Presentazione del libro "Roma e la terribile estate del '43" di Sandro Menichelli (Morlacchi editore)

Ma
Bisogna
Collega io il privilegio di avere appunto il professor dottor che e assessore alla cultura del nostro Comune
Per introdurre questa riflessione questa riflessione comune
Naturalmente
Faremo diciamo uno scambio di opinioni tra Noemi
Intorno a mezzogiorno dovrebbe raggiungerci il presidente italiani
E che probabilmente porterà il suo saluto e inizieremo poi a a scambiare le nostre riflessioni al termine se qualcuno avesse desiderio curiosità o comunque di rivolgere qualche domanda sarà benda saremo ben contenti di provare a risponda almeno da parte mia i professori sicuramente avranno tutto il modo e le capacità per per farlo io chiedo al professor dottor di di prendere la parola e di introdurre questa riflessione grazie professore
Grazie
Buongiorno a tutti a tutti e per me un piacere
Essere qui vi porto i saluti del sindaco Roberto Gualtieri miei personali ospitiamo la presentazione di questo libro nella sala più prestigiosa e più autorevole del comune di Roma
Perché questo libro di Sandro Menichelli
Un libro che merita perché si sofferma su o una delle pagine
Più dure
Terribili appunto quell'estate del mille novecentoquarantatré che non solo Roma ma
Tante città villaggi paesi dell'Italia vissero quando subirono la repentina
La notizia della caduta del fascismo
Il venticinque luglio del mille duecentoquarantatré con a l'ordine di grandi e la messa in
Minoranza del Duce
Un evento preparato
Ma
Inaspettato per le sue
Conseguenze
Come sapete la cronaca e la storia
Ci riportano il Duce
Che
Dopo quell'episodio di vita politica istituzionale si reca com'era suo dovere
A colloquio con
Il re
Ed entra da Duce
Ed esce accompagnato prigioniero
Sotto braccio di due carabinieri
E
è un evento che riguarda la storia italiana la caduta del fascismo nel quarantatré
Funzionale a accompagnare lo sbarco degli alleati in Sicilia che però deve essere iscritto in una dinamica geopolitica europea e mondiale
Perché tra il quarantatré e soprattutto il quarantaquattro
Le vicende terribili della Seconda guerra mondiale
Veramente si ha l'impressione che
Dal punto di vista della strategia militare
Degli alleati
Funzionarono in modo sincronizzato come se fossero un grande orologio
L'obiettivo naturalmente era
La Presa di Berlino e la caduta
Ditele re del regime nazista
Ma perché questo potesse avvenire
Bisognava dare ittita a una senza reale e triplice morsa
Che progressivamente
Accerchiato S assediato sei costringesse alla resa senza condizioni di tenere i nazisti
C'era naturalmente una morsa a nord ci sarebbe stata nel mille novecentoquarantaquattro nel giugno con lo sbarco in Normandia
C'era una morsa nella fronte mediterraneo
Che appunto avrebbe implicato la caduta del fascismo con lo sbarco degli Alleati in Sicilia
E c'era la pressione che da Oriente verso occidente
L'Armata Rossa portava avanti sono questi questi tre queste tre spinte che si organizzano
A partire dal luglio del mille novecentoquarantatré per tutto il quarantaquattro a portare a soluzione il conflitto
S'è stata una grande strategia militare che al tempo stesso è stata come sempre capita una grande strategia anche commerciale e di circolazione delle armi
Delle merci delle strutture che servivano ad organizzare sostenere queste teste di ponte che si trovavano
S'a sbarcare su fronti diversi
In Nesi DiVersi in condizioni climatiche diverse
Via terra e dal cielo
Entrando
Contro i dentro le linee nemiche e quindi con un numero enorme di morti
Dentro questa
Dentro questa geopolitica internazionale si inserisce la storia italiana le dinamiche
Della caduta del fascismo e le reazioni che ci furono e il libro su queste si concentra intrecciando secondo me bene questi piani cioè il piano della
Dimensione internazionale della vicenda la seconda guerra mondiale con
La storia la storia la storia che siamo noi come canta De Gregori la storia locale la storia dei romani delle romane le reazioni alla caduta del Duce
Ma al tempo stesso le difficoltà incredibili che si aprivano in un quadro che restava incerto
Perché il venticinque luglio è vero che si registra la caduta del Duce ma erano in pochi Accredia ere che quella caduta sarebbe stata
Da un lato definitiva e dall'altra senza
La capacità di produrre una reazione
E la i giovani le settimane che portano dal venticinque luglio all'otto settembre
Il momento in cui viene ufficializzato
L'armistizio
Sono giorni quindi di straordinaria incertezza
Sul futuro del nostro Paese Croce avrebbe detto l'Italia tagliata in due
Di incertezza sul futuro del nostro paese e al tempo stesso di
Difficoltà
Nel prendere nel prendere le decisioni che dovevano essere prese
E
E di e e con acutezza io credo che l'autore acconto dà conto di questa
Dimensione dimensione anche psicologica
Che ha caratterizzato quel periodo
In quei in quelle settimane ci furono non possiamo non ricordarli
Degli eventi tragici che si iscrivono nella storia nella storia di Roma
Vennero trucidati
Dei carabinieri
E
Quell'azione da parte dei nazisti
Era funzionale ad
Fiaccare il legame tradizionale che c'era tra cambierà carabinieri e monarchia
E
Liberare il più possibile il campo a Roma da possibili
Resistenze militari da parte dei carabinieri per poi il sedici ottobre quindi poter
Operare il rastrellamento degli ebrei
In tutta Roma e concentrato poi nel ghetto
Una deportazione di oltre mille ebrei di cui purtroppo soltanto un manipolo fece ritorno vivo
Approfitto per dire che quest'anno come Comune di Roma
Essendo trascorso ottant'anni da questi eventi abbiamo voluto con una serie di iniziative
Alle quali ha partecipato hanno avuto l'onore che partecipasse anche il capo dello Stato abbiamo proprio voluto ricordare la la sì vita
Di quell'evento a cui poi sarebbe seguito o l'eccidio delle fosse Ardeatine
Questa grande storia fatta di
Episodi di di straordinario limita rilievo o civile
Nel libro di Menichelli di appunto sono esposti con una particolare attenzione al vissuto alle voci alla vita quotidiana
Degli abitanti degli abitanti di Roma io credo che questo sia
Il merito migliore merito più importante di questo libero
Quindi ringrazio l'untore non solo di averlo scritto perché un libro è sempre un frutto che poi destinato a circolare a crescere e a essere condiviso
Ma è anche la ragione per la quale ci fa piacere essere qui colui a presentarlo in questa sede e saluto professor parlato il per l'onorevole Moffa grazie
Allora buongiorno grazie dell'invito ovviamente
Grazie del
L'intervento dell'assessore mi colgo torto
Ma diciamo che questo libro aver ha ragione dottore è un bel libro è un bel libro ogni tanto
Chi è costretto un po'dalla professione che fa a a presentare libri non sempre di presenta volentieri a volte ci sono dei libri che bisogna presentare ma che sono un po'come dire creano qualche imbarazzo penso mentre lo lo sfogliavo anzi mentre lo guardavo ancora sul sul video perché copia l'ho avuta adesso
E dicevo ma finalmente un bel libro ecco c'è finalmente un bel libro non non sono costretto a fare i applicarmi sui vetri per dire che che che quello che va bene invece invece di dire il contrario
Perché è un bel libro ma intanto perché un libro documentato
Questo dato di fatto che oggi talvolta si perde un po'come punto di riferimento non libro di storia deve essere documentato deve essere fondato sul documento
L'autore deve farsi una fatica notevole per andare a cercare usato un termine no
Al femminile
Una fatica notevole per per andare a vedere i documenti ma qui ci sono i dati i costi delle patate e e delle zucchine e del e della Carmen c'è tutta la dinamica del
Delle tessere annonarie che ai più sicuramente per fortuna sfugge perché sono cose molto lontano nel tempo
Per fare questo che i risultati che alla fine di gradevole lettura no perché uno diceva guarda qui ecco
Gli abiti rivoltati no questo aver tracciato questo percorso di una cittadinanza romana poi non troppo diversa da quella delle altre città perché io non ero non sono romano ma e non ho vissuto anche quel periodo però soldi testimonianze analoghe e di studi analoghi fatti su Torino e Milano è più o meno assicurazione alla stessa
Diciamo che Roma aveva un vantaggio rispetto alle
E altre grandi città e cioè di a vere il polmone verde
Del dell'Agro Pontino che est finché ha retto quello Roma è riuscita a campare abbastanza bene con tutte le difficoltà del caso
Ma tesse riusciti a come diceva prima giustamente il professor voto a mettere insieme la grande storia e quella che noi chiamiamo piccola storia per comodità ma in realtà se vogliamo andare a vedere
