"Le Regioni e l'informazione"

Inizio al convegno le regioni e l'informazione
Che si propone di fare un po'il punto alla vigilia dei lavori parlamentari che dovranno affrontare sia le questioni della par condicio che quelli della riforma complessiva del sistema radiotelevisivo
Questa iniziativa
Nella speranza che il ruolo
Delle regioni e dei comitati regionali per i servizi radiotelevisivi
In questo scenario possono avere il dovuto rilievo desidero giustificare per motivi assolutamente purtroppo non
Prevedibili per motivi di salute l'assenza del presidente del consiglio regionale Federico Castellucci
Aprirà i lavori e presiederà i lavori della mattinata Katia Zanotti consigliere segretario dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale ed è legata ai problemi dell'informazione alla quale do subito la parola
Io prima di introdurre i lavori con una lettura della introduzione che il presidente Federico Castellucci non potrà svolgete per impedimenti fisici prima di iniziare questa che questi lavori con la lettura della del contributo del presidente Castellucci
Inviterei presenti a un minuto di silenzio io ricordo di Marcello Palmisano
Vi ringrazio
Saluto anche fra il presente il professore Santaniello che già presente fra di noi e il Presidente del Consiglio deve regionale della Liguria dottor Persico che è attualmente il presidente della conferenza dei corsi presidenti dei consigli regionali
Dopo quindi lettura dell'introduzione del presidente Castellucci
Per passare poi al primo punto dell'articolazione del nostro dibattito che guarda che riguarda le questioni del dopo marmi
Vorrei innanzitutto salutare anche a nome del Consiglio regionale dell'Emilia Romagna che ha organizzato questo convegno congiuntamente alla conferenza dei presidenti dei consigli
E al coordinamento nazionale dei correlate i relatori e tutti i partecipanti a questa iniziativa pensata come occasione di riflessione
Su un tema tanto decisivo per la dei matti democrazia e particolarmente caldo da un po'di tempo a questa parte
Si può pensare in tanti modi ci dice il presidente Castellucci
Ma è difficile non riconoscere che il problema informazione non è assolutamente secondario rispetto ad altri grandi nodi che rappresenta nozze risolti positivamente
Condizione essenziale per la crescita culturale e politica democratica del Paese dell'intera società
Anche per questo la posta in campo e di particolare delicatezza
Ed è quindi interesse del Paese promuovere una informazione pubblica e privata che risponda regole precise trasparenti uguali per tutti una informazione pluralista e obiettiva che riesca a cogliere sollecitazioni bisogni provenienti da realtà in TIR interessi finora solo sfiorati dal sistema dei media
E che pure rappresentano parte importante imprescindibile della realtà di questo Paese
Favorire una migliore comunicazione fra realtà territoriali DiVersi che esprimono culture diverse
Garantendo che l'espressione del locale rappresenti un'effettiva avvalora valorizzazione delle tradizioni e della cultura di un territorio ben definito e circoscritto
è un'altra sfida che non può perdere chi crede nel nuovo regionalismo a ispirazione federalista
L'obiettivo sul quale le Regioni stanno investendo è proprio quello di dimostrare che un sistema dell'informazione così organizzato non solo è possibile
Ma può rappresentare una opportunità per gli stessi soggetti dell'informazione
E che l'Inter comunicabilità fra cultura del mondo cultura nazionale e cultura regionale locale e necessaria
Anche per evitare il duplice rischio del disinteresse del cittadino a vitali problemi che avvengono appena al di là del proprio Comune
Della propria regione dei confini del proprio Paese o di una informazione locale non obiettiva e quindi inevitabilmente localistica di provincialismo deleterio e marginale
è indubbio che nella realtà di oggi prosegue Castellucci il sistema dell'informazione soprattutto quello radiotelevisivo presenta una situazione squilibrata ed è a rischio
Che impone urgenti interventi per determinare un'effettiva articolazione pluralista dei media
Cosa peraltro ribelli ribadita dalla recente sentenza della corte costituzionale
Su tutti questi aspetti e mettendo in primo piano il primato delle scelte normative e degli indirizzi strategici che sono mancati prima durante e dopo la legge Mammì
Si articolano la posizione e le proposte contenute nel documento della conferenza dei presidenti dei consigli regionali e delle province autonome
E nel coordinamento nazionale dei correlate
Una posizione e proposte che in diverse occasioni abbiamo illustrato e discusso con i vertici della RAI
Quelli attuali e quelli precedenti per la verità lo dobbiamo riconoscere con grande franchezza senza ottanta ottenere risultati soddisfacenti mi sia però consentito prima di illustrarvi in sintesi le proposte delle Regioni sulla informazioni e in particolare per quanto riguarda i media
Di svolgerà una considerazione che è centrale rispetto alla ragione delle proposte stesse
In particolare in questi ultimi anni le regioni pur in una situazione di grande difficoltà si sono impegnate su un terreno che è riconosciuto da più fatti come questione essenziale per ricostruire le basi istituzionali stesse della democrazia di questo Paese
Cioè la riforma dello Stato in senso regionalista e federalista
Abbiamo indicato a questo proposito i punti che consideriamo fondamentali portanti del modello di riforma regionalista e federalista
L'inversione dell'attuale criterio di distribuzione delle competenze tra Stato centrale Regioni il riconoscimento alle regioni di una vera autonomia politica comprendente la scelta della forma di governo e del sistema elettorale
L'eliminazione o la riduzione dei controlli dell'esecutivo centrale sulla legislazione e sull'amministrazione regionale col trasferimento al Parlamento dei poteri di indirizzo la garanzia parlamentare di questo nuovo assetto con la trasformazione di uno dei due rami del Parlamento in Camera delle Regioni
E ancora la riforma del sistema finanziario e fiscale per dare alle regioni la capacità di autogovernarsi e di auto sostenersi
è una nuova impostazione dei rapporti di solidarietà tra regioni ricche e regioni povere fondata sulla responsabilizzazione reciproca
Sappiamo e vediamo tutti delle enormi difficoltà e delle fortissime resistenze a muoversi in questa direzione
Ma sappiamo anche che questa è una strada pressoché obbligata per costruire uno Stato moderno autorevole e democratico
Ecco e in questo contesto che poniamo il problema del informazione e in particolare delle tv
Non si tratta di stabilire un rapporto di buon vicinato o più amichevole tra Regioni e di informazione non è questo il problema
Si tratta invece di cogliere appieno la grande ricchezza culturale economica sociale che può scaturire da una riforma che preveda le Regioni le nuove regioni
Come interlocutori privilegiati
In questa direzione e con questo significato sono le proposte delle Regioni che in sintesi vorrei indicare in sei punti
Le realtà regionali e locali hanno il diritto ad un'adeguata presenza nel complesso dell'informazione radiotelevisiva pubblica
Pubblica e privata per dare voce ballo e valorizzare a favore dei cittadini caratteristiche sociali culturali e storiche in cui gli stessi cittadini si riconoscono in questo senso si propone che una delle reti RAI sia regionalizzata
E ancora la rete regionalizzata deve far parte del sistema pubblico con una programmazione regionale e nazionale e agire prevedendo convenzioni RAI regioni tv locali
Per la raccolta e distribuzione pubblicitarie e la produzione di servizi da parte delle tv locali da fornire alle reti RAI regionalizzate
Altro punto le scadenze gli adempimenti previsti dalla legge quattrocentoventidue del novantatré devono essere rispettati
Perché l'assenza di decreti di concessione lascia le televisioni locali nell'incertezza sul proprio futuro e vanifica i sostegni che questa legge aveva previsto per le emittenti locali
Vanno altre si ridefinite le norme prevedendo precise regole e soglia antitrust e va regolamentato il mercato pubblicitario fonte delle risorse indispensabili alle imprese editoriali
La realtà del nostro Paese ancora balli nata le situazioni degli altri Paesi europei in merito al numero delle reti nazionali non si può continuare ad ignorare l'anomalia italiana nel quadro della normativa europea
E infine occorre ridefinire gli istituti di garanzia nazionali riunendo tutte le funzioni amministrative di Indirizzo di controllo e di vigilanza in un'apposita authority
E vanno individuate le competenze dei comitati locali in modo da configurabili come un'articolazione territoriale dell'Authority nazionali
Si tratta di proposte ponderate che se valutate attentamente e e realizzate seppure con la necessaria gradualità
Potrebbero contribuire non poco a ridefinire funzioni e strutture dell'informazione televisiva in Italia
Non va poi dimenticato che in particolare l'informazione radiotelevisiva e interessata dai referendum popolari sulla legge Mammì dalla sentenza della Corte costituzionale dalla par condicio dall'Antitrust
Nelle prossime settimane quindi gli impegni e le scadenze si succederanno alla ricerca di soluzioni per problemi tanto urgenti
A mio parere prosegue Castellucci attraverso il referendum e per come sono formulati tre quesiti sull'abrogazione della Mammì i cittadini non diranno tanto sì o no alla tv privata
Ma piuttosto si pronunceranno sul come dovrebbe essere la televisione e su come loro vorrebbero che fosse sono però convinto che gli stessi risultati
Insieme a tanti altri che coinvolgono l'obiettivo ti tutto il settore si potrebbero ottenere rapidamente attraverso una riforma moderna e costruttiva da approvare in Parlamento
In virtù della duplice sollecitazione dell'iniziativa referendaria e della sentenza con cui la Corte costituzionale ha sancito la incostituzionalità della legge Mammì
Il Parlamento a pieno titolo per risolvere il problema tanto più che qualunque sia l'esito del referendum la pronuncia della Corte impone comunque entro il mille novecentonovantacinque un intervento legislativo per una nuova disciplina della materia
Il parlamento quindi sarebbe in grado di procedere ad una riforma generale dell'intero settore dell'informazione dell'azienda televisiva pubblica per la quale un quarto referendum propone a dire addirittura la privatizzazione delle reti locali della pubblicità e della carta stampata
Anche se in questo caso il pluralismo ha già garantito dall'articolazione delle aziende editoriali dalla molteplicità delle testate e quindi dalla possibilità di scelta da parte del cittadino
Un'ultima considerazione sulla par condicio per sottolineare che in questo caso non è un gioco soltanto il principio del pluralismo la libertà di informazione di concorrenza
Ma anche l'opportunità per le forze politiche di competere ad armi pari in rapporto agli spazi televisivi agli spot
Ma anche ieri in rapporto alla proprietà e al controllo delle reti ad una propaganda indiretta od occulta
In un'accezione più ora riduttiva par condicio vuole dire anche parità di accesso cioè parità di confronto tra maggioranza ed opposizione e ben sappiamo quanto la televisione possa influire sul cittadino elettore
Secondo la recente inchiesta del Mulino la tv nelle ultime elezioni ha spostato il dieci per cento degli elettori circa quattro milioni di voti
E s'perché queste considerazioni non possiamo dimenticarci che nelle prossime settimane nei prossimi mesi il nostro Paese sarà interessato alle svolgimento di competizioni elettorali amministrative e politiche
Di particolare importanza
Anche per questo il problema di per sé rilevante propone una certa urgenza
Concludo questo mio intervento ricordando che la domanda di una vera trasformazione del sistema dell'informazione corrisponde a valori che tutti siamo chiamati ad interpretare e sostenere sono certo che il convegno di oggi darà un contributo alla messa a punto di proposte di percorsi di azioni capaci di valorizzare l'apporto delle regioni e dei correlati
In un quadro di disponibilità delle autorità di governo ad uscire finalmente da una situazione che indebolisce i principi sostanziali e formali di cittadinanza che sono alla base di una ma moderna democrazia
Il presidente Castellucci si scusa per non essere presente e ringrazia tutti per la partecipazione quindi ho dato lettura come dicevo all'inizio di questo contributo di Castellucci che definisce un pollo scenario con testo nell'ambito del quale si muovono i lavori di questo convegno quindi passerei sicuramente alla introduzione della prima parte del primo titolo il capitolo del nostro convegno il dopo Manni
Che riguarda interventi del professor troppo sulle prospettive che nascono dalla sentenza della Corte costituzionale nella presentazione dei parlamentari e dei progetti di legge giacenti anti al Parlamento
Della legge Mammì
Si disse all'epoca che si limitava a fotografare la situazione e all'inizio a legittimare l'esistente
Prendendo sostanzialmente atto delle vicende che avevano trasformato lettere il luogo del confronto scontro tra RAI e gruppo Fininvest
Ma quella legge non si è limitata a questo ha consolidato una posizione dominante che non appare in nessun altro Paese indebolito le altre aziende editoriali soffocato molte realtà indipendenti dell'etere della stampa scoraggiato l'innovazione tecnologica
Ha insomma portato allo sfinimento e alla marginale marginalizzazione del le realtà più deboli
E che io sulla possibilità di accesso di altri soggetti a questo settore ingessando lo pesantemente
A testimonianza di tutto ciò vale la sensibile riduzione del numero di emittenti a partire dai primi anni novanta e il preoccupante stato di precarietà imprenditoriali in cui versano molte di queste realtà
Stato di debolezza accentuato peraltro dal fatto che i governi che si sono via via succeduti non hanno neppure applicato quelle parti della legge che potevano costituire punti di sostegno reale all'emittenza
Che l'informazione fosse uno dei soggetti fondamentali dell'azione politica lo si sapeva ben prima della discesa in campo di Berlusconi
è come oggetto che attiene a questioni centrali per la democrazia che è stato in questi anni troppo marginalmente assunto nell'azione politica
Fino ad arrivare alla situazione che ho descritto o al paradosso di una legge di riordino del sistema che dopo neppure cinque anni di vita ha bisogno di una riforma radicale fino ad arrivare a questi tempi di feroce polemica sulla parità di condizioni e di trattamento e di battaglia alla RAI e sulla RAI
è necessario che il governo Dini Fazio ciò su cui si è impegnato faccia cioè la normativa che fissa regole in vista delle prossime consultazioni elettorali
Tuttavia questo sarebbe solo una risposta parziale
Quando è ancora più che mai aperto il problema della definizioni definizione di un sistema di garanzie democratiche di cui l'informazione è uno dei punti vitali insomma la par condicio da sola non può dare risposta alla questione delle garanzie democratiche
Una vera parità di condizioni presuppone infatti la riforma del sistema attraverso l'introduzione del pluralismo delle voci che si esprimono
Pluralismo dal punto di vista proprietario tecnologico e di soddisfacimento della domanda
E quindi il superamento dell'attuale duopolio
Occorre che il Parlamento si predisponga in fretta a intervenire sulla materia
Incalzato peraltro dalla sentenza della Corte costituzionale
Questa sentenza definisce illegittima definisce illegittime alcune parti della legge Mammì
E in particolare vieta la titolarità di tre concessioni di reti nazionali su nove ad un unico soggetto privato e obbliga
Insisto obbliga al Parlamento a provvedere riducendo limite numerico delle reti concedibili ad uno stesso soggetto ovvero ampliando
Ovvero ampliando ove lo l'evoluzione tecnologica lo renda possibile il numero delle reti
A proposito
E pop Paolo Burial di in una recente intervista sul Sole ventiquattro Ore a ricordarci che sono più di vent'anni dagli inizi degli anni settanta
Che per indurre il Parlamento a legiferare sulla televisione necessario l'intervento della Corte costituzionale
Ma oggi ci sono elementi che premono per un intervento del Parlamento oltre ovviamente alla sentenza della corte siamo di fronte al via libera della Corte stessa e referendum abrogativi di alcuni capitoli della legge Mammì
Ma poi sono giacenti al Parlamento i tre progetti di legge dei progressisti dei Popolari e Patto Segni e della lega nord
Tre progetti di legge diversi tra di loro ma che hanno importanti punti di contatto
Tutti soprattutto su si pongono l'obiettivo di garantire il pluralismo
E tutti intendono raggiungere questo obiettivo ponendo limiti al possesso di reti alla concentrazione nelle stesse materie nelle stesse mani di media diversi e alla capacità di raccolta della pubblicità
In questo quadro le regioni intendono assumere un ruolo propulsivo
Per le regioni infatti necessario e urgente accreditarsi come interlocutrice del Parlamento e degli organi di gestione del servizio pubblico nel percorso di riforma del sistema radiotelevisivo
Nel cuore nel corso di questo convegno tra l'altro verranno presentate le proposte
Contenuto le proposte elaborate dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e dal coordinamento nazionale dei correlate è un appuntamento che abbiamo per il pomeriggio
In questa prima parte dei lavori e quindi sentiremo l'analisi del professor troppo sulla sentenza di incostituzionalità della corte corte
E sulle prospettive che apre e subito dei dopo daremo la parola i parlamentari firmatari dei progetti di legge giacenti in Parlamento quindi la parola al professor rotto
Grazie
Questa sentenza numero quattrocentoventi del novantaquattro
è soltanto l'atto più recente di una lunga storia di questa lunga e stravagante storia italiana per cui le regole legali sul sistema televisivo si sono create e sviluppate non per via di legislazione ma prevalentemente per via di giurisdizione
Questo segnala una divaricazione tra l'esperienza italiana è quella della generalità degli altri sistemi televisivi dell'Occidente liberal democrazia da noi la gente fondamentale della dinamica
Istituzionali in materia televisiva non è stato il Parlamento sono stati i giudici a partire dalla
Sentenza di apertura di questa di questa linea di sviluppo che la sentenza numero duecentodue del settantasei con cui la Corte costituzionale per la prima volta ruppe il principio del monopolio televisivo
Ora con la sentenza di fine novantaquattro la corte colpisce al cuore la legge Mammì
La colpisce in quello che è il suo dispositivo centrale e cioè le norme antitrust
A questo punto possiamo legittimamente dire le Pseudo anonime antitrust di questa legge che la corte ha ritenuto del tutto incoerenti con l'obiettivo costituzionale del pluralismo
Per arrivare a questo risultato la corte non ha dovuto fare molta fatica
Lei è stato sufficiente richiamarsi
Ha tutta una sua antica e ripetuta giurisprudenza
Perché già dalla sentenza del settantasei e poi via via Traverso
La sentenza centoquarantotto dell'ottantuno e poi ancora la ottocentoventisei dell'ottantotto
Pervenire alla più recente centododici del novantatré sempre la Corte costituzionale parlando di televisione
Ha espresso con chiarezza il principio per cui una disciplina la quale consenta ha un solo operatore privato di concentrare nelle sue mani
La gran parte se non la quasi totalità del mercato televisivo in termini così di ascolto come di risorsa pubblicitaria
è una disciplina incostituzionale per violazione del principio del pluralismo che il senso e la sostanza dell'articolo ventuno della Costituzione
Ora
è interessante a mio avviso soffermarsi ad analizzare brevemente lo spirito
Con cui la Corte ha proceduto
Nella sua argomentazione tesa a motivare questo risulta sottolineo subito che a mio avviso si tratta di uno spirito tanto più apprezzabile in quanto non è animato da un rigore astratto
Al contrario la corte si è dimostrata nello sviluppo del suo ragionamento
Capace di una grandissima aderenza alla concreta realtà agli effettivi condizionamenti reali che circondano l'opera di un legislatore che si ponga l'obiettivo di disciplinare il sistema televisivo
Ad esempio la Corte sia dimostrata perfettamente consapevole
Delle grandi e obiettive difficoltà di fronte alle quali si è trovato il legislatore della legge Mammì nel mille novecentonovanta
Nel momento in cui ha dovuto raccogliere e fare i conti con una eredità dannosa che aveva alle spalle e cioè l'eredità fatta di una intera stagione di inerzia legislativa e di vuoto normativo
Che aveva consentito il consolidarsi di uno stato di fatto economico tecnico culturali anche di senso comune degli italiani
Che sarebbe stato difficile se non impossibile intaccare o addirittura a smantellare con un solo atto giacobino di
Impulso legislativo
Non si poteva pretendere che la legge Mammì
In una situazione così pregiudicata da quindici anni di far west dell'etere
Quasi con una bacchetta magica riportasse du incolpò a pluralismo una situazione così gravemente compromessa nel senso della concentrazione
Tuttavia rilevano i giudici costituzionali dopo aver fatto questa premessa quasi a scagionare in parte il legislatore del novanta tuttavia il legislatore e qui cito testualmente avrebbe ben potuto e dovuto quantomeno muoversi nella direzione di contenere le posizioni dominanti già esistenti
Così da ampliare ancorché gradualmente la concreta attuazione del valore del pluralismo
Quello che al legislatore del novanta va rimproverato e la corte rimprovera e invece di essersi mosso in direzione esattamente opposta
Di avere fissato quale limite per le concentrazioni televisive una soglia inefficace al limite del ridicolo
Con la conseguenza di ancora sono parole della corte stabilizzare quella posizione dominante già esistenti
Mi sembra interessante cogliere questo passaggio perché segnala quasi come la corte intende esercitare un sindacato sull'animus politico del legislatore sulle sue intenzioni più che non sui risultati obiettivi della sua azione
Alle CISL attore la corte non ha contestato tanto di non avere realizzato una risultato e cioè la rottura della concentrazione esistente gli contesta di non averci neppure trovato
Contesta di non aver assunto quel risultato neppure come una meta ideale a cui tendere
Probabilmente la Corte si sarebbe accontentata
Di una percepibile tensione legislativa verso l'obiettivo costituzionalmente desiderabile ancorché non coronata dalla sua piena realizzazione quello che la Corte non ha potuto perdonare
La palese scelta del legislatore in favore del mantenimento consolidamento di uno status quo che già nel mille novecentottantotto la corte aveva giudicato in Costituzione
C'è un altro passaggio che secondo me segnala l'attenuazione della corte al valore
Della realismo
La Corte mostra chiaramente che quando si deve giudicare della costituzionalità di una legge
Non bisogna vedere come oggetto semplicemente le nude parole dei suoi articoli la corte pensa che una legge sia fatta non solo delle parole che la compongono ma anche di tutto il contesto istituzionale che la circonda per giudicare di una legge bisogna tener conto anche come dire del suo abitata attuativo e quindi valutare in che modo in che misura l'attuazione della legge attraverso gli atti amministrativi che essa presuppone si siano concretamente sviluppati
Ecco da questo punto di vista io segnalo all'attenzione un passaggio della motivazione su cui non tutti gli osservatori e commentatori si sono soffermati ma che mi sembra abbastanza interessante segnale una delle ragioni del giudizio negativo di disvalore che la corte da
Sulle norme antitrust e più in generale sul sistema televisivo complessivo disegnato dalla legge Mammì
Riguarda il fatto che durante la fase di attuazione successiva entrata in vigore della legge cito ancora parole testuali della corte
Si determina una situazione contingente e non prevedibile che di fatto fa venire meno il pieno affidamento nel piano di assegnazione delle frequenze
Oggetto di verifica in sedi diverse
O quanto meno
Che determina l'insorgere di dubbi e Riserve
Può sembrare un passaggio poco decifrabile
In realtà il suo senso
Si riesce a percepire
E
Ci segnala come qui la corte abbia dato prova di una grande sapienza eufemistica abbia fatto un accordo esercizio di understatement
Perché sarebbe stato forse un po'inelegante se la Corte avesse dovuto esprimere quello che intendeva dire in modo più esplicito e più diretto
Ma non c'è dubbio che quando la corte parla di una situazione contingente non prevedibile che fa venir meno il pieno affidamento nel piano di assegnazione delle frequenze
Evidentemente allude a alcuni problemi giudiziari in cui sono incappati altissimi esponenti del maggior gruppo privato assegnatario di concessioni
Proprio perché imputati di gravi reati contro la pubblica amministrazione
Per avere
Illegittimamente Brigato intorno al piano stesso
E quando la Corte alludi alle sedi diverse in cui il piano in questione si trova a formare oggetto di verifica anche qui allude alla sede definita dai corrispondenti procedimenti penali
Quando la corte parla di tubi ieri serve che si sono addensati intorno al Piano delle frequenze
Parla di dubbie Riserve
Che inevitabilmente circondano un atto che a questo punto è sospettabile di essere stato concepito in funzione dell'interesse particolare di uno dei soggetti in campo molto più che in vista dell'interesse generale
E anche tutto questo insieme di considerazioni a concorso poco o tanto direttamente o indirettamente a determinare la decisione della
In ogni caso a questo punto si rende necessaria una nuova legge
Che il legislatore dovrà questa volta approntare in tempi certi
Ancora una volta la corte ha innescato
Un ordigno a tempo
Come già aveva fatto con la sentenza dell'ottantotto ma mentre con quella sentenza l'ordigno era a tempo indeterminato
La Corte disse questa situazione incostituzionale occorre che il legislatore prima o poi provveda
Con la sentenza quattrocentoventi del novantaquattro la corte ha segnato un limite temporale preciso
Oltre il quale la situazione attuale non potrà spingersi entro la quale il legislatore dovrà interni
è
Il termine segnato dalla scadenza del regime transitorio introdotto dalla legge quattrocentoventidue del novantaquattro
A cui la corte appunto affida l'orizzonte temporale ultimo entro cui bisognerà provvedere a sostituire le norme incostituzionali della Mammì con nuove norme conformi a Costituzione
Ecco proprio nella prospettiva della nuova legge io conclusivamente vorrei limitarmi a prospettare alcuni punti problematici che mi sembrano di qualche interesse uno una sorta di piccolo promemoria senza pretese di alcune questioni rilevanti
La prima l'impatto dei referendum
Ecco questa è una scadenza che dal punto di vista costituzionale
Ci fa stare un pochino con il fiato sospeso
Perché si rischia di creare in relazione ad uno dei possibili esiti del referendum sul numero di reti sui limiti di concentrazione
Nel sistema televisivo una situazione costituzionalmente molto problematica proviamo ad immaginare
Che il referendum esca
Come dire bocciato
Noi avremo un legislatore che a questo punto ha davanti a sé due orientamenti in qualche modo due vincoli tra loro
Divaricati o addirittura contraddittorie da una parte la corte che dice la legge Mammì così come è incostituzionale
Dall'altra parte una volontà popolare maggioritaria che in qualche modo potrebbe esprimersi in senso opposto certo si potranno inventare
Espedienti tecnici per riportare in qualche modo a coerenza questa questa lacerazione ma sul terreno politico in qualche modo la lacerazione resterebbe e prese
Secondo punto
Riguarda i contenuti possibili della nuova legislazione il modo in cui il legislatore dovrà procedere per attuare le indicazioni della Corte
La quale corte su questo aspetto si spinge abbastanza avanti nel fornire a legislatura e come spesso usa fare qualche indicazione degli UE con dentro sia pure lasciata cadere in modo parente fisco
La Corte prospetta modi alternativi per riportare a costituzionalità la normativa antitrust in campo televisivo
E lo fa nel passo della sentenza in cui suggerisce che a questo si potrebbe giungere
In via alternativa o riducendo il limite numerico delle reti concedibile ad uno stesso soggetto comunque meno di treni qualcuno dice addirittura una soltanto e non più di una
Oppure in alternativa ampliando il numero delle reti complessivamente assenti
Ora qui io dico subito che siamo di fronte a un passaggio non molto felice della sentenza del perché i casi sono due
O quando la corte parla della prospettiva di ampliare il numero complessivo delle reti assentibili e attraverso questa strada
Lascia aperta la possibilità di mantenere la soglia attuale
Di un massimo assoluto di tre reti a ciascun privato
E facendo questo allude a un ampliamento delle reti complessivamente assentibili nella prospettiva
Delle innovazioni tecnologiche che il futuro della televisione ci prospetta e quindi non parla solo delle reti via etere ma parla anche delle reti via cavo dell'uso del satellite a diffusione di retta e allora potrebbe avere un senso quello che la Corte dice
Il fatto è che la corte non sembra alludere a questo perché nella motivazione non c'è nulla che esplicitamente rinvia questo scenario la corte probabilmente aveva
In mente il più classico scenario e più limitato orizzonte della televisione via etere
Ma se la corte si limita a questo e molto rischioso ipotizzare come la corte stessa fa che semplicemente allargando la base numerica delle reti complessivamente contenute nel piano
Il legislatore Possa correlativamente innalzare o meglio tenere alta la soglia quantitativa delle reti che ciascun singolo soggetto può avvenire
E questo per due ragioni una ragione di principio
Perché sembra del tutto inappropriato assegnare al legislatore il compito di fissare in modo autoritario e dirigistico qual è il numero massimo delle reti
Che devono operare nel sistema o definire in termini assoluti questo numero
Questo è qualche cosa che deve
Scaturire da un processo amministrativo condotto con sapiente discrezionalità amministrativa di attuazione della legge un processo che valuti in concreto le compatibilità tecnico economiche di volta in volta date e alla luce di queste formuli
Un piano che tenda l'obiettivo della massima ottimizzazione delle risorse cosa che il legislatore evidentemente non può fare
Ma a parte questo
è illusorio pensare come la corte sembra pensare che semplicemente ampliando il numero delle concessioni complessivamente assegnabili e quindi delle reti complessivamente ammissibili sulla carta
Si riesca di per sé ad ampliare realmente la platea degli autentici competitori e quindi a innalzare il tasso effettivo di pluralismo del sistema
Perché questo obiettivo è facilissima mente vanificato se alcune delle reti nominalmente presenti nella dinamica corre concorrenziale invece sono
Degli Ecto plasmidi reti delle Pseudo nei tini
Messe lì per far numero ma in realtà del tutto incapaci di arricchire il concerto pluralistico delle voci
Ipotizzando una possibilità del genere non faccio altro che rappresentare una situazione che noi abbiamo già sperimentato perché oramai le opinione ampiamente diffusa
Che il piano complessivo di assegnazione delle frequenze varato nell'agosto del novantadue
Laddove indicava in dodici le reti complessive in nove le reti complessive private da sentire comprendeva al proprio interno
Per quello che riguarda almeno tre di queste reti quelle che un attimo fa ho chiamato ectoplasma direi Pseudo reti posto che le tre tele più erano in allora come in parte tutt'oggi sono
Semplicemente eretti nominali inserite in questa programmazione semplicemente per elevare il numero delle reti complessive fino a dodici essendo dodici
Il numero indiviso ed R quattro dà come risultato treni
Ed essendo tre il risultato a cui in allora si voleva precisamente giungere per identificare il numero di reti assentibili a ciascun privato
Che la storia non si ripeta questo è il commento che mi sembra si debba riservare a questo non felicissimo passaggio della corte
Il terzo punto su quale vorrei richiamare l'attenzione anche questo riguarda un punto di contenuto della futura legge
Che si dovrà varare
Sempre di più emerge la necessità di
Ricalibrare una adeguata
Ripartizione di competenze e definizione dei confini
Fra
Le regole
Di antitrust televisivo
E i meccanismi preposti alla loro attuazione e le regole i meccanismi che presiedono all'Antitrust per così dire generale
Questo è un tema su cui il il dibattito comincia ad essere molto vivo e molto Cesop io credo che si debba
Andare nella direzione di un miglior chiarimento dei confini tra i due settori avendo di mira all'obiettivo di mantenere e valorizzare la specificità del settore televisivo per quello che riguarda
La definizione l'attuazione delle regole antitrust senza pretendere di a negarlo in modo indistinto nella logica dell'Antitrust generale
Quarto punto la dimensione europea
Alla quale finora il nostro legislatore è stato tutto sommato abbastanza disattento
è passata senza suscitare praticamente nessun interesse in Italia una vicenda comunitaria molto rilevante e cioè la discussione del libro verde della Commissione
Delle comunità in materia di concentrazione e pluralismo dei media un documento di grande valore su cui si è sviluppato in ambito continentale un dibattito che ha avuto scarsissima eco per non dire nessuna eco
Nell'ambito interno del dibattito italiano
Quel dibattito adesso dovrà essere ripreso e valorizzato anche da noi perché il libro verde
Avviato un processo a livello comunitario destinato a sfociare prima o poi in una revisione della direttiva dell'ottantanove Televisione senza frontiere
Alla quale necessariamente il nostro legislatore interno dovrà guardare come al quadro di riferimento a cui orientare le proprie esce
Infine è il quinto punto che segnalo conclusivamente il legislatore
Della riforma della Mammì il legislatore sollecitato dalla Corte Costituzionale intervenire entro metà del novantasei
Dovrà raccordare con questo progetto legislativo di medio periodo che traguarda da qui a più di un anno
Con alcuni interventi legislativi di breve o brevissimo periodo
In materia televisiva che sono già in questi giorni sul tavolo del dibattito politico
Alludo per un verso
Alle ipotesi di modifica della composizione del consiglio di amministrazione della RAI e per altro verso alle nuove regole destinate ad assicurare come adesso si dice la par condicio fra tutte le forze politiche impegnate in campagna elettorale
Sono apparentemente temi legislativi non coincidenti in realtà io credo che sarebbe molto saggio se i legislatori impegnato su questi due appuntamenti a brevissima scadenza
Se ne occupasse avendo sempre in mente anche il traguardo di medio-lungo periodo per evitare di introdurre in questi provvedimenti congiunturali
Elementi capaci di pregiudicare o quanto meno di non essere del tutto coerenti con le linee più desiderabili per quella legislazione di sistema
Che si attende e che dovrà essere attuata entro la metà dell'anno
Futuro vi ringrazio
Io credo di dover ringraziare a nome di tutti i professori troppo per la chiarezza e l'efficacia con cui analizzava la sentenza indicava dare indicazioni sulle prospettive
Passiamo quindi adesso all'illustrazione dei progetti di legge da parte di Carlo Rognoni per il gruppo dei progressisti
Dell'onorevole Gianguido Folloni per il Progetto dei popolari del Patto Segni e dell'onorevole Luca leoni Orsenigo per il progetto della lega nord
Devo giustificare l'assenza del senatore Masi che ha impegnato la Commissione affari iscritto costituzionali per la riforma della legge elettorale delle regioni credevo e non
Alla ai nostri lavori servili Pacchiotti vuole dare lettura almeno di parte di questo messaggio credo che sia doveroso mettervi a conoscenza
Niente ci comunica Bersani non vi è dubbio che la legge Mammì fu modellata in modo da assecondare un sistema politico e partitico che non c'è più
Ma quella legge fu cucita addosso ad un sistema istituzionale centralistico che oggi deve essere superato Hill anche in larga parte non può accadere che si vada a ridisegnare lo Stato in senso federalista
Senza prevedere nuovi poteri e nuove responsabilità per le nuove regioni che nasceranno me le Regioni saranno disponibili non in alcun modo a non far valere quella che considerano anche una propria responsabilità democratica
Informazione e comunicazione sono infatti beni fondamentali
Per qualsiasi società democratica modi e strumenti dello sviluppo col politico sociale ed economico chiave di relazione fra i cittadini per questi motivi la conferenza dei presidenti delle Regioni aggiudicato l'informazione
Uno dei quattro punti fondamentali del proprio lavora lavoro politico
Continua Bersani noi pensiamo ad una rete regionale
Che tragga i propri finanziamenti solo dal canone
Anche per lasciare libero il mercato pubblicitario regionale e locale alla intraprendenza economica delle emittenti territoriali
L'irrobustirsi e il rafforzarsi imprese d'informazione locali è la condizione per avere in campo soggetti solidi e indipendenti dal punto di vista economico ed organizzativo
E credibili
Da quello produttivo
è opportuno che sul tema dell'informazione della comunicazione si avvii un confronto conclude Bersani tra governo e regioni
Perché tra lui e tutti i partiti che vorranno confrontare le loro proposte di riforma
Nel dare la parola al all'onorevole Rognoni chiederei a ai parlamentari presenti se nell'illustrazione dei loro Progetti potessero soffermarsi intrattenersi un attimo anche su un tema che è particolarmente pertinente
è ai lavori del nostro convegno ed è il tema del ruolo delle Indie enti delle Autonomie locali e delle realtà territoriali nella riforma del sistema di ringraziare ognuno
Sì grazie a tutti gli altri soprattutto grazie agli organizzatori perché credo che questa mattinata questo pomeriggio sono un'occasione importante per fare un po'il punto
Vedo dal programma che c'è la possibilità di mettere a confronto le varie proposte ma poi c'è qualcosa di più sono temi che toccano un po'tutto il grande tema dell'informazione che oggi è diventato prioritario anche in termini politici
E poi devo anche ringraziare perché mi è stato dato pochissimo tempo tra dieci quindici minuti perché questo mi costringerà essere particolarmente sintetico e soprattutto di cogliere cercare di cogliere nell'illustrare il Progetto dei progressisti quelli che sono i punti che io considero politicamente più caratterizzante
Anche perché se dovessi parlare del progetto di legge diffondendo mi nell'articolato avendo noi centonove articoli ed essendo il progetto più ampio probabilmente di tratterei qui alcuni giorni quindi farò questo sforzo cercando di cogliere l'essenziale
Allora dirò che quando ci siamo posti il problema di una nuova legge di sistema
