Speciale Giustizia

Buonasera a tutti da Lorena Durso benvenuti all'ascolto dello Speciale giustizia la trattativa tra Stato e mafia c'è stata
Un'iniziativa improvvida quella del rosso dei carabinieri cercare l'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino ma che aveva come unico scopo quello di fermare le stragi mafiose
Ecco perché è il ventitré settembre del due mila ventuno vennero assolti i generali Mario Mori Antonio Subranni egli ha colonnello Giuseppe De Donno
Dalla accusa di minaccia corpo politico dello Stato cioè al governo adesso scritto o nero su bianco nelle quasi tre mila pagine delle motivazioni dei giudici della Corte d'Assise d'appello di Palermo
Depositate sabato scorso in cancelleria il presidente della corte il consigliere Angelo Pellino
E il giudice a latere del processo d'appello Vittorio Anania hanno spiegato nelle motivazioni il perché è un anno fa hanno ribaltato la sentenza di primo grado
Assolvendo gli alti ufficiali dei carabinieri ma anche l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri che in primo grado
Erano stati condannati a appena pesanti mentre furono dichiarate prescritte le accuse
Alla pentito Giovanni Brusca pena ridotta al Bosso Leoluca Bagarella confermata la condanna del campo mafia Nino o Cina
Scartata in partenza l'ipotesi di una collusione dei carabinieri con ambienti della criminalità mafiosa e confutata l'ipotesi che essi abbiano agito per preservare
L'incolumità di questo o quell'esponente politico deve ribadire sì che nel prodigarsi per aprire un canale di comunicazione con Cosa nostra che creasse le premesse per avviare una possibile dialogo finalizzato alla cessazione delle stragi e nel sollecitare tale dialogo furono mossi piuttosto da Fini solidaristici e di tutela di un interesse generale è fondamentale dello Stato hanno scritto i giudici la corte d'assise peraltro nona ha lesinato critiche avere ipotizzato anche nei confronti di eminenti personalità istituzionali come il ministro Conso o il Presidente della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro un concorso oggettivo alla realizzazione del reato o un cedimento alla minaccia a mafiosa con il risultato di dover compiere poi acrobazie dialettiche per affrancare ligando giudizio
Postumo di responsabilità a penale
Appare aeree di questa corte si legge nella motivazioni della sentenza oltre che ingeneroso e fuorviante
è il frutto di un errore di sintassi giuridica
Scrivono hanno scritto appunto i giudici
Che definiscono incongruente la sentenza di primo grado
Ed hanno escludono il il dolo del rosso nell'intraprendere un dialogo con l'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino per avviare un confronto con prezzi di Cosa Nostra per fare terminare nella a strategia stragista le finalità dell'agire di Mario Mori sono incompatibili con la configurabilità suo carico di un dolo di concorso nel reato di minaccia a corpo politico dello Stato
Essendo suo obiettivo
Esclusivo non già di corroborare la minaccia mafiosa bensì di sterilizzare la alimentando la spaccatura già esistente in Cosa Nostra con una iniziativa dagli effetti divisivi e dissuasiva
Per gli associati che condividessero simpatizzanti zero per la scelta strategica dello stragismo
Parte della sentenza c'è da dire dedicata anche alla dossier mafia appalti entrato più volte nella processo lo ricorderete
L'informativa del rosso dei carabinieri che per la prima volta vedeva coinvolti esponenti mafiosi imprenditori e politici ma quella inchiesta fu archiviata
Paolo Borsellino si era opposto alla richiesta di archiviazione avanzata direttamente dalla procura
Secondo l'accusa sarebbe è stata la trattativa tra Stato e mafia ad accelerare la morte di Paolo Borsellino mentre adesso i giudici hanno scritto che non è è stato così e hanno spiegato il motivo la Corte si legge ancora nella sentenza ritiene che quell'importo dato da Salvatore Riina al suo interlocutore affinché si uccidesse il dottor Borsellino con urgenza nel giro di pochi giorni mettendo da parte altri progetti omicidiari già in avanzata fase di esecuzione tra i quali quello concernente l'onorevole Mannino di cui ha riferito Giovanni Brusca
Posso avere trovato origine nell'interessamento del medesimo dottor Borsellino al rapporto mafia e appalti
E poi hanno spiegato che ben si comprendono le perplessità di Paolo Borsellino a fronte dell'opzione di chiudere con una richiesta di archiviazione le indagini del più importante procedimento istruito in quel momento storico dalla Procura di Palermo nell'ambito di quello specifico filone investigativo i giudici hanno ricordato anche le doglianze che Borsellino aveva personalmente raccolto nei suoi contatti con i carabinieri del rosso e hanno fatto riferimento a quanto tutto accadde nell'affollata assemblea plenaria che e si tenne in Procura con il pm e la quattordici luglio del novantadue cioè appena cinque giorni prima della strage di via da meglio
C'è da dire anche che la famiglia Borsellino commentando attraverso l'avvocato Fabio Trizzino marito
Di Lucia Borsellino e legale di parte civile
Commentando la la sentenza non ha non ha nascosto la sua amarezza dicendo la ricerca di una verità giudiziaria su via D'Amelio è paragonabile alla scalata del Monte Everest più si va avanti più l'aria diventa rarefatta e gli ostacoli
Più potenti quasi in mente invincibili eppure oggi siamo a sei mila metri di altezza e fra mille ostacoli abbiamo guadagnato il campo base così appunto illegale
La rappresentante di parte civile la famiglia Borsellino ma noi i questi appunto in sintesi il le motivazioni di questa sentenza del processo d'appello sulla presunta trattativa Stato-mafia
E noi a questo proposito stasera vogliamo fare un passo indietro e vogliamo andare all'una delle ultime udienze appunto del processo d'appello importi in particolare all'udienza del ventotto giugno
Due mila ventuno in cui l'avvocato Basilio non Miglio rappresentante legale del generale Mario Mori
Ha ha iniziato la sua arringa l'assunto di questo processo disse vamp
A Basiglio Miglio in quella occasione è la trattativa presunta tra Stato e mafia che sarebbe stata avviata dall'ex ministro Calogero Mannino il quale temendo per la sua vita
Avrebbe chiesto aiuto alla generale Subranni Mannino come sappiamo è stato assolto per non avere commesso il fatto la sentenza e definitiva
Da questo ne deve derivare quindi la soluzione di Subranni e di conseguenza anche quella di morire di Donno
Perché e De Donno perché se Mannino nonna
Ha chiesto Subranni di intervenire allo stesso modo Mori e De Donno non hanno ricevuto alcun incarico in merito da Subranni stesso cosa appunto diceva l'avvocato
Basilio miglioro sentiremo fra poco in avvio della sua arringa al processo d'appello sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia
Giunto nel giugno due mila a ventuno alle battute
Finali e ancora diceva in quella occasione l'avvocato difensore del generale morì Borsellino cinque giorni prima di morire
Difendeva i carabinieri e chiedeva conto e ragione ai suoi colleghi in procura delle lamentele del rosso che si aspettavano ben altro
Risalto rispetto al rapporto Mafia e appalti tenete conto che il quattordici luglio Paolo Borsellino era a conoscenza ha dei contatti tra morire Ciancimino per averlo appreso da Liliana
A Ferraro il ventotto giugno lo ha detto appunto
L'avvocato un milione il corso dicevamo della della sua arringa e poi ancora aggiunto la signora Agnese Borsellino ha riferito che suo marito le riferì e c'era che c'era una trattativa che durava da un po'di tempo glielo riferì tra fine maggio e la prima metà di giugno
In questa forbice temporale il contatto rosso Ciancimino
Era all'inizio la verità è che la trattativa ha detto l'avvocato Milio è un'invenzione una favoletta data in pasto all'opinione pubblica per distrarla da storie poco commendevoli mentre Borsellino ha proseguito Basilio Milio si riferiva ai rapporti tra mafiosi politici e imprenditori questi che questi sì che andavano avanti da un po'di tempo su cui a Palermo invece la procura
Non andò avanti noi questa sera dunque vogliamo proporvi la prima parte di questa arringa dell'avvocato
Ma difensore del generale Mario Mori dell'avvocato Basilio Milio arringa che poi continueremo ad ascoltare anche questa settimana nelle prossime puntate dello Speciale giustizia proprio a proposito delle motivazioni della sentenza d'appello
Sulla processo sulla presunta trattativa Stato-mafia che come dicevamo all'inizio di questa rubrica sono state depositate sabato o scorso
Signor presidente signori giudici
Io innanzitutto in apertura del mio intervento vorrei ringraziare la corte per affidarle assicurato lo svolgimento di questo processo in un clima sereno dai toni pacati
Caratterizzato da un rispetto reciproco nel comune
Interesse per il raggiungimento della verità
A differenza di quello che è accaduto in primo grado dove c'è stato una guerra uno scontro perenne
Ovviamente
Il mio ringraziamento va anche ai signori procuratori generali per le stesse motivazioni K risposto
Sempre in apertura vorrei ricordare nuovamente il professore Musco uno dei massimi studiosi del diritto penale italiano avvocato del generale Mori insieme prima mio padre poi a me
è anche professore
Al cui
Diciamo che ha formato due decine di magistrati avvocati e professori e qui i testi sono stati anche tradotti
In diverse lingue
Una battuta
Io dopo la difesa d'ufficio fatta dall'avvocato Cianferoni sono stato tentato di non parlare
Vista la sua rilettura
Originale quanto indimostrata di tutte le vicende che da un cinquanta anni a questa parte interessano il nostro Paese
Solo un esempio
Ha affermato
Della presunta consegna di Totò Riina
Dicendo che la prova sta nel fatto che Caselli Violante
Prima amici non lo sono più il dottor Caselli via riferito in cui nell'aula bunker che sono notoriamente molti amici
Detto questo entro fatte quest'doverosa premesse entro subito nel
Nel tema del mio intervento
E dico subito che io vi parlerò di cose che risultano dei documenti acquisiti documenti che avete a disposizione però nessuno via mai detto e non vi ha non me ne ha mai parlato il procuratore generale non verranno mai parlato le parti civili non verranno mai parlato le trasmissioni che da circa un decennio
Accompagnano questo processo
Il procuratore generale ha parlato di entità facce da mostro servizi deviati massoneria menti raffinatissime nessuno
è qui imputato
Ha affermato che ad esito della celebrazione di questo processo è emersa cito le sue parole una verità inconfessabile e cioè che c'è stata una trattativa anche le parti civili hanno parlato di trattativa
Tutti ad eccezione di un neo
Di un inciso fatto dalla difesa di Cina la scorsa udienza hanno parlato di trattativa però signori giudici voi tutti
Sapete Oddo dovete sapere mi riferisco giudici popolari in particolare che l'oggetto di questo reato non è la trattativa ma è la minaccia al Governo
Il generale Mori è stato condannato a dodici anni in primo grado per aver minacciato secondo la sentenza di primo grado il Governo vedremo come sarebbe stata fatta questa minaccia essa è vero che è stata fatta questa minaccia
Minaccia sulla quale il procuratore generale non ha detto nulla ancorché si sia complimentato con il sottoscritto perché nell'atto d'appello non c'è una parte della sentenza che non è stata censurata ma nell'atto di appello
Che io ho redatto si parlava della minaccia
Così come non mi è stato detto nulla sul ne bis in idem il principio in forza del quale il generale Mori non avrebbe potuto essere processato una seconda volta per lo stesso fatto per il quale già è stato assolto otto anni fa
Il procuratore generale ha parlato del principio del ne bis in idem con riferimento a Bagarella e a Dell'Utri ma non con riferimento al generale Mori
E non si è detto nulla della minaccia perché non si può dire nulla non si può dire che la minaccia non esiste non si può dire che la sentenza opera una ricostruzione eh io ve ne parlerò in questa prima parte del mio intervento per una ricostruzione che smentita da tutte le prove acquisite da tutti i documenti acquisiti e non si può dire che la sentenza agitata quasi come il verbo
