Sono stati discussi i seguenti argomenti: Ando', Arte, Camorra, Cinema, Criminalita', Cultura, Film, Infanzia, Libro, Minori, Napoli, Ordine Pubblico, Polizia, Societa', Spettacolo.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
C'è una domanda che era un po'una bestia nera di Alfred Hitchcock il regista lo confida nella sua celebre intervista rilasciata François Truffaut
Una domanda che lo spettatore potrebbe porsi durante la visione di un film e che potrebbe renderlo incredulo circa il racconto a questa assistendo e la domanda è perché l'ho chiamato la polizia
è una domanda che si ripropone quando una vittima innocente si trova coinvolta in disegni criminali e l'intervento della polizia potrebbe in effetti vanificare i quei disegni
Ma allo stesso tempo stroncare gli sviluppi più interessanti del racconto che certo Hitchcock Arteviva a preservare
è una domanda che corrono usare della testa dello spettatore anche assistendo al film diretto da Roberto Andò dal titolo il bambino nascosto tratto dal romanzo omonimo dello stesso regista
Perché in effetti non chiama la polizia il protagonista della storia un'insegnante di pianoforte che si vede piombare in casa un ragazzino ricercato da certi criminali che vorrebbero ucciderlo
Per uno sgarro che il ragazzino ha commesso nei confronti della madre di un posto
Non sarebbe forse l'unico modo per salvare se stesso e il suo ospite visto che i criminali sospettano che il bambino possa nascondersi nel suo appartamento e lo sorvegliano quasi lo perquisiscono
E nuovo oltre che un solitario il timido impacciato in apparenza almeno inerme
E nel quartiere malfamato di Napoli in cui vive fa la figura come si dice del vaso di coccio tra i vasi di ferro
Eppure malgrado i piani di difesa un polo camorristi che l'insegnante riesce a mettere in atto abbiano qualcosa di inverosimile iracondo ci persuade almeno della credibilità psicologica del suo comportamento
Da dietro l'apparenza dimessa mortificata perfino patetica l'insegnante nasconde nel proprio animo una velina ingenuamente sovversiva
Che può ritrovarsi perfetti degli individui i cosiddetti DiVersi disadattati
Se il suo incontro con il suo dialogo con il bambino
E spesso malgrado tutto giocoso allegro con momenti anche gli sfottò crudeli da parte del bambino ma comunque il frutto di una vera comunicazione
Ciò può cadere anche perché l'insegnante rispecchia nel bambino un aspetto di sì
Il rifiuto di piegarsi alle regole ed il mondo degli adulti che poi nel caso in questione sono regole ciniche e mortuaria
Nasconde il bambino è per l'uomo anche una beffa trasgressione una provocazione non soltanto nei confronti dei criminali che assediano la sua casa
Ma anche direttamente nei confronti di suo fratello un magistrato giunto ai massimi vertici della magistratura dunque pienamente integrato nella società degli adulti che lo tratta con aperto disprezzo
Perché disapprova recisamente la sua iniziativa illegale
Ma la scelta di non chiamare la polizia a un ulteriore significato più evidente e più amaro la sfiducia nei confronti dello Stato
E infatti il rapporto fra luogo il bambino sfocia in un'evasione in una fuga verso un altro Comune
Come a dire che qui e ora non si scorge una possibilità di salvezza
Tra un gruppo di bravi attori di contorno insegnante interpretato da Silvio Orlando capaci di venderlo delle sue intime sfumature
Mentre il bambino ha interpretato con freschezza i momenti di incantevole autenticità dall'esordiente Giuseppe Pirozzi
Si tratta di un film da vedere il bambino nascosto di Roberto Andò un saluto da Gianfranco Cervone
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