"Dalla cooperazione sostitutiva alla cooperazione partecipativa: il ruolo della cooperazione decentrata"

Perché nel
Devo
Un saluto prima e il dottor presidente ricchi prenda la presidenza del di questo nostro
Convegno
Convegno che fatto insieme francamente la Conferenza dei presidenti di Regioni delle Province ed osservatori interregionale della cooperazione allo sviluppo
Un un convegno
Particolarmente delicato
Perché in fondo non soltanto si tratta di un rapporto
Che naturalmente sempre delicato quando si si affrontano confini di competenze tra diversi organi pubblici
Cooperazione allo sviluppo è sempre stata una cosa nazionale di responsabilità statuale
Le ragioni entrano adesso e quindi in una qualche misura c'è sempre questa specie di difficoltà di far collimare responsabilità e prospettive ma questo è diciamo così la norma la regola di ogni tipo di settore perché in fondo in ogni settore ci sono sempre protagonismi nuovi agenti attori nuovi e quindi c'è sempre un problema di collimazione delle responsabilità
Sembra meno però che la delicatezza del tema non venga solo e soltanto da questo problema di collimazione di potere certamente c'è certamente forse uscirà fuori anche dalla discussione
Venga anche fuori dalla
Delicatezza del momento in cui ragioniamo di cooperazione
La cooperazione italiana ne segue un modello da molti anni i particolari
Che il modello della possibilità di esportare un modello di sviluppo
Di concepire lo sviluppo con un meccanismo fino a qualche misura dato e su cui si può in una determinata misura lavorare anche la volontà mi spiego meglio
Nostra presenza internazionale in termini di cooperazione nasce negli anni Cinquanta
Nasce negli anni Cinquanta e nasce su una logica che potremmo dire da intervento meridionalisti
I primi interventi l'operazione furono fatti fra il cinquantacinque e cinquantotto
Dall'allora direttore Ufficio italiano cambi Guido Carli
Insieme a Saraceno insieme la Svimez insieme all'IRI
Nasce allora la prima Consulting italiana nasce nel cinquantasette la prima con Sacchi unitariamente al Consorzio ma la logica non c'era ancora una responsabilità pubblica precisa
Ma la logica era quella di impostare la cooperazione su quella che era stata la nostra esperienza meridionalisti
Cioè la cooperazione era sostanzialmente tre o quattro cose
Fare un assetto infrastrutturale in un'area depressa la prima cosa da fare l'assetto infrastrutturale
Secondo
Creare una sorta di bacino di incentivi perché le aziende si potessero localizzare nell'aria o depresse una volta infrastrutturate
Terzo lavorare molto sul fattore umano sul fattore sociale e quindi dalla formazione alla sanità tentare di coprire la dimensione diciamo così sociale
Perversa del sottosviluppo quarto ove fosse possibile tentare una sorta di auto sviluppo della comunità ricordiamo ci sono gli anni quelli fra i cinquanta cinque stessa in cui la cultura dell'auto sviluppo della sviluppo dal basso dello sviluppo della comunità gratti gran poca nel sociale italiano pensiamo soltanto a tutti i progetti di comunità partiti in quella ma ma era Angra anche in gran voga nella cultura dello sviluppo passerebbe
Ricordare
Sul piano degli americani rosa sta in totale basterebbe ricordare sul piano dei dei francesi nel parere lepre passerebbe ricorda sul piano italiano la coltura i Sebregondi e di Felice Balbo
Questi erano i quattro livelli di un modello di sviluppo che l'Italia pensava di poter garantire al resto del mondo
Pensavamo di essere i primi ad aver affrontato un problema di sottosviluppo duro qual era quello meridionale
L'avevamo affrontato con questi quattro idee concretizzate anche in modo preciso l'agenzia l'Agenzia all'agenzia che per noi era la Cassa per il Mezzogiorno gli interventi tempi infausti Agevolazio una grande batteria incentivi industriali meritavamo affrontato con gli interventi sul fattore umano scritti in questa in questo palazzo dal ministro Pastore nel cinquantotto
Stavamo affrontati con una cultura del lo sviluppo dal basso lo sviluppo avuto propulsivo dell'auto sviluppo della comunità che era stata tipica anche per esempio dalla riforma agraria
Dei centri di riforma agraria e un po'di tutti i centri di e progetti di sviluppo comunitario
Con questo mi facevamo negli anni Cinquanta una sorta di passi in avanti rispetto al tipo di atteggiamento avevamo avuto negli anni precedenti fino in fondo eravamo stati i grandi bonificatori
Di grandi esperti di Land Reclamation Coni
Gli allievi di Serpieri prima della guerra dopo la guerra c'eravamo posti in quella situazione perché dico questo non soltanto per richiamare una memoria storica che sulla cooperazione anche mia personale avendo lavorato
Il proprio negli anni fra il cinquantacinque e il sessantacinque su questi punti
Dico questo perché al di là della memoria storica che pure tutti quanti noi specialmente i più giovani fra voi devono correre a venire
Al di là della memoria storica credo ci sia un problema reale da affrontare cioè che quel ciclo è finito
E quel ciclo che cominciammo quarant'anni fa è finito
E che oggi andare in giro per i i paesi in via di sviluppo riproponendo o quei quattro un ognuno di quei quattro modelli o il modello complessivo un è scorretto
Certo so benissimo che ci sono centinaia di Ang italiane e straniere che sono ancora legate alla logica del progetto di comunità per lavoro sviluppo della cresce dal basso dell'autocoscienza dell'auto proporzione
E ne sono orgoglioso e sono contento che fanno un buon lavoro assolutamente Nobile necessario sono convinto
Che ancora oggi nei paesi in via di sviluppo un lavoro di infrastrutturazione PI grande infrastrutturazione di primo tempo è molto spesso quasi indispensabile
Sono convinto che è un lavoro sul fattore umano sul fattore
Sanitario cioè sui fattori sociali di base di una società e altrettanto importante
Sono altrettanto convinto però che il meccanismo funziona di meno
Funziona di meno per una semplice un semplice motivo che il problema non è più
Il problema dello sviluppo non è più legato al processo di impianto di un meccanismo di un modello nel Paese sottosviluppato intendo sviluppo e legato alla a un meccanismo di integrazione fra Paese sviluppate per sottosviluppati
Si passa da un impianto quasi di protesi
Nel paesotto sviluppato ti faccio un'infrastruttura di avuto fare infrastrutture faccio l'ospedale vi faccio il centro di formazione di faccia
Titti porto ventisette mila volontari a fare lavoro dal basso perché così parte il meccanismo di sviluppo perché così parte il click
Intimo profondo della dinamica dello sviluppo
Quelli meccanismo viene sostituita da una logica di progressiva integrazione
Se vediamo ad esempio i nostri rapporti con l'Est Europa
Se vediamo i nostri rapporti con il Mediterraneo
Capiamo soltanto che i meccanismi di impianto
Trasposizione di un modello non funziona o funziona in processi integrativi banale
L'integrazione attraverso l'immigrazione
L'integrazione attraverso l'indotto
Far produrre in Slovenia far produrre in Albania far produrre in Maghreb
L'integrazione di operatori sono diversi rispetto ai grandi operatori che facevano opere pubbliche sono le aziende che appaltano subappalto lo fanno investimenti in questi Paesi
Sono la società civile che accoglie non accoglie integra e gli immigrati
Basterebbe avere ad esempio il nostro l'esempio di come un'integrazione in questo caso molto regionalizzata se volete ma fa parte credo sia anche interessante per una giornata come questa integrazione fra Albania e le Marche
è un'integrazione che passa attraverso il settore calzaturiero un meccanismo tecnologico un male articolazione la divisione del lavoro poi ci sono anche i volontari poi ci sono anche le Caritas
Ma è e la carica sono i volontari che fanno in qualche modo integrazione non fanno crescita o potenziale crescita dal passo il passaggio
Che io avverto ma può darsi che io avendo vissuto il primo ciclo senta senta l'usura del primo ciclo dopo quarant'anni aperta l'esigenza di trasformare il modo di pensare la cooperazione però io sono convinto che oggi il passaggio sta avvenendo naturalmente non in forma drastica dura Laura x ma il passaggio sta avvenendo fra una logica di in cui la cooperazione
Aiutare l'impianto di un meccanismo tentare il trapianto di un meccanismo all'interno di un altro Paese un meccanismo che ha funzionato
In Italia in altri Paesi
La cooperazione invece è integrazione e aiutare i processi di integrazione
Fare in pratica quel mix di contiguità non solo territoriale ma contiguità economica di
Contiguità di integrazione contiguità di attività economiche sociali che poi portano tutti insieme a fare non dico con sviluppo parola brutta ma fare integrazione
Questo naturalmente comporta qualche problema
Intellettuale e politico
Comporta ad esempio il fatto che in un processo di integrazione rispetto al modello di espianto di di l'impianto anzi in un altro paese
Comporta ad esempio una scelta per i processi di integrazione poco la crescita dei proventi creazione comporta un avvicinamento del raggio
L'integrazione la puoi fare con la Slovenia e Ungheria la Bulgaria addirittura forse la Russia la puoi fare con la Birmania la puoi fare con il Maghreb e più difficile è un meccanismo integrativo che richiede naturalmente processi proprio vitali quotidiani di integrazione di conoscenza di rapporto di vicinanza di scambio
Economiche sociali più difficile farlo per paesi più lontani
Comporta ad esempio processi anche di decisione politica più complessi ad esempio passare a meccanismi di
Area di libero scambio o di regole comuni in cui ci si ritrova
Lo stesso processo di espansione della comunità europea dell'unione europea tende ad a vere in questo senso di associare
I continui Mammano che crescono in processi integrativi integrazione sempre più complessa
Mentre invece i paesi più lontani restano ancora potenzialmente degli oggetti di cooperazione dia di vecchio stampo possiamo dare
A all'argentino possiamo dare alla Birmania se ne avessero mai bisogna sostanzialmente solo dei pezzi del modello precedente possiamo da un ospedale possiamo da un centro di formazione possiamo dare una diga possiamo dare un sistema di incentivi industriali
O l'idea di un sistema di incentivi industriali possiamo dare integrazione
Però finisco perché dovrà solo un saluto però il problema
Che Citro ci ritrova qua
Immediatamente legato a quello che ho detto prima
Le regioni inutili in l'insorgere di una responsabilità regionale non viene dal fatto che le Regioni sono alzate la mattina e hanno detto facciamo cooperazione anche
Le regioni almeno quelle oggi più avvertite del problema sono quelle che subiscono hanno devono agire gestire un rapporto di integrazione
Da quello più banale di aderire ad esempio responsabilità immediata sui processi di immigrazione quindi dover trattare delle persone che vengono da vicino da me o o dall'onta
Ma che hanno problemi poi di rapporto con i paesi di provenienza
E se i Paesi di provenienza fossero
Paesi vicini problemi appunto di integrazione quotidiana service fossero paesi lontani problemi d'integrazione più complesse e più difficile al fatto che molto spesso le nostre regioni sono su frontiere vibrati vivi integrazione
è impensabile che il Friuli Venezia Giulia o il Veneto la stessa Emilia Romagna non sento la vibrazione dell'integrazione con i Paesi orienta
Così come non è pensabile anzi non è vero che il le marche non sentono la vibrazione di integrazione con l'Albania
Certo naturalmente la frontiera magrebina nordafricane e più che più difficile
In termini di integrazione per le regioni meridionali italiane per la Sicilia per la Calabria per la campagna però il problema esiste in quella maniera come si fa a integrazione
Non come si fa aiuto non come si fa esportazione di modello ma come si fa a processo d'integrazione
E se il problema non è esportare un modello e o componenti diverse del modello ma è invece tentare di farli integrazione
Chi fa società civile quotidiana chi fa economia quotidiana e di far vita quotidiana e non fa una volta tanto una grande diga una volta tanto un grande ospedale ma far finta quotidiana ha in qualche modo non diritto perché la parola diritto sembra subito richiamare i canoni delle divisioni dei dei poteri ma ma naturale
Collocazione nel modo di fare quello che viene chiamato cooperazione disfare cioè sviluppo complessivo dei sistemi economici in qualche modo collegata
Allora vedete che il problema che naturalmente le regioni per loro responsabilità era molto spesso con loro con loro attribuzione di risorse autonome
Anno di entrare o capire o partecipare a una politica di cooperazione non viene tanto da l'arrivo di nuovi protagonisti ieri l'esigenza di far distinguere o collimare le responsabilità burocrati
Viene da lontano viene da una trasformazione profonda del sistema di aiuto allo sviluppo
Aiuto allo sviluppo di oggi è diverso da quello su cui si siamo esercitati per molti anni
Questo vale per le grandi imprese vale vero il ministero degli esteri vale per neon coi le ONG
Chino chi chi chi avverte che oggi il processo sta cambiando non può pensare di restare in una logica tradizionale
Io anzi vedo ad esempio da maggiore crisi profonda e più nelle ONG che fanno interventi a specifici localizzati di di auto sviluppo direi o di crescita dal basso piuttosto che magari nel grande impresa ma non interessa il problema è che tutti coloro che sono stati protagonisti del ciclo precedente
Specialmente se hanno vitalità e forza personalmente
Ma non posso rientrare in gioco visto che ho fatto tutto il ciclo precedente e non ho più l'età per riconvertire me ma tutti coloro che hanno fatto il ciclo precedente devono sapere che sta cambia
E che in questo prossimo ciclo funzionò funzionando di più i problemi di integrazione i processi di integrazione hanno più responsabilità la società civile la società locale le amministrazioni locali ce l'hanno per natura propria del processo che nasce
Non per rivendicazione per potenziale di tipo istituzionale
Ce l'hanno per ragioni basta però che interpreto questo aspetto che non facciano invece una volontà di partecipare o di prendersi una responsabilità all'interno del vecchio modello perché allora a quel punto veramente di siamo tutti i vecchi
Allora in questo spirito né finisco io sono molto contento
E questa
Giornata venga svolta al Comelli andrà svolta con il CNEL
Non soltanto per tre credo che sia ho voglia essere certamente la Casa delle
Degli enti intermedi anche degli intermedi territoriali
Anche perché in fondo sono molti anni che Frank segue i problemi la cooperazione avrebbe trovato anche in cartella
Del materiale nostro ma ne sono contento anche personalmente come credo si sia capito nei confronti della cooperazione una partecipazione personale un modo di una parte della mia storia legata a questo mondo
Ci sono tornato soltanto pochissime volte negli ultimi anni perché non facevo un altro mestiere ma avverto che questo mondo è ancora un mondo che merita non solo l'attenzione dei pochi che eravamo e cinquantacinque quando cominciamo l'avventura America ormai l'attenzione e l'impegno di Società Civile sempre più vaste in processi di integrazione sempre più complessi
Vi ringrazio di esser tutti qua e cedo la parola ricchi che gestirà tutta la giornata pomeriggio invece sì dal presidente Vanni che seguirà i lavori
A lei Presidente
Signor sull'eccetera
Costo
Signore e signori buongiorno e grazie per aver raccolto l'invito per questa iniziativa un particolare ringraziamento al presidente De Rita per l'ospitalità come sapete questa iniziativa Ennahda Traverso un'intesa del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro dalla conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome
è dell'osservatorio internazionale sulla cooperazione dallo sviluppo
A Fini la finalità dell'inizio dell'iniziativa consiste innanzitutto nel voler contribuire al rilancio della cooperazione allo sviluppo rinnovata negli obiettivi e Nieri strumenti e resa più efficiente e trasparente con nuove procedure
In questa rinnovata cooperazione il convegno si propone di mettere a fuoco il ruolo della cooperazione decentrata
Che risulta evidentemente potenziata dal nuovo concetto di sviluppo secondo i suggerimenti e le proposte che provengono dalle organizzazioni internazionali e comunitaria
Tutti condividono la necessità di rafforzare significativamente la pace e la sicurezza internazionale con il contributo indispensabile di una cresciuta cooperazione per lo sviluppo economico e sociale
L'intervento finanziario complessivo dell'Italia per la cooperazione allo sviluppo sia ridotto tuttavia della metà e attualmente non raggiunge lo zero due per cento del prodotto interno lordo
L'obiettivo indicato dalla piattaforma di programma del prossimo vertice mondiale di Copenhagen è arrivato allo zero sette del prodotto interno lordo
Il secondo obiettivo è quello di evidenziare il ruolo del della cooperazione decentrata sul tema della cosviluppo
In questo quadro dello sviluppo umano sostenibile è previsto anche un intervento sulla internazionalizzazione della piccola e media impresa
Il che nel presenta un rapporto biennale su questo argomento
L'Osservatorio interregionale fin dalla sua costituzione si è prefisso l'obiettivo di coinvolgere la piccola e media impresa nei programmi di cooperazione indicando in modo particolare i programmi comunitari
Comunque per fare un'analisi complessiva dell'azione delle regioni e degli enti locali in materia di cooperazione allo sviluppo per un coordinamento con l'azione delle forze economiche e sociali rappresentati istituzionalmente nel CNEL
Per l'elaborazione di una più efficace linea di azione finora spesso disorganica è necessario definire nel convegno un tavolo informale di Concetta di concertazione e di coordinamento fra Regioni e forze economiche e sociale
L'Osservatorio internet internazionale sulla cooperazione allo sviluppo
Chiede la conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome italiane e al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro la forma di formalizzare un'ampia collaborazione in particolare sui temi dello sviluppo mediterraneo
La richiesta nasce dal lavoro che le regioni italiane stanno portando avanti sia per realizzare un progetto pilota sul Mediterraneo per lo sviluppo delle regioni periferiche mediterranee
Sia per rilanciare la politica merita mediterranea dell'Unione Europea tramite il Comitato delle regioni
All'interno di questo ampio programma che diamo richiamato Bad Plus su quale si conta di avere il finanziamento dell'Unione Europea
è stato individuato un tema di relazioni tra le regioni periferiche europea e mediterranea e paesi terzi mediterranea
Il che nel ha lavorato da tempo su questo tema articolando un parere una serie di rapporti di ricerca sul Mediterraneo e un importante convegno alla fine di aprile del novantaquattro in considerazione dell'ampio lavoro svolto la conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome e Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro potrebbero formalizzare un rapporto ampio
Sulle integrazioni e di interrelazioni sia pure per il momento in via informale
Da poche iniziata l'attività del Comitato delle Regioni che utilizza in parte le strutture del Comitato economico e sociale
In analogia si pensa
Di grande utilità in un momento di ripetute sfilaccia dure realizzare punti di convergenza sinergia con l'azione del che nel in quanto rappresentante delle forze economiche e sociali e del Comitato economico e sociale dell'Unione Europea
Proprio per per evidenziare questa sussidiarietà nel programma Bad Plus l'Assemblea della commissione Inter mediterranea della conferenza delle regioni periferiche marittime
Affidato al professor Bruno Amoroso il coordinamento e la direzione tecnica scientifica del progetto
La direzione tecnica del Progetto Med Bruce si avvale anche della collaborazione tecnico-scientifica del professore lancia il rinvio dell'istituto del Mediterraneo di Marsiglia
Per ciascuno dei quattro treni individuati nel progetto verranno nominati i due coordinatori che potranno fruire nella direzione tecnico-scientifica nel progetto della colla per le collaborazioni di un rappresentante del cd
Era il pm e di un osservatore rispettivamente della DG della direzione generale sedicesima dell'osservatorio e della regione Vacca
è prevista la nomina di un comitato scientifico compunzione di monitoraggio e valutazione annuale dei risultati del Progetto ad affiancare alla direzione tecnico-scientifica
Mi sono soffermato sul Progetto Med Bruce sia perché potrebbe rappresentare un primo esempio di cooperazione decentrata nell'area del Mediterraneo
Come rappresentando ormai è una realtà nell'area dell'America Centrale sia per richiamare l'attenzione del di GS del me del Ministero Affari Esteri sull'importanza
Di confidenziale le regioni italiane in modo da utilizzare maggiori risorse dell'unione europea
Il convegno si propone infine l'ambizioso obiettivo di coinvolgere territorialmente tutta la società civile attorno agli enti locali alle regioni nel rispetto delle reciproche competenze ed autonomia
Nella regione Marche con l'università di Ancona abbiamo iniziato a dibattere pubblicamente queste prospettive
Al dettando mi risulta che sia avvenuto in altre regioni mi auguro che questo convegno sia di stimolo anche per le Regioni in cui non è ancora iniziato il dialogo
Anzi rivolgo un mio sentito invito anche all'oro MG al monto della piccola e media impresa agli enti locali alle università al mondo del volontariato assentisti tutti portatori di questo progetto
Finalmente esiste un accordo mondiale sugli obiettivi dello sviluppo sociale così come sono definiti nel vertice mondiale al di Copenaghen per superare gli squilibri che minacciano la convivenza civile e la possibilità stessa dello sviluppo
Purtroppo questi obiettivi non sono realmente al centro dell'attenzione soprattutto nazionale
E nei casi in cui occasionalmente sono stati evidente evidenziati si è scoperto che esiste una drammatica mancanza di strumenti metodologici ed operativi per tradurre in pratica con coerenza questa nuova volontà politica
Incapacità di stimolare l'apporto creativo delle diverse componenti della società civile
Competitività invece di coordinamento fra i vari interventi che potrebbero essere invece complementari rischiano di non farci raggiungere il rinnovamento
E di ricondurci inconsapevolmente ai vecchi metodi alle vecchie tecniche di intervento ben note alla cooperazione italiana
Per questo il convegno vuole richiamare l'attenzione sulla cooperazione decentrata quale strumento ed espressione di una pluralità pluralità di attori che viale Jonio e si coordino fra loro e soprattutto con il ministero
A questo proposito vorrei dire che con il ministero degli affari esteri
Da parte dell'Osservatorio
è stato aperto un rapporto di collaborazione che ritengo estremamente positivo
Sin dall'inizio dell'incarico assunto come presidente dell'osservazione dell'Osservatorio avuto l'incontro con il ministro Aloisi
Con il quale abbiamo affrontati problemi dalla cooperazione
E debbo dire che è stato un incontro estremamente importante e fruttifero allora per la collaborazione
Dopo questo incontro organizzato anche un incontro con il ministro Aloisi e la Conferenza dei Presidenti delle Regioni proprio per cercare di dimostrare che da parte delle regioni esiste la più ampia disponibilità ad una collaborazione per la realizzazione di progetti che vanno in direzione della collaborazione abbiamo avuto anche delle risposte positive in questa direzione organizzando due iniziative come osservatorio con i rappresentanti del ministero per affrontare il problema dall'angolo cooperazione in Palestina e in Albania erano idee i due temi più importanti che avevamo di fronte mi auguro che su questa strada si possa continuare
E rafforzare questo tipo di collaborazione praticamente volevamo lasciare una testimonianza visto che noi ormai siamo alla fine del nostro mandato ma per chi verrà dopo di noi una testimonianza che va nella direzione di un riconoscimento nei confronti del ministero per gli affari esterni nella via documentazione distribuita necessariamente copiosa
Volutamente sono stati inseriti gli atti ufficiali da cui emerge che il coordinamento del ministero non è stato mai messo in discussione è stato sempre forse vorrei dire troppo acriticamente accettate richieste
Tutte le leggi regionali che agli articoli uno e due lo prevedono la delibera numero dodici a in Up che inapplicata in molti suoi punti innovativi indicava
La metodologia il documento delle Regioni e poi la Conferenza Stato Regioni in cui le regioni addirittura sollecitano un tavolo di coordinamento
Il verbale dell'audizione del ministero del ministro a lui sì nella seduta la Conferenza dei Presidenti come dicevo prima al cui sono seguite al due due riunioni ma da cui non è scaturita nessuna proposta di coordinamento su progetti da parte del ministero stanno a testimone andrà per la disponibilità delle regioni a collaborare e avvia la e a dialogare con il ministero spesso
Però mentre a livello nazionale si studia il coordinamento a livello comunitario si realizzano progetti con i paesi in via di sviluppo
Da parte delle regioni europee con il compito con il con finanziamento dell'Unione Europea
A questi programmi le regioni possono partecipare direttamente e lo stanno facendo ma le risorse economiche sono quelle regionali o comunali sono anche poche per partecipare più attivamente anche se per ouverture per esempio come numero di progetti affrontati e finanziati siamo al secondo posto tra tutti i Paesi per questo il concetto di coordinamento deve essere inteso in modo ben più vasto deve essere inteso anche come coordinamento del progetto finanziario in modo da utilizzare al massimo le risorse economiche che l'Unione europea mette a disposizione deve essere inteso anche come coordinamento di programmazione
E mi fermo perché il mio compito solo quello di introdurre la riunione la discussione ai lavori di ieri
Di questo convegno concludo augurando a tutti un buon lavoro nella speranza che possa venire un contributo concreto rispetto al rilancio della cooperazione nelle varie regioni e nel nostro o un Paese e cercare di utilizzare al meglio le risorse che vengono messe a disposizione da parte dell'unione europea avremo oggi con noi il vicepresidente del Comitato delle Regioni Chiti
Che sicuramente ha sempre dimostrato la piada sensibilità rispetto al discorso dalla cooperazione quindi possiamo avere un forte punto di riferimento all'interno del Comitato delle Regioni per poter sempre di più come Regioni e come Paese
Dimostrare che siamo all'altezza abbiamo le capacità e abbiamo le professionalità per affrontare il il discorso della cooperazione vi ringrazio
A
Nel nel merito
Nelle relazioni il primo problema che verrà affrontato è il ruolo della cooperazione decentrata negli attuali indirizzi socio economici internazionali sulla cooperazione allo sviluppo la relazione sarà svolta dal professor costante Muzio
Al quale do la parola
Presidente De Rita
Presidente dei chi
I rappresentanti regionali segno del signor
Io sono ovviamente molto lieto di essere qui con voi oggi e voglio ringraziare per l'opportunità che mi è stata offerta di entrare in un dibattito nazionale e soprattutto di entrare in un dibattito nazionale referente al decentramento dalla partecipazione
è ovvio che il momento storico-politico preme
Per una profonda revisione è un riesame della cooperazione internazionale
Il sistema delle Nazioni Unite ed in particolare il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo
Nell'ambito multilaterale sono parte integrante di quello che potrei chiamare il presente travaglio ideologico strategico che riguarda lo sviluppo
Non mancano quindi motivi di discussione che spingono l'Organizzazione delle Nazioni Unite e la comunità internazionale a confrontarsi sullo stato di questa analisi
In particolare sono molto lieto che questo dibattito vada avanti centrale dosi molto su quello che io inghippi ha prodotto come Rapporto sullo sviluppo umano anche io ho avuto il piacere di presentare negli ultimi anni in Italia e che ha costituito uno strumento operativo importante per il nostro lavoro e come vedo per il lavoro di moltissimi Paesi soprattutto di moltissimi Paesi donatori
In ogni caso in questa occasione non pretendo dare una visione ufficiale di quello che il l'UE nel PPI sta facendo e discutendo ma bensì condividere con voi una serie di riflessioni che conducano che esame della situazione della cooperazione internazionale
Con l'obiettivo di una maggiore partecipazione necessario decentramento della sua azione a livello globale nazionale che locale
Il bisogno di partecipazione e decentramento emergono da una nuova maniera di guardare lo sviluppo che è decisamente diversa da quella del passato anche l'altro recente
In sintesi quindi cercherò brevemente di indirizzare tre punti che sono la crisi del modello tradizionale di sviluppo
Per poi tentare da questa analisi di definire un nuovo concetto di sviluppo e quindi fare uno sforzo se vogliamo un po'intellettuale di applicare questo concetto
Ma basandomi in parte anche sull'esperienza recente dell'UE ndt e sulla mia esperienza personale come responsabile della cooperazione dell'ONU in in quattro Paesi negli ultimi negli ultimi dieci anni qua Dorcu balletti questa variante attualmente in Egitto
E mi perdonerete se la prospettiva che vi presenterò sarà quella vista dai Paesi in via di sviluppo
E quindi ovviamente è una visione che viene dal Sud e con la quale voi poi dovrete cercare di elaborare i parametri che servano alla a una cooperazione dove l'Italia può senz'altro è un contributo importante
E per cominciare con il contesto che cambia
Rimane sempre più evidente l'il che l'idea secondo cui l'economia di mercato consentirà a tutti di raggiungere gli standard di benessere materiale degli Stati del Nord Atlantico
Non che quella che la democrazia liberale si sta affermando ovunque non riflettono due attualmente la realtà che ci circonda
In primo luogo la polarizzazione sia all'interno che fra le stesse Nazioni continua ad aumentare
Anche là dove si sono verificati dei progressi economici il miglioramento della qualità della vita non si è diffuso in maniera uniforme
In secondo luogo le profonde fratture di tipo religioso etnico e razziale costituiscono una minaccia sempre più grande per la democrazia liberale non solo dove questa forma di governo nuova ma anche dovesse fortemente radicate
La sicurezza quindi sia in termini personali che collettivi e minacciata in luoghi che solo fino a pochi anni fa erano considerati delle oasi di pace
Inoltre le risorse naturali vengono gradualmente sfruttate dura ritmo tale da rendere le condizioni delle generazioni future ancora peggiori delle nostre anziché migliora
E sempre più gente quindi invertire questa tendenza
Queste navi sono il sintomo di una crisi più generale che affligge quelle stesse istituzioni su cui fino ad ora si è basato lo sviluppo mondiale
Lo Stato il mercato e la scienza
La crisi si manifesta più palesemente nel caso dello Stato
Esso è stato visto per lungo tempo in termini keynesiani come attore principale l'orientamento nel controllo dell'attività di sviluppo
Combinando politiche di crescita e di benessere considerato il garante della massimizzazione del benessere sociale della composizione regolazione dei conflitti d'interessi di conseguenza le aspettative dello sviluppo diventano irrealisticamente grande
Gli ultimi dieci anni hanno visto il crollo di tali speranze
Da una parte la menzione neoclassica che il fallimento del governo comporta maggiori e più gravi conseguenze rispetto al fallimento del mercato ha trovato consenso anche fra economisti d'ispirazione non neoclassica ed alimentato una diffusa domanda di ridimensionamento dello Stato
Attraverso la privatizzazione la liberalizzazione labile di un esce in altri tipi di riforma del mercato
D'altra parte sia gli economisti che i politologi istituzionali hanno cominciato a considerare lo Stato forte centralizzato una minaccia all'esigenza delle istituzioni civili e la stessa democrazia
Mi hanno proposto un orientamento maggiore verso l'organizzazioni non governative restituzioni partecipative il decentramento e una maggiore credibilità del governo
L'effetto congiunto di queste tendenze ha reso lo stato sempre meno capace di influenzare il corso degli eventi
Sebbene per certi versi tali sviluppi abbiano avuto un impatto positivo hanno tuttavia prodotto degli effetti imprevisti e spesso negativi
In alcuni Paesi ex socialisti si è assistito al crescere della mafia della delinquenza di una crimini inserzione diffusa dello spazio pubblico
Altri Paesi hanno subito lunghi periodi di dissesto economico in altri sono sorti i conflitti etnici che hanno condotto alla guerra civile al disordine politico
La crisi dello Stato non sarebbe in se stessa così grave se non fosse accompagnato da una parallela sebbene molto meno evidente crisi del mercato
Negli ultimi dieci anni si è verificato il recupero a livello globale del principio del libero mercato senza dubbio vantaggioso per coloro ricchi o poveri che in passato non subito gli eccessi di economia estremamente pianifica
