"Le proposte del PDS sul sistema radiotelevisivo"

La nonostante le abitudini e gli orari degli addetti ai lavori nel mondo la comunicazione che non sono quelli di mattinieri di tre prima di cominciare lo stesso questo nostro incontro anche perché
Vorremmo conclude la in mattinata per impegni un po'di tutti io ringrazio intanto tutti coloro che sono qui i dirigenti della RAI gli episodi Mattucci i consiglieri d'amministrazione sindaco ora i vecchi i membri della commissione parlamentare vigilanza
Che vedo qui le associazioni radiofoniche e televisive e il ministro delle poste agli anni
La faccio brevissima per dare subito la parola Vincenzo vita che introduce la nostra discussione su i temi che voi conoscete il mondo della comunicazione è in subbuglio aggiustamenti in subbuglio
Nel vorremmo naturalmente anche con le nostre proposte che la direzione verso cui si incammina sia quella del maggior pluralismo Vincenzoni
Quello che è successo nell'informazione italiana negli ultimi mesi
E ancora nelle ultime ore con la grave a nostro avviso presa di posizione del presidente del Consiglio Amato sul commissariamento della RAI
Non è una semplice sommatoria di avvenimenti
Ma configura una strategia di potere molto netta
Veniamo un attimo
A ciò che è successo nel mese di agosto ai decreti del governo sull'emittenza
Appare in tutta evidenza che non si è trattato di un accidente o della semplice messa in atto di una legge peraltro sbagliatissime anche noi contestando la legge Mammì
Ma si è trattato bensì di una scelta chiara che determinerà effetti duraturi sull'intero sistema
L'aver consentito al gruppo Fininvest di ottenere ben tre concessioni nazionali televisive
E di poter giocare un'egemonia di fatto sulla tv a pagamento in fieri
Ha rappresentato già un orientamento di sistema
Indubbiamente che tale fosse l'indirizzo del Governo era cosa nota da tempo
Perché gridare allo scandalo si potrebbe obiettare
In verità negli ultimi mesi tendenze opinioni e potenziali equilibri erano cambiati sensibilmente
Si era formato se rammentiamo un attimo quello che fu il dibattito dei mesi passati
Un consistente e aggiungo che la quantità mai visto schieramento volto a forzare a mettere in causa la logica della concentrazione lo strapotere di Berlusconi nel campo privato e la cattiva gestione della sfera pubblica
Quel duopolio così detto fatto da RAI da Fininvest in cui il polo privato è diventato via via egemone
Con lo schieramento era molto composito politicamente e culturalmente andava dalla Federazione della stampa alla Philips e CGIL alla Federazione degli editori a buona parte dell'emittenza locale
A settori dello spettacolo
A partiti e gruppi politici come PDS il Partito repubblicano i Verdi la Rete Rifondazione Comunista ma anche componenti non limitante alla tradizionale area della sinistra nella Democrazia cristiana
Ecco c'era l'opportunità questo è uno dei punti
Chiave per rileggere la storia di questi mezzi c'era l'opportunità da parte dello stesso governo di prendere atto che erano cambiate sensibilmente le condizioni di legittimità nell'ambito dei media
Per essere ancora più precisi va detto che il super potere attribuito alle reti di Berlusconi al di là di ogni logica e correttezza di mercato
Frutto di un vecchio accordo di potere del pentapartito e non di una qualsivoglia necessità tecnico economica non aveva più le medesime basi di partenza
La legge Mammì sull'emittenza fu concepita per fotografare i rapporti di forza
Accumulatisi negli anni dello sviluppo selvaggio ma i suoi tempi di attuazione avevano già subito numerosi ritardi tanto è vero che il decreto legge gli agosto ne avrebbe prorogato la scadenza fondamentale le concessioni
Fatta eccezione per quelle nazionali ma neppure quelle portate a compimento visto il rinvio della parti nere enti alle pay-tv Petre Telepiù
Ma fu preferita malgrado la ragionevole richiesta di una proroga termine per l'insieme delle concessioni la via dei doppi regimi tra radio e tv tra tv nazionale tv locali tratti pure giornali e tv subregionali
Utile a ratificare innanzitutto il potere della Fininvest altrimenti indebolito dal nuovo clima affermatosi nel Paese ecco qui sta il punto
Non è stata quello un'opzione casuale come non sono opzioni casuali e citerò tra un attimo quelle oggi in atto sulla Rai
In sostanza io credo la strategia del blocco di interessi che si è coagulata nella comunicazione nel corso degli anni ottanta
Non poteva e non può forse recedere rispetto ad uno dei punti cardinali su cui si era determinata
E il governo Amato
Ed è una colpa serissima per un governo
Si è limitato a prendere atto rilanciando la fuori tempo di una linea che si era affermata negli anni precedenti calpestando ogni dialettica democratica
Quella scelta di agosto
E stata insomma un'indicazione tesa e irrigidire il sistema del mito nel lungo periodo
Impedendo che il quadro si potesse sbloccare come era negli auspici aggiungo nelle possibilità
Nell'evitare di rimettere in movimento la situazione si sono gettate le fondamenta per un cambiamento degli equilibri a favore di un apparato fortemente privatizzato
Racchiuso nei vincoli nazionali e tecnologicamente arretrato
Mentre i sistemi si evolvono in Europa
In senso già posto nazionale non si è fatto pressoché nulle in Italia e non solo per riaprire la dinamica del settore Marne ma neppure per rimettersi al passo con il dibattito europeo
E la stessa evoluzione tecnica dei media il cavo è assente
La stessa pay-tv rischia di essere sprecata inquinata dalla vecchia logica della concentrazione
Il satellite ancora non è uscito dal libro dei sogni o dalla fase sperimentale peraltro in via di conclusione con Raissa
E dunque l'Italia e di un per un decennio almeno in arretrato rispetto agli altri Paesi europei
è indubbiamente un merito nostro lo dico senza enfasi se il dibattito ad esempio sulla tv a pagamento è rimasto acceso
E se si è arrivati quantomeno alla proroga delle concessioni
E forse un po'è anche merito nostro certo insieme un movimento più grande che si è determinato se la stessa questione dell'emittenza locale tuttora aperta
Ma la strategia che né i fatti ha preso sta prendendo il sopravvento e legalità dobbiamo dirlo ad una visione l'ora della comunicazione
Fondata anche sui media su un'idea cattiva di politica
Era portata alle esigenze della politica di una pura rappresentazione immediati
E fondata pure su un modello lontanissimo dalla pluralità delle fonti e dei modi di produzione
Che indispensabili invece per uno sviluppo moderno ed europeo
è stata difesa la vecchia televisione
Per di più concentrata in pochissime mani proprietarie
La carta stampata
Rischia di tornare sotto il vecchio ricatto finanziario l'emittenza locale tenute in un secondo mercato mentre avrebbe una valenza che tutto l'inespressa il cinema è accantonato e lasciati in una sfera parallela il servizio pubblico compromesso da un circolo vizioso di crisi e di affidamento burocratico
è una strategia di potere
Tutt'altro che ininfluente sul futuro assetto delle riforme istituzionali ed è un'ulteriore spinta la dipendenza dell'industria culturale l'ha denunciato ancora ieri sera un'importante assemblea l'associazione degli autori cinematografici e non è cattiva propaganda se facciamo un primo bilancio ricordare che tanti elementi
Dell'impostazione
Che stiamo criticando erano già scritti nel piano della P due
Va be'dette non c'è poi in mente un nesso meccanico
Non siamo per la dietrologia però solo pensarci pone un problema enorme
Per la tenuta democratica del Paese
Da simili premesse ne discende intanto una conseguenza per l'azione politica
Non si può e non si deve fare finta che ciò non sia accaduto non stia accadendo una nuova stagione esige la riformulazione della legge di riforma della RAI
Della legge Mammì
Il ripensamento dell'attuale struttura duopolistico
Una diversa attenzione alla spinta autonomistica regionalista e per ottenere simili risultati serve un movimento di tipo nuovo
Che costruisca l'ipotesi di un altro sistema
Frutto già oggi di una matura conflittualità nel sistema che al contrario è stato disegnano
La lunga deriva degli anni ottanta lasciato dietro di sé numerosi affetti giunti a morire
Non solo nella concentrazione societaria ma anche nelle culture prevalenti
Proiettate dei media su di una società ben più articolate ed esigente capaci di critica e via via divenute sofferente verso i vecchi e nuovi riti di una cultura di massa obsoleta ingiallita
Anche da tali settori io credo è venuta la crisi degli esempi più tipici di quella cultura
RAI Uno
Il TG uno
Sono forse quelli che più hanno rappresentato una certa tradizione di televisione di ma se non per caso vi si è aperta prima che altrove la crisi
Anche la Fininvest si badi bene
Appare sempre più a mio giudizio un colosso senza qualità innovative essendo piuttosto un replicante della vecchia RAI
E non a caso la rete più dinamica della Fininvest Italia uno ha subito un evidente ridimensionamento
Gli anni passati hanno creato insomma una contraddizione specifica nei media radiotelevisive
Replica Mario televisivi tra le aspettative del consumo e l'offerta reale compresso omologata dal bisogno spasmodico di creare allargare platee pubblicitarie e la caduta del servizio pubblico le sue difficoltà
Sono figlia anche di tali fenomeni
E sono state moltiplicate dalla grande crisi delle identità collettive
Che ha portato la diminuita presa del concetto stesso di produca Asti nazionale
Sentiamo che è in gioco il futuro del sistema
E che indifferibile urgente rimettere mano al panorama che si è creato
Il primo obiettivo da darsi è l'avvio di una specifica fase di transizione che condizioni e costruisca un nuovo ordine
Fondato su di una vera e non fittizia economia mista
Sulla compresenza competitiva di pubblico e privato
Di nazionale locale sovrannazionale di tecniche tradizionali e tecniche nuove
La prospettiva di una svolta politica per l'Italia
Qual è quella per cui ci battiamo come partito democratico della sinistra ha tra i suoi passaggi essenziali la riforma delle regole della comunicazione e la ripresa di un confronto sui mass media
Non potranno occuparsene la stessa commissione Bach bicamerale per le riforme istituzionali
I caratteri del sistema informativo fanno sì che è una strada o l'altra imboccata per esempio per la revisione della legge elettorale siano inesorabilmente influenzate dall'assetto della comunicazione dal suo grado di autorevolezza e di autonomia
E chiaro che la cura concentrazione privata accompagnata da un'editoria stampata debole da un polo pubblico fortemente ridimensionato
Vengo per esempio uno degli argomenti di dibattito sulla RAI magari ridotto ad ente pubblico
Estraneo al mercato come ma in questo caso ancor meno della PDS degli Stati Uniti
Con un settore locale marginalizzato
Tutto questo porta con sé una evidente semplificazione autoritaria dell'informazione ma anche per la medesima dialettica democratica
E ciò va al di là ovviamente
Del nome e cognome del gruppo privato che domina il settore
è un problema serio che va preso in considerazione per evitare l'avvento in Italia di un peronismo elettronico
Le pari opportunità tra i diversi soggetti politici
Il pluralismo sostanziale non unicamente formale
La valorizzazione delle differenze il diritto all'informazione dei cittadini il rispetto delle competenze professionali la trasparenza delle regole la tutela delle relazioni industriali e sindacali
La distinzione tra indirizzi e gestione delle aziende sono punti importanti di una riforma istituzionale che sblocchi e superi l'attuale sistema politico
I partiti devono tutti
Fare un passo indietro dall'informazione
Non si devono occupare di assunzioni di carriere di promozione
La RAI e non solo la RAI sarà un banco di verifica
Intendiamoci
Le responsabilità non sono affatto tutti uguali
Al contrario rivendichiamo come PDS
La battaglia costante che abbiamo condotto che hanno condotto i consiglieri di amministrazione designati dal partito democratico della sinistra e che tutti quanti abbiamo portato avanti
Dobbiamo renderci conto e avvertire però che la fase profondamente mutata
E noi per primi lo sentiamo
Se queste sono le premesse
Vi sono ora i temi di più immediata urgenza che non possono essere scissi tra loro in quanto appartengono allo stesso capitolo di una nuova riforma e dei passaggi concreti per avviare
In primo luogo
Ci battiamo per una profonda modifica dei due decreti presentati dal governo in agosto e il cui iter ho ripreso il via al Senato
Uno è stato reiterato l'altro e nuovo il dibattito si sta riapre
Il decreto legge che ha reiterato quello di agosto non può passare così come vanno cambiati i criteri che orienteranno le definitive concessioni per le televisioni locali rivedendo l'assoluta priorità attribuita la cosiddetta potenzialità di mercato che altro non è se non la potenza degli impianti
Sono da rivalutare i piedi valori della storicità delle emittenti del numero degli addetti del potenziale produttivo
Evitando l'ingiusto privilegio consentito alle stazioni magari formalmente regionali per le quali è stata stabilita in modo opinabile una graduatoria appare
Inoltre riteniamo che la proroga
Del ventotto febbraio
Concepita dal decreto debba essere reale
E permettere la revisione dell'attuale graduatoria senza che alcuni traggano vantaggio rispetto ad altri mediante magari l'ottenimento delle concessioni prima di quella scadenza
Se mai sia il ministro delle Poste e telecomunicazioni ministro Pagani che qui e voglio ringraziare per la sua presenza
Sia il ministro a dare certezze e garanzie a tutti
Ad esempio perché non istituire
Un'autorità tecnica indipendente formata con il concorso degli atenei più interessati alla materia
Potrebbe verificare autorità tecnica di questa natura la bontà della pianificazione la correttezza del procedimento delle concessioni vi sono disponibilità
Basta di attiva
Inoltre l'altro punto insieme a quello delle graduatorie le pay-tv le pay-tv vanno disciplina da una legge apposita non da un improprio insufficiente regolamento emanato dal governo
Gli articoli di una futura legge dovranno riguardare l'Antitrust nessun soggetto a nostro avviso può avere più di una tv a pagamento
La preferenza per la diffusione via cavo la riduzione della pubblicità il diritto per i cittadini e non essere suddivisi in serie A e serie B in occasione dei grandi eventi lo sport e il caso più emblematico
I gruppi parlamentari del Partito Democratico della Sinistra stanno lavorando ad un progetto che presto sarà presentato agli esperti alle emittenti
Perché ha già anticipato Gloria Buffo in qualche occasione si avremo coi nel corso della mattinata l'opportunità ci ritorna
Ma non basta neppure parlare di legge per le tv a pagamento voglio tornare su una questione che
Curiosamente appare e scompare nel dibattito l'impressione mia è che ci sia come dire un grumo duro lì di potere qualcosa insomma che non faccio un buco nero
Noi continuiamo a ritenere illegittime almeno due delle tre tele più perché due delle tre tele più
Una e parte di un'altra
Hanno acquisito il grosso delle frequenze a legge Mammì già entrati in vigore violando in tal modo la stessa legge
E peraltro paventiamo da quanto qualche giornata riportato un ennesimo pasticcio Levantino
Sul telefono tre in questo caso una redistribuzione delle frequenze magari per far quadrare qualche conto
L'ANCI UPI una proposta apparentemente avveniristica ma neanche tanto
Siccome non c'è bisogno di più TV nazionali già l'Italia è un Paese anche per questo un po'strani dodici reti nazionali in nessun altro Paese del mondo magari anche in quelli più ricchi del nostro esiste una simile disposizione del sistema
Ecco perché non usare invece parte delle frequenze delle Telepiù
Per sperimentare in Italia la tv digitale
Che è la vera TV del futuro
