Sono stati discussi i seguenti argomenti: Bertolucci, Cinema, Cultura, Film, Libro, Parma, Poesia, Universita'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 31 minuti.
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assessore alla Cultura del Comune di Parma
Aveva dichiarato appuntamento con e nostro fallimento settimanale che dedichiamo ai libri due microfoni oggi parliamo di Bernardo Bertolucci perché perché per la verità Iseo è uscito un libro che si chiama il mistero del cinema in cui insomma si prende spunto da una sua lectio magistralis per un poco ripercorrere il il suo cinema i misteri ma anche le verità del cinema potremo vedi Bernardo Bertolucci i librai liberi ovviamente poi disponibile tutte le consuete piattaforme per la verità Iseo e noi ora siamo in collegamento con chi ha avuto l'onore e l'onere in qualche modo di curare questo questo volume che è il professor Michele guerra io intanto ringrazio e saluto per essere qui con noi a Radio Radicale buonasera a voi ancora Michele guerra professore ordinario alla Università di Parma dove insegna teorie del cinema critica cinematografica e teorie tecnico il film del cinema della lesivo e poi assessore alla cultura nella giunta di Federico Pizzarotti proprio a a Parma allora quindi direi insomma che difficilmente potremmo avere maggior fortuna
Come interlocutore per parlare del cinema di Bernardo Bertolucci che ovviamente come dire patrimonio dell'umanità potremmo dire ma patrimonio lo specifico inevitabilmente della città di Parma che era la città di Bernardo Bertolucci e che nel cinema di Bertolucci torna in maniera come dire hanno a volte evidente a volte più più nascosta voglio partire un po'dal bulgaro senza che ha suggerito a lei e alla alla casa editrice la pubblicazione di questo libro
Perché Bernd truce venuto a mancare novembre di di tre anni fa al due mila diciotto e probabilmente tutto il cinema non si è ancora scritto tutto avete pensato che forse era meglio come dire dare voce alla voce di Bernardo Bertolucci direttamente per provare attentare un viaggio all'intero del mare insomma sterminato del cinema Dino Turci stesso
Sì la storia di questo testo effettivamente è una storia che parte da lontano perché
Di fatto Bernardo lo ha detto più che è scritto nel senso che è risultato di registrazioni che sono state fatte a casa sua a Roma in occasione del conferimento di una laurea honoris causa all'Università di Parma Bernardo doveva consegnare come tutti laureato honoris causa una tesi non voleva scriverla per cui mi ha detto vieni a casa mia parliamo insieme qualche pomeriggio tutto voi
Tra scrivi quello che io dico io lo metto a posto arriveremo ad avere un testo utile per Arauca e così è avvenuto quindi questo testo in realtà risale al due mila e quattordici all'anno in cui Bernardo ha pensato che cosa dire a Parma tornando in città
Dopo moltissimo tempo al Teatro Regio dove l'università gli tributato appunto questo importante riconoscimento poi e Bernardo può credo per eccessiva modestia che lo caratterizzava abbastanza quando si trattava
Non di cinema ma in questo caso di scrittura ha deciso di non pubblicare queste pagine normalmente le tesi dei laureati honoris causa vengono pubblicate sul sito dell'ateneo Bernardo chiede di non pubblicare
E la sua lectio perché diceva sono andato poi anche un po'abbraccia insomma preferisco che restino cose dette ovviamente registrate perché sul canale YouTube del messa di Parma si vede tutta l'Aragona che causa Bernardo però vuole pubblicare queste pagine io ho continuato nel corso degli anni a dirgli che secondo me sbagliava perché erano pagine cristallini né perfetto in cui lui tornava all'origine di questo mistero del cinema che lo ha ossessionato per tutta la vita e che lui non è mai riuscito nonostante i tanti premi tanti firmare i soldi e quindi le trovavo pagine molto poetiche
