La via della pace

Sconnesse nelle niente fornelli commento se Cappelli in una mano
Degli uccelli tre nel suo vieta tenero da mille tue mani fra nel tira ma imminente anni cala un figlio intensità io e attenzione pensarci Teo
Su
Mentre ICI da la la idea sì idea le subita ecco
I dieci nella piena idea
Sui era
Da già troncone del tronco non la testa la notte sono non fa città una Throne i sul sangue linfa l'ANIA linfa lettura de sia mosso di con GM sta Tania connesse
E che signori prima i e prima se ira settori la ecco e i i da Lerner prima di questi Lina una
Grazie ricca Francesco siamo siamo già indiretta e quindi saluto davvero tutte Lea Micheli amici che sono collegati
E a questo nostro incontro è stato deve anzitutto monsignor Domenico Sorrentino vescovo di Assisi che invito a venire qui al tavolo della Presidenza ben arrivato
E naturalmente saluto anche scusate
No non riesco a star seduto e saluto anche tutte quante voi grazie grazie per essere qui
Questa giornata così carica di tensione così carica
Di fiducia anche di speranza che questo nostro ritrovarci insieme si possa aiutare a ritrovare anche la forza che stiamo perdendo in questi sessanta giorni di
Di guerra saluto anche tutte le amiche e gli amici che ci stanno seguendo dalla sala stampa del Sacro Convento anche a loro una grande benvenuto e benvenuti
Credo che ci sia un solo un modo per dare inizio a questo nostro incontro ed è quello di Risiko rivolgere il nostro pensiero alle donne agli uomini ai bambini agli anziani agli ammalati
Che sono sotto le bombe in Ucraina
E allo stesso tempo che sono sotto le bombe in tutte le altre zone del mondo dove la guerra ancora non l'abbiamo voluta fermare lo Yemen
L'Afghanistan l'Assiria la Libia il Congo la Somalia sul Sudan
Tantissimi tanti tanti troppi luoghi dove il mondo continua a fingere di non di non vedere
E allora invito davvero tutti ad alzarmi in piedi
E dedichiamo davvero un pensiero un minuto del nostro tempo di questo pomeriggio
All'immaginazione proviamo a immaginare chiedendo anche gli occhi il volto di queste persone non quelle che sono riuscite a scappare quelle che non ce l'hanno fatta anche perché magari erano più povere di tutti quanti gli altri
Io
Grazie
Grazie è per loro
è per loro che noi siamo qui non fare le nostre idee non per quelle cose che spesso vengono etichettate per denigrare l'ente non siamo qui per darci ragione siamo qui perché c'è qualcuno che ha perso la ragione
Ha scatenato una guerra
E c'è chi questa guerra la continua ad alimentare
E noi
Abbiamo almeno sentiamo il morso della responsabilità
Di dover cercare
Cercare un'altra strada una strada alternativa un altro modo c'è un altro modo
Noi siamo convinti che ci sia un altro modo
E però non l'abbiamo delle verità da diffondere abbiamo molti dubbi e molte incertezze ma anche alcuni punti di riferimento uno di questi si chiama papa Francesco
Una guida sicura per tutti i credenti
Cattolici innanzitutto ma anche per molti che non sono credenti e che riconoscono però in Papa Francesco
L'unico punto di riferimento che ancora ci sta provando a allontanare dal barattolo verso il quale ci stiamo spaventosamente avvicinando
Diamo inizio a questo nostro incontro
Come dire ringraziando padre Marco Moroni custode del Sacro Convento di San Francesco d'Assisi facciamo l'applauso
Sì glielo facciamo e lo facciamo perché non ha avuto esitazioni ad aprire le porte di questo Sacro Convento
E oggi ci ritroviamo qui in questa sala dove il tredici gennaio del mille novecentonovantasei proprio insieme ad un altro frate padre Nicola Giandomenico fondano la Tavola della pace
Questo è il luogo dove nacque la Tavola della pace
Uno di quei tanti tentativi di riunire la famiglia umana attorno ad un cammino di pace che ha un che non è fatto di un'unicità ma di tante pluralità
Tante sono le vie della pace tanti sono i percorsi soggetti che però devono sapersi riconoscere e ritrovarsi anche insieme grazie e quindi di aver aperto le porte questo convento e di aver facilitato questo incontro
Con la consapevolezza con la certezza che sarà un incontro che per quanto piccolo darà un contributo alla pace grazie dalla parola
Buongiorno buongiorno a tutti tutte grazie per essere qui per essere qui numerosi anche escono anche che molti altri avrebbero voluto entrare ma la sala questa capienza
Il nostro quello che stiamo vivendo non è un talkshow
Dove i tempi televisivi che impongono ritmiche rischiano di lasciare poco spazio all'approfondimento al confronto costruttivo alla riflessione comune ma è un tempo che ci diamo per cercare insieme per tracciare cammini
Insieme tra credenti e non credenti tra persone di estrazione diversa che però si riconoscono nella merito verso la costruzione di un mondo di pace
E desiderano trovare le vie più giuste
Vogliono insieme iniziare processi più che possedere spazi consapevole che L'Unità è superiore al conflitto sono tutte parole di papa Francesco
Non tanto quindi portando convinzioni può ricette già pronte già lo diceva Flavio tesi precostituite ma mettendosi in dialogo
Credo di poter esprimere a nome di tutti di tutti noi che siamo qui alcuni postulati comuni per aiutare una corretta comprensione di quanto diremo anche a quanti ci ascoltano al di fuori certo questo non eliminerà del tutto il rischio dell'incomprensione della forzatura dei fraintendimenti delle interpretazioni preconcette
Ma questo fa parte degli esiti possibili dell'esercizio della libertà di pensiero nella Corato democratica
Questa crediamo una delle conquiste di civiltà più significative uno dei contesti più favorevoli tuttavia certo limitati e migliorabili in cui è possibile che fioriscono davvero la pace e sia bandita la guerra ecco dunque i postulati i punti fermi che ritengo da noi condivisi e che per me mi permetto solo di ribadire ad alta voce
Il primo una condanna senza se e senza ma della brutale aggressione scatenata dal governo russo contro l'Ucraina
E ventotto il ridere che sta causando la morte il ferimento di migliaia di persone la devastazione di città e dell'ambiente la fuga dei profughi l'accrescersi della miseria economica
E vento che di fatto purtroppo è stato questo l'evento che ci ha portati a inventare questa marcia per la pace è straordinaria e questo momento qui fra noi
Che però vuole guardare oltre non fermarsi qui
Il secondo
La ferma certezza della sacralità e quindi dell'intangibilità della vita umana di ogni vita
La vita dell'aggredito e quella dell'aggressore del civile e del soldato senza alcuna distinzione
Con la consapevolezza che ogni uomo è mio fratello
E allora se ogni uomo e mio fratello ogni guerra è un fratricidio come ha scritto papa Francesco nel messaggio per la giornata mondiale della Pace due mila eventi
Dal punto di vista strettamente cristiano tutto questo va di pari passo con l'insegnamento di Gesù che sovverte la mentalità corrente arrivando a riconoscere come fratello anche chi è sentito o si dichiara nemico
Il terzo punto ogni guerra
Questa guerra tremenda alle porte dell'Europa e le altre in corso e semi dimenticate così come quelle del passato e possiamo purtroppo immaginare anche del futuro
è un drammatico fallimento della diplomazia e per la stessa ragione umana
è originata da una logica di paura di dominio di violenza di contrapposizione dove l'altro e visto necessariamente come un antagonista
Dove perciò occorre aumentare gli arsenali pronti a farne ricorso all'occorrenza
In questo senso ogni guerra non è una meteora che appare all'improvviso
Ma una gestazione lunga in cui è possibile riconoscere come tutte le parti in causa abbiano delle responsabilità pur a livelli diversi
Ecco nella certezza che queste premesse siano condivise auguro che questo incontro porti frutti di pace
Ci aiuti in ciò Fratte Francesco partigiano di pace che riposa a pochi metri da qui e che continua ad ispirare il nostro cammino
Grazie grazie Padre Marco
Nel frattempo c'ha raggiunto anche la sindaca di Assisi nonché presidente della provincia di Perugia Stefania Proietti io mi permetterei di farla salire subito facciamo già un primo cambio così diamo subito la parola alla alla nostra sindaca e poi vedo già collegato il cardinale da Matteo Maria zuppi arcivescovo
Di Bologna anche a quale daremo la parola subito dopo quindi grazie intanto grazie sindaca grazie per tutto quello che hai fatta stai facendo
Come dire non è non è sempre facile
Però ecco che si fa
Che stiamo facendo ecco io la saluto tutti a partire da padroni di casa di questa casa che ha una casa del mondo
I la famiglia dei frati conventuali il nostro vescovo che stiamo facendo perché qui accanto a me c'è Flavio ci saranno i ragazzi del servizio civile c'è un popolo della pace che si mette in moto ai ben detto con in mezzo a tante difficoltà
Non è facile vedete in questo momento prendere questa posizione coraggiosa che è quella e lo possiamo dire a gran voce perché lo slogan di questa marcia è quella di papà Francesco fermati di la guerra è una follia
Una posizione che non è di utopia attenzioni noi pensiamo che sia un'utopia noi dobbiamo riportare ed è davvero il coraggio di richiamare a coraggio della diplomazia
Perché stiamo assistendo a lo possiamo dire un'escalation tremenda tremenda
La guerra sta uccidendo sta spostando in terra popolazioni nella sofferenza sta massacrando
Ma anche sta facendo fluire armi da una parte all'altra del mondo e noi dobbiamo avere il coraggio di dire che in questa escalation in cui chiaramente c'è un aggressore
Ci sono degli aggrediti Cecchi muore sotto le bombe innocente c'è chi attacca però attenzione c'è ci sono armi armi sempre più armi prodotti veicolate e questa pensiamo che sia la soluzione
E allora questa nostra marcia de una posizione di coraggio
Appunto una marcia difficile non tanto solo potremmo dire nella logistica io voglio ringraziare di cuore tutti con loro tante tante persone decine posso dire Flavia centinaia di persone a partire dai volontari da chi nelle nelle tre città coinvolte Perugia ricordiamo Assisi il Bastia
Si è messo in moto i servitori dello Stato forze dell'ordine polizie locali amministratori si sono messi in gioco perché questa marce straordinaria anche nella sua data una data che per noi lo avrete visto arrivando qui la piazza è già piena
Ringraziando diva già piena di pellegrini di turisti la nostra marcia arriverà in una città che è piena di pellegrini di turisti di amici di Assisi di amici di San Francesco
E noi speriamo che loro siano voce amplificata dice della nostra marcia e svolge le tutto questo in piena armonia
è sicuramente una fatica ma la fatica più grande io credo sia prendere questa netta opposizione che lo voglio ripetere non nell'utopia e lo voglio ripetere anche per i nostri tanti bambini e ragazzi e giovani che parteciperanno noi qui non stiamo facendo il pacifismo da pasticceria
Permettimi Flavio questa è una citazione di papa Francesco due mila e tredici proprio in Vescovado quando richiamo al santo di Assisi come non un santo da pasticceria
Un santo vero un santo che però di fronte a chi tagliava le testa cristiani andato e ci ha parlato io è tornato
E quindi ci insegna questa strada
E anche noi amministratori dobbiamo avere questo coraggio di schierarci dalla parte della pace allora
Grazie al popolo della pace che verrà dove cercheremo di accoglierlo nel migliore dei modi marce eremo insieme Assisi partirà da Perugia e arriverà qua
Via vi accoglieremmo popolo della pace tutto e vi diciamo anche abbiamo l'ambizione di cambiarle il mondo da questi nostri gesti perché certi già l'ha cambiato con la non violenza del mondo col manifestare
La volontà di pace allora anche noi oggi due mila e ventidue di fronte a una guerra che fa solo una cosa uccide ammazza fa scappare innocenti particolare
Sono le vittime loro avrà di fronte a questa guerra lo diciamo l'unica soluzione fermati qui
Parliamo diploma diplomazia vera reali carri coraggio della diplomazia è un appello permettetemi lo voglio fare l'ho già detto in altre sedi
E quella le Nazioni Unite
Alle Nazioni Unite che parlino a più alta voce alle Nazioni Unite che svolgano il ruolo di autorità politica mondiale commi Hans auspica Papa Francesco già della lauda Tosi
Perché questo è il momento di far vedere che con il dialogo con la forza del dialogo si fermò una strage perché la strage va fermata ecco noi domani cercheremo di dire tutto questo io ringrazio chi parteciperà perché chi si mette in gioco mettendo la faccia in questa marcia
Lo fa con grande coraggio il coraggio della pace grazie al popolo della pace grazie a chi ci consente anche di terminare questa marcia in un nuovo così fortemente simbolico per il mondo grazie a tutti marciamo per la pace convintamente con coraggio
Grazie grazie Stefania
Sono
Sono giorni e ore estremamente faticosi
In cui anche solo
Fare quello che abbiamo tentato cioè riallacciare tanti fili
Di pensiero
Prima di tutto
Oltre che di azione ma di pensiero
Non è stato facile
Perché la guerra ha realmente sconvolto
Un po'tutti
Qualcuno forse si è trovato più preparato qualcun altro è stato colto letteralmente di sorpresa
E quindi
Non è facile
Dobbiamo vedere che la guerra divide la guerra uccide separa lo fa nel campo di battaglia ma lo fa anche tra di noi
E anche nella nostra società
Tante divisioni sono emersi alcune anche inaspettate
Con le quali però vogliamo confrontarci altri ci hanno speculato alcuni come dice vanno a nozze perché il loro scopo principale è quello della no di sì sono sono già prigionieri dello schema della guerra in cui ciascuno deve salire sullo spalto sugli spalti dello stadio per urlare contro qualcun altro ecco noi cerchiamo oggi e lo facciamo adesso con il con contributo autorevole autorevolissimo di una persona davvero straordinaria semplice come quella del cardinal Matteo Maria Jupiter collegato qui con noi
Voglio che partiamo con la sua riflessione con il suo pensiero perché Luís per esempio mi ha colto io non l'avevo non l'avevo mai incontrato
Ho ricevuto da un amico il numero di telefono
è un gioco una mattina ho ricevuto Whatsapp
Era il cardinale che mi diceva io ci sto
Grazie
A te la parola grazie Matteo
Poi accendere microfono sì per fare sicuro lo straordinario
Servirebbe
No sono io che
Attentissimo del della riflessione
Anche appunto della marcia della e già questo colore fino gli esseri
Con sensibilità storie
Pure israeliani il Siena della pace questo Piero che si si si si dedica a Francesco non a caso
Lungo volle iniziare
Giornate il della della della pace da cui sono nati tante riflessioni storia
è una marcia
In un tempo dove la pallina della guerra e viene in maniera prepotente mancante non accadeva dal la guerra mondiale oggi contabile rileviamo ignorando vinti puntamento a migliorare gravi
Molti dentro stiamo vivendo esattamente proprio come alla fine degli anni in quella legge di cui al molti di voi a lui noi grandicelli violino siamo letteralmente anche momenti ci deve lasciare a ricordare che afferisce consente una visione e con capacità di con memoria e con visione
Non dimentichiamo avvisi milioni la situazione del domani sera
Quei pezzi uno dei due mezzi da guerra mondiale combattuta in che in clienti analoga richiesta indicati ricordando che con i conflitti e perché
Perché mondiale dietro quei confini che meritavamo isolati
Abbassa inquisita la guerra avrei mai al massimo
Soprattutto ritiene coi
La guerra senza
Senza una follia che vende col
Ordine del Molise basta una scintilla e più poveri
Allora non è una richiesta danni
Anzi è davvero reali
Di quel realismo che carica francescana e andare a parlare con il realismo che gli auguri nel mio è un giudice chiedere che la guerra come ha detto che D'Alema non significa dimenticare i torti e le ragioni non distinguere nulla l'aggressore Londra doveva girare cercare una pace
Infatti bisogna fare la marcia altrimenti se solo dai sondaggi sei tre quella militare che è una
Con un prezzo viene e poi il significato emanare un'altra guerra
Perché la violenza generazione scavato l'arma del rilievi con la terribile logica doveva venire egli riparare il
E queste riunioni
E il cui esito certo bisogna indicare le responsabilità ma anche l'uso del suolo e l'urgenza dice
Ecco prima della guerra non c'è consiglia prevarrà la soluzione del problema avendo progressivamente deboli è stato accennato la concordo molto le Nazioni Unite per i ridotti a fare ad attore cellulari fa nemmeno
La Costituzione italiana non sappiamo ripudia la guerra melina ed è importante quando dalla guerra afferma con sovranità in favore di una las la pace e la giustizia fra le nazioni ecco che vogliamo se qualcuno ritiene conveniente aumentare pagine reali imponga anche lo stesso allestimento a favore di questi organismi
Come al solito edile lottano contro la fame la povertà per l'educazione la sanità tutte conseguenze legali inizia e diventa Longanesi gli altri due e non dovremo serio la proposta del mondo ventinove qualcuno se la ricorda ritenendo colpevole la spesa militare a livello globale è raddoppiata dal ogni tanto
Arrivando a sfiorare i Marina migliaia di donne
Chiedendogli a Milanello per la riduzione convocata alle spese militari due per cento via ecco in realtà noi siamo andati indietro in dieci anni colpisce c'è per esempio la voce si può e cancellare quella che non ha parlato carichi sulle spiagge di guerra per soccorrere i feriti
O se guardano gli ospedali
Quanti dubbi che ci siano prigionieri ben come vediamo mente vediamo soltanto delle fosse comuni
Nella guerra moderna tutti sono considerati dei combattenti
E quindi tutti possono essere uccisi insomma non c'è più distinzione tra militari e civili
E poi il nucleare davo per scontato e non si parla più dell'abolizione della guerra come mezzo per risolvere i conflitti anzi la condotta amorale e bellica appare più realistica di quella morale ed etica
Ricordiamoci sempre di Paolo sesto all'ONU visse non gli uni contro gli altri non più lungo mai perché l'umanità oppone fino alla guerra una guerra porrà fine all'umanità
Questa consapevolezza è sparita vero testamento delle guerre mondiali e quindi tanti pezzi la guerra mondiale ce lo ricorda ecco allora non semplifichiamo la complessità delle situazioni no anzi intreccio dal torti e ragioni la storia di problemi senza la quale questi non si comprendono
E se condannati a soluzioni inefficace
Solo scegliendo la pace
Con intelligenza e se necessario sacrifici
Si trovano i compromessi indispensabili per mantenerla perché ogni secondo di guerra è un conto che pagano le vittime
Per questo occorre fare la pace
Fare la pace siamo artigiani di pace e fanno la pace a qualsiasi pezzo ponendo le basi di un dialogo sempre più allargato imponendo il negoziato unica via sedia per terminare il conflitto
Allora certamente il diritto alla legittima difesa altrove la logica di guerra
E parte della tragedia e proprio non si accennava prima alla riduzione dello spazio del dialogo che non può interrompersi interi in tempo di guerra anzi occorre coinvolgere tutti gli interlocutori che non sono mai
Solo le parti direttamente interessate
A fare la pace
Perché si devono impegnare per identificare le soluzioni garantirle imporle
Insomma solo cercando la pace si mette un limite alla logica della guerra e il realismo da scegliere è cercare la pace
E investire almeno quanto si investe sulle armi nel finanziare ripeto gli organismi internazionali e cercare altri capaci di limitare i nazionalismi per far crescere il concerto di nazioni che sono sulla stessa barca e che hanno cura dell'unità casa comune
Ecco
Don Mazzolari diceva che se la colpa di un mondo senza pace di curdi e dei cristiani in particolare diceva dopo della pace non può che essere un'opera comune nella qualità istriani hanno un compito precipuo come precipuo sono le loro responsabilità
