Dibattito organizzato da Festa de L'Unità.
Sono intervenuti: Luciano Lama, Eugenio Scalfari.
Tra gli argomenti discussi: Economia, Festa Dell'unita', Lavoro, Occupazione, Pci, Sindacato.
Rubrica
11:30
15:30
09:00
11:00 - CAMERA
16:30 - SENATO
8:30 - Camera dei Deputati
9:40 - Roma
9:00 - Roma
10:00 - Roma
10:00 - Roma
10:00 - Roma
10:30 - Roma
Il sindacato tra presente e futuro
O tra passato e futuro ma insomma
Diciamo il sindacato verso il futuro va
Al tavolo
Accanto a me che ho questa gradita funzione di moderare dei ma farò il possibile per non moderato di affatto anzi cercherò di e citarli nei limiti del possibile
Ci sono i
Massimi responsabili delle tre confederazioni dei lavoratori Luciano lama
Marini
Le modalità di questo dibattito saranno
Quelle consuete
Nel senso che essendo i temi molto impegnativi ed essendo
Tutte le
Presenti al tavolo personalità molto rilevanti
Io credo che non ci sarà modo di dare la parola al pubblico
Perché
Credo che il tempo sarà esaurito ampiamente dai tre di battenti
Se poi alla fine
Conclusi gli argomenti di fondo ci sarà ancora tempo e modo allora vedremo
Io procederei nell'ordine benvenuto Marini lama
Al primo giro perché mi sembra che la costituzione materiale dei dibattiti così voltiamo
Dopodiché però
Faremo in modo che i vari interventi
Con anche possibilmente interruzioni dell'uno sull'altro
Sì su seguano liberamente
Dal canto meglio in questa breve introduzione io vorrei porre soltanto alcuni temi e li leggo tutti così come me li sono segnati poi gli amici qui presenti
Terranno il conto che credono di queste stimolazioni
I temi secondo me sono i seguenti
Prima domanda
Il sindacato è in crisi
Perché
Sotto domande
Possibili risposte
Perché la classe non è più quella
Perché c'è disoccupazione e c'è stata recessione
Perché si è troppo politicizzato
Perché non è abbastanza autonomo dai partiti
Perché è diviso
Perché vuole fare troppe cose
Perché si preoccupa più di difendere il passato che di preparare il futuro
Perché ha steso sullo sviluppo economico una serie eccessiva di vincoli
Queste sono delle possibili risposte che mi do io naturalmente
Alla prima questione
Poi c'è una seconda questione di petto io dico queste cose come stimolo agli amici qui presenti non sono affatto delle cose tassative io poi vi do la parola voi fate liberamente quello che volete
Allora la seconda questione è quella che io definiti nei il tabù della scala mobile
Il terzo argomento che credo sarebbe molto interessante affrontare naturalmente per brevi cenni perché se no qua parliamo dell'universo
Eguaglianza e professionalità
La quarta questione la intitolerà lei il famoso decreto
E anche qui ho preparato
Dei sottocapitoli
è vero che il problema non era il taglio dei punti di contingenza
Dico questo perché nelle polemiche che ci furono
Sì disse lama per esempio ricordo che lo disse proprio in un'intervista
Accordata a me
Disse ma noi eravamo anche pronti ad accettare quel taglio e forse persino di più ma mancavano
Delle condizioni essenziali o erano presenti altre questioni da noi ritenute
Da rifiutare
Il problema era la natura del sindacato
E la predeterminazione dell'automatismo
E poi una sotto domanda rivolta a Marini e a Benvenuto
Perché avete firmato
Questa domanda merita un piccolo chiarimento
Che del resto ieri sera in un dibattito a questo stesso Festival
Dove era presente Vittorio Merloni allora presidente della Confindustria ho rivolto anche a noi questa domanda
Cioè
Una volta che avevate constatato che le tre confederazioni non erano d'accordo
Non sarebbe stato meglio che il Governo provvedesse nella sua autonomia senza la firma di due confederazioni e della Confederazione dell'industria
è una domanda
Sul futuro
Siccome si parla molto della riforma del salario
Non sarebbe venuto il momento di individuare un salario minimo
Indicizzare urlo al cento per cento
E lasciare tutto il resto alla contrattazione sindacale
Infine c'è il problema dei sindacati e del Parlamento che è un problema
A mio avviso molto serio cioè quale la residua sovranità del Parlamento quando il Governo e i sindacati hanno già contrattato gran parte delle materie economiche e sociali e fiscali
E l'ultima domanda io temo che tutte queste cose non le potremo fare le rinunce o per far vedere la vastità dei problemi l'ultima domanda
Non può non essere il referendum sul decreto
Ed anche per scendere al personale e un po'provocatorio ma mi pare doveroso domando all'Ama tu perché hai firmato il referendum
Scusate
Voi applaudite ma il problema grosso non è più
Allora
Ripeto questa è una tavolozza che non ha nessuna presunzione di costringere i nostri amici a rispondere a questa o quella è un po'tentativo di inquadrare il dibattito in certe linee
Do la parola benvenuto
La preghiera è a tutti di fare interventi non lunghissimi in modo che ne possiamo fare parecchi perché io anzi mi permetterò se vedo che il tempo va troppo in lati
Sì poi dopo
Insomma al vostro buon cuore
Io spero di dare il buon esempio
Soprattutto perché penso che le domande che sono state fatte da Scalfari sono moltissime ma forse sarebbe importante che in qualche domanda venisse anche da parte di chi ci ascolta perché spesso i discorsi si esauriscono tra di noi
E la pratica può essere interessante anche per dare una risposta
Ha problemi che sono presenti tra i molti lavoratori che sono qui
Colgo i punti che sono stati sottolineati da Scalfari
In estrema sintesi
Tornando ci evidentemente nel corso del dibattito
Il sindacato in crisi
Ma io credo che sia più giusto dire che ci troviamo in una fase di transizione della nostra società
E limitarci a parlare solo della crisi del sindacato è un errore
Una crisi l'abbiamo vissuta per molti anni la viviamo siamo in una profonda fase di trasformazione e questa coinvolge sindacato ma non solo il sindacato
C'è bisogno di grandi riforme c'è bisogno nel nostro assetto istituzionale
C'è bisogno
Nei partiti c'è bisogno certo anche nel sindacato dopo aver parlato tanto di emergenza io sono convinto che bisogna approntare i problemi delle riforme di struttura
E in questo quadro il sindacato accerto la fanno ma non è il solo
E l'affanno del sindacato rispetto ai tante alle tante domande anche contraddittorie anche alle risposte che ha dato Scalfari essenzialmente una
Che è profondamente cambiata la composizione sociale del nostro Paese
Io credo che dobbiamo a bere il riferimento a quello che è avvenuto in questi quindici anni e accorgersi che in quindici anni
Le cose sono cambiate io dico solo un dato
Nel mille novecentosessantanove all'epoca dell'autunno caldo l'ottanta per cento dei lavoratori era composto da braccianti
E da operai che erano gli operai Massa quelli alla catena di montaggio
Solo il venti per cento era rappresentato da impiegati oggi
Il panorama è completamente cambiato
Quasi il quaranta per cento dei lavoratori sono impiegati quadri e tecnici e del sessanta per cento degli operare
Una parte importante e ai livelli più alti
Sono cambiati i punti di riferimento
Non solo io ma autorevoli dirigenti della sinistra anche del partito comunista commenta hanno a Milano la capitale industriale del nostro Paese la più grande fabbrica non è più l'Alfa Romeo
Ma la più grande fabbrica di Milano della provincia di Milano è oggi il Comune
Ancora alla Fia in cinque anni
Noi abbiamo avuto cinquanta mila lavoratori in meno impiegati nel settore dell'automobile eppure la produzione del numero delle automobili alla FIAT è la stessa oggi di Juan di quella che veniva fatta con cinquanta mila lavoratori in più
Sono cambiate le cose e cambieranno molto molto rapidamente
Perché l'innovazione tecnologica l'introduzione di nuove metodi di lavoro in Italia come negli altri paesi industrializzati
Ci porta a cambiare radicalmente quella che la composizione della classe lavoratrici e io parlo di classe lavoratrice perché non si può più parlare solo ed esclusivamente di classe operaia
Un'ultima osservazione
I disoccupati
Come erano i disoccupati del mille novecento sessantanove
Erano in grande prevalenza meridionale
Meridionali erano persone che venivano ancora dall'agricoltura ed erano giovani che non avevano studiato che non avevano preparazione professionale
Oggi noi abbiamo è vero due milioni e passa di disoccupati
Sono in grande prevalenza giovani che hanno studiato tredici anni o se sono andati all'università diciassette diciotto anni e non trovano lavoro
Due milioni e passa di disoccupati ma un milione di lavoratori stranieri
Che sono nel nostro Paese in grande prevalenza clandestini a Mazara del Vallo che non è il Nord ormai il profondo Sud c'è una disoccupazione che oltre il venti per cento giovanile ma i pescatori sono in gran parte dei pescatori non italiani ma tunisini
Io ho voluto dire questo perché questo è un fatto dal quale non possiamo prescindere e la crisi che noi viviamo è una crisi di rappresentanza e di rappresentatività
Ci è cambiato il tessuto sociale cambia sempre più rapidamente
è il sindacato non è stato in grado di portare avanti una strategia che guardasse al futuro
Abbiamo cercato di difendere il passato ma drammaticamente siamo legati al passato anche nelle nostre divisioni anche perché è mancato un interlocutore a livello politico anche perché abbiamo subito
Quella che è stata l'iniziativa del padronato a partire dall'ottanta in poi
Amaramente le nostre divisioni sono avvenute sulla scala mobile e sulle rigidità la Confindustria ha battuto tutti facendo all'inizio di quest'anno un convegno su che cosa sul futuro
Un convegno che noi come movimento sindacale non siamo stati in grado di realizzare assieme
E da questa mancanza di una strategia per il futuro del movimento sindacale
Vengono poi una serie di risposte alle nostre difficoltà una parte anche le risposte che poneva Scalfari alla domanda che faceva
Ma la risposta alla quale noi
Dobbiamo cercare di dare seguito
E qual è la strategia del sindacato come fa ad essere rappresentativo di tutti degli operai come degli impiegati come dei quadri come dei tecnici dei settori tradizionali del movimento sindacale
Come sono quelli degli operai dell'industria ma anche dei settori emergenti se posso fare un paragone all'Amati ha vissuto questo periodo io mollo vissuto siamo in una fase come quella degli anni Cinquanta anche allora ci furono delle battaglie grandi e ingenerose mi ricordo di Vittorio la difesa dell'occupazione suolo occupazione delle terre
Con l'occupazione delle terre per tenere meglio i lavoratori dell'agricoltura quante lotte anche sanguinose piene di buona volontà
Giuste
Ma delle lotte che non guardavano del futuro perché mentre si faceva la battaglia per l'occupazione si facevano queste battaglie generose nell'agricoltura
Avveniva il miracolo economico nel nostro Paese a spese dei lavoratori e Barletta alla fine atta portava via i meridionali e determinava le condizioni di sviluppo del nostro Paese nelle quali oggi noi nelle quali poi negli anni del centrosinistra negli anni Settanta ci siamo trovati oggi il rischio che noi attraversiamo e di rimanere legati a difendere l'occupazione così come e dove e di non capire che c'è un futuro che viene avanti un futuro che postindustriale
Come indicato dall'esperienza dei Paesi con i quali noi possiamo paragonarci quali sono i Paesi dell'Europa o i Paesi dell'America degli Stati Uniti d'America allora il primo problema è guardare al futuro
Se si guarda al futuro ci vuole una strategia del sindacato per il futuro
E questa strategia del sindacato
Se c'è ci consente di recuperare autonomia
Perché nel momento in cui non c'è strategia viene meno l'autonomia come viene meno l'unità e senza l'Unità ogni sindacato e meno autonomo nei confronti del proprio retroterra politico
Ecco perché e cerco veramente di affrettare
Bisogna affrontare dei problemi io ne sono convinto non lo dico ora lo dico da tempi non sospetti che esiste il problema della scala mobile
Perché c'è questo problema perché noi non possiamo avere la botte piena e la moglie ubriaca se noi pensiamo di convivere con l'inflazione con la indicizzazione difendendo la scala mobile
è inevitabile che perdiamo il potere di contrattare
è il sindacato ha bisogno e ha necessità di contrattare come l'acqua come i pesci hanno bisogno dell'acqua e la scala mobile così come è diventata è stata un fattore di rigidità io non riesco a capire perché è stato possibile cambiare
La scala mobile per i pensionati noi abbiamo cambiato la scala mobile per quattordici milioni di cittadini italiani per i pensionati
Modificando il punto unico della scala mobile e ancora oggi nel mille novecentottantaquattro stentiamo a fare una riforma del salario
Nella quale si riduca lo spazio delle indicizzazioni essi aumenti lo spazio contrattuale
Le vicende degli ultimi anni degli ultimi contratti ci hanno fatto con capire che non possono convivere alta indicizzazione con possibilità contrattuale
E quindi io sono convinto che questo tabù occorre superarlo lo abbiamo superato per i pensionati siamo convinti che deve essere superato per gli apprendisti
Io sono convinto che deve essere superato anche per i lavoratori dipendenti e mi auguro che sia possibile al più presto metterci a un tavolo tra UIL CISL e CGIL per andare a un confronto con i lavoratori per dare un seguito la trattativa che deve andare avanti questo autunno con gli imprenditori per modificare la scala mobile
