Radio Carcere: "Covid & Carceri" - 2.779 detenuti in sciopero della fame. Le loro lettere, le loro adesioni, la loro scelta per la non violenza.

Che adesso
Ma anche nella linea che argomentate aumentate
Il tribunale qualcosa acquisite come è possibile che potete fare quello che fate
Scusi secondi no secondi non è simpatica superiore
In nome del popolo italiano il tribunale
Cinque del codice di procedura penale
Dichiaro nuova del popolo italiano la corte d'appello di Palermo seconda sezione formula
In data cinque aprile del mille novecento
Buonasera buonasera e ben trovati all'ascolto di radio carcere da parte di Riccardo Arena allora vi dico subito che questa sera siccome in questi giorni fortunatamente
Siamo stati veramente invasi da tantissime lettere scritte
Dalle persone detenute
Che ci comunicavano la loro adesione allo sciopero della fame promosso da Rita Bernardini dedicheremo questa puntata di radio carcere proprio alle lettere scritte da queste persone detenute e vogliamo così dare il più ampio spazio possibile a tutte queste persone detenute che hanno aderito allo sciopero della fame appunto promosso da Rita
Bernardini Rita Bernardini che sciopero della fame da venti tre giorni una lotta non violenta
Grave importante urgente quest'ultima anche perché riguarda la diffusione del corride nelle carceri italiane quindi una lotta non violenta che ha come obiettivo quello di chiedere la politica di intervenire
Per le carceri
Per evitare un'ulteriore diffusione del codice
Prima che sia troppo tardi Vallotton diventa quindi che ha lo scopo di salvare delle vite tra chi in carcere ci lavora e tra chi in carcere invece è costretto a viverci allora vi dico subito che per quanto riguarda le adesioni numerosissime
Dalle case italiane a questo punto siamo a due mila settecentosettantasette persone detenute in sciopero della fame due mila settecentosettantasette
Persone detenute in sciopero
Della fame veramente
Tantissime però ci stanno arrivando ulteriori adesioni e quindi chiaramente nelle prossime settimane
Vi terremo aggiornati da anzi ne approfitto per rivolgermi subito a chi ci ascolta dalle carceri per dire a ragazzi abbandonate per il momento la paura legittima che vede per il corride coordinate di organizzata e mi e fate lo sciopero della fame più siamo e meglio è e poi scrivete a noi
Di radio carcere già il Code de nelle carceri una diffusione impressionante del virus all'interno degli istituti di pena anche se c'è qualcuno che minimizza pensate a settembre c'erano dieci detenuti positivi e undici agenti totale totale a settembre c'erano ventuno persone positive tra agenti e detenuti dietro le sbarre mentre oggi in base agli ultimi dati sono ben mille novecento sessantadue mille novecentosessantadue persone positive tra detenuti agenti pulizia Vivenzi aria
E operatori ma non solo non solo infatti se guardiamo soltanto il mese di novembre notiamo un incremento di oltre mille contagiati in più ed infatti a inizio novembre
C'erano ottocentosessantanove positivi tra detenuti e personale mentre alla fine di novembre i positivi erano mille novecentosessantadue ovvero oltre mille conta già di più
Nel giro di un mese perché ITA magari tra un mese questi dati caleranno e noi siamo i primi esseri felici però ci domandiamo
E se non succede e se qualcuno nel frattempo si ammala ma in carcere
Non sono in grado di curarlo e se proprio dalle carceri nasce su un focolaio per una terza ondata insomma un'epidemia nelle carceri code che dovrebbe preoccupare non soltanto perché le carceri
Come noto solo luoghi chiusi e dove quindi più facile essere contagiati ma anche perché le carceri sono luoghi osceni dove regna il degrado la Baldo o della persona e dove da sempre la tutela della salute è latitante carceri dove percorribile son già morte nera secondo ondata già sei persone
Detenute l'ultima l'ultimo è morta a Opera aveva settantotto anni si chiamava Salvatore genovese era ristretto nella sezione del quarantuno bis appunto
Del carcere opera di Milano sei morti se morti
Ma mi dicevo Rita Bernardini sciopero della fame
Da ventitré giorni però non è sola infatti non soltanto è affiancata dal due mila settecentosettantasette detenuti di cui tra poco leggeremo le lettere ma a partecipare a questa otto l'ambiente ci sono anche seicento cittadini e ben centottantaquattro professori universitari non ricordo una volta in cui i professori abbiano fatto addirittura uno sciopero
Della fame a staffetta un'ultima cosa infatti oggi mi è arrivata notizia notizia che dovrebbe essere vera
Che nel carcere di Belli Roma tutti i detenuti lì presenti mille quattrocentosessantasette hanno aderito allo sciopero della fame
Rifiutando il vitto dell'amministrazione penitenziaria ripeto mille quattrocentosessantasette persone
Detenuta e qui mi rivolgo proprio ai ragazzi detenuti del carcere
