Alta sostenibilità - Economia globale e vertice di Davos: tra guerra e pandemia, come si riconfigurano relazioni e priorità?

Radio radicale buongiorno bentrovati all'appuntamento del lunedì su radio radicale di alta sostenibilità la trasmissione che portiamo avanti insieme all'Asi se l'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile insieme a me
Cioè ed il gettone buongiorno giornalista avrete per parte altri servizi Bondi bonsai Valeria e molti e molti ospiti quest'oggi per discutere di dell'andamento dell'economia globale ovviamente
In un periodo particolarmente Complesso tra code della pandemia e venti di guerra analizzeremo un po'quelli che sono i dati che descrivono un po'il trend attuale ma anche le analisi che sono emerse dall'ultimo vertice di Davos tra cause strutturali della crisi frazione povertà
E questo sarà un po'la cornice dentro la quale ci muoveremo in questa mezz'ora grazie per essere con noi ad Azzurra Rinaldi economista direttrice della scuola Gender Economics di dell'università
Unità il ma Sapienza buongiorno a ben trovata Buongiorno grazie buongiorno tutto e tutti buondì grazie a Roberto Menotti a dei torrenti F Roma spende on line ed è utilizzare editor di Aspenia signor adviser per l'attività internazionale dell'Aspen Institut e in Italia Buongiorno grazie non trovate ebbene ritrovato il piacere avere col nome Andrea Bonica atti che il serpente per se il coordinamento operativo del gruppo di lavoro sul collo il numero otto barra scrisse quindi crescita economica il lavoro dignitoso e finanza insomma il quadro di cui parleremo intanto è ampio Bongiorno anche di carattere
Un giornale ritrovati e disse
Sì ma lei allora partiamo da dati economici che sicuramente i nostri ascoltatori hanno già ascoltato non facciamo questa premessa quindi stime al ribasso quelle del Fondo monetario internazionale
Brava Meccano mi alzo di aprile rispetto alle previsioni di gennaio si passa così dalla crescita
Al sei e uno per cento nel due mila ventuno e arriviamo tre e sei per il due mila ventidue e mila ventitré dopo il due mila ventitré scenderà ancora un po'questa crescita sono centoquarantatré le economie declassate rispetto alle previsioni rappresentando l'ottantasei per cento del prodotto interno lordo globale e anche ronde dal dipartimento delle Nazioni Unite per gli affari economici e sociali ci dice che l'inflazione globale dovrebbe raggiungere i media sei e sette
Quest'anno cioè il doppio della media tra il due mila e dieci e due mila venti e considerando che negli Stati Uniti questa infrazione galoppa a marzo era all'otto e cinque Pepe Kenneth Rogoff ex capo economista del Fondo monetario internazionale che oggi è un docente ad Harvard Europa Cina Stati Uniti sono destinate a entrare in recessione entro la fine dell'anno con l'Europa alle prese con la guerra la Cina ancora fronteggiando
La diffusione del Corvetto e gli USA appunto con un aumento dei prezzi
Al ritmo più rapido degli ultimi quarant'anni
Erano poco sottolinea come l'andamento cioè scusate mi dà fondamento di una regione aumenterà probabilmente lo sprofondamento anche nelle altre allora intanto professoressa Rinaldi condivide questa previsione di Rogoff
Beh validati sono persi nel senso che i dati non sono incoraggianti abbiamo appunto un andamento dell'inflazione degli Stati Uniti che è importante che chiaramente ma si ripercuote
Anche da noi il dottor trainato dai prezzi del del settore energetico perché siamo passati davanti già a febbraio avevamo avuto un incremento di Raziel quarantacinque nove per cento adesso abbia un incremento del cinquanta virgola nove per cento quindi certamente c'è una linea tendenziale dalla linea non incoraggiante soprattutto il tema a livello globale dell'approvvigionamento di materie prime che chiaramente legato influenzato negativamente dalla dall'invasione Russia Ucraina pensiamo sempre al brano ormai sa no quando parliamo di di Ucraina perché sappiamo che appunto cocaina produceva il dodici per cento delle esportazioni di grano il sedici per cento di quelle di mais però Lorena produce anche diceva il quarantasei per cento della produzione globale di olio di girasole adesso magari del nostro mercato non è significativo invece per i mercati di tutto il cosiddetto sud del mondo invece è molto più significativo
Ecco diciamo che un aspetto che che ancora una volta