Nelle proposte della CGIL ci sono varie ipotesi io sono convinto e anche la proposta della UIL che sia giusto ridurre la parte indicizzata e che sia importante anche andare a una differenziazione del punto della scala mobile perché così com'è oggi la scala mobile non protegge non solo i quadri che vuole rappresentare a rischio
Ma non protegge più nemmeno gli operai specializzati l'eguaglianza
Va affrontata nella società
I problemi di eguaglianza così come vanno avanti a livello di fabbrica negli ultimi anni
Sono diventati una caricatura dell'eguaglianza ed un appiattimento che corre il rischio di mettere in crisi la rappresentatività del sindacato la professionalità o la difendiamo noi o la regaliamo agli imprenditori
Basta sapere i dati che oggi quello che contratta il sindacato porta a una differenza tra cento e centotrentuno tra la categoria più bassa è la categoria più alta
Ma se vediamo le paghe di fatto vediamo che questa differenza non entra cento
E centotrentuno mai tra cento e duecento quaranta esiste uno spazio enorme che sfugge la capacità di contrattazione del sindacato
E che regala sempre di più settori emergenti quadri tecnici operai specie c'è Rizzati alle manovre unilaterali dell'imprenditore e allora si tratta di trovare delle soluzioni giuste a questi problemi si tratta anche di affrontare una riforma del Salario dove possiamo benissimo
Partirei da una quota e da un salario minimo
La risposta è questa ma dobbiamo trovare delle forme di contrattazione che ci consentano a noi dei premiare la professionalità e di contrattare la e di premiare anche l'impegno sul lavoro
Ancora alcune risposte sul problema del decreto
Sul perché abbiamo firmato per la verità sul perché abbiamo detto di sì e su quali sono i giudizi su questo problema del referendum
Io sono convinto che il decreto era evitabile se ci fosse stata un'intesa del movimento sindacale e sono convinto che le condizioni per quella intesa c'erano sono convinto che i risultati di quella iniziativa del sindacato
Hanno dato degli aspetti positivi non ne hanno dati in un'altra direzione
Sono positivi per quanto si riferisce alla caduta della inflazione sono positivi per la ripresa dello sviluppo sono negativi per quanto si riferisce ai problemi della occupazione
La parte del decreto dell'accordo con il Governo che era riferita all'occupazione non ha trovato una sua attuazione ma per le divisioni del sindacato per la precarietà del quadro politico e perché anche il dibattito all'interno del sindacato è rimasto fermo ancora oggi sul problema della scala mobile questo problema che ci paralizza e che corre il rischio di paralizzarci ancora per qualche hanno
Allora cosa fare
è evidente che sul referendum c'è una posizione differente della UILM della CISL e della CGIL è evidente che ci sono delle posizioni differenti tra le forze politiche è evidente che un partito di opposizione come il Partito Comunista fa la scelta che ritiene giusta
Io sono convinto che noi dobbiamo cercare di ragionare come dirigenti sindacali
Sulla valutazione
Del decreto non ci siamo messi d'accordo allora non ci possiamo mettere d'accordo a oggi io credo che non sia possibile chiedere all'Ama di sconfessare quello che ha fatto ieri ne sia possibile all'Arma di chiedere alla utile alla CISL di sconfessare quello che abbiamo fatto ieri
Io sono convinto che noi abbiamo un'unica strada
E io penso che sia la strada ragionevole
è la strada ragionevole è quella di iniziare immediatamente a discutere sulla riforma della struttura del salario est un accordo quadro per la riduzione dell'orario di lavoro
Il rischio che c'è oggi
E basta vedere il dibattito che c'è e ancora una volta di presentare le cose come se le cose andassero male
C'è la tendenza
C'è la tendenza a sminuire la caduta dell'inflazione c'è la tendenza a sminuire
Quello che è stato il la possibilità di una ripresa di sviluppo del nostro Paese
E già la Confindustria non so quello che ha detto Merloni ieri ma so quello che dice Patrucco parla che nel prossimo anno
Se dovessero andare le cose così come stanno ci sarebbe un incremento del costo del lavoro del dieci per cento
Ma Patrucco dimentica di dire che vero che c'è un aumento del costo del lavoro
Ma è altrettanto vero che se si valuta quello che l'aumento del costo del lavoro per unità di prodotto perché il riferimento chiaro che deve essere fatto
Questo aumento del lavoro per unità di prodotto che sconta il grande aumento di produttività che a partire dalla FIAT
Ma nelle grandi aziende si è realizzato e noi avevamo parlato nell'accordo con il Governo Spadolini Sempre di costo del lavoro per unità di prodotto il prossimo anno questo posto del lavoro per unità di prodotto dovrebbe andare intorno all'otto per cento
Allora cosa dico che delittuoso consentire attivi vuole riportare il sindacato oggi a una nuova trattativa centralizzata
Sull'emergenza non valorizzare i risultati che sono stati ottenuti
E puntare laddove i risultati non sono stati ottenuti
Noi saremmo strabici se apriamo un dibattito sulla scala mobile perché il vero problema è quello dell'occupazione i lavoratori e io sono pronto a sfidare tutti i conti alla mano
Non hanno perso salario reale
E l'occupazione vita
Non l'hanno terza
E non è con i fischi che lei chiamò sua estate evita sulle zone con i fischi kennediano pensare Rita sulla salario reale o di fare continua e le invenzioni dei lavoratori non è stato intaccato e basta fare i conti da questo punto di vista io sono convinto io sono visionario che è il vero problema è quello dell'occupazione
E sono convinto che è l'unico modo che noi abbiamo per obbligare le nostre controparti a darci le risposte in questa direzione e affrontare il problema lei
E affrontarlo guardando anche a quello che è avvenuto in Germania
Sulla riduzione ho finito
Dell'orario di lavoro dove i sindacati tedeschi
Sono entrati con delle proposte diverse da quelle che oggi sostengono sia pure in termini diversi Wendy chiese il e CGIL
Noi parliamo di riduzione dell'orario di lavoro con grande flessibilità e anche con una riduzione del salario a carico dei lavoratori i tedeschi hanno iniziato una trattativa con le rigidità
Ma l'hanno chiusa con lei flessibilità
In Germania fatto un accordo sulla base di quello che sosteniamo noi e questa è la risposta alla Confindustria
Lato svaghi ha già fatto tre mila assunzioni
E l'industria tedesca prevede quest'anno cento mila assunzioni certo poco rispetto alle dimensioni della disoccupazione in Germania ma un primo risultato concreto
E allora la domanda che io faccio ed ecco perché per me era importante sentire non solo dei consensi o dei dissensi
Ma sentire invece anche delle argomentazioni dei compagni che hanno fischiato perché penso che dobbiamo misurarci sulle argomentazioni
è che sulla rete rendo un ma io capisco la battaglia politica
Ma non capisco la battaglia sindacale
Perché è il sindacato su quel problema del referendum dal si unisce rimane diviso non incalza i suoi interlocutori
Per un anno noi parleremo ancora di scala mobile e non parleremo di fisco su cui siamo d'accordo
Non parleremo di pensioni
Ero parleremo soprattutto di occupazione allora allora ma io spero che prego Scalfari di invitare qualcuno che fischia a intervenire ma questo io non l'avrei dovuto del Tour il problema invece di una proposta del sindacato beh noi diamo un contributo
E diamo un contributo per portare fuori il sindacato dalla crisi ma abbiamo un contributo anche a fare in modo che il sindacato non sia un relitto del passato ma sia invece seriamente un protagonista del futuro
E sulle proposte del futuro possa creare le condizioni di rapporti diversi anche tra le forze politiche del nostro Paese
La vivacità non è un un segno di non cordialità vero
La farò la Marini
Ma io ero qua come facciamo adesso perché
Io no
La farò più breve in questo primo giro di benvenuto poi ti diamo il recupero dopo però
Sono meno abile di Luís ad essere un pochino diplomatico un paio di cose un po'più brutali le debbo dire vorrei poterle dire io lo so che è possibile
Anche perché questa sera è un'occasione abbastanza importante
è un pezzo che ci parliamo dai giornali
Che rispondiamo agli stimoli della polemica che non ragioniamo tra di noi seriamente
Ed io che debbo dire alcune cose all'anni alla CGIL
Con un pochino più di incertezza al Partito comunista perché sul campo sindacale mi sento più sicuro
E lei voglio dire perché se ci incontriamo non è che ci facciamo i link Ragioneria giovedì nobile qualcuno può pensare
Che se tanti o pochi o una organizzazione la pensa diversamente
Andiamo lì e ci mettiamo d'accordo per amicizia oppure perché ci sono difficoltà tra di noi
Detto questo entriamo subito in argomento
E voglio delle tante delle stimolanti domande di Scalfari io in questo girone prendo tre la crisi del sindacato perché avete firmato e questa faccenda grossa del rapporto sindacati partiti e dell'autonomia
Sul referendum le voglio parlare dopo benissimo perché ha ragione Scalfari che il tema è presente passate e future
Ma basta sentire altoparlante qua fuori il referendum diviene sulla lingua senza che tu voglia io me lo lasciò per dopo perché poi c'era aggiorniamo un po'seriamente ci diciamo quello che pensiamo
Sulla crisi
Beh sulla crisi io credo che occorra reagire
Da una parte ad un attacco esterno
E fare un'analisi profonda dentro il sindacato perché dei problemi ci sono
Io ero infastidito anni fa ero uno di quei sindacalisti che quando ci danno tutti ragione
Ve lo ricordate fino al settantacinque settantasei ci chiamavano dappertutto troppo
Avevamo sempre ragione anche quando forse non l'avevamo adesso si è rovesciata la situazione il sindacato in Italia sarebbe un elemento di destabilizzazione sarebbe in crisi
E tutta un'area di commentatori anche politici giornalisti di intellettuali
Che si erano accodati all'applauso al sindacato adesso forniscono argomenti discutibili a chi parla di società postindustriale come Mortillaro dalla Confindustria
C'è una crisi grande nei processi di produzione nella composizione dalla classe lavoratrice
Rispetto all'arresto di uno sviluppo che non è più scontato in Occidente tre fatti epocali grandi che si sono verificati in questi ultimi sette otto anni che sono un sindacato Cechov miope non li affronta e oggi discute sopra
Ma partiamo intanto dal dire che il sindacato italiano nella fase rivendicativa ha fatto la rivoluzione più grande in questo Paese
Portando il reddito distribuita lavoro dipendente dal cinquantacinque al settanta per cento e che oggi deve cambiare perché gli è cambiato tutto il contesto attorno ma è in crisi meno che in altri Paesi
Il discorso sarebbe lungo potrei portare molti argomenti siamo a Roma in una città di servizi io ricordo che tutti quelli che ci accusano la crisi del sindacato ormai non rappresenteremo più nessuno Romiti della FIAT o altri dicono che gli autonomi si sono gonfiati
Ci hanno cacciato dal settore dei servizi alla pubblica amministrazione io ricordo recentemente una consultazione elettorale segreta dove votava ognuno nel settore dello stato largo le confederazioni hanno migliorato le posizioni rispetto al settantanove
Debbo dire che i primi dati qui c'è stato una cosa con la CGIL ma ce la siamo chiarita
Sembrava che la CGIL avesse decollato Aspesi delle atrofizzazione a conclusione abbiamo visto che non ci siamo mossi
Che noi rappresentiamo ucciso il poi la CGIL e la UIL abbiamo tenuto le posizioni abbiamo il settanta per cento per fino in questo settore dove sembra che gli autonomici abbiano cacciato via
Detto questo io voglio dire che stiamo in piedi
Perché se guarda al sindacato francese a quello inglese o a quello americano sindacati più strutturati con una storia più lunga di noi discorso è diverso allora partiamo da questa tenuta per vedere quali sono i problemi
Beh io dico soltanto
Che sta cambiando un sistema di valori
Che dobbiamo avere una strategia nostra rispetto al cambiamento il cambiamento non s'arresta
Nell'industria negli assetti produttivi con le nuove tecnologie in questi problemi grandi una strategia del sindacato che dice non si tocca niente continuiamo nella linea degli anni Settanta ci porta alla sconfitta
C'è una destra che sull'immobilismo del sindacato si allarga in Italia ancora hanno questo per me è il nodo centrale perché il nodo centrale del paese oggi all'arresto dello sviluppo
Sta qui Scalfari io ho letto con interesse il tredici agosto se non sbaglio
Quel tuo fondo sugli italiani che ragionano durante le vacanze e beh debbo dire che condivido un aspetto delle sue riflessioni si dice il vero problema oggi dell'Italia
Non è tanto misure sindacali di difesa di chi lavora Cetto perché vivere la grande cita specialmente per le famiglie monoreddito il problema del salario rispetto ai servizi sociali ai costi tetto non basta mai
Ma ha ragione benvenuto in maniera rapportata agli altri Paesi abbiamo tenuto
Rispetto anche alla difesa del salario Visco nella rassegna sindacale la CGIL durante il periodo delle polemiche
