Inaugurazione della mostra "La memoria degli oggetti - Lampedusa, 3 ottobre 2013. Dieci anni dopo" presso il Memoriale della Shoah di Milano

Stare in piedi
Buonasera io sono Marco Vigevani mi occupo
Degli eventi del memoriale di ringrazio per essere venuti così numerosi questa sera l'inaugurazione della mostra la memoria degli oggetti è una mostra un Progetto accoppa cura di zone carta di Roma
Del memoriale che è stato realizzato grazie al contributo dall'otto per mille dell'Istituto buddista italiano so Kakà Cai
Con il patrocinio del Comune di Milano della RAI per la sostenibilità e con la media partnership di RAI TGR
è una mostra che per nove del memoriale è molto importante
Perché come sapete chi di voi è già stato qua e il memoriale a una compito preciso che è la memoria la sensibilizzazione e l'educazione
Sulla più grande tragedia umanitaria del ventesimo secolo che appunto la Shoah
è un compito non facile spesso neanche molto piacevole nel senso che si tratta di parlare di affrontare degli argomenti molto duri però insieme a questo compito abbiamo anche il compito
Di cercare di non solo vedere ma guardare le tragedie di oggi che
I mass media ci offrono fino alla saturazione ma che spesso non riusciamo a vedere quindi non riusciamo a superare quell'indifferenza
Peccato principale
In queste tragedie e che voi vedete all'ingresso al muro e che è stato e che è stato
Scritto su suggerimento di Liliana Segre allora questa mostra è stata un'idea iniziale di Vera Vigevani Jarach
Che noi abbiamo subito accolto Vera Vigevani come voi sapete probabilmente è una delle madri fondatrici del Plaza de Mayo e quindi
Ha lavorato moltissimo per ha perso una figlia
Desaparecida e ha lavorato moltissimo per riportare i nomi dei desaparecidos e anche per portare alla sbarra
I criminali
Per noi questa mostra come dicevo è molto importante
Perché voi vedrete gli oggetti voi vedrete i telefonini voi vedrete
Le carte d'identità voi vedrete le fotografie poi vedrete due
Documentari che sono stati prodotti apposta per questa mostra nelle prime due stanze della memoria
Questi oggetti che voi vedrete riportano ha dei nomi e i nomi come ci sono anche il muro dei nomi
Al nostro memoriale sono insieme agli oggetti fondamentali per restituire l'identità a chi ha perso la vita
C'è naturalmente un interesse particolare del memoriale perché questi che sono naufragati e morti
Vedi esattamente dieci anni fa sono dei profughi come sono stati i profughi in altre condizioni è inutile fare dei inutili paragoni ma sono stati i profughi anche negli anni terribili della Shoah quindi io spero che più gente possibile possano visitare questa mostra
Vorrei chiudere con le parole che mi sembrano le più belle
Di Atalmi accuse che poi voi vedrete un rifugiato eritreo che oggi vive in Svezia Stoccolma che è stato uno dei
Protagonisti dei sopravvissuti
Della tragedia e Lampedusa
E che dice queste semplicissime parole vorrei chiedere all'Unione Europea di essere gentile con i profughi che attraversano il Mediterraneo
Di considerarli come degli esseri umani
Che hanno una famiglia casa che li ama con tutto il cuore sono esattamente come noi queste le parole via dal Negus ora vorrei chiamare
I loro interventi saluti Milena Santerini vicepresidente del Memoriale della Shoah
Gaia Romani assessore ai Servizi civici Partecipazione Trasparenza politiche del decentramento del Comune di Milano grazie
Grazie a carta di Roma Valerio Paola Barretta grazie a Marco Vigevani Italia vetusta per l'organizzazione grazie a tutti i presenti questo è un tema un porto importante per noi
Nella topografia della memoria i luoghi contano ci sono molti modi di ricordare ero l'altro giorno a Berlino dove
Nel ricordo del
Della Shoah dell'Olocausto sono state erette migliaia e migliaia di stelle di calcestruzzo c'era chi camminava tra quelle steli come fosse un cimitero c'era anche chi invece faceva yoga ginnastica quindi ci sono tanti modi di ricordare ci sono tanti modi anche di dimenticare
è una memoria che può essere intermittente che può essere cancellata che può essere di detrazione di rimozione
Siamo molto contenti di avere qui al memoriale questa mostra sono oggetti simbolo ma sono anche veri usati dalle persone raccontano storie parlano delle persone che le hanno posseduti
Sappiamo tutti che il naufragio del tre ottobre del due mila tredici è stato un simbolo indimenticabile
Ma abbiamo anche altri naufragi sono stati altrettanto terribili dobbiamo qui Cristina Cattaneo
Che per prima aveva curato raccolto gli oggetti dei migranti in questo caso del naufragio del diciotto aprile due mila quindici
E parla sempre del nostro balcone nei suoi libri
E molti ricorderete si sono fermati su questo dramma del Mediterraneo anche soprattutto quando Cristina pubblicò la pagella di un flirt di un quattordicenne del Mali
Trovata appunto uscita addosso un ragazzino che cercava di suo futuro dell'Europa mi ha molto colpito ascoltare il presidente Mattarella qualche settimana fa e direi che nel suo studio a un disegno che rappresenta quel bambino troppo per ricordarcelo ogni giorno
Il Mediterraneo diventato uno di quei luoghi in cui la memoria e se porta nascosta sono decine di migliaia
Le persone che di cui non conosciamo il nome quindi resta il nostro dovere non solo di vedere una mostra ma di partecipare a questo compito civile che è quello di riconoscimento e di identificazione dei corpi delle vittime
L'obiezione è che ci facciamo forse viene spontanea Cannone qualche volta è questa ma dobbiamo prima salvare i vivi ecco io penso che le due cose non si escludano
Dobbiamo certamente far vari chili non possiamo criminalizzare chi soccorre in mare abbiamo un dovere umano civile e politico
Di salvare ma credo che anche lavorando in particolare sull'identificazione
Dei morti salviamo la dignità di queste persone forse anche la nostra
Vorrei ricordare soltanto che dal due mila quattordici al due mila diciassette qui al Memoriale dei locali in fondo
Abbiamo ospitato per tre estati per qualche giorno
Centinaia migliaia quest'di presenze di profughi
E profughi che venivano dalla Siria dall'Eritrea a come molti dei nostri ragazzi delle persone ricordate da quegli oggetti dall'Afghanistan
Dalla Somalia e così via
E li abbiamo ospitati sfidato anche quelli che ci dicevano ma questa è la sua non c'entra nulla e infatti tra Bulla
Ma l'indifferenza e lui spinge tutto rissa
Il respingimento di quelli che sono in fuga dai pericoli
L'atteggiamento di di di rifiuto ecco questo lo ritroviamo anche oggi e lascio a che qui ricordiamo
Illumina in qualche modo anche i fatti di oggi eccedente forse un pochino
Più sensibili quindi grazie a tutti gli effetti
Buona serata a tutti e io vi porto i saluti del sindaco sale in tutta l'amministrazione comunale ospitare questa mostra in un luogo come il Memoriale della Shoah è una scelta evidentemente densa
Il significato questo è un luogo simbolo a cui l'amministrazione comunale
è molto legata insieme al presidente Jarach stiamo cercando di avere un'interlocuzione costante continua con tanti bellissimi progetti che quanti non portare avanti
E che ci vedono legati e uniti e quindi che significato ha oggi unire quella che è la strada dell'Olocausto e un luogo che però riesce e continua ad insegnarci a come possiamo fare attenere davvero viva la memoria con azioni estremamente concrete
Anch'io ci tenevo a ricordare il periodo in cui il Memoriale della Shoah ha fatto da dormitorio a centinaia e centinaia di profughi anche grazie al supporto della Comunità di Sant'Egidio unito a un momento di ricordo su quella che è una tragedia che penso che per me e per tantissimi giovani ha scandito letteralmente quello che era il passaggio dall'adolescenza alla vita adulta io nel nel due mila tredici avevo diciassette anni lì per lì non avevo gli strumenti gli elementi per dare la complessità e restituire il significato che quello che sentivo come un episodio tragico e drammatico ma che ovviamente speravamo essere isolato sarebbe poi diventato un fenomeno strutturale su cui la politica
