Rassegna delle riviste di politica e storia

Un saluto gli ascoltatori ecco c'è anche questa settimana l'appuntamento per alcune segnalazioni a carattere storico storico politico segnalazioni tratte dalle riviste che si occupano di queste e questioni queste materie ma anche dei quotidiani di questa settimana
Cominciamo da Mondoperaio il numero di giugno di quest'anno di cominciamo a segnalare alcuni contenuti ci torneremo anche nelle prossime settimane come sempre il mondo operaio eh ricco di argomenti di questioni che davvero sono utili ritengo che cerchiamo di trattare in questa rivista c'è una sezione che vi segnaliamo cominciamo signora di questa settimana dedicata a Matteotti e c'è stato un convegno nel giugno il dieci giugno
Di quest'anno per ricordare Matteotti proprio nei giorni dell'anniversario della sua uccisione ci sono diversi interventi sono ripresi da questo convegno ma anche da altri approfondimenti riguardano la figura di Matteotti Giacomo Matteotti
Cominciamo da questo articolo di Giorgio Panizzi che è vicepresidente del Circolo dei fratelli Rosselli suo intervento proprio nel convegno di cui vi dicevamo
Non Omnis Moriarty all'etica della responsabilità azione relativi Giacomo Matteotti doveva vedere doveva essere una persona simpatica si apre così questo articolo quando l'hanno ammazzato aveva trentanove anni un ragazzo
Lasciava la moglie Velia Titta più giovane di Luigi cinque anni tre bambini piccoli Giancarlo di sei anni Matteo di Teresa belle di due aveva la sua vita degli consentiva di viaggiare non solo per studio privato conosciuti Coppelia sorella del bar baritono Titta Ruffo pone in vacanza il suo rapporto
Ci ha dato un interessante descrizione Alberto Aghemo o animo consultando le carte di Matteotti mentre a stare un rapporto tra affettivo rilevante dalle carte appaiono anche i modi con cui chiamava i figli e con la ricostruzione un po'della personalità quindi se poi consideriamo lo segue Panizzi Matteotti
Né le sue apparizioni nelle sue dei suoi incontri per esempio con i contadini braccianti si deve dedurre che esercitasse la sua persona la sua figura un fascino un carisma non solo per la competenza e la erudizione ma nel sa per trattare con i suoi potenziali elettori a prescindere dal loro status sociale ed economico di un tratto biografico e però ci racconta la personalità politica
Di Matteotti noi però prosegue Parisi lo celebrammo celebriamo l'anniversario dalla sua morte ricordo che facciamo la data
Che celebriamo si riferiscono aspetto qualificante della personalità della cultura di Matteotti nella storia il dieci giugno
è del mille novecentoventiquattro segnala il carattere empio del fascismo che verrà sancito da Mussolini nel suo discorso alla Camera il tre gennaio o successivo importante il discorso Storia del fascismo quando Mussolini
Sì prende la responsabilità morale e politica dell'assassinio di Giacomo Matteotti la versione di Mussolini
E dei fascisti contro Matteotti non era solo per la sua mente azioni in Parlamento dei Consigli comunali delle manifestazioni per la libertà per il lavoro nella presenza costante in tutte le manifestazioni antifasciste
Martinotti in realtà spiega Panizzi era temuto dai fascisti perché aveva compreso il fascismo
Ne aveva riconosciute le origini e lo scontento e nelle richieste sociali
Ma ne aveva con contestato il rimedio basato sulla violenza sulla corruzione sulle forme autoritarie prepotenti
E sulle alleanze con gli agrari che sfruttavano il lavoro e umiliavano i lavoratori non solo nei rapporti sindacali ma soprattutto per le condizioni di vita in cui volevano costringerci costringerci la comprensione dell'avversario per poterne contestare se è possibile sconfiggere le sue deleghe prevede che dichiarazioni non derivava
In Matteotti da una geniale e contingente osservazione ma da una comprensione della società
