Sono intervenuti: Anna Buonaiuto, Francesco Durante, Goffredo Fofi.
Tra gli argomenti discussi: Cultura, Di Lascia, Famiglia, Letteratura, Libro, Napoli, Partito Radicale.
La registrazione audio di questo dibatto ha una durata di 59 minuti.
Rubrica
Francesco fa
Buonasera e pervenuti allora stasera presentiamo questo libro Mariateresa Di lascia insomma prima
Ma penso un personaggio napoletano che molti conoscono che purtroppo naturalmente spompato che ha scritto questo bel libro Passaggio in ombra edito da Feltrinelli qui abbiamo colui stasera Francesco Durante ENA Marchi e Goffredo Fofi
Poi c'è Anna Bonaiuto che leggerà alcune pagine di questo uno splendido libro
è presente anche così fra il pubblico Mario Martone sta arrivando Peppe Lanzetta che aveva assicurato la sua partecipazione prima di dare la la parola Anna Bonaiuto che leggerà appunto alcuni passi
E poi passiamo la parola a a Francesco Durante
Volevo come dire ricordarvi uno un appuntamento forse il rituale però come dire invece c'abbiamo avuto da ci siamo sforzati grandi un tocco di originalità non so se ci siamo riusciti
Cioè l'otto marzo de terremo una una no-stop quindi previa che essa via intorno alle diciassette e trenta virare intorno alle ventuno e trenta ventitré ed è un come dire una una miscela di di di di libri e musica insomma ci saranno molte molti artisti napoletani soprattutto donne che suoneranno vari brani musicali
Come potrete evincere dal programma che non vi leggo perché il lungo ma partiremo anche da alcuni testi di cui si parla delle donne autrice compositrice perché la cosa come dire ci siamo voluti cimentare su un campo che non è il nostro specifico che è quello di per il
Ma però abbiamo pensato come
Anche questo quel fare questa come dire miscellanea di generi artistici si confà forse una città come la nostra
Ora passo la la la la parola Anna Bonaiuto e spero come dire che per voi sembra serata non solo gradevole ma anche interessante
Basta
Buona sera
Con Sandro Dionisio avevamo scelto parecchi pezzi anzi realtà hanno scelto dote libro è tutto talmente bello
Io mi sono limitata a tre quattro pezzi che sta forse servono a chiarire un pochino
A chi non l'ha letta
Forse ero nata per un grande destino ma questo lo sapevano in pochi donna Peppino al curatore che era mia zia e Anita mia madre Francesco mio padre deve averlo vagheggiato anche gli ma solo per vanità
Quando donna più Pina che mi amata più di ogni cosa al mondo e per questo mi rubò a mia madre e mi mise sempre contro di lei decise che avrei studiate sarei diventata una professore Vona
Avevo dodici anni e stare al mondo non mi appassionava perché l'umanità pulsa di desiderio di passioni incontrollate forti che io non so provare e neanche immaginare
E che infine mi terrorizza
Adesso che mi viene incontro la vecchiaia che ho smesso con anticipo inspiegabile anche di avere il sangue il mio aspetto dimesso e le rughe che tardano a venire mi difendono ancora di più degli scelti vestiti che mi coprono il corpo
Travestita così senza età e senza sesso finalmente merito del mondo
Non è stato sempre così
Un tempo le mie due donne si guerreggiata no per avermi tutta per loro e in paese parlavano di metter via di Anita che non si era sposata e che ne aveva avuta da Francesco mentre egli era in guerra
Non aveva ancora avuto il primo attacco d'asma e nei polmoni erano tali che potevo fare il do di petto e tenerlo a lungo facendo vibrare i cristalli del lampadario
Ho cantato ancora anche dopo la somma per molti anni e ho smesso solo alla morte delle care donne mia zia Peppino e mia madre niente
Ho sognato che dormivano vicine super lettini bianche ordinati e che io le svegliavo con mio accanto ma loro mi pregavano di fare silenzio perché erano stanche e volevano riposare
Ecco questa il brano scelto da una Buonaiuto ci
Precipita come dire in media stress tra l'altro di quel ma
Curiosa recensione che uscito proprio oggi sull'Espresso di Angelo Guglielmi una recensione di questo libro
Che cita proprio questo passo come nel
Cita proprio questo passo come emblema di una radicalità che ben Guglielmi definisce quasi beckettiana
Dell'autrice che a suo parere non sarebbe seguita poi
Da uno sviluppo del romanzo quale queste pagine iniziali promettevano retrò molto curioso dopo cercherò anche di soffermarmi rapidamente su questa su questa cosa
E invece mi dico
Occorre cominciare dal dire che probabilmente molti dei presenti in questa sala conoscevano Maria Teresa Di lascia io non l'ho mai conosciuta personalmente la l'ho sentita nominare ovviamente l'ho seguita in quanto personaggio pubblico ma non non ne conoscevo
La personalità minimamente potevo immaginare che fosse che si nascondesse dietro questa sua attività che tutti mi dicono molto appassionata in politica si nascondesse anche questa passione perché non so come altro chiamarla letteraria espressa tra l'altro a livelli così alti
Il fatto di non conoscerla dopo aver letto il suo libro mi
Suggerisce
La possibilità che io perda moltissimo di questo libro nel senso che immagino che chi la conosce chi l'abbia chi l'abbia conosciuta
Sia in grado anche di leggere nel filigrana e nelle pagine di questo libro è di capire tante cose che probabilmente a un lettore più meno dentro questa conoscenza sfuggono
Io non so dire fino a che punto questo libro sia autobiografico mi pare di capire leggendo anche quello che se ne è scritto anche oggi su il Mattino che ce ne sia che ci sia molta parte della vita dell'autrice in questo libro
Però ci sia anche una significativa capacità di uscire dall'autobiografia e di porsi con un'autonomia proprio da scrittrice
Un'autonomia che io rinvengo in tanti elementi che Miss mi hanno reso caro interessante questo libro ricominciare da quello che forse meno
Il meno pregnante ma secondo me ha un suo valore
Questo libro come in qualche modo documento etnografico vorrei quasi definirlo di un Sud
Che ci siamo dimenticati del sud tra l'altro più profondo Noel di quest'auto
Nelle zone dell'interno dell'Appennino il cosiddetto osso tra Puglia Lucania e Basilicata
Maria Teresa Di lascia veniva da Rocchetta Sant'Antonio
Posto dove c'era una famosa ferrovia a scartamento ridotto che arrivava nell'interno percorrendo campagne desolate fermandosi a stazioni improbabile poi Chiusano credo questa ferrovia in anni recenti come uno dei cosiddetti famosi rami secchi delle Ferrovie dello Stato
Ecco trovo in questo libro un elemento di grande fascino questa importanza di di questa memoria così nitida che sta ricostruire quel mondo
Più lontano in fondo meno di mezzo secolo eppure pare sideralmente lontano dal per quello che viviamo
E e che ci consente di misurare la distanza
Che ci spara appunto a quel mondo ereditate dal dal come eravamo in sostanza
In queste stesse zone in quello stesso sud in cui
Di il romanzo
Se travolto tutto il paesaggio di cui si parla Maria Teresa rilasci
E lo si è sostituito con altro probabilmente di quel paesaggio anzi senza il probabilmente di quel paesaggio ci si vergognava anche un po'no
Sì adesso a distanza punto di nemmeno mezzo secolo probabilmente ci si dovrebbe cominciare a vergognare di ciò che l'ha sostituito insomma che qualcosa
Di totalmente privo di senso mentre noi capiamo leggendo queste pagine come tutto in una maniera per volte anche spietata crudele come erano certe ritualità del mondo di ieri come tutto però si tenesse in quel mondo no come tutto rispondesse a una precisa armonia quasi naturale
Di questa questo carattere etnografico documentario del romanzo
Ci sono molti molti esempi particolarmente per spin qui ecco io vorrei ricordare
Le modalità del parto della moglie di Sharman io non so quanti di voi abbiamo letto il libro probabilmente questi riferimenti non sono immediatamente comprensibili c'è la madre della narratrice che
Che si trova a diventare una forestiera che arriva in un piccolo paese dell'Appennino la forestiera che fa la Mammana vale l'attrice ma attorno a lei c'è il sospetto
Delle per le donne del paese che erano abituati ad avere un'altra levatrice con la quale aveva una consuetudine una familiarità diverso
