"La questione sociale mondiale: riflessioni su Copenaghen e oltre"

Siamo nel
Scusate in fondo l'esempio il fondo
Allora
E così anche Luciana Castellina si accomoda
Con noi
Ecco purtroppo devo iniziare con una notizia un po'spiacevole
Cioè che nulla di grave ma insomma uno dei quattro relatori c'era Fabrizio Sabelli purtroppo ha avuto un incidente stradale lui sta bene ma la macchina no quindi non potrà essere presente
Con noi di questo naturalmente mi scuso ma come capita una cosa che
Tra esse faccio gli auguri e mi scuso
O
Dunque grazie a tutti di essere intervenuti iniziamo questa giornata di riflessione di di Forum
Che abbiamo chiamato la questione sociale mondiale
Perché come dire vuole essere da una parte con una come dire un momento di di di di riflessione e di considerazione
Che prende spunto che prende occasione dal vertici delle Nazioni Unite sullo sviluppo sociale che come sapete si terrà la settimana prossima a Copenaghen
E anche al parallelo Forum delle Organizzazioni non governative delle associazioni che sempre si terrà a Copenaghen in quei giorni
E come dire nasce un po'da un senso di inquietudine che pervade noi promotori dell'associazionismo dei movimenti
Sul fatto che ci pare di percepire che la politica diciamo così con la P maiuscola almeno quella che popolano i nostri giornali le nostre i mezzi di comunicazione
Stia progressivamente allontanandosi dalle grandi questioni che Copenaghen pone e che sono in certo senso le grandi questioni che attraversa un po'al nostro tempo
Copenaghen pone probabilmente più per la forza oggettiva delle cose che per la reale volontà soggettiva degli organizzatori
Una questione che appunto abbiamo chiamato la questione sociale mondiale
Cioè l'emergere in forme grandiose anche drammatiche
C'è un problema appunto quello della
Tra nord e sud del mondo come fenomeno globale della questione ambientale come fenomeno
Ma serissimo al nostro modo di
Emerge oramai come dire Struth le riforme di esclusione sociale di di nuove povertà anche nei dei fortini del benessere dei paesi occidentali rispetto a tutto questo c'è in un'inquietudine profonda perché appunto ci pare che per tutta una serie di ragioni che magari emergeranno più nel pomeriggio di oggi che sarà il momento delicato come dire al dibattito anche con le forze politiche per ragioni di si Holding credo soprattutto di natura strutturale ma l'approfondiremo in seguito la politica chiamiamola così non che noi non facciamo politica come società civile come associazione ma le forze politiche ufficiali si allontanino progressivamente a ecco della drammaticità anche di che che queste missioni pongono al nostro vivere al nostro agire comune
Queste quindi ci sembrava importante interpellare non a parte come dire prende le forze intellettuali della cultura e cioè dall'altra le forze politiche a parlare con noi associazioni della cooperazione internazionale del movimento per la pace il movimento ambientalista del volontariato a interloquire su questi grandi temi
C'è un po'come dire in una sensazione questa cosa vada fatta prima che sia troppo tardi prima che ripeto per tutta una serie di ragioni probabilmente natura strutturale si crei un divario
Come dire pericolosissimo tra diciamo i movimenti l'associazionismo la società civile che lavora a partire esperienze concrete intorno a queste tematiche che vi dicevo e appunto il dibattito politico dominante
Stamattina ci sarà diciamo così la parte più propriamente convegnistica di quest'iniziativa anche si è data come dire la natura delle persone che relazioneranno non non va intesa come un convegno nel senso coi e tecnico del termine che tutti i relatori questa mattina sono in certo senso anche dei compagni di viaggio per noi
Per noi che lavoriamo nei movimenti e nella società civile quindi come dire anche questa mattina da una natura decisamente politica
Ma comunque la parte più propriamente di riflessione su appunto questa questione sociale mondiale che come dire approcci eremo Da Da Da quattro chiari una è appunto la domanda qual è lo spazio della politica oggi
Cioè se questo è un po'una delle domande che ci cui recitar tassa se la politica in qualche modo rinasce dentro interno all'ipotesi dello Stato nazionale oggi che i fenomeni sovranazionali sono sempre più come dire
Potenti e sempre più capace di far saltare la sovranità politica economica degli Stati
Che cos'è la politica doveva la politica e di questo ne parleremo con Pietro Barcellona che è presidente del Centro per la riforma dello Stato direttori democrazie diritto e che tutti voi conoscete
C'è poi un'altra domanda che come dire forse la domanda più nuova che come movimenti ci siamo e come in generale forze politiche ci si pone da qualche anno anche per la specificità del caso italiano che quella relativa alla all'informazione mezzi di comunicazione
Che appunto si pongono una specie di nuovo monopolio che l'Occidente esercita sul resto del mondo e che in Italia alcuni gruppi esercitano su tutta la popolazione ed è una delle nuove forme attraverso cui passa il dominio appunto del dell'élite delle oligarchie sia su scala mondiale che a livello nazionale e di questo ne parleremo con Luciana Castellina che presidente la commissione cultura al Parlamento europeo che anche lei persona ben nota
Dopodiché c'è il ragionamento invece che come dire di un certo non so più propriamente interessa noi come campagna venti di pace siamo uno dei promotori questa iniziativa sulle strategie militari
Cioè il ritorno da una parte dopo come dire la lascio alla fine della guerra fredda di tante piccole guerre molto calde che significano la legittimazione politica della guerra dello strumento bellico lo strumento convenzionale
E poi i processi di riarmo che come dire latenti io oramai già reali che soprattutto nella linea che divide il nord al sud del Mediterraneo sonora ma in atto e di questo parleremo con Domenico Gallo che adesso non è qua perché
è impegnato in Senato in una votazione ma si libererà tra i prossimi luce quindi sarà presto con
C'era poi il quarto ragionamento credo il punto dovesse con Fabrizio Sabelli particolarmente importante cioè su uno degli attori principali ahimè sconosciuti della questione sociale mondiale cioè la Banca mondiale
Banca mondiale questo sconosciuto
C'è stata come sapete a Madrid nel mese di ottobre la riunione della Banca mondiale del Fondo monetario internazionale in occasione del cinquantesimo della nascere istituzioni di Bretton Woods
Che ha vissuto come dire parallelamente c'è sta questo forum organizzato sempre i movimenti le associazioni e centri in cui come al solito la straordinaria assenza diciamo delle forze politiche ufficiali della sinistra
Del socialismo europeo delle forze democratiche a livello europeo internazionale che hanno un deficit come dire conoscitivo e propositivo rispetto a appunto un soggetto forte che fa le politiche economiche mondiali come appunto la Banca mondiale che ci lascia veramente esterrefatti
E di questo remoto parlare con Fabrizio Sabelli magari visto appunto la qualità la capacità dei relatori cercheremo di supplire alla cosa mettendo dentro delle riflessioni di tutti anche questo tema della Banca mondiale
Bene io non non vado oltre accanto a me c'è Eduardo Missoni che è presidente della della Dozza associazione degli operatori l'operazione lo sviluppo che è uno dei promotori di questa iniziativa
E quindi dunque gli interventi dei relatori non oltre la mezz'ora gli interventi nostri che inizieranno diciamo da subito dopo i relatori del pago ottimale il pomeriggio ore quattordici e trenta non oltre i dieci minuti e quindi dopo molto anche la parola Pietro Barcellona
Io sono un po'meno diplomatico di
Maurizio
Nel registrare
Quello che a me sembra un guasto profondo del
Della nostra vita pubblica la nostra
Società e cioè
Un un divario io dico una rottura
Però dalla presentazione ufficiale della del dibattito politico
E il modo in cui noi voi nella vita quotidiana nei movimenti nell'incontro
E in qualsiasi luogo ci si trovi per abbiamo delle cose che ci riguardano
Un divario drammatico che che sta diventando perfino insopportabile tutti devono no
Io sono colpito
Non non è che voglio fare un
Un'osservazione che riguarda la mia persona no oggi in questo stesso momento si sta svolgendo
Un convegno promosso dalla Direzione nazionale del PDS al quale sono iscritto
Tu l'Italia nell'Unione nell'Unione Europea
La conferenza la politica euromediterranea poi c'è un a parte le relazioni
Di fascino e poi c'è un elenco di nomi che partecipò perciò il Gotha dalla politica italiana di tutti i partiti salvo quelli della cosiddetta destra estrema
Qualche la pesante al governo e i grandi economisti ufficiali di questo Paese e noi siamo qui
A parlare molto semplicemente senza
Che rapporto c'è tra queste due cose
Io vorrei non non ne sapevo niente c'è una una cosa banche abbastanza strana perché essendo presidente del CRS per mia sfortuna perché è una cosa molto pesante
E poco visibile
Dovevo essere informa
Voi siete stati imitati
Mi hanno chiesto di prendere la parola
Come sarà
Ecco a me questo sembra già un tipo di per sé è un sintomo di una rottura di profondo ormai tra tra
La forma che sta assumendo la cosiddetta politica ufficiale la vita quotidiana perché questa dimensione che deboli dice non politica no questa dimensione politica che appunto le cercare di capire di orientarsi
E vedete questo fa parte ormai tra l'altro di un gioco
A mio parere molto grave
Che siccome siamo in una situazione di di crisi democratica di emergenza democratica di emergenza economica
Bisogna stare attenti a quello che si dice con chi si parla perché si ricorre continuamente il rischio di dire cose sbagliate che possono favorire il nemico ecco io dico subito che a questo gioco non ci sto
Io sento il dovere ma non come intellettuale col come Pietro Baggio anche per
Di dire le cose che di cui mi convinco di sollevare i problemi insieme ai compagni all'agente comunicò a parlare
Sui quali possiamo in qualche modo
Pretende di dire la nostra
La prima considerazione che faccio che beh qui abbiamo una articolazione dei temi i temi si intrecciano sono un solo tema
Non si può scindere la questione e e sociale la questione democratica uno dei e dei grandi errori culturali mano forse anche intenzione intenzionali quei di scindere le forme politiche o le forme sociali dalle forme economiche e di far presente la battaglia dei diritti una battaglia che prescinde o delle regole che perfino ai contenuti o quello del governo senza senza dire per chi per come perché così governa
è questione cioè dobbiamo recuperare questa dimensione dell'intreccio dobbiamo recuperarlo perché altrimenti non abbiamo la possibilità di contrastare un'offensiva che vive invece dalla scomposizione di questi temi che fate la questione sociale una visione diversa da quella della sovranità dalla democrazia dalla partecipazione attiva e viceversa
E dobbiamo partire da da da questo vedere come questo processo di globalizzazione che un po'costituisce la cornice della vostra riflessione del nostro incontro non è che ha mutato soltanto la garanzia dei cosiddetti sociali ha mutato radicalmente tutto
Un mutamento economico non è mai solamente economico e umano e insieme una destrutturazione di forme di agire di vita quotidiana di immaginario la globalizzazione non bisogna considerarla soltanto un fatto economico è un fatto complessivo che investe tutti gli aspetti e gli assetti dentro i quali siamo vissuti nei quali abbiamo sperimentato il nostro modo di
Ecco
Fatta questa premessa io dico subito che noi stiamo assistendo nel mondo e in Italia a una drastica riduzione della politica così come l'abbiamo intesa nel corso di questo secolo una drastica riduzione la politica e della democrazia
Perché la politica nel modo in cui l'abbiamo inteso questo tornerò più avanti anche se poi mi fermerò perché i tempi che voglio rispettare
E essenzialmente sovranità
La politica e sovranità cioè e coincidenza tra il popolo che decide i contenuti delle decisioni e lo spazio di effettività di queste decisioni
Se non c'è sovranità come come si chiedeva per esempio Multedo l'altro giorno sul manifesto
Se noi dobbiamo guardare la televisione per sapere che succederà nelle nostre case va be'
La politica o abbiamo intesa molto distante
E proprio a partire dalla sovranità di cui non a caso i giuristi non voglio più parlare io sapete sono un giurista un po'strano
Penso che questo sia il vero tema su cui bisogna ragionare cieco come come popolo riesce ad esprimersi a pesare
Anche se questo termine punto sembra poco correct popolo cose poco
Possiamo noi io non parlo del popolo
Nei termini in cui giustamente Marx lo criticava ma come fatto sociale collettivo che si radica sul territorio che esprime orientamenti culture interessa
Ecco questa questa sovranità si esprimeva si espresse storicamente
In questo secolo fino agli anni Ottanta secondo me ma tanto per mettere una data con una grande partecipazione collettiva cioè e era agile aggregato collettivo quello che si esprimeva politicamente la politica era queste pagine collettivo
E questa agire collettivo non era soltanto il fatto delle manifestazioni che si movimento operaio italiano riempiva le le piazze
E faceva cadere i governi ma significava anche la consapevolezza di poter incidenti una delle idee fisse di Enrico Berlinguer il peso del movimento operaio fra la possibilità di incidere sulle decisioni collettive
Queste nucleo forte
Ecco e questa incidenza vedete era determinata dal fatto che era chiaro a tutti ogni volta qual era la posta in gioco certi di che cosa discutevamo e perché ci batteva
E quindi era riconosciuta questo è un terzo passaggio importante la competenza sociale decidere che è una cosa diversa dalla competenza tecnica
Che cosa abbiamo di fronte noi oggi
L'abbiamo di fronte alle cose persino buffet
Io leggo sulle pubblica
Dei titoli
Che non so se mi debbono produrre indignazione o o distacco offrissero
O se sono barzellette
Romano dice a a Silvio e a Lamberto perché non ci vediamo tutti e tre
E decidiamo per conto degli italiani cosa bisogna fare io francamente allibito non solo per
La presunzione norme che vede un simile in una simile proposta perché dico ma come impossibile ma chi gli ha dato a questi tre personaggi
Il diritto la competenza a decidere
Come debbo vivere io nella milizia mia città come Milano ettari in Sicilia ecco che che sorte aver il Mezzogiorno come dobbiamo stare no in questa stanza che che dobbiamo dire come dobbiamo reagire ma è possibile mai ma non non ci siamo non ci accordiamo cioè nessuno reagisce una cosa simile
Cioè già di per sé questo è un fatto che meriterebbe una riflessione nostra di un'intera giornata come siamo arrivati al punto che romana dice a Silvia Lamberto vediamoci insieme decidiamo
Vedete questo
Non si può dire in questo momento perché Romano è il rappresentante dei progressisti deve batte Berlusconi ma io francamente a questo gioco non sto
Perché cos'è che sta accadendo
Sta accadendo uno slittamento
Lento ma costante
In cui la politica non è più una fare collettivo
Ma è una questione tecnica
Che chiama in causa competenze specialistiche
Badate questo non è è è una malattia che che ha accompagnato questo secolo che da da contrastata io basta rileggere
E non non solo mosche Pareto ma anche il dibattito che c'era del Partito Socialista e poi ne prendo atto Prima Valle perché comunista negli anni venti e ventidue
Questo problema delle élite
Che si separano dal popolo e controllo contro questa cultura della lite nel dibattito allora Mussolini
Naturalmente usando demagogicamente questo problema dicevano relitti non possono fare a meno rapporto col popolo bisogna fare delle iniezioni di fede questo scriveva sugli articoli per l'Avanti
De trasforma il rapporto tra masse dirigenti in un rapporto feticisti Cofide i secondi avviliti lo dico io ma fideistico sì e povero serrati Gramsci cercavano di dire invece no il problema di fare funzionava democrazia degli iscritti diceva serrati una democrazia di massa in cui
Il popolo organizzato la coscienza collettiva è la volontà collettiva si auto organizzano il peso invece una concezione della politica ridotta a queste società gestione
Persino Ostellino ieri sul Corriere la ma contrastava diceva le competenze tecniche senza la politica sono ciechi e e
Mi sembra assurdo che debba Dean Ostellino quest'e che non ci si non si deve invece una voce forte popolare di massa contro questa espropriazione perché la competenza a stabilire come vogliamo vivere l'abbiamo noi
La seconda cosa che sta passando la mai nel senso comune che la democrazia è una selezione di leader
Una democrazia di investitura
E questo il debutto il verrà questo la difesa la Costituzione era questo il progetto la Costituzione
La cosa singolare che poi giurano tutti sulla Costituzione compreso Romano Prodi
Io non voglio polemizzare solo colui sembra incredibile che faccia questo
Però è più facile che uno sia costretto a riflettere su quello che fa il vicino anziché quello che sta chiaramente contro
Una democrazia dell'investitura una democrazia che ha già tolto di mezzo lo spazio la politica lo ha lo ha eliminato lo spazio la politica come agire collettivo che pesa costantemente sul processo decisionale
Non si limitano a volta per tutti a dare un'investitura un leader perché il vedete dalla democrazia di mesi duro democrazie plebiscitarie
Dalla selezione dei dei leader concorrenti alla parete ora o alla Mosca alla democrazia per guidare il passo è breve come dimostra quel dibattito che ho richiamato
E poi
Tra Turati e Mussolini vinto Mussolini era lo sappiamo tutti
Rispetto agli anni Settanta ma che gli ricorda gli anni settanta
Quando la grande sfida del movimento operaio dalla sinistra è stata una strategia di democratizzazione dello Stato
Quando io potevo scrivere
Insieme a Luigi Longo sul L'Unità che noi difendiamo la democrazia non lo Stato
E che ed era il mille novecentottantotto il periodo del rapimento di Moro e nessuno diceva che era che eravamo vigliacchi perché volevamo difendere la democrazia per trasformare lo Stato e non accettavamo questa identificazione di Stato e democrazia
E venivamo avevamo alle spalle una stagione di lotte democratiche Psichiatria Democratica Magistratura democratica urbanistica democratica la democrazia era
Non un insieme di regole procedurali
E era incarnata in un processo reale di riappropriazione della produzione dei significati rilevanti per la vita di ciascuno di noi come si cura un malato
Non è una questione tecnica
Basaglia non portava soltanto in campo una diversa concezione del rapporto tra e istituzione totale e paziente
Metteva in discussione un rapporto sociale
In cui c'era o o un carico violento di oppressione di di di destrutturazione dalla personalità del di chi si si trova nella vita soffrire un virtù e lo stesso discorso valeva per urbanistica urbanistica non era affatto di costruire le case con un'astratta funzionalità per vedere come si può adoperare me no
Parco incide ricordo Samonà andava in giro per l'Italia a spiegare come l'urbanistica un fatto sociale
E costruire la città è la cosa più più rilevante della vita collettiva
Adesso lo citava fanno disegnare chissà chi può venire
Beh tutto questo bisogna ricordarsi
Per capire cos'è lo spazio alla politica lo spazio la politica non può che essere questo lo spazio collettivo pubblico in cui si prende posizione si decidono insieme
Le forme i contenuti
Delle mete ecco sociali
Di ciò che ci proponiamo adesso
E avvenuto un un rovesciamento totale un esponente un fatto espropriativo convogli
Noi stiamo di di fronte ad alla televisione per vedere come i mercati internazionali si dice che i mercati internazionali decidono per le sorti della nostra vita nazionale
Molte dosi chiedeva sul manifesto se accettando questa cosa in questo vuoto dalla politica perché la necessità lascia pochissimo spazio raccontato la libertà non c'è più niente da fare
Con il Governo e le di destra e di sinistra farà le stesse cose se necessarie non ci sono alternative
Cos'è successo
E è successa questa globalizzazione cioè questa globalizzazione che dovrebbe essere il tema centrale vendeva riflessione collettiva e in realtà non è è
Il fatto puro e semplice che si è
Realizzato il
Mercato mondiale no è una trasformazione profonda della forma capitalistica dell'organizzazione sociale da non io credo ecco va dico qui voglio economisti più bravi di me
Che questo capitalismo non è lo stesso di prima è un capitalismo diverso
Questo capitalismo sovranazionale ha determinato un fatto inaudito cioè che che lei l'impresa dico così è un termine simbolico e è salito al posto di comando dell'intero pianeta
Senza che ci siano contraddittorio contropoteri politico democratici
De direttive vincolanti per i giudizi su quello che facciamo le dà delle danno le istituzioni sovranazionali Fondo monetario Banca centrale
Ed è passato dentro questo processo che ha visto via via disloca arsi su terreni che sfuggono al controllo nazionale
I poteri economici forti che sono un mix naturalmente di finanza divisi capitale industriale nulla la legge non si può fare in pochissimo tempo
Hanno imposto un imperativo mondiale anzi una serie di imperativi mondiali che sono la liberalizzazione la privatizzazione era fine dalla tutela sociale urlavo Plant deregolamentazione
Su questo non ha discusso più nessuno
Né nessuno ci ha chiesto che cosa significa che impatto già sulle
Chi dovrebbe aprire un capitolo su ognuna di queste parole
Cosa ha significato la liberalizzazione degli scambi nel rapporto tra i Paesi forti Paesi deboli ci sono fiumi oramai di di di analisi di economisti sociologi antropologi che naturalmente non vengono neanche recensiti sui giornali
E mio amico la tutti scrive dalla mattina alla sera che il gatto è stato Bampo poco più che un un atto di guerra nei confronti dei dei dei Paesi deboli che attraverso il controllo delle biotecnologie sono state espropriate persino le produzioni agricole locali che facevano prima da supporto a forme di vita e culture e però se ne può parlare e persino si trova difficoltà ad avere un editore che pubblichi queste cose non solo in Italia ma anche in Francia
Cosa cosa ha significato questo la rottura di ogni possibilità per le istituzioni di una di un popolo che sono tanto lo Stato morirebbe restituzione in senso molto ampio non posso analizzarlo
Non hanno più nessun potere di condizionamento non hanno non non costituiscono più nel nessuna rappresentanza collettiva nessun polo capace di contrastare questa tendenza a in madre e a praticamente sfruttare tu la touche divertito a raccontare la storia e le banane del riso cioè tutti tutte le produzioni locali come dono scomparsi
Le privatizzazioni ma qui basta che ragioniamo un po'tra di noi perché dobbiamo privatizzare l'ENEL
Luciana perché io mi ricordo che era anche litigai con mio padre che era un grande avvocato del del degli industriali
Werner sessantuno perché si si stava nazionalizzato nel dielettrico mio padre naturalmente c'è l'avvocato io ma io perdono tutti i clienti
Io che ero
Un'altra posizione adesso io sento che il centrosinistra abbia cose che deve fare privatizzare
E poi perché e io ho letto le riviste americane sulle cinquecento grandi sopra multinazionali sono nazionale bene ed è una delle prime dieci una delle poche italiane che stanno è nella gara eppure si deve nessuno discute di questa cosa non parliamo del fatto della tutela del lavoro o
L'imperativo categorico è precarizzato quindi il pensiero unico mondiale precarizzato questo lavoro che
Che poi vedete questa cosa come già anche una sua spiegazione più certa segreti in una situazione in cui
Gli strumenti di autorganizzazione di tutela si sono destrutturati è chiaro che che che una parola d'ordine del genere divide
Chi si aggrappa quel minimo di protezione che c'è chi non ha niente più
Cosa cosa è avvenuto in realtà io non non molto qui ad analizzare i processi economici ripeto non non è né mia competenza ne ho il tempo per fare
Ma è avvenuto la rottura del patto nazionale tra le borghesie e può questi rotto
Questo patto che significava anche visibilmente non il rapporto tra la grande impresa tra Anjelica è un po'la FIAT consente stato un po'il modello italiano e il sindacato e
Parti della sinistra si è come la mente rotto sono stati neutralizzati tutti gli strumenti di condizionamento
Della della strategie d'impresa e si è rotto perché perché l'impresa non ha più nessun vincolo una più nessun vincolo col territorio sostanzialmente
Nel novanta quando io scrissi quel libro sullo capitale come puro spirito che era un titolo ironico
Feci una polemica anche con Bertinotti mi ricordo
Perché dicevo badate che questa cosa sta trasformando profondamente questo
Questo rendersi autonomi dai vincoli territoriali sta trasformando profondamente le dinamiche sociali ma anche anche la la struttura del conflitto che non può essere più ridotto agli operai occupati dalla fabbrica la fine del fordismo a effettivo cali la grande fabbrica quando si fischiando sui chiamavano in piazza gli operai con le tute blu
Questa borghesia si è
Trasformata in borghi sia globale dicono
Ma che vuol dire borghesia globale
è un termine che andrebbe analizzato a lungo
Io ho finito di leggere in questi giorni un libro che mio figlio ha portato agli Stati Uniti di Christophe lasci
La rivolta delle élite
E la fine la democrazia
Dove descrive
Questo processo di trasformazione delle liti inediti cosmopolite senza nessun interesse nessun rapporto
Con
La città ha territorio che possono giocare
La partita economica su un terreno su qualsiasi scacchiera oramai senza condizionamenti
E che sono un singolare intreccio beh è interessante come questa analisi di Lush coincide con quella per esempio di Bruno Amoroso oppure
Con altre analisi di George Cormons sul formarsi di questa nuova classe che vede insieme a esponenti del capitale finanziario tecnocrati
Resti delle grandi famiglie che si sono riciclati in una borghesia che che non è più assolutamente quella della Torino del degli anni Cinquanta
Aveva puntualmente tutti i caratteri del del padronato però di un padronato che dovrà misurarsi con una realtà ecco un'altra organizzazione e questo ti dire rotta e ha aperto
Una fase inedita che noi ci troviamo di fronte a
Una perdita e in qualche modo di del controllo nazionale della produzione delle classi dirigenti elaborazione classi dirigenti
Questo diventati autoreferenziale dice lasci
Cioè si copta no e si i riconoscono sulla base di criteri che non hanno più nessuna verifica popolare cioè che non hanno più nessuna verifica di legittimazione all'interno delle istituzioni statali proprio quello qualsiasi cosa debbono fare
Ebbene del resto anche la discussione no Stellin Baldon dicono gli americani dicono il modello tedesco il mare
Non si capisce mai che cosa siamo
E quale cosa dobbiamo diventare
Questo naturalmente e un aspetto rilevante da tutti i punti di vista alcuni vita culturale per esempio no produzione culturale una produzione che in gran parte sottratta oramai alle labbra all'elaborazione per quella che si chiamava che gli storici chiamano anche la cultura materiale certo notorietà prima
Quando esprimeva dei bisogni dei mezzi per rispondere ai bisogni una produzione
E c'era anche una cultura materiale cioè la forma delle case le strade che faceva e Edwards terrazzamento deve leggere del delle terre tutto ciò che che si incarnava nella forma di di e questo il mese adesso tende a diventare un un monopolio dei grandi messi di comunicazione gestiti da soggetti che non hanno nessun rapporto con le identità nazionali
E e insieme a questo processo naturalmente sia e si è accentuato quello che uno dei caratteri del dell'organizzazione capitalistica la divaricazione crescente tra il modo di formazione dei bisogni e mezzi per
Produttive le risposte produttive
Noi abbiamo visto che un'esperienza anche all'interno della del capitalismo diciamo nella fase precedente del capitalismo
Fordista ancora di coerenza tra l'elaborazione dei bisogni mezzi per produttivi e le risposte produttivo
La gran parte delle cose che uno pro consumava e di cui avvertiva il bisogno si producevano all'interno di un equilibrio diciamo geopolitico
No adesso io non so se facciamo l'inventario delle cose di cui ci serviamo dove sono prodotti ma chi lo sa
Quello che mangiamo
In Sicilia si produce più niente presidente
A hanno fatto distruggere gli agrumeti perché non erano competitive hanno dato i premi per ammazzare le vacche hanno ma è è la stessa cosa in Hispania vedi io ce l'ho da quindici giorni proprio nel sud della Spagna ma ci sono stato l'anno scorso muletto gli stessi problemi che avete il vostro mezzogiorno che distruzione ma di cultura e ormai dissolvimento delle delle vecchie identità ma non perché bisogna conservarla ma perché comunque quelle bisognava trasformare non disintegrato
Divaricazione drammatica perché rende assolutamente dipendente ciascuno di noi da fattori che sfuggono completamente al proprio contro
La dipendenza in senso materiale dire normalmente cresciuta certo non è che si può pensare a modelli autarchiche ma che ci debba essere un minimo di rapporto tra produzione territorio elaborazione i bisogni questo mi sembra un fatto elementare
Per ricostituire l'identità
Naturalmente su questo terreno
è cresciuto mostra di il senso di sradicamento
E questa borghesia globale ha scelto come referente nei dei singoli Paesi
Diciamo reale la cultura liberale per più astratto
Quelle che si possono chiamare le dei tecnocrati oggi non è un caso che e
Abbiamo avuto un'esperienza di governo in cui presiede il Consiglio sono esponenti del mondo tecnico economico sono te tecnocratica
Come se fossero decisioni appunto che di cui debbono rispondere ad altri non ha ai ai popoli a cui appartengo
E persino di questo lo sottolineo lasci si è determinata una singolare convergenza badate questo procede a capire anche molte cose processo italiano
Tra queste ideologia tecnologica e alcune battaglie tradizionali della sinistra liberale
Battaglie che aumentano il senso di radicamento per esempio
Tutta la la la la la la questione delle manipolazioni genetiche su cui si stanno rompendo molti equilibri
Sulla problema certamente rilevante dell'autodeterminazione della donna nella nella scelta di un procreare anche senza nessun rapporto di coppia
Chi dico singolari alleanze perché determinano un processo in cui sempre più avviene uno sradicamento c'è uno uno una singola abitazione come la chiamo io
Con la perdita di significato di ogni mediazione di appartenenza e quindi Gruppa collettiva sociale bombole Fortini
Questo determina il vuoto politico cioè l'agire collettivo come creatore di significati e determinerà una reazione d'essere di destra cioè quella detta di fatto di cui parla molte ed è una reazione tutto quello ed espresse naturalmente dalle parti di borghesia che non possono partecipare o non riescono a partecipare a questo processo di globalizzazione sono tagliate fuori
Che so che vivono come inevitabile una emarginazione o marginalizzazione delle loro produzioni
E una
Massa sempre più precaria di lavoratori
Che non hanno
Nel nessun tipo di mediazione politico sociale me voi sapete Brel perlomeno questo lo vedo lo vedo nella mia terra quanti sono i ormai i venditori porta a porta Dini prese che poche hanno fatturati di miliardi Tantazzi Premio Merano prese una per per caso
Duecento miliardi di fatturato
Migliaia di dipendenti del Mezzogiorno che non hanno nessun tipo di contratto perché sono assunti da un capo zona i quali dice lavora vendi questa cosa poi sul fatturato daremo una percentuale su questo che riceverai dovrei dare il cinque per cento a me rapporti Vibo feudale
Ma sapete quanti sono ecco dove stanno questi quali sindacato li protegge
Qua quale quale forza organizzata in grado di esprimere i loro bisogni ecco questo sradicamento che viene vissuto in in termini di precarietà estrema dalla propria vita di mancanza di prospettive non dico che nuove generazioni
Porta la ricerca di una rivincita di Vibo
Regressivo Dio patria e famiglia non vecchie parole cioè sembra di rivivere quel dibattito agli anni Venti
Visto che non tiene più niente
La politica si è svuotata l'economia ci tradisce ritroviamo questi valori primitivi
Il plebiscito
E per Michiko non è una una sciocchezza sapete non è non è una una velleità di Berlusconi è un fatto strisciante nella mentalità quando si destruttura lo spazio alla politica quando siamo singolarità di cerchiamo un salvatore
Non si può contrapporre a questo lo sconvolgimento epocale una una una ennesima versione la democrazia dell'élite
Una ennesimo governo dei tecnici ogni a rientrare dentro i processi di massa albeggia l'Inter Petraroli e in qualche modo vedere le correzioni e dirigere verso un'altra
Ipotesi che non sia questa sciagurata di doversi consegnare Ò all'è lite che il Governo in nome di interessi e con vincoli che noi non possiamo assolutamente controllare o quella del plebiscito
Dove tutti siamo come le pecore lo vide trascinate dietro un pasto
Guai
Se ci troviamo di fronte a questa scelta ma questa scelta vedete è inevitabile se noi continuiamo a separare la questione della democrazia dalla questione sociale
Se noi facciamo da la questione la demolizione o risolvere pure regole
Delle pure procedure e non facciamo una una questione dei contenuti cioè dei modi di vivere delle garanzie della sicurezza
Badate io
Io ho solo due battute poi voglio lasciare la parola agli altri perché se è il caso riprendiamo poi a discutere insieme
Io sono convinto
Contro quello che leggo e continuamente Ando ripete che i diritti non sono in grado di auto difendersi che una democrazia che si affida i diritti e la democrazia perduta
I diritti si difendono se c'hanno dei Poteri democratici
Che ti garantisco
I diritti sociali sono nati nella Costituzione dentro un contesto in cui c'erano attori collettivi che le garantivano
L'articolo due la Costituzione parlava dell'individuo e delle formazioni sociali