Molto nuove ci sono cose che Bernardo dice in questo libro che io che credo di aver letto più o meno tutto quello che è stato pubblicato su Bernardo non ho mai trovato altrove c'era davvero anche la voglia di fare qualche confidenza alla sua città ecco nonostante tutto questo Bernardo non si convinceva devo dire che quando siamo arrivati qui in questo anno all'occasione degli ottant'anni di Bernardo e insieme a Claire peplo a sua moglie si pensava come festeggiare
Pur nella dirne il disastro diciamo delle dei contingentamenti delle ristrettezze una pandemia gli ottant'anni di Bernardo a un certo punto ho detto Claire secondo me potremmo pubblicare finalmente questa lezione perché è davvero un testo la bellezza notevole lo rimandato a Claire perché Claire non se lo ricordava ormai neanche più perché erano passati un po'di anni esattamente sette anni e rileggendolo
Lei ha detto che ha ragione un testo che merita di essere pubblicato e forse il regalo più bello che potremmo fare a Bernardo per i suoi ottant'anni a quel punto Faile arrivato Elisabetta Sgarbi Carol era un'amica di Bernardo che insomma conosce bene sul cinema
E anche Bernardo come persona anche lei se n'è innamorato e devo dire in un tempo record con nave di Teseo siamo riusciti a ad arrivare a questa pubblicazione che credo aggiunga un tassello importante alla letteratura su Bertolucci è la sua voce la voce di Bernardo qualche sentita molto anche a livello di pubblicazioni perché e qualche anno fa Piero spilla ha raccolto tutte le interviste la gran parte delle interviste che Bertolucci aver lasciato sul cinema e quindi verso una voce che si ritrova torte chiara in tanti luoghi però qui è una voce intima è una voce che come dicevo prima sceglie anche di toccare delle corde che altrove non ha toccato perché probabilmente era il contesto era l'occasione il ritorno a Parma l'idea di tornare all'origine della sua ispirazione questo sentimento poco ed è originario che attraversa le pagine che credo ci consegni qualcosa di diverso dal resto
Ora noi ovviamente abbiamo omesso di di di di specificare il percorso di di di Bernardo Bertolucci perché abbiamo la fortuna radio radicale insomma di godere di una platea diciamo piuttosto smaliziata rispetto al cinema di di Bertolucci che poi ovviamente incrocia all'inizio quello di Pasolini quindi insomma diciamo che è un tema che forse a Radio Radicale abbastanza di casa allora sì è vero nel libro ci sono molte cose nuove d'altronde librano a a questo come impegno almeno dovrebbe averlo è e qualche volta non lo ha in questo caso sì quello di svelare cose nuove e poteva sembrare difficile come giustamente ricordava lei trovare delle angolazioni diverse invece proprio andando a pescare in quella in quell'occasione vengo fuori tantissime cose e c'è ovviamente molta Parma quello che viene fuori anche dalla prefazione
è questo questo senso di di meravigliarti bambina quasi di di di Bertolucci rispetto alla al cinema rispetto alla capacità che ha il cinema a nord di di con con la luce di disegnare traiettorie quasi quasi impensabili e qui c'è anche lo stupore profondo per le cose della vita come si legge nella prefazione no che in qualche modo sosta del suo imprinting printing fin da piccolo Baccanelli a casa Rolla Parma eccetera il senso di meraviglia è uno degli elementi che connotano il codice genetico del cinema di
Di Bertolucci
Credo che si possa sì assolutamente dire che c'è e credo che c'è qualcosa veramente di Dini iscritto nel patrimonio genetico di Bernardo c'è un piccolissimo film del mille novecentoquarantatré girato a Caprarola da Antonio Marchi che era un filmaker amico di Attilio Bertolucci in quella certo punto appare nel prato della casa di Attilio questo bambino Bernardo di nemmeno due anni che corre nel prato a un certo punto vede
La cinepresa si avvicina si ferma guarda in macchina e marchi ci regala questo primo piano
