La Convenzione di Istanbul dieci anni dopo

Buongiorno a tutte e a tutti
Saluto il presidente danno
I colleghi e le colleghe parlamentari tutti i relatori presenti saluto e ringrazio vivamente la presidente Boldrini da vice Presidente Spadoni
Alice Presidente Spadoni e tutte le deputate l'intergruppo donne per aver promosso l'iniziativa odierna che lega la celebrazione della giornata internazionale
Per l'eliminazione della violenza contro le donne al decimo anniversario della firma della convenzione di Istanbul una pietra miliare di grandissimo valore giuridico e simbolico
è stato infatti il primo strumento internazionale con effetti vincolanti volto alla definizione di un quadro poco globale
E integrato per la protezione delle donne contro qualsiasi forma di violenza nonché per la cooperazione in materia tra Paesi e organizzazioni sovranazionali
A distanza di dieci anni dalla firma e quanto mai opportuno fare un bilancio della sua attuazione e più in generale di quanto è stato fatto e resta da fare per combattere la violenza di genere
In questi anni si è lavorato per rafforzare gli strumenti giuridici per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne un tema che ha assunto un evidente centralità nel dibattito pubblico la ratifica del due mila e tredici della convenzione da parte del nostro Paese è stata seguita da un decreto legge che vi ha dato che vi ha dato attuazione ha stabilito l'adozione del Piano d'Azione straordinario contro la violenza di genere
Sono state qua introdotte disposizioni per l'indennizzo delle vittime o degli altri aventi diritto riconoscendo un maggiore ristoro i figli della vittima di omicidio commesse dal coniuge partners
Nel due mila diciannove è stato quindi approvato il Codice rosso al fine di rafforzare le tutele processuali delle vittime di reati violenti
Le due Camere hanno preservato un'attenzione crescente alla violenza di genere e in generale alle pari opportunità
A fronte di questo impegno costante il fenomeno della violenza sulle donne registra purtroppo livelli gravi ed efferati
I recenti dati ci dicono che dall'inizio dell'anno sono stati uccisi nel nostro Paese in ambito familiare affettivo ottantasei donne sessanta di queste sono state vittime del partner o ex partner
Questi dati ci confermano che soprattutto tra le mura domestiche le donne rischiano di subire violenza come peraltro è successo più di frequente durante il periodo di confinamento imposto dalla pandemia purtroppo siamo di fronte ad un fenomeno di carattere strutturale e non emergenziale
Le donne uccise in ambito familiare affettivo sono state centoundici nel due mila diciotto novantaquattro nel due mila diciannove novantanove nel due mila venti quasi una vittima ogni tre giorni e mezzo dobbiamo pertanto chiederci oggi
Che cosa dobbiamo e possiamo fare per contrastare questa piaga grave ed inaccettabile
E dobbiamo chiedercelo visto la sede in cui ci troviamo anzitutto con riferimento al ruolo del Parlamento
A questo riguardo poi in via preliminare ribadire che il Parlamento non ha soltanto funzioni legislative di indirizzo e di controllo
E anche e deve essere sempre più un'istituzione culturale un'istituzione pensante capace di conoscere in profondità i fenomeni è impegnata a definire soluzioni che siano davvero adeguate cioè più che mai necessario a fronte della violenza di genere che ha complesse radici di carattere economico sociale e culturale richiede pertanto risposte che siano combinate
In particolare gli stereotipi e pregiudizi sono l'humus che alimenta
Lei indiscriminati si unì la violenza ai danni delle donne e non possono essere sradicati soltanto attraverso le leggi dobbiamo certamente dare piena attuazione agli istituti introdotti negli ultimi anni
Malata era via
Per vincere la battaglia contro la violenza di genere quella di rimuovere le condizioni che rendono le donne vulnerabili e che favoriscono la permanenza di stereotipi
Occorre educare al rispetto abbattendo costume enti culturali adeguati la mentalità i meccanismi della società ancora profondamente maschilista
A questo scopo credo che il Parlamento abbia un ruolo centrale nel promuovere i tre grandi tipologie di intervento
La la prima consiste nel colmare i divari di genere nel mondo del lavoro che nel nostro Paese restano assolutamente drammatici
Abbiamo oggi un mezzo decisivo il piano nazionale per la ripresa e la resilienza come sapete include la parità di genere tra le sue priorità trasversali individuando misure concrete
Per promuovere una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro
Ricordo peraltro che per contribuire attivamente a questo percorso la Camera si è dotata dello scorso marzo l'importante strumento l'analisi di genere dei progetti di legge di iniziativa parlamentare avviata dal Servizio studi a seguito di un ordine del giorno presentato dalla vice Presidente Spadoni
Un'innovazione che permette di verificare ex ante in che modo un intervento normativo può incidere sulla parità tra uomini e donne
Un secondo importante ambito l'intervento atti nella stare educativa e culturale e quindi al contributo che le istituzioni possono dare per superare il dibattito pubblico i stereotipi di genere e prevenire discriminazioni e violenza
C'è bisogno anche in quest'ambito di un impegno netto qualificato e diffuso che non si limiti ad affermazioni generiche ma ribadisca il rispetto pieno ed incondizionato delle ha dignità delle donne
E che con fermezza affermi che al di là dei profili di rilievo penale nessuna pratica che offende la dignità o libertà delle donne può essere tollerata e trovare spazio
Dobbiamo continuare a lavorare avendo sempre come riferimento l'appartenenza di tutti noi uomini e donne ad un'unica comunità che condivide gli stessi valori le stesse libertà e diritti inclusa la parità di genere il terzo e ultimo ambito d'intervento concerne l'azione esterna nel nostro Paese dell'Unione Europea
Il Parlamento deve adoperarsi perché la parità di genere e in generale i diritti umani diventino nelle relazioni con i Paesi terzi di qualsiasi aree del globo un valore non negoziabile
Voglio concludere questo intervento rivolgendo un pensiero alla tennista cinese Peng Shuai la sua vicenda ci ricorda che abbiamo tutti il dovere di ascoltare una donna che denuncia violenza in qualsiasi parte del mondo ti ringrazio
Giada ripetutamente stuprata quando io carnefici seviziato il mio corpo largamente era libera
Lui mi umiliava con le percosse
Io nel frattempo
Come poter uscire da quella così grave situazione di pericolo per la mia persona e per la mia vita lui mi picchiava umiliava continuamente l'intesa che che mi ha dato il coraggio di affrontare il percorso della denuncia è accaduto in quanto mio marito ha dato fuoco alla nostra casa rivolto solo quattro colpi alla schiena prima che lasciarmi andare però il mio ex ragazzo mi aveva sferrato quattro coltellate compromettendo polmone una coltellata per tre millimetri la zolla spina dorsale avevano creato un'immagine distorta di una
Assegnando nell'etichetta di ragazza facile poco di buono sporca usa e getta e tanto altro ma non lo sapevo poi di colpo tutto mi è stato chiaro quelle parole che non mi erano state dette direttamente per molto tempo hanno iniziato a schiacciare con la nazionalità bisbiglia certo nella ogni trillo di telefono era un incubo un insulto una persecuzione maltempo figliole che ancora oggi negli aumenti uomo opinioni ma comprare di oggi un'altra donna come
Va be'copiare
Sì vecchie e nuove comprenderà tempi maestro un uomo fatti gioco dentro cauti Renzi diventa complicità la ricusazione chiavi tutti qua vergogna
Causa dell'uomo chiamavo mi ha insegnato che quando alcuni ad accettare l'inaccettabile diventi parte integrante di un infernale meccanismo entri in un circolo vizioso dal quale non esce più mio figlio Federico è stato ucciso solo a otto anni dal padre in un ambito protetto mentre era affidato ad un ente dello Stato del padre di Federico era un uomo violento un uomo disturbato ossessivo condannato per aggressione
In sede penale reo confesso avevo chiesto l'affido esclusivo io di Federico perché ero terrorizzata dalle sue minacce nonostante questo i servizi territoriali il tribunale mi definirono esagerata ipertutela niente mossa dal desiderio di vedere la figura paterna mi definirono una madre agli
Buongiorno a tutela tutti ringrazia sentitamente il presidente il fico per aver voluto essere qui oggi con noi e anche per aver voluto contribuire fattivamente all'organizzazione di questa giornata grazie presidente perché oggi ci occupiamo di celebrare la giornata internazionale contro la violenza degli uomini sulle donne
Io ringrazio i relatori le relatrici che hanno accolto il nostro invito il presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa Rick Tammuz grazie presidente per essere qui
Ringrazio anche la presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio la senatrice Valeria Valente
Tra poco ci raggiungerà anche la ministra Bonetti che impegnato in un'altra iniziativa
Saluto saluto le altre relatrici e gli altri relatori le colleghe
Deputate saluto anche diciamo i tanti insegnanti le insegnanti i ragazzi e le ragazze che sono qui poi strada facendo presenterò che interverrà e prenderà la parola
Bene abbiamo ascoltato questo video
Alcune delle testimonianze
Di alcune donne che il venticinque novembre del due mila diciassette hanno riempito all'aula di Montecitorio
Veramente anche altre Aule perché erano tante presidente mille quattrocento e non riuscivamo a metterle tutte nella nell'aula di Montecitorio
Ciascuna di loro è stata vittima di una forma di violenza perpetrata da uomini che dovevano amarle appunto
Quella mattina quella mattina hanno fatto un gesto eroico secondo me perché hanno avuto la forza ognuna di loro di alzarsi
Davanti a tante persone nel palazzo della norma che mette un po'di soggezione e davanti alle telecamere eravamo indiretta televisiva
E lo hanno fatto perché hanno pensato alle altre donne che da casa le avrebbero ascoltate e avrebbero capito che allora si può fare si può uscire dalla violenza
Ecco è stato uno dei momenti più emozionanti per me più commoventi della scorsa legislatura che ho avuto l'onore di presiedere
E due di quelle donne e avete visto qui Emanuela De Vito e Antonella Penati sono qui e a loro va il mio più caro saluto grazie grazie di essere qui
Con lavorare sempre con le istituzioni grazie