Di Rebibbia se questa notizia è vera Scriveteci per darci conferma di questa compatta adesione nel carcere bibbia di Roma serbo tutti i detenuti nel carcere bipedi Roma che appunto aderisco a questo sciopero a farle mi raccomando teneteci aggiornati scriveteci comunque sia come vi dicevo prima
Siamo a questo punto a due mila settecentosettantasette persone detenute in sciopero della fame queste sono le loro lettere queste son le loro adesioni allo sciopero della fame intrapreso da Rita Bernardini persone detenute condannate per aver commesso un reato che scelgono la non violenza per convincere la politica a fare ciò che dovrebbe
Fare ovvero fare di tutto per evitare che nelle carceri e a causa del corridore si consumi una tragedia una tragedia annunciata certo le lettere che tra poco ascolterete solette di persone detenute
Persone sole
Abbandonati terrorizzate alcune di loro addirittura malate non curate eppure eppure scelgono la non violenza la non violenza per dire allo Stato
Fai la cosa giusta salva delle vite ebbene proprio dalla Giunta da quelle celle buie
Arriva una luce
E dunque ci scrive un gruppo di circa cento persone detenute nel reparto Nilo del carcere di Santa Maria capo a mettere oltre cento persone detenute che scrivono carissimo Arena ti scriviamo sia per comunicarci la nostra adesione allo sciopero della fame promosso da Rita Bernardini ma ti scriviamo anche per gli sportivi alcune tra le tante problematiche che abbiamo qui dentro
Qui infatti non solo siamo costretti a vivere in quattro persone
All'interno di piccole celle ma ci lasciano chiusi qui dentro per la maggior parte del giorno
Insomma insomma e a differenza di altri reparti del carcere di Santa Maria Capua Vetere e a differenza di altre tante case italiane
Noi detenuti nel reparto Nilo restiamo sempre chiusi in cella e di fatto subiamo un trattamento estremamente punitivo senza aver fatto nulla di male ora scrivono ancora queste oltre cento persone detenute
Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ora è ovvio che dovendo vivere così le nostre pene non possiamo fare nulla che sia rieducativo che sia semplicemente formativo e di fatto noi siamo esclusi da qualsiasi attività scolastica o da Curzi formativi di fatto scrivono ancora queste persone detenute
Nel reparto nido del calcio in Santa Maria Capua Vetere di fatto il nostro unico svago la nostra unica attività che ci lasciano fare
è o guardare la televisione in cella o andare a fare l'ora d'aria all'interno di un cortile sovraffollato
Tra l'altro viviamo anche in celle con poca luce e con poca aria e questo perché dietro alle sbarre della finestra c'è una fitta rete metallica che impedisce l'ingresso di luce e di aria
Naturale
Ma non solo infatti a tutto ciò devi aggiungere che se dopo le quattro del pomeriggio un detenuto si sente male siamo costretti a urlare come matti per ore
Prima che arrivi qualcuno morale morale scrivono ancora questi ragazzi detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere morale
Anche se siamo detenuti per reati comuni ci fanno vivere come se fossimo ristretti nella più severa sezione di alta sicurezza e chiaramente con l'arrivo del cosiddetto qui tutto è andato a peggiorare
Ora e Cometti dicevamo prima
Tutti noi tutti noi abbiamo deciso di aderire allo sciopero della fame promosso da Rita Bernardini perché la politica visto il diffondersi del virus nelle carceri intervenga in favore sia dei detenuti sia in favore di chi in carcere ci lavora prima che sia troppo tardi e per questo per questo di giudicheremo insieme a tanti detenuti ti ringraziamo per averci dato voce in un periodo tanto buio la lettera appunto è scritta
Da un gruppo di circa cento cento detenuti nel reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere poiché il nostro indirizzo di posta elettronica radio carcere chiocciola radio radicale punto ITC scrive Teresa donna detenuta
Nel carcere di latina Teresa
Che nella sua Lettera pone una questione interessante infatti Teresa stando in carcere già una grave bronchite che viene scambiata come una allergia e alla luce di questa esperienza
Giustamente Teresa si domanda ma se in carcere non riescono a riconosce una bronchite
Come pensiamo che possano affrontare un'epidemia come pensiamo che possano affrontare riconoscere eventuali complicanze derivate dal Corriere regia la domanda all'andata azzeccata comunque scrive
Scrive Teresa dal carcere di Latina carissimo Arena ti scrivo perché proprio mentre si diffonde il Cofide anche nelle carceri ti voglio far sapere che non funziona o come funziona male la sanità dietro le sbarre pensa che io circa quindici giorni fa ho iniziato a respirare male
E ad a vere molta tolse chiaramente sono andato dal medico del carcere e la dottoressa che c'era di turno mi ha detto di stare tranquilla perché era una semplice allergie a così mi ha dato un farmaco specifico
Ricordo scrive Teresa nel carcere di latina
