Festival della Filosofia di Veroli - Popolo-Nazione ed esclusi

Eccoci qua buonasera
Giudichiamo subito
I due relatori di questa sera il professor Giovanni Magri l'autore del libro e il professor Bruno Montanari
Accumuliamo sentito
Allora Benvenuti
Dunque questa sera siamo giunti al quinto appuntamento quinto appuntamento del Festival della filosofia
Con due
Ospiti prestigiosi
Presento prima il professor Bruno Montanari dirò soltanto poche cose perché per protestare presentare professor Montanari ci servirebbe tutta l'ora e mezza dalla conferenza quindi per motivi come dire anche gli necessitati il motivo per motivi di necessità temporale
Dirò le tre quattro cose più essenziali
Sia del professor Montanari che del professor Magritte al quale ovviamente a per il quale ovviamente ci vorrebbe moltissimo tempo spiegare tutta l'attività di ricerca di insegnamento che ha portato avanti in questi anni professor Giovanni Magri
Professor Bruno Montanari già professore ordinario di filosofia del diritto all'Università degli studi di Catania
Professore ordinario all'Università degli Studi di Milano Luni della Cattolica Sacro Cuore di Milano professore alla Lewis
Professore alla scuola proprio il professore alla scuola superiore
Di polizia ha condotto quand'era con le regioni
Ha condotto numerosissimi ha diretto numerosissime ricerche di livello internazionale Filosofia del Diritto Teoria generale del diritto ha scritto svariati saggi svariati libri quindi diciamo che questa sera abbiamo l'onore di di ospitarlo dei massimi e Sperti dalla filosofia del diritto in Italia e non solo
L'autore del libro poi parlando tra loro ecco come dire durante la conferenza magari continueremo anche ci porteranno le loro esperienze con legate appunto al tema dei ai temi di cui tratta il libro il professor Giovanni Magri
Professore abilitato
Come professore associato all'Università degli studi di Catania ha condotto prestigiosissimi ricerche per l'Università degli studi di Catania
Per l'università
Di Roma la Sapienza a Monaco di Baviera questa sera presentiamo il libro proprio del professor Giovanni Magri
Il titolo del libro è Popolo nazione ed esclusi
A me l'onore e l'onere di introdurre brevemente il tema o meglio dire i temi del libro perché il libro prende in considerazione alcune parole alcuni concetti
Principalmente appunto popolo e nazione
E cerca si cercherà anche questa sera durante la presentazione di
Approfondire
Ormai il significato
E il significante che queste parole stanno assumendo negli ultimi anni soprattutto all'interno di un dibattito politico che possiamo sicuramente come dire
Affermare che negli ultimi anni ci ha fatto assistere a un tracollo del livello della qualità proprio della discussione dell'approfondimento politico concetti come nazione concetti come popolo
Sono concetti che stanno rischiando di perdere il senso il significato profondo
E quindi dopo questa brevissima presentazione non rubo altro tempo
Sarà il professor Montanari ad
Comincia a Giovanni non non abbiamo preparato nulla come deve perché in realtà il professor Giovanni Maria per soprano Montanari oltre che essere filosofi studiosi sono anche due grandissimi attori quindi sì va tutto molto come dire
Allora passo la parola all'autore deliberò e mi hanno chiesto
Di coinvolgere il pubblico nel senso che è nostre intenzioni far durare la presentazione il dibattito
Tra
Mi il Professor Magrini del professor Montanari il tempo necessario diciamo ci possiamo dire circa un'oretta e per lasciare poi spazio ma la cosa che è molto gradita a eventuali domande da parte vostra quindi cercare creare una sorta di dialogo tra gli autori e voi che siete intervenuti
Cedo la parola al professor Giovanni Magri
Accesso mi sentite sì benissimo
Dei filosofi dicono che hanno il primato nella domanda
Cioè che gli viene bene in un discorso in una conversazione fare domande
Forse gli viene bene parlare per ultimi
Spezzare il ghiaccio rompere il ghiaccio parlare per primi specialmente non sapendolo e tutta un'altra questione ed effetti mi trovo in questa situazione però proverò a dire intanto qualcosa di come è nato questo libro proprio della mia esperienza nello scriverlo perché magari da qui possono venire delle condivisioni delle curiosità
Qualcuno può dire guarda è proprio la mia storia
Perché libro nasce in realtà rivolto indirizzato agli studenti delle scuole superiori
E quindi ho fatto fin dall'inizio da alcuni da quando concepito il libero il tentativo di incuriosire
Questo tipo di destinatari con una scrittura che non posso esattamente accademica
Universitaria in senso stretto ma che fosse appunto una scrittura oso dire interessante
Però l'argomento
All'inizio non mi conveniva
Io ho studiato per un certo periodo la l'ambiente culturale politico filosofico politico tedesco della prima metà del Novecento
Quando già i concetti di popolo e nazione avevano pressoché completato il loro iter di formazione erano già abbastanza definiti
Antonio curati che da qualche parte seduto quel mezzo
E Antonio Chessa era soltanto gli operati in un certo modo a un certo momento del mio percorso di studi mi hanno richiesto proposto di partecipare ad un manuale di quella che posso Dio me lo posso dire che c'ha la barba bianca ai nostri tempi si chiamava educazione civica e come sapete adesso è stata riproposta nelle scuole come cittadinanza e Costituzione
E di sviluppare in particolare un frammento della storia del concetto di cittadinanza che riguardava l'Ottocento tedesco che ne so io dell'Ottocento tedesco mi mi chiesi allora
Due anni fa quasi due anni fa molto poco bene che mi metto a studiare
Inetto a studiare prendo appunti
Sul sul tema e questi appunti pian piano pur sforzandomi di mantenere loro una forma appunto interessante accattivante questi appunti crescono crescono crescono diventa un po'troppi un po'troppo per gli studenti di scuola superiore nel prendere appunti però non so se vi capita mai
Che ne so dovete comprare le tende nuove da casa scendete
A Frosinone per comprare le tende scoprite che ci sono un sacco di negozi che vendono tende per categorie Merate Maria Corti perché fino a quel momento non mi interessava niente
Ecco quando ho cominciato a studiare
Popolo e nazione
Per questo frammento di storia del concetto di cittadinanza mi sono accorto di quanto nel dibattito politico
Recentissimo degli ultimi anni questi due termini siano come termini ha detto Fabrizio opportunamente come significante cioè a parola
La parola vuota
Moore schietta siano tornati estremamente di moda
Quindi visivi si faccia ricorso continuamente eh
Il Presidente del Consiglio è l'avvocato del popolo
Oppure non è stato eletto direttamente dal popolo e noi siamo dalla parte del presidente del Consiglio se fa l'interesse del popolo oppure l'interesse nazionale e prima gli italiani e prima i tedeschi e prima gli americani e prima gli ungheresi e così via
Quindi questo ricorso ai termini Popolo nazione oppure al
Alla definizione di ticket agli italiani gli ungheresi tedeschi e così via estremamente ricorrente estremamente inflazionato
A fronte del fatto che poi il significato
Quindi il contenuto di questo di la qualità dell'uso di queste parole mi sembrava estremamente mi limito a dire generico
Ho militato
Oggetto di scarsa ripreso ed essere molto superficiale
Per cui
Ho trovato in questo un incentivo a spegnere la televisione ascoltare il meno possibile d'uso che si faceva di queste parole per andare in Grecia a risciacquare i panni alle origini a vedere che cosa hanno significato queste parole come sono diventate perché lo sono diventate nel corso di una lunga storia parole
Politicamente significative politicamente importanti
E come al tempo stesso è stato possibile che oggi lo accennava Brizio siano molto usate ma con pochissimo peso specifico cioè significative lo siano diventato siano diventate in questi ultimi anni molto meno
Per esempio mi sono ricordato della prima volta che ho sentito e mi sembrò un Barbarisi nuove espressione assolutamente anche sgradevole sembrava priva di qualsiasi significato storico politico la parola sovrani Isma'
Che credo sia stato non un secolo fa come ormai ci sembra ma sei sette anni fa
Nel corso di una trasmissione di approfondimento giornalistico mi ricordo su Rai due data la prima volta che ho sentito in Italia
La parola sopra Nismo
Lasciamo stare chi l'ha detta non da che parte venivano mi interessa quando sentito questa però detto ma che sta cosa
Esiste il nazionalismo esiste la sovranità sono concetti che hanno una storia che hanno qualche che storia complessa e bisognerebbe conoscere per non usati a sproposito ma insomma Nismo che sarà mai guarda sta parola è un'invenzione di ieri sera e non arriverà domani mattina
E invece e arrivata ben oltre domani mattina per cui l'indomani mattina di quella sera per cui mi sono messo a cera fare qualche ricerca anche su quello scoperto che in realtà il sovra Nismo nasce in un contesto molto particolare che è quello delle minoranze francofone del Quebec francese
E con un significato di rivendicazione di identità e di e di e di diritti