C'è però c'è però un altro momento della passata legislatura che ricordo anche con altrettante emozione il giorno in cui ratificano la convenzione di Istanbul era il primo atto della legislatura il primo atto
Erano emozionate eravamo emozionati perché
Perché la convenzione di Istanbul è una pietra miliare nella lotta nella lotta contro la violenza di genere perché afferma un principio su cui poi presidente danza acidità
Ma un principio fondamentale che la violenza sulle donne
è una violazione dei diritti umani delle donne e questo che vuol dire vuol dire che non è una roba che si svolge nelle mura domestiche e dunque i panni sporchi si lavano in casa no
Lo Stato ha la responsabilità di occuparsene guardate questo è stato un passaggio fondamentale e allora che vuol dire vuol dire che le Trebbi come sono state dette devono essere implementate e cioè prevenire la violenza proteggere le vittime e perseguire chi si macchia della violenza stessa
Ecco oggi siamo a dieci anni dieci anni dall'apertura alla firma e ci troviamo a fare necessariamente un bilancio dopo dieci anni ora sei Stati membri dell'Unione europea non hanno ancora firmata e voi vi chiederete ma perché non l'hanno firmata come si fa
Essere membri dell'Unione europea e non firmare questa convenzione eppure così
Parliamo della Bulgaria della Repubblica Ceca dell'Ungheria della Lituania della Lettonia della Slovacchia
Segnaliamo anche c'è un Paese la Polonia dove sono stata recentemente che voglio uscire
Dalla convenzione Istanbul vuole uscire dalla convenzione di stampa c'è anche chi l'ha fatto cioè il Paese che ha ospitato la sua firma cioè la Turchia ecco allora presidente danza ci spiegherà meglio che cosa sta succedendo perché se noi apriamo una breccia anche all'interno dell'Unione Europea
Noi ci troviamo veramente a dover far fronte a una crisi impensabile impensabile fino a qualche tempo fa
Allora l'Italia abbiamo detto l'ha ratificata la Convenzione del due mila tredici possiamo dire due quindi siamo a posto che va tutto bene io purtroppo credo proprio di no ma poi saranno Elisa Ercoli
E Antonella Veltri che sono le presidenti di due importanti reti di centri antiviolenza a descriverci la realtà sul campo quella di ogni giorno di chi sta lì ogni giorno aiutare la vita delle donne
Che hanno avuto il coraggio di fuggire da quel circuito perverso della violenza
Ecco io ci tengo a dire che la violenza degli uomini contro le donne è uno sfregio a tutta la nostra società vorrei parlare proprio ai ragazzi e alle ragazze ascoltami bene ascoltatemi bene la violenza ha diverse facce
Può avere la faccia
Della percossa fisica no dello schiaffo ma poi c'è anche la faccia brutta della violenza psicologica
Ah non capisci niente stai zitta ma che vuol sapere se è una nullità
Di quella Domestica qualcuno forse l'avrà anche già vista a casa chi lo sa spero proprio di no
Di quella economica notturno lavori stai con i figli
Salvo poi mandare soldi e dunque la donna si trova lì a pietire ogni giorno
Soldi perché il suo stare a casa non è considerato un lavoro
C'è la molestia
Cioè lo stalking
Cioè lo stupro e poi ci sono le violenze di nuova generazione CEO ne pensi porno
E sì ci lasciamo io metto in Rete le foto intime dite magari ci metto anche il numero di telefono è una delle forme più feroci di violenza ai danni delle nostre ragazze abbiamo inserito presidente se lo ricorda
Il reato di Ravenna sforna nel nostro ordinamento
E poi c'è l'oggi sarete no direte
Nella scorsa legislatura io ho istituito una commissione parlamentare sui fenomeni di odio
Chi è il target principale dell'odio nel nostro Paese le donne
Le donne e allora che succede che le donne spesso non se la sentono più utile esprimere il proprio pensiero perché se lo fanno diventano oggetto di gogna obiettivo espelle Arlette dal dibattito pubblico e politico
Queste sono le nuove frontiere della violenza contro le donne che a mio avviso non sono abbastanza attenzionate
Anche dalla politica e poi si arriva alla tragedia la tragedia il femminicidio
Che vuol dire che mi dici che io ragazzi
Capiamoci
Se una donna viene ammazzato in una rapina non è un femminicidio se c'è un incidente stradale
E la donna muore non è un femminicidio il femminicidio c'è quando l'uomo ammazza la donna perché non lesina la rispetta perché non accetta i suoi no i suoi rifiuti le sue idee la sua libertà questua femminicidio uccidere una donna in quanto donna
E abbiamo dovuto inventarla questa parola perché non c'era e questo è un bollettino impietoso quello dei femminicidi l'ha detto il presidente Figo una donna ogni tre giorni viene uccisa in quanto donna
Ma non vi fa paura ma non vi fa orrore non non mi viene la pelle d'oca pensare questo
Perché la donna
Viene valorizzata
Resa oggetto e di un oggetto tu fai ciò che vuoi quindi arrivi anche ucciderla perché attua
Quindi questa sottocultura ancora presente nel nostro Paese ben radicata e allora credo che sia il fallimento di tutta la società quando ascoltiamo in tv
Parenti di chi ha ucciso la donna conquistava moglie compagna dicendo è però lei Lello sfinita lo stress Sava non preparava neanche la scena
Cioè questo il fallimento se una madre una parente arriva a dire questo giustificando dunque quel gesto
Folle Barbaro terribile e feroce perché lei non rispondeva al cliché e che la società ha dato alla donna e che non sta scritto da nessuna parte che quello deve rimanere
Perché se rimarrà quello noi non riferisce donne verremo mai a capo di questa situazione e allora è vero che abbiamo un problema serio
Quindi io dico ai nostri giovani e poi chiudo
Ai ragazzi
Non crediate di essere forti
Di essere ammirati dagli altri
Se vi rivolgete a male parole alle vostre fidanzate le vostre compagne non pensate che questo possa essere visto di buon occhio
Dagli altri se gli dato uno schiaffo dimostrate solo l'incapacità di avere argomenti per tener testa alle vostre ragazze alle vostre fidanzate
E alle ragazze voglio dire che non è tollerabile non è vero che è geloso perché mi ama no
Se cerca di controllare quello che fate vi dice di non uscire quando lui non c'è vuole vedere il telefonino perché non si fida di voi sappiate che quello non è amore scappate
Date via a gambe perché questo non avrà un epilogo felice
Bene
E diciamo anche che noi cerchiamo di fare buone leggi ce la mettiamo tutta certo possiamo migliorare
Ma dove siamo in difetto anche noi perché non stiamo mettendo in atto quella rivoluzione culturale necessaria è indispensabile perché se non cambia la mentalità
Potremmo avere le migliori leggi del mondo ma purtroppo una continueremo a contare le vittime quindi dobbiamo fare di più per riuscire a
Fare in modo che gli uomini cambino la loro testa le donne non accettino più certe cose
E quindi
La violenza alle donne la subiscono ma il problema è degli uomini questo dobbiamo metterci in testa quindi non possiamo considerare che sia utile parlare tra di noi donne e basta perché così non otterremo mai risultato noi dobbiamo fare in modo che gli uomini che vogliono bene alle donne
Che le rispettano e che le valorizzano e sono tanti siano con noi al nostro Franco fianco che si alzino anche loro a dire basta
Perché esistano allo stigma sociale contro i mafiosi contro i terroristi io vorrei vedere lo stesso stigma sociale contro i violenti né più né meno né più né meno
MBA retropensieri sia che se l'era cercata in fondo se l'è meritata via via qui retropensieri
E quindi ammiro tantissimo le donne che hanno il coraggio di tirarsi fuori dalla violenza non è facile e lo so che non è facile e noi legislatori al legislatore ICI noi non possiamo dire solamente
Denunciate
Noi diciamo denunciate poi dobbiamo fare in modo che ci siano fondi necessari per dare o un percorso di protezione di autonomia economica e lavorativa di queste donne
Perché è troppo facile dire denunciate e qua non c'è niente
E dove vanno poi dopo panna centri antiviolenza che peraltro hanno i loro problemi Eduardo
Come fanno se non hanno un lavoro
Quindi noi oppure dobbiamo assumerci di riunioni le nostre responsabilità se vogliamo veramente aiutare queste persone
Se vogliamo aiutare le donne a non soccombere più a non adattarsi più alla violenza non conviverci più anche noi abbiamo ancora molto da fare grazie
Allora adesso io ho il piacere di dare la parola la senatrice Valeria Valente che la appunto presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio Valeria prego
Grazie grazie all'onorevole Laura Boldrini che io ho con affetto stima e ammirazione chiamo Laura
No perché se mi vista la sua funzione solo Roma perché c'è un affetto autentico e sincero grazie vagamente al presidente della Camera grazie alla vicepresidente della Camera grazie a tutti gli intervenuti grazie al presidente dell'assemblea del Consiglio d'Europa
Grazie soprattutto allo sforzo credo anche che insieme all'avranno fatto sostanzialmente dalle qui alla Camera dell'intergruppo guidata insomma coordinate da lei permetterà anche in piedi una iniziativa di questo tipo
Ma io apprezzo troppo il lavoro fatto per cui veramente posso aggiungere soltanto poche cose e provo semplicemente a dare come dire dal mio osservatorio che se volete da alcuni punti di vista purtroppo diciamo è un osservatorio privilegiato l'onore e onere
Ciò di guidare da tre anni ormai la Commissione parlamentare d'inchiesta del Senato sul femminicidio contro ogni forma di violenza di genere
Mi
Permette di guardare al se non era la violenza maschile contro le donne trecentosessanta gradi quindi vedo tante cose
Però condivido tanto le cose che ha detto l'onorevole Boldrini la presidente Boldrini e quindi aggiungo veramente poco e prova a partire per non essere
Ripetitiva
Da quello che è accaduto in queste ore no che deve interroga mentre mi interroga sicuramente pregevole la mia funzione ma credo interroghi tanti di noi
Quello che è accaduto a Reggio Emilia perché
Il tema è non commentare sempre il giorno dopo nel mio ruolo mi viene spesso chiesto nomi e io un certo punto però trovo una forma di resistenza commentare sempre il giorno dopo l'ennesima vittima e quindi sono diventata un po'come dire avara di parole
Perché mi sento colpevole perché mi sento responsabile perché dico non è possibile commentare sempre a posteriori noi siamo chiamati a provare a leggere prima che cosa c'è che non va e peraltro la commissione d'inchiesta esattamente questo la sua funzione Che cosa c'è che non va