Siamo partiti dall'idea di non ripetere nel modo più assoluto gli errori fatti con la Mammì ora quelli che sono gli eroi della Mammì non mi diffonde però perché già sono stati detti sono conosciuti c'è il problema del duopolio c'è il problema dell'eccesso di offerta televisiva questo ha creato un mercato pubblicitario distorto c'è un sistema di tv locali debolissimo
Un impoverimento delle produzioni nazionali e quindi anche di produzioni indipendenti del cinema ecco tutto questo il più con un una carenza di sviluppo di tecnologie
Laddove la legge non arrivava
Il governo ha provveduto con alcune circolari ministeriali la più assurda è quella famosa che prevede le dodici reti nazionali cioè non non esiste per legge ci fu una de un circolare ministeriale decreto ministeriale che praticamente diceva che le reti nazionali in Italia unico Paese di tutto il mondo dovevano essere dodici che è una follia nel senso che nessun Paese ce le ha perché nessun Paese ha le risorse per mantenere dodici
Reti nazionali ed ecco il discorso che si aggancia molto bene a quanto diceva prima il professor Rocco cioè esistenza dire reti fasulle poi alla fine che non è o non esistenti e non competitive perché sì deciso che dodici dovevano essere
Ora è significativo poi sempre se pensiamo alla alla debolezza strutturale del sistema riferito alle televisioni locali il fatto che ancora oggi il processo di assegnazione delle concessioni non sia finito questo son passati cinque anni grande confusione e grande tormento grande instabilità anche economica per piccoli imprenditori
Ora dicevo la Mammì ha prodotto tutto questo perché perché il legislatore allora si è preoccupato
Quindi nel mille novecentonovanta si è preoccupato semplicemente dico apparse all'esistenza all'esistente di guardarsi alle spalle non si è preoccupato minimamente del futuro e del domani
E con questa legge di fatto da Pato ha ingessato il sistema ha impedito di entrare Alitalia con il sistema televisivo nella domani e non ha fatto assolutamente nulla per aiutare l'evoluzione del settore
Allora ecco che oggi ponendo vendo si porrà il problema di ridisegnare il sistema televisivo
E noi abbiamo deciso subito che il problema non era tanto quello
Di cambiare la Mammì nel senso di emendarla
Ma era sì problema era quello di mettere la mani da parte per ripartire con una legge di sistema che tenesse conto della realtà oggettiva con due grossi problemi che sono evidenti uno evidentissimo a tutti ed esplosivo da quando abbiamo come presidente del Consiglio uno dei presidenti
Tel monopolio privato commerciale ed è un problema di democrazia
Che era c'era prima e adesso se vogliamo è diventato esplosivo
è l'altro grande problema di cui invece si parla poco è il problema dello sviluppo industriale del settore della comunicazione
Ecco credo che
Quello che l'accento che io voglio porre non ex tanto su quel concetto della democrazia che è fondamentale implicito ma che poi viene fuori da tutti gli interventi che verrà fuori penso anche dopo io preferisco mettere l'accento sulla parte di questo progetto che tiene conto Della necessità di portare l'Italia su un piano di sviluppo industriale moderno e all'avanguardia o quanto meno alla pari con altri paesi europei dell'Occidente
Allora per capire questo bisona molto previsto brevemente ricordarsi che siamo alle soglie di una grande rivoluzione tecnologica una rivoluzione tecnologica che si sviluppa su diciamo in tre
Campi allora c'è il passaggio
Da un sistema analogico che quello attuale con cui lei messa arrivano con cui la televisione trasmette al sistema digitale che è quello tipico del beat del computer
Questo è un passaggio da un punto di vista di rivoluzione tecnologica in atto non è completato sta per esserlo alcune televisioni giallo utilizzano in alcuni Paesi già si utilizza il sistema digitale consente cose straordinarie nel senso che consente per esempio di trasmettere un'ora di programma in dieci minuti
E quindi consente di immagazzinare e qui finisce la concetto di Tempo reale la televisione che trasmette e io ricevo e nello stesso tempo ma io posso trasmetterà in uno ora una giornata intera di programmi e quindi poi accumula
Ora questo si lega usando il concetto del digitale vuol dire il linguaggio bitte lo zero uno
Si lega al computer quindi vuol dire che se questo è possibile il televisore dovrà avere un'intelligenza e l'intelligenza sarà quella del computer
E terzo fattore teschi contribuisce a questa rivoluzione tecnologica eh la rivoluzione in atto nel settore delle telecomunicazioni attraverso le fibre ottiche ora questo ha un valore un po'giornalistico solo la significa così emblematico
Quello lì la quantità di informazioni che passa in un cavo di rame rispetto la quantità di informazioni che passa in una fibra ottica si dice volessi dice queste cose sono semplicemente così per accendere un po'la fantasia ma che si parla di cento mila centocinquanta mila volte superiore
Alla fine cioè quello che oggi passa in un filo di rame in un cento mila volte di più può passare in una fibra ottica questo fa capire come con il linguaggio digitale con l'uso del computer e con queste fibre ottiche stanno nascendo in tutto il mondo si stanno attrezzando i Paesi più avanzati a far nascere le grandi autostrade informatiche tutti quanti ne abbiamo sentito parlare soprattutto quando si sente dire che l'America di Clinton il guru tecnologico americano e il vice presidente degli Stati Uniti Al Gore in Europa se n'è parlato soprattutto a livello di Bruxelles ne ha parlato dell'orca fatto un libro bianco cioè una parte dedicata alle reti alle infrastrutture e questo è un punto di stimolo e di sfida tutti i paesi europei perché si attrezzino
Ora abbiamo che cosa stiamo assistendo stiamo assistendo alla nascita di un'industria nuova che in fondo è l'industria della comunicazione che integra televisione telefono e computer
Ecco questa industria nuova io anche qui usando un po'delle espressioni magari che hanno una valenza giornalistica Maffei fanno capire rapidamente B sono paragonate da alcuni a una rivoluzione equivalente a quella che è stata l'invenzione dalla stampa cioè e sono quelle svolte epocali dello sviluppo economico industriale di di una nazione di un popolo che in questo caso di tutto il mondo
Si dice ci sono periodi
In contanti periodi della storia se andiamo a guardare la storia le nostre colonie ci sono settori che sono trainanti dell'economia segnano il ritmo
Di sviluppo di tutti e bene e allora se guardiamo indietro uno pensa al l'epoca delle ferrovie ecco l'industria Nizza delle ferrovie ha creato poiché si è portata dietro lo sviluppo che se portata via
Nel dopoguerra fornito è stata l'industria metalmeccanica o più recentemente nell'ottanta l'elemento di trascinamento dell'economia è stata venduta dei servizi oggi tutto il mondo guarda all'industria della comunicazione come ha l'industria della Grande sviluppo
E anche perché no dell'occupazione della crescita in termini di indotto non in modo diretto probabilmente ma in modo indiretto
Con la tutto questo che cosa ci fa dire che cosa ci fa pensare che cosa ci ha fatto riflettere nel preparare una nuova legge di sistema
è guardando quello che sta succedendo in altri Paesi è venuto fuori molto chiaramente
Che i più avanzati sono quelli che hanno seguito la deregulation
Tanto per dire l'Inghilterra è il paese che da questo punto di vista e più avanzato cioè c'è bisogno per fare questo salto in questo nuovo settore se non c'è bisogno di una forte deregolamentazione
Prego deregolamentazione rispetto a che cosa rispetto a tutte quelle leggi esistenti in tanti Paesi che sono di fatto dei grandi paletti che impediscono al mercato di svilupparsi e di cresce
Però è anche vero è questo che sta venendo fuori
Che c'è bisogno rapidamente di un'arma irregolarmente azione
Una regolamentazione dinamica con norme che per un verso garantiscano diciamo che la piazza elettronica del domani sia una piazza democratica
E per un altro verso che incoraggi no la trasformazione tecnologica senza creare dei paletti ma senza creare neanche il mercato selvaggio cioè siamo alla vigilia di un passaggio beh poca dove è importante che non si ripeta in questo settore molto più importante
Per la sua ampiezza quello che essi che è successo diciamo con la Mammì e cioè nella praticamente il riconoscimento del far West rispetto a come si era
Sviluppato in termini di di competizione selvaggia sul mercato con un solo lati fondista che aveva comprato e si era messo lettere di tutti perché poi alla fine la Mammì instabili che la Tea for vista aveva diritto di esistere non free pensò a una ragionamento di interesse paese rispetto alle risorse sue e a quelle di un sistema che si andava evolve la
Ecco allora che c'è bisogno di una legge quadro che fissi alcuni principi
Fondamentali che tenga conto quindi di questa evoluzione e c'è bisogno di affidare molti Poteri
Non più al Parlamento perché è difficile se questa è l'evoluzione se questo il mercato se c'è una tecnologia che continua a cambiare difficile pensare che sia il Parlamento a legiferare per ogni singola cosa
Un mese sì un mese no bisogna ipotizzare un'Authority molto potente molto forte
Certo democratica con tutti i sistemi di check and balance necessario però che abbia grossi poteri per pianificare e anche grossi poteri di pronto intervento
Io direi che l'aspetto più significativo del Progetto di legge nostro e proprio quello della costituzione di questa autorità per le garanzie nella comunicazione
è un'autorità che garantisce prima di tutto garantisce e si pone tra gli obiettivi che adesso non mi vado a leggere ma produrrà di creare un vero mercato il mercato pluralistico un mercato senza controlli
Senza Monopoli l'un contro un mercato che consenta l'esistenza sia la grande impresa che alla media e la piccola cioè che crei quindi in una situazione di ricchezza
Reale questo a questo ha una valenza democratica ma anche una valenza economica
è un'Authority che si comporti in un modo estremamente trasparente quindi qualsiasi suo atto qualsiasi decisione è sottoposta a controllo pubblico diretto di fatto ci siamo il immaginati la creazione di un'Authority la nomina poi dei questori quando si arriva ai politici il problema è sempre quello di Savinio ma chi nominati
Quanti ne prendo io coattive prenditori questo vezzo ve vizio è vezzo è rimasto allora abbiamo cercato di elaborare una proposta che faccia capire come tanto più oggi che ci stiamo avviando verso un sistema maggioritario dobbiamo trovare delle regole di nomina che siano garantiste per la maggioranza e per le minoranze
Questi principio poi lo si ritrova faccio un inciso rapido perché è stato accennato a uno dei provvedimenti immediati sulla nomina sui criteri di nomina del consiglio d'amministrazione della RAI
Cioè noi abbiamo davanti una una un punto molto importante a brevissimo termine in Parlamento
E che è quello di decidere se vogliamo andare avanti con quello che è un meccanismo tradizionale della politica
E cioè
C'era una volta la lottizzazione
Che non c'è più perché essendoci il maggioritario adesso c'è chi vince si piglia tutto oppure vogliamo rompere questa logica entrare in un sistema di garanzia reale che è tipica di un sistema maggioritario dove non è pensabile che un'azienda il futuro di un'azienda sia legata al fatto che vince uno vince l'altro questo porta a una schizofrenia e a una incapacità poi di condurre di fare delle scelte aziendali
Quindi la RAI deve essere gestita da un consiglio d'amministrazione che garantisca sia le maggioranze sia le minoranze e che abbia quindi una capacità di durata superiore
A quella che dei politici che l'hanno nominato e che abbia comunque la la possibilità di rispondere come servizio pubblico a
Veramente a un pubblico ampio di spettatori e non ai singoli interessi ecco con questi principi abbiamo anche qui cercato di costruire
Come le regole per nominare questa Authority alla quale abbiamo dato ripeto tanti potere proprio perché il Paese in questa fase di rivoluzione tecnologica in arrivo ha bisogno per un verso di deregolamentare
Quindi bene la deregulation sei fatta per aumentare incrementare far nascere un mercato che non c'è
Però attenzione a non fare in modo che poi questa deregulation diventi a sua volta presto mercato selvaggio e quindi l'Authority che sia in grado immediatamente di regolamentare sulla base di quelle che sono le dinamiche del mercato
L'altro punto centrale direi della nostra proposta di legge
L'antitrust diciamo che rispetto alle altre proposte io qui rivendico un punto che trovo importa
E non tanto solo nel meccanismo che alcuni hanno giudicato o Complesso in realtà è semplicissima che è un meccanismo e carisma punti
Ci siamo ispirati al sistema inglese per le radio
Per cui si danno tanti punti per quanti per quanto sia in un determinato settore della comunicazione
Ma direi che quindi non tanto per il sistema appunto in sé ma valido per il concetto che la multimedialità cioè la legge Mammì in fondo ha impedito
Anche un altro fatto di modernizzazione del sistema che la multimedialità non è detto che chi ha un giornale non debba avere la televisione non debba essere presente anch'
Ecco quindi la il concetto di aziende multimediali che sempre di più si va affermando a livello mondiale
Non può essere paralizzato
Da una visione diciamo ristretta di antitrust per cui Chiara Treviso non può far altro che è un giornale non può far altro il problema di equilibri e di rapporto tra controllo del mercato cioè quale percentuale del mercato puoi avere per poter essere anche in altri settori del mercato del comunicazione ecco questo è un aspetto direi altro essenziale del nostro progetto
Non mi diffondo sul servizio pubblico dove chiaramente
Diciamo che la regola principale dell'Antitrust a ispirandoci alla sentenza della Corte costituzionale pur riconoscendo che quanto detto il professor Rocco è materia di dibattito ma laddove si dice in quella sentenza che si deve fare il massimo possibile
Perché ci sia il massimo di turismo possibile con le reti date noi la interpretiamo molto rigorosamente coppe col fatto che questo vuol dire che nessun soggetto può avere più di una rete siamo confortati
Dalla in questa in questa interpretazione sia da quello che ha detto lo stesso professor troppo cioè perché l'alternativa è aumentare le reti disponibili in modo che le tre sia ma non una maggioranza non ha maggior quanti tali reti questo vorrebbe dire semplicemente inventarsi delle reti inesistenti perché le risorse del sistema Italia è provato che mantengono cinque sei sette forse sette reti nazionali non di più
Quindi a l'idea che ne abbiamo dodici per decreto fa capire quanto questo decreto fosse semplicemente funzionale alla possibilità di dare un monopolio un signore
Ecco quindi detto questo è chiaro che se c'è un cambiamento
In questo settore per la industria privata deve esserci contemporaneamente per l'industria pubblica l'obiezione ma questo
Va in controtendenza rispetto a un mercato in trasformazione tecnologica per cui ci sarà il cavo e il satellite e quindi quante reti ci saranno che senso ha limitare beh noi diciamo che ha senso perché intanto partiamo
Dal limitare semplicemente quelle via etere noi abbiamo noi consideriamo uno dei difetti dell'Italia ho detto prima è stato detto anche da altri è che il sistema italiano ha fatto sì essendo lettere praticamente che l'auto udito
A scoraggiato non ha incoraggiato a sufficienza l'investimento la spinta anche legislativa incoraggiare le le cablaggio delle città quindi le il cavo e quindi anche l'uso del satellite sull'uso del satellite probabilmente ci stiamo avvicinando rapidissimamente perché c'è il tutto in Europa
Un processo che sta evolvendosi satellite trasmette chi alla padellata riceve quindi c'è poco da fare per i governi ecco sul cavo ossia il fatto vero di modernizzazione del sistema perché il vero salto di qualità lo si farà con il cablaggio perché è il cablaggio la fibra ottica che consente l'interfaccia il rapporto continuo consente di dialogare
Consente di ricevere ma anche di mandare ai diritti e di cambiare l'informazione che si riceve quindi è il vero fatto di modernizzazione beh sul cablaggio siamo arretrati ecco che questa parte della legge prevede grandi poteri a livello locale perché vengano per incoraggiare proprio il cablaggio delle città e questo è quindi il passaggio diciamo alle nuove tecnologie alla modernizzazione di questo Paese
Sul ruolo delle regioni
E degli enti locali di rompere visivamente noi abbiamo pensato che se tanto ha il potere di questa autorità e centrale grande deve essere anche il potere dei comitati regionali che diventano organi decentrati dell'autorità e organi di consumo
Za delle regioni questo e questo è un passaggio importantissimo della legge perché da ai comitati regionali uno il potere di essere sul territorio
L'autorità oltre a essere i consulenti delle regioni
Le Regioni partecipano alla programmazione delle reti
Poi toccherà appunto ai Comuni alle Province Comuni con più di ottanta mila abitanti anche tutto Hull la capacità di intervento come disciplina sui cavi che passano sul loro territorio
C'è un antitrust regionale c'è l'articolo ventotto della nostra proposta di legge che pone un limite perché anche qui ci rendiamo conto che poi il rischio è che a livello regionale si creino dei piccoli monopoli e direi che c'è una curiosità che però non è soltanto una curiosità che l'articolo centocinque che riguarda la sede dell'Antitrust cioè c'è un passaggio
Importante in cui le Regioni le Province le grandi città potrebbero già da adesso con questa legge con questi strumenti incominciare a riflettere se candidarsi o no a diventare le sedi le capitali della Authority io credo
Che se noi vogliamo
Fare questa battaglia di democrazia e che ripeto è anche una battaglia di sviluppo industriale non è soltanto di democrazia e di tutte e due
E noi dobbiamo avere a Roma quando si dice il parlamento deve fare ma qui Parlamento è in una situazione che una situazione difficile
Situazione confusa situazioni difficili equilibri precari dove avremo delle priorità par condicio considero amministrazione RAI conflitto l'Inter essi antitrust qui io vi ho parlato di una legge di sistema che tocca un punto essenziale di cui ci sarebbe Nord Gencer norme per mettere il nostro Paese
Alla pari con altri paesi liberi non ci ritroveremo in realtà a fare i conti con una politica di provvedimenti spezzettati sia pure importanti ma spezzettati per cercare di tamponare le falle legislative vuoti che si stanno creando
Detto questo è importantissimo io considero che in questa fase la politica delle regioni può darci un grande aiuto
Il rischio di essere a Roma a discutere di informazione di televisione con la sensazione che una parte da che in realtà noi vorremmo portare via le televisioni a uno e quindi diminuire l'offerta di televisioni e di telenovela al pubblico fa sì che viviamo in una sto certo da una parte a un rischio di isolamento nello verso l'opinione pubblica perché come vi ho detto esattamente il contrario quello che vogliamo fare cioè creare un mercato e creare una ricchezza
Ecco però il messaggio che passa finisce per essere cinque
Vi vogliono togliere la seconda casa no questo è il messaggio che passa rispetto a un discorso molto più serio articolato importante nell'interesse del Paese io credo che le regioni se si mettono a fare politica in prima persona anche loro su questo ci aiuteranno nel lavoro che abbiamo a Roma grazie
Voglio ringraziare è la loro partecipazione agli onorevoli Daria Bonfietti agli anonimi anche italiani che sono presenti in sala il dato al villaggetto mi dice il presidente dell'Associazione industriali di Bologna i presidenti dei consigli di regionali presenti e i presidenti dei correre pecche non citerò pr per lunghi
La parola adesso dove all'onorevole folle uniche presente il Progetto dei Popolari e pattisti
Ma il tempo
Nel quale dobbiamo possiamo usare questo progetto non mi consente
Un'analisi dettagliato noi non abbiamo cento articoli però sono sempre una cinquantina e il numero rilevante di articoli che necessariamente che sia dedicato a presentare disegni di leggi in questa materia ha dovuto predisporre deriva dal fatto che più ci si occupa della necessità di intervenire sul sistema radiotelevisivo informativo in generale italiano e come ricordava poco fa il senatore Rognoni della prospettiva di grande trasformazione del sistema Regione delle nuove tecnologie più ci si accorge che il problema è estremamente complesso
è vero il problema non è togliere a qualcuno una rete televisiva o almeno non è solo questo
Il problema è ricondurre il sistema radiotelevisivo italiano
In un orizzonte che consenta ad una pluralità di soggetti a una comunità nazionale di avere accesso ad un mercato quella della comunicazione e dell'informazione che diventa decisivo che diventa lo strumento decisivo per la qualità e la realtà della democrazia all'interno del Paese
E poiché
Ci sono state norme inadeguate
La di cui la sentenza della Corte Costituzionale su cui in la corte costerà interviene puntualmente ci sono tecnologie nuove che apriranno spazi nuovi e inesplorati in parte per noi
Tempi brevissimi ecco che quando ci si dedica a questo tipo di analisi i problemi sono davvero tanti allora noi abbiamo ci siamo occupati
Prima per a presentare un nuovo disegno di legge ben prima della sentenza della Corte costituzionale quali erano i problemi che avevamo
Individuati quelli qui quindi posti la nostra attenzione per stendere il disegno di legge che noi abbiamo presentato alla Camera la prima è il primo problema era la mancanza di pluralità di soggetti
Pochi soggetti presenti anzi in quel caso solo un soggetto pubblico è un soggetto privato a livello nazionale e tanti piccolissimi debolissimi soggetti locali mai diventati protagonisti del sistema
Secondo problema era la mancata attivazione appunto di tutele per il sistema locale regionale un terzo problema
Era il caso italiano l'anomalia italiana
Il problema cioè sorto con la sovrapposizione del potere di controllo di importanti mezzi radiotelevisivi e di stampa
Da parte di un soggetto che incarnava in sei anche il potere dell'Esecutivo una sovrapposizione che ha creato problemi all'interno del Paese terza questione la debolezza
Dei nostri sistemi di controllo sul sistema televisivo e di informazione
In particolare due aspetti la sostanziale evanescenza della Commissione bicamerale di vigilanza che era stata privata di poteri veri di intervento di controllo della fragilità dell'istituzione del Garante costituita come autorità morale ma non fornita di adeguati strumenti di intervento e di sanzione questo era l'altro problema
Per quanto riguardava il controllo e infine ancora la ipertrofia del sistema nazionale per quanto riguarda la pubblicità
Che blocca le risorse impedendo nuovi accessi sottraendo risorse ad ogni pluralismo perfino quello della carta stampata
Infine il ritardo di regole adeguate a garantire all'entrata corretto nelle nuove dimensioni tecnologiche
Verso le quali ci avviamo con la predisposizione di reti via cavo e la diffusione satellitare allora il nostro disegno di legge
Diciamo che anche il nostro disegno di legge come quello dei progressisti individua alcuni punti strategici non potendo distrarre tutti gli aspetti del disegno di legge io mi concentro su questi in primo luogo sono d'accordo anch'io l'Authority
L'Authority ha probabilmente la costruzione di una vera authority è probabilmente l'elemento essenziale della riforma che noi dobbiamo realizzare
Si possono fissare tantissime regole ma nessuna regola durerà se non c'è un'Authority importante capace di governare il sistema con autonomia rispetto al sistema della politiche alle mediazioni politiche che abbia una sua indipendenza
Allora noi abbiamo previsto un organismo unico di governo un'autorità che dovrebbe riunire le tre principali competenze che oggi esistono sul sistema radiotelevisivo italiano quello che oggi appartiene alla Commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza quelle le competenze che oggi sono del ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni
E quelle del Garante per la radiodiffusione l'editoria e l'Authority dovrebbe radunare tutte insieme noi abbiamo immaginato un'Authority lo dico
Anche sinteticamente così costituita
Sette membri nominati con decreto del Presidente della Repubblica un membro è scelto dallo stesso presidente della Repubblica due sono eletti dalla Camera dei deputati
Due membri sono eletti dal Senato della Repubblica due membri sono designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano un organismo complesso ma un organismo che da il massimo di democraticità alla sua costituzione che poi diventa struttura indipendente non mi dilungo sulle funzioni compiti di questa Authority
Il secondo problema era la pubblicità chi ha la pubblicità ha in mano le televisioni chi controlla la pubblicità controlla l'informazione e la comunicazione
Allora noi al riguardo abbiamo previsto delle norme che consentano una riarticolazione una riapertura del mercato pubblicitario che oggi si è bloccato attorno al dualismo al duopolio esistente
Al fine di evitare posizioni dominanti noi abbiamo previsto che nessun soggetto direttamente o attraverso soggetti controllati o collegati
Posso realizzare una quantità di risorse pubblicitarie superiore a un terzo del totale delle risorse derivanti dalla pubblicità televisiva e radiofonica
Le reti
Il problema delle reti è il problema più evidente è quello che più a noi appare come il momento di liberalità
Tre reti allo Stato tre reti ad un unico soggetto privato altre reti invece inventato in modo surrettizio per evadere lo è stato ricordato qui una norma di legge che prevedeva che nessun soggetto potesse controllare più del venticinque per cento
Ebbene allora noi abbiamo previsto due
Due scenari uno a regime e uno di transitorio come si fa passare da un sistema il sistema attuale al sistema nuovo più riarticolare in modo positivo e bisognerà che ci siano dismissioni importanti di reti quindi bisognerà prevedere anche un momento nel quale queste reti trovano progressivamente una riarticolazione
Questo CDA differenze un poco caratterizza un poco il nostro disegno di legge ma in ogni caso noi abbiamo così definito che per il settore privato
Al fine di realizzare il principio pluralistico
Non possano essere in ogni caso rilasciate al medesimo soggetto a soggetti controllati collegati da questi più di una concessione per la radiodiffusione televisiva di carattere nazionale quindi una rete un soggetto una retto
Più di due concessioni per la radiodiffusione sonora di carattere nazionale più di cinque concessioni per la radiodiffusione televisiva o sonora di carattere locale
Con riferimento a bacini di utenza diversi e più di sette concessioni per la radiodiffusione sonora di carattere locale
Con riferimento bacini d'utenza diversi
Un soggetto una rete questa è la regola per il privato e per la RAI
Per la RAI e noi abbiamo previsto due reti televisive semplifico ci sono elementi un poco più di dettaglio che chi vorrà potrà trovare nel nostro disegno di legge due reti televisive di cui una sola
Abilitata alla trasmissione di pubblicità una rete senza pubblicità è una rete con pubblicità se il servizio pubblico
Deve essere reale
Occorre sottrarre il contenuto trasmesso attraverso la concessionaria del servizio pubblico dalla regola che è diventata sovrana l'audience decide del contenuto e poiché l'audience è legata al mercato della pubblicità cioè all'appetibilità pubblicitario del messaggio e la pubblicità e decida del messaggio
Ecco la contraddizione in qualche modo nella quale si è venuto a trovare anche l'emittenza pubblica nel momento in cui sottoposta una forte concorrenza dal punto di vista dell'OCSE di da parte di forti televisioni private ha dovuto cedere
Ha dovuto abbandonare i criteri del proprio contenuto di servizio pubblico per rincorrere
I criteri del mercato privato
Il locale
Sul locale noi abbiamo previsto degli strumenti in parte l'attivazione di strumenti di tutela del mercato locale che sono già legge in Italia ma che non sono state applicate
L'articolo se ne occupa l'articolo trentatré
Che prevede una autorizzazione per la radiodiffusione sonoro televisivi in ambito locale da parte dell'autorità garante con nuovo ruolo del garante è il garante che concede l'autorizzazione a a
E mettere segnale ed è una cosa importante che se lo faccia il garante perché il Garante controlla il soggetto che entra nel sistema noi attualmente abbiamo avuto dei soggetti che sono entrati o liberamente senza nessun controllo e che poi sono stati regolamentati per pattuizione politica il Garante dovrà controllare le caratteristiche del soggetto che entra partecipa in qualche modo all'intero sistema
Ci sono sono previste norme che riguardano la quantità di informazione e di produzione di contenuto riservata all'ambito locale rispetto alla trasmissione di film fiction di carattere generalista
Se deve essere trasmissioni Fedone se dal museo di carattere locale devono avere anche una produzione che riguarda quel territorio
Sono previste poi la le attivazione di quelle risorse prevediamo l'attivazione di quelle risorse che già un decreto del novantatré stabilità dovessero essere riservate da parte dello Stato alle emittenti locali che non sono mai state
Destinate
Particolare
Rilievo noi abbiamo dato al problema delle incompatibilità dei soggetti che operano
Ma due articoli gli ultimi due articoli del nostro disegno di l'articolo quarantasette e l'articolo quarantotto li leggo così recita
Ineleggibile al Senato della Repubblica
Alla Camera dei deputati e ai consigli regionali provinciali o comunali
Chi sia proprietario detentore di una percentuale di azioni superiori al venti per cento
O amministratore o dirigente responsabile di emittenti radiofoniche o televisive di carattere nazionale o locale operanti nel territorio del collegio letto
è un criterio di separazione perlomeno di non dominanza dell'interesse politico dentro al sistema informatico
Ma non basta questa
Un altro
Le cariche di presidente del consiglio dei ministri
Di ministro e di sottosegretario dista
Sono incompatibili con la proprietà o il controllo
O la qualità di amministratore di dirigente responso
E le visivo radiofonica a diffusione ma
E la regola che si
Il potere dell'Esecutivo dal controllo dei mezzi di
Una regola secondo noi che non deve essere
Gestisce la cosa pubblica non gestisce
Voi lo avvertì
Uno dei problemi più gravi
La glielo vorrei far
La tv
L'informazione
E dunque il consenso
Decidere
Una nuova
Contro
Questo tipo noi dovremmo me
Ci collettivi
Dobbiamo occupare
E probabilmente dovremo tener
Entro per lungo tempo
Il modo con cui
Ultima cosa
Non a
Io la farei su lei prima di muovere
So che qui
So che queste e abbiamo una band l'Empoli
Ma io credo
Poche le
Che qualche regolino sul modo con cui comportano
O negli
La par condicio è l'accessibilità del
E allora io credo
Se fosse porsi
Guadagnerà
Fate tutto mento agli organizzatori dava ma qui sono arrivato per ultimo
Grazie metodo che il dottor per
Possibilità
Per il veto della lega nord ha molto
A quello
I progressi
E arriviamo Prato ma
Che il problema della
Ricapitola è stato è stato il uno dei nodi con
Se il governo
Tant'è vero quando nostro padre
Così è stato in Parlamento
Da quel da quel progetto ed è nel capitolo il pub
Problemi vennero ma il problema della comunicazione
Sapevamo
Uno di problemi
Unico poi Cucciari perché
è importante
Adottare nuove norme
Molto spesso
D Europa
Ma ci dimentichiamo delle norme
L'Europa
E ci dimentichiamo di Athos
Questo è un po'
I DAR abbiamo problemi giuridici esistono oltre trentanove
Nel settore delle
Grazie e della comunicazione norme che molto spesso
Fra di loro
E che devono essere ripuliti
Attraverso una nuova legge quadro
Che va da me ordina diciassette a di caos tutto
Mi ricordo che abbiamo dei Sempio
Dell'emittente
Locali
Tutt'oggi non hanno ho ricevuto la concessione e che continuano
Questo è un paese che si apre all'andare non occorre tra Europa se vuole entrare in Europa perché noi vogliamo portarlo su questa Europa non può tollerare una situazione di Pato
Esistono delle posizioni predominanti lo sapevamo
Abbiamo contenuto dirlo
Adesso però abbiamo porre un rimedio
Abbiamo ad esempio
Una per una posizione pro Linate di un
E di
Che viene stimato in circa nove mila miliardi
Che non può prendere un'espansione oltremodo
Abbiamo la necessità di razionalizzare il settore
Sempre facendo testo con le normative che regolano il settore della comunicazione in Europa
E allora anche qui la lega nord prevede ad esempio per ogni soggetto la detenzione di una sola concessione televisiva a livello nazionale
Prevede la norma di antitrust per chiunque rivesta un intende assumere cariche come membro del governo il divieto di avere quote azioni di società concessionarie di televisioni nazionali
Viene inoltre prevista una l'applicazione della normativa europea sull'accesso delle fonti e sulla normalizzazione della pubblicità
Anche la lega nord
Vuole riunire le competenze di un garante
Che va da controllare a legiferare e a sanzionare cosa importantissima con adeguati mezzi tutto settore della comunicazione non lo chiamiamo compie Consiglio Superiore per la comunicazione pluralismo
è importante dare impulso
All'emittenza locale attraverso una serie di agevolazioni di sostegni di tutele e non di prebende a pioggia come a volte si vuole fare attraverso specifici decreti legge
La ristrutturazione del sistema pubblico noi conosciamo tutti l'anomalia del sistema pubblico
Folloni ha detto prima esiste una commissione di vigilanza che va bene essere in interfacce il Parlamento è l'interfaccia tra la popolazione e le istituzioni abbiamo la commissione parlamentare che è una Commissione di merito
Ci troviamo di fronte a situazioni inaccettabile un piano di tori alle bocciato dalla Commissione di vigilanza un piano nomine bocciato dalla Commissione di vigilanza una richiesta di
Un confronto con il l'attuale consiglio d'amministrazione che non esiste perché la con l'attuale consiglio di amministrazione se ne frega della commissione vigilanza di conseguenza se ne frega dell'editore dell'inserimento del popolo italiano
E così non va bene
Noi prevediamo la razionalizzazione del sistema pubblico
Attraverso la fase intermedia
Una rete generalista nazionale sorretta dalla pubblicità
E una rete federativo federata su base regionale macroregionale le strutture esistono già molto spesso si sente parlare dei dei centri di produzione di Milano di Torino di Roma di Napoli non utilizzati o parzialmente i inutilizzati per cui esistono già queste risorse
Questa rete federato federativa sarà sorretto dal Canone
Così da non intaccare importanti risorse territoriale per quanto riguarda l'emittenza privata
E la possibilità attraverso particolari regole per l'utilizzo dei centri di produzione della RAI regionali
E la prego di questi centri Thuram anche a limite enti locali che spesso non possono per motivi di costi creare delle proprie strutture di produzione per cui la possibilità del dell'accesso delle strutturi produzione già esistenti
La privatizzazione dell'azienda cioè esiste un
Un referendum la Corte costituzionale dato l'ok oltre a a al pacchetto di riforma sulla Giovanni anche al referendum proposto da legano sulla privatizzando azienda qui un inciso perché molto spesso si creano alcuni compressione con alcune forze politiche noi prevediamo la privatizzazione azienda però il cinquantun per cento del capitale deve rimanere pubblico l'altro quarantanove per cento
Attraverso più esazione ma sotto forma di azionariato popolare questo permetterebbe di ricondurre l'azienda RAI all'interno dei nove previste dal Codice civile cioè abitante della RAI è una S.p.A. il consiglio d'amministrazione attualmente viene eletto dalle ai presidenti di Camera e Senato
E quel piano economico viene valutato da un ministro tecnico
Lasciando stare i giudizi sul l'ultima votazione insomma da Mutu ministro tecnico ministro delle postimi satanico che ha valutato il piano economico della RAI ancora prima d'averlo visto mai dobbiamo in questo Parlamento sin assistono in tutti i colori
Ecco per cui people ricondurre il servizio pubblico
La sua parte
Più originale un servizio pubblico che sia pronto ad affrontare le sfide dell'Europa le sfide dell'anno due mila
E che sia veramente un servizio pubblico
Molto spesso sento parlare
Direttori
Di testata IMI dicono mai noi dobbiamo abbiamo problemi di Sciara diamo problemi di di di di di tempi abbiamo problemi di di confronti con le con le reti prima però io pretendo un servizio pubblico che sia tale
L'italiano Pai italiani pagano per avere un servizio questo deve e questo servizio deve essere attori italiani
Fatto fondamentale che c'è una certa difficoltà a portare avanti questi progetti di legge e sappiate che a tutt'oggi la commissione speciale alla Camera dice Pivetti non non esiste
Non è stata ancora convocata c'è
Ecco mi piacerebbe una volta tanto che molto spesso partecipo questi dibattiti
Vorrei trovare altri colleghi parlamentari di altre forze politiche altri presentatori di le di norma di legge sul sul settore la comunicazione purtroppo le forze politiche sono sempre sempre quattro progressisti popolare pattisti
E lega Nord
Vuol dire che da un'altra parte non c'è la volontà di porre rimedio a un'anomalia
Che tutti hanno riconosciuto
Per cui dicevo prima
Non esiste non abbiamo ancora in iniziato lavorare ufficialmente in Parlamento i tre disegni di legge
Sono al vaglio sono
Sono confrontati costantemente e continuamente esiste un comitato che si riunisce settimanalmente probabilmente sicuramente uscirà presto
Un disegno di legge unico di riforma del del settore su proposta di appunto delle forze politiche violentato prima
Però come tutto questo viene fatto pesato viene fatto al di fuori del parlamento ci ritroviamo in un luogo al di fuori del Parlamento e di come è una cosa secondo me inammissibile voglio dire in un momento così particolare momento così importante ci troviamo di fuori Parlamento discutere di di qualcosa di così importante che dovrebbe essere discusso in Parlamento
Abbiamo la possibilità finalmente di
Produrre qualcosa
Un qualcosa che non viene calato dall'alto da una forza di governo o da un nucleo governativo o da un ministro presente
Com'è stato fatto nel novantadue prete misto ma mi abbiamo possibilità di un confronto all'interno delle del parlamento tra le forze che in Parlamento hanno voglia di lavorare
E torniamo mille difficoltà
Non specie quello che
Sì posso partire presto con la commissione Pivetti
So che il disegno di legge che va a ridisegnare il le regole per la nomina così ogni stazione è a buon punto Senato
C'è chi dice che probabilmente le le norme di legge che abbiamo di cui abbiamo parlato questa mattina sono troppo lungo e troppo complesse per essere
