Translimen

Nato il sette uno zero quattro
Per il sei zero cinque otto sette dove ne cito il cinque per mille scrivi il nostro codice fiscale no che il sette uno zero quattro tre il sei zero cinque otto sette e firma l'apposito spazio nella tua dichiarazione dei redditi
Lei era ci mette in guardia tu mitici la firma
Allora abbiamo oggi tra sublime la colorata divertente
In ambito culturale linguistico diciamo così
Della quale ci ha dato notizia Tommaso Ciriaco su la Repubblica a pagina quindici giusto ieri perché nell'articolo verso tra i sindaci e il premier soldi subito i tuoi ministri non capiscono niente
C'è la chiosa finale dell'ultima parola
Data a Luigi Brugnaro sindaco di Venezia il quale dice sento parlare di cahier de doléances ma io sono concreto smettiamola con il latino
Va dal faceto passiamo subito al serio e lo facciamo con Fabio Cavallucci
Curatore e storico dell'arte a proposito di un evento che proprio di queste ore e che chiama alla discussione o per meglio dire presenta alla discussione il lavoro finale di alcuni tavoli a proposito della condizione dell'arte contemporanea
Dell'intero indotto e dei suoi protagonisti
Alla luce di questa drammatica situazione in cui tutti ci siamo venuti a trovare ma che sul fronte della cultura e dell'arte in particolare ha trovato dei soggetti non sono molto sensibili banche molto fragili in realtà di questa comunque riorganizzazione dell'arte che in Italia dona sostanzialmente un sistema in quanto tale che avevo già parlato io a proposito di un di articolo dal titolo corvidi diciannove non destino parlate della destinazione
Sostenendo che questo tempo della pandemia non solo
Doveva essere affrontato va addirittura utilizzato per recuperare il tempo perduto e trovarsi ben più in là
Ho fatto persino la citazione della
Memoria storica
Italiana in quanto del mille novecentonovantuno il nostro paese era quarta potenza industriale del mondo e si è ridotta oggi a scivolare
Fino oltre l'ottavo posto
Ma in questo caso lo partiamo da così lontano dal mille novecentonovantuno ma partiamo dalla due mila quindici
In cui proprio Fabio Cavallucci si rende conto che bisogna
Comunque tentare di di organizzare il tessuto dell'arte contemporanea e per questo convoca proprio al Museo di Prato dove lui era curatore allora il primo Forum dell'arte contemporanea italiana ma ascoltiamo insieme
Questo racconto questa intervista
Parte direttamente a Prato quest'iniziativa del Forum
Su sua spinta si diciamo nel mille e due mila e quindici quando io diventai direttore del Centro per l'arte contemporanea di Prato e mi resi conto che c'era bisogno in Italia di un momento di incontro comune tratto quest'incontro che magari in passato avveniva
C'era una tradizione per esempio di incontri ma diciamo di carattere molto critico sull'arte la storia dell'arte che avvenivano verruche avvenivano San Marino di solito erano niente famosi storici dell'arte critici d'arte Argand Valsecchi che si trovavano
In queste situazioni però erano molti anni che il mondo dell'arte non si ritrovava più insieme e allora decidemmo di avviare questa sperimentazione di avviare questo forma e fu un ottimo successo credo perché organizzavamo
Più di quaranta tavoli di lavoro quindi quaranta temi diversi c'erano almeno quattro cinquecento persone
Artisti curatori direttori coinvolti in questo momento diciamo è un po'rimasto secondario nella piccola storia dell'arte italiana anche perché tra le varie ipotesi che si sono sviluppate ce ne fu una
Che fu un'idea
Devo dire non è un'idea geniale non è un'idea assoluta mente innovativa ma in Italia questa cosa non c'era c'era l'idea di costituirà un'organizzazione per sostenere e per produrre l'arte italiana c'è in quasi tutti i Paesi c'era allora in quasi tutti i Paesi diciamo sviluppati d'Europa per lo meno
Gli scenari in realtà rispetto a quel due mila quindici sono completamente cambiati