Di Bernardo Bertolucci che in qualche modo sembra già predestinato lo ha una carriera cinematografica perché De Nardo si rende conto della macchina che lo sta filmando e lo sta in qualche modo già un po'trasfigurato e poi naturalmente c'è Attilio Attilio che lo porta al cinema partendo da Baccanelli verso Parma
Per vedere i film nel periodo in cui il poeta faceva anche un critico cinematografico della Gazzetta di Parma e Bernardo in questa eletti o parte proprio dal racconto di questi film visti come suo padre quindi questo percorso di crescita artistica e poetica al fianco
Di Attilio ricorda figlio che al telefono detta
Le recensioni dei film Malaga detta di Parma e comincia a vivere dentro questo mondo è così fascinoso così pieno di di di di magia con un bambino di quell'età e vi rimarrà dentro sempre anche nel momento in cui Bernardo undicenne quindi come dire ancora davvero bambino comincia a scrivere poesie perché Bernardo comincia a undici anni a scrivere poesie e le scrive a con intensità e impegno fino alla vittoria degli a Reggio per la prima nel sessantadue con in cerca del mistero ecco proprio in in quel contesto il cinema comincia a diventare per Bernardo
L'altra grande passione accanto alla poesia Parma era una città molto cinematografica aziende era una città dove per esempio si stampavano nella seconda metà degli anni Quaranta due registi di cinema il livello nazionale come la critica cinematografica
E sequenze e nella città dell'editore Guanda che aveva fondato una delle prime collane di studi cinematografici che era si articola Silvio applicati al cinema di banda elargita dove nel cinquantatré inesatto quindi con Bernardo molto giovane il primo convegno sul neorealismo italiano coordinato evoluto da Cesare Zavattini ed Attilio Bertolucci ecco questo è il mondo che Bernardo Bertolucci difesa quindi come ha detto in tante occasioni era difficile non rimanere fin da una tenerissima età convocati dal cinema non contesto provinciale come quello di Parma ma così fortemente focalizzato
Sui temi cinematografici perché se pensiamo che da Parma hanno mosso i loro passi Attilio Bertolucci Cesare Zavattini Giovannino Guareschi
Luigi Malerba che dirigeva seguente che sappiamo avrà un ruolo importante anche nel cinema italiano Pietro Bianchi
Che era uno dei critici maggiori stimiamo che stesso se pensiamo che addirittura in quegli anni sulla Gazzetta di Parma fa il critico cinematografico Guido Aristarco che diventerà poi uno dei nomi più importante critica cinematografica italiana Guido Aristarco che dirige la collana di Guanda Parma ecco quindi questa era la come dire il retroterra culturale sul cinema di Parma
Che ha sicuramente avuto un effetto decisivo ibernato e poi naturalmente anche in Giuseppe
Tra l'altro si nel libro si ricorda anche ricorda lo stesso Bertolucci Schumi addirittura Parma o oso in qualche modo inventarsi una casa di produzione la città della firma perché non è di Parma città della diciamo il parco un po'al centro di Parma che inseguiva il sogno e la Cinecittà emiliana nella fortezza della della città della me venire minimamente professore mentre parlava che certo Parma era siamo negli anni Cinquanta una città legatissima al cinema abbiamo detto nomi importanti si abbiamo citato appunto le riviste sequenza chimica scenografica le collane
Della tipica la piccola biblioteca del cinema di quando eccetera
E Parma era a appunto no considerato sempre la città a prevalenza teatrale come dire mi ricordo se non sbaglio mi corregga lei che fino a qualche anno fa era l'unica città al mondo probabilmente in cui c'erano più i teatri che cinema
Eppure il cordone ombelicale col cinema era saldo tanto quanto quello del teatro possiamo forse dilettanti in quegli anni tanto quanto quello della della lirica e in questo contesto si si sviluppa la la la passione di
Di Bernardo che che Bertolucci che scrive
O meglio insomma né
Nella trascrizione del suo del suo intervento nelle vostre nei vostri colloqui dice confessa a pensarci bene mezzi mi sembra del tutto naturale che ha bevuto fare del cinema in un contesto come questo