Discusse
E portata a termine femminile imporrà John Evoli non sono d'accordo il lavoro che stiamo facendo al di fuori del parlamento nella testimonianza un lavoro fatto tra forze completamente diverse
Che però in questo momento particolare riconoscono l'importanza di darsi una regola diamoci una regola poi ognuno per la sua strada è questo il pensiero
Forse dominante pensiamo che
è di grosse responsabilità
Vi ringrazio
Bene in questa prima parte della mattinata e comunque l'usanza ringraziando i parlamentari che ci hanno offerto anche in seppure in sintesi un'illustrazione delle proposte di legge saremo per alleggerire con cinque minuti di sospensione sapendo che comunque Rip dobbiamo riprendere in rete tutti i successive relatori sono presenti ci orientiamo a chiudere la mattinata verso l'una e mezza cinque minuti non sono unici
Ho
Riprendiamo i lavori del nostro convegno
Si è voluto inserire
Nel discorso
Dell'informazione nazionale anche lo scenario europeo ritenendo
Indispensabile trattare anche di questo aspetto
Cui senza porte o in mezzo io dò la parola subito all'onorevole Roberto Pazzi imbarazzanti
Per il il tema all'Europa la società dell'informazione globale
Io dovrei parlare di questo tema che non è come del resto è stata già sottolineato in particolar modo da intervento senatore Rognoni
In pochi minuti e cercando di secondo me mettere in rilievo quali sono i punti che più interessa hanno
Se si considera questo tema appunto dall'Italia non perché voglio nazionalizzato lo sarebbe anzi un errore imperdonabile ma perché il tema è così vasto che il tempo si prevede che devo ovviamente compiere una scelta società dell'informazione molti di loro visto hanno
Il rapporto cosiddetto banche Amanda
A cui hanno collaborato molti esperti una serie di esperti tra i quali anche Romano Prodi
Che è un po'il punto di riferimento di tutta una serie di decisioni di programmi di interventi che l'Unione Europea raggruppa sotto questa categoria ormai abbastanza onnicomprensiva che la società dell'informazione
Che cosa voglio sottolineare preliminarmente
Che anche dal punto di vista dell'Italia
Prendendo come tema il tema specifico che all'ordine del giorno oggi in questo incontro la riforma del sistema radiotelevisivo
Conviene
è necessario è fondamentale
Ripensare la ridefinizione del sistema
Di questo sentimento specifico della società dell'informazione che è l'attività di radio televisione all'interno di questo panorama globale
Sarebbe un errore imperdonabile questo il profondo ritardo che registriamo nel nostro Paese a parte molti altri su cui non mi soffermo
Rimettere mano ad una riforma così non tenendo presenti le trasformazioni enormi che si vanno delineando su scala europea su scala globale
Per questo io mi permetterò di pare alcune brevissime osservazioni su cinque punti ma brevissime davvero
Vorrei richiamare i mutamenti del panorama internazionale al seguito del processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni
Che è destinato a concludersi su scala europea il primo gennaio mille novecentonovantotto
Noi dobbiamo agire come se questa fosse realtà
Come se questa data fosse se non altro per individuare una tendenza che non è messa in discussione fondamentalmente da alcuno
Secondo
Qual è il quadro normativo da predisporre in questa prospettiva per impedire il formarsi o il consolidarsi di abnormità once attrazioni
Permettere una leale concorrenza tra impresse
Come detto in un recentissimo documento dell'Unione Europea ma bisogna abituarsi a chiamarla così anche se per molti versi è sempre la vecchia Comunità europea per regolare la deregulation
E con una con un'espressione che nella sua contraddizione interna esprime benissimo il l'appuntamento la difficoltà dell'appuntamento di fronte al quale ci troviamo
Terzo punto quali sono le novità che si sono affermate o che si vanno affermando precisamente nell'emittenza radiotelevisiva come segmento specifico ma di rilievo strategico dell'universo dell'informazione negli altri paesi europei
Quarto l'Italia come c'è dentro queste norme queste tendenze
Quinto vorrei dire in breve quello che sta maturando con grandi problemi con grandi incertezze a livello dell'unione europea
Circa atti direttive raccomandazioni che sono da tempo all'ordine del giorno che spesse volte trovano anzi trovano senz'altro molta difficoltà perfino a venire proposte
Parto da una considerazione che se volete è molto banale che ripetitiva già quello che ho detto la liberalizzazione e per in buona misura la privatizzazione
Delle infrastrutture di telecomunicazione è una realtà con cui fare i conti non è un'ipotesi e vorrei dire nemmeno una sciagura
Il problema fondamentale allora di fronte al quale ci troviamo eh come impedire che questo processo di liberalizzazione si attui
Restringendo pericolosamente le funzioni
Del servizio pubblico
Come impedire che si attui accentuando gli squilibri che già esistono profondi tra chi detiene il l'essenziale le chiavi dell'hardware del del del del del delle strutture e chi invece deve
Svolgere attraverso l'uso di queste strutture il più aperto il più
Liberale ma regolamentato la più ampia danni diretti gamma di servizi perché evidentemente queste reti polivalenti saranno tali da dover condurre per se si vuole analogicamente riferirsi alla solita metafora delle autostrade le vetture più disparate
Faremo televisione televisione interattiva televisione su domanda televisione appagamento
Giovandosi di queste reti ma queste reti saranno anche le reti attraverso i quali attraverso le quali i grandi enti pubblici attualmente ad esempio ferrovie Poste eccetera svolgeranno il loro lavoro
Saranno reti che daranno la possibilità svolge tutta un'altra serie di servizi dalla dal telelavoro all'insegnamento a distanza la telemedicina
Chi ha letto il Panorama
Dominato da una certa Euphoria tecnologica da me personalmente non piace molto ma insomma non bisogna nemmeno essere diffidenti tratteggiato dal rapporto del cosiddetto gruppo banche ma ha presente le magnifiche sorti e progressive che vengono
Dipinte come prospettiva della Società dell'informazione
Bene bisogna comunque rendersi conto che tutto questo sarà possibile solo se ci saranno regole
Chiare cogenti e se tutti gli stati membri della comunità dell'Unione europea oggi quindici e nella prospettiva del due mila forse venti e saranno in grado di tener dietro a questa sfida straordinaria
E allora
Si tratta di ridefinire funzioni e ruolo del servizio pubblico accessibilità le reti degli utenti e dei prestatori di servizi di definirne su scala europea su scala sovranazionale in primo luogo si tratta di ridefinire procedure per la concessione delle licenze
Per la modalità dell'interconnessioni
Per proteggere e remunerare la proprietà intellettuale in tutte le sue forme
Per salvaguardare le informazioni private la tutela della persona anche quelle cliniche che si riferiscono al presidente degli Stati Uniti d'America non l'abbiamo visto
Che sono state messe a rischio quanto segretezza da un intraprendente operatore internet
Dunque un lavoro in cantiere gigantesco che trova l'Italia preparata su vari fronti ma io voglio sottolineare in particolar modo mi è stato fatto il capo
Uno sviluppo del cavo che c'è ed è il potenziale per quanto riguarda la sua utilizzabilità ma un un'assoluta assenza di trasmissioni via cavo dal punto di vista dell'attività radiotelevisiva
Ha già penalizzato in modo enorme il nostro Paese quanto a internazionalizzazione del sistema voglio citare solo un brano del libro verde della Commissione europea pubblicato nell'ottobre novantaquattro
Le reti televisive via cavo esistono attualmente in tutti gli Stati membri ad eccezione della Grecia e dell'Italia
In Spagna e Portogallo sono molto limitate negli Stati membri il tasso di penetrazione varie in modo considerevole da oltre il novanta per cento
In Belgio nei Paesi Bassi nel Lussemburgo al cinque per cento circa l'in Francia e nel Regno Unito in termini di abbonati la Germania rappresenta il maggior mercato nazionale con circa quindici milioni di abbonati e un tasso di penetrazione dell'ordine del quarantacinque per cento
Siano o no esatti avrà la la la la cifra questi dati
Questi dati da soli che si riferiscono alla alla alla radio televisione via cavo evidentemente danno la misura degli squilibri di fronte a cui siamo ma non solo
Come sviluppare in un'ottica davvero europea le reti occorre anche accompagnare la convenienza economica la riduzione della riferirsi avranno
Processi gli effetti che la liberazione indurrà
Con ripeto un quadro di regole che sia estremamente pregnante e soprattutto tempestivo
Perché il rischio che il c'è molto evidente in tutti gli interventi del resto il commissario banche mai di chi ha la sua linea eh
Molto chiaro prima spingiamo verso la liberalizzazione
Nel modo più del regolato possibile poi vedremo quali regole è necessario fare come è necessario intervenire per orientare questo enorme per certi versi imprevedibile Panorama e si va formando questa logica dei due tempi sarebbe a nostro parere a parere di molti almeno il lavoro al Parlamento europeo e che non accettano
La prospettiva del liberismo selvaggio esiziale perché non solo penalizzerebbe chi oggi è già penalizzato mancherebbero un Panorama e poiché test sarebbe estremamente difficile raddrizzare o regolare
Una specie di il caso Italia a suo modo
A livello forse europea o se non intercontinentale allora regolare la deregulation
Esiste un calendario molto fitto di direttive raccomandazione programmi progetti non voglio minimamente può farlo perché ci vorrebbe ovviamente molto tempo e sentirebbe
La serie tagli e sono fuori sia delle mie ambizioni sia vedo dalla dallo spazio di di tempo abbiamo a disposizione per le nostre scuse ma io vorrei soffermarmi su un punto cruciale
Per regolare tutto questo lo stesso banche ma anche non è sicuramente un severo regolamento autore
Propone la Commissione europea diciamo spersonalizzare l'istituzione di una autorità europea di settore
Ora io credo che dalla fisionomia che questa autorità renderà dipende moltissimo del futuro della società dell'informazione e anche dell'attività radiotelevisiva considerata come ripeto segmento specifico in questo vasto panorama mi spiego
L'Autorità così come è prevista nei documenti che finora sono usciti dall'Unione Europea ha una funzione fondamentalmente ci sembra di far rispettare le regole della concorrenza e della trasparenza nel settore delle telecomunicazioni
Occupandosi del Lampar occupandosi cioè del settore in quanto
Settore economico che ha a protagonisti grandi operatori privati o pubblici più privati che pubblici che devono rispettare certe regole per dar luogo ad una concorrenza leale ad una competizione efficace
Ora noi crediamo che questo sia molto parziale
Noi quando vivono e mi spiego dico una parte del Parlamento europeo chi lavora ad esempio una commissione giuridica nella Commissione cultura di questo Parlamento chi accettando in pieno la prospettiva della liberalizzazione
Sottolinea India in modo altrettanto forte la necessità di regole che diano parità di chances dal punto di vista degli accessi che che che che che vivano in un'ottica di equilibrio complessivo dello dello sviluppo
Se l'autorità europea è concepita come una sorta di Antitrust specifico ma fondamentalmente a finalità solo economiche
Non riusciremo a nostro parere a governare questo mondo avendo presente anche i caratteri le peculiarità che non si riferiscono solo ad un bene economico ma a beni che come spesse volte ho sottolineato il Garante professor Santaniello
Ha una natura ambigua cioè economico ma si riferisce anche avere carattere della nostra democrazia economico ma è anche culturale attiene all'estensione o meno del processo dello conoscenze
E non solo al rafforzamento del mercato unico europeo
E allora di qui si apre una un interrogativo enorme
Che è quello su cui credo dovremo lavorare livello europeo nel modo più attento
Costruire questa autorità dar luogo a questo autorità distinta da quella che si occupa dell'Antitrust di carattere generale
Come un'autorità fondamentalmente esemplarità sull'antitrust generale che ha a cuore le regole della concorrenza oppure dà luogo ad un'autorità Maccari al suo interno tutte
Articolata
Modo attento e peculiare perché finalmente si prendano in esame non solo le questioni della concorrenza fondamentali e preliminari ma anche questioni che si riferiscono
Alle attività radiotelevisive
Nel senso più ampio anche alla radio diffusione sonora per certi versi evidentemente in quanto ha un rilievo europeo
Cioè a regole e problematiche
La questione della distribuzione della pubblicità in modo equilibrato fra i vari media ad esempio è solo un tema il problema della delle condizioni da possedere per essere controllore di un mezzo d'informazione non in tutte le legislazioni europee ci sono delle posizioni inibiti a questo ad esempio in Germania alcuni alcune persone giuridiche o morali non possono a vere
Accesso alla detenzione alla proprietà
Di una e mezzo di un come di una televisione in Italia si è visto lo abbiamo scoperto dopo spesse volte succedeva novizie era il caso di prevedere che certe situazioni creavano incompatibilità
Io credo che forse noi dobbiamo agire per fare in modo che questa autorità
Abbia questa natura complessa
Acquisendo insistendo su un punto e poi passo arresto voto molto veloce che mi pare decisivo
Nella prospettiva della liberalizzazione delle infrastrutture
Dobbiamo tener presente che una buona legislazione delle buone legislazione non possono che avere come fine essenziale la separazione delle funzioni
Noi eviteremo
Che ho un grande fratello o qualche Grande Fratello
Dei fratelli molto imparentati tra di loro alcuni grandi gruppi della comunicazione facciano il bello e il cattivo tempo in Europa non solo l'Italia di un'ottima multinazionale solo sei
Fra costruzione e gestione delle infrastrutture
Prodi o in modo un po'troppo rigido ma poi ci intendiamoci possono essere evidentemente delle connessioni tra queste funzioni sulla base di percentuali sulla base di rapporti da stabilire ma mai una io sovrapposizione totale dico fra costruzione e gestione delle infrastrutture del Plata
Attività di emittenza pubblica o privata in questo caso non non è importante
Produzione di programmi o di software in vario in vario modo
O gestione di banche dati raccolta della pubblicità c'è una separazione tendenziale di cose Vasa tendenziale perché è chiaro un'agenzia di pubblicità
Potrà avere anche magari chi detiene un'agenzia di pubblicità un cinque per cento dieci per cento lo dico in termini puramente esemplificativi
Delle capitali e magari di una sola Rete a livelli di carattere multinazionale ma quello che bisogna assolutamente avere come come ottima di fondo è la separazione delle funzioni questo ha delle conseguenze preciso anche
Nelle legislazioni nazionali Lele le leggi che abbiamo di cui abbiamo sentito abbozzare la fisionomia qui sono tutte leggi che in varia misura hanno presente questo problema cruciale
Che è il vero problema in cui a mio parere la tutela delle regole della concorrenza in senso economico sincro oscena con la finalità della tutela del pluralismo nel senso culturale ideale
Perché tutelare la concorrenza dal punto di vista economico non significa automaticamente tutelare garantire il pluralismo come abbiamo detto tante volte anzi per certi versi ci sono atti di tutela della concorrenza e possono comprimere il pluralismo
Ad esempio c'è un signore che ha tre reti poniamo in Europa
Le reti devono diventare i due ve viene chiusa proprio la Rete in cui magari c'erano più voci del garantivano di più un non dirò un certo pluralismo per lo meno una certa qualità culturale
Evidentemente questa sarebbe una buona cosa dal punto di vista della riduzione di spazio di questo operatore per favorire una concorrenza più ampia ma sarebbe un atto che di per sé non amplia le possibilità
Di pluralismo dunque
Le regole della concorrenza sono qualcosa di preliminare ma non di esaustivo e allora ecco il punto
Chi sono dei momenti e degli atti in cui c'è un intreccio ora io credo che uno de l'intreccio fondamentale sia in senso positivo se si ha una
Separazione di funzioni
E quando vengo al terzo punto ma poi questi li enuncio soltanto evidentemente pensiamo in questa chiave
La situazione italiana sicuramente dobbiamo muoverci mi pare nel nell'ottica che è stata già Band delineata io non ripercorrerò l'elencazione delle anomalie italiane sono tante su una però vorrei marcare
Il segno mi pare non sia stato fatto a sufficienza la distribuzione della pubblicità
Certe rilevazioni danno addirittura il cinquantotto per cento mi pare eccessiva la pubblicità presente in televisione rispetto a quella presente negli altri media in Italia
Ma anche se non fosse il cinquantotto fosse lievemente inferiore la situazione italiana sarebbe un record
Un record europeo e perfino concorrenziale con certe situazioni di confine penso alla Turchia ad esempio a Paesi che da questo punto di vista sono abbastanza criticabili
Lati distribuzione così squilibrata della risorsa essenziale di alimentazione del sistema e la pubblicità o di una delle risorse essenziali sicuramente porta fuoristrada e allora
Rau parlerà poi di in un ottica di comparazione delle varie legislazione europea della della loro connotazione più o meno regionalista ma se noi guardiamo le altre legislazioni europee a partire da da come dire temi di altro genere
Vediamo che in effetti
Di gli obiettivi dei disegni di riforma e sono in discussione sono perfettamente clamorosamente legittimati
Su questo problema della detenzione come proprietà di una sola rete vorrei semmai soffermarmi se noi diamo uno sguardo alla Germania ad esempio anche per certo verso la Francia noi vediamo che è vero
Che da nessuna parte
Un soggetto privato persona morale giuridico o altro
Posso può detenere più di una Rete se noi intendiamo in con questo limite
Individuare una rete generalista che fa informazione e politica e quotidiana continua
Voglio dire che dal punto di vista della somma abilità dell'autorizzazione bisogna avere un'ottica più generale a mio parere e tener conto della somma abilità o meno in che termini
Delle autorizzazioni via satellite ottenne la possibilità o meno di dar luogo ad reti tematiche
Che saranno le reti del futuro e per le quali i problemi del pluralismo dell'informazione possono essere meno sensibili una rete ad esempio tematica sportiva
Evidentemente crea dal dal punto di vista della garanzia del pluralismo dell'informazione meno problemi mi pare che
Di una rete che invece fa informazione continua e che abilitata fanno anzi deve farla per legge non si parla poi ovviamente della direzione regionale
Ma anche dal punto di vista della partecipazione del capitale ho fatto solo questo esempio le cose vanno regolamentate a mio parere avendo un'ottica europea molto puntuale in Italia Inghilterra come si sa non esistono restrizioni di questo tipo dal punto di vista della partecipazione del capitale ad una Rete
Nazionale
Privata ma occorre aggiungere subito che nel Regno Unito esistono limiti
Ben precisi al cumulo di autorizzazioni e inoltre una persona fisica o giuridica è considerata controllore di una lente quando detiene il cinquanta per cento del capitale cioè ci sono limiti su un altro versante in Germania in Francia la partecipazione non deve superare come sappiamo il cinquanta per cento
In Germania esiste anche la soglia massima di due programmi diffusi sul territorio nazionale dei quali però solo uno può avere il carattere generalista di cui dicevo prima
In Spagna Grecia e Portogallo la partecipazione Massimo d'una Rete limitata al venticinque per cento
Ma la Spagna con la legge trentacinque del novantadue prescrive che delle concessioni eventuali per trasmettere via satellite perché bisogna prove porsi immediatamente questo problema
Una nuova legge li ha ragione Giuliano Amato sulla radiotelevisione non può ignorare nelle nuove forme dell'attività né il satellite
Nel caveau ovviamente che gli vada presso
Ecco prescrive dicevo in Spagna che delle concessioni eventuali per la trasmissione via satellite una sola può avere natura generalista e quindi fare informazione politica
Circa il numero delle reti nel Regno Unito nessun limite fissato per quelle satellitari
Da qui deriva una deregulation folletti che noi diciamo il modello inglese un modello buoni ed è buono se non lo si guarda dal punto di vista della televisione egiziana dell'adesione di aver grazie uno
Direi di modello del tre più suggestivo perché la garanzia del servizio pubblico rispetto al panorama delle privata in dubbio ma è completamente questo modello surclassato proprio da questa mancanza di regolazione del
Del satellite dunque ripensare tutto in questa chiave
Ho già consumato il mio tempo allora faccio vedere grandi perché sono cose abbastanza note
L'Italia è fuori norma fuori registro maniera pesante su alcuni punti forse di dettaglio ma proprio per questo c'è più all'armeno della normativa europea
Penso in particolar modo alla pubblicità
E al privilegia mento delle televisioni locali dal punto di vista della dissoluzione della pubblicità pubblica
Evidentemente
Si tratta di ripensare le norme da fare anche in questa chiave
Ma si tratta di ripensare le anche per sintonizzare le
Con la nuova proposta che è imminente da tempo e che ancora non viene fuori circa la direttiva Televisione senza frontiere come sapete i giornali ne hanno a lungo parlato
Si tratta di una direttiva che è in vigore debole che finalizzata sia alla promozione
Delle opere europee ed emittenti sono invitate a dare la maggior parte del tempo opere di origine europea sia limitare i tetti della pubblicità
Questa la nuova versione più incisiva e più efficace della direttiva Alitalia non è in regola nemmeno la vecchia che è il principale capitolo della regolamentazione europea doveva essere adottata dalla Commissione lo scorso quattro gennaio
Non sembra che sia adottata nemmeno il prossimi Simo quindici febbraio
Penso che non sarà adottata prima del G7 sull'informazione che si svolgerà a Bruxelles e il venticinque ventisei febbraio appuntamento cruciale l'Unione europea non vuole spaventare
Gli americani non volle darsi l'aria di dov'è di voler regolamentare troppo ma noi riteniamo come Parlamento europeo almeno come le forze del Parlamento europeo che hanno a cuore sia la democrazia e l'informazione che il rilancio dell'industria audiovisiva europea di un ruolo europeo nell'industria dove si va mondiale
Ci auguriamo ci battiamo perché un nuovo testo sia adottato quanto prima
In tempo utile perché nel corso della presidenza francese
Possa essere messo sul binario buono si tratta cioè anche in questo caso di cogliere un'occasione fondamentali tra le molte
Che il calendario della società dell'informazione ci mette di fronte un calendario molto impegnativo che anche dall'Italia giustamente deve essere seguito con l'attenzione la sollecitudine gli impegni di riforma necessari
Ringrazio
Ringrazio l'onorevole Barzanti
Sempre sullo stesso tema con particolare riferimento alle realtà regionali
La parola al professor Giuseppe Rao
Allora
Possiamo far risalire la nascita dei sistemi radiotelevisivi nel mondo degli anni Venti fin da quel periodo si delinearono due sistemi in America fu scelto un sistema di carattere commerciale in Europa
Dappertutto prevalse l'idea del monopolio pubblico
Ma qui per evitare di essere cacciato via dal presidente dico subito che non fa con la storia di quel che è accaduto da allora adesso ma mi limiterò a denunciare tre paragrafi che poi vorrei sviluppare più avanti
In e che riguardano appunto invece lo sviluppo della televisione regionalista all'interno dei modelli europei la televisione regionalista o ancor meglio federalista sì afferma in Europa in tutti quei Paesi o in parallelo con in quei paesi in cui c'è una struttura di carattere federale o regionale a livello istituzionale e politico quindi sono quei Paesi in cui hanno una struttura federale che riescono a imporre anche un modello con una presenza federale nei sistemi radiotelevisivi questi modelli poi negli anni Ottanta trovano un loro sviluppo ulteriore grazie appunto anche quelle rivenienti a quel periodo a delle rivendicazioni di carattere politico
Istituzionale e poi un terzo elemento che anticipa un po'le conclusioni del quello che vorrei dire che questo ovunque il regionalismo il federalismo televisivo
Ha un senso e si sviluppa e diventa competitivo anche con le emittenti di carattere nazionale solo quando si crea una struttura federata di emittenti locali quindi quando le emittenti locali non vivono da sole
Ma riescono a far capo ad un centro che quello poi in genere di una poi di un centro di un'emittente pubblica
Allora detto questo punto consentirà avevamo detto prima che il monopolio rimane la scelta in Europa fino al mille novecentocinquantaquattro mille novecentocinquantaquattro c'è la prima e unica per molto tempo eccezione che nel nel Regno Unito si apre lettere anche a delle emittenti di carattere locale e regionale
Questo processo ISAE cinquantaquattro prosegue fino agli anni Settanta emiliani se nel mille novecentosettantuno abbiamo più o meno quindici emittenti di carattere regionale in tutto il territorio del Regno Unito
E e queste emittenti capiscono che da sole non ce la possono fare non ce la possono fare a contrastare il monopolio o comunque la grande forza della BBC e soprattutto non sono in grado di produrre
E quindi dare ai cittadini dei programmi che siano sufficientemente competitivi sì e siano sufficientemente
Elevati di qualità allora che cosa accade c'è questa la formazione dell'IT Dellai tipiche è un sistema in cui tutte queste quindici emittenti si di unificano in un centro a tutte queste emittenti viene il bello concessi degli spazi anche di produzione però la se vogliamo la programmazione il palinsesto e unico in tutto il Paese salvo quelle produzioni formative a carattere regionale
Questo è stranamente il modello inglese che un po'si rifaceva al modello tedesco che poi verrà discusso più avanti non viene ripreso in nessun altro Paese se l'Europa e la prima volta in cui sia invece una rottura del monopolio ENEL visto che in Italia negli anni settanta sappiamo tutti che cos'è accaduto non starò qui a ripetere ma anche qui qual è la la caratteristica la rottura del monopolio in Italia piena di a livello locale
E la Corte costituzionale settantaquattro dice no per carità neanche a livello locale ma la prima volta in quella Corte Costituzionale ammette la rottura del monopolio la mette a livello locale
Negli anni Ottanta abbiamo una la ci sono moltissime legislazioni in quasi tutti i Paesi europea perché proprio degli anni ottanta in cui la parola d'ordine è una mai un sistema all'italiana però sì a un'apertura alle regioni
E in o comunque a una presenza di informazione locale
Ed è qui si nella rischi delle legislazioni Nantes nazionali negli anni Ottanta emergono due modelli da una parte il modello che all'inizio era un forse un po'quello di di RAI tre cioè una struttura nazionale con delle finestre dei giornali
E questo accade in Francia accade un po'in Spagna invece quello che e interessante
E che c'è un altro modello che invece quella del che il moto sulla sull'onda del modello inglese del modello tedesco che invece prevale soprattutto in Danimarca in cui ci sono delle emittenti locali che si consorzi hanno all'interno di una struttura pubblica
Appunto per fornire un servizio a tutta la nazione
In questa in questo quadro ovviamente occorre ricordare alcune esperienze che hanno carattere linguistico quelle prime potremmo chiamare le enclavi linguistiche che sono soprattutto in Spagna che sono nel Galles allora in questi Paesi emerge la necessità di emittenti carattere locale spesso controllate dal dal potere o comunque finanziate con soldi pubblici e sono quindi anche qui quindi emittenti che nascono con la necessità di salvaguardare la lingua
E sono dicevo territori enclave perché quello che accade in nei Paesi Baschi quello che accade in Catalogna nella nella regione di Barcellona quello che accade nel Galles
Però sono questi due modelli e di questi due modelli di secondo me interessante anche nella prospettiva di una riforma anche del del sistema informativo soltanto uno è il modello che riesce a reggere veramente la competizione con i sistemi radiotelevisivi pubblici nazionali
Quello della federazione fra regioni quindi quello fra quando le emittenti che hanno una badante una forte autonomia riescono di unificarsi
E questo perché ovvio perché una regione una piccola regione non è in grado di produrre qua a comunque programmi di qualità
Perché regga in un palinsesto di tutta la giornata io così credo di poter concludere dicendo questo
è molto interessante nell'esperienza di questi anni secondo me anche ricco ricordare due casi quello di Channel Four il Regno Unito e quello di arte in in Francia e in Germania ma vorrei ricordare soprattutto arte
Che cosa decidono i e questo saper nella prospettiva Regional che cosa decidono i governi tedesco e francese e quindi dei tedeschi cioè dei dei governi che pensano sempre in prospettiva decidono che bisogna creare una una avete culturale e sperimentale perché questa debba essere non debba fornire non soltanto programmi di carattere culturale che è un'esigenza importante ma perché sia da palestra per i nuovi talenti io faccio sempre un esempio così un direttore d'un giovane direttore d'orchestra non può essere mandato a dirigere i binari perché viene massacrato dall'orchestra viene massacrato
Da dalla critica viene massacrato dallo stesso Pubblico però non può essere mandato neanche dirige una banda municipale perché ovviamente il talento ha necessità anche di professionalità da parte dei dei musicisti e così lo stesso secondo me proprio per il discorso delle creatività della produzione e della necessità di far crescere nuovi e talenti i nuovi talenti possono crescere quindi la creatività con svilupparsi soltanto all'interno di strutture piccole o comunque anche all'interno di un po'di immaginazione di sogno
Il la gente giovane in genere prima di approdare quel realismo ha bisogno di passare attraverso il sogno è se vogliamo anche un po'la ribellione e questo può avvenire soltanto creando delle strutture che permettano anche la produzione di programmi tra virgolette alternativi DiVersi o comunque che puntino di più alla sperimentazione
Allora è per questo che credo che le regioni possano avere un ruolo e debbano proporsi con me elemento propulsivo nella richiesta di spazi nella richiesta di spazi su cui far lavorare e su cui far crescere le potenzialità locali credo che più nessuna regione sia in grado da sola di potersi permettere o un'emittente di una certa forza obblighi di attrarre un'audience sufficiente a giustificare la propria esistenza credo che però la necessità di ogni re di ogni regione e quindi di ogni elemento locale anche a livello istituzionale ma non solo istituzionale ma anche economico se quello di permettere la formazione di nuclei in cui che sembra disponga di nuclei forti e di strutture che insieme a disposizione dei giovani talenti
Soltanto così è possibile poi che le Regioni possano entrare nel discorso del dell'Europa cioè nell'Europa si entra soltanto garantendo o comunque offrendo delle produzioni di qualità e delle produzioni di qualità e anche la cultura a livello regionale e questo lo dimostra molto il caso di Channel Four
Può essere rivalutata e ricostruita anche su modelli diversi non necessarie quindi in modo evolutivo due parole su Channel Four Channel Four dimostra ancora una volta la quella che insomma io ho molta simpatia quello che accade spesso
Nel Regno Unito prego perché momento in cui si decide di creare una quarta rete nazionale le emittenti private dico no piuttosto che avere un po'corrente commerciale presidiamo noi finanziare un'emittente pubblica che sia destinata ad un puro a migliorare comunque la qualità o comunque a un pubblico se vogliamo anche minoritario ma con delle necessità più alte
Ecco l'ultima provocazione è questa però la lancia così come provocazione riguarda in Italia abbiamo un problema quindi il problema del monopolio Roma-Milano le emittenti televisive sono a Milano e sono a Roma ecco forse andrebbe un po'pensata ma questo forse le Regioni devono farsi promotrice di così istanze a diversificare anche la sede del delle emittenti nazionali o comunque la sede principale delle emittenti nazionali
Grazie ringrazio il dottor Rao passiamo ora al secondo titolo di questo in questo settore del del convegno
Esperienze significativo del modello tedesco modello tedesco di d'ispirazione federalista che attira
Molto la nostra attenzione
Ne parleranno Daniela Brancati direttore del cd TG tre della RAI sport già Gian Stefano Spoto caporedattore della testata informazione dalla RAI Emilia Romagna
Che incontrano Eric conosce corrispondente della a erbe
La rete più importante della televisione nella televisione tedesca
Un sì al momento della re dei cioè fino adesso sono
E in undici enti dei diversi lenta a un sei sette enti poi si è discusso anche sul posto prima del cannone che
Contratto diresse per rinnovato nel ottantasei di non commentare più il cannone che sarebbe telai piena probabilmente molto grave
Allora anche se esistono delle differenze
Fra la Germania dell'Italia
Ci sono delle dei paralleli veramente significativi
Io ho sostenuto sempre che l'Italia in un certo senso laboratorio appello Europa nel bene e nel male quello che succede oggi in Italia domani posso chiedere anche negli altri pasti no europei
Una prima parola su l'Antitrust sul
Problema
Se un proprietario di Rete televisivi televisivo dopo entrare in politica
Un
Settimanale italiano mi ha chiesto ultimamente la mia opinione su come si presente alla questione in Germania
Io ho scritto lei occhi dolci
Presi Teresa il cancelliere tedesco
è un titolo sensazionale ma impensabile
Perché la costituzione
Keita espressamente che un po'Poeta io di
Michiardi reti televisivi ossa entrare
In politica assenza Tissi Fassi prima di entrare in politica di questo suo impero televisivo
E magari antipolio previamente leggere alcune informazioni sulla situazione dei invidia in Germania che sono piuttosto interessanti e poi anche brevemente su Lapo situazione della radiotelevisione
Il cittadino tedesco a la scelta tra molti media che sono in concorrenza fra di loro
Nel novantadue nei vecchi Land sono stati venduti ogni giorno cerca trentuno trentadue milioni di quotidiani
Attualmente sono registrati certa venticinque milioni di apparecchi televisivi e ventotto milioni di apparecchi di radio
In media ai tedeschi oltre i quattordici anni di età trascorrono quasi cinque ore al giorno a leggevo i giornali mezz'ora
A ascoltare la radio due ore e mezzo ora seguire al programma televisivo due ore allora meno della radio
O
L'offerta come del resto in altri Paesi europei che in continuo aumento
Solo il cinque per cento circa della popolazione non viene raggiunto da alcun mezzo di comunicazione la grande maggioranza però si informa regolarmente attraverso duo o più media le notizie di politica vengono sentite ingenerare in genere prima alla televisione e poi approfondite attraverso i cori piani i giornali
Un quotidiano locale informare il cittadino sui fatti accaduti nella sua città nei suoi Tittoni
Di Giovanni leggono il giornale con minore regolarità tuttavia anche la televisione Cristo mi sembra un dato molto importante
Attira meno di una volta il pubblico nonostante sia commentato il numero dei programmi che si possono recidiva
Allora c'è un aumento della offerta ma è un attimo nazione io ascolto da parte del pubblico
Non so se vogliamo farla un attimo
La radio televisione o parliamo passare subito alle domande se allora per spiegati previamente come funziona il sistema tedesco
Forse importante di ricordato un giudizio della Corte costituzionale
Federale
De ottantasei che ha segnato all'ente pubblico cito la distruggo dizione di base mentre i trasmette enti privati forniscono agli ascoltatori va ai telespettatori una
Distribuzione supplementare
Per molti anni è esistito in Germania solo l'ente pubblico fino a quando all'inizio de ottantaquattro furono ammessi anche gli enti televisivi e radiofonici privati allora molto più tardi che in Italia
Ne novantatré c'erano nati Repubblica federale o undici enti radiotelevisivi regionali dei diversi Laender
E due enti statali e lente così detto Zweig testo e c'è speranza in cioè il secondo canale televisivo che si occupa solo di televisione non di radio
E tutto questo risale a un contratto statale
Dei Laender federali
La maggiore stazione trasmittenti e il testo ciò con fondi con sei da Apolloni anche a quattro mila quattrocento collaboratori
E l'ente più piccolo radio prima con seicento cinquanta dipendenti allora si vide
Quante dei tram della differenza fra
I diversi enti lapidea
è stato attaccato duramente proprio in questi giorni dal cuore che
Dice che era una specie di monopolio
Dentro la vede a ma la ragione vera e che con lo considera una stazione troppo di sinistra troppo critico verso verso il Governo e non equilibrato
Li attinenti ranghi fu radiofonici non volerle incalliti ultima sono più grande dopo lapidea a El Pais o un punto e Ende ha di di di a un borgo la Silvestri funghetti Bambang eccetera eccetera
E
Turchi sono riuniti nella cosiddetta comunità di lavoro degli enti radiofonici di diritto pubblico della Germania tedesco a Vasco manciata neocon von quando stava Toy chance e la
Sigla e ha R. di
Insieme conducono un programma televisivo che ufficialmente si chiama Deutsches Scanzi ma in genere in chiamato a differenza del secondo programma e aste spopolando cioè il primo programma
E a cui forniscono porranno importa poco del proporzionale
Tutti enti e che può essere visto su tutto il territorio federale inoltre questo penso che interessa poi in questa occasione per questo convegno vinti producono per la televisione dei propri terzi programmi
Dei servizi regionali
Perché si occupano anche dei obblighi mire giornali fanno programma molto esteso
Lo accetti fra
Secondo può amasse Ida May Bonds ma con Sai trasmette su tutto il territorio federale secondo programma e attualmente è solo un prova ma televisivo Terrestrial mangio esistente in tutta l'Europa
Fosse un brevissima annotazione su comma
King organizzato il controllo l'amministrazione il controllo e la direzione degli enti radiofonici e televisivi di diritto pubblico sono in genere in mano a tre organi il Consiglio della radio e i dati della televisione il consiglio di a ministra azione e il così detto sopra intendente che sarebbe il Presidente del
Dei dell'ente
Radiotelevisivo il membro i membri del consiglio della radio in quanto rappresentante di croupier rilevanti della società
Interpreta in Inter partono gli interessi del pubblico e l'esercito nel controllo
