Critica e militanti

Buongiorno da critica militante in questo due mila ventitré che si chiude l'editore Passigli
Ha dato alle stampe nella versione con una nota di Fabio Scotto la raccolta maggiore di io ma Apollinaire alcol che uscì per la prima volta nel mille novecentotredici quando l'autore così ambiguamente attento ai simboli
Aveva trentatré anni e gliene restavano da vivere solo cinque
Nato a Roma da padre incerto da una ragazza polacca che non lo accettò mai per davvero
Questo poeta mercuriale fu sempre alla ricerca di una madre di una madrepatria insomma di una don reale e simbolica da cui farsi accogliere in Francia a Parigi la trovo soltanto in parte per sua
Inquietudine e per nostra fortuna cresciuto nel dubbio fin sul suo nome
Davanti a FIM mine compagni luoghi Autori miti Apollinaire continuo sembra innescare un processo di identificazione
Inesauribile verrebbe da dire la cani hanno ci sono persone che si sentono ben piantate nella realtà e da quel porto sicuro fantastica non con agio
Lui invece attraverso le sue fantasticherie volubili cercava un radicamento una stabilita terrestre
Questo anormale aspirava alla norma ardentemente pateticamente
Aspirava l'affetto della sua mammo di una donna degli amici questo fantasista aspirava alla realtà commento Alberto Savinio l'unico autorità Aliano che possa essa degli paragonato Apollinare lava non a un innamoramento insomma ma a un amore solo che aggrappandosi a tutti i miraggi
E assolutizzando li voracemente finiva ogni volta per minarne i presupposti è un gufo il mio povero cuore che si inchioda si schioda sì l'inchioda di sangue lo stremo ed ardore
Tutti quelli che mi amano io li lodo scrisse in una pagina nel suo Bestiario questo poeta che chiama se stesso il male amato
Espressiva mente però lo si diceva l'ansia si rovescia in gioia in una scrittura acquatica e aerea Apollinaire toglie la punteggiatura la polizia e riprende poi
La tradizione classica dei calli grammi per adattarle un simbolismo al limite del fumetto tutto in cui
Evanescente mobilissimo ogni figura viene truccata e stroncata senza sosta spezzettata ricomposta
In un numero indefinito di combinazioni a partire appunto dall'io l'auto mistificazione inseparabile dalla burla
La polizia Apollinarija perché sembra spesso fatta di niente sorprende avvince fondendo una felicità gratuità ritrovate
A delle immaginazioni invece apparentemente esatte come formule mantenendosi in comunione con tutto dai massimi sistemi
Ai dettaglio detriti più negletta Illirico trasmutare i continuo le cose l'una nell'altra in versi che sembrano
Quasi appena poggiati sulla pagina ritagliati o tracciati a inchiostro simpatico
Mentre le avanguardie ufficiali applicheranno l'assurdo il caso come una tecnica in Apollinaire diceva
Sergio Solmi si conserva la cito genuinità del momento vitale da cui si è irradiata alla casuale costellazione delle immagini
Polimer annulla o tende ad annullare l'eterna dicotomia francese tra classicismo e manierismo carnevalesco che lui convivono un po'come il maschio e la femmina con l'aspetto dorso e la voce proverbiali mente infantile
Si direbbe che sta al di là del moderno come i pelosi dell'abisso Baudelaire Rihanna grembo Dian Mallarmé en e al di qua invece delle avanguardie come formazioni già militarizzata e impossibile quasi sempre dire se scherza o se fa sul serio e per questo è un antidoto naturale ai fanatismi anche soprattutto
Ai fanatismi moderni e modernisti da queste vocazioni nasce ad esempio zone alla lunga polizia collage che apre alcol sorvolando e poche e continenti
Sembra qui che il poeta faccia ruotare con un colpo di pollice un mappamondo che mandi rapidissimamente avanti e indietro il nastro di un film
Leggiamo le allora un pezzetto
Alla fine tu sei stanco di questo mondo antico Pastora o Torre Eiffel il greggio dei ponti bella stamani