Ha dimostrato con una tabella un uomo fuori dal sospetto di cedimenti verso il governo che qualcosa forse perdiamo per l'andamento del fisco del fiscal drag e del prelievo rispetto all'inflazione se no c'è un certo equilibrio il problema è che dal Garigliano a Trapani come diceva il giornalista che ci coordina si sta addensando un'area che ha dieci posti di manovale nelle ferrovie si presenta con settanta mila domanda di giovanili provati che vanno a tentare di prendere questo posto di lavoro
Cioè una società aggrappata da una parte alle alte una società europea che non ha risolto storicamente mai il problema del lavoro per larga parte del Paese
Noi abbiamo fatto delle grandi lotte non quanto
Non quando andavano in America lavorano andavano in Germania per portarli a Torino a Milano
Oggi il problema della democrazia di questo Paese e della ripresa di questo sindacato è legata ad un equilibrio difficile mai facile perché il sindacato è in mano a chi lavora non al disoccupato
Di tentare di legare assieme la difesa dell'occupato con una politica economica che offra degli spazi anche a questa gente a questa parte di esclusi perché ci siamo divisi
Beh io la faccio breve noi siamo partiti con analisi comuni chi è che ha insistito e lo capisco per la sua storia per come è strutturata per quello che sui problemi dell'occupazione giovanile è stata la CGIL prima l'accordo il quattordici febbraio
In un consiglio generale ci fu una riunione dei trentini che lancio questa parola d'ordine per il lavoro ai giovani come assoluta priorità per il movimento sindacale
Certo con il Paese che sta a crescita zero sotto zero nell'ottantadue da ottantatré il lavoro non c'è dicemmo assieme lottiamo contro l'inflazione ci siamo preparati ad una trattativa in cui sul versante delle tariffe
Sul versante dell'equo canone sul versante delle richieste fiscali
C'era delle rivendicazioni che potevano essere compatibili se governano amo anche il salario
Durante la trattativa l'errore della CGIL non di tutto il movimento fermate di della CGIL per metter la cisti aspettate visto poi che non sappia che molti dicono che l'errore nostro ebbe
A me a aspetta
Aspettava avevamo stabilito volete sapere nel corso de iure finora anche ora le cose voglio dire cominciata rosso al secondo giallo parla voglio dire volete sapere la nostra posizione noi ricca riteniamo che rispetto a questa situazione quell'accordo abilitava il sindacato se riuscivamo se riesce ancora a trovare una unità al suo interno
Pagando anche un prezzo spendendo sì nel rapporto con il Governo ad essere durissimo sul versante del fisco sul versante dell'equità fiscale fare grandi lotti in quella direzione per dare lavoro ai giovani questa è la strategia sul piano economico sul piano economico
Sul piano economico possiamo ragionare se la ragione o se la impostazione sia questa tutta quella giusta ma la volontà di questa organizzazione la mia è stata quella di essere coerenti con una impostazione che era stata di tutti
Di tutti completamente
Questa è la ragione per cui abbiamo fatto quell'accordo
Ed io credo io io io voglio dire che non sarà facile se non mettiamo argomentazioni contro argomentazioni per ricercare di riportare all'unità
Perché noi abbiamo un grande spirito unitario la vogliamo trovare ebbe ma se siamo convinti delle nostre argomentazioni se abbiamo paura che andando a su un'altra strada portiamo il sindacato alla sconfitta Lino camminiamo e allora questo già questo chiarimento questo chiarimento inizio questo chiarimento questo chiarimento è necessario grazie ultima battuta in questo primo giro ultima considerazione quella la ragione per cui abbiamo firmato
Vol Scalfari dice tra le tante cose come vasto rapporto tra i sindacati ai partiti
Beh io so bene
Io so bene
Che la milizia nel sindacato
La milizia nel sindacato di un militante comunista è una cosa diversa di quello di altri militanti di partito
C'è aspetta
Posso posso però
Voi non potete dal sindacato voi non potete fammi finire il trionfo
Poi
Voi non potete pensare che dinanzi ai problemi che abbiamo dinanzi alla complessità di questo rapporto poi scontate sempre l'identità assoluta nelle posizioni tra Partito Comunista e CGIL
Può capitare può capitare hanno a noi sembra così a noi sembra così
Poi c'è la trama poi ha detto e lama che mi risponde avete lama che ha la parola riferite lui la vive così e non potendo impedire che l'unica viva così no ma non solo io
Io e la CISL e la viviamo costituisce l'unica la chiesa e la ricordiamo così allora aspetta adesso mi risponde alla silenzi
Lui è voglio che è chi applaude storia della CISL allora allora ASPI a allora io chiedo io credo che su questo piano
Anche la battaglia di un partito di opposizione
Rispetto ad un sindacato che riesce unitariamente a lanciare i suoi obiettivi le sue politiche anche differenziate dal partito di opposizione alle può far passare
Ma una lotta che serve all'avvenire del paese a a fare le riforme fino a quando questa identità assoluta la vivente ci sarà un grande problema tra di noi del sindacato e deve essere sciolto sul referendum parliamo molto bene
Non mi pare che abbia detto cose durissime ha detto alcune cose che pensa
Adesso lama dice la sua
Io vi pregherei compagne e compagni
Pregherei compagne e compagni lasciar rispondere brevemente il mio pensiero
E di fare altrettanto con gli altri amici che sono qui presenti questa sera
Resto incontro di questa sera a un'utilità e può averla e non piccola
Questa utilità si fonda non sulla possibilità per tutti di dire la propria opinione che questa possibilità certamente esiste
Ma si fonda anche
Su una dimostrazione da parte di noi tutti che siamo qui
Che questa possibilità e rispettata ecco non tollerata e rispettata da fare
Altrimenti quello che si mette in gioco non è solo una questione formale della democrazia politica che pure è fondamentale
Ma è una cosa che sta a cuore di molti di noi quanto quella perché fra l'altro è una parte di quella
E cioè i rapporti sindacali e la possibilità di possibile ripristino di una linea di unità sindacale in Italia
Ma per la bella questa unità siccome siamo di Welles
Eravamo diverso iniziamo diverso che saremo ancora diventi
Bisogna che ciascuno abbia la possibilità di dire con chiarezza quello che pensa altrimenti L'Unità la predichiamo la esaltiamo ma la liquidiamo Quetta faccia
Detto questo detto questo io credo che la prima domanda che ci poneva Scalfari
E anche una domanda alla quale legittimo dare una risposta
Il sindacato ha un futuro
Perché da questa domanda poi deriva anche la legittimità
La concretezza delle altre
Io sto leggendo in questo periodo un libro di volte sul sindacato
Ed è un libro che dice per prevede un futuro nel quale il sindacato è il nemico dell'Uomo
Colloca questo periodo nel mille novecentottantaquattro
Questo libro e scatti stato scritto parecchio tempo fa
E quindi ritiene che il sindacato nemico dell'Uomo bisogna distruggere perché può diventare soltanto strumento di corporazioni le quali in quanto tali diventano nemiche del cittadino
Dell'uomo che deve vivere non solo come lavoratore disteso sul terreno salariale e contrattuale ma del cittadino tout court che deve avere le sue libertà i suoi diritti i suoi servizi
Che gli consentono una vita civile e dignitosa e così via di seguito io credo che il sindacato a un
Ma a un futuro anzi sono certo che c'è la c'è la se è capace disponile anzi
Di determinati difetti
E ti Compact terre determinati nemici altrimenti può non averne
O può avere in futuro un'altra cosa che può ancora chiamarsi sindacato maggio sindacato magari non è
Io credo che una delle ragioni fondamentali della crisi o delle difficoltà che stiamo attraversando io sulle sulla sulla necessità di dare a questa parola crisi un significato che sia quello letterale originario della lingua greca che dice cambiamento trasformazione di questo sono convinti
E le nostre difficoltà consistono anzi nel fatto che noi
Non abbiamo preso abbastanza forse intento
Consapevolezza dei cambiamenti che stavano avvenendo in tutti quei campi che indicava poco fa Scalfari nella sua domanda
In particolare io dico
Sui mutamenti che sono avvenuti e che stanno avvenendo e con grande rapidità
Nel modo di produrre
Nella organizzazione del lavoro
Per le innovazioni tecnologiche di
E anche sotto l'aspetto degli aumenti enormi di produttività che in determinati salienti si determinano attraverso la immissioni di tecnologie nuove di nuove macchine di nuovi modi di produrre nei processi produttivi ed i servizi questo è un dato essenziale
Ma è essenziale non solo perché sta dietro di noi posta innocuo cioè è del momento presente
Ma è un dato essenziale perché noi dobbiamo abituarci a considerare il futuro un futuro di cui non siamo in grado oggi di stabilire la durata la profondità nel tempo un futuro che avrà queste caratteristiche
Questo è il sindacato non fa di questo
Un dato per le sue scelte e anche per il suo modo di essere
Nella mondo del lavoro e rispetto all'insieme della società e alle istituzioni il sindacato allora sì
Che sarebbe condannato probabilmente ai sterile la propria funzione e a a una metamorfosi regressiva fondata sulle corporazioni
Oppure a scomparire
Ma io credo che noi abbiamo le condizioni per operare sia pure con un certo ritardo questa presa di coscienza
Sono d'accordo con quello che diceva non ricordo più se benvenuto o Marini che questo ritardo è comune non solo al sindacato
Ma alle istituzioni ai partiti politici
è comune
Alla cultura italiana anche questo dato di cambiamento
Il cambiamento che può sembrare tecnico tecnico produttivo ma in realtà investe tutte le sfere della vita degli uomini
Per le conseguenze indirette che questi mutamenti nella produzione esercitano sui mutamenti della vita umana in generale ma anche per gli apporti culturali che introducono per il diverso modo di sentire di giudicare che questi progetti introducono perché non cambiano soltanto il modo di produrre le macchine ma in qualche misura cambiano e non necessariamente in peggio l'uomo
Questo è un dato di cui dobbiamo prendere più ampiamente cosce
E dobbiamo come si dice oggi con una bruttissima parola rapportare cioè collegato correlate
Le nostre stesse scelte sia nel campo organizzativo sia nel campo politico
A questo dato che ripeto per me è macroscopico e dinamico cioè è un fattore che continua a operare continuerà a operare non agisce una volta per tutte
Da questo punto di vista io credo che
Ripeto ci sono dei fattori di di di di via di arretratezza del sindacato nell'assumere questo i dati questo dato e quelli che ne consegue
Sul terreno dei cambiamenti che si sono operati nella nostra società il sociale è cambiato
Le istituzioni partiti sindacati non si sono adeguati intento è vero che siamo meno in crisi di altri paesi
Però siamo anche noi in grande difficoltà
Come affrontare questo questo problema come movimento sindacale questo in fondo l'oggetto della discussione ma neanche l'oggetto delle scelte che dovremo fare come movimento sindacale
Perché un sindacato che non è capace di collocarsi nel suo tempo
Si condanna da solo
Ha esaurito la sua funzione e quindi a perire
Oppure diventa una sovrastruttura che appesantisce
Il libero svolgersi della società e dei processi sociali quindi diventa un fattore negativo parassitari
E non di progresso
Io credo che
Nella vicenda che ha portato all'accordo che noi abbiamo ritenuto inaccettabile
Della febbraio scorso
Abbiano agito molto questi fatto
Quindi hanno agito su tutti anche sul vino che una difetto nella preparazione l'abbiamo avuto anche noi tutti qua
Anche loro anche noi della CGIL che noi comunisti l'abbiamo
Se l'abbiamo anche noi
E a un certo momento l'unica cosa che si poteva fare una volta che abbiamo ci siamo resi conto di questo dato
E che son suonate le campane anche
Su questa verità
Abbiamo ritenuto che l'unica cosa giusto fosse quello che comportava anche essa certo alcune conseguenze non tutte positive perché non è mica positivo il fatto che ne questa sera siamo qui a discutere in questo modo non è positivo
è positivo rispetto al non discutere
Ma rispetto alla situazione che avevamo due anni fa non è positivo Valtor certo in questo non c'è dubbio
Perché io poi sono convinto di un'altra cosa il sindacato del futuro non solo di riacquisire questo dato come un dato
Del mutamento dei processi ma deve acquisire anche un'altra cosa deve sapere anche un'altra cosa e questo è una verità
E te se esistono al mondo delle verità et questa lo è sicuramente
Divisi non saremo niente
Divisi non saremo niente perché la nostra forza cari compagni esistenti quanto siamesi
Io non accetto gli accordi separati
Ma penso che non è no non possiamo farne neanche loro
Che cosa vuol dire rifiutare la logica degli accordi separati ma non solo la logica ma anche la
In concreto rifiutarsi ad accordi separati l'accordo separato non può essere mai buono neanche se eccellente perché è separato
E allora se le cose stanno così l'unità e l'indifferenza perché la pensa così per chi la pensa in questo modo io non ho mai firmato un accordo separato e mai lo firmerò bene se le cose stanno così però guardate bene guardate bene che il festival che le mani al petto affermazione poi bisogna batte le mani anche un'altra affermazione