Dopo tanti anni dopo tanti film però tutto mi sembra ancora molto misterioso la nascita di un film la prima idea il linguaggio dato macchina da presa lo stile l'alchimia fra i luoghi gli attori luci
Eppure finché ho davanti le mani ancora un mistero alcune volte giri e non sai ancora cosa farai con quelle inquadrature dove le metterà e che cosa
Comunicheranno
Il mistero del cinema il titolo è perfetto perché proprio complicato spiegare il cinema di di Bertolucci è come se professore lui
Agganciarsi alla parte razionale no evidentemente organizzativa di un firma comunque lasciasse sempre spazio poi a un a a un imprevisto un imprevedibile a a un concerto di magia che toccasse le immagini a luce agli attori mentre girava il film c'è anche questo dire mentre al cinema di Bernardo Bertolucci
C'è molto lunga l'altro all'inizio di questa sua vecchio racconta proprio di un incontro avvenuto a Los Angeles quando lui è sua moglie Claire vanno a trovare l'ormai vecchio Richard Noiret la maestro vicino a francese Renoir salutando Bernardo gli dice la famosa frase ricordati di lasciare sempre una porta aperta sul set perché potrebbe entrare qualcosa che non ti aspetti che cambia il tuo pensiero sul film in realtà io credo che questo coefficiente di mistero di cui parla Bernardo nel libro che effettivamente caratterizza la sua produzione chiede che cerca che fondamentalmente in un tratto secondo me e decisivo del cinema di Bertolucci che il rapporto con i paesaggi con i corpi
Il cinema di Bernardo è stato probabilmente è geograficamente il più complesso
Cinema che i nostri autori hanno sono riusciti a fare nel senso che Bernardo a differenza di tanti autori italiani che più o meno girano sempre stati abbastanza nordico ristretti però riconducibili a alla a alla nostra realtà dato un regista che è partito da Parma ma è stato a Roma è stato a Parigi è stato naturalmente
In metalli Marocco in Cina insomma è riuscito veramente a fare un cinema geograficamente complessa ed è riuscito a tenere insieme tutti questi paesaggi
Proprio perché riusciva a creare una sorta di strano osmotico sistema che gli permetteva di penetrarlo e con la sua poesia
E di far sì che questi pelagico intatte la sua aspirazione quindi cinema rimane misterioso per Bernardo perché in quell'incrocio tra paesaggi corpi c'è da un lato la sua vena poetica che rivediamo sempre in qualsiasi film chi conosce Bertolucci lo sa
Proprio ritrovare nel tratto nei movimenti di macchina nell'ispirazione dei singoli firme e poi però questi paesaggi questi corpi modificare il suo modo di fare il film mentre lo fa
Che si tratta di lavorare con certi corpi di di di lavora in un certo modo se deve lavorare con attori non professionisti lavora in un altro se si trova aggirare e lontano da quelli che sono i lo ha dunque più confidente lascia che le specificità di questi luoghi trasformino il suo modo di vedere quindi quando parla di mistero Bernardo parla di questo di una capacità quasi un po'rabdomante Ica di andare a cercarsi e a ricevere accogliere questi stimoli dai luoghi e dai corpi che attraversa credo che questo sia un prato fondamentale veramente molto forte del suo cinema senz'
Infatti nella nella postfazione che che che firma che firma proprio in tra la fine del del volume del libro lei scrive Bertolucci ha sempre detto che quando girava un film gli sembra ogni volta di muoversi come nel buio
Sentiva di dover firmare situazioni volti oggetti e paesaggi che ancora non sapeva esattamente che posto avrebbero avuto nel film in quei momenti di oscurità Bertolucci andava in cerca del mistero cioè di quell'energia di quella forza drastico ante che sembra provenire
Dal film stesso e che è resa visibile tangibile poi dalla tecnica è un po'quello che di che dicevamo prima no è sempre il da tra le voglio dire insomma un
Un un regista di questo livello in qualche modo è sempre anche un po'un valgono