Parlava dei partiti l'articolo quarantuno e dei sindacati cioè parlava disturbi agenti collettivi la nostra Costituzione era un grande progetto l'articolo tre secondo comma tre attribuiva tutta la Repubblica al popolo alle istituzioni il compito di promuovere la partecipazione all'indirizzo politico generale per realizzare la dignità sociale di ciascuno di noi e e a questo compito lo affidava degli attori
Questi attori sono stati polverizzati
Da una logica referendari che ha sempre più personalizzato e spettacoli dato la politica
Poiché ci si accorge che lo stato sociale e e sotto tiro ma certa applichi lo difende
Lo difendono i giudici la Corte costituzionale
I libri sociali sono stati conquistati attraverso processi democratici
La questione sociale è una questione della democrazia cioè della possibilità di contare della sovranità non delle regole
Di contare nelle decisioni che ci riguarda di avere da questa coincidenza di processo e contenuti la garanzia che nessuno potrà decidere al mio posto perlomeno che i vincoli che dovrò subire di puro perlomeno lavorare
Io sono convinto che noi per riprendere in mano la questione di uno spazio politico dobbiamo ricomporre il rapporto tra la questione sociale non limitarci come si fa a chiedere continuamente proclami o o Carte dei diritti
Ma lui promuovere prassi democratiche per la difesa dei diritti
E per l'incarnazione dei significati sociali di solidarietà nell'esperienza senza latte pratiche i diritti lo Magoni
Se se le pratiche smentiscono i significati formalizzati
La prassi creativa di significati di cancello
Nessuno può dire che la Costituzione o andiamo significato del quarantotto
Ma non perché è stata formalmente violata perché sono stati smentiti significati forti che erano in immessi in quel testo perché erano espressione di un processo reale
La rivoluzione democratica antifascista
Ecco riprendere in mano questo processo e riprendono in mano all'interno di un riconoscimento dell'addio necessita di dislocare le forze su un terreno diverso che non sia quello la pura proclamazione universale dei diritti
Ma riconoscere invece la necessità di ridare anche significato all'identità nazionale alla questione nazionale perché la questione è la sovranità è una vita nazionale
Questo secondo me è un tema all'ordine del giorno per come stare insieme in questo pianeta senza distruggere le forme di vita e l'autonomia dei Pop
Sarà grazie a Pietro Barcellona adesso Luciana Castellina invito Domenico Gallo avvenire anche anche lui tra noi
Non appena uscita da un
Va bene decente
Quello dei G7 sulle telecomunicazioni senza anzi per la verità ne ho fatti due perché ho fatto quell'ufficiale
Potendo provare il grande brivido di emozione di sedere a tavola con Al Gore e il quaranta altri potenti la terra e poi abbiamo fatto il controvertice che infinitamente più interessante sullo stesso dicevo sono appena uscita da questo vertice pioggia ce n'è un altro perché per l'appunto quell'unico penalista su la questione sociale
Io vorrei proporre all'ONU di fare un vertice dei leader sembrerebbe molto interessanti nel senso che perché sebbene si tratti quasi sempre delle stesse persone che partecipano ai vari temi etici a seconda del vertice a cui partecipano dicono naturalmente delle Borse diverso e sarebbe molto bello se parlassero almeno fra di loro delle cose che discutono nei vari vertici in giro perché questo consentirebbe dei grandi vantaggi consentirebbe innanzitutto di spiegare come si fa a parlare di sociale
In una società che loro stessi dicono nel vertice precedente sociale cioè solidale non può essere affatto perché deve essere fondata sulla competizione sul mercato che tutti sanno che non può assumere questa dimensione
E come si fa a non parlare di dimensione sociale quando si parla di telecomunicazioni così come si può come non si può parlare
Come non si parli di telecomunicazioni state pur certi che non se ne parlerà corta Copenaghen quando si parla di sociale anzi peraltro le telecomunicazioni sarebbero un tema assolutamente perfetto penali se ci potesse entrare state certi che non c'entra perché a Copenaghen ci sono tre punti sono vado errata
Il primo è la lotta contro la povertà
Allora la cosa più interessante del vertice ufficiale di del surf sulle telecomunicazioni
è stato il fatto che per un la bizzarria democratico un sussulto democratico dei Sette Grandi era stato invitato anche il vice presidente del Sud Africa Mbeki emerge tutti parlavano della società multimediale computer
Telefono
Il modello e così via invecchia detto vana perché metà per gli esseri umani non ha ma non dico che non ha un telefono non ha mai neanche fatto un colpo di telefono ed è stato come dire sono rimasti tutti li ha gelati perché si erano scordati questo piccolo particolare invece come dire macroscopico di questa di
Secondo tema Copenaghen l'integrazione sociale ora se c'è una cosa che rischia di essere totalmente escludente e il nuovo sistema multi
Mediale e anche qui vedete la Cosima complessa perché e Piero che un terzo dell'umanità non ha accesso all'acqua potabile
Ma quando andremo a vedere la società multimediale la sproporzione di quelli che non avranno accesso alla società multimediale sarà molto più grande
E badate bene che
La società ciò che la società multimediale produce rischia di avere un valore tale esclusione per chi non c'è la pari di valore alla questione dell'acqua potabile terza questione a Copenaghen sono i posti di lavoro
Ora un'altra cosa aspetti interessanti
Mentre voi sapete che il la Società della nuova società dell'informazione è stata presentata proprio con una straordinaria occasione per prodotte oppure aumentare i posti di lavoro questo dicono tutti i documenti ufficiali dell'unione europea nel Libro bianco di
Poco
Comunque Fini noi siamo di fronte
Il messaggio ideologico che vuole essere fatto passare che è sicuramente quello di cui parlava a Barcellona deregulation privatizzazioni variabile
Richiesto venticinque veramente sembra della Società di informazioni dell'informazione non hanno parlato affatto cioè che cosa deve servire che informazioni può veicolare chi la fa
Viaggi scopo che tipo di servizio cioè quali sono le automobili debbono passare sopra queste autostrade che sono le grandi
Appunto perché non lo Cesa
Il centro
Non c'è traccia
Fare no
Non se ne dicevo
Parlato
Affatto anzi diciamo che e l'occasione del vertice è stata l'occasione per rovesciare tentare di rovesciare in positivo il discorso sulla deregulation e sulla privatizzazione
Che comunque sia tanto positivo non è per rovesciarlo in senso positivo dire sì è vero dobbiamo privatizzare dobbiamo per regolare
Ma tutto questo perché questo ci consentirà di far di questo straordinario regalo che è la nuova società dell'informazione
Che naturalmente per potere esistere abbiamo bisogno noi europei non potrà non poterci fare sopraffare dagli americani abbiamo bisogno di concentrazione delle di grandi dimensioni
Nell'efficienza e poi se ci va di mezzo il pluralismo dell'informazione
Pazienza progetti badate questo in gran parte tutto questo discorso
Ride bluff serve soprattutto a veicolare questo messaggio
Ideologico ad accelerare il ritmo delle privatizzazioni Telecom dell'ENEL di tutto delle delle delle telecomunicazioni che centonovantacinque entro novantotto della telefonia vocale e così via
E lo dimostra questo la scarsissima attenzione che è stata apposta proprio sulla questione dei piccoli che debbono transitare su queste autostrade sicché siccome per far transitare un po'di te lo shopping un po'di videogames forse anche qualcun Prodi pornografia
Gli investimenti immensi che debbono essere fatti non valgono la pena manca cioè quella che gli americani chiamano la killer application cioè il prodotto per cui valga veramente la pena di fare questi investimenti per spostare l'informazione
In realtà poi sarà molto meno di quello che viene detto ciò non toglie naturalmente che la cosa sia seria i capitali Coppa necessarie a creare questo sistema multimediale sono immensi
E anche qui basta questo per dire le norme discriminazione che questo produrrà tenete conto che in Africa c'è un telefono ogni cento abitanti telefono il punto di partenza non può ci vuole compiuto un po'ci vuole il modo eccetera ma insomma il televisore interattivo
In Africa Sub telefono ogni cento abitanti in Europa ce n'è uno ogni due abitanti ora anche solo perché siano cinque i telefonini ogni cento abitanti in Africa servirebbero cinquanta milioni di dollari per quello che serve
Ora i capitali diretti investiti in Africa nel novantadue ultimo hanno per cui i dati c'erano proprietà adesso sono ancora molto meno lo zero zero virgola sei sua
è chiaro che gialli è chiaro cioè un continente che è assolutamente tagliato fuori da tutto questo
Allora dicevo ciononostante che cos'è questa storia e quanto è serie quanto perché dovrebbe essere discusso a Copenaghen perché nella grande vicenda della nuova forma di discriminazione moderna che noi rischiamo di avere ora vedete la parola criteri con cui viene chiamata la cosa all'equity informatiche una parola molto seducente
Perché vi perse in una parola democratica quando si parla di lei pezzi presuppone una comunicazione orizzontali da pari a pari senza un vertice che emana l'informazione
E infatti è stato inventato una nuova parola per definire utente della rete
La parola pro Consumer che vuol dire produttore e consumatore c'è un produttore di informazione e al tempo stesso consumatore perché tutti virtualmente dovrebbero potere produrre
Informazione perché le reti sono integrativo e poi dovrebbero consumarlo
Naturalmente tutto questo poi sullo virtuale perché mi fatti la ipotesi è quella di una discriminazione dicevo di un'esclusione di un'esclusione gigantesca e perché le reti e naturalmente può fare rientrare può non fare entrare può escludere perché può essere accettato perché accessibile soltanto due
Il che tecnologica globale e poi perché il problema dell'accesso è
Se non viene definito del chi e che cosa resta assolutamente perbacco Trittin gestisce le reti chi possiede le reti tipo dunque regolari il diritto di accedere alle reti
E di utilizzare le reti voglio dire la Rete è democratica se c'è una comunicazione che va chiamati in gergo da ENI Twenty cioè ciascuno può comunicare usarla per comunicare
Con l'altro
Ma siccome la comunicazione nel contesto del sesto Società dell'informazione viene considerata una merce
è chiarissimo che la merce di per se stessa non presuppone un'eguaglianza ma è un diritto che può essere egualitario la merce non è dipende dal mercato e quindi dipende da un meccanismo che non presuppone neppure l'uguaglianza e quindi c'è il problema di una enorme corpo di regole esattamente quelle che invece si tiene finora vere la deregulation è per dire non si deve regolare mentre la regolamentazione e l'unico modo per garantire in qualche modo il diritto d'accesso agli utenti e ha i content provider cioè quelli che vogliono produrre programmi servizi contenuti ora badate la questione
Seria ed è fatta di tutta una serie di questioni sulle quali io credo che la nostra attenzione dovrebbe essere molto forte molto allerta
Perché saranno le grandi questioni sulle quali si gioca alla discriminazione nei prossimi nei prossimi decenni e voglio fargli soltanto un esempio
Che la questione della common Interface
Il grosso della televisione il grosso della comunicazione della nullo avremo attraverso canali satellitari
Ma intravedo una riduzione progressiva della televisione generalista cosiddetta che era quella che era rivolta a tutti e che produceva diciamo programmi sbagliati avremo invece la televisione diciamo appagamento e così via
Ora non è soltanto un problema
Diciamo di
Distribuzione della pagare per avere queste informazioni è problema anche di questa Common Interface che cosa vuol dire vuol dire che colui che gestisce la rete e può naturalmente importante e che produce i suoi programmi però imporre sul mercato uno strumento per potere accedere a quel programma che vale va bene solo per il proprio programma e non va bene per un altro
Cerco di spiegarmi perché l'iscrizione di Pechino sta dentro la vicenda sono complicate
Noi saremmo dopo in futuro di una macchinetta nella quale quando tu vuoi un programma di rimettere dentro una Scheda una cosa uno strumento Pino che ti consente di accedere a quel programma piuttosto che a quell'altro
E che diventa anche lo strumento attraverso il quale viene registrato il pagamento come una carta di credito che si allora cosa succede con fatte le fate questo esempio fate l'esempio noi siamo passati nel giro di qualche anno
Da una abbiamo fatto tutto un tragitto che nella storia quello invece dei secco l'IST quello cioè da Gutenberg le prime stampe all'edicola di piazza Colonna con cinquanta mila pubblicazioni giornali riviste e così via
Ne stiamo facendo questo passaggio lo stiamo facendo però in pochi anni in pochissimi anni da la stampa televisione conosciuta al sistema multimediale e così via solo c'è una differenza è come se lo improvvisamente ci trovassimo di fronte all'edicola di piazza Colonna
Avendo a portata di mano questo ben di Dio di pubblicazione ma l'edicolante ci avverte badate che per leggere questi giornali ci vuole uno paio di occhiali speciali
Ma nulla basta che di complicato un paio di occhiali per leggere questo perché per ogni pubblicazione ci vuole un paio di occhiali diverso quindi dovete comprare mille occhiali per potere leggere tutto questo
Che cosa vuol dire questo che la democrazia significa che ci deve essere un paio di occhiali
Per tutto che di accesso a tutto ma è esattamente quello che il mercato non vuole fare e allora la micro sorte dice dal trattiamo verità anche la rete la Fininvest la Rizzoni dice io
Ciò l'occhiale è fatto così e siccome io sono più forte cioè più prodotti eccetera di impongo questo paio di occhiali e gli altri si arrangiano cosa succede che tutti compreso l'occhiale
Che ti dà accesso a più cose no e quindi pensate che chi si compra l'occhiale per il manifesto se quello ti serve solo per il manifesto chi si compra l'occhiale
Per perché e quindi noi avremo una gigantesca possibilità discriminazione soltanto a partire da questa piccola questione tecnica che è uno degli oggetti scontro furibondo
Che oggi c'è del mondo è un tentativo disperato di regolamentazione da parte del Parlamento europeo
Che per ora non ha alcuno non ha alcuno sbocco
Ecco e qui emerge sull'altra questione pensate che ecco a quello a cui noi adesso andiamo incontro è a una situazione nella quale leader ritti vitelli di comunicazione che diventeranno come dire portatori della del dell'informazione della conoscenza e voi sapete benissimo il peso che tutto questo ai servizi tutto attraverso questo si pretende si dice dev'essere privato ora è come se noi dicessimo che deve essere privatizzata varia oppure i fiumi o le strade attraverso cui passano i piccoli che i piccoli materiali che passano attraverso le strade non sono molto diversi dai vicoli che portano comunicazione per cultura
E informazione e noi avremmo invece la situazione in cui la rete di comunicazione
E come sempre prova indebitamente privatizzata larga le strade i fiumi primari e quindi il diritto di accesso allenati alle sale macchine ai pedoni che devono passare
Fosse regolato dai privati con tutto l'arbitrio che questo può comportare
Chi ha la proprietà dunque di queste reti chi lo gestisce e pensate cosa succede se il proprietario della rete cioè della scalata
E anche colui che la gestisce ed è anche il produttore dei veicoli Ceprano transitare sopra cioè dei servizi dei programmi corto
Ma
Il nome Berlusconi è solamente voglio dire un indicazione possibile del monopolio che può verificarsi e che può quindi produrre una discriminazione
Una discriminazione senza senza pari che diventa poi alcuna discriminazione puramente economico sociale perché l'esclusione dal mondo dell'informazione della comunicazione comporta poi se marginalizzato dettagliato e tagliato fuori
E tutto questo naturalmente con accanto in questo mondo una diciamo trasmissione televisiva radiotelevisiva chiamata cosiddetta generalista che avrà un ruolo sempre più ristretto sempre minore sempre di peggiore qualità
Tutto questo fra l'altro oppure un enorme problema badate di rilancio del servizio pubblico lo dobbiamo fare una battaglia cioè qui c'è davvero da fare una come diceva Marcello
Una ribellione
Alla idea che oramai debba passare l'idea che la privatizzazione il servizio pubblico
Nel sistema audio visuale è ancora più importante di quanto non lo sia stato in passato oggi lo diventa importanti si equiparate la cosa non è tanto
Scontato
Perché
Qui c'è un secondo me una discussione anche a sinistra da fare su questo
Perché c'è qualche illusione a sinistra illusione nasce dal fatto che l'Esercito zapatista nel Messico comunica attraverso internet è vero voi sapete che quando c'è stata l'ultima aggressione dell'esercito messicano
In tempi reali Marcos e i suoi compagni utilizzando internet hanno potuto mandare messaggi per allertare l'opinione pubblica e produrre come dire mobilitazione informazione e così via
è vero che internet è fino ad oggi una straordinaria rete democratica dove l'accesso sempre all'élite che poi si ebbe il computer il modo a me e così via ma insomma una circolazione effettivamente che è stata largamente usata anche diciamo da soggetti diversi dai potenti e i centri sociali c'allora usalo partecipano internet delle BBS e così via non la voglio fare lunga ma insomma tutto questo cioè tutto questo barrate è una grande illusione che resti così perché per ora siamo la fase del far West in cui ognuno occupava un pezzetto di terra
E così ha detto di aver risolto il problema poi sappiamo com'è andata a me mi ricorda questo molto l'esperienza che abbiamo fatto in particolare in Italia
Quando si fondarono le prime radio libere e si chiamavano libere allora le radio io mi ricordo che compagni manifesto di dovrà fondarono la prima radio libera d'Italia che si chiamava Radio Onde rosse
E la chiamammo libera ecco come la guerra di liberazione perché dava l'idea ognuno può farsi la propria radio tutti tranne Centofiori oggi e così via poi sapete com'è andata adesso non li chiamiamo più radio libere le chiamiamo radio privata infatti perché poi
Questo è stato il meccanismo che alla fine è andato avanti per quando è nata detenuta fora sarà televisore troppo avvenuto Berlusconi
E già internet come sapete è oramai al rischio
Perché oramai la moltiplicazione delle comunicazioni fa sì che lì si andranno a pagamento accessi bloccati eccetera salta tutto questo
Quindi io credo che dobbiamo stare attenti di dico questo perché anche il controvertice c'è stato questo dibattito sulla questione c'è un liberismo di sinistra come dire no sia e cioè l'illusione che poi possa che proprio tutto questo possa sviluppare delle straordinari poteri e invece il la la Presa diciamo
E non grazie terribilmente forte
Con tutto quello che comporta che poi comporta dal punto di vista di che cosa diventa politica il rilancio e la politica di cui parlava baccello
E quindi per la rete non è neutrale poi anche se la si possiede anche se la si controlla democraticamente
Perché crea ambienti artificiali
In cui uno ex radicato dal proprio contesto
Si diventa parte di uno spazio virtuale e dove tutti sono senza connessione e dove tutti dipendono per sopravvivere da queste tecnologie
E
In questa realtà virtuale che si sovrappone sempre più alla realtà irreale uno rimane appunto privo di inneschi appunto perché sradicato non si distingue più fra oggetti virtuali oggetti fisici
E il primo risultato di questo è la perdita della complessità tutto deve diventare in questo sistema certo predeterminato non ci possono essere più le in tutto Suni non c'è può essere più in dubbio non ci può essere più la diversità la diversità diventa una debolezza il dubbio diventa una debolezza e quello che si produce è un mondo cicloni mondo pazzesco
Ora che cosa diventa lo spazio che la politica in un sistema di questo genere
E ieri la politica bisogna diversità dell'intuizione del dubbio se no John funziona se non abbiamo soltanto una sistema certa chiaro e sistema c'è del confronto il sistema certo non può essere che quello dominante
Perché per poter contestare il sistema dominante il bisogno appunto di usare poi le armi della complessità della complessità
E non ha ragione di Kissinger diceva
Il mezzo comunicativo televisivo c'era cambiato la politica non c'è la possibilità altro che di dire delle cose banali perché si deve dirle lo si può essere complesse
Reticolati argomentati nel messaggio multimediale e questa politica
E infatti questa è diventata la politica questa è una sofferenza interno che la politica terribile
E tutto questo vedete anche è un altro problema che tutto questo e di
Pone perché
Informalmente si tratta di partecipazione e vero la Rete Comte le comunicativa acconsente più partecipazione che consente a tutti da casa propria
Di partecipare ci sono esperienze di straordinario interesse fatica ad Amsterdam per sempre che si incomincia entro durante in altri posti in America e così via
Di collegamenti del cittadino col Consiglio comunale che quindi partecipa a discutere i partiti comunicano in Rete quindi rispondono di quello che fanno
Sono a Bologna ha ricominciato a fare questa Torino Monza sono virtualmente tutto questo effettivamente c'è
Operate
Siamo sempre su una democrazia virtuale priva di partecipazione con tutto quello che questo comporta
E che modifica che intanto su di struttura il sovrano fra l'altro l'uso isola lo lascia isolato lo fa comunicare a travertino appunto in questo mondo dove non si distingue più fra per reale e virtuale
E quindi con una sconnessione totale che ci impone una riflessione per vedere che cosa tutto questo comporta e quindi la politica come strumento per affrontare la questione sociale che cosa diventa e poi badate invero la Rete consente una straordinaria moltiplicazione dell'informazione sistema multimediale una moltiplicazione un'accelerazione dell'informazione
Ma questa massa di informazione queste già esperienza di oggi non si sviluppa
Togli il livello di cultura e perciò di libertà e di autonomia dei cittadini
Agente all'infinitamente più informazioni
Di quanto ne aveva al secolo scorso ed è infinitamente più stupida di quanto era nel secolo scorso più stupita nel senso di una capacità di autonomia di giudizio su quel che accade di controllo sulla realtà
Perché ormai assistiamo ad una vera entropia dell'informazione che diventa un'informazione indecifrabile perché si accompagna alla distruzione
Di ogni punto di vista di ogni soggettività di ogni capacità appunto di selezionare e quindi di guidare e di agire quindi di utilizzare l'informazione ricevuta
Questo il quadro che noi abbiamo e allora se a questa società multimediale che moltiplica l'informazione ma ti distrugge contemporaneamente la soggettività il punto di vista e questo diventa una cosa spaventosa e qui veramente il problema della politica in rapporto a questo aspetto informazione e diventa una questione essenziale non è neppure vero che basta mostrare la realtà io non credo per esempio che certi programmi del TG tre
Che hanno lo Spritz Santoro cento abbiano che hanno scaricato la realtà addosso ma contemporaneamente hanno contribuito a
A distruggere il punto di vista la soggettività perché hanno detto tutto uguale tutte quante le politiche uguali i partiti sono tutte uguali hanno prodotto una gran confusione attraverso la quale Pozzato Berlusconi quindi adesso per carità non voglio minimamente demonizzare le nuove tecnologie
Non l'errore che nella storia è stato affatto dico che il crinale e molto ma molto stretto e che la politica ne deve tenere in conto e anche dal punto di vista poiché la discriminazione
Diciamo a livello a livello su a livello mondiale perché qui vedete c'è due tesi che si a fianco non c'è una tesi chiamiamola così ottimista che dice
Lei muove proprio nuove tecnologie multimedia la Società dell'informazione grazie a questa capacità di trasmissione di informazioni così totale
E grazie alla possibilità che dal di dare accesso a conoscenza i big lumi degli altri attraverso le reti telematiche per cui la Papua sia si mette in contatto con l'Inghilterra fumava con tubo tu e così via e dall'alto quindi questo consente a Civita Paesi e regioni del mondo precedentemente marginalizzati mettersi in contatto e di entrare
Quindi comunicazione con gli altri e quindi non riduce la marginalizzazione il riavvicina al mondo
E dall'altro l'altra tesi è proprio la semplificazione del linguaggio telematico questa riduzione della complessità alla riduzione
E proprio al minimo il linguaggio del computer che poi è quella roba lì vuoi fare questo sì o no sì chiesti no ecco cioè questa semplificazione dei linguaggi consentono proprio una come dire consentono questa globalizzazione
Perché costruiscono un gergo vincolare attraverso cui quel dei Papua seguito un brutto policroma quelli di Londra alla fine si e capiscono e quindi questo consentirà una straordinaria comunicazione e poi una unificazione del mondo
E unificazione fra mondi altrimenti destinati a rimanere diversi e lontani tutto questo bello Cabello consentirà finalmente la grande cooperazione a livello mondiale
Naturalmente tutto questo non avverrà così come la cosa viene detta perché la globalizzazione
Del del le autostrade dell'informazione
Che sono un veicolo straordinario ma sono pericoloso ordinario sistema dominante cioè coloro che gestiscono le reti coloro che avranno ma capacità di scaricare i loro prodotti i loro servizi e cioè nel sistema occidentale
E cioè chi possiede chi gestisce che regola l'accesso e così via per cui avremo la mostruosità
Di un sistema unico con i suoi valori codici lingua anche la lingua
Che viene vincolato ed entro il quale piano piano tutti vengono assorbiti tutti quanti chiaramente parliamo sempre di un pezzo del mondo che avrà accesso ma questo significherà le classi dirigenti dei Litta culturali e politiche del mondo e poi ovviamente la barba ricezione del resto
E tutto questo dentro appunto una un tripudio di democrazia virtuale tutti partecipano al Papua sorto un po'puntano tutti quanti che bello
E
E con la sparizione appunto di qualsiasi momento il collettivo con sovrano completamente di disaggregato
Disaggregato e che fa scomparire il partito perché dire pensa tutto il Ps se cozze seppure ci si mette a parlare un Rifondazione un video idoneo a parlare pranzo direi che il sistema multimediale manco ci si vede più faccia al altrettanto come si litiga meglio se uno si guarda in faccia infinitamente più di soddisfazione ma poi e qualche cosa diventa cose diventa sindacato perché poiché le comunicazione hanno un enorme portata sulla questione del telelavoro
Il telelavoro sapete cosa significa grande vantaggio pensate che bello non avremo più i pendolari perché nessuno sarà più obbligata a prendere il treno la mattina l'autobus a stare nel traffico metterci tanto tempo a lavorare ognuno lavora a casa sua con la propria rete e quindi e poi così comunicazione alcuni esperimenti la roggia cominciati a fare e c'è stata la rivolta di questa per la più la il contributo principale la distruzione dalla famiglia Stato tale perché tu pensate che cosa succede in cucina tutto il giorno con il proprio computer senza avere neanche la distrazione di uscire per dieci ore da casa no con l'IVA
La non c'è più separazione fra lavoro e non lavoro per cui c'è sempre computer di segretamente faccio uovo sodo intanto faccio qualche cosa al computer perché così e significa l'introduzione del lavoro a cottimo significa l'isolamento significa la frammentazione e peraltro per ora perché cosa è stato usato già largamente The lavoro e molto già usato
Ed è usato perché il ticketing della Lufthansa si fa nelle Filippine per esempio no è quello di debba British Airways NBC fare in India di fare un contrario non mi ricordo più perché è chiaro che ci sono tutti lavori tantissimi lavori che possono essere fatti
Dove costa un quarto quello che costa qua
Che diventa il sindacato in tutto questo sarà complicato alza e sarà anche difficile resistere però a questa tendenza perché poi è vero che se l'anagrafe invece di stare via dei Cerchi sta diffusa la cosa è più semplice ecco però voglio dire il tipo di problemi che queste cioè il tipo di esclusione sociale che può produrre il tema del lavoro di cui sono certe che a Copenaghen non parleranno può essere effettivamente molte drammatico perché tutta primo noi una come dire un legame sociale scomposto
Ora è tutto questo questa è la cosa che gli scritti tutto questo insieme che viene presentato come diciamo il parto il mio Until l'uomo new deal
Dell'informazione quindi qualche cosa che in qualche modo sembra essere lì alla a che produce de che farà fiorire una nuova civiltà una nuova cultura democratica perché per l'appunto tutti partecipano ai che produce la cooperazione in realtà noi avremo una omologazione
è un'omologazione che produrrà badate una barba ritrattazione perché l'omologazione di questo genere che distrugge i valori le immagini la cultura della propria tradizione produrrà una una civiltà come dire che assolutamente asettica a cui io naturalmente reagiranno
E le spinte che già stanno reagendo dell'integralismo religioso del nazionalismo del localismo perché non proteggono poi naturalmente ha fatto le identità reali ma si limitano a dare una copertura ideologica a processi non sono capaci di opporsi
E allora per finire e vedete che la cosa è complicata questo vertice ufficiale c'era un unico che non era un imprenditore che era stato invitato un certo Hiroshi nozze
E Mary professore emerito uso dell'Università di Tokyo il quale stava lì potrete insinuato qualche dubbio dicendo sempre può essere così o può essere con lama insomma per lo meno ha detto anche può essere colare proceduto alla fine del suo intervento ha detto
Diranno di noi gli storici di un'epoca futura che mentre una potente tecnologia dell'informazione si sviluppava la fine del ventesimo secolo
L'umanità non riuscì ad usarlo per nulla di valido e infatti fu un era segnata dalla furia della violenza un'era che non significano nulla
E poi ha detto oppure invece considera l'anno che sulla base delle forza di questa nuova tecnologia la civiltà fece un grande balzo in avanti nell'affermazione di nuovi valori di fondo che ha lasciato come dire in quaranta grandi sotto questo dubbio di cui non gliene fregava assolutamente palesemente niente
A me mi ha colpito vedete
Questa cosa di non se e la mostra perché insieme al vertice c'è stata anche hanno fatto una specie di esibizione di tutte le nuove tecnologie
Allora tutte queste nuove tecnologie c'era una cosa banale che si conosce da tempo che mostrava
Come funzione il monitoring dell'Amazzonia lo della distruzione nella foresta amazzonica e alla signoria vostra macchinette si vedeva quante alberi venivano abbattuti ogni momento si poté assistere all'abbattimento virtuale mentre al dibattimento degli alberi in Amazzonia
Ed era se tra macchine tra perfetto ogni albero Capri abbattutosi
Simmetria consultato il vertice così via e allora io chiesta questo qui ha detto di no ma questa straordinarie tecnologie che ci serve per controllare quante foreste si abbatte nella maggior ma mi avete inventato qua una qualche cosa per impedire che particolari fra i seggi e per impegnare le ragioni che producono questo abbattimento e questo mi ha guardato sbigottito non ha neppure capito la domanda che io gli facevo neanche capito l'ironia della cosa
Cioè una massa di tecnologia straordinaria
Che non si sa che cosa deve servire nessuno si è posto il problema
Come in che modo può servire realmente l'umanità e cioè lei li sui bisogni essenziali è che quello che che che che che sappiamo che cosette quando mancano le cose elementari questo sistema produce le cose superflue in qua nella mancanza delle cose elementari e così via e questo è ovviamente il problema alle nuove tecnologie non sono colpivo lì marci impongono come dire ogni grande rivoluzione tecnologica impone una punto di vista molto molto forte Ceva Theodore lentezza di nuove tecnologie aprono le porte ma il capitale le chiude
E fa impedisce che poi possano operare opera allora come facciamo lui la rete quando è stata la grande rivoluzione industriale del secolo scorso un'invenzione sociale ci fu dall'uso industriale partorì il moderno movimento operaio
Con i suoi partiti che ha segnato un'epoca storica e che in qualche modo a diciamo stabilito esercitato l'egemonia un controllo su tutto questo condizionato diciamo tutto questo
Adesso bisognerebbe fare la stessa cosa io temo che siamo
Ritardo nel senso che la consapevolezza di questa nuova dimensione della democrazia Della discriminazione sul possibile e già in atto di della democrazia necessaria sia molto scarsa
E che questo ci pone il problema di una ridefinizione di riscrittura badate della Carta dei diritti dell'uomo
E di una riscrittura della Carta dei diritti dell'uomo un il cui diritto alla comunicazione che molto di più che il diritto all'informazione e alla comunicazione democratica quindi essere iscritto
Ed essere riscritta come dire che cosa è oggi la cittadinanza Elettronica ci deve essere una cittadinanza elettroniche e io non posso essere più cittadino solo del mio paese deve se anche il cittadino a tutti gli effetti
Del sistema multimediale della società multimediale perché questa realtà virtuale e parte ormai del paese dove vivo e non posso essere dentro un Paese nel quale non nobili di diritto e quindici diritto dell'uomo nel quadro di un sistema che che risponde Ronchi al centro poi la figura del cittadino
Ricostruita non più tutto attorno dimensione economica ma partire dal recupero nella sua integralità
Dell'integralità del suo essere nella società ecco tenete conto che esistono di già
A livello n ciclismo in Europa giù negli Stati Uniti ma anche in America Latina una quantità di ONG che operano su questo terreno molto con straordinaria intelligenza e molto bene
Esistono argentino esistono in Brasile esistono americano sinistro in Europa