Perché noi la convenzione di Istanbul ha dieci anni siamo da quella da da da quella ratifica oggi in Italia fa ancora tanta acqua e ancora di quelle famose quattro P che richiamava l'aura me ne abbiamo forse forse
Più o meno diciamo maldestramente no ci siamo riusciti porta ad attuarne una quella di punire sostanzialmente abbiamo lavorato molto su questo su tutte le altre non ci siamo perché non ci siamo allora guardiamo a quello che è accaduto ieri
Io non punto mai dito contro singoli soggetti e quindi non è nel mio stile non lo farò nemmeno stamattina però c'è qualcosa che non va se qualcosa che non va se una donna che ha denunciato e ha chiesto aiuto
Vede il che l'autore di quella violenza arrestato una prima volta rimesso a una misura di restrizione della libertà personale nello specifico il divieto di avvicinamento arrestato una seconda volta
Dopo pattuito una pena pena sospesa in libertà
Un uomo di cui si poteva tranquillamente valutare dico io la pericolosità sociale
Visto il suo passato il suo trascorso che non emettere una condanna per nessuno sia chiaro ma che parlava molto del della sua personalità a quindi intanto aveva usato violenza nei confronti di un'altra donna intanto arriva da un percorso complicato
Noi diciamo esattamente questo agli operatori le norme ci sono non c'era soltanto la norma tramutato nel Codice Rosso che poteva consentire quel tipo se non ci sono tante altre norme comprese quelle di misure di precauzionali misure di prevenzione che possono essere adottate per limitare la libertà personale del soggetto
Anche in una fase di indagini e addirittura prima di avviare un procedimento
Ecco ci sono le norme quindi chiediamoci perché quelle norme oggi io non nono non ovviamente la sfera di cristallo non posso sapere
Sì quelle norme attuate nel caso di circostanze sarei irresponsabile se dicessi che sicuramente avrebbero salvato quella donna non lo so proposto di non me la sento
Però se avremmo dovuto provare fino in fondo non l'abbiamo fatto e siamo tutti quanti i responsabili non lo non non getto non getto diciamo come dire la conosce soltanto su quel giudice o quel pm
Perché bisognerebbe vedere in quale contesto chiederemo gli atti come Commissione come sempre guarderemo con rigore con serietà gli atti di quel procedimento e cercheremo di capire che cosa non ha funzionato ma qualcosa non ha funzionato
Perché altrimenti ha ragione l'onorevole Boldrini la presidente Boldrini non possiamo chiedere alle donne di denunciare si è poi una volta che hanno denunciato non ci riusciamo proteggerle fino in fondo a metterlo in sicurezza
E quindi questo ci dobbiamo sentire tutti quanti ne responsabili questo è il messaggio che voglio dire è che cosa per me si può fare
Dove stiamo sbagliando dal mio punto di vista vi dico ovviamente dal punto di vista mio della commissione di una indagine che presenteremo anche il ventiquattro occasioni venticinque circa abbiamo analizzato duecento casi di femminicidio Plani veniva chiesto da tanti anni alla commissione d'inchiesta di fare questo
è stato faticoso abbiamo realizzato non solo le sentenze tutta la fase delle indagini sono stati migliaia e migliaia di pagine che abbiamo potuto leggere grazie al contributo prezioso di consulenti magistrati che caricano fatto di questo la passione di vita le avvocate dei centri antiviolenza che non smetterò mai di ringraziare
L'abbiamo fatto che cosa emerge emergono tante cose di cui discuteremo ovviamente da due giorni non è questa la sede ma ve li dico soltanto alcune se il sessantaquattro per cento le donne non non chiede aiuto nemmeno ad un amico c'è un problema
Non ne parla
E allora per non farla lunga il quindici per cento sono denuncia
Il trentaquattro per cento però degli organi che li ammazza dopo dopo purtroppo drammaticamente si uccide quindi vi dico solo questi due dati per dire quale deterrenza può avere una piena inasprita per un uomo che dopo si ammazza
Quale deterrenza poi se continuiamo a insistere nastri amo le vene costiamo noi due fattispecie di reato in in sé insistiamo sulla Pd punire le altre ce le scordiamo
Il tema vero come incidiamo sul resto perché anche le norme di cui ci siamo dotati e dagli anni ottanta dal famoso delitto d'onore alla dal Codice Rosso ne è passata di acqua sotto i ponti ho finito
Il tema della rivoluzione culturale rivoluzionò contrari perché le norme anche le migliori di questo mondo camminano sulle gambe degli occhi e del non è che sono chiamati ad applicarle sempre
Quindi quegli operatori giudici magistrati ufficiali di PG medici di base che fino in fondo non parlano con tutti quelli dovranno essere portatori di una cultura adeguata di una capacità di leggere maniera corretta la violenza ricordiamo naturali cos'è la violenza l'espressione di quella sperequazioni potere esistente ancora oggi tra gli uomini e le donne ragion per cui combatte la violenza si deve anche affermare l'autonomia delle donne la loro libertà
Non negarla non limitarla ma promuoverla
Ma significa anche cambiare la mentalità non fare sentire più in colpa le donne quando parlano non colpevolizzarlo non giustificare gli uomini cambiare proprio la prospettiva e questa la rivoluzione allora voglio chiude con le parole dice la presidente Boldrini
Noi nel novantadue abbiamo assistito a una rivoluzione culturale della Società
Questo è accaduto e Spagna rispetto alla violenza in Italia caduto rispetta la lotta alla mafia la criminalità organizzata abbiamo visto dopo Falcone Borsellino scendere le persone in piazza tutte uomini donne in carne e ossa tutta la società nelle sue diverse articolazioni oggi arrivato il tempo perché le donne
La prima causa di morte nel mondo per le giovani donne per le donne la se ricevo anche quaranta Pantani e la violenza maschile contro le donne
Ci vogliamo indignarmi tronco proposto lo vogliamo fare con più forza più determinazione tutti insieme io credo che è arrivato il tempo è arrivato il tempo se non continueremo a piangere il giorno dopo un'altra donna ammazzata non riusciremmo però a sradicare questo fenomeno se non saremo più coraggiose più radicali
Da voi soprattutto da quei ragazzi anche per le cose che ha detto la presidente Boldrini ci aspettiamo tanta forza tante energie sappiamo di chiedervi tanto
Sappiamo di abbiamo bisogno di voi grazie
Grazie se Valente adesso piaceva la parola alla presidente dei danza che è il presidente dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa
Dunque il Consiglio d'Europa a cui dobbiamo la convenzione di Istanbul prego presidente Dams
Più veloce grazie grazie mille buongiorno Roberto un caro amico Laura e tutti i presenti vuole raccontargli una storia una storia che mi riguarda
In questo contesto no io ero sindaco di un Comune
E abbiamo questa usanza per cui le persone possono avvenire incontrare il sindaco per parlare dei propri problemi
E il resto essendo stato appena eletto la seconda persona che ho incontrato era una signora
Che avevamo di vivi di e in faccia mi aveva detto che il compagno l'aveva picchiata la mia reazione è stata lo lasci dice non posso mi ha risposto non posso perché se lo lasciò chi proteggerà i miei figli non ho niente
E per contestualizzare un attimo questa signora aveva una cinquant'anni danni in cinque Adani avevo ventinove anni
Ero molto orgoglioso di essere stato eletto più giovane sindaco di una cittadina nel mio Paese ma non capivo erano trent'anni fa
Tanzi solo trent'anni fa vorrei aggiungere sono andato dal capo da polizia detto male al corrente di questa situazione ha risposto a tassi e allora sì sì è incerto ma lei che che cosa fa quando su Cielo queste cosa parliamo con l'uomo ma la signora partono da anni e di nuove tutta lividi dice la Benelli parliamo parliamo con il compagno nove per cercare di farli rappacificare abbiamo risolto nella situazione in qualche modo ci siamo accertati che la signora potesse mantenersi
E che i figli non fossero più in pericolo ma questo è l'unico caso
Trent'anni fa
E quello che mi ha insegnato questa situazione no questa situazione particolare
Era un giovanotto che non capiva no che cosa fosse questa situazione però mi ha fatto capire una cosa un messaggio a tutti gli uomini in questa sala
Questa esperienza mi ha insegnato che ogni qualsiasi uomo che picchi una donna è un vile un codardo ecco che cos'è
E lo vorrei dire a tutti voi soprattutto agli uomini no pochi uomini non ci sono abbastanza se volete la mia opinione chiedo a voi
Di considerare bene quello che ho appena detto un uomo che picchia una donna solamente umbre vile e codardo penetra con qualcuno che alla tua stessa forza
E io sento questo quanto cura non cura più forza rispetto a trent'anni fa perché quello che ha che mi ha colpito e che Bardi mi sono sentito fortunato di essere cresciuto in una famiglia di essere istruito una famiglia che non conosce questa realtà ma ce ne sono tante che conoscono questa realtà ma non c'è un modello il ruolo non c'è Laura tu l'hai detto io sono un duro sono un duro perché sulla sua faccio prepotente con le donne no sei patetico se un idiota
Quindi questa è un'esperienza personale che in un certo modo
A forgiato
Ha influenzato il modo in cui io affronto questa situazione terribile che non stai migliorando sfortunatamente a causa del Corriere tra l'altro perché le persone sono rimaste chiuse in casa insieme maggiore stress eccetera
Ma l'unico motivo per uscire da questa situazione questo messaggio per tutti voi
Di adottare un atteggiamento che l'atteggiamento di tolleranza zero
Non bisogna accettarlo in alcun modo
Assolutamente non bisogna scivolare in questa deriva Novalgina capire il contesto e il livello di istruzione no no no no l'unico modo
A con cui noi possiamo progredire veramente e superare questa ferita nella nostra società e quella di adottare un atteggiamento di tolleranza zero
Dove non solo no
Le donne non devono tollerare queste cose ma anche gli uomini
Che cosa significa
Questo significa e questo messaggio alle donne tolleranza zero significa che immediatamente dovete farvi fare sentire ci sono troppe donne con il dovuto rispetto Laura che forse accettano questa situazione e non le denunciano così trazione rilevanza zero significa non accettare niente
Quindi si è vero bisogna farsi sentire bisogna parlare e se gli uomini sono a conoscenza di questa situazione in un ambiente il loro quartiere anche loro
Devono denunciare no tu hai parlato delle Trippi la parte la la terza ovviamente la punizione certo l'importanza no