Esiste quasi è quasi uno stato di trance che di cui ha parlato in vari momenti la sua carriera in cui il film lo porta a filmare qualcosa riprendere qualcosa che lì per lì lui non sa dove andrà a finire oste andrà a finire da qualche parte ma che in maniera un po'tutto scura segreta
In realtà apre una pista costruisce un discorso e trova il posto nel film è un qualcosa che per esempio Bernardo dice riferito a quello che il suo secondo lungometraggio ma forse il primo vero film integralmente solo che prima della rivoluzione
In cui Bernardo dice che tornare a Parma in quel momento camminare il girare per le strade della sua città lo portava alcune volte a filmare abbastanza casualmente delle situazioni
Per sapere dove quell'avrebbe collocate situazioni che poi però non solo hanno trovato posto nel film
Ma hanno finito per convincere Bernardo a deviare da quella che magari alla pista
Segnata dalla sceneggiatura che veniva riscritta era ispirata da questa sua capacità di cogliere nel buio dei segnali diversi quindi è un modo devo dire molto moderno intendere il cinema perché ovviamente è un modo che la la tradizione italiana ereditava dal neorealismo che sapeva bene come come movimento come scuola come pensiero che il cinema lo costruiti fra cento e quindi potevi incontrare sempre qualcosa che cambiasso ecco una tua idea e il senso del tortello ed era un qualcosa che naturalmente a Bernardo veniva anche dalla da quella nouvelle vague che lui amava moltissimo e che ti insegnava una dose di improvvisazione che ritroviamo anche in alcuni film di Bernardo
Soprattutto nella nella prima sul cinema
E non è solo l'oscurità e anche sono anche i colori che in qualche modo ridisegnano l'imprinting Parma tanto che scopriamo non senza sorpresa che in qualche modo lui confessa che che forse quel giallo imperiale dell'imperatore di Pechino molto vicino al cosiddetto Giallo Parma Giallo Parma perché una di Parma insomma è quella di tipica tonalità di giallo insomma che sta sulla bandiera della città ecco una cosa del genere e e quindi anche in Cina qualche modo c'è questo tessuto connettivo che poi no come si dice a Oliva si trasferì trasfigurate in qualche modo si converte Nord diventa un'altra cosa ma si trovano tracce di quelle identità e della propria storia anche nel giallo nel giallo imperiale
Certo Parma per Bernardo davvero direi una sorta di ossessione poetica nel senso che lui sente il bisogno costantemente di allontanarsi da Parma perché vede in Parma un universo ristretto ne vede anche i tanti difetti però appena è lontano possente immancabilmente il bisogno di tornare sei lì che e tutto comincia c'è una storia bellissima che racconta Vittorio Storaro in relazione appunto l'ultimo imperatore dove in questo libro per la prima volta Bernardo conferenza che il giallo viene dal dal colore tipico densa di Parma e Vittorio Storaro racconta che ad un certo momento in una delle più famose scene dell'ultimo imperatore Bernardo decide di tornare a girarla Salsomaggiore vuole girarla
Dentro le Terme di Salsomaggiore e naturalmente di una produzione che sta lavorando in Cina questa idea è abbastanza forte nel senso che sarebbe stato possibile con quel Budget ricostruire lo stile liberty delle Terme di Salso
In qualsiasi sette in qualsiasi modo ma Storaro dice io capivo che in quel voler tornare a girare a Saluzzo c'era una porta attrattiva rispetto al suo territorio rispetto alle sue terre e tornare a Salsomaggiore quindi in quel momento significava cedere a una sorta di di desidero istintuale tifare intorno alle proprie terre Storaro naturalmente racconta questo come un paradosso ma in realtà man mano che lo racconta sì prende consapevolezza del fatto che fosse inevitabile il ritorno a Salsomaggiore anche spiegano sul sette cinese dell'ultimo imperatore credo
Dentro questo piccolo raccontino ci sia molto del modo di intendere le sue origini da parte di Bernardo e del modo di dive che la propria vita a cavallo tra al massimo della distanza e il massimo della vicinanza
