Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti in un agile volumetto della Treccani libri che attinge al corpus sterminato dell'istituto il lettore trova oggi riuniti tre testi sotto il titolo intellettuali
Due hanno una trentina d'anni e sono firmati dal sociologo polacco Zygmunt Bauman e dallo storico italiano Bruno Bongiovanni entrambi autori di opere radicate nella riflessione novecentesca sul marxismo
Il terzo è invece un'introduzione scritta ad hoc dal filosofo Emanuele Coccia pure italiano ma operante in Francia su un tema intricato nessuna categoria famigerata quanto fantasmatica abbiamo dunque tre prospettive
In senso lato disciplinari e lo sguardo di tra generazioni differenti
Ma Omar ricordati al sostantivo intellettuale immerse nella polemica francese di fine Ottocento sul caso Dreyfus intorno al quale si mobilitò una folta schiera di accademici giuristi letterati
Cioè specialisti artisti concentrati su una battaglia che implicava tendenze idee politiche e decisi a tutelare il nome del loro speciale sapere dei valori universali messi in pericolo da un uso distorto dell'autorità ambiguamente la loro militanza allude cioè un'integrità umana
In via di dissoluzione nell'epoca della rapida specializzazione di ruoli e saperi ma forse bisognerebbe cui distinguere le scienze umane dalle scienze dure
Per chiarire questa prassi Bauman quadra da lontano la civiltà post medievale in cui data la mobilità di Craxi e saperi del sistema educativo diventa importante quanto il dominio violento e si costituisce
Un ceto di insegnanti di elaboratori di una cultura ormai artificiale gramsciana mente le stecche nel busto della società
Per i membri di questo ceto si sviluppa una peculiare scissione tra teorie e concreta esperienza quotidiana una scissione derivata anche da una parente trasversalità le classi che li illude di essere più liberi della media con tutte
Le note varianti nazionali istituzionalizzazione degli intellettuali in Francia isolamento tedesco empirico rifiuto anglosassone di una ditta a parte a ciò si aggiunge una doppia di Bari ambivalenza verso i governanti e verso il popolo fatta
Di attrazione e di snobismo Bauman conclude richiamando il suo discorso sul passaggio dalla modernità a una post-modernità mass mediale passaggio per cui gli intellettuali dal legislatore diverrebbe interprete di un mondo nel quale culture un'ideologia più pervasive subliminali passano ormai attraverso altri canali
Nella progressive rilevanza se non altro qualche intellettuale tornata imparare che la cultura cioè la critica è il contrario del potere anche del potere culturale
Ma fine Novecento Emerson
Anche un dato più negativo ma anche infatti ormai un linguaggio sufficientemente denso e condiviso per dibattere ci restano
Un minimo Codice convenzionale per tutti e per nessuno o una serie di generi incomprensibili solo in piccoli gruppi clericali perché spiega perché molti chierici per paura dell'irrilevanza
Abbiano di nuovo tradito inseguendo le mode linguistiche del giorno quanto assaggio di Bruno Bongiovanni andrebbe distribuito ovunque perché didatticamente eccellente per l'eleganza e per la capacità di sintesi con cui inscrive il tema in un panorama vasto anche
Premoderno passando dalla tripartizione cast tale delle società arcaiche o medievali con relativa funzione sacerdotale alla Grecia dell'intellettuale platonico cioè Redentore della politica o viceversa corrosivo sofista
Dalla rivoluzione rinascimentale della stampa all'opinione pubblica di libertini e illuministi sempre ambivalenti perso la borghesia i quali danno un senso nuovo al termine filosofo
Fino alla Russia populista e la bene poco occidentale in cui l'intellettuale e identificato col progressismo generando per reazione il suo gemello anti intellettuale e fino al contrasto tra la difesa della sua indipendenza da parte di Pevero Benda
E le teorie militanti di look del marxismo o per dirla in altri termini tra Croce e Gentile Bobbio e Togliatti Aron e Sartre e tutti infine liquidati dalla neo sofistica di Fulco
Chiudo con l'introduzione di Emanuele Coccia perché fa un contrappunto curioso con resto del libro o meglio lo ignora
Coccia si direbbe un esempio UFO ricco di liquidità baumaniano scrive come se pattina se facesse surf su una superficie liscia senza attriti la sua attrezzatura sportivo filosofica Etichette aver rovista e delle dosi annue o pescate tra le Biennali d'arte ma ricorda anche un po'per tornare alla rubrica scorsa gli arredi di Jérôme Silvi nelle cose di Pelé
Questo filosofo del ventunesimo secolo esaltato e rilassato sembra credere a un'abolizione per via magico verbale di qualunque risvolto negativo o distinzione ogni attività umana
è di ordine intellettuale scrive e poco dopo propone cito ancora di trasformare in arte qualsiasi movimento che caratterizza la nostra vita
L'esibito agio nelle Metamorfosi virtuali in cui tutto si confonde con tutto però a me pare nascondere una verità diversa
Franco Fortini insisteva su una funzione intellettuale universalmente umana contro l'intellettuale come ruolo eccetto
Cosa c'è invece nella sua apparente democrazia suggerisce mi pare un quadro dove qualunque cosa o atto diventa intellettuale ma basta che sia marcata i griffata da un ruolo prima ecco dietro la sua indulgenza post umane cose mica vedo in gergo di una corporazione in realtà umanissima mente ristretta che forse non vuole più riflettere sul suo status a risentirci venerdì prossimo