E dei momenti che l'ha caratterizzata soprattutto dalle indicazioni per trovare soluzioni ai problemi che ne minano hanno il vivere pacifico e le capacità di progresso viene qui ne evidenzia una in evidenza una caratteristica di Matteotti che ci perviene come monito scrive canizie come esempio da seguire la responsabilità del sapere Matteotti fatti su odiava viaggiava imparava le lingue la sua vita sarebbe si sarebbe svolta nelle aule accademiche negli studi e in particolare sul diritto penale poi altri tratti biografici
Interessanti per spiegare queste affermazioni
Come per esempio lo descriveva Carlo Rosselli e tredici anni dopo insieme al fratello Nello
Nove giugno fu ammazzato a tradimento dei fascisti al di sopra di ogni altra cosa Matteotti metteva il pensiero pratico lo studio concreto della realtà i numeri e i documenti che la descrivevano nella tragica scissione del ventuno Matteo ci sta con Turati però durante il congresso del Partito Socialista corre a Ferrara dove i fascisti stanno aggredendo i socialisti e i cittadini
Antifascisti mostra quindi la necessità dell'azione e fa mettere anche lui in evidenza come proprio quel congresso l'attenzione alla società e alla minaccia del fascismo Suma questi alcuni dei passaggi importanti spiega però Panizzi Matteotti dopo il famoso discorso e la famosa frase che viene sempre riportata ebbene rivolto da alcuni colleghi deputati io il mio discorso lo fatto ora voi preparate il discorso funebre per me secondo Panizzi si tratta di un'affermazione sarcastica e ed era spesso sarcastico secondo questa testimonianza che stiamo dicendo di cui stiamo dando conto
In questo momento ma anche per sottolineare anche con modestia il discorso che aveva pro pronunciato Matteotti più avanti Panizzi spiega non esaltava la morte aveva visto come i fascisti ammazzavano lui stesso era già stato malmenato aveva resistito sfidare la morte spesso vuol dire farlo per salvare altre vite
Matteotti ripete ancora Parisi doveva essere simpatico perché se si vanno a rivedere le sue gesta prima dell'esperienza parlamentare quando incitava i contadini socialisti essere rappresentanti dei loro concittadini consigli comunali per formare così una classe dirigente
Chiedeva loro di comportarsi con l'Alegría sintetizziamo propria di quell'età quell'allegria che alleggerisce il peso degli impegni delle fatiche che sprona alla speranza
Ecco scrive Panizzi vorrei che Matteotti fosse ricordato così e che gli storici e i biografi accertino questa sua esperienza giovani e insomma alcuni passaggi ma ricchissimo questo saggio ce ne sono altri
Anche dedicati al libro di né incinta titolo o solo che è stato pubblicato qualche settimana fa il primo antifascista scrive Alessandro Berti poco più avanti per Roberto campo Bruno Buozzi a casa di Giacomo Matteotti che si parla di riformismo intransigente tutto questo per ricordare Matteotti su Mondoperaio numero sei
Del mese di giugno ci torneremo nelle prossime settimane su questa rivista ora una segnalazione da storie in Rete abbiamo già segnalato altre volte gli approfondimenti di questa altra rivista e anche il suo formato Carthage ci sono molti contenuti anche in questo numero centottantadue che abbiamo tra le mani
Vi vogliamo segnalare un articolo che riguarda la storia del fascismo le ultime mosse di Mussolini sono momenti su cui c'è stata sempre una curiosità forse anche morbosa
Che appassionato più la pubblicistica che il lavoro degli storici
Qui si parla di un nuovo documento ci sarebbe un nuovo documento fogli che riguardano gli ultimi appuntamenti siamo parlando il pomeriggio del ventiquattro aprile e
Qui si parla di questo foglio che è stato reperito presso il National arcaici di Washington
Sono dei dattiloscritti probabilmente copiati dagli originali sì parlare di un foglio parziale relativo la prima parte del ventiquattro aprile e che cosa si legge in questo foglio si legge del possibilità c'è scritto cioè annotato il nome del cardinale Schuster il che fa propendere