Per una minoranza completamente diverso da quello che poi ha assunto attraverso la Francia connazionali Marine le Pen fino ad arrivare appunto non più tardi di sei sette anni fa del dibattito politico italiano
E mi sono messo anche a cercare di capire dietro questo sopranista sopra Nismo è populismo che viene usato come una clava per per colpire un modo di fare politica sicuramente nuovo sicuramente
Innovativo non volevo rivoluzionario proprio no non me la sento di dirlo ma sicuramente innovativo nel senso che mette in discussione ciò che per tanti decenni era sembrato ovvio
E USA di nuovo questo appello al popolo questo questo questo radicalismo della democrazia
Contro
Un certo modo di fare democrazie rivivere la democrazia democrazia rappresentativa le istituzioni e così via dietro questi termini sono Nismo populismo c'è qualcosa dei termini che invece hanno una storia più solida in cui io mi oriento meglio come il nazionalismo
Che che tutta un'altra cosa che ha una avuto punto uno sviluppo importante nell'Ottocento nel Novecento europeo drammatico tragico per molti versi però pesante e culturalmente denso
C'è qualcosa di questo dietro il Sora Nismo attuale oppure nel populismo attuale che si riconosca tale o che venga additato come tale da da dai detrattori del populismo attuale c'è qualcosa del concetto
Politico filosofico politico di popolo in senso forte
Un po'mi hanno guidato queste domande meno guidato queste domande e le risposte
Vediamo usciranno nel corso della nostra conversazione
C'è però un quello che in in musica si chiama una cadenza d'inganno
Che troverete nella tutto sommato breve architettura di questo libro nel senso che i primi dire i quattro capitoli del libro un po'si dice con un termine che però si intuisce cosa voglio dire de costruiscono
I concetti di popolo e nazione cioè rifacendo nella storia arrivano ad una conclusione arriva alla conclusione che entrambi questi concetti qualcuno lo ha osservato
Su Facebook commentando la locandina del nostro incontro di questa sera entrambi questi concetti sono estremamente fragile vorrei dire anche sfuggenti
Popolo nella mia ricostruzione è un concetto
Tecnico della filosofia politica che si usa in certi contesti
Che non ha necessariamente a che fare con un riferimento nazionale
Che viene dopo la costruzione e la stabilizzazione di un soggetto politico cioè quando un soggetto politico lo Stato tipicamente nella modernità si è già affermato ha già affermato le sue istituzioni il suo modo di operare le sue prassi a quel punto ritrova
Nel popolo la sua legittimazione
E Duse il popolo voi sapete che termine popolo per esempio ricorre un certo numero di volte nella nostra Costituzione a partire dall'articolo uno la sovranità appartiene al popolo vitale una Repubblica democratica fondata sul lavoro secondo comma la sovranità appartiene al popolo
Quello stampato lì all'inizio
Sapete che ricorre un certo numero di volte e ricorre quando la Costituzione ha bisogno che ricorda questo termine per farli fare delle cose particolari per esempio per andare a votare ma certamente non solo per questo
L'azione ho scoperto è un termine altrettanto antico come significante cioè come parola ma molto più recente nel suo uso politico
Per
Diverse migliaia di anni dal partito dei primi alle prime dei primi usi in latino e in particolare chi nel mille ottocento la nazione non aveva alcuna esistenza politica alcun significato politico particolare nel senso che c'erano stati fatti di molte nazioni popoli fatti di molte nazioni la forma una forma tipica del panorama del paesaggio istituzionale europeo era l'intero pensate all'Impero Austroungarico
Fino allora lo scopre la prima guerra mondiale c'è una ciò tutti i bollettini gli atti ufficiali dell'impero ci sono due nazionalità principali che fanno parte di quel popolo
Appunto gli austriaci e gli ungheresi papà ce ne sono altri quindici
Per cui gli italiani
No Cesare Battisti Fabio Filzi che poi sono stati Martini
Impiccati
Nel mille novecentosedici vedo durante la prima guerra mondiale erano già stati parlamentari alla dieta dell'impero austro-ungarico ed erano italiani appartenevano alla nazionalità italiana ce ne sono alcune di queste nazionalità i ruteni
Boh leggo questa elenco di come chi schermi Rutelli dove stavano ce ne sono quindici gli ebrei per esempio dentro l'Impero Austroungarico non riconosciuti come una nazionalità a sé stante più numerosa di quella italiana e tuttavia tuttavia erano un solo popolo erano il popolo dell'impero austro-ungarico
E parlavano le loro lingue nazionali ma parlavano la lingua dell'impero che era il tedesco
Su questo poi magari ci torneremo
Nazione c'era stato l'ha sempre c'erano le Nazioni delle università medievali
L'Università di Bologna dodicesimo secolo ospitava un certo numero di nazioni erano i gruppi linguistici di studenti che venivano ma al di qua delle Alpi al di là delle Alpi da quella che sarebbe diventata la Francia la Spagna la Germania eccetera eccetera
Si ritrovavano volentieri fra di loro però seguito le lezioni tutti insieme in latino questi termini ripeto antichi non avevano alcun significato politico fino all'Ottocento
Quando si è sentito il bisogno di rafforzarne
Il significato dati appunto un uso politico magari come dire
Facendo un ripieno
Di cosa che non gli appartenevano
Magari inventandosi che a una nazione si appartiene esclusivamente per nascita cioè per eredità genetica cioè per sangue
E che se uno non nasce appartenente ad una nazione non può mai non potrà mai sentire un sentimento avvertire un sentimento di solidarietà punto nazionale con gli altri
Appartenenti ad un ente politico per cui gli ebrei non diventeranno mai buoni cittadini in nessun paese che li ospita per cui serbi e bosniaci saranno nemici per l'eternità per cui per cui la Padania per cui alcune cose out storicamente più o meno utenti che altra storicamente davvero fragilissime e tutto questo è nato da un centinaio di anni
Per cui mi sono da scrivere che mentre popolo è un concetto
Strumentale
Che serve che ha un preciso significato tecnico giuridico e politico che va trattato con le pinze
Ma appunto a qualcosa serve nazione è fondamentalmente unito un'invenzione mito grafica con quello che significa è una ricco ricostruzione
Della storia fatta a posteriori in cui come dice averne strana non grande scrittore francese conta quel che si ricorda nella storia ma altrettanto conta quel che si dimentica fece una memoria selettiva
Alcune coppe per considerarci una nazione è bene che ce lo ricordiamo altre bene vedi altre cose è bene che ci dimentichiamo è bene che ci dimentichiamo dei motivi per cui fino a cent'anni fa ci scambiavamo con lo riusciamo a parlare fra di noi
Una lingua comune per esempio in Italia fino alla prima guerra mondiale di questo è bene che ci dimentichiamo e che inventiamo retrospettivamente un mito nazionale
E un mito che di solito viene coltivato con più forza là dove lo Stato è più fragile
I nazionalismi Europa si sono affermati
In Paesi che diventavano Stati in quel momento da pochissimo gli Stati di tradizione la Francia l'Inghilterra avevano gli imperi avevano forza militare avevano interessi importanti non facevano particolare ricorso non hanno avuto bisogno di fare particolare ricorso al mito nazionale perché la loro identità di Stato ce l'avevano abbastanza sicura
Ancora
Sarebbe un'identità di tipo spirituale quello della nazione ma siccome gli spiriti tranne nei racconti di Natale di Dickens non parlano da soli
C'è sempre bisogno di un medium più mediatore di qualcuno che parli il loro nome per loro conto e quindi spesso a decidere che cosa bisogna ricordarsi che cosa bisogna dimenticare dell'idea di nazione è un mediatore accreditato
Un ceto intellettuale e un politico carismatico come si diceva una volta che nel giro di dieci anni chi inventa tutto un Miccoli della Terza Roma nella discendenza le sopra c'è un esempio a caso ma in cui facilmente di ritroverete
Costruisce per l'appunto questo racconto questa narrazione e appunto in pochissimo tempo riesce a far credere a chi l'ascolta che si le cose siano state sempre così e siano sempre state ovviamente quindi memoria selettiva
Spesso contraddittoria
Un mediatore accreditato qualcuno che riesce a imporre la sua narrazione perché se no la narrazione da sola non si costruisce tanto più insistita questa narrazione quanto più fragile
Il vissuto politico la prassi di solidarietà nazionale per l'appunto all'interno di uno Stato queste tre caratteristiche mi hanno fatto dire che diversamente da popolo nazione si essenzialmente e fin qui la decostruzione l'analisi razionale dei due termini con la conclusione parziale e provvisoria che se uno analizza razionalmente il termine popolo resta qualcosa di molto fragile di molto delicato ma qualcosa resta un precipitato al fondo resta il caffè si può fare spremendo
Ma secolarizzato il termine l'azione può incorrere in notevoli inconvenienti ed è bene che lo tratti sentimentalmente superiore trattarlo perché all'analisi razionale questo termine resiste
Ma la cadenza d'inganno
Detto questo
Non c'è davvero niente da salvare
Di sostanziale di essenziale
