Flussi di parole riparative

Direi che possiamo iniziare
Cominciamo con un minimo di ritardo ma è fisiologico direi
Intanto vi do un il buon giorno benvenuti e benvenuti a tutti e sono molto contenta ed emozionata di dare avvio a questa giornata importante
Pensata per informare innanzitutto sulla giustizia riparativa altri riflettere sullo stato dell'arte
Promuovere questo strumento molto importante
E e dare slancio e vigore
Anche attraverso poi la petizione di cui parlerà Angelo Puccia per libera
A questa novità novità dal punto di vista giuridico perché la la giustizia riparativa oggi e legge e novità che non esito a definire potenzialmente dirompente
E che ci ci si augura sia destinata a funzionare e a funzionare bene e a portare un progresso una un'evoluzione concreta nella società oltre che un'evoluzione culturale
Si usa dire che la giustizia riparativa è appunto un fatto culturale
Sociale
Che risale a tempi antichissimi
Perché
Connaturata all'esigenza stessa della della sopravvivenza della dei consessi umani perché la società se divorata dal conflitto è destinata implodere
Daniel intarsi
E i conflitto deve essere risolto
Pena la dissoluzione semplicemente della di una comunità
E come si risolve il conflitto come si supera un conflitto che ha portato dolore
Trauma lacerazione rispondendo al male con un male
Uguale
Alla violenza con violenza
Che è ovvio che no la storia e purtroppo anche l'attualità
Ci consegnano con esempi tragici e una risposta negativa questa domanda
La spirale del male va affermata il conflitto si può e si deve disinnescare in qualche modo
A certe condizioni
A con un'altra idea che è un'idea grandiosa anche se molto difficile
E l'idea della riconciliazione attraverso il riconoscimento dell'altro l'incontro il dialogo la riparazione
Si dice la ricucitura dello strappo della ferita
Un esempio
Lo dico anche per i ragazzi soprattutto
è di questi giorni esattamente di questi giorni perché erano i primi di aprile del mille novecentonovantaquattro quando inizio
Oggi c'è la ricorrenza del trentennale del del genocidio in Ruanda
E credo che ci siano delle celebrazioni anche domani a Roma in Campidoglio se ho se ho letto bene e
E e si vedono pubblicate sui sui giornali sulle riviste e ne ho viste paio ieri delle foto di coppie di persone
L'una accanto all'altra con didascalie come queste anch'non avrei mai pensato che avremmo bevuto una birra insieme
Detto da un uomo dell'assassino dei suoi genitori
Molti di voi non erano nati nel mille novecentonovantaquattro molti di voi in questa sala
Però parliamo di un massacro senza uguali la stima è di ottocento mila persone uccise prevalentemente a colpi di machete nel giro di tre mesi nel novantaquattro
Nel Ruanda e poche volte nella storia dell'umanità ci sono stati tanti morti in un così ristretto periodo di tempo
Come si supera un dramma simile
Dal mille novecentonovantanove in Ruanda le autorità promuovono attivamente l'unità nazionale e la riconciliazione come unica strada possibile per superare quello che è stato come accaduto in Sudafrica dove dopo la fine dell'apartheid si è evitata la guerra civile con questo strumento con la riconciliazione
E in molti altri luoghi sfortunati del pianeta qui come qualcuno sogna sognerebbe di fare in Israele
Veniamo a noi nessuna vicenda ovviamente così tragica nella nella nostra storia recente fortunatamente però c'è un fatto umano che la nostra società conosce bene
Ed è il reato
Ogni genere di reato reato doloso reato colposo reati piccoli bagatellari reati invece anche molto gravi
E il punto anche qui è
è alla soluzione del conflitto che nasce dalla commissione di un reato
Poche ha generato il reato in questo modo venendone esasperato in conflitto
Non serve o meglio non basta la risposta chiamiamola così tradizionale della sanzione penale
Il Maglio pesante della legge penale che si abbatte sull'autore del reato
Rispondendo alla fine alla ferita provocato dal reato con un'altra ferita che quella inflitta con la pena all'autore del reato ha mostrato tutti i suoi limiti
Ma se a fronte della commissione di un reato non si può prescindere oggi nel nostro sistema dalla celebrazione di un processo penale da una sanzione in caso di condanna ecco che qualcosa di nuovo però si affaccia nel nostro ordinamento il decreto legislativo centocinquanta del due mila ventidue
Introduce appunto la giustizia riparativa qualcosa che si affianca al processo penale rimanendone fuori
Ma con punti di intersezione e possibili ricadute anche sul processo penale
La giustizia riparativa
Ogni programma che consente alla vittima alla persona indicata come autore dell'offesa
E ad altri soggetti appartenenti alla comunità di partecipare liberamente in modo consensuale attivo involontario alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato
Con l'aiuto di un terzo imparziale adeguatamente formato denominato mediatore
Ecco lo strumento nuovo anche se da tempo già utilizzato in Italia per la mediazione penale per i minorenni operativa danni sentiremo altre esperienze e al quale però oggi una legge dello Stato da una disciplina organica
Voi oggi sentirete molte voci
Sulla giustizia riparativa Puccini fra le più autorevoli oltre al racconto delle esperienze che avremmo stamattina
Oggi pomeriggio avremo il piacere di sentire anche il coordinatore del gruppo di lavoro istituito presso il ministero che ha elaborato la disciplina organica della della giustizia riparativa oggi in vigore che Abdul fu Ceretti
E alcuni che dei componenti di quel gruppo
Esperti che hanno lavorato a lungo con competenza passione
Per rendere legge un'idea affascinante e concreto un orizzonte che che era stato solo immaginato
E concluderà i lavori da presidente Mérite della chi merita della corte costituzionale c'ha ministra della Giustizia che possiamo dirlo è stata l'anima della dell'introduzione della giustizia riparativa nell'ordinamento italiano la professoressa Cartabia
Io sono onorata del privilegio che mi è stato dato di aprire questa questa giornata introducendo la appunto i temi di oggi facendo sentire per prima la voce di un avvocato vi sono un avvocato
E non è una cosa da poco perché
Prima ancora del giudice è l'avvocato avere il primo più diretto più profondo contatto con la persona accusata della commissione di un reato U con la persona offesa da un reato
E quindi è l'avvocato il primo potere informare il proprio assistito la propria assistita della possibilità di intraprendere un programma di giustizia riparativa
E e poter valutare insieme all'assistito se può avere un senso perché la cosa che vi sentirete credo dire e ripetere oggi
La giustizia riparativa si usa dire né per tutti ma non è da tutti
Incontro con l'altro se c'è stato un reato magari grave magari molto grave perché non c'è un alcuna preclusione la giustizia riparativa non non conosce ostacoli collegati al nome al tipo di reato la sua gravità
Incontro con l'altro non è mai una cosa semplice
Può essere anche sconvolgente può e siccome tre in discussione le le convinzioni sulle quali qualcuno ha basato la la propria esistenza
E poi mettere all'angolo che
Porte collocarci quasi di fronte a uno specchio
Per quanto simile a se si può
Scoprire l'altro
Eppure pure può valere davvero la pena di percorrere questo cammino faticoso magari accidentato incerto negli esiti
Ma a dare concrete possibilità lenitive della ferita
Causata dal reato capace anche di scardinare la vittima
Da un ruolo in cui spesso è relegata
E e di curare in qualche modo il suo dolore
E di di superare lo stigma invece per l'autore di reato e condurre ha una sua vera risocializzazione prevista imposta possiamo dire dalla Costituzione mi fermo qui
Il destino della giustizia riparativa è affidato alla volontà e alla capacità di tutti noi di far funzionare questo questo strumento un uomo consapevoli delle difficoltà anche dei tempi che tecnici necessari alla alla messa in moto di una macchina organizzativa che non è da poco ma anche della necessità di un impegno collettivo
Che questa giornata l'iniziativa che la l'affiancherà che sarà collegata in cui vi parlerà più tardi Angelo Puccia vogliono appunto promuovere e quindi nel ringraziare tutti voi ancora per essere qui
Nel ringraziare vibra Ics l'ordine degli avvocati di Mantova la Camera penale della Lombardia orientale a cui appartengo alla sua sezione di Mantova Camera Penale Mauri Mario Truzzi i lavoratori Naxos
Chiedo di intervenire come
Primo di questo flusso di parole a Lorenzo Sciacca mediatore penale sociale presidente della cooperativa la Ginestra di Padova grazie
Dato
Stavo come come sempre dimenticando la parte essenziale e grazie per avermelo ricordato prima di Lorenzo
Ovviamente abbiamo con noi i perché sono fondamentali le istituzioni ed è il momento prima di iniziare dei saluti istituzionali e per primo direi Andrea caprini
Assessore al welfare terzo settore immigrazione del Comune di Mantova grazie
Giorno tutt'
Porto il saluto naturalmente dall'amministrazione comunale sulla mia collega la santa Rita da una che parlerà dopo di me ringrazio il comitato promotori promotori dell'iniziativa di oggi sicuramente un momento
Significativo importante bello vedere una sala gremita per portare avanti una riflessione su questi temi e sicuramente c'è anche una certa emozione
Avvocato la condivide con me giornalmente eccellente
Nel senso che credo di poter dire questo sicuramente uno strumento nuovo da studiare da approfondire da applicare
Sicuramente altrettanto direi non un pensiero nuovo per quanto riguarda il nostro territorio nel senso che sono già alcuni anni che come amministrazione comunale proviamo a sostenere accompagnare percorsi che realtà del nostro territorio provano a costruirà portare avanti sul tema sui concetti attorno a cui gioca la giustizia riparativa quindi da questo punto di vista penso che sia anche altrettanto significativo che proprio da Mantova a parte con la giornata di ieri e di oggi
Già stata lanciata diciamo nei giorni scorsi era ancora firmare Angelo pensavo di fare con la cosa simbolica che si fa quando c'è il momento che con la foto per in realtà devo farlo col cellulare nulla in se ho capito bene quindi dopo posso fare in qualsiasi momento e quindi oggi lo farò anch'io ecco
Riprendo questo questo impegno dicevo il territorio non è digiuno di di questi temi perché sono anni che ci stiamo e ci stiamo lavorando non direttamente diciamo il Comune ma il Comune qui per per supportare per affiancare per sostenere questi percorsi
Penso a diversi progetti che poi ascolteremo anche nella mattinata che portano le testimonianze del buone pratiche che abbiamo sviluppato sul territorio
Penso a strumenti che rientrano dentro la cornice della giustizia riparativa di cui ci siamo dotati uno sportello per le vittime
Un garante dei detenuti e delle persone private della libertà quindi sicuramente un percorso che per quanto riguarda Mantova il nostro territorio non parte oggi
Mi sembra molto bello anche l'immagine che è stata scelta se avete tolto
Ma che sicuramente vi ricordate perché l'avete fissata a lungo prima quel
Tommaso sta tecnica giapponese del vaso che si rompe e simboleggia evidentemente la frattura quella lacerazione a cui faceva riferimento l'avvocato Amato dico bene
Poco fa però poi quindi la possibilità questo vaso che si è rotto questo
Diciamo reato che è stato commesso
Di essere ricostruito di essere ricucito di essere riparato e la tecnica giapponese ci insegna che se viene riparato bene
E più solido di prima
Il vaso è più solido di prima mai più solido soprattutto se come dire come nell'immagine
Non lo lasciamo appoggiato su su una mensola dove potrebbe accadere di nuovo ma ci sono delle mani che lo sorreggono e queste mani siamo tutti noi e la comunità evidentemente che l'altro ingrediente fondamentale della della della giustizia riparativa sicuramente io credo che abbiate l'occasione oggi abbiamo tutti l'occasione oggi per approfondire il tema studiarlo soprattutto credo che sia un tema che ci pone delle domande anche profonde non banali certamente che meritano una riflessione
Su lo diceva molto bene chi mi ha che mi ha preceduto insomma ma provo dirlo con parole mie altrettanto
Che cosa ci aspettiamo
Da un sistema penale da un sistema giudiziario che idea davvero ci vogliamo fare della giustizia a cosa serve
E quindi di conseguenza in quale comunità in quale stato in quale Paese vogliamo vivere vogliamo abitare l'esempio
Che ha citato insomma del genocidio del Ruanda molto forte ma tanto per questo molto più significativo della forza dirompente che povera questo strumento che ripeto sicuramente è una novità per quanto riguarda il suo utilizzo la sua applicazione alla sua
Diffusione
Ma sicuramente lo strumento prezioso da questo punto di vista io credo che sia importante il percorso che si fa oggi per approfondire l'argomento e per portarlo diciamo riuscirà metabolizzato anche piano che hanno portato ad essere patrimonio condiviso dalla dalla comunità ed ai ed ai cittadini tutti perché chiama tutti noi a porsi questi interrogativi profondi a cercare di capire qual è la soluzione la risposta che che vogliamo dare a questo tipo di di problematiche
Non vorrei dilungarmi ulteriormente
Auguro buon lavoro a tutti noi naturalmente credo ripeto davvero che sia un'occasione preziosa quella che abbiamo che abbiamo oggi quindi
Invito tutti davvero a prestare la massima attenzione a riflettere e ad approfondire il tema grazie e buon lavoro
Grazie prego per il suo saluto Alessandra ricca donna assessore al sistema bibliotecario legalità e solidarietà internazionale del Comune di Mantova
Sì buongiorno grazie buongiorno a tutti e tutte
Sono molto contenta di essere qui oggi perché veramente una giornata importante sono contenta che Mantova sia protagonista
Di questa iniziativa che sia protagonista di questa opportunità che abbiamo di farci sentire di farsi sentire
Come comunità mantovana
In primis come amministrazione e sostenere quanto oggi stiamo portando anche alla vostra attenzione
La giustizia riparativa ancora poco conosciuta dai cittadini S ma pure essendo la comunità una degli spazi di relazioni più importanti in Puglia si può realizzare
Ecco lo abbiamo fatto anche per esempio con una mozione in consiglio comunale portata dalla consigliera Nicolini che ringrazio che è qui in sala e che
Ha dato l'opportunità al consiglio comunale di prendere
Consapevolezza della giustizia riparativa di
Anche l'aveva aprire un dialogo con tutte anche le forze politiche su su questa tematica all'unanimità è stata approvata questa mozione questo significa che effettivamente ci può essere una sensibilità comune sulla sulla su questo tema
E appunto di comando ma importante come come punto di partenza partiamo con questa con questa firma
I ragazzi di cui mi occupo diciamo opera per delega soprattutto e che mi hanno vista coinvolta in alcune iniziative di giustizia riparativa nella supportare quelli che sul territorio si occupano appunto di questo tema
Io vedo come punto importante proprio quello dell'ascolto
L'ascolto l'ascolto dei ragazzi quindi sicuramente dopo il aver compiuto il reato ma io dico anche voi ragazzi facciamoci portatori di questo scultori insegnanti la comunità tutta intera e cogliamo anche dove ci possono essere invece anche i momenti
Di
