Presentazione del libro "Franco Marini, il popolare" di Giorgio Merlo

Come
Sì
Secondo
Una volta
Vuole
Una volta
Se buonasera sì da tutti voi non immaginate il piacere
Che ho io nell'essere qui stasera in quella che per moltissimi aspetti un ritorno di tanti di tante facce amiche entrambi quindi io sono particolarmente grato a Giorgio per avermi chiesto proposto di di fare altro che il semaforo di questo un confronto sul sul suo libro Franco Marini il popolare lo faremo con gli autorevoli interlocutori che vedete qui presidente bianco l'onorevole Bindi gli l'onorevole Castagnetti
E e poi avremo poi un messaggio registrato di Davide Sassoli del presidente sassone poi sarà Giorgio Merlo l'Autore a attrarre un po'le conclusioni
Una riflessione su questo libro che è una riflessione su Franco Marini naturalmente c'è una personalità
Che ha segnato la un po'la vita di tutti noi pezzo di storia del cattolicesimo sociale un pezzo di storia
Del partito popolare un pezzo di storia
La democrazia cristiana un pezzo di storia di tutto quello che ha accomunato parecchi decenni di vita sociale politica nella diretta nella diretta
Del diretto collegamento tra quella parte documento sociale cattolico che affonda le radici nella dottrina sociale della Chiesa nell'esperienza del sindacato è che e che si è poi trasportata in nel campo più strettamente e più propriamente politico prima nel democrazia cristiana e poi nel Partito popolare sino e in questo Franco Marini è un unicum ma per certi aspetti perché come tutti noi sappiamo dal vertice della CISL fino alla presidenza del Senato
Non ci sono molti altri esempi di un iter di un cursus honorum così prestigioso
Al quale tuttavia non è stato risparmiato pur nel prestigioso di questo cursus honorum non è stato risparmiato
Il venenum in cauda cioè di quello che successe
Nel due mila tredici nella mancata elezione a a presidente della Repubblica insomma un complesso di questioni che Giorgio Merlo racconta con grande efficacia e con grande precisione non starò qui a fare
Nell'elogio di questo libro che secondo me è prezioso perché non è soltanto una stone una biografia di Franco Marini ma è un ragionamento su tutto quello che con lui e intorno a lui si è mosso nella politica
Nel confronto pubblico del nostro Paese e a un certo punto Giorgio Merlo scrive
Franco Marini
Franco Marini
Lascia una ricca eredità
Ma non lascia ed è
Ed è un'affermazione dalla quale potremmo cominciare a muovere diciamo a riflettere tutti quanti nella in fondo collocando la non tormento osava questione che è quella della presenza di oggi attuale
Della radice cattolico democratica nel confronto pubblico italiano in un luogo che venga riconosciuta questa tradizione una propria dignità una casa di proprietà e non necessariamente un subaffitto
Credo che la domanda sugli eredi in qualche modo possano essere inserita in questo tormento e io comincerei col presidente bianco la domanda e questa ecco questa è quella della eredità degli eredi che non ci sono di una ricca eredità
Mario
Profilo
Che individua aspetti essenziali
Della dita della figura della cultura dalla formazione
Di e Franco Marini
E siccome ha avuto il pregio anche di fare una piccola introduzione l'ho letto un paio di volte e vi consiglio di leggerlo di acquistarlo di leggerlo perché ne varrà la pena
Vorrei invece parlare
Più che del libro del titolo
Forse parlando del titolo posso venire incontro alla domanda Franco Marini il popolare e poi c'è un capitolo
Popolare sempre
Una domanda che
Ovviamente
Porta delle risposte piuttosto come dire incerte dubbio problematiche
Io voglio dirvi solo una cosa quest'oggi
Preparandomi a vivere qui e dovendo scegliere un vestito
Sono andata a cercare una cravatta fatta
Della Valle ma abbiamo
Non la trovavo questa balena bianca
Non riusciva a sapere dove era stata messa
Era caduta
Si era nascosta
Però essendo stilato a cercare Balena bianca fino al metano trovata
E penso che questo sia un omaggio doveroso a chi è stato popolare sempre
Una domanda però è ma dove sono i popolari oggi
Beh io credo che
La situazione sia complicata cercare i popolari
Qui sicuramente
Ci sono tanti di fede di cultura di formazione popolare
Ma manca
Manca
Il popolare c'è una collettività che abbia penso e che abbia una dimensione tale da influire sulla politica italiana
Siamo popolari singolarmente
Però secondo me è quello che continua a desistere
Perché sotto certi aspetti è un deposito fondamentale della tradizione culturale italiana è il popolarismo
Una visione ben precisa puntuale
Di quella che è la modalità attraverso la quale si sviluppa l'azione politica
Mandorle popolare associati Resta il popolarissimo
E allora
L'invito
Che rivolgo anche in modo particolare a Castagnetti e quello di andare a cercare come ho fatto per la cravatta ero
Se nascosta questo Coeuré popolarismo perché quello che amareggia paradossalmente in questo momento storico
E che io vedo nascere riviste socialista è una grande tradizione indubbiamente culturale e politica
Iniziative di vario genere perfino liste
Ci sono giornali che nel passato hanno avuto un ruolo importante pensava avanti ma non c'è il popolo
Forse attraverso il popolo noi potremmo sostanzialmente recuperare questa cultura che è quanto mai essenziale
Qui dove svilupperei un discorso che spero si possa fare qui io l'Istituto Sturzo lo dico al professor Bixio in altra occasione
Noi ci troviamo oggi di fronte lo dico sì en passant di fronte a un'impostazione della politica italiana
Che è basata su
Una cancellazione
Attraverso parole che vengono usate impropriamente c'è una specie di case Kultur della cultura politica italiana
Che quella di concentrarsi tutto su di un unico argomento peraltro con grande contraddizione che quello del welfare
Siamo ossessionati dal welfare da una parte e poi sotto l'altro versante dalla difesa questa importante dei diritti civili ma può un popolo
Che non ha un'etica nella quale si riconosce
Può un popolo che non ha il senso di una missione verrà il senso di una visione di un compito da giocare nella storia del mondo
Sviluppare un'azione significativa importante per fortuna è rimasta una tradizione che ha radici tutte quante insisto democratica cristiana
Parlo dell'europeismo
Apre oggi ci troviamo di fronte al silenzio assoluto rispetto a certi stimoli che vengono da filoni che sono ancora attivi presenti ma emarginati ma io immagino lo dico qui in questo istituto che ha visto la grande figura appunto di Gabriele De Rosa rinverdire
La storia di don Sturzo ma dico voi pensate un po'quale impatto ebbe all'inizio del Novecento una incidiamo con l'opera Romolo a Roma
Pensate quale grande impatto hanno avuto poi ancora tempi più ravvicinati la Mater magistrati
Ma mi sapete dire oggi singoli in ambienti specifici particolari quale riflessione c'è su di un testo straordinarie qual è quello là ho dato sì mi Signore
Ci troviamo di fronte ad una sorta diciamo pure di emarginazione
Non è un caso che per andare a trovare dei libri peraltro di grande interesse bisogna andare a dire alla conciliazione perché altrimenti non si trovano volumi che peraltro affrontano problemi fondamentali
E peraltro in un momento in cui ci sono delle contraddizioni che devono essere risolte la mia domanda
E qui poi vengono attimo anche a quello che ha rappresentato Franco Marini la mia domanda è ma come si fa a conciliare