Non c'è davvero niente che non meriti di essere lasciato al discorso irrazionale io nazionalista cioè volutamente irrazionale di chi lo sta usando in questi anni e cose come qualcosa c'è
Dopo aver scritto il libro mi sono imbattuto di fatto soltanto questo esempio poi diciamo come cappello iniziale mi fermerei qui ma dopo questo libro dopo aver scritto il libro mi sono imbattuto in un documento che mi abbastanza impressionato
Se voi cercate
Ok non è una cosa che facciate tutte le sere per andare a dormire ma di consiglio di farlo questa sera se voi cercate Maastricht Parlamento europeo su su Google motore di ricerca diciamo gli ho fatto su Google il primo risultato che trovate è un documento del mille novecentonovantasette
L'anno è importante
Qualche mese prima la corte costituzionale tedesca aveva cominciato un lavoro che come la maggior parte di voi saprà e continuato fino a qualche mese fa c'è un lavoro di presa di distanza dimessa di puntini sulle i rispetto le istituzioni europee
Sì noi entriamo nell'euro però sì noi riconosciamo
I compiti
E l'utilità dell'Europa però in particolare in quel caso si trattava infine scorso consigliava un po'così sì noi entriamo nell'euro cioè rinunciamo al marco rinunciamo alla nostra valuta forte importante di successo però però decidiamo da subito che la Costituzione tedesca viene sempre prima che tutte le volte che bisogna cambiare i trattati si passa dal parlamento tedesco
Che l'interesse nazionale del popolo tedesco viene prima in particolare che la Banca centrale europea deve funzionare come funzionava la Bundesbank perché se funzioni in un altro modo non ci stiamo più
Questa era la sentenza Maastricht cosiddetta sentenza Maastricht ma se il tuo style del
Della Corte costituzionale federale tedesca interviene il Parlamento europeo in particolare la Commissione diritti umani del Parlamento europeo pensa bene di scrivere qualcosa su questa sentenza perché ci vede una battuta d'arresto rispetto al processo di integrazione europea
è mille novecentonovantasette ripeto il relatore è un tedesco si chiama Alber poi sarebbe diventato
Avvocato generale presso la Corte di giustizia delle comunità europee questo signor al questo signor Hans Albert scrive
Ma di che stiamo parlando della sentenza pensate un po'la Corte costituzionale federale tedesca parla del popolo tedesco
Il popolo ma il popolo è un'invenzione
Il popolo non esiste se voi chiedete
A a un andata ad un congresso di etnografico che dovrebbero essere gli specialisti scientifici dei popoli non le etnie e chiedete lì che cos'è un popolo loro stessi si troveranno in estrema difficoltà rispondervi adesso scusate se di commento questa cosa come si commenterà ben un litigio fra coniugi questo lo posso dire io
E non lo dico del libro
In altri termini e se uno fa un lavoro scientifico per analizzare razionalmente i concetti di popolo e nazione
Può giungere a risultati magari non così radicali
Ma poco giungere grosso modo risultati simili a questo tuttavia lì cominciava ad esserci un problema politico
Il problema politico che lo dico in questa maniera i tedeschi
Abituati attrarre certi benefici
E certe forme di rassicurazione
E attiverà un certo sentimento rispetto alla loro identità nazionale
Nel momento in cui mille novecentonovantatré Trattato di Maastricht divine chiesto di rinunciare alla loro moneta
Gli viene chiesto di rinunciare
Alle loro sicurezze
Che erano soprattutto sicurezza economica del dopoguerra a favore
Dell'Europa
Che cosa lasciano e che cosa ottengono
L'anno si spostano sul livello in cui ci sono altrettante rassicurazioni altrettante certezze altrettanti servizi altrettanti meccanismi psicologici
Voglio dire sentimentali
Identificazione e di rassicurazione
La domanda per quanto mi riguarda retorica la risposta e probabilmente no se non la Corte costituzionale federale tedesca che è un organo serio non ci sarebbe avventurata in quella in quella sentenza
Poi rispondere Parlamento europeo nel mille novecentonovantasette
Il popolo è una cosa che mi anche gli etnografico hanno bene cosa sia
Dicendo qualcosa scientificamente di scientifica mente serio
Su cui vale la pena di riflettere ma trascurando completamente il problema politico
Che indirettamente attraverso il ricorso a queste espressioni io preferisco l'espressione popolare espressione nazione che più vivo l'avrete capito materasso ricorso a queste espressioni indirettamente si pone un problema politico
Ne parlavo con Bruno Montanari macchina venendo qui
E osservavamo quanto fosse diverso
L'ambiente sociale
Culturale politico del mille novecentonovantasette rispetto a quello del due mila e venti
Ma proprio perché quei problemi che nel mille novecentonovantasette cominciavano timidamente ad emergere rispetto ai quali la corte costituzionale federale tedesca faceva un opera di difesa preventiva
Poi sono esplosi
Perché è esplosa la crisi dei migranti perché esplosa soprattutto la crisi dei cosiddetti debiti sovrani tra due mila otto due mila dieci perché esploso
Lo spread tra i rendimenti dei titoli di Stato più direte che c'entra con popolo e nazione centra eccome se c'entra perché a questo punto e diventata estremamente importante essere italiani o essere tedeschi
Avere una credibilità come comunità nazionale di un certo tipo o di un altro tipo
Proprio perché sono passati questi ventitré anni e quei problemi appena accennati sono esplosi non si possono lasciare ai nazionalisti e ai populisti
Bisogna analizzare razionalmente questi problemi
E buttare tutto quel che c'è da buttare ma sottolineare molte volte quello che c'è da sottolineare cioè quello che di vitale vitale ammesso che evitare lo sia ancora ammesso che non si è in coma e e questa è una possibilità
Quello che è di vitale per una comunità politica
Passa attraverso l'uno o l'altro insisto io preferisco l'uno all'altro di questi termini
Come dire termini fragili termini sfuggenti difficili da afferrare di cui però si sente la mancanza quando si saldano
Tra civilissimi
Però sapete che ci sono costruzioni fragili che riescono a stare in piedi per molto tempo in condizioni propizia quando si sfaldano la differenza si vede nel momento in cui non esiste più un popolo
Nazionale o come preferisco dire io un popolo della comunità politica a livello nello Stato
Ma non esiste ancora e probabilmente non può esistere ancora per molti anni per una serie di ragioni un popolo europeo
La mancanza di un livello
A cui la gente Q dire va bene ed è giusto che io rinunci a qualcosa a favore di chi sta peggio di me
Perché mi riguarda la vita di quell'ora
Di questo sentimento
Dato però ovvio per certi versi e quindi messo alle nostre spalle la mancanza di questo sentimento il suo sfaldarsi a livello nazionale e non esserci ancora a livello sovranazionale si sente
Ragion per cui vale la pena filosoficamente di riflettere su che cos'è che fa che costruisce questo sentimento e la possibilità di agire politicamente di conseguenza
Perché l'agire politico e si fatto di razionalità
E si fatto e deve esserlo deve essere fatto di razionalità e si fatto di competenza e si fatto di soluzioni tecniche e deve essere fatto di soluzioni tecniche poi deve essere fatto inevitabilmente ad un livello di accettazione
Di un livello di credibilità di un livello a cui le cose sono date per scontate per cui per esempio che ci possono essere dei trasferimenti tra regioni più fortunate regioni meno fortunate segmenti economici
è scontato e oppio perché siamo una nazione un popolo un paese queste cose non sono strettamente razzi non sono sempre strettamente razionali
Non potete chiedere a tutti coloro che vivono di conseguenza ma quali sono le ragioni per cui l'Italia è un popolo e una nazione ma tu sei sicuro di avere più cose in comune con un siciliano comunque ecco non sempre si possono porre su un piano nazionale per molti decenni non sono state poste su un piano razionale per molti decenni sono state sentite avvertite vissute e basta
Quando questo non succede cominciano i grossi problemi io però sui problemi per adesso mi permetta di quelli lasciamo in secondo momento e magari do direttamente io la parola
Allora
Io partirei dalla fine
Questo è un libro scritto benissimo
Agile facile da leggi che apre una serie di questioni
La preoccupazione che io ho avuto leggendolo
E quella di oggi
Cioè questo è un libro
Cioè va be'c'è tutta la parte storica filosofica concetti tutte ancor tutte chiacchiere nel senso che sono cose astratte
Quando si parla di popolo
Si parla di ciascuno di noi cioè di gente che vive tutti i giorni che si alza la mattina fa le proprie cose
La vita quotidiana
Come riassumibile la vita quotidiana di oggi
Nella parola popolo pensiamo le generazioni
Ai ragazzi di quindici anni di diciotto venti venticinque quarantacinquenne cinquantenni settantenni
Si riconoscono in questa parola popolo che significa stare tutti insieme il noi l'ha detto un attimo fa Giovanni
Stare tutti insieme gomito a gomito uno vicino all'altro
Relativamente
Una sedia sino assediano Mazzocchi questi son stati temporanei spero
E
Cioè oggi la gente comune
Si sente popolo cioè è una parola che indica un noi l'ha detto un attimo fa tant'è che la parola noi è una parola molto complicata