Sia fallace proprio su questo punto sul punto fondamentale del processo sia la minaccia al governo
Però a me è stato insegnato
Che è nel processo l'oggetto del processo è rappresentato dal capo di imputazione il capo d'imputazione è l'accusa che viene mossa all'imputato
è su questa bisogna confrontarsi e di questa bisogna discutere
Il capo di imputazione di questo processo
Dice che morì avrebbe realizzato una minaccia al Governo
E allora
Perché voi possiate decidere questo processo
Deve esser chiaro una cosa
Che è riassumibile che sussumibile in una domanda
Morì ha minacciato o no il Governo nel mille novecentonovantatré come ha ritenuto in sentenza questa è la domanda alla quale dovete rispondere
Per vuol dire se Morientes colpevole e innocente
O innocente
Perché questa è la ragione per la quale è stato condannato a dodici anni in primo grado
Parliamo quindi della minaccia non senza aver premesso che è come ha riferito
Una parte civile il processo serve ad accertare la verità e la giustizia non a riscrivere la storia o a fare ad operare delle vendette
E cito anche quanto ha detto con onestà intellettuale con coraggio il difensore del comune di Palermo
L'avvocato Roberto Saetta
Si chiedeva detto una pronuncia che sia frutto di un'attenta e scrupolosa valutazione dei fatti e delle condotte degli imputati
è di una puntuale applicazione delle leggi penali del nostro ordinamento si chiede una pronuncia convincente mentre motivate in diritto non siamo interessati a una condanna purché sia non siamo interessati HP Speaker tory
Queste parole rappresentano l'essenza del vostro lavoro in camera di consiglio
Dovete fugare ogni dubbio
Ogni macchia ogni sospetto che abbonda nella sentenza di primo grado perché come ha affermato un procuratore generale di una città siciliana il magistrato che credendo di fare giustizia viola le norme è fa condannare o assolvere qualcuno in violazione di queste norme
Assume la responsabilità di un atto potenzialmente criminale perché lui crede di fare del bene ma lo ha fatto a rovinandosi poteri che non aveva veniamo alla minaccia
Secondo la sentenza di primo grado il generale Mori avrebbe minacciato il Governo il dice il ventisette luglio novantatré quando si è recato da Francesco Di Maggio il vicedirettore delle carceri
Come risulta peraltro dall'agenda del generale Mori e ha parlato del problema dei detenuti mafiosi
Mori ha sempre spiegato che è il problema detenuti mafiosi faceva riferimento ad un incontro dovuto al fatto che si erano diffuse delle voci
Circa un possibile allentamento delle dei quarantuno bis allora sì parlo di questo è di maggior rassicuro Mori del sul fatto che Consob proprio dieci giorni prima aveva prorogato i quarantuno bis di prima fascia quelli per i detenuti più pericolosi è quindi che così sarebbe stato fatto si convenne
Di tenere sempre la barra dritta è e quindi operare sempre con un atteggiamento rigoristi dico nel senso del del mantenimento del quarantuno bis e questa è la spiegazione del generale Mori
Secondo la sentenza invece il generale Mori il ventisette luglio novantatré
Andò da Di Maggio terra parlarmi per rappresentarli l'esistenza di una spaccatura tra Riina Provenzano una divergenza di vedute Rina voleva le stragi Provenzano invece non voleva le stragi
Avrebbe appresso umori questa spaccatura
Da Vito Ciancimino l'anno prima è da Salvatore Cancemi un mafioso che quattro giorni prima di quell'incontro con Di Maggio si era presentato ai Carabinieri di Palermo perché temendo di essere ucciso da Provenzano cercò protezione dallo Stato
Secondo la sentenza
Non è una coincidenza che morì si è andato a parlare con Di Maggio solo pochi giorni dopo
The Cancemi si presentò alla caserma dietro il Teatro Massimo Palermo
E dice la sentenza qualcuno deve può aver portato alla cognizione di del ministro Conso
Degli elementi di conoscenza facendone derivare la sua decisione di non prorogare il quarantuno bis suo chiaramente la conoscenza di questa differenziazione che fece maturare in Conso la convinzione di non prorogare è che così facendo vorrebbe potuto sperare che la linea meno esageratamente ostile di Provenzano potesse prevalere non vi sarebbero state più stragi in sostanza secondo la sentenza di primo grado il generale Mori
Rappresentando a Di Maggio questa divergenza di vedute questa spaccatura tra Riina e Provenzano avrebbe indotto Di Maggio a parlarne con console con sarebbe così revocato i quarantuno bis non prorogato meglio il quarantuno bis
Per questo vi sono stati dati dodici anni
Ma chiediamoci se le cose siano davvero così
Primo punto siamo sicuri che Vito Ciancimino e Salvatore Cancemi abbiano detto a Mori che vi era una spaccatura tra Riina Provenzano la risposta no
Anzi siamo sicuri del contrario
Vito Ciancimino non parla mai con i carabinieri né di Riina né di Provenzano né di spaccature tra l'uno ecco l'altro in tutti gli iscritti autografi
Di Vito Ciancimino nei verbali arresti a Caselli e Ingroia nei manoscritti che ha consegnato il figlio Massimo non parla mai Dick Provenzano è di Rino in quel periodo
Quanto a Salvatore Cancemi
Vi è anche di più
Perché il ventidue luglio novantatré lo sapete che dice ai magistrati che lo interrogano Provenzano vuole sequestrare e uccidere il capitano Ultimo
Che aveva dei carabinieri del ROS che aveva la Gambuto la grave colpa
Di arrestare Riina è Provenzano voleva vendicare l'arresto di Riina così ammazzando il capitano Ultimo
Quindi è chiaro che non vi era una divergenza di vedute erano tutti e due sulla stessa linea ma vi è di più
Cancemi quando si presenta alla caserma dei carabinieri viene immediatamente interrogato
E dice queste cose relative al Capitano Ultimo è viene interrogato dal dottor Caselli dal dottor Scarpinato dalla dottoressa Sabatino alla presenza di due carabinieri
Della territoriale non De Rossi non c'è morì non c'è nessun carabiniere del ROS il verbale agli atti
è in quel verbale Cancemi non parla di spaccature di divergenze tra Riina Provenzano quindi vedete che manca il presupposto fondamentale sul quale si è edificata alla costruzione della minaccia tedio
Rappresentato perché morì non sapeva di spaccature riferite né da Vito Ciancimino leda Cancemi ma vi è di più perché Cancemi quattro mesi dopo il quattro novembre novantatré in un altro interrogatorio
Dice Provenzano e Riina sono la stessa cosa la stessa mente la stessa strategia è infatti nonostante l'arresto di Riina Provenzano voleva e vuole purtroppo
A mio giudizio portare avanti questa strategia di morte sono convinto che gli attentati di Roma Milano e Firenze sono addebitabili a Riina Provenzano al loro gruppo quindi ne risulta smentita
L'ipotesi contenuta in sentenza de dell'esistenza di una spaccatura allora bisogna farsi bisogna che vi facciate una domanda perché hai questi interrogatori di Cancemi non sono stati citati nella sentenza di primo grado
Perché se no non si sarebbe potuto sostenere quanto si sostenute non si sarebbero potuti dare dodici anni al generale Mori
Allora
Ne deriva da tutto questo che la minaccia
Non è stata fatta
Da Mori e non è stata fatta parlando con Di Maggio
Il quale poi a sua volta ne avrebbe riferito a Conso perché morì
Non sapeva delle spaccature tra Riina Provenzano riferite come si afferma in sentenza da Ciancimino è da Cancemi e non le poteva quindi a riportare a Di Maggio
Io potrei anche finire qui il mio intervento perché il punto centrale del processo è questo è la minaccia al governo
Però vado avanti
Couperose circa penso tre ore e mezzo complessivamente
Secondo punto annettiamo contro le prove tedio appena esposto che morì abbia parlato di una spaccatura a Francesco Di Maggio ma il chiediamoci se il riferire che c'è una spaccatura tra Riina e Provenzano sia una minaccia
La minaccia per la lingua italiana e anche per il diritto è la prospettazione di un male ingiusto
Di un danno di un castigo non è la comunicazione di una notizia
Quindi comunicare che c'è una spaccatura tra Riina e Provenzano non è una minaccia
Viceversa dovremmo ammettere che anche Parisi e Di Maggio quando dopo pardon Parisi e Scotti quando dopo l'omicidio Lima diramavano delle circolari ai prefetti informare il Parlamento e le autorità che era in atto una strategia stragista avente come obiettivo la destabilizzazione dell'Italia abbiano commesso una minaccia al governo
E nessuno neanche la Procura si è mai sognata di dirlo ma le cose sono uguali comunicazione fatta da Parise Scotti comunicazione fatta
Asseritamente a seguire la sentenza da morti
La minaccia è un qualcosa di diverso è dire per esempio dovete togliere quarantuno bis senno ve ne pentirete perché le stragi continueranno vi deve essere la comune la comuni l'intento minatorio
L'intento di prospettare un male ingiusto
Altro punto sul tema della minaccia abbiamo escluso l'abbiamo appena visto che la minaccia non è sia stata fatta nel mille novecentonovantatré con quelle modalità contenute in sentenza ma la minaccia non è stata fatta neanche nel novantadue
E lo si è apprezzato sia in primo grado ma anche in grado di aprire in questo grado di giudizio perché sono stati sentiti diversi soggetti Brusca la Barbe era Caselli Violante
Diciamo tutti nuovi i testi della prima ora de sentiti all'inizio al sei a seguito della prima rinnovazione dell'istruttoria che hanno parlato di eventi verificatosi né verificatisi nel novantadue
Ne prendo due Violante al quale morì dice rappresenta che Vito Ciancimino vuole essere ascoltato dalla Commissione antimafia non parla di minacce Caselli al quale morì rappresenta
Te
Ci sono stati prima del suo insediamento
Quale procuratore di Palermo e della sua designazione ancor prima qual è il procuratore di Palermo ci sono stati dei contatti tra Ciancimino ai carabinieri del ROS nessuno parla di minacce ricevute
Altro punto
Secondo l'accusa
Il
La costruzione è la seguente il ministro Mannino minacciato dalla mafia
In carica Subranni
Di trovare delle soluzioni per salvargli la vita Subranni in carica Monica incarica De Donno è di di inventarsi sostanzialmente qualcosa vanno a parlare con Vito Ciancimino è da lì nasce la trattativa cosiddetta trattativa ne discuterò anche di questo
La trattativa che poi sfocia nelle mancate proroghe di quei trecento trentaquattro quarantuno bis fatte da Conso nel novantatré
Questo è l'assunto il costrutto accusatorio
Però io rilevo come ci siano cinque salti logici perché questo costrutto accusatorio si basa su cinque deduzioni non concatenate ma non dimostrate primo salto logico Mancino
Chiede a su brani di salvarsi la vita e dov'è la prova secondo salto logico Subranni incarica morì dov'è la prova terzo salto logico moriva a trattare con Ciancimino è dov'è la prova che si sia trattato di una trattativa
Quarto salto logico morì parla con Di Maggio della spaccatura con Riina Provenzano ma l'ho detto prima è dov'è la prova
Di Maggio parla con con Soccer revoca il quarantuno bis dov'è la prova non c'è prova di queste affermazioni
Ma aggiungo un'altra cosa perché Mannino è stato come sappiamo assolto per non aver commesso il fatto cioè per non averti chiesto Subranni di salvargli la vita
Dall'assoluzione di Mannino deriva l'automatica soluzione di Subranni che non ha ricevuto quanto Mannino non gli ha detto perché è stato assolto
Ma deriva anche la soluzione di Mori e di De Donno perché non hanno ricevuto da Subranni alcun incarico
Io citerò
Due passaggi della sentenza Mannino che riguardano i contatti tra i carabinieri e Vito Ciancimino
Però voglio citarvi del degli aggettivi e dei sostantivi che usa la sentenza Mannino
In merito alle accuse della Procura di Palermo e a questo a questo teorema che vi ho delineato la sentenza Mannino parla di assunti logici illogicità infondati ragionamento illogico assoluta carenza probatorio illogicità del costrutto accusatorio assurdi logici aporie logiche inconciliabili travisamento dei fatti remote illazioni