E poi a un certo punto lei invece rompe questa questo bozzolo di sospetto che la circonda ch'
Con il parto della moglie di fermano che la guardia municipale personaggio influente del Paese
E con la gratitudine che ne consegue no ma con un curioso e grazioso equivoco perché la la la la la la può è la la gestante
A un certo punto prima di immediatamente prima di partorire le dice non mi fido più
E lei la forestiera
Sembra capire che lei non si che e l'altra non si fidi più di lei mentre pochi spiegano appunto che soltanto motivi di recente
Oppure
Sempre nelle pagine iniziali questo personaggio influente del paese questo Giovanni mi pare Cantalupa maestro uomo studiato uomo che si arrabbia molto se viene a sapere che il suo amico ha scritto una lettera al ministero senza chiedere la sua consulenza eccetera questi personaggi che tipici no genus loci del Paese eccetera ecco questo qui che appunto in gravità a un certo punto una donna che era andata spigola rare nelle sue terre già all'atto proprio non soltanto questo accoppiamento così
Campestre ma l'atto dello spigolo dare notizia di ieri
L'Inter chiama un ordine antico del mondo no quando il campi il campo era stato già falciato è tutto raccolto era stato portato dentro
Nelle masserie restava quel quel poco che restava c'erano le donne povere che andavano a spigolo dare che avevano questa specie di diritto di origine medievale eccetera
Oppure
Presente come vorrei
Citare un altro
Quando c'è l'episodio
Del furto del grano che era stato raccolto a cura del padre della narratrice Francesco D'Auria che si era inventato una fiera del grano per rilanciare il proprio paese
Ascoltando viene rubato questo grano c'è c'è tutto un
Ci sono un paio di pagine estremamente illuminanti diede il modo del dei rapporti sociali e del modo di vedere la eventuale modernizzazione in un tipico paese nel sud scusate questo approccio
Così vagamente sociologico ma mi pare importante ecco per esempio lì
Su cosa succede che viene rubato il grano che era stato ammassato a questa fiera
Di questo furto viene incolpato proprio l'uomo cioè Francesco D'Auria il padre della narratrice che aveva organizzato alla Fiera perché qualcuno
Fa in modo che il Tibet parte della refurtiva venne ritrovata nella sua casa ovviamente si tratta di un complotto alle sue spalle mentre lui cerca di darsi una ragione del perché appunto di questo complotto che fra l'altro lo porterà in prigione
Qualcuno gli spiega
Gli spiega questo perché perché hai osato troppo hai osato fare qualcosa
Che contravviene a un codice non scritto che è quello in fondo
Per far della breve per non leggere il passo relativo perché è quello di lasciare che le cose siano come sono sempre stati e come
Non cercare di inventare un ordine che non scritto ma in vigore basse
C'è anche e questo per rimanere un po'nel campo democratico Martin spostandoci ha invece una zona più come dire a una considerazione di carattere più stilistico c'è un uso devo dire molto misurato molto sorvegliato della lingua
La lingua che è estremamente nitida un italiano molto molto bello ecco insomma molto molto serio vorrei dire
Ma che e certamente una lingua non accademica non è sangue una lingua che conserva viva una impronta chiaramente meridionale che si riconosce poi per piccoli o grandi segnali no per esempio
Per esempio ecco l'autrice usa spesso dal passato remoto i verbi con la desinenza eterno tipo sbattete ripete
Oppure USA ripeto con molta misura senza mai compiacersi se ne senza mai scendere nel color locale
Del tipici modifiche meridionale ma per esempio hai ragione che porto rispetto alla buonanima del tuo marito eccetera eccetera oppure
Ecco farsi acchiappare per pazza eccetera eccetera
C'è il Brindisi c'è un nero ha segnato un brindisi
Molto bello
Pagina cento no
Uno dei primi Brindisi che si fanno a questa festa sempre della Fiera del grano
Dice questo vino buono e fino alla salute questo buon scusate questo fine buone fino alla salute del contadino questo cibo il ricco lente alla salute dei qui presenti vedete come appunto un
Queste questa strofe età campagnola venga poi in realtà tradotta in italiano teso che non concede nulla
Così al compiacimento della lessicale curioso o o folkloristico insomma
Passando a cose forse più serie di cui suppongo
Parleranno i miei più serio
Amici
Vorrei soltanto dire ecco che qui in questo libro su una cosa straordinaria che poi è quello che personalmente mi colpisce sempre quando sento ti stai leggendo un narratore vero uno che c'ha il passo lungo della narrazione
Un grandissimo straordinario senso del tempo
No
Che passa lentamente una volta impercettibilmente la passa inesorabilmente
E che viene il quinto figlio viene continuamente
Ha raccolto sbrogliare
Tenuto teso per un momento rende molto e poi con
Continua a sbrogliare
Questo senso del tempo si sente dovunque come vorrei soltanto citare una brevissima riflessione ancora del padre Francesco D'Auria sto parlando molto delle figure maschili Goffredo Fofi oggi ha scritto un bellissimo articolo in cui si parla
Dell'animo femminile per Romanzo tra pavimenti appunto
Anche per questo le sto cercando di non rubare
Ecco c'è c'è una frase brevissima di Francesco Dario che mi pare
Particolarmente interessante da questo punto di vista del la dimensione del tempo che passa da adolescente aveva sperato con tutte le forze che niente restasse com'era e che perfino il sole montasse di ritmo per dare un segno speciale alla sua vita
Ora si sentiva rassicurato dall'ordine invariabile delle cose e penso con un brivido che l'unico essere cambiato era lui ecco questa se volete la mia osservazione
Così molto banale no Sandro come quel tizio o no che si stupiva sempre del fatto che i gatti hanno
Due buchi nella pelliccia proprio i posti degli occhi però la cosa la cosa straordinaria di un narratore che ci sta a dire cose e dirle bene cose che insomma noi tutti proviamo perché questo medesimo sentimento io credo che sia
Tipico nostro del della maturità di ciascuno di noi insomma del del rendersi conto che in fondo
Non siamo stati capaci di mantenere fede alle promesse alle premesse della nostra giovinezza
E poi c'è l'infinita tenerezza del ricordo no
Di cui è intessuta tanta parte di questo libro che un libro anche tragico no che non risparmia
Che non si risparmia accetto visioni radicali del mondo della vita come quelli accennati nel brano che ha letto Anna
Ma insomma ecco per esempio c'è questa straordinaria capacità di rievocare lo sguardo incantato dell'infanzia no dichiara bambina in tutta la prima parte del romanzo
Che raggiunge
Pagine riesce a fare da a scrivere pagine estremamente commoventi proprio alla lettura ve lo dico nella maniera più semplice e toccante intere perché affrontano
Temi
Che sono invariabili da quando esiste la letteratura no
Negli ultimi
Negli ultimi millenni insomma nei più recenti millenni se n'è sempre parlato e questa è la straordinario miracolo poi in un libro che riuscendo riesce in questo intento prendendo come spunto del degli episodi estremamente
Estremamente normali estremamente condivisibili dalla maggior parte del dei suoi lettori
Ecco per esempio
C'è c'è quella scena bellissima in cui Chiara la bambina
Proprio di nuovo a questa inaugurazione della festa del grano c'è la fiera del Gran certo punto il padre che è diventato improvvisamente un uomo importante nel Paese tiene un discorso che viene lungamente applaudito
E lei dice il mio cuore risultò mentre esplodevano gli applausi del bambino seduto vicino a me inaspettatamente mi tirava i capelli questo trovo molto bello questa capacità poi di mettere assieme tutte queste cose di avere la memoria poi
Così nitida veramente grande da ricordare questi piccoli gesti note fanno poi parte delle grandi emozioni e che tutti insieme costituiscono
Costituiscono
La bellezza di questo ricordo
Però ecco non è soltanto un libro di di di piccole cose di piccole notazioni non è così crepuscolare come può sembrare da queste mie