Ecco Bonhoeffer grande Martin della Zisa nell'evitare le ultime righe che scrisse ci sono queste che per me sono proprio anche una consegna un testamento l'impegno fette finché dopo la lunga notte non spunti il nostro giorno
Noi resisteremo
Per questo il saluto caro a Francesco e oggi un impegno una scelta e l'unico futuro
Pace
Ebbene grazie
Grazie grazie davvero per come dire questo contributo davvero molto molto ricco che accolgo anche come dire introducendo un altro elemento del lavoro che abbiamo appena iniziato
Entrando in questa sala
Avete ricevuto questo documentino intitolato la via della pace
In un piccolo frutto del di un lavoro faticoso che abbiamo cercato di fare in questi giorni tumultuosi convulsi di di preparazione della marcia Perugia-Assisi
Insieme con Marco Mascia del Centro diritti umani dell'Università di Padova lo offriamo come base per raccogliere le riflessioni i contenuti le le idee le proposte che che qui stanno emergendo insomma e sono certo emergeranno perché uno delle ragioni per cui ci siamo ritrovati qui il giorno prima
è perché vogliamo pensare al giorno dopo della marcia Perugia-Assisi
Noi oggi abbiamo il compito di provare a immaginare il nostro futuro anche se sappiamo che la guerra può sconvolgere lo in ogni istante
Abbiamo bisogno di tracciare un percorso e di offrirlo al contributo poi di tutti quelli che lo vorranno discutere arricchire integrare e modificare
Ma alcuni punti stanno già emergendo alcuni li abbiamo espressi nell'appello di convocazione di questa ma marcia altri le abbiamo espresse in altre forme durante le attività di preparazione
E qui ne trovate alcune di queste le più importanti crediamo è un piccolo tassello ecco di questo discorso collettivo che stiamo cercando di fare insieme lo inviti invieremo
Anche a a tutte le persone che sono collegate in questo momento on line dirò soltanto poche cose adesso andando avanti
Ma una la voglio dire no perché sono stato sollecitato da più persone
A dire ma perché non rispondi
A queste provocazioni no a queste accuse infamanti che ci vengono rivolte che ci vengono dirette
E noi in tutto questo tempo abbiamo sempre e continueremo a farlo voluto editare ogni tipo di polemica
Il che non significa che possiamo evitare gli attacchi naturalmente ma non nostra idea di andare a rispondere neanche quando si tratta di davvero diffamazione
Perché di questo stiamo parlando
Diffamazione di Callun mia che credo andrebbe anche perseguita in termini di legge ma non è di questo che ci dobbiamo occupare abbiamo cose più importanti c'è solo una cosa
Che voglio dire perché tratti tanti insulti ce ne uno una parola che credo che vada denunciata
Ed è stata pronunciata proprio ieri dalle colonne di un grande quotidiano laddove c'è scritto che la Perugia-Assisi è uno degli appuntamenti più nobili del calendario nazionale
A me questa parola nobili
Mi fa male
Più di tutto il resto che devo dire la verità mi scivola via
Perché che cosa c'entrino il
A parte nel calendario nazionale diciamo no che che già questo è un dettaglio insomma no evidentemente per questa persona quello è è l'oggetto di riferimento il calendario si occupa di un quotidiano di lentamente
Ma il problema il problema è che allora non ci siamo capiti perché io abbiamo organizzato da sessant'anni la marcia Perugia-Assisi qualcuno di noi con l'abbiamo organizzata noi altri l'hanno organizzata altre persone ma perché
Che cosa c'è dietro quel nobili
C'è l'intento di darsi una pacca sulla spalla no di dire ma come eravate così belli e bravi a camminare no lungo quella strada no avete creato anche un bell'immagine
Oppure
Quali erano le ragioni che ci hanno mosso questa volta son chiare le ragioni c'è una guerra in Europa che incombe ma tutte le altre volte il dieci ottobre dell'anno scorso
L'undici ottobre del due mila venti
Nel due mila diciotto nel due mila sedici nel due mila quattordici
Quali sono stati i motivi che ci hanno portato a marciare
Non erano gli ideali
Era l'urgenza il grido di dolore di tutte le persone che la pace non ce l'avevano
Se ci sono Bossi
Era perché sentivamo quello quel dolore
Lo sentiamo anche adesso
Non è non è scusate scusate non si dovrebbero fare e non è soltanto il dolore di chi sta sotto le bombe perché in questi anni abbiamo denunciato un'altra bomba
Che la bomba delle dell'ingiustizia dell'economia la bomba e perché ci sono più morti in giro per il mondo a causa dell'ingiustizia del di una globalizzazione economica che ha devastato questo pianeta che c'ha messo il dio denaro ci ha detto al posto di quell'altro Dio
E ci ha messo in competizione gli uni contro gli altri e che ha continuato a lasciar morire di fame e di stenti un sacco di gente
E che ha portato alla distruzione dell'ambiente del mondo in cui viviamo è per queste persone cui neanche per i problemi
Non ci siamo mossi perché volevamo occuparci del tema della pace
Il tema della pace non lasciamo ai momenti di riflessione culturale che magari dobbiamo pur fare
Questi sono problemi concreti della gente sono i problemi vitali delle persone quella cosa che si chiama diritti umani
E che sono sociali politici economici e culturali che continuano a essere negati e perché siccome sono negati Non c'è pace
Certo che abbiamo degli ideali
Certo che abbiamo degli ideali
Ma c'abbiamo prima di tutto delle urgenze ed è proprio per quelle urgenze che noi oggi siamo qui
E allora
Proseguiamo questa nostra riflessione io vorrei dare subito la parola a monsignor Vincenzo Domenico Sorrentino
Prego
Prego me
Vescovo di Assisi
Non è la prima volta che partecipò a questo cammino
Della pace attraverso la nostra marcia anzi ogni hanno avuto l'opportunità di accogliere salutare l'ho fatto anche a nome del Papa
In qualche modo lo faccio ancora oggi lo dico domani
E vorrei anzi dare finora ecco una notizia che possiede dirvi al punto diciamo sul piano organizzativo che la notizia che ho dato al papà di questa cosa
E tanto piaciuta che mentre gli altri anni ci ha mandato un testo un testo scritto cui appena letto domani ci saluterà indiretta dall'Angelus
E dunque
E dunque è bene che quanti partecipino alla marcia siano anche pronti al momento del Regina Coeli per ascoltare le sue parole che saranno prima parole di carattere generale ovviamente poi ci saranno anche parole rivolte a noi dunque è bello che la marcia abbia avuto un coraggio in più una marcia in più quest'anno nel mettersi in relazione diretta con intenzione del Papa la sua testimonianza che appare più che mai solitaria nel mondo ma anche per questo più autorevole commento detto Flavio è davvero l'unica autorità mondiale che in questo momento sembra dire parole vere parole generative non condizionati da interessi di parte e che vanno dritto al cuore delle persone perché si fanno carico del cuore delle persone soprattutto di quelle più afflitte più desolate dalla grande rovina della guerra
Per me
Importante porre sul tavolo della discussione qualche elemento che non sia propriamente scontato
E penso che sia importante anche avere il coraggio di cose non scontate
Una cosa non scontata mi è capitata di ribadirla in piccola lettera poi documentino del vescovo di Assisi non è di quelli che vanno sulle grandi testate ma lo scritto non metto anche a disposizione vostra l'ho chiamata lettera i governanti dei popoli ed è una riflessione che faccio sulle orme di Francesco in uno dei suoi testi più imbarazzanti
Quello della sua lettera i reggitori e popoli
Perché un testo imbarazzante per noi perché è totalmente contro corrente rispetto a nostro attuale mondo mentre altri testi di Francesco altre iniziative di Francesco altre dimensioni di Francesco sono facilmente comprensibili
E ci attirano questo testo noi diciamo del mestiere
Da francescani a vescovo della città di Francesco siamo un po'quasi imbarazzati a doverlo citare perché in questo testo di volta in governo avanti Francesco si limita a dire una sola cosa
Che rispetto alla nostra cultura contemporanea è ormai la cosa più marginale quella che facciamo persino fatica a dire e cioè Francesco dice ai governanti
Per favore Quero dice l'ultimo dei nostri fratelli non vi dimenticate di Dio
E ricordatevi che dovete morire
Francesco in quella lettera si limita a dire questo
Tutto il resto
Lo fa immaginare tutto il resto lo propone com come una conseguenza che deriva dal fatto
Che noi riprendiamo il nostro rapporto
Condivido o se non siamo credenti espliciti con l'assoluto con il mistero con il trascendente
Perché io sono perfettamente d'accordo anzi sottoscrivo pienamente quello che inizialmente ci ha detto padre Marco i grandi postulati e tra questi il postulato che siamo tutti fratelli
Ma questo postulato
Regge su un altro postulato siamo tutti fratelli non soltanto perché la pandemia e le guerre la sofferenza ce lo dimostrano siamo tutti nella stessa barca e condividiamo tutti la nostra condizione umana siamo tutti fratelli perché c'è un padre comune
Alcuni lo chiamano con un nome religioso
Che appartiene alla fisionomia delle varie religioni ma altri almeno lo sentono come ispirazione come Nostalgia come bisogno perché quel padre l'ho detto in passaggi la lettera interessa anche i non credenti quelli che non si professano credenti in quel minuto di silenzio il brano fatto all'inizio c'era quel padre
Qualcuno di loro fra chiamato Dio Padre Trinità
Altri voi qualcuno di cui l'avrà chiamato semplicemente mistero nel quale siamo volti ma se non si riparte
Da questa consapevolezza
Che la condizione umana senza il mistero che l'avvolge incomprensibile
Sarà sempre più incomprensibile anche che siamo davvero fratelli e sorelle perché poi quando ti ritrovi con la persona che ti sta a fianco perché ti amica perché ti vuol bene perché la tua nazionalità perché tu interessi perché alla tua economia tu dirai queste fratello
E l'altro chi è l'altro necessariamente un antagonista come fai a dichiarare fratello l'altro che contrito interessi controllato Kultur come fai
E allora
C'è davvero un discorso a cui anche la condizione umana di questo nostro tempo tragico così bello da certi punti di vista e così tragico da altri c'è un appello che viene alla nostra coscienza al quale Francesco d'Assisi ci richiama dobbiamo interrogarci
Dove abbiamo sbagliato che cosa abbiamo perso anche lì dove abbiamo fatto grande proclamazioni la fraternità Micari la propria ma anche la rivoluzione francese
E la basse dell'uomo delle Nazioni Unite
Ma perché non la comprendiamo se è tanto semplice capirla cosa ci manca quindi più che ci manca ecco io mi auguro che anche un incontro come questo è anche una marcia come questo
Questa facendo riflettere ci porti all'essenziale
Un'altra cosa che mi sembra non debba mancare anche quella evocavo
Nella mia lettera si è parlato dell'ONU
Wish
Nel
Ne erano centodiciassette
Quando un altro papà
Parlava rispetto alla prima guerra mondiale di inutile strage
Era attaccato in Italia da tutte le parti e in Europa da tutte le parti perché ciascuno si aspettava che il Papa benedice esce la sua guerra
Oggi non ci chiediamo perché Kjetil perché
Anche noi uomini di fede e leaders religiosi siamo dentro i nostri contesti è così difficile dire la parola quante parola contro corrente
In questo momento per me è difficile dire a parole che non siano quelle che voi vi aspettate tutti quanti siamo condizionati solo Gesù riusciva a dire parole non condizionate tutti quanti noi ci aspettiamo di dire
Parole che gli altri può in qualche maniera applaudì Scano c'è bisogno di qualcuno che abbia il coraggio di dire parole non Accolti parole controcorrente
E allora in questa lettera io distinguevo tra quello che una diplomazia ufficiale istituzionale e una diplomazia carismatica
Cosa voglio dire con queste parole prima di me lo diceva un grande beato che era un grande economista anche il beato Giuseppe Toniolo l'unico economista beato
In quel momento nel mille novecentodiciassette
E mille novecentodiciassette scrisse una lettera scrisse una lettera a Benedetto decimo quinto qui diceva
Una volta superato questo flagello della guerra nei quali gli aveva perso anche uno di famiglia che ci sta mettendo tutti in una condizione disperata
Prenda in mano la questione della pace dal punto di vista di questa diplomazia carismatica perché avremmo certo bisogno di istituzioni
Ma le istituzioni senza un'anima non funzionano la nostra ONU viene da una guerra è il frutto di una guerra ancora c'è una organizzazione della struttura
Della dell'ONU convegni dentro che dipendono dall'ultima guerra mondiale
La Russia sta dentro questo sistema come si fa a cambiarlo come si fa ad attivare un'ONU veramente capace di prendere in mano le redini del dialogo universale
C'è bisogno di un'anima per questo dicevo
Ma che si riconosca qualche persona che sia veramente carismatica il ruolo di agire in tutto questo magari soltanto come ispirazione magari come contesto poi naturalmente finivo col dire
Se venisse riconosciuto come sarebbe bello e come tutti quanti noi testimoniamo anche il carattere ispira ante carismatico di questo luogo
Ma perché non venire qui a fare degli incontri che ci aiutino tutti a riflettere in maniera pacata senza insultare l'avversario senza nemmeno demonizzare nullo ecco vorrei qui dire una cosa che e finisco
Ecco che in questa lettera ricordo Francesco tra le altre cose che diceva non in quella lettera ben altre una regola dava come indicazione
Per il dialogo con la diversità in quel momento si riferiva soprattutto al dialogo con l'Islam
Ridendo nella sua carne tutto questo dava come indicazione cifrati
Sì a te soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio io mi posso presentare al tavolo delle trattative
Soltanto con la pretesa c'è bisogno di riconoscere che nell'altro c'è ancora un filo
Di ragione c'è ancora possibilità di speranza perché quando lo demonizzato quando l'ho fatto demonio metà poche volte ha detto con con il con il diavolo non si può dialogare se tu lo hai riso diavolo
Allora condannati anche a non poter dialogare con lui bisogna in qualche maniera nell'incontro con le persone dicendo le cose che bisogna dire perché il bene si chiama bene e il male si chiama male e dunque in questo momento Cina dire Putin e sta sbagliando l'invasione di questo genere non se la doveva permette in nessun caso
Però come si fa a fare l'incontro
Se non c'è la possibilità e dire anche dentro quest'uomo
C'è un filo di ragione con il quale
Il quale
Con il quale dobbiamo dobbiamo dialogare ebbene tutto questo che vi sto dicendo voglio dire con un un piccolo cominciamo una piccola confidenza mi è capitato di incontrare nel giorno in cui il Papa ci ha chiesto di pregare per la pace è stato il giorno della consacrazione del mondo a Maria e della Russia e dell'Ucraina Maria
Una persona veramente carismatica
Una persona di quelle che prendono sul serio e non pregano male perché c'è preghiere preghiera
La quale mi ha confidato che nel momento in cui nella sua chiesa si faceva lei partecipava
La conseguenze nel mondo a Maria lei ha avuto una sorta di rapimento qui è capitato di vedere questo
Maria dunque quella che per noi è l'Immacolata la donna
Della pace l'assoluto
L'ha vista sotto la croce
Una donna che mentre piangeva per tutte le mamme che stanno piangendo si metteva persino i panni di Putin
E diceva addio
Perdonami
Perché sto mandando bombe a massacrare le persone perdonami perché ho scatenato questa guerra
Incredibile
Ma è quello che fa Cristo sulla croce quando al padre dice perdona loro perché non sanno quello che fanno e si fa carico si mette dentro
Il peccato della lo fa suo per cui che significa pregare veramente per la pace perché la preghiera può essere la grande forza lo può essere scrive in questa lettera misure in cui significa conversione della mia vita
La misura in cui significa che io mi faccio davvero carico Che cos'è il mio fratello e hai sbagliato io ti devo riprendere ma innanzitutto mi devo far carico del tuo peccato e devo chiedere perdono del tuo peccato come fosse mio
Perché noi siamo legati a doppio filo se questa ispirazione che viene dal carisma dalla mistica d'addio tutto sommato diventa una ispirazione sempre più forte che crea cultura
Crea atmosfera
Crea il contesto forse anche la diplomazia ufficiale quella che deve avere a che fare poi con i tavoli dovessi negozia avrà più forza
E ci sarà un'atmosfera che aiuterà a tutti ad andare davvero verso la via della pace ringrazio
Grazie grazie monsignor Sorrentino grazie monsignor Sorrentino io passa ora la parola a Erika un momento solo passo vorrei dare la parola a Marianna Marian Bushra che è qui anche a a rappresentare un folto gruppo di di giovani alcuni come lei in servizio civile che stanno collaborando all'organizzazione di questa marcia in maniera particolare appunto María ma è una di quelle che da più di un anno si è inserita nel nostro gruppo il nostro comitato organizzatore a te la parola Marlin
Grazie buona sera a tutti a allora io ci tenevo mi piaceva portarmi due punti che sono usciti stamattina in un momento di riflessione allargata che abbiamo avuto appunto con questo gruppo di giovani che trovate seduti in mezzo a voi
Il primo che mi ha colpito una cosa sulla sulla quale non l'avevo mai riflettuto forse anche perché non aveva avuto l'occasione giusta
è il fatto che la cultura della pace è un una una cosa un una ricchezza che abbiamo in Italia e di cui non ci rendiamo conto non bisogna dare per scontato che tutti tu in tutti i Paesi si lavori sì eh sì facciano discorsi lavori su questo tema sul sul sul tema della pace
Abbiamo secondo me molti idonee Dinoi hanno avuto occasione per riflettere su questo proprio grazie al servizio civile
Non è però purtroppo scontato pensare che chiunque faccia il servizio civile abbia l'occasione di riflettere su questi temi e questo è un altro punto che è venuto fuori quel in questo momento di riflessione che abbiamo avuto stamattina
Perché proprio perché in italiano forse non ci rendiamo conto di questa ricchezza allo stesso modo il servizio civile abbiamo potuto constatare che non è valorizzato a sufficienza perché se secondo noi
E potrebbe veramente essere l'occasione per i giovani per costruire un pensiero positivo e verso la pace
L'altra cosa che vorrei aggiungere che in questo anno che ormai si sta concludendo il servizio civile io mi sono resa conto di un'altra cosa e cioè che il lavoro della pace sulla pace è un lavoro impegnativo perché forse a volte nell'immaginario i pacifisti sono persone che dicono solo pace mano fa ma fanno poco io nell'ufficio in cui ho lavorato ho potuto veramente vedere quanto si diano da fare cioè forse a volte hanno dimostrato una passione è un lavoro che nemmeno noi giovani avevamo tanta voglia di fare
E abbiamo solo potuto imparare da dalle persone con cui abbiamo potuto lavorare
Io tendo a essere una persona ottimista ma perché credo che di devi cercare di libri e di veramente metterti e decidere di essere ottimista è un'azione l'essere ottimista perché credo che il solo sì per andò nel bene
Riesce a fare del bene quindi questo forse una nota non dico in contrapposizione con il resto delle degli interventi perché la situazione è sicuramente gravissimo e per chi come noi organizza o comunque come ho potuto capire a organizzammo Arce da da tanti anni
Le guerre ci sono da da sempre in tanti in tanti posti e non sono così lontane da noi oltre oltre quella dell'Ucraina
Però quello che ci deve portare avanti ha veramente pensare che al bene ci possiamo arrivare facendolo cercando compiendo lo ma ci possiamo arrivare grazie
Ora ora passiamo di nuovo alla poi il microfono America che ci canterà un'altra delle sue bellissime canzoni
Circa agile cerotti e delicato sa difendersi non era preparato John Innocenzi legge Ghiribelli neanche Rossi come quelli dalla barra della terra in vigore ne ha