Le ragioni dei sentimenti
Dei rancori delle perplessità dei dolori della popolazione e questo il lavoro che dobbiamo fare
Cioè non basta direi probabilmente ha opposto ne stava male popolazione stava male e l'autore lo ha dimostrato
Lo ha dimostrato con
I racconti di presi dai giornali con le note di di polizia
Con le note degli informatori presso
Il del partito
Ma rinviene che erano ovviamente secretate ma questo dimostra quanto pur con le inevitabili
Esagerazioni che in genere si fanno sulle informative di polizia però che ci sia un quadro molto evidente di sofferenza
Di dolore di incertezza nel futuro
Ecco tutto questo devo dire non vado oltre perché
Leggetelo veramente e avvincente interessante e probabilmente anche i più giovani potranno ritrovare dei racconti familiari che confermano e che allargano ulteriormente questa queste prove
Poi c'è il discorso di tipo storico tra virgolette più alto no
E certamente questa vicenda è una vicenda che
Beh che parte da lontano no parte da lontano anche in Italia non soltanto in una dimensione di geopolitica europea internazionale
Noi
Lo lo dice spesso l'autore
E non è una sua novità mi scusi però insomma era importante dirlo l'Italia non è preparata a fare questa guerra
Se noi pensiamo a a che cosa fece in generale Dall'Oglio tra il mille novecento c'erano sempre stati nove mesi anche di di di neutralità nella prima guerra mondiale
Nei nove mesi di neutralità reggere Dall'Oglio Bisi in piedi una organizzazione praticamente perfetta
Della nel rapporto tra guerra necessità di guerra
Finanze produzione
Il suo ministero si chiamava di produzione bellica non attraverso
E e fu fatto un miracolo
Già allora si diceva che l'Italia non era preparata supportare la guerra quella supporto questa volta no
Questa volta no perché questa volta no perché da un lato c'è l'insufficienza della burocrazia italiana che
Tema sul quale
Conoscendola anche bene il l'autore e spesso sì sì Suma citare sottolinea questo aspetto ma anche perché se noi andiamo a guardare
Il mille novecentoquaranta il famoso dieci giugno giorno dell'ingresso dell'Italia in guerra
Beh Mussolini di questa guerra avevo un'idea tutta particolare
Non c'è un piano contro Malta non c'è un piano contro la Francia c'è un piano di difesa
Udite udite contro la Germania il ballo del littorio che continua a essere finanziato fino al giorno dell'ingresso dell'Italia in guerra poi i tedeschi spiego agli italiani che non è bellissimo elegante continuare a pagare
Strutture difensive contro i tedeschi quando siamo alleati e c'è una ragione anche loro da questo punto di vista
Ma Mussolini la guerra la vuole strumentalmente Breve
Infatti si dà da fare in quei nove mesi per cercare di trovare delle soluzioni
Una nuova Mona con Rossi si parla spesso di una nuova moda commisi in mezzo in Vaticano
Però non ci riuscì non ci riuscì per tanti motivi
Tanto perché lui non era del tutto credibile avendo fatto un patto d'acciaio con la Germania poi presentarsi come quello che mi sarebbe piaciuto il Bismarck della situazione europea ma non era la stessa cosa
E d'altra parte nel frattempo
Pensate che due settimane prima del dieci giugno c'è un patto di di di collaborazione commerciale con la Marina me inglese ok ci pensiamo per dire come questo processo
Di creazione della guerra sia stato
Inesistente
E questa cosa però abbiamo pagata dopo l'abbiamo pagata quando quando l'autore parla della contraerea no poveretti ma insomma e anche abbastanza qualche volta umoristico questo racconto di questi poveretti che stanno sui sulle sui piani alti delle case a sparare qui Fucci lotti contro gli aerei americani che stanno arrivando
E fa un po'pena no ma questa è la situazione
Quindi da quel problema da quella convinzione di Mussolini che si entrava in guerra per farla chiudere cioè l'ingresso dell'Italia in guerra avviene perché lì Mussolini vuole chiudere il conflitto ed è convinto che gli inglesi e i francesi e francesi forse sì avrebbero fatto ma gli inglesi con Churchill certamente no
Si sarebbero arresi avrebbero finita la guerra
Questa è la convenzione la convinzione di Mussolini dopodiché la domanda legittima ed benissimo hai capito di aver preso una toppa
Però proseguì
E proseguì con tutta una serie di iniziative che sono
Folli la guerra la Grecia
La la la la guerra parallela
Che poi Fini col fatto che
Mussolini elitario fu salvata dai tedeschi in Grecia e poi la Russia e poi dall'Africa settentrionale la perdita dell'impero cioè non è andata bene una
Quindi è chiaro che tanto Mussolini aveva insistito
Sulla forza sul coraggio e sulla preparazione dell'esercito italiano
Sino al giorno a pochi giorni prima
Del dell'invasione alleata in Sicilia no famoso discorso del bagnasciuga vi ricorderete
E ce l'ha nessuno deve mettere in dubbio che riprese cedano sia pronto per
Beh la gente poi capiva
Anche leggendo i bollettini di guerra
Quindi io credo che questo
Più volte l'Autore si pone questo problema
Il venir meno del rapporto tra popolazione e dittatore
Che c'era indubbiamente c'era possiamo andare a scomodare la Psicologia possiamo andare a scomodare quello che volete ma indubbiamente il consenso c'era l'hanno spento storici
Di sicura fede antifascista quindi il consenso c'era tra il mille novecento e guardate non subito nel quaranta e dopo la Grecia che comincia a rompersi questo meccanismo e poi chiaramente i bombardamenti
Ora Roma diciamo così è andata ancora bene Torino quel giorno il dodici di giugno due giorni dopo
La dichiarazione di guerra comincia ad avere i i bombardamenti alleati
E e questa cosa per esempio
Sicuramente ci avete fatto caso non succeda il contrario non è che noi quando dichiariamo quel visto che la guerra l'abbiamo dichiarata noi peraltro non è che l'hanno dichiarata loro e noi abbiamo dovuto resistere no abbiamo dichiarato a noi
Ma non c'è stato un bombardamento su Malta non c'è stato un bombardamento su Parigi non c'è stato un bombardamento su Londra
E la distanza tra Londra e Torino era la stessa di andata e di ritorno c'era erano era lontano anche per gli inglesi arrivare a bombardare prove però ce la faceva
Allora tutto questo dà l'idea molto semplicemente di come la popolazione a un certo punto
Si deve sentire io adesso
Scusate ma devo andare a a una conferenza stampa dove inauguriamo la stagione delle mostre del due mila e ventiquattro scusatemi
Ci sarebbe un'altra cosa ma semmai facciamo un secondo giro no benissimo
Grazie intanto Buongiorno buongiorno a tutti
Pensare che un martedì
Ci sia una presenza così nutrita
Alla presentazione di un libro in questa stalla prestigiosa credo che sia un elemento di conforto per tutti noi
Perché questo è un Paese dove si legge sempre meno estiva molto troppo sui social e invece oggi finalmente abbiamo la dimostrazione che quando ci sono argomenti importante quanto c'è un bel libro da presentare perché questo ha detto bene professor parlato è davvero un bel timbro un bel libro di storia
Mi permetto di dirlo scritto da uno storico ma con il taglio di uno storico e forse per questo il libro e più appetibile più affascinante
Ci introduce
All'interno di una storia che merita di essere non solo raccontata
Ma addirittura vivisezionata
E il lavoro pregevole di Sandro Menichelli appunto quello di essere un analista
Perché va a cercare attraverso una circa ricerca spasmodica di quelli che sono dei documenti alcuni tra l'altro anche inediti
Va a cercare qual era il sentimento che in quei momenti attraversava la popolazione romana
In un momento di grande difficoltà
All'interno di una enorme tragedia qual è stata la tragedia della guerra e quali sono state le giornate
Del quarantatré e con il bombardamento del quindici luglio a San Lorenzo il quartiere dei ferrovieri un quartiere popolare e poi nell'agosto
Beh
E vero quello che diceva prima parlato forse Roma sì anche salvata rispetto ad altre realtà
Però ci furono cinquantuno incursione degli alleati su Roma
Non furono poche le bombe
Che calarono sulla città
E furono colpiti quasi tutti i quartieri romani
Dalla Garbatella San Lorenzo agli altri quartieri storici
Della capitale e ci furono migliaia di vittime
Nel bombardamento che ricorda nel suo libro Menichelli del quindici agosto del quarantatré fu colpito un convoglio alla stazione
Tiburtina un convoglio che portava
Dei militari che tornavano dall'Africa
E ci fu una strage immensa morirono centinaia e centinaia di persone
Ecco la domanda che si pone il libro ecco perché interessante questa analisi che viene proposta non è soltanto quella del racconto delle vicende che hanno riguardato l'Italia intera direi l'Europa intera il mondo intero in quella frangente ma la ricerca di dare la risposta ad una domanda