Descrizioni è un libro anche poi robusto di grande robustezza che a volte assomiglia a un vero e proprio
Romanzo verista
Questo non soltanto perché parli poi del nostro Sud di mare
Dura per certi versi come quella dell'epoca
Siamo ricordo stiamo sto parlando di fatti che avvengono verso la fine degli anni Quaranta
Ecco per esempio
Continuando e come ho già fatto cenno a questa storia del furto dei sacchi di grano della Fiera del grano
Furto che viene smascherato dopo lunghe e pazienti ricerche a cura di alcune persone tra cui il padre del di questo Francesco che è finito in galera
E questo padre che stiamo a Tripoli no con un nome che ricorda la partecipazione alla tempi gloriosi della storia patria
E che un
Un personaggio molto sanguigna secondo me è uno dei più rilevanti del romanzo uno dei più riusciti
Questo Tripoli che personaggio di grande
I racconti a molto vitale un uomo dal passato anche abbastanza
Misterioso perché insomma fatto non si è fatto una posizione anche in
Senza andare tanto per il sottile eccetera
E a un certo punto riesce a capire chi è invece l'uomo che ha incastrato suo figlio e c'è questa scena bellissima di cui che
C'è questo confronto tra questi due vecchi dopodiché Tripoli a un certo punto li scaraventa uno sganassoni rinfaccia insomma sono due pagine che sono secondo me è particolarmente belle particolarmente riuscite proprio di questo epos familiare che
In qualche modo Ripoli ricordare anche i grandi romanzi di
Così veristi
Termino ritornando all'argomento iniziale all'accensione di di Guglielmi io credo che sia bizzarra quella quella recensione perché come dicevo prima dice queste pagine iniziali promettono delle cose che poi nello sviluppo del racconto il di un racconto tutto sommato tradizionale non vengono mantenute no
Ecco leggendo queste pagine iniziali anzi dice Guglielmi il lettore non si aspetta nulla perché al nulla questa donna se portata e curiosamente recensore si lamenta perché invece del nulla poi arriva un romanzo insomma arriva un vero romanzo pieno di cose di figure di personaggi di fatti di accadimenti
Ma anche un romanzo dove vorrei dire
Queste premesse iniziali non vengono in nessun modo tradite dal mio modo di vedere perché tra le altre cose la tecnica scelta Maria Teresa Di lascia è quella di un flash back continua per cui c'è continuamente questa specie di doppio percorso narrativo del del presente e del passato o no il presente che serve quasi sempre da introduzione
Alle varie fasi del ricordo e che in qualche modo viene contrappuntato
Dalle dalle
Dalle considerazioni che si fanno invece appunto nel presente spesso a riprova di ciò ci sono cinquanta mila possibili esempio me ne era segnato uno scegliendolo per la sua
Brevità ma insomma ve lo risparmio ecco
Terminò solo dicendo che la scoperta di questo libro che è stato già paragonato a tante recensioni che forse avrete visto questo soltanto il numero delle cose che si scrivono l'autorevolezza delle persone che le stelle non stanno a dimostrare
Un interesse non comune per l'opera in quel per quel quella che in fondo è un esordiente
Questo è un libro veramente notevole veramente notevole per i suoi intrinseci valori letterari oltre che per tutte le altre cose che vi ho detto prima
E il fatto che sia stato scritto da una donna da una donna che
Profuso un impegno politico così appassionato per tutta la sua vita
Secondo me
E molto significativo
Soprattutto in rapporto al fatto che si tratti di una donna meridionale
Ma di questo non voglio parlare perché appunto credo che potrebbe essere tema di ulteriore riflessione gratis
Grazie
Delle tante incertezze che incarnando sì nella mia vita le hanno dato forma una sola mi fu risparmiata e su di essa non dovetti ma interrogarmi l'amore di mia madre la devozione e la passione tenera con cui si prendeva cura di me furono tali che fin quando vissi sola con lei non dubitare di me stessa e della infallibile bellezza della mia sorte ora che le tracce della mia femminilità biologica le ultime a resistere sulla barricata di un'identità muliebre rifiutata fino allo spasimo sono precocemente scomparse e non devo più assistere allo scempio del mio inutile sangue che scorre
Ripenso a quale indomita creatura ella fu e Nicoli uno sbigottimento come davanti a un'apparizione inattesa di un tempio eretto per una divinità pagana o di un evento della natura mirabile spaventoso un terremoto un nubifragio
Tale fu la forza di mia madre o quella che mi appare mentre la rivedo compiere gesta semplici e tremende come sono le imprese della vita vera
Lo so
Qualcuno che non mi sia dei più accanto sul divano ma che non ha mai abbandonato questa casa
Obietta e si oppone scalpita indi ricorda ingrata che sono che anche nel mi ha mosso permanente e mi racconto ogni qualità pura anche quelle che non ebbi mai e queste soprattutto faccia tanta fatica ad acquistare mia zia Peppino era sterminato invasione della sua memoria che si pone in mezzo come un muro fra me e mia madre
Anita anitra mamma la chiamo quasi mai un poco
E così difficile per me stare in sua compagnia e così difficile e prezioso incontrarla nella confusione dei ricordi e mostrarmi a lei come sono pavida e vile una creatura che non sa vivere
In seconde sterile come la morte incapace perfino di fare ciò che non è negato a nessuno di dare alla vita un figlio
Un figlio mi dicevi non appartiene alla madre egli deve essere restituito alla vita che lo ha chiamato
Come si concilia sapere queste cose tu oscillato testolina caparbia nel vigore delle tue azioni insieme nel penoso silenzio dell'afasia che ti prendeva così spesso e ti lascia la sconfitta a recuperare le forze per il prossimo attacco eppure tu conoscevi distinto i tratti certi della natura di quell'ordine superiore delle cose che regola la vita e la morte della specie la tua sapienza splendeva laddove gli altri non avrebbero usato
Era coraggio era Forza e se rafforza perché non bastò a vincere sulle parole sulla vita degli altri
Cos'è che spezza la forza e la per verte conducendola colpire il proprio creatore non lo so
Per un tempo lunghissimo non ho voluto pensare a mia madre
Se l'avessi fatto
Sì a guidarne in questi anni fosse stata la visione della mia infanzia trascorsa con lei un'impronta archetipica della sua figura non avrei potuto percorre tutta intera la strada della dissoluzione
E a ogni passo da me compiuto verso il degrado l'avrei trovata guardarmi col suo sguardo moroso senza giudizio
Sotto i suoi occhi non avrei potuto o forse al contrario
Un archeologo della psiche uno scavatore delle coscienze dello Tundo immenso dell'anima troverebbe propri mia madre in quel coraggio che lei scorreva innato la sfida irraggiungibile a cui mi sottrarsi annientando ogni insegnamento Anita amiamo e difese il suo amore indegni primi momenti di vita quando era ancora una sola cosa con la sua carne e nessun dolore dubbio ci aveva ancora toccate
Questo dicono è bellissimo presto prima dichiarazione perché va detto credo che sia abbastanza un caso che il quel poco di Società letteraria che resta in Italia che come sappiamo è molto sfasciata anche molto corrotta se ne sia accorto e mi sembra un dato di fatto molto positivo vuol dire che questo libro ha una forza tale da imporsi anche su personaggi che in genere sono molto accidioso i molto a vario molto attenti a non sprecare sì troppo nel nell'entusiasmo e il fatto che abbia suscitato interesse entusiasmo da parte molto diverso
Da un'idea dell'importanza del libro è un'opera prima ovviamente le opere prime lasciano presumere un grande avvenire quando sono opere prime di questo livello questa venire non c'è e credo che questa sia una delle regioni maggio sconforto per chi legge questo libro per cui il fatto di sapere che l'autrice non c'è più e che quindi non avremo più degli altri suoi libri
Perché sequestrano per prima c'è da pensare a cosa avrebbero potuto essere le opere seconde terze quarte eccetera
Questo dico il libro di una donna e di una donna meridionale parla di donne parla di famiglia farla di