Di disagio occupa prova raccogliere anche prima del perché a volte sappiamo che i ragazzi compiono piccoli reati
Che sono dovuti a tante motivazioni e che solo con un percorso che poi fanno di approfondimento
Si viene a capire quale fosse la causa scatenante Co quindi
I ragazzi autori di reato
Pensare che questi prodotti possono essere soggetti sono alla punizione senza pensare che vi possa essere un sistema di giustizia diverso
Che prova ad andare oltre la punizione spessa
Sarebbe un fallimento non sarebbe costruttivo mentre con la giustizia riparativa l'autore di reato viene messo davanti al danno fatto è coinvolto in prima persona in percorsi di riparazioni ricucita tra l'autore di reato e la comunità
Porto un esempio perché secondo me rende rende di più o con alcuni ragazzi che appunto operano autori di reato
Abbiamo li abbiamo sostenuti diamo ascoltati in questo percorso e abbiamo capiti insieme come potessero restituire alla comunità
Diciamo una una modalità di ricucita no c'avevano espresse il desiderio di potere essere protagonisti per la comunità tramite lastre carta
Abbiamo detto sì ma non basta darvi un muro bisogna darvi nozioni bisognava i informarvi bisogna istruirli facciamolo facciamolo insieme abbiamo costruito una rete guardo Laura prepariamo fatto
Anche insieme abbiamo costruito una rete affinché il quel muro non fosse soltanto
L'esito di un laboratorio ma potesse essere l'esito di una percorso veramente
Di crescita e di rinascita e l'abbiamo fatto veramente con l'ascolto e facendo lì sentire protagonisti di un'azione forte importante credendo nelle parole che loro ci comunicavano in quel momento
Gli abbiamo anche portati in città diciamo in una gita ad per a Torino a scoprire la street art
E abbiamo avuto appunto anche lì un'accoglienza incredibile per esempio alla al Museo egizio dove sono stati accolti dalla direttore che li ha accompagnati personalmente a fare l'esperienza presso il Museo quindi una sensibilità abbiamo tratto da parte appunto di di di tutti molto ampie
Quindi grazie alla Rete che sulla territorio
Si occupa di giustizia riparativa ok se poco che per l'occasione quando chiamati in causa accetta
Di accogliere Progetti di giustizia riparativa perché questo è molto importante quindi io ringrazio chi ha promosso punto quest'iniziativa ringrazio laboratorio Nexus di cui anche il Comune di Mantova
Fa fa parte perché un laboratorio importando laboratorio dove tante realtà del territorio si mettono insieme per parlare di questi temi che veramente diventano importanti
E dove il Ricupero la ricucita l'ascolto penso che siano veramente la base per una comunità migliore e anche perché questi ragazzi
Parlo dei ragazzi ma appunto la giustizia riparativa poi va oltre anche sugli adulti
Possono avere davvero quella secondo opportuni carta di cui si parla sappiamo che quando si parla solo di una giustizia punitiva il recidiva molto alta poi magari ce lo diranno ce lo racconteranno meglio
E invece no noi vogliamo che ci sia un reinserimento in una comunità che però anche la comunità sia pronta a farlo
Ecco questo è molto importante perché
è vero la giustizia può passare da questa riparazione la comunità deve esser pronta a riaccogliere chi ha voglia di reinserirsi grazie
Ora la voce della garante dei diritti delle persone private della libertà garanti di Mantova Graziella Bonomi per il suo saluto grazie
Buongiorno a tutti ho il piacere di rivolgere un saluto un caloroso benvenuto e un ringraziamento a questa platea ai tanti ragazzi delle scuole della città ma anche dalla Provincia
Alle autorità e gli operatori dei servizi pubblici ma anche del volontariato e dell'associazionismo
Della cooperazione sociale che spesso si occupano in condizioni difficili della parte più vulnerabile il più fragile della nostra comunità
Prima di tutto desidero presentarmi sono stata nominata dal sindaco del Comune di Mantova
Garante dei diritti delle persone private della libertà personale questa seguito di un'azione di proposta fatta da un'associazione di volontariato che fa presente
E che da tanti anni lavora all'interno del carcere di Mantova
E ti ringrazio
E nella scelta di un ente locale quindi di un comune di istituire la figura del monte il garante
è una scelta coraggiosa è una scelta che testimonia l'impegno della collettività
A favore della popolazione detenuta nel per o l'impegno volto a verificare il rispetto dei diritti delle persone che sono appunto sottoposte a questa misure di privazione della libertà
E quindi ringrazio il sindaco e l'amministrazione comunale per avermi dato questa fiducia della quale mi sento onorata e che mi fa sentire però anche profondamente responsabile
Che è il garante come dice la parola stessa il garante è un organo di garanzia è un organo autonomo indipendente anche rispetto all'ente che l'ha nominato è un'opera un organo che opera per promuovere il rispetto dei diritti delle persone private della libertà attraverso la parola e quindi attraverso la rappresentazione dei problemi il dialogo
La negoziazione dei e la leale collaborazione con le autorità che sono preposte alla trattazione di questi problemi
Opera per prevenire
Trattamenti inumani e degradanti e per promuovere il miglioramento delle condizioni di vita dentro il carcere
Sul versante sterno rispetta il carcere opera per sensibilizzare sui temi dell'umanizzazione della pena dei diritti umani della giustizia riparativa e di comunità
Talvolta mi viene chiesto ma in una città come Mantova così piccola un carcere così piccolo c'era proprio bisogno di un garante
Ebbene la situazione della privazione di libertà
Ah insita in sé è una particolare vulnerabilità che necessita di una rafforzamento dei meccanismi di tutela dei diritti della persona ritenuta in quanto tale quindi affidata allo stato affidata alle cure e alla sicurezza dello Stato
Dunque qualunque sia la la ragione della sua restrizione la persona detenuta rimane titolare dei diritti
Ricordo diritti riconosciuti a ogni persona in quanto tale indipendentemente che sia detenuto oppure libera in primis il rispetto della dignità umana e la tutela dell'integrità psicofisica
Se abbiamo bene dalla stampa quello che è successo in alcune carceri Santa Maria Capua Vetere Reggio Emilia
La tutela dell'integrità psicofisica come affermato dall'articolo ventisette della Costituzione secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti inumani e degradanti contrario al senso di umanità
La pena detentiva
è priva consiste nella privazione della libertà non sono ammessi supplementi di pena che non sono legali e sono anche inutili
Prima di entrare nel tema di oggi che lascerò cui agli esperti che avremo modo di sentire e lei quali anch'io vorrò prendere vorrei darvi una fotografia dello stato attuale del sistema penitenziario nazionale per carpire alcune delle regioni che nel tempo
Hanno motivato e sostenuto questa ricerca di risposte alternative al paradigma penale convenzionale sposta i crimini alternative
Sono diversi i mali che affliggono il sistema carcerario
Oggi spesso sulle prime pagine dei giornali quasi quotidianamente oggi in Mali che hanno determinato azioni di protesta da parte delle camere penali azioni di segnalazione da parte dei cappellani regionali lombardi e diverse iniziative di protesta nelle città italiane primo il sovraffollamento
Sono circa dieci mila le persone in più rispetto alla capienza regolamentare
La capienza e circa cinquantuno mila sono sessantuno mila al trentun marzo i detenuti in carcere le carceri italiane ogni mese la popolazione detenuta aumenta di circa quattrocento unità
In Lombardia abbiamo un tasso di affollamento tra i più alti cento cinquantun per cento al porto antico nella fonte
Ma che cosa significa sovraffollamento perché questi sembrano essere dei numeri arrivi in realtà il sovraffollamento a una serie di conseguenze pesanti
Mancanza di separazione tra detenuti giovani adulti mancanza di separazione tra imputati condannati rischi di maggior contava John sanitario e criminale
Riduzione della possibilità di accedere ai colloqui degli quegli operatori penitenziari da parte dei detenuti riduzione della possibilità di accedere le attività che eventualmente il carpaccio
Offre stati di tensione e di sovraccarico per gli operatori penitenziari e di polizia penitenziaria
Riduzione dello spazio vitale lo spazio vitale
è spesso inferiore a quella metratura
Che viene stabilita dalla Corte europea dei diritti dell'uomo in tre metri quadri calpestabili per persona al di sotto di questa metratura si configura l'ipotesi di condizioni degradanti e inumane di detenzione
Ricordiamo che nel due mila tredici a fronte di tassi di sovraffollamento come questi
L'Italia è stata condannata per violazione dell'articolo tre della Convenzione europea dei diritti dell'uomo
Per trattamento inumano e degradante
E allora lo stato italiano ha approntato una serie di strumenti sia legislative sia anche amministrativi per ridurre la lei sovraffollamento e tra questi ha introdotto il regime della sorveglianza dinamica cioè l'apertura delle celle
Per consentire detenuti di uscire dalle celle muoversi all'interno delle sezioni controllati solo da un sistema di videosorveglianza
Bene una recente circolare ministeriale ha determinato il ritorno a regime preesistente e quindi le sezioni ordinaria oggi vedono per lo più celle chiuse
Senza libertà di movimento e neri stazionamento all'interno della sezione quindi non si è più detenuti in carcere si è ritenuti nella cella
Quindi per uscire dalla cella saper fare richiesta per qualsiasi ragione per partecipare eventualmente a un attività proposto dal carcere ma anche per fare la doccia anche per andare a quello con l'avvocato anche per andare in palestra
E allora questo accese quelle accentazione di questa chiusura
E non può che scoraggiare i detenuti dal fare queste richieste dal partecipare l'attività
E questa cosa ingenera tensione del detenuto ma anche nella polizia penitenziaria e vi segnalo che uno dei problemi che abbiamo oggi sono anche i suicidi tra la polizia penitenziaria
Una polizia continuamente sollecitato alle richieste dei detenuti invierà altro in condizioni di perenne sotto organico
Ecco ovviamente questa chiusura incide anche sulle condizioni di salute della popolazione detenuta ma sorvolo per esigenze di tempo vi dico solo che è chiaro
Che la tensione e Lelli & ha capacità di controllare le ma all'emotività spesso viene meno ogni quindi spesso i comportamenti o aggressivi o autolesivi
Si verificano in carcere e tra questi l'ex scopa all'estremo troviamo i suicidi
Ecco del primo gennaio ad oggi ci sono state nelle carceri italiane ventinove suicidi è un tasso intollerabile
Supera di oltre il venti per cento il tasso di suicidi tra la popolazione liberale è un caso che ci interpella tutti ciascuno in base al proprio ruolo
E che richiede alle ministeriale agli organi politici governativi di intervenire con assoluta celerità per porre fine a un a questo dramma
Ed è chiaro che le cause dei seggi dei suicidi sono molteplici e vanno ovviamente indagate però è altrettanto evidente che le condizioni di vita in carcere incidono sulla sfera emotiva
Della persona e in qualche momento può trovarsi devo sperata
Il carcere
è uno sguardo sul carcere di Mantova
Il carcere di Mantova aggravi gravissimi direi problemi strutturali
Che sono legati alla vetustà dell'edificio è stato datata carcere agli inizi del Novecento che però ha il pregio di essere all'interno delle mura della città nel cuore della città e di essere un edificio piccolo non è un carcere esente da i problemi che abbiamo detto il sovraffollamento e colpisce del carcere di Mantova perché a fronte di novantasette posti regolamentari abbiamo la presenza all'altro ieri di quattrocentoquarantacinque detenuti
Anche qui le celle che erano singole sono state trasformati in doppie con le letto a castello e così inseriti letti a castello nelle celle multiple
Per lo più quindi far passare una trentina di posti il resto dei detenuti vivono in celle chiuse
Tuttavia devo dire che a fronte di questi grossi problemi dalla visita all'istituto che io effettuo ho potuto rilevare una cura degli ambienti una cura degli spazi comuni
Ho visto l'impegno nella manutenzione continua e ho percepito un clima relazionale positivo
Improntato al rispetto e la cura delle relazioni quindi voglio ringraziare qui la direttrice del carcere
Per l'impronta che ha dato alla gestione di questo carcere e ringrazio anche quegli operatori civili e di polizia penitenziaria che ogni giorno fanno un lavoro molto difficile molto delicato in presenza di carenze di sotto organico
Riesco ad alta impegnarsi quanto meno perché la pena sia rispettosa dei principi costituzionali
Rapidamente qualche prospettiva di lavoro primo secondo noi
Mi esprimo a nome anche dei garanti della rete dei garanti nazionali alla quale appartengo la pena detentiva deve diventare davvero l'extrema ratio per i reati più gravi e i soggetti che sono su socialmente pericolosi
Ma deve essere una pena eseguita a precise condizioni di rispetto della dignità e dell'integrità psicofisica
Deve essere una pena orientata alle riduca tre del condannato come prevede l'articolo ventisette della Costituzione perché al di là delle tante finalità che la fa lattina di fatto assume una su tutte deve prevalere secondo la giurisprudenza coristi costituzionale che la finalità rieducativa della pena
Poi dobbiamo lavorare per creare le condizioni perché istruzione formazione e lavoro in primis diritti costituzionali ma poi anche attività culturali e ricreative
Sportive e religiose non solo riempiano il vuoto
Nelle giornate ma sia il nove in concreto strumenti della riduca l'azione e cioè davvero operino per rimuovere quegli ostacoli che sono stati di impedimento
Allusivi Lupo pieno della persona umana perché molti dei detenuti che sono in carcere civici settanta per cento
Sono persone che provengono dall'area della marginalità sociale
Persone che non hanno trovato nel sistema esterno dei servizi socio sanitari socio educativi socio abitativi e quant'altro delle risposte appropriate ai loro problemi certamente sempre molto complesse
Si dice che la popolazione ritenuta oggi se la popolazione Reietta cioè respinta dei sistema esterno e poi raccolta da l'unico sistema che non la può respingere il carcere perché lì non esistono liste d'attesa
Sì un'altra direttrice di lavoro è proprio la promozione delle pene alternative del misure alternative detenzione pene sostitutive misure di comunità insomma tutta l'area delle misure che afferisce alla rete all'esecuzione esterna penale
E che oggi sembra l'ombra delle ricerche che sono state effettuate a essere più soddisfacenti sul piano delle riduzioni la recidiva perché a fronte di un settanta per cento di persone che una volta scarcerati tornano a delinquere
C'è solo un venti per cento delle persone che hanno usufruito di una misura alternativa che compie nuovi reati
E quindi mi rivolgo agli studenti saper c'è ancora liceo psicopedagogico oggi presente e credo che dobbiamo chiederci una domanda e chiederci come si può educare al rispetto delle regole
Cioè alla gestione della propria libertà in maniera socialmente accettabile attraverso la privazione della stessa libertà