Una cultura
Continuo dello sviluppo della crescita del PIL con il problema dell'equilibrio della ecologia del rispetto della natura se non ci sono comportamenti umani che siano in grado di conciliarsi se non c'è una interiorizzazione
Di che cosa era natura quando il concetto di natura è stato sviluppa snaturato profondamente dare filo subire soprattutto di stampo radicale che sono state portate avanti e che hanno attraverso individualismo esasperato determinato processi di destrutturazione del pensiero culturale del pensiero filosofico
Ecco perché a mio avviso oggi la ricostruzione di una cultura
Di una cultura popolare quando vai essenziale free
Dovrei Nori andare ai testi di don Sturzo ma anche ai testi diciamo di alcuni personaggi che oggi sono completamente marginali
Per capire qual è la differenza fra popolarismo e populismo che cosa significa essere popolari oggi
E non si può essere popolari che se non si ha una visione di quello che rappresenta l'arte si Tura la cultura nel mille novecentoquarantatré Beretta processi finirà perché non possiamo non dirci cristiani
Quelli del porcellino immaginavano di poter creare uno sviluppo una crescita sulla base appunto di creare una cosa impensabile all'epoca impensabile allievo impensabile oggi la comunità cristiana
Cioè costruire una democrazia su di un fondamento etico cadesse nell'ispirazione cristiana la sua sorgente il suo elemento allevatore e oggi tutto questo è disperso
Non solo ma anche le voci che si levano a richiamare il problema di un'etica
Sono praticamente voci che sia sono appannati mi sapete dire oggi
Per esempio qual è la considerazione che viene fatta intorno al problema della famiglia che dal punto di vista storico e dal punto di vista sociale rappresentano ancora oggi il fondamento attraverso il quale tiene ancora la Società italiana
Se non diciamo la il percorso contrario delle rivendicazioni pur sacrosante di diritti individuali per cui prendono come dire il ripiano dei giornali notizie che riguardano Zanni che riguardano l'eutanasia che egli e che cosa praticamente che quali sono le risposte
Io devo dare atto alla Bindi che a suo tempo tentò una risposta importante equilibrate sul problema di quelli che sono da riconoscere i diritti civili che sono da riconosce che vanno rispettate
Ma se questi vengono infatti fissati diventano l'unica base
Dove sta più impopolari ecco perché credo che Franco Marini si troverebbe male
E non riconoscerebbe
Diciamo più chi sono i suoi eredi
Ma la sua eredità rimane
Qui voglio fare un altro breve passaggio
Oggi
Sfogliare i giornali quando si tratta di dire qualcosa di negativo sulla situazione quando si vuole praticamente stigmatizzare un comportamento si dice e da democratici cristiani
Insomma
Vogliamo un attimo considerare un dato lo dico ancora gli amici dello Sturzo
Che si sta rischiando che la storia la scrivono quelli che hanno vinto hanno che sono i limiti e non quelli che hanno creato la struttura portante del Paese
Voi pensate oggi quando si parla della democrazia stiano si parla dei partitocrazia cioè che ci troviamo di fronte a me de elementi per cui così categorie di interpretazione che sono completamente sballate
Ma ci si rende conto che nel mille novecentoquarantatré il paese era distrutto dal punto di vista istituzionale e l'altro e che erano i partiti che hanno sostenuto questo enorme consapevole la cultura italiana
La cultura italiana quelli che durante il periodo di Aldo Moro dalla morte di Aldo Moro di sole con lo Stato né con le istituzioni
Lo si sono resi conto a costoro che in realtà proprio all'interno della democrazia che stiano sorgevano voci come quelle di dire altro che dicevo o di Scoppola che dicevo altro siamo attenti a costruire le istituzioni
E noi abbiamo combattuto il terrorismo dipendendo le istituzioni ma questa è una storia che la vogliamo recuperare o no perché anche questo fa parte della costruzione
Di un cultura politica
Che si richiama ai valori del popolarismo
Riconoscere quello che è stata la Costituzione del Paese oggi si dichiarano tutti europeisti a bordo
Ecco perché io ritengo che Franco Marini
è un esempio
Sotto molti profili
E io
Io
Mi sono procurato i testi suoi dei discorsi parlamentari io riletti
La cosa che mi ha impressionato che lui che usciva dal sindacato perché come è noto e come mette bene in luce Verro lui si dichiarava sindacalista da sindacalista e poi da ministro della lavoro praticamente combatté tutta la demagogia
Rispetto ai cronisti Edis errore che dicono che siamo stati il Paese la spesa facile c'è ad esempio di Marini che era un grande sindacalista che combatte contro la demagogia l'articolo quattordici della legge di bilancio della loro per evitare che ci fosse la deflagrazione dello sviluppo
Diciamo inconsapevole della tenuta dei conti pubblici
Io
Ho un nobili da parte di Frittella che ringrazio di chiudere discorso non portarla per le lunghe ma avrei tante cose da dire
Quello che ho scritto sommarie lo scritto qui se leggete il libro dirmelo che quello che merito leggete pure di produzione così vedetela idea di chi praticamente
Era Franco Marini
Però non posso tacere
Sul patto che io mi sono trovato con lui in dissenso al momento dello scioglimento del partito popolare
Marini era un uomo generoso
E lo ha dimostrato anche quando candidato alla presidenza della Repubblica vigliaccamente insidiato fin troppo il modo il creare un rapporto nuovo e solidale
Ed è accaduto anche col sottoscritto che si trova in dissenso nel momento della creazione dello scioglimento del Partito popolare che credo sia stato un grande errore
Che oggi fa navigare su ancora acque tranquille quelli che hanno aiutato a distruggere
Il Partito Popolare ma che sono responsabili
Di tutto questo
Quando leggo alcune biografie rimango abbastanza basito leggere per esempio che fu la scelta di grande competition is competition quella di determinare la stupra la rottura del Partito popolare del mille novecentonovantanove creando situazioni di grande difficoltà noi diciamo quindi di fronte a una figura che poi
è stata riconosciuta di grandezza democratiche politica da tutti o quei discorsi che sono stati fatti alla Camera non riconoscimenti di poco conto ma riconoscimenti convinti perché si riconosceva che Balini apparteneva a quella classe politica che ha costruito sia del sindacato che la politica la democrazia nel nostro Paese
Lui
Amava definirsi Montanaro
Io ricordo che ci trovammo insieme a Rieti a presentare una biografia di Franco Malfatti
Chi è che ricorda oggi o Franco Malfatti
Uno degli autori del movimento politico dei giovani che ebbe un grande ruolo ricordo come dire
Le sue osservazione sua valenza beh
Rischiamo di perdere la partita
Io penso però che ricostruire la storia la biografia di un personaggio come Marini
Come ha fatto
Modo meritorio Giorgio Merlo sia un modo anche per cercare di riportare alla verità dei fatti la vicenda politiche italiane
Significa rimettere di nuovo al centro
Della politica italiana quella che è stata la classe dirigente del Paese voglio dire una piccola cosa e poi chiudo ieri abbiamo ricordato qui il centenario Di Giacomo serrati
Questo mille novecentoventuno questo due mila ventuno è praticamente il centenario di quattro personaggi
Primo glielo sullo Giacomo sedati Remo Gaspari
