Rassegna stampa vaticana

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Allo
La rassegna stampa vaticana di Giuseppe di Leo
Ben ritrovati ben ritrovati l'intervista rilasciata la Radiotelevisione svizzera da parte del Papa viene riproposta integralmente dall'Osservatore
Non romano di lunedì undici marzo renderle o vi leggo i passi
Che hanno poi suscitato anche più discussione durante la settimana allora chiede il giornalista come trovare santità una bussola per orientarsi su quanto sta accadendo tra Israele
E in Palestina risposta papa Francesco dobbiamo andare avanti tutti i giorni alle sette del pomeriggio chiamo la parrocchia di piazza
Seicento persone vivono lì e raccontano corsa vendono
è una guerra
E la guerra la fanno due non no
I responsabili sono questi due che fanno la guerra poi non c'è solo la guerra militare c'è la guerra guerriera diciamo così di Hamas per esempio un movimento che non è un esercito una battuta copia domande in Ucraina c'è chi chiede il coraggio della resa della bandiera bianca Mantoni dicono che così si legge il tema mettendo il più forte cosa pensa risposta
è un'interpretazione ma credo che più forte quello che vede la situazione pensa al popolo e al coraggio della bandiera bianca e negoziale
Oggi si può negoziare con l'aiuto delle potenze internazionali quella parola negoziare una per una coraggiosa quando tu vedi che sei sconfitto che la cosa non va aveva il coraggio di negoziare ed i verdoni ma se tu continui così quanti morti ci saranno voi
E finirà peggio
Negoziare intendo cercare qualche Paese che faccia da mediatore oggi per esempio con la guerra Reina ci sono tanti che vogliono fare da mediatore la Turchia per esempio
Non avete vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggio domanda anche lui stesso si è proposto per negoziare
Risposta io sono qui punto ho inviato una lettera agli Ebrei di Strehler per riflettere su questa situazione il negoziato non è mai una rissa e il coraggio per non portare il Paese al suicidio
Gli ucraini con la storia che hanno poveretti gli ucraini al tempo di Stalin quando hanno sofferto
Altra domanda
E pensando della responsabilità che deve portare un papà risposto questo sì ma non dobbiamo drammatizzare tutti abbiamo responsabilità nella città del Papa una responsabilità più grande
Un capo di Stato più grandi un prete una suora sono responsabili di testimonianza permette ad esempio e più la responsabilità della testimonianza che quella delle decisioni
Perché con le decisioni mi aiutano intanto in qui dentro prepara studiano evitando qualche soluzione invece nella vita quotidiana non è tanto aiuto le decisioni sono anche Bersani altra domanda
La colomba il simbolo della pace il segnale che la guerra è finita ma voce del dopoguerra che comunque un altro momento in cui si devono ricucire toste Felipe risposta il Papa c'è un'immagine
Che a me viene sempre in occasione di una commemorazione
Dovevo parlare della pace liberare due colombe la prima volta che l'ho fatto subito un corvo presente in piazza San Pietro si è alzato presso Colomba e l'ha portata via
E il duro e questo è un po'quello che succede con la guerra tanta gente innocente non può crescere tanti bambini non hanno futuro qui vengono spesso i bambini ucraini a salutarmi
Vengono dalla guerra nessuno di loro sorride non sanno sorridere
Che un bambino che non sa sorridere sembra che non abbia futuro pensiamo a queste cose per favore la guerra è sempre una sconfitta una sconfitta umana non geografica
Domanda Comelli rispondono i politici della terra quando chiede i potenti della terra quando chiede loro la pace risposta il Papa c'è chi dice il vero
Ma dobbiamo difenderci e poi ti accorgi che hanno la fabbrica dei ieri per bombardare gli altri
Difenderci no distrugge come finisce una guerra con morti e distruzione bambini senza genitori sempre c'è qualche situazione geografico storica che provocano guerra
Può essere una guerra che sembra giusta per motivi pratici ma dietro la guerra c'è l'industria delle armi e questo significa soltanto i