Dell'ente radio fonico di diritto pubblico attraverso la comunità vengono eletti dai parlamentari delle indoor cioè non del Bundestag
Dei Parlamenti parlamentare delle Indro oppure sono nominati direttamente dei partiti politici dalle comunità religiose e dall'organizzazione del mondo dell'economia e della cultura per esempio una cosa molto curiosa
In questo consiglio e anche
Presente il il presidente della del Totocalcio
Anche lui ha una voce in questa questa Assemblea
Il consiglio della RAI della radio consiglia i direttori il direttore sull'organizzazione dei programmi e controlla l'osservanza dei printer principi programmatici
Il Consiglio di amministrazione fissa il piano economico contrada controllo alla gestione dell'ente partecipa alla decisione su questioni di natura tecnica
I suoi membri vengono eletti dal consiglio dell'ente radiofonico e sia a loro volta e leggono il direttore che vive poi essere confermato dal consiglio dell'ente il direttore dirige l'ente radiofonico rispettando le diverse decisione del consiglio dell'ente radiofonico e del consiglio di amministrazione e responsabile anche dei programmi naturalmente suol già anche le funzioni di rappresentare l'ente stesso
Con questo sistema si evolute va assicurata l'indipendenza degli enti radiotelevisivi dallo Stato in pratica però non è sempre esclusa una certa qualcosetta molto forte come ho accennato prima una certa influenza politica
Nonostante nei Como intatti
Vede gli enti radiotelevisivi e rappresentanti dei partiti non dette incollare la maggioranza tuttavia è purtroppo è diventato consuetudine che in molti enti questi seggi vengono distribuite ai partiti seconda una percentuale fissa
E ogni qualvolta nelle nella direzione degli enti vengono occupati i posti di comando secondo criteri politici l'opinione
Pubblica reagisce con aspra critiche Comanche adesso in questi Gioni comma abbiamo visto dei giornali
Per fortuna i corrispondenti all'estero
Non sono ancora alto quattro da questo questo sistema magari adesso interrompo così fortezza farmi delle domande adesso metà qualcuna
Innanzitutto lei ha citato un nome magico per gli italiani all'inizio che quello di Leo Kirch Cha credo che esce come tutti sanno grande imprenditore
Agisce a livello multinazionale socio di Silvio Berlusconi a tutta una serie di caratteristiche per essere per noi estremamente interessante
Allora Prodi a spiegarci in che modo o anzi meglio che ruolo
Chi riesce nella rottura di un certo meccanismo del sistema televisivo tedesco
E la seconda cosa che vorrei sapere lei ha detto delle cose che ci ricordano straordinariamente il sistema italiano e cioè questa storia che ho un pochino conosciamo dei seggi riservati ai partiti insomma qualcosa ci ricorda
Allora io dico le pressioni di Kohl per poter cadere un certo tipo di orientamento di alcune televisioni nei Laender questo fatto della distribuzione perché dovremmo parlare di modello tedesco
E che differenza c'è non fra il modello sulla carta e quello italiano sulla carta perché questo è talmente evidente pure italiano non funziona neanche sulla carta quindi invece quello tedesco almeno sulla carta convince no
Ora però deve spiegarci nella pratica quali sono le differenze rispetto diciamo a all'utente rispetto alla televisione
Beh in confronto ragione che modello tedesco e un MOL bello ma non è ancora
Proprio in in in funzione in tutta la Germania e ha delle pecche è chiaro
Proprio
Comma
Bordello in teoria funziona e io penso che
Oramai i nostri problemi possiamo risolvere solo nel contesto europeo non è più possibile di fare una la regolamentazione italiana francese tedesca dobbiamo trovare delle soluzioni
O europea
E assorbe ordini pensare che possiamo ricevere i programmi di tutto il mondo sul satellite
Anche su su via cavo e non riusciamo di trovare una soluzione per i nostri pubblicamente al contesto europeo per tornare lì io che ho le ho chiesto naturalmente
Ha cercato di trovarono un di di creare un monopolio per le emittenti private
Però
Fino adesso non era riuscito nel senso era ha una posizione molto forte però anche editori altri editori combatte Affairs Man comma cinque in dono comma dal sito eccezionale che un cioè un giornale di Monaco
Hanno delle parti situazioni a
Che del resto sono editori puri
Hanno delle partecipazioni
Nei diversi stazioni televisivi private anche lo speaker che
Distinse con un loro programma
Ma penso lì io che lo stesso non penserebbe non non
Lontana mentite entrare in politica ho saputo che lì io chiedo scrive è un ottimista contatti con Berlusconi ha sconsigliato a Italo sconti di entrare in politica dicendo che guarda più stai come intendo commettendo un errore
Cioè la
Il pericolo che tu possa beata del tuo impegni errori del
Di Detroit reti televisive vien fuori infatti ha avuto ragione
Sì che senso ha avuto ragione perché ci sta dando una notizia non mi sembra che abbia perso nulla per ora Berlusconi no no quello è un bisogno sul sul punto sino a quell'assurda strutturale dell'impero economico del Swiss
No tavolozza sfogliamo su questa questione che magari che parleremo fra un mezzanino ancora
Io uso stesso microfono dunque lei prima ci ha detto che il che la legge tedesca a differenza di quella italiana non consente a un un uomo che detiene delle emittenti di impegnarsi in politica io voglio sapere se in Germania anche a delle leggi forse più precise almeno così nell'immaginario collettivo italiano rispetto all'Italia
Esistono anche dei meccanismi che bloccano non solo il fatto che Luís
Detenga delle reti e si impegna in politica ma anche il fatto che posso avere delle collezioni sufficientemente stretti da far sì che anche se non detiene delle reti però si creasse una ambito Sica se la situazione favorevole a lui come se le detenesse esigono domande che volevo fare invece
Si riaggancia questa soluzione europea non le sembra che nel che gli interessi che ci sono nel campo radiotelevisivo gli interessi peculiari
Di ogni paese siano tali che una soluzione europea radiotelevisiva sia una delle ultime cose che un'Europa unita potrà fare
Dico purtroppo perché mi piacerebbe che fosse
Se infatti è una soluzione europea non è che facile è difficile difficilissimo ma questo non deve impedirci di trovare questa soluzione perché
Alla fine credo che sia l'unica
Soluzione possibile se non vogliamo finire nel caos già e il dato che ho accennato prima che aumenta l'offerta Mardin uniscono i
Telespettatori
Mi sembra un dato molto importante vuol dire che dobbiamo
Cambiare politica che la gente comincerà alla STU fastidi tanta tanta
Tanta offerta televisiva per di più la pubblicità in Italia come l'abbiamo sentito prima la pubblicità molto diffuso voglio ricordare soltanto che nei enti pubblici cioè nella a Etienne dal sette
Dopo il otto dopo le ore venti dissi era
Non c'è più pubblicità proprio vietato dalla legge e
Il tempo anche durante la Regione e molto ristretti Ivo io per esempio offre
Vito anche nel del nella RAI adesso quando sento la mattina stendo se sento dove letterario tende
Notiziario
Non comincia alle otto in punto ma comincia l'otto cinque otto otto sei otto
Otto otto e devo passò di ambiti della pubblicità che non non voglio sentire perché devo accenda la radio alle otto per non per
Il notiziario
Anche il problema della pubblicità è un mito una limitazione della pubblicità mi sembra molto importante e anche qui secondo me ci vuole una una regola Manta azione
O europeo ma adesso perso un po'il filo la tua domanda pochi avevo chiesto se
C'è un meccanismo che impedisce in Germania non solo a chi si mette in politica di detenere delle televisioni o il contrario chi detiene delle televisioni di impegnarsi in politica ma anche di far sì che non possa avvantaggiarsi di reti come se fossero sue pur non essendolo sex
Allora parliamo di Novoli lì io che lascia lì io credo naturalmente Dorante le ultime elezioni a
Il fatto una Foppa canna pubblicità mi più o meno appena sta pena il cancelliere
Ancora cancelliera attuale però c'è stato anche una forte critica reazione da parte delle opposizioni allora
Questa questa propaganda
è stato limitata s'tatto piuttosto subito le che ha appena fatta
Cioè come si è svolta perché questo è un argomento molto interessante noi siamo forse alla vigilia di qualche campagna elettorale
Non sappiamo ancora se sarà regionale e nazionale fra tre mesi fra quattro fra sei ma insomma mi pare che ci attrezziamo e in Italia voglio spendere una parola su questo per dire una cosa che forse scandalizza era questo uditorio ma insomma tanto vale raccontarla tutta in Italia si discute di due parole latine che sono state buttate con intenzione sicuramente molto alta e molto giusta da parte del presidente della Repubblica che sono questa par condicio
Di cui nessuno conosce bene nel significato nei termini non letterali naturalmente che quello lo sappiamo ma non sappiamo cosa poi voglia dire in pratica
Allora si discute molto di questo e sembra che la soluzione finale che poi andremo sarà il fatto che i giornalisti non faranno più i giornalisti
Faranno un mestiere che sta a metà fra l'arbitro il postino che ricevere lettere ed è ridistribuisce
O il notaio il quale deve garantire che tanti minuti a te e tanti minuti a me
Allora io dico chiaramente a che a una regolamentazione di questo genere sarei non contraria ma contrarissima penso che snatura Rete completamente il nostro lavoro
Credo che il lavoro del giornalista si esattamente il contrario cioè sia quello di ricevere tante notizie e di selezionarne di dare una gerarchia
Ed invece citerei giorno per giorno edizione per edizione chi fa notizia e chi non fa notizia chi fa notizia di più ti fa notizia di meno
Pertanto penso che se noi andremo a una regolamentazione di questo genere del lavoro giornalistico probabilmente quel poco di lavoro giornalistico che ancora ci è consentito sarà definitivamente avvilito mortificate finirà quindi sir ripropone continuamente questo dibattito sul pluralismo allora il pluralismo deve essere interno
A ciascuna testata giornalistica e televisiva
Oppure deve essere il risultato di una rigorosa applicazione della normativa antitrust per cui ci sono tante proprietà delle fonti di informazione
E questo dà la possibilità a tanti di esprimersi ecco questa è una domanda cui mi piacerebbe trovare una risposta in qualche modello straniero perché no magari in quella tedesca
Devo dire perché una delle mie massime Durante la mia
Carriera giornalistica e che un giornalista divieti e scrivere la politica e non fare la politica e questo sembra che sia molto importante
Ultimamente fu qualche giorno fa Enzo Biagi mi ha chiesto durante la sua trasmissione
La mia opinione su questa discussione se un giornalista posso esprima dalla sua opinione io ho detto naturalmente lo può esprimere premessa che abbia una sua opinione cioè con questo voglio dire che
Un giornalista divenissero informato dev'essere
A livello della sua professione
E perdonare a per tornare alla prima parte del tua domanda a la propaganda su Tolla
Dipende naturalmente chi
Infine invitato a un dibattito politico
Durante le trasmissione sì solo da una parte
Sono distribuiti tuttora destra sinistra centro eccetera penso questo in Germania funziona ancora e in perché
Il partito socialdemocratico e abbastanza forte per EasyJet che non Dine soltanto che non viene
Sentito soltanto una parte
Ma e quindi il problema esigere che cosa significa che c'è un confronto con i giornalisti che vorrebbero escluderlo
Beh c'è Bertaglia naturalmente c'è anche discussioni ma io non vedo ogni giorno alla televisione tedesca ma io credo che alla fine vengono ascoltati corrispondenti giornalisti da tutte le parti
Ci sono
Cinque minuti un po'meno forte
Fino a possiamo aprire vi è un po'di dibattito dopo che Taormina per questa intervista
è molto giusto che il giornalista nulla faccia politica ma si occupi di politica e anche giusto che quando esprime delle opinioni ne esprima in chiaro che ci sia scritto sia nel giornale sia in televisione ci sia scritto l'opinione e non Mischief i fatti alle opinioni per educare allora svelando Sasso il modello anglosassone della prima regola del giornalismo che viene che viene polverizzata ogni giorno
Si sa anche che e la preoccupazione di Daniela Brancati è anche la mia quella di non ridurre il giornalista in nome di una par condicio di cui pochi conoscono il significato
Ridurre il giornalista una sorta di cronometrista anche perché non si sa qual è la nostra unità di misura di parzialità se il minuto in vitro il metro quadro o o la o il numero di parole
Per cui è abbastanza difficile sapere come si fa a ottenere questa sorta di utopia chiamata par condicio
Dicevi prima che il cancelliere con la
Incollerito con una delle due reti televisive di di interesse pubblico tedesche perché sarebbero contrarie alla politica in che modo in che subdolo modo anche in Germania succede questo c'è la possibilità che una rete faccia politica invece di limitarsi ad attenersi ai fatti
Vorrei ricordarvi al
Palazzetti e fare del secondo Cornale tedesco che è stato un
Un tentativo del alloro a alloro cancelliere ad Enna o a di appropriarsi di un
Una stazione televisiva
Coven attiva
Non è riuscito ha rinunciato a questo tentativo poiché è stato creato questa sette che
Come vi ho spiegato a mente un pubblico con
I programmi di controllo
Con si stimava stanza sufficiente diritti diritti di imparzialità
Naturalmente come dicevo prima riuscendo ogni partito cerca di influenzare
La i programmi lo cerca di influenzare a cominciare a con la nomina di di OLAF con la pressione di nominare alcuni giornalistiche sono filogovernativo a dei posti di responsabilità
Ma la stessa cosa fa anche l'opposizione o come in Germania anche la espedienti era al Governo hanno allora anche in questo modo c'è un incerto equilibrio perché
Per esempio nella mia radio ci sono i posti diciamo di di di di
Direzione
Il direttore di un attende in sala politica anche se non è scritto di un partito e il PCT è rettore di un'altra allora compatimento sei
Recapito non c'è nessuna speranza faccio parlare Germania non ci vengono a speranza comune
Però dicevo che la più gran parte dei redattori non è iscritto nei nei miei rispettivi partiti io
Insomma quindi non ci sono meccanismi di controllo per quanto riguardano diciamo le linee di tendenza i contenuti editoriali ci sono non ci sono e il è risolto questo problema
Del dare pari opportunità tutte le tendenze politiche o no a parte poi la pratica che evidentemente come ho appena detto
Una parola di speranza non ci viene perché mi sembra di sentir parlare chiunque in Italia non vedo grandi differenze
Beh
Un giornalista poi non è un essere astratto naturalmente anche lui delle tendenze e delle opinioni suoi Lentini influenzato nel suo lavoro anche da questo questo non si può evitare non non non non non si deve neanche vitale perché no una cosa astratta sarebbe ad Assoro sarebbe dal laboratorio
Adesso anche su richiesta ma ci sembra opportuno che sia possibile aprire
Piccolo di base dare la parola al pubblico non per cinque minuti perché vista l'ora però un breve un break con un breve intervento possiamo accettare
Si accomodi
Sono del dottor Patitucci
Sono un calabrese
Sto a Ferrara
Non entro nel merito della
Germania
La Germania
Degli eroi alla fine perché
Ha una struttura particolare posizione un ma
Europea
Mondiale ai lente
Vi dirò dopo perché etico destro feedback centro e non parliamo come se nel mondo e in Europa non fu
Dalla Rustioni francese saltiamo dimentichiamo la prima guerra mondiale che fu europea e non Monti
La seconda guerra mondiale
Che fu ben attenti a puntino
Dimentichiamo che c'è stata una rivoluzione russa
E c'è stata una rivoluzione fascista
Vi cito un solo momento certo sono sicuro che viciniori gli hanno avuto la fortuna e l'onore di parlare qui abbiano letto tutto quello che sa
La rivoluzione russa e sulla Costituzione russa
E altrettanta avranno fatto per quello che è avvenuto in Italia corruzione fascista
Nel dare una lezione c'è una Perna nella rivoluzione dalla Costituzione russa
Col cross
Cioè un'attività collettiva il contadino a casa e
Ma in eredità Pollack Ciarla al figlio che continuo e il lavoro galattica
Da tempo
Nella rivoluzione marxista se la disciplina giuridica dei rapporti collettivi di lavoro
Noblesse
Libretto di lavoro contratto del lavoro mare tanti e tali libertà le occhiaie nessuno lo fa
Pochi
O almeno nell'Italia meridionale
è in molta parte dell'Italia
No sia sono feste nessuna va bene non stiamo parlando come se avessimo ed evitare inventate chissà che Corsetti è stato tutti inventato
Dei
Io sostengo li abbiate la bontà di Rieti
Di perdonare perché dico io sto assistendo
Che quello che c'è da fare
Mantenere le leggi che ci sono per la Russia lo stanno facendo facciamo anche noi il Corpus iuris del fascismo netto torna la Costituzione italiana
Io aspetto che noi stessi ognuno scusi è l'interruzione del mantovano vorrei esito vorrei che esistesse al tema Osteno dei convegno forse il diritto cerchiamo del far tesoro del ciò che è costato guerra abortite guerra lotte tra partigiani e fascisti i marchesi Ferrara immanente linfa e manterrà nella ecco monoreddito giovani esclusi dal torneo perché ci hanno lasciato due costituzioni i russi la curva mi scusi dottore bisogna stare lì che è anche Angela Costituzione italiana non con più da quello che ho detto precauzione io nemico l'Italia meridionale Bettamio riunione vale può essere la terra di riporto occorre un turismo collettiva terribile prego signore e io concludo adesso concludo ritenendo Meridione la Calabria e bellissima rimarremo in gettoni romagnole in Calabria ci siamo noi badate che io portatore per i piedi comma poiché italiane dai tedeschi solitarie
L'imputato
Monologhi non
Altri che
Che vogliono prego due minuti due minuti due e mezzo non di più
Mi chiamo Giacchi sanno il segretario regionale della Cisl ministero PT quel ministero che de al compito di vigilare e controllare sull'emittenza radiotelevisiva telefonica oltre che essere il segretario regionale del CPT sono anche membro del circolo culturale Walter Tobagi di Venezia nel Comitato permanente per un'informazione pulita e come sono qui
Volevo dire questo velocemente i lavoratori del ministero PT che si dividono in una di elettricità personale controllo concessioni che è stato trasferito al ministero PT quando si è sciolta l'azienda di Stato per i servizi telefonici i cui servizi sono confluite a Telecom
Sta facendo questo lavoro di controlli tra mille difficoltà perché il ministero ha prima stato soppresso poiché è stato ricostituito con la legge settantuno che ancora non è è operante in toto perché manca il decreto attuativo
No i non vogliamo in vista di un indirizzo ma sono tolti rimanere statale a tutti i costi o essere i burocrati che continuano a favore certo tipo di lavoro
Rivendichiamo di poter fare il nostro lavoro con professionalità come cerchiamo adesso tra mille difficoltà di fare per cui se in Italia è meglio che ci sia un'Authority noi chiediamo allora di essere commercializzati di diventare un ente pubblico che attua nella periferia di tagliare cento l'Italia tutti questi controlli
In modo da far affluire all'organo centrale l'Authority che pedali Ciriani nazionali internazionali politiche Cavaliere tutte quelle quelle informazioni di cui necessita perché e parliamoci chiaro un'Authority ottanta persone non può controllare Telecom che ha tumulti di filiali non può controllare tutte le emittenti regionali non poco fa i controlli sulle frequenze di volare ieri dalla rapporti
Non può fare quanto alla dei telefonini della telefonia del centoquarantaquattro che è arrivato lì vado vergognoso questo lo dico come cittadino
Per cui necessita la realtà periferiche allora venga pure l'Authority ma con l'ente per le telecomunicazioni pubblico
Il forma privatistica commercializzato che poi voi scelgo di tutte quelle pastoie burocratiche poi posso attuare
Questo controllo nell'interesse dei cittadini e nell'interesse dei lavoratori che oppone al ministero che poi liberi da tante pastoie potranno vendere meglio e di più e fare meglio di più il loro dovere come tipografo di fazione
La ringrazio
Qualcuno che vuole anche porre domande ai nostri ospiti proprio sul tema che abbiamo trattato loro
Non c'è nessuno
Proviamo a chiedere invece al nostro no so ospite tedesco qualcosa che ci aiuti a capire
Qualcosa su un sistema di Authority che fra l'altro è stato tirato in ballo anche adesso sia pure per un versante diverso
Ma che è una cosa molto importante perché sul sistema di controllo in Italia ne abbiamo appena sentito la tavola rotonda che ci ha preceduto
Sulle proposte di legge
Ci sono ho tanti pareri diversi una cosa è certa che un'Authority deve esser non soltanto autorevole in sé e per i meccanismi di nomina ma deve soprattutto a venire
Gli strumenti del controllo proprio quelli che forse fin qui sono mancati all'Autorità italiana
Allora quale questo strumento di controllo sia sul meccanismo dell'Antitrust per esempio sia su eventuali violazioni che riguardino tutte quante le altre leggi del sistema
Sì ramo cercate di espletare prima Inti televisivi
Dei diversi Glenda hanno questo consigliori della radio che ha un nome un po'le piante perché è un consiglio della radio vuol dire anche il consiglio televisivo
Poi come ha detto anche prima ci sono delle leggi che imitano anche
Senatore
Onorevole spiegato bene con funzione che non possibili via via del più dovute alle un programma televisivo nazionale che si occupa di informazione e di politica
Devo dire il pesto funziona fino adesso non c'è stato un avvio Lutz via all'ozio violazione in questo senso
Sì che ci spieghi qual è il meccanismo di nomina di questo Consiglio chi la nomina e quali poteri sanzionatoria e quali poteri di controllo cioè paesani strumenti di controlla
Perché questo credo che sia uno dei nodi importanti
Allora questo Consiglio della del radio in letto lei parlamenti dei lender
E qui naturalmente i partiti politici hanno la loro influenza e
Questo
Consiglio della radio nominare direttori nomina il sopra intendente della radio e che controlla a sua e controlla naturalmente anche i i programmi ci sono stato del discussioni molto feroci su dei
Su dei programmi perché alcuni consideravano non parziali nonché Pansera Ravano non oggettivi allora viene di nuovo investito questo Consiglio della radio e TV trovata una una decisione se è vero o meno alla fine la la
Consistenza massima sarebbe licenziamento del direttore responsabile sì ma nella sostanza volevo chiedere questo il controllore
Cioè questo organismo di controllo in pratica viene nominato dai politici perciò chi detiene la maggioranza riesce anche a controllare il controllore nella sostanza o no non è così come dicevo prima non ci sono solo i rappresentanti dei partiti ci sonante i rappresentanti di diversi istituzione culturale per esempio le religioni
Sì
Sì sono i rappresentanti delle Chiese sia della chiesa protestante sia della Chiesa cattolica poi ci sono quanti settantasei
Don ma poi ci sono come dicevo anche ai rappresentanti del del società del Totocalcio sono rappresentanti del organizzazione sportive allora c'è una varietà a passaggi se i politici sono la maggioranza però
Non non sono la maggioranza se
Mi ricordo guardi ma sono dodici seduta sul sedile
Tutti gli altri espressi dalla società civile Giorgio trentotto anni
A elargire
Formazione corruzione e il governo centrale il governo centrale non c'entra
Forse
Volevo fare una domanda
Uno purtroppo provocato
Non le ho proprio il proprio monumento alle soglie gruppi va però
Come dicevo in Germania sono solo i lender i Enti locali che decidono su questo Bondi Bellino non c'entra per niente come dicevo i terzi i programmi della televisione vengono ammessi regionalmente dagli studi della vi immettono naturalmente in primo piano i tini regionali l'offerta comprenda argomenti che vanno dalla politica regionale alla cultura incluso anche fu musica eccetera e questi programmi hanno una importanza particolare per la cultura e per l'istruzione
E la maggior parte delle sedi della a dire mediante lezioni di scuola fa anche educazione ma sempre su uno sul piano regionale
Anch'io non vorrei dire una cosa che col modello tedesco non c'entra ma che mi sembra di rilevare negli ultimi due interventi sia pur così Brady ma così polemici
Io sono direttore del TG tre da quattro mesi
Ho avuto dei confronti diciamo indiretti con la politica nazionale nel senso che la politica nazionale ci fa sapere tutti i giorni dalle pagine dei giornali cosa chiede cosa non chiedete a noi
Mi sono posta più volte in questi quattro mesi il problema di che cosa voglia dire fare un telegiornale in un servizio pubblico perché questa è una cosa che si dice moltissimo ma di cui è come la par condicio di cui sopra nessuno conosce veramente
I limiti e il significato più intrinseco
Ho avuto finalmente dopo tre mesi e mezzo un confronto con la Commissione parlamentare di vigilanza quindi organismo nazionale
Un confronto che io ho giudicato interessantissimo perché attraverso le loro domande sono riuscita a capire qualcosa delle loro richieste
E sono le richieste del Parlamento italiano quindi come diceva l'onorevole Orsenigo prima in qualche modo del popolo italiano
Io non ho mai ricevuto prima di oggi nessuno stimolo dalle regioni italiane e non per il fatto e no questa è una cosa importante mi scusi non vuol dire la documentazione vuol dire no vuol dire noi facciamo un lavoro che è intervento sulla carne viva dell'informazione tutti i giorni
Con tante edizioni lei dice siamo semplicemente abbandonati alla sensibilità di qualche capo redattore io dico però anche noi siamo abbandonati alla sensibilità e qualche giunta regionale Consiglio regionale presidente addetto stampa da cui a onor del vero in quattro mesi sollecitazioni non me ne sono mai venute
E mi aspetto con grande piacere naturalmente
Giorgio
Meglio al microfono perché ci sente
L'International di New York
Prevista che si occupa di telecomunicazione che sul mercato dall'ottantuno vorrei chiedere al dottor cuce e alla dottoressa Brancati
Nell'ambito di un discorso che il mio giornale sta facendo da alcuni mesi
Se una televisione pubblica
Con la pubblicità cioè un modello pubblico di televisione infarcito di pubblicità non costruisca o meglio non continui a costruire come è accaduto negli ultimi dieci anni
Un terribile tentativo di omologazione alla televisione privata
Creando delle frustrazioni professionali a professionisti di notevole valore e poi chiedo ancora
Non in inserisco un dubbio nel dibattito
Ho l'impressione che le forze politiche italiane stia no legiferando sul sistema e razzi hanno
E questo è un grosso rischio perché
Limitiamo il dibattito al concetto di Rete
Quando il concetto di rete eh superato e le prove le avremo tra qualche tempo ex superato tecnologicamente dal concetto di satellite
I paesi arabi nei Paesi arabi è stata vietata la vendita
E l'acquisto dei satelliti lo stesso è accaduto avrebbe le antenne paraboliche scusa
Lo stesso è accaduto in Cina io penso che Italia sia un Paese democratico e questo non sarà un rimedio possibile ecco questi due aspetti cioè
Legiferare sul sistema Earth siamo mi sembra limitato e poi chiedo dottor cuce cosa pensa del localismo televisivo italiano un fenomeno tipico italiano così come caratteristico anche della televisione australiana televisione canadese ed è la televisione statunitense grazie
Per quel che riguarda la prima domanda Germania non ci sono quella non c'è quella mia raid quella infinita di distrazioni locali televisivi
Esistono le reti privati ma questo è anche la conseguenza in Italia della legge Mammì vi ricordate non è non devo spiegarlo io
Come è nata questo sistema in Germania diverso anche perché in Germania il le televisione private sono nato dopo le televisioni private in Italia allora c'è un ordinamento ai più più due insomma c'è più ordine per quel che riguarda la pubblicità il orario cioè numeri di minuti di pubblicità negli enti pubblici e molto limitato e molto stretta te perfino una discussione su due
La proposta di eliminare completamente la pubblicità negli enti pubblici e incontro per conta Pat naturalmente aumentare il canone
Dunque naturalmente se parlassi contro la pubblicità nella Rai mette le vere per un po'una parte di stipendio quindi lei capisce bene che non posso però non è soltanto un problema questo fatto
Nell'ambito diciamo di non di una discussione del tutto astratta
Io voglio dire che pubblicità è omologazione non sono due cose che vanno di pari passo io credo che alla radice dell'omologazione ci sia sicuramente
Questa sorta di parallelismo fra sistema pubblico il sistema privato che ha un parallelismo che io personalmente ho sempre rifiutato anche quando lavoravo per il sistema televisivo privato secondo me il servizio pubblico
Deve avere una sua specificità e io sono ancora convinta che debba vere un ruolo centrale nel sistema televisivo
Ora è chiaro che la definizione degli obiettivi di un servizio pubblico è quella e la cosa importante quella cosa che più ci manca è la cosa di cui io per esempio come operatrice dell'informazione Santo maggiormente bisogno
Perché un conto è dire come abbiamo sempre detto e come si continua a dire che il servizio pubblico deve essere centrale un conto è dire che il servizio pubblico non deve essere omologato ai privati perché è naturale che non è possibile che sia così per la sua stessa missione aziendale
Un conto è poi capire questa missione aziendale come si sostanzi
Facciamo un esempio
Che non va sul prodotto perché sarebbe sgradevole parlare di me stessa e dei colleghi e quindi è giusto non farlo
Facciamo un esempio che riguarda i metodi di valutazione di un prodotto
Io ho sentito prima parlare per esempio il dottor laudi cose estremamente interessanti della possibilità di sperimentare tra culture e così via
Se noi mettessimo un programma a un un certo tipo di servizio culturale ci farebbe scendere l'audience è talmente tanto come diceva giustamente nel prima
Che questo beh crederebbe l'insuccesso di un qualsiasi prodotto televisivo allora il problema è definire lo scopo e soprattutto i criteri di valutazione che non possono essere semplicemente quelli dell'audience che sono pure importanti perché viviamo in un mercato che giusta che la risposta del mercato
Sia adeguatamente valorizzata ma non possono essere gli unici criteri quindi per rispondere alla sua domanda io non credo che il problema sia la pubblicità credo che il problema sia generale di definizione degli obiettivi di un sistema per quanto riguarda la seconda parte invece una legge che regolamenti soltanto lei il vettore
Onde anziane e che quindi trascura quelli che sono tutti gli altri sistemi il cavo o il satellite e così via
è evidente che se la legge si occupasse solo del sistema di trasmissione via etere sarebbe una legge sbagliata nel senso che sarebbe una legge con dei limiti talmente grossi che starebbe superato
E altrettanto evidente però che ciascun Paese alla propria storia di cui non possiamo far finta che non esista non possiamo far finta di ignorarlo allora la storia di questa paese
E la storia di un Paese che ha avuto la prima emittente fuori dal monopolio che era un'emittente via cavo e da lì a oggi nulla più successo sul capo tranne i telefoni quindi questo è un errore
è la storia di un paese in cui il dominio della televisione è passato attraverso il dominio dell'etere
Per passare da questo al satellite al cavo dobbiamo comunque regolamentare entrambi i fenomeni ma regolamentari il problema è che purtroppo non è che questa legge che ci sarà
Sarà una legge che riuscirà veramente e nel giro di pochi mesi a spazzar via l'esistente e come si farà questo è il problema che io mi pongo perché quindici anni di lavoro in questo settore mi hanno insegnato che tanto ottimismo purtroppo è ingiustificato
Un'ultima domanda poi chiudiamo tira chi si era prenotato lei prego
Sono Paolo ma ignoti capo ufficio stampa della Regione Trentino-Alto Adige due considerazioni per quanto riguarda il rapporto l'informazione radiotelevisiva regioni
Prima la prima riguarda il passato gli ho seguito fin dal mille novecentosettanta dal convegno di Napoli tutto gli incontri che hanno portato poi al la prima riforma del mille novecentotrentacinque sappiamo che la terza rete era nata specificatamente come avete delle regioni
Il fallimento di questa rette come rete delle regioni secondo me da attribuire a due fatti primo perché a livello nazionale non c'è nessuna volontà di fare realmente da terza rete la rete delle regioni secondo perché vi è stata la mancanza di volontà o la incapacità da parte delle regioni e questo secondo me è un fatto che del resto ha sottolineato e soprattutto a parte i presidenti delle giunte regionali delle periodo di fare di chiedere veramente con forza l'applicazione di quanto era stato promesso ricordo specificatamente in un incontro di Firenze
Con rappresentante dei presidenti delle Regioni
I rappresentanti delle Regioni nelle consiglio dal Ministro della RAI ed in particolare il professor Zaccaria il quale dice
Non c'è nulla da fare perché parlare di regionalizzazione della Terza Rete con il consiglio di amministrazione RAI e a fare la lotta contro un muro per cui smettiamola
Credo che il presidente della Regione avessero altri livelli istituzionali re per poter Ava portare avanti le loro istanze per cui secondo me non sia stato quel fronte unico sufficiente per far della terza rete una rete radiofonica spero che ora ci sia per quanto riguarda poi l'esperienza tedesca credo che si debba considerare un assetto solo un contesto sociale completamente diverso nella Germania federale
La concessione federale si sente ad ogni livello
Per cui quando nella nel primo programma della arde si fa un telegiornale nazionale si riflettono le realtà dei lender
Cioè le informazione delle dei lender delle redazioni dette del delle delle regioni dei lender tedeschi non riguardano solamente all'informazione
Per il territorio locale ma c'è la vera e propria proiezione della realtà regionale dei lender sul piano nazionale
Questo significa veramente essere coscienti di una determinata situazione proveniente il nostro contesto se ciò sociale nazionale è piuttosto diverso
Per quanto riguarda l'ultima osservazione che faceva il direttore del TG tre abbiamo pochi stimoli da parte delle regioni perché credo che un giornalista che ha determinate responsabilità non debba solo attendere degli stimoli ma debba verificare dove vi sono le le notizie e fare di quella che
Doti esaurito quello che c'è da fare
Grazie
Ma espone abbiamo chiosa nove
Rassicurarla
Anzi
Televisivo scuola pubblica tale
A vivere oltre a
Azioni io non chilogrammi
Addebitare chiudiamo con più prego
Presenta
La prego chiudiamo con la risposta all'ultima alle ultime osservazioni
Di
Va bene lo chiudiamo irresistibile allora ringrazio tutti nella dalla presenza è il il convegno inizia continua nel pomeriggio
Alle ore quattordici e trenta
Quattordici e trenta quindici
Rappresentano
Il punto più avanzato di elaborazione sul tema federalismo e informazione
Poi ci saranno due tavole rotonde la prima coordinata da Nuccio Fava il decentramento del sistema radiotelevisivo
E la seconda coordinata da Marco Mele
La re la realtà attuale dell'informazione nelle regioni noi conteremo di terminare i nostri lavori
Intorno alle diciassette e trenta diciotto
E forse anche un po'prima
Dini
Ecco darei subito la parola al professor Giovanni Persico
Presidente del coordinamento dei Presidenti dei Consigli regionali anche se mi rendo conto che il mio compito è diventato quello di risvegliare dal torpore post-prandiale lei lì pochi presenti in questa sala ciò nonostante
Come appunto presidente ed era conferenza dei presidenti penso che forse mi spetti anche questo
Importante
Compito
Che il il documento che abbiamo approvato recentemente le ha poi distribuiti io cercherò di dare alcune indicazioni che mi sembrano i più importanti e più importanti
Innanzitutto le regioni da sempre il cioè da quando sono state istituite
Hanno operato per giungere tante
Alla costituzione nel nostro paese di una corrette regionale pubblica
In relazione anche a queste richieste delle Regioni si è partiti con una terza rete RAI che aveva
Inizialmente queste funzioni con strutture regionali uffici regionali anche produzioni di carattere ragiona
Con l'andar del tempo
Anziché giungere ad una completamente o di questa riforma
Si è fatta marcia indietro quali Sieni motivi miope
Parlato poc'anzi con un
Già componente del consiglio e amministrazione della Rai non ci sono opposizioni uguali c'è chi dice
Perché le Regioni stesse non si sarebbero mosse sufficientemente
C'è chi dice e io sono tra questi
Quindi le regioni hanno tentato comunque di andare avanti in questa direzione ma che da parte dei nuovo nuovi direttori della Rete Tre
Dico di allora il parliamo della storia si è visto ma le l'ipotesi di questa regionalizzazione che avrebbe fatto della Rete Tre una retta e poi di serie B
E inoltre ed è ecco notizia voglio dire dire è noto a tutti che laddove il pluralismo nel nostro Paese
I era stato inteso io non so se è bene o male ma comunque come attribuzione alle tre principali forze politiche di una Rete per ciascuno a questo punto diventava impossibile
Chiedere ad una Rete di non fare più la sua funzione che era quella di rappresentare un partito ma fare invece la funzione di rappresentare alle regioni quindi si è bloccato tutto non si è più potuta fare la Rete regionale perché quella Rete era diventata la Rete di una delle forze politiche
Ma indipendentemente dal fatto che fosse l'uno o l'altra era io personalmente ritengo che fosse erogato quel modo quel quella quella scelta di pluralismo comunque questo è stato
Si è quindi pro c'è tutto
Nella direzione dello smantellamento di quel poco che c'era si sono ridotti gli stanziamenti alle sedi o ai giornali
Eliminate le produzione addirittura eliminati quegli stanziamenti che consentivano l'acquisto a livello locale di alcune produzioni predisposte da terzi
Si sono ridotti questi queste strutture quindi praticamente si è rimasti al limite dei giornali
Regionali dei giornali di notizie regionali e basta ecco io ritengo che
Si debba ritornare palla ad un sistema di
Regionalizzazione di una rete pubblica e ora cercò poi di spiegare in che modo come regioni ci siamo molto mossi in questa direzione mi mi stupisce che stamattina si è stato detto che le regioni si sono fatte poco vive non avrebbero non se ne sarebbero occupati abbastanza ci sono
Decine di documenti incontri coi consigli d'amministrazione ancora col penultimo ancora con l'ultimo incontro con la Presidente
Moratti recente l'incontro con l'attuale direttore Piero Vigorelli
E in tutte queste incontri noi abbiamo sempre detto che è necessario che gli utenti però fornire ai cittadini utenti tutte quelle informazioni legate alle caratterizzazioni sociali culturali linguistiche e storiche
