Il federalismo in Italia e la lezione di Gianfranco Miglio

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In piedi ma quel microfono meschini da poche possibilità quindi tanto grazie alla partecipazione
Volevo salutare tutte le autorità
Ringrazio tutti quelli che hanno aderito di professori che sono venuti per parlare insomma di questa figura che
Ritengo molto importante intanto perché riguarda anche un po'i miei ricordi d'infanzia
Quando ho iniziato a interessarmi un po'di politica migliorerà sicuramente
Una di quelle figure che spiccavano
E poi riguardando un po'i passaggi parlamentari
E guardando un po'le discussioni che c'erano all'epoca penso sia importante per tutti vedere anche una fase politica nella quale le discussioni che avvenivano
Anche adesso per carità ma in quel momento
Riguardavano comunque l'assetto del Paese ma non riguardavano tutto tondo e soprattutto con una dialettica importante che si basava sulle idee sui temi che erano
Per un certo aspetto antiche se vogliamo perché la questione del federalismo in Italia una questione che sapete riguarda fondamentalmente questo Paese fin dalle sue origini
Ma che comunque prendevano una una piega in quel momento particolare
Anche perché viviamo in un momento storico molto particolare gli anni ottanta e poi gli anni Novanta comunque segnavano
Una nuova era del mondo
E
Ed è importante vedere come in Italia ci fosse questo dibattito politico culturale che era pienamente all'interno di un nuovo periodo storico è un po'un nuovo periodo storico anche quello che stavo vivendo in questo momento e quindi lo speech logorio e che ci siano tante persone anche adesso come meglio che riescano a interpretare la nuova realtà e a cercare di dare delle soluzioni che siano compatibili appunto con questa nuova realtà ed è anche un po'per questo che c'è questo convegno oggi per capire come questa questione
Che riguarda il federalismo possa essere attualizzata in un mondo che evidentemente anche molto diverso da quello degli anni ottanta e gli anni Novanta
Emilio come è stato detto in un dibattito preparatorio che abbiamo avuto era un uomo del suo tempo
E che guardava l'evoluzione del suo tempo capendo delle cose che probabilmente pertanto in quel momento erano molto difficili da capire e portando l'attualità un dibattito che magari da qualche anno era un po'diciamo su qual era un po'c'è solo buio riportandolo
In quel particolare un mento storico non qualità all'attualità assolutamente incredibile
Beh sapete ovviamente la storia del federalismo Italia oggi avremmo importanti e illustri
Professori che ci parleranno di questo percorso storico
Ma ci tenevo ciò tenuto anche a fare la raccolta dei discorsi parlamentari di Miglio devo dire la verità figura che per tanti anni di cui non si è discusso per tanti anni mi ha fatto molto piacere poter fare questa questa raccolta perché penso comunque che il valore intellettuale di questo professore sia assolutamente incredibile
E penso che vedere come vedeva Louise mondo in quel determinato momento
E cercare di capire le cose che lo hanno portato a discutere e a impegnarsi su questa battaglia siano fondamentali anche per il momento attuale un momento completamente diverso
Alla fine degli anni ottanta con la caduta del muro di Berlino
Tanti pensavano che probabilmente gli Stati nazionali fossero verso il loro definitivo declino noi negli ultimi anni invece vediamo un ritorno nei confronti dello Stato nazionale
Questo non significa che la battaglia federalista sia una battaglia che non sia compatibile con la nostra rete realtà attuale poi bisogna vedere di che federalismo parliamo sappiamo che nel mondo abbiamo tantissimi esempi di federalismo ci son tantissimi Stati federali dagli Stati Uniti alla Svizzera alla Germania ovviamente con con burocrazia con livello amministrativo con diciamo delegazioni di poteri dello Stato centrale alle alle istituzioni e le amministrazioni locali completamente differenti
Io penso che copiare dagli altri a volte può essere utile ma esiste una specificità italiana
E quindi come tale la cosa importante è capire se c'è un federalismo
Che può essere adatto all'Italia
E capire anche in che maniera si può fare questo for federalismo in questo momento storico che chiaramente molto diverso da quello che fu il momento storico degli anni ottanta e novanta quella cosa che
Ha sorpreso rivedendo un po'i discorsi parlamentari di studi di Miglio è proprio il sentimento che c'era in quel periodo del fatto che probabilmente lo Stato nazionale poteva finire
A favore dell'unione europea quindi delegando dei poteri a livello di Unione europea e lasciando tanti altri poteri invece a livello locale proprio per controbilanciare questa questa situazione che si sarebbe creata e poi un'altra parte interessante
Dei concetti che aveva Gianfranco Miglio era quello di vedere come lei cita potevano addirittura diventare delle città-stato e siamo a una cosa incredibile ma in quel particolare momento storico era una cosa molto attuale e se teniamo conto anche adesso della differenza che noi abbiamo fra le città in Europa parlo
E diciamo le periferie le campagne comunque i piccoli comuni e anche questo anche a livello elettorale Santa vedere e anche questo un fenomeno comunque da da sottolineare da vedere da elaborare da capire
Quindi penso che la giornata di oggi sia molto importante mi dispiace perché secondo me ormai sono ventiquattro anni se non sbaglio
Dall'anno in cui è scomparso Gianfranco Miglio
Mi dispiace perché fosse ventitré trentadue mila e uno giusto ventitré mi dispiace perché forse siamo arrivate fin troppo tardi ma meglio tardi che mai no e soprattutto importante cercare di capire quali sono stati i dibattiti dell'epoca e studiarli magari non più con quella tifoseria che c'era all'epoca ma facendo in modo di fare un'analisi scientifica
Per poi cerca di capire anche la realtà tua alla realtà attuale nella quale viviamo per poter elaborare dei pensieri politici che siano all'altezza delle sfide futura perché noi ci troviamo in una fase che a mio modo di vedere abbastanza simile a quella che ci fu alla fine degli anni Ottanta inizio anni novanta ci troviamo in una fase nuova e quindi è giusto che ci siano tutte le persone che se la sentono che possano elaborare un pensiero politico nuovo per affrontare quello che ci su che ci troviamo di fronte perché ci saranno scrive importante
Sfide importanti per il nostro Paese sfide importanti per le realtà amministrative locali sfide importanti a livello europeo e globale penso che a nessuno sfugga il ragionamento che verrà fatto oggi è proprio su questa linea per cercare di capire attraverso lo studio di importanti e illustri autori
Intellettuali del passato qual è la situazione attuale e quali sono soprattutto le sfide future questo è la prima di diverse diversi incontri che faremo per cercarvi per modo che l'Italia sia a a livello di pensiero politico una delle nazioni che possa essere all'avanguardia
Perché ritengo che solo con le idee poi si possa fare si possa fare una buona politica
Purtroppo nel mondo attuale vediamo che più che di idee spesso e volentieri si parla effettivamente preso Logan fosse questo dovuto anche un po'il suo cenno Chezzi Chezzi condizionano al fatto di vivere su dei twitta
Ecco io penso che invece bisogna elaborare le idee politiche
Per poi cercare di fare in modo che il Paese si all'avanguardia a livello europeo anche a livello mondiale quindi grazie per la presenza Grazia che ha diritto grazie a chi ha organizzato perché non è stato facile e soprattutto grazie alla figura
Di Gianfranco meglio che comunque ci lascia une delle un'eredità politico culturale e storica importante che noi oggi valorizziamo dalla Camera dei deputati grazie a tutti e buona giornata
Procediamo direttamente sì prego
Ma io direi grazie naturalmente a chi ha organizzato questa bella iniziativa quindi grazie al presidente Fontana grazie all'amico Corrado Ocone che ha cominciato a chiamarmi qualche tempo fa
E e indubbiamente mi sembra giusto che si rifletta intorno a una serie di snodi politici attraverso una figura cruciale di quel periodo dei primi anni novanta
Ma se le disse no di politici che forse oggi appaiono anche stanchi come dibattiti cioè se oggi lo riproponesse IMO direttamente alle persone di una certa età
Somiglierebbe un pochino no a quella scena di Ecce Bombo in cui il dibattito legge passerà che siete fare insomma di federalismo il dibattito sul federalismo si è un po'consumato magari malamente
Ma nell'arco soprattutto degli anni novanta e dei primi anni due mila e per ed è fondamentale però che la figura di Gianfranco Miglio non sia dimenticata la sua intera opera di storico delle istituzioni del pensiero politico e di scienziato politico io non capirò mai perché lui
Si volesse considerare scienziato della politica non gli piaceva questo termine però in in pratica è stato un po'
Tutte queste cose taniche filosofo politico ecco questo la l'avrebbe disegnato assolutamente però storico del pensiero delle istituzioni
E chiaramente anche anche in parte della della scienza politica e tutta la sua opera e sul crinale
Di una serrata critica allo Stato moderno e a tutti i suoi limiti e in realtà il federalismo di Gianfranco Miglio si nutriva della critica allo Stato moderno io sono stato diciamo nulla l'ultimo allievo indiretto l'ultimo allievo diretto del cui Alessandro vitale un un allievo ancorché indiretto credo sia Palano perché insegnando alla Cattolica si è reso conto del valore del personaggio e gli ha dedicato veramente degli studi che che hanno in che che che sono e che sono molto importanti tutti ben tutti noi diciamo abbiamo continuato a studiare Partinico utilizzando anche molto gli spunti che ci ha dato Gianfranco Miglio io in quel periodo insomma in cui stavo collaboravo al quotidianamente con lui
Sono stato molto segnato con il negli interessi di ricerca e così via mi sono anche convinto una cosa che dico sempre Alessandro ci mostrò ma che più che un professore fosse in effetti un pensatore no
Anche se guardiamo una serie di cose che sono tutti l'apparato di note professori vogliono metro interessava relativamente insomma era la chiarezza concettuale che gli interessa però la cose importanti che migliora anche imporsi definiva e loro proprio diceva spesso anche nell'intervista sono un politologo realista spietato che non sogna mai neanche la notte so cosa facessero però proprio non sognava quindi gli piaceva
Dire questo allora le cose proprio che non sopportava dirò uno quando veniva negata l'assoluta modernità dello stato di veramente sì investì all'IVA recapito info non sanno niente Querini son filosofico
Oppure l'altra era la grande altra questione era qui richiami
Ai valori
Senza comprendere che al contrario i valori sono prodotti dalla lotta politica sono solo strumento dalla classe politica che sta lottando quindi queste classiche lezioni di realismo
Ma la cosa che lo faceva arrabbiare enormemente la quando cominciavano a dirle potremmo innestare quale che elemento di federarsi di federalismo all'interno della nostra Costituzione prendeva il telefono all'epoca
E al telefono non sapete mi che appendeva che Hans ad onor del vero dopo avere ricordato il suo il suo realismo occorre anche dire che Miglio non credeva che il mille novecentonovantaquattro sarebbe stata la stagione delle riforme e quindi quando abbandonò la il partito abbandonò il governo lo fu lo fece
Su un punto specifico non c'è dubbio nel ministero delle riforme istituzionali ma non pensava che vi sarebbero state le riforme
Lui voleva lasciare un progetto più o meno le mi diceva sì più o meno come Minghetti arriva li lasciava Marco Minghetti lascia il suo progetto lascito uno lo studiato cento anni diciamo la la la le cose sarebbero potute andare diversamente allora il quello che su un su un certo che che ne parlerà certamente Bini un po'Palano oggi del fatto che Miglio una gran parte proprio della ricerca scientifica di Miglio verte sulla questione dell'enorme difficoltà di conciliare la teoria giuridica dello Stato con i risultati di quella che lui riteneva essere una comprensione scientifica
Della politica in pratica
Le vesti che tutti da cinque sì Colico in cui dacci almeno cinque si con il Perú anche un po'di più e lo metteva sempre il Medio Evo maturo gli quest'idea no del Defensor pacis mille trecentoventiquattro data una una delle possibili
Un periodo insomma in cui si può già cominciare a parlare quasi dei primordi dello Stato moderno insomma
Tutte quelle vesti con cui cerchiamo di Akin dare il potere a suo avviso erano fieramente ormai logore totalmente guardate che Miglio questa grafia Dimitrios avendo anch'essa è ritornata l'ho vista da parecchie parti ed è questa grafia di testato
Tra virgolette alte moderno Stato moderno fra virgolette alte moderno fra parentesi
Come dire sì ok l'abbiamo sempre chiamato Stato moderno ma visto che lo Stato non è altro che moderno almeno mettiamolo fra parentesi Santo Iddio
E mettiamo le virgolette alte perché è così cioè lo Stato non è mo'del Medioevo l'età antica non conoscono nulla di neanche lontanamente paragonabile
E
Quello che dice a Mila il tipo di ordinamento politico oggi vigente lungi dall'essere l'unico inevitabile prodotto della ragione universale è soltanto il risultato in fondo abbastanza occasionale di una serie di congiunture sto quindi si parte da questo la storia d'Europa ha creato lo sta e ha creato lo Stato come la specifica risposta all'ordine politico che l'Europa si è data tra le quattro cinquecento che ne so pace di Lodi insomma arriviamo alla pace universale poi ci sono anche degli storici che da Roma numero assoluto prestato moderno prevale la rivoluzione
Prendiamo una datazione lunghissima
E il luogo di nascita evidente l'Europa continentale quell'area come dico ai miei studenti spesso valutari vince quello è però il la data se vogliamo pensare allo stato persone persona momento esatto in cura sono lì si parla di una roba di almeno tre quattro cinquecento anche pensate però alla vittoria enorme
Dello Stato in Europa nel mille cinquecento Celan circa cinquecento entità semi autonome semi sovrane mi autenticamente Subranni veramente autonome
All'inizio del Novecento quattro secoli dopo erano diciannove e si chiamavano Stati e non c'è dubbio quindi sul successo dello Stato moderno Nunzi discute spoil guardiamo anche la cartina geografica su questa piccolissima
Area che l'Europa non ho mille seicentoquarantotto si crea una sorta di sistema appunto di degli stati di bilanciamento potenza eccetera E tre quattro quasi quattro secoli dopo questo sistema è locale e globale cioè ovunque
Però non bisogna dimenticare che lo Stato moderno è solo europea se vogliamo chiamarlo moderno lo chiamiamo Stato moderno territoriale di origine europea tendenzialmente fondato sul concetto di sovranità se vogliamo andare con tutte le cose pleonastiche che vogliamo dire intorno allo stato però
Qual è la questione e che rimane l'asse privilegiato di tutti gli studi sulla politica
E quindi in ogni caso ci esiste anche un enorme tirannia concettuale che riguarda lo Stato moderno anche coloro i quali parlano del declino dello Stato ovvero siamo stiamo assistendo a un ritorno degli Stati declino degli San dibattito è ancora molto ampio
E anche chi parla del declino degli stati molto spesso utilizza categorie tipicamente statuali perché perché c'è una tirannia concettuali cioè noi moderni
Non possiamo pensare alla politica se Nun attraverso le categorie dello Stato moderno
Allora e quindi nel quale Miglio diceva sempre l'altra cosa che dice ma io credo insomma l'impresa nel nostro territorio ma in tutto il mondo in America nei Paesi ricchi così sì sì si inventano costantemente nuovi tipi di contratti nuovi tipi di relazioni eccetera dal punto di vista politico siamo fermi a due cose assolutismo monarchico
Re assolutismo Parlamento
C'è stata la rivoluzione francese e nient'altro
Quindi c'è l'idea della centralizzazione l'idea della creazione di una sala di comando unica per tutte le le operazioni caverna mentali
Ricordo un collega un costituzionalista bravissimo per carità che però in convegno no ma tu insisti passano di comando unico non c'è no non c'è una vero non c'è complicato anche nel struttura e ci perché adesso io attraverso la corte di giustizia come singolo delle comunità europee come singolo mi posso rigo
Io ho detto scusa però sto parlando dello Stato moderno in generale
Mettiamoci entra che la che è stato prova a rivolgerti Ambra impedisca dalla Gestapo allora tutto quello che è accaduto di tutto resta insomma una visione un po'più di lungo periodo e naturalmente l'idea era di lasciare
Due attori vi sono alcuni che son convinti che lo Stato moderno sia oggi un enorme complessità no è la cosa più semplice che posso esistere sulla terra
Nulla di paragonabile rispetto al contrario quelle che dovrebbero essere istituzioni federali che cercano di ricordare di ripresentare la stessa complessità della società
In realtà la il la la il dispositivo moderno quello della sovranità è proprio di tipo gerarchico militare un ordine che chiaramente di tipo gerarchico militare Miglio chiamava
Il resto quell'Europa non Fracchia e tutto questo sì questo modello diciamo potremmo riassumere o con un nome Francia no Francia francesizzazione modernizzazione gli storici
Per lo più se se c'è un'area che che che è lontana dal modello francese nell'Europa moderna dicono che è in ritardo
Sempre in ritardo la la Lega Anseatica in ritardo la Svizzera in ritardo tutto in tutti i ritardi ma attratti felici
Per a mio avviso quanto meno la Venezia finché c'è stata Confederazione Elvetica Lanza e sono veramente un contraltare di grandissimo spessore al soprattutto civile nei confronti della di di imminenti della della moderna statualità
E anzi in realtà tutta la storia del le della libertà va studiata nelle sacche di resistenza lo Stato moderno prima l'assolutismo monarchico e poi a quello parlamentare nell'altra metà del cielo un'altra metà del cielo che ha trovato a mio avviso avviso il diciamo il proprio compimento dall'altra parte dell'Atlantico cioè nel Paese vero dove perfettamente che nasce federale due sono i Paesi che nascono federali come la Svizzera altro sono gli Stati Uniti bizzarramente sui due Paesi più ricchi del mondo
E nei quali la tassazione è ancora fra il ventotto e il trentatré per cento media sul PIL nessuno paese centralizzato europeo neanche lontanamente prego ma di una bizzarria e non avrà nulla a che vedere col sistema istituzionale
Allora quindi io studiato parecchio queste cose ha insistito molto sull'esistenza di un vero e proprio sistema che nasce a Filadelfia e che in qualche modo esce
Dalla logica della del sistema di Westfalia quelli Pace di Westfalia mila seicentoquarantotto e così via e quindi nelle
Periferia e quindi con l'idea che fosse un sistema quantomeno fra
La rivoluzione la guerra civile creato istituito in maniera davvero diversa rispetto alla alla classicamente
Al modello statuale europea un po'e cosa hanno fatto però i giuristi continentali hanno cominciato prima i francesi
I tedeschi si sono dati anche se molti tedeschi comprendevano che c'era qualcosa di particolare nella federazione americana e così via però nel già nell'Ottocento la normalizzazione del federalismo in Europa avviene attraverso la la proposizione che c'è quindi della dicotomia tra Confederazione Federazione cioè tutti gli studiosi continentali di Colombo ma in fondo
Non lo vediamo se è una federazione uno Stato se alla Confederazione un'organizzazione internazionale fondo federalismo non esiste
Perché col sistema di Vesalio ancora una volta spieghiamo tutto poi siamo lo Stato federale la federazione e così via a purché naturalmente siano stati sia stata in equilibrio equivocabile mente il locus grossolanità Siena ecco che abilmente al cosiddetto centro e quindi discutono di centro sovranità e tutto su una federazione all'interno della Federazione il
E qui cito un motore classico
Di questa scuola si chiama Antonio la Pergola dice opinione comune in America non meno che da noi
E che il fenomeno il federalismo non posso rilevare per il giurista altrimenti che sotto l'una o l'altra delle due forme tradizionalmente considerati agli studiosi la confederazione uno Stato federale
Spetterebbe poi all'interprete incasellare la fattispecie oggetto dell'indagine nello schema Inter nazionalistico dell'Unione confederale ovvero in quello stato balistico della federazione quindi
è semplice federalismo non esiste dal punto di vista degli studi di te infatti meglio diceva
Sintomatico perché se studi in troppa stavano mancate Randazzo semplice non ci sono tanti studi ferie dall'INPS di sul federalismo in Italia anche perché si rischiano le carriere accademiche cioè praticamente il questa distinzione riverbera è una io la chiamava tante volte lo più lo l'ipnosi della sovranità no si gioca sul luogo di residenza la sovranità esiti il si descrive tutto
In termini di sovranità e quindi essenzialmente non si se no invece il federalismo è dal punto di vista teorico anche la mangi il maggiore il più importante tratto distintivo ad esempio fra l'America e l'Europa tum tu tutti i dibattiti anche le recenti tutte le sere quel quelle volte che è accaduto e non poche volte negli ultimi anni in cui i voti popolari erano superiori da una parte per il presidente
Mentre i voti dei grandi elettori gli assegnavano la presidenza in tutta Europa c'erano sempre i soliti commentatori che non capivano neanche come ciò potesse essere me possibile
I la la spiegazione è semplice non è la Francia si chiamano Stati Uniti il principio di maggioranza semplice numerica della popolazione non vale o comunque non è
L'ultima parola del sovrano come se fosse un un un monarca collettivo ma perché questo perché sono appunto stati e sono stati puniti
Allora qual è semplicemente solo per fare un esempio non c'era nessuno fra i padri fondatori padri costituenti americani eccetera che pensasse di potere trarre spunto dalle monarchie assolute per costruire
Le loro istituzioni libere a Jonathan schiera uno dei più conservatori ovviamente però dice Bach cosa possiamo fare
Cerchiamo qualche lezione federale bisogna raccogliere insieme le liti antiche e moderne fra i greci
La richiamo finzioni che ho l'intima che al Giro alcali perché tutti la dieta generale dei Cantoni svizzeri gli stati generali delle Province Unite l'unione delle città anseatiche che si ritiene abbiano risposto la finalità di conciliare il governo con la libertà
Ecco sarebbe rimasto molto colpito
Sia l'unica lo stesso John Taylor caro mancano anche tutti quegli altri che invece Lou unico modello oggi esistente previgente quello che viene dalle monarchie assolute euro ossia lo Stato tra parentesi moderna il modello Unico indiscutibile che addirittura alcuni credo non sia il frutto della ragione universale applicata alla politica
Il John Taylor a beneficio di tutte sulle monarchia e così via dalla dopo la guerra civile naturalmente su questo scritto perché insomma la Stati Uniti Izzo subiscono o su una tutta una serie di diciamo di spinte verso la centralizzazione in quegli anni l'ha ricordato Guzzetta in quegli anni io l'ho fatto
Insieme agli autori che erano miglior Barbera avevamo loro sì di abbiamo registrato con tutte queste cassette aveva fatto un dialogo tra Secessione e federalismo
E l'antitesi di di Barbera
Era che in realtà quello del federalismo era un falso problema perché gli stati troppo centralizzati si stavano nel corso del tempo di centralizzando in qualche modo
Gli stati viceversa troppo federali si stavano ricorso il tempo accentrando per cui si andava verso un unico modello di Stato questa era la tesi di Barbera che non condividevo all'ora
E né ancora oggi in in realtà tante un'altra un'altra figlia questa tutta americana
Alla diciamo alla non comprensione del sistema di governo federale in America e las la il club continuo richiamo all'eccezionalismo americano Cizio realismo vuol dire
Che ilare vi è la convinzione che vi siano aspetti della storia della Società per come si è costituita collerico il puritani nel Nordeste e così via che comunque rendono un l'America un paese a sé stante
E tu talmente inadatto alla all'azione di una tipica classica comparativa
Salvo poi se se così fosse non si capisce perché un mare di europei hanno scritto perché non c'è socialismo negli Stati Uniti allora adesso dovrebbe su perché c'è così tanto socialismo negli Stati Uniti dovrebbero scrive allora
Il quindi il federalismo di cui parlava migliore che spesso lo produceva utilizzava le cosiddette lenti del neo federalismo era un federalismo chi non aveva nulla a che vedere con tutte a questi cascami e anche il vocabolario classico
Dello Stato moderno che si è tutto vocabolario della politica diciamo che sia tutto consumato intorno alla alla creazione questa grande grandiosa creazione intellettuale della dello Stato moderno
Siccome oggi stiamo vivendo fino in fondo quella che è l'ideologia dello Stato nessuno dice utilizziamo lo Stato per fare qualcosa
Nessuno pensa che possiamo utilizzare lo Stato per raggiungere una società senza classi con uno pensava salì commerciale scusate devo usare il terrore crescente per abbattere lo Stato accade imponibile
Nessuno ovviamente lo pensa come come lo voleva Hitler per una riconciliazione di carattere grazie alto follia del genere ma lo Stato sta vivendo il suo periodo
In cui vive i cui è un'ideologia in sé perse è una vera e propria Inter ideologia che si nutre di una serie di miti tra i quali il principale è quello di accertare se ci sempre stato lo Stato c'è sempre stato e il mito numero uno dello Stato
Il nonostante tutto gli ho l'impressione invece che questo
Che a partire proprio dalla dalla Breaks at cos'è l'Europa senza l'Inghilterra francamente a partire dalla brezza tantissimi altri e dagli se una serie di sondaggi che erano venuti fuori in quel periodo quel prete avvenuti fuori dei sondaggi in cui se avessero votato liberamente in molti altri Paesi sarebbero usciti dall'Unione Europea
Io credo che stiamo entrando in crisi tantissime costruzioni e soprattutto il superstato europeo non aspettiamo il nostro Voltaire quando Voltaire di sequestro in pensa Croma interna in sagome Romano Impero tutti a ridere finito pochi anni dopo aspettiamo che qualcuno dica non è un e Unione europea non lo so lo deve dire bene deve essere personaggio adatto
E crolli anche un po'questa questa ipnosi
In conclusione volevo citare semplicemente per fare capire Emilio non credeva
Così tanto che ci fossimo sul crinale di qualche riforma stagione di format ai tra prezzi una sera proprio al Padova aveva avuto una bella di
Scusi oneri bella perché animata discussione al Caffè Pedrocchi e così via allora dopo stavamo tornando in albergo
E mi ha guardato fa ma non sai Marco che non ci sarà mai una riforma federale in questo Paese
Io orde è ovvio non mi sembrava così ovvio e però Luís all'epoca mi consideravo giovanissimo poggia più più di trent'anni però e lì sarà però fa non solo nell'arco dei mio arco di vita mani anche nel tuo quindi per luglio era quasi dire per sempre per un sicuro sicuro quindi non era assolutamente convinto
Da da da politico e e osservatore realistico di lavorare per una qualche riforma per quelli che sono veramente nessun ultime parole scritti almeno immaginate quanto meno per la pubblicazione
Miglio diceva i nostri connazionali non possono tornare indietro ed affondare tutti insieme in un Mediterraneo abitato da popoli tagliati fuori dall'economia veramente competitiva
E intristito Ida miserevoli adieu pubbliche
Ma non vogliono neanche rischiare di fare la rivoluzione per la loro pusilla limita per una viltà che impedisce loro di vedere come lo Stato unitario possa essere salvato solo disfacendo per rifarlo in modo diverso
L'Italia è il riformabile questo lo abbiamo visto non in trent'anni quaranta cinquanta sessanta settato
L'Italia secondo me è totalmente riformabile non credo però che i mutamenti non accadrà non accadranno attraverso le riforme grazie
Buongiorno
Grazie vorrei intanto ringraziare il
Presidente fontane questo invito
E anche soprattutto non tanto per la o possibilità di esporre le mie idee ma per lo spazio che implicitamente viene data alla filosofia medievale in un contesto di discussione
Così prestigioso così
Solenne che io non ho avuto modo di conoscere bene Gianfranco Miglio l'ho conosciuto a Como perché quando studiava alla Cattolica ho vissuto come lui era una figura molto legata
Alla Città di Como e mi ricordo che la giovane studente mi son fatto coraggio e ho potuto scambiare con lui anche perché viveva molto la città non era difficile incontrarlo
E mi ha lasciato un messaggio molto importante che è stato molto importante per la per la mia vita intellettuale che il coraggio delle idee l'amava moltissimo al Medioevo amava moltissimo la cattolica ma sapeva molto bene che la cattolica che lui aveva conosciuto agli inizi della sua carriera
Accademica era molto diversa da quella che negli anni novanta periodi di cui io sto facendo memoria diciamo così già
Si stava un po'attrezzando coraggio delle idee
Parlare del Medioevo dal punto di vista filosofico politico come premessa fondamentale per comprendere il federalismo è sicuramente qualche cosa di coraggiose qualcosa che accade unicamente un po'contro culturale mamme la controcultura piace moltissimo intanto
Una definizione di federalismo
Perché il primo grande difetto che noi incontriamo nella letteratura contemporanea livello filosofico
E quello di giungere ad una definizione del federalismo che io chiamo ex post cioè partendo dalla centralità dello Stato partendo appunto da quella
Austera di gli USA pubblico un ma che ha caratterizzato la modernità con tutte le sue fasi tutte le sue crisi pensare che il federalismo sia una gentile concessione cioè che a un certo punto lo Stato debba con concedere dare fornire quasi come una sorta di ritirata dal proprio spazio di sovranità autonomie
La parola autonomia è stata anche una delle occasioni di dialogo che abbiamo avuto negli incontri preparatori e tremendamente fuorviante perché il federalismo non è però una forma
Più o meno estesa o più o meno sistematica di autonomia da qualcosa di sovrano
Il Medioevo ci dà una grande indicazione in questo senso
Perché il Medioevo non è soltanto un'epoca storica che è stata sostituita da una più recente ho secondo quel concetto devastante della offre bunga hegeliana in cui si va da un prima o un dopo attraverso oltrepassa menti
Nella storia viene una stratificazione quindi quello che in precedenza consolidato rimane come base come sostrato una parola molto bella di origine aristocratica
Il sostrato medievale è e ciò che ci permette di liberarci da una definizione del federalismo ex post come autonomia concessa e andare invece verso una definizione corretta di federalismo ex ante cioè basata su quello che sta sotto e ciò che in qualche maniera rimane come la vera base della nostra società una base silente s'molto spesso disconosciuta ma altrettanto strutturale in grado poi di essere evocata richiamata e anche
Di poter proporre delle alternative
Rispetto alla modernità e il Medioevo è caratterizzato da un fenomeno io andrò per riferimenti diciamo così abbastanza generali sperando poi che nella pubblicazione degli atti sia possibile declinare in maniera più specifica e scientifica quanto sto dicendo
Il disfacimento dell'Impero romano è un processo non è un fatto che avviene una un giorno con l'altro è un processo che a caratterizzato la grandezza del Medioevo che tutt'altro essere un'epoca oscura e l'epoca della Rifondazione della nostra identità europea
Perché il disfacimento dell'Impero romano è stato qui un processo che ha reso indispensabile ripensare all'ordine politico senza far affidamento Allo stato inteso ovviamente non come lo intendiamo noi da penso che come dire figure che vivono nella modernità Mados dallo Stato inteso come un organismo o unitario di tipo istituzionale in grado di determinare un ordine politico nella capillarità
Periferica della Società in realtà nel Medioevo questo non era più possibile
E a partire dal quarto quinto sesto secolo questo fenomeno è diventato una ineluttabilità qualcosa con cui fare il conto
E in fondo quando noi qui la citazione di Carl Schmitt mi pare abbastanza in poi come dire essenziali inevitabile anche per la rilevanza che come sappiamo avuto
Nella suo rapporto anche personale oltre che intellettuale con Miglio
Perché la identità della nostra cultura europea
è caratterizzata certamente dalla cristianità
Ma è caratterizzata da una cristianità che ha dovuto fare i conti con l'assenza dello Stato e con l'assenza di una politica in grado di ordinare il tessuto Complesso della ex romani tasse o di quello che restava della romanità
Ecclesia tantum cioè è la Chiesa che diventa l'istituzione che deve far fronte a questa disorganizzazione e lo fa attraverso una quindi demolizione di quello che il come dire il il dato fondamentale più importante che poi costituiva anche un enorme fatica nella sua riaffermazione che la centralità della romani TAS le chiese nel Medioevo ecco la Chiesa nel Medioevo è più che altro costituita da chiese locali
Da funzioni che vengono svolte da prelati da vescovi eccetera di supplenza della politica e quindi c'è questo innerva mento molto forte di delocalizzazione o localizzazione in senso forte
E e Clèzio Ecclesia Lizza azione della società quello che resta un una base fondamentale di questa sorta di far fronte alla disorganizzazione politica è l'unità della fede cristiana
