Trasmissione dell'Associazione Non c'è Pace Senza Giustizia

Buona sera ho buon giorno gli ascoltatori di radio radicale a seconda di quando ci ascoltate questo è il consueto appuntamento settimanale con l'organizzazione Non c'è pace senza giustizia a cura di
Nicola Giovannini che va in onda ogni mercoledì
Alle ventitré e trenta oppure in replica il venerdì alle sei del mattino
Scopo di questa trasmissione di approfondimento e come sempre aggiornarvi sulle nostre
Iniziative e attività in corso future nonché fornire commenti analisi su notizie di rilievo rispetto alle nostre campagne politiche quest'oggi
Dedichiamo la nostra puntata alla Siria
Ed in particolare alla condizione delle donne rifugiate in Turchia vittime di varie forme di violenza di genere e discriminazioni oltre alle sofferenze subite sfuggendo un Paese e dilaniato da dieci anni di guerra morte e distruzione nel nell'ambito della sua campagna di sostegno agli attivisti associazioni siriani
E dedicate a documentare denunciare le violazioni massicce del diritto umanitaria internazionale commesse contro la popolazione civile lanciata
Nel due mila undici non c'è pace senza giustizia si è anche impegnata a dare voce e risalto a quanto vissuto dalle rifugiate siriane attraverso un'iniziativa sostenuta da UN Women
Con un approccio centrato sulla promozione e la difesa dei diritti umani e dell'uguaglianza di genere
Questo impegno si è inoltre manifestato con l'organizzazione di due incontri
Tenutosi ieri martedì trenta marzo e giovedì della settimana scorsa venticinque marzo coinvolgendo tra l'altro parlamentari europei e attivisti siriani
Per spiegarci di obiettivi gli esiti di questi due incontri nonché il contesto nel quale si inquadrano ivi compreso la conferenza sul futuro
Della Siria organizzata dall'Unione europea dall'ONU il ventinove e trenta marzo
Interviste ero Gianluca Eramo direttore del programma per la democrazia nella regione del Medioriente Dorda Africa dito non c'è pace senza giustizia come di solito
Diamo per lo spazio prima alle notizie della settimana selezionate dalla nostra redazione di Bruxelles è e ci vengono lette e questo ci dà e Leo d'ora Pastorino Eleonora a te la parola
Grazie Nicola iniziamo la rassegna stampa parlando dall'altare istante
La settimana scorsa Human Rights Watch ha ha denunciato il fatto che le forze governative a stare e i suoi partner internazionali stiano venendo meno all'obbligo di garantire che le donne partecipino Tino titolo al processo di pace
In linea con la risoluzione mille trecentoventicinque del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite i fatti i colloqui tra le parti a stare previsti per aprire due mila ventuno debbano includere la piena partecipazione delle donne
La risoluzione adottata nel due mila chiede la pari partecipazione e il pieno coinvolgimento delle donne in tutte sforzi per il mantenimento e la promozione della pace e della sicurezza
Il diciotto marzo il governo russo ha ospitato i rappresentanti del governo stanno i talebani e i Paesi partner in un vertice chi mira a far progredire i colloqui di pace
La delegazione del governo afgano composta da dodici persone includeva una sola donna la dottoressa a di pasta rapidi mentre la delegazione talebana e interamente maschile
La dottoressa strapiena tetto perché dovrei essere l'unica donna della stanza
Non abbiamo partecipato alla guerra possiamo certamente contribuire alla pace
Gli attivisti afgani hanno sollevato la preoccupazione che le donne siano in gran parte escluse dei colloqui di pace previsti in Turchia
Mettendo a rischio l'inclusione dei diritti delle donne nell'accorato finale
In particolare si teme che il governo possa barattare i diritti delle donne per raggiungere un accordo con i talebani
Consigliamo parlando di una lettera firmata da un gruppo di ottantuno leader indigeni e difensori dell'ambiente tirata a Blackrock la più grande società di investimento nel mondo con sede a New York e con un patrimonio di otto virgola sette trilioni di dollari
La lettera afferma che gli investimenti della società minacciano la salute la sicurezza e il futuro delle popolazioni indigene
