Gli aspetti economici della guerra, la guerra capitalista, il grande squilibrio globale. Intervista ad Emiliano Brancaccio

Agli radicale abbiamo ora qui con noi la il professore emiliano Brancaccio economista professore di politica economica all'Università del Sannio e che ha scritto numerosi saggi nume Rosi libri in questi ultimi tempi in particolare l'ultimo la Guerra capitalista così è intitolata edito da Mimesis se leggo bene
E la guerra capitalista ovviamente si parla della situazione gravissima della guerra d'aggressione della Russia l'Ucraina e degli aspetti a livello di economia mondiale economia globale professore a Brancaccio si può dire che la guerra d'aggressione fosse ovviamente
è una guerra d'aggressione imperialista e una guerra d'aggressione militare
Ma forse il teatro principale di questo conflitto mondiale proprio la guerra economica globale
Il tentativo che noi facciamo in questo libro che lei gentilmente cita e che ho scritto così con le zie Raffaele cervello ieri e Stefano Lucarelli sostanzialmente questo cioè cercare di mettere in evidenza gli aspetti economici della guerra che ci sembrano diciamo sorprendentemente trascurato
Noi riteniamo che per potere analizzare diciamo il processo storico in cui gli architetti di guerra di questo tempo si debba molto insiste
Sull'analisi economica
In particolare noi sosteniamo che diciamo i focolai di guerra che purtroppo caratterizzano questo poca evidentemente anche inclusa la guerra in Ucraina
Troppo hanno la loro originale
In uno squilibrio in un colossale squilibrio globale che rappresenta in un certo senso ma grande direi tremenda ed equità dell'epoca della globalizzazione capitalista
Qual è questo qual è questo il gigantesco squilibrio globale
Ecco sostanza e che cosa è successo negli anni se la globalizzazione è accaduto che fondamentalmente significativo i mutui il Regno Unito e altri paesi occidentali
Avendo tendenzialmente portato molte merci servizi rispetto alla loro capacità di esportare hanno accumulato debiti persone zero ingenti debiti verso l'Est
L'incontro in quello stesso che l'esodo la Cina misura minore guarda caso anche la Russia fa gli altri paesi Ara gli asiatici
Hanno accumulato crediti verso l'estero proprio per la loro grande capacità esportazione ecco questo colossale squilibrio a produttore tetto che diciamo dal punto di vista marchiano si potrebbe definire il potenziale centralizzazione capitalista nelle mani di questi grandi creditori orientali possiamo citare un esempio insomma che alla portata di tutti no per quale ragione a un certo punto nel tempo
Abbiamo cominciato ad assistere ad acquisizioni cinesi e russe evitare attesi grandi capitali occidentali pensiamo anche soltanto alle squadre di calcio giusto come dire per fare un esempio facile
Ecco quello diciamo processo di acquisizioni che appunto tecnicamente si definisce centralità azione capitalistica
Era maturato in maturava in virtù di quello squilibrio globale vita della globalizzazione cioè grandi creditori orientali che avevano esportato molte merci fittizie quegli avevo accumulato capitale che cominciavano a esportare il loro capitale cioè cominciavano ad utilizzare quel capitale per fare acquisizioni estere affissioni nocive
Ecco qui tu fenomeno ha determinato una svolta una reazione una reazione da parte dei debitori
In particolare da parte di Hitler negli Stati Uniti e dei loro principali alleati e cioè gli Stati Uniti che sono stati più lungo lunghissimo tempo propugnatori della globalizzazione capitalistica
Da sullo stile invitati pian piano protezionista
Protezioni che dal punto di vista commerciale e dal punto di vista finanziario attenzione quei su questo punto insistiamo sono diventati protezionistica prima di tramite
I dati del WTC io ho indicato che diciamo la svolta protezionista americana
Generali occidentale uniche nel due mila otto inizia cioè a seguito e la grande crisi creativa iniziale per dirla livello di politica internazionale colpivo tua sia di Hillary Clinton sì ed in Barack Obama il secondo bando
Sì esatto è anche un po'prima in realtà stando ai dati di Gabriel Gino ad ogni modo qual è il punto il punto è che purtroppo come spesso è accaduto nella storia del capitalismo
Qua non si cominciano ad elevare barriere protezionistiche di tipo commerciale di tipo finanziario gli americani oggi parlano di Friends Oriente cioè vogliamo fare affari solo con gli annunci