La Codazzi che bene ha ricordato Silvia Costa beh dico vi domandate chi erano questi personaggi che cosa hanno rappresentato
Apparentemente sono personaggi di seconda fila sono invece quelli che hanno rappresentato il perdo il cardine della politica e della cultura e dell'agire politico in Italia
Fondata sul territorio e Marini era questo anche perché lui amava dirsi Montanaro
E mi ha molto colpito un passaggio del libro di Merlo quando raccogliendo una conversazione e soprattutto l'intervista di fra governi dice io la notte
A copia già girare per le montagne da solo meditando in questo c'era libera e direi c'è lo stile di chi amava definirsi
Sindacalista ottimo politico ma soprattutto se permettete non tardarono con la pendola Pino che portavano col cappello comporta orgoglio
Presidente bianco
Rosi Bindi se c'è una caratteristica di Franco Marini è stata quella di aver legato la propria esperienza politica diciamo alla rappresentanza sociale dei bisogni sociali dei territori di non aver mai pensato alla politica come mero esercizio del potere diciamo dette Eric l'esatto contrario apolitica liquide ho puramente mediatica o puramente l'immagine eccetera in quei sesto forse ce l'ha più forte contraddizione tra rischi serenità di quella generazione quella generale
E la politica
Buona sera io ringrazio per l'invito
Ringrazio Giorgio Merlo
Ha scritto questo libro ma che soprattutto mi sembra di capire ne fa un oggetto di militanza mentre attraverso le presentazioni soprattutto
Io vorrei innanzitutto prima di rispondere alla domanda il nostro coordinatore dare atto a appunto all'autore del libro che ci parla di Franco Marini ma preoccupato di collocare Franco Marini all'interno di una storia politica
Quella che
So di fargli un piacere nel dirlo quella appunto di forze nuove
Del suo maestro del fondatore che Donat Cattin
Della scisso il
Una storia che alla quale sicuramente Giorgio Merlo attribuisce giustamente un grande valore
All'interno del percorso della Democrazia Cristiana prima del partito parlare dopo
E che non si rassegna che non abbia appunto una possibilità di esprimersi oggi nella politica italiana
Infatti secondo me il libro
Sembra scritto soprattutto con questo intento cioè quello di far sì che l'eredità che ci ha lasciato Franco Marini appunto senza eredi ma con una grande eredità
Non si fermi al passato ma abbia la possibilità di esprimersi in uno spazio politico oggi
Potremmo anche discutere poi di questo se se se c'è
O come questo spazio era costruito come quel progetto che lui disegna anche per l'oggi perché il libro si limita appunto a ricostruire una figura una storia ma in qualche modo da quella storia
Tra le alcuni elementi che lui ritiene fondativi della politica oggi a cui non non dovremmo rinunciare ai quali accennava anche Gerardo Bianco nel suo intervento ma che hanno una certa organicità
Nel libro di di Giorgio Merlo
Credo che la sfida che che pone sia una sfida assolutamente legittima anzi forse anche necessaria
I tanti interrogativi che ci ha posto Gerardo Bianco nel suo intervento dove sono le persone come dove sono
Imprese politiche come quelle dei che si sono ispirate a questa a questa storia che ha questa visione oggi
Ecco io credo che in parte ci sono perché
Io penso che molte delle elementi portanti di di quella storia che è stata dei cattolici democratici nella vita del nostro Paese attraverso la di democrazia cristiana attraverso il Partito Popolare
Abbiano in qualche modo vinto si siano affermati io non non sono così pessimista nel leggere la storia di oggi io vedo che molte delle di ciò che era il patrimonio di una parte diventato poi patrimonio condiviso
Ci sono sicuramente oggi i nuovi nuovi avversari nove e idee nuove pericolose da combattere appunto
Certamente è una di queste è il confronto tra il populismo e l'essere popolari per esempio e molti altri però io penso anche che
Le forme attraverso le quali si fa vivere si fanno vivere delle idee qualche volta
Sono superate le forme proprio perché le idee si sono affermati
E questo ciò io
Penso che noi dovremmo un po'anche riconoscere questo aspetto è vero che ci sono dei ritorni indietro sicuramente stanno riemergendo anche mostri del passato
E appunto queste idee ci sono sono ancora in campo e noi dovremmo farle valere
Questo credo che poi dobbiamo fare i conti con una fase della nostra storia nella quale sicuramente
C'è una un abbassamento del livello della classe dirigente in tutti i settori nella vita del Paese von soltanto non riguarda soltanto la politica
E se noi guardiamo alla nostra storia e e noi non siamo mai vissuti solo di noi stessi
Cioè la forza della democrazia cristiana Partito popolare che la storia di Franco Marini lo dimostra
è stata una storia grande perché non è stata mai autoreferenziale no fondo Marini ha portato voglio dire tutta la sua esperienza di sindacalista
Perché quel libro potrebbe avere anche in sottotitolo o quanto meno due titoli Marini il popolare Marini il sindacalista perché secondo me
Anche anche da segretario del partito popolare Franco Marini pestato sempre ha portato con sé è sempre l'impronta
Della CISL e di quello che la CISL è stata sia per i contenuti ma anche per i metodi io qualche volta quando penso
A rapporto tranne sinistra tra dal il partito Partito Comunista o comunque il le spese sue varie evoluzioni prima di di arrivare al Partito Democratico
E la CGIL penso ad una politica che in qualche modo cos'è il sindacato come cinghia di trasmissione spie trasferisce si trasferisce nella società e nel mondo del lavoro
Attraverso il sindacato
Nella stagione in cui Franco Marini è stato segretario del del del Partito popolare
Io penso che la CISL e abbia dato sia sia stata determinante per la stagione nella quale lui è stato segretario
è successo quasi il contrario da noi in quella fase perché se io penso anche alle classi dirigenti
Nelle varie parti del nostro Paese voi andate a rileggervi i nomi dei segretari provinciali dei segretari regionali dei commissari in quel periodo e voi troverete molta gente che proveniva dal sindacato
Col quale Marini Arafat le lotte sindacali con le quali adesso faceva in qualche modo si anche anche la lotta politica e d'altra parte la collocazione del partito popolare
All'interno del del centro sinistra cosa che era tutt'altro che scontata io poi fare un passaggio su questo punto
Che era tutt'altro che scontata e larga parte è stata legata al fatto che non si poteva stare non si potevano stare da quella parte non non non non potevamo
In nome proprio di quella dottrina sociale della Chiesa la quale in maniera molto laica perché se ripenso a quello che diceva di tentativi di influenza della Chiesa dentro la vita politica Franco Marini ci sarebbe da divertirsi
Ma in maniera molto laica ma la la la spinta suo percorso politico e e tutto il supporto corso culturale è tutto dentro la dottrina sociale della Chiesa
Io però vorrei qui riconoscerà Marini un grande una grande grande merito che era quello che
Correggeva gli errori che faceva
Io almeno l'ho detto tante volte Bruno la scritta nel libro ma io lo dico perché
Io gli riconosco il merito di aver guidato quel Consiglio nazionale nel quale
Abbiamo cacciato a Rocco Buttiglione
Ma non possono ricordarmi che l'aveva eletto lui Rocco Buttiglione perché i voti li aveva lui