Perché noi significa includere insieme ma significa anche escludere
Cioè esistere idea tutto il libro di Giovanni gira attorno a un elemento fondamentale
Il fatto che questa parola popolo era perché in pratica nota rappresenta un soggetto
Che trascende i singoli
I romani era l'esercito
Lei immobile nel mondo moderno è stato lo Stato di fatto
Ma i singoli la persona comune
Chiaro chissà a che fare con questo soggetto che trascende ma soprattutto all'idea di essere un soggetto
Nel mondo di oggi
All'idea dello stare insieme ognuno sicario Hi Fai si fa i fatti propri soldi un'altra cosa si fa i fatti cioè proprio individualismo
Pensate questo il del terzo tempo il terzo popolazione esclusi
Ma ci sono esclusi
Ma i dati nell'ottocento voli esclusi trovino un borghese sì
Riflettiamo su questo
Io non borghesi gli esclusi per sentirsi qualche cosa
Cioè uso oggetto cioè per riconoscersi e vivere meglio dice addio se non altro sto insieme a qualcun altro che è come me no facciamo parte di un gruppo
Hanno fatto la classe operaia
Cioè gli esclusi hanno dovuto creare un soggetto
Nel quale ciascuno riconoscendosi si sentiva meglio si sentiva riconosciuto dagli altri
Quindi ossia una sessione il senso non è non è un senso intellettuale quello di cui parlo ora è un senso emotivo
è una sentimento lo diceva bene Giovanni un attimo fa è un'emozione
Che appartenere a qualche cosa che mitra scelte cioè che sta e mi mette insieme
Ma voi pensate che quando i ragazzi di che avevano vent'anni durante il Risorgimento italiano andavano sulle barricate con un pezzo di stoffa in mano che era la bandiera e morivano
Anche consapevoli test
Perché essere popolo o sentirsi popolo significa in certi momenti mettere in gioco la vita
Pensate alla resistenza
Ho ragazzi signori ma significa credere in qualche cosa che ci trascende
Io non vado su una barricata per me stesso vado su una barricata perché mi sento noi un Lori che è più forte dell'idioma chi in quel noi io mi sento così compiuto e così soddisfatto che per difenderlo sono disposto anche a mettere in gioco la di oggi chi lo farebbe
Credo nessuno
Scusate sarò pessimista ma e meno male che non ce ne sia bisogno
Però come mentalità c'è lamenta ritardi noi
Badate di dicevo che noi a un termine pericoloso perché include ed esclude
Quelli che non sono nulli
Allora
Nell'Ottocento gli esclusi era la classe operaia
Che ha trovato una sua soggettività alternativa
Oggi esclusi che sono i migranti
Perché badate i fenomeni umani su questi e non è che
Sono cose molto molto sulle stelle sono cose materiali della vita di tutti i giorni
Il migrante mi dà fastidio al no attirarli tutta la retorica
Mi antipatico mi è sì ma come tutte le persone umane di che colore alla pelle
E questi migranti sono un soggetto alternativo o no sono un popolo disperso tra ingente
Che ha che fare con un noi
Capite che sono problemi esistenziali gravissimi
E allora forse
Io credo che oggi il proprio perché questo Noemi e ha detto bene Giovanni e messo in discussione dal loro dagli altri dal profeta dagli esclusi da coloro che non sono più un poi
Perché appunto lui include ma esclude pare che questa è una dinamica insuperabile
O stai con me o si è fuori di me
Forse bisogna recuperare
Il senso del tuo
Perché Topolino uniti o prima del nove CIAI tu
Dove perché di cultura perché tu non hai più Ettore ma io sono umiltà perché è un più uno di noi è un tu per l'altro
Capiti allora
Che se ognuno di noi ha recuperato il senso dell'alterità come tu perché anch'io sono altro Perry o dell'altro vita supponente reciproca bislacco
Allora forse
Guardo con occhi diversi minori
Perché capisco che il nome di è composto di tanti tu
A cui io stesso appartengo comun tu
Nell'altro
Capite che se il noi era un confine
Attraverso dal noi io recupero il tu il confine si ruppe
Perché questo tu spendibili per a chiunque
Io mi ricordo che
Questi ricordo mio personale quando scrissi un libro molti anni fa ormai che era un libro a partire da Kant non me lo rileggevo per conto mio
Era intitolato potevo far meglio
Io se mi ricordo che avevo scrive avere tra i vari esempi che avevo fatto
In aula facendo lezione io l'ho sentite ragazzi ma
Vi siete mai chiesti quando quello che viene a pulire il vetro
Della macchina
Ma vi rendete conto
E magari in uno non tira nemmeno giù il finestrino
Attinenti e conto che questo è un trucco
Cioè e uno come te e c'ha un nome di battesimo anche non di battesimo provoca un nuove Cometti
Quand'anche non è un caso che nei campi di concentramento hanno campi allo spoglio con il nome mettevano il numero perché perdi l'identità allora capite che il tema che ha toccato Giovanni
è un tema che ti mette pienamente dentro
Una questione che tocca la vita quotidiana pensate per esempio Giovanni in un'appendice parla di una cosa di una certa Margaret Hilbert che fa ontologia sociale che è una cosa che non capisco bene di che si tratta ma comunque va
Se c'è pensate soltanto a questa domanda
La colpa collettiva
Del popolo tedesco della Shoah
La gente che è una domanda la questione che fa tremare le vene ai polsi rivolto colpa collettiva
Perché io sotto il collettivo netto i singoli io mi sento un collettivo io posso avere potevo essere un menefreghista
E non ho pace partita di non vedere potevo essere uno che disapprovava ma aveva paura di dirlo
Capite che sotto questi termini astratti e comprensivi di realtà si nasconde e viene compresa
La vita quotidiana chi ci ascolta
Con le proprie debolezze anche con le proprie forze
Con la propria volontà di nulla non ragionare in tutt'Italia campane
Quando Giovanni ce l'ha dato e che il popolo e nove mila il termine tecnico certo che è tecnico
C'è un termine che dice perché serve a legittimare ma entra nella vita di ciascuno oggi soprattutto
Noi lo viviamo nella vita di ciascuno
Quella che c'è un Aci sono due questioni che io vorrei poi Prisco tocca
La questione della lingua Giovanni c'è un punto in cui tocca la questione della lingua quando dice
Me lo sono segnato perché scritto bene poi neanche Antonio anche Antonio cioè cento
E in questo libro che so che è già stato presentato e che è un libro bellissimo secondo me
Anche lui tocca la questione della lingua in un certo punto
Ma Giovanni dice
Si badi in entrambi i casi non sto parlando di linguaggio
Ma della pluralità andini dovunque
Fenomeni non riducibili
Che suggerisco di intendere come modi esistenziali
I fare esperienza della realtà
Nella misura in cui ciò è diverso dalla Nathan manipolare la semplice che ha voluto
Guardate italiana pensiamo a come noi oggi usiamo la lingua italiana
In bastardi da da lingue non dal sapere l'inglese
Perché agenti causali inglese ma da linguaggio ed a parole inglesi guardate che è usare una lingua
La differenza tra le in quel linguaggio
è un'esperienza della vita cioè un modo di vedere la vita
Se io non uso più la mia lingua lo diceva prima quando le lingue sono identiche
Significa che non ho più una visione miglia ma comune della vita
Cioè non esiste una visione della vita del popolo italiano ma è una visione che io posso spezzettare in una serie di parole
Che posso prendere prevalentemente dall'inglese perché ormai il mondo vive di economia di finanza e tecnologie che appunto rari era a piedi quand'è che dietro questo mondo esiste una visione della vita non è affatto neutro
è un mondo e i conforme alla testa e ti porta a vedere cosa in un certo modo quando Giovanni dice guardate che perdere il senso di certe parole significa frantumare la realtà cioè e lei perdere il senso del noi e quindi solidarietà a cui ha fatto e degli atti che si fa Mino ma perché io dovrei essere solidale se tu non sei più tu
Sei un altro io probabilmente in competizione come me
Io mi faccio i cavoli miei tutti farei cavoli tuoi e si io ti chiedo ma mettiti al posto mio tubi risponderai e perché io per non vento sto a posto mio poi si vedrà queste la mentalità ognuno sta al posto suo e nessuno intende cambiare il proprio posto con quello dell'altro
Guardate e questo significa la frantumazione del tessuto umano
Perché significa che i rapporti diventano superficiali
Utilitaristici
Io devo dirti quello che fa comodo a te perché attira la mia idea può darsi che poi sono diverso che a quei miei margini
Pensate a tutto il sistema tecnologico di comunicazione
Oggi si fa molto questo smart working questa roba qua appaltate che rompere il rapporto personale
Attraverso l'uso dei nel del Kosovo del computer della dello schermo io sullo schermo o sul telefonino dico cose che guardando negli occhi un'altra persona non gliele direi mai
Perché sentiva in senso di vergogna di pudore
Invece sullo schermo posso dire di tutto tanto non mi vede
E poi si attende c'era i l'Aic quello mi legge
Capite che questa tecnologia
Sta frantumando i rapporti interpersonali cioè quando signori quando si parla di popolo si parla di questo
Non si parla delle nuvole o delle stelle ottanta letto si parla di vita quotidiana e del modo in cui ciascuno di noi si sente riconosciuto come persona nella quotidianità della vita e dell'acqua applicazione con altri quindi il libro di Giovanni spero di aver reso un po'l'idea di che cosa