Come reagirono i romani rispetto a tutto questo
Quale fu il sentimento che accompagnò e scandito
Anche la evoluzione che portò alla fine del fascismo al venticinque luglio all'otto settembre e via dicendo
Io credo che per la prima volta davvero si affronta questo argomento
Con una chiave di lettura che parte un po'dal basso
Che cerca di capire
Quale fu il distacco progressivo dal fascismo e quali furono le cause di questo distacco
Questa è una questione ancora oggi molto
Bortot dibattuta all'interno della steroidi a Fia ufficiale
Perché c'era la tesi dice Abu che diceva
Un abisso tra il popolo e il fascismo già c'era stata del mille novecentoquaranta finti ancor prima del bombardamenti del quarantatré
Deferisce contesta un po'questa teste disattenzione non fu esattamente così diciamo che ci fu un andamento progressivo
Che Mammano portò il popolo ad allontanarsi dal fascismo
Mammano fece venire meno quel consenso di massa sulla quale il fascismo aveva investito anche attraverso la ideologia i processi della nazionalizzazione delle masse
E io sono un po'favorevole alle tesi di De Felice perché non ci fu uno iato improvviso
Ci fu qualcosa anche alternante in questo sentimento di vicinanza al fascismo da parte del popolo italiano ma direi maniera più significativa del popolo romano
E molto di questo distacco veniva scandito dalle condizioni sociali ed economiche
Ecco perché è importante l'analisi anche del dettaglio di capire qual era il costo del pane
Qual era il costo dell'olio quello che si trovava sui mercati qual era il gioco della borsa nera nella quale e tutti gli italiani all'epoca in particolare i romani furono invischiati
Capire cioè quale fu il processo che sostanzialmente la sedimentato
E ha reso molto più forte quel cocktail quello quel con quel contesto di allontanamento
Tale regime fascista in particolare da Mussolini
Attenzione
Giuseppe Bottai
Già nel mille novecento quaranta
Aveva notato che qualcosa stava cambiando nel consenso nei confronti di del regime di Mussolini perché Giuseppe Bottai scrive e lo riporta correttamente
Il l'Autore Menichelli
E da osservatore acuto scrive
Si poneva lui stesso la domanda che si pone Menichelli nel libro dove il popolo fiero delle adunate travolgenti
E rispondeva l'attonita arietta ha reciso i nervi del sistema sociale
La cui torbidità si chiama disciplina in tempi di fortuna e con la sfortuna diventa indifferenza abulia civismo
E in effetti il popolo diventò via via abulico e cinico
E dopo i festeggiamenti per la caduta del venticinque luglio
Del fascismo
Anche qui
Poi parliamo spesso
Di quella che è stato l'ordine del giorno Grandi
Ma l'ordine del giorno non fu soltanto di grandi a quell'ordine l'alloggio colpito il giorno lavoro anche Bottai
E sarebbe più corretto dire Ordine del giorno Grandi Bottai
E forse su questo argomento
Qualche elemento in più di riflessione andrebbe fatto
Perché non credo che Mussolini fosse del tutto ignaro
Del fatto che quell'ordine del giorno avrebbe avuto delle conseguenze disastrose per lui probabilmente
Aveva molto confidato
Nella
Nel regno e nella tenuta
Del re nei confronti di quello che era il suo governo o per lo meno le prospettive nuove che si aprivano dopo quell'ordine del giorno
Probabilmente fu quello che lo indusse
Della illusione che quell'ordine del giorno non avrebbe potuto provocare le conseguenze che ha avuto
Però all'indomani di quel di quel momento il ventisei luglio Roma festeggio come si finalmente ci fosse il momento della liberazione dal fascismo
Analoga soddisfazione non si ebbe all'indomani dell'otto settembre
E non si è bene anche quando sembrava che effettivamente la strada che portava la liberazione fosse stata tracciata per quello che stava avvenendo
Con la incursione
Degli americani in Sicilia e con quelli che erano i nuovi fronti che si stavano aprendo schiaccia in schiacciando sostanzialmente la resistenza tedesca in Italia a dimostrazione del fatto che ha ragione De Felice ha ragione Demicheli nel suo libro nel sostenere che questo distacco del popolo avvenne in maniera molto graduale
D'altronde se ci pensiamo bene
Non poteva che essere così
Perché
La nazionalizzazione del male delle masse e la il di origine si azione dello stesso concetto di nazionalismo
Che era interno
Alla cultura del movimento fascista ma che poi ebbe anche delle sue critiche molto forti lo stesso nazionalismo fu messo in discussione dalle componenti più conservative e addirittura
Anche da quelli che parlavano del nuovo ordine che in qualche modo doveva essere tratteggiato è costruito all'indomani della vittoria poi la vittoria non c'è stata e l'ordine è diventato di altro tipo caduto l'ordine di alta però in quel momento
Evidentemente il distacco avveniva proprio perché
Stavano venendo meno questi fattori che erano stati i fattori decisivi sul quale il fascismo aveva costruito la sua forse alla sua ideologia
E lo ritroviamo tutto questo attraverso questa scrittura che nel dettaglio fa capire esattamente il cambiamento degli umori di Romani ecco perché questo è un libro che non solo vale la pena leggere ma sul quale occorre meditare perché la storia italiana
Nelle sue tante contraddizioni
Nelle sue tante variabili forse in quello spazio di tempo così ristretto io ho molto apprezzato per esempio la parte che riguarda tutta la fase successiva del governo Badoglio
Badoglio ne esce tritato da questo libro come e giustamente che sia dal mio punto di vista per quello che ha combinato che già aveva confidato il precedentemente a Caporetto e che poi evidentemente con Pino anche in quella breve
Periodo del suo governo
Ne esce tritato ma con lui e tritata anche quel sentimento di appartenenza di difesa della patria
Sulla quale il fascismo aveva creato la sua forse il suo orgoglio nazionale e che venne meno per quei fattori sociali ed economici di cui prima parlavamo perché la guerra ormai era entrata dentro casa e dentro casa era entrato anche il tedesco che dalla sera alla mattina da alleato era diventato un nemico da combattere grazie
Grazie grazie veramente ad entrambi e effettivamente
Sia il professor parlato persecutore Moffa hanno colto diciamo così il il fil rouge del libro il libro nasce da una da una mia esigenza cioè comprendere io sono nato a duecento metri d'acqua
I miei nonni che erano monarchici fino al midollo
Però tutte le adunate tutti se li facevano tutti obbligatoriamente
Mio padre era di San Lorenzo e si salvò dal bombardamento perché in quel palazzo di via dei rami ne vennero giù uno sì uno no uno giugno uno sì e uno no
E fortunatamente loro si salvarono a differenza di tante altre di tante altre persone allora io camminando per Roma penso sempre dico ma non sappiamo com'era Roma ottant'anni fa che cosa ha vissuto romane e i miei concittadini da allora partendo da questo ho cercato di ricostruire quello che era il il sentimento dei concittadini dall'ora verso una tragedia che si andava annunciando perché ha ragione il professor parlato nel dire appunto che noi ci avviciniamo alla guerra in condizioni meno che pietose perché oltretutto ramo diciamo dal punto di vista militare produttivo sfiancati dalla guerra in Africa Orientale Franca di dalla guerra in Spagna dove peraltro non è anche avevamo fatto anche granché bene Guadalajara
Lo dimostra ma al di là di quello noi arriviamo con e cerco di centrare l'attenzione
Sul Roma che ha una realtà molto simile agli altri centri metropolitani importanti Torino-Milano anche genero
Da un punto di vista della mentalità del cittadino romano cioè nel senso che
Con il patto di Monaco la conferenza di Monaco
Il il Duce
A diciamo riprende l'onda lunga del consenso che aveva avuto il suo appoggio il nove maggio del trentasei culla con la proclamazione dell'impero
E quindi ha visto come il salvatore della pace europea
Ancora nel
Consiglio ministri e primo settembre trentanove per non lasciare spazio politico al Papa che quella radio messaggio del ventiquattro agosto il trentanove ha detto
Tutto può essere per tutto quello che verrà nulla perduto con la pace
Immediatamente lancia l'idea della non belligeranza
Con la riserva mentale che comunque sarebbe voluto entrare in guerra nel momento in cui le condizioni per un dell'impresa
Della produzione italiana serve un migliorate L'Armata nera avrebbe avuto dato avrebbe dato il suo supporto ci saremmo rifatto le ossa no come disse
In occasione di una festa della polizia gli ispettori generali pulizia e dissi a letto e a e a a Bocchini
Ci saremmo rifatti le ossa per poi eventualmente