E non sarebbe mai venuto fuori Rocco Buttiglione se Franco Marini con avesse non avesse schierato alle sue forze perché era un controllo vero del partito Franco inutile inutile che cedono cenone diamo se non li avessi schierate a del non so noi sostenevamo Mancino in quella in quella circostanza alcuni di noi
Più Giovanni Bianchi che poi diventò presidente del partito che ebbe anche
Quando capì che Buttiglione prendeva una strada diversa da quella
Quali Franco Marini voleva collocare nel Partito popolare lo ha cacciato
Non c'è stato non ci saremmo riusciti a farlo senza Franco Marini dell'operazione politica sarebbe stata assolutamente impossibile
Io qualche volta mi permettevo di dirgli vedi potevamo arrivare qui per la strada dritta senza fare tutti questi percorsi perdere dei pezzi per strada
Ma siccome era un gran testardo anche questo bisogna dirglielo perché poi era un grandissimo mediatore però quando aveva l'idea in testa non lo ferma nessuno figuriamoci poi se ci poteva riuscire una donna perché
Alcune di noi le anche rispettate e c'era anche c'ha dato l'onore di litigarsi insieme ma insomma come dire
Un tantino maschilista anche lunghi vado su quindi se se il consiglio fosse mai venuto tra d'di io rese riconosco che mi dava mi mi mi mi riconosceva all'onore di esserle interrogo di essere interlocutrice però insomma era era molto duro era molto duro perché andateci parlargli ponevi un problema e lui ti diceva vediamo o vedremo dal modo del verbo to capivi se la risposta era positiva o era negativa
Il vediamo il vedremo erano monitorare
Io ricordo molti di quei passaggi e o io io l'ho sostenuto al Congresso Franco Marini Franco
Castagnetti lo sa che ho sostenuto Franco Marini al congresso
No mandorlo lo dico con molta perché grazie a a a altra Gerardo Bianco io ero ministro
E come dire secondo me è il partito che in qualche modo mi aveva indirizzato verso quel percorso aveva quel tipo di orientamento e di maggioranza
Alcune delle mie corde erano molto più vicina Castagnetti di quanto non fossero vicino a Franco Marini però mi sembrava che questa in quella in quel momento fosse la soluzione
Grazie grazie per essere qui ce n'è anche un altro poi ci sono quindi va bene
Per cui questa questa sua per questa sua capacità gli va riconosciuta ecco aveva io
Se non c'è non non non avremmo fatto non ci saremmo collocati nel centrosinistra se lui non avesse avuto il coraggio di di correggere quello che appunto io ritenevo il suo errore chiaramente
E predicatore a a Buttiglione sostanzialmente verrà e però quello è stato è stato un passaggio estremamente delicato che noi abbiamo abbiamo in qualche modo superato
C'è un'altra cosa che bisogna dire nella storia
E lui la la ci ha ci ha collocati nel posto giusto
Però lui rimasto fino in fondo un grande partiti mista cioè
L'Ulivo fino in fondo l'ala con non l'ha convinto mai otto mai l'ha convinto fino in fondo
Il novantotto è un passaggio chiaramente la caduta del governo Prodi ieri
E e poi l'avvento del governo di centrosinistra guidato da da Massimo D'Alema
è uno dei momenti nei quali alcuni di noi hanno hanno vissuto in una in con una certa difficoltà quel passaggio francamente
Sia chi era al Governo che chi non c'era
E al di là di come di come poi sono andate le cose chiaramente
Io ricordo Suma sono ancora convinta che sia stato un errore quello della competition e scontenti Shawn degli delle elezioni europee dell'Asinello e altro
Però credo anche che noi in quel momento dovevamo avere più coraggio in qualche modo di di di costruire quell'operazione politica che avrebbe potuto sostenere quel governo
E forse
Forse la storia sarebbe stata anche diversa
Tutto questo si è ripetuto anche dal nel nell'arco con la Margherita no
Gerardo Bianco non non perdona di aver sciolto il partito popolare quella è stata un passaggio che ha avuto uno sul quale secondo me
Dovremmo ritornare anche per fare i per capire meglio fino in fondo che cosa è stato
Il valore che ha avuto ma anche i limiti che quell'esperienza ha avuto forse la testata del popolo potevamo tenerci la lo dico in maniera molto
Poteva restare un giornale io su questo sono
Te lo dico con molta cioè quella è stata una un momento nel quale quella era era di tutta la nostra storia erra
Il il simbolo più puro e più trasparente che avevamo perché popolo aveva preso le botte dai fascisti non si era mai contaminate nessun genere aveva sempre tenuto la barra dritta e io credo che quella quello fosse un una un simbolo da tenersi ecco io
In certi momenti preferivo il Marini testardo al Marini
Trattati vista lo dico con con tutto l'affetto e con tutta la stima che che gli ho portato
E e che insomma coltello ma chiaramente anzi
Insomma se lo ripenso ancora forte avrebbe con una camminata da dal spinose per le strade di Roma è pensare che scoprì dell'uva
Lo ha piegato è un è una delle delle tante immagini di questa tragedia dentro la quale siamo ecco però proprio per questo motivo io credo che le persone vanno ricordate anche Perret
Terreni e per la verità dei rapporti che ci sono stati tre Alinovi perché in quella stagione c'è stato un altro passaggio un altro passaggio nel quale e noi hanno abbiamo fatto le liste dell'Ulivo al Senato e di fatto non abbiamo vinto le elezioni del due mila sette
Perché la la mediazione è stata alla Camera sia al Senato uno
E anche in quella circostanza ha vinto l'orgoglio di partito rispetto all'ideale la prospettiva di una coalizione
Che poi ci ha portato a fare il partito democratico in quattro e quattro otto e noi siamo ancora qui che ci chiediamo se l'abbiamo fatto bene io sono ancora convinta che non l'abbiamo fatto bene perché sono ancora convinta che è stato uno straordinario accordo di potere non è stata una sintesi delle culture come doveva essere e come ancora noi potremmo rivendicare che che che vive lo dico con con grande con grande consapevolezza l'ultima cosa
Siccome siamo alla vigilia dell'elezione del Presidente della Repubblica
Franco Marini ha avuto due tradimenti non solo quello dei voti mancati avuto anche il l'alto tradimento perché incarichi è stata di fatto candidato al Quirinale due volte
Una volta in maniera palese
E una volta la e ed è stato come dire costretto al ritiro dalle
Coltellate di chi poi affatto ha continuato attira il coltelli per l'espatrio delle altre elezioni perché sostanzialmente son sempre gli stessi
Al di là dicendogli meno son sempre gli stessi che hanno accoltellato prima Marini e poi frodi
E questa purtroppo ora ed è la seconda volta nella quale dietro all'unanimità dell'elezione di Ciampi
è in qualche modo come dire scomparsa la candidatura di Franco Marini che di per sé non era mai esplicitamente apparsa a che tutti sappiamo faceva parte di un accordo che uno poteva condividere o non condividere ma gli ha pagato due volte
E da questo punto di vista come dire
Non sono correggeva gli errori ma quelli che faceva li pagava anche e in questo senso la tempra di Acqui non gli ha consentito però di essere sulla scena fino all'ultimo in maniera estremamente significativo
Ecco io credo che oggi il dovere lo ha detto Gerardo Bianco lo dico ancora commissione noi oggi abbiamo
Un ma il sistema della chiesa
A proposito di Marini che di fatto ha tradotto nella sua azione sindacale la sua azione politica quei contenuti noi oggi abbiamo magistero sociale della Chiesa grazie a questo Papa che a noi apre tra terribile