E vengo ora per un attimo alla radio perché spesso non se ne parla ha torto
Radio nostro avviso riveste un ruolo importante ed è gravissimo ritardo dell'iter del piano
Noi vogliamo vigilare perché i tempi che già si sono allungati a dismisura vengano perlomeno stabiliti in termini definitivi per scongiurare il pericolo che della radiofonia progressivamente ci si dimentica
Vengo all'altro decreto brevemente colo sulle risorse
Anche quello pensiamo vada profondamente emendato
Innanzitutto il primo articolo sulla configurazione societaria della RAI
Immesso artificiosamente in una sede impropria
A mio avviso e vorremmo evitare in sostanza che le azioni del servizio pubblico venissero consegnati al ministero del Tesoro
Risolvendo così di fatto il problema posto dal mutamento di collocazione dell'IRI sapere che spesso nel dibattito
In tanti problemi queste non solo questo grandi tematiche ideali si risolvono a volte con una piccola misura burocratica cioè il grande tema
Il futuro della RAI dove andrà il servizio pubblico ecco non vorremmo che venisse risolto con un piccolo articolo che dice sostanzialmente
Senza dirlo chiaramente che le azioni della Rai vengono trasferite al ministero del Tesoro colti anni anni di faticosi scritti dibattiti verrebbe
Così cancellati
Respingiamo poi
La visione di nero rinvio di un anno delle scelte sui limiti di pubblicità
E in verità non si tratta di un semplice rinvio ne approfitto per sottolineare al ministro Pagani ma anche a voi tutti
Perché con il rinvio
All'interno di un quadro che ho accennato in precedenza di ratifica del potere della Fininvest che anzi è l'unico che ha certezze come ricordo il presidente della FIEG Giovannini opportunamente dopo le concessioni di agosto
Si tratta in realtà della della ratifica del duopolio questa volta imperfetto Che non è però un duopolio ma un un monopolio in mezzo
Perché è uno dei suoi componenti qualche giudizio lo sarò più tra
Un pochettino negativo sulla sua gestione però uno dei due poli è condannato ad uno sviluppo zero
Da questo decreto
Mentre l'altro non viene toccato
Ben altra era l'opinione del garante dell'editoria della diffusione professor Santaniello che noi condividemmo
E vogliamo riprendere quell'utile traccia di di ridiscussione la ripropongo qui
Crediamo che sia una buona soluzione l'intrusione i tre livelli differenziati di affollamento orario di sport il dieci per cento per la RAI che ha il cannone
Un livello intermedio il quindici per cento per le reti nazionali e più elevato il venti per cento per le emittenti locali
Ogni altra bardatura va abolita partire dal tetto monetario finora imposto alla parte pubblica un residuo davvero
Di un passato concluso e cancellato dal decreto forse anche un po'per merito di quella costante faticosa opera di chiarificazione sulla sua inutilità che anche noi abbiamo condotto insieme a tanti pubblicitari operatori del settore
Gli altri limiti quello settimanale per la RAI il Polo giornaliero per le private ci paiono francamente contrastare con un'effettiva dialettica di mercato
Spesso siamo richiamati noi ad essere più limpidamente
Seguaci del libero mercato e qualche volta però noi lo siamo poi sul serio poi invece ci accorgiamo che c'è uno statalismo di ritorno dura a morire
E ugualmente va fatta chiarezza sulla delicata materia delle sponsorizzazioni ci spendo solo un attimo perché su questo il gruppo Fininvest sta facendo una campagna
Come si sarebbe detto quando ancora c'era
In piedi la potenza sovietica diciamo di disinformazione
Perché in Italia non è applicata la normativa europea
E noi altro non chiediamo credo ne accennerà Carlo Rognoni nel suo intervento che applicare in Italia direttivo europea TV senza frontiere non chiediamo la luna né una cosa particolarmente rivoluzionaria la normativa europea
Dice che i messaggi promozionali contenuti nei programmi no sono leciti
Noi che pure essendo un partito quanto vediamo ancor più europeista di tanti altri
E oggi si discute di Maastricht no cambia
Però riteniamo che
Quella sia
La base di partenza abbiamo persino abbassato un po'il grado di europeismo perché uno degli emendamenti che i nostri corpi presentano diceva una cosa assolutamente di buonsenso del resto cioè non vietava tout-court
I messaggi promozionali
Ma perlomeno sosteneva che andavano contenuti forti fortemente e perlomeno conteggiati nell'affollamento orario cioè non si vede perché nel programma di Mike Bongiorno la promozione di un prodotto non sia una spia
Ma sia considerata fuori dalla logica degli affollamenti voi ve l'immaginate che i già elevati limiti orari di affollamento di spot se non passasse un minimo di regola su questo punto sarebbero totalmente inficiati
Insomma lo riteniamo paradossale che l'Italia si discosti così fortemente già avvenuto ricorderete con la polemica sull'interruzione dei film con gli sport
Si è lontani così fortemente dalle logiche europee
E troviamo arretrato inadeguato il testo del decreto e ci sia consentito lo stesso a corto d'accordo tra le parti che ne è stato la premessa non perché non debbano essere gli accordi tra le parti anzi
Se vi fosse un'attività anche più frequente di confronto sarebbe a nostro avviso utile ma in questo caso l'ha detto lo stesso ministro Di Rupo le parole
Quell'accordo ha partorito un topolino
Porteremo avanti una battaglia Assayas tra in quanto dobbiamo saperlo e non sottovalutiamo e attraverso questo passaggio
Che si metteranno le basi o meno per la riapertura della discussione sulla legge Mammì che ne vogliamo riproporre all'ordine del giorno
E vorremmo anche un'attiva iniziativa per un ripensamento delle scelte che il Governo ha fatto in questi mesi cioè il quadro odierno ed a trasformare totalmente
Il senso realmente anti concentrazione
Con nuove regole e più soggetti presenti nel mercato ecco dopo questa lunga appesa diciamo
Il capitolo Brandi si apre eccome e in questo contesto il che lo rende ancora più problematico l'argomento è esploso
Se ne discute si fanno ipotesi non passa giorno che non si proponga qualche proposta di legge si muovono iniziative
Presidente del Consiglio Amato
A mio giudizio molto gravemente è intervenuto nella giornata di ieri su un punto che anche sotto il profilo istituzionale richiederebbe
Un certo understatement del Governo
Perché si tratta di temi che hanno a che fare con le libertà e sui quali da sempre uno dei punti cruciali della vita democratica italiana è stato il ruolo centrale del Parlamento
E ci è parso che questo intervento abbia avuto anche per la sua consenta nato che può sentito dopo averne letto le anticipazioni sulle agenzie ho sentito diciamo dal vivo a volte importante la comunicazione non solo quella manifesta e formale ma anche quella
Informale ha detto le stesse cose che se non è tenera agenzie con un piglio è vero come qualcuno ha rilevato
Meno decisionista cioè quasi in una conversazione salottiera cioè si potrebbe anche commissariare la Rai si potrebbe ricorrere alla casi delle tue ma questo che sdrammatizzava parente mente un pochettino
Ciò che presenta il consiglio ha detto per un altro verso lo rende ancora più inquietante
Perché appunto non trattavasi di una simpatico
Salotto in cui conversare amabilmente ma si tratta de presidente del consiglio e l'unica cosa che è presente nel consiglio nel corso di quell'intervista ha detto sul futuro della comunicazione italiana è stato di
Ipotizzare il commissariamento della RAI e il ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori della
Per noi questo è argomento non solo di critica ma di grande preoccupazione per la tenuta
Del tessuto democratico del mondo comunicativo italiano contrasteremo seccamente questo punto
Del commissariamento con delle proposte che in conclusione ribadirò
Dicevo della RAI in verità dietro questa ripresa di discussione
Si cela
Un punto di vera novità insomma si è sollevato un involucro ipocrita
Che stava mantenendo fuori tempo il tema del servizio pubblico radiotelevisivo in una sorta di zona franca del tutto asimmetrica rispetto all'evoluzione politica italiana
La Rai è sempre stata considerata e oggi viene fuori con molta nettezza dai partiti di maggioranza
Un'appendice importante funzionale ma solo un'appendice del sistema politico
E tanto è vero che ora
Rapina portare del commissariamento nel proprio indice i nodi vengono al pettine
E tanto è vero che le aree difformi da quella collocazione sono incorse storicamente in mille accidenti di percorso e nella fase più recente in modo anche più repentino Samarcanda Funari o non do giudizi di valore Elenco
Ma ancor prima ricorderete TV sette il TG due di Andrea Barbato la residuo di Fichera ma più recentemente il TG uno sette dopo l'inchiesta sui rapporti tra CP due
I tentativi di emancipazione condotti dall'una o dall'altra struttura magari in modo meno clamorose visibile
C'è stata di fatto una costante ripresa di iniziativa di contenimento
E guardate non è neanche un puro riflesso autoritario il continuo attacco la terza rete televisiva e al TG tre
Ne parlo senza tema
Di ricevere poi battute
Sulla nostro apporto
Con la terza rete televisivo il TG tre perché mi piacerebbe un giorno sfidare chiunque
Rappresentanti di altri partiti a discutere di questo ponte di questo punto mi piacerebbe discutere se il rapporto del PDS con la Rai ha qualcosa a che vedere con il rapporto che storicamente con la RAI hanno intrattenuto la DC del PSI
Siamo sempre disponibili a un pubblico confronto quindi parlo con molta libertà della per tre zero e visivo del TG tre e gli attacchi continui
Rivolti a loro
E
Hanno una ragione non solo quella politica più evidente
Perché ciò che esce dagli stereotipi di una certa antica cultura televisiva e tabù
E turba i sogni di un gruppo dirigente perfettamente interpretato da Pasquarelli
Tanto inadeguato quanto sorpassa
Ecco ora qualcosa e lo si deve capire sia irrimediabilmente rotto il mondo politico a cui la RAI in molte sue parti ha sempre fatto riferimento e da cui ha tratto la sua legittimità è in crisi seria si tratta innanzitutto della DC e del PSI
Insomma quel ciclo della RAI
Prima Monopolio di Stato inseguito attore protagonista di un sistema misto ancora formalmente provvisorio può e deve essere ripreso ma attraverso un pieno rinnovamento
La pax televisiva ha prodotto degli esiti disastrosi sia per il pubblico sia per il mercato
è il caso tra gli altri dello sport uno degli altri buchi neri della gestione della RAI e su cui c'è da fare più di una considerazione
La vicenda del Giro d'Italia solo l'ultima di una lunga serie di sconfitte del servizio pubblico o badate bene
Ciò che preoccupa è la vittoria in seria la Fininvest petto Sicil mercato benissimo
Ma e la morte lenta di ogni concorrenza di mercato
La combinazione degli ultimi eventi allora se ci pensiamo sviluppo zero per la RAI
Ho pensato nel decreto del Governo potere consegnato a Berlusconi con le concessioni
Concorrenza che viene sempre mi tutto ciò dall'idea del clima della svolta
A cui si allude
E allora parare dirai ecco vogliamo dire un po'a tutti partiti e non partiti interlocutori e insieme necessario e come ma anche molto delicato
E vi sono vari modi tra di loro molto diverso di toccare il tema di una nuove urgente riforma del servizio pubblico
Un modo che si sta concretizzando nella doppia ipotesi del commissariamento e del ritorno della RAI sotto l'egida del Governo intende concludere la fase della comunicazione pubblica in termini recessivi e conservatori
Amato si è detto ma ritorno ancora per un attimo sulle sue dichiarazioni
Con una richiesta c'è qui poi anche ministro paga ma ciò che ha dichiarato il presente del consiglio è già la nuova linea del Governo
Sarebbe assurdo e grave che quella si rivelasse la linea di un governo che altro non sa fare se non ipotizzare un nuovo controllo autoritario dell'informazione
Un'involuzione Ur dimensionamento del servizio pubblico favore ancora essere più chiaro
Intanto se queste sono le intenzioni andremo ad uno scontro duro
Ma aggiungo
Che se poi sotto tale offensiva il commissariamento del ritorno sotto l'egida dell'esecutivo invertita
Sì c'è la il solito
Tentativo di una nuova spartizione di regime della RAI
Beh si sappia che a questo punto porremo i problemi interni di rottura di uno dei punti cruciali della vita democratica
Un'ipotesi che corre in parallelo è costituita dai tentativi di andare ad una totale o parziale privatizzazione del servizio pubblico non è un'ipotesi nuova ricorre da tempo ma trova sempre più seguaci
Anzi diciamo francamente per la stessa cultura della sinistra ha fatto breccia una certa suggestione privatistica
Frutto della cattiva però prova che hanno dato disse l'intervento pubblico la vita degli apparati che l'hanno attuato
Del resto si dice in diversi Paesi europei la strada fu imboccata in periodi recenti può è in gestazione
Oh intendiamoci il tema delle privatizzazioni non è per noi un tabù
Se lo deve essere per nessuno
Ma non è credibile affrontarlo nei media radiotelevisivi senza contestualmente porre il problema del nuovo assetto del sistema
Privatizzare le componenti strategica del servizio pubblico e tra queste certo rientrano le reti televisive
Sarebbe oggi proprio per la mancanza di un mercato vero improprio è sbagliato
Perché si è creato in Italia un compromesso arretrato tra il venti o statalismo e un'imprenditoria votata l'oligopolio l'uno ha sorretto l'altra
E dobbiamo interrompere quel circolo vizioso ricreare le condizioni per un pubblico dinamico è un serio e articolato mercato privato
Pubblico diciamocelo non vuol dire statale esistono le realtà regionali esista il mondo dei cittadini utenti che potrebbe rivelarsi una straordinaria molla per esempio di azionariato diffuso
Il privato inoltre può diventare finalmente un'articolazione basta dei soggetti e variegata nelle forme di diffusione
Insomma in un arco temporale da rendere credibilmente Prete possiamo immaginare ed ecco un modello alternativo
Un sistema seriamente plurale nelle linee culturali nella sua stessa fisionomia
Nessun soggetto potrebbe disporre Dieter reti nazionali irradiate via etere e la componente pubblica andrebbe riprogettata
Pensando a non più di due reti nazionali affiancati da una prego reale rette federalista
E poi vanno considerati il cavo satellite la tv digitale
Questo vale ovviamente per la riforma di domani
Con un efficiente normativa anti concentrazione
Ma ciò non significa lasciare oggi le cose come stanno
Crediamo però un errore preconizzare accessi privati o riduzioni di reti
Al di fuori del contesto di una effettiva riforma del sistema
Sono pensabili invece tappe di avvicinamento che consentono la RAI di giungere all'appuntamento di una nuova riforma con carattere e qualità di impresa
Se consolidato un filo di ragionamento condivisibile ed approfondire che vuol mutare l'attuale formula societaria
L'odierno apparato centralistico e scarsamente elastico appesantito nelle logiche aziendali prima ancora che alla quantità degli addetti va trasformato rapidamente pur nell'ambito dell'intervento pubblico
Lo spunto che è emerso nel dibattito una RAI Holding composta di varie società operative
Capitale sociale fortemente rivalutate posseduto da un'autonoma Fondazione raccordo vedi il caso degli impianti di distribuzione del segnale con altri pezzi del gruppo pubblico il ministro Pagani mi ha proposto lo scorporo
Piuttosto che scorporo potremmo dire una nuova società che gestisca l'insieme dall'apparato delle reti
Via terra reti Hertziana e via cavo o via satellite in cui vi sia una prevalente partecipazione pubblica questa sarebbe un'ipotesi all'altezza io penso dell'evoluzione europea
Ecco lo spunto questi spunti sono delle vie da percorrere
Ma sarebbe utile che il dibattito non si riducesse a qualche pur utile convegno pensiamo come fu fatto in Gran Bretagna con il libro bianco sembra televisivo