L'espansione del cristianesimo attraverso il monachesimo è un fatto la scarsità di capacità di centralizzare nell'ordine è un altro fatto
E
La funzione di unificazione della fede cristiana di tipo spirituale ha avuto anche la capacità di declinarsi
Nei diversi contesti localizzati con tutto quel fenomeno generando tutto quel fenomeno di cui il monachesimo è stato una parte strutturale e fondamentale che appunto il feudalesimo
Ovviamente ci sono due nozioni importantissime che dobbiamo tener presente se vogliamo capire come si è ristrutturata la nostra identità europea
Il primo è il concetto di legge divina derivata direttamente dalla fede cristiana e codificata giuridicamente attraverso le importantissime opere diviso Isidoro di Siviglia prima e del Decretum Graziani successivamente il secondo concerto è quello di legge naturale
Perché l'ho ius naturale a la caratteristica di essere in definitiva in un contesto feudale come quello che si andava via via dipanando indiscussa dire dalla legge divina
Questo ne reca traccia appunto uno delle prime affermazioni del decreto di Graziano in cui viene equiparata alla legge divina quella che è conosciuta ovviamente attraverso la fede cristiana vetero neo testamentaria
E quella che è la legge naturale cioè la legge che emerge dai rapporti intrinseci tra gli esseri umani e soprattutto da una definizione essenziale cd che corse l'essere umano in comunità
Quindi il concetto medievale di legge naturale è una espressione della legge divina concreta intrinseca strutturale all'esistenza umana
E poi visibile dove nella Sacra Scrittura che in quel momento è chiaramente il riferimento più importante
Noi troviamo oltre al decreto di Graziano una perfetta sintesi di questa concezione giuridica medievale nella Summa teologi di San Tommaso d'Aquino
E in modo particolare nella celebre quaestio de legibus della Summa prima secunda in questione novanta
In cui Tommaso con la sua capacità sempre di mettere ordine come aveva detto all'inizio dalla Summa contra Gentileschi l'intellettuale il filosofo mette ordine a quello che c'è non è un creativo
Come sarà invece la figura intellettuale moderna ma è qualcuno che tiene presente quello che è stato elaborato gli dà una forma razionale
Nella questione novanta Tommaso dà una definizione di legge che in qualche maniera ricapitola tutto quello che pian piano si era creato nel corso di questi
Prima di questo primo millennio di ristrutturazione post imperiale della nostra civiltà europea
E dice giustamente che la legge un ordine razionale intrinseco alle cose stesse e collegato al legame che si stabilisce tra le persone per la loro sopravvivenza e per la realizzazione della loro felicità sì e che è già qui l'idea di coi nonni aristotelica così importante così centrale nella riflessione di Tommaso presto tre nel frattempo è stato di nuovo ritrovato via araba
Ma anche tutta questa grande tradizione feudale che l'aveva preceduto
Si potrebbe dire che il Codice di Graziano Disidoro la tematizzazione
Della legge di Tommaso e il retaggio aristotelico che fa da sfondo ci confezionano una unità sinergica che è la base della definizione di federalismo ontologico che noi dobbiamo andare a rintracciare sapete qual è il testo di Aristotele che ha avuto più continuità diffusiva nel corso del Medioevo non certo la metafisica la fisica eccetera no sono le categorie arresto
Perché nelle categorie un testo che è sopravvissuto alle vicissitudini del tempo Aristotele cita la base ontologica della definizione che medievali avevano di federalista delle
Come dire delle piccole sovranità
C'è il particolare la sostanza prima l'individuo e c'è l'universale l'essenza la specie
La legge e collegamento del particolare all'universale né i rapporti intrinseci concreti che caratterizzano i soggetti che sono presenti nella società soggetti umani individui ma anche soggetti di poter è per questo che possiamo parlare adeguatamente del particolarismo come struttura sociale del Medioevo un particolarismo però sia ben inteso che è espressione di una legge naturale universale che si esprime attraverso relazioni che devono avere la massima concretezza per essere sufficientemente stabili da difendere
La persona dal disordine dal caos generato appunto dalla mancanza di istituzioni
Di tipo generale e universale così si è costruita la idea federale dell'Europa sui legami uomo uomo sui legami interpersonali innanzitutto i legami naturali quello uomo-donna la famiglia che emerge come base sostanziale della società rende possibile la vita la protezione l'amministrazione la sopravvivenza
Attraverso la proprietà ma anche il consolidamento del criterio di giustizia continuamente è anche legato a rapporti gerarchici di forza interni alla località cioè alla particolarità di queste relazioni
Potremmo dire che i legami uomo uomo che sono la base uomo uomo inteso persona persone anzitutto uomo-donna famiglia
Generano il duplice aspetto che definisce l'ossatura centrale della nostra società europea la famiglia e la fedeltà
Famiglia e fedeltà
Sul petto di Chartres lei in una degli documenti più interessanti che possediamo in eredità
Da la giurisdizione medievale dice quali sono le caratteristiche di questo patto di fedeltà no ci vuole ovviamente mutuo riconoscimento tra i soggetti che contrattualizzato questo patto
Ma ci vuole anche ovviamente la quella dinamica che non abbiamo tutti conosciuta attraverso il dialogo sul potere di Schumi cioè protezione obbedienza che sono i due criteri
Con cui si stabilisce appunto l'aggregazione comunitaria
Una coi nonni a particolare basata su rapporti uomo uomo con al centro la famiglia e con una fedeltà legata alla dinamica protezione obbedienza questa è la struttura della società feudale
E naturalmente questa è anche la base vera del federalismo perché il federalismo implica non che si riconosca un'autonomia non fondata ma che ci si basa su una particolarità fondata di legami giuridici
Allora il federalismo diventa espressione non di qualcosa a cui che attende di essere concessa a cui si deve dare una concessione
Ma di una base fondamentale a partire dalla quale poi lo ius pubblico uno troppo a trovare una propria espressività
Ovviamente istanza etica istanza religiosa rapporti uomo uomo fedeltà virtù sono collegati a la grande serie potremmo dire degli ideali che caratterizzano ancora oggi la nostra identità occidentale riconoscersi amarsi proteggersi nella prossimità
Garantire fiducia trasparenza
La come dire la dialettica del riconoscimento che non è quella che che l'ha celebrato nella dialettica servo padrone
Ma la dialettica della riconoscibilità di ciò che è vicino di ciò che è prossimo qui ciò che ha legami e Conte perché ti toglie dall'oscurità dell'in conosciuto dell'inconoscibile del pericoloso
Stabilita nel caos attraverso memoria e difesa della prossimità della famiglia della proprietà della territorialità il mio territorio per i medievali è qualche cosa che non appartiene a un orizzonte economico materiale appartiene alla sfera della persona
Quando i medievali parlano della proprietà privata la intendo in un modo molto interessante per noi perché ha già delle istanze perfino di sensibilità ecologica è il signore eh il signore locale ha una responsabilità verso il proprio territorio
Ovviamente perché religiosamente non è suo ma è concesso da dal creatore ma anche perché è un delegato nel microcosmo di questa responsabilità per cui c'è il Musso tutelarmi anticipa protetta del signore protettore del proprio territorio della giustizia tra le persone è riconosciuto dagli altri per questa presenza
Locale e territoriale
Tutta questa base è stato ciò contro cui la modernità ha agito in varie modalità e secondo varie espressioni
A un federalismo Feudale basato su quello che parte il pullman ha chiamato un ordine ascende ente e aggregativo invece l'Illuminismo e in modo particolare una certa o tipo di modernità ha privilegiato un altro modello basato su una indebolimento di questa struttura originaria e profonda della società attraverso quegli ideali che noi oggi consideriamo ipso facto gli unici ideali occidentali europee l'individualismo cioè la come dire neutralizzazione dell'individuo
Quasi che l'individuo non fosse una persona non fosse concretamente legata alle caratteristiche naturalmente proprie che gli sono dovute di cui è espressione un individualismo neutro che non ha una sua come dire legittimità nel mondo medievale e attraverso l'individualismo neutro il contratto lirismo la e lavorazione del centralismo dello Stato è molto bello rileggere quello che appunto Schmitt dice delle via Tano di Hobbes non tanto per pensarlo Schmitt chiaramente come come dire l'unica risorsa di cui possediamo in maniera potremmo dire tecnocratica per sfuggire a un nichilismo di fondo è questa forse la critica che anche migliore condividerebbe del paradigma si mischiano ma proprio il contrario è l'artificio che si è voluto sostituire acciocché autenticamente reale nella società che la comunità che l'insieme delle relazioni fra le persone
Noi abbiamo effettivamente dei episodi storici che sono molto rilevante in questo senso pensiamo alla pragmatica sanzione pochi si ricorderanno
Che cos'è ma è stata la prima grande ribellione fiscale è che è avvenuta nell'epoca moderna perché nella pragmatica sanzione si contestava l'ormai accentrarsi del potente proprio in nome di che cosa di una fiscalità che in qualche maniera andava impoverendo la economia Fisi ocra natica e reale che caratterizzava le zone periferiche
Della dell'Europa
La pragmatica sanzione con tutta la sua diciamo così dinamica anche di contrasto alla centralità è la prima grande ipotesi giuridica di ribellione o potremmo dire anche di secessione
Da la struttura di uno Stato che diventa sempre più assoluto sempre più distante sempre meno naturale e sempre meno europeo nel senso tradizionale del termine la comunità locale è così diventato un fenomeno di riserva
Non contemplato all'interno delle grandi codificazioni giuridiche e nel corso dell'Ottocento diventa una anti potere da eliminare o da rimuovere completamente in quasi tutti i casi ma non in tutti i casi
Infatti l'antitesi federale alla forza rivoluzionaria
Come dire dirli illuminismo organizzato lo possiamo vedere in alcuni episodi della cultura francese molto rilevanti
Per esempio l'idea che la sia un Frances lasciarla Moras hanno sviluppato della monarchia
Naturalmente siamo nella epoca nella seconda metà dell'Ottocento in un momento in cui le velleità risorgimentali sono sostituite da una idea della nazione come continuità della tradizione quindi come legame con ciò che realmente concreto pensiamo il Barrès tanto per fare un citare un esempio repubblicano del medesimo fenomeno
In mora assai la monarchia ereditaria è decentralizzata
E questo è qualcosa secondo me di molto vitale oggi che si parla appunto di riforme istituzionali e spesso vengono messi in contraddizioni ipotesi appunto
Di elezione diretta dell'esecutivo in un in raffronto a altre riforme che vanno verso un decentramento amministrativo in realtà una fetta considerazione della centralità sovrana del del potere con le sue limitazioni non concede ma implica una concezione decentralizzata
A livello locale e Moras nell'esempio mora assoluto una grandissima influenza nella cultura conservatrice francese
E in qualche maniera la sua origine non è monarchica ma è legata a la Provenza cioè alla potremmo dire regionalismo ora alla determinazione
Della come dire della comunità concreta della comunità differenziato
E possiamo dire anche per esempio citando un altro pure poco conosciuto che Jean Marie Run che abbiamo qui il confrontarsi tra due forme di democrazia
Da un lato quella democrazia ascendente che si collega ai poteri locali che si collega alla concretezza una democrazia che in fondo c'è sempre stata
Se pensiamo che il bene comune e il patrimonio che caratterizza tutte le forme corrette dico di di governo da Platone ad Aristotele in giù
E invece una democrazia discendente fondata sulla organizzazione contrattuale e astratta del potere che presuppone l'inesistenza di un ordine divino e naturale e viceversa la creazione attraverso organismi di potere di un ordine politico considerato anteriormente inesistente
Il nichilismo di fondo nella costruzione della concezione della democrazia discendente non ha come alternativa
Una visione antidemocratica ma un'autentica democrazia scende mente costituita sulla concretezza delle delle relazioni personali
Su due un'idea giuridica la cui base deve essere radicata all'interno del bene comune sue del rapporto tra parte tutto nella concretezza delle relazioni effettive
Tra gli esseri umani nella società
Persone e comunità che oggi sono una risorsa che possiamo utilizzare davanti al globali istmo e alla omologazione una risorsa non inventata
Ma una risorsa presente nella nostra tradizione culturale intellettuale europea
E il Medioevo e lì con i suoi testi a darci tutto quello che ci serve per non considerare estemporaneo prendere altri ingredienti che non siano quelli che sono gli unici legittimati fattualmente nella cultura corrente
Vorrei chiudere il mio intervento soltanto parlando di una aspetto di Miglio che vorrei poi come dire la lasciare in eredità agli interventi che ci saranno successivamente
Miglio era figlio di una generazione che aveva un padre spirituale padre Agostino Gemelli era la generazione della Cattolica figlia di gemelli e Gemelli nel mille novecentoquattordici nel primo numero di vita e pensiero pubblicava un intervento famosissimo chiamato medie malissimo e i medievali istmo sosteneva che i cattolici devono avere il coraggio di Port proporre una cultura antimoderna cioè una cultura nonché sia contrapposta la modernità ma si è contrapposta ai prodotti culturali di una certa modernità forse la figura di Miglio
Risulterebbe più comprensibile se non lo collegarsi mo'alla storia anche della sua università nel suo ateneo e a quella storia di un cattolicesimo che forse oggi non gode chiudi nessuna attenzione o di nessuna buona diciamo così attenzione magari lo si studia soltanto per contrapporre lo si parla tanto di Sturzo figura importantissima pochissimo di gemelli e di Olgiati altre figure che sono state molto rilevanti per non parlare di Garri culla grange o altre figure diciamo ancora meno conosciute
Cosa proponeva medievali istmo di di gemelli l'identità la tradizione riscoprire la legge naturale riscoprire la fede cristiana ripensare un'Europa diversa rispetto a questa Europa che in qualche maniera mostra oggi tutti i suoi limiti tutte le sue incapacità tutte le sue come dire défaillance non si tratta di essere contro quello che si è essere europei è un patrimonio nostro
Forse si tratta di di scoprire quello che si è attraverso un'idea che ha certamente nel Medioevo la propria base e in un'Europa diversa dall'Europa centralizzata il suo fondamento antropologico e metafisico grazie
Buongiorno a tutti anche io ringrazio il presidente Fontana per averci invitato a parlare di questo tema che è uscito
Mai completamente ma è uscito soltanto
Panorama della discussione politica nazionale
Come molti altri temi forti peraltro
Sì
Quello del federalismo poi un tema particolarmente insidioso
Che un collega francese dice bene parlare dei di delle tematiche del senza parlare del
Non porta molto bene ma molta
Comunque il mio teme molto preciso peccato che non sono un filosofo ma certo le suggestioni Di Benedetto Ippolito sono state molto interessanti e forse il pensiero più vicino alle cose
Il collega ha detto è proprio quello di Cattaneo che anche lui la persona più sconosciuta
Anche nella storia del Risorgimento di cui cui grande protagonista successiva guardare poi chi approfondito il pensiero di Catania si trova a tre o quattro studiosi uno degli ultimi Franco Della Peruta presente ha dedicato un
Libero una monografia su questo
Quasi quasi rivedendo la sua impostazione marxista ma ovviamente senza forse capire quegli aspetti del richiamo al Medio Evo che venivano evocati adesso perché guardate richiamo al Medioevo è fortissimo attraverso uno svizzero Sismondi Sismondi
E pubbliche Caliendo
Dove il Medio Evo
è un e non è un libro è un'opera che comincia a uscire
I primi anni dell'ottocento mille ottocento sette otto e continuerà fino al diciannove perché non finiva più questo alla fine mi disse mise un punto fermo quando il Comune di Firenze
Da
Dal Comune si passa al principale quando arrivano il Principato medici atti l'opera finisce esattamente quel perché
E ed è proprio l'opera di riferimento di molti sostenitori guardate qui è stato evocato detto
La difficoltà di definizione la varietà delle definizioni fa federalismo e confederali Lafont confuso nel massimo e Massimo voi pensate che la Svizzera che pure è dopo quarantotto una federazione noi continuiamo che a chiamarla confederazione
Quindi c'è una problema di definizioni che io
A volte vedo anche schematizzato in maniera un po'semplicistica
Problema vero è che il
Di fondo una definizione precisa del federalismo non si può fare ma accetto una distinzione tra federalismo e con federalismo bassa
Ci possono essere punti di confluenza di scambio sicuramente sì però il tema vero è che si può passare dalla Confederazione alla Federazione
Ma creare Abin messe uno Stato federale
Impresa io non vedo fasce onestamente nella storia non vedo facili gli Stati Uniti sono costretti a passare da una guerra civile di affermare un principio che sembrava già scritto in quella Costituzione diffidate
E in Svizzera hanno bisogno di secoli
Per arrivare alla rivoluzione dei quarantotto mila ottocentoquarantotto di avere favorito uno Stato federale mantenendo coi la dicitura confederazione
Fra l'altro nel pensiero europeo pensiamo a Montesquieu il tema anche lì fa confederazione federazione si risolve soltanto quando si fa riferimento alla federazione americana
Segno evidente che quello è il vero spartiacque
La nascita degli Stati Uniti e del passaggio
Nel mille settecentottantasette delle tredici colonie dalla forma confederale la forma corale
Salta un passaggio che è di un'attualità incredibile
Perché il ministro del del tesoro e allora Melton
Decise di mettere insieme vedi il debito comune molto attuale
Molto molto attuale perché l'Europa
Perché mettendo insieme il debito comune sita davvero il senso di una di un passaggio federale
Ovviamente distinguendo
I poteri mantenendo la distinzione dei poteri fra il potere federale centrale e i poteri periferie
E partendo sempre dal principio che la società è l'individuo che contano in questo è la continuità con quello che diceva il Polito con
Il mondo medievale
E la lettura di Sismondi ci porta svizzero
Non a caso
Che scappa dalla Svizzera non a caso anche questo sotto la persecuzione dei giacobini e invadono la sua casa violenta non la sua famiglia scappa
Si rifugia nel pesce latino quinto scarna si innamora della Toscana e comincia a studiare la toscana
Medievale
Di cui il simbolo principale sono le città le città toscane e Firenze in particolare non a caso
Firenze è il punto di riferimento anche e il punto finale della sua lungo percorso attraverso lasci vita comunale Italia
E non è nemmeno un caso che sia
Fontana credo che sia un lombardo e che è Veneto e lamiere risiede stadio loro veronese non ecco comunque è il e e nel nord Italia che si rifugia alla tradizione eccetera
Più che e poi più che in Toscana
Perché per una serie di vicende la Toscana dimentica la sua natura medievale
Per ragioni politiche attuali del tempo che noi viviamo e
E che invece la scopre questo questo svizzero
Questo svizzero che è già ovviamente
Predisposto essendo la Svizzera allora una confederazione non una federazione
Macché guarda alla a con grande curiosità la storia italiana perché in essa trova i fondamenti della civiltà comunale
E dal Comune medievale
Nasce l'idea
Di questa diversa collocazione e strutturazione dei per esempio del dell'Italia ma anche dell'Europa anche dell'Europa perché questo perché la rivoluzione francese ha scompaginato
Tutto
E si crede possibile in una realtà come quella italiana anche immaginare una strutturazione politica diversa ci sarà un famoso concorso
Che avviene in
In in Lombardia proprio nella Lombardia napoleonica in cui si deve dire quale dei governi liberi convenga la felicità dell'Italia cioè le deposizioni
Ah va al di là del bilancio che si possa fare sconvolgono anche gli assetti geopolitici e ripongono le questioni di fondo
Quale
Tenete presente fra l'altro che nella prima fase della rivoluzione francese
Fra gli eroi beneficia perché fanno il bene dell'umanità ci sono due federalisti americani e dica e statura
Hamilton e ma insomma tutte e due sono messi nel Pantheon della rivoluzione degli uomini poi verranno abbattuti poi verranno abbattuti quando i giacobini considerano i girondini federalisti
E l'accusa peggiore e poi gli faceva finire
Agli atti
Era quella di essere federalisti e agire contro la
Volonté egli unite della nazione
E qui una c'è una diverso stile sottile distinzione che va fatta subito molti confondono fa sovranità nazionale e Volontè generale
è la volontà generale che fatta propria dai giacobini e che è una cosa che sono sicuro subito via evoca
Di che cosa parlo parlare in nome di
Gli i giacobini si richiedono si ritengono interpreti della Volontè generale
I comunisti si perdevano interpreti della vol del proletariato cioè di organizzazioni collettive che sono varie sono composta da esseri umani individui
Oppure che hanno storie comunitarie diverse vengono accomunati in categorie astratte
Astratte
E c'è chi parla in nome di queste categorie Astra
Naturalmente
La volontà generale
Sempre presente e sapete perché nella nella politica moderna parlare in nome di una categoria è un un fatto nuovo normale accetterà l'incarico è come i giovani vedette in questi giorni
Di che cosa si fa i giochi studenti sono categorie astratte
Quanti ci sono dove sono perché
Non capiscono qualcosa non capiscono niente ne sanno di che cosa parlano no tutto questo non ci interessa in nome di guardate che
E diffuso nel giornalismo ma anche gente apparentemente colta intelligente che parla attraverso queste categorie astratte da quel concorso famoso del novantasei in cui si rimetteva in discussione l'assetto dell'Italia che era sicuramente una un assetto astratto Macchia aveva radici nella storia
Molto diverso è ovviamente
L'Italia centro-settentrionale e la realtà di maggiore densità delle città di tutta Europa c'è solo pochi aspetti della Germania
Settentrionale zona la lega la zona serafica e il sud della Francia che hanno densità e il reticolo urbano paragonabile alla all'Italia centro settentrionale ma
Il mondo in in Europa dove c'è
E la Toscana in particolare cioè un reticolo urbano più diffuso è proprio quello cento se prende
Della e risale al Medioevo e risale al Medioevo questa questa strutturazione
In quella concorso viene fuori davvero il riferimento che poi diventerà classico in tutto il pensiero politico europeo non solo in quell'italiano il riferimento all'America quando si agli Stati Uniti d'America quando si parla di federalismo
E paradossale ma paradossale cioè curioso ma ahimè vero e però ci deve far riflettere che Sempre dopo le guerre soffro dopo l'arrivo si comincia a parlare di federalismo e se ne fa un uso a volte anche di svuotarono il significato perché il federalismo veniva associato all'idea di una pacifica riorganizzazione della società
Guardate quanto è importante questo fatto
Di quand'è che per esempio in Italia si riaccende il dibattito sul federalismo si riaccende dopo la prima guerra mondiale
E anche in Europa si riaccende dopo la prima guerra mondiale
E dopo la seconda guerra mondiale in Italia come in Europa
E forse dopo la terza la fine della terza guerra mondiale che è la guerra fredda che per fortuna non si compie se non in modo marginale si ricomincia a parlare di federalismo ed è proprio negli anni novanta che la lega trova uno udienze e impone in qualche modo il tema del federalismo io ho conosciuto ora vado a braccio di ogni genere
Sì quello schema tu sei stato bravissimo ma e vado a braccio perché mi ricordo di un convegno sentenza con Miglio
Che che fu un convegno interessantissimo la la Lega aveva imposto il tema
Aveva avuto anche un successo elettorale
Ma più che altro c'era l'idea che in un mondo che usciva dalla guerra fredda con una riga che concordo con con con il fatto che l'Europa diventava da da da comunità a
A unità
Una nuova dimensione dell'Europa che cresce e finale da assorbire tutti gli stati dell'Europa dell'Est fra l'altro vorrei ricordare a tutti quelli che ne
Parlò a proposito e a sproposito che questi soldati Stati hanno un forte senso della nazione perché solo da poco tempo che hanno riconquistato dello
Quindi quelli che lede molisano per un attimo stiano calmi cerchino di capire perché
Perché perché la dimensione evidentemente che loro vogliono recuperare o hanno inteso recuperare pur stando insieme all'Europa è la dimensione
Dalla storia avevano avuto che era stata negata guarda caso in un'organizzazione che apparentemente alla federale ma federale non è quindi quando si parla anche di federalismo l'abuso che se ne fa
La Russia ne è un esempio
La Russia ad esempio sia nella versione sovietica sia nella versione attuale quindi bisogna andare a vedere poi davvero che cosa c'è Di Serio
In quel concorso Herranz sapone Antonio Ranza Giovanni Antonella propone con precisione il rapporto con con
Il modello americano quel modello
Fedele alla verità ma chi chi porrà davvero il problema in maniera
Profonda è proprio questo Sismondi
Che fra l'altro vita in Toscana avrà un'influenza moltissima perché scriverà anche
I testi nuovi principi di economia cioè un pensiero economico che che che che si lega al artificio pratici ma che è critico nei confronti del liberismo individualista
E valuta nell'economia il valore sociale che l'economia pensate che lui idealizzata tanto demonizzata mezzadria toscana perché l'avete come un fenomeno non solo economico ma sociale
Quindi c'è un'attenzione alla dimensione collettiva la dimensione in cui l'individuo dite nella società
Io ricordo queste cose perché da giovanotto o comunque so anch'io ero con quella passione che la mezzadria era un rapporto per capitalisti lo quindi era un rapporto di subholding subordinazione del contadino al rapporto che andava spazzato via prima possibile era la posizione dei marxisti
Chiara è netta
Senza capire che che volava avuto nella storia la mezzadria in maniera profonda pensate una una cosa di grande attualità che cosa fanno quando c'è l'epidemia le persone del la Pamuk prima
Scappano dalle città i signori che se lo possono fare e Boccaccio che coprire va sopra
A Firenze in una collina e guarda la città scrive il Decameron da sopra perché si scappava dalla città e le crisi
E le crisi sono non solo alimentari ma anche sanitarie si combinano insieme ogni tre anni ce n'era uno
Ogni tre anni c'è un collaboratore Di Pietro leopoldo che nel mille settecento fa un'analisi delle crisi nel lungo periodo le crisi frumentaria e scopre che ogni tre anni Dibny c'è una crisi frumentaria dove l'elemento risolutore che derivava dall'esperienza della
Storia romana
Vedi che la storia una confini è ed era le politica annonaria
Cioè bisognava dar da mangiare ai cittadini oggi gli si deve dare la televisione ma allora bisognava prima di tutto dare il pane
E poi anche un po'di circo naturalmente ma meno perché il cristianesimo ha va ridotto il ruolo del circo bisognava invece andare a appuntare su concrete questioni come quelle che vi ho detto la rotazione la fame
E l'altra cosa che era era quei valori che venivano evocati e vengono da lontano perché noi non noi abbiamo dimenticato che proprio nel Medioevo
La il cristianesimo recupera i grandi valori del delle virtù del mondo classico le quattro virtù cardinali lei recuperano proprio durante Medioevo cristiano
Più
Bis da Bisanzio Annoni perché la la la definizione poi delle quattro virtù cardinali la ritroviamo espressa in maniera esemplare a Firenze
Voi direte ma che cosa c'entrano le virtù cardinale sono le virtù civili
Le virtù della città
E sono iscritte pensate quale il significato profondo che hanno a a Firenze le troviamo in piazza della del Comune
Nella loggia nessun turista nessuna guida messe ma colpiscono sa più ma quelle quattro tondi che ci sono nella loggia sono le quattro virtù cardinali
Sapienza
Temperanza fortezza giustizia sono queste derogare
E queste vengono riprese nel Medio Evo
E fanno parte della civiltà comunale nella città quelle virtù si devono avere e la formazione delle classi dirigenti e della nobiltà doveva avvenire all'interno di quelle virtù
Quindi sono molto grato a Ippolito di questo excursus che ci ha fatto sul Medioevo
Perché perché poi è quello che fa Cattaneo che è l'unico vero grande teorico a dimensione europea dove il tema del federalismo è declinato in maniera profughi
Ed è declinato richiamandosi alla storia non ha una ragione astratta di tipo illuministico che era già stata messa in discussione ovviamente da Madame de stenta da bresciano in Costa ma ora con Sismondi prima e con Capitanio auto ricevo una critica veramente profondità acuta io inviterei tutti alla a rileggere qualcosa di carta perché è di un'attualità impressionante
E qui se mi permettete leggo qualcosa
Cattaneo si era formato nella cultura lombarda del Settecento
E sul pensiero di Giandomenico Romagnosi
Che insisteva sul valore fondante della ragione che però non è più la ragione del Settecento alla regione dell'Illuminismo
è una ragione che si misura con la storia
Cosa che per esempio in questi ultimi decenni è sparita nella cultura americana dei college americani ed è sparita innesta sparendo M anche nella cultura europea
Non ci si mi touchscreen misura più su che un rapporto con la storia di questi importante sistemare ragione ma si astrae ragione diventa un fatto assalto individualizzato
è una questione di livido più che di realtà
Di
Protesta o uno più che di riflessione sentimento che Specola Shenzhou
E
Dice Cattaneo che la vera scienza deve scaturire da ai fatti e non dalla metafisico dalle ideologia astratte questo lo dico io
Il suo metodo consisteva nello studiare i fatti dell'uomo così iniziano i fatti dell'uomo
Come individui e come comunità nello spazio e nel tempo per questo bisognava studiare la storia dei popoli e delle civiltà quella europea e quella extra europea
E in questo c'è una grande attualità perché noi oggi altro che di federalismo di occidentalis ma oggi parliamo di orientalis cioè c'è un filone culturale europeo e americano non cioè in Oriente
E qui
Che denigra la nostra storia a favore di una visione altamente astratta manco valoriale proprio sentimentale dell'orientamento dell'Oriental ecco le parole di Cattaneo a questo punto sono veramente importanti
Lui dice che la concezione della storia si intreccia con l'idea di una tendenziale sviluppo progressivo dell'umanità
Nell'umanità c'è uno sviluppo
E ha una visione abbastanza positiva di questo sviluppo qui non è un pessimista catastrofista che vede la fine del mondo no e poi deve riaggiornare l'orologio perché tutti quelli che hanno visto
L'accaduto è la fine del mondo hanno dovuto riaggiornare l'orologio sia di tipo religioso ed edito do ideologico e a volte gli errori che hanno fatto sono clamorosi per esempio Iris
Nella prima guerra mondiale
Una setta religiosa americana aveva identificato sapete di che parlava già identificato la fine del mondo ha dovuto riaggiornare l'orologio tre quattro volte
E i marxisti con la crisi del ventinove dicono ecco ci siamo è arrivata alla fine al momento XE della fine del e e purtroppo invece arrivato in Israele è poi arrivato a che si è fortificata anche Mussolini
E quello stesso anno fa una sorta di referendum
Su se stesso
Ecco quindi
Quello che dice Cattaneo è molto importante
Uno sviluppo quello dell'umanità mosso dalla forza libera creativa dell'intelligenza dell'uomo singole associato e il cammino del genere umano è un movimento
Peraltro difficile contrastato ma fondato sulle capacità di far tesoro delle esperienze del lavoro delle successive generazioni
Il progresso dell'umanità è faticoso lento graduale deriva proprio dalle conquiste del passato dottrine arti scienze e generosi esempi queste sono le sue parole
Quella roba che non abbiamo voluto dimenticare perché la storia fatta con gli esempi vi ricordate sembra una storia del passato in realtà i generosi visti andrebbero valorizzate oggi noi facciamo diventare eroi il vigile del fuoco che spegne in piccoli centri
Ma in realtà il pensiero umano e la storia umana ci hanno indicato esempi anche un pochino più
Grossi e altri
Tutto questo aveva prodotto l'evoluzione dell'umanità dalla barbarie feline belluina a una convivenza
Questa è la nostra storia concludeva e la nostra civiltà diversa dalle altre
E adesso soffermiamoci sul federalismo
Il nucleo costitutivo del pensiero federalista di Cattaneo si ritrova nelle considerazioni
E qui c'è una bella esperienza prima c'è la speranza il quarantotto
è una riflessione che parte proprio dalle vicende napoleoniche fino al quarantotto pubblicata in un archivio triennale nel settembre del mille ottocentocinquanta
Quando sono fallite tutte le ideologie che erano state messe in campo nel Risorgimento italiano è fallita quella confederale di tipo cattolico nel cartone o liberale neo neo guelfo
Richiamandosi nel nome
A alla storia del Medioevo ma è fallita anche l'ipotesi di Cattaneo che peraltro mai fallito anche anche Mazzini ma è fallita che Massimo
Nella parte finale delle considerazioni si può enucleare il pensiero federalista
Nella concezione Cattani Anna della democrazia repubblicana e federativa l'accento batte sull'esigenza della libertà