Cosa accade diciamo del due mila sedici c'è un completo ribaltamento di quelle che sono anche le posizioni storiche no nel senso che ad esempio la Gran Bretagna decide di staccarsi totalmente per tentare una sua via della globalizzazione nel senso che vuole costituirsi in quanto come dire di nuovo impero britannico in senso più urlato da questo punto di vista aiutato peraltro anche dall'espansionismo della lingua inglese favorito peraltro in questi decenni dal dalla dal forte peso
Imperialistico soprattutto degli Stati Uniti insomma e dall'altra parte c'è però ecco appunto a proposito di Stati Uniti anche lì sia un ribaltamento per cui di fatto con l'avvento di Trump cioè il ribadire come dire il fatto che debba esistere un'unica superpotenza è quella solo gli Stati Uniti e non può essere un nessun altro tant'è che poi iniziano tutte le varie che abbiamo le scaramucce ad alta solo cose abbastanza serie perquisizione c'è l'attacco contro cinque giri cinese
Cioè sempre questo come dire questo fa medicamento di di spionaggio là dove peraltro insomma
Quello che è uscito negli ultimi anni è che l'NSA ci spiava spiava addirittura il telefonino dalla Merkel dei vari Presidente del Consiglio dall'ambasciata americana
Spiavano direttamente al Parlamento francese a a Parigi e poi va be'insomma ci sono tutte i vari dispacci che conosciamo risalenti a Wikileaks poi l'ultima fetta diciamo di di conoscenza del Po drammatiche di chi erano questi o di chi sono questi amici
Sono quelli ed esplode no quindi diciamo che c'è un po'un ribaltamento che ci costringe a a ripensarci no a ripensare anche il il il gioco italiano e peraltro voi continuate no in effetti questi appuntamenti
Si ripetono quasi ogni anno perché poi anche nel due mila sedici ricita farne addirittura due di appuntamenti
E lì però già nel nella parte finale criticate comunque anche una posizione dell'Italia perché il governo sostanzialmente li fa sapere allora mi pare se non ricordo male c'era sempre Franceschini
Gli fa sapere che appunto diciamo così su imitazione più o meno del British Council ha fatto l'Italia calzini che è un po'un programma in realtà certo l'Olindo
Dotato di fondi molto forti e molto potenti quali a il British Council
E questo sostanzialmente voi lo accettate no in questo atto finale il due mila sedici e dove di congratulato e con il Ministero ma sostanzialmente ritenete che comunque questa sì una posizione da riprendere che poi infatti adesso ne parleremo e cercherete di fare anche in questo ultimo appuntamento del due mila venti pagine cioè quest'ultimo solo del due mila diciotto dove ci sono gli artisti che hanno la parte un po'più preponderante del solito no dei dei precedenti
C'eravamo accorti che forse gli artisti erano stati un po'tra lasciati c'erano più i curatori che prendevano parte i tavoli un po'
Meno artistici sono sempre stati quindi si decise diciamo che questa volta non a caso l'avete chiamato la parola agli artisti ecco dei quattro
In questo senso siete stati
Emblematici e però
Bene o male questa cosa che si chiude al novembre due mila diciotto alla fine ha da forse Fordo siete stati molto contenti della della parola gli artisti perché poi gli atti insomma alla fine ne avete resi pubblici giusto a maggio di quest'anno e
Ed è forse non vi hanno stato accontentato della vostra aspettativa sorvolò però se non è un sa
Sì certamente i tempi e gli ha visti molto bene sono questi che lei ha raccontato ma diciamo che c'è stato questo cioè allora tornando una attimo questo famoso Italian Council che nasce proprio viene annunciato nel due mila e sedici nel momento in cui se c'era un altro format Prato e quindi anzi un forum che aveva elaborato nel frattempo un documento estremamente approfondito Cosa Nostra con rossore
Ma anche lo diciamo esperti che non soltanto avevano lavorato prima i tavoli ma avevano veramente indagato tutto una serie di tematiche anche molto specialistiche come le questioni legate all'IVA le questioni legate alla tassazione per quanto riguarda le gallerie i confronti con altri Paesi europei che io un documento estremamente dettagliato fummo presi a mettiamo un po'di contropiede dall'annuncio lo stesso giorno da parte del ministero che il ministero stava tra indossa avrebbe fatto questo Italian Caucci Ravelli diciamo ci sta un po'il gioco chi l'ha inventato chi l'ha fatto noi siamo convinti che l'idea sia venuta dal Forum