Che una commissione di esperti potrebbe approntare uno studio di fattibilità verificato e magari promosso dalla Commissione parlamentare di vigilanza non servono anni basterebbero alcuni mesi
Da subito però è bene cominciare a superare la vecchia filosofia delle reti e delle testate incardinate per tendenze politiche chiusa
Il caso del TG uno è assolutamente emblematico non è più credibile in alcun modo che un direttore parli di un partito come del proprio editore di riferimento
L'assemblea della redazione del TG uno ha posto un problema da non eludere o rinviare il servizio pubblico vicino di credibilità e di conduzione corretta
Ugualmente si sono espressi programmi sia la rete uno televisiva insofferenti verso una gestione interna debole e verso il costante ricorso ben più del necessario agli appalti esterni in altre strutture sia avviato una chiarificazione
Assemblee rilevanti si sono tenuti al TG due al TG tre
Insomma finalmente la dialettica entrato in un'azienda che è rimasta troppo a lungo bloccata da artificiose logiche di appartenenza
Ma anche qui è necessario essere chiari non esiste alcuna analogia tra le diverse storie della Rai c'è un caso Vespa da portare ora soluzione io credo
Non c'è una generica esigenza di rivedere tutto e tutti secondo la consueta tentazione gattopardesca
E vorrei aggiungere che nella radio con la formazione di un'azienda autonoma che rimette in questione l'attuale articolazioni reti e testate la sperimentazione di una nuova Rai potrebbe essere più veloce e utile
Neppure a Sesto procrastinare la sulla situazione delle sedi regionali abbandonati in molti casi a loro destino Torino Napoli se dirottate gli importanti centri di produzione non possono attendere ulteriormente così altresì esistono documenti del consiglio d'amministrazione della RAI che riaprono il discorso ma sono ancora insufficienti rispetto alla domanda di autonomie regionali più intrecciate con l'evoluzione della crisi italiana
A Milano la lega nord sta puntando ad un distacco dalla RAI lombarda ecco possiamo assistere a tale spirale senza riaprire il capitolo del vecchio decentramento riconvertendo la progressivamente in una multi polarità produttiva fondata sul poli di sviluppo in cui vagliare un primo incontro tra pubblico e privato
Proponemmo due anni fa ritrasferire una rete televisiva Milano a cui raccordare la sede di Torino
è venuto il momento di chiarire le intenzioni rilanceremo nei prossimi giorni prima di Milano lo faremo nell'ambito di un progetto di ristrutturazione della RAI garanzia in un servizio pubblico holding una specifica società potrebbe occuparsi dei poli decentrati come premessa per una e dislocazione sul territorio del cervello produttivo della RAI
Il Sud
Ora che l'integrazione europea si avvicina può fungere da riferimento per una zona più larga perché non suggerire che la neonata esperienza di Euronews si articoli per grandi capitali dell'informazione e che alcune sedi del Sud non li diventino componenti future
La comunicazione infatti si fa locale sovranazionale
Si apre un terreno vitale di sviluppo per l'industria culturale e audiovisiva italiana e la RAI avrebbe le potenzialità per giocare la parte che le compete
La la ristorazione necessariamente anche ristrutturazione finanziaria
Non è convincente però la linea dei piccoli tagli perseguita la Pasquarelli colori le orchestre dismissioni di qualche stabile è un vero risparmio si atto modificando le condizioni produttive
La collocazione nel sistema la certezza delle risorse bonificando la pratica degli sprechi degli appalti vigilando sulle clientele un i presenti tra l'altro mentre si è tagliato quell'alla rinfusa
E abbiamo assistito alla nascita il complesso di Grottarossa che francamente
Mi pare una grande cattedrali nel deserto di cui tuttora
Non mi pare si conoscano i costi complessivi
C'è poi il tema irrisolto delle assunzioni per concorso obiettivo posto ripetutamente dei consiglieri di amministrazione il PDS dal sindacato dei giornalisti
I concorsi devono essere a norma la normale via per il mercato del lavoro
è una misura semplice ma decisiva lavoratrici e lavoratori vanno rispettati il lavoro nella RAI da riportare a normali e corrette relazioni industriali
è molto positivo che la FILT-CGIL abbia ripreso l'iniziativa tenendo nei giorni passati un utile convegno a cui speriamo seguano atti impegnativi
Ma c'è un grumo e mi avvio a concludere c'è un grumo da sciogliere nell'area della ristrutturazione
Per il superamento della pratica della lottizzazione è essenziale la revisione del meccanismo dei poteri che governa nel servizio pubblico
Vi sono come è noto tre livelli che interagiscono in modo assai confuso
La Commissione parlamentare di vigilanza il consiglio di amministrazione la direzione generale
La commissione parlamentare è stata recentemente insediata
E speriamo possa ritrovare una capacità propulsiva rifuggendo dalle tentazioni di esprimersi come occasionale tribuna censoria
Per riacquisire piuttosto la natura di luogo d'indirizzo del sottosistema pubblico in attesa di una riforma che ne ripete alle competenze complessi
I gruppi parlamentari del PDS hanno insistito per la sua costituzione e hanno raggiunto un'intesa con Verdi Rete Rifondazione Comunista per l'elezione alla vicepresidenza del deputato verde Mauro Paissan
Che salutiamo con un primo passo verso l'allargamento dell'impegno nel settore
Quanto al consiglio d'amministrazione e altri Ettore generale
Si è depositata una proposta di legge che troverete nella materiale
E tra breve verrà distribuito
Se le Positano tu una proposta di legge che vuol cambiare a fondo la fisionomia degli organi di gestione
Il consiglio di amministrazione è scaduto da due anni e nessuna proroga avrebbe senso
Il direttore generale divenuto ormai un problema per una politica di rilancio dell'azienda
Assume assomma su disse tra l'altro poteri propri di un commissario
Quelli attribuiti agli la legge dieci del mille novecentottantacinque vorrei dirlo è tra i tanti propugnatori del commissariamento il commissario già ce l'avevano entrato si è dimostrato anche un cattivo commissario
Quella legge dieci dell'ottantacinque che a nostro avviso da rivedere profondamente sancì una sorta di spartizione il mio Paese e assurda tra la Fininvest è una RAI consegnata da un direttore distretto emanazione del partito di maggioranza relativa
è tempo di rivedere dunque il congegno dei poteri anzi
è il prologo dei capitoli successivi della riforma
La nostra proposta che ci pare stia ottenendo un consenso anche interessante è volta a ridurre a cinque il numero dei componenti del consiglio e a riportare alla sfera di competenza del Consiglio la nomina urgente di un nuovo direttore generale i presidenti della Camera del Senato designerà ebbero dalla nostra proposta il presidente che assumerebbe così la figura un po'il garante
Gli altri quattro membri del consiglio intendiamoci non tutti uomini speriamo diventino
Sarebbero eletti dalla commissione con voto limitato ad un singolo candidato per ogni commissario
Vengano espresse rosa di candidati si consultino le associazioni della società civile si rompa insomma l'antico meccanismo delle pure indicazioni partitiche
Si imponga la sottoscrizione di un codice di comportamento morale per gli eletti
Però l'impegno e insieme un invito a tutti gli interlocutori
Si è aperto il confronto
La DC ha avanzato una proposta parzialmente simile ma con una differenza sostanzia
Il direttore generale secondo la democrazia cristiana deve rimanere appannaggio dell'azionista peraltro quale sarà l'azionista
Attribuendo all'autorità Consiliare impropriamente definita di garanzia
Un semplice compito di ratifica
Vorrei ribadire qui a nostri impostazione perché è suffragata dall'esperienza degli anni trascorsi quella legge dieci
Lo accennavo prima Eva proprio modificata il direttore non può essere non deve essere un monarca assoluto i direttori delle reti e delle testate non possono non godere dell'autonomia propria di un'impresa che produce cultura informazione
Quindi la scelta dei nuovi amministratori questo nuovo Consiglio tenga conto delle capacità professionali dell'esperienza nel sistema dei media
Il direttore generale sì una persona capace e competente
Non ci convince devo dire la verità dopo il dibattito di queste ultime giornate un'interpretazione una riduzione dell'idea di un consiglio più ristretto
A una generica diciamo autorità avulsa dall'azienda
Con nomi magari proposti anche nobilissimi
E che nei loro campi sono di primo ordine ma che forse nella gestione di un'azienda con deficit non piccolo e con tanti problemi risulterebbero un pochino fuori contesto
La crisi della RAI non si risolve se non ricostruendo una leadership credibile e rilegittimare non ci siano doppiezza ognuno si sforzi a pensare il meglio non perse ma per il servizio pubblico per il Paese
Il Partito repubblicano introdotto alcune varianti
Se ne può ovviamente discutere
Benché non se ne colgano dopo avere letto lo scrittore pubblicano ancora le effettive intenzioni
Cioè un commissariamento allargato è invece un nuovo consiglio più ristretto
Quello che propongono i repubblicani
Abbiamo apprezzato che anche loro pensano che il direttore generale debba essere nominato da questo nuovo organismo
Ugo Intini in verità
Hassen ha dato un'interpretazione
Burocratica ma precisa della proposta che la DC aveva espresso per bocca di ama di Luciano radi
Ecco se quella fosse l'interpretazione direttore generale addirittura affiancato magari da un amministratore delegato
Eletto dall'azionista non saremmo proprio d'accordo
Partito socialdemocratico Partito liberale mi pare abbiano variamente criticato l'idea di un consiglio ristretto
Non vorremmo che stia prevalendo una preoccupazione di parte nessuno potrà avere il suo emissario nel Consiglio ecco questo va detto a tutti
E non ci convincerà ed in ogni caso l'idea di ridurre la questione ad un decreto cioè di appiccicare questo così delicato problema al decreto del governo sulle risorse
E non ha senso in generale in materia di informazione
Insomma la via del commissariamento va bloccata per il bene di tutti e ci auguriamo che questa nostra proposta sia una fattiva iniziativa che va da contrastare
Un'ipotesi di riduzione degli spazi democratici
Verde Rete Rifondazione comunista ci sono parsi più che interessati a trovare un terreno di confronto con le nostre proposte nei prossimi giorni verificheremo le diverse opinioni
Ci muove le esigenza di uscire dalla crisi di consistenti proporzioni che ha investito la RAI
Ci muove pure l'urgenza di concludere la fase dell'eccessiva ingerenza dei partiti
Pur sapendo che non abbiamo la responsabilità di altri anzi non accettiamo ove polveroni o strumentalità
Vorrei ricordarlo anche qui
Qualche commentatore il PDS non ha mai espresso né il presidente della RAI nel suo direttore generale e neppure il ministro delle Poste e telecomunicazioni
Qui a responsabilità assai diverso la gestione del settore di questi anni
Si è battuto per trasformare il servizio pubblico e regolamentare il settore privato
E se la situazione è ancora riformabile e scusate ogni tanto un pizzico di non modestia nostra e forse lo si deve anche a noi ai nostri compagni che hanno operato in questo campo
Quindi non si facciano confusioni altri svolgano una salutare autocritica
Perché siamo certi che solo attraverso una revisione profonda dei poteri delle relazioni tra di essi possa cominciare una nuova era del servizio pubblico
Non vogliamo che la politica sia posta in marcia
Vogliamo che sia riscoperta e riqualificati in maniera corretta e positiva
Crediamo sapendo con questo di andare un po'controcorrente nel servizio pubblico
In un servizio pubblico riformato in una riforma generale a cui lavoriamo
E per la quale ci battiamo con la forza della ragione
Il Consiglio attuale non dimenticavano lo dico perché è emerso questo punto di dibattito non è decaduto
Nel periodo necessario varare una nuova legge e non ci possono essere vuoti orienti
Anzi
Però per concludere
Lavoriamo tutti quanti per migliorare la situazione perché solo venti quelli che stiamo vivendo difficilissima rischiosi ma anche appassionanti dobbiamo aprirci ad una nuova cultura politica su cui per i mass media
Ci troviamo siamo noi consapevolmente un partito e tale vogliamo rimanere
Ritrovandoci
Rigenerando ci
Ma tale vogliamo rimanere ci troviamo noi a vivere una contraddizione superare l'ingerenza dei partiti concorrendo a farlo in prima persona e con scelte che rinnovi in un approccio complessivo della politica la comunicazione
Facciamo del partito dei partiti un luogo non improprio ma
Parte di una nuova stagione per l'informazione abbiamo tutti un dovere verso i cittadini i professionisti lavoratori riportare la fiducia nella possibilità del cambiamento
Ridare la speranza che la storia della comunicazione in Italia non è finita con la RAI di Pasquarelli e la Fininvest di Berlusconi
E rilanciare insomma il valore democratico dell'informazione
Riscoprendo il gusto e la passione per la battaglia culturale
Vita fate introduzione dancer esauriente siamo comincia subito la discussione siccome la RAI è importante ma non è tutto no cominciamo con il private locale è la RAI dieci e con Fabrizio Berrini che il segretario dall'associazione degli editori radiofonici
Mentre delinea prima è
Mi chiedo di comunicare i deputati del voto su Maastricht sarà tra mezzogiorno e mezzogiorno e mezza
La settimana scorsa a Milano c'è stato un interessante dibattito cui hanno partecipato il rappresentante della radiofonia privata era fascista della RAI
Dottor Guerzoni il sottoscritto ed altre abbiamo parlato del dub cioè della futura tecnologia di ammissione dalla della radio
Dopo un po'ci siamo accorti che era perfettamente inutile parlare di nuove tecnologie in Italia
Perché non esiste una radiofonia vera in Italia cioè non esiste un sistema radiofonico che sia possibilmente riconosciuto all'interno dica all'interno dei canoni normali
Cioè con frequenze regolare con difesa delle postazione con tutta una serie di adeguamenti che sono normali in Francia Germania Belgio Spagna
Dal Portogallo in tutti i Paesi de Oro fa
Questo è un ritardo storico
Noi nel mille novecentonovantanove come associazione di Torre radiofonici
Abbiamo brindato la legge pur essendo molto scettici pur avendo verificato che in effetti tutta la parte radiofonica era semplicemente
Un in coda
A ruota di tutto il grande business della dalla televisione
In questi due anni abbiamo sempre denunciato la totale assenza
Un totale disinteresse da parte del ministero delle Poste del parlamento delle forze politiche per quanto riguarda la radio l'ala di oggi il secondo mezzo in ascolto in Italia
Circa trenta trentacinque milioni di persone ogni giorno l'ascoltano
Una netta predominanza delle emittenti private rispetto alla grande elefante dalla Rai con tutte le sue reti
Eppure continua a essere un soggetto sempre dimenticato evidentemente perché il grande business nella grande torta pubblicitaria
Oggi televisiva e anche questo è un dato di forme dagli altri Paesi europei in Francia in Inghilterra in Germania l'investimento radiofonico proprio perché esiste una radiofonia strutturate codificata
Di gran lunga superiore a quello esistente in Italia
Però oggi dobbiamo dire che l'ulteriore rinvio di un anno e non ci vede affatto sicuri che tra un anno esisterà un piano per la radio diffusione
Personalmente ritengo impossibile pianificare quattro mila emittenti in Italia ritengo che dobbiamo trovare degli strumenti tecnici a monte per ridurre questo numero in quanto la radiofonia non è fatta di quattro mila soggetti in Italia
è fatta da quelli che si riconoscono oggi
In alcune associazioni che hanno fatto il contratto di lavoro