Aldo Ricci che a presentato questo documento in questo arco io l'articolo a pagina trentacinque sulla la possibile ci sia stato un incontro con Schuster era che poi gli storici hanno sempre ricordato è stato il regista l'ultimo tentativo
Di interlocuzione con Mussolini prima della fuga in Valtellina c'è anche un un un disegno una cartina
Sembrerebbe una cartina dove sono tracciate alcune alcune linee diciamo proprio di prima mano sarebbero state vergate da a Mussolini in cui e si identifica il territorio tra Como lecco e Milano e poi il il lago di Como che qui si ipotizza il la questione del
Della fuga verso la Valtellina le ipotesi che non lo ama nella mente di Mussolini degli ultimi che di furono vicini di che cosa
Sì sarebbe potuto succedere sì non ci fosse stato cessazione la cattura ad opera dei partigiani Archita curiosità di questi sì e di questi ma può andare vedere questo articolo su storia in Rete e passiamo ai quotidiani c'è un articolo della stampa del diciassette luglio un articolo di Giovanni De Luna storico molto noto che recensisce un libro che ha questo titolo i fantasmi del fascismo rimaniamo sul fascismo
La lentamente amorfo sì degli intellettuali italiani nel dopoguerra un tema di cui abbiamo già parlato
Nelle altre puntate di questa di questa rubrica Simón
Levis sulla autori di questo di questo libro i fantasmi del fascismo stampato da Feltrinelli
E leggiamo questa recensioni Giovanni dello qualche passaggio il intorno dei voltagabbana tra virgolette
E Moravia e gli altri dal Duce alla Repubblica secondo De Luna portarono in realtà l'eredità di una religione e civile nel passaggio dal fascicolo d'Italia repubblicana la maggioranza degli intellettuali
Italiani si scoprì di colpo antifascista erano pochissimi quelli che avevano alle spalle una scelta di opposizione netta alla il regime di Mussolini quando nel trentuno ricorda
De Luna fu imposto professori universitari di giurare fedeltà al regime a rifiutare furono solo dodici su mille duecentocinquantuno dell'uno da questo numero è stato numero a volte ballerino ma insomma la cifra rispetto alla alla Complesso
E dei professori universitari davvero significativa posizioni spiega dell'una come quella di Ernesto Rossi
Leone Ginzburg Vittorio Foa e gli altri che sperimentarono direttamente sulla loro pelle la durezza del carcere
O di Antonio Gramsci che in galera rimase fino alla morte qui dell'una usa questa frase
Non inconsapevolmente pensiamo noi e che poi si è detto che Gramsci fu liberato
Dal carcere ma fu liberato nelle ultime settimane di vita Ando a morire in una clinica e quindi Gramsci in galera rimase fino alla morte furono molto rare queste posizioni per molti l'antifascismo fu invece l'approdo di un lungo viaggio attraverso il fascismo come scrisse nel mille novecentosessantadue
Ruggero Zangrandi che di quel viaggio era stato protagonista assieme alla generazione dei fuffa dei littoriali del pieno coinvolgimento nella politica culturale del fascismo quella stessa che dal regime però ebbe la forza di staccarsi soprattutto dopo il mille novecentotrentotto l'infamia delle leggi razziste che in una prosegue poi con le sue argomentazioni fa anche un accenno a questa categoria di volta abbia Cabana che nacque dalla pubblicistica di destra e poi parla del libero
Questo libro i fantasmi del fascismo di Lance sulla ma racconta di quattro sto di quattro storie sono le storie di quattro personalità uno storico Federico Chabod
Importante storico mille novecentouno mille novecentosessanta poi quella di un giurista Piero Calamandrei mille ottocentottantanove mille novecentocinquantasei
Di un critico letterario Luigi Russo mille ottocentonovantadue mille novecentosessantuno e di uno scrittore Alberto Moralia mille novecentosette mille e novecentonovanta dei quattro spiega De Luna vengono ricostruite con puntualità le carriere accademiche incarichi professionali