Che bisogna che l'accordo siccome di accordi vive un sindacato
Si realizzi Frattini
Cioè bisogna che ci sia l'intento a L'Unità
Allora
Questo naturalmente non in non significa affatto
Quando c'è un disaccordo profondo perché ci può essere perché siamo Diversi come dicevo prima e diversi resteremo
Questo disaccordo profondo non abbia non debba avere le sue sedi per manifesta
Ma poi alla fine bisogna che bisogna trovare una soluzione che risolve il problema del disaccordo questo è indispensabile
Altrimenti l'unità non ci può essere e l'unità non si può fare
Non si può fare né impedendo alla CGIL di parlare di prendere una posizione né impedendo la la Cisl né impedendo la UIL
Perché ci sono degli impedimenti cari compagni che se non funzionasse il concetto di democrazia
Funziona qualcos'altro che sono impossibili va bene sono impossibili
Allora
Noi in febbraio abbiamo ritenuto che fosse necessario tenere quell'atteggiamento e l'abbiamo fatto l'abbiamo fatto senza esasperare una polemica
Ma naturalmente siccome l'oggetto del contendere era in quel momento lo strumento di una ingiustizia che noi ritenevamo inaccettabile era quella del decreto sul decreto
Abbiamo puntato la nostra azione
Perché cosa valeva questo decreto
Per il taglio dei punti
La natura del sindacato era in discussione
Io alla luce di questi mesi anche che sono passati voglio dire che per me allora e oggi però detto questo anche in piazza San Giovanni il ventiquattro marzo
Il problema essenziale non era neanche la questione dei punti pur essendo chiaro che perde non perde il ventidue ventitré ogni quattro mila lire di salario netto non è una cosa trascurabile per chi guadagna poco e questo è chiaro
Il problema principale era che
E che resta
E che resta
Che il sindacato deve a vere tutto il potere contrattuale sulla politica dei salari
Non può
Il sindacato non può rinunciare a quel non può rinunciare a questo diritto non può rinunciare perché quando il sindacato e privato di questo prima si priva il sindacato e poi dopo fra l'altro si privano di altri diritti
Altre istante della democrazia
Allora e allora stando in questo modo le cose io ritengo questa è la ragione per la quale io ritengo che il reintegro dei punti sia indispensabile
Indispensabile
Perché dobbiamo ricostruire questo filo del potere del sindacato e questo vale per tutti non vale per la CGIL non vale per i comunisti vale per tutti
è stato ricordato qui il periodo di valle
Valletta
Faceva certe cose negli anni Cinquanta mentre noi facevamo certe altre dai noi come CGIL allora
Abbiamo condotto delle durissime battaglie
Le ha ricordate con molto rispetto benvenuto voglio aggiungere per documentarlo anche perché lui e più giovani di me non è un merito né un difetto il suo fortunato lui e quindi quel periodo non l'ha potuto vivere come militante come dirigente sindacale
Che allora abbiamo acquisito anche dei risulta perché la riforma agraria in quel modo
L'abbiamo fatto allora
Perché allora è vero che c'è infatti i morti
Non c'è dubbio a decine
Ma io latifondo l'abbiamo liquidato allora
E anche la trasformazione della mezzadria in affitto che è venuta tanti anni dopo è figlia di quelle lotte di allora
Quindi solo che nella nella vita politica soprattutto nella vita dei popoli bisogna avere anche la capacità
Di aspettare i risultati ci sono dei frutti che maturano rapidissimamente e altri che invece maturano contempli magari troppo lunghi per l'ansia di cambiamento erano impazienza giù
Criticata della della gente che ha condotto quelle no ma quel periodo là è stato il periodo nel quale Valletta
Non solo
Si sviluppava la sua politica industriale alla FIAT e faceva delle cose
Gigantesche
Anche sul terreno del gigantismo industriale perché e allora che è nata la Mirafiori la fabbrica dei sessantacinque mila dipendenti che è una cosa che oggi tutti quanti a cominciare dagli uomini della FIAT riconoscono un errore lo fece valletta quest'
Ma insieme con questo errore con questi errori ci sono stati anche lorsignori li hanno fatti voglio dire non li ha fatti solamente il movimento sindacale
Oltre a questo c'era una discriminazione drammatica che riguardava essenzialmente la CGIL
La CGIL tutte intere perché allora il signor balletto licenziava indifferentemente gli iscritti alla FIOM comunisti e socialisti che fossero mi chiedeva la tessera sindacale molto più della tessera di partito
E sulla base della tessera sindacale licenziava mandava i reparti confino faceva pulire i cessi agli operai specializzati questi erano per vero le le le le le le le politiche che allora trionfale
Ora
E anche in quel periodo il sindacato ha vissuto la CGIL ha vissuto ha resistito
Oggi noi abbiamo e finisco
Questa questione della rende dei punti anch'io voglio parlare poi di referendum nella seconda tornata
Ma voglio dire subito una cosa
Chi non lo vuole deve volere due volte
La trattativa con la Confindustria
La trattativa con le controparti deve volere quella soluzione che probabilmente è la sola che può evitare di
Indipendentemente dal fatto che lo pensi necessarie
Fatale
Dannoso
Che pensa che è meglio non averlo
Tanto più se lo considera pericoloso tanto più deve volere la trattativa tuona contro fa allora il problema e qui vorrei dare questo un minimo diciamo così di di di di chiusa costruttiva al mio discorso che il penso che non sia acquistato neanche molto polemico ma insomma
La chiusa costruttiva è questa
Noi come CGIL abbiamo elaborato una piattaforma è giusto
è sbagliata su parecchi punti cerca di riprendere delle posizioni che non sono soltanto le no
A cominciare dal da da quello fiscale come punto di partenza per una riesame della struttura del salario e per una riforma della struttura dei salari dei contratti
Quello è un punto importante
Anche sulla scala mobile facciamo una serie di proposte che riguardano sia la questione della cadenza il di scatti sia la questione della valore del punto con delle opzioni possibili in un senso o nell'altro voglio dire che cerchiamo di allentare
Il discorso su questa parte della questione così come poniamo il problema preoccupazioni i problemi degli orari di lavoro eccetera eccetera
Quindi lo sforzo per una ricerca comune noi cerchiamo di farlo non pretendiamo di possedere tutta la verità
Vogliamo soltanto che la nostra verità sia messo in confronto con le altre alla prima condizione è quella punto di farlo sto confronto e allora per fare il confronto bisogna liberarsi dalle posizioni diciamo così non solo pregiudiziali ma anche unilaterali
Un confronto cari compagni e patto fra gente che ha idee diverse perché altrimenti non è necessario un confronto fra quelli che sono d'accordo non si fanno i confronti si fanno i peana si fanno le canzoni
E si battono le mani tutti insieme
è fra quelli che non son d'accordo fra di loro che si parte dal confronto per cercare se lo scopo è
Di trovare un'intesa che rende a tutti
Che è benefica per tutti
Che tale gambe percorrere a tutti altrimenti siamo tutti anchilosato gli allora
Bisogna però aprire questo confronto io spero che stasera sia un'occasione che ci permette di dare di fare un passettino magari piccolo ma insomma per lo meno di esprimere una volontà a favore
Di una ricerca comune su questo terreno noi come CGIL stiamo cercando di realizzare le condizioni per poterla fare
Nel miglior modo possibile
Allora
Io darei adesso la parola per non seguire l'ordine di prima
A Marini
Il quale si era riservato come ricordate di intervenire specificamente sul problema del referendum
No otto di passaggio che lama mentre a riaffermato ed ha spiegato con molta efficacia secondo me le ragioni che militano a favore di un confronto e di una ricerca dell'unità sindacale di recuperare la perduta unità sindacale
Però poi ha detto che bisogna a tutti i costi
Recuperare i punti tagliati
Di qui il referendum
Mi pare che sia Marini che Benvenuto abbiano detto prima
Che
Così come loro non chiedono alla CGIL di smentire la posizione passata così non accettano perché non possono accettare che la CGIL chiedo allora rotti rinunciare alla posizione passata quindi ho la sensazione che su questo punto specifico
Il confronto
Non posso andare molto avanti adesso comunque sentiamo Marini
Ma io credo che
Sono d'accordo anch'io nel dire che questo confronto può avere una certa rilevanza può essere importante perché parliamo direttamente
Però c'è un dissenso di fondo
Il mio giudizio sul referendum parte ovviamente dal giudizio sugli effetti del decreto
Il nostro giudizio se è vero che oggi un Paese come questo anche con un inizio di ripresa
Il problema più grosso che ha è quello di tentare di dare una certa risposta all'occupazione
Cosa che dal settantatré all'ottantatré abbiamo fatto
Ma dal settantatré all'ottantatré vorrei ricordare che ci sono state settecento mila assunzioni nella pubblica amministrazione
Voglio dire pure che dall'ottantaquattro al novantadue l'andamento dalla popolazione italiana farà affluire frotte di giovani più numerose in questo periodo sul mercato del lavoro
Se questo è il problema vero
Noi rivendichiamo ecco l'accordo abbiamo cercato di farlo misure straordinarie per l'occupazione giovanile
Rivendichiamo assunzioni dove c'era la possibilità che non si assistenziali
Anche nella pubblica amministrazione
Io debbo dire che ci sono vuoti gli organici in certi settori che non è pensabile che arrestino così meglio dare nella maniera opportuna lavoro a migliaia di giovani che a lasciare questa situazione
Ma tutte queste iniziative se non si fa uno sforzo per favorire la continuità di questa ripresa appena avviata
Rischiano di diventare delle velleità anche lo sforzo straordinario che chiediamo allo Stato per misure sta per per i giovani disoccupati hanno un significato se sono fatta all'interno di un'economia che tira
Ne hanno un altro negativo se invece c'è il ristagno c'è la crescita zero se andiamo dietro
Allora il decreto senza volerlo mitizzare
Poiché qualche rapporto tra l'inflazione la possibilità di continuare ad avere lo sviluppo in Italia ce e lo abbiamo detto tutti assieme non lo nega nessuno nemmeno all'interno del movimento sindacale
Beh io debbo dire che questi quattro cinque punti di caduta dell'inflazione in questo periodo sono anche il risultato di quell'accordo
Le tariffe pubbliche sono andati in un certo modo
Sono andate in un certo modo l'equo canone per un anno è stato bloccato i contratti li abbiamo fatti abbiamo fatto difeso il salario reale
Quest'accordo è stato un errore questa è la risposta che bisogna dare e dinanzi alla all'attuale situazione alla necessità di non spegnere il fuoco della ripresa i quattro punti di scala mobile referendum diventa un fatto positivo o negativo negativo dico io e cerco di spiegarlo queste la ragione della nostra posizione sulla quale dobbiamo capirci
Qua bisogna fare dice l'Ama alcune cose ci uniscono la battaglia per il fisco
Visentini ha preparato un provvedimento sapete con quante difficoltà ci siamo pronunciati tutte e tre le confederazioni assieme abbiamo detto che non basta perché le rendite finanziarie debbono essere tassate d'altre cose
Questo provvedimento deve passare in Parlamento e dinanzi ad un sindacato che tiene fede che si spende anche suo nel governo di tutti i redditi abbiamo una forza morale e politica
Per portare il Parlamento a piegare tutte le connessioni che ci sono con gruppi privilegiati che oggi in Italia evadono il fisco
Battono il fisco qualcuno dice
Ma il livello lo dicono i commercianti per esempio le loro organizzazioni il livello della tassazione in Italia e ormai è quella di tutti i Paesi europei forse è vero sul piano generale
Ma in Italia il prelievo e a quel livello perché sono i contributi sociali che paghiamo pure noi che paga i lavoratori altissimi
Mentre il perché il prelievo fiscale diretto vero e proprio è più basso che negli altri Paesi
Forse c'è da riequilibrare questa forbice per farlo c'è bisogno di una grande battaglia unitaria se portiamo avanti la nostra spinta sul referendum perché rivogliamo i quattro punti malgrado che il salario abbia tenuto
Vorrebbe dire che in un momento di crisi coi disoccupati che aumentano che interrompe qui può avere l'obiettivo di aumentare il salario reale degli occupati questa è una contraddizione dentro la classe lavoratrice
Che non ci porta lontano
E allora se gli effetti ci sono stati certo trattiamo con la Confindustria
Ma non siamo tutti d'accordo anche le proposte della CGIL a vedere nel rapporto tra copertura della scala mobile del contratto di dare più spazio alla contrattazione magari scoprendo solo il salario minimo
Questo era una posizione comune
Noi sappiamo che oggi la scala mobile col sistema in vigore finito il periodo di sei mesi predeterminazione rialza la copertura con l'inflazione crescente dal cinquantatré torneremo al sessantatré se ne cuperiani quattro punti andiamo al settanta
Qualcuno dice e io vorrei
Non lo so se anche l'Ama voleva indicare una posizione di questo genere be'intanto saniamo un il problema uno scontro una difficoltà poi trattando vediamo dove andiamo a parare
Possiamo gli abbassare la copertura della scala mobile