Le crisi ci insegnano dal quale però tendiamo a non ricavare poi dei modelli di comportamento diverso perché siamo tutti collegati
Ho chiesto un aspetto che noi riconosciamo nel momento acuto della crisi
Come successe c'erano nel due mila otto due mila nove con la crisi economico-finanziaria cinque diamo no negli occhi Paesi avanzati degli emergenti grandi potenze militari e ci diciamo Abelli di come siamo tutti collegati
Poi dopo quando invece diciamo ritorniamo sulle rotaie usciamo dalla crisi questo fattore tendiamo a dimenticarcene ecco mi piacerebbe tanto pensare che dal momento che qui siamo sotto l'effetto di crisi incrociate cade ad essere messo in discussione in questo sono intoccabili modello no
è un modello per nidiacei pensare che sia solido è l'unico possibile però questi crisi ci dimostrano quanto invece sia un modello fragile
Ecco mi piacerebbe che ci rendessimo un momento di riflessione per capire se non possiamo avere declinarlo in una maniera diversa
E meno noti allora riportando il discorso sulle cause strutturali di questa crisi al di là per quanto possibile di pandemia e guerra nel numero di Aspenia che trimestrale edito dall'Aspen Institute Italia uscito a fine di novembre lei Dassù scrivevate un editoriale in cui presuppone rate che le guerre le due guerre allora in corso che erano Afghanistan ecco ringrazio Ossero finita create un sistema multipolare difficile per governare in cui era necessaria una ricostruzione se lo dovesse riscrivere oggi questo editoriale come da giorni restanti
E intanto sulla base di quanto appena detto la professoressa perché effettivamente le previsioni i trend economici sono più preoccupante di quanto fossero allora quindi intanto bisogna tener conto della della realtà economica c'era una tesi di fondo effettivamente quell'editoriale
Che guardava soprattutto all'idea del dopoguerra quindi non tanto il fatto che fossero finite le guerre perché purtroppo quando c'è un dopoguerra deturpano ce ne siano altre
Esattamente quello che appunto che ha appena ascoltato cioè si fa fatica ad imparare dall'esperienza davvero in senso profondamente insomma culturale non soltanto nell'immediato e il dopoguerra appunto a cui a cui pensavamo allora erano quello del covi di in un certo senso che è stato quasi o ed è tuttora in qualche modo una grande mobilitazione collettiva sia pubblica che privata che dell'opinione pubblica che della vita quotidiana insomma che degli strumenti tecnologici e poi pensavamo un caso molto più specifico cioè la fine di una fase specifica di conflitti militari che era quella legata all'Afghanistan che in fondo era l'eredità dell'undici settembre molto lontana vent'anni dopo ma in fondo quelle di tali e tutto sommato è stato in qualche modo chiusa dall'amministrazione by the famoso di dire un po'precipitoso
Dell'estate scorsa data l'Afghanistan
Effettivamente però e questo lo spunto forse dell'attualità
Intanto è molto complicato utilizzare le lezioni del passato in parte perché è vero ci rifiutiamo di imparare fino in fondo ma in parte perché la realtà ogni volta presenta una qualche aspetto che come dire
Difficile da comprendere nella fase iniziale che ogni volta veniamo sorpresi
è vero l'interdipendenza come è stato ricordato è uno dei problemi di fondo l'interdipendenza così come la globalizzazione in fondo è una grandissima opportunità una straordinaria macchina da innovazione il problema è che anche il suo il suo volto scuro
Perché questo significa effetti contagiosi unifica la difficoltà di aiutare i le fasce più fragili fasce più deboli o i Paesi più deboli
Perché siamo tutti sostanzialmente legati da questi da questi fili anche molto lontani no le famose filiere del valore molto distanti che stiamo scoprendo appunto dalla dalla il settore alimentare
Ovviamente a quello dell'energia quindi io direi la riflessione che è in corso è comunque utile perché stiamo collegando meglio rispetto a qualche anno fa per esempio meglio rispetto alla crisi che fu tutta finanziaria nella percezione quella del due mila otto due mila dieci siamo collegando meglio gli aspetti politici
Quelli chiamiamoli di sicurezza sicurezza del cittadino sicurezza del delle persone
E gli aspetti economici e già questo è un passo avanti però ovviamente da questo a trovare le soluzioni