Per una ragione molto semplice perché io stesso i contrari Franceschini
Un mese dopo al Forum e ricordo che Franceschini ammetteva Dino conoscere
Questi meccanismi cioè tipo Pro Helvetia e cose di questo tipo però è chiaro le parole passano le cose vengono comunicate in tanti modi non è detto che il fatto che non puoi non abbiamo mai mostrato realmente al ministero un documento
Questo documento non sia passato mondi informazione non sia arrivata quindi diciamo a quel punto in ministero si sente giustamente così autonomo è autorizzato a sviluppare questo organismo che l'Italia in cause e nell'arco poiché alcuni mesi lo crea devo dire
Grazie a Franceschini o devo riconoscere che negli ultimi anni è stato il grande grande il più il più bravo ministro della cultura perché almeno alcune cose importanti le ha fatte non ultima anche la bonus insomma
Detto questo è chiaro che come succede spesso in Italia c'è uno burocrazia ci sono dei sistemi vanno trovate delle soluzioni talvolta anche così poco lineari Italian Council nasce in una modalità un po'particolare con fondi che vengono per la realizzazione di opere cioè per esempio che è giusto in fondo produrre opere per carità ma una volta che lo Stato produce deve anche possedere quindi il meccanismo non è tanto promuovere l'arte magari anche in forme immateriali perché pensiamo che oggi l'arte sia chiaro può essere anche performances può essere anche un'attività del tutto il materiale alla fine comunque sia quest'arte ha bisogno di produrre dei degli oggetti delle cose che debbano entrare di proprietà debbano diventare proprietario un museo perché in qualche modo lo Stato deve mantenere la proprietà di ciò che produce dei soldi che investe in questa produzione quindi diciamo c'è un piccolo vincolo ma diciamo questo tutto sommato è ancora un aspetto limitato in realtà nel frattempo però dal due mila e sedici al due mila e diciotto a Bologna non è soltanto la parola gli artisti nel frattempo secondo me sono cambiate parecchie cose almeno io l'ho vista
Come un cambiamento abbastanza profondo cioè ho verificato che proprio Bologna nelle parole degli artisti la il ritardo nella pubblicazione degli atti non è colpa degli artisti diciamo è colpa del board è colpa nostra salentine siamo tutti volontari quindi non è che queste cose vengono fatte sempre con la stessa soprattutto nel momento in cui no sì sì non non c'è un'urgenza vengono fatte con quella metodicità che consentirebbe poi di fare le cose ovviamente
Sempre in tempo eccetera però vi ricordo di avere sentito da parte degli artisti levarsi una voce
Quasi di richiesta d'aiuto c'eravamo già in una situazione in cui l'artista italiano che finora in qualche modo aveva era riuscito a vivere era riuscito a a a a trovare insomma delle forme di sostentamento che fosse l'insegnamento che fosse la famiglia che fossero tante modalità in quel momento l'artista italiano cominciava già ad avere difficoltà serie vere
Per due ragioni uno perché da una parte sembrava che l'unico sistema
Che poche che funzionava ancora almeno in parte costringeva costringe a realizzare soltanto degli oggetti che poi sono vendibili e questo se ci pensate è un limite l'arte oggi in un mondo totalmente virtuali materiale può essere
Fatta di materie di di
Di virtualità pura può essere pure esperienza che magari in una la possibilità vola necessità di diventare un oggetto invece il sistema tende ovviamente a renderla oggetto per poterla poi in metterla in un sistema di mercato e questo diciamo è un aspetto concettuale ma dall'altra parte anche questa chiamata profonda questa richiesta forte che veniva per una possibilità di sostentamento
Che cominciava a dire ad entrare in crisi è la stessa cosa la si percepiva sempre di più da parte dei musei musei d'arte contemporanea italiani non erano già nel diciotto confrontabili
Sul piano della possibilità di programmazione con nessun Paese europeo
Che abbia una minima io guardo solo indossò parlando dalla Polonia