Questa posizione mi sembra che somigli a certe posizioni nel sei settecento nella cumulata dei cannoni l'ho letto stamattina da un commentatore ci scrivevano estrema ratio regum l'estrema
Ratio dei remi pare per cui mettiamoci d'accordo se non spariamo
Se questa è la condizione agitando agitate il referendum con questo obiettivo io non lo so cosa farà il Parlamento se il Parlamento torna dietro credo che sia un po'difficile ma non lo so
Nel rapporto nel rapporto tra i sindacati
Va bene la trattativa con la Confindustria
Ma noi vi diciamo fin d'ora
Che il sesso ci sono margini
E disponibilità
Le vogliamo portare in relazione anche all'aumento da produttività le vogliamo portare per ridurre l'orario di lavoro per aprire occasioni di lavoro per i giovani disoccupati prima ancora che al innalzare il livello del reddito dei lavoratori occupati
Questa tosse è una rivendicazione unitaria
è una posizione che tutto quanto il movimento sindacale del movimento sindacale può avere o meno perché dentro la crisi del sindacato
Che io ho richiamato anche all'inizio anche temperanza un po'i giudizi che ci sono
La difficoltà più grossa che a questo movimento sindacale italiano
E il rischio più grosso che corre
è quello di diventare il sindacato dell'area del protetto dal contratto dell'area degli occupati e rompere sempre di più con quell'aria degli esclusi che cresce del nostro Paese a questa coerenza noi vogliamo richiamare tutto quanto il movimento sindacale
Io credo quindi che sia giusto dire io non non lo voglio dire per accentuare contro i contrasti tra di loro noi vediamo una profonda contraddizione
Nell'agitare questa faccenda del referendum
Perché credo che indeboliamo il movimento sindacale
è una trattativa
è una trattativa non può essere fatta Rinaldi Sando la copertura della scala mobile per buttarla giù dopo due o tre mesi
è giusto che vediamo se gli obiettivi delle disponibilità che ci sono le vogliamo spendere nella direzione per esempio della riduzione dall'orario di lavoro
Per quanto riguarda poi il problema che ha suscitato qualche commento vivace prima del rapporto sindacati partiti io voglio dire che sul referendum faccio fatica a capire
La posizione che in parte ha apposto lama ha illustrato la
Di dire ma la CGIL neutrale però il militante comunista
Si spende per questa battaglia io ho detto che la ritengo sbagliata e che quindi voglio ragionarci sopra e noi riteniamo che non può essere seguito io ti guardo faccio fatica a vedere se sei militante comunista segretario generale della CGIL
Io io
Faccio faccia acqua che infatti per me per me Luciano lama innanzitutto scooter favo innanzitutto al segretario generale è il segretario generale della CGIL
Credo che è per quanta buona volontà credo silente novanta buona volontà ci mettiamo credo
Credo per quantità ossido credo che per quanta buona volontà ci mettiamo ebbene io guardo al segretario generale della CGIL
E tenere in piedi il referendum e tra l'altro costituisce un'occasione per la parte più dura per del patronato di dire che voi o disdettare la scala mobile
Come ha detto il presidente no per tessile oggi insistere su questa alzata
Rende impossibile la possibilità di ricucire una posizione unitaria questa è la posizione che mettiamo nella nostra discussione sul tavolo dalla CGIL con buona volontà ma anche con molta chiarezza
Vorrei che silenzio
Marini ha dato di passaggio una notizia che vale la pena che si è resa esplicita
Cioè
Oggi il segretario il presidente per la Feder tessili
Il presidente della Federtennis Siri lombardi
Che tra l'altro nella Confindustria noto per essere del gruppo cosiddetto delle colombe cioè di quelli che non vogliono rompere col sindacato
Assiste stiamo facendo il dibattito
Ricollego dietro
Allora
Voglio dire che se mi lasciate parlare anch'io ho qualche diritto alla parola vano allora
Voglio informare
Maggior conoscenza dei dati
Attuali che oggi il presidente della Federtennis
Che ripeto un industriale noto per una discreta disponibilità verso le opinioni del sindacato
Ha detto che
Il referendum sul recupero dei punti suggerisce alla Confindustria qui disdettare la scala mobile questa è una notizia contro le notizie inutile polemizzare
Allora adesso io vorrei dare scusate vorrei dare
Vorrei dare la parola all'Ama perché Marini ha posto un problema molto preciso
è molto chiaro
Ha detto
Noi
Riteniamo che la ripresa produttiva che si sta verificando da un semestre in qua o da qualche mese in qua sia anche non soltanto forse nemmeno prevalentemente ma anche dovuta alle perfetto del decreto di aver moderato gli automatismi salariali
E allora non vogliamo che questo effetto benefico venga interrotto dal recupero
E vogliamo semmai dirottare le risorse che questa ripresa può creare verso altri obiettivi prioritari
A miglioramento della situazione dell'occupazione
E anzi ha detto testualmente una frase sulla quale bisogna riflettere per consentire o per dissentire ha detto
Le nuove eventuali risorse
Vanno spesi in direzione dei disoccupati e non già per migliorare il tenore di vita dei già occupati resta un problema estremamente importante io prego lama dei risponde Silenzi
La lei lo lascia parlare un momento io la parola in questo momento per decisione legittima del nostro moderatore
Dunque
Io
Su quell'affermazione
Che ha espresso Marini e che ha ripetuto adesso
Il moderatore
Concordo pienamente nel senso che l'obiettivo nostro non è quello di aumentare il potere d'acquisto dei salari degli occupati
Ma di garantirlo sì
E il punto sul quale stiamo discutendo e appunto questi
Io per sapere
Se come saranno andate le cose col potere d'acquisto dei salari nel mille novecentottantaquattro
Ho bisogno di avere qualche elemento di certezza di più di quelli che di cui
Molti si accontentano in questo periodo a cominciare dal Presidente del Consiglio che lo ha detto a Bari anche tre giorni fa
Perché io non lo so che cosa succede nei mesi di settembre
Di ottobre di novembre e dice
Non so che cosa succede in questi mesi sul terreno dell'inflazione trattino prezzi
Se devo stare le previsioni del Fondo monetario internazionale devo dire e non so se il Fondo monetario internazionale che è diventato alleato di non so di chi
Devo dire che le previsioni sono di altro segno
Purtroppo e se quelle previsioni sia per chi compra dico purtroppo perché io non voglio che si verifica una situazione ma si decide ma se si verificassero
Allora il discorso del potere d'acquisto diventerebbe subito per tutti un problema presente non solo
Ma quando si parla di media di potere d'acquisto dei salari si parla di tutti i salari
E qui bisognerebbe fare una distinzione
Che Marini è benvenuto e ancestrale
Hanno già fatto nel passato tante volte
Noi viviamo in un Paese nel quale la dinamica dei salari nominali ma anche del potere d'acquisto reale
Non è la stessa per i grandi comparti del lavoro occupato
Si tratta di sapere perché in ragioni amo quando facciamo quell'affermazione perché quell'affermazione può essere vera
Per una parte di lavoratori
In particolare io dico lo dico perché sono convinto che così i pubblici dipendenti
Lo è meno o ha fatto vero
Per un'altra parte
In particolare per i lavoratori industria
Questa è la verità
I cosiddetti produttori quelli che una volta chiamavamo i produttori i produttori della nostra parte perché ci sono anche quelli dall'altra parte che sono produttori pure loro
Ma i produttori della nostra parte in questo frangente in questo periodo in questo momento sono quelli che anche l'anno scorso anche due anni fa hanno visto non in misura molto rilevante questo è vero
Ma l'ho visto un poco Erode re il loro potere d'acquisto
Mentre per il pubblico impiego è un'altra musica è allora dico io
Se il problema nostro è quello di unificare di combattere le politiche delle corporazioni non possiamo chiudere gli occhi di fronte a questa realtà
Aspetta momento
Basta mettere un meccanismo automatico al salario minimo il resto la contrattazione
Queste è una domanda che ci ha rivolto anche prima
Scalfari e che è un'affermazione che è stata fatta un momento fa da Marini
Qual è il salario minimo
Io vorrei sapere
Perché se il salario minimo diventa il salario del l'operaio manovale
Che è poi lo sappiamo quante settecentosettanta settecentottanta mila lire al mese
è un disco
Se il salario minimo diventa trecentocinquanta o quattrocento mila lire un altro discorso è completamente diverso
Quando si fanno di questi riferimenti bisogna anche esseri bisogna anche cercare di dare delle indicazioni che danno un senso a questi riferimenti perché tutti quanti possiamo capire di che cosa si tratta
Io quando mi si tratta di mi si parla di salario minimo dentro la CGIL c'è chi è
Pregiudizialmente contrari c'è anche chi è pregiudizialmente favorevole
Ma quelli che sono favorevoli fanno un discorso ancora diverso da quello che ho fatto io
Io dico che vogliamo stare nel vero
E per stare nel vero e nel Serio abbiamo bisogno
Di sapere
A che cosa corrispondono certe ti riferimenti perché il salario minimo una cosa è in Francia
Una cosa diversa e in altri Paesi che lo lo lo collega hanno con un certo trattamento per i disoccupati
Una cosa non so quale
Potrebbe essere in Italia se noi pensassimo di incamminarci su quella su quella strada in ogni caso ripeto noi non siamo affatto favorevoli
Ada aumentare i salari reali non è questa una strategia generale della CGIL vogliamo difendere i però
E questo oggi è il pericolo
Naturalmente ma il pericolo per gli occupati non per i disoccupati disoccupati c'erano non c'era un pericolo c'hanno la certezza che assai più gravi hanno bisogno di lavorare e qui Marini ha ragione quando dice bisogna destinare risorse crescenti del Paese
A questo fine
Però non vorrei che Marini condividesse una posizione che certamente sbagliata e non lo dico io nella dottrina ma lo dicono i fatti
Che è quella che dice se noi diamo meno salario gli occupati diamo più posti di lavoro e disoccupati perché questo non è mai stato vero né la storia né economicamente
Nessun Paese al mondo
Permettete e adesso voglio dire ancora due parole sulla questione del decreto
Solo la questione del decreto
Voglio dire due parole perché credo che non ne siano non ne siano necessari moltissimo
Io sono dell'opinione naturalmente noi risponderemo le proposte della CISL
Conosciamo le posizioni della UIL che sono state rese pubbliche
Io sono contrario
Al fatto che la CGIL
Prenda posizione su queste piste
è una questione politica quella del decreto si signori una questione politica ma io sono un militante di partito
Eh io come militante di partito
Non solo sono tre
Il referendum
Ma non sento nessuna contraddizione in me in questa circostanza ci sono state delle altre volte in cui l'ho sentita oggi la la contraddizione e ve ne siete accorti
Se mi sono accorta in molti anche nel partito
Sarà il regolamento viene di dire il contrario di quello che penso mai a nessuno
Anche se non è sempre comodo fare
Dico però che nel caso concreto
Io penso che la linea della CGIL è quella di fare ogni sforzo per realizzare un'intesa con le controparti che realizzi il reintegro dei punti e che questo reintegrò lo destini nel modo comes
Torneremo tutti insieme come come Remo tutti si
Stabilire una specie di preclusione alla trattativa con la Confindustria
Per il fatto che c'è il referendum vuol dire che il referendum non è un fatto politico
Ma è un fatto sindacale
Tanto è un fatto sindacale che impedisce al sindacato di fare quello che vorrebbe fare
Perché in presenza del decreto quello che vorrebbe fare non lo può fare io dico che questo non è vero
Io dico anzi che il referendum è se volete un deterrente
Una specie come diceva un giornale giustamente questa mattina di extrema ratio regum
E io considero un'extrema ratio regum cioè l'estrema ratio dei re che poi era fatta era scritto sulla curata di cannoni dottori che non hanno mai sparato
Dice né in quel caso concreto in quel caso concreto nel caso nostro io spero che non pare che non abbiano bisogno di spara
E potrebbe essere considerata una cosa analoga anche la dichiarazione di lombardi di questo se io voglio sperare che si tratti di questo anche perché quella dichiarazione conclude con questa affermazione
La Confindustria deve aprire al più presto le trattative per la riforma del salario della scala mobile dei contratti bene c'è questa è la conclusione va bene anche per me
Perché io penso che l'obiettivo di tutti non può che essere quello di tentare di fare un accordo di tentare di fare un accordo che risolva quel problema è che restituisca tutti anche alla Confindustria non solo al movimento sindacale
Il pieno potere di contrattare il salario e i contratti dei lavoratori questa è una questione sulla quale cari amici
Noi non nessuno può transigere ci sono stati dei periodi nei quali siete voi che ci avete fatto la lezione su questa questione e avevate ragione voi avevate ragione bene adesso non questa è una questione che è sempre vero non può cambiar disegno la nostra posizione asse contatti chi è che ci porta a Bihac questo potere
Chiunque ce lo porti via
Fa una ferita e questa ferita deve essere rimarginata
Dico più qualunque sia il regime qualunque sia il governo qualunque sia il presidente del Consiglio il viso tesoro e il ministro del lavoro