Si può educare ori educare attraverso la punizione che la punizione è una sofferenza inflitta legalmente intenzionalmente dobbiamo però mettere insieme anche il fatto che le pene alternative si sono molto sviluppate in questi anni
E i fatti dato del due mila ventitré abbiamo avuto circa ottantacinque mila persone ammesse altri misure per rapire che insieme con i sessantuno mila detenuti fanno cento cit circa centoquarantacinque mila
Persone sottoposte a provvedimenti e della da provvedimenti penali allora
Dobbiamo anche renderci conto che forse bisogna lavorare per contrastare questa tendenza a ricorrere al diritto penale introducendo sempre nuove previsioni di reato
Perché problemi e conflitti possono essere talvolta o spesso meglio gestiti in un'altra area nell'area delle politiche sociali ad esempio
E da ultimo sono sono qua anch'io per promuovere questo salto di paradigma
La giustizia riparativa
Che nasce dall'insoddisfazione nei confronti della giustizia punitiva dalla crisi del modello di giustizia penale tradizionale
Fattori che hanno fatto che hanno promosso l'estate questi fattori che hanno promosso punto alla ricerca di questo nuovo modello
Sul quale non mi soffermo perché come dicevo prima anche io devo imparare
Oggi con voi
E concludo
Credo che noi oggi ci dobbiamo interrogare ci dobbiamo chiedere in quale società vogliamo vivere cosa possiamo fare noi per migliorare questa società
E prendere atto che la nostra felicità dipende anche dal benessere degli altri grazie
Gli atti grazie alla garante per per il suo saluto che è stato è stato molto più di un saluto direi
E e adesso si davvero il momento giusto per dare avvio al flusso di parole
Come Lorenzo Sciacca
Grande buongiorno a tutti grazie innanzitutto del dell'invito sono molto sono anche onorato di essere qua in questo momento in maggio a voi
E è un'altra cosa di cui sono il più felice che vedo tantissimi giovani
Che sia scorso ma questo fa molto piacere che si avvicinano a questo paradigma di giustizia da al tema della giustizia riparativa molto molto bello cioè confortante anche pensando solo a tutto il lavoro che bisogna fare che bisognerà fare in futuro no
Be'allora io mi presento brevemente sono Lorenzo Sciacca presidente della cooperativa la Ginestra che è una cooperativa sul territorio di Padova
E che si occupa di giustizia riparativa al suo interno proprio della cooperativa abbiamo il centro di giustizia riparativa del Comune di Padova poi componenti aveva a fine intervento magari citerò anche accettare i componenti dalla cooperativa
Marco ma rivolgo io sono sempre stato presidente di di questa cooperativa o non mi sono sempre occupato di questo tema anzi
Ero oggi lavoro si può dire magari virgolettato nell'ambito della giustizia prima ero dall'altra parte
Ovvero sono un ex detenuto sono una persona che ha ha fatto tanti anni di carcere o un vissuto carcerario sulle spalle di vent'anni di carcere
Non sempre per i soli a non sempre per il solito reato ma ma non una carcerazione continua ci tengo a precisare questo perché poi il molto significativo il fatto che io entrato in carcere dopo aver commesso ovviamente deve un reato
E poi uscivo e reiterato nuovamente quel reato
Per parecchie volte fino ad accumulare appunto vent'anni di carcere sulle spalle ho girato tantissimi carcere io in Italia
Veramente molti nord sud e centro Italia insomma all'interno del carcere il mio comportamento non era sicuramente quello definito un modello no
Per questo perché comunque ha insomma sicuramente per delle un carattere
Che avevo io un comportamento che aveva all'interno del del carcere e poi devo dire anche perché poi trascrivo delle regole carcerarie che
Facevo fatica anche a dare un senso a rispetto di quelle regole come gli orari
Venne a definiti anche per lavarsi favorendo alcuni carcere anche doccia col gettone quattro minuti è finito carcere di cui non ricordo
Va be'io quindi è la mia storia è una storia di una scelta di vita il mio reattore sempre sono un ex rapinatore di banche
Capisco ferme sul François Furet capisco no perché ad oggi sono anch'io cliente di una banca di un mutuo intestatario del mutuo quindi il corpo
No comunque comunque no
Tornando
Ma tornando un po'nel mondo del del dove aggiornato insomma comunque quello è io sono stato un ex rapinatore di banche finale nata in età adolescenziale io ho commesso l'ampia primari Banca o la mia prima rapina in banca quel proprio poi diventata la la mia vita
Criminale
Allora fare quella scelta lì perché di base la mia è stata una scelta ovviamente dovuta anche a tanti fattori ok che possa una componente sicuramente familiare di quartiere di territorio dove ho vissuto
La mia adolescenza così però poi
Siccome ho dovuto imparare a non darmi alibi nella mia vita
Perché me ne son dati molto abbastanza dunque mi piace partire sempre esplicitando che la mia è stata una scelta di vita l'ultima parola lo butta via
Perché molti ragazzi della mia stessa età con un vissuto sulle spalle anche più pesanti del mio
Perché ce ne sono
Hanno fatto scelte di vite Diversi assicura
Mente più difficili più coraggiose come anche andare via allontanarsi dal proprio territorio perché non ritenuto magari
A insomma Old non garantiva insomma delle a un percorso che volevano intraprendere o rende fa lo rendeva più difficoltoso
Quindi quella è stata la scelta più giù che avrei dovuto fare quella più difficili gli ho fatto la scelta più facile la scelta quella di abbracciare la vita criminale a pensare che tutto mi era dovuto che tutto sarebbe stato facile
Erano Gerlando così sono entrato proprio
In un mondo con una realtà completamente distorta
Voi pensate che io il mio reato lo vedevo anche con una sorta di nobiltà
Quando io ho fatto come già detto o fatto tantissimo carcere
Quando io poi sono arrivato in un altro carcere l'ultimo che ho girato il carcere di Padova due palazzi quando la la direttrice presidente del granello di senape Ornella Favero
Porto perché all'interno della redazione ristretto orizzonti una redazione all'interno della nel carcere di Padova
Con i componenti redattori che sono dei detenuti dunque sul loro che elaborano gli iscritti che trascrivono registrazioni interviste così e dunque è una vera e propria redazione nel senso che ci sono delle persone come la direttrice volontari che porto uno dei temi ovviamente inerente alla giustizia
E anche al mondo del carcere ed Elena nasce un dialogo e un confronto il tema che portò io affrontò per la prima volta
All'interno del carcere di Padova era il tema delle vittime
Vi dico questo perché quando Ornella portò questo tema io subito mi ieri rigidi questo perché io consideravo appunto che il mio reato non aveva vittime
Anche io mi ritenevo anche un po'il morto uno a parte un ingranaggio del motore economico del paese
Ma non è una battuta non è una battuta perché questa era la mia realtà distorte va voglio raccontare perché io ho il mio ragionamento era
C'è un'assicurazione che paga la banca
I soldi che io rubo dalla banca che era pieno che era pieno anche in pochi secondi neanche in sessanta secondi io poi i soldi dove li vado a rimettere
Nella società perché io ero una persona molto molto materiale io metto a Ceva la la macchina bella la motocicletta bere del fare quella vita che viene definita la bella vita del bandito altro
Termine in poche dovremmo
è un po'eliminare perché c'è solo tristezza attorno a quella di tali quindi
A per me dicevo poi l'assicurazione paga la banca
Gli stessi soldi che io sto mettendo in giro verso il territorio sospendendo doppi soldi gireranno no dunque insomma poi è ma tutti la direttrice Pecorella disse ma scusa ma tutti i dipendenti clienti e io banalizzato
Cioè banalizzato le persone
La vita la persona
Perché io dicevo massima sessanta secondi di paura come quanto può incidere nella vita nella quotidianità nella vita di una persona banalizzarlo tantissimo
E insomma in cui da quel momento lì va be'sicuramente era nato un po'uno scontro perché io ero arrivavo da
Una una cultura criminale molto molto rigida
Per me il Codice criminale doveva essere rispettato quindi ha parlare in maniera critica del mio reato era un tradimento che io commettevo nei confronti del mondo di cui facevo parte e per me questa parola tradimento
Tra parentesi infamie pentito erano era inaccettabile era inaccettabile non non potevo io ero lo ripeto una persona rigida con me stessa
Vero rigido anche con gli altri con gli altri detenuti così quindi a vedevo non in buona maniera per detenuti che parlavano dell'orrore atti in maniera critica
Quindi insomma o dopo questo confronto con Ornella la cosa che mi insomma
Finito a questa riunione io mi avvicinai da Ornella mi mi presentai forse chiese anche scusa nel senso che comunque osservo ho nella mia rigidità fosse alzato anche i toni ma Ornella mi si piacciono completamente
Ha mi disse io la prima cosa che mi chiese mi chiese quanti anni dovevo fare io avevo un fine pena nel due mila e trentasette avevo la condanna di trent'anni di carcere definitivo
Stavo fatto tanti disastri nella mia vita
E io di gli risposi si guardano trent'anni trent'anni di carcere insomma
Questo forse è un quanto l'ambiente per me perché insomma non voglio essere trasferito perché faccio discussioni combino Casini questo carcere un carcere abbassare l'epoca era un carcere aperto con Lecce alla parte
Dunque per me era fantastico trovare un carcere con delle celle aperte all'interno della sezione chiusa io ero abituato a carcerazioni chiuso venti in alcuni casi anche ventidue ore al giorno in celle sovraffollate insomma
Con la situazione penitenziaria di quindici anni fa vent'anni fa era anche ancora più critica e e quindi a Ornella di tutta risposta mi chiede ma perché non vuol venire più qua
Padre di giudici vedi polizia penitenziaria educatori psicologi qua non c'è nessuno qua ci siete voi e ci siamo nei volontari
Quattro voi detenuti avete la libertà di dire tutto quello che volete io mica mi sono arrabbiata perché l'attuale dette hai fatto dell'affermazione però dovete dare anche la libertà poi a noi
Di dire la nostra così che nasce un confronto dialogo pace vuol rimanere dato idea
Insomma sceglierà eterno a me e questo mi si piazzò questa parola libertà all'interno di fronte un carcere insomma assume anche un grande significato ed era questa libertà di parola di espressione di esprimere anche anche la rabbia che io avevo nei confronti delle istituzioni perché nutrivo negli anni mi sono inventato molto di mozioni molto discutibile come odio come rabbia contro istituzioni contro la società fino al punto di arrivare a sentirmi io vittima di un sistema
Va be'per fatto sta che io
Decido
Sotto un'opera di convincimento del mio nuovo con Cellino che avevo trovato a Padova che Maurizio Bertani lo cito perché un po'da tutto lui nasce perché Pagliuca convinto per un paio di settimane ad andare in questa redazione qua tra l'altro se non sbaglio Moritz Bertani sotto oppure del gruppo dei fondatori di ristretti Orizzonti
Qualche mese fa si è suicidato insomma però ci tengo a citarlo rientrano in quel numero mostruoso che l'anno scorso abbiamo chiuso l'anno insomma con un numero pazza difficili in carcere
Va be'comunque io alla fine decido ma decido di scendere alla redazione dei ristretti Orizzonti di iniziare questo questo percorso che all'epoca non chiamavo percorso un'attività no
In maniera molto strumentale
Perché lì si diceva che la gente esce prima da lì no quindi progetta un essere umano che ha sbagliato che non ha sbagliato la libertà
Grandissimo valore dell'essere umano la prima cosa che fa andare alla ricerca della libertà con tutti i mezzi possibili non pensate che io non abbia mai pensato all'invasione durante tutte le mie idee detenzione ma anche nel carcere di Padova visto che non le celle erano tutte aperte
No quindi io corre un indizio decido in maniera strumentale diciamo dicevo Massi daini nasconde il vero Lorenzo lo nasconde Facci bravo detenuti il detenuto modello ma qualcosa succede
Continuando a frequentare in questo laboratorio di pensieri umani qualcosa dentro me succede
E questo accade in un nei primi incontri che faccio o all'interno del Progetto la scuola entra in carcere il carcere in trascorre un progetto ormai di tantissimi anni dovrebbe dove gli studenti a di superiori entrano nel carcere fanno si confrontano ascoltano delle storie dai detenuti della redazione dei ristretti Orizzonti da Lipari nasce proprio un dialogo e un confronto con delle domande ovviamente
E quando i ragazzi entravano io inizialmente li giudicavo tantissimo perché dicevo cosa vengono a vedere le bestie allo zoo cosa c'è da vedere
Di un carcere noi dietro delle sbarre che insomma
E quindi giudicavo tantissimo però poi accade un qualcosa
Accadde un qualcosa che poi non saprei neanche io poi definire in maniera molto concreta succede che io ho ascolto la storia dei miei compagni che all'epoca vennero raccontato una storia tipo la mia di una scelta di vita
Una storia di droga di dipendenze è una storia di reato in famiglia
Paradossalmente proprio quella storia del reato in famiglia a me è quello che mi colpisce di più questo perché perché il mio Codice Criminale diceva che donne e bambini non si toccano
E per me che toccava una donna un bambino doveva proprio starne lontano
E non è che tanto così o ordine insomma contro le difficoltà a tradurla nuovo alla donna per affermarsi insomma ha avuto in passato e che ancora alla a volte ci si ritrova però è l'essere umano campagne non va toccato nelle donne e bambine per l'uomo ok è maschio possiamo ma è la l'essere umano e non calpestare la dignità dell'essere umano
E difetti però invece succedette proprio quella storia Cam ecco mi colpisce poi arrivano delle domande da parte degli studenti e una domanda molto scontata ma non tanto non banale
Che non era rivolta a me io ero l'ultimo assedio non parlavo non l'avevo questo linguaggio note adesso un linguaggio così forbito premio linguaggi era un linguaggio da strato non sapendo vada fatto
Di cento parole le carcerazioni precedenti dialoghi erano parlare di del giudice che ti aveva condannato dell'avvocato che tra mangiato i soldi dalla Champions League Maria De Filippi e Grande Fratello ci metto di mezzo
Erano questi migliaia dialoghi sono un po'erano un po'questi e e quindi alla domanda di un un ragazzo che chiede in maniera molto generale ma voi non non avete mai pensato alla vostra famiglia vostre figlie così insomma
Con una domanda così semplice butta di fronte la la verità la realtà alla richiesta di una risposta hanno a me queste domande mi entrano non so come in maniera molto molto prepotente
Io inizio veramente letteralmente a perdere il sonno sono una persona ancora oggi un po'testardo insomma che cerca di darsi delle risposte
E lo facevo molta fatica a darmi una risposta ma la risposta era molto semplice cioè che non avevo il coraggio di darmela erano avevo sempre calpestato tutti famiglie hanno famiglia tutti
Quando iniziò a darmi delle risposte io comunque il crollo
Perché mi accorgo che attorno a me avevo solo macerie
Avevo fatto grossi disastri
La la redazione del ristretto orizzonti oltre a questi dialoghi quotidiani che si fanno questi confronti
Poi a ospita vengono ci son tanti amici della redazione di ritratti che vengono attorno gli fanno visita vengono a trovare i redattori ma penso Amaglio Milani ma Agnese Moro tu ho avuto il piacere ma tantissimi altri veramente ci sarebbe un elenco lecco coinvolgendo anche magistrati
