprattutto quando parliamo di novemila persone arrestate dopo il sette ottobre
E tanta roba e quindi ho chiesto però prima a chi ci segue volete che vada giù a raccontare quello che sta succedendo anche dall'altra parte facendo riferimento a quello che arriva da Gaza
E le invenzioni ne abbiamo raccolti soldi per poter andare giù in Palestina tre settimane
E mi sono messa lì a fare quello che fa normalmente i giornali dovrebbe fare un giornalista inviato Totti colleghi e ce ne sono mille cinquecento stranieri
In Israele in questo momento costavano Gerusalemme non stavano a Tel Aviv facendo delle puntate in Cisgiordania erano Stella Ramallah e siccome c'era un solo Al Jazeera mi sembrava buffa sta cosa io ho lavorato con difficoltà perché il territori in questo momento muoversi molto difficile
Però liberando nel senso che non avevo nessun collega con cui dovevo sgomitare cosa che è capitata rarissimamente precedentemente
E l'altra cosa che diversa rispetto a tutte le altre volte io cominciato in Israele Palestina io nel novantasette era una ragazzina non vi dirò quanti anni avevo così non fate il calcolo e
E unite vado giù a intervistare per caso Arafat
Perché io studiavo arabo Venezia avevo amici palestinesi Mandel può intervistare lui mi disse e loro mi disse io dissi ovviamente si uscendo per una settimana in realtà resto quattro anni
Quindi io gli ho cominciato
Era quello che volevo fare e quello è stato il punto di partenza quindi poi ha continuato a raccontare muovendomi però anche su altri fronti quindi per me tornare anche lì un pochino a casa
E questa volta non ci voleva andare perché pensavo ci fosse abbastanza gente per poter Rocco coprire questo questo massacro questo genocidio in realtà poi abbiamo scoperto che non è più così non è stato mai così come in questi sette mesi e per la prima volta in vent'anni
Tu quando arrivi in Israele viene accreditato dal governo israeliano non importa se sei freelance di un giornale sono sempre stata accreditata questa volta per la prima volta e dicono o scoperte abitavo perché c'era
Ci sono sempre stata nomi hanno accreditato e io ho detto no perché non mi ha Chan conoscete
Fa no accreditiamo solo il mainstream
Anche perché non prima e lo dicono loro e più controllabile tu per noi sei una mina vagante
Tornata in via proprio quindi e io li faccio che se poi sparate e dite pure che non avevo l'accredito io primo giubbotto l'ho comprata nel due mila mentre vivevo ancora infine in Israele e giubbotti antiproiettili proprio perché gli israeliani ogni tanto sparavano anche i giornalisti quando vedono ascritta Press sono molto attratti da questa cosa
E io a una scritta presse rosa anche perché devo fare un po'la
Dire non si spara un'opera scritta presse rosa
E
E questa volta sono andata mi han detto Parma cinque dare senza accredito
E ha detto sì ci andrò senza accredito però di fatto hanno
A al hanno perfettamente presente chi vogliono che racconti il conflitto da qualsiasi parte e questo fa sì che ne sia necessario invece andare a fare un lavoro completamente diverso che la cosa che abbiamo cercato di fare
Certi stati autorevoli
Oltre e oltre
Giubbotti pro ieri antiproiettile rinnoviamo la nostra solidarietà tutti i cronisti a tutti i colleghi che stanno informando sappiamo tutto quello che sta succedendo a Gaza grazie ai colleghi che stanno morendo sotto le bombe
La solidarietà va anche a Julian Assange che invece sta incarcerato e per aver informato Marcoule tantissimi colleghi tra l'altro
Bagnini in Australia e quindi iniziamo la battaglia anche per lui perché l'informazione ogni volta che si carcere che si chiude che si uccide
è un danno alla democrazia però stiano Antonio il Festival dei libri della pace che noi fortemente rivendichiamo e portiamo avanti e leggerò alcune alcune righe non anticipa nulla
Due parole ecco
Ma che poi lo spoiler uno spoiler assolutamente nulla e poi non anticipo nulla andate una legge e quindi abbiamo scelto tra le tante tra i tanti libri
Di tanti colleghi di di quest'ultimo anno proprio burqa quindi è di Barbara schiavo nulli
Uno perché abbiamo una fortissima critica la mia critica personale cioè tra poco purtroppo e quindi leggero perché dobbiamo è troppo corto da te l'ho detto e poi dobbiamo picchiarla
Corrao accessoria naturalmente impaziente e quindici ha fatto questo danno nuova mano le vogliamo bene uguale ve lo consiglio di leggerlo il soltanto un piglio dolore leggo tutto quanto
No
Siamo meglio di questo perché il mondo non è di chi decide chi dobbiamo essere ma è nostro e lo sarà per sempre ognuno con il suo incredibile destino se solo si prova a scompigliare gli ingranaggi per crearsi quello che si vuole