Questione parte uno straccio di questa intervista in cui il testo in realtà è stato riproposto anche in varie altre testate nazionali non integralmente Osservatore Romano quell'undici ma solo a o lo ha fatto naturalmente
Ci sono state
Moltissimi acutissime reazioni
C'ho avuto alcuna risposta del Fatah sulla sulla guerra e soprattutto in Ucraina e e in
La Terra Santa intanto Andrea Tornielli vaticanista sull'Osservatore Romano giovedì quattordici marzo in prima pagina
Per gli undici anni il pontificato Bindi
Papa Francesco con Pietro sempre undici anni di pontificato sulla via della misericordia della pace scrive Tornielli nel silenzio assordante della diplomazia in un panorama caratterizzato dall'assenza
Sempre più evidente l'iniziativa politica di leadership capace di scommettere sulla pace
Mentre il mondo iniziato una folle corsa al riarmo destinando i sofisticati strumenti di morte
Somme che basterebbero per rassicurare due volte l'assistenza sanitaria di base a tutti gli abitanti della terra e ridurre significativamente le emissioni di gas serra la solitaria voci di papa Francesco continuasse supplicare
Di far tacere le armi invocare il coraggio del negoziato continua a chiedere il cessate il fuoco in Terra Santa dove allo spietato massacro sette ottobre
Attuato dai terroristi di Hamas e seguite continua a essere per proiettata la sproporzionata carneficina di garza
Continua a chiedere di far tacere le armi nel tragico conflitto deflagrato nel cuore dell'Europa cristiana
Me l'Ucraina distrutte martoriata dai bombardamenti dell'esercito superlusso
Continua a invocare pace nelle altre parti del mondo dove si combattono con indicibili violenze conflitti dimenticati che compongono i tasselli sempre più grandi di un conflitto mondiale
Il vescovo di Roma
è in grave il dodicesimo anno di pontificato in un'ora buia con le morti e con le sorti dell'umanità in balìa del protagonismo di governanti incapaci di valutare venisse
Del resto decisioni che sembra
Arrendersi all'ineluttabilità della guerra
E con lucidità e il realismo dice che e più forte chi vede la situazione chi pensa al popolo cioè che ha il coraggio di negoziare perché negoziare una parola porge USA della quale non bisogna vergognarsi
Papa Francesco sfidando le incomprensioni di vicini più lontani continua a mettere al centro la sacralità della vita conclude Tornielli
Ad essere vicino alle vittime innocenti a denunciare gli sporchi interessi economici che muovono i fili della guerra ammantandosi
Ipocrisia
Questa Datura che occorre questo è corroborato da ben di Andrea Tornielli ben diverso da quella del foglio
Descrive Matteo Masucci vaticanista problema di nome Francesco interviste fluviali poca diplomazia e tanti incidenti in due anni l'atteggiamento del Papa sulla crisi russo Crenna leso il prestigio globale della Santa Sede
Il suo ruolo di
Capo spirituale cioè una catastrofe Papa Francesco è stato un impareggiabile comunicatore i suoi gesti le sue frasi pronunciate
Sul foglio
Sto analisi sul foglio di martedì dodici marzo
Mio papà sulla dunque ritorniamo daccapo papa Francesco è stato un impareggiabile comunicatore
I suoi gesti le sue frasi pronunciate il medium piazza hanno fatto discutere permessi anni dare chi sono io per giudicare un gay ai guai che toccherebbe l'occhio offendesse la mamma di Don pugno
Giornalisti e osservatori impegnati a chiedersi cosa volesse dire
A chi si stesse rivolgendo quale fosse il retropensiero rispetto all'uno e all'altro Frassetto elevata quasi ad hoc ma nel battage mediatico a forza però di concedere interviste fluviali
Si incappa in guai che in questi anni hanno logorato il fisico di funzionari vescovi cardinali passati in Segreteria di Stato
Che più volte hanno innalzato precisarcelo sforzandosi di non intervenire pubblicamente per puntualizzare e chiarire mediare ed evitare conseguenze tragiche
Alle uscite papale
Con un Kiril bollato come chierichetto di puntine Francesco si è fatto maledire dal clero conservatore nazionalista ortodosso quando il Patriarcato moscovita con la frase sulla NATO abbagliante ai confini della Russia ha fatto infuriare Kiev e di certo non bastano due paroline su quanto evolvano Dostoevskij per ammansire il Mussi ne è una braccio ai poveretti ucraini per calmarlo nell'agitazione inviando loro un paio d'ambulanza