Prive di qualsiasi giustificazione logica retropensiero dei pm
Mere ipotesi non suffragate da prove
Ipotesi non sono infondate ma anche totalmente illogiche e incongruenti con la ricostruzione complessiva dei fatti che non combacia da qualunque punto di vista la si voglia guardare
Questo dicono i giudici che hanno assolto Mannino sulla costruzione accusatoria che identica in questo processo
Per quanto riguarda i contatti tra carabinieri e Vito Ciancimino tra morì donne Vito Ciancimino dicono
Era un'operazione che non aveva alcun motivo di restare a o alcun sospetto o retropensiero di illecito penale
Ma neppure di destare sospetti di qualsivoglia anomali operativa vie più tenuto conto dello il normale svolgimento da parte del rosso di operazioni ardite mediante infiltrazione sotto copertura
I giudici che hanno assolto Mannino dicono anche che quello era un periodo di dati disse destabilizzazione avevano ucciso il dottor Falcone la moglie le spie la scorta il dottor Borsellino e la sua scorta è quindi tutte le forze dell'ordine erano impegnate a catturare rischi irresponsabili per far finire quei massacri è dicono
Questo vale ancor di più per il rosso sol che si pensi che Mori e De Donno erano gli stessi che avevano lavorato in un rapporto di esclusiva fiduciari età coi giudici Falcone Borsellino fino alla loro morte
I quali Falcone Borsellino ottenevano con loro rapporti segretati persino i magistrati i loro colleghi d'ufficio
Avevano dunque Mori e De Donno specifiche ragioni affettive di voler proseguire quell'attività avviata per la sconfitta di Cosa Nostra
I giudici che hanno assolto Mannino
In merito a rapporti con Vito Ciancimino hanno parlato di un'attività info investigativa finalizzata a creare un rapporto fiduciario con Ciancimino per farlo per trasformarlo in confidente infiltrato prima e collaboratore poi all'unico fine di catturare latitanti far cessare le stragi all'unico fine di catturare i latitanti e far cessare le stragi altro che a trattativa
Ma io ecco ho finito di di citare la sentenza Mannino voglio darvi un saggio di quelli che sono gli assurdi logici di cui parlano quei giudici farò degli esempi
Che ritengo tranciante
Dovete sapere che dopo l'omicidio di Lima
E di Falcone
Circolo a Palermo un documento chiamato un documento anonimo chiamato Corbo due
Nel quale si affermava che Mannino aveva incontrato Totò Riina in una saga in una chiesa di San Giuseppe Jato
Per diciamo creare un nuovo rapporto politico-mafioso c'è sostanzialmente Mannino voleva sostituire Lima nei rapporti con la mafia
Questo documento anonimo per la procura è un documento attendibili Simo tant'è che ci hanno detto The Subranni tentò di insabbiare lo proprio perché parlava di Mannino e quindi bisognava tutelare Mannino proteggere Mannino
In realtà poi neanche questa cosa è è così perché ci sono i documenti che noi che io ho prodotto in primo grado quale difensore di Subranni
Dai quali si evince che lei indagini sull'esposto anonimo continuarono per due anni
Da parte della rosso dello Sco della polizia furono dirette dai dottori Teresi è Ingroia
Comunque
Sulla base di questo documento Corvo due Mannino incontrava direttamente Totò Riina
C'è un altro dato
è quella in gola conclusioni
Nicola Cristella è un agente di polizia penitenziaria ed era il capo scorta del dottore Di Maggio il magistrato delle carceri
Cristella teste secondo la Procura ne ha parlato il procuratore generale durante le sue conclusioni attendibili Simone dice che Di Maggio
Riceveva via telefono pressioni da Mannino terre non applicare il quarantuno bis
E allora se ne desume che Mannino parlava direttamente con Di Maggio
Allora la conseguenza è che Mannino per parlare con Riina parlare con Di Maggio non aveva bisogno di intermediari
Il ecco la la la prova dell'assurdo logico perché chiedete di Sand maniera incontrava arrivino a San Giuseppe Jato in una chiesa perché doveva fare come la canzone che tutti conoscete di Branduardi Alla fiera dell'Est il topolino mio padre comprò doveva andare da Subranni che andava ad amori che andava da De Donno che andava da Ciancimino che andava da Cina che andava ad arriva quando ci parlava direttamente
Non aveva bisogno di tutto questo giro
E non aveva bisogno dei carabinieri che lo attenzionava hanno già dal mille novecentonovanta nell'ambito delle indagini sugli appalti è che lo avrebbero arrestato nel mille novecentonovantacinque il tredici febbraio
Per concorso esterno in associazione mafiosa a seguito di quell'arresto si chiede ebbe
Trentuno mesi di carcerazione è poi alla fine venne assolto da tutte le accuse però è qui c'è l'altro assurdo logico della procura
Il procuratore vi ha detto che nonostante sia stato assolto siano rimasti accertati pluriennali e rapporti con importanti esponenti mafiosi da parte di Mannino bene
Basta prendere il capo di imputazione della sentenza Mannino per concorso esterno la sentenza in atti
Per vedere come gli si addebita il reato di concorso esterno in associazione mafiosa fino al trentuno marzo novantaquattro il che significa che Mannino fino al trentuno marzo novantaquattro
Aveva rapporti con esponenti mafiosi quel rapporti che secondo il PG sono rimasti accertati e allora perché esse aveva fino al novantaquattro rapporti con esponenti mafiosi nel novantadue per salvarsi la vita doveva andare dai carabinieri non andavano i suoi amici mafiosi
Ecco che il ticket questi teoremi sì non hanno fondamento perché perché sono illogica
Altra a altra altra dimostrazione
Secondo la Procura Mannino si sia rivolto al maresciallo Guazzelli che poi poi pochi giorni di morte prima di morire andò a Roma in trasferta
E ne avrebbe parlato con Mori ecco un Subranni
Intanto va detto che Mannino era ministro è poteva parlare direttamente con Subranni tanto più che Subranni a dire della procura era un amico e non con un maresciallo sebbene una persona autorevole come cozze
E in secondo luogo risulta dalla testimonianza di Riccardo Guazzelli che è quest'incontro avvenne pochi giorni prima della morte di di di Giuliano Guazzelli
Da un verbale di che io non ho potuto contestare
E vi dico ora il perché risulta che quell'incontro avvenne il primo aprile mille novecentonovantadue è un verbale di sommarie informazioni reso da Riccardo Guazzelli ma io in quella volta
Quando al processo di primo grado venne sentito Riccardo Guazzelli avevo trentanove di febbre
Avevo presentato certificato medico però non è bastato l'udienza nonostante poi le udienze fossero state rinviate per i malanni di Siino per i malanni di Ciancimino per i malanni di chicchessia
Non si è ritenuto perché si è detto che non non non vi era scritto nel nel certificato che io non potevo deambulare forse si pretendeva che fu che venissi ambulanza non lo so ma non è questo il problema sto dicendo che è
Guazzelli è stato sentito senza che io potessi far domande
Se voi andate a consultare l'agenda del generale Mori vedrete che
In quei giorni prima di morire il mare cioè prima della morte del maresciallo Guazzelli
Non vi è annotato alcuni incontro con Guazzelli quindi manca la prova che Guazzelli si si è incontrato con Mori ma vi è un altro elemento
Quest'incontro avrebbe dovuto per logica essere messo in relazione all'incontro con Di Maggio del ventisette luglio novantatré
Perché perché nel costrutto accusatorio l'incontro con Buazzelli è il primo atto della minaccia
Mentre quello con Di Maggio è l'ultimo atto della minaccia allora mi sembra assurdo che Maurice scriva l'incontro con Di Maggio e non scriva quello con Guazzelli a meno che effettivamente non lo incontro ed è questa la verità
E veniamo alla trattativa al termine trattativa
Sia il procuratore
Generale che le parti civili hanno parlato della trattativa hanno detto la prova della trattativa sta nel fatto che ne ha parlato pure morì anche a Morillo ha confessato quando è stato sentito a Firenze perché ha parlato
E se del muro contro muro si cita sempre questa frase
Ciancimino ormai certo un muro contro muro ma non si può parlare con questa gente questa sarebbe la prova della trattativa però c'è un però
Questa frase viene citata sempre tagliata sempre monca sempre un issata censurata perché sessi riportassero
Le parole dette da amori in quei cinquanta secondi un minuto perché lei dice in le spiega consente in maniera consequenziale i gli incontri con Ciancimino si sarebbe potuto capire che non c'è alcuna trattativa
Ve lo leggo io balletto ve li dico io questa parola
Ma signor Ciancimino cos'è Monica parla Firenze cosa ecco il verbale chiaramente Ratti cos'è questa storia qua signor Ciancimino ormai c'è un muro contro muro da una parte c'è Cosa Nostra da parte dello Stato ma non si può parlare con questa gente
La Bottelli convinto che lui dicesse colonnello cosa vuole da me è invece Ciancimino disse mal si potrebbe sono in condizione di farlo allora dissi
Morì di dice Prodi
Così si inizia con l'incontro poi passa al terzo incontro in questo terzo incontro Ciancimino dice io ho preso contatto io tramite un intermediario con questi signori
Ma loro sono scettici voi chi rappresentate che volete
E allora morì dice noi non rappresentavamo nulla se non gli ufficiali di polizia giudiziaria che eravamo che cercavano di arrivare alla cattura di qualche latitante come minimo ma certo non potevo dire a Ciancimino che rappresentavo me stesso oppure gli potevo dire beh signor Ciancimino si tenta collabori e vedrà che l'aiutiamo non poteva dire qua esto
Ecco che allora si capisce se si legge tutta la parte che quella frase il muro contro muro è nient'altro che una frase per cercare di appunti Dini di approcciare Ciancimino
Perché non gli avrebbe potuto dire si perde così come gli sia gli avesse dato un ceffone in faccia bruscamente si penta collabori e l'aiutiamo era un modo Coco come un altro per cercare di approcciare una fonte un confidente
Ed ancora quarto incontro
Dice Ciancimino
Guardi quelli accettano la trattativa lepre condizioni sono che l'intermediario sono io Ciancimino e che la trattativa si svolga all'estero voi cosa offrite in cambio
A questo punto morì dice io capì che non c'era nulla da fare non si poteva allungare il brodo
Per il semplice fatto che io sapevo benissimo che Ciancimino aveva il passaporto ritirato è con questa manovra della trattativa svolta all'estero perché si poteva fare
A Frascati a Roma e quindi era un éscamotage molto modesto lui voleva uscire a mettersi in sicurezza questo pensato io al peraltro non avevo nulla da offrire
Perché lei mi aveva detto cosa offrite allora dissi offriamo qua Heston Riina Provenzano e soci si costituiscono e lo Stato tratterà bene le loro famiglie quindi sostanzialmente
Morì capisce che Ciancimino da persona furba qual era
Inventò questa storia che l'intermediario dovesse per forza della trattativa si voleva si si doveva svolgeva all'estero perché Ciancimino aveva una condanna e da lì a poco sarebbe finito in galera
E aveva terrore di questo morì l'ho capito e non avendo peraltro niente da offrire gli fece la proposta si consegni a quel punto dice Ciancimino scatta in piedi e mi disse ma voi mi volete morto anzi volete morire pure voi è lì è seccamente li butto fuori di casa
Continuo la la disse la la la deposizione di Mori deposizione resa a Firenze nel novantotto
Deposizione resa quale testimone quando di queste storie della trattativa non c'era neanche
Diciamo il pensiero di un indagine neanche men che meno un processo
Andarono fuori da casa Ciancimino
è De Donno altra conferma che la trattativa non è mai esistita disse
Beh è andata male colonnello
è il generale di dice sì però
Un punto l'abbiamo fatto perché lui ha dimostrato di aver preso di aver di avere il contatto con queste persone è prima o poi dovrà tornare da noi perché lo cui ha una posizione giudiziaria compromessa Ciancimino
E infatti dice sui facile profeta perché ai primi di novembre Ciancimino contattò nuovamente De Donno
E gli chiese
Ma voi cosa volete