Ce ne fosse ancora ricco c'è c'è qualcosa che sta succedendo nel frattempo deroghe ad Andrea Boni cattivo ai se se sono d'accordo metterei chiamerei ma l'ha anche gli altri ospiti e cioè questo fenomeno meno del Francione Ring cioè la geopolitica si sta anche l'economia si stare ha dettato da quelli che sono i era sport i i rapporti in essere di buon vicinato o meno
E questo che cosa comporta innanzitutto una rimessa in discussione
Del Cocer sotto stesso se volete di globalizzazione e quindi che gli accordi di affari economici negli accordi commerciali si stipulino in balia delle convenienze adesso diciamo siamo un po'meno
Nonostante il periodo difficili disponibili a fare accordi solo su convenienze ma appunto a farli più facilmente con i cosiddetti amici o comunque con i Paesi che e condividono dei valori o comunque delle politico delle politiche estere internazionale
Guidati questo che cosa comporterà intanto abbiamo visto ovviamente l'asse Pechino o Mosca che si sta rafforzando dopo alcuni iniziali tentennamenti vediamo nella zona dell'indo Pacifico un'Australia che diciamo una vedetta sostanzialmente accidentale
E ovviamente di conseguenza anche l'Europa registrava sempre insomma una posizione un po'scomode di mezzo
Esattamente che questo fenomeno e non è indicatore parte ci pensiamo già nell'amministrazione Obama della parte finale l'amministrazione Obama e per contrastare slogan Loiero prestato molto vocale molto chiaro del fatto che non si dovrebbe fare pari in Cina nonostante lui come il di interpello calcetto abbondantemente
Questo ossia che insomma non molla riunisce con la Cina ma troppo moderno episodio del Devil per maggio dove devi Lepper ma di prevedere le sue cava ripeta made in China ma questi sono episodi un po'di colore però vi era una grande percezione di
Sia l'America ma anche in Europa che specialmente la Cina sette influenzando negativamente offrendo un nate tutto materie di merce di prodotti affetti molto bassi perché levando posti di lavoro il teste levando competitività ai mercati occidentali
Su questo c'è un grande dibattito economico e c'è sempre stato per gli ascoltatori con più esperienza forte ricorderanno negli anni ottanta un discorso tirerà patto de verso il Giappone
E che continuerà a mettere la nuova fabbrica del mondo facevano le automobili impianti elettronici le cineprese insomma tutto che stava andando contro gli interessi all'Occidente e alcuni economisti tra cui Milton Friedman dicevano no vero
Perché è vero noi crediamo molto in Giappone all'epoca fino a oggi ma loro coi reinvestono questi soldi dollari principalmente ora anche euro per le nostre economie e quindi un ciclo virtuoso
Ora vi è però un'arteria di pericoli da un punto di taglio politico abbiamo visto tutte le aziende che stanno operando in Russia
Per adeguate le sanzioni occidentali hanno dovuto o abbandonare il Paese o cedere o è ritiene che nazionalizzate dal governo russo questo Veneto grande problema per i loro investitori ma anche penso a McDonald per i loro dipendenti e anche in Cina stiamo vedendo un fenomeno che di cui contro chi parla poco in Italia ma il fatto che i veneti la strategia del Coni zero in Cina voluta fortemente dal presidente ci si intende
Raccontando lottando con lottando Polo da Honda
Durissimi della di pochi giorni fa la notizia di addirittura rivoltegli alcune fabbriche dove gli operai erano chiusi dentro tanto per uscire e questo ovviamente è un problema per il gli occidentali e dicono ci possiamo fidare di operare nel mercato cinese
Ma è anche un problema per il resto del mondo perché la chiusura del produzione in degli export in molti città cinesi canori applicandole quarantenne nel vero senso della parola cioè le navi commerciali non possono uscire
Attraccare e questo è una componente chiave vedi fenomeni inflazionistici di cui parlavano gli ospiti prima
Al pari della pandemia al pari della guerra quindi è tutto un grande meccanismo collegato ed è tutto un grande meccanismo che a vedere quanto ci troviamo in un mondo dove l'azione multilaterale
Fallendo e come dice il politologo quello Jan Brenner non vi è più una leadership che un tempo era degli Stati Uniti chiaramente definita sta andando da una g otto G due
In tempo dieci anni partì per abiti due tra Stati Uniti e Cina a undici zero dove tiri che all'Anarchia riferite le palle piene i cittadini perdetevi in via di sviluppo si trovino gravemente Vantaggiato