C'è dentro questo un libro che noi possiamo far pure gli intellettuali ma gli intellettuali tutti i giorni ma anche lo bevono e fanno pipì cioè esattamente come le persone
Quindi l'intelletto va bene ma quella che conta e il radicamento della vita quotidiana delle emozioni irrorazione la vita quotidiana non è fatta di ragionamenti
è fatta di impatto come ormai si usa di reattività
Quindi queste parole oggi credo che tipo colonizzazione
Credo che cinte provino a riflettere ma noi capita stiamo facendo
In che tipo di mondo viviamo
Li generazioni i giovani i ventenni trentenni quarantenni che bit che visione nella vita hanno sì ogni tre parole le dicono una in inglese
Che è un altro mondo un mondo completamente diverso a rate che il modo di ragionare inglese della lingua inglese e completamente diverso dalla visione continentale
Tedesco italiano bisogna sapere le lingue il che è un'altra cosa
Perché incrina mentalità di un'altra persona ma mischiare Mimma Star dire la propria lingua quando non ce n'è bisogno
Significa aver perso il senso della propria visione della
In base alla quale noi possiamo incontrare il tour dell'altro e anche uno UI che non esclude proprio perché dentro i minori ci sono tanti tu
Che sono anche quelli che poveracci è ormai girano per il mondo senz'arte né parte senza tra virgolette una terra dove vive
Ecco questo è un po'quindi io direi che il libro di Giovanni e certamente culturale storico concettuale filosofico
Ma leggendolo a me ha fatto venire in mente cose
Molto pratiche e molto quotidiane che ho cercato in poche parole
Allora intanto dopo questi due
Straordinari interventi
Se qualcuno
Di voi a voglia di partecipare di fare qualche domanda
Sarebbe una cosa molto bella
Casomai comincio io
Più che una domanda insomma ecco volevo fare con voi lo riflessione ma al tempo stesso chiedere
A voi diciamo una riflessione aggiuntiva
Mi riconosco con una moto coscienza nel solo nel momento in cui un'altra auto coscienza qui riconosce come tale diceva Hegel
Bruno a
In maniera straordinaria ci ha fatto riflettere su questo senso il senso vero del noi
E insieme a Giovanni è venuto fuori
Roba da fuori la riflessione che realtà e noire
è vero che include dentro un noi ma esclude
Tutto ciò che è fuori dal noi
Allora forse noi siamo arrivati
Ad usare la parola noi senza essere passati totalmente dentro il tu
Allora da qui io rifletto domando
Ma i nostri ospiti ma anche a tutti voi
Hai fatto un passaggio su Facebook sui social sulla freddezza dall'altra parte per chiamo nel senso che dall'altra parte c'è un altro essere umano c'è un tu
Allora io
Sono abbastanza terrorizzato
Da dai social
Proprio perché
Mi hai molto fatto riflettere hai detto con parole straordinarie quello che io
Dove non riuscivo forse come dire a a concettualizzare perché amo il senso dell'altro ma l'altro il tu
In realtà è un altro essere umano e noi stiamo andando sempre più verso invece il Peace umano
Allora io credo che ci sia l'urgenza di rimettere al centro
Per la politica della propria compiuta Cugia della scuola l'essere umano l'uomo con la sua irriducibilità
Come fare questo
La scuola la pedagogia all'arte
Distruzione e tuttavia il rischio è grosso
Perché arriviamo noi e svuotato di significato non passiamo attraverso il tu
E soprattutto quello che io sto sentendo è che perdiamo sempre di più la capacità oggi entrare non tanto con il pensare intellettualmente ma con il sentire
Non entriamo più dentro l'idea di come sta di come è di quello che sente la
Qual è allora vi domando e domando al pubblico si oppone interagire qual è una domanda simile l'ho fatta anche conferenza del professor Cecere che qui
Qual è e perché poi se come dice giustamente il professor Montanari dai concetti dalla filosofia il compito anche quello di provare come dire no a a scendere qui
Nella vita concreta
Qual è il compito
Che ci attende
Qual è
Tu hai fatto
Questa domanda me la sono sentita fare varie volte
Purtroppo sono totalmente scettico
Per una ragione semplice
Quando si parla di questo tipo di tecnologia si è sempre fatto Fabrizio un discorso dice Walter tecnologia hanno sempre portato ad una ulteriore sviluppo no
Dell'uomo pensate quando ci fu l'invenzione della stampa no
La differenza è fondamentale però
Perché le cosiddetti le altre tecnologie
Era uno può erano longa manus
Dell'uomo erano proiezioni che agevolato hanno questo tipo di tecnologia de del tutto nuovo
Incide qua
Modifica il funzionamento delle aree cerebrali
Questo lo dice lo dicono ma in molti potrei fare i nomi non li faccio una sei a
Harald zur rumorosa a floridi cioè farlo perdere il senso dell'alterità
Ma non solo dell'alterità Delrio
Signori il cervello e un
è un muscolo fatto di tante aree come ripartire il corpo si io alleno le gambe
E probabilmente non alleno anche le braccia Soro uno bravissimo bellissimo cumulo però come spalle sullo stretto così no sì o faccio il nuoto e la stessa cosa sì io alleno
Una parte del cervello che la parte anche l'impatto cioè quella visiva e atemporale è rotto
La capacità di allenare la parte riflessiva e della lingua tra il pensiero
Ma usare guardiamo il modo di ragionare delle persone oggi se fa la politica con un Twitter di tre righe si fa una politica internazionale in questo modo che si argomenta più non ci sono più progetti ci sono scuole politiche di formazione no
E tutto punto un tun tum perché perché io devo toccare quella parte del cervello che importavano inattività allora
Come ne usciamo
Perché quella a scuola sì funziona così le cavilli bisogna vedere un problema generazionale anagrafico
Perché è chiaro che le generazioni che sono cresciuti e si sono formati o si formeranno dentro questo nuovo quadro comunicativo ragionano così
Cioè il funzionamento è quello
La diversità dirà mia generazione che ho settanta anni e chi più
E quella di vedere la differenza
Cioè io sono uno abituato a scrivere con la penna che so come si usa il computer
Per cui soccombenti per mi compiuto la macchina da scrivere o qualche cosa di un po'ma certamente non è il lo smart phone
Ma chi oggi a qui vent'anni
Ho sedici così To Millennium ma secondo voi la penna sa usare
A scuola si insegna a tenere una penna in mano o invece a digitare
Allora Fabrizio questo il problema come ne esci
Come recuperi il pensiero il tu quando il mondo ormai funziona così funziona così io la vedo così mi piacerebbe essere smentito e dire l'hai capito nulla perché ci sono tanti altri margini
Conta io non per questi elementi puramente fisiologici
Che ormai sono la porta che in Italia queste cose si conoscono poco
Io non ripeto non so Giovanni che ne pensi
Ovviamente ha ragione lui
Però il mio compito dire qualcosa di un po'diverso se non altro per ragioni generazionali perché c'ha la barba bianca qualche anno in meno c'ero e quindi
Sull'analisi
Della realtà attuare delle prospettive hai ragione
Ero
E io vorrei un attimo tornare indietro e purtroppo è tutto quello che mi rimane da fare tornare indietro
A vedere certe esperienze che fino alla mia generazione sono state possibili perché io non sono una tv digitale allora tanto per parlare
Con la carta d'identità in mano io sono del mille novecentosettantasei
E quindi ho cominciato a maneggiare lo smartphone
Prima il computer ma insomma lo smacco ma da una decina d'anni
In pugno male la penna
Perché la mia generazione una generazione di grande lassismo pedagogico in cui il non mi hanno mai detto come dovevo impugnare parole in pugno Prato impugnare per restare nella metafora
Dal mio punto di vista quindi ricco guardando a quello che io ho potuto dire e guardando un po'più indietro io vorrei tornare su tre punti e apparentemente non rispondo alla domanda di di Fabrizio e alle cose che ha appena detto Bruno
Però su tre punti che sono stati toccati vorrei tornare indietro primo
Primo punto
Io non formazione a lista
Questo forse si sarà capito
Leggendo il libro si capirà probabilmente meglio nel senso che non riesco a provare un sentimento nazionale che sia un sentimento esclusivo
Cioè noi siamo buoni noi siamo tutti noi a Mainz i miei mi interessano e gli altri no
E tuttavia
Spero di poter dire che non sono nazionalista non per mancanza di sentimento ma per eccesso di sentimento cioè perché io non mi emoziono soltanto per le cose italiane
Non mi sento soltanto italiano mi sento anche italiano mi sento mi sento non so di essere mi sento a un certo livello europeo mi sento siciliana mi sento tante cose
Questo perché perché sono vissuto otto mesi della mia vita per esempio in Germania
E vivere otto mesi è diverso
Dal fare un viaggio di piacere
Perché io quando arrivo a Monaco di Baviera riconosco gli odori
Della loro cucina
Che non è una gran cucina e particolarmente pesante però questo ha un odore caratteristico e riconosco gli odori
E al di là di questo perché pur non parlando un tedesco fluente
Io ho letto e mio parlato abbastanza
Da
Trovare la difficoltà
Quando li traduco
Ma riuscire a intuire anche il mondo
Che vede la loro lingua
Il mondo
Perché noi abbiamo un mondo in comune
Però su questo mondo gettiamo sguardi da prospettive diverse