E che se abbastanza afferrato questo problema è che si stanno occupando di questo io credo che sia urgente che anche in Italia si costruisca come dire un'iniziativa di base un ed associativa capillare eccetera che comincia a porsi questo problema
In tutte Sensi tuba Proust
Ringraziamo Luciana Castellina che ci ha portato su temi innovativi raggiunto un punto fondamentale alla questione sociale questione sociale che Pietro Barcellona ci ricordava non può essere scissa dalla questione democratica
Gli ho colto una una frase Di Pietro Barcellona prima alla la competenza stabilire cosa vogliamo e come la vogliamo l'abbiamo noi
Ecco chi sa se questa nuovo elemento nella questione sociale che viene all'informazione effettivamente dà la possibilità di aggiungere un tassello su questo essere noi attori o se invece sarà come Luciana Castellina ci diceva il la grande questione su cui si giocherà la discriminazione nei prossimi decenni
Passo la parola Domenico Gallo che invece dovrà ha il compito di avviarci sul problema della difesa le strategie militari in questo contesto vi globalizzazione
Ecco
Noi ci troviamo di fronte a una percezioni diverse della realtà
E anche a asse conto a secondo del dell'interprete
Quindi se l'interprete sono le agenzie dell'ONU abbiamo una percezione se gli interpreti sono altre organizzazioni come per esempio l'aveva troppo abbiamo un'altra percezione allora io ho letto nel Rapporto sullo sviluppo umano del novantaquattro i conflitti di domani si verificheranno forse più spesso all'interno delle singole nazioni che non tra un Paese all'altro
Sì
Va be'traccia il voto in aula
Scatenò subito la domanda
Tronchetti domani si verificheranno forse più spesso all'interno delle singole nazioni che non tra un Paese e l'altro
E avranno le loro origini profonde profonde dell'aumento della povertà e delle disparità socio economiche
In un quadro come questo la sicurezza deve essere cercata dello sviluppo non nelle armi
E poi si fanno rilevare che degli ottantadue conflitti dal mille novecentonovanta ad oggi settantanove sono avvenuti all'interno dei confini nazionali mentre il novanta per cento delle vittime sono civili
Quindi questa questa percezione comporta già un una consapevolezza che
La dimensione fondamentale della sicurezza e la dimensione dello sviluppo alla dimensione della giustizia sociale e che le cause dell'insicurezza
Non sono causale che traggono origine da fattori militari ma traggono origine fondamentalmente da fattori economico-sociali e nemmeno da dalla rivalità dalla tradizionali rivalità de degli stati tant'è vero che praticamente il novanta per cento dei conflitti non esce all'interno di singoli Stati
Ora io mi sono chiesto qual è la percezione dei rapporti nord-sud del problema di sviluppo del problema dello sviluppo nella teoria militare te a partire dal nuovo modello nuovo modello di difesa italiano ora in realtà noi
Abbiamo assistito alla visto alla nascita all'avvento di una nuova teorica della dimensione della sicurezza
Che è ovvio è inutile ripetere che essendo venuta meno la minaccia il confronto est-ovest con la scomparsa in senso tecnico militare nella minaccia
E il problema sicurezza devono essere devono essere veri rivisitati
E come avviene questa rivisitazione ambiente polarizzando il il la le questioni internazionali sul tema del rapporto nord-sud
Questo secondo determinati documenti dell'ONU dovrebbe portare a una riduzione delle spese militari e a
Che all'investimento dei cosiddetti dividendi della pace
In un'azione volta a favorire a promuovere lo sviluppo e ha superare nell'oggi e di emarginazione di diseguaglianza invece la percezione cioè gli stessi gli stessi freno lo lo stesso fenomeno viene percepito in modo completamente differente nell'ambito del del nuovo pensiero militare
Che e non è solo un pensiero militare è un pensiero consigli che punta alla a concepire una nuova versione dell'ordine internazionale del dopo guerra fredda io penso che sono assolutamente istruttiva e quindi
Mi limiterò futuro
Al leggero e a fare delle situazioni è una cosa un po'pedestre però è utile dal punto di vista dell'approfondimento
Il nuovo modello di difesa italiana il documento base del dell'ottobre del mille novecentonovanta si apre proprio sugli scenari
Gli scenari internazionali come tutti i documenti che riguardano le questioni della politica internazionale della politicamente militare il quadro fondamentale
Quello lì della crescente di divaricazione fra le società industrializzate che evidenziano una crescente aspirazione a mantenere e accrescere il progresso sociale ed il benessere materiale in un contesto di libertà di pace e di sicurezza internazionale
Io a perseguire nuovi e più promettenti obiettivi economici basati sulla certezza della disponibilità delle materie prime
Dall'altro lato ci sono i paesi del terzo mondo che sembrano essere Menin crea in grado di concretizzare al proprio interno uno sviluppo armonico ordinato delle rispettive comunità sociali
E di porre rimedio sul piano economico a una crescente situazione debitoria nei confronti dei Paesi industrializzati
Di conseguenza la forbice del progresso politico culturale sociale ed economico fra i paesi del nord e del sud del mondo appare destinata ad aprirsi sempre di più
Quindi
Si parte dalla concessione ovvia quale lo squilibrio economico nord-sud e però questo squilibrio viene letto no nel senso che bisogna che la Poli la sicurezza nasca dalla deve nascere dalla correzione
Dalla correzione dell'ingiustizia strutturale quindi delle istituzioni e dei sistemi di giustizia strutturale ma al contrario si rovescia questa percezione diciamo così del senso comune
E si fa si dà per scontata che la forbice si allargherà per cui la sicurezza deve nascere da una capacità militare di intervenire nel controllo delle crisi
E delle fondarsi sulla necessità di garantire la certezza delle disponibilità delle materie prime affinché il Nord industrializzato possa crescere il proprio processo sociale e via dicendo
Quindi
Cioè l'autorizzazione della logica dell'esclusione perché non non bastava perché è ovvio tutti prendono atto del fatto che c'è uno squilibrio strutturale tra il nord e il sud del mondo ma quando questo squilibrio strutturale
Beh diviene viene assunto come diciamo così un un evento una situazione non potabile anzi destinata ad accrescersi di fronte al quale di fronte alla quale bisogna reagire
Attraverso una più piatto rivalutazione dello strumento militare e qui si fonda la concezione della dell'esclusione
E anche l'interdipendenza viene letto il concetto di interdipendenza questo concetto che è stato portato in auge da Gorbaciov fa per evidenziare la totale
Visto dalla totale mancanza di senso della contrapposizione Est Ovest del confronto politico militare fra le potenze
Il concetto di intrighi interdipendenza viene rilievi rivissuto e rovesciato l'interdipendenza significa che i Paesi del Sud
Sono in incontri contatto diretto attraverso scambi di informazioni di cultura immagini televisioni e via dicendo con i paesi del del Nord
Questo porta a un crescente conflitto perché c'è un uno spirito di di emulazione
Quindi cresce
La il senso di
Il senso di disperazione di Dino all'appagamento della condizione in cui questi Paesi vinte in cui questi paesi vivono e nello stesso tempo l'interdipendenza cosa significa
Significa che gli interessi di ciascuno Stato vanno al di là dei limiti dei confini territoriali e quindi qui si fonda la percezione che l'interesse dell'Occidente in una situazione di interdipendenza di globalizzazione e via dicendo gli interessi vitali vanno aldilà dei confini territoriali e quindi la teoria dell'interesse fondamenti dell'interesse vitale come
Fondamento della politica della politica militare
Si parla della situazione del Mediterraneo il confronto il confronto con con i Paesi cioè una realtà culturale ancora ancorata alla matrice islamica
I modelli di sviluppo del mondo occidentale i problemi economici la pressione democrat demografica dei Paesi nordafricani e mediorientali strettamente correlati fra di loro
Producono una instabilità diffusa localmente acuta
L'estremismo religioso l'integralismo islamico islamico il radicalismo etnico contribuiscono a creare motivi di incertezza e di tensione si configurano come fattori destabilizzanti dell'assetto politico complessivo
Anche di quello apparentemente più solido di alcuni Stati
Della regione
Ora in questo contesto si inserisce anche il il conflitto arabo-israeliano ed è veramente singolare la lettura di questo conflitto il
Il nucleo etnico dunque nella contrapposizione fra tutto il mondo arabo dall'alto sia pure con formule sfumature diverse al nucleo etnico ebraico dall'altro questa contrapposizione
Può essere considerata un'emblematica chiave interpretativa del rapporto Islam Occidente
Ecco tutti sappiamo che
Questo rapporto non è un rapporto pacifico e cenere
Sicuramente una situazione di violenza e di prevaricazione di una parte su un'altra quindi leggere questo tipo di rapporto come un un quadro emblematico del rapporto fra fra l'Occidente e i paesi del sud del Mediterraneo prevalentemente islamici e già diciamo così un Carlo Lizzani are
L'esistenza di un nemico e canonizzato un rapporto che non è di confronto di collaborazione e di cooperazione ma punta alla supremazia e e punta alla in al controllo militare delle crisi e quindi di qui poi si arriva alla all'asse fondamentale che è la nuova concezione della politica della difesa
Questa fase c'è questa espressione proprio che credo sia il nucleo fondamentale dell'ideologia che alla base del nuovo modello di difesa
La politica della difesa non è altro che la difesa della politica
Cioè un mezzo per conferire alla politica internazionale la necessaria autorevolezza nel perseguimento dei propri figli
Quindi qui c'è una nuova un nuovo fondamento della teoria delle relazioni internazionali e della teoria della guerra perché ritorniamo agli anni Venti
Dalla dal tatto Brianti Callow del mille novecentoventotto la guerra è stata bandita come mezzo per perseguire gli interessi nazionali adesso non la guerra però lo strumento militare
Diventa uno strumento fondamentale per dare credibilità alla politica estera nel perseguimento degli interessi nazionali quindi e qui c'è una religione rilegittimazione della guerra come strumento della politica e questo composto comporta che ovviamente vengono cambiate viene cambiata la il profilo dello strumento militare vengono cambiate le missioni assegnate allo strumento militare tant'è che la la la missione folla la funzione fondamentale che è quella della difesa della integrità territoriale della sovranità eccetera
Diventa una cosa assolutamente secondaria anche perché secondo il linguaggio militare
E dotata di bassa probabilità di occorrenza cioè si tratta di una funzione che praticamente non non viene non si prevede che venga attivata per mancanza di minaccia naturalmente
Quindi sì di
Si prefigura una nuova concezione della della difesa e si prefigura anche la necessità di costruire azioni coordinate con gli alleati indossi ad assicurare la tutela degli interessi vitali delle
Il in quei Paesi
Quindi
La politica di difesa si fa si basa su questo nuovo concetto della difesa militare degli interessi nazionali nell'area Streuli geostrategica di di maggiore interesse l'Italia un Paese carente di materie prime affonda la sua economia Song un forte flusso import export
Nell'ambito di questo di questa situazione c'è una forte vulnerabilità strategica dell'Italia nei settori dell'interscambio commerciale dell'approvvigionamento petrolifero e via dicendo queste sono considerazioni ovvie però fino adesso nessuno aveva mai pensato di reagire a questa vulnerabilità attraverso lo strumento militare
E quindi gli obiettivi di fondo della politica di sicurezza cambiano
Si aggiungono nuove si aggiungono diciamo così nuovi nuovi scopi nuovi obiettivi nuovi Fini
Tutela degli interessi nazionali nell'accezione più vasta di tali termini ovunque sia necessario quindi comunque sia necessario sembra una cosa assolutamente
Enorme tra essi rivestono preminente preminente rilevanza quegli interessi che direttamente incidono sul sistema economico e sullo sviluppo del sistema produttivo
In quanto condizione indispensabile per la conservazione e il progresso dell'attuale assetto politico e sociale
Ma nell'ampia scala degli interessi nazionali sono ugualmente da considerare la salvaguardia della comunità italiane all'estero la difesa della legalità internazionale il mantenimento queste son la difesa legalità internazionale diventa viene accettato in quanto viene considerato l'interesse nazionale viene riversato all'interno degli interessi nazionali da difendere
Il mantenimento della garanzia della protezione concordata con Paesi alleati amici rispetto degli accordi e dei trattati la tutela del ruolo della credibilità internazionale del Paese
La sua presenza economica e di influenza culturale nei paesi terzi
Quindi da qui vengono fuori nuove missioni
Si porranno obiettivi di più marcata connotazione per quindi le Forze armate devono darsi obiettivi di più marcata connotazione politica quindi vedete la guerra cioè lo strumento militare la base del quale poi cioè il ricorso alla forza diventa deve diventare uno strumento politico
Si porranno obiettivi di più marcata connotazione politica assicurando il potenziale militare minimo indispensabile per dissuadere l'offesa dal concretizzarsi batte ancora superando sostituendo il concetto stesso di distrazione di forza
Che di per sé implica un presupposto di contrapposizione violenta
Con una concezione di concorso e partecipazione attiva al raggiungimento al mantenimento di condizioni di stabilità e cooperazione
Attraverso la vigilanza e il controllo preventivo la gestione e la composizione delle crisi che possono ledere gli interessi nazionali e compromettere la sicurezza nazionale
E qui su questo dobbiamo ritornarci su questa concezione perché poi alla luce di quello che è successo dopo dal novantuno in poi vediamo dobbiamo avere tutti gli elementi di debolezza di
L'idea di i realizzi bit irrealizzabili irrealizzabilità di questa impostazione
E allora nel contesto del Mediterraneo la politica di sicurezza nazionale intesa perseguire la stabilità e la cooperazione quale fattore va be'ha bisogno della cooperazione eccetera però ha bisogno di uno strumento di stabilizzazione attraverso interventi militari
Per la flemma Tizzy azione delle tensioni per la composizione delle controversie per il controllo e la gestione delle crisi
E infine quale elemento indispensabile di autorevolezza
Per assicurare la salvaguardia degli interessi vitali essenzialmente legati nell'area del sud alla alle risorse prime strategiche al libero uso del mare alla protezione delle linee di rifornimento energetico e dei traffici marittimi
Quindi viene fuori questa vengono fuori queste nuove missioni
E
Due sono le missioni fondamentali presenze sorveglianza e difesa della sicurezza internazionale le due cose sono strettamente
E difesa degli interessi esterni le due cose sono strettamente intersecate occorre una forte politica di presenze sorveglianza
E da questa politica di presenze sorveglianza poi si può passare ad interventi attivi a difesa degli interessi degli interessi nazionali
Questi interventi presuppongono fra l'altro l'intervento su richiesta a favore di governi amici
L'assistenza e la protezione lo sgombero di connazionali la protezione delle linee di comunicazione esposte al minaccia occorrono forze invita con un elevato grado di addestramento e capaci di partecipare a situazioni di scontro armato
Ora
Questa diciamo così l'ambizione esposta nella
Nel nuovo modello di difesa che è stato elaborato nel novantuno e il modello diciamo così che ha ispirato questo modello naturalmente la guerra del Golfo infatti il modello di difesa si dice la guerra del Golfo
Costituisce un esempio emblematico dell'applicazione strategica dei nuovi dell'applicazione strategica di di questo nuovo concetto della difesa degli interessi vitali nel quadro di una partecipazione multinazionale e via dicendo
Però in realtà l'evoluzione della situazione
Dimostra parte che il modello non è andato a regime per cui non è stata ancora creato il dispositivo militare adatto anche se le forze di pronto intervento della NATO ci sono già sono pronte l'Italia partecipa a queste forze di pronto intervento
Ora
E però questa questa questa concezione del costruire la sicurezza
Attraverso il controllo militare la gestione mille la gestione delle crisi l'intervento per la flemmatico Zazie ore delle crisi e via dicendo
Si scontra con del
Con degli ostacoli assolutamente imprevisti Peak con delle difficoltà che dimostrano poi i che questa
Perché questa nuova
Teoria della
Capacità dell'Occidente di difendere
Attraverso lo strumento militare di di gestire le crisi e quindi di imporre in qualche modo una forma di ordine militare in realtà si scontra con la realtà e con l'incapacità poi dello strumento militare di assicurare l'ordine di assicurare la flemma Tizzy azione delle crisi come dicono loro e via dicendo tant'è vero rivale noi abbiamo l'esempio assolutamente
Sul quale di fronte al quale non non non c'è nulla da dire della Jugoslavia la Jugoslavia rappresenti il massimo esempio dell'impotenza dello strumento militare occidentale
A gestire una situazione di crisi che ha portato un conflitto a flemmatico Zare questo conflitto
E nello stesso tempo ci dimostra anche come difficile gestire il rapporto fra
Le emissioni e dell'ONU per il mantenimento per la pace
E questo nuovo sistema militare che prevede certamente di intervenire in alcune occasioni a supporto del delle missioni dell'ONU o comunque di ottenere la bandiera dell'ONU per effettuare interventi di gestione delle crisi ne abbiamo visto che c'è stato un intervento di
Un intervento di peacekeeping
Del delle Nazioni Unite ed è quindi dei caschi blu dell'ONU nella Jugoslavia abbiamo visto anche che si è creata una certa rivalità fra questo intervento la capacità la possibilità di intervento dei Paesi della NATO abbiamo visto anche come si è risolta in una farsa
L'esigenza certamente legittima del nazioni Unite di assicurare zone di di protezione quindi trasformare il peacekeeping in Peace ed forcing ricorrendo al Randello della NATO e abbiamo visto anche come questo Randello sia assolutamente non può essere usato perché è difficilissimo intervenire nelle crisi interne
E interventi deficit di stimolo per motivi politici ed anche per motivi militari tant'è vero che c'è stato un recente seminario nell'ambito delle Nazioni Unite infine nell'ambito dell'ONU
Della NATO in cui è stato discusso proprio questo problema cioè sulla base dell'esperienza jugoslava stato discusso il problema della partecipazione della NATO alle missioni di peace
Di peacekeeping dell'ONU su come soprattutto con riguardo alla Jugoslavia ed è venuto fuori che in realtà e estremamente problematico l'intervento
In queste situazioni di crisi cioè nelle crisi che si verificano all'interno di uno stesso stato che si frantuma poi diventano crisi internazionali proprio perché è difficile avere obiettivi
Precisi e difficile identificare un nemico de l'intervento militare e e pericoloso ecco e controproducente
Quindi ci troviamo a una aperta confessione della
Perché non non vale solo per la Jugoslavia ha un'aperta confessione della impotenza di questo strumento militare poderoso che si vuole mettere in piedi di fronte alla necessità di assicurare la gestione delle crisi e quindi garantire in qualche modo una forza una forma di ordine sia pure fondato ordine militare
Questo ha portato dei ripensamenti anche se ci sono ripensamenti che avvengono negli organi politici più che nella a livello delle strategie militari penso per esempio a questo seminario organizzato dalla NATO a settembre a Capri
Dove si discute di nuovo del problema del rapporto fra le due sponde del del Mediterraneo
E viene fuori che
La minaccia non è più militare a una minaccia pressoché militare si sostituiscono tensioni radicate in fattori economici sociali e culturali
Per cui la sicurezza si basa può essere ricercata soltanto affronta affrontando questi fattori economici sociali e culturali
E inserendoli nel contesto di un intervento che punti in qualche modo a un
Un riequilibrio bella delle di delle dislivelli lei che pure de de dislivelli e che punti a un riequilibrio del dei fattori economico sociali di crisi e nello stesso tempo viene affermato in maniera molto chiara che bisogna sfuggire dalla ricostruzione
Del conflitto in termini manichei nei Paesi a tradizione musulmana non possono essere considerati gli impero del male
Mentre ogni forma di intervento critico occidentale riguardo degli abusi del fondamentalismo islamico naturalmente non deve essere visto come un attacco alla religione mussulmana quindi la la coesistenza pacifica nel Mediterraneo non può essere fondata altrimenti che su una intensa cooperazione economica sociale e politica
Quindi come detta il c'è una
Ci sono diverse percezioni della sicurezza
Questa concezione del dell'ordine militare in realtà si scontra con notevoli difficoltà
Io sono stato con la delegazione parlamentare alla visita alla NATO abbiamo parlato con il comandante supremo delle forze alleate
Che questo comandante è stato posto una domanda molto semplice ma qui in tutti questi documenti si parla delle minacce che vengono dal Sud del pericolo del fondamentalismo islamico eccetera ma voi avete fatto delle forze di pronto intervento avete messo su un dispositivo militare né capace di intervenire dappertutto con alta flessibilità e via dicendo
Però in concreto cosa può fare la NATO per contrastare le minacce che provengono dall'integralismo islamico
Tra il generale ha risposto dice ma ma noi siamo dei militari questi sono problemi politici
Suscitando grande sgomento approvi nei suoi collaboratori tant'è che statutory chiamato
Hanno suggerito una risposta diversa dice e poi è ritornato sull'argomento ha detto no effettivamente alla NATO qualcosa può fare e pensiamo per esempio se al problema se ne dovessero atti di terrorismo presa di ostaggi e via dicendo
Poi dopo qualche tempo cessato questo dirottamento del del reo francese da parte dei terroristi del dell'Algeria che è stato risolto da un reparto della polizia francese quindi
Questa diciamo così questa dimensione creare questa dimensione militare questa pretesa di controllo delle crisi di creare uno strumento capace di assicurare poi i
L'ordine la gestione delle crisi la tutela degli interessi attraverso la pacificazione in qualche modo imposta si scontra con
Una diciamo così sostanziale impotenza
Delle armi di fronte alle situazioni di crisi che certamente non sono determina un sono fondate su non sono due non derivano da a fattori militari e quindi di fronte alle quali la risposta
Militare si dimostra assolutamente impotente e d'altro canto non sono stati definiti in modo chiaro di standard per l'uso della forza
Perché
Mentre da un lato sì predisporre si si si impianta una teoria militare si predispone uno strumento militare
Che comporta la Nash l'anno la necessità la capacità de di utilizzare il ricorso alla forza al di là
Dei limiti tradizionali e legali posti dalle Nazioni Unite dall'altro lato
C'è una forte titubanza esitazione a un uso siffatto
Questo l'abbiamo visto soprattutto in Jugoslavia la Jugoslavia alla fine la NATO dovuto dicono ha dovuto riconoscere che qualunque intervento militare può avvenire soltanto se nell'ambito di azioni delle Nazioni Unite o comunque col consenso preventivo la richiesta
Delle nazioni Unite quindi non può essere espressione puramente e semplicemente di una un esigenza di il Potenza o di tutela di interessi nazionali
Questo questo tipo di conclusione una conclusione provvisoria ed è fortemente caratterizzata dalla particolarità della situazione jugoslava nella quale un intervento della NATO o di altri Paesi occidentali al di fuori del del contesto dell'ONU non sarebbe stato assolutamente concepibile proprio per la presenza di una forza di peacekeeping composta per la maggior parte da
Soldati facenti parte di paesi membri dell'Alleanza e quindi questo avrebbe covo comportato un conflitto assolutamente ingestibile
Per cui è una soluzione provvisoria ma voglio dire anche il problema poi Bellini miti del ricorso alla forza e del limiti nell'uso lo strumento militare che è stato in qualche modo by passato attraverso diciamo così
Una celebrazione puramente teorica per cui lo strumento militare uno strumento che deve essere messo al servizio di varie cose fra cui anche
La tutela della legalità internazionale
Ecco poi in realtà gli i canoni sui canoni esso gli standard del ricorso alla forza per fortuna c'è molta indecisione quindi noi dobbiamo in qualche modo inserirci in questa indecisione
Globale planetaria e cercare di fare emergere una diversa concezione
Affronta affrontando battendo in breccia questo scandalo di una un un riordino del sistema del sistema militare
Orientato sulle coordinate del controllo militare del del pianeta dal momento che queste coordinate si dimostrano assolutamente incapaci di
Di non soltanto di gestire le crisi va di rispondere realmente al problema della sicurezza che come ci dice appunto il questo vertice di Copenaghen non può trovare altra risposta se non né i fattori economici politici e sociali che generano l'insicurezza e quindi alla necessità di affrontare questi fattori economici politici e sociali
Mettendo da parte ogni illusione di poter risolvere la sicurezza attraverso il rafforzamento dei dispositivi militari grazie
Ringraziamo Domenico Gallo adesso abbiamo dunque terminato le la le sessione delle relazioni nei nostri invitati
E iniziamo con gli interventi poi continueranno nel Meridione e quindi chiamerei qui Flavio Lotti in rappresentanza del Comitato per il cinquantesimo anniversario delle Nazioni Unite
Penso che abbiamo tutti bisogno di Tirano un attimo un sospiro dopo queste corposa introduzione peraltro molto interessante
Voglio cogliere a fondo che questo capiti occasione solo per ringraziare chi è intervenuto sinora perché purtroppo appunto nella riduzione della complessità si perdono di vista anche tanti elementi invece dei processi reali che stanno maturando io vorrei richiamare l'attenzione con il minimo nel mio intervento
Sul ciò che possiamo o dovremmo tentare di fare noi
Come cioè lordo dobbiamo noi soggetti della società civile del movimento per la pace impegnati nella cooperazione ci ha impegnati in tanti settori di solidarietà di politica internazionale tentare di affrontare questa situazione questo azione come abbiamo sentito appunto è segnata sostanzialmente da una deregulation alla ma no globale da una alla quale grado corrisponde anche una mancanza di leadership politica
Su scala planetaria denunciata anche da stessa dalla stessa destra diciamo sempre a semplificare e alla quale corrisponde una inevitabile con crescente conflittualità
Che poco come dire come avevo sentito col si sviluppa in modo particolare l'interno destinato a svilupparsi interno degli Stati ma che poi diciamo può assumere anche aspetti di atrocità
Che finora non avevamo direttamente a meno conosciuto sperimentato con le nostre emozioni sensazioni o il problema è io credo qua in che modo noi possiamo intervenire quali possibilità noi abbiamo posto come a partire dalla consapevolezza dei nostri dei nostri limiti ma anche della della forza dell'estensione che tutto sommato a un movimento della società civile come
Da quale facciamo parte anche noi su scala planetaria sono Luciana prima ci ricordava insomma che questi sono argomenti e problemi che vengono affrontati oramai da moltissime organizzazioni non governative anche nel Sud del mondo e non soltanto e movimenti di opposizione nel nel Nord eco quindi c'è il problema di
Come possiamo cercare di promuovere delle regole
La costruzione di regole comune valide perdute in grado di frenare questa deregulation queste precise crescita della con complessità e in quali sedi queste regole poi dovrebbero essere realizzate e predisposte definite poi applicata ecco il il innovatrice riguarda innanzitutto noi e riguarda le sedi le istituzioni internazionali
Dopo che ci riguarda io credo che ne dobbiamo innanzitutto prendere atto che come dire c'è una ancora oggi non siamo riusciti a far crescere quella cittadinanza mondiale oggi non siamo
Cittadini del mondo cioè il
Questa idea che
L'anno alla società civile sia comunque aperta disponibile diciamo ad una sviluppo oramai dell'interdipendenza ad una alla citazione insomma no di questa nuova filosofia che ben si diceva padre Balducci insomma per semplificare è ancora molto indietro è ancora oggi rappresentata presente e viva di una minoranza
Del nostro Paese e quindi ecco credo che questo sia uno dei primi nodi con il quale ci dobbiamo far confrontare cioè come possiamo far crescere una nuova idea di cittadinanza mondiale perché oggi invece dobbiamo fare i conti quotidianamente con una società
Anche civile che si chiude sempre più su se stessa che è sempre più impaurita e che quindi reagisce con atteggiamenti di chiusura e non di apertura insomma e non mi riferisco soltanto all'immigrato che arriva sotto casa e non mi riferisco proprio l'apertura di fronte a tutti questi orizzonti che purtroppo sono quelle che poi invece segnò davvero la nostra vita
E e questo problema riguarda poi anche completamente dicevo le nostre a nostro modo di lavorare il nostro associazioni perché poi dobbiamo fare i conti con quello che concretamente il nostro Paese
Può
Fare sta facendo o non sta facendo in termini di politica estera a che serve l'Italia Hattie qual è il ruolo che noi stiamo spendendo in tutte
In tutte queste sedi internazionali ora fa dal dal primo di gennaio facciano parte anche del consiglio di sicurezza dell'ONU partecipiamo tutti questi grandi Forum
Nati negli anni Quaranta in queste grandi istituzioni internazionali
E di fatto purtroppo siamo ancora non la condizione che ripetiamo da anni e anni e anni nella quale non si dice il nostro paese non si discute di politica estera
Non si decide sulla politica e stanze chi decide
è uno sempre di più di più una minoranza assolutamente ristretta risibile non c'è confronto politico o anche scontro politico tra maggioranza e opposizione
Tant'è che anche Martino nell'ultimo suo viaggio negli Stati Uniti ha avuto modo di dire che nel in Italia abbiamo una politica estera di partita
No
Dove se c'è anche c'è un uno scambio nel governo diciamo non cambia niente insomma questo è quello che ha ha detto a New York Times e e e non c'è stata nessuna reazione qui
Non c'è stata nessuna reazione io sondato così a leggere i dibattiti in commissione esteri alla canna del della Camera e Senato di quest'ultima legislatura e non non c'è l'amico benché minima traccia se non Nenni alcune persone che con proprie iniziative alcuni parlamentare cui deputate con i senatori che di proprio in specie iniziativa personale diciamo hanno sollevato alcuni problemi alcune contraddizioni ma non c'è nessuna iniziativa politica
Sulla politica estera né da parte dell'opposizione nella parte dalla di della della maggioranza sappiamo polveri e non entro nel merito delle cose che già sono copie conosciute
Dare a tutti o che sono già state già state il Parlamento qui non discute i partiti non discutono anzi hanno smantellato le loro tra Rivera sezioni estere insomma non c'è non esistono praticamente quasi più
Si son riduttivo nel senso che prima un embrione di io son ciò ma no mai fatto parte però sapevo che nel un embrione di discussione democratica sulla linea della politica estera seguire in qualche modo c'è stata in qualche periodo ora non c'è più le vene nel nel nemmeno quella
E quindi il Parlamento non è discute più i partiti non ne discutono più e poi però diciamo che si fanno i fatti
Poi da battaglie su chi decifrati delegare personalmente la gestione il il portaparola insomma portavoce al nostro paese io credo che questa questione della politica estera
Debba diventare in una questione centrale di lavoro comune di tutti perché dobbiamo io credo Pirellina intorno a noi
Dobbiamo solo uscire assolutamente da questa condizione di frammentazione di separatezza per la quale chi si occupa della Jugoslavia si occupa esclusivamente della UCLA e di si occupa da somale si occupa esclusivamente per a sommarie che si occupa della Palestina fa lo stesso e così via senza capire info e chi si occupa della politica militare uguale perché no abbiamo visto che sono un tutt'uno no però noi continuiamo tra tale come con assoluta separate ma possibile che tutta questa società civile che esiste in Italia ed è grossissima
Che fa la vera politica estera di questo Paese e lo fa con mille iniziative spesso sconosciute isolani questi due volontari che sono stati catturati insomma sono un soldo per uno sta vicino negato ogni anno sapevo nemmeno che che stesse che fossi somali da e da tanti anni insomma no prima in tanti altri in tanti a dei Paesi qui c'è una società civile ricchissima che fa la vera politica estera del nostro del nostro Paese e che però non ha ancora capito che per farsi sentire perché queste azioni buone azioni diventino politica concreta del nostro Paese bisogna unirsi e fare sentire insieme la nostra voce questo è uno scoglio badate fondamentale lo stiamo dicendo noi come associazione per la pace sono da da tanti anti anti non da soli però diciamo non siamo riusciti ancora insieme ci metto dentro anch'io a fare questo salto quindi io credo che se noi vogliamo tentare di avere un ruolo ecco è importante costruire il controvertice diciamo no è importante essere presenti laddove si riuniscono questi grandi forum internazionale
Ma è ancora più importante a essere presenti fare quell'azione di lobby di protesta di crescita della pressione nei confronti del Parlamento nei confronti delle forze politiche perché esista una politica al nostro Paese che esiste in maniera democratica discussa partecipata