E c'è un altro elemento importante che è quello del padre cioè il rapporto con il padre in qualche modo l'interesse che poi molto particolare ovviamente che che il padre nutriva per le le prove ci doveva finire di di Bernardo e e lui scrive lui lui confessa anche qui mi sono accorto solo molto tempo dopo che a ogni mio film reagiva come se l'avesse fatto lui non credo volesse sottrargli lei firma le che volesse reclamare Mary su ciò che facevo semplicemente rientrava in un modo molto particolare continuava a viverli come se fossero opera sua li amava
Incondizionatamente cose fossero non di suo figlio ma suoi figli si arrabbiava vede critiche negative si infuriava mentre andava in estasi per quelle positive come se appunto fosse Luís l'autore del film e perché no dice Bernardo in qualche modo geneticamente
Lo era questa pagina IVA trovo bellissima perché certo c'è tutta la famiglia Bertolucci no qui dentro
Fece tutto è questa famiglia che io definisco spesso va be'ecosistema artistico e culturale
Abbastanza unico nel secondo Novecento italiano perché da qualsiasi porta tu entri nel sistema Bertolucci che sia quella di Attilio che sia quella di Bernardo che c'è quella di Giuseppe
I ritrovi comunque dentro benestante comuni e ti rendi conto che è accaduto anche qualcosa di molto strano non soltanto il padre ovviamente anche del dato i figli ma da un certo momento in avanti anche i figli hanno avuto un'influenza sull'attività artistica e culturale del padre e oltretutto credo che la pagina che appena letto sia una pagina molto forte perché in qualche modo chiude anche quella più utile Losa questione del fatto che Bertolucci desiderasse in qualche modo uccidere suo padre che l'idea del parricidio che prende in tanti suoi film fosse riferita dal piglio in questo libro Bernardo smonta questa cosa dice non ho mai avuto questo atteggiamento nei confronti di mio padre l'ho avuto forse Vicchio nei confronti di alcuni padri putativi come Pier Paolo Pasolini come l'allungo dark danno nei confronti di attività cui Bernardo ha sempre riconosciuto ed di Cuper hanno sempre riconosciuto l'importanza per ispirazione che gli ha dato e per l'accompagnamento con il quale poi ha seguito tutta la sua attività artistica scherzava soltanto ogni tanto a Bernardo dicendo l'importante per me era diventare più famoso di lui esposte ci sono riuscito nel senso forse il più famoso rapine a livello internazionale del truce Bernardo ma naturalmente lo diceva scherzando sapeva di essere dentro una storia familiare unica una storia familiare che per il grande pubblico naturalmente vedeva in Attilio e Bernardo i due soggetti più importanti ma non era meno importante Giuseppe Giuseppe
Credo sia stato oltre che un finissimo intellettuale anche un regista di cinema e di teatro importante Bernardo lo ricordava sempre non per risarcirlo di qualcosa che forse la fortuna critica gli aveva sottratto ma perché davvero Giuseppe aveva un modo di intendere quelle col sistema culturale tutto suo molto profondo naturalmente se vogliamo meno esibito anche meno curato di quello che per tante ragioni è stato il modo di Bernardo ma non meno prezioso
Un altro passaggio molto bello forse un po'più tecnico ma insomma lei insegna queste discipline quindi possiamo possiamo sfruttarla magari tanti ascoltatori sono ovviamente molto bravi anche a seguire i fattori tecnici del del montaggio cinematografico la la l'tante questioni anche filosofico etiche dell'etica dell'inquadratura mi viene in mente tante altre cose però Luís Luís diceva di non aver mai pensato allo stile del film come a un progetto cui doversi attenere ma un obiettivo da raggiungere secondo come un abito per vedere se volete per precostituiti da una parte lo stile del film a che fare con lo sguardo della storia che vuole raccontare uno sguardo che attraversa gli ambienti si posa sui personaggi scorre