Che pagano la SIAE hanno fatto gli accordi con la SIAE che si sono dati strutture aziendali
Esiste poi una radiofonia
Che anche riconosciuto dalla legge che essi definisce comunitaria e da molteplici espressioni ed è anche quella un vero tipo di radiofonia ma quattro mila emittenti quattro mila stazioni
è un po'la moltiplicazione dei pani e dei pesci come avvenuto anche in televisione
Succede però che oggi
E io continuo sentirlo anche oggi in questo incontro del PDS
C'è sempre si parla sempre di mercato si parla sempre di uno spettro che s'aggira per l'Italia che a Berlusconi che è troppo potente troppo forte
In qualche modo dobbiamo riuscire a costruire delle regole anche all'interno del mercato
In radiofonia non esiste il signor Berlusconi
Non esiste una grande gruppo privato ma esiste un grande gruppo pubblico che ancora oggi a due anni dalla legge non vuole riconoscere che se in televisione esistono tre reti
Nazionali anche in radiofonia devono esistere tre reti oggi Laraia tre reti in FM tre lettino M. liso radio alcune stazioni territorio smettono
La amo in modulazione di frequenza su Torino Napoli e altre città d'Italia Milano
Roma che li trasmettono la filodiffusione ed è uno dei punti più diciamo contorti e più difficili da risolvere è quello di un accordo con la RAI su questo però lo stiamo trovando insieme perché anche la RAI si è accorta che se non riusciamo a trovare una via comune insieme per arrivare ad essere pressanti e forti nei confronti del ministero cioè nei confronti di chi poi deve cerca di trovare il bandolo della matassa per arrivare a un sistema radiofonico vero
Stiamo cercando in tutti i modi e alcuni accordi li abbiamo trovati però noi partiamo da un grande handicap oggi le radio locali
Locali e nazionali non possono fare nessuna forma di investimento non possono continuamente rinnovare tecnologicamente proprio impianti
Non possono più aprire frequenze non possono più muoversi in un'ottica normale di mercato dove si muovono tutti e la RAI radio invece può continuare nome dalla convenzione
A aprire frequenze denunciare la radiofonia le radio a onde radio private continuamente
Diciamo auto prodursi una forma di pianificazione al contrario noi crediamo la radiofonia oggi sia locale sia pubblica
Debba diventare quello che è sempre stato un grande mezzo di informazione di contatto con la gente se voi
Ma credo qui vedo moltissimi operatori del settore grande programmi di successo televisivi oggi sono mutuati dalle radio sono programmi che in radiofonia si facevano anni anni fa
Il il pubblico i tutta quella serie di giochini tutta quella serie di contatti
Con per scoprire persone personaggi in radiofonia già avviene da anni
Non vogliamo vigilare vogliamo essere molto tranquilli nel dichiarare che oggi le associazioni del della radiofonia privata ma anche i responsabili della radiofonia pubblica
Hanno atteso due anni prima che si cominciasse a parlare di un vero e proprio per una vera e propria pianificazione non è stato fatto assolutamente nulla
Non vediamo neppure il minimo interesse da parte del ministero delle Poste delle comunicazioni per un vero piano radiofonico ci domandiamo a questo punto perché
Le risposte sono molteplici
O
Si vuole fare un'auto pianificazione nel senso che la crisi che sta investendo molti settori
Economici investe chiaramente anche il settore del la radiofonia che di per sé è un settore abbastanza debole in quanto le risolvi vedi pubblicità e le risorse pubblicitarie vengono fagocitati dalla dalla televisione soprattutto alla televisione commerciale con una politica di prezzi sugli spot
Televisivi veramente aberrante che hanno fatto sì che si nel nostro Paese in Italia si producono e si mandano in onda il maggior numero di sport che in in tutta Europa però anche i prezzi più bassi perché oggi alla televisione possono accedere tutti e quindi i prezzi sono veramente basse rispetto ad altri paesi mi riferisco sempre a Germania Francia e l'Inghilterra e quindi questo continuo drenaggio di risorse fa sì che tutta una serie di emittenti di serie esondato e strumenti aziendale che hanno come dicevo prima
Sono usciti dalla logica del lavoro nero e quindi hanno regolarizzato i propri dipendenti in assenza di mercato continua a regredire e evidentemente a vendere le proprie frequenze
A smantellare le proprie aziende e questo è un può essere un sistema per arrivare a un tipo di pianificazione certo è che
Fino a quando ci penseranno ai problemi della comunicazione dell'informazione traducendoli unicamente
Sul
Piano della televisione in Italia non potrà accadere assolutamente nulla di interessante per quel mezzo che io ritengo magnifico e estremamente vivo come la radiofonia oggi tutti da due anni a questa parte quando si affronta il problema della comunicazione si affronta il problema
Del degli investimenti pubblicitari della riforma della RAI della riforma del settore pubblico e questo demonio di Berlusconi non si parla mai assolutamente di radio
Si potrebbe parlare per esempio come le strutture a RAI in questo momento sono uniche per quanto riguarda gli affollamenti pubblicitari sia sulla tv che Ina radiofonica per cui molte volte il tetto può essere girato abbastanza tranquillamente facendo calare di Investimenti o gli affollamenti pubblicitari in radiofonia a vantaggio naturalmente dalla televisione
Tutto questo semplicemente
Ci porterà ad un sistema radiofonico se non verrà rispettata la data del novembre mille novecentonovantatré ormai definitiva morente morto con un settore pubblico sempre forte ma non fortissimo sempre parlando di radiofonia è un settore privato in mano a pochi soggetti e quei soggetti non sono neanche
Il genere
Principali
Azionisti tutto questo mondo che è la radiofonia nel senso che se la crisi continua in questo modo
Di editori radiofonici che rimarranno saranno quelli strani quelli che continua ad avere soldi e pur per o investire pur non avendo ritorni pubblicitari cosa di cui se ne parla da molto tempo ma era la realtà poi questa ormai la radiofonia uno strumento totalmente dimenticato lo vediamo anche nella relazione vivi
Del garante del ministro sono sempre due righe due parole eccetera eccetera eppure questa radiofonia oggi rappresenta il secondo mezzo di intrattenimento divertimento di formazione d'Italia
A una grande professionalità al suo interno ma viene costantemente dimenticata
Non credo sì posso non c'era e che nei prossimi mesi la nostra associazione farà un libro bianco in cui verranno denunciate tutte quelle che sono stati i punti dalla pianificazione televisiva che hanno portato a notevoli contrasti a notevoli
Diatribe tra gruppi di pressione e anche associazioni stesse proprio per dichiarare la nostra non volontà
A partecipare a un gioco del massacro tipo quello che è stato fatto in televisione
Verrà presentato e sarà anche lo spunto per una piattaforma di una grande battaglia per il mille novecento e il mille novecentonovantatré per arrivare finalmente a un piano vero
Ha una distribuzione vera delle frequenze
E delle concessioni radiofonico in Italia grazie
Grazie Bellini allora Sandro Curzi ci ha chiesto di parlare direttore del TG tre
E poi Carlo Rognoni
Benissimo alcune osserva alcune osservazioni molto molto rapide tanto
Siamo solo addetti ai lavori quindi ci comprendiamo con grande semplicità e facilità
Innanzitutto credo dobbiamo partire da un dato che stiamo vivendo in RAI chi Dinoi lavora in RAI giorni e mesi straordinari
Ricchi di contraddizioni fortissime
Sottoposti ad attacchi furibondi
Di una situazione assolutamente ridicola perché se fosse un'azienda
Con le azioni in Borsa ieri sera sarebbe stato compiuto uno degli atti più gravi
Il Presidente del Consiglio dei ministri
Con una battuta ammicca se
Dice che ci vuole commissari
E poi parla di cassa integrazione
Naturalmente solo la dignità la forza l'intelligenza dei lavoratori della Rai tutti
Permette che oggi si prosegue a lavorare perché in qualsiasi azienda normale non è eroica come sono i lavoratori della RAI oggi avrebbero incrociato le braccia le tavole aspettiamo e capiamo quello
Che cosa vuol
In realtà il lavoro prosegue
Il tentativo di dissolvimento della RAI
Indicato dalla P due
Va avanti
E contemporaneamente nonostante tutto
Nonostante proprio assolutamente una situazione di accerchiamento e di sabotaggio continuo
A volte perfino interno
La RAI
In questi mesi supera nettamente Berlusconi
Nettamente
Aumenta in modo costante l'ascolto debutto avvenuto l'informazione sia radiofonica e televisiva
Crea tutti i problemi li mettono fra parentesi non ne parlo qui Grottarossa doveva essere adibite a un'altra cosa eccetera eccetera tralascio quello che è certo che si sta facendo un miracolo
Perché
Si sta in poche settimane
Passando da un luogo a totalmente abbandonato uno dei luoghi dove la tecnologia è fra le più avanzate del mondo
Spero che domenica potete vedere spero se non ci sono
Dobbiamo fare ancora le corna
Domenica vedere il TG tre
E accorgerete che tipo di studio che tipo di Criscito
Che potenziale grande
Tutto questo si farà certamente massimo di marasma
Con una direzione generale
Per il disco pericolosamente indebolita perché è vero ne sono d'accordo dico rapidamente alcune cose sul nuovo assetto che forse i poteri erano eccessivi ma adesso è pericolosamente indebolita perché è tutto fermo
Perché naturalmente non si può seguitare a far funzionare un consiglio di amministrazione una direzione generale un'azienda
Non avendo più nessun tipo di referente
Ma non vi partiti
E il referente il Parlamento
E ieri sera il Presidente del Consiglio ha cercato di dire che il Parlamento non conta assolutamente nulla
Perché chi dovrebbe essere offeso
Delle cose sentite ieri sera non siamo noi della RAI
Dovrebbe essere il presidente dalla Camera del Senato
E tutto l'intero Parlamento
Che è responsabile per legge
Della azienda RAI
Ieri sera si è fatto qualcosa di più di una semplice battuta o di un semplice sasso buttato come adesso qualcuno anche il ministro sentivo fuori diceva era solo un modo di dire no non il abbiamo tutti orecchi per sentire abbiamo capito tutto col tutti quanti bene i giornalisti hanno capito benissimo i giornali di oggi riportano in modo esatto e la stampa fa bene a metterlo in prima pagina con quel rilievo perché è un grande fatto
E abbiamo capito tutti bene e abbiamo capito che c'è un attacco potente al Parlamento e alla democrazia nel nostro Paese
E di questo credo dobbiamo preoccuparci non noi
Lavoratori della RAI
Si debba preoccupare l'intero sistema politico del nostro
Le proposte del PDS
Avanzate per
Per mettere ordine in questa situazione mi sembra che abbiano delle basi consistenti sia un terreno molto interessante ma bisogna anche qui bruciare i tempi capire le proposte sono semplici
Giusto
Si può discutere si possono essere cinque o sette io penso sempre
Che c'è un numero preciso ricordo che Togliatti diceva che cinque non si poteva far niente
Proprio niente proibiva che la segreteria del partito fosse fatta con cinque perché diceva che suo sette o nove questo non so perché con una volta ho ho sentito anche spiegare ma insomma c'è un c'è una logica credo di funzionalità proprio cinque persone
Mi sembra assolutamente ridicola la proposta che non sono diplomatico come vita la proposta dei tre commissari proprio tre garanti tre commissari non si capirebbe obbligano posto tre garanti ho sentito Enrico Manca che oggi parla di tre commissari
Beh questo dono
Se un commissario e offensivo tre sono addirittura il ridicolo perché io non capisco come si fa a pensare a tre commissari probabilmente si son susseguite a pensare col sistema
Tradizionale
Quindi io sono
Per un cambiamento reale necessario
Che sottragga davvero ai partiti
Ma nello stesso tempo garantisca il massimo il peso del Parlamento altrimenti non c'è speranza
Non c'è luce non c'è nessun'altra possibilità
Quella del questo è un punto io lo dico con così con calore ma ci credo profondamente
Credo che se la RAI viene sottratta dal controllo del Parlamento la RAI
Si dissolve come dicevo appunto il documento della P due
Su questo non ci sono credo possibilità di Visco
Si possono vedere poi legittimo legittimo poi dopo dopo aver dato una sistemazione regolare
Dopo
Legittimo qualsiasi discussione dobbiamo avere tre canali quattro due
Vediamo vediamo come Siria setta
L'inchiesta un sistema delle comunicazioni televisive nel nostro Paese certamente noi non rinunciamo annullata finché Berlusconi a sette canali
Ma su questo di qua fuori è fuori discussione e non capisco come si possono anche mettere in discussione forse
Due cose per finire
Credo che su questo sono stato chiaro le mie opinioni sono tutto semplice
Penso che la proposta del PDS potrebbe trovare un grande appoggio di massa di
Se la sappiamo spiegare la sappiamo trasformare davvero un grande fatto popolare
Che cosa proponiamo cinque o sette
Persone chiamata di consiglio d'amministrazione o garanti questo voto non vedo assolutamente la differenza questa cosa del Garante mi dà sempre un po'di ridicola si chiama Consiglio d'amministrazione è un consiglio di amministrazione di sette persone
Io lo vedo benissimo
Scelto
Nominato eletto dalla commissione parlamentare quindi deve sforzarsi certo che è difficile
Per ma quello è il compito di chi fa di di lavoro parlamentare
Io poi ho un'idea del tutto personale capisco e posso andare retorica che poi sembra re
Un po'così
Ecco non vorrei che subito qualcuno dice che sono leghista perché allora ve la dico sottovoce che era l'idea che il presidente invece
Invece che nominato come prevede giustamente ho visto che la legge proposta dal dal PDS la proposta è interessante che fanno diversità tra il presidente e il resto del consiglio non
Eletto il consiglio dà la commissione parlamentare presidente direttamente dal presidente della Camera e del Senato e perché non fare regge il Presidente da tutti gli abbonati alla Rai
Non c'è proprio niente di di complicato di difficile
Lo dico perché sarebbe una grande campagna di rafforzamento del servizio pubblico perché un contatto diretto con l'opinione pubblica con la gente
Non c'è niente di demagogico
Perché deve essere Napolitano e Spadolini a discutere di cinque nomi di sei nomi
E gli abbonati quelli che hanno pagato il canone quindi c'è una grande campagna se volete anche
Di acquisto di denaro fresco perché secondo me molti che non pagano il canone
Pur di votare
Questo Paese lo vedo quando facciamo elezioni a Roma dei giornalisti
Molti di noi non pagano per un sacco di tempo poi corrono e pagano tutti gli arretrati per poter esprimere per poter esprimere il voto probabilmente questa cadrebbe anche in alcuni in molti settori di di persone che non pagano il canone
Forse non so al ministro perché era in qualche ministro che ha detto se non paga il canone perché se lo scorda forse quel giorno poi paga il canone cioè e
L'abbonato al canone esprime si può fare per posti possono le formule sono d'una facilità unica
Il proprio voto per il presidente
Naturalmente le forze politiche le forze parlamentari le forze sindacali economiche eccetera possono per tutti quanti proporre tranquillamente quindi poi si andrà chiaro che la scelta non è che sarà fra
Tante persone erano quattro cinque sei sette otto dieci candidati chi ottiene più voti
E nominato eletto presidente della RAI avrebbe sarebbe un modo di collegare l'opinione pubblica
In un momento di grande sfiducia
Verso tutto e verso tutti
E non sarebbe affatto un'umiliazione del Parlamento perché al Parlamento
Rimane l'aspetto fondamentale che è la Costituzione del consiglio
Il quale a sua volta naturalmente deve e su questo punto sono molto d'accordo con vita questo è il punto essenziale decide
Nominare il direttore generale
Perché tutti il resto del riferimento a chi può nominare il direttore generale ho letto tutte le proposte e di un vagone