Noi oggi ne abbiamo uno potevamo averne un altro che poteva fare questo o peggio avremmo dovuto lottare ugualmente nella stessa condizione ripeto per una ragione che trascende lo stesso contenuto degli accordi
Per una ragione che riguarda i diritti inalienabili per movimento sindacale
Ecco perché io ritengo che il decreto non solo non è una iattura
è una decisione politica che riguardo un partito che riguarda la gente che è d'accordo che riguarderà se malauguratamente si dovrà fare davvero questo referendum tutti quelli che vorranno votare
Del resto cari amici noi abbiamo tagliato il referendum in Italia altre anche molto contestata ricordo per un momento quello del divorzio beh
Anche allora la mia organizzazione come tale non ha preso posizione
C'è stato chi ha firmato
Fino a anche lavoro
Amici della Cina
Infatti è stato chi ha firmato e che in una firma non è diventato una posizione di organizzazione e non lo diventerà per la CGIL questa questione del decreto sulla sfida
Sulla permettere
Questo è tutto
Giorgio
Parlo troppo lama e Marini e ho quindi l'opportunità anche tenendo conto della vivacità e dell'entusiasmo che molte volte cioè nella platea
Di poter cogliere alcuni aspetti per me importanti positivi perché penso al futuro e non penso al passato anche perché penso che questo modo con il quale negli ultimi tempi il sindacato è apparso al Paese rappresenti più l'opera dei pupi dove ci sono tre persone oltre marionette che si bastonano piuttosto che un tentativo di sindacato che riesce
A ricostruire un rapporto e a incidere nel dibattito politico voglio cogliere alcuni aspetti che a me sembrano importanti anche riprecisare
Lama dice
Non bisogna fare accordi separati
E la CGIL non è farà mai
Però lama
Aggiunge che questo non risolve il problema
Problema quale e che noi non possiamo avere nel movimento sindacale
Umberto che porterebbe il movimento sindacale a non decidere allora il problema concreto che abbiamo dinanzi oggi sulla base dell'esperienza che abbiamo vissuto parlo del futuro e come ci diamo delle regole
Che consentano di esprimere la diversità
La diversità c'è storicamente la diversità rimarrà nel futuro tra la UIL la CISL e la CGIL tra i lavoratori
Noi dobbiamo avere delle regole in base alle quali si possa decidere
Quando è possibile con la mediazione molte volte la mediazione è stata importante quando non è possibile e la mediazione non regge
Facendo e ricorrendo alla votazione io sono convinto che questa è una scelta che lui CISL e CGIL debbono fare al più presto possibile su tutto
E aggiungo fuori da ogni diplomazia
Che il problema vale per la elezione delle strutture di base
Il problema vale anche per come si debbono fare gli scioperi penso al problema dei trasporti penso che sia importante che si faccia decidere i lavoratori quando ci sono decisioni diverso è ancora convinto e sono convinto che far votare i lavoratori con regole precise
Che esaltano la diversità non indebolisce il sindacato ma lo rafforza in Germania la battaglia sulla riduzione dell'orario di lavoro è stata fatta con la decisione sugli scioperi
Ma quello che avviene esistono e non possiamo decidere solo con chi strilla in un voto strilla in un altro dobbiamo trovare delle regole per risolvere i problemi della diversità questo rende possibile trovare una strada per il futuro
Secondo punto
Nelle cose che dice lama per quanto riguarda il cambiamento che si è determinato
Ci sono degli elementi che hanno una loro validità
Quando oramai parla di proposte della CGIL sulla riforma della struttura del salario
Io ritengo importanti le proposte che vengono dalla CGIL e sono vicine alle proposte contenute in quelle della UIL
Che parlano di una cadenza diversa di una cadenza non più trimestrale della scala mobile ma di una cadenza legata all'andamento della inflazione
E delle proposte che parlano di differenziazione del punto della scala mobile
Sono proposte che fanno discutere nella CGIL sono proposte che fanno discutere nella cui di proposte che fanno discutere della CISL cosa penso che sia importante che stiamo in grande ritardo e che se noi vogliamo a bere una posizione per il futuro
Al di là delle lettere che uccidiamo e che sono importanti meno male che appaiono sui giornali perché così arrivano presto sia possibile fissare ed è questa la nostra richiesta che io faccio qui formalmente una riunione già la prossima settimana per iniziare a discutere
Perché se non si discute sulla riforma della struttura del salario
Gli alibi
Gli alibi agli altri che non vogliono questa riforma e sono parecchi aumenta no
E allora siccome discutere della riforma della struttura del salario porta a delle divisioni non più traumi il CISL e CGIL
Mapei
Da cani questo ci può aiutare a ricostruire un rapporto unità
Sul referendum ma sul referendum
Il referendum non lo ha fatto la CGIL io prendo atto delle cose che dice la
è vero che in altre occasioni su altri referendum le posizioni sono state diverso e nelle organizzazioni sindacali e anche sul referendum recenti abbiamo avuto delle posizioni diverse
Il Partito Comunista fa questa scelta il Partito Comunista ha fatto una duplice scelta se io ricordo bene
Quella del referendum e quella della presentazione di un disegno di legge per il recupero graduale di questi punti della scala mobile
è una strategia è una scelta del Partito comunista Partito Comunista decide di fare questa battaglia
Di opposizione non è una certa del Partito comunista
Il sindacato che Scelta fa
La CGIL non ha fatto la scelta e le cose che dice lama per me sono importanti c'è una divisione tra quella che è la scelta di un militante comunista
E quelle che saranno le risposte o le decisioni della CGIL
La CGIL ha fatto una scelta che è quella di discutere sulla riforma della struttura del salario
Se la scelta fosse stata da parte della CGIL il referendum non avrei ci saremmo tutti trovati in un vicolo cieco
Perché sul problema del recupero dei quattro punti della scala mobile ci sono opinioni diverse al nostro interno
Sulla scelta della CGIL
Di fare invece la riforma del salario e di aprire il subito la trattativa sulla riforma del salario
Perché Lombardi minaccia la disdetta della scala mobile ma tutti sappiamo che la disdetta della scala mobile sessi passi può fare nel giugno del mille novecentottantacinque
E noi speriamo di non trovarci nel giugno del mille novecentottantacinque con referendum e con la disdetta la scelta da fare e allora qua si deve discutere per vedere se riusciamo a trovare un accordo se ecco ordinate sono quelle che sono state dette più volte tra di noi
Ma noi possiamo dare una mano anche un dibattito diverso nella sinistra e tra le forze politiche nel nostro paese se la coordinata è e qui tutti abbiamo detto che noi vogliamo privilegiare l'occupazione
E sappiamo che se vogliamo privilegiare l'occupazione non possiamo contemporaneamente dire aumento del salario reale
E aumento dell'occupazione perché faremmo propaganda o demagogia se tutti diciamo e nessuno ha detto di no che bisogna trovare un modo di tutelare noi la professionalità e dobbiamo combattere l'inflazione
Ma io sono convinto che al di là del dibattito tra le forze politiche e alle scelte che fanno i partiti
Il sindacato
Può far imboccare può imboccare una strada costruttiva che non è solo quella della protesta o quella di guardare al passato che ci ha diviso
Ma è quella di vedere come ritorniamo ad essere protagonisti con una nostra proposta
Ricordando qui voglio ricordare allarma
Che in alcuni casi noi abbiamo anche chiesto tutti assieme per la verità Doi della UIL abbiamo avuto qualche dubbio lo devo riconoscere
Ma questa posizione è stata forte nella CISL e forte nella CGIL
Che in alcuni casi particolari dove esiste la cassa integrazione guadagni a zero ore
Stiamo poi alla fine di questo confronto tra di noi abbiamo sostenuto che si può fare la riduzione dell'orario di lavoro anche diminuendo il salario reale
E io lo voglio ricordare perché sono delle proposte che ricordo sempre ai nostri imprenditori
E sono delle proposte io che faccio polemica sempre con i medici ai medici
Che non pensano ad esempio ai giovani medici disoccupati essi sono aumentati i polli rinnovo delle convenzioni quello che va ai medici che sono invece occupati
Questo lo voglio ricordare
Perché
E qui dopo un'altra risposta allarma
Una risposta importante
Io non credo che il Fondo monetario sia un amico del movimento sindacale fa la sua politica
E fa una politica che come ricordiamo in Italia o come ricordano i nostri amici sindacalisti nei Paesi del Terzo Mondo è una politica che ha poco a che spartire
La mia preoccupazione quale cento che ci sono dei problemi certo che ci sono delle nubi sull'orizzonte
Ma siccome si deve fare la legge finanziaria siccome sono state prese già determinate decisioni con l'aumento del tasso di sconto
Ma è giusto che il sindacato non dia una ragionevole valorizzazione al fatto che l'inflazione sia diminuita che la ripresa produttiva
Che la ripresa produttiva c'è è che c'è un grande aumento della produttività un aumento enorme della produttività nelle fabbriche allora no oggi con silenzio su se noi diciamo che le cose vanno male ma noi apriamo la strada atti
Chiede di chiamare il sindacato in occasione della legge finanziaria a una drammatizzazione della situazione
E come sostiene la Confindustria al di là delle colombe
E al di là degli altri come richiedi chiede Patrucco a chiedere ancora una volta un intervento sul costo del lavoro io sono convinto che noi dobbiamo presentare i conti
E che solo un sindacato che ha una proposta per il futuro
Può pretendere di affrontare i problemi del fisco può pretendere nonna di volere tutto e quindi niente può pretendere che tutti gli sforzi del Paese siano indirizzati sull'occupazione
Io ho caldo le cose positive che ci sono nell'intervento di lama
E mi auguro che sia possibile su questo terreno già nella prossima settimana
Riaprire un discorso Harry aprirlo con i lavoratori perché se nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Noi continuiamo a discutere tra di noi su quello che è avvenuto e non a guardare quello che avverrà
Beh allora la crisi del sindacato sulla quale oggi si può discutere sarà veramente una crisi che ci mette fuorigioco e che rende vere le profezie che ricordava lama in quel libro che sta leggendo
Io credo nonostante l'ora tarda che ci voglia un terzo giro perché si ci vuole un terzo giro
Perché se questo dibattito
Se questo dibattito
Utile perché si incontrano
Dopo parecchio tempo parecchie vicende
Gli esponenti maggiori delle tre confederazioni
Io credo che sia opportuno che le aperture
Parziali ma tuttavia visibili che si stanno manifestando vengano portate fino in fondo e avanti
Quindi darei ancora la parola a tutti e tre per brevi interventi ma mi permetterei anche di introdurre
E qui quando parlo io succede una gran cagnara e non pochi aveva ragione uno una cosa inaccettabile allora
Vorrei introdurre come suggerimento finale
Un questione che strettamente connessa quelle fin qui di battute
E che in qualche modo star dietro l'angolo
Ha detto lama nel suo ultimo intervento
Che lui non sa come andranno i prossimi mesi dal punto di vista dell'inflazione
Ed ha perfettamente ragione non lo sa lui non lo sa nessuno perché non dipende nessuno ha in tasca nessuno ha in tasca la verità del futuro sia pur prossimo
Io ricordo semplicemente
Che il calo dell'inflazione che è avvenuto in questi mesi
Potrà anche essere stato determinato
Dal contenimento dell'indicizzazione della scala mobile
Ma in realtà
Questo calo dell'inflazione corrisponde a quelli che sono stati gli Effetti recessivi
Di tre anni sull'economia italiana
Vorrei terminare
Questo ragionamento che forse un minimo
Complicato ma se non l'ho fatto esporre con chiarezza sarò molto breve allora
Qui c'è stato un paese il quale ha lavorato a basso regime
Perché la domanda
Estera soprattutto era abbasso regime
Questo Paese in questo periodo di basso regime ha visto i propri conti con l'estero avviarsi verso il pareggio
Perché quando un paese come il nostro che lavora per la trasformazione che importa materie prime fondamentalmente ed esporta prodotti finiti
Lavora a basso regime le importazioni diminuiscono e quindi la bilancia dei pagamenti respira
è un aspetto positivo di una malattia
Allora quando invece il ciclo si inverte e la ripresa si fa più consistente
Se non sono stati curati altri malanni il termometro della bilancia commerciale con l'estero della bilancia dei pagamenti con l'estero peggiore immediatamente
E quello è il primo segnale che il male non è stato curato quello è il primo segnale allora che cosa è avvenuto negli ultimi tre quattro mesi
Che siccome la ripresa c'è stata
Sia pure discontinua sia pure diversa tra settore e settore ma c'è stata
Lei importazioni sono immediatamente aumentate in modo notevole la speculazione si è sovrapposta a questo fenomeno come sempre avviene è normale
La bilancia commerciale assegnato dei deficit record come non si vedevano da molto tempo la Banca d'Italia di fronte a questo ha fatto un primo passetto un primo passi e cioè a aumentato il saggio dell'interesse ufficiale