Ecco affiorare Maratea che cosa ne pensa Pergolo sentire su questo ovviamente azzurra Rinaldi e Menotti perché mi sembra un tema insomma piuttosto rilevante
La condivisione dei valori e rapporti commerciali economici c'è questa quello che in questo momento sembrerebbe ridescrivere un po'il mondo
E si stanno ridefinendo di dei nuovi equilibri noi vedevamo aspettavamo il sorpasso non economisti perché nel corso degli ultimi anni abbiamo visto la Cina avvicinarsi sanscriti sanscriti sapete fino a immaginavamo diventare il leader mondiale
Tutto questo chiaramente giusto citare tra ci sarei arrivata veramente ha proceduto perché comunque la sua politica commerciale è stata una un elemento molto critico chiari adesso chiuso un ottimismo no diciamo da un punto di vista di di assenti insomma deve degli scambi certo è che adesso vediamo proprio una situazione di grande incertezza venire in economia definiamo l'incertezza variabile killer
Perché quando viviamo in contesti incertezza non siamo in grado di prendere decisioni che sono come si dice comicamente razionali no ecco in questo momento è veramente difficilissimo vediamo degli equilibri variabili un po'difficile immaginare quale possa essere il lo scenario futuro è chiaro che diciamo pensano anche processi aggregativi inosservanze processi aggregativi degli accordi commerciali è vero è sempre stato un po'ovvero nonché le relazioni comunque anche di natura economica di interscambio partono da un'affinità che è una sfida valoriale era come si diceva correttamente adesso ci sono molti gli anni perché poi anche se non si manifestiamo contraria ad alcuni Paesi evitare che l'interscambio commerciale scambi di flussi finanziari è comunque tuttora di enorme rilievo quindi diciamo che c'è un piano rispetto che rispetta i nostri le nostre affermazioni e le nostre prese di posizione
Ma c'è un piano sotterraneo che molto meno visibile dove in realtà flussi di merci i flussi finanziari continuano ad esistere
Certo e appunto Verratti che ne pensa
Passi questa mattina stavo sfogliando alcune delle conclusioni le di Davos dell'incontro di Davos che stava facendo una riflessione abbastanza simile a quella che abbiamo appena ascoltato però la facevo con un certo stupore soprattutto da chi ha una prospettiva diciamo Polito logica
Cioè a me è sempre sembrato ovvio quindi mi sono un po'come la scopre la riscoperta e l'acqua calda da parte di Davos voglio dire
Il fatto e quindi di questa grande business community ma anche di questa comunità
Politica che che si riduce all'osso il fatto che ci siano degli intrecci fortissimi
Tra la componente politica la componente economica cioè evidentissimo a chiunque che ad esempio di fissare regole e le regole sono scelta politica ma una scelta economica chi fissa gli standard che di solito sono anche una scelta politica non solo ma in parte lo possono essere chi ha in mano il software per esempio come quello che stiamo usando ora ha chiaramente un potere negoziale più forte di chi lo usa e di chi subisce quegli standard magari di Standa sono meravigliosi ma comunque li ha fissati qualcun altro
Ora questa è un po'il rapporto fra la politica l'economia semplificando l'ordinamento in maniera estrema insomma fino all'osso aggiungo due piccole riflessioni uno
è interessante che questo questo termine che abbiamo un po'utilizzato quello della globalizzazione fra amici in realtà latinizzato credo la Popolare Inzago in questi mesi già nel viene quindi viene dagli Stati Uniti in parte che poi è un esperienza come banchiere centrale ma viene da un mondo che conosce bene anche un personaggio come Draghi eccetera cioè anche qui è chiaro che quindi la comunità finanziaria sa benissimo che questo intreccio c'è sempre stato
Quindi da questo punto di vista non c'è nulla di nuovo però aggiungo e chiudo su questo
è vero anche che
C'è qualcosa di parzialmente nuovo su cui dobbiamo fare per un po'di attenzione per esempio tutto questo dibattito sulla nuova riduzione quindi di accorciamento delle catene del valore anche per ragioni nazionali direi di maggiore sicurezza insomma di maggiore controllo di certi beni e servizi essenziali
Va benissimo per un verso però facciamo attenzione perché ricordiamoci che poi se aumenta per esempio i costi per il consumatore poi lo paga qualcuno questo accorciamento e cioè c'erano dei vantaggi della globalizzazione quei container di cui si parlava prima per quanto possa sembrare assurdo abbassavano alla fine il costo per il consumatore finale