Ma quando il mercato lasciato senza un antagonista diventano evidenti anche i suoi limiti
In mancanza di validi meccanismi di controllo e protezione alle forze del mercato acquisiscono la tendenza ad accelerare il processo di trasformazione delle risorse naturali in capitale fisico e quindi a massimizzare lo sfruttamento dell'ambiente
Tali forze inoltre forniscono incentivi per aggirare danneggiare i sistemi di governo come accaduto in Africa Asia e America latina dove globalizzazione delle forze di mercato sta trasformando ricchi e poveri imprenditori senza scrupoli membri di gruppi mafiosi ai margini
Della criminalità
In pochi casi la partecipazione della gente l'economia di mercato si traduce in un aumento del benessere materiale nazionale
La privatizzazione del settore pubblico può per taluni aspetti essere positiva ma il ritmo con cui si sta verificando impedisce alle società di considerare lo sviluppo in una più ampia prospettiva di lungo termine
Unitamente alla crisi lo stato del mercato vi è poi quella della scienza intesa anche come ricerca
Come i primi due la scienza costituisce una pietra miliare del modello tradizionale di sviluppo per circa cinquant'anni la scienza offerto un importante contributo allo sviluppo di cui dare la la rivoluzione verde la dimostrazione più evidente
Tuttavia la scienza oggi è in difficoltà
Dietro ciò vi sono una serie di motivi primo fra tutti il fatto che gli scienziati e ricercatori sembrano aver lavorato in maniera isolata dal resto la società trascurando gli aspetti trascende tipici del loro lavoro
Di conseguenza sono state ignorate le profonde implicazioni derivanti dalla realizzazione pratica delle loro invenzioni
La disfatta del comunismo e la manifestazione più evidente della Triplice crisi che vi ho indicato dopo tutto il sistema comunista e in una razionalizzazione estrema di ciò che viene definito il modello meccanicistico occidentale di sviluppo
Rappresentava tutto ciò che generalmente rientra della tradizionale colazione dello sviluppo eccezion fatta per il mercato ritenuto dei comunisti superfluo comunque inferiore alla mano visibile del pianificatore
Un occidentale in ogni caso non troverebbe difficile riconoscersi nel modello comunista la caduta del comunismo rappresenta quindi sia per l'Est che per l'Occidente uno stimolo ad alimentare lo sviluppo umano sostenibile
Ci insegna che lo sviluppo umano sostenibile è irrealizzabile a meno che le persone all'interno della società non siano impegnati in attività miranti decretare a crescere in termini capacità e diversa
Da tutto ciò
Nelle Nazioni Unite
Abbiamo tratto delle conseguenze
E abbiamo cercato di identificare un nuovo concetto di fare emergere da tutto ciò un nuovo concetto di sviluppo
Le nuove realtà si riflettono l'odierno dibattito quindi sullo sviluppo quest'ultima appare molto più incerto rispetto al passato perché molte delle sue aspettative sono state deluse
Di conseguenza le idee che prima erano marginali al dibattito principale hanno acquisito maggiore interesse del campo del dibattito si allarga
Senza voler semplificare la questione riteniamo interessante in contrasto emerso fra la visione tradizionale lo sviluppo e quell'alternativa
La prima era dominante in passato e continua a trovare appoggio fra tre ori ci ed operatori la seconda iniziato a farsi strada gradualmente alcuni anni fa quando la prospettiva tradizionale iniziata tramonta
La prima è lineare si basa sulla convinzione che esista un percorso unico per tutti i Paesi la sfida per coloro che sono rimasti indietro riuscire ad agganciarsi agli altri ne consegue che l'approccio più valido lo sviluppo e l'imitazione di coloro che sono in testa
Iniezioni di capitale di tecnologie rappresentano i mezzi per raggiungere tale obiettivo
Poiché l'interesse diretto le esperienze degli altri i paesi in via di sviluppo sono indotti ad abbandonare le loro tradizioni che risulta estremamente difficile e complesso
Infine all'investimento nel capitale fisico a rappresentare la base del progresso e le strutture originate dagli investimenti in capitale fisico a produrre lo sviluppo
Il fattore umano relegato in una posizione marginale la prospettiva del cambiamento e generalmente di breve termine
Le visioni alternative riconoscono invece la diversità
La possibilità che ci siano più percorsi paralleli di sviluppo
Sul piano pratico sebbene gli obiettivi di sviluppo a lungo termine siano gli stessi i Paesi possono seguire diversi percorsi per realizzarli
Viene data importanza alla capacità di innovazione piuttosto che a quella di imitazione le innovazioni non nascono dal nulla ma sono generalmente frutto delle precedenti esperienze la tradizione quindi non è un impedimento ma un vantaggio
In base a tale visione imparare dal passato ha una propria importante
Le teorie alternative pongono inoltre al primo posto il fattore umano e perciò si concentrano sullo sviluppo umano sull'educazione sullo sviluppo delle istituzioni il capitale sul quale si fonda questo tipo di sviluppo e soprattutto umano e non materia
Sebbene lo sviluppo umano sostenibile sia la fusione di due differenti ma interrelate i concetti è importante sottolineare che non rappresenta la semplice Sofo somma di sviluppo umano e sviluppo sostenibile
Lo sviluppo umano sostenibile include nella gente dello sviluppo l'interesse per il capitale sociale vale a dire le forme volontarie di regolazione sociale
L'ampliamento delle capacità delle persone ha senso solo se combinato con l'impegno consapevole delle persone a subordinare le proprie ambizioni e gli interessi degli altri sia presenti che futuri
Nello scenario delle attuali sfide globali la gente deve essere incoraggiata investire nei rapporti di reciproca collaborazione a creare nuovi meccanismi di controllo che derivino dalle loro iniziative non dall'estero
Lo sviluppo umano sostenibile può pertanto essere definito come l'ampliamento dell'opportunità delle capacità delle persone attraverso la formazione del capitale sociale in maniera tale da poter rispondere nel modo più giusto possibile ai bisogni degli attuali generazioni senza compromettere quelli delle future
Lo sviluppo umano sostenibile fornisce l'opportunità per recuperare la fiducia delle interazioni sociali e politiche
Per recuperare tale fiducia è necessario che l'interazione di rapporti fra individui e gruppi sociali siano considerati un elemento fondamentale del tessuto sociale ed ecologico
In effetti e la complessità e diversità di tale norme non coercitive ciò su cui si fondano la società e che conferisce conferisce quest'ultimo carattere ma
Vediamo ora di mettere in pratica questo concetto
A parte l'integrazione in un unico obiettivo lo sviluppo umano sostenibile non è una novità
E l'integrazione che conferisce lo sviluppo umano sostenibile un senso di forze idealismo abbiamo tradotto il concetto di sviluppo umano sostenibile con lo slip
Lo sociale che fa da collante alla loro integrazione
Sappiamo come perseguire lo sviluppo economico umano ed anche quello sostenibile ciò che importa è scoprire come perseguire tutti e tre insieme
Abbiamo una certa idea del modo in cui si verifica l'accumulazione del capitale fisiche ed umano nonché l'accumulazione la conservazione del capitale naturale ciò che manca un'appropriata conoscenza circa l'accumulazione lo sviluppo del capitale sociale vale a dire il processo decisionale collettivo
L'azione pubblica la partecipazione politica il governo alla capacità istituzionale
Lo sviluppo umano sostenibile richiede un nuovo approccio che si concentri sul coordinamento sull'apprendimento sulla collaborazione pro piuttosto che sull'esecuzione dire
A livello globale
Esista e chiaramente l'esigenza di trasformare il modo di pensare dell'organizzazione istituzioni internazionali che si occupano di sviluppo
Se ciò si verifica lo sviluppo umano sostenibile sarà anche realizzato da ricomporre competente agenzie tale fine potrà essere raggiunta attraverso una serie di strumenti che cercherò dire anche
Il primo è il coordinamento formale
L'obiettivo principale del coordinamento formale e usare il quadro istituzionale se trasformare il ruolo delle agenzie legate l'una all'altra da rapporti formali ciò può essere applicato sia fra le organizzazioni stesse che al loro interno nelle grandi organizzazioni decentrate con molta la presentazione di vari Paesi come per il caso dei due inediti un efficace coordinamento non significa l'armonizzazione o l'uso dei normali meccanismi di autorità di controllo proprio di un grande apparato burocratico
Perché decentramento mette in grado i rappresentanti di terreno di sviluppare le proprie iniziative la propria immaginazione in maniera tale da rispondere agli specifici problemi che gli si pongono ciò significa stabilire dei meccanismi di responsabilità di controllo più conformi al nuovo ruolo che l'UE nel PPI e quindi gli organismi internazionali sono chiamati a svolge nell'ambito dello sviluppo umano sostenibile
Il coordinamento informale
Il processo della Conferenza di Rio de Janeiro è stato molto innovativo a questo riguardo è sotto molti aspetti
Ha permesso alle agli organismi non governativi ai rappresentanti della società civile globale di influenzare le discussioni intergovernative questo è poi continuato nella Conferenza sulla popolazione del Cairo dove il ruolo degli organismi non governativi è stato realmente decisivo nell'elaborazione
Di una serie di stanze soprattutto per poi garantire un follow up lo stesso organizzazione io partecipato direttamente all'organizzazione alla Conferenza del Cairo
E vi posso dire che è stato veramente sorprendente il modo col quale le opinioni dell'ONG degli organismi non governativi fossero alla fine molto più importanti di quelle di tanti governi e questa è una serie di coordinamento che è venuto fuori attraverso la pratica che non è stato mai determinato da nessun tipo di regola cioè per la prima volta negli organismi internazionali si è visto che non siamo soltanto rappresentanti di governi ma evidentemente la comunità internazionale molto più diversificato e questa lezione può essere usata con grande profitto prima di tutto si deve cercare di coinvolgere gli organismi non governativi nei processi decisionali di organizzazioni quali l'UE nel PPI
Invitandoli io li li danneggi accreditate partecipare come osservatori finanziandolo MG del Sud per dar loro la possibilità di partecipare e ciò contribuirà a rendere il processo decisionale più trasparente e meno politico fra virgolette
La cultura un altro elemento significativo all'evoluzione delle idee è indispensabile stare al passo con le più recenti recenti ricerche le idee più nuove sui temi di interesse ciò significa che l'apprendimento deve essere parte diretta del lavoro dell'organizzazione internazionale
La piena legittimità delle idee esposte dall'UE nel PPI deriva dalla generale disaffezione espressa a livello locale nei confronti dello sviluppo tradizionale questa disaffezione rappresenta rappresenta sì e per studiosi che per policy makers il segnale che viene sì gens di cambiamento
Tale disaffezione può essere inoltre validamente usata come un acconto di apprendimento a tal fine importante appoggiare potenziare le capacità nazionali di analisi e studio compresi i centri di studio i centri di ricerca politica le iniziative partecipative dice
Uno dei maggiori limiti dei tradizionali approcci allo sviluppo e il fatto che ride provengono solo dall'organizzazione globali o del Nord di conseguenza
Le idee non appartengono a specifici Paesi ma si basano quasi esclusivamente sulla volontà dei donatori di uno o più membri del loro governo
Lo sviluppo umano sostenibile implica un flusso reciproco di idee fra nord e sud
A quest'ultimo cioè il Sud deve essere data la possibilità di assumersi la responsabilità di sviluppare idee alla luce delle proprie esperienze nonché diffondere e difendere tale idea all'interno al di fuori del proprio contesto l'opportunità di apprendere ci propriamente sui temi dell'eliminazione della povertà lo sviluppo comunitario delle attività di base non hanno ricevuto molto sostegno fino ad ora un grande numero di organizzazioni e di organismi non governativi specialmente del Sud è impegnato ora su questi temi
Sarebbe vantaggioso per loro interagire in maniera più sistematica l'apprendimento trasversale tra queste organizzazioni attraverso programmi congiunti elaborazione di agende programmi di azioni comuni con l'organizzazione di conferenze seminari costituisce un'attività che è un buon motivo può rientrare nel programma di sviluppo umano di
Sebbene la responsabilità maggiore relativa al sostegno di tali attività risiedo a livello locale lo sviluppo di tali idee richiede un coordinamento di un'organizzazione a livello globale
Tale scopo può essere raggiunto attraverso la creazione dei network di esperti e centri di ricerca nonché favorendo gli scambi Nord Sud e sud sud fra questi tipi di organizzazione
La cooperazione regionale entra molto bene in questo tipo di Schio
La creazione di reti
La cooperazione tecnica si realizza non solo fornendo esperti attrezzature ma anche attraverso gli scambi l'interazione diretta fra le persone impegnate a risolvere problemi simili tale sforzo può essere coadiuvato assicurando e favorendo la creazione di reti di persone istituzioni che condividono lo stesso
Indicatori responsabilità e monitoraggio il criterio generale per valutare il successo o il fallimento di una strategia di sviluppo e l'uso di indicatori quantitativi
Recentemente sono state introdotte in linea con lo SDI con l'indice di sviluppo umano altri criteri di tipo qualitativo
Questi indicatori qualitativi e quantitativi tuttavia non sono in grado di cogliere efficacemente il concetto di sostenibilità a meno che non siano inquadrati in un contesto istituzionale
L'affermazione secondo cui lo sviluppo umano sostenibile implica un alto grado di apprendimento sociale indica che l'emergenza di nuove abitudini routing è un indicatore cruciale di cambiamento sociale
Quando questa abitudine routine sono condivise da un gruppo di persone supponiamo un'ONG o comunità locale spesso producono nuove forme di regole sociali di comportamenti quest'ultimi assumono forma di norme rituali costumi regole leggi possono essere formali ed esplicite come nel caso delle leggi e delle procedure amministrative ma spesso sono informale implicite come le norme sociali morali e di costume che regolano la vita quotidiana
La caratteristica comune e il fatto che si reggono i rapporti interpersonali non qui quelli fra i gruppi
Sono la dimostrazione dell'esistenza di un forte capitale sociale
In sostanza quindi l'indicatore più valido dello sviluppo umano sostenibile e il grado di capacità degli esperimenti sociali sotto forma di progetti di produrre cambiamenti istituzionali che includono il capitale sociale
Molte organizzazioni comunitarie di sviluppo fanno riferimento in maniera sistematica gli indicatori di capitale sociale quali il numero delle riunioni comunitarie numero dei partecipanti e numerose decisioni prese
Sebbene questi dati debbano essere usati con cautela e non in maniera strumentale sono tuttavia funzionali ad un'analisi degli aspetti non tangibili del cambiamento sociale
Consuetudine e prassi possono essere incorporate in un'istituzione formale comune nel giro un movimento femminile la creazione di tale istituzione dovrebbe indicare l'affermazione di una nuova idea essere incoraggiati purtroppo attualmente molti donatori ritengono che a causa della scarsità delle risorse finanziarie sia più opportuno privilegiare le istituzioni già esistenti anziché crearne di nuove tale approccio e contro evolutivo e potrebbe provocare il rafforzamento di istituzioni il cui comportamento è sfavorevole o lo sviluppo umano sostenibile
In qualsiasi contesto di cambiamento sociale o spiegabile l'emergenza di nuove forme istituzionali
A maggior ragione in presenza di rapide trasformazioni sociali come il caso di molti Paesi in via di sviluppo
Mi sono già molti esempi di organizzazioni informali che promuove lo sviluppo umano sostenibile una strategia di sviluppo umano sostenibile dovrebbe immediatamente prendere atto della nascita di simili istituzioni e creare i necessari incentivi nonché le regole per il loro efficace funzionamento di fusione
L'uso di indicatori istituzionali può trovarsi di fronte a due problemi
Il primo risiede nel fatto che i donatori tendano a ridurre il concetto di istituzione ad una struttura formale e quindi ad ignorare molte di quelle istituzioni particolarmente importanti ed utili per i cittadini e le comunità di numerosi Paesi un altro problema è costituito dal fatto che i cambiamenti istituzionali esigono tempo e richiedono quel senso di perseveranza di approfondimento di cui il settore lo sviluppo e spesso privo
La tendenza dominante è stata quella di imporre nuove strutture istituzionali che spesso col ridevano con il concetto istituzionale preesistente
Ciò che viene definito resistenza al cambiamento generalmente non è altro che il conflitto tra culture organizzative molte delle quali sono informali e perciò difficilmente definibile all'estero
Per quanto difficile essenziale elaborare pare di indicatori dello sviluppo umano sostenibile che possano cogliere la misura e l'orientamento dei innovazioni sociali ed integra degli indicatori di sviluppo già impiegato se questo è stato lo sforzo che lunedì ti ho cercato di fare con un suo Rapporto sullo sviluppo umano intatta
Questa la per il livello globale a livello nazionale l'obiettivo e accrescere la capacità nazionale di perseguire lo sviluppo umano sostenibile
In linea con i concetti finora introdotti l'obiettivo di contribuire alla costruzione del capitale sociale che metterà in grado in paese di preservare e conservare accumulare il capitale naturale fisico ed umana
Come è possibile differenziare un programma di sviluppo umano sostenibile da altri programma finora elaborati si possono fornire alcune idee
Si deve prendere atto del fatto che le persone ragiona ancora in termini settoriali e che gli output più facilmente misurabili sono quelli settoriali di conseguenza nella formulazione dei programmi indispensabile definire degli obiettivi settoriali
Tali obiettivi tuttavia devono essere considerati come punti d'accesso all'interno di un processo piuttosto che risultati finali
Nonostante il manifesto impegna conseguire obiettivi settoriali lo scopo su cui si basa il programma e la costruzione del capitale sociale cioè le istituzioni per il processo decisionale collettivo
Queste comprendono le istituzioni governative le ONG le istituzioni partecipative locali le istituzioni di controllo giudiziario amministrative organizzazioni civiche eccetera nonché le istituzioni che facilita la cooperazione all'interno e fra quest'ultimo
Il Rapporto sullo sviluppo umano il rapporto generale e quello nazionale relativo un Paese specifico non può essere usato in tale contesto con un strumento di discussione coordinamento
Tra l'altro voglio informare che rumene di Pin questo momento oltre al rapporto nazioni globale sullo sviluppo umano
E in processo di formulazione e di pubblicazione di tutta una serie di rapporti nazionali tra cui il primo è stato fatto in Egitto l'anno scorso e quest'anno
Si sta facendo in circa centoquaranta i paesi quindi centoquaranta paesi dove un di più alla presenza produrranno un Rapporto sullo sviluppo umano
Che sarà legato alla realtà locale che utilizzerà la mitologia usata a livello globale per applicarlo a livello locale regionale eccetera che sono strumenti molto utili quando si riesce si si vuole veramente agire a livello di Paese
Particolare attenzione deve essere prestata le istituzioni politiche sia all'interno che al di fuori dal governo lo sviluppo non può essere sostenibile senza la capacità locale di generare idee un altro tema d'interesse sono istituzioni pubbliche a livello locale
E se rappresenta
No per la popolazione la principale fonte di senso civico avvicinando le persone la democrazia infondendo nessun senso di orgoglio d'impegno nei confronti delle circostante ambiente sociale naturale
Il loro interesse si rivolge principalmente la capacità della comunità di autogestirsi piuttosto che al suo bisogno di mettersi alla pari con gli altri
Mirare in tale direzione consente di impegnarsi per la preservazione dell'ambiente di soddisfare la domanda locale di servizi sociali di migliorare la produttività del capitale sociale esistente di accedere alle risorse esterne in maniera intelligente dei
Un progetto un programma specifico deve essere considerato in termini di strategia di capacità di mobilitare i sostenitori dello sviluppo umano sostenibile non come risultato di per sé se un programma di conservazione ambientale scelto come punto di partenza si dovrebbe cercare di impiegarlo come strumento per migliorare i sistemi decisionali di individui di istituzioni coinvolte ed in particolare di includere le loro attività altri aspetti dello sviluppo umano sostenibile
Gli obiettivi dello sviluppo umano sostenibile devono essere inclusi nello stesso processo di elaborazione esecuzione del progetto quindi l'idea di collaborazione tra governo MG deve essere strutturata all'interno del programma
Coinvolgendo direttamente l'ONG nell'epurazione del Progetto nonché definendo il loro ruolo nella fase esecutiva
Qui diverse istituzioni con poteri decisionali devono essere oggetto diretto dall'intervento nella fase esecutiva del programma
La definizione di obiettivi nazionali e divisione nazionale può essere data solo dei cittadini di un Paese è improbabile che ci si è progresso se il loro manca la volontà di sostenere queste idee il primo compito per un donatore e quindi identificare i partner nazionale questi ultimi dovrebbero includere sia le agenzie governative che lo e mezzi in diversi Paesi l'ONG nazionali e internazionali si occupano attivamente di definire obiettivi orientamenti cruciale
Le istituzioni accademiche comprese le università istituti di ricerche centri di studio possono essere più rilevanti nel caso di alcuni Paesi mentre i sindacati ed altro che elezioni civiche possono essere operato
Il ruolo di tali organizzazioni diviene particolarmente importante nella formulazione Desy pulsione dei piani nazionali a tal fine si potrebbero coinvolgere dove N G nella fase di stesura
Nelle conferenze nei nei seminari organizzati appositamente a livello nazionale su nazionale nelle pubbliche assemblee a livello locale nonché includere i membri non governativi in un alto comitato direttivo per sovrintendere la preparazione del piano
Anche se il piano è poi diviso in categorie o capitoli secondo i criteri convenzionali sarebbe auspicabile che venisse usato per promuovere lo sviluppo umano sostenibile prestando attenzione durante la fase esecutiva al processo decisionale dello sviluppo istituzionale
Un tale approccio ci consente di non limitare il lavoro in soli partners principali poiché esprime l'esigenza di rafforzare le altre istituzioni coinvolte nel processo decisionale il merito le singole aree di interesse
Queste comprendono i governi statali provinciali e la magistratura il Parlamento gli imprenditori sindacati i mass media le associazioni gli avvocati di studenti
In ognuno di questi casi l'approccio migliore e lavorare con i membri delle istituzioni che si adattano maggiormente a fare dall'ideazione del Stream e obiettivi sociali di più ampio respiro
Evidentemente tutto ciò implica trasformare la maggior parte degli attuali meccanismi decisionali e di programmazione
I programmi tradizionali mirano generalmente all'accumulazione del capitale fisico in secondo luogo lo sviluppo del capitale umano
Recentemente la protezione del capitale naturale devoluto il terzo obiettivo lo scopo della trasformazione fin qui delineata e quindi di concentrarsi sul processo decisionale nonché chiedersi in che modo individua ed agenzie possono far propri tali obiettivi perseguiti in maniera consapevole
L'interesse generale nuove forme di capitale assume tre principali dimensioni a livello nazionale il rafforzamento e la società civile la riforma istituzionale e il cambiamento di approccio da parte dei donatori
Vediamo uno per uno
Il rafforzamento e la società civile lo sviluppo di programmi e strategie nazionali è stato finora considerato un'esclusiva prerogativa del governo in un'epoca in cui la legittimità dello Stato è molto scarsa un simile approccio per la promozione lo sviluppo nazionale destinato a fallire
La società civile deve essere parte del processo in maniera nuova e creativo
La rivitalizzazione della società esige che le responsabilità siano estese le istituzioni civili ONG mondo accademico mass-media sindacati come già detto in generale è necessario favorire la collaborazione tra Venezia e Governo per pro allo sviluppo umano sospeso
La riforma istituzionale la principale debolezza dei paesi del sud è stata l'inefficienza delle istituzioni e dei loro governi nel promuovere politiche e programmi molto spesso è venuto a mancare il concetto di interesse pubblico
I funzionari pubblici sono diventati cinici ed arroganti in certi casi disagio economico le indotti a privilegiare i propri interessi a scapito di quelli pubblici
Inoltre i sistemi informativi sono arcaici e incapaci di favorire cambiamenti e miglioramenti dell'attività politica le capacità tecniche dei funzionari sono spesso inferiori agli attuali standard
A causa del peggioramento della qualità del lavoro della sempre maggiore disparità retributiva rispetto al settore privato il settore pubblico e sempre più incapace di attrarre i migliori e più brillanti soggetti dalla popolazione
Vi è quindi un urgente bisogno di una riforma della pubblica amministrazione
Ciò significa assicurare che i funzionari pubblici agiscano nel pubblico interesse
Significa riconsiderare i tradizionali mezzi metodi di riforma dei servizi pubblici quali treni le consulenze esterne di esperto in management fornire maggiori incentivi hanno out professionale tecnico già esistente
Una maniera per affrontare questa sfida e indurre il Governo centrale a cedere gran parte della sua autorità a livelli più bassi di potere decisionale in realtà e a tali livelli che possono essere condotti di esperimenti sociali produttivi di innovazione
Il decentramento a cui ci riferiamo non è semplicemente la deconcentrazione di autorità all'interno della macchina governativa ma una reale delega di autorità ai livelli locali
Le istituzioni a cui questa autorità è concessa devono essere abbastanza vicino alle persone da poterne essere un punto di riferimento ad un elemento significativo della loro esistenza
Devono godere di un certo grado di autonomia nei confronti dei più alti organi di governo ma anche essere strumento di rafforzamento di comunità gruppi locali in breve al governo tocca il gravoso compito di definire le regole del gioco politico
In maniera tale da rendere sempre più fattibile lo sviluppo umano sostenibile
In termini pratici ciò significa per esempio favorire i programmi di riforme legislative costituzionale nonché l'allargamento del dibattito pubblico su questi temi
Un'altra forma di supporto che può essere fornita a livello nazionale per diffondere il pubblico maggiore consapevolezza dello sviluppo umano sostenibile e incoraggiare l'adozione degli indici di sviluppo a livello locale
Ciò inoltre consentirebbe di poter disporre di una maggiore quantità di dati per la compilazione dell'indice globale di sviluppo umano
E veniamo quindi al cambiamento d'approccio da parte dei donatori
Negli ultimi anni il peso delle riforme gravato sui Paesi del Sud ma bisogna riconoscere che se in molti Paesi prendono ancora tempo anche la comunità dei navigatori a proprie responsabilità quest'ultima ha purtroppo agito in maniera fin troppo unilaterale verso i Paesi recettori
Progetti programmi sono stati formulati senza un'appropriata pensione per le richieste l'attività locale
Ogni donatore agito secondo i propri orientamenti politici nazionali
Anziché incoraggiare i recettori a definire il loro ruolo hanno imposto delle condizioni che hanno limitato anziché stimolato tali Paesi la lista di difetti potrebbe continuare
In questa sede sufficiente sottolineare che lo sviluppo umano sostenibile richiede che i donatori interagiscono in maniera nuova alcuni Lecce devono riconoscere che i propri interessi sono subordinati a coloro per cui lo sviluppo umano dovrebbe essere sostenibile
Ciò comporta innanzitutto astenersi dall'esecuzione dei programmi e progetti che deve essere esclusiva competenza delle istituzioni nazionali e locali
In secondo luogo richiede un trattamento imparziale di governo istituzioni e la società civile terzo esige la creazione di meccanismi intermedi di finanziamento che affidino l'allocazione delle risorse esterne soggetti nazionali
Un esempio di questo tipo sono i fondi di sviluppo nazionali e settoriali che sono indipendenti dai governi da specifiche istituzioni sociali ma che incoraggiano entrambi richiedere finanziamenti su base competitiva
Tali fondi differiscono da quelli attualmente usati per il fatto che non sono creati da un donatore per i suoi scopi ma intendono aggregare i contributi di più donatori in un unico fondo
Non fanno discriminazioni tra governo e società civile rivolgendosi a un solo tipo di organizzazione
Sono governati da un Consiglio autore Tivo formato per due terzi da locali per un terzo da espatriati
Quest'approccio passi che finanziamenti dei donatori possano realizzare gli obiettivi dello sviluppo umano sostenibile più di qualsiasi altro metodo operativo attualmente USA poiché son menta il coordinamento fra i donatori l'UE nel PPI come principale agenzia multilaterale particolarmente adatta a farsi maggiore forza voto di tale approccio
A livello locale
Come già detto il pilastro portante portante dello sviluppo umano sostenibile e la creazione di istituzioni partecipativa a livello locale
Fortunatamente questo è un settore in cui l'esperienza ci ha insegnato molto
Innanzitutto che lo sviluppo irrealizzabile se non viene consentito alle comunità di riconoscere ad affermare il proprio carattere corporativo in secondo luogo che il supporto di progetti di infrastrutture materiali è solo un punto di partenza per lo sviluppo del capitale sociale
Da ciò deriva una serie di indicazioni utili all'UE né di Pio la comunità internazionale per rendere operativo lo sviluppo umano sostenibile a livello locale
La prima e che l'offerta di risorse esterne non deve risolvere il problema delle in agguati inadeguatezza risorse finanziarie ma creare la capacità di mobilitare le risorse interne considerandola una conseguenza dell'organizzazione comunitaria
In mancanza di un'idonea organizzazione comunitaria l'offerta di risorse esterne potrebbe solo creare dipendenza di lunga durata da flussi di risorse incoraggiando gli sperperi e l'accumularsi di pesanti debiti
La seconda e la necessità di porre una maggiore quasi sulla capacità della comunità di autogestirsi anziché sul suo bisogno di mettersi alla pari con gli altri
Tale cambiamento di approccio può stimolare l'interesse per la difesa dell'ambiente per la gestione dei servizi sociali della quantità qualità desiderata per migliorare la produttività del capitale fisico esistente e per l'accesso alle risorse esterne in maniera intelligente deficienti
La terza è che l'offerta di tecniche ed informazione non deve essere considerata in maniera isolata come parte integrante dello sviluppo comunitario
Questa enfasi sul capitale sociale allarga il concetto di sviluppo umano fino ad includervi non solo le capacità individuali ma anche quelle sociali
Inoltre il processo di acquisizione delle capacità può aiutare gli individui capacità d'opera nella struttura sociale piuttosto che isolarsi da esso
La quarta che i programmi di sviluppo comunitario che hanno avuto esito positivo sono quelli basati su visioni di lungo termine piuttosto che su strategie di breve termine
La tendenza a ragionare in termini di progetti in un arco in un arco di tempo arbitrario anziché sul lungo periodo necessario al processo di Institution Belting è stata una delle principali cause del fallimento del tradizionale modello di sviluppo del Nord
La quinta e l'importanza delle organizzazioni di grande rilievo guidate da persone fortemente impegnate spesso da un leader carismatico per superare neutralizzare l'ostilità o l'indifferenza di funzionari governativi o altre fonti d'autorità all'interno della società
La sesta e l'indicazione e l'importanza di scegliere un valido punto di partenza
Generalmente viene data troppa rilevanza l'elaborazione di progetti e di programmi prima della loro introduzione nelle comunità locali anziché fare in modo che tale formulazione abbia origine dalle iniziative dei suggerimenti locali
In una situazione in cui il capitale sociale l'elemento principale estremamente importante che il fattore umano si è presa in considerazione che i progetti siano realizzati con la piena comprensione l'approvazione del verso
Ciò significa valutare con attenzione in che maniera gli investimenti in capitale fisico umano naturale possano costituire dei punti di partenza per ulteriori attività