Tutti gli inganni degli abusi nipote nelle mani sono i miei seni voi veterani e magari sono le stesse che da quando sino in cima solo rare le foreste Aversa libri versa litri ribellione Riina
Cercando bene devono previsto quando l'uomo al mondo ancora non s'era mai visto limitare quasi emissioni scavalca la balena bianca che qualcuno cercando scusi
Dove si un
Marchetta presso e c'è sì i tu sarai zero con io osserva bene acquarelli appare nel testo che c'è città del mia Tulsa zero con io sarò bene
La lamiera avviare c'è quella delle bestie degli abissi immensi nei deserti nelle foreste del creando due tenero più da sempre nell'agganciare guardami né mia chi guarda bene originaria di la mia mano giù
Market se non c'è ci lotta cinque chissà vero Saro guardarmi appare perso fece senta del cioè sanitario con io se tu sarai Rocco io osservo forse messo nero
A
Adesso indichiamo a salire sul palco par palco il presidente di Coop Italia Marco Pedroni
Marco Acilia ha sempre aiutato sia nell'organizzazione è infatti ha organizza ha organizzato il trasporto Perrelli soci Coppola di domani e saranno circa mille persone
E in ti ringraziamo tanto per dare tutto il tuo aiuto prego aggraziate grafia lotte grazie ai frati del convento per lui è un onore essere qui come coppe partecipare a questa bellissima marcia per la pace in un momento così drammatico forse saremo di più domani penso che potremmo essere quasi mille cinquecento son molti pullman
I nostri soci attivi che sono dei volontari di coppa non sono suoi dipendenti ma sulle volontari che fanno attività di volontariato in tanti campi hanno davvero preso con con entusiasmo l'idea di partecipare
Alla marcia per la pace in pochi giorni l'abbiamo organizzata va detto che
Ma chiesto giornalista gli eredi Radio Vaticana ma secondo secondo lei serve una marcia per ottenere la pace
No io c'ho riflettuto un attimo io penso che serva
Che non sia semplicemente un atto simbolico e di consapevolezza e di crescita di chi partecipa a questa marcia ma penso che serva soprattutto dei Paesi democratici o che hanno istituzioni democratiche aver un movimento di persone che chiede qualcosa di importante
Fermate di negoziate
Trovo troviamo delle soluzioni che chiede i propri governi di muoversi in questa direzione è ovvio che non è un pacifismo e qua entro oggi la discussione però voglio dire non è un pacifismo agnostico
Lei domani faremo una marcia ma io non credo in un pacifismo agnostico
Vogliamo solo la pace che tutto si fermi è un pacifismo consapevole
C'è un aggressore e ci e c'è un aggredito in questa guerra
Se diciamo questa cosa a cui ci permette dopo averla dette qua stata detta anche oggi
Di riflettere più a fondo
Su ragioni storiche
Su responsabilità dei nostri paesi
Sugli squilibri del mondo sulle tante guerre che al troppo spesso tutti quanti noi consideriamo meno di questa terribile guerra in Ucraina che ci tocca così da vicino
Ma se non diciamo questa cosa che c'è un aggressore aggredito c'è un diritto alla resistenza di quel popolo facciamo un grande errore
Noi come coppia abbiamo siamo nati prima ancora che come impresa di distribuzione come negozi siamo nati come movimento di persone per difende la parte più debole e dentro questo movimento di persone abbiamo due cardini due valori la pace e non da oggi
E la resistenza
E domani il venticinque e dopodomani venticinque aprile e la resistenza è ovvio che in certi momenti è stata anche un momento drammatico di lotta e di durezza ma è stato necessario induciamo a fianco di quella di quel tipo di resistenza io penso che l'azione che abbiamo fatto non è solo questa di partecipare domani abbiamo raccolto fondi per le popolazioni civili dell'Ucraina
Sono stati più di cento mila persone socie clienti che hanno donato qualcosa è stato un fatto importante anche lì non solo per i soldi ma anche per la consapevolezza che tu in qualche modo può indurre la marcia lo dice Valotti mette insieme
Persone diverse
Anche culture diverse
Certo papà Francesco ci unisce in questo afflato culturale profondo e unisce chi è credente e chi come me non è credente ma ci unisce perché in qualche modo sentiamo che non ci può essere semplicemente un'idea diciamo molto utilitaristica dicono in cui ci muoviamo nel mondo
Ci può essere ed è qualcosa di fondativo della nostra civiltà un umanismo che ci unisce profondamente questo umanesimo e dentro questa marcia lo dico perché io credo profondamente che ci sia bisogno se vogliamo anche confrontare questi punti di vista che a volte non sono gli stessi ma che io son convinto possono stare uniti in questa lotta per la pace
Confrontare questi punti di vista diversi vuol dire aprirsi a un pensiero critico e il pensiero critico non è un pensiero che ha un solo fondamento che ha un paradigma unico io solo terrorizzato dall'idea che prevalga il paradigma unico
Che prevalga un pensiero che in qualche modo passando dall'economia tutto governa e ordina guardate noi siamo rimasti stupiti forse in tanti
Dal fatto che la Russia no non sta facendo la guerra economica non è partita per motivi economici ma per ragioni probabilmente che hanno a che fare con quella storia quella cultura profondissime
E in qualche modo siamo stati colpiti come occidentali perché noi pensiamo che il fondo e l'utilità quella che muove i grandi fatti ma non è sempre così ci son valori profondi a volte anche voli profondi sbagliati
Come il nazionalismo estremo l'idea di Potenza che muovono le persone e muovono anche la parte più debole
Muovono anche le quelle parti del popolo che in qualche modo hanno meno accesso all'informazione alla cultura al confronto al pensiero critico noi questo è un punto che è sempre rimasto aperto guardato diceva anche Antonio Gramsci permettetemi di citato in questo caso allora io sono diciamo così abbastanza convinto che è possibile fare questa discussione questo confronto critico anche fra chi ha queste sfumature diverse e marciare domani insieme per la pace e per la difesa di quel popolo
E di tutti i popoli perché è vero un po'che quel popolo sta soffrendo anche per noi perché la guerra era una guerra che non sappiamo mai
Sappiamo dove inizia ma non sappiamo mai dove finisce sappiamo che ha radici profonde nel passato ma non sappiamo come potrà evolvere il futuro e quindi per certi aspetti lo stiamo solo esprimendo solidarietà stiamo lottando per noi stessi
Quando si dice questo dobbiamo sapere e ce lo stanno dicendo anche i nostri soci e consumatori nei negozi che c'è un impatto sulle persone
Io credo che vada detto sinceramente che questa che essere oggi dalla parte della pace e dell'Ucraina vuol dire anche accettando i sacrifici le sanzioni sono dei sacrifici anche per noi
Il presti aumento di in modo molto forte e questo rischia di colpire quella parte più debole della società anche italiana
La clessidra delle disuguaglianze degli ultimi vent'anni e purtroppo aumentate in questo Paese e noi lo vediamo tutti i giorni nelle scelte c'è una parte del Paese che fortunatamente ha visto anche durante la pandemia un proprio reddito tutelato aumentati i risparmi e che probabilmente continuerà anche a spendere a consumare a utilizzare servizi a viaggiare ma una parte che quasi la metà della della nostra popolazione che invece e però occupata o altere difficoltà
Allora io credo che anche in questo caso dobbiamo avere grandissima attenzione a questa parte più debole e più fragile e fatemelo dire con una battuta
Vedo con molta preoccupazione quello che comincia ad affacciarsi nelle scelte economiche dei Paesi europei occidentali l'idea che si possa in qualche modo contenere questi inflazione attraverso il rialzo dei tassi di interesse e forse anche se ancora nessuno lo dice con una nuova politica monetarista ecco questo è il contrario di quello di cui abbiamo bisogno
Questo è il contrario di quello che per per certi aspetti permetterà a tutti quanti noi e a tutti e anche cittadini italiani che hanno più difficoltà di capire che accanto ai sacrifici c'è anche un'economia uno Stato delle istituzioni che ci sostengono se così non dovesse avvenire tempo davvero che questa guerra possono presentare anche una guerra tra i poveri è una guerra tra i poveri e senza una guerra terribile grafica
Grazie a Marco
Grazie per queste riflessioni
è importante la la marcia Perugia-Assisi non ha mai voluto grandi sostenitori ma quelli che ci sono sono persone che ci credono
Così è per Banca Etica così per per la Coppa davvero ti ringrazio Marco per il contributo alla riflessione
Voglio soltanto come dire approfittare di quello che tu hai detto per dire ancora sottolineare ancora con ancora una volta che chi non si preoccupa di
Ricostruire la pace
In Europa e nel mondo finirà per distruggere anche la pace sociale
Le preoccupazioni che tu hai detto noi le condividiamo profondamente perché sappiamo che poi alla fine ci sono sempre le le persone più povere più deboli più vulnerabili che finiscono per pagare i prezzi
E questo non vuol dire non essere capaci di fare delle rinunce dei sacrifici in nome di valori e di obiettivi importanti
Ma non possiamo neanche sacrificare sempre la vita umana non possiamo neanche fare delle scelte che finiscono per penalizzare sempre gli stessi
Ecco quindi grazie davvero del contributo del cammino io penso è un inizio anche per noi un nuovo ripresa di di un percorso di lavoro io penso sempre che chi ha scritto nella nostra Costituzione l'Italia ripudia la guerra non aveva una cultura
Avevano tante culture
E si sono riusciti a mettersi insieme a trovare quell'espressione fantastica io penso che lo dovremo ritrovare anche noi oggi riunire le capacità di riunire le culture ecco questo importante anche le radici sono importanti
Marco Tarquinio vorrei vorrei invitare bene adesso
A qui con noi Marco
Marco Tarquinio direttore di Avvenire
è una persona che non ha bisogno di presentazioni non ha bisogno di anche di salamelecchi però devo dire che
Il ruolo che sta avendo difficile il mondo dell'informazione poi ci saranno altri interventi Beppe Giulietti e altri
Ecco Marco è stata una delle poche voci che abbiamo potuto seguire a assieme a quella di papa Francesco
Che ha avuto ancora uno spazio è che devo dire si è ha accettato di svolgere questo ruolo perché non era facile perché spesso si viene buttati lì come nella fossa dei leoni
E si finisce in quei luoghi e non sempre sia la capacità di reagire come ha fatto Sempre Marcora ti ringraziamo davvero molto il tuo giornale in questo momento lo dico in questo momento perché è un momento particolare forse lo è sempre stata ma per molte anche persone che magari non erano lettori abituali un punto di riferimento perché perché lì dentro c'è una ricerca che è un pezzo della ricerca che stiamo facendo anche oggi
Ecco c'è una ricerca vide Siena ricerca di voci se ne la ricerca di percorsi ecco questo mi sembra un modo prezioso utile tanto più che oggi diventato più difficile grazie marcata la parola grazie frate rotti Bohm
Buon pomeriggio buona sera a tutti ben trovati nella mia città ci voleva la Tavola della Pace ora la marcia della pace se riportare ad Assisi mai abbastanza
Certo nascere un posto ti dà anche un imprinting erano in qualche modo è chiaro che l'ha respirata da certa aria e proletaria che io ho respirato è stata l'aria nel quale sono cresciuta suo è cresciuto a tutta la mia generazione tanti e tante altre poi dopo di me
Per cui da cronista di questo tempo non era quello che volevo dire mamma ma provoca trasloca detto Flavio Lotti
Uno si chiede perché in questo momento è diventato così asfittico il discorso pubblico sulla pace nel nostro Paese e quelli che non se lo diventasse vengono messi all'indice
O trasformati addirittura nell'inconcepibile nei complici dell'aggressore
Perché perché siamo arrivati a pensare
Badate bene non tra la gente ma tra quelli che formato all'opinione pubblica prevalente
La guerra è l'unica risposta la guerra e la risposta inevitabile inesorabile
L'unica strada che ci può portare via dall'ingiustizia io racconto sempre ho raccontato sono stato costretto a fare un vado tanti in televisione questo perché ho accettato molti inviti proprio perché sentivo che c'era una mancanza di dibattito trovate aspettano qualche parola in più
Anche in un mezzo che non sento del tutto mio come quello televisivo sono con la carta stampata
Però sopra sia Scola dire le cose non perda l'abuso non perdere le staffe soprattutto quando il discorso diventa violento rischia di diventare tale
Però amici miei noi sappiamo e io ho raccontato per quarant'anni il giornalismo che non c'è una guerra dopo la seconda guerra mondiale che sia finita con più giustizia con più libertà con più bellezza
Con meno persecuzioni per le persone che l'hanno subita non ce n'è una pensateci
In tutto l'orbe terracqueo tutto quello che si è combattuto non c'è stata una guerra nessuna
Che abbia portato hanno più bellezza al della vita gli uomini delle donne una dite bene una una la guerra in Vietnam
Sono felice vietnamiti oggi non credo sia un cammino lungo difficile non tutti possono pensare liberamente come vogliono le Coree sono ancora divise in due parti
L'Iraq è più felice
Lo Yemen spaccato in due riunificato quasi a forza poi pacificamente di lacerato adesso maniera
Devastante forse la la guerra davvero più grave che c'è in atto con l'emergenza umanitario dicono le Nazioni Unite la più varia frega niente a nessuno a livello di grandissima e formazione però
è vero o no
E siamo riusciti lo sa Flavio
Dico siamo per capirci ha partecipato a questa cosa a far vedere che in quella guerra arrivavano armi prodotte in Italia in una zona povera di lavoro come il Sulcis
Dopo una fabbrica che produceva esplosivi civili è stata riconvertita in fabbrica di ordigni militari
Dall'azienda tedesca che non poteva produrre quelle così in Germania perché c'è la riprovazione sociale è venuta a produrre un pezzo povero d'Italia
Povero di lavoro non di bellezza di altre cose povero di lavoro ed esporta l'arma contro l'angolazione fine insieme lega andavano sulla testa
Della guerra combattuta
Un po'per procura un porno anche lì da quelli che si affrontano che sono della stessa cultura ma si fanno a pezzi
Al io se da giornalista vedo questo e vedo che si accende di nuovo una guerra aperta sul terreno d'Europa perché quella del due mila e otto in Georgia abbiamo fatto finta di non vederla
Era uguale a questa
Ma siccome la Georgia è piccola e periferica nel Caucaso
Dida celato da da da da dirti che fa identikit o di antiche violenze e nuove reiterate li abbiamo lasciato che accadesse tutto ed è quanta ne è impressionante vedere come sono sovrapponibili le due guerre
Un processo
è un po'portare quel presentare un campo cultural politico diverso la relazione che arriva da Mosca un pezzo di quel Paese che viene invaso una parte di quel Paese che viene portarla via
Se l'accordo non ci stiamo accordando avrà così per la gente quella che sta in mezzo a questi giochi
Allora tutto questo ci dice che le guerre bisogna vederle io dico sempre che le guerre finiscono quando le cominciamo a vedere
Avete visto che dopo la prima guerra del Golfo non l'abbiam visto più le guerre realtà cioè ci hanno illuso che si potessero vedere per un po'curatrice le facciate dei palazzi
Bombardati che cadevano indiretta poi d'improvviso è finito tutto questo c'è stato solo un giornalismo ingaggiato embedded come dicono
Gli anglosassoni quindi arruolato che può raccontare pezzi di guerra visto dalle parti belligeranti
E non dalla parte terza ecco quello che è accaduto in questa guerra diciamo una cosa bella sull'informazione che è in atto in questo momento quello che è accaduto in questa guerra orribile
E che ci sono tanti giornalisti molti diciamo anche freelance che non sono giornalisti inquadrati nelle redazioni saldati gli allora visto il pericolo che ci stanno raccontando pezzi di umanità ci sono quelli un po'adrenalinici che hanno la passione per le battaglie bombe ne sanno più idee degli armamenti e degli schieramenti qualche generale forse
Processato tanti che sono esperti d'umanità e ti fanno vedere la verità aldilà qui pezzi di verità che possono aiutare a comporre il mosaico perché una delle cose che abbiamo imparato che nell'informazione tu vedi solo dei pezzi
A verità perché sono uno che non si fida più delle fosse comuni sciorinati da questo o da quello perché non vista la mia carriera di fosse comuni ha sciorinato per giustificare gli attacchi e bombardamenti più devastanti però ricordare una Lidia
Due mila e undici
è costata quella cioè chi news delle false fosse comuni gheddafiane la destabilizzazione dell'Africa sahariana e subsahariana
E una guerra che è politica culturale religiosa che oggi il suo infiliamo nel nome
De del Jihad islamico lì o di Boko Haram ma dentro ci sono conflitti inter etnici che non ha niente a che vedere con la religione alto comunque un disastro che attraversa come una ferita aperta tutta l'Africa e arriva fino al vicino Oriente
Una mezza luna non Fertile una feconda di sofferenza incredibili
Tutto a partire da fosse comuni che non c'erano
E un appello di regime che ha trasformato la Libia in un luogo per guerre per bande sovvenzionate coi nostri soldi e di Lager dove vengono rinchiusi i profughi dalla guerra provocata da questa destabilizzazione a cui ho accennato questa è qualcosa che bisogna saper vedere avvenire ci prova a farlo da tanti anni lo facciamo insieme ad altri quello che mi la cosa mi commuove i più alti a quelli che racconta la guerra guardo Beppe Giulietti son quelli colleghi delle altre redazioni che mi mandano i messaggi o mi chiamano
Per dirmi andata avanti Beati voi che potete farlo
Bisogna per
Perché il nostro è un Paese di un'informazione libera
E però deve essere un po'più liberata da certi ordini di scuderia in certi momenti e da certi selvaggi che scattano Tomatis
Grazie
Sì a chi non si rassegna a chi ci informa a chi non si rassegna la cupola del commento unico
Perché poi ridicole narrazione complessa leggete i giornali in tutte le pagine e vedo che c'è una relazione complessa arricchente
Ci aiuta a capire meglio però al commento unico cioè tendenzialmente in questo momento edificio andare controcorrente detti vivisezione erano per dimostrando tutto il punto di contraddizione ad esempio difficile far capire che quelli che dicono pace non sono degli arrendevoli
Prima mi spiegare per quale motivo non si riesce più a dirle a concepirlo non viene neanche alle labbra che esista una resistenza non violenta
Al male io ho fatto l'ufficiale dei carristi e non volevo farlo lo feci per rimandare il mio militare perché Dario aspettavo lettera assunzione al giornale
Che arrivò infatti tre mesi dopo che ero far Tito che fece concorsero passare mi presero e dovetti partire
Ho cercato di farlo bene decisi di fare il soldato e non l'obiettore di coscienza perché al allora ben cinque anni pensavo non esclude o di fare una scelta come quella di mio padre che ha fatto la staffetta partigiana
è un professore di Filosofia ad Assisi lo conoscono bene
Ne parlai a lungo con lui e con mia madre e arriva alla conclusione che non potevo escludere di ricorrere alla forza e poteva diventare violenza una cosa del genere dopo tutti questi anni di lavori di giornalismo
Dopo aver visto da vicino e da lontano la sofferenza della gente capire alcuni processi sono arrivato alla conclusione
Che oggi non sarei capace devi fare quella scelta ma già da un po'di anni esso è arrivata la verità dopo la prima guerra del Golfo del novantuno non ero proprio vecchio vecchio
Erano sei e cinque anni dopo che la scelta ho fatto per il sì da quella mera abbastanza capire che cosa accadeva
Definitivamente quali sono le guerre sappiamo combattere oggi