E naturalmente il problema esiste ancora è ancora più grave perché poi quando andiamo a parlare anche noi stessi tra la cittadinanza c'è usciamo per gli addetti ai lavori dei professionisti della politica parlare di questi temi sappiamo quanto è difficile
No basta che basta che la televisione sia spenta che spende suo riflettore su una cosa e non ne possiamo più parlare perché non ci viene dietro dietro più nessuno quindi sappiamo quanto grande sia anche lavoro dobbiamo fare tra la gente ecco non è semplicemente un lavoro di lobby nei confronti della
Della della politica istituzionale ma abbiamo il dovere di fare di seguire entrambe le piste
Come fare
Noi abbiamo pensato che quest'anno vogliamo un'occasione e il cinquanta fornita dal cinquantesimo anniversario della fondazione delle Nazioni Unite
Questo organismo le Nazioni Unite è un è un organismo rispetto al quale diciamo anche nel movimento per la pace nella sinistra come ci sono un po'tutte le posizioni
Si vanno da un idealismo no per cui si pensa sfrenato ai quali si pensa che la situazione possa essere diciamo non la soluzione
Di tutti i mali a uno scetticismo invece ipercritico diciamo che consigliava istituzione la stregua di qualsiasi altra fondo monetario internazionale manca mondiale e quant'altro insomma
Ecco io credo che diciamo se vogliamo a vere diciamo tentare di fare qualche col tentativo a sentire la nostra voce innanzitutto avendo in mente l'obiettivo principale che su quale possiamo intervenire cioè che modificare la politica sta nel nostro Paese
No modificare la politica sta nel nostro Paese perché qui qui metro possiamo fare perché sono tutto sommato siamo istituzioni sono sì lontane i luoghi in cui si decide se non si sempre più lontani però ancora in Parlamento ce l'abbiamo insomma è un governo ce l'abbiamo
Quindi avendo in mente questo noi dobbiamo provare a snocciolare così come le ho tentato già di fare nel passato partito della guerra del golfo di tutto quel dibattito che c'è stato sull'ONU
A seguito di peso di di di quella tragedia a
Individuare alcune piccole cose ma anche concreti e visibili che possono cominciare segnare un'inversione di tendenza ma soprattutto assegnare un discrimine tetti continua a considerare l'ONU uno
Cosa Nostra cosa propria diciamo e quindi l'utilizzo come cavolo vuole no e tra chi invece pensa che quella posta non lo è
Ma possa e debba diventare la sede del governo mondiale c'è l'unica sede dove è possibile definire delle regole comuni a tre e da da contrapporre al potere dei più forte la legge del più forte l'abbia all'hard deregulation di cui
Ben parlato anche Luciano
Per fare questo ci vuole io credo ancora a una volta anche se nessuno ci crede più una grande mobilitazione è necessario un lavoro in cui ci si attiva e non son cimici sai soltanto i forum i proclami non servono più documenti serve un'azione di mobilitazione
Ecco perché per farla breve abbiamo pensato di convocare per il prossimo ventiquattro settembre l'abbiamo lanciata proprio martedì scorso una nuova edizione della massa Della Pace Perugia-Assisi
Non vuole essere la solita marcia innanzitutto si chiamerà noi popoli delle azioni noi popoli e le nazioni unite prendendo spunto proprio le prime parole della Carta dell'ONU
Perché qualcuno ce l'ha la pesante strumentalmente questa dizione però laccata delle Nazioni Unite parte provoca soggettività di popoli e anzi fa derivare da quella soggettività
Le responsabilità e decisioni che poi si è tribù sono attribuiti distanti
E quindi dal dai popoli che dobbiamo ripartire
Se vogliamo tentare di riproporre un modello diverso di organizzazione dei rapporti dei problemi del del mondo
Vorremmo abbiamo messo in piedi come abbiamo fatto anche altre volte una questa volta forse usando di più un obiettivo molto ambizioso che è quello di far venire
A questa marcia e poi anche qualche altra cosa un rappresentante per ogni popolo sulla terza cosa assolutamente tempo Siro che sono tantissimi
Sarebbe molto già però se riuscissimo a portarne uno grosso quantitativo di questi popoli a cominciare da quelli che non hanno a terra cominciai a quelli che sono un tale riflettori a cominciare da quelli che sono in guerra
E certo scelto prendendo tra questi rappresentanti la società civile di queste ONG di questi gruppi che e in tutto il mondo si stanno mobilitando su quattro ma questi problemi
Abbiamo adesso non mi soffermo anche individuato una strada affinché si possa diciamo realizzare questo con uno sforzo e una partecipazione collettiva
Abbiamo pensato che nei giorni prima della marcia oltre ad un forum internazionale
Per la democratizzazione la riforma delle Nazioni Unite che metta insieme alcuni dei massimi esperti di livello internazionale del nostro mondo per discutere concretamente su un progetto ci sia anche un'assemblea del cosiddetto ONU dei popoli e cioè che tutti questi rappresentanti si metta gli mettano insieme per due giorni in una sala e facciano sentire se non altro la propria voce e poi tutti insieme possiamo andare a fare
Questa questa marcia che
Potrebbe anche io credo rappresentare un ulteriore passo economici Ludo che da lì posso partire chissà che cosa però potrebbe essere un ulteriore passo nel rafforzamento anche per la nostra rete
Di ONG di Società Civile impegnata su questi con questi orizzonti con queste con questi obiettivi
Ecco questa proposta
Come dire l'abbiamo definita a Perugia martedì è stata lanciata da un comitato nelle acque del quale fanno parte oltre a sostenere la pace anche i francescani da Assisi il
E l'Università di Perugia è la prima volta che l'università ha accettato di fare un lavoro del genere anche perché prevediamo un un lungo itinerario diciamo è quella marcia semplicemente un momento poi particolarmente visibile di un di un cammino
Il centro dell'Università dire per i diritti dell'uomo e l'Università di Padova
E poi gli enti locali i principali dell'Umbria anche l'Ufficio dell'ONU per l'Italia ora mai frustrato dal fatto che il governo italiano non gliene frega niente né dell'ONU se non per rivendicare un proprio posto al sole e
Presente non ancora istituito il comitato nazionale che Boutros Ghali ha richiesto tre anni fa non è fratello però hanno fatto una legge per restituirlo che mi è stata provata solo dal Senato il ventuno dicembre o prima di Natale non è ancora stato dalla Camera che stanzia cinque miliardi per queste celebrazioni non si capisce bene per poi voi vi erano certo se sappiamo bene come posto tra non alla fine questi soldi insomma e ci sarà un problema di attenzione anche rispetto a tutta questa faccenda
E quindi dicevo che l'Ufficio dell'ONU frustrato da da questa condizione del del nostro Paese ha dato l'appoggio e a
La rappresentanza italiana qui
A Roma e a anche ormai diciamo iniziato il suo lavoro perché considera questo nostro appuntamento un obiettivo la la principale delle manifestazioni diciamo che appoggerà nel nostro Paese
Questo non vuol dire niente diciamo ma è nelle in una carta in più che ci possiamo giocare di nei confronti di tanti
Scettici
Ecco è una quello che io propongo diciamo non è un semplice invito trova organizzativo a fare Alfarano passeggiata di venti chilometri quello che io vi propongo oggi
Io non è che anche la proposta personale ne avevamo già discusso con con chi e ho potuto in questi in questi ultimi giorni è una proposta aperta abbiamo una bozza di appello che faremo circolare già anche chi è interessata partito di oggi
Ci interessa lo sottolineo soprattutto sollevare il nodo della politica estera e della politica di della difesa di questo Paese
Dobbiamo aprire questo fronte
Non io mi ricordo con Luciano se lo ricorda ancora meglio di me fin dalla campane sugli le elezioni europee sui degli euromissili che provammo ha tentato di far pesare le scelte di politica estera
Nella nelle scelte degli elettori nel nelle campagne elettorali e non ci siamo riusciti allora che c'era una mobilitazione straordinaria non ci siamo usciti ma erano dopo e noi dobbiamo bloccare questa tendenza dobbiamo altrimenti noi rischiamo di e diventare marginalità di non riuscire come dire
Se non alta desse un po'più efficaci un pochino più efficaci col pur con la coscienza dei nostri limiti non avrà una capacità di rivoluzionare il mondo ma avremo la possibilità forse di cambiare un pochino la politica del nostro Paese
Ringraziamo Flavio Lotti
Ci dovrebbe essere in sala Bruno Amoroso del Istituto degli studi sulle verranno se vuole intervenire
Sì
Allora io invece inviterei allora se c'è qualcuno degli interventi previsti per il pomeriggio polizia anticipare potremmo recuperare i tempi del pomeriggio non vedo molti fratelli
Allora Anna ecco perfetto Anna Schiavoni lì in rappresentanza dei COCIS così approfittiamo anche dei tempi e anche perché pomeriggio sarà più serrato
Ah ma stiamo ricadrà sotto il COCIS per chi non lo sapesse ma in questa sala credo che sarebbe proprio una mosca bianca coordinamento delle organizzazioni non governative per la cooperazione internazionale allo sviluppo
Io vorrei cogliere l'invito PD Flavio Lotti di cercare di individuare un po'i temi su cui lavorare
E anche perché arrivati a questo punto il vertice di Copenhagen comincia lunedì
è stato detto credo quasi tutto sia su quello che c'è sul nei documenti preparatori di Copenaghen che poi come ben sapete i documenti preparatori sono poi grosso modo anche quelli definitivi
Sia su quello che magari si vorrebbe che ci fosse non c'è
E e quindi più o meno i temi sono stati sviscerati al d'altro canto molti di questi temi non sono nuovi perché c'è un'elaborazione
Che intorno all'altere in occasione come lo vogliamo dire di queste grosse conferenze ONU o o vertici perché queste Copenaghen non è una conferenza o non vertice come tutti sapete
Stanno dando avanti da qualche anno a questa parte precisamente da a Rio de Janeiro passando la la famosa Vertice della Terra passando per Vienna e diritti umani Cairo e diritti riproduttivi Copenaghen e altre aree
Diciamo
Un'ulteriore tappa di questo discorso dovrebbe essere in occasione della conferenza di Pechino da con quarta Conferenza mondiale sulle donne che ci sarà in settembre di quest'anno
Lillehei relazioni di di questa mattina che ho trovato tutto estremamente interessanti
Hanno fatto un un analisi hanno dato conto componenti per un'analisi in cui se mi permette mi relatori il pessimismo della ragione prevale un po'sull'ottimismo della volontà
Noi che invece ci illudiamo nel nostro piccolo di cambiare gli equilibri mondiali ovviamente abbiamo una forte componente di ottimismo della volontà
E quindi mi scuserete se è questo che invece prevale nella nostra visione e allora vorremmo cercare di individuare in questo discorso e come dicevo si è sviluppata si sta sviluppando intorno in occasione le conferenze Nazioni Unite dei temi più innovativi su cui secondo noi si può lavorare
E sono a mio avviso soprattutto due una quello della definizione del lavoro e l'altro è quello dei diritti
Mi spiego
Sta entrando in crisi una definizione del lavoro umano che lo vede solo come una produzione in cambio di salario si sta facendo strada
Naturalmente per lungi dall'affermarsi ma insomma come ho detto è un tema su cui dobbiamo lavorare un diversa concezione del lavoro come attività umana che mira al soddisfacimento dei bisogni di una determinata comunità
Che cosa cosa significa questo poi a livello pratico significa che non è possibile un ridefinizione è una rivalutazione di tutto quel lavoro
Che finora è rimasta invisibile fuori dalle statistiche è fuori anche dall'ambito considerato serio dal dagli economisti tradizionali
E mi riferisco in particolare al quello che viene definito dagli economisti internazionali ruolo riproduttivo delle donne
Che non con quale non sentendo ovviamente solo la riproduzione biologica ma anche soprattutto la riproduzione sociale o riproduzione della forza lavoro con la possiamo chiamare tutto l'enorme lavoro di cura e di produzione per autoconsumo che viene svolto dalle donne in tutto il mondo soprattutto nel Sud del mondo in cui la produzione per autoconsumo evidentemente ha un'importanza maggiore
E e anche tutto quel lavoro cosiddetto sociale che è quello in cui poi credo la maggior parte delle persone che sono qui sono impegnate
E questo comporta ovviamente che lo spostamento che uno spostamento della fine del lavoro umano non più sul sul sulla sul prodotto sulla merce ma sulla persona nonché un più forte legame con la comunità
Il secondo tema e quello dei diritti
è questo riprende anche un un un tema che era venuto fuori da Rio de Janeiro e su cui forse non abbiamo lavorato abbastanza che varrebbe la pena di riprendere quello che sembra uno slogan ma che in realtà a una una serie di implicazioni pratiche notevole che la la povertà non è povertà di risorse ma povertà di diritti
E che cosa vuol dire questo che la mancanza di diritti che poi l'ostacolo vero ad un ad un autentico sviluppo economico quindi questo lo abbiamo anche sotto gli occhi è già stato citato oggi le l'esempio del Chapare sennò dove evidentemente la le armi sono state prese non perché non ci fosse terra da coltivare ma perché mancano i diritti di accesso a quella terra
Questo comporta una mera una ovviamente un maggiore accento sulla democrazia anche come fattore di sviluppo e quindi questa una conseguenza pratica immediata per noi che lavoriamo nel campo dello sviluppo
E comporta anche una maggiore uguaglianza di genere una maggiore uguaglianza tra uomini e donne io provengo da uno energiche lavora con organizzazioni di donne dei Paesi del Sud del mondo è una cosa su cui stiamo riflettendo in questo periodo
è che quindici anni fa e ci sentivamo spesso dire non ti preoccupare dei miei diritti preoccupati del fatto che non c'ho il pozzo non c'ho l'acqua non c'ho le medicine eccetera
Oggi ci sentiamo dire qualcosa che che in un certo senso è il contrario
Non ti preoccupare di tutto ciò che ha materiale perché se io non ho il diritto poi di accedervi non me ne importa niente che ci sia o non ci sia quindi di nuovo questo viene dalla nostra esperienza pratica e dà delle conseguenze poi dirette sul nostro agire
Il nostro agire appunto
Riprendendo il bellissimo esempio che ha fatto Luciana Castellina sulla monitoraggio della foresta brasiliana e cosa fare per impedirlo cosa fare per salvare anche un solo albero noi abbiamo questa
Ambizione di pensare in modo planetario no poi in realtà le nostre capacità di in intervenire sono le nostre forze sono limitate allora il nostro problema è come i nostri interventi nel loro piccolo possano assumerete una valenza che travalichi le dimensioni a volte necessariamente modeste di quello che riusciamo a fare secondo noi questo è è possibile se facciamo degli interventi che siano portano un porti non piccolo mattone alla costruzione di un a di un Monti un modello di sviluppo alternativo che soprattutto non siano funzionali al modello oggi dominante quindi che rifiutino nel nel nel concreto
Il modello oggi dominante che è quello del libero mercato per i Paesi cosiddetti in via di sviluppo che se lo possono permettere e quella che adesso si chiama la lotta alla povertà e che di solito
Viene condotta sotto controllo sotto stretto controllo militare per quei Paesi marginali che a non ce la fanno e che quindi saranno esclusi per sempre grazie
Bene a questo punto
Amoroso punto non è rientrato io direi che possiamo concludere la sessione della mattinata a meno che non ci sia ancora qualche intervento che vogliamo anticipare rispetto al pomeriggio ma non credo quindi direi che
Concludiamo questa sessione del nostro convegno ci diamo appuntamento alle quattordici e trenta vi prego per la puntualità Jack la sessione del pomeridiana sarà piuttosto serrata grazie e a più tardi
Unico le relazioni dell'associazionismo grande movimento già cominciato questa mattina con l'intervento di Flavio Lotti che ha parlato a titolo del comitato promotore per il cinquantesimo delle Nazioni Unite
Tiranna Schiavoni vice presidente del COCIS
Dunque inizia ogni chiacchiera siamo con Franco Chiaramonte della CGIL Lombardia
La presenza prego Franco corrette la presenza diciamo unica di un esponente sindacale quest'anno come invitato diciamo a parlare
Questa iniziativa si giustifica particolarmente non il fatto che come credo tutti sappiate la CGIL Lombardia se fatta promotrice
Io l'iniziativa tanto che è stata un po'all'avanguardia diciamo nel contesto sindacale italiano sulla questione della riduzione generalizzata e l'orario di lavoro e sulle ragioni che questo tipo di scelta politica di cui imperversano vogliono anticipare nulla può a vere insomma su un cambiamento di quel modello produttivo e di consumo e più in generale di vita che tutti noi auspichiamo come come dire
Risposta politica no alle questioni che anche stamattina sono state posti quindi a questo titolo ascoltiamo l'ingresso interventi Franco Chiaramonte sapete tra l'altro che siano come campagna pacifista sia noi tutti come promotori dell'iniziativa abbiamo ripreso più volte questo tema come uno dei temi strutturali
Per la battaglia sulla pace per la battaglia sull'ambiente quindi è uno di quei segnali importanti
Come dire positiva confusione delle lingue tra movimenti di cui auspichiamo che questa iniziativa possa essere come un altro un altro tassello in questa direzione quindi molto volentieri la parola Franco Chiaramonte
Raccomando dodici minuti al massimo sì
Vi ringrazio per l'invito a partecipare a questa iniziativa
Io vorrei centrare questo intervento su tre tematiche
Che portano da un lato a presentare le ragioni o in parte ovviamente in modo molto schematico per i tempi con cui è giusto tenere questo tipo di comunicazioni
Centrare arrivare alle ai Demi anche annunciati dall'alte ma anche annunciato e nell'introduzione i anche accennare a un'altra iniziativa di un qualche interesse credo per il dibattito che qui è già stato fatto stamattina di cui si sta facendo promotrice la CGIL lombarda
I tre aspetti che io vorrei toccare sono partendo dal tema allacciandoci un po'anche a dire nel dibattito di questa mattina le relazioni interessanti di stamattina il tema della rappresentanza
Pittura dalla rappresentanza poi il tema delle parole chiavi che informano la cultura della globalità
Appunto per arrivare a un paio di temi di lavoro ti fanno parte della nostra agenda ma che forse possono entrare nell'agenda anche di chi ti questa riflessione che si prospetta sulla conferenza di Copenaghen
Il tema della rappresentanza Barcellona sta ma attiva stamattina lo sottolineava con grande passione
Mi sembra molto importante
E la crisi delle forme e delle moto e dei moti delle possibilità di rappresentanza soprattutto dell'Organizzazione intermedia della rappresentanza
E indubbiamente
Un tema di grande di grande interesse ci interessa a me particolarmente né che siamo una organizzazione della rappresentanza il sindacato ma credo che sia il tema un po'della del passaggio su questa forma di rottura della capacità di dare identità e luogo collettivo di mediazione delle individualità
Ed è una rottura che fa parte di un disegno piuttosto lucido che porta all'individuali l'identità individuale dall'identificazione nel
Nell'identità del cittadino dalla cittadinanza a quella di consumatore
La Gian doppio in modo schematico e per slogan
Il consumatore colui che ha capacità di spesa e non c'è niente che possa essere più escludente all'interno da da vivere collettivo della misurazione
La partecipazione alla Ciocco collettivo alla partecipa alla collettività in base alla scusi scusi per capacità di spesa
Pensate io non sono un
In acerrimo anzi critico non lo è il sindacato più di tanto dei processi di trasformazione
E di cui
Che ha cenato anche Luciana Castellina stamattina deposita sull'azione delle forme di gestione dei servizi cioè da le colleghe poi semplificando si chiamano privatizzazioni
Però c'è una cosa in questi progetti che mi ha sempre un po'vinto in questi processi che mi è sempre un po'sconcertato
Ed è l'abolizione dell'idea dell'utenza in funzione dell'idea del cliente
Anche lei Ferrovie dello Stato oppure l'azienda dell'acqua del gas oppure l'azienda dei servizi
Con questi processi hanno immediatamente immigrato rapporto con i propri servizi da utenti ACLI enti che se da un lato dovrebbe esprimere un'idea di impegno o nel rapporto di mercato con i parte degli acquirenti
Dall'alto però contiene l'abbandono in fin dei conti di un pezzo di distinzione culturale cioè il fatto che
Cittadino che for utilizza un servizio non utilizzi soltanto in funzione di un rapporto di merce che acquista ma in funzione di un bisogno primario che viene che viene soddisfatto da chi questo servizio presta la fruizione dell'acqua ecco pensate
Il tema della fruizione della qualche dimensione folle Inc incredibile di esclusione inclusione contiene non solo nel resto del mondo tre Paesi ricchi e Paesi poveri chi non ha l'acqua la maggior parte ma anche nei Paesi cosiddetti ricchi in Italia dopo ci torniamo rapidamente per un pezzo di riflessione che voglio fare
Quindi il problema della rappresentanza per e non sbagliare se dico che uno dei più né attesi ostacoli all'affermazione del Governo Berlusconi al Progetto almeno quello stop che ha avuto sia stata la capacità che il sindacato avuto di tenere una grande manifestazione a novembre
E allora oltre alla grande discussione sulla rappresentanza che Ben Stein questa riflessione di oggi io vorrei ricordarsi che
L'idea di liquidazione di quella variabile che a novembre ha impedito un pezzo di quel Progetto passa per un appuntamento quale quello dei referendum annunciati sulla rappresentanza sindacale
Che contengono elementi di dirompente di rottura della possibilità di liquidazione la possibilità di esistenza delle delle forme conosciamo del sindacalismo ecco su questo
Mi chiedo se non sia opportuno per tutti per tutti con gli attori collettivi anche in questo nostro Paese aprì una riflessione
Sul sul fatto che una piccola riforma indispensabile sarà impedire che si tengano
Più di un referendum per volta perché questa logica per cui si va a votare su dieci quindici venti
N referendum porta a un risultato in cui nessun cittadino è più in grado di esprimere credo di comprendere ciò per cui partecipa a maggio e questo problema della rappresentanza
Perché se pensiamo a una rapida io temo ne teniamo molto questo contenuto esplosivo di queste appuntamento referendario una rapida liquidazione del sindacato
Sì e qui affronto il secondo punto su cui appunto scuro soffermarmi
Ci pare che
Rimanga incontrastata come unica cultura
Dominante la cultura dell'impresa a cui non è che si contrapponga una cultura del sindacato però una riflessione sul fatto che la cultura il linguaggio dell'impresa sia l'unico linguaggio oggi
Ammesso
Tutto tende ad essere misurato sulla base del metro con cui l'impresa legge
La società ecco la rottura delle possibilità di rappresentanza semplifica e porta anche a questo rischio di omogeneità di una cultura che la cultura dell'impresa
Allora in questo è molto bella la critica fino al punto che pesa poco dire alcune parole chiave che sono le parole chiave dell'impresa ci questa molto bella la critica che Riccardo Petrella l'abbiamo ascoltato che ho affrontato con lui seminare Lombardia paio di mesi fa proprio su questo tema
Portarne in un testo che cinque annunciata anche la pubblicazione per dedizione del Manifesto sulla competitività la critica all'idea di competitività
Allora credo che
E su questo proprio un tema da più che pensiamo si posso portare l'agenda di Copenaghen Petrella criticando di via di competitività
Di fronte alla problema alla cosiddetta globalizzazione dei mercati e Louis forse mi sarà interessante molto più correttamente parla forse litri agitazione dei mercati
Constatiamo che cosa da un lato che l'ex modello di sviluppo conosciuto offre sostanzialmente un impero segni impossibilità a prospettare un futuro a larghe parti delle
Del della popolazione planetaria
Dall'altro che si disegna una specie di peggioramento sostanziale delle condizioni di vita anche delle popolazioni ricche
Ecco sì mi soffermo su questo passaggio il peggioramento può essere economico la perdita di posti di lavoro la perdita di prospettive occupazionali ma il peggioramento può essere anche il peggioramento dell'idea di qualità del nostro vivere collettivo
Ecco perché la CGIL della Lombardia si è soffermata sul tema dell'orario
Perché che prospettiva al di là della ricchezza individuale possibile perché sia il lavoro perché ha un lavoro
Che in un mercato della boro gli dà un reddito maggiore degli altri ma
Che idea di qualità e di identità e di felicità possiamo prospettare hanno gli stessi e alle loro future generazioni
Se oltre all'incertezza del lavoro oltre all'incertezza delle condizioni di lavoro
Il tempo diventa
Un avrà viene proprio specie schiacciato nella sola di merci
E dell'impresa se non c'è più nessuna distinzione tra il lavorare il sabato e lavorarla domeniche lavora in un altro giorno
Se
E nel nome della competitività il tempo individuale permanente qualunque forma di forma di valore
Allora
Si può essere felici lavorando indifferentemente di notte e di giorno quando gli amici stanno lavorando quando i propri figli sono impegnati quando si può essere felici
Quindi noi abbiamo affrontato il tema del tempo sia per gli aspetti che ha di sulle prospettive dell'occupazione questo è un modello di sviluppo che non offre prospettive di ampliamento dell'occupazione
Anche se si può lavorare sull'Offerta occupazionale
Abbiamo affrontato anche per il tema pericoloso e contenuti di qualità allora riprendiamo questi dati Petrella di questo rapporto rapporto del gruppo di Lisbona e dar lanciamo in questa prospettiva di scenario di
Di Copenaghen DDA di un contratto sociale mondiale
Petrella ne accenna vari tipi di contratti io nel rilancio uno per quello che riguarda il nostro taglio di lavoro un contratto sociale mondiale sui temi del salario del tempo della sicurezza nel lavoro
Così come l'impresa si globalizzata i diritti
E le condizioni minime devono forse globalizzata sì devono trovare una dignità per tutti gli uomini del pianeta l'ultima cosa che ho chiuso
Però possiamo do continuiamo a lavorare anche per produrre cultura e progetti anche nella nostra pratica quotidiana
Stamattina Luciana Castellina ha più volte disegnato uno scenario preoccupato delle futuro dalla democrazia nella dimensione della virtualità
E delle reti
Ecco sì le radio libere faceva questa battuta stamattina sul le grandi illusioni delle radio libere e le poche che la realtà delle radio delle radio private
Però abbiamo anche siamo stati anche capaci di produrre pezzi di cultura che hanno permesso se non insuccesso anche di mantenere nell'editoria piccole esperienze grandi esperienze nel Maine nel mondo
Delle radio piccole grandi esperienze noi pensiamo che
Lì i linguaggi i linguaggi delle reti linguaggi della democrazia possibile nel futuro delle reti
Delle reti e della comunicazione possono vedere una nostra attività una nostra produzione per fare in modo che queste opportunità
Certo
Sarà contrasse sarà da affrontare tutto quello che la Castellina diceva stamattina ma le possano trovare uno spazio per un ampiamente libri chiamavo gli spazi di democrazia
Ecco noi in Lombardia stiamo realtà stiamo completando in questi giorni la presentazione di un progetto
Dalla Comunità europea che vede associato il sindacato la CGIL lombarda le che metal
E altri in interlocutori non sindacali un Progetto che noi chiamiamo tele Unione abbiamo chiamato che tenta proprio di pensare l'uso delle reti idea dà comunicazione su internet era comunicazione nel villaggio
Della globalità e delle autostrade informatiche anche come strumento per
Raggiungere alcuni obiettivi di democrazia supportare e favorire processi democratici il rapporto tra il sindacato e i lavoratori
Agevolava agevolare la circolazione di esperienze agevolare la circolazione delle informazioni in questo mondo che noi a cui noi offriamo la conosciamo attori della rappresentanza ridurre i costi della rappresentanza
Quindi non è non abbiamo non vogliamo entrare nella moda g in una nuova moda
Di un mito
Di dubbia qualità voglia pensiamo però che si possano
Portare pezzi nostra cultura portare una nostra elaborazione di linguaggi all'interno di questa opportunità e utilizzarle anche per
Migliorare e ampliare gli spazi di democrazia
Ringraziamo Franco Chiaramonte questa mattina Anna Schiavoni rappresentanza del COCIS aveva sottolineato a proposito di lavoro il farsi avanti di un nuovo concetto di rispetto al lavoro non più lavoro semplicemente come meccanismo per ottenere un reddito un salario ma l'idea di lavoro come attività umana che mira al soddisfacimento di bisogni di una determinata comunità
Mi sembra che anche in questo contesto si inserisca ricerca di una della qualità nella vita della felicità l'ha definita adesso Franco Chiaramonte quindi il il momento tempo incida particolarmente proprio in questa determinazione della qualità
Ecco e io vorrei chiamare adesso Chiara sfrutti ad intervenire
La dottoressa struzzi rappresenta il Consorzio per le imprese sociali e noi dentro ci possa portare un chiaro esempio di come queste dinamiche quindi questa concezione del lavoro
Anche in un ambiente di competitività come il mercato possono avere rilevanza sociale e attraverso il sentiremo dalla dottoressa astuti proprio delle esperienze concrete in merito quindi passiamo un po'dalla elaborazione politica alla verifica dell'esperienza
Dottoressa Chiara assunti
Grazie di di avere invitato il Consorzio per l'impresa sociale che è un consorzio di cinque cooperative sociali di una cooperativa di servizi alla persona
Che si trova a Trieste
E che nasce con la prima cooperativa sociale nel settantuno mille novecentosettantaquattro quindi circa vent'anni prima della legge che regole riconosce regolamenta le cooperative sociali
E di cui presenterò velocissimamente
Gli obiettivi le finalità soprattutto lei caratteristiche che lo inseriscono in una politica di inserimento sociale e non di integrazione di persone provenienti dall'area dello svantaggio
L'impresa sociale nasce nel passaggio della libertà da qualcosa da tutto ciò che amo necessitato la chiusura degli ospedali psichiatrici alla libertà per qualcosa per tutto ciò che viene dentro al lavoro nel territorio
Sono due fasi tra loro indissolubili rete costruzione delle strutture psichiatriche nel loro essere obsolete
Ma anche di saperi di conoscenze di ruoli professionali di uso delle risorse degli spazi pubblici e la costruzione del nuovo in quanto lavoro eminentemente progettuali
Per anni abbiamo parlato di diritti di cittadinanza dei pazienti psichiatrici degli emarginati dei tossicodipendenti la questione adesso riempire questo concetto in tutte le sue articolazioni materiale concrete
Diritto alla scuola la casa lavoro alla socialità all'affettività
Ai rapporti di tutto questo si tratta nell'impresa sociale
L'impresa sociale comprende non solo l'attiva are cooperative di formazione e lavoro ma l'insieme delle iniziative culturali di collegamento di tutte le agenzie che costruiscono gradualmente nella città il diritto di cittadinanza
Si può immaginare l'intero processo con una composizione di pezzi molto di sé diversificati nella ricostruzione di un tessuto che viene definito di scambio sociale
Iniziative di trasformazione culturale così come l'impulso dato alla ricerca della qualità sono intrinseche a questa azione
La cooperazione lavoro costituiscono solo una parte dell'impresa sociale e non ne sono di per sé
La parte più vivete autentica se non quando riescono ad attivare nuove energie a dinamite dare risorse a rimettere in moto Circuiti fino a quel momento bloccati
Sono nella messa in comunicazione dei Circuiti normali della produttività della formazione del lavoro con quelli altrimenti inclusi vien prudenti nell'emarginazione
E della malattia mentale noi possiamo immaginare una risposta forte al problema del malessere del bisogno e della sofferenza psichica nella città
Questo nella riflessione che se non è conquistato materialmente realizzato praticamente il diritto di cittadinanza mostra di essere continuamente revocabile
E noi noi come professionisti della salute mentale in questo caso rischiamo di essere ricacciati nel luogo da cui proveniamo a dover gestire la delega all'esclusione sociale
Nelle cooperative e più in generale nell'impresa sociale l'obiettiva e mettere in discussione la linea di demarcazione esistente tra mercato del lavoro i luoghi dell'assistenza
Da rigidità Coppone separa questi due mondi e parallelamente nostro scopo mettere in discussione la logica dello spreco
Che è alla base del teorema della scarsità del pubblico
In generale dei modelli cooperativistiche esistenti nell'ambito della psichiatria dell'ENI BT Italia dell'handicap sia in Italia che in Europa
E radicato una particolarità particolare cultura pedagogica la cooperative vista come strumento elettivo di una graduale riabilitazione secondo percorsi fissi prestabiliti e criteri adottati sono di tipo comportamenti mistico la finalità dichiarate l'addestramento una mansione le regole che ne derivano sono quelle del premio o castigo attraverso la disciplina quotidiano del lavoro
La cooperativa in definitiva vissuta come scuola d'ingresso al mondo del lavoro del quale vengono privilegiate nell'apprendimento le leggi fittizie meccaniche riproducibili eccetera
In cooperative come le nostre analisi invece posta sulla ricerca sulla messa in moto dell'intelligenza e della volontà delle persone di energie attitudine a confrontarsi con la complessità del reale
Perciò si persegue la maggior differenziazione possibile delle attività per permettere a ciascuno di potersi riconoscere in una di esse
Con il nome quindi di imprese di azione sociale sì possiamo possiamo definire in particolare iniziative che hanno come forme organizzative principale la forma cooperativa come scopo dichiarato l'inserimento sociale di persone svantaggiate come mezzo l'attività lavorative formative