Le più o meno larvate attestazioni di fedeltà al regime ma su questo scenario apparentemente propizio
Per gli insulti ai voltagabbana Levì s sull'onda innesta poi lei avvedute considerazioni scrive per una di uno storico serio
Attento alla eccezionalità dei tempi i cui tempi
Tempi del ferro del fuoco della guerra e della Resistenza scrive del per esempio il liberale conservatore poco più avanti
Federico Chabod si fece partigiano con il nome di Lazzaro segnalare una resurrezione molti anni dopo i fratelli Taviani avrebbero raccontato
La resistenza notte di San Lorenzo proprio a partire dai nomi di battaglia dei partigiani decisero di assumere una volta entrati in banda non solo una esigenza di clandestinità ma anche il segnale di una rifondazione esistenziale
La documentazione raccolta da lei visse sulla ma ci consente di dire che scialbo Calamandrei russo e Moravia ognuno con le proprie specificità
Elaborare una propria esperienze nel lungo viaggio riflettendo sulla religiosità del regime di Mussolini tratto interessante
Tutti condividevano la convinzione che il fascismo avesse sedotto gli italiani grazie al suo appello alla fede più che alla ragione
Russo ne mise in luce le remote origini contro i riformisti che risalendo fino al mille e cinquecento quarantacinque quando il Concilio di Trento
Elaborò dei moduli per una concezione gerarchica ed esteriore della vita confessionale quindi anche politica
Successivamente stratificate sì nel costume italiano Moravia riflettendo anche sulla sacrifico sul sacrificio dei cugini Carlo e nello rosse i insisteva sul carattere perversa mente religioso della dittatura sottolineandone la tendenza moderna di specie Fidel mistiche religiosa ad abbandonare le posizioni razionalista individuali autonome cercare la protezione dei grandi miti collettivi
Ma fu soprattutto Calamandrei scrive dell'urna a insistere sulla necessità che le istituzioni di pubblicare si dotassero di una propria religione civile organizzata intorno al culto dei morti messo culto dei morti partigiani con un pantheon costruito per e quei pochi che con il loro sacrificio avevano riscattato
Gli ignavi attende morti la politica come tecnica di governo non bastava sì attraverso la loro esperienza c'era stata una lezione da imparare a proprio quella che tutti loro consegnarono alla Repubblica come un dono prezioso e questo articolo di De Luna ci parla di questo libero sinonimi Levis sulla i fantasmi del fascismo le metamorfosi degli intellettuali italiani nel dopoguerra stampato da Feltri segnaliamo
Andiamo avanti con i quotidiani Corriere della Sera diciotto luglio Antonio Carioti intervista uno storico Gianluca fa lunga studioso della DDR ci avviciniamo un po'di più
Al presente rimaniamo però all'agosto del mille novecento sessantuno un muro per infidi per impedire la fuga di un popolo ci avviciniamo all'agosto si ricorderà
Che il muro di Berlino fu costruito sessant'anni fa il triglie agosto del mille e novecento sessantuno rimase in piedi
Fino al nove novembre del mille novecentottantanove tagliava in due la città nei isolava la parte occidentale controllata dagli alleati americani britannici i francesi dal territorio
Della Germania esterna vede paese comunista satelliti dell'Unione sovietica
Cari Carioti ha parlato di questa vicenda con Gianluca Falanga Autori di libri sullo storico disco rientra il più recente dei quali labirinto Stasi
Uscito da poco per e Feltrinelli si spiega come si arrivò alla costruzione del molo fu un'ammissione di debolezza in realtà da parte della del DDR secondo nello storico Falanga la DDR è una la costruzione fragile occorreva stabilizzarlo proprio e fughe testimoniavano
Di questa fragilità ma credo dice lo storico che gli stessi dirigenti sovietici fossero convinti che si trattava di una entità provvisoria anche se non l'avrebbero mai detto
