I casi di Giulio Regeni e di Partick Zaki riportano d'attualità la situazione in cui si trova un Paese che ha 60mila prigionieri politici, spesso in regime di carcerazione preventiva periodicamente rinnovato senza giungere al processo.
A dieci anni dal'inizio delle 'Primavere arabe', le ragioni sociali ed economiche che ispirarono le rivolte non hanno trovato risposte.
"L'Egitto e i suoi 60mila prigionieri politici. Intervista a Giuseppe Acconcia" realizzata da Ada Pagliarulo con Giuseppe … Acconcia (giornalista e ricercatore presso l'Università degli studi Padova, specializzato in Medio Oriente).
L'intervista è stata registrata mercoledì 23 dicembre 2020 alle 14:08.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Al Sisi, Arabi, Arresto, Attivismo, Carcerazione Preventiva, Carcere, Crisi, Democrazia, Diritti Sociali, Diritti Umani, Economia, Egitto, Epidemie, Esteri, Fratelli Musulmani, Giustizia, Integralismo, Islam, Mediterraneo, Pena Di Morte, Politica, Rapimenti, Regeni, Ricerca, Salute, Sindacato, Terrorismo Internazionale, Tortura, Tunisia, Violenza, Zaki.
La registrazione audio ha una durata di 22 minuti.
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