Quindi è sempre necessario mantenere questa prospettiva molto aperta anche mentalmente perché ci sono costi nascosti è un po'il livello inferiore di che parlava poco fa la professoressa c'è un livello evidente
Ma c'è anche qualcosa di sotterraneo che va sempre monitorato perché non si nota ma è lì come se fosse un fiume carsico insomma
Elisa ecco bene allora abbiamo e andiamo qualche figlio e pensiamo di no con i gatti
Parliamo di povertà vestì povertà a livello globale cioè che cosa fai significa hanno tutti gli elementi che abbiamo adesso
Tirato in ballo rispetto alla povertà in cui potrebbero ma probabilmente più o meno miliardi di persone almeno due miliardi di persone nei prossimi anni visto questo trend presente evento dell'artista organizzato al Salone del libro avete riaffermato il ruolo fondamentale delle agenzie internazionali però hanno bisogno di qualche tagliando con i gatti
E certamente mettiamo vedendo punto che tutti questi problemi tutti i problemi di cui abbiamo parlato finora e tanti altri purtroppo hanno un impatto simmetrico quindi mentre sulle economie avanzate possono esserci delle problematiche però facilmente risolvibili anche grazie all'intervento piuttosto massiccio di banche centrali
I moli governativi aiuti parlando ora a livello europeo tra Macron entrare quindi un potenziale nuovo ricoveri o comunque del re indebitamento dei fondi non spesi del Next Generation New è per tante idee per tanti Paesi in via di sviluppo pensano tutta l'Africa pensiamo al gran parte del Sud America
Per gli addetti Ama molti paesi dell'indo Pacifico detta non è un'opzione e quindi abbiamo capito il Fondo monetario internazionale prevede che l'inflazione omettere perché tempi molto di più che in Occidente
Pensiamo che i corpi di materie prime parlavamo di appunto Farina da cui proviene il pane
Parliamo di benzina motivi perché quelli sono dipendenti quasi interamente dalle posti mettono da combustibili fossili per per i loro fabbisogni energetici e quindi ci sarà un effetto estremamente negativo per i Paesi in via di sviluppo è un effetto negativo per impeditivo papi e questo è un pericolo noi come altri sobriamente sosteniamo una visione di sviluppo che sia sostenibile ma che sia sostenibile a lasciare
Nessuno indietro come dice la donna tratta delle Nazioni Unite
Non possiamo dire ora che andando nella direzione giusta
Stanno mettendo dei due neanche nei tempi e tra i Paesi e questo non è positivo anche te guarda sorta nella maniera più utilitarista egoista possibile non va bene neanche per noi perché sappiamo che ci saranno una serie di conseguenze
Migrazioni climatiche ed economiche aumento dell'inquinamento nei paesi in via di sviluppo consumo in in crescita delle loro risorse naturali e poetiche verteranno su tutto il pianeta e di cui noi pagheremo tutti le conseguenze
Da qui la necessità che abbiamo ribadito come apripista
Ma anche sostenuta da rivendere viceministra Sereni era presente all'intervento all'evento abbiamo tenuto la settimana scorsa e quindi ricordava di un di una rinascita un po'del processo multilaterale incardinato sulle organizzazioni come le Nazioni Unite ma non solo
Che permetta di agire di fare dire i governi di concerto persona per e di obiettivi comuni che possono essere condivisibili riduzione alla povertà deduzione disuguaglianze riduzione dei fenomeni più crediti violenza contro le persone contro i diritti
Eccetera
Ecco su questo fronte colori Passarella parola ad Azzurra Rinaldi perché appunto all'interno delle disuguaglianze ci sono quelli che sono meno uguali di altre ecco quali sono gli elementi che in questo momento ancora complicato da un punto di vista economico e sociale
Ridono particolarmente
Ma come sempre anche questo tendiamo a dimenticarlo le crisi sono utili solo per alcuni e non per altri nel senso che durante le crisi quello che mi vediamo dall'analisi dei dati una ulteriore peggioramento della concentrazione di reddito cioè banalmente chi è ricco durante la crisi diventa più ricco e sono pochi
Chi è povero per la maggior parte di persone diventa più povero occhiello situazioni di grave povertà piombare in una situazione di esclusione conosciamo molto bene
