A Mosca non piaceva. Omaggio a Francesco Mattioli, il giornalista che intervistò Sacharov

Radio radicale quando ho appreso della della scomparsa di Alexej Navalny la prima cosa che mi è venuta in mente è stata
Diciamo delle di come noi
In Occidente veniamo a sapere delle notizie
Che arrivano da Mosca dalla dalla Russia diciamo la la prima persona che alla quale ho pensato è stato Francesco Mattioli che io considero che sia stato uno dei più grossi importanti corrispondenti all'estero della RAI un giornalista che secondo me è stato colpevolmente dimenticato fino agli anni sessanta
La RAI inviava a Mosca dei corrispondenti che diciamo si occupavano di tante cose ma non entravano diciamo nelle magagne delle regime sovietico che ci raccontavano delle storie che diciamo non entravano nel nel vivo del
Delle delle aberrazioni delle del regime sovietico
Un po'come faceva Piergiorgio per Giorgio Branzi che era un bravissimo giornalista ci mancherebbe
Altro ma si occupava di di tutt'altro buonasera
Qui Piergiorgio Branzi che vi parla d'amore
Ogni qualvolta faccio una Cafagna Italia oppure qualche accidentale viene qua la prima domanda che mi rivolge
A liberarsi a sopravvivere a Mosca con tanto prego
La prima cosa che uno che abita molta e che abbia un ottimo il primo atto che deve fare ogni è quello che dal fuoco alla pratica
Un gesto per mezzo
Sciogliere lo strato di ghiaccio che si forma di notte nella maniglia della portiera dell'auto altrimenti non si affida
All'inizio degli anni settanta
Al la RAI pensa di di mandare
Un giovane di poco più di te di trent'anni Francesco Mattioli che aveva affiancato Ruggero Orlando
Negli negli Stati Uniti e che aveva seguito tante vicende degli USA Mattioli era un giornalista che
In qualche modo
Ma aveva attaccato la la la presidenza Nixon molte di queste di queste diciamo corrispondenza che lui aveva mandato
Dagli Stati Uniti non erano piaciute alla RAI tuttavia Mattioli si era fatto apprezzare come nel caso delle corrispondenze che riguardavano
Il fallimento del dell'Angiò del dell'Apollo tredici dunque apre al tre fino a questo momento oltre centoventi mila chilometri dalla Terra abbia lasciato la luna alle spalle attentando ai cinque mila chilometri la velocità
Diminuendo ricomincerà ad aumentare prodotti agli effetti vicina rara terra a cinquantatré ore empirica dalla Marrai più prevista nel patetico
I termini in cui la situazione viene definita come estremamente cauti cauti quanti hanno seguito diremo
Appena detto questo è un fallimento qualificato e ha definito le condizioni degli uomini ragionevolmente disagiate torrente un'ultima curiosità prima di lasciarci
Attorno quattro che il terzo stadio del traforo
Tradotto sulla luna alle due Terranova di stanotte regolarizzi Valente e per quattro orecchini ricalibrato il più modella con lattato
Dagli uomini che al collo tolti almeno una corda ha funzionato in quel popolo è stato il commento del comandante di Apollo tredici platani
Nell'ottobre del mille novecento settantadue
Mattioli arriva nella nella sede di Mosca come corrispondente della RAI Francesco Mattioli era vicino alla sinistra democristiano ed era stato direttore del del periodico per per l'azione lui si segnala subito a Mosca per
La sua diciamo intraprendenza arrivammo a Mosca appunto nell'ottobre del mille novecentosettantadue e il nove novembre dello dello stesso hanno apre il circuito video tra Roma e Mosca per dare la notizia della morte di un dissidente sovietico quando ancora nessuno ne sapeva
Niente mandando un servizio su appunto su Iudica Alaska Cobas che era morto in carcere la notizia verrà dato ufficialmente il quattordici novembre per una peritonite non curata anzi una peritonite che era stata curata da un medico che non aveva mai operato e che in qualche modo per salvarlo lo aveva provato ad operarlo ma
Garlasco vera morto diciamo sotto i ferri in un'operazione che non aveva nessun tipo di garanzia perire per il prigioniero politico