Però io
Ascoltando le vostre parole alle mi hanno dato
La forza di superare tutti quei momenti di difficoltà che avevo perché io ho dovuto elaborare tutta la mia vita prendere mattoncino per mattoncino da quel muro fatto di freddezza di di egoismo insomma di tante cose mattoncino per mattoncino dovuto lavorare tutto
Tutto il lavoro tutta la mia storia
Quindi ascoltare storie come maglio come Agnese ma pensò Silvia Giralucci veramente oppure interventi
Illuminanti di magistrato illuminati
Mi ha mi ha fatto comprendere che io ero nemico di me stesso che non aveva un indice attorno a me
E questa idea mi aveva fatto veramente non solo demolire la mia vita ma che io ero pieno di vittime
Ma non riesco neanche oggi a quantificarle perché io stato rapinatore di banche seriale se penso tutti i dipendenti e clienti io non riesco a quantificarle
Io vi ricordo che ci fu un giorno doveva ormai il tema delle vittime per me era ormai diventato comunque un un argomento molto molto importante mi ricordo che un giorno tra me e me insomma fece una riflessione dicendomi cavoli
Io non ricordo il volto di una mia vittima ma il cento per cento sono sicuro che il mio volto tutte le mie vittime se lo ricordano se lo ricorderanno poi ascolta gli anche una testimonianza di una docente che era fatto ostaggio dura
Sulla rapina in banca e poi ho avuto anche l'opportunità di conoscerlo di persona
Quei sessanta secondi a distanza di dieci Annina ancora non riusciva ad entrare dentro la banca prese sessanta secondi di paura quelli che io banalizzarlo
E niente dalle io prendo una decisione prendo la decisione che io non avrei più fatto reati nella mia vita avevo una condanna lunga iniziavo a non proprio ad accettarla perché accettare una condanna lunga non è non è tanto semplice no soprattutto quando i mitici a sentirti abile dirti come una persona diversa
Però la condanna quella rimane
Quindi ha io decido che nella mia vita boxare uscito a oltre sessant'anni ma non avrei più commesso reati
E poi hanno succede che all'interno della pur sempre della redazione
A iniziò a conoscere il tema della giustizia riparativa
Conosco o quello che poi all'ascolto era avrete il piacere di ascoltare oggi quello che poi è diventato sono diventati poi tutti nel formatori in primis a Adolfo Ceretti oggi grandissimo grandissimo amico
E a Federica Brunelli Marcello Balestrieri insomma tanti mediatori conosco questo paradigma di giustiziare rimango molto molto affascinato
Poi succede al che a un giorno vengono a trovarci redazione Federica Brunelli e Marcello
E decidono fanno una proposta a tutti noi redattori che chiedono
Sì io volevo lo simulare una mediazione dunque chiedono ai detenuti se c'è qualcuno che voleva portare una situazione di conflitto che aveva vissuto in atto oppure che l'ha vissuto in precedenza
All'interno del carcere un detenuto Carmelo Musumeci credo forse molti conosceranno ha fece portò un suo conflitto reale che aveva avuto durante regime del del quarantuno bis perché ha fatto tanti anni nel regime duro del quarantuno bis con una con presso una un poliziotto della polizia penitenziaria
Ovviamente poi viene individuato un ragazzo sempre detenuto ragazzo albanese tra l'altro fece la parte del poliziotto
O ellissi simbolo una mediazione tra mancavo mediatore e mi proposi io a fare il mediatore affiancando
No no Federica e Marcello
Io boh non lo so infinita questa mediazione disse solamente una cosa avevo riconosciuto ogni mozione siccome lo strumento del mediatore principale lo strumento dell'ascolto empatico dunque di riconoscimento delle mozioni delle persone
Non le pure il suo io deve tacere quando ascolta
Dunque rimandai Jaffa a Carmelo solo la rabbia abbiamo detto una semplice frase come io ero stato poi istruito da mediatori Carmelo io sento rabbia così
E lui poi iniziò a parlare di questa rabbia ci sinti riconosciuto e dissi solo questa frase però poi al termine di questa simulazione abbia detto scusate il francesismo un po'anche la milanese che figata
Perché quella quella finta non l'avevo trovata scomoda
E lì mi sono un po'ancora di più appassionato all'ascolto all'ascolto delle storie vado un po'verso la conclusione perché se però poi cosa succede io avevo una condanna molto lunga in questo mio percorso carcerario Elia Oro avuto la sul grande fortuna di incontrare un avvocato
La straordinario questo avvocato io non ho ormai ero squattrinato nonno ma ero già in carcere da una decina di anni
Questo avvocato
Crede tanto nella mia storia perché gli vengono dati a tanti materiali riviste di ristrette in tutti gli articoli insomma mi conosce anche così
E e vede che c'è una possibilità di che la mia condanna venga ricalcolata
E questo accade accadde che o un giorno giorno il diciannove luglio del due mila e diciassette verso le tre di pomeriggio
Un giorno qualunque così la udendo vengo chiamato dall'ufficio matricola e mi viene al comunicato che c'era una scarcerazione immediata stavo uscendo vent'anni prima
Letteralmente seguito su una sedia
Poi hanno appena mi riprendo intronizzato a dire cosa faccio cosa faccio appuntato adesso dove vado e cosa devo fare perché io ho deciso di non tornare più nel mio territorio vivere dunque per me Padova lavoro visto solo tramite i buchi
Dell'ufficio del furgone dove quando mi avevano portato in carcere dunque era un territorio nuovo
E succede che l'appuntato avermi dice ma M. fegato vedrai che fa
Sta entro la mezzanotte di uscire se no qua c'è nella sequestro di persona dunque muoversi infatti sa che e quindi vado su e mi facci Sacchi belli quelli della spazzatura con dentro tutti i miei vestiti esco fuori con questi due sacchi momento di commozione incredibile un giorno che non dimenticherò mai perché fuori c'erano a prendermi c'erano nove Ornella c'era anche c'era anche Bruno c'erano tutti volontari che mi avevano accompagnato in questo percorso e che non avevano mai lasciato da solo perché ripeto conto
Insomma delle anche delle difficoltà hanno ricadute però comunque a elaborare un una vita insomma è stato complicato quindi mi ritrovo fuori tutto questa batteria di volontari
Del proprio fuori dai cancelli poi Ornella chiama Adolfo Ceretti per telefono per darle questa notizia
I poi mi passa questo telefono con la saluto Dole fu felicissimo e poi mi dice guarda in questo tratto in questo periodo acqua Storti Rando su un gruppo di ragazzi per formarli in giustizia riparativa e mediazione voglio che tu fai parte di questo gruppo
Tu lo regalo io perché comunque ha un costo queste formazioni hanno un costo io ho felicissimo quindi a cosa succede che io mi viene dato una borsa o di lavoro quindi per un anno lavoro nell'archivio del Comune
Con tantissime a insomma
Posto meraviglioso che sono ancora il rapporto con il mio ex collega che ancora ci troviamo però avevo delle difficoltà perché anche lì che aveva mai lavorato nasce nella mia vita no io ad esempio a Padova devo rifiutato in qualche maniera il lavoro perché comunque vedevo che l'attività che avevo deciso di fare nelle nella mia quotidianità carceraria stava avendo un mesetto positivo su di me quindi per me davo priorità a quello e quindi va be lavoro
Poi inizio questa formazione una volta al mese andavo a fare nel weekend informazione con questo gruppo di ragazzi che poi da stretta amicizia fenomenale tra cui c'era anche Giorgio Baccega nel gruppo traguardo perché insomma termici
E quindi la e da lì però non avrei mai pensato che sarei diventato mediatore che sarei diventato cioè non era proprio nel mio progetto diventare approvare da Fo a fare il mediatore nella vita
Io accettai questo questo questa formazione primo perché avevo bisogno di fare di fare poi perché sicuramente allo scoperto una grande passione che era quello della giustizia riparativa ma molto l'avevo fatto anche per me
Perché in una buona formazione per diventare mediatori dei buoni formatori chiedono di iniziare a lavorare sui propri conflitti
Insomma io ancora ne avevo di conflitti io ero uscito improvvisamente dal carcere dunque io ero ancora all'interno del nella mia strada del mio percorso non il mio cammino quindi accetto per quello solamente poi eravamo sotto il periodo degli esami di questa formazione il granello di senape Ornella aveva presentato al Gabinetto del sindaco un progetto per aprire un centro di mediazione per viene accettato
Ha anche lì ad agosto saprei dirle anche di giorno
Ornella mi aveva la una telefonata da Ornella dicendo appunto che avevano accettato il Comune aveva accettato questa questo progetto e Michele nella telefonata mi chiedeva di diventare il di coordinare questo ufficio qua
Io anche lì chiamava mal coordinato in ufficio però mi stavano mi stava capitando mi stava venendo dato l'opportunità straordinarie a fare quello che per cui somma stavo scoprendo un forte amore una forte attrazione passione e così iniziamo iniziamo questi o lavoro qua in ufficio in questo ufficio eravamo io un'altra mediatrice che aveva fatto la formazione con me un tirocinante
Giuseppe Ceravolo che adesso oggi DC presidente della cooperativa la Ginestra è una volontaria che poi anche lei sereno col patto che anche lei oggi socia fondatrice della cooperativa tutti mediatori tutti mediatori oggi e quelli del mio della cooperativa abbiamo un gruppo di cinque mediatori tutti riconosciuti da poco
E siamo molto felici di questo entrati nelle liste
E sono ragazzi formati da me affiancando Miranda mediatori più esperte appunto come Adolfo Ceretti Federica
E questo è quello che di cui ci occupiamo oggi nell'arco poi il centro nasce nel due mila e diciotto
Ha sotto incarico del gabinetto del sindaco il il lavoro è stato fatto anche molto bene visto i risultati che oggi stiamo raccogliendo perché l'anno scorso abbiamo deciso di fondare questo appunto questa cooperativa che la Ginestra
Portiamolo quello che proviamo a fare l'obiettivo della nostra cooperativa oltre a fare mediazioni penali ovviamente gestiamo casi già inizio in tribunale a inviare in molti casi i al però l'obiettivo è quello di diffondere la cultura riparativa
In tutti i settori
In tutti i settori perché parlare di una cultura ripartiva di gestione dei conflitti va fatto in tutti i settori perché comunque la giustizia riparativa posa lo sguardo anche sulla sua città lo individua proprio anche come attore
Rea e quindi lavoriamo tantissimo nelle scuole
Lavoriamo molto anche nel sociale con la collaborazione della polizia locale gestita manchi conflitti condominiali ma ci sono anche quelli conflitti con lo stesso metodo di quello che è l'area di che disciplina poi la legge ricolmo dall'umanistico rischiamo veramente in molti casi sociali e poi appunto
Lavoriamo nel settore nel penale collaboriamo con tribunali ufficio Władysław volete insomma abbiamo fatto loro una tanta strada mi viene da dire piace però anche dire anche in poco tempo perché comunque siamo una realtà che del due mila e diciotto nasce e oggi stiamo facendo tutti quanti tutto il mio gruppo un lavoro veramente molto molto importante nel dire
E e quest'oggi ci occupiamo proviamo a fare incontrare le persone
Parola chiave della giustizia riparativa
Noi nel nostro quotidiano ascoltiamolo concludo ascoltiamo veramente tante storie
Ma scontiamo tanto dolore tanta rabbia tanto in tanto desiderio di e anche di vendetta di odio insomma però bisogna queste mozioni qua bisogna insomma
Affrontarle non trovarle lasciarglieli meditare ogni giorno la vendetta o il male di qualcun altro perché a mio a sua volta mi ha fatto male perché si entra in un lutto
E questo è deleterio io l'ho provato sondato davanti quasi quarant'anni Totogol quando ero bambino trentacinque anni dalla mia vita nutrirmi di quei di quelle emozioni mando distrutte hanno distrutto la vita a tutte le persone che io amavo
Quindi questo noi facciamo il nostro quotidiano grazie
Grazie grazie davvero a Lorenzo per questo raccontò questa testimonianza che al bisogno di sedimentare un po'dentro di noi perché è molto molto densa e adesso ci ci sarebbe bisogno di tempo per per ripensare a tutto quello che ha raccontato
Però dobbiamo adesso proseguire con con il nostro flusso di parole
Credo che adesso introdurrà le le prossime voci Silvia beccare i dell'ufficio dell'esecuzione penale esterna di Mantova
Allora sì sarò brevissima innanzitutto ringrazio di questa testimonianza
E la parola bandito mi ha fatto venire in mente che dietro ogni bandito c'è un villaggio un po'utilizzando una parola di una canzone una frase in una canzone di De André
E noi vogliamo presentare il nostro villaggio oggi per cui anche laboratorio ne Sosa di fatto che cos'è e il villaggio che sia
Tenuto a costituire nella nostra nella nostra realtà nasce a Mantova nel due mila sedici nasce dall'Ufficio di esecuzione penale esterna di cui faccio parte
Nasce nel momento in cui non già in un momento in cui noi operatori della giustizia dell'esecuzione penale esterna ci interrogavamo sulla necessità di di cambiare lo sguardo cioè di non guardare più solare reo come autore di una violazione della norma
Ma di guardare alla Vitti Marsia che ci fosse sia perché fosse potenziale e soprattutto e alla comunità
Quindi la la la violazione della il reo non PD reato non più come violazione della norma ma proprio come violazione di un patto di cittadinanza di un patto per per sentirci tutti più sicuri e per sentirci che ci fa sentire più sicuri e più solidali
Il laboratorio Nexus quindi la Hellas è più della somma dei suoi componenti qua ho chiesto che un po'venissero rappresentati probabilmente spero di non averne dimenticati qualcuno
Dove tutti abbiamo messo a disposizione le nostre competenze e condividendo quelli che sono gli obiettivi per noi e capisaldi che sono quelli proprio di lavorare per far conoscere alla comunità l'importanza di investire a supporto dell'inclusione sociale degli autori di reato adulti e minori
Di promuovere la giustizia riparativa che è quello che già Lorenzo cerca ci ha detto e di attivare pratiche a valenza riparativa
Questo attraverso anche i percorsi nelle scuole che è la prima delle due testimonianze del laboratorio Nexus
E mi preme subito ringraziare moltissimo i ragazzi e gli insegnanti della quinta D
Della o di non mi ricordo forse ho sbagliato dell'istituto gregge alte di Ostiglia
Per il loro impegno ma anche tutti gli insegnanti li voglio proprio nominare Vincenzi Stefania terpeni Anita fila Giulio Anna Grazzanise spero di aver detto tutto giusto
Merita questo applauso meritando questo applauso
Questi insegnanti e che corresponsabilità partecipazioni impegno condivisione hanno seguito noi operatori
In questo viaggio nella giustizia insieme ai ragazzi che ha che poi abbiamo fatto appunto con i ragazzi
Ma voglio anche ringraziare di essere qui presenti i ragazzi bella cui in Tabili for simili giusto ecco
Bella
La dare in coda il bestiario codeste
E i loro insegnanti che li hanno accompagnati e tutti gli insegnanti e ragazzi presenti perché con loro l'anno scorso abbiamo fatto lo stesso viaggio nella giustizia
Con il professor Billo che non so se sia presente ma ringraziamo lo ancora