Ed è arrivata una settimana dopo che abbia troppe ha pubblicato le linee guida su come intende affrontare il capitale naturale e le questioni relative ai diritti umani quelle aziende facenti parte verso portafoglio
Un insieme di gruppi ambientalisti e dei diritti degli indigeni affermato che le linee-guida mostrano alcuni sviluppi incoraggianti
Ma ha criticato la Società per non aver descritto nessuna azione concreta e immediata contro le aziende implicate la distruzione delle foreste pluviali o nell'accaparramento delle terre
L'anno scorso la società aveva iniziato ad elaborare piani per spingere le aziende a ridurre il loro impatto sull'ambiente
Lia secondo gli attivisti questo nuovo approccio dimostra una cura
Infatti pur promettendo di liberarsi delle missioni di combustibili fossili BlackRock non prende in considerazione la deforestazione e il suo impatto sulla vita degli indigeni e sul clima
Nella lettera i leader indigeni sostengono che questa omissione stia contribuendo a a un'epidemia di violenza contro gli attivisti per l'ambiente e alla conversione delle terre dei popoli indigeni in piantagioni e pascoli per il bestiame
Nelle linee guida Blackrock affermato che chiederà alle aziende del suo portafoglio di liberare i loro piani per affrontare la deforestazione e identificare gestire e prevenire l'impatto sui diritti umani
Concludiamo infine parlando del Libano e in particolare dei bambini siriani rifugiati in questo Paese
Secondo Human Rights Watch dispone la crisi del sistema educativo senza precedenti affligge i bambini siriani rifugiati in Libano
La chiusura delle scuole e la recessione finanziaria causata dalla pandemia hanno danneggiato l'istruzione dei bambini rifugiati siriani in tutti i paesi che ospitano i rifugiati tra cui la Turchia la Certani all'Iraq ed Egitto
Ma in Libano abbiamo una delle situazioni peggiori
Le crisi finanziarie e politiche e di convivenza che attanaglia il Paese hanno spinto centinaia di migliaia di siriani e libanesi più in basso della soglia di povertà
Aumentando i rischi abbandono scolastico lavoro minorile e matrimoni infantile
Inoltre tutti i bambini in Libano hanno perso più di un anno direzioni a partire da settembre due mila diciannove a causa della chiusura delle scuole prima per le proteste contro la corruzione del governo e poi per la diffusione della pandemia
Tuttavia per la maggior parte dei bambini siriani la situazione è ancora più complessa perché possono frequentare solo classi speciali del secondo turno nel pomeriggio e non hanno ricevuto quasi nessun tipo di istruzione a causa del fallimento della didattica a distanza
Nelle intenzioni umanitarie gestiscono scuole non formali vicino alle comunità di rifugiati e possono raggiungere un gran numero di bambini
Ma il ministro dell'istruzione dice loro di insegnare il normale programma scolastico
Inoltre i donatori internazionali Paper la liberò un importo fisso per ogni bambino rifugiato siriano iscritto a scuola
Oltre che finanziarie le organizzazioni umanitarie che forniscono istruzione non formale ai rifugiati
Grazie Eleonora Pastorino per questa selezione commentata delle notizie settimanali passiamo ora subito all'argomento principale dell'appuntato di allora come menzionato in apertura dedichiamo
La nostra puntata di oggi alla Siria e con il nostro ospite Gianluca Eramo direttore del programma per la democrazia nella regione del Medio Oriente e Nord Africa di non c'è pace
Senza giustizia ci focalizza eremo in particolare sulla condizione delle donne siriane rifugiate in Turchia
Vittime di varie forme di violenza di genere di discriminazioni oltre alle sofferenze subite su gente un Paese e dilaniato da dieci anni di guerra di morte e di distruzione
Nell'ambito della sua campagna
Lanciata nel luglio due mila undici di sostegno agli attivisti associazioni siriani dedicate a documentare e denunciare e le violazioni massicce
Del diritto umanitario internazionale commesse contro la popolazione civile Non c'è pace senza giustizia essi anche impegnata a dare voce risalto a quanto vissuto dalle rifugiate siriane attraverso un'iniziativa sostenuta da l'agenzia ONU UN Women
Con un approccio centrato sulla promozione
E difesa dei diritti umani e dell'uguaglianza di genere questo impegno si è inoltre e manifestato con l'organizzazione di due io incontri on line tenuto sì