Gli esempi devono essere comunque dati stabiliti ma la cosa più importante la prevenzione dobbiamo far sì che non accada più e questo è possibile unicamente no nella vita reale se si parla se ci si esprime e si si denuncia se ogni uomo si rende conto che un uomo che picchia una donna è un vile idiota eccetera e consentitemi dicono le donne
E le donne non non devono accettare a alcun tipo di violenza tolleranza zero e questo è il e l'unico modo per prevenire ovviamente proteggere se necessario e poi chiaramente Pa la punizione dopo e che cosa
Significa tutto questo nel contesto della commise Lista Bonino la convenzione o un parolone Arawn un teste importante e tante persone no si chiedono magari che cosa possa significare in pratica la convenzione di Istanbul nessuno un testo no un consesso importante dove persone importanti si riuniscono e Alba auspicano azioni
Più incisive eccetera poi vanno a casa e non cambia niente un po'l'immagine che ne abbiamo di questi consessi pensiamo un po'alla Coppa ventisei giusto per proporre un esempio che forse Roberto il sottoscritto ma credo che molti
E penso che si tratti di un contesto importantissimo per l'ambiente eccetera però la commercialista vuole diverso da questo punto di vista perché perché la convenzione di Istanbul fondamentalmente un accordo tra paesi per lavorare insieme per combattere questa situazione ed è qui che noi
Abbiamo un organismo che si chiama Gregorio che esamina i vari paesi va a chiedere ma cosa hai fatto del tuo Paese cambiato qualcosa
Letture azioni hanno avuto un impatto sulla vita concreta dell'ONU oppure no Grey di un gruppo di esperti sulla lotto contro la violenza nei confronti delle donne la violenza domestica quindi il ci sono tante leggi
Sì noi facevamo nostro dovere ma magari non cambia niente no le leggi vanno applicate
Quindi la convenzione di Istanbul
Perché io ho esaminato la situazione vari paesi per vent'anni comunque nella Commissione Istanbul i paesi si riuniscono
C'è questo gruppo di esperti che esamina i vari paesi dicendo ma qui non sta andando bene qui sta andando meglio quel Paese sta facendo quella cosa bene lo devi fare tu anche tu quindi condividere l'esperienza senza aver paura
Di affermare che magari non si sta seguendo la strada giusta da un certo punto di vista ma magari i passi giusti sono stati intrapresi in un altro settore in cui i passi che sono stati intrapresi hanno un impatto sulla vita concreta delle donne questa situazione non può essere affrontata da sole incerto
Va affrontata a livello non solo nazionale ma anche locale certo certamente però cercando di trarre ispirazione dai buoni esempi degli altri paesi perché questo non è un problema che riguarda solo l'Italia riguarda anche il mio Paese quindi farsi ispirare dalle Buoni ente buoni esempi
Spazzando sì dei cattivi esempi perché vediamo che questi tre dive non funzionano è uscire da questa Quarato da questa situazione in cui per cui non viene considerato un'anomalia che tutto questo esista questa è la cosa più importante
Un dettaglio che non è un dettaglio secondo me le forze dell'ordine
Coloro che dovrebbero tutelare proteggere le donne in questi casi
Anche loro da un certo punto di vista devono essere coinvolte parlo delle forze dell'ordine
E questo non deve essere sottovalutato vorrei ritornare alla mia esperienza di più di trent'anni fa in cui il capo della polizia conosceva la situazione chiaramente mi faceva piacere però un po'era va bene che dobbiamo fare no
Fa parte della vita no mi dispiace
Quindi anche questo messaggio che vorrei trasmettere Laura a tutti voi tutti devono essere coinvolti
Però la prima linea in prima linea io vorrei vedere il persone che proteggono le donne in pratica non solo a parole e farlo a fatti sul campo quindi la convenzione di Istanbul parola importante è un quadro che consente la condivisione di esperienze e mettere in pratica ed esperienze perché il gruppo di esperti credenza che esamina i vari Paesi
E quindi interviene concretamente contro questa piaga chiaramente ruolo dei Parlamenti è fondamentale perché caro Presidente mio caro amico Roberto devono essere formulate leggi che ci consentano di combattere le disuguaglianze di genere la violenza contro le donne
E però la parte più importante è attuare abbiamo manuale parlamentare che anche in italiano
E suggerisco che una copia venga trasmessa anche a livello locale in seminari incontri così che anche a livello locale venga utilizzato perché ancora una volta io sono entrato in contatto con questo problema terribile
Come quando ero amministratore locale ma non c'erano leggi non c'era un quadro non c'erano politiche
E poi in definitiva il problema era comunque rimasto quindi grazie mille spero che questo messaggio vi sia arrivato forte e chiaro
Bene grazie al presidente danza e adesso abbiamo la nostra ministra per alle pari opportunità la famiglia Elena Bonetti che è riuscita a raggiungere e e quindi io la inviterei a venire qui
E a prendere la parola prego ministra
Grazie davvero grazie di cuore saluto al presidente Chicco la vicepresidente Spadoni
Alla presidente della Commissione femminicidio alla senatrice patente un saluto e un ringraziamento alla presidente Boldrini dell'intergruppo organizzato questo appuntamento importante a tutte le deputate e i deputati presente ai componenti di questo importante organismo che ancora una volta sollecita le coscienze delle istituzioni su temi che riguardano la promozione la tutela delle pari opportunità in particolare oggi per il contrasto alla violenza maschile contro le donne un ringraziamento anche a tutte
Mi ha di tutti i partecipanti la Rete delle associazioni dei centri antiviolenza delle case rifugio che so essere qui rappresentate che interverranno dopo di me
Oggi è una l'inizio della settimana importante nel nostro Paese per la sollecitazione di un dibattito piena coscienza
Di una responsabilità che dobbiamo assumere con sempre maggiore chiarezza e determinazione tutte tutti insieme istituzioni istituzioni internazionali istituzioni europee ma poi c'è c'è il Paese il paese del vissuto quotidiano La il mondo della magistratura delle forze dell'ordine il mondo della sanità
Il mondo che oggi agisce giorno dopo giorno attimo dopo attimo nel proteggere raccogliere le grida le richieste d'aiuto di tante donne inesatta riconoscere nel silenzio di tante troppe donne che ancora non hanno
La possibilità
Che non hanno avuto la possibilità di trovare di incontrare una prospettiva di speranza a sollecitarlo a dire questa speranza c'è è possibile
è possibile oggi uscire dalla credenza perché noi ci siamo già un Paese intero
Che nel proteggere queste vittime voglia anche promuovere con grande convinzione la loro opportunità di una vita possibile libera fuori da qualsiasi forma di violenza
Il nostro Paese a
Aderito sostenuta ratificato tra i primi la convenzione di Istanbul lo ha fatto con la convinzione della che la nostra più democrazia ci impone non so democrazia costituzione impone una assunzione di responsabilità che anche nel contesto europeo deve diventare sempre più non solo testimonianza ma promozione di uno spazio democratico
Che implichi modo necessario
Non solo la piena parità di genere ma nel raggiungimento della piena parità di genere il ripudio di ogni forma di violenza agilità e agita contro le donne
Con questa convinzione noi
Assumiamo anche la presidenza del Consiglio d'Europa su cui saremo impegnati nel dialogo europeo in questa direzione nel pieno sostegno stile politiche che a livello europeo la si stanno portando avanti la commissaria dati dagli annunciato una legge europei erano matti per Opel DVD promozione contrassero lenza maschile contro le donne
E non è un caso che proprio in queste giornate ci sia stato un passaggio importante per il nostro Paese il governo ha varato nell'ultimo Consiglio dei ministri
Il nuovo piano nazionale di contrasto la pensa maschile contro le donne una piano che è nato prima di tutto dei tavoli di lavoro tecnico di elaborazione infatti con la rete dei centri antiviolenza con le associazioni
Che ha poi avuto un sostegno nuovamente ringrazio davvero come su questo la Commissione femminicidio per il lavoro straordinario di indagine di monitoraggio e di promozione
Di di comprensione di un fenomeno che è troppo oggi ancora nel nascondimento del nostro paese ma che nella sua versione stanche offrendo un'opportunità di soluzione
Dal confronto con gli altri ministeri tutte le istituzioni e che sono certa potrà tradursi poi anche nel dialogo parlamentare in una ulteriore
Assunzioni di responsabilità nella Pro mozione non sono legislativa ma anche e soprattutto nella promozione di un nuovo approccio culturale nel nostro Paese
è quello del di questo piano concluso quando la presentazione in Consiglio dei ministri dicendo che è l'ultima volta che un piano che nasce per l'autorità e la volontà dell'autorità politica delegata alle pari opportunità
Perché il Governo io spero condottieri perché il Parlamento voglia confermare queste indicazioni propone nella legge di bilancio l'istituzione ai sensi della convenzione di Istanbul per norma di legge
Del fatto che il nostro Paese si debba adottare di una strategia nazionale di contrasto Lorenza maschile contro le donne individuando chiaramente gli obiettivi che la convenzione di Istanbul pone come indicazione ai propri agli Stati
Che né chi vi hanno aderito
Una e al piano strategico che prevede una governance perché una volta che sia una strategia servono degli elementi che la rendono attuali è attiva
Uno di questi è il tema della governance la cabina di regia è un osservatorio all'interno dal dipartimento delle Pari opportunità che accanto al mondo istituzionale amministrativo coinvolga il mondo
Protagonista di questa battaglia che quello dei centri antiviolenza delle case rifugio che si ponga come l'Osservatorio che sulla base dei dati che vengono raccolti che sulla base di una valutazione quantitativa operi qua anche una valutazione di indirizzo sulle politiche attive che ne conseguono
E la terza e il terzo elemento è che salgono le risorse delle risorse che non possono essere rinnovate anno dopo anno ma che vanno definite in modo programmatico stabile strutturale
Ed è per questo che abbiamo voluto accanto al piano nella legge di bilancio dichiarare come strutturalmente previste