Si tratta dunque di fare il punto sul funzionamento le prospettive di espansione della rete di cooperative con attività produttive disservizio creato intorno ai servizi di salute mentale e sviluppate sì con la loro garanzia istituzionale
L'obiettivo più Bidente comune la crescita di autonomia delle persone negli scambi sociali
Nel rapporto con le istituzioni e per ogni partecipante all'impresa e dell'autosufficienza economica dell'impresa stessa e dei singoli in quanto soggetti con
Cercherò di sintetizzare velocissimamente quali sono i criteri che sottostanno alla strategia di impresa sociale
Per al primo punto le sinergie sotto il profilo della ragione sociale queste imprese fatta di miscele di forme economiche diverse di diverse fonti di risorse bisogni investimenti
Vi sono investiti i finanziamenti pubblici e sovranazionali come il fondo sociale della comunità europea vi confluiscono i normali flussi della spesa sanitaria locale
Come gli stipendi di alcuni Coop operatori che ne vengono coinvolti con l'aggiunta di alcune forme inedite di trasferimento come le borse di formazione e lavoro erogate dall'azienda socio sanitarie
Mi vengono assorbiti messo a frutto casi di secondo lavoro come come si così come esperienze di volontariato
Di auto-aiuto di associazionismo e in più ovviamente ci sono gli utili dell'impresa poiché pur sempre si tratta di un'impresa e come tale opera nel mercato
Il rischio di impresa in quanto mira a costruire l'autonomia della persona
L'impresa e per noi un'impresa di salute mentale
Il primo passo per la costruzione dell'autonomia delle persone attribuire loro valore
Sotto forma di credito perciò quest'impresa è governata su un principio opposto
A quello dell'Argot terapia
Il rischio o meglio le condizioni materiali e culturali che rendono possibile correre i rischi del cambiamento della produzione di nuovi orizzonti sono sotto questo punto di vista terapeutico per usare altre parole
Innalzano la qualità della vita
La formazione e lavoro
Sono inserite nello stesso processo si tratta di creare situazioni economicamente autosufficienti in grado di assicurare la continuità lavorativa per i soci delle cooperative
E i vari momenti del processo imprenditoriale allestimento formazione professionale che lavoro sono di necessità non separabili tra di loro
La formazione né eccessi te all'immissione della realtà nel mondo reale al suo interno
Diversificazione la moltiplicazione delle attività la strategia di moltiplicazione diversificazione delle attività crea possibilità effettive di inserire le persone in funzioni a loro congeniali con la conseguenza di elevare l'interesse personale l'impegno quindi anche la produttività questa strategia ci permette di attivare attirare risorse dal mercato del sistema economico allargando con le sinergie di cui parlavo prima
Altre forze possono confluire in quest'impresa volte aprire nuovi spazi per la riproduzione sociali tutte le persone dove le idee non devono più nascondersi diventano il motore
La piccola dimensione la sinergia tra diverse unità produttive
La piccola dimensione che caratterizza la nostra impresa deriva dalla scelta di innescare alimentare il processo di costruzione dell'impresa e delle sue singole iniziative a partire dall'inventiva del singolo operatore utente
O altro che sia i vari ristoranti le boutique
Che noi gestiamo e di cui noi assumiamo la produttività dovevano diventare un terreno accessibile per chi della qualità deve riappropriarsi per poterla comprendere era inventare
Essa inoltre una serie di vantaggi
La piccola dimensione minori sono minori rischi rispetto al capitale globalmente investito sia in termini finanziari che di risorse umane
Minore complessità gestionali una relativa orizzontalità e trasparenza dei processi informativi e decisionali con la conseguente di aumentare il potere contrattuale di ognuno anche nei confronti dell'intera organizzazione
E di facilitare il processo di formazione delle capacità manageriale
La qualità del prodotto dell'atmosfera del luogo del lavoro anzitutto operare nel sistema economico attraverso piccole unità implica che ci si collochi in un mercato qualitativo in secondo luogo la qualità del prodotto o del servizio offerto non è solamente una scelta obbligata per ragioni direttamente economiche il criterio della qualità del prodotto si riflette sulla qualità del lavoro dell'ambiente dei modi e contenuti del lavoro
L'attenzione alla qualità diventa provocazione motore importante per la ricerca l'attivazione e poi l'utilizzo delle migliori e più innovative risorse professionali soggettivi del territorio circostante
La natura l'attenzione alla ricaduta sui servizi pubblici con la loro produttività azione
Far ricadere la cultura dell'imprenditorialità sui servizi pubblici cooperazione fra tutte le parti
La coscienza della natura dei bisogni la rottura del principio lavoro salario che appunto non tiene conto delle infinite risorse sprecate del lavoro inutile della rigidità dei luoghi di lavoro in cui più che produrre si spreca più che creare si distrugge
Al giorno d'oggi il consorzio per l'impresa sociale che riunisce le cinque cooperative sociali
Ed una cooperativa di servizi sociali ha un fatturato annuale di sette miliardi ottocento e ventisei milioni
Ha creato duecentoquarantuno posti di lavoro di cui il sessanta per cento di società e soci lavoratori delle cooperative proviene dal dall'Area e marginata
Inserisce annualmente quaranta borse di lavoro
Vi è il problema di un criterio di valutazione di quello che stiamo facendo di riproducibilità e di riproposizione
Noi pensiamo che un primo criterio di valutazione delle cooperative era aggiungi mento dell'autosufficienza economica
La loro sfide di andare in pareggio col Bilancio anche se abbiamo detto che sono imprese che hanno due tipi di produzione una merce per il mercato è una merce di carattere sociale di formazione e di acculturazione
Venendo meno uno dei due elementi in questa azione congiunta verrebbe meno tutta l'impalcatura se non producessero merci per il mercato queste imprese sarebbero finite non ci interesserebbero più ma sarebbero altrettanto finite se non producessero un valore sociale
Pensiamo Chiara strumenti per il supporto io vorrei adesso chiamare qui
Al tavolo romana Sanza di SOS Razzismo
Nicola Perrone del comitato nazionale dei comitati di accoglienza
Che evidentemente
L'onorevole Semenzato per la il comitato per il referendum Mammì pensava Asti
Allora
Vi sono evidentemente delle abbiamo sentito adesso la dottoressa sfrutti parlarci di una battaglia di confronto con il mercato
Per l'inserimento
Qualitativo di gruppi svantaggiati
C'è un problema nel nostro Paese che si affaccia da qualche anno Icmesa do visto soltanto come problema che quello appunto dell'immigrazione io penso che su questo tema romana Sanza ci può dare qualche apporto per vedere questa nuova dinamica non tanto come problema ma come una un patrimonio aggiuntivo per il nostro Paese per la nostra società
Grazie e
Io innanzitutto la prego ti prego di dirmi minuti perché non ho l'orologio no va benissimo con calma ma io devo dire che dopo aver sentito le relazioni di questa mattina così stimolanti ero molto imbarazzata su come diciamo proporre annoi diciamo il tema che rappresento anche perché la sottolineatura che ha fatto Barcellona sulla questione dell'agire collettivo
E del fatto che oggi noi siamo in una società in cui la politica viene mediata da élite tecnologiche e in cui il protagonismo dei Soggetti e talmente limitato mi ha mi ha molto turbata perché poi è una realtà che noi viviamo anche se poi non rinfrancata dalla manifestazione che abbiamo fatto il venticinque febbraio
Una manifestazione che non bisogna dimenticare aveva come suo slogan per l'inclusione contro l'esclusione
E l'immigrazione come ricchezza esattamente il contrario di quello che credo si discuterà al vertice di Copenhagen dove penso che parlando di movimenti di popolazione
E di bisogno di esseri umani di un di lasciare il loro Paese per andare in un altro Paese si parlerà appunto di problema immigrazione ridurre i flussi migratori
Riequilibrare il divario Nord Sud come se fosse qualche cosa per la quale poi in realtà a livello internazionale non si agisce
E quindi il rafforzare sempre di più quella fortezza Europa la fortezza Italia la fortezza mondo
Dicevo che il venticinque febbraio noi eravamo cento mila cento mila reali anzi io penso che forse eravamo anche qualche cosetta di più se mettiamo conto che i centri sociali che hanno partecipato con tanta come si può dire con tanta passione sono arrivati quando per esempio in mille di Genova erano già andati via perché avevano il treno no
E mia madre che ha ottantotto anni era scandalizzata
Perché ha detto ma possibile che io ho dovuto vedere Sanremo fino alla nausea in televisione e non ho visto niente sulla manifestazione allora questo un po'rimanda al discorso che faceva oggi la Luciana Castellina sull'ambiente artificiale e sull'ambiente reale perché noi in piazza rappresentavamo una un ambiente reale
Di questa società a un ambiente che appunto esprimeva quella democrazia reale che e il contrario o comunque che differente o comunque che antagonista di quella democrazia virtuale
Che invece ci viene riproposta dai mass media grandi nemici degli immigrati e che infatti il venticinque di febbraio hanno diciamo proposto alla cittadinanza italiana
La democrazia virtuale del Festival di Sanremo io non possiedo per un caso non per scelta ideologica la televisione però mi è stato detto che era così
Quindi diciamo forse noi con questa manifestazione che dico per inciso è stata costruita dal basso in tre mesi attraverso una pratica diciamo della fiducia
O della confidiamo siccome si dice coi nostri amici che sono e sopra tutti senegalesi che erano presenti in maniera nutrita l'abbiamo costruita con tante assemblee
E per esempio nell'Assemblea dove io sono andato a Santa Croce sull'Arno dove ci sono le concerie
E in questo lavoro ci sono moltissimi africani
Il senegalese che ha parlato insieme a me ha detto come mai io sono quattro anni a fare un lavoro diciamo nella qualifica più bassa e rimango tale viene un'Italia hanno e dopo un anno passa di categoria
I sindacalisti presenti sono rimasti così anche perché forse pensavano che fosse un'Assemblea io sono anche una sindacalista della CGIL per inciso e e sono rimasti un po'così poi è intervenuto un delegato di fabbrica di una conceria e ha detto tu hai ragione
Si son parlati fra operai ha detto però dice noi ci stiamo battendo contro la flessibilizzazione del lavoro
Mentre voi immigrati siete molto flessibili forse perché a voi non vi interessa niente di lavorare mattina sera o notte visto che non avete una famiglia a cui in fondo la società e inospitale in fondo non sapete cosa fare
Allora il il discorso diciamo dello sviluppo sociale dell'inserimento sociale delle politiche dell'inserimento tutte queste cose di cui poi diciamo si è parlato poi oggi senza entrare nel merito di è molto difficile ed è difficile perché le barriere amministrative che in questo Paese ci sono a fronte diciamo di legislazioni
Aperti del sono immense e il vero regolatore dei flussi migratori in Italia oppure della legittimità
Del soggetto e non italiano di vivere in questo Paese e l'impresa
E non tanto e non solo perché l'immigrato lo straniero che in questo Paese e diciamo legittimato a soggiornare Sollo se e come nel caso presi solo se il lavoratore per primo oppure turista ricco per secondo ma questi non sono considerati immigrati oppure se una persona che viene da Paesi e diciamo oppressi da quelle guerre terribili di cui poi la relazione di questa mattina la terza parlava derivanti non solo dal da di vario fra il nord e il sud del mondo ma anche dal fatto che guerre vengono anche costruite per stemperare determinate tensione per motivi economici che poi diciamo e vengono sostenuti da motivi etnici e per esempio e le questioni che riguardano in Bosnia Attilio anche prima i somali non sono le stesse per esempio che riguardano i ruandesi forse perché i ruandesi stanno in Africa
E non sono così prossimi da noi allora dico l'immigrazione è gestita dall'impresa e riprende questo discorso che si faceva questa mattina
Come anche la regolarizzazione degli immigrati che pure lavorano qui in maniera diciamo nel sommerso non si può fare perché come dicono
E diciamo i rappresentanti della tecnica e della burocrazia tecnologica governativa e l'Europa non lo vuole e quindi questo rimanda il discorso che politiche cosiddette sovrannazionali
E cioè no sovrannazionali vengono poi usate per impedire anche delle forme
Di inserimento sociale logiche e possibili come per esempio questa battaglia che stiamo facendo danni e che ha era al il primo punto di questa manifestazione
Allora io penso che
Costruire la partecipazione diretta all'agire collettivo in una diciamo in una soggettività umana come quella dell'immigrazione che viene proposta
Come problema di ordine pubblico ma che in realtà e soltanto una come si può dire un diritto di cittadinanza sia non solo diciamo un piacere
Per tutti noi ma anche un dovere e poi voglio concludere con un perché credo di aver raggiunto già voglio riprendere una domanda
Inquietante o che faceva stamattina Barcellona parlando dello stato sociale e ha detto Stato sociale chi lo difende e poi ha risposto i giudici
E in effetti se noi guardiamo per esempio
Le recenti sentenze della Corte Costituzionale per quel che riguarda gli immigrati abbiamo visto che la Corte Costituzionale suppongo degli e persone di una certa età
Ha difeso i diritti degli immigrati più di chiunque altro perché per esempio per quel che riguarda ricongiungimento familiare
Ha stabilito che una donna straniera ancorché casalinga
Se ha dei figli li può ricongiungere ricongiungimento da noi è un diritto a fronte del fatto che non sia una lavoratrice quindi ha stabilito che è una casalinga in quanto produttrice disservizi familiari e equiparato a una lavoratrice e poi per esempio ha messo in discussione il fatto che una persona che compie un reato amministrativo tipo che non al passaporto non fa in tempo a farselo dare dal suo consolato non deve essere messa in galera
Ma dico questo perché la riforma pensionistica ciò che oggi è diciamo insieme alla salita o la discesa della lira altro che la felicità ma è diciamo pare sia l'unico obiettivo della nostra vita futura oltre che di quella del governo non si sa cosa dirà per gli immigrati malgrado che questi soggetti queste persone contribuiscono
E in maniera diciamo chiarissima al nostro sistema ci viene detto che nel passaggio dal sistema diciamo retributivo al sistema contributivo cioè col fatto che le pensioni non si calcolerà hanno più sul salario
Degli ultimi anni ma sui contributi versati in tutta la vita gli immigrati potranno portare si non si sa quando forse subito forse dopo il loro gruzzoletto a casa
Io sono molto preoccupata di queste posizioni che pure sono con contenute
Nella disegno di legge dei progressisti
Perché se è vero che noi abbiamo come cardine del trattamento esso del lavoro e sociale fra italiani e stranieri il concetto
Dell'uguaglianza dei diritti anche sociali non capisco perché noi dovremmo arrivare a un punto in cui un immigrato putacaso che decida di tornare a casa sua
Invece di portarsi una pensione quella che sarà piena si dovrà apportare solo lo sviluppo dei suoi contributi quando invece se lo stesso se la stessa persona restasse in Italia
Avrebbe diritto a una prestazione integrata come per esempio è oggi allora io penso che non è vero che noi stiamo costruendo
Diciamo una uno sviluppo sociale e per queste persone penso anzi che la libertà di movimento che era una delle quattro libertà del dopoguerra diciamo e conculcata in maniera diciamo quasi terroristica e dico che non garantire uno Stato sociale per gli immigrati uguale a quello degli italiani significa primo
Non fare una politica lo sviluppo adeguata perché a questo punto una persona che torna a casa sua può essere anche un agente di sviluppo del suo Paese secondo significa incentivare quel discorso dell'inchioda mento dei piedi per terra
Che il contrario della politica del rientro perché sette a una persona che matura una determinata somma e qui ribadisco quel concetto molto interessante
Che diceva questa mattina a Barcellona che quando si parla di diritti sociali noi dobbiamo analizzarne i contributi i contenuti economici
E questo è il motivo per cui le manifestazioni a suo tempo sono andate molto bene parlo
E il quattordici ottobre e il dodici di novembre e che quindi diciamo questo inchiodare i piedi per terra delle persone limitando i loro diritti economici e molto pericoloso
Anche se capisco che nella linea di far anche perdere la memoria del nomadismo agli zingari altra politica
Diciamo Emilio l'ultima cosa voglio dire proprio per questo motivo noi associazioni europee antirazziste
Stiamo preparando gli emendamenti alla Trattato di Maastricht il prossimo anno Maastricht sì rinegoziata
I cardini di Maastricht sono che l'immigrazione è una questione diciamo di polizia
E di giustizia noi invece vorremmo riproporre il discorso della libera circolazione e dei diritti di cittadinanza
Questa iniziativa la presenteremo in Italia perché l'Italia malgrado tutto rimane un paese interessante anche per gli altri e quindi spero che voi potete vorrete partecipare grazie
In tema di diritti torniamo sui diritti della informazione e della comunicazione e quindi passo la mia tenente la parola a Stefano Semenzato per il comitato per il referendum sulla legge Mammì
Ma a me dispiace di non aver sentito e relazioni questa mattina ma come Comitato avevamo una conferenza stampa in cui abbiamo illustrato alcune iniziative di carattere legale da qui vorrei partire
Perché questa iniziativa un po'una metafora del dei problemi dell'accesso del ruolo del rapporto fra associazionismo realtà sociali di base il sistema dei mass media voi questa mattina abbiamo chiesto con due iniziative legali
Per dire una battuta ma non troppo che Berlusconi e la Fininvest paghino gli spot per il comitato referendario perché Possa quindi presentarsi anch'esso in una situazione di parità di condizioni
Di fronte ai telespettatori
Questo il tutto parte come voi sapete da uno spot che la Fininvest ha mandando in onda da alcuni giorni uno spot apertamente anti referendario anche se la Fininvest cerca di nasconderlo come otto autopromozionale dalla propria storia
Sentiva diretta la corte d'appello di Roma
Di intervenire in quanto Nappi investa una società che detiene tre eventi e ha una posizione di monopolio
Consacrato cioè definito monopolio ormai da due sentenze della Corte costituzionale quindi sul fatto che ci sia la preponderanza nel settore delle tv private da parte della Fininvest informa monopolistica è codificato una sentenza della Corte costituzionale
Esiste nella legislazione antitrust
Una norma che parla di abuso di posizione dominante cioè quando qualcuno oltre ad avere questa posizione dominante mette in atto procedure
Che tendono ad essere appunto di abuso della posizione stesso ogni spazio ma chiaramente una forma di abuso che tende Ari perpetuare la propria condizione di monopolista
E desistendo anche nella legislazione italiana una formula sempre nella legge antitrust che parla di risarcimento per i soggetti che vengono penalizzati da questa abuso di posizione monopolistica noi abbiamo chiesto che appunto la la Fininvest Berlusconi in quanto io concorrenti con la rettifica formalmente e quella che gestisce le reti
Risarciscono il Comitato permettendogli di avere un risarcimento economico pari alla massa economica che costano degli spot della Fininvest e quindi sostanzialmente di ristabilire una parità di condizioni o attraverso il blocco degli spot per la Fininvest trasmette o attraverso la possibilità per il Comitato di trasmetta metti in pari misura
E parto da questo perché mi pare che dietro questo ci sia un elemento a cui noi teniamo come Comitato e cioè i referendum sono uno strumento classicamente povero di iniziativa politica perché richiede un comitato che con grossi sforzi organizzativi raccoglie le firme e dopodiché offre il quesito al giudizio degli elettori
Non ha nei corrispettivi né in termini di rimborsi elettorali né in termini di eletti diciamo così lentamente un partito politico
è motivato dal fatto che se supera certe soglie ottimi gli eletti ai rimborsi agli eletti stessi cioè quindi a insomma una prospettiva il comitato referendario come il voto cessa la propria attività e questo dice è una metafora perché appunto in realtà noi vediamo come coloro che hanno strumenti poveri di azione politica rischiano di essere schiacciati dall'insieme del sistema dei maschi
Noi abbiamo avuto nel settantacinque una legge di riforma della Rai
Aveva due grandi intuizioni queste due grandi intuizioni era la televisione regionale alla terza rete di carattere regionale che doveva quindi permettere forme dirette di rapporto con le realtà locali e quindi tener conto anche di un pluralismo di esperienze che non necessariamente si esprime a livello nazionale e probabilmente anche inutile come notizie di carattere nazionale però nella comunità di appartenenza sorpassasse esperienze decisive e fondamentali da comunicare
E il secondo perno era il diritto all'accesso cioè il riconoscimento che le esperienze sociali la società era composta da forme plurime questo dono avere la possibilità di trovare una forma di comunicazione attraverso la televisione il servizio pubblico
Di queste due intuizioni tutti sappiamo che sono state completamente snaturata
Non è più esistita una rete regionale se non in forme molto surrogate
Attraverso pochi notiziari e quasi nessuna trasmissione di carattere nazionale poi la storia Terza Rete se voluta anche in altre maniere le tribune dell'accesso sono diventate una delle cose
Più squallide cioè nel senso che se potessero metterle alle tre di notte cioè in un momento in cui nessuno le vede probabilmente ci sarebbe una forzatura in questa direzione cioè mi è stato proprio un percorso imbraccia questo percorso ha toccato la sua punta più alta
Nello scontro otto a a RAI e Fininvest nell'avvento appunto di un duopolio del sistema informativo RAI Fininvest io credo che questo sia dovuto a un elemento molto importante da sottolineare di cui la Fininvest è stata l'elemento trainante
Ed è stato l'avvento della televisione commerciale che la Fininvest rappresentava e che come il meccanismo appunto di una concorrenza due ha portato anche la RAI a inserirsi sugli stessi parametri parametri non solo economici ma anche culturali
Per cui via via RAI e Fininvest sono diventate l'uno e il doppione dell'altro ch'fino accoppiarsi adesso delle cose speculari che divino effettivamente a metà l'audience i livelli di ascolto italiani ma a varietà si contrappone varietà firme si contrappone firma spettacolo spettacolo insomma
In una situazione in cui in realtà sono l'uno lo specchio dell'altro e non incentivano un processo certamente di pluralismo
Questo vi un percorso che credo conoscendo Barcellona questa mattina sia stato a lungo ha spiegato su questi si è ragionato
Di
Non solo selezione notizie ma di processo politico che è atteso alla personalizzazione la semplificazione della politica cioè l'inserimento di tutta una serie di parametri per cui il meccanismo televisivo a influenzato è rappresentato in forma ancora più semplificato meccanismo politico che andava verso una forma di semplificazione esagerata rispetto a quello che era il tipo di complessità sociale che doveva rappresentata e questa forma di omologazione RAI Fininvest io credo sia decisivo perché la televisione commerciale non prevede messaggi contro le merci la televisione commerciale alla necessità scientifica spiegata e teorizzata dalla Fininvest ad esempio nelle ultime memoriali che la Fininvest ha presentato in Commissione cultura per difendere proprie tesi nell'ultima Commissione cultura a Camera sta facendo una ricognizione sul sistema radiotelevisivo italiano dice
Testualmente
E la televisione commerciale vende un numero di ascoltatori a un cliente privato e quello che fa la pubblicità quindi lo spettatore è oggetto dello scambio fra la Fininvest e colui che compra la pubblicità non è il soggetto a cui va diretto messaggio se non nella funzione di farlo crescere come elemento numerico il più possibile perché lo spot acquista un valore più alti
In questo elemento adempiono lo dico ma è anomalo per la televisione commerciale poter fare spettacoli
Sui consumi perché è un elemento di rovesciamento
Della del proprio messaggio è anomalo trasmettere messaggi anti merce perché sono strumenti appunto di anomalia rispetto all'obiettivo che si vuole eccetera
Questo comporta che su questo filone appunto tutti i messaggi che sono scomodi dal punto di vista delle merci vengono cancellati anche recentemente è stato rifiutato come sapete uno spot
Si è detto perché era crudo rispetto all'immagine che forniva
Ma la realtà sostanziale e perché era uno spot che non permetteva che rompeva l'immagine di un mezzo che ha come funzione quella di vendere dei prodotti chiudo
Velocemente allora io credo ad esempio che quando si discute di nuovo servizio pubblico si tratti di muoversi dall'ipotesi che un servizio pubblico non deve avere pubblicità
Poi si può trovare per la RAI la distribuzione delle reti delle funzioni ma
Io credo che bisogna fare una battaglia per assegnare il servizio pubblico un compito di offrire immagini valori culture che appartengono anche ai Tita fuori mercato
Interessi collettivi che non sono merci Ficcardi dei e allora Latteri un servizio pubblico dovrebbe anche vendere
Comunicare il diritto il piacere di camminare a piedi e non semplicemente il piacere di avere l'auto veloce e sicura
Piacere che probabilmente non ecco misurabile non trova uno sponsor che direttamente sostenga questo tipo di potere ma che va dette praticato per finalità sociali così come dovrebbe comunicare
Il piacere delle spiagge incontaminate e non quelle delle case vacanze
Dico faccio questo esempio perché è un esempio molto importante nel rapporto con il sud del mondo
Il Mediterraneo oggi soffre di problemi di inquinamento e di rischi di alterazione gravissima delle sue coste
Proprio perché il Mediterraneo avviene sviluppato secondo un modello le coste del Mediterraneo secondo un modello in cui gli europei acquisiscono la casa vacanza sulle coste migliori modello Hammamet
è un modello storico di questo tipo di sviluppo
Questo è indotto come noi abbiamo visto nel caso degli albanesi esattamente da un messaggio televisivo che sponsorizza questa possibilità di accesso a spiagge nuove nel Mediterraneo e quindi da un meccanismo di vendita di merci attraverso i mass media
Allora i referendum sono uno strumento che permette di aprire alcune contraddizioni da questo punto di vista perché rimette in discussione un sistema duopolistico rimette in discussione un processo appunto che è basato oggi sia un servizio pubblico che in quello privato esclusivamente nella vendita di merci e nell'offerta
Di valori che sono anomali
Chiudo dicendo solo una cosa che Fracassi nel suo ultimo libro dietro la notizia racconta molto bene
Non è solo la storia della fisica vedo qui Mattioli
Che trae le proprie origini dal militare e poi ci sono le ricadute civili come spesso ci è stato raccontato anche la storia dell'informazione e Fracassi appunto la documenta
è una storia i cui salti qualitativi sono segnati dal di avvenimenti militari
Da Radio Londra alla guerra virtuale del Golfo vi sono tutta una serie di aspetti di passaggi che determina la funzione dell'informazione
In funzione militare e quindi di dominio allora questo elemento
è importante e qui chiudo perché credo che il pezzo dell'informazione come il pezzo del movimento pacifista del movimento ambientalista cioè sia oggi uno dei terreni decisivi su cui va sviluppato lo scontro
Rispetto a un assetto di potere che tende a determinare proprio per i nuovi fenomeni informazione dimensioni
Di carattere planetaria i referendum sono evidentemente un piccolo tassello di questo disegno complessivo però credo siano un tassello importante del nostro Paese perché attorno ai referendum
Si stanno mobilitando migliaia e migliaia di persone e perché io credo che la battaglia torni referendum permetta di sedimentare anche un movimento democratico sull'informazione che renda
Finalmente protagonista la gente dei problemi dell'informazione che abbia pluralismo e libertà
Come proprio i contenuti di fondo ma che abbia come obiettivo quello che tanti soggetti sociali possono finalmente comunicare i propri contenuti e le proprie esperienze
Grazie
Né Semenzato c'era ricordato un altro pezzo delle nostre battaglie per i diritti e l'importanza di mettere insieme tutti questi pezzi è proprio una delle funzioni del convegno di oggi io passerei la parola adesso a Maurizio Meloni della campagna venti di pace
Che appunto uno degli organismi promotori di questo convegno che che probabilmente meglio di ogni altro tipo spiegare proprio il significato che abbiamo voluto dare a questo convegno per forse ricominciare a mettere insieme questi pezzi perché queste battaglie poi abbiano anche dei risultati non rimangono soltanto ad enunciazioni o dei convegni Maurizio grazie Eduardo dunque come dire quando uno inizia spiegando le ragioni dell'iniziativa dopo otto ore di dibattito evidentemente come dire c'è un inizio autocritico nel senso che evidentemente non si evincono forze in pieno
Come dieta ragionamento peraltro anche molto interessante che si sta sviluppando il ripeto come dire inizialmente se credete perché lo sento profondamente quello che dicevo aprendo i lavori stamattina cioè che trovo come dire particolarmente importante che noi abbiamo comunque provato a fare un ragionamento su questa cosa di Copenaghen
Cioè lei noi che c'è in noi e la reazione di Barcellona questo punto di vista secondo me è stata molto molto azzeccata e come dire aumentato se possibile l'inquietudine rispetto a tutto questo
Appunto una profonda inquietudine rispetto a quella che abbiamo chiamato organizzando questa cosa scrivendo anche Conti qualcosina come piattaforma il comitato promotore l'iniziativa una profonda inquietudine davanti o che l'abbiamo chiamato la deriva della politica cioè noi troviamo sempre di più
Lo diceva mi pare in piano Barcellona stamane che il dibattito politico latita completamente rispetto a queste tematiche
Che Copenaghen ripeto più per la forza oggettiva delle cose che per la reale volontà soggettiva strategia soggettiva gli organizzatori pone sull'ultimo numero di le Monde diplomatico questa battuta un po'terribile che naturalmente io non condivido in pieno nessuno di noi probabilmente questo giornalista che diceva in Francia la destra la sinistra l'ha mai si distinguono solamente perché la sinistra non può più tollerante nei confronti la pornografia
Questo evidentemente è un rischio politico pesante verso il quale andiamo ma oggettivamente come dire
La forza delle cose vorrei dire alcune deficit soggetti dei dei soggetti politici ufficiali del nostro paese fanno sì che a questa terribile verità purtroppo ci si avvicini allora vorrei in questi pochi minuti con a disposizione
Raccontare un attimo perché come dire a mio parere ma anche come dire & parte Dinoi promotori quest'iniziativa
Sì rischia di arrivare a una un risultato di questo tipo
Ci sono delle ragioni di natura strutturale in tutto questo mi pare che Barcellona le abbia come dire puntualizzare molto bene la globalizzazione dei processi significa lo scavalcamento dello Stato nazione come livello positivo utile per il governo dell'economia per il governo dei fenomeni e siccome la politica moderna nasce dentro l'ipotesi lo Stato nazione siccome le forze in particolare quelle della sinistra come dire si sono previste nelle loro varie appunto alternative socialdemocratiche comuniste
Come dire la possibilità di governare il sistema a partire dall'elemento da non era dello Stato nazione il fatto che oggi questo tipo di elemento risulti sempre più inadeguato di fronte alla qualità della sfida che ci sta davanti pone delle questioni gravissime
Come questioni gravissime c'è la sensazione che come dire
Triste dirlo ma
Le forze politiche vivono di una rendita partivano di una rendita che eccome e non è come insuperabile in realtà reale peso politico di cambiamento prescrisse stesse forze c'è poi un altro elemento importante in questa crisi della politica la crisi dello sviluppo
Cioè il fatto che come dire fino a quando in Occidente con il compromesso fordista keynesiano nel sud del mondo con l'ipotesi progressiva progressista di liberazione nazionale
C'era come dire un elemento dentro il carattere in qualche modo comunque espansivo del sistema mondiale c'era un elemento inclusivo ecco dei vari soggetti
La politica come dire riuscì a cavalcare in qualche modo quest'onda progressiva dello stesso sistema mondiale che come dire riusciva ad avere un peso maggiore
Oggi di fronte all'ala come alla alla crisi sostanziale che l'economia mondiale vive al fatto che essa si riveli sempre di più
Non inclusiva ma escludente in una maniera drammatica abbiamo visto oggi le sue varie forme dei vari soggetti oggi che il compromesso fordista keynesiano al nord non regge più oggi che l'ipotesi di liberazione nazionale nel sud del mondo
Come dire vanno in sfacelo per tutta una serie di ragioni di cui poi le conseguenze sono regressioni fondamentaliste la distruzione di statiche un tempo erano più nazionali oggi non lo sono più va bene oggi che si verifica tutto questo
Un ulteriore elemento strutturale inficia la possibilità della politica così come la pensavamo nel Novecento diceva Barcellona di cambiare veramente le cose
Ci siamo affidati colleganze fuori dall'esperienza italiana dalla parte credo bisogna riconoscere che il maggioritario
Come dire la spettacolarizzazione che il processo politico ha avuto in questi ultimi anni in maniera straordinaria hanno contribuito ad allontanare il dibattito politico ufficiale dai grandi temi che stanno a cuore di non dei movimenti delle associazioni che sono appunto quelli che Copenaghen pone che abbiamo riassunto come questione sociale mondiale