Quindi questo detto vengo a concludere le conclusioni
Sono molto facile a questo punto l'interesse per il capitale sociale pone il fattore umano in primo piano
Ma maggiori implicazioni il semplice sviluppo delle risorse umane
Lo sviluppo umano sostenibile da un forte impulso alle istituzioni ed alla crescita armonica di consuetudini prassi che consentono alle persone di poter maggiormente decidere il loro destino
Inoltre sottolinea la necessità di una visione dello sviluppo che dia priorità di iniziative locali e su scala ridotta
Lo sviluppo deve iniziare con la gente
E solo attraverso il suo pieno coinvolgimento che le istituzioni di altri livelli vale a dire regionali e nazionali diventano efficaci
Questo cambiamento di prospettiva è significativo per i donatori
Questi ultimo dev'essere più persevera anti ed adottare una visione di lungo termine nel contesto del loro attività di sviluppo
Devono astenersi dall'agire direttamente e fornire il loro appoggio attraverso intermediari più adatti all'interno del Paese ricevente ad assumersi la responsabilità della distribuzione delle risorse finanziarie estere
Ritengo quindi che lo sviluppo umano sostenibile offra l'UE nel PPI la straordinaria opportunità di lavorare con altre agenzie internazionali e i governi nazionali
E autorità regionali per iniziare a creare le condizioni in cui il capitale sociale anziché quello fisico possa essere considerato elemento essenziale del progresso umano attuale e futuro
Si è accennato l'eventuale ruolo dell'UE nel DPR rizzare tale visioni ritengo tuttavia che ci sia ancora molto da dire e da fare
Rendere operativo lo sviluppo umano sostenibile implica secondo noi un continuo dialogo tra Paesi membri di un'organizzazione delle Nazioni Unite lo sviluppo umano dà priorità alla diversità il che comporta trovare soluzioni locali a problemi locali
Benedetti dovrebbe essere un portavoce internazionale dello sviluppo umano sostenibile ma non può indicare ai governi o da altri attori nazionali le strategie da adottare
E il continuare a sostenere lo sviluppo umano sostenibile
Può indurre ad altri ad adottare una visione lo sviluppo più umana e quindi più sostenibile
E ci auguriamo che questa relazione contribuisca a gettare le basi per un dialogo tra la comunità internazionale in questo caso rappresentato alle Nazioni Unite e tutti gli altri partenze lo sviluppo
è un'impresa in congiunta è un'impresa da portare avanti insieme
E credo che l'Italia questo punto abbia veramente un ruolo fondamentale da giocare a livello della comunità internazionale per l'interesse che c'è ed è questione di lo sviluppo e per il grande entusiasmo che vediamo a livello della popolazione italiana soprattutto nei casi quando ci sono le grosse emergenze umanitarie
Se c'è un interesse umano per le esigenze umanitarie c'è sicuramente anche un interesse per lo sviluppo umano sostenibile grazie
Ringrazio il dottor Mosè o per la sua ampia e dettagliata relazione ci ha posto un problema importante che è quello dello sviluppo umano sostenibile quindi dovremmo certa cercare anche nell'ambito del confronto di questa mattina
Vedere di individuare alcune regole che vanno nella direzione del funzionamento e dalla diffusione dei queste iniziative ecco il programma prevede adesso una breve sospensione
Comunque vi comunico che il presidente della commissione parlamentare per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo
Ci comunica che per impegni parlamentari non può essere presente questa mattina con noi e che
Ci augura un buon lavoro e si impegna a portare avanti all'interno della commissione dei provvedimenti che vanno nella lista nella direzione dalla trasparenza e di una maggiore efficienza nel discorso dei rapporti con i Paesi in via di sviluppo
Ecco allora dieci minuti di sospensione
Diamo la parola al rappresentante della comunità di Madrid è vero Izzo
Signor presidente signore e signori
Sarò breve per non interferire ai vostri lavori
Vorrei però prima di tutto
Ringraziare per l'invito che ci è stato Fabio a partecipare a questa importante riunione sulla cooperazione decentrata
Organizzata dall'Osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo e dal CNR
L'invito che riteniamo di grande opportunità per le ragioni che adesso vado a spiegare tra l'altro le regioni spagnole abbiamo avuto una simile riunione la settimana scorsa per riflettere sul ruolo regionale nella cooperazione allo sviluppo
Nelle prossime settimane le regione francese avranno anche una riunione per preparare il convegno di Madrid al quale parola riferimento più avanti
Sembrerebbe che qualcosa si sta muovendo dal punto di vista della sensibilità regionale verso la cooperazione allo sviluppo
Come sapete l'Unione europea appreso di recente un'importante iniziativa per il rilancio della cooperazione nord sud
Riequilibrando in questo modo l'attenzione e gli interventi verso i Paesi del Centro e dell'Est dell'Europa dalla caduta del muro di Berlino
Concretamente
La qualità della cooperazione nord sud si traduce in due comunicati della commissione sull'aumento delle relazioni di cooperazione con il Mediterraneo e con l'area del Mercosur
Con l'obiettivo comune di aprire ampie zone di libero scambio con l'Unione europea
Attraverso la realizzazione di programmi di sviluppo economico e sociale
E conseguentemente contribuire grazie al miglioramento delle condizioni di vita di questi popoli ad una migliore stabilità sicurezza delle relazioni internazionali
E alla promozioni urbi et orbi del sistema democratico come forma di governo in questi giorni si sta anche rinegoziando non senza difficoltà l'accordo di norme con i Paesi ACP
D'altro lato nel prossimo mese di marzo si terrà a Copenaghen il Vertice Mondiale sullo Sviluppo sociale
Davanti al quale la Commissione dell'Unione Europea hai lavorato un documento di priorità
Occorrerà riassumere queste ultime molto rapidamente
Nell'obiettivo di promuovere i diritti umani che la democrazia politica attraverso una reale liberalizzazione del di interscambi economici e commerciali internazionali
Attraverso una ricerca di una migliore efficienza nell'aiuto allo sviluppo esistente
E alla forte corresponsabilità dei destinatari mediante l'accordo è specifico di promuovere le politiche sociali a livello interno
Nel comunicato della commissione sul Mediterraneo e l'America latina
E nella relazione al vertice mondiale sullo sviluppo sociale si fa un appello alle responsabilità che le regioni e l'entità locali devono assumere nella politica sociale e della cooperazione allo sviluppo
In questo ordine di idee vorrei sottolineare l'importante dibattito che ha avuto luogo nell'ultima assemblea del Comitato delle Regioni a Bruxelles
Dove il presidente Chiti ha progettato l'opportunità anzi la necessità di creare un gruppo mi mediterraneo nel comitato per la difesa e la promozione culturale sociale ed economica di questa zona
Credo che visto il modo in cui si è svolto il dibattito l'idea del presidente Chiti ne è uscita rinvigorita e si è resa evidente l'opportunità e la necessità di creare questo gruppo regionale mediterranea
Infine su iniziativa della Comunità di Madrid della regione di Madrid l'assemblea generale dell'Assemblea delle Regioni d'Europa approvato nella sua riunione di dicembre scorso a Strasburgo una risoluzione quindi istituita
Per appoggiare completare partendo dalle regioni l'iniziativa dell'Unione Europea per rilanciare la cooperazione nord sud
Questa risoluzione propone di avere nei prossimi giorni ventisette ventotto aprile a Madrid una grande conferenza sulla cooperazione decentrata nord-sud
La conferenza dovrà essere l'espressione politica a livello europeo dell'impegno delle regioni nell'ambito della cooperazione allo sviluppo
La conferenza si è strutturata in tre aree geografiche del sud Africa subsahariana mediterraneo e America latina
E che i responsabili della sua organizzazione saranno rispettivamente le regioni dell'Alsazia per l'Africa subsahariana della Toscana per il Mediterraneo e di Madrid per l'America latina
Con questa divisione territoriale saranno presenti contemporaneamente le organizzazioni non governative e le piccole e medie imprese come attori vera cooperazione decentrata nella prospettiva delle regioni europea
Ognuno dei cinque tavoli nei quali è strutturata la conferenza realizzeranno punto commentò previa convinco alle sei e lavorerà un documento generale di dibattito che servirà di bassi per le lavorazione di una antichi arazzi o nel finale della conferenza sulla cooperazione decentrata
Voglio invitare tutti voi a partecipare attivamente alla conferenza in modo da rafforzare il significato dell'incontro
Che costituire un riferimento politico di primo ordine sull'impegno delle regioni europee comune elemento di solidarietà tra i popoli eliche stabilita delle relazioni internazionali
Per tutto questo e di rimando all'inizio de la mia presentazione voglio rinnovare il mio ringraziamento per l'invito a partecipare a questa riunione
E complimentarmi con gli organizzatori per l'opportunità concessa grazie
Ringrazio aveva Luis e ora la parola il presidente della Commissione per l'autonomie locali e alle Regioni perché nel dottor Armando Sarti
Il mio intervento è stretto
Tra quelle che mi hanno preceduto
Interessantissimi
Nell'esposizione di relazioni
Sostanziali e fra quelle che mi seguiranno mi limiterò perciò a due osservazioni
La prima che
Viene naturalmente una comprensibile
Sinergie fra organizzazione sociale interessi sociali ed economici e territorio
E quel quadro che d'altra parte già il presidente De Rita c'era stato preceduto questa mattina ripercorrendo storicamente
Una chiave di lettura sulla quale credo che quasi tutti ci possiamo ritrovare
Dentro cui cornice stanche un avanzamento
Della nostra organizzazione di consiglio dell'economia e del lavoro cioè nel senso che al momento a a a metà diciamo
Pupillo di una di una fase di sviluppo o all'inizio degli anni Novanta abbiamo sentito l'esigenza di raccordare fra le Commissioni nell'ampio una commissione Autonomie locali e le Regioni
Bene per la rilevanza che che perché queste istituzioni decentrate
Possono avvenire in connessione ai problemi dell'economia e della corte
Abbiamo sviluppato questa attività e dentro queste attività credo possa restare una valutazione d'insieme che porco ed è quella che chi sono i nostri veri ambasciatori oggi
In tutte le le economie Esterni nel nostro Paese in tutte le economie esterne
Sono le piccole e medie imprese
Che hanno negli ultimi dieci anni o nell'ultimo ventennio capovolto la presidente del nostro Paese allerta
E l'anno dopo volti in termini di attori
E anche in termini di servizi e forniture prestate se noi esaminiamo la diffusione del decentramento industriale del nostro Paese
Questa questa
Espansione che non
Che non confronto con nessun altro Paese europeo Cinven che ha
Anche i Paesi europei più sviluppati non hanno questa diffusione territoriale questa multiformità anche di interventi
Che collegano che cosa che collegano l'insediamento territoriale
Insediamento industriale alle il territorio cioè il cittadino alla alla ai ai cittadini attraverso i comuni le province ed una dimensione ben più ampie
Le dimensioni nuove di grande portata come sappiamo è come sarà ancora più nel futuro anche la dimensione regionale
Ma mentre lei grande impresa nel passato esportando la loro produzione portavano il segno della loro capacità industriale
E ndr se mi è consentito questo questo riferimento un'esportazione non dico impersonale ma che non coinvolge erba l'identità dell'impresa in Russia ma coinvolgeva il nome dell'impresa le caratterizzazioni generali internazionale anche dell'impresa
Le esportazioni invece che dire cioè la presenza economica
La presenza economica di questa impresa in tutti i territori i territori sviluppati e non sufficientemente sviluppati è una presenza di Venezia intanto ha una presenza di produzioni diverso e multiformi
Di acquisibili più facilmente diciamo più diffuse
Di prodotti e di servizi ed è una diciamo ed è un'esportazione che viene attraverso i leader dell'impresa
Adesso non voglio anch'io ripetere
Stereotipi di diede dell'imprenditore con la paziente con la valigetta che va alle alle alle alle ad esportare ma certamente Imerese mente
Rilevante che questo imprenditore coi suoi dirigenti o cedere Toni o coloro che poi sono chiamati all'introduzione di queste tecnologie quelli sono gli attori diretti
E attori diretti che mettere in connessione che cosa mettere in connessione quei paesi con la propria impresa il training ad esempio viene c'è tempo potessimo determinare quali sono quanti e quali sono le presenze quanti sono le presente poi mi sono le giornate di presente diffuse nel territorio di operatori Esterni ricca di sesta né che vengono nel nostro Paese e che praticamente acquisiscono
In termini di di di cultura di tecnologie di esperienze di preparazione livelli che erano forse sconosciute nel passato
Questa valutazione mi viene anche da una considerazione e una delle più grandi imprese cooperative
Che proprio in questi quest'anno festeggia il suo settantacinquesimo
Anniversario di vita
Esporta in tutti i Paesi del mondo e delle idee nel paese del mondo in alcune grandi produzioni
Il tre Emilia di questa di questa
Di questa esportazione avviare un rapporto ha ottocento dipendenti avere un rapporto fra il cinque e il dieci per cento costante di personale estero presso i propri stabilirne
Ma voglio dare un altro significato questo episodio che cito cioè se non puramente citare l'impresa per ragioni di opportunità di correttezza
Che queste stesse impresa
Introduce interventi del proprio territorio gli ultimi negli ultimi dieci anni ha fatto degli interventi sociali significativi ti voglio citare uno
Ad al fornitore siccome è insediata in una in un in un comune medio italiano e questo comuni medio un ospedale questo ospedale non allattare a praticamente fornito gratuitamente potrebbe dare e contemporaneamente nello stesso lui stesso quinquennio a in ha fatto ripetuti interventi su musei su su su su istituti religiosi fughe gli edifici dell'istituto giù contemporaneamente in questi ultimi questi ultimi governi realizza in un grande Paese sudamericano realizza attraverso un'organizzazione religiosa e perciò e pertanto non direttamente organizza realizza la costruzione di una scuola
La scuola di formazione
Una scuola di formazione e contemporaneamente assicura per un quinquennio il finanziamento di una quota rilevantissima per la gestione di questa scuola per questo elemento non vorrei trarre significati generali ma mi piace ricordarlo perché credo che non sia il solo caso di interventi anche
Carlo ecco con le considerazioni che lo stesso dottor Muzzi si faceva dei donatori degli interventi delle qualità di questi territori il patto di avere dato questo significato e mi sembra che sia abbastanza la seconda ed ultima cosa che mi permette di
è quella che
Potrebbe essere questo il momento
Sia a livello regionale ma questo abbiamo successivamente abbiamo avuto il presidente abbiamo poi per Mucchetti avremo Bersani successivamente starà a loro valutare a livello delle regioni questa eventuale proposta mai invece l'avanzo più abbiente vissuto di più di tanto di più le le Autonomie locali a livello dei Comuni delle Province ma
Estendendo anche questo discorso non solo al alle Autonomie locali in senso stretto come noi a a diciamo i poteri territoriali che sono qui fra l'altro presentati dall'associazione
Laicamente che le associazioni
Nazionale
Dei comuni come lanci come Luppi
Ma anche estendendo ad altri attori che sono le camere di commercio
Che sono le aziende pubbliche locali che potrebbero anche essere determinare
Interventi che intervengono anche s'la alcune aziende del nord Italia esportano tecnologia in molti altri Paesi hanno con questi paesi e rapporti di tre elementi di formazione
Ma la proposta che mi permetteva di avanzare questo questo interessantissimo Foro è questa
La centoquarantadue da una parte e successivamente la legge ottantuno novantatré
Stabilire se formalizza un rapporto nuovo come loro sanno fra i i candidati nuovi nuovi amministratori locali e gli elettori che lo legge che eleggeranno questi
Stabilisce cioè il impegna informalmente la formazione e la pubblicazione di un documento programmatico documento con il quale le forze che sono garanzie come l'argomento
E prossimo ecco del ventitré aprile così si ipotizza
Questo documento programmatico deve contenere le il programmi col sui quali le varie forze politiche pertanto alla forza politica o le forze che che che che realizzeranno realizzano la maggioranza saranno lette sì impegnano per il mandato per l'intera umanità
Tanto più che oltre i comuni oltre quindici mila abitanti il meccanismo del mandato a un meccanismo vincolante perché o ci continuano a questi quattro anni di mandato oppure si va a nuove elezioni allora la la la la valutazione sull'elemento semplicissimo
Io non credo
Che lei ha che lire e le autonomie abbiano fatto tutto quanto possono fare questo tipo anche se debbo dire che non va trascurato sotto un altro profilo
L'azione positiva che attorno agli anni
Verità ha parlato degli anni cinquantacinque sessanta voglio più parlare il primo decennio Sessanta fu vi fu l'anno dell'esplosione dei gemellaggi
Dei momenti di incontro e ricordiamoci bene che questi questioni non avevano solo un un segno simbolico in quel clima e nei decenni anche successivi compresi quasi tutti gli anni Ottanta la spaccatura delle del del del
I Paesi la la la i i due blocchi contrapposti vedevano porse che o unici momenti di colloqui erano momenti a questi livelli istituzionali
Ricco percorrendo ritornando a questa valutazione positiva perché il il form di oggi non riesce o gli organizzatori i tre organizzatori o lo stesso non è con la Commissione con la quarta commissione e con il
I nostri dirigenti col dottor Nicolai che che tante impegnato non formano non dico un documento ufficiale ma una proposta
Alla assieme all'Anci all'UPI e dire
Le questioni che alcune questioni che qui sono state
Discusse anche qui
Emergono ancora di più non possono a Parma parte cioè non possono parto parte di quel documento programma
Cioè non per fare in tutti i comuni un ufficio esteri o un ufficio che che che che interviene sulla sulla sulla promozione dello sviluppo ma per sottolineare la rilevante
Che anche come intorno nei problemi del proprio territorio ed al proprio territorio a negli argomenti che questa mattina dove si sa si stanno affrontando qui proprio perché non si disgiungere concreto il Comune non si si studia dei suoi cittadini il Comune non si deve distinguere Papin prese dalla identità di queste imprese e questi in preda fortunatamente
Sono nel nostro paese disseminate ovunque e hanno questa grande capacità danno anche questa grande opportunità di precedente al
Io ringrazio il dottor fissati per il suo intervento è sicuramente terremo conto dalla sua raccomandazione
Lo faremo l'impegno che io possa assumere quello all'interno dall'Osservatorio
In quando abbiamo le rappresentanze degli enti locali minori e quindi è un invito che rivolgeremo molto volentieri anche perché capisco sono la cooperazione va avanti una misura in cui riusciamo a coinvolgere tutte le istituzioni
A questo punto
La parola va al ministro Aloisi che lo ringrazio per la sua presenza riuscì da ritagliare
Tra i tanti impegni un po'di tempo per questa iniziativa d'altronde e la responsabile all'interno del ministero degli affari esteri per la cooperazione e quindi lo ringrazio per la presenza per il contributo che darà sicuramente a questa discussione
Grazie Presidente sono molto lieto di essere qui
Colgo l'occasione dell'inerzia l'attrito e anche di tutta la collaborazione che abbiamo avuto negli ultimi riconosce l'organizzazione
Presidente io proporrei mettere al corrente questa Assemblea di alcuni sviluppi che la cooperazione internazionale avendo nel periodo più recente negli ultimissimi anni
Perché anche se il discorso sembrerà all'inizio un po'teorico poi chi fa concreto e mi sembra che abbia rilevanza anche qui il tema di questo convegno cioè quello della cooperazione decentrata
Come ha rilevanza per tutte le attività di cooperazione proposte che espongo anche perché nel conto tenerne conto io stesso in tutti gli aspetti del mio lavoro
Sono ormai cinquant'anni che i fanalini chiedo sviluppo perché sono iniziati Ligorio internazionali dopo la seconda guerra mondiale
E vi sono ormai molti motivi che inducono a rivedete completamente le strategie internazionali dell'intero sviluppo
E cambiato innanzitutto in questi decenni il mondo in via di sviluppo
Tutti sappiamo che le distanze che esistevano tra l'Africa negli atti nelle larghe è una generazione fa sono intervenute aumentate
L'anno che sta sviluppando rapidamente l'America Latina più lentamente ma anche lei in maniera sicura l'Africa è rimasta invece estremamente arretrate
Sappiamo anche che tutti questi Paesi che dopo la Derek decolonizzazione intendevano aderire economia
Ma il distacco nordico nel centralizzate degli ultimi anni hanno avuto una rapida evoluzione verso l'economia di mercato
Sul piano politico la fine del bipolarismo nella politica mondiale ha modificato molto la situazione
Vediamo in questi mesi per esempio un aumento molto maggiore dal punto di vista dell'interesse dal punto di vista la cooperazione per l'Africa australe per la Palestina
Mentre vediamo purtroppo un interesse decrescente perché i colleghi del Corno d'Africa e dell'Africa centrale
è cambiata l'economia internazionale da tanti punti di vista con uno sviluppo rapidissimo delle comunicazioni
Di un deprezzamento delle materie prime cessa di manodopera e tutto questo ha cambiato molto il quadro
Dell'aiuto allo sviluppo il quadro in cui l'aiuto allo sviluppo viene praticato
è molto complesso dire quali siano le finalità dell'aiuto e lo sviluppo e forse più facile incominciare a dire quelle che non sono per sfatare alcuni luoghi comuni certamente non vostri ma diffusi nella stampa e nell'opinione pubblica bene informato
Tanto per cominciare d'aiuto non è aiuto di emergenza
Anche se l'emergenza e parte di ogni politiche venduto una parte purtroppo crescente ma che certamente non esaurisce l'aiuto
L'aiuto non è sviluppo economico perché purtroppo lo sviluppo economico dei Paesi poveri dipende in maniera molto maggiore da altri fattori interni
Come lei politiche economiche dei loro governi il livello di sviluppo culturale
O da fattori esterni come la loro possibilità di esportare in un mercato internazionale problemi di indebitamento tassi d'interesse
E l'aiuto non è neanche strumento di politica estera perché presentarlo come tale sarebbe estremamente riduttivo
In realtà oggi l'aiuto e uno strumento di intervento nelle relazioni internazionali
Le cui finalità si sono andate molto allargando
E se comprendono innanzitutto la sicurezza economica e sociale delle popolazioni dei paesi più poveri e quindi la loro crescita non solo economica ma il soddisfacimento di tutti bisogna innanzitutto di quelli fondamentali salute alloggio istruzione
Fino a tutto che ciò che compone la vita civile dei paesi sviluppati include la vita sociale e l'informazione la cultura in senso proprio
Questa e la parte più tradizionale e più noto dell'aiuto anche se oggi ha un'accezione più larga si parla infatti oggi di sviluppo umano integrato
Un secondo gruppo di finalità dell'aiuto internazionale e senz'altro la sicurezza politica
Dato che l'aiuto viene sempre più utilizzato per diffondere il rispetto dei diritti umani per sviluppare le istituzioni democratiche
Elezioni Institution degli sviluppo delle istituzioni locali sviluppo della legislazione dei tribunali eccetera
Per favorire i processi di pacificazione
E qui abbiamo l'esempio del Mozambico dove l'aiuto italiano ha ha svolto un ruolo nella facilita l'applicazione d'accordo di pace e abbiamo l'esempio della Palestina dove la comunità internazionale sta svolgendo un'azione di aiuto
Per facilitare il negoziato di pace e anche per favorire processi di stabilizzazione penso all'Albania
Ho voluto sottolineare questo aspetto politico dell'aiuto perché è andato rapidamente sviluppando negli ultimi anni e non è ancora percepito in tutta la sua ampiezza nella sua positività per la comunità internazionale
Infine l'aiuto viene anche utilizzato sempre più per permettere ai Paesi più poveri che non ne avrebbero i mezzi di partecipare alle grandi azioni internazionali di interesse di tutta la comunità internazionale
Si pensi che la difesa internazionale dell'ambiente la lotta alla droga e alla criminalità
La politica demografica la lotta alla inchieste non hanno possibilità di successo se non aiutiamo i peli in via di sviluppo specie più popolati a parteciparvi pienamente
Questo allargamento delle finalità e quindi dei contenuti degli aiuti non è un mio auspicio ed è avvenuto
Esso alla precisa conseguenza è che le politiche di aiuto non hanno più senso ne possano essere efficaci
Sì concepite e attuate isolatamente dagli altri aspetti delle relazioni internazionali
Sottolineo questo concetto perché è forse il più forte elemento di differenziazione di come si concepisce oggi l'aiuto internazionale rispetto al passato
Dentro denso conseguono alcuna necessità
Innanzitutto la necessità di integrare le politiche di aiuto con le politiche economiche internazionali e viceversa
Per esempio
Negoziati
Internazionale sul commercio noti come Uruguay Round hanno delle conseguenze precise sui Paesi in via di sviluppo e le politiche di aiuto devono tenerne conto per compensare i danni che questa politica può commerciale può provocare nel breve periodo
La svalutazione del franco CFH avvenuta lo scorso lo scorso anno nelle in Africa occidentale
Ha portato delle conseguenze di breve periodo per quei Paesi che sono state compensate da precise politiche degli ultrà
Le politiche di aggiustamento strutturale che molti Paesi africani stanno applicando consiglio del Fondo monetario internazionale
Portano dei sacrifici molto gravi per le loro popolazioni nere nel difficile l'applicazione e anche qui politiche di aiuto possono facilitare queste politiche aggiustamento strutturale dal punto di vista politica
Penso anche alle fluttuazioni dei tassi di cambio internazionali negli anni ottanta delle
Infetti che hanno avuto si impegna in via di sviluppo e quindi sulle politiche di aiuto
Negli ultimi poi devono essere integrati anche nelle politiche di sicurezza internazionale
Pensiamo a situazioni come il Medio Oriente
Come l'Africa australe come il Ruanda come Mozambico come l'Angola dove la comunità internazionale sta impiegando vari mezzi per cercare di stabilizzare delle are
Dove vi sono stati dei conflitti interni o internazionali o dove lì potrebbero essere dei conflitti interni e internazionali gli aiuti certamente devono essere coordinati con l'azione politica con azioni di sicurezza
Infine vi è necessità di integrare le politiche di aiuto delle politiche di difesa dell'ambiente Velardi lotta contro la droga
Di
Controllo della popolazione dei problemi migratori
Quindi stranamente in questo momento in cui il volume globale degli aiuti internazionali scende perché nel novantaquattro e per la prima volta nel dopoguerra il montante totale degli aiuti internazionali è scesa
Le funzioni dell'aiuto nelle relazioni internazionali crescono crescono molto positivamente
Questa crescita ne rende però la comprensione molto più difficile l'opinione pubblica
E questo è un problema perché tutti i Paesi donatori di aiuto sono Paesi democratici e quindi una corretta informazione dell'opinione pubblica sui nuovi contenuti gli aiuti molto importante
Si pongono quindi con molta maggiore urgenza tre problemi peraltro già noti
Il coordinamento degli aiuti a livello internazionale tra donatori
Il coordinamento degli aiuti a livello interno tra i vari protagonisti delle degli aiuti e l'informazione dell'opinione pubblica
Tutto quanto precede che ho indicato molto rapidamente per sommi capi ha influenza anche sui protagonisti degli aiuti Pietro l'urologo Okoro reciproco e mi avvicino qui al tema di questo convegno ha problemi più concreti
Ai protagonisti tradizionali degli aiuti ai governi agli organismi internazionali alle organizzazioni non governative che continuano il loro lavoro
Si aggiungono sempre più negli ultimi anni dei protagonisti nuovi innanzitutto l'impresa non più come semplice esecutore di progetti governativi ma come investitori e cooperatori in azioni promosse dai governi per lo sviluppo della imprenditorialità nei paesi in via di sviluppo
Un altro oratore che mi hanno preceduto va sottolineato quanto l'Italia possa fare nel campo imprenditoriale grazie
L'alto livello di sviluppo delle nostre piccole e medie
Poi ci sono le banche
Possono svolgere un ruolo analogo a quello dell'impresa e infine le amministrazioni locali sviluppare la capacità di amministrazione locale e decentrata dei paesi in via di sviluppo quali sempre carenti stima ma essenziale sia per far progredire la democrazia che lo sviluppo economico
E chiaro che una delle sfide della cooperazione dei prossimi anni sarà quella di valorizzare al massimo il ruolo di questi nuovi protagonisti della cooperazione gli unici che possono raggiungere il cittadino e l'imprenditore dei paesi in via di sviluppo
Inserendo le loro iniziative la loro azione in un quadro generale che voi integri con gli obiettivi con le situazioni dei paesi dove si va a operare
Con gli obiettivi e le iniziative della cooperazione di governi donatori e delle organizzazioni internazionali con l'attività sul campo di tutti i diversi tipi di operatori della cooperazione vecchi nuovi solo se riuscirà a questo coordinamento si riuscirà a trarre tutte le opportunità di questa nuova situazione internazionale
La cooperazione italiana ormai iniziato a muoversi in questa direzione
Innanzitutto la cooperazione decentrata si godeva dei nuovi indirizzi della cooperazione la nuova politica di cooperazione che speriamo di approvare divulgare nel prossimo mese di marzo
Ma la partecipazione di enti locali italiani e già una realtà una componente dell'importante programma potere
Che abbiamo realizzato in Centroamerica negli ultimi anni insieme col Programma di sviluppo delle Nazioni Unite commenti Pini
E che verrà presentato nei prossimi giorni al vertice di Copenhagen come un modello di sviluppo umano integrale
Abbiamo anche avviato negli ultimi mesi con la vostra organizzazione e con la collaborazione del presidente ricchi una serie di riunioni di coordinamento della cooperazione governativa con quelle delle regioni
Abbiamo già parlato approfonditamente di Palestina
Di Albania
Presto parleremo di Mozambico ma soprattutto intendiamo proporre alle regioni un programma di riunioni su base geografica per tutto l'anno
In maniera dare a questi primi esperimenti di coordinamento un respiro più profondo
Presidente io termino qui
Come vede da parte nostra c'è un ampia disponibilità
Sviluppare la cooperazione decentrata nell'ambito della cooperazione che nutro per evitare il PD in via di sviluppo
Tenevo però esporre
Concetti che fu una base teorica del nostro può c'è questo problema grazie
Io ringrazio lei ministro Luisito
Aver ancora una volta ha manifestato la più ampia disponibilità a voler collaborare con le regioni d'altronde io l'ho detto stamattina
In apertura dei lavori di questo convegno che avevo trovato la più ampia accoglienza sin dal primo giorno che avevamo realizzato un incontro e quindi riprendere un po'al discorso di collaborazione tra le regioni il ministero da parte delle regioni sicuramente
Ci sarà anche in seguito la più ampia disponibilità essendo convinti che il discorso dalla cooperazione
Può essere portato avanti solo ed esclusivamente attraverso la carta la collaborazione di tutti le istituzioni preposta a portare avanti questo tipo di politica
E ora entriamo nella fase degli interventi programmati
Scusate per questa interruzione ma avevamo la necessità di riprogrammare un po'agli interventi allora il primo intervento programmato dottor del professor Fois dell'università di Sassari
Lo facciamo
No no no
Grazie presidente il titolo di questa mia comunicazione di questo mio intervento programmato eh
La cooperazione decentrata nel Mediterraneo
Analizzata ai principi alla luce dei principi della cooperazione decentrata
Infatti mi sembra che
Da quanto emerso dagli interventi che ci sono stati e da Mina attenta considerazione del quattro mediterraneo ci siano delle ragioni che giustifichino una analisi dei problemi della cooperazione decentrata con riferimento ad una Regione
Quella mediterranea
Mi interessa più o meno
Le regioni italiane ma credo che sia appunto una attenzione particolare anche da parte dell'unione europea nel resto quello che abbiamo sentito sia sull'iniziativa dell'Unione europea per il vertice organizzato sotto l'egida della Spagna
Sia per l'incontro di Madrid del ventisette aprile in cui parlato del rappresentante spagnolo ecco sia una conferma del fatto che c'è questa attenzione crescente per i problemi