Voglio dire se andiamo a vedere il Budget dei Musei polacchi
Rispetto ai musei italiani d'arte contemporanea ma non c'è un confronto
Non c'è un confronto siamo su su un altro pianeta
Quindi voglio dire si si rendeva conto che non ci si poteva più fare se non con un intervento forte dello Stato ecco
Nel frattempo ora arriva ovviamente questa pandemia che non riguarda chiaramente soltanto il mondo dell'arte ma il rischio vero il dramma possibile è che in una situazione già critica
Di tutto questo sistema e ora questo sistema possa veramente essere spazzato via
Trattiamo un attimo cerchiamo descrivere uno scenario diciamo un po'più ampio partiamo dall'ultimo momento di gloria diciamo che è riuscito a a valorizzare
L'arte italiana del mondo che è stato la Transavanguardia quindi stiamo parlando Fini adottante inizi primissimi anni novanta da però c'è da dire che
Nel novantuno l'Italia è la quarta potenza del mondo oggi sta scivolando inesorabilmente addirittura oltre l'ottavo posto
Se l'artista non è apprezzato probabilmente
Lo chiediamo ci solo del il fatto che abbia dei problemi di sopravvivenza perché probabilmente non è riuscito a Luís a costruire una cultura con la C maiuscola
In grado di trascinare i il resto non è un caso insomma che oggi come oggi dove continuiamo ad avere come riferimento il il lavoro di Boris a dispetto come dire a una a una visione più globale certamente anche di ricostruzione
Di un tessuto europeo
E e non a caso allora per dire il parallelo era era un lavoro perché giustamente rappresentava come dire
Il tipico forse il più evangelico in questo senso rappresentante
Del del del sistema capitalistico americano e noi il nostro problema era allora era allora negli anni Settanta la continua quindi ancora oggi addirittura del due mila venti quindi a quarant'anni cinquant'anni dopo
Ancora quello di una società che non funziona lo società che non funziona in Italia innanzitutto ma che lo funzionale anche neanche in Europa no e allora la mia
Visione meno interessata alla storia personale dell'artista lo alle vicissitudini personali dell'artista va alle vicissitudini dell'arte nel senso che è evidente
Perché se l'artista non riesce ad interessare la società e il problema si è vitale per intenderci la sopravvivenza dell'artista ma è anche evidentemente un problema
Di cultura che lui stesso non riesce ad affermare ciò non non riesce a venirne a capo perché da questo punto di vista il fatto che in trent'anni Italia scivoli oltre la dente l'ottavo posto come forza è evidente che c'è un problema economico che si pone per l'Italia così come ho visto anche ad esempio alcuni tavoli previsti dal Forum
Sono quasi tipo sindacalisti cono nel senso che continuare poi a vedere la visione dell'artista come bisognoso tra virgolette di cure con uno stato che abbia una visione di tipo assistenziale anche sull'artista rischia di compromettere poi sostanzialmente anche l'idea di arte tant'è che poi alla fine
La politica oggi
Non riesce comunque ad emanciparsi o io ricordo
Benissimo la teorizzazione di di Bonito Oliva con la Transavanguardia o se la ricorderà che lei penso no
E vale a dire c'è il crollo dell'ideologia
La società non sa più dove andare non rimane che ritornare gli strumenti i primi dell'essere pittore quindi la pittura il quadro la dimensione locale quindi generosi voci e grazie a questa operazione
L'Italia riesce a di conquistarsi una leadership
A livello internazionale
Però di fatto
Noi ci troviamo in una in una situazione dove da trent'anni al di là di quella che è stata la Transavanguardia
Non ci sono artisti o non ci sono stati artisti che al di là del proporre la propria come dire personale vicissitudine
Abbiamo potuto proporre un disegno che fosse quanto meno vincente o quanto meno altro comunque all'altezza di quello che poteva essere per dire
Anche persino quello di borse no con la con l'idea Persico dell'Eurasia eccetera eccetera quindi diciamo che
Gli artisti alla fine in un qualche modo
Mi sembra che si riducono altri al cappello in mano nei confronti della politica alla dove però peraltro anche essa anche la politica è un po'col cappello in mano rispetto ad esempio alla dimensione europea