Beh non c'è da aver fatto le scuole ad Harvard di specializzazione economica per sapere che l'aumento dell'interesse sui Buoni emessi dallo Stato significa un aumento del deficit del bilancio pubblico
Perché noi siamo un Paese con un grande debito pubblico e quindi appena aumenta di un punto
Il tasso dello sconto immediatamente aumentano tutte le voci del debito pubblico quelle dei nuovi buoni e quelli dello stock dei buoni precedenti quindi aumenta il disavanzo quindi aumenta la pressione del Tesoro sul mercato dei capitali
E siccome c'è ripresa e quindi c'è domanda di prestiti da parte delle imprese il tesoro e le imprese diventano concorrenti
Rispetto ai prestiti che le banche possono fare e quindi le banche aumentano il tasso dell'interesse
E allora voi il Tesoro resta a secco o restano a secco le impresse e siccome il Tesoro non può restare a secco restano a secco le imprese
E siccome le imprese quando restano a secco devono licenziare la gente ecco che la cambiale del costo del lavoro che Benvenuto giustamente teme che venga ripresentata al momento della legge finanziaria se le cose vanno in questo modo sarà ripresentata
Ma non per cattiveria di qualcuno il ministro del Tesoro ma perché questi sono i dati
E allora che cosa è mancato
è mancata l'accusa a quei mali
I quali avrebbero dovuto impedire che questo che con un linguaggio sofisticato si chiama stop and go cioè frena e ripartì riparti e frena
Adesso hanno frenato e adesso riparte
Questa è la vicenda di fronte alla quale il sindacato rischia di trovarsi io desidererei in questo ultimo giro che i nostri amici
Che ormai si sono chiariti le idee anche se restano delle ampie divergenze tra loro ma alcuni avvicinamenti mi sembra di aver colto sulle vicende specifiche
Allargasse per un pochino all'orizzonte in che modo il sindacato potrà operare
Sulle autorità politiche sulla gestione degli affari pubblici affinché siano curati in Mali vedi reali di fondo della finanza pubblica e dell'economia italiana
Punto di domanda darei la parola a Marini
Che piano piano rispondere anche su altre cose certamente Roma brevemente Comedy
Ma io credo che tutto il nostro discorso è il nostro dissenso
Che resta ancora dico io nei contenuti
Si è aggirato attorno a questo discorso che al che adesso nell'ultimo intervento c'ha fatto scalpore cioè per gente organizzazioni preoccupate innanzitutto
Di otteneva i risultati nell'ottantaquattro e nell'ottantacinque nell'economia italiana diversi da quelli dell'ottantadue dell'ottantatré
Dove il reddito nazionale non è cresciuta e l'occupazione nell'industria diminuirà del quattro per cento l'anno come aiutare la ripresa l'operazione che è stata fatta in questi giorni è stata fatta con l'occhio ai pericoli di ripresa dell'inflazione
Su questo non c'è dubbio perché se l'inflazione riparte le cose che ha detto Scalfari camminano sulla strada del del freno non su quella del ripartire come fare non per fare un regalo né al governo né agli altri gruppi sociali perché sappiamo che il problema dell'occupazione della difesa del lavoratore in ogni caso è legata a questa possibilità della ripresa fare tutto innanzitutto dico io per evitare che questa inflazione lama ha paura che stiamo all'undici così dice il Fondo monetario aggiunge qualcosa molti dicono che staremo al dieci dieci e mezzo per cercare di stare al dieci dieci e mezza
Bene non dipende hai ragione quando dice non ho mai pensato noi non abbiamo mai pensato meno salario agli occupati automaticamente vengono i posti di lavoro
Noi diciamo che c'è bisogno di un controllo serio di tutti i redditi del nostro Paese
E il sindacato che ha fatto un'operazione nella quale si è speso come primo obiettivo in questi tre mesi anche il problema della equità fiscale
Passi il disegno di legge di Visentini
Silvana oltre secondo le indicazioni nostre e questa forza questa capacità di attacco nei prossimi mesi non l'avremo sedici bloccheremo attorno al problema del recupero dei dei quattro punti di scala mobile con o senza referendum
Questo è il contributo che noi possiamo dare perché se riparte l'inflazione certamente verrà strozzata questo accenno di ripresa che in questi mesi che in questi mesi c'è stato
Facciamo l'accordo con la Confindustria accerto se ci sono le condizioni facciamo
Però io debbo dire che anche qui l'obiettivo deve essere chiaro voi e questo è il punto io insisto non perché non vorrei dare l'impressione che qui ci alziamo e abbiamo sciolto un nodo quando invece tra di noi delle differenze ci sono seriamente
A me a questo punto lasciamo stare la posizione del partito comunista diciamo che la CGIL parla del recupero dei quattro punti in qualche modo ma se apriamo una trattativa con la Confindustria in questa fase per la riforma del salario io già vedo una contraddizione
Nella posizione espressa della CGIL che non esclude e possiamo discutere di portare la scala mobile a semestrale ma allora che senso ha rialzare la copertura quando poi con questa operazione abbiamo riabbassa puntiamo con la Confindustria con molta determinazione ad ottenere di superare quel noantri storico che hanno detto sulla faccenda degli orari
Qui ormai in tutto il mondo in tutta l'Europa
Anche l'associazione degli industriali europei per bocca di Carli qualche mese fa
Ha detto che il cambiamento industriale con le nuove tecnologie
Come accaduto per il passaggio dalla Prima alla Seconda rivoluzione industriale la difesa dell'occupazione passa tra le altre cose anche la riduzione degli orari
A noi Lucchini e gli altri dicono no su questo piano i lavoratori dell'industria di quei grandi settori che debbono cambiare se vogliono restare sul mercato
Alcune cose le hanno fatte che debbono cambiare spesso introducono tecnologie che cancellano posti di lavoro lì la priorità a questa battaglia
Questo è il punto su questo dobbiamo spenderci per riunificare tutto i settori della classe lavoratrice Italia
Fare un'operazione finta con i punti di scala mobile rischia di bloccarsi e di creare ulteriore difficoltà al sindacato impegnarci come terzo punto in questa azione per un intervento straordinario per il lavoro Giovanni
Io non voglio dire questa cosa con enfasi perché so bene che anche le altre organizzazioni la pensa in questo modo
Però non c'è dubbio che se la ripresa continua
Probabilmente non sarà assistenzialismo il migliaio due mila miliardi che spenderemo nel Mezzogiorno per creare posti a tempo parziale e a tempo determinato
Perché sono legati ad una situazione dell'economia che tira in questo senso questo è l'altro terzo grande impegno che noi dobbiamo a assecondare nel nostro Paese contrastando
Quelle forze quelle posizioni che già si esprimono dinanzi alle difficoltà imboccando la strada maestra della stretta monetaria
Perché poi alla fine senza che le forze che vogliono il progresso che cercano di camminare di difendere l'occupazione esprimano una posizione in positivo
Tra di noi possiamo anche metterci d'accordo mettere della cedere sulle differenze far finta che non siamo che non abbiamo dei contrasti di strategie di linea tanto stringono la moneta non c'è alternativa a questo lo farebbero questo è un programma positivo per i prossimi mesi per il movimento sindacale dire e la sala è molto sensibile applaude sempre a questo ho notato che attraverso il referendum e le pistole dei punti noi difendiamo il potere contrattuale del sindacato mi sembra un po'paradossale
Il potere del sindacato lo difendiamo con un linea giusta
E riprendendo la contrattazione con la controparte sulla linea giusta no attraverso un intervento del Parlamento
Non attraverso un intervento del Parlamento mi pare in ogni caso che ci sia una contraddizione una contraddizione dei Falck mi fermo dicendo che io non lo so
Se
Ci sono le condizioni la settimana prossima home io con grande attenzione l'Ama dice della CGIL rispetto ad una posizione ufficiale espressa dalla CISL
Poi c'è anche una lettera della UIL darà una risposta io spero che dia una risposta riandando alle elaborazioni che anche la CGIL ha fatto che il lavoro e la priorità assoluta del nostro Paese Ermolli questa rigidezza sul referendum voi punti che ci sembra totalmente sbagliata
Sentiamo benvenuto
Rispetto alla domanda di Scalfari
Io chiedo solo una cosa che noi nel nostro Paese non discutiamo solo di previsioni ma cerchiamo anche di fare un consuntivo su quelle che sono state le previsioni
Perché
Ci accorgeremmo che molte volte coloro che fanno le previsioni
Sono un po'come gli esperti che avevano frettolosamente riconosciute per vedere le teste di Modigliani allora andiamo a guardare un attimo come sono andate le cose
E le cose sono andate in termini tali io insisto che sarebbe sbagliato se il sindacato non gli desse il giusto valore certo che i problemi ci sono
Perché è un'inflazione al dieci per cento e ancora un'inflazione alta
è diverso quando eravamo al quindici per cento e i tedeschi erano al trenta per cento ma il differenziale di inflazione c'è e come dire invece di avere la febbre a quarantuno c'abbiamo la febbre a trentotto sempre febbre eh
Ma sarebbe sbagliato non sottolineare che il malato sta meno peggio di ieri così come sta meno peggio dal punto di vista di quelli che sono i dati della ripresa produttiva
E di quello che è stato l'aumento degli investimenti nel nostro Paese
Cosa appare adesso
Scalfari
Pone una domanda dà una spiegazione a quello che è avvenuto io voglio completare ancora l'analisi che fa Scalfari se le previsioni che oggi si fanno vengono purtroppo confermate la conseguenza che noi abbiamo come movimento sindacale
La richiesta di un nuovo intervento sul costo del lavoro ma io voglio specificarlo perché siamo a Roma e qui ci sono molti dipendenti pubblici la prima conseguenza immediata
è che occorre far slittare i contratti del pubblico impiego ed intervenire su quella che è la retribuzione dei lavoratori pubblici dipendenti
Cosa possiamo fare per uscire da questo rischio
Io sono convinto che noi non possiamo ripetere una trattativa così come l'abbiamo fatta nel mille novecento ottantatré e nel mille novecento ottantaquattro
Che questo Paese ha bisogno di interventi che siano di carattere strutturale
Non possiamo andare a un appuntamento di fine anno dove si gioca tutto e si decide tutto oramai la terapia d'emergenza ha dato quello che poteva dare
Niente per alcuni poco per altri volto peraltro il vero problema
E come si aggredisce la spesa pubblica senza che il discorso diventi un discorso che riguardi sempre il sindacato
E allora anche qui
Io voglio valorizzare perché nessuno le parla e lo dovremo dire questi giorni quale è stato il risultato ottenuto Dowie CISL e CGIL qui sì d'accordo
Sul provvedimento che è stato preso un anno fa dal sindacato sulla spesa previdenziale le INPS
Ha rimesso in parte ha affermato la scalata all'indebitamento con i provvedimenti che sono stati presi di moralizzazione sulle cosiddette pensioni di invalidità
E questo è un contributo che ha dato il sindacato altri contributi sul fronte della spesa pubblica non sono venuti
Nei dagli enti locali né nel settore della riforma sanitaria né nel settore dello Stato
E allora cosa dobbiamo porre con forza noi oggi ecco perché io dico ci deve essere un terreno sul quale è possibile lavorare assieme
è possibile lavorare nel settore del fisco dove c'è un grande ritardo e dove non sarà facile che quei provvedimenti passino in Parlamento
C'è da lavorare nel settore della spesa pubblica per quanto riguarda la sanità e per quanto riguarda un controllo sugli enti locali
C'è il problema di affrontare delle riforme di carattere strutturale quali sono quelle del salario e dell'orario
E c'è il problema anche che riguarda tutti i partiti di un Parlamento che sia in grado di funzionare
E di decidere con rapidità e quindi questo problema della riforma istituzionale
Deve essere
Un problema reale Cuesta è una scelta che dà delle risposte
Se la scelta è su questo terreno è possibile camminare per riprendere un ruolo e io qui vedo anche degli aspetti positivi
Non condivido e ritengo sbagliato l'atteggiamento del partito comunista sul referendum perché non gli consente direi Eramo è un discorso di proposta di proposta nel Paese
è un discorso politico che può servire a fare propaganda per le prossime elezioni amministrative ma non è
Era le opinioni
Era mentre
Mentre silenzio l'autore abituato ai fischi che ogni tanto gli fate è onesto però non li fa cambiare opinione sei e questi aveva detto a suo merito
Mentre freelance mentre
E concludo ho detto a prima le cose sulle quali sono in dissenso per dire ora anche perché nessuno vi possano accusare di diplomazia o di ricerca di benevolenza mentre ritengo che sia importante
Che è già in azione
Sia importante
Quanto invece il Partito comunista sostiene in altri due direzioni
Una è quella del fisco e non l'ho detto qui l'ho già detto all'atto dell'atteggiamento e della lettera
Fatta dai due capo gruppi del Partito Comunista l'altra posizione che ritengo importante del partito comunista
è suscettibile di riaprire una dialettica diversa a differenza del referendum
è quella fatta da Chiaromonte nell'intervista che ha fatto sull'Espresso dove pone il problema di un impegno e di un confronto senza pregiudiziali sul terreno dell'occupazione