E le lingue e oso dire i popoli che vengono dopo le lingue non prima
Le lingue sono questa cosa qui
Uno sguardo una prospettiva differente da altre su un mondo comunque
Su un mondo
Cioè le lingue sono capaci di vedere un po'di descrivere di dire un bongo
Tutta l'esperienza
Ma con le spalle esperienza nel modo in cui dal punto di vista una tradizione storica un insieme di singole e molteplici esperienze
La ritagliata
Ora io questa esperienza l'ho potuta fare di ventotto mesi in Germania M
Non mi emoziona solo ciò che è italiano mi emoziona ciò che italiani in un modo diverso ma io emoziona il romanzo russo il romanzo francese la musica tedesca il caffè
Preso a Praga
C'è una serie di cose che per me sono europee
E lo sono emotivamente non soltanto razionalmente e sento che mi appartengono e sento che mi hanno costruito come
Beh
Individuo come persona naturalmente
Mio malgrado
Perché mi è capitato non me lo sono andata a cercare ma questo
è un'esperienza culturale
Quando io do quando sono tornato dai miei otto mesi in Germania quello che mi dicevo è avete tolto il servizio militare che era tanto formativo bene sostituito dopo un periodo ora se il primo servizio civile ma con un soggiorno di alcuni mesi che alcuni mesi all'estero
Come possibilità di studio o di lavoro data a tutti
Per scoprirsi
Per scoprire che cosa significa essere un popolo e non per confondersi
Per scopi
Per conoscere e per conoscersi come dice Marzullo più o meno a quest'ora
E questa è la prima cosa
Che io ho potuto sperimentare
Ed è una cosa che non si fa al computer
Perché ripeto non è soltanto la lettura di un testo io naturalmente prima di partire un po'di Tedesco l'avevo studiato
A casa
Quando sono arrivato sono uscito dalla metropolitana Marienplatz Monaco di Baviera
Panico totale perché non avevo mai parlato tedesco con un tedesco e quindi ho scoperto di sapere bene l'inglese perché quando uno non sa nuota male ma non sa volare e non c'è terraferma vuota
Io sapevo sapevo l'inglese il tedesco non l'avevo mai parlato parla dell'inglese poi ho cominciato a respirare
Quell'aria
E oggi mi rendo conto che quando sto la quando sto in mezzo ai tedeschi mi si attiva un tedesco diverso da quello che potrei parlare
O leggere davanti a un computer perché non è fatto soltanto appunto di parole non è soltanto un linguaggio mai fatto del guardare insieme il mondo guardare insieme una cosa che cita
E questo è insostituibile c'è di nuovo l'esperienza di un altro noi
E anzitutto l'esperienza di un po'è fondamentale
Seconda cosa la questione della colpa Bruno si è passato attraverso
Questione veramente da far tremare le prime cose qualcuno e fortunatamente la questione che come tale davanti a un tribunale non è stata mai posta
Voi sapete che dopo la scoperta di tutti i crimini della seconda guerra mondiale attenzione
I per prima cosa Norimberga sono stati processati crimini di guerra
Che erano sotto gli occhi di tutti
Poi scalando si sono cominciati a Xie elaborata e la categoria dei così detti crimini contro l'umanità
Ma Norimberga non si è fatta anzitutto per i campi di sterminio si è fatta anzitutto per la violazione delle convenzioni di Ginevra per i crimini di guerra condotti compiuti da militari tedeschi in in in servizio
Ma voi sapete che poi appunto c'è stato un processo di allargamento perché questo l'ho fatto il processo processo penale
Ai giudici
Colpevoli di aver irrogato condanne a morte o particolarmente severe ai dissidenti politici è stato fatto il processo ai medici
E poi si è cominciato a dire ma quello che ha fatto Hitler sarebbe stato possibile senza il consenso la collaborazione di questo gruppo sociale poi di questo gruppo sociale più esteso fino al fino alla possibilità che non è stata mai realtà di processare un intero popolo però Bruno in al telefono qualche giorno fa mi diceva attenzione perché questo è stato fatto anche perché la Germania la guerra Laterza perché dove non c'è stata una sconfitta bellica ed una criminalizzazione del perdente
Non c'è stato non non non si è posta la questione della colpa negli stessi termini mi faceva il caso dei dei paesi oltre la cortina di ferro l'Unione Sovietica radio mai
Il percorso è stato completamente diverso
Comunque comunque la questione della colpa del popolo tedesco non è stata una questione giudiziaria
Ma è stata una questione di etica civile
Cioè e non l'abbiamo posto solo i vincitori ma se lo sono posto loro sconfitti
Cioè qui c'è qualcosa a un livello metà razionale a un livello perché
Margaret Philibert parla proprio di sentimento di colpa di feeling c'è qualcosa a livello di feeling che va spiegato dopo la seconda guerra mondiale primo
I militari occupanti americani hanno portato
I cittadini comuni per Eschilo a visitare i campi di concentramento non i campi di sterminio
Che tra l'altro era in Polonia essenzialmente ma Dachau è un quartiere di Monaco di Baviera ci si ci si fa eccitare ma la metropolitana e ormai in città
E nel quarantacinque era poco fuori città ed è noto che sono stati accompagnati con la manina i cittadini comuni a vedere che cosa succederà a pochi chilometri da loro
E questa è stata un'esperienza sconvolgente
Per chi la fa
E poi ci sono stati vent'anni in cui i giovani Tedeschi hanno processato i loro genitori in famiglia
Ovviamente questo le semplificazioni e non è che ha creduto in tutte le famiglie non dovunque lo stesso modo ottenne inizialmente c'è stato un processo un processo quando dico non in senso giudiziario ma intenso sociologico sociale
In cui i giovani hanno chiesto ai loro genitori ma tu
Che aderire a dieta
Vent'anni fa trent'anni fa
Ma come è potuto alla come è potuto lasciare che succedesse
Come è potuto non accorgertene come è potuto sopportare Hitler come Führer
Per un certo numero di anni per dodici anni quelli sono stati e questo processo a quanto si intuisce la la letteratura dai giornali perché ovviamente io non c'ero
E non ero in quel Paese
Questo processo è stato abbastanza diffuso e questo processo nasce da un sentimento di colpa per appartenenza
Cioè chi sì chi pose il problema la famosa sul devo fra che la questione della colpa c'è un libro famoso di un filosofo Karl Jaspers che non era un nazista
Non era un nazista militante che però del mille novecentoquarantasette
Si sente colpevole forse anche per induzione e forse anche per
In quanto appartenente a un popolo semplicemente per questo
E si pone il problema ma potevamo fare diversamente usando il noi
Quindi qua una realtà psicologica c'è
Naturalmente questa realtà psicologica però suppone un'altra cosa supporlo la consapevolezza di essere un popolo che e appartenuto profondamente alla cultura europea e quindi supporre lo stupore ridire ma come noi siamo stati popolo di diete di mandare di Beethoven e poi diventiamo il popolo di Hitler di che ebbe se di Kering
Supporre comunque l'educazione e l'abitudine a pensarsi come un noi responsabile della propria storia anzi responsabile di un Reich millenario responsabile di di di sportivi magnifiche e progressive suppone
Un mondo che oggi non c'è più però comunque non più tardi di settanta anni fa e so che settanta anni sono tanti è nato ed è stato vissuto come sentimento come feeling
Non come elaborazione razionale e di un tribunale che dall'esterno chi viene a fare le pulci e anche questo mi fa pensare non mi fa pensare che oggi sia possibile mi fa pensare che oggi sarebbe opportuno cioè mi fa pensare che vanno cercate quelle direzioni culturali ed educative che consentano di fare questo discorso per esempio
La difesa della Costituzione ma preferisco dire l'insegnamento della Costituzione
La riflessione sulla Costituzione
Va in questa direzione non la difesa potenti carceri della della della Costituzione come un totem che quindi è tabù non si può toccare e poi nessuno sa cosa c'è scritto dentro
Ma riprende nell'insegnamento va in questa direzione cioè dalle direzioni di dire
Guardate che la Costituzione italiana è fatta così prevede queste cose c'è questa salvaguardie questi diritti queste perché abbiamo avuto una certa storia perché abbiamo fatto degli errori e questi errori a un certo punto abbiamo deciso che non li volevamo ripetere più
Poi possiamo cambiare idea
Ma occorre sapere su che cosa cambia idea
E questa è un'operazione
Estremamente complicata perché se un popolo decide che non la che non gliene frega più niente non gli fai cambi idea
Con un'operazione dall'autore eterni i tempi sono questi e tuttavia è un'operazione che forse ci sono ancora i margini per tentare almeno in certi ambiti educativi e culturali l'introduzione dell'insegnamento disciplinante costituzione ma fatto così
Ora ho sentito le parlavo con
Antonio Coratti che nei programmi ministeriali c'è l'obbligo di cittadinanza e Costituzione di parlare anche di ambiente va bene e di cinque g
Certo no per carità è un tema importante però visto che fai un'ora la settimana credo porta ci sono cose
Più
Come dire più durature dell'attuale attenzione sul cinque cinque
Forse limitare gli strumenti perché quella gente sul cinque g sul cinque g ci ragioni con la sua testa ma gli strumenti sono altri però invece ad un altro livello sono è uno insegnamento importante terza cosa il tema della lingua