Nelle quali e cittadini utenti si riconoscono ed è per questo che lo abbiamo chiesto sempre questa rete regionalizzata
Che dovrà appartenere al sistema pubblico essere organizzata intorno un palinsesto creato una procura l'azione sia nazionale che regionale e si diceva anche questo già da tempo non è una cosa recentissima prevedendo altresì un intesa operativa Rai regioni con
Emittenti locali da trarre da realizzare attraverso opportune convenzioni
A questo riguardo noi in nell'ultimo incontro presidenti dei consigli presidente della Rai dottor Vigorelli abbiamo avuto otto
Non assicurazioni in questo senso ma abbiamo avuto la garanzia di una ampliamento delle notiziari regionali da due si è detto tre quattro arrivare a cinque si è parlato
Del notiziari delle dieci e mezza di sera di un notiziario del mattino di uno di mezzogiorno e qualcosa
Ebbene io ritengo che la direzione deve essere questa
Nelle
Proposte di questa mattina alle tre leggi che sono state illustrate quella dei progressisti dei Popolari pattisti della lega si prevede una una pluralità almeno due reti televisive pubbliche una delle quali si dice
Forse un po'a mezza bocca si dice forse non con sufficiente impegno che debba essere quella regionale
E noi vorremmo che come Regioni che questo se aspetto della Rete regionalizzata sia fosse posto al primo punto con ma
No noi pensiamo che appunto siamo di fronte a un riforma questa volta necessaria intervenuta la Corte Costituzionale tutto quello che abbiamo visto questa mattina ci sono quindi ci sono adesso le condizioni per questa riforma
Ebbene nell'ambito di questa riforma
Noi pensiamo che si debba
Dare spazio a questa proposta regione
Ma c'è di più
è chiaro anche se molto di recente le cose sembrano from poco meno vanno da un po'meno in questa direzione ma non c'è dubbio che si arriverà anche ad una riforma
In senso regionale del paese si parlava prima di federalismo poi la regionalismo ai confini del federalismo adesso regionalismo
Cosicché guarda al federalismo ma comunque
Si andrà in questa direzione certamente maggiori compiti maggiori impegni maggiori che stanziamenti direttamente o o risorse per essere più esatti direttamente a livello regionale dico Risorse perché c'è il problema della autonomia finanziaria delle Regioni ebbene se è così se noi andiamo verso una riforma regionale che attribuisce alle regioni questi maggiori Poteri e questa autonomia tagliare veramente inaccettabile che non si proceda
Verso un sistema di
Autonomia che
Delle informazione a livello ti regioni
Si è parlato poc'anzi del
Proposta del modello
Tedesco
Io si è detto è difficile applicarlo qualcuno ha detto ritengo anch'io loro sono partiti Dan iniziative locali
Che hanno successivamente federato è un fatto anche
Ora
Con una una rette nazionale che era la somma delle reti locali il quindi un palinsesto anche nazionale ma coordinando le iniziative delle targhe televisioni locali
Noi potremmo arrivare
Ho un sistema che per il risultato potrebbe essere simile ma la partenza è opposta
La partenza è opposta perché noi non possiamo immaginare oggi
Che le singole regioni o alcune di queste perché non è detto che debbono essere venti queste iniziative ovviamente
Possano partire autonomamente o con propri finanziamenti
Ne immaginiamo che con l'aria che tira l'altro financo il bilancio della RAI sia in condizione di fare grosse spesi a quel su quella direzione però io ritengo
Fermamente che sia possibile procedere per grati in questa direzione cioè
Aumentare le strutture
Locali
Della Rai stessa di una di queste errato che il titolo so in Germania la chiama di notte appunto i terzi ma dico possiamo chiamarla terzo qualsiasi altra cosa un secondo oro corrette regionale non ha importanza
Di dritte dicono i tedeschi e che il il problema è che fatto questo data questa maggiore autonomia sarà possibile anche
In maniera non contemporanea e di volta in volta costituire a livello locale delle Strout strutture autonome
Che devono essere Ditko autonome e federate a questa Rai nazionale così che si potrà cominciare in alcune realtà interregionali a costituire delle non voglio dente dire società consorzi e così via con oramai in maggioranza regioni comuni
Che queste strutture potranno operare collegate con la Rete nazionale con propria autonomia
Io ritengo anche che queste strutture dovranno a vera e partecipazione dei privati e utilizzare le iniziative delle tv locali per ottenere non solo esperienza capacità per imparare a spendere meno ottenere gli stessi risultati con minori costi e soprattutto per poter utilizzare
Esperienze culturali che esistono già a livello regionale
Ecco quindi che si potranno costituire queste varie realtà
Le quali potranno operare a mio avviso con flessibilità mi si diceva poc'anzi ma è molto difficile costituire un palinsesto che non sia rigido perché se io
In e che so io in Friuli o in Trentino
Voglia vere tre ore locali invece ecco un'ora sola mi trovo poi con delle difficoltà sono difficoltà ma non è un'impossibilità anche perché in Germania viene quindi io penso che sia possibile arrivare anche a un sistema flessibile
Che consenta alle regioni che hanno minori possibilità di produzione propria di utilizzare la terza Rete chiamiamolo sempre terza rete alla Rete regionale
Come utilizzano oggi benissimo dalle sette e mezza le sette tre quarti alle otto io mi sento mi faccio una piccola traccia tuttora resto presto attaccato a mamma Regione di Roma
Ma il tre realtà locali hanno la possibilità invece di mezz'ora di lavorare di grazie operare per un lavoro più e così via ma l'importanza di questa struttura
Che pian piano non potrà venire come in Germania che abbiam detto nella dove abbia sentito poc'anzi sono proprio le realtà federali che costituiscono questa palinsesto nazionale però dovremo cercare di avvicinarci a questo e cioè cercare che le produzioni locali vengono recepite da dalla struttura nazionale diventino nazionali cioè farsi pian piano ci vorrà più tempo che anche in Italia si possa arrivare a un sistema di di televisione
Federata con appunto strutture locali e strutture nazionali e una struttura nazionale ma mi sembra che questo sia l'aspetto più importante il fatto che tutto questo
Debba esser visto un po'in prospettiva non ci deve spaventare perché io ho sempre detto tutto anche poco fa che
Ciascuno di noi deve avere un obiettivo
Dopodiché deve accertare che quel che si sta facendo sia vicino si allentano da questo obiettivo se l'obiettivo delle regioni è questo ecco che allora noi accerteremo che ogni singolo passo della RAI da oggi in poi vada in quella direzione
Il tempo che ci vorrà non lo sappiamo non sappiamo neanche per le Regioni la maggior autonomia quando l'avremo ma possiamo essere tranquilli di andare nella direzione giusta io questo è quanto volevo dire
Penso che per quanto riguarda alcune
Norme in materia di
Di riforma più generale possiamo ascoltare l'opinione dei del coordinamento dei Co.Re.Rat. regionali che noi come presidenti abbiamo
Apprezzato come utile contributo grazie
No
Grazie
Al professor Giovanni persi col per appunto l'illustrazione di questo tema su federalismo informazioni a questo punto do la parola al dottor Renato Porro che e ricordo agli amici presenti appunto presidente del coordinamento nazionale dei cori prego
Un giorno
Io molto brevemente vorrei riprendere esce pure nei suoi elementi di carattere generale
Il documento
Che riassume le linee
Generali
Che ad avviso
Dei comitati regionali per i servizi televisivi dovrebbe caratterizzare il ripristino ripensamento la riflessione
Sulla regolazione sul governo del sistema radiotelevisivo DOP è scontato il documento che mi auguro tutti
Possono aver ricevuto un
E invece vorrei soffermarmi come dire su alcune considerazioni di carattere generale
Cioè quali sono state le considerazioni di partenza o comunque di avvio
Di questo nostro lavoro ma innanzitutto credo che la prima considerazione ovvia che abbiamo fatto è stata quella di prendere atto di una realtà esistente
La realtà esistente per quanto riguarda il sistema radiotelevisivo
è strano nel nostro Paese estremamente complessa perché sicuramente presente a livelli e standard di affollamento
Che forse non hanno confronti con nessun altro Paese questo vale certamente per il sistema livello nazionale ma vale anche
Ma vale anche per il sistema radiotelevisivo locale tanto è vero che seppure in assenza di dati certi e comunque definitivi potremmo dire che l'emittenza atti soltanto l'emittenza televisiva locale
Presente nel nostro Paese eh
Più numerosa più ampia di tutte le emittenti presenti negli Stati Uniti è nell'intero continente europeo
Allora è evidente che sia a livello nazionale che a livello locale si genera o si sta generando o si è generata una sorta di profondo stato di squilibrio rispetto al sistema delle risorse
Da qui e questa era forse la prima è la prima considerazione
Come dire di partenza o di avvio che noi abbiamo cercato di tenere conto la necessità Forte di arrivare a sta una strategia di razionalizzazione se non addirittura di semplificazione dell'intero sistema lo ripeto sia a livello nazionale che locale
In secondo luogo
L'altra considerazione quale di han preso le mosse la facile constatazione che il quadro normativo il quadro di regolazione e di governo del sistema televisivo se da un lato appare per certi versi confuso comunque di difficilissima gestione dall'altro è ancora oggi a distanza di quattro anni per non dire cinque tra qualche mese dall'entrata in vigore della legge Mammì ampiamente inattuato
Da qui e emerge un'esigenza quel cioè quella di dare certezza
Quella di dare certezza soprattutto al sistema locale in termini legislativi di regolazione dare certezza sul piano amministrativo e quindi del governo del sistema dare certezza per quanto riguarda il sistema di accesso alle risorse
Sia S siano come dire quella al mercato pubblicitario da un lato per il quale esiste
Elementi di certezza ma anche riferimento ad altre norme
Che pur mantenute nel nostro Paese non vengono un non sembrano essere state fin qui seguito
Infine il terza e ultima considerazione quale abbiam preso le mosse
Come dire
Fa riferimento alla constatazione che
Il sistema radiotelevisivo esprime o comunque sottoposto
Forse non da oggi ma comunque apre a breve termine a forti pressioni di innovazione
Da parte del mercato da parte le tecnologie da parte della necessità di andare a ricercare pubblici più specifici di quanto non si sia fatto fin qui
E quindi
Questa ricerca come e in che misura si riflette sulla necessità di andare a immaginare Strategy editoriali l'esempio rientrato in termini di servizio piuttosto che di Offerta in qualche misura generalisti che ha come si dice oggi
Allora la considerazione di partenza era cercare di verificare come dire una strategia o comunque un modo di ragionare tutto proiettato o in tutto proiettato verso il futuro e quindi non tanto e come successo in passato e come succede ancora oggi di regolazione dell'esistente ma immaginare una possibile strategia dicevo di proiezione verso un domani
Tenuto conto di alcune considerazioni e cioè che nella sua forma attuale sistema radiotelevisivo e sicuramente almeno nel nostro Paese un sistema maturo forse saturo e comunque destinato ad essere superato dal punto di vista delle innovazioni produttive tecnologiche
L'innovazione e ricerca di nuove soluzioni tecnologiche probabilmente verrà anche per ovvi motivi di carattere economico finanziario a privilegiare o dovrebbe venire a primeggiare la dimensione locale e quindi non esaurirsi necessariamente all'interno del sistema nazionale
Da queste considerazioni di partenza abbiamo cercato di trarre in qualche modo dei criteri ispiratori in primo luogo
Il primo criterio che abbiamo cercato di tenere conto in questo nostro documento
E la considerazione che il sistema radiotelevisivo nel suo complesso
E senza distinzione come dire di tali diversi tipi di aziende editoriali può e deve svolgere una funzione di servizio pubblico
Questo non solo come ormai forse si è abituati a dire perché utilizza un bene collettivo almeno nelle sue forme più tradizionali diffusione ma anche perché le sue specificità di accesso che sono del tutto diverso sei del tutto difformi rispetto agli altri mezzi di comunicazione di massa radio e televisione sono sicuramente si propongono interni differenziazione
Proprio perché immediatamente accessibile da parte del pubblico cioè non esiste fondamentalmente comportamento di acquisto rispetto al prodotto radio-tv
In secondo luogo
Il criterio che il secondo criterio che ci ha mosso in questo nostro lavoro il convincimento che l'emittenza locale non può essere più considerata come un Minus
Rispetto al sistema nel suo complesso
Nella misura in cui noi dobbiamo a questo sistema locale garantire al tempo stesso richiedere adeguati standard sia di in print di imprenditorialità sia di capacità di teoria
Al tempo stesso
Sottolineare una volontà di non considerare più l'emittenza locale come un Minus Rispetto il sistema nel suo complesso significa anche riconoscere come
L'emittenza locale risponda
A strategie editoriali a criteri imprenditoriali avocazioni se così possiamo chiamarle che fra loro sono legittimamente diverso in quanto tale l'emittenza locale non può più essere considerata come ancora oggi avviene necessariamente indistinta o indifferenziata o comunque omogenei proprio perché si differenzia
Nel rispetto della principio della libertà Littoriale da un lato e quella imprenditoriale dall'altra nel senso che svolge funzioni diverse e esprime strategie o può esprimere strategie editoriali tra loro differenti
Quindi questo significa arrivare a ipotizzare criteri di regolazione che
Siano articolati e comunque rispettosi di questo grado di questo livello di differenziazione
Infine il terzo criterio il terzo e ultimo criterio che sottostante al nostro documento
Fa a riferimento come dire a una considerazione di carattere forse più generale rispetto alle precedenti
E cioè alla necessità di pervenire o comunque quanto meno di ricercare
Un punto di incontro un punto di equilibrio
Tra due diverse grandi libertà generali vale a dire quella relativa al World al ruolo imprenditoriale da un lato e quello la libertà dell'informazione dall'altra con il diritto di informazione
Proprio perché questo diritto d'informazione afferisce a quell'insieme di libertà individuali di diritti alla cittadinanza che hanno un valore unitario in quanto tali
Non possono essere scomposte uno comunque non sono scomponibile né tanto meno differenziabili a secondo dello stato sociale o della luogo di residenza
Quindi il sistema radiotelevisivo non si esaurisce e non è regolabile solo in una dimensione nazionale ma necessariamente comporta proprio sulla nella ricerca di questo punto di equilibrio proprio nel riconoscimento forte del diritto d'informazione dicevo la richiede necessariamente una dimensione il riconoscimento di una dimensione locale di una strategia si suole chiamare decentrata la chiamiamo decentrato oppure di tipo regionale o comunque di tipo federativo
Questo non solo per l'esigenza di riconoscere un ruolo dei diversi governi locali come è stato con forza ricordato dal presidente Persico Cooper la necessità particolarmente urgente del sistema radiotelevisivo di riconoscere quelle che potremmo chiamare le specificità proprie di una di ognuna delle tante comunità che caratterizza il nostro Paese ma necessità di strategia decentrata proprio perché è all'interno di questa strategia
Che noi possiamo in qualche modo pensare di garantire con forza questo diritto d'informazione
Diritto d'informazione infatti noi crediamo si debba esprimere su due piani
Da un lato su un piano dei comportamenti di fruizione di consumo e quindi ho diritto all'informazione che investa
Ok interessi con forza in maniera significativa anche la realtà sociale la comunità nella quale ognuno di noi opere da agisce ma è un diritto d'informazione che anche e soprattutto si esprime su un altro piano e vale a dire essere soggettivo potere essere soggetti dell'informazione sappiamo perfettamente che
All'interno di un flusso di informazione pensionati comunicazione fortemente connotato necessariamente direi fortemente connotato da una dimensione nazionale e internazionale
La pluralità di soggetti sociali che finiscono per poter comunicare diventa necessariamente ridotta
è necessariamente Rizzo
Allora Diritto dell'informazione in quanto poter essere soggette programmi stelle informazione non può altro o prevalentemente esprimersi che in una dimensione di tipo locale e quindi di tipo orizzontale
Dall'altro punto di vista direi anche che questo discorso diritto all'informazione
Che in qualche modo a nostro modo di vedere rafforza l'ipotesi di un sistema a due livelli a due binari nazionali locale non in quanto Minus come ricordavo prima è determinato da un'ultima considerazione cioè che ce ne pensiamo l'informazione interno indie
Comunicazione istituzionale di comunicazione pubblica di informazioni di servizio Cuesta è particolarmente significativa a livello locale forse più che a livello nazionale o comunque complessiva
Allora in questa direzione appare possibile dare concretezza a quella categoria individuata negli anni Settanta se volete dell'accesso non mi vergogno Riba riproporlo perché deve essere ancora una volta realizzato ma anche del terzo del terzo soggetto e quindi riconoscere che all'interno di una strategia di comunicazione
Non non si non è soltanto la libertà il diritto dell'imprenditore in quanto soggetto economico o dell'operatore dell'informazione in quanto diritto e libertà d'informazione ma anche diritto di diversi soggetti sociali comunque delle comunità di essere protagonisti
O comunque soggetti privilegiati di questo flusso e quindi in sintesi l'ultimo criterio che ci ha ispirato è una sorta di diritto di informazione come criterio di regolazione del sistema vi ringrazio
A
Grazie anche a Renato Parodi Ray si è mantenuto proprio nei limiti di tempo che erano stati previamente concordati e fissati costo per consentire ai lavori di concludersi una data ragionevole ad ognuno di noi di prestare la dovuta attenzione
Passiamo pertanto alla direi alla seconda parte di questo nostro di questo nostro incontro e ovviamente la parte che prevede è il seguente tema decentramento del sistema era radiotelevisivo con le riflessioni di letizia Moratti che non può essere presente per la concomitanza dei funerali
Degli giornalista radiotelevisivo Giuseppe Santaniello Piero Bassetti va assenti Marco Rossignoli Gian Mario Selis il tutto è coordinato dal dottor Gnutti Nuccio Fava io pregherei i relatori e il dottor Fava di accomodarsi al tavolo della Presidenza ecco per poter poi svolgere i loro lavori
Dispone Umberto
Fosse
Ci sono
Aspettavamo ancora la RAI
Io un minimo di senso di dico scherzando naturalmente perché ho visto che c'era il professor Carlo Sartori direttore delle relazioni esterne che la presidente Moratti come è stato detto
Impegnata a Roma un po'anzi approfittiamo per dire che tutti spiritualmente psicologicamente siamo anche noi insomma di fino a questo momento un po'complicato che e ecco il nostro amico dice che a starci un attimo facciamolo pure
Allora grazie anche a sartie una ragione in più per tentare di continuare proficuamente questo nostro la riflessione a più voci
E dicendo subito che siamo un po'avvantaggiati perché insieme al percorso che già è stato compiuto proprio nella diciamo parte di riflessione pomeridiana precedente a quella che inizia adesso
Abbiamo sentito sia nella diciamo relazione del presidente persi corsia nella relazione del professor Renato Porro
Quanto il panorama complessivo del sistema della comunicazione del sistema dell'informazione
Per compiutamente
Configurarsi sia sotto un profilo istituzionale che sotto un profit filo diciamo culturale e informativo
Ampia o avrebbe bisogno proprio di una livello di un piano di decentramento di articolazione sul territorio se vogliamo usare espressioni che dicono il concetto che si sottraggono al rischio di una definizione regionale decentrata eccetera che può apparire di volta in volta riduttiva o che si presta cose ma di presenza sul territorio sia per qualificarsi nella sua funzione come diretti insieme
Creatività rappresentatività e servizio delle diverse voci si di via via per con naturale davvero il pluralismo
E io mi permetterei anche di aggiungere una dimensione apparentemente minore
Ma che può avere una qualche
Utilità evocare proprio per la natura di questa attività ecco invitiamo il professor Sartori ad avvicinarsi anche Luís qui in rappresentanza della RAI all'altro tavolo perché mi pare che questa dimensione
Di presenza articolata e diffusa sul territorio contribuisce la in questo maggiore riscontro quasi diretto tra fatti e venti modo di racconto di rappresentazione e così via e questioni
Dell'esercizio della professionalità
In rapporto al titolare poi al pubblico all'utenza televisivo non solo un rapporto più diretto e immediato con i problemi connessi Dino di così tanta informazione spettacolo sballo
Ma concorre anche credo può contribuire a dare ai quasi una funzione
Correttamente può da pedagogica di modo di di di uso di questi mezzi da parte dei soggetti titolari del diritto all'informazione che e in qualche modo una capacità di riscontro di valutazione critica di preziose a mio avviso anche poi nell'esposizione nel rapporto con i canali diciamo o o gli strumenti più vasti di comunicazione sia esso la stampa o la radio televisione dei canali nazionali
Dei canali sovrannazionali che ormai sono anche quelli una dimensione presente costitutiva del nostro mercato dell'informazione
Io volevo soltanto ricordare questa legge le voci qui sono molto importanti autorevoli a cominciare da quella del professor Santaniello come sapete garante dell'editoria questa intensa tormentata e comunque fondamentale esperienza che
Fioroni che spezza molte volte purtroppo soprattutto di indicazioni di linee
Gli appelli e di richiami di sottolineature che certo rischiano di essere molto volta poi anche una dichiarazione di non voglio dire di di ripone insomma di difficoltà a creare queste dei loro efficacia maggiore dovrebbe avere questi studi di garanzia ma sicuramente una strumento fondamentale
Dal quale non si potrà prescindere anche negli assetti futuri di sistema e poi la sensibilità e l'esperienza anche personale visto il costo Santaniello poi dicevamo già prima di Carlo Sartorio grosso Carlo Sartori che direttore Relazioni Esterne della RAI e sul fronte invece diciamo delle radio televisioni private nella dimensione soprattutto nel locale che già qui il collega Piero Bassetti che presidente della Federazione delle visioni mentre il dottor Rossignoli mi dicono che in arrivo sull'autostrada ma dovrebbe essere qui tra tra tra poco tra di noi poi ultimo oratore diciamo ultimo ospite di questa tavola rotonda e Gian Mario Selis che è presidente del consiglio regionale della Sardegna che tra l'altro porta un'esperienza recente quiz collegato della sede RAI di della sede RAI grazie del telegiornale di de L'Unione Sarda che ha avuto questa come dire singolare interessante anche essa vicenda è polemica
Interessante per molti vanti Walter del tuo caso personale pro perché pone il problema che non riguarda solo perché visto che poi anche nel nella polemica sua bassa
O meglio alza il tono fatti sentire utente sono nate non minori problemi sulla legittimità di attività professionale sindacale questo caso anche esplicitamente politica e quindi anche la questo punto di vista può essere interessante vedere i tanti aspetti di cui si connota un corretto esercizio dell'attività professionale eccome anche un esercizio equilibrato di un lavoro che per sua natura implicazioni anche di tipo civile di tipo politico e così via
Debba però al tempo stesso assecondo poi degli strumenti nei quali opera essere al servizio dell'utente estera al servizio della Crocco comunità civile senza confondere con una diciamo deformazione di cui tutti portiamo in qualche modo responsabilità e pesi anche nella lenta e faticosa evoluzione del nostro sistema di una professionalità giornalistica che in Italia
Specie nella Rai ma non solo lì si è molte volte connotata prima di qualunque altro elemento per Tati di schieramento tentati di collocazione partitica per tanti di collocazione correntizia e che secondo me non è causa secondaria delle difficoltà che oggi attraversiamo ma sarebbe un grave errore
Pensare che da questo pure rilevante problema usciamo
Quasi scoprendo una dimensione asettica o una dimensione in politica del mestiere di giornalista e non capire invece che la stessa funzione politica e comunque l'informazione a e questa Commissione si porta dietro si giustifica in quanto come dire correttamente giocata
A vantaggio della società nel suo insieme senza schieramenti specie nel servizio pubblico senza schieramenti di parte essenza come dire essere accusati o a potere essere reciprocamente con rimpalli di responsabilità che usati distare schierati in favore di questo o di quello di tifare per questo quella parte perché questo ci porterebbe ulteriormente indietro e non fare per fare nessun passo avanti
Alla ad una professione che pure come dire e così chiamata in causa in questa fase di passaggio non solo politico istituzionale ma anche culturale civile anche etica direi proprio in funzione della responsabilità che deve essere esercitata nell'insieme
Della nostra società per come dire vedere una non dico un'uscita ma un cammino di sviluppo positivo di questa fase di grandissimo Travaglio che la società italiana nel suo insieme
Sta attraversando
Quindi come dire purtroppo forse ho ecceduto in questa tentazione vedendo il collega che lo di fare un discorso ancora una volta anche sul noi giornalisti
Ma perché stamane sentendo il dibattito sto pur riferito alla situazione tedesca con l'autorevolezza
Nel collega corso del non collega tedesco da un lato potremmo essere tentati di dire ma ogni siamo tutti alle prese con gli stessi problemi e per certa misura il vero e anche l'Italia come a ecco qui che è arrivato intanto quindi avvalso se non altro questa mia lungaggine per convertire al dottor Rossignoli di arrivare intanto vogliamo portare ma per dire che nella situazione attuale anche con riferimento al decentramento io credo che insieme agli aspetti politici istituzionali e così via
C'è anche una responsabilità grossa del modo con cui viene esercitata la professionalità di noi giornalisti e questo è un tipo di responsabilità
Che in qualche modo va oltre e comunque sempre chiamata in gioco al di là degli assetti istituzionali che noi riusciamo a definire ed è bene averlo presente
Proprio per non evocarlo in modo improprio ma sapere che è una costante del resto sanno e chiudo davvero non ci spiegheremo come anche in America per esempio
Ci si acuto un dibattito in un sistema completamente diverso da quel e specie con riferimento ai telegiornali e non certo ai telegiornali
Minori ma delle maggiori reti americane proprio discorso sulla stessa credibilità dell'informazione e sul ruolo che i giornalisti hanno nel fabbricare notizie nel drammatizzare nelle motivi di usare nascondendolo implicitamente facendo censura su aspetti rilevantissimi della realtà interna e internazionale di ciascun paese ciò detto io ritengo siccome non ci stiamo vedendo adesso proprio intorno al tavolo abbiamo avuto modo di nessun contatto e così via
Che lascerei scegliere al professor Santaniello se vuole aprire con l'uno scenario di insieme che potrebbe essere un modo oppure poi concluderà facciamolo aprire così allora la parola sua Santaniello grazie io vorrei rilevare prima di tutto che tra i tanti pregi
E le tante benemerenze questo convegno il punto più qualificante è proprio quello di aver riportato in primo piano alle luci della ribalta
Il problema le prospettive le istanze della dimensione regionale nel quadro globale delle sì radiotelevisivo
Devo dire che l'argomento era oscurato questo con tutta franchezza potuta schiettezza cioè nei tanti dibattiti
Del tempo del Periodo apposte Vanni venivano il rilievo frequentemente i problemi dell'innovazione tecnologica problemi delle regole i problemi delle risorse
Fino a un convegno molto recente che però io ho apprezzato in particolare nell'etichetta nelle ti insegna nell'insegna il convegno della Fondazione inauditi
Che recava questo titolo questa insegna ideale liberale da televisivo
Ed effettivamente occorre proprio liberare la televisione italiana
Da quel momento vinca via Turati che è stata la legge duecentoventitré del mille novecentonovanta
Una legge di mera ratifica una ricerca di stabilizzante una legge che ha imprigionato lo sviluppo e direi ha dato che un po'hai messo piombo nelle quindi
Questo questa tematica questo nucleo tematico delle convegno di oggi e particolarmente importante e si inserisce provvidenze finalmente in questo momento in questa spinta propulsiva ci auguriamo innovativa anche sul piano del legislatore di dare finalmente alle regioni dagli voci di cui sono scritte in rosso da d'invenzione le proporzioni di cui sono meritevoli nella loro partecipazione ha fiducia nella propria senza attivo al settore delle informazioni
Io ritengo che ci troviamo indubbiamente dopo del tosse ma mi quindi ormai quattro cinque anni in un momento io lo vorrei definire di inadempienza
Da parte naturalmente di Totti che ritrae fossi al governo del sistema e addirittura vorrei usare una definizione dell'ottimo professore barile quando ha parlato a suo tempo seppure una ben altra con ben altro riferimento io mi diceva di arretramento costituzionale
E io credo che di fronte al problema regionale non ci siamo trovati nel giro di venti anni e più di fronte a un proprio arretramento perché se prendiamo come punto di riferimento il tentativo che voi non venne dell'era riuscito a dire avvolto contorta la prima riforma del settantacinque quando venne creata la Terza Rete con finalità di regionalizzazione e poi attraverso una serie di flussi ori flussi normativi
L'uno con contraddizione con l'altro questa vocazione questa finalità venne vanificata e venne direi cancellate
Da quel momento che doveva essere il momento di avanzamento verso la regionalizzazione poi siamo arrivati direi a un momento di Saks un momento fissarlo
E forse quella fiammata quella breve fiammata fu dovuta al fatto come io ho trovato la spiegazione leggendo alcuni studi su questo tema che in fondo la riforma nel settantacinque era talmente prossima alla prima spinta di regionalizzazione che non ci si poteva sottrarre a questo impegno istituzionale di creare una rete con vocazione regionale
Ma ritengo e poi nelle mi fermerò più che altro su quello che mi pare uno dei punti più forti più importanti di questo nucleo tematico
Le regioni di fronte alle problema della par condicio o come e detto molto bene in questa pubblicazione del consiglio regionale par condicio e campagna elettorale
Che India molto convinto in un punto che poi dichiara ora ritengo che noi abbiamo tre fattori sollecita anti a superare questa inadempienza o peggio ancora l'arretramento ET finalmente assegnare un momento di avanzamento P non di arretramento
Il primo fattore a mio parere ci proviene proprio dalle istituzioni europee visto che oggi abbiamo il facile tra di noi
Il rappresentante del Parlamento europea
E io ho notato che in un recente documento molto importante il discorso del presidente Santer dinanzi al Parlamento europeo diciassette gennaio novantacinque
Scorso calmi e passo di ampio respiro di apertura
E lì forse è una delle prime volte almeno può darsi che mi sia sfuggito no trovato anche altre volte in documenti che forse non erano del tutto inerenti
Ai problemi dell'informazione ma ad altri settori perché come è noto delle istituzioni europee sono intervenute da tempo in altri settori Ettore vitali come il settore dei lavori pubblici il settore della sanità
Ecco ora in questo discorso
Ma di Santer noi troviamo più volte un accenno
Ha due punti di snodo utili per esempio quando afferma che si prefigge nel suo programma il programma ovviamente dalla Commissione europea quattro interattivi completare l'elaborazione delle norme semplificarne
Far le applicare garantire una concorrenza sana
Sempre questa etichetta ritagliata appositamente per i problemi italiani
Elaborare le norme lo dico non perché
Non è questo l'intento di Santer ma dico insomma traspone entro un po'questo significato che è universale cioè vale per tutta l'area europea qui dobbiamo elaborare le norme semplificarle perché abbiamo una farraginosi di norme ognuna delle quali è un guscio vuoto ognuna delle quali vi entrò in rotta di collisione con quella precedente poco quella successiva e farle applicare perché questo
Il punto dolente
Notiamo anche troppe norme intendiamoci ma ancora quelle fondamentali scelte ma delle tante norme ne abbiamo tanti un un coacervo per cui davvero c'è questo problema anche semplificatorio ma di quello problema prioritario e farle applicare perché si pensi alla carenza delle o per lo meno la maggiore carenza e ciò in vi è un altro passaggio di questo del
Discorso di Santer ma nel quale egli patrocina la promozione dello sviluppo locale e a tutti i livelli e parla anche della solidarietà regionale sociale quindi dei direi da un orizzonte così ampio non poteva non proseguire uno stimolo e unico ragionamento a realizzare la dimensione regionale
Ma vi è un altro documento fino al traffico Linda un rapporto sull'audiovisivo Europa
Allorché
Molto recentemente e i rappresentanti di diciassette regioni frontaliere in Germania Francia e Paesi del Benelux
Hanno aderito all'iniziativa lanciata dalla Commissione europea per la società dell'informazione
E i rappresentanti a fine ottobre novantaquattro hanno sottoscritto una dichiarazione comune nella quale si sottolinea il ruolo delle regioni nella realizzazione della società dell'informazione
Abbinando progresso economico il progresso sociale e culturale e poi prosegue il documento ma naturalmente per ragioni di tempo
Non
Che ho letto unicamente la parte fondamentale dunque prima sollecitazione che ci proviene proprio dall'unione europea
Seconda sollecitazione a superare questo momento di stallo di inadempienza di fronte alle regioni
Il rito e tutti insegnamenti i ripetuti moniti della corte costituzionale
Che
In una giurisprudenza lo segnata da una linea di continuità e soprattutto di continuo proprio di continua tensione a all'articolazione del sistema radiotelevisivo già dal mille novecentottantotto con la famosa sentenza ottocentoventisei
Sottolineava come l'evoluzione di un efficace sistema informativo non potesse prescindere dal dare voce alle realtà locali del pool sistema dei radio le regioni costituiscono parti integranti
Poi ancora più netta la pronuncia la trecentoquarantotto del mille novecentonovanta
Ove veniva rimarcato come nell'ambito della forma proprio dello Stato democratico
Qualsiasi soggetto e naturalmente di soggetti istituzionali di particolare importanza come le regioni non possono rimanere estranei all'impiego di mezzi di comunicazione di massa
Ma anche in sentenze più recenti perfino in quella risata così bene commentata dal dall'amico e collega Rocco e vi sono gli spunti dei passaggi come atleti sognavano il termine giuridico passaggi della sentenza
Che fanno richiamo
Diretto o indiretto alle momento di snodo al punto di snodo delle regioni
Quindi
Anche questa sollecitazione che proviene dalla Corte costituzionale
E particolarmente importante
Terzo punto ecco terzo punto realmente
Di notevole rilievo
La par condicio
Io ritengo che e di qui la opportunità di questo convegno odierno
Ritengo che oltre a questi settori sono recitanti
Dico sì notevole rilievo e di tanta ampiezza oggi noi abbiamo un pungolo specifico uno stimolo specifico che il problema della par condicio
Giustamente
In questa pubblicazione della regione io leggo un passo importante molto molto esatto proprio concettualmente oltre che aderente al
Direi allo spirito alla ratio di tutto il del del sistema ora dice a un certo momento questo questa parte
Pre fattiva
La par condicio per essere una realtà effettiva richiedete Rossato assuma la dimensione regionale come parte integrante del suo modo di essere in queste in realtà è innegabile inconfutabile
Ecco e prosegue il documento d'altra parte le acquisizioni normative di sperimentazioni tecniche che si faranno in materia di par condicio per le competizioni elettorali
Potranno essere utilizzate rese permanenti per affrontare l'impressione che i controlli sulle emissioni radio televisive della vigilanza sulle rilevazioni pubblicazione degli indici di ascolto della vigilanza in materia di risorse pubblicitarie
Che gli enti pubblici devono trasferire all'emittenza televisiva e radiofonica va be come vedete qui questo momento di di misure di stimolo di pungolo della par condicio
E ampliato e anche questo è giusto per dire un momento
Questo nel punto questo banco di prova questo duro
Banco di prova della competizione elettorale quindi della realizzazione della par condicio può essere utile poi come momento di verifica per tutto il sistema dei controlli che dire inerire assistenza radiotelevisivo
E qui sono chiamato in causa direttamente in una forma che mi lusinga e sono grato alle redattore del documento ecco il presidente Paciotti benissimo
E è firmato dal presidente perché e nel ricorda questa prefazione che sin dal novembre fin dal novembre novantatré gli enti nell'imminenza delle campagne elettorali
Del novantaquattro io avevo segnalato massimi organi costituzionali
Tra i presidenti delle Camere
Insomma tutti i maggiori organi esponenziali
La esigenza di valorizzare l'apporto dei comitati regionali pittore Balthus
Nell'espletamento della funzione di garanzia nel settore della radio televisione ma proprio per le campagne elettorali anzi come noto non per dimenticare
Soltanto adempiuto al mio dovere tutte le mie relazioni al parlamento io ho più volte prospettato l'esigenza di ampliare la funzione dei Comitati radiotelevisivi regionale di dare al loro una maggiore incidenza una maggiore incisività
Quindi un'ampia delega per così dire di funzioni ai Comitati radiotelevisivi in modo che possano assolvere al compito di nei direi di di punto di presidio su tutto quello che l'emittenza diaria regionale
E anche questo è un decentramento che se noi pensiamo il controllo soltanto in una struttura accentrata è chiaro che vanifichiamo le possibilità di un controllo veramente operativo interamente fruttuoso
Il mi riferivo e qui viene riportato molto bene
Ecco quando io dicevo
Che
Invase all'articolo sette comma cinque della legge duecentoventitré
Era necessario avvalersi dei correlate per lo svolgimento delle funzioni che involge Ensor ogni questione connessa alle realtà informative o culturali delle singole regioni e per la tutela degli interessi collettivi degli utenti globalizzati ovviamente in area regionale