Ricordo che in quell'occasione le ho chiesto di ascoltarmi polmoni e di farmi una visita più approfondita ma lei di tutta risposta
Mi ha detto che non ce n'era bisogno sta di fatto che dopo aver preso quindici giorni questo farmaco contro l'allergia le mie condizioni di salute sono sempre più peggiorate
Tanto che non solo la tosse era aumentata avevo anche difficoltà respiratorie
A quel punto la dottoressa mi ha visitato di nuovo e anche se dai polmoni si sentiva qualcosa che non andava
Mi ha detto di continuare a prendere
Le medicine contro le allergie morale morale scrive Teresa dal carcere di latina morale passano pochi giorni e io so davvero malissimo e solo grazie a dei bravi infermieri con incontrato in carcere
Mi portano da un altro medico del Cansiglio Athina medico che si accorge subito delle mie condizioni cliniche che mi toglie subito quei farmaci contro l'allergia e che mi ha subito dato delle forti dosi di antibiotici
Ora per fortuna so un pochino meglio ma domando se in carcere non sanno riconoscere una bronchite
Se in carcere non sanno riconosce una bronchite
Come pensiamo che possano affrontare e riconoscere le eventuali complicanze dovute dal corride come pensiamo che siano in grado di gestire e arginare un'epidemia nelle carceri
Ti saluto con tanto affetto la lettera appunto è firmato da Teresa donna detenuta nel carcere
Di Latina ma gli esempi come quelli che ci ha portato Teresa
Potete immaginare ce l'abbiamo
A bizzeffe
Ed è proprio questo uno dei punti fondamentali che rafforza questa grande mobilitazione non violenta
In tempi di Cofide nelle carceri infatti checché ne dicano i soliti sabbie in toni insoliti forcaioli nelle carceri purtroppo
Da sempre la sanità è di scarsa qualità nelle casi da sempre l'assistenza sanitaria non riesce a tutelare il rispetto del diritto alla salute delle persone detenute ecco perché c'è preoccupazione
Da fuori per il corride in carcere ecco perché molte persone detenute
Sono preoccupate per il Comité perché dicono se neanche curavano prima decoder figuriamoci adesso e tornando alla lettera di Teresa ha perfettamente ragione Teresa quando domanda se in carcere non sanno riconoscere una bronchite
Come pensiamo possano affrontare e riconoscere complicanze dovute corride come pensiamo che possano affrontare addirittura un'epidemia quando aggiungo io non sono manco fare un'operazione da appendicite è questa la questione questa realtà su cui calare il numero dei contagi nelle carceri
Italiani altro che quella semplificazione che fa qualcuno che fa anche il ministro della giustizia
Tra detenuti
Sintomatici e di tenuti a sintomatici
Poi si scrive Paesi scrivono settantaquattro persone detenute la sezione di alta sicurezza
Del carcere di Teramo settantaquattro persone detenute che affermano Caro Riccardo ti inviamo tutte le nostre firme per segnalarvi che anche noi aderiamo allo sciopero della fame perché il governo e il Parlamento intervenga per fermare i contagi nelle carceri
Sappi che tutti noi in modo pacifico e non violento siamo rifiutando il vitto dell'amministrazione penitenziaria e siamo disposti a proseguire il nostro sciopero ad oltranza bravi bravi bravi
Considera scrivono ancora queste settantaquattro persone detenute nella sezione di alta sicurezza
Del carcere Teramo considera che ognuno di noi
Non vive questo digiuno come un semplice
Sacrificio ma ci sentiamo così di contribuire a raggiungimento degli obiettivi di questa lotta non violenta e vogliamo essere solidali con tutti i compagni detenuti che ora stanno di giurando
Per salvare delle vite per salvare la vita
Sia di chi lavora in carcere sia di chi in carcere è detenuto quanto poi all'emergenza copie del nelle carceri scrivono ancora queste settantaquattro persone detenute
Nella sezione di alta sicurezza del carcere Teramo quanto paga l'emergenza code del nelle carceri ti confessiamo che anche noi priviamo ogni giorno con l'ansia e la paura che da un momento all'altro ogni carcere possa diventare un lazzaretto
Post scriptum PS
Perché le nostre precedenti lettere non le avete lette cita i chiarimenti che inviamo una forte stretta di mano la lettera appunto è firmato da settantaquattro persone detenute nella sezione di alta sicurezza i casi di Teramo
Che sono in sciopero della fame Grazie ragazzi a voi vi rispondo subito non ho letto le vostre lettere semplicemente perché non le ho ricevute
Come succede spesso no sarà colpa della vostra sarà colpa di qualcuno un po'distratto Dio lo sa comunque sia ragazzi se io non leggo una lettera vuol dire che non lo ricevute
Poi si scrive Corrado che ristretto in una cella d'isolamento del carcere di Monza Corrado che afferma cara radio carcere ti scrivo da una piccola cella d'isolamento del carcere di Monza cella dove non solo vive in condizioni pietose
Ma dove ritengo di essere stato chiuso per punizione ingiustamente