Quella corrispondenza di Francesco Mattioli aveva provocato le ire della polizia politica
Sovietica che aveva chiesto innanzitutto copia di tutti i servizi di di Francesco Mattioli
E poi aveva cominciato a piantonarlo c'erano tutti i giorni una macchina sotto la sua abitazione
A Mosca e e e in ogni luogo dove andava veniva seguito quindi Mattioli da quel momento in poi è stato costretto a a mandare servizi diciamo asse etici che non
Potevano in qualche modo urtare il potere sovietico
Tuttavia a un certo punto qualche qualche mese dopo quasi un anno dopo da quella prima grande notizia Francesco Mattioli riesce a ad avvicinare Sakharov
Il creatore della bomba H sovietica che era un dissidente politico e riesce ad intervistarlo con un registratore e riesce anche a mandare l'intervista
Alla alla radio e alla televisione italiana anche in questo caso le autorità sovietiche vengono colte di di sorpresa tuttavia lo vengono lo vengono a sapere
Francesco Mattioli non si dà per vinto e il due giorni dopo ritorna cassa di Sakharov con una cinepresa e gli fa anche un'intervista
Video dal titolo vivere a metà tuttavia non gli viene dato il circuito video e riesce ad inviare la la bobina di questa intervista video con Sakharov attraverso degli amici e fa il giro di mezza Europa per poi arrivare in Italia la sera stessa dell'intervista Francesco Mattioli si reca a casa di
Lorenzo ferrate in che è un funzionario dell'ambasciata italiana a Mosca e lo ferma con la scusa che è ubriaco lui chiede la prova del palloncino tuttavia la polizia gli commina una
Una o cucù una multa abbastanza
Sostanziosa e lo e lo ammonisce
A questo punto il
Il l'ambasciatore italiano a Mosca Piero vinci chiede a Mattioli di
Di lasciare la sede di di Mosca perché a questo punto lui si trova in grossissima difficoltà la stessa RAI arriva a negare di possedere la copia dell'intervista video
Di Sakharov e a quel punto Mattioli il diciotto ottobre del del mille novecento settantatré è costretto a partire però la sua partenza si trasforma in una specie di Odissea perché lui entra al la mattina alle sei e quarantacinque all'aeroporto di Mosca
E viene immediatamente perquisito gli smontano il rasoio di buttano per terra le lettere di famiglia e e poi di lo fanno passare attraverso il controllo elettrico antiterrorista e a quel punto però il dispositivo suona lui viene portato in una stanza
Totalmente denudato e gli viene fatta un'ispezione corporea
Dove
I gli vengano addirittura tolte le scarpe bucati Itachi per vedere se ci ci se c'è nascosto qualcosa alla fine alle alle otto e venticinque dopo dopo quasi due ore riesce a decollare per Vienna e a ritornare in Italia le polemiche sulla partenza di Francesco Mattioli arrivano in Parlamento soltanto a gennaio quando alcuni parlamentari del Movimento Sociale Italiano
Diciamo
Presentano degli atti di sindacato ispettivo per capire per quale motivo il governo italiano il Presidente del Consiglio
Rumor era anche il
Il ministro degli esteri non hanno difeso Francesco Mattioli
Che viene immediatamente trasferito a a Tokyo
E la sinistra DC che fa a subito dopo queste interrogazioni che vengono presentate alla Camera dei deputati l'onorevole Zamberletti della Democrazia Cristiana ne presenta un'altra e a queste
Interrogazioni
Queste interrogazioni cadono nel
Nel vuoto al posto di Francesco Mattioli arriva però a Mosca un altro corrispondente Demetrio Volcic che però si guarda bene dall'andare a trovare Sakharov e i dissidenti sovietici questa è la storia di Francesco Mattioli che volevo in qualche modo raccontare perché perché ho notato che quando Mattioli nel due mila e nove è scomparso molti hanno ricordato l'intervista che lui aveva fatto con Sakharov ora
Ma praticamente nessuno ha ricordato a che tipo diciamo di
Diciamo di intimidazione è stato sottoposto questo giornalista
Che secondo me andrebbe ricordato oggi proprio Monti mentre noi ci interroghiamo su quello che succede a Mosca e in Russia