Perché anche riferimento dirà di
Allora a chi lievi si sta trasformando
Il rapporto ai è tutto e che cosa cosa rappresenta
La commissione parlamentare e leggi
Il Consiglio il Consiglio nomine direttore generale che mi pare che in tutte le aziende del mondo voi le cose guarda in questo
In questo
Questa proposta se volete del presidente eletto con quest'altra formula
A me pare che potrebbe e dovrebbe servire non non la vedo soltanto come un fatto pubblicitario di propaganda
Per la vedo come un momento sì questo momento questo Paese molto molto scosso molto sta vivendo un periodo strano
Tutte le volte che abbiamo l'occasione
Per poter far fare al gente al cittadino farlo sentire che non è che tutto si decide sempre sopra la sua testa
Che almeno anche su una cosa così come questa e non è i poca importanza
Nella vita di un Paese democratico be'questa innovazione darebbe una caratteristica un senso a questa nostra democrazia italiana
Due questioni e ho finito
L'esperienza del TG tre della ride devo dire alcune cose una cosa
Innanzitutto
Io penso che
Beh scusa anche questo so che alcuni ben sono io in questo momento forse parlo troppo dico troppo il nuovo troppo
Ma lo faccio con grande non me ne vergogno
Non me ne me senza vergogna bravo senza vergogna
Perché la Rete Tre il TG tre e hanno compiuto un grande fatto
E sono stati un grande fatto
Che ci dà forza
Che c'erano non sia impedito l'invecchiamento precoce
E l'abbiamo potuto fare
E questo tenevo a dirlo
L'ho detto in tutti i posti dove sono stato invitato durante l'estate
Nonostante il giudizio del segretario
L'abbiamo fatto del segretario del PDS
Ora chiarisce
L'abbiamo fatto
Perché c'è stato lasciato uno spazio di libertà eccezionale
Di questo sono grato prima al pc e poi al PDS
Ricordo un colloquio con Natta
Che credo che sia stato un mio sostenitore quando
Perché adesso D'Alema la racconta in un certo modo ma la storia semplicissima erano state le proposte
Ma anche anche a Serranova PC era indeciso non sapeva bene quello che do che voleva e doveva fare se accettare o no questa responsabilità
Ci fu il voto di astensione non come dice D'Alema adesso
Perché ho sentito invece un dibattito diceva il voto contrario il voto di astensione del PC basato soprattutto su questa cosa grave che si fece di dividere le i regionali dal nazionale proprio per cercare di diminuire il peso della terza rete
Ricordo nata però che disse ma non capisco per una volta che propongono uno che non è ne democristiano né socialista né che comunista di propongono di fare il direttore non capisco perché devi rifiutare questo è l'unico l'unica cosa che io ho ho sentito come dal punto di vista politico certamente io allora accettai con con interesse temevo
Fortemente il peso del partito
Temevo il condizionamento di Seat subito chiaro nella prima riunione l'investitura chiedendo il voto e che i redattori e poi facendo una riunione con rappresentanti della società civile
Dissi che io non ho non volevo fare
La copia dell'unità
Non ci pensavo per niente perché sono sarei andato tornato a lavorare all'unità ma non volevo fare neanche la copia
Di un giornale fiancheggiatore perché credevo davvero nella funzione del servizio pubblico della RAI però dicevo che contemporaneamente volevo fare un vero giornale
Un giornale vero
Normale
Questo spazio di libertà c'è stato lasciato
E devo dire quando sento dire anche certe cose di intimidazione del direttore generale il peso eccessivo è vero ma lì il cambiamento è stato fatto è stato sbagliato questo peso eccessivo direttore generale però se devo testimoniare
Io di questo peso produci potevo computi ITA prima di questo peso del direttore generale non è che non ho risentito devo dire
Più di quello che si risente in qualsiasi agenda giornalistica da parte
Di una norma molto meno devo dire la verità abbiamo approfittato di uno spazio di libertà grande
Che ci è stato concesso e di cui dobbiamo ringraziare se volete la forza politica che in qualche modo veniva
Scusate il termine disputa nata perché si diceva la terza limite e del PC Laterza rivede quindi S e poi
PDS sulla Terza Rete sulle scelte di Guglielmi figurativi sulle mie niente ma figuratevi su Guglielmi
Che tipo è dipeso motonavi reo eventuali direttive del PDS credo che Guglielmi e diverse sia tradotto qualche volta è sempre un'aria un po'aristocratica e un po'
Un po'così ho fretta certamente
Quindi non ha
Tutto è stato fatto nel bene e nel male
è nostra responsabilità
Tutto quello che è stato fatto nel bene e nel male però è anche merito
Della forza politica che poteva
In quella situazione con i criteri da lottizzazione imperanti dentro l'azienda poteva imporre delle cose diverse
Di questo ne dò atto pubblicamente perché questo per il merito merito importante secondo me del partito democratico della sinistra
Queste sono le corse noi seguitiamo a lavorare
Attendiamo dal Parlamento
La decisione sull'organizzazione e sull'assetto della RAI naturalmente appena verrà il nuovo consiglio di amministrazione al nuovo Consiglio dei garanti
Consegneremo i nostri mandati e attenderemo decisioni la mia personale quella di voler rimanere decisamente
Fino alla pensione
In RAI
Voglio rimanere in RAI voglio fare il mio lavoro di giornalista finalità
Della della pensione dentro la RAI perché credo
Che in questo Paese c'è bisogno di un servizio pubblico che svolga una funzione importante nella battaglia per la democrazia del nostro Paese io vorrei
In questo anche ringraziare alcuni dei consiglieri di amministrazione
Perché poi e con questo ho finito però vorrei che si tenesse sempre il punto
Che non è vero tutto quello che viene scritto
Ci sono delle persone che all'interno della RAI
Hanno fatto un ottimo lavoro
Difficoltoso
Molto difficile Marzio Tso posso nominare un solo ad esempio Zaccaria devo dire che a Zaccaria mi ha imposto qualche cosa o ha fatto qualche cosa per bloccare il nostro lavoro che non posso dire che non ebbe certamente ci sono stati grandi per viso di d'inquinamento partitico pesantissimo condizionante per tutta l'azienda ma il nostro spazio di libertà e chi la voleva difendere uno spazio di libertà Secondo me ne condizioni ce n'erano parecchie io ecco non assolverei tutte le cose che sono andate male
Scaricandolo tutto è sempre e solo e sulla lottizzazione io dico che deve ci sono episodi nei giornali radio nei telegiornali nei programmi che dimostrano che laddove i professionisti hanno combattuto
Si sono battuti
Hanno lottato
Molte cose importanti sono state fatte collare
Io dico che ho finito
Che poi non ci vergogniamo di quello che il prodotto genera se proprio ieri per esempio un'importante riunione a Parigi fra varie televisioni
Del mondo
Sono stati esaminati una serie di programmi
E ben quattro programmi della RAI
Sono stati fra le prime cinque posizioni
Nella scelte
E il nostro telegiornale per esempio
Ha avuto un riconoscimento molto interessante molto in porta
Fatto tanta gente che questo lavoro lo fa in tutto il mondo con grande con grande serietà questo credo che la ma non ci riempiono i figli soddisfazione
Ma in un momento in cui il nostro Paese la nostra nazione
Vive anche momenti così drammatici
Quasi di esclusione da una parte di mondo progredito dire che complessivamente questo lavoro in questo settore non siamo gli ultimi ma siamo nelle prime posizioni anche un segno importante grazie arrivederci
Lavorare grazie a cuocere facciamo gli auguri per il suo lavoro adesso interviene Carlo Rognoni
Che è il coordinatore e dei gruppi parlamentari e DS per l'informazione e poi capire a che punto la Rai non è tutto allena Daniela Brancati
Ma il Surano
Spero
Molto veloce devo dire che ho sentito con grande piacere corsi perché ho sentito dentro alle sue parole
L'orgoglio del direttore dato che lo sono stato anch'io io non riconosco scherzando quando mi dicono ma come mai la terza rete il terzo il TG tre ha così successo io con una battuta dico che che Curzi ed ogni lavoro con lui si divertono moltissimo il pubblico abbastanza e pochissimo Occhetto
Nel senso che questo è lo spirito con cui un partito come il nostro questo mi è piaciuto che cous Silla abbia dato atto
Rappresenta un una cultura un mondo e lui figlio di quel mondo come lo sono io e questo quando si traduce in professionismo si traduce nella rappresentare un interesse il più generale possibile o comunque di una ampia parte in un quella necessariamente legata al partito da questo nasce l'indipendenza dell'informazione che ha delle aree culturali di appartenenza guai se non le avesse ma poi ha la sua autonomia e la sua capacità di esprimere e una forza politica che lottizzati in questo modo beh non saremmo qui a discutere di lottizzazione se anche altri avessero seguito questo principio
No volevo dire pochissime cose su anche se tutti sono intervenuti sulla vicenda del commissario perché
è vero che qualcuno ha scritto ma è un paradosso una provocazione ma siamo in presenza di un primo ministro
Ora un primo ministro che fa delle provocazioni dei paradossi con la situazione in cui è la RAI il sistema radiotelevisivo in generale
E mostruosa è grato
E in realtà è molto grave perché è la prova
Dell'impotenza di questo governo
La prova dell'impotenza di questo governo ad affrontare una crisi
Vera che tra l'altro ha prodotto questo stesse questo stesso governo queste stesse forze politiche di governo perché è indiscutibile che la RAI
Sta attraversando un momento di doppia crisi
E direi per un verso c'è una crisi di identità
E per lato c'è una crisi di risorsa
Se la RAI e tutti i telegiornali fossero come quello che ha descritto Curzi beh non ci sarebbe questa crisi di identità che l'identità c'è perché mancano i referenti
Cioè questo tipo di RAI è figlia di un sistema politico che oggi tutti quanti diciamo essere arrivato al capolinea
E chi ci lavora e che ha vissuto quel tipo di cultura ha sempre avuto bisogno in qualche modo tranne alcune ottime encomiabili eccezioni ha sempre avuto bisogno di punti di riferimento
Ora con la crisi dei grandi partiti della democrazia cristiana del Partito socialista
Noi vediamo che mancano i punti di riferimento nei giornalisti scattano dei meccanismi
Per certi versi sacrosanti di volontari a riappropriarsi della loro professionalità del loro ruolo per altri versi così di sbandamento
E poi c'è una grande crisi che è quella di risorse
Una crisi di risorse che è stata indotta dalle scelte Vincenzo vita l'ha spiegato molto bene nella sua relazione quindi non ci ritorno sopra con le scelte che il governo ha fatto negli anni e in particolare con questi ultimi decreti d'agosto
Ma idea sola ti direi risolviamo questo problema col commissario
Dicevo una prova di impotenza ma è anche qualcosa di peggio
Perché può nascondere il desiderio di normalizzare
Una situazione che sta sfuggendo di mano
E quindi è un modo
Per dare una calmata
Raffreddare gelare tutto quello che in questo momento si sta agitando
Dentro la RAI e che ha degli elementi positivi sia degli sbocchi
Istituzionalmente corretti
E ideale commissario un modo per mettere il tappo per impedire
E poi diciamo quello che ha detto corse sacrosanto se fosse un'azienda quotata in Borsa un Presidente del Consiglio che dice ci vuole il commissario e chiede la cassa integrazione beh è un modo di drammatizzare
Oltre misura un momento che abbiamo detto è di difficoltà reali
D'altra parte c'è poco da aspettarsi da questo governo
Ministro Pagani e mi dispiace che sia andato via ma gliel'ho anche detto in commissione dice la montagna ha partorito il topolino ancora dato il tipo di governo io dico che il topolino che ha partorito il topolino anche perché di montagna in giro non se ne vedono
E i due decreti sono danno la misura
Di che cosa
Danno la misura che nel sistema radiotelevisivo italiano pesa pesa la questione morale
Pesa la questione morale pesa l intreccio tra affari e politica tra politica e poteri forti perché quello che ha colpito e se volete in questo sono un po'ingenuo
Ma credo che mi ha colpito anche nei lavori parlamentari e scoprire
Come dei rappresentanti del governo delle forze di maggioranza ci sia un'autentica sudditanza una soggezione
Quasi una volontà di lasciarsi in balìa delle lobby e ci sono è sacrosanto in una democrazia che ci siano
Ma la questione morale non è solo un problema di tangenti certo che è importante
Non è solo un problema di corruzione di appalti certo che è importante ma la questione morale quando
Il meccanismo della politica si fa condizionare dai poteri forti non è in grado di decidere in termini di interesse generale
Questo si traduce in una mancanza di progettualità
Si traduce in una mancanza di visione di prospettiva
E quindi questo aggrava ancora di più la dipendenza
A me ha colpito che lo stesso Pagani di fronte all'incoerenza di quello che sta succedendo alla richiesta che nasce da tutti ormai anche all'interno di parte delle forze di maggioranza di dire dobbiamo cambiare la Mammì dobbiamo cambiare la Mammì come se la Mammì l'avessimo fatta noi l'hanno fatta
Quelle stesse forze beh parla di
Muoversi per approssimazioni successive ma qui siamo in presenza di approssimazione non successivo dice un'approssimazione dietro l'altro
E questo è il modo in cui si cerca di governare il sistema radiotelevisivo italiano il risultato è la sudditanza la soggezione rispetto ai poteri forti e in questo settore il potere forte per eccellenza sappiamo tutti qua
Io credo che per una forza politica e la validità di questa iniziativa di oggi
Sta nella relazione che Vincenzo vita fatto
Di far capire come una forza politica guarda all'interesse generale e ha un suo progetto e ha dei suoi principi
Sui quali traguarda le azioni del giorno per giorno e non delle approssimazioni successive
Sono anche banali ma diventano dei paletti importanti sui quali traguardare le scelte del giorno per giorno altrimenti nelle scelte per giorno per giorno questo tipo di classe politica si fa condizionare dai poteri forti
Noi siamo favorevoli è chiaro che siamo fare a un sistema misto pubblico e privato
Siamo favorevoli a un nuovo sistema pubblico al quale siano garantite a Risorse per adempiere a quelli che sono i suoi maggiori doveri si è parlato di un contratto di programma per giustificare anche il tema del canone delle risorse
Siamo favorevoli a un sistema privato nazionale ma che sia realmente pluralista
Ci devono essere più soggetti imprenditoriali questo momento non c'è questo
Siamo favorevoli a un sistema locale regionale che sia realmente pluralista anche qui
Siamo favorevoli a un sistema che promuova la ricerca e lo sviluppo tecnologico e valorizzi le potenzialità tecnologica
Satellite tv via cavo
è tutto lasciato per ora alla casualità o agli interessi che di volta in volta nascono e si aggregano senza una visione d'insieme
Siamo favorevoli a un sistema che non penalizzi e non comprime all'industria cinematografica e audiovisiva oggi il cinema
è prodotto e finanziato in gran parte con denari pubblici per conto di
Della penta
A questo sistema deve essere sinergico rispetto all'industria dà comunicazione audiovisiva
E poi siamo favorevoli a un sistema che non ho prima e non penalizzi l'informazione scritta quotidiana e periodiche qui c'è stato un accenno nella relazione di vita importante ma questo è un punto centrale la visione di un sistema di media equilibrato è inutile che ripeta il dato italiano che sapete tutti dell'eccesso del mercato pubblicitario che a dispetto agli altri paesi d'Europa è unico in Italia che da più del cinquanta per cento delle risorse la televisione e non quando negli altri Paesi è il contrario
Ecco è in questo contesto che ci siamo mossi che ci stiamo muovendo e contro i due decreti
Sia quello sull'assegnazione delle frequenze sia il secondo decreto aggiuntivo sul risorsa della RAI