Sabato scorso occitana declinare l'intervista che il Papa ha concesso alla radiotelevisione Svizzera temi forti quelli legati alla politica internazionale ed è stata una catastrofe
Primo argomento Israele Palestina afferma Francesco tutti i giorni alle sette del pomeriggio chiamo la parrocchia e garza seicento persone dicono vi raccontano cosa vedono una guerra
E la guerra la fanno due non uno irresponsabili sono questi due che fanno la guerra poi non c'è solo con la guerra militare cioè la guerra quindi guerrigliera diciamo così di ammasso
Già definire ammasso osservano su sul movimento e non un gruppo terroristico quale e e opinabile quanto meno ma mi ma e sul secondo argomento quello relativo al fronte russo ucraino che le cose si fanno più complicate
Domanda dell'intervistatore in Ucraina c'è chi chiede il coraggio della resa della bandiera bianca ma altro dicono così si legittimerebbe il più
Cosa pensa quello fatta
Risponde appunto che occorre occorre negoziare
Poi nel punto in cui soprattutto ancora questo il bruto del bisogna negoziare quando vedi che sei Chissi sconfitto ammesso che ciò possa avere un senso osserva
Il giornalista di foglio resta un problema di fondo
Perché il Papa si appella l'aggredito chiedendo a chi ha visto interrare in casa propria i carri armati russi di scendere a patti egli abbandonare le storiche bellicista e da consentirci il Papa che chi ebbe sconfitta
La Segreteria di Stato gli ha trasmesso dei rapporti secondo cui la guerra è finita egli Putin ha vinto o il Pontefice e giunto a tale conclusione perché dal presidente gli ha riferito ciò ed è già accaduto in passato quando la gaffe sulla NATO abbaglianti al confine russo fu giustificata con la spiegazione che il Papa si era limitato a riportare quando gli era stato comunicato da un capo di Stato straniero o perché qualche avventore di Santa Marta gli ha spiegato
Articoli di giornali alla mano o magari c'ha telegramma avverte che Zaleski e spacciato
Naturalmente c'è da augurarsi che non sia così e la diplomazia vaticana che resta tra le migliori e più esperte sulla scena internazionale povere fornito
Tali Assistance Francesco riguardo al tema della selvatica sottochiave avvilita una volta interrogarlo sul punto verbi e avverbi inizio immensa
Ma nella
Roma sia papale pontificia
Diplomazia numero uno al mondo cardinale rispose formalizzerà
Figuriamoci la seconda
Maurizio Crippa sempre assunto
Sul foglio quotidiano dei Martinitt tre dodici marzo tra guerra giusta pace possibile cento anni di pensiero della chiesa che sono Scibilia pochi slogan
A pochi slogan dice venissi
Sulla guerra giusta in dubbio scrive Crippa che sul concerto possano coesistere nei differenti ma al numero due mila trecentootto del catechismo ancora si legge che
Fintanto che esisteva il pericolo che la guerra non ci sarà autorità internazionale contro il tennis per il
Munita di forse efficaci una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento non si potrà negare i governi il diritto di una legittima difesa
è che prosegue la valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune nessuna riduzione ideologica
Facile del problema invece il tema della guerra giusta e di una elaborazione anche dottrinale pesa impediva
Limitare
Chi attraversa la da oltre un secolo ci riferissi riferisce sembra la condanna di Benedetto quindicesimo bella inutile strage alla perorazione di Pio dodicesimo nulla è perduto con la pace tutto come
Dopo la guerra la Pacem in terris di Giovanni ventitresimo fino a molteplici interventi di Giovanni Paolo secondo
Ma scrive ancora Crippa ripercorrendo con attenzione il dibattito si vede che il percorso non è lineare sulla via di un lirismo integrale
La Chiesa non ha mai perso di vista il realismo e soprattutto l'imperativo morale della giustizia se la guerra non è più Benedetta Mele riconosciuta come inevitabile strumento la Chiesa non ha mai negato il diritto a difendersi