Che certamente c'è un altro come dire deficit di di di di natura se volete più legato alla all'elaborazione stessa dei movimenti che quello che denunciavamo oggi c'è l'incapacità la mancanza da parte di questi stessi dei soggetti facevamo riferimento oggi la tradizione del socialismo europeo di come dire analizzare studiare elaborare rispetto ai veri attori sociali della questione mondiale sociale che sono appunto la Banca mondiale il Fondo monetario internazionale spetta a tutto questo c'è un deficit salvo appunto
Rare individuali eccezione c'è un deficit elaborativa strategico molto molto pesante
No stessi combinano tutti questi fattori che ci troviamo di fronte a un rischio che esplosivo cioè che le ragioni del potere e le ragioni della politica si divarica in o in una maniera che rischia di essere catastrofiche che rischia di lasciare senza rappresentanza
Intere fette come dire delle
Del del mondo sociale non particolarmente radicali massimaliste ed estremiste ma interessati come dire a un lavoro concreto sulle nuove povertà sulla questione ambientale sulla questione della pace che ecco rispetto a tutto questo
C'è un rischio rispetto al quale l'incontro di oggi così torno nell'introduzione cioè motivi di quest'incontro voleva essere non evidentemente
Come di un passaggio di routine mi di tanti di noi che poi ci conosciamo a raccontare quello che facciamo quotidianamente volesse un ulteriore contributo verso quell'unità possibile dei movimenti
Se non in una forme aggregative nuove ma sui temi reali che ci consente come dire di esprime in maniera positiva rispetto alle forme della politica ufficiale uno un ruolo un ruolo di critica un ruolo che punti in qualche modo si è possibile arresti questa deriva prima che sia tardi una deriva che come dire non interessa assolutamente Dinoi credo che le stesse forze politiche
Siano interessate in qualche modo no no a cambiare il corso delle cose
Quindi rispetto a tutto questo aveva senso questo questo tipo di di incontro credo che sarà importante continuare a lavorare in questa direzione credo che adesso può essere importante anche sentire i personaggi politici che ringrazio per essere venuti come ci avevano promesso su su questo tipo di interpretazione forte che che noi facciamo
Ringraziamo
Maurizio invece ha riportato diciamo
Ciardi unito un poco le ire appunto forse è giunto il momento di intavolare il confronto sulla questione sociale proprio con e forze politiche sono qui rappresentate vorrei quindi invitare l'amico Fausto Bertinotti
Invece la sua relazione sul contributo
Gli ho di chiedo scusa se fatto questo intervento
Anzi praticamente me ne vado ma insomma sono venuto solo per un perché l'iniziativa mi mi sembra di grande interesse
L'ha chiesto di di partecipazione al così gradita insomma come come forse si vede sono sono messo male quindi andai a dormire se se potessi vi chiedo scusa
Allora le ottimali condizioni di confusione aggiungo quelle del dello stato di salute quindi voi abbiate pazienza e non solo per l'assenza ma anche per l'intervento
Poi dietro tre cose proprio tra le cose
Anche stimolato dalla dalla traccia del documento
Che ha accompagnato questa iniziativa della repressione su Copenaghen
Siccome non capita spesso di di poter ragionare come veniva messo giustamente detto anche prima limiti molto seria della della politica
Su questo ordine di questioni su questo Zonta
E credo che siano queste occasioni che vanno pena per come si può e per come si è capaci scottate
Personalmente sono convintissimo anche se poi nella pratica quotidiana difficilissimo da metterlo in luce o anche soltanto a segnalarlo
E che la ai conquista di una dimensione internazionale e mondiale alla politica
Era una condizione assolutamente indispensabile persino alla sua possibilità di
Disporsi con efficaci
Cervone io credo che anche nella volgarità della politica quotidiana a cui siamo sottoposti non ci sia semplicemente un elemento patologico cioè il siamo i brutti ceffi che si occupano di politica diciamo su questa scena
Su questo palcoscenico italiano ma c'è proprio anche affetto di un restringimento di una riduzione del suo orizzonte l'ampiezza del suo pensarsi suo pensiero e questa la la in meschini scene
E lei prende fuoco e che poi prende sono poi i diciamo anche legate naturalmente al per la storia del personale politico ma io credo del resto basta guardare aveva o poteva vedere che non si tratti di un fatto unicamente italiano questo impoverimento della politica e del personale politico e delle modalità della politica a che fare molto con questa perdita diminuzione di una dimensione generale
Appartengo ad una ad una cultura ed è una storia che non sarebbe vissuta senza data senza l'internazionalismo
Senza la dimensione internazionale non è il movimento operaio di questo secolo
Proprio non si sarebbe potuto concepire
Senza la sua dimensione internazionale senso cioè parlare a nome del proletariato di tutto il mondo
Questo di tutto il mondo e al suo è stato un suo elemento costruttivo e quando lo ha smarrito
Ha rischiato spesso di oscillare fra organi del corpo attiva della Corea mista
Appunto appunto perché l'alimentazione del mondo è un alimento era una dimensione è un'alimentazione insopprimibile tra la politica se e quando la politica voglia farsi Poggetto
Ora questa la politica è sfidata in particolare
Da una condizione che mi pare si stia indirizzando che del resto anche voi avete messo in luce nei vostri documenti
E che va su conto questo nome della globalizzazione della mondializzazione voi farà su questo punto un'osservazione voi tutti parliamo in questi termini certamente termini sono pertinenti
Ma
Io credo che bisogna avere una vertenza
Stiamo parlando davvero di una capacità del modo di produzione capitalistico di espandersi su scala mondiale
E questa ristrutturazione questa ristrutturazione questa fase post fordista e post gollista è in grado di rompere tutte le nicchie nazionali persino le nicchie regionali e a collocare diciamo il suo processo di riorganizzazione su questa scala mondiale
Ma non tutta l'economia subisce questa tensione mondiale in altre parole io credo che si debba parlare sì
Di una mondializzazione della produzione ma non se posso parlare come è evidente di una moglie riduzione dei consumi
Cioè questo modo di produzione consente di pensarsi nella sua articolazione su scala mondiale fonte totalmente le frontiere è in grado di rifare uno stabilimento a Settimo Torinese un altro accanto esattamente identici
E grosso modo con un indice di produttività sostanzialmente analogo
Ma non è in grado di aumentare la colpa è che ha imprigionato la Ascari consumi oltre che in connessione consumi opulenti e anche per questo in essere destinati soltanto una parte l'umanità
Sì che noi abbiamo una mondializzazione della produzione ma non abbiamo la mondializzazione dei consumi questo elemento non è l'ultimo degli elementi che determina la crisi della capacità espansiva di questa riorganizzazione capitalistica è così vero che la sua forma diciamo più alta di quelle conosciute cioè il toyotismo
E pensato esattamente per una fase di rallentamento della crescita o di stagnazione Totti Soir come nel suo codice genetico nella sua ispirazione fondamentale il fatto che un'organizzazione la produzione
Si chiamerà sulla scala concentrata che nel decentramento pensato in funzione di uno sviluppo crescita rallentata o a allora orchestre zero
Ho capito
In questa
Diciamo in questa cornice
La competitività
Diventa sostanzialmente il paradigma
Dell'economia
E purtroppo anche in generale la politica
C'è una sorta di assolutizzazione della competitività una sorta di competitività totale
In cui ogni altro elemento della costruzione civile
Che pure è stata anche costruita con grande forza penso a sto sociale viene assolutamente abbattuta e e come dire irrilevante una tua variabile dipendente
Tutti gli altri elementi ad est ad eccezione la competitività risultano variabili dipendenti il lavoro la persona l'ambiente nel mezzogiorno tutte la sto sociale e garanzie
Può variare dipendenti può diciamo un un ventre un ventre molle su cui compaiono e su cui preme per realizzare non aveva assolutizzazione era competente per questo quadro che secondo me spiega il fallimento di tutte le ipotesi riformiste su scala mondiale
Ma ultime quel tesoro
L'idea in fondo si potesse fuori con tutta la gradualità pur con tutte le articolazioni
Espande su scala mondiale lo stesso modello di sviluppo
Cioè l'idea della dalla locomotiva
Ed è del convoglio trascinata locomotiva che per per quanto allentato Talia alla del consentito ad altri vagoni di agganciarci a questo stesso andamento a questa stessa locomotiva questo stesso convoglio
Questo facciamo implode
Non a sud non è più nessuna possibilità di elezione
E infatti tutte le forme che in qualche modo siano connesse assumono le manifestazioni patologiche
A partire dei fenomeni cooperazione statuale ai fenomeni cooperazione nostro tua
Cioè si diceva anche qui un elemento di corruzione che voi conoscete benissimo avete denunciato con tanta diciamo precisione della cooperazione persino gli aiuti alimentari non è semplicemente del fatto che se ne sono occupati un po'dei banditi cosa verissima ma soprattutto che per sia corposo il tessuto entro cui interviene in cioè la grande propensione all'espansione e a una a degli degli elementi e inquinanti è stato spezzato
Si è rivelata lo improduttività e allora naturalmente cresciuta la capacità coltiva quasi come supplenza alla impossibilità di fare una cooperazione che in quanto si proponeva semplicemente di diciamo esporta segmenti di questo modello sembra totalmente fallimentare la cosa era semplicemente coperto diciamo il fallimento di questa ipotesi strategica naturalmente la ingigantite non è questo non trova la sua giustificazione veniva ancorato poco fa l'esigenza di andare fino in fondo
Con la verifica di cos'è successo in Italia su questo punto perché è un elemento di snodo anche per ripartire ma io credo che da a livello politico ecco interpretazione ma dotato su questa relazione
Questa relazione
E così rilevante
Tu citavi prima queste di questa formula usata da da le Monde diplomatica c'è un po'inquietante
Però non così lontana dal vero
In ogni caso ne cito un'altra quella del dell'editoriale diremmo diplomatiche di Adone che e indicava appunto lo il pensiero unico
Come dimensione ormai dieci e Monia culturale
Assorbente e pensiero unico cioè il pensiero del mercato per la concorrenza e il pensiero costruiti dai grandi apparati deve della Banca mondiale del Fondo monetario internazionale delle nel sistema bancario internazionale appunto quella cosa lì
E sostanzialmente diciamo un nuovo un fondamento un nuovo fondamentalismo non è ammesso
A persone dotate di ragionevolezza di essere fuori contro il mercato locale
Altrimenti diciamo sei è indotto a essere considerato come un fatto patologico diciamo sei pazzo se comunista insomma ceceni tubetto o cristiano fa Breckenridge recensione
C'è una cosa che non il giovane oggi non ha a che fare con questa con questa modernizzazione
Fondamentalismo sì
Anche questa scena che viene occupata dai fondamentalismi di cui quel mercato e uno ce ne sono naturalmente anche altri religiosi etnici cedere e credo la risposta la risposta diciamo povera riscosso drammatica a questa crisi di una capacità di configurare una nuova fase di espansione di sviluppo
E qui risalta in tutto
Diciamo il dramma
Della crisi tra dimensione internazionalista e Movimento per
Io non credo di dire una cosa così forzata se dico che oggi forse solo la Chiesa cattolica
E ancora definibile come una forza mondiale
E infatti spesso gioca un ruolo di supplenza si può discutere molto su sul suo modo con cui è stata la conferenza il Caio per me
Non cultura laica sento come come violento il suo appoggio sulla questione della portoghese però detto questo sento anche che Al Qaeda sta l'unica forza diciamo che ha parlato di una di un destino dell'umanità non costretta nel limite del mercato per cui tu gli dici agente voi non potrei produrre solo perché non ci state nel nella costruzione di consumi di produzione che questo mondo che sa offrire
Lui c'è una c'era capace ai trascende il vento dell'ordine delle cose esistenti che parla un linguaggio non diciamo non solo agli uomini di di fede in questo senso vantavano in pace universale
Allora
Noi invece che non abbiamo diciamo questa forza cosa possiamo fare
Io credo che cioè noi come politica
Io credo che la sollecitazione acutissima di questo ordine di cose proprio ripensare categorie della politica e pensa alle categorie della politica i soggetti
Le forme di intervento la politica le forme di organizzazione
Una volta che ha tu fossi in grado di assumere la dimensione mondiale come la dimensione proprio dalla politica vedresti
Vedresti almeno tutta la povertà talora anche di noi parlo anche dei delle delle forze politiche presente non solo degli altri
In questa fase politica secondo me almeno il vantaggio di star fuori cerca di tenersi fuori dall'omologazione
Diciamo detto questo poi sento per primo il limite
Di capacità lavorativa di fa i conti con questo di questioni che già adesso a cui del resto non potremmo far fronte da soli ma solo in una relazione con altre puntualissimo alle forze politiche del capitalismo da questo anche iniziative come queste sono benedette nel i suoi che non serve proprio le categorie soggettive forme di intervento gli obiettivi allora
Voi gli ultimi tre minuti dedicate quest'ultimo gli obiettivi
Dei programmi
Questa comunque obiettivi e programmi hanno subito un obiettivo sputano amento unici programma che perché naturalmente l'imbrogliato troppo Finazzo ex uno pensate pensate uno che fosse morto
Diciamo nel settantadue settantatré
Settantaquattro settantacinque minuti da tempo antica e chiarire anche se adesso e guarda se la manovra economica partiti ma scusa
Qui è avvenuto l'impazzimento si vuole spiegare perché questa nuova destra viene approvata dalla sinistra era posteggiata d'estate dove sta la ragione di questo elemento sta sta in un primato dell'auto della politica intesa come autonomia come s'era separata
Che fa sì che i contenuti dei programmi siano appunto semplicemente siamo vigili
Alla ricerca delle alleanze
Cui oggi vanno bene ma io va be'c'è al Governo questa misura è buona se c'è opposizione strabici partiva e viceversa
Certo questa la perversione che ho mai intervenuta nella sfera della politica dei programmi però da questa perversione di opporci
Ai Gaia cercando di attribuire appunto un fondamenta un valore al pallone Gassino
Sì dietro sì sì e tu no no se uno dice riforma tensione
Deve pensare che c'è come dire un miglioramento del rapporto al tempo di lavoro il tempo di vita e non un peggioramento come invece è inscritto mai questo termine perché appunto siamo sempre dentro questa logica l'impazzimento frustrazione e nell'impossibilità di che poiché teme impossibile il controllo sociale sulla politica a questo punto stamattina panorama di questa vicenda
è che questo impazzimento non non riguarda semplicemente il ceto politico per uno potrebbe dire che se la fonte no che determina una caduta partecipazione perché non esiste più la possibilità di controllare
E poi c'è sì scelte Fazio per la Lazio
Gli obiettivi nella nostra storia una storia a cui appartengo settanta punto fondamentale rapporti adesso non mi ricordo se erano secondo la terza frazione di Engels il Manifesto dei comunisti
Ma lì la questione della loro Sempione posta come una rivendicazione diciamo sindacale è un'idea generale del mondo è un'idea generale delle forze che mestiere sono promotrici
Di come sono collocate di come guarda al futuro dell'umanità dico al guardaroba Toto profetica l'economia cioè è una un obiettivo che per Abate disse eh
Un'idea rigenerare la politica allude almeno Auriga deliberazione a un po'accesso a una lotta una partecipazione aulica del mondo ha un'idea dal mondo per tutti
Infatti lo sciopero mondiale e infatti dopo il Mondiale mille novecentootto non sbaglia
Pensate a distanza
A da oggi
Non tornare io credo appunto la dimensione mondiale una dimensione che anche perché si sottrae a questa miseria da politiche come alle antismog
Consente forse di il costruire il fine Arts delle del Sud la soggettività e l'obiettivo tra la trasformazione allora io penso che da questa Giunta questa da questi pochi cenni
Verrebbero come conseguenza l'idea di ripensare alcuni contenuti alcune discriminanti programmatiche che ho fatto sono assolutamente controcorrente rispetto al dibattito in presenti in Italia ma anche in Europa
Io penso che grosso modo avrebbe articolata questa ricerca di contenuti su tre ogni questione
Primo l'intervento può la riconsiderazione dell'intervento pubblico e della nozione di piano programma disegno oggetto
Due
Un intervento teso a costruire dei vincoli al mercato
Tre degli interventi e costruiti in funzione di liberare degli spazi danni d'accatto
Mi paiono queste già potrà dettare ordini questioni su cui bisognerebbe ragionare
Il primo all'intervento pubblico su questo punto secondo me soltanto proprio una come dire
Uno smaltimento
Di fronte all'avversario ha potuto lasciar passare alle tesi che sono passate sul mercato le privatizzazioni qualcosa
Se è una fase di passaggio come questa
Chiede qualcosa chiedevano un grande intervento pubblico
Cioè siamo a un passaggio simile a quello degli anni Trenta dove attualmente uno sarebbe sciocco che dicesse a loro all'ora Chance bicchieri no certo che no
Lì era la nascita del fordismo qui siamo la sua fine cioè a dire no
Ma l'ordine delle questioni l'ordine da cui si è quello lo viene non il merito delle questioni metodo mentre diverso ma non è questione quello tanto è vero che siamo di foto la disoccupazione di massa puntuale tanto è vero e dovete sei sopra e tanto è vero che siamo di fronte a un'accentuazione della comparizione tra nord e sud del mondo tira contraddizione tra nord e sud del mondo diventa sembra diventare irreversibile come certe rottura ambientali come certo proprio sulle persone irreversibile
Con anche se le persone di colore perché quando sei di fronte al fatto che la mercificazione investire gli organi una persona e tu puoi comprare un fegato per portarlo scritte e sei i fonti delle colture Tzipi anche diciamo antropologicamente antropologicamente
Siamo di fronte ad una tale violenza del mercato e delle sue leggi che appunto non non non nel corpo dei contiene più nessuna Gina allora la costruzione di un po'di un intervento pubblico di una contrattazione ma quella televisione delle monete ma non basta che siano le monete da vie che ci vuole intervento pubblico
Basterebbe questo per non parlare poi dei fenomeni più c'è più di fondo Bargellini immigrazione
Prima questione seconda questione quella dei vincoli
Dei vincoli al dei vincoli al mercato Papi vincono dice mai detta i vincoli
Allora qui in questo mondo le merci capitali possono andarci dovunque le persone no che già va be'copre a posto in mobilità problemi se viene trattato se vengono tre tunisini in più ci mettono tutti arredati come aquile
Se invece merci girano per tutto il mondo come proprio tutti per come il mercato come come elegante e volume veloce siamo già di fronte a un impatto anche qui a una cosa di che poi segnala questo dominio delle ne ha circa sono evidenti segnala il dominio allora
è possibile recuperare per esempio qualche tematica che aveva così animato i democratici americani non i bolscevichi dopo la Rivoluzione d'ottobre ma i democratici americani
Secondo cui bisogna pensare a degli standard minimi mondiali
Degli standard minimi mondiale
Cioè dire che queste merci siccome siamo di fronte a un a un dumping sistematico a un dumping sociale sistematico nel senso che questa istituzione capitalistica in grado di inseguire la forza lavoro al suo più basso prezzo fino a cavallo tra i suoi film vero
Questo è uno dei punti essenziale di questa ristrutturazione capitalistica
E è in grado di andare ovunque per sottrarsi a qualunque vincolo disfacendo l'ambiente trovando anche lui la possibilità di compassione la più alta devastando l'ambiente
Del lavoratore come della mia
è possibile dire che queste merci possono circolare si del mondo ma bisogna introdurre un elemento di protezionismo sociale non di protezionismo di un'azione contro l'altra ma di una protesi ai voti tutti contro il mercato
Per cui se tu vuoi circolare con questa carta nel mondo devi dirmi con con quali diritti
Connessi al lavoro è sta fatta questa carta
Con quali diritti ambientali è stata è stata fatta questa carta perché se non alla soglia minima non gira non gira
E non è a questo elemento antimeridionalista perché invece come si capisce bene diversamente dal protezionismo delle nazioni il protezionismo esondare alimenta una possibilità di Confetra Italia e di attivazione
Uno stop appunto un vincolo
Un vincolo sul mercato chiede naturalmente un'iniziativa internazionale un vincolo sociale un vincolo ambientale un corredo delle merci
Tutte a girare devi poterne no dimostrai come hai fatto lavorare la gente figli scivola non dico naturalmente le sei ore ore quattordici sarebbe necessario conquistare in Europa ma dieci
E ho lasciato libero di salario e certe diete incorporati
E che sull'ambiente ci sono già trovati
Vincoli e l'altro invece spazi didattici
Spazi liberati dal da piazza
La più grande di questa operazione secondo me è la riduzione del tempo di lavoro
Riduzione drastica
Del tempo di lavoro
Se non si fa oggi che siamo di fronte a incrementi di produttività come quelli che voi tutti conoscete
Quando si fa
Titolare il testo sei paradossale questo Paese c'è un incremento di produttività dell'ordine del cinque per cento basato unicamente produttività nettamente superiore quasi doppio dico statunitense vicino quello giapponese
E in questa condizione di incrementi di produttività lei ha dei ceti sociali che vengono proposte sono il prolungamento età pensionabile lo straordinario
Così la FIAT propone lo straordinario il governo propone proprio mentre faceva qui non è una battuta
Così
è chiaro secondo me siamo qui nel Nord
Che se non si fa un'operazione di riduzione lavoro di grandi proporzioni
Non semplicemente interni sindacale ma in termini modificazione del rapporto tra il lavoro
Le persone lavoro ambiente lavoretti e altre attività umanistiche lavoro e il e la manutenzione delle persone dell'ambiente delle cose il lavoro e e altri la voi candidati che non sia questa operazione cioè sempre negli spazi dei dati finito ci sono dei valori d'uso
Che possono essere costruiti direttamente senza passare per valori di scambio direttamente devono ridurre i lavori socialmente utili sono ipotesi la cooperazione naturalmente fuori da quell'orizzonte di cui ho imparato punta verso nord
Come diciamo sia in funzione dell'obiettivo cioè della prodotto extra mercantile
Perché se mercantile come abbiamo visto nessuno fa solo disastri
Cioè legato alle vocazioni e alle e alle aspirazioni e alle aspettative di quelle popolazioni sia in termini lavori a Nizza di qualità dall'organizzatore
Punto sparsi dei dati ecco io credo che come si vede
Allora intervento pubblico
Vincoli al mercato spazzerebbe al mercato naturalmente sono una critica radicale
All'economia di mercato ma senza questa critica radicale all'economia di mercato noi risultiamo questa schifezza che siamo fin qui
Mentre parlava Bertinotti pensavo alla etichetta di un futuro prodotto sui nostri mercati in cui oltre alla composizione del prodotto ci fosse scritto anche il modello di Prodi in modo di produzione utilizzato per realizzarlo e appunto i diritti rispettati nella produzione di quella di quell'oggetto forse qualche cosa che in qualche modo già troviamo nei prodotti che circola attraverso il commercio equo solidale qualche esperimento di questo e questo tener conto di come si arriva al all'oggetto che poi acquistiamo
Bene continuiamo con l'intervento politico e chiamiamo Gloria Buffo al tavolo
Sarà ottobre
Diciamo così mi ha un po'denuncio come una che nel mio partito non ha competenze specifiche sulla questione che voi avete affrontato oggi quindi io
Vi dirò alcune cose che mi dicono la mia che mi dice la mia esperienza rispetto al tema che voi avete posto essenzialmente tre cose una riguarda la crisi della politica
Ce lo siamo detti tante volte in questi giorni negli ultimi tre quattro mesi forse tra i più concitati della vicenda politica italiana degli ultimi anni
A ben vedere i protagonisti di che abbiamo visto in tutte le salse tutti i giorni in televisione dai giornali
E non solo sono state una dieci
Prezzi
Sì
No no sulla scena
Gli atti
Fatto salvo che poi diciamo tutto quello che è accaduto è dipeso anche fortemente da quel movimento di milioni di cittadini che erano scesi in piazza
Per la Finanziaria questi non lo sottovaluto però poi la partita sembra essere sempre giocata tra una dozzina di persone questo vuol dire che c'è una crisi drammatica della politica l'altra prova empirica l'abbiamo avuta nei giorni scorsi trova naturalmente di cui non c'era bisogno per lo sapevamo già
In Italia sembra dei governi dipendano dalla lira e la lira non dipende dalla politica italiana o non solo dalla politica italiana perché se un giorno essendo nostra un Paese particolarmente a rischio sposto chiudo chiudo
Ti di Londra
Decide della politica italiana
Ora io non dico che il fatto che le diciamo mi sono presa politica non ci nel paralizzare ci è far pensare però perché mentre la destra su questa crisi è la politica ha fatto la sua fortuna
Perché naturalmente Lissi inserita per dire che la democrazia non funziona
Che la politica fatta di partecipazione produce danni che bisogna semplificare e a questo la destra ha lavorato
Sempre nella sua storia e negli ultimi quindici anni ha lavorato nel mondo come ci hanno dimostrato le vicende americane soprattutto ma si è lavorato anche in Italia perché dal settantacinque di si dice che gli i problemi della politica italiana sono la sua complicazione bisogna ridurre i soggetti semplifica però mentre la destra su cui è scritto ha molto lavorato
Mi auguro tutti i benefici che nello stesso tempo l'ha provocata
E la sinistra secondo me a questa crisi la politica non l'ha saputo guardare negli occhi coraggiosamente fino in fondo un'occasione ce l'ha avuta la sinistra italiana pertinenti
Una critica da sinistra al a un certo modo di fare concepì la politica c'è stata precisato sessantotto perché il femminismo perché tanti
Diciamo così avanguardie di massa erano allora hanno detto ai partiti e i sindacati italiani guardate che anche se voi siete soggetti di grande partecipazione perché erano gli anni fino agli anni Sessanta i primi anni Settanta
Guardate che ci già qualcosa che non va
Nella politica fatta così c'è già qualcosa che non va le forme tradizionali
Storiche che pure tanto hanno data la democrazia italiana dice già qualcosa che non funziona voi avete un'idea della politica in questo Jackson i partiti movimenti di massa
Ma in cui l'individuo il singolo o tante altre forme della partecipazione associativa eccetera
Contano poco ad una visione da grandi potenze
Non ha colto quella critica da sinistra diciamo così la sinistra politica o sindacale italiana
E persa quell'occasione acquisita politica ha nel nostro Paese aperti uno sbocco alla destra
E quell'occasione persa pesa ancora oggi perché oggi la la all'asfissia delle forme politiche in Italia è impressionante io non credo che ci sia solo un problema perché i partiti i gruppi dirigenti dei partiti a sinistra litigano tra di loro ci sono visioni politiche diverso insomma dialetti così
E poiché c'è un intero movimento di sinistra nel nostro Paese che non si sente rappresentato dai gruppi dirigenti
Dei partiti della sinistra perché è di sinistra ma lo è in un altro modo perché non sta a seguire le vicende interne del PDS e di Rifondazione vorrebbe essere lì contare pesare ma non doveva esser vincolato a quella che è la vita interna di un partito che ha molti aspetti ormai mi sopportabili ossessivi io lo dico io sulla scena si dichiarazione di un partito ma e ventuno lo fa per passione perché non si sa per cos'altro dovrebbe fare viste le diciamo così la vita che si fa visti i successi diciamo così lo fa per l'asma
Ci ho qualcosa di ossessivo si litiga sul nuovo partito ponemmo parte si litiga si fa no non può essere così c'è qualcosa da inventare proprio sulle forme se c'è la personalizzazione la mediatizzazione della politica ecco che ci sono grandi processi grandi fenomeno del ma anche perché nel mondo e in Italia dove è particolarmente ossessiva cosa per cui tutto passa la televisione neanche perché nessuno ha pensato che si potevano rinnovare con le forme io mi devo occupare di comunicazione il mio partito
E i comunicatori di solito dicono che una delle invenzioni geniali geniale sempre tra virgolette di Berlusconi è stata quella di aver detto un giorno si fanno i club di Forza Italia ma quasi inesistente dal punto di vista però era come dire io so che la cosa del partito non funziona più ed i dico comunque che c'è un canale di partecipazione che poi si è rivelato naturalmente come doveva essere fanalini esistente quello un partito monocratico
E ho capito però a sinistra cosa si inventato oltre al partito e al sindacato cose importantissime io non credo alla polemica anti partitocratica ma lì c'è qualcosa che non va
Poi c'è il mondo associato l'associazionismo volontariato ma ne siamo i complimenti con questo mondo a dire siete bravi meno male che ci siete voi voi Seeger mentre va e no così non funziona cioè ottusi metti in moto
Rompe questa cosa dove ci sono i parti da una parte poi le associazioni ha come siete bravi come si deve però io credo che questo sia uno dei problemi
Ciò così
Fuggitivi sui quali la sinistra può intervenire perché se no non sono una fonte ha mai la crisi della politica che certa dipende a un assetto mondiale dal fatto che c'è una crisi della democrazia
Quindi anchilosi delle forme della partecipazione e se non lavori su quello non ti puoi solo lamentare del fatto che c'è la televisione che c'è una crisi a partecipazione
E poi una difficoltà sicuramente di Progetto questo secondo punto che si vede una dimensione mondiale io non ripeto cose già dette
Però l'attenzione ormai sempre più rattrappita in particolare io credo in Italia paese che sprofondato in una visione provinciale della politica in particolare perché tutto si può dire della Prima Repubblica il male possibile giusto dirlo ma viva Dio la Democrazia Cristiana
E ippici di allora erano due partiti che con tutti i loro difetti ma una visione diciamo così comunque del fatto che c'era l'Italia poi potevamo di una situazione potevamo ed eravamo vittime di una collocazione particolarmente sono c'era l'idea che i Papi segnalate una politica almeno internazionale
Magari solo diplomatica però c'era
Invece c'è una parte delle forze nuove soprattutto dalla destra citavo
C'è poi si è molto rinchiuso in un idea provinciale ma parte questo
Questa quattro attinente impedì indebolisce di più naturalmente la sinistra e non è solo diciamo per colpa di sui gruppi dirigenti o di qui c'è sotto c'è una grande questione mondiale
Berlusconi arriva ma il terreno gliel'avevano arato molto tempo prima campioni mondiali della destra Reagan e la Thatcher e molti altri all'altezza dei quali naturalmente non è né per cultura né per visione ma insomma in il mondo lavorava diciamo
Per aiutare
La destra e però diciamo così il fatto che la sinistra che vive una crisi mondiale delle sue idee dell'esperienza quell'ha dato vita eccetera
Va be'che ha delle difficoltà oggettive e quindi ben sapete un'epoca storica complicata però il problema è non illudersi di fronte a queste difficoltà così pesanti che la crisi della democrazia in Occidente dopo la caduta del muro si affronta o solo con le regole
Diciamo difetto di quale è caduto sicuramente il mio partito o solo affrontando la questione sociale in cui secondo me cade un'altra parte della sinistra io su questo sono molto da cornice a Barcellona stamattina se dividi separi la questione sociale da questa democratica
Non vai da nessuna parte si accresce di Luna si accresce di là io credo entrambi questi difetti
Io penso invece che sia possibile a questo punto visto fare un salto proprio la cultura politiche progettuale
Dividere la Borsa democratico la sociale rende molto mio pian che qui non rende mio P. solo su un'idea del mondo ma anche sull'Italia
In questo Paese le risorse intellettuali politiche dedicate al modello di sviluppo anche per come si presenta in questa parte del mondo sono ridottissime io lo dico per la parte politica che frequento
Però insomma mi sono impressionata dal dalla quantità di risorse energie che si mettono i nella diciamo così nella parte i attica che riguarda molto un ambito ristretto questione fondamentale anche quella che non soffra di spezzarla però insomma no sala sensazione proprio che non è che non si può è che nemmeno ci si prova tante volte
Io però non vorrei fermarmi e chiudo diciamo così solamente alla alla gravità del quadro mondiale quello conoscete molto meglio di me l'esclusione la povertà
Né fare solo le pulci la sinistra io direi che forse l'obiettivo che tutti ci dobbiamo proporre che voi gli ponete sicuramente è quello di dire ma allora in questa situazione quali sono i soggetti e le occasioni da afferrare e da valorizzare per pur di fronte a un quadro così complicato a fenomeni così imponenti da diciamo di far vacillare e ma insomma invece non è vero che tutto è perduto ci sono soggetti che ci sono occasioni da da acciuffare
Io penso a quattro cose e le dico in modo abbastanza telegrafico uno riguarda sicure spesso molto in questo caso in modo occidente eccentrico ma non perché sia convinto che sia la strada giusta perché io c'è un così mi devo occupare di queste cose e vi dico quello che per esperienza ho capito una riguarda l'abuso e la sicurezza a me colpi ha colpito molto che su questa posa qui non c'è insomma non possiamo fare di più perché questa è la molla è un mondo che preme più povero