Storia ma legata ha un modo di intendere la storia che è quello di un certo filone della nostra letteratura recente che un filone soprattutto femminile e meridionale Morante Ortese sono i nomi giusti
Non credo che abbia ragione mi dicevano adesso che Giovanardi diceva che non c'entrano niente invece centra Tomasi di Lampedusa secondo me Giovanardi non ha capito niente ho letto un altro libro
E c'entrano eccome la Morante la Ortese ma c'entrano anche in una strana forma di sorellanza in qualche modo due altre scrittrici
Con le quali sarebbe molto interessante fare il paragone entrambe di arie napoletane entrambe donne ovvio essendo scrittrici sono do che sono Fabrizia Remondino e la tua come stiamo la Elena Ferrante ecco la credo del romanzo testé tradotto in film da Mario Martone D'Anna Bonaiuto
E che vedremo vedremo tra poco tre figlie di quelle due scrittrici tutte e tre queste scrittrici e giovani Giovanni relativamente insomma tre venne oggi probabilmente intorno tra i quaranta e cinquanta compresa Maria Teresa che non c'è più
E queste scrittrici hanno derivano da quel ceppo derivano da quella storia e hanno avuto come riferimenti evidenti palesi talmente evidenti che ridicolo insiste circa il modello Morante il modello Ortese
Io credo tutte e tre come un elemento di minore attenzione rispetto alle due madri mi madre in questo senso sono quasi inarrivabili
Che sta nel fatto che le madri sono più libera e più visionaria di quanto non siano le loro figlie è vero che questo romanzo parte con una istanza con una attenzione che va verso il vestito del suo il visionario ma è un romanzo e forse anche per questo è un grande romanzo però che sì radica molto fortemente in una realtà ce l'ha detto ora Francesco questa realtà è una realtà che ha un suo peso che ha una sua connotazione storia e luoghi fisici evidenti chiari definiti
Chi è una storia un ambiente che conosciamo bene che sono esistiti all'interno nel quale si snoda questa vicenda però questa è un po'la grande capacità della Morante l'Ortese è stata quella di fare romanzo pienamente romanzo datato collo
Cato ambientato Procida approcci da Napoli e Napoli né in questi in questi romanzi o rom Romano Uggè non è Genova
E però con questa attenzione che un'attenzione altrettanta attenzione
Visionario e che c'è anche in questo libro questo libro già nella sua divisione in due parti l'audacia e il silenzio
Poi nella citazione finale si parla di rapporto tra di un gioco tra la memoria e il futuro
Tra la disponibilità dell'infanzia e dell'adolescenza la l'apertura all'idea che la vita sia il Regno del possibile e invece la necessità una parola su qui si insiste moltissimo
La vita e però il regno della necessità c'è una dialettica incrociate attesissima
Che e poi sul fondo la dialettica che regge l'opera credo di tutte queste scritti per queste cinque scrittrici sarebbe interessante da vedere un po'di tempo per analizzare bene questo questo rapporto che l'ottica di un rapporto tra il mito e la banalità cioè tra la possibilità che la vita ci dà nel libro è pieno di citazioni c'è stato un momento in cui la felicità brillare in ogni cosa dice la protagonista sul punto per un certo tempo bruciato del fuoco che l'avvenire sconosciuto accende negli animi ingenui e così via
C'è questa rei l'età dell'Oro
C'è l'età dell'Oro che l'infanzia che è la prima adolescenza che il momento in cui tutte le cose appaiono nella loro luce favolosa e mitica il momento del mito e poi c'è il momento del lungamente preannunciato continuamente preannunciato della caduta
Del degli stage cimento della del del tragico che irrompe nella vita che al momento della conoscenza un grande poeta reazionario Gottfried Benn e diceva conoscere soffrire
Il la chiave di questi libri è sempre questo rapporto che in genere nei romanzi al maschile
E molto taciuto è molto legato all'interno delle storie o ha immediatamente dichiarato e subito teoria quindi se la teoria è vissuta fioriere inserita nelle cose è dichiarata però è sempre respinta in un andirivieni continuo tra il romanzo la fa volare la necessità della favola necessità del romanzo quello che c'è dietro che questa coscienza già data in partenza perché all'inizio del romanzo non sappiamo che romanzo finisce male che la protagonista finisce sciatta vecchia disfatta un po'isterica spaventata è sempre un personaggio molto ansioso ma nel finale diventa scivola verso la follia esalta la follia con una chiave di lettura
All'interno della quale la realtà non può aver preso dall'Ascoli è una difesa perché nei la ragione può essere sconfitta la follia non può essere sconfitta dalla realtà lo dice a chiare lettere a un certo punto ha detto del romanzo la protagonista quindi se continuamente questo senso del disfacimento che incombe che poi è il disfacimento dell'età adulta il disfacimento di cambio dei ruoli anche questa ha detto molto bene le figlie diventano amanti
Degli i i bambini diventano molti la rendono necessità prende il sopravvento e correndo necessità il tempo la conoscenza la miseria umana il dolore
La violenza la prepotenza alla sopraffazione tutto questo però nel romanzo nel romanzo un romanzo familiare
è la storia di una famiglia una famiglia che si apre normalmente verso il Paese giù Pina che il personaggio più mobile del libro la zia
Che corre di qua e di là che non sa stare mai ferma in casa trasforma il Paese in un enorme famiglia la famiglia e il Paese diventa il Paese i rapporti tra comparire comma i rapporti tra tra vicini rapporti tra quartieri è sempre un'apertura della famiglia sul mondo o un ingresso del mondo sulla famiglia e però la famiglia e questo sacrario questo luogo chiuso
Questo luogo chiuso
Misterioso all'interno del quale alberga un violenza come si può dire una violenza originaria
In questo libro le donne sono continuamente tradite
Gli uomini tradiscono le donne sono fedeli uomini sono feroci e fatui come viene detto dal uno degli uomini che poi anche lui a sua volta si rivela solo se fate quello che abbandona protagonista chiare nel finale nel finale del libro
La madre la propria la madre della protagonista in interviene doppiamente è doppiamente Madre mamma in Mammana e doppiamente tradita perché il suo uomo Francesco non la la violenta la mette incinta non la sposa e poi quando deve sposarla quando c'è tramite l'amore del padre per la figlia della figlia per il padre la riconciliazione possibile quando ritorna la una una possibilità di ricostruire un ordine familiare padre madre e prole
Fugge si trova un'altra amante al momento del matrimonio non si presenta c'è un doppio tradimento un madre che doppia una donna che è doppiamente madre ma che è doppiamente tradita da dall'uomo gli uomini tutti hanno una morale
Così molto di di di disponibilità quasi assoluta l'avventura in maschile non è femminile le donne sono un elemento di fedeltà ma anche di fedeltà un po'costretta di fedeltà un po'un po'obbligata e allora reagiscono
Sono loro credo molto più degli uomini a essere e questo è diverso del romanziere Morante dove Arturo un bambino ragazzo l'uomo più ha più peso diciamo sono le donne a essere le portatrici di
Quel tipo di come si può dire di
Di tragedia ma anche di di capacità di visione e di capacità di fama vola di invenzione sono le donne che si creano il mondo che devono non mettere a bada il mondo rendere razionale il loro mondo
Attraverso la chiave della favola attraverso la chiave del romanzo e allora ecco che donna per Pina e la più di donare il tutto da questo punto di vista perché lei anche lei tradita anche lei
Infelice si inventa un suo mondo si inventa si si si inventa una una una società che non c'è attribuisce agli altri cose che non esistono
Recita una recita di cui si si serve dei personaggi che possono far parte del del contesto il contorno però è una recita che lei di cui lei vorrebbe essere la regista e di cui lei si immagina si immagina questi questi effetti giù Pina e totalmente negata dal fatto che non può dire di avere avuto un figlio a un figlio non può dire di averlo la violentata appunto quel nel nella violentata nel campo di grano e slitta anche lei lei ha una figlia lo deve dire di avere la figlia la figlia però è allevata dall'altra donna pettine e Anita è un personaggio che sceglie il silenzio che sceglie