Avrebbe poi speculato avrebbe portato avanti dibattiti ideologici senza renderci conto che siamo in paese piccolo che ha davanti una sfida enorme una sfida gigante che riguarda tutta l'umanità e che non riguarda confini di di singoli Paesi e quindi io credo che anche oggi il Memoriale della Shoah e tutte le persone che lavorano qui con tanto amore impegno e passione tutti i giorni ci insegnino che cos'è restituire davvero uno sguardo di lungimirante e di lungo periodo verso anche le responsabilità nostre come istituzioni parliamo spesso oggi di che cosa potremmo fare di diverso per gestire quello che sta succedendo
Proprio in questi giorni se già dieci anni fa avessimo colto il monito che l'Unione Europea ci aveva fatto europea aveva detto mai più
Ecco quel mai più si è trasformato in altre venticinque mila vite che da quel due mila tredici ad oggi hanno di nuovo hanno trovato la morte nel nostro mediterraneo
E quindi riprende anche la parola della vicepresidente le l'indifferenza
L'indifferenza che lega due vicende più vicine di quanto possiamo pensare e che ci aiutano nel nostro rinnovato impegno verso un senso di umanità
Che in un periodo di forte individualismo e di paura che ci porta forse un po'a rinchiuderci a perdere la voglia di ritrovare quel senso di collettività che poi alla base della politica
Che io noi intendiamo come politica con la P maiuscola dobbiamo e vogliamo con tutti noi stessi ritrovare come Comune di Milano dopo domani saremo insieme a tutte le prefetture delle province lombarde per rinnovare il protocollo
Terrei riconoscimento e dei cadaveri non identificati
Ovviamente grazie a lavoro importantissimo che la professoressa Cattaneo Coni Labano sta portando avanti se abbiamo tenuto molto non soltanto a rinnovarlo ma estenderlo quindi dopo primi anni dal quindici che questo progetto va avanti dopo primi anni
Di un'attività straordinaria che ha permesso di mettere insieme la fare è la cosa più difficile per le istituzioni e la pubblica amministrazione mettere insieme le informazioni farle circolare ma questo progetto questo protocollo aiuta a farlo e lo estenderemo dalla Provincia di Milano a tutta la provincia
Lombarda che i Labanof farà anche dei momenti di formazione al nostro personale comunale quindi sarà un momento molto importante in cui li daremo di nuovo concretezza ai valori che stiamo richiamando qui oggi
Davvero concludo ringraziando le persone che hanno reso possibile tutto questo innanzitutto il presidente Roberto Jarach e la vicepresidente Milena Santerini
Ovviamente il Presidente del Comitato
I denti del memoriale Marco Vigevani il giornalista Valerio Cataldi la presidente dell'associazione zona Giulio tornare i Istituto buddista italiano Saccà Gattai che ha finanziato la realizzazione della mostra
E ringrazio per ultimo ma non per importanza il fotografo Carime
è il Mattassi per la potenza degli degli scatti che che ci regala
Come amministratrice in questa città di dico che siamo molto orgogliosi che Milano accolga questa esposizione
E ci teniamo da qui oggi a invitare tutti i cittadini e le cittadine ancora una volta torna a tornare al memoriale o a venirci per la prima volta a maggior ragione per con questa esposizione che lo arricchisce ancora di più e credo davvero che questa mostra sia un richiamo alla responsabilità di ciascuno di noi
è solo attraverso il ricordo che possiamo costruire un impegno collettivo per un cambiamento vero e radicale nel futuro quindi grazie veramente per per questa esperienza e perfetto quindi passo internet
Grazie grazie all'Assessore Haga e romani per queste sue parole ne approfitto per ricordare che la mostra sarà aperta fino al trentuno ottobre quindi avrete modo di visitarla e di dire ai vostri amici
Di venire a visitarla vi leggo un messaggio che ci ha mandato Marinella Soldi la presidente della RAI
Direi
Morte di un avvenimento tanto dolorose grave come naufragio di Lampedusa del tre ottobre due mila tredici sono indissolubilmente legati al racconto di quei fatti intere famiglie che vengono inghiottite dal nostro mare madri e figli
Che da quel momento restano un ricordo nella memoria di chi li ha conosciuti che per noi invece si trasformano i simboli che ci accompagnano alla ricerca della loro identità
Attraverso gli oggetti che appartenevano loro e che oggi carta di Roma espone in questa mostra di cui RAI è media partner restano indelebile le immagini delle vittime e risuona l'eco delle cronache di quelle ore con giornalisti cameramen e tecnici RAI impegnati a ricostruire i fatti per raccontare quella tragedia questa è la missione del servizio pubblico informare correttamente dare la notizia in modo completo essere credibili individuare le fonti più qualificate per dare valore alla testimonianza diretta
La cronaca degli sbarchi dei recenti naufragi purtroppo ci ricorda che queste vicende sono tristemente attuali come racconta magistralmente anche Matteo Garrone con io capitano prodotto da RAI Cinema
E candidato italiano all'Oscar come miglior film straniero la mia storia personale di bambina emigrata in Inghilterra sebbene del tutto diverso da queste tragiche storie mi lega nel profondo i temi che affrontate oggi per questo motivo mi dispiace ancor di più non potere essere con voi in presenza ringrazio il Memoriale della Shoah per avere straordinariamente ha colto la mostra e per la sensibilità e l'impegno costante verso la ricerca della verità a cui tutti dobbiamo attendere e della memoria Marinella Soldi
Ecco ora vorrei invitare a dire due parole
Valerio Cataldi presidente dell'associazione Carta di Roma giornalista RAI ora corrispondente per l'Africa occidentale e centrale a Nairobi
Giulia tornare i presidente di zona Karima El maltrattati il fotografo già menzionato e a dal negus rifugiato eritreo fratello di una delle vittime Abraham negus
Che
è autore anche dei disegni che adesso vedrete
Se volete accomodarvi alle Giglio
Tocca a me se sotto
Allora intanto grazie a tutti voi che siete venuti
I miei ringraziamenti forse andrebbero fatti alla fine però grazie la prima parola che mi viene perché questa giornata la giornata importante in una giornata
Mi rimarrà nel cuore credo che rimarrà
Ancora moltissime persone io vi racconto velocemente cosa è successo il tre ottobre due mila tredici a a me
Io ero cronista sono andato a Lampedusa raccontare quel naufragio venivo peraltro da da un'altra esperienza di un altro naufragio c'era stato vicino Ragusa sul solo alla fine di settembre
Con dodici dodici persone annegate ridosso proprio della relativa sono partito e sono arrivato sull'isola che conoscevo già piuttosto bene
E per la prima volta però la mia esperienza di racconto che raccontino fra è tragicamente lunga però per la prima volta in quella circostanza mi son trovato di fronte a
Ai corpi
S'erano mai visti lei si sono visti dopo nello stesso modo
Sono stati contati nell'arco di circa due settimane mentre venivano presi da da va sotto l'acqua la fa già stato a mezzo miglio di di distanza dalla dalla costa dell'isola quindi
è stato piuttosto complicato ma anche semplice può riportarli tutti
E e quella è stata un'esperienza che ha cambiato la mia percezione del del fenomeno ma non sulla mia perché insomma tutti quei corpi hanno costretto il in Italia il mondo a a capire che si tratta di persone e non di numeri che viaggiano su quelle barche
Adalberone avuto la fortuna
Tra virgolette fortuna di conoscerlo
Una di quelle mattine
E grazie a lui grazie a Giusi Nicolini che allora era sindaco dell'isola abbiamo messo su questa operazione
Di memoria di conservazione della memoria attraverso quegli oggetti che abbiamo chiesto che ci venissero affidati alle procure di Agrigento e Palermo
Che hanno pensato
Due magistrati illuminati hanno pensato di