Quindi queste sono le testimonianze che portiamo oggi l'altra testimonianza invece relativa a ad un'esperienza valenza riparativa che i minori messa alla prova seguiti dall'URSS ma di Brescia che l'Ufficio servizi sociali minori i cui vedo la direttrice Roberta vitelli appioppata già Zoli la collega hanno hanno fatto insieme alla cooperativa Alce Nero e dopo punto la dottoressa Becker e Laura vi racconterà di questo percorso molto interessante per cui lascio la parola e ragazze siamo tutti emozionati perché ci ci racconteranno il viaggio che abbiamo fatto quest'anno
L'unico
Buongiorno a tutti
La nostra classe quinta io servizi per la sanità e l'assistenza sociale dell'istituto del distinzione supererebbe già ti di Ostiglia ha preso parte nell'attuale
Nel
Nell'attuale anno scolastico al Progetto GPS Mantova un navigatore per un viaggio nella giustizia partecipando a numerosi incontri organizzati in quattro modo nicchie andremo a riportare ripercorre insieme
Il primo incontro si è tenuto il quattordici novembre due mila ventitré presso il nostro istituto e in questa occasione ci siamo dedicati alla conoscenza del percorso è alla nostra interpretazione personale della parola giustizia
A questa è seguito un secondo incontro durante il quale sono state illustrate alla classe le nozioni di base riguardanti la norma del processo penale i ruoli coinvolti in questo ultimo e le fasi che lo costituito costituiscono successivamente la classe è stata suddivisa in cinque gruppi ognuna Fincato do da un avvocato per analizzare il caso hanno riproposto un caso di guida in stato di ebbrezza condanni a persone
Da allora questo ha fatto di filo conduttore conduttore
Del nostro percorso ed è stato oggetto della simulazione del processo
Tenutasi il il sedici dicembre presso il tribunale di Mantova
Dove ogni gruppo ha svolto la propria parte affiancato da un avvocato della camera penale e da un giudice fino ad arrivare alla sentenza che ha previsto tre anni di reclusione il pagamento delle spese delle spese processuali
E il risarcimento del bel danno alla parte civile
Ok
Mi sentite
Allora da questo momento siamo entrati nel terzo modulo relativo alle misure alternative alla detenzione pertanto abbiamo conosciuto servizi territoriali commessa dei CPS sia di Mantova sia della salute vittorie di Ostiglia loro specifiche funzioni nei confronti dell'utenza ogni servizio prende in carico di utenti
E nel nostro caso uno dei protagonisti della nostra storia che fatto fil rouge
In seguito ci siamo recati al tribunale di sorveglianza di Brescia dove c'è stato egregiamente illustrato dalla giudizio Lazzaroni come si arriva alla misura alternativa alla detenzione e ciò che mi comporta
Lo stesso giorno presso l'USL di Brescia abbiamo riflettuto insieme agli operatori sulla messa alla prova dei minori che è stato estremamente coinvolgente
L'ultimo modulo ha visto il diciannove marzo l'intervento di enti del terzo settore che si occupano di giustizia nella comunità e abbiamo conosciuto un caso di giustizia riparativa in atto
La testimonianze dirette sono evitato a calare il personaggio nella nostra realtà
Perché
Infine il ventisei marzo si è tenuto l'ultimo incontro presso il nostro istituto sul tema dell'anno mediazione abbiamo riflettuto sull'importanza dell'ascolto ed è il ruolo del mediatore
Tutto il percorso lungo ma ben articolato eseguito con l vanta elevata competenza da tutte le figure del laboratorio Nexo sketch hanno affiancato e che ringraziamo
Senta
Champigny atto nella conoscenza di concetti e talvolta complesse ma ricchi di spunti di riflessioni che c'hanno veramente arricchito
A questo breve discorso seguiranno alcune riflessioni relativa al percorso svolto le riflessioni che illustrano quanto questo viaggio nell'anno giustizia ci ha lasciato
Oggi
Buongiorno perdonate la voce
Partiamo adesso con le riflessioni dei ragazzini ne leggiamo due io e la collega perché purtroppo non c'è qualche ragazzo è assente
Cosa mi ha lasciato questo percorso la consapevolezza di una nuova prospettiva di ritrovare se stessi nella relazione con gli altri
Il project GPS mi ha permesso di avere più conoscenze rispetta la realtà giudiziaria e alle misure alternative alla detenzione ho molta fiducia riguardo questi misure in particolar modo nella giustizia riparativa
Penso che tutto debba partire da una profonda riflessione personale che permetta al soggetto diritti rischi rileggere la propria storia e gli errori commessi in
Che lo prepari alla così detta riparazioni in condizioni che potrà restituire dignità alla persona e le concederà la possibilità e la speranza di una novità
è stato un percorso educativo coinvolgendo un po'e molto interessante
Libici
Ciò che capita agli altri penso che potrebbe anche a cadere anche non in future non saper cogliere le esperienze e le testimonianze tratti interpretate da chi aiuta e chi deve essere aiutata è molto importante è stato un percorso per fondenti consapevolezza
La giustizia riparativa migliora le persone le aiuta a rendere inserirsi nella società
Il percorso sommato durante il Progetto GPS è stato molto coinvolgente dettagliato ha percepito che è stato organizzato con molta cura ed arrestati
La giustizia riparativa una reiterazione della responsabilità che porta a recitare se stessi a riflettere sui propri errori
La giustizia riparativa consiste in una soluzione legata al conflitto tra due persone ed è basata sul riconoscimento dell'altro
è stata un'esperienza che mi ha aiutato a cogliere ogni aspetto che riguarda la giustizia riparativa avendo maggiore consapevolezza di ciò che lo costituisce
Per me la giustizia riparativa è sinonimo di speranza e di cambiamento
Questo progetto è stato molto utile perché prima non sapevo cosa fosse la giustizia riparativa e non pensavo ci potessero essere alternativa al carcere quindi mi ha insegnato cose nuove
Questo percorso mi ha rilasciato maggior consapevolezza di arricchimento personale
Questo progetto mi ha aiutato ad essere più consapevole delle mie azioni e capire che in caso di sbagli si può si impedimenti nati
è stata un'esperienza che mi ha arricchita profondamente
Questo progetto è stato molto utile ed è stato non porti intanto non tutti hanno avuto prima di iniziare non sapevo che cosa fosse la giustizia riparativa ma durante questo percorso ha imparato tante cose nuove anche molto interessanti
C'è un proverbio che dice chi rompe paga e i cocci sono suoi attraverso questo percorso invece abbiamo capito che i cocci feriscono
Che ciò che si rompe e si può riparare si può riparare insieme e cicatrici rimarranno ma renderanno più preziose del soggetto
Grazie allora le le testimonianze quindi dei dei ragazzi della scuola chiedo sono terminate c'è ancora qualcuno
Quindi un video che il termine del percorso dove i ragazzi guardiamolo
Va
Per Andreotti viceversa
Mi scusi
Comunicazione
Giudice
Quindi sì
Così sempre
Innanzitutto
L'ingaggio
Per
E avete fatto un buon lavoro notevole siete io c'avete molto colpito grazie a ai ragazzi e è ovviamente l'invito non può che essere quello visto che voi avete avuto la fortuna di di fare questo questo percorso ci saranno altri progetti come questo immagino e auspico però voi intanto l'invito a voi è quello di farvi in qualche modo promotori di un contagio positivo chiamiamolo così parlate di questa esperienza raccontate la ai vostri coetanei e in modo che si diffonda anche le il valore del del lavoro che avete fatto grazie davvero prego
Le si colloca della cooperativa Alce Nero cerco di riprendermi dall'emozione perché ha fatto anche il percorso quei ragazzi per cui insomma è stato bello vedere insieme al video che hanno preparato
E solo qua stamattina per raccontarmi di un'esperienza che per noi ha avuto sicuramente un valore ripara attivo nei confronti della comunità e che ha riguardato sei minori autori di reato sul territorio di Mantova
è un'esperienza che si è svolta nel corso del due mila ventitré mentre parlo al Vedrette alle mie spalle alcune immagini sono semplicemente alcune foto di questa di questa esperienza che giù giusto per dare un'idea di di quello che è avvenuto
Vedrete in queste immagini le foto di alcune ragazze naturalmente non tutti sono ragazzi inseriti in circuiti penali ma rappresentano appunto l'evento che volevo raccontare mi allora noi come cooperativa lavoriamo da diversi anni ormai in collaborazione con il servizio sociale del tribunale di i minori di Brescia e anche con le tutele minore del territorio per accompagnare minori Autoritratto in percorsi rimessa la prova
Anche in questo caso il servizio sociale del tribunale ci ha contattato per presentarci un po'a questa situazione che era una situazione proprio mantovana era un gruppo DC Ind. i sei ragazzi di quindici sedici anni
Che avevano aggredito un loro coetaneo quindi in una zona insomma di di Mantova avevano c'era stato un confronto con questo ragazzo loro coetaneo l'avevano preso a calci e a pugni avevano anche creato delle lesioni insomma sul volto per fortuna non gravi e quella avevano derubato della bicicletta del cappellino della cassa Bluetooth
La richiesta che ci fa il servizio sociale del del tribunale è quella di trovare però pensare insieme al di là del Progetto no di messa alla prova quindi delle attività che ragazzi si impegnavano a fare in quel percorso anche un'attività più specifica che potesse dare loro uno spazio di rielaborazione per ripensare a quello che era accaduto
E soprattutto a quello focalizzando ci su alcuni temi c'è il tema della responsabilità il tema della responsabilità in un gruppo di quello che era capitato
E anche per ipotizzare una possibile attività si potesse avere una valenza riparativa nei confronti della comunità la comunità era sicuramente è stata molto colpita da questo evento tanto è vero che all'epoca nei giornali locali erano usciti i titoloni dove si parlava di una baby gang di un gruppo di criminali no che aveva ferito un coetaneo e anche le famiglie gli erano state molto colpite
Quindi quando ne conosciamo i ragazzi la collega dell'uso me ci dice noi abbiamo già fatto alcun incontro e li abbiamo conosciuti abbiamo approfondito e sono ragazzi tutto sommato tranquilli
Ben inseriti a scuola con famiglie presenti alle spalle disponibile anche a collaborare
Per quanto appunto scossi dal dall'evento
E addirittura i ragazzi sì presentano quasi loro come fossero le Witt Tina nel senso che dicono sì ma questo ragazzo infine Conti sarà cercata parta un provocatore è uno che dà fastidio sempre a tutti che più volte ripetutamente aveva creato problemi uno dei nostri amici
Cioè siamo noi che ci siamo ritrovati in questa situazione per causa sua e quindi era più che mai necessario fare un lavoro con loro per provare un po'a riflettere su queste su queste questioni insomma
Ragazzi accettano e quindi iniziamo un percorso con loro in un gruppo dove erano presenti appunto tutti e sei io ad accompagnare e e anche i colleghi appunto dell'uso ma che ci hanno accompagnato e supportato direi in tutta l'attività che è stata anche faticosa
E e ragazzi quindi all'interno di questi incontri di gruppo inizia a raccontare la loro versione della storia
E quindi il fatto insomma di essere stati ripetutamente disturbati uno di loro in particolare era stato ripetutamente disturbato da questo ragazzo aveva cercato di chiarire il tentativo di chiarimento era andato male anzi aveva causato ulteriore tensione sino al giorno in cui c'è il Golan
Invece di parlarne quindi Vittore invece di affrontare la cosa in altri modi di andare di persona da lui
Senza che fosse premeditata la cosa nel senso che si incontrano nel pomeriggio così quasi per caso in un momento in cui non avevano niente da fare dicono sì diamo a darti una mano così ci parliamo tutti quanti insieme quindi con una sensazione no dico un desiderio anche di rivalsa nei confronti di questa di questo ragazzo
Quello che è avvenuto dentro questo percorso che sono passati loro potendo avere parlare insieme da una un momento insomma di minimizzazione no per quel massima infine i conti non abbia fatto niente di male
Da una fase appunto di anche un po'disimpegno del responsabilizzazione Luthe se la sarà cavata mai Fini conti cosa potevamo fare a ragionare invece di più su quello che effettivamente avrebbero potuto fare non hanno fatto
E quindi a quali altri modi ci sarebbero stati per affrontare quella cosa lì che loro hanno scelto no
Di come diceva anche Lorenzo prima scelto di non utilizzare e anche a tutti quei danni che avevano causato e che non potevano immaginare non soltanto la vittima ma anche alla comunità
Cioè cominciato di erano a questa cosa avvenuta in un posto pubblico
Dove spesso passano i ragazzi andando avanti indietro dalle scuole quindi magari qualcuno che abitava lì ha visto la scena sentito se spaventato magari un genitore perché ha letto l'articolo sul giornale dice ma io li mio figlio non voglio più che passi quindi con la sensazione che effettivamente c'erano tante cose che non avevano considerato e che gli erano sfuggite di mano in qualche modo e tra l'altro con anche un po'di vergogna per come erano stati descritti in questi articolo ogni del giornale col desiderio un po'di riscattare la loro immagine anche agli occhi delle famiglie perché loro erano molto dispiaciuti
Che la famiglia fosse stata così colpite da quello che era capitato tenete conto che quando noi li conosciamo sono in una ancora in misura cautelare quindi con l'obbligo della permanenza in casa
E a quel punto decidiamo troviamo pensare insieme a che cosa che possono fare quale attività possono proporre per fare qualcosa di buono per la comunità e anche per ragazzi loro quei Tanini e decidono di proporre un torneo di calcio perché è il calcio univano era una passione un po'comune tra loro anche perché sanno ragionamento un po'più raffinato cioè di come il calcio è uno sport che ha la caratteristica di essere abbastanza inclusivo e anche di modificare un po'e rapporti in campo nel senso che io posso anche giocare con uno che mi sta un po'antipatico
Perché abbiamo un unico obiettivo che è quello di vincere quindi ci divertiamo se vinciamo siamo contenti insieme se vinciamo non mi arrabbio se sbaglia una cosa perché siamo comunque squadra insieme no e quindi dicono ma perché non proviamo proporrà un torneo da aprire a tutti i ragazzi della tutti ragazzi nostri coetanei e lo organizziamo proprio a Mantova
Questo ha voluto dire anche loro si sono resi disponibili per diversi mesi a incontrare tutte le settimane un educatore che gli ha un po'supportati nel percorso che è stato molto faticoso cioè loro si sono resi proprio protagonisti al del al delle politiche giovanili insomma della città nel senso che sono andati a incontrare l'assessore alle politiche giovanili che era Alessandra ricca donna che parlava poco fa
Chiedendo se potevano essere supportati in questa in questa attività non non soltanto economicamente poi comune aveva dato anche un piccolo contributo ma proprio come patrocinio no per agevolare alcuni alcuni contatti ti l'organizzazione quindi iniziano a parlare con l'assessore iniziano a cercare degli sponsor perché per poter giocare serviva servivano dei fondi per poter comprare le magliette da lasciare i giocatori per poter pagare l'arbitro che avrebbe dovuto arbitrare le partite