E De Donno rispose noi vogliamo vogliamo catturare Totò Riina a quel punto Ciancimino che aveva il terrore di finire in galera è il processo di appello e quindi la la conferma della condanna si stava avvicinando
Chiesa De Donno di avere delle mappe
Per cercare di di di alcune zone della città di Palermo per cercare di individuare dove si nascondesse il Rina mappe che vennero portate ma erano incomplete
Nel senso che bisognava portargli altre zone della città di Palermo come richiesto da Ciancimino poi Ciancimino venne arrestato è Arryn arrivo autonomamente il capitano Ultimo con i suoi uomini e con le sue indagini
Allora ecco se se si ci si prendesse la briga di leggere questo periodo che vi ho letto
Si capirebbe che il muro contro muro non è la confessione di una trattativa ma è un approccio ad un confidente ci vuole mestiere anche per per approcciare confidenti quanto alla parola specifica trattativa il generale Mori non l'ha mai riferita alla trattativa Stato-mafia ma al suo rapporto con Ciancimino e lo dice a Firenze
Io pensavo che Ciancimino avrebbe tirato alla lunga questa trattativa per vedere in effetti noi cosa gli potevamo offrire come persona
Non come soggetto inserito in un'organizzazione
Ed ancora trattativa da parte nostra non c'è mai stata in questo senso perché noi non rappresentano nessuno volevamo solo arrestare questa gente che delinque Eva
La trattativa nostra con Ciancimino era solo per vedere di sapere qualche cosa in più di Cosa Nostra arrestare questa gente
Non a caso la sentenza di Firenze parla in un capitolo di trattativa morì Ciancimino non trattativa Stato-mafia sebbene poi per diciamo carenza di elementi di prova
Operi nelle valutazioni
Una sorta di travisamento dei fatti però de devo dire una cosa perché questo si ritrova nella sentenza di Firenze
I giudici di Firenze lo dichiarano espressamente noi non ci occupiamo dei carabinieri noi non ci occupiamo dica di di indagare e quindi di pronunciarci
Su quello che i carabinieri realtà volessero sulle finalità se fossero di trattare o di catturare latitanti dicono di questo si occuperanno i giudici che gli che li devono processare ed eccoli i giudici che li devono processare quelli di Palermo quelli del processo morì De Caprio morì ultimo quello della mancata perquisizione presso la casa di Riina che hanno detto in merito ai contatti con Ciancimino
Che la finalità era quella di carpire informazioni utili sulle dinamiche interne di Cosa Nostra e sull'individuazione di latitanti
Tutti i giudici hanno detto queste hanno detto tutti la stessa cosa quelli di Mannino quello che hanno sotto morì e De Caprio
La stessa cosa addirittura i giudici che hanno assolto morì Obinu per il favoreggiamento asserito di Provenzano
Hanno detto altro
Hanno detto l'eventualità che il colonnello Mori è De Donno siano andati da Vito Ciancimino
Per spinti dalla necessità di ripete di evitare il ripetersi di iniziative stragista e non può obliterare una semplice considerazione
Queste eventualità
Non potrebbe menomare la finali il non potrebbero rivelare
Un atteggiamento volto a favorire le ragioni dei mafiosi ed anzi dovrà dovrebbe apprezzarsi come è lodevole
Cioè i giudici che hanno assolto morì
Definiscono quell'attività
Di contatto Moccia Cimino lodevole ed egli ha definito scorrono anche meritoria parlano di meritevolezza della finalità di evitare le stragi obiettivo che poteva in quel momento storico considerarsi prioritari
In attesa della riorganizzazione di adeguate contromisure che consentissero di assicurare gradualmente alla giustizia i responsabili di quella stagione di violenza ma signori giudici ma chiedete loro per un attimo
No se se si se si può essere o meno d'accordo con queste parole ma scusate in un periodo in cui c'erano le bombe saltava in aria l'Italia saltavano in aria magistrati
Non è forse corretto definire meritevole un'attività che mira a far cessare le stragi
Allora quei giudici che hanno assolto morì per ben due volte hanno hanno escluso trattative hanno Fo hanno affermato che era un'attività legittima e doverosa perché era un'attività investigativa un'attività rientrante
Nelle competenze di carabinieri è ampia e l'hanno definita lodevole meritoria è anche la sentenza di primo grado
Deve obtorto collo
Dire che la trattativa non è reato
E sono ormai sette sentenze ventitré giudici re a mio parere diventa arduo sostenere che ventitré giudice non abbiano capito nulla
Io però ritornando alla minaccia
Nella mia ingenuità pensavo che il procuratore generale dopo l'assoluzione di Mannino avesse sostenuto che morì
Non non non sia stato diciamo così
Attivato ad opera di Mannino
Ma abbia agito
Autonomamente è invece quindi ha criticato la sentenza Mannino
E ha riproposto sotto forma di memoria basta fare una comparazione il ricorso per Cassazione contro quelle contro la sentenza Mannino la sentenza di assoluzione
Dico perché va detto che quel ricorso è stato dichiarato inammissibile
Né attiene aveva chiesto l'inammissibilità anche il procuratore generale presso la Corte di Cassazione quindi il suo collega sostanziali
Vediamo allora
Se sia sostenibile lo dico solo per scrupolo la
L'ipotesi che morì abbia fatto una minaccia autonomo al governo
Abbia agito autonomamente senza incarichi
Né di Mannino né di altri
Per per condannarlo occorrerebbero tre cose
Uno dimostrare
La condotta il comportamento il modo le modalità con cui morì
Avrebbe minacciato il governo faccio degli esempi
Morì si vota si si reca dal Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi è volendolo minacciare gli dice senti la mafia vuole tolti quarantuno bis se no continueranno le stragi
Oppure glielo dice all'orecchio con lo stesso tono minaccioso oppure c'è ci mette un cartello firmato a piazza Colonna davanti a Palazzo Chigi ci sono moltissimi nodi da Nino di di minacciare ma ma bisogna trovare un modo una condotta perché perché se no manca quello che nel diritto penale si chiama l'elemento oggettivo dal reato
E minacce è condotte non ce ne sono perché le minacce non sono mai state fatte
Ma ci vuole anche un altro elemento
E ci vuole anche il cosiddetto elemento soggettivo cioè ci vuole la consapevolezza la coscienza e volontà di minacciare il governo faccio un altro esempio
Se ipotizziamo che morì
Vada dal presidente del Consiglio e gli dica sentite qua di in Italia sono delle stragi continue scoppiano le bombe
Ero Rina e soci perché vogliono tolto il quarantuno bis ma voi non vi preoccupate perché noi in questa guerra siamo al vostro fianco ora noi stiamo stiamo vedendo come a restar lì però
Voi non non cedete sul quarantuno bis mantenete ferma la vostra posizione allora in questo caso pur rappresentando il fatto che le stragi erano finalizzata toglie il quarantuno bis manca
La volontà minatoria perché morì non sta prendendo la parte della mafia ma sta prendendo le difese dello Stato chiaramente sto ragionando per assurdo per fare che per farvi capire
In questo caso il reato non si configurerebbe qua ci vuole un terzo elemento Chen motivi per cui Maurice
Sarebbe potuto andare
Dal presidente del Consiglio
Non a caso la procura ha affermato che morì sia andato perché glielo ha chiesto ieri perché l'iniziativa è partita da Mannino ma Mannino è stato assolto il motivo è andata a farsi benedire
Ma in altre neanche gli altri motivi
Motivi economici
No lo ha fatto per motivi economici lo ha fatto perché intranet alla mafia lo ha fatto per ragioni di carriera nessun motivo di questi è presente quindi ipotizzando che morì abbia agito autonomamente manca la condotta minatoria il dolo di minaccia e i motivi per cui egli avrebbe agito autonomamente
Ne deriva signori giudici che
Morì non asma non ha non ha fatto alcuna da da qualsiasi lato la si voglia guardare per usare le parole dei giudici del processo Mannino
La storia non torno manca la minaccia fatta da Mori sia su incarico di Mannino sia su incarico di chi che sia sia autonomamente
Ed infine chiediamoci
Se lei mancate proroghe dei quarantuno bis da parte di Conso siano il frutto della minaccia già la risposta è insita in quello che che vi ho detto finora perché mancando la minaccia
No non può essere conseguenza della stessa la decisione di Conso
Ma devo dirvi che è
Dalle prove assunte in grado di appello
è emerso sono emerse sia le ragioni per le quali Conso a eliminato quei provvedimenti di quarantuno bis sia la correttezza di Consorte ha rappresentato a tutti quelle ragioni veniamo alle ragioni vediamo le ragioni queste si evincono dalla testimonianza del dottor Calabria quadrare qua davanti a voi avevamo un certo numero di detenuti che alla luce dei nuovi principi e vedremo quali sono non non dovevano essere sottoposti al quarantuno bis peraltro Calabria anche ha detto che è
Qualora il quarantuno bis fosse stato tolto non è che era preclusa per sempre la possibilità di riapplicato bastava una segnalazione di qualche magistrato di qualche procura
Eh io aggiungo della Procura di Palermo che come emerso dalle deposizioni di Caselli di Aliquò in primo grado è come emerso anche dalla
Dal carteggio dei due dai documenti inerenti la vicenda di Vito Ciancimino
Aveva la Procura di Palermo aveva un rapporto diretto con il da un rapporto diretto e quasi quotidiano ma la Procura di Palermo non segnano mai al DAP Tizio Caio o Sempronio Darrin Pirri sotto un po'da sottoporre nuovamente al quarantuno bis
Pur potendolo fare
Le ragioni che inducono Conso a togliere quarantuno bis se vincono anche dalla testimonianza di Violante
Davanti a voi
D'altra parte il quarantuno bis nella prima fase era stato applicato con una certa larghezza anche nei confronti di per forse di persone per le quali non ricorrevano specifici elementi di pericolosità
Ancora Ragosa sempre davanti a voi hanno preso indistintamente tutti quelli che erano imputati di quattrocentosedici bis all'Ucciardone gli hanno portati al quarantuno bis
La testimonianza di Conso che dice di non avere sa avuto pressioni violenze minacce ad aver fatto tutto in assoluta solitudine
Cos'era successo
Perché l'anno dopo Conso
Toglie il quarantuno bis toglie quei quarantuno bis perché immediatamente dopo la strage del dottor Borsellino la strage di via D'Amelio
Il ministro Martelli
Con la collaborazione del DAP fece un elenco di centinaia di soggetti è indistintamente questi vennero portati a Pianosa e l'Asinara l'anno dopo la Corte Costituzionale fisso dei paletti dei criteri in in base ai quali il quarantuno bis sarebbe stato conforme alla legge l'applicazione del quarantuno bis sarebbe stata conforme alla legge è quindi sarebbe diciamo scaturito l'obbligo di uniformarli sì a quella che era la decisione dei dei giudici più importanti del nostro Paese quelli della corte costituzionale
Conso allora River rivedrà tutti quei provvedimenti alla luce dei nuovi principi
Della corte costituzionale dice Violante a proposito di questa sentenza era una sentenza importante naturalmente cambiava molto tutta la contorta quanta la procedura perché bisognava motivare la persistenza degli elementi che riguardavano i singoli detenuti cioè
Martelli aveva fatto un provvedimento che riguardava tutti la Corte costituzionale dice no non li può emettere al quarantuno bis in questa maniera mi devi dire per ogni soggetto qual è il motivo in forza del quale togliergli Sy applicando il quarantuno bis
E veniamo alla correttezza di corso la correttezza di Conso nell'informare di quella decisione si evince dall'intervento che lui fa alla Camera dei deputati il tre novembre novantatré proprio il periodo delle mancate proroghe
Parla dell'insegnante della sentenza la Corte costituzionale che definisce un'importantissima è recentissima sentenza
è poi dice in questa ottica è in ossequio S. premesse si sta procedendo ad emettere i nuovi decreti ministeriali usando la massima attenzione sia nella individuazione delle regole da sospendere è degli elementi di effettiva pericolosità
è con una motivazione che sia conforme a quanto la Corte costituzionale anche la magistratura di sorveglianza hanno chiarito in modo esemplare negli ultimi mesi perché questi soggetti dice Conso ai deputati al Parlamento