Lo scopo di questo mio intervento è di sottolinea Como alcune delle considerazioni che si sono fatte in generale per quanto riguarda la cooperazione decentrata
Non valgono o valgono solo in parte con riferimento all'area del Mediterraneo o spingono verso una verifica a una precisazione di alcuni principi che si ritengono sconta
è
Direi che
Questo emerge chiaramente soprattutto da quello che si è detto in particolare mi riferisco alle parole del ministro Aloisi che diceva giustamente che occorre che la cooperazione decentrata si scritta
In un quadro di riferimento sufficientemente chiaro e preciso da consentire all'azione degli altri soggetti che operano soprattutto nell'ampia cooperazione decentrata di muoversi secondo degli obiettivi concordati e non in modo disordinato improduttivo ai fini del raggiungimento degli obiettivi che si vogliono presenta
Ora ecco se noi guardiamo l'aria del Mediterraneo ci accorgiamo subito che quest'area difetti di simili principi o comunque ne ha ne può disporre di molti meno di quanti non se ne possono avere riguardo a altre armi e mi riferisco sia ad una carenza al livello internazionale mondiale comunitario
Sia ad una carenza a livello di legislazione nazione
A livello internazionale generale mi riferisco soprattutto al fatto che relativamente a una cooperazione decentrata
Che può in questo momento essere vista con riferimento ai rapporti con i Paesi in via di sviluppo ma vorrei che non si dimenticasse che di cooperazione ne possiamo parlare anche a proposito dei rapporti che si stabiliscono tra regioni che hanno un livello di di sviluppo adeguato e quindi appunto dei problemi generali sul ruolo che le regioni le autonomie locali possono svolgere tra Enti omogenei
Ecco a questo livello noi constatiamo che
C'è una Rete sufficiente di atti internazionali eccidi ci danno un quadro abbastanza preciso dei principi che disciplinano il rapporto di cooperazione e qui appunto accenno soltanto a questi fatti a questi atti internazionali la convenzione di Madrid e sulla cooperazione transfrontaliera che punto chi la conosce
Può subito constatare come sia stata vista con riferimento ai rapporti tra Regioni
Che hanno in comune una frontiera terrestre problema della frontiera marittima è stata ignorata comunque può anche venire induce venire in rilievo ma sicuramente non si è pensato a questo tipo di collaborazione
La CSCE
L'Atto finale di Helsinki e tutte
Le i documenti sino ad arrivare alla Carta di Parigi sulla nuova Europa la nascita di questa organizzazione sulla sicurezza e la cooperazione in Europa che hanno guardato soprattutto al quadro nell'Europa continentale
Infine ad un documento di cui si parla poco adesso nato Martins negli anni scorsi ha avuto come vedremo un ruolo importantissimo sul piano della cooperazione decentrata che l'iniziativa esagonale
E guardava sempre ai rapporti tra paesi le regioni italiane e
Le regioni dei paesi dell'Europa centrale chiedo rientra
Le stesse norme comunitarie risento uno di questa impostazione in cui appunto il Mediterraneo non è attenti non è specificamente non esplicitamente preso in considerazione
Io tra le varie decisioni comunitarie ma appunto la attenzione particolare della comunità dell'Unione nei confronti dei rapporti coi Paesi l'Unione
Del del Europa centrale e orientale fin troppo evidente per dovere essere qui ribadita ma una delle tante decisioni Jonio frutta appuntato una la decisione del consiglio del ventitré novembre del novantaquattro che adotta un programma specifico di ricerca e di sviluppo tecnologico nel settore della cooperazione con i Paesi terzi le organizzazioni internazionali
E questo documento insiste in modo particolare sui rapporti con i Paesi dell'Europa centrale ed orientale non c'è nessun riferimento esplicito ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo questo è
Così
Semplice riferimento ma direi che emblematico di quello che è una costante della normativa comunitaria o della politica comunitaria per effetto della spinta dei Paesi più forti
è che adesso si cerca di riequilibrare appunto le iniziative recenti i vertici DSM i vertici di Corfù sono un tentativo per gli equilibri riequilibrare questa situazione che è fortemente squilibrata a sfavore dei rapporti con l'aria
Del militare
Cioè carenza di norme interne in tema di cooperazione decentrata anche per quanto riguarda la legislazione italiana
Noi abbiamo la legge numero quarantanove dell'ottantasette che parla in generale di cooperazione dell'Italia con i paesi in via di sviluppo
Abbiamo la legge però del del novantadue numero duecentododici che è stata concepita essenzialmente per i rapporti con i paesi d'Europa centrale ed orientale
E questa leggere significativamente si riallaccia proprio a quelle a quegli atti internazionali la politica dell'integrazione europea della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa
Città l'iniziativa esagonale prova per sottolineare bene a livello internazionale c'è questa spinta questa tendenza a favorire i rapporti con l'Europa centrale e orientale
Noi adeguiamo la nostra legislazione a quelli che sono degli indirizzi prevalenti a livello internazionale
Che cosa sta cambiando quali sono gli sviluppi recenti che interessino soprattutto l'area del Mediterraneo
Abbiamo già accennato
C'è qualche indicazione incoraggiante siamo a livello di dichiarazioni di principi di volontà di muoversi in questo senso i vertici di Corfù egli è sempre Centi sono o
Indubbiamente incoraggianti
Certo punto di
Nuova politica mediterranea ahimè l'Unione Europea la comunità europea ne parlavamo già da molto tempo io seguo molto questi problemi o puntigliosamente ha notato che
Più o meno questi stessi concetti già erano alla base dell'imperatrice del mille novecentosettantadue di Parigi in cui sì
Manifestava la volontà di imprimere una nuova politica mediterranea all'interno delle politiche della comunità europea e quindi mi auguro che questa queste decisioni prese a Corfù essendo non seguano
La stessa sorte del vertice di fare
Muta il quadro politico nel Mediterraneo appunto c'abbiamo avuto un avvio alla soluzione del problema palestinesi abbiamo finito gli accordi di Israele
Colloquio con la Giordania questa tendenza ad avviare il problema abbiamo avuto la conferenza di Casablanca anche estremamente interessante
Anche se qualcuno ha notato come a seguito di questi fatti
Il Mediterraneo rischia di essere diviso in due cioè un Mediterraneo orientale che visto con particolare attenzione a livello di comunità internazionale
Mediterraneo occidentale invece che per le note vicende soprattutto di un paese del Maghreb
E visto con particolare diffidenza dalla comunità internazionale non registra lo stesso impegno da parte della comunità internazionale parlo delle Nazioni Unite parlo anche della comunità
Un fatto un altro fatto positivo una tendenza è costituito dai dalle riprese delle iniziative volte a consentire la convocazione di una conferenza sulla sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo
Anche questo è un progetto che risale ad almeno vent'anni fa finora ci sono state solo dell'iniziativa e non ufficiali ricordo soprattutto dalla conferenza di Malaga nel mille novecentonovantadue preparatoria organizzata dall'Unione interparlamentare
è un tentativo di riequilibrare anche su questo piano il versante mediterraneo rispetto al versante Europa continentale con una conferenza e un atto finale che sia in un certo senso dico una fotocopia della conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa ma traduca quella che è la sua grande filosofia la sua linea filosofi essenziale cioè di avere un quadro di riferimento perché tocchi tutte le questioni che riguardano il Mediterraneo
Certo qualcuno potrebbe dirmi che noi nel Mediterraneo abbiamo per quanto riguarda l'ambiente una rette particolarmente avanzata di principio di norme tant'è che si parla di un sistema di Barcellona
Prendo lo spunto dalla convenzione di Barcellona del mille novecentosettantasei ma sappiamo anche che appunto voler costruire
Una cooperazione decentrata soltanto su principi che riguardano un settore limitato che non toccano l'insieme delle questioni mediterranee significherebbe condannare la cooperazione decentrata così come lui la
Intendiamo appunto al fine
Allora direi che per concludere rapidamente la via nella conclusione e il quadro che si delinea le prospettive che vengono a
Linear si sono sicuramente interessante
Ma direi che non basta perché si possa pensare con sufficiente soddisfazione a un lo sviluppo della cooperazione decentrata nel Mediterraneo su un'area che ci interessa più o meno tutti da vicino come Regioni Italia
E direi che allora occorre almeno che alcune condizioni si realizzi la prima è a mio avviso un'esigenza di carattere generale e cioè che la cooperazione decentrata deve essere vista come una cooperazione in cui alle regioni
Su questo io non sono completamente d'accordo con quello che diceva il ministro avvisi che gli è sembrato mettesse sullo stesso piano d'impresa debba anche con Autonomie locali se questo significa mettere sullo stesso piano imprese banche regioni ecco
Noi credo avremmo alcune obiezioni da muovere comunque ecco occorre che
Le regioni le università
Dato che sono stati citati più di una volta e comunque le organizzazioni non governative tutti nel rispetto delle diverse competenze abbiano un ruolo nella cooperazione decentrata non soltanto nella fase esecutiva
Ma svolgano un ruolo anche nella fase pre propositiva credo che quanto ha detto il rappresentante dell'unione del delle Nazioni Unite al Caio sullo sviluppo umano sostenibile con i conti dei riferimenti alla partecipazione delle istituzioni e della società civile sia una chiara indicazione in questo senso
Intanto le regioni possono svolgere un ruolo attivo in quanto si tratta di progetti che siano stati anche Discours prima di essere definiti e non soltanto appunto un ruolo puramente a livello esecutivo operativo di qualcosa deciso tra
Questo è un problema di carattere generale e direi che l'ordinamento italiano su questo punto è piuttosto indietro
Occorre che quelle leggi cui facevo riferimento in particolare la legge quarantanove del mille novecentottantasette si adegua ecco non direi e tutto quello che abbiamo sentito sui nuovi indirizzi in tema di cooperazione allo sviluppo che prevalgono a livello internazionale
Siano stati assorbiti dalla legislazione in Terna vacche
Se si vuole essere coerenti vede imporre dei correttivi o degli adattamenti su tutti i piani ma anche per quanto riguarda il riconoscimento del Autonomie locali nella fase propositiva nella fase a monte diciamo così della decisione delle
Dei programmi e dei progetti
Questo direi in generale
Però ecco nei riguardi del Mediterraneo c'è un problema ulteriori è che è questa carenza questa questo quadro d'insieme estremamente la no non c'abbiamo dei punti ai quali fare riferimento basti pensare che appunto almeno agli inizi del cosiddetto nuovo ordine internazionale molti hanno detto che l'età alla cortina di ferro alla divisione Nord
Est-Ovest sarebbe subentrata la divisione la separazione tra Nord e Sud e questa linea di demarcazione qualcuno è arrivato a trattarla proprio nel Mediterraneo
Allora chiaramente si tratta di vedere se questo problema politico si intende superarlo se la comunità internazionale della Comunità europea
Sono orientati in questo senso è direi che appunto sarà anche questo il banco di prova della conferenza la comunità l'Unione Europea vuole lanciare per il secondo semestre
Nel mille novecento novantacinque
L'Italia l'Italia direi che oltre a quegli aggiustamenti che devono essere compiuti per quanto riguarda la cooperazione decentrata in generale
Può fare qualcosa di più specifico anche a livello di legislazione sul Mediterraneo io ho notato una legge
La legge
Numero diciannove del mille novecentonovantuno che riguarda appunto il la cooperazione internazionale tra della regione Friuli Venezia Giulia con i paesi d'Europa centrale e orientale
è una legge di grandissimo interesse perché innova rispetto ad alcuni principi che si pongono a base della cooperazione decentrata questa legge esordisce l'articolo uno con una frase
Al fine di dotare la Regione Friuli Venezia Giulia degli strumenti
Che le consentano di sviluppare la cooperazione economica e finanziaria con l'Austria e i Paesi l'Europa centrale e orientale
Sono stabiliti gli interventi previsti la seguente legge ditemi voi se questo non significa in parte correggere quelli che sono gli orientamenti generali perché si fa una legge per dotare una Regione cioè c'era la volontà politica del Parlamento in quel momento di sviluppare questo tipo di cooperazione ma alcuni principi che sembrano insormontabili per quanto riguarda il ruolo delle regioni in questo caso stati messi da parte e si è fatta una legge per trasferire alla Regione determinate competenze dal vivo allora io dico se questi principi non ci sono oggetti principi generali dell'ordinamento che noi conosciamo non sono stati tenuti presenti
Mellea da emanare questa legge appunto io mi chiedo se punto non ci debba essere anche una disponibilità da parte del Parlamento a mostrare che c'è la volontà di sviluppare
E questi rapporti coi Paesi del Mediterraneo non soltanto a livello di dichiarazioni dei nostri uomini politici dichiarazioni che noi condividiamo
Per lo sviluppo della cooperazione in questo senso
La CRP M la Conferenza delle regioni periferiche marittime sta facendo qualcosa di molto importanti Progetto Med plus e proprio un progetto che tende a concretizzare questi questa volontà di cooperazione e di solidarietà con i principi
Pecorino i rapporti tra i Paesi del nord e del sud dell'interno
Naturalmente si tratta di una conferenza non governativa
C'è però il consenso dell'Unione Europea ci sarà appunto nel momento in cui si decidano cofinanziamento anche la partecipazione dello Stato operi finanziare questi programmi e sicuramente un fatto importa
E per finire parlando non come professore dell'Università di Sassari ma come presidente della commissione per le cooperazione internazionale la il Consiglio regionale della Sardegna
Volevo dire a tutti che appunto in ottobre probabilmente il ventitré e il ventiquattro ottobre in occasione del cinquantenario delle Nazioni Unite noi stiamo organizzando un incontro sul regionalismo
Internazionale mediterraneo nel cinquantenario dello statuto delle Nazioni Unite in cui vogliamo porre al centro del problema dell'esistenza dei limiti in cui si possa parlare di un regionalismo mediterraneo
Quindi concentrando l'attenzione della comunità internazionale nel momento in cui si celebrano i cinquant'anni delle Nazioni Unite su questo aspetto del regionalismo e dei rapporti con i principi a carattere universale
Direi che questa conferenza potrebbe essere o questo convegno potrebbe essere anche interessante per contribuire a spingere verso la definizione del quadro di riferimento al quale tutti noi tendiamo e anche per consentire alle regioni questa volta le Regioni e autonomie locali appunto di svolge un ruolo importante momento in cui la comunità internazionale lo Stato
Concorrono a definire questi principi di cooperazione mediterranea che ci sembrano essenziali per lo sviluppo e la cooperazione decentrata dell'infrazione
Grazie al professor forse per il suo contributo e ora la parola il dottor Corbo in rappresentanza del ministero dell'industria commercio
Ringrazio per l'occasione di questo incontro e ringrazio anche a chi presidente mi ha presentato come ministro dell'industria anche se è una usucapione questo questo termine perché di fatto ne siamo solo un'agenzia del ministero dell'industria
Ci sono il direttore di una piccola agenzia né un'alta a un anno di vita
Si chiama IP e istituto promozione industriale che al socio di maggioranza il ministero dell'industria e gli altri organismi che aderiscono sono le associazioni industriali dalla Confindustria alla Confapi alla CNA Confartigianato la Confcommercio Unioncamere
Mediocredito e altri organismi del sistema bancario
In realtà non è tanto neonata perché e ciò che resta di un vecchio istituto del Mezzogiorno che si chiama gli altri ma che molti di voi conoscono del quale IP ha mantenuto solo un terzo del più del personale che allora finirà e certe capacità cosa fai PTP fa fondamentalmente tre cose
Aiuta se sei siamo capaci inizio d'industria nel discorso quei fondi europei
Si vede l'inizio dell'industria gestisci parecchi fondi europei soprattutto a seguito della chiusura dall'intervento straordinario per il Mezzogiorno
Ci sono i più su una sedia i programmi di attività di tipo settoriale critico fattoriale politica regionale quelli che industriale
Attraverso la quale noi stiamo anche attivando uscì nel campo della cooperazione e dell'internazionalizzazione che è un fatto nuovo per il ministero dell'industria
L'occasione mi porta certamente a portargli i saluti del nostro ministro hanno subito il generale Ammassari del presidente dello IAI sul ma perché gli amici dell'Osservatorio Chan di Tatò oggi
E nello scusarmi
L'intervento che forse rispetto ai precedenti che erano di tono strategico di tono orientativo cercherà di essere invece forse un attimo pratico portarvi qualche testimonianza di cose fatte di problemi che esistano di soluzioni
Mi dovete scusare anche una proposta finale che voglio avanzare perché il rischio di tutti noi e lo studio del confronto ma coi la non operatività delle cose non torniamo tutti a casa ci salutiamo e ci rivediamo quando un altro amico autorevole ci convoca
Allora che cosa ha fatto il vecchio riassume per la cooperazione
Se non ci si ci siamo trovati davanti al problema di dare un'assistenza i settori maturi del Mezzogiorno
Che da una parte i bisogni ma qualificare ma dall'altra c'è il rischio di perdere interi pezzi di questi settori
Che fuori mercato per il corso la mano d'opera se non si usciva dei centrali vicino allora vicino era soltanto il Nordafrica per ricche Leste non era molto praticabile parlo dello ottantaquattro
Avevamo queste esigenze e non c'eravamo mai affacciati né al Settore Internazionale minacciato dalla cooperazione
Saltando tutti i passaggi di questa complessa vicenda
Abbiamo fatto diverse esperienze interessanti che si possono forse classificare in due tipologie
Interventi di tipo territoriale interventi di di posto settoriale
Voi esempi
Sul tipo territoriali lo sviluppo del Tunisia del sud ci chiamarono per fare uno squillo di tre miliardi dovrà uscire un libro
Invece è uscita un'agenzia di sviluppo ami denim che si chiama o desse
Sono uscite trenta imprese qui con tre miliardi si è potuto lavorando con i locali per i locali i discorsi di stamattina caso concreto
Sì montato un insieme di piccoli opportunità d'investimento dentro le quali prima di tutto i tunisini del Sudan investito poi tunisine del Nord poi gli emigranti poi anche in Italia
Questa aria cioè esiste e funziona è costata al Governo italiano tre miliardi di lire era l'ottantaquattro ma sarà un po'più cresciuto il denaro sentiamo tutto ma pensate alle spesi fatte
Sulla Tunisia l'Italia il risultato veder realizzato trentotto invendute duecento italiani Tunisia del sud si è fatto con tre miliardi di lire
Il modello esattamente come stamattina c'è stato ricordato in un autorevole
E stato di fare le cose con i tunisini e per i tunisini partendo da tre miliardi di uno studio mancato ce lo studio indica dirottati visti come libero non c'è stato mai
La seconda esperienza anche questa nasce dal pragmatismo puro cioè di risolvere i problemi e cercare le soluzioni cioè noi non siamo
Dati i cui metodi non sapevamo cosa fare ma non sapevamo chi sapeva fare anche con tutto rispetto
La seconda esperienza e legata al tessile abbigliamento che in Italia perde ormai venti trenta mila addetti all'anno
Non non ne parla nessuno perché è un settore che muore in silenzio
L'Europa ha deciso che questo un settore che devo uscire dal nostro sistema industriale un programma che si chiama Rete si di fatti né Nam ne celebra la sepoltura non verrà qualificazione in Europa e il decentramento vicino
E abbiamo il problema di aiutare l'impresa di Bari apolidi solo fra divide il sud perché non solo da poco tempo ci occupiamo del territorio nazionale
E saltando tutti i passaggi ci siamo accorti che è impossibile caricare sulle spalle del piccolo imprenditore intenta di costo su come dovrebbe essere il Paese destinatario del suo decentramento e quello che invece la realtà locale
Siamo anche corti gli amici ma del ma crebbe il Marocco in particolare
Sì non creava sul posto una qualità della propria produzione se non smetteva di caricare molto sui bassi costi di produzione perché
Guadagnano poco gli operai ma guadagnano molto imprenditori se un paio di jeans costa molto di più di quanto realmente i costi di produzione realizzano
Tre note parole sembra crebbe non faceva un salto di qualità
Era per la produzione rischiava a sua volta di essere totalmente tagliato viene i mercati mondiali che vanno verso l'Asia allora connubio di interessi sistema locale interessato a far crescere qualità del proprio sistema
Comunque io nostro di decentrare in modo qualificato
Usando formule adesso completamente in linea vi devo ringraziare il ministro che prima ci ha detto e ci ha dato notizia ma non sono dice lo devo ringraziare per lo sforzo che sta facendo per orientare la cooperazione italiana tutta in questa direzione nell'ottantaquattro quando lo parla quando ne parlammo noi eravamo al bando
Pensare che cooperazioni e dei sistema economico fossero coniugabile i che è un dono di cooperazione potesse realizzare società di servizi miste gestiti dei marocchini dei tunisini per italiani o da altri per realizzare società che alzavano la qualità locale permettevano il decentramento produttivo
Servizi e formazione era completamente al bando oggi è ovvio
Le abbiamo realizzate queste cose
Abbiamo realizzate lavorando dal basso cercando di capire con i locali convincendo i locali a uscire dall'idea che l'ente forse un ente pubblico inutile dove tutti le le le fasce Borghesi la piccola economia locale di è lite poteva mandare i propri figli a dormire
Ma invece mettendola in mano agli imprenditori che per la prima volta modello citerà di Carpi tutti voi che lo conoscete realizza un'unità mista di servizi per la qualità
E per l'innovazione ecologica
Non solo ma ci siamo andati a prendere anche i fondi dalla Banca Mondiale e dalla Comunità europea per rinforzare l'operazione sulla formazione
Vi ho detto queste due esperienze non abbiamo fatte moltissime altre per cui non mi non posso vantarmi di tante cose non faceva non facevamo e non facciamo cooperazione allo sviluppo
Termini come in modo pragmatico con pochi mezzi a disposizione era possibile ed è stato possibile e realizzare un connubio di interessi interessa cooperazione dono amministrazioni locali amministrazioni nazionali
Perché ve ne parlo di questo esempio ve ne parlo perché ritengo con convinzione l'esperienza anch'io purtroppo sono invecchiato fatto parecchi altri tipi di esperienze
Il vero soggetto protagonista come Amministrazione gli interventi del tipo che l'ho detto secondo me deve essere la Regione perché la Regione non il Governo centrale
Perché è un rapporto come diceva poco fa il ministro Luisi forte con l'impresa locale ma non solo con l'impresa con i propri centri di servizi con i propri centri di ricerca con i propri centri di formazione e il vero obiettivo che deve giocare la Regione è un decentramento distrettuale
L'Emilia se vuole decentrare carpini Ungheria deve creare con la Banca mondiale con una Bercy con la DG uno conosce Ministero degli Esteri con gli altri ministri competenti una aria analoga
E un'operazione un'amministrazione capace se vuole può realizzare
Quale il rischio di questa operazione quali sono le difficoltà il rischio e che la Regione che lo vuol fare e con tutto rispetto non ce ne sono molte che oggi hanno un tempo e e l'interesse è stato detto anche autorevolmente prima i programmi delle regioni non sempre questo a traspare ospitano piccole lei prima cioè per
Le regioni si trova in difficoltà per i motivi che sono stabiliti prima cioè il quadro di riferimento normativo Mazzini si permettano le quello sarà molto pertanto anche forse le Regioni dovrebbero sperimenta come tecnico di dire queste cose anche guardarsi dentro
Perché molte volte i soldi sono pochi e le regioni tengano non dico la tipologia ma una voglia enorme di colmare quel quelle incapacità forse del sistema centrale e in media io mi son reso conto d'una regione a venti trenta rapporti internazionali
C'è un'attività enormi di relazioni internazionali di di dimissioni se mi si permetta di radiazioni che forse libero con molta franchezza
Forse è un attimo
E gli orientali a vedere come in rapporto al territorio della regione e dove certe cose possono essere realizzati concentri tutti gli sforzi della regione regione però da sola certamente non se lo può fare anche se alcune Regioni autorevoli tali capaci sono da solo sistema
E necessario che questo processo importante del ministro degli Esteri ha già avviato continui e ministro dell'essi si trasformi in un ministero di coordinamento in un ministero all'inglese leader serbi SPD a tutti i servizi alle regioni
Non è soltanto mi diceva si parlava prima di me che le Regioni devono poter dire la loro nei programmi se la variabile la piccola impresa mi si perdoni di accentuare molto questo fatto perché forse gli strali rispetto agli obiettivi ma è una delle linee fondamentali lo sviluppo di cooperazione si fa attraversa la piccola impresa non si parte alle sul punto uno
Perché poi dono rimane non accade nulla
Allora se sviluppo sociale economico piccola impresa vogliamo trasferire bisogna che il sistema centrale via tutti i supporti al sistema locale lo fornisca delle colonnine di scala interagiscano col sistema internazionale ma lo faccio sul serio perché altrimenti la Regione è un operatore il comune che un operatore va bene a scavalcare perché sei capace devi andare sulla soluzione
Che bisogna superare quella fase scusatemi la franchezza che si che si chiama passare tra il finto il vero in mezzo c'è un baratro enormi questo il salto che dobbiamo fare come sistema
Non è facile
E cosa stiamo facendo con il ministero dell'industria e come il in questa direzione che cosa mettiamo a disposizione l'abbiamo già fatto doverosamente il ministero degli esteri che rimane e deve essere il nostro centro di coordinamento di tutte le molte iniziative
Perché i soldi sono pochi perché i mezzi se non facciamo sinergia si perdano e non si vince nel medio periodo tentando per lezioni individuali
Il ministro dell'industria si è dotato di un piccolo ufficio rapporti internazionali e cooperazione internazionale è una piccola novità
Per cui è un piccolo contributo al convegno di oggi
Si è notato però soprattutto per la prima volta di fondi a supporto di certe iniziative
Ci siamo resi conto
Che non è possibile come vi dicevo prima pensare che gli imprenditori
Sì assorbano quel delta di costo per decentrati caso Albania e abbiamo fatto un convegno quote in più pochi giorni fa a Bari ha partecipato autorevolmente il nostro ambasciatore e tutti gli amici la cooperazione internazionale verso Bay
Di più uno gli esteri l'incombenza eccetera edifico un quadro si mi si permetta di una tristezza totale ciascuno dell'iniziative batte le proprie gambe
Ciascuna delle delle iniziative la Regione Puglia ha fatto un ottimo progetto Interreg due che non ha niente a che fare col fare alcuna niente che appare con quello che sta studiando un avverse che non ha niente a che fare con la di più uno che non ha niente a che fare
Ora certo è che è difficile per un ministero degli Esteri scusate questa parentesi rientro poi sull'industria
Un po'mio difetto di aprire finestre di e di perde il filo di perdonare ma era una notizia che ritengo opportuno con l'occasione tardi
Dicevo che è indispensabile qui
Tornando indietro al ruolo della Regione
Perché il ruolo della Regione perché non è pensabile per il ministro degli esteri almeno come cittadino penso che gli orientamenti siano giustissimi di non poter fare delle scelte settoriali territoriali sull'Albania
Ma invece la Regione Puglia che gli faccia l'Albania che conosce bene il suo territorio che sa esattamente quali in prese possono decente anzi deve puntare
Faccio un esempio su Durazzo
Creare un'aria di decentramento della calzatura Barletta Anna e di Casarano e dell'abbigliamento
Concentrare tutti gli sforzi cosa che invece non c'è in quell'ente Interreg due di qualcuno di voi forse avuto il piacere di incontrare dove fila tutto logica di tutte le idee bellissimo tutte sane tutte Santella che niente hanno a che fare con interessi comuni immediati di certe operazioni
Ora dicevo che cosa sta facendo l'industria sta proprio per questa logica che non è possibile
A calcolare all'imprenditore una quantità di informazioni
Sta facendo tre cose
E nel fare queste cose non è dice da sola ma ha creato un Towa delle associazioni imprenditoriali del sistema bancario
Con il quale ragionare come cominciare a montare queste operazioni perché queste operazioni nel ministero nel lipidica non avere solo lo stimolo e il cofinanziamento nazionale ed europeo
Ma i soggetti protagonisti non devono essere gli ultimi misteri o questo piccolo istituto e attraverso di me o vi si sta presentando in questa riunione allora le tre linee sono uno all'interno del dei programmi pittrice PMI sapete sono i programmi d'iniziativa comunitaria avere dei mezzi finanziari a supporto disservizi ma molto qualificati
Centrali e territoriali per quell'impresa e che vogliono andare appare attività all'interno del discorso
Del decentramento produttivo ignare vicine soprattutto nord Africa Sub soprattutto lesti vicino l'Albania prima di tutto anche Cindy dipinti come mai fare gli alberghi dove mettere gli imprenditori e le strade per arrivarci oggi
La seconda linea
E quella
E qui mi riprendo agli al discorso importante fatto da chi ha parlato prima di media importanza del Mediterraneo
La seconda cosa
Poi che il ministro dell'industria si rende conto che perdiamo di settori cioè il discorso che è cominciato tanti anni fa di perdere pezzi non è smesso
Con il settore abbigliamento soltanto calata ancora la quantità gli occupanti e non l'abbiamo recuperato quasi niente nell'occupazione vicino integrante
Ora proprio ai fini di permettere delle azioni sinergiche
E giocando un ruolo che forse in passato l'amministrazione non aveva pensato a non si sa neanche se sia così
Regolamentarli non c'è un po'
In deregulation non si vedeva giustamente prima
Norme e regole crediamo anche che pur nel rispetto di tutte le norme delle regole intanto importuno che ci confrontiamo recuperiamo il pacco chiamo le norme da Conti hanno potere enorme che siamo solo per far finta
Allora vi dicevo che stiamo cercando d'accordo col sistema delle soggezione commisero l'indultino sistema bancario di montare un programma integrato decentramenti produttivi Europa del sud Nordafrica
Io sarò nei prossimi giorni dal ministero dell'industria a vedere i miei colleghi i ministri dell'industria della Spagna e dalla Francia e quando l'ha ben Belgio a discutere con l'Adige uno stiamo provando a montare un programma addizionale tutto quello che noi facciamo non si sostituisce a nessuno
Quello che c'è già poco per cui andarlo a toccare si tratta solo di razionalizzarlo se fosse possibile
Un programma integrato che favorisca il decentramento di settori maturi Franco
Ispanici italiani nel Nordafrica
è un'idea forte Emilia che stiamo costruendo con le agenzie omologhe alle nostre sono in Spagna gli inquilini Piva datare campare infrante
Agendo un po'dandy rompighiaccio fremente sempre in stretto collegamento col nostro ministro di coordinamento cioè non è che possiamo partire
Solo con l'idea umilmente siamo strettamente legati agli economici che ci seguono e ci tutelano forse anche tanto il mio carattere ci ci orientano citavano
E sì e in più stiamo tentando che questo programma non sia un programma di internazionalizzazione ma si è un programma una parola mista di cooperazione internazionale proprio nella logica che diceva prima il ministro Luigi cioè contenga i due ingredienti
Legga la cooperazione come fatto prioritario di sviluppo locale su cui favorire il decentramento cioè giocare per la prima volta insieme
Con fondi addizionali della digiuno giocando che l'Italia fra poco è anche presidente di turno e deve avanzare proposte forte nell'aria di papà competenza speriamo che l'ho fatta
Dobbiamo certamente agibile su casi concreti
Per cui sia sul programma Piquet PMI che vi ho detto che è un programma di sessanta miliardi non è un programma grandissimo ma è un è la prima volta che mi per l'industria si affaccia a supporto di certi processi
Sia su questo programma Mediterraneo occidentale gesti gestito in in modo sinergico cooperazione internazionalizzazione e non da soli
C'è un grandissimo spazio di interazione col sistema regioni perché ciò tutto questo che ho detto finisce nel nulla preferiscono formò definiscono qualche convegno finisce qualche giorno dentro possibilmente di medio grande impresa non creiamo realtà