Quindi stabilmente previste sistematicamente previste delle risorse che si rivolgono azioni sistemiche di carattere formativo di promozione culturale di carattere informativo di sostegno alla rete complessiva promosse a livello nazionale e i fondi trenta milioni di euro che speriamo che il Parlamento possa anche trovare le risorse per poterli ulteriormente arricchire ma sono già più
Di delle risorse che normalmente venivano nel destinate anno dopo anno dicevo trenta milioni di euro che nel modo stabile strutturale sono previsti per l'erogazione alle Regioni e quindi conseguentemente ai centri antiviolenza le case rifugio arco questo per dire quanto oggi l'Italia sia pronta a fare un passo avanti nel consolidare non solo la propria adesione convinta tenace costante la convenzione di Istanbul alla sua ratificazione ma nella attuazione che dobbiamo completare fino in fondo non solo dal punto di vista normativo nella scelta del compimento di uno che di uno degli aspetti che credo sia un dovere per la nostra democrazia quindi vi ringrazio per i contributi di questa giornata per l'impegno che fin qui avete e abbiamo insieme tutti insieme saputo interpretare ma soprattutto credo che sia importante come segno alle donne alle ragazze alle bambine del nostro Paese sapere che ci sarà un domani nel quale davvero si possa sperare che questo aberrante fenomeno
Disumano possa essere davvero ripudiato e radicato definitivamente grazie
Grazie grazie alla ministra ci associamo a questa curiosa evidentemente
Prima di dare la parola alla vicepresidente della Camera da Maria Edera Spadoni le chiederei di pazientare un attimo perché c'è un'importante testimonianza adesso io chiederei ad Alessandro Ippolito mi che è uno studente del liceo egiziano diciamo Peano
Che oggi è qui ecco Alessandro vieni lo inviterei qui avvenire anziano
Crearne uno dei sei che sono qui presenti ci sono anche studenti universitari e tutti coloro che sono qui hanno partecipato a un corso di studio
Specifico sul tema della prevenzione e della violenza di genere quindi sono ragazzi e ragazze che su questo stanno facendo un percorso allora ti darei volentieri la parola Alessandro facce un po'a sentire quello che voi a sottoporre tutti noi grazie
Anzitutto farla tutti diciamo restando il Buitoni o diciassette anni grazie al percorso concordo con i docenti
Posso affermare che io non sono né un maschio né un uomo perché si afferma quindi da parte della diversi aggiunti degli stereotipi per lo più negativi io non mi ci rivedo
Quante volte ci è capitato di sentire la prassi K grandi come una femminuccia
Vivo gli uomini non piangono devono essere forti
Secondo quale criterio deve essere così
Battendo percorso di studi mi sono posto più volte questa domanda mi sono reso conto di questi giorni gli stereotipi del secondo giorno a Rimbaud latino
Dare esempio l'uomo del diritto e forza dissero pure fanno la stessa radice come replicare che solo l'uomo diverse le porte di dire
Ovviamente la portano diverse sempre collegato alla qualcosa di negativo perché cioè essere portano significa obbligatoriamente che io debba essere violento più aggressivo ma anche forte di spirito del tu
O la sorella gemella capito di essere presenti momenti durante i quali ad esempio le suonavano il clacson le gridavano qualcosa dalla macchina in corsa mi riferisco a lei perché la ragazza che mi sta più vicino e alla quale tengo di più
Ed è grazie a questa vicinanza ha cominciato a prendere consapevolezza o del vissuto femminile
Durante gli ultimi due anni
Nel quale approfondito questo percorso con i docenti ho dato un cambiamento nel modo di pensare come se avesse iniziato a vedere la realtà dall'altro punto di vista il rogo mi sono reso conto che non è così scontato come avviene nel film in cui supereroi cattura negativi
Quando la donna viene picchiata stuprata violentata rilasci rivolgersi ed altre raccolte nei centri antiviolenza la storia continua resta comunque in circolazione la persona che è capace di nuocere e te lo farà di nuovo
Tutti quei cattivi di cui si abbia le storie che vediamo anche se già ogni giorno hanno una vita alle spalle chiude a determinati ad essere quello che sono su questa storia che si deve agire con decisione anche attraverso percorsi formativi finirà quelli a cui ho partecipato anch'io a scuola
Paga quattro M o un sogno vivere una società in cui tutti uomini e donne siamo capaci di confrontarsi alla pari riconoscendosi come individui che si rispettano reciprocamente
Ma ci sono però bisognerà solo solamente sogni se non si hanno degli obiettivi le proprio questo modo di ceduo tutti quelli che ascoltano la favola chiunque già qui in questo momento
Di aiutarci quello insieme per raggiungere questo obiettivo grazie
Bravissimo Alessandro continua con questo slancio questa passione questi impegno portati dietro tanti rifarei compagni e compagne
Adesso allora andò con piacere la parola alla vicepresidente alla Camera Maria Edera Spadoni che anche lei partecipa all'interno molto attivamente peraltro al nostro intergruppo donne diritti e pari opportunità
Prego Marielle
Grazie
Grazie a Laura grazie a tutti per per essere qui è stato già detto tantissimo quindi io storica Alibrando il mio intervento non me ne vogliano i traduttori ma veramente ci sono stati tantissimi spunti importanti
Il primo sicuramente relativo al saper riconoscere sono assolutamente d'accordo con e chi in precedenza parlava dell'importanza deve saper riconoscere la violenza durante un convegno c'è stato una ragazza più o meno sui vent'anni che ha fatto proprio questa domanda
Com'è che si riconosce la violenza
Ed è proprio in quel momento quando all'interno di una donna scatta qui il click
E tali per cui non sei sicura c'è qualcosa che non ti torna c'è qualcosa che che è sbagliato
E proprio lì che probabilmente abbiamo una situazione di violenza quindi già saper riconoscere come diceva prima giustamente Laura non è soltanto una la violenza fisica non è soltanto lo schiaffo è l'insulto è la violenza economica è il dire non non andare a lavorare
è l'essere dipendente a livello a livello economico ci sono tantissimi studi che ci dicono che grazie all'indipendenza economica è più probabile che una donna e soprattutto anche spesso i minori perché ci sono anche i minori coinvolti
Venga possa uscire dalla spirale di violenza quindi io credo che il primo punto
Nel riuscire a proteggere prima la senatrice Valiente parlava soprattutto del fatto dell'inasprimento delle pene qui del punire e vero come legislatori abbiamo fatto un lavoro molto importante ma c'è anche la questione della del proteggere la protezione
Oltre ovviamente al coinvolgimento dei centri antiviolenza oltre al coinvolgimento delle forze dell'ordine
è importante nel momento in cui la donna riesce a essere indipendente a livello economico riesce a uscire
Dalla casa riesce a permettersi un affitto quindi credo che questo s'è sicuramente uno dei punti principali la questione la questione economica ritornando quindi alla a saper riconoscere è chiaro che questi momenti come questa mattina sono fondamentali io sono contentissima che ci siano tanti tanti ragazzi perché credo che sia importante soprattutto per i ragazzi
Sensibilizzarli perché a volte appunto non si capisce esattamente cosa possa essere la violenza
E vi consiglio un un video è stato fatto da un gruppo di ragazzi cileni si chiama comodi sentieri as come ti senti resti
Ed è proprio un video in cui ci sono gli stereotipi che vengono invertiti quindi in quel modo in quel video ci sono gli uomini che hanno gli stereo e che che subiscono i stereotipi da come veniva detto prima ad Alessandro e il fatto della della persona che arriva col clacson magari ti chi urla qualcosa di sessista oppure quando vieni pagato meno e quindi si trovi quest'uomo che dice ma perché io vengo sempre pagato meno oppure quando cerca di parlare durante un meeting di lavoro e viene detto massima tu stai zitto tanto
Le tue sono più o meno delle cretinate questo serve proprio per accelerare per aumentare l'empatia degli uomini
Nei confronti di quello che moltissime donne in questa sala sono sicura moltissime donne hanno subito almeno una volta nella vita
Ed è fatto da dei giovani da dei giovani cileni che hanno avuto quest'idea brillante dal mio punto di vista problema culturale assolutamente sì il problema culturale c'è e io credo che sia il la la priorità la priorità da da mettere anche nell'agenda eventualmente politica mi sono ritrovata ho ricevuto segnalazioni di libri elementari nei quali la mamma la donna era la mamma oppure era quella che cucinava mentre l'uomo era lo scienziato oppure era il il dottore universitario ecco questo già nei piccoli rientra all'interno proprio di un di un processo culturale che deve essere assolutamente invertito oppure anche i giocattoli fra poco è Natale io mi sono trovato a un negozio di giocattoli e vedere il ferro da stiro per me era una cosa pazzesca elemento del ferro da stiro
Quindi sicuramente il concerto culturale
E la lotta agli stereotipi deve essere la nostra priorità oltre la questione economica e attenzione
Non vuol dire che siamo uguali e noi siamo DiVersi ma dobbiamo essere uguali né differenza cioè tutti devono a sopravvivere le stesse opportunità sia uomini che donne
Vado avanti
Ecco Min piace molto anche pensare che questa mattina per molte donne noi siamo l'esempio a fughe che noi stiamo l'esempio per per le donne che ci sono qua questa mattina voi qua ragazzi vedete delle donne che sono libere all'interno del del della gente all'interno del del Parlamento e ne siamo l'esempio di vivente di quello che potete essere potete diventare quindi non permettete mai mai a nessuno
Di dirvi che non potete arrivare dove potete arrivare perché potete farlo ci vuole costanza ci vuole studio però potete farlo c'è un'iniziativa può alla Camera che spero vedrete de verrete presto a a visitare e proprio iniziativa della collega Boldrini che nella scorsa legislatura ha fatto una sala delle donne dove c'è quindi la prima sindaca ce la prima presidente della regione
E ci sono due specchi questa che sono molto interessanti presidente La Repubblica e il Presidente del Consiglio non ci sono state ancora donne però secondo me abbiamo veramente buone opportunità perché insieme se c'è un'alleanza per esempio come l'alleanza all'interno anche l'intergruppo dove abbiamo fatto delle lotte molto importanti se c'è l'alleanza tra le donne se c'è l'empatia degli uomini sicuramente possiamo arrivare lontano quindi andate avanti studiate
E siate costante perché potete arrivare due Letta grazie