E io penso che noi che non è possibile che non si capisca che è accaduto sulla faccia della terra che grandi movimenti di uomini e donne hanno prodotto una resistenza attiva senza l'uso della violenza ed è una una resistenza che Cossa che mette i corpi delle persone che la scelgono a rischio dentro un po'un processo storico e spirituale ed è fortissimo coinvolgente oneroso che è infinitamente più coraggioso di qualunque imbracciare le armi di qualunque imbracciare le armi di quale un parlar missili è così ma Martin Luther King e non sapeva che l'avrebbero ammazzato Savatteri quel passo senza dare uno schiaffo a nessuno e prendendo gli sputi in faccia e cambiando nel profondo una storia che continua a cambiare sappiamo che non è finita quella battaglia
Ma letto mandare lo sapeva che quei trent'anni e passa di galera non erano una resa magari esistenza attiva Elia è l'unico caso in cui le sanzioni hanno funzionato
Ma sapete perché ha funzionato le sanzioni che non piegano mai regimi piaga dei popoli lo ridico ma non spiegano i regimi qualche volta sono inevitabili
Perché sono l'alternativa alla partecipazione in forma diversa
Però non ho mai visto una strada sanzioni che vincessero tranne che in quel caso il Sudafrica
Perché in Sudafrica accanto c'era un movimento popolare non violento prevalentemente non violenta non c'è ma la perfezione lo sappiamo ma prevalentemente non violento
E i capi quelli che l'hanno guidata Mandela aveva chiaro che dovrà essere non violento che così con la stava a regime che aveva il potere la forza altrimenti per fermare qualunque insurrezione
E il Mahatma Gandhi non ha messo il suo corpo l'avete lì l'immagine io l'ho invocata in questioni vorrei un Mahatma Gandhi in Europa che sia capace di far muovere centinaia di migliaia milioni di persone che diventino fiume
Certo che rischierebbero la vita davanti e che aveva il marchio
E io spero che questo movimento dal basso cresca ho parlato anche troppo Flavio e c'erano altri grazie che volevo dire però che voglio che cresca movimento dal basso
Voi avete scritto anche su Avvenire io l'ho detto ripetuto invocato credo che dall'alto venga una cosa buona
Che sono le parole di papa Francesco che sa interpretare un sentimento grande anche di quelli che non sono cattolici ma sono cristiani in modo diverso sono musulmani sono buddisti hanno altre regioni tutte le screziature possibile non credono come diceva il presidente ricopro poco fa ma hanno la capacità di partecipare uno stesso umanesimo molto concreto
Che l'umanesimo della convivenza della convivialità delle differenze
Come diceva qualcuno che conoscono bene gli uomini donne la pace don Tonino Bello nella diventerà beato anche Luís non solo gli economisti ma che gli uomini di pace di questo tempo non solo quello dei tempi passati forse ma diventare
Se riconosciuti Santis
Perché dall'alto in questo momento a parte il Papa e Antonio Guterres che una forza non entro il discorso relazione unite
Ma un discorso e porteremo avanti nelle prossime settimane che sulle pagine mio giornale perché Varotto si è rotto l'ordine lordo liberale che sarà costituito da proprio dal muro di Berlino sia rompere il disordine Nazioni Unite che è paralizzato dall'equilibrio che il figlio
De de de de de degli squilibri solo edificati Maria gelida dopo la fine della Seconda guerra mondiale
Quello raccolto un mondo che non c'è più abbiamo un mondo che non è in pace per chi strumenti che si sono dati la collettività relazione i vincitori la guerra allora erano però allora non sono per adesso
E c'è bisogno di un cambio radicale perché se non cambia questo dall'alto continueranno a venire solamente
Calcoli gelidi
Dove c'è di tutto questa guerra si vede bene da lontano il cui progresso lo vedi bene da lontano
Mettetevi a Pechino Washington e guardate le Europa ridotta in una trincea di sangue dove per generazioni scegliere hanno sulla frontiera dell'Est
E da un punto di vista geostrategico e un il tecnico avrebbe mi picco di lavorare anche su tre cose da decenni
Tutto torna come acconto
Ce lo guardi dall'alto
Ciò guardi da vicino veniva sofferenza le persone sono stritolati in mezzo a tutte quelle li hanno messi in mano un'arma e quelli che l'arma non ce l'hanno non la vogliono perché in Ucraina ci sono quelli che non vogliono combattere ci sono quelli che disertano la guerra che dicono io resisto ma senz'armi e sono molti gli uomini al fronte sono uomini che non vogliono farla e ci sono russi che disertano chissà accanto a queste persone che dicono no alla guerra
Perché valgono di meno
Dall'alto
Non devono continuare a venire calcoli genetici gelidi rompe devono continuare a vivere gli ordini d'attacco
E non devono continuare a vedere le bombe qualcosa dipende dalle opinioni pubbliche le marce per per la fase servono a far vedere che c'è un'opinione pubblica che sto assoli di ficcarsi che non è solo sentimento liquido
Francesco cosa ha detto a Pasqua fatemi vedere le bandiere ai balconi anche per le strade ma forse invitava a dire di fatelo sentire che ci siete che si popola pace cioè e non può essere ridicolizzato noi si può farla caricatura e non può essere arruolato in nessuno degli esercizi tanto meno in quello degli aggressori
Grazie
Con Avvenire alla marcia della pace buona per grazie Marco
Grazie Marco
Grazie davvero molti molti elementi che che riprenderemo in questo questo seguito
Quindi non non li voglio ripetere perché siamo un po'in ritardo con con i nostri con la nostra scaletta
Mario ma a chi dobbiamo dalla parola adesso chiamata la Cecilia Strada responsabile della comunicazione di Rescue una leggi che si occupa di soccorrere i migranti in mare
Grazie Sicilia grazie
Che avremmo voluto qui ma capiamo perché no non hai potuto esserci e quindi grazie comunque
A te la parola
Grazie a voi Bongiorno immaginiamo non vi sentite
Uno o si acquisisce
Ci sentiamo il dovere non è un problema vado avanti
Allora buongiorno a tutti se mi spiace non può non essere lì con voi in massa non periodi un po'un po'complicati
Anche perché stiamo organizzando e preparando la prossima la prossima missione in mare dei rescue che è uno di quei momenti in cui si mettono i propri corpi a disposizione per fare quello che è giusto per contrastare il male le violazioni dei diritti non si fa
Senza armi in modo totalmente pacifico che
Sì io sono un po'colpita dalla dalla caccia al pacifista che che si è scatenata in questa guerra la caccia pacifista era alta
è una una componente abbastanza strutturale della propaganda di ogni guerra
Perché quando scoppiò la guerra non si può tollerare governi non posso tollerare che ci sia una pluralità di voci deve essere o con me o contro di me deve essere tutto bianco o tutto nero quindi
Dà molto fastidio ogni ogni voce anche solo vagamente discordante quella caccia al pesce se qualcosa ne a cui dovrà essere preparata sinceramente nella mia vita adulta non ho mai visto una caccia pacifista così violenta come in in questo periodo in ogni guerra c'è sempre un prima un durante e un dopo
Aprile prima il momento solo nel momento a volte dura decenni in cui la guerra si prepara perché qualcosa che sembra sfuggire a molti anche le guerre non non non nascono di notte
Come i funghi dopo la pioggia le guerre vengono preparate
è tutto un periodo in cui gli arsenali vengono riempiti e in cui si costruisce il una cultura del nemico in cui si si preparano si addestrano gli eserciti in cui si convincono
Il esseri umani ed andare a massacrare altre essere umani che non è assolutamente naturale o comincia la guerra nella natura umana una guerra non assolutamente la natura umana basta leggere un po'di Antropologia per capire che bisogna fare
Un molti sforzi per convincere l'essere umano l'andare a massacrare sulla rete a scale i propri simili per perché perché uccidere e morire tra l'altro il soldato più di molti altri alla consapevolezza che andare ad uccidere comporta il rischio molto concreto di muniti di essere ucciso a propria volta per
Per superare quello che l'istinto di sopravvivenza dell'essere umano bisogna fare tanto bisogna poco bisogna lavorare insorgono Olanda quindi la guerra viene preparata il il Periodo
I periodi in cui le guerre vengono preparate è una terra largamente inesplorata una terra veramente poco abitata
Per scopi alla guerra un poco abitata tranne che dei pacifisti riformisti non violenti paese scoppia la guerra e durante la guerra appunto
Il il tema principale ovviamente della guerra e lo spazio della della popolazione civile che come si ricordava prima delle guerre contemporanee le vittime sono incivili
Non esistono effetti collaterali è un caso quando muore un soldato nelle guerre contemporanee che sono parte esattamente contro i civili contro obiettivi civili per distruggere la popolazione civile
E attestiamo anche appunto questa a questa caccia al pacifista e non violento leader mista come se fosse colpa nostra per una delle domande più frequenti e dove sono i pacifisti adesso dove sono i crocifissi i pacifisti ovviamente suono sponsor so dove stavano prima nella terra del prima
A dire cose come cosa non è il caso che riempiamo gli arsenali di tutti Iran visto mondo forse non è il caso di vendere armi a Putin forse non è il caso di riempire gli arsenali
Direttore Tarquinio ha citato prima Gheddafi primo un atti fino a un attimo prima di diventare e il nemico Gheddafi era uno in cui arsenali riempiva amo con tonnellate di armi provenienti anche nel nostro Paese in le armi di Gheddafi dopo il crollo del regime di Gheddafi si sono ritrovati in tutti i conflitti africani
Sostanzialmente sono andati a esacerbare la violenza in tutti i conflitti africane le situazioni di crisi Krizia precarie ancora stanno in giro con le armi percorreremo la volta che esce dalla fabbrica non la controlli più penso di controllarla ma è lei che controllata per disponibilità
Vi armi al mondo e quindi
Cosa farne pacifisti oltre oltre a continuare a fare le cose che facevo prima ci sono le vittime per esempio assistono le vittime sono curarle a curare fisicamente rattoppare le ferite o portare aiuto umanitario organizzare carovane come quelle che si sono viste andare in Ucraina negli ultimi mesi
La mia domanda allora ribalto la domanda
Dove sono gli interventi dov'erano gli interventisti prima dove erano gli interventisti quando si riempivano gli arsenali di Putin dagli interventisti quando si che adesso parlano della della minaccia nucleare come qualcosa che riguarda il solo Putin dov'erano loro prima quando ne parlavamo di disarmo nucleare necessario non il disarmo nucleare che non è un'utopia ma è davvero è l'unica opzione razionale che abbiamo se vogliamo
E evitare il rischio che
La razza umana venga cancellata
Dal pianeta perché è questo che fanno le disponibilità di armi nucleari dov'erano gli interventisti prima quando noi parlavamo di costruire diritti per praticare per ottenere la pace quando parlavamo di della pace positivo perché la pace
Non è soltanto quando tacciono le armi la pace il godimento dei propri diritti
Pace pace è quello a c'è è è libertà e diritti umani per tutti
Pace non dopo nelle guerre c'è un dopo
C'è un dopo i pacifisti sono sempre lì dodicenne crocifissi sempre lì a dire signori
Abbiamo si è raggiunto un cessate il fuoco possiamo parole di disarmo nucleare possiamo parlare di smilitarizzazione possiamo parlare di difesa non violenta possiamo parlare di pratica dei diritti possiamo parlare di e lei ci aggiungerei anche possiamo parlare di energie rinnovabili per non vivere
Tutta la verità sotto il ricatto del gas e dell'olio di chi decide di di darci uno di cedere i rubinetti
Possiamo parlare di queste cose possiamo pareri smettere di vendere armi a tutto il mondo vedrà poi scandalizzarci quando le armi vengono utilizzate perché per quello che le armi vengono comprate dove sono gli interventisti nel dopo
Temo
Se siano già disinteressati del tema dell'Ucraina e di tutti gli altri conflitti che sono in giro per il mondo quindi la caccia il pacifista qualche cosa che ci può Singh poi cc o perire ma che non ci può assolutamente fermare Lario prima parlava dei degli insulti ai concubini Cherie che stiamo ricevendo mio e nelle ultime settimane ne capirà prescrivere
Un posto sul sul terribile massacro in cui c'è avere centinaia di commenti divisi tra segno che anche il giudice di Putin a me
Se è una serva della NATO année fa sotto lo stesso posto e che è un segnale
Inciampato abbastanza
Trucido del del di questo dibattito così polarizzato per cui si cerca un nemico sì cerco nemmeno tutti i costi e si cerca il nemico anche tra quelli che ragazzi noi siamo quelli che dipendesse da noi
Gli arsenali di Putin sarebbero vuoti se dipendesse da noi purché non sarebbe stata dal Governo se dipendesse da noi non saranno state sotto la minaccia delle armi nucleari che avremmo già raggiunto il disarmo nucleare
E quindi l'altra cosa che si dice
Dal PRA e a maggior ragione adesso alla vigilia del venticinque aprile si sente sente molto è eh ma allora la resistenza e ma allora voi non non non avreste rispetto ad allora aspettate neanche la guerra di liberazione che è stata che sarà una presa di armi per sconfiggere il nazifascismo
Che è il male ovviamente il male presso questo problema improprio filosofico della della guerra giusta
Quando ci si quando ci si schiera da una parte e cominciano a chiamare la la la la parte giusta la causa giusta
Un piano inclinato ed è un piano inclinato che ti porta poi a commettere giustificare quasi qualunque atrocità in nome del fatto che la causa era giusta era giusto a sconfiggere il nazifascismo certo chiusi
Era giusto per sconfiggere il nazifascismo tirare una bomba atomica su due città no era giusto bombardare resta no
Il problema del del della guerra giusta della causa giusta è un è un po'questo qui
Però io le domande sulla Resistenza rispondo anche in un altro modo rispondenti la figlia della Resistenza è la Costituzione italiana la Costituzione italiana dove chi anche quelli che hanno imbracciato le armi
Si siedono i dicono mai più noi l'abbiamo fatta e ora diciamo mai più mai più arrivare al punto
In cui bisogna andarci ora le armi per difendere il proprio paese mai più ripudiare non vuol dire rifiutare vuol dire condannare ripudiare proprio allontanare qualche cosa che prima era proprio
Quindi è proprio questa questo riconoscimento del fatto che si è arrivati a quel punto se non ci si deve arrivare il più come si fa a non arrivarci più
La costruzione ripudia la guerra articolo undici come si fa a non arrivare più in quella situazione con tutto il resto nella Costituzione che è la è la mappa e la mappa della della per costruire un Paese basato sui diritti umani in cui non si arrivi più
A quel punto lì
Oggi la giornata internazionale del libro e allora io ho pensato di consigliarvi un libro
Il novantanove per cento di quella già letto ma con un per cento lo dovrebbe leggere Anna Bravo la conta dei salvati alla Barona storica brevissimo storie che purtroppo manca per il due mila diciannove
E ha scritto questo libro sul sangue risparmiato perché la storiografia
Delle guerre anche la salvezza della seconda guerra mondiale è come ipnotizzata dal sangue che racconta soltanto attraverso di infatti darmi anche la resistenza viene raccontata solo attraverso le storie di chi ha preso le armi andati in montagna per combattere
Per combattere innanzi fascisti ma l'asta anche la storia della Resistenza è fatta
Lippi tanto altro è fatta di azioni non violente all'una cosa dice Anna Bravo forse le armi fosse la non violenza da sola non sarebbe passata forse le armi sono state necessarie ma sicuramente le armi da soli non sarebbero state sufficienti se non ci fosse stata anche il resto
Libro molto bello perché risponde
Un po'anche tutti i cliché non sulla guerra che è inevitabile e su due ma a questo punto che fai
E sono cose che non studiamo a scuola
Perché a scuola c'hanno mai fatto studiare la Danimarca no nessuno ci ho fatto studiare la Danimarca la Danimarca durante la seconda guerra mondiale
Occupata dai nazisti si mantiene il suo Governo in carica e comincia una resistenza che va Dalla Chiesa al governo alla popolazione non violenta
Che pochi passi che poi il la abbia resta quasi tutti gli ebrei danesi sopravvivono alla seconda guerra mondiale l'Olocausto
Perché vengono protetti perché vengono poi fatti scappare in Svezia
La Danimarca si comporta la prima nota per esempio il contro la Germania e pretende di avere i cacciatorpediniere i della Danimarca e comincia la Danimarca ad appellarsi diverse clausole eccetera un tira e molla di di Nesi e dopo tanti mesi alla fine consegna questi cacciatorpediniere senza siluri senza materiale per la navigazione dei gusci vuoti
La Danimarca è il
Nel paese in cui ci si dà una una una una politica di voltare le spalle voltare le spalle per minare il il
Il timore delle Mirko per cui si fa finta di non capire il tedesco si esce da un negozio quando entra il tedesco
Quando i i nazisti piantano
Carro armato in in mezzo alla piazza principale a scopo intimidatorio di fanno provare un cartello con scritto vendesi sotto eccetera tutto questo oltre a minare il il morale delle truppe ha creato poi anche delle delle spaccature interne
Che che che hanno fatto sì che chi qualche tedesco abbia cominciato a collaborare con i danesi
Per esempio facendole soffiata su quando sarebbero state le retate e tutti gli ebrei danesi così tutti gli ebrei danesi sopravvivono alla guerra grazie al passo salvataggio di popolo fatto in modo assolutamente non violento e allora perché
Per ed a quali domande su due uno come si è potuto arrivare lì con con come come ce l'hanno fatta e ce l'hanno fatta dicono gli storici perché era una una società coesa perché era una succinta
Integrata perché era una società e in cui contavano le relazioni individuali non puntava la classificazione hanno punto di vista religioso per esempio non non erano schierati i cittadini e allora è una società che umidità
Si è si è si è trovata ad affrontare la guerra e unica è andata avanti a resistere
L'altra domanda
La faccio breve Peugeot Prato tantissimo l'altra domanda è ma perché non ci racconta la suocera di marca
Paga Danimarca probabilmente è un esempio un un po'scomodo è un po'scomodo perché tra le altre cose dimostra che si sarebbe stato possibile fare dell'azione di massa per salvare e i cittadini ebrei dalla Shoah
Non è vero che non si poteva fare niente davanti davanti alla deportazione si poteva fare si poteva fare anche a livello di popoli e quindi questo forse è un pochino disturbante e e quanto che appunto la storiografia ipnotizzata dai dei fatti d'arme e a queste
E e a queste cose non si dà spazio così come non si dà spazio a nel salvataggio dei dei soldati allo sbando Rocco undici settembre dopo un secondo polo otto settembre o dei o dei soldati
Alleati che cercavano di mettersi in fuga dei nazifascisti che il più grande salvataggi di esseri umani della storia italiana che è stato fatto da chi dalle donne li controlli persone che tradizionalmente non hanno potere che fosse il passo ministro nei libri di storia e quindi chiusura dicendo secondo me si può fare
E e nonostante tutto noi dobbiamo continuare a crederci dobbiamo continuare a studiare dobbiamo continuare a parlare dobbiamo continuare a prenderci gli insulti ma sostanzialmente chi se ne frega perché il senso del lavoro dei pacifisti riservisti non violenti come lo intendo io non è assolutamente arrendersi ma costruire
Un un un posto migliore
In cui vivere per tutti per i nostri figli per i nostri nipoti ed esiti degli altri quindi no che non ci si arrende si va avanti a azionanti a parlare sì davanti a manifestare si va avanti a camminare marciare
E e cercando di di non di non cedere mai al
Alla disillusione e alloggerà cui siamo circondati
Guarda qui Cecilia Strada che era un po'Siri prepara per andare del Mediterraneo centrale appare quest'altra azione di di di non violenza contro il male senz'armi grazie grazie
Grazie il siciliano
So che stai partendo ancora e per