Come la trappola della pubertà quindi è chiaro che e questo è un momento che ci pone delle sfide personalmente non vedo moltissima attenzione su questi temi e ancora una volta sarà un Hi Fi io mi stupisco perché veramente mi sembra di Tellini e viene come ancora non non siano permeata no a cascata questa consapevolezza che noi ci scambiamo qui questa mattina invece mi pare che
Tenda elevatori difficilmente verso l'alto si trovano era uno dei punti guardando al nostro Paese
Paese anche nel Pnr era di cui ora si si parla un maggiore difficoltà eccome se le disuguaglianze sociali non fossero il perno poi su cui va
No no Lallo niente assolutamente anche perché quello che abbiamo visto veramente durante il dalle deriviamo dalla pandemia che c'era una crisi della cura no questa è stata la famiglia la crisi di tutto il settore della una e questo ce l'ha evidenziato moltissimo quindi come abbiamo già detto in realtà anche nella elaborazione nella stesura dell'uso dello sviluppo del piano
Ci saremmo aspettati una maggiore attenzione a questo ambito della cura l'attenzione che non c'è e quindi nel momento in cui noi investiamo su alcuni settori penso al settore verde non so ancora di più il settore digitale
Nello sappiamo analizzando anche i dati di altri Paesi che questi sono settori nei quali soprattutto in una fase iniziale l'abbiamo un po'l'effetto consenso cioè abbiamo un incremento delle disuguaglianze anziché non so che atti mento ecco su questo probabilmente avremmo dovuto fare una riflessione ma i dati anche di quello che sta succedendo dal suono su tutti
Ai dati sulla sul sui bandi per gli asili nido laddove né un esempio su tutti abbiamo enormi disuguaglianze la disuguaglianza territoriale e si traduce poi in una mancanza di opportunità di sviluppo e di crescita del prodotto interno lordo locale e così via
Due miliardi in quattro messi a disposizione per la costruzione di asili nido anche qui potremmo stare ore perché va bene costruirle ma quelli sono servizi vanno riempiti con persone competenze quindi la costruzione non è che una parte la ridotto con la necessaria ma comunque di questi due virgola quattro miliardi a scadenza del bando ne vengono richiesti uno virgola due esattamente il cinquanta per cento e non sorprendentemente vengono richiesti prevalentemente dal Nord cioè dove già c'è concentrazione ecco che cosa diciamo una quando c'è la crisi ma cioè ulteriori concentrazioni non vengono richiesti da subito una serie di difficoltà fra cui la mancanza di competenze no all'interno dei comuni quindi questa è un tema secondo me su cui avendo ancora molto tempo per intervenire anche in termini di viene ne dobbiamo fare attenzione io penso che le istituzioni centrali di baracche prendersi qualche responsabilità in più
Io per esempio nel caso degli asili nido è spettata no a un governo che avesse la centratura anche per perderà dalla mappa del paese e prendersi la responsabilità di dire ok dove serve serve qui P è qui no diciamo che se vogliamo superare queste disuguaglianze soldi calmo di varia natura ecco e bisogna cioè c'è bisogno del il governo centrale assuma innanzitutto la consapevolezza alla responsabilità
Ma assolutamente sul fronte Pnr R e mi sembra diciamo insomma in una fase difficile per dire usare un eufemismo chiedo a Menotti poi ovviamente buoni cattivi
Ma a me sembra che è un punto fondamentale sia quello delle delle competenze di base che in un certo senso un'operazione come quella del PNR già presuppone appunto il caso degli asini ma ci sono moltissimi esempi analoghi cioè c'è un problema dirittura di accesso alle risorse disponibili no come sappiamo tanto è stato trovato l'Italia ha sempre avuto un record abbastanza negativo di fondi soprattutto europee
Cioè il problema è che per accedere a dei fondi ci voglio delle competenze che a loro volta i fondi servirebbero poi a creare questo circuito virtuoso il problema è che addirittura far partire il circuito è complicato
Perché abbiamo una struttura non adatta a fare questo tipo di per esempio a seguire questo tipo di bandi eccetera ma vale anche se in maniera diversa anche dello sviluppo delle delle fonti rinnovabili come sappiamo no questi bandi che vanno come dire senza senza risultati perché in parte si c'è un effetto Nimby quindi ci sono dei problemi
Un po'più
Tecnici se vogliamo
Ma non soltanto perché a volte c'è una questione di come dire di Canale e definanziamento addirittura quando il denaro disponibile certe volte paradossalmente non è il denaro che manca