Letteralmente praterie perché mai come oggi noi siamo saremmo come dire naturalmente collocati centro quel percorso ecco questa pigrizia culturali intellettuali e politica nel tradurre quelle linee
Io temo che in qualche modo quando ci presenteremo su ci verrà rimproverato non non non verremo rimproverati per le mediazioni perché ti ringrazio d'avermi ricordate non verremo rimproverati per quindi veniamo rimproverati per quelle che non non cerchiamo di fare oggi perché a mio avviso questo sarebbe il nostro impegno
Grazie
Grazie grazie
Luigi Castagnetti io voglio sentire otto versione su questa ricostruzione dei fatti di rose perché insomma complessa e articolata e come di consueto Francia come di consueto pratica fa
Io non
Si sente sì
Io non devo più partecipare del riunioni Garde diventava profondo in cui parla anche Gerardo Bianco perché poi va a finire che siccome io c'ho il cuore debole sono non resisto alla tentazione della Nostalgia quindi io vada in crisi ai ma riconosco che insomma sono delle bellissime ricostruzioni anche il sentimento della nostra giuria sentimento molto nobile
Che giusto insomma considerare va be'prima voglio ringraziare e salutare Davide Marini e Sandro Marini che sono
Per noi grande onore questa loro presenza perché in qualche modo
C'è la presenza di Franco ecco attraverso il figlio e il fratello
Poi una parola perché rischiamo di riprendere le distanze come hanno fatto i due
Miei predecessori una parola di apprezzamento Giorgio Merlo per il lavoro affatto
Per la rapidità la velocità il bello dei giornalisti proprio questo quello di essere tempestivi di essere rapidissimi per cui ha fatto un instant book assolutamente di qualità quindi dobbiamo tutti molta riconoscenza perché non è un libro leggero ma nello stesso tempo insomma che è un libro che ci riproduce
Ci ripropone la figura in modo assolutamente fedele da parte di un uomo che gli è stato fedele come Giorgio Merlo di un uomo che lo ha conosciuto da vicino insomma non non negli ultimi tempi imbarazzo conosciuto da sempre
E quindi esprimo volentieri un apprezzamento per il libro per le cose che ha scritto per per la figura che ci ha rifatto vivere insomma attraverso le sue valutazioni
Tutto ciò premesso non posso non entrare nel merito delle cose che sono state dette sei fine adesso
Che prendono spunto dal libro perché stiamo parlando di Marini ecco quindi è fuori discussione
Ma non sono state affrontate nel libro allora io credo che Marini sia stato quella personalità che è stata descritta nel libro che è stata descritta nella prefazione di Gerardo Bianco della Furlan insomma no è fuori discussione Marini era quella figura lì una grande figura ecco una grande figura nella storia del cattolicesimo democratico e sociale del nostro Paese sicuramente ha lasciato il segno
Dirò con altre parole quello che ha detto Rosi Bindi
In che cosa individuo io la grandezza di Marini
La individua nel fatto che Rosi Bindi ha detto sapeva correggere gli errori quando li commetteva eccetera eccetera io dico così per certi versi
Io ho ragionato a lungo sul parallelo che fa Giorgio Merlo nel libro fra Marini e Donat Cattin
Non so se sia giusto il parallelo con Donat Cattin o parlando di Marini
Sindacalista non si debba parlare piuttosto di Pastore perché il vero maestro del sindacalista Marini visto che Marini è stato per molti decenni ecco sindacalista di di alto rango
E il maestro di sindacato mi pare sia stato Pastore soprattutto anche perché Donat Cattin è stato per una brevissima esperienza aziendale sindacalista ma non poteva essere il suo punto di riferimento
Tante caratteristiche lo fanno assomigliare a Donat-Cattin perché insomma la determinazione la personalità la forza
La solidità
La sicurezza che trasmetteva il coraggio in alcuni momenti
Persino la protezione
Nel senso che non abbandonava mai nessun amico Marini
Tutte caratteristiche che in una qualche misura lo lo lo accostano a Donat-Cattin perché sono le caratteristiche che aveva anche Donat Cattin
E che si sono incontrati perché sono caratteristiche naturali caratteristiche di personalità non si imparerà ad essere uomini solidi
Se non si è uomini solidi se cioè non ci si è formati per diventare uomini soli c'entra la montagna c'entrano gli alpini centra tutto ecco centra la contrattazione nell'esperienza sindacale sono cose che ho hai dentro o sei così io non lo puoi diventandone che studi per diventare un politico con queste caratteristiche Marini è regge sicuramente il confronto con Donat Cattin sotto questo profilo
Ma Marini ha vissuto un altro tempo
E lo voglio dire interloquisco cui interloquisco quindi con Gerardo Bianco
Marini l'intelligenza di Marini a mio avviso è consistita nella capacità di capire che il tempo era cambiato
E quindi non possiamo dire che Marini
Faceva politica come Donat Cattin perché una catena fatto politiche in una stagione diverso
In un paesaggio politico diverso
Marini ha fatto politica in un altro tempo oggi siamo in un altro tempo ancora
La forza di Marini è stata quello di sapere essere uomo di transizioni cambiavano le poche Luigi c'era ma non per un calcolo
Ma per un'intelligenza politica perché capiva i tempi che cambiavano
E cioè
Possiamo identificare come Donat Cattin come l'uomo crea difeso la democrazia cristiana
Sino all'ultima goccia di sangue come si dice nel senso che era sicuramente un uomo con questa tempra
Don don Marini
Ha capito che il tempo era cambiato che la democrazia cristiana la stagione della democrazia cristiana era finita anche per tante responsabilità che abbiamo tutti qui dentro
Ebbene che ce lo diciamo facciamo una confessione pubblica
Tutte
Tutti compresi quelli che hanno diviso
Che hanno diviso chiaro ecco
Perché ce ne sono tanti qua dentro a loro ma era finita là quella stagione inutile che ci giriamo intorno
E Marini ha capito che non era più il momento di difendere un partito che non poteva rinascere era il modo di arrivato il momento di difendere una tradizione
La tradizione del popolarismo
Se volete della cultura democratica cristiana che era diventata tradizione politica
Non più partito ma ancora tradizione politica
E quindi la sua apparente duttilità per cui
Correggeva gli errori che commetteva dice Rosi
Ebbe lo faceva sempre per essere
In linea con il tempo che stavamo vivendo
La forza di Marini è stata questa
E Marini sarà ricordato per questo perché ha capito che i tempi e manca Abbiati e bisognava salvare quello che si poteva salvare nei tempi nuovi lanterna dizione culturale del cattolicesimo politico Italia
è riuscita in questi impresa intanto non l'atto non l'ha compiuta da solo ovviamente perché abbiamo concorso tutti
Abbiamo meriti responsabilità negative tutti
Però a mio avviso questo obiettivo di difendere la tradizione
Della cattolicesimo politico italiano nei tempi secolarizzati nuovi
E in cui non c'è più la cristianità e molto difficile che possa esserci il partito che rappresenta
Perché questo è il tempo nuovo che viviamo
E
Abbiamo saputo difendere questa tradizione
Se io penso anche nelle condizioni disgrazie altissime
Del ultima legislatura una legislatura che è partita con una maggioranza con il primo governo Conte uno