Nel primo hanno accettato diciamo quella che è stato la sostanza della nostra battaglia in Parlamento di impedire che la regolamentazione delle pay TV passasse
Semplicemente attraverso un disciplinare del ministro abbiamo imposto abbia chiesto noi una legge la maggioranza alla fine ha colto l'idea comunque di un Regolamento che passa attraverso il vaglio delle Commissioni parlamentari e che abbia valore di norma legislativa
Però sul punto centrale che era
Quello che abbiamo visto tutti hanno concesso seicento e passa concessi così una graduatoria con seicento e passa televisione autorizzate su mille cento che hanno chiesto
Autorizzate a trasmettere rimandando al ventotto febbraio per ulteriori accertamenti ma ci sono stati nel frattempo seicento ricorsi
Quello che noi abbiamo detto fin dall'inizio al ministro
E che ha costruito
Un sistema che si reggeva sull'abuso e quindi alla primo ricorso non non sarebbe rimasto in piedi
La cosa più macroscopica sono stati due decreti Vizzini perché poi il ministro Pagani di fatto ha ereditato
Da Governo precedente da Vizzini o delle procedure
Per regolamentare il sistema delle graduatorie delle televisioni locali
Che incredibile in un Paese normale perché non è pensabile che un ministro faccia un decreto dove fissa delle regole e quindici giorni dopo tra l'altro fissando questo primo decreto aveva concordato in qualche modo con tutti i protagonisti
Quali dovevano essere le regole centrali e poi quindici giorni dopo fa un decreto completamente diverso che stravolge queste le regole fissate prima senza che ci sia stato nessun intervento parlamentare perché un decreto governativo che questo decreto ministeriale
E noi sosteniamo che le classifiche fatti su quella base continuano a essere fonte di confusione adesso fanno lavorare i magistrati questo è il risultato poi di questo sistema
Di governo
E secondo decreto quello sulla pubblicità è stato un éscamotage perché quando si è reso conto che con il primo decreto
Noi avremmo inserito tutta una serie di emendamenti nel tentativo di affrontare il grande tema delle risorse pubblicitarie
Opposto a una prima resistenza cercando di dire che non erano in men che non era emendabile quindi rifiutando
Di accogliere gli emendamenti
Ha capito che poi in Aula questo non sarebbe passato e di fatto a Rita a ritirato il decreto rifacendo le due in questo secondo affronta il tema della RAI del Canone del tetto
Benissimo affronta in modo parziale riduttivo non tenendo minimamente conto dell'equilibrio generale del sistema non tenendo minimamente conto
Del bisogno reale che si è creato nel mondo dalla carta stampata che sta attraversando un periodo difficile pur con tutti i torti che possono avere il diritto togliendo il tatto della il tetto della RAI
Che è una cosa che noi abbiamo chiesto è sacrosanta se non si ridisegnano gli affollamenti orari per tutto il sistema si mette in moto un processo
Che non riequilibrio assolutamente nulla
Che lei ha degli spazi interessanti per la Rai vedremo se la RAI in questo però in queste condizioni con questa
Capacità questa diciamo difficoltà amministrativa che ha sarà in grado di sfruttare il vantaggio che l'abolizione del tetto LEDHA e questo è un è una sfida è che perché arrivo qui concludo
è indispensabile dare il più rapidamente possibile
Una testa di governo alla Rai
Tutto quello che fa pensare garanti commissari è un modo per congelare prendere tempo e nel frattempo se la RAI non ha rapidamente
Una struttura manageriale pensante capace di agire e di decidere perde
Il suo perde del tempo prezioso viene lasciata ancor più in ginocchio di quanto è oggi per cui la proposta che facciamo noi rispetto ad altre che è quella di un consiglio d'amministrazione vero
Possiamo chiamarlo di garanzia in questa fase per dare un messaggio che è un'intera messaggio politico di volontà di non andare nei giochi vecchi della lottizzazione ma questo non deve responsabilmente non può impedirci proprio per senso ripeto di responsabilità che abbiamo di capire che è fondamentale dare una testa responsabile pienamente responsabile di prendere tutte le decisioni che una azienda di tredici mila persone con i problemi che ha oggi non può permettersi di non avere grazie
Allora proseguiamo alla parola Daniela Brancati che è direttore del Gruppo Marcucci comunicazione
E poi Luigi Coppola che il caporedattore del telegiornale sportivo della RAI
Allora visto e considerato che Sandro Curzi gli ha intrattenuto sull'eroismo dei lavoratori della RAI io posso parlare a nome della Resistenza non perché abbiano cooptato nell'Anpi di questo vi garantisco
Ma perché ci sentiamo probabilmente siamo fra i pochi oggi che garantiscono la resistenza tra i due gruppi anche oggi peraltro sia il dibattito è sia la relazione hanno evidenziato che ci troviamo appunto a dover combattere praticamente contro tutti
Perché e Lara incerto ai suoi problemi e certamente io sono del parere pur lavorando per un'azienda privata
Che il giorno in cui viene meno la RAI anche per noi privati non Berlusconi viene meno una importante differenza una barriera fondamentale
Però ragazzi scusate parliamoci chiaro ma qui ci troviamo e lo dico per complimentarmi
In fondo abbiamo quasi tutti la stessa età
Dico qui ci troviamo di fronte al solito problema quando anche i colleghi che ci sono si troveranno a scrivere oggi di questo dibattito parleranno delle posizioni della RAI ed era Fininvest
Io vedrò domani mattina con molto piacere se almeno una riga la riserveranno appunto alla nostra Resistenza il TG tre Sandro Curzi se n'è andato ma tanto gli avevo detto prima
Cita anche il nostro telegiornale nella sua rassegna stampa però non ci mette per carità non si è mai nella rassegna iniziale delle sigle
E così via eppure si cita perché alcuni pezzi sembrano degni di essere citati anche noi abbiamo vinto un premio purtroppo non internazionale verso il bar che sta che volete fare ciascuno nella sua dimensione ora il problema praticamente anche questo se noi vogliamo dare una risposta affermativa a quella che Vincenzo vita diceva alla fine cioè come ridare la speranza che la storia dei media non sia finita
Con la RAI di Pasquarelli e la Fininvest di Berlusconi qui bisogna che non ci parliamo seriamente la prima cosa da sfuggire eh
Che il terreno di discussione di dibattito sia quello imposto dal monopolio del privato Old al duopolio noi dobbiamo sfuggire che il terreno di dibattito sia questo mi dispiace dobbiamo riportarci a un altro livello
Culturale che è quello del pluralismo
Allora anche il ministro è andato via come le migliori tradizioni voi sapete quand'è che noi siamo stati consultati dal ministro un'unica volta
E sapete quando c'ha consultato il Ministro per sapere se eravamo favorevoli o no a mettere il tetto di pubblicità alla Rai
Ecco che cosa intendo quando dico che bisogna portare il dibattito su un altro livello
In questi anni e parlo degli ultimi dieci anni noi abbiamo discusso solo la mente delle cose
Che a Berlusconi e alla Fininvest faceva comodo che si discutesse ero allora di questo perché se ne prendiamo atto e cominciamo a spostare il dibattito allora io vi invito a ricordare dei nel voi avete parente sì avete ricordato sia nella relazione che alla festa nazionale dell'Unità nello scandalo di Gianni Letta che si strappa i capelli per questo
Il disegno della P due di Gelli io voglio ricordarvi la scorsa settimana noi abbiamo intervistato Gelli qua proprio il giorno dell'inizio
Il giorno dell'inizio del processo che era stato rinviato
Alla domanda fatta Gelli coi è vero o no che c'era questo disegno sulla televisione la P due la risposta è stata sì alla domanda fatta Gelli che cosa ne pensa lei di Berlusconi la risposta è stata ottimo
Questo è il queste tanto per dare un piccolo una piccola mano perché alla relazione di Vincenzo che pure non ne ha bisogno
Ora il motivo per cui io dico bisogna spostare il dibattito è che noi oggi ci troviamo ancora una volta a discutere sulle cose che a Berlusconi fa comodo discutere vale a dire sul ruolo della RAI
Sul commissariamento alla RAI su tutti i discorsi che ne spostano l'accento da quello che è il vero problema problema per noi
Problema per gli altri media problema per la carta stampata e cioè che la raccolta di pubblicità che è l'unica che può garantire
Un reale pluralismo oggi viene fatta dalla Fininvest in dumping questo è il nodo del dibattito di oggi per piacere
Non discutiamo di altre cose perché le altre cose sono quelle di cui la Fininvest ed esiste la che noi oggi discutiamo
Allora quando il ministro
Ci ha consultato sul fatto l'unica volta ripeto che ha chiesto il nostro parere
Se sia giusto oppure no
Le bare o lasciare il tetto alla RAI la nostra risposta è stata caro ministro il problema non è i tetti di pubblicità
Il problema non è neanche fino in fondo l'aspetto di affollamento orario il problema vero è che fino a quando Berlusconi avrà la possibilità di vendere in dumping perché ha se dirette televisive ma i maligni dicono anche qualche cosa di più e non voglio andare avanti per non prendermi una querela
è sei reti televisive l'homevideo il cinema e condona Tarcento del intervento del rappresentante delle radio
Comunque è tutto da dimostrare che Berlusconi non raccolga pubblicità per due network radiofonici nazionali
Fino a quando lui avrà le sale fino a quando avrà la possibilità di mettere insieme produzione distribuzione e consumo televisivo
Tutti gli altri discorsi stanno a zero perché la RAI voi dite elevare il tetto ma sentite dirigenti della Sipra che sono preoccupati di raggiungerlo il tetto economico
E quindi il problema non è che la RAI arrabbiato ostilità di raccogliere più soldi ma che anche la RAI se viene indebolita e si va avanti il discorso della Fininvest
Un altro relativi soldi sul mercato e non perché i prodotti non siano buoni ma perché gli altri raccolgono in un modo che la RAI essendo servizio pubblico comunque
Per fortuna o non pratica o pratica molto di meno
Volete un'ulteriore riprova è stata messa nella nella legge il misura anti si dice antitrust
Per cui le due grandi concessionarie non potevano raccogliere altra pubblicità se non per le proprie tre reti praticamente benissimo Videomusic è stata lasciata dalla Sipra esattamente alla scadenza
Prevista dalla legge cosa successe invece a Italia sette
Che cosa è successa
Che c'è stato un secondo decreto con cui Fini deve Publitalia e Sipra sono state autorizzate a rinviare
Questa misura antitrust el fino praticamente al novantaquattro potranno continuare a raccogliere allora quello che io mi domando è è possibile che stiamo ancora qui a come dire faticosamente inseguire i discorsi su cui lo Fininvest ci vuole portare questa la diciamo ultima domanda oltretutto io vorrei ricordare soltanto un'altra piccolo un'altra piccola cosa e che mi piace di sottolineare
Si parla sempre quando se voi ricordate il fatto che esiste accordo di pentapartito per cui sono state date certe concessioni e ricordate che questo accordo di pentapartito ormai finito
Ricordate anche per cortesia
Che sono state fatte delle scorrettezze molto gravi anche nell'assegnazione delle concessioni questi accordi di pentapartito che sono state fatte scorrettezze dell'assegnazione delle frequenze
E nello stilare le graduatorie che erano cose non previste in nessuna parte dalla legge i punteggi non c'erano non esistevano
Io non vi annoio oltre perché oltretutto abbiamo consegnato delle memorie anche senatore Rognoni in ottava Commissione l'abbiamo consegnate tutte quindi sui dati tecnici
Non di FI doppio
Ma allora ci avviamo a concludere con Luigi Coppola e poi con Gianna Bellavia di RAI uno
Sì naturalmente da quegli anni Nadia anch'io massoni complessi con ma io come è stato ricordato lavoro la testata giornalistica sportiva ma non vi parlerò di sport
O se non fugacemente per
Per parlare anche di rapporti fra azienda e Coni federazioni sportive quindi attraverso questi meccanismi sempre fra azienda poi alla fine partiti io ho ascoltato molto densamente e la relazione gli interventi
Parto dal basso si è parlato di si accennato all'Europa
Sistema italiano la RAI
Il sistema RAI
Ho sentito quanto ha dichiarato Sandro Curzi che giustamente si auto in cessato
E però vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che negli anni settanta quando ci fu la legge di riforma
C'era una situazione politica nel Paese completamente diversa
C'erano molte speranze c'era un maggiore impegno a tutti i livelli e fu possibile fare quella riforma
La domanda che mi pongo oggi è questa vivendo all'interno dell'azienda il pericolo non è tanto la lottizzazione
E la auto lottizzazione
Alcuni assemblea di redazione delle quali abbiamo avuto notizia hanno manifestato chiaramente questo questo fenomeno
Cioè si la RAI forse cambia
Forse non ci sarà più un consiglio di amministrazione forse diminuisce il sistema il peso dei partiti sull'azienda
Beh io cerco di ricavarne la mia verginità
Faccio questo riferimento perché a mio giudizio è necessario in questa situazione
Andare a cioè far venir fuori anche i tredici mila dipendenti della RAI
Perché non si può parlare più di centralità del servizio pubblico di ruolo della RAI di rapporti con la Fininvest e di non rapporti purtroppo oggi con l'emittenza locale consentendo a questa azienda
Di nascondersi dietro i vetri di viale Mazzini o dietro le nuove strutture di Grottarossa inattesa
Io con tutto rispetto per i chi ho parecchi lavora in fabbrica
Credo che il mio ruolo all'interno dall'azienda come di quello di tutti i dipendenti di questa azienda sia un tantino diverso perché noi non produciamo bulloni ma produciamo cultura produciamo informazione
Negli anni settanta si usava fare le conferenze di produzione
Io credo che sarebbe opportuno che preme più a livello di organizzazioni sindacali tutte e sono tante quelle all'interno dell'azienda
Si trovi l'occasione per andare un attimo a confrontarci
Perché io voglio capire all'interno dell'azienda
Con chi debbo cercare di modificare questa azienda
Modificarla in meglio naturalmente
Allora posso andare anche a verificare perché si spendono tanti miliardi perché in questa azienda e costi di produzione non si conosce i costi industriali non si conoscono
Ancora ridono quando un dirigente uno parla dice settima il costo complessivo industriale di questa cosa qua risulta lascia per il costo industriale
E io debbo dire qui ed è una provocazione grazie a Berlusconi
Perché se Berlusconi non avesse operando sul mercato tolto il Giro d'Italia la RAI
E non ci sarebbe stata questa levata di scudi e anche questa preoccupazione oddio cosa succede
La RAI
Fatto alla RAI tolgono i gioielli di famiglia
E da questo punto di vista quanto ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio Amato a proposito del commissariamento fra l'altro colgo con piacere l'autocritica di Sodano che si dice d'accordo su questa cosa
Quindi io la vedo spero sempre le cose in positivo a mio giudizio l'autocritica del direttore di di RAI due
Però non si può parlare soltanto di un nuovo consiglio di amministrazione nuovi poteri del direttore generale senza andare a capire i meccanismi per i quali questa azienda non è più capace di stare sul mercato pur con le risorse che ha perché è diventato un'azienda burocratica perché è diventato un'azienda incapace di pensare per una ragione molto semplice
Ed è un dato da tenere presente in questa azienda c'è una generazione di dirigenti che sta per andare in pensione
E c'è una nuova generazione di dirigenti
Che sarà chiamata fra un anno due tre a gestire questa azienda riformata con il comitato di garanti o con il nuovo consiglio di amministrazione
Sulla base di quale Progetto dei tre canali dei telegiornali come sono fatti
Un dato
Il Consiglio di amministrazione cioè l'azienda ha deciso di varare la testata giornalistica sportiva
Io che vengo da un piccolo paese
Sono a Roma soltanto da un anno