Devi sapere infatti che prima ero nel carcere di Opera e sono stato portato qui dopo la famosa rivolta che c'è stata in primavera
Ebbene scrive Corrado del carcere di Monza ebbene appena sono arrivato nel carcere di Monza
Mi hanno messo in una cella d'isolamento e questo perché mentre ero detenuto a Opera mi avevano sanzionato con sessanta giorni di Cella liscia la cella di isolamento
Fatto sta che dopo aver pagato la mia sanzione e a mesi di distanza il DAP ha avuto la geniale idea di rimettermi il nuovo in isolamento per gli stessi fatti per cui era stato già punito
E così ora mi ritrovo di nuovo e senza motivo in una cella liscia in una cella d'isolamento Nocera dove vivo in condizioni pietose dove c'è un c'è setto offrendo senza guide
Io scrive Corrado dal carcere di Monza io per carità non sono uno stinco di santo ma qui dentro mi stanno facendo arrivare all'esasperazione infatti ogni giorno passo le mie giornate a non fare nulla senza tv
Nella più totale solitudine escluso da tutto e da tutti
Pensa che in questa cella oltre alla branda non c'è nulla neanche un fornelletto per farvi un caffè o per riscaldarmi qualcosa da mangiare e addirittura la domenica sera salto anche la Cina perché il carrello del vitto non passa davanti alla mia cella
Considera anche che in questa sezione di isolamento ci sono anche dei detenuti positivi e ti confesso che vivo anche della paura di essere contagiato
Ciao e grazie la lettera appunto e firmato da Corrado persona ristretta in una cella d'isolamento
Del carcere del carcere di Monza grazie Corrado per la tua lettera spero che presto risolverà è questa questa vicenda provare isterico rado e anche utile non soltanto per ascoltare la sua storia ma anche per capire in quale contesto di abbandono si sta diffondendo il corride ovvero il come ed in carcere non è soltanto un'epidemia chissà diffondendo in luoghi chiusi
Ma è un'epidemia di si sta diffondendo i luoghi chiusi osceni e dove regna l'abbandono della persona è questa una delle maggiori
Preoccupazione
Poi si scrivono Giovanni Donato Mattia Giuseppe Pietro Gianni Angelo dal carcere di Biella che afferma carissimo arrivati scriviamo queste poche righe per dirti tutto il nostro terrore di essere contagiati e di morire qui dentro
Ed infatti nella nostra sezione del Cai si ribella sono tantissimi detenuti che hanno sintomi che potrebbero indicare un contagio da Covi d'eppure questo non sembra interessare il carcere che tende a sottovalutare
La nostra condizione
Pensa che abbiamo dovuto fare un appello alla direzione con tutte le nostre firme soltanto per chiedere che ci facessero il tampone
Eppure la nostra richiesta è stata ignorata ti rendi conto ma insomma io spero che non sia stata ignorata perché diversamente sarebbe davvero davvero grave comunque considera scrivono ancora questi ragazzi detenuti
Nel carcere di Biella considera che qui sono in tanti detenuti ad avere sintomi come febbre tosse e noi non ci sentiamo tutelati perché non facendoci un tampone non sappiamo se abbiamo una semplice o influenza oppure se abbiamo il corridoio morale morale ci sentiamo abbandonati e visto che qui ci sono già stati detenuti contagiati
Teniamo davvero per la nostra incolumità
Vedi se fossimo liberi se fossimo liberi andremo a farci il tampone
Pagando di tasca nostra anche privatamente ma stando qui in carcere non possiamo scegliere da quale medico andare e in poche parole siamo lasciati in balia delle loro decisioni
Anzi della loro indifferenza siamo sicuri che saprete dar voce a questo nostro grido d'aiuto la lettera appunto è firmato da Giovanni Donato Mattia Giuseppe Pietro
Gianni e Angelo persone detenute nel carcere nel carcere di Biella
Capito questo il complesso questo presso il conte
E non solo perché questo è un altro elemento un elemento in più perché i covi detto soltanto si sta diffondendo nelle carceri luoghi chiusi osceni dove regna l'abbandono della persona il covo di si sa anche diffondendo
Nelle carceri luoghi dove la persona detenuta ovviamente non può scegliere il medico c'a quello del carcere non può scegliere dove andare a farsi fare le analisi se il medico del carcere gli dice di no lui le analisi
Non le fa
Ecco son persone affidate allo stato non possono come recita i libri andare anche privatamente non centro analisi e fare il tampone appagamento non c'è questa libertà
Ecco perché in capo al detentore in capo allo Stato
C'è la responsabilità assoluta di tutelare in tutti i modi la salute del detenuto di colui che detiene in custodia e che impossibilitato
A curarsi per conto proprio eppure come vedete il detentore lo stato colui che era alla responsabilità della salute degli altri nel caso di specie dei detenuti sembra spesso troppo spesso restare inerte
Fermo immobile quasi indifferente altro che screening di tamponi in tutte le carceri