Del decentramento
Dell'autonomia delle varie parti della nazione italiana quali sarebbero dovute risultare alla fine di un complessivo riassetto pluralistico della grande fatica quella che veniva ironicamente chiamato il re pubblico une
Contrapposta alle repubblichini e
La quale fatica di pubblico ne avrebbe superato un assetto geopolitico fondato su pochi grandi Stati artificiali
Come quelli generati anche dal Congresso di Vienna con una costellazione invece di piccole entità statuali arpeggi mento Democratic
Rispondendo polemicamente
A chiedo ironizzava sul suo repubbliche te Cattaneo suggeriva riguardare l'esempio svizzero dove diceva le ventidue Repubbliche del venti che sono in grado di provvedere alla propria difesa
E avevano ugual padronanza di sé e libertà queste sono le sue parole padronanza di sé e libertà
E l'esercito non era mai stabile ma era come è nata è noto
La nazione ma cioè che sia al ma quando c'è la necessità ogni cittadino è responsabile questo contro gli eserciti stabili conto ciò che ecco poi vuol dire all'esercito stabili e a cosa si legava l'esercito stare
Queste le pubbliche de
Come i cantoni svizzeri avrebbero sentito la necessità di stringersi tra loro per proteggersi in terra e in mare queste sono le sue parole contro le colossali potenze del secolo
E di esercitare il commercio fraterno in più vasto campo
E di deliberare legge uniforme strade monete e di accomunarsi e di accomunarsi dei diritti privati salva sempre là in terra padronanza di ogni popolo in casa sua
Vanno rilette stelo
Per capire se vogliamo fare un dibattito approfondito e non fare una politica superficiale e di e di su proprio di di superficie
Organica al pensiero federalista di Cattaneo e l'idea della nazione armata come vice dicevo al posto degli eserciti
E l'idea degli Stati Uniti d'Europa ecco la combinazione fra il le due dimensioni quella nazionale quella sovranazionale
Già dal dopo la Rivoluzione francese la troviamo spesso questa doppia declinazione
E lui dice quel giorno che l'Europa potesse per consenso repentino farsi tutta simile alla Svizzera tutta simile all'America quel giorno che la si scrivesse in fronte Stati Uniti d'Europa non solo essa trarrebbe da questa
Luttuosi ha necessità delle battaglie degli uccelli fa tipo di che verrebbero meno ma è l'avrebbe lucrato cento mila milioni
Fortuna
Scattano attenzione a questo passaggio era lì è nota qualsiasi razzismo
E pur consapevole della ricchezza della civiltà europea fa fede nella libertà e nell'uguaglianza delle genti
Condannava il colonialismo e il dominio dei popoli su altri popoli mentre valutava positivamente il la funzione modernizzatrice dell'Europa
E l'introduzione di istituzioni occidentali in Paesi come l'India la Cina lecita apposta
M quello questa introduzione non avvenne senza forza
Le cui civiltà millenaria diceva Cattaneo ormai sono stagnanti ferme segno che nelle civiltà c'è una vita
Una vitalità
Ma c'è anche un declino è una morte
O almeno una stagnazione
Condannava all'orribile violenza parole sue dei bianchi contro i nativi americani
E come il buon Sismondi lo chiama lui così può Sismondi
Lamentava che i moderni avessero dimenticato l'arte divina che ebbero gli antichi di insinuare fra i barbari lascivi in città
Arrivo alle usare gli arabi che in Spagna avevano portato tecniche di irrigazione gli agrumi la tessitura della seta l'alambicco le meraviglie dell'Alhambra ma non ignorava le differenze tra città europee
Come Firenze che per lui è un modello dove attenzione convivevano ma distinti il potere politico e quello religioso e la città degli arabi invece
Erano poco più che caravanserragli
Cioè città fondate sul transito sul passaggio
Definiva certe imprese coloniali europee come parole sue sanguinosi deliri della conquista
In sostanza il suo federalismo era basato sulle città
E e una delle massime espressioni della CDL cita le considerava un'ampia e le massime espressioni della civiltà europea
Nella città considerata come principio ideale delle storie italiane Cattaneo ricostruiva il filo conduttore della storia italiana mettendo in evidenza i caratteri distintivi delle città italiane rispetto a quelle esotiche
Nate come grandi accampamenti murati parole sue o centri di raccolta delle ricchezze depredate cita senza ordine municipale senza diritto senza libertà cittadina senza parole su
Il fallimento della rivoluzione quarantotto quarantanove si portò dietro tutto con federalismo il federalismo qualsiasi il ponte sì
Dopo
L'unità d'Italia il federalismo si incunea solo nella Lombardia ma ho visto che ci sono delle belle relazioni che seguiranno la mia quindi io tralascio
Tutto il questa parte dedicata al pensiero
Della Lombardia c'è una continuità incredibile ha impressionato ante di presenza costante di questo pensiero e vorrei invece soffermarmi
Se ancora mi date cinque sette minuti di tempo Marzocca il tempo e Dorotea però anche meno ancora una volta dopo la prima guerra mondiale nonché cosa abbiamo abbiamo abbiamo i partiti armati
Cosa che non viene valutata no
Sì si rievoca ora si fanno serie di libri M. grande nel piccolo qual è il problema che la violenza chiama la violenza e se tu mi fai un partito armato in Russia quel modello io te l'ho copiato il rovescio e se tu mi minacce la rivoluzione armata qui io te la faccio contro ma è possibile che una cosa così semplice semplice non venga non venga capita Tokyo un anno fa alla Biblioteca Nazionale hanno fatto una mostra sulle biennio russo
è stato contestato il nome biennio rosso che peraltro nella storiografia una ma al di là del fatto queste avevano esposto alla Biblioteca nazionale
Un libro sulle violenze uno del tutto due del ventidue
Uno sono violenze rosse fatte contro gli altri è uno sulle violenze vere fatte contro andatela pigliare si spegne erano speculari l'una all'altra
E chi tira che sono speculari
Matteo
Matteotti Matteotti dice che gli uni sono speculari agli altri hanno alimentato gli uni e gli altri
E Matteotti
Come sa bene come altri antifascisti
Sì appello alla visione federale ed europea guardate che queste sono cose che dovremmo riflettere perché sarà patrimonio del socialismo riformista ma anche del filone cattolico questo non c'è altre illazioni quindi
Ovviamente non non mi soffermo su questo ma anche del filone che vedo meno curato liberaldemocratico
Che invece molto molto attento l'eredità poi andrà a finire dopo la seconda guerra mondiale nel gruppo di una rivista nord-sud quell'eredità lì quelle regionali viene da lei
Viene da un
Ampio bacino di pensiero
Dove si discute essi identifica la forma più terribile dello Stato lo Stato che diventa padrone del sangue e del corpo quella cioè c'era ma ora deve di impossessarsi dell'anima è lo Stato totalitario
Ero stato totalitario
E su questo sul vero sorvolo molto Mariko ricordate ricche le parole di Carlo Rosselli io ho scritto un volumetto quand'ero più giovane di dedicato al Carlo Rosselli contro lo statalismo
Non l'ho visto lui e non ce l'ho più nemmeno io a volte uno
A Treviso molto vecchio ecco appunto questo
E a volte
Però la raccolta degli scritti di Carlo Rosselli sul tema del federalismo è impressionante
Intanto perché perché si nutre di quelle cose che dicevamo prima del pensiero di opposizione al fascismo di quel tanto che c'era rimasto la cultura liberale riformista è è il suo nutrimento
Massi richiamo anche lui alla civiltà comunali mi ha impressionato a Catania
A Cattaneo passa alla rovescia andando per Cattaneo e la civiltà medievale e la scoperta di questo mondo lui aveva insieme al fratello la sensibilità della storia a questo mondo delle delle repubbliche del Medioevo delle della civiltà comunale e ed è lì che crede e di dover dire Luís come lo stesso Turati che la saldezza dell'Europa dai regimi totalitari verrà serie scopriremmo le libertà Texas
Ho finito ho finito finito
Soltanto alla relazione sarà scritta vediamo però vorrei suggerire un'ultima cosa
Ahimè il federalismo si può attuare senza parlarne in Europa il federalismo nell'Unione Europea è presente massicciamente nelle sue strutture non solo statutaria ma nella realtà
Del sistema degli Stati Uniti d'Europa
E con tutte le deliberazioni che vengono poste il problema della sussidiarietà et pensate ai comuni la lega dei comuni europei delle regioni dell'ente anzi andrebbe ripresa rivitalizzata quella ma come dice giustamente meni attente un tema da non proclamare il federalismo ma realizzarlo
Quasi alla chetichella perché l'opposizione al federalismo nell'Europa nell'Europa delle nazioni della democrazia legata alle nazioni c'è questo pensiero negativo questo ostacolo da superare
E quello che invece ho richiamato prima quella del debito comune
Che è un passaggio di Emilio molto importante
Dovremmo tenerlo presente perché quello è un passaggio decisivo nella storia europea di ore dopo le elezioni europee così come credo che noi dovremmo riflettere su un'altra tema su cui ha riflettuto elemento cioè la distinzione dei poteri
Noi in Italia viviamo nella confusione dei poteri non è vero che sono bilanciati no qui c'è un assoluto squilibrio dei poteri
E invece federalismo a cuore questa esigenza
E allora qual è il punto il punto del decisivo ebbene dovete pensare Hamilton fu con col fu coinvolto in una causa perché per una signora sposata che era gli era diventata amica aveva chiesto assistenza diventata amica e e e il marito ricattava entro che allora era ministro del tesoro
Quindi ha visto importantissimo allora lui vari causale
Vince la causa dimostra che i soldi che il lui ha dato a questa signora sono i soldi del suo patrimonio il suo portafoglio
E sapete cosa accade subito dopo fa passare quel quella norma che noi chiamiamo l'immunità parlamentari
Grazie
Allora visto che
Abbiamo il figlio qui di Gianfranco Miglio lo invito a venire qui facciamo anche una foto magari anche con alcuni relatori perché poi io mi scuso ma devo tornare alle attività della Camera grazie però borsa un applauso perché somma
Solo
Lontani degli facciamo
Poi
Anche grazie
Allora riprendiamo
E
Innanzitutto devo ringraziare Conti presidente puntano ringraziato ora prima che andasse via anche Corrado Ocone per questa giornata di studi su cui Gianfranco Miglio ma in generale sul problema del federalismo perché mi ha dato l'occasione anche un po'di ritornare a riflettere su alcune tematiche che appartengono un po'anche alla mia esperienza intellettuale innanzitutto devo fare una premessa di carattere molto personale io ho avuto modo negli anni scorsi ormai dagli ultimi otto anni nove anni di discutere di temi che io affronto in questa relazione con Giuseppe Valditara
Che è stato uno dei degli allievi di Miglio non diretti da un punto di vista accademico ma ogni riconosce Gori riconosce Miglio come un suo maestro
Ebbene con Valditara abbiamo spesso parlato di questa amicizia che lui ha avuto per anni per diversi anni con Miglio
Della sua esperienza per esempio come giovane professore universitario già nella Fondazione Bruno Salvadori che era una delle
Delle realtà dove Miglio
Animava il dibattito culturale dibattito intellettuale con i suoi giovani allievi alcuni sono fra i presenti di oggi
E poi anche l'attività di di Valditara come vicedirettore della rivista Federalismo e libertà che proprio in quegli anni veniva pubblicata da lui e da Gianfranco Morra
Nel due mila sedici Valditara atto promosso la raccolta degli scritti politici di Gianfranco Miglio con introduzione
Di Bassani e ha avuto il merito Valditara di riproporre di nuovo all'interno del dibattito non culturale già c era Miglio ma di riproporlo dopo vista politico
Diciamo il suo sull'insegnamento quindi molte delle dei concetti che noi o che io oggi dirò loro risentono molto anche un po'di questo dialogo intellettuale ha dovuto
Con Giuseppe Valditara in questi anni avrei dovuto oggi esser presente ma per motivi istituzionali oggi in Sicilia a Palermo per una cerimonioso cerimonia finale di scuola futura in Sicilia e quelle sull'attività come ministro dopo l'hanno portato diciamo non ha potuto partecipare oggi qui a questo a questo convegno
Allora qui estroso state evocate alcune esperienze importanti
L'esperienza svizzera l'esperienza degli Stati Uniti d'America
Invece pure a puntare alla mia attenzione su un'altra esperienza di Miglio a considerato importante nella sua sia dal punto di vista della dall'oggetto di studio ma anche dalle sollecitazioni che gli arrivavano che l'esperienza tedesca io ho avuto modo parecchi anni fa in un convegno di dialogare con Pierangelo schiera che all'epoca era il direttore dell'Istituto italiano di cultura di Berlino su queste tematiche del federalismo del Bund della differenza fra Italia e Germania
Il parallelo fra Italia e Germania non è un parallelo Pellegrino perché in tutto l'Ottocento molta buona parte del mondo politico anche culturale tedesco vedeva l'Italia come una sorta di modello a cui ispirarsi no
Pensate per esempio a tutto il partito liberale tedesco s'sono Aumale vedeva la positività della figura di Cavour rispetto a quella di Bismarck quindi vi vedere in parallelo questi due percorsi sia nell'Ottocento dell'ottocento perché poi secondo me in Italia ci sono state delle grosse resistenze nei confronti del federalismo ho innanzitutto dobbiamo partire al Congresso di Vienna in Italia in quel momento c'erano nove fra regni Ducati
Metri Betim Germani addirittura c'erano trentotto più altri tre verranno fuori voi del periodo
Che precede la proclamazione dell'impero il venti gennaio del mille ottocentosettantuno quindi la realtà tedeschi era molto più ricca di quella italiana quarantuno fra principati regni gran Ducati Ducati città libere
Quindi realtà estremamente estremamente ricca ora vediamo un attimo
Come si interviene in questo contesto l'orco azzurro cosa aveva pensato dopo la siamo negli ultimi mesi del mille ottocentosessanta dopo l'impresa di mille
Aveva abbandonato l'idea dei tre regni che originariamente aveva guidato tutto la sua attività
Anche con o appunto accordò con Napoleone terzo e propendeva invece per una soluzione decentrata che lasciasse ampia autonomia ai poteri locali e regionali
Cavour aveva girato a lungo per l'Europa ma non conosceva le regioni a sud di Firenze
E nei mesi che vanno dall'estate del mille ottocentosessanta all'estate del mille ottocentosessantuno i racconti dei può
ITC piemontesi lombardi emiliani che vanno nelle regioni del Centro e del Sud dell'Italia spingono Cavour ad abbandonare l'ipotesi autonomista
I successori di Cavour della destra storica sceglieranno uno stato centrato su modello francese e sull'eredità napoleonica
E Marco Minghetti per esempio che non a caso viene richiamato opportunamente da Giuseppe Valditara nell'introduzione agli scritti politici di Gianfranco Miglio
Inizia ad occuparsi del decentramento amministrativo e riteneva che fosse utile estendere il sistema delle Autonomie Ritter editoriali nelle regioni meridionali per esempio per bilanciare il Piz la città di Napoli
Nel mille ottocentosessantuno interviene invece il Barone Ricasoli che era decisamente contrario alla a sistema regionale e quindi Minghetti che in quel momento era ministro degli Interni dalle dimissioni perché dà le dimissioni perché Ricasoli scioglie la Mogo tenenza napoletana e quindi da un colpo fortissimo distanze regionalista e che erano presenti all'interno della destra storica
Poco dopo fu viene abolita anche lavoro tenenza toscana e così l'ipotesi regionalista viene messa definitivamente in soffitta anche in questo caso Minghetti aveva espresso il suo dissenso per il modo con il quale si era proceduto
Ma interno l'orchestra storica non tutti erano su queste posizioni ma destra storica toscana per esempio pensa che amo
A Galeotti allo stesso Capponi esponevano le ragioni di opportunità a favore di un sistema regionale in Italia
L'unità nazionale non poteva sacrificare le realtà locali Pino un suo indebolimento uno Stato centrale uno Stato centralista sarebbe stato uno stato debole il regionalismo quindi era visto come rafforzamento dalla compagine nazionale
Non come sinonimo di localismo e di municipalismo
Ma questa ipotesi venne messa definitivamente
Da parte perché perché l'idea di unificare effettivamente vitale si presentava molto difficile nel mille ottocentosessantuno bisognava recuperare secondi di ritardo uno stavo a questa opera di recupero veniva proprio vista nel federalismo
Che conferendo le Regioni poteri nell'ambito esecutivo e legislativo rischiava di minare profondamente l'unità nazionale da poco raggiunta
Quindi il federalismo come il rischio di dissolvimento Rossato nazionale con tutto ciò che ne poteva conseguire e perché questa avversione nei confronti del federalismo quando abbiamo fatto le riunioni preliminari punto c'erano può anche lo stesso Presidente Fontana diceva questo interessante capire perché il mondo politico italiano cui nella sua maggioranza e stato contrario allora federalismo
Direi ai racket si si fosse fattività lo Stato federale sarebbe stato l'esito sarebbe stato quello di consegnare il centro dell'Italia e il sud dell'Italia alle forze peggiori
Vale a dire alla criminalità organizzata al brigantaggio al clientelismo e alle consorterie locali
A questo si aggiungono il ruolo che la Chiesa cattolica aveva in quel momento iniziale che era profondamente contrari all'unificazione
Nazionale e con tutto lo studio di questo mondo e di queste reazioni di queste realtà
Che io credo che Dio non io out diciamo gli storici definiamo le forze cosiddette antisistema sono state ricostruite molto bene da auto Berselli nei suoi lavori sulla destra storica
E e quindi possiamo dire che finta la nascita dello Stato nazionale italiano le forze antisistema sono stati i grande ostacolo affermazione del federalismo perché all'interno a destra storica erano presenti invece delle istanze che andavano verso quella direzione e tenteremo come forse il sistema hanno bloccato il federalismo ancora di più dopo il mille novecentoquarantacinque
Per esempio le preoccupazioni per le forze antisistema erano presenti in gran parte della classe dirigente italiana dei decenni successiva l'unificazione nazionale
Pensiamo per esempio ad esponenti ore extra storico come Silvio Spaventa ma pensiamo o una grande figura dove abbiamo primario parla di Giuseppe Valditara del più grande ministro della istruzione che ha avuto un tale cioè Francesco De Santis che era fermamente contrario all'ipotesi federalista
Assume forza antisistema dobbiamo fare una doverosa precisazione qui poi ci saranno delle relazioni già alcune hanno affrontato questo problema quindi vado molto veloce
Il cardinale Giovanni Battista Montini il dieci ottobre del mille novecentosessantadue vale a dire il giorno prima dell'apertura del Concilio Vaticano secondo chiede in Campidoglio a Roma un discorso che in questa sede merita di essere citato un discorso molto famoso
In quella occasione il cardinale Montini futuro Paolo sesto sostiene che il venti settembre del mille ottocentosettanta la Provvidenza aveva ingannato tutti credenti e non credenti aveva ingannato i credenti che dalla fine del potere temporale della Chiesa cattolica temevano il crollo dell'istituzione ecclesiastica mare ingannato anche i non credenti che dopo la presa di Roma Crovo desideravano e attendevano
Invece secondo puntini accade tutt'altro perché la Chiesa cattolica perduto all'autorità temporale ma acquistata la suprema autorità
Ecco il papato riprende con inusitato vigore alle sue funzioni di maestro di vita e di testimoni del Vangelo
La Chiesa quindi ritrovava secondo Giovanni Battista Montini una sua credibilità pongo a perdita del potere temporale
E questo suo fattura è stato molto importante dopo la seconda guerra mondiale nella ricostruzione della vita democratica italiana e poi ci ritorneremo anche sul problema del federalismo torniamo alla Germania dove prevale invece una soluzione federale il Bund no tema caro a Miglio tema caro anche a a a lo stesso schiera che su questo ha scritto delle diciamo diversi lavori
Per esempio in Germania differenza rispetto all'Italia il federalismo era parte integrante del patrimonio culturale del cattolicesimo tedesco
E tiri Vavà questo federalismo dal pensiero grossi dodici cioè il grande tedesco perché ha avuto o riti poi io se fuggono verso o lo stesso Costantin France nel corso dell'Ottocento avevano ripetutamente concepito un'unione della Germania concause seria utilizzando il modello del Sacro Romano Impero
Quindi lì nasce il concetto di Bund che poi così forte nella cultura giuridica e nella cultura politica tedesco
Ma accanto a una ah hoc a un alla federalismo cattolico in Germania era presente
Un federalismo di origine protestante quindi potremmo dire che il federalismo istanze federaliste
Erano molto forti nell'Ottocento in Germania in ambiente cristiano quindi non solo cattolico ma anche protestante pensiamo per esempio a figura di Johannes Autun sui bus
Qui è stato evocato prima
Opportunamente la concessione di federalismo del Medioevo ecco autori si Musso e importante da questo punto di vista perché non a caso come uno degli autori citati dava Gianfranco Miglio
Il vero federalismo deve funzionare dalla base verso l'alto non dall'alto verso il basso
Perché dall'alto verso il basso il decentramento non è altro che l'autonomia ma quello non è il federalismo per io annessa ottusi Us il vero federalismo a quello che barra parte dalla base e va verso l'alto
In Germania dobbiamo dire che la Chiesa cattolica non era una forza antisistema anzi era stata perseguitata da Bismarck e ciò aveva originato un suo con un rafforzamento nella società tedesca
Da questo punto di vista e molto interessante quello che accade nella dottrina costituzionale tedesca nel periodo di Guglielmo secondo dopo l'uscita di scena di Bismarck
Che era stato come potremmo dire colui che aveva in qualche mare in personificato la mediazione e il compromesso a cui si era arrivati con il bond
Perché perché viene fuori una dottrina importanti come cosiddetta Trotti due dottrina potremmo chiamarla triangolare labbra indumenti gridi Scais volere cioè alla dottrina dei tre membri
è in cui la dottrina costituzionale tedesca cosa diceva metteva sullo stesso piano e su sullo stesso piano di dignità e il re di Prussia
Che era contemporaneamente imperatore del Reich ma non nera
Un e era vorremmo dire unito nella sua persona Merano due entità distinte
E poi c'erano i duchi monarchi dei regni federati
Quindi esisteva la Prussia il vero e tutti gli altri Stati che erano entrati a far parte dell'impero questo era stato il compromesso qui raggiunto Bismarck che aveva dovuto accettare questo per arrivare alla proclamazione dell'impero
E con questo triangolo era formato da quello che non è chiaro che i tedeschi chiamano il Chiesa anticipate cioè lo stato complessivo uno stato generale
Ed è pure e sui due lati c'erano l'opera uscita dopo l'estate e il bund Abbundo di dal Sacro Romano Impero che di deriva da una dal dal dal Medioevo
E il dividendosi citate cioè gli stati membri beh e allora cosa sosteneva questa teoria
Tira appunto sarà proprio in quegli anni come contrappeso rispetto appunto alla all'opera di Bismarck che se è vero che il Bund non poteva vero perseguire interessi diversi da orde Samp testato
Ma quello che lo chiamiamo in italiano di interesse nazionale che gli tedeschi chiamano che Sant'Eustacchio il che interesse era esplicitamente affidato alla cura del Bund
Perché è parte integrante abbiamo prestato e c'è chi si prende cura di quello che all'interno dello Stato come proprio la sostanza dello Stato non è uno Stato ma il Bund
E io questa è un'esperienza che ho avuto da in prima persona la prima volta che sono andato a Berlino gli ho trascorso moltissimi anni molti anni dalla mia vita Berlino
Per studiare e mi sono recato a quello che noi italiani che amiamo qua Chivu centrale dello Stato che non si chiama archivio centrato Cossato si chiama Borders archivi cioè archivio federale ho chiesto ai miei colleghi
Che ora sono tutti professori all'epoca erano con me giovani allievi giovani ricercatori dell'Instituto più sadici tutte perché e c'è ma perché in Germania con i conti il punto quindi l'archivio non può essere all'Archivio centrale dello Stato non è marchio lo Stato l'archivio del punto c'è della di questa che il vero stato per la Germania
E Bundesrepublik Deutschland ancora oggi noi abbiamo questa definizione la Germania ma anche lo stesso Ministero degli Esteri e sempre federale no quindi questa attenzione per il punto che un concetto importante per la dottrina tedesca perché deriva da questo federalismo che di origine medievale ma che ha avuto anche uno suo un fuori Chimento nell'età moderna dopo la Riforma protestante
E questi temi non ritroviamo tutti all'interno dello legge fondamentale tedesca che miliardi portati tutti all'interno della legge se fondamentale tedesca del mille novecentoquarantanove torniamo all'Italia che cosa accade dopo la seconda guerra mondiale l'ordinamento regionale così come viene delineato all'interno l'Assemblea costituente rappresenta un compromesso debole
Fra quelle che erano le posizioni regionalisti della democrazia cristiana
Che quindi recuperava tutta una tradizione del pensiero sociale cattolico erotica sociale della Chiesa e quelle pianifica attrici e centralista e dei partiti di sinistra e in particolare del Partito comunista
Fu assai significativo però il rapido mutamento di fronte dopo il diciotto aprile o quarantotto
I democristiani e lei si sta si scambiano velocemente i ruoli la Democrazia Cristiana che era stata promotrice l'assemblea costituente di un disegno già regionalista forte di questo robusta retroterra culturale pensiamo a Sturzo sull'autonomia ma ancora di più pensiamo ad Ambrosini
Che è stato uno dei costituenti democristiani che era attestato su posizioni potremmo dire federaliste assunse posizioni centraliste a difesa di ministeri romani che ovviamente poteva controllare mentre i partiti di sinistra assai tiepidi
Nella Costituente verso il federalismo all'improvviso sono diventate dei giornalisti
Potremmo dire quasi federalisti e vedremo poi il motivo per cui improvvisamente ci fu questa conversione sulla via di Damasco dal partito comunista che da centralista diventa immediatamente anzi non dico regionalista ma ancora di più federalista
Per partiamo dal Alcide De Gasperi e la creazione delle Regioni era per lui la più efficace garanzia organica della libertà in nome del decentramento e dell'autonomia degli enti locali quindi si muoveva ancora nell'ottica del decentramento dell'autonomia
Ma veniva comunque in ogni caso le regioni come una tutela della libertà
Il Codice di Camaldoli anch'esso e a contrario a uno Stato centravano centralismo dello Stato perché boh vedeva le Regioni Comuni mite a Ugo allora allo Stato centrale
Molto interessanti da questo punto di vista solo le posizioni che espressi in quegli anni
Un giovane giurista che può e deve destinato ad avere un ruolo importante nella anche nella non solo nella nella giurisprudenza dalla dottrina giuridiche italiana ma anche nella vita politica italiana che Massimo Severo Giannini
Massimo gestivano Giannina all'epoca era molto giovane a trent'anni
E nel mille novecentoquarantasei viene incaricato dal Partito Socialista Italiano di preparare un documento sul problema delle Autonomie e delle regioni
Ecco per esempio lui era un un convinto fede regionalista no addirittura prefigurava un Consiglio dei governatori regionali per illuminare un'opera di governo ma cosa accadde al povero Giannini
O lo presenta con Bresso del Partito Socialista Italiano nel mille novecentoquarantasei
Questo per farmi capire come
Funzionarono Paul Coco quali furono le dinamiche presente all'interno delle forze politiche di quel periodo
Chiede di poterlo discutere il sesso in seduta plenaria
Viene però ben derubricata no no assicura penale ma di una commissione presieduta da Alessandro Olivi
Questo significa che tutto il lavoro che aveva fatto Giannini viene essere praticamente fortemente ridimensionate messo in secondo piano ma addirittura nel corso del dei lavori del Congo del congresso del Partito socialista del mille novecentoquarantasei
Chi si incarica di attaccare Giannini su questo punto specifico dell'ordinamento regionale da dare a uno stato italiano fu Lelio Basso
Perché le più basso perché Lelio Basso rappresentava in quel momento all'interno del partito socialista
Q uno delle idee tipi degli esponenti che più stavano lavorando per un accordo organico con il Partito Comunista Italiano quindi lo stesso Partito socialista al cui interno erano presenti
Delle tendenze federaliste e favorevoli alla a quanto meno regionalismo vengono ad essere fortemente ridimensionate non è stato citato il nome di Carlo Rosselli ecco viene messo da parte prevale invece la linea di Lelio Basso e quindi con tutto ciò che ne conseguì
Ma per esempio io ho utilizzato qui
Il sito che ha ideato proprio Giuseppe Valditara come nasce la Costituzione che è molto utile perché tutti i discorsi sono stati pubblicati
Un guaio e quindi c'è ancora possibilità di ricerca di tematiche di temi e di e di e di autori
Il discorso che ha fatto gli atti l'undici marzo mille novecentoquarantasette all'assemblea costituente è indicativo
Cosa dice Togliatti vedete che le Regioni sono la nostra rovina
Noi non possiamo assolutamente permetterci che in Italia ci sia uno stato che attraverso le Regioni va verso la federazione
Lo dice chiaramente Togliatti quindi voi capite che all'interno può del mondo politico italiano il compromesso a cui si dovette giungere per Port per partorire la Costituzione
E anche successivamente per fare andare avanti diciamo il sistema politico italiano fu un compromesso che giocò un ruolo molto potremmo dire importante proprio nel ridimensionare se non nel Tevere in condizioni estremamente limitate il federalismo allora
Questa è la posizione di Togliatti noi non dobbiamo assolutamente istituite le Regioni dobbiamo guardarle guardiamo con molto sospetto perché possono portare a una federazione in Italia nel suo perplessità ha però nascevano in realtà dal fatto che i comunisti e socialisti
Erano convinti che avrebbero raggiunto la maggioranza assoluta alle elezioni del mille novecentoquarantotto e quindi interpretavano tutti i meccanismi di controllo
Come mezzo dei partiti conservatori per il podio ogni traccia ovvero opera che i due partiti si prefiguravano dopo la vittoria elettorale
Sappiamo che invece le cose andarono diversamente il diciotto aprile quarantotto le elezioni
Vi segnalo una vittoria della democrazia cristiana e dei partiti dell'area laica e centrista che erano alleati con la Democrazia Cristiana i comunisti socialisti improvvisamente si trasformarono
Nei maggiori sostenitori di tutti i possibili contrappesi fino a quel momento considerati negativamente
Viceversa i democristiani cominciano a temere l'istituzione delle Regioni e contribuirà rallentarne l'attuazione appena si resero conto del consenso elettorale a favore delle sinistre in almeno tre regioni del centro Italia Emilia Romagna Umbria e Toscana
Ma passiamo alla fine degli anni sessanta quando si approvano diciamo inizia a loro vita alle regioni d'Italia
E poi la scelta che venne vista quasi come una sorta di compensazione per i comunisti
E scusi dal governo centrale
E quindi gli diamo il contentino delle regioni dove loro possono governare non fu assolutamente una coerente strumento di incisiva riforma dello Stato anche se questo tema della riforma dello Stato su base regionale
Era un tema che era molto presente all'interno dei parchi di governi di centrosinistra si parlò di un della riforma dello Stato inizia in direzione di una programmazione economica nazionale
Le regioni per la riforma dello Stato come regioni per la programmazione erano le parole d'ordine che attenzione furono fatte prove anche dal Partito comunista italiano
Quegli anni erano gli anni in cui Pietro Ingrao aveva creato un Centro per la riforma dello Stato da Odile presieduto che ha avuto un ruolo importante proprio per o metterà a fuoco anche tutta una serie di politiche istituzionali che il Partito comunista fra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni Ottanta elabora anche su tematiche del regionalismo
E delle autonomia
La politica di programmazione era stata avviata all'inizio degli anni sessanta con trasformazione del ministero del Bilancio il ministero del Bilancio e la Programmazione economica questo permettetemi una piccola
Una piccola parentesi il famoso lavoro di Alberto preghiere Luigi Lotti e Giovanni Sartori sul Parlamento italiano dimostrò già alla metà degli anni Sessanta che oltre il sessanta per cento delle leggi che venivano approvate dal Parlamento italiano erano leggi che passavano con l'approvazione del Partito comunista perché nelle Commissioni parlamentari il Partito Comunista Italiano
O si astenne IVA o votava a favore quindi voi capite che tutto quello che poi noi abbiamo conosciuto come il consociativismo in realtà e ira uno strumento di governo come potremmo dire di approvazione legislativa che era in atto già nella metà degli anni Sessanta e anche successivamente
Raccontava lotti che quando venne fuori quel libro fu ci fu una polemica fortissima da parte e delle dello stesso partito comunista che voleva smentire questa affermazione che invece era un'affermazione che aveva delle basi documentari a questo punto possiamo tirare le fila di cui diciamo del nostro discorso dopo la seconda guerra mondiale
Anche nel secondo dopoguerra le forze antisistema hanno avuto un ruolo decisivo nell'ostacolare il federalismo