Per organizzare rinfresco finale per comprare i premi per i vincitori no per cui dicono premiamo di buoni così come può può anche comprarsi delle cose magari non ha le possibilità si può comprare l'abbigliamento delle cose per poter per poter giocare
Incontrano anche degli ostacoli e capiscono che non tutto è così semplice
Perché scoprono per esempio che serve l'ambulanza che l'ambulanza un posto che c'è da cercare un campo che il campo approntato con molto anticipo tanto ero che intorno è stato rinviato per questo motivo di qualche mese scoprono che i minori per poter giocare in un torneo devono avere un certificato medico valido
Che ha un costo e quindi bisogna trovare un centro medico che abbia dei costi magari agevolati
In tutto questo percorso pubblicizzano l'evento e decidono anche di coinvolgere i ragazzi che frequentano che sono ospiti di alcune comunità presenti sul territorio per cui nel fatto che voi vedete che ritraggono proprio il torneo
Mantova Ling
Che si è svolto il sei settembre del due mila ventitré vedete anche ragazzi per esempio che venivano da comunità educative del territorio ma anche da comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati quindi proprio con l'idea di essere il più di più inclusivi possibile
Ecco quindi questo a sicuramente modificato non soltanto il loro pensiero rispetto a quello che era avvenuto ma anche al rapporto di questi ragazzi con la comunità
Perché hanno potuto essere attivi in maniera positiva e non soltanto essere visti come quelli che avevano combinato quella cosa brutta no
Io vi per chiudere vi leggo alcune delle loro parole nel senso che poi avevamo fatto un bilancio di questa attività che è durata tanto a il loro l'hanno descritta così
Il torneo è un modo per far capire che non siamo una verifica in gara non siamo un gruppo che fare atti è un modo per far capire che ci siamo pentiti ma non è solo questo non è che ci siamo pentiti e basta
Questo è il nostro modo per essere persone migliori e per affrontare il problema in modo giusto
Non è un modo per dire ancora siamo buoni ma il nostro modo per provare a essere migliore il nostro modo per dire no alla violenza e per proporre agli altri una cosa buona invece che una volta grazie
Grazie grazie davvero anche per questa testimonianza adesso la parola Arena tentare di sulla Progetto invece preso un hospice
Briciole hospice che è un programma di mediazione pacifica dei conflitti all'interno del contesto penitenziario
Può suonare strano accostare queste due parole prigione e pace
Ma e quello che che cerchiamo di fare con questo programma questo è un programma che nasce in California tanti anni fa su richiesta di alcune un gruppo di detenuti e di un di un istituto californiano che chiede di avere delle competenze relazionali in grado di supportarle nella gestione dei continui conflitti
Tra detenute che loro vivevano continuamente e che spesso sfociavano anche Ina Gigi violenti quindi mandano questa richiesta i mediatori della California e chiedono di poter essere aiutate ma non un aiuto dall'esterno un aiuto
Nell'avere delle competenze loro in prima persona per poter gestire queste situazioni così si è creato questo programma che si chiama appunto preso l'hospice che è un programma strutturato su tre diversi livelli propedeutici l'uno all'altro e in cui il primo è proprio
Diciamo concentrato si concentra su quelle che sono le competenze di ascolto attivo quindi quelle competenze che tutti noi di cui tutti noi disponiamo e che possono essere allenate
Il secondo livello invece si occupa diciamo di mettere a sistema queste competenze per aiutare gli altri nella gestione di loro situazioni problematiche e il terzo livello è invece quello che consente sulla base appunto di queste competenze di ascolto attivo e di supporto nella gestione dei conflitti altrui di essere quella terra fa parte neutra in grado di aiutare due parti confliggenti quindi quello che consente al detenuto diventare poi un mediatore
Tra pari
Questo programma anche un altro pregio il pregio di essere un programma che si auto su stenta che si autoalimenta che non ha necessità di operatori che dall'esterno continuamente entrino nell'istituto penitenziario e portino a questo programma perché al termine del terzo livello il detenuto che ha completato che ha conseguito l'attestato di tutti questi tre livelli
Alla possibilità di diventare lui stesso trainer del programma e negli Stati Uniti
In particolare in California e in due istituti del Connecticut
Il programma in questo momento si auto sostiene in questo modo quindi con tantissimi detenuti che sono diventati mediatori e tantissimi altri che sono trainer del programma
Questo programma è arrivato anche in Europa è presente in Grecia in quasi tutti gli istituti penitenziari greci e oggi pomeriggio avremo avremo il piacere di collegarci con la referente europea del programma di mitra Camilla
E è presente in Italia in Italia dal due mila ventuno proprio partendo dall'istituto di Mantova che come veniva detto prima un istituto piccolo ma che ha voluto dare la possibilità a questo programma di di partire di avviarsi anche in Italia
In qui a Mantova siamo riusciti dal due mila ventuno oggi a con due diversi gruppi di primo livello ed un gruppo di secondo livello
Ci siamo spostati stiamo continuamente in fase di espansione perché crediamo molto nelle possibilità di di questo programma e e quindi vogliamo poterlo portare anche in altri istituti quindi de adesso il programma è presente anche nell'istituto nella casa circondariale di Cremona anche lì con un gruppo di primo e di secondo livello e ci stiamo espandendo anche in nuove regioni come ad esempio la Toscana
E quindi siamo fermamente convinti di quelle che sono le grandissime potenzialità di questo programma e effettivamente Lorenzo ce lo ce lo dimostra
Ho il piacere di leggervi una testimonianza di uno dei dei ragazzi che ha partecipato al primo gruppo che abbiamo fatto qui a Mantova
Quindi che ha conseguito un attestato di secondo livello e che al momento non si trova più recluso Mantova ma si trova recluso in un altro istituto
Buongiorno a tutti mi chiamo Luca e sono detenuto in carcere dal luglio due mila e ventuno durante i primi mesi di detenzione in preda al senso di colpa per la tragedia e per il dolore che avevo provocato la mia famiglia avevo tanta paura
Paura di non farcela a sopportare ciò con cui stavo combattendo con il male la culpa le ferite e le delusioni che avevo provocato e all'interno di un buco nero mi sentivo solo e abbandonato schiacciato non credevo che qualcuno potesse aiutarmi a trovare un po'di speranza per il futuro
In quei momenti pensavo che l'aiuto potesse arrivare solo da me stesso era la mia l'unica mano che poteva aiutarmi
Volevo riscattare mi e fare del bene riparare agli errori del passato ed evitare che si ripetessero ancora avevo il desiderio di poter fare qualcosa ma non sapevo cosa
Mi dicevo che dovrebbe imparare qualcosa di nuovo adottare nuove abilità di pensiero un nuovo stile di vita nonostante fossi detenuto in un carcere tutto ciò forse poteva salvarmi
Tra le varie attività perseguire in carcere ne avevo trovata una dal titolo quelli sono fissa
Questo titolo aveva attirato subito la mia attenzione perché si prefiggeva di far migliorare i detenuti le proprie abilità di gestione dei conflitti in effetti intorno a me i litigi gli insulti le offese le vendette si moltiplicavano e spesso sfociano in violenza fisica
Quel percorso che conteneva la parola pace poteva forse darmi quella forza che proprio in quel momento stavo cercando avrebbe potuto portare beneficio a me e agli altri
Mi sono iscritto perde e con curiosità ed insieme a me anche altri dieci detenuti
Durante il percorso abbiamo imparato ad ascoltare in modo attivo non giudicare a porre domande efficaci e prendere accordi con le altre persone che fossero davvero condivisi e non dati per scontati
Oltre ad imparare ci veniva richiesto di mettere in pratica le competenze acquisite sia in aula che in sezione dove i litigi tra detenuti erano reali
Gli operatori ci insegnavano come utilizzare i nostri sensi e le nostre emozioni per poter poi essere d'aiuto agli altri ma in fondo aiutavano anche noi a fare emergere ed elaborare le nostre di emozioni
Nel frequentare il percorso ho scoperto in me nuove abilità non perché mi sono state assegnate ma perché sento di essere maturato emotivamente questa è la meravigliosa chiave di lettura di Prison of Peace
Durante le ore del percorso è anche ritornati in sezione quando dovevamo esercitarci con gli altri detenuti si creava un clima di pace e serenità
Riuscivano ad ascoltarci senza giudicarci senza necessariamente supporre le nostre opinioni personali su quello che l'altro voleva condividere questo nuovo modo per noi di rapportarci tra noi che abbiamo frequentato il corso sesta curato un legame forte un'alleanza una complicità che mai avrei pensato di poter raggiungere con qualcuno con cui la convivenza forzata
Riuscivamo a parlarci senza il timore di essere giudicati questo ci ha aiutato ad abbattere tanti ostacoli e anche ad essere percepiti dagli altri che non avevano partecipato il percorso come persone di supporto e non più come possibili minacce
Guadagnare la fiducia delle altre persone meraviglioso sente di poter affrontare il futuro con un atteggiamento più ottimista e sereno
Oggi medio che guardano al futuro con più positività le persone mi dicono che l'aiuto e per me questo è importante
Penso che le persone possono scegliere di cambiare e fare qualcosa di positivo per la società a me è stata data l'opportunità di cambiare
La mia avventura compreso l'hospice non è ancora arrivata a destinazione si tratta di uno sviluppo continuo che mi accompagnerà ancora nel tempo spero che preso l'hospice possa essere replicato anche in altri istituti e che più persone possibili possano trarne beneficio
La cosa bella è l'effetto cascata che questo programma produce non ne beneficia solo chi lo frequenta ma anche chi gli sta intorno
Grazie per avermi ascoltato vi saluto tutti con affetto
Ecco e invece sono molto felice di potervi di poter farmi sentire una testimonianza dal vivo di Alessandro
Che buongiorno ce ne di Cremona
Tra l'altro o
Un giorno non lo nego
Disegni
Mi sembra
Non riesco a sentire terrore
Proviamo proviamo proviamo nei modi
Abbiamo un po'ecco dicendo
Sentiamo perfettamente poi
Luino esistenti ecco forse adesso sì ungherese ovvero i suoi
Ok ok bene
Scusate lo sfogo cellulare c'erano Resegone
Vi saluto aiuterà Ciro Riso amaro o
Per godere nordici fare questi Lelio
Non so se inseriti sul su
Scusate io seguo lunedì o no sì
Basta
Non si sa
Alessandro Sandro Sandro Sandro Sandro Sandro Sandro usando Rosandra usando Rosandra usando rovinando rovinando nominando nominando
Alessandro poi parlare ti senti Alessandro ci senti
Ecco tu parla tranquillamente fai il tuo intervento che mai qua ti sentiamo ok
Sulla
Alessandro mi senti allora tu adesso da quando smetto di parlare fai il tuo intervento purtroppo non riusciamo andare assieme noi tu ok quindi tu fai il tuo intervento noti ascoltiamo
Ok
L'ho detto qua presumo mix
Non mi sentirei
Mi sentirei prospera
Dicevo che ormai vuol risolvesse esatto
Dunque
In un sul Paskas
E invece ora uso
Che
Per assoluta ci sono dunque controlli e ascoltando dire solo sentire
Eventualmente andare positivo il giudizio
A scontare due mila capire quando due persone
Fa agli agenti e se si per
Tante volte il mandato
Ascoltiamo su magari sentendo ora con indiana
Il ogni sono anche rischiosi
Così così io sono rischiosi o emigrare
La persona Merriman cinque e poi le cose vanno male
E
E l'autovettura
Invece
Nasce da chi Cavaliere l'altra persona e a nessuno
Fagli vedere chi sei senza sposarono
Dove o è stato importante
Anche passa ci
Dei coro
Che è molto importante ore nell'ascolto inizia
Tante volte voi
Prendiamo no no offrendoci una gran
Un'alleanza quando sono perché
Cioè boliviana cuoco
Che ci arrivano signor per altre nuove post sono c'è un sic
Adesso non cambiano mai
è stato doloroso spara
Quindi ci sono in nervoso che sono Peace
Ma esposizione gli strumenti necessari
Per le anzi
Diminuire in musica degli One USA o no Poliuto agosto quello
Queste a non sono non completa fondamentale grazie querele
Come diceva lui Torres Arianna Terni Renzo sarà suonerie pure sono sonante
Non proprio quindi varare sì
Anche l'avventura
Ma secondo me serenità
Questo Orso
Da eseguire stuolo agli studenti ai giovani perché quei
Un segno veramente
Cioè
Il bando
Importantissimo sessione
Io non solo in piazza
Per la mia vita ciascuno ricomincio Cunego Simoni con Crespo agrario però communes io dove sorgono le nuove
Non mi ascoltava più o non ho capito quello più illum a Cefalù
E lui non riesce a insieme sì prima
Gli sloveni alla Peace
Probabilmente lo sarà il Real
Il motivo senza timore di spara
Sarà poi non sono nessuna
Con la mia famiglia amici
Le cose che e allora sul
Anche se non è semplice all'inizio cambiare l'Oriente all'asilo Sone
Però non aveva stime Tabacci come deve fare poi istintivamente ho
E questo lo sperimentano allora come dicevo nel rapporto mi assomiglia inciso soprattutto persone io
Posso dire sicuramente
Come io non ho ancora il gioco il percorso su un peso un bisogno rischia o ora io fare ci manca
Praticamente se sarò più illumina e
Non solo per me suo ma
Come diceva la
Versati
Questa cosa voi sia sia nel gergo anche la per sezione mi hanno fatto hippies il ruolo se vuole
Abbiamo inserisce che si sono e non ci muoviamo con paga fa al suo verbale sto come non c'ero ma e allora
Rammento corsivo
E grazie Berlusconi sistemazione all'interno della sezione Inter
Ringrazio tutte le persone quali siamo quindi io ringrazio laboratori per lungo imbarazzati
Astenuti andarono avanti spero che Vasco
Può solo i lobbisti
Sì se risicata per legarsi a ma
Grazie mi spiace che non si sia non vi vede vede solo noi Alessandra ragazzi che stava salutando
Mi spiace che non si sia sempre all'altezza qua ci tenevamo farmi sentire quella che la voce di di di uno dei partecipanti perché non è non è la stessa cosa insomma che io vidi posta raccontare un'esperienza che invece chi l'ha vissuta in prima persona nella possano accettare grazie reale ambiguo
Spero di miseria
Si sente ecco siamo grazie davvero anche per questa testimonianza dispiace ma a volte la tecnologia tradisce però grazie ai nostri tecnici anzi un applauso ai tecnici campato una fatica
Qualche inghippo ma il messaggio è arrivato chiaro dire in bocca al lupo al Progetto risono Peace ci avviamo alla conclusione con l'ultima voce di questo flusso di parole adesso ragazzi l'ultimo davvero sforzo di attenzione che gli si richiedeva lo merita senz'altro perché adesso la parola a Manlio Milani presidente dell'associazione familiari dei caduti di Piazza Loggia io credo voi siete stati informati insomma preparati in qualche modo ma non diamo nulla per scontato per in atti negli anni due mila Manlio ha ha perso la moglie Livia una delle vittime della strage
Di Piazza della Loggia del ventotto maggio mille novecentosettantaquattro
E e a lui cedono
Beh innanzitutto grazie a voi grazie di questo invito soprattutto grazie di questa splendida mattinata
Anche perché mia convinto su alcune cose a maggior ragione intanto la scuola
La scuola che
Io credo forse è rimasta una delle pochissime
Forse se non l'unica in questi tempi in cui il tema del rapporto conoscenze relazione