Ma sono delle competenze ancora più basilari e l'altro aspetto secondo me c'è un legame fra PNR come dire la dimensione internazionale quella esterna
Su intanto perché ci sono queste differenze regionali come sappiamo all'interno del sistema Paese c'erano quasi tutti ai Paesi anche più miti questi problemi
Se non è Nord Sud Est Ovest o è semplicemente come Francia spesso le zone metropolitane rispetto a quelle più rurali quindi non è certo fra ma non solo italiano
Però effettivamente queste sono occasioni perse se non si riesce a far confluire le risorse laddove ce n'è maggiore bisogno
E il collegamento internazionale per altrettanto importante se c'è un punto dove forse vedo un barlume di speranza per dare un minimo di di aspetto positivo alla alla discussione banche condivido fra l'altro ufficio in cui ecco è questo ho visto per esempio anche D'Avossa ma su scala italiano si è visto spesso con molte aziende soprattutto per i più grandi c'è una maggiore consapevolezza del ruolo per esempio dell'Africa
Finalmente è vero che arriva un po'dalla finestra non dalla porta principale
Cioè arriva un po'dalla questione delle risorse naturali arriva da questa emergenza energetica perché siamo andati a caccia di contratti un po'ovunque non li avremmo fatti anche con i marziani si effettua la rossa è anziana non è che e tiene esatto
Dove si dice esattamente fra l'altro tutti i Paesi ad alto rischio quindi c'è il rischio politico non non ce lo togliamo certamente grazie a Paesi come l'Angola il Congo con tutto il rispetto insomma
Però quanto meno questo sì quantomeno l'idea di guardare a un a un elemento diciamo nord-sud non soltanto est-ovest che è tipico del nordafricano della nostra vita nel Nordafrica guardare un po'più profondamente alla questioni africane
Ci potrebbe davvero aiutare perché ci sono fortissimi elementi complementarietà
è chiaro che il tutto ha fatto un gran la sala utilizzabilità nel governo deve vedere fosse un amico decolli tale e quale all'Eliseo Lison colpi di Stato ogni due anni qui si cambia il Governo nel brandire modalità
Bionda democratiche aveva insomma no sì poi abbiamo anche Natalina cali a due mesi dagli andremo anche avuta a dove comunque diciamo ecco questi su questo solo per dire che ci sono anche delle opportunità da cogliere
Pur in un quadro che complessivamente davvero molto preoccupante però ci sono delle opportunità si tratta di nuovo
Sia sul piano interno che su quello internazionale dei rapporti internazionali di avere le competenze giuste quando arriva il momento cioè di essere sotto l'albero quando cade questo questo frutto che magari cade una volta ogni tanto
Però cercare di essere pronti a cogliere l'opportunità quando arriva certe volte fa davvero la differenza nel parere
Bonica atti una battuta su questa andiamo in chiusura
Ma concordo pienamente con quanto è stato detto finora aggiungo magari due temi
La porta Lecce da un lato il tema del debito che riguarda i piedi africani e che riguarda ovviamente noi occidentali negli anni non c'è mai stata una deroga soluzione efficace questo problema che infatti mia ripete costantemente e poi un tema del sempre l'uguaglianza due parole istruzione donne quelli sono due temi su cui purtroppo i pediatri cani sono ancora a hanno difficoltà raggiungere il standard e e vorremmo che perdeva aperta Agenda due mila trenta su cui credo l'Occidente l'Italia in particolar modo può aiutare dovendo a sua volta a nostra volta recuperare per ricchi ritardi e parente di sono tre punti cruciali del pm prego
C'è c'è e allora dobbiamo andare in chiusura rissa stava per agire come dire che è tutto il tema era molto ampio ma insomma queste puntate di scenario
Servono sempre per capire qual è la direzione in cui anche lo sviluppo sostenibile i rapporti multilaterali almeno quelli che rimangono dei rapporti multilaterali
Per la la piega la direzione stanno prendendo davvero grazie ai nostri ospiti a Roberto Menotti andrà buoni cattivi ad una stessa Zohra Rinaldi per essere stati con noi e visibile dogane spendi la compagna di viaggio questionario radicale
Per all'altri se grazie a Francesca spinotti per la collaborazione d'aiuto
Nella della parte redazionale per questa puntata di alta sostenibilità qui sulla nostra emittente radio radicale tutto l'appuntamento alla prossima se si settimanalmente
Stesso posto stessa ora la prossima
Grazie