Il timore che intere parti del Paese potessero essere governate doppi cd suonasse la Democrazia cristiana da percorrere con decisione la strada del regionalismo
Le dinamiche della guerra fredda hanno determinato molte scelte del mondo politico italiano e quella del centralismo è stata una per esempio chi ha avuto possibilità di lavorare negli archivi sia dell'Europa centro orientale ma anche per esempio negli archivi americani si è reso conto come l'Unione Sovietica
E i partita Issey saltelli dice ai Paesi che erano collegati con Moro
Hanno cominciato a sviluppare una sorta di politica estera parallela rispetto a quello ufficiale delle ambasciate o delle diplomazie ufficiale per esempio cosa faceva Unione Sovietica in Italia io questo ho potuto vedere per esempio nell'archivio di Berlino della del del ministero degli Esteri alla Repubblica democratica tedesca
Aveva moltissimi rapporti frequenti e anche molto intensi con le Province con le regioni italiane
Addirittura scavalcando la diplomazia italiana scavalcando gli ambasciatori scavalcando i diplomatici sia ho solo russi sovietici o degli altri paesi collegati con le soglie di Garcia della diplomazia italiana
Quindi era una sorta di diplomazia parallela che prendeva corpo e che come voi potete ben capire non era assolutamente gradita alla agli Stati Uniti d'America il lavoro che ha fatto
No
No volevo solo terminare questo lavoro che ha fatto Salvatore Sechi sul sui lasciano accadesse è stato proprio da questo punto di vista è interessante perché fa vedere come la il ministero degli esteri americano non gradisse questa diplomazia parallela da parte dell'Unione Sovietica
E l'ultimo riferimento volevo farlo a Raymond Aron ecco venuta Ron nello l'opera negli ultimi anni dal secolo dimostra il predominio delle dinamiche della politica estera su un dibattito politico interno ecco italiano e abbiamo avuto questo fino a caduta del muro di Berlino ma politica estera fortemente condizionato
Le dinamiche anche le scelte della politica interna
E e non a caso lasciata centralista cioè di uno Stato accentrato è stata in qualche maniera funzionale a questi interessi dalla della diciamo alle dinamiche dalla guerra fredda e di proprio dopo la caduta del muro di Berlino verità l'abbiamo visto una ripresa della discussione anche dell'attenzione per il tema del federalismo è come se la caduta del muro ad essi in qualche maniera liberato
E messo da parte i timori e paure che invece fino a quel momento avevano mosso i partiti di governo in questo caso a Democrazia Cristiana
Visto che siamo in ritardo da chiederei ai professori del tavolo successivo che possono nel frattempo comprendere viene posto di essere molto sintetici in modo da poter finire alle tredici e quindici alle dovevamo finire alle tredici io direi di non sforare ulteriormente
E quindi di parlare dieci massimo quindici minuti ciascuno tanto poi diciamo negli atti ci sarà modo di di procedere
Con la scrittura
Insomma anche a fare delle delazioni più compiute
Ecco allora prego prendere posto professor Chiarini professor De Matteis la professoressa Amato
E il professor Capozzi
Vi assicuro che parlerò non più di dieci minuti forse anche meno
Quindi riassumo
Quella che è un po'la mia lo schema della mia riflessione
Il titolo dice le origini storiche del federalismo che è un po'improprio io vorrei attirare la vostra attenzione su i precedenti che pongono il problema non solo del federalismo ma in maniera più ampia di tutto il problema del limitazione
Dei poteri nel centralismo e dei poteri dello Stato
E come un problema che in Italia si presente in maniera del tutto originale
Tre dati primo dato è stato già in parte richiamato il federalismo come ogni problema decentramento amministrativo autonomia municipalismo è il grande assente della storia d'Italia unità
Cosa è molto importante perché voi sapete che al momento della formazione dello Stato si creano le grandi fratture che determinano poi originano il sistema politico il sistema dei partiti
In Italia le due fratture che diventano dominanti sono la frattura confessionale e la frattura sociale di classe
Che oscurano e facilitano il grande problema
Territoriale
Centro periferia ma anche città campagna
E questo è
Ma sottolineare perché non è che mancasse un conflitto territoriale la famosa questione meridionale vi faccio notare
E e mi limito ad affermarlo perché non abbiamo il tempo che la questione meridionale nasce non come
Problema di riequilibrio dei poteri dello Stato con la periferia almeno quaestor tanto meno come un problema di federalismo ma nasce come un problema di domanda di maggiore è stato perché tutti i federali coloro che ha che animano cominciando da
Da Sonnino e Franchetti il problema della questione meridionale
Chiedono lo stato e poi su questo fino a all'Italia repubblicana è un lo Stato che deve intervenire quindi c'è un non meno Stato ma più stato vi faccio notare che poi la storia politica italiana cominciando dai liberali che sono a per certi versi ossessionati dal problema della salvaguardia del bene primario che è stata la conquista dell'Unità sono terrorizzati prima dal problema del
Brigantaggio
Farini dice qui è stato mandato a Napoli da Cavour e dice qui non è Italia qui è Africa no e quindi dall'idea non
Anche dal punto di vista dei regnanti non di un problema di articolazione dello Stato ma un problema di difesa
Se non dai barbari
Poco ci manca
Non parliamo poi del problema cattolico
Io sto facendo la biografia di Zanardelli è ossessionato dal problema del carattere all'osteria Cantele anti unitario dei cattolici e lui ne sa qualcosa per i cattolici a Brescia hanno ovviamente un'egemonia
Non parliamo poi delle plebi rosse che diventano ovviamente l'altra minaccia lo Stato unitario
Corretto il fascismo
Il fascismo non c'è Biglioli insistere sul fatto che una una una ideologia nazionalista e per certi versi Imperia
I sta non può concedere nulla ad una crescita dalla base di un di una articolazione
Ma quel che è importante anche l'Italia repubblicana no già per appena stato illustrato impartiti ideologici di massa
Non consentono da per certi versi al di là delle articolazioni interne che alla democrazia cristiana il suo pensiero che per certi versi
Esprime problemi di autonomismo di valore meno cominciando da Sturzo
E e non solo da Sturzo si ricordava anche altri documenti ma il problema della tenuta di un'Italia che altrimenti si disarticolato diventa realisticamente l'impegno prioritario il la sinistra in Italia dominata dal partito comunista che ha un'egemonia anche sul partito socialista che di sopprime e tacitare i suoi stanze
Autonomiste non è un caso e qui veniamo al secondo punto che voglio farmi notare che il tema della disarticolazione dello stato dell'autonomia dell'autonomia e del regionalismo nonché del federalismo riemerge di prepotenza proprio quando i partiti di massa collassano perché fanno cadere quella che è stata la la camicia di forza che impediva a questo problema di emergere
Terzo punto che voglio sottolineare è il fatto che nel momento in cui il federalismo torna d'attualità al se non altro come entra nell'agenda politica oltre che nella riflessione degli studiosi
Nasce con una peculiarità ha nel suo DNA un elemento di divisivo direi non nasce come proposta di unità federale ma nasce in maniera polemica e antagonista come
Non a caso la la la la sua tentazione ricorrente la secessione cioè non un po'l'oggetto per unire ma un processo un progetto per dividere
E questo è il DNA e qui arrivo al punto che doveva essere centrale della mia relazione ma qui richiamo solo
è il fatto che e nasce come questione settentrionale
E e questo dimostra che non è una domanda di come dicevo di articolazione di implementazione di una nuova forma di democrazia
Manager in una maniera divisiva che è propria della identità che il Nord da maturato nel corso dei secoli
Cioè il nord
Dove
Ha ha detto in due parole ha una concezione socio Centrica del della della vita pubblica e cioè trasferisce nella società ogni dimensione di vita pubblica e collettiva e questo è il frutto di una storia se non millenaria plurisecolare
Io vi richiamo solo quello che Machiavelli ha chiamato il barbaro dominio e cioè il fatto che l'Italia in larga parte occupata da Paesi da da potenze straniere in parte per le forme di signoria interna ha sequestrato la dimensione
Dei pubblici affari e ha consegnato come destino soprattutto del Nord il fatto di curare gli affari privati
E ciò ha una vocazione che poi viene viene formalizzata da tutti coloro che sono esercitati su questo tema fin da dall'Ottocento no quello che
Cito Cesare correnti di parla di genio di Milano perché Milano è un po'l'icona di questa vocazione
Dice
Milano è l'opposto della Roma dei papi dove dominano
Le la povertà del popolo l'ottusità del clero e l'insulsa pagine dei letterati
E Alfonso lungo scrive Cesare Battisti Beccaria
Il le le forze di Milano sono giustamente contrarie a le forze meridionali
Proseguendo su questa strada potremmo dire anche gli storici hanno fissato molto bene a questo
Questo concetto ben più Giorgio Rumi la chiamata l'antica vocazione alla riserva del nord cioè di se voi guardate anche al l'indomani dell'unità d'Italia quando si fa l'esposizione nazionale a mio a Milano
E Milano rivendica di non chiedere nulla a Roma di contrapporsi a Roma perché Roma è la capitale politica e Milano è la capitale morale
E Siria capitale di una società che vive ritiene di non avere bisogno
Della politica e questo è insieme
La virtù e il vizio del Nord che si ritorni ripresenta poi alla fine
Negli anni Novanta del secolo scorso quando riemerge il tema del federalismo e cioè un'impronta
Antipolitica che nega il ruolo della politica e quindi condanna questa vocazione ad essere una cultura di opposizione e di divisione e non una cultura nazionale
Ma
Se vogliamo citare se votiamo azionare Miglio migliora chiama la vocazione propria di un cosmopolitismo congenito dell'operare economico il filo rosso conduttore della storia dei lombardi
Ecco quando e questo a queste identità contrapposizione per cui
Questione meridionale è una questione eminentemente politica che non riesce a diventare assumere una dimensione una veste è una dimensione politica cioè di articolazione e di agenda degli operatori tantomeno se provate a pensare mai nella storia d'Italia se è stato un soggetto politico un operatore politico che abbia si sia intestato a questa causa
è stata solo eh evocata ma mai reca diciamo cavalcata per usare il linguaggio giornalistico
E nello stesso tempo quando nasce nel riesplode negli anni novanta cioè trent'anni quarant'anni fa nasce come una questione
Settentrionale no come una questione nazionale una questione che non è specificatamente economica ma è una questione eminentemente di identità culturale e politica ora
Finisco qui perché
Dobbiamo dare spazio ai colleghi che ringrazio chi ha avuto il coraggio e la forza di resistere perché dopo un'ora tutti siamo sfiancati è il limite del federalismo come si presenta oggi per superare la sua il suo carattere divisivo e parziale oltre che antagonista ha un solo se vuole diventare una cultura nazionale deve essere un progetto che appunto supera il nettare che ha ereditato dal suo passato che è stato appunto divisivo per ragioni storiche
Che credo di avere almeno accennato grazie
Il ministero
Adesso va bene se quindi un tema specifico il principio di sussidiarietà che del federalismo e soprattutto di quello cattolico costituisce un cardine e molto sinteticamente toccherò tre punti la concezione cattolica del principio di sussidiarietà
L'ambiguità del concetto di sussidiarietà nel processo di costruzione europea e e la strada per restituire al termine del suo significato
Primo punto il concetto il principio di sussidiarietà viene formulato per la prima volta dalla dottrina sociale della Chiesa
In un momento in cui si profila la minaccia dello stato totalitario sia nella versione socia al comunista che in quella nazi-fascista è Pio un decimo che nel enciclica ut quadretti esimo anno del mille novecentotrentuno esplicita il principio in questi termini
Non è lecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze dell'industria propria per affidarlo alla comunità
Ed è ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare
Ciò è insieme un grave danno uno sconvolgimento del retto ordine della società
Perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa e di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale non già distruggere e distruggerle e assorbirle
Questo concetto sarà riaffermato con chiarezza da Giovanni Paolo secondo nella enciclica
Centesimo usando uso del mille novecento novantuno che ha questo nome perché viene pubblicata un secolo di distanza da lei in ciclica Rerum Novarum di leone tredicesimo
Che il documento papale in cui si possono rintracciare quei garante quelle che potremmo definire le fonti prossime del principio di sussidiarietà
Le fonti remote del principio però sono antiche e risalgono alla concezione aristotelica e poi tomistica della politica
Secondo cui lo Stato non ha una valore ne assoluto nei primario il suo ruolo è quello di un aiuto alle forme sociali
Perché realizzino la loro finalità
Il potere di un governante infatti secondo le parole di San Tommaso d'Aquino consiste nell'assicurare nell'accrescere nel conservare la perfezione degli enti che esso governa
Questa concezione dei rapporti fra stato e comunità naturali
Prima di essere proposta dai papi del Novecento aveva costituito una nota caratteristica della società Medioevale poi diamo sino a regime
è questo il federalismo medievale che che molto bene ha illustrato il professore il Polito cioè almeno fino allo scoppio della rivoluzione francese l'Europa cristiana può essere definita come una società partecipativa
Formata da un ordito di individui famiglie corpi intermedi ciascuno dei quali è caratterizzato da libertà diritti privilegi DiVersi
Ma inserito nel quadro di una concessione del mondo unitaria fondata sulla riconoscimento di un oggettivo bene comune
Nella moderna società secolarizzata che ha dissolto questa trama organica di comunità che per così dire media nuovi rapporti tra l'individuo e e lo Stato
Il principio di sussidiarietà si è trasformato in un criterio utilitari o di ripartizione dei poteri e delle competenze spesso in conflitto tra di loro
Si suole distinguere ad esempio tra una sussidiarietà verticale Ehud una orizzontale la prima che divide i poteri secondo la scala dei livelli territoriali
E la seconda che invece distingue sulla stessa scala di livello i poteri pubblici da quelli esercitati dalla società civile e dai cittadini
Affermando l'autonomia di questi ultimi e l'intervento sussidiario e solidale dei primi e il principio di sussidiarietà orizzontale è stato introdotto nella Costituzione italiana a seguito della riforma del due mila e uno dall'articolo
Centodiciotto
Che
Per il quale il vero protagonista dell'azione amministrativa dovrebbe essere il il cittadino
Però la maggior parte degli sforzi dottrinali e giurisprudenziali piuttosto che sulla sussidiarietà orizzontale
Si sono concentrati su quella verticale e cioè sui conflitti di attribuzione di illegittimità costituzionale
Sollevati dalle regioni e dallo Stato con con il rischio con la conseguenza di misconoscere di fatto la sussidiarietà orizzontale
Poi viene fatto nel seconda distinzione tra una sussidiarietà negativa
E una positiva la prima che consiste nel limitare il diritto di intervento dello Stato una sorta di dovere di non ingerenza e la seconda che invece autorizza l'intervento dell'autorità superiore
Per aiutare quella inferiore a svilupparsi ma non mi soffermo
Ricordo che e questo è il secondo punto che il principio di sussidiarietà fa la sua prima apparizione nell'Atto unico europeo e poi viene esplicitamente enunciato dal Trattato di Maastricht
Che gli attribuisce il rango di una norma
Positiva
Con una formulazione
Molto ambigua quello del dell'articolo tre big del trattato perché sì da una parte sembra limitare l'intervento dell'Unione a quelle azioni che non possono essere realizzate dagli Stati membri
Di fatto giustifica questo intervento cioè l'intervento dell'Unione quando
Può essere realizzato meglio dalla stessa Unione attribuendo in tal modo all'Unione non agli Stati la decisione ultima della sua realizzazione
E di fatto dopo Maastricht ha prevalso un dovere di ingerenza verticale
E il principio di sussidiarietà è stato inteso come una sorta di canone non è scritto
Per allargare progressivamente il così detto a chi comunque comunitario rendendo in un certo senso è irrevocabile il trasferimento delle competenze degli Stati
All'unione europea
Le ambiguità del Trattato di Maastricht non sono state risolte né della Convenzione europea né dal Trattato di Lisbona del due mila e nove malgrado questo attribuisca ai Parlamenti nazionali e al Comitato delle
Doni la possibilità di adire la Corte di giustizia dell'Unione europea dopo l'approvazione dell'atto legislativo ma la tendenza centralista aziende sviluppata grazie a una interpretazione evolutiva della corte di giustizia che ha ampliato nell'ambito delle competenze previste con il ricorso sempre più frequente all'articolo trecentocinquantadue che attribuisce al consiglio il potere di adottare all'unanimità su proposta della commissione le disposizioni del caso quando una un'azione si renda necessaria per raggiungere uno degli scopi della comunità e tutto ruota attorno al problema delle delle competenze
Perché i trattati europei definiscono tre categorie di competenze comunitarie le esclusive le le comprò uncorrect Thiele complementari ma il settore che rende più problematica l'applicazione del principio di sussidiarietà e quello delle competenze concorrenti me regolato dal trattato del funzionamento dell'unione europea che dovrebbe delimitarne e precisarne Lindl in Indirizzo nel titolo uno articolo due
Comma due del di questo trattato leggiamo che quando i trattati attribuiscono una all'Unione una competenza concorrente con quella degli Stati membri in un determinato settore
L'unione e gli Stati membri possono legiferare adottare atti giuridicamente vincolanti in tali settori gli stati membri esercitano la loro competenza nella misura in cui l'Unione non ha esercitato la propria
Cioè significa che laddove la unione decide di agire ogni competenza in funzione degli Stati nazionali viene a cessare trasferendo così il luogo delle decisioni dagli Stati membri all'Unione
A decidere se un'azione può essere meglio conseguita a livello nazionale o a livello di Unione
A deciderlo sono le istituzioni dell'unione stessa ciò significa che mentre il principio di sussidiarietà prescrive di trasferire dal basso verso l'alto
Solo quei compiti che non possono essere svolti adeguatamente a livello di Stati membri l'Unione europea invece
Si rivela come il centro che detiene e distribuisce il potere con un lettura che potremmo definire discendente non ascendente della sussidiarietà
E qui vengo al terzo e ultimo punto e e il cui
Che mi sembra
Debba partire da questo la discussione è destinata a finire in un vicolo cieco se la sussidiarietà viene ridotta a una visione meramente amministrativa relativa a una migliore ripartizione delle competenze
Dunque sul piano teorico o concettuale bisognerebbe innanzitutto recuperare a mio parere il significato classico della sussidiarietà
Secondo cui
Il principio non va inteso nella prospettiva di assorbirle per espropriare le di cui ruoli che esse hanno difficoltà ad adempiere
Però il principio di sussidiarietà nella sua formulazione classica
E presuppone l'esistenza di una società organica che attribuisce ampio spazio i corpi intermedi della società famiglie collettività di carattere territoriale religioso civile eccetera
Ma qui sorge il problema
Come restituire autonomia sociale alle società intermedie in una società come quella moderna che caratterizzata dalla distruzione di quelle stesse comunità e istituzioni che formano il tessuto delle relazioni sociali e umane
Cioè il principio di sussidiarietà nella sua formulazione Cattolica nasce per combattere il totalitarismo moderno mai proprio il totalitarismo che e ne rende difficile Luppi l'applicazione distruggendo
Quelle istituzioni e corpi intermedi della società che rendono possibile è l'esplicazione lo sviluppo del principio
Ad esempio la famiglia costituisce un'istituzione della società che in Italia giuridicamente riconosciuta una giurista come Paolo Cavana ricorda come la Costituzione italiana riconosce e tutela e la famiglia definendola una società naturale cosa che non è scontata perché lo Statuto Albertino che per oltre un secolo aveva rappresentato la costituzione del Regno d'Italia l'aveva sempre in ora ignorata la famiglia che nello Stato liberale era relegata al Codice civile
Però negli ultimi cinquant'anni la famiglia ha perso il suo ruolo nella società e in seguito a una serie di profondi mutamenti nelle leggi nei costumi dunque come restituire alla famiglia
La sua funzione nella vita sociale quando è stata messa in condizioni di svolgere questa funzione con grande difficoltà
Ebbene va ricordato che la famiglia come e lo Stato è una istituzione radicata nella natura dell'uomo e il sussidiarietà è una concezione filosofica e politica che presuppone
A livello di principio
L'esistenza di una legge naturale su cui la società si fonda
Le società naturali dalla famiglia lo Stato sono i fatti su società sussidiarie per l'uomo
In quanto lo aiutano a conseguire il fine iscritto nella sua natura dunque la legge naturale costituisce il fondamento irrinunciabile
E direi metafisico del principio di sussidiarietà il principio di sussidiarietà e concludo
A una senso solo all'interno di questa corridore cornice che solo in questo senso può costituire il cardine di un autentico federalismo cattolico
Se tu spegni su
Grazie prima di tutto al a chi si ospitarle presidente Fontana e al professore Ocone che mi ha dato l'opportunità di partecipare a questa riflessione
Io appunto presento in sintesi chiaramente poi gli atti faremo maggiori approfondimenti qualche spunto di riflessione su una figura che prima è stata richiamata così si parla tanto di Sturzo però Sturzo secondo me è passato un po'di moda poi tutto sommato
Era molto di moda all'inizio degli anni novanta temi elettorali sulle legge elettorale vi è anche un po'sul tema il regionalismo poi se ne è persa diciamo un po'traccia da un punto di vista storiografico e invece appunto in questa sede ci sono tanti riferimenti alla cultura cattolica anche prima il professore Paolino ne ha fatto una una sintesi e
Io darò appunto un po'di da storica diciamo qualche
Qualche passaggio diciamo nel lungo nella lunga attività
Politica e intellettuale di di di Luigi Sturzo secondo me non è banale ricordare sempre che la sua attività politica per intero sia stata fortemente influenzate anche forse condizionata dal dal fatto che egli fosse nato in Sicilia
Nel senso che secondo me la sua parabola del del pensiero autonomista chi nasceva con le rivendicazioni delle autonomie comunali e arriva poi dopo un complesso
Cinquantennio ad un regionalismo che ai confini con il federalismo e forse appunto il regionalismo di Sturzo sarebbe un po'
La risposta a quello che diceva il professore già Ciuffoletti prima cioè di fare le cose senza senza parlare di federalismo somma
Quindi rappresenta secondo me questa sua parabole questo suo contributo una risposta istituzionale
Che Sturzo intendeva dare a cosa alla col sempre viva componente centrifuga presente nella cultura politica siciliana
Ed infatti partendo appunto dall'Osservatorio siciliano era era convinto diciamo che l'unità nazionale era una un dato acquisito ed era un valore
A differenza come dire di di tutta l'establishment della destra storica soprattutto che aveva visto punto nel cattolicesimo
Una forza antisistema prescindere io ho la sensazione che Sturzo invece come già poi da alcuni suoi scritti degli già della fine dell'Ottocento inizi del Novecento Luís afferma cose molto precise e cioè il fatto che per esempio
Sostiene che il principio di nazionalità e di unità della patria sono insieme alla monarchia la Costituzione alla rappresentanza politica sono le istituzioni fondamentali dello Stato in Italia quindi lo Stato è un valore ecco è un un principio dal quale partire per costruire diciamo così una realtà plurima che valorizzi lì le specificità territoriali tutto il passaggio come noto fino alla fondazione fondazione del Partito Popolare Italiano condizionato dalla dalla suo ruolo prima di tutto di essere un sacerdote
E sul fatto dal fatto che diciamo solo timidamente in seguito alla Rerum Novarum di cui pure prima si faceva riferimento consente ad alcuni cattolici Illy le prime forme di impegno
Nella nella vita nella vita sociale più che politica chiaramente
Mi e appunto Sturzo si impegna fortemente
In Sicilia
Ricoprendo lungo il ruolo di prosindaco
Di Caltagirone e in un discorso e e anche nell'associazione di comuni italiani in un discorso che tenne a Caltanissetta nel mille novecentodue proprio in occasione poi di un convegno dei consiglieri cattolici
Siciliani da un fondamento alla sua base del pensiero autonomista che era l'anti statalismo che non non deve sembrare diciamo una contraddizione con quanto diceva prima dicevo prima cioè lui era convinto del principio nazionale e non della della statualità come sovranità assoluta in quel discorso di Caltanissetta il sacerdote tracciava con una un preciso programma municipale dei cattolici rivendicando
Un'ampia autonomia per i Comuni
Tali appunto da liberarli dall'opprimente centralismo di Stato dai suoi ceppi legali burocratici politici che mi violano i diritti ne paralizzano e sorbetto nulla vieta tuttavia continuava più avanti l'autonomia municipale che invocava doveva essere tale da non disgregata e cito la compagine nazionale che è costituita dalla cooperazione di tutti i Comuni al fine degli interessi collettivi generali
Insomma la sostanza era di perseguire a una unità ma non una uniformità in una cornice di Sussi de sussidiarietà
Se mi è concesso questo termine generico diciamo
Dopo la la relazione del professore che mi ha preceduto quindi in una cornice di sussidiarietà
C'è poi tutta la svolta liberaldemocratica giolittiana che introduce diciamo un interventismo
Di tipo centralistico e forzosamente industrialista quello di Maccanico piana che a Sturzo non piaceva assolutamente Sturzo come noto sarà un anti giolittiano
E soprattutto vedeva diciamo la la l'interventismo di tipo nicchiano comuni posizione dall'alto che non rispettava le tradizioni
Socio economiche
Del Mezzogiorno fondamentalmente un tentativo diciamo di intrusione che riteneva assolutamente inopportuno per sanare quel divario tra il nord e il sud che chiaramente lui stesso vedeva i denunciava velocemente arrivo alla al primo dopoguerra che è il momento in cui Sturzo si impegna in maniera Diretta nella vita politica italiana grazie appunto alla fondazione del Partito popolare
Premesso attimo piccolissima Sturzo era stato un interventista e alcuni temi erano in qualche modo vicine all'interventismo democratico infatti nel discorso del mille novecentodiciotto che aveva sui problemi del dopoguerra che aveva tenuto
A Milano Luís aveva parlato del fatto che la guerra avrebbe portato a una nuova era di popoli come quella della Rivoluzione francese e quindi questa nuova era avrebbe portato ad una nuova concezione statale dove appunto il centralismo sarebbe stato del tutto obsoleto
E e per di più appunto la guerra aveva prodotto una mobilitazione lui utilizza questa espressione una mobilitazione agrarie civile perché è chiaro che il suo occhio anche molto sempre a mezzogiorno
E e quindi la guerra grazie alla guerra appunto chi aveva combattuto e in generale si era impegnato non poteva più tollerare appunto di essere governato attraverso formule centralizzati Richie e livellati e rivelatrici
Siamo quindi al da praticamente al all'Appello ai liberi farei a liberi ai liberi e ai forti dove al punto sei Sturzo indicava tra gli obiettivi
Del del partito cattolico che appunto si andava va a formare quello di realizzare e cito il punto sei di Bertani d'autonomia degli enti pubblici locali riconoscimento delle funzioni proprie del Comune della Provincia e della Regione in relazione alle tradizioni della nazione alla
Gestita dello sviluppo della vita locale riforma della burocrazia e largo decentramento tenuto anche a mezzo della collaborazione degli organismi industriali agricole commerciali del capitale e del lavoro
Quindi la proposta del punto sei rientrava in una più complessa riformare la rappresentanza politica che chiaramente conoscendo il resto del programma del partito popolare si doveva articolare anche attraverso l'introduzione del sistema elettorale
Proporzionale per l'elezione della Camera dei deputati e attraverso anche un'ampia riforma del Senato che meglio rispecchiasse il dinamismo delle forze rappresentative vitali del Paese
Questa attenzione al Senato appunto come sei dei della della sede deputata diciamo così della rappresentanza politica delle delle realtà locali mi sembra un tema molto importante sempre sotto traccia nel dibattito attuale sulle riforme scrive costituzionali ed istituzionali cioè immaginare una proiezione di una seconda camera che dia voce alle realtà comunali regionali federali eccetera è un passaggio in prospettiva doveroso quando nel secondo dopoguerra Sturzo commentò diciamo il pallino in questo titolo questo il suo il programma del partito popolare disse appunto che la sua proposta
E ancora timida e generica e annunciava diciamo quello che avrebbe poi proposto in un discorso che invece è diventato diciamo così un po'un momento una pietra miliare nel dibattito sul regionalismo un discorso tenuto a Venezia nel ventuno al terzo congresso del Partito popolare italiano li abbiamo una definizione chiara di quella che doveva essere la la Regione e infatti il sacerdote Didier dichiarava che la Regione andava ricollocata nello Stato come ente elettivo rappresentativo autonomo autarchico e amministrativo o legislativo e quindi doveva essere cioè costituita con elezioni la Regione correzioni dirette di primo grado con suffragio universale
E sistema proporzionale doveva avere poteri propri di auto-governo e soprattutto finanzia propria finanza propria facoltà di posizione tributaria e potestà legislativa e regolamentare
Quindi ci troviamo per la prima volta di fronte a tre definizioni chiare e complete anche da un punto di vista giuridico istituzionale che sfogavano qualsiasi dubbio sulla dimensioni non matti innovativa auspicata dal sacerdote
Mia per l'ente Regione ancora una volta però anche nel discorso di Venezia voleva sempre rassicurare diciamo così chi pensava e vedeva negli né i cattolici impegnati in politica una forza antisistema
Infatti Sturzo invocava una totale re impostazioni dai dei rapporti centro-periferia
Che però in un'ottica sempre di unità Kobe comunità convergente e mai divergente dallo Stato quindi regioni è stato pur avendo contemporaneamente interessi propri e di interessi comuni non sarebbero stati così enti concorrenti o appunto attività addirittura confliggenti per la difesa della propria sfera di potere
Ma sarebbero entrati in un rapporto virtuoso nel quale le rispettive attività sarebbero intervenute sussidiariamente per realizzare il bene comune
Ed è questa la sostanza della novità del regionalismo sto stiano che vede l'energia le regioni più Rizzato e non come Stati sovrani contrapposti allo Stato centrale in difesa dei propri poteri ma come istituzioni autonome con esso cooperanti
In un rapporto paritario dove nessun ente fosse sovrapposto ho sottoposto all'altro
Siamo al ventuno quindi vado molto velocemente richiamando il fatto che di lì a breve Sturzo sarà invitato dallo stesso Bini di Benedetto quindicesimo ad allontanarsi per un po'dall'Italia perché era troppo di ingombro diciamo né all'interno del panorama del cattolicesimo politico Benedetto quindicesimo era molto più conciliante col fascismo come è noto e insomma fu così che nell'ottobre del ventiquattro Sturzo partiti
E però il suo esilio è un esilio diciamo un po'diverso da molti altri esiliati politici italiani che si concentrarono in Francia Luís andò prima a Londra dove rimase in fino al mille novecentoquaranta
E poi si trasferì a New York a New York fino a quarantasei quindi fu un periodo molto lungo chi però lo avvicinò alla cultura politico istituzionale del mondo anglosassone
E al modello di Stato liberaldemocratico di diritto che si esprimeva e dal quale egli sempre più si sentirà di aderire fino al suo ritorno in Italia
Anche qui ritorno dopo il referendum istituzionale
E con l'assemblea costituente già al lavoro perché era un personaggio ancora una volta scomodo anche nella democrazia
Nell'ambito della ricostituita Democrazia cristiana e peli infatti Luís partecipò fino alla morte soltanto attraverso la stampa all'attività politica e culturale del mondo cattolico
Appena ritorno appena ritornato abbiamo mostrato grande soddisfazione per l'autonomia speciale già concessa alla Sicilia poche altre regioni
E detto la scelta diciamo così dell'autonomia speciali faceva lo lasciava sperare che nell'economia complessiva dell'organizzazione dello Stato che si andava configurando si sarebbe affermato un giornalista una regionalismo forte
In effetti la proposta fatta dal democristiano Gaspare Ambrosini che viva prima veniva richiamato è che era frutto anche di una costante collaborazione che il deputato aveva tenuto in un fitto carteggio con con Sturzo ampi andava in questa direzione come è noto la famosa relazione che Ambrosini aveva tenuto in sottocommissione costituì la premessa dello schema di progetto elaborato dal Comitato di redazione per l'autonomia regionale