E d'altra parte tutti ricordiamo che la legge cinquecentoquindici che fu
Salta la prima legge organica sul vigilanza dei media durante le campagne elettorali
Affatto leva proprio sui Fauré rate la legge regionale mi ricordo che ero in uno scambio di idee con il ministro dell'epoca per le riforme istituzionali
Ed io rappresentai questa esigenza di valorizzare i Comitati radiotelevisivi regionali e il ruolo delle regioni
Ovviamente come né tutti sappiamo la cinquecentoquindici è stato un primo abbozzò una prima approssimazione è un primo passo verso la vigilanza sull'uso dei media nelle campagne elettorali
Ma poi si è rivelato una legge manchevoli alcuni punti tanto è vero che poi il problema della par condicio e riaffiorato direi con questa etichetta la legge cinquecentoquindici
Usava parità di trattamento o parità di opportunità ecco ma questo termine è venuto di moda effettivamente direi sintetizza e simboleggia in questa formula latina
Questa figura fornita questa forte distanza democratica di dell'accessibilità al sistema radiotelevisivo in particolare durante le campagne elettorali che rappresentano il momento più alto del confronto democratico
E quindi
è venuto il rilievo
Questa esigenza di nel rafforzare la presenza dei Comitati radiotelevisivi regionali e di ciò noi abbiamo fatto argomento anche di incontri
Con il presidente delle comitato di coordinamento e con i consigli regionali
Per poter intensificare di reimmettere appunto lei e le strutture e le funzioni
Anzi gli ho più volte delle relazioni al Parlamento in altri documenti io segnalato l'esigenza di dotare delle strutture necessarie del personale necessario il Co.Re.Rat. anzi l'anno scorso io segnalai la la grave lacuna per cui mancava la fa appello un terzo dei comitati radiotelevisivi regionale
O perché non ancora era stata emanata dalla legge regionale per ciascun da parte di ognuna delle regioni per istituire il comitato oppure erano istituiti di comitati formalmente ma non erano completamente opera
Ora mi pare che questo
Ti fa parte poi del del documento introduttivo cioè la
La relazione letta in apertura il documento Castellucci fatto molto bene e io mi sentirei di condividere
Lei richieste che proposte delle
Nel documento medesimo
Anzi direi che finalmente si passa da una parte
Nera mente da un momento veramente non c'è attivo di formule di propositi di intenti a una parte concretamente propositiva
E e quindi e vorrei dire di più che
In occasione e di questo momento della par condicio
Io ho segnalato la esigenza
Di dare ai Comitati radiotelevisivi regionali questo ovviamente una via di stanza porti vedremo completamente cioè di farne anche il filtro a livello di tutta l'emittenza di area regionale viaria locale il filtro
Di tutte le denunce il reclami le contestazioni le infrazioni perché non si può pensare che una struttura finora
Unica cioè accentrata possa congruamente perché sarebbe direi è impensabile dicono e al di fuori di una realtà organizzativa di una ragione e di una razionalità organizzativa
Controlli così capillari vanno opportunamente decentrati e il punto di decentramento e proprio il comitato sono ricordate
Quindi io vedrei bene questo è una visione mi impegno
Che durante le campagne elettorali per tutto quello che attiene al emittenza di fonte regionale
Anche
Dagli o delle denunce la rilevazione delle infrazioni sia affidato appunto a questi organi di comitati imputati televisivi regionali
Tutt'al più si può pensare a un diritto una facoltà di reclamo all'organo diciamo di livello nazionale o per questo sempre possibile tanto per dare una maggiore Garri sia un maggiore
Quindi mi pare che questo punto di snodo sia un punto di snodo ineliminabile necessario
Vedrei molto bene
Che venga proprio sotto il profilo organizzativo come formula organizzativa congruo anzi mi richiamo a questo punto a un altro un problema parallelo ma che in ugualmente è venuto il rilievo in questo convegno e io vorrei tutto un altro punto qualificante delle convegno ecco cioè il punto delle decentramento anche della costituenda authority
Particolarmente mi pare in uno dei tre progetti come è noto sono tre i progetti
Quelli più organici perché poi cioè di gruppi parlamentari perché poi ci sono anche Progetti di iniziativa parlamentare individuale singola ma militare che questi tre progetti abbiano una piattaforma comune è un punto di contatto punto in molteplici punti di contatto e questo direi rafforza la validità di questi progetti
Orbene in uno di questi progetti viene anche valutata la il decentramento dell'autorità di garanzia non sarei affatto contrario perché
Anche quindi opportuno nel la par condicio è direi quasi un segnale di questo problema
Ecco mi pare che si possa assecondare anche perché e il mio Dio poi ha concluso perché altrimenti sottraggo troppo spogliato
Ecco esatto nel rilevato esattamente da uno dei relatori noi siamo il Paese APPI alta densità televisiva abitavo numero di emittenti che supera quello degli Stati Uniti
Quindi evitare che chi in questa situazione effettivamente
Occorra decentrate poi ecco un telegramma un telegramma e ho terminato
Mi pare che un'ulteriore sollecitazione ci provenga poiché al confronto con tutti gli altri Paesi europei né quali vie la regionalizzazione
Basta ricordare forse dei
Anche la BBC si occupa di trasmissioni particolarmente articolata sul territorio
Perché ho letto il parallelo tedesco mi soffermo proprio un attimo se nella consentiranno relatore perché è un punto che ha solleticato la mia attenzione
Io vorrei ricordare che in tutti i paesi di avanzato sviluppo della televisione il momento locale e momento fondante di tutto il sistema
Lo sappiamo gli Stati Uniti dove i cosiddetti network non sono come le intendiamo noi
Anche lì logico della dimensione degli Stati ma tutto sul livello ora anche la Germania no no questo va detto perché è un fatto storico perché opportunamente il sistema tedesco fortemente decentrato a livello lender
Perché come è noto durante nell'immediato dopoguerra quando vi era
Erano presenti gli alleati
Per porre infine alle il vecchio regime vecchio
Terribile regime dittatoriale importarono anche questo magnifico modello statunitense della del sistema televisivo su base deceduto e quindi si dette impulso al legislazione dei leader
Ora un momento i lender sono inseriti in uno Stato federale la regione invece inserite in uno Stato unitario
Però molti paragoni si possono o formulata il perché vi è questa spinta anche nell'ambito dei lender armeggia analizzare per così dire a livello amministrativo
Le varie funzioni però ovviamente bisognerebbe poi che sottoterra arrivare a quella conformazione cambiare la Costituzione e dotare anche le regioni italiane di una potestà normativa primaria che cade così
Quindi io concludo il mio intervento auspicando che effettivamente il il voto formulato dalle nel documento introduttivo possa trovare la propria realizzazione
Resta il Garante Comito regionalista sempre io
Peccato ha avuto la puntualità antimafia all'inquinamento alla Fondazione inaudita Perelman e su questo ha fatto una innata copia evasione esattamente all'ala vecchia ora canzone non è certo una sorpresa purtroppo dobbiamo procedere con grande sollecitudine io solo otto grandi tentazioni ma resisto e darei subito la parola al professor Carlo Sartori parliamo
Le sollecitazioni per garantire che accogliendo che accoglienza amiche modo sono tale a percepire anche dalla Rai come intendete muovervi o come intendiamo
Grazie
Porgo innanzitutto il mio saluto a tutti io sono qui in rappresentanza del nostro presidente letizia Moratti che trattenuta a Roma come potete immaginare dalla dolorosa circostanza del funerale del nostro operatore ucciso in Somalia che si svolge presso si è svolto praticamente proprio le due di oggi pomeriggio farò anche alcune osservazioni che certamente avrebbe fatto nella successiva tavola rotonda Piero Vigorelli
Direttore della testata giornalistica regionale anche lì trattenuto a Roma dagli stessi dagli stessi motivi e mi permetterò poi sia pur nel brevissimo spazio di qualche minuto qualche considerazione anche al di là del mio ruolo di direttore delle relazioni esterne della RAI
Quale studioso che ahimè ormai da vent'anni e più si occupa del problema radiotelevisivo cercando di comparare anche i diversi modelli mondiali
E a questo proposito proprio farei qualche brevissima considerazione iniziale io ho potuto assistere a soltanto a all'incontro al primo incontro di oggi di pomeriggio quindi ho perso la parte della mattinata in cui ad esempio si è analizzato se ho ben capito anche il il il sistema tedesco eccetera
E faremo un'osservazione in parallelo a quella già fatta dalla garante e cioè io credo che l'istanza
Locali della televisione sia una componente strutturale forte di tutti i sistemi televisivi e mondiali
Ma essa deve essere coniugata con l'altra fondamentali istanza che è quella del Global leghismo la televisione è strutturalmente locale e globale
Proprio per sua natura per la natura del mezzo per la natura dell'uso chiede la televisione viene fatto
Questa doppia dimensione locale e globale noi dobbiamo tenerla presente anche perché
Essa costituisce veramente l'anima soltanto dall'unione di queste due dimensioni sia l'anima vera della televisione in mezzo a questa c'è da dimensione tradizionale invece dalla televisione che la dimensione nazionale ecco la composizione
Di questa che è l'anima vera strutturale della televisione locale e globale con quella che è stata la storia della televisione e cioè
Le televisioni nazionali io credo che sarà la vera grande sfida
Degli anni Duemila accompagnandosi appunto acque a alla ai fenomeni sociologici ormai maturi per cui si sarà sempre di più
Cittadini della propria città della propria Regione e cittadini del mondo
Ecco ma questo discorso se vale da un punto di vista sociologico e culturale vale ancora di più nel momento in cui consideriamo la stretta natura del mezzo televisivo che
Tipicamente industria tutta la comunicazione dai giornali a tutti gli altri mezzi sono industria
E che industriale se noi guardiamo i dati del sistema americano che come al solito ci precede sempre di una decina d'anni noi vediamo che l'industria della comunicazione è passata nel mille novecentonovantaquattro al sesto posto
Tra tutti i rami industriali degli Stati Uniti superando anche l'industria del turismo e dei viaggi quindi è diventato in the diventata l'imposta dalla comunicazione uno dei settori forti importanti del sistema economico americano
In particolare all'interno del sistema industriale e la comunicazione e la televisione costituisce fortemente
Questo allora ci dava
La possibilità di comprendere che l'unica via per realizzare questo armonico sviluppo tra locale nazionale e globale
è una via che è vita
Che deve evitare per forza
Le spensierate stagioni dei cento fiori dell'artigianato televisivo del localismo inteso come pressappochismo e via dicendo perché deve invece costruire questo sano rapporto tra il locale il globale
Attraverso appunto la Baroli valorizzazione della televisione come sistema industriale del resto noi vediamo se guardiamo comparativamente del mondo noi crediamo che i più grandi successi del localismo televisivo sono quelli in cui anche a livello locale la televisione fortemente considerate industrie fortemente collegata a tutte le grandi tendenze della televisione sia nazionale che internazionale le le reti regionali dell'iTV la televisione
Privata inglese sono tra le più sofisticate produttrici di programmi televisivi nel mondo io ho partecipato a decine di giurie
Di io occupandomi in particolare del del tema della qualità televisiva avendone scritto fino all'ossessione
Quindi sono stato chiamato più volte a a a partecipare a queste giurie bene molto spesso i premi sono andati alle ai prodotti delle televisioni regionali inglesi che sono riunite
Come voi ben sapete sotto il il il cappello nazionale dell'ai della prima della IBL esso Dellai Tissi perché hanno privilegiato appunto oltre al loro radicamento
Locale questa dimensione fortemente industriale della televisione e lo stesso discorso si può fare per le televisioni dei lender aderenti alla R. di mentre ad esempio la la perenne
Incertezza legata alle televisioni autonomiste spagnole ci dice per esempio che in quel caso non è stato ben compreso
Questo aspetto che riguarda fortemente la produzione la produzione televisiva e del resto come sempre la strada è stata aperta anche in questo campo dagli Stati Uniti dove essendo il sistema come giustamente notava il garante
Fortemente localistico ed essendo la struttura dei network soltanto sopra impressa per certi aspetti alla dimensione fortemente locale statale della televisione americana ecco dicevo gli Stati Uniti ci hanno del resto indicato già da alcuni decenni la strada
In quanto le televisioni locali
Americane sono tutte fortemente coordinate in una dimensione industriale sia attraverso il circuito della syndication ossia attraverso tutti quelli che gli americani chiamano gli ad hoc Networks cioè questi collegamenti ad hoc cioè per singoli progetti per singoli propositi che appunto costituiscono una nervatura industriali essenziale
Perché da un da semplice posizione artigianale si passi invece ad una dimensione industriale della televisione
Quindi noi dobbiamo tenere ben presente questo scenario ma di evoluzione mondiale della televisione nel momento in cui l'ho caliamo giustamente nelle insopprimibili esigenze localistiche regionalistica della televisione italiana
Con questo considererà esaurita la parte come dire de iure condendo del del mio intervento in quanto invece appunto rappresentante
Ufficiale in questo caso della RAI mi soffermerò più sugli aspetti de iure condito perché chiaramente la RAI non spetta la RAI
Regionalizzare istituzionalmente il sistema televisivo italiano la Rai è però pronta a recepire tutte quelle istanze che i competenti organi istituzionali vorranno vorranno dare a al nostro all'assetto del nostro sistema televisivo
E la Rai è pronta a dimostrare di aver fatto tutto il possibile perché all'interno del diritto stabilito appunto all'interno di ragionamenti de iure condito sia stata sia garantita una un approccio appunto estremamente diversificate regionalizzato al alla produzione alla programmazione televisiva a questo proposito io devo notare che la RAI
A tutt'oggi il più importante vettore di informazione locale e in Italia
Guardando i recentissimi dati
Del mese di gennaio nostri allora il TGR delle diciannove e trenta
Assomma in tutta Italia a circa a poco meno di quattro milioni di telespettatori sono da tre milioni e otto tre milioni e nove
E il TGR delle ore quattordici supera i tre milioni di ascoltatori
Sono praticamente sette milioni di ascoltatori considerando che le le duplicazioni di ascolto sono abbastanza limitate tra le quattordici e le diciannove e trenta cioè non sono moltissimi quelli che guardano tutte e due le edizioni
Sono sette milioni di ascoltatori che giornalmente vengono raggiunti dalle edizioni dai due principali edizioni dove due edizioni del TGR
Nelle diverse regioni ora via evito poi tutta la scomposizione regionalistica diciamo dell'ascolto però è un dato forte un dato a mio giudizio molto forte
Dalle proposte legislative sinora presentate in Parlamento tutte sottolinea la necessità di dare vita diciamo ad una rete pubblica appunto anche su base regionale e ho detto de iure condendo la RAI pronta a recepire quelle che potranno essere queste esigenze
Sempre però con la considerazione che trattasi appunto di un'industria e quindi un'industria cui deve essere garantita la certezza delle risorse
E deve essere garantita anche a nostro modo di vedere la centralità e non sussidiarietà
Del servizio pubblico nella genere nella regionalizzazione del sistema nonché la piena autonomia e la gestibilità dell'azienda questo discorso e non facciamo non soltanto a livello di regionalizzazione lo facciamo a livello
Generale questo discorso sul fatto che come del resto la conferenza interministeriale di Praga il garante lo sa bene del sette dicembre scorso ha sancito che gli organi istituzionali che sono preposti
A a alla supervisione diciamo così dei servizi pubblici devono essere organi di garanzia e non di controllo del servizio pubblico e questo io credo che noi in Italia dobbiamo mettercelo bene in testa perché tendiamo invece molto spesso a pensare a organi di controllo
E ha
E a e e qualche volta di impiccio a al all'attività all'attività
Mentre dovrebbe essere e invece uno strumento di garanzia e a questo proposito questo vale anche molto di più per la regionalizzazione stessa dell'informazione
Qua per quanto riguarda le ciò che è stato fatto dal dal consiglio d'amministrazione della RAI in tema di dire o le detrazioni io credo che
Sia evidente l'accentra letta dell'informazione regionale nel piano editoriale della RAI e nel piano editoriale della testata giornalistica regionale
Con un incremento qualitativo e quantitativo dell'informazione decentrata nei nuovi palinsesti della RAI allora qui bisogna anche qui cercare di fare un po'di e chiarezza rispetto al fumo che molto spesso è stato fatto un po'sul sul sul sull'attuazione dei piani editoriali della RAI
La Terza Rete
Voi sapete che su uno dei punti di forza della del del nuovo piano editoriale della RAI è
La diversificazione delle delle reti e delle testate su una politica di canale
Che finalmente di al servizio pubblico tre reti che abbiano ognuno ognuna ha una sua una sua fisionomia una sua identità una sua immagine allora RAI uno
è la rete che più rappresenta la famiglia in generale che più si dirige a questo target eccetera con programmi adeguati a questo target e RAI due la Rete
A cui sono stati demandati più gli approfondimenti di tipo socio culturale della realtà italiana e RAI tre e è stata come dire riposizionata sempre all'interno di una politica di anche di sperimentazione di nuovi linguaggi di nuove forme di noi atroci ma è stata posizionata proprio su questa doppia dimensione del Global lirismo e del regionalismo
E io mi rammento che qualche spiritoso giornalista quando è stato presentato il piano editoriale della RAI
Ha detto sì ma il questa de dimensioni locali globali queste aria fritta
Sì è vero quello che abbiamo detto quello che io ho detto all'inizio del mio intervento e che cioè veramente il futuro della televisione ma non solo il futuro la dimensione vera strutturale l'anima vera della televisione
La città la Regione lo stato e il globale allora questa questo posizionamento di I tre e acquista la caratteristica particolarmente rilevante particolarmente innovativa ma non è solo così sulla carta
Perché se noi andiamo a guardare per esempio alcune delle iniziative di della della della Terza Rete di Rai tre noi vediamo che questa dimensione molto ben presente
Io vi cito in particolare tre e rubriche della Terza Rete che esprimono questa questo regionalismo globalizzato uno è la rubrica Europa regioni che va in onda su RAI due
Che è un settimanale tra l'altro fatto già in accordo con quattro organismi pubblici europei
Allora questo è un altro allora scusate devo aprire chiedo scusa a Nuccio Fava ma devo aprire una piccola parentesi di un minuto fin da ora sulla come
Bondi vale di più di qualsiasi considerazione anche di di venti minuti io sono stata Autore ma come lo sa benissimo perché anche collaborato la l'anno scorso di un programma esitava super Television caccia la tv di qualità nel mondo
Erano gli esempi più belli di televisione di televisione di tutto il mondo io come autore ero addolorati Issing di andare in onda verso mezzanotte e mezzo perché dicevo ma come tutto questo sforzo eccetera
Se io fossi stato direttore di RAI uno avrei mandato in onda il mio programma a mezzanotte e mezzo in questa situazione attuale del sistema televisivo non ci sono altre possibilità
Apriamo il sistema televisivo in altro modo mettiamole reti via cavo o via satellite appagamento e via dicendo e voi vedrete che allora addirittura Lele informazione culturale quella potranno avere addirittura ventiquattro ore a disposizione potrà essere fatta anche alle otto e mezzo di sera in questa situazione tenete conto di un fatto
Noi possiamo oggi fare questi discorsi anche di valorizzazione dell'informazione regionale fatta dalla RAI anche perché la RAI attenuto fortemente l'ascolto in questo periodo di tempesta nessun'altro organismo pubblico europeo può vantare lo stesso
Barsanti che qui evasa sa benissimo la BBC è minoritaria in Inghilterra
La R di razza tra di esse sono minoritari in Germania fans televisione minoritaria in Francia la televisione spagnola pubblica è praticamente scomparsa l'unico sistema pubblico europeo
Che ha retto fortemente il concorso con la concorrenza e mi dispiace per chi la pensa a quota era comunque chiusa questa parentesi chiusa appunto proprio per la considerazione che certe cose purtroppo non possono che andare in onda a mezzanotte e mezza io dico ci sono comunque testimoniano della forza che il servizio pubblico che dà anche queste cose
Ma cito un'altra rubrica che è mediterraneo che è di nuovo una rubrica
Tenete conto appunto anche come Europa regioni fatta dai centri regionali con in coordinamento con gli organismi stranieri e lo stesso Mediterraneo una rubrica che è fatta
Dalla dalla sede di Palermo con in collegamento con degli organismi del nord africana e del bacino del Mediterraneo
E Leonardo il telegiornale scientifico che è fatto da Milano Torino e Napoli e che va in onda come voi sapete su RAI tre e del resto anche in un orario non del tutto non del tutto scopo ma vorrei dire di più acque a questo questa è le le semplificazione di come la dimensione regionale locale possano felicemente essere coniugata con quello che noi dicevamo lo strutturale globali Isma'del sistema televisivo poi però c'è anche il il il pane quotidiano o dell'informazione regionale quindi qui va da concludere per la gioia
Giusta di di Nuccio
E qui ci sono due innovazioni credo fortemente rilevanti che vale la pena di sottolineare proprio oggi le avrebbe comunicate Vigorelli e e delle comunico io del resto se n'è già parlato
Voi sapete che prossimamente nella fascia tra le ventidue e quarantacinque tra i ventidue e trenta le ventitré diciamo approssimativamente alle ventidue e quarantacinque
Ogni sera andranno in onda andrà in onda un Breve telegiornale regionale
E quindi diverso in tutte e venti le regioni quindi sono venti i telegiornali regionali di dai sette ai dieci minuti che vanno in onda invece in una fascia fortemente felice del palinsesto e cioè proprio quella fascia di mezza serata della fascia tipicamente gli ho dato a questo quindi questo mi sembra lo sforzo notevole che mette assieme appunto le capacità attive della testata giornalistica regionale così come così come sarà valorizzata l'informazione regionale nel rullo del mattino sempre su Rai tre
Il rollover affatto un ruolo così le il termine tecnico del rullo permettete però verrà fatto un rullo che dura circa due ore dalle sei e mezzo alle otto e mezzo del mattino che sarà dedicato sempre su RAI tre
Alla alla dimensione dell'informazione internazionale nazionale e locale proprio per simboleggiare questa stretta unione
Di di queste tre dimensioni che abbiamo detto essere fondamentali tutte e tre nello sviluppo della televisione infine voglio ricordare che è già iniziata la regionalizzazione di Televideo
A Torino a Roma e via via in in tutti i grandi capoluoghi un'altra pedina sempre per questa per questa disseminazione locale
Del servizio pubblico io credo quindi che non ci possiamo porre grandi giusti obiettivi de iure condendo intanto però consideriamo con una certa obiettività al di fuori delle polemiche anche tutto quello che la RAI ha fatta va fatto in questa situazione de iure condito grazie
Bene grazie a Carlo Sartori per questa globalità e puntualità Poggi riferimenti con tutti i problemi che ogni tanto naturalmente emergono anche nel qualche commento in sottofondo inevitabile specie sugli orari della programmazione ma ci mancherebbe pure che non ci fossero
Bluesy
Parlando di queste cose
E passiamo subito a Piero Bassetti e poi dopo a Rossignoli tutti abbiamo le due esperienze locali territorio non pubblico da non più Rai
Se io cercherò di raccogliere l'appello alla sobrietà del mio vecchio amico Nuccio e cercherò qui di di staccare il meno possibile anche se non posso non rilevare che sono il ventunesimo oratore della giornata
Il ventunesimo latore della giornata e il primo dell'emittenza locale in una giornata che dibattito che tutto sommato dedicato appunto all'informazione locale decentrata
Comunque devo però dire che molti molti oratori non ultima il porro
E persino che hanno evocato a vorrebbe averne ci mancava pure viaggiano e del resto credo che quel giorno il parlarsi tra di loro importato dal Sud del pool provveduto intuibili terzo locale
Comunque è chiaro che l'argomento del decentramento nel settore televisivo come conferma la tematica di questo convegno è di particolare attualità quindi non sarà difficile per noi che rappresentiamo allocare affrontarlo e cercare di fornire anche alcuni elementi di riflessione anche a proposito delle proposte di legge di modifica del settore che sono state presentate qui stamani dalle forze politiche
La avete sentito anche voi pochi minuti fa lo stesso professor Santaniello parlare a lungo e il modo estremamente come approfondito di questo problema così come aveva fatto nel convegno recentissimo dalla fondazione io devo dire siccome Prevesa questo mio discorso che tutte queste proposte così attente al decentramento ed alla regionalizzazione di rete pubbliche mi lasciano per certi aspetti perplesso e preoccupato
Nella pretesa di definire organicamente riassetto dell'in Torre settore te dell'intero settore televisivo viene dato ampio risalto spesso un risalto totalizzante
Alla rete regionale mentre all'emittenza locale vengono dedicati spazi come sempre residuale
Purtroppo non viene considerata degna di particolare approfondimento una realtà che pure ha svolto un ruolo importantissimo nello sviluppo del settore
L'emittenza televisiva locale è come ricordava poco fa anche il professor Porro una peculiarità
Del fenomeno italiano
Mai si riscontra infatti in altre nazioni una presenza così massiccia di emittenti locali
Che anche alla luce del dettato costituzionale si pongono come elemento indispensabile per la realizzazione dell'effettivo pluralismo del settore Lario televisivo
Occorre pertanto dare il massimo impulso all'emittenza televisiva locale preservando la specificità anziché attribuirlo attribuirle come è sempre avvenuto quel ruolo a cui mi riferivo dire soggetto residuale del sistema su cui spesso si scaricano tutti gli elementi contraddittori e deteriori del settore stesso
è necessario quindi prevedere un regime legislativo speciale per la la Radiotre l'emittenza radiotelevisiva infatti la realtà e le dimensioni del settore non possono essere messa a confronto con il comparto televisivo nazionale pubblico-privato
Sia per la diversità del servizio che le emittenti svolgano a livello locale sia perché vi è una diversità di Pacini ascolto con conseguente riflesso sulla possibilità di accesso alle risorse
Sia per le diverse funzioni e di diversi obblighi proprio nel settore
Conseguentemente sarà indispensabile consentire un accesso all'etere paritetico a tutte le emittenti televisive ottimizzando e razionalizzando l'utilizzazione delle frequenze predisponendo relativo piano di ripartizione
E quello di assegnazione rilasciando concessioni vere
No una sanatoria per settecentotrenta settecentocinquanta soggetti come sta accadendo in questi giorni e prevedendo misure di sostegno e di incentivazione per tutto il settore
Va infatti considerato che sebbene sia già in atto il processo di innovazione tecnologica che porterà ad una tematizzazione dell'offerta televisiva lettere sarà ancora il sistema di trasmissione prevalente per lungo tempo
è comunque importante che per le emittenti televisivi locali
Siano adottate una serie di misure che possono favorire l'accesso alle nuove tecnologie in modo tale da potersi confrontare con pari dignità con l'emittenza televisiva nazionale
L'esempio delle del piano Mattarella Tatarella Marano per il satellite non è certo confortante perché dei dodici canali disponibili per l'Italia nessuno è stato riservato ai Circuiti direttivo in particolare per il cablaggio si ritiene opportuno prevedere che mentre dovrà essere consentita la massima apertura di liberalizzazione della concorrenza nel settore si dovrà tenere ferma la separazione tra chi gestisce le reti
E chi offre servizi proprio per consentire il più largo accesso alle reti di comunicazione edile ed evitare oligopolio magari questa volta multinazionali tagliando fuori è questa ed adesso definitivamente tutto il locale
Ciò significa precostituire un quadro col quale Testori nazionale di reti di telecomunicazioni possono collaborare anche con con con consorzi privati di livello locale per la gestione e la manutenzione alla installazione delle reti stesse
Per i fornitori di servizi a livello nazionale dovranno essere affiancati da fornitori di
Servizi a livello locale particolarmente legati alle istanze ed alle necessità delle comunità regionali e locali uno dei principali aspetti della trasformazione del sistema televisivo
Al seguito della rivoluzione multimediale riguarda l'aspetto territoriale locale dei servizi che possono essere offerti anche visti i tempi e le modalità locali installazione delle
Un aspetto che potrebbe far finalmente trovare una definitiva vocazione ed un ruolo decisivo al sistema dell'emittenza locale oggi
Stretto nella oggi stretto nella morsa della mancanza di risorse di ascolti
Se si pensa che i servizi offerti tramite il sistema multimediale interattivo
Possono essere già individuati nella teledidattica dello studio e della formazione a distanza del telelavoro nella distribuzione di servizi pubblici nella capitalizzazione della rete distributiva dei servizi culturali e commerciali
Nella telemedicina
Nella realizzazione di forum interattivi per pubblici privati sui problemi della collettività
Nella realizzazione delle prestazioni bancali e postali nella diffusione di un'informazione capillare
Bensì comprende con tutto questo come tutto ciò sia configurabile della costituzione di vere e proprie reti civiche territoriali nelle quali l'offerta di carattere locale ne costituisce praticamente l'elemento centrale
L'unico documento serio
Che ha affrontato con estrema competenza il problema del ruolo dell'emittenza locale nel futuro sistema radiotelevisivo e certamente il documento redatto recentemente dal coordinatore dal coordinamento nazionale dei correlate
Che ho ho letto con molta attenzione e che anzi dopo anni di polemiche molto franche ma anche molto violente sono lieto di avere oggi la possibilità di compiacere me ne pubblicamente condivido in pieno le analisi della situazione attuale nel settore dell'emittenza locale della sua crisi della semplificazione in atto da tempo che porta alla regola alla riduzione del numero delle vite anche se quest'ultimo la riduzione del numero delle multe
è un aspetto che noi consideriamo non del tutto negativo infatti come struttura federativa e come associazione
Riteniamo da tempo che per una effettiva dignità e potenzialità del settore è indispensabile che possono operare nel mercato non più di un centinaio di emittenti televisive commerciali
Che abbiano reale di vita di impresa professionalità e serietà
Inutile mi pare comunque dare le concessioni oltre a oltre settecento emittenti imponendo poetesse pesanti obblighi quando molte di queste ormai già non esistono più o nel breve periodo sono destinati a scomparire
Particolarmente interessante lo studio del correlate che prevede risorse aggiuntiva alla pubblicità per il sistema locale che però anche se in termini identici sono già previsti dalla quattro citata legge quattrocentoventidue del novantanove purtroppo inattuata
Questa associazione si sta già battendo da tempo
Perché
Regolamenti di attuazione
Previsti dai singoli articoli provvidenze canone pubblicità pubblica vengono emanati purtroppo la pubblica amministrazione su tali punti e del tutto inadempiente
Si deve considerare che ad oltre un anno dalla legge l'unico regolamento che attualmente sta seguendo il suo iter suo faticosissimo dite è quello relativo alle provvidenze vittoria
Un aspetto molto importante comunque è che gli enti locali
Decidano come prevede appunto la quattrocentoventidue la destinazione del di parte della loro attività di promozione favore dell'emittenza locale e di particolarmente invece la previsione di ulteriore incentivazione ed agevolazione a livello locale
Molto interessante ritengo poi la proposta che stabilisce il ruolo e la funzione del servizio pubblico che il servizio pubblico potranno essere svolte in ambito locale anche da un editore radio televisivo privato o da un consorzio compartecipazione alla mi preoccupa comunque l'ipotesi
Che sia l'ente radiotelevisivo di Stato a dover operare in maniera così penetrante nell'ambito locale e mi preoccupano ancor di più le posizioni assunte recentemente dal coordinamento delle Regione per una iniziativa anche societaria
Con la RAI per la quale non si prevede alcun ruolo del privato
Molto importante ritengo infine le considerazioni del documento correlate relativa alla promozione di una strategia sostegno della struttura con sottile del circo
Questo è l'intervento che io avevo preparato per questo convento consentitemi di aggiungere brevissimamente due ultime considerazioni riguardano i nuovi pericoli nel quale si sta abbattendo l'emittenza televisiva uno e la legge elettorale che si stava
Formulando a livello parlamentare l'altro è un altro provvedimento di legge di cui siamo dia a conoscenza soltanto negli USA a chiusura della settimana scorsa
Parto da questo la Confcommercio usando il referendum come cavallo di Troia ha presentato alle forze parlamentari un progetto di legge per evitare il referendum il suo il sul gli orari dei negozi
In questo dove questo decreto questo Progetto di legge c'è un articolo l'articolo otto se ricordo bene che in pratica dieta o diete verde
Le famose televendite
So bene che molti Stinson la bocca di fronte a questo problema
So bene anche che nessuno di noi manda in onda molto volentieri questo tipo di trasmissioni
Sopra so però anche che questo tipo di trasmissione rappresenta circa il cinquanta per cento del Budget a disposizione dell'emittenza locale
Cinquecentocinquanta miliardi complessivamente per settecentocinquanta ditte a questo punto il discorso lo ripeto alla riflessione dei politici con l'abbiamo con l'avvertimento
Che l'ATO la mente l'emittenza televisiva polpa di difende la propria autonomia i residui di autonomia finanziaria che ancora vivente Mangano è pronta a dare battaglia a tutto a tutto raggio a tutto campo
Il problema della legge elettorale ne ha parlato il garante poco fa voglio anch'io fare riferimento qualche riflessione che venivano fatte così autorevolmente a questo
E mi riferisco naturalmente alla par condicio per quanto riguarda i locali ma continuiamo a parlare a livello politico parlamentare a livello culturale di par condicio avendo Saddam di fronte a noi sempre il fenomeno del monopolio privato o del monopolio punta
Si parla di par condicio perché ci si riferisce alle tre reti RAI alle tre reti Fininvest
Però la par condicio così come viene ipotizzate pensata e scritta poi si traduce si cala pesantemente come un macigno sulle settecentocinquanta televisioni locali sulle due mila e oltre radio locale
è un fenomeno che garantisce copre il numero che che che Lucardo sinistro che lo contraddistingue il massimo che pure
E e lo si cala su questo fenomeno senza eccezione si fanno le stesse quel te lo spiego stesso livello di misure di penalizzazione alla nazionale che fattura alle nazionali che fatturano
Quattro cinque mila miliardi così come all'emittenza locale emittente locale che fattura quattro cinquecento milioni l'anno si fanno lo stesso inferno le stesse gli stessi provvedimenti sanzionatoria nell'uno e nell'altro e un altro leader io credo che a questo punto sia necessario
Comprendere che lo eviti non si può più considerare il se il mercato del fenomeno radiotelevisivo italiano come un tutt'uno vi sono due livelli e due facce esteso voglio capire come sia possibile
Considerare la la par condicio di un'emittente locale soltanto se questa emittente locale dopo aver garantito come ovvio le stesse condizioni economiche
Le stesse possibilità di accesso alla promettente debba considerare allo stessa stregua
Sei settecento cinquecento candidati all'interno della regione in cui opera o delle tre Regioni in cui opera per la legge mentre le televisioni nazionali emittenti nazionali hanno l'obbligo di garantire la par condicio alle liste
E il nome alle ai candidati
Che ci si confronta in questa e questo in questo campo ecco
Su questo erano i due elementi che io volevo proporre alla vostra attenzione e alla vostra riflessione anche su questo si gioca il futuro dell'assetto
Pedaggio televisivo italiano non dell'an Lepida prospettiva non c'è soltanto il problema di garantire come dire iniziative così come correlate auspicano lodevolmente iniziative che prevedano l'equilibrio tra privato e pubblico locale
Si tratta di salvaguardare quello che di di buono c'è nel locale ed è molto perché quello che ha garantito ancora oggi garantisce ancora oggi il pluralismo nel molto nel mondo politico italiano
Ecco questo piccolo problema messo lì in fondo
Come spunto di riflessione perché proprio piccoli salvo condizioni sulle candidature singole fuori fatto questo la questione acquisti passiamo purtroppo appunto anche quanti spunti sarebbe Walter non si può passiamo a Marco Rossignoli
Altra voce
Radio e tv
Innanzitutto io vorrei ringraziare gli organizzatori del convegno e in particolare il comitato regionale del servizio le tesi dell'Emilia Romagna che è sempre particolarmente attivo è sempre particolarmente attento alle problematiche del settore e alle problematiche dell'emittenza privata
Come diceva il il collega Pasetti infatti in in questo in questo convegno forse le le problematiche fino a questo momento sono state affrontate ancora poco dal punto di vista dell'ottica delle emittenti delle emittenti private
Come presidente dell'Associazione editori radiotelevisivi e quindi come rappresentante di imprenditori radiotelevisivi locali vorrei affrontare quindi ora il problema del decentramento e dell'informazione con l'ottica decreti come degli editori locali