Tu ne hai abbastanza di vivere nell'antichità greca e romana proprio qui le automobili sembrano vecchie solo la religione è rimasta del tutto nuova la religione è rimasta semplice come i capannoni di Porta aviazione unico in Europa promossa e antico cristianesimo
Gli europei più moderno e lei papa Pio decimo e tu che le finestre osservano la vergognati trattiene dall'entrare in una chiesa dal confessati stamani tu leggi volantini cataloghi manifesti che cantano a voce alta
Ecco la polizia stamani e per la prosa ci sono i giornali ci sono i fascicoli da venticinque centesimi pieni d'avventure poliziesche
Ritratti dei grandi uomini mille svariati altri titoli ho visto stamani una strada graziosa di cui ho scordato il nome pulite nuova del sole era la tromba
I direttori gli operai e le belle Steno dattilografa e vi passano quattro volte al giorno dal lunedì mattina al sabato sera di gemme la sirena tre volte al mattino una campana rabbiosa via Baia verso mezzogiorno
Le iscrizioni delle insegne delle murature le targhe gli avvisi strepita non come pappagalli
Amo la grazia di questa strada industriale sita a Parigi tra l'arrivo Monti e dice e la vendetta
Ecco la giovane strada che tu non sia altro che un bimbo tua madre ti veste solo di bianco e di blu tu sei molto pio e con il più vecchio dei tuoi compagni cioè nel D'Alise non amate nulla a quanto le pompe della chiesa
Sono le nove bassa la fiamma del gas azzurrognolo uscite di nascosto dal dormitorio pregate tutta la notte nella cappella del collegio mentre eterne adorabile profondità ametista
Per sempre volteggia la scintillante gloria del Cristo
E il bel Giglio che tutti coltiviamo e la torcia dai capelli rossi che il vento non spegne e il figlio pallido il vermiglio della madre addolorata e l'albero sempre
Rigonfio di tutte le preghiere la doppia Potenza per l'onore dell'eternità e la stella sei bracci e dio che muore il venerdì e risorge la domenica e il Cristo che sale in cielo meglio degli aviatori che tiene il record mondiale
Dell'altezza
Ecco l'attore XL norme soprammobile floreale che indica reversibilità tra micro e macro scoprì con l'accelerazione delle mode un attimo prima sembrava
Avveniristica un attimo dopo invece le automobili la rendono archeologica per poi divenire a loro volta monumenti e l'unico a rimanere sempre moderno qui è il Papa che si sovrappone un po'al padre il cattolicesimo
Assorbe trasforma tutto come la polizia però Polimere aggiunge subito che in chiesa non entra per vergogna come i moderni
Più consapevoli sa di non poter
Più posare il capo in quella placenta buia senza malafede ed ecco allora che i nomi religiosi diventano quasi tarocchi dammi ska da mischiare ad altri miti per leggervi il proprio destino ed anche da mischiare alla società
E ipertecnologica quindi Cristo proiettato nel cielo degli aviatori e poi il famoso finale sul sole Apollo dal collo tagliato ma il cuore della raccolta il tutto Apollinaire resta
Quello sanguinante dell'amore di un amore senza casa di un amore che diventa immagine pietra di paragone di tutto ciò che accade
In quella modernità frenetica eppure stranamente
Immobile malinconicamente crepuscolare del primo Novecento e nulla riassume meglio questa dialettica dei versi di pormi Rabbo
Chiudiamo allora leggendo le nella traduzione disco rotto da confrontare però almeno con quella di Vittorio Sereni il POMI Rabbo
Sotto il POMI Rabbo scorre la Senna ai nostri amori occorre che nessuno venga la gioia veniva sempre dopo la pena
Venga la notte suoni l'ora i giorni vanno io sto qui ancora
Le mani nelle mani restiamo faccia a faccia mentre sotto il ponte delle nostre braccia passa degli eterni sguardi non Dallas
Venga la notte suoni l'ora i giorni vanno io sto qui ancora
L'amore va come questa acqua corrente l'amore va come la vita e lenta e la speranza e violenta
Venga la notte suoni Lora
I giorni vanno io sto qui ancora
Passano i giorni e passano le settimane
Nel tempo passato negli amori ritornano sotto il tombino al bosco della Senna venga la notte suoni l'ora
Giorni vanno io sto qui ancora
A risentirci venerdì prossimo