Dopo e quindi nel racconto di di donne afgane che che oggi stanno lottando ma insomma anche molti uomini al per per rivendicare la democrazia un po'meno però suona il dobbiamo essere propositivi Barbara i ricordiamo lira le ricordiamo
La Siria il c.t. nordista allettante e tanti tanti cittadini che in questo momento stanno soffrendo e che hanno bisogno di Gekko quindi la su cui credo che abbiamo finito quasi stampa valuta se volete varie un un ultimo giro ma burqa quindi queste queste donne raggiri di una forza straordinaria perché poi le donne sono fragili e Forte allo stesso modo ovunque nel mondo
Però tutti ostili a raccontare di questo di questo territorio perché perché ha bisogno di voi più di quanto un omaggio uniamo
Io credo molto nell'apertura narrazione al femminile perché spesso le voci delle donne si sentono poco invece sono delle protagoniste soprattutto nel conflitto dell'anti conflitto sono quelle che costruiscono o cercano di costruire la pace soprattutto preservano futuro a volte sopra
Semplicemente proteggendo i figli altre volte facendo tutto quello che il loro potere per poter fare la differenza
E credo e soprattutto adesso quando sono uscite in Palestina o fatto un lavoro
Soprattutto sulle donne quelle detenute che sono state le palestinesi detenute perché quando c'è stato lo scambio a novembre dei prigionieri e ostaggi l'unico che c'è stato
Sono state rilasciate molte detenute minorenni palestinesi quindi sono riuscita vere il numero di tutte quelle che erano state rilasciate proprio andarle a cercare
E la narrazione di un conflitto fatto da una donna è una visione che completa quell'altra che spesso
Fanny colleghi però in molti posti tipo l'Afghanistan gli uomini colleghi maschi non hanno accesso alle donne perché le donne non parla non soprattutto in Medio Oriente centrale si hanno molta più difficoltà a farlo
Quindi e non solo ma anche con noi se io un traduttore maschio non rispondono come vorrebbero e ancora di più anche se ha una traduttrice donna ma c'è il marito di fianco non rispondono come vorrebbero e ancora di più
Se se
Qualcuno che le guarda essa
Loro non rispondono poi il momento invece più interessante quando se ne vanno via tutti e quindi loro molto curiose e ti chiedono e poi parlano veramente ti rispondono veramente alle domande
E allora ai c'è un'altra visione del mondo che spesso bis non sappiamo neanche che esiste
E appunto il libro è un po'questo raccontare le donne
Immergendosi nel mondo femminile e scoprì che poi conflitti sono molto di più
Gli sforzi le difficoltà che ha una donna in zona di guerra
Ne stiamo sempre a parlare degli uomini gli uomini che la fanno agli uomini che decidono gli omini che scappano gli omini che mi muoiono ma le donne le donne adesso che stanno a Gaza immaginate solo l'impossibilità di trovare assorbenti
L'impossibilità di partorire in un ospedale tutte quelle cause che per noi sono scontate
Per un per una donna diventa molto più difficile in condizioni difficili e chi dice che quello il sesso debole non ha capito niente delle donne le donne possono essere fragili ma non sono mai deboli
La difesa delle donne ma anche nella difesa dei bambini bambini tutti oggi da uve scontato anche il cibo ciò ci stanno persone sta lavorando bambini stanno morendo di fame denutriti appena nati e siamo qui sto siamo la voce di di tutti gli indifesi tutti quanti alla fine
Volete
Un ultimo giro perché stavo sì io falliva una una cosa molto veloce
Sono veramente molto contenta di quello che è venuto fuori in questo scambio perché mi sembra che dimostri proprio come testimonianza diretta quindi non con una cosa teorico cioè qui ci sono persone che stanno vivendo quello di cui parlano Marino che parla delle battaglie fatte danni ora Rispetto Aran
A tutto queste immani sull'informazione no il fatto delle delle fonti dirette della Rete cosa che ha raccontato Barbara per cui sono molto mirata
Anche dal coraggio perché tu lo dici così come niente fosse ma il cui all'idea di andare in Cisgiordania adesso credo che ci voglia veramente una bella determinazione dagli Pisano
Però io credo che tutto questo quello per cui sono contenta che e spero che si possa condividere questa sensazione che questo ti dà veramente
Uno spaccato di che cosa può essere una vera informazione
E quindi l'importanza di cercarla di rafforzarla di diffonderla di fare rete in modo che l'esperienza di uno poi arrivi a più gente mi sembra che questo sia proprio come Hummel sanando molta speranza questo questo incontro anche se parliamo di robe tremende