Ieri martedì trenta marzo e il giovedì della settimana scorsa venticinque marzo coinvolgendo tra l'altro parlamenti parlamentari europee attivisti siriani
Ricordiamo anche il contesto nel quale queste iniziative e si inquadrano la celebrazione del decimo anniversario
Della rivoluzione siriana con le prime proteste popolari contro il regime di Bashar al-Assad scaturite
Il il quindici marzo due mila undici seguite
Da una repressione brutale da parte del regime è una guerra che durante dieci anni ha devastato il Paese facendo più di quattrocento mila morti e portando dodici milioni di siriani ad essere ridotti al allo Statuto precario di rifugiati sfollati interni
Dieci anni anche di fiasco o fallimento drammatico da parte della comunità internazionale i cui sforzi ovvero tentativi diplomatici non sono riusciti a porre fine al conflitto
Da prevenire le violenze e i crimini perpetrati sull'arca scala contro i civili incluso quelli inclusi quelli più vulnerabili in una situazione bellica come le donne e i bambini
Gianluca buonasera prima di tutto grazie per la tua disponibilità
Per iniziare potresti dare ai nostri ascoltatori
Più dettagli su questi due incontri organizzati Ida non c'è pace senza giustizia nonché anche sul contesto nel quale si inseriscono
Grazie Nicola e buona sera agli ascoltatori di radio radicale
Cioè come dicevi nel corso dell'ultima settimana non c'è pace senza giustizia organizzato due eventi on line dedicati alla situazione delle donne seriale rifugiata in Turchia con particolare attenzione alla protezione dei loro diritti alla lotta contro la violenza di genere
Il primo evento che si è tenuto il venticinque marzo ha visto la partecipazione di tre parlamentari europei i due rappresentanti dei nostri partner siriani con cui abbiamo lavorato nel corso del del dello scorso anno
Mentre il secondo ha visto la partecipazione di una rappresentante di Ivano Women nell'agenzia delle Nazioni Unite per la frazione diritti delle donne
Nonché di quattro esponenti della società civile siriana e questo evento si è tenuto il il trenta marzo per gli ascoltatori di radio radicale ricordo che la registrazione di questi di questi mini convegni sono anche disponibili sul nostro sito internet sui nostri social media
Perché un che forse appunto insegna interessato a seguire
Direttamente questi questi dibattiti l'obiettivo di queste riunioni era quello di dar voce alle donne rifugiate siriani in Turchia e fare in modo che la comunità internazionale come il Parlamento europeo le agenzie delle Nazioni Unite
Potessero sentire direttamente da loro quali siano le loro condizioni e quali tipo di strategie meccanismi internazionali debbano essere sviluppati inattuati
Per poter meglio assistere proteggere i diritti delle donne
Queste attività si inquadravano in un progetto che non c'è pace senza giustizia ha condotto lo scorso anno in Turchia
Nel quadro del nostro ormai decennale programmato sulla Siria e si è questo questo appunto quest'ultimo progetto si è concentrato sulla condizione delle rifugiate siriane in Turchia sul sostegno alle organizzazioni siriane
Che lavorano alla promozione dei diritti delle donne al contrasto contro la violenza di genere
Nonostante le le le le grandi difficoltà che abbiamo avuto credo abbiamo dovuto affrontare dello scorso anno soprattutto a causa della diffusione del del covi diciannove abbiamo potuto grazie soprattutto alla all'impegno e la determinazione dei nostri partner locali
Abbiamo poche unto potuto coinvolgere in maniera diretta
Lei rifugiate Fidia Neos attività organizzando una serie di Focus group ed incontri mirati che si sono tenuti in cinque province turche che erano state identificate in quanto la maggior parte la maggioranza
Delle dei rifugiati siriani appunto vive in quelle in quelle zone e e ha coinvolto un bar più di duecento persone fra donne e uomini da ragazzini le persone anziane li abbiamo anche cercato appunto di trovare un un equilibrio fra la rappresentanza di genere quindi fra uomini e donne nonché anche di equilibrare utilizzati che stavamo raccogliendo sulla base del dell'età delle tutte le persone che decidono
Venivano coinvolte