E allora importante che il sistema delle regioni avete già un programma importante del Mediterraneo
Trovi le formule di interazione dicevo prima ministero dell'industria anche lui sta facendo uno sforzo di diventare leader servizi rispetto al sistema delle regioni il problema non è il regioni o ministeri preme che i ministeri siano un servizio per le regioni
Però anche le regioni investano un po'di più mi si permetta non c'è topolini il presidente me lo perdoni investire un po'di più nel loro osservatorio
Certi servizi di Colonia di scala di convengono e dovete farvi
Realizzare un tavolo come vi ho cercato di fare noi industria
Con l'autorevole presenza degli estimi con tutti i soci e le regioni ha bisogno di una realtà centrale regionale forte integrata l'investimento che voi fate su una volta struttura di servizi per tutti voi all'inizio mi dà meno risultati si è andati direttamente a Brussel perché fate prima
Come economia di paese e assurdo non ti ascoltano se non vedono gli immobili se non vedono dietro gli esteri un sistema organizzato e nato pochi giorni fa per sbaglio un operazione italiana storica la presenza a New Delhi dell'Italia
è un'operazione che un anno fa quando si raccontava questa iniziativa tutti ridevano tutti non pensava mai che l'Italia si poteva presentare come sistema è riuscito io mi auguro che da oggi intorno al ministero degli Esteri
E le regioni con il piccolo mito dell'industria disposizione nasca un sistema integrativo grazie
Ho ora la parola il dottor Bentivogli la votazione italiana per il volontariato
Ma non intervengo tanto come fondazione del volontariato ma come membro della commissione che ha elaborato il parere
Sulla cooperazione
Il CNEL seguito costantemente le problematica della cooperazione internazionale
L'ha seguito analizzando le misure che Mormanno venivano prese si è soffermato particolarmente sulle proposte di modifica in particolar modo partendo dalla fama dei risultati della commissione Bottai diritta e partendo da quel dato sciroppo al particolarmente approfondito la materia fino appunto ad arrivare all'inizio del novantaquattro ha delle parti alla Bonarda un parere in materia
Fin da allora sorvolo sul merito documento che è stato consegnato tutti i partecipanti veniva comunque espresso un giudizio fortemente negativo per il fatto che i risultati della Commissione che era peraltro una commissione istituita dal ministro degli Esteri la commissione Bottai De Rita non erano stati tenuti nessun considerazione credo sia difficile sorvolare sul fatto che
Negli ultimi anni allora presentato undici
Di
Proposte di modifiche di cui nessuno è mai arrivate completamente complimenti ci potrebbe tranquilla me
In più definire il cammino della normativa della cooperazione un po'una specie di via crucis dove non ci arriva mai all'ultima stazione perché ne vengono continuamente aggiunte di nuove
Credo che questo sia un elemento significativo che mette in evidenza quindi la gravità di questo comparto dell'attività del ministero degli esteri e quindi anche le difficoltà poiché ci trasmettono cioè al livello dei Paesi interessati alla nostra cooperazione a livello di tutti gli organismi le porte le istituzioni che nella cooperazione sono interessati
Detto questo e nella colto con molto favore questa iniziativa conosceva attori delle regioni greche rientra proprio nei suoi compiti fondamentali cioè quello di facilitare l'incontro le sinergie di approfondimento dice così cercare di trovare nuove soluzioni e nuovi spazi ben sapendo che le cose nuove devono trovare sentieri e strade adeguate
Pena appunto diventare solo elementi da conferenza da convegni che vivono appunto il tempo di una cronaca
Giornaliera
Ci è sembrato importante inoltre mi pare anche che interessantissimi interventi che qui abbiamo ascoltato hanno tutti confermato
Proprio perché la cooperazione oggi da tutte le parti interessantissimo intervento rappresentante delle Nazioni Unite devo dire se mi è permesso un pizzico di ironia
E mi sembrava più collegato alla realtà l'intervento dell'ONU che quello del governo italiano
Proprio perché si coglievano questi elementi di novità del decentramento
Ma si colgono anche fino in fondo le esigenze di un raccordo con la società civile perché la cooperazione per la sua natura
Deve essere il meno burocratico possibile più collegata al territorio più collegata alle forze vive alle forze vive della società
C'è sembrato quindi come dicevo una scelta importanti interessante uno degli elementi Setola uno dei filoni di evoluzione della politica di cooperazione del nostro Paese
E proprio per questo quindi l'occasione è stato uno un'occasione di arricchimento un'occasione che certe in qualche misura mette anche in evidenza come sia partiche innovare in questo Paese nonostante che ormai come tutti sostengono la necessità di un forte rafforzamento delle prerogative delle regioni
E i detentori dei vecchi poteri e delle vecchie divisione dei poteri sembra abbastanza abbarbicati più che attenti a cogliere gli elementi di novità laddove la necessità e la Regione ci spinge sembra invece molto più per me supposizioni di mantenimento o di mantenimento dei vecchi poteri
Penso in ogni caso che quest'occasione non soltanto va colto in tutto il suo significato nel senso che nelle ben lieto di poter ospitare
Iniziative di carattere informale di coordinamento di collegamento di approfondimento
Che possono portare ad elementi di innovazione su un terreno di cui c'è un bisogno un bisogno notevole
Nel comunque rimane interessato non soltanto perché è espressione delle forze economiche e sociali e del Paese
Non soltanto perché le problematiche della cooperazione rientrano
Nelle problematiche proprie delle sue competenze ma direi in molte sue attività queste problematiche continuano a riemerge riemergono sono riemerse per esempio
In tutte le iniziative che nella organizzato in vista della Conferenza di Copenaghen dove i problemi anche della cooperazione sono entrati nei documenti che sono stati inviati al Governo
Riemergono continuamente in quel lavoro intenso e puntuale che nella svolto nel campo dell'immigrazione raccordandosi indirettamente col territorio con l'associazionismo con le istituzioni del territorio
E proprio all'interno di questi per esempio
Si coglie una domanda
Crescente che dovrebbe riguardare anche la cooperazione per esempio di progetti per il rientro di immigrati
Qui quando si parla di rientri non intendiamo riferirci di quella gente che dice è meglio che resti non la questi argomenti a noi non interessano non sono e non verranno presi in considerazione ci interessano invece quei lavoratori extracomunitari che sono disponibili che chiedono di potersi inseriti in progetti di rientro di poter avviare questi poli del pretore già qui attraverso il loro lavoro a loro professionalizzazione anche il loro apporto economico eccetera
è chiaro che una nuova qualità della cooperazione soprattutto quella che ha una forte finalità sociale deve essere sostenuta soprattutto dalle ONG
Dagli istituti sindacali dalle piccole imprese e in particolar modo appunto dalle regioni che sono queste realtà che partecipano direttamente e vivono a contatto con queste esperienze nuove che non possono più essere in nessun caso ignorate
Questo dato naturalmente
Viene anche evidenziato fortemente da tutta un'altra serie di iniziative pensiamo che nel stappa correndo sopra tutto per le regioni del Mezzogiorno l'iniziativa dei patti territoriali signor mettere insieme le varie porte con obiettivi di sviluppo realizzando obiettivi contratti di sviluppo di crescita
Le iniziative che nell'aula anche organizzato delle ricerche sulle problemi del Mediterraneo c'è tutto questo ci ha costantemente riportato al centro e all'ordine del giorno le problematiche l'è problematica
Della cooperazione problematiche in tutta la loro gamma di interesse appunto che vanno da quello dell'impresa e delle grandi opere
Infrastrutturali
Dalle iniziative delle piccole e medie imprese l'ultimo intervento è sembrato estremamente eloquente in questa materia dalle iniziative tipiche dell'organizzazioni non governative che sono sicuramente gli elementi più i doni per realizzare questi grandi ponti di solidarietà questi grandi camini perché grandi percorsi comuni tra il nostro la nostra società la nostra gente e i popoli di questi Paesi
è sulla base quindi di questi orientamenti nel rimane molto attento a queste problematiche e intende svolgere un ruolo importante quindi un ruolo non soltanto di incontro ma anche di aiuto di sostegno di approfondimento perché la politica della cooperazione forse a realizzare quelle svolte che sono ormai indispensabile quindi non tanto appunto terminare col numero delle stazioni della Via Crucis che tutti noi sappiamo dove portano cercare di far prevalere nelle normative il fine della cooperazione non infine di ogni accanita burocrazia che molto spesso paralizzato atletica anche le cose più significative migliori che ci sono che ci sono realizzate soprattutto offrire facilitare questo fondamentale collegamento sociale
Della cooperazione dei suoi precetti dei suoi obiettivi della sua cultura delle sue linee politiche con la gente con la popolazione coi cittadini
Delle varie realtà su questo terreno noi pensiamo che l'ingresso autorevole
E e significativo delle regioni si è sicuramente un contributo al miglioramento della nostra presenza dalla nostra cooperazione nei paesi in via di sviluppo ci sono naturalmente nelle regioni sono già state qui citate pensiamo ai Paesi dell'Est pensiamo a tutta l'area magrebine mediterranea eccetera che praticamente ce lo impongono ma assieme a queste regioni oserei dire di Porta Maggiore greche c'è proprio la necessità di aggiornamento di rinnovamento
Delle strategie di politica della cooperazione che non possono essere sono definite
In noto indicazioni scritte ma hanno bisogno invece di forze nuove
E hanno bisogno di strumenti nuovi per poter essere realizzata altrimenti qualunque progettualità anche intelligente anche valida rischia poi dieci era focaccia a strappo data
Dai burocratismi che quasi sempre sono prevalsi su questo terreno
In questo senso quindi come dicevo l'iniziativa l'intera lettura è un impegno che continua nelle sue analisi dei suoi pareri ma anche e soprattutto rendendosi disponibili
Con le regioni e con l'osservatorio coi Comuni ai quali si è aperta con la nuova legge gli statuti nuove prospettive per poter farci che questi elementi diventano sempre più elementi che coinvolgono i cittadini e non invece elementi che coinvolgono ristrette élite e soltanto magari l'ambito delle burocrazie
Grazie dottor Ben di bolidi ora la parola il collega editi presidente dalla giunta dalla Regione Toscana vicepresidente del Comitato delle Regioni che forse io allibita mattina introducendo accennava anche al ruolo che collega editi all'interno di questa di questo comitato quindi sono certo che alcuni accenni rispetto al ruolo che le regioni avranno all'interno del Comitato per una politica più incisiva per la cooperazione sicuramente potremo contare sul suo impegno e sul ruolo che Lucia a livello europeo
Io ringrazio entrate
Il presidente dei tipi di queste parole e mi scuso con lui e con tutti voi perché
Insomma gli impegni incontri e ci sono dico poi anche nel testo scritto siamo in una fase quasi di chiusura della vita delle delle regioni dei Consigli regionali gli impegni si moltiplicano la durata degli impegni
è più difficile soprattutto di quelli con il governo più difficili prima stabilirle
E mi scuso perché poi non so quanto scombinato di questo di questo convegno che fila va bene nel nel non poter venire nel momento in cui avrei dovuto fare un intervento
Voglio iniziare con due ringraziamenti che non sono formali perché altrimenti a questo ramo di fare
Il primo ai nel per questa non sull'ospitalità ma per questa collaborazione e devo dire che do atto al nell'in questi anni che io sono stato presidente del Veneto Spano avuto più volte occasioni di confronto e di riflessione sui temi oggi della cooperazione ma sui temi delle regioni del regionalismo Italia
è veramente un un un terreno di confronto e di approfondimento
L'approfondimento di questi volevo da dare atto ma veramente e così
E l'altro che non è stato uno comunque molto importante l'altro l'Osservatorio interregionale per la cooperazione e lo sviluppo
Che ha lavorato in tempi molto stretti ecco queste difficoltà che ricordavo per realizzare questa iniziativa
Credo vada dato atto di questo lavoro molto importante
Ma in convento in questo convegno noi ci proponevamo se ho capito bene due cose ecco la prima riflettere su come ci siamo mossi in questi anni e la seconda e dire la più importante anche sulla base di questo opporre con più forza e temi della cooperazione decentrata di nuovo all'attenzione di tutti
Perché oltretutto nell'attività di cooperazione il ruolo delle Regioni delle Province e dei Comuni si è fatto più marcato più forte e ne vogliamo che questo ruolo ci sia e riesca a sviluppare pienamente il suo contributo positivo
Sono o fatte più intense le relazioni tra le Regioni
è cresciuta la presenza delle regioni delle collettività locali anche nelle politiche europee e nella stessa attività dell'Unione Europea con tutti i suoi limiti il Comitato delle Regioni
Limiti perché un organismo soltanto consultivo ma il Comitato delle Regioni che è stato previsto per la prima volta dal Trattato di Maastricht si è insediato ha cominciato a operare comunque un fatto democratico significativo che centottanta città
Regioni Province d'Europa si incontrino e si incontrino certamente per dare anche dei pareri consultivi e obbligatori ma si potrà anche per riflettere qual è il ruolo delle comunità locali in Europa
Per la revisione del Trattato di Maastricht per la costruzione dell'Unione Europea per vedere che cosa succede a livello dei vari Stati nazionali e per un contributo come dirò alla parte finale anche sui temi sui temi della cooperazione
In questi anni mi pare che si possa anche dire io almeno sono convinto di questo che sono cresciute
A livello parlo sempre delle collettività regionali e locali iniziative di solidarietà almeno per rispondere a due fenomeni la presenza degli immigrati nel nostro territorio
Che è stata crescente che ha portato in casa nostra i temi più forti della povertà dei paesi d'origine con questioni molto serie ci faceva prassi ferimento
Bentivogli dicendo io non la penso così appunto neanch'io ma ci sono quelli che la pensano in quel modo e questo sarà un problema che nei mesi e negli anni a venire non sarà certamente irrilevanti
Poi l'esplodere di situazioni di crisi di Paesi come l'ex jugoslavi e l'Albania non solo queste ma che sono immediatamente la forte dell'Italia e la situazione che esiste in Medioriente
Con le speranze di pace e i venti di guerra e il peso che ha per il mondo e per il Mediterraneo in cui ne siamo inseriti a cui come paese io credo abbiamo guardare fortemente vedo in questa un possibile contributo serio
Dell'Italia
All'unione europea
Comunque gli scambi rapporti a livello dall'ottica delle regioni e degli enti locali sono progressivamente passati da una fase intensa di di di gemellaggi
Che per una fase sono stati segnati anche da un'impronta ideologica non lo dico in termini negativi io penso che l'incontro
La città dell'Ovest e dell'Est che sono state un fatto altamente positivo quando c'erano pericoli di guerre blocchi contrapposti ma certamente
Avevano questa impronta
E per aprirsi invece questi rapporti ha domande a contenuti più legati alla cooperazione o almeno un tentativo di cooperazione in questo favoriti anche da mutazioni politiche profonde che sono avvenute nel mondo in questi ultimi anni
Un cambiamento
Senza dubbio importante dal punto di vista storico è scaturito da mutamenti che hanno visto la fine dell'esistenza dei blocchi militari contrapposti
Che ha pensato non poco nei destini di molti Paesi e anche negli equilibri che si stanno cercando di costruire secondo me su un terreno più avanzato almeno io spero che avanzato nel mondo
Questo non soltanto per le crisi violente che sono esplose che vediamo intorno a noi ma anche io penso dobbiamo tenere presente tutti e due versanti perché liberati
Da legami politici Esterni molti Paesi si pongono oggi la questione dello sviluppo locale della democrazia e nove forse e nuovi soggetti sono scesi in campo sia Este che al sud
Un cambiamento che ha avuto riflessi nel passaggio anche da un'economia centralmente diretta a un'economia di mercato
E questo ha avuto la conseguenza di attivare o di poter attivare anche capitali privati
Tanto che oggi ancora di più forse non è corretto parlare
Genericamente in blocco di Paesi in via di sviluppo ma di uno sviluppo e anche di un sottosviluppo quindi sia di ricchezza che di povertà
A macchie di leopardo ci sono alcune aree in Cina in Estremo Oriente che si sviluppano più di altre ci sono aree che sono faticosamente recuperata la democrazia
Basti pensare l'America Latina ci sono zone nel mondo in cui permangono fenomeni drammatici di arretratezza e anche e anche di fame di vera e propria livello di fame a questo
Rispetto a questo scenario che a porsi potenzialità nuove e che ancora tutti questi drammi queste difficoltà che polvere soggetti protagonisti diversi più ampi del passato
Si è purtroppo contrapposta una caduta di attenzione verso la cooperazione si sono ridotti i contributi mentre visto qui tanto nello stesso opuscolo che che presenta il nostro convegno lo zero due del prodotto interno lordo
Neanche un punto e che questo è un problema è un problema e il problema è uno dei problemi seri
Proprio perché
Oggi ci sarebbe bisogno ancora di più di operare per avviare processi di comune sicurezza in un mondo che deve cercare faticosamente equilibri nuovi in un quadro in cui gli elementi di compatibilità di sostenibilità dello sviluppo riguardano anche noi cioè voglio dire che i problemi
Della sostenibilità dello sviluppo non possono essere raccomandazioni che Paesi industriali avanzati fanno ad uso del cosiddetto terzo mondo sono riferimenti ovunque per una valutazione per un indirizzo dello sviluppo sia dei Paesi che lo devono costruire sia dei Paesi come i nostri che hanno bisogno di riorganizzarlo in parte di riconvertire
Ho parlato di un ruolo accresciuto delle collettività locali che in Italia
Ha mantenuto uno stretto contatto con il testo di riferimento che al momento la legge quarantanove del mille novecentottantasette
Per tutti i governi regionali il testo di questa legge è stato un punto di riferimento considerata la prerogativa del mantenimento della politica estera nelle competenze dello Stato tra l'altro però capiva che le regioni non contrasti diciamo se voi vedete anche nei progetti
Di
Federalismo regionali in Italia nessuno tra le quattro voci e che vengono e che si che si ritiene debbano essere mantenuti dal governo centrale oltre alla difesa oltre alla giustizia la Monica c'è la politica estera quindi questo non è il punto della discussione
Muovere invece dalla legge nazionale ci riporta immediatamente le vieta alle linee di indirizzo che gli organi della cooperazione e in particolare il Comitato interministeriale per la cooperazione e lo sviluppo aveva voluto dare addirittura ormai nel mille novecentottantanove per giungere a regolamentare le attività delle Regioni Province enti locali nell'ambito della cooperazione individuando due grandi aree di intervento la prima riguardava l'attività direttamente svolta sul territorio regionale
La seconda quella della promozione del coordinamento e realizzazione di progetti di sviluppo veri e propri
Una delibera largamente disattesa
Ma che offriva indicazioni utili laddove poneva la necessità di un coinvolgimento soprattutto mediante l'azione delle attività locali di soggetti che più difficilmente hanno accesso alla cooperazione
Con le loro sole forze come la piccola e media imprenditoria sentito qui un intervento proprio quando sono arrivato le strutture di formazione i centri accademici di ricerche soprattutto i gruppi di volontariato
Ho detto non casualmente largamente disattesa perché il ministero nelle sue difficoltà in quella vera e propria crisi che vi è stato nella cooperazione italiana non ha saputo proporre soluzioni positive
Certamente le cooperazioni degli altri paesi non hanno avuto molto più successo della nostra le difficoltà dei paesi in via di sviluppo sono lì a testimoniarlo e anche questo vuoto di attenzione
E di interventi sul sulla percentuale sul prodotto interno lordo che richiama sul rapporto con il ministero degli Esteri sul ruolo della cooperazione decentrata
Si è tra l'altro pronunciata non so se stamani vecchina richiamato mi scuso se una ripetizione
La Conferenza dei Presidenti delle Regioni che ha approvato anche uno specifico documento che è stato fatto proprio dalla Conferenza Stato Regioni che al momento è l'organismo istituzionale di incontro tra governi nazionali
E regioni
Le Regioni poi si sono dotate di uno strumento come l'Osservatorio interregionale per la cooperazione allo sviluppo che ha il compito di offrire informazioni e coordinare la loro attività
Oggi registriamo io prendo così anche questo nostro convegno un'attenzione diversa il rinnovarsi di un'attenzione alla cooperazione
Pur nelle difficoltà che hanno caratterizzato quest'ultimo periodo l'Italia intanto non può essere assente dalle politiche di cooperazione e passi avanti che sono stati compiuti in questi ultimi mesi nel rapporto con il ministero degli affari esteri
E gli stessi passi avanti compiuti dalla direzione generale alla cooperazione della alla cooperazione allo sviluppo ci fanno maturare aspettative diverse rispetto al recente passato sono aspettative per una maggiore attenzione nella individuazione dei paesi nella costruzione di programmi paese che possono essere differimento per le azioni della cooperazione una maggiore attenzione al ciclo del Progetto
Come sapete quasi ogni regione si è dotata di una legge sulla cooperazione
A testimonianza di un più accentuato interesse delle collettività locali per i rapporti e per gli scambi internazionali con collettività dei Paesi in via di sviluppo
Dall'insieme di queste proposte da queste aspettative è nata questa legislazione interregionale
Che muove in prevalenza dal riconoscimento della cooperazione come strumento essenziale non appunto di politica estera come recita a quarantanove ma finalizzato al perseguimento della pace della convivenza tra i popoli per la piena realizzazione dei diritti fondamentali dell'uomo e della donna
In questa impostazione da un lato la politica estera dall'altro l'impegno per la pace per lo sviluppo sta il senso della cooperazione decentrata
E la differenza nelle azioni che si possono attivare differenza anche di soggetti attuatori ma non assenza questo il problema che io vorrei richiamare di un loro collegamento di un loro coordinamento
Anzi vi è la necessità di un coordinamento più continuo e più efficace per questo io esprimo un convinto consenso all'obiettivo che guardando avanti si pone questo convegno che è quello di un tavolo informali di coordinamento tra Regioni enti locali forze economiche sociali proprio per affrontare le scelte della cooperazione di questo coordinamento abbiamo bisogno
E poi acquisito quando si parla di cooperazione fare riferimento a valori decisivi sempre più importante comunque importanti per noi che si diffondano come la democrazia e la partecipazione stanno qui in particolare le possibilità di azione delle collettività locali nel favorire il dialogo contatti diretti tra partners del nord e del sud del mondo per far crescere forse già presenti nei Paesi in via di sviluppo
Per sostenere processi di autorganizzazione già maturati nei paesi in via di sviluppo e non imposta
Questo ci fa pensare alle occasioni di sviluppo di processi di democrazia a livello locale di rafforzamento dei poteri locali
Di iniziative di formazione sul governo locale fino alla proposta di azioni locali di sviluppo ed esperienze di formazione rivolte alla piccola e media impresa
Tutti i temi sui quali le comunità locali possono portare una vasta e insostituibile esperienza
Io penso che stia qui una delle grandi scommesse del futuro della cooperazione non è possibile sviluppare cooperazione senza che si sviluppi Democrazia è partecipazione
è superato il dialogo mantenute esclusivamente tra governi nazionali è importante incentivare il dialogo tra comunità locali per far crescere il decentramento dei poteri e della democrazia anche nei paesi in via di sviluppo
Credo che il parlare di cooperazione di progetti ci faccia anche riflettere sul fatto che non andiamo a toccare la vera sostanza delle politiche economiche
Ad esempio non andiamo intaccare le scelte del Fondo monetario internazionale in tema di debito non andiamo a incidere sul tema dei rapporti commerciali anche qui
Non è possibile sostenere lo sviluppo di un Paese dopo porre darsi alle merci che vengono prodotti da quel Paese
L'intervento di cooperazione comunque può riuscire a risolvere un problema parziale certo più parziale ma questo ci deve aiutare a far crescere politiche di cooperazione in un quadro di programma paese
E deve far maturare la sensibilità dell'opinione pubblica anche nelle nostre regioni nel nostro Paese in Europa su questi temi della cooperazione d'altra parte io penso che sarebbe a rischio in prospettiva
La stessa nostra democrazia se non ci fosse capacità di dispetto di tolleranza di convivenza verso altre culture religioni se non ci fosse capacità di offrire a tutti i cittadini che vivono qui da noi ovunque sia
La loro origine il paese da cui vengono parità di diritti di cittadinanza
Credo che sia importante rafforzare la cooperazione decentrata come quella più prossima cittadini del nord del mondo
Più capace di coinvolgerli e sensibilizzarli in condizione di stabilire rapporti diretti e duraturi con la realtà del Sud per aiutarci a cambiare qui e nella per mettere in moto l'insieme di energie e di risorse che sono espressione di un vasto arco di forze dal volontariato alle associazioni di cittadini alle organizzazioni non governative
Parquet riesce quindi una sensibilità che miri a costruire cooperazione e a sconfiggere fenomeni di razzismo e che sappia favorire il dialogo e la tolleranza
E d'altra parte la cooperazione decentrata non potrebbe esistere solo con le istituzioni che qui son d'accordo del tutto con le cose che diceva Vinti voglio e necessario quel vasto anzi è qui da disse altrimenti non esiste la cooperazione decentrata e necessario per vasto tessuto di associazioni Gargani dazioni non governative di forze economiche sociali che sono i veri attori della cooperazione decentrata
E ancora occorre fare un'opera di informazione che consenta un'adesione sentita alle scelte e a programmi della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo
Un'opera di informazione che ha consentito ad esempio associazioni di volontariato Pubblica Assistenza misericordia per prima di essere presente anche in interventi di emergenza
Come nel se Jugoslavia mi pare anche di poter dire che in questi anni grazie all'attività delle diverse consulte regionali della cooperazione siano state fatte scelte via via più severe più rigorose
Nella indicazione dei settori prioritari di attività
Nella stessa selezione dei paesi nella riduzione del contributo pubblico cercando di favorire l'aggregazione dei soggetti
Il volontariato
Proponendo attività di formazione di sostegno dei diritti il recupero di beni e attrezzature non più utilizzati da settori come esempio la formazione professionale e la sanità per destinarli esigenze di paesi in via di sviluppo
Mi pare inutile ricordare le azioni svolte fino ad oggi questo incontro come dicevo deve avere la forza di guardare al futuro nella consapevolezza che molto resta da fare con e che con coordinamento si può fare meglio
Per concentrare le risorse finalizzare meglio le azioni superare l'appesantimento che deriva talora anche dall'esasperato individualismo proprio delle diverse associazioni che organizzazioni non governative
Bisogna capire fino in fondo
Che le regioni non sono un duplicato del ministero degli Esteri non sono una fonte aggiuntiva a cui chiedere contributi ma sono una realtà di governo e istituzionale
Che deve avvenire che vuole avere come obiettivo l'aggregarsi di risorse di soggetti di azioni perché sta qui la vera sfida della cooperazione decentrata
E la capacità di proporre a Paesi in via di sviluppo azioni qualificate legate all'esperienza propria delle collettività locali e anche di coinvolgere gli immigrati in occasioni di rientro nei propri Paesi all'interno dei progetti di cooperazione nove importanti occasioni sono poi date l'ultima sottolineature concludo da programmi comunitari
Che vedono la partecipazione attiva delle comunità locali si pensi ai programmi rivolti al Mediterraneo e acque di rivolte a Paesi dell'Europa centrale e orientale
Che mirano alla costruzione di reti permanenti di cooperazione di attizzare quindi tutte le risorse dei programmi dell'Unione Europea portare all'interno dell'Unione la presenza delle regioni
La cooperazione decentrata cresce tanto più quanto più cresce di regionalismo in Europa anzi su questo un'impressione non sono impressione secondo me le regioni italiane
Stanno migliorando qualcosa io spero molto nell'organizzazione devo con gli ormai siamo famosi obiettivi due e cinque b degli interventi e fondi strutturali comunitari secondo me invece siamo in fortissimo ritardo
Nella capacità di utilizzare tutte nate insieme di risorse comunitarie e di progetti di cooperazione con Lester con il sud del mondo insieme regioni le altre realtà dell'Unione
E forse penso che dopo le elezioni forse un approfondimento specifico che Necci potrebbe offrire potrebbe essere proprio questo cioè la nostra capacità e l'individuazione di filoni nuovi di risorse e di azione che vada in questa direzione in stretto rapporto con le scelte le direttive dell'Unione Europea
All'interno del Comitato delle Regioni infine come è stato costituito su sollecitazione della delegazione italiana il gruppo dell'Europa mediterranea questo gruppo tra le altre finalità ha proprio quella di far crescere le azioni di cooperazione verso il Mediterraneo
Di far guardare all'Europa di non fare avere all'Europa un unico baricentro è un unico cuore nel centro nord ma di sentire tutta quanta l'Europa la crucialità del problema mediterranea dove oltretutto si affaccia l'Africa del Nord ci si incontra con problemi vivo del sottosviluppo e così via
C'è poiché c'è la richiesta il gruppo in Europa mediterranea fatto la richiesta che il Comitato delle Regioni partecipi come osservatore alla conferenza al conferenza dell'Unione Europea sul Mediterraneo che si terrà a Barcellona nel prossimo autunno
E la richiesta poi di una discussione di un ampliamento delle azioni per il Mediterraneo
Queste sono alcune azioni nuove su cui noi possiamo lavorare in particolare ripeto quello le ultime cose che dicevo quello di lavorare meglio di fare di questo tavolo di coordinamento Regione regioni province autonome Enti locali forze economiche e sociali si proponga anche di lavorare insieme in progetti che riguardino possibilità di interventi nuovi per noi scarsamente praticati dell'Unione Europea
E quello di porre con forza culturale e politica il Mediterraneo come uno dei riferimenti centrali dell'attenzione dell'Europa al di là degli stessi organismi comunitari grazie
Questi con questo intervento si concludono i lavori di questa mattina adesso facciamo una breve sospensione perché è stato organizzato un buffet molto veloce sobrio e i lavori di li prenderà dalle quattordici e quarantacinque
Diamo inizio alla seconda parte dei nostri lavori
Così come in programma e prevista una tavola rotonda sul tema le sinergie tra le istituzioni locali le forze economiche e sociali delle ONG e l'associazionismo del volontariato all'interno dalla cooperazione decentrata una rinnovata politica di cooperazione allo sviluppo
E prevista quindi in produzione e una serie di interventi secondo una diciamo anche
Programma già concordato
Credo di dover vide che siamo forse tutti d'accordo di dare a questo nostro seconda parte dei lavoratori dei lavori un certo tempo
Quindi è chiaro che dovremo tentare di fare interventi brevi perché abbiamo un grosso numero di interventi non inizio quale presidente della Commissione ha rapporti internazionali del CNEL collar descrivere il lavoro che la Commissione Internazionale del Canella fatto su questo argomento per la cooperazione tecnica della cooperazione allo sviluppo perché è previsto l'intervento del vicepresidente della Commissione sul lustri il quale certamente sì
Soffermerà sull'argomento doping direttamente la parola alla a vicepresidente dell'Osservatorio interregionale dalla sulla cooperazione allo sviluppo Clelia boss buon esito
Che aprire la disco
E così introdurre
Questa tavola rotonda io credo abbia un significato particolare perché vuol vedere
Di fare vuol cercare di fare sintesi di un'esperienza di cooperazione decentrata con tutte le istanze che messa sui sono stati impegnati in questi anni nell'introduzione alcuni concetti che da un lato sono di definizione per cercare di trovare un unico linguaggio un unico percorso
