Europa punto e a capo

Buon pomeriggio grazie per essere quindi siamo nella sede della Fondazione Pannella che ringraziamo per l'ospitalità
E ringraziamo radio radicale che appunto sta registrando questo evento che è quello appunto dalla presentazione del numero centodiciannove di Quaderni radicali e voglio anche sottolineare che alcuni degli interventi siccome erano all'estero saranno riproposti in voce e quindi attraverso la disponibilità della regia ed Europa Punto bianca questo numero speciale e nel maggio due mila e ventiquattro Quaderni radicali qui in realtà pur essendoci la scadenza elettorale per le elezioni europee non ha riferimento diretto necessariamente al prodotto europeo ma cerca di ricucire ben grave a marzo tempo abbiamo fatto sull'Europa
Gli interventi che seguono sono interventi che leggono con questo approccio e sottraendosi alle intenzioni possono essere parte sul fronte elettorale di gruppo e per ribadire qualcosina e che servono appunto a far comprendere come da vari punti di vista con letture diverse
Viene sottolineato il concetto che posso esprimere perfettamente nel titolo che appunto Europa punta a capo come uno stato di necessità di un avvocato che rompa il percorso che l'Europa pervenuta a costruire e che la vede grande assente
Il in questo modo mi sono gli interventi il nome vogliono io voglio che il concorrente di Giulia regionali in ordine alfabetico
Julie Anzani Massimo Cacciari Lucio Caracciolo Ernesto Galli Della Loggia Giuseppe Gargani Roberto verrà Nese Roberta Iannucci adegua Luttwak Anna Magiar Barducci
Silvio pergamena o che non è più con noi ma in cui abbiamo recuperato un intervento nel due mila quattordici che a un significato particolare anche perché illumina come ma capacità di visione consentiva un'interpretazione degli eventi che poi ci sono susseguiti Luigi Oreste rimpallo
Il sottoscritto Giuseppe Ripa
Claudio Signorile che tra poco dovrebbe raggiungerci Francesco Sicilia e qui con noi Antonio tinche insetti Fabio Viglione che purtroppo come avvocato e in un processo fuori Roma e non potrà essere oggi qui
Chiederei a Luigi di aprire questo diciamo questa presentazione del numero che proprio perché Luigi a collaborato molto intensamente anche nella decodificazione delle numerose forme di comunicazione di contatto e di interviste che abbiamo fatto a molti degli interlocutori presenti in questo numero e quindi proverà ai bussare un il senso complessivo dell'umano
Mentre sottoscritto poi competerà il compito di tirare le fila non prima di aver ribadito che a conclusione della presentazione
Faremo come redazione un ricordo il Paolo Izzo che appunto sei mesi fa ci ha lasciato cinquantenne poco più che cinquantenne provocante non un grande senso ancora di tormento e di colore Luigi
Buonasera a tutti
Volevo illustrarvi un po'i criteri che ci hanno ispirato quando abbiamo composto questo numero di Link quaderni
Radicali e il numero centodiciannove e l'idea è stata quella appunto di affrontare il tema dell'Europa
Però potevamo il problema di come affrontarlo questo tema potevamo ad esempio fare il solito tossiche sulla situazione dei gruppi parlamentari europei quali sarebbero stati i risultati gli scenari futuri dal prossimo Parlamento oppure discutere
Ancora sovrani svolti
L'establishment e così via abbiamo scelto un approccio di tipo diverso
Nel senso che siamo partiti dall'idea che dovevamo considerare soprattutto come l'Europa e percepita dalla dei cittadini europea ed è questa la cosa di che ci ha ispirato all'inizio dopodiché abbiamo anche
Affrontato tutta una serie di interlocutori abbiamo visto quali potevano essere di problemi che d'Europa in questo momento attraversa e soprattutto in termini di presenza politica dell'Europa nello scenario mondiale
Sul questi due
Dini di guida diciamo così di approccio abbiamo poi inserito il tema fondamentale a nostro avviso del delle radici storiche del pensiero europeista
E secondo me abbiamo fatto una cosa buona nel ripubblicare integralmente il Manifesto di Ventotene chi Altiero Spinelli Ernesto Rossi
Perché perché se ne parla tanto ma pochi lo hanno letto che quindi a questo punto necessario avere un
Un riscontro storico oggettivo ecco su questi diciamo così coordinate abbiamo costruito il numero
Il numero si sviluppa attraverso soprattutto le interviste fatte dal direttore
Gli interventi dei personaggi che ha elencato poco fa riparte
Quale un filologico possiamo in individuare negli interventi perché nonostante siano interventi di persone completamente diverse con cui affronta ciò perché possiamo
Passiamo da da persone di moderate a persone il sinistra ora anche tutti gli schieramenti singole non ci siamo posti
Non c'è assolutamente una chiave di lettura univoca ma quale il filo comune che tutti quanti concordano nel ritenere che l'Europa sia in una fase appunto di transizione
Decisiva un passaggio storico fondamentale
E per questo il titolo punto e a capo punto e a capo nel senso bisogna porre un una cesura una diciamo così una soluzione di continuità rispetto alla strategia prevalentemente tecnocratica ed economicista che ha caratterizzato il processo di Unione europea