La la di restare appartata di di essere accetta il suo ruolo il suo ruolo di vittima chiara in tutto questo questa secondo me la grande invenzione del romanzo non è un'eroina chiare è un personaggio mediocre non solo è un personaggio mediocre Francesco di cui si sa che lo dice la la la figlia lo dice Chiara sembrava un eroe sembrava e l'avventuriero eccetera invece era un uomo qualunque la parola uomo qualunque usata credo anche con qualche senso politico insomma con comma in una persona di una persona qual sia si si scopre che la realtà non imito la realtà non presenterò i la realtà presenta figure estremamente banali
Però anche chiare vissuta come eroina per esempio da donne Peppino e che attribuisce proprio perché dice noi tutte abbiamo già scontato tutti i peccati possibili delle donne
A questo punto noi abbiamo fatto da agnello sacrificale per permettere atti di essere libere di essere quella che ci riscatterà che fa e invece no perché lei non è libera non lo sarà mai perché lei è vittima perché lei è anche lei in qualche modo banale però con questa coscienza in più che che la rende che la rende narratrice che la rende capace di ricostruire un mondo e di dare un senso un senza questo muro
In questo mondo tutti in qualche modo siamo orfani
Siamo illegittimi siamo bastardi siamo irregolari personaggi del libro anche i maschi non solo le femmine sono o bastardi e regolari o nati fuori del matrimonio nati da una violenza eccetera
E oppure nascono mentre qualcuno si sta suscitando due passi più in là uno sì un parente anche qui Leganés son sempre legami di Sant'tutti noi siamo bastardi tutti non siamo regolari e però tutti ciò nonostante facciamo parte di una famiglia siamo membri di una famiglia siamo Intini dentro questa famiglia e in quanto membro di questa famiglia siamo riproduttori a nostra volta incestuosi
Di rapporti di violenza tra fratelli tra cugini tre parenti tra consanguinei e non consanguinei ma legati dal da dal nucleo familiare in questo io credo che non c'è solo un'analisi antropologica e sociologica perfetta della famiglia meridionale classica in una chiave non quel tale diceva familismo amorale credo che si possa parlare seriamente di familismo amorale per come era la famiglia italiana famiglia meridionale in passato nonostante quello che mi hanno detto poi alcuni sociologiche sono ribellati a questa definizione credo che il familismo amorale sia il segno della nostra civiltà italica del nostro disastro l'ordinazione diciamo ma
In questa amoralità è una moralità dove quasi da da da da portatrice di una di una sorta di una sorta di fatalità
Dicevo che i i personaggi ognuno esprima una sua poetica del romanzo
In qualche modo è molto curioso questo perché Francesco dice a un certo punto no Francesco aveva avuto un solo desiderio
Conservare più a lungo possibile forse presente per sempre la libertà di non aprire nessuna forma non romanzo come disponibilità totale
Donate Pina cerca di inventare una recita proprio teatrale con le marionette quasi in cui la figlia la nipote debba fare la parte dell'eroina e poi c'è il giovane amoroso e poi c'è il professore di scuola e poi c'è cioè si costui ognuno di loro
Esprime un sua un suo modo di una sua volontà di dare un ordine al mondo attraverso il romanzo questa anche secondo me è una cosa strana in aree che una cosa del grande romanzo il grande romanzo nasce dal necessità di dare un ordine al mondo di cercare di capire se questo mondo a un ordine non può dirlo e comunque di permettere di leggere il mondo attraverso un ordine cercando di collocare le cose collocare collocare le persone
In questa in questa in questi romanzi che si intrecciano in cui ognuno elaborata una sua la strategia narrativa e si vive all'interno di una sua costruzione poetica di una sua finzione romanzesca e credo che questo corrisponda poi di fatto alla realtà non è una cosa che che visionaria cioè che ognuno di noi cerca di dare un ordine alla propria vita
Cercando di collocare le cose questo collocare le cose per gli artisti per i romanzieri diventa diventa appunto l'arte l'arte del romanzo in questa
In questa in questa storia appunto il la realtà che viene continuamente
Che si cerca continuamente di dominare attraverso il romanzo è sempre però più forte è sempre però più prepotente e ritorna sempre e sempre una realtà disegno tragico la realtà di segno tragico alla malattia
E l'asma e l'ansia plasma proprio come emblema di un'ansia che regge tutta la vita chiara la tentazione della follia e la la tragedia il suicidio la morte la malattia che incombe in continuazione il disfacimento e il tempo e nel tempo i ruoli cambiano ed ecco allora che ciò che ragione diventato vecchio ciò sarebbe la diventato brutto ciò che era sano diventato malato socratica diventato povero eccetera eccetera c'è un continuo scambio di ruoli le madri
Ritorni madri mogli alle figlie diventano madri e mogli a loro volta lascia l'impostazione figlie il tempo macina tutto però in questo tempo la storia diventa sempre la stesa con un'idea secondo me è straordinaria e anche questa molto morenti andaluso che la Morante faceva delle cantilene delle storielle infantili delle coesione delle canzonette all'interno dei suoi romanzi soprattutto di quelli più pedagogici diciamo L'isola di Arturo la storia e e qui anche affermate nell'ultimissima pagina ultimissima pagine la solita storia c'era una volta un re che raccontava la serva che diceva la serva racconta una storia serve allora
Sempre più in versi ovviamente
Alla serva allora li racconta c'era una volta un re che racconta che ci ha della Stella racconta una storia sarà come c'era una volta un re che racconta l'aspetto c'è questa condanna questa equazione questo eterno ritorno questo questa condizione umana destinata riprodursi riprodursi all'infinito quello che rende questo film così secondo in questo film scusa questo libro così straordinario è da un'ultimissima cosa sempre su donne Peppino mi sono innamorato di donne Pina credo che sia un personaggio straordinario proprio questa regista no questa regista visionaria
Della propria follia insomma della propria sconfitta donna Peppino a un certo punto lei ha una spiegazione alla tragedia la tragedia l'invidia delle donne
Il malocchio fatto dalle donne da trent'non sono mai non è il male
Portato dalla storia o portato dall'uomo la violenza esercitata dall'uomo il potere esercitato dall'uomo sono le donne che sono la causa della loro stessa rovina perché perché se una donna è più bella delle altre e più in rovina delle altre le altre non possono più inviarla non possono che saltarli saltar le addosso cioè questo disfacimento impudico in cui tutto precipita che ricorda veramente quello di di Araceli nel nell'ultimo romanzo
Della Morante ma se è soprattutto questa tensione poetica che alla fine come dire da libro si esce leggeri questo è una cosa straordinaria dare Celli si esce con le smanie suicida e quasi si esce comunque
Sì in questo forse più è più simile all'Isola di Arturo si voglia si esce leggeri si ha l'impressione di una funzione del romanzo che non quella di scoprirsi una realtà e una collocazione storica geografica precisa ma di scoprirsi la realtà di dirci che questa realtà è terribile ma questa realtà e giocata su una dialettica continua tra il mito e irreale tra la nostra capacità di inventare la realtà di trasformare la realtà e le chiusure che la realtà vera propone contro Dinoi questa dialettica può diventare può diventare storia o diventare tensione può diventare in qualche modo politica quando prima tu dicevi
No nella società reale tu credo dell'esperienza politica insomma della biografia in qualche modo in Maria Teresa nata pensavo anche in questo un'affinità con Fabrizia Remondino collages Ferrante non lo sappiamo perché significa non sappiamo chi è ma colla Remondino sicuramente eccetera Fabrizia ha fatto politica in modo altrettanto attivo di quanto Nadia ne ha fatta Maria Teresa qualche anno dopo di lei insomma un po'a cavallo