Diciamo lei ha ragione quando sottolinea anche in fondo questa incapacità del mondo dell'arte del sistema dell'arte di essere di essere vincente riottenere dei risultati
Però sa è sempre come dire un problema di doppia che si può vedere da due parti cioè da una parte è chiaro che siamo in un momento in una fase storica
Sulle mi pare della Transavanguardia ci sono stati gli anni Novanta abbiamo avuto alcuni artisti importanti giustamente magari singoli
Casi come Maurizio Cattelan più che non movimenti ma forse non è più veramente il tempo di Mondini fino ma al di là di queste auto però voglio dire cadano non aveva nessun presidio sociale
No non c'è c'è e quindi voglio dire da questo punto di vista non va a coprire quello che un vulnus storico no dell'Italia nel senso che comunque non c'è non c'è un disegno che va a coprire quella dimensione e quindi nel momento in cui tu hai una società alla deriva
Francamente ho visto anche il comunicato della della Federica Galloni nocca lei addirittura a diciamo a voi
Del diciassette ottobre
E e dove parlava del di questa idea del dell'Italian casi il come dove provvisorio
E che però è rimasto quello è rimasto
E e quello già è è come dire una debolezza non gli si dà un nome inglese cioè non non c'è
Come dire già una debolezza culturale se tu non non affermi la tua cultura italiana sappiamo che nel Seicento tutte le corti d'Europa parlavo l'italiano
E già quella debolezza la voglio dire che comunque thai subendo una sconfitta non è al cubo alcuna voglia tra l'altro di venirne fuori no perché lo affermi nemmeno
La tua identità storica che peraltro insomma non è certamente da da buttare no visto che comunque il più grande poeta letterato italiano e Dante Alighieri Shakespeare arrivata per secoli dopo no quindi sostanzialmente ci sono delle differenze
Come dire lo deve senza contare che potremmo parlare del del nostro italiano come come dire come appendice rispetto all'italiano antico che è relativa all'opinione dire c'è una dimensione culturale enorme forse questo anche scombussolato agli artisti che non riescono come dire a venirne a capo da questa situazione però ecco anche questo a come dire il provvisorio alla fine Veltroni diretto dal ministero è diventato definitivo no per cui anche questo lo vedervi del dell'Italian Casile arrivasse a tutt'oggi anche se un programma continua a essere sbandierato il come tale no
Io notavo ad esempio che su tutti questi tavoli non non c'è per niente la dimensione europea quello che noi vediamo è che a tutt'oggi cerchiamo di andare in Europa e di avere una costruzione europea che iniziata nel cinquantuno
Ma della quale ente degli artisti della critica sostanzialmente si interessavano cioè come si è dimesso in un'Italia come dire isolana
Corda questo grande gigante anglo americano verso più americano che andò a marzo e si è un po'come dire un una zattera alla deriva c'è lo stesso che lo non riescono a capacitarsi
E mentre del Governo Primo Ministro strappa finalmente questi fondi per la per la ripresa che non sono pochissime perché si parla di ottanta miliardi dall'altra parte insomma c'è un tavolo che discute di arte che vede l'Italia addirittura come fondatore del dell'europea nel cinquantuno
Che invece non discutono di questa dimensione no se lei va in qualsiasi edificio pubblico troverà due bandiere quelle italiana e quella europea
è dei vostri tavoli sì d'accordo ma siamo sempre lì insomma ci solo certe evidentemente dei fiumi carsici ci sono ma non c'è un tavolo
Dedicato a questo su su sei insomma no la cultura non vi potete insomma il problema di una cultura europea
Allora il discorso non è che non ci si ponga il problema di una cultura europea perché sai gli artisti curatori sì poco riprova di una cultura mondiale anzi l'arte in realtà forse l'unica delle forme espressive umane che proprio perché non uso un linguaggio nazionale ma usa un linguaggio altro espressivo
Chiaramente attraversa attraversa tutti gli stati attraversa