Perché proprio una testimonianza diretta di gente che non è stampando in teoria ma lo sta facendo e credo che questo valga veramente tanto quindi grazie
Ma soltanto una considerazione perché parlando di prima parlando informazioni ho voluto fare un po'diciamo una descrizione diciamo di come è ridotto all'informazione nel nostro Paese però bisogna cercare anche delle risposte no
Le risposte sono innanzitutto secondo me a non pensare che da questa parte c'è l'informazione i giornalisti d'altra parte ci sarà un un un qualcosa di diverso all'informazione riguarda tutti noi cioè
Chi la fa e chi chi ha diritto a usufruirne amo o o lo fa anche diciamo con le forme di né di attivismo come diceva Hannah come e diventa fonte poi diventa fonte a sua volta gelida anche dei grandi giornali anche delle grandi gruppi editoriali
Allora quindi che cosa fare perché poi sempre bisognosi cercare di trovare un un una strada è una via di fuga no a quello che è un male a essere innanzitutto considerare che appunto quando si parla di informazione non è una questione di categoria non sono i giornalisti il problema
Problema è il problema di tutti no di tutti noi cittadine problema del democrazia
Quando parliamo di pace
è un problema analogo stop perché ricordiamo come si son fatte le guerre si come sono iniziate nel Golfo del Guerra del Golfo con le menzogne
Quando i giornalisti non vanno sui nuovi come a come fa Barbara e con gli occhi raccontano l'orrore di quei territori
Non si può parlare di pace cioè e e i giornalisti per certi versi sono sempre di parte Sempre sanitari e se fanno il loro mestiere di cronista
Andando sui posti quando racconti una guerra ma che cosa di raccontare nove ore
è quella del l'arma più più più importante per combattere le guerre per El per combattere per per la pace
Raccontare accende i riflettori purtroppo questa canzone possibile cioè
è stato possibile perché cito centoventi giornalisti palestinesi ci hanno rimesso la vita
E e hanno fatto passare le loro informazioni attraverso diciamo quello che oggi la grande rivoluzione
Dei media dei social media per cui non può confinare la verità quella presunta verità
Non ho non ho parole o in quello che scrive un giornalista perché prenda mani piedi subito sconfessato perché ci sono quelle fonti dirette che diceva Anna Totti spartana no
Per fortuna
E oggi c'è questa c'è questa forza in più che abbiamo illustri
Cioè molti che guardoni di risorse come il diavolo ma io penso che siano una grande ma la stragrande rivoluzione dell'informazione
E parte da lontano parte Indymedia parte ora quando c'è una informazione comunque comunitaria che crea diciamo quella quella Rete dove dove il giornalista parla direttamente
Con compie sul posto presupposto
La fonte principale diventa un meccanismo virtuoso per cui l'ultimo comune notizia viene verificata in tempi di reti da più persone e e quello è la garanzia che ti dà diciamo la le informazioni di oggi che no è quella dei dei dei grandi media dal circo mediatico è un'informazione parallela che conta eccome e conta perché spesso poi grandi gruppi me
Dopo i giornali
Devono andare del turn over poi ci torno ci son costrette tornati ci tornano in ritardo magari va ma c'è poi ci vanno per forza perché quella che lei ha notizia
E e non ma poi non ha poi più
Arrestare con lame con la notizia
E quindi questo questo tema dell'informazione appunto non è più un un tema di legata agli il a una categoria o una casta che punto può descritto che non c'è più nessuna casta ormai c'è soltanto del dei precari che fanno questo la maggior parte dei dei precari che fanno questo lavoro
E quindi
Cos'è che può dare diciamo una soluzione a questi una grande alleanza
E quello che cerchiamo di così noi tutti i giorni creare una grande alleanza tra chi fa informazione
Vari modi possibili chi e attivista cittadino vuole essere un cittadino con gli occhi aperti è non farsi prendere in giro
Siamo assolutamente giornalisti di Carter no dalla parte dei dei cittadini perché come giornalisti lo serviamo tre governato e non chi governa sia chiaro forte
No senza senza discussione io vi ringrazio di essere stati con noi e viva la non violenza la pace e ci auguriamo di raccontarla sempre di più ogni giorno tutti i giorni intanto tutti insieme possiamo lavorare affinché arrivi insomma
E non possiamo siamo giornalisti la prossima settimana si muta chiunque mutare andiate a a esprimere esercitare il vostro dovere di Cittadinanzattiva e viva la pace grazie