Con un altro viaggio in mare quindi era grazie ancora anche per questo che sta facendo restio grazie a te grazie a tutte le amiche nemiche che sostengono questa impresa davvero salvare una vita per salvare l'umanità grazie Cecilia ed ora
Adesso passiamo la parola a Dacia Maraini ma Marai Maraini scrittrice e poetessa e saggista e dopo a a Giuseppe Giulietti presidente della Federazione nazionale della stampa italiana e fondatore di articolo ventuno
Allora braccia boh buongiorno oggi pomeriggio ben trovata grazie prego
Buon pomeriggio a voi ventitré
Senta sentiamo sentiamo
Al balzo un pochino di più ho sentito delle cose bellissime saluto Cecilia Strada che
Mi ha commosso con le sue il con le sue proposte credo che noi veramente dobbiamo cercare di unirci tutti quanti contro questo orrore della guerra e a questo proposito vorrei ricordare una cosa
Che aveva preparato e un progetto è un'idea di Moravia
Che diceva dobbiamo costruire il tabù della guerra ma proprio nello stesso modo con cui abbiamo costruito il tabù dell'incesto perché nella natura l'incesto non esiste
Gli animali si accoppiano fra di loro non esiste l'incesto
Cioè il tabù dell'incesto la predizione dell'incesto questo lo racconta molto bene Malinowski dice che il la cultura umana nasce nel momento in cui si stabilisce il tabù dell'incesto e cioè se spero creare le la differenziazione e l'inizio della famiglia costruita secondo dei principi morali bisognava costruire il tabù dell'incesto
E indicazioni umani sono stati capaci di costruire il tabù dell'incesto che mi sembra una cosa straordinaria ecco lui diceva giustamente c'è perché non riusciamo non cerchiamo attraverso la cultura attraverso il ragionamento attraversa la filosofia attraverso la politica di creare vita bombe la guerra la stessa cosa sapendo che appunto come ha detto Cecilia come ha detto prima anche altri che la guerra porta all'estinzione che porta alla distruzione totale
Bisogna appunto creare il tabù c'è qualcosa che non è soltanto un impedimento è qualcosa che inseriamo dentro la nostra coscienza profonda per cui non si fanno più due però è chiaro che questo il processo ha bisogno di tempo perché non è semplice perché c'è sempre qualcuno che invece la guerra la vuol fare e prima di tutto ci sono i fabbricanti di armi e questo son d'accordo con Cecilia quando dice che noi una cosa orrenda bisogna pensarci anche prima bisogna non permettere che il nostro paese diventasse un grande esportatore di armi no questa è una cosa e che certamente bisogna pensarci prima adesso è tardi ma si può sempre appunto arrivare a cercare una coscienza della eliminazione delle armi io leggevo proprio stamattina che in America dove tu tutti sanno che in ogni casa anche la non la case di militari Na in ogni casa borghese c'è un'arma e che ogni anno vengono ci sono adesso non mi ricordo bene il numero ma ci sono un migliaio di morti
Per le armi che ci sono in casa molti nomi non li sappiamo perché veniamo a sapere
Dei dei morti soltanto quando ci sono le stragi no bersagli
Spesso poi fra ragazzi giovanissimi nelle università ma ci sono invece i tantissimi altri casi di morti dovuti al fatto del possesso delle armi quindi effettivamente questo problema
Della proprietà delle armi che siano dei dei degli Stati
O dei per o dei privati è una cosa su cui dovremmo lavorare e poi naturalmente si parla del non parliamo delle armi nucleari io comincerei subito subito immediatamente
A creare si era arrivati a creare una un allungamento del o comunque non costruirne più le armi nucleari però invece mi sembra che in questo momento si sia tornando questa orribile idea
Però ecco forse una certa deterrenza dovuta alle armi nucleari c'è stata perché sapendo che le armi nucleari non distruggono soltanto chili lei riceve ma anche chi la butta
Perché sappiamo che basta il vento che circola
Che porta l'ho visto io ero in Giappone era una bambina piccola veramente sono state in campo di concentramento
Ma vicino a poche centinaia di metri di chilometri
Salta non sono state buttate le due orribili a bombe nucleari sono d'accordo con Cecilia che è stata una cosa orribile e che probabilmente non c'era bisogno di farlo perché la guerra era già stata vinta in qualche modo comunque
E appunto e io ho avuto modo di vedere che anche quelli che abbiamo i dati per aiutare chi era morto
O morto o ferito durante la l'esplosione della bomba poi sono morti per mesi per anni perché hanno avuto gli affetti di quello che gli inglesi chiamano Black Rain che era la pioggia inquinata
Portava morte a lungo andare con ricordiamo il sequestro probabilmente questo ha è stato una deterrenza detto questo appunto io mi imbatto Dadiani proprio per questo per il disarmo di tutte di tutto di tutto il mondo vento quaestor io mi chiedo in questo momento in questo momento cosa possiamo fare ecco questo è il punto molto delicato su cui non dovremmo non dovremmo di Archie non dovremmo insultarci non dovremmo fare la guerra dobbiamo cercare di capire cosa possiamo fare
E la cosa terribile
E che c'è una c'è una un regime perché io penso che i russi Jones si siano un popolo straordinario straordinari non ci siamo nutriti
Nella cultura russa noia che io credo che io sono andata a tante volte ho tanti amici in Russia sono persone straordinarie quindi non è i il popolo russo che fa la guerra Ucraina io credo sinceramente che sia un regime dittatoriale per il vile un regime che a
Creato una voce unica che ha eliminato l'informazione dei cittadini che elimina qualsiasi persona che la pensa in modo contrario
Che ha fatto uccidere suicidare e uccidere
Decine di giornalisti solo perché avevo detto un una cosa contraria mi ricordo soltanto quella meravigliosa persona che era la Politkovskaja
Che ha scritto delle cose bellissime oggi per fortuna è stato ristampato dopo con un coraggio veramente straordinarie cioè liberamente se tu ti metti contro il regime rischi di essere ucciso immediatamente no e che ci sono oggi tra il mille cinquecento ragazzi e solo per a vere
Protestato fatto una manifestazione per la pace non contro il regime ma per la pace sono ancora in prigione ecco vorrei ricordare questo allora di fronte questo di fronte a questo ma senza litigare perché non me ma questo è il di di litigio io mi sento così vicina Cecilia per esempio e così vicina e e credo che dobbiamo veramente parlare con molta molta onestà e sincerità no
Di fronte a questa prepotenza perché una cosa su cui non si può discutere e che un paese un regime un regime che tiene sotto scacco
In uno stato di tirannia il suo popolo il suo popolo prima di tutto questo questo regime ha invaso un altro vigile con una violenza una brutalità che veramente sono al di fuori di qualsiasi legge di guerra perché ricordiamoci che prima le guerre si facevano così senza regole poi piano piano oppure di discutere eppure di vedere l'orrore delle guerre siamo arrivati andare a a creare a stabilire delle regole
E le regole dicono per esempio che non si spara Non si uccidono i cittadini comuni che passano in bicicletta con il cane non si mettono le bombe all'interno delle cantine dove o si metteva si passa il gas delle cantine dove si rifugiano i cittadini non si impedisce con nuovi canali
Domani umanitari dove le donne e gli uomini insomma chi vuole andar via
Può andar via e si sequestrano le persone per portarle nel proprio paese del metterli in campo di con queste cose sono l'orrore di una guerra ingiusta che è capitata attraccare capo e collo perché nessuno se l'aspettava la violenza di questa guerra
Poco fa ho sentito dire che le fosse comuni non non non sono non sono credibili veramente io su questo non sono d'accordo
Penso che noi dobbiamo fra un regime che vive di menzogne che ha fatto della sua volontà di espansione territoriale una in regola che ha che ammette in prigione semplicemente dei ragazzi che vogliono protestano per la pace e che pronta ad uccidere chiunque e dall'altra parte un popolo che si combatte per la propria libertà non si può metterle sullo stesso piano io su questo sono d'accordo con Mattarella
Non si possono non si può essere equidistanti dire ci sono c'è la guerra sono due popoli che si combattono non è così non è così
C'è un popolo luogo c'è una regime che ha invaso
Un popolo è un popolo che sta combattendo devo dire con grande coraggio con grande coraggio con grande anzi ci sta dimostrando che esiste un idealismo
Noi abbiamo dimenticato dove noi siamo cinici non ci crediamo più all'idealismo pensiamo che tutto dipende soltanto dalle grandi finanziari lega alle forze finanziarie
Semplificando diciamo tanto è la Russia contrada contro gli Stati Uniti e va bene che chi se ne frega Lorans si fanno la guerra fra di loro poveretti quegli altri
Patiscono l'Ucraina ma non non pensiamo invece di ascoltare gli impegni e gli ucraini ci dicono qualcosa
Ci dicono che stanno combattendo per la propria libertà
E alle volte la libertà è il più importante della vita loro ci stanno dicendo questo
E secondo me bisogna avere bisogna bisogna ascoltarli ascoltiamoli
E che se non ci dicono dateci una mano secondo me è la mano miliardaria io su questo sono d'accordo con Liliana sei con Vito Mancuso con persone che non sono è che si può dire che sono non so personali azionarie oppure che credo nella guerra no non credo non credo che Liliana Segre creda moglie alla guerra come io che l'ho patita da bambina so cosa vuol dire l'orrore di scappare in un in un rifugio in una cantina con la Perrone che la la casa di caschi in testa
Eccoli io ogni sera ogni sei di quei due anni di campo di concentramento sotto le bombe
Io ogni sera mi stupivo ma veramente mi stupivo di essere viva quindi io ridevo ai ai margini della morte quindi so benissimo cos'è essere bombardati
Stare in una cantina senza acqua senza cibo senza luce con il terrore di morire da un momento all'altro questo io lo so
Questo dico ascoltiamo
Egli ascoltiamo chi ci chiede di dare una mano in questo momento tutti gli argomenti che noi portiamo sono giusti sono veri perché non abbiamo fatto questo in Afghanistan perché non ci occupiamo della guerra nel Pakistan perché non ci occupiamo dell'Etiopia e anche lì perché ci dobbiamo occupare di tutto di questo una cosa non esclude l'altra però dire che che non si possa dare una mano anche con le armi ma naturalmente rischia d'armi convenzionali
A un popolo che si sta battendo per la propria libertà e la propria dignità col rischio della vita
Io sinceramente ecco con molti dubbi naturalmente penso che io sono un pacifista tutta la vita ha combattuto per la pace però voglio ricordare che non io perché ero piccola rosee sei anni però i miei genitori i miei genitori in Giappone
Nel quarantatré quando it agli italiani si chiesto se
Firmavano per la Repubblica di Salò cioè per il nazifascismo e loro hanno detto guardate che se non firmate andati a finire in campo di concentramento
Con il pericolo della morte loro hanno detto non firmiamo ecco io questa per me è stata una grande lezione no ecco e loro hanno rischiato la vita
Per non firmare per la Repubblica di Salò perché erano antirazzisti perché erano antinazisti
Però voglio dire la dignità di un popolo la dignità di una scelta vale la pena anche di rischiare la vita e io credo che in questo momento in Ucraina c'è tanta gente che sta rischiando la vita
Per difendere la propria libertà la propria autonomia non possiamo dire che l'assessore cosa che sono due popoli che si combattono e che dire che la propaganda di uno vale la propaganda dell'altro non è la stessa cosa e non possiamo non crede agli ucraini quando ci fanno vedere le fosse comuni
Lei con gli orrori che sono stati perpetrati
Da dall'altra da dall'esercito russo però come dico Rousseau che in questo momento i russi la maggioranza dei russi sono contrari a questa guerra io so di tantissime persone che si stanno battendo lì rischiano la vita perché rischiano trent'anni di prigione rischiano di essere ammazzati però lo stanno facendo ci sono trecento
Matematici che hanno firmato contro questa guerra e ci sono studenti che stanno facendo delle battaglie per strada contro questa guerra colto una guerra di aggressione e di invasione
Ecco questa è la mia posizione mi scuso se non sono in lega
Con questa mai però lo dico sinceramente che permette la pace tutto cioè io avendo conosciuta da guerra vissuta la guerra credo nella pace però mi chiedo come perché il Portus il problema è tutto lì di fronte a un uomo
Che purtroppo è un autocrate perché tutti hanno paura gli dicono quello che vuole e lui che decideva visto come tratta i suoi generali come se fossero dei servitori
E lui decide come faceva Stalin coi suoi generali che li ha fatti ammazzare farti suicidare perché dicevano qualcosa che lui non era gradito no allora per questo io dico di fronte a a un uomo e decide della vita della morte di tanti libri è giusto c'è il dire sì va bene
Va bene berbero amore di pace fai quello che vuoi
è questo che io mi chiedo non ho risposte sicure non sono affatto sicura soprattutto non mi sento affatto di essere di essere in conflitto con Cecilia o con chiunque voglia combattere per la pace sinceramente soltanto ecco mi chiedo mi faccio delle domande perché io adesso noi siamo per fortuna nella pace non è un caso che tutti vogliono venire Europa perché è una zona pacifica è abbastanza benestante e noi dobbiamo accoglierli dobbiamo fare di tutto naturalmente la pace
Però se dall'altra parte c'è qualcuno che non ne vuol sapere che non si può sedere al tavolo del di una contrattazione che dice o così o niente è lì che cosa fai né questo è il punto cioè il e l'agire di cui mi chiedo e la credibilità e non mettere due popoli due popoli dei popoli e naturalmente non posso non c'entro niente ma diciamo un regime contro una democrazia o insomma qualcosa che stava diventando una democrazia e che aveva capo a al capo una persona che è stata e le
Grazie legale grazie da Cia grazie Dacia
Grazie anche per questa tua riflessione
Che che è stata come dire che abbiamo condiviso abbiamo voluto che tu fossi qui con noi oggi perché questi dubbi solo i dubbi che c'abbiamo tutti quanti noi proprio perché la per le prime voci che ascoltiamo sono proprio quelle delle vittime vedi qui non c'è nessuno equidistante
Qui siamo tutti vicini alle vittime da qualsiasi parte siano qui non c'è nessuno accecato dalla guerra o dall'odio qui siamo tutti
Molto lucide deve riconoscere gli aggressori
E gli aggrediti oggi in questo caso più che mai ma siamo anche consapevoli che siamo sono otto anni dal due mila quattordici che noi stiamo riempiendo di armi
L'Ucraina e non siamo riusciti a impedire questa guerra
Da otto anni stiamo fornendo armi all'Ucraina
Li abbiamo aiutati a resistere ma non li abbiamo salvati dal flagello della guerra e oggi quel flagello minaccia di distruggere tutte le loro vite
Noi non vogliamo dei martiri vogliamo la vita vogliamo che vivano gli ucraini
E per questo motivo vogliamo cercare altre strade crediamo che esistano altre strade alle armi ma su questo cara d'acciaio ti ringraziamo perché abbiamo bisogno di riflettere insieme non siamo noi che ti diciamo abbiamo ragione siamo persone che credono molto nella nel dialogo nella capacità di riflettere insieme
Di approfondire le cose di cercare di capire e di costruire insieme delle risposte che possono davvero essere d'aiuto alle persone che oggi sono sotto le bombe per evitare anche che domani magari ci finiamo anche noi grazie ancora
Grazie Dacia ed ora do la parola a Beppe Giulietti
Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana a cui devo davvero molto perché se non fosse stato per il suo aiuto avremmo avuto grandissime difficoltà lo dico e lo sottolineo con la penna rossa
Coi colori dell'arcobaleno ad arrivare a questo punto quindi grazie per per chiama
No ma
La devo stare attento perché siamo indiretta c'è uno scambio di interessi condotte circa lasciarlo è obbligato a dire sta cosa ce lo sa che ho mi mortifica e vado via quindi grazie Flavio sì mi date una mano io vorrei usare una parola chiave che rubo a me
Sempre attuali
Molte volte dici apriva così diceva recuperiamo il grazie recuperiamo il buongiorno lo diceva anche da ragazzo che c'è una questo è strano
Poi invecchiando io c'è un molto più di due mi ha convinto talora che usando la parola grazie Flavio se posso voi mi darete una mano diciamo avrete pietas misericordia
Sbaglierò anche i nomi ma questo non importa non fate gesti non fate segni diciamo che è molto brutto il primo applauso io ve lo chiedo
In fondo c'è un signore che ci dà la voce danni insieme ad altre straordinari tecnici a Francesco Cavalli io farei un applauso a luglio
Che magari facciamo sentire cavalli mi ha detto sono tantissime persone che stanno seguendo tante anche associazioni e movimenti facciamo sentire a tutti i loro cari ci sentiamo parte di questa sala fate un applauso a tutte le
Esistono ascolta
Poi se mi consenti se mi consenti Flavio cioè fatto fare giustamente un minuto di silenzio aggiungo a quel lungo elenco che è molto più lungo di nazioni che Flavia citato
Partecipare con particolare dolore che la Turchia sta bombardando quei curdi che erano buoni quando si opponevano all'Isis che oggi non contano più
Stanno bombardando fatemi ricordare quanti profughi compresi i giornalisti non escono dall'Afghanistan perché hanno il colore sbagliato della pelle ma anche la siamo a causa di quello che è accaduto abbiamo portato il disordine a casa loro
E parte per ricordare in territorio randa che quasi sparito dal dibattito la Palestina hanno diritto anche alle
Dopodiché
Dopodiché io parlo a nome di un noi collettivo diciamo perché in questa sala per la prima volta come ci sono tutte c'è il segretario dell'Usigrai Bach dazione Roberto Natale
C'è la rappresentante del sindacato europeo Anna Del Prete o il presidente della stampa lombarda Perrucchini l'ordine dei giornalisti tutto articolo ventuno da Fabiana Martini a Michele
A tanta Graziella tanti altri che sono in questa sala
E li ringrazio perché io parlerò a nome di tutti diciamo perché diffidate degli uomini solo al comma soli al comando ti fanno sognare all'inizio costruiscono le tombe L. Colucci alla fine è sempre meglio la parola noi è una comunità che si muova
Che si muove dove ciascuno controlli del vicino
Io devo ringraziare chi mi ha fatto conoscere amare questa straordinaria marcia se posso Flavio l'hai citato tu ma vi chiedo un applauso particolare a padre Nicola Giandomenico che è stato davvero per molti di noi il maestro
Produttore di coscienza e di facile
Nel modo ruvido che gli era proprio lo sapeva consentire e dissentire soprattutto correggere gli analfabetismo è sicuramente meglio infatti per ringraziare il la comunità francescana attraverso il custode
Perché a essere qui lo dico solo perché sono più anziano
Credo sia la prima volta che ci siano le porte così spalancate e che addirittura si terminerà davanti alla basilica non è un fatto banale un fatto straordinario
Tu Flavio ti sei giustamente irritato ma oggi ti arrivata una risposta aderiscono Sorrentino straordinaria per me la partita si è conclusa
Il Papa si collegherà indiretta così ho capito all'Angelus Siri rivolgerà la marcia Perugia-Assisi si rivolgerà al momento dell'Angelus
Certo con un saluto lo trovo straordinario perché non era obbligato a farlo
Che poteva di fronte alle polemiche di queste ore poteva di fronte alle polemiche di queste ore dire quello che molti politici fanno tengo famiglia mi giro dall'altra parte non è il momento non è nella sua natura ringraziamo
Fatemi ringraziare anche per le aggressioni subite
Flavio le volontarie penso Amanda perciò Tosolini penso alla maglia tanti a tante chiedo scusa
Non è facile portarsi in spalla una marcia ed essere nel mirino talvolta di attacchi francamente dove non c'è rapporto tra parole cose che sembrano costruiti altrove