E su questo vorrei porre a riagganciarmi a quello che era il discorso che faceva Pasetti prima e in particolare due punti del del del dell'intervento di Pasetti cioè il punto di quello che è il che che sale che e che sarà il rapporto tra la concessionaria pubblica e le emittenti private locali radiofoniche e televisive nell'ottica del del dibattito politico del decentramento e della regionalizzazione della concessionaria pubblica e anche sul punto della della così della così detta problematica dalla par condicio cioè della revisione della riforma della legge cinquecentoquindici del mille novecentonovantatré
Contando il primo problema vorrei prendere un po'le mosse dalla dalla legge Mammì la legge Mammì
Chi ci dice che il sistema radiotelevisivo un sistema misto pubblico e privato poi ci dice che all'articolo ventiquattro che la RAI
Può operare con tre reti televisive nazionali e tre reti radiofoniche nazionali più è prevista eventualmente un'ulteriore reti per Rete per la trasmissione degli dei lavori parlamentari rette che ad oggi come sapete non è stata ancora mai
Realizzata a RAI quindi non è concesso secondo la la legislazione attuale l'esercizio di ieri di emittenti radiofoniche e televisive locali è possibile soltanto in base al rapporto di convenzione
Effettuare delle ore di trasmissione locali
Su una o più reti della Terraglio foniche porte dedico televisiva
La convenzione deve terminare appunto quali che sono le modalità del delle trasmissioni trasmissioni locali
Allo stesso tempo la legge Mammì invece prevede l'esistenza dell'emittenza dell'emittenza privata e assegni prevede una normativa specifica per lei concessionari privati radiofonici e televisivi locali
Dà anche un ruolo molto importante all'emittenza radiotelevisiva locale sotto il profilo dell'informazione in quanto prevede come una sorta di corrispettivo per il rilascio delle concessioni
E il il la la previsione dell'articolo sedici comma diciotto della legge la legge Mammì combinato con il disposto dell'articolo venti comma uno dalla stessa legge cioè l'obbligo a destinare
Almeno il venti per cento dollari dell'orario minimo di programmazione settimanale destinato l'informazione locale
Le emittenti delle emittenti alle televisive locali quindi devono
Oltre a corrispondere al canone oltre rispettare la legge oltre essere in possesso di determinati requisiti per
Avere la concessione per poterla conservare anche rispettare una serie di impegni sul piano info sul piano informativo
Per le televisioni a questi impegni siano ce ne aggiungono altre c'è l'obbligo di fare di effettuare anche quattro ore del minimo di programmazione settimanale dedicata all'informazione sociale quindi la legge impone già tutta una serie di di impegni e quindi diciamo che
Il quadro normativo assegna all'emittenza radiotelevisiva locale un certo ruolo
Di informazione nella nella nella realtà locale quindi non solo in termini spuma di telegiornali ma regge Cipani notizie servizi legati alla realtà locale di carattere non compì non commerciale
Sotto questo aspetto quindi rileviamo che il quello che il dibattito politico che si sta orientando verso una forma di decentramento della della RAI una forma di regionalizzazione o di macro accorpamenti di di regioni su questa strada appunto si è collocata ritengo anche l'attuale convenzione
Stato RAI
Questa questa convenzione sicuramente ci trova in disaccordo perché è un è una sorta di passo che tra l'altro fatto sulla base in maniera
Riterrei disorganica perché si inserisce nella legislazione vigente
Quindi a mio avviso in contrasto con l'attuale legislazione senza peraltro che questa legislazione sia stata rivista e senza che sia stato previsto una forma organica di rapporto tra quella che la concessionaria pubblica l'emittenza privata soprattutto il ruolo dell'informazione
Perché dico questo perché l'attuale convenzione Stato RAI prevede per il settore televisivo televisivo per l'appunto che addirittura una delle delle delle reti televisive possano essere
Trasformata in una in un certo numero di Mitte di emittenti locali appunto a carattere regionale o a carattere o a carattere interregionale poi prevede la possibilità per la stessa concessionaria pubblica di effettuare trasmissioni locali su tutte le reti cioè sfidare la convenzione dell'ottantotto prevedeva soltanto su una Rete invece viene estesa questa facoltà su tutte le tre reti radiofoniche
E sulle altre due reti televisive con il limite soltanto di poterlo effettuare per un massimo di un quinto dello la programmazione e la programmazione giornaliera
Sotto questo aspetto questa convenzione non può certo essere condivisa tant'è vero che la l'Associazione editori radiotelevisivi ha impugnato questo provvedimento nella amministrativo davanti al TAR del Lazio de attualmente fissata la discussione di merito per il i primi di novembre di quest'anno d'opera verrà affrontata questa per questo questo problema
In termini molto concreti problema però non è che si risolve soltanto sui tavoli giudiziari perché il problema rimane sicuramente politico cioè il problema deve essere affrontato perché noi guardiamo con estrema preoccupazione
Perché pur comprendendo le ragioni dei sostenitori del decentramento da Rai occorre rilevare che le emittenti guardano tasto Progetto come dicevo con molta preoccupazione come noto il settore radiotelevisivo infatti attraversato
Da una profonda crisi e avviare una regionalizzazione della concessionaria pubblica senza risolvere contestualmente
Tale la è tale la problematica della crisi del settore elettrico visivo significa soltanto aggravare la sulla situazione degli editori delle emittenti locali in termini in termini ti ascolto intermedi pensiero raccolta pubblicitaria e quindi creare un ulteriore crisi di identità e di esistenza stessa dell'impresario televisivo locale
Riteniamo pertanto che il dibattito politico De Bus debba essere affrontato in termini globali tenendo conto del ruolo che dà dignità delle imprese radiotelevisive locali
Su questo mi fermo mi fermo qui come punto di come spunto di riflessione vedo dal dal tema del convegno che si tratta di riflessione sono sorte sulle sollevo passo Coco in in sintesi concludendo all'altro aspetto che era stato già affrontato anche dal collega Pasetti ASS afferente
La riforma della legge cinquecentoquindici e quindi il problema della cosiddetta par condicio sul punto vorrei evidenziare alcuni aspetti molto importanti cioè questa legge cinquecentoquindici che già si è applicata per tutto lo scorso anno
Specificatamente con riferimento alle elezioni politiche alle alle elezioni europee e poi successivamente anche alle elezioni del
Amministrative che si sono svolte a nove a novembre del mille novecentonovantaquattro
Hanno creato enormi problemi sia dal punto di vista dell'applicazione in senso stretto della legge sia dal punto di vista delle conseguenze che ne sono derivate sia in termini ritengo di
Limitazione della libertà di pensiero
Della delle emittenti radiotelevisive quindi di limitazione di un principio sancito dalla nostra Costituzione sotto gli aspetti che adesso vado avete ad evidenziare sito di profili sanzionatori che che nessuno che ne sono conseguiti
Cioè in sostanza quello che
Credo che sia l'aspetto più più delicato del della normativa è contenuto nel nella nell'ultimo comma dell'articolo uno dall'attuale testo della legge cinquecentoquindici
Ultimo comma che stabilisce che durante tutto il periodo della campagna elettorale cioè quindi nei trenta giorni antecedenti la data delle votazioni
Non è possibile per le emittenti radiotelevisive quindi per le emittenti radiotelevisive locali e anche effettuare trasmissioni sia da in video che in audio per le emittenti radiofoniche con la partecipazione sotto qualsiasi aspetto
Non soltanto di personaggi che sono le massime autorità dello Stato Presidente del Consiglio membri del governo ma anche via via fino a scendere ai consiglieri regionali e le autorità regionali consiglieri provinciali comunali assessori fino ai rappresentanti politici anche della più piccola e sperduta sezione
Di partito del più piccolo partito che Cheney che c'è in Italia oppure del sindaco del più piccolo comune che c'è nella tali questo
Questa norma in sostanza si pone sostanzialmente in contrasto con tutta una serie di principi sia di principi di carattere generale la nostra Costituzione che ovviamente
Nel sancire il diritto di manifestazione del pensiero che dovrebbero tendere a garantire una sua ad una una linea editoriale dell'impresa dell'impresario televisiva allo stesso allo stesso tempo per creano anche una serie di problemi di contrasto con quelle che sono le stesse disposizioni della legge della legge Mammì se le emittenti radio televisive sono obbligati a fare informazione come corrispettivo quale informazione potranno mai fare
Se non possono intervistare o parlare di alcunché durante i trenta giorni della della campagna elettorale perché mai queste emittenti non possono avere
Una linea editoriale io credo che il problema debba essere a formattato in termini molto concreti anche perché poi questa norma non si applica soltanto per le elezioni politiche o per le elezioni europee si applica anche per le elezioni comunali
E quindi
Accade che un'epoca è un'emittente televisiva regionale della Lombardia o può magari che che serve la Lombardia il Piemonte Veneto si trova che si si svolgono le elezioni comunali in due comuni magari al di sotto anche di quindici mila abitanti che si trovano nel territorio
E sotto questo aspetto sicché a tutti è sottoposta a tutta una serie di limiti a cui corrispondono delle sanzioni molto elevate su questo poi
Lo affronteremo il il il problema
Che e limitano quella che è la capacità espressiva e la linea editoriale Eritrea dall'emittente per cui io credo che
La la norma debba essere rivista ho ho avuto modo di esaminare qui lo dico al presidente Santaniello
Il l'ipotesi di revisione della legge cinquecentoquindici predisposta in qualche modo dal da predisposto del degli uffici l'ufficio del Garante
E su questo punto ho notato che c'è un un tentativo di voler andare meglio specificare certe norme crearono una migliore individuazione una migliore interpretazione risolvendo anche certi aspetti e certe proprie certe problematiche credo che che il lavoro sia senz'altro apprezzabile anche se allo stesso tempo
Non lo ritengo sufficiente credo che sotto questo aspetto
Di si debba affrontare ulteriormente il il problema per arrivare a risolta risolvere meglio quelle che sono le esigenze da una parte del rispetto delle questa così e tacco par condicio dall'altra parte anche quello che sono le esigenze degli editori che ora che ora evidenziato
Ora l'altro aspetto che che che e concludo proprio e quello sanzionatorio conseguente a questo che è qui anche e anche su questo aspetto la proposta del del del Garante sicuramente venute incontro a certi aspetti che si sono verificati siccome si parla di circa mille procedimenti che son sanzionatori che sono stati attivati a seguito di denunce intervenute per violazione della legge cinquecentoquindici
Ora qui non andiamo soltanto a intervenire su sanzioni che violazione la da cui queste la par condicio del delle pari opportunità del del delle qualcosa in merito questo ci sono anche violazioni che sono di carattere meramente formale c'è ritardo dell'invio di un di un documento e la la comunicazione preventiva del teste la dall'emittente con un testo parzialmente i inesatto che manco una parola il riferimento a legge cinquecentoquindici io credo che il sistema sanzionatorio debba esser rivisto sotto due aspetti innanzitutto
Deve essere adeguato alle capacità patrimoniali ed economiche delle emittenti altrimenti non diventa una sanzione diventa un modo per in qualche modo disintegrare l'impresario televisiva qui parliamo di impresa la lite tra radio radiofoniche che hanno fatturati mediamente al di sotto dei quattro cinquecento milioni annui emittenti che fatturano più di cinquecento milioni l'anno nel settore aglio fonico locale
Ce ne sono meno di cento in Italia nel settore televisivo
Le emittenti che fatturano più team di un mix di un miliardo di un miliardo un miliardo e mezzo l'anno sono sono pochissime
Quindi e chiaro che essere colpiti da sanzioni che hanno dei minimi che vanno dei cinquanta milioni e duecento milioni mi perché perché la sanzione minima nei dieci giorni antecedenti data di quotazione di dire duecento milioni
E in un sistema in cui non è possibile neanche il cumulo materiale il cumulo delle delle delle sue delle sanzioni Guerrieri il cumulo materiale per cui ogni non c'è come una continuazione nel in materia penale che si applica soltanto la la la pena per il reato per reato più grave ma qui si si sommano materialmente algebricamente quelle che sono le sanzioni per cui tre spot trasmesso e tre sanzioni
Quindi il questo è un meccanismo che deve essere rivisto deve essere visto perché non c'è parità di trattamento perché da da una parte le le reti le reti nazionali possono arrivare con questo sistema sanzionatorio che per loro potrebbe essere addirittura addirittura modesta valutare anche di violare la legge pur di pur di Purdy
Di di affrontare di di di di di effettuare le trasmissioni in qualche modo d'altra parte invece per l'emittente privata si mette in in in forse Heenan in dubbio l'esistenza stessa dell'impresa quindi le sanzioni devono essere devono essere ridotte io dicevo visto il la bozza del dell'ufficio del garante l'ex ho visto che in alcuni casi queste sanzioni sono state ridotte credo che debba che il sistema debba esser rivisto anche in quel su lei con riferimento a quella a quella proposta in maniera più dettagliata riducendo le ancora
Sottolinea in generale e differenziando anche il tipo di sanzione a a a seconda delle mura delle violazioni che vengono contestate con questo ho concluso che ringrazio
Milione
Ha visto come con più attenzione
Il professor Santaniello seguiva quindi può stare certo che fatto carico a maggior ragione è un problema molto complicato prima importante naturalmente e adesso diamo per ultimo la parola al presidente del consiglio regionale della Sardegna Gian Mario Selis
Affidando alla sua saggezza e anche alla sua clemenza perché io dinanzi l'ampia fronte del collega Marco medicamenti indirettamente si richiama tutti al rispetto dei tempi ben oltre il quarto d'ora accade
Prego
Ma io credo che quando come Presidenti dei Consigli regionale abbiamo deciso questo convegno
Ci ponevamo proprio l'obiettivo che stiamo conseguente cioè fare una valutazione del sistema generale delle comunicazione ed in particolare il sistema di servizio pubblico alla luce di della situazione attuale
Questa situazione è stata c'è stata richiamata spesso stamattina ci siamo di fronte ad una ce l'aveva fatto processo innovazione tecnologica cambiano le situazioni di mercato si innovano processi e prodotti si destabilizzano le situazioni dobbiamo diventare di quanti più concorrenziale in un mercato che diventa sempre più planetaria
Valutare le situazioni livello di mercato valutarle a livello della realtà alla luce della realtà politica stanno cambiando le regole della democrazia in una società complessa mutazione rapida siamo entrati forse non si scherza permanentemente in un sistema maggioritario si sta ripensando alla stessa fisionomia dello Stato stiamo entrando forse in uno Stato o di orientamento federalista quindi le Regioni i poteri locali dovrebbero venire un potere più vasto questa evoluzione dello stato del mercato ci induce a fare delle valutazioni su quello che stiamo facendo le da stamane su quello che il sistema della comunicazione pubblico è è il sistema del servizio pubblico
Per quanto riguarda la situazione generale è stata già richiama la mia è nata vecchia
Ora è ancora più superata non solo per la sentenza della Corte costituzionale che sancisce i limiti di questa di questa legge una legge che ha
Stabilizzato l'esistente inserzione mente un duopolio che ha concentrato la pubblicità che ha limitato l'innovazione che ha agevolato le inadempienze dello Stato nelle concessioni che ha non ha stabilito forme adeguate di controllo e di garanzia il Garante ce lo ricorda sempre per cui siamo una situazione di debolezza e di confusione
Stranamente però la cosa mentre si è fatto un gran parlare di situazione ma mi di situazioni di carattere generale siamo stati un po'tutti molto Clementi sino a stamattina sulla situazione della RAI
Credo che l'intervento di Sartori che naturalmente fare il suo mestiere lo fa molto fa egregiamente il suo mestiere però in qualche modo sia una qualche richiami una qualche riflessione
Io non credo che siamo se siamo una situazione così preoccupante per quanto riguarda la situazione generale della comunicazione se siamo così preoccupati
Ormai speriamo che in una rapida evoluzione del sistema il superamento della situazione e della Mammì non credo che siamo ugualmente e non siamo non credo che siamo tutti altrettanto ottimisti soddisfatti come Sartorio lo è per quanto riguarda la RAI io credo che un momento di riflessione oltre al sistema generale alla comunicazione
Una riflessione una valutazione del sistema pubblico radiotelevisivo vada fatto e allora diciamo chiaramente che questa ottimismo non è condiviso che non siamo per nulla soddisfatti non lo siamo come Regioni non siamo come i Consigli regionali
A noi la RAI appare vecchia e per certi versi perdente appare costosa forse poco competitiva nonostante gli indici di ascolto che ci venivano riferiti e per certi versi i obsoleta e inadeguata
Mi sembra che ci sembra inadeguata ad affrontare le sfide del mercato e soprattutto ci è sembrata recentemente inadeguata a garantire le regole della nuova democrazia ci sembra che sia tormentata da un'ampia conflittualità interna non casuale che dipende dalle gestione che se ne sta facendo per la Rai
Ci sembra che sia caratterizzata da una obsolescenza delle strutture dei programmi ma al di là di questo io mi soffermo solamente sull'insoddisfazione
Delle regioni diciamo chiaramente che come Regioni siamo profondamente insoddisfatti
Oggi si è fatto un gran parlare da ultimo con grande autorevolezza il professor Santaniello dal fatto che il servizio pubblico è basato su una struttura autonoma regionalista localistica
O nome
E
Sartori cioè ricordato che questo è vero ma bisogna vederlo in una situazione di industrializzazione beh questa realtà di localismo industrializzato non è più possibile perché nelle sedi locali
è stata distrutta la struttura locale sono stati fortemente penalizzati i centri di produzione viene mortificata l'autonomia delle redazioni
è stata quasi del tutto distrutta il sistema della radiodiffusione locale e quindi si è perso un patrimonio enorme di cultura e di professionalità sulle quali non si può se non si pone rimedio rapidamente
Più pensare di coniugare localismo in una chiave industriale perché è un patrimonio viene distrutto
Noi siamo marginali noi Regioni diciamolo chiaramente siamo insoddisfatti siamo marginali eh non è sufficiente per quanto importante queste sì l'abbiamo rivendicato varie volte avvenga la terza edizione del del Condello giornale regionale il problema della radio il problema è un problema di ruolo è un problema di influenza che è un problema di dignità di autonomia di poteri di risorse delle strutture locali
Ed è un'esigenza che abbiamo non di avere qualche minuto in più di comunicazione ma di entrare con le strutture
Del servizio pubblico come regioni nella comunicazione nazionale nel palinsesto nazionale nelle programmazioni nazionale
Se non facciamo questo la radio è un modo di amplificare le comunicazioni locali ma non ci fa uscire dal ghetto chi è forse come il presidente dalla Calabria altri amici del Mezzogiorno chi vive da situazioni di marginalità
Regionale sa che cosa vuol dire i problemi locali regionali non entrano nelle scuole nel nella situazione nella comunicazione nazionale
Un fatto che succede a Roma e a Milano o nelle grandi grandi centri è un fatto nazionale che merita l'attenzione che quindi merita l'intervento dei poteri centrali i fatti che si verificano le regioni periferiche
E che non entrano mai nel circuito nazionale non solo non fanno notizia ma non fanno gerarchia dei problemi nella situazione politica nazionale essere marginali
Il sistema della comunicazione significa esserlo nella gerarchia delle attenzioni delle istituzioni e quindi essere fuori dall'attenzione delle istituzioni marginali nei provvedimenti nei le politiche cioè ecco perché siamo profondamente
Neri insoddisfatti
è da qui che bisogna partire non ci basta sentire che si fa il terzo telegiornale o che c'è una un un miglioramento di indice d'ascolto non ci bastano queste cose la nostra insoddisfazione di regioni si cumula ad una insoddisfazione più generale
Dei lavoratori della RAI delle nostre realtà regionali è della pubblica opinione e più in generale dove siamo convinti di questo possiamo andare ripercorre le cause possiamo dai dire ed è stato detto più volte forse molti di noi condividono che forse la RAI è stata più occupata che riformata
è stata più oggetto di controllo politico di occupazione che di attenzione nel passato ma il recente il recente che doveva essere la nuova fase della Seconda Repubblica accoppiato gli aspetti peggiori della prima Repubblica continuando ad occuparla
è a strumentalizzarla e usarla più che a riformarla
I provvedimenti di nomina che ci sono in corso di sostituzioni di rotazioni dei capiredattori a livello centrale a livello periferico rientrano in questo quadro di logica di occupazione di normalizzazione senza riforma della RAI
Questo va detto chiaro
E Tondo non ti siamo limitarci a vedere solo il discorso generale della Mammì se parliamo parlare di RAI dobbiamo confrontarci se dobbiamo parlare di servizio pubblico abbiamo confrontarci anche sui problemi
Della struttura del servizio pubblico dei limiti delle insufficienze del malessere vistoso che ormai oggetto di cronaca quotidiana delle tensioni che ci sono della insoddisfazione delle regioni
Da tutto questo nasce
L'esigenza di una riforma sia del sistema generale ed è stato ricordato della del dopo ma mi stamattina sono stati così sono confrontati i progetti fondanti tre progetti fondamentali sia del sistema radiotelevisivo
Allora per quanto riguarda la riforma del sistema generale a noi è sembrato a me sembra spero che i colleghi delle regioni condividiamo che c'è stata un tabù che c'è tra i tre disegni una base comune
Noi riteniamo che le Regioni si devono inserire in questa base comune la base comune nel trattamento dei problemi dell'Authority dell'Antitrust della pubblicità del servizio pubblico del ruolo nazionale e internazionale
Per chiedere che le Regioni siano presenti nella autori
Noi riteniamo che non che le Regioni devono se si debba riformare il servizio Debré no devono essere forse lo ricordava lo stesso professor Santaniello presente dell'Authority questa è una procura proposta precisa crei crediamo come Regioni dovremo chiedere a questo livello un incontro le forze politiche al Parlamento perché questo è un punto indilazionabile
In questo quadro le Regioni avranno un ruolo ma non basta partecipare all'Authority nazionale dovremo trovare anche qua lo dico al professor Santaniello dovremo trovare poi stando in un'authority
Un un ruolo specifico una funzione come sistema regionale per a sviluppare a livello locale il ruolo di garanzia di orientamento di controllo
E in questo quadro rientra lei ruolo che la Regione può fare a sostegno a sviluppo dell'emittenza locale non c'è tempo non mi soffermo ma se le Regioni avranno questo potere potranno svolge un ruolo maggiore per quanto riguarda il discorso RAI
Anche questo
Ma visto nel quadro di questa regionalizzazione di questa riforma la proposta per il sistema lo enunciata ugualmente nella riforma del servizio pubblico ore regionale
La nostra proposta è questo il decentramento non è decentramento solo disservizi è decentramento dei poteri
O le Regioni saranno che faranno parte del Consiglio dell'organo di amministrazione della RAI
Del consiglio d'amministrazione della RAI fosse no ogni disegno di riforma che si potrà fare diventa inevitabilmente un disegno riforme centralista la cosa cioè in Parlamento un disegno di legge è una proposta di legge
Non so se sia di credo che sia l'iniziativa di parti politiche quindi una proposta di legge che
Pende a riformulare il consiglio d'amministrazione della RAI prevedendo che i cinque componenti due del Parlamento
Non del presidente della Camera avverte ma della Camera e del Senato a maggioranza qualificata uno delle Regioni noi riteniamo che su questo bisogna fare una battaglia la seconda proposta per regionalizzare la RAI secondo noi trovare un lo richiamava il presidente per secoli gustando il documento forme di sperimentazione di partecipazione nuova delle regioni al capitale delle di un eventuale rete regionale la terza forza la terza iniziativa la terza cosa è che questa rete regionale sei regionale deve essere debba essere la tuta lì a tutti gli effetti deve valorizzare le risorse umane e le strutture locali
Deve valuta valorizzare la capacità di produzione di informazione locale sia libero locale sia a livello interregionale
Deve essere lo strumento è questo il nocciolo scusate se insisto attraverso il quale le regioni entrano nel palinsesto nelle programmazioni nazionali dalla propria
Rette forse delle altre reti pubbliche l'altra rete pubblica portando solo un'attenzione generale in una gerarchia di problemi generali i problemi regionali e Luca tutto questo naturalmente comporta autonomia delle redazioni autonomia di gestione autonomia di produzione di il governo
Del personale non vorrei l'ho detto per inciso lo dico al rappresentante della RAI per esempio è un fatto marginale che nelle sedi locali venissero assunti nuovi giornalisti magari prelevandoli da chissà quale altre realtà e non dalla realtà locali perché così non si
Rispetta per niente diventerebbe uno schiaffo alle le realtà locali alle professionalità esistenti malavita locale per concludere se questo è il quadro delle nostre proposte
Che cosa può fare il consiglio l'amministratore in d'amministrazione per
Sostenere secolo e può fare molto di più di quanto sta facendo stimolando sostenendo l'autonomia delle sedi locali potenziando le eccetera
Ma forse la cosa e scusate non vuole essere una provocazione una proposta la cosa migliore che potrebbe fare è una mia proposta io auspico poi anche i presidenti la la valutino la cosa migliore che potrebbe fare
E
Agevolare il protesti molare accelerare il processo di riforma in presenti in Parlamento per quanto riguarda la
Regionale una rete regionale regionalizzata
Credibilmente non può essere credibile non possiamo quelle ingiurie affilare il nostro futuro la regionalizzazione delle reti ad un organo che diretta l'espressione centralistica in questo quadro io credo che
Secondo con quest'ultima proposta che forse al di là non è una provocazione ma è una meditazione credo che il Consiglio non so se davvero un sensibile contributo alla Delfino dossier del servizio pubblico
Io ringrazio dalla dalla Sardegna no no nessuna intenzione di aprire un dibattito perché non si potrebbe per le ragioni che conosciamo tutti però o una richiesta di diciamo di precisazione l'intervento da parte di Carlo Sartori ora aldilà nella proposta legislativa che non credo sia quello il problema però l'altra cosa che non sia giusto
E anche il presidente del consiglio regionale la Sardegna d'accordo nel sentire un attimo il professor Sartori prego cult
Grazie
Ma io credo che
L'opera fatta da questo Consiglio dal dodici luglio oggi
Non meritasse mi permetta
Se dissi un linguaggio così massima misticamente approach
E così
Negativo con frasi certamente astratte di grande mi permetta
Anche perché a me ed è sembrato di aver di avere elencato
Una serie di concretezze
Non sono venuto qui a sbandierare delle cose astratte sono venuto qui a a dirvi delle delle concretizzi e credo che l'opera del consiglio non meritasse appunto questo linguaggio
Anche dopo la lettera di intenti
Datata sedici gennaio che lei la nostra Presidente ai ha inviato al coordinatore del comitato dei presidenti in qua in cui cito testualmente dice mi riferisco alla sua lettera del ventitré dicembre le confermo
La piena disponibilità dell'azienda
Per una puntuale realizzazione delle linee dei contenuti previsti dal piano editoriale della testata giornalistica regionale con l'obiettivo di Rifkin deliri di ridefinire valorizzandone i contenuti un'adeguata presenza regionale nel sistema radiotelevisiva
In tale prospettiva desidero informarla che quanto prima sottoporrò all'approvazione del consiglio d'amministrazione
Una specifica delega al dottor Vigorelli affinché la Conferenza dei Presidenti delle Regioni sia tenuta costantemente informata ed aggiornata sullo sviluppo delle previste iniziative aziendali riguardo alla programmazione regionale
Forse
Non era a conoscenza di questa lettera altrimenti io credo prego altrimenti io credo che forse il linguaggio avrebbe potuto essere diverso comunque rientra anche nella dialettica di un dibattito
Però qualche precisazione io sono costretta a farlo
La RAI obsoleta
La RAI stai investendo nello sviluppo tecnologico una delle risorse finanziarie
E la la stanno portando la stanno riportando sui livelli tecnologici pari se non superiori a tutti gli attori altri organismi pubblici europei basti solo pensare
A tutto avrà la digitalizzazione dei dei degli studi radiofonici e televisivi chi è in atto e quindi io credo che di tutto si possa parlare pur forte di opzione scienza bensì
La RAI abbia presso le sedi locali eccetera può darsi che nel passato si è avvenuto questo in questo momento è allo studio
Una o una nuova ipotesi in cui i centri di produzione saranno valorizzati secondo linee produttive e distinte avrei forse desiderato potere venire qui oggi già con qualche dato ancora più concreto su questo è questione comunque di tempi ci stiamo ci stiamo lavorando
L'informazione regionale ghettizzata
Qui mi permetta ma la dj attizza azione dell'informazione regionale non si può stabilire per legge
La e tipizzazione dell'informazione regionale è un faticoso processo di ricostruzione della presenza nazionale e internazionale dell'informazione regionale
E allora io le ho citato le nuove iniziative
E non le ho citato forse me ne dolgo perché il così il suo intervento avrebbe potuto deve tenerne conto non le ho citato che invece è statisticamente non lo ha qui presenti le statistiche con me ma ciò la l'aumento di presenza dell'informazione prodotta dai centri regionale
Nei telegiornali nazionali è cresciuta moltissimo dal la dal settembre ad oggi posso portarle nel giro di qualche giorno un dato molto preciso
Dal punto di vista delle delle assunzioni come diceva addirittura Vigorelli mi diceva che non solo aveva provveduto a appunto assunzioni ma chi addirittura in alcuni casi alcune persone che erano invece
Fuori dalla loro Regione stando Este stanno per essere o sono state ricondotte a lavorare nella loro regione quindi anche questa sua preoccupazione e almeno in parte forse da fugare c'è un'insoddisfazione nei confronti della RAI
Dal a tutti i livelli regionali non mi sembra
Ad oggi
Dodici tredici febbraio novantacinque vi posso comunicare ufficialmente che i nuovi abbonati della RAI sono il quaranta per cento in più dell'anno scorso
Dico quaranta per cento in più di nuovi abbonati e i rinnovi degli abbonamenti sono due milioni e mezzo in più
Rispetto alla stessa data dell'anno scorso non mi sembra che quindi l'abbonato della RAI sia particolarmente insoddisfatto
Il consiglio di amministrazione a ha svolto solo azioni che lei diceva deleterie non mi sembra sottopelle non mi sembra il larice la è nell'alla fine del mille novecentonovanta tre perde a terzo nel nella precedente gestione quattrocentottanta miliardi nell'anno e finanziario mille novecentonovantatré la Rai
Era ancora aveva ancora una previsione di perdita di cento dico cento un miliardi al trenta giugno del novantaquattro quando questo nel nuovo consiglio entrato questo nuovo Consiglio ha portato in pareggio il bilancio del novantaquattro riducendo l'esposizione finanziaria cioè l'indebitamento de di oltre il trenta per cento da mille cinquecento a mille cento miliardi non solo ha portato avanti un processo di ristrutturazione dell'azienda Chicco insegna al prossimo consiglio di amministrazione io spero nella data contrariamente a quanto si augurerei io spero gradata naturali
Di decadenza di questo Consiglio cioè il trentuno dicembre mille novecentonovantacinque Consegna al prossimo consiglio di amministrazione una struttura aziendale moderna e razionale e non quella paccottiglia
Che si è accumulata negli anni ma consegna una vera azienda con poche efficienti ed efficaci linee di riporto al direttore generale
Con tutta una strutturazione delle staff
A aziendali particolarmente adeguata alle esigenze di una moderna industria e con una riduzione del personale di mille e rotti unità senza ricorrere a prepensionamenti a cassa integrazione o a licenziamenti cioè prezzo semplicemente l'incentivazione alle sardo e quindi le uscite naturali tutto questo mi sembra che i disegni un panorama mi consenta
Forse un filo migliore un filo migliore di quanto di quanto lei lo abbia descritto grazie voglio e consentono ma ricominciando tutto parte anch'io consento tutto però teniamo conto del problema
Ora è una
Una breve replica naturalmente al Presidente serissima speriamo dunque lei possiamo noi non credo che noi adesso
Troveremo un accordo visto le posizioni con la mia replica con la sua replica mi sembra che la dialettica e convegni vadano in qualche modo anima forse da questo punto di vista siamo riusciti a far
Rischiavamo rischiamo di parlare di tutto e poi di saltare il problema che tutti abbiamo in testa quello credo non aiuta io non ho questa visione così probabilmente io rispetto doppi io l'entusiasmo per il dottor Sartori di Guido su questa gestione fantastica del nuovo consiglio d'amministrazione
Se prendo i giornali questa gestione non è condivisa al di là del fatto che poi gli aumenti inno gli abbonamenti al canone
Non è condivisa mi sembra che in tutta Italia ci siano manifestazioni non solo di facinorosi ma anche di persone pensanti sulla gestione dalla RAI mi pare che ci sia un'occupazione politica della RAI si potrà dire uguale la Prima Repubblica benissimo una seconda continua la prima non è questo il segno del cambiamento in ogni caso non mi importa nulla se è uguale al primo comma secondo una trasformazione una rotazione di nomine mi pare che quando si parla di Hugo Chavez scienza mi si dice ma stiamo facendo gli investimenti io prendo atto degli investimenti ma vuol dire che c'era un mondo se la scienza che cerchiamo di recuperare dei precedenti dei precedenti gestioni
Le strutture locali sono depresse il servizio orario ma abbiamo azzerato i centri di produzione gli abbiamo quasi azzerati non so che fine ha fatto Torino se l'abbiamo ripreso male stiamo azzerando
L'informazione ghettizzata noi non entriamo a livello regionale noi non entriamo mai e non perché la sede locale non proponga le notizie noi non entriamo mai nel circuito nazionale l'informazione locale e ghettizzata c'è una logica
C'è una logica centralistica sei meno quello che è successo che per esempio anche la sede di Firenze non dopo non riesce a dare le notizie sulle manifestazioni dei protesta locale perché c'è un controllo nazionale delle notizie questo è gravissimo
Non è una struttura democratica ed è inutile star qua a portare notissima sociale anche la RAI è in questa situazione di conflitto è un uso strumentale del servizio pubblico per interessi di parte e questo non lo nega nessuno allora della Michelin formazione regionale e ghettizzata le assunzioni vediamo allora quali prende l'impegno che in Sardegna lo si fanno assunzioni se non sono di giornalisti
E professionisti sardi lei prende questo impegno se è questo che se noi parliamo su di questa storia l'insoddisfazione non è legata ai bagagli non si può contra porre dice no sono mancati gli abbonamenti chiamo televisore obbligato ad abbonarsi ragazzi e vivaddio sono d'accordo che spero che aumenti gli abbonamenti e il consiglio d'amministrazione io auguro lunga vita al consiglio d'amministrazione
Alle condizioni che è così cioè che ci siano dei una dimissione è una riforma del consiglio d'amministrazione così più rispondente alle strutture alle esigenza di una maggiore democraticità
è di una maggiore regionalizzazione la democraticità vuol dire per dirla tutta anche il consiglio d'amministrazione non viene nominato dal presidente della Camera e del Senato ma viene eletto alla Camera e Senato
è per quanto riguarda la regionalizzazione vuol dire che ci sia uno dei componenti anche un solo componente di espressione della realtà regionale questo è a cosa è la battaglia che noi facciamo e non vale la retorica aziendale per vanificata
Graphic Michele Focarete astrale
Che sia
Mi pare che sia inevitabile questione RAI e centrale e l'abbiamo visto anche in questa mai linguaggi massimalisti non sono centrali purtroppo se rimasta tale da si può essere un massimalismo interpretato così da una parte e dall'altra quindi non è che il problema è la passione grande io capisco lo sforzo che viene fatto per dire che c'è questa urgenza della regione che non comincia adesso ma capisco anche che dall'altro lato soprattutto un professionista come il professor Sartori veda
Tutti gli aspetti di di avanzamento di rinnovamento tecnologia di sforzi però resta il nodo della questione RAI come questione politica centrale in questa fase collegata al mutamento desiderato da una parte contrastato dall'altra per cui purtroppo la questione carica sempre di un sovrappiù
Di di come dire di passione di animosità che porta talvolta non discutere soltanto degli aspetti strettamente tecnico io volevo solo aggiungere una considerazione cioè
Che è quello che mi sta più a cuore
Stamane sentivo non mi ricordo chi ricordava il convegno delle regioni a Firenze a Napoli al rettore forse il primo io allora ero giovane dottore e ho partecipato anche a quello
Credo che in fondo insieme a tante altre cose positive sollevate di tempo e di opportunità al telefono perse molto anche da parte delle regioni
E per quanto mi riguarda ho sempre
Come dire un forte senso di responsabilità che avverto rispetto al modo in cui in fondo non è stata usata fino in fondo l'opportunità della terza rete dopo la riforma del settantacinque la responsabilità sono tante ma credo che nessuno possa dire che sono soltanto da una parte io pensavo prima dal collega del sindacato dei giornalisti anche il senatore giornalisti cioè noi
Sul modo in cui è stata utilizzata la Terza Rete e non è stata fatta una seria tentativo di sperimentazione di regionalizzazione abbiamo delle grandi colpi
Ma oggi ho lamentazione che i problemi siano ulteriori non solo queste
Io sentendo in particolare Barzanti l'onorevole Barzanti amico Barzanti degli scambi giovanili e universitari sono stato colpito soprattutto da una formula che lui ha usato
La radicalità e velocità del cambiamento