Che aveva l'obiettivo di guastare l'Europa Nord di far uscire l'Italia dall'Europa politica dall'Unione dall'unione monetaria tutte queste cose che vanno dette con assoluta facilità
Quadri digiuna di Guastalla di farla saltare l'Europa
E finiamo la legislatura con un governo guidato dall'ex presidente della Banca centrale europea
Chi è che nel due mila e diciotto avrebbero scommesso in questa impresa visto che la maggioranza del Parlamento era fatta da persone che non avevano nulla a che fare con le storie politiche di questo Paese perché il problema era questo
Con l'intelligenza con la duttilità ma soprattutto con l'intelligenza storica
In cui noi abbiamo dato un contributo maggiore di quanto non ci riconosciamo
Abbiamo favorito quelle operazioni che hanno portato qui abbiamo rimesso in asse l Italia
E l'asse quello della tradizione che veniva dalle nostre store dalla nostra storia a partire dall'Europa abbiamo rimesso in asse l'Italia
Come possiamo non riconoscerci questo merito storico
E lasciarlo ad altri questo merito storico
Io non lo voglio lasciare ad altri questo è merito storico nostro avere difeso la scelta dall'Europa
E Avvenire ha avuto l'intelligenza di capire in che modo la si poteva difendere questa storia
E anche lo stato sociale
E anche le battaglie guardate Gerardo Bianco dice Rosi Bindi tu avevi fatto una scelta molto intelligente allora il tempo dei Dico e allora e non pochi però quelli che riconoscevano Rosi Bindi questa scelta
Perché bisogna esprimerli giudizi del momento in cui le scelte sono fatte
E adesso siamo di fronte a un uomo nuovo ricatto
Ma non perché in Italia c'è una debole perché nel mondo sta prevalendo questa cultura
Io mi sto appassionando a capire cosa sta succedendo in Germania
Io ho una qualche interlocuzione con esponenti della chiesa cattolica e anche protestante tedesca
E quando io faccio loro la domanda ma lì il problema del radici cristiane dell'Europa ve lo ponete come lo Stato affrontando
La risposta è sempre noi non ne parliamo
Ma non c'è un problema nella vostra espressione religiosa tra cattolici e protestanti un problema di questo genere
Noi stiamo sostituendo se debbo essere l'ultima persona che era la presidente
Della fondazione culturale della legge della della chiesa luterana cui ho posto questo problema dice se mi metto ad osservare con una certa oggettività
Dico che oggi stiamo nel dibattito pubblico tedesco stiamo sostituendo il tema della Regione col tema della scienza
Allora dico questo perché non è che possiamo far venire a Colin Italia se il mondo sta in un qualche modo scivolando verso alcune derive alcune trasformazioni
Allora dico questo per dire che cosa per dire che è difficile fare politica oggi in una situazione in cui mentre non c'è più traccia di cristianità
Certo accattivante sa di presenza sociale della Chiesa le associazioni ecclesiali
E in questo contesto siamo riusciti anche grazie alla alta direzione che è stata espressa da Mattarella al alla presidenza della nostra Repubblica ma anche attraverso altre personalità
Per cui non voglio mettere il cappello non faccio altri nomi perché non voglio entrare nel dibattito
Che potrebbe svilupparsi fra qualche settimana ma se ci guardiamo intorno non è che la tradizione cattolico democratica sia fuori dal dibattito politico oggi
E anche dalle prospettive
Che questo dibattito politico dalle dagli sbocchi che questo dibattito politico può aver
Ripeto per prudenza non non non facciamo nomi ma insomma dire che siamo tagliati fuori che non contiamo niente io non ci sto anche perché non è una verità storica questa dico che noi stiamo esercitando nelle condizioni date che sono totalmente cambiate sono totalmente cambiate in tutto il mondo occidentale
Stiamo cercando di di di difendere ecco come Marini faceva la nostra storia la tradizione
Culturale che deriva da questa storia ma da solo non può da soli non potremo farlo
Io non sono attori quindi parlo con assoluta libertà ma se vogliamo giocare un ruolo anche nel presente dobbiamo partire dalla realtà guardate
Sapete cosa il contributo più importante che ci sta dando questo Papa
Sì Lenci clic Lalla usato si il fratelli tutti è fuori discussione
Ma il principio che afferma
Voi sapete che nel dibattito lui ha introdotto tre via via e c'è una diede che dice la realtà e più importante dell'idea
Ma c'è qualcosa di più rivoluzionario che può dire un papà
La realtà è più importante dell'idea
E che cosa vuol dire la realtà che che è più importante vuol dire che bisogna conoscere la realtà altrimenti le idee non cammineranno
Bisogna che facciamo uno sforzo per capire per conoscere la realtà conoscerla non condivide ma con OSCE Harlan
Perché se noi ragioniamo sempre come trent'anni fa vent'anni fa ai nostri tempi non incide Nemo niente in questo tempo siamo tagliati fuori ci troveremo noi a parlare tra di noi a compiacerci di quanto eravamo bravi e belli
Dice sogna condotti sia per la realtà
Per poter giocare un ruolo
E ci stimola quando dice è cambiata all'epoca bisogni che vieni che interveniamo noi come cristiani in questa epoca
Sta cambiando il mondo sta cambiando la geografia del mondo non voglio buttare il pallone in tribuna come si dice ma di fronte a qualche stiamo venendo noi ci rendiamo conto che col nostro quattro per cento se l'avessimo anche custodito con la massima cura messo in una teca d'Oro
Non avremmo fatto la storia
Via del Paese ancor meno quella dell'Europa
Avendolo invece il talento mi ricordo ci ricordiamo la parabola dei talenti
Rischiato il talento della nostra storia della nostra cultura perché lo abbiamo giocato questo talento
E abbiamo ottenuto una rilevanza
Nella vita politica del Paese
Ovviamente non c'è solo l'Europa ci sono anche altri temi culturali insomma no anche il welfare ma perché il vetro non è una cosa importante è una cosa decisamente importante
Altra cosa sono i diritti civili diritti individuali
Perché c'è un processo di secolarizzazione
Badate che cosa cosa sta accadendo in Francia nella democratici sì ma Francia
Dove un ministro si permette di convocare il presidente dalla Conferenza episcopale dirgli che bisogna superare il segreto della penitenza della confessione
Perché bisogna stanare appunto i pedofili eccetera bisogna superare un sacramento
Per il tema mamma ma presto acquistata e l'Olanda non era un Paese non dico solo cristiano ma cattolico
La DC era il partito fondatore in Olanda della democrazia post seconda guerra mondiale
E in Belgio non era così stiamo parlando dei partiti fondatori dell'Europa e quindi delle radici cristiane guardate dove stanno andando
E non cerchiamo di resistere per per non arrivare a quella deriva
Faticosamente faticosamente ma la politica da solo non può farlo deve essere anche la chiesa dev'essere il mondo della cultura gli intellettuali deve esserci una mobilitazione perché da soli noi siamo dei poveri cristi siamo entrati in questa fase allora guardate io avevo due due paginette di appunti io esaurito il mio tempo mi fermo ma sono stato provocato giustamente in modo intelligentemente
Provocatorio da Gerardo Bianco e quindi mi son fatto trascinare nel dialogo con Gerardo Bianco e quindi rinuncio a queste cose ma Marini
La la la la chiave per capire Marini secondo me è quella che vi ho detto
La difesa di una tradizione culturale visto che dovremo farla non con lo strumento del passato che era un partito di massa