In base alla quale appunto per la regione era prevista la potestà legislativa primaria la finanza coordinata con lo Stato la soppressione della provincia come ente autarchico
E la rappresentanza organica della Regione all'interno del Senato lo schema rimase per lo più invariato nel passaggio nella Commissione però invece di uscì fuori stravolto dall'assemblea costituente una piccola aggiunta a quello che diceva il professor Paolino prima la la questione regionale fu discussa in assemblea frena plenaria tra il ventisette maggio il ventidue luglio del quarantasette ed è un arco cronologico
Molto importante perché era assistiamo infatti in quel periodo alla fine del tripartito adesso non ricordo il discorso di Togliatti che citava prima il professore ma credo che sia di marzo
E quindi lei i partiti
Come dire della sinistra e classe già erano fuori dal governo siamo invece alla nascita del centrismo dite degasperiana tutto questo ebbe un'immediata ripercussione sulle scelte dell'Assemblea anche in tema di autonomia e di regionalismo
Ed infatti il PC consapevole che difficilmente sarebbe potuto rientrare a breve nel governo decise di puntare sull'appoggio al regionalismo
Calcolando che in un assetto decentrato sarebbe stato assai più probabile bilanciare una sconfitta elettorale politica nazionale
Con una più possibile vittoria locale soprattutto in quelle regioni dove il radicamento del partito era già forte cioè del la appunto il Partito Comunista elabora prima secondo me questa questa tiri e socialisti rimangono coerentemente invece antiregionalisti e arriva si arriva alla trattativa diciamo così ai tanti compromessi che diedero vita
Al Titolo quinto della della Costituzione
Che era appunto fortemente depotenziata rispetto allo schema di Ambrosini e infatti dalla potestà legislativa primaria si passò alla a quella concorrente nei limiti dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato
E in materie specifiche in enunciate in Costituzione cerco di di andare oltre all'indomani dell'approvazione della costituzione dell'entrata in vigore Sturzo quasi ottantenne sette del bisogno di scrivere un saggio specifico dedicato appunto alla Regione nella nazione
E in tale scritto dopo aver più ripercorso l'intero suo impegno se sulla questione passo all'Attica la critica del testo costituzionale relativo alle sedici Regioni a Statuto ordinario le quali appunto a suo avviso una volta che fossero state attuate avrebbero avuto ben poco da mettere nei loro statuti che potrebbero chiamarsi senz'altro regolamenti scrive lui
La sua critica era chiaramente rivolte massima parte al già citato articolo centodiciassette che come ritorniamo come ricordiamo prima della riforma del titolo quinto del due mila uno imponeva di forti limiti all'attività legislativa delle Regioni
Ordinarie infatti Sturzo sottolineava che mentre le regioni a statuto speciale arrivano capacità legislativa primaria
In settori strategici come l'industria il commercio l'istruzione il credito e risparmio le alte potevano le altre potevano legiferare in un numero assai scarso di materia ma soprattutto poco caratterizzanti
Da un punto di vista di politico e ed economico
Vorrei conclude per lasciare spazio anche a a chi mi segue forse Lido un assist dicendo che
Ancora negli scritti che seguirono alla Regione nella nazione
Sturzo sempre più come dire spingeva almeno per l'attuazione delle delle regioni a statuto ordinario che come sappiamo entreranno poi in vigore nel settanta e quindi ben oltre la sua morte che del cinquantanove
E comunque appunto in nel biennio commissi Twente nel negli anni successivi sino alla sua morte
Il timore dominante di Sturzo rivelatosi poi i con il senno di poi fondato era che la tendenza statalista fortemente rappresentata già in assemblea
Dalla sinistra socio al comunista dalla destra liberale e conservatrice da una consistente parte della DC
Avrebbe nuovamente prevalso nell'impianto costituzionale non solo in quello pertanto l'intero discorso sul regionalismo di disturbino il sul regionalismo che Sturzo condusse nel secondo dopoguerra
Va inserito in una più ampia e complessiva cornice che vide il sacerdote fortemente impegnato sui temi dell'anti statalismo
Dell'anti partitocrazia della lotta contro il proliferare degli enti pubblici tutti i temi insomma che indussero Einaudi a scrivere che Sturzo difendeva gli occhi
Cito Inaudi difendeva le opinioni anti stataliste anti dirigistiche dati socialisti che non tanto per il danno economico che essi avrebbero cagionato ma soprattutto perché corrompono la società politica a Service cono gli uomini conducono alla tirannia del ed alla immoralità e pertanto continua venuti Einaudi
Sturzo non voleva la lite il liberismo che cosa piccola
Voleva il liberalismo nell'ampio senso tradizionale suo proprio
Grazie
Grazie grazie al proprio dal presidente Fontana per questa per l'organizzazione di questa bellissima sede dibattito grazie al professor propone che sia pure in questo momento assente
Quando si parla della rapporto di Einaudi col federalismo in genere su questo grava un equivoco
Che è quello di Einaudi come una sorta di profeta dell'europeismo di una di un europeismo visto in maniera generica come
Spostamento dei Poteri verso l'alto
Come e anche con un po'come ideologia
Einaudi come padane tra virgolette poi del
Di di di quelli che vanno a come ispiratore di quelli vanno scrive il Manifesto di Ventotene con tutti con tutta poi l'interpretazione un po'ideologica che di quel manifesto e dell'attività del Movimento federalista europeo successivo si è si è data la realtà
Storicamente concettualmente ed rapporto diranno di Kohl con il federalismo è molto diversa in a si può condensare in tre punti in primo luogo
Einaudi
Fa una critica radicale è serrata del concetto di sovranità di quello che lui chiama il blocco ma il mito della sovranità in quanto tale a sovranità intesa come sovranità assoluta e lo fa punto due in nome di una concezione del liberalismo che è fortemente irrogata di un'idea etica
Quella secondo cui un ordine ordinamenti civili istituzionale di libertà sono benefici
Per il carattere degli individui e per la società
Laddove invece la concentrazione del potere deresponsabilizza le persone e quindi non consente la elevazione come lo ha chiamato il perfezionamento della elevazione della persona umana
è un un liberalismo scettico come lo chiamo Ernesto Rossi appunto il suo allievo giacobino e lui De Rossi non lo diceva con con approvazione
Questo aggettivo un un liberalismo che non ha mai il razionalismo illuministico intellettuali istigò francese che si pone Alia all'antitesi con l'utilitarismo
E in questo quadro che ne dobbiamo vedere il rifiuto della sovranità divina o di e punto tre questo rifiuto della sovranità assoluta questa idea che la libertà
Ne l'elevazione la persona umana si possono tenere solo
Con dei poteri che sono fortemente limitano atti si traduce anche nel fatto che il legame istituzionale tra i popoli si può concepire solo se questi popoli sono uniti da una comune concezione della libertà la comuni principi
Insomma Einaudi prefigura e questo già prima della fine la prima guerra mondiale un'idea di Occidente unito dai principi da principi di libertà e di e di diritti e in quanto tale
Avente la possibilità di rafforzare i propri legami istituzionali senza che questo si traduca in un potere oppressivo
Se vogliamo sintetizzare
L'andamento un po'sismografi Cordell interessa di Einaudi per il tema del federalismo possiamo sintetizzare in tre Fassi la prima embrionale
E alla fine dell'Ottocento che viene alla luce solo con una sua con un suo articolo pubblicato sulla stampa e mille ottocentonovantasette che intitolato gli Stati Uniti d'Europa in cui Rinaldi fondamentalmente veicola un'idea di evoluzionistica dell'ordine internazionale
Secondo cui la diffusione del mercato e la semplificazione del sistema delle potenze porteranno sempre più a una interdipendenza tra gli Stati
Si giungerà dice Rinaldi a poco a poco a un punto in cui la maggioranza potrà imporsi alla minoranza e questa ne accetterà i deliberati senza ricorrere all'ultima ratio della guerra in tal modo avvengono elegante durevoli creazioni storiche non secondo i piani prestabiliti i pensatori
Ma per l'attrito fecondo delle opposte forse qui c'è già in embrione EUR concetto che poi ventiquattro li sintetizza come la bellezza della lotta sia all'interno le società sia tra gli stati e una dialettica sempre più prego che si va indirizzando all'interno di principi comuni e in cui la libertà economica naturalmente ricopre una importanza fondamentale quindi ottimistica che ovviamente il corso gli avvenimenti che poi portava al grande alla Grande Guerra smentisce e Inaudi e interventista e interventista in nome della difesa di principi di civiltà il nome dell'intesa come legge la guerra con una contrapposizione tra le società liberali e quelli autoritari e in questo senso vede l'intervento degli Stati Uniti
Come coerente con questa contrapposizione e il suo interesse che già esisteva per il federalismo americano per il modello costituzionale americano si rafforza durante la guerra
è c'è l'idea che gli Stati Uniti partecipa alla guerra per una causa di principio per una causa etica dice in un dico dell'agosto due mila centodiciotto che già fa parte delle famose lettere di Junior So
Gli americani sanno di combattere per se stessi insieme per noi e anche per il nemico combattono per sé poiché l'esperienza insegna come i sogni di dominio universale non vi sia fatalmente alcun limite
Combattono oggi la guerra per la libertà dell'Europa per non essere costretti a combattere fra cinquant'anni una guerra assai più due fiera contro la potenza che in Europa senza il loro intervento avrebbe forse ora conquistato l'egemonia
E però già
Sul finire della guerra già prima definire la guerra Inaudi comincia a criticare l'impostazione Gussoni Anna
Dell'internazionalismo democratico e della Società delle Nazioni e la sua riflessione sul federalismo nelle lettere di Giuni Russo e in altri articoli comparsi sulla riforma sociale tra il diciotto e diciannove
E fondamentalmente impostata su imperniata su questo punto che la sovranità nazionale se la si conserva il integra non consente un reale superamento delle cause di di guerra e di conflitto tra gli stati bisogna approdare quello che lui chiama
Un
Superstato nella interno superstato fornito di una sovranità Diretta sui cittadini dei vari Stati
Che deve essere la negazione appunto della sovranità assoluta
E e che
Secondo punto non si può esplicare io a criteri puramente pratici utilitari ma deve ispirarsi a una consonanza di principi deve unire stati governati da regimi liberal-democratici ed essi affini da una medesima concezione della dignità e della
Libertà umana nella riforma sociale nel nel diciotto scrive
Un'Europa federale non si può concepire costituita se non da e fra popoli i quali vi siano spinti da comunanza di interessi di affetti di tradizioni di volontà di scopi da conseguire
E nelle lettere di Giuni Russo in questi altri scritti e diciotto diciannove in Audi chiarisce che questo trasferimento la sovranità questo super Stato di cui gli parla
Non può essere uno Stato dove dotato di una sovranità assoluta
Se la sovranità deve essere combattuta a livello nazionale non può essere riproposta pari pari a livello sovranazionale deve essere un un superstato che in realtà innanzitutto rappresentativo dotato di organi elettivi in secondo luogo
Che deve aveva potere soltanto sulla sulle dogane
Sulla moneta
E
Per quanto riguarda la difesa per quanto riguarda la forza militare quindi economia ma soprattutto libertà di commercio
In Terna
Ai agli Stati aderenti e difesa comune per evitare che ci siano guerre tra gli Stati aderenti naturalmente questo significa che questa è la trasposizione dell'ordine liberale con lui come lui lo lo intende una trasposizione
Che rappresenta la
Versione istituzionale della Società libera della bellezza della lotta della di quella società fondata su competizione e cooperazione responsabilità
A cui egli pensa
Naturalmente poi quello che succede nel ventennio successivo devia un po'l'interesse DNA o di
La rivoluzione bolscevica che pure lo spinge a riflettere su questo tema della
Dell'internazionalismo federalismo è un motivo di più per per dire i popoli liberi si devono feriale tra di loro perché dall'altra parte compare un nemico una minaccia molto maggiore poi il fascismo in Italia
Tutto quello che
Ben sappiamo però negli anni Trenta le idee federali Senna oggi vedo una consonanza soprattutto nel mondo anglosassone il che lo motiva ulteriormente sulla fondatezza di questi suoi ragionamenti si pensi a Autori come Lionel Robbins che scrive nel trentasette Economic planning and International Board
Clarenza strike che scrive un libro di grande successo l'Unione ha Union Now nel mille novecentoventotto e poi la fondazione dell'associazione federali un mi hanno sempre nel mille novecentotrentotto tutto questo
Va nella direzione non solo del federalismo liberale che aveva evocato
Già nel diciotto diciannove Inaudi ma anche dell'idea questo federalismo non si potesse o si dovesse limitare solo all'Europa come continente ma fosse un federalismo che unisse da un lato all'altra dell'Atlantico i Paesi liberaldemocratici appunto
Uniti dagli stessi principi è questo il punto non a caso proprio il libro di Sky tg invocava un'unione dei paesi atlantici diciamo così e che poi si traduce anche il politicamente nella nella Carta Atlantica Milano centoquarantuno è un po'l'embrione di quello che sarà l'Atlantis
Quindi e così che bisogna vedere il federalismo Rinaldi tra traduzione del suo liberalismo idea di un Occidente che ha unito dagli stessi principi e negazione di una sovranità assoluta sia a livello inferiore nazionale sia quello sovranazionale
Nel quaranta treni quarantaquattro è poi naturalmente
E Inaudi e e lusingato e onorato del fatto che il suo allievo Rossi con Spinelli e con corpo ne abbiamo prese ispirazione dalla sua riflessione di di Giuni Russo del diciotto diciannove che quella loro manifesto roba Issa NATO nella confino
Nell'opposizione antifascista sia il frutto anche delle sue riflessioni però non è che e Inaudi si uniforma completamente negli anni successivi alla lettura di Spinelli e di russi non è che non li contesta neanche apertamente ma fa capire che la sua per la sua prospettive è leggermente diverso
A parte gli opuscoli che lui pubblica nel quarantatré nel quarantaquattro per una federazione economiche europee problemi economici la federazione l'importante sono gli articoli prescriverà quarantaquattro quarantacinque in cui come aveva criticato la Società delle Nazioni così critica l'idea di un nuovo internazionalismo che poi si attuerà nell'ONU e lo critica
In nome non a caso di un'idea
Di federalismo limitato che deve essere fondato sul potere limitato non centralizzato
E loro e lo critica in nome dell'idea del diritto all'intervento negli affari interni degli altri paesi scrive un un articolo molto importante e quarantacinque
Proprio sul sul diritto sul diritto di intervento negli affari interni
In cui ritiene in cui argomenta il fatto che sessi sì siamo
Fautori di dei principi dobbiamo estese fondiamo una lega fondata sugli stessi principi una lega federale allora ci deve essere il diritto all'intervento anche negli affari interni dei delle singole nazioni e questo rafforza la sua idea che appunto serialismo non è una questione puramente pratiche situazionale ma una questione soprattutto di principi una questione di principi etico politici
E poi quando negli ultimi anni e qui concludo
Emerge la contrapposizione la guerra fredda Einaudi con molto realismo
Concilia
La sua prospettiva ideale federalista che continua a mantenere ferma criticando anche alcuni aspetti
Delle istituzioni comunitarie europee come stavano embrione al mente emergente o dal piano Schuman alla fondazione della cieca al progetto della della cede ci sono alcuni suoi libri
Scritti che del cinquanta del cinquantuno due se scritti che prevengono pubblica del cinquantasei nello scrittoio del presidente dopo che termina la sua carica di Presidente della Repubblica e in cui inauditi dice
Il federalismo sostanzialmente è un'altra cosa ma noi dobbiamo andare verso quella strada
Tenendoci all'interno di una confluenza tra tra i popoli che hanno adottato istituzioni libere e quindi molto realisticamente Inaudi vede
Come un necessario passaggio verso quello che potreste la realizzazione dell'ideale federalista come luglio intende abnegazione la sovranità poteri limitati
Sempre e comunque all'interno comunque dell'ordinamento dell'alleanza atlantica lo schieramento occidentale e l'unico modo per preservare quei principi che dell'ordinamento federale avrebbero dovuto a suo avviso essere il cardine e l'anima e avrebbero dovuto dare ad essi un senso grazie
Nota grazie a tutti
Convegno sul federalismo diciamo è finito nel pomeriggio si trova la parte dedicata invece al meglio
Dalle ore quindici alle diciassette e niente quindi chi è interessato può da questa parte alle quindici Ciro siamo qui
Buon pomeriggio a tutti
Cominciamo questa seconda sessione con che è specificamente dedicata a Gianfranco Miglio
Ringrazio anche io il presidente Fontana per avere organizzato questa questa iniziativa e e ringrazio anche Corrado Ocone per avermi individuato tra il relatore per me naturalmente un onore essere qui è anche perché sono molto legato alla riflessione di Gianfranco Miglio a cui ho dedicato alcuni lavori nel negli anni scorsi e che in qualche modo no nel mio piccolo circo di continuare ad utilizzare
All'interno del dell'università in cui Gianfranco Miglio svolse
Tutta la sua carriera accademica cioè l'università cattolica del Sacro Cuore in questo intervento che anche un po'l'apertura di una della sessione dedicata specificamente al pensiero
Di Gianfranco Miglio cercherò di focalizzarmi
Su un aspetto che magari anche i lettori dei delle diverse oppure di Miglio spesso o sotto partono e cioè la centralità che l'orizzonte la prospettiva
Federalista
Ricopre a tutta durante tutto l'arco della sua riflessione anche nel periodo in cui
L'opzione politica federalista non è
Politicamente
All'orizzonte e anche nel nel nella fase nella lunga fase in cui dunque esplicitamente la parola federalismo non ricorre non compare nei suoi scritti
Lo stesso migliore in alcuni interventi occhio biografici
Mise in luce la centralità che questa prospettiva aveva non soltanto nella sua
Formazione giovanile ma nell'indirizzare tutti i suoi scritti di tutti i suoi lavori tutte le sue ricerche successive per cui quello che farò sarà semplicemente da un certo punto di vista mettere in luce gli elementi di continuità
Che possiamo ritrovare nelle diverse fasi dell'indagine della ricerca di Gianfranco Miglio al tempo stesso però mettendo
In luce anche le specificità di ciascuna di queste fasi gli elementi di novità che emergono durante
Più di mezzo secolo di di studi per dare una organizzazione molto schematica a questa mia relazione individuo quattro diverse stagioni nella riflessione di di Gianfranco Miglio
In alcune di queste ovviamente l'opzione federaliste emerge più nitidamente in altre rimane sullo sfondo come
Problematica che orienta una serie di studi la prima fase è sicuramente quella della militanza politica
Giovanile a sostegno dell'opzione federalista e poi più limitatamente della dell'attuazione delle regioni è una fase che possiamo collocare con
Per tra il mille novecentoquarantatré e il mille novecentocinquantaquattro la seconda fase invece quella che va dalla metà degli anni Cinquanta fino alla metà delle degli anni Settanta un ventennio in cui Gianfranco Miglio non si occupa più di federalismo ma in cui si dedica lo studio del alla della dello stato della storia della genesi dello Stato moderno ma in particolare anche al processo di unificazione amministrativa
Italiana
Ecco anche questo caso emergono anzi si consolidano alcune convinzioni che nella riflessione giovanile nella militare la fase del giovanile della militanza erano affiorate si erano delineate
La terza fase la possiamo collocare fra il mille novecento settantacinque e il mille novecentonovanta
La fase che possiamo etichettare Anco quanto meno io propongo di etichettare come la fase in cui Miglio sì ritiene che
Stiano emergendo i segnali di una crisi dei degli osti del non solo dello Stato moderno ma più specificamente degli Stati nazionali dei grandi Stati nazionali
Ed è questa la fase in cui con delle intuizione sicuramente
Capaci di guardare molto lontano Miglio si confrontò con una serie di trasformazioni sociali ed economiche che preludono poi alla successiva
Svolta esplicitamente neo federalista degli anni novanta del secolo scorso
Una svolta in cui ci sono sicuramente degli elementi innovativi rispetto alla fase precedente ma in cui al tempo stesso ci sono degli elementi di continuità che vengono
Ridetto in atti in una nuova direzione ovviamente non dirò
Molto di ciascuna di queste fasi ma mi soffermerò su alcuni aspetti che forse sono anche in grado di chiarire quel legame che spesso non è non risulta così evidente fra la riflessione realista di Gianfranco Miglio fra la sua prioria pura della politica e invece la sua vocazione federalista perché sono due aspetti che realtà si alimentano a vicenda
Della prima fase della militanza giovanile non dirò moltissimo in gran parte si risolve nella partecipazione alla attività clandestina di alcuni gruppi della nascente democrazia cristiana ma in particolare all'interno del gruppo
Delle Cisalpino una gruppo che ha una opzione chiaramente federaliste che pensa a un futuro dell'Italia
Addirittura in chiave confederale non dirò molto di questo anche perché la relazione di Galli si concentra la su questo aspetto ma mi mi limiterò a richiamare un passaggio di uno dei pochi articoli di Gianfranco Miglio che escono sul sul Cisalpino ed è un passaggio in cui Miglio indica la soluzione federale per la futura Italia democratica come opzioni in grado di impedire una nuova deriva nazionalista e di una nuova guerra
Qui cito insomma molto rapidamente dice non vogliamo cadere come allora si riferisce alla fase successiva alla prima guerra mondiale
Verso il il rischio di un rabbioso nazionalismo che per la ferrea logica dell'imperialismo Esterne per l'equivoco ed una farsa concordi Interna che diventerebbe presto omertà ci porterebbe ancora una volta alla catastrofe di d'acquisto ci stiamo appena risollevando
Ecco qui induce in maniera molto sintetica ci son non soltanto il sostegno alla una riforma federalista della nuova Italia democratica ma c'è anche un altro aspetto
E cella
In nuce c'è la teoria della guerra polarizzante una degli elementi che rimarrà una costante convinzione di Gianfranco Miglio perché spiega anche l'utilità Cos
Stante nella riflessione di Miglio è che le nazioni quanto meno alcune nazioni siano delle finzioni create da classi politiche che cerca hanno in questo modo di proiettare la conflittualità interna verso dei nemici Esterni
E dice in sostanza dalla fine dell'ottocento fino alla seconda guerra mondiale le classi dirigenti italiane hanno cercato di risolvere i tanti problemi irrisolti
Dell'unificazione proiettando le questi conflitti verso un nemico esterno e lanciandosi in avventure imperialistiche che poi hanno condotto alla catastrofe della seconda guerra mondiale questi elementi che con dunque che che sorreggono
La critica al nazionalismo
Imperialistico della fine dell'Ottocento e naturalmente degli anni Venti e Trenta sono degli elementi che poi ritornano non soltanto nella teoria pura della politica elaborata da Gianfranco Miglio ma anche nel sostegno alla riforma in senso federalista certe ereditare questa di nuovamente questa deriva l'Italia dovrà adottare un assetto federali in grado di riconoscere le specificità dei diversi territori per la fase giovanile si conclude possiamo dire nel mille novecentoquarantasei da un le perché di fatto la democrazia cristiana appoggia una opzione
Regionalista abbandona qualsiasi ipotesi di riforma federalista ma in qualche modo la questa fase la possiamo far terminare qualche anno dopo nel mille novecento cinquantaquattro perché in questi anni
Gianfranco Miglio svolge comunque un'attività di dirigente locale
Democristiano e ritiene che comunque la attuazione delle regioni sia debba essere sostenuta come sappiamo insomma l'istituzione delle Regioni previste dalla Costituzione tarderà molto tempo e nel mille novecentocinquantaquattro di fatto Gianfranco Miglio si allontana dalla Democrazia cristiana da cui uscirà
Ufficialmente nel mille novecento e cinquantanove
E questa fase lascia in eredità però alla stagione successiva la convinzione che l'unificazione e il processo di unificazione si sia basato su delle no non si non abbia sicuramente
Rispettato quelle promesse che il i grandi uomini del Risorgimento avevano prospettato
E nel ventennio successivo per molti versi le ricerche conduce di storia delle istituzioni politiche di storia dell'amministrazione politica dell'amministrazione pubblica che Miglio dirige
Conduce lo portano a consolidare questa convenzione in un alcuni scritti dedicati al processo di unificazione amministrativa arrivano a conclusioni in sostanza che il questo processo di unificazione abbia raggiunto due obiettivi se s'abbia perseguito diciamo due
Direttrici tra loro contraddittorie da una parte si è tentato dice Miglio di raggiungere una omogeneità ponendo a tutti i territori italiani
Lo stesso ordinamento amministrativo disconoscendo le differenze storiche culturali economiche sociali ma dall'altra parte si è realizzato dice Miglio una sorta di cripto
Federalismo basato sullo ruolo di intermediazione del clientelismo e questo conduce contrassegna secondo mille un elemento di rappresenta un elemento di continuità nella storia dell'Italia unitaria che va dalla unificazione fino alla alla alla storia repubblicana nel mille più o meno la metà degli anni settanta inizia una se una terza stagione in cui meglio inizia a confrontarsi con le trasformazioni economiche che stanno attraversando l'Europa e non soltanto l'Italia in particolare in questa fase in questo quindicennio che va dagli anni dalla metà degli anni Settanta fino alla fine degli anni ottanta ci sono
Due elementi significativi che attraggono l'attenzione di Miglio uno innanzitutto
La travolgente trasformazione delle comunicazioni e dei trasporti che di fatto unifica alcuni territori che fanno parte di Stati differenti eh la fase in cui meglio si concentra sulla realtà delle megalopoli che non sono delle metropoli cioè delle grandi città ma sono una serie di piccole e medie
E grandi città tra loro interconnesse da una serie di scambi economici culturali e comunicativi
E adottando questa espressione questo termine da alcuni geografi di quel periodo Miglio inizia a chiedersi ma queste entità che sono soprattutto in Tita economiche potrebbero anche diventare delle entità
Politiche ed è proprio in questa fase dunque abbastanza precocemente da un certo punto di vista che torna a riscoprire l'idea della consociazione
Di Althusser se l'idea che queste megalopoli possono diventare qualcosa di simile alle città Stato medievali benché con un'estensione territoriale
Molto differente
Alla metà degli anni Ottanta è sempre dunque in questa fase che prelude alla vera e propria svolta mio federalista di Miglio
C'è un altro elemento effettivi da un certo punto di vista davvero
Preveggente di di Miglio c'è la convinzione che la trasformazione la rivoluzione informatica la quinta rivoluzione produttiva come la chiama meglio sia destinata a scardinare gran parte delle degli Stati nazionali o del funzionamento tradizionale della politica tradizionale nel senso il funzionamento moderno della politica
Miglio in sostanza dice
Tutte le ideologia che abbiamo conosciuto erano frutto in qualche modo della rivoluzione industriale delle grandi aggregazioni di uomini che hanno prodotto costruito l'ideologia egualitaria la rivoluzione produttiva consente in gran parte una abbandono di queste grandi concentrazioni e consente di di mi che crea crea le condizioni per un modo completamente diverso di produrre ma crea anche delle condizioni molto diverse rispetto a quelle che richiedevano dei rappresentanti politici beh tutto questo dice Miglio
Prima o poi è destinato a scardinare gran parte delle concezioni delle nostre concezioni della politica e soprattutto a scardinare dalle basi il funzionamento dei grandi stati nazionali per queste sono per molti versi le premesse di quella
Di quella svolta esplicitamente neo federalista che prende forma
Negli anni novanta e che si traduce in una serie di Progetti delineati a grandi linee perché Gianfranco Miglio era ben consapevole della complessità che richiede ogni
O o la la realizzazione di qualsiasi riforma per cui si evita sempre di scrivere dei progetti molto dettagliati e si limita ad indicare quelle che dovrebbero essere la la quella che dovrebbe essere la fisionomia futura di un'Italia federale
Costruisce insomma nel corso degli anni novanta elabora propone una serie di di riforme e la cui caratteristica la il cui elemento principale naturalmente quella aggregazione in entità macro regionali delle esistenti RAI regioni all'interno di una struttura federale e con un governo rafforzato e un presidente eletto direttamente
Dagli elettori
Ecco questa
Costruzione questa riflessione
Conclude in qualche modo quel lungo percorso che era iniziato
Nel mille novecentoquarantatré che era iniziato negli ultimi anni della guerra però la la rilegge la al declino all'interno di una visione che riflette sulle trasformazioni radicali della società e dell'economia
Tanto che ad un certo punto ed è questo sicuramente un elemento in qualche modo
Problematico per chi legge meglio tra sono riguarda il e il modo con cui Miglio intravvede
L'avanzare di una nuova età del contratto
Migliori temi in sostanza che le trasformazioni economico-sociali le trasformazioni del sistema internazionale procedevano verso una nuova età del contratto una nuova età in cui in sostanza lo spazio riservato l'obbligazione politica la politica in senso forte
Sempre minore beh Miglio non ebbe modo di sviluppare più di tanto questo aspetto
Da un certo punto di vista il mondo di oggi rispetto a quelli degli anni Novanta sembra andare in una direzione molto riversa con un recupero della sovranità degli stati e un ritorno delle nazioni per cui sarebbe naturalmente interessante
Chiedere a Miglio se effettivamente questo è una elemento che va in controtendenza rispetto le sue previsioni o se invece noi indagando più in profondità le grandi tendenze storiche Miglio attendeva insomma
Formulare tendenze di lungo lunghissimo periodo in realtà non ci sia comunque qualcosa di diverso da da da vedere
Però a quella che io insomma se Gianfranco Miglio fosse qui con noi dis a discutere chiederei sicuramente la domanda che l'indirizzo era lei
è una domanda che lui stesso formulava quei teorici della megalopoli negli anni settanta e cioè quei Geografia avevano sostanzialmente immaginato queste megalopoli come strutture puramente economico sociali prive cioè di un governo politico privo di un elemento politico e richiamando la dicotomia Celebre di Miss fra comunità e società Miglio si chiedeva richiedeva è un po'retoricamente a questi pensatori è sicuramente possibile che queste megalopoli siano soltanto una anche se il FIAT che siano soltanto una società priva di elementi politici ma a questo punto si diceva Miglio bisogna comunque indicare capire dove stia alla jamais arte e cioè dove sta la base della politica b questa in qualche modo la stessa domanda che riflettendo soprattutto sull'ultima stagione di riflessione di Milio anche io gli indirizzerei sono certo che anche per questa domanda come per molte altre
Avrebbe anche oggi una risposta preziosa grazie
Grazie buongiorno a tutti ringrazio anch'io il presidente Lorenzo Fontana per aver organizzato quest'incontro
Che trovo quanto mai opportuno per così stabilire alcuni punti fermi nella non solo nella riflessione Migliara ma anche nella sua vicenda biografica e culturale e politica
Subito dopo l'otto settembre del quarantatré in un paesino di quattro mila anime a una decina di chilometri a sud di Como che si chiama c'ero meno adatte che è un nodo nevralgico nei traffici tra la Brianza il comasco verso il lago di Como appunto piuttosto che verso il Varesotto
Hanno incominciato a radunarsi e a frequentarsi assiduamente un gruppo di iscritti alla DC clandestina
Guidati da un professore da un futuro professore che si chiama Tommaso Zerbi
E che era originario di Cermenate era nato nel mille novecentootto quindi aveva dieci anni più di Gianfranco Miglio e la sorte vorrà che morirà nel due mila e uno nel marzo del due mila uno quando il professor Miglio muore nell'agosto del due mila e uno
Tommaso Zerbi in quel momento
Sei Laure Sir diplomati in ragioneria falde dirigente di una di un credito cooperativo li locale e soprattutto è il discendente questo è il dato rilevante di una famiglia di allevatori molto potente e di conseguenza anche molto ricca di tutta la zona
Il la ditta Zerbi per intenderci è quella che inventa la carne Simmenthal non una portento esatto e avevano mille cinquecento capi di bestiame cinquecento macellazioni all'anno in quel momento quindi voglio dire una famiglia molto potente
E si trovano a casa Zerbino sempre ben imbandita