Bene mi è piaciuta questa empowerment finale ci vuole
Allora adesso io darei la parola invece alla dottoressa Elisa Ercoli che la presidente dell'associazione differenza donna che è una delle più importanti reti dei centri antiviolenza dunque Elisa ecco era passa volentieri a te la parola prego
Grazie grazie davvero e grazie per questo incontro a tutti gli interventi
Che ho sentito sono stati degli interventi che mi hanno già dato la certezza che in questi anni abbiamo fatto tantissimo
Sento delle istituzioni che sono sempre più dentro a quello che noi abbiamo voluto assolutamente fare emergere cioè la voce delle donne e delle bambine e dei bambini in uscita dalla violenza
Grazie ad Alessandro e a tutte le ragazze e ragazzi Alessandro mia
Coinvolte commosso io sono certa che la loro generazione saranno generazione che farà molto meglio di noi
Sappiate che il mondo e il futuro è vostro e quindi questo per noi ascoltarvi nella vostra consapevolezza era sicuramente rassicurante
Però vogliamo assolutamente continuare quella che nella nostra responsabilità e quindi facilitare a voi il compito di capire realmente quale società state a vittima abitando
E soprattutto darvi la nostra esperienza dell'impegno che noi abbiamo da trent'anni
Differenza donna
Gestisce il quindici ventidue della Presidenza del Consiglio dei ministri le gestirà per altre ventiquattro mesi di questo siamo molto contente perché lo strumento proprio perché le donne possano arrivare
Ai centri antiviolenza territoriali ma prima parliamo appunto di che società abitiamo
Io penso che la difficoltà più importante sia che noi cresciamo con tantissime illusioni e con il più grande tabù del mondo il tabù è la violenza maschile contro le donne non se ne parla
Non se ne addirittura diventa un tabù collettivo che ci impedisce di riconoscere ciò che viviamo intorno a noi
Ciò di e quindi riconoscere che è intorno a noi la violenza
Questo ci abito a pensare che la violenza è lontana da noi che non ci siamo dentro
E quando poi scopriamo che ci siamo dentro sentiamo che è solo nostra la colpa così non è questo è un inganno sappiate che non è così la violenza una responsabilità istituzionale sistemica
La violenza significa che culturalmente cresciamo dando maggior valore alla partecipazione degli uomini e dando un grande disvalore alle donne
E questo è importante perché le ragazze che vengono illuse di avere gli stessi diritti e stesse opportunità per ragazzi quando poi si troveranno ad entrare nella vita da adulte quando avranno il primo lavoro quando avranno il primo figlio
E scopriranno che il mondo è contro di loro che il mondo proverà ad escluderle sappiate che non è vostra colpa non è una vostra responsabilità
Non sono vostri incapacità ma è il sistema che è strutturato per espellerli
E noi queste espulsioni sistemiche le dobbiamo allontanare dalla realtà dei nostri mondi
E per fare questo dobbiamo essere come diceva Valeria Valente più coraggiosi e più radicali
Di cosa abbiamo bisogno prima di tutto abbiamo bisogno di cambiare la base culturale
Dobbiamo cambiare i nostri testi scolastici io sono stufa di accompagnare i miei figli a studiare su dei testi in cui le donne sono riconosciute in venti principali professioni tra cui le principali sono
Mamma
Casalinga infermiera e invece soltanto gli uomini hanno cento professioni diverse il loro immaginario sin da piccoli è proiettato sul fatto che possono fare
Tutto quello che vogliono
Ma oltre a questo aspetto culturale
Noi dobbiamo scendere nella realtà di che cosa succede alle donne che vogliono uscire dalla violenza sono donne coraggiose guardate non credete alla narrazione che pensa a loro come donne vulnerabili piegate interisti
Le donne in uscita dalla violenza sono donne incredibilmente coraggiose
Perché anche sapendo che quel sistema è contro di loro arrivano nei centri antiviolenza parlano prendono parola pubblica e provano a denunciare qualcosa che ancora oggi non si vuole ascoltare
E perché proprio io Presidente di differenza donna
Che gestiamo più di venti luoghi per raccogliere da almeno citare la violenza che gestiamo il quindici ventidue vi dico che l'istituzione nelle nostre società non sono ancora pronte ad accogliere le donne in uscita dalla violenza
Perché prima di tutto nella società non scatta una solidarietà meno lo nei loro confronti
Scatta invece un desiderio profondissimo di giustificare le azioni dell'uomo violento
Il nostro desiderio la nostra cultura è portata a pensare che alle donne non si può scontare a niente e chi agli uomini invece deve essere data l'opportunità di cambiare
Allora questa è vero noi crediamo nel cambiamento ci abbiamo sempre creduto siamo donne e femministe se non credessi molte al cambiamento non potremmo assolutamente
Dare base quotidiana tutto quello che noi dichiariamo ma cosa è che invece manca allora cos'è che succede ecco una donna che racconta della sua violenza significa
Una donna che prende parola bar dalle forze dell'ordine e allora che cosa ci manca dalle forze dell'ordine perché quelle donne siano veramente credute
Per fare la rivoluzione culturale in tutta la rete antiviolenza abbiamo bisogno di corsi di formazione che siano quotidiani costanti perché quella convenzione di Istanbul nella prevenzione
Nella protezione e nella consecuzione si porta avanti soltanto se tutti i piani di intervento vengono portati avanti in maniera sistemica altrimenti le forze dell'ordine
Prima le informiamo poi si spostano non ce l'abbiamo di più e ricominciamo da capo oppure anche nei tribunali Tribunale è vero che noi abbiamo in Italia molti con la che sono dedicati ma pure dedicati non significa spesso pool specializzati noi abbiamo bisogno di specializzazione abbiamo bisogno di giudici che in ambito di tribunale penale
Civile minorile non colpevoli Zino le donne per quello che hanno subito e questo purtroppo avviene ancora troppo e troppo spesso
Abbiamo un'emergenza in Italia
Che è quella della cosiddetta alienazione parentale un problema culturale importantissimo una teoria ascientifica che però ha preso piede nei nostri tribunali e che porta a condannare le donne perché hanno preso la parola e spesso a sottrarre i loro figli minori
Anche in assenza di qualunque reato da loro commesso senza in assenza di in Cuori Ya
E allora la verità
è che noi dobbiamo agire su delle cose che sono complessi stime perché ad arrivare a dichiarare dico quello di cui abbiamo bisogno
Lo abbiamo affermato oggi hanno parlato tutti uomini e donne di tutte le generazioni di tutte
Le responsabilità politiche e allora adesso sappiamo quello che dobbiamo fare il problema è scendere poi nella specificità di ogni ambiente che deve cambiare
Quello che noi dovremo d'dobbiamo cambiare quello che noi dobbiamo riuscire a fare
E intervenire in ogni ambito della nostra società perché ampliare radicalmente la nostra mentalità e questo si può fare solo se noi mettiamo insieme due livelli diversi di intervento discriminazione di genere nei confronti di tutte le donne
E altrimenti lei l'Italia non sarebbe l'ultimo paese in Europa dopo la Grecia per disoccupazione femminile no rane dobbiamo agire lui
Dove ci sono le discriminazioni di genere di tutte le donne che dobbiamo agire invece
Nelle ditte confronti dei diritti violati delle donne in uscita da violenze questi due piani devono essere portati avanti grazie condire la devo interrompere mi deve andare a chiudere per poter spento vada a chiudere
Allora i centri antiviolenza stanno aumentando ma le risorse sono troppo poche non abbiamo posti nelle case rifugio non abbiamo tribunali specializzati non abbiamo formazione continua non abbiamo sensibilizzazione non abbiamo un cambiamento
Dei programmi non abbiamo neanche una circolare che dica che i bambini dei centri antiviolenza delle case rifugio possono andare a scuola nelle Scuole di riferimento delle case rifugio
Vogliamo subito un grande cambiamento e per questo noi chiediamo un impegno immediato straordinario che cambi davvero le cose in questo Paese che ne ha davvero tanto bisogno grazie
Allora adesso do la parola alla deputata Laura Ravetto che è parte del nostro intergruppo intergruppo della Camera per le donne i diritti e le Pari opportunità
Ed è anche responsabile delle Pari opportunità della lega prego
Grazie l'aura sarò velocissima anch'io mi devo scusare con i traduttori perché davvero hanno più una riga del discorso che o prepara avevo preparato che non sia già stata riferita ma io questo lo so una cosa positiva
Perché la dimostrazione che su questi temi non c'è parte politica non c'è divisione perché l'obiettivo e comune e quindi quelli sono quelle che sono le cose da fare
A scusate ecco sì
La mascherina
Avete non solo in quelle sulle cose da fare lo sappiamo che non ci dobbiamo dividere sugli obiettivi questi l'intergruppo io devo ringraziare l'avrà per l'occasione di oggi ma devo ringraziare anche tutte le colleghe di intergruppo noi ci confrontiamo su temi DiVersi abbiamo posizioni diverse sulle soluzioni per esempio ve li dico una
Io sto proponendo in questi giorni visto giacché la collega Valentini espresso la sua perplessità infatti ne discuteremo
Una modifica all'articolo ottantatré del disegno di legge e del decreto legge del due mila e il due in cui s'attribuisce diciamo così si indicano i pericoli per cui può essere attribuita la scorta dei soggetti vittima di quel pericolo ci sono gli atti terroristici ce la Trinità organizzata io vorrei aggiungere anche gli atti persecutori quindi dare la possibilità ma non a tutte in alcuni contesti alle donne che sono vittime di particolare violenza che magari dovrebbero essere prese le potete sradicate dalla società
Metà secondo me va sradicato il persecutore e non la vittima venissero protette da degli agenti possiamo essere d'accordo più o meno su questo approccio però devo dire che fare questa proposta mi Alberto gli occhi sulle obiezioni
Perché ci sono obiezioni che posso comprendere chimici e magari dove poi si sentono meno libere chi mi obietti costi anche se io dico beh salvare una vita umana una costo e comunque c'ha spiegato il dottor Panella Laura Gravina che abbiamo avuto che a livello europeo il costo attuale della vittima della violenza di genere non controllabili duecentonovanta miliardi in Europa ce lo siamo fatti ripetere tre volte questo dato
E poi ci ha spiegato che di duecentocinquanta miliardi per la corruzione quindi cento dieci miliardi per il crimine organizzato Marino che cosa mi ha stupito di obiezioni dello stigma come dicevi Laura