Di lasciarci alle perché fino a quel momento erano considerate corpi di reato dove tu quei processi si sono chiusi sono state svincolate però fino a quel momento erano considerate corpi di reato io sono cronista un giornalista ma mi occupo anche sono anche presidente la sua saga storico ma noi lavoriamo molto sulle parole quindi chiamare gli oggetti corpi di reato è evidente che ci dà una forma diversa da quella che ha che hanno davvero quella macchinina di un bambino considerarlo un corpo di reato
Insomma operazione richiede un po'un salto concettuale piuttosto piuttosto importante
E quindi per noi essere qui
è fondamentale importante per due ragioni primo la prima è è quella
La missione di cui parlava l'atto residente nel suo messaggio presidente soldi ha messo del dell'informare correttamente
Che alla RAI come come come base
Giornalistica
è certamente la prima per quanto mi riguarda la seconda è quella di riuscire a a costruire una narrazione che sia corretta completa che non sia
Deformante della realtà
E quindi con carta di Roma con lo sforzo abbiamo sempre cercato di fare surf è sempre stato quello di cercare di offrire una prospettiva diversa un angolo di vista un punto di vista diverso per raccontare questo fenomeno
Essere qui
Credo che sia come dire in questo luogo questo questo posto così sacro è importante per la memoria credo che sia
La conclusione anche se insomma la strada ancora ancora molto lunga però un punto un punto molto importante per il racconto che secondo noi va fatto di questo fenomeno che non che racconti le persone racconti quello che hanno in tasca attraverso quegli oggetti raccontino racconti quello che siamo noi non sono loro racconti che
Quello che accade nel Mediterraneo appartiene a loro appartiene appartiene
E quindi io mi fermo qui ha parlato pure troppo dovrei fare un sacco di ringraziamenti però
Faccio faccio un po'fatica a farli tutti perché ce ne sarebbe ce ne sono davvero molti io volevo ringraziare Stefano Genertel uomo-macchina qui al memoriale che Cina
Che ci ha consentito di di ricostruirla questa mostra poi materialmente al
Buonasera sono Giulia tornati io vi racconterò brevemente come è costruita la mostra insieme a Valerio in Makhar Vignanello Paola Barretta che è qui presente nascoste in prima fila Atalmi Mosè abbiamo corsi concepito questa mostra tutti i piani per la racconto brevemente così è una piccola guida che vi introduce nella parte anteriore della mostra appena entrate troverete i disegni via dalla a dallo vedete lì nell'angolo che sta disegnando un un sta realizzando appunto un disegno che poi verrà esposto all'entrata della mostra
E abbiamo messo nelle teche questi disegni che a dal in cui ad Al riproduce le torture che ha subito mappa di racconterà Luís
In maniera più approfondita nella parte invece una volta di fronte troverete un la prima parte fotografica perché questa mostra è stata concepita in maniera multimediale perché come diceva Valerio Valerio
è un uomo di parola io sono parole io sono Donna d'immagine di fotografia e
E quindi quando ci siamo incontrati una sera a Roma e e Valerio mi ha raccontato che aveva questi oggetti io mi sono subito eccitata all'idea di poterli fotografare perché fotografare significava dare a questi oggetti anche dicevo ma magari sono deperibili magari fotografiamo riposi a futura memoria che che la la fotografia di corsa mantenere o li possa anche accettare
Un un archivio e quindi da lì è partita l'idea di fare una serie di Still Life in studio di tutti gli oggetti che erano stati repertati
Poi però ovviamente quando ci siamo incontrati c'era anche questa necessità di raccontare il naufragio e quindi poi abbiamo aggiunto la parte dei soccorritori e da parte dell'isola di Lampedusa che ha avuto un ruolo ovviamente centrale
E infine cioè la parte che abbiamo fatto in Svezia dove abbiamo fotografato
Due sopravvissuti e due parenti delle vittime
La la la mostra progredisce abbiamo pensato che fosse utile anche mettere il video del relitto perché è un video che fa abbastanza impressione ma è anche molto suggestivo e e riconduce all'uopo diciamo al al cimitero tra virgolette delle delle persone che sono morte in mare e poi ci sono altri due vite per prodotto
Valeria sulla ricostruzione di quello che è accaduto il tre ottobre io ieri mentre allestì con la mostra o posizionato gli oggetti nell'etere che e devo dire per me è stata una grande emozione
E spero che anche per voi sia vederli perché sono oggetti che veramente passano
Una storia sono oggetti di vita comune e spero ce la dottoressa Cattaneo che poi parlerà dopo di di più avanti e nel suo testo mi ha colpito una cosa lei diceva quando c'è la notizia di una strage la prima cosa che si fa è individuare chi c'era a bordo dell'aeroplano ottici in questi casi ci si dimentica che queste persone hanno dei nomi e io spero davvero che questa mostra sia un piccolo passo per fare luce su le persone che sono che muoiono trentuno mila a dal due mila e quattordici ad oggi si contano circa trentuno mila persone
E quindi spero veramente che questa mostra serva un pochino sensibile sensibilizzarci di più e a spingerci a fare qualcosa perché questa morti non ci siano più futura grazie a tutti
Buonasera a tutti
Bene è difficile trovare le parole poter parlare di questa tragedia
Perché son passati dieci anni dieci anni nulla è cambiato
Ma non per questo
Non dobbiamo parlare
è stato un
Lavoro difficile su tutti i fronti ma non nella sua limitazione più nell'andare a lato emotivo
A partire dagli oggetti stati fotografati
Arrivare a Lampedusa anche è stato difficile perché prigioni sarà difficile molto difficile perché diversi di turismo sia di sbarchi è molto complicata da da comprendere
E dopodiché ho avuto il privilegio di viaggiare arrivare in Svezia
Un privilegio che io che voi tutti avete
E guardando questa mostra vorrei che concentrandoli sui soggetti non solo che voi restate meno indifferente a ciò che succede nel Mediterraneo
Ma che tutte le volte che impegnata il vostro passaporto russo vi ricordate di quando siete fortunati e
Che siete su larga parte fortunata denuncia vorrei ringraziare ha chinato la la fiducia nella possibilità di poter realizzare quest'precetto Giulia palesi o nell'piani grazie
Grazie ad esso chiamerei a parlare una persona che insomma ha avuto un grande ruolo in questo e in altri riconoscimenti di corpi di persone di nomi la professoressa Cristina Cattaneo direttrice del laboratorio antropologie ed ornitologia forense e del Museo universitario delle scienze antropologiche mediche forensi per i diritti umani dell'Università Statale di Milano prego
Grazie a tutti grazie soprattutto a Milena Santerini evadere Cataldi che mi hanno a voluta finemente introdotta questo iniziativa bellissima che
Diciamo così unisce un po'due denti due periodi in molte viversi pare che lontani ma che secondo me riportano gli stessi ingredienti umani
Contro i quali dobbiamo stare sempre in guardia Kintyre abbiamo detto l'indifferenza ma anche la paura della diversità la la crudeltà e gli anglosassoni direbbe radici umanizzazione
Vorrei soltanto a spendere due parole con voi per raccontarvi che cosa significa questo disastro per noi e quando dico noi dico intendo perché rappresenta comunità scientifica medica medico-legale che lavora sull'identità sul tentativo di Venticano di restituire un'identità
A queste decine e decine di migliaia di cadaveri solo nel Mediterraneo senza un nome
Giusto come si diceva prima in dieci anni non è cambiato nulla quindi c'è qualcosa che chiaramente distorto
Vorrei raccontarvi che cosa significa per noi e è vero che io mi occupo di morti ma credo che in questa occasione in cui si parla di oggetti di mantenere viva la memoria ha detto l'assessore prima bisogna si debba fare una riflessione su cosa significhi non identificare non voler identificare perché dorma diremo ormai riconoscere che per lo meno noi viviamo in Europa parliamo dell'Europa l'Europa non li vuole identificare li vuole dimenticare queste vittime
E quindi credo che sia importante realizzare che il fatto di non identificano nel dare un nome e un cognome oltre a tutto quello che andiamo avanti a trent'anni e dire importanti identifica Marin cari morti per questo e quest'altro