Come ha scritto qualcuno sui giornali in questi giorni ma torniamo alle divisioni allo sciopero della fame promosso da Rita Bernardini perché al nostro indirizzo di posta elettronica
Radio carcere chiocciola radio radicale punto i t c'hanno scritto pensato poco bene trecento tredici persone detenute
Nel reparto G undici del carcere Rebibbia di Roma trecento tredici persone detenute trecento tredici
Firme Sorcio davanti i fogli lunghissime elenchi di firme scrivono questi ragazzi
Detenuti in reparto G undici nel carcere di via di Roma caro Riccardo anche noi anche noi ti comunichiamo la nostra adesione allo sciopero della fame e per questo ti inviamo tutte le nostre firme
Considera che per il momento abbiamo deciso di digiunare da martedì primo dicembre fino a venerdì quattro ma ci riserviamo ulteriori iniziative non violente per le prossime settimane
Con l'occasione ci teniamo a sottolineare che nella perversa vulgata giustizialista si è perso ogni riferimento ma il civile e ciò che erroneamente scambiato per giustizia in realtà altro non è che pubblica vendetta con buona pace
Per il povero Beccaria
Ringraziamo la Bernardini e tutti coloro che si battono per una giusta causa salvare delle vite in carcere un caro saluto la lettera appunto è firmato da trecento tredici persone detenute nel reparto G undici
Del carcere vive di Roma trecento tredici persone detenute del reparto G undici sono veramente tante ma colgo l'occasione
Per ricordare quello che vi dicevo all'inizio di questa puntata cioè che annoia arrivata una voce ma una voce autorevole
Che tutto il carcere di Rebibbia sa rifiutando il vitto dell'amministrazione evidenziare a mille quattrocentosessantasette persone
Però noi purtroppo non sono arrivate le vostre lettere quindi vi invito invito tutti i ragazzi
Detenuti nel carcere Bibbia
Coordinate vi tra reparto e reparto e scriveteci perché io sono quasi certo perché ho fatto mille telefonate oggi
Che voi state in questi giorni rifiutando il vitto dell'amministrazione evidenziare ripeto mille quattrocentosessantasette persone
Detenute stanno lì
A Rebibbia abbiamo bisogno però delle vostre lettere organizzate di tutti insieme e fateci arrivare le vostre adesioni o ufficiali perché abbiamo assolutamente bisogno
Delle vostre confermi
Mi raccomando poi si iscrivono centosette persone detenute nel carcere di Novara che afferma no cara a Radio carceri informiamo che tutti noi firmatari di questa lettera abbiamo inizia lo sciopero della fame con battitura per due volte al giorno e anche lo sciopero di tutti i lavoranti considera che a questa lotta pacifica ha praticamente aderito
Quasi tutto il carcinoma Ara
Con esclusione dei detenuti malati di quelli più anziani in particolare scrivono queste centosette persone detenute nel carcinoma arazzi in particolare ci teniamo a sottolineare che riteniamo del tutto inutile l'ultimo provvedimento varato dal governo sulla detenzione domiciliare e questo perché ben pochi detenuti ne potranno beneficiare
Ora e visto il rapido diffondersi del colpite anche delle carceri chiediamo che i nostri diritti e in particolare che il nostro diritto alla salute sia tutelato
è noto infatti scrivono queste persone detenute
Nel carcere di Novara è noto infatti che il carcere
Un luogo dove è facile essere contagiati e anche qui nel carcinoma Ara come in tante altre strutture mancano spazi permettere in isolamento chi si scopre essere positivo
Ma che spetta domandano questi ragazzi detenuti nel carcinoma Ara ma cosa spetti al governo a varare un provvedimento di amnistia e di indulto aspettano forse che anche nelle carceri ci siano tanti morti per topi d'perché non agiscono prima che sia troppo tardi bravi bravi bravi
In cuor nostro temiamo che il carcere sia un posto dove la legge e il buonsenso non può entrare e temiamo che noi detenuti siamo considerati non come delle persone
Ma come degli scarti della Società tuttavia e tuttavia sappiate che ci batteremo anche questa volta perché siamo convinti che le nostre ragioni e i nostri diritti verranno un giorno riconosciuti al di là delle nostre culture con stima la lettera appunto è scritta da cento sette persone detenute nel carcere di Novara che hanno aderito all'Osoppo della fame promosso da Rita Bernardini
E che faranno anche la battitura due volte al giorno e che hanno anche organizzato lo sciopero dei lavoranti cioè chi fa lo scopino portavitto smette sospende la sua
Attività lavorativa come manifestazione
Non non violenta ragazzi grazie grazie per questa vostra visione grazie anche per queste vostre parole
Che fanno riflettere anche
Chissà leggendo Paci scrivono trentaquattro persone detenute nella prima sezione del carcere di Cassino un carcere che
Pochi mesi fa vi ricordate avuto un cedimento strutturale
Scrivono questi del trentaquattro persone detenute che stanno lì a Cassino