Perché i partiti contorno se sono di massa
E oggi il caldo e la politica ha a che fare con il fatto che nessun partito e di massa son tutti dei partitelle che al massimo raggiungono il venti per cento nei sondaggi poi vedremo nei risultati
La politica ha senso solo se c'è un partito che esprime una forza i partiti quindi io sono questo e allora bisogna che accusiamo l'ingegno trovare altri modi
E Marini a concorso assieme ad altri assieme a Gerardo Bianco assieme a Rosi Bindi e assieme ad altri ha concorso a cercare una strada nella situazione nuova
E la strada era quello come far contare il nostro pensiero le nostre idee
Anche i nostri spazi
Perché Marini era piuttosto sensibile come è già stato detto al tema degli spot
Grazie
Allora neanche proprio questa prima parte che ci ha dato senso avevo sbagliato aggettivo parla decide tormentoso il dibattito sulla presenza cattolico democratica del confronto pubblico italiano adesso c'è un intervento registrato del presidente Sassoli e poi ci sono le conclusioni e Giorgio Merlo
Buongiorno a tutti desidero ringraziare innanzitutto Giorgio Merlo per il cortese invito purtroppo non sono riuscito a partecipare di persona ma desidero salutare l'istituto Luigi Sturzo gli amici
Castagnetti Rosi Bindi Gerardo Bianco ovviamente tutti gli ospiti presenti a pochi mesi dalla sua scomparsa mi fa molto piacere ricordare l'esperienza umana sindacale e politica di Franco Marini sicuramente una delle figure più rappresentative autorevoli del nostro Paese che ricordo con sincera amicizia
E gratitudine il suo impegno nel sindacato così come nelle istituzioni
è stato importante per tutti l'attenzione al mondo del lavoro ai bisogni delle persone alle riduzioni delle disuguaglianze sono stati alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato la sua attività una testimonianza autentica che affonda le sue radici nell'Azione cattolica nelle ACLI nella CISL e più in generale nella storia del cattolicesimo sociale e popolare dalla democrazia
Cristiana al partito popolare come scrive l'autore Franco Marini è stato un uomo autentico trasparente riconoscibile non dimentico mai le sue fiere origini abruzzesi e soprattutto si impegnò a portare le istanze dei cittadini
Fino alla presidenza del Senato la più alta carica alla quale venne eletto la difesa della Costituzione i valori antifascisti la libertà
Come presupposto della democrazia e della giustizia questo faceva di Franco Marini un politico a tutto tondo una persona che ci ha insegnato a guardare al minimo comun denominatore anziché al massimo comun divisore
Un uomo saggio pragmatico al tempo stesso lungimirante di fronte alle sfide
E alla complessità che abbiamo davanti è importante richiamare quei principi quel senso di umanità ma anche difendere come lui ha sempre fatto il ruolo della democrazia parlamentare l'autonomia dei corpi sociali nel quadro della Costituzione per tutte queste ragioni sono convinto che il suo contributo alla sua indiscussa
Integrità continuano ad essere un esempio è un modello per tutti grazie ancora per l'invito saluto gli amici presenti ovviamente spero di incontrarmi presto non appena sarà possibile vi auguro naturalmente buone feste di Natale un buon anno
E naturalmente un buon lavoro
Allora grazie al presidente sa assolvere le conclusioni Giorgio Merlo
Però verissimo
Sarò brevissimo anche perché moltissime cose sono state dette mi limito soltanto a fare un ringraziamento ai tre telegrammi il ringraziamento va all'Istituto Sturzo che l'ha organizzato Davide Sandro marine come da ricordato Pier Luigi
Agli autorevolissimi relatori
A Marco Frittella e a tutti gli amici che hanno accertato che sfinito mi pare che le correnti della DTT siano quasi tutte novanta un po'tutti gli amici quindi riflette anche il carattere di Franco che era un carattere intrusivo quindi sotto questo aspetto
Abbiamo centrato l'obiettivo no ha ragione Rosi io quando scritto questo ripeto a dire la verità me l'ha suggerito io ho sempre un po'di difficoltà assomma attizzare bene le persone a cui sono le molto legato umanamente avevo avuto una piccola crisi emotiva
Nel marzo del novantuno con la morte di Donat Cattin m'ero ancora molto giovane equine questa di Franco mi ha colpito un po'di più perché quando Sandro ma ha detto che era stato ricoverato ho capito che c'era qualche allora per evitare di ripensare scrivendo ricordi
Scrivendo ricordi la persona
E così ho fatto
E debbo dire che l'ho trasformato questo libretto come diceva Rosi appunto in un oggetto e soggetto di militanza politica perché le oltre quaranta presentazioni che abbiamo già fatto in giro per l'Italia
Ti dicono tutti lo stessa cosa assidui Franco aveva un dei punti di riferimento aveva gli alpini aveva la Cisl aveva gli abiti popolari pile veniva spesso io non lo so dal Trentino alla Sicilia questa è la sua caratteri la sua cifra distintiva no quindi non è difficile organizzare perché gli amici di trovi sempre
Ebbene però un elemento questo che ti porta anche a dire che c'è dietro qualche cosa come emerso stasera dai bellissimi interventi di Gerardo Bianco Rosi Bindi e Pierluigi Castagnetti allora io faccio solo tre telegrammi in parte Francia Stati
Ricordati ma le voglio fare e chiudo brevissimamente il primo l'ha detto ma Gerardo e Franco ha rappresentato un unicum che probabilmente dovrà essere oggetto di ulteriori riflessione politica e culturale
E stato l'unico dirigente grande dirigente sindacale ad essere un grande dirigente politico
Bene abbiamo avuto molti dirigenti sindacali che hanno assunto incarichi politici ed istituzionale da lama benvenuto a al segretario del Pd che ci ha lasciato recentemente però Franco è stato un dirigente politico di primo piano questa la diversità che ha contribuito in modo decisivo va ricordato Venerosi dal passaggio dei popolari a determinare la l'evoluzione della politica italiana
Questo è un elemento che secondo me non va trascurato c'è un dato io nel libro l'ho solo accennato ma sarà oggetto di una ripubblicazione un po'più approfondita e non soltanto un instant book
E riguarda la
Chiusura definisco così un termine inesatto un po'probabilmente un po'troppo frettolose rapida del Partito Popolare Italiano
Ecco questo è un elemento che merita di essere ulteriormente approfondito perché lì dietro
Probabilmente si nascondono anche le ragioni di una progressiva irrilevanza e dispersione del nostro mondo anche se ha ragione Pier Luigi
Delle idee fondanti pure alla fin fine sono risultati vincenti però ecco Bertoldo lo tenevo
A ribadirlo l'unicum che Franco Marini ha rappresentato nel panorama pubblico italiano grande dirigente sindacale e al contempo un grande dirigente politico io non ne conosco l'altri sino ad oggi ha ragione
Pier Luigi Donat Cattin era sotto questo aspetto un altra cosa perché l'ha visto come dirigente sindacale in un periodo limitato e circoscritto da solista
Secondo elemento secondo telegramma poi passo al terzo e chiudo
E Franco non dobbiamo dimenticarlo è stato un leader politico riconoscibile ecco io nel libretto lo scritto in questo assomigliava molto a Donat Cattin perché io ho frequentato il primo ero giovanissimo secondo emette Del Piero la mia maturità
In questo c'è stata
Una forte somiglianza perché tu quando parlarmi