Miglio
Ho raccolto delle testimonianze dalle sorelle di Zerbi piuttosto che da un allevatore mi ha detto che spesso arrivava con le Ferrovie Nord a Lomazzo si faceva tre chilometri a piedi per arrivare perché eravamo appunto subito dopo l'otto settembre del quarantatré e quindi in un momento Miglio poi avrebbe in un'intervista ironizzato dicendo se le forze di sicurezza Repubblica sociale fossero state stappate sarebbero venuti da noi a prenderci mentre tagliavamo salame bevevamo il vino rosso a casa Zerbi però poco questo è il è il clima che si trovano appunto Zerbi con il giovanissimo Gianfranco Miglio perché siamo nel quarantatré lui è nato nel mille novecentodiciotto quindi a venticinque anni si è appena laureato si è laureato nel quaranta quindi tre anni prima
Si trovano i fratelli Gini che sarebbero stati in futuro due militanti di base della DC comasca Martinelli che sarebbe stato deputato sottosegretario della mal vestiti dopo l'esperienza del come ministro della Repubblica dell'Ossola
Rientra come ho e frequenta questo gruppo e
Vedo se dimentico qualcuno assi e l'editoria future di Carlo Marzorati futuro editore milanese molto famoso molto noto a sono tutti democristiani aderiscono tutti alla DC clandestina e incominciano a a incontrarsi di qui la definizione che Miglio da in diversi nelle considerazioni rettore retrospettive piuttosto che nel dialogo con Barbera dice il movimento Esterno movimento interno alla DC eccetera è perché era un movimento clandestino e almeno fino alla fine del quarantaquattro
Somma si trovano incominciano a fare le loro riflessioni sono tutti dei ferventi ammiratori del modello federale svizzero anche perché taluni di loro hanno fatto l'esilio da hanno passato qualche anno durante la seconda guerra mondiale in Svizzera per cui la loro idea è finirà la guerra cadrà al fascismo fonderemo la Repubblica faremo una Repubblica federale su base cantonale punto
Questo è il loro è il Progetto che in queste riunioni clandestine mettono un insieme
Questi giovani
Tommaso Zerbi c'è da dire che subito dopo si iscrive alla Bocconi si laurea
Diventa allievo di Gino Zappa e Tommaso Zerbi è il formalizzato ore teorico della partita doppia quindi non proprio accademicamente uno sprovveduto
La partita doppia vero la inventano i mercanti milanesi del trecento faceva dire però alla formalizzazione moderna della partita doppia è in un libro Zappa Zerbi Gino Zappa il suo maestro Tommaso Zerbi
L'allievo che poi diventerà il primo professore di ragioneria ed è generale applicata nell'università italiana in Bocconi
Solo dopo la parentesi parlamentare perché sarà una membro dell'Assemblea costituente a lui si deve l'articolo quarantasette della Costituzione repubblicana quello sul credito popolare eccetera eccetera e anche lo zampino dell'articolo uno la Repubblica fondata sul lavoro e appunto a a Zerbi Zerbi a una parente si fa il sottosegretario alle Finanze di due governi De Gasperi dopodiché torna in università non più in Bocconi ma si trasferisce in Cattolica
Ma originariamente viene dalla Bocconi figlio di imprenditori molto potente molto ricchi
Appunto la sua provenienza la Cattolica e il il maestro che l'ha allevato e appunto Gino Zappa
Il ventisei aprile del quarantacinque erano risolutamente determinati a sostenere la prospettiva della svolta federale su base cantonale per cui in queste nelle ultime riunioni sul finire del quarantaquattro i primi mesi del quarantacinque dicono qui dobbiamo dotarci di un giornale dobbiamo dotarci di un organo di stampa
Come lo chiamiamo lo chiamiamo il Cisalpino perché perché Carlo Cattaneo nella notte fra la prima e la seconda delle Cinque giornate di Milano cioè dal diciotto di tra il diciotto e il diciannove marzo del quarantotto aveva in animo di fondare
Un giornale e voleva chiamarlo il Cisalpino tant'è vero che questo era il suo progetto politico poi dopo l'incalzare degli eventi gli impedisce di pubblicarlo scrive delle note che son quelli che ha pubblicato Norberto Bobbio
Che poi sosta sarebbero state ripubblicato in più e più volte sta di fatto che voleva fare un giornale chiamarlo il Cisalpino realizzeremo il sogno di Carlo Cattaneo e quindi fondano questo giornale che si chiama il Cisalpino e la cosa straordinaria del Cisalpino è che al Cisalpino
Collaborano con il loro nome e cognome delle intelligenze vivissime che avrebbero avuto un futuro o accademico politico di grande rilievo
C'è Tommaso Zerbi che è il direttore
C'è Gianfranco Miglio che scrive due articoli il primo il ventisette aprile del quarantacinque il secondo il quattro agosto del quarantacinque
C'è Antonio Amorth
Antonio Amorth scrive dieci articoli sul Cisalpino e Antonio Amorth è il costituzionalista di Dossetti sarebbe stato durante l'assemblea costituente
I mille proposte costituzionali di di di Dossetti venivano da Antonio Amorth Antonio Amorth è il più radicale dei federalisti del Cisalpino
Gianfranco Bianchi Gianfranco Bianchi storico dell'età contemporanea contemporaneità in Cattolica scrive sul Cisalpino scrive due articoli sulla democrazia federale
Aldo De Maddalena storico dell'agricoltura è una delle firme più assidue del Cisalpino cioè di questi federalisti radicali
Che censurava hanno il regionalismo storicista attaccavano don Sturzo erano democristiani ma per loro don Sturzo non era un federalista vero era al limite un municipalista e
E sono davvero cercano Stefano Jacini che in quel momento ha un ruolo nella Democrazia cristiana lo prendono a cannonate lo prendono perché loro hanno in mente davvero un ordine politico diverso
Da quello che si starà di Kandor dentro la nascente democrazia cristiana
C'è mal vestiti che scrive anche Luis gli articoli che all'iter del pool movimento guelfo d'azione che aveva la sua proposta di regionalismo un pochino più radicale rispetto a quello della democrazia cristiana
Ma sulle pagine del Cisalpino si dimostra autenticamente federalista e il ventisei aprile del quarantacinque espugna no i fratelli Gini addirittura con la pistola in mano io ma perfetto Zerbi Emilio che
Danno l'assalto alla alla sede del quotidiano la Provincia di Como quotidiano ovviamente fascista della provincia di Como
Si impossessano delle rotative prendono a male parole il direttore che tutto timoroso prende e se ne va e stampano il primo numero del Cisalpino
Stampano il primo numero del Cisalpino io ho portato l'anastatica del primo numero del cittadino
Allora libere l'insurrezione trionfa in Val Padana
Lì editoriale di più Bondioli altro democristiano giornalista di Busto Arsizio che avrebbe dedicato le sue fatiche storiche a a Busto Arsizio la ricostruzione Astori Busto Arsizio governi un editoriale abbastanza morbido
L'articolo di spalla firmato da Zerbi Cantoni non regioni
In quel momento fa irruzione Spallino membro del CLN demo e esponente della Democrazia Cristiana membro del CLN
Di Milano fa irruzione in tutta fretta comasco di adozione fa irruzione alla redazione della Provincia lì dice move siete matti
Ma chi vi ha dato l'autorizzazione di scrivere Cantoni non regioni di liquidare un gigante come Sturzo di prendere a male parole il vecchio regionalismo storicista perché qui vanno giù come con il bazooka e su questo
Con questo editoriale
L'insidia più pericolosa è l'attacco dell'articolo per l'idea federalista il cosiddetto decentramento amministrativo regionale più o meno esplicitamente promesso da tutti i partiti
Contro tale insidia mettiamo in guardia soprattutto gli amici del nostro movimento e sono legione
Militanti della democrazia cristiana il dice entra mento amministrativo regionale è un cavallo di battaglia piuttosto anzianotto proveniente dalle vecchie scuderie del Partito popolare
Dove da puledro fece bella mostra di sé senza peraltro riuscire mai a incidere d'una spanna il carro del regionalismo
Affondato fino ai mozzi nella ghiaia delle all'ISMU monarchico e perciò unitario che quel partito fu indotto a ostentare per cancellare il ricordo del non expedit
Questo è l'attacco del primo curiale che firma Zerbi contro la soluzione regionalista e a favore della soluzione cantonale
Su base federale
Ora una riflessione bisogna farla la taglia del cantone perché loro si immagina un grosso Cantone del Nord
Chiamiamo la macroregione del Nord chiamiamola poi sarebbe stata chiamata da Guido Fanti e da Gianni Brera prima che da Umberto Bossi Padania
Sta di fatto che loro aveva in mente una soluzione cantonali di tre grandi Cantoni il cantone del Nord incanto nel centro cantore del sud
Ora è del tutto evidente che se noi consideriamo che la Svizzera grosso modo come estensione territoriale la Lombardia
Due e tre milioni di abitanti in meno e a ventisei cantoni e la Lombardia dodici Province
è del tutto evidente che il cantone sarebbe la metà delle attuali province lombarde come estensione territoriale o demografica e ancora più piccolo intendo dire
Immaginare un grosso Cantone del nord che va da Torino a Venezia è un'interpretazione come dire estensiva dell'idea istituzionale della storia istituzionale del Cantone sta di fatto che questa era la loro
La loro proposta
E vanno avanti appunto definendo io io che cos'è il Cantone per quale si battono i federalisti Cisal Pini è un razionale spazio geofisico economicamente e demograficamente individuato
E cospicui e costituito in un in unità capace di fornire materia per una vita politica amministrativa autonoma e fattiva col minimo possibile di ciarpame burocratico
E da qui incominciano a criticare severamente lo Stato burocratico e accentratore in tutti gli articoli che caratterizzano la vicenda editoriale del Cisalpino questo allarma molto la Democrazia Cristiana
Tanto è vero che il primo numero del Cisalpino esce il ventotto aprile del quarantacinque
è il primo ad annunciare la liberazione di Como esce a Como il ventotto aprile del quarantacinque Colle adatta sbagliata del ventisette aprile perché l'avevano composto il giorno prima e non anche ampliato la data quando son partite le rotative
Spallino a righe o fa irruzione nella redazione di dice ma voi siete matti sospendete subito le la stampa del del Cisalpino
Zerbi dice guardi che c'ho messo io i soldi perché il primo numero del Cisalpino solo paga interamente Tommaso Zerbi al quale le risorse economiche non mancavano e dice me lo faccia stampare almeno lo faccio vedere a mio suocero mia moglie
Non per
E quindi riescono a stamparla e qualche numero
E poi a sospendere e Spallino gli dice no no no non può uscire una testata che si chiama il Cisalpino deve uscire il popolo
Allora negoziano con Spallino come si potrebbe intitolare la testata alla fine la mediazione arriva il popolo comasco e e ecco perché giustamente una definizione territoriale ci voleva ma il paradosso è che il popolo comasco
A come
La prima è il primo numero del popolo comasco non son riuscito a stamparlo perché volevo burbero volevo portare da far vedere
è il popolo comasco qui ma rimane l'insurrezione troppe ma rimane Cantoni non religioni sul popolo comasco per cui la ragione in base alla quale la democrazia cristiana si era molto arrabbiata contro questi irregolari questi e i rivoluzioni rivoluzionari rimane comunque perché Cantoni non regioni esce anche sul popolo comasco
Incominciano in quel momento delle trattative piuttosto accese che si protraggono fino al mese di luglio maggio-giugno vanno avanti due mesi
Il primo luglio
De Gasperi viene a Milano
Raduna la democrazia cristiana del nord e gli fa capire che non c'è trippa per gatti cioè che si va verso la soluzione di un regionalismo di carattere amministrativo sostanzialmente ricordate di il vecchio Titolo quinto
E che quindi lo spazio per una svolta radicalmente federale perché loro avevano in mente davvero un ordine politico completamente nuovo il voltare pagina alla fine della seconda guerra mondiale per loro voleva davvero dire voltare pagina dal punto di vista dell'organizzazione istituzionale e dello riconoscendo la leadership perché per esempio Zerbi che a suo agio con i conti fai vivi i conti della del del quanto costerà la ricostruzione e vali fa i conti di quanto della ricostruzione sarebbe gravato sul contribuente del Nord
Cioè dei temi che noi avremmo sentito negli anni Ottanta negli anni Novanta sono già presenti nel ci Sal Pino nel Cisalpino si parla di Roma come centro di una burocrazia parassitaria
Di nord come monumentale vacca da mungere
Son citazione a memoria degli articoli del Cisalpino perché sono davvero dei radicali con un vocabolario che sarebbe riemerso nel le le nel dibattito pubblico di questo Paese è solo alla fine degli anni ottanta primi anni novanta
Il Zerbi aveva in mente lo scrive in un articolo tre federalismi in Europa in Italia e dentro la democrazia cristiana
E De Gasperi gli dice in Europa fantastica idea in Italia vediamo come vanno i lavori dalla Costituente dentro la DC te lo scordi
E impone ad Zerbi di gli gli gli fa sostanzialmente questa offerta che ha un'offerta alta se nel breve giro di qualche numero chiude il giornale e ti Halliday con disciplina dentro il partito ti porto in Assemblea Costituente
Tanto è vero che questo è tutto per a Herat le carte dicono questo poiché non vi leggo hippie singoli passaggi per non appesantire troppo la la relazione sta di fatto che appunto il Cisalpino riprende le pubblicazioni il ventidue luglio del quarantacinque da lì la cadenza settimanale viene sostanzialmente rispettata
E però continua a mandare giù come veramente con il bazooka contro il regionalismo storicista contro io vi vi leggo i titoli di alcuni articoli sette
Cioè
Unità e Federazione
In realtà l'Italia non è mai stata spiritualmente e moralmente una interessi abitudini costumi dialetti
Soprattutto spiccate qualità di stirpi e fermenti di tradizioni hanno ottenuto divise le regioni è impedito la formazione di una mentalità comune isolani e continentali a meridionali agente della Valle Padana
Per accertarsi eccetera eccetera
Al posto di una settentrionali Zazie ore della Bassa Italia con il risveglio di energie imprenditoriali un ordinamento economico confacente alle possibilità locali si ebbe una meridionalis azione dell'Alta Italia
Cioè pance Ugo rubati Zucca in modo
Violento il nostro federalismo non è quello del Risorgimento giusto per prendere le distanze dalle pulsioni contro regionalismo storicista altro articolo il superamento della patria romantico nazionalista
I Cisal Pini non solo dei razzisti perché ovviamente scrivendo queste cose si beccavano qua critica qualche attacco e Zerbi precisa in un articolo simpatie fu fermato Tommaso Zerbi che non è esattamente e guardare in faccia la realtà delle cose al decorso storico del il nostro ideale fa proseliti che è il ventuno ottobre del quarantacinque e poi decentramento sempre Zerbi che interviene sul tema del decentramento politico recensendo un libro che è la raccolta degli articoli pubblicati su Cisalpino da Antonio a morte genesi dello Stato italiano struttura dello Stato centralismo dello Stato italiano tipi di decentramento che
Sono e gli articoli che
A morta messi insieme che si firmava nel Cisalpino con lo pseudonimo Antonello veronese ma poi nel numero di ottobre lo rivela lo dice Zerbi
Edito da Marzorati ha come uscito il play è uscito il primo volumetto della collana di studi sul problema del decentramento politico il problema della struttura dello Stato in Italia del professor Antonio Amorth ordinario di amministrativo nell'Università di Modena i lettori del Cisalpino hanno avuto il privilegio di alcune significative anticipazioni che ci siamo procurate facendo volente e violenza al nostro autore
Sono brani del manoscritto dell'amico nostro quando vi lavorava di prima o mentre l'editore ne curava la stampa i nostri lettori troveranno nelle pagine professorale morti la l'inquadramento del federalismo eccetera eccetera
E rivela che appunto dietro lo pseudonimo di Antonello veronese c'è Antonio Amorth
Questo per
Al nella seconda sottocommissione in Assemblea costituente perché poi appunto le cose andranno che il il Cisalpino chiuderà nel l'ultimo numero del trenta dicembre del quarantacinque mi nel verbale della seconda sottocommissione si fa riferimento ai federalisti Cisal Pini
E si dice di un movimento federalista alquanto diverso nelle sue linee viene nelle sue linee fondamentali i radicali si fa banditore il Cisalpino
Il settimanale pubblica ante sia Milano tale movimento si afferma contrario a un decentramento regionale
Propugna la federazioni non su basi regionali bensì costituendo l'Italia settentrionale
In uno Stato con capitale Milano la Sardegna con capitale Cagliari la Sicilia con capitale Palermo l'Italia meridionale con capitale Napoli l'Italia centrale con capitale Firenze che era Progetto decisa alpini che
Scrivono in più e più articoli particolarmente come dire agguerriti incisivi perché sono ripeto sono giovani sono tutti giovani
Nati intorno a agli anni insomma tra il mille novecentootto Zerbi tutti gli altri il più giovani sono Miglio De Maddalena che sono uno del diciotto l'altro del venti quindi sono davvero giovani giovani Miglio scrive due articoli uno nel primo numero del Cisalpino in parte li ha citati Damiano Palano prima quanto meno citato il primo ciò che attendiamo dagli alleati e ciò che loro daremo che nel primo numero del Cisalpino che era solo di un foglio quindi c'è solo l'articolo di Zell a Prima pagina che vi ho fatto vedere dietro c'è l'articolo di Miglio Palma cronaca della liberazione
Ha come voi perché non dimentichiamoci che
Il
Il ventisette aprile del quarantacinque Mussolini in Prefettura con Moro
Che cerca di intraprendere la via della Svizzera poi sappiamo tutti come è andata però è molto incerto sul da farsi e loro proprio quel giorno stampato il primo numero del Cisalpino quindi con con un certo coraggio
Secondo me al di là degli di quello che diceva Damiano del primo articolo perciò che attendiamo dagli alleati ciò che loro daremo di interessante c'è
Il rapporto e le parole molto positive che Miglio USA nei confronti degli anglo americani che hanno intrapreso la campagna di liberazione in questa penisola
E soprattutto il riferimento
Sos nelle prime righe sostanzialmente equipara quello che han fatto i Comuni lombardi nel mille centosessantasette con la rivoluzione
Nell'atto rivoluzionario della liberazione
Contro appunto Laera contro Barbarossa Queer contro il
Contro i tedeschi però
Lo dice il nostro popolo ha più di un titolo per compiere Quarato quest'atto di affettuoso omaggio nei confronti degli angloamericani diritto nuovissimo che gli scende dalla recente insurrezione dal solare Successo Cuba questa conseguito
Diritto antico derivante dal fatto storicamente acquisito che nelle roccaforti comunali della Valle del Po i nostri antenati diedero sette secoli fa l'Europa moderna le prime forme di regime libero democratico che appunto la civiltà comunale il
Concordo anch'io nel sottolineare il come dire la la la la censura che fa Miglio nei confronti del rabbioso nazionalismo e dice guardate che il rapporto tra in il rabbioso nazionalismo l'idea di nazione
è una classe politica che vuole autore di auto legittimarsi e quindi vuole darsi una identità politica precisa per cui a braccia un nazionalismo radicale per costruire l'idea di nazione
E dice il nostro indirizzo federalista in quanto presupposto dell'integrale attuazione dei postulati democratici e salvaguardia del pericolo nazionalista sia un passo decisivo
Scusate noi siamo convinti che il nostro di indirizzo federalista in quanto presupposto dell'integrale attuazione dei postulati democratici
E salvaguardia del pericolo nazionalista
Sì a un passo decisivo sulla strada di quel primato politico e morale e morale che potremo sapremo raggiungere cioè il federalismo
Garantisce il primato della democrazia garantisce eventuali rigurgiti di autoritarismo e di totalitarismo del sistema e quindi è una forma in qualche modo di garanzia
Il secondo articolo che scrive è più teorico il secondo articolo e ragiona sull'idea che sono appunto sul Miglio
Si intitola la realtà era nazionalista e del cinque agosto del quarantacinque e ragiona proprio sull'idea del sul nazionalismo in sé
Il in nell'intervista che citavo all'inizio quando così mi avvio alla conclusione perché non voglio annoiarvi troppo nel
Nell'intervista in cui migliora conta che si vedevano a casa Zerbi
A partire dall'otto settembre del quarantatré li hanno elaborato questo modello federale su base cantonale in cui come dire le la fisionomia economico-produttiva perché c'è un approccio Geo economico dalla questione settentrionale e qui mi rifaccio quello che diceva stamattina mio amico Roberto Chiarini
Lo dice in questa intervista dice a un certo punto c'è stata l'assemblea costituente è nato questo regionalismo e io mi sono in qualche modo convertito al regionalismo lo dice
E solo cercato di ragionare in termini in sull'idea di Regione e infatti sull'Italia
Nel il ventidue ottobre mille novecentocinquanta quindi due anni dopo l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana vent'anni prima della nascita dell'istituto regionale Miglio scrive
Dobbiamo mantenere per amor di simmetria gli stessi controlli tutori le medesime bardature burocratiche sulla Lombardia sulla Basilicata
Oppure dobbiamo applicare all'amministrazione pubblica gli stessi criteri pratici che si adottano anche nella più umile delle aziende private
Ove il collaboratore inesperto viene strettamente controllato e quello capace viene invece lasciato libero della propria iniziativa
Dobbiamo considerarci una bis una specie di convoglio costretto per l'eternità
A camminare alla velocità ridotta della nave meno efficiente oppure dobbiamo consentire alle regioni più prove di che più progredite di sviluppare le proprie capacità e le proprie risorse di iniziativa
Senza inutili impicci impacci nell'interesse evidente dell'intera comunità nazionale
Io trovo che questa sia la definì definizione
Di regionalismo differenziato
Più alta più nobile più vera perché richiama l'interesse nazionale Emilio lo scrive l'undici febbraio del mille novecentocinquanta in questo articolo le regioni oggi pubblicato sull'Italia che avrebbe anticipato
L'avvenire perché era lo stesso
Il quotidiano dall'Italia dal quale poi nasce l'avvenire Emilio lo scrive due anni dopo l'entrata in vigore delle io costituzione repubblicana e vent'anni prima che nasca l'istituto regionale in questo Paese cioè né lo scrive nel mille novecentocinquanta
Per concludere
Io vorrei così sottolineare sostanzialmente due aspetti il primo è che
L'esperienza del Cisalpino dimostra come i veri federalisti siano stati tenuti fuori dall'Assemblea costituente
Forse l'unico vero grande federalista in Assemblea costituente è stato Emilio Lussu altri
Erano tutti dei regionalisti i veri federalisti come quelli che han partecipato all'avventura del Cisalpino rimangono fuori salvo Tommaso Zerbi che negozia con De Gasperi una suo
Come dire una un suo reingresso nella vicenda
De né intende all'interno della democrazia cristiana dopo aver fatto le Retico e di conseguenza si dedica alle cose di cui è competente vale a dire al tema del credito popolare eccetera eccetera
Dell'esperienza del Cisalpino seconda considerazione conclusiva non vi è traccia in nessuna storia della democrazia cristiana salvo una riga in un paio di volumi ma una riga c'erano poi gli eretici del Cisalpino che erano troppo federalisti per essere presi in considerazione eccetera ma non c'è traccia
Così come non c'è traccia dell'esperienza del Cisalpino
Neanche nei libri sulla storia della liberazione della resistenza della liberazione
A Como e nell'intera Lombardia
Se voi guardate i libri sul CLN sul CLN Alta Italia eccetera non c'è una riga di riferimento al Cisalpino eppure il Cisalpino
Ha messo in addirittura si scomoda il segretario della Democrazia Cristiana che in quel momento è anche presidente del Consiglio che Alcide De Gasperi che viene a Milano gli dice no guardate state calmi perché o altri problemi in testa
Per cui
è stato veramente un movimento una fiammata che ha messo in difficoltà tanto la democrazia cristiana quanto l'intero movimento per la liberazione quanto meno dell'Alta Italia eppure non c'è un riferimento al Cisalpino in nessun libro
La seconda considerazione di carattere generale e poi concludo davvero è il è sulla figura di Gianfranco Miglio cioè Miglio si avvicina a venti ventidue venticinque anni alle dottrine del federalismo parlando con Tommaso Zerbi che sapeva davvero cosa fosse il federalismo
Parlando con mal vestiti che era stato in Svizzera parlando con appunto nel gruppo clandestino del Cisalpino che poi avrebbe pubblicato per sei mesi da luglio a dicembre il settimanale federalista nazionale
E quello che mi piace sottolineare in conclusione è che
Miglio a questa lettura della questione italiana cioè alla una lettura geo economica prima che storico-politica con che fa leva sulle aggregazioni di carattere
Contro quello che è stato il regionalismo di maestria di Cesare correnti del mille ottocentosessantuno di che che è stato concepito per ragioni di carattere semplicemente burocratico statistico
Ma non sulla base di seri studi di carattere storico economico linguistico culturale perché la pianta del regionalismo italiano è sempre stata
Considerata criticamente proprio perché alle sue spalle ci sono la la disegnato uno statistico ispirandosi a un articolo di Cesare correnti del mille ottocentocinquantadue
Che parlava di compartimenti italici parla di sedici compartimenti italici
Pietro Maestri quando deve compilare il primo annuario di statistica del Regno d'Italia Pietro Maestri era un professore di statistica
Si ispira ai compartimenti di Cesare correnti che nel mille novecentoundici Giolitti trasforma in regioni con un decreto con un regio decreto e che la Costituente ecco
Assorbe ex abrupto senza ridisegnare la pianta del regionalismo italiano quindi
Andando dietro a quelle aporie originaria della pianta del regionalismo italiano
Che derivano appunto dal fatto che nessuno ha mai chiesto mi ai bresciani o ai bergamaschi che han vissuto quattro secoli e mezzo della loro storia se volessero stare con Milano piuttosto che con Venezia
Perché non ci sono seri studi carattere storico etnico linguistico antropologa migliora sempre sostenuto ecco a questa lettura
Della questione italiana
Alla lettura delle dei limiti del Risorgimento dei limiti del regionalismo italiano della soluzione macroregionale su base federale meglio sarebbe stato fedele tutta la vita
Dal quarantatré quando ne incomincia a discutere
Con Tommaso Zerbi al quarantacinque quando esce il Cisalpino al settantacinque quando finisce la prima legislatura regionale e Luís ingaggia un dibattito molto acceso molto intenso con Guido Fanti primo presidente della Regione Emilia-Romagna
Che si immagina questa lega del Po questo accordo su base macroregionale tra le regioni che si affacciano sul grande fiume dal Piemonte alla Lombardia al Veneto all'Emilia per appunto fare delle politiche pubbliche ambiziose
Mille novecentosettantacinque quando migliora è presidente del Centro Studi Montedison
Affida a Innocenzo Gasparini
L'ho uno studio sulla valle del Po dal punto di vista economico e sociale
E poi ci sarebbe rimasto fedele a questa lettura della questione italiana cioè i tre cantoni in una soluzione federale nel mille novecentonovantadue col decalogo di Assago di conseguenza
La fedeltà di Miglio agli ideali del Cisalpino del quarantatré quarantacinque
è una fedeltà assoluta che lo porta fino alla fine dei suoi giorni fino all'asino di Buridano che pubblica nel novantanove e poi nel due mila e uno ci lascia grazie
Buonasera a tutti
Anch'io vorrei ringraziare per
L'invito
Per soprattutto per questa seconda sessione pomeridiana che è l'occasione per ricordare il mio maestro io seguito Gianfranco Miglio per vent'anni
Nella mia vita prima come studente
In tutti i convegni che faceva
Quasi tutti insomma poi e poi come
Ricercatore poi come negli ultimi dieci anni di vita
All'interno della sua fondazione di ricerca
Sulla teoria federale
Ultimi dieci anni dei quali pochissimi sanno che cosa pensasse veramente perché dubbi si affidano a quello che ha scritto ma Miglio non era una persona che scrivesse tanto schiera estremamente rigido con se stesso e scriveva soltanto quando aveva cui il possesso diceva di un elevato grado di probabilità che quello che scriveva
Fosse davvero aderente alla realtà
Gli ultimi dieci anni in cui era evitato sostanzialmente anche dai suoi Chiuro vicini collaboratori degli anni precedenti anche facilmente comprensibile perché
In un'epoca nella quale
Naturalmente Ria emergevano questioni cruciali e la lotta politica diventava di nuovo accesa
Rispolverando appunto quello che diceva prima professor Galli cioè alcuni aspetti relativi alla l'opzione federale che è sempre stata vista come fumo negli occhi in questo Paese
Anche con pesanti conseguenze per i federalisti non dimentichiamo che federalisti non sono stati solo quelle settentrionali ma abbiamo avuto anche una notevole elaborazione teorica meridionali pensiamo Salvemini
Pensiamo molti altri
Di grande interesse dunque quindi questa seconda già parte della giornata secondo me molte meritoria
E fa onore a chi l'ha organizzata perché fra l'altro compensa il vuoto che c'è nell'accademia sull'opera di Gianfranco Miglio
L'Accademia dovrebbe essere luogo deputato all'analisi scientifica spassionata alla discussione come sempre è stata per secoli è invece c'è un'assenza soprattutto in questo paese di una comunità scientifica degna di questo nome
Che dibatta e che si confronti
Invece continua a fare nei suoi confronti un ostracismo che dura ormai dal mille novecentosessantaquattro
Che ha reso ormai questo nome impronunciabile liste gli studenti sono tenuti lontani
Dalle sue ricerche ricercatori sono penalizzati se se ne occupano eccetera eccetera eccetera
Quindi meritorio sicuramente pure soprattutto nel Parlamento perché il Parlamento criticato per ragioni teoriche ripetutamente il parlamentarismo da parte di Gianfranco Miglio in realtà in queste stanze è stato comunque un luogo nel quale ha potuto esprimere le sue considerazioni certifica e lasciarci neanche
Per iscritto i discorsi nell'aula del Senato i discorsi e le commissioni per la riforma costituzionale che sono densi di dottrine di studi durati per più di cinquant'anni
E naturalmente poi ricordo come mi fosse capitato per venire a presentare alcuni dei suoi libri collettanee eccetera accompagnandolo a Roma
In in diverse occasioni quindi sono anche ricordi dei quali che mi ha suscitato oggi via conferenza di quali sono molto grato
Dottor Ocone e e naturalmente gli organizzatori
Vorrei collegarmi a quanto ha detto prima il professor Galli certo che cosa sia il regionalismo e perché non vada confuso col federalismo
è un'autentica costituzione federale molto chiaro nell'opera di Miglio
Ma lo era appunto già dal mille novecentoquarantacinque
Se vogliamo capire che cos'è la teoria federale come la elaborata miglior dobbiamo riferirci al contrasto fra regionalismo e federalismo
Del quale giustamente ha parlato più il professor Galli ma questo era già molto chiaro appunto nel mille centoquarantacinque al gruppo del Cisalpino all'arte elaborato nell'assistenza e nel manifesto praticamente Cantoni non regioni di Tommaso Zerbi e l'idea che il regionalismo fosse questo vecchio armamentario una maschera sostanzialmente del centralismo
E e quindi e quindi qualche cosa di fortemente contrastante col col federalismo qualche Oria federale col principio federale riciclo federale è stato teorizzato
Abbiamo una quantità di documenti soprattutto in America oggi abbiamo la ricerca scientifica
La teoria federale parte della scienza politica in alcuni Paesi non naturalmente in quelli che l'hanno eliminata totalmente dai manuali che non si si guardano bene
Dal farvi riferimento
Prima diceva professor Galli regionalismo a un certo punto viene abbandonato ma per forza viene abbandonato anche ormai erano degli isolati i federalisti perché dopo il mille novecentoquarantacinque e se lo andiamo a prendere
I testi dei federalisti di allora dopo quarantacinque
Solo di una lucidità straordinaria nel denunciare la
Commistione fra il centralismo e le derive autoritarie e totalitarie che si erano viste
In quell'epoca e lo scatenamento di una guerra mondiale eccetera eccetera però queste voci critiche si esauriscono vengono sostituite sempre di più da queste opzioni molto blande
Di carattere regionalista ma invece questa teoria molto limpida a Gianfranco Miglio la sempre posseduta la la sempre
Avuta come sfondo certo ha cambiato come diceva prima professor parlano anche gli oggetti di studio ovviamente ma non è mai venuta meno perché se andiamo a vedere molti dei suoi interventi risolverlo richiamano anche nelle varie fasi precedenti
E naturalmente questo diventerà ancora più chiaro negli anni novanta fra l'altro accompagnato ormai negli anni Novanta questa distinzione da definizioni lapidaria
Da molto dure non addomesticabili sono definizioni di una chiarezza straordinaria e si può frasi può dimenticarla Solomon leggendo i testi o comunque
Diciamo nascondendo Lidia occhi troppo sensibili
Il
Quando Miglio parlava di brodaglia falso federalista non mi sembra certo una definizione conciliante S e fa riferimento a quello che sapeva già da molti anni
Però intendiamoci le regioni per miglio non erano un un aspetto da trascurare l'aspetto istituzionale le regioni con tutto il contorto processo di approvazione
Primi anni Settanta e così via ritardo enorme rispetto al periodo costituente per miglio comunque avevano una funzione molto importante soprattutto perché potevano essere la la base per la trasformazione costituzionale