Attraverso questi incontri abbiamo goduto non solo raccogliere le loro testimonianze ma anche procedere all'analisi delle condizioni in cui gli aiuti adesivi anni vivono in Turchia e a quali tipi di violenza sono soggette
Che non è solamente legata alla loro esperienza di guerra all'interno della Siria ma sempre più spesso è legata alle alle condizioni di povertà di isolamento economico poco alle pratiche tradizionali commi Madiba libero precoci io ho all'isolamento sociale da parte delle SS comunità e delle loro stesse famiglie
Come ad esempio nel caso delle don di donne che hanno subito degli subito che sono rimaste senza ma dico in quanto arrestato dalle forze siriane o rimasto in Turchia a combattere grazie a questo lavoro di raccolta e di analisi abbiamo voi potuto elaborare una serie di raccomandazioni che speriamo possano essere adottati da comunità internazionale dalle organizzazioni crociera civile
Per combattere in maniera più efficace la violenza di genere soprattutto quella che si genera all'interno delle comunità stesse
E Gianluca nell'ambito di questa iniziativa a supporto delle rifugiati e siriane che stiamo conducendo in cooperazione con l'agenzia UN Women abbiamo anche lavorato una serie di raccomandazioni che sono state condivise e e dibattute durante i due incontri di cui abbiamo appena parlato potresti presentarci una sintesi del loro contenuto a chi sono rivolte e come sono state concepite
Presumo che hanno anche una dimensione pratica pragmatica in termini di tutela dei diritti umani oltre che strettamente politica
Queste raccomandazioni sono davvero il distillato di quello che i partecipanti focus group organizzativo scossone in Turchia ci hanno ci hanno detto
E si indirizzano a tre attori chiave dell'aiuto umanitario in Turchia ovvero alla comunità internazionale e quella dei d'onore alle autorità turche e alla società civile
Venendo direttamente dalla comunità dalle comunità coinvolte dalle vittime della violenza di genere queste raccomandazioni hanno un carattere molto molto pratico
Come ad esempio quello di incrementare facilitare l'uso delle nuove tecnologie assicurare che nei centri creati per assistere le vittime di violenza di genere vi sia più personale femminile o che si ad esempio si si incrementi non le opportunità di insegnamento Del Turco alle rifugiate siriano in modo da poter facilitare il loro accesso ai servizi di base e meglio comprendere la legislazione turca in materia di protezione diritti delle donne che molto diversa tra da quello che la legge prescrive insidia quindi è molto diversa anche da quello che le donne
Capiscono rispetto a quali sono gli i provini i propri diritti ma dire che l'elemento più importante quello l'elemento politico che emerso da queste raccomandazioni
La richiesta forte fatta alla comunità internazionale alle autorità pubbliche
E quella di la richiesta di smettere di considerare le donne come oggetti bisogni di protesti bisognosi di protezione
Ma invece come detentrice autonome di diritti individuali
Che non hanno bisogno di predazione da parte delle proprie famiglie o della propria comunità ma che invece siano considerate come attrici attive della loro vita
E a motori fondamentali per la l'elaborazione di pratiche strategie volte alla promozione dei loro
Diritti
Sì Gianluca quindi un approccio centrato sull'attivazione il coinvolgimento diretto
L'autonomia e per così dire la leadership delle donne nel creare e attuare e misure mirate a garantire il rispetto dei loro diritti è un aspetto una dimensione davvero interessante
E che andava sottolineata ti ringrazio di averlo fatto
Per tornare al contesto generale o complessivo e della risposta o piuttosto carenza di risposta diplomatica per porre un termine alla guerra in Siria e proteggere chi in prima linea ne subisce e le conseguenze non possiamo fare a meno di non menzionare la quinta Conferenza
Sul futuro della Siria organizzata dall'Unione Europea e le Nazioni Unite che si è conclusa ieri
Un tuo commento sugli esiti di questa riunione oltre all'approccio ma umanitario c'è stato qualche riferimento alla lotta contro l'impunità per le violenze e i crimini commessi contro la popolazione civile e per assicurare che i i responsabili rispondano dei loro atti davanti alla giustizia qualsiasi il meccanismo internazionale o a livello nazionale da attivare in merito