Ho detto Dio qua probabilmente c'è qualche cambiale in scadenza bisogna ancora completare la nomina di qualche direttore
Per cui ho pensato che quando fu creata la testata giornalistica sportiva ed ero maligno dico forse bisogna nominare un direttore
No l'azienda invece a
Varato un documento molto preciso sul ruolo di questa testata così come aveva fatto per l'informazione regionale le due testate trasversali ti GS TGR
Ha creato un nuovo direttore tre nuovi vicedirettori quattordici capiredattori poi c'è anche qualche soldato ovviamente perché bisogna comunque che la gerarchia funzioni capitarmi sempre rovesciato
E poi leggo per esempio sui giornali qualche consiglio amministrazione consigliere d'amministrazione che dice la figlia se va chiusa
Mi chiedo dove fosse quando approvato il documento con il quale si varava la Tigers si scopre finalmente che la testata giornalistica non poco Parsi di commercializzazione
Ed è un fatto manager realmente corretto secondo me però dobbiamo anche non nasconderci dietro un dito il pool sportivo la testata giornalistica sportiva
Che ne ha preso il posto hanno mantenuto la commercializzazione perché era il modo per mantenere i rapporti con le federazioni sportive che chissà perché le lei che per esempio chiamano ad essere rappresentata dei politici dalla lega e pallacanestro alla lega
Alla lega del ciclismo chissà io me lo sono chiesto perché De Michelis la fa il presidente la lega adesso non lo ricordo gli confermeranno ciò ad altri problemi
O perché Scotti viene chiamato a fare il presidente della Lega Nazionale ciclismo io non ho mai visto in bicicletta parlo con competenza di ciclismo l'unico sport che amo
E non ho mai visto mai visto una corsa ciclistica probabilmente perché Scotti garantisce come presidente la lega ciclismo un rapporto diverso con la con la RAI
Solo che nel frattempo è cambiato il mercato la federazione non contano più niente
Perché con questo perverso meccanismo introdotto a questo questo sì dalla Fininvest che fa i suoi interessi però ha sconvolto il mercato capita che oggi per seguire un avvenimento sportivo bisogna tirar fuori Chieti interesse generale
Bisogna tirar fuori dei miliardi
E allora però io voglio capire
Perché la stamattina abbiamo parlato ho sentito soltanto discorsi di vertice Milano bene
E per questo per esempio non condivido la proposta di Cursi di eleggere il presidente della RAI Coni arrivati abbonati perché è vero che abbiamo spazio a chi ha l'abbonamento ma delegittimiamo
L'ha già delegittimata classe politica a farsi carico anche dei problemi di nomina del presidente la RAI poi mi chiedo se il passo successivo è visto che siamo stati bravi abbiamo letto il presidente la RAI domani andiamo a leggere Presidente alla Repubblica e poi facciamo sempre le assemblee
è negli anni Settanta c'era questa forma di assemblearismo ma era in salita adesso lo vedo provvede discese quindi estremamente estremamente rischioso
Vorrei fare un'ultima
Un'ultima considerazione condividendo
La la proposta la considerazione è questa dei ce ne dimentichiamo sempre ci dimentichiamo della radio
E soltanto Vincenzo vita la sua relazione ha parlato di informazione come diritto non sto ad annoiarvi sul fatto che la Costituzione non prevedano informazione come diritto ma che si può derivare questo concetto alcuna sentenza la carta della corte costituzionale
Però io rifletto sempre su un dato
Il Mezzogiorno del nostro Paese a tutta una serie di problemi
Mafia
Corruzione eccetera
Le faccio un'altra considerazione visto che faccio il giornalista
Mezzogiorno di questo Paese esistono
Il mattino a Napoli
La Gazzetta del Mezzogiorno a Bari sono lo stesso editore Non esistono quotidiani in Calabria
In Sicilia esiste un giornale a Messina che da trent'anni da quando è nato si autofinanzia con i progetti sul ponte
E altri giornali
Allora esiste una relazione tra informazione e sviluppo
Culturale economico sociale
E allora perché non li poniamo riproponiamo con forza anche questo aspetto
E il ruolo che il servizio pubblico deve svolgere non caro Vincenzo a Milano
Sulla Rete Annapolis
No ma a Napoli
Cioè voglio dire nel Mezzogiorno cerchiamo perché noi io vedo con grande preoccupazione in Mezzogiorno di di questo Paese e io per una serie di ragioni continua a ritenere anche se lo stivale la mente pensante di questo Paese per una serie di ragioni umanistiche culturali eccetera eccetera
è perplesso abbandonato a se stesso
Noi dobbiamo porci carico di questo di questo problema
Il parlando si guardando a Milano quando parliamo di formazione ma soprattutto parlato al Mezzogiorno parlando al ruolo andando rivedere il ruolo delle regioni
Nel sistema Pubblico e andando a rivedere qui Daniela non la vedo più il rapporto che il servizio pubblico deve avere con l'emittenza locale
A me non importa nulla io quando come RAI o l'esclusiva del calcio che hanno scusi la fattura tanto ridere che libera l'anno scorso quale livello i consigli amministrazione fu dato incarico l'ufficio legale di diffidare la Fininvest perché
Davate indiretta Eagle eccetera eccetera eccetera grande cosa la RAI difese la sua immagine
Quella Fininvest senza tirar fuori una lira continua occuparsi tranquillamente di calcio
No io RAI scivolo esclusiva e o l'esclusiva riguarda il Cagliari Napoli il Palermo quello che ho anche il Milan perché no
Faccio l'accordo e do spazio io servizio pubblico posso garantire
La difesa dell'emittenza privata vi in sede locale
E questo è una svolta da fare però è anche da verificare complessivamente all'interno la gente perché noi rischiamo che il Parlamento approva la proposta di legge che viene nominato un nuovo consiglio di amministrazione che nomina a sua volta il direttore di una cioè otteniamo tutto
A quel punto no domanda
Perché dopo direttore generale ci sono tredici mila se non vogliamo così variegato regionale dipendente sono sono dodici mila novecentonovantanove dipendenti questa azienda io voglio capire questi dipendenti di questa azienda
Cosa ne pensano rispetto al loro lavoro rispetto agli appalti esterni rispetto al T alla qualità della del lavoro che fanno che sono costretti a fare o che fanno e quindi perché se no rischiamo di avere una bella legge di modificare il sistema e però in questa azienda rimane bloccata perché abituato da quarant'anni o essere lottizzata o ad auto lottizzato assi grazie
Allora Gianna Bellavia
Che ha fa parte del coordinamento dei lavoratori di RAI uno che hanno preso l'iniziativa di questi Paesi e poi Antonio Bassolino
Io sono qui a titolo assolutamente personale non
Il punto è il nome che il con il gattino di RAI uno vorrei dire subito due cose più la prima è che personalmente condivido questa proposta
Di legge del PDS mi sembra Tirreno
Proficuo per trovare un accordo con altre forze politiche
A patto che si faccia più che presto
Perché io che rappresento sicuramente uno di quei dodici mila novecentonovantanove lavoratori
Posso testimoniare di idee per quanto riguarda la Rai non c'è più tempo vorrei dare una risposta
Da questo piccolissimo
Punto di vista al presidente del Consiglio vorrei dirgli
Che noi siamo i lavoratori sono d'accordo sulla cassa integrazione a patto che riguardi tutti quelli che hanno sfasciato questa azienda
E soprattutto che si mandi in cassa integrazione la classe politica che ha fatto sì che questa azienda non fosse più difendibile
E non posso dimenticare che il presidente Amato fa parte del partito che è stato in prima fila
In questa battaglia anche se so che probabilmente queste parole in questa sede possono sembrare
Troppo dure
Io vorrei parlare brevissimamente di quello che sta accadendo a RAI uno
Ed anche questo non vi sembri strano
Anzi vorrei augurarmi
E non sembri strana nessuno degli questo starebbe
A dimostrare il senso profondo della parola lottizzazione che ormai si usa anche a sproposito a mio Parini apparire di tanti lottizzazione quel meccanismo perverso in base al quale una parte politica si occupa esclusivamente del proprio ambito senza alzare gli occhi su quello che accade negli ambiti gestiti da altre forze politiche
RAI Uno come tutti sanno nei fatti fa riferimento esattamente come ribadire il direttore del TG uno Vespa per quanto riguardava il suo telegiornale a un editore di riferimento che la DC
Ebbene vorrei che rinunci interrogarsi ma per capire cosa mai può essere scattato fra gli ottanta novanta dipendenti di questa rete cosiddetta democristiana a giugno
Perché si prendesse carta e penna e si facesse quello che non era mai stato fatto si sollevasse la questione morale all'interno della reti più importante
Quella considerata comunque ancora la rete ammiraglia della Rai
è presto detto questo vento del cinque del sei aprile è sicuramente arrivato anche dentro la RAI anche se mi sembra
Che molti non se ne siano ancora cortile soprattutto gli esponenti della classe dirigente politica che hanno avuto nella RAI
Il loro terreno di cultura qualcuno ha parlato mi sembra il senatore Rognoni ha accennato alla questione morale i lavoratori dicono che la questione morale è alla base di qualunque possibilità di riforma di questa azienda
Noi siamo stufi di finire sui giornali soltanto perché siamo lottizzati
E perché sperperiamo ci sono responsabilità che vanno divise
Io non sto qua a difendere tutti i lavoratori in blocco io penso che anche noi abbiamo delle forti responsabilità
Ma queste vanno individuate e vanno se mai
Contrastati
Certo è difficile farlo in un'azienda in cui da anni il sindacato confederale non si sa più dove alloggi chi sia cosa faccia
C'è un'iniziativa in RAI nei prossimi giorni
Un'iniziativa a mio parere dovuta e tardiva quanto poche altre
Ma è un'iniziativa del sindacato autonomo ed io lo dico con profondo dolore ma sicuramente per quello che riguarda i lavoratori di RAI uno saremo tutti lì
A questa Assemblea assumo in cui si porranno i temi che oggi sono in discussione in Rai pubblicare privata ristrutturazione problemi di appalti cosa ne facciamo dei dipendenti
L'iniziativa dello Snater vede anche io mi auguro la forza le forze politiche rappresentate nella Commissione parlamentare di vigilanza
Questo lo dico non a caso in questa sede in una sede del allestita con non so come dire dal PDS
E lo dico con profonda amarezza
E per me è una sconfitta è una sconfitta personale per gente come me come voi sicuramente
E hanno dato creduto avranno sbagliato nel sindacato in questo partito comunque si chiami
C'è un ritardo che fa paura e vi garantisco che la situazione all'interno della RAI io non so quanti di voi la conoscano realmente
Però
Non è più possibile non prendere atto di questa realtà qualcuno ha parlato Daniela Brancati faceva riferimento al progetto della P due
Io sono certa che il problema dell'informazione fascisti strettamente parte del problema della P due
A questo punto i lavoratori di RAI uno chiederanno in un libro bianco che stanno preparando se corrisponde al vero la notizia
Che c'eri data
Che RAI uno ha sotto contratto ho avuto sotto contratto alcune persone
Che erano comunque coinvolti in inchieste di P due
E credo di non dover aggiungere altro sulla gravità di questa informazione se fosse confermata vorrei anche dire che questo vento del cinque del sei aprile
Seppure
Ha dato a molte persone la illusione spero la certezza invece che qualcosa sia ancora possibile cambiare in questo Paese sta curiosando in tali inventando anche un bisogno che se non indirizzato e se non
Come dire sì se non indirizzato può dare luogo a mio parere da posizioni
Addirittura contrastanti rispetto al punto di partenza mi riferisco in particolare a una sorta di voglia di necessità che io sento in giro sento molte fu molto forte anche nella RAI di ordine e di sicurezza che a mio parere alimentato anche da certa campagna stampa e in cui si tende persino a rivalutare una figura come quella di Ettore Bernabei e si tende a far credere che la vecchia azienda Bernabé Jana con il suo ordine con la sua disciplina in realtà possano ancora costituire nei sogni di qualcuno una sorta di isola felice
Che forse inseguiamo ma che probabilmente non riusciremo più aderire
Ho tagliato con l'accetta evidentemente non mi riferisco a nessuno in particolare anche se so che tutti i pensieri est pensate probabilmente l'intervista di Veltroni e L'Espresso ma non è tanto l'intervista elettronica L'Espresso quanto l'articolo dell'Espresso
Che mi ha creato una forte preoccupazione
Sappiate tutti che la RAI di Bernabei continua rimane la RAI di Bernabei Benna Bej prima della riforma non poteva più far fronte a una domanda un bisogno diverso che c'era di informazione nel Paese
Era cambiato il progetto politico anche della democrazia cristiana e la Democrazia Cristiana non poteva presentarsi con il volto arcigno
E padronale di Bernabei non era più quell'Italia rurale che nata dalla
Dalla ricostruzione dalla fine della guerra alla quale si poteva dare di tutto si potevano dare anche degli ottimi programmi su questo io non ho dubbio
Questi potevano dare perché comunque il controllo del monopolio ma soprattutto di quella forza politica era talmente forte che in realtà non si correvano rischi io mi ricordo molti anni fa
Di aver svolto una piccola considerazione a proposito della RAI di Bernabei su un giornale mi sembra del PC forse Gulliver
Si parlava e si è sempre parlato a mio parere tantissimo non troppo ma tantissime rapporto ad altri aspetti
Dell'informazione televisiva bene mi pareva giusto considerare che l'informazione radiotelevisiva dell'epoca di Bernabei
Che non debbo raccontare a voi immagino che sappiate capiate che cosa potesse essere in quegli anni
Più diventava dure chiusa in seno
Pio in realtà nel paese cresceva per esempio una forza democratica come quella del PC
C'era qualcosa che non tornava evidentemente
Probabilmente era il Complesso del messaggio che quell'apparecchio
Da alla gente il Complesso di quel messaggio non soltanto l'informazione
Ad essere un momento di grande attenzione da parte di quelli che avevano il potere in mano tanto è vero che dopo Bernabei il momento successivo diciamo dell'elaborazione dei politici di quelli che di professione faceva Ripoli DC sulla RAI
Partorì semplicemente la politica spettacolo e tutti sappiamo come dico ciascun dirigente di partito di maggioranza si precipitasse in tutte le trasmissioni contenitori le ballerine cantanti perché avevano perfettamente capito che messaggio si veicolava forse in maniera ancora più efficaci più subdola se volete ma comunque efficace nei programmi ed arrivo perciò a RAI uno la nostra Rete
Io parlo della mia perché in fondo una pratica con le donne mi ha insegnato a a parlare soltanto dal luogo della mia realtà da quello che conosco bene ma io non so io credo che anche le altre reti potrebbero cominciare a interrogarsi al loro interno se ne hanno la forza il coraggio se non sono tutti isole felici che lo dovrebbe dobbiamo sull'invidiare
La mia Rete sicuramente una rete appartata completamente all'esterno
I lavoratori di RAI uno dicono che RAI uno è stata privatizzata e il senso perciò di questa nostra battaglia che ha visto anche dei momenti di scontro duro di intimidazioni di tentativi di coartare le singole e le collettive volontà deve portare a far sì che RAI uno turni
Ossia finalmente pubblica questo per dire che noi siamo contrari
Alla previa privatizzazione di pezzi dell'azienda siamo per delle proposte serie che ridisegna in una volta per tutte questa azienda tagliando anche i rami secchi noi siamo convinti che vada rivisto anche probabilmente e il discorso sul personale ma io non credo di dover raccontare a voi quanti siano i dipendenti della BBC