C'è qualcuno mi dice è una norma devono perseguire o difendere o andare a cercare i reati grammi
Gli altri reati questo mi ha fatto venire la pelle d'oca lì capisco al netto delle soluzioni magari la mia proposta non è quella giusta tra l'altro ho visto che leninista in qualche modo dato un'apertura su questo tema non è quella giusta però sicuramente c'è un problema
Cioè se la violenza di genere non si comprende con emergenza dissestato di cui lo Stato deve farsi carico l'altra cosa e voglio dire che è chiaro e un tema multidisciplinare quindi c'è una tematica economica io sono convinta di questo e ringrazio il governo per il resto di libertà dovremmo finanziano ancora di più bene la legge sulla parità salariale che abbiamo votato all'unanimità perché è chiaro che se una donna non ha indipendenza economica
E se le violenze sono proprio intrafamiliari se non può andar via di casa e al suo lavoro la soluzione diventa complessa benissimo la formazione ho sentito dire prima
Anche se si altre forze dell'ordine i magistrati mi permetto di dirlo perché la valutazione di pericolosità del soggetto non so Laura Tusek esperta di me
Restano a qualcosa che non va cioè perché il soggetto che è stato denunciato tre volte camuna storia familiare in cui ha visto la violenza in famiglia e non venga valutato meritevoli di misure cautelari io a testa di un progetto riabilitativo
Ma di cosa stiamo parlando e inaccettabile arriva agli stereotipi
Effettivamente io sono madre di una bambina di tre anni e mezzo critico questo clan sa a un'amministrazione te la la tutina dell'Uomo Ragno
E lei l'anno scorso si è voluta vestire
Da Uomo Ragno e siamo andati al Parco dei Luigi uno mi è stato detto da tutte le mamme di principio disse Emma e l'Uomo Ragno io ve lo giuro mia figlia tre anni e mezzo ha risposto io sono la Donna Ragno
E io ho detto è vero oggi ha detto che soprattutto in ragione
Ma non voglio fare Maschi contro femmine e sentire che credo nella formazione ed educazione perché una bambina di tre anni e mezzo che ti dice così insomma no è stato qua o forse sono branche o come mamma comunque
Ma fa la formazione comunque questo per chiudere per dire
Benissimo l'intergruppo grazie di queste iniziative difendiamo la convenzione di Istanbul perché si vuole iniziare a dire che contro la famiglia io sono per la famiglia quello sareste in un'area politica
Totalmente per la famiglia qua non c'è contrapposizione quasi dice semplicemente di dare delle regole come ha spiegato benissimo nel termine
Che gli Stati devono intraprendere per farsi carico della violenza di genere quindi questo messaggio sempre lo dovremo portare avanti un'unica cosa
Le battaglie di genere le battaglie per le donne non sono le battaglie per un gruppo sulle battaglie per la collettività
Se non risolviamo questo problema diamo mandato non solo alle donne ma la nostra collettività alla nostra società
Grazie lauree complimenti per tua figlia
Bene adesso piacerebbe dare la parola alla dottoressa Antonella per il primo che è presidente di dire donne Rete contro la violenza che appunto l'altra importante Grande Rete italiana decente antiviolenza prego Antonella
E grazie grazie Laura davvero di ritrovarci ancora una volta qui in una sede istituzionale con figure importanti grazie per l'invito
Innanzitutto vorrei dire che e il presidente Mattarella in occasione di qualche evento un ricco se non ricordo male l'otto marzo
Definì di centri antiviolenza lo scheletro l'ossatura del sistema antiviolenza io qui rappresento la più grande rete
Nazionale dei centri antiviolenza sono ottantaquattro organizzazioni di donne che gestiscono oltre cento centri antiviolenza distribuiti su diciannove regioni italiane
Con oltre cinquanta case rifugio
è un luogo istituzionale questo alla presenza della ministra
Con la quale abbiamo un un dibattito e un confronto in corso alla presenza naturalmente di della senatrice Valeria Valente Valeria amichevolmente con la quale ci scambiavamo anche messaggi amichevoli e naturalmente
La presenza di Laura Boldrini
La rete dei centri antiviolenza dire è stata riferimento per la redazione del rapporto ombra per il Gremio
Il gruppo di esperte per l'appunto indipendenti del Consiglio d'Europa che ha il compito di monitorare l'applicazione della convenzione di Istanbul in tutti i Paesi che l'hanno ratificata
Il punto di vista della società civile di oltre trenta associazioni ed esperte attive sui temi della violenza alle donne ha messo in luce le criticità in relazione all'attuazione della convenzione di Istanbul
E le inadempienze rispetto alle indicazioni degli altri organismi internazionali di controllo proprio con l'obiettivo di stimolare le istituzioni ad attuare le raccomandazione dei queste esperte l'associazione nazionale dire all'annunciato nel marzo del due mila e venti
Per dodici mesi
Una campagna dal titolo violenza sulle donne in che stia in che Stato siamo lo abbiamo fatto perché convinte nella nostra azione di sostegno alle donne che c'è una distanza tra la Teoria dell'impianto legislativo
E la pratica
Su diversi temi qui in Egitto solo alcuni il funzionamento della giustizia
Dei servizi il tema delle risorse economiche
Il riconoscimento del ruolo e della metodologia dei centri antiviolenza
La vittimizzazione secondaria di cui si è parlato stamattina con riferimento nello specifico anche alla cosiddetta passa sindrome di alienazione parentale
L'effettiva protezione per le donne richiedenti asilo e di Foggia vittime di violenza
Il contesto culturale italiano risulta fortemente sì detto stamattina permeato da pregiudizi e stereotipi sessisti con un'applicazione delle norme disomogenea sul territorio nazionale
E con il conseguente affetto della mancanza di tutela delle vittime di violenza
I tre piani di azione nazionale
Ha fatto anche finora dal governo italiano non hanno di fatto cambiato l'approccio istituzionale al tema della violenza alle donne perché fortemente improntati a interpretazioni emergenziali
Privi di azione di sistema con penalizzanti differenze nell'applicazione a livello territoriale che hanno minato l'efficacia del contrasto della violenza alle donne
è stato presentato qualche giorno fa amministra in Consiglio dei ministri il nuovo piano nazionale antiviolenza
Con un ritardo di quasi un anno e privo naturalmente del piano operativo
Questo il loro ritardo ha determinato grandi difficoltà per i centri antiviolenza grandi difficoltà per le case rifugio che hanno continuato e continuano a supportare le donne
E a realizzare interventi di prevenzione della violenza
Senza alcuna certezza rispetto alle risorse economiche su cui poter contare non ci stancheremo mai di ripeterlo la violenza contro le donne
è un fenomeno strutturale e non la sciagurata emergenza causata dal raptus su di un uomo geloso vorremmo che questa affermazione non sia considerata con una frase retorica
Buona per un convegno per il convegno di turno ma come una diga una dichiarazione strategica finalmente condivisa dalle istituzioni che possa muovere da qui le azioni conseguenti
Le donne e i loro bambini e le loro bambine uccise nei giorni scorsi scossi e che la cronaca tristemente ci racconta sono vittime di un sistema che non funziona
E se oggi ne parliamo qui in questa autorevole sede lo dobbiamo sicuramente al movimento delle donne al movimento femminista e ai centri antiviolenza che hanno trovato ispirazione dal movimento delle donne
L'esclusione degli centri antiviolenza
Dai luoghi decisionali e di valutazione per le politiche le misure poste in essere ha comportato il rischio concreto di esclusione
Marginalizzazione delle organizzazioni di donne che da oltre trent'anni supportano le donne nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza
Un pensiero lo voglio fare sul numero quindici ventidue capisco i tempi e vado verso la chiusura
La mappatura delle diverse realtà e dei servizi di supporto specializzato femminile per le donne vittime di violenza riferibile al numero di pubblica utilità quindici ventidue
E l'incredibile sul sito del dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri è una mappatura del tutto generica
Non risponde ai criteri previsti dalla convenzione di Istanbul come abbiamo avuto già modo di segnalare nel passato
La mancanza dei criteri di individuazione dei servizi specialistici e la circostanza che la maggior parte delle risorse viene distribuite attraverso gli enti locali le regioni senza criteri o vincoli predeterminati porta ad una politica non trasparente fortemente disomogenea nell'allocazione delle risorse a livello territoriale
Noi abbiamo fatto un'indagine come rete nazionale dei centri antiviolenza la cito solamente l'avevo mandato nell'intervento dei dettagli dell'indagine che riguarda un aspetto importante un aspetto critico che riguarda per il riconoscimento della violenza domestica nei tribunali civili e per i minorenni
Da questa indagine risulta proprio perché siamo a dieci anni dalla convenzione della dall'applicazione della Convenzione vista non risulta che solo il ventisette per cento delle venti mila donne che nel due mila e venti si sono rivolte ai nostri centri antiviolenza decide di intraprendere il percorso con la giustizia
Dalle rilevazioni delle avvocate dei centri dire la convenzione di Istanbul non è mai citata
Allora c'è un problema
C'è un grosso problema da affrontare io ovviamente
Al di là delle iniziative che l'Associazione nazionale dirà messi in atto che tra cui un osservatorio permanente per la vittimizzazione secondaria per lo scudo della vittimizzazione secondaria voglio dire che in questo Paese deve cambiare la cultura deve cambiare la cultura sessista che attraversa i luoghi di tutte le istituzioni perché abbiamo bisogno di poter contare su istituzioni poste a garanzia detto nell'attività conclude equilibrio delle cittadine e dei cittadini ho finito grazie
Obiezioni che chiaramente ci sono importanti e che vanno presi in serissima considerazione ma purtroppo adesso abbiamo dei tempi proprio stretti io a questo punto passo la parola la professoressa Marina Calloni
La professoressa Cannone docente di Filosofia politica e sociale presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca
Ed è anche responsabile della Camera a a termine sporco unire
Per l'applicazione della convenzione di Istanbul prego professoressa la proposta al mittente cinque minuti va bene grazie Presidenti sono molto onorata per i queste sono occasioni per ascoltare imparare