Appaiono meritevoli di valutazioni meno automatiche non ancorate al solo dato obiettivo del tipo di delitto commesso
Conso rappresenta in maniera trasparente ed esaustiva quali furono le ragioni delle sue scelte e il fatto che si sarebbe apprestato a rivedere quei decreti alla luce dei nuovi principi
Ma lo dice anche Calabria
Al convegno di France
Dati che abbiamo prodotto gli atti
Tenuto conto della giurisprudenza della Corte costituzionale nonché di numerosi tribunali di sorveglianza il numero si è ridotto a quattrocentosessanta unità
Tale orientamento ha consentito consente l'applicazione del regime speciale ai soli casi di effettiva necessità nel rispetto dei criteri indicati dalla legge
Signori giudici secca la Brianza Conso Capriotti
Fossero stati in qualche modo minacciati da umori
Lo avrebbero taciuto per vent'anni
Io credo di no anche perché dovete sapere che questi soggetti che ho menzionato erano legati al presidente della Repubblica Scalfaro
Il quale ebbe magna pars nelle vicende della nomina sia di Conso che venne scelto direttamente da Scalfaro come testimoniato tra gli altri da Gifuni
Sia da Capriotti insieme in questo caso operò con i cappellani delle carceri
Casa Scalfaro come ci dice Capriotti in un verbale te non ricordo se sia stato prodotto mo'comunque che io ho letto era attentissimo alle questioni delle carceri
è Scalfaro in quegli anni nel novantatré specificamente ce l'aveva a morte con il colonnello Mori perché perché il colonnello Mori o meglio il re il rosso di cui il colonnello Mori era il vicecomandante nella persona del maggiore Cataldi aveva fatto luce sul cosiddetto scandalo fondi neri del SISDE si trattava di fondi riservati dei servizi segreti una parte dei quali veniva attribuita mensilmente a taluni
Ministri dell'interno
Scalfaro prima di diventare presidente la Repubblica era stato ministro dell'interno e aveva preso cento milioni al mese
Se ne parla nella nel decreto di archiviazione che io gli ho prodotto
Sua archiviata la sua posizione perché si disse ne parla quel decreto che queste cento milioni venivano presi ma venivano destinati mi pare all'Orsoline alle solo Orsoline quindi non se ne appropriava Scalfaro
Però questo scandalo fondi neri del SISDE diciamo il rito molto Scalfaro i il rito molto Scotti
E a e tante altre persone come si evince anche dagli articoli di giornale che abbiamo prodotto
Per cui niente di più facile se morì gli avessi minacciati di toglierselo in un colpo di torno grazie a scafo
Un'ultima annotazione sulla minaccia e poi passò ad altro
Relativa alla speranza iella di Consob valori una una piccola speranza in in sentenza viene chiamata speranze sia nella Teddy e che viene valorizzata in sentenza
Conso dice alla Commissione antimafia di aver tolto il quarant'di quei trecentotrentaquattro quarantuno bis perché aveva la sera anzi è lacche Provenzano
Che non era uno stragista ma era più morbido di Riina potesse così accontentarsi è Fini è finire le stragi
Ora io signor presidente signori giudici citerò il primo di una serie piccola devo dire di documenti non agli atti ma che rappresentano a mio modesto avviso prove sopravvenute
E delle quali chiederò depositando questo cd l'acquisizione adesso ITO
Me ne rendo conto ma questo processo è un processo anche un po'particolare diciamo così
Con indagini perenni
Che peraltro lo dico incidentalmente vanno avanti cioè io ancora continua a ricevere risposte a distanze che ho fatto nei mesi scorsi comunque quale un inciso Rohmer mi permetto di ricorda lei non sa benissimo che praticamente non si dovrebbero neanche citare altri che non sono stati acquisiti nel corso della discussione
Presidente si lo so lo so bene io lei allora magari se ritiene misto opera ma io da vorrei spiegarne la rilevanza
Come
Ci si cinquecentoventitré stesso comma perché anche per consentire di poi di valutare Summer perlomeno cioè Peres
Nel caso specifico
Ma lei intende sopravvenuti all'inizio della discussione
Talune sì talaltra esistevano ma l'ho scoperto io
Dopo era degli illustri l'Manama nello store brevemente nel cuore e nella mente no poi chiaramente voi deciderete ci mancherebbe autonoma io non non voglio illustrarle voglio più che altro nel nel corpo della mia discussione
Dire due parole per per far comprendere la rilevanza ecco
Chiaramente dal mio punto di vista la rilevanza non non non non mi dilungherò illustrare i documenti assolutamente ne parlo nel corpo del ne parlarono ecco quella discussione
Nel caso specifico quindi dicevamo che che Conso riferisce alla Commissione antimafia che tolse quarantuno bis
Nella speranza che Provenzano
Che era non stragista al pari di Riina si sarebbe accontentato è avrebbe abbandonato quindi le le stragi sarebbero finite
Ora io mi sono sempre chiesto
Per qua per quali ragioni Conso tira fuori questa speranza dal cosa gli deriva è rileggendo
E mentre preparavo le mie conclusioni la testimonianza di Conso quelle acquisita mi sono accorto cane
Conso uscita
La relazione che il presidente Pisanu sei cioè sei mesi prima il trenta giugno due mila dieci
In apertura del diciamo di di quella che poi sarebbe stata l'indagine su queste vicende sulla trattativa e quant'altro Conso dice questo e nella nell'audizione di Conso del novembre due mila dieci
Dice
Presidente la ringrazio per la sua relazione che ha svolto nel mese di giugno e poi relazione molto ben fatta davvero preziosa perché permette di avere una ricostruzione
Il dei fatti di quegli anni così terribili di quegli eventi così angosciosi è di recuperarne il quadro
Il documento allora ho cercato di reperire questo documento la relazione di Pisanu
Che si basa e nel nella quale Pisanu fa sostanzialmente una ricostruzione dei fatti sulla base lo dichiara
Di eventi giudiziari autorevoli commenti politici e accertamenti della magistratura inquirente perché nel due mila dieci erano proprio quegli anni
Nei quali cere processo Mori e Obinu in corso si iniziò a ha inizio a venir fuori tutta questa tematica di trattativa quarantuno bis e compagnia bella la sostituzione al Viminale c'è
Cosa dice Pisanu
La stagione terribile delle stragi si chiuse il ventisette gennaio novantaquattro con l'arresto dei Graviano ed Graviano capi indiscussi della dell'ala più violenta ecco la Still ascesa del moderato diciamo così Provenzano
Ai vertici di Cosa rossa così giusto i spingerà l'associazione a fare impresa ad immergersi nell'economia sempre più facendo tacere le armi sarà alla fine dei villani di Riina
è ancora e ho finito è probabile che all'indomani dell'arresto dei Graviano e la sconfitta dell'ala stragista
Cosa nostra si sia adeguata al nuovo ordine di Provenzano da allora ad oggi bloccato il braccio militare Cosa Nostra certamente curato le sue relazione i suoi affari il suo potere con il prevalere della linea provenzale
Signori giudici
è questa la ragione per la quale Conso tira fuori quel ragionamento
è stato indotto dalla suggestione è rappresentata da questa relazione Conso aveva ottantotto anni quando fu convocato alla commissione Antimafia chiamato a ricordare cose di diciassette anni prima Conso non ricordava nulla
E quindi si è rifatto a questa relazione di Pisanu che parla della spaccatura nei fatti tra il moderato Provenzano e gli stragisti di Riina è la prova che poi che che che Giovanni Conso non ricordasse nulla
Sa in una considerazione che se voi vi andate a leggere
L'audizione che Louise Randall antimafia
Conso non parla mai né dei tribunali di sorveglianza né della corte costituzionale
Che sono invece i due capisaldi che nel novantatré cioè l'epoca dei fatti quando era più giovane quando viveva a quei fatti è quando sapeva quello che stava facendo perché lo faceva indiretta
Michelle Wie Calabria Violante e tanti altri
Alla base di quei provvedimenti
Ed ecco l'ha spiegata la speranza cella me ne rendo conto Presidente io mi mi rimetto sollecito anche lo dico una sola volta per tutte
Per tutti i documenti che citerò proprio per rispetto della verità dei fatti il consenso anche della Procura l'acquisizione di questi documenti
Sulla minaccia signori giudici io ho terminato tutte le altre argomentazioni in diritto il ruolo dell'istigatore il rafforzato ore il concorrente
Però ora parla dalla relazione Pisanu noma la Rizzo la sollecitazione signor procuratore vale anche per quelli che dirò alcuni sono proprio sopravvenuti perché sopravvenute all'inizio della discussione tutte e tre tre ma comunque ci arriverà
Dicevo che io ho terminato sulla minaccia che gli altri argomenti in diritto io li ho diciamo trattati nell'atto di appello nell'appello del averne motivi aggiunti eccetera quindi non è parlo e quindi dimostrato che la minaccia non non sussiste è che non è arrivata
Con le modalità contenuta nella sentenza di primo grado io potrei anche fermarmi qui però dovete sapere che accanto all'accusa giuridica c'è in nella sentenza di primo grado un'accusa morale che è anche più odiosa perché si addebita ai carabinieri
Per effetto della trattativa con Vito Ciancimino
Di aver accelerato la morte del dottor Borsellino
Attribuendo quindi una responsabilità morale
E quindi in me credo di avere il dovere morale di occuparmene si afferma in sostanza che il dottor Borsellino
Abbiamo scoperto la trattativa si sia opposto
Alla stessa questa opposizione è stata conosciuta sarebbe stata conosciuta dalla mafia e per questo il dottor Borsellino sarebbe stato ucciso
Si assume che il dottor Borsellino abbia
Scoperta o la trattativa il quindici luglio novantadue quando alla moglie
Disse il generale Subranni e puntuto
Quella era una metafora secondo la Procura per rappresentare che è il capo del rosso egli Subranni era il capo della Rosso organismo che in quel momento trattava con la mafia
E allora
Da il quindici luglio è sostanzialmente il momento in cui è il momento a partire del qua dal quale Borsellino potrebbe essersi opposto accelerando così nell'ipotesi accusatoria la sua morte
Vediamo se questa
è una teoria
For fondata su pregiudizi oppure un'ipotesi corroborata da prove
Intanto va detto che
La sentenza a sostanzialmente sposato questa ricostruzione
Ma ci accorgiamo subito dalla cadenza con la quale ebbe venni venivano vennero compiuti quei fatti di sangue che la carenza era bimestrale Lima marzo Falcone a maggio Borsellino a luglio a settembre grasso e Germana
Ma vi è sicuramente di più infatti vi sono elementi dai quali si desume che è la strage di via D'Amelio era in preparazione da mesi Spatuzza ci dice ancora non era successa la strage di Capaci
E noi abbiamo l'esplosivo già macinato dentro per via D'Amelio
Chiaramente cito tutte prove che sono agli atti
Onorato parla di un attentato in preparazione già prima di Capaci
Il quindici giugno novantadue il maresciallo dei carabinieri lombardo va con il capitano della Rosso Sinico al carcere di Fossombrone a parlare con il mafioso Danna
Confidente del maresciallo Lombardo il quale gli dice quindici giugno che è in avanzata fase di preparazione una un attentato di ai danni del dottor Borsellino il quindici giugno i contatti tra De Donno eh Ciancimino erano all'inizio
Ancora i familiari del dottor Borsellino se ne trova traccia nella sentenza Borsellino bis hanno dichiarato che è
Da un paio di mesi prima della strage
Lauda Enza telefonica era diciamo su non funzionava bene subiva dei dei fruscii dei fastidi eccetera è che giorno quattordici o sedici luglio
Notarono un operaio armeggiare nella cassetta dei figli eletti dei fili telefonici che che si trovano all'esterno davanti alle case nella pubblica via
Sì fece una perizia e fu dimostrato che è era c'era un'intercettazione abusiva
Di questo peraltro c'è traccia in una intercettazione di Riina che nella sentenza di primo grado si trova tagliata
Viene tagliata per accreditare la tesi che l'attentato ai danni di Borsellino sia stato organizzato alla giornata mentre in realtà quell'intercettazione io ne parlo nell'atto di appello quell'intercettazione di Riina se letta complessivamente dimostra quello che è emerso anche dalle testimonianze dei familiari al dottor Borsellino che quelli misero sotto controllo i telefoni