Nelle
Prospettive nei programmi nelle conclusioni che andremo ad assumere concluso di questo convegno
E dall'altro vogliono essere stimolo culturale ad un'analisi di quello che come enti locali in generale come Regioni Comuni Province ma anche come mondo sindacale come il mondo
Scientifico come mondo dell'impresa e stiamo vivendo e cioè la presenza di etnie diverse all'interno dei nostri territori siccome riteniamo che il nostro compito all'interno delle istituzioni come tecnici come politici si è quello di lavorare
Per lo Stato per creare cioè istituzioni ecco è questo il primo il primo concetto che vorrei dare perché in questi anni noi abbiamo scelto abbiamo lavorato di lavorare all'interno della programmazione e della gestione per essere dalla parte di quindi per cercare di essere strumenti con istituzioni di riequilibrio fra Stato e fa mercato e quindi fatto e allora in questo Rifle in questo in questa prospettiva che come nella come osservatori interregionale per la cooperazione allo sviluppo composto voluto da tutte le regioni italiane e con all'interno la presenza di organizzazioni non governative sindacati del dell'ANCI UPI Bale
Delle istanze degli enti locali che abbiamo desiderato e voluto formare fortemente quasi passivamente perché no questo questo tipo d'inizio perché perché siamo convinti che questo preciso momento culturale abbia in sé è una grossa contraddizione
Che è quello che
Diritta il presidente del CNEL questa mattina enunciava
Mentre in tutta la prima fase di analisi dello sviluppo e del sottosviluppo noi Ermanno come punto di riferimento non solo alle istituzioni ma delle istituzioni territoriali oggi questo territorio ci sfugge di mano perché perché la produzione
è non più localizzate nei nostri territori io vivo in Lombardia
Sbagliato sarebbe non vedere come tecnico come responsabile come politica il fatto che le nostre fabbriche non sono più in centro
Dei nostri interessi abbiamo le multinazionali e accanto alle multinazionali e diamo un tessuto sociale completamente diversificato abbiamo una porta lavoro che costa meno abbiamo un'impresa che non è più un locale dei delle no dei nostri brianzoli e quindi abbiamo sicuramente una crisi di identità come istituzioni stiamo cercando un ruolo siamo cerca autori così come del resto molti molti altri il momento politico del momento e quindi
Del resto le istituzioni è un altro concetto sembra che non non c'entri con la cooperazione decentrati partecipata ma vorrei citare praticamente perché ritengo che Pacciani invece parte integrante di una politica di cooperazione decentrata locale per non tradire in forme di assistenzialismo
Che non producono autonomia e non producono coscienza nei singoli nei popoli e allora ecco che
Un concetto un altro concetto teorico se teorico si può definire pratico e quotidiana del concetto di cittadinanza è cambiato
E cambiando il concetto di incendi cittadinanza nelle istituzioni sono obbligate a ripensare questa certezza questa comodità in cui siamo vissuti in parte negli anni settanta in parte negli anni ottanta non c'è più concesse forse è una non comodità che ci fa crescere quindi l'Osservatorio vuol dire che non dobbiamo aver paura ogni contraddizione può essere un'evoluzione dei ruoli anche istituzionali del privato sociale di qualsiasi tipo
Economia territorio istituzioni sono quindi i quattro parametri utili
Fondamentali che l'osservatorio nella vorrei porre alla base di un laboratorio semplice Michele di riflessioni di esperienze
Su quello che abbiamo fatto su cosa intendiamo fare sul trovare insieme un unica criteriologia c'era un unico percorso per raggiungere il delle strategie che siano a favore dell'uomo e qui quindi che siano
Per l'evoluzione ovviamente questo evoluzione che si intende un'evoluzione economica sociale e politica da qui la condivisione di tutti gli obiettivi anche del nostro Stato nazionale della nostra Unione Europea la democrazia
E quindi l'autonomia dei popoli
L'autonomia delle persone nelle sue forme
Momento critico che però vede anche una grossa vitalità non possiamo non ricordare che c'è stato il Forum permanente l'otto il dieci febbraio novantacinque di tutte
Le organizzazioni sociali impegnati in questo settore io credo che sia molto importante adesso ci colleghiamo vogliamo capire vogliamo integrarci
E con l'integrazione l'assumiamo come nostro obiettivo come osservatorio
E come istituzioni locali
Non abbiamo verità in tasca vogliamo però i crediamo in un coordinamento in un'integrazione non solo di noi stessi che già è uguale è un buon esercizio d'intolleranza e di crescita perché essere disponibili già vuol dire
Essere disponibili a socializzare un'esperienza e quindi a trovare una potenzialità una progettualità insieme
A essere anche critici insieme
Ma vogliamo appunto crediamo un coordinamento perché il coordinamento se attuato con strumenti propri può creare non solo sinergia importante ma razionalizzazioni della stessa specie di razionalizzazione delle spese risorse umane e vero che non esistono risorse con questo ne dobbiamo fare i conti però se li finalizziamo un unico obiettivo queste risorse possono moltiplicarsi è un concetto che
Sviluppi si appunto si occupa di queste di questi settori nel sociale e nella selezione di Beretta stabili
In questo senso compito del lavoro bella dell'osservatorio i è la proposta che noi vogliamo fare che io mi sento di fare come idea forza da questo primo incontro mi succederà di se ce ne saranno altri si potrebbero ripetere anche periodicamente noi vogliamo proporre un tavolo di coordinamento di confronto costante e continuo con degli ordini del giorno dei programmi
Distinguendo le funzioni di coordinamento e di programmazione e quindi di governo della della cooperazione internazionale decentrata e partecipate spiegano poi consentendo e
Perché no distinguendo le funzioni di gestione di questo Tessa cooperazione internazionale decentrate partecipato son due aspetti completamenti dire ovvio che nel momento in cui ci occupiamo della cooperazione decentrata partecipato a livello governativo non livello istituzionale di punizione di strategia è ovvio che i soggetti dovranno essere più rivolti Allo stato centrali al Ministero Affari Esteri tutti coloro che sono impegnati in questo settore agli organismi internazionali e all'Unione Europea
Mentre quando parliamo di gestione nel senso Guanda del termine noi ci rivolgiamo a tutte quelle risorse istituzionali sindacali economiche
Che nei nostri territori vivono e sono forti e stanno continuando e si stanno sviluppando al di là di tutte le nostre in crisi di identità e perché no della crisi dello Stato del Welfare State ecco allora che con il in al CNEL e con Hitler nel noi vorremmo istituire questo tavolo di lavoro con semplicità un tavolo di lavoro troverete nella mia relazione una cosa che salto a piè pari perché può essere noiosa ne raccoglie nella relazione
Però inquiniamo appare uno studio cioè dobbiamo dire all'interno delle nostre leggi quali sono i nostri conti chi siamo prima di tutto secondo le leggi cosa dobbiamo svolgere cosa abbiamo fatto secondo quali procedure
Dall'ottantasette anno in cui è stata approvata la legge quadro di cooperazione internazionale sono cambiate tantissime cose nelle nostre singole realtà locali le abbiamo movimenti migratori elevatissimi noi diamo comunità
E immigrati che sono non possiamo neanche più etichettare con immigrati sono cittadini per le nostre Regioni hanno residenti potranno quindi non siamo obbligati anche per rispondere efficacemente questi bisogni siamo obbligati a relazionarci pubblico non solo esiste una comunità europea
Esiste una presenza del localismo delocalizzazione sto buono delle regioni e degli enti locali a livello europeo è stato istituito poco da poco però speriamo che sia produttivo che si sviluppi del Comitato delle Regioni all'interno di questo Comitato delle regioni esistono e lo citava inflessibile il vice presidente Chiti vicepresidente del Comitato delle Regioni Presidente della Regione toscani rappresentante delle regioni italiane si sta impegnando in questa direzione allora
Se questo è vero verifichiamo tutto ciò che abbiamo contenuto nelle leggi come indicazioni come obbligo come ruoli ma non e non possibili diamoci su queste apriamo l'appello che nella nuova realtà le nuove aperture
Che non non devono essere solo di carattere economico a volte serve la forza delle idee e questa porta Benedetti deve tradurre in azioni programmi e quindi in alcuni casi anche in termini
Ci serve sicuramente anche un'indicazione di carattere programmatorio noi siamo legati in cinque blocchi che salto anche in questo caso di informazione educazione dello sviluppo formazione in Italia sul porto alle attività di cooperazioni
Organi non governative all'attività di informazione coordinamento e organizzazione delle attività a livello regionale locali attività nei paesi in via di sviluppo sono le cinque tipologie di attività che prevede la quarantanove
In questi anni è successo qualcosa è successo qualcosa
La Commissione europea il Consiglio dei ministri
Il Consiglio abilitati l'evoluzione di questa Europa che non è più la vecchia Europa c'è una cooperazione che non può essere più considerata solo con il sud del mondo ma anche con resistente super ma c'è troppo quali sono gli equilibri quali sono le nostre esigenze
Non possiamo risolverli sicuramente in un convegno però Aprilia apriamoci dubbi definiamo occhi faticose inquiniamo ci vediamo se siamo d'accordo se troviamo delle figlie delle sinergie per raggiungere quello che per noi
è un principio per me fondamentale costituzionale ma è importante che l'autonomia della persona e l'autonomia delle con
Non dobbiamo quindi procederei con modelli assistenziali difficile di carattere coloniale noi da cooperazione dobbiamo dire questo non la cooperazione decentrata come Regioni enti locali come sindacati la facciamo perché siamo anche obbligati è un po'forte mi scuso ma siamo obbligati anche approvarla
Perché se non vogliamo essere istituzioni fuori dai problemi lontani dei problemi noi dobbiamo relazionarci con quello che il nostro territorio prima
Ecco allora che siccome negli strumenti li abbiamo e mi riferisco all'articolo tre del Seicento sei
Da molti non riconosciuto accende dimenticato che non riconosciuto però è un grosso strumento di riferimento strappi e il reperimento di chi ha creduto che la politica sociale non posso esistenziale ma che Poste
Una sinergia uno integrazione tra sottosistemi economico quindi del mondo della produzione delle risorse economiche del territorio
Quindi da un punto di vista urbanistico ma perché no anche antropologico delle punture che esprimono perché i nostri territori
Alla organizzazione della dei servizi alla persona dall'istruzione c'è per tutto quello che viene compreso all'interno la cooperazione decentrata ma anche su un punto
Che l'organizzazione dello stato dell'istituzione di base
Allora l'istituzione deve essere uno strumento finalizzato quel preciso momento storico quel preciso a quella precisa analisi sociale economico e strutturale per la popolazione in questo caso ecco che la cooperazione decentrata
Lo strumento fondamentale come i criteri potrebbero essere cito alcuni giusto per riflettere su alcuni
Prima di tutto vedere nei nostri territori darci dei compiti operativi noi non vogliamo fare un'altra cosa vogliamo conoscere il nostro territorio perché questo è il nostro compito vogliamo cercare di fare esprimere al massimo le nostre potenzialità e creare delle emergenze
Allora il primo compito
Appunto con problematici ai problematicità proprio per cercare una teorizzazione in questo senso dedico individuiamo tutti i soggetti che all'interno dei nostri territori regionali
Sono contro sono hanno lavorato direttamente in Paesi terzi oppure sono impegnati nella solidarietà e non tutti sono previsti dalla normativa in atto però sono risorse per noi se le regioni per esempio si impegnassero in questo senso se si impegnassero a considerare le loro procedure come strumenti per la dialettica per il confronto
Per raggiungere come obiettive nonché amico di partito ma finalità gli obiettivi definiti esplicitati in progetti di programma credo che sarebbe un punto importante Secondo coordinare tutti i soggetti che non vuol dire creare strutture gerarchiche ma vuol dire cercare con tollerante di capire i problemi e trovare quelle giuste mediazioni qui giù quelle giuste azioni che ci possono aiutare a crescere dei territori essere a trovare degli interlocutori nei paesi terzi perché cooperazione decentrata vuol dire anche non costruire dei modelli predefiniti a tavolino nella Regione Lombardia
Ma costruire con i pari livelli istituzionali politici sindacali economici eccetera un percorso in stile dovrebbe essere quasi un momento di costruzioni insieme di ruoli considerati che noi stiamo arrivando oggi a un mercato multinazionale del lavoro Europa
Al di là dell'Italia mentre loro penso al centro me hanno esperienza peruviani qualcosa possiamo imparare anche lui dell'euro
Quindi coordinare tutti i soggetti che hanno avuto esperienze in progetti di cooperazione o sono disponibili ad acquisirla avendo l'elettricità professionali
E si potrebbero essere i primi interpreti del bisogno perché quando con questo bisogno hanno vissuto quindi sono entrati in relazione col viso
è chiaro che un rischio scelta di parte
I tecnici a cercare appunto forme di integrazione di interazione di Nettuno del partito ha bisogno di te le politiche erogate
Vuol dire ogni visuale è ovvio che il piccolo imprenditore la piccola Meeting l'indulto e l'Unioncamere a se va in un territorio una lettura che è completamente diversa da quella delle origini
O della Caritas o dalla Regione
Però la verità non esiste insiste esistesse insieme riusciamo a trovare quei terreni comuni allo scopo di costruire un Progetto di territorio nostro e loro collegato in espressione
L'Europa si dice negoziazione comunque troviamo concerto integrazione tu in termini così più
No Dinacci dieci e per la parte comune di insiemi Diversi che è fondamentale per avviare un discorso ne dobbiamo trovare le parti comuni per avviare dei progetti e quindi crescere noi all'interno di questi progetti
Dove all'interno di tutti gli interventi non ha senso nella cooperazione decentrata scindere eppure in competizione economica e sociale e territoriale le istituzioni locali
Servono tutte tutte dobbiamo avere un altro ruolo e non c'è un uomo rigido in Ruanda e determinate in base a una realtà che l'esperienza quindi dire anche la contraddizione non come come aspetto ansioso ma come quotidianità professionale
E cercare in questo senso di essere firmi nella valorizzazione essere pazienti tollerante nella valorizzazione delle comunità locali decentrate per avviare lettura dei bisogni per fabbisogno
In questo senso ma ad un po'scopo di creare istituzioni istituzioni locali pubblica
Bivacco per privato sociale
Garantire ci e in questo senso mi ci poniamo come
Sosta sostenibili ci sono
Essendo altri miliardi spettacolo e parte integrante della cooperazione internazionale garantendo che cosa
Garantendo però che i progetti abbiano comunque una continuità non è può essere non si può concludere dobbiamo dire no a dei progetti che si concretizzino nella sola ambizione
O di rappresentanza può anche tecniche i progetti devono averla garantirgli le un tempo medio lungo questo per dispetto dell'impostazione data per l'appunto e lo fa la partecipazione in ogni parte del progetto degli interessati sia da un punto di vista tecnico che di destinatari allo scopo di rendere le politiche strumento di evoluzione sociale e quindi autonomia dei popoli
Privilegiare la qualità degli interventi l'efficacia cioè allo scopo di migliorare le relazioni e responsabilità questo sono visti sul insomma cosa le istituzioni sono in ruolo adulto di una comunità noi la cooperazione decentrata partecipate la intendiamo un progetto di crescita culturale di responsabilità nostra
E di di realizzazione degli impegni che a volte verbalmente sui comprendo intervenire sente modelli precostituiti negli spostamenti delle popolazioni causate ben i vari rischi quindi intervenire anche poi l'emergenza si in un certo senso sull'emergenza ma collegarla poi a progetti di sostegno di sviluppo per quello che riusciamo con le risorse che abbiamo
Questo dicevo e anche per il sano agonismo in quanto egoismo che
Che la realtà dove noi crediamo che il nostro territorio ci impone
Perché riteniamo che questo sia un modo democratico per pensare ipotetici modelli di rientro che siano volontari
Oppure sostenere il reinserimento dei processi produttivi impropri nei paesi d'origine noi siamo un popolo di emigranti e abbiamo queste storie alle spalle sbagliato rimuovere la nostra storia
Perché noi pensiamo a tutta la nostra storia assurda processo di emigrazione ci renderemo conto che l'emigrante in prima fase non vuol tornare nel suo paese a meno che abbia un ruolo determinante
E allora noi vogliamo interpretare in questo senso la quarantanove senso positivo nel senso per imprevedibili i progetti di rientro non devono devono essere genitori per quelle persone
Non possono sentirsi parenti perché falliremo dispersi ci racconteremo
Penseremo di avere degli ideali dei valori solidaristici e questo
Non
Non sarebbe contrario appunto lo stesso principio
E quindi non sarebbe produttivo ma il volitivo
Cooperazione decentrata internazionali richiede sempre più l'esplicitazione in un riferimento ai diritti umani il pluralismo e democrazia e questo nuovo modo di porsi richiede non può essere non può che essere affrontato a livello micro decentrate partecipato
E richiede una riflessione nell'ambito di uno strumento che ritenta
Io lo vedo bene in un tavolo di lavoro di in un tavolo di confronto Super Pac
E chi abbia un'autorevolezza per eventualmente leggere le diversità oppure per saperle tradurre gli strumenti
Decentrati
E quindi un ruolo perché l'Osservatorio interregionale per la cooperazione e lo sviluppo perché Regioni ed enti locali
Siamo convinti possono contribuire partendo da queste loro esperienze può essere colte forse provocatoria ma è bene a mio modo di vedere esplicitare
Dove siamo arrivati con l'elaborazione noi riteniamo che possiamo partendo da questo tipo di approccio che ho dato dare un contributo ai alle elaborazioni degli stessi programmi Paesi bilanci Paesi da intendersi come strumenti di azioni priorità delle stesse tematiche più importanti
Scelte tra gli ambiti infrastrutturali di produzione di beni e servizi sostenibilità lo sviluppo umano ambientale equilibrio tra obiettivi economici e sociali dello sviluppo tutto ciò prevedendo il coinvolgimento in ogni fase progettuale delle popolazioni interessate qui non inventiamo nulla in articolo centodiciassette diciotto della nostra Costituzione il decreto seicentosedici
Concitato del settantasei
Nel senso che queste sono funzioni che noi svolgiamo quotidianamente con le nostre realtà economiche ci ha detto di
In questo senso ci sentiamo di dover
Di poterlo aprire come nostro patrimonio e un concetto cooperazione decentrata non deve essere un progetto speciale
Sì cooperazione decentrata partecipate ci deve essere e questo è uno sforzo da parte di tutti i dirigenti politici che si occupi di questo di questo programma in questo momento deve divenire
Una cultura diffusa e di tutta la pubblica amministrazione di tutte le istituzioni
Anche se può sembrare un po'utopico ma degli aspetti positivi c'era qualcuno che lo sosteneva nelle istituzioni ci sono e devono essere difesi quindi noi diamo la possibilità all'esperienza e anche la capacità di modi di vedere di cercare di coinvolgere tutti i Paesi tecnici per gli specialisti quei servizi che hanno
Storia che hanno qualcosa dopo dire che potrebbero sviluppare questo concetto di cooperazione dobbiamo superare il concetto del singolo che non violento
Vediamo se riusciamo sperimentiamo dei percorsi dei percorsi nuovi e in tale quadro
Che potrebbe essere valutato nella logica e nel rispetto che veniva citato anche stamattina mi trova perfettamente d'accordo la riforma delle autonomie locali centoquarantadue del novanta
Il
In questo senso potrebbe essere vista anche la legge otto del novantatré in particolare all'articolo diciannove
Nella quale si recita che i Comuni e le Province possono destinare un importo non superiore al allo zero virgola ottanta per cento della somma dei primi tempi tre titoli
Delle entrate correnti dei propri bilanci di previsione per sostenere programmi di cooperazione allora sviluppo interventi di solidarietà internazione
E in questo in questa ottica allora che le chiediamo anche un non solo un coordinamento ma una verifica all'individuazione anche in questo tavolo di via in questo tavolo di coordinamento di azioni comuni che come Regioni Comuni Province e possiamo possiamo attuare
Quindi a disposizione delle risorse
Cercando di riaggregare su un'unica strategia tutte queste risorse che abbiamo a disposizione secondo forme e procedure che devono soddisfare tutti
è un
In sintesi una cooperazione decentrata che veda agli enti locali protagonisti soggetti di autonomia per mobilitare le risorse sensibilizzare le popolazioni
Le realtà locali per rispondere alle esigenze di sviluppo locale decentrato in una logica non una tantum ma di programmazione di stimolo a seguire modalità di partecipazione progettuale
Cooperazione decentrata obiezioni politica capace sia di coinvolgere attivamente e consapevolmente i soggetti istituzionali decentrati sia nelle nostre regioni ricostruì nostro compito che nei paesi in via di sviluppo
Sia per individuare e valorizzare tutte le risorse umane economiche e tecniche da porre in comune quindi socializziamo e il primo e e il primo esempio culturale di cooperazione poniamo a disposizione le nostre risorse e vediamo insieme
Così è possibile
Raggiungere
In tale contesto se gli attori
Soggetti economici sociali che richiedono strategie multietniche i processi decisionali e operativi che nel riconoscere le diversità le stimolino a nuove interazioni culturali e sociali e cioè a nuovi modi di pensare e di agire sentire
D'altro canto spingono a nuovi percorsi di riflessione
Per esempio circa la storicizzazione di alcuni ruoli
Ed elementi nella loro rilettura critica utile a una riprogettazione del futuro compresa quelle delle regioni
E dell'Osservatorio interregionale alla cooperazione
Questo anche rispetto all'evoluzione sia dello Stato che del
Del suo del suo modo di porsi in questo momento
E oddio che noi siamo nella terza fase dello sviluppo la prima parte dove lo Stato l'avevo un ruolo centrale dove pensare di gestire tutto una seconda parte che è stata aperta la Rete di solidarietà questo questa terza parte spesso senza entrare nel dettaglio che una parte in cui ne siamo aperti alle privatizzazioni che sicuramente possono aiutare come veniva detto stamattina nella
Sburocratizzazione in senso negativo di degli aspetti di un controllo di una decisione pubblica ma possono anche non garantire più un giusto equilibrio fra mondo economico e mondo dello stato di bisogno a questo punto ecco l'esigenza dicevamo di un'interazione
Integrazione
Che non può inibirsi resta incrocio incolmabili tracciato tra le nostre realtà ormai multietniche e queste esigenze dei paesi terzi è un approccio quasi metodologico però
C'è d'obbligo altrimenti non non non troviamo un nostro posto
L'integrazione sociale e altresì obbligata dal processo di evoluzione democratica che nella sola Mina Milano dei dei grandi quantità di stranieri già iscritti all'anagrafe e quindi con diritto di accesso ai servizi interazione valuta quindi da uno stato di bisogno anche da un da una modalità di relazione che lo Stato che le regioni che gli enti locali hanno avuto rispetto all'immigrato
Che rischia di abituarsi in questo momento ad aprire in una logica di beneficenza pubblica di assistenza una per perché l'interazione sociale
Nel riconoscere il proprio che interazione sociale che in questa fase gli aiuta a riconoscere il proprio bisogno al di là dell'appartenenza sociale più o meno privilegiata nel senso della necessità di trovare ingiuste interlocutore
Cooperazione allo sviluppo quindi che deve cercare come detto precedentemente di trovare tutti i soggetti e tutte le risorse qui l'apertura anche a livello comunitario
Maestri ci veniva detto apre aperta cooperazione decentrata inutile citare l'articolo centotrenta richiesti e apre su alcuni concetti voglio ripetere giusto per il ragionamento è lo sviluppo economico sociale sostenibile
L'esperimento armoniose progressivo nell'auto nell'economia della cooperazione la lotta contro la povertà lo sviluppo e il consolidamento della democrazia dello stato di diritto il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali inoltre la comunità il parte con la convenzione lo Mema anche con le decisioni prese dal riconosce un'autonomia delle regioni qui allora si tratta di porre ordine e trovare sempre un po'quadro di carattere istituzionale di porre ordine trovando ognuno non ci interessa una conflittualità insiste su una proprietà gli assistenti
Ci interessa individuare un'OPA bisogna la nuova domanda sociale che non può essere più localistica ma è che deve essere rivolta anche ai Paesi ai Paesi terzi e con questi per cui c'è spazio per tutti bisogna che ci riorganizziamo come funzioni come di identità come modo di agire per la programmazione e per l'offerta di
Quali sono allora le proposte la prima proposta che ci sentiamo di fare che mi sento di fare un po'il proprio in termini provocatori e molto semplice ci vogliamo essere ci vogliamo essere come valorizzando i processi socioeconomici e democratici nelle nostre prigioni nei paesi questo significa costruire un quadro progettuale di programma di riferimento rispetto Guarneri che dire normative normative non è la legge nostri modi di essere no nuovi critici riparla programmazione di essere nel rapporto anche con gli enti locali o leggi riteniamo che oggi sia da questa relazione in alto una nostra nuova identità di tutti perché finito come dici la verità la fase dell'assistente della
Del definire solo una fiducia rispetto un soggetto oppure la programmazione altro che dobbiamo fare dei progetti e su questi progetti cito giochiamo sperimentiamo se non siamo capaci chiudiamo diciamo che non serve un quadro di questo
Quindi
Come ci vogliamo essere vogliamo esserci valorizzando e niente giunto alle conclusioni
Valorizzando i processi socioeconomici democratici prova nostrani e dei paesi a cui ci riferiamo in un quadro però progettuali
No provando queste nuove regole se necessario e obbligo in tal senso e questo è il terzo punto strategico un aggiornamento degli indirizzi del delle programmazioni della decreti per dodici nel senso che
Sia a livello politico sia a livello socio economico in questi ultimi dieci anni sono cambiate molte le cose sia per noi che per lavoro e quindi per una revisione con il contributo dell'esperienza noi siamo disponibili
Una richiesta un'esigenza che voi
Ingresso un piano
Veniva anche detto il questore rientra sempre nell'esigenza di ridefinizione di programmazione
Che nella processo di riordino dei comitati interministeriali e di soppressione degli organi collegiali è stato anche coinvolto un organici sta inerente la cooperazione interna
Funzioni trasferite all'interno del ministero offrire ecco di questi sicuramente bisogna discute al dobbiamo discutere è un altro elemento che ha modificato nei ruoli che ha modificato le realtà in questo senso dobbiamo un attimino trovare eventualmente delle collaborazioni
Gli interventi in questo i nella direzione sempre dell'obiettivo tre e che le regioni per le per le competenze che hanno l'articolo tre bis centosedici possono impegnarsi all'interno
Di politiche sociali di solidarietà riferite però anche alle politiche strutturali mi riferisco ai nostri rapporti ma anche alle espressioni del nostro territorio
Economico commerciale delle istituzioni perché sono solo queste se il solo queste capacità di relazioni e di espressione di un territorio che possono aiuta che che può aiutare alla ridefinizione di ruoli e dare un senso imprenditoriale
Il può alle istituzioni locali
Privati priorità
In questo senso è anche quella di uscire laddove l'abbiamo inteso da progetti di carattere sociale di speciale scusante
Di carattere speciale di prassi che la cooperazione internazionale come le politiche comunitarie divengano la nostra pelle la quotidianità di tutti i lavori di chi si occupa di sociale di chi si occupa di piccola e media impresa di chi si occupa di commercio
E perché no di chi si occupa di territorio pianifica
Creare momenti specifici piuttosto che adeguare piante organiche per servizi speciali
Definire funzioni e accanto alle problematiche espresse le esperienze di cooperazione internazionale dirette alle reti al delle regioni e degli enti locali
Deve essere autonoma ma no no e quindi non deve essere un'espressione di libertinaggio deve essere un soggetto capace di svolgere le proprie funzioni ma in grado anche di confrontarsi di trovare dei percorsi comuni
In questo senso quali potrebbero essere chiudo veramente rinforzi di individuare da un lato un impegno regionale specifico data dalle ingredienti dalle funzioni proprie che la Costituzione attribuisce alle Regioni per le esperienze che in alcuni casi sono positive delle politiche regionali
E dall'altro un'espressione di confronto a livello nazionale europea
Qual è la in riferimento a livello nazionale noi lo individuiamo
Nel momento dall'Osservatorio interregionale per la cooperazione e lo sviluppo non per dare uno slogan ma perché riteniamo che a livello nazionale sia importante un discorso di informazioni e qua non non incollata ma con un'unica strategia se è vero che vogliamo parlare delle politiche e il raccordo anche col ministero per richieste riconsegnano europea che abbia una valenza locale è altresì vero che ci dobbiamo adeguarci dobbiamo dotare di strumenti adeguati che si chiama uno strumento informativo partecipato perché è un tecnico
La metodologia la conosce e non può essere gestito da una singola Regione ma deve trovare una logica di Cortina
Secondo è necessaria una pianificazione di rapporti con lo Stato pianificazione nel senso di trovare dei giusti equilibri una divisione
Del lavoro del rispetto dei ruoli e competenze devono essere coordinate utili le attività di cooperazione decentrata inutile presenti tutti gli enti locali che tutte le regioni facciamo la stessa cosa
Sia per realtà socio economica sia per risorse sia per petizioni
Ebbene trovare un punto in cui si civili dati gli obiettivi ci dividiamo il lavoro Ricci verifichiamo nel lavoro che stiamo svolgendo
Il terzo punto è la consulente valutazioni sperimentale con indicatori ma anche non solo con indicatori veniva detto l'uso di indicatori per la cooperazione decentrata quantitativi e qualitativi il progetto poi eventualmente delle sue a livello regionale
Una divisione dicevo del lavoro e nel cercare di sviluppare all'interno dei nostri territori quel massimo di sinergia di coordinamento di tutte quelle forze economico ripetuto dall'inizio ma io credo veramente che noi possiamo fare cooperazione sono sei e riusciamo a porre in Rete
Con delle strategie degli obiettivi omogenei
Solidaristici di cooperazione decentrata tutte le nostre risorse economiche e sociali politiche Institut
In tal senso le regioni si si candidano a catalizzare vogliono che per ridare all'interno del proprio territorio i soggetti interessati le condizioni umani giudiziari per favorire un flusso di finanziamenti
In questo senso nella cooperazione decentrata all'interno di una logica sistemica di programmazione generale e locale non ci importa interessarci sono di un singolo aspetto possiamo definire delle priorità delle sperimentazioni
Ma quella che è la nostra natura cioè l'insieme di funzioni parte della Costituzione da seicentosedici l'insieme delle nostre esperienze
E di programmazione di legislazione credo debbano essere anche rivendicati accanto i problemi di un popolo multietnico come nostre identità per questo per concludere
Propongo l'istituzione di un tavolo informale di coordinamento delle Regioni Province autonome in comuni con le forze economiche e sociali per costruire in tempi brevi un contratto di programma valorizzando
Quindi la struttura e le strutture che abbiamo a disposizione regionali e dell'Osservatorio interregionale per la cooperazione allo sviluppo e aggiungo perché no e disponibile già possiamo deciderlo oggi perché no delle forze sindacali dell'ANCI dell'UPI di cisterne di tutte le risorse anche di carattere delle espressioni dell'imprenditoria
Ci sono disponibili in questo percorso
Grazie
Credo che abbiamo avuto come funzione alla dibattito particolarmente efficace che ci siano stati dati suggerimenti
Certamente l'ha discusso riuscirà a sfruttare abbiamo l'insieme di interventi diciamo programmati do la parola alla Tornatore Triglia presidente dagli USA in rappresentanza degli Enti locali italiani
Alcune brevi nonché brevi flash