Prive di qualsiasi fondamento noi abbiamo scelto di venire alla marcia per hanno chiesto polemicamente alcune colleghe colleghi siccome non mi sottraggo mai rispondo mi mi ascolteranno indiretta possono attaccarmi serenamente
Perché non cambierò il mio punto di vista di un centimetro siamo tornati anche questa volta la marcia per una ragione
Perché io le donne e gli uomini che vedo qui credo da tanti anni lo dico al padre custodia tutti
Io sapete dove li ho incontrati quella de me lo sono scritto li ho visti all'Expo li ho visti a Lampedusa di hobbysti protestare per l'Assiria per l'Iraq per la fuga di Stato
Avere passione civile per i curdi non dimenticare i bavagli di Erdoğan le stragi siriano dimenticarsi neanche di Giulio leggeri abbiamo un bellissimo messaggio dei suoi familiari donne e uomini che hanno passione civile sempre e comunque non a seconda del colore della pelle non a seconda delle opinioni politiche non aspettano il disastro per manifestare qui la differenza non è tra chi sta con l'Ucraina possiamo tutti
La differenza è un'altra
Tra chi pensa che ci sia una sola risposta che la risposta della guerra e chi pensa che ci sono altri strumenti come indica il papà di pressione popolare sulle grandi istituzioni internazionali non è vero che siano solo le armi
Nessuno impedirebbe all'Unione Europea di schierare al confine tutto al Parlamento europeo e tutti i corpi e in una specie di scudo umano democratico che si colloca pronti non è vero che c'è solo la risposta delle armi
Dove siamo qui perché voi vi siete impegnati senza discriminazione alcune e questo lo recitano non solo alle scritture non solo le scritture ma anche le scritture di altre religioni tutte le religioni del Libro e non solo per le regioni dell'impero
Ma non recitano anche trattati europei e la Costituzione italiana
Senza discriminazione alcuna
Fatemi ribattuto ringraziare giusto parlare della mala informazione ma è stato bravissimo Marco Tarquinio non aggiungo altro
Pensava visto delle colleghe e colleghi mi pare Maria Grazia Fiorani altri che hanno operato in Ucraina
Padri però ringraziare segnalare una differenza enorme l'abisso che c'è tra chi racconta la guerra dal posto croniste cronisti e alcuni circhi mediatici con opinionisti a tariffa che indossano la mimetica
Per aggiungere odio a oggi o non sono la stessa cosa dei coloni sta ai cronisti raccontano molto spesso senza retorica rischiando anzi da qui insieme a tutti voi rivolgo un appello al governo
Molte di quelle ragazze e quei ragazzi sono precari non hanno neanche assicurazione pubblica fategli un assicurazione pubblica no piangente il giorno dopo pagherò il giorno prima
Noi domani scriveremo condivido totalmente le cose dette anche dal parroco spore non c'è nessuna guardate non vi dico quello che io penso di Putin che proprio un'offesa alla mia biografia
Proprio lo trovo un intreccio tra stalinismo e zarista boh Kevin McHale fondamenta in qualunque valore di inclusione lo dico perché poi parlerà un'esperta Laura nota e professor Mascia
Noi chiederemo portando i nomi dei giornalisti uccisi da Putin
In Russia in Bielorussia in Siria e in Ucraina domani tutti assieme e tre maggio andremo all'ambasciata russa a rileggere questi nomi a rileggere del padre deporre due pagine di Anna Politkovskaja
E tuttavia fatemi dire senza un'ombra di polemica ma non si può sempre tacere
Che non pochi di quelli che hanno puntato il dito contro la marcia della pace
Non pochi di quelli che hanno puntato il dito contro Tarquinio persino lui definito un estremista persino Lucio Caracciolo di Limes che diventa all'improvviso una sorta no cioè una cosa che viene anche dei dubbi su che cosa si beva in questo Paese in questa stagione lo dico io che sono Veneto perché non è possibile posso dire con garbo e con rispetto imitando Crozza diciamo posso dire almeno questo
Che quando siamo andati a protestare contro i bavagli di Putin negli scorsi vent'anni a Milano hanno fatto uno straordinario giardino dedicato ad Anna hanno fatto gli Amici di Milano una straordinaria manifestazione non solo loro quando siamo andati a parlare di punti
Metà della classe dirigente italiana si è girata dall'altra parte perché faceva affari con Putin si può dire questo che c'è stato un disinteresse assoluto
Ricordo che papa Francesco suo bellissimo libro di nello scavo stecche pop le gettano papa Francesco è stato del mirino personalismo internazionale sono state organizzate campagne combinate Trump Puntin beh non Durkin
Che avevano nel mirino il Papa in quanto considerato oppositore intransigente dei Moody dell'odio e del razzismo
Mi sarebbe piaciuto sentire tante voci alzarsi e denunciare una campagna idee recondita
Contro questo Papa oggi fa passare quasi come se fosse un filo Putin non si gioca così
A me dato fastidio tutte quante leghiste
Le liste filo Putin le liste filo NATO non mi piace questo scambio tra giornalisti questa distruzione del pensiero critico perché dopo la vita dovrà continuare e se non mantieni l'aria grigia del pensiero critico delle differenze delle diversità
Riprendo da fratelli tutti ma quale futura avrai per il pianeta quando avrà in seminato solo il sentimento dell'odio reciproco
Hai messo a rischio le vite di tutti lo sai di che cosa stai parlando mi permetto proprio di consegnare
Ricordando che qui è nata la carta di Assisi
Contro le parole dell'odio voluta fortemente da da Romiti da Roberto Natale dai frati dalla rivista San Francesco e da tanti amici la completerei da riscrivere quella carta di Assisi durante la guerra
Aggiungerei non è un paradosso non è una battuta dei virtù cardinali prudenza temperanza fortezza e giustizia come elementi chiave della carta del futuro che credo siano condivisibili anche chi Cardente non è che significa accurata verifica delle fonti continua
Mi riferisco al libro la cura del vero appurata qui dagli amici dell'università di Padova informate ricevuta una ricerca bellissima del Centro diritti umani e di Padova sulla cura del vero e il contrasto delle fette di Russia
Ripartiamo da questo non aggiungere violenza violenza
Non mettersi elmetti e mimetiche di nessuna natura all'interno delle redazioni perché ti consentono di non capire più niente
Non demonizzare chi è diverso da te
Non distinguere se posso lo metterei in testa Roberto Natale sto costruendo un rapporto di lavoro con voi guardando padre Zanotelli diciamoglielo approvato anche lui vanamente alfabetizza ben altre stagioni
Scriviamo una frase così non distinguere tra profughi veri e profondi finti un'altra delle bestemmie sacrilega e che abbiamo sentito in questi mesi se un profondo scappa da una dazione De Bianco fratello c'è un profondo vennero viene poi hanno bloccato i profughi di colore ai confini capite non funziona mano però dà ragione ideologica non funziona perché dà dignità umana la pianta non è distinta sul pigmento date sul trend nessun trattato ha trovato una distinzione fondata sul decremento termino citando due amici che non ci sono più
Altri prima termino private tu hai citato e citato Gramsci se ci può citare perché c'è una radice comune in quello che si chiama l'umanesimo integrale ti ricordo che in questo convento forse non se lo ricorda nessuno c'era padre Coli custode si avvia un grande dibattito tra le donne e gli uomini di pace tra Enrico Berlinguer e la chiesa in un momento difficilissimo per la storia di questo Paese questo convento è stato il luogo dell'inizio del dialogo tra le diverse età
Questo non va dimenticato dalla storia e questo convento quindi ha una tradizione fortissima nobile che nessuno di noi a cominciare da me può e deve strumentalizzare
E credo che questo in Papa Francesco in Gramsci c'è un elemento comune sai fare in linguaggi diversi e l'odio l'odio non mi piace è il fastidio per l'indifferenza
Uno ti dice attenzione agli scarti umani nel suo linguaggio perché gli scarti umani qualunque essi siano sedi lascia andare Turi lasci morire l'altro dice attenzione all'indifferenza per l'essere umano sono diversi punti di partenza non vanno assommati vanno rispettate le distinzioni ma c'è un'idea della pianta umana integrale che tu devi difendere
Ha proposto di pianto fanatico segna un paradosso della
E apparentemente non c'entro nulla
Trovo pericoloso
Che un uomo attualmente in carcere
Posso essere estradato dall'Inghilterra di Stati Uniti ed avere centosettantacinque anni di carcere
Si chiama assai
Sapete perché io la penso come lui ma è un paradosso e se io rivedo chi ha falsificato i dossier che hanno provocato la guerra rischio centosettantacinque anni di carcere se io falsificato i dossier io Giulietti posso girare il Bondo lautamente retribuito
Così non funziona così non funziona perché nessuno ci capirà più
L'ultimo pensiero lo dedico a un amico che non c'è un amico che se n'è andato
Ho un amico che c'ha voluto bene a un amico che assalito ed andato come giornalista che ha salito i gradini del potere guardando sempre verso gli ultimi
E ha sempre avuto nel cuore l'Unione europea ha sempre avuto un fastidio profondo per i muri dell'odio e del razzismo e ci ha sempre aiutato con grande umiltà anche senza apparire Davide Sassoli
Grazie grazie sette
Grazie Beppe
Anche per questo ricordo di David Sassoli
E voglio cogliere questa occasione per ricordare che con la giornata di domani noi diamo avvio alla settimana civica
Una settimana la seconda settimana civica che abbiamo organizzato per insieme a tante scuole e a tanti Comuni in giro per l'Italia per dare visibilità questo grande lavoro che si sta facendo per formare le nuove generazioni per renderle sempre più cittadini consapevoli e responsabili e questa settimana civica è proprio dedicata a David Sassoli
A Luís mercoledì prossimo a Perugia dedicheremo una giornata di lavoro con la partecipazione appunto di tante scuole italiane
E mercoledì ventisette
D'ora diamo la parola a Bianca Bonera anzi già membro del Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione delle discriminazioni contro le donne
Grazie bianca per essere qui
Siamo
No non non non è per fare diciamo dobbiamo cominciare a gestire un po'i testi che io ho gestito un po'malamente direi
Ne avrei avrete come dire un po'di di di pazienza con me però insomma cerchiamo di organizzarci in maniera di non essere troppo lunghi grazie bianca davvero per esserci prego grazie allora in grazia del Flaiano per avermi invitato per me è una grande emozione solo esserci perché io vengo da un percorso diverso quello che però ho sentito in questi in queste prime ore e mi ha permesso di confrontarmi
Con un grande bisogno di liberarsi dall'odio io sento i pacifisti che ogni anno non li voglio sentire ho bisogno di questa chiave questa che diceva
Il vescovo ad Assisi in quella che ho sentito nelle parole di molti sinceri e di molte sincere non c'è bisogno di polemica
Anche tu l'hai detto di fronte alle insulti insensati che ti hanno colpito perché è chiaro che di fronte a diciamo una responsabilità di invasione di in infliggere sofferenze agli altri esseri umani
Come dire non c'è ragione che nessuno Dinoi può diciamo negare che ci sono queste grandi responsabilità ma cosa significa adesso insistere su queste responsabilità significa continuare a cercare di spiegare qualcosa che ancora non si può che si tenne soprattutto fermare ecco io credo che questa fede
Irragionevole quasi in questo momento sembra nel discorso pubblico nel discorso politico
Questa fede coraggiosa
Nella possibilità di un cessate il fuoco di fermare questa guerra sia un atto che unisce molti molte e molti dicono molte perché il mio percorso è un percorso di donna di femminista
Noi abbiamo nei gli uomini delle donne hanno organizzata tante manifestazioni che si sono chiamate fuori la guerra dalla storia
Con i simboli delle donne invero di una volta a proposito di quello che dice diceva giustamente Giulietti di tutti i i conflitti che abbiamo visto nel corso degli ultimi venti anni e che conflitti che io ho vissuto in parte perché vengo e Flavio Nossa dal mondo della cooperazione io
Ho vista da vicino la tragedia dell'Afghanistan la Palestina molti nuovi dell'Africa
La tragedia non solo della guerra ma della fama usata come come guerra contro gli altri esseri umani e della povertà come spoliazione degli ha dignità e della libertà degli esseri umani che è esattamente quello che le Nazioni Unite erano nate per combattere le Nazioni Unite sono nate per combattere per fare per combattere la la guerra non ci sono riuscite negli ultimi vent'anni l'avete detto tutti l'hanno detto Lord liberismo
Che si è costituito negli ultimi vent'anni ha distrutto ulteriormente la voce e la possibilità di intermediazione delle Nazioni Unite ricorda a tutti che probabilmente tutti quelli che sono qui nel due mila e tre eravamo milioni contro la guerra adesso facciamo fatica e grazie a voi per aver detto indetto questa marcia straordinaria della pace
Facciamo fatica a scendere insieme contro una guerra
E guardate io la pensa come Tarquinio questa guerra è fatta per far fuori l'Europa e soprattutto il messaggio
Di libertà di dignità e di diritti umani che l'Europa portata avanti e ve lo dico da donna e da una mia combattute con combatte tuttora per i diritti delle donne
Perché io nel diritto non no cercato
Soltanto la regolamentazione come tutte le altre come le donne che hanno voluto nella piattaforma di Pechino una grande spiegazione
E e contro la guerra una grande e della piattaforma di Pechino dell'ONU c'è scritto non si indignano soldi alle armi e Silvia né soldi alle popolazioni alla cura
Le le popolazioni ecco Loi donne molte donne come me abbiamo cercato nel nel diritto non appunto la regolamentazione dell'uso della forza
Ma lo spazio del riconoscimento reciproco
E questo riconoscimento ci reciproco ha potuto cambiare la percezione delle donne rispetta se stessa nelle proprie società di appartenenza a questo
è un messaggio che è stato importante che non è soltanto il discorso di volere essere uguali agli uomini nei diritti e della dignità e anche la consapevolezza di costruire un mondo diverso perché riconoscere l'altro anzi l'altra chiede primo altro il primo diverso significa cambiare l'ordine del mondo io credo che su questo su questo dovere di cambiare l'ordine dei governi del discorso
Cambiare lordo liberismo pensare la pace non più e non solo come una pausa della guerra ma come soprattutto un progetto di nuove relazioni
Questa è una cosa che ci può unire forma fortemente e su cui dobbiamo lavorare anche con quelli che dicono come Dacia a cui che salute a cui voglio bene che ha avuto molto coraggio né dirci della sua posizione e però è vero che difendersi non significa avere questo coraggio sfrontato
Che appunto secondo me le donne negli ultimi cinquant'anni in molti casi hanno avuto di andare avanti per trasformare trasformando riconoscendosi
E cercando di riconosciuti cambiare l'ordine l'ordine delle cose
Io non so cos'altro dire ma vi ringrazio veramente perché questo incontro secondo me fa appello a qualcosa
Di cui specie molto poco si parla fa appello alle nostre conoscenze e se devo dire francese il Papa Francesco quando dice
Cosa facciamo noi per fermare questa guerra non parla alle alle moltitudine parla alle singole conoscenze su questo
L'origine della libertà e della dignità umana e la fede perché c'è la si incontrano con una forza rivoluzionaria
Grazie davvero bianca che lasciavi che ti dico
Lasciare che ti dico che attraverso e questo grazie grazie che consegniamo a tre
E anche in Grazie che consegniamo a tutte le donne che ci stanno che ci hanno ispirato negli ultimi anni a capire che la pace si fa prendendo sicura
La cultura della cura che il movimento delle donne a livello internazionale ha saputo ideare e sviluppare nel corso di questi anni est è la radice delle scelte che che stiano facendo che abbiamo fatto che abbiamo fatto anche l'anno scorso due anni fa che ci hanno portato a dire che la cura è il nuovo nome della pace ed è soltanto sviluppando la nostra capacità di prenderci cura gli uni degli altri le une delle altre che davvero riusciremo a dare il nostro piccolo o grande contributo di pace e allora grazie anche a questo ed ora abbiamo due collegamenti uno con Gerusalemme e uno con Nairobi
Allora io direi diamo subito la parola Andrea De Domenico andrebbe Domenico in mia gli aiuti Mariam
Vice direttore dell'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite in Palestina
Grazie Andrea
Benvenuto
Vogliamo aprire conta è una finestra su quello che sta accadendo in tante parti del mondo tu ce la puoi raccontare una che a noi è molto Carra che Gerusalemme la Terrasanta la Palestina
La per una terra ancora purtroppo troppo violentata insanguinata a te la parola
Buona sera buona sera a tutti tutti grazie Flavio
A sì purtroppo Gerusalemme la Palestina ancora una volta nelle prime pagine per tristi motivi di questi giorni
Bianca Cecilia anche da sono hanno messo sul tavolo molte riflessioni molti riferimenti al ruolo delle Nazioni Unite come per una diceva bianca poc'anzi Nazioni Unite erano anche un tempo per mantenere la pace purtroppo di conflitti e ce ne sono troppi a e non solo quello dell'Ucraina che occupa oggi come oggi le prime pagine che la quotidianità di Monti ma anche altri conflitti molto più dimenticati come quello in cui mi trovo lavorare io ad operare io e molti altri purtroppo
è questo un fallimento delle nazioni che no non so cc gli hanno dato un po'di un po'di speranza prima quando quando parlava delle delle molte iniziative cieco bisognerebbe lavorare e riflettere e e mi sono ritrovato in effetti è pensare che molto di quel lavoro le nazioni che lo fanno ci provano almeno ora io forse un piccolo una piccola così una piccola visione di quello che oggi questo concetto questa non non importante per la Palestina questa non hanno importante in cui dovreste ricordare ginnastica dei numeri quindici venti e cinquantacinque
Quindi ci sono gli anni da cui il casa e la striscia di Gaza bloccata sotto blocco israeliano
Con una popolazione che continua a crescere ovviamente ad uno ad un ritmo elevato e di un territorio letteralmente circondato da un muro ora che non permette a nessuno di uscire se non con il permesso israeliano
Venti sono sono gli anni invece del Moro
Dell'inizio della costruzione del muro per la Cisgiordania
Come gli ha ricordato dopo la seconda intifada ci fu una decisione del governo italiano che per garantire la sicurezza di Israele
Assolutamente tema legittimo per per quanto riguarda gli israeliani
Ha deciso di costruire un muro questo muro va oramai è quasi del tutto completato addirittura dopo gli ultimi attentati terroristici sono ora accaduti nelle ultime settimane in Israele si è deciso di continuare in una parte nel nel Nord chi non era ancora completata che sarà completata nei prossimi nei prossimi mesi
Chiudendo anche quindi tu la popolazione palestinese all'interno dalla Cisgiordania
E cinquantacinque sono gli anni della dell'occupazione
Come sapete nel guarda nel sessantasette Israele ha occupato parte della Cisgiordania
Poi nelle vicende politiche che si sono susseguite oggi come oggi c'è una visione profondamente diversa tra palestinesi e israeliani rispetto a quella che è la realtà sul territorio
Qualche giorno fa mi pare un po'di giorni fa bene ti Primo Ministro israeliano è stato intervistato da ma da non porre su Cnn è stato molto chiaro la visione di Israele è che non è un territorio Pato lascia esortano a Cesano ecco è un territorio conteso
Ovviamente questo è contrario alla visione della delle Nazioni Unite che le nazioni da anni cercano di ricordare di sarebbe sia l'obbligo di rispettare un territorio che è occupato non continuando l'espansione delle colonie cosa che invece continua a ritmi mi e come inesorabili