Diciamo che Fabrizia gli anni settanta e Maria Teresa in par di capire la fine degli anni settanta e poi gli anni negli anni ottanta è questa anche forse il motivo per cui noi sessantottini Damiano frequentata di meno oltre a una certa antipatia di fondo per Pannella ex nazionale ho sempre avuto e continua delle
A volte spinta dalle insistenze della vecchia che viene a mangiare da me vado a giocare i numeri in una lotteria non lontano da casa
Di solito accade quando mi sveglio con la bocca ride il sentimento appunto di un'infelicità che mi è posseduta durante il sonno
Allora non so controllarmi mentre aspetto che la mia vetusta compagna salga a cercarmi
Nell'ansia del suo arrivo indago fra ombre inafferrabili e mentre mi abbandono sulla dorme mi sembra di ricordare di aver sognato
Quando la vecchia giunge annunciando sì con un colpo lieve mi trova esausta per la tensione e si dirige in cucina dove non c'è nulla di preparato
Si accorge subito del mio stato e con una luce maligna negli occhi ci sposi mi dice di stare tranquilla perché pensa tutto lei
Succede così che spadroneggia certa del suo potere sulla mia vita la guardo mentre traffica tra le pentole spaiate della cucina mentre scarta vita mentre le provviste dimenticate negli armadi
Sa che non mi opporrò piegata come sono al bisogno che di panni di oscurità che mi occupano
Mangia e mentre mangia mi chiede perché non mangio anch'io ai miei dinieghi rispondere intendo sulla bocca di cibo e dicendomi che se continuo così mi ammalerò
Faccio un inutile tentativo di interromperla prima che cominci a raccontare di certi suoi conoscenti morte perché per ripicca o per diletto avevano cessato di nutrirsi e non erano più riuscite a mangiare neanche quando l'avrebbero voluto
Il loro stomaco rigettava qualunque cosa anche l'acqua e così si erano di seccate come se le avesse divorato il fuoco o una pestilenza
Qualcuno aveva giocato l'ambo secco sessantotto la fame e ottantasei morire di fame ma i numeri non erano mai riusciti e per forza come dovevano uscire se non erano quelli giusti se nascevano da un'interpretazione sbagliata dei fatti
Il Rutilio alle sue regole e se vanno studiati a una una negli anni imparando a riconoscere l'inesorabilità con la quale si verificano quelle donne non erano morti di fame che nessuno l'aveva rinchiuso in una prigione privandole del cibo
Bensì si erano ammazzate per lo esplicita volontà dunque il primo numero era ottanta il suicidio il secondo sessantatré il pentimento sia pure tardivo che si ebbero che se ebbero
E questi numeri sono usciti le chiedo turbata ma mi risponde che non li gioco mai era trascorso troppo tempo da quando l'ha raggiunta leggo di quegli avvenimenti e i numeri avevano ormai cessato di esercitare il loro magico influsso
Perciò diceva mentre si accomodava sul divano il cui uso le era abitualmente vietato lei approfittando del mio smarrimenti o non sono necessari i sogni per giocare tutte le cose sotto sotto sono nient'altro che numeri
Il Padreterno creò il mondo in sette giorni le donne partoriscono in nove mesi il marchese viene ogni ventotto giorni se uno volesse potrebbe trovare i numeri da giocare ovunque perché tanto per cominciare
Ogni cosa accade in un'ora del giorno e questore questo giorno sono già numeri se la lasciarsi fare continuerebbe a compiacersi delle proprie chiacchiere per l'intero pomeriggio ma io sebbene turbata per qualcosa che non sono minare non lo sopporto e l'oppressione della sua presenza sopravanza sul bisogno di compagnia
Con i sensi aguzzi del suo spirito avverte la mia ribellione e senza abbandonare il divano ma servendosi sulla punta come pronto a fuggire né mi chiede con voce suadente se ho qualcosa per la testa
Infine le dico che non so o il disturbo solito di quando dormo male forse accenno mangiato troppo e non ho digerito forse ho fatto un sogno ma non ricordo
Mi guarda con compatimento e io rispondo le sue domande incongruenti mentre una voce segreta mi dice che sono un idiota e che l'assurdità e l'Ascom eminenza del mio comportamento mi tengono alla mercé di questa strega maligna
Alla fine emette la sentenza e tira fuori dei miei vaneggiamenti una serie completa di numeri molto più numerosa anche di una cinquina sono tutti buoni mi dice spetta a me scegliere quali voglio giocare lei se anche volesse non potrebbe farlo il mio posto
Non si deve credere che io non sappia che ciò che mi viene offerto come arbitrio necessario altro non è che l'astuzia offerta se stessa per meglio usare la mia e superstizione
Tuttavia ho sempre lasciato mi pensasse docile nella mia credulità perché non avrei mai sopportato di rivolgermi agli impiegati delle ricevitorie del Lotto come ho visto fare certe domeniche affannate
Che si aggiungevano al botteghino e si guardavano attorno senza sapersi decidere a far nulla cui loro numeri io grazie alla mia vecchia visitatrice non mi sono mai trovata in questi disagi e sono sempre arrivata con le combinazioni già fatte e le puntate per ciascuna giocata
E non si deve neanche credere che giochi spesso mercati di farlo due-tre volte l'anno per tre settimane consecutive come prescrive il figlio
Nessuno nella mia famiglia neppure donna de Pina che aveva legami fantastici con l'al di là correva mai la linea di una simile prova in i suoi occhi splendenti brillava il disprezzo per chi provava figurati mi diceva di qualcuno che gli sembra uno sciocco gioca al lotto
Nel suo giudizio veniva multato dalla notizia di una vincita alla quale cosa al contrario a cui va la sua diffidenza come se il vincitore oltre a essere uno sciocco fosse divenuto anche un Mario lo
Tuttavia quanto di superstiziose razionale di Benigni sopra facendo mi attratti come il sintomo di una malattia ciclo chimica
O come un'impressione avvilita che si intromette fra me e il mondo rendendolo nemico i miei sensi mi fu instillato buccia buccia da mia zia Pina
Il caso o l'ineluttabile fatalità mi hanno insegnato che la ragione e sconfitta dalla vita ben più che la follia e che queste infine e l'estrema difesa inviolabile dell'esistenza di ognuno
Dunque faccio una premessa il mio a differenza di quelle che mi hanno preceduto non è un intervento critico
Cioè attimo con molta maggiore autorevolezza forse durante hanno parlato in questo libro
La mia vuole essere soltanto una testimonianza ed è un po'anche la storia conferma stimato di di questo libro
Io non ho mai conosciuto Maria Teresa
Quando dopo la sua morte mi sono stati mandati dei ritagli di giornali con delle lettere di persone che conoscevano soltanto la sua voce per la villa sentita alla radio ho pensato che anch'io mi trovavo nella stessa situazione
Che anche per me Maria Teresa sarebbe rimasta soltanto una voce
Ma questo nostro rapporto che fu appunto un rapporto di voci
è stato comunque un rapporto molto intenso e credo molto importante per tutti e due eredi questo rapporto per i voglio parlare
Questo rapporto di voci come lo chiamo comincio nella primavera del novantadue a mio fratello mi chiese se una sua amica poteva telefonarmi e mandarmi un manoscritto
A quell'epoca lavoravo all'Adelphi da due anni e avevo fatto la stupefacente scoperta di una verità che a chi lavora nell'editoria da molti anni appare come un'evidenza assoluta
Che le più oneste e insospettabili fra le persone che conosci interno giardini padri di famiglia ed eruditi e pensioni professori universitari hanno tutti un manoscritto nel cassetto
In cui generalmente raccontano del profumo dei biscotti fabbrica dalla zia o le loro riflessioni sull'universo
E dintorni
La richiesta di mio fratello mi sembrò sleale se ci si metteva anche lui
Vedendomi riottosa e forse con un'intenzione probabilmente inconsapevole di solleticare un qualche mio snobismo politico mondano
Mi presento il personaggio dal punto di vista politico precisando alla fine e poi è stata la segretaria di Marco