E quindi puri e tenere lontani
I cosiddetti municipi particolare i territori orientali la Cina in primis ma anche la Russia così circa è bene quando si configura una svolta protezionista di questo tipo il rischio è che poi si vengono a determinare condizioni
Per una diciamo per generazione bellica del confine
è così a Roman Abramovich ammette un po'i puntini sulle i professor Brancaccio ha infatti per questo parla di e blocco dei creditori di blocco dei debitori però c'è insomma ci sono alcuni Paesi avanzati e di democrazia occidentale avanzata che non sono nel blocco dei creditori a livello di analisi economica in particolare la Germania il Giappone
Non solo nel blocco tende turismo non solo il blocco degli editor sì mi scusi Cetto infatti e infatti una delle ragioni per cui
Insomma noi riteniamo che la Germania abbia una posizione peculiare
In questo tempo diciamo belli questo tempo di guerra anche il fatto che la Germania si trova in una posizione anomala rispetto agli Stati Uniti o al Regno Unito fra Germania è un Paese creditore netto
Che evidentemente a problematiche Igor gente un po'diverso
Rispetto diciamo ai grandi Paesi anglosassoni
Io non voglio dire con questo
Sì noi abbiamo la chiave i termini dica no perché aprire gli aspetti più politici
Però noi riteniamo che quando si guarda con i rapporti di credito e debito si individua una variabile grande bassa li riteniamo che si debba focalizzare su di essa ecco io mi permetto di dire sono in disaccordo per esempio con un un critico di questo tempo per esempio Lucio Caracciolo il quale sostiene una tesi più politica e cioè gli dice che la geopolitica
E la nomi senza privatistici
Quindi la sostiene e per questo ecco noi riteniamo che in realtà per poter capire meglio le questioni andrà
Diciamo delle semplificazioni di oculistica forse bisogna fare analisi economiche non poche parole alla geopolitica perché siano cosa severe deve essere innanzitutto intesa come già economia
Sì sì assolutamente sì ed è una cosa che non si fa
è una cosa che non si fa antiterroristiche un polo accenniamo anche perché secondo noi c'è un po'come diversi precari distante da tutto ciò che posso anche solo vagamente assomigliare
Alla si va be'ma ero qui siamo nel campo dell'economia politica classica insomma quindi siamo Accame campo Diana Smith verrebbe verrebbe da dire più di calma e di degrado calmarsi in parte era finito
Dell'economia apolide classica seda però io le volevo proseguire sul discorso lei dice debitori e creditori queste Verissimo nel lago l'epoca della globalizzazione americana diciamo così tra virgolette se formato questo squilibrio però per esempio anche la Cina forti e ha un forte indebitamento
E spesso si parla di una situazione delicata presente sul settore immobiliare una parte sito trim ha un forte Indymedia mento e vero che pare che sia il trecento per cento circa del PIL contro oltre quattrocento degli Stati Uniti complessivamente però è sempre forte come la mettiamo
La mettiamo così che quello che conta secondo la nostra analisi non è diciamo non sono i rapporti di credito è servito per mai credito oltre Vito lei do cioè e la posizione netta sull'estero sui mutui ci stiamo all'interno dell'Impero
La posizione netta sull'estero cinque salterio secondo la somma netta dei feriti e dei tempi e nettamente a favore del clero chiarissime abbiamo e abbiamo chiarito questo primo il concetto un altro concetto dico è perché
Perché cercare di capire insomma come postino pazzi questo drammatico squilibrio mondiale che ha prodotto appunto rischia di produrre condizioni di degenerazione belliche in Ucraina già lo vediamo ma potrebbe andare pure peggio la guerra mondiale potrebbe nord né economica potrebbe davvero diventare guerra mondiale a tutti gli effetti
E
La faccenda della crisi recentemente un è un grande economia un noto economista un autorevole economista che non è di scuola marxista neanche per sbaglio sia sostanzialmente di scuola liberale
Rubini ha scritto un lungo intervento in cui dice guardate che si sta preparando la madre di tutte le crisi una crisi stagflazione istigati il debito senza per venti che assomma sostanzialmente la crisi degli anni settanta la stagflazione degli anni settanta con la crisi del de la crisi Leman
E fa tutto ma a un'analisi abbastanza interessante