E allora il problema su cui si deve riflettere al di là dei consensi e dei dissensi
Di sapere che sulla strada del referendum rimaniamo fermi alle divisioni e ai problemi di ieri
Che su quest'altro terreno è invece ricostruire una dialettica e che su questo terreno ammonimento sindacale
è possibile riprendere una iniziativa costruttiva
Dove non sia subordinato ognuno a questo o a quel partito a questa quella formula di governo ma può riportarci ad essere protagonisti come lo siamo stati negli anni settanta
Pregherei lama di concludere
Io cercherò di farlo col massimo di rapidità vorrei prima di tutto però dare
Dire dichiarare il mio assenso su quelli elementi di analisi della situazione finanziaria che ha esposto nella sua domanda considerazione ultima il nostro moderatore Scalfaro
E aggiungo un commento
Che sottolinea la necessità di cambiamenti
Nella politica economica e sociale che abbiano la profondità riformatrice che il Paese richiede l'Italia è un Paese nel quale quanto da una fase di stagnazione
Si passa a una fase di anche modesta ripresa
Immediatamente
La minaccia di inflazione aumenta
Aumenta
La spesa pubblica o meglio il deficit pubblico
Si ricrea un deficit preoccupante nella bilancia dei pagamenti
Non diminuisce in modo apprezzabile il numero dei disoccupati non si può dire la stessa cosa di altri paesi
Perché ci sono altri Paesi
Nei quali la crescita in corso in Italia c'è stata c'è ed è più alta che in Italia
A sinistra parla degli Stati Uniti dove c'è Reagan che ha fatto quella tal politica che sappiamo anche quanto è costata e quanto costa tutto il mondo
Attraverso la sua politica di sopravvalutazione del dollaro
E di spese militari in quel modo
Non c'è soltanto il Giappone ma c'è anche la Germania Federale ma ci sono anche altri Paesi europei nei quali la tendenza a riprese ad espandersi la situazione economica e tuttavia non si sono avute non si hanno queste conseguenze di cui noi soffriamo oggi
Se non si cambia qualche cosa della
Ti ripeto nel profondo delle strutture economiche sociali se non si fanno delle riforme reali che abbracciano il fisco il modo di realizzare la spesa pubblica e così via di seguito l'Italia è un Paese condannato
Se non vuole morire l'inflazione ad avere una situazione di stagnazione perché quando comincia una leggera crescita immediatamente affiorano queste conseguenze negative che fanno può intervenire
Magari le autorità monetarie con delle misure discutibile controproducenti come quella presa l'altro giorno ma che effettivamente conoscendo quali sono le leve di cui dispone che l'autorità non è che si potesse da parte loro fare qualche cosa di sostanzialmente diverso da quello che è stato fatto pur con le conseguenze ripeto molto gravi che può abbia
Quindi le cose stanno così oggi
Io poi credo che noi non dobbiamo essere né pessimisti agli ottimisti
Sul prevedere il futuro
Dobbiamo cercare di stare ai fatti
Qui c'è arrivato un biglietto dove dice che bisognerebbe far parlare le donne di che fanno la spesa tutti i giorni per sapere se l'inflazione reale
è aumentata o diminuita il discorso che fa sempre mia moglie quando io le le quando leggiamo insieme qualche volta ci capita anche di legge d'insieme alcuni dati chiede dei giornali economici o anche non economici fra questi anche del giornale
Del nostro amico che presiede questa discussione
Perché lei diceva insomma voi dite queste cose ma infatti mi dicono
Cosa è diverso io dico ma tu non ti ricordi più come stavano le cose un mese fa due mesi fa come fai a parlare
A dire che è aumentato quando le differenti e poi sono così infinitesimali fra un mese l'altro poi bisogna fare la media generale della spesa
Si dice tutto questo sarà vero per quelli che fanno i conti a tavolino ma io che vado a fare la spesa tutti i giorni constato che le cose non stanno così però guardate che in tutti i Paesi quando si parla di inflazione eccetera si si fa riferimento a dei dati che hanno le caratteristiche che hanno nel nostro Paese
E quindi io credo che noi non dobbiamo ripeto essere né ottimisti né pessimisti dobbiamo stare al reale e anche reale che appare e che traspare attraverso i dati
Però questi dati non sono affatto sicuri
Non sono affatto certi non dobbiamo avere pessimismo ma non possiamo neanche avesse ottimismo per il futuro anche perché ci sono questi fattori che sono stati appena elencati e che ci dicono
Che si sta agendo anche per frenare quel poco di ripresa che noi avevamo constatato negli ultimi venti e anche per un'altra ragione è innegabile
Che il tasso di inflazione in Italia rispetto all'anno scorso quest'anno finora è diminuito su questo non c'è dubbio credo
Non c'è dubbio su questo punto
Però
è lecito non avere dubbio ma bisogna avere una certezza
Che il differenziale di inflazione il fra la nostra inflazione e quella media degli altri Paesi è rimasto pressoché integro e quello che conta nell'economia internazionale
E questo purtroppo come un fattore decisivo per quanto riguarda i dati economici che contano cioè la nostra capacità di dare una forza espansiva anche l'economia interno
Questi sono i i problemi veri oggi del nostro Paese
Dal punto di vista finanziario ed economico
Quindi ci vogliono sì delle riforme degli interventi incisivi io credo che uno dei punti centrali sia quello del fisco voglio ricordare che la legge o il disegno di legge che ha presentato il ministro delle Finanze Visentini accoglie alcune esigenze non tutte quelle che abbiamo posto noi come movimento sindacale
Sia per quanto riguarda le rendite finanziarie la patrimoniale ma anche per quanto riguarda la tassazione sui salari
La tassazione sui salari è un fattore che con la sua crescita Rand mette in discussione tutte le nostre affermazioni sul potere d'acquisto reale delle retribuzioni
Perché il potere d'acquisto reale non è il salario lordo è il salario netto e il salario netto cioè quello che si porta a casa alla fine del mese o alla fine della quindicina come accade ancora in alcuni luoghi di lavoro
è quello che le nostre donne punto possono spendere quando anch'io a fare la spesa spende quel
Non spende il lordo che se n'è andato per altre strade o che siedeva per altre strade bene uno dei fattori essenziali che determinano in Italia a differenza di altri paesi un divario forte fra il nord e il netto è rappresentato dall'incidenza fiscale sui salari
Oltre che altri fattori come i i contributi e così via e così via di seguito
Quindi quello è un altro terre da cui dipende e anche in buona misura secondo nove ma io credo secondo chi ragiona
Seriamente su queste cose cercando di risolvere e non di parlarne soltanto incide molto anche sulla possibilità di aprire una trattativa proficua con la Confindustria
Altrimenti possibilità concrete in quel senso sì allontanano
All'orizzonte
Sovranità parlamentare sindacato queste una domanda importante che ci ha fatto all'inizio il nostro moderatori io vorrei dire la via a questo riguardo molto sinteticamente io credo che il movimento sindacale ha il diritto di avere una sua autonomia anche rispetto al Parlamento
Naturalmente fintanto che le leggi insoluta
Al momento in cui le leggi sono diventate tali le leggi si applicano
Si applicano tutte le leggi si applicano
Da quel momento c'è una legge considerata cattiva dal sindacato il sindacato comincia l'opera sua per cercare di cambiare quella legge perché fintanto che non è cambiata quella legge quella è la legge
Questo è il comportamento
Di un sindacato che voglia essere democratico rispettoso dei Poteri delle istituzioni democratiche e che nello stesso tempo non vuole applicare ha una propria autonomia di giudizio
E questo vale anche per la questione del referente
Quale modo più democratico e legittimo di un referendum
Esiste per cambiare una legge che si considera sbagliato
Questo è un discorso che vale per i sindacati naturalmente vale anche per le fa vale anche per le forze politiche quindi per il mio partito
Vale anche per il mio partito vale anche per le forze politiche quindi per il mio partito
Ripeto
Che il sindacato
Come anche la CGIL su questa questione non prenderà una posizione formale non mette a disposizione del referendum voi l'avete visto la raccolta delle firme non si fa nelle sedi sindacali privati
Ci fa fuori ci fa qui
E chi vuol firmare firma chi non vuol firmare firma non Fibak viene anche se viene alla alla festa dell'Unità io credo che il nostro moderatore non abbia firmato per no lodevole anche novanta va be
Ma ciascuno è libero di fare o di non fare anche qui anche qui qui si fa un invito a firma ripete la Pestalozzi fette del nostro partito se diventerà ma basta tutto si risolva il Puerto me il referendum fatto e questo credo di doverlo dire qui
Perché è vero anche questo corrisponde la verità anche questo è un fatto il referendum è concepito il rapporto con le elezioni amministrative che si faranno l'anno prossimo perché questa questione del referendum è stata decisa e quando si discute il decreto il Parlamento
Quindi sei mesi false otto sette mesi fa cinque mesi fa quando è stato
Assai prima
Di quello che è avvenuto successivamente e quindi con un altro scopo lo scopo di questa cosa qua parlo quindi lo scopo di partito è quello di cambiare una legge che si considera ingiusta inadeguata punto e basta queste lo sport
Non ha quindi nella concepimento di queste idee
E non avrà io credo nella sua realizzazione
Nessuna collisione con le lesioni satira tapparsi questa Commissione dovesse esserci carica amici e compagni di tutti i partiti e di tutte le organizzazioni e questo diffide di a chi si anticipo attribuire la responsabilità non siamo non è mica il partito comunista che ha deciso che si fanno le elezioni nella primavera prossima e questo è un è un dato è un obbligo è un obbligo istituzionale costituzionale per
Io sono d'accordo con Benvenuto e conclude con Marini di rincontrarci
Subito al più presto possibile e comici e ragionare fra di noi su queste questioni
Perché questo è indispensabile per predisporre piattaforme che aprano
La strada alle trattative sindacale
Bisogna sapere anche una cosa però che non basta discutere fra di noi
Qui benvenuto giustamente ha parlato di regole per ripristinare un rapporto democratico fra organizzazioni che hanno posizioni diverse che potranno avere anche in futuro d'accordo
La democrazia si alimenta con le regole
E qui il nostro moderatore e maestro in questa materia ogni tanto ci fa una lezioncina al riguardo io dico che ha ragione
Però che queste regole a chi si devono riferire
Si devono riferire a tutti i livelli delle organizzazioni
Ci devono riferire ai vertici si devono riferire non soprattutto si devono riferire anche le assemblee dei lavoratori ci devono riferire anche alla base perché la la democrazia la democrazia non può essere una politica che viene fatta da persone illuminante sulla testa del prossimo
Indipendentemente dalla buona fede che non è mai in discussione tra coloro che discutono a questi livelli indipendentemente dalla buona fede di chi partecipa a queste discussioni questo è un problema
Ma questo è un problema anche questo che coinvolge
Le questioni dell'unità de L'Unità per i temi di cui abbiamo discusso particolarmente questa sera e più in generale sapendo sempre e io anche questo non mi stancherò mai di ripeterlo
Che siccome Rita
è un Paese democratico
E libero
Nel quale c'è la libertà sindacale
Queste regole dovranno funzionare in modo sempre da salvaguardare l'unità
Perché altrimenti essendo l'Italia un paese dove c'è la libertà sindacale e ci deve restare questa libertà sindacale
Chi si sente dar torto undici volte su dieci la dodicesima volta
Cambia casa
E si va a fare le sue regole per conto proprio
Questo è possibile in Italia questo è giusto che sia possibile in Italia questo è uno dei valori della democrazia in Italia noi lo vogliamo perdere io sono un amico dei sindacati autonomi
Ma porca miseria non sarò mai d'accordo che i sindacati autonomi siano proibiti nella loro esistenza i sindacati autonomi sono una maledizione di io
Ma dobbiamo riuscire a sconfiggerli con le nostre scelte non possiamo sconfiggerli con politiche o regole autoritarie la stessa cosa fama compagni quando quando si battono le mani e queste affermazioni bisogna sapere che a queste formazioni affermazioni devono corrispondere dei comportamenti
Devono controllo dico a tutti lo dico a tutti cari compagni Marini credo che lo sappia malinconico autonomo io non sono d'accordo con te il mio lo dico a tutti a cominciare da me
A cominciare da me perché se no voi non siamo capaci di
Far diventare le nostre parole le nostre affermazioni fatti in tutti i campi
Anche come partito politico sempre questa è una delle ragioni per le quali ho firmato il referendum le parole devono essere fatti va bene se non siamo capaci di fare questo noi non faremo dei passi avanti significativi e non riusciremo a realizzare quella cosa che pare che stia molto a cuore anche hanno moderato il fatto cioè che il Partito Comunista Italiano
Da Forza che ha le prerogative per partecipare al governo del paese diventi una forza che governa realmente con altri ma governa anti-Bush FIFA
Il mio non è chiusa grazie a tutti voi
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