Sapevano in cuor loro che il popolo tedesco non poteva rimanere diviso per l'eternità nel cinquantadue Stati ne propose agli alleati di riunificare la Germania come Stato neutrale smilitarizzato in modo da evitare la visione di Bonn alla NATO
Ritengo scrive lo storico che anche in seguito il Cremlino pensasse quella poteva essere una soluzione accettabile a magari attraverso una confederazione tra le due Germanie sì sì
Governanti tedesco-orientali poco prima della caduta
Del muro avanzarono ipotesi del genere solo che l'avvento di Gorbaciov fallita
Già gravemente indebolito la DDR per i leader sovietico non esito a a sacrificata poi ci fu la rivolta
Nella cinquanta treni
Dovette intervenire l'armata rossa per domare una Fibe rione popolare contro il regime comunista che era cominciata a Berlino il diciassette giugno
Il cinquantatré si era estesa tutto il Paese schiacciata la la sommossa dei tedeschi dell'Est si diffuse la consapevolezza di avere a che fare con un sistema che non avrebbe concesso alcuna riforma perché poteva a farsi scudo dei carri armati sovietici poi una un'osservazione
Di riffa langa il protagonisti che vengono raccontati in questo libro sostengono che ci fu una continuità tra Terzo Reich de de si erano conservati infatti nella società alcuni elementi che autorizzano a questa analogia nell'educazione scolastica dei bambini nelle parate
Nelle mobilitazioni di massa nell'annullamento dell'individuo nel ruolo del partito a quel livello la rottura con il nazismo era stata più forte all'Ovest che aveva conosciuto prima e l'americanizzazione
Del costume poi la rivolta giovanile della sessantotto l'ideologia del Terzo Reich e quella della DDR sono opposte ma se andiamo a sondare il rapporto tra società e potere la sensazione di continuità mi pare in qualche modo giustificare questa una delle ipotesi naturalmente il libro contiene molte molte altre notizie questioni labirinto stasi vite prigioniere negli archivi della Germania Est Gianluca
Falanga stampato da Feltrinelli intervistato Antonio Carioti sul Corriere della Sera la lettura del diciotto luglio
Scorso una notizia di questa settimana è morto Ger Adelio Maletti nome arcinoto diciamo ai cultori della cosiddetta storia dei misteri italiani misteri punto probabilmente non ci sono si tratta di interpretare le contraddizioni di una vicenda complessa come quella italiana nel passaggio dalla regime fascista a seconda guerra mondiale
E alla fragile
Equilibrio repubblicano di prima Decio ma la vicenda di gennaio amaretti torna ha far parlare di sé con la notizia naturalmente della sua morte ne scrive Viggo Torre su Repubblica del ventidue luglio misteri italiani in missione
Quanto leggiamo supera il il titolo che invece questa indagine sul generale delle tranne nere Eridania Saleh sarebbe sicuramente più intere stante che invece indagare su eventuali misteri mi quelle Miguel Gotor spiega depistare evidentemente
Allunga la vita il mese scorso l'origine dei suoi cento anni è morto in Sudafrica l'ex generale dei servizi segreti militari Gian Adelio Maletti
E sarebbe ancora vivo oltrepassato il secolo il secolo Pietro Musumeci condannato per aver sviato le indagini sulla strage di Bologna due nomi scrive Gondor che come due fossili riportano una stratigrafia antica ma ancora insanguinata questo sì quella risalente agli anni settanta con le bombe sui treni nelle piazze le trame nere
E appunto i depistaggi le infiltrazioni nelle manipolazioni dei servizi segreti nazionali ed esteri ed essere un reticolo di apparati civili e militari che hanno coperto quelle stragi per nasconderne la matrice neofascista
Proteggere gli autori alcuni dei quali come e gli ordinovisti Gianni Casalini Carlo Digilio Maurizio Tramonte erano anche loro collaboratori a libro paga e attribuirle a un sedicente pista anarchica con l'obiettivo principale purtroppo raggiunto