E soprattutto capire cosa possiamo fare a partire da noi c'era il nostro lavoro su questo che mi concentrerò sull'idea di prevenzione se parlato il fatto che non è soltanto sufficiente
La l'approccio penale ma cosa significa trasformazione culturale degli immaginari ma anche a partire Tanoni allora quello sgorbio ma lavorato davanti a un approccio integrato e condiviso per prevenire la violenza domestiche sessuale secondo le indicazioni della convenzione di Istanbul a dieci anni dalla dal da sua senta la sua se insomma firma ma soprattutto il momento in cui attaccata in molti Paesi
Devo proprio in cui l'Unione europea nonostante le assicurazioni del Presidente del Parlamento Europeo Sassoli non ancora firmato
La convenzione di Istanbul e però siamo del diciassette novembre partita la presidenza italiana al Consiglio d'Europa per sei mesi quindi contiamo che governo TAV lamento possano in qualche maniera porre al centro proprio questo tema
Allora cosa significa non soltanto è necessario valutare il rischio contro l civile che era quello che che diceva la senatrice Valente
Aumentarla consapevolezza pubblica e privata ma soprattutto sviluppare un'adeguata educazione di genere e processi continuo di formazione interprofessionale e interprofessionale Olivelli i volti a coloro che andranno a contrastare il fenomeno a seconda delle professioni dei ruoli dal volontariato invece anche ad altri professionisti costituzionale o meno
Quindi pensiamo che la convenzione di Istanbul sia un riferimento fondamentale per processi di democratizzazione e di trasformazione di relazioni inique l'università è un luogo libero
è un luogo privilegiato per la ricerca la formazione i rapporti con il territorio i centri antiviolenza le scuole gli insegnanti ma a lungo tempo ignorato questo fenomeno quindi anche noi come docente abbiamo dovuto imparare abbiamo dovuto ascoltare
Vedere le esperienze che c'erano sul territorio dispetto un fenomeno di cui l'università
Non dannosi se non non insegnava non c'erano ricerche quindi nel corso degli anni sono impegnate perché ciò avvenisse qui abbiamo sviluppato dei corsi di formazione in cui figure istituzionali docenti dei centri antiviolenza ricercatrici potessero applicare un metodo nuovo multi multi disciplinare quindi il progetto il progetto unire
Che significa università in rete contro la violenza
E stato finanziato dal due mila e diciotto al due mila venti dal dipartimento Pari opportunità
Ma era nato da un'idea del professore Michele Nicoletti che aveva istituito quando era presidente della delegazione italiana avete l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa due treni
Per le migliori tesi di laurea nel due mila e quindici diciassette magistrale dottorato sull'applicazione di Istanbul professor Nicoletti poi diventato presidente dell'assemblea a Strasburgo
Unire al momento è cioè come il progetto è stato formato da dieci unità università
Di cui abbiamo fatto libro quindi poi potrete magari andare a vedere dalle competenze completamente diverso i nostri colleghi erano filosofo e pedagogista né giuriste medici psicologi sociologi statisti lettiere le terapie e anche ecco diciamo le esperte in economia abbiamo applicato nel nostro progetto di ricerca
La il capitolo due il capitolo sulla politiche integrate raccolte di dati perché è un problema di politiche integrate e soprattutto il capitolo due sulla prevenzione abbiamo anche fatto una rilevazione su sessantuno università italiane grazie mediazione della Conferenza dei rettori dell'Università italiane
E abbiamo visto che c'è una ricchezza enorme nell'università ma quello che mancava
Era l'elemento di continuità di e anche di cooperazione collaborazione quindi abbiamo fatto abbiamo un web dal abbiamo una newsletter quindi se volete iscrivetevi
Ma soprattutto abbiamo introduttivo rapporto con da ormai molti anni col Consiglio d'Europa abbiamo partecipato audizioni a convegni ma soprattutto siamo state prese come referenti delle università italiane dai veneti o quando era venuto a Roma la parte del monitoraggio dell'Italia
E soprattutto il Gremio poi nel riporta ha individuato unire come una best practice comunale esperienza positiva che potrebbero essere sviluppata altre altri contesti nazionali allora noi abbiamo abbiamo alla fine nel nostro lavoro adesso da Progetto che è finito
Sì d'accordo chiudo e vogliamo appunto rafforzare questo network espandendo la tutte le università italiane ma anche europee
Grazie al Consiglio d'Europa e soprattutto formare di qua e riqualificare professionisti attualmente sto dirigendo un progetto a Milano che si abbasserà
Forniremo in maniera integrata e quattrocento delle forze dell'ordine carabinieri e e Polizia di Stato oltre che appunto anche psicologi altre assistenti sociali e così via perché l'università al luogo che dà la possibilità grazie ad esperienze accumulati verso i settori fare queste quindi concludendo
La buona volontà dei diversi attori sociali attivamente coinvolti non basta sono piuttosto necessari interventi strutturali istituzionali ma anche questo non basta
Perché parla di violenza significa sviluppare un processo continuo di autoriflessione sul significato profondo del valore di delle di relazione e quel rispettosa capire il punto di vista dell'altro che va nell'intimo delle anime nella propria vita psichica nella mentalità sociali
Negli immaginari collettivi che permettono di perpetuare la violenza nel tempo con un veleno che poi ha costi enormi morali ma anche economici e sociali
E soprattutto non dobbiamo non bisogna fermarsi né facili auto assorbimenti che si possano il senso della propria colpa sul soggetto Expo esternazione nostri Rondi tolleranza come diceva il presidente e quindi parlare
Di riconoscere i segni della violenza maggior parte dei femminicidi avevano segni ed erano prevedibili nella maggior parte e soprattutto e rimane un compito il nostro morale professionale e politico inderogabile quello del contrasto della prevenzione soprattutto che come docente e ricercatrice abbiamo a cui nessuno di noi può sottrarsi grazie
Torres quest'opera che sta portando avanti con le università la ritengo fondamentale perché se il problema è culturale le università devono essere in prima linea e allora siamo giunti alla conclusione ma adesso vorrei concludere con una studentessa
Perché mi sembra giusto noi siamo qui soprattutto per i nostri giovani e mi sembra giusto dare loro la parola Alessandra già parlato adesso chiamo George Accardo che anche lei è una studentessa venisse operato
Anche lei avvocato impegnata su questo
Tema sulla prevenzione della violenza di genere quindi mi fa piacere dare Giorgia la parola tempo e così ci congediamo prego
Buongiorno a tutti a tutti io sono Giarda card sono una studentessa del liceo scientifico Peano la nostra scuola assetto di intraprendere come tema generali di educazione civica
Un percorso contro attivisti discriminazione di genere che ci sta aiutando a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé stessi
I nostri docenti sono attenti a ricordarci che possiamo intraprendere qualsiasi tipo di percorso di studi e noi come studentesse molto spesso manifestiamo il nostro interesse nelle materie scientifiche e nelle attività di laboratorio
Mi ha fatto riflettere l'osservazione di un genitore durante le giornate di orientamento per le famiglie degli studenti delle scuole medie
Usava ha fatto notare che ai suoi tanti non c'erano tanti ragazzi al liceo scientifico soprattutto a dimostrare le esperienze nei laboratori di fisica e di ideologia
Questo mi ha fatto pensare anche nei libri di testo scolastici non includono quasi mai figure di grandi filosofico mi faccia di Alessandria o artisti scienziati scrittrice grandi donne che vengono trascurati oppure ridotta Polverini
Come se il contributo dell'intelligenza e della mente femminile non fosse mai esistito
La nostra classe insieme docenti e in particolare alla professoressa Giuliano che si è affermata sul tema ha iniziato due anni fa un percorso di educazione civica siamo partiti con lo studio degli stereotipi di genere
Quando comincia la struttura finiti nelle pinne come vengono confermati e consolidati ogni istante della Resistenza da maschio e da femmina
Poi abbiamo riflettuto sessismo nel linguaggio i ruoli istituzionali delle donne non vengono lessicalmente riconosciuti neanche nella toponomastica
Abbiamo anche constatato come purtroppo parlare di femminicidio per la nostra generazione sia diventato normale
Essa viene raccontato dei media come l'orribile finali di una fiaba dove il principio ci della principessa e non come il teste di lavoro di una storia di violenze denunce di donne non tutelare e non ascolta
Durante questo percorso di educazione civica o a un quesito una maggiore conoscenza sul tema ma soprattutto sono diventata più consapevole del mio ruolo in questa società in quanto ragazza mi sono resa conto di come senza accorgermene di aver scontato il sessismo nel linguaggio e di come alcune pubblicità termini ed espressioni comuni non ci rispettino macchiano la rappresentazione più comune della misoginia e di una società ancora patriarcale
E della concezione di una donna oggetto e non soggetto autonomo capace di autodeterminarsi
Non so ancora cosa alimenteremo io le mie compagne nel futuro ma mi auguro che saremo chiamati riconosciute con il giusto nome e ruolo
è come se stessimo passando dalla caverna di Platone abbiamo visto capito e imparato che dobbiamo e possiamo educare ne stesse le generazioni che verranno a combattere gli stereotipi di genere a raggiungere l'uguaglianza
Anche a costo di essere attaccati e da chi non vuole riconoscersi non vogliamo avere più paura
Nato
La misoginia non è goliardica questo è il punto la misoginia non è goliardia non c'è nulla nulla da ridere
E poi hai ragione non bisogna delegare a nessuno ognuna Dinoi a il compito di dire basta nella propria vita di tutti i giorni solo così riusciremo a cambiare veramente la mentalità di questo Paese io vi ringrazio ringrazio presidente Figo per essersi trattenuto con noi tutto il tempo
Ringrazio le colleghe colleghi la ministra ringrazio i relatori e le relatrici
Ringrazio tutti voi le insegnanti che tanto si impegnano in questi ragazzi e le ragazze spero che ci ritroveremo nei prossimi anni ma parlando di un altro Paese un Paese per donne grazie