Quand'ero giovanissimo Di Donato nello scorso millennio quando parlavi di Franco adesso e quando ne parli adesso
Ecco sono personaggi riconoscibili culturalmente sai di chi parli sai che interessi sociali difendevano salda quale cultura politica provenivano
Questo perché perché lui sotto questo aspetto
E Stefano sì un protagonista con altri amici che ha determinato come dicevamo poc'anzi passati politici decisivi disponibile al dialogo alla mediazione al compromesso soprattutto
Ma ha sempre fatto delle identità politica e organizzativa la sua cifra distintiva
Io ricordo quando eravamo ancora in forze nuove quando diceva lui era si era violetto nell'organizzazione comma molto più di una catena ancora ti ricordi vanno però ecco sotto questo aspetto
Luglio ha patito io gli ho parlato molto anche negli ultimi tempi può dire una cosa solo sulla Presidenza della Repubblica
Ma lui individuava in questa allegra dispersione dei cattolici popolari una delle ragioni di fondo della crisi di questa cultura politica
Perché è vero che credeva nei partiti plurali la Margherita non è stata il Partito Democratico ancor di più è stato uno dei protagonisti che li ha costruiti ad una condizione però
Che quella cultura pop popolate quella cultura politica cattolico Ponale soprattutto cattolico sociale fosse visibile e organizzata
Questo è stato un suo cruccio che negli ultimi tempi seppure anziano mi ribadiva continuamente non per regressione nostalgica ma perché probabilmente vedeva in questa in questo vuoto che non veniva più colmato uno degli elementi di maggior crisi di questa cultura politica
Lou Reed detestava la sola testimonianza personale non credeva nei partiti virtuali
Credeva nei partiti o identitari si rendeva conto che non esistevano più credeva nei partiti plurali a patto che ci fosse
Una visibilità politica ed organizzativa questa non c'è più stata
E questo credo che sia anche un elemento attorno al quale si possa e si debba riflettere
Terzo ed ultimo telegramma
Ecco lo ha ricordato molto bene Gerardo e Rosie Pierluigi soprattutto Gerardo io l'ho scritto anche non lascia eredi ma lascia una ricca eredità certe mi rendo perfettamente conto che i tempi son cambiati io ero giovanissimo
Mille novecentonovanta Ivano settembre siamo mensa nessuno permetteva in conto Paolo che Donat Cattin moriva di lì a sei mesi
E lì il mio è un intervento tra il profetico nel drammatico anche no individuo in Franco Marini mi ricordo ancora le parole ti consegno questa carovana politica e culturale visto che siamo più o meno simili e portava avanti
Sei mesi dopo Donat Cattin moriva lui diventa leader di forze nuove eccetera eccetera ecco quei tempi lì non ci son più perché perché Marini ha ragione Pier Luigi era molto diverso da Donat Cattin però la tempra il senso del comando la quinta
La forza e il coraggio la cultura politica la provenienza sociale nuovo e anche la determinazione a costruire un gruppo all'interno di un partito erano abbastanza simili poi è ovvio che le differenze c'erano anche perché lo metteva sempre Franco dicendo a livello sindacale non ho avuto nessun maestro livello politico ne ha avuto uno solo
Ed è stato Carlo Donat Cattin però al di là del fatto che non ci sono eredi perché non ce ne possono più essere nell'attuale contesto c'è una ricca eredità culturali io ho cercato di ricordarle a perché la ritengo di una straordinaria attualità anche nel contesto contemporaneo
Soprattutto nell'attuale contesto temporaneo che vede il populismo avviarsi finalmente al suo capolinea
Io li ho ricordati citandoli solo la centralità dei partiti
La sera l'importanza dei partiti organizzati la centralità delle culture politiche la non tolleranza della politica fluida
E liquida e soprattutto le tre grandi caratteristiche su cui noi giovani di Forze Nuove parlo dell'altro secolo ci siamo formati e cioè che c'era sempre quel trittico che tornata si ricordava nei convegni di formazione di noi giovani un politico e anche un educatore come diceva recentemente Bodrato se coglie tre aspetti
Radicamento territoriale espressività sociale
Ed elaborazione politica e culturale se ci sono questi tre elementi sei un buon politico e sei anche un educatore per citare Guido
Quegli elementi li Franco nel bene o nel male egli ha sempre perseguiti
E credo che il suo magistero politico sociale e anche culturale sotto questo aspetto conservino una bruciante attualità dopodiché c'era un aspetto e qui chiudo
Lo dico perché Pierluigi aveva fatto una bella intervista mi pare sul Messaggero lo ricordate nel mio libretto
Si capisce negli ultimi tempi quando parlavi di Marini parlari io non so perché ha tra parentesi ne parlavo con Marco l'altro giorno tutti i giorni gli organi di informazione ricordano le centouno mascalzoni di Prodi
Tutti i giorni gli organi di informazione dimenticano i centocinquantaquattro mascalzoni di Marini che è un'anomalia anche quest'anno che non non si capisce bene il perché si tratta sempre di mascalzoni però
E ricordo e ricordo quello che ha detto che deve dicevo che Luigi una bella intervista alcuni giorni dopo la scomparsa quando ricordando Marini uomo che non coltivava rancori
Però due cose le ha dette su questo versante l'aveva detto in un'intervista all'Annunziata
Me lo ha ricordato prima di pubblicare questo libro di Mo citato nel libro questo perché è importante il primo
Conosco le dinamiche della politica eccetera poi ci son tre parole bastava dirmelo prima
Bastava dirlo prima secondo qualche parola in più conosco uno ad uno chi sono stati i traditori ma non coltivo rancore per nessuno
Ecco un uomo che non è stato eletto nella sua regione perché ha deciso di mettere una donna al primo posto un uomo che si è sentito dire che è stato sconfitto alle politiche quindi era inadeguato a rappresentare
A diventare capo dello Stato quando per sua decisione non avrà fatto capolista
Un uomo che ha contribuito a fondare il partito democratico con tanti altri
E che quindi dorso si dovrebbe anche essere minimamente riconoscenti e invece ha dovuto subire non soltanto l'umiliazione Caratti ippica dei delle grandi lezioni del Capo dello Stato
Ma in quel periodo non dobbiamo neanche dimenticare un altro piccolo aspetto che io ho ricordato Dompaire civetteria moralistica ma perché io ricordo molti deputati attualmente a qualcuno siete ancora comodamente
A Montecitorio che si divertivano ritirano orgogliosi nei twitta e nei post di aver Cecchinato Marini come capo dello Stato perché espressione Del Vecchio
Questi erano esponenti del partito democratico malgrado tutto ciò la lealtà
La volontà di guardare avanti come diceva Pierluigi e il superare i rancori lo hanno caratterizzato sino al fine non è soltanto un fatto caratteriale ma credo che sia anche un fatto politico
Ecco perché io credo e chiudo veramente
Che il magistero politico sociale e istituzionale di Franco Marini rileggendolo nomi senso compassionevole o nostalgico
Ma si dia anche una spinta per ripensare al nostro futuro e soprattutto per gestire il nostro presente perché io credo che è stato un grande dirigente sindacale
Un grande dirigente politico ma permettetemi anche di dirlo io l'ho frequentato molto da vicino come tanti di voi è stato anche un grande maestro di vita per questo va ricordato e per questo non va dimenticato grazie
Grazie fuori c'è il banchetto con i libri