Come lui auspicava entrati in guerra nel quarantadue
In questa fase i romani
Hanno un duplice comportamento un comportamento di assoluta fiducia nell'uomo della provvidenza che ancora adesso aveva tirato fuori dal marzo il coniglio della pace europea
Avevo una pessima opinione
Dei gerarchi
Perché fin da allora erano Merse
Esigenze
Diciamo così
Ho manifestazioni di clientelismo e nepotismo corruzione che ha uno segnato la vita del partito e che indussero più e più riprese Mussolini a cambiare i segretari del partito
In continuazione fino ad arrivare all'esperimento vi Gussoni nel dicembre qua del quarantuno con l'idea di lanciare i giovani lo spazio ai giovani
Ed effettivamente ed effettivamente
Il consenso del del Duce rimane sostanzialmente alto
Fermi restando
Due aspetti importanti il primo i timori per la guerra che la popolazione aveva
Secondo la stragrande maggioranza popolazione romana odiava i tedeschi
Era un fatto
Tutte le dimostra tutti i documenti che ho trovato negli archivi di Stato
Dimostrano che da parte della
Dagli informatori dell'Ovra dai fiduciari del Partito nazionale fascista tutti dimostrano che nelle piazze nelle strade non si sente in uno dove i tedeschi talmente una piccola minoranza che fu affascinata dalle vittorie tedesche
E quindi dice ma questi stanno conquistando l'Europa e qui noi dobbiamo entrare perché altrimenti corriamo doppio c'è rischio uno non ci si daremo sul tavolo del vincitore
L'ha detto la la guerra sarà Breve perché tanto comunque sia i tedeschi hanno conquistato tutto
Tre
E non ci scordiamo che comunque quelle esigenze di difesa
Al nord punti tedeschi RAI rappresentavano un retro pensiero forte
E la paura che i tedeschi nota che si fossero preso tutto sarebbero arrivate anche da lui è è si appalesa o in molti quindi sia pure una minoranza era favorevole all'in conflitto all'entrata in guerra
Nella speranza che fosse Brera
Parallelamente
I documenti dimostrano altri due aspetti
Che come diceva il professor parlato
Lei l'umiliazione lo scoramento la rassegnazione provata dal dall'ingresso in in in dalla dichiarazione di guerra del ventotto ottobre del quaranta
Nell'anniversario la marcia su Roma il ventotto ottobre di questa guerra fortemente voluta tacciano la sua guerra dopo quella dell'Albania
Per rispondere ai vari successi tedeschi facendo vedere che anche noi avremmo contato qualcosa
La scelta del Periodo la disorganizzazione e e le difficoltà logistiche che regge esercito dovette affrontare in un terreno veramente ostile come a quello stato operativo greco
E i risultati che non venivano diedero una un forte colpo un forte colpo dell'immagine collettiva al al prestigio del Duce
Questo il ventotto ottobre
L'undici novembre gli inglesi ci si Lurano metà flotta da guerra a Taranto cosa impensabile
E fu molto fatto fatto talmente bene che i i giapponesi quando attaccarono per Arbore studiarono le mosse inglesi a Taranto ne perde in un colpo solo metà flotta da guerra e quindi questo subì determino un colpo fortissimo né prestigio del Duce da lì è stata tutta una diciamo così una
Una slavina perché sono cominciati i bombardamenti nelle città italiane sempre più pesanti sempre maggiori la crisi alimentare
A Roma fina che ha retto il collegamento con l'altro
Si mangiava
Ma da un certo momento in poi non arriva niente perché restano interrotti trendy non arrivavano tutto completamente fermo
E cominciava
La mercato il mercato nero quindi poteva mangiare solo chi aveva la possibilità e chiaramente la popolazione il popolino che forse era stato quello che veramente aveva creduto nel Duce ripensa a queste in tutto questo in tutto questo ci sono due direttrici di marcia
Vedere come ho cercato di vedere come a fronte di questa involuzione nel rapporto nei confronti del Duce del regime Gerard compromesso e dei gerarchi a partire da Ciano
Il prestigio
Ma come in parallelo cresce un sentimento religioso fortissimo
E la popolazione
Che vede nel Papa
Il Defensor urbi
Il popolino lo chiamava anche il Papa anti aereo perché era convinto del fatto che non avendo
L'idea degli americani di bombardare Roma differenze gli inglesi perché ci sono giornali inglesi che riporto le cronache delle sedute della Camera dei Comuni dove
Molti chiedevano che cosa aspetta la Raffa bombardare Roma
Invece gli americani tenevano tenevano fermo questo concetto a fronte di questo tutti gli informatori della polizia politica dell'Ovra tutti gli informatori fascisti vedono che aumenta un sentimento religioso
Addirittura gli inglesi cominciano a citare sempre di più nelle loro cronache sulla radio L'Osservatore Romano
Quindi vedo non è il papà fermo restando che all'interno della chiesa non c'era un'omogeneità
Perché un conto era quello che
Diceva il papà in conto il basso clero è un conto alcuni vescovi senza arrivare a monsignor Pajno nel ventitré quelle diciamo sembrava la Manta altro che Petacci sembra l'amante del Duce monsignor paghino per quello che dice
Però al di là di questo certamente il clero non ha posiziono Gene
Però nella popolazione romana il Papa rappresentava l'unico punto di riferimento l'unica difesa e l'unica persona in grado o meglio persona autorità
Che avesse il potere di far cessare queste sofferenze
Altra riflessione che son trovato a fare
Il mondo giovanile
Perché se parliamo della popolazione umana all'interno a vocazione umana c'è un mondo giovanile diva scissi anche quello
Pensiamo a un mondo giovanile cresciuto sotto una martellante propaganda cioè mio padre era Balilla
Ma chi era nato qua e le ed era del trenta chi era nato qualche giorno qualche anno prima di lui s'era fatto tutti i di i gradi dei giovani fascisti
Per arrivare fino ai ai buffet e noi giù al ai giovani universitari fascisti che incominciarono a criticare sempre informa sempre maggiore
Il Duce e soprattutto il regime noi leggiamo delle pagine stupende di Eugenio Scalfari su Roma fascista
Dove Eugenio Scalfari
Che rappresentava diciamo l'ala più intransigente dall'usura
Contestava con ferocia il regime
Diciamo se vogliamo quelle posizioni potevano essere ricondotta quelle che De Felice chiama il fascismo movimento non fascismo di al ritorno alle origini della purezza del richiamo della purezza del messaggio rivoluzionario originario
I tentativi dei vari Farinacci Scorza Bottari di frenare questo tentativo che all'inizio fu visto da Mussolini in modo favorevole
No per cercare sempre nell'ottica dell'esperimento giovanile con Vitous Soni
Di dare linfa mo'vitale no e basta con i vecchi che sono solo zavorra ci interessa regioni quanto però incomincia a vedere che da queste critiche insomma si rischia e un passaggio delegittimante anche nei suoi confronti manda avanti Nose che partito Scorza per frenare
In una riunione del direttorio per frenare assolutamente queste fughe fughe in avanti per contro c'è un'altra gioventù importante
Che è la Gioventù italiana del littorio allora quelli sì che nell'ottica mussoliniana sogni dei giovani
La la saga del del del BIREL Gobi cioè di questi gioventù di questi battaglioni giovani fascisti che hanno tenuto nel dicembre del quarantadue Testa a intere divisioni britanniche e allora in quest'ottica il Duce siti vede in queste anche perché nei puff lui vedeva i prodromi dell'intellettualismo
E Luís sappiamo bene che di intellettuali come chiamano lui cerebrali erano distaccati a realtà e potevano e potevano gravi problemi però questo mi permetto ma permesso di vedere come l'interno della società sia l'alta borghesia sia la piccola e media borghesia sia i giovani
Avesse questo tipo di atteggiamento e soprattutto rame si rivolgeva come unica autorità
Alla figura del Papa
L'ultima foto che mettono il libero l'ultima foto elmetto il libro non è casuale è una foto dove scattata
Davanti a Sant'Andrea della Valle dove ci sono
Macchine gente festosa con grandi cartelli che inneggia ha più dodicesimo perché ancora in quel momento ma questo guardate non è non è indifferente
Perché questo si lega poi alla riflessione che il Papa fece nel radio messaggio di Natale del quarantadue
Che fu preso a spunto
Da alcuni dirigenti dell'Azione cattolica soprattutto da Andreotti
Non tanto da Moro perché Moro prima aveva avuto un approccio più aveva indirizzato la l'Azione cattolica verso più un approccio diciamo così religioso
Più di di impegno spirituale mentre invece se leggiamo il messaggio al al convegno di Assisi del settembre quarantadue di Andreotti
Impegna nella nuova residenza all'Azione cattolica
A riproporre i cattolici come nuovo forza vitale che dovrà prende le redini come è stato nel dopoguerra