Può essere che questa guerra mondiale poi si risolva pala paradossalmente perché negli anni Trenta ci fu prima la depressione capitalistiche po'la guerra mondiale se vi sono invece all'inverso che la guerra la guerra porti a una depressione
Ma innanzitutto Rubini pesca molto da Marx cresce Marinari lo cita poco ad ogni modo va be'diciamo diciamo che Vita esiste innanzitutto una sequenza logica che va dalla crisi alla guerra perché perché non vi è dubbio che quel che stiamo vedendo oggi e anche le tensioni e i conflitti economici e comunitari stiamo registrando oggi elastiche del nostro libro prendono spunto da quelli che sono stati poi diciamo il cardinal menti sistemici che sono avvenuti dal due mila sette impone cioè dopo la Grande recessione eliche dice che sono conseguite
è vero tuttavia che Cetto la guerra può essere poi a sua volta preludio
Per la crisi appunto in virtù del fatto tra le altre cose che la guerra è strutturalmente inflazionistica inflazione chiaramente può essere uno dei fattori di scatenamento della crisi aggiungiamo una cosa questo è un punto importante
Stando alle nostre analisi empiriche quelle che appunto presentiamo imprecazione pubblicato nel corso di questi anni è etniche una relazione tra crisi e centralizzazione dei capitali per tornare sempre alla solita questione cioè la crisi e la centralizzazione muovono di pari passo vale a dire ma Marano che avanza la crisi avanza anche il processo di centralizzazione dei capitali nelle mani dei creditori
Almeno almeno pienamente che il debitore non potrà da una barriera protezionistica per impedire il processo di centralizzazione nelle mani di imprenditori e lì e lì
Chiesta la fonte secondo noi del conflitto ed eventualmente anche
Per il grande conflitto militare a livello mondiale e qui ne facciano mandano cento miliardi di dollari anzi da un trilione di dollari se star più andiamo di debiti mondiali ma mi scusi però professore
Poi magari ne parliamo anche un'altra volta ma il dollaro che nessuno la moneta americana ma la moneta globale può resistere a queste barriere ultimo volo globale del dollaro strutturalmente printing come poi in qualche modo dice anche Rubini non può resistere a queste barriere
Allora se io sapessi di preciso come andranno le cose probabilmente potrei arricchire donne Casiraghi assenze che fa
Samuelson ce l'insegna tutti ecco io violenti non devono mai sopravvalutare le loro capacità profetiche perché altrimenti come somma
Cioè c'era il grande Irving Fischer il quale disse alla vigilia della grande crisi del ventinove e il mercato aveva subito solo una correzione che diciamo avrebbe avuto una tendenza rialzista e si fece molto male il finisce ecco quelli insomma siamo tutti uniti nei confronti delle previsioni tuttavia interrompa
Vero ok
La tenuta del dollaro
Come munita di riserva internazionale e come diciamo grande mezzo di pagamento internazionale
E certamente e mette in crisi calda indebitamento americano persone cioè è chiaro che noi qui anticipiamo ad una contraddizione che prima o poi dovrà risolversi in un modo o nell'altro
Un Paese che intende accumulare il proprio debito verso l'estero e che non riesce a contenerlo perché ci sono stati vari tentativi nel corso di questi anni di contenimento del debito estero America evidentemente sono usciti e poi diventa difficile che quello stesso Paese possa mantenere
Il ruolo di vai guida dal punto di vista monetario mondiale teniamo presente che dal punto di vista storico questo è un problema che attraverso anche il Regno Unito ai tempi dell'Impero quindi unito entrò in crisi perché entro in crisi la sterlina perché il Regno Unito aveva un pesante debito verso l'estero che non riusciva più a gestire e quelli purtroppo in un furono anche i prodromi della prima guerra mondiale
Torniamo al livello tra dinamica economica
Bene sperando che stavolta vada a finire in modo diverso perché si volta la guerra mondiale dovrebbe se veramente tragica per tutta l'umanità comunque poi con la continuità di questo stato di conflittualità impedisce e fa arretrare impedisce alla luna navale società umana di affrontare il drammatico drammatica sfida dell'ambiente del clima con tutte le conseguenze evidenti
Sperando che vada a finire in modo diverso stavolta ringraziamo tantissimo per ora il professore emiliano Brancaccio pori insieme con altri colleghi economisti del libro la guerra capitalistica edito da Mimesis e nonché professore di politica economica all'Università del Sannio Bono ascolto da Radio radicale