è quindi Reina quando quando quando con Lorusso dice presto presto subito si riferisce al fatto che quando al telefono sentirono del dottor Borsellino sarebbe andato dalla madre andarono a portargli la centoventisei imbottita di di esplosivo
Ma non che fu
Organizzato alla giornata
Scusate
Non a caso la Procura non ha mai detto che i contatti con Ciancimino abbiano causato la strage di via D'Amelio ma ha detto solo che l'hanno accelerata perché l'accelerazione
Serve a Mascali are serve a gettare il fango di una responsabilità morale che sarebbe più grave di quella giuridica se fosse esistente
Ma non è così
Perché se la tesi dell'accelerazione
Fosse corretta bisognerebbe dimostrare che in un brevissimo periodo di tempo quattro giorni dal quindici quando Borsellino
Sabella trattativa e si oppone al diciannove
Sono successi i seguenti fatti
Il dottor Borsellino si deve essere innanzitutto opposto
Ma non è dimostrato quando si è opposto dove si opposto con chi si è opposto a chi lo ha detto le parole che ha detto questo allora è un altro salto logico
In secondo luogo sempre in quattro giorni
Che questo bisognerebbe dimostrare che questa opposizione sia stata conosciuta dagli appartenenti a Cosa Nostra è quindi chi l'ha conosciuta come la sconosciuta dove e quando l'ha conosciuta
Anche qui non c'è prova
E che poi in quattro giorni costoro avessero accelerato
L'esecuzione
Tutte le prove che Dio vi ho citato prima Spatuzza il i familiari del dottor Borsellino
Il maresciallo Lombardo ho dimenticato l'informativa del ROS di Milano del capitano Alonzi che si basa su quanto riferito ad un maresciallo di del rosso da una fonte il quindici luglio novantadue
Dice questa informativa era imminente un attentato ai danni di Borsellino e di Di Pietro
Tutte queste prove dimostrano che l'accelerazione non si è mai verificata
Non a caso di accelerazione parla solo Brusca ma Brusca fa un'ipotesi fa un'ipotesi perché Brusca e lo dice lui stesso non fu interessato alla Pro alla preparazione dell'attentato di via D'Amelio
Per cui dice io quando seppi dalla televisione che c'era stato l'attentato di via D'Amelio visto che era passato poco tempo da capaci
Mi mi diciamo credetti insomma feci questa ipotesi della dell'accelerazione è vero anche che Brusca dice
Mette l'accelerazione in relazione dallo stop a Mannino dice io stavo lavorando su Mannino poi venni stoppato perché bisogna fare un altro lavoro però è anche vero che Brusca questa cosa la dice
Nel secondo periodo della sua collaborazione cioè a partire dal due mila e uno nel primo periodo della sua collaborazione
Novantasei novantasette e cioè esattamente quando venne arrestato perché i primi verbali vengono fatti a due mesi dal suo arresto quindi subito quando i suoi ricordi sono più genuini meno inquinanti quando Brusca
E anche più vicino ai fatti glielo contestato quando c'è stato il suo esame davanti a voi dice che l'attentato a Mannino andava fatto dopo Borsellino
In secondo luogo per parlare della bis bisogna chiedersi una cosa
Ma possibile mai che il dottor Borsellino avendo saputo che c'era una trattativa
Pericolo pericolosissima intanto per la sua incolumità e poi perché qualcosa di ignobile in quanto erano gli ha rappresentanti dello Stato che ha che trattavano con la mafia non ne parla anni nessuno
Noi ipotizziamo che sia come dice la Procura il quindici luglio matura questo convincimento che che c'è la trattativa in corso e si oppone ma possibile mai che non è parla la dottoressa Contri che incontra il sedici e il diciassette a Roma
Dopo la e in particolare la dottoressa Contri per essere precisi dice tra l'uno e il diciassette io ebbi incontri con Borsellino a Roma
Non è parla a Vizzini Natoli e Lo Forte con cui va a cena a Roma non ne parla De Gennaro che venne a Roma il sedici e con cui ha una telefonata il diciotto non è parla ai dottori De Francisci Principato e Teresi che vede il diciotto luglio in procura non ne parla a nessuno né di trattativa né di opposizione
E come mai
Tutto quanto ho detto mi consente di arrivare a una conclusione
Cioè che l'accelerazione se vi è stata è ora dirò perché c'è questa ipotesi
Non è stata sicuramente causata da i contatti tra i carabinieri e Ciancimino dei quali Borsellino aveva conoscenza perché li aveva saputi dalla Ferraro già a fine giugno
Non le identificava in una trattativa conseguentemente non aveva ragione di opporvisi
E non è provato che si sia opposto
La mafia non risulta provato che boh che la mafia ne sia venuto a conoscenza di un'opposizione a sua volta non provate non risulta provato che Borsellino abbia comunicato a qualcuno un'opposizione non provata
è quindi non risulta provato che i contatti tra carabinieri
Vito Ciancimino abbiano causato l'accelerazione di via D'Amelio però a fronte di questo vi sono degli elementi che
Consentono di porre una questione un dubbio
Se essi volesse rinvenire un'accelerazione nella strage di via D'Amelio
Degli elementi che dimostrano che la strage di via D'Amelio possa essere stata accelerata indipendenza
Della inchiesta del rosso su mafia e appalti
Che Borsellino pubblicamente aveva dichiarato di attenzionare
è un indagine che voleva proseguire
Quali sono gli elementi innanzitutto dopo quelli l'intervista pubblicata sul Venerdì di Repubblica
Il giorno prima della strage di Capaci il il giornale è stato acquisito in quest'intervista si fa un parallelismo tra l'inchiesta
Le le le inchieste siciliane è l'inchiesta Mani pulite di Di Pietro ancora quello che dice Angelo Siino
Pongo l'attenzione sul gruppo siciliano che faceva capo a Gardini e aveva tutto l'interesse a che non si parlasse di appalti
Ricordo che un tale Montalto in carcere ebbe a dirmi ma chi ce lo porta questo riferendosi al fatto che Borsellino in sede pubblica
Aveva ricollegato l'uccisione di Falcone alle indagini che questi aveva promosso con riferimenti agli appalti proprio questa circostanza ritengo abbia determinato un effetto di accelerazione della morte del dottor Borsellino
Ecco è quanto si legge nella sentenza di appello per la strage di Capaci presidente dottor Trizzino sette quattro due mila la sentenza pagine ottocentosessantatré il dottor Borsellino aveva nel periodo immediatamente successivo alla strage di Capaci pubblicamente affermato che una pista da seguire era quella degli appalti
Quindi il dottor Borsellino esterna pubblicamente questa sua questo suo interesse
Ed è noto come diceva il dottor Falcone il quale soleva dire segui denaro e trovare la mafia che questo è un movente per fare una strage e allora chiedete di signori giudici sulla base dei documenti che avete acquisito cosa sarebbe successo se Borsellino avesse potuto avesse scoperto che i potenti mafiosi Buscemi Antonino e Salvatore di Passo di Rigano era in a erano in affari con la Calcestruzzi di Raul Gardini la più Azzi la la più grande azienda di costruzioni in Italia
Cosa sarebbe successo se Borsellino avesse potuto approfondire quelle indagini con i carabinieri dopo aver appreso da Leonardo Messina un pentito il primo luglio novantadue che è
La Calcestruzzi la sua sorella di Gardini era in mano atto Torrino
Se avesse saputo che intorno a quelle aziende gravitavano miliardi
Miliardi dati anche i politici tra cui Lima Di Pietro via di ha parlato dalla tangente Enimont Lima che però lo vedremo
Tra per il tramite dell'onorevole D'Acquisto era in contatto col procuratore di Palermo Giammanco
Sms Borsellino saputo anche che è il nipote di Giammanco del procuratore Giammanco tale Enzo Giammanco era titolare di una società la Ital Costruzioni una società che costruiva
Palazzi
Società di costruzioni
Ed era titolare insieme lo sapete a chi ha Saveria Palazzolo probabilmente ai popolari Saveria Palazzolo non dice nulla ma è la moglie di Bernardo Provenzano
Che aveva la società con il nipote del procuratore di Palermo
Dell'epoca
Cosa sarebbe successo se Borsellino avesse potuto scoperchiare il vaso di Pandora degli appalti pensate che alla fine Tangentopoli nasce da quello che Craxi definì un mariuolo Mario Chiesa venne tra venne trovato con solo sette milioni di lire in tasca
Nel dalle indagini del ROS emergevano miliardi in ballo
E io credo che questo sia un valido MoMA movente per una strage purtroppo
Con riferimento al quale le prove ci sono a differenza della trattativa
Però in sentenza
La vicenda mafia appalti viene liquidata in poche pagine ed allora io
Vi dovrò tediare citando brevemente chiaramente le affermazioni sono cinque in tutto della sentenza di primo grado
E le relative smentite documentali
Questo perché ricordiamoci sempre la mia premessa perché si addebita nella sentenza di primo grado una responsabilità morale ai carabinieri
Allora prima affermazione della sentenza non vi è alcun elemento di prova che possa collegare le indagini sugli appalti alla improvvisa accelerazione nell'esecuzione del dottor Borsellino smentite
La sentenza Borsellino terra dice varie deposizioni dimostrano che Borsellino aveva mostrato particolare interesse dopo la morte di Falcone alle inchieste riguardanti il coinvolgimento di Cosa Nostra nel settore degli appalti
E ciò non solo perché lo riteneva fondamentale
Per importanza per quell'organizzazione ma anche perché convinto che potesse rinvenirsi una delle cause della strage di Capaci ed ancora il pentito Giuffrè se ne trova traccia nella sentenza della Corte d'Appello di Catania in atti
Il pentito Giuffrè ha ricollegato le ragioni della accelerazione della strage di via D'Amelio
Nel timore che Borsellino potesse
Prendere potesse essere dominato alla Superprocura e da lì
Potesse dare un nuovo impulso alle indagini sugli appalti dice Giuffrè forse forse in questo rapporto discorso mafia-politica appalti era addentrato alla pari del dottor Falcone
Sino sino ha detto che ebbe il rapporto mafia appalti da Pino Lipari attraverso l'onorevole Lima
è che Pino Lipari Pino Lipari è un mafioso era il braccio destro di Riina e Provenzano lo rassicurò che sarebbe intervenuto sul procuratore di Palermo tramite Lima per cercare di ammorbidire la sua posizione
Queste tre testimonianze però Giuffrè la sentenza Borsellino terre Siino non sono citata nella sentenza non le ritrovate
Seconda affermazione della sentenza
Nessuno spunto idoneo a collegare la vicenda ma anche appalti con la morte del dottor Borsellino è possibile trarre dalle dichiarazioni di tanti collaboratori di giustizia
Smentite mi de nomi smentite documentali
Leonardo Messina l'ho detto prima parla dottor Borsellino della Calcestruzzi come impresa in mano a Totò Riina lo trovate scritto nella richiesta di archiviazione mandanti occulti bis che avete acquisito in anni in grado di appello
Giuffrè l'ho citato un minuto fa sino l'avevo citato prima quando è Betetto da quel Salvatore Montalto
Pongo l'attenzione sul gruppo siciliano che faceva capo a Gardini e che aveva l'interessa perché non si parlasse di appalti ricordo che Montalto mi disse chi glielo porta questo riferendosi al fatto che Borsellino aveva pubblicamente
Ricollegato l'uccisione di Falcone alle indagini che egli aveva promosso sugli appalti
Altra affermazione
Della sentenza
L'interessamento del dottor Borsellino per l'indagine mafia appalti
Non ha avuto risonanza pubblica vi ho citato sì io ho citato l'articolo sul Venerdì di Repubblica nel quale Borsellino dice addirittura è un onore avere Di Pietro come amico
La sentenza di appello per la strage di Capaci pagine ottocentosessanta tra i giudici scrivono il dottor Borsellino nel periodo immediatamente successivo alla strage di Capaci aveva pubblicamente affermato che una pista da seguire era quella degli appalti
Quarta affermazione della sentenza
Non vi è neppure certezza che il dottor Borsellino posso avere avuto il tempo di leggere il rapporto mafia appalti è farsi un'idea delle questioni
Veniamo alle smentite
Io devo dire che il riferimento a questa affermazione la figlia del dottor Borsellino Nonino la figlia del dottor Borsellino