Annuisce e e purtroppo questi cinquecento cinque in cinquantacinque anni hanno segnato un un degrado costante della condizione del del popolo palestinese soprattutto dell'accesso ai diritti
Ai diritti umani e io in questo mi ricollego al qualità dei giorni della violenza di questi giorni in Ucraina non si può essere amanti dei diritti umani a giorni alterni
Trovo molto deludente da un certo punto di vista ma anche sicuramente minimi miri motiva per per lavoro che faccio
Vedere che c'è ancora un cuore che batte forte per i diritti umani e fu in effetti sicuramente non degli animi più più forti in Italia però bisogna ricordarsi di tutti i territori
E di tutte le guerre e di tutte le le le persone che sono monche soffro a questo mese è stato particolarmente terribile ma direi quest'anno è il partito in maniera molto complicata abbiamo avuto più di quaranta palestinesi uccisi sinora
Anzi alcuni sono stati uccisi in risposta ad attentati che hanno perpetrato adatta a chi l'ha fatto ma la maggior parte non lo so ma non solo persone che dimostravano Minari in piazza che sia Gerusalemme o che sia per le strade della Cisgiordania contro l'occupazione che vedi priva dei loro diritti
Ovviamente ha fatto molto scalpore
La la il conflitto che c'è stato a Santana ma Sharif è al tempo umano nella dalla strada alle moschee
Però e dove ci sono stati in un solo giorno pensate mio quattrocentosettanta persone sono state arrestate ci sono saliti centottanta feriti moltissimi bambini
Che ovviamente poi gioco delle parti chi accusa ognuno che cosa gli altri chi ha iniziato cosa sta di fatto che l'uso dalla violenza nella gestione della dell'ordine pubblico rimane molto molto molto pesante
Tutti i giorni però non è solamente in questi giorni Ramadam quest'anno c'è stato un anno particolare perché sono confluite la Pasqua la Pasqua cattoliche Ramadan e l'ha persa quindi la la quella che si chiama ogni tanto Pasqua ebraica e in questo ovviamente
Ha creato molta tensione attorno alla alla Spianata delle moschee
Non ma questo non è solo il Ramadan vi di quest'anno o alla Pascoli quest'anno
è la quotidianità per molti molti per molti palestinesi e e secondo me quello che
Dobbiamo assolutamente ripercorre come come percorso di impegno politico comunque il DTT aspirazione per il mantenimento della pace e per la promozione di regioni proprio un impegno profondo come diceva poc'anzi
A il il nostro il nostro amico l'impegno profondo al dialogo quella cura Flavio ce lo ricorda sempre la cura ma è la cura e del dialogo io trovo che e disarmante come si sia perso la la capacità di dialogare
E questa capacità di dialogare deve essere recuperata riportata alla ribalta e e accompagnato con la cura che solamente così facendo si potrà ricostruire un po'di percorsi bene mi pace il dialogo vuol dire sapere guardare leghisti la legittimità delle delle posizioni altrui televisione anche lui io non credo lo si sappia fare o non si sia fatto in maniera sistematica non si è fatto e non si fa in Palestina ogni Israele e non lo si fa purtroppo Europa oggi quando vedono Quercia quando
Ha fatto venire un po'i brividi dell'intervento di Dacia quando questo e non dicotomia tra aiutiamo diciamo una un conflitto appoggiamo la la la lotta per la libertà però appoggiamo la guerra quindi però sono pacifista
E e questo scontro purtroppo è ma io non vedo l'ora di tutti i giorni sono non sono tre anni che vedo Gerusalemme che vedo questa sofferenza quasi a niente e la tentazione di ogni giorno ma non possiamo mollare non si può mollare bisogna saper ascoltare bisogna sapere essere
Volare in alto direi come come diceva Voltaire io sono disposta dalla mia vita perverrà la libertà per darsi nella Lalli per rispettare la tua libertà e dalle la possibilità di esprimere le sue idee anche se sono riverse dalle mie e questo si è perso su come un e quindi della mia il mio appello stasera veramente da un lato ricordati di tutti tutte le le i luoghi dove c'è sofferenza ricorda altri quindici venti cinquantacinque oggi in Palestina e e promuovete il dialogo aiutate le nazioni che a recuperare quel ruolo i mediatori che che che cerchiamo che abbiamo cercato di fare che talvolta purtroppo non ci è concesso perché perché interessi gli scacchi sono sono sono troppo forti ci schiacciano e non possiamo più fare il nostro lavoro che è quello di promuovere la pace proporre dei diritti umani
Ti ringrazio Flavio esterni per lo spazio che è vietato e questo piccolo grazie terza dunque
Grazie sei sei gli occhi lo sguardo del segretario generale dell'ONU ma sei anche gli occhi lo sguardo
E la voce di di tutti quanti noi quindi grazie davvero per il lavoro prezioso che stai facendo
Come dire
Dobbiamo sempre credi chiedere scusa a tutte quelle vittime purtroppo ai quali non riusciamo a dedicare la la dovuta attenzione e allora grazie per quello che stai facendo anche per conto nostro
Ed ora chiamiamo padre chi Zito Sesana giusto sì fondatore della comunità dico in ogni a che parlerà da Nairobi
Madre chi zitto ecco Cinquini vediamo se
Buonasera va bene
Al secondo turno non vorrei che io sono nell'ordine
Dal sondaggio aerobi ma sono a Lusaka entrava OK dalla vendita dell'ente
Solo da un centinaio
A un centinaio di chilometri all'ora dei qui in un posto che equidistante dall'Oceano Atlantico ed allora c'erano in via non ci sono andato c'è una c'è ancora un grande albero dove ci sono andato
Il conficcati Tizio o di in cui venivano legati rischiare
Con questo bel brevissimo accenno al suo interno acuti su quel giorno a Roma o due considerazioni molto molto semplice
Parlando dall'Africa
è diventato un'abitudine
Parlare delle guerre africane come le guerre dimenticate
Anche Barba Francesco ha usato questo termine in un suo recente scritto lo questo io penso che un cosa che dobbiamo superare non dobbiamo chiamare le più uguali dimenticati dobbiamo essere Perrone pesti rimasero dimenticate da chi proviamo a nero avviene che vivono in un quartiere dove ci sono centinaia era forse migliaia di rifugiati
Lei così che Betti grandi laghi dei Grandi laghi c'è una situazione di conflitto il continua almeno del mille novecentonovantaquattro che non si è mai spenta
Che viene alimentata dall'esterno
E questa situazione ha creato almeno nei calcoli più moderati quattro milioni di morti è una situazione che continua l'intesa
è una guerra dimenticata ed è ci certamente da no dei profughi che vivono vicino nero
Loro ancora soffrire
L'ora ancora andavo persone amici parenti che ci sono in quella zona e continuano a soffrire loro hanno persone che hanno perso trasparenti i familiari
Che hanno perso per sempre quindi loro non hanno dimenticato queste cure perdendo chiamiamoli guerre dimenticate sono guerre
Che abbiamo nascosto
Sono guerre lì qui non vogliamo parlare sono guerre che siccome nascondono interessi occidentali
Preferiamo a girarsi dall'altra parte sono guerre cioè non non non vogliamo vedere esattamente non vogliamo vedere e questo uguale per tutte le guerre perciò per quelle che ci sono in altri come certamente tutte anche le altre cosiddette guerre dimenticate che ci sono nel mondo
Gli eritrei
Carico ed eccentrica io sto sudanesi non va
Le no non è il momento di fare l'elenco delle guerre ci sono in Africa dei conflitti che ci sono in atto
Presi i consulenti che sono alimentati dal di fuori e poi diciamo che sono conflitti dimenticati
Si gode di considerazione riguarda il fatto
è stato sollevato molto spesso l'ho visto anche sulla stampa italiana l'avviso sulla stampa internazionale giornalisti della BBC che si chiedono ma come mai
Cacciaguerra inutile renderà suscita tanto coinvolgimento da parte degli europei
E non viene in cosa che invece non avviene per tutte le guerre sono in Africa che ancora si stanno combattendo cosa che non avviene
E veri
I rifugiati che scappano e le persone che tentavano di Venere in Italia si il balcone che ringraziamo in Sicilia che va come tanti altri che si impegna anche a Marassi Albani questi mite
Perché c'è questa mancanza d'interesse
Io penso che verbena di Linate di un fatto
Oggi è anche normale
Che le cose ci sono vicine si interessano di più
Ma di in questo caso io penso che dobbiamo guardare ha una residenza in più profonde
Io penso che
Nella cultura
Europea
Se un profondo un animo radice di razzismo
E dobbiamo finalmente riconoscere perché solo se lo riconosciamo possiamo ancora
Ne vediamo dall'aver cultura che memorizzato
Le persone con la pelle più scura
In Brindisi Africa
Abbiamo
Fusioni idea che sono persone senza il punto ora sono persone senza televisione
Abbiamo addirittura e quindi c'era anche un coinvolgimento raccolta della chiesa
Abbiamo diritto ora durante il tratta degli schiavi durante tre secoli e che ha visto
Lo e
Emigrazione forzata di dai dodici ai venti milioni di persone
Dall'Africa verso le Americhe
Per questi interessi vincoli noi abbiamo solo cercato di giustificare la strategia
Abbiamo trovato tutte le scuse possibili e immaginabili ci sono ci sono stati i teologi che hanno sostenuto seriamente contrattati che gli africani non angolani
Cioè noi abbiamo ruba zio negato l'umanità agli africani
Difendere europea di giustificare innovarsi interessi economici in questo per interessi corri e quest'anno è una cosa che non si cancelli non si cancella
Facilmente dobbiamo anche personaggi importanti nelle grandi strutture europea che io magari erano erano illuministi
Ma quando si trattava di parlare dell'Africa ne parlavano con disprezzo e non considera vandalo gli africani gli africani come delle persone umane nel loro riterrà questo è difficilissimo da cambiare una cose che dobbiamo estirpare dalle nostre culture perché questo senso di superiorità questo senso di essere più importanti degli altri che poi ci ha permesso di fare impunemente nella fase successiva tutto il disastro che abbiamo fatto in Africa attraverso il colonialismo
Con questa idea che noi siamo quelli che esportano la civiltà siamo bellissime
Quindi hanno il diritto ma dentro passi sopra gli altri perché siamo superiori io credo che questa idea rimasti approfondissimo radicata profondi finalmente nell'anima al dell'anima e dei loro nella cultura europea per cui abbiamo queste aberrazione di connettersi si tratta o no sacrileghi nera decorata da Francesco questi azionisti dei leggendari così qualcuno puoi vivere
Ci sono i profondi ministeri e le guerre vere idrofobici intere guerre
Che vengano a vedere le guerre Grasso vengano di avere le guerre il guerre e i conflitti corruzione vengono curioso il biglietto è reale nel sotto il Brocca
Il consulente entra tenti che stanno crescendo per le merci sempre più grandi di polvere esempio emarginati che queste guerre in Ucraina aggraverà ancora
Noi dobbiamo estirpare in questi dobbiamo fare
Detto ricordato una cosa molto bella sembra Arrigucci dovremmo riuscire veramente fare della guerre un tabù
Questo è un lavoro culturale fra si tratta di cambiare la nostra cultura la guerra deve diventare un cargo così come il razzismo deve
Altrimenti se non ci spogliavano in questo senso sul Corriere non ridete nel modo mai superare a superare le guerre razzismo il forme più devastante Kinji Oscar filodrammatica nel senso di superiori
Se Marini ricorderà insieme ad altre cose interessanti pallino assistiti dice che dobbiamo fare conta blu
Come Garboli incesto
E così ricordo una tre Carmine mi ha fatto venire in mente una elegantissima troppo le onde del mare terribili
Da un credente alla quale viene chiesto di non entrarci in questo è una cosa difficile insieme ai libri freme sul mare Grammy venne chiesto
Qual è secondo lei è il momento in cui la si può pensare in cella
Questi i i primi esseri Gerson Ungaro dall'uomo sono diventati veramente o ma e lei rispose io credo che possiamo inerenti identificare in quel momento quando cominciamo a trovare nei nei resti qui umani come interi cominciamo a trovare che una persona è stata cura quando una persona è stata c'è il segno che una persona era malata
Sì è una persona era magari c'è Rita era zoppicante che quindi era diventata inutile per il gruppo e con quella persona
è stata curata e vediamo che c'è uno show che si è calci Fincato il segno che qualcuno ha curato per la persona malati a quella persona colpi
Per lei segno che si erano diventati un ma
Cioè la ancora la cui un mi ricordava strategico dunque il segno che non c'è unanimità
Quindi dobbiamo superare e il tabù ma
Dobbiamo creare il tango della guerra e fare diventare veramente il segno della civiltà nel momento in cui ci prendiamo cura degli altri quando abbiamo più occorre Ilia
Quindi io direi per concludere questa breve nella riflessione un po'
Dall'Africa chiederei anche Corneli direi ogni padre Francesco
Dire gli europei
Vergognatevi
Bisogna fermare in questa Corriere guerre follia
Vergognatevi intelligente siete venuti tiene sevizia
Presidente noi paladini della civiltà
Usando la civiltà come pretesto sugli italiani
Vergognatevi impertinente
Dall'Africa andiamo credo tutto e abbiamo imparato anche tante cose cioè dal dalla Cineteca europea che avete c'era interpretato in Africa ma vergognatevi perché adesso si sta quel dando un esempio drammatico che anche voi non siete usciti
Dare una situazione anima anche siamo rimasti ancora ancora
Della situazione in cui insistiamo strada trasformando e stiamo diventando i civili ma si erano corretto ancora a livello per i cognati io vedo i miei ragazzi che guardano la televisione
E vedo dei immagini delle cretina vedono le immagini di quella guerra
E increduli mi chiedono questo sembrano
Ma non pensavamo che in questo contesto succedere vergognati
Grazie grazie chi Zito grazie anche per questo richiamo forte
Il pianto questa è l'ora del pianto ci ha ricordato tante volte Papa Francesco insieme al pianto
C'è la vergogna c'è la vergogna per non aver non essere riusciti ancora a impedire questo quel quello che ancora una volta caduto e questa volta ancora di più vicino a casa nostra grazie anche per questo richiamo forte ha queste radici
Del razzismo che ancora
Portiamo dentro di noi dentro il quale affonda il nostro la nostra cultura il nostro comportamento grazie davvero anche per tutto quello che stai facendo che continuino a fare
Davvero in in tanti paesi del dell'Africa
Voglio ricordare anche il tuo impegno accanto del popolo ruba uno di questi popoli più sconosciuti ignorati e dimenticati di cui però tu invece di stare prendendo cura grazie grazie davvero ancora una volta a padre che zitto se Sesana missionario comboniano in Africa
Grazie ed ora
Chiamo Laura nota de anche Marco Marcelli inviterei a salire entrambi qui sul sul tavolo Laura nota
Aiutarvi Mariam
Direttrice del laboratorio di ricerca e intervento per l'orientamento alle scelte dell'Università di Padova
Con con Laura abbiamo iniziato un percorso importante di di riflessione e di impegno per la la lo sviluppo di una educazione di qualità e dentro a questo per questi percorsi oggi facciamo i conti anche con questa nuova tragedia grazie Laura grazie al terzo stadio
è meglio essere seduta in mezzo a da e area marco che ringrazio per per l'invito quindi primo punto un ringraziamento
E che in qualche modo questa in effetti è un placebo di un cammino che mette insieme tante persone è un mio collettivo diceva ammette Giulietti prima e come dire e bellissimo continuare a costruire quindi viene voglia di ricordare anche come dire il percorso che stiamo facendo con alcuni amici che qui non ci sono ricordo Roberto Reale Monica hanno il fatto articolo ventuno la Federazione nazionale della stampa
Il centro diritti umani tavolo per la pace e mi auguro che questa sia un cero Mojo per continuare ad andare avanti ma non ho dubbi visto la grinta sostanzialmente
Questo incontro richiama l'idea di legare unire salvare che l'etimologia della parola della parola pace che oggi è stato un momento che mi ha arricchito molto ho preso poi gli appunti
E sono tanti quindi non riesco a sintetizzarli però commedia il cercare altre vie il far fiorire la ragione diceva Flavio Lotti oppure il il direttore ricotta che sottolineava l'attenzione alle disuguaglianze che continuano a crescere
Oppure il vescovo che parlava di immaginazione di ispirazione l'attenzione al contesto le bellissime testimonianze che sono state poste in territori dove sta continuando sostanzialmente un regime di guerra
Allora
Parlare di pace in questo momento ci richiama la parola armonia concordia un contesto attento alle relazioni positive che però non vuol dire rinunciare a un conflitto di idee al anzi significa aumentare il pensiero Complesso
Per di quello di cui abbiamo bisogno e complessi di ficcare il pensiero e questo è il nutrimento della crescita umana io mi occupo di psicologia dello sviluppo dello sviluppo delle persone abbiamo bisogno di nutrire concettualmente se vogliamo la lo sviluppo delle delle persone fa crescere l'umanità e sicuramente la guerra la follia della guerra è agli antipodi
Toglie respiro toglie pensiero
Allora come dire
La guerra è una condizione l'abbiamo detto per tutto il pomeriggio
La cui assiste come dire che toglie la possibilità di crescita però aggiungerei a questo un pensiero vorrei condividere con voi questa riflessione ma siamo stanchi capisco capisco bene è sta roba brand e sono tre riflessioni che voglio condividere con voi la prima è questo questo pensiero ma per mia come dire è stato rinforzato oggi che l'assenza della guerra
Non significa costruire per default Società pacifiche capaci di rigenerarsi di diventare più inclusive due attente ai diritti umani
L'assenza l'assenza della guerra una condizione sine qua non ma non è una garanzia come noi sappiamo qui in Italia mi hanno chiesto di occuparmi di giovani ha ragione come dire Marco quando me l'ha chiesto questo il pane del mio mestiere pane quotidiano
Noi esponiamo le nostre giovani generazioni erano già esposte a che cosa ha un quadro sfilacciato dall'erosione dei diritti dei diritti umani
Di relazioni improntate a scanso Rispetto poco sportive sfruttamento individualismo illimitato competizione selvaggia Aster al PPI luoghi comuni su valutazioni discriminazioni basate sul genere la cultura di appartenenza la presenza di una disabilità allo stato socio economico
Sono esposti a questo
Con la guerra abbiamo esposto i nostri giovani anch'ancora di più a queste cose però si impiantavano sto questi elementi per cui abbiamo sia giunto il disprezzo per la vita umana quello che vediamo la televisione processi di de umanizzazione di demonizzazione è stato detto poco fa
De divisioni di machismo sfrenato
Vulnerabili d'azione di tutti e tutte coloro che non hanno i canoni della guerra lo fanno
Belle robuste vestite con la mimetica
Sostanzialmente quali immagini di donna
Di persone anziana di bambini di persone con disabilità di quelli che non hanno i soldi per scappare stiamo dando alle giovani generazioni vengono esagerate le condizioni negative
E le variabili forti sembrano essere sempre quelle il genere
Letta
La mancanza di Stroppa Grand socio economico e così via quindi se già prima ce lo siamo già detti quando come dire nei nostri incontri Pres se denti per le giovani generazioni era già difficile chiedersi che cosa devo fare che cosa posso fare nel mio futuro più futuro posso costruire ora come dire e ancor più difficile
Porsi questa domanda no come migliorare questa società
Abbiamo l'impressione che tutto quello che abbiamo fatto fino adesso si è stato vano
Perché se c'è la guerra vogliamo lavorato per niente
Questo lo pensano le giovani generazioni ma lo pensano anche i genitori di queste giovani generazioni lo pensiamo noi lo pensano gli educatori gli orientatore i le persone del del sociale alla domanda è ma che cosa ci rimane da fare
Probabilmente se lasciamo le cose così e oggi lo abbiamo detto con forza e rimane la legge del più forte il machismo il razzismo il cinismo la disperazione ovvero lo stato d'animo di chi non ha speranza