Come i nostri ascoltatori pensando per noi in quanto non c'è pace senza giustizia lo sai
Anche molto bene pure tu si tratta di un elemento fondamentale
Il cardinale nel negoziare una soluzione politica Atalmi disegnare le possibilità di un altro futuro per la Siria cosa ci può era contare in merito
La quinta Conferenza di Bruxelles ha sul futuro della figlia e della regione si è tenuta il ventinove trenta marzo e questo da cinque anni è ormai diventato un appuntamento annuale data diplomazia internazionale della comunità di don per fare il punto sulla di sua sulla
La situazione in Siria
Il documento finale di quest'anno analizzava in in dettaglio io l'attuale dibattito diplomatico nonché le le le attuali condizioni sul terreno
Lì
Per quanto riguarda la lotta contro l'impunità e i crimini commessi in Siria nel negli ultimi dieci anni il documento contiene parole molto forti il riconoscimento che la lotta contro l'impunità è un elemento fondamentale per assicurare una pace duratura e durevole in Siria
Io credo la vera sfida che questo documento pone che la diciamo la la comunità internazionale ha di fronte nei mesi e negli negli anni a venire
Sarà quella di come far diventare queste dichiarazioni di principio una realtà per le innumerevoli vittime dei crimini commessi in sia nell'ultimo decennio
Noi ad esempio nei in linee nei giorni precedenti alla conferenza abbiamo avanzato la proposta che l'Unione ora europea elabori e presenti quanto prima un piano d'azione contro l'impunità in Siria come l'elemento fondamentale per cercare di rilanciare il dibattito diplomatico sulla Siria che cercare appunto traverso questo questo dialogo una soluzione politica al al conflitto siriano
E anche un modo per cercare di modificare le attuali di dinamiche diplomatiche i cercare di rilanciare rilanciarle
Già visto che ormai da più di un anno diciamo il il conto questo processo sembra essere moribondo e ci non non andare
Da da nessuna parte sicuramente non trovare una soluzione
Politica al conflitto interno i tempi tempi brevi
Grazie Gianluca Gianluca Eramo per averci illustrato queste due iniziative promosse da non c'è pace senza giustizia a sostegno delle donne rifugiate siriane
E anche per questo commento sull'ultima iniziativa diplomatica promossa dall'unione europea e l'ONU per sostenere la ricostruzione della Siria affrontare quanto subito
Dalla sua popolazione non solo
In termini di aiuti umanitari ma anche di giustizia e accountability per i crimini di cui è stata vittima
Con questo siamo raggiunti alla fine di questa trasmissione non mi resta quindi che ringraziare Eleonora Pastorino che oggi ci ha letto le notizie nonché
Camilla Taddei per aver curato la redazione la parte tecnica vi ricordo che le attività di non c'è pace senza giustizia possono essere seguite
Anche attraverso il nostro sito internet che n p W. cioè punto org oppure non c'è pace senza giustizia appunto orga
E nella sezione donazioni del nostro sito troverete anche le modelli le modalità per sostenere le nostre campagne per la difesa e il riconoscimento di diritti umani fondamentali
Mi preme anche ricordarvi che
Sempre in corso la campagna iscrizioni non c'è pace senza giustizia in quanto membro e quindi in quanto attore a pieno titolo delle nostre iniziative
Se condividete
E gli obiettivi e le campagne di non c'è pace senza giustizia se avete a cuore la difesa
E la promozione dei diritti umani della democrazia ovunque nel mondo
Se ritenete giusto sostenere e rafforzare gli strumenti di giustizia penale internazionale esistenti se pensate anche che chi distrugga la la la distrugge la foresta amazzonica debba rispondere dei suoi atti
Iscrivetevi a non c'è pace senza giustizia sostenete e fatte vostre le sue iniziative maggiori informazioni sulle modalità di iscrizioni ritroverete in prima pagina del nostro sito
Vi ringrazio molto per l'ascolto e vi do appuntamento a mercoledì prossimo sempre alle ventitré e trenta oppure in replica il venerdì alle sei del mattino
Intanto vi auguro una buona sera è un buon proseguimento su radio radicale Cia