Pubblicamente ha affermato che questa è una menzogna
Ed è un'affermazione forte direi che è una menzogna
A prescindere da come la si voglia qualificare questa affermazione è smentita dei documenti
Infatti Liliana Ferraro
Ha detto che in occasione di un incontro avuto all'aeroporto di Fiumicino Borsellino volle una serie di informazioni
Su una vicenda dell'invio vicenda che già conosceva dell'invio della rapporto del rosso sugli appalti da parte di Giammanco a Martelli alla Ministero di Grazia e Giustizia
Il colonnello Canale ha riferito il verbale del processo Mori e Obinu è in atti
Che Borsellino conosceva questo rapporto sin da quando era Marsala del novanta nel novantuno la dottoressa Camassa l'audizione all'Antimafia dice che Borsellino quando era Marsala faceva leggera tutti i suoi sostituti quel rapporto del ROS perché era imbranati gara fondamentale per i rapporti tra mafia e politica
I magistrati che vengono sentiti accessi M e dei quali io parlerò di qui a breve
Antonio Di Pietro il quale ha detto che davanti al feretro di Falcone Borsellino gli disse dobbiamo fare presto dobbiamo coordinarci
Dobbiamo andare avanti con questa indagine è cattiva dice Di Pietro lui aveva capito già questo rapporto che era un rapporto a tre mafia politica e imprenditoria dice aveva capito cose che io capiranno dopo sulla base delle mie indagini
Ultima affermazione della sentenza per liquidare la tematica
Dal rapporto su mafia appalti
La vicenda marchi appalti per quanto riguarda il versante mafioso aveva già avuto esito almeno un anno prima con l'arresto per gli altri visino
E non si comprende dunque quale preoccupazione talmente viva attuale forte avrebbero potuto avere i vertici mafiosi per gli sviluppi investigativi
Ci si chiede quale preoccupazione potesse avere la mafia presto spiegata
Basta leggere la richiesta di archiviazione dei mandanti occulti bis
E basta leggere la testimonianza di Di Pietro testimonia documenti
Ritenuti superflui in primo grado per rendersi conto che quella lì che quelle indagini e coinvolgeva tantissime persone è tantissimi interessi economici
Lo dice anche Falcone ma anche questi interventi questo documento
Non è stato ha messo in primo grado
Falcone dice
Nel futuro verrà fuori chiaramente una indistinta era fuori chiaramente una indistinzione
Tra imprese meridionale imprese di altre zone d'Italia per quanto attiene al loro condizionamento e al loro inserimento in certe tematiche di stretta matrice mafiosa
Capite bene che al contrario di quanto sostenuto in sentenza allora quell'inchiesta propone preoccupava molto la mafia è non solo la mafia
Tra l'altro Rocco preoccupava dopo le esternazioni di Borsellino che la metteva in coordina in coordinamento con in in coordinamento con la strage di Capaci in relazione con la strage di Capaci
Preoccupava un'altra cosa perché altro una condanna a cinque sei anni per aver truccato qualche appalto altro una condanna per strage se il movente della strage di Capaci diventano gli appalti
è vi pongono ultima domanda che smentisce le affermazioni della sentenza Boy
Credete che il dottor Borsellino
Volesse portare avanti in da ciniche non interessavano alla mafia che non gli avrebbero fatto del male che non gli avrebbe però che non avrebbe preoccupato la mafia il dottor Borsellino
Dopo aver dedicato la vita a combattere la mafia in cui cinquanta giorni credette avesse tempo da perdere in altre cose
Borsellino parlava con tutti di quelle indagini sugli appalti Verano rosso e ne parlava in primo luogo con i suoi colleghi magistrati
Collegandola sempre a Capaci
Dottor Aliquò
Ne parlammo di questo rapporto l'in direzione distrettuale c'era Paolo Borsellino che ne parlava con particolare interesse perché lui era forse quello molto di più a cercare questi riscontri per la morte del collega
Natoli
Dopo la strage di Capaci Borsellino rivisita va ben talmente forse anche documentalmente per cercare di capire cosa avesse potuto determinare il momento nel quale siedano ha deciso di uccidere Falcone
Che se anche a me notizie sul famoso processo mafia appalti stava cercando di avere a disposizione gli atti del processo desiderava rileggersi Gil rileggerli con la sua intelligenza investigativa
Antonio Ingroia chiese un colloquio con il dottor Scarpinato per quanto riguarda la questione del rapporto dei carabinieri
Allora chiedete di signori giudici perché queste testimonianze non sono state citate nella sentenza di primo grado
Perché in primo grado prove e documenti e testimonianze quali quella di Di Pietro sono state dichiarate superflue perché quelle prove acquisite non sono state menzionate
Perché è voi in appello avrete ammesso le prove dichiarate Superfly in primo grado
Perché vuol dire che non erano superflue per accertare la verità
E io credo che il rispetto della verità sia dovuto alla gente che è morta in quel modo
Fatta a brandelli dalle bombe della mafia
E che il rispetto della verità non ammette eccezioni sia un obbligo morale per ciascuno di noi
Che passi perirono per l'affermazione Sempre comunque della verità
Anche se questa verità
Deve essere affermata a costo di fare emergere comportamenti in apparenza poco chiari dei magistrati dell'allora procura di Palermo
Quali risultano dalle audizioni arrese al CSM
Prima di occuparci delle quali
Devo citare un'altra prova sopravvenuta questa davvero sopravvenute c'è nel senso che ne si tratta di un'audizione arresta dal dottor Di Pisa all'ASS alla Commissione antimafia regionale il quattro maggio
Ma a me il documento è stato dato solo l'otto giugno ovviamente posso provarlo se voi mi direte di provarlo posso
Nocciole delle pecche le ricevute accompagnamento
L'audizione è stata trascritte mi è stata inviata all'otto giugno lo scorso
Cosa dice il dottor dipinse il dottor dipinse un altro che parla con il dottor Borsellino dinanzi al feretro del dottor Falcone
Dice che Borsellino gli disse questa di Capaci non è una strage destabilizzante ma una strage stabilizzante
Nel senso che mirava a mantenere il sistema attuale è poi aggiunge a Borsellino io intendo riaprire le indagini su mafia appalti quasi a voler stabilire un collegamento tra le strage e le indagini sugli appalti
Ce lo dice Ingroia
Borse nel nel nel citato nella sentenza morì Urbino a pagina duecentoventisei
Borsellino era determinato
A continuare queste indagini
Credo dice Ingroia che ci fu anche un colloquio con il capitano De Donno quel colloquio e quello di cui parla anche il maresciallo Canale oltre che gli ufficiali del ROS che avvenne il venticinque giugno mille novecentonovantadue alla caserma Carini
Nel quale Borsellino Chiesa De Donno di riprendere le indagini sugli appalti avendo lui come unico referente
Indice che Borsellino credeva in quelle indagine dal posto che Borsellino credeva nella fondatezza delle lamentele del rosso per perché questa indagine non era sfociata in diciamo in ingrandì provvedimenti i in ciò che ci sarebbe aspettato ne parlerò da qui a breve non quindi la procura gli esiti giudiziari non erano stati all'altezza di quelle che erano le aspettative dei carabinieri
E a tutti Borsellino parlava di questa indagine
Ne parla Liliana Ferraro come visto il ventotto giugno ne parla Luca Rossi un giornalista che incontra a casa sua
Il due luglio la testimonianza del processo Mori Urbino in atti dice Luca Rossi Borsellino mi disse che
Il la strada la l'uccisione di lime quelle fa avevo un'ipotesi che la sta l'uccisione di di me quello di Falcone fossero collegate e che il collegamento fosse una questione di appalti che Lima nella quale Lima era coinvolto che quale Falcone stava studiando
Era un'ipotesi dice Luca Rossi
Ne parla Vizzini a cena
Sono state prodotte anche i gli articoli di giornale gli articoli di intervista Vizzini oltre che la sua deposizione anche al processo su morì Obinu
Si parlò in quella scena la presenza di Lo Forte Natoli e Vizzini del funzionamento del sistema degli appalti e Vizzini ha detto Borsellino aveva tutto chiaro il sistema mafia-politica imprenditori
A fronte di tutto questo
Non c'è alcun dato dal quale si desume che Borsellino fosse venuto a conoscenza di trattative Stato-mafia ma ancora il venticinque giugno novantadue alla sera
Borsellino va in un conto in un incontro ad un incontro a Casa professa e dice io sono testimone perché avendo lavorato con Falcone
Ed essendo amico di Falcone ho raccolto tante sue confidenze
E mi sono fatto delle convinzioni raccogliendo queste confidenze però o degli elementi che porto dentro di me debbo per prima cosa assemblarli riferirli a Lotto Rita giudiziaria che è l'unica in grado di valutare quanto queste cose che io so
Possono essere utili alla ricostruzione dell'evento che ha posto fine alla vita di Giovanni Falcone
Questa parte citata nella richiesta mandanti occulti bissa pagina trentasei trentasette
Chiedete di signori giudici cosa dovesse assemblare il dottor Borsellino
è evidente che il dottor Borsellino avesse capito che tra le ragioni della strage di Capaci verdi erano le indagini sugli appalti che nacquero sostanzialmente con il dottor Falcone
Ed aveva ragione quindi stava cercando questi elementi per corroborare questo sua questa sua intuizione questo suo ipotesi
Ed aveva ragione perché è le sentenze successive cito nuovamente la sentenza della strage di Capaci del sette aprile due mila perché affronta il tema pagina ottocentosessantuno e seguenti dice
Che
Una concausa preventiva della strage di Capaci fu finalizzata ad impedire che Falcone
Proroga esse le investigazioni nel settore inerente la gestione illecita degli appalti in maniera ancora ancora più efficace di quanto aveva fatto in passato
Un'azione che avrebbe inciso comunque compromesso i nuovi rapporti in fase di consolidamento tra Cosa Nostra ai nuovi referenti nel settore economia e politica
Quei giudici affermano è lecito affermare che attraverso la gestione lei cita degli appalti e il connubio con gruppo con gruppi economici finanziari ed esponenti della politica si era coagulato un cospicuo grumo di interessi in capo ai vertici di Cosa Nostra
Che ben può avere contribuito comunque rafforzato il proposito di eliminare il dottor Falcone quest'ultimo aveva infatti ben compreso i sottesi legami tra politici imprenditori e mafia connessi agli appalti pubblici
Andiamo avanti in quei giorni in quegli ultimi giorni del dottor Borsellino abbiamo detto il ventinove ventotto luglio il ventotto giugno incontra la Ferraro a Fiumicino
In quell'incontro la Ferraro gli disse che aveva saputo che il dottore De Donno aveva contatti con Vito Ciancimino Borsellino non si scompone più di tanto dice va bene ci penso io mentre volle avere quelle informazioni sulla vicenda dell'invio al ministero dal rapporto del ROS
Il giorno dopo Borsellino a casa sua
A un incontro con Fabio Salamone magistrato
In servizio ad Agrigento mi pare all'epoca
è fratello di Filippo Salamone imprenditore che figurava nel rapporto del rosso su mafia appalti
Vediamo come si svolge questi questo incontro ce lo raccontano sia Fabio Salamone che la moglie del dottor Borsellino ha citato nella richiesta mandanti occulti bis
La signora Borsellino dice che l'incontro durò circa tre ore non venne ammesso il dottor Ingroia
è che alla fine fu chiesto su fu chiesto d'asta Fabio Salamone dice la signora Hoecke alla fine il dottor Borsellino sulla porta salutò Salamone dicendogli ti consiglio di andare via dalla Sicilia
Il dottor Salamone
Lo ricostruisce in maniera diversa
Dice che l'incontro duro un'ora
Dice che si farlo della candidatura di Borsellino alla Superprocura
Dice che si farlo delle situazioni a rischio e Dimitri di per l'incolumità fisica del dottor Borsellino dopo la morte di Falco
E dice anche che Borsellino
Lo invito a trasferirsi come magistrato a Palermo ma lui rifiutò dicendo lo il rifiuto dicendo
Che l'attività imprenditoriale di mio fratello rendeva inopportuno tale trasferimento conta Amgen topolini che era scoppiata
E dice ancora altra cosa