Fra le relazioni che si instaurano dall'altra parte lo stile ciò attraverso cui cerchiamo rapporto specifico e diretto con lo spettatore il quale al di là della trama
Entra in contatto con un di più che per quanto sia legato a fatti narrati gli oltrepassa l'illuminate precisamente magari li rende più ambigui più misteriosi e anche qui anche questa è un una pagina davvero molto felice che a sua volta illuminano alla perfezione
La la la il tipo di cinema non lo stile il tipo di cinema che che che vuole
Bernardo Bertolucci
Io questo è quasi un manifesto di politica
Di Sivas in cui Bernardo Circe fondamentalmente due cose una prima che lui non appartiene a nessuna scuola quindi non ha delle idee precostituite che lo portino a fare un certo tipo di cinema Cluj forse proprio perché veniva da un ambiente che poteva influenzarono in maniera così violenta
Suo padre Pasolini Morante Moravia tutto questo gruppo di intellettuali con cui lui viveva la sua vita normale giorno per giorno fin da giovanissimo ecco proprio per affrancarsi da queste influente Bernardo fin dal primo film la comare secca nel sessantadue nonostante il soggetto sia di Pasolini
Cerca pervicacemente disperatamente di trovare uno stile suo
Quindi visto che Pasolini lavora soprattutto con piani fissi e cerca una iena eticità dell'immagine che effettivamente muovere poco la macchina Bernardo nuove vorticosamente la macchina per cercare di uscire da quello che potrebbe essere un modello stilistico
Però di fianco a questa sorta di anarchia stilistica che in realtà poi porterà Bertolucci ad avere uno stile tutto suo molto riconoscibile molto controllato molto raffinato
Cioè quelle discorso che appena letto e che ci riporta dove eravamo dove eravamo prima lo sguardo del film che in qualche modo suggerisce lo stile cioè l'idea che un film ad un certo punto costruisca un proprio sguardo un proprio modo di vedere e che recita debbano seguire quella costruzione debba seguire quell'indicazione che viene dal film spesso e questo credo si veda molto bene lo sguardo di prima della rivoluzione è diverso lo sguardo Strategia del ragno che è diverso dallo sguardo
Di Ultimo tango per non parlare poi dei grandi film delle coproduzioni internazionali Bernardo riesce ad entrare bene in quei contesti
Proprio perché è capace di scorgere lo sguardo del film se no non sarebbe stato così bravo a raccontarci la Cina a raccontarci la storia di Siddharta a raccontarci il tè nel deserto dove ti trovi in confronto in contatto con luoghi hanno bisogno di essere penetrati in profondità per renderli voi al pubblico nel modo migliore ecco Bernardo sapeva leggere lo sguardo dei figli non sono tanti gli autori che hanno questa questa dote credo che in questa pagina lo spiega abbastanza Denis molto molto ben
Noi non abbiamo le tra l'altro abbiamo omesso di dire che insomma il bisogno di cinema era scalpitante dentro Bernardo Petrucci fin da piccolissimo perché se come narrano le cronache insomma i il primo modesto cortometraggio lungi da quindici anni insomma li vuol dire che c'erano certo in una arma di quel tipo Pasolini aiuto-regista vent'anni eccetera eccetera però evidentemente questa voglia tracima ante era il Luís insomma fin dalla delle forze fin da quei dieci anni no in cui vedeva il Papa dettare al telefono le le critiche nella nella non so postfazione si ragiona tra frase che ci dà la chiave d'interpretazione di questa di questo libro delle parole di Bertolucci Bertolucci non poteva farci lezioni altrimenti che così sfidando ogni regola analitica e storiografica costringendoci alle Mozzi non è allo scavo semi inconscio fra le consonanze formali e questo mi sembra come dire la chiave per chi volesse leggere questo liberò la chiave che lo stesso Bertolucci ci ci suggerisce sci impone in qualche modo porre pur con molto stile per l'appunto