è ancora possibile
E questo è un dato fondamentale
Relazione conoscenza
Che servono davvero a determinare non soltanto una condizione di confronto ma una condizione di crescita che attraverso il confronto ci porta ad accettare il dialogo e il dialogo come diceva
Per le poche parole che sono riuscito a sentire diventa essenziale nella misura in cui ci si ascolta e si accetta di riconoscerci e di confrontarci
E questo io credo che sia davvero uno dei passaggi fondamentale e ancora questa istituzione profondamente libera anche se è sotto attacco
E credo che davvero vada preservata questa libertà di dire qualsiasi cosa all'interno della scuola
Inteso cioè questo qualsiasi cosa intendo la scuola inteso come opportunità di capire l'altro
E quindi di entrare in relazione con l'altro
Io credo che la violenza abbia in sé e perse come elemento fondamentale la negazione dell'altro
E diventa tanto più pesante quando addirittura può diventare come dire una proiezione di società del futuro
Che teorizza una società del futuro e quando si teorizza la Force una società del futuro con l'esclusione di altri può essere un popolo può essere come nel caso per esempio dalla Shoah può essere un popolo come fatto di persone singoli come gli immigrati è sita al centro vuol dire
Che questa germe della violenza e penetrando fino in fondo non ci può essere una costruzione di una società di future poiché si proietta sul futuro basata ripeto sull'esclusione di qualcuno
Ecco la scuola deve restare davvero questa e deve diventare sempre di più il luogo di un processo di formazione e di memoria perché anche la memoria può essere soggetta a processi di esclusioni
Quando la pensiamo come per esempio
Una
Uno strumento
Che possedesse l'esclusivo che possono essere addirittura posto uno rispetto all'altro la memoria è il risultato di tante memorie non è il problema di di condivisione della memoria casomai dobbiamo poi stabilire le scelte all'interno di una serie di valori che che e che prevalgono rispetto all'altri che costituiscono il nostro indirizzo per esempio come promesso dal nostro anzi come tutta la nostra costituzione ma la memoria ha bisogno anche di tutte le memorie e cioè di capire perché è una persona scelto una cosa piuttosto che l'alta e questo passa da una persona anche alla Società nessun puoi partito con gli strumenti della democrazia nel suo nel suo insieme l'altro elemento importante che ha servito quasi come da non dico da contrapposizione ma da specchio di una realtà in diverse ma che può essere un grande punto di partenza è stato questa mattina in carcere
E io credo che sia davvero l'altro corno di un problema nella misura in cui il carcere diventa sempre più una struttura aperta e non un esclusivo luogo di esclusione
Ma un centro di formazione in cui
Si può trovare
E può trovare non dico soluzioni il male
Ma certamente il comprendere le ragioni del male e quindi la possibilità di dare attraverso la fiducia alle persone di Ri costruirci Righi modellare esprimo terra sì scusate e ritornare ad essere cittadini responsabili
Responsabili consapevolmente di ciò che hanno fatto
Ma anche con la consapevolezza di può essere accettati all'interno di un di un mondo incolumi riconosce i processi di cambiamento e le connessi all'assunzione di responsabilità di quel vaso che è stato
Che è stato prodotto
Ecco io credo che sia davvero due spazi estremamente importanti
Io lo dirò lo dirò questo atto cercherò di brevemente di raccontarvi un attimo e della mia esperienza cioè di come sono arrivato
Ad una dimensione dell'incontro
Che per me non è tanto l'incontro un processo di riconciliazione
Quanto un processo di ricomposizione complessiva
In cui la relazione tra i soggetti è fondamentale ma che poi questa relazione si come dire si modella verso l'esterno diventa l'accoglimento della comunità e supporto della comunità
E lo voglio raccontare attraverso la dimensione di una vittima io stamattina lo Stato particolarmente colpito dall'intervento di Sciacca
Di Lorenzo scusate preferiscono chiamarsi scusi
E mi fa esternamente piacere perché proprio il suo percorso ci dimostra che è possibile cambiare
Notate che è possibile cambiare
Quando Vittorio Foa un padre della nostra Costituzione
Di chiede i figli e che cosa è stata per lui l'essenza e l'essenza della Resistenza non risponde con questa frase
Credere che ne anche nelle condizioni più difficili l'uomo boh cambi
Un padre della Costituente e non a caso questi padri costituenti hanno collocato nella Costituzione l'articolo ventisette che oggi così e molto traballante rispetto rispetto alle prospettive che che ci si prospettano dolorante
Ecco io credo fortemente in questa e quindi linee in questo in questo processo
Allora che cosa
Che cosa mi succede il cosa significa subire violenza
Io vorrei partire esattamente da questo da questo aspetto
Intanto il fatto io sono la vittima di un di un fatto enorme e terrorismo
E di un terrorismo quello di destra in particolare mi limito in questo momento questo che ha come scopo
Il creare la condizione di paura per cambiare il sistema democratico
E parte non tanto per creare questa questa paura dalla banalizzazione della persona di cui parla con Lorenzo
Parte da un'idea profonda di dice umanizzazione della persona
La strage uccisi è un progetto è un processo di estrema dice umanizzazione
In quanto le persone nelle stragi non esistono assolutamente sono dei puri e semplici oggetti per determinare una espandere in una condizione di paura di caos e quindi determinare determinare una situazione di intervento di richiesta bruttine
Ed una richiesta d'ordine che deve essere un concetto di delega
Questo è il primo assunto dice umanizzare le persone
E questo processo di dice umanizzazione può colpire in profondità le vittime stesse
Il cui trauma
E indubbiamente connesso
La violenza della perdita
E quindi è la difficoltà di potersi ricostruire ma questo potersi ricostruire passo soprattutto dal capire perché è accaduto e di chiedersi perché è accaduto quel fatto
E quindi io credo che sia questione di passaggi fondamentali
Qualcuno diceva prima non ricordo bene chi fosse ancora Lorenzo che si è così che si assume spesso un senso di colpa
Beh io ho scelto di Coppola ho avuto quella mattina quando ho visto mia moglie i miei amici morire perché io l'ho avuto quel senso di conto che mi sono trascinato e che cosa significava questo senso di colpa
Significava che nel momento in cui vede assisto a scoppiare la bomba e quindi con tutte le sue conseguenze la prima cosa che penso speriamo è che da sia successo niente a mia moglie
E agli altri mi dispiace per i loro ma gli atti erano gli amici con i quali da vent'anni trascorrevamo insieme la nostra vita e la sera prima eravamo a cena tutti insieme
Che cosa fu ha significato allora questo speriamo che le arche a lei niente gli altri mi dispiace per loro beh significa un processo di estradizione della storia
Significa cioè partire dall'idea che tanto le cose negative accadono sempre a qualche d'un altro
E se poi non vengono a dieci mila chilometri di distanza meglio ancora questo ci sentiamo immuni e poi ci troviamo la la guerra in casa come non era mai dalla fine della seconda guerra mondiale accaduto a livello europeo quindi io questo credo che questo sia un primo elemento di capire che noi non siamo al di fuori della storia
Non sia ma siamo dentro la realtà e che ogni fatto della realtà ci riguarda e quindi dobbiamo farci vedere in modo in che termini in che modo e su noi lo affrontiamo io nel villone la relazione una né di una lezione propri pomeriggio quando venendo via dall'obitorio ritorno in piazza e quella piazza nell'accoglierli mi dirà che cosa mi dirà ricordati che in primo luogo quella bomba colpito tutti poi c'è il tutto al problema personale che dovrei sapere affrontare ma in primo luogo quella bomba colpito tutti
Cioè la violenza colpisce sempre tutti indipendentemente da chi la subisce direttamente diventa cioè sempre un problema di natura sociale
Perché la violenza pur sempre delle domande e noi dobbiamo avere la forza di qualsiasi rispetto a qualsiasi atto di violenza di formazione un attimo e chiederci perché è potuto accadere
E questo perché è potuto cadere è stata la domanda che che io mi sono trovato di fronte un bivio in quel momento cosa faccio adesso di me stesso la mia vita di prima non c'è più
Certo resta il mio passato restano i ricordi restano quei frammenti di coccio ma in che termini in che modo possono ricostruirli senza dimenticare senza pensare di rimuovere quei fatti ma cercando contemporaneamente di liberarmi da quella condizione riprendendo il valore riproponendo il valore soprattutto il valore della vita
Il primo vivi e diventa questo scegliere in quel momento di testimoniare per me è stato come dire
Mi è stato spinto attraverso la grande risposta
Che il ventotto maggio Brescia i cittadini in primo luogo bresciano dettero quella Strasse
Quella Stasi che una strage di intimidazione che doveva servire a provocare caos ebbene in quel momento la risposta è quella di dire noi non dobbiamo essere come loro
La piazza per tre giorni sarà autogestita dei cittadini sotto la direzione delle organizzazioni sindacali e funerali
Alla presenza di tutte le massime autorità dello Stato il servizio d'ordine
Sarà fatto solo ed esclusivamente dei cittadini la forza cioè consapevole di dire noi non solo non rispondiamo con la violenza alla violenza ma ci assumiamo la responsabilità di difendere il nostro sistema Democratic questo io credo che sia stata per me una delle prime lezioni e forse fondamentali
Direi quasi senza che allora assolutamente non lo so presso una prima forma di di introiettare mi dentro un percorso di giustizia riparativa
Il secondo elemento
Viene che mi farà riflettere successivamente viene da una frase che nell'omelia il vescovo dirà quella mattina a un certo punto il vescovo dice anche in questo momento non dobbiamo dimenticare Caino
Badate bene che questa frase spacca la chiesa bresciana
Un gruppo di sacerdoti ci affigge ai muri un manifesto dice caro vescovo noi non siamo d'accordo con te
E l'inizierà un altro tipo di percorso
Anch'io in quel momento la trovo una frase profondamente sbagliata uno si fa a parlare di Caino in queste ore però è una frase che ci si alimenta dentro di me e che nel tempo
Mi porterà a a scoprirne per scoprire il fatto
A scoprirne la profondità
Un altro passaggio fondamentale per me è stata il la mattinata in primo luogo quando si è aperto il primo processo siamo lì intorno tre quattro anni dopo la strage di Brescia
E la cosa che mi colpisce in quel momento
E che guardando gli imputati la stragrande maggioranza di loro erano giovani
Tenete conto che con ogni probabilità tra pochi giorni tra pochi giorni saltarlo
Pochissimo tempo si aprirà un nuovo processo per la strage di frazione della Loggia cinquant'anni dopo
Che vedrà come imputato in uno di questi processi un minorenne che allora era minorenne e che verrà giustamente le norme sono queste giudicato con rito minorile anche se adesso a quasi settant'anni più o meno
Ecco questo per dire che che la domanda che mi mi scaturisce da in quel momento come dire ma come hanno fatto questi giovani
A muoversi a ordire un simile una simile tragedia che cosa li ha spinti
Eduardo anche questa è una domanda che resta di che che mi continua l'immagine a rimuginare all'interno e la troverò alla fine
Di un lungo percorso processuale incognite tenete conto che una condanna per la strage di Brescia in via definitiva la primo esattamente quarantatré anni dopo nel nel il venti giugno del due mila e diciassette
Però mi rendo conto nel nella questione processuale del percorso processuale
Che in fondo
La giustizia a volte sembra quasi di essere uno di essi sia di carattere che deve rispondere all'elemento di carattere emotivo troppo spesso viene vissuta in questo tenue se non hai condannato allora qualcosa di sbagliato eccetera eccetera
Mentre il processo è il perdiamo di vista che il processo è un luogo di straordinario confronto e di verifica delle eventuali responsabilità possono esserci come non possono esserci e giustamente alla fine se non ci sono quelle scippi sufficiente responsabilità per dimostrare scusate le responsabilità è giusto anche è giusto assolvere e la vittima deve prepararsi ad accogliere anche una soluzione e non considera le insetti pressione un elemento negativo casomai sono le ragioni che hanno portato a a a a impedire una scelta uno la individuazione delle responsabilità che lo dovrebbe preoccupare
E capirne quindi meccanismi nei nostri case nei casi delle stragi sono anche peraltro profondamente legati a uomini delle istituzioni che anziché collaborare alla scoperta della rete
Oggi un cimento della verità ne hanno invece semplicemente depistato per impedire e coprire così il progetto eversivo Chiesa
Che era in atto ma la domanda di fondo che io mi trovo di fronte a dover rispondere in quel momento al termine di questi lunghi anni di processi è
Il processo è arrivato a questa conclusione ma non mi dice una cosa fondamentale chi sono coloro che hanno ucciso
Il processo di in sempre c'è questa risposta non lotta
Perché il processo giudica il reato e le eventuali responsabilità rispetto reato compiuto ma resta questo elemento di fronte ad una condanna
Io che cosa faccio
Mi trovo soddisfatto mi limito a dire giustizia è fatto oppure cerco di di andare oltre di capire quello oltre e qui il meccanismo della vittima diventa estremamente decisi
Perché vedete la vittima può cogliere
Anche di come dire come dire quando in un modo per pesante
La vittima può scegliere di iniziare un percorso che la riporti ad essere cittadino oppure può restare nella dimensione della vittima e restare nella dimensione della vittima e anche un rapporto con il potere
La vittimizzazione
L'uso strumentale del sentirti vittima e una grande forma di potere e lo vediamo nella propaganda anche di questi giorni o nel dire semplicemente io sto con la Vitti Bellora prendo le chiavi del della cella del colpevole le butto via
Rifiuto novelle con lì dentro il colpevole e questo dovrebbe dare soddisfazione ma una vittima i che è importante che individui che sappia chi è stata di chi è stata la responsabilità di quell'atto che ha subito e altrettanto importante che non può essere con lei
Che decide il destino magari dell'East del del detenuto
Quante volte ci siamo sentiti dire nella mia esperienza anche da magistrati anche dai magistrati che prima di concedere i benefici di legge previsti dalla Gozzini e da un percorso eccetera il sette che porta benefici ebbene prima sentiamo il parere della vittima
E che cosa può dire
In quel momento io l'ho vissuta direttamente quando rispetto per esempio ad uno che sta in piedi direi di fare un film su Prima Linea il ministro dalla cultura di allora citiamo e ci disse voi siete d'accordo che noi finanziamo questo questo firmato
Noi di Brescia e li abbiamo rispetto non è un problema che ci riguarda questo la responsabilità della sua dell'istituzione e tutte le assume fino in fondo poi mio ventre può vedere il filmato lo giudicheremo con un qualsiasi cittadino si ci piacerà ci piaceva serviremo Dino non l'abbiamo portato nelle scuole
Quel filmato