Sia un gesto diciamo così doloroso di non vuole riconoscere queste persone
E quindi credo che ci sia un significato molto sottile legato al negare la memoria negare l'esistenza di negare l'importanza di queste persone PI facile
E più comodo se rimangono senza un nome un cognome senza di ricordi senza delle famiglie
Ma questo disastro del tre ottobre due mila tredici rappresenta un un punto di svolto a quello che è stato Mock ha destato una speranza di punto di svolta e credo che lo sia ancora per noi come comunità scientifica
Non siamo di fronte a quello che degli ultimi tempi uno dei disastri più grandi diluito nel tempo nello spazio ma parliamo di un disastro enorme
E
Non sta succedendo quello che normalmente succede nei disastri si ricordava prima maggio ero in qualunque situazione si mettono insieme dei dati non entro nei tecnicismi ma ci si muove per contattare i familiari per fare in modo che ci siano dei certificati di morte
Identificare è fondamentale per tanti motivi per i vivi soprattutto non soltanto per la dignità dei morti che non è poco
Ma per restituire allora fanno la vedo fa innestiamo conoscendo incontrando tantissimi di questo disastro famigliari di questi morti
Che hanno bisogno vedove che per andare avanti con la loro vita col figlioletto e devono emigrare da qualche altra parte in Europa per per continuare la loro vita non possono farlo perché non ci sono i certificati di morte oltre a tutte le questioni di salute mentale
Che riguardano il fatto di sapere che tuo figlio e vi fu un morto c'è questo ti toglie tale questa patologia
Di questo limbo pazzesco che si chiama perdita ambiguo che vuol dire non sapere non poter andare avanti non chiudere il cerchio cosa che porta a malattie diverse quindi importantissimo identificare i morti
Per questi morti non si fa
E la prima volta che si è tentato di fare qualcosa è proprio per questo disastro quindi ha un ruolo molto importante dà una chiave di svolta
E quando è successo questo disastro nel due mila tredici in quell'ottobre
Io mi ricordo che come università avevamo una collaborazione in atto con l'unico ufficio di governo che si occupa di queste queste ematiche delle persone scomparse d'identificazione ma sempre a livello domestico che l'ufficio del commissario
Straordinario del Governo per le persone scomparse ci siamo seduti intorno a un tavolo abbiam detto
Ma perché non si sta muovendo nulla per qua e ci sto disastro seicento persone a bordo più di seicento
Trecentosessantasei morti più della metà di questi non identificati perché non succede quello che succederebbe di norme perché era uno dei primi disastri gira un po'risvegliato le coscienze
Insomma le le le risposte erano tante erano ma no ma ci perché ricerche questi morti non si possono identificare troppo difficile
In buona sostanza grazie a un uomo perfetto Vittorio Piscitelli che ha voluto comunque tentare la comunità scientifica accademica insieme a questo piccolo ufficio di governo abbiamo voluto provare a vedere ma è vero che non si trovano i familiari è vero che non hanno bisogno di certificati di morte
In buona sostanza si sono fatte delle corolle delle chiamate abbiamo incontrato un'ottantina di familiari di questi morti non identificati che sono venuti da tutte le parte d'Europa a Milano a Roma
Per portare elementi che potessero aiutare a identificare quindi a trovare i loro morti avere questa pace mentale e questi certificati così importanti
Mi ricordo di gente che arrivava dalla Germania viaggiando in macchina dormivano fuori dall'istituto di medicina legale portavano in tasca ciocche di capelli della nonna
Pezzi di unghia del del nonno perché pensavano che qualunque cosa il DNA
Le foto potessero aiuta potesse evitare di Enti ficcare
Sfilate di fotografi di DVD di questi ragazzi che sono questi i cui oggetti vedete in questa mostra
Che donne uomini bambini ragazzi giovani che di vedevamo ritratti nelle loro feste di laurea nelle feste di compleanno ragazzi come i nostri
E quindi abbiamo conosciuto queste famiglie e a più della metà siamo riusciti a dare una risposta più della metà delle famiglie siamo riusciti a restituirle i certificati di morte quindi questo incidente questo disastro
A dimostrato non soltanto che si possono identificare come no
Ma che loro hanno diritto ovviamente di a te queste persone identificate che cerco ogni loro morti insomma che se non lo facciamo calpestiamo i diritti di queste persone
Il Prefetto Piscitelli era persino stato chiamato all'ONU per raccontare di questa esperienza italiana che Italia unica in questo deserto di indifferenza aveva cercato di fare qualcosa per trattare questi disastri come gli altri
Devo dire che questo è stato un momento di grande speranza che però in questi ultimi sette otto anni non ha avuto un seguito ci sono stati altri momenti
Simili un unico sul disastro che Milena prima ricordava il diciotto aprile due mila quindici ma poi il nulla
Ora
Io su questo vorrei chiudere su questa riflessione questi eventi condividere gli oggetti di queste persone le le le le esperienze le ultime persone residenze di queste persone che sono anche morte
è fondamentale per tener viva la memoria tutto quello che volete e l'emozione che evocano e importantissimo ma questa emozione deve seguire un'azione
Cioè non possiamo continuare a parlarne non fare niente quindi se come come di solito succede questi eventi sono no uno stimolo per poi fare qualche cosa quel qualche cosa deve essere una legge europea che obblighi ieri gli stati i governi a identificare a muoversi per queste vittime come simbolo ci si muove per le altre vittime
E vorrei chiudere su questo quindi su un un commento un dentro una cosa che mi è successo l'altro giorno c'era una una riunione università con i costituzionalisti colleghi storici con i giuristi perché abbiamo questo progetto per l'inclusione che riguarda anche queste questioni di identificazione di migranti morti nel Mediterraneo
E c'era una grandissima storica nostre schiamazzi Claudia Storti parlavamo nel diceva che anche nell'Ottocento con italiani che andavano in America succedevano cose molto simili simili trafficanti sfruttatori eccetera
E lei alla fine mi ha detto guarda secondo me la storia non insegna un bel niente
Ecco io spero che almeno in parte si sbagli
Grazie
Grazie grazie professoressa Cattaneo per questa testimonianza molto importante e per questo diciamo stimolazione adesso chiamerei dottoressa Chiara De Paoli dell'ufficio otto per mille
Dell'istituto buddista italiano so cardiaca e che ha dato un contributo fondamentale perché questa mostra si potesse realizzare grazie
Buonasera buonasera a tutti a tutti e grazie a chi ha parlato prima di me sono qui a ringraziarmi appunto a nome dell'Istituto buddista italiano staccai che per contestualizzare in Italia conta quasi cento mila aderenti e fa parte della sacca internazionale chiamando organizzazione buddista Laità
Chi è presente in centonovantadue Paesi del mondo riconosciuta alle Nazioni Unite e il cui presidente ed eseguita da e finanza fra i costruttori di pace
Il buddismo che pratichiamo è basato su due concetti fondamentali che sono stati anche riportati oggi in più interventi il primo è quello del rispetto per la dignità della vita
Appunto pensiamo che non esista una vita che a un più valore di un'altra che è il presupposto per cui questo uguaglianza apposta manifestarsi e non rimanere una teoria vuota abbiamo parlato di azione poco fa sia proprio la costruzione di un mondo accogliente in cui tutti abbiano accesso le stesse possibilità di esprimere se stessi e la propria individualità il secondo concerto e quello di interrelazione cioè la consapevolezza che appunto non siamo delle isole che quindi contribuire alla felicità degli altri non sia un atto di abnegazione ma un atto che costruisce al contempo anche la nostra stessa felicità quindi questo ci impone tra le altre cose di non costruire mai la nostra felicità a discapito di quella degli altri