E dato questa è una è una frase che meritate realtà ispirata da questi trentacinque minuti di straordinarie che Bernardo Bertolucci presentò al Teatro Regio durante la Radovanovic causa aveva chiesto Jacopo Quadri
Suo montatore uno dei maggiori montatori del cinema italiano di montare trentacinque minuti di suoi film in cui in sostanza fosse possibile rivelare al pubblico delle rime delle consonante segrete che solo regista di questi poteva vedere
Per cui si tratta di un montaggio che sconvolge ogni ordine cronologico che sconvolge in qualche modo anche ogni aspettativa di contatto relazione tra i film per cui io mi ricordo Sico vinciamo ma con il piccolo punto ecco il piccolo Buddha diventava improvvisamente la luna e poi la luna diventava l'ultimo imperatore che diventava il conformista e poi novecento quindi c'era una sorta di strana linee anche con collegata a questi fini perché certe volte seguiva piste narrative
Certe volte seguiva piste cromatiche
Certe volte seguiva al corpo di un personaggio che ripeteva quel gesto magari in un altro film e tutti rendere conto di essere di fronte guardi al disvelamento del mistero c'è Bertolucci ti faccia capire che tutti i suoi film in realtà erano un'unica grande architettura poetica che chi avrebbe permesso volendolo di attraversarle Totti tenendoti stretti
Piloti stretto ad alcuni segni che rimanevano di film prima e quindi la tentazione che il pubblico del Regio avuto quando e i trentacinque minuti sono finiti e di essere stato portato senza parole
Solo con le immagini a un passo dal capire il mistero del cinema di Bertolucci ma ad un passo non a comprenderlo in pieno perché appunto non c'era nessuna possibilità
Di elaborare analiticamente cognitiva mente quello che avevamo visto era una pura emozione che traduceva simboli molto complessi cono naturalità che naturalmente solo regista poteva avere e qualche settimana fa durante una intervista radiofonica a cui ha partecipato anche via Coppo qua dei sono rimasto molto colpito perché quando hanno chiesto a quadri
Di tornare su quel trentacinque minuti
Lui ha detto io mi ricordo di averli fatti ma non saprei cosa dirle perché non ho più memoria di quel montaggio non ho più memoria di quel fine allora l'idea che il montatore che è stato lì con Bernardo a mettere insieme questa bellissima di lettura poetica
L'abbia dimenticata nasconde qualcosa di misterioso che credo avrebbe fatto sorridere Bernardo sapesse sentenza avesse sentito quello che ha detto Jacopo quasi
E beh ma evidente credo professore li Bernardo Bertolucci si è impossessato del corpo e dell'anima del montatore lo ha spogliato anche della memoria perché col fu probabilmente successo questo allora chiediamo se lei è d'accordo con le parole di Enrico Ghezzi che insomma di cinema comprende più di qualcosa la voglia contino di Bertolucci e di cambiare di mascherarsi è uno dei momenti più segreti misteriosi affascina ti del su cinema per chi vuole infilarsi dentro al cinema in libertà luce attraverso le parole di Bernardo Bertolucci con la scusa meravigliosa di questa lectio magistralis di questo colloquio con
Con Michele guerra che che ci ha condotto all'interno di questo libro non può far altro che procurarselo il libro
Edito dalla nave di Teseo lo trovate in libreria ovviamente su tutte le piattaforme consente di fa riferimento Bernardo Bertolucci il mistero del cinema per la collana sulle onde della navali Teseo noi davvero ringraziamo moltissimo il professor Michele guerra per averci accompagnato in questo tentativo di analisi di commenta insomma di di di di qualche suggestione un libro poiché non non si racconta un libro vallette così come un film non si racconta i film vanno visti e quindi però intanto grazie per averci dato iracheno agrari memore dell'immigrazione qualche elemento di comprensione in più
Del mistero del cinema di Bernardo Bertolucci grazie davvero buon lavoro al professor arrivederci e grazie grazie
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