Cara radio carcere informiamo che da lunedì trenta novembre abbiamo iniziato lo sciopero della fame promosso da Rita Bernardini perché la politica fermi contagi nelle carceri e faremo anche la battitura
E così anche noi ci vogliamo unire a chi lotta per salvare delle vite e anche noi manifestiamo in modo pacifico per denunciare una situazione carceraria diventato ormai ingestibile
Vedi scrivono queste trentaquattro persone detenute nel Calcidica sito vedi qui dentro è impossibile attuare il famoso distanziamento e anche se Cassino è un piccolo carcere noi non sappiamo come difenderci dai corpi dei
Speriamo anche
Per questo che il ministro buona fede capisca finalmente che nelle carceri servono spazi in più per fronteggiare l'emergenza corride emergenza che in carcere
Non può essere sottovalutata e ricordiamo anche al signor ministro
Che in casi di emergenza come questo la nostra Costituzione prevede misure come l'amnistia che servono anche a garantire la tenuta dello stato di diritto
Per questo concludono queste trentaquattro persone detenute nel carcere di Cassino per questo anche noi facciamo lo sciopero della fame che è l'unico mezzo non violento per urlare
Come le istituzioni c'abbiamo lasciato nel più totale abbandono ciao e grazie alla lettera appunto è firmata da trentaquattro persone detenute
Nella prima sezione del carcere di Cassio trentaquattro persone detenute che ora anche loro stanno facendo lo sciopero della fame persone detenute come avete ascoltato non sanno come tutelarsi
Dal corride
Persone detenute che tra l'altro ricordo dal ministro che Pelé affrontare arginare un'emergenza come delle carceri serve spazio dentro le carceri spazio
Che e non abbiamo un concetto semplice ripetuto anche da studiosi da persone autorevoli Concetto logistico e non giuridico che però non sembra piacere molto
Alla Guardasigilli al ministro Alfonso Bonafede qualcuno dice ma non rientra in testa ma siccome non è questo il punto ovvero non è che il ministro buona fede questa cosa non la capisco
E che poi alla fine a proposito di carcere uno diventa prigioniero di se stesso prigioniero delle cose dette delle parole dette
Se tu dici certezza della pena così tanto per dire che ne fai voi un simbolo della tua carriera politica
Un elemento distintivo è chiaro che poi non è che tutti quei rimangiare le parole questo è evidente il punto è che con questo a con questa diffusione del corride nelle carceri
Certezza della pena può diventare certezza rendicontati spesso mi sembra evidente
E forse un ripensamento da parte del ministro
Sarebbe sarebbe saggio anzi dimostrerebbe dimostrerebbe
Saggezza e acquisterebbe anche autorevolezza e comunque altre adesioni ci arrivano qua dal carcere di Tolmezzo carcere e dove pensate un po'su un totale di circa duecento detenuti ben centocinquantatré sono positivi
Allora ci scrivono Antonio Andrea Vincenzo insieme a ben cento settanta centosettanta persone detenute
Nel carcere di Tolmezzo ed affermano carissimo Arena ti comunichiamo che anche noi detenuti del calcetto il mezzo abbiamo iniziato lo sciopero della fame da lunedì trenta novembre una protesta pacifica la nostra che non solo ci vuole unire a quella di tanti altri detenuti
Ma che vuole anche denunciare le condizioni disumane che dobbiamo subire qui dentro
Condizioni disumane che sono peggiorate ulteriormente da quando qui hanno scoperto un diffuso un focolaio di copie del PIL che ha contagiato quasi tutti noi detenuti
Pensa ad esempio scrivono ancora queste persone detenute
Nel carcere di Tolmezzo pensa ad esempio che nella sezione di alta sicurezza tutti i detenuti sia positivi che negativi sono segregati nelle celle senza ricevere alcun supporto medico o psicologico
Inoltre qui non viene mai nessuno e non riceviamo mai né alcuna visita da parte degli educatori sacerdoti o assistenti sociali
Morale scrivono queste persone detenute nei casi Tolmezzo morale siamo nel più completo isolamento e viviamo ogni giorno col terrore o di essere contagiati o di vedere aggravate le nostre condizioni di salute visto che qui da sempre
L'assistenza sanitaria
Lascia a desiderare
Inoltre hanno anche sospeso le videochiamate con Sky per che era il nostro unico modo per vedere invidio i nostri familiari i nostri figli le nostre mogli nei nostri mamme
E i colloqui con i nostri cari avvengono ora soltanto tramite un telefono presente in ogni sezione un solo telefono che ovviamente non basta per tutti i nuovi detenuti e non è sufficiente
A consentire a tutti noi di mantenere un costante contatto con le nostre famiglie
Chiaramente vi terremo aggiornati e vi ringraziamo perché smettete mai di lottare per i diritti dei detenuti
E per la giustizia la lettera punte firmate da Antonio Andrea Vincenzo insieme pensato un po'a centosettanta persone
Detenute il casino il mezzo che ora sono in sciopero
Della fama che già hanno ragione questi ragazzi
Ad essere preoccupati Tolmezzo probabilmente il carcere