Perché su questo vorrei dire giallo dette realtà parlando la mia esperienza in Germania ma vorrei dire una parola in più
Perché Bruno ha tanto insistito giustamente sul fatto che noi è un pronome che include ed esclude
C'è un capitolo del mio libro
Che comincia con il preambolo della Costituzione degli Stati Uniti d'America umide Pipolo violate esteso prova America è scritto proprio così se voi se vi capita andare a Filadelfia e conservata la la la dichiarazione d'indipendenza
Che comincia con We the people
Ovvio una destrezza
Lui senza virgola lui virgola di Tivoli guide vivo lo scritto tutto maiuscolo ovvio ma che il sei se poi quello che segue in questo preambolo e tutto sei è semplice chi è questo qui
Il popolo degli Stati Uniti d'America
Dopo
Dopo la dichiarazione
Ma erano già il popolo degli Stati Uniti d'America o lo sono diventati per effetto la dichiarazione
Il problema non nasce diverse perché noi possiamo sempre decidere quando ci troviamo insieme appunto appena usato il pronome noi
In questo momento noi siamo noi in questo momento se io dico Roy e chiaro che mi riferisco a me che parlo e a voi che avete la cortesia di ascoltare non c'è problema sempre quando uno parla e usa noi prima persona plurale Luís che decide che il noi
Il problema nasce quando qualcun altro può entrare a far parte di questo noi
E tocca a noi decidere se ammetterlo uno
Problema non del tutto astratto e fumoso nel momento in cui c'erano gli indiani dei cosiddetti indiani d'America cioè degli rosse
Che non facevano parte di questo noi e che stava in America la prima nel momento in cui sono arrivati le colonie francesi Wester tutte quelle ciò che sappiamo noi ispanici da subito e tutte quelle cose che sappiamo quindi quindi noi certamente pone per sua struttura un problema di inclusione di esclusione il problema è che chi dice noi decide quant'è grande questo noi decide chi chiamare noi
E c'è qualcun altro che loro che potrebbe avere interesse a far parte del noi e che resta fuori questo sta nella senso della parola però
Tornando alla lingua
La lingua che è un fenomeno identificativo del noi
Io posso dire tu noi molto grande noi che abbiamo in comune la lingua italiana
Se decido di rivolgermi a tutti coloro che parlano italiano questo è un noi molto grande
Ma come funziona
Per esempio si sta il fenomeno delle traduzioni
Le traduzioni sono sempre difficili sempre fuorvianti
Però non sono impossibili
Possono anche essere diseducativa per esempio non siamo abituati a capire e a parlare con l'accento giusto e a farci capire le lingue straniere anche quando le studiamo perché da noi i film sono doppiati così bene
Prodotti così bene doppiati dai colleghi Fabrizio così bene che non andiamo a vederli in originale per esempio
Però il fenomeno è possibile e perché possibile proprio perché abbiamo un mondo in comune
Proprio perché abbiamo delle possibilità esistenziali comuni
Proprio perché io posso capire fino a un certo punto ma non è impossibile
Quel che sente Anna cari Eminem russo
Ho Emma poveri in francese lo posso capire
Perché è una possibilità che è sua e che fino a un certo punto e anche mia
E ammetto che è più difficile capire che cosa sente il protagonista di un romanzo
Che poi proprio romanzo non è cinese o giapponese
è più difficile
è un'esperienza più lontana da noi e tuttavia anche quelli vengono tradotti io più grande lo mando letteratura cinese un migliaio di pagine traduzione Inaudi nelle librerie non l'ho ancora letto ma mi permetto di farlo e la possibilità non riceve
E perché c'è questa possibilità perché in quanto la lingua è uno sguardo Suma mondo è uno sguardo anche sugli altri
è uno sguardo che ci permette di nominarli gli altri
Di usare dei nomi per definirli gli extracomunitari
è un nome la lingua italiana che definisce un loro
E porta una responsabilità etica
Perché attraverso il nome extracomunitari io sto decidendo che voi siamo la comunità
Per esempio allora extracomunitari si usava fino a qualche anno fa ora non si usa più Ragusa clandestini
Fino a qualche anno fa si usava extra comunitari ed era il la il il discrimine perché c'era la comunità europea quelli che venivano da fuori della Comunità europea che quindi dovrà entrare col passaporto eccetera erano gli extracomunitari raramente avreste visto un americano
Si è sentito un americano non degli Stati Uniti d'America essere chiamato extracomunitario però era extra comunitari anche lui da tutti gli affetti di salire al tavolo dodici extracomunitario pensavi alla stessa gente che oggi chiami clandestini
Ma comunque richiami li nomini con un nome della tua lingua
Come dire che la tua lingua ti permette di stabilire un rapporto con loro
E chi l'ha la responsabilità di questo rapporto
Perché il nome che Scelli
Per esempio dire loro o dire voi
Che è un altro tu
Hutu più grande
Che è un insieme di tanti fu cioè di altri come noi che io la possibilità di incontrare il tu e io
Dell'altro
Il voi e il noi dell'altro
E per quanto complicato sia dalla posso offre la possibilità di un incontro mentre loro non fanno parte della conversazione
Quindi decide di usare loro ho poi decidere di usare voi che a volte generico ed è deresponsabilizzante oppure di dire tu tu tu tu magari senza indicare che poco educato
Cioè di riconoscere che dietro questo voi ci sono
Delle identità dell'individualità delle differenze delle storie delle esistenze singolari
E tutta una responsabilità che passa attraverso l'uso della lingua la lingua e come il confine
Separa però due versanti
C'è un di qua e un Milan
Ci permette di riconoscerci in un'esperienza comune in una storia comune è chiaro che se l'Europa ci fosse una lingua unica
Che non sia l'inglese commerciale tanto più che il di inglesi non ci stanno pure l'Unione europea ma è chiaro che se l'Europa ci fosse una lingua unica sarebbe tutto più facile ma anche più arbitrariamente semplificato e tuttavia
Io come voi sapete in Europa tutte le lingue degli Stati membri sono lingue ufficiali
Il che molto complicato ma ricorda anche una cosa cioè che io posso parlare con la mia lingua
A qualsiasi europeo
E cercare di tradurre la mia esperienza è la lingua di qualsiasi europeo perché ci possiamo capire
Perché ci possiamo capire
Farlo capirci veramente poi è una responsabilità è una possibilità è una responsabilità
Riuscirci è una possibilità è una responsabilità impegnarsi a farlo una possibilità è una responsabilità io però questa possibilità responsabilità ci credo perché c'è una serie di
Dicono i filosofi presidi fenomeno logici appunto alla produzione appunto
La possibilità di chiamare gli altri nella mia lingua e quindi decidere come chiamarli e così via che mi dicono ci sono dei delle direzioni aperti
Tra le quali io posso scegliere
Qual discorso del fatto molto deresponsabilizzante molto da filosofo russo oppure molto se volete utopistico
E però è un discorso utopistico che faccio avendo nelle narici l'odore dei di würstel dell'Autobahn of di Monaco di Baviera
E al la voglio tornare grazie
Grazie grazie
Prima di concludere
Ecco stavo dicendo se qualcuno di voi vuole fare qualche domanda ma fatto allora
Ma io ti faccio una domanda
Quando hai parlato dei figli che processa noi genitori
Perché questo si tratta di vita concreta
Questi figli avevano passato quello che non passa più i genitori
Questo il problema
Ignori
è facile cioè facile non lo è dico facile nel senso banale della parola
Ma quando uno giudica un altro deve stare al posto
Io quella di tanti anni non ho mai insegnato Filosofia morale
Io ho sempre fatto filosofia del diritto come Filosofia del diritto e filosofia teoretica
Perché per me spiccare l'altro
è molto e semplice restandoci fuori o in un'altra epoca in un altro tempo o anche in parte la condizione umana
Ma mettiti al posto dell'altro
Il come ti saresti sentito
Questo Giovanni completa cioè i fini che giudico ricevitoria parrebbe grazie avete perso la guerra Hitler stanche non c'è più
Ma se ci può essere in chiave sedici biglietto
O Stalin hanno processato scali
Out signori qui per anni sembra sembrava che il mondo sovietico fosse soltanto una sorta di Paradiso
La non faccio un discorso politico sto facendo discorso puramente culturale tecnico cultura
Hanno mai processato Stalin o tutta la gerarchia
Sovietica
Ma gli stessi americani mentre c'era il Gulag esiste e le purghe staliniane hanno fatto una Norimberga
Allora la reale io non voglio fare il nichilista
E che ma sembra che io sia nichilista
Ma qui bisogna stare nella realtà dei fatti chi vince ha ragione e processa chi perde e processato
Gli americani hanno buttato la bomba atomica sono stati processati
E quello non è un crimine contro l'umanità io vista anch'io sono stato a Nagasaki non so in cui c'è stata è impressionante il museo di Nagasaki impressiona
Sono stati processati
Allora bisogna stare molto attenti col corso che la colpa
Perché è chiaro che ci sono le colpe
Però è anche chiaro chi è il giudice che la colpa questo è il punto
Io me la posso sentirmi addosso
Ma c'è un giudice della colpa in questi casi non giudice giuridico al con quello del tribunale