Soprattutto se rafforzate avrebbero consentito uno stimolo all'accorpamento per una trasformazione federale era impossibile come invece fanno molti che considerano le regioni come una base possibile per una riforma federale
Il il la soltanto l'accorpamento delle regioni avrebbe consentito
Di trasformarle in costitutive dei Cantoni sulla base della Costituzione esistente perché l'articolo centotrentadue consente questo accorpamento naturalmente osteggiato ma questo è un altro discorso
Quindi le repubbliche le macroregioni Cantoni eccetera poiché non avrebbero potuto in un sistema federale gestire le funzioni e le delle quali sarebbero state caricate
Per alleggerire le disfunzioni che un sistema utile centralizzato come quello italiano
Sarebbero state le regioni la base appunto di una trasformazione possibile trasformazione
Costituzionale
Questa distinzione molto importante fra regionalismo e federalismo non per come spesso fanno i giuristi una ossessione delle definizioni un'ossessione
Di carattere appunto
Formalistica giuridica ma perché
Se non si fa questa distinzione non si capisce la teoria federale non si capisce che cos'è una federazione
E qui vorrei citare un testo che non conosce nessuno perché è un inedito di poche pagine che meglio aveva scritto per poiché come base per svilupparlo in un libro
Che stava elaborando la fine degli anni Novanta che si intitola costituzione federale la ragione contro il pregiudizio questo testo inedito
è straordinario perché in poche pagine una quindicina di pagine
è estremamente lapidario e consente di chiarire che cosa sia una vera Costituzione federale
In questo testo
Paradossale perché proprio mentre veniva emarginato dalla comunità accademica anche da una sorta di omertoso silenzio sul suo lavoro
Raggiunge vertici di adamantina chiarezza qui si vede molto bene come recita regionalismo e decentramento vengano intesi dalla dottrina e dalla prassi costituzionale come
In realtà uno strumento per scaricare funzioni e per rinforzare i regimi centralizzati in questo testo Miglio parla addirittura di classi politiche che cercano di accreditare un tipo di ordine l'ordinamento apparentemente federale ma in realtà avvenne ancorato all'opposto principio di unità e di centralità del comando
Il modello dello Stato regionale
In cui si riprende il vecchio mito ottocentesco dell'autonomia che è proprio quello che veniva descritto nell'articolo di Zerbi sul Cisalpino
Che ha stravolto il significato originario di autonomia oggi noi quando parlano di autonomia crediamo di riferirci al significato originario greco Authors non mostra possibilità di fare le proprie leggi ma in realtà la Gius pluri ciclistica tedesca a pervertito il significato e l'ha trasformato soprattutto Paolo la bande e altri giuristi ottocenteschi l'hanno trasformato
In un sinonimo di amministrazione e infatti l'autonomia rientra proprio nella nel fenomeno amministrativo peccato che il federalismo non sia un fenomeno amministrativo come diceva Miglio
Il federalismo è soltanto un fenomeno governa mentale cioè si riferisce a funzioni di governo
Il decentramento diceva Miglio sostanzialmente non è che riconoscere a modeste circoscrizioni territoriali un ridotto potere d'iniziativa in materia generalmente marginali imbrigliati
Questi questi circoscrizione territoriale in brigate subordinando tutto rigido sistema dei controlli esercitati da organi statali
Soprattutto privati di risorse
Finanziarie proprie questo il dramma che si sta vivendo con le pseudo riforma che stiamo a cui stiamo assistendo ancora oggi tutto un dibattito che non tiene conto della questione finanziaria fondamentale perché in un sistema federale ovviamente le entità federate godono di una non solo dell'autogoverno ma anche di risorse finanziarie proprie
E quindi questo questo pomposo annuncio del rispetto dell'autonomia locale del decentramento
Come accaduto con la Costituzione italiana del quarantotto e veniva inteso da Miglio esattamente come una sorta di maschera del centralismo
Ma questo non è una cosa che dicesse Miglio questo lo troviamo nella teoria federale il problema che questo Paese non la conosce praticamente nessuno perché appunto è stata emarginata quando lavoravamo la fondazione di Miglio era una fatica immane
Lavorare nelle biblioteche perché interi settori che si riferiscono alle teorie federali erano stati eliminati
Ma addirittura noi abbiamo avuto il problema trovare ritratti di Cattaneo da mettere nella sua Fondazione perché il Museo del Risorgimento abbiamo scoperto che le avevano distrutti
Quei qui a abbiamo avuto un iconoclastia in impressionante in questo Paese quello che hanno subito
I federalisti in questo Paese
Comunque qui siamo nella Timoria nella pura teoria federale cioè il decentramento non produce alcuna separazione del potere alcun dualismo fra governo locale governo centralizzato
Io produce commistione ancor più esasperata dei vincoli partitocratico com'è accaduto in questo Paese che favoriscono la collusione fra notabilato regionale classe Parlamento
Pare burocrazia statale
Quindi anche l'impossibilità di creare classi politiche che invece si formano in un sistema federale
Ora che cos'è quindi il decentramento per farla breve perché la teoria molto vasta le sostanzialmente le classi politiche dice in questo testo inedito
Dopo le fasi politiche dominanti forniscono come risposta al bisogno di pluralismo questo contentino
Questa questo questo modello dello stato ragione regionale che
Sostanzialmente una
Una maschera una caricatura
Oggi si sente continuamente parlare di riforma federale dello Stato decentramento delle competenze ma non ha senso se il federalismo è un fenomeno governa mentale
Il federalismo a per
Come base l'auto-governo il governo condiviso ma la senza l'autogoverno che non produce né l'autonomia nel decentramento non è possibile parlare di federalismo cos'è l'autogoverno
Otto governo governarsi da sé senza dipendenza gerarchica è esercizio scelte esercizio del governo di se stessi e controllo del potere controllo effettivo del potere
Naturalmente non intaccando la centralizzazione del potere non si potrà mai avere una costituzione federale U una trasformazione di questo tipo
Qui siamo perfettamente in aderenza con i maggiori teorici che hanno compreso che cos'è contro il federalismo un grande giurista che noto a chiunque abbia fatto giurisprudenza cioè le ondivaghi
Francese diceva che se ci si trova di fronte a un'unica fonte di potere cioè all'unità e la centralità del comando
Non si può dare assolutamente auto-governo perché ovviamente non c'è una pluralità di fonti di potere come in un sistema
Federale quindi siamo sempre di fronte a sistemi di decentramento in cui si cerca di accreditare un falso autogoverno che realtà
Non c'è affatto
E questa è una forma di autodifesa diceva Miglio delle classi politiche che traggono vantaggio dalla centralizzazione
Che utilizzano il mito dell'autonomia
Che danno questa risposta illusoria il bisogno di pluralismo che naturalmente registrava come diceva prima professor Palano in crescente affermazione
Negli anni novanta una l'emergere del pluralismo del bisogno di pluralismo
Ora il decentramento quindi per riassumere eh
Intanto serve un potere centralizzato per svolgere funzioni in sovraccarico praticamente l'Oscar peccare funzioni rimane un rigido rapporto gerarchico centro periferia che è assolutamente estraneo all'universo della giuria federale perché noi non abbiamo nella rispetto del principio federale alcuna relazione centro-periferia ma abbiamo invece autogoverno che si coordina con gli altri e che decide i popoli per formarli istante le le le entità che si auto-governo da dei dei leggano a una federazione che non è affatto sovraordinata
Delle funzioni molto limitate
Quindi è un metodo di alleggerimento di snellimento dell'amministrazione dello Stato unitario
E fra l'altro un neologismo che si forma in Francia alla fine dell'Ottocento
E che poi appunto come è stato ricordato è stato ripreso addirittura dall'ultrà nazionalismo della a Xion Frances quindi è funzionale allo stato
Unitario e centralizzato
Fa credere un superamento del centralismo con un inesistente potere diviso e condiviso nello spazio come nel caso del federalismo questo serve per calmare le istanze di autogoverno
Che in realtà non vengono mai meno perché queste istanze è vero che oggi siamo in una fase di tentativo di restaurazione dello Stato unitario nazionale centralizzato
In molte parti del mondo ma è anche vero che quae intanto era stato previsto da Gianfranco Miglio già prima di morire questa possibile tre possibile diciamo colpo di coda ma tuttavia si tratta di istanze che continuano a riemergere fra l'altro io emergono proprio perché i cambiamenti le trasformazioni del fine del Novecento continuerà riemerge perché quel trasformazione sono state molto più imponenti di quanto non si creda
In ogni caso per farla breve quindi quando si parla di federalismo amministrativo si usa una contraddizione in termini un ossimoro perché il federalismo non è affatto un fenomeno amministrativo
Pensiamo a tutta la retorica sul federalismo fiscale tutti questi strumenti questi specchietti per le allodole che sono stati ideati per mantenere in piedi la piramide unitaria centralizzata
E per accreditare un'autonomia sempre concesso dall'alto come qualche cosa di aderente alla realtà federale al principio federale
Di questo erano molto coscienti federalisti dopo la seconda guerra mondiale basta prendere i loro scritti la quantità di denunce dai federalisti repubblicani ecco i cattolici a quelli di Giustizia e Libertà e così via c'è una quantità di
Notte su questa su questo inganno del regionalismo
Le funzioni quindi sono molto chiare e a differenza del
Federalismo oltretutto l'autonomia il decentramento non impediscono la crescita dello abnorme del potere centralizzato Emilio qui è stato spesso anche molto ironico cioè definiva
Il il regionalismo come una sorta di fiorellino messo all'occhiello dei vinti e dei tributari perché si consolino essere sfruttati e qui riemerge di nuovo la questione finanziaria
Dato che non si realizza affatto la la
La l'autofinanziamento corrispondente all'autogoverno
Il discorso è molto lungo bisognerebbe esaminare anche il principio di sussidiarietà che nobilissimo per come è stato
Per lavoratore dottrina cattolica ma che dal punto di vista politico si realizza in una riproduzione del centralismo crea un sistema di decentramento unitario che non ha nulla di federale è una piramide gerarchica
E quindi siamo ancora di fronte alla stessa storia
Ora qui
La questione soprattutto quella dell'autogoverno
Se il governo se al governo e tosse il frullo hanno una definizione molto chiare la possibilità di per gruppi di esercitare tutte le funzioni decisionali di governo senza intervento di otto unità esterna
Tutto questo non l'abbiamo nei regimi e regimi di regionalismo e soprattutto le entità federate rimangono libere da un'autorità politica esterna da un governo esteriore del suo controllo dal suo comando del suo intervento
è un coordinamento quello federale delegato dal basso
Quindi tutte queste questi aspetti relativi all'auto-governo al salgo talmente che
Sono stati completamente cancellati in questo paese erano e sono rimasti molto ben presenti alla la coscienza dei nella teoria di Gianfranco Miglio
Praticamente per tutta la sua vita ultimi aspetti del del del giorno regionalismo del decentramento naturalmente il fatto che può essere ritirato in qualsiasi momento abbiamo visto quella tragedia che ha diritti Siae avuta in Kosovo
Quando è stato ritirato all'autonomia
L'intervento delle forze federali a guida serva abbiamo visto cosa è successo in Catalogna
Abbiamo visto cosa è successo durante la pandemia anche alle nostre regioni a statuto speciale e alla continua minaccia Harper fino all'autonomia legislativa che l'autonomia indubbiamente più seria ma che non è auto-governo che non raggiunge questi aspetti e che soprattutto può essere ritirata in qualsiasi momento che proprio perché è concessa dall'alto
Non mi dilungo fra più di tanto che cos'è invece la concezione o federale Gianfranco Miglio e esattamente l'opposto è appunto l'autogoverno e il governo stabilmente diviso e non eliminabile
Ed sul territorio quindi in ambito geografico spaziale supplisce al fallimento del quale si parlava anche questa mattina della divisione funzionale dei poteri è stata una grande illusione meno in tali abbiamo un esempio di sovrapposizione
Dei poteri questa divisione
Montesquieu Diana non ha fatto ottenuto
Mentre invece l'unica che può promettere se ci dia rispetto del principio federale è quella della
Suddivisione a reale o spaziale
Del potere appunto
Che controlla il potere
Il
Negli anni Novanta Miglio non adotta più però l'impostazione che aveva adottato nel periodo post seconda guerra mondiale quindi
Questa idea delle libertà locali ancora stranamente caricata di
Aspetti ideologici sicuramente di valore ma
Invece incominci a considerare il federalismo come uno strumento per far fronte alla crisi dello Stato moderno
E quindi a un passaggio obbligato perché questa crisi infinita tuttavia presente soprattutto è è apparsa molto chiara nella crisi della possibilità di soddisfare i bisogni in continua crescita e in continua differenziazione ormai le strutture politiche degli Stati centralizzati soprattutto di grandi dimensioni non riescono più a soddisfare i bisogni vediamo cosa sta accadendo anche in questo Paese
E quindi è rovesciata la situazione per milioni di anni novanta non è il federalismo che provoca la crisi lo Stato moderno ma la crisi di quest'ultimo che trova risposta nel federalismo come soluzione tecnica
Che non si discosta peraltro dalla sua impostazione scientifica precedente perché è vero che non ne aveva parlato più a lungo ma intanto la teoria federale è parte integrale della scienza politica in altri Paesi e poi non dimentichiamo che non si discosta nemmeno dalla sua visione naturalistica della politica
E qui c'è una coincidenza impressionante con un quelle affermazioni sul federalismo e sulle soluzioni che i sistemi federali possono dare che hanno dato perfino di Scienze licenziati dite la biologia sta parlando dell'etologia per esempio ai abbia ai d'asfalto oppure Konrad Lorenz
Ci sono pagine in cui si parla di soluzione federali che sono ottimali per tamponare i pericoli della conflittualità umana la della crescita del potere e di tutto quello che di peggio può esistere nelle convivenze politiche
Quindi il principio federale per miglio diventa una formula tecnica
E soprattutto divisione spaziale del potere
E
Deriva dalla crisi della dello Stato moderno ed è una soluzione sempre più sempre più
Obbligata soprattutto dalla crisi degli Stati moderni nella loro attività di soluzione dei problemi soprattutto di soddisfacimento dei bisogni che per lungo tempo sono stati ridotti a pochi
Ammessi alla soddisfazione soprattutto per ragioni belliche ma che oggi debordano chiaramente oggi c'è un sovraccarico della politica che non può essere più gestita in questo modo consiste militari centralizzati del genere quindi è Stuto quello che viene dopo in relazione alla struttura federale è qualcosa che è in più rispetto a questa idea della formula tecnica la divisione spaziale del potere è anche una tutela delle libertà ovviamente
è sostanzialmente la possibilità di porre rimedio al disastro della divisione funzionale dei poteri di tipo Montesquieu piano
è uno strumento per evitare la concentrazione di frenare la concentrazione
Del potere e quindi si fonda su una visione realista della natura umana non implica affatto Fini predeterminati non è una concezione ideologiche o filosofiche dello Stato ma è
Per miglio in una
Una derivazione direttamente dalla Timoria federale e che implica una visione realista e pragmatica della sovranità e dell'ideologia tra supporta perché ogni tanto si sente parlare di federalismo come di un'ideologia politica basata su valori eccetera
Ma non si parla mai dell'opzione del centralismo che sei è una vera ideologia che è stata creata con lo Stato moderno dai biologi in carne ed ossa soprattutto nella monarchia francese
Che hanno elaborato una formula di legittimazione del potere fortissima come quella della sovranità che poi si è trasformata nella
Nell'ossimoro della sovranità popolare e quindi
Dopo è stata caricata di questa razionalità superiore
E e come se fosse la naturalità delle convivenze no lo Stato moderno è un'eccezione il federalismo e gli accordi federali risalgono a migliaia di anni prima di Cristo
Nelle comunità per esempio israeliti che poi abbiamo avuto la descrizione molto bella questa mattina della realtà medievale
Tutta una storia che contrasta col Periodo brevissimo dello Stato moderno
Nella che è un'eccezione nella storia umana e che si è fondato su queste ideologia che oggi finisce per andare in crisi certo latteria federale moderna e lavorato soprattutto in America è qualche cosa che
Facciamo risalire a pochi a pochi secoli fa e tuttavia
E quello che ritorna secondo Miglio di estrema attualità
Al di là del fatto che le trasformazioni storiche oggi ci facciano parlare di prevalenza del contratto scambio di prevalenza della patto politico
Comunque il da qui deriva una concetti
Pone neo federale perché ne ho federale perché il vecchio federalismo era fatto tutto per creare l'unità quello dei Cattaneo quello dei federalisti ottocenteschi era tutto finalizzato alla costruzione dell'unità
Il mio federalismo secondo Miglio Manu secondo soltanto secondo lui ma una gran quantità di teorici soprattutto americani mio federalismo al problema di come
Tutelare la diversità come ritornare a istituzioni che consentano la tutela e di coltivare
La pluralità che è stato soppresso anche con la violenza nel corso dell'edificazione dello Stato moderno
Di qui ma non voglio tediarvi tutte le conseguenze che Miglio traeva dà la possibilità di una Costituzione federale
Basata sul federalismo autentico e quindi su un principio coerente con il federalismo moderno e la non modificabilità del e la tutela delle città federate del ne parlavamo prima
Il Cantoni in dimensioni tali da resistere pretese centralizzazione ICI che marciano continuano bacino continuamente e libertà
Federalista la federazione come soltanto delegata
Per poche competenze ma sono le entità federate che si accordano fra di loro e non con la federazione e questo è molto importante perché in creano la Federazione sono i popoli dell'entità federate che possono ribaltare in qualsiasi momento questa delega
E poiché tutte le altre conseguenze di carattere costituzionale molto innovativo per esempio il governo collegiale o direttoriale che
In realtà ora una estrapolazione da cinquant'anni di studi di miglior sulla la realtà istituzionale presta attuale moderna
E tutte le federazioni in realtà di città per esempio della storia europea dal trecento in poi hanno avuto questi governi collegiali o direttoriali superstite ancora nella Confederazione elvetica
E tutta un'altra serie di conseguenze per concludere
Quindi
E proprio il confronto fra il regionalismo il decentramento e anche l'autonomia autonomia non è la stessa cosa ovviamente per può essere anche contrattata e quindi non è la stessa cosa il decentramento ma è sempre qualche cosa di tutelato dall'alto che può essere soppresso in qualsiasi momento è totalmente instabile
E quindi confronto fra questo ambito e il federalismo la teoria federale è fondamentale per capire di che cosa si tratta partire innanzitutto dalle componenti fondamentali l'auto-governo la divisione spaziale del potere
E così via con tutte le conseguenze a cascata che questo comporta
Il problema è che in Italia non c'è assolutamente
Una cultura che abbiamo fatto è stato attenzione a queste soluzioni
Che per miglio ero prima di tutto soluzioni tecniche proprio perché è stata estremamente diffusa questa ideologia della superiorità della concentrazione del potere dell'unità politica che è diventata ormai una religione
Prodotta dallo Stato come un'unica risposta possibile al problema dell'ordine politico e della sua efficienza siccome abbiamo visto dove ha portato nel Novecento questa ideologia credo che prestare attenzione alla che Oria neo federale di Gianfranco Miglio posso giovare soprattutto a questo Paese che dà i federalisti di qualsiasi tendenza in questo in questo Paese
è stato definito è stato definito come naturalmente federale è stato un'aberrazione la costruzione di uno Stato sul modello
Costituzionale francese che ci portiamo dietro ancora oggi e che
Per la sua cristallizzazione oggi crea le nuove generazioni dei problemi che si porteranno dietro senza avere alcuna colpa Gianfranco Miglio parlava di flessibilità costituzionale costituzioni che intanto si determinano sulla base del diritto di stare con chi si vuole e con chi ci vuole una rivoluzione enorme nel sistema internazionale degli Stati
E quindi una flessibilità del resto teorizzata Lucchetta
Thomas Jefferson da altri grandi federalisti di tutti i tempi una Costituzione che si decide per trenta cinquant'anni poi si ridiscute tutto perché non è giusto che le nuove generazioni debbano continuare a vivere in sistemi politici scritte con le mani dei morti grazie
Ma allora buona sera a tutti grazie al Presidente Fontana grazie al dottor Locone sono molto onorata di portare questa breve riflessione su un miglio costituzionalista
Anche se non è semplice restituire pienamente la complessità dei del pensiero di uno studioso che Carl Schmitt
Definì il politologo più colto d'Europa e io a questa qualifica di politologo che in realtà ci aggiungerei la qualifica di costituzionalista del resto in molti interventi appassionati del pomeriggio questo tema delle categorie costituzionali esaltate evocate
In maniera molto pregnante entra costituzionalista perché perché nelle opere di miglio e Corrado Ocone neanche modo costretto in queste settimane a ristudiare
Io c'ho trovato davvero le risposte alle grandi questioni che hanno agitano il presente della nostra democrazia che luglio affronta con una padronanza
Delle categorie concettuali e Conte culturali dello studioso giusto pubblicista
Peraltro di diritto comparato quindi categorie e temi forme di Stato e forme di governo che poi sono il cuore pulsante degli insegnamenti del diritto costituzionale comparato
Meglio è un giurista comparatista innanzitutto in senso diacronico perché fa storia
E la comparazione verticali e da lui concepita proprio come una forma produttiva di conoscenza in quanto permetta lo storico di scoprire le specificità del suo tempo attraverso un confronto continuo con i fatti successi in altre epoche e i comparatistico
Sanno bene che il presente sì rivela in tutta la sua pienezza soltanto attraverso il confronto con il passato
E cioè il confronto tra esperienze e giuridiche che dà il meglio di sé quando proprio si permette alla storia di filtrare e di spiegare Analogie e differenza
E le sue proposte mi sembra che vadano veramente iscritte all'interno dei sistemi e di valori
Di cui il giurista
Miglio si ispirava
Perché soltanto partendo dalla sua Weltanschauung che si può comprendere
Il senso profondo delle sue tesi e qui sono d'accordo con il collega abitare perché
Soltanto in questo modo si può comprendere il senso delle sue tesi senza gli equivoci in cui in molti critici di Miglio sono caduti don apprezzandone il valore
Allora quali sono queste categorie concettualità innanzitutto dire la sensibilità dire mutuata da Schmitt al tema della forza che ritrovava poi anche nel realismo politico di grandi storici penso a Tucidide
La la forza quale elemento in costante tensione con il diritto da qui questa diciamo sensibilità di miglio da cui discendeva la consapevolezza di questo come lui diceva l'eccedenza dell'arcano della politica rispetto al diritto e alla regolamentazione
Giuridica dunque meglio costituzionalista per la sua capacità di analisi
Dei sistemi costituzionali in chiave storica e la sua grande capacità di visione delle grandi trasformazioni dei sistemi democratici al centro
è stato detto e quindi vado molto velocemente c'è il protagonista indiscusso che è lo Stato lo Stato come sistema politico della modernità
Ma lo Stato moderno come forma istituzionale ancora prima come forma politica non era per miglio ineluttabile
Luís ammetteva altre soluzioni che del resto nel corso della storia erano state
Al conosciute penso e qui veramente Miglio comparatista non la lega anseatica la repubblica veneziana la Svizzera tante volte evocata
Realtà politiche organizzate su di una pluralità di centri decisionali che ha meglio per parevano offrire delle soluzioni importanti capaci di coniugare
Il grande tema del federalismo ovvero unità e differenziazioni
Di fronte a quel declino dello ius pubbliche come
Europa è un po'strettamente connessa all'involuzione del Progetto europei qui su questo torno la critica di Miglio al Progetto dell'Europa
In particolare in quelle esperienze Migliorin veniva un elemento fondativo della civiltà europea quale la diciamo vuole valorizzazione delle relazioni volontarie e liberamente costituite
Tale da rivitalizzare capacità
E autonomie decisionali delle comunità territoriali
In questa dicotomia tra le forme Volkert politiche si riflette anche la tensione che è centrale nel suo pensiero fra obbligo politico
E obbligo contrattuale
E parallelamente tra sistemi basati sulla minaccia e sistemi basati sullo scambio questo è un passaggio molto
Interessante la crisi dello Stato moderno avrebbe cioè evidenziato diceva Emilio l'esigenza di valorizzare altri modelli politici di fonte pattizia
Che
Ostacolerà ebbero la costituzione di rapporti di sfruttamento o quanto meno di dominio unilaterale
E vengo al secondo tema cioè la riflessione sull'idea federale è stata ampiamente richiamata io non so se sia corretto ma io la colloco
Diciamo intorno agli anni Ottanta proprio nella sua nella sua un po'organicità anche se c'erano molti scritti precedenti
Condotta fa una riflessione che si basa sull'esperienza della Mitteleuropa ma la supera
Una visione che si proponeva come alternativa radicale al modello statale moderno stato Mozia nazionale unitario che li giudicava obsoleto non più in grado di incontrare le esigenze di Paesi sempre più
Complessi da qui il federalismo con me capace di rifondare un nuovo patto appunto un file giusto una alleanza tra cittadini autonomia territoriali di Stato
Valorizzando le differenze all'interno di un progetto comune volontariamente condiviso dalle comunità che vi fanno parte un modo in fondo per riconciliare che manciata
E Gesellschaft
Per riprenderle categorie notte di
Trends alla in realtà come alcuni critici hanno anche sottolineato il suo federalismo configurava tuttavia per l'Italia una struttura su direi una soluzione
Più autenticamente confederale anche questo è stato detto fondata su una associazione diritto internazionale tra comunità soprani
E e come si evince
Nel nel saggio le contraddizioni dello Stato unitario mi Miglio vede nel federalismo proprio una soluzione
Per le distorsioni che l'accentramento amministrativo ha prodotto in Italia ritenendo che la scelta di estendere le norme più Montesi all'Italia intera sia parole di
Miglio come fare indossare un gigante il vestito di un nano e allora sono molto d'accordo sul tema del regionalismo che è stato anche affrontato
In precedenza non regge lo stesso regionalismo previsto in costituzione
Come notava anche Piero Calamandrei non balza ad affermare l'autonomia
E il decentramento ma poco per arginare le prospettive federaliste questo l'avrebbe dimostrato la nascita delle delle regioni che ha impostazione su questo siamo tutti d'accordo ancora una volta centralista
è in questo senso significativa quanto scrivo quanto scrive Emilio all'inizio della premessa
Del modello di costituzione federale per gli italiani
E lui lo dice la divisione dei poteri la struttura federale costituiscono due fondamentali espedienti che nella storia sono serviti per garantire le libertà dei cittadini
Suddividendo l'autorità di chi di chi comanda sulla base
Delle competenze e a garantire la libertà e l'identità delle comunità suddividendo il potere di chi comanda sul territorio e quindi questo federalismo di Miglio concepito in chiave contrattuali sta
Gli appariva come l'unica forma politica realmente in grado di corrispondere alle istanze di una sempre maggiore complessità sociale
Gli appariva l'unica forma politica capace di indole autoalimentarsi mediante una ulteriore estensione dell'area delle rendite politiche
A danno dei cittadini che producono quale involuzione e direi anche degenerazione di un sistema cliente arare del potere
E questo a sua idea di federalismo la collocava direi una prospettiva molto liberale direi anche
Per certi versi liberista
E mi sembra di poter dire che Miglio fosse un anticomunista ma la radice del suo anticomunismo non era ideologica
Quanto piuttosto da dettata dal vedere nel socialismo l'opposto del federalismo cioè la perpetuazione dello stato accentrato
L'esperienza nella nella Lega Nord è un fatto
Noto e è stato richiamato il decalogo di di Assago novantatré
Pari presa al programma di Bossi
Anche se poi migliorando andò oltre pensando di articolare questa Italia nelle tre grandi macroregioni utilizzando quel trentadue della Costituzione
Richiamato forse un po'forzato ma diciamo ma grande tema di discussione non entro sulla sulla forma di governo perché non non c'abbiamo tempo e soltanto mi avvio sul sul un passaggio l'euroscetticismo a me sembra che Milano e gli anni Novanta diventa euroscettico
Non perché non credesse in un'impostazione di un'Europa federale ma perché inizia a vedere nel Progetto Europeo
La forca quella perpetuazione degli Stati nazionali
Una sorta di superstato europeo che applicava forse l'aspetto più deleterio degli Stati nazionali una soffocante burocrazia che si riproduceva a Bruxelles
L'Europa era l'Europa di Bruxelles diceva Miglio non era l'Europa delle regioni Europa delle Regioni però nel pensiero di Miglio non tanto pensata come Europa dei popoli quanto come un'unione fondata sul regioni e città di rilevanza macro economica collegati tra loro all'interno di una rete di relazioni federali quindi la critica l'Europa era una critica
Al suo tentativo di salvare e perpetuare lo Stato nazione e la critica di miglio all'Europa si aggrava quando ci fu la riunificazione della Germania la riunificazione della Germania che rompe
Il vecchio equilibrio degli Stati nazione europea per via di un attore egemonico e naturalmente che spinge anche gli Stati Uniti ad avere un atteggiamento abbastanza sospettoso o nei confronti di questo processo
E allora anche qui ancora una volta sistema europeo sistema federale no secondo mille sistema federale e cioè quello europeo che auspicava avrebbe dovuto essere composto di minoranza
E quindi sostanzialmente in una visione anti maggioritaria il modello era quello svizzero lo abbiamo lo abbiamo detto più volte
Naturalmente con tutto il grande tema della secessione che poi lo porterà confrontarsi con la tangente la corte costerà Augusto Barbera in un interessante saggio
A
Concludo naturalmente Palasciano agli iscritti un po'tutte le riflessioni un po'più approfondite
C'è una veramente un'analisi molto lucida
Costituzionale
C'è una proposta organica neo federale che valorizza le differenze all'interno di una formula politica abbastanza duttile perché papà è fondata sul consenso dei contraenti originali ed è una soluzione
Capace di soddisfare io credo molte istanze che emergono oggi ancora forse oggi più di ieri senza tuttavia indulgere in populismi ecco qui io vedo la grandezza la lungimiranza del pensiero di questo studioso e direi anche lo spirito squisitamente democratico
Che lo animava al punto di rappresentare come nota Lorenzo Ornaghi il federalismo come un fecondo terreno di prova per la politica soprattutto quanto scriveva nel modello si avvertono i richiami
Testualmente dell'autorità carismatica di un demiurgo di un salvatore della patria ecco
Io credo che in questo c'è una un passaggio di grande interesse del sud della sua rilettura oggi
E mi sembra anche di dire di concludere che Miglio sfugge alle etichette lo studioso che è etichettabile
Sfugge alle definizioni c'è un libro che tra l'altro rivisto lì nella vetrina un libro del giornalista Giorgio Ferrari che è intitolato a Gianfranco Miglio la storia di un giacobino nordista
Non so se questa sia una definizione appropriata non è che mi convinca pienamente ma sicuramente la storia di Miglio
Letta da una cultrice del diritto costituzionale è una storia come spesso sono le vite degli uomini coraggiosi e controcorrente è una storia tutta in solitaria
Perché il modello di revisione radicale della Costituzione non troverà nella nostra comunità interlocutori ma non troverà neanche appoggi nella sua stretta cerchia del gruppo di Milano
Di certo la sua militanza sia pure come indipendente nelle nella lega
E il fatto di essere diventato per un certo tempo ideologo della lega della lega nord non aiutato ecco in un mondo accademico come il nostro che è un mondo molto conformista
Non aiutato alla giusta valorizzazione dei meriti scientifici e delle sue grandi intuizioni e proprio per questa ragione io credo che questa iniziativa sia davvero meritoria grazie Corrado
Grazie grazie presidente
Contano naturalmente grazie a Corrado e complimenti per l'organizzazione dunque io mi occupo di Storia delle istituzioni quindi qui faccio passo indietro diciamo riporta la discussione
A un miglio meno conosciuto forse meno valorizzato si diceva ce il miglio storico dell'amministrazione