Lo storico
Del serissimo Daniele Menozzi in un suo importante su Ustica o saggio di una quindicina di anni fa intitolato Chiesa pace e guerra nel Novecento
Aveva ripercorso questo tortuoso percorso oscillante come un pendolo tra l'adeguamento umiliati evangelico e una moderata critica una moderna critica di conflitti
Essendo il più distruttivi e riconoscimento della rigida morale della guerra difensiva
Tre al magistero riflessione impegno le cave politico lo storico meno si sostiene con ragioni una legittimazione religiosa
Notoriamente Dominica
Le differenti posizioni le problematiche la faccio gli interessi gli Roncaglie scritta nel mille novecentosessantatré nell'era della sfida atomica ma la costituzione conciliare gaudium et spes emanata due anni dopo nel mille novecentosessantacinque era stata assai prudente su ciò che è lecito fare senza pregiudizio quindi i diritti e gli obblighi degli altri o della comunità
Di recente e meno sì ha criticato una certa riscoperta della legittimazione della guerra giusta a proposito dell'Ucraina attraverso pensatori come mummie Maritain
Che hanno scritto prima della svolta dalla Pacem in terris Manin ciclica osserva Crippa del mille novecentosessantatré non è certo un approdo definitivo anzi
Paolo sesto ebbe a dire che la pace è un bene supremo per l'umanità che vive nel tempo ma è un bene fragile risultante da fattori mobili e complessi
Perciò la pace non è mai del tutto stabile sicura nemmeno Giovanni Paolo secondo ma è subordinato le sue esortazioni a uno schema ideologico bensì esigenze morali i fatti
Pronto Giovanni Paolo secondo l'occasione della crisi Jugoslavia
Chiese alle potenzia dalle potenze
Occidentali di fare un'ingerenza di carattere umanitario dove per umanitario russa ingerenza colmo Paternoster e Ave Maria mangerà Insam militare
Parole
S bianchi visto ancora sul foglio si rileva foglio ucciso votati mercoledì tredici marzo come segretario di Stato di Stato
Specifica ci ha pensato il caviale Segretario di Stato piccolina riportare sui binari giusti il treno deragliato dopo l'intervista papale concessa alla televisione svizzera
Mentre per soggiorni si è discusso le sfumature e del vero significato delle parole del Papa al Corriere della Sera il segretario di Stato parolina è stato netto ha affermato
La prima condizione mi pare sia proprio quella di mettere fine all'aggressione a cessare il fuoco dovrebbero essere innanzitutto gli aggressori e cioè illustri poi però ci ha pensato
Padre Enzo Bianchi fondatore di borse voi sfrattato che si è riorganizzato a pochi chilometri di distanza che sul quotidiano la Stampa il monaco laico hanno infatti detto di aver parlato poco giorni fa con il Papa il quale certamente non ebbero punti infatti aggiunto cioè l'aggressore la Russia c'è il Paese aggredito l'Ucraina anche se ed è questo il punto in questi anni attorno al Paese aggredito c'erano potenze che non smettevano di agire lanciando segnali giungono ITC dalla portata minacciosa preoccupante per l'aggressore
Insomma e l'aggredito che deve dire basta commenta in questo editoriale non firmato l'Osservatore Romano per il monaco laico Enzo Bianchi
E poi inoltre alzare eventualmente bandiera pianta è quel che si nota la discrasia insomma
Cambiare il varo onirica
Che aggiusta di giorno qualcuno no perché poi disfa l'Osservatore Romano di venerdì quindici marzo in prima pagina ricorda la Siria
Tredici anni dall'esplosione del grave conflitto Siria la popolazione siriana
Vive una situazione umanitaria disastrosa con oltre sedici milioni di persone bisognose di aiuto
Siria onde serve morte poi e poi tema della l'antisemitismo dilagante gravissimo problema in Occidente offrendo Buccini sul Corriere della Sera dieci marzo aggressioni odio Silenzio degli ebrei tornano nel mirino e Israele soltanto una scusa anche in Italia l'antico pregiudizio Harrison vitale chiarissimo possa sono fenomeni gravissimi fede si costruisce Lucetta Scaraffia cerca di dare un'interpretazione ancora sul foglio quotidiano di mercoledì tredici marzo alle radici della sua l'antisemitismo riemerso con forza nel cuore delle nostre suscita europee deve indurre tutti a profonde riflessioni