Esatto quindi questo vediamo che c'è un fermento all'interno di Roma che è è impressionante poi l'ultima l'ultima riflessione per ore poi facciamo non oggi sul bombardamento di Roma
Questa per me è stata una pagina interessantissima
Perché
Perché i romani erano certi certi che Roma non sarebbe stato un bardata perché c'era il papà
La decisione di bombardare Roma sì Presa a Casablanca sotto spinta britannica
Che convinse il presidente Roosevelt e soprattutto non tanto di Cerci in quanto ministro degli Esteri identiche voleva seminare il terrore curati assolutamente
Radere al suolo Roma
E invece Roosevelt accetta di bombardare a due condizioni uno avrebbero bombardato Soleri americani
Dunque chiunque degli equipaggi fosse stato cattolico avesse avuto il così un rimborso
Era esentato dall'operazione ma la cosa più bella che ho scoperto leggendo le informative dei carabinieri della polizia dell'Ovra del partito fascista e che tutti quanti ma tutti sentirono le nelle altre città italiane dopo il diciannove luglio ci fu una bella una sorta di malcelato gioia dico finalmente pure a Roma è toccata
E queste è impressionante se ci pensa dice perché Roma deve essere esentata dalle sofferenze e attenzione c'è annetti poco prima che diventasse Tullio Giannetti ministro di corporazioni nell'aprile aveva avvertito
Il duce di questa di questa situazione che si stava creando e ti leggo solo una pagina mappe ricche che ho trovato nel diario certamente non di un fascista ma di un
Gigante della della giurisprudenza italiana qual era Calamandrei
Dal suo diario
Sono rimasto a bocca aperta quando l'ho detto
Mi pare con quante persone ho parlato e parlo di una notizia il bombardamento abbia suscitato in tutti di cui tutti una sensazione di soddisfazione quasi di sollievo
Roma il centro la politica fascista della burocrazia corporativa dei gerarchi dei profittatori del cinematografari dei Pavolini o Follini era il ministro era
A in quel momento era direttore mezza Germania Stato fino a febbraio quando c'è stato quel rimpasto fu il ministro alla cultura popolare
Una buona gragnuola di bombe su Roma pensa la gente dopo che tanti orrori sono caduti su vittime innocenti
Ecco finalmente un passo giusto
Assaporare come si meritava la gioia della dizione data ai romani e anche l'idea delle mura e degli arti colpiti dal ferro nemico lascia fritti
Ma son vent'anni che il fascismo lavora farci venire a schifo questi ruderi romani e c'è riuscito
Questa Roma questa Roma distrutte di cartone che da vent'anni ci infliggono nell'oratoria nella terminologia
E l'Urbe triarii Semioli il Duce e così via nell'architettura del passo romano le legioni di qua dal delle regioni
Tutto finalmente crolla e le regioni alzano bandiera umana la la alzano bandiera bianca e finalmente romani sanno di che cosa si parla
E su questo se pensiamo un attimino
Fa capire e il sentimento dei romani e il sentimento di quello che gli altri
Italiani provavano nei confronti di Roma grazie
Come vedete
E questo un libro sul quale possiamo stare fino a domani mattina o anche domani pomeriggio a parlare non soltanto perché lui ha scritto lo conosce ma perché in realtà si presta a a una serie di riflessioni di
Di analisi no
Che mi sembra che mi sembra sia siano opportune sia opportuno a livello storico ma anche per meglio conoscere il nostro il nostro passato
Io sono d'accordo con quello che si è detto e cioè sul fatto che la il distacco del regime sia avvenuto lentamente
Credo di non essere così ottimista come l'autore quando attribuisce alle leggi razziali uno dei primi momenti di distacco io credo che le leggi razziali ahimè abbiano influito assai poco su questo
Hanno influito per dopo no dopo quando quando ci sono stati fenomeni
Più gravi
E cioè quelli della delle razzie quello del del degli eccidi eccetera
E allora lì scatta la pietas no soprattutto in una popolazione come quella romana
Che si rivolge al pontefice visto che era qualche secolo che era il lo stesso a Pau non solo spirituale ma anche politica
E io credo che per esempio invece delle leggi razziali del trentotto
Nello scollamento nel distacco tra regime e popolazione soprattutto una certa popolazione abbia influito molto di più la polemica contro la borghesia
Cioè il fascismo nel trentotto in comincia ora
Devo dire
Per il fascino movimento di sinistra era finalmente in realtà era dissennata una poi una polemica pesantissima contro la borghesia
Che detto fra parentesi era la classe politica che aveva permesso al fascismo di andare al potere era quello che Gramsci avrebbe chiamato un blocco sociale di riferimento
Molto preciso che aveva sempre sostenuto il fascismo
E non era l'alta borghesia era la piccola borghesia impiegatizia era la piccola borghesia
Dei commercianti insomma quelli che si sentivano
Giustamente in difficoltà nel mille novecento e venti ventuno e anche ventidue
Quindi la polemica contro la borghesia è una cosa che dal punto di vista politico non ha nessun senso
Ma impedisce acque pensate soltanto ai giovani ufficiali dell'esercito monarchici
Figli della borghesia che si apprestano ad andare in guerra per difendere un regime che alle spalle attacca la Borghesi no ecco e su questo potremmo dire tanto anche perché poi questa era la polemica che veniva preso a dei giovani del buffo da editoriali
Da tutti coloro i quali poi nel mille novecentoquarantatré divennero la maggior parte di essi divenne comunista e non per una questione di voltagabbana
Ma perché c'era un fascismo rivoluzionario che veniva sbandierato è proposto che non si stava realizzando e allora chi è che qual era il surrogato rivoluzionario rispetto al fascismo era il comunismo di Stalin
Quello almeno le cose le faceva
Quindi un un pezzo di di mondo fascista si sbriciola fra il trentotto e il quaranta attraverso questo discorso qua
Però noi abbiamo qui c'è un convitato che noi abbiamo di cui non abbiamo ancora parlato da questa lista di Damasco accennato tu hai accennato un attimo e cioè il venticinque luglio
Dobbiamo un po'andare su questo io chiedo scusa fin dall'inizio perché solo direi l'analisi che fa l'autore è un'analisi estremamente interessante come ho detto prima documentata e soprattutto innovativa
Il ruolo di Bottai che quindi che è lì sottolinea in più di un'occasione come già aveva rilevato Moffa effettivamente e importante
è importante siamo stiamo con la la nel libro di Menichelli usciamo in qualche modo dalla lettura gran Diana
Del venticinque
No
Così come in qualche modo usciamo anche dal venticinque luglio inteso come azione provvidenziale della monarchia che finalmente dopo un percorso assolutamente lineare
Porta a Badoglio
Che devo dire viene trattato peggio di Mussolini nel c'ha delle scusate son volevo però obiettiva otto obiettivamente
E piuttosto è piuttosto pesante
C'è un problema però l'Autore nella parte finale del libro come nei romanzi gialli a un certo punto dice A pagina quattrocento sei quindi uno si è fatto quattrocentocinque pagine di lettura magari convincendosi ricco delle assolutamente pertinenti osservazione dell'autore e alla fine dice ma perché Mussolini acconsentì a convocare il Gran Consiglio perché non reagì
Come avrebbe potuto all'evidente spinta centrifuga eccetera eccetera cioè pone delle domande
E io sono stato molto contento perché entro io sul venticinque luglio o delle domande
Che non sono facili da risolvere
Ma che se noi pensiamo che Mussolini il venticinque il ventiquattro il venticinque luglio
A a a poche decine di metri di qua perché ha mal di stomaco e il seguito alcuni pensano che abbia Lucera manda tutto in in vacca perché non la voglia di reagire e vuole morire e come sembra questa una tesi che è stata sostenuta autorevolmente
Da diversi studiosi una tesi che non regge
Cioè Mussolini primo messo alla tenete presente che il Gran Consiglio del fascismo non si univa dal mille novecento e trentanove
Quindi manco con la dichiarazione di guerra
E torniamo al discorso che abbiamo fatto prima
Evidentemente irrilevante nell'ottica di Mussolini
Tanto da neanche sprecare il tempo andare a convocare un Gran consiglio del fascismo
Quindi dal trentanove non si riunisce il crocus
E e dire che qualcosa era successo nel frattempo magari
Quindi nessun medico gli aveva chi aveva prescritto di convocare il Gran Consiglio
E Mussolini spinto da alcuni gerarchi a porre il problema
Prima lo fa in maniera abbastanza superficiale
Ma poi c'è una data fondamentale che la stessa data del bombardamento ma la vicenda non si svolge a Roma
Si svolge a Feltre
Nell'incontro con Hitler
Mussolini arriva a Feltre convinto di potere convince reiterate su tre cose