Che però ha lasciato un'eredità molto importante e che diciamo da questo punto di vista serve anche per comprendere come Emilio arriva poi alla teorizzazione
Del neo federalismo e alla sua diagnosi di morte diciamo così dello Stato moderno naturalmente ci muoviamo nel periodo tra gli anni Cinquanta e Sessanta della carriera di Miglio Paul possiamo far rientrare
Tra gli iscritti che si occupano di storia dell'amministrazione Storia delle istituzioni politiche il periodo che va dal mille novecentocinquantasette cioè lo zio saggio
Sulla monarchia greca arcaica fino sostanzialmente al mille novecentosessantaquattro quando affonda la Fondazione italiana per la storia amministrativa e poi diciamo sprona da lì una serie di Callieri che poi saranno importanti come Pierangelo schiera Giuliana nobili via dicendo nello sviluppare questi elementi di di storia amministrativa
Miglio inoltre come studioso dell'amministrazione pubblica si colloca in realtà in un filone
Che
è un filone di tipo internazionale su questo non ci sono particolari ricerche
Ma in realtà la sua figura diciamo così rientra insieme a quella di due Gualdo negli Stati Uniti Geoffrey a fu al tonno nel Regno Unito Carla Chandra e giacche luglio in Francia Andrea molitorio in Belgio Ostra e che AN in in Germania in una serie di studi che negli anni cinquanta sessanta cioè quando
Si parla di Welfare State di pianificazione eccetera iniziano a guardare all'indietro cioè come si è arrivati alla creazione di uno Stato così penetrante pervasivo nell'economia nella vita
Sociale molti di questi peraltro studiosi migliori esce anche punta incontrarle avere un dialogo
E naturalmente come storico dell'amministrazione a le sue basi nelle sue letture tedesche
Naturalmente si è già detto di Max Weber e Carl Schmitt Mark basti pensare ai lavori di Miglio o che me io commissiona interni sabato di traduzione otto vinse
Brunner e poi naturalmente vi saranno ancor più indietro von Stein quindi anche dal punto di vista bibliografico un influsso particolarmente rilevante per per la storia dell'amministrazione
Però diciamo così lo scritto in cui meglio prende di petto il problema del rapporto tra storia e pubblica amministrazione e sicuramente l'ho scritto il mio novecentocinquantasette sulle origini della scienza dell'amministrazione
Meglio nel da questo punto di vista esplora quello che lui chiama lo Stato amministrativo assoluto cioè come si è formato questo stato
Cosa che naturalmente lo affascina proprio per gli autori su cui si era formato e forse anche questa fascinazione di deriva diciamo al suo tocco positivista cioè da un sogno di fatto di un'amministrazione tecnica ed efficiente che forse è stata possibile solo in un periodo storico
Ben preciso di cui Miglio poi si occupa in questo scritto che è sostanzialmente la formazione dello stato prussiano e in particolare il contributo dei Camera listi
Diciamo tra la fine del seicento era fine del Settecento c'è un periodo in cui i pareri imperatori persiani vengono consigliati dalle Camere che sono dei consigli dei consigli di tecnici dei consigli di Esperti sono diciamo all'inizio soprattutto giuristi e contabili che poi fondano una vera e propria scienza dell'amministrazione questa scienza l'amministrazione all'inizio consacrando si tiene tutta insieme cioè viene chiamata riassume un po'tutti i saperi necessari
Per sviluppare l'arte di governo appunto una prospettiva assolutista e poi diciamo nell'evoluzione della del cameratismo si divide
Essenzialmente in scienza economica scienza della polizia che naturalmente comprende l'ordine pubblico ma comprende anche quelle che oggi chiamiamo le policy cioè l'amministrazione vera e propria e la scienza delle finanze si arriva a questo questa teorizzazione soprattutto con con un po'ingiusti Bonacossi a diciamo in questo tipo di di di contributo l'idea in qualche modo che il Governo si sostanzi in economia politica e al tempo stesso in un un mix diremmo oggi tra diritto penale e diritto amministrativo diritto morale che viene riassunto dalla scienza della polizia chance polizia aree appunto la regolazione anche tutte quelle attività moralmente ai margini che vengono in qualche modo regolate meglio
Ci spiega tutto questo ci mostra come Perilli due grandi i due grandi elementi in certo qual modo che muovono
I Camera listi siano l'utilitarismo da un lato quindi l'idea della massima soddisfazione personale che poi si trasla
Diciamo nel massimo benessere dei sudditi e nella migliore amministrazione dello Stato e allo stesso tempo nel materialismo quindi come diciamo si può vedere qui non c'è in qualche modo una pretesa
Filosofica in qualche modo di di dipingere l'arte del Governo ma appunto lo si fa attraverso saperi concreti gestione della macchina amministrativa ma Miglio poi ci dice in questo saggio
Questo sistema entra in crisi nel corso dell'Ottocento perché perché nel corso dell'Ottocento questa scienza economica questa economia politica che aveva fatto parte dell'armamentario diciamo dei principi assolutisti no passa con la Rivoluzione francese naturalmente sotto l'influsso anche dello sviluppo
Del capitalismo rientra nel privato cioè la scienza economica si muove nel privato emergono tutte quelle teorizzazioni sulla società
Che poi caratterizzano questa simmetria questa spaccatura tra società e Stato
Di stampo ottocentesco che a dal punto di vista diciamo soprattutto giuridico la sua sostanza azione in due grandi filoni uno è quello della codicistica quindi il Codice civile e l'altro è l'emersione
Del diritto amministrativo e qui miglior diciamo forse non certo rimpianto dice in questa fase che si passa dalla scienza dell'amministrazione al diritto amministrativo un po'diciamo così in qualche modo attira mia delle delle norme e la vecchia amministrazione quindi camerali Istica di stampo camerali stima viene erosa dal Parlamento dalla legge dal concetto di Stato di diritto
E Emilio la parte finale del saggio cd
Documenta come in realtà il primo a cogliere i segni di questa crisi fu proprio von Stein
E però von Stein né reagiva in qualche modo a questa separazione tra società e Stato sostenendo che la pubblica amministrazione
Dovesse essere un momento autonomo un momento attuativo e normativo che non poteva in qualche modo essere ricondotto nella mera esecuzione delle leggi
è evidente che qui emerge un poco la scuola della della farfalla subisce la Costituzione
Reale potremmo dire materiale come organizzazioni di tipo economico sociale più che normativo mai di una sorta di lotta che si instaura con il formalismo legali sta
Il secondo saggi importante in cui meglio delinea un po'la sua teoria della storia dell'amministrazione
è quello degli aspetti amministrativi dell'unificazione siamo nel mille novecento sessantadue
E meglio determinata area spetti metodologici in Italia praticamente il primo a farlo ha quasi l'unico che se ne occupa perché poi tutti gli studi di Sabino Cassese di Guido Melis in questo filone arriveranno naturalmente più tardi e sottolinea Miglio tre aspetti la necessità di comparazione qui di comprendere diciamo così
L'origine genetica etimologica degli istituti amministrativi e i collegamenti share reticolo di collegamenti tra questi istituti amministrativi in una data realtà e IVA e quella degli altri ordinamenti europei Iberia punto me io ragiono sempre in termini sistemici secondariamente la meccanica degli ordinamenti cioè il funzionamento l'organizzazione la tipologia il loro ruolo all'interno della storia politica ed diremo agile decise un making cioè del processo di decisione
E poi ordinare per importanza quali sono gli istituti e quali sono gli uffici più rilevanti proprio da mettere in evidenza come elementi fondamentali della storia amministrativa in altri termini quello che meglio dice qui riassumono la sua passione
Per il quelli che lei chiama agli aiutanti del potere diciamo da cui è stato quasi sempre ossessionato sia nell'allo studio diciamo dell'ATO clientelare sia nello studio dell'apporto tecnico la storia amministrativa deve integrare la storia politica al
Kendo la dinamica di potere della stessa e il ruolo proprio dei tecnici e degli aiutanti
E naturalmente all'interno di questo paradigma generale l'UE sito anche i problemi dell'Italia non quello che si diceva prima il tentativo di omogeneizzare della dell'unificazione
La soppressione in qualche modo del localismo
Il centro il diciamo il clientelismo come elemento di mediazione ma naturalmente l'emergere fin da subito di quello che noi oggi chiamiamo il centralismo il centralismo debole cioè un'incapacità dell'Italia diventare centralista come la Francia ma al c'era al tempo stesso una incapacità di evolvere in un sistema federale vero e proprio quindi rimanendo a metà del guado e determinando diciamo degli scompensi sia sul lato centrale che locale della Costituzione statuale italiana
Il terzo invece scritto di miglio su questo tema è per una metodologia della storia amministrativa nel mille novecentosessantaquattro siamo proprio diciamo a gli albori della nascita della della fissa e la storia amministrativa Permira una disciplina autonoma su questo meglio si collega agli autori a livello internazionale di cui si parlava prima
E meglio sostiene che come dire il potere esecutivo è un potere autonomo dove le decisioni si concretizzano dove gli interessi sì Phil Turner si fondono in cui la politica diventa policy e per questo il momento esecutivo a diciamo così è un oggetto universale della storia amministrativa lui sostiene se c'è un metodo che c'è un oggetto universale che appunto è il momento esecutivo a sé stante rispetto alla produzione sempre di leggi del legislativo allora si può avere una materia autonoma che la storia
Amministrativa e l'altro elemento tipicamente emiliano di questo è che secondo Miglio la storia amministrativa deve servire per delle tipizzazioni terminologia naturalmente weberiana
O per un usando un'espressione che utilizzerà più avanti per trovare le regolarità della politica e questo lo si può fare utilizzando
Procedimenti genealogici cioè capendo da dove discendono determinati istituti determinati i nomi o procedimenti che può analogico quindi comparandoli con quegli altri ordinamenti europei e poi dà anche una serie di indizi
Su come studiare le amministrazioni pubbliche queste davvero per certi aspetti innovativi e caduti nel vuoto una discussione successiva per esempio meglio dice si può studiare un determinato ufficio o una determinata magistratura e si può ricostruire a tutto tondo l'azione di quell'ufficio o di quel congegno di uffici guardando a che cosa alla struttura alle competenze all'organizzazione alla tecnica dell'azione a quelli là sono i poteri formali e informali quindi diciamo così ci porta dentro una metodologia per lo studio delle strutture statali
Che è molto concreta molto innovative che rompe un poco la tradizione legali Istica italiana e amministrativistica italiana introduce anche un altro elemento che appunto verrà ripreso da autori italiani successivi
Dicendo che si può studiare il personale che ha dato vita all'ufficio quindi a guardare ai singoli personaggi alle biografie all'ambiente in cui questi operano a le condizioni economiche culturali
E umane di relazioni umane in cui diciamo le istituzioni loro attori si pongono e quindi da questo punto di vista diciamo se c'è un elemento fortemente innovativo oppure dice Miglio si può sostenere anche le pratiche cioè quando appunto una determinata policy o una determinata pratica amministrativa si snoda il tempo si può anche andare a vedere si può anche andare a vedere questo di questo programma diciamo che Miglio enuncia nemmeno centocinquantasette diciamo c'è una parte della storiografia italiana che lo ha realizzato ma ci sono diciamo molti pezzi che risultano essere ancora piuttosto incompleti
Pensiamo alcune istituzioni come il Quirinale i segretari generali Cerci sono situazioni da lei su cui c'è ancora molto da scavare nella loro reale non reale funzionamento allora reale
Dinamica poi Miglio ovviamente questo quasi con piglio da storico più che da scienziato politico fa anche una sorta di Timoria delle fonti in cui classificare che ha questo dono diciamo così dalla classificazione tutte le varie tipologie di fonte a cui uno storico dell'amministrazione deve guardare quindi non solo le leggi ma anche quei documenti
Più interni gli elementi ovviamente di tipo normativo e di atti prodotti Daivari da dei vari enti i canoni in cui inserire questo all'ermeneutica quindi come diciamo così interpretare interpretare tutto questo e appunto gran parte di questo lavoro di Miglio che ha raccolto all'interno di questi saggi e poi diciamo in definitiva sintetizzato dal punto di vista politologico in quello scritto straordinario che l'unità fondamentale di svolgimento dell'esperienza occidentale in cui lui mette tutta questa ricostruzioni sintetizzata in un attimo Ria di diciamo di sviluppo
Della spunti citazione in Occidente o quanto meno una storia ciclica in qualche modo in Occidente tra personalizzazione del comando quindi elemento patrimoniale e las politicizzazione cioè il superamento dello stesso che naturalmente riassume tutto questo elemento di diciamo così di studio storia amministrativa
Per concludere come tutto questo si collega all'ultimo miglio naturalmente meglio considera che questo mondo che lui ha studiato e da cui è stato affascinato in qualche modo dal punto di vista intellettuale sia finito no parla della fine dello ius pubblico ma europea è un della consunzione anche di di carica di legittimità politica dello Stato moderno che quindi in qualche modo deve essere ricostituire in altra forma e appunto siccome Loyos pubblico ma europea ma è venuto meno dell'obbligazione politica vacilla
Egli sostiene bisogna passare all'obbligazione politica al contratto e questo evidenza che cosa che anche diciamo così il rapporto tra amministrazione politica deve essere in qualche modo rivisto rivisto come rivisto nella logica che si diceva prima cioè del decentramento e del federalismo se il grande Stato macchina che aveva funzionato per i principi prussiani
Non funziona più in qualche modo oggi l'unica cosa che che si può fare a ricostruire il rapporto fra obbligazione politica contratto a favore del contratto e lì posizionare l'amministrazione su una scala multilivello all'interno di un contesto appunto di di diluizione la sovranità in un vero federalismo e tutto questo ovviamente lo si può fare attraverso un nuovo rapporto intergovernativi tale che deve essere costruito in generale naturalmente ciò segna il passaggio da quello che meglio parla fa diciamo chiamavano nell'ex uno plurale esso cioè da lo Stato unitario a molteplici enti dove rilocalizzare la sovranità e doveri di localizzare anche l'amministrazione cioè il federalismo che può riconciliare in qualche modo tecnica e politica obbligazione politica e contratto
E superare appunto le forme in qualche modo di neo patrimoniali Isma'clientelare di cui secondo l'Italia un esempio
Questa discussione e qui chiudo ma come dire per dare un aggancio con il presente oggi una discussione che ancora molto Vivanti
Soprattutto negli Stati Uniti sono storici del diritto come Marcos davvero o Wigan J. Novak che continui storici di di importanti c'è una catena Britny Akane americana che continuano a discutere di questo si discute per esempio molto
Della o sviluppo storico tra i police power quindi il potere di polizia inteso nel modo con cui lo interne la miglior cioè dal punto di vista Camera listi Ko e la legge che invece l'espressione in qualche modo non della volontà popolare diciamo così o quanto meno della rappresentanza
E in generale si discute ancora del rapporto tra etero non mia cioè il governo degli altri che si prende cura degli altri attraverso l'amministrazione e invece l'autonomia che è il surf governante siccome questi due elementi sono inscindibili anche se posso ma vere
E appunto una gradazione diversa naturalmente Miglio
Pende verso il self government e diciamo lascia lettere una mia come dicevo allocata dal punto di vista federalistico però oggi ancora questo costituisce un elemento di discussione esce quale il rapporto tra queste due polarità
E ancora molto discusso meno in Italia ma a livello internazionale continua a essere impartiva puntuali all'americano
Un elemento rilevante perché perché poi alla fine in un nel Paese per eccellenza del federalismo dove c'è vero federalismo
Gli stati che si mettono insieme devono a vere oltre a un una divisione del dei tre poteri Interna quindi un potere giudiziario diciamo così locale un potere legislativo locale
Devono avere anche una forma di potere esecutivo locale quindi devono avere anche una police power che negli Stati Uniti è molto evidente quando guardiamo tutte quelle questioni vengono disciplinate diversamente dei vari Stati alla pena di morte la porto
All'età in cui si guida alla disciplina sull'alcol e via dicendo che nient'altro che nient'altro che il residuo del vecchio police power assolutistico che però in una logica redistribuita
Federale anche secondo me io poteva continuare a funzionale grazie
Grazie
Grazie
Molte per di marito questo convegno complimenti
Per l'organizzazione io sono completamente d'accordo con Ginevra
Cerrina Feroni
Miglio
è un personaggio
Che non ha goduto di quell'attenzione che avrebbe meritato
Fino adesso
Il futuro citate opportunità
E non goduto credo perché per le ragioni che ho detto Ginevra
E anche perché
Una caratteristica del personaggio per quel
Poco capito credo conosca io non ho mai non ho mai incontrato Miglio però sono stato rilievo
Diretto Di Serio Galeotti che era uno dei componente del gruppo di Milano peraltro
Elaborò quel modello di che oggi chiameremmo premierato che la proposta del gruppo di Milano per
Una forma di governo
Credo che la la la la la la sua
Eccentricità rispetto al conformismo
Dominante sia dovuta a questa combinazione almeno io così lo leggo tra grande realismo
Come approccio tipico dello storico
E visionarietà
Le due cose peraltro non sono in contraddizione anche se anzi secondo me
Sono perfettamente compatibili proprio perché il realismo lo portava ad avere la consapevolezza
Delle insufficienza delle categorizzazione e del fatto che i modelli poi in realtà da storico
Fossero frutto di fatti politici spesso imprevisti inattese sembra pensiamo al federalismo pensiamo al federalismo americano
Il modello federale americana frutto di un'invenzione occasionale
Nel cosiddetto
Connecticut compro Max
E anche perché la l'approccio di Miglio un approccio che fondato su un'idea della politica come
Auto identificazione dei soggetti e non come
Forma diciamo così di dirigismo fatti riferimento
Miglior giacobino nemmeno me sono molto
Però io non devo parlare grazie a Dio di Miglio perché non sono così competente
Debbo parlare
Di quale federalismo per l'Europa ovviamente avendo presente anche ripresi dei migliori importante che questo questo titolo ci sia un punto interrogativo
Perché probabilmente oso dire
Questo punto interrogativo sarebbe piaciuto a Miglio nel senso che
I modelli di possibili sviluppo del Unione Europea in senso latamente federale perché poi qui tra le scienze
Abbiamo spesso difficoltà a dialogare su concetti che poi sono
Codificati in modo diverso ma insomma diciamo nel contesto di un modello di governo a più livelli le risposte avrebbero potuto essere che sono potranno essere diverse la prima cosa che vorrei dire che
Questa deve essere la consapevolezza molto chiara cioè oggi viviamo un dibattito a livello europeo in cui
Sì insiste molto e giustamente sulle domande
Di politiche
E di politiche integrate
Continuamente
Su settori che sono settori che fino a ieri erano settori
Come dire trascura convincere da quello della difesa seppure non storicamente ma insomma negli ultimi decenni
Ecco secondo me il primo dato rilevante nel momento in cui si scusa di fare di federalismo e per l'Europa è essere consapevoli che le domande politiche ciò le pone Mrs non richiedono necessariamente un unico moderno
Istituzionale architettonico
E anzi se debbo dire la verità guardando alla storia dell'Unione Europea dello un della Comunità europea prima del sogno europea
La caratteristica
Tipica che io riscontro non solo io insomma
Che che che mi pare più convincente e prove
Quella dell'assenza di una definizione
Si applica un po'all'Unione Europea
La teologia può fatica non c'è quella che definisce Dio in termini negativi e non positivi la giurisprudenza europea la giurisprudenza costituzionale
Non fanno altro che ricordarci che Unione Europea è ma è un refrain noto a tutti è uno non è un
Un organismo di nuovo genere che non è uno Stato federale né una confederazione ne è un'organizzazione internazionale non è tante cose che cosa sia non si sa ma questo fascino dell'incompiutezza è stata anche la forza
Dello sviluppo dell'Unione europea che è stato concepito come sviluppo
Dall'orizzonte indefinito
Non sono per le teorie più
Come dire più
Orientata in questa direzione
Le teorie di tipo
Ne ho funzionalista
O intergovernativo ma anche
Più banalmente dal pragmatismo dei fondatori
Se noi leggiamo le dichiarazioni originarie che hanno dato vita poi a quelle che sono state le varie comunità eccetera l'idea chiara e il processo che si sviluppa per spillover cioè
Affronta un un settore di policy da quel settore di policy scaturiscono esigenze domande di governance e
Si affrontano le domande di governance tutte le volte che si è tentato di fare invece una soluzione come dire
Chiavi in mano sono falliti è fallito il progetto di unione politica che era strettamente collegato è previsto dal Trattato
Sulla Comunità europea di difesa
è fallito
Il trattato costituzione sull'Europa cioè ogniqualvolta si è voluto mettere mano
Ad una soluzione complessiva questa soluzione complessiva e fa
è io temo non me ne vogliano i rappresentanti del Parlamento europeo che l'ultima proposta elaborato al Parlamento europeo in limine Mortis cioè nel novembre del due mila ventitré di riforma dei trattati
E destinata anch'essa all'insuccesso
Per eccesso di
Diciamo così idealismo pensare che essi possano approva in questo contesto storico politico geopolitico dei trattati nei quali la modifica viene fatta così come viene fatta più o meno la modifica della Costituzione degli Stati Uniti
E un'idea
Secondo me
Assolutamente realizzabile grazie a Dio non non sono certamente l'unico dirlo ma lo dicono anche diciamo
Personalità insospettabili Charles Grant che il direttore del Centro per foro di Rio PM riforma al Financial Times delle tre gennaio due mila ventiquattro dice chiaramente che le possibilità
Di un altro trattato di un di un altra modifica il trattato
Che porti ad una maggiore integrazione sono praticamente zero oggi
Quindi qual è il modello di federalismo che esiste
Modalità di realismo e quello di una integrazione progressiva fondata su due
Grandi pilastri che sono la logica intergovernativa nella logica democratica due pilastri che non hanno le stesse dimensioni e non hanno la stessa struttura
Anzi direi che il modello intergovernativo e di gran lunga prevalente nell'architettura europea
E a mio parere destinato a rimanere tale
Nel futuro prossimo
Perché forza in questo sia Miglio che Barbera poi ci tornerò ritiro ed
Spiegherò anche perché cito queste due personalità e non un po'troppo ottimisti sulla
Sulla morte dello stato diciamo così
La mia sensazione è che
Per quanto esperienza limitata nella diciamo
Sviluppo complessivo della storia dell'umanità lo Stato sia ancora una realtà molto
Solida
E e l'esperienza intergovernativa
Diciamo così
La fa da padrone
Perché
Non è possibile affrontare il nodo centrale di qualsiasi transizione verso un modello federale
Almeno inteso nei termini in cui lo intende il costituzionale
E cioè non è possibile affrontare il tema della allocazione
Definitiva della sovranità intesa come luogo di decisione ultima
Ci pienamente ho che insegnano a mente che lo si voglia interpretare e questa questa
Opportunità non mi pare Silvia in questo momento a livello a livello europeo allora fin quando la competenze competenza
Cioè la
Allocazione della
Decisione ultima sulla
Organizzazione sulla vita di questo ordinamento composito che l'Unione europea
Non farà questo salto di qualità siamo destinati credo ad aggiustamenti ma non ad un modello modello federale
è una costatazione puramente a valutativa la mia non non parteggiò per per nessuna soluzione
Anche perché
Se volessimo effettivamente prendere sul serio il modello federale dovremmo cominciare a fare un'operazione di verità sulla Unione Europea
Quindi cominciare a dire per esempio che la retorica della che un prova del Mukata Ica
Siamo superiore alla realtà
Persino il Parlamento europeo nell'organo
Stiamo per rieleggere che consideriamo giustamente vuole dire il presidio della dimensione democratica dell'Europa
Soffre di una contaminazione intergovernativa no nessun esiste nessun sistema
Di governo liberaldemocratico al mondo in cui non esiste in cui la Camera politica cioè la Camera che
Rappresenta i cittadini sia strutturata
Sulla base di un'allocazione dei seggi che corregge il rapporto rispetto alla popolazione per cui acquistati con meno cittadini hanno una rappresentanza s'come dire
Sono sovra rappresentati rispetto a quelli che hanno non esiste al mondo un'entità politica democratica di questo genere
Quindi anche il Parlamento europeo
Per quanto sia la frontiera più avanzata di questa
Tensione democratica all'interno di un contesto
Molto intergovernativo
E vittima di questa di questa di questa contaminazione
E quindi il deficit democratico in Europa esiste che che se ne non è compensato dal fatto che
Il trattato entrata sul europea parla dei principi democratici il che fa un po'sorridere ma allude ad una verità cioè in realtà il principio democratico europea
Dal punto di vista dell'Unione europea è molto come ho appena detto limitato
Poi esistono i principi democratici che si
Ricavano dalla legittimazione democratica dei governi
Ma se uno volesse sottilizzare
La legittimazione democratica dei governi
Serve come cioè rafforza la dimensione intergovernativa
Il potere dei parlamenti di far valere la il principio di sussidiarietà
E non è una soluzione come dire nel nella direzione dell'integrazione democratico l'opera ma è una soluzione nella direzione di una tutela degli Stati
Qui siamo sempre nella logica intergovernativa scambiare
Per Democrazia europea la democrazia illegittima il ruolo degli Stati all'interno dell'Europa concettualmente un altro
Quindi livelli all'Unione Europea vive un deficit democratico comunione non vivo un deficit di legittimazione perché la legittimazione dell'ONU non avviene necessariamente attraverso il circuito democratico non può avvenire anche attraverso altri Circuiti tra cui quelli
Intergovernativo questo non vuol dire
Che tecniche tipiche dei sistemi federali o dei sistemi costituzionale non possano e non siano state di fatto utilizzate
E non possono ancora essere utilizzate a livello
A livello europeo ma si tratta di una contaminazione
Se posso permettermi noto citazione di una contaminazione incostituzionale
Non c'è una mutazione genetica
C'è una contaminazione tra alcuni istituti tipici del costituzionalismo vengono più o meno
No pensiamo alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea rispetto alla quale però ancora una volta che a dimostrazione di quello che sto dicendo
Rispetto alla quale le Corti costituzionali e la Corte costituzionale italiana in particolare
O non in particolare ma insomma la cortesia certamente
Ha comunque ribadito la sua riserva di
Primazia
La famosa dottrina dell'effetto diretto del diritto europeo non si applica alla Carta dei diritti fondamentali la Corte costituzionale pretende
Che il sindacato su
I diritti che sono previsti dalla Carta costituzionale passi comunque dalla Corte costituzionale senza possibilità per il giudice comune di disapplicare
Il diritto interno in nome dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
Quindi le dosi diciamo così di
Centralità
Della
Degli stati
Molto forte
Che cosa manca in questo quadro in questo quadro mancano alcune cose che avevano intuito
Per questioni citavo in questo convergendo
Migliore
Ho gusto Barbera attuale presidente la Corte costituzionale in quel famoso libro citati anche tu
E la Mondadori che è un dialogo
A partire da posizioni anche radicalmente molto diverse
Ma ci sono tre elementi sui quali
I due pensatori
Che dimostravano
Grande rispetto reciproco ti stima reciproca quindi a dimostrazione
Diciamo che elementi più illuminate non
Non
Non tollerano nostra cinismi
E sono laiche
Il primo elemento che in questa che proprio per entrambi è fondamentale la collocazione degli adulti sub statali
Quello che noi chiamiamo regioni o che sono all'entità fede
Ecco e cruciale perché e qui cito Barbera perché diciamo citare Miglio sarebbe più facile
Cito Barbera Barbera in quel libero dice Como come ho detto ma mano che andrà avanti il processo di federalizzazione dell'Europa verrà meno la funzione dello Stato nazionale
Esso progressivamente diventerà uno strumento di coordinamento tra regioni che potranno inserirsi in Europa a pieno titolo ed autonomamente questo lo subisce lo diceva Augusto Barbera
Ripeto entrambi secondo me erano un po'ottimisti sulla destino dello Stato però
Certamente e questo
Come dire un argomento comunque che vale anche in una logica di sopravvivenza della centralità statale
Proprio per quella legittimazione di cui parlavo prima cioè se la legittimazione dell'Unione Europea passa prevalentemente non per la assoluzione del deficit democratico che c'è
Ma per la logica intergovernativa il modo in cui si formano le decisioni che gli Stati rappresentano diventa cruciale
Come voi sapete
Le considerazioni di
Belgio
Germania e Austria prevedono per esempio la possibilità
La rappresentanza nei consessi europei sia attribuita a rappresentanti dei degli dell'entità federate
Questo ovviamente in uno stato che non ha quella caratteristiche così accentuate di decentramento come l'Italia non è nemmeno pensabile oggi ma la dimensione degli enti federati
Invenzione c'è stato c'è stato senz'altro fondamentale secondo punto su cui provo una carrellate mi scuserete
Che è ovvio già preso molto tempo al secondo punto su cui loro erano in totale accordo e la circostanza che i processi di unificazione non sono o non coincide nove imprese processi di uniformizzazione
Cioè l'unificazione un
Metodo di
Creazione di politiche
Comuni l'uniformizzazione un modello diciamo di Stato dirigista che entrambi
Contestavano il terzo
Punto su cui
Dire una convergenza nel parlare dell'Europa in questo libretto poi si occupa anche di tante altre cose
Era
La preoccupazione per il modello decisionale di tipo consociativo che imperava in Europa
C'è un modello decisionale in cui mancava fondamentalmente l'alternanza politica
Perché l'assenza dell'alternanza politica è un altro di quei fattori che nuoce
Allora sviluppo democratico in quanto impedisce come dire
La possibilità di alternanze reali
Del di indirizzi politici
Ecco mi pare che tutti e su tutti questi tre temi a distanza di trent'anni abbiamo ancora molta strada da fare
Qualcuno conta sulla circostanza che
Gli eventi
Straordinari che stiamo vivendo vivendo siano un fattore di spinta verso una maggiore integrazione
In senso federale
Come dire
Radicale
Probabilmente il Parlamento europeo non avrebbe mai pensato
Di fare quelle proposte che ha fatto in un contesto in un contesto diverso
E a questo proposito mi piace concludere citando scusate se sono all'insegna del realismo ma penso che
Siamo qua per un convegno su un mese realismo per un po'
L'esperimento
Senza perdere di vista la visionarietà
Aldo Garosci nella prefazione al volume di Friedrich
Sulla sulla
Il CCD studi sul federalismo che era un volume che era stato elaborato
Come probabilmente fatale
è stato elaborato come materiale di studio per l'elaborazione di quella Costituzione politica che avrebbe dovuto accompagnare la Comunità europea di difesa
Che fallì insieme
E nella prefazione questo volume in cui punto si faceva una sorta di summa dell'esperienza federale
Garosci dice
Ai affini ai fini della maggiore integrazione la paura non M un sentimento meno efficace di altri
Che sono stimati più nobili quindi possiamo anche pensare che la paura che oggi ci circonda sia un fattore un driver di integrazione ma poi aggiungeva
Ma solo a condizione che essa sia abbastanza profonda da suscitare il coraggio disperato di rompere sul serio con la tradizione del delle care abitudini e degli interessi
Invece la paura del secondo dopoguerra si riferisce ovviamente a quell'epoca erano ero una paura politica limitata parziale era la paura sospettosa e non creatrice di anguste e classi dirigenti
Essa tendeva a provocare piuttosto gestì propiziatori che decisioni politiche non appena lo stimolo venne meno per l'allentarsi della pressione la crisi del mondo comunista con la successione di Stalin
Il processo che aveva che aveva provocato si esaurì e fu facilissimo
Ha forse assai incerte rovesciarlo
Per cui piuttosto che appunto lasciarci prendere troppo da
E in PT propiziatori dovremmo forse immaginare il futuro
Del federalismo europeo
Con il Comune di Como com'con la logica di con quella logica di aggiustamento progressivo
E di rafforzamento
Invece delle dinamiche interne che sono alle spalle della posizione degli Stati a livello europeo che è stata un po'la chiave di sviluppo dell'Unione Europea vi ringrazio
La grazia tutti anche da parte del presidente Fontana e l'appuntamento è con gli atti adesso
Quando si pronuncia la parola