Sulla cooperazione decentrata di stradale fronte degli enti locali
L'osservatorio
Di una istituzione mondiale degli enti locali che ho l'onore di presiedere
Sono in grado di fare dei confronti prevista per quanto è successo in Italia finora su questo fronte
E quando maturato si è fatto all'estero
Specialmente in Europa ma anche porre da lavoro
In Italia la cooperazione internazionale è stata caratterizzata da una fortissimo intervento del governo centrale
E da una straordinaria appoggio dello stesso governo alle organizzazioni non governative
Quasi nulla in confronto ad altri Paesi europei
è stato fatto dai livelli istituzionali intermedi tre giorni
La maturazione prezzo
L'esistenza della mobilitazione dei livelli di governo locale nella cooperazione internazionale
è diventata
è molto forte
Il segretario della Nazioni Unite Boutros Ghali se ha chiesto
Il prossimo congresso mondiale per il potere locale che a settembre all'aria sia proprio su questo tema la cooperazione internazionale centrata
A livello del potere locale guardo municipali settembre all'aria
Cos'è successo è successo che il Governo in questi anni si sono resi conto che spesso gli gli interventi infrastrutturali di sostegno alle imprese del terzo mondo
Spesso hanno coinvolto cifre investimenti colossali
Non hanno dato non hanno voluto l'efficacia richiesta perché mancava come BR alla base il sistema di gestione e di manutenzione delle infrastrutture cavalcate con stupore
E la cooperazione decentrata nasce proprio da una presa di coscienza hanno negli enti locali degli impegni istituzionali
Che gli interventi sulle infrastrutture ma anche nei servizi sociali sono destinate al fallimento
Se non si interviene contemporaneamente ai livelli locali per garantire strutture democratiche primo secondo efficienti sul piano gestionale adottato
Il re che il cambiamento più significativo non ha fatto solo il Governo nazionale ma l'ha fatto l'han fatto altre no no internazionale ma anche il caso più eclatante è quello ha lavorato bene
Finanziamo sono programmi governativi
Sta cambiando
Non in modo significativo ma in modo apprezzabile la sua invidiabili Cardarelli
Devo dirvi anche che
Questi interventi di cooperazione internazionale decentrato fatte dagli enti locali soprattutto nei Paesi europei si sono scontrate con un problema politico in Italia come diciamo perché adesso loro hanno in comune ebbene lo straordinario controllo sociale che gli elettori hanno
Ecco su un sindacato
Sul presidente dalla contea di una provincia come vorrebbe il distretto
Trattandosi di enti che vivono largamente imposizione locale
è molto difficile che un sindaco tedesco tornei da una biometrica importante torna da un convegno internazionale sul perché il giornale locale acconto vita che è andato quanto ha speso
Sono comportamenti politici complesse che in Italia proprio con l'introduzione all'autonomia impositiva comincia a diventare
Molto pratici
è difficile mantenere un'aliquota alta di Licci destinare alla cooperazione internazionale una somma rilevante offerta spiegare proprio che interviene perché non si fa
Cosa hanno fatto allora le comunità degli altri paesi euro
Innanzitutto dobbiamo dire che è alla base c'è sempre un sentimento di solidarietà
Che è molto più forte nelle comunità locale che hanno tra i governi e nazionale capo abbia ragione non vede nulla ma il punto vero è che è molto più che non in Italia ciò che ha colpito al cuore
L'interesse e la disponibilità delle comunità locali imprese europee fatto il fenomeno dell'immigrazione
Le municipalità tedesche dallo slogan o noi andiamo in Africa o l'Africa viene da noi nessuno crede apomittiche vincolistiche assolute in tema di immigrazione pesetas
Quindi cioè come dire un sentimento che cresce che c'è un obbligo una solidarietà ma siccome la politica è guidata anche da interessi c'è un interesse concreto a muoversi in questo settore
Tenete conto che molte città europea anche importante superiore a i duecento mila abitanti hanno
Percentuali di immigrati che non Gyarados supera un il venti per cento dei residenti in quella municipale
Ora
In Italia sotto questo aspetto
Noi siamo rimasti come comune protetta ed è consentito dirlo anche in una regione molto indietro
Abbiamo avuto un fiorire di gemellaggi
C'è stato una
Secondo lo stile tipico dell'Italia una tentazione di indiziati determinate cose di comunità locali nacque soprattutto in alcune vicende di emergenza
Posso ricordare il Mozambico e soprattutto all'attuale corrente dicendo
Delle delle notturna dei padano passata di Jugoslavia
Orario credo che
Ciò che viene chiesto ai comune pochi comuni le Province e le Regioni
Devono orientarsi a fare non solo il coordinamento di attività esterne cioè voglio dire per me al a livelli istituzionali
Ma comune venti ore al giorno i livelli di governo locale hanno know how hanno una conoscenza hanno un patrimonio che tipico loro
Oggi
Grandemente richiesto dal nella cooperazione internazione
Aveva nel il Comune
Il ventitré comuni dalla Palestina richiedono come si organizza un'anagrafe elettorale visto che dovrebbe portare e quali sono le procedure amministrative di garantire delle partite del volto del cittadino
C'è chi ci chiede commercio organizza una può perché tacciono apparsa immobiliare atta a far funzionare brillante come come si organizza a valle per la vendetta è stata costretta un sistema di distribuzione di manutenzione di bollettazione dall'acqua come si tutela la qualità di parlare
Cosa serve Carter si fa un piano regolatore in una comunità
Come su tutte l'ambiente e così via quest'know how impiegò pensavo dette ndr gestionale amministrative delle delle delle locale di governo
Questo è quello che oggi sempre più ci viene richiesto naturalmente
Ci sono problemi di coordinamento di assistenza di sostegno a servizi e non istituzionale che molto più che non i livelli istituzionali storicamente nel nostro Paese
Sono portati avanti dalle organizzazioni non governative
Sì ci sono pressioni del business ma definisca un'attività lecita è un'attività lecita anche esse nell'esperienza italiana gode di cattiva fama
Il primo esperienze di sollecitazione del debito presso i livelli istituzionali resta per sospendo
Ed è anche interesse che riguardano anche
Le singole comunità
Ecco si sono
Ripeto moltissime richieste
Ma ciò che è importante che un altro il Paese
Questi nuova questo patrimonio di ricchezza di esperienza istituzionale è tale agli al servizio
In comunità locali nel Paese
In Italia non si finora su questo piano non si è mosso quasi
Il ministero ne viene davvero
Non è una replica ma constatazione
Su questo piano
A seguito politiche diverse
Devo dire che il ministero degli Esteri ha un problema
Un po'complicato Fiditalia non ci sono centocinquanta comuni
Non ci sono
Ottanta o novanta
Comune di Paesi anche contravventore molto vasto e ci sono otto mila centodue comuni centoquattro prudente diciannove Regioni due Province a statuto speciale cioè c'è una miriade di soggetti istituzionali
Lasciato intendere
Incoraggiati anche di anche solo pochi perderebbero il ministero spesso di richieste di interventi di coordinamento
Di sostegno di sorpresa tutto quello che volete Total rispetto alla quale il ministero obiettivamente non sarebbe in grado di Ottana
Ma questo non avviene solo da noi anche se da noi avviene in modo significativo ottavi frazionamento istituzionale che abbia
All'estero a loro suo
Le associazioni dei Comuni che si fanno Caretto del coordinamento presso il ministero o le associazioni dedite nei locali del Governo con le associazioni delle a regione blackout senza dei destro x e così via
Ecco io credo questo è previsto anche da noi dalla legge da una legge del novantatré anche se finora credo che la consegna forse di colossale non certamente sì ad Orvieto ci ha dormito da parte dell'associazione ma anche da parte del ministero del
Tenete conto che ministero anche un'altra preoccupazione rispetto alla quale io credo si debba dare una risposta chiara cioè gli interventi di cooperazione internazionale condotti dagli enti locali vanno collocati nelle aree e nell'è lite politiche di presenza politica internazionale scelte dal Governo
Perché se nel battesimo strade diverso immaginassimo di condurre una politica estera regionale
Peggio ancora una politica estera dei grandi Comuni credo
Faremmo solo una gara straordinaria confusione le mostre avrebbe dimostrando anche di essere poco pratici e di avere poca capacità opera abbiamo molti anche lo strumento va ricordato dottoressa Borrelli
I livelli locali possono spendere fino a notte può sospendere lotto Cardile del proprio Baggio
E cooperazione internazionale io sono l'estensore della norma per l'otto per mille e devo dirle con schiettezza che quando scrisse otto per mille scrive sul numero secondo me molto alto convinto che sarebbe stato tagliato nella discussione parlamentare
Ma forse nessuno si è reso conto il contrordine per l'otto per mille
Tardando l'idea all'otto per delle lei preme perché i propri bilanci comode provvidenze e fra quattro o cinque volte la somma che la Repubblica italiana spenderà nel novantacinque alla cooperazione internazionale
Quattro boh lotto per le vedute comune come a Roma e fra i dieci e i venti miliardi questo per dare un'idea delle come dire delle possibilità finanziarie
Che sono solo teoriche perché diventa difficile
Se non c'è un'azione culturale e politica di preparazione dalla comunità spiegare perché è un comune deve spendere una cifra così irrilevante in cooperazione internazionale
Stante Italia e dal governo l'azione fiscale che il Comune deve condurre le esigenze dalla periferia e dei quartieri che spesso non hanno i servizi e dotate di infrastrutture e così via
Ecco io credo che per tutte queste ragioni
Sia molto importante capire quale anche l'orientamento verso il quale stiamo andando non sono in tema di cooperazione insieme a penna rapporto governo centrale livelli di governo locale la mia esperienza mi dice che al di là di tutte le chiacchiere che anche dei ragionamenti beninteso
Quali o molto riguardo rispetto in qualche caso condivisione parlano di federalismo e così via so che quando le situazioni diventano difficili
Dal punto di vista della finanza pubblica
Difficili dal punto di vista degli equilibri politici incerti dal punto di vista dello del nell'economia generale di mercato europeo nel quale ci collochiamo
Non lasciava il decentramento se prevale Marsala inizia il familismo
Politiche centrale diventeranno più dure e più seria
E allora e qui vengo incontro un'osservazione una proposta che ha fatto la bolognese e che avanza nell'intervento del presidente Chiti che ho molto apprezzato
Io credo che la Regione abbia fatto un passo importante in Serbia abbiano fissato un paletto significativo con la nascita dall'Osservatorio ma credo borghesi che se noi non ci mettiamo assieme ma proprio in senso operativo
Con un'unità centrale di comando fra i livelli istituzionali Regioni Province e Comuni
Prima fra di noi poi ha ragione avremo con gli interessi economici in campo con l'organizzazione non governativa ma se non c'è una presenza comunque un unico interlocutore per il ministero degli esteri la nostra debolezza del frazionamento
Agli atti
I sul campo il frazionamento voglio dire miriade di comuni ma prendiamo anche solo il Comune superiore a venti mila abitanti son quattrocentotrentasei successo alle centoquattro province
Del perché venture giorni fra regioni e province autonome cioè siamo troppi per immaginare di poter avere ciascuno media un piccolo regno dal cui gestire una responsabilità così grande
Perché questa è veramente io in questo condivido molto le cose che ho sentito qui ma grande responsabilità civile democrat che richiede anche la preparazione di quattro
Che richiede la preparazione di una dirigenza anche nei Comuni nelle Province e nelle Regioni
Che richiede una capacità di sensibilizzazione delle popolazioni macchia richiede soprattutto una capacità contrattuale con il governo i testi il ministero degli Esteri rispetto al quale assunse presentandosi in modo
Come dire il viso separato noi saremmo certamente vi chiedo scusa se ho fatto molto lunga resteranno in considerazione che volevo fare
Grazie alla Fernando nel triennio la parola dottor soluzioni vice presidente della Commissione apporti internazionali del Camel che parla da un po'di Capello
Se ti ringrazio parlerà un po'di nel con la poca voce che mi resta perché l'altro se non mi lascerei via e potrei anche dire perché devo parlare in quanto nelle volte cartelline la nostra ultima opinione in tema di cooperazione aiuta lo sviluppo per quanto riguarda i gol italiano lo avete trovato
Questa mattina il consigliere Bentivogli invia illustrato anche le conclusioni cui siamo arrivati e debbo dire e anche per non pensare che dobbiamo riequilibrare gli interventi ai rappresentanti sindacali rappresentante degli imprenditori
Che almeno per quanto riguarda i rapporti internazionali e qui presidente Nanni bene potrà dare atto seguiamo laurea
Massima inglese mai no mancanti
Perché direi che abbiamo sempre raggiunto un'opinione unanime quindi è soltanto su alcune sfumature che io vorrei intervenire
Anche queste gare come mai nei nostri documenti ufficiali non troverete che esattamente parlare di cooperazione decentrata non abbiamo affrontato questo tema
E qualora una sola parola per chiarire questo punto e data ormai punto della convegno credo che sia inutile dire perché non affronto l'aiuto di emergenza quello umanitario perché non fa parte evidentemente
In questo momento di quello che sto per bene
Perché pure affrontando soltanto il problema dell'aiuto e e cooperazione allo sviluppo
E trascurò la parte aiuto multilaterale perché a determinate logiche trascuro la parte volti bilaterale perché risponde a determinate logiche quindi credo che ormai sia chiaro come dico da quello che è stato detto finora perché e centro e l'attenzione a proposito di quello che è il tema poc'anzi citando soltanto sull'aiuto bilaterale
Bene per chiarire UPI
Il punto di caduta del nostro documento e quindi come ci siamo arrivati vorrei ricordare che noi abbiamo ha assunto al momento della emanazione della firma del Trattato di Maastricht una posizione che ci ha poi evidentemente condizionata nel seguito
Dei nostri ragionamenti ed è una posizione che va al di là di quella che in questo momento ricordava il Presidente crede a proposito del fatto che le Regioni non possono evidentemente fare delle politiche estere di propria iniziativa ma devono evidentemente conformati a quella che è la linea politica della paese noi siamo andati più nulla perché abbiamo notato che nel Trattato di Maastricht
Vi erano quattro temi che venivano affrontati l'uno indipendentemente dall'altro come se avessero una loro storia analogica due temi formavano per la prima volta argomento della chiamiamolo del processo di integrazione europea altri due argomenti invece erano già contenuti da tempo diciamo argomenti storici del è l'integrazione europea i due argomenti nuovi erano la politica estera
Ed erano la politica di sicurezza militare
I due argomenti tradizionali
Era no è la politica commerciale Esterna
E esattamente la cooperazione e l'aiuto allo sviluppo bene noi abbiamo visto che nel trattato questi quattro temi non solo abbiamo trattati Induno indipendentemente dalla ma di ruolo che si riconosceva alla unione ormai perché si andava a creare l'Unione europea era hanno ruoli esclusivamente di coordinamento delle politiche nazionali e liederistica di coerenza tra le politiche che dedicano svolti pur riservandosi la unione degli interventi integrativi
Diciamo a coprire qualche vuoto che gli stati membri avessero eventualmente lasciato bene noi no e anche questa politica diciamo di tappabuchi chiamiamola così non prevedeva la organizzazione di strutture particolari ne prevedeva la
Destinazioni di fondi particolari istituzionali
Bene a questo punto noi chiedemmo come che nella nel quadro che viene nostre richieste riguardanti il Trattato di Maastricht che invece prima i quattro argomenti che vi ho detto formassero oggetto
Di come posso chiamarli di dei tasselli dei quattro tasselli di un unico Mosaico
Perché non si può e tenere distinte la politica estera dalla politica di sicurezza militare
Ma poiché per fortuna
Oggi si inviano meno cannoniere nel mondo ma si fa molta politica estera e si anticipano forse le cannoniere grazie alla politica commerciale e la politica di cooperazione allo sviluppo noi ritenemmo
Di dire che questi quattro elementi dovevano essere strettamente connesse perché ed è qui allora ve lo dico sì Pubblico dove c'è stata una certa discussione perché non tutti siamo stati d'accordo
è considerare cioè la cooperazione allo sviluppo come uno strumento di politica estere
Ho come né più piace notare ma faccio l'imprenditore quindi è ovvio uno strumento di politica economica e ecco questo era il punto quindi farne un pacchetto unitario e farsi Stella
La responsabilità maggiore fosse a Bruxelles
E gli stati potessero svolgere soltanto funzioni originali autonome ma certamente vicari anti allora sì o integrative a quella fondamentale fatto dalla comunità e perché questo perché evidentemente noi pensavamo che e pensiamo almeno fino adesso non abbiamo fatto un nuovo documento e ormai siamo in prorogatio che tutto concentrare tutto a Bruxelles avrebbe potuto significare contare qualcosa di più nel mondo come Europa comunione europea avere un maggiore impatto di queste politiche per queste politiche
Adesso apro la parentesi per quanto riguarda noi italiani certamente riuscire a portare l'Europa nel Mediterraneo come è stato il programma che abbiamo sviluppato come CNEL in tutti questi anni di dice Enzo ho dicevo questo non doveva evidentemente impedire nella nostra ottica che gli stati membri potessero poi riempire degli spazi loro propri nel quadro di questa politica
Responsabilità primaria della unione europea e allora a questo punto ecco che può sorgere interrogativo di oggi
Parlavamo di Stati membri non abbiamo pagato di lender
Ecco questo non non lo abbiamo preso in considerazione quando un anno quando no ormai sono tre anni fa abbiamo discusso di Maastricht perché a quell'epoca andavamo alla firma del trattato
Quindi abbiamo parlato di Stati membri non divenga adesso
Possiamo pensare che questo tema possa esser messo in discussione ora e adesso vedremo perché io ora
Noi abbiamo già fatto delle esperienze cioè non abbiamo parlato di render non abbiamo parlato di regioni ma abbiamo operato e questa mattina credo che se ne sia avuta anche una ecco mi è sembrato e abbiamo operato per fare delle iniziative Alpe Adria è una di queste iniziative
Il nostro progettò per il basso e medio Adriatico è un'altra iniziativa che abbiamo preso iniziative che coinvolgevano in prima persona al di là della funzione dello Stato
Le regioni direi che per quanto riguarda e aria abbiamo avuto un moderato successo nella nostra proposta di bilancio purtroppo non tale da evitare quello che volevamo cercare di evitare quando avevamo concepito al teatrino cioè la tragedia jugoslava
Mentre per il progetto medio basso Adriatico vi è stato un fallimento completo
Fallimento completo non per colpa della Regione Marche che aveva con lui lavorato intensamente né della Regione Puglia ma purtroppo perché l'Albania
Si è sottratto a un certo punto acquista invito alla collaborazione e perché nel Montenegro be Olmi eccetera sapete quel che è successo ora altre iniziative di questo genere vista che non è questa esperienza l'abbiamo fatta io penso che siano possibili penso che siano spiegabili ma proprio per evitare determinante determinati blocchi che abbiamo fatto ritengo che debbano essere studiate molto attentamente e mi fa piacere che qua a questo invito allo studio ci si sia su su questi ricostruiti si sia soffermati perché soffermarsi ora ed ho concluso
Perché qui parlando di questo ruolo delle regioni possibile e auspicabile noi entriamo nella logica dell'attuazione del principio di sussidiarietà
Il principio di sussidiarietà è uno dei temi fondamentali dell'Unione Europea
Non tutti se ne sono accorti ma è una cosa enorme
Enormi interrogativi pone enormi pericoli pare senta proprio di sfaldamento completo dell'idea europea o al contrario
Come tutte le cose fortemente innovative
E può essere anche foriera di grandi a Benigni di grandi successi io personalmente sono ancora molto perplesso però
Oggi quando dico oggi dico nei prossimi sei mesi questo tema sarà all'ordine del giorno di tutte le cancellerie europee
Ricordiamoci che in questi sei mesi che ci sono davanti le cancellerie europee cominceranno i lavori per alcuni gli hanno da comitati e quasi terminati penso alla Germania
Ma lavoreranno per prepararci alla conferenza intergovernativa europea del novantasei
Non vi è dubbio ne sono arciconvinto che il principio di sussidiarietà sarà il clou di questa discussione perché sarà Alda discriminante se vogliamo a Bruxelles il superstato o non lo vogliamo
Sarà dischi sarà determinante per sapere se
è una decentramento di poteri che si fa con la sussidiarietà cosa che molti non accettano perché il principe che nella sua benevolenza decentra o come invece molti sostengono deve essere la non centralizzazione
Del disegno federativo europeo o quello che si definisce disegno federativo
E quindi anche questo è estremamente importante
Qualcuno dice addirittura che sarebbe un'esperienza di Teoria dei giochi fatti a livello europeo ma fatta a livello europeo per creare una nuova forma di aggregazione istituzionale
Questo è quello che oggi si sta discute e quando si parla di sussidiarietà evidentemente il principio che i lender tedeschi hanno posto con estrema durezza ecco perché sussidiarietà
Dall'aggregazione europea agli Stati
E non per molti temi
Non so questo non lo conosco sì e su questo c'è stato ma certamente sull'agricoltura sul turismo su tutti i temi su quali lender le regioni hanno competenza politica primaria
Che si è chiesto ma perché sussidiarietà proprio sette gli stati membri e non tra Bruxelles e le regioni
Questo il tema grazie
Grazie al dottor in servizio la parola polizza che parla a nome per riscosso CISL il progetto Sviluppo CGIL di Progetto Sud Unipol
Fa parte delle grandi attrezzature del CNEL che poi verrà dedicata grazie
No qualche osservazione qualche semplice ragionamento nulla di più tenuto conto anche della ricchezza degli interventi che ci sono stati fino adesso
Noi abbiamo avuto congiuntamente già diverse esperienze di collaborazione con le regioni anche con qualche provincia
All'interno però di interventi disorganici
E quindi il richiamo che più volte è stato fatto ma io riconfermo
Dell'esigenza di un binario centrale cioè d'una guida di politica estera di coordinamenti di progetto Paese Fantoli Vello statuale nazionale resta un elemento fondamentale
De Rita ci richiamava la logica dell'integrazione
E qui
Credo che dobbiamo fare attenzione perché
Se noi definiamo
Come conseguenza di secondo su di questo suo orientamento poi lui diceva le aree di intervento finiscono di essere i paesi più vicini e li citava nell'area del Nordafrica dei paesi dell'Est che confinano con noi
Poi ci sono Regione zone grigie però le zone grigie sono quelle che non sono vicine nessuno
E sono state citate anche queste degli interventi credo di Muzzi e via Luigi stamattina quando ad esempio faceva riferimento Centrafricana corno dell'Africa oppure alcuni parte del naso
E poi credo che quando si parla
Come si teme quest'occasione di comunità regionale di comunità locali
E noi dobbiamo fare attenzione
Al fatto che chi opera nella realtà locale deve tener conto giustamente delle sensibilità locali e le sensibilità locali sono sicuramente formate dalle impresa
Che hanno
L'impresa ad avere dei vantaggi delle operazioni che loro fanno con i Paesi confinanti
Ma sono fatte le comunità locali e anche da aree di forte immigrazione del passato che continuano a mantenere con la comunità locale forti legami sono fatte e abbiamo fra l'altro anche qui emigrazioni di gruppi ed emigrazioni di singoli che molte volte peso no alla stessa maniera
Io mente alcune esperienze recenti fatti ad esempio in Emilia e molte volte un su una sola persona che si è allontanato dalle miglia che si è collocati in uno di questi Paesi e lì è diventato personaggio e vera personaggio in Emilia quando se n'è andato quando torna con timbri influenzare in maniera molto forte la comunità che sta intorno a voi quindi tutti i due tipi di immigrazione influenzano la sensibilità locale
E poi abbiamo il problema dell'immigrazione che è stata citata cioè delle realtà che in quella regione sono venute a Colle Carraro collocare specialmente negli ultimi anni
Ora quindi quando noi facciamo un ragionamento di cambiare di cambiamento radicale di impostazione non possiamo non tener conto anche di questi aspetti e quindi e difficile un cambio totale bisogna che le due cose possono in qualche modo camminare ancora assieme per un certo periodo
Se poi pensiamo alle possibilità che ci sono di intervento la vicepresidente la Regione ha fatto ha toccato molto questo tema Marzotto brillante devo dire tutto l'intervento un summit oggi non so Paternò tre o quattro che meriterebbero profonda approfondite riflessioni mi soffermo solo su alcuni aspetti
Toccato problema nel mercato del lavoro multinazionali
E allora noi possiamo fare qui può immaginare qui di poter lavorare in più direzioni
Possiamo lavorando nella direzione dell'immigrazione
Cioè di gestire un'immigrazione ordinata in Italia c'è un'esperienza che in fase di studio insieme in una provincia italiana nella quale impresa e organizzazioni sindacali e provincia
Assieme stanno analizzando qualcosa al mercato locale richiederà nei prossimi due anni
Beh professionalità medio basse quindi che non trovano mobilità nel nostro Paese non provano persone è italiane disponibile a spostarsi lì
E allora si immagina di poter fare una formazione professionale nel in un paese in via di sviluppo
Di portare queste persone quindi l'Italia già con il posto di lavoro e la Provincia risponde in termini logistici ma nel senso che c'è chi forma chi dà il lavoro c'è chi dalla casa
Quindi un tentativo di governo di immigrazione ordinanze
Secondo aspetto c'è quello che riguarda invece è il ritorno al Paese d'origine
Ritorno al Paese d'origine avviene se si crea come è stato ricordato giustamente se si crea una condizione diversa per la persona che vuole rientrare cioè se ritorna con una professionalità più elevate in una condizione diversa da quando ha lasciato il Paese
E allora quando io penso al sistema delle piccole imprese che si spostano quando io penso a progettualità socio economiche che vengono fatte non ho da strutture del nostro Paese in questi in questi mondi io immagino anche possibile e ci sono le disponibilità che parte non certamente molti ma una parte di questi immigrati si formino qui in Italia a e raggiungono quelle professionalità e poi assieme ma dare l'impresa o anche nonno assieme ripreso perché possono diventare essi stessi dei lavoratori autonomi possano tornare nel Paese di origine in una condizione diverso
Terzo aspetto che riguarda la mobilità e quella che riguarda invece anche i lavoratori italiani
Quante volte carpita specialmente in questi ultimi anni che dalle imprese vengono espulsi i lavoratori che hanno cinquant'anni
E che sono superati come superata la tecnologia che loro utilizzavano del loro lavoro
Ma quante volte con la loro professionalità e quella stessa tecnologia invece in altri Paesi sarebbero necessari ora anziché avere delle persone prepensionati o collocati in disoccupazione ad una avanzata così come per la verità
Si sperimentò in un certo periodo in Italia anche nel Mezzogiorno e in particolare delle Puglie con risultati positivi di trasferimento di queste risorse per un certo periodo di tempo perché nessuno di coloro che va andò in Puglia stette vent'anni andò in Puglia Rete quattro cinque anni e poi rientrò
Ora prevedere anche elementi di questo genere che non vogliono non non sono una risposta al problema della disoccupazione ma sono risposte parziali perché bisogna sempre pensare a disponibilità cioè a persone che abbiano voglia di fare queste cose
E che contrattualmente queste cose siano però previste quindi si possono fare senza avere difficoltà d'altro genere credo che anche questo
Potrebbe essere tenuto conto ho toccato sempre l'argomento formazione professionale
Perché la formazione professionale quando si parla di decentramento quando si parla di Regione troviamo la titolarità proprio collocata a livello decentrato e quindi lo indico come una delle materie che va meglio può essere messa sotto i riflettori si è parlato di pluralismo e di crescita economica quando si parla di pluralismo si parla non solo immagini di pluralismo istituzionale politico ma si parla anche di pluralismo economico
Allora se io penso al Biellese mia zona di provenienza certo quando immagino trasferire risorse e trasferire imprenditorialità immagino settore tessile immagine imprese individuali
Ma se io mi trasferisco in Emilia immagine invece la cooperazione le cooperative magico cioè un sistema diverso tipo di produzione
E però sono anche cosciente che ne specialmente nei Paesi ex comunisti quando si pensa si parla di mettere in piedi una cooperativa si viene visti di malocchio perché tutto quello che era prima si considera negativo
E quindi occorre fare anche un lavoro culturale per farlo capire che lo strumento cooperativa in quanto tale non è uno strumento di un sistema o di un altro ma è uno strumento attraverso il quale si può fare
Produzione in forma diversa rispetto all'impresa individuale e quindi può essere specialmente in quei Paesi più significativa con l'esperienza che non altre esperienze o comunque possono convivere insieme queste esperienze
Allora nel caso delle miglia immagino ma specificità che può essere dal punto di vista non solo l'impresa ma anche culturale e trasferite in alcune realtà
Si sono poi altri aspetti
Dei quali credo dovremmo togliere un attimo sui quali doveva avere credo un qualche attimo più di attenzione
Si parla molto di privatizzazioni stamattina credo Muzio ci abbia in qualche modo detto fate attenzione sulla privatizzazione
Allora
Quando sì di la Banca mondiale si muove in tutto il mondo e noi
Non e noi non dovremmo quando dico noi vuol dire essere
Disponibile al contratto di programma essere disponibile quindi ed entrare in un processo di lavoro con ma con le regioni con gli enti locali vanno dovremo comportarci come si comporta la Banca mondiale
La quale pensa ai prestiti o al dono in funzione di un modello paese privatizzato
E allora noi possiamo la Banca Mondiale o noi possiamo parlare in Italia di privatizzazione
Poi se se ne parla nello stesso modo in Albania la cosa un po'diverso e se ne se se ne parla nello stesso modo in balia ancora più diverso
L'Albania si può immaginare che le imprese di produzione possono essere privatizzate
Credo che sia molto difficile anche se lui lo fanno discutere di sanità privatizzate in Albania
Per quanto riguarda il Mali probabilmente invece bisogna pensare qualcosa ancora di più sostanzioso perché la redistribuzione cioè il raccoglierà le risorse in iniziano le produzioni e poi stringere in poche mani
Fa un danno enorme nel rapporto di quella comunità ma se poi ci ripetiamo un po'di più succede anche che in Albania e in Mali non ci siano risorse locali per acquistare e quindi per essere proprietari di queste privatizzazioni
E che queste cose dalla sanità quant'altro finiscono invece in Mali multinazionali e allora qui il ragionamento lo non lo cito criticamente perché e ne capivo lo spirito positivo della della vicepresidenza Lombardia quando si parla di autonomia allora l'autonomia locale e l'auto e quindi conseguentemente anche l'autonomia della persona va a farsi benedire
Cioè il concetto in un concetto di questo genere
La validità l'impostazione che vorrebbe rendere autonomo quella realtà in realtà nuova si rende autonoma la si rende invece succube a volontà neanche nazionali ma addirittura sovranazionali
Ultime considerazione che volevo fare era quello che due aspetti una della valorizzazioni processi democratici e una invece quello che riguarda il sistema di finanziamento
Sulla parte che riguarda i processi democratici dico subito lo dico anche ai miei colleghi parlo a titolo personale perché in questa materia su benessere dedicata e molto dibattuta
Se noi andiamo in un paese e dobbiamo credo tutti aiutarli a far a crescere anche sul piano democratico
Indubbiamente dobbiamo far crescere le istituzioni locali indubbiamente dobbiamo far crescere le organizzazioni della società civile
Ma dovremo anche cercare di illustrare loro quali sono le forme Stato governo controlli e sistema elettorale che sono più democratici qui è la mia distinzione non lo so perché Moro confrontata
Ma io sono lo dico qui io sono decisamente contrario che in questi Paesi si immagina modelli maggioritari
Modelli cioè che là dove sono stati sperimentati tagliamo le fasce più deboli della società non solo dalla rappresentanza ma anche in termini di risultato quantitativo e qualitativo sul piano sociale