Aumentare gli aiuti economici all'Italia aumentare gli armamenti ai soldati
Nel nell'esercito italiano siamo al diciannove luglio gli alleati sono già entrati in Sicilia da dieci da quasi dieci giorni da nove giorni
E terza cosa fondamentale fare la pace con l'Unione Sovietica
Cioè Mussolini a questo in campo se uno si va a vedere le lettere di Mussolini e alla Petacci questo c'è in testa
Della buonanima dobbiamo far pace con l'Unione Sovietica si dirà che era una preoccupazione un po'tardiva visto quello che era successo nel frattempo e quanti soldati avevamo perduto dalla campagna
Di Russia
Però questo il suo obiettivo
E lo ripete spesso e va a Feltre con questa intenzione
Italia risponde vino e non lo fa palco parlare in più quella mattina del diciannove arriva la notizia che c'è stato il bombardamento di Roma e Hitler ovviamente fa
Polpette di Mussolini dicendo ah bene anche se è riuscito a difendere la capitale quindi Mussolini si trova sotto zero dal punto di vista dell'asta autostima
E torna indietro
Torna indietro con una sconfitta in mano in tasca cioè non essere riuscito a convincere i tre su nulla
E a quel punto gli viene in mente che c'è uno strumento per mettere i termini e condizioni
Perlomeno per lo meno di avere qualche timore
Il Gran Consiglio del fascismo
Tant'è vero che non appena arriva la notizia del Gran Consiglio stiamo per comincia a girare l'avere un tizio che al Consiglio quell'incontro di Feltre che il diciannove si dota si sarebbe dovuto tenere a settembre
E perché a un certo punto sentendo a la la parola Gran Consiglio si preoccupa e lo anticipa al diciannove
Il che vuol dire che questa cosa funziona e quando Mussolini torna da Feltre la prima cosa che fa e andare da scorsa seduta partite dice comunque andrà così
Che cosa si aspetta a Mussolini dal Gran Consiglio
Beh voi pensato un attimo la situazione
Se fosse
Ecco presenta italiani
Che cosa si aspetta Mussolini dal Gran Consiglio
Se tutto fosse andato bene
E cioè che i gerarchi avessero plaudito al Duce e avessero riaffermato
Le certezze della vittoria questo non avrebbe avuto alcun effetto nei confronti dei tedeschi
Quello che ci voleva
Era una Presa di posizione
Contro la politica
Tenute in quel momento dall'Italia
Permettere Hitler nella condizione di dire qui c'è qualcosa che si sta muovendo
Poteva servire non poteva servire non lo sappiamo non lo sappia Mussolini un piano ce l'aveva
Quella notte del venticinque luglio
Ed era quello di già l'aveva fatto nei mesi nelle settimane precedenti aprire un dialogo con gli alleati
Per arrivare una pace separata con gli inglesi aprire un altro dialogo attraverso il Giappone con Unione Sovietica per una pace separata una sovietica e rimescolare le carte ora io non voglio farla troppo lunga
Sta di fatto che
Noi ci soffermiamo giustamente sulla seduta storica drammatica
Del venticinque luglio dove scorsa cerca invano di convincere Mussolini a prendere una posizione
Dignitosa il forte e Mussolini non lo fa uso e non reagisce
Le critiche che arrivano e si volano sulla testa e lui non reagisce
Il mattino dopo
Il venticinque
Alle otto lui a Palazzo Venezia
Incontra i data l'ambasciatore giapponese al quale gli dice tutto sta andando molto bene
Abbia preso una una padella al Gran Consiglio devono votato più più della metà contro
Anche lui è un discorso che andrebbe fatto
Ma a lui interessava esattamente questo perché questo gli permette di mettere in piedi un progetto ecco perché chiede al re
L'anno di anticipare la segue che le udienze davvero quindi lunedì e il giovedì e il lunedì era il ventisei
Mussolini chiede arredi anticipare al venticinque tra l'altro mettendo in difficoltà sua maestà perché stava preparando la trappola per Mussolini e quello gli Afar che ci pare di ventiquattrore questo un po'qualche problema glielo tre
Perché la ha in mano il gioco crede di avere in mano il gioco si fida della fedeltà del sovrano
Non sa che il sovrano ormai da
Un paio di mesi ha messo in discussione Mussolini
Non sa che questa discussione messo in discussione di Mussolini prevede anche un colpo di mano e questo è stato deciso dopo fare tre dal re e da Acquarone
Quindi non se lei va tranquillo convinto pensate che nella lista dei ministri che presenta al re quella mattina quel pomeriggio del del venticinque luglio a villa Savoia ministro degli esteri si chiama Dino Grandi cioè esattamente quello che gli ha combinato il pasticcio in Gran Consiglio allora se noi dobbiamo pensare che Mussolini fosse completamente rimbambito dalla sera prima a farsi votare contro
Dicevo prima i i gerarchi beh lo dice bene l'Autore
Quando fa alla fine andatevelo a vedere sono molto interessanti i profili dei gerarchi fascisti che partecipano alla seduta del Gran Consiglio comunque vuol dire aspetti inediti su qualcuno ha detto a questo me lo sono segnato perché era interessante
Ma molti ci sono convinti che Mussolini sia d'accordo perché ma perché Mussolini pone sono tre gli ordini del giorno quello di grandi quello di scorza del partito quello di Farinacci
Farinacci dice che è sempre non vuole che nessuno lo voti vuole vota solo da solo perché il modo per far vedere ai tedeschi che lui è il più fedele di tutti
Ma gli altri due sono proposti e Mussolini mette ai voti prima all'ordine del giorno Grandi perché dice o devo dire delicatezza democratica era arrivato prima
Come opera era stato presentato prima degli anni quello discorso infatti è stato presentato dopo
Allora se tu non vuoi che l'ordine del giorno Grandi venga votato
Primo puoi anche non presentarlo non c'è stata nessuna seduta del Gran Consiglio che è finita un ordine del giorno a maggioranza mai secondo se proprio lo devi presentare lo presenti per secondo fai capire che non sei d'accordo comunque l'ordine del giorno ma la metà di quelli che votarono l'ordine del giorno Grandi erano convinti che Mussolini
Forse l'accordo è questo getta una luce ancora più drammatica su quello che accade a Verona nel gennaio del mille novecentoquarantaquattro quando questi poveretti in virtù di una legge assolutamente
Non non legittima perché perché non c'è non c'era nessuna legge che prevedesse che votare una in un modo al Gran Consiglio dopo che l'aveva chiesto lo stesso Mussolini fosse un reato
E questi vengono fucilati come tradito
Alcuni
Cinque euro fucilati euro Ceretti se la cava con trent'anni
Però
Tutte queste domande
Pongo uno dei problemi
Poi è chiaro che probabilmente il piano di Mussolini sarà stato ma direi di sì tardivo forse velleitario
Però dato che non è non è che dobbiamo andare a giustificare nessuno ma semplicemente capire come sono andate le cose io credo che una lettura nell'acqua che non è proprio dell'autore voglio voglio sottolinearlo perché anzi come ho detto prima
Rappresenta una interpretazione innovativa e interessante sul venticinque luglio
Però non possiamo continuare a cavarcela dicendo ma e Bussolera stanco armato Jamal di stomaco e quindi a un certo punto
Se ne è fregato ed è andata come è andata
Se dell'altro a mio avviso e non volerlo vedere
Impedisce poi di cogliere tutta una serie di sfumature sempre avvengono anche dopo a cominciare dal comportamento di Badoglio in occasione degli scioperi perché giustamente l'Autore cita gli scioperi del marzo quarantatré i primi scioperi che vengono fatti non solo al Nord soprattutto al Nord ma anche in Sicilia ma ci sono gli scioperi dell'agosto del quarantatré non è più Mussolini al governo c'è Badoglio e io ho visto le note
Dei sindacati ex fascisti di sindacalisti fascisti che dicevano ma nella repressione che c'è stata nel nel marzo aprile del quarantatré non siano arrivati a questi livelli di repressione
Qui c'è Bava Beccaris facciamo un baffo insomma ecco
E circolare Rovato quindi c'è un discorso che a mio avviso va fatto e merito ripeto dell'autore è stato quello di avere sollevato una serie di questioni sui quali io sono al novantanove per cento d'accordo ecco se vuol sapere l'unica cosa sulla quale ho una perplessità e quando cita non è sua la frase i piedi Sinise
Bottai
Antitedesco fino al midollo io su questo sono abbastanza perplesso Bottai Havas sicuramente la persona più intelligente dei gerarchi fascisti la persona che venne in mente un progetto totalitario estremamente interessante rigoroso
Non interessata perché mi piacesse perché i progetti totalitari non mi piacciono mai ma perché era interessante dal punto di vista culturale
Ma era uno e lasciamo stare il discorso delle leggi razziali su quale anche autore lo lo dice ma il rapporto coi tedeschi era un rapporto Forte