Evidente che non è bastato
Quanto abbiamo fatto perché la grande tragedia non si ripetesse e oggi siamo costretti a mettere scrive la storica
Che si stava tornando indietro che la svolta biologica segnata dalla Dichiarazione conciliare proprio quella che ha cambiato radicalmente il rapporto fra ebrei e cristiani suggellata poi dalle visite ed interpretata prelibate al Tempio Maggiore di Roma
Non è stata del tutto compresa e condivisa dal mondo cattolico sei in questi ultimi tempi sono riemerse non poche affermazioni antiebraiche insieme assegnati di gravi passi indietro con il dialogo fra le due religioni questa pur breve ricostruzione dell'elaborazione ebraica della Shoah permette di vedere come questa sia stata non solo molto più ampia approfondita
Di quella promossa dalla cultura occidentale ma soprattutto si sia concentrata su interventi volti a impedire il ripetersi di quei crimini
In ambito giuridico e sul piano culturale
A parte la scoperta degli vittime con il processo di Ancma
Voluto con determinazione dal primo ministro israeliano Ben Gurion
Questo nemmeno va dimenticato le altre battaglie culturali sono stati operati singoli protagonisti personalmente coinvolti nella sua che hanno saputo prendere la parola a nome dell'intero popolo ferito
I lavori di ricostruzione della memoria e l'accertamento della responsabilità della Shoah da parte non ebraica prosegue Scaraffia si sono sorgono dal svolto invece quasi solamente sul terreno dell'analisi storica
E si sono concentrati sull'individuazione dei colpevoli con la condizione implicita che una volta accertato i responsabili e mostrate le loro ideologia si sarebbe potuto garantire che nel futuro eventi simili non si sarebbero ripetuti l'unico sviluppo acquisito dal punto di vista teorico oltre la criminalizzazione del nazismo è stata la denuncia del concetto di razza al quale è stata negata ogni pretesa scientifica
Certamente il lavoro storico Visa che i testi conciliari che l'hanno in gran parte recepito sono stati fondamentali ma non bastano
Non solo perché conclude Scaraffia in un certo senso sono arrivati alla cultura cattolica dall'esterno e Accolti con non poche difficoltà come rivela la ricostruzione dibattito anteriore e posteriore al Concilio
Ma anche perché in fondo eludono la questione che sta al cuore del problema cioè il mistero della presenza ebraica
A cui si riferiscono le parole attribuiti a Gesù il dialogo con la Salernitana dal Vangelo di Giovanni capitolo guardato la salvezza viene da giudei
Parole interpretate come riferiti all'origine di Gesù ma che alludono anche secondo alcuni studiosi un volo successivo del popolo ebraico
Oggi molti segnali ci dicono che questa elaborazione non è stata sufficiente
E forse è opportuno riprendere la riflessione daccapo cercando di riempire i vuoti e di fare un passo ulteriore nella comprensione di ciò che ha che è accaduto in un certo senso
Ah beh cadere fretta Scaraffia sul foglio di mercoledì reti marzo ospiteranno continuare ad esaminare le prime pagine di Osservatore Romano
Martedì dodici marzo in prima pagina ai
Una spirali caos e violenza al primo ministro Ariel annui ha rassegnato le dimissioni ma permane lo spettro della guerra civile e qui c'è anche l'intervista
Venerdì quindici marzo al ad una sacerdotessa aguzziamo educatore che si vive ad Haiti
La comunità cattolica di antibiotici saggio della banda di locali ai piedi afferma il passato fallito l'instabilità e la confusione
Regnano sovrani da tempo ora le dimissioni del primo ministro aggiungono ulteriore incertezza
Sebbene sia difficile per vedere il futuro colpo di Stato non è lo scenario più probabile ma l'assenza di leadership sta creando un vuoto che le bande potrebbero colmare per quanto riguarda i commi da cattolica stanno soffrendo e la violenza delle bande colpisce tutti le porte di alcuni chiese sono costretti a rimanere chiuse
Per paura e quindi legge rosso spesso però