Del cambiamento che può portare e porta inesorabilmente ad una forma di terre di deregulation ma al tempo stesso come è indispensabile che la deregulation lo può sembrare un paradosso debbano essere regolare
Debba essere governata
Questo è il problema cruciale sarebbe grave non capire che questo grande mutamento e anche gli aspetti delle opportunità tecnologiche
Possono essere un alibi a non intervenire a non governare il sistema questo è il vero come dire
Elemento che io lascerei comunque come riflessione di fondo
E le regioni se vogliono anche su questo possono avere un notevole peso in una stagione in cui
Di grande autorevolezza istituzionali non ne vedo in giro le forze e le regioni possono rappresentare dal basso
Questa opportunità
Io ringrazio tutti i partecipanti scuso mi scuso per questo pistolotto finale
Che però sentivo come bisogno molto intenso ecceda adesso la parola al collega Marco Mele e ai suoi ospiti
Ti allievo un po'e lavoro Mele dicendo che parlerete della realtà attuale dell'informazione per la regione di cui abbiamo avuto chiamiamolo pure grazie al professor Sartori Aprilia adesso un vivace vivace contributo economico a voi
Si va a tavola rotonda
Neppure andandoci volto a che probabilmente il il clou dello scontro
Per sì ormai è stato diciamo culminato in zone è stato già raggiunto quindi la zona a va be ci avviamo alla chiusura cercando di fare comunque alcune riflessioni sul tema del dibattito che poi la realtà attuale dell'informazione regioni praticamente lo stesso che si Arts che già si è svolto prima del resto si connette a tutto lo svolgimento del dei lavori di oggi di questo convegno
Dunque io dunque dato tutto vista loro buonasera sono Marco Mele sono un giornalista del del Sole ventiquattro Ore
Cerchiamo di stringere al massimo i tempi visto anche che le gli abbiamo cioè gli hanno sforato e quindi abbiamo sforare come compendio io darei per primo la parola al dottor Nadia dalla che è stato malefatte non faccio biografie già direttore giardini di RAI uno del Censis e quindi li passò immediatamente la parola
Cioè
Per loro
La la mia reazione ai temi di oggi facendoli appunti perché fa questa sera scrivevo la prima nota recitava troppa rissa sull'informazione sette è il convegno è la realtà
Il troppa rissa sull'informazione se permettete troppa RAI sui giornali questa è la mia impressione da ex direttore di RAI uno ma anche da vecchi attestazione di Mrs troppa politica nel dibattito
Tutto o hardware dei ragionamenti troppo ardore può voler dire troppe riflessioni sull'organizzazione le reti il possesso delle reti
E se volete in genere troppo autori ferimento nel sistema se c'è un problema serio che sento avendo io partecipato per una nuova avventura RAI in un anno e due mesi però mantenendo sempre la mia doppia identità di uomo
Che osserva anche vengo dal mestiere del Censis sento che nel sistema c'è troppa autoreferenza si parla troppo addosso di se stessi e questo è un grave difetto del sistema
Perché si corre il rischio di dimenticare cosa c'è realmente nel Paese se io devo essere sincero la riunione di oggi mi dice troppo autoreferenza del sistema che lo dico ancora ma non consenso polemico
Allora lo dico anche per completare con una campana complementare a quella di oggi sono tutti lì diciamo le stesse cose è in parte strumentale questa mia osservazione sull'autoreferenza ma in parte anche la sostanziale
Ci si parla troppo addosso un anno di RAI con una testa non RAI mi diceva che c'era proprio un'obbligazione da RAI perché il mondo è fatto di tante cose in cui c'è anche la RAI noi abbiamo subito dei mesi con due pagine di RAI sui giornali
Possibile non si può ragionare a freddo l'abbiamo visto anche oggi
Allora se permettete tre osservazioni per tentare di ragionare a freddo fu un piano complementare non che non sia legittimo il panno presidente ma si dotano siete raccontati per una giornata io faccio un ragionamento a parte qual è il ragionamento a parte
è un ragionamento che ruota attorno a uno domanda fondamentale su dobbiamo fare informazione locale
Dobbiamo fare uno sforzo di Progetto Comune
Per capire cose cosa assente soffrire la società locale di oggi in chiave di locale di non vocale quindi faccio un ragionamento sul sociale non autorizza il rito la televisione ma il sistema di nicchia ma sociale allora la prima riflessione dice più o meno questo
Come facciamo a reinterpretare l'intreccio localismo comunicazione alla luce di quello che abbiamo vissuto negli ultimi venti trent'anni perché noi dobbiamo prendere atto che le parole hanno un peso oppure sono parole quando dico locale o localismo comunicazione locale
O comunicazione
E sopra locale devo pur pensare a qualcosa cosa metto dentro se anche domani o la rete regionalizzata cosa ci metto dentro perché il problema ritorna sempre lì se no parliamo sempre della camicia e poco della Cinzia che ci sta dentro camicie
Allora a me sembra che reinterpretare l'intreccio localismo comunicazione richiede oggi ricordarsi che noi abbiamo avuto una fase di identità localistica debole a cui ha corrisposto
Unite in una la comunicazione localistica un locale altrettanto deboli inesistente
Quando i localismi la realtà locale l'attenzione la soggetto qualità dell'estero locale era fragile era iniziale voi ricorderete gli anni Sessanta soprattutto settanta
Quando c'è stato il fiorire dei tanti distretti industriali che poi voi abbiamo descritto come Sensi sì io mi ricordo che c'era la difficoltà persino a dirlo e prima di far accettare la parola locale c'abbiamo messo quindi vuol dire che la comunicazione era debolissima perché la comunicazione parlava al coro del triangolo industriale
E della crisi del triangolo industriale ricordo all'inizio degli anni settanta quando già il paese faceva un'altra roba allora se uno fa un'autocoscienza e pensa qual è stato il legame tra realtà vera
Società Reale italiana e comunicazione dice be allora la comunicazione arrivata tardi
Ma Mucci Alberto Mucci sul Corriere della Sera ha riconosciuto un ricordo correva l'anno settantasei ed mi ricordo l'articolo e quindi si era il Censis aveva ragione parentesi quattro anni fa chiusa parentesi
Quando parlava di sviluppo localistico quindi la comunicazione è arrivata tardi OCSE ci vogliamo fare un ragionamento troppi corda sta roba
Secondo
Negli anni ottanta il localismo nel senso più alto del termine quello economico quello sociale non vuol dire quello regionali raggio la Regione non è un localismo è un'entità amministrativa politica
Localismo c'ha le radici dentro la pancia se vogliamo fare comunicazione carta bisogna vedere dove egli Radisi sono piantate
Negli anni ottanta i localismi si sono sviluppati anzi sono proliferate siamo arrivati a duecentocinquanta localismi questa è la verità
Di impasto tra economico sociale e culturale
E anche la comunicazione ha proliferato mille cinquecento televisioni altrettante radio locali lo stampo proliferanti al ha fatto sì che ci fosse un'udienza Italo Calisti Ca'forte
E una comunicazione altrettanto forte tutte e due si sono sviluppate in un'ottica proliferanti
No oggi oggi noi assistiamo a una dimensione localistica che sta cambiando sotto i nostri occhi perché dopo la fase diciamo della ubriacature dopo sviluppo moltiplicato
Oggi localismi si stanno aprendo diventano più sofisticati acquistano delle fedeltà i singoli componenti la società locali ragiona contemporaneamente fu locale sull'internazionale
La comunicazione secondo me oggi sul locale e incerta inadeguata
Al bivalente non sa di che parlare quando deve parlare di Merloni di che parla di un localista o di uno che ha venti stabilimenti in giro per il mondo
Perché è inutile pretendere gradimenti le all'all'informazione locale vada nazionale vana nazionale sia rilevante se la presentiamo in maniera rilevante se la facciamo crescere in maniera rilevante poi certo ci sarà anche la censura ma dobbiamo produrre un prodotto che parla di linguaggio carne e sangue del Paese
Non possiamo accontentarci di discutere del metodo quanti consiglieri mentre nel consiglio il diritto di avere una rete locale tutto legittimo bisogna discutere anche questo
Il sistema proprietario
Ma certamente bisogna capire bene cosa ci mettiamo dentro come decliniamo oggi questo legame tra identità locale localistica o locale Emilio non localistica che deriva da ISMU da localismo e comunicazione seconda riflessione
Facciamo uno zoom visto che siamo nel settore assumiamo l'intreccio attuale vediamo cosa cesto intrecciato alle perché è difficile la cosa difficile come al solito interpretano come abbiamo tra le dita
Beh noi oggi abbiamo un'identità locale certamente forte e contemporaneamente una spinta verso la globalità dell'internazionalità altrettanto forte
Gli imprenditori alla Merloni dicono io ho nella mia realtà locale la tana del lupo
Ma la mia arte articolazioni operative sono d'un giro per il mondo fatto finanza da una parte produzione col Nordafrica finanza da un'altra parte
E insomma sono uno che c'ha due teste
Già questo la faccio un esempio fra i tanti immaginiamo questo ragionamento cosa poco per dire in chiave di rilevanza dell'informazione locale sul piano nazionale Baggio interpretarla però certi casi interpretò locale come neo folkloristico resta da meno folcloristico locale non c'è possiamo lamentare Secondo
Oggi la dimensione locale Mizzau nata un un ritorno al territorio una territorializzazione fortissima perché abbiamo rotto tutte le capacità di identificazione nell'ideologia nei partiti
Nei grandi valori né i grandi movimenti nella classe sociale l'unico a Roma che a me resta nel territorio e quindi territori è diventato importante per questo fatto come categoria identitaria residua però un fatto enorme qualcuno ci ha costruito sopra un partito con alterne vicende ma insomma talmente forte che bastava dire fondo lumbard per fare addirittura un partito poi magari non bastava perché è chiaro che il territorio e lo strumento di identificazione
Modesto però importante e dall'altra abbiamo la verticalizzazione continua fortissima della politica perché oggi non possiamo negare che siamo strabici anche in questo senso
Riterrei torri alzati da un lato ma spinti alla verticalizzazione fino al populismo
E abbiamo tutte e due le cose presenti fare comunicazione di sostanza no per avere un consigliera vistosa bisogna capire dove mi colloco in mezzo a questa abbina diretta per fare una comunicazione che abbia senso
E che infine al dibattito sociopolitico
Terzo punto viviamo non moltiplicazione del peso dei fatti dei fatta rally dei micro fatti dei fatti su fatti
A ogni livello dell'informazione nazionale come locale e ci perdiamo dentro i fatti cioè abbiamo poche interpretazioni del disagio che viviamo tutti
è il troppo dell'informazione fino alla nausea fino all'ossessione questo è un problema che si pone i mutati mutandis in sedicesimo nella redazione locale
Qui bisogna collocarsi in qualche modo perché se io Proietti fatta rally sic et simpliciter Zanon vanno benefattore gli nazionali fianco Quinziato a rompere magia ma si fa pareri locali insomma come faccio io dignità
Dove si mette allora la la la comunicazione forte deve scegliere uno dei due estremi deve diventare l'iper localistica oppure iper verticistica oppure iter fattuale mi sembra che il buonsenso ci dica che nei due estremi non possiamo collocarci fu uno dei due pensando che un aut aut secco ci risolve il problema il nostro problema è di trovare il taglio giusto per inserirsi dentro in questo e di fare un ragionamento sulla produzione culturale informativa in televisione io ho fatto un anno
Direttore di RAI uno e vi assicuro
Che si io per cento ha vinto il mio tempo delle discussioni fatte il grosso va a finire sui fatti organizzativi arte politici delle nomine ma poco sulla progettazione culturale c'è poco da fare qui fine intorno possiamo fare dobbiamo anche fare lotta politica
Ma certamente c'è un problema di riflessione di cultura se da qualche parte non se fa questo perdiamo tempo perché alla fine avremo una scatola vuota
Con le ritualità dentro terza ed ultima riflessione e finisco che si può fare davanti 'ste cose
Ma io credo un primo che i sistemi locali se vogliamo fare informazione locale nel senso più alto e nobile del termine anche comunicazione più ampia non furono pure informazione i sistemi locali si stanno aprendo quindi è vietato
Inseguire un localismo tardivo come la comunicazione in seguito un triangolo industriale tardivo palo nascevano i localismi
Sì facciamo ora facciamo ramo dei dinosauri quindi bisogna sapere che oggi localismi si stanno ristrutturando qualcuno sparisce comunicano tra di loro sono tanto locali quanto globali
Io qua tempo in tempi non sospetti di federalismo non lontano novanta scrissi un testo sul territorio intermedio perché sentivo che il localismo troppo piccolo
Moriva di asfissia e chi la globalità che allora era la moda euro operistica non dava sostanza l'identità ci voleva un territorio intermedio da qui farmi dire che la dimensione regionale quella giusto no non me lo farete mai dire manco morto
Perché al signore che dire a Trento piuttosto che a Ferrara
Per lui è significativo o la verticalizzata nazionale Berlusconi dice piuttosto che Prodi dice o la situazione locale nel senso di locale la dimissione regionale non fa identità quindi è un problema da affrontare mica detto che più vietato però non fa identità
Quindi bisogna ragionarci un territorio intermedio però può essere
Un'aggregazione significativa di interessi economici e culturali su un pezzo di territorio che probabilmente pezzo di Regione o a cavallo tra due regioni bacche o chi sa che questi discorsi li abbiamo fatti tante volte anni fa in chiave Censis sull'intreccio della Padania sull'intreccio da nord est con la Padania può darsi che sia questo molto più significativo secondo la verticalizzazione impoverisce il sistema se noi facciamo in chiave locale l'esercizio di fari verticistiche sì localistici abbiamo raggiunto il massimo dell'abominio
No dobbiamo riuscire a capire come non fare impoverimento verticalizzare ante e quindi presenti una un ambito importante in chiave culturale di localismo informativo
E fare società civile e fare establishment
La cosa di cui soffre il nostro Paese oggi e la cui informazione locale può aiutare ed esser dignitosa persino per la dimensione nazionale
E quella di interpretare la spinta che il paese ha e devi avere i prossimi anni a fare una forte costruzione di tessuto civile di responsabilità non ci sono più partito è stato che ci risolverà i nostri problemi dal Welfare alla convivenza civile bisogna sviluppare la società civile
Vada l'informazione locale che è il suo mestiere bisogna fare stabilisce nel vero senso presto la verticalizzazione dopo un po'è finita per chi avete lettore non esiste in natura ce n'è stato uno e qualcuno dubita
Ma gli altri non ce stanno quindi vuol dire che ci vuole l'establishment che cresce in chiave locale qui c'è un settore importante
Terzo se l'eccesso di fatti in tasca la comunicazione
Allora è chiaro che noi abbiamo anche in chiave locale l'esigenza di fare interpretazione localistica e non sono elencazione dei fatti perché le agenzie nazionali fanno pacchi di veline in di questo tipo
In agenzia giornalista poveretto riceve dalle agenzie mille mille pecca al giorno da cui scegliere dieci teche su cui andare Puecher mica di fare lo stesso modello localistico dobbiamo darli
Uno spunto per intervenire
Ho finito per dire cosa per dire che a me sembra che se da qualche parte in qualche momento
In questa società che ha scoperto furono dimensione faziosa
C'è bisogno se vogliamo parlare di informazione locale di ritrovare una sede dove si ragiona anche su cosa metto dentro la pancia del mostro se no abbiamo perso il nostro tempo insieme fermo restando che tutti resta importante
E quindi io dico che questo uno Quirino di incontro che ebbe che avete nell'organizzazione del dei Consorzi regionali del del dei gruppi regionali
Che diventi una piccola costituente della comunicazione locale con continuità con pazienza ma che dedichi non solo la riunione a capire se deve avere il consigliere d'amministrazione Manet e di chiusura anche la progettazione culturali di questa benedetta televisione
Altrimenti alla fine del ciclo abbiamo macinato solo riforme istituzionali e la società sarà impoverita questo invito sacrosanto che vi faccio col cuore Censis col cuore RAI che in fondo in parte ancora dentro grazie
Dunque ringrazio non anche della RAI
Io non abuso del mio ruolo quindi do do subito la parola a don Tommaso don Tommaso Mastrandrea che e qui come Associazione Terzo Polo da uno due associazioni prima adesso l'abbiamo abbiamo una terza ma anche come come imprenditore animatore di una di un'alta televisiva locale oltre come associazione prego
Grazie però io sono il ventiseiesimo se vuoi fare il numero e il terzo che parla di emittenza locale
Va bene
Possiamo discutere molto dell'emittenza locale io devo soltanto Ria annunciare la definizione della mia associazione che il terzo polo per ridefinire nel concetto
Questa associazione è nata durante la legge Mammì prima come movimento poi come negazione circa duecento televisioni locali oggi si arricchisce
Di anche un'associazione radio terzo polo perché per terzo polo intendiamo noi tutto ciò che rispetto al servizio pubblico rispetto al privato nazionale rappresentato dal locale
Un concetto che riteniamo vincente nella dialettica sia istituzionale ringraziamo quindi le Regioni questa animazione per le tante valenze che non soltanto le statistiche il mercato le tendenze
Europee e mondiali portano verso il locale l'attenzione a micro fenomeni sia della comunicazione madre relazione speciale che nel territorio
L'uomo
Percepisce rispetto al mezzo di comunicazione
Non solo per questo
Ma anche per il fatto che noi siamo in questa realtà alcuni dicono accidenti in America soltanto tante porte non siamo tradirà almeno sul numero siamo i primi va bene perché gli americani ci devono battere sempre
O l'Europa e siamo bravi siamo tanti sopra rinviamo e siamo così quello che non abbiamo percepito a mio parere quanto invece nel dibattito posso essere fatti interni localistici all'interno del terzo polo
Quel ceto che stiamo sviluppando anche in chiave multimediale mi permetto di allargare il discorso dalla radio televisione locale ma anche alla stampa locale
Un progetto che presenteremo in modo più organico il MOSE nostro prossimo convegno questa volta non una sede istituzionale come le regioni ma da parte degli imprenditori che tentano di ripresentare a questa nazione che sto Paese
Cuce molto teatro orari molto teatro Fininvest molto teatro i partiti poco rappresentazione della gente che tenta di fare impresa di comunicazione con tutte le valenze che essa comporta
Il problema è che abbiamo come l'intensa locali in questo momento non solo non è soltanto quello di avere più un buon rapporto con la RAI servizio pubblico o con la istituzione regione ci sono state le speso molto bene in questo senso io sono stato primo presidente del circuito Cinquestelle
Che è stato la spesa bellissimo poi si è persa
Un po'per colpa dell'emittenza locale ma anche un po'per colpa della RAI
Dove servizio pubblico veniva incontro a un servizio sociale che si andava istituendo a livello locale tra imprenditori privati che non escludo che il servizio pubblico cioè l'impresa finanziata dei cittadini debba essere attenta anche alla realtà di comunicazione che svolgono un ruolo sociale
A verso il quale lei non riesce per natura dalla sua struttura ad arrivare
Suoi alleanze e trovi intesa d'impresa
L'esperienza dico che il mandato tutto sempre bene come pure abbiamo degli ottimi rapporti con le Regioni attraverso i comitati esonerati Trevisi ma anche lui non tutto è andato bene alcune regione sì altri no le idee abbastanza in comune
Quando richiamavo all'attenzione sull'impresa di comunicazione locale cioè posti di lavoro nuove professionalità
I battiti diversi da quelli delle sigle partitiche
Dibattiti e enucleazione di cultura locale attraverso il letto i problemi
Tra la gente in tutti i territori italiani perché noi non siamo una nazione forse siamo venti trenta nazioni o culture diverse secondo abbiamo la storia del nostro Paese
Allora questa impresa c'è non è solo un fantasma i dati si possono anche portare più di trenta milioni di italiani a scontro almeno per mezz'ora al giorno la televisione locale guarda caso l'ottanta per cento in questa attenzione rivolta all'informazione che fanno le emittenti egli era le televisioni locali quindi è molto di più di quei tre milioni e mezzo di cui parla Sartori per la RAI la RAI invece era a mille seicento giornalisti
La tutela dalla dipendenza la struttura il Vigorelli ci sono seicento giornalisti
Con la troupe è strutture che le televisioni locali non hanno vedo locale hanno oggi delle concessionarie Serra arrivando proprio in questi giorni voi sapete da quanto tempo i sospetti le concessioni
Quella grande e lieta sorpresa di dover pagare la concessione anche del novantaquattro non si capisce perché al canone parlo
E la scoperta di mistero intende per
Bacino di utenza o domande di concessione tutta dei bacini che si sfiorano se una un crocevia di religioni anche piccola paga per cinque o sei regioni duecento centoventi milioni
Pazzesco per due anni una televisione locale queste l'estrema ingiuria a un Paese disattento a una realtà invece io lavoro a molti giovani e e a manifestato in realtà
Molto significativo non è morto invano Palmisano mio conterraneo gli gli vuol veramente un pensiero rispetti in Sicilia sono morti dei giornalisti di televisioni locali
Se non se ricordate bene del passato ma lasciamo stare queste cose qui voglio soltanto dire
Se la Regione le istituzioni
Ritrovare un senso non di protagonismo istituzionale per gestire un potere ma riguardano l'attenzione lavorativa di comunicazione sul territorio dove c'è molta disponibilità credo che la regione diventi il terzo polo tra i partiti e Parlamento
Il governo dispetto come istituzione rispetta contendenti che tendono a schiacciare la realtà vera che è quella dell'impresa piccola media in Italia solo questo intervento poi un di nuovo le nostre ragioni e le nostre posizioni sulle nuove tecnologie su quello che dovrà essere la riforma della Mammì
Su quello che è il problema del giornalismo d'Italia di formazione o faremo il nostro convegno tra un mese spero di Bizzarri frutti due parleremo da un altro punto di vista di una realtà che c'è e spero salviamo non è solo quella della RAI Fininvest in Italia e per fortuna nella comunicazione grazie
Proprio subito la parola a Maria Lina Marcucci
Presidente Della Bella Televisione che la divisione televisiva gruppo Marcucci che è proprietaria tra l'altro di Videomusic
Grazie al moderatore ribadire la proprietà dell'emittente visto che ultimamente
Ammessa in dissenso è in discussione poi essendo un giornalista investigativo molto serio la sua parola credo che valga come testimonianza
Ho assistito a questa giornata di convegno sperando di trovare finalmente una risposta quello che in questi giorni è così un tentativo di focalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica del mondo politico ad una revisione della Mammì in modo serio e approfondito
Mi sono ritrovata e lo devo ripete l'ho ripetuto anche il convegno organizzato alla Fondazione Einaudi di nuovo davanti a una serie di istanze reiterate ormai da dieci anni
Quindi vecchie stanze non soddisfatte con la Giunta distanze nuove questa volta sono presenti le regioni che rivendicano il loro ruolo rivendicano il ruolo ruolo all'interno della RAI
Io credo che o abbiamo un grande fratello bravissimo o abbiamo una grande incapacità nostra di prendere coscienza di quelli che sono i momenti che potrebbero essere di svolta
Abbiamo avuto una grande possibilità di creare una legge intelligente alla nascita dell'emittenza locale dell'emittenza privata alla fine degli anni settanta e non l'abbiamo colta la politica non l'ha voluta e noi l'abbiamo abbiamo subito
Una deregolamentazione selvaggia per anni nell'ottantacinque prima del decreto Berlusconi fatto da Craxi c'era la possibilità da parte nostra di fare un'operazione di violenta pressione sull'opinione pubblica sul mondo politico affinché questa legge finalmente arrivasse e abbiamo perduto l'occasione oggi abbiamo ci troviamo davanti a una sentenza della Corte costituzionale che afferma determinati principi e che ci dà la possibilità oggettivamente di riaprire la partita
E nella riapriamo seguendo delle istanze che sono nuovamente confusione cioè ci lasciamo distrarre dalle problematiche secondo me assolutamente ininfluenti della par condicio
Ci lasciamo distrarre dalle problematiche assolutamente ininfluenti se le Regioni devono avere debbano avere oggi un ruolo all'interno del consiglio d'amministrazione della RAI oppure no
E non andiamo a fondo su quello che è il fatto fondamentale per il pluralismo in Italia per un sistema di informazione democratico un antitrust
Allora abbiamo finalmente un presidente dell'Antitrust che ha dichiarato di voler andare infatti andare in fondo con delle regole per riequilibrare il sistema diamogli una mano in tal senso invece che proporre tante proposte quanti sono i partiti tante proposte quante sono le Regioni tante proposte quante sono le associazioni un di emittenti locali e nazionali cerchiamo noi tutti operatori politici e non imprenditori del settore di aiutare finalmente una volta tanto con una sintesi di tutti questi convegni dando delle regole base tre forse non di più affinché l'Antitrust faccia il suo dovere affinché l'Antitrust dia la possibilità a tutti noi
Di ritrovarci in un sistema giusto sul quale poi partire da zero e confrontarci perché vedete secondo me
Il mercato degli ultimi quindici anni cioè da quando è nata da oggi delle televisioni locali delle televisioni private locali e nazionali
è un mercato completamente falsato falsata all'origine dalle volontà politica noi abbiamo assistito all'assistenzialismo delle locali da parte della politica quindi dei due poli da una parte la RAI da una parte la Fininvest
Abbiamo assistito ad un assistenzialismo nei confronti delle emittenti cosiddette nazionali minori nuovi Videomusic Telemontecarlo Rete A si cercava di tenerla in piedi in qualche modo perché c'era come un senso di colpa perché all'origine non avevamo dato delle regole affinché su questo mercato ci potessimo posizionare e vivere a seconda del merito
Allora tutto questo sistema probabilmente ormai oggi arrivato alla fine perché il Berlusconi non ha più l'interesse a sostentare sostenere l'emittenza locale si è ritirato la legge dice la la Mammì che nel novantasei dovrà abbandonare le locali in realtà le ha già abbandonate
Perché non ha più bisogno attraverso le locali di farsi la forza politica suo sostegno se l'ha fatta la forza politica dall'altra parte probabilmente la Rai
Alla necessità di ritrovare la sua missione originaria cioè quella di pubblico servizio
E quindi non ha più l'esigenza di mantenere in piedi
Delle entità che sono rimaste in piedi solo grazie ad un sistema fittizio perché come diceva prima Bassetti settecento mille mille cinquecento televisioni locali non hanno in realtà motivo di essere in Italia no
Allora proviamo una volta tante questa è la mia preghiera
Nella sintesi poi finale al nostro coordinatore coordinatore del dibattito ma come ritirare
Fuori una conclusione di questa giornata che ci dia la possibilità finalmente di tirare l'acqua al mulino ovvero di un sistema pluralistico e democratico cerchiamo di dare delle indicazioni poche ma sacrosante perché questo diventi un mercato che ha da una parte dei grandi valori da proteggere e dall'altra però dei sistemi di meritocrazia
Da mettere in piedi che oggi non esistono
E vorrei aggiungere un'ultima cosa tutti coloro come Piero Bassetti come don Mastrandrea come Rattazzi come l'onorevole Barzanti come tutti noi che siamo qui da tanti anni votiamo il sacco finalmente perché tutti noi sappiamo che i presidenti delle Regioni avrebbero potuto in tanti anni insieme ai sindaci rivendicare un loro ruolo avrebbero potuto attraverso gli stanziamenti che sono stati dati più volte dalla Comunità europea costruire quello che diceva Dellai un qualche cosa delle agenzie di informazione locale delle società di produzione un qualche cosa che desse la possibilità al di là della RAI o dentro la RAI successivamente alle entità locali di avere un'espressione vera e forte
Non si è mai fatto niente si pensa che la Regione Toscana che peraltro la Regione estremamente attiva
A un miliardo di finanziamento da destinare all'informazione che sta per essere ritirato perché non è stato speso perché politicamente non si è capito come coinvolgere tutti non si è avuta la possibilità o la capacità di decidere chi non coinvolgere ecco io credo che sia il momento di raccontare le cose come stanno di prendere coscienza i nostri ruoli di azzerare le situazioni esistenti e finalmente di mettere in piedi quelle due tre regole quattro cinque poche che diano la possibilità ad ognuno di noi
Di essere in questo mercato lo avendo avendone titolo e soprattutto di creare un presupposto serio vero questa volta che prescinde dalla politica per un pluralismo è un sistema democratico nell'informazione grazie
Dunque io veramente
Devo dire che il compito di fare la sintesi ragione di oggi e quanto mai improbabile pensa e pensavo di scaricarlo sicuramente sul dottor bacche occhi dato che piccoli tratti sul è uno dei due dell'organismi che che la che la organizzata anche perché devo dire che probabilmente invece di un una certa sintesi forse ci vorrebbe però
Poi probabilmente ci vuole anche un un attimo di di di riflessione un attimo di riflessione sopra
Su tutto quello che è uscito oggi che particolarmente fatta comparsa anche molto conferma anche molto contraddittorio
Anche per l'accalcarsi di tempi di di scadenze di legge che si approssima o di di elezioni referendum sentenza praticamente veramente un un sei tempi
Anche se se insomma al se come alcuni alcune cose stanno emergendo presenta un noto che il sociale sta lentamente proprio in quest'ultimo lavoro no venendo fuori dopo che prima hanno avuto più la preminenza diciamo beh peraltro legittima i soggetti istituzionali e i maggiori diciamo soggetti del del sistema televisivo la RAI eccetera adesso sta dal dei vari interventi sta emergendo anche il sociale
Io comunque dare la parola al all'otto abbacchio tipo
Presidente di di di Consiglio regionale
Volesse dopo le se intervenire anche se mi sembra che visto i tempi mi pare un po'difficile matchato le le sei circa come la di chiusura sono le sei adesso comunque adesso cedo la parola al dottor Bach io
Per rispetto alla alla vostra attenzione
Cercherò di essere molto stringato
E credo però che tutti i materiali che sono usciti da questo convegno dovranno essere oggetto di una riflessione ai vari livelli
Nella speranza di riuscire a dare un contributo efficace al dibattito che è in corso a livello istituzionale a livello culturale sul piano più generale
Dell'opinione
E lo dico non per piaggeria ma per una attestazioni di stima credo che Marco Mele sicuramente potrà dare un contributo efficace
A aiutarci così a interpretare i lavori di questa giornata
Io
Molto telegraficamente credo di poter dire che oggi l'informazione sul locale e di fronte ad un ad una ad un interrogativo ad un ad un ad una fase diciamo che richiede una riflessione una riflessione
Perché ci sono delle novità noi dobbiamo evitare il rischio diciamo così di una di una rivendicazione localistica e nello stesso tempo c'è bisogno di fare emergere la realtà diffusa del territorio nella società della informazione globale
Voglio fare un esempio che è un po'fuori dalla nostra
Dal tema in senso stretto del convegno di oggi ma che credo che debba essere oggetto di riflessione
All'inizio di quest'anno è stata lanciata
è stata sperimentata
Come tutti credo voi sapete sapete la Offerta pubblica di acquisto su una banca privata il Rolo da parte di un'importantissima Banca nazionale e internazionale qual è il Credito Italiano una delle peculiarità di questa OPA che ha reso poi possibile
Un certo risultato da parte del Credito Italiano è stata la sottolineatura della necessità che oggi una Banca nazionale e sovrannazionale impatti con il locale
E in questo caso con una
Realtà
Locale solida perché c'è bisogno di trovare un nuovo intreccio
Su questo campo tra locale e sovrannazionale
Data l'ora io mi limito affare questa suggestione e questa provocazione
Per dire che dobbiamo partendo dal sociale
Reinterpretare
Il rapporto che c'è tra locale e globale
è una sfida è una sfida che sta di fronte a tutti gli operatori dell'informazione
è una sfida che sta di fronte anche
Al
Alle Regioni
E agli enti locali
Che sono anch'esse in una situazione diciamo così in un passaggio di credibilità
Le esperienze fino ad ora compiute
Per tanti motivi che derivano certo dall'assetto centralistico del potere in Italia eccetera eccetera però se non vogliamo fare della retorica
Pensare ad una dimensione federale del nostro Stato richiede per la dimensione regionale un una svolta profonda
Però fa interpretare il proprio rapporto con la realtà locale e in fondo i ritardi che su tanti piani
Le regioni e gli enti locali hanno avuto nei confronti del mondo dell'informazione è il segno di questa inadeguatezza
Con questo convegno noi abbiamo voluto lanciare una sfida a noi stessi prima di tutto
Perché ci rendiamo conto che i temi sono solo per molti aspetti nuovi
Credo non voglio fare polemiche perché voglio dire di il mondo di la realtà italiana di oggi è troppo satura di polemiche
Al di là anche io ho fatto la mia brava polemica oggi nei confronti del TG tre
Dell'Emilia Romagna
Oggi noi siamo in una situazione nella quale e le testate il vecchio modo diciamo di fare informazione locale sono abiti stretti
Chiunque ci si trovi oggi a dirigere una testata di formazione regionale poi ci metterà del suo con la chiusura con una certa inclinazione politica eccetera eccetera però
Bisogna ripensare al modo con il quale l'informazione sì rapporta al a questa a questa fertilità del mondo locale
Cercando appunto di non scadere nel corso del folklore localismo e cercando invece di riuscire a capire la vita la la virtualità e le potenzialità enormi che nascono nei cespugli come si diceva una volta delle dimensioni sociali culturali produttive familiari
Esistenziali che si possono
E questo è diciamo un tema di fondo che ci può aiutare poi nella ricerca istituzionale delle architetture
Che sicuramente siamo di fronte perché dobbiamo riuscire a costruire perché non v'è dubbio che oggi siamo in una fase costituente da questo punto di vista sia la questione antitrust
Fondamentale sia le questioni delle innovazioni tecnologiche intese come nuovi spazi che si aprono sono funzioni sono strumenti per allargare il pluralismo delle fonti di informazione
Io credo che questo sia un po'possa essere ecco una delle chiavi interpretative dei nostri lavori io vorrei anche spendere una parola
Per
Parlare un po'anche sul su questo versante
Diciamo così degli utenti
Il noi siamo di fronte ad una fase critica che riguarda un po'il rapporto tra potere e Società che reclama da tanti punti di vista di mettersi dalla parte del cittadino
Mentre invece purtroppo siamo tutti un po'piccoli le nostre funzioni della auto referenzialità e pensiamo solo al ci parliamo addosso e a me stesso invece bisogna mettersi dalla parte del cittadino
Ora oggi il cittadino pente radiotelevisivo
è un soggetto non cittadino è un suddito
Che non ha la possibilità di diventare invece
Persona soggetto critico
E questo è un tema molto credo molto importante
Forse è uno degli aspetti che dovrà diciamo così sul quale dovrà riflettere il chi si chi si battè per diciamo così affrontare questa fase nuova del federalismo costituente
Noi abbiamo un'esperienza molto gracile molto era inesistente il consiglio degli utenti
è una cosa probabilmente anche che ha fatto qualche elaborazione qualche riflessione ma non conta nulla
Io penso che sarebbe molto interessante cercare di
Fare esperienze anche con l'aiuto degli operatori più attenti del mondo radiotelevisivo per riuscire a creare diciamo situazioni di coinvolgimento dell'utente radiotelevisivo che è un consumatore a tutto campo e in tantissime direzione
Renderlo protagonista e questo è possibile solo se appunto
Il momento locale regionale anche dal punto di vista istituzionale sanno diciamo Ra interpretarsi a favore del cittadino utente e questa è una così uno spunto di riflessione che volevo affidare un po'alla vostra attenzione e agli esiti del convegno
Noi abbiamo e concludo abbiamo impostato questo convegno prima della questione della par condicio abbiamo voluto
Per richiamare la nostra attenzione una importante sentenza della Corte Costituzionale abbiamo voluto
Far discutere dei disegni di legge presentati in Parlamento
E partendo da questo abbiamo cercato di creare due spunti diciamo appunto che cos'è l'informazione a livello locale regionale oggi
Che cosa che cosa può consistere il cosiddetto decentramento dei sistemi
Radiotelevisivo e abbiamo dato rilievo alle riflessioni fino ad ora fatte dai correlate e dai Consigli regionali
Questo era il nostro tema
Non abbiamo potuto invitare tutto il mondo politico perché non ha fatto una scelta tematica molto molto
Netta molto precisa
Abbiamo cercato di collegarla la dimensione europea
Io mi auguro che ci saranno altre occasioni per trovare la possibilità di aprire diciamo a tutto campo ecco lo schieramento politico e sociale a riflettere su questi temi
Io vi ringrazio molto della partecipazione è stata e se devo dirti che
Facile uscire con proposte precise direi una cosa alla quale non credo
Mi auguro che
Dizioni per da un rischio di omologazione
E di regime
Ieri invece sul piano della diciamo industriale tecnologico sul piano giuridico sul piano degli apporti
E culturali ah situazioni diciamo così
A erano e liberino risorse Librino intelligenze energie
Che questo sia uno degli aspetti più significativi per guardare con un minimo di fiducia alle difficoltà di questo momento politico e sociale
Bene io se non ci sono altri interventi
Chiuso questo questa tavola rotonda egli sempre convegno visto anche il nuvola
Comma
L'aveva la palla per un'ora però dico più e al teste confidano che vogliano perché ora a meno che qualcuno volevano a tutti un'altra mia precisazione su sul sul suo interventi però mi sembra che quest'ultima tavolo d'onda abbia diciamo contribuito di par suo rispetto a quelle a quelle precedenti con argomenti molto intere e che quindi non finiranno solamente su i giornali di domani e dopodomani eccetera né sull'informazione a conferma di quanto di quanto ha detto prima il dottor verrà o almeno insomma questo questo questo penso quindi comunque
Video quindi a buonasera
Dagli omissis intorno alle
Sì ma dopo aver
Grazie