Pensate che Bottai ancora nel mille novecentoquarantaquattro quindi quando tutto è finito almeno per lui politicamente sostiene e si rammarica nel diario del diario
Che l'Italia non abbia voluto fare la guerra insieme con l'Unione Sovietica la Germania nazista
Perché quella era la vera guerra rivoluzionaria dalla quale poteva cambia con la quale si poteva far cambiare il mondo
Ancora nel quarantaquattro
E questo e via ha ragione l'Autore getta una luce significativa anche sul ruolo che Bottai ebbe il venticinque luglio che non fu il ruolo di un antifascista
Non fu neanche il un ruolo di colui che voleva che il fascismo si mettesse di lato e che venisse un regime afascista ma voleva la rigenerazione del fascismo attraverso il venticinque luglio
Grazie dell'attenzione
Ah sì a va bene io purtroppo devo può e deve andare comitato Schengen a parlare ma intanto complimenti a Sandro Menichelli chiede dopo aver scritto una serie di volumi sul terrorismo poi sono diventati straordinaria
Attualità che ha avuto la possibilità anche di presentare
Adesso si è cimentato con un
Testo storico
Dove la ricerca del documento
Viene fatto in maniera così pignola quasi da da poliziotto qualcuno ieri
Con una ricerca
Amente certosina
Un po'mi ricorda
Da ricerche faceva De Felice non molto
Finalizzata al anche a comprendere qual era il clima leggendo alcuni documenti si capisce che il regime era agli sgoccioli quando ci sono alcuni rapporti del polizia che diceva bene in questo sterili abbiamo sentito quelli che si lamentavano quelli che protestavano
Vuol dire che c'era qualche cosa che non andava la guerra era stata sottovalutato insomma non sa di commessi una serie
Di errori
Provocati forse dal grande consenso che aveva
Personale che aveva
Mussolini né e a volte troppo consenso può di Porta a
Sentirti troppo sicuro
Disse gli errori sono stati quelli di rientrare in guerra
Anzi tempo sapendo che non avevamo gli strumenti militari per far
Te c'erano reparti che hanno avuto le munizioni basta leggere documenti dello stato maggiore dell'esercito sono arrivati dopo venti giorni dopo trenta giorni dalla dichiarazione di guerra le munizioni all'artiglieria per esempio in Africa
Settentrionale per non parlare del di tutta
Tutto l'equipaggiamento delle truppe alpine che sono andate in Russia insomma si è fatto tutto con molta superficialità
Con la convinzione che bastasse poco ma poco non basta
Eravamo reduci da una serie di vittorie ma con nemici diversi con tre diversi
La guerra di Spagna la guerra in Etiopia e anche lì avevamo faticato
Che hanno portato la convinzione di essere invincibili e questo mi ha portato la guerra ma poi quando la guerra è diventata sofferenza e ha toccato la carne viva delle città e del popolo allora le cose sono cominciate a cambiare
E quindi inevitabilmente si è sgretolato quel consenso che c'era che portò il giorno dalla dichiarazione di guerra riempire piazza
Veneziano tutti d'accordo con Mussolini non è che erano
Contrari sondati la ad applaudire la dichiarazione di guerra
Per quanto riguarda poi il e quello e quindi c'era stato un un progressivo calo del consenso
Nell'opinione pubblica
Ma gli scioperi dimostravano questo perché prima non c'erano gli scioperi non è che c'erano antifascisti ma non organizzavano iniziative contro il sistema perché sentirlo il sistema forte
Però secondo me
Cosa emerge nel rapporto tra Vittorio Emanuele terzo e Mussolini
Mussolini ha fatto una scelta dopo la marcia su Roma legalitaria
Contro la sua
Natura perché mai e poi mai
Un anarchico socialista di fatto repubblicano romagnolo che aveva partecipato alle manifestazioni contro la guerra in Libia che poi
Diciamo si era impegnata attivamente come socialista
E poi
Con la nascita delle del fascismo aveva sempre avuto una posizione diciamo certamente non filo monarchici
Poi c'è stato il compromesso
Frutto del risultato elettorale frutto del del tentativo di di di evitare una sorta di guerra civile con gli errori fatti anche da Vittorio Emanuele terzo ovviamente
Ma
Non credo che
Nella testa di Vittorio Emanuele terzo sia passato inosservato
Tutto ciò che è stato fatto durante il ventennio cito un esempio
Creare l'alternativa all'esercito
Attraverso la milizia
Con gradi differenziati
Cioè
Con carriere rapide per un ufficiale della milizia
Diventava seniore prima che un ufficiale dell'esercito diventasse colonnello
Quindi saltavano i gradini
E tutto sempre il sostituire lui ha detto
Prima una frase che mi ha colpito
Mussolini era convinto
Della fedeltà del re ma nella testa di Vittorio Emanuele terzo
Era il presidente del consiglio che dovrà essere fedele al re
Quindi c'è un ribaltamento delle posizioni cosa che Mussolini ha tentato di fare
E che il rally ha fatto fare
Ma non secondo me non ha convinto il re né
Le forze armate tranne l'aeronautica
Ma la Marina e l'Esercito i carabinieri
Erano fedeli array
Non erano fedeli al Duce
Questo per capire a me l'avrebbe fatto da condurre un'esperienza diretta mio padre ufficiale dell'esercito
E quando lui il
Dopo questa decisione
Era prigioniero divenne detto di scegliere con chi stare
Lui non esitò ma non perché aveva paura
Di di di andare in un campo piuttosto in un altro dice ho giurato fedeltà al re vado dove serve vado via
Quindi questo era nella testa anche di Vittorio Emanuele terzo che aveva avuto prima di Mussolini il grande momento di gloria durante la guerra del quindici diciotto
Perché fu lui a decidere
Al convegno di Peschiera che non ci si sarebbe resi agli austriaci
E questo nelle nei ranghi dell'esercito lasciamo perdere gli arditi lasciamo perdere nemmeno nella massa dell'esercito dell'arma dei carabinieri nella Marina militare
Lo aveva portato ad essere il re soldato ma loro erano convinti
C'è questo o studiato anche dei racconti che ci sta faccio un altro racconto familiare
Mio nonno era ufficiale d'artiglieria era tenente d'artiglieria pesante campare stava un osservatorio vicino Gorizia e una notte alle tre di notte lui stava fare l'osservatore penso che stava su queste altane
Sarra porta in tre reti immaginata un tenente che veniva dalla Ciociaria che cosa significava vedere
Quindi questo è e Vittorio Emanuele era convinto di questo
Perché era
Molto conservatore lui come cultura come mentalità
E perché poi disse al figlio che voleva rimanere a Roma giustamente
Per difendere la monarchia
Lui disse a Casa Savoia comanda uno alla volta sui questo lui arriva intesse lo come lo facevo il figliolo pensava di farlo con Mussolini
Quindi era l'educazione che ha avuto la sua forma mentis quindi in tutta questa vicenda c'è anche questa
Forse anche
Un'acrimonia come posso dire coltivata nei decenni
Perché è chiaro che il culto di Mussolini cercava di offuscare sempre più anche se formalmente non lo era però cercava di offuscare sempre più la figura di Vittorio Emanuele terzo
Pur
Esatto
E questo portò può in tutto l'entourage immagina Badoglio era piemontese
C'avrà degli errori fatti ma nella mentalità
Piemontese Casa Savoia non era la monarchia nazionale era una sorta di identità territoriale
Quindi per secondo me anche questi aspetti influiscono nelle decisioni di quel momento
Perché poi la storia fatta anche dagli uomini dalle reazioni dagli sbagli degli uomini Mussolini forse era anche lui demotivato preoccupato
Il anche Louis si rendeva conto probabilmente al di là della sicurezza che ostentava dentro di sé
Degli errori che aveva fatto cioè lui era un homo del popolo non credo che gli facesse piacere vedere tanti morti
Evidentemente era
Turbato da quello che accadeva forse nessuno di noi forse sarebbe stato in grado di uscire da quella situazione
Il re era più preoccupato dell'unità nazionale che di tutto il resto
Del non consegnare la bandiera al nemico nel senso di non fare occupare la capitale
Forse se fosse rimasto a Roma
La storia d'Italia sarebbe cambiata
Se lui si fosse fatto prendere prigioniero
Come
Lui aveva già avuto la figlia che si era sacrificato era stata uccisa dai nazisti di fatto
E se Luís fosse rimasto a Roma avesse lasciato il figlio forse nel non ci sarebbe neanche stato il referendum sarebbe cambiata la storia d'Italia l'Italia forse sarebbe anche riscattata
è stato forse non ci sarebbe stata neanche la guerra civile
Perché poi molti che sono andati al nord
Lo faceva anche una sorta di coerenza anche ragazzi combattenti siccome abbiamo combattuto Linate quindi sono talmente i tanti gli aspetti da valutare
Pace Bell'Italia fatto una brutta figura sì abbiamo fatto una brutta figura ma gli aspetti psicologici secondo me sono talmente da perché poi incidono nella storia
Le reazioni una luglio esatto
Mandato via Mussolini lui aveva il dovere di restare come che aveva detto il figlio
