Critica e militanti

Buongiorno da critiche militanti la scrittrice Licia Giaquinto irpina trapiantata a Bologna è un prince tra l'altro dei romanzi L'Aia Nara Adelphi due mila dieci
E la Brigante e lo sparviero uscito nel due mila quattordici da Marsilio
Nei suoi libri sembrano alternarsi due ambientazioni da una parte un Sud favoloso decadente un po'stregonesco dall'altra parte un nord padano
Senz'altro più prosaico ma non meno inquietante
A questo secondo filone appartiene cuori diventa via un curioso diciamo falso giallo uscito da Flacco ovvio nel due mila sette e appena ripubblicato nell'elegante collana narrativa delle edizioni terra rossa
Siamo tra Bologna e Modena su una via Emilia descritta come una strada cito tagliata nella pianura simile al viale principale di un enorme cimitero
Siamo in un luogo dove regna un deserto assolato gelato nebbioso e sia il giorno che la notte
Più che delle figure umane emergono dall'orizzonte piatto dei fantasmi degli spettri
Qui la campagna e cito ancora una distesa di campi piatti esteri le glassato i dalla gara Averna qua e là Simina malinconica nemiche Daphne pioppi in piccoli gruppi infila sparse i profili Tozzi degli Allman cubiti dal rancore
Di essere stati sostituiti nella tali col ruolo di mariti della vite da pali di cemento
Ecco questo è l'incipit in cui parla direttamente la narratrice offrendo un buon saggio della sua lingua elaborata e immagino Osama da qui in poi l'intero libro costruito cui monologhi di una decina di personaggi dalla psicologia e dalla cultura
Molto diverse
Immagino sita a quel punto si mescola via via Agliana con lutti ai ritmi bovari visti ci al cinismo secco delle manie di ciascuno alla grevità svelta impastata di una lingua che non ha più il sapore pieno del dialetto ma non è nemmeno trovato un suo italiano in questi personaggi in poco più di duecento pagine
Licia Giaquinto infila un po'di tutto ci sono dei rozzi contadini che si innamorano di prostitute patologicamente bugiardo e reduci da Cernobyl mentre le loro mogli intrecciano storie lesbiche con le vicine di casa colonica ci sono
Eroinomani dal piglio sacerdotale che cercano la morte tra i camionisti della Bassa ci sono ragazzini obesi che sviluppano un odio feroce per le donne quando le vedono mangiare e ci sono uomini divenuti degli insaziabili guardoni dopo avere sorpreso i genitori in un brutale amplesso campestre
Tutti i personaggi coltivano istinti violenti sadici o masochisti e molti cadono nel vortice delle loro ambizioni sbagliate ma la scena di morte che infine ne scaturisce non ha niente a che vedere coi tanti esibiti Progetti di omicidio che vengono descritti rappresentati è invece assolutamente casuale frutto di puri equivoci e incidenti intorno a queste figure a questi personaggi un po'patetici abbienti
Si stende un mondo padano che la globalizzazione ha reso
Solo più ignorante e Gretto è un mondo svuotato ormai dalla già egemone ideologia comunista un mondo in cui l'utopia dell'Est torna beffardamente nella forma della prostituzione o dell'accudimento da badanti e seduce proprio i membri di quelle generazioni che hanno perduto ogni bussola politica o culturale
E che se hanno fatto come qui le centocinquanta ore serali di scuole solo perché sognano di gestire al meglio un campo di asparagi ad Altedo anche qui insomma la Giaquinto
Mette in scena una decadenza una decadenza dove i sapori gli odori gli umori più disgustosi e le deformità fisiche giocano un ruolo cruciale
La cosa singolare è che chi chi conosce un poco questa autrice magari anche di persona non la direbbe mai capace di un così acuto sguardo sociologico
Infatti appare sempre tutto appresa un po'dal miraggio di una magia non si sa mai quanto bianca e quanto nera rapita da un'intuizione tutta immediata dei rapporti intimi tra le persone fissata molto su di sé sul suo bisogno
Di raccontarsi e di sedurre mai proprio attraverso la lente del sesso che raggiunge lo strato sociologico del racconto in questo senso riesce attendibile sia quando parla della Puglia di metà Novecento sia quanto a Bolzano a Napoli appena più recente sia quando descrive punto la terra di nessuno della via Emilia a cavallo tra Novecento e Duemila al tempo dei primi telefonini e degli ultimi giornaletti porno dei vecchi comunisti rimasti orfani dell'URSS
E di un internet ancora embrionale dei TIR notturni fermi sulle piazzole carichi di mattonelle
Sa suo lesi e dei poderi in cui risuona già la voce di Berlusconi è una terra questa dove il consumismo ha degradato la vita contadina senza però montarla
Essenzialmente antropologicamente e nel degrado
La gente di questa terra vuole ormai solo possedere oggetti e prede luccicanti primarie elementari ed è pronta a uccidere o a suicidarsi proprio come si uccide un altro il sesso che le perversioni dei personaggi anziché incarnare lo pienamente evitano umiliano spread Giano ecco il senso del surrogato la figura deforme quasi sempre di altro del voyeurismo dei problemi alimentari della droga di uno strillo Vismara
Straziante mente pedestre animale di un gusto innato del potere esercitato attraverso l'auto mi istigazione cuori di Nadia un libro
Insomma che più nero non si può ma al tempo stesso è un mosaico di trame piene di divagazioni schiettamente comiche la scrittura pur nella sua compulsiva ricchezza metaforica spesso più fumettistica che pittorica
è singolarmente rapita e corsiva e insieme con l'immaginario come si diceva vitalistico funereo un po'zingaresco ci conferma che a Bologna tra tanti tra letti del noir o della follia padana dei matti padani Licia Giaquinto fa decisamente storia a sé
A risentirci venerdì prossimo