Alla mia risposta ma Cocchi dovette provare oltre alla legittima indignazione del fedele anche una certa frustrazione per l'efficacia per l'inefficace sita dei suoi argomenti in effetti allora come sempre inseguito l'aspetto politico di Maria Teresa non mi ha mai riguardato né mi ha mai interessato e né né ho mai parlato con lei anche perché credo che altrimenti avremmo litigato
Accertai di parlare con questa persona e di avere questo manoscritto per far piacere a mio fratello e anche per quel gusto della scommessa che c'è in ogni editore o lettore di casa editrice e se fosse questa la volta buona
Maria Teresa mi telefonò e la prima cosa che mi colpì di lei fu la sua voce appunto
Che aveva qualcosa di fetido addirittura di febbrile di accorato
Ci mettiamo d'accordo che mi avrebbe mandato il mandi dattiloscritto ricordo che arrivò stampato in un corpo minuscolo e la prima cosa che le dissi e che se voleva farsi leggere dagli editori doveva presentare il testo nel modo più attraente e più gradevole
E fece fare un paio di fotocopie molto ingrandite e cominciai a leggerlo io e mi diedi una copia uno dei nostri consulenti uno dei consulenti della tesi
Il romanzo non aveva titolo decidemmo di chiamarlo provvisoriamente ed era un titolo che a me non dispiaceva perché ho una colpevole indulgenza verso i titoli par tattici l'audace virgola il Silenzio
Un titolo che giusto apponeva cioè i titoli delle due parti che costituivano e ancora adesso nella sua versione definitiva costituiscono il libro
O ancora una cartella in ufficio con quel dattiloscritto e sull'etichetta è scritto a matita quel titolo provvisorio e credo che per me questo libro si chiama ancora così in una lettera Maria Teresa mi diceva
Vorrei segnalarle alcuni titoli che mi vengono suggeriti da amici Marco Taradash dice romanza come romanzo al femminile come contenitore di significati arcaici
Oppure folle di tiglio esisteva già bella del Signore ma suona un poco musulmano mi piacerebbe anche la custode ma per il momento è bello cercare un titolo c'è ancora una meravigliosa indefinitezza
Comunque vadano le cose eccetera eccetera mi ringraziava della mia attenzioni
La mia prima reazione alla lettura fu di sorpresa
Mi aspettavo il solito romanzi intimista minimalista compiaciuto pretenzioso e un po'rozzo
E invece quella curiosa esordiente osava raccontarmi una storia basta ambiziosa con l'ampio respiro del romanzo grande di quei romanzi che sente hanno fatto la mia felicità e nata qua oggi pensai ripetendo mero più di una volta ed una Pasqua Osio usando questa borsa espressione francese che significa chissà perché ha verificato
E in effetti Maria Teresa non aveva freddo agli occhi
La sua scrittura possedeva un respiro ampio profondo e un'ampia tonalità etica una prospettiva che non si credeva nello psicologi sono nel minimalismo ma usava raccontare
Un intero universo in cui ogni personaggio era legato agli altri da fili Complessi io ognuno aveva un passato e questo passato aveva tutto il peso di una storia la sua storia né generava l'altre e tutte erano collegate fra loro da uno sguardo vasto prospettico
Che tutte le dominanti e di tutte riusciva a tirare i fili riuscendo a ma non perdere d'occhio i dettagli gli sviluppi e le connessioni
Di questo Maria Teresa aveva una grande consapevolezza tante
Che quando le lessi la scheda che questo consulente della Delphi aveva redatto sul romanzo schede in cui si accennava a una debolezza della struttura narrativa lei si stupì con molta calma ma con molta decisione di questo giudizio
Io stessa devo dire ancora oggi ritengo che quella pur degnissima persona abbia in quel caso preso un grosso abbaglio anche se continua a pensare che l'attuale collocazione del romanzo sia assolutamente la più adatta
Delle mie obiezioni e dei miei suggerimenti invece Maria Teresa teneva molto appunto non so se a un certo punto non sia venuto anche fuori che eravamo nate sotto lo stesso segno il Capricorno e quindi eravamo tutti e due testardi ostinate
Anzi mi ascoltava con una sua affamata curiosità contenta credo di avere un interlocutore che al tempo stesso la stimola la stimolava e le dava fiducia
Spronando la però verso un maggior rigore una più sorvegliata asciuttezza una vigilanza costante una vigilanza costante tesa a evitare i luoghi comuni stereotipi le banalizzazioni
Maria Teresa non aver freddo agli occhi lo ripeto e quindi non aveva nemmeno paura di una scultura autentica profonda e proprio per questo la spingevo ad asciugare alla spronarlo al massimo di rigore e di controllo sulla sua scrittura
Di fatto un po'mi dispiaceva che non pubblica Simo noi romanzo
Perché mi sarebbe piaciuto fare insieme a lei non contro di lei come molti pensano un editing serrato mi sarebbe piaciuto farla lavorare senza imporre niente ma tirando fuori da lei tutte le potenzialità che sentivo esserci
Anch'io come a quanto pare altri dei suoi primi lettori le chiesi subito la seconda telefonata si ammetteva il suo debito nei confronti di quel libro che secondo me forse più bel romanzo del Novecento italiano che è menzogna e sortilegio di Elsa Morante
E con mia enorme stupore anche a me rispose di non averlo letto naturalmente la incoraggia i a leggerlo questo nostro rapporto di voci andò avanti le dissi che mi sembrava necessario dare al lettore maggiori elementi per capire i motivi del risentimento dichiara nei confronti di Francesco e la prima versione di si accennava appena lei fu d'accordo e dopo l'estate mi scrisse di nuovo ho qui la lettera tra l'altro l'originale non la fotocopia
Cara signora citavamo rigorosamente del lei abbiamo ci abbiamo cominciato darci del tu molto tardi
Le invio il capitolo che ho scritto su sua indicazione ho faticato un poco ma mi sembra contestuale al resto inoltre offre un sostegno decisivo all'avversione dichiara per Tripoli
Le mando anche il capitolo precedente che ha cambiato titolo si chiamava fra sogno e realtà ed è diventato l'anello e altro oscurità fra sogno e realtà è diventato il titolo nuovo capitolo la numerazione delle pagine rispetto a ciò che esso possa essere modificata per la ristampa effettuata con il corpo aumentato di un punto aveva deciso di ingrandire il corpo della stampa
Vorrei che ci sentissimo come raccordo suo rientro dalla Fiera del libro perché era ottobre quindi ero a Francoforte a proposito della Fiera
Mi è sembrato che l'orizzonte del mercato letterario sia alquanto in pericolo che peccato ormai bisogna avere l'orrore del pieno quello del vuoto non esiste più la saluto con affetto queste erano quelle tipiche osservazioni viva interi
Il capitolo nuovo mi piacque e glielo dissi poi per alcuni mesi le telefonate si diradano erano lei mi chiedeva di tanto in tanto consigli su persone editor case editrici
Lettori eventuali finché credo verso la fine del novantatré mi chiamò per dirmi che Feltrinelli avrebbe pubblicato il libro era contentissima e io ero contenta quanto lei
E chiesi a quale editor lo avrebbero affidato raccomandai di lavorarci ancora mi disse che anche che sarebbe venuta a Milano a firmare il contratto a parlare con l'editore le dissi di passare da amiche era un'occasione per conoscerci
Mi disse ne accerto
Poi però mi chiamo da Milano e mi disse che non aveva il tempo di passare ma che ci saremmo viste quando lei sarebbe venuta a lavorare sul suo libro eccetera
L'ultima volta che l'ho sentita è stata un po'meno di un anno fa mi telefonò per invitarmi al suo matrimonio le dissi che mi sarebbe piaciuto moltissimo andarci ma che non potevo le dissi come si fa in questi casi non mancherà occasione
Quando mi hanno detto che era morta la mia prima reazione è stata quella tutta infantile egoistiche feroce che avrebbe potuto avere la chiara bambina di cui racconta Passaggio in ombra
Ho pensato che questa è un'ingiustizia e che non avrei mai più avuto la possibilità di incontrare Maria Teresa
Un mese fa ho aperto la busta arrivata dalla Feltrinelli che era sul mio tavolo insieme ad altre e ne ho avuto come un colpo allo stomaco eccole di nuovo Maria Teresa e avrei voluto chiamarla dirle che il titolo era bellissimo che la copertina era ben scelta