Di rallentare deviando il corso della giustizia scrive colto vuole ammetterlo ma l'abusate autoconsolatorie categoria D. servizi segreti deviati non basta a spiegare il tradimento repubblicano
Per Pretato da parte degli apparati istituzionali pagati con le tasse dei cittadini per tutelare la sicurezza nazionale non per proteggere terroristi neri che qui i cittadini hanno ammazzato purtroppo troppo settario trattato di un meccanismo dazione ben oleato una sorta di sovversivi Isma'dall'alto
Che non ha riguardato le classiche mele marce mai vertici stessi disservizi che hanno scalato le gerarchie militari evidentemente perché garantivano
La fedeltà a quel meccanismo di copertura e di impunità di questa genia di Generali
Gian Adelio Maletti il cui nome
Nell'ottantuno sarà trovato nelle liste della P due forse è l'unico rimasto con il cerino in mano in questa una delle vicende che riguardano Manetti grazie a una serie di condanne lo portarono a a rifugiarsi in Sud Africa nel mille novecento ottanta
Si scontrò per tutta la sua carriera con Vito Miceli capo del Sid che faceva riferimento a un a fronte filo arabo mentre Maletti
Fu più filo israeliano legato ad Aldo Moro fu numero due del SISDE dal settantuno a settantaquattro
Maletti aveva invece rapporti con Giulio Andreotti poi le vicende del tentato golpe Borghese del dicembre del settanta elettori
La situazione dopo l'agosto del settantaquattro somma ricostruito tutto questo
Da Gotor che cita tra l'altro un libro intervista molto interessante del due mila e dieci Piazza Fontana non sapevamo a cura di
Andrea Chénier Sini Nicola Palma Maria Elena scandagliato un libro in cui ma lei ti con la la
Diciamo tecnica l'abitudine di queste personalità pianoforte costellato questa parte della storia
A repubblicana diceva e non diceva ancora di tantissime questioni e partire confessa
Piazza Fontana scrive di Maletti anche il riformista ne scrive Davide Romoli il colonnello che forse sapeva tutto sulle strage sulle stragi all'età di cent'anni è morto
Gian Adelio ormai letti anche qui si ripercorre un po'la a sua dice e le vicende e del quale è stato protagonista passiamo a un altro tema rimanendo ancora sui quotidiani per chiudere in cui si è parlato molto in questi giorni i di vent'anni dalla G otto di Genova si comincia un po'a attentare di tirare le fila su un fatto che coinvolge ancora molto chi in qualche modo ne fu protagonista di raccontò le vicende
è importante
Per ad esempio il per il lavoro degli storici divide naturalmente il giudizio politico su quei movimenti da quello che avvenne davvero quello che poi importerà in qualche modo raccontare
Per fare questo leggiamo un articolo di Giacomo Papi che comparso sul foglio del ventidue luglio G otto di Genova e qui spazio occupato quindi lo spazio di Giacomo Papi in cui scrive un giorno di qualche anno fa ho telefonato a Mario Placanica Carabiniere in piazza Alimonda sparo e uccise Carlo Giuliani mette il telefono suonava libero
Speravo che non risponde se nessuno perché nessuno avrebbe potuto dirmi qualcosa di più di quanto non potessi capire pensato Paganica per fortuna non rispose io non richiama in Mai più sul G8 di Genova in questi giorni si è scritto di tutto ma in parte
è mancato mi pare lo sforzo di una prospettiva storica quello che occorreva a guadagnare a vent'anni di distanza mi appare come l'ultimo evento del Novecento spostando spostiamo in avanti le lancette del Novecento chissà
E insieme come il primo del due mila le proteste scrive papi le proteste evitavano la forma dei grandi cortei degli anni settanta
Senza poterne più essere contenuti
Tramutava ONU quella forma e quella forza di un evento Genova fu uno spettacolo ingrandito dai media fino a trasformarsi nella guerra annunciata forse all'origine della violenza oltre alla smania cilena
Della destra appena insediata al governo e di quella parte della polizia in attesa del via libera