Tutti i paesi e tutte le lingue quindi l'arte in realtà è già internazionale anzi paradossalmente si fa quasi fatica ciascuno di noi si sente anche un poco come costrittivo come faticoso
Dovere ancora parlare di forme dell'arte contemporanea italiana cioè non è che noi lo facciamo perché vogliamo dire Italia prima perché siamo diversi dal resto d'Europa Nord però attira i soldi all'Italia scusa
Allora voglio dire peraltro allora laddove allora date dal titolo regola autografo onestamente non era che sia ora di chiedere soltanto soldi cioè questo forum on line nasce
Perché c'è una pandemia c'è una pandemia in atto e ci siamo trovati soverchianti da questa situazione quindi è chiaro che ci sono tante questioni che vanno affrontate ha ragione lei senza dubbio una di queste il rapporto con l'Europa il rapporto con il mondo
Ma in questo momento come dire dobbiamo affrontare anche il problema di banale sopravvivenza
Perché è inutile discutere dell'Europa se poi la nostra sopravvivenza ce la può garantire non la nostra ma la sopravvivenza di quella che lei appunto ha definito questo sistema dell'arte ladri
La la sopravvivenza dell'arte se ce la può garantire soltanto in questo momento l'Italia
Perché e lì e ancora non siamo stati in grado qui limite nostro per carità
Lo riconosciamo di far passare un messaggio forte
Per far capire nonché stiamo chiedendo chissà che cosa ma che l'arte forse potrebbe così come il resto della cultura
è anche uno strumento di innovazione se sostenuto è vero che il mondo dell'arte italiano in qualche modo manifesta anche dei limiti però ci sono come dire modi e modi da una parte è verissimo probabilmente noi il sistema dell'arte italiano non è ancora stato in grado perché se no ci sarebbe una risposta di far capire al mondo politico alla società nessuna sua interezza qual è l'importanza dell'arte anche per un rinnovamento della società stessa dall'altra però è anche vero che se qualcosa arrivasse c'è un sostegno è più facile quando i musei italiani si trovano a dovere fare mostre iniziative Progetti a produrre opere con
Noccioline non è possibile in questo modo ora naturalmente a CEO con quello che vedo comunque un grande esperto ha in ogni caso anche di di
Di danaro pubblico cioè vedo dei musei d'arte contemporanea che sono diventati quasi dei circhi cioè nel senso che fanno tutto il contrario di tutto basta vedere anche l'attività del maxi
E io ho fatto lo indissero intervista concorre fu e comunque anche l'ibrido che che in ogni caso non siano proprio le idee chiare ma lei ha messo a a fuoco secondo me due tre cose che primo la questione del del dell'internazionalità dell'arte
Sicuramente lei non l'avrà visti ma io il il dieci aprile ho pubblicato Suharto parto o cultura un articolo e si chiamava come diciannove non destino ma l'arte della destinazione e dove sostanzialmente faccio un po'questo discorso vale a dire noi siamo talmente caduti in basso
Per cui oggi come oggi puntare unicamente sul fronte della sussistenza anche del mondo della cultura cultura e con questo dico anche nel momento in cui ci muoviamo su un
Debito pubblico che è già centotrentacinque per cento noi tranquillamente arriveremo a centosessanta cinquecentosettanta
Questo significa che le giovanissime generazioni avranno un fardello sulle loro spalle inimmaginabile che non so potranno assolutamente sopportare quindi io che cosa sostenevo sostenevo che in realtà non è questo la metodologia cioè non bisogna mettersi nella del dell'idea come dire di andare a batter cassa ma di capire su quale nuove idee guida potesse rimettersi in marcia questo treno se l'Italia ad esempio fossi in grado potesse essere in grado di gestire una leadership sull'arte contemporanea
Italiana va in questo senso chiaramente mondiale
Ecco questo è tutto anche per questo appunto far ritrovare Bernardo Giorgio trabordano all'Esatri giurista Edoardo
Nove sette uno zero quattro
Per il sei zero cinque otto sette dona cito il cinque per mille scrivi il nostro codice fiscale nato il sette uno zero quattro tre il sei zero cinque otto sette e firma l'apposito spazio nella tua dichiarazione dei redditi
Lei era ci mette il cuore tu mitici la firma