Quello dell'umanità possiamo giudicare l'umanità
Ecco qui sono Giovanni la domanda che io ti faccio cioè cambiano le condizioni della vita
è facile giudicare
Ma chi o che cosa avrei fatto in quella situazione non lo so
Probabilmente sarei stato un vigliacco
E sarei andato lì a fare così con con gli scaligeri Nicoli stendardi il è giusto
Da Roma ovviamente di voce ragione tu cioè la risposta che ci da ragione tu con una osservazione e io da buon non nazionalista
Conoscendo un po'le cose della politica europea per esempio quando sento
Il povero tutte sarete il primo ministro olandese che è diventato il cattiva cioè di turno nelle trattative
Capisco pure lui
Cioè capisco
Che anche Luigi a un popolo a cui dare retta un popolo che ha ricevuto una certa propaganda oppure una certa informazione per cui sa italiani siamo cialtroni e viviamo al di sopra dei nostri mezzi
Non tutti
Non non non colpevolmente va bene diceva perché io devo dare in isole di agli italiani tanto più che fino a qualche anno fa i primi eri padani a non voler dare i soldi meridionali e così via e fortunatamente io non assumo solo il punto di vista dell'italiano che si sente combattuto osteggiato dall'olandese di turno
Depauperato di qualcosa che gli spetta ma riesco a capire anche le non soltanto le ragioni le buone ragioni delle dell'avversario di turno
Benissimo però a parlare ci sia
E qualcosa si cerca di ottenere cosa voglio dire
Voglio dire che
L'interrogazione
Laddove è possibile come per esempio nel caso di Norimberga nel caso dei tedeschi
Fortuna che c'è
L'atto comunque è successo qualcosa che ha reso possibile questa interrogazione morale
Che è anche una forma di sforzo di comprensione
Che anche una forma di una forma di sforzo di comprensione preferisco questo e riconosco che c'è questa possibilità rispetto ai casi in cui si è semplicemente spazzata la polvere sotto il tappeto che semplicemente dimenticata la propria storia
E si possono lanciare superficialmente certi slogan generando oggi conflittualità e non sforzo di compensi dico la comprensione è una responsabilità e difficile anzi pienamente impossibile perché comporta di stare nei panni degli altri e io sono italiano in questo momento che ha subito le conseguenze
O i quali intervenire
Possiate timidi
Che ne pensate di questa possibilità di scrivere di giudicare il prossimo pensate ai fatti di Ungheria pensata la Cecoslovacchia qualcuno hanno fatto processi
Ecco voi che ne pensate oggi in una situazione così
CCD sentireste
Sì
Ragionare su temi di questa portata
Che ci coinvolgono e quotidianamente
Perché si può fare si fanno scelte di vita in questo motore
Voi che ne pensate vi posso fare questa domanda
Non mi dice che erano pensate
Ho basterebbe dire ma non ci voglio pensare
Nate è una via d'uscita possibile
Perché anche qui uno ci pensa quando lo deve fare non lo deve fare non è costretto a pensarci preferisce non pensarci ebbero nonché la psicologia umana è anche fatta così
No questo perché lo dico
Perché
Noi siamo veramente in un momento veramente dove dovremmo cercare tutte le cose che i codici di pensarci
Perché qui ne va del futuro e ne va del futuro delle generazioni giovanili
Dei ragazzi diventa io vi dico solo una cosa gli ultimi amico insegnato
Io ho investito molto sui ventenni
Perché ventenni hanno ancora una curiosità che la scuola gli elettori
Però sono disponibili ad averla se uno ieri gliela fa venire
E soprattutto una Pogliani
Tifare che poi viene meno quando vanno più avanti quindi bisogna investire sui giovani
Sui ventenni perché non sono ancora contaminati
All'ancora discussa insomma pareri racconto
Una cosa che ho fatto pubblicare a dei ragazzi su di un mio libro
C'era un gruppo di ragazzi che mi seguiva molto gli come voi scrivete qualche cosa che per la Pubblico
Perché m'aveva colpito una ragazza io e tu ma scusate ma voi ecco il noi a Pechino che associate avete sempre un problema di solitudine
L'individualismo di diffidenza
I diffidenza Antonio ti ricordi quel discorso sulla fiducia che facemmo a quel liceo di Roma
Allora dico ma questa si supera su stando insieme cioè ritrovandomi insieme
Risposta della ragazza
Ma noi ci sentiamo come in un limbo
Tizio organizza tocco picchi di organizzano organizzatevi da soli
Ma e indenne io mi mica mi fido dell'altro
Del mio compagno
Capite dove la questione quando si parla di un popolo nazione qui si parla di questo
I come io ho fiducia nell'altro in e non sospetto e diffidenza
Per questo vi facevo la domanda voi che ne pensate
E così ormai radicata acquisti di Hadera sospettosità e della diffidenza
Io ho un figlio che fa l'avvocato
Che quando mi sente dire
Quella è una brava persona papà non dire mai questa cosa perché non esistono brave persone fino a prova contraria
Però a Guido
Allora che spopolò che quando io faccio popolazione tutte queste cose le dice Giovanni ma la realtà è questa allora è su questo che dobbiamo riflettere pensare interrogarci dentro
Cavolo siamo diventati
Se è vero come lei mi pare di vedere che sospetto e diffidenza
Sì ormai un dato piuttosto diffuso e quanti diffuso tra i ragazzi guardate che una disgrazia perché si cresce nell'effimero spiega che non ci sono rapporti stabili non c'è affettività stabile
Tutto è continuamente discutibile
Cioè non ci sono punti fermi automatici
E allora è quello che diceva prima Giovanni tutto si sfalda e ognuno si fa i fatti propri
In competizione col prossimo che non è un tu è solo un altro che si farà infatti proprio danno Mino
Questo il meccanismo
Arriva
Grazie al professor Giovanni Magri ancora prima di salutarci qualcuno di voi sette sì
Bonario no secondo me
Ma per
Ecco
Tito al microfono
Ma che bello
Filippo
Articolo
Non posso parlare a grandi numeri anche perché non
Non otto tra queste da non ho tutta questa saggezza
Solo quattordici anni
Io voglio sapere
Comunque volevo sapere
Ho sentito parlare di ragazzi che da un gruppo quindi da noi anche sentendosi
Tu
Per
Riconoscendo l'estraneità dell'altro e l'altro riconoscendo la propria stranita decidono di
Lasciare questo gruppo questo noi
Magari perché non si sentono più non sentono più questo sentimento
Volevo fare questa domanda
Uno
Quello che io S.p.A. dico le ha fatto una domanda imbarazzante
Sì
Da dove nasce questa domanda perché me l'ha fatta così
Cioè lei è come se avesse denunciato un'assenza di riconoscimento dell'uno con l'altro e siccome uno non si sente riconosciuto
Abbandona il luogo in cui sta e questo mi pare il senso del discorso è una senza che questa società questo ambiente umano non ci riconosce
Non vi riconosce
Mi sembra che
Allora che l'analisi che avevo fatto ma lo so che è così cioè lo so nordico presuntuosamente non so ma da quello che ho fatto tanti anni fa ho capito che guardate che questo è un problema che c'avrà una decina d'anni non di più perché ho visto lo scorrere delle generazioni questo che lei denuncia
è un problema delle ultime generazioni che sono però più intelligente
E molto più Boullan volenterosi di cambiare guardi che nella sua domanda c'è il senso di una volontà di superare questa situazione
Però che ho capito sì
E si è su questo che dovete lavorare
Sulla volontà che si può essere diverso
E non era necessario seguire la via dell'andasse del proprio perché non si è riconosciuti bisogna lottare per essere riconosciuti
è la lotta per il riconoscimento e qui cerchiamo nuje qui cento dei genitori qui centro le famiglie
A far sentire esiste un ambiente umano
Che fa crescere queste persone arretrato vanta che ha fatto è molto imbarazzante per legge le nazioni più adulte
Tanto Ringling razziando diversa la domanda però mirabili permetto però di aggiungere una riforma una piccolissima veloce riflessione forse banale ma che coglie un po'il senso io penso sempre una cosa
Quando a un giovane come i tanti che questa sera sono qui
Il monopolio e la dittatura
Della televisione e di altri mezzi fanno credere che una vita riuscita
è quella di un Giovanni
Che va a fare il Grande Fratello con i muscoli uomini e donne e si penalizzano la vita di precariato un giovane che fa l'università il dottorato e passa la vita a studiare questo è già sintomo che la società sta fallendo
Non possiamo chiedere ai giovani
Di cambiare nel momento in cui noi diamo ai giovani dei modelli che sono dei modelli fallimentari
Grazie grazie della
Allora l'orario ci imponeva purtroppo di chiudere vi ringraziamo di essere intervenuti così numerosi anche questa sera io vi ricordo che al festival della filosofia mancano due appuntamenti uno il ventinove cui c'è il professor Paolo Quintili essa è un'altra straordinaria serata viviamo davvero tutti a partecipare alle ore ventuno
E poi il festival si chiuderà il giorno dopo e cioè il trenta sempre qui al chiostro ma alle ore diciotto e trenta quindi un orario diverso agli altri mutamenti per al avremo la la l'onorevole Emma Bonino che sarà intervistata da Laura Curino alle ore diciotto e trenta perché l'onorevole Bonino poi ha l'esigenza di tornare motivi personali a a Roma un orario diciamo così non troppo tanti vi aspettiamo ai prossimi due appuntamenti grazie davvero a tutti di cuore