E ora appunto qui parliamo di concetti che non sono astratti ma concetti che vanno GT
E è per questo che fin da subito abbiamo visto anche l'otto per mille di cui come istituto siamo beneficiari a seguito della legge d'intesa del due mila e sedici come uno strumento ulteriore per agire questi concetti nella Società quindi come staccare abbiamo deciso di non devolvere i contributi per l'attività le corti legate al culto mai interamente all'esterno in favore di progetti sociali e umanitari quindi è perché finanziare questa mostra sulla base di dei principi che ho appena citato
Come buddisti né ci impegniamo quotidianamente a dare valore a ogni singola persona senza lasciare indietro nessuno
E questo lo scopo dell'attività che organizziamo all'interno della sala a Cai e in questo senso
Sollecitare la memoria dell'esperienza domani per noia un modo concreto di mettere al centro l'individuo e la sua storia e ancora meglio di mettere quella specifica storia che è unica e irripetibile
E a disposizione a beneficio degli altri e delle future generazione e quindi per concludere
Nel buddismo la vita e la morte non sono viste come due restare separate ma come due fasi della stessa in Tita se l'oblio in questo senso corrisponde alla morte la memoria e di ardita quindi questi tre centosessantotto uomini e donne
Che di qui che celebriamo da qui vita celebriamo oggi restano in vita e adempimenti allenamenti alla loro missione proprio attraverso il loro ricordo e attraverso la loro memoria quindi stiamo estremamente felici di essere qui insieme a voi stasera a celebrare la vita di queste persone grazie ancora
E a nome di tutto l'istituto
Grazie grazie a Chiara De Paoli ora chiamerei insieme Giuseppe Giulietti coordinatore nazionale associazione articolo ventuno già presidente della Federazione nazionale della stampa italiana
Giusi Nicolini già sindaca di Lampedusa premio UNESCO per la pace e Roberto Natale direttore RAI per la sostenibilità Sgt grazie
Salve buonasera buonasera a tutti io avevo preso degli appunti ma in realtà
Stamattina quando sono
Arrivata qui per me era la prima volta che entrò in questo memoriale
Sono stata colpita dal due potenti tuffi al cuore
E poi da un tumulto di pensieri per cui penso
Gli mettere bene a parte è un po'
Se se riesco perché
Un tuffo al cuore perché questo luogo è un luogo
Davvero straordinario e potente potente l'immersione nell'orrore
Che è in grado di
Che è in grado di produrre nell'orrore Hill immersione nell'orrore perché questo non si ripeta mai più
La sensazione potente e questa quando entri qui
L'altro tuffo al cuore era vedere e rivivere
Per gli oggetti
Dei morti del tre ottobre per me rivivere ogni volta
Quella tragedia enorme enorme in senso assoluto
è enorme in rapporto alla piccola isola che e è stata travolta
Da da questo dramma in maniera così
Potente perché vedete
Io stessa quando mi sono insediata come sindaca nella
Maggio del due mila dodici proprio il primo giorno che ho giurato che mi sa il giorno del mio insediamento il la cerimonia fu interrotta da e comandante di porto che mi chiamava per dirmi
Abbiamo preso un corpo
Dobbiamo dartelo non
E quindi tutti tutta la liquidità non solo della sindaca ma della comunità era segnata dalla morte no un corpo due corti nell'ottobre i primi giorni di novembre due mila dodici me ne consegnarono undici tutti insieme sia stato naufragio i morti chiaramente erano stati molti di più ma soltanto undici corti che avevano preso è Illy quella fu la prima volta che io
Non sapevo dove seppellire lì non c'era più posto dove metterli in attesa di poter capire
Come fare
Perché è un'altra cosa che io avevo detto deciso rispetto ai mi
I predecessori era
Di non fare più le fosse comuni di metterle ho sentito ho apprezzato moltissimo l'intervento nella professoressa Cattaneo perché
In quel momento per me per quello che mi competeva
Dare una
Giusta e dignitosa sepoltura era un modo di riconoscere la dignità umana di quelle persone
Vi ricordo che così comincio la mia
Battaglia anche a vincere la solitudine
In cui vivevo e eccome comunità vivevamo tutto questo e quando cominciai a dire al prefetto no non c'è posto e la fossa comune non la faccio noi non si fa più con me
E quindi dobbiamo cercare posti negli altri comuni della provincia
Con il tre ottobre si cercano posti nei Comuni di tutta la la Sicilia perché furono davvero tanti
Quella modo per me era cominciare a
Chiedere aiuto
E chiedere agli altri che anche loro portassero questo pezzo riconoscessero nella morte della dignità umana di quelle persone
Avevo anche sostituito in quel Tomba
Anche multiple
Del orrende lapidi che
Descritti riportavano la descrizione cadaverica ecco di di quello che c'era dentro le bare
Per gli eroi sostituita invece con delle lapidi che non possano riportare il nome
Macché raccontano quel no fra soluzione
La data e le circostanze del naufragio la motovedetta che il che che ha effettuato il soccorso in maniera tale da raccontare la storia e che quella storia diventasse anche
No no
Un indice o no per un futuro riconoscimento di quelle persone immagino che
I figli i nipoti di questi che sono i morti non sono di quelli che sono arrivati vivi un giorno possano tornare nella mia isola e cercare io ho ricevuto per esempio
Mi ha fatto ricordare sempre la professoressa las questa associazione
Giù di Bam e tunisine che
Non hanno più saputo nulla dei loro figli sono donne disperata e che passano l'esistenza cercando i loro figli
Visitano tutti i centri di accoglienza e scia di tutto il Paese
Nella speranza di trovare i loro figli i loro figli sono
E quando le ha incontrate per me è chiaro non c'era dubbio che i loro figli sono quei morti di quei no fra oggi
Di cui nessuno sa e saprà mai nulla perché sono naufragi che non hanno avuto sopravvissuti e neppure testimoni che possano raccontare e che possano per cui i ventisei mila morti che abbiamo contato che l'OIM ha contato da il due mila quattordici ad oggi
Sono soltanto quello che che conosciamo che sappiamo se tutta una partita di quello che non sappiamo
Che potrebbe essere anche più grande che enorme
E il fatto che adesso quella mostra quegli oggetti siano qui nella Memoriale della Shoah che Mai più sexy della
Mai più accadrà
Mi provoca
Età tanti pensieri non so se esso in grado di concentrarsi
Riportarli ma sicuramente quello più importante
Quella mostra denuncia che
Sì noi abbiamo con Valerio e tanti altri con Mario Cataldi
Su quel molo dove conta la mia morte abbiamo detto facciamo e alcol nacque il comitato di ottobre comincio la battaglia per la giornata della memoria che poi diventò Giornata nazionale della memoria noi ci ostiniamo ogni tre ottobre a commemorare quei morti con l'ambizione di commemorare tutte le vittime del mare in realtà
Come possiamo dire che noi celebriamo la giornata della memoria il tre ottobre cioè
La morte il naufragio è ancora cronaca di tutti i giorni quindi
E questa è la domanda principale che dobbiamo darci che dobbiamo farci e la cosa più difficile ancora la risposta che dobbiamo trovare nel armi di cui ci dobbiamo
Dotare armi è una parola brutta lo so però
è un momento terribile quello che stiamo vivendo in ogni io vengo da Lampedusa dove che ha vissuto nei giorni nella City proprio nei giorni scorsi l'ennesima crisi Nolan in data cinque mila persone arrivate tutte in un giorno Cynthia inscenata di nuovo l'emergenza che chiaramente
Tale diventa solo perché cinque mila persone arrivano tutte insieme nello stesso giorno in un posto di sei mila abitanti altrimenti non quei numeri non de scriverebbero questa catastrofica emergenza
Vengo da lì dove poi il
Dopo alcuni giorni c'è stata la visita della presidenza del consiglio e della presidente della Commissione europea
Sono arrivate di lì
Dire a dichiarare che nonostante
Avessero visto quello che quei giorni ha tutti immagino no l'avrete visto al telegiornale hanno dimostrato e cioè che l'accordo con la Tunisia per bloccare le partenze no non ha funzionato