Per esempio certo dico se abbiamo delle sacche di di disse di disoccupati in non utilizzazione all'interno specialmente dei settori produttivi dobbiamo chiederci per quale motivo masse questa sotto utilizzazione favorisce soltanto una una fuoriuscita totale del nostro prodotto e quando dico questo io non intendo demonizzare la pratica degli appalti perché sarebbe veramente molto molto vecchio come discorsi noi siamo convinti che la RAI e perciò le riti debbano essere aperta all'apporto degli esterni siano essi produttori organizzatori tutte le che ha degli U le categorie che possono contribuire ad un prodotto culturale come il nostro diciamo che devono essere di livello adeguato
Diciamo che poi debbono essere scelti non perché sono parenti o limitrofi di questo o di quello
Diciamo che la questione morale è una questione di grande rilevanza ormai nella nostra rete ma credo all'interno di questa azienda
E diciamo soprattutto che il prodotto devi essere
Il momento in cui la Rai esalta la sua funzione ma noi quando appaltiamo completamente l'ideazione
La produzione è pessima
Di a oserei dire addirittura la messa in onda all'e sterno noi non sappiamo cosa trasmettiamo io penso che questo sia molto grave noi veniamo meno a un dovere che abbiamo nei confronti del pubblico se è vero che siamo un servizio pubblico
Io credo di aver finito l'unica cosa ancora che vorrei dire e qui sta bisogna attivare assolutamente ogni possibilità di conoscenza e delle proposte di legge e di qualunque altro
Passaggio in questo momento così difficile non so dirvi come ma intanto cominciamo all'interno di questa azienda Rita lavorare perché questi siano temi da discutere anche là dentro e non soltanto appunto in pure apprezzabilissimi iniziative di partito
Allora grazie gialla per la linea io do la parola Bassolino per dire alcune cose conclusive ma non solo conclusive su questo nostro confronto che non era un convegno ma una chiacchierata su proposta del PDS ringrazio il Giulio Cesare Rattazzi segretario terzo polo e Piero Bassetti delle Ferretti due protagonisti dell'associazionismo televisivo
Locale con cui ci siamo già confrontati altre volte continueremo a confrontarci e voglio solo aggiungere dalla parola Bassolino che
Lo penso dopo aver ascoltato Daniela Brancati Gianna Bellavia ed altri che ecco noi davvero se mai l'abbiamo avuta ma non credo comunque non intendiamo coltivare nessuno ossessione del duopolio ecco io credo che sempre più le nostre proposte anche quelle registrate quindi a vita
Cerchino proprio di spostare risorse attenzione peso strategico
Su settori segmenti del mercato che consentono di uscire da questa morsa del duopolio e voglio infine ricordare che non abbiamo mano dirà credo basso Dino un'idea istituzionale della politica come PDS cioè non crediamo che le nostre proposte su consiglio d'amministrazione
Le nostre proposte di leggi decisive come quelle di altri siano la chiave per cambiare il panorama cessino vince anche l'iniziativa l'ha presa di parola i professionisti dei lavoratori della RAI delle televisioni locali
Beh la questione morale da questo degli appalti riforme se non si risolve non si risolve solo da una una di Parlamento in questo senso noi non lo dico in modo non retorico intendiamo ecco tenera e forte un rapporto con tutti quei soggetti professionali e sociali e su questa questione vogliono fare la loro parte politica proprio perché la politica non è solo quella fatta nelle aule del Parlamento Antonio Bassolino
Va bene ma io vorrei fare soltanto alcune osservazioni essendo del tutto d'accordo con la ricca relazione
Dipingere Zuritel con il senso
Degli interventi
La prima riguarda di ha parlato vita
Il fatto che qualche cosa si muove finalmente negli ultimi tempi
E naturalmente come sempre quando qualcosa si muove
C'è un intreccio di fatti positivi anche di rischi i pericoli però qualche cosa finalmente si muove
Io lo sottolineo perché il mondo dell'informazione sembrava e realtà anche era quello meno intristito dai venti nuove che scuotono il Paese
Il cinque aprile c'è stato un primo
Terremoto che ha investito la vita politica
E a partire da quelle scosse si è prodotta poi una drammatica accelerazione della crisi italiana
Le inchieste dei giudici Tangentopoli
L'ondata leghista la questione morale che investe tutto un rapporto tra economia in modo Digispirit genere
Nelle scorse settimane poi c'è stato un terremoto sociale in qualche modo una rivolta di massa
E le piazze italiane si sono riempite di milioni di donne e di uomini che lavorano invece il mondo dell'informazione
Offriva nei mesi scorsi un quadro di immobilità
Al più dentro di esso anni vivono fatti negativi come il decreto di agosto sulle concessione
Adesso invece sono in campo contraddizioni di spinte nuove prima abbiamo avuto il movimento delle emittenti locali
Che anch'io vorrei sottolinearlo noi riteniamo una parte fondamentale
Di un possibile vero sistema pluralistico dell'informazione
Poi abbiamo avuto le assemblee contestazioni nella RAI
E io in questo ci vedo
Il segno dell'insostenibilità dell'attuale situazione
Cresce la coscienza che bisogna riuscire a cambiare e a ricostruire anche in questo campo che essenziale e che occorre far questo cambiare il ricostruire sapendo che siamo di fronte a questioni di fondo
Alla necessità di ripensare l'intero sistema nel suo insieme
In questi anni infatti noi abbiamo avuto un vero e proprio duopolio
Io vorrei osservare che abbiamo avuto poi un duopolio di questo tipo
Un sistema pubblica dominanza partitica
E in particolare filogovernativa
E un sistema privato monopolistico anch'esso super legato ad una parte ben determinata del sistema
Politico Egypt potere italiana
Questo essenzialmente
Probabilmente sia nell'uno che nell'altro campo nell'uno e nell'altro campo del duopolio
Abbiamo avuto anche spazi interessanti momenti di rappresentazione non conformisti che della realtà
E non per caso su di essi spesso è scattata la cintura ma è nel suo insieme che questo sistema duopolistico formalizzato dalla legge Mammì risulta ormai insopportabile a gran parte della coscienza moderna incivile di questo Paese
Negli ultimi mesi poi dal decreto di agosto in poi
Noi abbiamo però anche avuto uno spostamento del baricentro del duopolio verso uno dei due porte
E dunque anche un evidente squilibrio rispetto alla precedente situazione
Con in più il polo pubblico che in grave crisi
Che vive con un indebitamento molto elevato senza disporre di certezze economica e una più generale situazione di incertezza
E per queste ragioni che noi sottolineiamo le novità che nel bene e nel male ma le novità anche positive che ci sono state in questi mesi
Che sollecitiamo i spingiamo un ripensamento dell'intero sistema
E pensiamo che bisogna riuscire a produrre fatti che spingono in questo senso
Questo vuol dire vorrei essere molto breve
Battaglia seri in Parlamento per una profonda modifica dei decreti
Di quello di agosto reiterato
E di nuovo sulla pubblicità e risorse della RAI che fotografa la situazione attuale e noi sappiamo che proprio in nodo della pubblicità e quello che condizione squilibra l'intero sistema
Mettere in campo ormai e all'ordine del giorno di nel paese del Parlamento una necessaria revisione della legge Mammì
E spingere fortemente per un profondo rinnovamento della RAI
Ieri il presidente del Consiglio Giuliano Amato ha avanzato una ipotesi
Che per noi è molto grave
Un'ipotesi che in realtà intendiamoci circolava da tempo mi sarà consentito anche di dire che dunque avevamo ragione noi
A prendere nettamente le distanze anche dalla marcia di Pannella
Perché era del tutto evidente
Che era inutile marciare
Per un obiettivo che era esattamente quello che voleva il Governo
Che era da tempo nella testa del governo e che oggi emerge fuori
Vi sarà anche consentito di dire che un piccolo contributo a questo è stato dato anche da pochi compagni nostri che a titolo individuale
Per stare sempre in mezzo a qualunque cosa hanno scelto di partecipare a quella ma
è un'ipotesi girare quella del commissariamento
Ed è anche una ipotesi irresponsabile vorrei aggiungere Curzi qui ha già detto qualche cosa
E io penso che noi abbiamo il diritto e il dovere di dire qualche parola chiave
Non so se anche in questo campo come in altri Giuliano Amato può parlare in vari organi di stampa che lo sostengono di una difficile eredità che questo cover no a se ne parla in in molti campi io mi permetto di osservare ma Amato il governo attuale
Sono eredi di che cosa e dischi
Non solo in primo luogo innanzitutto eredi di se stessi
La difficile eredità degli anni ottanta che spesso si porta a giustificazione di tante scelte del Governo attuale non riguarda in primo luogo l'attuale presidente del Consiglio
Che è stato ministro del tesoro vice presidente del consiglio sottosegretario alla presidenza del consiglio nel corso di lunghi anni di Craxi eredi di che cosa e di chi
Se non innanzitutto in gran parte di se stessi
E di una linea quella degli anni ottanta che bisognerebbe mettere radicalmente in discussione
Per questo noi ci rivolgiamo a tutte le forze che vogliono rinnovare
E io vorrei anche aggiungere che questa ipotesi idea di commissariare la RAI
è un altro e l'ultimo esempio di una linea controriforma Trichet perché di questo si tratta che il Governo Amato porta avanti in tutti i canti
Una linea contro riformatrice
Sì cancella la scala mobile
Ma non si sostituisce con nessun meccanismo riformatore sostitutivo
Si blocca la contrattazione articolata ma non si stabilisce una riforma del sistema di contrattazione
Si attaccano le pensione
Ma non si riformano i cinquantaquattro clientelare istituti previdenziali
Si attacca la sanità ma non si riforma la qualità della sanità Händel del Mezzogiorno in tutti i campi una linea contro riformatrice
Accompagnata poi da un continuo ricorso alla fiducia in Parlamento
Tanto che noi dobbiamo lanciare anche a mio avviso un grido di allarme
Tanto che abbiamo in questo momento un Parlamento che è di tutto esautorato
Come mai in passato
Leggi delega
Decretone
Fiducia
Siamo ormai giunti al punto che in questo Paese ognuno i sindacati possono sperare di emendare un po'e ottengono molto poco quasi nulla
Tante lobbisti muovo le possono sperare di emendare e cambiare
L'unica sede ormai che non può neppure emendare cambiare nulla Laura e l'Assemblea del Parlamento della Repubblica italiana e cioè la sede più sovrana della democrazia di questo Paese
E questo in presenza di una democrazia che dovrebbe ancora essere fondata sulla Parlamento io penso ne ho parlato anche ieri la direzione del partito che ha ci sono ormai elementi tali da spingerci a rivolgerci anche al capo dello Stato come garante della Costituzione
Per porre doverosi per problemi di difesa del Parlamento e di una democrazia fondata sul Parlamento adesso la RAI
Che è vorrei dirlo in questo modo la goccia che un po'fa traboccare ribasso
E deve essere chiaro che la nostra opposizione si va avanti questa ipotesi sarà durissima
Fino al punto da porre apertamente un problema che riguarda il Governo in carica
La sua sopravvivenza e durata poiché questa goccia che fa traboccare il vaso l'ultimo episodio di una lunga linea contro riformatore
Noi invece siamo protagonisti di un'altra linea
Non apparteniamo vorrei essere chiaro al fronte degli attacchi indiscriminati alla RAI e al servizio pubblico
Noi lanciamo un'altra sfida
Vogliamo rinnovare profondamente un pubblico che non essi e non deve essere sinonimo di partitico
Vogliamo rafforzare gli annunciare il rinnovare il servizio pubblico della RAI
E la proposta nostra viziare quelle che abbiamo già presentato in Parlamento vita la riproposto qui non ci SIS
Se non per dire che questa proposta nostra e anche una sfida rivolta ad altri partiti
è una sfida alla DC e al suo segretario a Martinazzoli
Che sulla RAI ha usato parole coraggiose e nuove bene dalle parole adesso si può passare ai fatti per tutti
La proposta nostra già presentata in Parlamento offre un terreno utile di confronto
Perciò ci rivolgiamo alla DC la nostra è una sfida al Partito socialista italiano a voltar pagina rispetto al passato
Vogliamo discutere dialogare dite la vostra anche su altri due
Partido repubblicano ritrova detto avanzato una idea chi richiede un chiarimento
I tre
Solo un nuovo consiglio di amministrazione eletto con procedure radicalmente nuove come procuriamo ONU voi
Più ristretto ancora
Pronti a discutere
Ho solo tra il commissario
A tre commissari sembra pensare esplicitamente Enrico Manca
Il nostro dissenso è netto
Per l'uno e per tre commissari
E anzi vorrei dire esplicitamente che non vorrei che si affermasse in qualche modo una via commissariale alla partitocrazia perché davvero allora sci inviteremo su una strada radicalmente sbagliate
In campo in questo momento è una lotta tra due linee
Tra chi vuole difendere l'esistente
Anche grazie al commissariamento perché questo significa il commissariamento
E invece avviare un profondo rinnovamento e avviarle sono del tutto d'accordo subito e anch'io insisto sui tempi subito
In Parlamento deve esserci una corsia preferenziale
Per approvare una legge la nostra confrontato con altra forza che consenta di modificare la struttura dei poteri attuale in RAI
Se non si fa presto e subito è chiaro che allora si prende tempo per far passare l'altra linea per far crescere l'idea del commissariamento
Di fronte ad un ulteriore aggravamento che ci sarebbe sì e passa il tempo
Della situazione dentro la RAI
Perciò idee e proposte nuove e urgenza dite infine e concludo
Deve essere chiaro che per noi la proposta di riforma della RAI
è parte essenziale di una battaglia è più generale
La battaglia è più generale politica e democratica politica innanzitutto
E questo per noi significa che per un governo di svolta
L'obiettivo per il quale si batte il PDS
La questione sociale
E la questione dell'informazione della libertà e del pool
Mo'dell'informazione solo per noi terreni discriminanti il confronto tra noi e altre forze
Questione sociale questione dell'informazione
Fungere a dignità di grande questione discriminante nel confronto il dibattito tra le forze politiche
E parte di una più generale battaglia democratica e istituzionale parte cioè di una iniziativa che tende ad affermare una visione più ricca delle riforme istituzionale perché riforme istituzionali devono essere le riforme elettorali
Per dare più diritti e poteri ai cittadini nello scegliere governi schieramenti
Ma questi si è limitata alle riforme elettorale sarebbe secondo me una visione povera di quello che vuol dire negli anni novanta riforme istituzionali a te
Che devono significare riforme elettorale
Riforma dello Stato e della pubblica amministrazione io mi permetto di aggiungere riforme della democrazia sindacale anche per legge
Per dare la possibilità milioni di lavoratori italiani di potere anch'essi votare come i cittadini su questioni essenziale della loro vita significa una più ricca visione istituzionale
La riforma radicale e profonda de il sistema dell'informazione negli anni negli anni novanta di un sistema che incide enormemente sulla vita del paese e delle istituzioni questa è la visione nostra
Di un partito che vuole liberarsi
Sia dalle visioni ingenuamente ottimistica la democrazia elettronica la bora Elettronica
Che intende al tempo stesso liberarsi da ogni visione di teorie complottiste che ho cospirative
Sul sistema informativo sappiamo bene di esseri chiamati tutti
A quel salto di cultura politica generale del quale ha parlato ieri anche il compagno Caretto e noi vogliamo muoverci e spingere avendo un forte impegno per dare un carattere di massa a questa battaglia
Che coinvolga tanti giornalisti tanti lavoratori di nel mondo dell'informazione
E coinvolga anche forze di massa di questo Paese consapevole che la battaglia per il pluralismo dell'informazione è un grande tema di una battaglia più generale per il cambiamento e la democrazia
Grazie credo che ci rivedremo presto perché le occasioni le scadenze sono molte