La manovra economica del Governo Meloni. Intervista a Daniele Manca

Radio radicale abbiamo qui con noi Daniele Manca capogruppo del PD del partito democratico in Commissione bilancio a Palazzo Madama allora senatore manchino anzitutto a questo punto lei pur fare un'analisi completa diciamo così della manovra di bilancio del governo Meloni giusto
Sì a una manovra che non affronta i problemi strutturali dell'economia e della società italiana
La manovra che rinvia
è una manovra che cerca di costruire consenso sul piano elettorale
Come che fossimo ancora in campagna elettorale lisciato il pelo gli evasori cercando di dare risposte senza risorse adeguate alle fragilità e le povertà quasi come un tentativo della destra sociale che ricostruire un blocco sociale le corporazioni sono parte integrante della loro identità
Quindi una manovra assolutamente insufficiente per sostenere la crescita e per evitare che l'Italia scivoli verso una recessione oggi molto insostenibile molto grave che potrebbe produrre conflitto sociale una manovra che non investe nella formazione delle risorse umane
Una manovra che dimentica tanti i pilastri fondamentali dello sviluppo economico del Paese una manovra senza visione
Senza futuro una manovra che potremmo dire
Lascia al passato la triennalità e lavora su un trimestre
Perché le risorse in essa contenute sono probabilmente sufficienti per un trimestre e non certamente per una programmazione triennale che dovrebbe essere
Il vestito idoneo di una manovra di bilancio particolare ne parla ovviamente delle risorse per il sostegno all'economia per la crisi energetica
Sì parlo delle risorse inadeguate per sostenere le famiglie le imprese dentro la crisi energetica
Che sono bimestrali parlo ovviamente delle necessità che il Paese avrebbe di investire su che cosa qual è la priorità numero uno che di fronte ad un Paese che all'inflazione al dodici per cento crescono disuguaglianze fragilità e povertà
E i salari per Dorothy potere d'acquisto e acque essere più colpiti sono le persone più deboli e più fragili
Serviva una un investimento strutturale sui salari serviva un intervento sul cuneo fiscale affinché le imprese che investono stabilmente sulla qualità di processo e di prodotto di innovazione
Il lavoro costasse meno che serviva una scelta quindici miliardi di euro tutta finalizzata ad incrementare i salari perché non è
Con una il contante che si sostengono i consumi ecco l'incremento dei salari con la restituzione dei salari del potere d'acquisto degli stessi che si alimenta di consumi
Invece la destra sceglie ancora la parallela propaganda
E dell'evasione perché poi diciamoci la verità
Io continuo a pensare che dietro il messaggio si può arrivare a sei mila euro di contante
Oppure si può pagare in contanti fino a sessanta euro senza bisogno che l'esercente Randy tracciabile il pagamento attraverso un parco o con la carta di credito attraverso l'utilizzo
Delle carte di credito per i si stia dicendo e vari tranquillo
è un modo di fare e che non ha nessuna prospettiva per sostenere la crescita ecco che l'intervento per sostenere i consumi interni che è un problema reale perché ci sta bloccando il Paese
Può comportava la priorità di investire i salari troppo bassi e di rendere restituire quello che oggi l'inflazione toglie soprattutto i redditi bassi
Senta senatore Donato mi sembra che ci siano due questioni grosse una la questione fiscale le appunto ha parlato la questione dell'evasione fiscale del contante c'è anche un aumento della disuguaglianza disparità di trattamento fiscale tra lavoro come lavoro dipendente
E lo
Infatti l'investimento sul cuneo fiscale che aggiunge un punto ai redditi sotto i venti mila è una misura anche qui molto di propaganda quando invece sarebbe stato necessario un investimento ben più ampio e ben più consistente
Insomma anche le cose che vanno nella giusta dimensione cioè l'intervento sul cuneo sono inadeguati e insufficienti
Il risultato che aumentano le disuguaglianze e sul piano fiscale si sbilancia un rivestimento a favore del lavoro autonomo contro il lavoro dipende e poi c'è la questione sociale sulla lotta alla povertà lei ne ha parlato ce l'ha visto il reddito di cittadinanza però uno
Sì perché erede di cittadinanza rete riformato invece qui si dà un messaggio in una fase dove le povertà crescono di minore attenzione nei confronti delle povertà
Io le dimissioni affronterebbe rivisto io continuo a pensare che dobbiamo uscire dalla dicotomia e dalla sovrapposizione tra politiche attive e interventi sulle fragilità e sulle povertà
Cioè quella cosa lì andava modificata e andrebbe modificata con una riforma strutturale io ho sempre pensato
Che era sbagliato allora sovrapporre cioè l'idea che la povertà si sconfigge la un balcone con un bancomat non funziona soprattutto nei confronti di chi va preso a carico va inserito all'interno dei servizi va formato e va garantito un lavoro le politiche attive sono cosa diversa dalle misure per sostenere le fragilità e tutto questo andava risolto è chiaro invece la Vespa sceglie di dare un messaggio anche qui da campagna elettorale
Meno risorse sul reddito per aiutare le imprese ma l'esatto contrario vorremo più povertà e il rischio è il conflitto sociale bene anzi male ringraziamo tantissimo Daniele Manca capogruppo del PD in Commissione bilancio a Palazzo Madama un saluto da radio radicale