Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cinema, Cultura, Film, Francia, Guerra, Parigi, Spettacolo, Storia, Teatro, Truffaut.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
11:00 - Roma
11:30 - Roma
13:00 - Roma
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
La recente decisione del governo italiano lì poi del governo francese di chiudere i cinema i teatri per via dell'emergenza sanitaria
Mi ha richiamato alla memoria un classico del cinema Ruffini che raccontava la vita nei teatri al tempo della seconda guerra mondiale e in particolare della Parigi già occupata dai rischi
Il PM si intitola L'ultimo métro fu diretto dell'ottanta da un grande regista François Truffaut
Interpretato da Catherine Deneuve i Gérard Depardieu dei ruoli dei protagonisti
Ed è oggi visibile su varie piattaforme digitali come i chili e Amazon Prime video
Andare al cinema o a teatro nella Parigi dei primi anni Quaranta invocata dal film non era certo oggi volete privo di rischi
Lo spettacolo poteva essere interrotto dalle sirene che denunciava i bombardamenti aerei o dall'improvvisa mancanza di energia elettrica
All'uscita ci si poteva imbattere in una retata dei tedeschi e bisognava comunque correre dei tunnel della metro per prendere appunto L'ultimo métro dato il coprifuoco vigente a partire dalle undici di sera
Eppure i racconti ai fini gruppo non per questo i parigini rinunciavano ad affollare le sale cinematografiche e diagonali
Certo perché il clima tragico che pervade IVA Parigi la Francia occupata per metà
E anche l'Europa è quasi il mondo intero il teatro doveva essere percepito dagli spettatori come una risorsa necessaria quando uscivo
Un modo per aggrapparsi alla vita contro la morte incombente
Il film di Truffaut e ricco di sfumature di sottigliezze
E la sua descrizione affettuosa non priva di umorismo nonostante il contesto storico della vita di una compagnia teatrale quella che si racconta gestiva il teatro mobile tra non cade nel difetto ideologico di fare del teatro un'isola felice rispetto alla brutalità all'orrore alla delirante idiozia della società circostante
Sì parigini scrivono centinaia lettere anonime per denunciare alle autorità tedesche la presenza di ebrei anche ideata di giungono a compromessi sia pure al collo porto con i tedeschi e con i collaborazionisti francesi così accettano di scritturare soltanto Toni che dichiarino sul contratto di non aprire i genitori o Bondi ebrei
Per ottenere i visti della censura magari recensioni favorevoli
Devono ingraziarsi i critici teatrali anche i più spregevoli quelli che programmano alla radio o sui giornali che anche il teatro degli esseri purificato dal borgo ebraico
Eppure tra le file degli attori dirigisti delle maestranze del teatro
Anita ancora il piacere di vivere
Dovuto al gusto di mettere in scena un nuovo spettacolo ma anche al libertinaggio che si anima dietro le quinte
Se l'omosessualità maschile e femminile è perseguitata del mondo esterno nel teatro ha modo di manifestare ora inquieti convivenze ora invasioni drammatiche
E il finale del film accentra la nascita di un felice rapporto a tre tra la prima attrice direttrice del teatro suo marito regista il primo ottobre
Il regista ebreo non essendo riuscito a fuggire da Parigi vive prigioniero in una cantina del teatro
La mancanza di occupazioni rende la sua prigionia disperante nonostante la notte la moglie dovrà trovare e possa leggere o ascoltare la radio
Ma la sua clausura a una svolta quando scopre una conduttura che collega la cantina al palcoscenico grazie alla quale può ascoltare le prove degli spettacoli
I con i suoi appunti che trasmette alla moglie condizionarli irregolari né
Questa possibilità creativa per lui come l'ossigeno che per così dire lo rende vivo e gli consente di attraversare il moralmente indenne i lunghi mesi e lo separano dalla fine della guerra
Si dice che i classici hanno sempre qualcosa da insegnarci
Dall'ultimo metro si potrebbe trarre una morale riferite alla situazione attuale
Che anche in circostanze eccezionali piani il cinema non dovrebbero essere tra i primi a chiudere ma se è proprio necessario semmai tra gli ultimi
Dunque l'ultimo metrò di François Truffaut un classico del cinema ritiri punta di venire un saluto da Gianfranco Ferroni
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0
Questo Sito utilizza cookie di funzionalità e cookie analitici, nonché cookie di profilazione di terze parti. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la Cookie Policy. Chiudendo questo banner o accedendo a un qualunque elemento del Sito acconsenti all'uso dei cookie.