Che Borsellino a Borsellino non risultava nulla a carico di mio fratello Filippo
Quest'ultima affermazione suona tanto come un'excusatio non petita e dimostra senza ombra di dubbio che si farlo delle indagini sugli appalti perché quelle erano le indagini nelle quali veniva coinvolto Filippo Salamone
Come vediamo
Ci sono differenze tra il racconto della signora Agnese e racconto di Fabio Salamone
Innanzitutto se come dice la signora Agnese l'incontro avviene perché richiesto da Salamone ci sarà stato un motivo ma il dottor Salamone nulla dice in merito al motivo
Ed inoltre l'asserito invito che Paolo Borsellino fa Fabio Salamone per andare a fare il magistrato a Palermo mal si concilia con l'affermazione
Che se che sentì la signora Agnese io ti consiglio di andar via dalla Sicilia o quello che ha detto Di Pietro riferito a quell'incontro per averlo saputo da Elio Veltri
Borsellino avrebbe detto vai via vai via fin quando si è in tempo
Ma soprattutto signori giudici
Dice Salamone Fabio Salamone
Che all'invito di Borsellino avrebbe replicato non è opportuno che io venga a Palermo
Vista l'attività interne imprenditoriale di mio fratello che rende inopportuno tale trasferimento per Tangentopoli che era scoppiata ma quando mai Tangentopoli era scoppiata a Milano la tangentopoli siciliana così chiamata
Non era scoppiata per nulla perché anzi il ventinove giugno novantadue vi era una bella richiesta di archiviazione che sarebbe stata ultimata due settimane dopo quindi quelle indagini veleggiava no verso un'archiviazione
E delle e alle stesse
Prestava fede solo il dottor Borsellino
è creditore
E allora di questi una lettura logica di questo incontro consente di dire che si farlo del degli appalti del coinvolgimento di Filippo Salamone che Borsellino conosceva
Perché lo aveva appresso
Dalla lettura del rapporto del rosso su mafia appalti
Questo spiegherebbe anche perché Borsellino dice a sua Fabio Salamone ti consiglio di andare via dalla Sicilia e spiegherebbe anche la sussidi Salamone la Tangentopoli era scoppiata
Occorre chiedersi allora perché Borsellino che già conosceva dall'anno prima dalla dal novantuno dalla lettura del rapporto del rosso su mafia appalti
Il coinvolgimento di Filippo Salamone ne parla però a giugno al il ventinove giugno novantadue
Questo M e da mettere la RAI io in relazione al fatto che Giuseppe Lipera uno dei cinque arrestati stava collaborando con me la procura di Catania Lipera
Fu interrogato una prima volta dal dottor Felice Lima nel tredici giugno novantadue ed è parlerà di Salamone Filippo il quindici giugno novantadue
Borsellino era al corrente
Della collaborazione di Lipera conferisce l'IVA perché ne aveva saputo da Felice Lima e di questo si trova traccia
Nella richiesta di archiviazione mandanti occulti bis
Pagina quarantadue pure la nota della pagina nota settantotto
Non appare possibile per i trascorsi contatti con il generale Mori con il dottor Lima e per la capacità complessiva di analisi e collegamento dei fatti che Paolo Borsellino non avesse compreso il ruolo centrale
Nella gestione degli appalti pubblici in Sicilia svolto da Salamone Filippo
Il dottore Ingroia di recente l'audizione anche questa prova sopravvenuta perché è del ventiquattro maggio due mila ventuno ha dichiarato
Felice Lima so che aveva contatti diretti con Paolo Borsellino e che quindi di alcune cose aveva informato ma in via riservata Paolo Borsellino
Se leghiamo allora tutti questi elementi ne deriva che non sia affatto un caso che Paolo Borsellino abbia parlato con Fabio Salamone
Proprio nel periodo in cui Lipera collaborava con la Procura di Catania
Ma l'interesse del dottor Borsellino per quelle indagini è dimostrato anche dalla testimonianza della dottoressa Sabatino al CSM dice la dottoressa Sabatino siamo nei primi giorni di luglio Borsellino vi parlo di un pentito che aveva da sentire
Mirri parlo di questo pentito quel famoso giorno dell'assemblea del quattordici e disse non posso andare in ferie perché devo ridar risolvere prima il problema del pentito e se poi lo risolvo lo devo sentire
Non è non emerge da queste da queste parole chi fosse il pentito può essere Mutolo che parlava di signorina contrada può essere Messina
Che parlava della Calcestruzzi può essere il perno
Il riferimento al alle parole
Pentito che avevo da sentire o un problema se la risolvo poi lo devo sentire
Sembrerebbero alludere a un per a un soggetto che Borsellino non aveva ancora sentito e questo non può che essere Lipera perché Mutolo e Messina erano già stati sentiti tra fine giugno Effie primi di luglio
Questo sarebbe coerente risulterebbe coerente con quanto detto dal dottore gozzo cessa
Il riferendosi proprio alle indagini su sino agli appalti dice Gozo Borsellino diceva che c'erano nuovi sviluppi in particolare un pentito di questi che ultimamente aveva parlato
Ed allora signori giudici
Da questa ricostruzione si ricava l'assoluta erroneità della sentenza nella parte in cui non ammette alcuna rilevanza all'inchiesta del rosso su mafia appalti non Annette rilevanza alla conoscenza di Borsellino da parte di Borsellino di quell'inchiesta non ammette rilevanza all'interesse che il dottor Borsellino aveva copia per quell'inchiesta
E non ammette rilevanza al fatto che quell'inchiesta possa essere stata causa dell'accelerazione nella strage di via D'Amelio
Veniamo ad occuparci dei rapporti interni alla Procura di Palermo quali risultano dalla testimonianza resa dai magistrati della Procura di Palermo al CSM quindici giorni dopo la strage di via D'Amelio io tratterò il tema senza dilungarmi oltremodo perché ne ha tratto anche in una memoria che depositerò
E non farò valutazioni per il rispetto dei magistrati auditi
Le audizioni sono documenti di straordinaria importanza perché dimostrano qual era il clima di assoluto isolamento che disse Divella Paolo Borsellino in quei messi
E sono molto importante anche perché non si può dubitarne certamente della fermezza dell'attendibilità di del ricordo dei magistrati atteso che vennero svolte a quindici giorni dalla dalla morte del dottor Borsellino
Il clima della Procura di Palermo era ben rappresentato dalla dottoressa Corfù è stato ben rappresentato dalla dottoressa consiglio dice formalmente le cose funzionavano in modo ineccepibile nella sostanza c'era una notevole spaccatura fra i fai fa i pubblici ministeri
E non c'era nessuna lealtà di rapporti è questa nessuna lealtà di ha rapporti ha interessato anche Paolo Borsellino pensiamo al fatto che già manco nonostante la sua esperienza
Non gli diede la delega ad occuparsi dei fatti di Palermo e gliela darà solo il diciannove luglio prima che prima poche ore prima di morire
Pensiamo al fatto che Borsellino riceve delle minacce di morte ne viene a conoscenza Giammanco Maggia manco li informa sono i carabinieri del ROS che informano Borsellino
Pensiamo al fatto che Mutolo voleva collaborare con Borsellino
E Giammanco
Nomina altri sostituti ai quali coi è costretto ad affiancare il dottor Borsellino
Queste sono le prove dell'assenza di lealtà di rapporti ma c'è anche un'altra prova
La riunione che si tiene in procura il quattordici luglio novantadue nella quale il dottor Borsellino chiede conto e ragione ai suoi colleghi delle lamentele del rosso sul sul sulla per la loro indagine è perché la loro indagine non era stata valorizzata in procura ce lo dice il dottore elogio ho visto questo contrasto più che l'attente visibile perché proprio Borsellino
Fece degli appunti molto precisi
Come mai non fossero state inserite all'interno del processo visino determinate carte si trattava delle carte che erano state inviate alla procura di Marsala è poi diceva che c'erano nuovi sviluppi in particolare un pentito che avevo ultimamente parlato
E sono rimasto sorpreso perché dall'altra parte cioè i suoi colleghi gli dissero ma vedremo
Cioè di fronte a un'offerta così importante dice Gonzo la risposta fu ma vedremo se è possibile se è il caso di acquisire questi sono la la mancanza di lealtà di rapporti
è il racconto di Gonzo trova rispondenza in quello del maresciallo Canale
L'udienza in atti morì Obinu ventidue febbraio due mila undici
Dice
Il dottor Giammanco questo rapporto del rosso lo aveva quasi buttato da parte Giovanni Falcone si era lamentato per quale esso perché lo ritenevo un lavoro molto importante anche perché mentre la Procura sposava la tesi che erano fatti
Legati a storie di appalti locali il dottor Borsellino riteneva che mafia appalti fosse una cosa allargata quindi noi a Palermo mandammo un verbale ce lo siamo visti tornare indietro
Borsellino Di Pietro e Falcone
Parlo nel dell'intervento al Castellucchio raggio parlano di una cosa allargata
La procura di Palermo non ci crede ma torniamo alla riunione del quattordici luglio
La dottoressa consiglio altra partecipanti alla riunione una cosa strana i colleghi vennero chiamati a relazionare sul famoso rapporto del rosso su mafia appalti Paolo Borsellino fu l'unico che aveva qualche argomento in più che è beh qualche argomento in più che interessò i colleghi
Certo che aveva qualche argomento in più
Indagava su quelle su quei fatti perché li li riteneva collegati alla strage di Capaci
Un altro partecipante Lorenzo matassa fu approfondito un solo processo contro Angelo Siino una vicenda estremamente complessa
Aggiungo io
Una vicenda estremamente complessa per la quale il giorno prima era stata ultimata una richiesta di archiviazione
Che sarebbe stata
Diciamo consacrata in un provvedimento
Il quattordici luglio novantadue
Ed è da chiedersi ma ma ci ritornano su questo sedi fosse una fretta ad archiviare questa indagine ma andiamo avanti Ingroia ed è la prova sopravvenuta di cui di cui parlavo prima e l'audizione alla commissione antimafia regionale
Borsellino aveva avuto la netta sensazione che a Palermo lo stavano insabbiato questo rapporto
E dice non ricordo se era al dottor Pignatone al dottor Lo Forte comunque a uno dei due Borsellino disse voi non mi raccontate tutta la verità sul rapporto del ROS e aveva ragione dice Ingroia
In quel provvedimento di archiviazione lo sapete chi c'erano tra gli altri i Bush Cheney i mafiosi della famiglia Passo di Rigano uno dei Buscemi
Antonino mi pare comunque Antonino Buscemi uno dei dei mafiosi di Passo di Rigano che erano in affari con il gruppo di Gardini è Pino Lipari il braccio destro di Riina e Provenzano
Questa è la storia
Ecco ci dobbiamo fermare qui con l'ascolto della parte iniziale dell'arringa dell'avvocato Basiglio migliorò difensore delle generale Mario Mori
Nel corso dell'udienza del ventotto giugno due mila ventuno una delle ultime le udienze del processo d'appello sulla presunta trattativa fato mafia
E continueremo in settimana ad ascoltare questa arringa dell'avvocato Basilio Milio che abbiamo voluto riproporvi perché come sapete sabato scorso sono state depositate le motivazioni della sentenza d'appello del processo appunto della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia con cui la Corte d'Assise d'appello di Palermo il venti tre settembre scorso il ventitré settembre due mila ventuno a ha ribaltato il verdetto di primo grado il giudice
Estensore Vittorio Anania e il presidente della corte d'assise d'appello il consigliere Angelo Pellino hanno avuto la necessità di prendersi tutto il tempo necessario per motivare la sentenza di poco meno di tre mila pagine con cui attraverso la formula perché il fatto non costituisce reato hanno assolto l'ex senatore Marcello Dell'Utri l'ex capo del rosso il generale Mario Mori
Il generale Antonio Subranni e l'ufficiale dei carabinieri
Giuseppe De Donno
In primo grado lo ricordiamo nel Maggio due mila diciotto erano stati condannati a ventotto anni di carcere il Bosso Leoluca a Bagarella a dodici anni Dell'Utri morì
Subranni e il medico Antonino Cinà a otto anni De Donno
Ci fermiamo qui per questa sera si conclude così dunque la puntata dello Speciale giustizia grazie a tutti per l'attenzione da Lorena dur sono buon ascolto con i successivi programmi di radio radicale