Non funzionerà come non funzionano nel due mila undici lo stesso accordo che fece un ministro sempre della lega Maroni con la tu con la Libia per bloccare il le partenze per due anni diminuirono le partenze
Con i respingimenti in mare poi nel due mila undici con la Primavera araba arrivo
La stessa ondata che abbiamo vissuto in questi giorni e hanno ribadito la presidente della Commissione europea l'ha ribadito in dieci punti che non cambierà nulla che loro continueranno
A stipulati cercare accordi
Con i paesi di partenza per bloccare le partenze a beffare i rimpatri che poi non faranno mai
E che non di fatto non cambieranno
Le strategie
Veramente una strategia non c'è una visione non c'è
Se soltanto questo continuare a insistere a erigere la frontiera nel Mediterraneo come se fosse più o meno la stessa cosa
Sui Balcani in realtà il mare
Una roba un po'diversa
E continua poi l'ipocrisia della no della lacrimuccia davanti a il neonato che
è morto durante le operazioni di soccorso proprio in quei giorni e Lampedusa perché la la barca si è ribaltata mentre la Guardia costiera faceva il soccorso il bambino è sfuggito dalle braccia della mamma e quindi facciamo Nappi fiaccolata per questo bambino il punto è però che
Commuoversi di fronte al neonato che muovere è facile
Noi qui ma noi qui è potente quello che ti comunicano questi oggetti il punto è quelli che qua non ci sono
Come facciamo noi a fare in modo che quelli che qui non ci sono e non entreranno
Possano non credere più a a questa e ipocrita
Politica che ha prodotto odio che ha
Inquinato la nostra democrazia perché e comunque gli strumenti gli coll'odio con la propaganda xenofoba con l'alimentare ha paura e intolleranza distruggere il sistema di accoglienza in maniera che l'emergenza
Sia non solo sui luoghi di sbarco ma su tutto il territorio nazionale
Queste cose qui hanno inquinato la nostra democrazia e mettono in pericolo non solo la vita di tutte queste persone che continuano e continueranno a viaggiare per in quel modo perché non hanno un'alternativa
E rischia di cambiare noi Giannoni siamo cambiati
Non mio per fortuna ma io vedo che
E dopo il grandissimo andate motiva che suscitò quel naufragio
Il naufragio del tre ottobre che fu perfino in grado di far germogliare delle piccole speranze no il come siete figli del presidente e la Commissione europea che si inginocchia davanti alle quattordici bare dei bambini morti che dice Mai più
Beh il presidente al consiglio Letta che torna a Roma e lancia l'operazione Mare Nostrum guardate è stata la prima operazione umanitaria nel Mediterraneo
Che però fu chiusa dopo appena un anno delle speranze davvero era non nate in quelli in quei giorni eppure guardate questi dieci anni
Che Genchi che terribile ritorna indietro e sono stati
Non solo ritorna indietro ma ma siamo arrivati proprio sul precipizio verso la barbarie perché tra i porti chiusi la guerra la solidarietà la persecuzione del operazione umanitaria di soccorso in mare è la taglia ora imposta dei cinque mila euro alle persone la frontiera che non potranno mai pagare
Penso che e tutto questo sia stato possibile anche perché
S'c'è stata una sorta di Austin prefazione all'orrore da parte dell'opinione pubblica
Come ecco questa è la domanda finale come possiamo difendere
Il maggior numero possibile di persone dall'assuefazione
Come possiamo far germogliare ancora l'umanità che sembra perduta che sembra frantumata
E come possiamo veramente davvero far diventare memoria Ina o fragili a qui invece oggi si pensa ormai come un a una naufragi seriali acquisita si cambia semplicemente il nome al tre ottobre è stato il naufragio gli eritrei
E poi c'è stato il naufragio dei bambini a distanza di otto giorni quello dei siriani tra Malta e Lampedusa
Poi ma nel due mila diciannove nella mia isola vicino a Lampedusa ci fu un naufragio morirono cinquanta persone furono prese soltanto tredici corto i erano tutte donne allora lo l'abbiamo chiamato il naufragio delle donne
Basta dare non è né un fradici diamo nome ai morti conquistiamo c'era questa Giornata della memoria perché ancora noi non l'abbiamo costruita la memoria per i morti del Mediterraneo
No guardo Cataldi è la barretta vi sono scritto i nomi perché loro temono per la mia memoria
Parto da una parola chiave in queste ore grazie grazie una parola dimenticata ma senza grazia non c'è la socialità e grazie anche a chi dedica un solo istante alla vita degli altri professoressa Cattaneo citazione Milena lo sa e di don Milani ricorrono i cento anni
Grazie a chi non usa gli ultimi per i disperati come bersaglio per scaricare fallimenti livore odio più che mai grazie a chi ci ospita il ricordo che oggi il museo della Shoah di Roma ha postato una foto significativa che ricordo e cinquanta chili d'Oro pagati dalla comunità romana
E ricorda gli oggetti Chirone più togato secco tacere quegli oggetti lo sapete si occhiali valigie ma tante tante scarpe titolo a coloro che non lo sanno
Il filo che lega questo museo a quello di Roma questa mostra al cimitero di barche voluto proprio da Gil da Giusi Nicolini a Lampedusa gli oggetti sono importanti
Questa mostra potrebbe portare in testa forse l'avete fatto due citazioni una la già ricordata è quella di Mattarella ma l'altro è di Francesco il Papa papà che parla credenti e non credenti e diversamente credenti a Marsiglia
Non abituiamoci a considerare i rifugiati come fatti di cronaca i morti in mare come cifre hanno nomi e cognomi vite spezzate e sogni infranti
Ce lo deve dire tapas con grande durezza perché spesso la politica non trova queste parole
E il Mattarella dette questo recitazione dello studio dall'appartamento dove vivo al Quirinale o collocato disegno che raffigura un ragazzino di quattordici anni annegato
Nel vostro della giacca aveva cucita la pagella come fosse il suo passaporto voleva venire in Europa studiare non ha danneggiato De vita degli altri tornano gli oggetti in questa mostra dei pagelle le scarpe
Spesso uniche testimonianze che arrivano sino alle spiagge quanti pianti telai langue ma è l'anno aveva le scarpe andate a vedere quella foto
Questa mostra un'ora la Costituzione se lo posso dire
In particolare alcuni articoli lettere dignità
La rimozione dalla disuguaglianza in dieci acido l'undici la pace ma ce n'è un altro dimenticato la
Vicolo cinquantaquattro i cittadini a cui sono affidati funzioni pubbliche hanno il dovere di onorarla per con disciplina e onore
E io credo che questo è uno degli articoli più dimenticati non so faccio proposto lo dico al Comune di Milano ci salva le vite degli altri non meriterebbe un pubblico riconoscimento non è ora di chiedere al Quirinale che ci sia un pubblico riconoscimento di coloro che salvano le vite degli altri perché sono testimonial
Offeso che questa mostra l'avete detto voi meriti di entrare in tutte le scuole queste un'ora di educazione civica anzi di compassione civica compassione non è piangere compassione ricordare per determinare l'azione merita di essere portati in alcuni luoghi questa mi assumo la responsabilità lo dico a Valerio abbia tutte le istituzioni e questa è una mostra
Che voi oggi onorate ma può avere un itinerario fondamentale essenziale simbolico mi piacerebbe chiede assieme a voi che posso trovare ospitalità tedesco e del Quirinale
Mi piacerebbe che trovasse ospitalità ad Assisi dove l'otto dicembre ogni anno vengono ricordati immigranti
In occasione del Natale mi piacerebbe che andasse alla grande moschea non è una questione di parte deve unire credenti e non credenti i costruttori di pace e del dialogo dell'incontro e dell'inclusione
Mi piacerebbe Valerio minato lo dico a me stesso anche i giornalisti devono riflettere voi lo avete fatto nuovi non sempre ci sono ancora troppe parole di odio troppe parole di discriminazione titoli terrificanti