Più colpito d'Italia facciamo gli scongiuri ma insomma
Ah in base agli ultimi dati in mio possesso risultava quello più colpito in Italia duecento i detenuti presenti centocinquantatré le persone detenute che risultavano positive
Al corride immaginate immaginate un colpo di tosse a Tolmezzo qual angoscia può determinare ma non solo immaginate perché è già positivo resta in carcere
E magari si sente peggio perché il corride è veramente la bestia Cia
Potete immaginare la paura perché come dicevano questi ragazzi poi alla fine già prima del Cofide l'assistenza sanitaria in carcere lasciava a desiderare già prima del corride le persone detenute malate venivano lasciate
Morire in cella senza pressare alcun soccorso l'abbiamo conta di tanti di morti purtroppo ne conteremo ancora tanti anzi di gente ammazzata in carcere persone malate
E non curate lasciate morire in carcere voi lo sapete voi state lì in carcere
Poi avete visti lo sapete
Ma già da adesso corde no cioè può una medicina evidenziare via così allo sbando gestire con tutte le differenze ci sono tra regione e regione
Gestire un'epidemia ma insomma pose c'è bisogno di qualcos'altro comunque ragazzi grazie per questa vostra lettera dai calci Tolmezzo grazie
Per queste vostre centosettanta adesioni allo sciopero della fame mi raccomando è temi etici Sempre aggiornati scriveteci ancora
Ma c'è torniamo adesso in un carcere romano più precisamente nella casa di reclusione del carcere di Rebibbia che è una una struttura a parte rispetto al carcere di Rebibbia
Perché ci scrivono Luca Antonio insieme a trecentododici persone che sono appunto lì detenute
E che scrivono caro Riccardo informiamo che tutti noi detenuti
Nella Casa di reclusione di Rebibbia abbiamo aderito compatti e uniti allo sciopero della fame promosso da Rita Bernardini e finalizzato ad un intervento politico davvero efficace
Per bloccare il diffondersi del Covent
Nelle carceri e per creare negli istituti previdenziali quegli spazi utili che oggi non ci sono per isolare curare chi tra di noi è positivo
Infatti
Scrivono queste trecentododici persone detenute nella casa di reclusione Rebibbia di Roma infatti per quanto riguarda la tutela dalla nostra salute ti possiamo dire che qui viviamo ogni giorno in balìa degli eventi
Essendo in carcere non possiamo ovviamente rispettare tutte quelle regole che valgono fuori per non essere contagiati non a caso qui
Già due sono i detenuti positivi e visto che da sempre la sanità carceraria è per noi latitante oggi ai tempi del corride siamo francamente davvero preoccupati
Quanto poi all'esigenza di alleggerire il peso del sovraffollamento scrivono ancora queste trecentododici persone detenute nella casa di reclusione del carcere credibile di Roma
Quanto poi all'esigenza di alleggerire il peso del sovraffollamento anche noi siamo convinti che servirebbe un indulto e una amnistia ma siamo anche convinti che comunque il Parlamento dovrebbe approvare la cosiddetta liberazione anticipata speciale e dovrebbe facilitare l'accesso alle misure alternative
Considera che per ora la nostra protesta consiste nel rifiuto del vitto dell'amministrazione penitenziaria ma ci riserviamo ulteriori iniziative non violente e chiaramente
Ti terremo aggiornato ciao e grazie la lettera appunto è firmato da Luca Antonio insieme a trecentododici persone detenute ristretti della casa di reclusione del carcere Bibbia di Roma praticamente tutta la casa di reclusione
Di Rebibbia
Sta facendo lo sciopero della fame aderito alla lotta non violenta promossa da Rita Bernardini tutta la casa di reclusione Rebibbia e di Roma trecento dodici persone ragazzi che vi devo dire quale quando fate così francamente mia mozione scusate
Poi si scrivono Salvatore pensato un po'Salvatore insieme a centosettantacinque persone detenute nel blocco venti della sezione di alta sicurezza
Del carcere di Siracusa centosettantacinque persone
Che affermano cara radio carcere ti scriviamo tutte le nostre firme perché vogliamo dirti che anche noi ci uniamo lo sciopero della fame promosso da Rita Bernardini considera infatti che anche qui dentro non possiamo fare nessun distanziamento sociale e non sappiamo come difenderci dal corride il che ci preoccupa molto visto che qui ci sono già due detenuti
Positivi ti faccio presente che la magistratura di sorveglianza di Catania funziona a malapena e ci vengono negati sia i permessi premio che la detenzione domiciliare per chi ha meno di diciotto mesi da scontare
Morale dal carcere di Siracusa
Si esce solo a fine pena ti rendi conto
Ora ti salutiamo e ti ringraziamo perché dai voce anche a noi dimenticati dalle istituzioni la lettera pur toh è firmata da Salvatore insieme a centosettantacinque persone detenute nel blocco venti dalla sezione di alta sicurezza
Del carcere
Di Siracusa
Poi io saluto perché è su questo punto devo andare un po'più veloce ma veramente il cuore il mio cuore con voi il nostro cuore con voi saluto quarantaquattro persone detenute