Ci siamo resi conto dopo ormai trent'anni che quella impostazione tecnocratica ha prodotto un un entità
Parità senza cuore diciamo così senza vita e qualcosa che senta certamente ad avere un
Un riscontro da parte della popolazione Bipop di cittadini europei obiettivamente vedono l'Europa come qualcosa di distante dagli altri lontano
O comunque qualcosa addirittura ossa ostile per certi versi e di conseguenza è evidente che è proprio l'impostazione che è stata data in questi trent'anni che est ha generato questa situazione il persistere in nel nell'errore sarebbe diabolico come dice le proprie ecco questa considerazione è stata ripresa da tutti gli interlocutori
Cacciari ha evidenziato come tutto sommato le élite europee abbiano interesse
A vivere l'Europa in uno stato di diciamo così acquiescenza di subordinazione
Di accomodamento delle su cose così come stanno e la stessa cosa riferita ha rivelato Lucio Caracciolo direttore di Limes
Quando osserva che l'idea di una unità di intenti dei Paesi europei è ben lontana dal profilarsi almeno
In tempi brevi
A questo punto volevo anche osservare che nel pezzo che ho scritto io
Tutto sommato l'idea della superstato europeo non è che ci attrae volto perché un superstato europeo che abbia caratteristiche appunto simili a questa unione europea che già nella terminologia indica qualcosa di estraneo al federalismo originaria del Manifesto di Ventotene perché Unione europea ricorda di più Unione Sovietica e non Stati Uniti d'Europa e quindi ha in sé intrinseco proprio del Lessico
La tara la malattia il banco malato della del dirigismo e della la diciamo così del
Dell'autoritarismo intrinseco in questa impostazione
E proprio la tecnocrazia lecco nel modello economicista il modello solo finanziario allontana una visione democratica e federale dell'Europa anziché renderla vicino per cui se si dovesse profilare un processo di unità europea sulle su questo coordinate sarebbe quasi deleterio sarebbe qualcosa da da scongiurare piuttosto che
Auspicare
Altro aspetto invece è quello che emergeva dal Manifesto di Ventotene
Che era invece indirizzato nel senso del federalismo e della idea della Confederazione degli Stati che continuavano ad a vere la loro diversità la loro la differenza e che proprio di questa differenza facevano il patrimonio culturale fondamentale per poter fare un Europa
Di tipo diverso Europa che si fonda asse sui popoli piuttosto sul a che sulle sulle banche come si dice
Ecco queste considerazioni sono state poi riprese in un un importante pezzo che secondo me è stato significativo di una nostra giovane collaboratrice Giulia sataniche ha dato una lettura del Manifesto di Ventotene da parte di una persona di età
Più recente infatti abbiamo intitolato quel pezzo la lettura manifesto da parte di una Zil legna al Zille Egna alla nel senso della quella generazione intermedia tra la generazione dei millenni al e la generazione Z innati grosso modo nel novantasei novantotto quindi diciamo i trentenni ecco ed è stato importante vedere come l'approccio di un testo antico che risale al quarantuno Manifesto di Ventotene sia riletto oggi
Nel due mila e ventiquattro da persone giovani che vedono in quel testo ancora delle novità delle cose che spingono a impegnarsi in una processo politico in una prospettiva politica perché Pontone che proprio questo il limite che abbiamo in questo momento non c'è politica in Europa questo è il dato di fatto
L'unica politica che vediamo è una politica di vertice sono le iniziative di stampo fondamentalmente nazionalistico e di interesse particolare ora della Francia ora della Germania ora anche l'elitario nel nel suo piccolo ma senza una prospettiva politica di ampio respiro
Ecco concludo riferendo
Diciamo così i fallimenti di questi trent'anni dell'Unione europea se noi andiamo a considerare tre settori fondamentali come quelli del fisco del lavoro e dell'immigrazione che sono tre temi che sono vissuti dalle persone direttamente sulla loro pelle sul loro sulla loro vita di ogni giorno vediamo che e l'Europa registra soltanto una serie di défaillance sette Paesi su dieci
Che hanno la tassazione più alta sono dell'Unione Europea
Ora avere la tassazione così elevata
E avere concentrati in Europa i Paesi con il più alto la più alta quota di percentuale
Di pressione fiscale significa che danneggiare proprio le prospettive di lavoro e di sviluppo perché è evidente che
L'alta tassazione è una concausa del ridotto o tasso di occupazione di lavoro e di produttività
Per quanto riguarda il lavoro scopriamo che le tutto l'insieme dell'Unione europea e una condizione di maggiore disoccupazione rispetto a a realtà
Come gli Stati Uniti dove l'occupazione è molto più elevata rispetto al all'euro
Ancora il debito pubblico
E non è soltanto una una o gravame che pesa soltanto sull'Italia ma riguarda anche gli altri Paesi europei nel suo nel suo complesso il debito pubblico continuamente in crescita nel dell'unione europea
Di anno in anno abbiamo il quattro per cento più di debito pubblico
Questo non è uno certamente un fatto positivo e infine il tema dell'immigrazione
Mi