Inviti ad accogliere questi come nemici occorre un grande corso di formazione nazionale anche per i giornalisti perché le parole dell'odio del razzismo sono quelle che preparano poi azioni ben peggiori
E dobbiamo essere scorta mediatica degli oscuri degli oscurati
Concludo con un ringraziamento paradossale è un grazie infine alle scarpe visto che sono state citate in questi giorni senza le scarpe non si passano le frontiere
Senza le scarpe non si scavalcano i confini ma le due citazioni sono queste cure tratta dalla lotta partigiana fischia il vento tuonava bufera scarpe rotte eppur bisogna andar scarpe rotte eppur bisogna dare l'altro visto che siamo in questo luogo quando c'è da guerra bisogna pensare a due cose
In primo luogo alle scarpe in secondo luogo la roba di da mangiare non viceversa senza scarpe non accetti c'è alle scarpe può andare in giro a trovare da mangiare non viceversa
Questo è tratto dalla tregua l'autore Primo levi e mi pare luogo ideale grazie
Anche da parte mia molti ringraziamenti per dare alla RAI l'umore di esser qui Valerio Capaldi giornalista Rai
Ha ricordato accennato prima all'attenzione della carta di Roma la carta di Roma lo ricordo
E il protocollo per un'informazione corretta si si nomini delle migrazioni lo ricordo oggi perché Valerio Paola esattamente quindici anni fa andammo a presentarla al presidente della repubblica di allora Giorgio Napolitano voglio ricordarlo nel giorno in cui il Paese saluta il presidente emerito
Che si congratulo con gli organismi di categoria dei giornalisti per la chiarezza anche didascalica
Delle indicazioni relative al modo di trattare i problemi e di presentare l'immagine dei migranti e ci è sorto
A
Un'accurata comunicazione da parte dei media per una corretta percezione dell'immigrazione da parte dell'opinione pubblica quello che soprattutto aveva apprezzato il Presidente Napolitano
Era il fatto che dicessimo che non si poteva osare clandestino come un insulto
Parlando di chi veniva qui di chi viene qui a cercare una nuova prospettiva di vita
Un richiamo che quindici anni dopo è ancora purtroppo attualissimo visto che certe prime pagine con le parole di politici di alcuni politici di alcuni giornalisti vengono usati come randelli quotidianamente
Son qui in particolare come rappresentante del servizio pubblico avete sentito le parole della presidente Marinella Soldi io dirigo Rai per la sostenibilità consiste sostenibilità che non sia basata sul rispetto dei diritti umani
E avete sentito dal messaggio dalla Presidente soldi
Quanto sia per me fondamentali lavoro di una corretta informazione ma chiudeva il suo messaggio con un riferimento alla memoria sull'informazione mi piace tornare al lavoro alla testimonianza che da Valerio che dice il comunicato stampa ricorda il comunicato stampa due mesi dopo
La tragedia del tre ottobre cominciò a raccontare al Paese le condizioni disastrose sin qui era il centro di Lampedusa il centro di accoglienza di Lampedusa anche quella lezione che quindici anni dopo e ancora attualissima
Il nostro lavoro sulla memoria
Questa è una delle cose più importanti che il servizio pubblico può dare al Paese se la professoressa Cattaneo motorizzate faccio uno spot perché il suo intervento così coinvolgente
Sul lavoro che suppongo essere straziante c'ha ricordato quel l'acronimo Labanof io lo scoprì tre anni fa professoressa
Quando Labanof
Vinse come documentario radio trasmesso da Radiotre
Il premio al Prix Italia per i documentari reportage un premio tra i più prestigiosi potete se volete trovare ancora su Rai Play Sound il racconto del lavoro che fa Labanof
E ancora a intrecciarsi
Con il la memoria che ci accompagna in questo Waco straordinario
Il racconto d'emozione forte provata a gennaio di quest'anno
è stato uno dei momenti in cui più ci siamo sentiti orgogliosi tessere appartenenti al servizio pubblico all'indomani del Giorno della memoria
La sera prima c'era stato lo ricorderete Liliana Segre che accompagnato da Fabio Fazio su RAI uno era venuta qui la mattina dopo le agenzie cominciarono a battere la notizia perché di notizia si trattava delle file che si erano create davanti a questo memoriale in conseguenza di quello che il servizio pubblico aveva mostrato la sera prima ecco quello che il servizio pubblico può fare ecco quello che il servizio pubblico deve fare
Alla faccia di tante analisi sulla morte
Della tv generalista c'è ancora un compito straordinario che i mezzi di comunicazione di servizio pubblico possono giocare per creare memoria per coltivare diritti per creare coesione sociale
L'ultimo accenno lo faccio allora al testo da dipendente RAI
Da tifoso del servizio pubblico al testo che in questo sia bene saper prendere corto il contratto di servizio che ogni cinque anni regole i rapporti tra lo stato e il servizio pubblico l'elenco dei doveri dei compiti
Per i quali meritiamo il Canone e poi mettiamo di esser considerati servizio pubblico il testo in questione chiede tra le altre cose al servizio pubblico di raccontare
L'Italia al mondo ed è giusto
Ma io spero ancora che in queste ultime settimane ci sia la possibilità di inserire in quel testo riferimento netto alla necessità altrettanto importante che il servizio pubblico sappia raccontare il mondo agli italiani ed italiane
Il mondo che abbiamo visto e che non può essere scoperto solo quando arriva a cento metri dalle coste nostre c'è un dovere fondamentale che il servizio pubblico uno tra i suoi doveri più rilevanti credo di aiutare un paese ad alzare lo sguardo
Sopra il cortile di casa nostra e magari così Mater maturare anche un atteggiamento meno rissoso meno
Negativo più aperto ha rispetto di diritti tutti i nostri cioè di tutti grazie
Siamo arrivati vicine a conclusione dopo tanti interventi importante forse importanti forse l'intervento più importante è quello di dal negus rifugiato eritreo che vive in Svezia che ha perso un fratello in questo naufragio e gli chiederei divenire a dare la sua testimonianza accompagnato dalla traduttrice Sardica sciocco gli atti opporvi io mi scuso giornalista e civile producer grazie
Ah buonasera tutte tutte io sono sadica Sabaudia e mi occupo dei temi di migrazione da tanto tempo io volevo dire giusto una cosa prima di iniziare
Che me ne occupo da abbastanza tempo da non voler più utilizzare la parola tragedia quando si parla di naufragi forse quello del tre ottobre due mila tredici lo è stato
Ma se da allora ad oggi in dieci anni sono morti più di venticinque mila persone in mare
Non è per via del maltempo dei trafficanti del mare non è una tragedia che non potevamo evitare ma c'è proprio una mancanza di volontà e delle responsabilità politiche questo ci tenevo a dirlo
Sono molto contenta grazie di essere qui con Nathan incluse coprono sotto Lampedusa nel due mila sedici
Appunto a dall'adesso dite in solerzia e ha perso suo fratello avrà venti-venticinque anni in in questo naufragio sto farò anche un po'insomma farò la domanda sia in italiano che in inglese quindi benvenuta Dalu Alcan
Nelle ore elevati rende o El canto Siss dell'importante il ventisei urletto start vai Franchini
Dovesse guai se Conter dei jet su di esse
Nei intrusi S i trent'così del sto che in giro
E allora intanto un saluto sono dalle sono molto contento di essere qui a questo evento e vorrei iniziare ringraziando tutte le persone che hanno reso tutto questo possibile
A dal adesso vorrei sapere che cosa hai disegnato UE di Gigio faresti sei
Six provincia Assisi e tristi senza mette do Spanish mentine Eritrea Presence Sideri pre in fuori dei aiuto your arms ente lex turchese R & Jesse Lee vivo del
Severa dell'IST
Da Idro District c'erano first tu usato San
Se di fuori
Antei Truk dis drawings tutte le domande arretri porte a volte eritrea
Allora questo disegno una delle punizioni che che affliggono all'interno delle carceri eritree ti legano mani e piedi in questo modo e ti lasciano in questa posizione per giorni
E la prima volta dalla disegnata nel due mila e tre o due mila e quattro
Questi disegni che lui ha fatto di varie torture poi sono stati usati per scrivere un rapporto per le Nazioni Unite sul la situazione dei diritti umani in Eritrea