Ci fu anche l'incapacità generale di comprendere e governare con strumenti classici novecenteschi cariche fumogeni e manganelli qualcosa che già accadeva in un tempo nuovo
E che cadeva appunto con un rituale fondativo di massa che in quanto tale esigeva un pubblico il sangue e la morte
A Genova nel luglio del due mila e uno o due mesi prima dell'undici settembre la storia comincio
Ciò cioè comincio ad accadere sotto forma di evento secolo il secondo aspetto chiedo scusa che mi colpisce scrive
Scrive e papi e qui e che quella violenza benché preparare perfino corteggiato da mesi esplose con un'accelerazione cui non eravamo abituati ma che presto avremmo potuto imparare scontri Genova ora non più
Con quadrati in una lotta di lunga durata non erano più una guerra di posizione fatta di avanzate e ritirate era un conflitto che esplodeva come poi al oltre il Centre
Oppure alla stazione di Madrid o alla metropolitana di Londra una baracca Anna o a Charlie alla redazione Richard Gere dopo o ancora in alto succede il generale del genere Genova mostrò per la prima volta quante sottile realtà la crosta della civiltà su cui tutti noi tranquillamente abitiamo
E quanto poco ci voglia per mandarla in frantumi ma mosso anche quella crosta assomiglia alla membrana di un rettile perché si lascerà si riforma l'istante per me permetterci di continuare a vivere facendo finta di niente
Mostrò però Genova
Anche chi a rompere la civiltà la democrazia il nostro tranquillizzante ordine occidentale non sono soltanto i Black blocco o gli islamisti ma sono anche le forze di quell'ordine che dovrebbero difenderlo i carabinieri di Stefano Cucchi i poliziotti di Federico Aldovrandi riguarda i carcerieri di Santa Maria Capua Vetere tutti quegli agenti dell'ordine che sì se si sentono autorizzati dal potere e imponibili sono pronti a picchiare a sangue torturare esattamente come nei riceve i totalitari
Altre considerazioni
Anche quello del ruolo delle nuove forme e di media cui genesi stabilirono la grammatica con cui oggi si raccontano gli eventi storici nota più avanti a quei tempi scrive Giacomo papi
C'era Indymedia e le altre realtà che agivano su un erede che è ancora agli albori ma funziona la c'erano questi AN turche che hanno rilanciato una mole ancora
Veramente larga di documenti su cui sarà naturalmente interessante la sul G otto di Genova parte questa segnalazione
La stampa del venti luglio pubblica un intervento di Carlo Lucarelli straordinario
Divulgatore la strategia della tensione rialza la testa AGEA scrive Lucarelli sulla stampa Alessandra sardonico invece pubblica una parte
Del suo libro dal titolo irresponsabili potere italiano e la pretesa dell'innocenza pubblicato da Rizzoli nel due mila e diciassette il dopodomani pubblica questo strascico
Che riguarda appunto il G otto di Genova il patto fra nemici consociativismo due punto zero e le vicende anche del lavoro dei quel comitato parlamentare
Paritetico diciotto senatori e diciotto deputati
Che lavorò sui fatti esige non ci fu una vera e propria commissione il
Il lavoro dell'Espresso è stato notevole in queste settimane produttore testimonianza complimenti e naturalmente andranno
Rizzati i percorsi anche una lista di libri che già ci sono cui già si può e capire
Il G otto di Genova è una lista di libri G otto Genova due mila uno di Gianluca Prestigiacomo storia di un disastro annunciato Chiare lettere
I fatti di Genova il G otto tra storia e memoria Gabriele proprio Donzelli editore altre segnalazioni
Pipolo dalla casa editrice people Genova vent'anni dopo il G otto del due mila uno storia di un fallimento del giornalista
Genovese testimone Giovanni mai
E poi anche altri che tornano sulle questioni politiche servirono scritto esige trovate tutto sull'Espresso di queste settimane perché in realtà il lavoro di documentazione è stato fatto a partire dai primi di luglio e con questo ci fermiamo anche per questa settimana