Il quale cercò andando a Mignano Montelungo per il il figlio cercò di salvare la l'istituzione
Ma lei Louise forse anche dovuta all'età
Mussolini sconvolto da dalla sconfitta Luini anziano forse doveva dedicare all'epoca mandali a Mussolini simul stabunt simul cadent si dimetteva anche re lasciava
Umberto che forse magari
Si sarebbe pure sacrificato fisicamente
Egli avrebbe salvato forse l'unità avrebbero evitato la guerra civile tutti
A questo siamo sempre il sì però
Mi pare che anche di nel
Nel testo di Sandro
Emergano questi aspetti psicologici perché l'aspetta riparti nella vita di ciascuno di noi conta anche cioè non è che siamo tutti delle macchine che decidiamo in base in maniera razionale no
E va be'facciamo degli sbagli delle cose giuste perché il nostro carattere ci porta a fare quello o perché abbiamo dei risentimenti perché non ci fidiamo di uno e tutti questi aspetti psicologici sono come ti posso dire esplosi
In quei giorni
Questa estate è una pagina buia ma non possiamo neanche nasconderla giusto ha fatto bene Sandro e accendere i riflettori perché
Gli errori voi non bisogna più di farli
E dobbiamo c'è chi soprattutto anche responsabile dei governi mi domando se fossi stato al posto d'Oro che avrei fatto boh non lo so
Dobbiamo sempre porci perché va facile condannare duttile Palio mettici dopo solo come quello di sangue i diffuse ha sbagliato il gol band acidula davanti alla porta vediamo se buona far
Del siamo sempre tutti quanti degli arbitri e giudici degli altri però erano certamente sono stati tre giorni peggiori della nostra storia
Crescente
Il libro ha il pregio di di di farci riflettere
Non è che c'è una soluzione chi è buono chi è cattivo chi ha sbagliato Alberto tutti questa è la verità
Hanno sbagliato tutti tranne le povere vittime dei bombardamenti
Però questa la nostra storia questa è la nostra
Italia quindi
Dobbiamo studiamo una la storia deve anche servirci per capire
Perché è successo tante volte
Sentiamo no non siamo abituati approfondire questo libro ci abitua
Approfondire perché poi dopo la la storia già scritta dopo senza cioè quando diventa storia di una parte o dall'altra è facile accusare un l'altro qui c'è tanta documentazione che ti porta a riflettere
Leggi quello che diceva i rapporti di polizia capisci come funzionava la macchina con il consenso un solido saperne che non lo sa bene quando ci ha portati lì tutti i rapporti che arriva lo sapeva tutto però magari non ci credevano
Sottovalutare oppure c'è come ce lo me ne frego però questo era e quindi mi chapeau perché non c'è gli anni come posso dire anche se non sei un professionista io intravedo comunque la stoffa dello storico nello scrivere questo libro
Perché c'è la ricerca c'è la documentazione c'è la pazienza noi saremo portati più a dare dei giudizi uno colpa di quello colpa di quell'altro poi vai a studiare in maniera approfondite robe ripeto non non voglio esagerare però mi ha ricordato un po'il tipo di ricerca di De Felice
Che poi secondo me è uno dei più grandi storici che abbiamo avuto negli ultimi i decenni e ci ha fatto capire tante cose del fascismo
Perché poi c'è verso la nostra storia passata dobbiamo studiare non studiarla non significa sostenere studiare il fascismo non significa sostiene di fascismo sono venti anni della nostra storia come non è che uno perché legge Marx e comunista però bisogna conoscere poi per giudicare più conosci più puoi giudicare certamente questo libro ci ci aiuta a riflettere quindi voi attrarre i nostri giudizi che possono essere del di simpatie più per uno più per l'altro per questi però certamente l'importante è che ognuno di noi riflette
Ma io direi che c'è poco da aggiungere forse
Le considerazioni che faceva da ultimo il presidente Tajani mi trovo non convinto su un dato
Che questo
La metodologia storiografica ha bisogno di lavori di questa natura e di questo livello ragione deferisce è stato l'uomo che ha rotto il Periodo della interpretazione del fascismo penna curato invece l'analisi del fascismo sine ira et odio con la capacità di ricostruire attraverso il documento e attraverso la ricerca
Non soltanto gli aspetti come dire che caratterizzarono il fascismo nelle sue diverse fasi
Dal fascismo movimento al fascismo regime fino all'ultima fase
Che poi ebbe il prosieguo della Repubblica sociale italiana con una ulteriore differenziazione quasi un ritorno all'origine per quanto riguardava le impostazioni di tipo economico-sociali
Ma attraverso questa capacità analitica deferisce ha aperto il fronte poi se inseguiti arrivato Romeo sulla riva tratto importanti storici da ultimo gentile c'è un libro bellissimo
Recente di Emilio Gentile che parla del totalitarismo
Tutti sono convinti che il totale alpinismo fosse l'espressione una espressione del fascismo lo hanno inventato gli antifascisti
A dimostrazione del fatto che come diceva missione che era un saggio citato
Da Platone
Ciao
Le cose le parole
Non si apprezza però non si conoscono attraverso le cose
Ma attraverso le cose dobbiamo conoscere le parole
E questo ci aiuterebbe anche a capire ancora di più in profondità che cosa è stato il fascismo che cosa è stato il movimento fascista
Che cosa è stata la storia e dai desse dei ma
Se il re avesse avuto un atteggiamento diverso se Mussolini si fosse comportato diversamente no la storia dice che quelli furono i comportamenti in quel momento contingente
E siccome sono dell'avviso che nessuno dei protagonisti da allora fosse uno sprovveduto
Sono fortemente convinto di quell'analisi che sul venticinque aprile ha fatto egregiamente il professor parlato perché Mussolini non arrivo a quell'appuntamento sprovveduto lo sollecito lo costruì lui stesso
E anche quell'aspetto di religiosità di cui parla egregiamente in alcune pagine magnifiche molto belle leggetelo questo libro
Sandro Menichelli facendo capire che il popolo romano poi improvvisamente dell'uso dal regime dell'uso dei gerarchi deluso anche da Mussolini si rifugia della figura del Papa
In effetti se andate a vedere
Non è nient'altro che la riproposizione di quell'animus di religiosità che fu anche fondamento della ideologia fascista
Tra il popolo che nutriva questo animus vedete ci fu un grande dibattito tra gli intellettuali proprio alla vigilia dei bombardamenti su Roma sulla capitale e fu il dibattito sulla guerra totale
Uno degli uomini che scrisse parole incredibili sulla moralità e l'etica della guerra fu Piovani
In un articolo del marzo del quarantatré
Su Libro e moschetto
A dimostrazione del fatto che il consenso la rivoluzione fascista
Probabilmente forse non l'aveva introitata perfettamente in rete
Ma Mussolini aveva ben chiaro il suo disegno anche il suo disegno riformatore all'indomani della vittoria e c'era un dibattito un fermento culturale negli ambienti
E questo a dimostrazione del fatto
Che niente è avvenuto a caso
Poi ci sono stati evidentemente le situazioni di politica internazionale l'atteggiamento dell'Inghilterra
Una guerra
L'apertura che Mussolini aveva alimentato fin dall'inizio nei confronti della pur di Stalin in particolare perché era convinto che alleggerendo quel fronte e andando alla pace con Stalin
Anche i tedeschi avrebbero dovuto ripensare quella reale loro strategia di compatti band di e di guerra era convinto di questo indi altro che stando al provveduto era un uomo nel pieno delle sue forse delle sue capacità di leggere anche i cambiamenti della storia che in quel momento lo stavano travolgendo
E questo credo che sia importante se vogliamo continuare sul solco per lavoro egregiamente affatto Menichelli a indagare ancora di più
E a trovare risposte ha domande che chiedono ancora delle risposte suadenti e convincenti e sono convinto che ne verranno ancora anzi lo stimolo a scrivere ancora su questi temi perché davvero questo è un volume che merita
E che si inserisce nell'ambito di quella storiografia innovativa sine ira Etò o Dio non per essere in qualche modo partecipi
E in qualche modo tifosi di qualcuno ma per capire la storia italiana in tutte le sue porzioni in tutte le sue parti in tutte le sue contraddizioni
Perché oggi a distanza di anni credo che davvero ci sia la possibilità di guardare al passato con un occhio diverso grazie
La del dire di no abusa del più della cortesia
Di due tutti vi ringrazio di essere venuti così numerosi
Esatto che non venga meno il consenso per fare vedete almeno per il libro quantomeno potenziale veramente vi ringrazio spero sia sia stato di vostro interesse come lo è stato per me motivo di di crescita dal confronto
E quindi vi ringrazio ancora vi auguro una buona giornata