è bisognoso diciamo così di diritto di rompere quel disequilibrio che fa paura l'Occidente che si rinchiude la paura la spinta a destra certo io ho vissuto la campagna elettorale a Milano per il sindaco in cui Dalla Chiesa Formentini si fronteggiavano
E in cui diciamo la carta vincente molto fragile mio perché la giunte Formentini già a scorcio adesso è stata questa la paura
L'insicurezza un'idea della sicurezza solo come ordine pubblico gli immigrati e così via
Noi abbiamo in quell'occasione messo in campo tutto quello che potevamo sulla sicurezza io credo di no e io credo che questo sia un grande tema di tutte le società avanzate molto turbate da questa questione dell'immigrazione ma non solo
Questo il molto che la CRI microcriminalità la grande criminalità e così via ecco io penso che su questo l'abbiam bisogno molto di uscire da un ideologismo astratto noi abbiamo i valori giusti e su quello non bisogna accedere io su questo sono irremovibile come tutti noi e però noi dobbiamo dire le politiche come si fanno su questo
Io penso che tutta la questo delle garanzie sociali vada posta con forza da questo punto di vista insomma come sulla tossicodipendenza noi diciamo
La politica di riduzione del danno fa bene non solo ai tossicodipendenti che forse si ammaleranno di meno moriranno di meno trasmetteranno me l'hai detto ma sulla una riduzione del danno rispetto all'impatto sociale che questa cosa sulla società
Ecco è un po'questa la il modo in cui ne dobbiamo affrontare questa sicurezza in questo tema la sicurezza rassicurando
Con una linea che è quella diciamo così naturalmente dei diritti della persona e me ne dobbiamo parlare ma questa cosa dirla con più forza un possiamo lasciare a loro il monopolio del tema uso che poi diventa quello solamente dell'ordine pubblico
E io penso che su questa cosa del garanzie sociali per esempio la riforma le pensioni e importante quelle progressisti indica che su questa questione
Mi limito a immigrati non possono lavorare e lasciare poi diciamo così i vantaggi del loro lavoro a chi verrà pensionati in Italia saranno solo italiani o cittadini europei però su questo e importi
Anteprima e tiriamo fuori con vantaggio dei soggetti più deboli anzitutto ma mostrando il vantaggio a tutti tiriamo fuori alla clandestinità dalle situazioni di sofferenza tutti soggetti seconda questione l'ambiente ma poi parla Mattioli
Non oserei mai diciamo così cimentarmi di fronte alla sua autorità con questo terreno
Io penso che sia l'altra grande questione somma c'è stata la rivoluzione russa l'abbia fatto il movimento operaio adesso la grande questione quella dell'ambiente non è possibile per la sinistra tenerlo in un angolo
E come tirarsi la zappa sui piedi condannarsi a a non capire dove va il mondo in una e non prendere nelle proprie mani una delle questioni decisive e cioè quella che il risparmio di risorse ambientali poi fa cresce la qualità e la vita ma anche l'occupazione eccetera terzo lavoro son d'accordo sulla riduzione dell'orario di cui parlava Bertinotti
C'è una società in cui c'è lo scandalo dei bisogni sociali risolti ma della disoccupazione crescente parlo della parte occidentale naturalmente dei nostri paesi io quindi vi chiedo una riflessione a voi perché io per la faccio nel mio piccolo insieme ad altri tutto questo grande tema del privato sociale allora bisogni sociali e risolti disoccupazione facciamo questa grande operazione di dire invece che sui grandi bisogni sociali collettivi
E possibile creare occupazione e qui c'è un'idea diversa che non è nel mercato nello Stato ma il privato sociale io son d'accordo però attenzione perché su questa questione c'è più di una linea e più di un'egemonia possibile
In Italia è ancora molto sacrificato questo settore ma avrà grande boom dei prossimi anni all'egemonia su questa cosa ce la polvere pure il privato privato con la P maiuscola che ha capito che dice un affare ellissi butterà a
Oppure bisogna che qualcun altro dica no scusate la vicina del privato sociale in Italia è bene che vada da una parte e non dall'altra
E diciamo così il rischio del privato prima solo che venga questa operazione pensata solo in termini di pura privatizzazione di mercati Zazie onere
C'è anche perché qualcuno a sinistra pensa questo pensa che il problema per sua preoccupazione privatizziamo la sanità privatizziamo la scuola
Tutto mercato può insomma di così c'è tanto lavoro in più ed è ma se si affronta così io devo non posso essere superata sinistra Danieli che sul Sole ventiquattro e dice no
Lo stato più di tanto dice nel suo interessa altro allo Stato più di tanto non può ritirarsi perché se no questa cosa non è un circolo virtuoso ecco io vorrei
Non per medaglietta sulla giacca che non fossimo scavalcati a sinistra Danielli perché io non voglio che sia di quella parte lì l'egemonia sull'operazione infine la democrazia io ho concluso
Qui c'è un grande problema che anche alcuni studiosi che citava stamattina Barcellona hanno affrontato il pasticcio qui è che in società complesse le tecnocrazia che solo quella parte della potere che non viene votato scelto con il voto e quindi può essere mandato a casa sono quelli che restano lì e sono quelli che hanno una fetta sempre più rilevante il potere che lascia complessi come io faccio il tecnocrate
Tu sei un eletto un governante che passa e va io resto io conto
Anzi il techno populismo che è la cosa che si affaccia l'ultima versione più aggiornata e più tremenda se volete
Come si affronta io credo che sia questa la posso altrimenti se stiamo solo alle riforme elettorali importantissima attore insomma è come se noi ci occupassimo e degli angoli di e non diciamo così della visione più generali io penso anche qui che uno delle grandi questioni
Che a sinistra si sono sottovalutate e non si può più fare ed è possibile affrontarla e questo fatto che la rappresentanza generale quella per cui tutti votiamo per i nostri rappresentanti che poi decidono su tutto
Non regga più fatta così non regge più perché in questo modo il ricatto delle corporazioni e fortissimo perché io che devo essere votato da tutti e poi devo decidere su tutto sullo SL sulla scuola eccetera
Avevo sempre il ricatto di quei milioni che lavorano nella scuola nella sanità è che mi dicono no
Tu prima del diritto del cittadino degli occupanti di come sono io che ci lavoro dentro perché se no io che ho due milioni tre milioni quattro euro non ti voto più questo meccanismo che nelle società contemporanea è micidiale tiro vuol dire preliminare le elezioni ci mancherebbe vuol dire che su alcune questioni che riguardano settori dei cittadini forse alla bisogna che quello che si fa nelle USL non venga deciso da altri
Dal Governo dal Parlamento espressi secondo il meccanismo dare rappresentanza generale ma che su alcune questioni cominciamo scomporre l'elettorato così come si fa
Nel caso per esempio della rappresentanza territoriale non tutti votiamo per tutto quando andiamo a leggere il Comune la Regione votano quelli di quella quella parte
Ecco allora bisognerebbe forse pensare a quella che viene chiamata democrazia strutturata
Per cui su alcune questioni non facciamo tale corporazioni ma i cittadini che su quella questione diciamo così hanno un interesse proprio non corporativo da difendere naturalmente sono tutte cose che sembrano futuribili ma o si prendono in mano come diceva stamattina la Castellina dei grandi questioni poi anche emergenti quelle considerate più moderne come quelle della comunicazione oppure cresce la povertà e no incidentali avremo da mangiare ma insomma non saremo così felici e
Come vorremmo essa bene grazie
Allora la tassa la lista degli interventi è nell'ordine comunista Eduardo Missoni presidente dell'Adoc paese Gianni Mattioli Giulia Marcone Giovanni Moro quindi Eduardo Missoni
Grazie Maurizio
Mi riallaccio alla con l'ultimo intervento
Se all'ultime parole di Gloria Buffo sarebbe come dire che la Nuova Democrazia prevede che sul tipo di cooperazione modello di cooperazione allo sviluppo dovrebbero decidere i cittadini del Sud del mondo e magari con il contributo i cittadini del nostro Paese invece non è assolutamente così questa mattina Flavio Lotti ricordava come non vi sia assolutamente dibattito sulla politica estera nel nostro Paese
Al di là di non essermi proprio delle linee di politica estera tra proprio non ci sta alcuna apertura su questo tema e nemmeno sufficienti informazioni in merito
D'altra parte lo spostamento della dell'asse di interesse delle relazioni internazionali da Est a Ovest oggi al nord sud che altri hanno anche ricordato
Riporta invece la alla centralità della nostra politica estera una tematica quella delle relazioni con i Paesi del sud del mondo che nell'ambito della politica estera quindi dovrebbero tornare ad essere ad essere particolarmente rilevanti
Diciamo parliamo e la centralità della politica di cooperazione allo sviluppo nell'ambito della nostra politica estera d'altra parte la legge vigente
Che disciplina le le relazioni di cooperazione allo sviluppo dell'Italia con appunto i paesi in via di sviluppo
Chiaramente esprime che la politica di cooperazione sviluppo la cooperazione allo sviluppo è parte integrante della politica estera
Noi crediamo che questo parte integrante debba essere interpretato come componente qualificante della politica estera
Il modello che la nostra attuale legislazione prevede è un modello fortemente imperniato sulla solidarietà internazionale
E sulla promozione dei diritti umani
E questo è sancito già nei primi articoli della nostra legge troppo tali finalità della legge attualmente vigente
Purtroppo abbiamo visto tutti leggendolo dai giornali seguendo le vicende della ma la cooperazione che anche Fausto Bertinotti ricordava e che noi abbiamo ripetutamente denunciato
Purtroppo il modello ideale sancito dalla legge non è stato affatto perseguito
E sono rimasti quasi episodi gli gli esempi di una cooperazione che ha voluto ispirarsi effettivamente a quel tipo dimore
E qui rientra in pieno tutta la questione sociale mondiale di cui noi ci dibattiamo perché proprio questa cooperazione allo sviluppo questa solidarietà internazionale
è un po'l'anello di connessione su molti aspetti
Tra quello che succede in Italia e quello che succede nei paesi del sud del mondo e soprattutto sul modello di relazione che si stabilisce tra il nostro Paese e quei e quei Paesi e quelle realtà
In realtà abbiamo assistito anche in recenti
Affermazioni dell'amministrazione a un progressivo abbandono del modello solidale e di promozione diritti umani nell'ambito della cooperazione allo sviluppo e invece all'affermarsi di un modello io direi quasi ultraliberista cioè proprio di tutto il mercato
E tutto deve contribuire all'affermazione del mercato
Era già nella nella bozza di legge che l'amministrazione sta preparando
Sul per il ministro Martino prima e adesso mi continua rielaborazione l'indicazione a che la cooperazione serba proprio per esportare il modello del libero mercato nei Paesi con i quali si collabora
E questo evidentemente una nulla a che vedere con quel rispetto delle culture con quel rispetto delle realtà locali che pure hanno diritto di seguire percorsi diversi eventualmente anche sperimentare discorsi scritti percorsi diversi
E invece la cooperazione diventa un modello di fatto poi di penetrazione del nostro modello culturale quindi non soltanto alla realtà dei fatti ma ormai anche nella produzione teorica
Poi è ancora più grave il recente audizione presso alla commissione parlamentare d'inchiesta difetti istituite del nostro direttore generale per la cooperazione allo sviluppo
è stato affermato egli affermato che la cooperazione internazionale tanto più importante per l'Italia
Quanto l'Italia non è dotata di sufficienti forze militari ed economiche come dire se avessimo un forte esercito o fossimo una grande potenza economica non avremmo bisogno dalla cooperazione internazionale
E questo è estremamente grave perché sottolinea ancora una volta che tipo di cooperazione allo sviluppo che tipo di relazioni internazionali
Si intendono stabilire con i paesi del sud del mondo molto lontani forse tanti discorsi che stiamo facendo qui da questa mattina
Ma quello che più mi preme segnalare in questo momento non è tanto forse il fatto che esistono due modi di vedere le relazioni tra i Paesi soprattutto tra il nord e il sud esistono due modi di vedere nel nostro paese è stato ribadito più volte oggi
E normale che ci siano anche due polarizzazioni nel vedere le relazioni internazionali
Quel che è più grave è che su questo e questo rispetti ancora una volta il momento drammatico che vive il nostro Paese politicamente che su questo non c'è dibattito
Cioè non c'è nessun tipo di di approfondimento
Si dà per scontato che il modello dominante che si va affermando così come ci hanno riproposto vari relatori è il modello da seguire e pertanto la legislazione esistente va modificata
Per adattarsi al modello vincente
E questo viene di fatto trova già di fatto applicazione
Questo modo di vedere viene di fatto già attuato violando evidentemente i principi ispiratori della legge vigente
Viene di fatto già attuato perché tanto si dà per scontato che ormai quello è il modello da seguire
Noi oggi abbiamo sentito Pietro Barcellona dire che la competenza a stabilire cosa vogliamo
Noi cittadini l'abbiamo noi
Ed era un poco il discorso su cui concludeva Gloria Buffo dicendo appunto che nel pensare la sanità che si vuole forse non bisogna sentire soltanto un certo ambiente specifico tecnico della sanità ma forse bisogna sentire aprire il dibattito anche a chi poi la sanità la usa
Ecco e proprio questo questo spazio lui definiva anche Pietro Barcellona questa mattina proprio la politica come spazio collettivo
Noi crediamo che proprio questo spazio collettivo che deve essere ritrovato e questo può essere fatto anche nel contesto di una politica così delicata e forse così lontana dal quotidiano per molti di noi come la politica estera di in particolare la politica di cooperazione allo sviluppo
E come si può recuperare questo spazio politico questa politica intesa come spazio collettivo
Ebbene ormai ci troviamo in una crisi profonda di quello che il modello di cooperazione mi parlavo poc'anzi tra l'altro ci troviamo in una legge che ho ricordato la legge quarantanove del mille novecentottantasette ormai completamente distrutto da da ben quindici interventi legislativi successivi che si sono sovrapposti
E quindi ne hanno distrutto completamente l'impianto e ha perso senso così come era stata pensata non è più una non è più una normativa
Che regola adeguatamente la realtà della cooperazione e poi di fatto il mondo anche cambiato sono intervenuti
Molteplici nuovi problemi e oggi guardiamo molteplice nuove realtà quella denigrazione che abbiamo anche sentito
Ricordare da romana Sanza evidentemente è una di quelle allora noi pensiamo che ci può essere anche qui
La ricerca di un processo democratico di elaborazione politica e come associazione degli operatori di cooperazione allo sviluppo abbiamo proposto un'iniziativa di riforma dal basso l'abbiamo intitolata la riforma non la non chiediamo la costruiamo insieme
Proprio nel senso di pensare che sulla futuro della cooperazione sviluppo debbano poter decidere non solo gli operatori che anche crediamo che possono armi importante apporto là dove in questo momento invece non sono scontati minimamente
Ma anche e soprattutto tutte quelle fasce di cittadinanza sensibile a questi problemi e che in qualche modo contribuisce rendono possibile questi meccanismi solida internazionale
E la nostra proposta c'è anche il riscatto dell'opinione e quindi anche della critica che ci può venire dai nostri dalle nostre controparti i nostri partner per usare una parola inglese che forse prendere la parola meglio di controparte dei paesi del Sud
Ecco ricercare un ampio dibattito su questi temi e da questo Farnace la riforma allora forse una riforma che appartiene ai cittadini e forse anche un esperimento di elaborazione politica però attraverso un vero processo democratico
Però tutto questo evidentemente rimarrebbe un sterile esercizio
Anche se con strumenti più attraenti più partecipativi se non si inquadra se in una revisione del progetto globale del modello globale di sviluppo
Non avrebbe senso avere una cooperazione che siccome viene costruita sulla forte motivazione sulla forte passione di chi ha queste cose crede
Non avrebbe senso la colazione che partendo da questi presupposti fosse fortemente solidale fortemente improntata a delle relazioni di reciprocità e di vera cooperazione cioè di un flusso di idee di culture che veramente son vanno nei due lati e che permettono una crescita globale
Non avrebbe senso se questo non si quadrasse in un mondo che è capace di rileggere il proprio modello sviluppa una maniera distinta
Vorrei ricordare un piccolo aneddoto in un importante convegno sul debito pubblico correva l'anno mille novecentottantacinque la fortissima la crisi la crisi del debito
L'acme della crisi del debito nei Paesi l'America latina in particolare congresso dell'Avana
A un certo punto in mezzo a tantissimi edotti i rappresentanti di tutte le nazioni
Che parlavano appunto di macroeconomia di debito eccetera si presenta una piccola signora vestita con abiti tradizionali andini e comincia a parlare una lingua che nessuno riesce a comprendere
E allora evidentemente si crea lo sconcerto e nemmeno Fidel Castro che come sappiamo ha una certa autorità soprattutto quando gioca in casa propria ebbe il coraggio di interrompere questa signora
Che parlano gli va assolutamente incomprensibile perché era la lingua del suo popolo che ovviamente sono di quelle lingue che cioè Marra o o altre lingue non so quale fosse quella che le in quel momento stesse utilizzando quale fosse la sua lingua ma di fatto era sconosciuta perché non solo di quelle che si imparano per avviarsi a confrontarsi col mercato
Alla fine torno a parlare la lingua spagnola comprensibile a tutti
E disse vedete voi in questo momento vi siete sentiti
Scomodi non comprende vate di che cosa io parlavo
Ebbene così ci sentiamo noi popoli del di certe realtà di questo continente si riferiva l'America Latina quando voi parlate di indicatori macroeconomici di debito i di tutte queste parole
Difficili questa lavorazione difficili senza tenere in considerazione quelle che sono le nostre realtà le nostre vere condizioni di vita
Ecco io penso e su questo vorrei concludere
Che
Non solo la cooperazione allo sviluppo che evidentemente su questo dovrebbe avere delle sensibilità specifiche mattutino nell'affrontare la questione sociale globale ponessimo invertì Issime il rapporto e cercassimo di ritrovare la priorità
Nella qualità della vita delle popolazioni e anche della nostra popolazione italiana anche la nostra qualità della vita come è stato richiamato più volte negli interventi di oggi
Dessimo la priorità a questo aspetto per rispetto ad una semplice modificazione positiva di indicatori economici se questo è possibile senza stravolgere gli assetti internazionali io questo non lo so ma io penso che valga la pena lottare anche per questo e trovare il modo di per realizzare queste quindi essere di nuovo creativi sapere sperimentare saper cercare modelli nuovi
Perché di nuovo la qualità della vita e la vera crescita
Culturale la crescita sociale la vera possibilità di essere in questo mondo e non soltanto passarci sopravvivendo appartenga a tutti e questo forse un modello per il quale vale la pena ancora continuare a dibattere ed ritrovare le energie che forse ancora mancano
O forse
Mancano ora dopo un tempo che c'erano anche nel mondo l'associazione dell'associazionismo e il senso di questo convegno ne siamo tre promotori penso che debba essere anche questo ritrovare le forze vive la società civile confrontarle con il mondo politico affinché queste proposte trasformino il modello di sviluppo nel quale ormai siamo inseriti e che sembra proprio avvolge ci informa mortale tutti quanti grazie noir
Allora Gianni Mattioli e gioia Marchionne Giovanni Moro se venite tutti e tre qua sopra prego
Giulio Marco dell'associazione per la pace è Giovanni Moro presidente del Movimento federativo democratico che
Non è in sala Moro
Prima c'era rientra a Gianni Mattioli
Io dirò qualche cosa anche perché in un modo molto gentile
Gloria Buffo ma chiamato in causa
Ma soprattutto vorrei
Dire poi qualche cosa no invece
In chiave diciamo così più metodologica
Che noi siamo andiamo verso un approfondimento della situazione
Diciamo chi una questione sociale mondiale di una globalità ancora più drammatica della povertà internazionale io credo che sia questione molto intrecciata con la questione ambientale
Siamo in una fase molto dura una fase di cambiamento
In cui purtroppo è proprio la questione ambientale così poco avvertita nel dibattito in questo Paese ma non non altrove a giocare un ruolo penso centrale in questa accelerazione
Delle del evoluzione
Prevedibile
Di indurimento della situazione dei poveri del mondo
Questo perché si rompe
Un un patto sociale che ha tenuto in piedi per duecento anni le società industriali questo patto si rompe e non si ricrea con le altre società del mondo
Mi spiego
Sotto in fondo che cos'è che ha tenuto
Vivo forte
Il
L'alleanza sociale nelle società industriali stata questo patto legato all'espansione
Espansione dei consumi dunque espansione delle produzioni dunque espansione della occupazione e diffusione del benessere
Questa statua la vera filosofia delle società industriali più forte ed in qualsiasi ideologia attenute compattato
Strati sociali che avrebbero avuto anche forti motivazioni per essere antagonisti tra di loro ma più forte delle di quelle grandi perturbazioni sono state le guerre
Gli squilibri si sono sempre ricomposti
Ed è oggi questa fine di questo secolo che invece si caratterizza con la clamorosa rottura di questo patto
Lo dicono tutti gli indicatori trenta cinque milioni di disoccupati dei paesi dell'OCSE ventidue milioni di disoccupati in Europa
Siamo di fronte al grande disaccoppiamento tra lo stato dell'economia è lo stato dell'occupazione questa è inutile che ci spendiamo tante parole è il fenomeno che caratterizza questa fine di secco no e alla base di questo cioè
Fondamentalmente un enorme aumento di produttività del lavoro legato alla acceleratissimo innovazione tecnologica di questi cinquant'anni
Intrecciato con la saturazione dei mercati dei beni di consumo di massa
L'indice di penetrazione nelle famiglie e le nostre società dei principali beni arriva al novantadue al novantatré per cento
Quindi aumento enorme di produttività saturazione dei mercati orario di lavoro sostanzialmente costante
E questo questo cocktail un cocktail feroce
Che dunque spacca la l'accoppiamento tra economia e occupazione
E il questi due termini potrebbero essere Ria accoppiati soltanto da una rilancio di espansione ma è qui che gioca questo quarto fattore
Questo
Fattore che da noi si pensa
Riguardi bravi ragazzi con la Belle anime con tessere di associazioni ambientaliste in tasca la questione ambientale
Noi abbiamo un aumento del centododici per cento su cento mila abitanti dei tumori al polmone del sessantasette per cento dei tumori alla prostata
Una aggressione
Fondamentale alle condizioni della salute
Le anime belle che pensano che è certo allunga la vita e quindi si vedono più si vedono meglio di tumori
Sono richiamate ha i dati della organizzazione mondiale della sanità che fotografa la situazione dei quarantenni oggi con appunto aumenti spaventosi delle malattie degenerative più in generale dello sconvolgimento del sistema immunitario
C'è la questione delle risorse la disponibilità delle risorse
Siamo un pianeta in cui quattro mila milioni di tonnellate di petrolio equivalente sono consumate da settecentosettanta milioni di abitanti
Gli altri quattro mila milioni sono consumate dai cinque miliardi della popolazione mondiale
Ma gli uni hanno tassi di crescita dei consumi
Prossimi a zero invece i cinque miliardi hanno tassi di crescita dello il sette e l'otto del nove per cento
E quindi anche qui una situazione esplosiva di disponibilità delle risorse e infine queste ambientale è questo sistema termodinamico delicato per il nostro pianeta sottoposto a perturbazioni
Così incisive che minano la stabilità di degli equilibri trovo ridicolo che quello quei tentativi che scuole anglosassoni fanno di mettere su massa dei tempi le previsioni di quello che succederà presente nelle calotte polari
I nostri modelli fisico matematici sono così grossolani che non possiamo permetterci neanche il lusso di queste paure
Noi ne sappiamo così poco della della stabilità degli equilibri e questa è una condizione molto peggiore
Perfetto però di della situazione ambientale di essere vera e propria mannaia vero e proprio fattore limitante che crolla sui sogni di rilancio dell'espansione
E cita vedere di un futuro un futuro veramente penoso e doloroso perché idea che alcuni hanno come si è stati capaci per duecento anni di stabilire al di là delle ideologie di stabilire questo patto sociale in cui i settori diversi delle Società trovavano un loro punto forte di convergenza questo questo sistema che vissuto in equilibrio occupando risorse dall'esterno perché non generalizzarlo ebbene non è possibile generalizzarlo questo dice la questione ambientale
E cala la mannaia del fattore limitante sui sogni di espansione peraltro che come voi mi insegnate
Sono sogni di espansione mutuati dai nostri percorsi tecnologici che molto spesso sono i tentativi di dare spazio di rilanciare mercati che appunto da noi conoscono quegli indici favolosi di saturazione ma questo è il futuro un futuro dunque Peluso
A meno che non avvenga nelle società industriali avanzate quel salto di di intelligenza politica che il rapporto Brundtland
Rio del novantadue lo stesso rapporto dell'OLAF non si stancano di indicare come obiettivo di grande riallocazione delle risorse
Dai settori produttivi tradizionali a un altro settore in cui si fabbriche si vende una nuova merce la qualità della vita
Ma il problema delle profonde trasformazioni che questo implica trasformazioni da accompagnare con una strumentazione economica formidabile incentivi disincentivi
Battaglie culturali per spostare le scelte dei consumatori tutto questo richiederebbe appunto una un consapevole governo del mondo una consapevole una consapevole politica è questa la premessa pervenire appunto a
L'interrogarmi con voi sempre
Avrà senso in futuro che noi continuiamo a fare dei convegni in cui noi miglioriamo delle analisi che sono sostanzialmente analisi ben fatte in cui tanti organismi tante intelligenze hanno contribuito noi abbiamo un buon quadro una buona fotografia della realtà ma non ci servirà a molto
Io credo che Dorina avanti noi faremo bene a utilizzare tutto il nostro tempo a riflettere su come noi dobbiamo intervenire sulla sulla politica ma quando dico sulla politica in senso molto ampio anzi capovolgendo l'abitudine sin qui tutti noi le nostre associazioni cosa sono state sono state un tessuto che guardava alla politica intesa come istituzione e noi pensavamo che il nostro compito fossero quello di una nobile lobi che premesse sulle sugli uomini delle istituzioni sulla politica intesa in questo senso per strappare delle scelte delle decisioni ogni anno abbiamo fatto le nostre battaglie sulla legge finanziaria sugli armamenti
Oggi se noi guardiamo lo scenario della politica nel nostro Paese scopriamo agghiaccianti che un anno
Che imitare non si è assolutamente parlato di politica estera
Tranquillamente anche se noi ci siamo riempiti la bocca di Maastricht bisogna risanare il debito per stare dentro Maastricht
E un anno in cui l'Italia è stato del tutto assente dalla politica europea
Non sto dicendo che il ministro Martino
Fosse un antieuropeista sto dicendo semplicemente che noi non abbiamo avuto politica europea
Tutte quei tutti quei discorsi che erano stati messi appunto in un modo abbastanza perfezionato penso alla esigenza
Determinante nel settore energetico dimettere appunto quelle di strumenti come l'NRG tax
Per arrivare a un accumulo di risorse per poter poi efficacemente non solo far decollare nei nostri Paesi
Un accumulo di risorse per far decollare le politiche
Di risparmi energetico di ricorso alle fonti rinnovabili che richiedono poi sono cure che vanno rapidamente giù ma richiedono all'inizio uno a sostegno di investimenti pubblici e poiché
NRG tax un accumulo di risorse per il trasferimento delle tecnologie ai paesi del Terzo e Quarto mondo
Questo che sembrava maturo questione di mesi nel mille novecentonovantadue all'epoca di Rio de Janeiro scomparso dalla agenda non non esiste più come nel leggere i punti programmatici dell'appello che prima tu mai fatto vedere addirittura anche la questione dello zero sette
Eppure erano cose che erano l'agenda di Rio de Janeiro già fanno parte dell'archeologia in un contesto in cui c'è poco da fare la nel corso di questi due anni la la politica ha avuto una tale personalizzazione
Io credo che sia lasciatemi dire può darsi che sbagli o che non sia solo questo ma gli affetti sciagurati
Di una sistema uninominale che infatti Itza il ruolo delle persone al di là del ruolo della politica
Porta credo inevitabilmente a confronti politici che sono misurati su la fotografia dell'esistente dell'interesse
Della pubblica opinione rischi dinanzi alla quale si confrontano i protagonisti della politica indipendentemente dalle gli scenari politici che possano a vere come punti di riferimento allora io credo che
Onte alcuni anni fa
Sembra illusorio che noi pensiamo di far l'ho a per Monti
Ma questi interessi che proiettato su un altro livello della competizione
E dunque io penso che noi dobbiamo mettere questo all'ordine del giorno questo grande impoverimento del tessuto della politica e mettere all'ordine del giorno come nostro obiettivo il real arredamento della democrazia
Credo che sarà utile se noi Dorina avanti insieme alle tematiche che coltiviamo perché giusto e necessario approfondire e coltivarle però oggi credo che la tematica delle medie emergenza
Quella del rapporto con i cittadini il real arredamento
Di una base di democrazia che nel giro molto rapido di tempo si sta paurosamente restringendo
Quali Investimenti di energie dobbiamo fare
è chiaro a tutti verrà in mente come primo punto come primo obiettivo la scuola la presenza nella scuola la il rapporto con gli insegnanti rapporto con i giovani pensate quando noi e quindi revochiamo la scuola
Che Bureau di pianto per la sinistra italiana perché non c'è dubbio che la sinistra italiana Asstra bordato in condizioni di egemonia nelle scuole nelle un
Pc
E se noi oggi guardiamo quello che la sinistra è stata capace di seminare
Ben poco quasi non c'è stata traccia chiunque abbia pratica di giovani o perché ha suo tempio a perché ha figli credo che abbia di fronte un spettacolo di enorme povertà credo che noi far renderemmo un servizio utile alle tematiche
Per rispetto alle quali le nostre associazioni sono sensibili se per un po'di ore non parleremo più di quelle tematiche e metteremo invece all'ordine del giorno come dispiegare un grande sforzo
Di riprendere contatto con le situazioni dei giovani qualche con le situazioni di massa per riattivare un tessuto della democrazia che mi sembra molto povere molto gracile veniamo da un'esperienza tutta negativa quella della costituente della strada poteva essere
In linea di principio il miglior tentativo di trascinare il baricentro della politica
Dalle istituzioni trascinarlo più vicino ai cittadini ai cittadini organizzati riflettere sul perché non è stato così perché da parte della politica c'è stata poi al dunque una grande chiusura
E disinteresse Rispetto al rapporto con il mondo associato il mondo dei cittadini organizzati questo
Per me non compiere di nuovo illusioni e speranze ma partendo da un'esperienza di fallimento io credo che debba essere una riflessione assolutamente noi dobbiamo fare un'ultima considerazione riguarda la questione demografica cui è stato fatto cenno
Io sono tra quelli che sono rimasto abbastanza sconcertato per il fatto che la sinistra si fosse linea in nell'occasione della Conferenza del Cairo si fosse arruolata con tanta rapidità a punti di vista che sono che hanno altre matrici culturale io ho passato una vita scontrarmi con il l'anima culturale del WWF
Perché non c'è bisogno di far ricorso a ideologi basta mettere una su un grafico le serie storiche della dell'aumento del prodotto interno lordo e della variazione della natalità per vedere che nella storia di tutti i Paesi bellissimo il grafico viene molto bene in particolare per l'Italia
L'aumento del prodotto interno lordo è sempre seguito dal crollo della l'indice della l'incremento demografico pensare che si possa risolvere il problema del sottosviluppo con il mettendo al centro la questione demografica è il più grande inganno che si può continuare a portare avanti quando è vero il viceversa che solo quando si affronta a fondo il problema del sottosviluppo sia come conseguenza e non viceversa
Il decremento della natalità poi la chiesa cattolica di suo ci ha messo anche io sono un cattolico ma o sentito abbastanza in modo odioso ci ha messo anche molto un discorso improprio che era quei mal collocato che era il discorso della Porto però che la sinistra si si arruola alta in massa appunto a considerare centrale rispetto al sottosviluppo il problema della demografia l'ho visto come uno dei tanti cedimenti grazie grazie a una relazione
Per evitare che questa considerazione sulla sul cambiamento del rapporto tra associazioni e politica la luce appunto il cambiamento e la politica sia uno dei motivi per cui ci troviamo qua a fare quest'iniziativa allora Giulio Marcon ratio azione della pace o chiodi a Giovanni Moro Grassi in sala se viene anche lui qua
Accanto a noi giovani nuovo presidente del Movimento federativo democratico
Giulio Marcon si dieci minuti