E quindi tuo fratello anche stava venendo via da lì per ovvi motivi che cosa è successo il tre ottobre qua attendono ottobre
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Otto versante tu Sasà inserti ai
Ho ho la testa ed andai fare non mai tifi & solo Annie Ross Agosti strage dei Andrea di cosa inni usata mai tra Asaro o ex reddito quelli di Livia
Sarei tot lei che ok mai Prasad colpi
Ombolc indi svolte
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E andare che entro lampade russa Saracens mai Plaza rifiuti esiste andai fonda Hallstatt
Di detenzione Chiti Not one of The la chiesto anzi
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& Isnenghi Sabran
Abramo ex che mi fai fine solita tratta in
Niente diceva sua no dei seria andrei Sixty six
Victims Islanda rissa di André s stima in di così
Via chissà
Se Andres finali
E x litigi
Quel giorno Andala acceso la tv e ha visto la notizia del naufragio
Sapeva che suo fratello era pronto a partire dalla Libia e poteva potenzialmente essere su questa barca quindi ha comprato un biglietto del partito per Lampedusa alla ricerca del fratello una volta arrivato l'ha cercato e ha scoperto che il fratello non ce l'aveva fatta era uno dei morti il trattore si chiamava Ramada venticinque anni all'epoca era uno dei trecentosessantasei che sono morti
In questo naufragio il suo numero il trecentotrentanove perché poi sono stati identificati così io però devo e sarà seri buona dalla chi Juan funzionale diede anche tra i preti suo fratello è stato uno dei fortunati ad essere identificato
Mai brasata disagio dalle ai denti Faenza Syxty avvolse in stile office se André sistemi Six victims
Aroma ritenuti Faenzi rende i prodotti Bernheim Wonder
Ingresso
Dati di forma di Formia identità e il cliente Iris Nember accettai sai se dite fuori
Islanda lustri andrete sartina e niente étoiles già spente folto
Tu sì dal incisivo se ne andrà e non lesina ottiene andarono Fornas chiese della sane Ende dell'arte
Grazie
& no di del resto venisse victims ad ogni lichene andar fonderie greca & ex Very Important nota Behar Samo anch'le casse graffi Leste o errori se ad Flesh and Black lei cast se ho verso over stavamo anzi Brahms Sensi strada siamo al sito siamo anzi stanziamento da ottenersi
Pensiamo a nuova infine Nantes al svanisce
Henze ai neri Ziad famiglie sfollate dentro tesi Salis e spendi folto to remember tono terzi fare stile number
Circa sessanta dei trecentosessantasei corpi sono stati identificati hanno avuto appunto un nome quindi scritto sulla tomba gli altri no per lui è stato molto doloroso scoprire che suo fratello in quel fino a quel momento era un numero gli altri non identificati ancora oggi sono soltanto un numero ma dobbiamo ricordarci che sono stati qualcuno che sono carne sangue come noi che erano fratelli sorelle figli figlie mogli e mariti di qualcuno
E tutto questo ancora oggi gli fa molto male
Di un'altra messe cioè Défi poco richiesti sei hai qualcosa da dire alle persone che sono qui oggi
Sia softcore a chi entra inchiodato i varchi e Luisa as ampere infatti
Assai se tre io dei Four days dissi Immigrant Sorrisi is
Nove di o ansia collegi
Per dell'arduo anzi andasse hard forse sapete
Assai Trezzo show
Da safari in sé in my country by e disse drawings quella forse tutto lì alcantarini e lui ex Take That
Io topica and Two Hearts ASS somma M sedici
Trio pretesa
Tra i due capo andrà il seggio esteri retail quindi due carte
Entra e tu me che Cenci
Zanazzo quattro
E marce
Intanto vi ringrazio nuovamente di Siena molto contento che siete qui
Bisogna ricordare che questi emigranti e rifugiati che arrivano non vogliono lasciare le proprie case sono costrette a farlo lui ha provato a documentare le sofferenze nel suo Paese attraverso i suoi disegni
In cambio di tutto questo vuole soltanto della gentilezza
Evince invita tutti a svegliarci ogni giorno dalla parte giusta della storia e di non perdere la nostra umanità anche ad altri grazie
Riceviamo alla conclusione prima dei saluti finali del nostro presidente memoria Shoah
Roberto Jarach devo ricordarvi che la mostra aperta fino al trentuno ottobre e che di ricordargli anche di rimanere collegati con noi perché ci saranno altre iniziative presto
Che saranno inerenti al tema per tenere sempre viva l'attenzione su questa mostra che speriamo sarà visitato dal più alto numero di persone anche quelli che non potranno visitarla magari potranno assistere a queste iniziative on line grazie a tutti chiamo Roberto Jarach per i saluti finali
Grazie
Non ripeto i ringraziamenti non ripete i saluti
Voglio solo
Tardivo ma due messaggi cioè il primo è quello che quando mi è stato proposto dalla Commissione venti questa iniziativa non ho avuto esitazione
Non ha avuto esitazione perché avevo colto quello che poi ho visto nel momento in cui è stata installata alla Mostra
Noi siamo e ci teniamo a continuamente riprende ribadire che non siamo un museo ma siamo un memoriale
E memoriale vuol dire che non facciamo vedere qualche cosa non facciamo vedere delle cose in animate che si guardano si studiano lesiva casa ma siamo un luogo dove si elaborano dei sentimenti si elaborano delle sensazioni
Che attraverso il percorso vengono suscitate grazie sia le nostre guide e soprattutto a quello che questo lavoro che gli architetti hanno realizzato
Ovvero colto subito con il fatto che l'esposizione di questi oggetti
Non trasformata in museo questa mostra non l'ha trasformata in un qualche cosa che andavo a vedere perché ero interessato a vedere come erano fatti gli anelli o come Run fatti gli apparecchi telefonici
Ma avevo colto credo nel modo più giusto quello che invece il sentimento che vedere
E i documenti di identità così il pensare che questi oggetti sono stati recuperati con la volontà di riportare il ricordo di questo avvenimento ma soprattutto di suscitare quei sentimenti che tutti quelli che mi hanno preceduto hanno voluto sottolineare in un modo veramente info encomiabile
E quindi questo è quello che mi ha mosso e quello che ci ha mosso ed è quello che ci ha fatto realizzare questa bellissima momento di questo cioè io ritengo un grande arricchimento temporaneo di quello che il memoriale offre a tutti i visitatori
Non voglio dilungarmi volevo solo ricollegarmi a un qualcosa che ci porta alla giornata di oggi all'attualità e quindi ai funerali del Presidente emerito della Repubblica
Napolitano gli ho appena mandato un messaggio alla vedova in cui sottolineato come sottolineo come pochi si ricordano che è stato il Presidente Napolitano che ha dato nella neo finale a quella che è stata la decisione delle Ferrovie dello Stato di concedere questo spazio
Avevamo già avuto un apprezzamento dal precedente Presidente della Repubblica nove litri
Devo essere vi sono grato a tutti quelli che hanno lavorato alla realizzazione alla progettazione del memoriale alibi azione
Perché ha visto ventitré presidente a Repubblica esprimersi in modo assolutamente di di apprezzamento assoluto
Ma fu Napolitano che con una visita Milano nel giorno in cui creammo la fondazione a dare il via perché venissero concluse quelle atti Prentice fresco prioritari come la concessione degli spazi le condizioni alle quali spazi ci potevano essere dati perché in realtà avevamo avuto questa disponibilità ma ha dei costi che non ci avrebbero permesso neanche di ipotizzare di iniziare i lavori ecco fu proprio il Presidente Napolitano che ci
Facilitò questo compito perché riuscì a dare alle ferrovie quello spunto è quella per l'importanza che avrebbe avuto questo luogo per la città di Milano per la storia e per l'Italia di questo siamo fieri e riconoscenti
Grazie
Avete già avuto istruzioni su come visitare la mostra chi vuole naturalmente spero il più largo numero di persone qua adesso vista la mostra vedere oltre alla mostra fanno parte della mostra i due filmati nelle prime due stanze
Della memoria grazie grazie a tutti davvero