Ecco un piccolo fondo sul cinismo i dati della che si trovano negli articoli di ricerca dicono che chiaramente il cinismo è in crescita
Sta invadendo la nostra cultura ha invaso la nostra cultura cinismo e il pensare a se stessi e i propri ai propri guadagni sostanzialmente ed è una trappola perché nel momento in cui io penso in modo cinico
Insieme tratto gli altri cinicamente e insegno a chi non aveva azioni da cinico a diventare CD con eh sostanzialmente una trappola e il nostri giovani generazioni vivono all'interno di questa di questa realtà
Cosa possiamo fare in Breve il secondo punto che volevo condividere con voi certo dobbiamo reagire lo dobbiamo fare prima noi come università e con le forze migliori del territorio abbiamo il dovere di continuare di aree come dire
Stare sul pezzo rimanere duri su questo punto di voler contrapporci a questa situazione ed estremamente interessante bello avere questi momenti per ragionare per condividere questi pensieri perché sono rigeneranti in primis tra noi citando una carica sono di pit-stop
La marcia di domani è solo un modo per rigenerarsi e aggiungerei a questo la necessità diceva Flavio benissimo pensare al giorno dopo abbiamo bisogno di pensare
Cosa fare il giorno dopo allora io insisterei in questo cammino che abbiamo iniziato che dobbiamo insieme e aumentare i processi di tipo educativo perché stiamo vedendo che anche l'assenza della guerra non è condizione di costruzione di Società pacifiche
Forse abbiamo insistito può poco dobbiamo continuare a insegnare
Che cosa forse con più attenzione con più specificità con più lucidità della scuola materna fino all'università e alcune esperienze ci sono i dati della ricerca lo sostengono insegnare
Il pensiero pacifico insegnare l'inclusione la sostenibilità e diritti umani la giustizia sociale ambientale come costruire il futuro
Marco mi ha detto come si costruisce il futuro lancia qualche segnale ovviamente insegnare ai giovani a costruire il futuro non è dire tu vai di qua tu vai di Landini quale interesse ai qual è la scuola più adatta per questa mediateche non ha funzionato perché in effetti noi come società stiamo acquistando il biglietto del Titanic sostanzialmente non basta più questo abbiamo bisogno di insegnare alle giovani generazioni a immaginare il futuro che non c'è che non può che essere Paci tipo inclusivo sostenibile come dicevo Mariam prima questo è difficile richiede fatica richiede Nutrimenti concettuali la pace un po'è un costrutto Complesso
E prima di tutto e arrivo gli ultimi punti abbiamo bisogno di vorrei parlare a chi vuole insegnare queste cose le giovani generazioni abbiamo bisogno di formare gli educatori io orientatore i ha un nuovo modo di trattare questi le di questi questi elementi questo è un un appello che che lanciamo e e come dire e su questo e importanti in Stir informazione manchi ricettazione studiare l'efficacia dei processi di di coinvolgimento e l'ultimo punto che vorrei condividere con voi e questo pensiero
Però non possiamo immaginare che dobbiamo possiamo mettere solo sulle spalle di educatori di Orietta tori di persone interessate al sociale questa responsabilità
Abbiamo bisogno che tutte le professioni imparino a declinarsi in modo inclusivo sostenibile attento ai diritti umani perché vi dico questo perché ogni professione qualsiasi essa sia
Che da dall'avvocato all'ingegnere al medico devono modificare il loro modo di fare il loro lavoro e questo è possibile dopo toccato con mano in questo percorso a cui faceva riferimento prima anche Beppe Giulietti con a un gruppo di di di di giornalisti la capacità di far declinare la loro professione sulla base dell'inclusione dei diritti umani questo è possibile e e i dati che abbiamo raccolto mettono in evidenza tutto questo questo può e importante per tutte le professioni
Allora in questo modo da un lato probabilmente a sì innescano nuovi pensieri e nuove modalità di costruire la nostra vita lavorativa
I facciamo vedere alle giovani generazioni nuovi modi di fare i lavori i nostri lavori che siano declinati e quindi aumentano probabilmente me lo auguro dove be'sarà anche occasione e teatro per nuova ricerca moltiplichiamo le possibilità di far godere modelli alle giovani generazioni di che cosa vuol dire realizzare
Concretamente giorno per giorno traiettorie inclusive pacifiche incentrate sui diritti umani
Quindi le parole che mi sentirei di come dire di di sottoscrivere qui alla fine il ruolo del educare educare educare educare gli educatori educare le giovani generazioni ma probabilmente abbiamo bisogno di educare in vari laboratori e le varie i lavori dice a declinare in modo diverso il loro modo di fare e più complesse un pensiero critico ma non solo il pensiero critico il pensiero critico fondamentale per capire la realtà
Ma abbiamo bisogno Dim Mak del divisioni di di di di di immaginare di futuri che ancora facciamo fatica a vedere
A vedere purtroppo perché devo ancora nelle nostre mani nella nostra mente nei nostri occhi esempi delle cose che non vorremmo più vedere cardiaca è stata brava grazie grazie per
Grazie alla
Grazie Laura sono
Solo indicazioni davvero presso i preziose credo se siamo qui ancora a quest'ora è perché oltre che I duca are abbiamo sentiamo anche l'urgenza di educare ci di di cominciare da voi di ricominciare in qualche modo ancora una volta da noi ed ora vorrei dare la parola a padre Giulio Cesareo padre Giulio ci senti
Padre Giulio se ci senti
è il momento ecco scusate non non mi occupavo alla curva simbolo noti e vediamo non ti vediamo ancora
Va be'dato adesione pressoché vediamo adesso ti vediamo perfetto ora comunque la la la regia Adecco la qua perfetto
No grazie all'onorevole Giulio
Il nuovo portavoce del Sacro Convento di San Francesco d'Assisi esperto doveva essere qui con noi ma è bloccato a Torino per via appunto del COVIP vai a a te il momento di questa stiamo arrivando verso la conclusione
Del nostro incontro e quindi a te la parola
Grazie all'acquisto uno dei temi di rivolgervi vi saluto che il San Francesco rivolgeva di signore di via Pace ci dia pace
E che un grazie sincero a tutti poi parlato che mi avete insegnato in rete stimato delle cose straordinarie dattero grazie dal profondo del cuore
Ne ho parlato tanto di questa guerra
Così con voi vorrei cominciare a sognare il futuro da ricostruire L'Avvenire che che davanti a noi
In fondo l'Unione europea è nata realizzare il sogno di Europa offrì
Eppure benché necessaria
Si è dimostrata insufficiente garantirci Pace e Giustizia e Sviluppo
Era guerra l'abbiamo detto lo sappiamo
Penso che molti di voi lo sapete meglio di me
è una cosa terribile e parafrasando papa Francesco
Quando parlava della pandemia possiamo dire che ma cosa più grave dopo la guerra e che accada e non diventiamo miglior
La pace lo sappiamo possibile soltanto dentro un clima sociale di non violenza di valorizzazione delle differenze sentivamo esso da Laura no intolleranza di fraternità perché la pace non è l'assenza nella quale qui siamo invece ora in un contesto in cui la guerra entra proprio nelle nostre case diventa parte della quotidianità
Mangiano mezzo guardiamo il telegiornale che ci fa vedere le stragi i morti
Così una nuova normalità
In fondo tutti ci hanno detto che in questa guerra come ogni guerra ce lo siamo ripetuti
Non è stata improvvisata
è stata preparata da mesi anni di culto del potere indisturbato
Dalla propaganda ideologica dalla creazione dell'alimentazione del mito del nemico
Ellenico sappiamo Vanni intatto per il nostro benessere
Per il benessere dei nostri cari questo è e la cultura che che anima questa
Questa mostra oggi a Rimini
Ora più o meno la Vilardi anche delle delle differenze siamo tutti uniti contro la guerra nel senso che tutti vogliamo la pace tutti siamo a favore dei migranti Perini tutti siamo a favore della solidarietà
Anche se ci dividiamo sui modi in cui questo debba avvenire già accusiamo reciprocamente su come questo debba avvenire
Ma nessuno e per la guerra in quanto tale eppure siamo ci portiamo dentro ancora tutti un'illusione mi sembra perché quella che in tutto posso andare avanti come prima come Stato unica sulla pandemia cioè che questa guerra non ha rivelato che il nostro mondo il nostro modo di vivere malato
E chiede una riforma nell'ottica della solidarietà
Della cura dell'impegno per il bene comune siamo tutti d'accordo in linea di principio eppure rischia di quello di non voler pagherebbe di non essere disposta a rivedere i nostri modelli culturali economici sociali politici proprio la democrazia dovrebbe essere il sistema di governo più pacifico più forte nel resistere ogni tentazione totalitaria violenta
Eppure questa guerra dimostrato come per conquistare il consenso popolare
Attraverso il benessere le democrazie occidentali
Hanno chiuso occhi naso bocca
Nei confronti dei regimi totalitari violenti che si sono installati nell'Europa dell'Est e non solo nell'Europa sta questo rende facile il giudizio in una critica verso la classe politica eppure personalmente io mi sento connivente con questo per la mia stanza calda d'inverno fresca d'estate
Per la tecnologia un costo relativamente basso per l'abbigliamento di marca a prezzi accessibili
Che sono costati costano tuttora vinte all'Ucraina e altrove nel mondo
Appunto è stato detto che e si dicevano che non ha senso continuare a scoraggiare gli armi nucleari allo stesso tempo però non ha nessun senso continuare infrangere l'invasore di soldi per far stare in piedi le nostre economie i privilegi delle nostre società
Io credo di qui credevo fosse anch'io non è che fosse almeno alcuni di voi
Partecipiamo nel nostro più
Qui è come una società sono impregnati militarismo ma si parlava di rivoluzione culturale contro il il razzismo per esempio non vuole la guerra ma il militarismo che domina la nostra cultura socialista nove giorni fa scoppiare la regina d'Inghilterra per festeggiare stare calmo
Si celebrano internazionale il due giugno sino alle forze armate
E qui io non ce l'ho con i soldatini con gli eserciti certamente queste persone sono migliori rimesso a nuovo animati da valori straordinari sacrificio che che io mi sorgono
E non pone in discussione qui in questo contesto resiste il la necessità di degli eserciti non è questo l'argomento ma siamo in una cultura in cui ancora la forza militare qualcosa di cui non ci lamentiamo
E e straordinario questo non perché il due giugno sfilano infermieri
Perché non sfilano le le massaie perché non sfilano i ragazzi che vanno a scuola perché non sfilano in Libia persone potere viene
Sfilano invece militari perché la forza militare ma questo mistero
Il nostro orgoglio
Ecco
Fosse quello che sto per dire anche per concludere apparirà magari un po'scontata ma stando io fra
Però la guerra la guerra come sembra si combatte anzitutto ed è stato già detto nel rinnovamento delle persone e delle mentalità dei criteri di giudizio delle azioni culturali
San Francesco Grande San Francesco si è affacciato all'età adulta dopo la spensieratezza giovanile
Servendosi da guerra come sullo strumento di promozione sociale
A lui i soldi non mancano non riservino assolto
Lui era soltanto assentato di di fama
Chi di potere
La
Sì ma scusate se la mia mamma ne passa quindi che deve andare a vere allora di questo è il bello della diretta
Allora dicevo
Era un aveva bisogno di soldi Nastasic fama quindi e l'unica strada per lui era un borghese quindi non valeva nulla
Era la carriera militare non faglie
Questa noi oggi sembra una scelta romantica no l'amore cortese
Ma in realtà la logica era sempre quella della violenza in cui ha ragione chi è più forte
Si sa imporre la la mia volontà comunque posti
Mi Francesco una grande grazie del io da quindi io che i cristiani
Conoscono come amore personale
Questa grazia
Quella che il capo Francesco a comunica più volte Novalgina qui a cui la Francesco ci si chiama più volte cioè quella di guardare il mondo delle periferie
Dalla parte degli esclusi che Francesco infatti abbracciarli Barroso
Lei ha guardato il mondo compreso se stesso dal punto di vista dell'ebreo russo
Questo lo ha cambiato ne ha fatto un uomo di pace un fratello universale
Ma tutti siamo qui voi siete gli insomma io sono collegato con voi perché è motivo d'ispirazione per noi tutti credenti e non cristiani no uomini e donne giovani e anziani
Francesco loro avo del suo tempo non ha creato un movimento di opinione nemico restano a carico del un un partito politico
Ma ha saputo coinvolgere gli altri nel suo sguardo scrisse sul mondo a partire dal l'abbraccio alle grosse questo sguardo in termini religiosi si chiama Commissione
Turone spenta che può toccare ogni persona al di là delle proprie convinzioni religiose ogni volta che è disposta ad assumere il punto di vista dell'altro come autentico persone
Francesco uomo ridanciano non è riuscito a fermare la guerra ma mostrato che è possibile un altro cammino che impossibile smantellare la logica dell'ovunque che è possibile fare dei passi fraternità
Che come diceva don Francesco una delle espressioni più
Anche in più liriche di fratelli tutti
Ogni gesto di bene ogni gesto di superfluità diventa come un fiume carsico
Ha già dovuto sparisce nella storia sembra inefficace
Eppure emerge con la sua forza delicato della te lo aspetti anche decenni centinaia d'anni non per niente abbiamo celebrato solo pochi anni fa no
Incontro di Francesco consultando che è diventato la base
Questo cammino di riconciliazione di collaborazione Islam cattolicesimo
Sì dato da tra papa Francesco
Di mamma arterie
Il mondo cambia si cambiano le persone
Se ciascuno abbiamo abbiamo sentito dei passi verso l'altro per riorganizzare la vita
A partire da chi all'ultimo posto
In questi giorni cento gli ultimi sono le persone
In Ucraina
Che si origina civili o così soldati dell'una e dell'altra parte e quindi ho fatto riferimento tirati tutti dentro una follia
Per cui non posso uscire a Tim
Domani ci sarà la marcia della pace che sarà una grande manifestazione di popolo della pace
Medicazioni forte la politica
Che pur nella sua incapacità attuale e di fatto l'unica ma che ha in mano le chiavi per una soluzione diversa da quella militare a questo punto
Eppure sarà tanto più significativa questa marcia se sarà una tappa di un cammino come tutti auspichiamo prego verso una presa di coscienza sempre maggiore che ogni guerra ogni mancanza di fraternità
Ma c'è sempre da un punto di partenza
Che sembra quindi innocuo cioè io prima
Noi prima
Ognuno per sé
E poi le attese dietro questo pensiero emerge la radice di ogni di ogni guerra di ogni conflitto ingiusto
Si parlava del lavora ci parlava del cinismo pochi pochi istanti fa di cui è impregnata la nostra cultura
Appunto questa ennesima tragedia il nostro mondo che come ci dice l'orgoglio del della fine del mondo stiamo agendo secondi dalla mezzanotte mi dell'Apocalisse
Quest'ennesima tragedia state risvegliare in noi in questa logica della curano di cui si parla della solidarietà del non partire da sé
Per imparare in patria mettersi nei panni degli altri per fare delle scelte che tengano conto degli altri impediscano è nostro scelte il fare confusioni con i potenti con chi vuole promuovere i propri privilegi
Grazie ai nostri piccoli grandi sì
Puoi piccoli grandi silenzi
Che vengono pagati questi nostri piccoli grandi si questi nostri piccoli grandi silenzi
Che ci vengono pagati grazie a dei piccoli grandi privilegi quali una casa calda un pezzo basso un'economia che alimenti il nostro individualismo il nostro benessere
O cose
Come diceva poco Francesco una volta la cosa più grave dopo questa guerra
L'abbiamo vissuta in bagno e che non siamo diventati un signore grazie a tutti per grazie
Grazie grazie padre Giulio grazie davvero
Sono riflessioni molto ricchi e molto intense che ci hanno accompagnato in questo pomeriggio grazie davvero anche per come dire c'è stata quasi una saldatura qua quasi forse stata programmata e copriamo abbiamo molto da raccogliere da questo da questo incontro
Marco Carlizzi
Marco e consigliere di Banca Etica ti chiediamo soltanto ecco di di di portarsi un saluto ecco Banca etica un compagno di viaggio della Perugia-Assisi di tanti percorsi di pace
E ci teniamo che anche tu porti un un un saluto ti chiedo solo la brevità perché siamo arrivati veramente tardi grazie
Sì grazie a voi noi ci sentiamo a nostro agio qui lavoriamo con il Sacro Convento fra sole e da vent'anni non investiamo nelle armi da vent'anni non finanziamo le armi
Siamo nati è una cooperativa siamo nati proprio per fare attenzione alle conseguenze non economiche di nazioni economica
Questo quello che possiamo fare mi porto a casa alla fine no attesa Orizio tutto quello che è stato detto anche con voci discordanti
E mi porta a casa questa Che cosa possiamo fare ciascuno di noi ciascuno in può fare attenzione a quello che fa con i propri soldi per poter dire domani alla marcia della pace no con i miei soldi grazie
Grazie a Marco grazie a Marco e la parola
Questo ultimo incontro questo di questo incontro di questo pomeriggio e a Marco Massa che ha ascoltato con grande attenzione a tutto tutto il nostro pomeriggio a te con le parole conclusive
Sì grazie
Grazie Flavio ti deluderò perché non farò nessuna conclusione
Dico solo queste l'incipit della costituzione dell'UNESCO dice le guerre nascono nelle menti degli uomini ed è nelle menti degli uomini che bisogna costruire le premesse per la pace
Domani marceranno con noi
Studenti e studentesse del Rete nazionale delle scuole per la pace coordinata dal professore a Luigi Tosolini studenti e studentesse docenti della rete italiana delle università per la pace
E e con questi studenti e studentesse ci sarà anche un gruppo molto folto dell'università dell'università di Padova quindi insomma la parola d'ordine solo la cultura e può salvare la pace e noi siamo impegnati nel costruire la cultura della pace grazie a tutti e buona marcia domani
Grazie però vi chiedo ancora un attimo chiedo ancora un attimo perché vogliamo la mandare un video messaggio che c'è arrivato dai genitori di Giulio reggenti
E vogliamo davvero come dire accogliamo davvero con grande affetto
Con grande affetto la regia vi può dire quando siamo pronti perfetto credo che possiamo possiamo sgomberare una ora tutti siamo Paolo proprio buongiorno caro saluto
Tutti i partecipanti questo importante do a favore della pace dello la insomma cui aggiungo al Giurassico cioè
Diciamo il nostro impegno lavoriamo lavorava già
Ci associamo
Alla richiesta di pace
Sì assai siamo alla richiesta di no vendita nelle armi
La guerra si fa collinari se smettiamo di rendere mi ancora fosse auspichiamo ci sarà la pace
Grazie buona ci cioè tutti grazie
Grazie grazie davvero
Che abbiamo faticato lo dico a tutti quelli che si erano ancora presenti in questa sala sicuramente anche nell'altra sala e anche io on line
Abbiamo faticato molto vogliamo salutarci con alcune note di pace e allora ringrazio ancora una volta Erika Boschiero che sarà con noi anche domani
Grazie rischia davvero
Si sente
Non si sente né
E di tenute se chissà
S'tutti
Ritiene di chiusa nel tempo
Lo stesso nessuno scompigliare io
Cresce nelle carte è fatta troppo uno
Tutte le linee nettissimo desse
Può da prende forma la cioè create che serbo sede allora Lello dovrebbe arrivare minori
Ricominci daccapo convincersi in
Sei verrà ma
Durati anni non è finito eravamo riposa versa letteraria abbiamo
Graziani non è finito un attimo di poesia a
E quando tutto sembra Cina battuta il qui Thea
Che riconosce che Poro ogni notte
Il giudizio tre di la dipendenti non tutto il dolore nella forza di farlo Firreri
Resta era minori
Allora Gagliano e finito ora abbiamo in rivolta resta eliminano
Allora vi hanno Fini e l'altro servirà
Grazie domani