Insieme per estinguere il fuoco della guerra e accendere la candela della pace il messaggio del dicastero per il dialogo interreligioso i musulmani in occasione del Ramadan
Pubblicato integralmente dall'Osservatore Romano messaggio nel lungo per la verità di venerdì quindici marzo il taglio basso sfida anche la notizia della morte
Del cardinale Paul Joseph Cordes presidente
Di ufficio con il suo figlio
Con un morto il quindici marzo a Roma nella clinica più decimo o appunto a Roma presidente emerito occorrono come
Se restiamo inerti saremo complici e la voce dei pontefici per fermare un grave delitto come la Panatta delle persone delitto contro l'umanità
Nell'anno Duemila e dieci il mondo appena entrato dopo un millennio foriero l'anno due mila di nuove speranze
Ma solo in parte
Perché nel nuovo secolo il crimine della tratta nelle forme le bolle le modalità con cui criminali lo perpetuano
Sempre presente
E ripercorrendo il magistero di gli ultimi tre pontefici cessione dei loro grido unanime contro la tratta a maggio del due mila due per esempio San Giovanni Paolo secondo invia una lettera alla conferenza internazionale dedicata al tema schiavitù
Nel ventunesimo secolo la dimensione dei diritti umani nella tratta delle persone anche Benedetto sedicesimo non manca di deplorare il traffico di esseri umani di insistere sull'importanza di tutelare la dignità di ciascuno
In molti messaggi per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato papa Ratzinger affronta diversi aspetti di questo di questo tema
Nel due mila cinque ad esempio scrive che il traffico di esseri umani e soprattutto di donna
Prosperi laddove l'opportunità di migliorare la propria condizione di vita o semplicemente di sopravvivere sono scarse con l'elezione di papa Francesco la tratta diventa un asse portante del pontificato complice anche purtroppo la crescita esponenziale di questo fenomeno sempre più globale
Ma anche il tema stia particolarmente a cuore a Bergoglio si comprende subito il trentuno marzo due mila tredici nella sua prima Pasqua da pontefice il Papa invoca con la pace nel suo così la pace nel suo primo messaggio urbi et orbi
Pace tutto il mondo ancora così diviso dalla militanti cerca facili guadagni
Ferito dalle guide smoking minacciata mitomane la famiglia egoismo che continua la tratta di persone la schiavitù più estesa sopra il benissimo secco
Non dimenticati dei poveri mi dissero tra Francesco racconta del suo conclave l'elezione allora
Il l'avvenire
Ieri a
Pubblicato un estratto del libro Life la mia storia nella storia l'autobiografia di papa Francesco scritto insieme al giornalista Fabio vaticanista Fabio Marotta Marchese Tarragona
Edita da Harper Collins ed ECU in uscita il diciannove marzo giorno San Giuseppe giorno pure lui
Due mila tre tredici cominciò il suo pontificato che appunto
Mary propone un estratto del libro l'elezione al Soglio pontificio il tredici marzo del due mila tredici una rata da Jorge Maria Bergoglio durante lo scrutinio ricorda il cardinale umanissimi disse quella frase che mi è rimasta
Nel cuore non dimenticarti
Primo carceri tende basta suicidi in Shell a Napoli chiese in campo periferiche e inutili scrive Antonio una vera animo su Avvenire di ieri e sabato c'è stato un sistema ieri davanti a Poggioreale organizzato dalla Diocesi dalle associazioni e l'arcivescovo monsignor battaglia affermato l'appena devia vide una finalità educativa
Ecco invece la chiesa e l'unione
Per lui
Vediamo come il mondo segnalando la presenza del Vaticano triennali delizia proposito larghissimo treccia culture e società
In provincia anche il mondo carcerario presentato scrive Gianni cardinale su Avvenire del dodici marzo il progetto del padiglione della Santa Sede
Della Biennale allestito nel carcere femminile della Giudecca che sarà visitato anche dal dal papà
Bene con questa segnalazione si chiude la puntata odierna di rassegna stampa vaticana nel ringraziarvi per l'ascolto vi do appuntamento naturalmente domenica prossima augurando di una sirena aggiornata
Abbiamo trasmesso la rassegna stampa vaticana di Giuseppe Di le
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