Nella terza sezione del carcere massima di Oristano che aderiscono allo sciopero della fame perché la politica fronti l'emergenza Covip anche nelle carceri saluto otto detenuti nella terza sezione del carcere di Voghera che hanno iniziato anche loro lo sciopero della fame iniziato il trenta settembre che termineranno poi il sette dicembre saluto duecentodue
Duecentodue persone detenute nel padiglione di del carcere di Velletri che ci comunicano anche loro la loro adesione allo sciopero ha fame che sottolineano come lì la situazione sia davvero molto grave
Saluto settantasette persone detenute ristrette nella seconda sezione del carcere Regina Coeli di Roma
Che ci comunicano di aver aderito anche loro lo show dalla fame promosso da Rita Bernardini grazie fateci sapere se altre sezioni
Di Regina Coeli aderiscono saluto poi duecentoventi duecentoventi detenuti
Del padiglione Firenze del carcere Poggioreale di Napoli che stanno facendo anche loro lo sciopero della fame e poi Angiolino Vasilica insieme a oltre trenta persone detenute
Nella sezione di alta sicurezza recarci Torino che hanno aderito anche non lo sciopero della fame totale prendo il fiato due mila settecento settantasette persone detenute
Ora in sciopero della fame due mila settecento settantasette persone che hanno aderito alla questa iniziativa non violenta due mila settecentosettantasette persone detenute che chiedo allo Stato
Di rispettare le sue stesse leggi due mila settecento settantasette persone che chiedono di intervenire prima che sia troppo tardi che chiedono di fermare il corride nelle carceri che chiedono di salvare delle vite tra chi in carcere è costretto a viverci e tra chi in carcere ci lavora due mila settecento settantasette
Persone
Detenute ora chiaramente alla lotta andrà avanti speriamo di ricevere ancora altre adesioni perché vedrete vedrete che non sarà facile ottenere quei pochi importanti provvedimenti per cui si sta di giurando quindi mi raccomando delle carceri organizzate lì e scrive dieci per comunicarci le vostre eventuali adesioni e questo è importante lotta non violenta questo importante
Sciopero della fame sciopero della fame a cui cercherò di dare il mio piccolo contributo
Per qualche giorno però ve lo dico così a bassa voce come se se si può parlando di sera dopo cena lì in cella
Allora prima di salutarci ecco i nostri recapiti ovvero come entrare in contatto con noi di radio carcere il prima di tutto il nostro numero di telefono il telefono di qui
Di radio radicale ovvero zero sei quattro otto otto sette otto Hondo ripeto
Zero sei quattro otto otto sette otto uno chiamateci se da poco si di uscire dal carcere e vorrebbe raccontare la vostra esperienza
Detentiva chiamateci se avete subito un'ingiustizia sia come imputati che come vittime del reato chiamateci anche se avete subito un errore
Giudiziario vi ricordo anche il nostro indirizzo di posta elettronica ovvero radio carcere chiocciola radio radicale punto detti ma sempre ben chi può usare il computer vi ricordo che siamo anche presenti
Su Twitter e su Facebook e poi ricordo alle persone detenute di Indirizzo dove potete inviare le vostre lettere dalle carceri lettere che perdoni sono così importanti che leggiamo ogni giovedì questo e l'indirizzo
Dove scrivere le vostre lettere e le condizioni detentive che subite
Radio radicale rubrica radio carcere dia principe Amedeo due
Zero zero uno otto cinque Roma scrivete scrivete scrivete non lasciate che tutte le ingiustizie che subite rimangono protette dal silenzio e da quelle quattro sporche mura e scriveteci anche in questi tempi di emergenza
Per il covi del non solo del dieci come viene gestito il copy dall'interno le vostre carceri mastri medici anche per dieci se aderiti allo sciopero della fame intrapreso da Rita Bernardini che chiede attraverso questa azione non violenta
Al Governo la politica del Parlamento di prendere tutte le misure necessarie per evitare che aumenti ancora la diffusione del corride dentro le carceri
Italiani beni io ringrazio per l'assistenza in regia e grazie grazie di vero cuore a tutti voi che anche questa sera
Da una casa da una macchina da un camion e dalla cella
Sporche sono affollate avete acceso una radio per ascoltare una piccola voce la voce di radio carcere l'informazione sul processo penale e la detenzione a tutti voi davvero a tutti voi un caro saluto da Riccardo Arena
Che e adesso ma anche nella linea che argomentate aumentate Magee il tribunale qualcosa acquisite come è possibile che potete fare quello che fate
Scusi secondi no secondi non è simpatica superiore
In nome del popolo italiano il tribunale ritenuti
Cinque del codice di procedura penale
Dichiaro nome del popolo italiano l'appello di Palermo seconda sezione formula
In data cinque aprile del mille novecento