Questo è un elemento che occupò su quale occorrerebbe riflettere di più credo anche nel nostro Paese
L'ultima considerazione lo faccio sul piano del finanziamento
Le ultime finanziarie hanno tagliato i fondi per la cooperazione e hanno tagliato anche al o tendevano a tagliare anche alcuni aspetti significativi che riguardavano il lavoro dipendente italiano lavoro di per lavoratori dipendenti in Italia hanno potuto mettere in piazza un milione di persone si sono fatti sentire e le cose sono andate diversamente
Quei Paesi le popolazioni di quei Paesi non era mai l'Italia non potevano manifestare
Non c'è stato nella società italiana nessuno che sostanzialmente abbia alzato in maniera molto forte perché qualcuno l'alzata ma io dico in maniera molto forte la voce per tutelare invece quelle destinate ai fondi e quelle destinazioni
Ora se noi siamo allo zero due per cento
E l'obiettivo da raggiungere dovrebbe essere quello indicato polo dello zero sette
Io stamattina ho sentito l'intervento non ricordo di chi che parlando a nome delle Regioni indicava come strada da seguire è quella di come si prendono i fondi in Europa e quelli di come si prendono i fondi nazionali questa non è possibile una strada di questo genere non si può percorrere le Regioni devono essere quello strumento che può che fa diventare Alitalia fa arrivare Alitalia lo zero sette aggiungendo arricchendo io avrei aggiunto una cooperazione sostitutivo cooperazione partecipativa cooperazione aggiuntiva cioè è una cosa che si aggiunge che in termini di risorse sì culturale e quant'altro ma anche finanziarie e la grande battaglia che va fatta nel campo del decentramento e e il decentramento fiscale
E attraverso il decentramento fiscale destinare una quota di quelle risorse in maniera che la potenzialità che questo Paese destina economicamente i Paesi in via di sviluppo sia di altro tipo grazie
La parola al Pacetti che rappresenta il Consorzio università italiana
Grazie presidente cercherò di essere rapido come lo stato di stress dell'uditorio credo richieda una considerazione innanzitutto
Del perché sono stato chiamato a fare questo breve intervento questa mattina nell'intervento di Costante Muzio quando tentava di dare una nuova definizione della cooperazione parlando di sviluppo umano sostenibile
Lo sviluppo del capitale umano era considerato uno degli elementi fondamentali e in questo centro sviluppo e capitale umano e il compito specifico del ruolo che il sistema universitario può giocare e devo dire successivamente per tutta la giornata più volte è stato richiamato negli interventi ruolo che le università possono giocare
Questo il motivo per cui è in atti con x di cui sono vicepresidente che il Consorzio interuniversitario per la cooperazione allo sviluppo o è un ente no profit con funzionalità giuridica ad oggi sono confluite nel conseguenti cinque università le principali almeno tra quelle che
Hanno una sensibilità specifica problemi di cooperazione allo sviluppo
L'oggetto sociale la cooperazione in campo formativo sia con l'Est che con il sud del mondo
E e fra gli obiettivi ovviamente vi è quello di costituire un'interfaccia con Cuper con la direzione cooperazione allo sviluppo con il Ministero specifico dell'università e così via abbiamo fatto studi ricerche di vario tipo
Siamo stati coinvolti adesso in un grosso programma di gestione delle borse di studio che il ministero concede ai cittadini provenienti dai Paesi in via di sviluppo
E questo per dire che il Coni se nasce con un taglio certamente nazionale anche se con sedi gli atenei che aderiscono diffuse su tutto il territorio nazionale
E questo è importante perché in una qualche misura esistono dei paralleli molto interessanti da sfruttare le nella situazione attuale fra il dibattito sul decentramento ulteriori ivi compresa la cooperazione il dibattito il federalismo per quello che riguarda il regioni e l'incrementato livello di autonomia che alle università è stato negli ultimi anni
Concessi non solo ma le università a cura avendo come orizzonte culturale universo Mitrovic nome stesso
Ho però di fatto come le regioni su dei territori per
Allora in questo contesto le regioni e gli enti locali in generale danno segni di grande vivacità anche in campo formativo ci sono cioè quello specifico dell'università riscontro segnali importanti
Noi abbiamo fatto non lo una ricerca l'anno scorso per conto dell'Unione europea e abbiamo scoperto che quasi la metà delle regioni italiane ha elaborato dei progetti di cooperazione bilaterale nel settore istruzione con i paesi dell'est europeo
Quindi un'attività molto intensa di questi però grosso modo solo la metà ha ricevuto finanziamenti e sono stati avviati esiste cioè una difficoltà più volte richiamata anche di accedere ai fondi nazionali per l'attività di cooperazione questo il motivo per cui molti enti locali si sono rivolte ad organismi internazionali esempio che si può citare quello del mezzo nel Urso che ha visto nell'anno scorso la partecipazione di quattordici enti locali italiani e quattro di queste erano addirittura
Posizioni di leadership
Anche a livello transnazionale da quello che mi risulta la regione stanno operando cito un esempio per tutto il gruppo europeo mediterranea quello che che si sta formando si è formato fra la Regione Toscana nell'ambito del coordinamento con la Provenza le Baleari San
Inoltre è questo il punto che interessa le più regioni ed enti locali sono da sempre stati attivi in alcune aree specifiche come lo sviluppo delle piccole e medie imprese veniva ricordato anche nell'ultimo intervento
Nella gestione del territorio nella formazione professionale legata soprattutto alla gestione dalla cosa pubblica a livello locale sono questi tutti i settori di estremo interesse sono tutti i settori nei quali molte università già operano con progetti specifici di cooperazione allora evidente da da queste premesse che e è del tutto spiccati coordinamento più stretto o un maggiore dialogo tra l'intero sistema universitario degli enti locali
Che possano consentire di lanciare iniziative o di partecipare a progetti in maniera congiunta
Unendo le capacità formative che sono tipiche del sistema universitario con le competenze che pure esistono degli enti locali tanto per fare un esempio non sta nel vago di progetti chi può fare lotta cestisti nati de de la comunità che realizzano proprio interventi di supporto a Paesi dell'Est europeo in fase di transizione
Prevedo lo questi programmi molti progetti finalizzati al decentramento dall'amministrazione alla formazione all'aggiornamento professionale di gestori di amministratori o a sostegno proprio dello sviluppo delle piccole e medie imprese
Con un'ottica precisa e dichiarata di collegamento con le realtà istituzionali locali
In tutti questi progetti le competenze ed esperienze specifiche come dicevo prima sia degli enti locali università sono estremamente preziose e bisognerebbe procedere alla creazione di gruppi molto stretti fra università ed enti locali
Perché ritengo che questa possesso una formula vincente per rispondere alle esigenze che ci provengono da questa iniziativa
In definitiva vado subito alle conclusioni
Se posso parafrasare al contrario del Manzoni e io credo che ci sia un matrimonio da fare tra le università sui consorzi destinati al iniziativa cooperazione sviluppo e le regioni Salvatore
Cioè a mio parere esiste la possibilità di unire il meglio delle della miriade di iniziativa veniva ricordata anche prima che sia università che Regioni regioni intendo in senso lato per enti locali territoriali hanno già avviato
E cioè
Ora di passare assieme
Da una fase che o potrei definire di anarchia spensierata e ancorché generosa come diceva prima il senatore Triglia che è un po'tipica e non gli universitari forse dalla nostra stessa natura ma certamente un'anarchia spensierata non credo che sia tipica della gestione corretta degli enti locali
Dicevo di passare da questa sorta di anarchia spensierata almeno se se mi si può passare un ossimoro una sorta di anarchia orientata
O meglio ancora una sorta di oligarchia sinergica di coppole anch'io per usare un termine che spesso è risuonato credo Presidente in questo palazzo che ci ospita grazie
Dalla parola Barelli rappresenta
La manovra grazie
Mi avverte di essere brevissimo allora in un tempo brevissimo non si possono fare
Senta e sottolineature
Che vanno a inserirsi in un momento è stato detto questa mattina di Travaglio della cooperazione e dello sviluppo e quant'altro
Spero che non ci sia mai che non ci sarà mai un parto
Nel senso che voglio ben sperare che queste nostre discussioni questa nostra un maturare queste nostre riflessioni continuano ad essere tali senza mai aveva pensato di avere partorito qualche cosa di definitivo
In questo senso la preoccupazione che esprimo anche questo
E che questa faccenda della cooperazione decentrata non diventi uno slogan
Come lo è stato negli anni scorsi nei decenni passati altre parole altri concerti che hanno riempito diverse delle sale delle nostre discussioni
Voglio dire
La mia personale preoccupazione a che non si non si tenta ancora una volta di mettere dei concetti nuovi bus dei meccanismi sui dei funzionamenti che fondamentalmente rimangono quelli di prima
Il prima citato la prima citata bontà del principe che bontà sua delega ed autonomia ai suoi sudditi penso che sia stata molto esplicative in questo senso
Una seconda sottolineatura
Mi pare di notare anche oggi sono volontarie ma lo impone il tempo anche oggi che si sia un'eccessiva preoccupazione mio modo di vedere dei differenti soggetti che hanno oggi parlato ma che comunque in generale parlando il problema della cooperazione decentrata
Ad attirare l'attenzione su sul soggetto di propria appartenenza probabilmente con tanto orale anzi fa onore a tutti quelli che parlano in questo modo
Io non vorrei ripercorre lo stesso lo stesso erronei
Per cui dico solamente che le ONG e da tanto che parlano di questo problema
Ne è testimonianza tutto il lavoro svolto in collaborazione in discussione con l'Unione europea su questa tematica
Non voglio ripercorre lo stesso errore solamente per dire che forse il problema centrale o comunque uno dei veri problemi di questo decentramento della cooperazione e dei processi di sviluppo
E il reale coinvolgimento di tutti i soggetti e di tutte le gli attori di tutte le autonomie che ci sono nel nord e nel sud del mondo a livello locale
La lo hanno detto tutti i relatori che mi hanno preceduto
Voglio solamente esprimere qualche dubbio rispetto al fatto che questo coinvolgimento avvenga anche nei meccanismi decisionali mi pare che sono stati fatti passi nei confronti delle dei meccanismi gestionali dei meccanismi di programmazione eccetera
Mi sembra ancora che ci sia una grossa senza ma forse era anche la giornata di oggi ne una un esempio una grossa assenza di alcuni soggetti che a nostro modo di vedere devono essere implicati Jeanne la decisione per fare veramente una cooperazione decentrata
Nei meccanismi decisionali di questi grazie
Allora Salinari Del Torchio
Molto brevemente diciamo che mi corre il dovere di completare l'intervento che mi ha preceduto
Quello di cui siamo preoccupati come organizzazioni non governative prima di tutto è l'orizzonte globale nel quale li stiamo sviluppando questa nostra riflessione sulla cooperazione decentrata
L'orizzonte globale è quello che vede come unico orizzonte possibile dello sviluppo umano realtà allo sviluppo dell'economia
E questo ci sembra di per sé estremamente preoccupante
Una conseguenza di questa filosofia che mi sembra ormai quella prevalente e che il cittadino
Cittadino qui non faccia distinzioni Nord Sud Est Ovest cittadino ha visto in un'unica dimensione che quella di consumatore
All'interno di questo mercato globale il cittadino è tale se riesce e se può consumare chi non consuma e fuori mercato
Oggi abbiamo dei Continenti alla deriva quale grossi pezzi di Africa che sono appunto fuori mercato perché questa è la logica prevalente la logica del del darwinismo sociale la logica del darwinismo economico bene io credo che al di là di tutto
Quello che può dire la Banca mondiale e Fondo monetario internazionale al di là di tutti gli aggiustamenti di prodotto interno lordo tassi di sconto dollari più o meno forti in realtà stiamo vivendo una fine millennio drammatica per i tre quarti dell'umanità
Dove questo orizzonte economicista non riesce assolutamente a far faccia a nessuno dei problemi veri quindi problemi delle relazioni umane problemi
Dell'uomo fra uomo e ambiente quindi problemi veri problemi che le prossime generazioni già queste generazioni si trovano davanti nessun aggiustamento micro o macro strutturale che parta
Dall'orizzonte l'economia riuscirà a dare una prospettiva l'umanità questo mi sembra evidente che
Papà visto che questo è il tema per noi è una grossa opportunità
Una grossa opportunità di riportare al centro delle elaborazioni politica mondiale al centro elaborazione politica dei nostri governi dei nostri governanti noi stessi il concetto di solidarietà e concetto di solidarietà nasce evidentemente si sviluppa anche nella polis
E quindi del governo locale qui nel contatto dei cittadini fra i cittadini e fra i cittadini con più quindi che hanno che possono e cittadini che hanno di meno quindi la polis a livello di città a livello di provincia e di regione o di macroregioni come luogo deputato alla formazione di questa nuova idea di cittadinanza solidale questo è quello che noi come organizzazioni non governative
Vogliamo e vorremmo dal punto di vista ripeto etico filosofico anche piste molo oggi con se volete quindi di impostazione dalla a questa nuova opportunità che ripeto è la cooperazione decentrata
Le regioni i italiane
Le Province i Comuni
Noi crediamo debbano semplicemente mettersi al servizio di questa idea mettersi al servizio di questa filosofia dare sponda legislativa forte a un'esigenza di rinnovamento dalla società civile e del della cittadinanza solidale che già noi come organizzazione di volontariato esprimiamo volontariato internazionale volontariato nazionale oggi questo per noi non ha una grossa importanza noi esprimiamo un'esigenza di fondo e quindi credo che il discorso debba essere ha ribaltato sono le regioni sono le istituzioni
Gli enti locali in questo caso a mettersi al servizio della volontariato perché oggi il volontariato nelle sue componenti più profonde e più sane e più vere esprime secondo me una filosofia che è l'unica oggi che può risolvere le grosse contraddizioni che attraversano l'umanità quindi la solidarietà come proposta di governo grazie
La parola abbia al dottor Gino che ci leggera delle conclusioni
Credo preparate dal da Bersani presidente Bersani
Sì io devo scusare il presidente della Regione Emilia-Romagna Pier Luigi Bersani che impegnato ancora in questi momenti di in una riunione
Con gli assessori delle regioni nella sua qualità di presidente della conferenza dei presidenti
Quindi
Do lettura delle conclusioni del sui intervento che aveva predisposto in vista di questo appuntamento
La presente iniziativa si inserisse pieno titolo nell'alveo delle riflessioni
Che sul tema della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e sul conseguente loro ruolo le regioni italiane hanno virato in forma organica da tempo
La costituzione della Salvatori interregionale per la cooperazione allo sviluppo la partecipazione all'attività dei diversi organismi delle regioni a livello europeo
Il documento approvato dalla Conferenza dei Presidenti nel novembre novantatré sono i momenti più salienti di questa presenza qualificante
Il documento del novantatré in particolare costituisse un momento importante dell'impegno regionale
In quanto per la prima volta in esso vengono individuati i punti Cardini dalla dell'apporto autonome ed originale delle regioni italiane allo sviluppo dei Paesi terzi
Nell'ambito delle attività del governativi italiano è in stretto raccordo con le regioni europee i punti più qualificanti di quel documento che sono stati in questa giornata
Anche se implicitamente ripresi e approfonditi
Si richiamano l'esigenza di rilanciare la cooperazione con i Paesi in via di di sviluppo ponendo l'obiettivo dello sviluppo umano al centro dell'attenzione e individuando nella cooperazione decentrata e nello sviluppo endogeno gli strumenti per raggiungere quell'obiettivo
Porsi l'obiettivo dello sviluppo umano significa avere quali punti di riferimento tutti quegli interventi che mirano a contribuire al soddisfacimento dei bisogni distruzione di lavoro di democrazia di assistenza socio sanitaria dell'individuo
Cooperazione decentrata significa mettere in campo le specificità proprie di regioni enti locali organizzazioni non governative organizzazioni sociali ed economiche del territorio
Che in un rapporto stretto diretto e operativo con le realtà istituzionali sociali ed economiche dei territori oggetto di intervento ne esaltino le potenzialità li sostengono
Li sostengano nel loro compito di individuazione dei bisogni e dei programmi d'intervento
Collaborino alla loro realizzazione
Ecco quindi da dove trae forza la candidatura delle regioni ad essere punto di riferimento indispensabile per dare gambe e testa a questo nuovo ed originale tentativo rivolto a favorire lo sviluppo dei Paesi più arretrati
Le enormi sfide che stanno davanti all'umanità nella generazione attuale in quelle future hanno bisogno dell'apporto di ogni potenzialità e di ogni risorsa
Le riflessioni e le conclusioni del prossimo vertice mondiale di Copenhagen per lo sviluppo sociale organizzato dall'ONU e che vedrà la presenza di capi di Stato e di governo di oltre cento Paesi
Dovranno poter fornire chiare indicazioni per le iniziative degli Stati e dei popoli del mondo
L'apporto delle Regioni deve quindi inserirsi in questa dimensione
L'attenzione alle esigenze degli uomini e delle donne gli strumenti rivolti a migliorare le loro condizioni nei campi dell'istruzione della cultura del diritto al lavoro ed un sarà ed è e ad un salario
L'aiuto alle istituzioni locali ed essere in grado di svolgere i loro compiti
Le relazioni tra forze sociali ed economiche per approfondire le reciproche conoscenze collaborazioni questi sono i campi nei quali già ora le regioni
In rapporto con le realtà sociale ed economica dei propri territori sono impegnate ma che sempre più
Sono destinati a divenire obiettivi Prodi prioritari
Anche per gli interventi degli Stati e delle organizzazioni internazionali
La consapevolezza di aver avuto un approccio ai temi dello sviluppo che sempre più dovrà essere fatto proprio dai soggetti impegnati in questo grande compito si inorgoglisce certamente ma non ci può consentire dall'esimerci da un ulteriore più mirata riflessione sul nostro contributo sulla nostra capacità di rapportarsi in maniera corretta e coordinata con le nostre realtà sociali ed economiche e tutte insieme con le istituzioni e le organizzazioni sociali ed economiche dei Paesi verso i quali saranno rivolte dei nostri si attivi
E in questo contesto che si inserisce la esigenza
Di aprire una fase nuova di collaborazione e non di competizione
Tra il diversi soggetti
Dal riconoscimento delle singole specificità
Dalla consapevolezza della complementarità
Tra forze diverse con e con obiettivi non sempre univoci dalla necessità di coordinare le attività le risorse per un loro impatto più pregnante più visibile dobbiamo trarne tutti una maggiore convinzione ad operare in un ambito
Di concertazione e non di sovrapposizione
Le regioni anche con questa iniziativa stanno tentando di fare la loro parte viviamo una fase storica che vede una tendenza al decentramento e all'aumento della regionalizzazione
Con il Trattato di Maastricht è stato riconosciuto esplicitamente il ruolo importante impegnativo delle regioni nel processo di integrazione europea
Anche nel nostro Paese
Seppur faticosamente tra molte resistenze la direzione di marcia è quella
Nuove competenze in settori strategici per lo sviluppo dei propri territori e dei propri apparati produttivi maggiore autonomia decisionale ed operativa dovranno poter costituire nuova linfa e non
Ove e più qualificanti capacità di intervento per le regioni anche nelle relazioni e collaborazioni con i paesi in via di sviluppo
In primo luogo attraverso relazioni di diplomazia istituzionale con realtà decentrate dei paesi in via di sviluppo le regioni possono favorire una conoscenza più approfondita delle stesse
Realtà non che consentire nuovi rapporti e collaborazioni scambi di esperienze e conoscenze
Ma soprattutto potranno essere il primo soggetto
A sostenere e coordinare le autorità dei territori interessati ad individuare le loro priorità i loro bisogni gli obiettivi per lo sviluppo dei loro cittadini e dei loro territori
Ancora potranno stimolare coordinare l'apporto dei diversi soggetti interessati e contribuire allo sviluppo di quelle aree
In questo modo crediamo gli enti locali le organizzazioni non governative di volontariato i centri di ricerca le università le intese
Potranno inserire i loro programmi e le loro azioni all'interno di un quadro di sviluppo ordinato e di relazioni consolidate che potranno consentire rispettando rispettando le esigenze di tesi visibilità e specificità proprie di ogni soggetto impatti e risultati soddisfacenti
Abbiamo tutti la consapevolezza che l'attuale
E per certi versi aggravata situazione mondiale e le nuove sfide che ne derivano per la sicurezza umana passano attraverso un riequilibrio della distribuzione del reddito della produzione dei modelli di consumo
All'interno del rispetto delle compatibilità ambientali e naturali e richiedono quindi nuovi approcci nuovi modelli di sviluppo una nuova concezione della della cooperazione allo sviluppo
La centralità delle esigenze degli interessi dell'uomo e della donna deve essere definitivamente
è unanimemente acquisita
Così come la consapevolezza della solidarietà tra la nostra generazione quelle creature
Ciò significa in primo luogo ripensare ad un nuovo modello di sviluppo ad una collaborazione economica non più nell'ottica della beneficenza quando non dello sfruttamento
Ma basata sul principio del reciproco interesse vantaggio in una condizione di cooperazione Colombo e collaborazione
E in un quadro di mente di mercati internazionali aperti e dinamici
In questo quadro siamo coscienti del nuovo importante ruolo della piccola e media impresa nel contribuire con la sua esperienza la sua tecnologia il suono AU allo sviluppo endogeno
E dal rafforzamento dalla struttura produttiva dei dei paesi in via di sviluppo
Che noi crediamo essere l'unica condizione per una crescita al riparo da nuove forme seppur mascherate di colonizzazione
Ma al contempo le piccole e medie imprese potranno trarne vantaggi nel loro processo di internazionalizzazione e nella ricerca di nuovi mercati
La conoscenza di nuove culture storie
L'avvio di rapporti interpersonali la necessità di conoscere le leggi e norme contrattualistiche nuove sono sicuramente utili arricchimenti culturali e di comportamento per lo sviluppo ulteriore della propria attività
Anche in questo ambito si evidenzia si evidenzia il ruolo fondamentale della rete delle regioni
Gli avvenimenti mondiali di questi ultimi anni possono costituire conferma le nostre convinzioni tutti abbiamo sotto gli occhi
Le difficoltà ed i limiti dei paesi a nuova democrazie dell'Europa centrale ed orientale nel tentativo di migliorare le condizioni economiche e sociali delle loro popolazioni
Ebbene è indubbio che vecchi retaggi grande ritardi tecnologici unitamente la cui essi di tensioni tra etnie religioni e culture diverse
Siano elementi importanti che hanno ostacolato il processo di sviluppo di quei Paesi
Ma è altrettanto certo che la decisione di lasciare il mercato e le sue leggi libere e svincolate da ogni intervento e programmazione pubblica hanno avuto la loro parte di responsabilità
Mentre d'altra parte i successi ottenuti dai paesi a nuova industrializzazione dell'Asia prego Singapore Corea del Sud
Dimostrano il fondamentale ruolo per lo sviluppo di un calibrato mix di Co collaborazione complementarietà tra l'intervento pubblico e quello privato
Traiamo quindi anche da questa esperienza
Ulteriori conferme le nostre affermazioni
La centralità delle regioni nella cooperazione decentrata come momento significativo del sostegno allo sviluppo dei popoli per il territorio che tra
Il nostro impegno la nostra sfida spettro potrebbero però non ottenere gli effetti desiderati
Se il governo italiano non percepirà il valore di queste potenzialità Orsi pur percependo lo non sarà in grado di adeguare la propria struttura i suoi obiettivi e programmi la nuova realtà alle nuove esigenze i risultati dei nostri sforzi saranno sicuramente il inferiore alle nostre aspettative
Si può rimandare ad altra occasione una riflessione approfondita sull'ipotesi di riforma della legge quarantanove e di riposizionamento complessivo della Cooperazione allo Sviluppo Italia
Ma anche in funzione dei della riforma stessa occorre avviare fin da subito una stagione di collaborazione più proficua con le strutture della di Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo
I primi passi fin qui realizzati le riunioni sulla Palestina sull'Albania e le intenzioni a medio termine espresse Strama stamane dal ministro a Luigi De Larderel
Sono da considerare con favore occorre però che da questi incontri
Escono non solo scambi di informazioni ma proposte programmi che possono essere come una mente comunemente attuati
Ciascuno nell'ambito delle proprie competenze e possibilità
Accogliamo quindi con grande favore in questo quadro la disponibilità qui manifestata da parte dei dirigenti e del CNEL che anch'io voglio ringraziare per la collaborazione a queste iniziative di istituire un tavolo comune di riflessione proposizione sui temi della cooperazione allo sviluppo
Come primo momento operano per un raccordo tra i soggetti territoriali interessati e come stimolo nei confronti della direzione generale della cooperazione allo sviluppo
Siamo onorati della proposta e siamo certi che il nostro comune lavoro consentirà a tutti noi al nostro Paese la comunità internazionale e soprattutto i popoli più bisognosi di avviare una più proficue soddisfacente era dico di collaborazione
Attendiamo dunque subito questa Consulta di concertazione proposizione
Perché l'urgenza di contribuire a riportare l'Italia svolge le con dignità e con successo il proprio ruolo internazionale e sotto gli occhi di tutti
Le nostre proposte al Parlamento dal governo il nostro apporto insieme in seno alle regioni europee le loro strutture i nostri rapporti con le strutture comunitarie gli obiettivi e le modalità organizzative di una collaborazione comune tra Regioni enti locali associazionismo sistemi produttivi
Nonché le modalità di relazione collaborazioni con le realtà dei Paesi in via di sviluppo
Mi pare si possano essere i primi punti sui quali avviare la nostra collaborazione partendo dalle riflessioni proposte messe oggi e da quanto ognuno di noi dai propri ruoli delle coppie esperienze può portare grazie
Grazie credo possiamo arrivare alle conclusioni di questa tavola rotonda
Vorrei dire nome del Camel e della Commissione rapporti internazionali
Che quando abbiamo
Concordato con le Regioni questa collaborazione e questo incontro da più parti ci si è raccomandata una grossa prudenza cioè siamo si è detto attenzione la cooperazione allo sviluppo è un fatto di politica estera la politica estera è un dato centrale
E quindi il cane che organismo di rilevanza costituzionale de vedere con attenzione
Dove insiste si va a collocare e credo che il risultati di questo confronto dalla giornata di oggi non solo della tavola rotonda abbiano detto con chiarezza
Che le regioni e le forze sociali non stanno ricercando un modo per dimostrare i loro muscoli ed il loro potere
Non c'è un duello di potere
C'è un tentativo di dare una nuova razionalità alle politiche di cooperazione allo sviluppo e alle politiche e di assistenza tecnica
E non c'è dubbio che la partecipazione degli enti locali come delle forze sociali costituisce certamente un modo per rinnovare gli obiettivi e gli strumenti della cooperazione italiana allo sviluppo
Credo quindi da questo punto di vista
Si sia fatto un convegno utile un incontro utile credo che la partecipazione stessa delle forse sociali
Abbia delle ONG abbia un significato preciso
Bene credo che forze sociali e regioni
Possono costituire anche non solo elemento fondativo per una proposta di cambiamento della politica italiana
Ma anche
Elemento importante per programmi di azione che non siano semplicemente burocratizzati
Credo che questo sia un risultato
Che nessuno ci può dire mette in dubbio il potere di coordinamento dello Stato quindi del governo italiano e netta indubbio
Il dato politica di cooperazione allo sviluppo uguale politica estera di un Paese
Il consigliere soluzioni ha poi tentato anche dicendo parte di sue idee e parte di de della commissione
Che
Il decentramento la sussidiarietà probabilmente diventerà uno strumento della della e Unione europea quando essa viene concepita in formule federativa
A nessuno sfugge per esempio che a Bruxelles nella stessa sede
Che era prima del Comitato economico e sociale
Oggi c'è anche il comitato delle regioni
Il che significa che un tentativo muove si sta operando è quello di mettere insieme Autonomie locali Regioni poteri locali con le forze con le forze sociali
Come due elementi che concorrono no non solo al decentramento ma soprattutto alla gestione delle idee dei programmi in a termini che decentrati
Credo che quindi questo sia un punto nodale
Anche ai fini di del rinnovamento degli strumenti della cooperazione tecnica
Credo che ci sia un'altra cosa che qui si sia a abbastanza richiesta sulla quale certamente il cane era d'accordo
Per fare un contratto di programma tra forze sociali e poteri locali Corsica nel può essere la sede idonea per mettere insieme tutto questo
E tra l'altro se fosse utile e necessario
Anche per proporlo al Governo e al Parlamento in base ai poteri stessi che ha il cane che tra l'altro può persino proporre disegni di legge
Intorno a questa materia non è detto che sia questa la strada che dovremmo percorrere so benissimo che le Regioni hanno poteri che consentono anche di muovere altre vie
Per ottenere questo risultato ma voglio dire che il CNEL essi ed evocata anche per tutto ciò
Quindi qui confermo che il CNEL lo ha già fatto De Rita
Interessantissimo al problema suo lustri ha ricordato qualche esempio c'è qui la Regione Friuli Venezia Giulia credo che noi siamo insieme a Regioni Friuli Venezia Giulia o a Trieste in particolare
Siamo tra gli inventori oppure tra coloro che hanno propagandato il significato del delle parole del patto Alpe Adria che era cosa ignota tranne che forse a Trieste e forse a qualcuno a qualche informato nazionale e che stiamo cercando di portare avanti in perfetta collaborazione
Tra Carnevale Friuli-Venezia Giulia e adesso anche con le altre regioni che fanno parte del patto
Della dell'Alpe Adria
Tra l'altro stiamo portando avanti soprattutto sul piano del sociale particolari sperimentazione in questa direzione
Se prendiamo queste decisioni io credo che possiamo anche assumere come CNEL
Una il risultato di questo nostro dibattito anche in termini di spiegazione del significato della di del ruolo della cooperazione decentrata
Voglio qui prendere l'impegno che all'Assemblea del primo marzo del CNEL
Con assemblea nella quale il Cannelle presenterà le sue conclusioni per il vertice di Copenhagen noi allegheremo questa posizione concertata in questo convegno
E che quindi trasmetteremo al Governo italiano il documento che c'è stato qui consegnato come dal risultato di questo di fare
Ci siamo già accordati per vederci in una data immediatamente successiva alla vertice di Copenaghen
Noi siamo già stati nel convegno che abbiamo fatto per il vertice di Copenhagen siamo già siamo stati incaricati di fare azione di Monet monitoraggio dopo il vertice di Copenhagen
Ancora di più saremo impegnati a fare insieme a voi un programma alle Regioni un programma di azione e quindi vedere se questo contratto di programma potrà aiutarci a raggiungere nuovi traguardi della politica di cooperazione allo sviluppo italiano
Tra l'altro tenendo conto che se dobbiamo passare dall'attuale zero due lo zero sette essendo scesi dallo zero quattro zero due beh abbiamo molta strada dello da dove il percorrere io non so se la proposta di demolizione di impegnare fondi delle regioni
è una proposta agibile
Chi ci ha raccomandato prudenza ha tentato anche di dire che se fondi regionali fossero dove era lì a questi fini
Probabilmente dovrebbe interessarsi alla corte dei conti perché questi i mezzi allora dalla legislazione non sarebbero ma ad operabili acquisti e credo che anche su questo bisognerà fare chiarimenti
Credo che
C'è un'espressione che genera vale a questo le cose impossibile de iure condito sono possibili de iure condendo e quindi credo che intorno a queste nuove possibilità si possa organizzare questo contratto di programma e confermo perché nel collaborerà a questo Obiettivo grazie