Non ho riletto subito il libro perché non ce la facevo anzi a dire il vero avrei rimandato ancora questa lettura
Poi l'invito a parlare di lei mi ha spinto a farlo
Sono uscita dal libro ancora una volta con un sentimento di stupore avevo ritrovato la forza della costruzione narrativa questa musica che della scrittura di Maria Teresa i personaggi soprattutto le donne il mondo che la caratterizza è riuscito a costruire e più che la prima volta mi avevano colpito le pagine del romanzo in cui la narratrice colleghe nel romanzo dice io
Parla del suo abbandonarsi alla distruzione all'annichilimento al disfacimento
L'ho fatto una riflessione tutto sommato banale questa persona di cui tutti proclamavano e lo davano la vitalità la forza e l'energia era stata capace di trovare dentro di sé parole per tutta quell'oscurità
E per raccontare quella traversata quella vera e propria traversata
E quella vera e propria conoscenza del dolore era una scrittrice vera
Però pensato anche un'altra cosa
Che al libro si sarebbe dovuto ancora lavorare che c'erano ancora delle debolezze delle ingenuità degli squilibri qualche caduta nello stereotipo io ho saputo per la prima volta davvero che Maria Teresa era morta
Perché non ce lo potevo dire perché non potevamo più lavorare insieme perché non potevo più spingerla fare meglio
Perché non può più fare meglio e io non posso più sentire la sua voce
E c'è un'altra cosa
Che che ho pensato e sulla quale mi sono interrogata cioè su quello che mi appare come una specie di di amaro e beffardo paradosso di questo nostro mondo letterario e devo dirlo anche se a qualcuno dei presenti rischierà di sembrare blasfemo
Mi è sembrato che ci fosse qualcosa di offensivo nei suoi confronti vorrei dire addirittura di indecente in questo coro apologetico e quasi agiografico che si è levato torna libero
Perché come ciascuno di delle persone che lavorano in questo mondo sa tenere presa fosse stata viva avrebbe avuto diritto come ogni esordiente d'ingegno
A due colonnine striminzite forse condiscendenti e nessuno di quelli che adesso si abbandonano a lodi sperticate si sarebbe azzardato a scoprirsi più di tanto nei confronti di un attore giovane comunque atteso a una seconda prova
Insomma quello che io trovo un po'offensivo per lei in realtà e che sì sì ha bisogno di essere morti e che in qualche modo ci si approfitti di lei come se noi avessimo bisogno anche noi delle nostre madonne di Civitavecchia e delle loro larve di San di sangue e non potessimo laicamente amare i nostri e riconoscerli come tali senza avere bisogno di beatificato
No Roma risponde viene dai dai dai
No diceva a me è successo il contrario proprio perché era morto letto il libro con un'estrema diffidenza le prime venti pagine son sono segnati dicendo troppo Morante troppo manierismo copia dove vuole andare eccetera e poi invece mi ha conquistate alla fine ho detto queste qui un fior di scrittrice
Sarei tentato le norme scritte dice ma questo è già un grande libro un libro finito al completo tra l'altro aggiungere solo questa cosa io ho trovato non so se è questione di editing ma non credo questa enorme sapienza strutturale non è vero che il libro delle lingua delle debolezze ovvio ma non delle debolezze di struttura perché a questa capacità no si sente ogni tanto la capacità dell'autrice di aggiungere dei pezzi come tu dicevi per chiarire delle situazioni ma che sono lui Sconochini perfettamente all'interno e semplicemente rendersi conto che lì c'ci voleva qualcosa di più un'informazione in più una dilatazione o un restringimento passati che ci sono delle cose che lei ha tolto per esempio nel brano che a lei stonata ma anche tutti lei ha detto e ikebana più lungo
Con lei che va a giocare al lotto c'era tutta una descrizione delle donne che giocano al Lotto che lei giustamente ha tolto perché lì non c'entrava niente quello che era importante dire era questa situazione lei la vecchia seduta sul divano
Si legge ancora un ultimo pezzetto per se sono se finisce con il sei e il sette abbiamo prove
Seduta sul letto con la camicia da notte s'scusate
Qui comincia
Seduta sul letto con la camicia da notte scomposta sul corpo e le gambe nude fino al biancore dei fianchi lasciavo che la brezza della notte arrivasse dal balcone aperto sulla strada silenziosa
Stava esplodendo l'estate benché si fosse ancora in maggio e l'odore passo e carnale di certe rose gialle che fioriscono in quel mese di
Scusanti
Perché non si confonde la vista
Perdonate
Non è non proporzionata di questo sì seduta sul letto con la camicia da notte scomposta sul corpo e le gambe nude fino al biancore dei fianchi lasciamo che la brezza della notte arrivasse dal balcone aperto sta sulla strada silenziosa
Stava esplodendo l'estate benché si questa incorre in maggio e l'odore tasse carnale di certe rose gialle che fuori fioriscono in quel mese giungeva fino dentro la stanza e si mescolava l'odore stralunato del mio corpo
A tratti quand'anche non su darsi sentivo giungere gli effluvi delle mie ascelle laddove una tenue peluria bionda era cresciuta a proteggere l'incavo che dalle braccia salì fino alla morbidezza dei segni
Senti lavo le mani quel punto segreto il pudico della mia femminilità scoprivo di non sapere quand'era caduto che avessi dismesso le sembianze fanciulle per diventare una donna
Mi annusava o lentamente con una volontà senza memoria scoprendo mi hanno estesa per la prima volta mi cullava dolcemente come si Colomban vino stretto fra le braccia mi ripetevo piano il mio nome come se chiamarmi fosse lui
Chiara sussurra occhiali
E nel sentire il suono del mio nome immaginavo che nutre Massi intenerito Chiara moglie Erminia ripetitivo mentre le braccia incrociate al torno al corpo mi stringevano con forza dolorosa
Sentivo aggiungersi all'odore della pelle un aroma pungente di succhi segreti che il corpo languidamente scioglieva dondolare o profondamente cullando nell'abbraccio e l'aria della notte mi accarezzava con un brivido meraviglioso
Ho mi sarei amata anch'io ero bella e la bellezza mia non era morta
Un piacere sottile si irradiano per tutto il cammino dei nervi e le tempie mano a mano battevano un ritmo dense convulso
Le mani sciolto l'abbraccio con quindici in gergo corsero al cuscino che restava abbandonato sul letto
Con un gesto impetuoso lo abbraccia e come se fosse stato il mio amato e mi polsi adesso affamata d'amore
Lo accarezzavo come se sotto le mie mani ci fosse non il grezzo Lino ma la sua Carapelle sconosciuta i miei sensi chiudevo gli occhi e lo cercavo con la punta sensibile delle ditte
Qua c'era l'incavo leggero del naso proprio dove la fronte diritte Breve inizia correndo fino all'attaccatura dei capelli Riccetti il Lucidi che li coronano il capo come un'aureola Cucca
Qua ci sono le orecchie grandi attaccate alla testa con i lobi carnosi e tondi che si arrossano lievemente per l'eccitazione
Se li sfioro per caso mi giunge l'ondata del loro calore
Qua seguendo a occhi chiusi la linea degli zigomi si giunge fino alla mascella dura da zingaro e accarezzando con un brivido la barba che cresce ruvida insieme tener si tocca la fossetta sul mento
Un amico lievissimo di quella più aperta che ha sulla guancia
No non cito con le labbra carnose sanguigni che si chiudono sui denti bianchi aguzzi d'animale carnivoro lentamente inghiottendo salivari idee percorro la linea struggente negli occhi
Quel richiamo doloroso il mio sangue che fiammeggianti sotto la sua fronte questi occhi cattura anti dei da Oria così belli così malinconici così appassionati e così vuoti così avveduti e così folli
In questi occhi vorrei perdermi per sempre anima mia così sussurrò mentre circola bocca che intanto si è schiusa sui denti che illuminano la notte
Posò le mie labbra sulle sue in un bacio casto come il primo suggerimento di un neonato vita mia lo implorò e sento che non vivrò senza di lui
Il quale
Il comico scritto Gissing prime diversamente
Buongiorno io volevo comprendere queste cose
Ciascuno colleghi
Chiudo
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