Ma tu non può istituzione scaricare su di me questo problema perché in sostanza tu vuoi chiedermi io sto dalla parte delle vittima e quindi chi riconosco come tale ma nel momento stesso in cui compie questo
Questo gesto vuol dire anche Turicchi papero ricordate di restare chiuso nella dimensione della vittima e chi riconosciuta al menti importante che poi decidere della condizione del condannato
Di il condannato quindi indipendentemente che sia io non conosco se non dopo il mille due mila e diciassette alcuni dei condannati dalla strage di piazza dall'odio uno è morto e l'altro a cui ho dichiarato la mia disponibilità a incontrarlo si rifiuta di incontrarmi e ne devo ovviamente
Prendere atto ma nel momento in cui mi mi viene dato questo potere io credo di essere davvero
Un assorto quasi di di Potenza ecco sono risarcito perché addirittura lo Stato mi riconosce il diritto di poter decidere
Decidere apparentemente non avviene così perché ovviamente ti chiedono il palese ma che di fatto questo parere diventa un elemento puoi fondamentale magari nelle motivazione dalla decisione eccetera eccetera
Ecco la vittima si trova anche se quindi a un bivio
E molto dipende dalle scelte che noi facciamo e badate bene che il percorso della scelta è esattamente quello che ci racconta Alba prima Lorenzo
Si sviluppa nello stesso identico modo io devo riflettere sul perché
E sulle mie azione che cosa mi ha portato a questo anche noi quella mattina avevamo scelto di esserci
E quindi anche noi ci chiedevamo come è possibile
Esserci
Assumere quella scelta e contemporaneamente altri pensavano di uccidere
Questo diventa un gli elementi fondamentali ma non solo
Come posso raggiungere una giustizia
I tentativi in quegli anni sono stati enormi nel creare capro espiatorio
E io come vittima accettò di diventare strumento della creazione di questo calcolo o spia torio oppure autonomamente mi metto in discussione guardando le regole
Io ero facilitato in quel senso
Perché i valori della manifestazione del ventotto maggio erano i valori costituzionali dell'antifascismo e quindi quando mi si propone un percorso di indagine giudiziaria
Che si basa solo ed esclusivamente sulla creazione di un capro espiatorio naturalmente
In quel momento non siamo più in piazza Fontana cinque anni prima dove verrà individuato indicato
Un un capro espiatorio di sinistra c'è pure anarchico eccetera eccetera ma qui naturalmente la manifestazione da una manifestazione antifasciste quindi capo espiatorio non può che essere un fascista
Ecco anche questo mi porto a riflettere vedete
E poi passo l'incontro
Immediatamente dopo la strage
Venne posto sulla sul luogo della strage un cartello scritto a mano
Che dice che iniziano così
Non si chiamino vittime ma caduti consapevoli consapevoli perché quella mattina avevo scelto di essere in piazza e la bomba colpisce chi aveva liberamente scelto di di scendere in piazza e poi castello il cartello finisce dicendo per un antifascista
La dinamite è una malattia in più per cui lo richiede
Non l'avevo mai riflettuto attentamente e su quella frase
In realtà quella frase
Nasconde qualche cosa un medico rifletteva che cosa l'esistenza che l'altro è un nemico
Questa scoperta del nemico
La farò attraverso l'incontro
Che inizierà per me nel due mila e nove
Quando cioè mi proporranno di entrare in un gruppo di gruppo dell'incontro pubblica quel libro dell'incontro in cui vittime e e colpevoli il si incontrano per iniziare un percorso di insieme insieme
Io ci vado ben sapendo peraltro che non erano come dire che non c'erano i miei colpevoli diretti perché che aveva ora detti partecipa quel brutto sostanzialmente tutti appartenenti all'area della sinistra Brigate Rosse
Eccetera eccetera però mi interessava profondamente cercate di capire di incominciare a darmi alcune risposte
E la prima risposta nasceva da quest'idea
Io voglio comunque incontrare chi ha ucciso per capire una persona come una persona che arriva ad uccidere
E la prima difficoltà che trovo
In quell'inizio di incontro è la prima il primo giorno quando
Preparandomi ad incontrarli vicini mi viene spontanea una domanda ma sono in grado di stringere la mano
Cioè era tale l'idea mostruosa Comerio che chi uccide un mostro che mi stava bloccando rispetto al dire sono in grado di stringergli la mano
Ebbene quel gesto così semplice che abitualmente facciamo che è un gesto di di riconoscimento di accettazione dell'altro ben nel momento in cui gliela stringo quella mala mi rendo perfettamente conto che esattamente una mano come la mia e il primo muro cade di Fourcade
Immediatamente non ho di fronte a me un mostro ma ho di fronte a me una professione che ha fatto scelte diverse dalla mia
Diversa dalla mia ma fino fin certo punto
Perché in realtà le persone che incontro
Sono tutte appartenenti all'area di sinistra le Brigate Rosse manchino apparteneva ollare dalla sinistra neri iscritto al Partito comunista nel mille novecentocinquantanove ed ero quindi come dire dentro quella stessa cultura e allora la domanda successivo che mi viene eccolo a dire ma perché loro hanno fatto quella scelta e io no quale la divaricazione dentro lo stesso modello culturale
E e loro asilo credo del capito che un elemento fondamentale mi ha impedito in quegli anni era facile scivolare da una posizione all'altra di in impedito dei di passare alla lotta armata
E cioè ho guardato la mia verità
E la prima cosa che mi sono reso conto era che la militanza sindacale nel luogo del lavoro mi obbligava al dialogo
Quando cioè nasceva un conflitto all'interno del del luogo di lavoro io dovevo rivolgermi immediatamente
Al Rialto anche alle altre organizzazioni sindacali
Anche se ero maggioranza in quel momento il nostro luogo di lavoro e questo lamento che cosa significava significava esporrà ognuno le proprie rispettive
Verità o o soluzioni rispetto a quel conflitto e trovare una modalità comune per risolvere il conflitto
Ottimo come Elio per affrontare le ragioni per cui quel fritti quel conflitto quel dato di fatto
Se ci pensiamo bene
è la stessa cosa che è avvenuta con la Cassa costituzionale
Dove le culture di vario tipo ci sono incontrate per potere che scrivere scrive che la nostra Costituzione
Quindi l'elemento fondamentale diventa questo nel dialogo ho capito che dice per anche all'interno della mia cultura poteva esserci una strada diversa rispetto a quella che altri avevano avevano assunto ma lì scoprono anche un'altra cosa
Non ragione perché è venuto tardi io forse sono stato un po'dunque un po'
La campanella e avete ragione
Ecco volevo semplicemente chiudere prima capire voi andate via dicendovi semplicemente questo io li ho capito l'elemento della mia mi cita che ciò che e cioè che la identità forte assunte
Che partono dall'idea che la tua verità e la verità e se non l'accetti tra impongo è l'elemento centrale della dice umanizzazione delle persone e della impossibilità di aprirsi o un dialogo
Ecco questo è stato
E la chiudo perché giustamente devono andare mi dispiace prevede volevo cercare di approfondire altre altre cose ma non ce l'abbiamo fatta
Ecco questo è stato l'inizio di un percorso ed è stato l'inizio di un percorso che sia portato anzi a uscire dalla condizione di associazione familiari delle vittime per costruire un altro soggetto su soggetto di riferimento la Casa della memoria
La Casa della memoria nasce per volontà dei familiari delle vittime
E delle istituzioni locali pro comune e provincia si riunisce cioè quel luogo di comunità dentro locale dentro la quale costruire uno un percorso nuovo di riparazione
Ombrelli o di ricche che una riparazione che però deve portare ad una ricomposizione otto un assunzione di rispettive responsabilità e qui il tema della memoria diventa un elemento estremamente fondamentale
Non si tratta più di ricordare il fatto ma si tratta di ricordare il fatto partendo però dall'idea di comprendere le ragioni il senso di quel fatto
Che la strada vera per uscire da quella condizione e questa è stata la strada che mi ha accompagnato anche a ricostruire la mia stessa vita
A non dimenticare ciò che mi che è accaduto ma riprendere un percorso nuovo di vita
Ecco questo io credo che sia stato l'elemento fondamentale che oggi volevo portare e la giustizia riparativa diventa allora in questo senso uno strumento estremamente importante
Ma dobbiamo capire che uno strumento che non può limitarsi al dialogo tra vittima e colpevole ma è un elemento che si proietta verso l'esterno
è un fatto culturale la a mio avviso la la la giustizia la giustizia riparo antica poi che coinvolge l'insieme della società élite coinvolge soprattutto anche i nostri atteggiamenti personali
Come mi comporto io rispetto a questo come agisco rispetto a
Ad atti che che che vedo di violenza eccetera eccetera rischi
Come medici come la mia peggio rispetto ad un linguaggio che è sempre più violento esce sparante e di fare il cante l'avevo fatto anche noi all'epoca vivevamo uccidere un fascista non è un reato e in quel momento allora
La responsabilità diventava anche nostra ecco che allora rispetto a questo nel momento in cui io mi colloco
In non più di tanto come vittima dentro la realtà nella quale vivo devo anche capire quali sono state le mie responsabilità anche rispetto a una vicenda di Piazza della Loggia
Perché certo che io sono e qui il termine e troppo abusato e tutto sommato non non non spiega no spiega esattamente il senso delle cose cosa significa che le vittime sono innocenti
Ma davvero sono sempre innocenti
Davvero le consideriamo innocenti nella misura in cui appunto rifiutano di fibre di cogliere laico responsabilmente la realtà
Dentro la quale vivo nella misura in cui la realtà dentro la quale tu vivi non l'accoglie come principio di consapevolezza di responsabilità
E di e di azione per cui mi responsabilizzato a a a a fare
A affitta anzi a mettermi in gioco a fare in modo che il conflitto trovino suo soluzione eccetera eccetera ebbene in quel momento anche la vittima a mio avviso non è assolutamente innocente
Ma è parte di una responsabilità più ampia
In cui le responsabilità sono certamente di chi ha ha ha agito con violenza ma è altrettanto responsabilità di chi ha cercato Dini orale le violenze oli ragioni che al che importavano violenze che stavano dietro i gesti che sono stati compiuti ecco la giustizia riparativa io intendo in questo modo in questo percorso
E difficile apre una miriade
Di difficoltà e e di grandi problemi come può essere accolta la vittima come voi come la vittima è utilizzata attraverso i mass media la stampa eccetera eccetera e di come invece per converso il colpevole anche colui che ha fatto dei percorsi di incontro viene trattato rispetto all'esterno che anziché diventare un esempio positivo per la Società per il modo di vedere in lire viene sempre indicato beh certo però lui il responsabile e questo stemma ce lo deve portare fino in fondo quante vittime hanno detto nei confronti dei colpevoli non chiamiamoli
Visti anche a loro
Come dire colpevoli che ci sono responsabilizzare alla fine restano degli assassini ecco se noi partiamo da questi idea
Allora davvero qualsiasi processo di umanizzazione in cui sia la vittima che è colpevole hanno bisogno di potersi riconoscere attraverso il percorso che beh brevemente indicavo prima ecco allora davvero questo percorso verrebbe interrotto ma viene interrotto perché chi vuole ha in mente semplicemente solo ed esclusivamente di imporre le proprie idee rispetto all'altro
Neanch'io grazie Mario come sempre le tue parole sono Senussi Mignini pensiero di di riflessione che credo i ragazzi anche se la campanella è suonata si porteranno
A Casei per i prossimi enti rimarranno Requesens parole
Adesso è il momento conclusivo della mattinata quindi chiedo Angelo Pucci al presidente di libretti SD prendere posto qui con noi
Per la sua
Edizioni
Allora
Buongiorno a tutti arrivederci
Per quelli che si stanno allontanando io brevissimamente voglio solo fare un ringraziamento è un invito e per fare questo naturalmente mi farò Autolib aiutare dalla tecnologia il ringraziamento va naturalmente a tutte le persone presenti ma soprattutto a tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di questo di questo evento non li cito tutti sono già stati citati ma veramente queste mie parole vogliono arrivare a tutti
E voglio farlo in particolare per quelli che non compaiono sulle locandine non hanno il logo Espresso ma che comunque hanno dato un grandissimo contributo
DDoS solo due numeri che secondo me testimoniano i risultati che stiamo avendo su su questo evento e sulla campagna
Attualmente abbia ad oggi abbiamo avuto quasi quattrocento iscrizioni ci sono circa duecento persone collegate on line
Avete visto la l'aula gremita piena oggi mi sto chiedendo se oggi ce la faremo fa a farci stare tutti quelli del pomeriggio che probabilmente sono anche di più ma in qualche modo faremo e e i numeri della petizione oggi lanciamo la petizione la raccolta firme ma siamo già oltre settecento firme settecento firmatari e il mio intervento di conclusione di vuole presentare naturalmente attraverso un video la l'idea il valore di questa petizione di questa raccolta firme che vogliamo rivolgere numero con un numero cospicuo di firmatari l'obiettivo e cinquanta mila firme
Al nostro attuale ministro della Giustizia Carlo Nordio quindi chiedo ai colleghi di far partire il video
Quando viene come
Un reato
La propria vita e quella degli altri ma in mille per
Le relazioni
La fiducia sicurezza
Tutto si frantuma è della possibilità di crescere propri come questo fiore ricostruire un vaso rotto non è certo semplice la riparazione dopo un reato lo è ancora meno
Massicce rendessimo alle difficoltà il nostro fiore che alternative apre per la nostra società
Forse una cena
Se attraverso il riconoscimento della responsabilità da parte dell'autore di Rea l'ascolto della vittima della collaborazione dell'intera comunità
Si chiama giustizieri
Partecipanti
Una raccolta firme per la giornata nazionale della giustizia rifare
Perché l'errore non diventi un destino ma all'occasione
Basta un click
Ecco veramente basta solo un clic e contiamo sull'aiuto di tutti e di tutti voi non solo contiamo sul vostro clicca ma contiamo anche sul clic che potrete fare al sapere potrete chiedere ai vostri
Amici parenti conoscenti colleghi questo ha un valore molto importante perché nel momento in cui chiederete a qualcuno di sottoscrivere una una petizione di questo tipo probabilmente vi faranno una domanda e vi chiederanno perché dovrei sottoscrivere questa questa campagna e sarete invitati a trasmettere con vostre parole con le vostre con con i vostri vissuti e con quello che avete capito spero anche grazie alla testimonianza di oggi
Qual è il grande valore di questa sfida è quella di grande valore della giustizia riparativa quindi di
Vi esorto a sostenere la campagna potete farlo attraverso l'inquadramento del quel raccordo che probabilmente a breve
Faremmo faremo vedere ma comunque su tutti i materiali è pronto sulle locandine che vedete in giro e presente basta inquadrarlo col cellulare di rimanda direttamente alla alla petizione nome cognome è una mail ed è cosa fatta quindi contiamo su di voi vi ringraziamo per essere presenti qui grazie
Ci crediamo dopo la pausa dovremmo iniziare molto puntuali perché anche il pomeriggio sarà particolarmente intenso a più tardi