Ma erano mi correggo su questa cosa Presidente il momento negativo democratico e cotture in Belgio animare il segretario scusare per la gaffe
Ma io credo che come una grave al come l'aggravamento della questione sociale sul piano nazionale produce non sono fenomeni di emarginazione ma anche di violenza diffusa molti casi di di quella che qualcuno ha definito una guerra civile molecolare nelle grandi metropoli pubblicità così anche la questione sociale diciamo sul piano planetario sul piano mondiale produce
E incrementa forme di violenza e in questo caso di guerre di conflitti
Non è l'unica ragione non è l'unico dato diciamo che che interessava sottolineare non è l'unica causa perché a questa la Giunta diciamo radicale trasformazione delle relazioni internazionali dopo l'ottantanove e quindi diciamo anche la
Diciamo i radicali mutamenti nelle relazioni sono intercorsi tra i Paesi tra i blocchi che non ci sono più
Ma il dato diciamo del mille novecentonovantaquattro di oltre quaranta conflitti nel mondo diciamo soprattutto conflitti che si sono verificati sulla linea diciamo di aggravamento dei conflitti nazionali etnici ma anche che hanno la loro radice in questioni sociali
De radici economiche con le guerre africane in altre parti del mondo stanno ad indicare a indicare diciamo un legame un intreccio tra questione sociale questione
La fascia di una guerra di conflitti
Che credo ci debba diciamo molto interessare molto riguardare anche per la collocazione dell'Italia diciamo del nostro Paese non solo nel Mediterraneo ma in un punto di frontiera fra nord e sud disposti Anelka
Il legame tra la questione sociale e sicurezza
Cioè tutta la riflessione diciamo che una riflessione che è stata che ha portato diciamo alla elaborazione soprattutto anche nelle culture e nelle pratiche diciamo del pensiero democratico a proporre elaborare una dottrina una Concettina concezione della sicurezza comune
Diciamo che era considerata come superamento vecchia concezione della difesa una difesa da qualcuno da un nemico da una minaccia esterna sicurezza costruita insieme a sicurezza con gli altri
E anche sulla questione sociale diciamo internazionale ma anche con la nazionale il concetto di sicurezza evoca come posso dire la necessità di considerare
La soluzione la rispondo dei problemi che diciamo l'ingiustizia che che le disparità diseguaglianze economiche provo diciamo a livello nazionale e internazionale
Lavorazione della sicurezza diciamo evocato anche costruire una impostazione è un impianto della concezione diciamo di questo moderno di pensare
La convivenza comune civile diciamoglielo nazionale planetario non solo in termini militari come diciamo tradizionalmente storicamente è stata intesa ma anche soprattutto Stato diciamo ribadito più volte in termini sociali
Economici
Ambientali
E quindi diciamo questa nozione integrata della sicurezza che era stata un po'diciamo uno delle quest'uno deve degli strumenti quali appunto il pensiero democratico e di sinistra a cementato diciamo
Anche la propria iniziativa in campo internazionale
Se diciamo scontrata con questo aggravamento con questa diciamo salto di qualità della questione sociale mondiale a cui faceva riferimento anche Mattioli nell'intervento precedente quindi diciamo al a un punto di passaggio diciamo decisivo e fondamentale avrà consentirà alla fine delle illusioni lo sviluppo dell'sanzione e quindi alla fine di quel patto sociale cambia portato diciamo il mondo il pianeta
Fu l'illusione di un appunto di un'espansione illimitata incontrollato
A questo si aggiunge un altro elemento diciamo un altro elemento di carattere storico internazionale a cui facevo diciamo riferimento prima che l'ottantanove che costituisce diciamo
Dicono la chiusura di un secolo la fine di un secolo è diciamo un punto di rottura fondamentale punto nel pensare non solo di ozio internazionali ma l'ordine diciamo mondiale di questo di cui parliamo
Qualcuno ha citato diciamo l'ordine
L'ordine nuovo ordine internazionale come una dottrina a cui fa riferimento è stato forse in modo propagandistico un po'diciamo pubblicitaria pubblicitario evocato diciamo appunto
E all'orizzonte al nuovo ordine internazionale dove si sarebbero collocati diciamo le soluzioni dei conflitti a livello regionale o locale diciamo nel mondo ci dobbiamo invece di fronte in una situazione che è sotto gli occhi di tutti cioè quella diciamo accanto a un aggravamento la questione sociale sul piano globale un aggravamento diciamo di quello che le definirei unione disordine internazionale generalizzato
In cui nemmeno diciamo le grandi potenze
Diciamo punto del del primo ottantanove ce ne è rimasta solo una fra gli Stati Uniti sono state in grado di dare diciamo risposta se non in modo punto strumentale secondo una logica che era una logica vecchia
Da questo punto di vista noi assistiamo oggi a un paradosso da una parte c'è assistiamo a una crisi diciamo radicale dello Stato nazionale lo Stato-nazione in crisi perché non riesce troppo diciamo piccolo per dare risposta ai grandi processi globali troppo grande per essere vicino a le comunità alle realtà locali di cittadini che chiedono un rapporto diretto appunto con le istituzioni
E dall'altra però assistiamo a una rinascita non solo del nazionalismo
Diciamo delle politiche ha fondato diciamo su su obiettivi nazionalistici ma una ripresa proprio di quella che ormai si diciamo si finisce in un modo corrente
Rinascita della geopolitica cioè gravi nasce diciamo di una dottrina delle politiche estere delle politiche diciamo dei singoli Paesi improntate diciamo al perseguimento degli interessi nazionali
In Italia abbiamo un esempio c'è una corrente
Di pensiero che ormai si affermava che una rivista che su questo diciamo sta lavorando che le linee S ci sono insomma ci sono numerosi pensatori che stanno diciamo riflettendo su questo ma questo poi si traduce in atti concreti in politichese quando quando assistiamo leggiamo che nel documento che dovrebbe improntare riordino le forze armate fermavamo della difesa si parla di difesa dell'Inter difese perseguimento degli interessi nazionali italiani comunque essi si trovino
E nel documento iniziale si parla di Corno d'Africa di balzo si fa riferimento a diciamo a come salirà un cambiamento anche di natura lire costituzionale rispetto ai compiti che la politica estera e e alle forze armate che secondo diciamo la nostra Costituzione Örebro difende i confini nostro Paese appunto si colloca diciamo il contesto
Nel contesto di una nuovo nesso tra politica estera e politica della difesa in cui la voglio dire riferì diventa strumento della politica essendo strumento militare come strumento Napoli al tirar fuori i propri confini dei propri confini nazionali
In questo conto in questo contesto e diciamo mi avvio al secondo punto la questione sociale anche a livello internazionale a mio giudizio pone con grande urgenza a per i movimenti o associazioni soggetti che si confrontano con questi temi
Il nodo diciamo delle istituzioni internazionali e della democrazia internazionale
Mi rendo conto che questo è un argomento che può essere considerato diciamo materia un po'di anime bello di utopisti insomma considerato diciamo l'ambizione e l'orizzonte che questi temi che questi temi pongo ma questa questione democratica
Diciamo la questione democrazia internazionale è una questione che secondo me acquista sempre più peso importanza per la nostra iniziativa per nostra elaborazione
Alla luce proprio della globalizzazione di questi processi
Sì sono internazionalizzate l'economia dei processi produttivi nel nell'economia e i media si si sono diciamo internazionalizzate tutte le forme di comunicazione l'unica cosa che non si sono che non sente nazionalizzata
La democrazia i diritti umani le questioni che riguardano i diritti
Di cittadini per lo meno diciamo e la loro affermazione concreta nei loro club radicamento
Io credo che da questo punto di vista una diciamo uno degli orizzonti anche uno degli impegni perché noi dovremmo porre e dovremmo diciamo collocando diciamo il contesto la nostra azione
E quello diciamo di una riflessione di un'azione a livello di riforma diciamo delle dei grandi degni delle grandi istituzioni democratica internazionali soprattutto a partire dalle Nazioni Unite
Per fare diciamo di questo diciamo una diciamo delle questioni sulle quali sulle quali diciamo aprire Aprilia diciamo una sterile
E anche qui parliamo di cose molto concrete c'è un dibattito proprio diciamo un po'sotterranea diciamo molto forte in questi mesi riguardo al ruolo tra lana al ruolo Avola rapporto tra la NATO e l'ONU
La rifrazione a partire dall'esperienza la Somalia la Bosnia di questo tipo l'ONU non è in grado motivi indoor diciamo per la sua struttura di assicurare una corretta diciamo una corretta e un'adeguata funzione diciamo tra virgolette di polizia internazionale cioè non è in grado di fare con gli interventi di polizia internazionale così definiti
Lungo il lago per il pianeta in una sordi perché non ha diciamo perché i Paesi occidentali per i Paesi più ricchi di danno ovviamente ma insomma non a quelle con una capacità di mettere in campo questo tipo di
Di azione allora Lanaro che dopo una una più diciamo l'obiettivo per il quale è la è in grado di diciamo può essere in grado di assicurare per conto dell'ONU questo tipo di di operazioni cioè riflessione di mettere al servizio mangio
La NATO al servizio diciamo delle Nazioni con una evidente diciamo
Operazione diciamo di estremamente pericolosa che porterebbe sostanzialmente un'alleanza mini sostanzialmente militare
Militare dei Paesi di un blocco paesi occidentali più ricchi di questo pianeta non al servizio della dell'onorevole laguna internazionale ma il servizio diciamo del degli interessi
Diciamo della e di alcuni Paesi che scaturirebbe diciamo da questo punto di vista lo stesso funzionamento democratico la stessa
Consistenza democratica di un organismo come quello delle azioni perché è pensato diciamo è stato pensato e concepito cinquant'anni fa come diciamo organismo che doveva servire gli interessi sovranazionali di questo di questo bene
E allora ecco rispetto a questo io credo che una quel salto di qualità che i movimenti e anche la politica deve fare diciamo in questo Paese
è stato rilevato più volte quello diciamo di assume no questo orizzonte dei temi posti dalla politica estera voglio diceva come uno degli orizzonti
Fondamentale diciamo il nostro impegno non solo Matteoli diceva l'ultimo anno ma
L'idea che la politica estera tradizionalmente in questo Paese è stata diciamo espressione di espressione diciamo è Espresso diciamo i limiti appunto tradizionali di una politica che credo riusciva bene non solo la sua autonomia ma un suo orizzonte cioè il ruolo dell'Italia
In questo contesto geografico mediterranea e balcanica Europa il contributo autonomo degli danno a questo a questo process Limes questa rivista che citavo prima diceva
Diciamo usava questo titolo che serve all'Italia Beenie metterle crebbe metterci un punto interrogativo a che serve l'Italia in questo mondo così trasformato così cambiato che ruolo all'Italia come punto di cerniera in questo Europa nel Mediterraneo tra nord sud nord sud del mondo insomma ecco da qui io credo che che bisogna diciamo ripartire anche diciamo dal come compito diciamo che il movimento e come obiettivo che movimenti devono assumere sulla diciamo bisogna probabilmente ricollocare una rete una capacità di interlocuzione ma una rete di relazioni tra i movimenti ed esperienza così anche la strada che finita come è finita può essere però posso dire assunta non in quanto diciamo diciamo nei suoi contenuti iniziali ma come in metodo cioè come capacità di appunto far parlare diversi saperi diverse esperienze diversi percorsi può essere diciamo assunta diciamo come esempio metodologico di un percorso in cui diciamo diversi soggetti da sindaci del sì appunto
Mettono diciamo mettono insieme questi saperi questi questi percorsi questa esperienza per costruire diciamo una soggettività politica politica diciamo di Venezia cambiare la politica significa ripartire dai dai problemi lei teme di partire dal sociale inteso come campo dei problemi che il credo che abbiamo affrontato i diritti di cittadinanza l'ambiente la pace la solidarietà per fare questo serve sicuramente una riflessione
Una riflessione nuova ma anche diciamo una capacità dei movimenti
ENI e dei soggetti sociali che si sperimentano su questi problemi
Che vi faccio uscire un po'una situazione in una condizione di marginalità e di subordinazione in alcuni casi alla vecchia politica e visto secondo me è una delle Regioni anche il fallimento della Costituente
E la strada una posizione diciamo
Direi non solo autonoma ma più matura interpretando diciamo quello che che che questi movimenti sanno meglio fare cioè partire punto medico problemi reali e fare assumere a questi il valore politico e quindi finale su questo le forme della rappresentanza della politica
Non solo cimentarsi ma anche ad assumere e chiudo chiudo su questo aspetto credo una delle questioni fondamentali e noi dovremo probabilmente sollevare anche affrontare sarà una questione di quali strumenti diciamo a livello di politiche istituzionali di contrappesi istituzionali di poteri e gli spazi
Di diritti di cittadinanza che le associazioni gruppi vostra esprime quali spazi Sanremo conquistarci imporre affinché diciamo questo autonoma presenza questa capacità
Non so se di contropotere ma insomma questa capacità di autonomia e la società civile saprà farsi valere
Grazie grazie giura Marco Giovanni Moro
Sì rapidissimamente
Io farò una riflessione semplicissima proprio Jean
Terra terra diciamo su questi questi temi con un riferimento particolare mi sembra la buona ragione di questa iniziativa al tema dei soggetti della questione sociale mondiale nove di tutto quello che questa si si porta dietro che mi pare la intuizione la scelta più felice insomma è legata a questa iniziativa è anche il tema più urgente di riflessione a mio parere faccio queste brevissime semplici considerazioni anche sulla base del lavoro vero
Per conto della Commissione d'indagine sulla povertà e l'emarginazione della Presidenza del Consiglio che ho fatto in questi mesi per partecipare alla preparazione del vertice
Sociale che si aprirà a Copenaghen lunedì
Io mi sono fatto questa questa idea anche seguendo dibattito che c'è
In questo momento le Nazioni Unite che effettivamente tra i molti problemi che sono aperti oggi sul versante delle soluzioni il problema più duro e più importante è quello dei soggetti protagonisti
Del governo di dei processi mondiali e su questo credo che tutti dovremmo riuscire a fare un passo in avanti e ricordo che ad agosto a New York nel corso delle conferenze preparatorie del vertice
C'era un incontro tra le organizzazioni non governative il presidente del comitato preparatorio che l'ambasciatore cileno presso le Nazioni Unite in cui le organizzazioni non governative chiedevano che gli Stati e le Nazioni Unite stesse si raccogliessero insomma si facessero più fortemente ne facessero più fortemente proprio degli impegni richiesti dalle organizzazioni non governative me a un certo punto questo signore ha detto ma insomma non so se lo avete capito ma negli ultimi dieci anni nel mondo
Diminuito drasticamente il potere degli Stati e delle stesse Nazioni Unite ed è aumentato il potere dei media dei mercati finanziari delle centrali finanziarie e dei cittadini
Quindi come dire perché lo venite a chiedere a noi quando siete voi ecco questo
Sarebbe un buon esergo di una riflessione più sistematica su un tema come questo ma certo la sensazione che si ha l'impressione che sia inseguendo queste discussioni e che ci sia da un lato una evidente globalizzazione dei problemi e anche delle opportunità perché credo che noi dovremmo delle ricchezze insomma che abbiamo a disposizione credo dovremmo parlare anche di questo hanno si parla moltissimo del e giustamente della globalizzazione dei problemi come quelli della povertà pure del legati alla crisi nell'area della salute eccetera non si parla del fatto che secondo moltissimi studiosi sta creando una specie di Welfare mondiale no che lega le società civili non più gli stati tra loro
Una sorta di sistema di solidarietà di cui le forme di cooperazione orizzontale
Di cui anche l'Italia è protagonista in molti casi de sono solo il l'esempio più evidente ma di cui sono un'altra manifestazione per esempio l'enorme quantità di denaro
Che costruisce le rimesse degli immigrati degli emigrati nei loro paesi di origine e che presente in un caso come l'Italia per quanto con riferimento ai fondi
Per il mille novecentonovantaquattro e pari se non superiore commenti da documentato dalla Banca d'Italia tal Budget statale della cooperazione allo sviluppo cioè all'incirca trecento miliardi quindi c'è da un lato certamente questo fenomeno della dell'assumere dimensione transnazionale di problemi e di opportunità
E dall'altra parte c'è questa sempre più evidente crisi degli stati che è una crisi legata alla capacità di governare le società
Ed era anche le una crisi legata alla messa in discussione o credo di aver sentito Pietro Barcellona stamane ha parlato di questo e la messa in discussione del loro ruolo tradizionale credo che sia avesse un significato insomma cercarlo il fatto che mentre a New York alle Nazioni Unite si lavorava per preparare questo vertice sociale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si discuteva della della band Doom che il segretario generale delle Nazioni Unite ha scritto all'agenda per la pace
E che parte proprio dalla constatazione che negli ultimi tre o quattro anni la quantità di conflitti armati Interna agli stati è ormai circa il novanta novantacinque per cento
Del totale dei conflitti armati che ci sono nel mondo è un dato anche registrato dall'ultimo Rapporto sullo sviluppo umano della dell'U n DP ma certo questo è un tema che fa andare un po'tutto all'aria insomma un fenomeno fa andare un po'tutto all'aria perché perché rimette in discussione il ruolo degli Stati che erano proprio i garanti della soluzione dei conflitti e invece si trovano sempre più spesso a essere una parte in causa mette in questione il ruolo della comunità internazionale in cui non sono più presenti le parti in causa che in una sede come quella delle Nazioni Unite possono mettersi d'accordo ma sempre di più presente una soltanto delle parti in causa no e certamente mette in discussione
A suo modo il senso e le funzioni della sovranità degli Stati no quindi io credo che sia molto importante questo punto questo tema della crisi degli stati crisi di capacità di tenere insieme le società crisi di capacità di
Esercitare un ruolo di gestori nodi di risolutori
Dei conflitti e credo che una parte almeno dei limiti che
Non sarà facile registrare alla fine dei lavori del vertice di Copenhagen io spero che si registreranno anche gli aspetti positivi delle sarebbe estremamente mio per non capire che il fatto che le Nazioni Unite
Nel loro cinquantesimo anniversario mettano al centro della riflessione del mondo un tema come quello dello sviluppo sociale affermino che questa è una dimensione autonoma da quella dello sviluppo economico almeno in via di principio no e che decidano che la comunità internazionale può mettere bocca su materia che fino a questo momento erano state campo di battaglia ideologica no tra modelli di società roba di questo genere no in cui poi i cittadini erano i campi di battaglia
Di questi conflitti un tema che un significato che spero non sfugga a nessuno e di quel magari vedremo come nel caso la dichiarazione sui diritti dell'uomo gli effetti tra qualche decina d'anni ma li vedremo certamente
Tra i limiti del vertice di Copenhagen c'è sicuramente tra una delle delle cause di questi limiti è questa difficoltà degli Stati che poi sono quelli che discutono che prendono la parola che votano in questi consessi e di di avere un punto di vista che sia all'altezza della situazione anche di conoscere la realtà
E quindi anche di sapere su che cosa si può contare
Anche di avere il coraggio di riconoscere questa debolezza degli stati no un esempio per tutti
Singolare come sul tema delle migrazioni al di là di di cose ovvie cioè i diritti dei lavoratori migranti eccetera oppure la discussione sul ricongiungimento delle famiglie
Non si accetti che se no con estrema difficoltà che ci deve essere una sede internazionale in cui si incontrano i paesi di partenza e i paesi di arrivo no e che questo fenomeno che non è solo un rischio per purtroppo continua a essere un rischio un pericolo considerato da me non anche un grande fattore di mobilità sociale
Nel pianeta è questo fenomeno sfoga a la gestione Noriko vistavo interessata il proprio tornaconto dei paesi di partenza e dei paesi di arrivo i quali hanno una specie di complicità nel negare che ci debba essere una dimensione transnazionale nella trattazione di questi problemi no
Quindi io penso che alcuni dei limiti che registreremo a Copenaghen verranno proprio da questa difficoltà degli stati di ripensare eritema drizzare il loro ruolo in questa situazione
Nuova un ruolo di minore potere forse di maggiore responsabilità
E c'è in tutto questo credo un loro un nuovo ruolo delle organizzazioni dei cittadini del mondo della cittadinanza attiva uso questo termine generico perché ogni specificazione in in questa situazione
Pericolosa no ma credo di poter dire avendolo constatato punto direttamente che sul piano della politica internazionale c'è una forza che viene espressa dal mondo le organizzazioni dei cittadini in quel caso dalle organizzazioni
Non governative in senso stretto nella messa in agenda per esempio dei temi in discussione e c'è una mutamento significativo nello stesso rapporto tra le nazioni unite le organizzazioni non governative si è realizzato proprio con questo vertice
Di Copenaghen a differenza di quello di vivono in cui c'era proprio una frattura una ma anche fisica diciamo tra i due mondi nelle conferenze preparatorie
Che ci sono state di questo vertice invece hanno partecipato Breillat pieno titolo in un modo molto efficace
Centinaia di organizzazioni
Non governative e c'è una forza che deriva sicuramente dal fatto di esprimere punti di vista essere portatori di informazioni e anche essere capaci di mettere in campo energie e risorse umane risorse finanziare risorse tecniche che appunto gli stati sono sempre meno in grado di mi mettere in una in campo
Detto questo e detto che questo discorso sui soggette nella dimensione internazionale mette proprio in questione il ruolo delle organizzazioni della cittadinanza attiva devo anche dire e lo dico punto
Con me dirigente di una di queste organizzazioni che qui c'è moltissima strada da fare se non vogliamo essere all'altezza
Di questa situazione lo dico per l'Italia perché a meno conoscenza delle organizzazioni non governative e quelle che hanno una presenza già in questo momento nella dimensione internazionale anche se devo dire che si riscontrano riscontro limiti non molto differenti salvo le dimensioni anche finanziarie che hanno alcune di queste organizzazioni sembra più che altro grande multinazionale o migliaia di dipendenti
Eccetera penso ma credo che qui ci sia prima parlavamo male dei partiti se vogliamo parlare male dei partiti e qui io sono prontissimo possiamo passare
Giorni e notti a parlare male dei partiti io vorrei per una volta parlare male delle organizzazioni dei cittadini cioè qui c'è il paradosso che sia a livello mondiale sia al ancora di più a livello nazionale grazie al sistema maggioritario
Lo dico da Referendario non pentito si sono aperti degli spazi come mai c'erano stati di esercizio di un ruolo autonomo
Da parte delle organizzazioni dei cittadini e paradossalmente questo è proprio il momento in cui c'è la maggiore difficoltà a tematizzare a praticare questi spazzino per cui abbiamo in questo momento nel mondo delle organizzazioni dei cittadini delle sindromi di narcisismo no per cui l'unica cosa sia capace di dire quanto siamo bravi no quanto siamo importanti quante cose facciano abbiamo degli straordinari rigurgiti di statalismo
Come se il futuro del mondo non foss'soprattutto del del sistemi di welfare non fosse ma anche dei sistemi di tutela dell'ambiente di un sacco di altre funzioni di governo anche nei sistemi di prevenzione di soluzione dei conflitti
Armati o meno non fossero proprio affidate ha un nuovo ruolo che soggetti non pubblici
Ne privati ma soprattutto non pubblici devono avere nell'interesse della collettività ci sono anche di fronte a difficoltà finanziarie legate ai mutamenti politici quasi dei così delle ricadute logiche di tipo assistenziale per cui ci sono certe discussioni sul momento politico attuale vengono fatte nel mondo le organizzazioni di cittadini che sembrano degli immunità al Caf permettetemi
De dirlo in questo modo c'è una estrema difficoltà secondo me sia in Italia sia anche nella dimensione internazionale a percepire il proprio ruolo non in termini di opposizione il lobbismo di cui parlava prima
Mattioli in senso autocritico giustamente ma in termini di governo di funzioni di governo che o vengono esercitate da questo mondo delle organizzazioni dei cittadini o non esercita nessuno perché gli Stati non eserciteranno più e le Nazioni Unite non possono esercitarle anche se una delle cose che più evidente nella processo di preparazione del vertice di Copenhagen
E che c'è un conflitto tra gli stati e il sistema delle Nazioni Unite non dico tra gli Stati e gli organismi e le istituzioni del sistema di Bretton Woods dico proprio le Nazioni Unite sulla disse dissidi visione
Dei poteri delle responsabilità e delle funzioni
In ordine alla promozione al monitoraggio di questi programmi di sviluppo sociale no ecco io credo che siamo di fronte a questi problemi e credo anche lo dico appunto in un incontro organizzato da organizzazioni della cittadinanza attiva che qui ci sia un problema profondo serio radicale di affrontare finalmente come ancora non hanno fatto i partiti
Un tentativo di ridefinire ripensare il proprio ruolo in questa nuova situazione la mia impressione è che dobbiamo avere il coraggio di pensare più in grande pensare anche al di là di schermi
E sembrano dati per scontati anche perché io e la mia impressione è che di fronte a questa situazione e che si stia facendo strada come un processo sociale e non come un processo politico qualcosa come una specie di governo mondiale ecco capisco la parola in parte obsoleta legata vecchia teoria mi pare che era di Enrico Berlinguer che però pensava mi sembra più che altro un concerto di Stati no che si dovranno dovevano accordarsi per mentre qui stiamo parlando di qualche altra cosa
Sia perché la parola governo mondiale fa sempre pensare a mille novecentottantaquattro Twin tutti giustamente si spaventano
Ma un qualche una qualche forma di governo mondiale sta venendo fuori in questo in questa in questo momento a me sembra non è appunto un processo politico e soprattutto un processo sociale è legato a questi problemi come quello che citavo all'inizio de ormai ci sono più conflitti all'interno degli Stati che tra Stati e quindi va ripensato tutto il sistema dei poteri e dell'esercizio legittimo della forza tanto per rifare richiamarsi all'idea di sovranità classica no che devono essere esercitati per far fronte a questi conflitti ci sono questi problemi di carattere sociale la povertà la disoccupazione la mancata integrazione sociale
Oppure questi grandi fenomeni transnazionale come le migrazioni che richiedono una intelligenza una capacità strategica una capacità di azione
Nella dimensione internazionale credo che su questa base stia venendo fuori qualcosa che potrebbe assomigliare a un governo mondiale con i limiti che dicevo prima che ha nelle Nazioni Unite un punto di riferimento con tutti i loro limiti ma che non si porterà mai a compimento se il mondo delle organizzazioni dei cittadini e non solo quelle che vanno a New York o a Copenaghen o che magari pensano di essere gli unici rappresentanti le società civili del mondo e si sbagliano perché invece sono magari a loro volta delle lobby o delle molte delle piccole o grandi multinazionali ma dico proprio questo grande fenomeno dei cittadini organizzati non si collegherà in qualche modo da al sistema delle nazioni unite ai soggetti che nella dimensione internazionale si stanno stanno mettendo mano a questi temi e soprattutto se non verrà fuori un più forte con legamento per questo sono molto critico con il modo con cui le organizzazioni non governative quelle che accendono la dimensione internazionale hanno
Lavorato hanno interloquito con
I vertici delle Nazioni Unite se non ci sarà un più stretto legame tra queste organizzazioni e i cittadini del mondo
Ora vorrei usare una parola che è so che è retorica invece la vorrei usare in senso tecnico cittadinanza mondiale no come parte di questo processo sociale che sta Secondo me disegnando qualche cosa che potrebbe essere chiamato tra virgolette un Governo mondiale c'è anche l'emergere di una specie di cittadinanza mondiale come sistema di diritti e di doveri e di responsabilità
E tutti i cittadini di questo pianeta in quanto tali e hanno e di cui sono portatori
Dico in senso tecnico e non in modo retorico perché questa cittadinanza mondiale comincia avere anche un riferimento diciamo di carattere giuridico no la dichiarazione sui diritti dell'uomo di cui si parlava prima che sembrava no può essere sembrata per molti anni un insieme di chiacchiere o di buone speranze
Sta invece comincia non sono d'accordo Marco su questo sta invece cominciando a dimostrare di avere una sua cogenza al punto che su quella base si può richiedere mettere nell'agenda di lavoro delle Nazioni Unite la costituzione di un tribunale internazionale
Contro i crimini di guerra che ha come riferimento esattamente quel sistema di diritti allora io credo che questo valga anche per le organizzazioni della cittadinanza attiva o si riesce a stabilire davvero un legame forte con questo processo che io chiamo di una tendenza verso l'affermazione della cittadinanza mondiale ma insomma che è visibile
Comunque anche nelle società civili nazionali oppure questo ruolo che sia non è indispensabile come soggetti di fu un Governo mondiale che non sarà mai un Governo di un'unica grande autorità quei poteri gli eserciti eccetera ma sarà un sistema di funzioni di governo esercitate da un concerto di soggetti a questo appuntamento mancherà il contributo delle organizzazioni dei cittadini S nove sarà un guaio perché non ce la faremo se mancherà questo contributo a far fronte a tutti i problemi a cui ormai dobbiamo fare fronte
Non dalle capitali nazionali ma proprio in modo diffuso da tutto il mondo grazie
Allora direi che se non ho dimenticato nessuno fatte salve le assenze giustificate ingiustificate dovremmo aver concluso
Rispetto alle conclusioni evidentemente inutile che come dire ognuno trarrà poi le sue mi pare soprattutto l'ultimo intervento di Giovanni Moro abbia richiamato un po'la questione delle questioni che anche un po'come dire quella che stava dietro al sensi quest'iniziativa c'è la questione del governo mondiale che appunto va chiamato per il suo nome perché di fatto laddove non si chiami con il suo nome ci sono poi le forze che punto della forza stessa delle cose occuparono questo posto di di di governo mondiale che sono di fatto poi punti i soggetti forti gli attori forti dell'economia della finanza il commercio internazionale rispetto a tutto questo evidentemente dove c'è un cammino straordinariamente lungo da fare ci sono secondo me come dire un approccio che è fatto di scorciatoie per arrivare a questo che è un certo senso è anche l'approccio burocratico elitario che forse per vale un po'anche il modo di fare di certi danneggi per cui appunto non è magari no andando a Copenhagen mi sia consentito dire che essi è importante esserci ma importante evidentemente radicare qua nel territorio quest'iniziativa non aveva comprò questo senso
Cioè rendere più popolare possibile quindi l'organizzazione della cittadinanza attiva nel volontariato all'associazionismo hanno una funzione assolutamente complementare rispetto a quelle leggi sul tema del Governo mondiale
Concluderei dicendo come inizia marzo particolarmente importante negli interventi dei dei tre politici ecco che abbiamo avuto qua stasera
Hanno detto tre cose diverse però come dire tutte tendenti verso questa esigenza di crescere da parte nostra per avere un rapporto che è un po'una può essere più quello appunto lobbistico lo richiamava Mattioli degli anni passati quando c'era un certo sistema politico escono certi partiti che aveva una visione del mondo rispetto alla quale era possibile su vari settori su singoli temi svolge un lavoro di lobby
Il sistema politico è cambiato per tutta una serie di fattori dobbiamo cambiare anche noi a ripensarci in rapporto in funzione a questi mondi politici
C'è un problema fondamentale su questo concludo che si chiamano in un certo senso lo diceva Maccione mi sembra molto bene ce ne abbiamo il quadro però non sappiamo farlo funzionare
Problema in un certo senso della sovranità del potere che come movimenti come associazione ci dobbiamo porre in un senso sì potete anche laico perché non si può pensare di vivere perennemente senza avere una capacità di influire un'egemonia reale sui processi e sulle cose su questo credo che un piccolo contributo nell'esserci trovati qua tutti insieme veniamo da storie esperienze diverse e quindi come dire un incontro di questo tipo forse può essere servito a rimettere in dialogo in circuito dei linguaggi che altrimenti rischiano di di non essere comunicanti su questo dico
Prendo l'impegno mensa ci prendiamo spero tutti l'impegno a continuare un cammino di di dialogo e se possibile di costruzione
Di qualcosa che ecco come dire riempia questa al pericoloso al buco che si crea tra tra l'altro la politica ufficiale le esigenze vere di cambiamento che ci sono che ci sono a livello tra la sua società a livello mondiale grazie
Sviluppo possano